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Progetto SPRAR Osiglia-Calizzano,<br />
Mozzoni:«Si faccia un referendum».<br />
Virata sull'accoglienza profughi, il sindaco Olivieri:«Passi avanti per l’integrazione».<br />
Sebastiano Tarditi<br />
CALIZZANO<br />
Più che assemblee dei<br />
bracci di ferro, i consigli<br />
comunali di Pierangelo<br />
Olivieri ed Enrico Mozzoni.<br />
Questa volta il tema cruciale è di<br />
quelli “caldi”: l’immigrazione.<br />
In particolare, l’adesione del<br />
Comune al progetto SPRAR in<br />
tandem con i vicini di Osiglia.<br />
La maggioranza è ottimista,<br />
chiede più garanzie il gruppo di<br />
Mozzoni, reclamando la voce<br />
popolare. Il protocollo d’intesa<br />
prevede l’accoglienza di una<br />
ventina di ospiti, suddivisi tra<br />
i due paesi: 12 a Calizzano, 8 a<br />
Osiglia.<br />
Il progetto, coperto al 95% da<br />
fondi comunitari, è composto<br />
di un percorso d’integrazione<br />
su tre anni completo di corsi e<br />
piani lavorativi.<br />
E le regole sono chiare: chi si<br />
integra rimane, chi no viene<br />
allontanato. Un’ integrazione<br />
diversa, più organizzata,<br />
con meno impatto sulla<br />
popolazione. Ma le chiavi di<br />
lettura, per la maggioranza,<br />
sono molteplici. In primis, le<br />
risorse saranno recuperate<br />
localmente, dalle aziende sul<br />
territorio. In seconda istanza, lo<br />
SPRAR viene considerato un’<br />
assicurazione contro ulteriori<br />
“appesantimenti”: «Come<br />
sappiamo, i nostri numeri<br />
superano già i limiti di legge<br />
– spiega il sindaco Olivieri<br />
– 27 richiedenti asilo di stanza<br />
all’Hotel Lux, contro un limite<br />
di 6 per i comuni sotto i duemila<br />
abitanti. E sebbene la situazione<br />
sia migliore dei 40 iniziali,<br />
siamo comunque esposti. Il<br />
limite dei duemila abitanti,<br />
infatti, è passibile di deroghe e,<br />
al momento, avremmo le mani<br />
legate di fronte a nuovi arrivi.<br />
Lo SPRAR blocca questo<br />
meccanismo. Ovviamente<br />
si parla di persone e non di<br />
numeri, ma con la distanza<br />
dai centri, dai servizi e dagli<br />
ospedali integrare persone<br />
non è una passeggiata. Il<br />
nuovo progetto manterrà più<br />
equilibrio».<br />
Diffidente la posizione<br />
dell’opposizione: «La presenza<br />
di stranieri a Calizzano è<br />
consolidata dal 2000. Il paese è<br />
quindi tutto fuorché ineducato<br />
alla tolleranza e all’accoglienza.<br />
Il fenomeno migratorio<br />
attuale è più complicato:<br />
trascina con sé una lunga<br />
scia di interessi incrociati e i<br />
richiedenti asilo appartengono<br />
a culture con usanze molto<br />
diverse dalle nostre». Chiare<br />
dunque le condizioni di Enrico<br />
Mozzoni:«L’acquisizione di<br />
maggiori garanzie circa la<br />
protezione da un’ aumento del<br />
numero di ospiti , il graduale<br />
svuotamento dell’attuale centro<br />
di accoglienza e, soprattutto,<br />
la chiamata dei calizzanesi<br />
a referendum: se SPRAR<br />
sarà, lo sia con forte mandato<br />
collettivo».<br />
Pacata, ma decisa la risposta<br />
della Giunta, che ha preso atto<br />
della proposta di referendum<br />
con riserva, procedendo<br />
comunque all’approvazione<br />
del protocollo d’intesa. Anche<br />
stavolta nessuna esclusione di<br />
colpi, in attesa della prossima<br />
puntata.<br />
CULTURA<br />
Nomi, famiglie e messaggi dal passato.<br />
Conclusa la ricerca di “Storia Patria”<br />
di Antonello Merialdo<br />
MURIALDO - Milletrecentonovantadue. Tante sono le “x”<br />
sulla mappa dei toponimi. Se ognuna portasse a un tesoro,<br />
Murialdo sarebbe un paese ricco. Lo è almeno di informazioni,<br />
visto l’imponente lavoro d’archivio svolto da Antonello Merialdo<br />
e Furio Ciciliot. Una ricerca illuminante sulle origini di diverse<br />
località, tra i catasti medievali, del 600 e le conventiones del<br />
1434. Tra i primi a comparire il termine Murialdo, emerso<br />
intorno all’anno mille nei registri di diverse abbazie sotto le<br />
varianti “Miroaudo” o “Miravaldo”. Un eredità, si è scoperto,<br />
di origini germaniche, dal nome proprio di persona “Merowald”.<br />
Interessante anche constatare l’esistenza di alcune forme<br />
ripetute da paesi limitrofi, come la Massiminia e Perlo. Senza<br />
contare i tanti retroscena su molte località ancora oggi abitate.<br />
Come nel caso delle Isole, Isolagrande, Isoletta e Isola Donnia;<br />
l’idea dell’isola è ben rappresentata dalle anse del Bormida che<br />
le caratterizzano, ma avrebbe anche origini di natura legale:<br />
il terriccio morbido e fertile ad ogni alluvione si mischiava e<br />
confondeva i confini dei terreni.<br />
Tutti retroscena, curiosità, e nomignoli di comune buon senso<br />
che ci pervengono dai murialdesi dell’antichità:«I toponimi sono<br />
finestre sul passato – ha spiegato Antonello Merialdo- sono<br />
monumento più duraturo del bronzo alle vite dei nostri antenati,<br />
e tutt’oggi hanno da insegnarci sui segreti dei nostri borghi».<br />
L’intera iniziativa rientra nel progetto “Toponomastica Storica”<br />
dell’associazione savonese “Storia Patria”, che ha già sfornato<br />
32 fascicoli e ben 56.000 toponimi in tutta la Provincia e il basso<br />
Piemonte. A Murialdo si è avvalsa della collaborazione del<br />
Comune, della Pro Loco e di “Murialdo Arte e Storia”.<br />
Il fascicolo è stato presentato ufficialmente venerdì scorso nella<br />
cappella di San Rocco, presenti anche Furio Ciciliot e Carmelo<br />
Prestipino. I proventi sono stati devoluti alle associazioni<br />
“Riofreddo Insieme” e “Polisportiva Murialdo”.<br />
S.T