La-filosofia-di-Immanuel-Kant-prima-e-seconda-parte
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quella tedesca. Autori come Hegel, Schelling e Fichte (e con essi l’idealismo in<br />
generale) non potranno esimersi dall’inaugurare un confronto sistematico con la<br />
<strong>filosofia</strong> <strong>di</strong> <strong>Immanuel</strong> <strong>Kant</strong>.<br />
Generalmente si <strong>di</strong>stinguono tre fasi della produzione kantiana:<br />
➢ (1747 – 1770) un periodo in cui è forte l’ere<strong>di</strong>tà dello spirito scientifico<br />
newtoniano e l’interesse è puntato verso le scienze della natura;<br />
➢ (1770 – 1790)un periodo in cui prevale la necessità <strong>di</strong> un sistema filosofico,<br />
e che conduce alla formazione concreta del cosiddetto criticismo. Il<br />
criticismo si sviluppa come una tendenza filosofica in ra<strong>di</strong>cale opposizione<br />
al dogmatismo, e vuole mettere in <strong>di</strong>scussione le certezze relative alle<br />
esperienze umane, col fine <strong>di</strong> chiarirne la possibilità (ossia le con<strong>di</strong>zioni che<br />
ne consentono l’esistenza), la vali<strong>di</strong>tà e i limiti <strong>di</strong> tale vali<strong>di</strong>tà. In questo<br />
senso la <strong>filosofia</strong> <strong>di</strong> <strong>Kant</strong> va considerata come un’indagine speculativa tesa<br />
a stabilire i limiti oltre i quali la conoscenza umana non può andare;<br />
➢ (1790 – 1803)un periodo in cui la speculazione <strong>di</strong> <strong>Kant</strong> si caratterizza<br />
<strong>di</strong>ventando riflessione trascendentale.<br />
Il primo periodo fa da prologo ad una produzione scientifica che soprattutto nella<br />
<strong>seconda</strong> e nella terza fase apporterà innumerevoli elementi alla riflessione<br />
filosofica occidentale.<br />
Il significato del termine trascendentale.<br />
Trascendentale non deve essere confuso con trascendente, che vale a designare<br />
le realtà metafisiche <strong>di</strong>stinte da quelle terrene. Trascendentale è invece un<br />
termine <strong>di</strong> natura strettamente filosofica che definisce tutti quegli elementi che<br />
preesistono all'esperienza conoscitiva umana e ad ogni attività in generale, e<br />
che esistono solo in e per l'intelletto.<br />
In <strong>Kant</strong> trascendentale è dunque sinonimo <strong>di</strong> a-priori o puro. <strong>Kant</strong> recupera<br />
questo concetto dalla Scolastica me<strong>di</strong>evale che in<strong>di</strong>cava con esso tutto ciò che è<br />
massimamente universale. Oltre <strong>Kant</strong> altri filosofi hanno utilizzato il termine<br />
trascendentale, seppur con accezioni <strong>di</strong>fferenti, in specie gli idealisti Fichte,<br />
Schelling e, nel Novecento, il fenomenologo E. Husserl.<br />
<strong>La</strong> produzione filosofica <strong>di</strong> <strong>Kant</strong> si sviluppa con il massimo della sua forza nelle tre<br />
famosissime opere del periodo critico. In questi testi <strong>Kant</strong> prende in esame<br />
sistematicamente tre <strong>di</strong>versi aspetti dell’esistenza umana, determinati dalla<br />
centralità delle tre facoltà essenziali che appunto caratterizzano l'esistenza<br />
dell'uomo e che, come tali, devono essere al centro della riflessione filosofica:<br />
> nella Critica della ragion pura viene presa in considerazione la conoscenza in<br />
quanto funzione della facoltà dell'intelletto;<br />
> nella Critica della ragion pratica viene presa in considerazione la riflessione<br />
morale; in quanto funzione della facoltà del desiderio e del volere;<br />
> nella Critica del giu<strong>di</strong>zio viene preso in considerazione il senso estetico ed i<br />
suoi relativi giu<strong>di</strong>zi in quanto funzione della facoltà del sentimento.<br />
<strong>La</strong> <strong>filosofia</strong> <strong>di</strong> <strong>Kant</strong> – pag. 2