Odontoiatria Italiano 2016

Viene eseguita apicectomia delle radici e
pulizia della cavità residua con strumentario
tradizionale (curettes e cucchiai alveolari),
poi si utilizza la luce laser per: 1) scaldare la
guttaperca e verificarne la compattazione con
fibra 200 µ, CW, 1 sec, contact; 2)
decontaminare le pareti della cavità e la
superficie radicolare con fibra 600 µ, non
CW, 10msec, non-contact.
Si riposiziona il tessuto gengivale con suture
seta 4.0 interrotte e si applica impacco
parodontale.
Al controllo a 6 giorni vengono rimosse le
suture :
il pz. non riferisce episodi di algia, né edema
postchirurgico.
Dopo circa 60 giorni la rx endorale di
controllo evidenzia neoformazione di
trabecolatura ossea, in assenza di lesioni
periapicali; il pz. riferisce di non aver più
avuto episodi di edema e algia.
L’apparecchiatura laser rappresenta ad oggi
un ausilio importante in campo odontoiatrico,
senza potersi tuttavia considerare in
sostituzione dello strumentario tradizionale
rotante e manuale. Essa consente di ottenere,
con le sue ottime capacità di taglio, emostasi e
analgesia, di poter eseguire una chirurgia
dei tessuti molli in tempi rapidi, con buona
visibilità del campo e senza creare le aree di
necrosi tipiche di bisturi elettrici. Da non
sottovalutare inoltre la sua ottima capacità
decontaminante in caso di drenaggio di
ascessi e la sua alta potenzialità analgesica in
caso di nevralgia e dolore articolare.
L’assenza di strumentario tagliente la rende
poi particolarmente efficace nel trattamento
dei piccoli pazienti e di pazienti “difficili”.
Diodi 810nm
Potenza 2.0 Watt, modo continuo
CW - Fibra 400 micron non attivata