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Severino Dicembre Completo 2021

Il giornale studentesco della sede di via don Minzoni del Liceo Galilei di Voghera

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Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino

Recensione libri

Nel 1978, i giornalisti K. Hermann e H.

Rick pubblicano il libro Wir Kinder vom

Bahnhof Zoo, basato su un'intervista, durata

due mesi, alla minorenne Christiane F.,

pseudonimo di Christiane Vera

Felscherinow. La ragazza, fermata dalla

polizia con l’accusa di uso di eroina e

prostituzione, inizia un racconto sulla

Berlino degli anni ‘70 con riferimenti alla

situazione socio-economica della città e agli

effetti prodotti dalla noncuranza degli adulti

sui ragazzi adolescenti in quel particolare

periodo storico. Christiane si trasferisce nel

sobborgo di Gropiusstadt all'età di sei anni

insieme alla sorella minore Annette, la

madre, il padre e molti animali, tra cui un

alano, considerato un vero e proprio amico

dalla ragazza. L’infanzia di Christiane non

esiste: la bambina è infatti costretta a

crescere all'interno di un mondo nel quale la

sua sola presenza risulta

fastidiosa. I parchi creati

per i bambini sono ormai

distrutti e troppo pericolosi

per giocare; i giardini dei

condomini vengono

controllati da guardie che

rendono off-limits

qualunque attività di

divertimento (nemmeno il

suo amato cane potrebbe

stare nel loro piccolo

appartamento); ogni

palazzo è composto da

molti piani e quando

Christiane cerca di

raggiungere l’11esimo, nel

quale abita, si trova a dover

prendere le scale a causa di un ascensore

rotto da anni e mai riparato. La bambina

sogna un mondo parallelo: le pozzanghere

di sudiciume ai lati della strada divengono

per lei laghi di acqua cristallina, il suo

amato alano un cavallo con cui correre in

mezzo a foreste e non tra aiuole non curate,

come invece accade. La vita familiare

sembra essere una manifestazione del caos

che circonda la vita di Christiane. Il padre,

violento, scorbutico, sognatore incallito,

fallisce in tutti i suoi lavori, ma costringe la

moglie a spendere tutto lo stipendio in regali

costosi e macchine luccicanti. Christiane

non odia il padre, al contempo, però, non è

in grado di sopportare la situazione

domestica e lascia da sola la sorellina ad

affrontare tutto. Quando la madre caccia il

padre di casa e Annette si trasferisce con lui,

Christiane si ritrova per la prima volta in un

vero e proprio limbo. La

madre, dopo aver iniziato

una relazione con un uomo

chiamato Robert, perde

progressivamente interesse

per le faccende della figlia,

tanto da non accorgersi del

suo essere costantemente

sotto l’effetto di droghe

leggere e farmaci sintetici.

Christiane ha infatti messo

piede nel mondo disturbato

di Berlino. Insieme alle

amiche Stella e Babette,

detta Babsi, frequenta un

circolo protestante -creato

per tenere a bada gli

adolescenti - ma in realtà

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