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Remedia Green Economy Report 2016

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<strong>Green</strong> <strong>Economy</strong> <strong>Report</strong> - <strong>2016</strong><br />

- determinazione del contributo sul costo ottimizzato dei servizi forniti nei casi in cui gli operatori di gestione dei rifiuti urbani siano responsabili dell’implementazione dei compiti operativi<br />

per conto del regime di responsabilità estesa del produttore;<br />

- istituzione di un adeguato monitoraggio e determinazione del quadro di applicazione finalizzato a garantire che i produttori implementino i loro obblighi EPR, che gli strumenti<br />

finanziari siano correttamente utilizzati e che i dati prodotti siano affidabili;<br />

- nel caso in cui operino più organizzazioni in concorrenza, istituzione di un’autorità indipendente per sorvegliare l’attuazione degli obblighi di Responsabilità Estesa del Produttore;<br />

- creazione di una piattaforma per garantire un dialogo regolare tra gli attori coinvolti nell’attuazione dell’EPR, compresi gli operatori privati o pubblici, le autorità locali e, se del caso, gli<br />

operatori abilitati alla preparazione per riutilizzo.<br />

Come si evince dal primo dei punti elencati, con l’eccezione della copertura dei costi, il modello di governance dell’EPR assunto dalla Commissione europea consente la compartecipazione<br />

alla gestione del rifiuto anche da parte di altri attori, oltre che dei produttori.<br />

Il modello scelto dovrà, in ogni caso, precisare le condizioni operative tramite cui si applica il principio della responsabilità e definire quali stadi della catena gestionale dovranno essere<br />

assegnati alla responsabilità diretta del produttore del bene e quali stadi potranno essere soggetti ad una responsabilità condivisa o delegata ad altri soggetti che, a vario titolo, fanno<br />

parte della filiera di gestione.<br />

1.5<br />

IL MODELLO ITALIANO DELLA<br />

GESTIONE DEI RAEE<br />

in relazione alle proposte sui nuovi criteri generali di EPR<br />

All’eventuale entrata in vigore delle proposte di modifica dei regimi EPR conseguirà l’obbligo da parte degli Stati membri di armonizzare i propri ordinamenti con le disposizioni<br />

comunitarie. Questo compito includerà anche l’attuale disciplina italiana dei RAEE.<br />

Per comprendere meglio gli ambiti rispetto ai quali il nostro legislatore dovrà intervenire, è stato svolto un confronto tra i criteri indicati nella proposta della Commissione europea<br />

e il modello vigente nel nostro Paese. Questo confronto ha permesso di individuare dove ricadono eventuali discordanze - anche parziali - e dove invece il modello vigente risulta essere<br />

già conforme.<br />

Per facilitare la lettura di tale analisi è stato redatto un quadro sinottico, articolato sulla base dei principali ambiti di intervento individuati nella proposta della Commissione europea: per<br />

ciascun ambito, il quadro riporta il grado di rispondenza del modello di gestione RAEE attualmente in vigore in Italia rispetto ai criteri e ai principi riportati nella proposta.<br />

A partire da questa prima analisi è stata in seguito svolta una valutazione specifica, riportata di seguito, limitatamente a quelle aree per le quali è stato riscontrato un certo grado<br />

di disallineamento.<br />

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