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n. 36

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Progetto SPRAR Osiglia-Calizzano,<br />

Mozzoni:«Si faccia un referendum».<br />

Virata sull'accoglienza profughi, il sindaco Olivieri:«Passi avanti per l’integrazione».<br />

Sebastiano Tarditi<br />

CALIZZANO<br />

Più che assemblee dei<br />

bracci di ferro, i consigli<br />

comunali di Pierangelo<br />

Olivieri ed Enrico Mozzoni.<br />

Questa volta il tema cruciale è di<br />

quelli “caldi”: l’immigrazione.<br />

In particolare, l’adesione del<br />

Comune al progetto SPRAR in<br />

tandem con i vicini di Osiglia.<br />

La maggioranza è ottimista,<br />

chiede più garanzie il gruppo di<br />

Mozzoni, reclamando la voce<br />

popolare. Il protocollo d’intesa<br />

prevede l’accoglienza di una<br />

ventina di ospiti, suddivisi tra<br />

i due paesi: 12 a Calizzano, 8 a<br />

Osiglia.<br />

Il progetto, coperto al 95% da<br />

fondi comunitari, è composto<br />

di un percorso d’integrazione<br />

su tre anni completo di corsi e<br />

piani lavorativi.<br />

E le regole sono chiare: chi si<br />

integra rimane, chi no viene<br />

allontanato. Un’ integrazione<br />

diversa, più organizzata,<br />

con meno impatto sulla<br />

popolazione. Ma le chiavi di<br />

lettura, per la maggioranza,<br />

sono molteplici. In primis, le<br />

risorse saranno recuperate<br />

localmente, dalle aziende sul<br />

territorio. In seconda istanza, lo<br />

SPRAR viene considerato un’<br />

assicurazione contro ulteriori<br />

“appesantimenti”: «Come<br />

sappiamo, i nostri numeri<br />

superano già i limiti di legge<br />

– spiega il sindaco Olivieri<br />

– 27 richiedenti asilo di stanza<br />

all’Hotel Lux, contro un limite<br />

di 6 per i comuni sotto i duemila<br />

abitanti. E sebbene la situazione<br />

sia migliore dei 40 iniziali,<br />

siamo comunque esposti. Il<br />

limite dei duemila abitanti,<br />

infatti, è passibile di deroghe e,<br />

al momento, avremmo le mani<br />

legate di fronte a nuovi arrivi.<br />

Lo SPRAR blocca questo<br />

meccanismo. Ovviamente<br />

si parla di persone e non di<br />

numeri, ma con la distanza<br />

dai centri, dai servizi e dagli<br />

ospedali integrare persone<br />

non è una passeggiata. Il<br />

nuovo progetto manterrà più<br />

equilibrio».<br />

Diffidente la posizione<br />

dell’opposizione: «La presenza<br />

di stranieri a Calizzano è<br />

consolidata dal 2000. Il paese è<br />

quindi tutto fuorché ineducato<br />

alla tolleranza e all’accoglienza.<br />

Il fenomeno migratorio<br />

attuale è più complicato:<br />

trascina con sé una lunga<br />

scia di interessi incrociati e i<br />

richiedenti asilo appartengono<br />

a culture con usanze molto<br />

diverse dalle nostre». Chiare<br />

dunque le condizioni di Enrico<br />

Mozzoni:«L’acquisizione di<br />

maggiori garanzie circa la<br />

protezione da un’ aumento del<br />

numero di ospiti , il graduale<br />

svuotamento dell’attuale centro<br />

di accoglienza e, soprattutto,<br />

la chiamata dei calizzanesi<br />

a referendum: se SPRAR<br />

sarà, lo sia con forte mandato<br />

collettivo».<br />

Pacata, ma decisa la risposta<br />

della Giunta, che ha preso atto<br />

della proposta di referendum<br />

con riserva, procedendo<br />

comunque all’approvazione<br />

del protocollo d’intesa. Anche<br />

stavolta nessuna esclusione di<br />

colpi, in attesa della prossima<br />

puntata.<br />

CULTURA<br />

Nomi, famiglie e messaggi dal passato.<br />

Conclusa la ricerca di “Storia Patria”<br />

di Antonello Merialdo<br />

MURIALDO - Milletrecentonovantadue. Tante sono le “x”<br />

sulla mappa dei toponimi. Se ognuna portasse a un tesoro,<br />

Murialdo sarebbe un paese ricco. Lo è almeno di informazioni,<br />

visto l’imponente lavoro d’archivio svolto da Antonello Merialdo<br />

e Furio Ciciliot. Una ricerca illuminante sulle origini di diverse<br />

località, tra i catasti medievali, del 600 e le conventiones del<br />

1434. Tra i primi a comparire il termine Murialdo, emerso<br />

intorno all’anno mille nei registri di diverse abbazie sotto le<br />

varianti “Miroaudo” o “Miravaldo”. Un eredità, si è scoperto,<br />

di origini germaniche, dal nome proprio di persona “Merowald”.<br />

Interessante anche constatare l’esistenza di alcune forme<br />

ripetute da paesi limitrofi, come la Massiminia e Perlo. Senza<br />

contare i tanti retroscena su molte località ancora oggi abitate.<br />

Come nel caso delle Isole, Isolagrande, Isoletta e Isola Donnia;<br />

l’idea dell’isola è ben rappresentata dalle anse del Bormida che<br />

le caratterizzano, ma avrebbe anche origini di natura legale:<br />

il terriccio morbido e fertile ad ogni alluvione si mischiava e<br />

confondeva i confini dei terreni.<br />

Tutti retroscena, curiosità, e nomignoli di comune buon senso<br />

che ci pervengono dai murialdesi dell’antichità:«I toponimi sono<br />

finestre sul passato – ha spiegato Antonello Merialdo- sono<br />

monumento più duraturo del bronzo alle vite dei nostri antenati,<br />

e tutt’oggi hanno da insegnarci sui segreti dei nostri borghi».<br />

L’intera iniziativa rientra nel progetto “Toponomastica Storica”<br />

dell’associazione savonese “Storia Patria”, che ha già sfornato<br />

32 fascicoli e ben 56.000 toponimi in tutta la Provincia e il basso<br />

Piemonte. A Murialdo si è avvalsa della collaborazione del<br />

Comune, della Pro Loco e di “Murialdo Arte e Storia”.<br />

Il fascicolo è stato presentato ufficialmente venerdì scorso nella<br />

cappella di San Rocco, presenti anche Furio Ciciliot e Carmelo<br />

Prestipino. I proventi sono stati devoluti alle associazioni<br />

“Riofreddo Insieme” e “Polisportiva Murialdo”.<br />

S.T

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