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2018 Ottobre<br />
libri/religione<br />
Guido Benzi<br />
OSEA<br />
Introduzione, traduzione e commento<br />
Il libro di Osea è considerato dalla maggioranza degli<br />
studiosi il più antico – dopo quello di Amos – dei cosiddetti<br />
«profeti posteriori» (o «profeti scrittori»). In tutti i testimoni<br />
antichi, esso appare come il testo di apertura del rotolo dei<br />
Dodici, o «profeti minori».<br />
Questa edizione ne propone una traduzione letteraria e il<br />
testo antico a fronte, oltre a introduzione e commento.<br />
OSEA 12,1 98<br />
1 ְּס<br />
12<br />
רְּ ֖<br />
וִּֽ ֥ רָ וְּ ֖ ֽ<br />
֥ ֙ וְּ<br />
י֕ זָ וָ ֖<br />
֔ וְּ ֽ<br />
וְּ ֽ ֑<br />
וְּ ֤ ֽ<br />
֣ ֑ רָ ֥<br />
ּובְּ מִּ מָ ה בֵ רָ ֹ֣ית ֹיִּ אֵ ְּש ֑ ל<br />
בָ בֻ ֤ כַ נִֹּי ֨ ְּב חַ ש֙ אֶּ רַ ְּפ ֹ֔יִּם עִּ ם־קְּ דושִּ ֹים נֶּ אֱ מָ ן׃<br />
ֹיהּודָ֗ ה עֹּד ד֙ עִּ ם־אֵ֔ ל רֹּדֵ ֣ף קָ דִּ֔ ֹים<br />
2 אֶּ רַ ְּפ ֹ֜יִּם רֹּעֶּ ה ר֨ ּוחַ כָ ל־הַ ום כָ ֥ב שֹּד בֶּ ֹיַ ְּר ֑ ה<br />
שֶּ֖מֶּ ן לְּ מִּ רַ ְּצ ֹ֥יִּם ֹיּובָ ל׃<br />
ּובְּ רִֹּית֙ עִּ ם־אַ ש֣ ּור ֹיִּכְּ רֹּתּו 3 רִּ֥ ֹיב לַ ֹיהוָ ֖ה עִּ ם־ֹיְּהּודָ ה<br />
כְּ מַ עֲ לָ לָ ֹ֖יו ֹיָשִּ֥ ֹיב לֽ ו׃<br />
לִּ פְּ קֹּד עַ ַ ל־ֹיעֲ ב֙קֹּ רָ כִּ ְּד כָ ֔ ֹיו ּובְּאונ֖ ו שָ ה אֶּת־ אֱ ֹל הִּֽ ֹים׃<br />
4<br />
בֶּ ַב ֖ טֶּ ן עְָּקַ ב אֶּת־ אָ חִּ ֹיו<br />
12,1 Giuda è ancora errabondo nei confronti<br />
di Dio, e del Santo che è fedele<br />
(!m'a/n< ~yviAdq.-~[iw> lae-~[i dr" d[o hd"WhywI)<br />
– Lo stico è estremamente complesso. Si<br />
può suggerire per il participio dr" il significato<br />
(attestato nell’arabo) di «errare»<br />
senza meta. La duplice preposizione ~[i<br />
ha, come in 9,8, un senso ostile. Il ~yviAdq.<br />
sarebbe un plurale intensivo traducibile<br />
5 וָ יָ ֤שַ ר אֶּ אָ ל־מַ ְּל ְך֙ וַ ֔ יֻכָ ל<br />
בָ כָ ֖ה וַ יִּ חַ ְּת נֶּ ן ־ל֑ ו<br />
בֵ ֽ ת־ֹי אֵ ל֙ ֹיִּמְּצָ אֶּ֔ נּו וְּ שָ ֖ ם ֹיְּדַ בֵ ֥ ר עִּ מָ ֽ נּו׃<br />
6<br />
וַ ֹֽיהוָ ֖ה אֱ ֹלהֵ הַ ֹ֣י צְּ בָ א֑ ות ֹיְּהוָ ֖ה זִּ כְּרֽ ו׃<br />
«il Santo» (così anche in Pr 9,10). Possibile<br />
anche un’interpretazione positiva<br />
dello stico, come fa la versione CEI 2008:<br />
«ma Giuda è ancora con Dio e resta fedele<br />
al Santo». In tal caso il versetto è<br />
pensato come un inserimento giudaita,<br />
ma che contrasta con il seguente v. 3.<br />
Le versioni antiche aiutano poco perché<br />
portano diverse formulazioni: la Settanta<br />
12,1–14,1 Solo Yhwh è il salvatore<br />
La sesta sequenza riprende il tema della punizione del peccato attraverso l’invasione<br />
assira identificata con un «vento orientale» (12,2; 13,15) orchestrata da Yhwh<br />
stesso. Questa espressione funge da sintagma estremo per l’intera sequenza. Essa è<br />
strutturata in quattro passi (12,1-6; 12,7-15; 13,1-8; 13,9–14,1). Il primo, il terzo e<br />
il quarto passo portano come termine iniziale il nome «Israele» (12,1; 13,1; 13,9);<br />
similmente, il primo, il secondo e il terzo passo portano il nome «Efrayim» (12,1;<br />
12,9; 13,1). Il toponimo «Egitto» ritorna nei primi tre passi (12,2; 12,10.14; 13,4).<br />
Molti segnali indicano una costruzione speculare dei quattro passi (A B B’ A’), in<br />
particolare il duplice rimando al «vento orientale» che caratterizza i passi estremi<br />
e l’espressione di autoidentificazione divina «Io sono Yhwh, tuo Dio, dalla terra di<br />
Egitto» posta in mezzo ai due passi centrali (12,10; 13,4). Due ulteriori richiami<br />
sono il riferimento al «grembo» materno in 12,4 e in 13,13 e quello al tempo del<br />
deserto in 12,10 e in 13,5. Tuttavia possiamo vedere anche uno sviluppo lineare, in<br />
chiave storica, dei quattro passi: il primo e il secondo sono percorsi in 12,3-6 e in<br />
12,13 dal riferimento a Giacobbe e poi a Mosè (12,14-15). Al terzo passo prosegue<br />
il ricordo storico e, sullo sfondo del peccato idolatrico di Efrayim (13,1-2), riaffiora<br />
l’affermazione del decalogo (13,4) e il ricordo del deserto (13,5). Tale sviluppo<br />
conferma l’unità della sequenza.<br />
99 OSEA 12,6<br />
1 Efrayim mi circonda con menzogne, / la casa di Israele<br />
12con frodi;<br />
Giuda è ancora errabondo nei confronti di Dio, / e del Santo che<br />
è fedele.<br />
2 Efrayim si pasce di vento, / insegue il vento orientale:<br />
ogni giorno moltiplica bugie e violenza,<br />
fa trattati con Asshur / e porta olio in Egitto.<br />
3<br />
Yhwh è in lite con Giuda:<br />
punirà Giacobbe per la sua condotta, / lo ripagherà secondo le<br />
sue macchinazioni:<br />
4 nel grembo soppiantò il suo fratello / e nel suo vigore lottò con Dio;<br />
5 lottò con un angelo e prevalse; / pianse e gli fu fatta grazia.<br />
A Bet-el egli lo trovò, / là dove (Dio) parlò con lui.<br />
6<br />
«Yhwh è il Dio degli eserciti, / Yhwh, così va invocato».<br />
legge kai. Iouda nu/n (suppone T'[; invece di<br />
d[o) e;gnw auvtou,j (suppone ~[''d:y> invece di<br />
~[i dr") o` qeo,j kai. lao.j a[gioj keklh,setai qeou/<br />
(suppone lael. rm'a/n< ~yviAdq.-~[;w>: «ma Giuda,<br />
ora Dio li ha conosciuti ed essi sono<br />
chiamati popolo santo di Dio»); la Vulgata<br />
ha Iudas autem testis (suppone d[e invece<br />
di d[o) descendit (suppone dry invece di<br />
dr") cum Deo et cum sanctis fidelis: «Ma<br />
Giuda, come testimone, cammina ancora<br />
con Dio e con i santi fedeli».<br />
12,5 Con lui (WnM'[i) – La forma ebraica porta<br />
una prima persona plurale «con noi»: il<br />
senso è che nel patriarca è compreso tutto<br />
il popolo.<br />
12,6 Così va invocato (Ark.zI) – Alla lettera:<br />
«il suo ricordo», l’espressione presuppone<br />
un contesto liturgico.<br />
12,1-6 Efrayim si pasce di vento<br />
Il primo passo della sequenza riprende il tema della falsità di Efrayim / Israele<br />
e dell’atteggiamento ondivago di Giuda, soprattutto con una politica dissennata che<br />
cerca di tenersi buone le potenze Assiria ed Egitto con trattati e tributi. Al v. 3 ritorna il<br />
vocabolario della lite giuridica, in ebraico rîb (cfr. Introduzione, pp. 13-14). Il termine<br />
«Giuda» è probabilmente un’inserzione attualizzante del periodo giudaita, quando<br />
– dopo la sconfitta di Samaria nel 722 a.C. – gli oracoli furono ripresi nel contesto<br />
della situazione storica di Giuda. Anche se la «lite» (rîb) è in realtà contro Efrayim /<br />
Israele, il riferimento al comune patriarca Giacobbe permette la sostituzione con Giuda.<br />
Giacobbe è fraudolento fin dalla nascita e traditore. Lo stesso nome Giacobbe/Israele,<br />
secondo l’etimologia popolare, svela la sua natura: egli è colui che nasce con l’inganno,<br />
afferrando il fratello Esaù per il «tallone» (in ebraico ‘āqēb: Gen 25,26); egli è colui che<br />
ha «soppiantato» (o «ingannato», in ebraico ‘āqab) Esaù per estorcere la benedizione<br />
paterna (Gen 27,36). Infine Giacobbe è colui che «lottò» (in ebraico śārāh) con Dio (Gen<br />
32,23-31), che poi si mostrò clemente con lui. Il particolare del pianto (v. 5) è certamente<br />
un invito paradigmatico alla conversione; infatti il nome Bet-el viene qui riportato senza<br />
la storpiatura Bet-Aven. Il v. 6 è un’affermazione innica di carattere kerigmatico (cioè<br />
una professione di fede). Alcuni commentatori hanno pensato qui all’inserzione di una<br />
sorta di responsorio di un’assemblea liturgica. Di fatto, dal punto di vista retorico, il<br />
versetto si riallaccia all’affermazione di Dio (’ēl ) «Santo che è fedele» del v. 1.<br />
21A 113<br />
9 788892 215139<br />
Formato 14,5x21,5 cm<br />
Pagine 168<br />
Illustrazioni No<br />
Confezione Brossura<br />
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della Bibbia dai testi originali<br />
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