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Teatro del Popolo

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LA STORIA DELL’EDIFICIO: «LA CASA DEL POPOLO»<br />

“Chi percorre in questi giorni via <strong>del</strong>le Logge, nota al civico n. 15 un cantiere aperto:<br />

si sta ristrutturando uno strano edificio che un tempo poteva essere stato un teatro<br />

o qualcosa <strong>del</strong> genere. Si tratta <strong>del</strong>l’ex Casa <strong>del</strong> <strong>Popolo</strong>, la prima <strong>del</strong> genere ad essere<br />

costruita nel Veneto. Fu fortemente voluta da Silvio Zorzi, allora giovane neolaureato<br />

che vedeva in essa realizzarsi il suo ideale di unire tutte le forze lavoratrici di Montorio in<br />

un luogo dove tutti potessero esprimere le loro idee e far proposte per rendere migliore<br />

la vita e il paese. (…)<br />

Già negli ultimi mesi <strong>del</strong> 1912 si acuì il dissidio tra Silvio Zorzi, fautore di un socialismo<br />

fortemente permeato di dottrina sociale <strong>del</strong>la Chiesa, e i socialisti veronesi i cui massimi<br />

esponenti (l’on. Mario Todeschini e Giulio Barbarani) erano dichiaratamente massimalisti<br />

e rivoluzionari. Zorzi fu oggetto di feroci attacchi sull’organo <strong>del</strong> partito Verona <strong>del</strong> <strong>Popolo</strong><br />

che intendeva fare <strong>del</strong>la Casa <strong>del</strong> <strong>Popolo</strong> di Montorio la cassa di risonanza <strong>del</strong>le lotte<br />

socialiste. A questo si aggiunse la crisi <strong>del</strong>le industrie montoriesi in conseguenza <strong>del</strong>la<br />

guerra di Libia che portò alla chiusura <strong>del</strong>la filanda e <strong>del</strong> grande cotonificio Turati.<br />

Venne inaugurata il 23 luglio 1911, fra un tripudio di popolo: il dott. Silvio Zorzi tenne la<br />

prolusione in una sala stipata da quasi mille persone acclamanti. La festa fu allietata dalla<br />

musica <strong>del</strong>la Banda Sociale di Poiano (…).<br />

Sorsero in breve tempo varie associazioni ad animare la nuova Casa: una Società corale,<br />

un Club mandolinistico, una Società filodrammatica popolare che già il 10 settembre<br />

1911 dava nella grande sala teatrale la sua prima rappresentazione con l’applauditissima<br />

commedia “I due sergenti”. E con l’entusiasmo fiorivano nuove idee e proposte innovative<br />

come una scuola di disegno per giovani lavoratori.<br />

Silvio Zorzi volle dare alla Casa <strong>del</strong> <strong>Popolo</strong> uno statuto e una presidenza in modo che<br />

essa potesse funzionare autonomamente senza la sua presenza, poichè egli si assentava<br />

sovente e per lunghi periodi da Montorio per viaggi di lavoro. Fu quindi costituita con<br />

atto notarile 21 ottobre 1911 la Cooperativa Casa <strong>del</strong> <strong>Popolo</strong> con quote sociali di lire<br />

10 ciascuna; poteva aderirvi chiunque avesse compiuto 18 anni. L’assemblea dei soci,<br />

riunitasi il 10 febbraio 1912, nominò presidente Michele Pezzo.<br />

I soci si diradarono e già verso la fine <strong>del</strong> 1913 la cooperativa non fu più in grado di<br />

affrontare le rate dei pagamenti per la costruzione <strong>del</strong>la Casa. Intervennero quindi i fratelli<br />

Guglielmo e Giuseppe Zanetti (proprietari <strong>del</strong>l’omonimo mulino) che si offrirono di pagare<br />

i debiti in cambio <strong>del</strong>la cessione <strong>del</strong>l’edificio.<br />

Dopo meno di tre anni dalla sua inaugurazione si concluse la vicenda <strong>del</strong>la Casa <strong>del</strong><br />

<strong>Popolo</strong> di Montorio. La grande sala divenne “il magnifico teatro di Montorio”, come<br />

titolava il giornale l’Arena nel dicembre 1914, affittato dai fratelli Zanetti per recite teatrali<br />

e manifestazioni varie. Nel primo dopoguerra e fino al 1925 il teatro era conosciuto<br />

come il “<strong>Teatro</strong> <strong>del</strong> popolo”, quindi, con l’affermarsi <strong>del</strong> fascismo, il nome fu mutato in<br />

“<strong>Teatro</strong> Alfieri”. L’ultima rappresentazione teatrale fu tenuta dalla locale Filodrammatica<br />

<strong>del</strong> Dopolavoro il 14 aprile 1930 in occasione <strong>del</strong>la Festa <strong>del</strong> Pane, una <strong>del</strong>le<br />

numerose celebrazioni <strong>del</strong> regime. In seguito l’edificio fu trasformato in magazzino <strong>del</strong><br />

Molino Zanetti.”<br />

© Luigi Alloro, 2008 www.montorioveronese.it<br />

Nell’agosto 1912, fra l’entusiasmo popolare, furono date nella nuova sala le prime<br />

proiezioni cinematografiche. Ma proprio quando tutto sembrò volgere al meglio, nubi<br />

oscure si addensarono all’orizzonte.

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