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Il Segno - Mensile della Diocesi die Bolzano-Bressanone - Anno 57, numero 2, febbraio

Il numero di febbraio 2021 del mensile diocesano Il Segno approfondisce i vari aspetti da cui ripartire a un anno esatto dall’arrivo del virus in Alto Adige. In una lunga intervista il vescovo si sofferma sulla lezione del Covid per la Chiesa e per la società. Tra gli altri temi nel giornale, le iniziative nella Giornata mondiale del malato, in quella dedicata alla lotta contro la tratta di persone e nella Giornata per la vita, tutti appuntamenti in calendario a febbraio. Spazio anche al percorso delle donne nella Chiesa dopo il recente Motu proprio del Papa e a due eventi particolari che hanno contraddistinto la parrocchia Madre Teresa di Calcutta a Bolzano e la parrocchia di Laives.

Il numero di febbraio 2021 del mensile diocesano Il Segno approfondisce i vari aspetti da cui ripartire a un anno esatto dall’arrivo del virus in Alto Adige. In una lunga intervista il vescovo si sofferma sulla lezione del Covid per la Chiesa e per la società. Tra gli altri temi nel giornale, le iniziative nella Giornata mondiale del malato, in quella dedicata alla lotta contro la tratta di persone e nella Giornata per la vita, tutti appuntamenti in calendario a febbraio. Spazio anche al percorso delle donne nella Chiesa dopo il recente Motu proprio del Papa e a due eventi particolari che hanno contraddistinto la parrocchia Madre Teresa di Calcutta a Bolzano e la parrocchia di Laives.

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chiesa sul territorio

L’abbraccio di Laives

Rimandato causa pandemia il programma della visita nell’Unità pastorale, il vescovo Ivo Muser ha

però incontrato la comunità della parrocchia di Laives nella festa del patrono, sant’ Antonio Abate.

di Alfio Spitaleri

Domenica 17 gennaio, nonostante

le restrizioni per la pandemia, la

celebrazione presieduta dal Vescovo ha

visto la partecipazione di molti fedeli

di entrambi i gruppi linguistici. Nella

sua omelia il Vescovo ha preso spunto

dal Vangelo della domenica sottolineando

che senza dubbio si può imparare

molto dai libri, ma noi impariamo tanto

dall’esperienza. Studiare è utile e indispensabile

ma nulla può sostituire il

vivere in prima persona le esperienze.

Il Vangelo di oggi ci indica che Gesù

ha utilizzato proprio questo metodo

per avvicinare le persone a sé e al suo

Annuncio.

Gesù ai due giovani che gli facevano

domande non ha tenuto una conferenza,

non ha consegnato un libro, in

modo che studiassero… li ha semplicemente

invitati ad andare con lui e conoscerlo,

“venite e vedete”. Ha preferito

questo metodo a tutte le teorie. Diventare

discepoli di Gesù, oggi come ieri

significa prendere parte alla sua vita.

Riguardo al tema diocesano annuale,

ha poi ricordato che stare in silenzio

andare nel profondo, prendersi tempo

per le cose importanti, significa cercare

Dio, concentrarsi sull’essenziale e

distogliersi da tante cose effimere. E

a tal proposito ha ricordato la figura

del nostro Patrono. Fra i tanti che sono

venuti a contatto con Gesù ed il suo

Vangelo sant’Antonio è il monaco più

La celebrazione con il vescovo nella chiesa di Laives

famoso dell’antichità. A soli vent’anni

abbandonò la sua famiglia per diventare

“cercatore di Dio” vivendo la solitudine

del deserto. Anche noi dobbiamo

stabilire le priorità della nostra vita ed

è fondamentale nella nostra vita dare

la priorità a Dio. Questa scelta non è

facile ma non lo è stata nemmeno per

Sant’ Antonio, anche per lui cercare

Dio non è stata una passeggiata, è stato

un compito affascinate che è durato

per tutta la vita. In questa terra siamo

ospiti, il Patrono di Laives non è una

figura accomodante, ma radicale. A lui

dobbiamo ispirarci.

La vocazione specifica di Laives

Al termine della celebrazione Il Vescovo

ci ha salutato con queste parole: “La

benedizione del Signore accompagni

tutta la vostra Parrocchia. Qui a Laives

avete una vocazione specifica, voi qui a

Laives dovete vivere da vicino giorno

dopo giorno l’odore della nostra terra,

l’odore della nostra diocesi, auguro a

tutti voi questo spirito del rispetto, lo

spirito di stare insieme, lo spirito della

convivenza concreta e quotidiana”.

Ha inoltre ringraziato per la bella liturgia

eucaristica, vissuta insieme, soprattutto

è rimasto contento del gran

numero di ministranti. Ci ha invitato

a portare la sua benedizione nelle nostre

case e famiglie, in particolare ai

malati, senza dimenticare coloro che

In chiesa la statua di sant’Antonio abate,

patrono di Laives

hanno perso il contatto con la comunità

parrocchiale, perché Dio sia sempre

al primo posto, perché poniamo la

speranza in Lui soprattutto in questo

periodo difficile. Infine don Walter ha

ringraziato il Vescovo per le parole di

incoraggiamento, per la sua presenza

e accompagnamento con la parola e la

preghiera nel nostro cammino di fede

che non va fatto in modo teorico, ma

concreto in tutti i giorni della nostra

vita.

In conclusione possiamo affermare

che è stata una giornata di festa in

cui, data l’impossibilità di organizzare

gli aspetti mondani, ci si è concentrati

solo sulla celebrazione della santa

messa ed è stato bello e significativo

riscontrare come per l’organizzazione

la comunità nelle due principali componenti

linguistiche ha saputo e voluto

lavorare insieme curando i vari aspetti:

i servizi liturgici, il coinvolgimento

di 24 ministranti, il servizio d’ordine,

la partecipazione dei rappresentanti

di gruppi e associazioni con le loro

bandiere, perché, come auspicato dal

Vescovo, moltissime persone vogliono

vivere lo spirito della convivenza in

modo concreto e rispettoso.

Alfio Spitaleri è membro del CPP di Laives

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Il Segno, Numero 2 – Febbraio 2021

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