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Il giorno seguente il cielo era ancora più nero e minaccioso e fu ...

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Anche due i giorni che seguirono Ahmose tornòal limitare dei campi e lavorò a <strong>più</strong> non posso sottola pioggia recup<strong>era</strong>ndo altrielapislazzuli.Le pietre ora si facevano <strong>più</strong> rare.<strong>Il</strong> quarto <strong>giorno</strong>, per quanto continuasse a scavarene trovò solo di prima mattina, e poi <strong>più</strong> niente:<strong>il</strong> lavoro <strong>era</strong> compiuto.E <strong>fu</strong> proprio per un soffio: le acque del N<strong>il</strong>o arrivaronoalla grande palma, ed <strong>ancora</strong> oltre, fino a minacciare <strong>il</strong>v<strong>il</strong>laggio stesso.E la pioggia non cessava.La situazione <strong>era</strong> molto grave, Ahmose lo capiva a s<strong>era</strong>dal volto del padre. Tornato a casa egli ora chiamava con séSebau. Fino a tarda notte, al chiarore della lanterna,srotolava e arrotolava papiri, e di tanto in tanto dettavaqualcosa che Sebau d<strong>il</strong>igentemente annotava.Cosa avrebbe dato Ahmose per sapere cosa stavanocontando e per poter divenire anche lui un piccolo aiutante!Ma non osava neppure chiedere di stare a guardare, tantogrigie e preoccupate <strong>era</strong>no le facce dei due.3233

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