BEST STAR 33

I
Star ntervista
“artistica”, io mi allontano. Non so se faccio bene
o no, quello che ho sempre detto è: “Io non so se
sono bravo a scrivere, a cantare, ma questo è il mio
sogno e non me lo deve toccare nessuno”.
K: Questo è bello, perché oggi purtroppo i sogni
non ce li si può più nemmeno permettere... Guarda
la musica italiana, non è più calcolata nei locali
per via delle tasse, per la gente che sta perdendo il
gusto dei live a parte nomi grossi... A un giovane
che vuol fare quello che fai tu cosa vuoi dirgli?
P: Trovati un lavoro per vivere e fallo, come ho fatto
io. Io ho fatto 35 anni in fabbrica come operaio e
alla sera quando uscivo facevo quello che volevo.
Questo devi fare.
K: Come facevi a fare quella vita lavorando tutto
il giorno?
P: Non dormivo, dormivo 20 ore a settimana,
non dormivo mai, effettivamente pesavo 52kg... e
avevo sempre questa voglia, questa rabbia di fare
musica. Effettivamente anche nei testi, non mi
ha mai calcolato nessuno per le cose che scrivo.
Una cosa che mi ha insegnato Bob Dylan è: “Un
testo può fare molto più riflettere e far male di una
pallottola” però purtroppo in questo Paese c’è un
detto: “Agli italiani si fa prima a metterglielo in
quel posto che nel cervello”. Basta vedere come
vanno la politica, la musica... lasciamo perdere la
www.beststar.it
108