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Profilo Sociale - Luglio 2018

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IL GIORNALISMO È LA LOTTA<br />

PER IL GIORNALISMO<br />

«Una volta le passioni diventavano lavoro, oggi<br />

le passioni possono diventare solo degli hobby»<br />

di Vito Biolchini<br />

Vito Biolchini<br />

Questo intervento è stato pubblicato nel dossier “Il<br />

giornalismo in Sardegna”, curato da Ucsi Sardegna<br />

e presentato nelle scorse settimane.<br />

Accadde tutto in pochi giorni sei<br />

anni fa, un’altra epoca a pensarci<br />

oggi. Dirigevo a Cagliari una radio<br />

privata, ero assunto a tempo indeterminato,<br />

andavo in onda due<br />

ore in diretta la mattina ma per il<br />

resto il lavoro organizzativo si stava mangiando<br />

la mia vita professionale. Telefono, scrivania,<br />

riunioni. Per consentire ai miei colleghi di<br />

fare al meglio i giornalisti, il giornalista non lo<br />

stavo più facendo io. Così, all’improvviso aprii<br />

un blog e iniziai a scrivere, e sotto il mio nome<br />

misi una frase che ricordavo di aver letto in un<br />

manuale di giornalismo: “La libertà di stampa<br />

è di chi possiede un organo di stampa”. Come<br />

dire: è inutile essere giornalisti se poi non hai<br />

una testata dove lavorare. Non sono più riuscito<br />

a trovare l’autore di quella frase (di cui mi approprierò,<br />

per usucapione, a tempo debito, e la<br />

spaccerò per mia), ma poco importa: la testata<br />

ero io, il blog divenne il mio giornale privato,<br />

dove scrivere ciò che per mancanza di tempo<br />

non riuscivo a dire in radio. Un sontuoso passatempo.<br />

Era per me anche un riconciliarsi con la<br />

parola scritta, una antica consuetudine abbandonata<br />

in nome della parola detta e sacrificata<br />

in nome di una funzione bella e faticosa.<br />

A distanza di sei anni quel blog c’è ancora, la<br />

radio invece no: è fallita. Quel contratto a tempo<br />

indeterminato è rimasto una straordinaria eccezione<br />

in ormai ventiquattro anni di iscrizione<br />

all’Ordine dei Giornalisti, costellati da collaborazioni<br />

a pezzo, collaborazioni non pagate, co.co.<br />

co, fino ai contratti “autore testi e conduttore”<br />

(perché la parola giornalista fa paura a qualcuno),<br />

e così io sono diventato ipocritamente,<br />

imprenditore di me stesso: una partita Iva. In<br />

pratica, un giornalista senza redazione. E si<br />

può essere giornalisti senza redazione? Penso<br />

di no. E infatti il giornalismo è per noi partite<br />

Iva una attività ormai quasi marginale. Più che<br />

altro facciamo comunicazione (prevalentemente<br />

uffici stampa), ma non disdegnamo anche<br />

consulenze (poche) e docenze (settore in crescita,<br />

ma non è per tutti: ci vuole molta umiltà<br />

per insegnare le regole delle cinque W a dei<br />

quindicenni). Un elemento ci unisce tutti: lavoriamo<br />

quasi sempre senza contratto (e il motivo<br />

è facilmente intuibile, ma non si capisce perché<br />

per noi giornalisti si dovrebbe fare un’eccezione).<br />

Questa è la professione per la stragrande<br />

maggioranza dei giornalisti oggi. Moderiamo<br />

dibattiti (ce ne pagano mediamente uno ogni<br />

cinque), presentiamo libri (uno ogni dieci, ma<br />

il libro te lo regalano, è già qualcosa), le nostre<br />

firme sono comparse su testate importanti (volete<br />

il mio elenco? Rai, L’Espresso, Repubblica.<br />

it, l’Unità, Radio Popolare...) ma la nostra visibilità<br />

è, curiosamente, inversamente proporzionale<br />

al nostro reddito, laddove nel mondo normale<br />

dovrebbe essere esattamente il contrario.<br />

Dopo sette anni, oltre 1500 articoli, oltre cinque<br />

milioni di pagine lette e quasi 50 mila commenti<br />

pubblicati, quel blog ancora resiste, e molti<br />

pensano che sia il mio vero lavoro quando in<br />

realtà continua ad essere il mio bellissimo e<br />

pericoloso passatempo (le spese legali per le<br />

denunce temerarie me le sono pagate io, e per<br />

fortuna che alla fine non sono mai stato condannato).<br />

La gente legge le mie analisi politiche<br />

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