La Ricerca al Dipartimento formazione e apprendimento
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Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana
Dipartimento formazione e apprendimento
La Ricerca al Dipartimento
formazione e apprendimento
2020 e 2021
Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana
Dipartimento formazione e apprendimento
La Ricerca al Dipartimento
formazione e apprendimento
2020 e 2021
Editore
Dipartimento formazione e apprendimento (DFA), Locarno
Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana (SUPSI)
Direzione del progetto
Lorena Rocca, Responsabile della Ricerca, DFA-SUPSI
Simone Fornara, Giancarlo Gola, Stefano Losa, Michele Mainardi, Wolfgang Sahlfeld, Silvia Sbaragli,
Consiglio della Ricerca, DFA-SUPSI
Coordinamento del progetto
Claudia Di Lecce, Referente servizio risorse didattiche e scientifiche, eventi e comunicazione (REC),
DFA-SUPSI
Concezione grafica e impaginazione
Jessica Gallarate, servizio risorse didattiche e scientifiche, eventi e comunicazione (REC),
DFA-SUPSI
Hanno inoltre collaborato
Adamo Citraro, servizio risorse didattiche e scientifiche, eventi e comunicazione (REC),
DFA-SUPSI
Monica Selcioni e Elena Camerlo, Segreteria della Ricerca, DFA-SUPSI
Fotografie
Luca Ramelli, servizio risorse didattiche e scientifiche, eventi e comunicazione (REC),
DFA-SUPSI (se la fonte non è indicata)
Legenda acronimi – rappresentazione grafica dell’isolario della ricerca DFA (pp. 12 e 13)
BESS Centro competenze bisogni educativi, scuola e società
CIRSE Centro competenze innovazione e ricerca sui sistemi educativi
DDM Centro competenze didattica della matematica
DILS Centro competenze didattica dell'italiano lingua di scolarizzazione
RDCD Biblioteca e Laboratorio ricerca storico-educativa, documentazione, conservazione e digitalizzazione
MEM Laboratorio media e MINT
ALPI Area di didattica delle lingue straniere e seconde, plurilinguismo e interculturalità
LIST Area lingue straniere
EFIS Area di didattica dell'educazione fisica
EMUS Area di didattica dell'educazione musicale
EVAP Area di didattica dell'educazione visiva e arti plastiche
GEO Area di didattica della geografia
IAV Area insegnamento apprendimento e valutazione
PD Area professione docente
SCIV Area di didattica della storia e della civica
© Dipartimento formazione e apprendimento,
Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana
Gennaio 2022
Indice
5 Introduzione
6 Prefazione
7 Punti fissi sulla carta: l’isolario della ricerca
Centri competenze
15 Centro competenze bisogni educativi, scuola e società (BESS)
37 Centro competenze innovazione e ricerca sui sistemi educativi (CIRSE)
77 Centro competenze didattica della matematica (DDM)
93 Centro competenze didattica dell’italiano lingua di scolarizzazione (DILS)
Laboratori
113 Biblioteca e Laboratorio ricerca storico-educativa, documentazione,
conservazione e digitalizzazione (RDCD)
119 Laboratorio media e MINT (MEM)
Aree
157 Area di didattica delle lingue straniere e seconde, plurilinguismo
e interculturalità (ALPI)
177 Area lingue straniere (LIST)
181 Area di didattica dell’educazione fisica (EFIS)
185 Area di didattica dell’educazione musicale (EMUS)
187 Area di didattica dell’educazione visiva e arti plastiche (EVAP)
191 Area di didattica della geografia (GEO)
201 Area insegnamento apprendimento e valutazione (IAV)
207 Area professione docente (PD)
215 Area di didattica della storia e della civica (SCIV)
216 Pubblicazioni (2020-2021)
226 Convegni e conferenze (2020-2021)
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4
Introduzione
Prof. Giambattista Ravano
Direttore delegato
per la ricerca e l'innovazione, SUPSI
La ricerca del Dipartimento formazione e apprendimento (DFA) parrebbe,
guardando i tempi anagrafici, essere aggiunta alla SUPSI in seguito a quella degli
altri dipartimenti.
In realtà non è così perché il DFA come sappiamo viene dalle scuole precedenti
e si occupa di formazione dei docenti da molto tempo. Poiché è sempre
stata considerata una scuola di livello universitario (terziario) ha sempre praticato
un’attività di esplorazione scientifica nei campi e argomenti che la caratterizzavano.
Raccontare quindi di questa attività non può esimersi dal ricordare la storia
di tutto quello che è avvenuto e tutto quello che si è sviluppato negli anni con il
contributo di moltissime persone fino a giungere alla situazione attuale.
L’Alta Scuola Pedagogica del Canton Ticino, oggi DFA, pratica una ricerca che
bene la colloca all’interno del panorama universitario svizzero e dà lustro
ai suoi insegnamenti facendo progredire costantemente la conoscenza media
nell’ambito della formazione, a vari livelli.
Il dettaglio di ogni centro di competenza del dipartimento lo vediamo in questo
documento e possiamo ammirarne sforzi e risultati di estrema utilità per la scuola
in generale, per quella ticinese in particolare.
Permettetemi di soffermarmi su un punto, che inquadra più generalmente
l’attività di ricerca di questo dipartimento all’interno dell’attività scientifica della
SUPSI. Tradizionalmente la SUPSI è stata inquadrata come una scuola a
fortissima tradizione tecnica che vede nelle scienze ingegneristiche un modello
e un esempio che dà risultati eccellenti. È in effetti così, la scuola ha sempre
brillato in campo nazionale e internazionale nello sviluppare innovazione tecnologica
di processo e di prodotto. Poi nel tempo si sono sviluppati la ricerca e gli
approfondimenti in campo economico sociale, nel settore della formazione, oltre
che continuare a illustrarsi nelle arti che sono una sua componente importante.
Per sua natura l’approfondimento scientifico in un settore come quello della
formazione viene considerato meno significativo, e meno incisivo nella società,
rispetto all’attività di formazione stessa dei formatori.
Ma non è così, e questo si è reso molto più evidente negli ultimi anni dello
sviluppo delle scuole universitarie professionali. Queste scuole hanno un ruolo
molto importante nel trovare innovazione praticamente applicabile con
l’obiettivo di migliorare la nostra società. Un’affermazione di questo tipo è vuota
di contenuti se non viene specificata meglio. Prima è stata mirata al progresso
e allo sviluppo economico e quindi era ovviamente legata in maniera diretta alla
produzione di nuovi servizi, di nuovi prodotti e quindi in gran parte rivolta
all’industria, intesa in senso lato.
Ma in modo vigoroso ha ripreso importanza osservare come nella società,
intesa come civile convivenza di essere umani, tutto il settore della formazione
e maggior ragione i suoi progressi di metodo, sono il vero motore del
benessere di noi tutti. Senza ovviamente dimenticare tutte le altre tematiche
sociali nelle quali siano immersi.
Bene voglio essere concreto, il lavoro dei ricercatori nel settore della formazione
è un valore intrinseco enorme poiché ogni passo in avanti che fa si riflette
in migliaia di passi in avanti dei nostri giovani e meno giovani e quindi di tutta
la nostra collettività che ne sfrutta e valuta i progressi.
Sono da apprezzare notevolmente, e da valorizzare, gli sforzi fatti in questo
settore e vanno collocati al centro delle preoccupazioni e degli investimenti che
le scuole universitarie fanno ogni giorno. Personalmente posso solo provare
ammirazione per i miei colleghi che vi si impegnano.
Spero che possano continuare a svilupparsi e rinforzare il loro ruolo e così come
sarebbe per me di estrema soddisfazione vedere una istituzione come la SUPSI
orientare in modo deciso la propria opera verso una formazione di qualità.
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Prefazione
Più di venti anni orsono, i cantoni svizzeri hanno deciso di riorganizzare
il proprio sistema di formazione delle insegnanti e degli insegnanti istituendo
le prime Alte Scuole Pedagogiche (ASP). Si è trattato di un passo fondamentale
nel processo di terziarizzazione della formazione degli insegnanti.
Ma cosa è realmente cambiato nella formazione degli insegnanti in
questi ultimi venti anni in Svizzera e cosa è un’alta scuola pedagogica?
Prof. Alberto Piatti
Direttore,
Dipartimento formazione
e apprendimento, SUPSI
Un’alta scuola pedagogica è una scuola universitaria chiamata a curare l’intera
filiera di ricerca e formazione in educazione, dalla ricerca fondamentale a livello
internazionale, alle pratiche didattiche di ciascuna docente e ciascun docente
nelle classi del proprio sistema scolastico di riferimento. Per poter raggiungere
questo ambizioso obiettivo, una ASP è tenuta in primo luogo ad agire nel
sistema nazionale e internazionale della ricerca competitiva confrontandosi con
piccole e grandi realtà accademiche, università, scuole universitarie professionali
e alte scuole pedagogiche, costruendo reti di collaborazione e proponendosi
come interlocutore autorevole nei propri ambiti di ricerca.
Lo scopo della ricerca nelle ASP non si esaurisce però a livello della comunità
scientifica internazionale. Per poter compiere appieno il proprio compito, la ricerca
nelle ASP è chiamata a fornire risposte concrete a problemi del proprio
sistema scolastico ed educativo di riferimento, proponendo una formazione iniziale
e continua delle insegnanti e degli insegnanti basata sullo stato dell’arte
della conoscenza e sui risultati della ricerca scientifica, anche relativi al proprio
territorio di riferimento; fornendo ai responsabili e ai decisori del sistema
scolastico evidenze scientifiche su cui basare le proprie strategie e decisioni; mettendo
a disposizione delle docenti e dei docenti materiali divulgativi e didattici
innovativi e, non da ultimo, contribuendo in maniera visibile allo sviluppo culturale
della propria società. Solo quando questa filiera sarà completa e consolidata,
la formazione delle insegnanti e degli insegnanti in Svizzera potrà dirsi completamente
terziarizzata.
Le ASP svizzere sono sulla buona strada per raggiungere pienamente questo
obiettivo, anche grazie ai grandi lavori svolti nell’associazione mantello delle scuole
universitarie svizzere Swissuniversities.
Il Dipartimento formazione e apprendimento (DFA) della SUPSI, in qualità di alta
scuola pedagogica del Canton Ticino, sta seguendo lo stesso percorso delle
proprie consorelle svizzere ed è riuscito, con grande impegno e determinazione,
ad affermarsi nel panorama della ricerca svizzera e internazionale ottenendo
prestigiosi risultati, come ben dimostrano le pagine di questo catalogo. Il percorso
di terziarizzazione completa della formazione delle docenti e dei docenti in
Ticino è ancora lungo, ma grazie all’impegno di tutte le persone attive presso
il DFA e di tutto il sistema scolastico ticinese, in futuro sarà possibile creare
un legame solido e duraturo tra ricerca in educazione, formazione delle docenti
e dei docenti e scuola, a favore di tutte le allieve e gli allievi delle nostre scuole
e della nostra società in generale.
6
Punti fissi sulla carta:
l’isolario della ricerca al DFA
Prof. Lorena Rocca
Responsabile della ricerca,
Dipartimento formazione
e apprendimento, SUPSI
Il desiderio di pervenire ad una pubblicazione della ricerca nasce dalla volontà
di fissare dei segni sulla mappa virtuale che sintetizza le nostre azioni. Quella che
abbiamo raccolto è una rappresentazione della ricerca che ha preso vita al
Dipartimento formazione e apprendimento (DFA) in un momento caratterizzato
dalla distanza. L’emergenza sanitaria che dal marzo del 2020 ha colpito tutte
le nostre attività non ha lasciato neutrale la ricerca che si è ridisegnata proprio
attorno alla distanza dando vita a nuove forme di prossimità (o di non prossimità)
geografica, istituzionale, cognitiva, sociale e organizzativa. In un certo senso la
geografia – e la cartografia – esiste proprio perché esiste la distanza, perché luoghi,
cose, persone, sono disposte a una qualche distanza e da qui si possono esplorare,
guardare ma anche immaginare.
Il risultato di questo nostro esercizio è riassunto in un isolario e prende la forma
di un “arcipelago della ricerca” dalle molteplici forme. Ricordo che, prima degli
atlanti, hanno preso vita proprio gli isolari, che non sono vere e proprie rappresentazioni
topografiche di uno spazio geometrico, ma collezioni di luoghi, distanti
giorni di viaggio a cavallo, a piedi o in navigazione con il vento a favore o contro,
luoghi densi di storia, di immaginari, di racconti, direttamente connessi alle
esperienze dei viaggiatori. Questo tipo di cartografia, un tempo come ora, è costantemente
in cambiamento esattamente come lo è la ricerca al DFA: grazie alle
impetuose trasformazioni sociali, a nuovi metodi educativi, a correnti neuro-cognitive
e alle maree del digitale si creano nuovi istmi e, al contempo, si allargano
bracci di mare. Se si osserva da vicino, la terra in ogni isola è molto fertile e ben coltivata.
Ci sono isole più grandi e strutturate, altre più piccole e meno abitate.
Ma è la ricchezza dell’interconnessione e la prossimità di ciascuna isola con le altre
a rendere l’arcipelago un luogo unico.
Per la rappresentazione, ci si è ispirati alla mappa di Roald Amundsen disegnata
da Gordon Home (1935). Questa è la prima mappa dell’Antartide dopo secoli di
vuoto e delinea una terra che nell’antichità era solamente un’ipotesi teorizzata dai
matematici greci, Platone e Pitagora in testa, convinti che esistesse un emisfero
australe con mari e continenti in grado di equilibrare le terre settentrionali (artikos)
impedendo quindi alla terra di ribaltarsi, una sorta di “contrappeso” che funge
da elemento simmetrico sia in senso fisico che toponomastico (anti-artikos da cui
Antartide). Un’altra particolarità di questa carta è che Gordon Home non è un
cartografo ma un artista paesaggista che realizza la mappa utilizzando i messaggi
telegrafici degli esploratori dell’Antartide. Il risultato, quindi, è un’interpretazione.
Esattamente come lo è la realizzazione di Adamo Citraro che ha dato vita al nostro
isolario. Esso ben sintetizza i paesaggi della ricerca che i protagonisti del DFA gli
hanno suggerito. Come l’originale di Gordon Home, la mappa è un dispositivo che
permette al lettore di immaginare le isole della ricerca al DFA e di connettersi ad
esse in modo non lineare, ma secondo direttrici di viaggio che ciascuno può scegliere
cliccando sulla singola isola, approfondendo un tema, una metodologia o
conoscendo più da vicino una persona.
La rete di connessioni tessuta tra le isole che vedete qui rappresentata è stata
sostenuta dal segretariato alla ricerca – Monica Selcioni e Adelina Fazlijaj – con la
preziosa regia del Servizio risorse didattiche e scientifiche, eventi e comunicazione
(REC) del dipartimento – Adamo Citraro, Jessica Gallarate, Kata Lucic, Luca Ramelli,
Sela Wittig e Claudia Di Lecce – e ha dato vita a numerosi moti ondosi che hanno
toccato la formazione -di base e continua- e territori di altre nazioni e continenti.
In tal senso anche la Biblioteca ha favorito e sostenuto la territorialità di ciascuna
isola grazie alla produzione di tematismi e rassegne bibliografiche su temi strategici
7
del DFA. Inoltre, il passaggio in Swiss Library Service Platform (SLSP) ha permesso
a ciascuna unità di Ricerca di accedere ad una rete ancora maggiore in quanto
il nuovo catalogo raggruppa le informazioni scientifiche custodite attualmente in
475 biblioteche svizzere e ne garantisce una maggiore accessibilità e reperibilità.
Sempre nella rete che virtuosamente alimenta l’arcipelago della ricerca si ricorda
che, nel marzo 2021 è iniziato il gemellaggio tra tre istituti SUPSI: la Biblioteca e
Laboratorio ricerca storico-educativa, documentazione, conservazione, digitalizzazione
(RDCD) del DFA; la Biblioteca dell’Accademia Teatro Dimitri e l’Asilo nido
SUPSI. L’intento dell’iniziativa è di collaborare con uno sforzo congiunto alla
valorizzazione delle rispettive competenze per permettere a studenti, ricercatori
e bambini dai 4 mesi ai 4 anni di beneficiare di tutte le potenzialità della rete
con particolare attenzione alla sensibilizzazione verso la lettura e allo sviluppo
di competenze affettive e relazionali grazie all’attività teatrale.
L’onda che ha lambito le terre, causata dalle oscillazioni atmosferiche – e quindi
le brezze che permeano l’atmosfera educativa a livello nazionale ed internazionale –
ha consolidato la tradizione e incentivato l’innovazione pedagogico-didattica,
attraverso la promozione di numerosi e-venti. In particolare si ricordano i Breakpoint,
un ciclo di incontri a cadenza mensile rivolti a formatori, ricercatori, studenti,
collaboratori del Dipartimento e a tutti i colleghi della SUPSI interessati al dialogo
tra ricerca e formazione educativa, che nel 2020 ha raggiunto la sesta edizione
e ha proposto svariati temi di interesse della comunità scientifica del DFA, dalla riflessione
“sull’insegnamento visibile” (Identità e ruolo delle discipline artistiche
in una visione aggiornata dell’insegnamento-apprendimento), alla presentazione
di Schoolmaps.ch/it (che da quattro anni sta promuovendo l’uso del geoportale
nel sistema educativo svizzero nelle tre principali regioni linguistiche).
In regime di telelavoro, la rassegna DFA Insieme, promossa attraverso la piattaforma
Teams, ha preso temporaneamente il posto dei Breakpoint: settimanalmente in
orario serale le riflessioni di ricerca si sono messe a servizio delle esigenze dei collaboratori
proponendo, anche con l’intervento di colleghi provenienti da altre
istituzioni accademiche nazionali e internazionali, riflessioni a supporto del difficile
periodo pandemico. Si ricorda l’intervento di apertura della rassegna da parte
dei colleghi dell’unità di psicologia applicata che, in collaborazione con i colleghi
psicologi del DFA, hanno proposto una riflessione dal titolo “Andare oltre guardando
al domani. Pensieri, parole e azioni”; il gruppo di ricerca sui paesaggi sonori
ha proposto un “Soundtravels” attraverso i suoni dei luoghi e la musica dei paesaggi;
“Il Dolpo. Vita di una comunità sul tetto del mondo” è stato un viaggio sul
tema della cooperazione raccontato con le fotografie dei protagonisti; l’intervento
di Angelica Moè dell’Università di Padova “Motivare e motivarsi” ha dato degli
utili strumenti per riattivare la motivazione anche nel periodo pandemico; “A mente
accesa” è stato un prezioso dialogo con Daniela Lucangeli dell’Università di
Padova, che ha invitato gli studiosi e gli educatori ad allertare le personali attenzioni
educative per promuovere il cambiamento affinché “ciascuno possa trovare in sé
stesso, attraverso l’altro, la forza di essere la versione migliore di sé”; l’insegnamento
di Maria Montessori in Ticino è stato un interessante viaggio realizzato con lo
sguardo della storia della scuola anche grazie a Gabriella Seveso dell’Università di
Milano-Bicocca; “Il sapere della mente” ha riportato l’attenzione sulle neuroscienze
in rapporto all’apprendimento grazie alla preziosa testimonianza di Raffaella
Rumiati della Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati di Trieste;
attraverso la voce della scrittrice Nadia Terranova si sono potuti conoscere i retroscena
dell’opera di Maria Zambrano tra “scienza al femminile, scrittura linguaggio,
filosofia dialogo”. Infine, da menzionare i successivi incontri che hanno permesso
la condivisione delle riflessioni dottorali e di ricerca con la comunità del DFA.
“Processi argomentativi nei bambini: analisi di interazioni tra pari e con l’adulto” di
Josephine Convertini; “Leggere il ‘non-scritto’. Uno studio circa l’impiego delle
abilità inferenziali nella comprensione del testo scritto” di Elisa Désirée Manetti;
“Qualità di vita delle persone con una disabilità intellettiva: il ruolo delle prestazioni
socio-educative e di altre variabili contestuali e personali” di Elisa Geronimi e
“La testualità del libro di geometria; Didattica della matematica e analisi linguisti-
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co-argomentativa del testo scolastico” di Michele Canducci. L’incontro promosso
dal coordinamento Master scuola media: “Uno sguardo sulla formazione
dell’insegnante: teoria e modelli a confronto”, ha promosso uno scambio di visioni
e pratiche di diverse Alte scuole pedagogiche svizzere, consentendo una riflessione
allargata tra le esperienze e le pratiche didattiche con la ricerca scientifica.
Nella seconda parte dell’anno, hanno avuto luogo svariati e-venti di carattere
scientifico organizzati da varie unità di ricerca del DFA. Per cominciare, l’intervento
pubblico, organizzato dall’Area insegnamento apprendimento e valutazione
(IAV), ha visto la partecipazione del pedagogista francese Philippe Meirieu con un
prezioso contributo dal titolo “Quelle pédagogie pour quelle école? Quale educazione
per quale scuola?”. Poi, l’intervento in modalità ibrida del Prof. Alexander
Repenning, in visiting presso il Dipartimento tecnologie innovative (DTI) della
SUPSI, che con “L’ascesa del polimata digitale” ha offerti esempi concreti di come
le tecnologie digitali possono contribuire all’azione didattica. Sempre in collaborazione
con il DTI, ha preso avvio il quarto incontro di rete organizzato all’interno
del progetto interuniversitario nazionale MINT-Bildung. L’appuntamento ha
segnato la fine del programma 2017-2020 e ha lanciato il quadriennio successivo
2021-2024.
Tra gli e-venti si ricordano ancora i numerosi momenti on-line di presentazione
delle pubblicazioni a cura dei collaboratori impegnati nella ricerca. Tra questi,
il quaderno didattico Evermind - Educare all’attenzione e alla concentrazione nella scuola;
il volume Laboratorio di motricità fine dedicato ai giochi che aiutano a sviluppare
le abilità fino-motorie e la grafomotricità nei bambini dai 4 ai 6 anni; il quaderno
didattico Scuola tra emergenza e quotidianità che entra nel merito di ciò che la scuola
in Ticino ha vissuto e sta tuttora vivendo nel contesto dell’emergenza sanitaria.
Sempre a restituzione degli esiti della ricerca condotta dal DFA sull’impatto della
Pandemia tra i diversi attori della scuola, si ricorda il progetto A scuola in Ticino
durante la pandemia di COVID-19. Entrambe le ricerche sulla pandemia sono state
presentate in numerosi momenti di condivisione con gli attori del territorio.
“Nuovi immaginari - pratiche partecipative di arte pubblica” è stato il titolo
dell’incontro con Joris Jaccarino, dedicato alla condivisione di alcune esperienze
di arte pubblica che coinvolgono la città e i suoi abitanti. Sempre sullo stesso
tema si colloca la conferenza on line “Geografia come immaginazione” e “Come
sviluppare il ragionamento/pensiero geografico. Prospettive didattiche”, il primo
seminario internazionale di ricerca multidisciplinare in didattica della geografia.
Greenday 2020, la festa della sostenibilità promossa dalla Società Ticinese di Scienze
Naturali ha potuto aver luogo in presenza con il contributo del Dipartimento
che ha animato delle “passeggiate sonore” quale strumento di riflessione sul tema
dell’inquinamento acustico.
Il potenziale del capitale psicologico a sostegno del benessere dei docenti
e degli allievi, è stato il convegno internazionale a chiusura del progetto PsyCap
che ha visto il coinvolgimento di docenti, futuri docenti, ricercatori e attori
del territorio coinvolti in una preziosa riflessione sul tema.
Nello spirito di una delle importanti missioni del DFA di servizio al territorio e di
restituzione degli esiti di ricerca, vanno segnalate diverse manifestazioni
importanti. Iniziando dal Laboratorio media e MINT (MEM) le attività Movie&Media
Labs, sono state riproposte durante il Locarno Film Festival per promuovere
l’avvicinamento dei giovani al rapporto tra tecnologie e cinema. Anche la manifestazione
Media In Piazza svoltasi online ha risposto alle medesime istanze di
partecipazione e di coinvolgimento unendo la formazione, la ricerca e il territorio.
Questi eventi hanno visto una numerosa partecipazione di bambini e ragazzi
ed il coinvolgimento di molti studenti del Dipartimento.
Sempre nello spirito della sensibilizzazione informatica, sono ripresi i laboratori
digitali TheLab con un’ampia offerta formativa per le classi della scuola dell’obbligo.
Sul tema della robotica educativa a cadenza mensile nell’ambito del progetto
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Roteco sono stati svolti dei webinar aperti ai docenti per presentare le principali
novità nel mondo della robotica e condividere delle buone pratiche didattiche.
In linea con la tradizione anche lo scorso novembre è stato proposto il concorso
nazionale Castoro informatico. L’iniziativa è rivolta ai giovani dagli 8 ai 20 anni,
solo nella Svizzera italiana vi è stato il coinvolgimento di circa 1200 studenti.
Sempre con la medesima attenzione si ricordano i numerosi eventi promossi
dal Centro competenze didattica della matematica (DDM) all’interno del progetto
del Fondo nazionale svizzero per la ricerca scientifica (FNS) Agora Communicating
Mathematics Education rivolti a genitori e altri interessati (docenti, educatori, nonni…),
per accendere la riflessione e fornire strumenti validi ad accompagnare
bambini e ragazzi nell’apprendimento della matematica a casa. “Quando il problema
non è il problema” in cui si è trattato il tema dell’ansia in matematica e
“Motivare, giocando con la comunicazione” per cercare di capire come si possano
utilizzare al meglio le abilità comunicative dei genitori per incentivare nei figli
la motivazione ad apprendere la matematica. Ancora, “Matematici a fumetti”, incontro
rivolto ad adulti e bambini a partire dagli 8 anni, su un tema particolarmente
affascinante e interessante dal punto di vista didattico: la storia della matematica,
che per l’occasione assume una veste grafica innovativa e vicina agli
allievi, cioè il fumetto. Nell’ambito dell’evento Italmatica per tutti. Dalla ricerca alle
ricadute in aula, organizzato dal DDM e dal Centro competenze didattica
dell’italiano lingua di scolarizzazione (DILS), a chiusura del progetto FNS, si sono
svolti numerosi eventi e comunicazioni scientifiche dedicate alla riflessione
sul rapporto tra matematica e aspetti linguistici. Sempre sul tema della matematica,
nell’ambito delle azioni del progetto FNS Agorà, è proseguita la rassegna
di Matematicando film, con un ottimo coinvolgimento da parte del territorio che
ha risposto con curiosità e interesse.
Diversi anche gli eventi scientifici e di pubblico interesse promossi dal Centro
competenze didattica dell’italiano lingua di scolarizzazione (DILS). La figura di
Rodari è stata al centro del ciclo di conferenze 100 volte Gianni Rodari, rivolto
a docenti, curiosi e appassionati, allo scopo di scoprire la vita, le opere e le implicazioni
didattico-pedagogiche del pensiero dello scrittore omegnese. Ancora,
il convegno Educazione linguistica e fantasia. Gianni Rodari e la lingua italiana, svoltosi
proprio a Omegna, ne ha celebrato il ruolo di riferimento imprescindibile nella
cultura e nella scuola italiana anche sul versante dell’educazione linguistica.
Sempre nello spirito di servizio al territorio si ricordano le “Video-letture per la
Notte del racconto”, pubblicate con il coinvolgimento delle studentesse e
degli studenti del Bachelor in Insegnamento per la scuola dell’infanzia e elementare
in occasione della Notte del racconto, promossa dall’Istituto svizzero Media e
Ragazzi e da Bibliomedia Svizzera, con il partenariato di Unicef. L’appendice locarnese
della manifestazione letteraria PiazzaParola 2021, rivolta alle scuole, si è
potuta svolgere in presenza e ha inseguito “La storia di Robinson Crusoe” nella
suggestiva cornice del Castello di Locarno. Infine, si segnala l’importante
evento che il DFA ha promosso e sostenuto ovvero il XXI Convegno internazionale
del “Gruppo di Intervento e Studio nel Campo dell’Educazione Linguistica”
e della Società di Linguistica Italiana dal titolo La scrittura nel Terzo Millennio.
Promosse dal Centro competenze bisogni educativi, scuola e società (BESS), sono
state diverse le attività di riflessione sull’inclusione rivolte alla comunità scientifica e
al territorio ticinese, anch’esse nate in rete in collaborazione con gli attori locali.
In particolare, il Convegno DSA e ADHD ha portato l’attenzione sulle questioni associate
al benessere scolastico e alla qualità di vita in persone con Disturbi Specifici
dell’Apprendimento e Disturbi da Deficit dell’Attenzione/Iperattività. Anche la
“Conferenza sul tema dei Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA)” promossa
dalla Sezione della pedagogia speciale della Divisione della scuola, la Città dei
mestieri della Svizzera italiana e dal DFA si è rivolta a genitori, insegnanti, operatori
e operatrici, ragazzi e ragazze sui temi della dislessia, disortografia, discalculia,
disgrafia. Sempre in relazione con il BESS e in collaborazione con la Fonda-
10
zione Sir John Eccles, da segnalare ulteriori incontri scientifici promossi quali
“Molto rumore per nulla? Percepire, riconoscere, interpretare il rumore” e “Acquisizione
delle lingue fra corpo e facoltà di linguaggio” che hanno visto la partecipazione
attiva da parte di numerosi docenti del DFA. Organizzata dal BESS insieme
ad altri attori del territorio, la rassegna Diversamente! giunta alla sua quarta
edizione vuole portare all’attenzione del pubblico i temi dell’inclusione e della partecipazione
sociale proponendo eventi, spettacoli e dibattiti, coinvolgendo
anche gli addetti ai lavori in occasioni formative e di scambio.
Da segnalare ulteriori appuntamenti di restituzione e divulgazione scientifica
e di promozione di una cittadinanza sostenibile nei quali il DFA ha contribuito attivamente.
Innanzitutto il webinar “In scuola: Promozione dell’integrazione e
dell’interculturalità nella scuola ticinese” che ha riportato l’attenzione del pubblico
sulle misure e le strategie attuate dalla scuola nell’ambito della multiculturalità
e in un’ottica di inclusione.
Sui temi della sostenibilità, la fondazione éducation21 in collaborazione con DFA,
il Dipartimento del Territorio (DT), il Dipartimento dell’educazione, della cultura e
dello sport (DECS) e il Centro di risorse didattiche e digitali (CERDD), ha organizzato
un evento online di riflessione con lo sguardo della sostenibilità su quanto
stiamo vivendo. “Domani insieme!” è stata la Quattordicesima Giornata (in)formativa
sull’Educazione allo Sviluppo Sostenibile (ESS) in cui si è proposto di discuterne e
lavorare insieme per vivere la scuola come un laboratorio per un futuro sostenibile.
Anche in occasione della XIV Giornata Internazionale della Democrazia, proclamata
dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, per affermare lo stretto legame
tra la democrazia, la libertà e la dignità umana, il gruppo di lavoro DFA “Scuola
democratica” ha promosso il dialogo e la progettualità nell’intreccio tra formazione
e ricerca grazie alla partecipazione di studiosi e di attori del territorio.
Infine, si ricorda l’importante traguardo raggiunto da Miriam Salvisberg, Lorenza
Rusconi Kyburz e Michele Canducci che hanno brillantemente conseguito il titolo
dottorale. Miriam Salvisberg ha presentato un lavoro di tesi dal titolo: L’activité
évaluative certificative en situation, produite par des enseignants du primaire et du
secondaire I du canton du Tessin: de la conception de l’épreuve écrite à l’interprétation des
informations recueillies et à leur exploitation, sotto la direzione della professoressa Lucie
Mottier Lopez. Quanto a Lorenza Rusconi, ha redatto una tesi dal titolo: La prise
en compte de la diversité culturelle dans la formation des enseignants et dans les institutions
scolaires communales. Une étude à partir du contexte tessinois, sotto la direzione
del Prof. Abdeljalil Akkari e il coordinamento di Stefano Losa. Le due tesi sono state
svolte presso la Facoltà di psicologia e scienze dell’educazione dell’Università di
Ginevra. Michele Canducci ha rielaborato la sua tesi all’interno del progetto del FNS
“Italmatica” dal titolo La testualità del libro di geometria; Didattica della matematica
e analisi linguistico-argomentativa del testo scolastico presso la Facoltà di comunicazione,
cultura e società dell’Università della Svizzera italiana (USI) di Lugano sotto
la direzione scientifica di Andrea Rocci e Silvia Sbaragli.
Il viaggio da un’isola all’altra, da una rotta marina alla successiva ha delineato
la ricchezza della ricerca al DFA, che potrete riprendere ed approfondire nelle pagine
seguenti. Emerge l’importanza e l’impatto notevole che questa ha sul territorio
ticinese ma anche a livello nazionale ed internazionale. La struttura delle aree
inserite in questo arcipelago fa crescere la cultura della ricerca nelle didattiche
disciplinari e nelle scienze dell’educazione coinvolgendo di fatto ogni collaboratore
del Dipartimento, ma soprattutto ne sono contaminati gli studenti che, da futuri
docenti, sono i veri protagonisti dell’innovazione pedagogica educativa e didattica
nella scuola di oggi e in quella di domani.
11
Plurilinguismo
I
A
L
P
C
I V
S
Didattica
della storia
S T
I
L
E
S S
B
Pedagogia
speciale
E
V
A P
E
M
U
S
Didattica
della musica
G
E
O
Didattica
della geografia
Storia della
didattica
12
R
D
C
D
Biblioteca
Didattica
dell’italiano
S
L
D
I
E
F
I
S
Educazione
linguistica
e linguaggi
disciplinari
dell’italiano
Didattica
dell’educazione
fi s i c a
C
Benessere
I
R
S E
Valutazione
Transizioni
P
D
Scienze
dell’educazione
I
A
V
Matematica
D
M
D
Didattica
della matematica
Media
in educazione
Didattica
delle MINT
M
Tecnologie
in educazione
E
M
13
Centro Progetti CC.BESS competenze di ricerca e servizio bisogni educativi, scuola e società
14
14B
S
S
E
Centro competenze
bisogni educativi, scuola e società
(BESS)
Prof. Michele Mainardi
Responsabile, Centro competenze
bisogni educativi, scuola e società
Introduzione
Il Centro interviene nella formazione di base e continua, ha la responsabilità
scientifica e gestionale del Master of Arts in Pedagogia speciale e didattica inclusiva
e di altre formazioni Advanced studies specializzate. È attivo in progetti di ricerca
scientifica e in attività di servizio su mandato, di sensibilizzazione e di divulgazione
in ambito socio-educativo, scolastico e culturale. Il focus delle competenze
interessa i processi di inclusione e le attenzioni che la scuola e le altre istituzioni
socio-educative, le agenzie culturali e la società in genere portano alle condizioni
di accessibilità dei loro ambienti e delle loro proposte nei confronti di bambini,
giovani e adulti con disabilità, con disturbi evolutivi e/o con altri tratti distintivi
specifici con particolare riguardo ai bisogni educativi speciali e non, e alle pari opportunità.
La cura di tali differenti domini è possibile grazie alla configurazione data
al centro, con profili accademici con competenze specifiche, e alle forme collaborative
di lavoro e di confronto interno che caratterizzano la modalità d’approccio
alla complessità dell’applicazione di paradigmi sistemici all’inclusione, all’accessibilità
e alle pari opportunità nei processi di ricerca, di monitoraggio e di innovazione.
Missione
Il Centro ha per missione principale quella di studiare e applicare i principi
dell’inclusione, dell’accessibilità e delle pari opportunità nei rapporti fra individuo,
scuola e società e più in generale di promuovere progetti di ricerca, servizi
e buone pratiche in ambito socio-culturale, professionale e scolastico particolarmente
attente all’esistenza di bisogni educativi e formativi speciali in corrispondenza
con le diversità interindividuali e le specificità di ognuno, per farne oggetto
di studio e considerazione tanto nella formazione quanto nel confronto
con le persone e le professioni direttamente interessate e la comunità scientifica.
Per portare avanti questi principi il Centro si impegna a raccogliere e restituire
in ambito scientifico e divulgativo le evidenze della ricerca e i risultati dei mandati
di servizio nelle loro ricadute puntuali e generali e a coltivare e intrattenere
relazioni stabili con gli enti pubblici e privati e con altri attori che in varie forme
e ruoli realizzano, vivono e interpretano gli ambienti, le condizioni e le situazioni
di accesso a spazi comuni o specifici di vita, di partecipazione e di esercizio
della cittadinanza e più in generale condividono occasioni e condizioni di crescita,
di formazione e di apprendimento.
Ricerca
Il Centro, solo o in collaborazione, conduce progetti di ricerca su fondi interni
al DFA, fondi interdipartimentali, fondi esterni competitivi, su mandato o con contributi
federali dai settori della cultura e delle pari opportunità o cantonali,
in particolare del Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport (DECS)
e del Dipartimento della sanità e della socialità (DSS).
Un numero importante di progetti è a carattere interdisciplinare o transdisciplinare;
poggia su competenze diverse e sulla collaborazione fra dipartimenti e scuole
affiliate alla SUPSI o con altri centri di competenza nazionali o internazionali. In ragione
della reciprocità di sguardi richiesti dall’accessibilità degli ambienti, reali
o virtuali essi siano, e dall’universalità delle attenzioni ricercate nei differenti ambiti
d’azione, tali sinergie risultano essere il valore aggiunto dei team di progetto
così costituiti.
15
Centro competenze bisogni educativi, scuola e società – Presentazione
Gli assi prioritari d’indirizzo dei progetti realizzati sono:
◆ La scuola nel suo rapporto con lo sviluppo individuale e societario.
◆ La prevenzione di disagi e difficoltà dell’infanzia con e senza bisogni educativi
speciali nell’uso dei media.
◆ Lo studio e il monitoraggio del nucleo pedagogico degli ambienti scolastici,
dell’accessibilità e dell’inclusione degli allievi con bisogni educativi speciali.
◆ L’accessibilità e l’accessibilizzazione del patrimonio culturale.
◆ L’analisi e la valutazione di servizi socioeducativi alla persona con disabilità.
Servizi
Il Centro è richiesto da enti esterni e dai servizi interni per formazioni mirate,
perizie, approfondimenti, consulenze o altri servizi nei settori di specializzazione
e nella cura dell’adattamento alla comunità accademica e linguistica italofona
di materiali di interesse nazionale. Tra le attività più rilevanti vi è l’accompagnamento
e il monitoraggio di nuove forme di accessibilità e di inclusione nella scuola
dell’obbligo e, in collaborazione con il Servizio Gender e Diversity della SUPSI e il
Servizio pari opportunità dell’USI, lo sviluppo di una esplicita sensibilità verso
i disturbi dell’apprendimento, le disabilità e i principi dell’universal design in ambito
accademico.
Divulgazione
Il Centro promuove con regolarità incontri e collaborazioni fra enti, associazioni,
istituti di formazione e la comunità scientifica attorno a questioni ed iniziative
d’interesse reciproco a vantaggio della divulgazione dei dati e della considerazione
della effettiva o possibile diversità degli sguardi, delle preoccupazioni e delle
priorità fra le parti. Tali incontri aperti si presentano nella forma di convegni o di
momenti tematici associati ad iniziative di enti o associazioni o a corollario
di iniziative scientifiche.
Pubblicazioni
Il team del Centro ha il compito di dare visibilità ai risultati delle ricerche.
Esso s’impegna nella produzione e nella pubblicazione di materiali informativi,
divulgativi e specializzati di tali risultati. Ognuno si adopera in seno alla
comunità scientifica per contribuire alla discussione e alla divulgazione di materiale
scientifico e professionale attualizzato e valido producendo rapporti
di ricerca, materiali didattici convalidati, articoli scientifici, collaborando ad iniziative
editoriali, intervenendo in opere collettanee, partecipando a convegni
nazionali e internazionali e promuovendo l’incontro e il confronto con i pari
e gli altri portatori d’interesse.
16
Centro competenze bisogni educativi, scuola e società – Presentazione
Lista delle collaboratrici e dei collaboratori
Prof. Michele Mainardi
Responsabile
michele.mainardi@supsi.ch
orcid: 0000-0002-4996-0809
Cecilia Badaracco
cecilia.badaracco@supsi.ch
Valeria Donnarumma
valeria.donnarumma@supsi.ch
Elisa Geronimi
elisa.geronimi@supsi.ch
orcid: 0000-0001-6703-0982
Sara Giulivi
sara.giulivi@supsi.ch
orcid: 0000-0002-4482-4621
Manuela Pellencini
manuela.pellencini@supsi.ch
Nicola Rudelli
nicola.rudelli@supsi.ch
orcid: 0000-0001-9903-4523
Laura Rusconi
laura.rusconi@supsi.ch
orcid: 0000-0003-1410-6466
Roberta Zariatti Coppes
roberta.zariatti@supsi.ch
Indice dei progetti
Co-teaching in classi parallele
Un ponte tra classe inclusiva
e istituto inclusivo
p. 18
MUSE
Uso dei media da parte degli allievi
delle scuole speciali
p. 20
Rete della Cultura inclusiva
in Ticino
p. 22
VIA SCOLA
Esplorare il tragitto casa-scuola
p. 24
ERFIBEL
Rilevamento e finanziamento
delle prestazioni negli istituti per
invalidi adulti
p. 26
Eventi: la cultura al tempo
del Covid (e oltre)
p. 28
Analisi organizzativa e gestionale
di un’istituzione socio-educativa
p. 29
In-Formazione@Inclusione
(IF@IN)
Un portale web in-formativo
sull’inclusione scolastica
p. 30
Qualità di vita delle persone
con disabilità intellettiva
Il ruolo delle prestazioni ricevute
e di altre variabili
p. 32
SEN-SI Special Educational Needs
Strategie per l’inclusione nelle
Scuole universitarie della Svizzera
italiana
p. 34
17
Centro competenze bisogni educativi, scuola e società – Progetti
Co-teaching in classi parallele
Un ponte tra classe inclusiva e istituto inclusivo
Elisa Geronimi & Michele Mainardi, BESS, DFA-SUPSI
Cosa implica, in termini soprattutto pedagogici
e organizzativi, la collaborazione tra delle classi dette
“regolari” e una classe inclusiva?
Responsabile del progetto
Michele Mainardi
michele.mainardi@supsi.ch
Unità di riferimento
Centro competenze bisogni educativi,
scuola e società (BESS), DFA-SUPSI
Enti finanziatori
Sezione della pedagogia speciale, Divisione
della scuola (DS),
Dipartimento dell’educazione, della cultura
e dello sport (DECS), Cantone Ticino
Partner del progetto
Sezione delle scuole comunali (SESCO),
Divisione della scuola (DS), Dipartimento
dell’educazione, della cultura e dello sport
(DECS), Cantone Ticino;
Ispettorato Locarnese e Valli;
Direzione Scuole comunali Locarno/Saleggi
Stato del progetto
2019/2020, 12/12 mesi
Introduzione
La classe inclusiva è la risultante
della fusione fra una classe di scuola
speciale (cantonale) e una classe
di scuola elementare (comunale) con
un effettivo ridotto. Le risorse attive
sulla classe così costituita coincidono
di regola con quelle riconosciute
separatamente alle due entità. Questo
studio monitora il passaggio da
una classe inclusiva a una didattica
inclusiva di sede, ovvero una sperimentazione
di forme di collaborazione
fra classi e fra operatori scolastici
– con specializzazioni e ruoli diversi
– per accogliere e valorizzare
l’eterogeneità spinta a scuola. Più precisamente,
l’indagine accompagna
l’esperienza di concertazione pedagogica
e didattica e di collaborazione
fra le docenti attive su tre classi di terza
elementare (di cui una inclusiva)
della sede scolastica dei Saleggi di Locarno.
La sperimentazione di modelli di scolarità
inclusiva spinta sollecita l’innovazione
didattica e pedagogica e la mobilizzazione
di importanti spazi di
coordinamento e di programmazione
condivisa. L’attivazione e il mantenimento
di questo ciclo inclusivo virtuoso
interessa in modo esplicito
una serie di variabili che per Boyle e
Topping (2012, p.168) sono dette
«robuste». Queste sono:
1. la condivisione della responsabilità
dei risultati dell’attività scolastica;
2. il livello di formazione continua
e di base;
3. il successo pedagogico degli
ambienti inclusivi;
4. l’accesso a risorse in appoggio
alla pratica insegnante individuale;
5. il sostegno all’attività da parte
dell’amministrazione della scuola.
L’esperienza è in linea di continuità
con: l’introduzione di classi inclusive
nelle sedi delle scuole comunali in
tutto il Cantone; l’accompagnamento
delle classi/sezioni inclusive del
VI circondario delle scuole comunali
svolto durante l’anno scolastico
2018/2020 (Mainardi & Giovannini, 2020)
e con l’attenzione rivolta alla messa
in atto di pratiche di differenziazione
e di collaborazione pedagogica
e didattica che possano arricchire ulteriormente
l’esperienza scolastica
di gruppi di allievi e allieve sempre più
eterogenei.
Obiettivi della ricerca
L’obiettivo prioritario di questo studio
è quello di capitalizzare l’esperienza
di lavoro della comunità di pratica
venutasi a creare con la decisione
di passare da un approccio intraclasse
dell’organizzazione di situazioni e
ambienti scolastici e collaborazioni funzionali
all’ideale inclusivo a quello
di sede (rappresentato nella fattispecie
dall’azione concertata delle tre classi
di III SE della scuola di Locarno).
L’obiettivo principale dell’indagine interessa
il monitoraggio delle forme
e delle questioni didattiche evocate
dal passaggio da tre classi distinte
18
Centro competenze bisogni educativi, scuola e società – Progetti
a tre classi aperte alla codocenza e al
team-teaching. In particolare si
vogliono osservare gli effetti di questa
transizione in termini di sperimentazione
e riflessione sulla co-docenza
(pratiche didattiche aperte all’eterogeneità
spinta) e sui loro effetti sull’inclusione
e sul profitto scolastico.
Metodo
L’esperienza è accompagnata da
un appoggio formativo specifico alla
comunità di pratica con l’intento
di sostenere l’attivazione, l’implementazione
e la discussione di forme
di collaborazione trasversali che consentano
di cogliere e strutturare
le potenziali sinergie offerte da forme
di compartecipazione relative alla
pianificazione nelle classi delle attività,
di co-docenza o team-teaching fra
le figure docenti e/o altre figure attive
all’interno della scuola e di norma riconosciuti
a singoli allievi e alle singole
classi menzionate (Mainardi, 2021).
Il monitoraggio qualitativo riferito alla
percezione delle parti dell’esperienza
prevede interviste semi-strutturate e
un questionario sull’autopercezione
relativa alla qualità delle pratiche didattiche
e dell’andamento scolastico
della singola classe.
Oltre a questo, lo studio comprende,
laddove possibile, sulla base dei
dati pregressi, un confronto tra gli
anni scolastici 2018/2019 e 2019/2020
riguardo:
1. la qualità dell’inclusione scolastica
e sociale (misurata tramite i sociogrammi
e un questionario),
2. i risultati scolastici (valutati tramite
le prove circondariali).
L’iniziativa si avvale: della collaborazione
interna alla sede fra docenti dichiaratisi
disponibili a nuove forme
di lavoro condiviso; di proposte di formazione
puntuali a supporto dell’esperienza
(proposte di formazione in
«didattica aperta» e su forme ed
esperienze di «co-teaching»); di una
consulenza e supervisione didattica
per il team. In tal senso l’esperienza va
definita una «ricerca-formazione».
settimanale tale per cui sia possibile
coordinare in primo luogo le ore
speciali (educazione fisica, arti plastiche,
educazione musicale, religione,
...) rendendo possibili dei momenti
di lavoro in team dedicati
al coordinamento interclasse e all’informazione
reciproca sistematica.
2. Contenimento quantitativo della
numerosità delle figure professionali
coinvolte a vantaggio della presenza
sulle tre classi del minor numero
di persone (una docente di sostegno,
una Operatrice pedagogica per
l’integrazione, ...).
3. Collocazione delle terapie di preferenza
al pomeriggio.
A causa dell’urgenza sanitaria la
sperimentazione e lo studio sul terreno
sono stati sospesi e non è dunque
purtroppo stato possibile concludere
il monitoraggio.
Discussione e conclusioni
I riscontri avuti confermano l’importanza
di spazi di concertazione
e pianificazione dedicati e di formazioni
specifiche (‘didattica aperta’
e conoscenza delle diverse forme di
codocenza, in particolare di quelle
che più̀ si addicono all’approccio interclasse
e all’eterogeneità spinta degli
allievi) quali condizioni minime della
possibilità di collaborazione mirata
fra le docenti.
Bibliografia di riferimento
Boyle, C., & Topping, K. (Eds.) (2012).
What works in inclusion? Open University Press.
Mainardi, M., & Giovannini, V. (2020).
Insegnare in classi inclusive. Agire e capitalizzare
l’innovazione: l’esperienza ticinese. Centro
competenze bisogni educativi, scuola e società,
DFA-SUPSI.
Mainardi, M. (2021). L’accessibilité
pédagogique: un catalyseur de pratiques
novatrices. In: S. Ebersold (Ed.),
L’accessibilité ou la réinvention de l’école
(pp. 83-101). ISTE/Wiley éditions.
Risultati parziali
L’approccio interclasse ha portato
a definire innanzitutto delle precise
condizioni strutturali:
1. Organizzazione del piano orario
19
Centro competenze bisogni educativi, scuola e società – Progetti
MUSE
Uso dei media da parte degli allievi delle scuole speciali
Laura Zanchin, Elisa Geronimi & Michele Mainardi, BESS, DFA-SUPSI; Achim Hättich, HfH
Come utilizzano i media i giovani delle scuole speciali?
Quali benefici possono trarne e quali rischi corrono?
Responsabili del progetto
Achim Hättich
Achim.Haettich@hfh.ch
Michele Mainardi
michele.mainardi@supsi.ch
Unità di riferimento
Centro competenze bisogni educativi,
scuola e società (BESS), DFA-SUPSI
Enti finanziatori
Finanziamenti interni ed esterni
(da parte di Swisscom)
Partner del progetto
Interkantonale Hochschule für Heilpädagogik
(HfH); Haute Ecole Pédagogique
du Canton de Vaud (HEP Vaud)
Stato del progetto
2018/2019, 18/18 mesi
Introduzione
L’indagine MUSE – acronimo di
Media Use of Youth in Special School
Education – ha esteso e completato,
con i dati degli allievi che seguono
una scolarità speciale per
l’anno scolastico 2018/2019, lo studio
JAMES (Jugend, Aktivitäten, Medien –
Erhebung Schweiz). Dal 2010, ogni due
anni, gli studi JAMES forniscono
informazioni sull’uso che i giovani tra
i 12 e i 19 anni fanno dei media in
Svizzera. Il progetto JAMES in questo
primo decennio d’esistenza non
ha mai coinvolto allievi o allieve delle
scuole speciali, non disponiamo
quindi di dati per questa fascia della
popolazione scolastica. In termini
più generali, nella letteratura nazionale
ma non solo, vi è un deficit generale
di studi espliciti riferiti all’uso dei
media da parte di adolescenti con
disabilità. Il progetto MUSE ha voluto
colmare questa mancanza di dati rivolgendo
il progetto JAMES a un campione
di classi dell’insegnamento
specializzato in tutto il paese. Per la
Svizzera italiana il DFA è stato
partner scientifico e di terreno.
Obiettivi di ricerca
È un dato di fatto oggi che i media
intervengono nel modo più assoluto
nella vita e nelle relazioni della
stragrande maggioranza delle persone.
Il principale obiettivo dello
studio MUSE è di prestare attenzione,
per la prima volta, all’uso che i giovani
con disabilità ne fanno al fine di
poter sviluppare delle considerazio-
ni mirate e dei confronti con gli usi
e i comportamenti di ragazze e ragazzi
senza disabilità.
Metodo
I dati sono stati raccolti utilizzando
una versione del questionario originale
dello studio JAMES adattata nel
linguaggio alla popolazione coinvolta.
Hanno potuto partecipare solo gli
allievi capaci di svolgere il compito assegnato
in modo autonomo o, se
del caso, con l’accompagnamento previsto.
Lo studio ha interessato 48
classi speciali di 17 cantoni della Svizzera
per un totale di 351 allievi: 147 della
Svizzera germanofona, 138 della Romandia
e 66 della Svizzera italiana
(tutti in Ticino).
Risultati
A livello generale e nazionale, l’uso
dei media da parte dei ragazzi e degli
adolescenti presenti nelle classi speciali
è paragonabile, sia nella fruizione
che nelle preferenze, a quello dei
loro coetanei. Quasi tutti infatti usano
dispositivi mediatici, in primis il cellulare
(96%), e accedono ad internet,
in particolare ai social. Anche i ragazzi
delle scuole speciali possono quindi
beneficiare delle opportunità offerte
dai media in termini di informazione
e di contatti sociali.
Tuttavia, la frequenza della problematicità
dell’uso dei media – ossia di
una fruizione associata a fenomeni di
cyberbullismo, di cybergrooming
(adescamento in rete) e di dipendenza
da Internet – è talvolta più elevata
20
Centro competenze bisogni educativi, scuola e società – Progetti
all’interno del campione degli allievi
di scuola speciale che presso altri ragazzi
e giovani in età scolastica.
Il grafico sottostante riassume alcuni
dati relativi a questi fenomeni per
il campione ticinese. Il confronto con
le altre regioni linguistiche è presente
nel rapporto completo, tuttavia esso
non è sempre pertinente in ragione
della diversa composizione delle classi
speciali nei diversi cantoni.
Discussioni e conclusioni
Navigare, così come la ricerca di contatti
e scambi sociali nel web, consente
esperienze valide e meno valide
anche agli allievi delle classi speciali.
Esso può quindi sfociare come per tutti
nell’incontro di materiale decisamente
inadeguato, in atti molesti subiti
o agiti in modo più o meno cosciente
o nello sviluppo di forme di dipendenza
accresciuta da media
sociali o dall’uso di strumenti digitali.
Lo studio MUSE rivela che i giovani
delle scuole speciali hanno bisogno di
un sostegno particolare nell’uso
dei media, affinché possano beneficiare
di una piena e sana partecipazione
digitale e sociale.
Dati del progetto
Lo studio è stato diretto da Achim
Hättich (HfH) ed è stato realizzato in
collaborazione con il Laboratoire
Accrochage Scolaire et Alliances Educatives
dell’Alta Scuola Pedagogica
del Canton Vaud (HEP-VD) – che si è
occupato della Svizzera romanda –
e con il Centro competenze BESS,
che si è dedicato alla Svizzera italiana
(Cantone Ticino).
Bibliografia di riferimento
Suter, L., Waller, G., Bernath, J., Külling, C.,
Willemse, I., & Süss, D. (2018). JAMES - Jugend,
Aktivitäten, Medien - Erhebung Schweiz.
Ergebnisbericht zur JAMES-Studie 2018. Zürcher
Hochschule für Angewandte Wissenschaften.
Principali pubblicazioni del progetto
Hättich, A. (2019). MUSE: Mediennutzung
bei Kindern und Jugendlichen in Sonderschulen
Eine landesteilspezifische Analyse. Interkantonale
Hochschule für Heilpädagogik.
Hättich, A., Zanchin, L., Geronimi, E.,
& Mainardi, M. (2020). Uso dei media da
parte degli allievi delle scuole speciali: la situazione
in Svizzera e nel cantone Ticino. Centro
competenze bisogni educativi, scuola e società,
DFA-SUPSI.
Geronimi, E., Zanchin, L., Mainardi, M.,
& Hättich, A. (2020) Uso dei media da parte
di giovani con disabilità intellettive
nella Svizzera italiana. Italian Journal of special
education for inclusion, 8(2), 72-80.
Dipendenza da internet
37.8%
Invio di immagini/testi offensivi
10.6%
Avvicinamento online con intenzioni sessuali
indesiderate
10.6%
Esposizione su internet
10.6%
Foto/video inviati senza consenso
9.1%
Falsità/insulti
6.1%
0% 10% 20% 30% 40%
Immagine 1. Percentuale di giovani del campione ticinese dipendenti da internet e vittime
di alcune forme di cyberbullismo e di cybergrooming
21
Centro competenze bisogni educativi, scuola e società – Progetti
Rete della Cultura inclusiva in Ticino
Michele Mainardi & Valeria Donnarumma, BESS, DFA-SUPSI
Un’offerta culturale inclusiva delle persone con
disabiltà in Ticino. Quale l’interesse degli attori coinvolti
per una rete di coordinamento e di promozione?
Responsabili del progetto
Michele Mainardi
michele.mainardi@supsi.ch
Valeria Donnarumma
valeria.donnarumma@supsi.ch
Unità di riferimento
Centro competenze bisogni educativi,
scuola e società (BESS), DFA-SUPSI
Enti finanziatori
Mandato di Servizio Cultura Inclusiva
Pro Infirmis, su finanziamento
dell’Ufficio federale per le pari opportunità
delle persone con disabilità, Confederazione
svizzera; Fondazione Ernst Göhner;
Fondazione MBF; Pro Infirmis Ticino
e Moesano
Partner del progetto
Servizio Cultura Inclusiva Pro Infirmis,
Pro Infirmis Ticino e Moesano
Stato del progetto
2020/2021, 12/12 mesi
Team
Con il progetto pilota congiunto
«Rete della Cultura inclusiva in Ticino»
(Settembre 2020 – Agosto 2021), il
Servizio Cultura inclusiva di Pro Infirmis
svizzera, la Scuola universitaria
professionale della Svizzera italiana
(SUPSI) e il Centro competenze bisogni
educativi scuola e società (BESS)
del Dipartimento formazione e apprendimento
(DFA), si sono uniti per
promuovere la partecipazione diretta
delle persone con disabilità alla vita
sociale e culturale in Ticino, tentando
di sviluppare un’offerta culturale maggiormente
inclusiva e quindi accessibile
a tutti.
Svolgimento
Per raggiungere questo scopo è stata
costituita una rete culturale inclusiva:
un gruppo di lavoro trasversale
che ha coinvolto persone con divese
tipologie di disabilità ma anche professioniste
e professionisti già attivi
nell’ambito dell’inclusione presso realtà
sociali e culturali del territorio come
Pro Infirmis Ticino e Moesano, il MASI,
il LAC, la Pinacoteca Züst, il Museo
Vincenzo Vela, l’Ideatorio di Lugano,
e molte altre ancora. Seguendo il
metodo del Design Thinking, i 30 partecipanti
hanno preso parte a diversi
workshop lavorando insieme all’identificazione
di criticità, punti positivi,
opportunità e rischi per la cultura inclusiva
in Ticino.
Risultati
Dagli incontri è emerso che gli
adattamenti in favore dell’accessibilità
dovrebbero essere integrati
nelle attività correnti delle istituzioni,
così come la considerazione che
le comunità di minoranza non debbano
sentirsi in dovere di partecipare
ad attività culturali e sociali unicamente
quando l’offerta è pensata ad
hoc per loro: l’accessibilità così concepita
continuerebbe a mantenere
in sé un forte elemento discriminatorio.
Allo stesso tempo si è rilevato
che essere sempre accessibili a tutti
risulta essere un’operazione molto
complessa e articolata. Resta comunque
necessario e auspicabile operare
in questa direzione ogni volta che se
ne presenti la possibilità. Il progetto
ha inoltre evidenziato il fatto che lo sviluppo
di una cultura dell’accoglienza,
sensibile alle esigenze di pubblici
specifici, risulta essere molto funzionale
per favorire l’inclusione rispetto
ad esclusivi adattamenti tecnici.
Un’empatia e un’attenzione particolare
supplisce ad altre mancanze di tipo
più strutturale. Il gruppo di lavoro ha
poi individuato come obiettivo prioritario
la costituzione di un polo di coordinamento
per la cultura inclusiva
in Ticino la cui implementazione coinvolgerebbe
tanto le istituzioni culturali
quanto quelle sociali e permetterebbe
di incentivare e supportare
una maggiore cultura dell’accoglienza.
L’obiettivo intrinseco è anche quello
22
Centro competenze bisogni educativi, scuola e società – Progetti
della creazione di posti di lavoro in ambiti
culturali per persone con disabilità.
I sotto obbiettivi individuati prevedono
inoltre lo sviluppo di una comunicazione
tra attori sociali e culturali
più efficace; le facilitazioni di accesso
agli spazi e ai contenuti culturali
offerti e una maggiore sensibilizzazione
e formazione.
Bibliografia di riferimento
Nationaler Kulturdialog (2019).
Handbuch Kulturelle Teilhabe, Ed. Seismo.
Servizio Cultura Inclusiva di Pro Infrimis,
Sesability & Percento culturale Migros (2019).
Eventi culturali accessibili – guida per arti
performative inclusive (teatro, danza e musica)
per un pubblico con e senza disabilità.
Principali pubblicazioni del progetto
I risultati sono stati divulgati alla fine di settembre
2021.
Altri output del progetto
Donnarumma, V., & Zaccarelli, G., (2021,
27.10). La partecipazione al processo creativo tra
approfondimento relazionale e tecnologie
innovative. Voce alle sperimentazioni progettuali
“Rete della Cultura Inclusiva” e “Addvibes”.
[Presentazione]. Convegno Digitalizza la cultura
– nuove mediazioni dei patrimoni
audiovisivi, LAC Lugano Arte e Cultura, Lugano,
Svizzera.
23
Centro competenze bisogni educativi, scuola e società – Progetti
VIA SCOLA
Esplorare il tragitto casa-scuola
Nicola Rudelli & Michele Mainardi, BESS, DFA-SUPSI; Sara Camponovo, Dottoranda FNS,
PHVS e UNIGE
Quale è il vissuto relativo al tragitto casa-scuola degli
allievi che frequentano classi di scuola speciale?
Responsabile del progetto
Nicola Rudelli
nicola.rudelli@supsi.ch
Unità di riferimento
Centro competenze bisogni educativi,
scuola e società (BESS), DFA-SUPSI
Enti finanziatori
Fondo Nazionale Svizzero (FNS)
(n°CR11I1_166050)
Partner del progetto
Pädagogische Hochschule Wallis (PHVS);
Université de Genève (UNIGE)
Stato del progetto
2017/2020, 36/36mesi
Introduzione
Il tragitto casa-scuola è una tematica
di ricerca nuova ed innovativa nel
campo accademico e pratico. Essa
focalizza lo sguardo sull’interdipendenza
delle due sfere di vita principali
per il bambino, la casa e la scuola, e
sull’influenza che queste esercitano
su quanto avviene nel percorso che
gli allievi effettuano in maniera autonoma
(senza gli adulti) per recarsi e tornare
da scuola. Nella presente ricerca
questo tragitto è definito come terzo-spazio
(Oldenburg, 1999): uno
spazio interstiziale tra le sfere principali
di vita degli individui (l’abitazione
e il luogo di lavoro).
La parte di ricerca qui descritta fa riferimento
all’indagine che interessa
la raccolta dati e l’analisi delle esperienze
di bambini e ragazzi che
frequentano la Scuola Speciale (N=7).
Descrizione
Il dispositivo metodologico prevede
diverse tappe.
La prima prevede la raccolta e l’analisi
dei regolamenti e delle disposizioni
scolastiche sui trasporti e la creazione
di due questionari, uno indirizzato
ai direttori delle scuole aderenti al progetto
e l’altro ai genitori dei partecipanti
(risultati per gli allievi di scuola
speciale in Rudelli & Camponovo
(2020b)).
Le successive tappe prevedono la raffigurazione
da parte dei bambini,
attraverso un disegno e una spiegazione
verbale degli elementi raffigurati,
del percorso che effettuano per recarsi
e tornare da scuola e un’intervista-mobile
effettuata al bambino durante
il tragitto. Infine, viene chiesto
ai bambini, in gruppo, di scegliere,
partendo da un insieme di 16 immagini,
nove fotografie ritraenti dei luoghi
(attività Diamond Ranking) e di ordinarle
da quelle che rappresentano meglio
un possibile tragitto casa-scuola
a quelle più lontane da questa raffigurazione.
Risultati
Si osserva una differenza nelle
esperienze degli allievi in relazione con
le forme di percorrenza del tragitto
utilizzabili.
Gli allievi che si muovono con mezzi
di trasporto ufficiali (taxi, furgone)
hanno prodotto dei disegni con pochi
elementi esterni legati al tragitto,
ma in cui appaiono sistematicamente
la casa, il veicolo e la scuola.
Gli allievi che effettuano il percorso
a piedi, per contro, inseriscono nei disegni
diversi elementi ambientali
(i.e. alberi, negozi, passaggi pedonali,
panchine). Questo dato è in linea
con gli studi di Hüttenmoser (2004)
e Wright (2007) che mostrano come
i bambini che vivono esperienze
quotidiane in modo passivo assimilano
più difficilmente ricordi e emozioni
da riportare nei propri disegni.
Anche dalle interviste mobili emergono
differenze di vissuto tra i bambini.
Chi va in auto tende a descrivere
il tragitto come noioso, troppo lungo
e privo di elementi attrattivi. Viene
segnalato il desiderio di poterlo fare
24
Centro competenze bisogni educativi, scuola e società – Progetti
con gli amici e non con i compagni di
classe (o da soli).
I bambini che vanno a piedi raccontano
di incontri informali con altre
persone (allievi di altre classi, adulti,
operai) e di dettagli interessanti
del loro percorso, come ad esempio
la presenza dei “pattugliatori” e di
animali domestici nei giardini. Questi
bambini valorizzano il fatto di svolgere
il percorso autonomamente,
senza i genitori.
Infine si nota nell’attività Diamond
Ranking come entrambi i gruppi delle
scuole speciali abbiano messo al
primo posto dei luoghi in cui vi è la
possibilità di incontrare delle persone
(a differenza degli allievi delle
classi regolari che hanno scelto
luoghi nella natura).
Discussione e conclusioni
I dati disponibili mostrano che l’organizzazione
del percorso scolastico,
e più specificamente la modalità
di viaggio, ha un impatto sulla qualità
della partecipazione dei bambini
nella loro comunità. Per chi si reca a
scuola a piedi, il percorso scolastico
offre momenti di incontro, di condivisione
e di scoperta che permettono
al bambino di svolgere il ruolo di
attore sociale. Le interazioni con
l’entourage e l’ambiente contribuiscono
al suo sviluppo: una maggiore
autonomia, l’assunzione di responsabilità
e numerose competenze
(spaziali, fisiche, ecc.) vengono acquisite
in modo informale. I bambini
che vengono accompagnati a scuola
in auto, per contro, hanno per lo
più un ruolo di spettatori passivi: le opportunità
di libera scelta, di decisione
e di sperimentazione dell’autonomia
sono limitate, e di conseguenza
anche la loro partecipazione sociale.
Bibliografia di riferimento
Hüttenmoser, M. (2004). Scendi e vivi.
L’importanza del percorso casa-scuola. Un’analisi
basata sui disegni dei bambini. http://www.kindundumwelt.ch/_files/TessinScendiVivi.pdf
Oldenburg, R. (1999). The great good place:
Cafés, coffee shops, community centers, beauty
parlors, general stores, bars, hangouts, and
how they get you through the day (2nd Ed.).
Paragon House.
Wright, S. (2007). Young children’s meaningmaking
through drawing and «telling»:
Analogies to filmic textual features. Australasian
Journal of Early Childhood, 32(4), 37-48.
Principali pubblicazioni del progetto
Camponovo, S, & Rudelli, N. (2020). Le chemin
de l’école : un espace de participation
citoyenne pour tous enfants ? Revue suisse
de pédagogie spécialisée, 2, 54-59.
Rudelli, N., & Camponovo, S. (2020a). Il nostro
percorso casa-scuola: sguardi incrociati sulle
esperienze degli allievi di scuola speciale. Centro
competenze bisogni educativi, scuola e
società, DFA-SUPSI.
Rudelli, N., & Camponovo, S. (2020b).
Appendice all’indagine. Il nostro percorso
casa-scuola: sguardi incrociati sulle esperienze
degli allievi di scuola speciale. Centro
competenze bisogni educativi, scuola
e società, DFA-SUPSI.
Altri output del progetto
Camponovo, S., & Rudelli, N. (2019, 26-28.06).
Sur le chemin de l’école inclusive : perspectives
des enfants sur un trajet quotidien au cœur
de l’hétérogénéité. [Poster]. SSRE Congresso
della società svizzera di ricerca in educazione,
Basilea, Svizzera.
Immagine 1. Attività di Diamond Ranking completata
Immagine 2. Esempio di produzione grafica durante attività di disegno
25
Centro competenze bisogni educativi, scuola e società – Progetti
ERFIBEL. Rilevamento e finanziamento delle prestazioni
negli istituti per invalidi adulti
Daniela Mühlenberg-Schmitz, Ute Laun & Daniel Zöbeli, IMI, FFHS; Domenico Ferrari,
CMI, DEASS-SUPSI; Gregorio Avilés, CLWS, DEASS-SUPSI; Michele Mainardi & Elisa Geronimi,
BESS, DFA-SUPSI; Bernadette Wüthrich, Enrico Cavedon & Roger Kirchhofer, HSA, FHNW
Quale impatto ha l’introduzione di nuovi modelli
di rilevamento e di finanziamento dei servizi alla persona
sulle prestazioni erogate e sulla qualità di vita dell’utenza?
Responsabili del progetto
Daniela Mühlenberg-Schmitz
daniela.muehlenberg@ffhs.ch
Domenico Ferrari
domenico.ferrari@supsi.ch
Michele Mainardi
michele.mainardi@supsi.ch
Unità di riferimento
Centro competenze bisogni educativi,
scuola e società (BESS), DFA-SUPSI
Enti finanziatori
Fernfachhochschule Schweiz e finanziamenti
interni SUPSI
Associazioni e cantoni (finanziamenti
di terzi)
Partner del progetto
Institut für Management and Innovation
(IMI), Fernfachhochschule Schweiz (FFHS);
Centro competenze lavoro, welfare
e società (CLWS), Dipartimento economia
aziendale, sanità e sociale (DEASS), SUPSI;
Hochschule für Soziale Arbeit (HSA),
Fachhochschule Nordwestschweiz
(FHNW)
Stato del progetto
2019/2022, 32/42 mesi
Introduzione
Nell’ambito della riorganizzazione
del sistema di perequazione finanziaria,
nel 2008 la sovranità finanziaria
sugli istituti per persone con disabilità
è passata dalla Confederazione ai
Cantoni. Molti Cantoni hanno colto
questa opportunità per passare
da un modello di finanziamento retrospettivo,
basato sulla copertura del
deficit, a un modello di finanziamento
prospettico, basato sul riconoscimento
di un contributo globale. Presso
i singoli cantoni sono utilizzati o in
fase di introduzione diversi modelli per
il riconoscimento e il finanziamento
delle prestazioni in ambito socio-sanitario
e socio-educativo. Il progetto
nazionale ERFIBEL propone uno studio
scientifico indipendente sui modelli
di finanziamento delle prestazioni erogate
da strutture di servizio alle persone
adulte con disabilità in Svizzera.
Pratica professionale reale e qualità
delle prestazioni
L’obiettivo del progetto è, in primo
luogo, quello di allestire un inventario
nazionale dei modelli e degli strumenti
per il rilevamento e il finanziamento
delle prestazioni nell’ambito
della presa in carico di utenti adulti con
disabilità in strutture abitative, lavorative
e/o occupazionali. A tale obiettivo
si accompagna la necessità di
un’analisi critica in termini di aderenza
di tali modelli e della strumentazione
ad essi associata alla missione e agli
intenti nei quali le istituzioni si riconoscono.
Più precisamente, tale aderenza
sarà valutata in relazione alle finalità
socio-educative e sanitarie delle strutture
in questione, in osservanza della
convenzione ONU sui diritti dell’uomo
e dei dettami dell’Organizzazione
mondiale della sanità (OMS), cui fanno
riferimento i più recenti sviluppi
nello studio della Qualità di vita delle
persone con disabilità.
Nel progetto di ricerca applicata
specifico l’interesse per la pratica professionale
e la qualità delle prestazioni
erogate è particolarmente rilevante:
opportunità e pericoli, riserve,
disincentivi e altri effetti risentiti o
palesati con l’introduzione di precisi
modelli di finanziamento devono essere
quantificati e tematizzati, presentando
altresì le loro ricadute qualitative
e quantitative sulla gamma
delle prestazioni specifiche a favore
delle persone in questione.
Metodo
La raccolta dati del progetto è suddivisa
in tre grandi fasi, ognuna delle
quali caratterizzata da un metodo
specifico.
◆ Inventario svizzero: analisi documentale
relativa ai modelli cantonali
esistenti (regolamenti, leggi, ordinanze,
direttive, manuali) e questionario
ai funzionari dirigenti cantonali
(n=26).
◆ Analisi dei sistemi di rilevamento delle
prestazioni e del loro stato di imple-
26
Centro competenze bisogni educativi, scuola e società – Progetti
mentazione: analisi documentale
relativa ai sistemi utilizzati in
Svizzera e questionario alle
istituzioni (n=581).
◆ Studi di caso approfonditi (n=100)
con gli enti finanziatori cantonali,
le istituzioni e gli utenti.
Risultati parziali
La maggior parte dei Cantoni adotta
un modello di finanziamento prospettico
basato sul contratto di prestazione,
ma vi sono ancora alcuni
Cantoni che mantengono il modello
retrospettivo basato sulla copertura
del deficit. I Cantoni che adottano
un modello prospettico si ripartiscono
equamente fra quelli che legano
la definizione del contributo alla
quantificazione del fabbisogno di presa
in carico e quelli in cui tale contributo
non dipende, almeno direttamente,
da tale fabbisogno.
Il grado di soddisfazione complessivo
dei sistemi di finanziamento è piuttosto
elevato, benché gli istituti tendano
a dare un giudizio maggiormente
critico rispetto alle autorità cantonali.
I vantaggi principali dei modelli di finanziamento
in vigore concernono, in
particolare, la chiarezza della pianificazione
così come la trasparenza riguardo
l’allocazione delle risorse e
le esigenze attese in termini di qualità
delle prestazioni.
Fra i principali inconvenienti, possiamo
citare soprattutto l’elevato onere
amministrativo. Da più parti, è stata
auspicata una migliore calibratura
degli strumenti per il rilevamento del
fabbisogno, non sempre idonei a co-
gliere i bisogni di tutte le categorie di
utenza. Con riferimento alla qualità
di vita degli utenti, alcuni partecipanti
hanno evidenziato dei margini di miglioramento
relativamente alle opportunità
di partecipazione e di autodeterminazione,
così come sull’inclusione
sociale e il benessere materiale.
Bibliografia di riferimento
Adam, S., Amstutz, J., Cavedon, E., Wüthrich, B.,
Schmitz, D., Zöbeli,D., Avilés, G., Crivelli, L.,
Ferrari, D., Gafner, A., Greppi, S., Lucchini, A.,
& Pozzi, D. (2016). Explorative Studie zu den
Erfolgsfaktoren von Unternehmen der sozialen und
beruflichen Integration. Bundesamt für
Sozialversicherungen.
Ferrari, D., Adam, S., Amstutz, J., Avilés, G.,
Crivelli, L., Greppi, S., Lucchini, A., Pozzi, D.,
Schmitz, D., Wüthrich, B., & Zöbeli, D. (2016).
Sozialfirmen in der Schweiz. Grundlagen
zur Beantwortung des Postulats Carobbio Guscetti
“Rolle der Sozialfirmen” (13.3079). Bundesamt
für Sozialversicherungen.
INSOS (2017). Référentiel INSOS Q: 2017.
Exigences normatives pour un système
de management dans la branche du handicap.
Disponibile online al seguente link:
https://insos.ch/assets/Dateien/Referentiel-
INSOSQ-web.pdf [consultato il 31.03.2021].
Mainardi, M., Gandolfi, A., Parini, C., & Balerna,
C. (2011). Bilancio critico sull’introduzione dei
sistemi di gestione della qualità negli istituti
per persone adulte con disabilità. Azienda
Pubblica: Teoria ed esperienze di management, 2,
143-162.
Organisation Mondiale de la Santé [OMS]
(2001). Classification internationale du fonctionnement,
du handicap et de la santé: CIF. Genève:
Organisation Mondiale de la Santé.
Schalock, R. L., & Verdugo, M. A. (2002).
Handbook on quality of life for human services
practitioners. Washington, DC: American
Association on Mental Retardation.
Principali pubblicazioni del progetto
Mühlenberg-Schmitz, D., & Zöbeli, D. (2020,
14 gennaio). Behinderteneinrichtungen:
Suche nach einfacheren Finanzierungsmodellen.
Neue Zürcher Zeitung (NZZ), p. 10.
Geronimi, E. et al. (2021). Sistemi di finanziamento
negli istituti per adulti con disabilità in
Svizzera e in Ticino: opinioni dal fronte. Dati -
Statistiche e società, 21(1), 100-113.
Altri output del progetto
Mühlenberg-Schmitz, D., Ferrari, D.,
& Mainardi, M. (2020, 4.02). Saisie et financement
des prestations de prise en charge dans
les institutions pour personnes adultes en situation
de handicap en Suisse (ERFIBEL) : aperçu
et premiers résultats. [Presentazione]. Journée
d’étude INSOS “Le financement des
institutions - une comparaison entre cantons”,
Ginevra, Svizzera.
VALORI E CULTURA
ATTORI E CONTESTO
BISOGNI
RISORSE PROCESSI
PRESTAZIONI RISULTATI
Qualità istituzionale
Qualità
delle prestazioni
Qualità di vita
Immagine 1. Modello di riferimento in materia di qualità di un istituto sociale
27
Centro competenze bisogni educativi, scuola e società – Progetti
Eventi: la cultura al tempo del Covid (e oltre)
Massimo Zicari & Cinzia Cruder, SUM, CSI-SUPSI; Chiara Bernardi, DEASS-SUPSI;
Krizia Bonaudo, ATD-SUPSI; Iolanda Pensa & Marta Pucciarelli, IDe, DACD-SUPSI;
Nicola Rizzo, DTI-SUPSI; Michele Mainardi & Valeria Donnarumma, BESS, DFA-SUPSI
Il settore culturale e artistico è indubbiamente tra quelli
più colpiti dalla pandemia e dalle rigide restrizioni da essa
imposte. Come hanno reagito e come stanno reagendo gli
enti e gli istituti culturali?
Responsabile del progetto
Massimo Zicari
massimo.zicari@conservatorio.ch
Unità di riferimento
Centro competenze bisogni educativi,
scuola e società (BESS), DFA-SUPSI
Enti finanziatori
SUPSI
Partner del progetto
Scuola Universitaria di Musica (SUM),
Conservatorio della Svizzera italiana (CSI);
Dipartimento economia aziendale,
sanità e sociale (DEASS); Istituto design
(IDe), Dipartimento ambiente costruzioni
e design (DACD); Dipartimento tecnologie
innovative (DTI); Accademia Teatro
Dimitri (ATD), SUPSI
Stato del progetto
2020/2022, 8/24 mesi
Tema
Il settore culturale e artistico è indubbiamente
tra quelli più colpiti dalla
pandemia e dalle rigide restrizioni da
essa imposte. Come hanno reagito
e come stanno reagendo gli enti e gli
istituti culturali? Quale la resilienza
mostrata alle nostre latitudini?
Obiettivi
Il progetto di ricerca “Eventi”, (gennaio
2021 – dicembre 2022), ha come
obiettivo di indagare su come gli enti
musicali, museali e artistici della
Svizzera italiana stiano reagendo alla
pandemia, coscienti del ruolo fondamentale
che l’arte e la cultura rivestono
non solo in termini di benessere
dei cittadini, ma anche in termini
di crescita sociale e di risorsa economica.
Al centro dell’indagine, il rapporto
con il pubblico e le modalità di
fruizione della cultura che, nel corso
della prima fase, hanno portato
alla luce l’ambiguità del rapporto con
le tecnologie digitali e l’importanza
di concentrare la riflessione iniziale
sulla domanda di cultura.
Team
Il progetto, dalla natura fortemente
interdisciplinare, vede la convergenza
di diverse competenze presenti
all’interno della SUPSI, con il coinvolgimento
del Dipartimento economia
aziendale, sanità e sociale (DEASS), del
Dipartimento formazione e apprendimento
(DFA) con il Centro competenze
bisogni educativi, scuola e
società, dell’Istituto design del Dipartimento
ambiente costruzioni
e design (DACD), del Dipartimento
tecnologie innovative (DTI)
e delle scuole affiliate Accademia Teatro
Dimitri (ATD) e Scuola universitaria
di Musica del Conservatorio della
Svizzera italiana (CSI-SUM).
28
Centro competenze bisogni educativi, scuola e società – Progetti
Analisi organizzativa e gestionale di un’istituzione
socio-educativa
Domenico Ferrari & Luana Luchetti, CMI, DEASS-SUPSI; Gregorio Avilés & Roberta Besozzi,
CLWS, DEASS-SUPSI; Michele Mainardi & Elisa Geronimi, BESS, DFA-SUPSI
Un’analisi organizzativa e gestionale può giovare
al monitoraggio interno di un’istituzione socio-educativa?
Responsabile del progetto
Domenico Ferrari
domenico.ferrari@supsi.ch
Michele Mainardi
michele.mainardi@supsi.ch
Unità di riferimento
Centro competenze bisogni educativi,
scuola e società (BESS), DFA-SUPSI
Enti finanziatori
Dipartimento della sanità e della socialità
(DSS), Cantone Ticino
Partner del progetto
Centro competenze lavoro, welfare
e società (CLWS) e Centro competenze
management e imprenditorialità (CMS),
Dipartimento economia aziendale,
sanità e sociale (DEASS), SUPSI
Stato del progetto
2021/2022, 2/10 mesi
Obiettivo del mandato
Nell’ambito del presente mandato,
si tratta di sottoporre a un’analisi approfondita
l’attuale assetto organizzativo
e di governance di un’istituzione,
così come i principali processi legati
alla presa in carico e di carattere amministrativo-gestionale
allo scopo
di mettere a fuoco aspetti quali:
◆ il livello di adeguatezza delle attività
svolte rispetto alle caratteristiche
dell’utenza;
◆ il livello di coerenza dell’allocazione
delle risorse umane, infrastrutturali
e tecnologiche;
◆ le modalità di valorizzazione delle
competenze distintive presenti;
◆ le criticità esistenti a livello di
efficienza e di efficacia nei diversi
ambiti di attività.
Grazie all’analisi, s’intende fornire
all’istituzione un documento di
orientamento strategico destinato a
supportare eventuali interventi di
riorganizzazione volti al potenziamento
della capacità di rispondere, compatibilmente
con i margini di manovra
concessi dal sistema di finanziamento
vigente, alle esigenze poste dalla
presa in carico dell’utenza. Il documento
sarà corredato dalla definizione
di indicazioni e suggestioni operative
indicanti priorità e attività concrete da
svolgere, in coerenza con i tempi e
le risorse disponibili e attivabili.
Attività previste per l’adempimento
del mandato
Fase 1: Analisi organizzativa e gestionale
◆ Raccolta e analisi della documentazione
esistente
◆ Interviste a persone di riferimento
all’interno dell’istituzione
◆ Interviste a rappresentanti dell’ente
finanziatore
◆ Definizione di un quadro di insieme
con messa in evidenza dei potenziali
di miglioramento
Fase 2: Approfondimento delle criticità
◆ Valutazione di dettaglio di diversi
aspetti (assetto organizzativo e di
governance, portafoglio di competenze
e risorse umane, rendicontazione
contabile e sistemi di
controlling/reporting, …) con identificazione
di proposte di miglioramento
concrete.
• Definizione di un quadro dettagliato
della situazione con messa in evidenza
dei punti di miglioramento sui
quali intervenire e delle condizioni
di fattibilità legate a ognuno di essi
Fase 3: Percorso di miglioramento
• Definizione di un percorso di miglioramento
gestionale e di
una strategia di gestione del cambiamento
• Definizione delle priorità e delle
azioni da intraprendere
29
Centro competenze bisogni educativi, scuola e società – Progetti
In-Formazione@Inclusione (IF@IN)
Un portale web in-formativo sull’inclusione scolastica
Michele Mainardi & Elisa Geronimi, BESS, DFA-SUPSI; Lorenzo Sommaruga
& Nadia Catenazzi, ISIN, DTI-SUPSI; Cláudia A. Bisol, Carla B. Valentini & Eliana Rela, UCS
Sempre più docenti sono confrontati con la presenza
di allievi/e con bisogni educativi speciali (BES) nelle proprie
classi, ma non sempre sanno come comportarsi e come
accoglierli al meglio. Questo portale web vuole essere un
supporto alla loro formazione di base e continua nell’ambito
dell’accessibilità e dell’inclusione scolastica.
Responsabile del progetto
Michele Mainardi
michele.mainardi@supsi.ch
Unità di riferimento
Centro competenze bisogni educativi,
scuola e società (BESS), DFA-SUPSI
Enti finanziatori
Agenzia nazionale Movetia e SUPSI
Partner del progetto
Istituto sistemi informativi e networking
(ISIN), Dipartimento tecnologie innovative
(DTI) SUPSI; Universidade de Caxias do
Sul (UCS)
Stato del progetto
2020/2022, 12/24 mesi
Introduzione
La decisione nazionale e internazionale
di accrescere l’inclusività della
Scuola (mainstream), dettata dalla
Convenzione sui diritti delle persone
con disabilità (ONU, 2006), porta
con sé un’esigenza significativa di
riqualifica specifica del corpo docente
non specializzato e, reciprocamente,
di alternative all’educazione specializzata
in ambienti scolastici separativi.
Questo cambiamento di paradigma
interessa i piani di studio della
formazione di base specializzata, ma
ugualmente, e in modo altrettanto
urgente e prioritario, tutti i professionisti
già attivi nel sistema educativo
e formativo. In altri termini, esso interessa
la formazione continua e l’autoaggiornamento
individuale dei docenti
e di ogni altro professionista
confrontato con la crescente considerazione
della presenza a scuola di
allievi detti con bisogni educativi speciali
(BES) riconosciuti.
La formazione asincrona, a distanza
e accessibile (online) è sempre più
importante in tutti gli ambiti, a maggior
ragione in una circostanza come
l’attuale in cui le istanze politiche
(inter)nazionali chiedono che in
tempi brevi i cantoni facciano prova
delle proprie capacità di inclusione
del maggior numero di allievi
BES all’interno della scuola regolare
(mainstream). In Svizzera, in questo
campo, la formazione avviene prioritariamente
attraverso i tradizionali
corsi in presenza. La possibilità
di incrementare, tramite un supporto
digitale e sostenibile, l’autoaggiornamento
di qualità e la diffusione
delle conoscenze sui BES, sulle
evidenze scientifiche e sulle buone
pratiche, è un fattore determinante
dell’innovazione didattica che precede
e accompagna una scuola di fatto
inclusiva.
Obiettivi
L’obiettivo del progetto è quello di
creare un portale web sull’inclusione
scolastica di allievi con BES di stampo
“in-formativo”, ovvero con contenuti
informativi e formativi, quale
supporto alla formazione di base e
continua di professionisti del settore
socioeducativo e scolastico e alla
formazione dell’opinione pubblica.
Questa piattaforma, che sarà costantemente
aggiornata e arricchita,
è quindi pensata sia per gli studenti,
sia per i professionisti già
attivi. Questo dispositivo mirato, oltre
30
Centro competenze bisogni educativi, scuola e società – Progetti
ad informare e formare, contribuisce
alla diffusione capillare di buone
pratiche e guide per le diverse categorie
di BES riunite all’interno di
questa macrocategoria. Lo strumento
vorrebbe essere un reale supporto
agli operatori scolastici attivi o in formazione.
Un supporto immediato:
(1) scientificamente fondato nei
contenuti conoscitivi e nelle proposte
didattiche; (2) dedicato alle principali
tipologie di BES e alle questioni
più frequenti ad esse associate;
(3) sempre accessibile e di facile fruizione.
Oltre a fornire informazioni
e consigli pratici, questo sito vuole anche
essere un luogo d’incontro e
confronto con la diversità.
Descrizione del portale
Prima di passare in rassegna i diversi
tipi di BES, vengono affrontati dei temi
trasversali necessari per contestualizzare
e meglio comprendere i contenuti:
handicap, educazione, inclusione.
Una volta affrontate queste tematiche
introduttive, si passa al cuore del portale,
ovvero i BES, che sono stati divisi
tra: disabilità diagnosticate, disturbi
evolutivi specifici, svantaggi linguistici
e socio-culturali e alto potenziale
cognitivo. Le prime due categorie si dividono
a loro volta in diverse sottocategorie
più specifiche (per es. cecità,
disabilità intellettiva, disturbo dello
spettro autistico, ADHD, ecc.). Per ogni
disabilità o disturbo vengono forniti
diversi contributi, che possono essere
riassunti in tre tipi: 1. Parte teorica e
informativa; 2. Parte dedicata alle pratiche
didattiche e a quello che il docente
può fare per accogliere al meglio
un/una allievo/a con BES; 3. Risorse
per la classe, si tratta in particolare
di letture, filmati, attività e testimonianze
per spiegare ai compagni un certo
deficit e più in generale per parlare
di diversità. Saranno forniti anche
dei contatti utili di enti attivi sul territorio,
saranno proposte delle risposte
a delle “domande frequenti” e ci sarà
spazio anche per delle testimonianze
dirette (di buone pratiche, di difficoltà,
di dubbi…) dei fruitori, che potranno
essere inoltrate tramite un apposito
formulario presente nel sito.
Concezione e creazione
Le ricercatrici dell’Universidade de Caxias
do Sul hanno lavorato molto
nel campo dell’informatica e dell’inclusione
scolastica e dal 2009 lavorano
al “Projeto Incluir” (https://proincluir.
org), un sito web sull’inclusione,
al quale ci ispiriamo, che hanno sperimentato
e monitorato (Bisol &
Valentini, 2014). Questo team ha quindi
già creato uno strumento simile
e la sua esperienza è essenziale tanto
nella concezione della struttura del
portale IF@IN, quanto nella creazione
dei diversi contenuti. Grazie alla collaborazione
con i colleghi del DTI sarà
invece possibile la realizzazione concreta
del portale. Una prima bozza del
sito sarà pronta per l’autunno 2021,
verrà poi fatta testare a degli studenti
del DFA e a dei docenti già attivi
professionalmente. Verrà chiesto un
parere critico anche a un gruppo
di esperti. Una volta raccolti i vari feedback,
il sito sarà revisionato e pubblicato
definitivamente nell’estate 2022.
Bibliografia di riferimento
Bisol, C. A., & Valentini, C. B. (2014). Objeto
virtual de aprendizagem Incluir: recurso para
a formação de professores visando à inclusão.
Revista Brasileira de Educação Especial, 20(2),
223-234.
Organizzazione delle Nazioni Unite (2006).
Convenzione sui diritti delle persone con disabilità.
31
Centro competenze bisogni educativi, scuola e società – Progetti
Qualità di vita delle persone con disabilità intellettiva
Il ruolo delle prestazioni ricevute e di altre variabili
Elisa Geronimi, BESS, DFA-SUPSI
Quale impatto hanno le prestazioni socio-educative sulla
qualità di vita delle persone con una disabilità intellettiva?
Quali altri fattori giocano un ruolo?
Responsabili del progetto
Direttori di tesi:
Michele Mainardi
michele.mainardi@supsi.ch
Gérard Bless
gerard.bless@unifr.ch
Unità di riferimento
Centro competenze bisogni educativi,
scuola e società (BESS), DFA-SUPSI
Enti finanziatori
Finanziamenti interni ed esterni
Partner del progetto
Département de pédagogie spécialisée,
Université de Fribourg (UNIFR)
Stato del progetto
2019/2022, 31/47 mesi
Introduzione
Questa ricerca nasce come complemento
al progetto nazionale ERFIBEL.
Quest’ultimo si interessa soprattutto
al rilevamento e al finanziamento
delle prestazioni nelle strutture socio-educative
che prendono a carico
persone con disabilità e ai loro impatti,
in termini di qualità, su più livelli.
Il presente lavoro ha lo scopo di
approfondire il legame tra le prestazioni
e la qualità di vita dell’utenza,
ma anche l’impatto di altre variabili
contestuali e personali. Per farlo,
si è deciso di interpellare i diretti interessati,
ovvero i beneficiari. Questi
ultimi appartengono tuttavia a un
gruppo molto eterogeneo e, per
questioni di ordine metodologico, è opportuno
effettuare una selezione.
È bene ricordare che non tutti i tipi di
disabilità sono sempre stati trattati
allo stesso modo dai ricercatori. Se non
è mai stata messa in dubbio la capacità
di esprimersi delle persone con una
disabilità di tipo fisico, lo stesso non
è stato per altri tipi di disabilità, come
quella intellettiva (DI). Questo lavoro
si focalizzerà dunque sugli utenti con
questo tipo di disabilità, quelli che
storicamente hanno avuto meno voce
in capitolo.
Sintesi teorica, domande di ricerca
e ipotesi
Il concetto di qualità di vita è multidimensionale
e tocca quindi diversi
“domini” o “dimensioni”. Secondo il
modello di Schalock e Verdugo (2002)
– quello con il più alto consenso
a livello internazionale, in particolare
nell’ambito della DI – sono 8 le dimensioni
che compongono la qualità
di vita: sviluppo personale, autodeterminazione,
relazioni interpersonali,
integrazione sociale, diritti, benessere
emozionale, benessere fisico e benessere
materiale. Secondo gli autori
la qualità di vita può essere influenzata,
positivamente o negativamente,
da diversi fattori, sia personali che
ambientali. Le prestazioni fornite
possono quindi incidere sulla qualità
di vita dei beneficiari. In Ticino alle
persone con disabilità vengono erogate
diverse prestazioni (socio-educative,
socio-occupazionali, socio-lavorative,
…) tramite cinque strutture:
la casa con occupazione, la casa senza
occupazione (foyer), il centro diurno,
il laboratorio protetto e l’appartamento
protetto.
L’obiettivo del lavoro di dottorato
è quello di rispondere alle seguenti
domande di ricerca:
◆ Qual è l’impatto delle prestazioni
socio-lavorative e socio-occupazionali
sulla qualità di vita?
◆ Qual è l’impatto della situazione
abitativa?
◆ Quale impatto hanno le variabili
personali?
◆ Se queste differenze in termini
di qualità di vita fossero confermate:
in quali dimensioni sono
riscontrabili le più grandi differenze?
32
Centro competenze bisogni educativi, scuola e società – Progetti
La rassegna della letteratura scientifica
ha preso in considerazione 37 studi
e ha permesso di mettere in evidenza
diversi fattori che esercitano un’influenza
sulla qualità di vita. In primo
luogo, ricevere delle prestazioni di
tipo lavorativo ha un effetto più positivo
rispetto alle attività di tipo occupazionale.
Secondariamente, vivere in
un contesto comunitario – solo, in
coppia e/o in famiglia – ha un effetto
più positivo rispetto a vivere in un
contesto istituzionalizzato. Le variabili
personali sembrano giocare un ruolo
meno importante rispetto a quelle contestuali
appena citate. Il sesso e l’età
non sembrano infatti esercitare un’influenza
significativa, mentre il livello
di gravità della DI sì: più essa è grave,
peggiore è l’effetto sulla qualità di vita.
Alla luce di questi risultati, le seguenti
ipotesi sono state formulate:
1. Le persone che lavorano in un
laboratorio protetto hanno una
migliore qualità di vita rispetto
a quelle che beneficiano di misure
occupazionali (centri diurni
e case con occupazione).
2. Le persone che vivono in un contesto
comunitario (soli, in coppia, in
famiglia) hanno una migliore
qualità di vita di quelle che vivono
in un contesto istituzionalizzato
(appartamento protetto, case con/
senza occupazione).
3. Il livello di gravità della DI esercita
un’influenza significativa (più
è grave, minore è la qualità di vita),
mentre le altre variabili (sesso,
età, …) non giocano un ruolo significativo.
4. Le più grandi differenze sono riscontrabili
nella dimensione dell’autodeterminazione.
Scale (van Loon et al., 2017)
◆ Comportamento adattivo: Waisman
Activities of Daily Living (Maenner
et al., 2013)
◆ Breve questionario per le informazioni
socio-anagrafiche
Primi risultati
La raccolta dati è tuttora in corso
e per il momento sono disponibili unicamente
dei risultati provvisori. Finora,
sono stati intervistati 31 utenti:
17 beneficiano di prestazioni di tipo
socio-lavorativo, gli altri 14 di prestazioni
socio-occupazionali. Nonostante
il campione ancora modesto,
è già possibile riscontrare qualche
differenza significativa: il livello di qualità
di vita è più alto per gli utenti
che beneficiano di prestazioni sociolavorative
e che vivono in un contesto
comunitario. Le altre variabili prese
in esame (sesso, l’età, livello di
DI, …) non mostrano effetti significativi.
Le dimensioni della qualità di vita
nelle quali si riscontrano maggiori differenze
sono: diritti, integrazione
sociale e benessere materiale. Si ricorda
tuttavia che questi risultati sono
da interpretare con cautela. Per poter
disporre di risultati più affidabili bisognerà
attendere e completare le analisi
sull’intero campione.
Bibliografia di riferimento
Maenner, M. J., Smith, L. E., Hong, J., Makuch,
R., & Greenberg, J. S. (2013). Evaluation
of an activities of daily living scale for adolescents
and adults with developmental
disabilities. Disability and Health Journal, 6, 8-17.
Schalock, R. L., & Verdugo, M. A. (2002).
Handbook on quality of life for human services
practitioners. American Association on Mental
Retardation.
Schalock, R. L., Borthwick Duffy, S. A., Bradley,
V. J., Buntinx, W. H. E., Coulter, D. L., Craig, E.
M., et al. (2010). Intellectual Disability. Definition,
classification, and systems of supports (11th ed.).
American Association on Intellectual and
Developmental Disabilities.
Schalock, R. L., Verdugo, M. A., Gomez, L. E.,
& Reinders, H. (2016). Moving us toward
a theory of individual Quality of Life. American
Journal on Intellectual and Developmental
Disabilities, 121(1), 1-12.
van Loon, J., Van Hove, G., Schalock, R. L.,
& Claes, C. (2017). POS-Personal Outcomes Scale.
Adattamento italiano di A. Coscarelli e G. Balboni.
Vannini Editoria Scientifica.
Metodo
Disegno di ricerca:
◆ Variabili indipendenti: prestazioni
ricevute, situazione abitativa, sesso,
età, presenza di altri deficit, livello
di gravità della DI (leggera/moderata)
e comportamento adattivo.
◆ Variabile dipendente: qualità di vita
(e le relative dimensioni)
Strumenti utilizzati per la raccolta
dei dati:
◆ Qualità di vita: Personal Outcomes
33
Centro competenze bisogni educativi, scuola e società – Progetti
SEN-SI Special Educational Needs. Strategie per
l’inclusione nelle Scuole universitarie della Svizzera italiana
Vittoria Calabretta, Servizio Gender e Diversity, SUPSI; Gloria Dagnino, Servizio pari
opportunità, USI; Elisa Geronimi, Michele Mainardi, Laura Rusconi & Cecilia Badaracco,
BESS, DFA-SUPSI; Sara Giulivi, BESS & DILS, DFA-SUPSI
Come sostenere i percorsi accademici degli studenti
e delle studentesse con bisogni formativi speciali senza
farne un “caso particolare”?
Responsabili del progetto
Vittoria Calabretta
vittoria.calabretta@supsi.ch
Gloria Dagnino
gloria.dagnino@usi.ch
Michele Mainardi
michele.mainardi@supsi.ch
Unità di riferimento
Centro competenze bisogni educativi,
scuola e società (BESS), DFA-SUPSI
Enti finanziatori
Programma federale P-7:
Diversità, inclusione e pari opportunità
(equità) nelle Scuole universitarie
professionali 2021-2024; SUPSI e USI
Partner del progetto
Servizio pari opportunità, USI;
Servizio Gender e Diversity, SUPSI;
Centro competenze italiano lingua
di scolarizzazione (DILS), DFA-SUPSI
Stato del progetto
2021/2024, 12/48
Scopi del progetto
Il progetto si propone di sviluppare,
implementare e valutare una nuova
serie di misure correttive e/o aggiuntive
per sostenere gli studenti e le
studentesse con bisogni educativi speciali
(BES) nelle due comunità accademiche
della Svizzera italiana direttamente
coinvolte. Il progetto coinvolgerà
gli studenti dell’USI e della
SUPSI e il personale con responsabilità
didattiche.
Fasi principali
Raccolta dati: mappare le misure
e le pratiche relative ai BES implementate
da USI e SUPSI; le esigenze
specifiche degli studenti con BES;
le loro esperienze precedenti
nella scuola secondaria superiore;
Elaborazione e descrizione di un
insieme di misure di accessibilità fisica,
sensoriale e didattica per studenti
e studentesse con BES in una prospettiva
prevalentemente orientata
all’universal design for learning in luogo
di una logica prevalentemente
compensatoria.
Predisposizione di percorsi di formazione
e processi comunicativi, per informare
e formare i professori, i docenti e gli
assistenti didattici dell’USI e della
SUPSI;
Implementazione e monitoraggio: diffondere,
implementare e valutare le
nuove misure a sostegno di una didattica
inclusiva normalmente attenta
– apriori o nella situazione specifica –
agli studenti e alle studentesse
con BES nelle due istituzioni partner.
Collaborazioni
SEN-SI è un progetto federale di
cooperazione USI-SUPSI condotto con
l’appoggio di un gruppo di accompagnamento
composto da rappresentanti
delle principali realtà attive
sul territorio nell’ambito d’interesse:
Divisione della scuola e Divisione
della formazione professionale; Servizi
giuridici del Consiglio di Stato –
Settore delle pari opportunità; Scuola
universitaria Federale per la Formazione
Professionale; Pro Infirmis Ticino
e Moesano. La collaborazione
con le Scuole di livello secondario II
del Cantone Ticino costituisce
un fondamentale tassello, che consentirà
a USI e SUPSI di elaborare
misure specifiche interne in continuità
anche con quanto applicato dagli
istituti scolastici nel percorso formativo
secondo i principi e gli orientamenti
dello universal design for learning.
34
Centro competenze bisogni educativi, scuola e società – Progetti
Bibliografia di riferimento
AAA (in stampa) Bisogni formativi speciali
e pari opportunità: alcune linee direttive
e raccomandazioni. SUPSI Servizio Gender
e Diversity e Centro competenze BESS.
Output iniziale del progetto
DSA e ADHD: benessere scolastico e qualità
di vita, Dipartimento formazione e apprendimento
SUPSI, Locarno, 1 -2 ottobre 2021.
Immagine 1. Locandina del convegno DSA e ADHD: benessere scolastico e qualità di vita
35
Centro competenze innovazione e ricerca sui sistemi educativi – Presentazione
C
I
R
S
E
36
Centro competenze
innovazione e ricerca sui sistemi
educativi (CIRSE)
Prof. Lorena Rocca
Responsabile ad interim, Centro competenze
innovazione e ricerca sui sistemi educativi
Introduzione
Il Centro svolge le sue attività sui quattro mandati volte allo studio sui sistemi
educativi per il loro miglioramento e la loro innovazione. Nella formazione
di base è di riferimento per gli insegnamenti rivolti a far maturare, nei futuri docenti,
competenze metodologiche orientate alla ricerca in educazione. Inoltre,
è riferimento cantonale per il monitoraggio e la valutazione del sistema scolastico
ticinese, offrendo ai decisori evidenze scientifiche che provengono dall’applicazione
di rigorosi protocolli di ricerca in educazione.
Missione
Gli obiettivi principali del CIRSE sono così riassunti:
◆ fornire evidenze scientifiche attraverso una ricerca educativa rigorosa, anche
al fine di offrire strumenti decisionali fondati su informazioni scientificamente
comprovate;
◆ informare efficacemente i decisori dei risultati delle ricerche, che potranno
servire da supporto all’attuazione di una politica scolastica incentrata su dati
di ricerca;
◆ sviluppare la ricerca a favore dell’innovazione e della promozione di efficaci
metodologie didattiche;
◆ sensibilizzare e informare gli insegnanti in formazione iniziale, in abilitazione
e in servizio sulla necessità di sviluppare pratiche professionali che contemplino
la ricerca e l’innovazione.
In particolare al CIRSE è affidato lo svolgimento del mandato “ricerche in ambito
valutativo, orientate a determinare l’efficacia dei sistemi formativi, delle modalità di
insegnamento, delle competenze degli alunni e delle riforme attuate”.
Attività del CIRSE
Le attività del CIRSE spaziano dai progetti di monitoraggio dei sistemi educativi
di tipo comparativo internazionale incentrati sulle competenze degli allievi
(come Programme for International Student Assessment - PISA, promosso dalla
Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico - OCSE), a studi
longitudinali sulle transizioni, passando per temi quali l’attenzione al benessere nei
contesti educativi e nella professione docente. Tutti questi lavori mirano, attraverso
la raccolta di dati su allievi, docenti e famiglie alla comprensione del funzionamento
dei sistemi educativi. Essi si situano quindi a livello di macrosistema e permettono
di approfondire tematiche inerenti equità, innovazione, percorsi scolastici,
competenze, benessere, popolazione scolastica e risorse finanziarie.
Il CIRSE svolge ricerche che si situano a livello mesosistemico, ovvero incentrate
sugli istituti scolastici, come il progetto per la valutazione del clima di istituto o
quello dell’autovalutazione, svolto in collaborazione con l’Università di Cambridge.
Il CIRSE si impegna anche a promuovere eventi di divulgazione scientifica,
destinati alla comunità scientifica e all’opinione pubblica. Un esempio è quello del
“Convegno internazionale sul benessere nei sistemi educativi”, giunto nel 2019
alla sua seconda edizione. L’obiettivo è quello di orientare il dibattito scientifico
verso una nuova prospettiva: il benessere come risorsa individuale e sociale,
il benessere come prerequisito necessario per raggiungere gli obiettivi educativi,
il benessere come strumento di equità e inclusione.
37
Centro competenze innovazione e ricerca sui sistemi educativi – Presentazione
Infine il CIRSE si propone di dare il proprio contributo all’introduzione progressiva
nel mondo della ricerca dei docenti in formazione al Dipartimento, intervenendo
nell’ambito dei diversi percorsi formativi proposti.
Divulgazione e Pubblicazioni
Durante l’anno 2020, sono stati terminati e pubblicati i rapporti finali di tre progetti:
“Promozione dell’integrazione nel mondo della Scuola e della formazione in
Ticino” (IN SCUOLA), “TIPÌ - Promozione di una cultura condivisa dell’infanzia e
“A scuola in Ticino durante la pandemia di COVID-19” (ScuTIpan).
Inoltre sono stati pubblicati i quaderni: “Formazioni socio-sanitarie in Ticino”
(FormSS); “20 anni di maturità liceale”. A questi si aggiungono i quaderni redatti
a partire dall’analisi cantonale dei dati dell’indagine “PISA 2018” (a. Confronti
con Paesi, regioni linguistiche svizzere e aree italiane - Risultati secondo il grado
e l’orientamento scolastico frequentato; b. Utilizzo delle tecnologie dell’informazione
e della comunicazione a scuola) e del rapporto di ricerca del progetto
“Funzionamento del sistema delle scuole comunali ticinesi”.
I progetti in corso nel 2020 e nel 2021 sono molteplici e si differenziano tra progetti
finanziati dal mandato cantonale, progetti sostenuti da finanziamenti esterni,
quelli su finanziamento SUPSI ed infine quelli in collaborazione con altri dipartimenti
della SUPSI, centri di competenza o aree. A questa ricerca si associano gli
approfondimenti che hanno dato come esito pubblicazioni sia scientifiche che
divulgative.
Collaboratori
Durante l’anno 2020 e 2021 sui progetti del mandato cantonale di ricerca hanno
lavorato 20 collaboratori del CIRSE, per un volume di lavoro totale pari a 7 posti
equivalenti a tempo pieno. Hanno preso parte attiva alla ricerca, un professore,
5 docenti-ricercatori senior, 3 docenti-ricercatori, 8 ricercatori, una dottoranda,
2 collaboratrici amministrative ed un’apprendista. Ai progetti di ricerca del
mandato cantonale collaborano inoltre 13 colleghi di altre unità organizzative del
Dipartimento formazione e apprendimento, con una percentuale di occupazione
media del 6%, per un totale di 0,7 posti equivalenti a tempo pieno. Tra di loro si
contano una professoressa, 3 docenti ricercatori senior, 2 docenti ricercatori,
una docente e 6 collaboratrici amministrative.
38
Centro competenze innovazione e ricerca sui sistemi educativi – Presentazione
Segreteria CIRSE
Lista delle collaboratrici e dei collaboratori
Elena Camerlo
elena.camerlo@supsi.ch
Evelyn Bickel
evelyn.bickel@supsi.ch
Selene Dioli
selene.dioli@supsi.ch
Collaborazioni esterne
Franck Petrucci
franck.petrucci@supsi.ch
Tanja Stevanovic
tanja.stevanovic@supsi.ch
Prof. Lorena Rocca
lorena.rocca@supsi.ch
orcid: 0000-0001-6684-2559
Prof. Michele Egloff
(Responsabile fino al 31.05.2021)
Loredana Addimando (fino al 30.09.2021)
loredana.addimando@supsi.ch
orcid: 0000-0002-4197-232X
Alice Ambrosetti
alice.ambrosetti@supsi.ch
orcid: 0000-0003-1675-7297
Sara Benini
sara.benini@supsi.ch
orcid: 0000-0002-0593-8087
Spartaco Calvo
spartaco.calvo@supsi.ch
orcid: 0000-0002-9645-3420
Francesca Crotta
francesca.crotta@supsi.ch
orcid: 0000-0003-1616-4539
Luciana Castelli
luciana.castelli@supsi.ch
orcid: 0000-0002-6673-3907
Angela Cattaneo
angela.cattaneo@supsi.ch
orcid: 0000-0001-8804-8620
Alberto Crescentini
alberto.crescentini@supsi.ch
orcid: 0000-0002-5013-6446
Sandra Fenaroli
sandra.fenaroli@supsi.ch
orcid: 0000-0002-9970-4731
Valentina Giovannini
valentina.giovannini@supsi.ch
orcid: 0000-0003-4547-6152
Jenny Marcionetti
jenny.marcionetti@supsi.ch
orcid: 0000-0001-7906-8785
Petra Mazzoni
petra.mazzoni@supsi.ch
orcid: 0000-0001-5120-8969
Emanuele Meier
emanuele.meier@supsi.ch
orcid: 0000-0001-9748-8935
Marina Pettignano
marina.pettignano@supsi.ch
orcid: 0000-0001-9111-617X
Andrea Plata
andrea.plata@supsi.ch
orcid: 0000-0003-1794-932X
Miriam Salvisberg
miriam.salvisberg@supsi.ch
orcid: 0000-0002-8018-4780
Camilla Zambelli
camilla.zambelli@supsi.ch
orcid: 0000-0001-9949-5020
Giovanna Zanolla
giovanna.zanolla@supsi.ch
orcid: 0000-0002-5501-3007
39
Centro competenze innovazione e ricerca sui sistemi educativi – Presentazione
Indice dei progetti
Valutazione delle misure
a sostegno di una scuola
dell’obbligo inclusiva
p. 42
Percorsi nelle formazioni
socio-sanitarie in Ticino
p. 44
Dottorato su apprendisti
e lavoro dignitoso
p. 50
Lo studio dell’ambiente
nella scuola ticinese
Analisi delle pratiche didattiche
p. 58
Monitoraggio del clima di istituto
p. 60
Nuovi bisogni di competenza
e di pratiche didattiche
nella formazione professionale
(FORMPROF)
p. 62
Scuola a tutto campo
Indicatori del sistema educativo
ticinese 2023
p. 68
Verifica del raggiungimento
delle Competenze Fondamentali
(VeCoF) in Svizzera
p. 74
40
Centro competenze innovazione e ricerca sui sistemi educativi – Presentazione
L’activité évaluative certificative
en situation, produite par
des enseignants du primaire et
secondaire I du canton du Tessin
p. 46
La posizione dell’italiano
in Svizzera: uno sguardo
sul periodo 2012-2020 attraverso
alcuni indicatori
p. 48
I corsi attitudinali e base
alla scuola media
p. 52
Implementazione degli item
per l’indagine Verifica
delle Competenze Fondamentali
p. 54
Le scelte dopo l’apprendistato
p. 56
PISA
Programme for International
Student Assessment (PISA)
p. 64
Prove standardizzate nella
Scuola dell’obbligo
p. 66
Sensibilità a scuola
Uno studio longitudinale
sui bambini di prima e seconda
elementare
p. 70
Analisi delle traiettorie formative
degli allievi seguiti
dal Gruppo operativo collocamento
a tirocinio
p. 72
41
Centro competenze innovazione e ricerca sui sistemi educativi – Progetti
Valutazione delle misure a sostegno di una scuola
dell’obbligo inclusiva
Alberto Crescentini, Spartaco Calvo & Emanuele Meier, CIRSE, DFA-SUPSI
Come ascoltare gli operatori per una scuola inclusiva?
Responsabile del progetto
Alberto Crescentini
alberto.crescentini@supsi.ch
Unità di riferimento
Centro competenze innovazione e ricerca
sui sistemi educativi (CIRSE), DFA-SUPSI
Enti finanziatori
Dipartimento dell’educazione, della cultura
e dello sport (DECS), Cantone Ticino
Partner del progetto
Sezione della pedagogia speciale (SPS),
Divisione della scuola (DS), Dipartimento
dell’educazione, della cultura e dello sport
(DECS), Cantone Ticino
Stato del progetto
2017/2021, 60/60 mesi
Contesto e finalità dell’indagine
Il modello di supporto agli allievi con
bisogni educativi specifici messo in
atto dal sistema educativo ticinese è
attualmente oggetto di ripensamento.
Le riflessioni sul nuovo assetto sono
svolte da un gruppo di lavoro (GDL)
composto dai principali esperti del modello
inclusivo attualmente presenti
in Ticino.
Al fine di fornire elementi utili a sostenere
il funzionamento del sistema è
stata prevista un’attività di rilevazione
che si concluderà a fine dicembre 2021.
È stato previsto di procedere con una
serie di quattro cicli di rilevazione
sequenziali (Immagine 1). In ogni ciclo
i ricercatori condurranno dei Focus
Group finalizzati a ricavare l’informazione
utile a rispondere ai bisogni
connessi al lavoro del GDL. Sono da
prevedersi anche delle interviste individuali
per approfondire temi specifici
che potrebbero emergere. L’informazione
sarà restituita al GDL e
servirà per sviluppare i successivi
interrogativi.
I ricercatori svolgeranno quindi la
funzione di catena di collegamento tra
il GDL e gli operatori della scuola.
I membri dell’équipe di ricerca parteciperanno
ai lavori del GDL e raccoglieranno
gli stimoli al fine di identificare i
temi più importanti da esplorare nelle
fasi successive, ad esempio le rappresentazioni
dell’inclusione e i diversi
ruoli presenti nell’inclusione educativa.
Gli oggetti dei Focus Group saranno
definiti in itinere ed in funzione dei
confronti periodici previsti tra GDL e
ricercatori. Attualmente sono stati
identificate le seguenti tematiche di
studio:
1. rappresentazioni sulla Scuola inclusiva:
aspettative e condizioni;
2. i ruoli e il loro funzionamento;
3. transizioni tra i diversi ordini scolastici;
4. bisogni formativi.
La scelta dei Focus Group (Williams
& Katz, 2001) come tecnica di rilevazione
risponde alla necessità di avere
delle informazioni quanto più
aperte possibili rispetto ai contenuti
identificati con il GDL e di poter
rilevare in un contesto di gruppo le
opinioni dei partecipanti.
Al fine di aumentarne il livello di adesione,
le persone che parteciperanno
ai gruppi di discussione e/o alle interviste
saranno identificate direttamente
dai membri del GDL, che hanno
infatti la miglior conoscenza disponibile
del sistema educativo nelle sue
parti e nel suo insieme. Tra le tematiche
menzionate, solo la 1 e la 2 possono
dirsi definitive, mentre per
le altre potranno esservi regolazioni
in seguito alle informazioni raccolte.
Bibliografia di riferimento
Williams, A., & Katz, L. (2001). The use of focus
group methodology in education: Some
theoretical and practical considerations, 5 (3).
IEJLL: International Electronic Journal for
Leadership in Learning.
42
Centro competenze innovazione e ricerca sui sistemi educativi – Progetti
GDL
Raccolta stimoli GDL Incontri gruppo Focus Group
Identificazione temi
aperti
e domande
Raccolta opinioni e
considerazioni
Interviste
di approfondimento
Immagine 1. Ciclo di rilevazione
43
Centro competenze innovazione e ricerca sui sistemi educativi – Progetti
Percorsi nelle formazioni socio-sanitarie in Ticino
Giovanna Zanolla, CIRSE, DFA-SUPSI
La pandemia di COVID-19, giunta mentre questa ricerca
era in atto, ha rimarcato la necessità di stimolare
i giovani a intraprendere e a portare a termine le professioni
sanitarie.
Responsabile del progetto
Giovanna Zanolla
giovanna.zanolla@supsi.ch
Unità di riferimento
Centro competenze innovazione e ricerca
sui sistemi educativi (CIRSE), DFA-SUPSI
Enti finanziatori
Osservatorio cantonale sulle formazioni
e professioni sociosanitarie, Cantone Ticino
Stato del progetto
2018/2020, 16/16 mesi
Introduzione
Il progressivo invecchiamento
demografico, che in Ticino risulta più
pronunciato rispetto al resto della
Svizzera, comporta un aumento della
domanda di lavoro di cura qualificato
e costituisce una sfida per il sistema
formativo che è sollecitato a immettere
nel settore sociosanitario un numero
sufficiente di figure professionali
in possesso di competenze adeguate
alla rinnovata domanda di salute.
Con questo studio si cerca di capire cosa
avvenga nella pluralità di formazioni
sociosanitarie nel nostro cantone
in termini di numero di giovani che
si affacciano alle diverse formazioni,
dropout, completamenti e continuazione
degli studi.
Obiettivi di ricerca e metodi
Lo studio persegue i seguenti obiettivi:
◆ quantificare la popolazione di
giovani che si immette nel settore
della formazione professionale
sociosanitaria per conseguire un
AFC;
◆ analizzare gli esiti dei contratti di
tirocinio in ambito sociosanitario;
◆ analizzare i tassi di conseguimento
di maturità professionali MP1
e MP2 in ambito sociosanitario
nonché di maturità specializzate
in sanità e in lavoro sociale;
◆ analizzare le tendenze riguardanti
la prosecuzione degli studi nella
◆
formazione terziaria sociosanitaria,
che in Ticino è impartita dalla Scuola
Specializzata Superiore di Cure
infermieristiche di Bellinzona – Lugano
(SSSCI), dalla Scuola specializzata
superiore medico-tecnica
(SSSMT) e dal Dipartimento economia
aziendale, sanità e sociale
della SUPSI;
analizzare i percorsi all’interno della
formazione terziaria e in particolare
le ammissioni, i dropout e i titoli
conseguiti.
La prospettiva è in parte trasversale
e in parte longitudinale, al fine di mettere
in evidenza come si comportino
le diverse coorti di giovani dalla fine della
Scuola media in poi. I dati utilizzati
per le analisi provengono dalla banca
dati GAGI, dal database federale dei
diplomi e dalla banca dati SUPSI.
Principali risultati
◆ Circa due terzi dei tirocini sociosanitari
rilevanti per lo studio e attivati
nel quinquennio 2010-2015 sono
stati completati entro il 01/09/2019;
◆ i diplomati del Bachelor SUPSI
in Cure infermieristiche detengono
in circa la metà dei casi una maturità
professionale o specializzata
sociosanitaria, in una percentuale
che negli ultimi anni non ha mai superato
il 6.5% una maturità professionale
non sociosanitaria, in circa
44
Centro competenze innovazione e ricerca sui sistemi educativi – Progetti
il 20% un attestato di maturità
liceale e in circa il 25% dei casi un
titolo conseguito fuori cantone.
Per quanto riguarda la SSSCI, una
percentuale intorno al 50% ha
una maturità professionale o specializzata
sociosanitaria, circa
il 4% possiede un attestato di maturità
liceale e circa il 25% detiene
un AFC sociosanitario senza aver
conseguito la maturità;
◆ tanto alla SSSCI quanto al Bachelor
in Cure infermieristiche della
SUPSI il dropout si aggira intorno
al 20-25%. Alla SUPSI gli aspiranti
infermieri a maggior rischio di abbandono
sono coloro che hanno
conseguito un titolo di studio del Secondario
II all’estero, mentre più
elevate sono le percentuali di diplomati
tra coloro che hanno una
maturità professionale sociosanitaria,
un certificato di scuola specializzata
o una maturità liceale;
◆ se si considera la sola coorte in
quarta media nel 2008/09, sembra
che per raggiungere l’obiettivo
di avere 250 infermieri nei prossimi
anni (Gianocca, 2019) mantenendo
un numero di giovani per coorte
più o meno invariato e con l’attuale
tasso di dropout, occorra che
un numero di persone pari al
doppio di quello della coorte in questione,
che ammonta a 190 giovani
tra SUPSI e SSSCI, inizi una formazione
infermieristica.
Bibliografia di riferimento
Gianocca, C. (2019). Fabbisogno di personale
curante in Ticino: scenari 2030. Unità delle statistiche
sanitarie, DSS.
Marcionetti, J., Zanolla, G., Casabianca, E.,
& Ragazzi S. (2015). Snodo: percorsi scolastici
e professionali dalla Scuola media in poi. Centro
Innovazione e Ricerca sui Sistemi Educativi,
DFA-SUPSI.
Zanolla, G., (2017). Monitoraggio dei percorsi
scolastici e professionali dalla Scuola media in poi:
tre coorti a confronto. Centro innovazione
e ricerca sui sistemi educativi, DFA-SUPSI.
Principali pubblicazioni del progetto
Zanolla, G., (2020). Percorsi nelle formazioni
socio-sanitarie in Ticino. Centro competenze
innovazione e ricerca sui sistemi educativi,
DFA-SUPSI. https://www.supsi.ch/home/
dms/dfa/docs/eventi-comunicazione/
news/2021/20210324_Rapporto_PercorsiFSS.pdf
Immagine 1. Immagine illustrativa dei temi del progetto
45
Centro competenze innovazione e ricerca sui sistemi educativi – Progetti
L’activité évaluative certificative en situation, produite par
des enseignants du primaire et secondaire I du canton du Tessin :
de la conception de l’épreuve écrite à l’interprétation
des informations recueillies et à leur exploitation
Miriam Salvisberg, CIRSE, DFA-SUPSI
Quels sont les éléments invariants de l’activité évaluative
certificative qui la distingue par rapport à d’autres activités ?
Responsabili del progetto
Direttore di tesi:
Lucie Mottier Lopez, Università di Ginevra
Unità di riferimento
Centro competenze innovazione e ricerca
sui sistemi educativi (CIRSE), DFA-SUPSI
Partner del progetto
Université de Genève (UNIGE)
Stato del progetto
2014/2021, 96/96 mesi
L’objet étudié, les buts et les
modèles conceptuels sur l’évaluation
et l’activité
L’objet d’étude de la thèse est l’activité
évaluative certificative. La recherche
s’inscrit dans une perspective de
l’évaluation située, mise en avance par
Mottier Lopez (dans l’ensemble de ses
travaux, par exemple, 2008, 2015a, 2017,
2019). Dans cette conception l’évaluation
est une activité complexe dans
une mise en relation entre contextes
et référents.
Une des originalités de la thèse est
l’intention d’appréhender tout le processus
de l’activité évaluative certificative
dès que l’enseignant décide de
réaliser l’évaluation: la manière dont il
annonce les contenus de l’épreuve aux
élèves, comment il construit l’épreuve,
etc. La thèse poursuit deux buts : le
premier est affiner la connaissance
sur l’activité évaluative certificative en
classe et le deuxième est appréhender
les éléments invariants au niveau
de l’activité évaluative certificative.
Les invariants sont des éléments qui
permettent d’identifier et de reconnaître
l’activité évaluative certificative
parmi d’autres activités réalisées par
l’enseignant selon des régularités ou
des éléments récurrents. Pour poursuivre
les deux buts et appréhender
l’évaluation comme une activité
complexe, nous avons exploité les
modèles conceptuels d’un ensemble
des auteurs francophones (Allal, 2017
; De Ketele & Rogiers, 2015 ; Figari &
Remaud, 2014; Mottier Lopez, 2017)
qui proposent l’évaluation comme
une activité et nous avons examiné la
modélisation de la multiréférentialisation
(Mottier Lopez, 2017). Une autre
ambition originale de la thèse est celle
d’avoir croisé ces cadres théoriques
avec la théorie des schèmes (au sens
de Vergnaud, 2001), dans la didactique
professionnelle qui conceptualise
l’action en situation, en suivant la
proposition de Tourmen (2007). Dans
cette théorie les concepts pragmatiques
servent à organiser l’activité. Ils
sont «ce à partir de quoi nous pensons.
Ce sont les outils qui nous permettent
à la fois de nous représenter le monde
et d’agir sur lui de façon efficace »
(Pastré, 2002, p. 11). L’étude de tous ces
modèles théoriques nous a porté à
proposer une modélisation de l’activité
évaluative qui est composée par huit
activités constitutives (voir Figure 1).
Le dispositif de récolte des données
Nous avons interrogé trois enseignants
de l’école primaire et trois enseignants
du secondaire I du canton du Tessin.
Nous avons récolté les données dans
l’année scolaire 2016-2017, période de
transition entre l’ancien plan d’étude
et le nouveau plan d’études. En ce qui
concerne le Tessin, globalement on a
très peu de prescriptions sur l’évaluation
par le département en Canton
du Tessin avant et dans l’année de
récolte des données. Pour récolter
les informations concernant toutes
les activités constitutives de l’activité
certificative qui sont présente dans la
première colonne du Tableau 2, nous
avons utilisé un ensemble de mé-
46
Centro competenze innovazione e ricerca sui sistemi educativi – Progetti
thodes, dont la plupart permettent de
relever la verbalisation en action.
Les résultats principaux
Les résultats de la thèse nous amènent
à faire l’hypothèse que l’activité évaluative
certificative se caractérise par
trois types d’invariants qui se trouvent
à différents niveaux (voir Figure 1):
◆ au niveau de la structure → les
activités constitutives et la multiréférentialisation
;
◆ au niveau de l’organisation individuelle
→ les concepts pragmatiques.
Au niveau de la structure, nous avons
relevé que dans chaque activité
évaluative certificative il y a les huit
activités constitutives. Si une activité
constitutive n’est pas réalisée ou
poursuit des buts différents, il s’agit
alors déjà d’une autre activité, par
exemple une évaluation formative.
Toujours au niveau de la structure,
chez tous les enseignants interrogés
nous avons observé le processus de la
multiréférentialisation, c’est-à-dire la
co-constitution entre repères, référents
et référés. Au niveau de l’organisation
individuelle, nous avons identifié
neuf concepts transversaux à toutes
les activités constitutives : équitable,
utile pour faire apprendre, effort/motivation,
faisabilité, acceptable, compétences,
cohérence, degré de difficulté,
validité.
Bibliografia di riferimento
Allal, L. (2017). Évaluation des apprentissages.
In A. van Zanten & P. Rayou (Éds), Dictionnaire
de l’éducation (2e éd.). PUF.
Blanchet, A. (1985). L’entretien dans les sciences
sociales. Dunod.
Blanchet, A., & Gotman, A. (2015). L’entretien
(2e éd.). Armand Colin.
Campenhoudt, L.V., Marquet, J., & Quivy, R.
(2017). Manuel de recherche en sciences sociales
(5e éd). Dunod.
De Ketele, J-M., & Roegiers, X. (2015).
Méthodologie du recueil d’informations. Fondaments
des méthodes d’observation, de questionnaire,
d’interview et d’étude de documents.
(5e ed.). De Boeck Supérieur.
Figari, G., & Remaud, D. (2014). Méthodologie
d’évaluation en éducation et formation ou l’enquête
évaluative. De Boeck.
Mottier Lopez, L. (2008). Apprentissage situé.
La microculture de classe en mathématiques.
Peter Lang.
Mottier Lopez, L. (2015a). Évaluations formative
et certificative des apprentissages. Enjeux pour
l’enseignement. De Boeck.
Mottier Lopez, L. (2017). Une modélisation
pour appréhender la référentialisation dans
l’évaluation des apprentissages des élèves.
In P. Detroz, M. Crahay & A. Fagnant, L’évaluation
à la lumière des contextes et des disciplines
(pp. 169-192). De Boeck. http://archive-ouverte.
unige.ch/unige:100100
Mottier Lopez, L. (2019). Penser l’évaluation
des apprentissages comme une activité
polysituée. Education permanente, 220-221(3/4),
195-202.
Pastré, P. (2002). L’analyse du travail
en didactique professionnelle. Revue Francaise
de Pedagogie, 138, 9-17. http://dx.doi.org/10.3406/
rfp.2002.2859.
Theureau, J. (2004). Le cours d’action. Méthode
élémentaire (2e éd.). Octarès Éditions.
Theureau, J. (2006). Le cours d’action. Méthode
développée. Octarès Éditions.
Theureau, J. (2010). Les entretiens d’autoconfrontation
et de remise en situation par
les traces matérielles et le programme de
recherche « cours d’action». Revue d’anthropologie
des connaissances, 4(2), 287-322. http://www.
cairn.info/revue-anthropologie-des-connaissances-2010-2-page-287.htm
Tourmen, C. (2007). Les compétences des
évaluateurs. Le cas des évaluateurs de politiques
publiques. [Thèse de doctorat, Université Pierre
Mendès-France - Grenoble II].
Vergnaud, G. (2001). Forme prédicative et
forme opératoire de la connaissance.
In J. portugais (Ed.), La notion de compétence
en enseignement des mathématiques, analyse
didactique des effets de son introduction sur les
pratiques de la formation. Actes du Colloque
GDM, Montréal, Canada.
Principali pubblicazioni del progetto
Salvisberg, M. (2021). L’activité évaluative
certificative en situation, produite par des enseignants
du primaire et secondaire I du canton
du Tessin : de la conception de l’épreuve écrite à
l’interprétation des informations recueillies et
à leur exploitation. (Pubblication No. FPSE 784)
Thèse de doctorat, Université de Genève.
Récolter les
informations
Définir la
pondération
Construire
les critères
Activités constitutives
Réaliser
la notation
Construire
l'épreuve
Multiréféntialisation
Interpréter les
informations
recueillies
Définir l’objet
à évaluer
Concepts pragmatiques
Exploiter les
informations
produites par
l’épreuve
Activité évaluative certificative
Immagine 1. Les invariants de l’activité évaluative certificative
47
Centro competenze innovazione e ricerca sui sistemi educativi – Progetti
La posizione dell’italiano in Svizzera: uno sguardo
sul periodo 2012-2020 attraverso alcuni indicatori
Michele Egloff & Andrea Plata, CIRSE, DFA-SUPSI; Luca Cignetti, DILS, DFA-SUPSI;
Stefano Losa, ALPI, DFA-SUPSI; Matteo Casoni, Sabine Christopher & Laura Baranzini, OLSI,
DECS; Vincenzo Todisco, Maria Chiara Janner & Fabiana Casolaro, PHGR
Un ambizioso progetto di monitoraggio per valutare
la posizione dell’italiano nel quadro del plurilinguismo
costituzionale della Svizzera.
Responsabile del progetto
Andrea Plata
andrea.plata@supsi.ch
Unità di riferimento
Centro competenze innovazione e ricerca
sui sistemi educativi (CIRSE), DFA-SUPSI
Enti finanziatori
Forum per l’italiano in Svizzera
Partner del progetto
Osservatorio linguistico della Svizzera
italiana (OLSI), Dipartimento dell’educazione,
della cultura e dello sport (DECS),
Cantone Ticino; Pädagogische Hochschule
Graubünden (PHGR); Centro competenze
didattica dell’italiano lingua di scolarizzazione
(DILS) e Area di didattica delle lingue
straniere e seconde, plurilinguismo
e interculturalità (ALPI), DFA-SUPSI
Stato del progetto
2019/2020, 16/16 mesi
Introduzione
Il progetto promosso dal Forum
per l’italiano in Svizzera ha lo scopo
di valutare la “corretta collocazione
entro il 2020 dell’italiano nel quadro
del plurilinguismo costituzionale
della Svizzera”, secondo le aree tematiche
dei gruppi di lavoro del Forum.
Il mandato di ricerca era volto a:
◆ individuare degli indicatori che
permettano di verificare se e in quale
misura l’obiettivo del Forum
per l’italiano in Svizzera, ovvero “la
corretta collocazione entro il
2020 dell’italiano nel quadro del
plurilinguismo costituzionale
della Svizzera” sia stato o no conseguito;
◆ allestire, sulla base degli indicatori
individuati, un rapporto che metta a
confronto la situazione del 2012
(anno di fondazione del Forum) con
quella attuale (analisi) e produrre
scenari per il futuro (pianificazione
a medio e lungo termine).
Il mandato è stato assegnato a luglio
del 2019 a un consorzio di ricercatori
dell’Osservatorio linguistico della
Svizzera italiana (OLSI) e del Dipartimento
formazione e apprendimento
della SUPSI, con il partenariato
dell’Alta scuola pedagogica dei Grigioni
(PHGR).
I contenuti del rapporto
Il cuore del rapporto consiste in
un “pacchetto” di indicatori atti a in-
dividuare e valutare la collocazione
dell’italiano nel contesto plurilingue
elvetico, mettendo in evidenza pun
ti di forza e debolezze. Il quadro teorico
e metodologico che sta alla base
dell’indagine è frutto di una riflessione
in corso già da diversi anni
presso l’OLSI finalizzata alla messa a
punto di uno strumento di monitoraggio
della vitalità dell’italiano in Svizzera
(Moretti & Pandolfi, 2011; Moretti
et al., 2011; Pandolfi & Casoni, 2012,
Pandolfi et al., 2017). I dati qui presentati
costituiscono una prima applicazione
empirica di questo strumento
e forniscono un primo monitoraggio
esteso della situazione dell’italiano
in Svizzera, con alcune puntuali
valutazioni di interventi e misure di
pianificazione linguistica già in atto e
alcuni suggerimenti di eventuali
modifiche e/o implementazioni di nuove
misure. Il rilevamento e l’analisi
di questi dati è stato possibile grazie
alla collaborazione del consorzio di
istituti e quindi della messa in comune
delle diverse aree di competenza.
Per questo rapporto sono stati selezionati
gli indicatori che fanno riferimento
alle seguenti aree tematiche,
che corrispondono in larga misura
agli interessi specifici dei gruppi di lavoro
del Forum:
◆ la situazione sociolinguistica
dell’italiano: aspetti territoriali e
demolinguistici;
◆ il ruolo e la posizione dell’italiano
come lingua ufficiale;
48
Centro competenze innovazione e ricerca sui sistemi educativi – Progetti
◆ l’offerta di insegnamento della lingua
italiana;
◆ la presenza dell’italiano nell’ambito
culturale.
Per ciascuna area sono stati individuati
alcuni indicatori pertinenti, la cui
selezione risponde ai seguenti criteri
generali:
a. rilevanza per gli obiettivi della ricerca;
b. disponibilità dei dati (privilegiando
i dati già disponibili o di facile reperimento);
c. ripetibilità dello studio e possibilità
del confronto in diacronia (selezione
di dati che devono essere comparabili
e reperibili nel corso del tempo).
Bibliografia di riferimento
Moretti, B., Pandolfi, E.M., & Casoni, M.
(a cura di) (2011). Vitalità di una lingua minoritaria.
Aspetti e proposte metodologiche / Vitality of
a minority language. Aspects and methodological
issues. Atti del Convegno, Bellinzona, 15-16
ottobre 2010. Osservatorio linguistico della
Svizzera italiana.
Moretti, B, & Pandolfi, E.M. (2011). Outlining
a vitality index for Italian in Switzerland.
In E. Miola, P., Ramat (eds). Language Contact
and Language Decay (pp. 191-211). IUSS Press.
Pandolfi, E.M., & Casoni, M. (2012). La vitalità
dell’italiano in Svizzera: indagine preliminare
su due indicatori. In T. Telmon, G. Raimondi
& L. Revelli (eds), Coesistenze linguistiche
nell’Italia pre- e postunitaria. Atti del XLV Congresso
internazionale di studi della Società
di Linguistica Italiana. Aosta/Bard/Torino,
26-28 settembre 2011 (pp. 491-506). Bulzoni.
Pandolfi, E.M, Christopher, S., & Casoni, M.
(2017). Aspetti dell’italiano in Svizzera:
osservazioni e orientamenti di politica
e pianificazione linguistica. In B. Moretti,
E.M. Pandolfi, S. Christopher, M. Casoni (eds),
Linguisti in contatto 2. Ricerche di linguistica
italiana in Svizzera e sulla Svizzera (pp. 115-144).
Osservatorio linguistico della Svizzera italiana.
Principali pubblicazioni del progetto
Pubblicazione in corso nella collana
“Quaderni della Divisione della cultura
e degli studi universitari”.
Altri output del progetto
2 presentazioni all’Assemblea del Forum
per l’italiano in Svizzera;
1 conferenza stampa al Palazzo Federale
a Berna, insieme al Consigliere di
Stato e al Presidente del Forum per l’italiano
Manuele Bertoli e ai consiglieri nazionali
Marco Romano e Anna Giacometti,
8 novembre 2021;
1 presentazione nell’ambito dell’iniziativa
“Zurigo in italiano” a Zurigo, 7 novembre 2021.
49
Centro competenze innovazione e ricerca sui sistemi educativi – Progetti
Dottorato su apprendisti e lavoro dignitoso
Camilla Zambelli & Jenny Marcionetti, CIRSE, DFA-SUPSI; Jérôme Rossier, Istituto di psicologia,
IP-UNIL
“Ciascun individuo ha diritto a un lavoro […] a delle condizioni
giuste e favorevoli e a delle protezioni contro la disoccupazione
[…]. Tutti i lavoratori hanno diritto a una retribuzione giusta
ed equa […] a un’esistenza umanamente dignitosa […].”
Dichiarazione dei diritti dell’uomo (1948)
Responsabili del progetto
Camilla Zambelli
camilla.zambelli@supsi.ch
Jenny Marcionetti
jenny.marcionetti@supsi.ch
Unità di riferimento
Centro competenze innovazione e ricerca
sui sistemi educativi (CIRSE), DFA-SUPSI
Enti finanziatori
Divisione della formazione professionale
(DFP), Dipartimento dell’educazione,
della cultura e dello sport (DECS), Cantone
Ticino
Partner del progetto
Institut de psychologie (IP),
Université de Lausanne (UNIL)
Stato del progetto
2019 -2023, 21/48 mesi
Introduzione
Secondo i dati dell’Ufficio federale
di statistica (2020), più di un quarto dei
percorsi di formazione di coloro che
svolgono un apprendistato in azienda
non è lineare. Il percorso dei giovani
svizzeri, dopo la scuola dell’obbligo, è
sempre più caratterizzato da un’entrata
ritardata nella formazione, da cambiamenti
di percorso formativo, interruzioni
o abbandoni senza reinserimento.
Questi continui cambiamenti
di percorso e transizioni di carriera
sono spiegati dal contesto socioeconomico
attuale, che pone delle sfide
inedite soprattutto nella fase di
inserimento nel mondo del lavoro dei
giovani al termine dell’apprendistato
(Masdonati, 2007). Il progetto di ricerca
ha lo scopo di investigare le
relazioni esistenti tra ‘lavoro dignitoso’
così come definito dalla Psychology
of Working Theory (PWT, Duffy et al.,
2016) e cioè un impiego che offre
condizioni fisiche e interpersonali sicure,
l’accesso a una copertura assicurativa
in caso di malattia, una retribuzione
adeguata, sufficiente tempo
libero e riposo, nonché valori in accordo
con quelli familiari e della comunità
e il proseguimento o l’interruzione
dei percorsi di formazione dei giovani
apprendisti. Variabili contestuali e
variabili individuali saranno analiz-
zate al fine di meglio apprezzare la
relazione tra queste, la percezione
di ‘lavoro dignitoso’ e il proseguimento
o l’interruzione dei percorsi. Attraverso
il confronto con esperti di carriera
e lavoro e tramite la somministrazione,
a tre riprese, di un questionario
ad apprendisti in formazione, saranno
esplorate queste relazioni, contribuendo
ad aumentare le conoscenze
relative ai fattori che influenzano
uno sviluppo di carriera positivo.
Inquadramento
Questa ricerca si inserisce in un progetto
di dottorato in psicologia
dell’orientamento in collaborazione
con l’Università di Losanna e finanziato
dalla Divisione della Formazione
professionale (DECS). Il progetto
ha durata quadriennale e terminerà
nel novembre 2023.
Metodologia
La metodologia è mista e utilizza –
in parte – un approccio longitudinale.
La parte qualitativa consiste in una
serie di interviste semi-strutturate con
un campione di operatori della Città
dei Mestieri della Svizzera Italiana
(CdM). L’obiettivo delle interviste
consiste nell’approfondimento dei concetti
teorici di ‘lavoro dignitoso’ e
‘carriera sostenibile’ e nell’esame delle
50
Centro competenze innovazione e ricerca sui sistemi educativi – Progetti
condizioni individuali e contestuali
che permettono a un lavoro dignitoso
di essere anche ‘sostenibile’. La fase
quantitativa, invece, vede coinvolto
un campione di circa 600 apprendisti
(AFC-triennale) ai quali è chiesto
di riempire un questionario online,
somministrato in tre tempi: aprilemaggio
2021, 2022 e 2023.
Risultati
L’analisi qualitativa delle informazioni
raccolte tramite le interviste con
gli operatori della CdM ha permesso
di redigere un primo articolo, attualmente
in fase di valutazione presso
una rivista scientifica, che mira
ad approfondire e ad estendere il concetto
di ‘lavoro dignitoso’ presentato
dalla PWT (Duffy et al., 2016). Sono state
effettuate delle analisi di contenuto
e testuali. In primo luogo, l’analisi
di contenuto ha messo in luce che,
oltre alle dimensioni già considerate
dalla PWT, la presenza di relazioni
positive al lavoro, può essere considerati
parte del concetto di ‘lavoro
dignitoso’. Inoltre, in aggiunta a quelle
già considerate dalla PWT, l’aspetto
dello sviluppo delle soft-skills è emerso
come importanti risorsa per accedere
a un ‘lavoro dignitoso’. In secondo
luogo, i risultati dell’analisi testuale
hanno messo in luce che le rappresentazioni
dei differenti specialisti riguardo
al ‘lavoro dignitoso’ e alle risorse
per accedervi variano in base alla
branca professionale di questi ultimi:
se gli orientatori scolastici mettono
più enfasi sulla personalità e proattività
dell’individuo come possibili risorse
per accedere a un lavoro dignitoso,
gli specialisti nell’insegnamento
degli adulti considerano la formazione
continua come uno strumento da
privilegiare per accedere a condizioni
di lavoro dignitose.
I risultati relativi alla prima fase di raccolta
dati quantitativa sono attualmente
in fase di analisi e saranno disponibili
entro fine 2021.
Bibliografia di riferimento
Duffy, D., Blustein, D. L., Diemer, M. A., & Autin,
K.L. (2016). The Psychology of Working Theory.
Journal of Counseling Psychology, 63(2), 127-148.
https://doi.org/10.1037/cou0000140
International Labor Organization. (2012).
Decent work indicators: Concepts and definitions.
https://www.ilo.org/wcmsp5/groups/public/
---dgreports/---integration/documents/
publication/wcms_229374.pdf
Masdonati, J. (2007). La transition entre école
et monde du travail: préparer les jeunes à
l’entrée en formation professionnelle (Vol. 137).
Peter Lang. UFS. (2020). Analyses longitudinales
dans le domaine de la formation. Résultats pour
la formation professionnelle initiale avec attestation
fédérale de formation professionnelle (AFP)
et certificat fédéral de capacité (CFC). Scénarios
2015-2019. UFS.
Van der Heijden, B. I., & De Vos, A. (Eds.) (2015).
Sustainable careers: Introductory chapter.
Handbook of research on sustainable careers.
Edward Elgar Publishing.
Principali pubblicazioni del progetto
Zambelli, C., Marcionetti, J., & Rossier, J.
(submitted). Representations of decent work
and its antecedents among specialists in
vocational guidance and career counselling.
British Journal of Guidance & Counselling.
Principali output del progetto
Al termine della fase qualitativa di interviste
agli operatori della CdM è stato redatto un
rapporto che ne riassume i risultati principali.
Questo documento è stato presentato
al coordinatore della CdM così come ad altri
esperti cantonali interessati al tema.
I risultati esposti nell’articolo attualmente
in fase di valutazione presso una rivista
scientifica saranno presentati alla 44esima
conferenza internazionale organizzata
dall’International Association for Education
and Vocational Guidance a Riga nell’ottobre
2021.
Oltre alle pubblicazioni scientifiche, i risultati
della ricerca saranno divulgati attraverso
congressi e workshop rivolti agli esperti e ad
altre figure potenzialmente interessate.
Fase 1 di raccolta
delle informazioni
qualitative:
20 interviste agli
operatori della CdM
Fase 3 di raccolta
delle informazioni
qualitative:
20 interviste agli
operatori della CdM
Fase 2 di raccolta
delle informazioni
quantitative:
questionari
Fase 3 di raccolta
delle informazioni
quantitative:
questionari
Fase 2 di raccolta
delle informazioni
qualitative:
20 interviste agli
operatori della CdM
Fase 1 di raccolta
delle informazioni
quantitative:
questionari
Marzo 2020 Ottobre 2020
Marzo 2021 Aprile-maggio 2021 Aprile-maggio 2022 Aprile-maggio 2023
tempo
A.S. 2019/2020 A.S. 2020/2021 A.S. 2021/2022 A.S. 2022/2023
Immagine 1. Piano di svolgimento della ricerca
51
Centro competenze innovazione e ricerca sui sistemi educativi – Progetti
I corsi attitudinali e base alla scuola media
Jenny Marcionetti, Sara Benini, Marina Pettignano & Tanja Stevanovic, CIRSE, DFA-SUPSI
Obiettivo ultimo del progetto è sostenere la riflessione
su come sia possibile limitare l’impatto del background socioculturale
e familiare sul destino educativo degli allievi.
Responsabile del progetto
Jenny Marcionetti
jenny.marcionetti@supsi.ch
Unità di riferimento
Centro competenze innovazione e ricerca
sui sistemi educativi (CIRSE), DFA-SUPSI
Enti finanziatori
Dipartimento dell’educazione, della cultura
e dello sport (DECS), Cantone Ticino
Stato del progetto
2019/2022, 41/49 mesi
52
Introduzione
Chi frequenta i corsi attitudinali
nel secondo biennio di scuola media
ha maggiore scelta rispetto al percorso
formativo nel secondario II e
minori probabilità di ritardare l’inserimento
in questo percorso e di necessitare
di un sostegno assistenziale
nel futuro (Marcionetti et al., 2017).
L’inserimento nei corsi attitudinali
e base di matematica e tedesco in terza
media dovrebbe essenzialmente
avvenire sulla base del livello di competenza
raggiunto dall’allievo nella
materia al termine del primo biennio,
ed espresso sotto forma di nota
(Art.50, Legge della Scuola del Canton
Ticino). Tuttavia, allorché si considerano
le caratteristiche degli allievi inseriti
nei corsi attitudinali e base, emergono
differenze significative in merito
alla loro origine socioeconomica:
più elevata tra gli allievi inseriti nei corsi
attitudinali e meno elevata tra quelli
nei corsi base (Zanolla, 2019). Questa
constatazione porta a chiedersi se gli
allievi di origine socioeconomica meno
elevata abbiano un livello di competenze
meno elevato rispetto agli altri
allievi. Se ciò è vero per una parte
di loro, le analisi svolte mostrano che
a parità di competenze, è più probabile
che un allievo di origine socioeconomica
più bassa entri nel corso
base (Zanolla, 2019). Che cosa porta
quindi a questa diversità nella scelta
di inserimento nei corsi differenziati?
In che modo avviene questa scelta?
In che modo i vari attori (genitori, docente
di materia, ecc.) influiscono
sulla scelta finale dell’allievo? Quali sono
i vissuti dei vari attori coinvolti
durante il processo di scelta e a scelta
avvenuta? Quale immagine restituisce
di sé l’inserimento in un corso attitudinale
o base all’allievo? Riguardo
infine alla constatazione dell’effettivo
minor livello di competenze dimostrato
dai giovani di origine socioeconomica
più bassa, si pone la domanda
riguardo alle caratteristiche individuali
e relazionali associate a questa
condizione che rendono più difficoltosa
la loro riuscita scolastica e
quindi l’inserimento in un corso attitudinale.
Rispondere a questi interrogativi
rende possibile una riflessione
sulla pertinenza ed eventualmente
sulla possibilità di implementare degli
interventi volti a ridurre quello che
sembra essere un problema di equità,
al quale, come espresso nell’articolo
2 della Legge della Scuola, essa si
ripropone di ovviare: “[la scuola] si
propone di correggere gli scompensi
socio-culturali e di ridurre gli ostacoli
che pregiudicano la formazione
degli allievi”.
La ricerca vuole quindi dare una
risposta ai quesiti posti, perseguendo
i quattro obiettivi di ricerca seguenti:
1. capire il processo attraverso
il quale un giovane, per il quale la
scelta non è del tutto chiara,
decide di iscriversi ai corsi attitudinali
o base.
Centro competenze innovazione e ricerca sui sistemi educativi – Progetti
2. Capire quali caratteristiche individuali,
relazionali e contestuali
influiscono sulla riuscita scolastica
degli allievi (e sul loro inserimento
in un corso attitudinale o base)
e in particolare l’importanza del
ruolo giocato dal livello socioeconomico.
3. Indagare l’eventuale impatto dell’iscrizione
a un corso attitudinale
e base su percezione di sé, motivazione
scolastica, benessere scolastico
e personale e riuscita scolastica.
4. Indagare il punto di vista di allievi,
genitori e docenti sui corsi attitudinali
e base evidenziarne punti
di forza e di debolezza, rilevare
eventuali differenze tra i corsi di
matematica e tedesco.
Metodologia
Per raggiungere gli obiettivi 1 e 4,
si sono svolte dieci interviste con docenti
di matematica e tedesco e degli
studi di caso tramite interviste mirate
con allievi, genitori e docenti di
matematica e tedesco a loro collegati
alla fine della seconda classe (giugno-agosto
2021). Per raggiungere gli
obiettivi 2, 3 e 4, nel corso di ottobre
e novembre 2019 si è somministrato un
questionario a circa 1000 allievi di
terza media, ai loro genitori e docenti
di matematica e tedesco, seguito
da un questionario destinato agli stessi
allievi alla fine della quarta media
(maggio 2021). Infine, nel maggio 2021,
tutti gli allievi di seconda media hanno
svolto una prova di competenze in
matematica e un campione di 790
allievi una prova di competenze in
tedesco (Obiettivo 2).
adeguato a tutti gli allievi (29%
“per niente” e 24% “poco d’accordo”)
e ritengono che la suddivisione in
corsi attitudinali e base faccia sentire
inadeguati alcuni allievi (39% “abbastanza”
e 33% “molto d’accordo”).
Una piccola parte dei docenti (il 15
%) vive difficoltà e tensioni nel momento
in cui deve consigliare un corso
base, soprattutto di fronte a famiglie
e allievi particolarmente preoccupati
per il loro futuro formativo e professionale.
Una maggioranza crede
che la suddivisione in corsi attitudinali
e base possa far sentire inadeguati
alcuni allievi (59% “abbastanza” e 10%
“molto d’accordo”), tuttavia ritiene
la suddivisione in corsi attitudinali e
base necessaria per poter offrire
un insegnamento adeguato a tutti gli
allievi (35% “abbastanza” e 29%
“molto d’accordo”). Anche i dieci docenti
intervistati sono aperti all’idea
di operare una revisione del sistema
dei corsi attitudinali e base, ma manifestano
perplessità sull’efficacia di un
sistema che non preveda una suddivisione
per abilità in queste materie.
Bibliografia di riferimento
Marcionetti, J., Calvo, S., & Casabianca, E.
(2017). A 20 anni in assistenza. I percorsi di vita
dei giovani ticinesi a beneficio di aiuti sociali.
Centro innovazione e ricerca sui sistemi educativi,
DFA-SUPSI.
Zanolla, G. (2019). Equità. In M. Egloff,
& A. Cattaneo (a cura di). Scuola a tutto campo.
Indicatori del sistema educativo ticinese
(pp.27-83). Centro competenze innovazione
e ricerca sui sistemi educativi, DFA-SUPSI.
Principali output del progetto
Marcionetti, J., Benini, S., Pettignano, M.,
& Stevanovic, T. (2020. 10). Orientamento
al futuro e soddisfazione di vita negli
adolescenti: uno studio esplorativo sull’impatto
di alcuni fattori individuali e relazionali.
[Presentazione]. XX Congresso Nazionale
della SIO (Società Italiana per l’Orientamento)
- Cultura e orientamento: traiettorie
per sconfiggere le diseguaglianze e prevenire
l’esclusione scolastica e lavorativa, Online.
Pettignano, M., Stevanovic, T., Marcionetti, J.,
& Benini, S. (2021). Adolescenti, resilienza,
autostima e soddisfazione di vita: l’impatto
del supporto emotivo di genitori, amici
e insegnanti. [Presentazione.] XIII ed. delle
Giornate Nazionali di Psicologia Positiva -
Potenziale in crescita: modelli e pratiche in
psicologia positiva, Online.
Alcuni risultati relativi all’Obiettivo 4
Una maggioranza degli allievi (860
hanno risposto al questionario), indipendentemente
dal corso frequentato,
vede di buon occhio la suddivisione
in corsi attitudinali e base (30%
“abbastanza” e 36% “molto”); più della
metà pensa tuttavia che questa
suddivisione faccia sentire inadeguati
alcuni di loro (36% “abbastanza” e
21% “molto d’accordo”). Dai questionari
emerge inoltre che i genitori (n=445),
rispetto ad allievi e docenti (n=60),
sono i meno convinti sulla necessità
di una suddivisione in corsi attitudinali
e base per offrire un insegnamento
53
Centro competenze innovazione e ricerca sui sistemi educativi – Progetti
Implementazione degli item per l’indagine Verifica
delle Competenze Fondamentali
Petra Mazzoni, Sandra Fenaroli, Alice Ambrosetti, Miriam Salvisberg & Francesca Crotta,
CIRSE, DFA-SUPSI
Sviluppo e trasposizione in formato digitale degli item
di matematica e di comprensione scritta e orale
nella lingua di scolarizzazione per gli allievi del 4° anno
scolastico HarmoS (seconda elementare).
Responsabile del progetto
Miriam Salvisberg
miriam.salvisberg@supsi.ch
Unità di riferimento
Centro competenze innovazione e ricerca
sui sistemi educativi (CIRSE), DFA-SUPSI
Enti finanziatori
Conferenza svizzera dei direttori cantonali
della pubblica educazione (CDPE)
Partner del progetto
Dipartimento dell’educazione, della cultura
e dello sport (DECS), Cantone Ticino;
Centro competenze didattica della matematica
(DDM), DFA-SUPSI; Haute Ecole
Pédagogique du Canton de Vaud (HEP
Vaud); Fachhochschule Nordwestschweiz
(FHNW); Pädagogische Hochschule
Zug (PH Zug); Institut de recherche et
documentation pédagogique (IRDP),
Conférence intercantonale de l’instruction
publique de la Suisse romande et du
Tessin; Pädagogische Hochschule Thurgau
(PHTG); Aufgabendatenbank der
Schweizerischen Konferenz der kantonalen
Erziehungsdirektoren (EDK-CDPE)
Stato del progetto
2020/2025, 24/60 mesi
Panoramica delle fasi di sviluppo
e validazione degli esercizi
Nella primavera del 2024 si svolgerà
la Verifica delle Competenze Fondamentali
(VeCoF) in matematica e
in lingua di scolarizzazione nel 4°
anno scolastico HarmoS (seconda elementare).
Il test sarà in formato
digitale e verrà svolto sui tablet. Un
gruppo
di esperti della lingua di scolarizzazione
e di matematica provenienti
dalle tre regioni linguistiche della
Svizzera ha il compito di sviluppare
esercizi e di tradurli nelle tre lingue
(italiano, francese e tedesco). Per la
Svizzera italiana si collabora con
gli esperti di italiano del Dipartimento
dell’educazione, della cultura e dello
sport (DECS) e con Elena Franchini
del Centro competenze didattica della
matematica (DDM) e Alberto Piatti.
Il CIRSE si occupa di sviluppare e trasporre
gli esercizi in formato digitale,
in accordo con i gruppi degli esperti
delle discipline.
Per costruire e validare gli esercizi che
saranno utilizzati nel test principale
nella primavera del 2024, si attuano diverse
fasi e processi descritti in questo
paragrafo.
◆ I primi lavori sono iniziati a settembre
2020 con la costituzione di
un gruppo di esperti in matematica
e un gruppo di esperti in lingua
di scolarizzazione. Gli esperti hanno
elaborano un quadro teorico per
ogni ambito testato e hanno deciso
su quali caratteristiche si devono
costruire gli esercizi.
◆ Da gennaio 2021 a luglio 2021
i diversi gruppi hanno creato e tradotto
gli esercizi. In questo periodo
gli esperti hanno testato gli
esercizi, per mezzo di interviste
qualitative con singoli allievi (pretest
pilota qualitativo). In parallelo,
le ricercatrici del CIRSE hanno
sviluppato gli esercizi in formato
digitale. Il lavoro è consistito nell’identificare
i possibili formati da
realizzare a livello digitale e creare
i layout degli esercizi. Gli esercizi
implementati nel software CBA
Item Builder sono stati revisionati
dagli esperti per controllare
il layout e la loro funzionalità (ad
esempio se si clicca sul pulsante
“avanti”, dovrebbe apparire la domanda
successiva).
◆ A settembre 2021 si è svolto un
pre-test pilota quantitativo in 7 scuole
di ogni regione linguistica per
testare gli esercizi.
◆ Tra novembre e dicembre 2021, gli
esperti delle discipline si dedicheranno
alla revisione degli esercizi
sulla base dei risultati delle analisi
del pre-test pilota. In parallelo apporteranno
le modifiche agli esercizi
a livello informatico.
54
Centro competenze innovazione e ricerca sui sistemi educativi – Progetti
◆ A fine dicembre 2021, gli esercizi
dovranno essere pronti per essere
utilizzati nel test pilota della primavera
2022. In questa fase gli esercizi
vengono testati con un campione
rappresentativo di allievi per
tutte e tre le regioni linguistiche.
Questo test pilota permetterà di definire
la soglia delle competenze
fondamentali per mezzo del processo
dello standard setting.
◆ Eventualmente dopo il test pilota
si potranno ancora modificare
gli esercizi per renderli definitivi per
il test principale della primavera
2024.
Formato degli esercizi
Gli esercizi presentano diversi formati:
ad esempio multiple choice con tre
opzioni di risposta (con il testo o con
l’immagine) con una risposta corretta
e due risposte non corrette che fungono
da distrattori; drag and drop con
testo o con immagine (Immagine 1) o
ancora esercizi con risposta Sì e No.
Tutti gli esercizi presentano domande
chiuse. Questo significa che nell’eser-
cizio vi sono sempre le possibili risposte
e la codifica avviene automaticamente
per mezzo del software senza
la necessità di avere persone che
interpretino le risposte degli allievi. Le
consegne degli esercizi si possono
leggere oppure ascoltare (è sufficiente
che l’allievo clicchi l’immagine “dell’orecchio”
per ascoltare la consegna
dell’esercizio).
Per costruire gli esercizi sono state applicate
alcune regole, seguendo le
linee guida di Haladyna & Rodriguez
(2013). Ad esempio i distrattori devono
essere simili all’opzione corretta
nello stile, nella forma grammaticale
e nella lunghezza e dovrebbero basarsi
sugli errori ricorrenti degli allievi. In
particolare, è consigliato costruire le opzioni
in modo omogeneo nella struttura
grammaticale (iniziare ad esempio
le frasi di tutte le opzioni dello
stesso item con il verbo o con l’articolo)
ed evitare la doppia negazione
nelle frasi.
Tutti gli esercizi sono costruiti con il
software opensource itembuilder
sviluppato dal Deutsche Institut für
Internationale Pädagogische
Forschung (DIPF): https://tba.dipf.de/
de/infrastruktur/softwareentwicklung/
cba-item-builder/cba-itembuilder.
Bibliografia di riferimento
https://vecof-svizzera.ch/
Haladyna, T-M., & Rodriguez, M-C. (2013).
Developing and validating test items. Routledge.
https://www.supsi.ch/home/comunica/
news/2020/2020-10-30.html
Immagine 1. Esempio di esercizio in lingua di scolarizzazione-Drag and Drop con immagine
55
Centro competenze innovazione e ricerca sui sistemi educativi – Progetti
Le scelte dopo l’apprendistato
Jenny Marcionetti, Giovanna Zanolla & Francesca Crotta, CIRSE, DFA-SUPSI;
Ornella Larenza, DEASS-SUPSI
“Il tuo lavoro riempirà gran parte della tua vita e l’unico modo
di essere davvero soddisfatto è di fare ciò che credi sia un
buon lavoro. (…) Se non l’hai ancora trovato, continua a cercare.
Non stare fermo. Come capita con le questioni di cuore, saprai
di aver trovato quello giusto non appena ce l’avrai davanti.”
Steve Jobs
Responsabile del progetto
Jenny Marcionetti
jenny.marcionetti@supsi.ch
Unità di riferimento
Centro competenze innovazione e ricerca
sui sistemi educativi (CIRSE), DFA-SUPSI
Enti finanziatori
Divisione della formazione professionale
(DFP), Dipartimento dell’educazione,
della cultura e dello sport (DECS), Cantone
Ticino
Partner del progetto
Dipartimento economia aziendale, sanità
e sociale (DEASS), SUPSI
Stato del progetto
2017/2023, 48/72 mesi
Introduzione
Se negli ultimi anni la transizione I,
cioè il momento di passaggio dalla scuola
media ad una prima formazione
di base o ad una scuola media superiore,
è stata l’oggetto di diverse ricerche
in Canton Ticino (Marcionetti
et al., 2014; Marcionetti et al., 2015;
Zanolla, 2017), attenzione molto minore
è stata rivolta invece alla transizione
II, ovvero ai percorsi dei giovani
dopo la conclusione di una scuola
media superiore o di un apprendistato.
Le scelte, in questo ulteriore delicato
momento della vita dei giovani, sono
essenzialmente due: continuare
gli studi o inserirsi nel mondo del lavoro.
La continuazione degli studi è
importante per lo sviluppo di una carriera
lavorativa soddisfacente. Infatti,
l’istruzione superiore permette un
accesso più facilitato a dei lavori
dignitosi, poiché consente di sviluppare
le competenze necessarie in un
mercato del lavoro sempre più mutevole
e competitivo. La continuazione
degli studi di una parte della popolazione
è inoltre un aspetto importante
anche per le aziende e per la società
in generale. La via degli studi
universitari, quasi scontata per chi dopo
la scuola media si iscrive ad un
liceo, non lo è altrettanto per coloro
che intraprendono un apprendistato.
A questo proposito, i dati dell’Ufficio
federale di statistica (Marcionetti, 2019)
mostrano che dei giovani, che hanno
ottenuto un attestato federale di capacità
(AFC) in Canton Ticino nel 2012
(n=1365), dopo 42 mesi:
◆ il 17% aveva ottenuto una maturità
professionale e meno dell’1% era
iscritto ad una formazione per ottenerla;
◆ il 3% aveva ottenuto un titolo di
studio del terziario e il 4% era iscritto
ad una formazione terziaria;
◆ il 4% era inserito in una formazione
del secondario II che porta ad un
titolo diverso dalla maturità;
◆ il 57% non era iscritto ad alcuna
formazione ma risultava occupato;
◆ il 13% non era né in formazione
né risultava occupato (NEET).
Il 30% dei giovani aveva dunque proseguito
gli studi dopo l’ottenimento
dell’AFC e aveva ottenuto o era in
procinto di ottenere una maturità
professionale, un altro diploma del secondario
II o un Bachelor. Studi
nazionali e internazionali hanno mostrato
che diversi fattori si associa-
56
Centro competenze innovazione e ricerca sui sistemi educativi – Progetti
no alla scelta di proseguire o no gli
studi, come ad esempio l’origine sociale,
la motivazione personale (Nägele
et al., 2018; Wigfield et al., 2017), il valore
attribuito allo studio e la cultura
educativa dell’azienda in cui ci si forma
o si lavora (Nägele et al., 2018).
Una volta effettuata la scelta di proseguire
gli studi, non è neppure scontato
portare a termine la formazione
intrapresa. Un indicatore interessante
da considerare, poiché fortemente
associato al successo negli studi e
nella carriera, al benessere dello studente
e, negativamente, al dropout
formativo, è lo student engagement
ovvero l’impegno dimostrato dallo studente
nell’apprendimento. Il modello
di Kahu (2013), che integra le prospettive
comportamentiste, psicologiche,
socio-culturali e olistiche, permette di
distinguere antecedenti e conseguenze
dello student engagement.
Obiettivi della ricerca
La ricerca ha quindi tre principali
obiettivi:
1. mettere a fuoco le motivazioni alla
base delle scelte effettuate nel
campo della formazione post-AFC
dei giovani ticinesi, e capire se
vi siano differenze in relazione alla
formazione specifica seguita,
2. capire quali fattori sono predittivi
dello student engagement e in che
modo esso si associa alla riuscita
nella formazione degli studenti che
seguono una formazione post-
AFC, arrivando a capire se vi siano
differenze in relazione alla formazione
specifica seguita,
3. ricostruire i percorsi formativi e
lavorativi di tre o più coorti di
giovani dopo l’ottenimento dell’AFC,
quindi non solo di chi sceglie di
continuare gli studi, ma anche di
chi opta per l’inserimento lavorativo
al termine dell’apprendistato.
Scuola specializzata superiore (SSS)
o alla Scuola universitaria professionale
(SUPSI) in Canton Ticino. Optando
per una durata triennale del monitoraggio
si coprirà il tempo minimo
necessario al potenziale conseguimento
di un Diploma SSS o di un Bachelor,
al conseguimento della MP e ad una
successiva scelta di un’ulteriore formazione
o di inserimento nel mondo
del lavoro.
Quanto al terzo obiettivo, l’attività
ruoterà attorno alla creazione di una
nuova banca dati proveniente dal
collegamento di due registri amministrativi:
i dati della Divisione della
formazione professionale riguardanti
le persone che hanno svolto o stanno
svolgendo un tirocinio (banca dati
GAGI) e i dati dei Conti Individuali
dell’AVS. Mentre la prima banca dati
fornisce indicazioni sulle scelte relative
all’apprendistato e sulla linearità
o meno del percorso formativo intrapreso,
la seconda consente di rilevare
a cadenza mensile lo statuto
sul mercato del lavoro di quasi tutte
le persone residenti in Svizzera.
Risultati
I primi risultati intermedi saranno presentati
al termine del 2021.
Bibliografia di riferimento
Kahu, E. R. (2013). Framing student
engagement in higher education. Studies
in Higher Education, 38(5), 758-773.
Marcionetti, J. (2019). Percorsi scolastici
e titoli di studio. In M. Egloff & A. Cattaneo
(Eds.), Scuola a tutto campo. Indicatori
del sistema scolastico ticinese (pp. 85-146).
Centro competenze innovazione e ricerca sui
sistemi educativi, DFA-SUPSI.
Marcionetti, J., Calvo, S., & Donati, M.
(2014). Sguardi sulle scelte e i percorsi degli allievi
del Pretirocinio d’orientamento. Centro
competenze innovazione e ricerca sui sistemi
educativi, DFA-SUPSI.
Marcionetti, J., Zanolla, G., Casabianca, E.,
& Ragazzi, S. (2015). Snodo: percorsi scolastici
e professionali dalla Scuola media in poi.
Centro competenze innovazione e ricerca
sui sistemi educativi, DFA-SUPSI.
Nägele, C., Neuenschwander, M. P.,
& Rodcharoen, P. (2018). Higher Education
in Switzerland: Predictors of becoming
engaged in Higher Vocational or Academic
Education - the role of workplace factors.
International Journal for Research in Vocational
Education and Training, 5(4), 264-284.
Wigfield, A., Rosenzweig, E. Q., & Eccles, J. S.
(2017). Achievement values interactions,
interventions, and future directions. In A. J.
Elliot, C. S. Dweck, & D. S. Yeager (Eds.),
Handbook of Competence and Motivation (pp.
116-134). The Guilford Press.
Zanolla, G. (2017). Monitoraggio dei percorsi
scolastici e professionali dalla Scuola media in
poi: tre coorti a confronto. Centro competenze
innovazione e ricerca sui sistemi educativi,
DFA-SUPSI.
Descrizione
Per quanto riguarda i primi due obiettivi,
il progetto di ricerca seguirà per un
triennio (2021-23), tramite la somministrazione
di questionari, la coorte di
studenti iscritti al primo anno in una
formazione post-AFC nell’anno scolastico
2021-2022. Saranno quindi coinvolti
gli studenti iscritti a una maturità
professionale (MP) post-AFC, a una
57
Centro competenze innovazione e ricerca sui sistemi educativi – Progetti
Lo studio dell’ambiente nella scuola ticinese
Analisi delle pratiche didattiche
Spartaco Calvo, CIRSE, DFA-SUPSI; Lorena Rocca, DFA-SUPSI
Come si approcciano gli allievi della scuola primaria
alla realtà che li circonda?
Responsabile del progetto
Lorena Rocca
lorena.rocca@supsi.ch
Unità di riferimento
Centro competenze innovazione e ricerca
sui sistemi educativi (CIRSE), DFA-SUPSI
Enti finanziatori
Dipartimento dell’educazione, della cultura
e dello sport (DECS), Cantone Ticino
Partner del progetto
Dipartimento dell’educazione, della cultura
e dello sport (DECS), Cantone Ticino
Stato del progetto
2019/2021, 23/24 mesi
Sintesi
L’obiettivo del progetto è pervenire
ad un monitoraggio e ad una raccolta
di pratiche legate allo studio dell’ambiente
riconosciute come virtuose dalla
comunità scolastica ticinese. Utilizzando
come punto di riferimento le
linee guida cantonali, i contenuti teorici
presenti nei documenti nazionali e
internazionali, i materiali prodotti
dal gruppo di lavoro ticinese sullo studio
dell’ambiente, tenuto conto del
quadro più ampio dell’Agenda 2030,
attraverso interviste a testimoni privilegiati,
si perverrà allo sviluppo di un
questionario rivolto all’insieme dei
docenti di scuola primaria.
Argomento di ricerca e obiettivi
del progetto
Il progetto si propone di procedere ad
uno stato dell’arte dello studio dell’ambiente
nel Canton Ticino. A questi
elementi pratici verrà associata un’indagine
su altre variabili coinvolte
nell’insegnamento.
Per raggiungere questi obiettivi
verranno implementate le seguenti
fasi:
1. stato dell’arte dello studio dell’ambiente
in Canton Ticino.
2. Raccolta di strategie e pratiche
di insegnamento legate allo studio
dell’ambiente.
3. Definizione di un piano di ricerca-formazione
per l’implementazione
dello studio dell’ambiente
Piano della ricerca
Metodologia
◆ Raccolta ed analisi comparata
di documenti e linee guida nazionali
ed internazionali sullo studio
dell’ambiente. A questa si aggiungeranno
degli incontri con
esperti a livello nazionale ed internazionale
che adottano l’approccio
“studio dell’ambiente e con
il gruppo di lavoro cantonale
attivo sullo “studio dell’ambiente”.
◆
Raccogliere le strategie utilizzate
nell’insegnamento dello studio
dell’ambiente nel Canton Ticino,
saranno predisposte più fasi operative:
1. attraverso interviste esplorative
a consulenti, esperti, ispettori,
direttori, e docenti si effettuerà
una prima ricognizione di motivazioni,
emozioni di strategie,
pratiche di insegnamento,
bisogni e necessità legate allo
studio dell’ambiente. creazione
dello strumento di raccolta
dati (questionario) sull’insegnamento
dello studio dell’ambiente;
2. somministrazione questionario
ai docenti della scuola primaria.
58
Centro competenze innovazione e ricerca sui sistemi educativi – Progetti
Bibliografia di riferimento
Moè, A., Pazzaglia, F., & Friso, G. (2010). MESI.
Motivazioni, emozioni, strategie e insegnamento.
Questionari metacognitivi per insegnanti. Edizioni
Erickson.
Orientamenti programmatici per la scuola
dell’infanzia (del 29 agosto 2000). Disponibile
in: http://www.supsi.ch/dfa/dms/dfa/docs/
dipartimento/20110203_Orientamenti_programmatici.pdf.
Programmi per la scuola elementare (del 22
maggio 1984). Disponibile in: www.supsi.ch/
dfa/dms/dfa/docs/dipartimento/20110203_Programmi_V2.pdf.
Piano di studio della scuola dell’obbligo
(del 8 luglio 2015). Disponibile in: http://www.
pianodistudio.ch/.
Tomarchio, M. S., & D’Aprile, G. (2018).
L’educazione (in) sostenibile. L’armonizzazione
necessaria. Pedagogia Oggi, 16(1).
Altri output del progetto
Piano di disseminazione:
Data la tipologia dell’indagine, il processo
di disseminazione sarà articolato in due
dimensioni.
La prima implicherà la condivisione dei risultati
con gli operatori scolastici, ed in
particolare i docenti, del territorio. Essa sarà
concordata con la Divisione Scuola.
La seconda implicherà una valorizzazione
su scala nazionale ed internazionale
di quanto appreso.
La genesi e lo sviluppo dello Studio
dell’ambiente nella Scuola ticinese è, infatti,
abbastanza particolare e presenta
aspetti di indubbio interesse anche al di fuori
dei confini cantonali.
Immagine 1. Immagine illustrativa dei temi del progetto
59
Centro competenze innovazione e ricerca sui sistemi educativi – Progetti
Monitoraggio del clima di istituto
Andrea Plata, Luciana Castelli & Emanuele Meier, CIRSE, DFA-SUPSI
Ricercatori, educatori e quadri scolastici hanno riconosciuto
l’importanza di investire in azioni e misure atte a favorire
la costituzione di un clima positivo nelle scuole.
Responsabile del progetto
Andrea Plata
andrea.plata@supsi.ch
Unità di riferimento
Centro competenze innovazione e ricerca
sui sistemi educativi (CIRSE), DFA-SUPSI
Enti finanziatori
Dipartimento dell’educazione, della cultura
e dello sport (DECS), Cantone Ticino
Stato del progetto
2019/2021, 24/27 mesi
Il clima scolastico
Il clima scolastico fa riferimento ad
aspetti istituzionali, relazionali e morali
che caratterizzano la vita degli istituti
scolastici, quali ad esempio la sicurezza
(fisica e socio-emotiva), le relazioni
tra le persone (rispetto, fiducia, supporto
sociale, senso di appartenenza,
leadership dei dirigenti scolastici), le
pratiche di insegnamento e apprendimento,
le norme, i valori e gli obiettivi
comuni, e si fonda sulle percezioni
e sulle esperienze di vita delle persone
che vivono quotidianamente nelle
scuole (Cohen et al., 2009). Un numero
crescente di studi e ricerche evidenzia
l’importanza di curare la qualità del
clima scolastico al fine di promuovere
un ambiente sano e favorevole all’apprendimento
e di prevenire problemi di
natura scolastica, come l’assenteismo
e il dropout degli studenti (Astor et al.,
2010; Capp et al., 2021; Capp et al.,
2020). È stato inoltre dimostrato come
il clima scolastico abbia un impatto
significativo sul benessere e sulla salute
mentale e fisica, sia degli studenti
sia dei docenti (Ruus et al., 2007; Virtanen
et al., 2009). Dagli studi condotti
su questo tema emerge come l’analisi
del clima scolastico rappresenti un
mezzo utile per promuovere l’auto-riflessione
di studenti e docenti e per
favorire il cambiamento e il miglioramento
della scuola (Capp et al., 2021;
Capp et al., 2020).
Obiettivi e metodologia
A livello internazionale sono stati
sviluppati diversi strumenti per rilevare
il clima scolastico. In Cantone
Ticino a questo scopo si utilizza, ormai
da alcuni decenni, il Questionnaire
sur l’environnement socioéducatif (QES)
(Janosz et al., 1998), sviluppato in
Canada e somministrato in diversi istituti
scolastici cantonali dei gradi
secondario I e II a partire dagli anni
2000. Secondo il modello teorico
alla base del QES, l’ambiente socioeducativo
è composto da tre
grandi dimensioni in grado di influenzarsi
a vicenda: il clima scolastico
in senso stretto, le pratiche educative
e il contesto socioeconomico della
scuola. Obiettivo del progetto è validare
scientificamente una versione ridotta
del QES in lingua italiana, adattata
e aggiornata al contesto specifico
del secondario I. La nuova versione
del QES potrà essere in seguito
utilizzata sia a fini di ricerca – ad esempio
per fotografare il clima scolastico
nelle scuole medie del Cantone Ticino
– sia come strumento ad uso
delle singole sedi, per rilevare i punti di
forza e le criticità del proprio istituto
scolastico.
Il progetto si è sviluppato in due fasi.
In una prima fase, è stato condotto
il lavoro preliminare di riduzione e adattamento
del QES, sulla base dei dati
raccolti negli anni passati nei diversi
istituti scolastici del Cantone Ticino.
In una seconda fase, il progetto ha
60
Centro competenze innovazione e ricerca sui sistemi educativi – Progetti
previsto il coinvolgimento di tutti gli
allievi e di tutti i docenti di tre sedi
di scuola media del Cantone Ticino, di
piccole, medie e grandi dimensioni,
per un campione totale di circa 1’000
allievi e 150 docenti. In questi istituti
sono state somministrate le due versioni
del QES, quella rivolta agli allievi
e quella rivolta ai docenti e ai membri
del personale.
Bibliografia di riferimento
Astor, R.A., Guerra, N., & Van Acker, R. (2010).
How can we improve safety research?
Educational Researcher, 39, 69-78.
Capp, G., Astor, A. R., & Gilreath, T.D. (2021).
Exploring patterns of positive and negative
school climate experiences among
staff members in California. Journal of School
Violence, 20(2), 153-166.
Capp, G., Astor, A. R., & Gilreath, T.D. (2020).
Advancing a conceptual and empirical model
of school climate for school staff in california.
Journal of School Violence, 19(2), 107-121.
Cohen, J., Mccabe, E.M., Michelli, N.M.,
& Pickeral, T. (2009). School climate: Research,
policy, practice, and teacher education.
Teachers College Record, 111(1), 180-213.
Janosz, M., Georges, P., & Parent, S. (1998).
L’environnement socio éducatif à l’école
secondaire: un modèle théorique pour guider
l’évaluation du milieu. Revue canadienne
de Psychoéducation, 27(2), 285-306.
Ruus, V., Veisson, M., Leino, M., Ots, L., Pallas,
L., Sarv, E., & Veisson, A. (2007). Students’
well-being, coping, academic success, and
school climate. Social Behavior & Personality, 35,
919-936.
Virtanen, M., Kivimaki, M., Luopa, P., Vahtera,
J., Elovainio, M., Jokela, J., & Pietikainen, M.
(2009). Staff reports of psychosocial climate
at school and adolescents’ healts, truancy
and health education in Finland. European
Journal of Public Health, 19, 554-560.
Caratteristiche degli allievi
e delle persone
che operano nella scuola
Ambiente fisico
e organizzativo
Condizioni socioeconomiche
e sociopolitiche
Le strategie
pedagogiche
Riuscita educativa e
Gestione delle crisi
Clima educativo
Tempo dedicato
all’insegnamento
Collaborazione
scuola-famiglia
Soddisfazione
Clima relazionale
Motivazione
Conflitti
allievi-insegnanti
Clima
di appartenenza
Insuccessi
scolastici
Indisciplina
Clima giustizia
Sistema
partecipativo
Stress
Leadership educativa e
Stile di gestione
Violenza
Assenteismo
Sistema
di inquadramento
Clima sicurezza
CLIMA SCOLASTICO
PRATICHE EDUCATIVE
PROBLEMI SCOLASTICI E SOCIALI
Immagine 1. Modello teorico alla base del QES (adattato dalla versione originale di Janosz et al., 1998)
61
Centro competenze innovazione e ricerca sui sistemi educativi – Progetti
Nuovi bisogni di competenza e di pratiche didattiche
nella formazione professionale (FORMPROF)
Andrea Plata & Loredana Addimando, CIRSE, DFA-SUPSI
Sviluppare competenze durevoli nel tempo e trasferibili
nei diversi luoghi e contesti lavorativi: una sfida del sistema
formativo per ridurre lo skills mismatch.
Responsabile del progetto
Andrea Plata
andrea.plata@supsi.ch
Unità di riferimento
Centro competenze innovazione e ricerca
sui sistemi educativi (CIRSE), DFA-SUPSI
Enti finanziatori
Dipartimento dell’educazione, della cultura
e dello sport (DECS), Cantone Ticino
Partner del progetto
Dipartimento economia aziendale,
sanita e sociale (DEASS), SUPSI; Divisione
della formazione professionale (DFP),
Dipartimento dell’educazione, della cultura
e dello sport (DECS), Cantone Ticino
Stato del progetto
2017/2021, 54/57 mesi
Il disequilibrio tra le competenze
acquisite durante la formazione e le
competenze richieste dal mercato
del lavoro
Negli ultimi decenni il mercato del
lavoro è stato fortemente influenzato
dagli sviluppi della società. Megatendenze
quali la globalizzazione e la
digitalizzazione di prodotti, servizi
e processi, l’aumento della mobilità professionale
come pure i cambiamenti
demografici portano con sé nuove sfide,
non solo per lavoratori e aziende,
ma anche per i sistemi educativi.
Per questi ultimi una delle sfide
principali è quella di riuscire a sviluppare
competenze durevoli nel tempo
e trasferibili nei diversi luoghi e contesti
lavorativi, al fine di garantire
un circolo virtuoso di lifelong learning
lungo tutto l’arco della carriera professionale
degli individui, riducendo al
contempo lo scarto tra competenze
offerte dal lavoratore e competenze
richieste dal mercato del lavoro.
Il tema del disequilibrio tra competenze
acquisite nel corso della formazione
e competenze richieste dal datore
di lavoro (skills mismatch) è di
grande attualità da almeno un decennio.
In ambito accademico si registra
una proliferazione di studi e ricerche
volte a conoscere e misurare
lo skills mismatch e i suoi impatti, che
ormai sappiamo possono avere dei
risvolti sia sugli individui, in termini per
esempio di salario e di soddisfazione
professionale (Allen & van der Velden,
2001; Di Pietro & Urwin, 2006; Mavromaras
et al., 2013; Mavromaras et al.,
2012), sia sulla società più in generale,
in termini di crescita economica e
produttività del lavoro (McGowan &
Andrews, 2015; McGowan & Andrews,
2017; OCSE, 2018.
Obiettivi e metodologia
Il progetto Formprof si è realizzato
in stretta sinergia con l’Interreg “Skillmatch
Insubria”. Obiettivo di Formprof
è di fornire supporto alla formulazione
del percorso evolutivo che il
sistema della formazione professionale
e le sue istanze formative sono chiamati
a intraprendere per concretizzare
la strategia nazionale “Formazione
Professionale 2030”, con lo scopo di continuare
ad assicurare una formazione
efficace e al passo con i tempi e con
le necessità del mondo del lavoro.
Attraverso il progetto Formprof si è cercato
di:
◆ elaborare un quadro conoscitivo
relativo ai nuovi modelli formativi
a livello nazionale e internazionale;
◆ raccogliere un insieme di informazioni
salienti circa le risposte date
delle scuole professionali ticinesi,
in termini di offerta formativa, ai
cambiamenti in atto nel mondo del
lavoro, in cinque settori di indagine
specifici (edilizia, meccanica, chimica-farmaceutica,
informatica,
settore bancario).
62
Centro competenze innovazione e ricerca sui sistemi educativi – Progetti
Sulla base delle interviste effettuate
presso un campione di direttori e docenti
delle scuole professionali ticinesi
e, in sinergia con i risultati emersi
nel progetto Skillmatch Insubria, è
stato possibile individuare alcune sfide
salienti cui il sistema della formazione
professionale ticinese deve fare fronte
nei prossimi anni. Tra queste vi
sono:
1. la creazione di collegamenti tra i
vari luoghi di formazione e apprendimento
(scuola, corsi interaziendali,
formazione in azienda);
2. la promozione della didattica e della
valutazione per competenze;
3. lo sviluppo e il consolidamento delle
competenze trasversali e attitudinali
(soft skills) degli allievi, come ad
esempio la flessibilità, la capacità
di adattamento, l’autonomia e la responsabilità;
4. la sfida della digitalizzazione.
Bibliografia di riferimento
Allen, J. & van der Velden, R. (2001).
Educational mismatches versus skill mismatches:
effects on wages, job satisfaction,
and on-the-job search. Oxford Economic
Papers, 53(3), 434-452.
Di Pietro, G. & Urwin, P. (2006). Education
and skills mismatch in the Italian graduate
labour market. Applied Economics, 38(1),
79-93. DOI: 10.1080/00036840500215303.
Mavromaras, K., Mahuteau, S., Sloane, P.,
& Wei, Z. (2013). The effect of overskilling
dynamics on wages. Education Economics, 21(3),
281.303. DOI: 10.1080/09645292.2013.797382
Mavromaras, K., Sloane, P., & Wei, Z. (2012).
The role of education pathways in the
relationship between job mismatch, wages
and job satisfaction: A panel estimation
approach. Education Economics, 20(3), 303-321.
McGowan, M.A. & Andrews, D. (2017). Skills
mismatch, productivity and policies: Evidence from
the second wave of PIACC. OECD Economics
Department Working Papers. https://dx.doi.
org/10.1787/65dab7c6-en
McGowan, M. A. & Andrews, D. (2015).
The future of productivity: Skill mismatch and
public policy in OECD countries. OECD
Economics Department Working Papers.
https://doi.org/http://dx.doiorg/10.1787/
5js1pzw9lnwk-en
OCSE. (2018). The Future of Education
and Skills. Education 2030. The future we want.
Position Paper. OCED Publishing.
Disponibile in: https://www.oecd.org/education/2030-project/contact/E2030_Position_
Paper_(05.04.2018).pdf
Principali pubblicazioni del progetto
In corso.
Altri output del progetto
In un’ottica di ricerca-azione, il progetto
ha consentito di individuare come possibile
ricaduta dello stesso l’istituzione di una
Comunità di Apprendimento Professionale
(CAP) composta da docenti SAM e SPAI,
formatori aziendali, ispettori e maestri di tirocinio,
volta a lavorare sulle sfide sopraccitate.
Immagine 1. Immagine illustrativa dei temi del progetto
63
Centro competenze innovazione e ricerca sui sistemi educativi – Progetti
PISA
Programme for International Student Assessment (PISA)
Miriam Salvisberg, Alice Ambrosetti, Francesca Crotta, Sandra Fenaroli & Petra Mazzoni,
CIRSE, DFA-SUPSI
Valutazione delle competenze in matematica, scienze
e lettura dei 15enni: in che misura gli allievi dispongono
delle competenze che consentono loro di affrontare
con successo le sfide scolastiche e professionali e di partecipare
attivamente nella società?
Responsabile del progetto
Miriam Salvisberg
miriam.salvisberg@supsi.ch
Unità di riferimento
Centro competenze innovazione e ricerca
sui sistemi educativi (CIRSE), DFA-SUPSI
Enti finanziatori
Conferenza svizzera dei direttori cantonali
della pubblica educazione (CDPE);
Segreteria di Stato per la formazione,
la ricerca e l’innovazione (SEFRI),
Dipartimento federale dell’economia,
della formazione e della ricerca (DEFR),
Confederazione Svizzera; Dipartimento
dell’educazione, della cultura e dello sport
(DECS), Cantone Ticino
Partner del progetto
Interfaculty Centre for Educational
Research (ICER), Universität Bern (UNIBE);
Pädagogische Hochschule St. Gallen
(PHSG); Service de la recherché
en éducation (SRED), Département
de l’instruction publique, de la formation
et de la jeunesse (DIP), République
et Canton de Genève; Institut für Bildungsevaluation
(IBE), Universität Zürich (UZH)
Stato del progetto
PISA 2022: 2020/2024, 24/48 mesi
PISA
L’indagine internazionale PISA
(Programme for International Student
Assessment) è promossa dall’Organizzazione
per la cooperazione e
lo sviluppo economico (OCSE) e
mira a testare le competenze in lettura,
matematica e scienze degli allievi
di 15 anni. Si tratta di un’indagine
condotta normalmente a intervalli
di tre anni e ad ogni ciclo è data una
maggiore attenzione ad uno dei
tre ambiti testati. L’indagine PISA comprende
anche un questionario per
gli allievi e uno per le scuole, che permettono
di raccogliere informazioni
su potenziali fattori esplicativi delle
differenze nelle prestazioni al test.
La Svizzera partecipa a PISA dal 2000.
PISA 2022
A causa della pandemia COVID-19,
l’indagine PISA prevista nel 2021 è stata
posticipata nell’anno 2022. Il test pilota
di PISA 2022 ha avuto luogo nella
primavera 2021 (19.04-28.05.2021). Il
test principale di PISA 2022 è pianificato
per la primavera 2022 (19.04-
27.05.2022). L’ambito principale testato
sarà la matematica. Al questionario
per gli allievi e a quello per le scuole
è stato aggiunto un modulo con
domande specifiche sulla crisi e la
pandemia del COVID-19.
Risultati cantonali di PISA 2018
Dall’edizione PISA 2015 il Cantone Ticino
dispone di un campione di 15enni
che permette di confrontare i risultati
PISA a livello internazionale. Gli esiti
relativi all’indagine PISA 2018 degli
studenti in formazione nelle scuole ticinesi
riconfermano ottime prestazioni
in matematica e buoni risultati
in lettura e in scienze (Immagine 1),
in linea con quelli della precedente
edizione dello studio (PISA 2015). Nel
complesso, la differenza di punteggio
tra gli allievi più e meno competenti
in Ticino è più contenuta rispetto alle
altre entità di confronto, confermando
che il sistema educativo ticinese continua
ad essere caratterizzato da
un’ottima equità, pur con margini di
miglioramento. Tra gli allievi che
hanno frequentato uno o più corsi base
durante l’ultimo anno delle scuole
medie si registrano prestazioni medie
inferiori rispetto ai coetanei che
hanno seguito due corsi attitudinali. Il
profilo curriculare è uno dei principali
criteri di ammissione per le scuole
del secondario II. I quindicenni che
frequentano settori scolastici differenti
ottengono prestazioni medie
significativamente diverse, superiori
tra chi frequenta le scuole medie
superiori (con il 96% di allievi che ha
seguito i corsi attitudinali
64
Centro competenze innovazione e ricerca sui sistemi educativi – Progetti
in matematica e tedesco), seguite
dai punteggi degli allievi delle scuole
professionali (superiori tra chi prevede
anche l’ottenimento della maturità
professionale rispetto a chi
non lo prevede), delle scuole medie
e infine del pretirocinio di orientamento.
Inoltre, nelle scuole professionali,
sono stati registrati dei punteggi
significativamente superiori in
lettura tra gli allievi che frequentano
una scuola professionale a tempo
pieno rispetto a coloro che sono
iscritti a una scuola professionale per
apprendisti (con una formazione
duale scuola-lavoro).
Un confronto di analisi testuale tra
la concezione della lettura in PISA
(ambito principale dell’edizione PISA
2018) con quella del Piano di studio
della scuola dell’obbligo ticinese (che
tiene conto dei modelli di competenza
HarmoS) rileva delle convergenze
più accentuate rispetto ai Piani
di studio in vigore prima del 2015. I risultati
in Ticino sono più elevati in
esercizi preposti a misurare la capacità
di “valutare e riflettere” rispetto
a “comprendere o localizzare le informazioni”.
Inoltre, sono risultati dei
punteggi più elevati negli esercizi in
cui gli allievi dovevano basarsi su
fonti multiple (ad esempio più pagine
web di diversi autori o contributi
multipli all’interno di una chat) rispetto
ad esercizi basati su un singolo
autore. Sui risultati di PISA 2018 è stato
pure pubblicato un rapporto cantonale
relativo ad alcuni aspetti dei dispositivi
digitali a scuola secondo la situazione
pre-pandemica (Crotta et al.,
2021b).
Bibliografia di riferimento
OECD. (2019a). PISA 2018 Assessment and
Analytical Framework. PISA, OECD Publishing.
https://doi.org/10.1787/5c07e4f1-en
OECD. (2019b). PISA 2018 Results (Volume I):
What Students Know and Can Do. PISA, OECD
Publishing. https://doi.org/10.1787/5f07c754-en
OECD (2019c). PISA 2018 Results (Volume II):
Where All Students Can Succeed. PISA, OECD
Publishing. https://doi.org/10.1787/b5fd1b8f-en
https://www.oecd.org/pisa/
https://www.supsi.ch/home/comunica/
news/2020/2020-10-30.html
Principali pubblicazioni del progetto
Consorzio PISA.ch (2019). PISA 2018: Gli allievi
della Svizzera nel confronto internazionale.
Berna e Ginevra: SEFRI/CDPE e Consorzio
PISA.ch.
Crotta, F., Salvisberg, M.& Cignetti, L. (2021a).
PISA 2018 in Ticino. Confronti con Paesi,
regioni linguistiche svizzere e aree italiane. Risultati
secondo il settore scolastico frequentato.
Centro competenze innovazione e ricerca
sui sistemi educativi, DFA-SUPSI.
Crotta, F., Salvisberg, M.& Mazzoni, P. (2021b).
PISA 2018 in Ticino. Utilizzo delle tecnologie
dell’informazione e della comunicazione a scuola.
Centro competenze innovazione e ricerca
sui sistemi educativi, DFA-SUPSI.
Immagine 1. Prestazioni medie in lettura di PISA 2018 - Ticino, Paesi di riferimento, regioni linguistiche svizzere e aree italiane (Crotta et al., 2021a, p. 37)
65
Centro competenze innovazione e ricerca sui sistemi educativi – Progetti
Prove standardizzate nella Scuola dell’obbligo
Alberto Crescentini, Emanuele Meier & Marina Pettignano, CIRSE, DFA-SUPSI
La valutazione delle competenze tramite prove
standardizzate: un servizio di monitoraggio del sistema
educativo ticinese che fornisce dati utili per l’insieme
di attori coinvolti nella scuola.
Responsabile del progetto
Alberto Crescentini
alberto.crescentini@supsi.ch
Unità di riferimento
Centro competenze innovazione e ricerca
sui sistemi educativi (CIRSE), DFA-SUPSI
Enti finanziatori
Dipartimento dell’educazione, della cultura
e dello sport (DECS), Cantone Ticino
Stato del progetto
2017/2025
Il progetto ha un funzionamento circolare,
attualmente è a conclusione di un ciclo
Presentazione
Nella scuola ticinese non mancano
le esperienze di valutazione di sistema,
ma la loro applicazione è stata raramente
sistematica e soprattutto è
stata spesso fondata su esperienze
individuali più che non su basi scientificamente
valide.
È stato quindi chiesto al CIRSE di sviluppare
delle prove standardizzate
e di somministrarle alla popolazione
degli allievi delle classi di V Scuola
Elementare e di IV Scuola Media al fine
di valutare gli apprendimenti a livello
individuale e di sistema.
Questo progetto ha preso l’avvio da
un’esperienza pluriennale consolidata
tramite la collaborazione ai test della
ricerca PISA (Programme for International
Student Assessment). Il modello
statistico sottostante è stato elaborato
sulla base dei metodi classici della
Item Response Theory (IRT) e, per quanto
riguarda l’analisi e calibrazione degli
item, dei modelli sviluppati a seguito dei
lavori di Rasch (1960). Questi modelli
di analisi permettono di valutare la vera
difficoltà di ogni item rispetto agli
allievi e di avere quindi una valutazione
esatta della competenza di ogni allievo
relativamente all’ambito disciplinare
valutato (Immagine 1).
Il progetto nel suo insieme si estende
su diversi anni e prevede un andamento
ciclico che può essere descritto
nelle seguenti fasi:
1. identificazione delle aree di competenza
da testare nei vari ambiti
disciplinari;
2. elaborazione di un numero sufficiente
di item;
3. pre-test degli item elaborati su
un numero sufficiente di soggetti;
4. analisi delle risposte e identificazione
del valore di difficoltà di
ciascun item e della sua capacità
discriminativa;
5. scelta di un set di item con buona
capacità discriminativa che
copra l’intera scala di difficoltà;
6. elaborazione delle prove di valutazione
definitive;
7. somministrazione all’intera popolazione
di allievi;
8. elaborazione di un rapporto dinamico
per ciascuna classe e ciascun
istituto;
9. elaborazione di un rapporto relativo
al sistema educativo.
Periodicamente vengono testate
le medesime discipline in modo da poter
apprezzare eventuali cambiamenti.
Ogni ciclo di 9 fasi richiede un
tempo di circa 24 mesi in considerazione
anche dell’andamento dell’anno
scolastico.
Attualmente il progetto si trova nella
fase 8 rispetto alle prove di italiano
e matematica per la classe V di Scuola
66
Centro competenze innovazione e ricerca sui sistemi educativi – Progetti
Elementare e nella fase 2 della
prova di Geografia per la classe IV di
Scuola Media. Tra quattro anni
sarà svolta la valutazione in IV media
delle discipline Matematica e Italiano
in modo da completare il primo
ciclo e poter esaminare le evoluzioni
nell’arco dei quattro anni della
Scuola Media degli allievi valutati al
termine del ciclo di Scuola Elementare.
Il progetto, avendo l’obiettivo di fornire
informazioni di monitoraggio
rispetto al sistema, ha prodotto alcuni
spin-off rispetto all’evoluzione delle
performances degli allievi negli anni.
Attualmente vi sono state due
partecipazioni a congressi (rispetto
agli strumenti di analisi e all’evoluzione)
e si sta terminando la redazione
di un articolo rispetto alle
specificità del genere nelle performance
scolastiche.
Bibliografia di riferimento
Rasch G., (1960). Probabilistic models for some
intelligence and attainment tests. Danish Institute
for Educational Research.
CIRSE (2014). Prove standardizzate di Matematica
per la SE. Centro Innovazione e Ricerca
sui Sistemi Educativi, DFA-SUPSI.
Crescentini, A. (2017). Prove standardizzate
ticinesi. Matematica nella classe V Scuola
Elementare. Centro innovazione e ricerca
sui sistemi educativi, DFA-SUPSI.
ISBN 978-88-941240-7-1
De Battisti F., Salini S., Crescentini A. (2006).
Statistical Calibration of Psychometric
Test. Statistica & Applicazioni, Vol. IV, n. 2.
https://www.supsi.ch/home/comunica/
news/2020/2020-10-30.html
Altri output del progetto
Meier, E., Pettignano, M., Crescentini, A.
(2021, 6-8.9). Sviluppo di un’applicazione web
basata sul linguaggio di programmazione R per le
analisi di dati secondo il modello della teoria
di risposta all’item (R Language). [Presentazione].
Swiss Statistics Meeting, Lugano,
Switzerland.
Crescentini, A., Meier, E. & Pettignano, M.
(2021, 18-23.07) School standardized test:
what we foresee in students? Four year of
evaluation in compulsory school. [Poster].
XXXII International Congress of Psychology:
Psychology in the 21st century - Open minds,
societies & world. Prague, Czech Republic.
Partecipazione a convegni; giornate
di disseminazione, attività di formazione
correlate al progetto.
1 o - 2 o - 3 o ciclo
Ambiti di competenza
Numeri e
calcolo
Geometria
Grandezze
e misure
Funzioni
Probabilità e
statistica
Risorse cognitive
Sapere e
riconoscere
Eseguire e
applicare
Esplorare e
provare
Ambiti di competenza
Processi cognitivi
Matematizzare
e modellizzare
Interpretare e
riflettere sui
risultati
Comunicare e
argomentare
Manifestazioni di competenza
Immagine 1. Quadro di riferimento delle dimensioni testate nella prova di Matematica
67
Centro competenze innovazione e ricerca sui sistemi educativi – Progetti
Scuola a tutto campo
Indicatori del sistema educativo ticinese 2023
Luciana Castelli, Andrea Plata, Alice Ambrosetti, Spartaco Calvo, Francesca Crotta,
Sandra Fenaroli, Jenny Marcionetti & Giovanna Zanolla, CIRSE, DFA-SUPSI
Il progetto si prefigge lo scopo di fornire dati affidabili
per informare l’opinione pubblica, guidare il miglioramento
della scuola, aiutare a fissare delle priorità e per meglio
assolvere alle responsabilità politiche in campo educativo.
Responsabili del progetto
Luciana Castelli
luciana.castelli@supsi.ch
Andrea Plata
andrea.plata@supsi.ch
Unità di riferimento
Centro competenze innovazione e ricerca
sui sistemi educativi (CIRSE), DFA-SUPSI
Enti finanziatori
Dipartimento dell’educazione, della cultura
e dello sport (DECS), Cantone Ticino
Stato del progetto
2019/2024, 24/60
Scuola a tutto campo
“Scuola a tutto campo 2023” è la quinta
edizione del progetto di monitoraggio
della scuola ticinese, che ha preso
avvio nel 2002 con lo scopo di fornire
una base di informazioni periodicamente
aggiornata su una serie di
temi rilevanti per il sistema scolastico
ticinese. La pubblicazione è organizzata
in “campi”, che rappresentano i temi
rilevanti per una riflessione sul sistema
educativo; ogni campo è organizzato
in una serie di indicatori,
ciascuno dei quali approfondisce un
aspetto specifico del tema trattato.
Gli indicatori sono dati e informazioni
costruiti a partire dalle statistiche
pubbliche, dai risultati di indagine
periodiche o puntuali, che riguardano
il livello cantonale, nazionale o
internazionale. Il progetto si prefigge
lo scopo di fornire dati affidabili “per
tenere al corrente l’opinione pubblica,
per guidare il miglioramento della
scuola, per aiutare a fissare delle
priorità e per meglio assolvere alle responsabilità
politiche in campo educativo”
(Bottani & Walberg, 1992, p. 10).
Campi e indicatori
I campi e gli indicatori dei singoli
campi dell’edizione 2023 saranno i
seguenti:
◆ Equità: divario educativo; selettività
e insuccesso scolastico; inclusione
scolastica.
◆ Transizioni e percorsi scolastici: percorsi
scolastici e certificazioni nella
Scuola media, nel secondario II,
nella formazione professionale iniziale,
nella Scuola media superiore
e nel terziario; transizioni dopo
la formazione professionale iniziale.
◆ Competenze e risultati scolastici:
competenze e risultati scolastici
in italiano, francese, matematica,
e scienze naturali.
◆ Benessere degli allievi e dei docenti:
benessere degli allievi nella scuola
dell’obbligo e nella formazione
post-obbligatoria; benessere
dei docenti e del personale scolastico;
promozione della salute e
del benessere.
◆ Innovazione, sperimentazione e cambiamento:
approcci pedagogicodidattici;
integrazione delle Tecnologie
per l’informatica e la comunicazione
- TIC nell’insegnamento; progetti
di istituto.
◆ Popolazione scolastica: allievi e studenti;
docenti delle scuole pubbliche;
attrattività della professione
insegnante; personale dirigente;
personale nella pedagogia specializzata.
◆ Risorse finanziarie: spesa pubblica
per l’educazione; spesa per allievo/
studente in formazione; salario
dei docenti; aiuti finanziari allo studio;
finanze delle scuole universitarie.
68
Centro competenze innovazione e ricerca sui sistemi educativi – Progetti
Bibliografia di riferimento
Bottani, N. & Walberg, H. (1992) What
Are International Education Indicators For?
In Organisation for Economic Co-operation
and Development (OECD) The OECD International
Education Indicators: A framework for analysis.
OECD.
Egloff, M. & Cattaneo, A. (2019). Scuola a tutto
campo. Indicatori del sistema educativo ticinese.
Locarno: Centro competenze innovazione e
ricerca sui sistemi educativi, DFA-SUPSI.
Immagine 1. Copertina del volume Scuola a tutto campo, edizione 2019
69
Centro competenze innovazione e ricerca sui sistemi educativi – Progetti
Sensibilità a scuola
Uno studio longitudinale sui bambini di prima e seconda
elementare
Luciana Castelli & Alina Vanini, CIRSE, DFA-SUPSI; Francesca Lionetti & Michael Pluess, QMUL
Le persone altamente sensibili fanno esperienza dell’ambiente
in modo più profondo, sono più toccate dagli
stimoli esterni e rielaborano le proprie esperienze in modo
più articolato.
Responsabili del progetto
Michael Pluess
m.pluess@qmul.ac.uk
Luciana Castelli
luciana.castelli@supsi.ch
Unità di riferimento
Centro competenze innovazione e ricerca
sui sistemi educativi (CIRSE), DFA-SUPSI
Enti finanziatori
Fondazione Jacobs
Partner del progetto
Queen Mary University of London (QMUL)
Stato del progetto
Prorogato fino a settembre 2022
22/36 mesi
Sensibilità individuale
Le persone differiscono in modo
sostanziale per il grado di sensibilità
all’ambiente: le persone altamente
sensibili fanno esperienza dell’ambiente
in modo più profondo, sono più
toccate dagli stimoli esterni e rielaborano
le proprie esperienze in modo
più articolato; sono quindi più suscettibili
alle influenze ambientali, siano
esse negative o positive.
Esse costituiscono circa il 20%- 30%
della popolazione, quelle con un livello
di sensibilità media il 40%, mentre le
persone con livelli di sensibilità inferiori
alla media rappresentano circa il 20%-
30% della popolazione. Per descrivere
questa variabilità individuale, si utilizza
la metafora dei fiori (Lionetti et al.,
2018): le persone altamente sensibili sono
paragonate all’orchidea, un fiore
pregiato che ha bisogno di cure e attenzioni
particolari, quelle mediamente
sensibili ai tulipani, meno delicati
delle orchidee, quelle con un
livello di sensibilità inferiore alla media
ai denti di leone, fiori resistenti che
crescono allo stesso modo in una varietà
di ambienti diversi.
Le differenze nel grado di sensibilità
sono riscontrabili sin dall’infanzia
(Belsky & Pluess, 2009; Pluess, 2015),
ed è dimostrato che i bambini altamente
sensibili sono particolarmente
ricettivi agli stimoli materiali e immateriali
che provengono dall’ambiente,
pensano in modo molto profondo,
tendono ad essere diligenti e più
empatici della norma e, allo stesso
tempo, tendono ad essere più timidi
e possono sentirsi facilmente sovrastati
dalle situazioni nuove o dallo
stress delle persone che li circondano.
Inoltre, i bambini altamente sensibili
che hanno esperienze di crescita in un
ambiente non supportivo hanno
più probabilità di manifestare sintomi
di disadattamento e disturbi mentali
a distanza di tempo (Essex et al., 2011).
Ciò prova l’importanza della qualità
dell’ambiente scolastico per la crescita
dei bambini sensibili, e di come
essi possano necessitare si specifiche
attenzioni educative da parte di docenti
e operatori (Aron, 2002). Nonostante
ciò, la conoscenza scientifica
su questo tema è ancora limitata, soprattutto
in relazione all’ambiente
scolastico; limitata è anche la disponibilità
di validi strumenti di misura
della sensibilità nei bambini nel contesto
scolastico.
Obiettivi e metodologia di ricerca
Obiettivo di questo studio è sviluppare
nuovi strumenti per rilevare la sensibilità
a scuola, e comprendere come la
sensibilità interagisca con la qualità
dell’ambiente nel predire le traiettorie
di sviluppo nei primi due anni della
scuola elementare. Per raggiungere
l’obiettivo della ricerca è stato svilup-
70
Centro competenze innovazione e ricerca sui sistemi educativi – Progetti
pato uno studio longitudinale con 5
momenti di raccolta di dati sul campo,
con lo scopo di monitorare lo sviluppo
dei bambini nel tempo, dall’inizio della
prima elementare alla fine della
seconda. Allo studio hanno partecipato
oltre 250 bambini, distribuiti in 17 classi
di prima e seconda elementare di 11
istituti scolastici del Cantone Ticino.
I dati sono stati raccolti tramite osservazioni
in classe, questionari compilati
dai docenti, questionari compilati
dalle famiglie e interviste ai bambini
e ai genitori.
Lo sviluppo di misure della sensibilità
individuale tarate sulla scuola e l’identificazione
degli aspetti che, nella
scuola, sono rilevanti per lo sviluppo
scolastico, sociale ed emotivo dei
bambini sensibili, consentirà un avanzamento
nella comprensione di ciò
che è importante per i bambini sensibili
a scuola. La nuova conoscenza
acquisita su questi aspetti potrà contribuire
a mettere a punto nuovi
approcci didattici e modalità di adattamento
del contesto scolastico ai
bisogni specifici dei bambini sensibili.
Bibliografia di riferimento
Aron, E. N. (2002). The Highly Sensitive Child.
Broadway Book – Thorsons.
Belsky, J., & Pluess, M. (2009). Beyond diathesis
stress: differential susceptibility to environmental
influences. Psychological Bulletin, 135(6),
885-908. 10.1037/a0017376
Essex, Marilyn J., Armstrong, Jeffrey M., Burk,
Linnea R., Goldsmith, H. Hill, & Boyce, W.
Thomas. (2011). Biological sensitivity to context
moderates the effects of the early teacherchild
relationship on the development of
mental health by adolescence. Development
and Psychopathology, 23(1), 149-161. 10.1017/
s0954579410000702
Pluess, M. (2015). Individual Differences in
Environmental Sensitivity. Child Development
Perspectives, 9(3), 138-143. https://doi.org/10.1111/
cdep.12120
Lionetti, F., Aron, A., Aron, E.N., Burns, G. L.,
Jagiellowicz, J., &, Pluess, M. (2018). Dandelions,
tulips and orchids: evidence for the existence
of low-sensitive, medium-sensitive and highsensitive
individuals. Translational Psychiatry,
8(24). https://doi.org/10.1038/s41398-017-0090-6
Principali pubblicazioni del progetto
Lionetti, F., Castelli, L., Egloff, M., Vanini, A.,
Kahkonen, J. E, Dellagiulia, A., Prudentino, G.,
& Pluess, M. (2021, 7-9.04) The Highly Sensitive
Child Scale-Teacher-Report Version: Development
of a new Measure for Sensitivity in Primary School
Children. [Contributo scritto e presentazione].
Society for research in child development
(SRCD) Virtual Biennial Meeting.
Altri output del progetto
Corso di formazione continua breve (12 ore)
“Alta Sensibilità a scuola: riflessioni
e strumenti dalla ricerca empirica sul primo
ciclo di scuola elementare”.
Immagine 1. In base al livello di sensibilità individuale, le persone si possono classificare in “orchidee”, “tulipani” e “denti di leone”
71
Centro competenze innovazione e ricerca sui sistemi educativi – Progetti
Analisi delle traiettorie formative degli allievi seguiti
dal Gruppo operativo collocamento a tirocinio
Spartaco Calvo, CIRSE, DFA-SUPSI
Effetti a medio e lungo termine di una misura a sostegno
della transizione I.
Responsabile del progetto
Spartaco Calvo
spartaco.calvo@supsi.ch
Unità di riferimento
Centro competenze innovazione e ricerca
sui sistemi educativi (CIRSE), DFA-SUPSI
Enti finanziatori
Dipartimento dell’educazione, della cultura
e dello sport (DECS), Cantone Ticino
Partner del progetto
Dipartimento dell’educazione, della cultura
e dello sport (DECS), Cantone Ticino
Stato del progetto
2020/2023, 24/48
72
Sintesi
Il progetto si propone principalmente
di apportare elementi volti a migliorare
l’efficacia dell’intervento del Gruppo
operativo di collocamento a tirocinio
(GOCT) destinato a ragazzi – che
hanno appena terminato la scuola
media, o che, l’hanno da poco conclusa
– non integrati nella formazione
post-obbligatoria.
Tramite un approccio metodologico
misto – analisi di banche dati
(GaGi) e interviste – si intende proporre
uno studio longitudinale sulle
traiettorie formative di questi giovani.
Un ulteriore obiettivo – che dovrà
essere concordato con il committente
– sarà quello di definire degli indicatori
di rischio all’interno del percorso di
scuola media degli allievi.
Argomento di ricerca e obiettivi
del progetto
Il progetto si propone di indagare
due ambiti precisi: da un lato il monitoraggio
delle traiettorie formative
dei ragazzi che non iniziano o abbandonano
una formazione post-obbligatoria;
dall’altro lato di indagare
l’impatto delle misure di sostegno
al proseguimento della formazione,
avvalendosi dei seguenti strumenti
di indagine:
1. analisi longitudinale e pseudo-longitudinale
quantitativa e qualitativa
delle traiettorie formative dei ragazzi
segnalati al GOCT;
2. individuare ulteriori modalità di
indagine sulla base della futura implementazione
di strumenti di
allerta nella banca dati GaGi.
Il progetto si inserisce in continuità
con diverse altre indagini del CIRSE concernenti
la transizione I (ad esempio
Marcionetti, Calvo & Donati, 2014 o Marcionetti,
Calvo & Casabianca, 2018),
le problematiche legate all’orientamento
(ad esempio Cattaneo, Calvo &
Fenaroli, 2018) o studi longitudinali di
coorte (Zanolla, Marcionetti, Casabianca
& Ragazzi, 2016; Zanolla, 2017).
Piano della ricerca
Approccio longitudinale e pseudo-longitudinale:
◆ Metodologia quantitativa compara
tiva: analisi delle traiettorie formative
dei ragazzi segnalati al GOCT
e comparazione con quelle del
resto della popolazione. Strumento:
banca dati GaGi
◆ Metodologia qualitativa: interviste
a un campione di questi ragazzi
e a professionisti che operano nelle
misure di sostegno.
Per ciò che concerne le traiettorie
degli allievi, si considererà in un’ottica
longitudinale per un triennio il percorso
di coloro che terminano le scuole
medie nel 2019-20 e che sono stati
segnalati al GOCT. Analogamente, i
giovani che le terminano nel 2020-21
saranno seguiti per un biennio. Le traiettorie
dei ragazzi che hanno terminato
le scuole medie in precedenza,
ma che sono segnalati al GOCT,
saranno considerati in una prospettiva
pseudo-longitudinale.
Centro competenze innovazione e ricerca sui sistemi educativi – Progetti
Principali risultati attesi, possibili
applicazioni dei risultati e ricadute
Risultati 2020-2021
Sarà possibile descrivere il profilo scolastico
in IV media dei ragazzi segnalati
GOCT nel 2019-20. Inoltre, saranno
ritracciate le traiettorie degli
allievi che hanno interrotto la formazione
professionale negli anni precedenti.
Le interviste a un gruppo di
loro e a operatori attivi nelle scuole
medie (SM) (orientatori, operatori LIFT,
operatori Case Management Formazione
Professionale (CM FP)) permetterà
di comprendere le ragioni per le
quali non hanno trovato uno sbocco
in tempo utile.
Risultati 2021-2022
Analisi longitudinale delle traiettorie
dei ragazzi che hanno terminato
le SM nel 2019/20 e avvio dell’analisi
di quelli che le hanno concluse nel
2020/21. Analisi dei profili dei ragazzi
che hanno interrotto una formazione
post-obbligatoria nel 2020/21.
Risultati 2022-2023
Seguito dell’analisi longitudinale dei
ragazzi che hanno terminato le scuole
medie nel 2019/20 e nel 2020/21 e
avvio dell’analisi di quelli che le hanno
concluse nel 2021/22.
Analisi dei profili dei ragazzi che
hanno interrotto la una formazione
post-obbligatoria nel 2021/22.
Bibliografia di riferimento
Cattaneo, A., Calvo, S., & Fenaroli, S. (2018).
Monitoraggio del progetto» Educazione alle scelte
nella scuola media»: competenze generali a
orientamento. Centro innovazione e ricerca
sui sistemi educativi, DFA-SUPSI.
Dharam, G. H. A. I. (2003). Trabajo decente.
Concepto e indicadores. Revista Internacional
del Trabajo, 122(2), 125-160.
Duffy, R. D., Blustein, D. L., Diemer, M. A.,
& Autin, K. L. (2016). The psychology of
working theory. Journal of counseling psychology,
63(2), 127.
Marcionetti, J., Calvo, S., Casabianca, E (2017).
20 anni in assistenza. I percorsi di vita dei giovani
ticinesi a beneficio di aiuti sociali. Quaderni
di ricerca. Centro innovazione e ricerca sui
sistemi educativi, DFA-SUPSI.
Marcionetti, J., Calvo, S., Donati, M., (2014).
Scenari e prospettive sul Pretirocinio d’orientamento.
Quaderni di ricerca. Centro innovazione
e ricerca sui sistemi educativi, DFA-SUPSI.
Marcionetti, J., Zanolla, G., Casabianca, E.,
& Ragazzi, S. (2015). Snodo: percorsi scolastici
e professionali dalla Scuola media in poi.
Centro innovazione e ricerca sui sistemi
educativi, DFA-SUPSI.
Robins, L. N., & Rutter, M. (Eds.). (1990).
Straight and devious pathways from childhood
to adulthood. CUP Archive.
Worthington, Roger L., and Cindy L. Juntunen.
«The vocational development of noncollege-bound
youth: Counseling psychology
and the school-to-work transition movement.»
The Counseling Psychologist 25.3 (1997):
323-363.
Zanolla, G. (2017). Monitoraggio dei percorsi
scolastici e professionali della Scuola media in poi:
ter coorti a confronto. Centro innovazione
e ricerca sui sistemi educativi, DFA-SUPSI.
Immagine 1. Nota: lettura della tabella.
I riquadri colorati con diverse gradazioni di verde indicano le coorti seguite longitudinalmente.
I riquadri colorati con diverse gradazioni di arancio indicano i ragazzi seguiti in un’ottica pseudo-longitudinale.
La gradazione più chiara indica coloro che erano attivi l’anno precedente (presenti in GaGi),
quella più scura coloro che non lo erano (assenti da GaGi)
73
Centro competenze innovazione e ricerca sui sistemi educativi – Progetti
Verifica del raggiungimento delle Competenze
Fondamentali (VeCoF) in Svizzera
Miriam Salvisberg, Alice Ambrosetti, Francesca Crotta, Sandra Fenaroli & Petra Mazzoni,
CIRSE, DFA-SUPSI
Valutazione standardizzata e su larga scala del raggiungimento
delle competenze fondamentali degli allievi
in Svizzera: preparazione dell’edizione sulla lingua di scolarizzazione
e la matematica al 4°anno scolastico HarmoS.
Responsabile del progetto
Miriam Salvisberg
miriam.salvisberg@supsi.ch
Unità di riferimento
Centro competenze innovazione e ricerca
sui sistemi educativi (CIRSE), DFA-SUPSI
Enti finanziatori
Conferenza svizzera dei direttori cantonali
della pubblica educazione (CDPE);
Dipartimento dell’educazione, della cultura
e dello sport (DECS), Cantone Ticino
Partner del progetto
Interfaculty Centre for Educational
Research (ICER), Universität Bern (UNIBE);
Pädagogische Hochschule St. Gallen
(PHSG); Service de la recherché en éducation
(SRED), Département de l’instruction
publique, de la formation et de la
jeunesse (DIP), Canton de Genève; Institut
für Bildungsevaluation (IBE), Universität
Zürich (UZH); Fachhochschule Graubünden
(FHGR); Aufgabendatenbank der
Schweizerischen Konferenz der kantonalen
Erziehungsdirektoren (EDK-CDPE)
Stato del progetto
2020/2025, 24/60 mesi
VeCoF
La Verifica del raggiungimento delle
Competenze Fondamentali (VeCoF)
è un’indagine effettuata nella scuola
obbligatoria con test sviluppati in
Svizzera. L’indagine esamina attraverso
un test in formato digitale se gli
allievi dei singoli Cantoni in Svizzera
raggiungono gli obiettivi formativi
definiti a livello nazionale (competenze
fondamentali) per una determinata
materia a un determinato anno scolastico.
L’esito principale dell’indagine
è dunque di fornire per ciascun Cantone
un dato sulla percentuale di allievi
che hanno acquisito le competenze
fondamentali nella/e materia/e testata/e
al termine di un determinato ciclo
HarmoS (equivalenti in Ticino alla seconda
elementare, la prima media e la
quarta media). I risultati conseguiti
dai singoli allievi sono elaborati in forma
anonima, senza che possano
essere associati a specifiche classi o
scuole. I risultati sono utili in termini
di monitoraggio e confronto tra i
diversi sistemi educativi cantonali
della Svizzera.
L’indagine comprende anche la raccolta
di dati contestuali (ad es.
sociodemografici, sulla famiglia, sulle
esperienze scolastiche e sul tempo
libero) tramite questionario.
Sia il test sia il questionario sono in
formato digitale. Ad eccezione
della prima indagine nel 2016 svolta
su computer, i somministratori del
test portano con sé i tablet sui quali
gli allievi svolgono il test. Concretamente
le somministrazioni nelle scuole
hanno la durata di una mezza giornata
(solitamente la mattina).
Edizioni concluse
Fino ad ora sono state svolte due
indagini:
◆ nel 2016 sono state esaminate le
competenze fondamentali in
matematica tra gli allievi dell’11°
anno scolastico HarmoS (quarta
media in Ticino);
◆ nel 2017 è stato il turno delle competenze
fondamentali nella lingua
di scolarizzazione (comprensione
dello scritto e ortografia) e nella prima
lingua seconda (comprensione
dello scritto e comprensione orale)
tra gli allievi dell’8° anno scolastico
HarmoS (prima media in Ticino).
I risultati di entrambe le indagini sono
stati diffusi nel 2019 a livello nazionale
(Consorzio VeCoF, 2019a e 2019b).
Nello stesso anno sono stati pubblicati
anche due rapporti cantonali ticinesi
che contestualizzano i risultati
ticinesi con il Piano di studio della scuola
dell’obbligo ticinese (Salvisberg et al.,
2019).
74
Centro competenze innovazione e ricerca sui sistemi educativi – Progetti
Indagini in corso di svolgimento
Nei prossimi anni si svolgeranno due
indagini:
◆ nel 2023 vi sarà il test principale
che esaminerà le competenze
fondamentali nella lingua di scolarizzazione
(comprensione dello
scritto e ortografia), nella prima e
nella seconda lingua straniera
(comprensione dello scritto e comprensione
orale) rivolto agli allievi
dell’11° anno scolastico HarmoS
(quarta media in Ticino). Nel
2019 si è tenuto il test pilota.
◆ Nel 2024 vi sarà il test principale
nella lingua di scolarizzazione
(comprensione dello scritto e comprensione
orale) e in matematica
rivolto agli allievi del 4° anno scolastico
HarmoS (seconda elementare
in Ticino). Nel paragrafo seguente
sono descritti in maggior dettaglio
i lavori in corso per questa
edizione.
Fasi dell’indagine 2024 negli anni
2021 e 2022: il pre-test pilota
in settembre 2021 e il test pilota in
primavera 2022
Per assicurare che gli esercizi dell’indagine
riflettano adeguatamente gli
obiettivi formativi nazionali, gli esercizi
del test e il questionario vengono
sottoposti a varie fasi di validazione.
Dapprima gli esercizi del test sono
testati con alcuni singoli allievi, in seguito
sono testati in alcune singole
classi (pre-test pilota in settembre
2021). In parallelo vi è una revisione
del contenuto degli esercizi dell’indagine
da parte di esperti esterni. Infine,
gli esercizi del test saranno testati in
un test pilota nella primavera del
2022. A differenza delle fasi precedenti,
nel test pilota viene utilizzato un
campione di allievi dell’anno scolastico
di interesse (in questo caso la seconda
elementare) rappresentativo per
tutte e tre le regioni linguistiche della
Svizzera. Lo scopo del test pilota è
quello di ottimizzare l’organizzazione,
l’attuazione, gli esercizi e il questionario
prima del test principale. Anche
il questionario verrà testato più volte
prima del test principale con lo scopo
di migliorarlo, di svilupparlo ulteriormente
e in particolare di capire in
che misura gli allievi di seconda elementare
capiscono le domande e se
riescono a rispondervi sul tablet.
Il ruolo del CIRSE nelle indagini
VeCoF
L’Interfaculty Centre for Educational
Research (ICER) è responsabile
del coordinamento di VeCoF in tutta
la Svizzera. Molte istituzioni sono
coinvolte nei processi dell’indagine
VeCoF; quest’ampia cooperazione
mira a garantire che questo progetto
possa essere attuato in
modo ottimale nella Svizzera federale
plurilingue. Il Centro innovazione
e ricerca sui sistemi educativi (CIRSE)
del Dipartimento formazione e
apprendimento della Scuola universitaria
professionale della Svizzera
italiana (SUPSI) è l’istituzione che coordina
l’indagine nella Svizzera
italiana. In particolare gestisce l’implementazione
dell’indagine (organizzazione
e raccolta dati) in Ticino
e nel Grigioni italiano. Il ruolo del
CIRSE è fondamentale affinché l’indagine
venga svolta in maniera uniforme
in tutta la Svizzera, al fine d’avere
dati comparabili e validi anche
per la regione italofona della Svizzera.
Inoltre, in collaborazione con le altre
istituzioni, il CIRSE è responsabile delle
analisi dei risultati e delle pubblicazioni
dei rapporti nazionali.
Bibliografia di riferimento
https://vecof-svizzera.ch/
https://www.supsi.ch/home/comunica/
news/2020/2020-10-30.html
Principali pubblicazioni del progetto
Consorzio VeCoF. (Ed.). (2019a). Verifica
del raggiungimento delle competenze fondamentali.
Rapporto nazionale VeCoF 2016: matematica 11°
anno scolastico. CDPE e SRED.
https://doi.org/10.18747/PHSG-coll3/id/382
Consorzio VeCoF. (Ed.). (2019b). Verifica
del raggiungimento delle competenze fondamentali.
Rapporto nazionale VeCoF 2017: lingue 8° anno
scolastico. CDPE e SRED.
https://doi.org/10.18747/PHSG-coll3/id/383
Crotta, F., Salvisberg, M., & Zanolla, G. (2020).
Note scolastiche e competenze fondamentali
in matematica degli allievi dell’11° anno
HarmoS in Ticino. Rivista svizzera di scienze
dell’educazione, 42(2), 323-342. http://dx.doi.
org/10.24452/sjer.42.2.3
Petrucci, F., Ambrosetti, A., Crotta, F.,
& Nidegger, C. (2020). Impact des
établissements sur les performances des
élèves. Une étude basée sur les résultats
de l’enquête COFO 2016. Revue suisse
des sciences de l’éducation, 42(2), 305-322.
https://doi.org/10.24452/sjer.42.2.2
Salvisberg, M., Crotta, F., & Sbaragli, S. (2019).
Verifica delle Competenze Fondamentali (VeCoF)
2016. Risultati ticinesi in matematica nell’11° anno
scolastico. Centro innovazione e ricerca sui
sistemi educativi, DFA-SUPSI.
Salvisberg, M., Ambrosetti, A., Jörimann
Vancheri, B., & Moretti, A. (2019). Verifica delle
Competenze Fondamentali (VeCoF) 2017. Risultati
ticinesi nelle lingue nell’8° anno scolastico. Centro
innovazione e ricerca sui sistemi educativi,
DFA-SUPSI.
75
D
Centro competenze didattica bisogni educativi, della matematica scuola e società – Presentazione
D
M
76
Centro competenze
didattica della matematica
(DDM)
Prof. Silvia Sbaragli
Responsabile, Centro competenze
didattica della matematica
Introduzione
Il Centro si occupa della ricerca, della divulgazione, della formazione di base
e continua, e dei servizi nell’ambito della didattica della matematica, con particolare
attenzione ai processi di insegnamento-apprendimento della matematica nella
scuola dell’obbligo. Il connubio tra ricerca e mondo scolastico è rafforzato dalla particolare
composizione del Centro, che comprende una grande varietà di figure
al suo interno: professori, docenti ricercatori, ricercatori, docenti, docenti professionisti
e assistenti afferenti alcuni al Settore ricerca e sviluppo, altri al Settore formazione,
oltre all’affiliazione al Centro del gruppo Matematicando, composto da docenti della
scuola dell’infanzia, elementare e media attivi sul territorio.
Missione
La finalità principale del Centro è la promozione di progetti di ricerca e di divulgazione
fortemente ancorati ai contesti d’aula, in grado cioè di leggere e soddisfare
le reali esigenze della scuola, a partire dall’analisi della attuale ricerca in didattica
della matematica. L’intento è di progettare, sperimentare e proporre soluzioni
didattiche innovative ed efficaci per il mondo scolastico. In particolare, il Centro
è attivo nel far ricadere i risultati di ricerca nella formazione, considerando l’implementazione
del Piano di studio della scuola dell’obbligo ticinese come elemento
fondante del percorso formativo degli studenti del DFA e dei docenti in servizio.
Per perseguire le missioni del Centro, negli anni si è costruito un profondo legame
tra la ricerca, le istituzioni, il territorio, il mondo della scuola e la formazione iniziale
e continua.
Ricerca
Il Centro ha promosso progetti di ricerca interni al DFA, interdipartimentali SUPSI,
competitivi – principalmente con il Fondo nazionale svizzero per la ricerca
scientifica (FNS) –, o su mandato del Dipartimento dell’educazione, della cultura
e dello sport (DECS).
I temi sui quali si sono incentrati i principali progetti del Centro sono i seguenti:
◆ l’analisi dei processi di insegnamento-apprendimento della matematica con
particolare attenzione alle difficoltà di apprendimento;
◆ il ruolo della lingua di scolarizzazione nell’apprendimento della matematica;
◆ gli atteggiamenti e le convinzioni degli studenti e dei docenti nei confronti
della matematica e del suo insegnamento;
◆ l’uso di approcci didattici innovativi per lo sviluppo di competenze matematiche;
◆ la sperimentazione di approcci informali e non formali per diffondere una visione
positiva della matematica;
◆ la produzione e la validazione delle prove standardizzate e loro valutazione
didattica;
◆ la valutazione formativa per l’insegnamento-apprendimento della matematica.
Servizi
Ogni anno al Centro sono richieste prestazioni di servizio e consulenza da istituzioni
esterne, grazie alle competenze maturate nel campo della didattica della
matematica. Uno dei maggiori interlocutori è il DECS che si rivela di fondamentale
importanza per tutti i progetti legati alla scuola.
77
Centro competenze didattica della matematica – Presentazione
Tra le attività di servizio più rilevanti vi sono la redazione e l’implementazione
del Piano di studio della scuola dell’obbligo ticinese; la produzione e la diffusione
di materiale didattico innovativo fruibile dai docenti; la produzione e la validazione
didattica delle prove standardizzate di matematica.
Divulgazione
Il Centro organizza eventi legati alla divulgazione della matematica e alla diffusione
dei risultati delle ricerche condotte nell’ambito della didattica della matematica.
Tra le principali iniziative divulgative del Centro vi è Matematicando festival che ogni
due anni, a partire dal 2014, attira a Locarno circa 6’000 persone tra studenti,
docenti e cittadini, coinvolti in laboratori, mostre e spettacoli, progettati per far percepire
la matematica affascinante, creativa e formativa.
Tra le numerose iniziative organizzate dal Centro, collegate a progetti di ricerca,
vi sono il convegno Italmatica per tutti. Dalla ricerca alle ricadute in aula, che segna la
conclusione del progetto Italmatica. Comprendere la matematica a scuola, tra lingua
comune e linguaggio specialistico, finanziato dal FNS; i vari eventi collegati al progetto
del FNS Agora Communicating Mathematics Education, tra i quali Matematicando
film (dal 2017 al 2021), una rassegna cinematografica di film legati a temi o a personaggi
matematici, e Incontri con i genitori (2020/2021) per discutere delle difficoltà
che i bambini e i ragazzi incontrano a scuola con la matematica e fornire degli strumenti
d’azione concreti per aiutarli a costruire un rapporto positivo con questa
disciplina.
Pubblicazioni
I collaboratori del DDM sono impegnati regolarmente nella pubblicazione
dei risultati delle ricerche e delle sperimentazioni in riviste e convegni scientifici
nazionali e internazionali e su riviste di divulgazione.
Negli ultimi anni il Centro ha attivato iniziative Open Access rivolte al mondo
della scuola (docenti e allievi), al grande pubblico (genitori, popolazione), ai ricercatori,
creando diversi spazi web ricchi di materiali.
Tra queste iniziative sono rilevanti:
◆ Didattica della matematica. Dalla ricerca alle pratiche d’aula, una rivista semestrale
in lingua italiana, edita da maggio 2017, che si compone di tre sezioni:
Riflessione e ricerca, costituita da contributi che sostengono riflessioni o risultati
di ricerca nell’ambito della didattica della matematica; Esperienze didattiche,
formata da contributi che descrivono esperienze realizzate in aula; Recensioni
di pubblicazioni a tema matematico o di didattica della matematica.
◆ Matematicando, un sito web in cui sono raccolti e presentati diversi materiali
didattici per tutti i livelli scolastici prodotti all’interno del progetto FNS Agora
Communicating Mathematics Education e poi ampliati nel tempo. Le principali
tipologie di materiali in esso contenuto sono schede e video didattici, fumetti
matematici, giochi di matematica magica, reportage di esperienze didattiche
realizzate nelle classi, interviste a ricercatori in didattica della matematica
su diversi temi di attuale interesse.
◆ MaMa – Matematica per la scuola elementare, una piattaforma di materiali
didattici per insegnare la matematica alla scuola elementare in modo innovativo
e coerente con il Piano di studio della scuola dell’obbligo ticinese. I materiali,
suddivisi in linee guida, materiale per il docente e schede per l’allievo, sono pensati
per essere differenziabili in base alle competenze degli allievi.
◆ Quaderni didattici, libri monotematici legati a esperienze d’aula, scritti da
docenti del gruppo Matematicando e rivolti a docenti della scuola dell’infanzia
ed elementare, che rientrano nella collana editoriale Praticamente promossa
dalla Divisione scuola e dal DFA.
78
Centro competenze didattica della matematica – Presentazione
Lista delle collaboratrici e dei collaboratori*
Prof. Silvia Sbaragli
Responsabile
silvia.sbaragli@supsi.ch
orcid: 0000-0002-1071-3886
Marta Barbero
marta.barbero@supsi.ch
orcid: 0000-0001-6536-8015
Amos Cattaneo
amos.cattaneo@supsi.ch
orcid: 0000-0002-5131-9607
Luca Crivelli
lcrivelli@supsi.ch
orcid: 0000-0003-0018-6813
Indice dei progetti
Communicating Mathematics
Education
Nuove frontiere per
Matematicando festival
p. 80
Prof. Emanuele Delucchi
emanuele.delucchi@supsi.ch
orcid: 0000-0003-3430-1517
Edoardo Dotti
edoardo.dotti@supsi.ch
orcid: 0000-0002-4534-0637
Rossana Falcade
rossana.falcade@supsi.ch
Elena Franchini
elena.franchini@supsi.ch
orcid: 0000-0003-4261-4804
Evoluzione degli atteggiamenti
verso la matematica
e il suo insegnamento
p. 82
Corrado Guidi
corrado.guidi@supsi.ch
Vanessa Henauer
vanessa.henauer@supsi.ch
Monica Panero
monica.panero@supsi.ch
orcid: 0000-0001-5865-8073
Chiara Zuretti
chiara.zuretti@supsi.ch
* Al Centro DDM è affiliato il Gruppo
Matematicando composto da
38 docenti e direttori della scuola
dell’infanzia, elementare e media.
Analisi didattica delle prove
standardizzate di matematica
di quinta per la SE
p. 84
Italmatica. Comprendere
la matematica a scuola, tra lingua
comune e linguaggio specialistico
p. 86
MaMa: Matematica
per la scuola elementare
p. 88
Prove standardizzate
di matematica per la verifica
delle Competenze Fondamentali
p. 90
79
Centro competenze didattica della matematica – Progetti
Communicating Mathematics Education
Nuove frontiere per Matematicando festival
Silvia Sbaragli, Michele Canducci, Elena Franchini, Carlo Mina & Monica Panero,
DDM, DFA-SUPSI; Luca Botturi, MEM, DFA-SUPSI; Jessica Gallarate, Kata Lucic, Luca Ramelli,
Sela Wittig, Servizio REC, DFA-SUPSI
Far apprezzare e amare la matematica ad adulti e bambini.
Responsabile del progetto
Silvia Sbaragli
silvia.sbaragli@supsi.ch
Unità di riferimento
Centro competenze didattica
della matematica (DDM), DFA-SUPSI
Enti finanziatori
Programma Agora, Fondo Nazionale
Svizzero (FNS); UBS Switzerland AG;
Lugano Città del Gusto; Coop Comunicazione
- PR/Sponsoring - Coop cultura
- Regione di vendita: Ostschweiz-Ticino
Partner del progetto
Servizio risorse didattiche e scientifiche,
eventi e comunicazione (REC), DFA-SUPSI
Université de Fribourg (UNIFR)
Stato del progetto
2018/2021, 48/48 mesi
80
Contesto
La matematica gioca un ruolo formativo
fondamentale nell’educazione
dei cittadini di domani. Tuttavia,
essendo una disciplina complessa, è
spesso causa di difficoltà ed è frequentemente
associata a emozioni
negative e a una scarsa motivazione
all’apprendimento (D’Amore,
Fandiño Pinilla, Marazzani & Sbaragli,
2008).
Diverse ricerche hanno dimostrato
il forte impatto motivazionale e formativo
delle esperienze vissute
anche in contesti informali di apprendimento
(Cross, 2006; Dasen, 2000).
Risulta quindi di fondamentale importanza
diversificare approcci e metodologie,
in modo che siano più vicini
alle esigenze degli studenti.
Finalità
Il progetto triennale CME, per il quale
è stato ottenuto un supplementary
grant per un ulteriore anno, si inserisce
in quest’ottica, con l’intento di favorire
un atteggiamento positivo nei confronti
della matematica e una ricaduta
concreta in termini di apprendimento
in classe.
Gli obiettivi principali di questo progetto
sono:
1. trasmettere la centralità della matematica
come disciplina formativa,
non solo come «utile strumento»;
2. promuovere l’adozione di buone
pratiche di insegnamento in contesti
formali e informali;
3. far sì che adulti e bambini possano
apprezzare e amare la matematica.
Azioni e risultati
Il progetto è nato dall’intenzione
di amplificare e prolungare gli effetti
dell’esperienza positiva del festival
Matematicando, che in ciascuna edizione
(2014, 2016 e 2018) ha coinvolto
per le strade di Locarno oltre 6’000
partecipanti. Allo stesso tempo,
sono stati organizzati numerosi altri
eventi e iniziative aperte al grande
pubblico, nei quali si sono registrati
un’alta partecipazione di pubblico
e feedback molto positivi.
Per raccogliere e diffondere tutto
il materiale (creato in occasione di tali
eventi e in seguito) è stata creata
una piattaforma online (www.matematicando.supsi.ch)
per la condivisione
di esperienze e materiali didattici.
Nella piattaforma, raggiunta
a oggi da oltre 47’000 utenti, vi sono
materiali di diversa natura:
◆ La sezione Risorse didattiche, la più
visitata, costituita da:
- 57 schede didattiche che presentano
percorsi e attività laboratoriali;
- 27 video, suddivisi in diverse
sezioni: Matematicando Ciak!,
una serie che tratta in modo
divertente e didatticamente
valido temi matematici di base;
Matematicando film, filmati
e schede didattiche sulle tematiche
inerenti le proiezioni di
film matematici; video di esperienze
didattiche realizzate
in aula; interviste a docenti e
ricercatori in didattica della
matematica;
Centro competenze didattica della matematica – Progetti
- 5 quaderni della collana Praticamente
con esperienze didattiche
dei docenti;
- la rubrica di giochi matematici
Matematica magica curata
da Ennio Peres;
- una raccolta di fumetti sulla
storia della matematica (pubblicata
recentemente in versione
cartacea da Edizioni Dedalo).
◆ La sezione Eventi che presenta
tutte le iniziative aperte al grande
pubblico proposte in relazione
al progetto, come Matematicando
film, Matematicando festival,
Matematicando a tavola, Incontri
con i genitori. In particolare, la
rassegna cinematografica Matematicando
film, giunta alla terza
edizione, ha riscosso un grande successo
in termini di presenza e di
feedback positivi. Purtroppo da metà
2020 non è stato più possibile
organizzare ulteriori eventi in presenza
per ragioni sanitarie, tuttavia
gli Incontri con i genitori gestiti in
modalità sincrona via Teams
hanno registrato un inaspettato successo,
vista la nuova modalità
proposta per il grande pubblico.
Bibliografia di riferimento
Cross, J. (2006). Informal learning:
rediscovering the natural pathways that inspire
innovation and performance. Pfeiffer.
D’Amore, B., Fandiño Pinilla, M. I., Marazzani, I.,
& Sbaragli, S. (2008). La didattica e le difficoltà
in matematica. Erickson.
Dasen, P. R. (2000). Développement humain
et éducation informelle. In P. R. Dasen
& C. Perregaux (Eds.), Pourquoi des approches
interculturelles en sciences de l’éducation?
Collection «Raisons éducatives» vol. 3 (pp. 107–
123). DeBoeck Université.
Principali pubblicazioni del progetto
Tutto il materiale prodotto all’interno del
progetto è disponibile nella piattaforma
www.matematicando.supsi.ch.
Playlist Matematicando sul canale YouTube
SUPSI. https://www.youtube.com/playlist?app=desktop&list=PLkqHXsVGsyqp_qQO1PrsYX3Zg7nepF_dt
Peres, E., & Sbaragli, S. (2021). Gioco
e matematica: un connubio per la mente.
Scuola ticinese. L, IV, 2, 29–36.
Sbaragli, S., & De Carli, A. (2021). Matematici
a fumetti. Edizioni Dedalo.
Immagine 1. Grandi e piccoli che risolvono un famoso rompicapo matematico
Immagine 2. La piattaforma www.matematicando.supsi.ch
81
Centro competenze didattica della matematica – Progetti
Evoluzione degli atteggiamenti verso la matematica
e il suo insegnamento
Silvia Sbaragli & Monica Panero, DDM, DFA-SUPSI; Francesca Antonini & Alberto Piatti,
Direzione, DFA-SUPSI; Luciana Castelli, CIRSE, DFA-SUPSI; Pietro Di Martino, DM-UNIPI
Sviluppare un atteggiamento positivo nei
confronti della matematica e del suo insegnamento
nei futuri docenti di scuola elementare.
Responsabile del progetto
Silvia Sbaragli
silvia.sbaragli@supsi.ch
Unità di riferimento
Centro competenze didattica
della matematica (DDM), DFA-SUPSI
Enti finanziatori
DFA-SUPSI
Partner del progetto
Dipartimento di matematica (DM),
Università di Pisa (UNIPI)
Stato del progetto
2017/2020, 36/36 mesi
Introduzione e obiettivi della ricerca
Nel processo di insegnamentoapprendimento
della matematica, oltre
a fattori cognitivi, giocano un ruolo
fondamentale anche le emozioni, le
convinzioni e il senso di autoefficacia
maturati da docenti e allievi nei
confronti della disciplina. Diverse
ricerche condotte tra i futuri docenti
di scuola elementare hanno evidenziato
la prevalenza di un atteggiamento
negativo verso la matematica
con importanti conseguenze
per le emozioni relative al suo insegnamento
(Coppola et al., 2012).
In linea con queste ricerche, il progetto
triennale AMI ha indagato l’evoluzione
degli atteggiamenti degli studenti
del Bachelor in Insegnamento
per il livello elementare verso la matematica
e il suo insegnamento, con
l’obiettivo di rafforzare e promuovere
lo sviluppo di atteggiamenti positivi
attraverso appositi interventi.
Fasi del progetto
Nella prima fase è stato somministrato
un questionario iniziale (settembre
2017) ai 72 studenti iscritti
al primo anno di formazione, con domande
riferite alle tre dimensioni
dell’atteggiamento: emozioni, convinzioni,
senso di autoefficacia
(Di Martino & Zan, 2011).
Nella seconda fase sono stati predisposti
incontri di discussione
per lavorare esplicitamente su queste
tre dimensioni e si è monitorata
l’evoluzione della disposizione emozionale
con un questionario intermedio
(gennaio 2019).
Nella terza fase è stato proposto
un questionario finale (maggio 2019)
per poter monitorare negli studenti
l’evoluzione degli atteggiamenti verso
la matematica e il suo insegnamento.
I dati raccolti sono stati analizzati globalmente
per ogni fase del progetto
e longitudinalmente sui 37 studenti che
hanno risposto sia al questionario
iniziale sia a quello finale. In particolare,
le analisi si sono concentrate sulle
emozioni usando il modello di Pekrun
et al. (2007, 2017) e sul senso di autoefficacia,
basandosi sugli studi di Usher
& Pajares (2009) e Zuya et al. (2016).
Risultati relativi alle emozioni
Nel questionario iniziale, nei confronti
della matematica, le emozioni
negative hanno prevalso su quelle
positive (nello specifico, 54% emozioni
negative, 35% positive, 7% ambivalenti
o neutre, 4% non classificabili come
emozioni). Sul fronte dell’insegnamento
della matematica, invece,
si è riscontrato un quadro iniziale
più confortante (65% emozioni positive,
7% negative, 26% ambivalenti o
neutre, dichiarate perlopiù da studenti
con emozioni negative verso la disciplina,
2% non classificabili).
Nel questionario intermedio si è notato
un principio di evoluzione di tali
emozioni, che è stato confermato
dal confronto con il questionario finale.
82
Centro competenze didattica della matematica – Progetti
La situazione finale è notevolmente
migliorata per quanto concerne le e-
mozioni riscontrate nei confronti
della matematica (59% emozioni positive,
35% negative, 2% ambivalenti
o neutre, 4% non classificabili) e, per
quanto concerne il suo insegnamento,
si è rilevata una netta diminuzione
delle emozioni ambivalenti a
favore di un aumento di quelle positive
(76% emozioni positive, 9% negative,
15% ambivalenti o neutre). Tale
evoluzione, apprezzata sui dati
raccolti globalmente, è stata confermata
anche dallo studio longitudinale
dei 37 casi di studenti che hanno
risposto sia al primo che all’ultimo
questionario.
Risultati relativi al senso di autoefficacia
Nel questionario iniziale i valori relativi
alle 4 fonti di autoefficacia in matematica
(mastery experience, vicarious
experience, social persuasion, physiological
state) non sono risultati elevati, soprattutto
nella prima e terza dimensione.
Nel questionario finale, invece,
tutti i valori sono risultati generalmente
più elevati, ma è soprattutto
quello della mastery experience ad
aver subito un aumento significativo.
Il senso di autoefficacia come docenti
è stato misurato solo con il questionario
finale che ha rivelato valori
generalmente elevati (M=4.07 su
scala Likert di accordo a 5 passi).
Discussione e conclusioni
All’inizio della formazione, gran parte
degli studenti mostrava emozioni
negative verso la matematica, accompagnate
perlopiù da un basso senso
di autoefficacia; inoltre, all’idea di insegnare
matematica, un quarto degli
studenti provava emozioni ambivalenti.
Attraverso discussioni collettive
e a piccoli gruppi, gli studenti sono stati
stimolati a riflettere sui propri progressi,
sulle difficoltà incontrate e su come
le hanno affrontate. Questo ha
permesso di mettere in discussione gli
atteggiamenti negativi, insieme alle
loro cause e al loro effetto, e promuovere
l’evoluzione delle emozioni
ambivalenti, rafforzandone la valenza
positiva.
Dal confronto dei dati raccolti con
i tre questionari emerge un’evoluzione
positiva rispetto alle emozioni nei
confronti sia della matematica sia del
suo insegnamento. Questa evoluzione
sembra riflettersi anche in un rafforzamento
del senso di autoefficacia:
al termine del secondo anno di formazione,
gli studenti mostrano una
competenza percepita più solida in matematica
e nella rappresentazione
di sé stessi come docenti di matematica.
A questo scopo, è risultata fondamentale
anche la terza dimensione
dell’atteggiamento, la visione della
disciplina e del suo insegnamento, richiamata
da molti studenti come
motivo di un cambiamento sul piano
emozionale.
Bibliografia di riferimento
Coppola, C., Di Martino, P., Pacelli, T.,
& Sabena, C. (2012). Primary teachers’ affect:
a crucial variable in the teaching of
mathematics. Nordic Studies in Mathematics
Education, 17(3–4), 101–118.
Di Martino, P., & Zan, R. (2011). Attitude
towards mathematics: A bridge between
beliefs and emotions. ZDM, 43(4), 471–482.
Pekrun, R., Frenzel, A. C., Goetz, T.,
& Perry, R. P. (2007). The control-value theory
of achievement emotions: An integrative
approach to emotions in education. In P. A.
Schutz & R. Pekrun (Eds.), Emotion
in education (pp. 13–36). Academic Press.
Pekrun, R., Vogl, E., Muis, K. R., & Sinatra, G. M.
(2017). Measuring emotions during epistemic
activities: the Epistemically-Related Emotion
Scales. Cognition and Emotion, 31(6), 1268–1276.
Usher, E. L., & Pajares, F. (2009). Sources
of self-efficacy in mathematics: A validation
study. Contemporary Educational Psychology,
34, 89–101.
Zuya, H. E., Kwalat, S. K., & Attah, B. G. (2016).
Pre-Service Teachers’ Mathematics Self-
Efficacy and Mathematics Teaching Self-
Efficacy. Journal of Education and Practice, 7(14),
93–98.
Principali pubblicazioni del progetto
Panero, M., Di Martino, P., Castelli, L.,
& Sbaragli, S. (2020). L’evoluzione degli atteggiamenti
verso la matematica e il suo
insegnamento degli insegnanti di scuola elementare
in formazione iniziale. Didattica
della matematica. Dalla ricerca alle pratiche d’aula,
8, 48–77. https://doi.org/10.33683/ddm.20.8.3
Panero, M., Castelli, L., & Sbaragli, S. (2020).
Evolution of pre-service primary teachers’
attitudes toward mathematics teaching.
Abstract dei contributi del SSRE Congresso 2020
“I saperi tra ricerca, pratiche e formazione”
(31 agosto-2 settembre 2020, HEP-BEJUNE,
Bienne-Svizzera), 123-124. https://extranet.
hep-bejune.ch/docs/Documents/Public/RECH/
05_Publications/R%C3%A9sum%C3%A9s.pdf
Di Martino, P., Panero, M., & Sbaragli, S. (2020).
Evolution of preservice primary teachers’
attitudes towards mathematics and its
teaching. In B. Di Paola & P. Palhares (Eds.).
Connections and understanding in Mathematics
Education: making sense of a complex world –
Proceedings of CIEAEM71 conference. Quaderni
di Ricerca in Didattica, Numero speciale 7,
(pp. 239–246). GRIM, Università di Palermo.
Castelli, L., Di Martino, P., Panero, M.,
& Sbaragli, S. (2019). Evolution of preservice
primary teachers’ attitudes towards
mathematics and its teaching. In L. Castelli, J.
Marcionetti, A. Plata & A. Ambrosetti (Eds.),
Well-being in Education Systems. Proceedings of
2nd International Conference on Well-being
in Education Systems (pp. 116–120). DFA-SUPSI.
Panero, M. (2019). Insegnerò matematica
alla scuola elementare… Una ricerca sugli atteggiamenti.
In B. D’Amore & S. Sbaragli
(A cura di), Didattica della Matematica e Professionalità
Docente (pp. 111–112). Pitagora.
Altri output del progetto
Convegni a cui si è partecipato:
CIEAEM 71, Braga (Portogallo), 22-26 luglio
2019; Incontri con la Matematica XXXIII, Castel
San Pietro Terme (BO), 8-10 novembre
2019; 2° Convegno internazionale sul benessere
nei sistemi educativi, Locarno, 12-14 novembre
2019; Congresso 2020 della Società svizzera
di ricerca in educazione, Bienne, 31 agosto-
2 settembre 2020.
83
Centro competenze didattica della matematica – Progetti
Analisi didattica delle prove standardizzate
di matematica di quinta per la SE
Silvia Sbaragli & Elena Franchini, DDM, DFA-SUPSI
Analisi didattica delle prove standardizzate
di matematica: uno sguardo per migliorare il processo
di insegnamento-apprendimento della matematica.
Responsabile del progetto
Silvia Sbaragli
silvia.sbaragli@supsi.ch
Unità di riferimento
Centro competenze didattica
della matematica (DDM), DFA-SUPSI
Enti finanziatori
Dipartimento dell’educazione, della cultura
e dello sport (DECS), Cantone Ticino
Partner del progetto
Centro competenze innovazione e ricerca
sui sistemi educativi (CIRSE), DFA-SUPSI
Stato del progetto
2019/2022, 24/36 mesi
Il progetto
L’indagine è volta a effettuare una
valutazione didattica delle competenze
in matematica mobilitate dagli
allievi di quinta elementare, in relazione
al processo “Comunicare e argomentare”
previsto dal Piano di studio
della scuola dell’obbligo ticinese: un
processo particolarmente interessante
e ricco dal punto di vista interdisciplinare.
L’obiettivo è far emergere indicazioni
di natura didattica volte ad attuare
possibili interventi di regolazione nei
processi di insegnamento-apprendimento
della matematica e a valutare
l’opportunità di sviluppare e concretizzare
iniziative di formazione continua.
L’analisi didattica di tali prove
può, dunque, costituire uno strumento
per migliorare il processo di insegnamento-apprendimento
della matematica,
tramite le puntuali indicazioni
fornite a istituzioni, didatti della disciplina
e insegnanti.
La ricerca si pone in linea di continuità
con quelle del 2014 e del 2017 sull’analisi
didattica delle prove standardizzate
di matematica della scuola elementare,
rispettivamente di quarta e quinta
elementare (Sbaragli & Franchini,
2014; Crescentini, 2017; Sbaragli &
Franchini, 2018). Tale progetto nasce
dalla collaborazione con il CIRSE, che
ha gestito su mandato del SeSCo la
somministrazione dei pretest e dei test
ufficiali e le relative analisi statistiche.
Le fasi
Nella prima fase i collaboratori del centro
DDM hanno supportato dal
punto di vista matematico e didattico
la codifica degli item gestita dal
CIRSE (fascicoli del pretest e del test
ufficiale), accertandosi della correttezza
e coerenza nella valutazione. Nella
somministrazione del pretest sono
stati inseriti anche 21 item “italmatici”,
progettati in modo congiunto
da linguisti e da didatti della matematica,
incentrati sul linguaggio specialistico
della matematica, sulla formulazione
e riformulazione delle
definizioni e sulla capacità di saper argomentare.
Tali item non rientrano
nel test ufficiale, ma sono collegati con
il progetto di ricerca del Fondo nazionale
svizzero Italmatica. Comprendere
la matematica a scuola tra lingua comune
e linguaggio specialistico e che hanno
dato origine a due pubblicazioni in
riviste scientifiche (Sbaragli, Demartini
& Franchini, 2021; Demartini, Franchini
& Sbaragli, sottomesso).
Nella seconda fase, attualmente in
corso, si stanno analizzando le risposte
agli item del test ufficiale inerenti
il processo “Comunicare e argomentare”:
8 domande a risposta chiusa e
18 domande a risposta aperta articolata,
somministrati su un campione
di 345 studenti. L’analisi è incentrata su
aspetti più generali, come la tipologia
e la numerosità, e altri più puntuali:
84
Centro competenze didattica della matematica – Progetti
percentuali di risposta e relative
categorie; analisi delle argomentazioni
prodotte, delle difficoltà e degli
errori emersi; ipotesi di eventuali cause
di errore ecc. Parallelamente si
sta procedendo con lo sviluppo di una
piattaforma incentrata sull’analisi
didattica delle prove standardizzate,
rivolta a ricercatori e docenti. In
tale piattaforma saranno raccolte le
informazioni generali inerenti le
somministrazioni (tipologia dell’item,
ambito e processo coinvolto),
i risultati qualitativi e quantitativi
e un commento didattico per
ciascun item. Di seguito mostriamo
un esempio di item e alcuni elementi
su cui si basa l’analisi didattica.
Item di questo tipo offrono spunti
di riflessione su cosa voglia dire per
l’allievo definire in campo matematico,
quali siano le caratteristiche
che deve avere una definizione
e se siano in grado di fornire più definizioni
di uno stesso oggetto
geometrico.
Bibliografia di riferimento
Crescentini, A. (2017). Prove standardizzate
ticinesi. Matematica nella classe V Scuola
Elementare. Centro innovazione e ricerca sui
sistemi educativi, DFA-SUPSI.
Sbaragli, S., & Franchini, E. (2014). Valutazione
didattica delle prove standardizzate di matematica
di quarta elementare. DFA-SUPSI.
Sbaragli, S., & Franchini, E. (2018). Valutazione
didattica delle prove standardizzate di matematica
di quinta elementare. DFA-SUPSI.
Principali pubblicazioni del progetto
Demartini, S., Franchini, E., & Sbaragli, S.
(sottomesso). Imparare la lingua della
matematica in prospettiva interdisciplinare.
Difficoltà di gestione dei termini specialistici
dell’italiano della geometria all’ingresso
della scuola secondaria di primo grado. ELLE.
Sbaragli, S. (2020). La complessità nel definire
in matematica. In B. D’Amore & S. Sbaragli
(A cura di), Didattica della matematica, disciplina
scientifica per una scuola efficace, Atti del XXXIV
convegno di Castel San Pietro Terme (pp. 19–22).
Pitagora.
Sbaragli, S., Demartini, S., & Franchini, E. (2021).
Le difficoltà di comprensione e di gestione
dei termini specialistici della geometria all’ingresso
della scuola secondaria di primo
grado. La matematica e la sua didattica, 29(1),
7–37.
Altri output del progetto
Alla fine del progetto sarà pubblicata una
piattaforma online in cui si potrà effettuare
una ricerca guidata degli item e del
loro commento didattico.
numero
risposte
percentuale
risposte
Corrette 45 10,2%
Errate 310 70,3%
Mancanti 86 19,5%
Totale 441
Immagine 1. Testo di un item italmatico
Immagine 2. Risultati in percentuale dell’item italmatico
Risposte corrette
Definizione ridondante
Definizione non
ridondante
4,5% 5,7%
Risposte errate
Informazioni
incomplete
Estraneo al
contesto
Informazioni
scorrette
Caratteristiche
generali
39,9% 3,9% 18,4% 7,7%
Immagine 3. Categorie di risposte corrette ed errate dell’item italmatico
Immagine 4. Esempi di protocolli dell’item italmatico
85
Centro competenze didattica della matematica – Progetti
Italmatica. Comprendere la matematica a scuola,
tra lingua comune e linguaggio specialistico
Silvia Sbaragli, Michele Canducci, Amos Cattaneo & Elena Franchini, DDM, DFA-SUPSI;
Silvia Demartini, Luca Cignetti & Simone Fornara, DILS, DFA-SUPSI
Italmatica è un incontro, un’unione, una sinergia
interdisciplinare fra due mondi – la matematica e l’italiano
– troppo a lungo erroneamente intesi come separati,
sia sul piano scientifico, sia su quello didattico.
Responsabile del progetto
Silvia Sbaragli
silvia.sbaragli@supsi.ch
Unità di riferimento
Centro competenze didattica
della matematica (DDM), DFA-SUPSI
Enti finanziatori
Fondo nazionale svizzero (FNS)
Partner del progetto
Centro competenze didattica
dell’italiano lingua di scolarizzazione (DILS),
DFA-SUPSI
Accademici: Angela Ferrari (Istituto
di Italianistica, Universität Basel - UNIBAS),
Pier Luigi Ferrari (Dipartimento di Scienze
e Innovazione Tecnologica - DiSIT,
Università del Piemonte Orientale - UPO),
Daniele Puccinelli (Dipartimento tecnologie
innovative – DTI, SUPSI), Andrea Rocci
(Istituto di argomentazione, linguistica e
semiotica - IALS, Università della Svizzera
italiana - USI), Matteo Viale (Dipartimento
di Filologia classica e italianistica - Ficlit,
Università di Bologna - UNIBO)
Del territorio: Marco Costi (Presidente,
Collegio cantonale dei direttori di scuola
media), Alma Pedretti (aggiunta al Capo
sezione delle scuole comunali)
Stato del progetto
2018/2022, 36/42 mesi
Perché l’italmatica?
Spesso, nel sentire comune, pensiero
scientifico e pensiero umanistico sono
avvertiti come nettamente separati
tra loro (Snow, 1959). Questi luoghi comuni
si ripercuotono anche in ambito
scolastico: quanti studenti si sentono
capaci in italiano “oppure” in
matematica, come se le due vie fossero
antitetiche e incompatibili? Si tratta
di convinzioni piuttosto diffuse, che
concorrono ad alimentare una progressiva
disaffezione negli studenti per
l’una o per l’altra area del sapere;
inoltre, non è rispettoso del fatto che,
nell’apprendimento della matematica,
l’aspetto linguistico è un elemento
imprescindibile.
Negli ultimi decenni, varie ricerche
hanno riconosciuto il ruolo centrale
della lingua nell’insegnamento e
apprendimento della disciplina (Duval,
1995; Sfard, 2008).
Non sorprende dunque che la ricerca
in didattica della matematica abbia
ormai da tempo evidenziato come le
maggiori cause delle difficoltà di apprendimento
della matematica da parte
degli studenti riguardino le interazioni
fra lingua comune e disciplina. In
particolare, diverse ricerche, condotte
in ambito italofono e internazionale,
hanno focalizzato l’attenzione sulle
difficoltà connesse all’acquisizione del
linguaggio specialistico della matematica,
spesso in attrito con la lingua
utilizzata fuori dal contesto scolastico
(Ferrari, 2021), e su alcuni problemi
di comunicazione e di comprensione
legati alla mancata padronanza
della lingua comune (Sbaragli &
Franchini, 2014, 2018). Parallelamente,
gli studi linguistici non hanno solo
approfondito i lavori descrittivi sulle
lingue speciali delle scienze (Cortelazzo,
1994; Gualdo & Telve, 2011), ma
hanno anche rilanciato numerosi
studi che mettono al centro l’interdisciplinarità
sul piano linguisticoeducativo
(Lavinio, 2004; Colombo
& Pallotti, 2014; De Rienzo &
Piemontese, 2016).
Il progetto Italmatica si inserisce nella
scia di questi studi attuando un dialogo
interdisciplinare che unisce davvero
i punti di vista provenienti da
professionisti di entrambe le discipline.
Per attuare questa prospettiva congiunta,
si è deciso di indagare uno dei
dispositivi ancora oggi centrali della
pratica didattica: il libro di testo.
Descrizione
Il progetto Italmatica consiste nella
raccolta e nell’analisi, dal punto di vista
linguistico e matematico, di un
corpus (DFA-Italmatica) di libri di testo
scolastici di matematica in lingua
italiana della scuola elementare e media,
al fine di delinearne le caratteristiche
e i possibili ostacoli per la comprensione
da parte di allieve e allievi.
86
Centro competenze didattica della matematica – Progetti
L’argomento matematico selezionato
per la ricerca è interno all’ambito
geometrico e riguarda i poligoni,
in un’ottica di continuità dalla
scuola elementare alla scuola media;
questo tema, infatti, permea tutta
la scuola dell’obbligo. La prima fase
ha riguardato la composizione
del corpus, formato da 142 libri: 129
provengono dal contesto editoriale
italiano e 13 dal contesto svizzero
(di cui 7 dal Canton Ticino e
6 dal Canton Grigioni).
L’intenzione principale è di caratterizzare
il libro come mediatore testuale
tra la disciplina e il lettore: in questo
senso si è cercato di individuarne le caratteristiche
strutturali e compositive,
le modalità comunicative tipiche,
gli intenti pragmatici e pedagogici,
con il fine di identificare anche possibili
ostacoli per la comprensione. Questi
ostacoli infatti non risiedono in uno spazio
di imprecisioni o incoerenze
esclusivamente intrinseco alla disciplina,
ma riguardano anche la dimensione
linguistico-comunicativa, andando
così a comporre un quadro articolato
di elementi critici. In questo senso,
le analisi condotte hanno spesso integrato
prospettive teoriche e metodologiche
provenienti dalle due discipline:
elementi di linguistica del testo
e di didattica della matematica
vengono fusi in riflessioni riferite
all’imprescindibile dimensione di
multimodalità del libro scolastico, alla
pragmatica del libro di testo, all’inevitabile
rapporto tra testo verbale e figure,
oppure ad analisi di rilievi lessicali
specificatamente riferiti a termini
ed espressioni matematiche. Per
attuare questo tipo di analisi si sono
adottate metodologie di tipo qualitativo
ma anche quantitativo, attraverso
l’utilizzo di software di analisi
(UAM Corpus Tool, Atlas.ti) e di trattamento
automatico del linguaggio
(p. es. Corrige.it, TalTaC).
Risultati
Le analisi dei libri di testo hanno messo
in luce un panorama complesso,
da cui emerge come le diverse scelte
di tipo linguistico e testuale, effettuate
dai costruttori di senso di un libro
di testo (Bezemer & Kress, 2010),
possono influenzare il lettore in fase di
apprendimento della matema-
tica. Queste analisi sono riportate in
numerosi articoli di ricerca scaturiti nel
corso degli anni (ad esempio Demartini,
Sbaragli & Ferrari, 2020; Sbaragli,
Canducci & Demartini, 2021), ma
soprattutto all’interno del volume conclusivo
dei primi tre anni del progetto
(Sbaragli & Demartini, 2021), in uscita
in concomitanza col convegno
Italmatica per tutti (15-16 ottobre, DFA-
SUPSI di Locarno). Tale volume raccoglie
i risultati del progetto, andando
di fatto a costituire un contributo
unico nel panorama di ricerca in didattica
della matematica e dell’italiano:
in esso si ripercorrono le fasi del
progetto, si discutono le scelte
metodologiche e teoriche, e si presentano
le analisi qualitative e quantitative
dalle quali emergono spunti di
riflessione tanto per i ricercatori
quanto per gli insegnanti.
Infine, avendo ottenuto un prolungamento
di sei mesi, il progetto continuerà
fino a febbraio 2022, dando l’opportunità
ai ricercatori di esplorare,
attraverso indagini nelle classi, se e come
gli ostacoli individuati in fase di
analisi dei libri possano effettivamente
incidere sulla comprensione da parte
degli studenti.
Bibliografia di riferimento
Bezemer, J., & Kress, G. (2010). Changing
Text: A Social Semiotic Analysis of Textbooks.
Designs for Learning, 3(1–2), 10–29.
Colombo, A., & Pallotti, G. (A cura di). (2014).
L’italiano per capire. Aracne.
Cortelazzo, M. A. (1994). Lingue speciali,
la dimensione verticale. Unipress.
De Rienzo, F., & Piemontese, M. E. (2016).
(A cura di). Educazione linguistica e apprendimento/insegnamento
delle discipline matematcoscientifiche.
Aracne.
Duval, R. (1995). Sémiosis et pensée humaine :
registres sémiotiques et apprentissages
intellectuels. Peter Lang.
Ferrari, P. L. (2021). Educazione matematica,
lingua, linguaggi. Costruire, condividere e comunicare
matematica in classe. UTET Università.
Gualdo, R., & Telve, S. (2011). Linguaggi specialistici
dell’italiano. Carocci.
Lavinio, C. (2004). Comunicazione e linguaggi
disciplinari. Per un’educazione linguistica trasversale.
Carocci.
Sbaragli, S., & Franchini, E. (2014). Valutazione
didattica delle prove standardizzate di matematica
di quarta elementare. Dipartimento formazione
e apprendimento, SUPSI.
Sbaragli, S., & Franchini, E. (2018). Valutazione
didattica delle prove standardizzate di matematica
di quinta elementare. Dipartimento formazione
e apprendimento, SUPSI.
Sfard, A. (2008). Thinking as communicating:
Human development, the growth of discourses, and
mathematizing. Cambridge University Press.
Snow, C. P. (1959). The two cultures and the
scientific revolution (Vol. 960). Cambridge University
Press.
Principali pubblicazioni del progetto
Sbaragli, S., & Demartini, S. (A cura di). (2021).
Italmatica. Lingua e strutture dei testi scolastici
di matematica. Dedalo.
Sbaragli, S., Demartini, S., & Franchini, E. (2021).
Le difficoltà di comprensione e di gestione
dei termini specialistici della geometria all’ingresso
della scuola secondaria di primo
grado. La matematica e la sua didattica, 29(1), 7-37.
Sbaragli, S., Canducci, M., & Demartini, S.
(2021). Le modalità logico-argomentative
nei testi scolastici di geometria della scuola
elementare e media in lingua italiana.
Didattica della matematica. Dalla ricerca alle
pratiche d’aula, 9, 44-71.
https://doi.org/10.33683/ddm.21.9.3
Canducci, M., Rocci, A., & Sbaragli, S. (2021).
The influence of multimodal textualization in
the conversion of semiotic representations
in Italian primary school geometry textbooks.
Multimodal Communication, 10(2), 157-174.
https://doi.org/10.1515/mc-2020-0015
Demartini, S., Fornara, S., & Sbaragli, S. (2020).
Se la sintesi diventa un problema. Alcune
caratteristiche del linguaggio specialistico della
matematica in prospettiva didattica. In J.
Visconti, M. Manfredini & L. Coveri (A cura di),
Linguaggi settoriali e specialistici: sincronia,
diacronia, traduzione, variazione. Atti del XV
Congresso Internazionale SILFI, Genova, 28-30
maggio 2018 (pp. 487-494). Cesati.
Canducci, M., Demartini, S., Franchini, E.,
& Sbaragli, S. (2020). I materiali didattici che
vorrei: il punto di vista dei docenti di matematica.
Scuola ticinese, 337: Anno XLIX, Serie
IV, 1/2020, 57-62.
Sbaragli, S., Demartini, S., Franchini, E., & Canducci,
M. (2020). Grado di soddisfazione e utilizzo
del libro di testo di matematica da parte dei
docenti di scuola primaria italiana. Form@re -
Open Journal per la formazione in rete, 20(3), 132 -
153. http://dx.doi.org/10.13128/form-9244
Demartini, S., Sbaragli, S., & Ferrari, A. (2020).
L’architettura del testo scolastico di matematica
per la scuola primaria e secondaria di
primo grado. Italiano LinguaDue, 12(2), 160-180.
https://riviste.unimi.it/index.php/promoitals/
article/view/14979/13889
Sbaragli, S. (2020). La complessità del definire
in matematica. In B. D’Amore & S. Sbaragli
(A cura di). Didattica della matematica, disciplina
scientifica per una scuola efficace, Atti del XXXIV
convegno Incontri con la matematica (pp. 19-22).
Pitagora.
Demartini, S., & Sbaragli, S. (2019). La porta di
entrata per la comprensione di un problema:
la lettura del testo. Didattica della matematica.
Dalla ricerca alle pratiche d’aula, 5, 9-43.
https://www.journals-dfa.supsi.ch/index.php/
rivistaddm/article/view/56
87
Centro competenze didattica della matematica – Progetti
MaMa: Matematica per la scuola elementare
Silvia Sbaragli, Luca Crivelli, Angelica Di Domenico, Carlo Mina & Monica Panero, DDM,
DFA-SUPSI; Claudio Poretti, già direttore Zona Monte Brè, Lugano; Monica Treppiedi, docente
SE Minusio
Materiali per docenti e allievi di scuola elementare
progettati per insegnare e apprendere la matematica
in modo innovativo e didatticamente efficace.
Responsabile del progetto
Silvia Sbaragli
silvia.sbaragli@supsi.ch
Unità di riferimento
Centro competenze didattica
della matematica (DDM), DFA-SUPSI
Enti finanziatori
Dipartimento dell’educazione, della cultura
e dello sport (DECS), Cantone Ticino
Partner del progetto
Officina 103 (progettazione grafica);
Vanessa Viganò (webmaster);
Dedalos R&D; Centro di risorse didattiche
e digitali (CERDD),
Dipartimento dell’educazione, della cultura
e dello sport (DECS), Cantone Ticino
Stato del progetto
2019/2024, 24/60 mesi
Introduzione e obiettivi del progetto
Il progetto MaMa, commissionato
dal Dipartimento dell’educazione, della
cultura e dello sport, ha lo scopo di
raccogliere, revisionare e creare significativi
materiali di matematica per la
scuola elementare, per rispondere alle
esigenze manifestate da docenti e
direttori del territorio. Gli obiettivi del
progetto sono i seguenti:
◆ Produrre materiali didattici innovativi
riguardanti tutti gli ambiti di
competenza dell’area matematica
– Numeri e calcolo, Geometria,
Grandezze e misure – validati
dal punto di vista matematico e differenziabili
in base alle competenze
degli allievi.
◆ Favorire l’implementazione del
Piano di studio della scuola dell’obbligo
ticinese (DECS, 2015) nelle
classi, creando materiali e supporti
ad esso conformi.
◆ Creare una piattaforma per la diffusione
online dei materiali.
Descrizione
Il progetto, della durata di cinque anni,
prevede la produzione dei materiali
dalla prima alla quinta elementare per
l’ambito di Numeri e calcolo nei primi
due anni, di Geometria nel terzo e quarto
anno, e di Grandezze e misure nel
quinto anno.
I materiali MaMa sono gratuitamente
scaricabili dalla piattaforma mama.edu.
ti.ch, dove si trovano suddivisi in
due grandi categorie: il materiale per il
docente e il materiale per l’allievo.
Il materiale per il docente contiene
diverse proposte didattiche che
consentono all’insegnante di progettare
delle situazioni di insegnamentoapprendimento
motivanti e ricche
di significato. Tale materiale è suddiviso
nelle seguenti sezioni:
◆ Linee guida: informazioni riguardanti
l’intero progetto e la sua struttura,
oltre alle basi teoriche e didattiche
del materiale.
◆ Contesti di senso: indicazioni di contesti
legati al mondo reale che si prestano
per favorire situazioni problema,
ossia esperienze di apprendimento
che vengono affrontate in
chiave problematica.
◆ Pratiche didattiche: proposte legate
a forme didattiche che tengono
in considerazione l’importanza
dell’apprendimento attivo e del fare,
ossia dell’imparare facendo. Tra
le principali forme didattiche prese
in considerazione vi sono il laboratorio
matematico e le attività a
postazioni.
◆ Problemi: vari approcci e proposte
per trattare questo fondamentale
tema nella pratica didattica.
◆ Giochi: proposte ludiche che favoriscono
l’apprendimento.
◆ Supporti: materiali di sostegno utili
allo svolgimento delle attività.
Il materiale per l’allievo è costituito
da una ricca banca dati di schede didattiche,
scaricabili in formato PDF, dif-
88
Centro competenze didattica della matematica – Progetti
ferenziabili da parte del docente. All’interno
di ciascun ambito di competenza,
le schede sono divise per argomenti
e contenuti matematici specifici allo
scopo di facilitare la ricerca del materiale
da parte dei docenti.
Questi argomenti e contenuti sono
richiamati anche nei contesti di senso,
nelle pratiche didattiche, nei problemi
e nei giochi, in modo da rendere evidenti
per il docente i legami tra le
attività che può proporre alla classe e
le eventuali schede con cui l’allievo
può contestualmente allenare o consolidare
gli apprendimenti.
La piattaforma web mama.edu.ti.ch,
creata in maniera da rendere la
sua fruizione il più facile e funzionale
possibile, sarà liberamente accessibile
a tutti i docenti.
Nella sezione “Materiali didattici”
della piattaforma confluiranno tutte le
proposte disponibili che il docente
potrà filtrare grazie a diversi parametri.
Un primo filtro possibile consiste nel
selezionare il tipo di materiale tramite
un tab diretto in alto alla pagina o
di fare una ricerca per parole chiave.
All’interno dei materiali specifici è
possibile aggiungere ulteriori filtri che
si sommano tra loro per consentire
una ricerca sempre più mirata: classe
di riferimento, ambito (con la scelta
di argomenti e contenuti). All’interno
delle diverse tipologie di materiale
saranno inoltre presenti ulteriori filtri
specifici: ad esempio nei contesti di
senso e nelle pratiche didattiche ci sarà
un filtro per traguardi di competenza,
mentre nelle schede didattiche si potrà
fare una ricerca per aspetti di competenza
previsti dal Piano di studio. Gli
insegnanti potranno anche salvare in
una cartella personale i materiali “preferiti”,
catalogandoli e ordinandoli
a piacimento.
Conclusioni
Il progetto è visionato da un gruppo di
Direzione di progetto (DdP) diretto
dal capo della Sezione scuole comunali
ed è costantemente sottoposto all’a-
nalisi critica di diversi docenti di scuola
elementare. Da tali confronti sono
stati raccolti utili feedback per il miglioramento
costante del lavoro. Il progetto
MaMa, insieme ai primi materiali
impaginati e a un prototipo della
piattaforma, è stato presentato ai docenti
del territorio durante gli atelier
“Buone pratiche” di agosto 2020 e 2021,
riscontrando un grande interesse.
Bibliografia di riferimento
Dipartimento dell’educazione, della cultura
e dello sport (2015). Piano di studio della scuola
dell’obbligo ticinese. DECS, Divisione scuola.
Principali pubblicazioni del progetto
https://mama.edu.ti.ch/
Sbaragli, S. (2022). Linee guida del progetto
MaMa. Impostazione metodologica, disciplinare
e didattica del progetto. Ambito Numeri e calcolo.
DFA-SUPSI.
Altri output del progetto
Convegni a cui si è partecipato: Atelier “Buone
pratiche”, Bellinzona e Mendrisio, 19-20 agosto
2020, 20-21 agosto 2021.
Immagine 1. Un esempio di scheda per l’allievo (a sinistra) e di pratica didattica per il docente (a destra)
89
Centro competenze didattica della matematica – Progetti
Prove standardizzate di matematica per la verifica
delle Competenze Fondamentali
Elena Franchini, DDM, DFA-SUPSI; Alberto Piatti, Direzione, DFA-SUPSI
Elaborazione di una prova comune a tutte le regioni
linguistiche della Svizzera che valuti le competenze di base
in matematica raggiunte dagli allievi del 4° anno scolastico
(seconda elementare).
Responsabile del progetto
Alberto Piatti
alberto.piatti@supsi.ch
Unità di riferimento
Centro competenze didattica
della matematica (DDM), DFA-SUPSI
Enti finanziatori
Conferenza svizzera dei direttori cantonali
della pubblica educazione (CDPE)
Partner del progetto
Centro competenze innovazione
e ricerca sui sistemi educativi (CIRSE),
DFA-SUPSI; Université de Genève (UNIGE);
Pädagogische Hochschule Thurgau (PHTG)
Stato del progetto
2020/2025, 24/60 mesi
Presentazione
Il progetto ha come obiettivo l’elaborazione
di una prova comune a tutte le
regioni linguistiche della Svizzera che
valuti le competenze di base in matematica
raggiunte dagli allievi del 4°
anno di scuola. Lo sviluppo dei quesiti
parte da un quadro di riferimento
condiviso che considera sia il modello
di competenza HarmoS (CDPE, 2011)
che i curricola e le pratiche di insegnamento
specifiche di ogni regione.
Nello specifico sono oggetto di valutazione
due ambiti: Numeri e calcolo
e Geometria, e cinque degli otto aspetti
di competenza del modello
HarmoS per la matematica (Immagine
1): Sapere, riconoscere e descrivere;
Eseguire e applicare; Utilizzare strumenti;
Matematizzare e modellizzare; Interpretare
e riflettere sui risultati. Il test è
di tipo computer-based e sarà somministrato
su tablet a livello nazionale
nella primavera del 2024. Un gruppo
di esperti di matematica provenienti
dalle tre regioni linguistiche della
Svizzera si è occupato di sviluppare
i quesiti e di tradurli nelle tre lingue
(italiano, francese e tedesco), successivamente
implementati in formato
digitale dai ricercatori del CIRSE.
Le principali fasi di lavoro
Per costruire e validare i quesiti si attuano
le seguenti fasi:
◆ a partire da settembre 2020 il grup-
po di esperti in matematica ha
elaborato un quadro teorico a partire
dal quale sono stati sviluppati
132 quesiti iniziali suddivisi negli
ambiti e aspetti di competenza
testati, concentrandosi nello specifico
su 17 delle 30 competenze
descritte in CDPE (2011);
◆ a gennaio 2021 sono state condotte
interviste retrospettive ad un
campione limitato di allievi di terza
elementare per verificare che
i processi di pensiero del bambino
fossero coerenti con quanto
richiesto nel quesito (pre-test pilota
qualitativo);
◆ da febbraio 2021 a luglio 2021 i diversi
gruppi hanno ultimato la creazione
dei quesiti in base alle riflessioni
emerse dalle interviste e
hanno completato la traduzione
nelle tre lingue. Parallelamente sono
stati registrati gli audio da accompagnare
ai testi dei quesiti in
modo da supportare l’allievo qualora
avesse difficoltà nella lettura;
◆ a settembre 2021 si è svolto un
pre-test pilota quantitativo in 7 scuole
di ogni regione linguistica per
testare i quesiti;
◆ tra novembre e dicembre 2021
gli esperti di matematica hanno
avuto modo di revisionare i quesiti
sulla base dei risultati delle
analisi del pre-test pilota, insieme ad
una revisione esterna da parte di
90
Centro competenze didattica della matematica – Progetti
docenti ed esperti in didattica
della matematica che ha permesso
un ulteriore controllo della
giusta corrispondenza con le competenze
di base oggetto dei
quesiti;
◆ a fine dicembre 2021, gli esercizi
dovranno essere pronti per essere
utilizzati nel test pilota della primavera
2022, in cui verrà coinvolto
un campione rappresentativo
di allievi per tutte e tre le regioni
linguistiche;
◆ in base ai risultati ottenuti si potranno
ancora modificare e selezionare
i quesiti per renderli definitivi
in vista del test principale della
primavera 2024.
Caratteristiche principali dei quesiti
I quesiti soddisfano i requisiti metodologici
e didattici per studi su larga
scala e rispettano i diversi aspetti
culturali delle varie regioni linguistiche.
La formulazione dei quesiti tiene
conto delle competenze di base nella
lettura e comprensione di allievi di
seconda elementare. Per ogni ambito
e aspetto di competenza sono stati
elaborati quesiti di due livelli di difficoltà.
Sono state utilizzate le seguenti tipologie
di quesito:
◆ Multiple Choice: l’allievo sceglie una
delle tre opzioni presenti.
◆ Sì/No: l’allievo decide se una possibilità
è applicabile o meno in base
al quesito posto.
◆ Drag and Drop: l’allievo trascina
con il dito un campo in una possibile
posizione.
◆ Image Map: l’allievo sceglie un’immagine
toccandola.
◆ Inserimento del testo: l’allievo per
rispondere alla domanda utilizza
una tastiera presente sullo schermo
con cifre da 0 a 9, i caratteri “+”, “-”
e un tasto di cancellazione.
Bibliografia di riferimento
CDPE (2011). Competenze fondamentali per la
matematica: standard nazionali di formazione
approvati dall’Assemblea plenaria della CDPE il 16
giugno 2011. https://edudoc.ch/record/96785/
files/grundkomp_math_i.pdf.
https://vecof-svizzera.ch/
Immagine 1. Modello di competenza matematica (HarmoS)
91
Centro competenze didattica bisogni educativi, dell’italiano scuola lingua e società di scolarizzazione – Informazioni generali
D
I
L
S
92
Centro competenze
didattica dell’italiano lingua
di scolarizzazione (DILS)
Prof. Simone Fornara
Responsabile, Centro competenze
didattica dell’italiano lingua di scolarizzazione
Introduzione
Il Centro si occupa della ricerca e della formazione di base e continua nell’ambito
dell’insegnamento dell’italiano nel Canton Ticino, con particolare attenzione
per la scuola dell’obbligo. Il Centro, le cui basi poggiano su ricerche effettuate presso
l’istituto di formazione negli anni passati, ha sviluppato un interesse particolare
per un’ampia fascia di temi legati all’apprendimento dell’italiano in contesto
scolastico, all’educazione linguistica delle giovani generazioni e alla formazione
linguistica degli adulti. In tutti questi ambiti si è perseguito e si persegue il tentativo
di implementare i risultati della ricerca nei piani di studio della scuola dell’obbligo
e nei curricola formativi offerti dal Dipartimento formazione e apprendimento, sia
attraverso il costante aggiornamento dei piani di formazione, sia attraverso il
coinvolgimento diretto di studenti e docenti attivi sul territorio nei lavori di ricerca
e nei corsi di formazione continua collegati a essi.
Missione
La finalità principale del Centro è la promozione di una ricerca fortemente situata,
che risponda alle reali esigenze della scuola sul territorio, a partire dall’analisi
della situazione linguistica attuale per sperimentare e proporre soluzioni didattiche
innovative ed efficaci. Il Centro si propone inoltre di rinsaldare e aggiornare
i collegamenti tra i nuovi piani di formazione della scuola dell’obbligo, per ciò che
riguarda l’insegnamento dell’italiano, e il percorso formativo degli studenti
del Dipartimento formazione e apprendimento. Una ricerca didattica fortemente
situata è possibile solo in presenza di un forte legame tra il Centro e il territorio.
Per questo i progetti di ricerca nascono dalla collaborazione con le istanze operanti
in Canton Ticino nel settore scolastico (Dipartimento dell’educazione, della cultura
e dello sport, Sezione delle scuole comunali, Sezione dell’insegnamento medio,
Sezione dell’insegnamento medio superiore, circondari, ispettorati e singoli istituti
scolastici) e dalla conoscenza delle problematiche linguistiche presenti sul campo.
Ricerca
Il Centro promuove progetti che contemplano la collaborazione con il singolo
istituto scolastico, interessato all’analisi e alla sperimentazione di percorsi didattici
o alla valutazione dei propri percorsi formativi in ambito linguistico, la ricerca in
collaborazione con altri istituti universitari della Confederazione, la ricerca sovvenzionata
dal Fondo nazionale svizzero e la collaborazione internazionale.
I temi sui quali sono incentrati i più importanti progetti del Centro sono i seguenti:
◆ la ricerca in didattica dell’italiano nell’ambito della Scuola elementare,
con indagini sull’ortografia, sull’apprendimento della riflessione metalinguistica,
sul parlato puerile, sulla lettura, sulla punteggiatura, sulla costruzione
del testo, sulla revisione del testo scritto e sulla scrittura, che costituiscono nel
loro insieme una competenza specifica d’avanguardia riconosciuta a livello
internazionale;
◆ l’analisi delle caratteristiche della lingua italiana usata dalle nuove generazioni
in contesto scolastico e fuori da scuola, con particolare riferimento alla lingua
scritta contemporanea;
◆ lo studio dei processi di apprendimento alla base dell’acquisizione del linguaggio
e dello sviluppo delle competenze linguistiche e comunicative nei bambini
93
Centro competenze didattica dell’italiano lingua di scolarizzazione – Presentazione
e nei ragazzi in riferimento ai diversi ordini scolastici e tenendo conto dei fattori
che li possono influenzare;
◆ l’analisi delle pratiche didattiche in uso negli istituti scolastici ticinesi per l’insegnamento
dell’italiano;
◆ il ruolo dell’italiano come lingua di comunicazione e le strategie per promuoverne
l’apprendimento nel contesto della formazione;
◆ il ruolo dell’italiano come lingua di scolarizzazione nelle materie diverse dall’italiano,
come la matematica e le scienze.
Divulgazione
Parallelamente, il Centro si occupa della divulgazione dei risultati delle ricerche
e delle sperimentazioni attraverso l’organizzazione di convegni, giornate di studio
e incontri, e attraverso la pubblicazione di articoli, riviste e volumi che rendano
disponibili a tutti, e in particolare a chi opera nel campo dell’educazione linguistica,
i prodotti concreti e gli aggiornamenti teorici scaturiti dai diversi progetti.
Pubblicazioni
I collaboratori e le collaboratrici del Centro competenze didattica dell’italiano lingua
di scolarizzazione sono da sempre impegnati nella divulgazione dei risultati delle
ricerche e delle sperimentazioni didattiche attraverso un’intensa attività di partecipazione
a convegni, congressi, giornate di studio e altre iniziative, e attraverso la
pubblicazione di libri, articoli e contributi di vario genere, destinati sia agli specialisti
del settore, sia al grande pubblico. Il Centro coordina inoltre la rivista DidIt «Didattica
dell’italiano. Studi applicati di lingua e letteratura», una rivista scientifica dedicata
alla didattica della lingua e della letteratura dell’italiano L1 e L2/LS, nata
dalla collaborazione con l’Alta Scuola Pedagogica dei Grigioni (PHGR). La rivista risponde
allo scopo di fornire uno strumento di ricerca, riflessione e aggiornamento
per tutti coloro che operano, come studiosi, ricercatori e docenti, nel contesto della
didattica dell’italiano sia come L1 sia come lingua seconda o lingua straniera.
94
Centro competenze didattica dell’italiano lingua di scolarizzazione – Presentazione
Lista delle collaboratrici e dei collaboratori
Prof. Simone Fornara
Responsabile
simone.fornara@supsi.ch
orcid: 0000-0002-2700-5368
Francesca Antonini
francesca.antonini@supsi.ch
Anna Bosia
anna.bosia@supsi.ch
Prof. Luca Cignetti
luca.cignetti@supsi.ch
orcid: 0000-0002-4318-5514
Daniele Dell'Agnola
daniele.dellagnola@supsi.ch
Prof. Silvia Demartini
silvia.demartini@supsi.ch
orcid: 0000-0002-0885-4786
Sara Giulivi
sara.giulivi@supsi.ch
orcid: 0000-0002-4482-4621
Elisa Manetti
elisa.manetti@supsi.ch
orcid: 0000-0003-4958-0387
Denise Piricò
denise.pirico@supsi.ch
Livia Radici Tavernese
livia.radici@supsi.ch
Indice dei progetti
AEREST
An Ecological Reading Efficiency
Screening Tool
p. 96
Forme e ritmi della lettura
nella scuola
p. 98
TITAN. TrIgger Tools
and Algorithms in the
management of chronically
ill home care patieNts
p. 100
Dynamico
p. 102
Leggere il “non-scritto”
L’impiego delle abilità
inferenziali nella lettura
p. 104
ReadLet
Una piattaforma ICT per la
valutazione dell’efficienza di lettura
p. 106
Sgrammit
Scoprire la grammatica
dell’italiano
p. 108
Centro di Didattica della lingua
e della letteratura
italiana (CDLLI e CDLLI2)
p. 110
95
Centro competenze didattica dell’italiano lingua di scolarizzazione – Progetti
AEREST
An Ecological Reading Efficiency Screening Tool
Sara Giulivi, DILS e BESS, DFA-SUPSI; Claudia Cappa, IFC, CNR
Come valutare, in modo “ecologico” e inclusivo, le abilità
di lettura e comprensione del testo di studenti e allievi?
Responsabile del progetto
Sara Giulivi
sara.giulivi@supsi.ch
Unità di riferimento
Centro competenze didattica dell’italiano
lingua di scolarizzazione (DILS), DFA-SUPSI
Enti finanziatori
DFA-SUPSI
Partner del progetto
Istituto di Fisiologia Clinica (IFC),
Consiglio nazionale delle ricerche (CNR)
Stato del progetto
2019/2024, 24/24 mesi
Progetto
AEREST si inserisce nell’ambito delle
ricerche sulle difficoltà di lettura.
Leggere e saper comprendere un testo
scritto sono al giorno d’oggi abilità
fondamentali, sia a scuola che nella vita
quotidiana di ciascuno. Studiare,
ma anche leggere per piacere o per capire
le istruzioni di un qualsiasi dispositivo
richiede una lettura ‘efficiente’,
una lettura che consenta di decodificare
correttamente un testo scritto
e di comprenderlo in tempi relativamente
brevi.
In una prospettiva inclusiva, la ricerca
AEREST intende offrire agli insegnanti
la possibilità di valutare in modo
adeguato ed “ecologico” l’efficienza
di lettura degli allievi, e di sostenere
al meglio gli apprendimenti di
coloro che manifestano difficoltà in una
o più delle abilità legate alla lettura
o alla comprensione del testo.
Obiettivi
Scopo di AEREST è la realizzazione
di uno strumento di screening in grado
di consentire una valutazione ‘ecologica’
dell’efficienza di lettura di studenti
e allievi di scuola elementare e
media.
Generalmente, tre sono i parametri
che vengono considerati nella valutazione
dell’abilità di lettura: la correttezza
della decodifica, la velocità,
la performance nella comprensione
del testo. Gli strumenti di valutazione
attualmente disponibili appaiono
inadeguati, in quanto misurano separatamente
le suddette abilità. Ciò
impedisce l’identificazione di quegli
allievi che riescono bene nelle singole
abilità sottostanti la lettura, se messe
in atto e valutate singolarmente, ma
che manifestano difficoltà nell’integrazione
delle stesse.
Il protocollo elaborato nel corso della
ricerca AEREST si basa su un nuovo
parametro di efficienza di lettura che
offre una misura combinata di velocità
e accuratezza di lettura, abilità di
comprensione, tempi di risposta.
Il test, implementato su tablet, è concepito
in modo tale da risultare di
facile e veloce somministrazione da parte
degli insegnanti. È stato creato
in quattro differenti versioni: per allievi
di 3a, 4a, 5a elementare, e per studenti
di 1a media.
Nel corso dell’anno scolastico 2017-18
il test è stato somministrato a circa
200 allievi di scuola elementare in Canton
Ticino (SE di Novaggio) e in Italia
(Ist. Comprensivo di Manciano
Capalbio, GR); nel 2018-19, a circa 120
allievi di 1a media in Ticino (SM Bedigliora)
e a circa 250 allievi di scuola
elementare in Italia (Ist. Comprensivo
di Manciano Capalbio).
Principali risultati
L’analisi dei dati, ancora parziale data
la mole del campione, ha permesso
di osservare che il protocollo consente:
1. l’identificazione di una varietà
di profili di lettori, per i quali si potranno
individuare strategie di
supporto mirate;
2. una valutazione accurata delle
abilità di lettura dei singoli allievi;
96
Centro competenze didattica dell’italiano lingua di scolarizzazione – Progetti
3. una restituzione dettagliata e intuitiva
dei risultati agli insegnanti;
4. la possibilità di raccogliere e integrare,
grazie alla piattaforma ReadLet
(www.readlet.it) grandi quantità
di dati di varia natura (dati di decodifica,
dati touch, dati relativi ai
tempi di lettura o di risposta a domande
di comprensione, tracciamento
oculare ecc.), in grado
di informare la ricerca scientifica
e di guidare le scelte che, in ambito
educativo, permetteranno di
progettare training mirati, indispensabili
per sostenere efficacemente
gli apprendimenti di tutti gli allievi.
Bibliografia di riferimento
De Beni, R, Cornoldi, C., Vocetti, C., AAVV
(2013), Nuova guida alla comprensione del testo
1-2-3-4. Edizioni Erickson.
Padovani, R. (2006). La comprensione del
testo scritto in età scolare. Una rassegna sullo
sviluppo normale e atipico. Psicologia clinica
dello sviluppo, 10 (3), 369-398.
Reed, S.K. (2012). Cognition. Theories and
Applications. CENGAGE learning.
Ferro, M., Cappa, C., Giulivi, S., Marzi, C., Nahli,
O., Cardillo, F. A., & Pirrelli, V. (2018, 10).
ReadLet: Reading for Understanding. In 2018
IEEE 5th International Congress on Information
Science and Technology (CiSt) (pp. 1-6). IEEE.
Principali pubblicazioni del progetto
Cappa, C., Ferro, M., Giulivi, S., (in press).
Valutare le difficoltà di lettura in classe, fra
“ecologia” e tecnologie, in V. Garulli, L. Pasetti,
M. Viale (a cura di), Disturbi specifici dell’apprendimento
e insegnamento linguistico, 49-69.
Giulivi, S., Cappa, C., Ferro, M. (2021), Le
difficoltà di lettura: limiti o soglie calpestabili?,
Scuola Ticinese, 339, 31-37.
Ferro, M., Giulivi S., and Cappa C. (2020),
“The AEREST Reading Database”,
in Proceedings of 7th Italian Conference on
Computational Linguistics (CLIC-IT’20), Monti J.,
Dell’Orletta F., and Tamburini F. (eds.),
ISBN 979-1-280136-282, Accademia University
Press.
Ferro, M., Cappa, C., Giulivi, S., Marzi, C., Nahli,
O., Cardillo, F. A., & Pirrelli, V. (2018). ReadLet:
Reading for Understanding. In 2018 IEEE 5th
International Congress on Information Science and
Technology (CiSt) (pp. 1-6). IEEE.
Ferro, M., Cappa, C., Giulivi, S., Marzi, C.,
Cardillo, F. A., & Pirrelli, V. (2018, 25-28.9) Read-
Let: an ICT platform for the assessment of
reading efficiency in early graders. [Presentazione].
11th international conference on the
mental lexicon 2018 Edmonton, Alberta,
Canada.
Immagine 1. Esempio di piano di efficienza di lettura, per classe
Immagine 2. Esempio di restituzione della valutazione di un allievo
97
Centro competenze didattica dell’italiano lingua di scolarizzazione – Progetti
Forme e ritmi della lettura nella scuola
Luca Cignetti & Elisa Désirée Manetti, DILS, DFA-SUPSI
La lettura, oltre a essere un fondamentale veicolo
di apprendimento, è – e deve continuare a essere –
anche un piacere.
Responsabile del progetto
Luca Cignetti
luca.cignetti@supsi.ch
Unità di riferimento
Centro competenze didattica dell’italiano
lingua di scolarizzazione (DILS), DFA-SUPSI
Enti finanziatori
Divisione della cultura e degli studi
universitari (DCSU), Dipartimento
dell’educazione, della cultura
e dello sport (DECS), Cantone Ticino
Partner del progetto
Osservatorio culturale del Cantone Ticino
(OC) e Osservatorio linguistico della
Svizzera Italiana (OLSI), Dipartimento
dell’educazione, della cultura e dello sport
(DECS), Cantone Ticino;
Istituto di ricerche economiche (IRE),
Università della Svizzera italiana (USI)
Stato del progetto
2019/2020, 12/12 mesi
Introduzione e dati del progetto
Il progetto “Forme e ritmi della lettura
nella scuola” si inserisce nell’ambito
della ricerca promossa dalla Divisione
della cultura e degli studi universitari
(DCSU) del Dipartimento dell’educazione,
della cultura e dello sport
(DECS) – in collaborazione con l’Osservatorio
culturale del Canton
Ticino, l’Osservatorio linguistico della
Svizzera italiana e l’Istituto di ricerche
economiche dell’Università della
Svizzera italiana – dal titolo “Forme
e ritmi della lettura nel Cantone Ticino”,
il cui scopo consiste nell’evidenziare
le tendenze che caratterizzano la lettura
nel territorio. La lettura, insieme
all’ascolto, al parlato e alla scrittura,
è una delle quattro abilità linguistiche
fondamentali ed è imprescindibile
per lo sviluppo della competenza comunicativa.
Il Piano di studio della
scuola dell’obbligo del Canton Ticino
ricorda come la scuola fornisca
all’allievo le “competenze strumentali
per leggere”, ma anche che non
si può ignorare che “l’educazione alla
lettura passa anche e soprattutto
attraverso lo sviluppo della curiosità
e del piacere di leggere” (p. 97).
zione dei semplici dati numerici, interpretandoli
alla luce dei recenti risultati
della ricerca. Lo scopo finale della
ricerca era infatti quello di evidenziare
e di discutere le tendenze che
caratterizzano la lettura nel territorio
del Cantone Ticino, prestando
particolare attenzione alle prospettive
che caratterizzeranno il futuro
della lettura e alle competenze richieste
dalla literacy fuori e dentro la
scuola.
Descrizione
Il fascicolo è stato realizzato partendo
dall’analisi dei dati delle prove standardizzate
OCSE-PISA (Programme
for International Student Assessment) relative
alle competenze in lettura degli
studenti del Cantone Ticino, messe
a confronto con i risultati di altri
Paesi e confrontandole con altre prove
standardizzate. Il volume raccoglie
dei contributi sia di taglio scientifico sia
maggiormente divulgativo; questi in
particolare si differenziano dai primi non
solo per i contenuti, ma anche per la
loro forma: vi sono interviste, commenti,
e presentazioni di vere e proprie
esperienze didattiche.
Obiettivi di ricerca
Il progetto si poneva come obiettivo
la pubblicazione di un fascicolo dal
titolo “Forme e ritmi della lettura nel
Cantone Ticino. La lettura a scuola”
di taglio prevalentemente divulgativo,
andando tuttavia oltre la presenta-
Risultati e conclusioni
Il progetto è iniziato in settembre
2019 e si è concluso in agosto 2020 con
la pubblicazione del fascicolo “Forme
e ritmi della lettura nel Cantone Ticino.
La lettura a scuola” che risponde ai
quesiti relativi alle principali tendenze
98
Centro competenze didattica dell’italiano lingua di scolarizzazione – Progetti
sulla lettura individuate nella scuola
ticinese – con una particolare attenzione
al ruolo della digitalizzazione
nel campo della reading literacy e alle
prospettive future della lettura dentro
e fuori l’ambiente scolastico. Nei diversi
contributi viene ripetutamente
posto l’accento sul cambiamento di attitudine
rilevato nei confronti della
lettura, che viene considerata sempre
di più un mezzo per adempiere a
dei bisogni pratici (informarsi, comunicare)
e sempre meno un’attività piacevole.
A questo progressivo mutamento
contribuiscono (quasi) sicuramente
le nuove modalità di comunicazione
online per le quali, secondo i sondaggi
qui presi in analisi, si registra da anni
un crescente interesse. Il piacere della
lettura, messo sempre più in secondo
piano da queste attività telematiche,
deve tuttavia essere perpetuato
dalla didattica; leggere, infatti, non
ha solamente un importante valore formativo
(quale veicolo di apprendimento),
ma rappresenta anche una
tappa fondamentale nella crescita
personale e nello sviluppo dell’identità
del lettore. Un utilizzo meccanico
degli strumenti (esercitazioni, riassunti)
nella scuola porta gli allievi a sviluppare
la “tecnica” per la lettura ma
non il “gusto” per essa (Gianni Rodari,
Grammatica della fantasia, 1973). Ricerca
e didattica dovranno quindi
considerare sia le necessità ‘formali’
legate alla literacy sia quelle che interessano
il piacere per la lettura.
Bibliografia di riferimento
Bertocchi, D. (1983). La lettura. Lecce: Milella.
Blezza Picherle, S. (2013). Formare lettori,
promuovere la lettura. Riflessioni e itinerari narrativi
tra territorio e scuola. FrancoAngeli.
Bruno, D., Cappellini, T., Caravaggi, G., Casoni,
M., & Janner, M.C. (2020). Forme e ritmi della
lettura nel Cantone Ticino. Abitudini di lettura e
biblioteche cantonali. DECS.
Colombo, A. (2002). Leggere. Capire e non capire.
Zanichelli.
Consorzio PISA.ch (2018). PISA 2015: Gli allievi
della Svizzera nel confronto internazionale.
Berna-Ginevra: SEFRI/CDPE e Consorzio PISA.ch.
De Beni, R., & Pazzaglia, F. (1991). Lettura
e metacognizione. Attività didattiche per la comprensione
del testo. Erickson.
Ferreri, S. (2012). Non uno di meno. Strategie
didattiche per leggere e comprendere. La Nuova
Italia.
Foucambert, J. (1976). Come si impara a leggere.
Emme.
Rodari, G. (1966). Nove modi per fare odiare
la lettura ai bambini. Giornale dei genitori, 10.
Rodari, G. (1973). Grammatica della fantasia.
Einaudi.
Teruggi, L. A. (2019). Leggere e scrivere a scuola:
dalla ricerca alla didattica. Carocci.
Principali pubblicazioni del progetto
Cignetti, L., & Manetti, E. D. (2021). Forme
e ritmi della lettura nel Cantone Ticino. La lettura
a scuola. DECS.
Cignetti, L., & Manetti, E. D. (in pubblicazione).
“La lettura e la comprensione del testo
a scuola: l’indagine PISA 2018 e il ruolo delle
inferenze”. In Linguisti in contatto 3, Ricerche
di linguistica italiana in Svizzera e sulla Svizzera.
DECS.
Altri output del progetto
Cignetti, L., & Manetti, E. D., (2020, 11).
Forme e ritmi della lettura nel Canton Ticino.
La lettura a scuola. [Presentazione
del progetto]. Bellinzona.
Manetti, E. D. (in preparazione). Leggere
il «non-scritto». Uno studio circa l’impiego delle
abilità inferenziali nella comprensione del testo
scritto nelle scuole post-obbligatorie del Cantone
Ticino. [Dottorato di ricerca].
Immagine 1.
Immagine 2. Copertina del volume
99
Centro competenze didattica dell’italiano lingua di scolarizzazione – Progetti
TITAN. TrIgger Tools and Algorithms in the
management of chronically ill home care patieNts
Daniele Puccinelli, Michela Papandrea, Davide Bertacco, Alessandro Puiatti & Matteo
Besenzoni, DTI-SUPSI; Silvia Demartini, DILS, DFA-SUPSI; Paola Di Giulio & Andrea Cavicchioli,
DEASS-SUPSI; Joachim Steinwendner & Martina Perani, FFHS
TITAN è il frutto dell’incontro di competenze diverse
che lavorano in sinergia: le discipline e i metodi presenti
in SUPSI incontrano gli interessi delle strutture di
cura del territorio ticinese per lo scopo concreto di scoprire
qualcosa di più in campo assistenziale, per il benessere
dei pazienti.
Responsabili del progetto
Daniele Puccinelli
daniele.puccinelli@supsi.ch
Silvia Demartini
silvia.demartini@supsi.ch
Unità di riferimento
Centro competenze didattica dell’italiano
lingua di scolarizzazione (DILS), DFA-SUPSI
Enti finanziatori
SUPSI (progetto di Asse 6)
Partner del progetto
Istituto Dalle Molle di studi sull’intelligenza
artificiale (IDSIA) e Istituto sistemi informativi
e networking (ISIN), Dipartimento
tecnologie innovative (DTI), SUPSI;
Dipartimento economia aziendale, sanità
e sociale (DEASS), SUPSI;
Fernfachhochschule Schweiz (FFHS)
Portatori di interesse:
Associazione assistenza e cura a domicilio
(ACD) Mendrisiotto;
Associazione Locarnese e Valmaggese
di Assistenza e cura a Domicilio
Stato del progetto
2019/2020, 12/12 mesi
Il senso del progetto TITAN:
interdisciplinarità e ricadute pratiche
Questo progetto di ricerca è nato
da un’esigenza concreta nell’ambito
della gestione delle cure domiciliari,
che, per essere gestita, ha richiesto una
mobilitazione di risorse interdisciplinari
presenti in SUPSI (esperti e professionisti
di ambito sanitario, esperti
di computer science e di trattamento automatico
del linguaggio, linguisti).
Ciò ha portato a una fruttuosa collaborazione
fra i dipartimenti coinvolti e
con alcune strutture di cura attive sul
territorio ticinese (Associazione
assistenza e cura a domicilio (ACD)
Mendrisiotto; ALVAD Locarnese
e Vallemaggia).
Descrizione
Il bisogno sorto nell’ambito dell’assistenza
sanitaria era quello di acquisire
maggiori informazioni sui trigger
(«indizi», «segnali») che possono permettere
di identificare − e in una
certa misura di predire − il verificarsi
di un evento avverso probabile per
i pazienti cronici, quindi a rischio, seguiti
tramite interventi di cura domiciliare.
L’evento in questione era la
caduta. La ricerca ha quindi avuto
l’obiettivo primario di sviluppare stra-
tegie per rendere i trigger tool più
efficienti, avvalendosi di interpretazioni
multiprospettiva dei dati grezzi (informazioni
e annotazioni sui pazienti).
Gli enti coinvolti hanno messo a disposizione
un dataset contenente i parametri
clinici, il decorso e la descrizione
del trattamento domiciliare dei
pazienti (con annesse annotazioni
linguistiche degli operatori), in forma
anonima, per migliaia di pazienti.
Tutti i partecipanti al progetto hanno
dovuto sottoscrivere un impegno a
garanzia della privacy, poiché si aveva
a che fare con delicati dati sensibili.
I record medici di vario tipo e formato
(numeri, parole in campi fissi, testi
in campo aperto) vengono compilati
per ogni paziente dai caregiver:
operatori addetti all’assistenza e alla
cura domiciliare che cooperano
alla gestione del paziente e alla sua
costante valutazione multidimensionale.
La natura variegata dei dati ha
richiesto trattamenti specifici e differenziati.
Ad esempio, la dimensione
dell’umore deflesso è stata tra quelle
esaminate anche manualmente in
quanto determinante in relazione
all’evento caduta, e ciò ha permesso di
intercettare espressioni che all’analisi
automatica sarebbero potute sfuggire:
100
Centro competenze didattica dell’italiano lingua di scolarizzazione – Progetti
◆ demoralizzato/-a;
◆ negativo/-a;
◆ avere rimpianto/-i;
◆ sentirsi solo/-a;
◆ giù di morale;
◆ giù di corda;
◆ malinconico/-a;
◆ fare pensieri negativi;
◆ provare disperazione;
◆ preoccupato/-a / avere preoccupazioni;
◆ non sentirsi bene psicologicamente;
◆ deluso/-a;
◆ amareggiato/-a;
◆ sentirsi di peso;
◆ vorrebbe morire/esprime desiderio
di morire etc.
Risultati
In conclusione, risultati sono stati molto
proficui sia sul piano dello sviluppo
metodologico, sia su quello applicativo.
L’esame automatico dei dati svolto
dal team del DTI ha permesso di trovare
significative e sistematiche correlazioni
tra gli eventi (predittori possibili
di rischio di caduta, come, ad esempio,
l’ipertensione, riscontrata nelle car-
telle di pazienti per cui poi si sono
rilevate delle cadute, Immagine 1), mentre
i rilievi qualitativi linguistico-semantici
svolti dalla parte DFA insieme
agli esperti del DEASS hanno consentito
un esame più fine delle annotazioni
linguistiche (che si possono
vedere esemplificate, in forma grezza,
nell’Immagine 2, dove si vedono contesti
in cui compare il sostantivo “piede/-i”,
uno di quelli chiave da esplorare),
da cui è emersa la pervasività di
aspetti come il dolore, la mancanza
di forze, il cattivo umore, le medicazioni
ai piedi, le calzature, e gli ausili
per la deambulazione (stampelle, deambulatori
ecc.). Il tutto per restituire,
nel report e tramite apposite occasioni
d’incontro, materiali di riflessione
e d’intervento a chi gestisce le case
di cura e agli operatori a contatto
coi pazienti, per cogliere anche le più
nascoste avvisaglie di pericolo.
Il lavoro su dati particolari ed eterogenei
ha rappresentato anche una
sfida metodologica per l’intero gruppo
di ricerca, e un’occasione di sviluppo
di metodi e strumenti.
Bibliografia di riferimento
Aggarwal, C. C. (2015). Data Mining: The Textbook.
Springer.
Bolasco, S. (2013). L’analisi automatica dei testi.
Fare ricerca con il text mining. Carocci.
Doupi, P., Svaar, H., Bjørn, B. et al. (2015).
Use of the Global Trigger Tool in patient safety
improvement efforts: Nordic experiences.
Cogn Tech Work 17, 45–54. https://doi.org/
10.1007/s10111-014-0302-2
Dulli, S., Furini, S., & Peron, E. (2009). Data
mining. Metodi e strategie. Springer.
Fellbaum, C. (2005). WordNet and wordnets.
In Brown, Keith et al. (eds.), Encyclopedia
of Language and Linguistics, Second Edition.
Oxford: Elsevier, 665–670.
Gilquin, G. & Gries, S.T. (2009). Corpora
and experimental methods: A state-of-theart
review. In Corpus Linguistics and Linguistic
Theory 5/1, 1–26. DOI: 10.1515/CLLT.2009.001
Altri output del progetto
Sviluppo di mirati tool di analisi.
Report finale interno redatto da tutti i
partecipanti al progetto e curato da Daniele
Puccinelli (data la natura confidenziale dei
dati, la modalità di partecipazione a convegni
e le pubblicazioni sono in fase di discussione
con tutti gli attori coinvolti), presentato in data
26.03.2021 ai responsabili delle case di cura
coinvolte.
Versione alleggerita del report utile a essere
diffusa tra gli operatori delle case di cura (in
corso di redazione).
N cadute –
Correlation of all remote triggers
– 1.0
passo forza –
0.39
– 0.8
beers –
0.13 0.13
– 0.6
rischi in casa –
0.22 0.41 -0.026
– 0.4
ipotensione –
0.23 0.41 -0.037 0.98
– 0.2
calzature –
depressione –
0.29 0.042 -0.23 0.34 0.35
0.26 0.39 0.00071 0.91 0.91 0.34
N cadute –
passo forza –
beers –
rischi in casa –
ipotensione –
calzature –
depressione –
– 0.0
– -0.2
Immagine 1. Correlazione tra i fattori di rischio remoti
Immagine 2. Schermata coi dati linguistici in analisi (note dei caregiver)
101
Centro competenze didattica dell’italiano lingua di scolarizzazione – Progetti
Dynamico
Pierre Dillenbourg & Anthony Peguet, EPFL; Sara Giulivi, DILS e BESS, DFA-SUPSI
Come possiamo rilevare in modo rapido, accurato
e divertente le difficoltà legate alla grafia? Oggi ci aiuta
la tecnologia, grazie a Dynamico, un’applicazione
innovativa pensata per la scuola.
Responsabile del progetto
Pierre Dillenbourg
pierre.dillenbourg@epfl.ch
Unità di riferimento
Centro competenze didattica dell’italiano
lingua di scolarizzazione (DILS), DFA-SUPSI
Enti finanziatori
Stiftung Mercator Schweiz
Partner del progetto
Ecole Polytechnique Fédérale
de Lausanne (EPFL); Istituto Dalle Molle
di studi sull’intelligenza artificiale (IDSIA),
Dipartimento tecnologie innovative (DTI),
SUPSI
Stato del progetto
2019/2024, 12/60 mesi
Progetto
La scrittura è un’abilità essenziale
per i bambini in età scolare. Le difficoltà
di grafia, se non riconosciute
precocemente e adeguatamente prese
a carico, possono avere ricadute
negative sia sugli apprendimenti, sia
sul benessere psico-emotivo del
bambino. Dynamico (www.dynamico.ch)
è un’applicazione sviluppata
dall’Ecole Polytechnique Fédérale de
Lausanne (EPFL) all’interno del progetto
Co-Writer (finanziato da Stiftung
Mercator Schweiz), con lo scopo
di mettere a disposizione di docenti
e terapisti un’applicazione innovativa,
in grado di identificare precocemente,
accuratamente e velocemente eventuali
difficoltà nella grafia.
del livello di sviluppo delle abilità
di grafia del bambino o delle eventuali
difficoltà.
Stato attuale della ricerca
Attualmente, il gruppo di ricerca di
EPFL sta raccogliendo dati utili
a migliorare l’accuratezza dell’applicazione,
convalidare i risultati ed
estenderli a varie lingue target (al momento
italiano, francese, tedesco).
In Ticino, i test Dynamico sono stati
somministrati a oltre 900 bambini,
grazie alla disponibilità di allievi, docenti
e direttori delle scuole di Biasca,
Bioggio, Cadenazzo, Claro, Caslano,
Gnosca, Gorduno, Preonzo.
102
Obiettivo della ricerca
Dynamico ha come obiettivo lo sviluppo
di un’applicazione in grado
di rilevare le caratteristiche della grafia
di bambini in età scolare, in modo
più rapido e accurato rispetto ad
altri strumenti al momento disponibili.
L’applicazione è in grado di misurare
fino a 200 volte al secondo
oltre 100 diverse caratteristiche della
grafia (per es. l’angolo di inclinazione
della penna, la pressione esercitata
sul supporto, la velocità di scrittura
e le relative variazioni ecc). Un algoritmo,
sviluppato dal team di ricerca,
consente poi di utilizzare le diverse misure
rilevate e restituire una stima
Centro competenze didattica dell’italiano lingua di scolarizzazione – Progetti
Bibliografia di riferimento
Gargot, T., Asselborn, T., Zammouri, I., Brunelle,
J., Johal, W., Dillenbourg, P., ... & Anzalone,
S. M. (2021). “It Is Not the Robot Who Learns,
It Is Me.” Treating Severe Dysgraphia Using
Child–Robot Interaction. Frontiers in Psychiatry, 12.
Asselborn, T., Chapatte, M., & Dillenbourg, P.
(2020). Extending the spectrum of dysgraphia:
A data driven strategy to estimate handwriting
quality. Scientific reports, 10(1), 1-11.
Zolna, K., Asselborn, T., Jolly, C., Casteran, L.,
Johal, W., & Dillenbourg, P. (2019).
The dynamics of handwriting improves the
automated diagnosis of dysgraphia.
arXiv preprint arXiv:1906.07576.
Asselborn, T., Gargot, T., Kidziński, Ł., Johal, W.,
Cohen, D., Jolly, C., & Dillenbourg, P.
(2018). Automated human-level diagnosis
of dysgraphia using a consumer tablet.
NPJ digital medicine, 1(1), 1-9.
Immagine 1. Applicazione Dynamico
Immagine 2. Esempio di gioco disponibile sull’app Dynamico
Immagine 3. Attività di scrittura sull’app Dynamico
103
Centro competenze didattica dell’italiano lingua di scolarizzazione – Progetti
Leggere il “non-scritto”
L’impiego delle abilità inferenziali nella lettura
Elisa Désirée Manetti, DILS, DFA-SUPSI
“Saper leggere non significa più aver riconosciuto le parole,
ma aver costruito una relazione tra il contesto e le parole,
che permette di fabbricare il senso.”
(E. Charmeux)
Responsabili del progetto
Elisa Désirée Manetti
elisa.manetti@supsi.ch
Direttori di tesi
Bruno Moretti
bruno.moretti@unibe.ch
Luca Cignetti
luca.cignetti@supsi.ch
Unità di riferimento
Centro competenze didattica dell’italiano
lingua di scolarizzazione (DILS), DFA-SUPSI
Partner del progetto
Universität Bern (UNIBE)
Stato del progetto
2019/2022, 29/36 mesi
Scopo della ricerca
La ricerca dottorale ha come principale
oggetto di indagine le abilità inferenziali,
processi cognitivo-linguistici
essenziali nella lettura e nella comprensione
di testi. Lo studio, di stampo
prevalentemente qualitativo, si concentra
sulla descrizione e sull’analisi delle
strategie che ogni lettore adotta singolarmente
nel processo di trasformazione
dell’implicito (nel testo) in e-
splicito (nella mente) – che porta al
compimento dell’inferenza. I dati necessari
sono stati raccolti in 30 classi
(14 del primo anno e 16 del secondo per
un totale di 385 studenti) di scuola
post-obbligatoria del Cantone Ticino
tra ottobre 2020 e marzo 2021.
Struttura e svolgimento della ricerca
La ricerca è strutturata in due sezioni,
una di stampo teorico e una di stampo
didattico-applicativo. La prima, prevalentemente
di natura compilatoria,
si concentra sugli elementi cognitivi
e testuali che sono oggetto dell’indagine;
la seconda riguarda la raccolta,
l’analisi e la discussione di dati concreti
e attuali relativi al fenomeno inferenziale.
Per questa seconda parte è stata
sviluppata una prova di lettura che
riprende il modello e l’impostazione
delle prove standardizzate somministrate
a livello nazionale e internazionale
quali VeCoF e OCSE-PISA;
tuttavia, al contrario di esse, la prova
presente nella ricerca dottorale è unicamente
incentrata sulla rilevazione
delle abilità inferenziali. La prova, della
durata di 45 minuti, è composta da
nove testi (appartenenti a tipi e generi
testuali differenti) e ventuno domande
di comprensione ed è stata somministrata
ad allievi di età compresa tra
i 15 e i 19 anni che frequentavano una
delle 30 classi partecipanti al progetto.
Primi risultati
Lo scopo primario dichiarato di questo
progetto di ricerca, ovvero raccogliere
e analizzare i dati relativi alle
strategie utilizzate dagli studenti dei
primi due anni di scuola post-obbligatoria
per compiere inferenze, è stato
raggiunto. Diversamente rispetto alle
prove standardizzate, il taglio dato
alla prova di lettura in questione e il
campione di studenti notevolmente
più ridotto hanno permesso di approfondire
maggiormente il genere di
percorso intrapreso singolarmente da
ogni allievo nel processo di esplicitazione
del ragionamento inferenziale.
Questo ha così reso possibile descrivere
in maniera più specifica quali elementi
sono considerati primari per il
problem solving inferenziale, quali tipi
di inferenze sembrano creare maggiori
difficoltà interpretative, e ancora
quali testi sono più adatti per l’analisi
di questo fenomeno così complesso.
Una prima analisi dei dati sembra
104
Centro competenze didattica dell’italiano lingua di scolarizzazione – Progetti
evidenziare una maggiore facilità degli
studenti nella gestione di inferenze
di tipo connettivo (che riguardano principalmente
fenomeni legati alla coerenza
e alla coesione testuale locale) rispetto
a quelle di tipo esclusivamente
elaborativo (che richiedono un maggiore
apporto cognitivo in particolare
in rapporto alle conoscenze pregresse
possedute dal singolo). Relativamente
a questa distinzione sono stati identificati
due elementi che sembrano
giocare un ruolo molto importante nell’attivazione
inferenziale: a livello linguistico
il grado di informatività del testo
(e, più in generale, l’intero co-testo),
mentre a livello cognitivo la capacità
di interazione tra la memoria di lavoro
e la memoria a lungo termine che,
secondo quanto raccolto, sembra
essere direttamente influenzata dalla
strategia di lettura utilizzata.
Considerazioni conclusive
Trattandosi di uno studio di caso,
si è del tutto consapevoli del fatto che
quanto emerso da questa selezione
di classi potrebbe non replicarsi con una
campionatura differente. Lo scopo
ultimo della ricerca vuole infatti essere
quello di identificare possibili future
tracce di ricerca e di approfondimento
per quanto concerne un fenomeno
multidisciplinare e complesso come il
ragionamento inferenziale.
Bibliografia di riferimento
Bertocchi, D. (1983). La lettura. Milella.
Cisotto, L. (2006). Didattica del testo. Processi
e competenze. Carocci.
Ferrari, A. (2014). Linguistica del testo. Principi,
fenomeni, strutture. Carocci.
Freeman, J. B. (2018). Inferences, Inference
Rules, Generalized Conditionals, Adequate
Connections. In S. Oswald & D. Maillat (a cura
di), Argumentation and Inference. Proceedings
of the 2nd European Conference on Argumentation,
Fribourg 2017 (pp. 79-100). College Publications.
Israel, S. E. (a cura di) (2017). Handbook of
Research on Reading Comprehension. Second
Edition. New York: The Guilford Press.
Lavinio, C. (2000). Tipi testuali e processi
cognitivi. In F. Camponovo & A. Moretti,
Didattica ed educazione linguistica (pp. 125-144).
La Nuova Italia.
Levorato, M. C. (1988). Racconti, storie
e narrazioni. I processi di comprensione dei testi.
Il Mulino.
Lombardi Vallauri, E. (2009), La struttura
informativa. Forma e funzione negli enunciati
linguistici. Carocci.
Rickheit, G., & Strohner, H. (a cura di) (1985).
Inferences in text processing. Elseviert Science
Publishers.
Rumelhart, D., & Ortony, A. (1977). The
representation of knowledge in memory.
In R. Anderson, R. J. Spiro & W. Montague
(a cura di), Schooling and the acquisition
of knowledge (pp. 99-135). Erlbaum.
Sbisà, M. (2007). Detto non detto. Le forme della
comunicazione implicita. Roma-Bari: Laterza.
Schank, R. C., & Abelson, R. P. (1977). Scripts,
plans, goals, and understanding. Erlbaum.
Sperber, D., & Wilson, D. (1995). Relevance:
communication and cognition. Blackwell.
Van den Broek, P., Lorch, R. F. Jr., Linderholm,
T., & Gustafson, M. (2001). The effect of
reader’s goals on inference generation and
memory for texts. Memory and Cognition,
29(8), 1081-1087.
Van Dijk, T. A., & Kintsch, W. (1983). Strategies
of Discourse Comprehension. Academic Press.
Principali pubblicazioni del progetto
Cignetti, L., & Manetti, E. D. (a cura di) (2021).
Forme e ritmi della lettura nel Cantone Ticino.
Fascicolo 2. La lettura a scuola. DECS.
Cignetti, L., & Manetti E. D. (in press).
La lettura e la comprensione del testo a scuola:
l’indagine PISA 2018 e il ruolo delle inferenze.
In L. Baranzini, M. Casoni & S. Christopher
(a cura di), Linguisti in contatto 3. Ricerche di linguistica
italiana in Svizzera e sulla Svizzera.
Osservatorio Linguistico della Svizzera Italiana.
Manetti, E. D. (2021). La “misura” della lettura
negli studenti. Le prove standardizzate nel
contesto scolastico ticinese. In L. Cignetti & E.
D. Manetti (a cura di), Forme e ritmi della
lettura nel Cantone Ticino. Fascicolo 2. La lettura
a scuola (pp. 44-65). DECS.
Altri output del progetto
Proposta di comunicazione (con Luca
Cignetti) al Convegno Linguisti in Contatto 3,
Bellinzona, 19-21 novembre 2020.
Proposta di comunicazione al 5° Convegno
sulle didattiche disciplinari, Locarno, 8-9 aprile
2022.
Immagine 1. La suddivisione del campione di studenti
105
Centro competenze didattica dell’italiano lingua di scolarizzazione – Progetti
ReadLet
Una piattaforma ICT per la valutazione dell’efficienza di lettura
Sara Giulivi, DILS e BESS, DFA-SUPSI; Claudia Cappa, ComPhys Lab, CNR; Marcello Ferro,
ILC, CNR
Le nuove tecnologie al servizio di una scuola inclusiva.
Responsabile del progetto
Vito Pirrelli, ILC-CNR
Vito.pirrelli@ilc.cnr.it
Unità di riferimento
Centro competenze didattica dell’italiano
lingua di scolarizzazione (DILS), DFA-SUPSI
Enti finanziatori
Ministero dell’Istruzione, dell’Università
e della Ricerca (MIUR), Italia
Partner del progetto
ComPhys Lab, Consiglio nazionale
delle ricerche (CNR); Language Learning
and Reading Lab, Scuola Internazionale
Superiore di Studi Avanzati (SISSA); Il DFA
partecipa in virtù della Convenzione
Quadro CNR-SUPSI attualmente in vigore
Stato del progetto
2019/2024, 18/36 mesi
Introduzione
A differenza del linguaggio orale,
che si sviluppa nel bambino spontaneamente,
senza sforzo, la lettura
deve essere appresa. Questo processo
richiede impegno, attenzione sostenuta,
e deve essere insegnato in modo
sistematico. Sappiamo ancora relativamente
poco dei meccanismi di base
coinvolti nell’apprendimento di una
lettura fluente. Inoltre, valutare le abilità
sottostanti la lettura è un processo
dispendioso, che richiede il monitoraggio
di una pluralità di abilità
interconnesse. Queste vanno dall’accuratezza
della decodifica delle parole,
alla fluenza della lettura di parole
in contesto e all’accesso lessicale,
fino alla comprensione e interpretazione,
anche attraverso processi inferenziali,
di eventi complessi.
A differenza di altri strumenti di valutazione
attualmente disponibili,
ReadLet consente di integrare monitoraggio
della performance di lettura
e feedback istantaneo, oltre a un
supporto mirato per gli insegnanti
che vogliono sostenere gli apprendimenti
degli allievi attraverso percorsi
di potenziamento personalizzato.
Obiettivi
L’obiettivo di ReadLet è triplice:
1. migliorare gli attuali modelli
comportamentali e psico-computazionali
della lettura;
2. creare un’infrastruttura ICT per
uno screening ecologico delle abilità
di lettura nel bambino;
3. creare e validare un protocollo ICTbased,
per la valutazione e il supporto
delle abilità di lettura nei
contesti in cui naturalmente e quotidianamente
il bambino vive e
apprende.
Risultati
L’infrastruttura ReadLet consente
di raccogliere, allineare temporalmente,
integrare e analizzare grandi
quantità di dati derivanti da momenti
di lettura che il bambino potrà svolgere
a casa e a scuola.
Le soluzioni tecniche si avvalgono
di avanzate tecnologie di registrazione
e processamento multimodale del
segnale, e della valutazione linguistica
automatizzata della leggibilità del
testo.
La metodologia del progetto intende
creare un circolo virtuoso tra ricerca
fondamentale orientata alla conoscenza
nell’ambito della lettura e ricerca
applicata: i modelli di lettura fin qui
elaborati saranno utilizzati per progettare
e implementare una tecnologia
di screening facile da usare, a
basso costo e al servizio delle reali esigenze
dei contesti scolastici e clinici;
la nuova tecnologia sarà utilizzata per
raccogliere, immagazzinare e classificare
grandi quantità di dati che costituiranno
la base per una ricerca più
avanzata nell’ambito della lettura.
La tecnologia applicata alla lettura non
può e non deve sostituirsi all’esperienza
e alla professionalità dell’insegnante,
nel supporto a bambini
con difficoltà di lettura. Tuttavia, Read-
106
Centro competenze didattica dell’italiano lingua di scolarizzazione – Progetti
Let può offrire un supporto significativo
alla gestione dell’intervento educativo
e può avere un impatto misurabile
e evidence-based sull’apprendimento
della lettura.
Bibliografia di riferimento
Cutting, L. E., & Scarborough, H. S. (2006).
Prediction of reading comprehension:
Relative contributions of word recognition,
language proficiency, and other cognitive
skills can depend on how comprehension is
measured. Scientific studies of reading, 10(3),
277-299.
Padovani, R. (2006). La comprensione del
testo scritto in età scolare. Una rassegna sullo
sviluppo normale e atipico. Psicologia clinica
dello sviluppo, 10(3), 369-398.
Crepaldi, D., Amenta, S., Pawel, M., Keuleers, E.,
& Brysbaert, M. (2015, September). SUBTLEX-IT.
Subtitle-based word frequency estimates
for Italian. In Proceedings of the Annual Meeting
of the Italian Association For Experimental
Psychology (pp. 10-12).
Dell’Orletta, F., Montemagni, S., & Venturi, G.
(2011, July). Read-it: Assessing readability
of italian texts with a view to text simplification.
In Proceedings of the second workshop
on speech and language processing for assistive
technologies (pp. 73-83). Association for
Computational Linguistics.
Nation, K., & Snowling, M. J. (2000). Factors
influencing syntactic awareness skills
in normal readers and poor comprehenders.
Applied psycholinguistics, 21(2), 229-241.
Principali pubblicazioni del progetto
Cappa, C., Ferro, M., Giulivi, S., (in press).
Valutare le difficoltà di lettura in classe, fra
“ecologia” e tecnologie, in V. Garulli, L. Pasetti,
M. Viale (a cura di), Disturbi specifici dell’apprendimento
e insegnamento linguistico, 49-69.
Giulivi, S., Cappa, C., Ferro, M. (2021),
Le difficoltà di lettura: limiti o soglie calpestabili?,
Scuola Ticinese, 339, 31-37.
Ferro, M., Giulivi S., and Cappa C. (2020),
“The AEREST Reading Database”,
in Proceedings of 7th Italian Conference on
Computational Linguistics (CLIC-IT’20),
Monti J., Dell’Orletta F., and Tamburini F. (eds.),
ISBN 979-1-280136-282, Accademia University
Press.
Ferro, M., Cappa, C., Giulivi, S., Marzi, C.,
Nahli, O., Cardillo, F. A., & Pirrelli, V. (2018).
ReadLet: Reading for Understanding.
In 2018 IEEE 5th International Congress on
Information Science and Technology
(CiSt) (pp. 1-6). IEEE.
Ferro, M., Cappa, C., Giulivi, S., Marzi, C.,
Cardillo, F. A., & Pirrelli, V. (2018, 25-28.9) Read-
Let: an ICT platform for the assessment of
reading efficiency in early graders. [Presentazione].
11th international conference on the
mental lexicon 2018 Edmonton, Alberta,
Canada.
Altri output del progetto
Pubblicazioni in riviste scientifiche, partecipazione
a convegni e conferenze nazionali
e internazionali.
Immagine 1. Componenti della piattaforma ReadLet
107
Centro competenze didattica dell’italiano lingua di scolarizzazione – Progetti
Sgrammit
Scoprire la grammatica dell’italiano
Silvia Demartini & Simone Fornara, DILS, DFA-SUPSI
Una serie di innovativi quaderni didattici per
l’insegnamento e l’apprendimento della grammatica
nella scuola elementare: insegnare e imparare
l’italiano non è mai stato così divertente!
Responsabili del progetto
Silvia Demartini
silvia.demartini@supsi.ch
Simone Fornara
simone.fornara@supsi.ch
Unità di riferimento
Centro competenze didattica dell’italiano
lingua di scolarizzazione (DILS), DFA-SUPSI
Enti finanziatori
DFA-SUPSI
Partner del progetto
Salvioni Edizioni Bellinzona;
Simona Meisser (illustratrice)
Stato del progetto
2017/2024, 48/84 mesi
Tema
Il progetto nasce dall’esigenza di elaborare
strumenti aggiornati che
possano guidare i docenti e i futuri docenti
di scuola elementare della Svizzera
italiana in una doppia sfida: recuperare
la loro conoscenza e padronanza
dei contenuti grammaticali di
base della lingua italiana e proporre
di conseguenza alle loro allieve e ai
loro allievi percorsi induttivi di scoperta
che siano coerenti, aggiornati e
corretti rispetto alla teoria linguistica
e grammaticale di oggi e allo sviluppo
delle competenze previste nei
piani di studio.
Obiettivi
Il progetto intende realizzare e pubblicare
una serie di Quaderni a uso dei
docenti (già in attività e in formazione
di base), delle allieve e degli allievi
della scuola elementare del Canton
Ticino e del Canton Grigioni italiano,
per l’insegnamento della grammatica
dell’italiano in coerenza con le indicazioni
del nuovo Piano di studio
della scuola dell’obbligo ticinese (2015)
e del Lehrplan 21 per ciò che riguarda
il contesto del Canton Grigioni italiano.
Uno dei punti di forza del progetto
è il ponte tracciato tra teoria e
didattica: si tratta infatti dell’unico
strumento disponibile sul mercato di
area italofona che non solo propone
percorsi didattici induttivi, ma che
fornisce anche un inquadramento teorico
mirato a misura di docente.
Descrizione
La pubblicazione dei Quaderni è il risultato
di un lavoro congiunto di ricerca,
di formazione continua, di sperimentazione
e di redazione effettuato
dagli specialisti del Centro competenze
didattica dell’italiano lingua di scolarizzazione
del DFA della SUPSI insieme
ad alcuni docenti di scuola elementare
e a una casa editrice ticinese
che assicura la qualità e la cura
del prodotto finale, le Edizioni Salvioni
di Bellinzona.
Congiuntamente al progetto Sgrammit
è stato avviato un innovativo percorso
di formazione continua, articolato
su CAS biennali in Didattica della
grammatica nella scuola elementare,
che portano i docenti coinvolti a
sviluppare competenze specifiche
non solo in didattica della grammatica
(qualificandoli come possibili formatori
di formatori), ma anche nella redazione
e pubblicazione di materiali
didattici, attraverso il loro coinvolgimento
in tutte le fasi dell’iter editoriale
e tipografico di produzione dei Quaderni.
Il progetto può contare inoltre
sulla collaborazione dell’illustratrice
professionista Simona Meisser, il cui
lavoro contribuisce a dotare i quaderni
di immagini originali pensate per
essere funzionali alla fruizione, e a ren-
108
Centro competenze didattica dell’italiano lingua di scolarizzazione – Progetti
dere anche graficamente riconoscibile
il progetto e il prodotto editoriale.
Risultati
L’intera opera è composta da sei
serie di quaderni, dedicati a sei grandi
temi che permettono di affrontare
i nodi principali della riflessione sulla
lingua nella scuola elementare, così
come previsto dal Piano di studio della
scuola dell’obbligo ticinese (2015).
Ciascuna serie è composta da Quaderno
1, Quaderno 2 e Guida per l’insegnante.
I quaderni di Sgrammit sono
in sintonia con il Piano di studio perché
i contenuti sono organizzati e proposti
in modo non tradizionale, ma
secondo le più moderne prospettive
della linguistica e della didattica
della lingua, prediligendo come porta
d’entrata i tipi testuali: in questo
modo l’approfondimento grammaticale
risulterà sempre contestualizzato
e mai a sé stante, a tutto vantaggio
dell’apprendimento.
Bibliografia di riferimento
Cignetti, L., Demartini, S., & Fornara, S.
(a cura di) (2016). Come TIscrivo? La scrittura
a scuola tra teoria e didattica. Aracne.
Demartini, S., & Fornara, S. (a cura di) (2013).
La punteggiatura dei bambini. Uso, apprendimento
e didattica. Carocci.
Fornara, S. (2012a). Alla scoperta della
punteggiatura. Proposte didattiche per riflettere
sul testo. Carocci.
Principali pubblicazioni del progetto
Demartini, S., & Fornara, S. (a cura di) (2019).
Sgrammit. Quaderni rossi. Salvioni Edizioni.
Demartini, S., & Fornara, S. (a cura di) (2020).
Sgrammit. Quaderni verdi. Salvioni Edizioni.
Demartini, S., & Fornara, S. (a cura di) (2021).
Sgrammit. Quaderni blu. Salvioni Edizioni.
Altri output del progetto
Demartini, S. & Fornara, S. (2020, 20-22.02)
Il progetto editoriale Sgrammit per insegnare
a riflettere sulla lingua nella scuola primaria:
dall’oblio della grammatica alla trasposizione
didattica. [Presentazione]. III convegno ASLI
scuola Dal testo al testo. Lettura, comprensione
e produzione, Università di Roma Tre,
Roma, Italia.
Sito internet www.sgrammit.ch (con materiali
online).
Immagine 1. Il logo e il piano delle uscite
Immagine 2. La homepage del sito www.sgrammit.ch
Immagine 3. Lo scoiattolo Sgrammit, disegnato da Simona Meisser
Immagine 4. Le copertine dei Quaderni blu
109
Centro competenze didattica dell’italiano lingua di scolarizzazione – Progetti
Centro di Didattica della lingua e della letteratura
italiana (CDLLI e CDLLI2)
Luca Cignetti, Silvia Demartini, Simone Fornara, Sara Giulivi & Elisa Manetti, DILS, DFA-SUPSI;
Daniela Kappler & Stefano Losa, ALPI, DFA-SUPSI
Una rete di collaborazione tra le istituzioni universitarie
della Svizzera italiana per la promozione di iniziative
scientifiche, di formazione e divulgative legate alla didattica
della lingua e della letteratura italiana.
Responsabile del progetto
Simone Fornara
simone.fornara@supsi.ch
Unità di riferimento
Centro competenze didattica dell’italiano
lingua di scolarizzazione (DILS), DFA-SUPSI
Enti finanziatori
Swissuniversities
Partner del progetto
Area di didattica delle lingue straniere
e seconde, plurilinguismo e interculturalità
(ALPI), DFA-SUPSI; Istituto di Studi
Italiani (ISI), Università della Svizzera
Italiana (USI); Pädagogische Hochschule
Graubünden (PHGR); Scuola universitaria
federale per la formazione professionale
(SUFFP)
Stato del progetto
Fase CDLLI1 2017/2020, 48/48 mesi
Fase CDLLI2 2021/2022, 08/24 mesi
110
Tema
Il progetto di Centro di didattica
della lingua e della letteratura italiana,
articolato in due fasi successive
(CDLLI e CDLLI2), ha lo scopo principale
di costruire una rete di collaborazioni
che diventi un riferimento
a livello nazionale specializzato nella
formazione in didattica dell’italiano,
in ottemperanza alle indicazioni
dell’ente finanziatore, Swissuniversities.
Il progetto, nato dalla collaborazione
tra DFA-SUPSI, USI-ISI, PHGR
e IUFFP, si articola attorno a quattro
nuclei tematici: didattica della lingua
e della letteratura italiana in contesto
italofono; didattica della lingua italiana
quale lingua di scolarizzazione nelle
diverse discipline; didattica della lingua
italiana di scolarizzazione come
lingua seconda per alloglotti in contesto
italofono; didattica del plurilinguismo
e della lingua italiana come
lingua straniera. Tutti e quattro
i nuclei tematici sono al centro dell’obiettivo
e del risultato principale
del progetto, cioè la progettazione
e l’avvio del Master in didattica
dell’italiano, la cui prima edizione si
svolge nell’anno accademico 2021/2022.
Obiettivi
Il progetto ruota attorno a una serie
di obiettivi che coprono un vasto
raggio d’azione e che comportano
ricadute collocabili a diversi livelli
di concretezza:
◆ la progettazione di un Master
in didattica dell’italiano;
◆ la progettazione di una rivista
internazionale dedicata alla didattica
dell’italiano;
◆ la creazione, l’implementazione
e il rafforzamento di una rete
di studiosi attiva a livello nazionale
e internazionale;
◆ il rafforzamento delle reti di collaborazione
già esistenti con altri
istituti universitari che si occupano
di formazione;
◆ la preparazione e l’avvio di progetti
di ricerca competitivi;
◆ il sostegno a progetti di ricerca
presenti all’interno delle istituzioni
coinvolte;
◆ l’elaborazione di piani di formazione
altamente specializzati;
◆ l’elaborazione di proposte di formazione
continua.
Più in generale, il progetto mira al rafforzamento
della posizione dell’italiano
nel quadro plurilinguistico elvetico.
Risultati
La fase CDLLI ha consentito il raggiungimento
dei seguenti obiettivi:
◆ realizzazione convegno “Tutti i più
disparati stili”: l’insegnamento dell’italiano
nel tempo presente, fra lingua
e letteratura. Metodi e strumenti
nelle scuole della Svizzera italiana
(12-13.04.2019, USI e DFA);
Centro competenze didattica dell’italiano lingua di scolarizzazione – Progetti
◆ realizzazione serie di eventi scientifici
e divulgativi;
◆ sostegno a progetti di ricerca
e indagini mirate di varia portata
(ad esempio, i progetti interni
DFA Sgrammit e LiberIT);
◆ pubblicazione di articoli, studi, saggi
scientifici e divulgativi;
◆ creazione e rafforzamento delle reti
di collaborazione;
◆ avvio progettazione programma
del Master in Didattica dell’italiano;
◆ avvio progettazione rivista di Didattica
dell’italiano.
La fase CDLLI2, che si pone in continuità
con il precedente, si concentra sui
seguenti obiettivi:
◆ sostegno allo svolgimento del
Master in Didattica dell’italiano a
partire dalla prima edizione
(2021-22);
◆ rafforzamento delle reti di collaborazione
create durante il CDLLI;
◆ preparazione e avvio di progetti di
ricerca competitivi;
◆ sostegno a realizzazione di eventi
scientifici e divulgativi.
Bibliografia di riferimento
Cignetti, L. & Fornara, S. (2014). Il piacere
di scrivere. Guida all’italiano del terzo millennio.
Carocci.
Cignetti, L., Demartini, S. & Fornara, S. (2016)
(a cura di). Come TIscrivo? La scrittura a scuola
tra teoria e didattica. Aracne.
Lavinio, C. (2004). Comunicazione e linguaggi
disciplinari. Per un’educazione linguistica trasversale.
Carocci.
Lavinio, C. (2005) (a cura di). Educazione linguistica
e educazione letteraria. Franco Angeli.
Lo Duca, M.G. (2003). Lingua italiana ed educazione
linguistica: tra storia, ricerca e didattica.
Carocci.
Ostinelli, M. (2015) (a cura di). La didattica
dell’italiano. Problemi e prospettive. DFA-SUPSI.
Altri output del progetto
Convegno “Tutti i più disparati stili”: l’insegnamento
dell’italiano nel tempo presente, fra lingua
e letteratura. Metodi e strumenti nelle scuole della
Svizzera italiana. 12-13.04.2019, USI e DFA-SUPSI.
Master of Arts SUPSI in Didattica dell’italiano
(a partire dall’A.A. 2021/2022).
Rivista DFA-SUPSI e PHGR DidIT. Didattica
dell’italiano. Studi applicati di lingua e letteratura.
Immagine 1. Locandina del Master in Didattica dell’italiano
111
Biblioteca e Laboratorio ricerca storico-educativa, documentazione, conservazione e digitalizzazione – Presentazione
R
D
D
C
112
Biblioteca e Laboratorio ricerca
storico-educativa, documentazione,
conservazione e digitalizzazione
(RDCD)
Ornella Monti
Responsabile, Biblioteca
Co-responsabile, Laboratorio ricerca
storico-educativa, documentazione,
conservazione e digitalizzazione
Prof. Wolfgang Sahlfeld
Co-responsabile, Laboratorio ricerca
storico-educativa, documentazione,
conservazione e digitalizzazione
Introduzione
Il Laboratorio RDCD (Ricerca storico-educativa, documentazione, conservazione
e digitalizzazione) è nato dal desiderio di unire le forze del personale della Biblioteca
e del professore di storia della didattica intorno ad un progetto di collaborazione
che cerca di valorizzare la professionalità di ogni componente del gruppo nel
comune lavoro sulle fonti storico-educative e la storia della scuola ticinese. La progettualità
che ne risulta ha consentito al gruppo di connotarsi, nella comunità
degli storici dell’educazione in Svizzera e all’estero, come piccolo ma valido centro
di documentazione pedagogico-storica, gruppo di ricerca e gestore di una serie
di servizi alla ricerca.
Missione
Mediante la fondazione del Laboratorio, la Direzione del Dipartimento formazione
e apprendimento ha voluto dare una collocazione materiale ed istituzionale
alla storia dell’educazione come disciplina e una missione scientifica specifica alla
Biblioteca, in aggiunta alla sua tradizionale missione di supporto alla ricerca
e all’insegnamento. L’attività del Laboratorio RDCD permette di rendere accessibile
e comprensibile l’evoluzione del concetto complessivo di scuola nel tempo,
fornendo fondamentali chiavi interpretative del presente. Attraverso il recupero,
la conservazione e la valorizzazione delle fonti si punta a trasformare i ricordi
della scuola del passato in memoria, affrontandando i documenti con gli strumenti
della ricerca. Dal punto di vista della formazione dei docenti, il Laboratorio è
chiamato a offrire evidenze e occasioni di riflessione per comprendere in profondità
i valori e i fondamenti del contesto scolastico in cui i docenti operano.
Ricerca
Il laboratorio svolge progetti di ricerca in diversi ambiti della storia dell’educazione.
Ha sviluppato particolari competenze nell’esplorazione di fondi d’archivio e
altri beni culturali storico-educativi, nella ricerca sulla storia del Ticino come luogo
di transfert di idee pedagogiche e nella riflessione sulla scuola, anche in sede di
riflessione sugli scenari presenti e futuri (scuola e pandemia, scuola nel sistema educativo
ticinese e svizzero) a partire da riflessioni interdisciplinari che mobilitano
anche la filosofia e sociologia dell’educazione, il concetto di qualità nei sistemi educativi
e l’approccio storico alle didattiche disciplinari.
Servizi
Il laboratorio gestisce in particolare i fondi speciali della Biblioteca: il Fondo Gianini
(libri e manoscritti relativi alla storia della didattica), il Fondo Norberto Bottani
(che comprende le carte di questo studioso), il Fondo d’archivio della Scuola dei capomastri
di Lugano, il Fondo Edizioni svizzere per la gioventù e il Fondo antico
della Scuola magistrale. Dotato di uno scanner ad alta risoluzione atto a riprodurre
libri e documenti anche fragili e antichi, il Laboratorio porta avanti un’intensa
attività di digitalizzazione delle fonti e di produzione di metadati che ne permettano
l’uso nella ricerca e nella formazione dei docenti. Il lavoro del team comprende
pertanto anche la gestione dei documenti digitali nel repository “Fondo Gianini”
e la gestione di un sito web con informazioni e applicazioni didattiche
(www.storiascuola.supsi.ch).
113
Biblioteca e Laboratorio ricerca storico-educativa, documentazione, conservazione e digitalizzazione – Presentazione
Nel contesto nazionale il Laboratorio è membro dell’associazione di sostegno del
portale web www.storiadelleducazione.ch e collabora con la Biblioteca di
ricerca Pestalozzianum di Zurigo in un’ottica di costruzione comune di servizi alla
ricerca.
A titolo di servizi per l’intero DFA, l’équipe del Laboratorio porta avanti un intenso
lavoro di documentazione e bibliografia per gli studenti, anche attraverso l’allestimento
di mostre, dossiers tematici e altre forme di divulgazione. Il team bibliotecario
gestisce inoltre l’informazione interna sulle pubblicazioni di tutti i ricercatori
del DFA e sugli altri output della ricerca del nostro Dipartimento e monitora
l’evoluzione del dibattito in Svizzera sugli strumenti di pubblicazione Open
Access e le politiche di Open Access e Open Science.
Divulgazione
Il Laboratorio cerca di contribuire alla formazione metodologica in storia dell’educazione
e alla riflessione critica sulla scuola e l’educazione, anche affrontando
temi di attualità. I suoi membri collaborano pertanto al blog di storia dell’educazione
“L’Almanacco” (https://www.hist-edu.ch/it/) promosso dal gruppo “Storia
dell’educazione” della Società svizzera di ricerca in educazione (SSRE) e intervengono
nei moduli di formazione alla ricerca degli studenti Bachelor.
Numerose sono le collaborazioni tra l’équipe del Laboratorio e le altre unità del
DFA, quali il Laboratorio media e MINT (MEM) e l’Area insegnamento apprendimento
e valutazione (IAV), nella produzione di materiali e nella riflessione su
passato e presente della scuola e dell’educazione.
Pubblicazioni
Il Laboratorio vuole promuovere, nelle sue pubblicazioni, la riflessione sulla storia
dell’educazione e sulla funzione di questa disciplina nella riflessione sulla scuola
e l’educazione, e lo fa soprattutto attraverso lo strumento dei Quaderni didattici.
Sin qui sono apparsi i Quaderni Formare e formarsi con la storia dell’educazione (marzo
2020) e Scuola tra emergenza e quotidianità – risorse storico-educative per riflettere su
storia e pandemia (luglio 2021).
A queste si aggiunge l’attività di ricerca nell’ambito della storia dell’educazione, che
sfocia in regolari pubblicazioni del Prof. Sahlfeld nelle quali a volte vengono coinvolte
Ornella Monti e Stefania Petralia. Tali pubblicazioni, in riviste e volumi collettanei,
hanno per oggetto in particolare la riflessione sullo statuto delle fonti
storico-educative e la ricerca nell’ambito della storia della formazione dei docenti.
Wolfgang Sahlfeld pubblica con regolarità contributi scientifici frutto di un
approccio storico alla didattica dell’italiano e alla pedagogia.
114
Biblioteca e Laboratorio ricerca storico-educativa, documentazione, conservazione e digitalizzazione – Presentazione
Lista delle collaboratrici e dei collaboratori
Ornella Monti
Responsabile Biblioteca,
Co-responsabile Laboratorio
ornella.monti@supsi.ch
Prof. Wolfgang Sahlfeld
Co-responsabile Laboratorio
wolfgang.sahlfeld@supsi.ch
orcid: 0000-0002-7963-5572
Stefania Petralia
stefania.petralia@supsi.ch
Indice dei progetti
Valorizzazione ed esplorazione
scientifica del Fondo speciale
Norberto Bottani
p. 116
115
Biblioteca e Laboratorio ricerca storico-educativa, documentazione, conservazione e digitalizzazione – Progetti
Valorizzazione ed esplorazione scientifica
del Fondo speciale Norberto Bottani
Wolfgang Sahlfeld & Stefania Petralia, RDCD, DFA-SUPSI; Angela Cattaneo, CIRSE, DFA-SUPSI
Come può un archivio d’autore, appartenente ad
una figura chiave della storia dell’educazione, diventare
una risorsa per la formazione stessa dei futuri docenti?
Responsabile del progetto
Wolfgang Sahlfeld
wolfgang.sahlfeld@supsi.ch
Unità di riferimento
Biblioteca e Laboratorio ricerca
storico-educativa, documentazione,
conservazione e digitalizzazione
(RDCD), DFA-SUPSI
Enti finanziatori
DFA-SUPSI
Partner del progetto
Norberto Bottani
Stato del progetto
2019/2021, 24/24 mesi
L’acquisizione di un archivio personale
Nel 2018, in margine alle iniziative
per i 50 anni dall’occupazione dell’aula
20 della Scuola Magistrale, era stato
invitato anche Norberto Bottani, che
da giovane docente di pedagogia
era stato tra i protagonisti di quella
stagione. Da questa occasione, è
nato un contatto che ha portato alla
donazione, da parte di Bottani,
della sua biblioteca e del suo archivio
professionale al Dipartimento formazione
e apprendimento. Quest’ultimo
si impegnava, in cambio, a conservare,
catalogare e valorizzare il fondo
con i mezzi del Laboratorio RDCD.
L’attività, affidata a Stefania Petralia,
è consistita nella catalogazione del
patrimonio librario – che è ora parte
integrante (seppure conservata
separatamente) delle collezioni librarie
della Biblioteca DFA – e nella catalogazione
dell’archivio professionale
secondo criteri archivistici che ne
permettono la fruizione da parte dei
ricercatori. Le due parti, fondo librario
e archivio, permettono di indagare
il percorso professionale di un protagonista
della riflessione sui sistemi
educativi del Novecento dai suoi esordi
nella Scuola Magistrale sino all’attività
come direttore di importanti studi
in sede internazionale e nazionale
(OCSE a Parigi, service de la recherche
en éducation (SRED) a Ginevra)
e indirettamente di studiare la storia
di numerosi progetti di monitoraggio
dei sistemi educativi. Fondo e archivio
sono però anche una fonte importante
sulla storia del monitoraggio dei sistemi
educativi così come si è costituito
nell’ultimo quarto del Novecento.
Le iniziative di valorizzazione
L’archivio professionale, catalogato in
modo sistematico e approfondito,
è stato oggetto di un lavoro di indicizzazione
semantica, tramite la costruzione
di un thesaurus personalizzato,
così da poter estrarre dati,
informazioni, documenti e risorse in
modo mirato, in funzione delle ricerche
passate, presenti e future dei
centri di competenze, dei ricercatori,
dei docenti e degli studenti del
DFA. Il progetto ha coinvolto diversi
docenti e ricercatori all’interno del
dipartimento, così da intersecare
gli interessi della ricerca, della didattica
e dello sviluppo di conoscenza condivisa
sul potenziale dell’archivio.
A seguito della selezione, della valutazione
e dell’individuazione dei documenti
più significativi, si procederà
alla loro digitalizzazione e l’inserimento
in una linea del tempo digitale,
che possa ripercorrere e presentare
i momenti salienti della costruzione
dei progetti di monitoraggio e
della loro applicazione, in modo da poter
avere una nuova chiave di lettura,
dinamica e costruttiva, dei risultati che
questi indicatori possono rivelarci oggi.
La collaborazione con Norberto Bottani
prosegue con la costruzione,
intorno al fondo, di una testimonian-
116
Biblioteca e Laboratorio ricerca storico-educativa, documentazione, conservazione e digitalizzazione – Progetti
za diretta del donatore, attraverso
interviste audio e video che possano
aiutare a meglio comprendere il
patrimonio raccolto.
In occasione del Congresso della
Società Svizzera di Ricerca in Educazione
nel 2020, Ornella Monti ha presentato
una comunicazione su quanto
le carte di Bottani permettano di
sapere sul “Corso di pedagogia e psicologia”
tenuto da lui e Bruno Segre
nella Magistrale del ’68, sulle circostanze
del conseguente allontanamento
dei due docenti dalla scuola e sulla complessiva
evoluzione dei curricoli dell’istituto
negli anni 1968-1975. La comunicazione
è accessibile sul sito
www.storiascuola.supsi.ch
(→ La scuola magistrale di Locarno).
Nell’ottobre del 2021 Stefania Petralia,
Angela Cattaneo e Wolfgang Sahlfeld
hanno presentato al 2° Congresso
nazionale della Società Italiana per lo
Studio del Patrimonio Storico-Educativo
(SIPSE) a Padova una comunicazione
sul potenziale dell’utilizzo dei fondi
archivistici personali nella formazione
accademica dei docenti, prendendo
spunto dalle esperienze fatte con la valorizzazione
e l’esplorazione del Fondo
Bottani. La comunicazione è stata
pubblicata negli atti del convegno.
Immagine 1. Materiali d’archivio nel fondo Bottani
Immagine 2. Materiali dall’archivio
117
Laboratorio media e MINT – Presentazione
M
E
M
118
Laboratorio media e MINT
(MEM)
Prof. Lucio Negrini
Responsabile, Laboratorio
media e MINT
Presentazione Laboratorio
Il Laboratorio media e MINT (MEM) * , costituito a inizio anno accademico 2021/2022,
nasce dalla fusione del Laboratorio in media e tecnologie in educazione (TME)
e l’Area di didattica delle scienze naturali. Le sue attività si articolano su quattro tematiche
interconnesse: l’educazione all’uso consapevole dei media e delle tecnologie;
la didattica digitale; il pensiero computazionale; la didattica delle scienze naturali
e il dialogo con la matematica, l’informatica e la tecnica. Il laboratorio si
struttura in quattro settori: Media; Pensiero computazionale e informatica; Natura,
tecnica e matematica applicata; Didattica digitale.
Le attività del Laboratorio muovono da una visione di forte continuità tra mondo
fisico e mondo digitale, tra atomi e bit. In un’ottica di innovazione sostenibile ed
educazione alla sostenibilità, le sue proposte didattiche e di ricerca nascono da una
visione del digitale non come sostituto o alternativa a pratiche analogiche per
qualche ragione “obsolete”, ma come completamento, estensione e potenziamento
dei processi di insegnamento e apprendimento. Ad integrazione delle diverse
attività sulla tematica del digitale, le scienze naturali, offrono uno sguardo che amplia
il discorso interdisciplinare anche con la matematica, proponendo così una
prospettiva MINT nel campo educativo.
Di fronte alla sfida della digitalizzazione, il Laboratorio promuove lo sviluppo di
competenze digitali (digital literacy) a tutto tondo, combinando elementi di
conoscenza tecnica (di che cosa si tratta), competenze operative (come lo uso),
creatività (come genero qualcosa di nuovo) e riflessione anche etica sul nostro
rapporto con il digitale.
Missione
Il Laboratorio MEM ha come missione la promozione di un dialogo armonico
e costante tra i sistemi educativi e formativi e l’innovazione tecnologica, in particolare
in riferimento al sistema scolastico.
L’obiettivo è da un lato contribuire all’impegno della scuola e della società tutta nel
rispondere a livello educativo alle sfide che la digitalizzazione pone; dall’altro,
cogliere le opportunità didattiche e gestionali che le tecnologie digitali e la tecnica
offrono a vantaggio dei contesti educativi.
Il Laboratorio svolge la sua missione
1. Sviluppando attività di ricerca in rete con altre realtà accademiche a livello
nazionale e internazionale;
2. Proponendo attività di formazione iniziale e continua aggiornate e rilevanti
per docenti ed educatori in seno al Dipartimento formazione e apprendimento
e alla SUPSI;
3. Offrendo servizi a realtà educative e formative del territorio, ad esempio attività
didattiche per le classi scolastiche o eventi divulgativi e formativi extra-scolastici,
per bambini, giovani, famiglie ecc.;
* Il Laboratorio si è costituito dall’1.09.2021 con l’unione del Laboratorio tecnologie e media in educazione
(TME) e l’Area didattica delle scienze naturali (SNAT).
119
Laboratorio media e MINT – Presentazione
4. Offrendo occasioni di sperimentazione e innovazione tecnologica alle realtà
scolastiche ed educative del territorio.
Inoltre, il Laboratorio si configura come punto di riflessione interno alla SUPSI
in relazione all’integrazione degli strumenti digitali nella didattica accademica.
Ricerca
La ricerca scientifica del MEM si concentra principalmente su tre filoni: l’uso
consapevole dei media e delle tecnologie che si rifà a teorie e modelli della media
education (Mastermann, 1985; Rivoltella, 2005) e della digital literacy (Rivoltella,
2008; Hobbs, 2010); la didattica digitale che si rifà agli approcci della evidence-based
education (Vivanet, 2013, Hattie, 2008) e della didattica a distanza (Bates,
2005; Anderson, 2008); e le ricerche nel campo della robotica educativa e del pensiero
computazionale, che si rifanno al concetto di pensiero computazionale
così come descritto da Wing (2006) e da Shute et al., (2017). In quest’ultimo filone
sono inserite anche le iniziative per promuovere le discipline MINT (Holmquist,
2014; Consiglio federale, 2010).
La ricerca scientifica svolta all’interno del Laboratorio è di tipo applicato e ha
come beneficiario finale il sistema educativo composto dai policy makers, dai quadri
scolastici, dai docenti, dagli allievi e dalle loro famiglie.
L’obiettivo principale della ricerca è principalmente quello di favorire lo sviluppo
del sistema educativo locale e, in secondo luogo, coadiuvarne l’evoluzione a livello
nazionale e internazionale.
Tutte le ricerche del MEM sono inoltre caratterizzate da una forte rete di contatti
con altre istituzioni sia locali che nazionali. I progetti avvengono quasi sempre
in collaborazione con altri partner.
Servizi
Il Laboratorio MEM offre diversi servizi al territorio che sono per lo più indirizzati
alle scuole e agli allievi di tutte le età. I principali servizi offerti sono:
◆ Giornate speciali per le classi. Il Laboratorio organizza alcune giornate speciali
per classi di scuola elementare e media su varie tematiche legate ai media
e alle tecnologie come la stop-motion, la robotica, il fumetto, il video. Quest’iniziativa
viene denominata #thelab e riscuote un gran successo sul territorio.
http://www.supsi.ch/dfa/ricerca/laboratori/tme/attivita-scuole.html
◆ Movie & Media Labs. Il Laboratorio organizza i Movie & Media Labs nell’ambito
della sezione Locarno Kids di Locarno Festival. Durante 10 giorni si propongono
diversi atelier per i bambini che spaziano dalla produzione video, alla creazione
di videogiochi alla programmazione di robot, ecc. http://www.momelabs.ch/
◆ Media in piazza. Il Laboratorio coordina una rete di associazioni che organizza
annualmente un evento pubblico, aperto alle scuole e alle famiglie, che mette a
tema i media digitali da una prospettiva educativa, senza restare nella trappola
della superficialità né degli allarmismi della cronaca. http://mediainpiazza.ch/
◆ Sportech. Dal 2019 il Laboratorio, in collaborazione con la direzione SUPSI,
il Centro Sportivo di Tenero, il DECS, l’Ente Ospedaliero Cantonale (EOC) e l’Accademia
Svizzera delle scienze tecniche (SATW), organizza l’evento biennale
Sportech che vede la partecipazione di circa 3000 allievi provenienti da tutta la
Svizzera. Durante l’evento sono attivi 40 laboratori che hanno l’obiettivo di
avvicinare i giovani alle scienze e alle tecnologie applicate al mondo dello sport.
www.sportech-tenero.ch
◆ Castoro informatico. Il Laboratorio gestisce il concorso castoro informatico
per la Svizzera italiana. Si tratta di un concorso per bambini dagli 8 anni a giovani
di 20 anni su tematiche legate all’informatica. https://www.castoro-informatico.ch/
◆ LABOinPrestito. Il laboratorio offre un servizio a studenti e DPP nel prestito di
materiali di laboratorio utili allo svolgimento di attività scientifiche laboratoriali.
Divulgazione
Un elemento centrale delle attività del MEM è il trasferimento della conoscenza ai
partner del territorio. Questo avviene tramite diverse iniziative come le pubblica-
120
Laboratorio media e MINT – Presentazione
zioni scientifiche e le attività di divulgazione in forma di pubblicazioni, presenza sui
media e organizzazione di eventi e convegni.
Inoltre, il MEM invia regolarmente una Newsletter e organizza dei pomeriggi di
divulgazione e discussione su tematiche e progetti attuali nei campi d’azione
del Laboratorio aperto ai docenti interessati alla tematica. Si è così creata una rete
di docenti, denominata Lab.network, che partecipano regolarmente agli incontri,
sperimentano nuove tecnologie e attività proposte dal MEM nelle proprie classi e
rimangono informati su quanto accade nel Laboratorio
Lista delle collaboratrici e dei collaboratori
Prof. Lucio Negrini
Responsabile
lucio.negrini@supsi.ch
orcid: 0000-0001-6793-6258
Loredana Addimando (dal 01.10.2021)
loredana.addimando@supsi.ch
orcid: 0000-0002-4197-232X
Massimo Alessi
massimo.alessi@supsi.ch
Masiar Babazadeh
masiar.babazadeh@supsi.ch
orcid: 0000-0002-5827-9812
Chiara Beretta
chiara.beretta@supsi.ch
orcid: 0000-0002-7617-5638
Prof. Alberto Piatti
alberto.piatti@supsi.ch
orcid: 0000-0002-5196-4630
Prof. Luca Botturi
luca.botturi@supsi.ch
orcid: 0000-0003-4325-8346
Tiffany Fioroni
tiffany.fioroni@supsi.ch
orcid: 0000-0003-4891-8083
Marzia Galloni
marzia.galloni@supsi.ch
Christian Giang
christian.giang@supsi.ch
orcid: 0000-0003-2034-9253
Giuseppe Laffranchi
giuseppe.laffranchi@supsi.ch
Daniele Milani
daniele.milani@supsi.ch
orcid: 0000-0003-3805-3696
Thierry Moro
thierry.moro@supsi.ch
orcid: 0000-0001-5738-0540
Sonia Piazza Tonella
sonia.piazza@supsi.ch
Luca Reggiani
luca.reggiani@supsi.ch
Riferimenti bibliografici
Anderson, T. (2008). Theory and Practice of
Online Learning (2nd ed). Athabasca University
Press.
Bates, T. (2005). Technology, e-learning and
distance education. Routledge.
Consiglio federale, (2010). Carenza di personale
specializzato MINT in Svizzera. Confederazione
Svizzera.
Hattie, J. (2008). Visible learning: A synthesis of
over 800 meta-analyses relating to achievement.
Routledge.
Hobbs, R. (2010). Digital and Media Literacy.
A Plan of Action. Aspen Institute/Knight Foundation.
Holmquist, S. (2014). A multi-case study of
student interactions with educational robots and
impact on Science, Technology, Engineering, and
Math (STEM) learning and attitudes. Graduate
Thesis and dissertation. Retrived from http://
scholarcommons.usf.edu/etd/5043/.
Masterman, L. (1985). Teaching the media.
Comedia Publishing Group.
Rivoltella, P. C. (2005). Media education.
Fondamenti didattici e prospettive di ricerca.
La Scuola.
Rivoltella, P. C. (2008). Digital Literacy. Tools
and methodologies for the Information Society. IGI.
Shute, V. J., Sun, C. and Asbell-Clarke, J., (2017).
Demystifying computational thinking.
Educational Research Review, Volume 22, pp.
142-158.
Vivanet, G. (2013). Evidence Based Education:
un quadro storico. Form@re, Open Journal
per la formazione in rete ISSN 1825-7321 Numero
2, Volume 13, anno 2013, pp. 41-51.
Wing, J. (2006). Computational Thinking.
Communications of the ACM, 49(3), 33-35.
Alessio Carmine
alessio.carmine@supsi.ch
orcid: 0000-0002-6532-3439
Miriano Romualdi
miriano.romualdi@supsi.ch
orcid: 0000-0001-8692-4885
Rossana Falcade Pincolini
rossana.falcade@supsi.ch
orcid: 0000-0002-3010-2927
121
Laboratorio media e MINT – Progetti
Indice dei progetti
Introducing People to Research
in Robotics through
an Extended Peer Community
p. 124
MINT-Bildung
Rete per la promozione delle
discipline MINT
p. 126
Roboter Thymio geht
in die Berge, in montagna,
à la montagne
p. 134
Escape digitale didattica
Sviluppo di una escape room
didattica digitale
p. 140
Late-teenagers Online
Information Search (LOIS)
p. 142
Making A Privacy-Aware World
(MAPAW)
p. 146
Assessing computational
thinking skills through
an intelligent tutoring system
p. 148
DigiBasics
Attivare competenze digitali
per lo studio e per la professione
p. 150
122
Laboratorio media e MINT – Progetti
MINT-Roteco
Robotic Teachers Community
p. 128
MINT-Roteco Plus
Robotic Teachers Community
p. 130
PaPL - Un ambiente di sviluppo
per i linguaggi
di programmazione cartacei
p. 132
SchoolBreak
Le escape room come dispositivo
didattico
p. 136
sCHooolmaps.ch/it 2.0
Promuovere l’utilizzo delle carte
digitali nelle scuole della Svizzera
italiana
p. 138
L’indovino automatico
Dove vanno a finire i nostri dati?
E chi ci guadagna?
p. 144
MINT-Bildung Plus
Rete per la promozione delle
discipline MINT
p. 152
sCHooolmaps.ch/it 3.0
Promuovere l’utilizzo
delle carte digitali nelle scuole
della Svizzera italiana
p. 154
123
Laboratorio media e MINT – Progetti
Introducing People to Research in Robotics through
an Extended Peer Community
Luca Gambardella, Alessandro Giusti & Jérome Guzzi, IDSIA, DTI-SUPSI; Francesco Mondada,
EPFL; Alberto Piatti, Lucio Negrini, Christian Giang & Luca Botturi, MEM, DFA-SUPSI
Dialogo tra ricercatori, genitori e allievi per introdurre
la robotica educativa a scuola.
Responsabile del progetto
Luca Gambardella
luca.gambardella@supsi.ch
Unità di riferimento
Laboratorio media e MINT (MEM),
DFA-SUPSI
Enti finanziatori
Fondo nazionale svizzero (FNS)
Partner del progetto
École polytechnique fédérale de Lausanne
(EPFL); Istituto Dalle Molle di Studi
sull’Intelligenza Artificiale (IDSIA), Dipartimento
tecnologie innovative (DTI), SUPSI
Stato del progetto
2018/2020, 24/24 mesi
124
Introduzione
La robotica educativa è un settore
della robotica dedicato all’utilizzo di
piccoli robot a scuola per l’insegnamento-apprendimento
di diverse
discipline e per lo sviluppo di competenze
trasversali. Gli allievi imparano
a programmare i robot attraverso
semplici linguaggi di programmazione
avvicinandosi così in modo ludico
al mondo della tecnologia e
sviluppando competenze di collaborazione
e di pensiero fondamentali
per poter partecipare consapevolmente
ed essere attivi professionalmente
nella società contemporanea e futura.
Obiettivi della ricerca
Il progetto è volto a creare una comunità
di pari estesa (allievi, genitori,
docenti, formatori di docenti, ricercatori
in robotica) per riflettere sull’introduzione
della robotica educativa
nella scuola dell’obbligo ticinese.
Metodologia
Fase 1: Durante la prima fase si sono
svolti i corsi per i docenti e i corsi serali
per i genitori coinvolgendo 6 classi di
scuola elementare e 5 classi di scuola
media del Ticino e dei Grigioni Italiano,
un centinaio di genitori e 11 docenti.
Fase 2: Insieme agli insegnanti sono
state selezionate 16 attività di robotica
educativa e realizzate nelle classi nei
mesi successivi. Ogni classe ha provato
2-3 attività e le ha valutate attraverso
un questionario. La stessa procedura
è stata adottata anche con i genitori
durante due incontri.
Le diverse attività e le loro valutazioni
sono state presentate alla comunità
(ca. 250 partecipanti) l’11.5.2019 a
Bellinzona.
Fase 3: Nel giugno 2019 i ricercatori
hanno sviluppato 4 nuove attività
basate sulle valutazioni ricevute durante
l’incontro dell’11.5 e su temi
di ricerca attuali nel campo della robotica.
Le 4 attività sono state poi presentate
agli insegnanti e utilizzate nelle
classi nell’anno scolastico 2019/2020.
Fase 4: Nel mese di febbraio 2020
i ricercatori hanno inviato un questionario
alla comunità e alla fine di
maggio - inizio giugno, si sono organizzati
3 focus group online con la
comunità per discutere i risultati dei
questionari e formulare 8 raccomandazioni
sull’introduzione della robotica
in classe. Purtroppo fino
ad ora, a causa della pandemia, non è
stato possibile organizzare l’evento
finale e presentare le raccomandazioni
ad un pubblico più ampio.
Risultati
I principali risultati sono:
◆ Creazione di una comunità di pari
estesa di circa 300 persone.
◆ Dialogo tra ricercatori, alunni, insegnanti
e genitori.
◆ Formazione di insegnanti, alunni
e genitori nel campo della robotica
educativa.
◆ Organizzazione di un evento
di robotica educativa con più di 250
partecipanti.
Laboratorio media e MINT – Progetti
◆ Sviluppo di 36 attività di robotica
educativa.
◆ Integrazione delle attività sviluppate
nei corsi DFA per futuri insegnanti.
◆ Formulazione di 8 raccomandazioni
sull’integrazione della robotica
educativa nella scuola dell’obbligo
Bibliografia di riferimento
Benitti, F. (2012). Exploring the educational
potential of robotics in schools:
A systematic review. Computers and Education,
58(3), 978–988.
Chevalier, M., Riedo, F., & Mondada, F. (2016).
Pedagogical Uses of Thymio II: How
Do Teachers Perceive Educational Robots
in Formal Education? IEEE Robotics
and Automation Magazine, 23(2), 16–23.
Mubin, O. et al. (2013). A review of the
applicability of robots in education. Technology
for Education and Learning, 1(1), 1–7.
Wing, J. (2006). Computational Thinking.
Communications of the ACM, 49(3), 33–35.
Altri output del progetto
Organizzazione del Thymio festival per
le famiglie, docenti e allievi con ca. 250 partecipanti.
Raccomandazioni sull’introduzione della
robotica nella scuola ticinese.
20 attività didattiche e 4 percorsi didattici di
robotica educativa condivisi su roteco.ch.
Immagine 1. Progetto di un allievo “Il Thymio ventilatore”
Immagine 2. Momento dell’evento con la comunità del 11.5.2019
125
Laboratorio media e MINT – Progetti
MINT-Bildung
Rete per la promozione delle discipline MINT
Masiar Babazadeh, Alessio Carmine, Christian Giang, Lucio Negrini & Alberto Piatti, MEM,
DFA-SUPSI; Sandra Bernaschina & Roberto Guidi, ISIN, DTI-SUPSI; Gianluca Montù, ISEA,
DTI-SUPSI
Come promuovere le discipline MINT nella formazione
dei docenti?
Responsabile del progetto
Lucio Negrini
lucio.negrini@supsi.ch
Unità di riferimento
Laboratorio media e MINT (MEM),
DFA-SUPSI
Enti finanziatori
«Projektgebundene Beiträge», Confederazione
Svizzera
Partner del progetto
Istituto sistemi informativi e networking
(ISIN) e Istituto sistemi ed elettronica
applicata (ISEA), Dipartimento tecnologie
innovative (DTI), SUPSI; Pädagogische
Hochschule Luzern (PH Luzern); Hochschule
Luzern (HSLU); Pädagogische Hochschule
Graubünden (PHGR); Fachhochschule
Ostschweiz (FHO); Pädagogische Hochschule
Bern (PHBern); Berner Fachhochschule
(BFH); Fachhochschule Nordwestschweiz
(FHNW)
Stato del progetto
2017/2020, 48/48 mesi
Introduzione e obiettivi della ricerca
Il programma MINT-Bildung fa parte
dei “sussidi vincolati a progetti 2017-
2020” finanziati dalla Confederazione.
L’obiettivo del programma è contribuire
in generale alla promozione della
formazione MINT e, nello specifico,
alla risoluzione della carenza di personale
qualificato nel settore MINT.
Per raggiungere questo obiettivo si sono
creati dei tandem di ricerca composti
da ricercatori di scuole universitarie
professionali di indirizzo tecnico
e ricercatori di alte scuole pedagogiche.
Condividendo il sapere e le
esperienze, questi tandem intervengono
nella formazione iniziale e continua
dei docenti. A medio termine, si
vuole in questo modo accrescere
attraverso gli insegnanti l’interesse e
la passione dei bambini e dei giovani
nei confronti delle tematiche MINT,
in particolare in riferimento alle
ragazze e alle giovani donne.
La SUPSI (DFA e DTI) ha sviluppato le
seguenti tre proposte:
◆ Master per l’insegnamento della
matematica per il livello secondario
I dedicato agli ingegneri SUP. Il
master esiste già da diversi anni ed
è visto come esemplare per il programma
MINT proprio perché frutto
di una collaborazione fra ASP
e SUP volta alla formazione di docenti
in un ambito MINT.
◆ Certificate of Advanced Studies (CAS)
in robotica educativa. Il CAS ha
avuto inizio in settembre 2017 e si
rivolge agli insegnanti di tutta la
scuola dell’obbligo.
Il CAS è partito con 22 docenti, 11
di scuola media e 11 delle scuole
comunali. In febbraio 2019 è iniziata
la seconda edizione con 10 nuovi
docenti di scuola media.
In settembre 2020 si è avviata
la terza edizione con 12 docenti.
Fasi del progetto e risultati
Operativamente si sono creati 5
tandem fra alte scuole pedagogiche
e scuole universitarie professionali
tecniche. La cooperazione fra ASP e
SUP di diversi cantoni è vista come
innovativa e fondamentale per raggiungere
gli obiettivi. Ogni tandem sviluppa
dei progetti individualmente rimanendo
però in contatto con gli
altri e scambiandosi le esperienze. Tutti
i progetti sviluppati hanno come
output una formazione dedicata ai docenti
della scuola dell’obbligo.
◆
Il terzo progetto (Tec4Teens
& Tec4teacher) è iniziato a gennaio
2018. All’interno del progetto è
stato sviluppato un dispositivo conta-eventi
da assemblare e utilizzare
in classe. Inoltre si sono organizzati
due corsi di formazione
per i docenti interessati ad utilizzarlo
in classe che hanno riscontrato
molto interesse. Il dispositivo
è stato presentato anche
ai docenti in formazione al DFA i
quali lo hanno testato e hanno
sviluppato alcune attività didattiche
da svolgere in classe
126
Laboratorio media e MINT – Progetti
Conclusione
Per dare continuità alle attività svolte
nel progetto e favorire la diffusione
anche a livello nazionale, è stata avviata
una seconda fase del progetto
per gli anni 2021-2024 denominata
“MINT-Bildung Plus”.
Bibliografia di riferimento
Akerson, V. L., Burgess, A., Gerber, A.,
Guo, M., Khan, T. A., & Newman, S. (2018).
Disentangling the meaning of STEM:
Implications for science education and science
teacher education. Journal of Science Teacher
Education, 29(1), 1–8.
Brown, J. (2012). The current status of STEM
education research. Journal of STEM Education,
13(5), 7–11.
Consiglio Federale. (2010). Carenza di personale
specializzato MINT in Svizzera. Consiglio
federale.
Herzog, E., Wehrli, R., Hassler, M., & Schärer,
S. (2017). Il futuro della svizzera digitale.
economie-suisse.
Kelley, T. R., & Knowles, J. G. (2016).
A conceptual framework for integrated STEM
education. International Journal of STEM
Education, 3(11), 1–11.
WEF, (2016). New Vision for Education: Fostering
Social and Emotional Learning through Technology.
WEF.
Altri output del progetto
Giang, C., Chevalier, M., Negrini, L., Peleg, R.,
Bonnet, E., Piatti, A. & Mondada, F. (2020).
Exploring Escape Games as a Teaching Tool
in Educational Robotics. In: Moro M.,
Alimisis D., Iocchi L. (eds.), Educational Robotics
in the Context of the Maker Movement (pp.
95-106). Edurobotics 2018. Advances in Intelligent
Systems and Computing, vol 946.
Springer.
Negrini, L. (2019). Teacher Training in Educational
Robotics. An Experience in Southern
Switzerland: The PReSO Project. In: W.
Lepuschitz, M. Merdan, G. Koppensteiner,
R. Balogh & D. Obdrzalek (eds.), Robotics in
Education: Methods and Applications for Teaching
and Learning (pp. 92-97). Springer.
Negrini, L. (2019, 20.09). CAS Robotik in der
Grundschule. Netzwerktagung MINT-Bildung.
[Presentazione]. Locarno, DFA-SUPSI.
Immagine 1. Attività con il robot EV3
Negrini, L. (2018). Itinerari didattici LEGO
Mindstorms EV3. Quaderni didattici
del Dipartimento formazione e apprendimento,
DFA-SUPSI.
Negrini, L., & Benini, S. (2018). Itinerari didattici
Thymio II. Quaderni didattici del Dipartimento
formazione e apprendimento,
DFA-SUPSI.
Negrini, L., & Benini, S. (2018). Itinerari didattici
Blue-bot. Quaderni didattici del Dipartimento
formazione e apprendimento,
DFA-SUPSI.
Negrini, L., & Bernaschina, S. (2018). La robotica
educativa nella scuola dell’obbligo ticinese.
Quaderni didattici del Dipartimento formazione
e apprendimento, SUPSI. DFA-SUPSI.
Immagine 2. Assemblaggio del dispositivo conta-eventi durante un
momento di formazione
127
Laboratorio media e MINT – Progetti
MINT-Roteco
Robotic Teachers Community
Lucio Negrini, MEM, DFA-SUPSI; Sophia Reyes Mury & Melissa Skewers, EPFL; Nina Kollegger
& Dio Moonnee, ETHZ
Portiamo la robotica educativa in classe tramite la comunità
Roteco!
Responsabile del progetto
Lucio Negrini
lucio.negrini@supsi.ch
Unità di riferimento
Laboratorio media e MINT (MEM),
DFA-SUPSI
Enti finanziatori
Accademie Svizzere delle scienze
Partner del progetto
École polytechnique fédérale de Lausanne
(EPFL); Eidgenössische technische Hochschule
Zürich (ETHZ)
Stato del progetto
2018/2020, 24/24 mesi
Introduzione e obiettivi della ricerca
Il progetto MINT-Roteco vuole formare
gruppi di docenti di scuola
elementare nel campo della robotica
educativa e metterli in rete con
altri docenti a livello nazionale per uno
scambio di esperienze e di attività
didattiche.
L’informatica e la robotica educativa
fanno parte dei nuovi piani di studio
(Piano di studio della scuola dell’obbligo
ticinese; Lehrplan 21) ma per
il momento non trovano molto spazio
nelle classi. Con il progetto MINT-
Roteco si vogliono formare più docenti
in quest’ambito e creare una comunità
di docenti interessati alla tematica
in modo da aumentare la presenza
dell’informatica e della robotica educativa
anche nelle classi. Il progetto
Roteco consiste in una comunità di
insegnanti desiderosi di preparare
gli allievi per la società digitale. In questa
comunità gli insegnanti trovano,
sviluppano e si scambiano attività didattiche
inerenti la robotica educativa
pronte da essere utilizzate in classe
e vengono informati con le ultime
novità e corsi nel campo della robotica
educativa. Il progetto copre tutte e
tre le principali regioni linguistiche della
Svizzera ed è supervisionato dal
DFA (capoprogetto), dal Politecnico di
Zurigo e dal Politecnico di Losanna.
All’interno del progetto si sviluppa la comunità,
si preparano attività didattiche
e si formano i docenti.
Risultati
◆ Piattaforma roteco.ch
Durante il progetto è stata sviluppata
la piattaforma roteco.ch che funge
da punto di incontro per la comunità.
La piattaforma è stata attivata nel
febbraio 2019 e ad oggi conta più di
1000 iscritti e più di 130.000 visite.
Sulla piattaforma, gli insegnanti condividono
più di 700 attività didattiche
con i robot e trovano più di 150 eventi
e webinar, 120 corsi sulla robotica
diversi articoli divulgativi sulla robotica
educativa e sul pensiero computazionale.
◆ Corsi di formazione
Durante il progetto sono stati offerti
7 corsi di formazione continua in
Ticino, Vaud e Zurigo. In totale sono
stati formati 60 docenti.
◆ Attività divulgative
La comunità Roteco è stata presentata
attraverso diverse Newsletter
cantonali per i docenti, a diversi eventi
come il Digital Day o Ludovia,
direttamente nelle scuole e attraverso
2 missioni collaborative «R2T2» svolte
a livello nazionale. La missione R2T2
prevede che docenti (o alunni) di
diverse scuole si colleghino online per
svolgere in modo collaborativo una
missione programmando in remoto dei
robot Thymio (https://r2t2-collaboration.com/home/)
128
Laboratorio media e MINT – Progetti
Bibliografia di riferimento
Atmatzidou, S., & Demetriadis, S. (2016).
Advancing students’ computational thinking
skills through educational robotics: A study
on age and gender relevant differences.
Robotics and Autonomous Systems, 75 (Part B),
661–670. doi: 10.1016/j.robot.2015.10.008
Dionne, L., Lemyre, F., Savoie-Zajc, L. (2010).
Vers une définition englobante de la
communauté d’apprentissage (CA) comme
dispositif de développement professionnel.
Revue des sciences de l’éducation, 36(1), 25-43.
Ling, K., Beenen, G., Ludford, P., Wang, X.,
Chang, K., Li, X., et al. (2005). Using social
psychol-ogy to motivate contributions
to online communities. Journal of Computer-
Mediated Communication, 10(4).
Park, I. W., & Han, J. (2016). Teachers’ views
on the use of robots and cloud services in
education for sustainable development. Cluster
Computing, 19(2), 987–999. doi: 10.1007/s10586-
016-0558-9
Vescio, V., Ross, D., Adams, A. (2008). A review
of research on the impact of professional
learn-ing communities on teaching practice
and student learning. Teaching and Teacher
Education, 24, 80–91.
Principali pubblicazioni del progetto
Giang C., Negrini L. (2022). Educational
Robotics in Online Distance Learning: An
Experience from Primary School. In: Merdan
M., Lepuschitz W., Koppensteiner G., Balogh
R., Obdržálek D. (eds) Robotics in Education.
RiE 2021. Advances in Intelligent Systems and
Computing, vol 1359. Springer. https://doi.
org/10.1007/978-3-030-82544-7_4
Negrini L., Reyes-Mury, S., Moonnee D.,
Rossetti P., & Skweres M. (2021). Teachers’
Reasons to Join a Community About
Educational Robotics and STEAM: A Swiss
Experience. In: Malvezzi M., Alimisis D.,
Moro M. (eds) Education in & with Robotics to
Foster 21st-Century Skills. EDUROBOTICS
2021. Studies in Computational Intelligence,
vol 982. Springer. https://doi.org/10.1007/978-
3-030-77022-8_16
Negrini, L., Reyes-Mury, S., & Moonnee, D.
(2021). A robotic teacher community
to foster the integration of educational
robotics in school. In W. Lepuschitz,
M. Merdan, G. Koppensteiner, R. Balogh
& D. Obdrzalek (eds.), Robotics in
Education. RiE 2020. Advances in Intelligent
Systems and Computing, (pp. 354-359).
Springer.
Altri output del progetto
Negrini, L., Reyes-Mury, S., Skweres, M.
& Kollegger, N. (2021, 2-3.06). Demonstration
of Roteco - the robotic teacher community:
An informative, collaborative platform with a
unique community ecosystem. [Presentazione].
FabLearn Europe / MakeEd 2021 - An
International Conference on Computing,
Design and Making in Education (FabLearn
Europe / MakeEd 2021), St. Gallen.
Immagine 1. Momento di formazione con il robot Thymio
Immagine 2. Alcuni esempi di attività didattiche su roteco.ch
129
Laboratorio media e MINT – Progetti
MINT-Roteco Plus
Robotic Teachers Community
Lucio Negrini, MEM, DFA-SUPSI; Sophia Reyes Mury & Melissa Skewers, EPFL;
Nina Kollegger & Dio Moonnee, ETHZ; Michel Hauswirth, PH Luzern; Dorit Assaf, PH St.Gallen;
Dario Zenhausern & Guillaume Tschupp, PH Wallis; Morena Borelli, PH Schwyz
Sviluppo ed estensione della comunità Roteco.
Responsabile del progetto
Lucio Negrini
lucio.negrini@supsi.ch
Unità di riferimento
Laboratorio media e MINT (MEM),
DFA-SUPSI
Enti finanziatori
Accademie Svizzere delle scienze
Partner del progetto
École polytechnique fédérale de Lausanne
(EPFL); Eidgenössische technische Hochschule
Zürich (ETHZ); Pädagogische Hochschule
Luzern (PH Luzern) ; Pädagogische
Hochschule Schwyz (PH Schwyz); Pädagogische
Hochschule St.Gallen (PHSG);
Pädagogische Hochschule Wallis (PHVS);
Ideatorio, Università della Svizzera italiana
(USI); Swiss Science Center Technorama
Stato del progetto
2019/2020, 16/16 mesi
Introduzione e obiettivi della ricerca
Il progetto MINT-RotecoPlus riprende
e amplia le attività svolte nel progetto
MINT-Roteco. Nel primo progetto
si sono formati gruppi di docenti di
scuola elementare nel campo della robotica
educativa ed è stata sviluppata
la piattaforma (www.roteco.ch) che
permette lo scambio di esperienze
e di attività didattiche. Tramite la piattaforma
e le formazioni dei docenti,
il progetto ha creato una prima comunità
di docenti interessati alla robotica
educativa a livello nazionale.
Nel progetto MINT-ROTECO +, il team
si è concentrato sull’espansione della
comunità coinvolgendo diversi nuovi
partner come le Alte Scuole Pedagogiche
dei Cantoni Lucerna, San Gallo,
Vallese e Svitto. Durante il progetto,
si sono poi aggiunti altri partner come
le PH di Zugo e Zurigo, l’HEP Vaud,
il servizio écoles-médias del Cantone
di Ginevra, la fondazione educreators,
l’Espace des inventions Lausanne,
il Technorama, L’ideatorio di Lugano,
EducaTec AG (https://educatec.ch/),
l’organizzazione non-profit Mobsya, il
sito BDRP.ch e il progetto R2T2
(https://r2t2-collaboration.com/).
Risultati
◆ Sviluppo di attività didattiche
Durante la pandemia COVID-19
il team di Roteco ha sviluppato diverse
attività di robotica da svolgere a
distanza. Le attività sono state molto
apprezzate dai docenti e la piattaforma
ha registrato un marcato aumento
di visite durante il primo lockdown
◆ Attività di divulgazione
Durante la pandemia il team di Roteco
ha partecipato a diverse manifestazione
online dove ha presentato il progetto
e la comunità. Inoltre sono stati
organizzati 10 webinar tematici sulla
robotica educativa e 2 eventi virtuali
per la comunità Roteco.
◆ Sviluppo della comunità
La seguente tabella illustra lo sviluppo
della comunità durante il progetto
MINT Roteco Plus.
130
Laboratorio media e MINT – Progetti
Numero di persone
registrate
sulla piattaforma
Numero di corsi
su Roteco.ch
Numero di eventi su
Roteco.ch
Numero di News
pubblicate
Numero di articoli
pubblicati
Numero di attività
didattiche
(originali + traduzioni)
Sessioni e utenti
(ultimi 9 mesi)
Immagine 1. Sviluppo della comunità
21.2.2020 11.11.2020 31.05.2021
343
DE: 85; IT: 125; FR: 133
39
DE: 9; IT: 8; FR: 22
50
DE: 9; IT: 14 ; FR: 27
56
DE: 8; IT: 28;FR: 18
646
DE: 208; IT: 164; FR: 280
99
DE: 30; IT: 14; FR: 55
129
DE: 26; IT: 25; FR: 78
140
DE: 29; IT: 50; FR: 61)
1074
DE: 305; IT: 212; FR: 557
117
DE: 33; IT: 18; FR: 66
202
DE: 48; IT: 42; FR: 112
238
DE: 60; IT: 80; FR: 98
30 58 86
224
DE: 37; IT: 84; FR: 103
38'573 sessioni
3235 utenti
573
DE: 165; IT: 176; FR: 232
50'515 sessioni
6419 utenti
709
DE: 201; IT: 218; FR: 290
57'309 sessioni
12'469 utenti
Bibliografia di riferimento
Atmatzidou, S., & Demetriadis, S. (2016).
Advancing students’ computational thinking
skills through educational robotics: A study
on age and gender relevant differences.
Robotics and Autonomous Systems, 75(Part B),
661–670. doi: 10.1016/j.robot.2015.10.008
Dionne, L., Lemyre, F., Savoie-Zajc, L. (2010).
Vers une définition englobante de la
communauté d’apprentissage (CA) comme
dispositif de développement professionnel.
Revue des sciences de l’éducation, 36(1), 25-43.
Ling, K., Beenen, G., Ludford, P., Wang, X.,
Chang, K., Li, X., et al. (2005). Using social
psychol-ogy to motivate contributions
to online communities. Journal of Computer-
Mediated Communication, 10(4).
Park, I. W., & Han, J. (2016). Teachers’ views
on the use of robots and cloud services in
education for sustainable development. Cluster
Computing, 19(2), 987–999. doi: 10.1007/s10586-
016-0558-9
Vescio, V., Ross, D., Adams, A. (2008). A review
of research on the impact of professional
learn-ing communities on teaching practice
and student learning. Teaching and Teacher
Education, 24, 80-91.
Principali pubblicazioni del progetto
Giang C., Negrini L. (2022). Educational
Robotics in Online Distance Learning: An
Experience from Primary School. In: Merdan
M., Lepuschitz W., Koppensteiner G., Balogh
R., Obdržálek D. (eds) Robotics in Education.
RiE 2021. Advances in Intelligent Systems and
Computing, vol 1359. Springer. https://doi.
org/10.1007/978-3-030-82544-7_4
Negrini L., Reyes-Mury, S., Moonnee D.,
Rossetti P., & Skweres M. (2021). Teachers’
Reasons to Join a Community About
Educational Robotics and STEAM: A Swiss
Experience. In: Malvezzi M., Alimisis D.,
Moro M. (eds) Education in & with Robotics to
Foster 21st-Century Skills. EDUROBOTICS
2021. Studies in Computational Intelligence,
vol 982. Springer. https://doi.org/10.1007/978-3-
030-77022-8_16
Negrini, L., Reyes-Mury, S., & Moonnee, D.
(2021). A robotic teacher community to foster
the integration of educational robotics in
school. In W. Lepuschitz, M. Merdan, G. Koppensteiner,
R. Balogh & D. Obdrzalek (eds.),
Robotics in Education. RiE 2020. Advances in
Intelligent Systems and Computing, (pp. 354-359).
Springer.
Altri output del progetto
Negrini, L., Reyes-Mury, S., Skweres, M.
& Kollegger, N. (2021, 2-3.06). Demonstration
of Roteco - the robotic teacher community:
An informative, collaborative platform with a
unique community ecosystem. [Presentazione].
FabLearn Europe / MakeEd 2021 - An International
Conference on Computing, Design
and Making in Education (FabLearn Europe /
MakeEd 2021), St. Gallen.
Immagine 2. Presentazione di Roteco al Learn Day a Berna
131
Laboratorio media e MINT – Progetti
PaPL - Un ambiente di sviluppo per i linguaggi
di programmazione cartacei
Christian Giang, MEM, DFA-SUPSI
Come sviluppare interfacce di programmazione per
l’educazione informatica che siano allineate con le pratiche
esistenti in aula?
Responsabile del progetto
Christian Giang
christian.giang@supsi.ch
Unità di riferimento
Laboratorio media e MINT (MEM),
DFA-SUPSI
Enti finanziatori
Hasler Stiftung
Partner del progetto
École polytechnique fédérale de Lausanne
(EPFL)
Stato del progetto
2020, 6/6 mesi
Introduzione
Ricerche precedenti hanno dimostrato
che l’uso di interfacce tangibili
per l’introduzione alla programmazione
può aumentare l’interesse e
l’impegno degli allievi (Sapounidis et
al. 2015; Mussati et al. 2019) così come
la collaborazione (Horn et al. 2008).
Tuttavia, l’adozione di tali interfacce
nelle aule è rimasta relativamente scarsa.
Questo potrebbe essere collegato
alle spese e agli sforzi necessari per
acquistare, preparare e mantenere
tali piattaforme. Specialmente a livello
di scuola elementare, è essenziale
allineare le attività di educazione informatica
con le pratiche esistenti in
classe e integrare materiali accessibili
con cui i docenti si sentano a proprio
agio a lavorare. In questo contesto,
l’uso di carta e cartone come
principale mezzo di interazione rappresenta
una soluzione economica e
versatile, che sfrutta inoltre la prevalenza
di carta nelle aule.
Obiettivi della ricerca
L’obiettivo principale di questo progetto
era di esplorare il potenziale di
linguaggi di programmazione cartacei
(Paper-based Programming Languages).
Nell’ambito di questo progetto, è stato
sviluppato PaPL, un ambiente di sviluppo
per tali linguaggi che è stato utilizzato
per l’implementazione di due
interfacce: Thymio PaPL e CreroBot
PaPL.
Implementazione
PaPL si basa su algoritmi di computer
vision in grado di rilevare e interpretare
blocchi di programmazione cartacei
posti su una superficie. Per catturare
i blocchi si possono usare diverse
configurazioni: da un lato, una webcam
esterna può essere collegata a un
computer, dall’altro, può essere utilizzata
una webcam integrata nel laptop,
il cui campo visivo viene proiettato
sulla superficie di lavoro per mezzo di
uno specchio. Inoltre, è stata sviluppata
un’applicazione mobile che permette
di identificare i blocchi direttamente
utilizzando la fotocamera di
uno smartphone o tablet. L’uso di algoritmi
di computer vision permette
un’implementazione completamente
cartacea dei blocchi di programmazione
senza elementi elettronici, fornendo
ai docenti e agli allievi la
possibilità di costruire i blocchi da soli.
Risultati
L’approccio PaPL è stato testato per
la prima volta con il robot Thymio
(immagini 1 e 3). Uno studio pilota con
due classi di sesta elementare (n=32)
e i loro docenti ha dimostrato che,
rispetto all’interfaccia grafica VPL
(visual programming language),
il Thymio PaPL era più intuitivo e più
facile da usare per gli allievi. Inoltre,
è stato osservato che quando i docenti
insegnavano con la piattaforma
Thymio PaPL fornivano un supporto
più equilibrato ai diversi gruppi e
132
Laboratorio media e MINT – Progetti
avevano più tempo per la gestione
generale della classe (immagine 2).
Infine, i docenti hanno suggerito che
l’introduzione del Thymio PaPL prima
del VPL potrebbe aiutare gli studenti
a costruire migliori basi e potrebbe
rappresentare un punto di ingresso più
agevole all’informatica.
In un secondo studio, è stata sviluppata
un’interfaccia PaPL per il robot
fai-da-te CreroBot (immagine 4). Il sistema
è stato testato con adolescenti
che hanno partecipato a una scuola
estiva (n=22) e con docenti che hanno
seguito un CAS in robotica educativa
(n=5). Poiché entrambi i corsi
si sono svolti durante la prima ondata
della pandemia di COVID-19, tutte
le attività sono state svolte a distanza.
L’uso di carta e cartone come principali
materiali da costruzione si è rivelato
particolarmente prezioso in
questo caso, poiché i partecipanti sono
stati in grado di costruire tutto da
casa.
Conclusioni
I risultati di questo progetto pilota
hanno dimostrato un forte potenziale
riguardo l’uso dei linguaggi di programmazione
cartacei nelle aule. Come
passi successivi, saranno preparati
studi più ampi per valutare l’efficacia
dell’approccio proposto sull’apprendimento
degli allievi.
Bibliografia di riferimento
Horn, M. S., Solovey, E. T., & Jacob, R. J. (2008,
June). Tangible programming and informal
science learning: making TUIs work for
museums. In Proceedings of the 7th international
conference on Interaction design and children
(pp. 194-201).
Mussati, A., Giang, C., Piatti, A., & Mondada, F.
(2019). A Tangible Programming Language
for the Educational Robot Thymio. In 2019 10th
International Conference on Information, Intelligence,
Systems and Applications (IISA) (pp. 1-4).
IEEE.
Sapounidis, T., Demetriadis, S., & Stamelos, I.
(2015). Evaluating children performance with
graphical and tangible robot programming
tools. Personal and Ubiquitous Computing, 19(1),
225-237.
Principali pubblicazioni del progetto
Mehrotra, A., Giang, C., Duruz, N., Dedelley, J.,
Mussati, A., Skweres, M., & Mondada, F.
(2020, June). Introducing a paper-based programming
language for computing education in
classrooms. In Proceedings of the 2020
ACM Conference on Innovation and Technology
in Computer Science Education (pp. 180-186).
Mehrotra, A., Giang, C., El-Hamamsy,
L., Guinchard, A., Dame, A., Zahnd, G., &
Mondada, F. (2021). Accessible Maker-Based
Approaches to Educational Robotics
in Online Learning. IEEE Access, 9, 96877-96889.
Immagine 1. I blocchi di programmazione di Thymio PaPL
Immagine 2. Distribuzione temporale dei docenti nello studio pilota.
Immagine 3. Implementazione di Thymio PaPL
Immagine 4. Implementazione di CreroBot PaPL
133
Laboratorio media e MINT – Progetti
Roboter Thymio geht in die Berge, in montagna,
à la montagne
Alberto Piatti, MEM, DFA-SUPSI; Stefano Losa, ALPI, DFA-SUPSI; Beat Küng
& Andreas Blunschi, PH Luzern; Dorit Assaf & Larissa Baron, PH Schwyz; Guillaume Tschupp,
PH Wallis
Un progetto di sensibilizzazione pubblica plurilingue
sull’importanza dell’educazione digitale nelle scuole elementari.
Responsabile del progetto
Alberto Piatti
alberto.piatti@supsi.ch
Unità di riferimento
Laboratorio media e MINT (MEM),
DFA-SUPSI
Enti finanziatori
Swisscom
Partner del progetto
Pädagogische Hochschule Schwyz
(PH Schwyz); Pädagogische Hochschule
Wallis (PHVS); Pädagogische Hochschule
Luzern (PH Luzern); Swisscom; École
polytechnique fédérale de Lausanne (EPFL)
Stato del progetto
2019/2021, 24/24 mesi
Robotica educativa in classi di scuola
elementare di cinque cantoni alpini
Quattro alte scuole pedagogiche, con
il supporto di Swisscom, hanno svolto
un progetto di educazione digitale con
il Robot educativo Thymio in cinque
scuole elementari dell’arco alpino nei
Cantoni di Lucerna, Svitto, Uri, Ticino
e Vallese.
Le scuole coinvolte sono state equipaggiate
completamente da Swisscom
con computer portatili e robot Thymio;
il team di progetto ha sviluppato
diverse attività e situazioni problema
che sono state tradotte nelle tre lingue
nazionali (italiano, francese, tedesco);
i docenti coinvolti e le docenti coinvolte,
con l’aiuto di tutor delle diverse
alte scuole pedagogiche coinvolte,
hanno realizzato le attività nelle loro
classi e prodotto materiali e testimonianze
che sono stati utilizzati per
campagne di informazione pubblica.
Bibliografia di riferimento
Chevalier, M., Riedo, F. & Mondada, F. (2016).
Pedagogical Uses of Thymio II: How
Do Teachers Perceive Educational Robots
in Formal Education? IEEE Robotics
& Automation Magazine, 23(2), 16-23.
Mondada, F., Bonani, M., Riedo, F., Briod, M.
and Pereyre, L. & al. (2017). Bringing robotics
into formal education using the Thymio open
source hardware robot. IEEE Robotics and
Automation Magazine, 24(1), 77-85.
Riedo, F., Chevalier, M., Magnenat, S. &
Mondada, M. (2013). Thymio II, a robot that
grows wiser with children, in Advanced
Robotics and its Social Impacts (ARSO), 2013
IEEE Workshop on IEEE, 2013, pp. 187-93.
Principali pubblicazioni del progetto
Il progetto non ha prodotto pubblicazioni
scientifiche.
Altri output del progetto
Le attività didattiche prodotte
nel progetto sono disponibili sulla piattaforma
www.roteco.ch
Il progetto ha permesso di formare
numerosi/e docenti e allievi/e all’uso
della robotica educativa in classe
e di sensibilizzare l’opinione pubblica,
tramite diversi interventi sui media,
sull’importanza dell’educazione digitale
nelle scuole elementari.
Tutte le attività svolte nel contesto
del progetto sono state pubblicate
sulla piattaforma della comunità
professionale in robotica educativa
www.roteco.ch.
134
Laboratorio media e MINT – Progetti
Immagine 1. Una classe di scuola elementare al lavoro nel Canton Vallese
Immagine 2. Una classe di scuola elementare al lavoro nel Canton Ticino
Immagine 3. Una classe di scuola elementare al lavoro nel Canton Lucerna
Immagine 4. Una classe di scuola elementare in visita presso la i-factory del
Museo svizzero dei trasporti di Lucerna
135
Laboratorio media e MINT – Progetti
SchoolBreak
Le escape room come dispositivo didattico
Luca Botturi & Masiar Babazadeh, MEM, DFA-SUPSI
Scappare da scuola è sempre stato il sogno di tutti…
Come sfruttare un format di gioco di successo per insegnare
e imparare?
Responsabile del progetto
Luca Botturi
luca.botturi@supsi.ch
Unità di riferimento
Laboratorio media e MINT (MEM),
DFA-SUPSI
Enti finanziatori
Agenzia nazionale Movetia (partecipazione
indiretta al programma europeo Erasmus+)
Partner del progetto
Pädagogische Hochschule Freiburg
(PH Freiburg); Universitat Oberta de
Catalunya (UOC); Technological University
of the Shannon (TUS); Durham University;
Archivio della Memoria
Stato del progetto
2019/2021, 24/24 mesi
Le escape room
Le escape room (o, più genericamente,
gli escape games) sono un fenomeno
di intrattenimento relativamente
recente, nato in Giappone e diventato
popolare globalmente nei primi
anni 2010. Se ne trovano oggi ovunque,
anche in Svizzera e in Ticino, dove
vengono frequentate per feste,
eventi aziendali o come passatempo
con gli amici.
Dal momento che le escape room
sono diventate un’attività di svago sempre
più popolare, chi si occupa di
educazione vi ha posto attenzione e
ha velocemente rintracciato un
potenziale per l’apprendimento. Le
escape room possono offrire infatti
diverse opportunità per lavorare su
competenze sia trasversali sia disciplinari,
e possono assolvere a più compiti
all’interno di un percorso didattico.
Il progetto SchoolBreak
SchoolBreak è un progetto del programma
Erasmus+ della durata di due
anni (esteso a 2,5 per via della pandemia)
nel quale i partner spagnoli, inglesi,
irlandesi e italiani, sotto la guida
dell’Alta Scuola Pedagogica di Freiburg
(Germania) hanno esplorato
e potenzialità didattiche delle escape
room nella scuola secondaria. Il DFA
ha potuto prendere parte al progetto
grazie ai fondi per la partecipazione
indiretta della fondazione Movetia.
In SchoolBreak abbiamo lavorato su
tre fronti:
a. come giocare in classe delle escape
room didattiche;
b. come progettare e realizzare escape
room didattiche originali;
c. come progettare escape room con
una classe di allievi.
Attività svolte
I fondi di questo progetto hanno
permesso di sperimentare delle escape
room e di creare delle escape room
nuove, adattate al contesto scolastico
ticinese e anche alla formazione dei
docenti. In particolare, sono state sviluppate
4 escape room didattiche
su temi legati alle competenze digitali.
Si sono avviati dei corsi di formazione
continua cui hanno partecipato in
totale oltre 100 docenti, ed è stato
possibile lavorare su questi temi con i
docenti in formazione al DFA. In tutte
queste occasioni sono nati diversi
progetti di escape room didattiche, per
tutti gli ordini scolastici, dalla scuola
elementare al liceo e dalla formazione
professionale alla scuola speciale.
Molte sono state sperimentate in classe
più volte, e di conseguenza sono
state rifinite e riviste; alcune sono state
documentate e rese disponibili
anche ad altri.
Sfruttando una collaborazione con
il DTI, è stato possibile anche sviluppare
un primo prototipo di piattaforma
per la progettazione di escape room
digitali e una applicazione per giocare
delle escape room in modalità
realtà aumentata.
136
Laboratorio media e MINT – Progetti
Risultati
Le esperienze sul campo, sia con
i docenti che con gli allievi in classe,
hanno permesso di raccogliere dati
qualitativi e quantitativi sull’uso delle
escape room didattiche in classe.
Il potenziale di questo strumento spicca
particolarmente in relazione
alla motivazione, ma anche in termini
di apprendimenti sia disciplinari
che trasversali (per esempio, il miglioramento
delle abilità di risoluzione
dei problemi).
Pur non rilevandosi una soluzione
magica ai problemi della scuola o
di alcune classi, è possibile confermare
che le escape room – se ben progettate
e ben condotte – rappresentino
una risorsa interessante, un utile
ingrediente che i docenti e le docenti
possono utilizzare puntualmente nella
loro didattica.
Prospettive di sviluppo
Le esperienze con le escape room
a scuola in Ticino si sono moltiplicate
molto oltre le aspettative del progetto:
i corsi di formazione continua
sono molto seguiti da ormai tre
anni, sia al DFA sia presso le singole
sedi. È stato possibile raccogliere
e risultati di diverse sperimentazioni
sul territorio. Al momento è in
valutazione un progetto Erasmus+
che espande il tema esplorando
le possibilità offerte dalle tecnologie
digitali per la progettazione e l’uso
di escape room didattiche online e
con strumenti di Realtà Aumentata.
Bibliografia di riferimento
Clarke, S., Peel, D. J., Arnab, S., Morini, L.,
Keegan, H. & Wood, O. (2017). EscapED:
a framework for creating educational escape
rooms and Interactive Games For
Higher/Further Education. International Journal
of Serious Games, 4(3), 73–86.
Eukel, H. & Morrell, B. (2021). Ensuring
Educational Escape-Room Success: The
Process of Designing, Piloting, Evaluating,
Redesigning, and Re-Evaluating Educational
Escape Rooms”, Simulation & Gaming, 52(1),
18–23. https://doi.org/10.1177/1046878120953453
Fotaris, P. & Mastoras, T. (2019). Escape rooms
for learning: A systematic review. Proceedings
of the European Conference on Games Based
Learning 2019, 235–243.
Nicholson, S. (2018). Creating engaging escape
rooms for the classroom. Childhood Education,
94(1), 44–49.
Taraldsen, L. H., Haara, F. O., Lysne, M. S.,
Jensen, P. R. & Jenssen, E. S. (2020). A review
on use of escape rooms in education–
touching the void”, Education Inquiry, pp. 1–16,
DOI: 10.1080/20004508.2020.1860284.
Veldkamp, A., van de Grint, L., Knippels, M.-C.
& van Joolingen, W. (2020). Escape
education: A systematic review on escape
rooms in education. Educational Research
Review, 31, DOI 100364 (online journal).
Whitton, N. (2018). Playful learning: Tools,
techniques, and tactics. Research in Learning
Technology, 26, DOI: https://doi.org/10.25304/rlt.
v26.2035 (online journal).
Principali pubblicazioni del progetto
Botturi, L., & Babazadeh, M. (in press).
L’arte della fuga. Collana Praticamente,
DFA-SUPSI e DECS.
Babazadeh, M., & Frigerio, M. F. (2021,
23-24.09). Enhancing problem-solving skills with
educational escape rooms: a middle school case
study. [Presentazione]. European Conference
on Game-based Learning – ECGBL 2021,
Brighton.
Immagine 1. Lo Star Model, il modello di progettazione di escape room didattiche sviluppato nel progetto
Botturi, L., & Babazadeh, M. (2021, 23-24.09).
Fighting viruses though escape room design
with students. [Presentazione]. European
Conference on Game-based Learning –
ECGBL 2021, Brighton.
Botturi, L., & Babazadeh, M. (2021). Escape
rooms in classe. Scuola Ticinese.
Botturi, L., & Babazadeh, M. (2020). Designing
educational escape rooms: validating the Star
Model. International Journal of Serious Games,
7(3), 41–75. DOI: https://doi.org/10.17083/ijsg.
v7i3.367
Altri output del progetto
Numerose escape room didattiche:
http://www.school-break.eu/escape-rooms-2.
5 Handbook sulle escape room didattiche:
http://www.school-break.eu/handbooks-videos.
Una collezione di 5 video didattici sulla progettazione
di escape room.
Immagine 2. Il prototipo di un artefatto per una escape room matematica progettata durante uno dei
corsi di formazione continua.
137
Laboratorio media e MINT – Progetti
sCHooolmaps.ch/it 2.0
Promuovere l’utilizzo delle carte digitali nelle scuole
della Svizzera italiana
Luca Reggiani, MEM, DFA-SUPSI; Luca Groppi, GEO, DFA-SUPSI; Albedo Bettini
& Sandro Rezzonico, ISAAC, DACD-SUPSI; Ambrogio Foletti, swisstopo
Non solo mappe...
Il visualizzatore di carte map.geo.admin.ch si è rivelato
uno strumento efficace e di facile utilizzo per conoscere
il territorio con uno sguardo alla sostenibilità.
Responsabile del progetto
Luca Reggiani
luca.reggiani@supsi.ch
Unità di riferimento
Laboratorio media e MINT (MEM),
DFA-SUPSI
Enti finanziatori
Ufficio federale di topografia swisstopo,
Confederazione svizzera
Partner del progetto
Istituto sostenibilità applicata all’ambiente
costruito (ISAAC), Dipartimento
ambiente costruzioni e design (DACD),
SUPSI; Area di didattica della geografia
(GEO), DFA-SUPSI; Ufficio federale
di topografia swisstopo, Confederazione
svizzera
Stato del progetto
2018/2020; 36/36 mesi
Dalle prime sperimentazioni
con le classi alla disseminazione
dei risultati
sCHoolmaps.ch è un progetto nazionale
attivo nelle tre regioni linguistiche
dal 2015. Nella Svizzera italiana
dopo il successo ottenuto con le
prime applicazioni del portale map.geo.
admin.ch nelle classi di scuola elementare,
il progetto sCHoolmpas.ch/it
è proseguito, sostenuto dall’ufficio
federale di topografia, per valorizzare
e disseminare i risultati ottenuti con
le prime sperimentazioni didattiche.
La strategia per la continuazione
del progetto ha seguito tre piste:
1. Disseminazione e divulgazione dei
risultati ottenuti nel corso nel primo
progetto tramite il coinvolgimento
degli organi ufficiali del sistema educativo
della Svizzera italiana.
2. Progettazione e svolgimento di corsi
di Formazione di base e continua
degli insegnanti per l’uso dei geodati
nella loro pratica professionale.
3. Sviluppo e raccolta di nuovi materiali
didattici originali validati dall’applicazione
diretta nelle classi coinvolte
nel progetto.
In diverse sedi scolastiche sono stati
inoltre organizzati degli incontri, per
mostrare le possibili applicazioni didattiche
del geoportale e impostare dei
percorsi d’apprendimento con le classi.
Un’antenna di riferimento ha permesso
di coordinare e soddisfare tut-
te le richieste delle sedi e insegnanti
interessati all’uso dei geodati nelle loro
lezioni. Gli insegnanti sono stati
accompagnati nelle loro applicazioni
da un corso di formazione continua.
Nella formazione di base si sono svolte
delle attività specifiche sulla scorta
degli esempi di attività svolte con successo
nelle classi d’applicazione nel
corso della prima fase del progetto.
I dati raccolti nelle applicazioni con le
classi hanno prodotto nuovo materiale
didattico, pubblicato sul sito ufficiale
del progetto sCHoolmaps.ch/it,
che mantiene un ruolo di scambio e
divulgazione.
I risultati di sCHoolmaps.ch/it 2.0 in
sintesi:
◆ 10 nuove applicazioni del geoportale
nelle classi, di cui 5-6 documentate
e pubblicate.
◆ 300 allieve/i coinvolte/i.
◆ 18 sedi scolastiche attive.
◆ 100 ore lezione effettive.
◆ 200 docenti in formazione
(160 scuola elementare, 40 scuola
media) hanno ricevuto i primi
rudimenti all’uso del geoportale
nei rispettivi settori d’insegnamento.
◆ Oltre 30 iscrizioni al corso di formazione
continua.
Sono stati inoltre pubblicati due articoli
sul progetto per le due riviste
sull’insegnamento Scuola Ticinese e
Risveglio
138
Laboratorio media e MINT – Progetti
Bibliografia di riferimento
http://www.geo.admin.ch/it/carte/carte.html
http://www.schoolmaps.ch/category/1_unterrichtsideen/
http://www.schoolmaps.ch/category/2_ueber-den-kartenviewer/
http://www.schoolmaps.ch/category/schoolmaps/
www.ika.ethz.ch/teaching/Diplomarbeit-Rellstab.pdf
http://www.ortsnamen.ch/index.php/online-texte/wissenschaftliche-litertur.html
http://www.swisstopo.admin.ch/internet/
swisstopo/de/home/topics/geodata/historic_geodata/ma_col/duf_map.html
Grant B., (2016). Overview. Crown Publishing
group, a division of Penguin Random House
LLC.
Principali pubblicazioni del progetto
Conte Giacometti, N., (2020).
Non solo mappe… Risveglio, 1 (2020), 16-18.
Cantoni Brugnetti, S., De Micheli , A.,
Pagliuca, E., (2020). Progettare lezioni con le
nuove tecnologie. Risveglio, 1 (2020), 19-21.
Reggiani, L., (2020). sCHoolmaps.ch/it. Scuola
Ticinese, 338 2, 63-68. https://www4.ti.ch/
fileadmin/DECS/DS/Rivista_scuola_ticinese/
ST_n.338/ST_338_Reggiani_sCHoolmaps_ch_
it.pdf
Altri output del progetto
Dodicesima Giornata ESS - Partecipazione:
forme e sfaccettature nella pratica a
scuola, DFA – SUPSI, Locarno 19 ottobre 2019.
Maestri in fiera - Riflessioni, percorsi
e proposte didattiche nell’ambito dell’adozione
del nuovo Piano di studio della scuola
dell’obbligo ticinese, Lodrino 2019.
Formazione continua 2019/2020, sCHoolmaps.
ch/it Apprendere e progettare lezioni
usando le nuove tecnologie con map.geo.
admin.ch.
Formazione di base AA 2018/19,
19/20, lezioni introduttive all’uso del geoportale
e divulgazione materiale didattico.
Immagine 1. La geoinformazione degli uffici federali svizzeri. Le conoscenze sul territorio a portata di click.
Immagine 2. Combinare l’uso delle mappe digitali con specifiche indagini sul territorio. Un esempio
di zonazione dell’impatto delle isole di calore nei centri densamente urbanizzati del Mendrisiotto.
139
Laboratorio media e MINT – Progetti
Escape digitale didattica
Sviluppo di una escape room didattica digitale
Masiar Babazadeh, MEM, DFA-SUPSI
Le escape room sono un fenomeno di successo
dell’ultimo decennio che ha trovato spazio anche nella
didattica. Ad oggi le escape room possono essere
giocate online grazie ad apposite piattaforme. È possibile
sfruttare queste piattaforme per sviluppare un’escape
room didattica digitale?
Responsabile del progetto
Masiar Babazadeh
masiar.babazadeh@supsi.ch
Unità di riferimento
Laboratorio media e MINT (MEM),
DFA-SUPSI
Enti finanziatori
InnoCheque
Partner del progetto
eScape Digitale Ticino
Stato del progetto
2021, 5/6 mesi
Escape room didattiche...
Le escape room (o, più genericamente,
gli escape games) sono un fenomeno
di intrattenimento relativamente recente
diventato globalmente popolare
nei primi anni 2010. Se ne trovano
oggi ovunque, anche in Svizzera e in
Ticino, dove vengono frequentate
per feste, eventi aziendali o come passatempo
con gli amici.
Il progetto europeo Erasmus+ School
Break si è occupato di studiare il
format escape room in classe. Tramite
indovinelli e puzzle in una narrativa
coinvolgente, i partecipanti possono
imparare divertendosi in un’attività
dinamica e frenetica che permette di
mettere in gioco le proprie competenze
disciplinari, ma anche sviluppare
le proprie competenze trasversali.
In un secondo momento, con un’attività
di debriefing è possibile solidificare
le conoscenze acquisite durante
la fase di gioco.
Escape room digitali...
Il mondo delle escape room non si
ferma al gioco fisico (che rimane
quello più coinvolgente), ma presenta
anche una controparte digitale. Le
escape room digitali possono prendere
diverse forme: da dei semplici Google
forms o presentazioni Prezi, a complesse
infrastrutture digitali pensate
appositamente per esse. Nell’ultimo
periodo, anche causa pandemia,
diverse aziende hanno cominciato a
proporre avventure online con
una struttura escape. I giocatori possono
giocare sullo stesso computer
o su più computer in “parallelo”, tramite
voice chat.
Escape room didattiche digitali!
Perché dunque non provare a proporre
una escape room didattica digitale?
Il progetto si prefigge di “tradurre” una
delle escape room prodotte durante
i corsi di formazione continua sulle
escape rooms a scuola nate dal progetto
School Break, trasformandola
da carta-e-penna a digitale. L’escape
room da noi scelta si intitola “Fuga
dalla piramide” ed è a tema matematica
(solidi, equazioni, funzioni) con
target i ragazzi di terza e inizio quarta
media. L’escape room sarà disponibile
sul sito del partner di progetto,
www.escapedigitale.ch, e sarà possibile
giocarla da casa o in classe.
140
Laboratorio media e MINT – Progetti
Bibliografia di riferimento
Botturi, L., & Babazadeh, M. (2020). Designing
educational escape rooms: validating
the Star Model. International Journal of Serious
Games, 7(3), 41-57. https://doi.org/10.17083/
ijsg.v7i3.367
Clarke, S., Peel, D. J., Arnab, S., Morini, L.,
Keegan, H. & Wood, O. (2017). EscapED:
a framework for creating educational escape
rooms and Interactive Games For Higher/
Further Education. International Journal
of Serious Games, 4(3), 73-86.
Eukel, H. & Morrell, B. (2021). Ensuring
Educational Escape-Room Success: The
Process of Designing,Piloting, Evaluating,
Redesigning, and Re-Evaluating Educational
Escape Rooms”, Simulation & Gaming, 52(1),
18-23, https://doi.org/10.1177/1046878120953453
Fotaris, P. & Mastoras, T. (2019). Escape rooms
for learning: A systematic review. Proceedings
of the European Conference on Games Based
Learning 2019, 235-243.
Nicholson, S. (2016). The state of escape:
Escape room design and facilities. Paper
presented at Meaningful Play, Michigan State
University, USA, October.
Nicholson, S. (2018). Creating engaging
escape rooms for the classroom. Childhood
Education, 94(1), 44-49.
Taraldsen, L. H., Haara, F. O., Lysne, M. S.,
Jensen, P. R. & Jenssen, E. S. (2020). A review
on use of escape rooms in education–
touching the void”, Education Inquiry, pp. 1-16,
DOI: 10.1080/20004508.2020.1860284.
Veldkamp, A., van de Grint, L., Knippels,
M.-C. & van Joolingen, W. (2020). Escape
education: A systematic review on
escape rooms in education. Educational
Research Review, 31, DOI 100364
(online journal).
Whitton, N. (2018). Playful learning:
Tools, techniques, and tactics. Research
in Learning Technology, 26,
DOI: https://doi.org/10.25304/rlt.v26.2035
(online journal).
Altri output del progetto
Escape room giocabile da ottobre 2021
su www.escapedigitale.ch.
Immagine 1. Esempio di una schermata dell’escape room “l’enigma della sfinge”
Immagine 2. Le tasse sul raccolto, un enigma con GeoGebra
141
Laboratorio media e MINT – Progetti
Late-teenagers Online Information Search (LOIS)
Luca Botturi & Marzia Galloni, MEM, DFA-SUPSI; Silvia Giordano, Luca Luceri
& Felipe Cardoso, ISIN, DTI-SUPSI; Martin Hermida, PHSZ
Come cerchiamo (davvero) informazioni in rete?
Responsabili del progetto
Luca Botturi
luca.botturi@supsi.ch
Silvia Giordano
silvia.giordano@supsi.ch
Unità di riferimento
Laboratorio media e MINT (MEM),
DFA-SUPSI
Enti finanziatori
Fondo Nazionale Svizzero (FNS)
Partner del progetto
Istituto sistemi informativi e networking
(ISNI), Dipartimento tecnologie
innovative (DTI), SUPSI; Pädagogische
Hochschule Schwyz (PH Schwyz)
Stato del progetto
2020-2022, 18/36 mesi
Informazioni e democrazia
Una società democratica può crescere
solo se i cittadini sono in grado
di prendere collettivamente buone
decisioni basandosi su informazioni
affidabili. Nell’era dei social network
e delle fake news è importante capire
con quali strumenti, in quale modo
e con quale livello di consapevolezza
i cittadini, e in particolare i giovani,
si informino in rete. La sfida che anima
il progetto LOIS è investigare come
i giovani a cavallo della maggiore età
(16-20 anni) mettano in pratica le
loro competenze di Information Literacy
nelle ricerche online.
Un approccio ecologico
Le ricerche “classiche” in questo
ambito si possono dividere in due tipologie:
quelle basate su test in laboratorio
(es., con tecnologie eye-tracking)
e quelle basate sul tracciamento
remoto della navigazione degli utenti.
Nel primo caso i dati vengono raccolti
da pochi partecipanti, in una situazione
non familiare, su un dispositivo
neutro e sotto evidente osservazione;
nel secondo caso invece si raccolgono
dati da molti utenti, ma senza
averne alcun profilo anagrafico o
di competenza. A queste si aggiungono
gli studi sulle competenze di
Information Literacy, che sono per la maggior
parte basate su autodichiarazioni.
LOIS apre una nuova pista, cercando
di combinare la raccolta di dati anagrafici
e psicometrici con un sistema di
logging della navigazione sul dispositivo
personale dei partecipanti stessi,
che possono svolgere le ricerche in
qualsiasi momento e località. In questo
modo è possibile ottenere dati ricchi
e numericamente estesi, mantenendo
un approccio ecologico.
I partecipanti vengono invitati a compilare
un questionario di profilazione
(che include scale di valutazione delle
competenze digitali), e quindi a
svolgere 4 compiti di ricerca in scenari
predefiniti, che combinano temi
impegnativi (es., salute) e leggeri (es.,
shopping) con compiti aperti e chiusi.
Ogni azione compiuta dagli utenti
viene tracciata e classificata per identificare
i diversi episodi che compongono
una “storia di ricerca” (search story).
Gli utenti compilano poi un ulteriore
questionario psicometrico.
Le search stories rappresentano la base
dati principale del progetto, e vengono
poi analizzate sia attraverso strumenti
statistici sia tramite algoritmi
di machine learning.
Attività svolte
Il progetto, avviato nel gennaio 2020,
si trova ora a metà del suo percorso.
Dopo lo sviluppo degli strumenti per la
raccolta dati (questionari, estensione
del browser, banca dati web) e un
primo test con 12 partecipanti, sono
state condotte due sperimentazioni massicce:
una prima in autunno 2020
sulle fake news, con circa 100 partecipanti,
e lo studio principale, che ha
coinvolto oltre 200 partecipanti. In parallelo
allo studio principale e sfruttando
i medesimi scenari, è stato creato
anche un dataset di benchmark
142
Laboratorio media e MINT – Progetti
con le search stories di 6 ‘cercatori
esperti’.
Primi risultati
I primi risultati del progetto mostrano
diversi spunti interessanti. Ad esempio,
sembra possibile identificare degli
‘stili di ricerca’ che caratterizzano
ogni utente anche per temi o compiti
diversi. È interessante osservare alcuni
pattern emergenti nell’uso delle
parole chiave, o nella fruizione della
pagina dei risultati di un motore di ricerca.
Gli utenti sembrano reagire diversamente
ai diversi task, permettendo di
identificare modalità di ricerca efficaci
e anche errori ricorrenti. Il dataset
di benchmark con gli esperti permette
di inserire una dimensione di efficienza
ed efficacia nella riflessione.
Prospettive di sviluppo
L’obiettivo di LOIS è duplice: da un
lato portare un’innovazione metodologica
in questo settore; dall’altro raccogliere
evidenze per comprendere i
processi di ricerca di informazioni
in rete. Questo secondo obiettivo ha
importanti ricadute pratiche: da un
lato, quello di aiutare a configurare
un metodo di insegnamento delle
competenze di information literacy
adeguato ai tempi e in grado di
tenere conto delle specificità individuali
e dei compiti di ricerca sui
quali si lavora; dall’altro, offrire spunti
e ipotesi di lavoro a chi crea sistemi
di ricerca di informazione digitali, siano
essi motori di ricerca nel web o cataloghi
chiusi.
Bibliografia di riferimento
Ananiadou, K., and Claro, M. (2009).
21st Century Skills and Competences for New
Millennium Learners in OECD Countries.
OECD Education Working Papers, 41, OECD
Publishing. DOI: 10.1787/218525261154
Carretero, S., Vuorikari, R. and Punie, Y. (2017).
DigComp 2.1: The Digital Competence
Framework for Citizens with eight proficiency
levels and examples of use, EUR 28558 EN,
DOI:10.2760/38842
Fraillon, J., Ainley, J., Schulz, W., Friedman, T.,
& Duckworth, D. (2020). Preparing for Life
in a Digital World. IEA International Computer
and Information Literacy Study 2018
International Report. Springer Open.
Golding, P. (1994). Telling stories: Sociology,
Journalism and the Informed Citizen.
European Journal of Communication, 9(4), 461-484.
Gwizdka, J., & Spence, I. (2006). What
can searching behavior tell us about the
difficulty of information tasks. A study
of Web navigation. Proceedings of the American
Society for Information Science and Technology,
43(1), 1-22.
Kurbanoglu, S. S., Akkoyunlu, B., & Umay, A.
(2006). Developing the information literacy
self-efficacy scale. Journal of documentation,
62(6), 730-743.
Kurbanoglu, S. (2012). An analysis of the
concept of information literacy. Proceedings
of the International Conference of the
Media and Information Literacy for Knowledge
Society (June 24-28), 1-42.
Zarocostas, J. (2020). How to fight
an infodemic. The Lancet, 395(10225), 676.
Principali pubblicazioni del progetto
Botturi, L., Hermida, M., Cardoso, F., Galloni,
M., Luceri, L. & Giordano, S. (2021). Search
stories. Towards an ecological approach to explore
online search behaviour. [Presentazione].
ECER 2021.
Immagine 1. Schema della raccolta dati del progetto LOIS
Altri output del progetto
Atelier Information Literacy nel corso
Tecnologie e media digitali del Modulo
professionale del Master in Insegnamento
per il livello secondario I presso il DFA.
Sessione online sull’Information Literacy presso
il Liceo Cairoli di Varese (Italia).
Giornata di lavoro sull’Information Literacy
presso la Centro Professionale di Commercio
di Bellinzona.
Il software sviluppato nell’ambito del progetto
LOIS sarà rilasciato come strumento di ricerca
open source.
Immagine 2. Visualizzazione di una “storia di ricerca” catturata dal progetto
143
Laboratorio media e MINT – Progetti
L’indovino automatico
Dove vanno a finire i nostri dati? E chi ci guadagna?
Luca Botturi, Tiffany Fioroni & Chiara Beretta, MEM, DFA-SUPSI; Silvia Giordano,
Felipe Cardoso, Alessandro Ferrari & Davide Andreoletti, DTI-SUPSI; Anna Picco-Schwendener
& Suzanna Marazza, Ccdigitallaw, USI
Educare per generare consapevolezza nel mondo
digitalizzato.
Responsabili del progetto
Luca Botturi
luca.botturi@supsi.ch
Silvia Giordano
silvia.giordano@supsi.ch
Anna Picco Schwendener
anna.picco.schwendener@usi.ch
Unità di riferimento
Laboratorio media e MINT (MEM),
DFA-SUPSI
Enti finanziatori
Programma Giovani e Media
Partner del progetto
Istituto sistemi informativi e networking
(ISIN), Dipartimento tecnologie innovative
(DTI), SUPSI; Competence Centre Digital
Law (Ccdigitallaw), Università della Svizzera
italiana (USI); eScape Digitale Ticino
Stato del progetto
2020/2021, 9/12 mesi
I nostri dati personali e la digitalizzazione
La connessione ubiqua 24/7 è una
realtà anche per gli adolescenti, che
sono come noi confrontati con temi
legati alla privacy, dato che le tecnologie
che mediano la comunicazione
e le informazioni di ogni tipo
sono diventate più sofisticate, collegate
a livello globale e commercialmente
interessanti, in larga misura
proprio in relazione all’enorme quantità
di dati personali che “lasciamo”
in rete. La privacy dei dati è un problema
aperto, oscuro per la maggior
parte delle persone nonostante l’enorme
attenzione ricevuta in relazione
agli episodi scioccanti come quello di
Cambridge Analytica. Le persone
non sono ancora consapevoli del valore
dei loro dati, di come sono gestiti
e utilizzati e dei loro diritti.
soprattutto le nuove generazioni.
Infatti, i più giovani sono più a rischio
in quanto meno sospettosi dei servizi
digitali:
1. Non sono consapevoli di quali siano
i loro dati personali e del loro
valore individuale e per il sistema
economico.
2. Hanno solo una vaga idea di quali
dati vengano raccolti tramite
le applicazioni digitali e di come
vengano immagazzinati, elaborati
e utilizzati.
3. Considerano le questioni relative
alla sicurezza dei propri dati come
trascurabili o secondarie rispetto
all’immediatezza di uso delle applicazioni
digitali, e con una prospettiva
temporale a breve scadenza.
4. Non conoscono gli elementi legali
relativi alla protezione dei dati
a livello nazionale e internazionale.
Anche se sono state sviluppate nuove
regole e sono a disposizione
tecnologie promettenti e risultati tecnici
molto interessanti, ci rendiamo
conto che la tecnologia da sola
non può creare o aumentare la
consapevolezza sulla privacy dei dati,
sul GDPR e su altre questioni relative
ai dati personali: è necessaria la
comunicazione diretta con le persone
perché ciò accada.
Educare per generare consapevolezza
Per creare tale consapevolezza,
è necessario raggiungere il maggior
numero possibile di persone,
Questi gap conoscitivi generano
scarsa attenzione nella selezione delle
app da installare, e in particolare
alle indicazioni sul trattamento dei dati
personali. Inoltre, sono frequenti
comportamenti attivi poco sicuri, quali
la pubblicazione di dati personali
sui social network o l’infrazione della
privacy di amici e conoscenti.
MAPAW e l’indovino automatico
Su questa linea si inserisce il progetto
FNS Agorà MAPAW, che si concentra
su giovani (18-25 anni), educatori,
docenti e decisori locali. L’indovino
automatico estende il progetto
MAPAW verso i più piccoli (10-14 anni)
144
Laboratorio media e MINT – Progetti
in una forma ludica che permetta di
far capire loro il problema e di generale
consapevolezza nell’uso delle
tecnologie.
iBuddy
Per raggiungere e sensibilizzare
gli allievi e le allieve di scuola media,
il progetto ha preparato una sessione
interattiva, articolata in 3 fasi:
1. Facciamo un gioco? Gli allievi
sono coinvolti nella creazione
di un “compagno sintetico” che
verrà a integrarsi nella loro
classe. Partecipano utilizzando
la app Buddy.
2. L’indovino automatico.
Durante il lavoro, il sistema estrae
alcuni dati dai telefoni degli
allievi. Alcuni di questi, filtrati da
un operatore umano, vengono
poi reinseriti nella simulazione,
generando situazioni di stupore
e domande.
3. Debriefing. i partecipanti
vengono condotti “dietro le quinte”
da un moderatore esperto.
Grazie ad alcuni video e attività
di gruppo discutono degli aspetti tecnici,
economici, sociali e legali della
privacy.
Risultati
Allo stato attuale, 9 classi (175 allievi)
di Scuola Media, 1 nei GR e 8 in TI,
hanno partecipato a sessioni iBuddy.
Grazie alla compilazione di un questionario
finale, possiamo affermare
che l’attività è stata molto gradita
(media di 7.6/10), ritenuta utile (8.4) e
che il tema della privacy dei dati
è considerato importante dagli allievi
(8.75). Il grado di coinvolgimento
personale con il tema ha ottenuto una
media di 6.47 punti su 10, con importanti
variazioni tra il primo e il secondo
ciclo di scuola media.
Bibliografia di riferimento
Acquisti, A., Taylor, C.R., & Wagman, L. (2016).
The economics of privacy. Journal of Economic
Literature, 52(2), 442-492.
Luceri, L., Andreoletti, D., Tornatore, M., Braun,
T. & Giordano, S. (2020). Awareness and
Control of Geo-Location Privacy on Twitter.
Online social networks and media, 17, 100078.
Baek, Y. M. (2014). Solving the privacy paradox:
A counter-argument experimental approach.
Computers in Human Behavior, 38, 33-42.
Deuker, A. (2011). Addressing the Privacy
Paradox by Expanded Privacy Awareness -
The Example of Context-Aware Services.
In M. Bezzi, P. Duquenoy, S. Fischer-Hbner,
G. Zhang and M. Hansen (eds.), Privacy
and Identity Management for Life, IFIP Advances
in Information and Communication Technology,
vol 320 (pp. 275-283), Springer.
EU Commission (2016). Regulation (EU)
2016/679 of the EUROPEAN PARLIAMENT
and of the COUNCIL of 27 April 2016 on the
protection of natural persons with regard
to the processing of personal data and on the free
movement of such data, and repealing Directive
95/46/EC (General Data Protection Regulation).
Brussels.
Ferrari, A., Puccinelli, D. & Giordano, S. (2015).
Managing your privacy in mobile applications
with mockingbird. Proceedings of IEEE
PerComWorkshops, 288-291.
Li, C., Yang Li, D., Miklau, D. & Suciu,
D. (2017). A Theory Of Pricing Private Data.
Communications of the ACM, 60(12), 79-86.
Giordano, S., Castelluccia, C., Önen, M. &
Musolesi, M. (2018). UPRISE-IoT: User-centric
Privacy & Security. In A. Skarmeta and J-L.
Hernandez (eds.), Security and Privacy in Internet
of Things: Challenges and Solutions. IOS Press.
Cottier, B. (2018). L’ére numèrique et le principe
de l’egalitè. Digitalisierung und Schutz der
Privatsphäre. Schulthess, 25-38.
Altri output del progetto
Piattaforma www.protectyourdata.ch
Immagine 1. Sessioni dell’Indovino automatico realizzate nelle Scuole Medie del Canton Ticino e dei Grigioni.
Icona dell’applicazione iBuddy usata per la simulazione - https://www.protectyourdata.ch
Botturi, L., Fioroni, T., & Beretta, C. (2021).
iBuddy. Presentazione agli Atelier buone pratiche
del DECS, agosto 2021.
Immagine 2. Una schermata dei video di debriefing della sessione iBuddy. Ogni video è pubblicato in italiano,
tedesco e francese, ed è accompagnato da una scheda di lavoro per i docenti
145
Laboratorio media e MINT – Progetti
Making A Privacy-Aware World (MAPAW)
Luca Botturi & Tiffany Fioroni, MEM, DFA-SUPSI; Silvia Giordano, Felipe Cardoso,
Alessandro Ferrari & Davide Andreoletti, ISIN, DTI-SUPSI; Anna Picco-Schwendener
& Suzanna Marazza, Ccdigitallaw, USI
Cos’è la privacy dei dati? Quali sono i nostri dati personali?
Che valore hanno? Come vengono catturati, gestiti
e utilizzati? Che ruolo hanno gli algoritmi di profilazione?
Quali diritti abbiamo?
Responsabili del progetto
Luca Botturi
luca.botturi@supsi.ch
Silvia Giordano
silvia.giordano@supsi.ch
Anna Picco Schwendener
anna.picco.schwendener@usi.ch
Unità di riferimento
Laboratorio media e MINT (MEM),
DFA-SUPSI
Enti finanziatori
Programma Agora, Fondo Nazionale
Svizzero (FNS)
Partner del progetto
Istituto sistemi informativi e networking
(ISIN), Dipartimento tecnologie innovative
(DTI), SUPSI; Competence Centre Digital
Law (Ccdigitallaw), Università della Svizzera
italiana (USI)
Stato del progetto
2020/2023, 11/36 mesi
I nostri dati personali e la digitalizzazione
La connessione ubiqua 24/7 e la penetrazione
totale dei dispositivi elettronici
ci hanno reso parte di quell’immenso
spazio virtuale che è Internet.
Nell’era 2.0, la privacy dei dati è una tematica
sempre più scottante, dato
che le tecnologie sono diventate più
sofisticate, collegate a livello globale
e commercialmente interessanti –
in larga misura proprio in relazione
all’enorme quantità di dati personali
che “lasciamo” in rete.
La privacy riguarda “la richiesta di individui,
gruppi o istituzioni di determinare
per se stessi quando, come e
in che misura le informazioni su di
essi vengono comunicate ad altri”. Dopo
lo scandalo dell’uso eticamente
discutibile dei dati di Facebook tramite
Cambridge Analytica a fini elettorali
nel 2018 e i movimenti emersi in seguito
all’annuncio dei cambiamenti delle
politiche sulla privacy di WhatsApp
nel 2020, sta crescendo la preoccupazione
da parte degli utenti per la perdita
di controllo dei propri dati personali.
Anche se sono state sviluppate
nuove regole, le persone non sono
ancora consapevoli del valore dei loro
dati, di come sono gestiti e utilizzati,
e dei diritti che li proteggono.
La ricerca però ci dice che questa preoccupazione
difficilmente si traduce
in azione: rispetto a scelte “sicure”,
prevalgono spesso comodità, abitudine
e immediatezza d’uso. Un’adeguata
consapevolezza su questi temi rappresenta
una dimensione importante
per lo sviluppo di una cittadinanza digitale
responsabile.
Obiettivi
Perseguendo le finalità del programma
Agorà, MAPAW combina la competenza
tecnica del DTI con esperienza
nella didattica e nella comunicazione
del DFA e con la conoscenza legale
del Competence Centre Digital Law
dell’USI, con l’obiettivo di comunicare
a diversi pubblici le conoscenze attuali
sul funzionamento delle tecnologie
e dei social in relazione ai nostri
dati personali.
Il progetto mira a realizzare: (a) un’ampia
campagna di informazione, per
creare consapevolezza e mobilitazione
dei giovani e (b) una campagna sperimentale
partecipativa, in cui i giovani
siano parte attiva dell’attività di apprendimento.
Inoltre, un ulteriore obiettivo
è sensibilizzare i decisori istituzionali/locali
per promuovere una regolamentazione
più adeguata delle leggi
per la protezione della privacy dei dati.
Pubblico di riferimento
MAPAW si concentra sui giovani (18-25
anni), che sono nativi digitali e quindi
più a rischio in quanto meno consapevoli
dei rischi legati alla privacy dei dati.
146
Laboratorio media e MINT – Progetti
Per ottenere un impatto anche sul medio-lungo
periodo, includiamo anche
educatori (principalmente docenti)
e decisori locali (Direttori delle scuole
dell’obbligo) nelle nostre sessioni.
Attività
Le attività di MAPAW si articolano su
tre dimensioni:
1. La piattaforma www.protectyourdata.ch
raccoglie materiali di diverso
tipo per giovani, docenti, genitori
ed educatori sul tema, a patire
da materiali didattici, passando
per videogiochi e film, fino ai rapporti
ufficiali della Confederazione.
2. La sessione interattiva iBuddy,
durante la quale, grazie a un sistema
di rete locale e ad una app
sviluppata per il progetto, i ragazzi
vengono immersi in una simulazione
che permette loro di vivere
in prima persona il funzionamento
nascosto dei social quando diamo
il consenso all’uso dei nostri dati
personali. Dopo questo primo momento
immersivo, attraverso
una discussione in plenaria con scien-
ziati comportamentali e legali,
e grazie all’uso di video riassuntivi
e di esempi concreti, i giovani
hanno modo di confrontarsi e di
sviluppare le loro conoscenze
sul delicato tema della privacy dei
dati.
3. Alcuni webinar o eventi online,
che permetteranno, con una forma
più tradizionale, di raggiungere
pubblici più distanti.
Risultati
Ad oggi la piattaforma www.protecyourdata.ch
ospita 70 documenti.
La sessione interattiva i Buddy è
stata portata in 3 classi di liceo (76 studenti),
agli studenti del I anno del
DFA (100 studenti) e a 1 gruppo di studenti
dell’USI (72 studenti). Ulteriori
sessioni sono previste all’interno dei
TechDays nei licei e anche in altri
cantoni. Grazie a un questionario finale
da parte degli studenti, possiamo
affermare che l’attività è stata molto
gradita, ritenuta utile e coinvolgente
e che il tema della privacy dei dati
è considerato molto importante.
Bibliografia di riferimento
Acquisti, A., Taylor, C.R., & Wagman, L. (2016).
The economics of privacy. Journal of Economic
Literature, 52(2), 442-492.
Luceri, L., Andreoletti, D., Tornatore, M.,
Braun, T. & Giordano, S. (2020). Awareness
and Control of Geo-Location Privacy
on Twitter. Online social networks and media,
17, 100078.
Baek, Y. M. (2014). Solving the privacy
paradox: A counter-argument experimental
approach. Computers in Human Behavior,
38, 33-42.
Deuker, A. (2011). Addressing the Privacy
Paradox by Expanded Privacy Awareness -
The Example of Context-Aware Services.
In M. Bezzi, P. Duquenoy, S. Fischer-Hbner,
G. Zhang and M. Hansen (eds.), Privacy
and Identity Management for Life, IFIP Advances
in Information and Communication Technology,
vol 320 (pp. 275-283), Springer.
EU Commission (2016). Regulation (EU)
2016/679 of the EUROPEAN PARLIAMENT
and of the COUNCIL of 27 April 2016
on the protection of natural persons with regard
to the processing of personal data and
on the free movement of such data, and repealing
Directive 95/46/EC (General Data Protection
Regulation). Brussels.
Ferrari, A., Puccinelli, D. & Giordano, S. (2015).
Managing your privacy in mobile applications
with mockingbird. Proceedings of IEEE
PerComWorkshops, 288-291.
Li, C., Yang Li, D., Miklau, D. & Suciu,
D. (2017). A Theory Of Pricing Private Data.
Communications of the ACM, 60(12), 79-86.
Giordano, S., Castelluccia, C., Önen, M. &
Musolesi, M. (2018). UPRISE-IoT: User-centric
Privacy & Security. In A. Skarmeta and J-L.
Hernandez (eds.), Security and Privacy in Internet
of Things: Challenges and Solutions. IOS Press.
Cottier, B. (2018). L’ére numèrique et le
principe de l’egalitè. Digitalisierung und Schutz
der Privatsphäre. Schulthess, 25-38.
Immagine 1. La piattaforma protectyourdata.ch
Altri output del progetto
Piattaforma www.protectyourdata.ch
Botturi, L., Fioroni, T., & Beretta, C. (2021).
iBuddy. Presentazione agli Atelier buone
pratiche del DECS, agosto 2021.
Immagine 2. I risultati dei questionari di valutazione della sessione iBuddy
147
Laboratorio media e MINT – Progetti
Assessing computational thinking skills through
an intelligent tutoring system
Alberto Piatti, Lucio Negrini, MEM, DFA-SUPSI; Giorgia Adorni,
Luca Maria Gambardella, IDSIA, USI; Francesca Mangili, IDSIA, DTI-SUPSI;
Francesco Mondada, EPFL; Dorit Assaf, PH-FHNW
Sviluppare una metodologia per la valutazione
su larga scala del pensiero computazionale nelle scuole
dell’obbligo svizzere.
Responsabili del progetto
Alberto Piatti
alberto.piatti@supsi.ch
Francesco Mondada
francesco.mondada@epfl.ch
Luca Gambardella
luca.gambardella@usi.ch
Dorit Assaf
dorit.assaf@fhnw.ch
Unità di riferimento
Laboratorio media e MINT (MEM),
DFA-SUPSI
Enti finanziatori
Fondo nazionale svizzero (FNS)
Partner del progetto
École polytechnique fédérale de Lausanne
(EPFL); Istituto Dalle Molle di studi
sull’intelligenza artificiale (IDSIA), Dipartimento
tecnologie innovative (DTI),
SUPSI e USI; Pädagogische Hochschule
(PH), Fachhochschule Nordwestschweiz
(FHNW)
Stato del progetto
2020/2024, 12/48 mesi
148
Introduzione
Negli ultimi anni, sulla scia della
digitalizzazione e dell’automazione
della nostra società, sono aumentate
le richieste di integrare il pensiero
computazionale (Computational
Thinking, CT) nei programmi scolastici.
Si sono sperimentati diversi approcci
su come favorire lo sviluppo del
CT a scuola, ma mancano ancora
degli strumenti che permettano una
valutazione su larga scala del livello
di competenza raggiunto dalle allieve
e dagli allievi.
Obiettivi di ricerca
Il progetto è volto a sviluppare e validare
una metodologia per la valutazione
su larga scala del livello di competenza
nel pensiero computazionale
di allieve e allievi nella scuola dell’obbligo.
In particolare, i nostri obiettivi
sono i seguenti: (1) definire un modello
di competenza per il CT che prenda
esplicitamente in considerazione il carattere
evolutivo e situato del pensiero
computazionale, (2) sviluppare
un sistema di tutoraggio intelligente
(Intelligent Tutoring System - ITS)
che supporti le allieve e gli allievi
nella risoluzione di problemi specifici
che richiedono CT in classe e ne
misuri al contempo le competenze,
consentendo così un monitoraggio
semi-automatico su larga scala
e (3) convalidare il quadro di riferimento
sviluppato, raccogliendo dati
in classi di scuola dell’obbligo della
Svizzera Italiana, Tedesca e Francese.
Risultati intermedi
Nel primo anno del progetto, è stato
sviluppato un modello di competenza,
denominato CT-cube, che permette
di integrare i paradigmi di base dell’apprendimento
situato nelle definizioni
esistenti di CT, in particolare prendendo
in considerazione gli artefatti
cognitivi utilizzati dalle allieve e dagli
allievi e il loro grado di autonomia.
Il modello è stato applicato per
la creazione di una attività, chiamata
cross array task (CAT), volta a valutare
le competenze algoritmiche
di allieve e allievi della scuola dell’obbligo.
L’attività è stata sperimentata
con 109 allievi tra i 3 e i 16 anni della
scuola dell’obbligo ticinese nel corso
della primavera 2021. I risultati raccolti
permettono di affermare che il CAT
consente effettivamente di monitorare
lo sviluppo delle competenze algoritmiche
lungo la scuola dell’obbligo. Interessante
osservare che i risultati
hanno pure evidenziato la capacità di
bambini e bambine della scuola
dell’infanzia di concepire algoritmi molto
complessi. Inoltre, non è stata
osservata nessuna differenza significativa
nelle competenze algoritmiche
tra allievi e allieve. Questi risultati
intermedi ci permettono di sostenere
l’importanza di lavorare con algoritmi
già a partire dalla scuola dell’infanzia.
Laboratorio media e MINT – Progetti
empty cross array
cross array
Pupil
Bibliografia di riferimento
Antonucci, A., Piatti, A. (2009). Modeling
unreliable observations in Bayesian networks
by credal networks. In Proceedings of the
Third International Confe- rence on Scalable
Uncertainty Management (SUM 2009).
Atmatzidou, S. & Demetriadis, S. (2016).
Advancing students’ computational thinking
skills through educational robotics: A study
on age and gender relevant differences.
Robotics and Autonomous Systems, 75, 661-670.
pencils
cross array
to be coloured
Immagine 1. Il setup sperimentale del Cross Array Task
Researcher
screen
protocol
Brennan, K., & Resnick, M. (2012). New
frameworks for studying and assessing the
development of computational thinking.
In Proceedings of the 2012 annual meeting of the
American Educational Research Association,
Vancouver, Canada (Vol. 1).
Mangili, F., Bonesana, C., & Antonucci, A.
(2017). Reliable Knowledge-Based Adaptive Tests
by Credal Networks. European Conference on
Symbolic and Quantitative Approaches to Reasoning
and Uncertainty. Springer.
Principali pubblicazioni del progetto
Piatti, A., Adorni, G., El-Hamamsy, L., Negrini,
L., Assaf, D., Gambardella, L. and Mondada, F.
(submitted) The CT-cube: a framework for
the design and the assessment of computational
thinking activities.
assessment
?
int a = 8;
</>
algorithm
?
int a = 8;
</>
problem setting
?
int a = 8;
</>
inactive role
non-autonomous
active role
autonomous
active role
formal
symbolic
embodied
Immagine 2. Il computational thinking cube: un modello per la valutazione
del pensiero computazionale nella scuola dell’obbligo
CAT-score
0.0 1.0 2.0 3.0 4.0
3
(2%)
33
(20%)
63
(38%)
50
(30%)
15
(9%)
Kindergarten
from 3 to 6 years old
7
(2%)
99
(26%)
155
(41%)
100
(26%)
20
(5%)
35
(11%)
128
(40%)
120
(38%)
33
(10%)
1
(0%)
I-III primary V primary-II secondary
from 7 to 9 years old from 10 to 13 years old
Age category
73
(18%)
214
(52%)
102
(25%)
19
(5%)
0
(0%)
III-IV secondary
from 14 to 16 years old
50
40
30
20
10
0
Percentage of students w.r.t age category
(column-wise normalisation)
Immagine 3. Le competenze algoritmiche di un gruppo di 109 allievi tra i 3 e i 16 anni attivi in scuole pubbliche ticinesi
149
Laboratorio media e MINT – Progetti
DigiBasics
Attivare competenze digitali per lo studio e per la professione
Luca Botturi, Miriano Romualdi, Loredana Addimando, MEM, DFA-SUPSI;
Per Bergamin & Victoria Mirata, FFHS
Come coltivare le competenze digitali di base per lo studio
e per la professione nei futuri docenti?
Responsabili del progetto
Jürg Fraefel, PHZH
Responsabile per il DFA
Luca Botturi
luca.botturi@supsi.ch
Unità di riferimento
Laboratorio media e MINT (MEM),
DFA-SUPSI
Enti finanziatori
Swissuniversities
Partner del progetto
Fernfachhochschule Schweiz (FFHS);
Pädagogische Hochschule Zürich (PHZH);
Pädagogische Hochschule Graubünden
(PHGR); Pädagogische Hochschule Schaffhausen
(PHSH); Pädagogische Hochschule
Thurgau (PHTG); Interkantonalen Hochschule
für Heilpädagogik (HfH)
Stato del progetto
2021/2024, 4/48 mesi
Un progetto che coinvolge diverse
ASP
DigiBasics è un progetto finanziato da
Swiss universities lanciato e guidato
dalla alta scuola pedagogica di Zurigo
(PHZH) e che, oltre alla SUPSI e alla
FFHS, coinvolge le Alte scuole pedagogiche
di diversi cantoni.
La PHZH nel quadro del precedente
programma Digital Skills, concluso nel
2020, si era già occupata del sostegno
alle competenze digitali nei futuri
e nelle future docenti e aveva cominciato
a sviluppare, in parte, alcuni
moduli di autoformazione online.
Sui primi risultati di questo progetto
si innestano quindi le finalità e i materiali
didattiche che saranno prodotti
nel progetto DigiBasics.
Nel quadro di questo progetto vengono
infatti attivate e rinforzate, attraverso
moduli di autoformazione online,
competenze di base legate ai media
e alle tecnologie digitali con la finalità
di supportare sia lo studio accademico
sia di preparare al meglio alla
futura attività professionale come
docenti.
Le competenze digitali dei docenti
Quali sono le compoetenze digitali
utili ai docenti? Ci si riferisce a competenze
legate a vari contesti come
la produzione e modifica di testi e prodotti
multimediali (immagini, video
e audio, presentazioni), la protezione
e sicurezza dei dati, il diritto di autore,
la comunicazione e cooperazione
a distanza, l’inclusione digitale e alla
gestione dei propri documenti digitali
(dai file alle password).
Il progetto prevede infatti la creazione
di moduli di autoformazione attorno a
6 temi principali:
◆ Comunicazione e collaborazione
online
◆ Diritto d’autore, sicurezza e protezione
dei dati
◆ Ricerca e gestione delle informazioni
e delle conoscenze
◆ E-accessibility
◆ Conoscenze di base in informatica
(per gli insegnamenti di “Media
e Informatica” previsti dal LP21)
◆ Conoscenze di base sui media (per
gli insegnamenti di “Media e Informatica”
previsti dal LP21)
A questi moduli si aggiunge un modulo
trasversale di riflessione sulla propria
crescita professionale in questo ambito
e di orientamento nella scelta dei
moduli da affrontare. Questo modulo
si avvarrà di alcune tecniche adattative
sviluppate dalla FFHS.
Obiettivi del progetto
Gli obiettivi del progetto sono:
◆ Sviluppare tramite i diversi moduli l
e competenze digitali identificate.
◆ Creare moduli online
◆ adattabili alle esigenze delle diverse
scuole e integrabili nei diversi moduli
disciplinari e di scienze dell’educazione
◆ che permettano un apprendimento
autonomo e mirato alle esigenze
reali di ciascuno/a.
◆ Portare lo studente a riflettere
150
Laboratorio media e MINT – Progetti
e sviluppare in contesti autentici le
competenze attivate
Autonomia degli studenti e struttura
dei moduli
Le criticità nell’insegnamento volto alla
sviluppo di competenze digitali
sono diverse, ma tra queste troviamo
sicuramente la grande eterogeneità
di competenze iniziali degli studenti e i
diversi interessi/talenti/inclinazioni.
Per questo il progetto ha scelto la strada
della produzione di moduli di autoformazione,
già praticata al DFA come
in altre Alte Scuole pedagogiche.
L’approccio scelto prevede che per
ogni tema la studentessa o lo studente
procedano in piena autonomia mediante
l’utilizzo di uno o più moduli a
seconda delle proprie esigenze e i
risultati delle proprie autovalutazioni.
Vi sono 3 fasi principali in ogni modulo:
1. il test di entrata
2. l’acquisizione di saperi (concetti e
procedure)
3. lo sviluppo di competenze tramite
il confronto con situazioni professionali
In primo luogo, mediante il sistema,
lo studente procede a un‘autovalutazione
delle proprie competenze
legate al modulo specifico, ad
esempio Comunicazione e collaborazione
online. Si passa poi ai saperi di base
dell’ambito, che vengono proposti tramite
video ed esercizi interattivi.
Infine, si entra nel campo delle competenze:
gli studenti devono completare
il modulo fino ad arrivare a riflettere
sui propri problemi e casi reali
o situazioni applicate a contesti autentici.
Tempistica del progetto
Il DFA ha la leadership per lo sviluppo
dei moduli legati a Diritto d’autore,
sicurezza e protezione dei dati e Ricerca
e gestione delle informazioni e delle
conoscenze. Si prevede una prima sperimentazione
dei moduli di DigiBasics
al DFA nell’anno accademico 2022-23.
Immagine 1. Le diverse competenze digitali di base
Immagine 2. La roadmap 2021-204
151
Laboratorio media e MINT – Progetti
MINT-Bildung Plus
Rete per la promozione delle discipline MINT
Loredana Addimando, Masiar Babazadeh, Alessio Carmine, Rossana Falcade, Christian Giang
& Lucio Negrini, MEM, DFA-SUPSI; Sandra Bernaschina & Roberto Guidi, ISIN, DTI-SUPSI;
Gianluca Montù, ISEA, DTI-SUPSI
Dare continuità alla formazione MINT per i docenti.
Responsabile del progetto
Lucio Negrini
lucio.negrini@supsi.ch
Unità di riferimento
Laboratorio media e MINT (MEM),
DFA-SUPSI
Enti finanziatori
«Projektgebundene Beiträge», Confederazione
Svizzera
Partner del progetto
Istituto sistemi informativi e networking
(ISIN) e Istituto sistemi ed elettronica
applicata (ISEA), Dipartimento tecnologie
innovative (DTI), SUPSI; Pädagogische
Hochschule Luzern (PH Luzern);
Hochschule Luzern (HSLU); Pädagogische
Hochschule Graubünden (PHGR);
Fachhochschule Ostschweiz (FHO);
Pädagogische Hochschule Bern (PHbern);
Haute École d’Ingénierie et de Gestion
du Canton de Vaud (HEIG-VD); Haute
Ecole pédagogique Fribourg (HEP Fribourg);
Haute Ecole Pédagogique du Canton
de Vaud (HEP Vaud); Haute École spécialisée
de Suisse Occidentale (HES-SO);
Pädagogische Hochschule St.Gallen
(PHSG); Pädagogische Hochschule
Thurgau (PHTG); Pädagogische Hochschule
Wallis (PHVS), Pädagogische Hochschule
Zürich (PHZH); Zürcher Hochschule für
Angewandte Wissenschaften (ZHAW);
Fachhochschule Nordwestschweiz
(FHNW)
Stato del progetto
2021/2024, 12/48 mesi
Introduzione e obiettivi della ricerca
Il progetto MINT-Bildung Plus è la continuazione
del progetto MINT-Bildung
(2017-2020). Fa parte dei “sussidi vincolati
a progetti 2021-2024” finanziati dalla
confederazione.
La continuazione e l’espansione della
rete nazionale per la promozione dell’educazione
MINT, stabilita nel precedente
periodo di finanziamento 2017-
2020, ha lo scopo di rafforzare ulteriormente
la cooperazione di persone
provenienti da scuole universitarie
professionali di indirizzo tecnico e ricercatori
di alte scuole pedagogiche
nella formazione degli insegnanti della
scuola dell’obbligo nel campo MINT.
Il focus non è più esclusivamente posto
sullo sviluppo di nuove offerte e strumenti,
ma soprattutto sull’ulteriore
sviluppo e il trasferimento di progetti
sviluppati e testati nella precedente
fase di contributo 2017-2020 ad altre
regioni della Svizzera.
Metodo
Analogamente alla prima fase di
progetto anche in questa fase si sono
creati dei tandem fra alte scuole
pedagogiche e scuole universitarie professionali
tecniche. Ogni tandem sviluppa
delle proposte formative che poi
condivide con gli altri tandem durante
gli incontri di rete fra i vari ricercatori.
Al progetto partecipano diversi Cantoni
per un totale di 9 tandem. I vari
progetti che si svilupperanno così come
quelli della prima fase del progetto
si possono consultare sul sito www.
mint-bildung.ch.
Risultati previsti
La seconda fase del progetto è appena
iniziata e non ci sono ancora risultati da
comunicare. Come SUPSI l’intento è di
dare continuità alle proposte sviluppate
durante la prima fase e di diffonderle
negli altri Cantoni svizzeri attraverso la
collaborazione con i vari partner. A
questo proposito la SUPSI continua l’esperienza
con il CAS in robotica educativa
cercando di:
◆ Trasferire alcuni contenuti nella
formazione di base (alcune esperienze
in questo senso sono già state
fatte).
◆ Estendere l’offerta (per esempio,
offerta di formazioni più brevi, scuole
estive o MOOC)
◆ Coinvolgere la comunità di Roteco
per raggiungere altri cantoni
Oltre al CAS in robotica educativa si
continuerà anche l’esperienza con i
“contatori di eventi” che verranno ulteriormente
sviluppati e sperimentati
con docenti in formazione. Sempre assieme
ai docenti in formazione verranno
sviluppati dei materiali didattici
con un orientamento MINT.
152
Laboratorio media e MINT – Progetti
Bibliografia di riferimento
Akerson, V. L., Burgess, A., Gerber, A.,
Guo, M., Khan, T. A., & Newman, S. (2018).
Disentangling the meaning of STEM:
Implications for science education and science
teacher education. Journal of Science Teacher
Education, 29(1), 1–8.
Brown, J. (2012). The current status of STEM
education research. Journal of STEM Education,
13(5), 7–11.
Kelley, T. R., & Knowles, J. G. (2016).
A conceptual framework for integrated STEM
education. International Journal of STEM
Education, 3(11), 1–11.
WEF, (2016). New Vision for Education: Fostering
Social and Emotional Learning through Technology.
WEF.
Consiglio Federale. (2010). Carenza di personale
specializzato MINT in Svizzera. Consiglio federale.
Herzog, E., Wehrli, R., Hassler, M., & Schärer,
S. (2017). Il futuro della svizzera digitale.
economie-suisse.
Immagine 1. Momento di formazione con il robot Thymio
Immagine 2. Il dispositivo conta eventi utilizzato con i docenti in formazione dell’area scienze
153
Laboratorio media e MINT – Progetti
sCHooolmaps.ch/it 3.0
Promuovere l’utilizzo delle carte digitali nelle scuole
della Svizzera italiana
Luca Reggiani, MEM, DFA-SUPSI; Albedo Bettini, ISAAC, DACD-SUPSI;
Pasquale Di Donato, swisstopo.
Non solo mappe...
Il visualizzatore di carte map.geo.admin.ch si è rivelato
uno strumento efficace e di facile utilizzo per conoscere
il territorio con uno sguardo alla sostenibilità.
Responsabile del progetto
Luca Reggiani
luca.reggiani@supsi.ch
Unità di riferimento
Laboratorio media e MINT (MEM),
DFA-SUPSI
Enti finanziatori
Ufficio federale di topografia swisstopo,
Confederazione svizzera
Partner del progetto
Istituto sostenibilità applicata all’ambiente
costruito (ISAAC), Dipartimento ambiente
costruzioni e design (DACD), SUPSI;
Ufficio federale di topografia swisstopo,
Confederazione svizzera
Stato del progetto
2021/2023; 12/36 mesi
Dalle prime sperimentazioni con le
classi alle applicazioni avanzate
sCHoolmaps.ch è un progetto nazionale
attivo nelle tre regioni linguistiche
dal 2015.
Nella Svizzera italiana è in corso
dal 2017 ed è attualmente entrato nella
sua terza fase.
1. Nella prima fase è stato valutato
il potenziale del geoportale come
strumento di progettazione
didattica e di apprendimento. Sono
state selezionate delle sedi di
applicazione e insieme ai docenti
e allievi sono stati progetti dei
percorsi di apprendimento che prevedevano
l’uso in classe del geoportale.
Il materiale didattico prodotto
è stato valutato e elaborato
per la pubblicazione nel sito
ufficiale del progetto.
2. La seconda fase sono stati divulgati
i risultati ottenuti nella prima attraverso
l’attivazione di un’antenna
di riferimento per il progetto,
il coinvolgimento di altre sedi scolastiche,
l’organizzazione di corsi
brevi di formazione continua, la
partecipazione a eventi e la
redazione di articoli in riviste specializzate.
I riscontri dalle classi di applicazione e
dagli insegnanti nei primi 4 anni di
sperimentazione, hanno mostrato come
il visualizzatore di carte rappresenti
un valido strumento per l’introduzione
nelle scuole delle tecnologie
legate all’informazione digitale e in
particolare i geo-dati collegati al portale
map.geo.admin.ch.
Un sondaggio commissionato da swisstopo
nel 2019 a Lernnetz ha tuttavia
evidenziato che il goeoportale risulta
ancora relativamente misconosciuto
all’interno del sistema educativo
nazionale. D’altra parte i risultati delle
sperimentazioni in classe hanno messo
in evidenza come la scarsità o
inadeguatezza delle infrastrutture digitali
nella scuola primaria e la difficoltà
degli insegnanti a proporre in
autonomia delle attività senza un
adeguato accompagnamento, possano
costituire un ostacolo a intraprendere
autonomamente delle attività che
prevedano l’uso dei geodati.
La terza fase del progetto appena iniziata,
si preoccuperà pertanto di portare
avanti il progetto sulla falsa riga di
quanto già svolto nella seconda fase,
aggiungendo alcuni elementi innovativi.
Per la prima volta infatti, il progetto
sCHoolmaps entrerà nelle classi di
liceo. Inoltre, verranno proposti ai
docenti strumenti supplementari per
approfondire argomenti legati alla
sostenibilità del territorio e la ricerca di
soluzioni anche grazie alla digitalizzazione,
in linea con l’attuale concetto
Smart City. Sinergie con altri
progetti promossi da SUPSI, quali ad
esempio la comunità di robotica
154
Laboratorio media e MINT – Progetti
educativa Roteco e lo studio per
il Cantone “Costruire in funzione del
cambiamento climatico” permetteranno
alle classi coinvolte di combinare
l’uso delle mappe digitali
con specifiche indagini sul territorio,
ad esempio per riconoscere e valutare
l’impatto delle isole di calore nei
centri densamente urbanizzati.
Bibliografia di riferimento
http://www.geo.admin.ch/it/carte/carte.html
http://www.schoolmaps.ch/category/1_unterrichtsideen/
http://www.schoolmaps.ch/category/2_ueber-den-kartenviewer/
http://www.schoolmaps.ch/category/schoolmaps/
www.ika.ethz.ch/teaching/Diplomarbeit-Rellstab.pdf
http://www.ortsnamen.ch/index.php/online-texte/wissenschaftliche-litertur.html
http://www.swisstopo.admin.ch/internet/
swisstopo/de/home/topics/geodata/historic_geodata/ma_col/duf_map.html
Grant B., (2016). Overview. Crown Publishing
group, a division of Penguin Random House
LLC, New York.
Principali pubblicazioni del progetto
Conte Giacometti, N., (2020).
Non solo mappe… Risveglio, 1 2020, 16-18.
Cantoni Brugnetti, S., De Micheli , A.,
Pagliuca, E., (2020). Progettare lezioni con le
nuove tecnologie. Risveglio, 1 2020, 19-21.
Reggiani, L., (2020). sCHoolmaps.ch/it. Scuola
Ticinese, 338 2, 63-68. https://www4.ti.ch/
fileadmin/DECS/DS/Rivista_scuola_ticinese/
ST_n.338/ST_338_Reggiani_sCHoolmaps_ch_
it.pdf
Altri output del progetto
Quattordicesima Giornata ESS – Domani insieme,
DFA – SUPSI, Locarno 23 ottobre 2021.
Formazione continua 2021/2022, sCHoolmaps.
ch/it Apprendere e progettare lezioni usando
le nuove tecnologie con map.geo.admin.ch.
Formazione di base AA 2021/22, 22/23, lezioni
introduttive all’uso del geoportale e divulgazione
materiale didattico.
Immagine 1. La geoinformazione degli uffici federali svizzeri. Le conoscenze sul territorio a portata di click.
Immagine 2. Il dispositivo conta eventi utilizzato con i docenti in formazione dell’area scienze
155
Area Centro di competenze didattica delle bisogni lingue educativi, straniere scuola e seconde, e società plurilinguismo e interculturalità – Progetti
A
L
P
156
I
Area di didattica delle lingue
straniere e seconde, plurilinguismo
e interculturalità (ALPI)
Prof. Stefano Losa
Responsabile, Area di didattica
delle lingue straniere e seconde, plurilinguismo
e interculturalità
Descrizione
La pluralità linguistica e culturale è un aspetto di grande importanza per la vita
sociale, culturale ed economica nelle società attuali. In particolare, le competenze
linguistiche, comunicative e interculturali rappresentano delle risorse fondamentali
nei contesti educativi e formativi. L’Area di didattica delle lingue straniere e seconde,
plurilinguismo e interculturalità (ALPI) * si pone come polo di competenza per
le attività di didattica, di ricerca e di informazione relative ai temi dell’eterogeneità
e della diversità linguistica e culturale.
Missione
La missione dell’Area di didattica delle lingue straniere e seconde, plurilinguismo
e interculturalità (ALPI) è di formare professionisti dell’educazione attraverso lo
sviluppo di competenze didattiche e pedagogiche nell’ambito dell’insegnamento
delle lingue straniere e seconde, del plurilinguismo e degli approcci interculturali
in educazione. In tal senso, l’Area si propone di:
◆ sviluppare e promuovere una cultura didattica nell’ambito della pluralità
linguistica e culturale
◆ sviluppare e favorire la ricerca scientifica negli ambiti del plurilinguismo
e dell’interculturalità cosi come nella didattica delle lingue straniere e seconde
◆ promuovere e coltivare lo scambio con gli attori sul territorio, a livello
nazionale e internazionale
◆ favorire l’apprendimento delle lingue e della comunicazione interculturale
quali risorse trasversali centrali per qualsiasi formazione e/o disciplina
Obiettivi
In linea con la propria missione, l’Area di didattica delle lingue straniere e seconde,
plurilinguismo e interculturalità si prefigge i seguenti obiettivi:
◆ concepire e realizzare dei dispositivi di formazione didattica nell’ambito
dell’insegnamento delle lingue straniere e seconde, del plurilinguismo e dell’interculturalità
in linea con gli approcci plurali attuali, con il Piano di studio
della scuola dell’obbligo ticinese e con le Raccomandazioni a livello nazionale
◆ sviluppare e promuovere nei futuri docenti della scuola dell’obbligo
conoscenze e competenze in didattica delle lingue straniere, come pure
sui temi legati al plurilinguismo e alla gestione della pluralità culturale
nella scuola
◆ sviluppare progetti di ricerca scientifica negli ambiti di studio di riferimento
dell’Area
◆ promuovere la formazione continua e l’aggiornamento dei professionisti
dell’educazione negli ambiti di riferimento dell’Area
* l'Area si è costituita dall'1.09.2021 dalla scissione del Centro competenze lingue e studi sul plurilinguismo
(CLIP).
157
Area di didattica delle lingue straniere e seconde, plurilinguismo e interculturalità – Presentazione
Lista delle collaboratrici e dei collaboratori
Prof. Stefano Losa
Responsabile
stefano.losa@supsi.ch
Chiara Antonini
chiara.antonini@supsi.ch
Feliciana Fiscalini-Tocchetto
feliciana.fiscalini@supsi.ch
Daniela Kappler
daniela.kappler@supsi.ch
Lorenza Rusconi-Kyburz
lorenza.rusconi@supsi.ch
Simone Schläpfer
simone.schlaepfer@supsi.ch
Marie-Hélène Tramèr-Rudolphe
mariehelene.tramer@supsi.ch
158
Area di didattica delle lingue straniere e seconde, plurilinguismo e interculturalità – Presentazione
Indice dei progetti
In viaggio con l’italiano:
A spasso con noi
Innovativi manuali per l’italiano
lingua straniera
p. 160
L’attenzione alla diversità
culturale nella formazione
degli insegnanti e nelle istituzioni
scolastiche a livello locale
p. 162
Maturità: quali competenze
letterarie nelle Lingue
Straniere?
p. 164
Centro di Didattica delle Lingue
Straniere
Fachstelle für berufsspezifische
Sprachkompetenzen
p. 166
Incontrare l’italiano in Svizzera
Settimane di progetto di italiano
per le scuole medie della Svizzera
tedesca e della Svizzera francese
p. 168
Plurilinguismo in situazione
di crisi sanitaria
p. 170
Centro per la professionalizzazione
linguistica degli insegnanti
p. 172
Mitenand
Incontrare il tedesco: preparazione
degli allievi all’insegnamento
curricolare del tedesco
p. 174
159
Area di didattica delle lingue straniere e seconde, plurilinguismo e interculturalità – Progetti
In viaggio con l’italiano: A spasso con noi
Innovativi manuali per l’italiano lingua straniera
Daniela Kappler, ALPI, DFA-SUPSI
20 video con 10 ragazzi della Svizzera italiana introducono
i temi CLIL dei due manuali e delle attività digitali
per l’insegnamento dell’italiano nella scuola elementare
nella Svizzera tedesca.
Responsabile del progetto
Daniela Kappler
daniela.kappler@supsi.ch
Unità di riferimento
Area di didattica delle lingue straniere
e seconde, plurilinguismo e interculturalità
(ALPI), DFA-SUPSI
Enti finanziatori
Ufficio federale della cultura, Confederazione
svizzera; Volksschulamt, Kanton Uri;
DFA-SUPSI; Pädagogische Hochschule
Schwyz (PH Schwyz)
Partner del progetto
Kanton Uri; Pädagogische Hochschule
Schwyz (PH Schwyz)
Stato del progetto
2018/2021, 48/48 mesi
Tema
In Svizzera, a livello di scuola elementare,
solo in due cantoni si insegna
l’italiano come lingua straniera: nei Grigioni,
sin dalla terza elementare e
nel Canton Uri, dalla quinta elementare,
come materia opzionale obbligatoria.
Il Canton Uri e l’Ufficio federale
della Cultura (UFC) sostengono un
progetto per la creazione di un nuovo
materiale didattico che promuova
la cultura della Svizzera italiana (UFC
messaggio culturale 2016-2020:
sviluppo e diffusione di materiale didattico
in italiano) e che fosse maggiormente
compatibile con il nuovo piano
di studio della Svizzera tedesca (Lehrplan
21) e l’età degli allievi (5. e 6. SE). Gli
autori del materiale didattico prodotto
all’interno del progetto, condotto dal
2018 al 2021, sono due collaboratrici
dell’Alta Scuola Pedagogica di Svitto
(PHSZ) e del Dipartimento formazione
e apprendimento della SUPSI e
un team di docenti di Uri e del Ticino,
affiancati da un team tecnico e studentesse
delle due ASP, nonché da
formatrici e studenti del Dipartimento
ambiente costruzioni e design
(DACD) della SUPSI e del Conservatorio
Internazionale di Scienze Audiovisive
(CISA) e da consulenti nazionali.
Obiettivi della ricerca, metodo,
risultati, discussione e conclusioni
L’obiettivo principale del progetto
è stato lo sviluppo, pilotaggio e pubblicazione
di un innovativo materiale
didattico biennale che realizzi concretamente
attraverso un viaggio virtuale
nella Svizzera italiana, la didattica
del plurilinguismo, il metodo CLIL
(Content and Language Integrated
Learning), l’educazione interculturale,
l’educazione ai media e gli orientamenti
del nuovo piano di studio cantonale
(LP 21). Si è inoltre incrementata
la rete tra ASP (Ticino e Svizzera tedesca)
e dipartimenti cantonali (Uri
e Ticino) e la rete tra dipartimenti della
SUPSI: DFA e il Laboratorio Cultura
Visiva del DACD per il layout e la collaborazione
con il CISA er la produzione
delle sequenze video. Nella fase di
ricerca si sono analizzati i manuali in
uso/pubblicati per le scuole elementari
sia dal punto di vista didattico che
grafico, e si sono identificati dei temi
adatti al CLIL nelle materie scolastiche
(geografia, scienze e storia).
Il materiale didattico, suddiviso in due
volumi cartacei e una piattaforma
digitale www.aspasso.ch, è effettivamente
utilizzato per l’insegnamento
dell’italiano come lingua straniera nella
scuola primaria nel cantone Uri (5.
e 6.) dal 2020. Oltre allo sviluppo delle
competenze savoir, savoir-faire,
savoir-être, savoir apprendre, in un approccio
comunicativo-azionale
e task-based, lungo tutti i due percorsi
si è posta particolare attenzione
160
Area di didattica delle lingue straniere e seconde, plurilinguismo e interculturalità – Progetti
all’accessibilità e alla differenziazione.
I temi dei due volumi didattici ruotano
intorno alla Svizzera italiana e
alla vita di coetanei in tale contesto,
aumentando la rilevanza regionale/nazionale
e l’adeguatezza dell’età e,
non da ultimo, la popolarità della lingua
italiana nella Svizzera tedesca.
I riscontri scientifici e mediali sull’impostazione
pedagogica e didattica
sono molto positivi (Convegno ADLES,
HEPVD, 2018; Convegno Plurilinguismo,
DFA, 2018, Convegno Homo Digitalis,
PHWS, 2020/2021, Babylonia
(2020/2); http://www.tvsvizzera.it/tvs/
materiale-didattico_italiano-a-scuolanel-canton-uri--uno-spasso/45523076.
È stato rilevato interesse per la
diffusione del materiale anche in altri
cantoni e un follow up per la scuola
media. Attualmente è prevista una
seconda fase di correzione e miglioramento
del prodotto con un sottoprogetto
sostenuto dal Canton Uri
(2020-2021) e sono previsti due
articoli in uscita in due riviste specialistiche.
Non da ultimo è stato approvato
un progetto spin-off di A spasso con
noi denominato MusA_it, Composizioni
musicali per Allievi di Italiano, capitanato
da DFA-SUPSI e sostenuto
dagli stessi partner e dall’UFC
(2021-2023).
Bibliografia di riferimento
Erhaltung und Förderung der rätoromanischen
und der italienischen Sprache und
Kultur, https://www.bak.admin.ch/bak/de/
home/sprachen-und-gesellschaft/sprachen/
sprachengesetz-und-sprachenverordnung/
gesuche-foerderung-ital-sprache.html.
Hutterli, S., Stotz, D., Zappatore, D. (2008).
Do you parlez andere lingue? Fremdsprachen lernen
in der Schule. Verlag Pestalozzianum: Zürich.
Mehisto, P., Frigols, M.J., Marsh, D. (2008).
Uncovering CLIL. Macmillan.
Principali pubblicazioni del progetto
Kappler, D. (2021). Venite A spasso con noi!.
DIDIT. Didattica dell’italiano. Studi Applicati
Di Lingua E Letteratura, (1), 131-151.
https://doi.org/10.33683/didit.21.01.07
https://www.journals-dfa.supsi.ch/index.php/
rivistadidit/article/view/179
Arnet-Clark, I., & Kappler, D. (2019). Lehrmittel
Italienisch Fremdsprachenunterricht 5./6.
Klasse für den Kanton Uri. Babylonia, 2, 38.
http://babylonia.ch/fileadmin/user_upload/
documents/2019-2/ADLES_Beilage2-19.pdf
Altri output del progetto
AG Sprachen Tagung (EDK), (2021).
Convegno Homo Digitalis, HEPVS, (2021).
Formazione docenti Ct. Uri (2020).
Conferenza stampa a Flüelen, Ct Uri (2020),
https://www.srf.ch/news/regional/
zentralschweiz/italienisch-fuer-anfaenger-italienischunterricht-fuer-urner-schueler-wird-multimedial
Kappler, D. & Morandi, L. (2020). A spasso con
noi. In viaggio con l’italiano. La Rivista: Mensile
illustrato del Locarnese e Valli. N. (5:35). Forum
dell’Innovazione, LAC Lugano Arte e Cultura
(2019).
Convegno Plurilinguismo, DFA, Locarno (2018).
Conferénce Internationale L’Association
en didactique des langues étrangères
en Suisse (ADLES) HEPVD, (2018).
Immagine 1. Indice tematico e geografico di A spasso con noi, Vol. 1
Immagine 2. Estratto video di A spasso con noi, Vol. 1 (www.aspasso.ch)
161
Area di didattica delle lingue straniere e seconde, plurilinguismo e interculturalità – Progetti
L’attenzione alla diversità culturale nella formazione
degli insegnanti e nelle istituzioni scolastiche a livello
locale
Uno studio a partire dal contesto ticinese
Lorenza Rusconi-Kyburz, ALPI, DFA-SUPSI
Le scuole comunali e i docenti in formazione di fronte
alla diversità culturale: la situazione in Ticino.
Responsabili del progetto
Lorenza Rusconi-Kyburz
lorenza.rusconi@supsi.ch
Prof. Dr. Abdeljalil Akkari (Direttore di tesi)
Abdeljalil.Akkari@unige.ch
Unità di riferimento
Area di didattica delle lingue straniere
e seconde, plurilinguismo e interculturalità
(ALPI), DFA-SUPSI
Enti finanziatori
DFA-SUPSI
Partner del progetto
Istituto scolastico comunale di Bellinzona;
Istituto scolastico comunale di Biasca;
Istituto scolastico comunale di Chiasso;
Université de Genève (UNIGE)
Stato del progetto
2015-2021, 60/60 mesi
Il progetto di ricerca ha dato luogo ad una
tesi di dottorato.
162
Tema
I sistemi scolastici si confrontano
con un numero crescente di origini,
lingue e stili di vita che generano
una gamma sempre più ampia di differenze
da considerare nella loro
missione educativa. Anche se la diversità
culturale è una risorsa molto
importante per la vita quotidiana nelle
scuole, può essere una sfida a
causa della complessità che porta con
sé. Una gestione efficace di questa
complessità non si traduce solo in una
maggiore soddisfazione e più benessere
di allievi e docenti, ma favorisce
anche l’equità nei percorsi educativi
(Akkari & Radhouane, 2019).
Descrizione
Il progetto si suddivide in due parti.
La prima consiste in un’analisi
della formazione dei docenti a operare
in contesti culturalmente eterogenei.
L’implementazione degli approcci
interculturali in educazione nella
formazione dei docenti è un campo di
studi che conta su una solida tradizione
di ricerca a livello nazionale e internazionale.
L’indagine contribuisce
a completare le informazioni disponibili
su una regione specifica e finora
poco analizzata come il Canton Ticino.
La seconda parte del progetto
è focalizzata su un ambito di ricerca
più recente: i processi evolutivi messi
in atto in istituti scolastici confrontati
con un’eterogeneità culturale importante,
alfine di migliorare la presa
a carico della diversità culturale e di
rafforzare la loro capacità di garantire
pratiche formative eque e inclusive.
Obiettivi
Per quanto riguarda la formazione
dei docenti, la ricerca mira a caratterizzare
l’offerta formativa sulla presa
a carico della diversità culturale, come
pure a esaminare la preparazione
dei docenti in formazione a lavorare
in contesti multiculturali.
Per quanto riguarda le istituzioni scolastiche,
il progetto intende mettere
in luce le misure, le strategie e i processi
di sviluppo istituzionale attuati
in alcuni istituti scolastici ticinesi con lo
scopo di migliorare la presa a carico
della diversità culturale e linguistica e
di assicurare così l’adempimento
della loro missione, raccogliendo le
sfide derivanti da alti livelli di multiculturalismo.
Metodologia
I risultati concernenti la formazione
dei docenti emergono dall’intreccio di
diverse fonti di dati: i documenti
ufficiali della formazione di base, interviste
semi-strutturate con i formatori,
punti di vista degli studenti. Questo
primo corpo di dati è analizzato
principalmente attraverso la tipologia
degli approcci alla diversità in educazione
(Sleeter & Grant, 2009). In secondo
luogo, le informazioni derivanti
dalla somministrazione di un questionario
validato permettono di
analizzare la preparazione dei futuri
docenti a lavorare in contesti culturalmente
eterogenei. Da ultimo, il
metodo degli scenari è utilizzato
per fare emergere le soluzioni che i
futuri docenti attuerebbero in
Area di didattica delle lingue straniere e seconde, plurilinguismo e interculturalità – Progetti
determinate situazioni, per poi analizzarle
alla luce delle teorie dell’insegnamento
culturalmente pertinente
(Gay, 2008; Ladson-Billings, 1994).
La parte di ricerca sulle istituzioni scolastiche
è realizzata attraverso lo
studio di caso di tre realtà scolastiche
comunali. L’analisi dei dati, raccolti
attraverso interviste semi-strutturate
con docenti, quadri scolastici e rappresentanti
degli organi esecutivi dei
comuni prescelti, è guidata dalla
teoria della qualità nella scuola (Fend,
2001), così come dalla tipologia
degli approcci alla diversità in educazione
(Sleeter & Grant, 2009).
Risultati
In estrema sintesi, la formazione
dei docenti alla presa a carico della diversità
culturale in Ticino si caratterizza
attraverso una solida preparazione
psicopedagogica e didattica,
nella quale si inseriscono alcuni percorsi
di approfondimento ispirati agli
approcci interculturali in educazione
e a tematiche affini. Tali percorsi
non sono tuttavia articolati in una visione
comune, ciò che ne diminuisce
possibilmente l’incisività. I docenti
in formazione si sentono generalmente
preparati a operare in contesti
culturalmente eterogenei, ma dimostrano
capacità limitate di riflessione
critica sul loro ruolo e sul ruolo
dell’istituzione scolastica quali attori
chiave nella trasmissione di modelli
e di visioni culturalmente determinati.
Gli istituti scolastici presi in esame
hanno offerto la possibilità di mettere
in rilievo pratiche e misure specifiche
e rilevanti nel campo della presa a carico
della diversità culturale e linguistica
a livello locale, basati principalmente
su tre fattori chiave: la valorizzazione
dei docenti di lingua e integrazione
scolastica quali professionisti
esperti e risorse fondamentali,
l’importanza della capacità di leadership
delle direzioni scolastiche, e il
dinamismo dimostrato da tutti gli attori
coinvolti nell’affrontare le sfide
legate a un’eterogeneità culturale
importante.
Bibliografia di riferimento
Akkari, A. & Radhouane, M. (2019).
Les approches interculturelles en éducation.
Entre théorie et pratique. Presses universitaires
de Laval.
Fend, H. (2001). Qualität im Bildungswesen.
Schulforschung zu Systembedingungen,
Schulprofilen und Lehrerleistung. Juventa.
Gay, G. (2008). Culturally responsive teaching.
Theory, Research, and practice. Teachers College.
Ladson-Billings, G. (1994). Crossing over
to Canaan. The journey of new teachers in diverse
classrooms. Jossey-Bass.
Sleeter, C. & Grant, C. (2009). Making Choices
for Multicultural Education. Five approaches
to Race, Class, and Gender. Wiley.
Principali pubblicazioni del progetto
Rusconi-Kyburz, L. (2021). La prise en compte
de la diversité culturelle dans la formation des
enseignants et dans les institutions scolaires communales.
Une étude à partir du contexte
tessinois, PHD Thesis, University of Geneva.
163
Area di didattica delle lingue straniere e seconde, plurilinguismo e interculturalità – Progetti
Maturità: quali competenze letterarie nelle Lingue
Straniere?
Elaborazione di griglie di valutazione delle competenze
letterarie e linguistiche alla fine del secondario II
Stefano Losa, ALPI, DFA-SUPSI; Béatrice Leonforte & Marisa Rossi, DECS (per il Ticino)
Valutare rapidamente e in modo efficace l’esame
di maturità di francese o di tedesco? Ecco un nuovo strumento
valido.
Responsabili del progetto
Rosanna Margonis-Pasinetti
rosanna.margonis-pasinetti@hepl.ch
Giuseppe Manno
giuseppe.manno@fhnw.ch
Wilfrid Kuster
wilfrid.kuster@phsg.ch
Stefano Losa
stefano.losa@supsi.ch
Unità di riferimento
Area di didattica delle lingue straniere
e seconde, plurilinguismo e interculturalità
(ALPI), DFA-SUPSI
Enti finanziatori
Ufficio federale della cultura, Confederazione
svizzera
Partner del progetto
Haute Ecole Pédagogique du Canton
de Vaud (HEP Vaud); Pädagogische
Hochschule (PH), Fachhochschule Nordwestschweiz
(FHNW); Pädagogische
Hochschule St.Gallen (PHSG)
Stato del progetto
2020/2021, 22/22 mesi
Tema
Il presente progetto mira all’elaborazione
di griglie di valutazione sommativa
sia delle competenze linguistiche
che delle competenze di lettura
di testi letterari degli allievi alla fine del
secondario II (Maturità), per le lingue
straniere (per il Ticino: tedesco e
francese).
Descrizione
Le griglie si basano sui livelli del Quadro
comune europeo di riferimento
per la conoscenza delle lingue e comprendono
i descrittori del PEL III, parte
“Letteratura” (2017), e i nuovi descrittori
del Volume complementare
del QCER (2018) rilevanti per il progetto.
Oltre ai piani di studio cantonali,
risulta necessario tenere conto della
questione della definizione delle
competenze letterarie, che per molti
insegnanti non esiste e quindi non
può essere integrata nel quadro delle
competenze da acquisire e da insegnare.
Così facendo si intende prendere
in considerazione le esigenze specifiche
degli insegnanti di lingua straniera
a livello liceale. La collaborazione
con gli insegnanti è essenziale, poiché
l’adozione di queste griglie di valutazione
da parte degli attori scolastici e
la loro adesione al progetto è decisiva
per garantire un uso duraturo e su
larga scala delle griglie sviluppate.
Tale collaborazione sarà essenziale in
tutte le fasi del progetto. Un gruppo
di risonanza istituzionale assicurerà
l’ancoraggio del progetto nel sistema
educativo.
Obiettivi della ricerca
Le griglie di valutazione sono previste
per l’esame orale (produzione orale
e interazione) e per l’esame di maturità
scritto (comprensione scritta e
produzione scritta) e possono essere
adattate in base ai piani di studio
cantonali e alle esigenze specifiche dei
docenti. Lo strumento ha lo scopo
di consentire agli insegnanti di creare
i propri test e le proprie griglie di
valutazione specifiche.
Risultati
Lo strumento sviluppato sarà costituito
principalmente da due griglie di
valutazione: la prima sarà adattata
all’esame di maturità orale e sarà incentrata
sulla competenza nella
lettura di testi letterari e sulla competenza
linguistica nella produzione
e nell’interazione orale, con particolare
attenzione alla capacità dello studente
di parlare di letteratura. La seconda
griglia sarà utilizzata come base
per l’esame scritto per valutare, nell’ambito
dei testi letterari, le competenze
di lettura e linguistiche, concentrandosi
sulla capacità dello studente
di comprendere un testo letterario e di
trasmettere questa comprensione
per iscritto. Le due griglie di valutazione
saranno molto dettagliate e
proporranno descrittori che coprono
le diverse sfaccettature delle due
164
Area di didattica delle lingue straniere e seconde, plurilinguismo e interculturalità – Progetti
competenze (letterarie e linguistiche)
in modo che gli insegnanti possano
scegliere i descrittori più adatti ai loro
programmi di studio cantonali e alle
loro esigenze specifiche.
Bibliografia di riferimento
Conseil de l’Europe (2001). Cadre européen
commun de référence pour les langues:
apprendre, enseigner, évaluer.
Conseil de l’Europe (2018). Cadre européen
commun de référence pour les langues:
apprendre, enseigner, évaluer. Volume complémentaire
ave de nouveaux descripteurs.
CDPE (2017). Complément PEL III pour
l’enseignement de la littérature au gymnase.
Bern: Schulverlag.
Principali pubblicazioni del progetto
Rapporto finale (griglie di valutazione)
Modalità d’uso
Articoli divulgativi
165
Area di didattica delle lingue straniere e seconde, plurilinguismo e interculturalità – Progetti
Centro di Didattica delle Lingue Straniere
Fachstelle für berufsspezifische Sprachkompetenzen
Daniela Kappler & Stefano Losa, ALPI, DFA-SUPSI
Le ASP delle regioni linguistiche svizzere si uniscono
da anni per condurre progetti e sviluppare un centro
nazionale per l’incremento della qualità nell’insegnamento
delle lingue.
Responsabili del progetto
Daniela Kappler
daniela.kappler@supsi.ch
Stefano Losa
stefano.losa @supsi.ch
Unità di riferimento
Area di didattica delle lingue straniere
e seconde, plurilinguismo e interculturalità
(ALPI), DFA-SUPSI
Enti finanziatori
Swissuniverisities (PgB_9);
Autofinanziamento/contributi:
Pädagogische Hochschule St.Gallen (PHSG);
Haute Ecole Pédagogique du Canton de
Vaud (HEP Vaud); Université de Lausanne
(UNIL); DFA-SUPSI
Partner del progetto
Pädagogische Hochschule St.Gallen
(PHSG); Haute Ecole Pédagogique du
Canton de Vaud (HEP Vaud);
Université de Lausanne (UNIL)
Stato del progetto
2017/2021, 54/54 mesi
Creazione del Centro per le
competenze linguistico-professionali
specifiche per i docenti di lingue
Il progetto di creazione di un centro
di competenza nazionale per le
competenze linguistico-professionali
dei docenti di lingue, chiamato
ufficialmente Fachstelle zur Entwicklung,
Förderung und Beurteilung berufsspezifischer
Sprachkompetenzen von
Lehrpersonen als Beitrag zum Aufbau
der wissenschaftlicher Kompetenz in der
Sprachdidaktik, e sostenuto per il
periodo 2017-2020 da Swissuniversities
(P-9), si costruisce sulla base della
strategia per le lingue della CDPE
(2004), e, in particolare, si fonda sui
lavori di ricerca e sviluppo svolti
dal 2012 dalle tre ASP delle tre regioni
linguistiche. I lavori svolti miravano
a colmare dei bisogni effettivi di sviluppo
e certificazione delle competenze
linguistiche dei docenti di lingue in
formazione e/o attivi sul territorio,
elaborando un profilo di competenze
linguistiche professionali trasversale
per tutte le lingue e differenziato per
settore scolastico, una piattaforma
per la valutazione strumenti di valutazione
(item, criteri, scale), scenari
per la formazione, raccomandazioni
d’uso, analisi e confronto di certificati
internazionali, etc..
Obiettivi della ricerca, metodo, risultati,
discussione e conclusioni
Durante il quadriennio, nel progetto
di creazione del centro ci si è avvalsi di
metodi di indagine miste, qualitative
e quantitative, per combinare ricerca e
sviluppo. Si sono raggiunti i due obiettivi
principali:
1. sviluppare, disseminare e monitorare
(3 volte) ulteriormente gli strumenti
utili alla formazione di base e
continua, raccolti e consultabili
nel sito del centro, creato appositamente
https://www.phsg.ch/
de/dienstleistung/fachstellen/
fachstelle-fuer-sprachkompetenzen
-von-lehrpersonen. La rilevanza
e la modalità di uso di tali strumenti
è ribadita nelle raccomandazioni
della camera delle ASP.
Sul sito della CDPE è riportato direttamente
un link per gli strumenti
di valutazione https://profils-langues.
ch/it/questionnaire/create-di
rect-access e alla Fachstelle.
2. rafforzare le reti nazionali e internazionali
che hanno dato origine a
nuove collaborazioni e nuovi progetti.
A livello europeo si è realizzato
un progetto parallelo sostenuto
dal Centro europeo per le lingue
moderne del Consiglio d’Europa
a Graz con l’obiettivo di rilevare la
necessità e la fattibilità per un
quadro di riferimento europeo per
166
Area di didattica delle lingue straniere e seconde, plurilinguismo e interculturalità – Progetti
docenti di lingue. A livello svizzero,
si sta realizzando un progetto
affiliato denominato Nachwuchsförderungsmodell
und Qualifikationsstellen
mit Forschungsauftrag im Bereich
Fremdsprachendidaktik / Didaktik der
Mehrsprachigkeit con la supervisione
di dottorandi (2017-2021).
Swissuniversities ha inoltre accolto
il progetto follow-up della
Fachstelle, per la quale si è realizzata
l’acquisizione di nuovi partner:
la Pedagogische Hochschule
della Fachhochschule Nordwestschweiz,
l’Alta Scuola Pedagogica
dei Grigioni, l’università/Alta
Scuola Pedagogica Freiburgg
e la Hochschule für Heilpädagogik
HfH (vedasi Poster CDLS2).
Tra i contributi specifici del DFA sono
stati pubblicati in Babylonia (2021)
e presentati al convegno European
Conference on Language Learning
a Brighton nel 2018. Al convegno si è
proposto un workshop con tutti
i prodotti dei progetti legati ai Profili
(D. Kappler).
A causa della pandemia l’ultimo monitoring
è stato spostato verso dicembre
2020 e le analisi nel 2021 con il conseguente
prolungamento del periodo
di progetto. I risultati dei monito-
ring dimostrano un crescente uso
di tali strumenti nella formazione delle
rispettive ASP e quali siano gli ulteriori
bisogni di progetti e di workshop
specifici.
Bibliografia di riferimento
Kelly, M. & Grenfell, M. (2004). Europäisches
Profil für die Aus- und Weiterbildung
von Sprachlehrkräften: ein Referenzrahmen.
http://ec.europa.eu/languages/library/keydocuments_type_en.htm
(>studies >Language teaching and learning).
Long, M. (2005). Needs Analysis in Second
Language Learning. Cambridge University Press.
SUPSI, PHSG, UNIL/PHVD, Profilo di competenze
linguistiche specifiche per insegnanti di lingue seconde
della scuola media e della scuola elementare,
http://www.phsg.ch/Portaldata/1/Resources//
PdC_scuola_media_9.8.14_V.4.2.pdf.
Hutterli, S. (2012). Coordination de l’enseignement
des langues en Suisse: état des lieux – développements
– perspectives (Etudes + rapports 34B).
CDIP.
CDPE, (2004). Strategia della CDPE per l’insegnamento
delle lingue nella scuola obbligatoria.
Principali pubblicazioni del progetto
Bleichenbacher L., Kuster, W., Roderer, T.,
Kappler & D., Stoks, G. (2015) Berufsspezifische
Sprachkompetenzen für Fremdsprachenlehrpersonen.
In swissuniversities (Hrsg.) Professionalisierung
in den Fachdidaktiken. Swissuniversities,
(44-45).
Klee, P., Kuster, W., & Bleichenbacher, L. (2016).
Sprachkompetenzen von Lehrpersonen,
die Fremdsprachen unterrichten. Babylonia,
2016/3, 74-75.
Tramèr-Rudolphe, M-H., Losa, S. (2020).
Le français langue étrangère (FLE)
et la formation des enseignant-e-s du
primaire au secondaire I au Tessin,
Babylonia, 2020/1, 78-83.
Altri output del progetto
Evidence-based foreign language learning; EBFL,
PH FHNW / Ascona (2021).
World Congress of Applied Linguistics, AILA /
Groningen, Netherlands (2021).
European Association for Language Testing
and Assessment, EALTA / Budapest (2021).
Gesellschaft für Empirische Bildungsforschung,
GEBF / Potsdam (2020/2021).
Schweizer Tagen der Linguistik, Universität
Freiburg, (2020).
European Conference on Language Learning
a Brighton, UK (2018).
Convegno Plurilinguismo, DFA Locarno (2018).
Immagine 1. Il team del centro (PHSG, HEPVD, SUPSI, UNIL e consulente KFM)
167
Area di didattica delle lingue straniere e seconde, plurilinguismo e interculturalità – Progetti
Incontrare l’italiano in Svizzera
Settimane di progetto di italiano per le scuole medie
della Svizzera tedesca e della Svizzera francese
Francesca Antonini, DFA-SUPSI; Sabine Christopher, Osservatorio linguistico della Svizzera
italiana, DECS; Barbara Somenzi, PH Zürich
Come favorire un primo contatto con la lingua italiana per
allievi principianti nelle scuole medie della Svizzera tedesca
e francese?
Responsabile del progetto
Francesca Antonini
francesca.antonini@supsi.ch
Unità di riferimento
Area di didattica delle lingue straniere
e seconde, plurilinguismo e interculturalità
(ALPI), DFA-SUPSI
Enti finanziatori
Ufficio federale della cultura, Confederazione
svizzera
Partner del progetto
Osservatorio linguistico della Svizzera
Italiana (OLSI), Dipartimento dell’educazione,
della cultura e dello sport (DECS),
Cantone Ticino; Universität Bern (UNIBE);
Università della Svizzera italiana (USI)
Stato del progetto
2018, progetto a tempo indeterminato
Italiano subito: per la promozione della
lingua italiana al di fuori dei confini
linguistici
Questo progetto si inserisce nel filone
dei progetti legati a Italiano subito,
un corso intensivo di introduzione all’italiano
originariamente concepito
per allievi del secondario I della Svizzera
tedesca che si pone come una
delle rare iniziative di promozione dello
studio della lingua italiana al di
fuori dei confini cantonali e offre un insegnamento
extracurricolare complementare
e a sostegno dell’insegnamento
facoltativo dell’italiano previsto
dal concordato HarmoS.
Materiali e insegnante: una settimana
blocco e si parte!
Il progetto mira a consolidare le
offerte lanciate da qualche anno per la
Svizzera tedesca (Italiano in classe
e Italiano in scena) per contribuire alla
promozione della lingua italiana
nella scuola dell’obbligo. L’offerta, che
comporta la possibilità di avere materiali
già collaudati e un docente qualificato
per l’’erogazione del corso,
è stata estesa alla parte francofona del
nostro paese attraverso la produzione
di un materiale appositamente
elaborato per apprendenti francofoni.
Informazioni e iscrizioni su www.
italianosubito.ch.
Bibliografia di riferimento
Berthele, R. (2011). On abduction in receptive
multilingualism. Evidence from cognate
guessing tasks. Applied Linguistics Review,
Volume 2: 191–220.
Candelier, M. & De Pietro, J.-F. (2012).
Le CARAP – Une introduction à l’usage.
Strasbourg: Conseil de l’Europe.
http://carap.ecml.at
Christopher, S., Moretti, B., Pandolfi, E. M.
& Somenzi, B. (2014) Intercomprehension and
receptive skills in Italian for enhancing the
individual’s multilingual repertoire in quadrilingual
Switzerland, In Gobber, G. e Rocci, A.
(eds.). Language, Reason and Education, Peter
Lang: 35-49.
Christopher S. & Somenzi B. (2015). Acquisire
competenze di base d’italiano in modo piacevole
ed efficiente. Italiano subito: un corso
versatile per ragazzi della Svizzera tedesca.
Babylonia 02/15: 78 – 81.
Principali pubblicazioni del progetto
www.italianosubito.ch
Altri output del progetto
Trasmissione radiofonica.
http://schule.sh.ch/index.php?id=11225&tx_
ttnews%5Btt_news%5D=789&cHash=-
798cab991aa5376ca3dbc6369ba308f0
168
Area di didattica delle lingue straniere e seconde, plurilinguismo e interculturalità – Progetti
Cherchez un nom
qui correspond à l’image
TORNA
ALLA
PARTENZA!
TORNA
ALLA
PARTENZA!
TORNA
ALLA
PARTENZA!
Cherchez un adjectif
qui correspond à l’image
JEU DE L’OIE
GIOCO DELL’OCA
Cherchez un verbe qui
correspond à l’image
TORNA
ALLA
PARTENZA!
GIOCO DELL’OCA
JEU DE L’OIE
PARTENZA
ARRIVO
Traduci:
Vorrei
diventare
assistente
sociale.
TORNA
ALLA
PARTENZA!
Immagine 1. Esempio di un’attività didattica (Gioco dell’oca)
169
Area di didattica delle lingue straniere e seconde, plurilinguismo e interculturalità – Progetti
Plurilinguismo in situazione di crisi sanitaria
Alexandre Duchêne, Renata Coray & Emeline Beckmann, CSP, HEP/UNIFR; Daniela Kappler
& Stefano Losa, ALPI, DFA-SUPSI
Quali lingue per comunicare in tempo di crisi COVID-19?
Responsabili del progetto
Alexandre Duchêne
alexandre.duchene@unifr.ch
Renata Coray
renata.coray@unifr.ch
Unità di riferimento
Area di didattica delle lingue straniere
e seconde, plurilinguismo e interculturalità
(ALPI), DFA-SUPSI
Enti finanziatori
Ufficio federale della cultura, Confederazione
svizzera
Partner del progetto
Centre scientifique de compétence sur
le plurilinguisme (CSP), Institut de Plurilinguisme
(IDP), Haute Ecole pédagogique
de Fribourg (HEP Fribourg)
Stato del progetto
2021/2023, 12/36 mesi
Tema
Il progetto si propone di analizzare
retrospettivamente le sfide poste dal
plurilinguismo svizzero nella crisi
sanitaria COVID-19. La comunicazione
è uno strumento fondamentale
per la gestione delle crisi, sia che si
tratti di fornire informazioni sullo
stato della situazione, sulle norme igieniche
da rispettare, ma anche sui
diritti e i doveri in ambito lavorativo,
sull’accesso alle prestazioni sociali
o all’istruzione. In Svizzera, questo lavoro
di comunicazione deve inevitabilmente
tenere conto del plurilinguismo,
sia della popolazione che parla
una delle lingue ufficiali, sia della popolazione
che vive in Svizzera, ma
che non parla necessariamente una lingua
nazionale o l’inglese e non è
coperta dai consueti canali di comunicazione.
Descrizione
Il progetto intende contribuire a una
migliore comprensione delle sfide
linguistiche causate dall’attuale crisi sanitaria
e a identificare quali lezioni
sono state tratte dalla crisi da parte di
attori statali, istituzionali e privati
in relazione al plurilinguismo della Svizzera.
Le principali domande di ricerca
sono le seguenti:
◆ Quali settori sociali sono stati presi
in considerazione nella produzione
di risorse e servizi plurilingui con
quali intenzioni e per quali gruppi
target?
◆ Quali argomenti sono stati mobilitati?
◆
◆
◆
Quali informazioni sono state
selezionate? In quali lingue? Da chi
e con quali strumenti?
Attraverso quali canali sono state
diffuse e da chi e come sono state
utilizzate?
Quali sfide e problemi si sono
incontrati nella produzione di risorse
e servizi plurilingui? E quali
lezioni si possono trarre da questa
situazione eccezionale?
Metodologia
Si tratta di un progetto sociolinguistico
e orientato all’applicazione. Attraverso
dati empirici, lo studio indaga
le condizioni e i processi sociali che influenzano
e modellano la comunicazione
plurilingue durante la crisi sanitaria
(covid-19), attingendo a metodi
qualitativi di ricerca sociale. I seguenti
terreni sono presi in considerazione:
Cantoni svizzeri selezionati (TI, VD, ZH
e GR) e città (Bellinzona, Losanna,
Zurigo e Coira); livelli e attori socialmente
rilevanti: autorità nazionali,
cantonali e comunali), gruppi d’interesse
come ONG e parti sociali,
iniziative e attori locali.
Risultati
L’attenzione è incentrata sulla concezione,
la produzione, la diffusione e
l’accoglienza delle risorse e dei servizi
plurilingui. Ciò permette di individuare
pratiche e strategie attente
alle esigenze linguistiche, sociali e locali
specifiche. Uno sguardo particolarmente
attento alla Svizzera romanda,
al Ticino e ai Grigioni permette
170
Area di didattica delle lingue straniere e seconde, plurilinguismo e interculturalità – Progetti
di capire meglio la diversità delle sfide
nelle diverse regioni.
Bibliografia di riferimento
Codó, Eva, 2008, Immigration and Bureaucratic
Control. Language Practices in Public Administration,
de Gruyter.
Duchêne, Alexandre; Moyer, Melissa; Roberts,
Celia (eds.), 2013, Language, Migration and Social
Inequalities. A Critical Sociolinguistic Perspective
on Institutions and Work, Multilingual Matters.
Varis, Piia, 2015, Digital ethnography, in:
Georgakopoulou, Alexandra; Spilioti, Tereza
(eds.), 2015, The Routledge Handbook of Language
and Digital Communication, Routledge, 55–68.
Zhang, Jie; Wu, Yuqin, 2020, Providing multilingual
logistics, communication in COVID-19
disaster relief, Multilingua https://doi.org/10.1515/
multi-2020-0110, Online: 26.07.2020.
171
Area di didattica delle lingue straniere e seconde, plurilinguismo e interculturalità – Progetti
Centro per la professionalizzazione linguistica degli
insegnanti
Stefano Losa, ALPI, DFA-SUPSI
Quali competenze linguistiche per gli insegnanti di lingua?
Responsabile del progetto
Lukas Bleichenbacher
lukas.bleichenbacher@phsg.ch
Unità di riferimento
Area di didattica delle lingue straniere
e seconde, plurilinguismo e interculturalità
(ALPI), DFA-SUPSI
Enti finanziatori
Swissuniversities (Projektgebundene
Beiträge P-9)
Partner del progetto
Fachhochschule Nordwestschweiz
(FHNW); Haute École pédagogique du
canton de Vaud (HEP Vaud); Institut
de Plurilinguisme (IDP), Haute Ecole pédagogique
de Fribourg (HEP Fribourg);
Interkantonalen Hochschule für Heilpädagogik
(HfH); Pädagogische Hochschule
Graubünden (PHGR); Pädagogischen
Hochschule St.Gallen (PHSG)
Stato del progetto
2021/2024, 9/48 mesi
Descrizione
Il presente progetto di centro di competenza
rappresenta il consolidamento
e l’ulteriore sviluppo della rete
didattica tematica creata nell’ambito
del progetto PgB “Centro per le
competenze linguistiche degli insegnanti”
(2017-2020). Tale centro deve
avere una visione ampia della professionalizzazione
linguistica degli insegnanti,
prendendo in considerazione
tutte le lingue dei discenti e la
loro rilevanza per l’educazione. Le
attività si concentrano principalmente
sulle competenze linguistiche
degli insegnanti. L’accento è posto in
primo luogo sulle lingue straniere
per rafforzare la rete già esistente, ma
per ragioni di coerenza generale,
la lingua della scuola e dell’educazione,
così come le lingue della migrazione
e le tre lingue dei segni utilizzate in
Svizzera, sono anche prese in considerazione.
le lingue e promuove la discussione
e la diffusione mirata di risultati
e sviluppi rilevanti per gli ambiti di riferimento.
Inoltre, promuove specificamente
i giovani ricercatori in queste
aree e coordina il lavoro di ricerca
e sviluppo sul tema della professionalizzazione
linguistica degli insegnanti.
La rete rafforza le sinergie tra
progetti nazionali e internazionali
rilevanti. In questo modo, i progetti di
chiarificazione teorica, di ricerca
empirica e di attuazione pratica di strategie
per la promozione ottimale di
tali competenze possono essere messi
in rete tra loro, resi noti a un’ampia
cerchia di destinatari e attuati in modo
mirato.
Obiettivi
Come principale prospettiva di sviluppo
del centro, sarà avviato un progetto
per la certificazione delle competenze
linguistiche specifiche
degli insegnanti che insegnano le lingue
straniere. Questo progetto è
legato a diversi altri progetti preliminari
del “Centro per le competenze
linguistiche degli insegnanti” e segue
una comprovata necessità di
formazione e di perfezionamento degli
insegnanti di lingue. La rete interlinguistica
e transnazionale del centro è
composta da esperti in didattica del-
172
Area di didattica delle lingue straniere e seconde, plurilinguismo e interculturalità – Progetti
173
Area di didattica delle lingue straniere e seconde, plurilinguismo e interculturalità – Progetti
Mitenand
Incontrare il tedesco: preparazione degli allievi
all’insegnamento curricolare del tedesco
Brigitte Jörimann, DS, DECS; Sabine Christopher, OLSI, DECS; Barbara Somenzi, PHZH;
Francesca Antonini, DFA-SUPSI
Il tedesco senza paura. In prospettiva dell’inizio
dell’apprendimento curricolare del tedesco in seconda
media sono stati sviluppati e sperimentati materiali
per due giornate blocco in cui gli allievi, appoggiandosi
anche sul repertorio delle lingue conosciute, si avvicinano
alla lingua tedesca con modalità che fanno leva
sulla motivazione e sul coinvolgimento diretto.
Responsabili del progetto
Brigitte Jörimann
brigitte.joerimann@ti.ch
Francesca Antonini
francesca.antonini@supsi.ch
Unità di riferimento
Area di didattica delle lingue straniere
e seconde, plurilinguismo e interculturalità
(ALPI), DFA-SUPSI
Enti finanziatori
Conferenza svizzera dei direttori cantonali
della pubblica educazione (CDPE);
Ufficio federale della cultura, Confederazione
svizzera
Partner del progetto
Divisione della scuola (DS) e Osservatorio
linguistico della Svizzera italiana (OLSI),
Dipartimento dell’educazione, della cultura
e dello sport (DECS), Cantone Ticino;
Pädagogische Hochschule Zürich (PHZH)
Stato del progetto
2020-2023
Presentazione
In Ticino il tedesco non è solo una
materia di studio importante, ma costituisce
una competenza indispensabile
per l’iter scolastico e professionale
degli allievi.
L’apprendimento del tedesco in
Ticino è percepito come particolarmente
difficile (ad esempio Puzdrowski
Barnes et al. 2012) ed è spesso
legato a stereotipi negativi che
frequentemente si tramandano perfino
attraverso le generazioni. Per
ovviare a questa situazione di partenza
si propone l’ideazione di due giornate
di progetto da svolgersi nel corso
del primo anno della scuola media
con l’obiettivo di intervenire tempestivamente,
prima dell’inizio dell’insegnamento
curriculare del tedesco, per
smontare i preconcetti che possono
costituire un ostacolo importante
all’apprendimento. Si intende avvicinare
gli allievi in maniera piacevole
e motivante alla realtà germanofona,
creando condizioni favorevoli per
affrontare l’apprendimento del tedesco
con tranquillità, motivazione e
fiducia nelle proprie capacità e risorse.
Alcuni principi di fondo
Sul piano didattico i materiali e le
attività combinano l’approccio
dell’incontro con le lingue - éveil aux
langues/Begegnung mit Sprachen
(Balsiger et al. 2012, Candelier & De
Pietro 2012) e l’approccio dell’attivazione
delle competenze ricettive
grazie a lessico già presente nel
repertorio degli allievi (Berthele 2011;
Christopher, Moretti, Pandolfi &
Somenzi 2014; Pandolfi, Christopher
& Somenzi 2014, Christopher &
Somenzi 2015).
Influendo sia sul piano emotivomotivazionale,
sia su quello delle competenze
linguistiche e interculturali
già presenti nel repertorio, il risultato
sperato è la preparazione degli allievi
allo studio curriculare del tedesco
stimolando la loro curiosità nei confronti
dei luoghi dove si parla tedesco
e delle persone che normalmente
comunicano in questa lingua. Inoltre
questo intervento dovrebbe rendere
gli allievi fiduciosi nelle proprie capacità
grazie alla consapevolezza
delle risorse a loro disposizione e grazie
all’esperienza di comprensione
e di familiarità con questa lingua.
174
Piano gioco Leiterlispiel
Area di didattica delle lingue straniere e seconde, plurilinguismo e interculturalità – Progetti
Stato dei lavori
Al momento i materiali sono in fase
di revisione dopo una prima sperimentazione
avvenuta nel maggio scorso.
Durante il prossimo anno scolastico è
prevista un’ulteriore sperimentazione
per la finalizzazione dei materiali.
Sarà poi il DECS (e in particolare
l’Ufficio dell’insegnamento medio)
ad esprimersi sulla generalizzazione
dell’esperienza.
Bibliografia di riferimento
Balsiger C., Bétrix Köhler D., de Pietro J-F.
& Perregaux C. (2012). Eveil aux langues
et approches plurielles. De la formation des
enseignants aux pratiques de classe. L’Harmattan.
Berthele, R. (2011) On abduction in receptive
multilingualism. Evidence from cognate
guessing tasks. Applied Linguistics Review,
Volume 2: 191–220.
Christopher, S., Moretti, B., Pandolfi, E. M. &
Somenzi, B. (2014) Intercomprehension and receptive
skills in Italian for enhancing the individual’s
multilingual repertoire in quadrilingual Switzerland,
In Gobber, G. e Rocci, A. (eds.). Language,
Reason and Education, Peter Lang: 35-49.
Flügel, C. (1976) L’insegnamento del tedesco
nella scuola media, Scuola ticinese V/III/49/1976.
Pandolfi E.M., Casoni M. & Bruno D. (2016)
Le lingue in Svizzera. Analisi dei dati delle Rilevazioni
strutturali 2010-12. Osservatorio linguistico
della Svizzera italiana.
Pandolfi E. M., Christopher S. Somenzi B.
(2014) Capito? Comprendere l’italiano in Svizzera.
Osservatorio Linguistico della Svizzera Italiana.
Puzdrowski Barnes A., Bernasconi M.,
Pfeifhofer P. & Dadò Minetti K. (2012)
Insegnare tedesco nelle scuole medie del
Canton Ticino. Babylonia 03/12: 48-51.
Altri output del progetto
Materiali didattici che verranno messi
a disposizione dei docenti.
Lotto!
MITENAND
Alpen Ambulanz Auto Basilikum Bern Billett
Bus Computer Elefant Familie Gotthardtunnel Gruppe
MITENAND
Leiterlispiel
Helikopter Hockey Kaffee Kilometer Kommissar Minute
MITENAND
ZURÜCK
ZUM START
ZURÜCK
ZUM START
Natur November Palme Pause Pilot Problem
Schokolade Sport Stadion Talent Zentrum Zucker
Lotto!
Zürich applaudieren dekorieren diskutieren eliminieren filmen
kosten servieren tanzen telefonieren allergisch biologisch
chilometro Zurigo filmare fantastico applaudire
elefante allergico computer complicato biologico
commissario sport eliminare hockey musicale
fantastisch intelligent italienisch kompliziert musikalisch quadratisch
Scheda
1
START
ZIEL!
Piano gioco Leiterlispiel
ZURÜCK
ZUM START
sportlich
vegetarisch
ZURÜCK
ZUM START
Tabellone
Immagine 1. Esempio di un’attività didattica (Lotto!)
Immagine 2. Esempio d attività (Leiterlispiel)
175
T
Area lingue straniere – Presentazione
I
L
S
176
Area lingue straniere
(LIST)
Introduzione
L’Area lingue straniere (LIST) * si occupa di amministrare e organizzare tutto
quello che concerne la didattica e la certificazione delle lingue straniere in SUPSI,
sia nell’ambito della formazione di base che continua. Mediamente, nel corso
di un anno accademico, circa 700 studenti si iscrivono ai moduli di lingua straniera
e alle relative sessioni di certificazione annuali.
Jan Hardie
responsabile,
Area lingue straniere
Richard Paul Rogers
responsabile,
Area lingue straniere
Missione
L’Area contribuisce allo sviluppo delle competenze linguistiche, comunicative
e interculturali dei membri della SUPSI, dagli studenti ai collaboratori.
In particolare, l’Area si propone di:
◆ fornire agli studenti gli strumenti che li aiuteranno a rispondere al meglio
sia alle esigenze formative in ambito accademico sia alle esigenze legate al
mondo del lavoro
◆ promuovere le competenze linguistiche e comunicative quali risorse trasversali
centrali per qualsiasi formazione e/o disciplina
◆ incoraggiare la formazione linguistica iniziale e continua per tutti i membri
della SUPSI
◆ sostenere lo sviluppo costante delle competenze professionali dei docenti attivi
nell’Area
◆ partecipare a progetti di ricerca nell’ambito della didattica delle lingue
Servizi
L’Area LIST assicura la collaborazione con i dipartimenti e corsi di laurea della SUPSI,
contribuendo ad integrare i rispettivi piani formativi, con offerte specifiche di corsi
di lingua.
Si impegna nella somministrazione ai nuovi studenti di un test diagnostico online
per valutare il livello, in base al quale vengono formate classi di lingua il più omogenee
possibile.
L’area offre anche servizi di valutazione di certificati linguistici internazionali
ed eventuale equipollenza per i moduli di lingua, e la possibilità di avere colloqui
di equipollenza per gli studenti madrelingua.
LIST organizza corsi di lingua intensivi della durata di due settimane, nelle pause
semestrali.
I membri dell’Area si impegnano poi nella preparazione, svolgimento e correzione
degli esami di lingua nell’ambito delle 3 sessioni di certificazione annuali svolgendo
una valutazione delle esigenze di dipartimenti, centri di competenza o aree,
per sviluppare delle offerte nell’ambito della formazione continua.
* l'Area si è costituita dall'1.09.2021 dalla scissione del Centro competenze lingue e studi sul plurilinguismo
(CLIP).
177
Area di didattica dell’educazione fisica – Presentazione
Lista delle collaboratrici e dei collaboratori
Jan Hardie
Co-responsabile
jan.hardie@supsi.ch
Richard Paul Rogers
Co-responsabile
richard.rogers@supsi.ch
André Ammon
andre.ammon@supsi.ch
Joanne David
joanne.david@supsi.ch
Iona Elisabeth Dawson Hoskin
iona.dawson@supsi.ch
Mara Dell'Era-Guggia
mara.dellera@supsi.ch
Enea Fonti
enea.fonti@supsi.ch
Nicole Johnson
nicole.johnson@supsi.ch
Stefania Kennedy
stefania.castri@supsi.ch
Anna Rita Roncaglia
anna.roncaglia@supsi.ch
Cristina Sattar
cristina.sattar@supsi.ch
Sunita Devi Sharma
sunita.sharma@supsi.ch
Christin von Broen
christin.vonbroen@supsi.ch
Neil Francis Wymer
neil.wymer@supsi.ch
178
Area di didattica dell’educazione fisica – Presentazione
179
Area Centro di competenze didattica dell’educazione didattica bisogni educativi, dell’italiano fisica scuola – Presentazione
lingua e società di scolarizzazione – Informazioni generali
E
F
I
S
180
Area di didattica
dell’educazione fisica (EFIS)
Prof. Flavio Rossi
Responsabile, Area di didattica
dell’educazione fisica
Presentazione dell’Area
L’Area di didattica dell’educazione fisica si occupa della formazione dei docenti
della scuola dell’obbligo nell’ambito della motricità e dell’educazione fisica,
prevalentemente nella formazione di base. Beneficiano di questa formazione
gli studenti del Bachelor in Insegnamento nella scuola dell’infanzia e del
Bachelor in Insegnamento nella scuola elementare, oltre agli studenti del Master
in Insegnamento per il livello secondario I per la materia educazione fisica.
Uno degli aspetti caratterizzanti dell’Area è lo stretto rapporto con il territorio
e il sistema scolastico cantonale, anche in virtù dell’attività di alcuni membri
in qualità di esperti della scuola dell’obbligo.
Missione
L’Area contribuisce a sensibilizzare gli studenti sull’importanza che riveste la
motricità per la crescita globale dell’individuo e per uno stile di vita sano. In particolare
l’Area si propone di:
◆ fornire agli studenti gli strumenti necessari per proporre delle lezioni di
educazione fisica in linea con il Piano di Studio della scuola dell’obbligo e coerenti
con una didattica per competenze;
◆ essere un partner riconosciuto della Divisione scuola nella formazione continua
di tutti i docenti di educazione fisica attivi sul territorio;
◆ essere un partner importante dell’Ufficio dello sport, nella consulenza su temi
riguardanti la formazione di futuri monitori/allenatori e su aspetti concernenti lo
sport scolastico facoltativo.
◆ partecipare a progetti di ricerca nell’ambito dell’educazione fisica e della motricità.
Servizi
Collaborazione col territorio (Divisione scuola) per la revisione e l’implementazione
del Piano di studio in collaborazione con gli esperti della scuola dell’obbligo.
Collaborazione con l’Ufficio dello sport come consulenza per aspetti concernenti
lo sport a scuola, grazie al Gruppo cantonale di coordinamento dell’educazione
fisica (GCEF) di cui fanno parte tutti docenti di educazione fisica del DFA assieme
agli esperti di ogni ordine scolastico. Partecipazione al progetto di ricerca Mobak
(MOtorische BAsis Kompetenzen) che ha avuto lo scopo di testare le competenze
motorie di base degli allievi del I ciclo Harmos e ha portato a testare più di mille
allievi di scuola dell’infanzia ed elementare. Il progetto di ricerca Mobak continua
nei prossimi 4 anni, col nome Emokk, grazie al sostegno del Fondo nazionale
svizzero della ricerca. Il prosieguo del progetto permetterà di monitorare su più
anni lo sviluppo delle competenze motorie di base degli allievi, dalla scuola
dell’infanzia fino alla quinta elementare. Questo progetto di ricerca è svolto in
collaborazione con le Alte Scuole Pedagogiche di Zurigo, Svitto, San Gallo,
BeJuNe e con l’Università di Basilea.
Indice dei progetti
Lista dei collaboratori attivi nella ricerca
MOBAK
Competenze motorie di base
dei bambini
p. 182
Prof. Flavio Rossi
Responsabile
flavio.rossi@supsi.ch
Alejandro Arigoni
simone.storni@supsi.ch
Barbara Hauser
barbara.hauser@supsi.ch
Simone Storni
alejandro.arigoni@supsi.ch
181
Area di didattica dell’educazione fisica – Progetti
MOBAK
Competenze motorie di base dei bambini
Simone Storni, Flavio Rossi & Alejandro Arigoni, EFIS, DFA-SUPSI
Qual è il livello di competenza motoria dei bambini
della scuola dell’Infanzia ed Elementare nelle diverse
regioni linguistiche?
Responsabili del progetto
Simone Storni
simone.storni@supsi.ch
Flavio Rossi
flavio.rossi@supsi.ch
Alejandro Arigoni
alejandro.arigoni@supsi.ch
Unità di riferimento
Area di didattica dell’educazione fisica
(EFIS), DFA-SUPSI
Enti finanziatori
Promozione Salute Svizzera; Pädagogische
Hochschule Zürich (PHZH)
Partner del progetto
Pedagogische Hochschule Zürich (PHZH);
Pedagogische Hochschule Schwyz
(PH Schwyz); Universität Basel (UNIBAS)
Stato del progetto
2019/2021, 36/36 mesi
Tema
Nel corso dell‘assicurazione sistematica
della qualità negli istituti scolastici,
si pone sempre più spesso la questione
relativa ai risultati dell‘apprendimento
che gli allievi ottengono nello
sport e nell‘educazione fisica. Come
obiettivo centrale dell‘insegnamento
nelle scuole dell’infanzia ed elementari
ci sono le competenze motorie di
base ancorate nel Piano di Studio,
che consentono ai bambini di partecipare
attivamente alla cultura dello
sport e dell‘attività fisica. Una diagnosi
mirata è un prerequisito indispensabile
per la promozione delle competenze
motorie di base. Descrivendo
le capacità motorie dei bambini si
ottengono informazioni che aiutano
gli insegnanti ad adattare le loro azioni
metodico-didattiche alle esigenze
dei bambini.
Obiettivo della ricerca
In collaborazione con le Alte scuole
pedagogiche di Zurigo, Svitto, St. Gallo,
BEJUNE e le Università di Basilea
e Zurigo, l’indagine mira a monitorare
nei bambini in età di scuola dell’infanzia
e scuola elementare, l’evoluzione
di alcuni aspetti motori relativi
alla locomozione e al controllo degli
oggetti, in correlazione con le loro
caratteristiche individuali, con l’ambiente
familiare e i fattori ambientali.
Metodo
MOBAK-TEST è stato ideato per i
bambini nelle seguenti fasce
della scolarizzazione: Mobak Scuola
d’Infanzia (KG), Mobak 1-2, Mobak
3-4, Mobak 5-6. Può essere utilizzato
per rispondere a domande sullo
stato e sullo sviluppo delle competenze
motorie di base nella tarda infanzia.
Vengono registrate le competenze
motorie di base del «Muoversi», con
quattro compiti (mantenere l’equilibrio,
fare la capriola, saltare, correre) e
del «Muovere qualcosa», anch’esso con
quattro compiti (lanciare, prendere,
palleggiare, dribblare). La difficoltà e la
complessità dei compiti MOBAK
sono adeguati all‘età dei bambini.
Risultati
Nelle scuole dell’infanzia del Canton
Ticino e del Canton Nidwaldo (n. 548
allievi scuola dell’infanzia; M= 67.99
mesi) alcuni dati significativi inerenti
al genere mostrano una necessità
di supporto nel dominio di competenza
“muoversi” per i ragazzi e rispettivamente
“muovere un oggetto” per le
ragazze. Altro risultato degno di
attenzione per questi allievi è che un
quarto di essi hanno bisogno di
supporto in entrambi i domini di competenza.
182
Area di didattica dell’educazione fisica – Progetti
Bibliografia di riferimento
Herrmann, C., Gerlach, E., & Seelig, H. (2015).
Development and validation of a test
instrument for the assessment of basic motor
competencies in primary school.
Measurement in Physical Education and Exercise
Science, 19(2), 80–90.
Herrmann, C., Gerlach, E., & Seelig, H. (2016).
Motorische Basiskompetenzen in der
Grundschule: Begründung, erfassung und
empirische Überprüfung eines
messinstruments [Basic motor competencies
in primary school. Explanation, assessment
and validationof a test instrument]. Sportwissenschaft,
46, 60–73.
Principali pubblicazioni del progetto
Herrmann, C., Bretz, K., Kühnis, J., Seeling, H.,
Keller, R., Ferrari, I., (2021, Feuille d’information
55). Compétences motrices de base à l’école
enfantine. Monitoring et liens avec l’âge, le
statu pondéral et les écoles enfantines portées
sur l’activité physique. Promozione Salute
Svizzera.
Altri output del progetto
Ferrari, S. Storni, P. Bernasconi, K. Bretz, N.
Voisard & C. Hermann, (2021, 21.05) Monitoring
des compétences motrices de base chez l’enfant
(projet MOBAK) [Presentazione]. 2e Biennale
romande de la recherche en education
physique, Svizzera.
Immagine 1. Allievi scuola dell’Infanzia durante l’indagine
Immagine 2. Risultati Test Mobak KG Ticino e Nidwaldo (2021). Feuille d’information 55, Promozione
Salute Svizzera
183
Area di didattica dell’educazione musicale – Presentazione
M
E
U
S
184
Area di didattica
dell’educazione musicale
(EMUS)
Prof. Matteo Luigi Piricò
Responsabile, Area di didattica
dell’educazione musicale
Introduzione generale e missione
L’Area di didattica dell’educazione musicale dipana i suoi interessi a partire
dall’attività musicale nei diversi contesti educativi, con particolare riferimento ai
temi e alle problematiche dell’educazione musicale nella scuola dell’obbligo. Il
termine “educazione” va ad abbracciare semanticamente i diversi spazi formativi
che si aprono all’incontro fruttuoso tra la musica e altre discipline o altre dimensioni
conoscitive. Questa accezione trasversale ha segnato profondamente l’attività
di ricerca e di formazione (di base o continua) dell’area, conducendo i suoi membri
ad intessere scambi fruttuosi con altre discipline, come la geografia, la matematica,
l’italiano, le arti visive e plastiche, l’educazione fisica. La collaborazione interdisciplinare
con altri attori, interessati all’esplorazione o alla rilettura dei meccanismi
del fenomeno sonoro e musicale, ha permesso all’area di identificare ed
esplorare scenari applicativi potenzialmente innovativi e fruibili a più livelli di interesse,
contribuendo a coltivare il ruolo delle arti nella vita e nel benessere dei
cittadini del territorio (cfr. Asse VII di ricerca SUPSI).
Principali assi formativi e di ricerca dell’area
◆ Il paesaggio sonoro come ambiente di apprendimento autentico. Questo tema
si aggancia ad un progetto di ricerca presente al DFA da diversi anni, che ha
portato alla configurazione di vari filoni di studio, pubblicazioni e pure
workshop internazionali (https://paesaggisonori.supsi.ch).
◆ l’attività musicale come strumento facilitatore degli apprendimenti e delle competenze
trasversali. Questo segmento si fonda su una serie di evidenze presenti
in letteratura (psicologia cognitiva e neuroscienze), oltreché su studi quasisperimentali,
ricerche empiriche e varie esperienze svolte sul territorio.
◆ Musica e motricità. Questo terzo tema si snoda a partire dall’offerta formativa
del corso Bachelor di scuola dell’infanzia “progetti musico-motori” (terzo anno),
ma si articola concretamente anche in diversi altri contesti attuativi
o in differenti cicli scolastici.
Lista collaboratrici e dei collaboratori
Prof. Matteo Luigi Piricò
Responsabile
matteo.pirico@supsi.ch
orcid: 0000-0003-4692-9707
Anna Galassetti
anna.galassetti@supsi.ch
185
Area di didattica dell’educazione visiva e arti plastiche – Presentazione
A
186E
P
V
Area di didattica
dell’educazione visiva e arti
plastiche (EVAP)
Cristiana Canonica Manz
Responsabile, Area di didattica
dell’educazione visiva e arti plastiche
Introduzione
L’Area di didattica dell’educazione visiva e arti plastiche si è vista impegnata
in una revisione della Didattica per i docenti di educazione visiva e di educazione
alle arti plastiche di scuola media sulla Formazione master nel secondario I,
e in revisioni periodiche dei moduli presenti nella Formazione Bachelor e nella Formazione
continua. Il potenziale di questi interventi è profilare meglio tutta la
formazione del DFA negli ambiti disciplinari di competenza della Didattica dell’educazione
visiva e dell’educazione alle arti plastiche. L’Area collabora con i portatori
d’interesse delle istituzioni cantonali su diversi dispositivi collegati al Piano di studio
della scuola dell’obbligo ticinese.
Missione
Nei mandati SUPSI della Formazione di base e continua, l’Area ha come missione
la formazione di profili professionali, prevalentemente del territorio, capaci di
promuovere con competenza e flessibilità la cultura artistica e visiva, nonché approcci
creativi all’insegnamento-apprendimento in contesti regionali, nazionali
e internazionali. Nei mandati della ricerca applicata e delle prestazioni di servizio
al territorio, l’Area intrattiene un costante dialogo con i diversi attori impegnati
nella formazione e nell’accompagnamento dei docenti della scuola dell’obbligo.
L’Area sta inoltre sviluppando e consolidando l’ambito della mediazione
culturale dell’opera d’arte in contesti di educazione non formale, proponendo attività
principalmente in collaborazione con i musei della Svizzera Italiana e con
la Divisione cultura e studi universitari.
Ricerca
Nell’attuazione della misura “sviluppo di nuovi modelli di pratica professionale e di nuovi
modelli formativi”, come da piano di azione strategico 2021-2024 del DFA, nell’a.a.
21/22 l’area si è fatta promotrice di un dispositivo sperimentale per la Formazione
master, volto a costituire una Comunità di apprendimento professionale (CAPMASTER)
nella formazione dei docenti di educazione visiva ed educazione alle arti plastiche
del secondario I.
Divulgazione e pubblicazioni
I membri dell’Area contribuiscono alla pubblicazione di testi di carattere scientifico
e applicativo con colleghi di altre Aree e sono attivi nella promozione di una
cultura didattica dell’educazione alle Arti con la pubblicazione dei Quaderni didattici,
giunti al terzo numero. I collaboratori attivi nella ricerca partecipano a convegni
internazionali nell’ambito della loro expertise.
Indice dei progetti
CAPMASTER
p. 188
Lista collaboratrici e dei collaboratori
Cristiana Canonica Manz
Responsabile
cristiana.canonica@supsi.ch
Simone Balestra
simone.balestra@supsi.ch
Mario Bottinelli Montandon
mario.bottinelli@supsi.ch
orcid: 0000-0002-2964-5916
Paolo Calanchini
paolo.calanchini@supsi.ch
Michela Martinoni-Togni
michela.martinoni@supsi.ch
187
Area di didattica dell’educazione visiva e arti plastiche – Progetti
CAPMASTER
Davide Antognazza & Claudio Della Santa, IAV, DFA-SUPSI;
Mario Bottinelli Montandon & Cristiana Canonica Manz, EVAP, DFA-SUPSI
Architetture formative e nuovi modelli di pratiche
professionali nelle Alte Scuole Pedagogiche.
Responsabili del progetto
Davide Antognazza
davide.antognazza@supsi.ch
Claudio Della Santa
claudio.dellasanta@supsi.ch
Mario Bottinelli Montandon
mario.bottinelli@supsi.ch
Cristiana Canonica Manz
cristiana.canonica@supsi.ch
Unità di riferimento
Area di didattica dell’educazione visiva
e arti plastiche (EVAP), DFA-SUPSI
Enti finanziatori
DFA-SUPSI
Partner del progetto
Area insegnamento apprendimento
e valutazione (IAV), DFA-SUPSI
Stato del progetto
2021/2022, 12/12 mesi
Descrizione del progetto
Scopo del progetto CAPMASTER è
offrire ai Docenti in Formazione (DIF)
del corso Master in Insegnamento
per il livello secondario I del Dipartimento
formazione e apprendimento
un modello formativo improntato
sulla progettazione, attuazione e successiva
riflessione comune delle attività
didattiche, al fine di promuovere il
pensiero riflessivo e lo sviluppo consapevole
delle competenze professionali
richieste al termine della formazione.
A differenza di quanto fino
ad ora messo in atto nel modulo
professionale 1 della formazione Master,
gli studenti si trovano quindi
a lavorare insieme in una sede a gruppi
di quattro, alternandosi nella conduzione
delle lezioni di Educazione Visiva
ed Educazione alle Arti Plastiche,
e svolgendo in gruppo in ogni giornata,
il martedì, le attività di progettazione
e rivisitazione critica delle quattro
ore di lezione che hanno condotto
o hanno osservato, il tutto sotto
la guida di un Docente di Pratica
Professionale Master (DPM).
Obiettivi
L’obiettivo della ricerca che affianca
la sperimentazione è rispondere a tre
domande:
◆ quali processi e quali apprendimenti
risulteranno più significativi in
termini di costruzione del sapere
professionale dei DIF?
◆ quali elementi del processo
formativo saranno individuati dai
vari attori coinvolti (formatori,
◆
docenti in formazione, responsabili
istituzionali) come portanti nella
costruzione di tali saperi?
quali caratteristiche del nuovo
modello di pratica professionale
sono replicabili in una più
generale applicazione dello stesso,
e quali invece dovranno essere
rimodulate?
Metodo
Tali domande verranno indagate tramite
la compilazione di diari di ricerca
da parte delle figure coinvolte, oltre
che da alcune interviste da realizzarsi
entro la fine dell’anno scolastico con
tutti gli attori coinvolti. Ulteriormente,
verranno organizzati due focus group
con i DIF, al fine di comprendere il loro
parere e le loro rappresentazioni sul
modello formativo e di indagare anche
con loro le domande di ricerca.
Nell’ambito dell’attività di Ricerca-formazione
CAPMASTER, infine, l’attuale
figura del Docente di Pratica Professionale
(DPP) assume un ruolo più rilevante,
lavorando in sede per una intera
giornata con la sua Comunità di
Apprendimento (CAP) (dunque,
non svolgendo solo le ore di pratica
a cui aggiungere poi dei colloqui
individuali). Questo nuovo assetto è
ulteriormente finalizzato a consentire
una maggiore professionalizzazione
della figura del DPP, che diventa
a tutti gli effetti un Docente Professionista
attivo nel ciclo Master con
una presenza più costante e continuativa.
188
Area di didattica dell’educazione visiva e arti plastiche – Progetti
Conclusioni
Il progetto è attualmente in corso
e si concluderà con la produzione di un
rapporto di ricerca al termine
dell’anno accademico 2021/2022.
Bibliografia di riferimento
Il progetto è basato sull’esperienza dei formatori
nell’ambito della formazione Master
e su comunicazioni personali intervenute con
il prof. Kevin Tavin (Aalto University, Finland)
e prof. Adrian Lim (MOE Singapore).
Altri output del progetto
Partecipazione a convegni; disseminazione
dell’esperienza e dei suoi risultati in altre
ASP, estensione del progetto ad altre gruppi
Master, al Diploma a al Bachelor.
Immagine 1. 2 Dettaglio di un’attività
Immagine 2 Studenti coinvolti nel progetto durante un’attività
189
E
Area Centro di competenze didattica dell’educazione bisogni educativi, visiva scuola e arti plastiche e società – Presentazione
G
O
190
Area di didattica
della geografia (GEO)
Introduzione
L’Area di didattica della geografia è uno spazio di scambio, di sperimentazione
e di riflessione sugli approcci didattici della geografia, sulla loro evoluzione e la loro
implementazione nel contesto della scuola ticinese.
Marco Lupatini
Responsabile, Area di didattica
della geografia
Missione
L’Area è operativa sia nella formazione di base, sia in quella continua e propone
attività che toccano tutti i settori scolastici presenti in Ticino dalla scuola dell’infanzia
alle scuole superiori con offerte formative che toccano vari campi della disciplina.
Un punto forte di queste proposte è l’accento messo sulla formazione fuori dalle
mura scolastiche. In questo ambito l’area lavora anche in collaborazione con enti
esterni alla SUPSI, come éducation21 o la Haute école pédagogiques di Losanna.
Oltre agli impegni nella formazione i membri dell’area sono attivi in diversi progetti
di ricerca a scala cantonale, nazionale e internazionale.
Ricerca
I principali assi di ricerca dell’area sono:
◆ l’outdoor education.
◆ ruolo dell’insegnamento della geografia nell’educazione alla cittadinanza
nell’era dell’antropocene, con collaborazioni attive con la HEP di Losanna e
l’École urbaine di Lione.
◆ il ruolo del terzo paesaggio educante, in collaborazione con l’Università
di Padova.
◆ i paesaggi sonori quali ambienti di apprendimento https://paesaggisonori.supsi.
ch. Il gruppo di ricerca costituitesi attorno a quest’ultimo tema è punto
di riferimento internazionale e vanta di numerose pubblicazioni internazionali
e una rete di insegnanti che, sul territorio, sperimentano le pratiche di esplorazione
multisensoriali dei luoghi.
◆ ricerche finalizzate alla progettazione e alla sperimentazione di materiale
didattico innovativo per l’insegnamento di ambiente nei primi due cicli della
scuola dell’obbligo e della geografia nel terzo ciclo e nella scuola secondaria
di secondo grado.
I progetti attualmente in corso sono:
◆ DiscoveryMilo - Missioni esplorative didattiche per la valorizzazione e la scoperta
del Parco del Piano di Magadino
◆ WALD – Il bosco nell’insegnamento secondario in Svizzera
◆ AMAS - Ambienti in ascolto
Divulgazione e pubblicazioni
Il gruppo di ricerca è molto attivo anche nella collaborazione con gli altri Dipartimenti
della SUPSI -in particolare l’Institute of Information Systems and Networking
del Dipartimento tecnologie innovative (DTI), quello di Scienze della terra del
Dipartimento ambiente costruzioni e design (DACD) oltre che le scuole affiliate –
Fernfachhochschule Schweiz e l’Accademia Teatro Dimitri – con i quali ha attivi
progetti di ricerca e l’organizzazione di Workshop internazionali.
191
Area di didattica della geografia – Presentazione
Lista delle collaboratrici e dei collaboratori
Marco Lupatini
Responsabile
marco.lupatini@supsi.ch
orcid: 0000-0001-9534-8664
Martino Mocchi
martino.mocchi@supsi.ch
Luana Monti Jermini
luana.monti@supsi.ch
Prof. Lorena Rocca
lorena.rocca@supsi.ch
orcid: 0000-0001-6684-2559
Carlotta Sillano
carlotta.sillano@supsi.ch
192
Area di didattica della geografia – Presentazione
Indice dei progetti
AMAS
Ambienti in Ascolto
p. 194
Bosco e foresta nella scuola
secondaria
Analisi della situazione attuale
in Svizzera
p. 196
Discovery Milo
Attività didattiche per esplorare
il Piano di Magadino
p. 198
193
Area di didattica della geografia – Progetti
AmAs
Ambienti in Ascolto
Lorena Rocca, Carlotta Sillano & Martino Mocchi, GEO, DFA-SUPSI; Egon Werlen, FFHS
Hai sentito? Ogni suono reca con sé informazioni circa lo
spazio nel quale prende forma. Può dirci qualcosa su un
luogo, sui suoi abitanti e sugli eventi che li interessano. Ne
racchiude il senso e il mistero. L’ascolto è in grado di svelarli
e di avvicinarci all’ambiente che abitiamo.
Responsabile del progetto
Lorena Rocca
lorena.rocca@supsi.ch
Unità di riferimento
Area di didattica della geografia (GEO),
DFA-SUPSI
Enti finanziatori
Fondo “Carte blanche”, Agenzia nazionale
Movetia
Partner del progetto
Fernfachhochschule Schweiz (FFHS);
Universidade de Caxias do Sul (UCS)
Stato del progetto
2019/2022, 24/36
Introduzione
AmAs – Ambienti in Ascolto è un
progetto di ricerca-formazione che si
propone di esplorare le potenzialità
dell’ascolto e del suono nell’ambito disciplinare
dello Studio dell’ambiente.
Il concetto di paesaggio sonoro è al centro
del percorso formativo, come
chiave di accesso plurale allo spazio.
Questo diventa così un “ambiente
in ascolto” che coinvolge diverse discipline:
dalla geografia alla musica,
dalla storia alle lettere, dalle arti alle
scienze. Il paesaggio sonoro può
rappresentare un luogo carico di senso,
connesso alla possibilità dell’evocazione
e del ricordo e insieme dell’esplorazione
e della scoperta del
nuovo. Uno strumento didattico “inaudito”,
per sensibilizzare gli studenti
a un nuovo modo di percezione e conoscenza.
AmAs è un progetto sviluppato
dal Dipartimento di Formazione
e Apprendimento (DFA) di Supsi
grazie al sostegno della Fondazione
MOVETIA ed è uno dei 18 progetti
pilota nell’azione carte blanche per la
promozione dell’istruzione superiore,
della cooperazione e della mobilità
a livello internazionale. Partner di
progetto sono l’Universidade de Caxias
do Sul (Brasile) e la Fernfachhochschule
Schweiz (FFHS).
Obiettivi di ricerca e risultati
AmAs è un progetto rivolto a delineare
innovazione didattica e metodologica.
Basato sul lavoro di un’équipe mista di
geografici, storici, scienziati, filosofi,
artisti sonori, psicologi, pedagogisti ed
esperti nelle tecnologie educative,
è orientato a promuovere:
a. la prospettiva scientifica d’indagine
di un quadro epistemologico
dello studio dell’ambiente attraverso
la dimensione sonora;
b. una cultura dell’ascolto in funzione
della didattica dell’ambiente;
c. l’innovazione della formazione continua
grazie alla personalizzazione
e adattamento degli apprendimenti
in ambiente digitale;
d. la collaborazione internazionale
tra le istituzioni coinvolte.
Nel periodo tra febbraio e giugno
2020 sono stati attivati due corsi di
Formazione Continua in modalità
blended. Gli incontri e le attività proposte
su iCorsi hanno evidenziato
l’interesse e la curiosità per il tema
proposto. L’impossibilità di realizzare
attività sul campo in presenza,
a causa dell’emergenza sanitaria
in corso, ha messo in luce la funzionalità
di altre pratiche mediali,
quali il podcasting. Nella volontà di
fornire ai docenti ulteriori materia-
194
Area di didattica della geografia – Progetti
li applicativi e di approfondimento correlati
al tema, saranno pubblicati
nel corso del 2022 un quaderno didattico
dedicato e un MOOC.
Discussione e conclusioni
Il programma proposto è frutto di un
percorso di ricerca sui paesaggi sonori
attivo dal 2014 presso il DFA di Locarno.
L’esito delle attività svolte negli anni
dimostra come il suono sia un elemento
utile a una lettura territoriale in
chiave multidisciplinare. Se nell’epoca
moderna la vista ha, infatti, potuto
sviluppare strumenti molto raffinati
per immagazzinare, manipolare e interpretare
i dati, l’udito costituisce una
sfera del senso in cui la sperimentazione
è ancora aperta. Il progetto AmAs
intende fornire un contributo a questa
area di studi, declinando in ambito
formativo le ricerche sui paesaggi sonori,
contribuendo alla costruzione
di una nuova cultura aurale e rinforzando
le comunità di apprendimento
internazionali interessate a
questi settori interdisciplinari.
Altri output del progetto
Rocca, L. (2020). I suoni dei luoghi. Percorsi
di geografie degli ascolti. Carocci.
Rocca, L. (2018). La Sapienza “suona”. Tracce
di percorsi geografici sull’ascolto attivo.
In Gavinelli D., Malatesta S. (a cura di) Corpi,
strumenti, narrazioni. Officine didattiche
per una geografia inclusiva. FrancoAngeli.
Rocca, L. (2018) Senza meta. In Erkizia X.
(a cura di) Petropolis. Supsi edizione. Open
access press.
Rocca, L. (2018) I suoni dei treni in Canton
Ticino. Un esercizio di memoria collettiva tra
ricerca geografica ed artistica. In C. Cerruti
e I. Doumont (a cura di) Ripensando il ruolo
della geografia sociale approcci multi-metodo e
partecipazione. AGEI.
Rocca, L., (2017), Prologo. In: Erkizia, X.,
(2017), Il rumore lontano, Libe edizioni.
Rela, E., Rocca, L., Addimando, L. (2017)
Aspectos sonoros e acessibilidade: debate sobre
inclusão in Metis Historia & Cultura. V. 16, n. 32.
Principali pubblicazioni del progetto
Mocchi, M., Rocca, L., Quadri, D., Sillano, C.
(2021) (a cura di), Teatro di suoni. Spazi acustici
teatrali e territoriali, Geography notebooks
Vol. 4 n.1.
Mocchi, M, Sillano, C., Rocca, L., Sound beyond
the hedge. Towards an acoustic construction of
images in Image Learning Book of Proceedings,
Springer, forthcoming.
195
Area di didattica della geografia – Progetti
Bosco e foresta nella scuola secondaria
Analisi della situazione attuale in Svizzera
Marco Lupatini, GEO, DFA-SUPSI
I paesaggi svizzeri sono conosciuti per le montagne e i laghi,
a queste si accompagna una marcata presenza del
bosco. Quale peso viene dato a temi legati al bosco o alla
foresta nelle scuole secondarie in Svizzera, come vengono
trattati questi argomenti?
Responsabile del progetto
Marco Lupatini
marco.lupatini@supsi.ch
Unità di riferimento
Area di didattica della geografia (GEO),
DFA-SUPSI
Enti finanziatori
Divisione foreste, Ufficio federale
dell’ambiente, Confederazione svizzera
Partner del progetto
Globe Svizzera; Haute Ecole Pédagogique
BEJUNE; Pedagogische Hochschule
Luzern (PH Luzern); Pedagogische Hochschule
Bern (PHBern)
Stato del progetto
2020/2021, 11/13 mesi
Presentazione e obiettivo del progetto
Il progetto ruota attorno al tema del
bosco e della foresta. L’obiettivo è
quello di capire se e come argomenti
legati a queste tematiche sono inserite
nell’insegnamento secondario in
Svizzera. La durata del progetto è di
un anno, da agosto 2020 a settembre
2021.
L’attenzione è portata sulle scienze
naturali e la geografia per il secondario
I, la biologia l’economia e il diritto e la
geografia per il secondario II, geografia
e nozioni di economia per le scuole
della formazione professionale. Nel resto
della Svizzera sono prese in considerazione
le stesse materie, magari
con altre denominazioni.
Metodologia di ricerca
Il raggiungimento dell’obiettivo fissato
passa dall’uso di tre strumenti.
1. Una griglia d’analisi, costruita
all’interno del gruppo di lavoro, da
applicare ai piani di studio delle
materie indicate, come pure ai materiali
didattici usati per insegnarle.
La griglia è strutturata in tre parti:
società, economia, ecologia.
2. Un questionario online elaborato
all’interno del gruppo di lavoro
e distribuito alle e ai docenti delle
materie interessate. Il questio-
nario serve a capire se e quali temi
legati al bosco o alla foresta sono
trattati nelle attività di insegnamento/apprendimento,
quali sono le
metodologie didattiche adottate e
la rilevanza del tema.
3. Un’intervista con alcune e alcuni
insegnanti che hanno riempito il
questionario, come nei casi precedenti,
anche per l’intervista è stata
preparata dal gruppo di lavoro
una linea guida con domande,
punti da toccare e stimoli per
la discussione. L’intervista verte attorno
alle rappresentazioni del
corpo insegnante sul tema, alle metodologie
didattiche implementate,
alle competenze mirate, al bisogno
di materiali didattici e alle
rappresentazioni delle allieve e degli
allievi. L’intervista è uno strumento
che permette di approfondire i
contenuti del questionario
Primi risultati parziali
I risultati parziali concernono unicamente
il Ticino. In questa presentazione
sotto scienze naturali si indicano
le scienze naturali e la biologia, sotto
scienze umane e sociali le altre materie
coinvolte nella ricerca. Più di 2/3
dei questionari provengono da docenti
del secondario I (vedi immagine 1).
Come mostra l’immagine 2, il 90%, di
196
Area di didattica della geografia – Progetti
chi ha compilato il questionario,
afferma inserire argomenti legati al
bosco o alla foresta nella propria
progettazione didattica, questo vale
per il secondario I e II. La ripartizione
del numero di ore dedicate al tema
non è omogenea. Se per le scienze
umane e sociali l’argomento viene raramente
trattato più di 6 ore nel corso
di un anno scolastico, nelle scienze
della natura lo stesso occupa almeno
6 ore, arrivando a superare per le
scienze naturali nel secondario I in
alcuni casi pure le 30. Certo questi dati
devono essere confrontati con la
dotazione oraria settimanale delle
materie considerate.
Dalle risposte emerge l’importanza
di temi legati alla salvaguardia
e all’importanza di questi ambienti.
Nelle scienze naturali, inoltre, l’accento
è messo sulle loro caratteristiche
e la vita nel bosco e nella foresta, tramite
attività da svolgere all’aperto,
mentre nelle scienze umane e sociali
si parla maggiormente della rilevanza
di questi ambienti per la società e per
l’economia.
Da più parti si sottolinea l’importanza
del tema per trattare della relazione
fra l’agire dell’essere umano e l’ambiente,
e per un’educazione allo sviluppo
sostenibile, come l’importanza di
approfondire la conoscenza di questi
temi al fine di favorire la salvaguardia:
“proteggo ciò che conosco”. L’importanza
della conoscenza di questo
ambiente è pure correlata con il
suo ruolo nella costruzione di un’identità.
Il bosco rappresenta inoltre un
interessante campo di lavoro
perché è situato sovente nelle prossimità
ed è quindi facilmente accessibile,
anche se non manca chi sottolinea
il bisogno di sperimentare
maggiormente il bosco con le classi.
Proprio per questo da più parti si
insiste sulla necessità di studiare il bosco
innanzitutto nel bosco e sul bisogno
di materiale didattico, ma anche
di attività che rendano questo possibile.
Dal punto di vista della persona
e della società il bosco è considerato
innanzitutto uno spazio interessante e
importante per il tempo libero e per
la rigenerazione personale.
Immagine 1. Provenienza dei questionari
Immagine 2. Inserimento di tematiche legate al bosco o alla foresta nell’insegnamento
197
Area di didattica della geografia – Progetti
Discovery Milo
Attività didattiche per esplorare il Piano di Magadino
Lorena Rocca, Luana Monti Jermini, Carlotta Sillano & Marco Lupatini GEO, DFA-SUPSI;
Giovanni Donadelli, UNIPD; Christian Scapozza & Dorota Czerski, IST, DACD-SUPSI;
Martino Mocchi, POLIMI; Demis Quadri, ATD-SUPSI; Veronica Simona & Giancarlo Gola,
IAV, DFA-SUPSI
Esplorare uno spazio significa uscire dai confini della
percezione quotidiana, attraversare altri mondi possibili,
in modo divergente, andare alla ricerca delle dissonanze
e delle fessure territoriali, attraverso le quali provare
a osservare con più attenzione e consapevolezza.
Responsabile del progetto
Lorena Rocca
lorena.rocca@supsi.ch
Unità di riferimento
Area di didattica della geografia (GEO),
DFA-SUPSI
Enti finanziatori
Fondazione Parco del Piano
Partner del progetto
Area insegnamento apprendimento
e valutazione (IAV), DFA-SUPSI;
Istituto scienze della Terra (IST),
Dipartimento ambiente costruzioni
e design (DACD);
Accademia teatro Dimitri, (ATD), SUPSI;
Sezione delle Scuole comunali (SESCO);
Divisione della scuola (DS);
Dipartimento dell’educazione, della cultura
e dello sport (DECS), Cantone Ticino;
Politecnico di Milano (POLIMI);
Università di Padova (UNIPD)
Stato del progetto
2021/2023, 12/36 mesi
Tema
Il progetto, nato su richiesta della
Fondazione Parco del Piano di Magadino,
mira a produrre una documentazione
didattica che possa valorizzare
la realtà del Parco quale luogo significativo
per il valore storico geografico
e patrimoniale della comunità ticinese,
nazionale e internazionale. Il progetto
si snoda in 3 anni di attività,
avrà delle ricadute sulla formazione
continua e di base al Dipartimento
formazione e apprendimento (DFA)
e alla Scuola universitaria professionale
della Svizzera italiana (SUPSI),
vuol valorizzare le competenze presenti
in SUPSI che già hanno riflettuto
intorno al territorio del Piano di
Magadino (l’Istituto scienze della Terra
del Dipartimento ambiente costruzioni
e design (DACD); l’Accademia
Teatro Dimitri; l’Area di didattica
della geografia e il Laboratorio media
e MINT del DFA). Il valore altamente
innovativo per i metodi e i contenuti
della documentazione didattica che si
vuol produrre ha i requisiti per diventare
un punto di riferimento per la
comunità scientifica educativa legata
alla cura e alla valorizzazione degli
ambienti, degli spazi, dei territori e dei
luoghi divenendo così un polo attrattivo
sia per le classi del Cantone Ticino
ma anche per le regioni italofone della
Svizzera. Un successivo investimento
in termini di traduzione linguistica
potrebbe rendere attrattiva quest’area,
unica nel suo contesto svizzero, anche
per le classi della svizzera francese
o tedesca.
Argomento e obiettivi del progetto
Il progetto coglie l’indicazione del
Presidente del Parco del Piano di Magadino
e vuole produrre una documentazione
didattica innovativa in
grado di:
◆ far conoscere il Parco del Piano
di Magadino attraverso materiale
divulgativo coinvolgente;
◆ educare al senso del luogo attraverso
esperienze multisensoriali in
grado di promuovere l’attaccamento
ai luoghi attraverso una navigazione
(anche sonora);
◆ proporre attività didattiche capaci
dir portare a una riflessione critica
sul senso e il fine del nostro rapporto
allo spazio;
◆ proporre delle missioni di esplorazione
quali proposte educativodidattiche
orientate a stimolare
un apprendimento cooperativo e
multidisciplinare basato sulla
sperimentazione pratica e ispirate
ai principi dell’edutainment (e in
particolare del game design e
dell’engagement ) e alla curiosità;
198
Area di didattica della geografia – Progetti
◆ proporre una piattaforma, integrata
al sito del Parco, che possa prolungare
l’esperienza di visita del parco
offrendo ad insegnanti ed allievi
percorsi di apprendimento adattivi
centrati sulla metodologia delle
“missioni geografiche”.
Stato dell’arte
L’emergenza è andare oltre alle
discipline e offrire un contributo alla
ricostruzione di un solido quadro
di riferimento epistemologico per lo
“Studio dell’ambiente” che riponga
il bambino al centro dell'apprendimento,
sia basato sulla scoperta e sull’esperienza
diretta (Donadelli, 2019) e promuova
una trasferibilità delle competenze
acquisite dall'aula alle situazioni
di vita reale (Rocca, 2007), attivando
le competenze trasversali superando,
in questo modo, gli steccati
delle singole discipline (Castoldi, 2017).
Questa condizione di vissuto dell’insieme
del reale richiede che la comunità
scientifica, in stretta collaborazione
con gli attori del territorio, delinei
contenuti, modalità, metodologie
proprie dello “Studio dell’ambiente”
atte a valorizzare l’ordine emozionale,
percettivo, soggettivo, relazionale
e ciò che ha un corrispettivo in quello
che comunemente chiamiamo la
realtà oggettivabile che passa dall’esperienza
corporea, sia essa di ordine
fisico in senso lato o sociale (Ufficio
dell’insegnamento primario, 2018).
È proprio attraverso il corpo che accediamo
ai luoghi e, attraverso esso,
li possediamo, li apparteniamo, ci identifichiamo.
Il corpo ha, infatti, memoria
dei luoghi in una sorta di dialogo
aperto con essi. Come osserva
Merleau-Ponty (1989), la relazione tra
corpi e spazio è tale che «il nostro
corpo non è nello spazio con le cose;
esso lo abita o vi si aggira ed è attraverso
di esso abbiamo accesso allo
spazio» (p.36). In linea con Foucault
(2010), «il corpo è il punto zero del mondo
(…). Il mio corpo è come la Città
del Sole, non ha luogo, ma è da lui che
nascono e s’irradiano tutti i luoghi
possibili, reali o utopici» (p.4).
Bibliografia di riferimento
Castoldi, M. (2017). Costruire unità di apprendimento.
Guida alla progettazione a ritroso. Carocci.
Donadelli G. (2019). L’utilizzo delle missioni
in educazione. Pratiche e riflessioni
sull’edutainment in geografia. In: Giorda C.
& Zanolin G., a cura di, Idee geografiche
per educare al mondo. Franco Angeli.
Foucault M. (2010), Eterotopia, Cronopi.
IGU-CGE (2016), Carta Internazionale sull’Educazione
Geografica, online. http://aiig.it/
wp-content/uploads/2017/05/Carta-internazionale-sulleducazione-geografica-traduzione-completa-IT-1.pdf.
Merleau-Ponty M. (1989), L’occhio e lo spirito, SE.
Rocca, L. (2007). Geo-scoprire il mondo.
Una nuova didattica dei processi territoriali.
Pensa MultiMedia.
Scapozza C. & Czerski D. (2019).
Geomorfologia della Svizzera italiana /
Die Geomorphologie der Südschweiz.
Archeologia svizzera 42(2): 8–13.
199
200I
Area insegnamento apprendimento e valutazione – Presentazione
200
V
A
Area insegnamento apprendimento e valutazione – Presentazione
Area insegnamento
apprendimento e valutazione (IAV)
Prof. Giancarlo Gola
Responsabile, Area
insegnamento apprendimento e valutazione
Introduzione
L’Area insegnamento apprendimento e valutazione si occupa di studiare, implementare,
ricercare e sperimentare nuovi approcci legati alle questioni della scuola
e degli allievi nella loro globalità. La ricerca scientifica dei membri dell’Area
costituisce la base per linee di azione e innovazione culturale delle pratiche didattiche
dentro e fuori la classe e delle riflessioni teoriche sull’educazione. Le
radici scientifiche rappresentano l’asse portante dell’azione didattica nella formazione
di base, attraverso i diversi corsi offerti agli studenti nei curriculi Bachelor,
Master e Diploma. I membri dell’area a diverso titolo collaborano con le istanze
cantonali della scuola dell’obbligo ticinese e del post-obbligo. in qualità di consulenti,
esperti o formatori per la professionalizzazione degli insegnanti, la riflessione
educativa e il miglioramento dei processi di apprendimento.
Missione
L’Area IAV ha come missione la promozione di una cultura dell’educazione, un
costante dialogo tra i sistemi educativi e formativi e la speculazione teorico-scientifica
sui temi delle scienze dell’educazione, in particolare in riferimento al sistema
scolastico, focalizzandosi sull’allievo nella sua globalità.
Nell’ambito della formazione di base, l’Area offre ai docenti in formazione fondamenti
teorici disciplinari di psicologia, pedagogia e didattica generale e altre
discipline afferenti alle scienze dell’educazione, per conoscere le caratteristiche
dell’allievo e i suoi processi di apprendimento ed elaborare con consapevolezza
linee di azione e innovazione per la propria pratica dentro e fuori la classe, considerando
le caratteristiche e i bisogni del soggetto che apprende.
L’Area si configura come punto di riflessione interno alla SUPSI in relazione alle
scienze dell’educazione nella didattica accademica e didattica dei sistemi educativi
e formativi.
L’Area svolge la sua missione
1. Sviluppando attività di ricerca in rete con altri Dipartimenti SUPSI e altre realtà
accademiche a livello nazionale e internazionale;
2. Proponendo attività di formazione di base e continua aggiornate e rilevanti
per docenti ed educatori in seno al Dipartimento formazione e apprendimento
e alla SUPSI;
3. Offrendo servizi a realtà educative e formative del territorio, per le scuole
o sul territorio, eventi divulgativi e formativi extra-scolastici, per bambini, giovani,
famiglie ecc.;
4. Offrendo occasioni di sperimentazione e innovazione psicologica, pedagogica
e didattica alle realtà scolastiche ed educative del territorio.
Ricerca
I membri dell’Area insegnamento apprendimento e valutazione, svolgono ricerca
scientifica in collaborazione con altri Centri competenze, Laboratori, Aree e
Dipartimenti della SUPSI e a livello nazionale ed internazionale, apportando le
competenze più vicine alle scienze dell’educazione, in particolare sulle seguenti
tematiche: capitale psicologico e benessere dei docenti, linguaggio dei bambini,
ambienti educativi, differenziazione didattica, emozioni, concentrazione e apprendimento,
neurodidattica.
201
Area insegnamento apprendimento e valutazione – Presentazione
Divulgazione/pubblicazioni
I membri dell’Area IAV contribuiscono alla divulgazione scientifica attraverso
pubblicazioni su riviste nazionali ed internazionali, partecipando alle comunità
scientifiche di riferimento, alla pubblicazione di testi di carattere scientifico
o professionale. Inoltre, sono attivi nella promozione di una cultura dell’educazione
organizzando incontri per un pubblico specialistico, principalmente
insegnanti e futuri insegnanti, anche con
ospiti riconosciuti a livello internazionale.
Collaboratori
Durante l’anno 2020 e 2021 hanno lavorato 12 collaboratori dell’area IAV, alcuni
maggiormente coinvolti nel settore della formazione di base, altri della formazione
continua e dei servizi, altri sulla ricerca scientifica. Attualmente sono presenti
due professori (uno afferente ad altra unità), 3 docenti-ricercatori senior,
2 docenti ricercatori, 2 docenti senior, 3 docenti (per un breve periodo anche un
dottorando).
202
Area insegnamento apprendimento e valutazione – Presentazione
Lista delle collaboratrici e dei collaboratori
Prof. Giancarlo Gola
Responsabile
giancarlo.gola@supsi.ch
orcid: 0000-0001-6820-4980
Davide Antognazza
davide.antognazza@supsi.ch
orcid: 0000-0003-0874-6694
Marina Bernasconi Pedrolini
marina.bernasconi@supsi.ch
Anna Bosia
anna.bosia@supsi.ch
Josephine Convertini
josephine.convertini@supsi.ch
orcid: 0000-0002-5357-2665
Claudio Della Santa
claudio.dellasanta@supsi.ch
Jone Galli
jone.galli@supsi.ch
Lara Magrini
lara.magrini@supsi.ch
Piera Malagola
piera.malagola@supsi.ch
Prof. Matteo Luigi Piricò
matteo.pirico@supsi.ch
orcid: 0000-0003-4692-9707
Alessandra Rigamonti
alessandra.rigamonti@supsi.ch
orcid: 0000-0003-3840-5102
Luca Sciaroni
luca.sciaroni@supsi.ch
Veronica Simona Benhamza
veronica.simona@supsi.ch
Indice dei progetti
EVERMIND
p. 204
203
Area insegnamento apprendimento e valutazione – Progetti
EVERMIND
Davide Antognazza, IAV, DFA-SUPSI; Monica Pongelli, DEASS-SUPSI; Anna Bosia, DILS,
DFA-SUPSI; Spartaco Calvo, CIRSE, DFA-SUPSI; Valeria Cavioni, UNIMIB
Educare all’attenzione e alla concentrazione nelle scuole
dell’obbligo, tra tradizione e neuroscienze.
Responsabile del progetto
Davide Antognazza
davide.antognazza@supsi.ch
Unità di riferimento
Area insegnamento, apprendimento
e valutazione (IAV), DFA-SUPSI
Enti finanziatori
Finanziamento interno
Partner del progetto
Università Bicocca di Milano (UNIMIB)
Stato del progetto
2019/2020, 12/12 mesi Concluso
Tema
A fronte della difficoltà dei docenti
di aiutare in modo efficace gli allievi
nei vari ordini di scuola all’attenzione
e alla concentrazione, EVERMIND,
un progetto di ricerca-formazione,
i cui contenuti sono stati definiti a partire
dalla ricerca neuroscientifica e
dalla pratica di consapevolezza mindfulness,
indaga altri tipi di caratteristiche
che potrebbero assumere nella
nostra scuola un intervento, condotto
dai docenti titolari, in grado di veramente
migliorare le capacità di attenzione
e concentrazione degli allievi,
influenzando in modo positivo anche
il clima di classe.
Il metodo
Tramite un’attività di formazione
“sostenibile” (tre incontri), l’accompagnamento,
il monitoraggio e la
valutazione dell’intervento, il progetto
si proponeva di promuovere in un
gruppo di docenti la pratica di consapevolezza
al respiro, finalizzata all’educazione
dei processi attentivi degli
allievi. Dopo la formazione, che evidenziava
il legame con alcuni aspetti
“essenziali” dei processi di attenzione
e concentrazione, i docenti hanno
progettato e realizzato, in modo
autonomo, degli interventi in classe
nell’arco di un 8-16 settimane, monitorati
da diari e interviste; in seguito
valutati tramite strumenti reperiti
dalla letteratura di settore e dalle esperienze
di ricercatori e supervisori,
al fine di verificarne l’applicabilità e
l’efficacia.
Cosa abbiamo potuto capire
La sperimentazione nelle classi e nelle
sezioni e la raccolta dati sarebbe
dovuta avvenire, come da programma,
nel periodo gennaio-giugno 2020;
essa è stata però ostacolata dalla chiusura
delle scuole a causa della pandemia,
impedendoci di valutare i risultati
dell’intervento sugli allievi, per
cui erano stati definiti appositi strumenti
di valutazione. A fronte di ciò,
una parte degli interventi si sono svolti
“a distanza” (“Evermind Home”) e
il progetto è stato trasformato in un
progetto di formazione docenti, da
cui è derivato un quaderno didattico
edito dal DFA. Le interviste ai docenti
coinvolti hanno comunque permesso
di sottolineare ulteriormente
l’importanza di: focalizzarsi sul tema,
che è ritenuto urgente dal
punto di vista educativo; confermare
i contenuti e le modalità “innovativi”,
ma rivedere i tempi della formazione
ai docenti; fermarsi, cioè prevedere
nella propria programmazione didattica
delle pause nei processi di apprendimento;
approfondire ulteriormente
la possibilità di utilizzare la
pratica di consapevolezza sul respiro
(la respirazione come fenomeno
principe nell’essere presenti) per aiutare
gli allievi nell’apprendimento.
204
Area insegnamento apprendimento e valutazione – Progetti
Bibliografia di riferimento
Antognazza, D. Assecondare e gestire
le emozioni nei processi di insegnamento
e apprendimento. Rivista dell’istruzione,
anno XXXIII/5, 88-91.
Cefai, C., Bartolo, P., Cavioni, V., & Downes, P.
(2018). Strengthening Social and Emotional
Education as a core curricular area across the EU.
A review of the international evidence.
Publications Office of the European Union.
Fabbro, F. (2019) La meditazione mindfulness.
Neuroscienze, filosofia e spiritualità, Il Mulino,
2019.
Randima, F. (2013). Measuring the Efficacy and
Sustainability of a Mindfulness-Based In-Class
Intervention, at https://www.mindfulschools.
org/pdf/Mindful-Schools-Study-Highlights.pdf
Principali pubblicazioni del progetto
Antognazza D., Pongelli M., Bosia A., Calvo
S., Cavioni V. (2021). Evermind. Educare
all’attenzione e alla concentrazione nella scuola.
Quaderni didattici del Dipartimento
formazione e apprendimento, DFA-SUPSI.
ISBN 978-88-85585-44-7
Antognazza D., Pongelli M. (a cura di) (2021).
Evermind. Educare all’attenzione e alla
concentrazione. Molfetta: La meridiana.
Altri output del progetto
Corso di Formazione Continua per docenti
ticinesi, anno 2021/2022.
Poster approvato per la Seconda conferenza
internazionale sulla mindfulness a scuola,
settembre 2022. https://phzh.ch/de/Forschung/Forschungsveranstaltungen/tagungen-und-workshops/tagung-achtsamkeit-inschule-und-bildung-2022/
205
Area professione docente – Presentazione
P
D
206
Area professione docente – Presentazione
Area
professione docente (PD)
Gianni Totti
Responsabile,
Area professione docente
Missione
L’Area professione docente si focalizza sui vari aspetti che caratterizzano l’attività
professionale dei docenti e delle docenti: professionalizzazione nel corso della
formazione iniziale e lungo l’arco della carriera, sviluppo di competenze (didattiche,
pedagogiche, comunicative, sociali, gestionali, emotive e di resilienza) e conoscenze
professionali.
L’Area offre ai docenti e alle docenti in formazione un accompagnamento e una
riflessione sullo sviluppo della propria professionalità, fondamenti teorici provenienti
dalle scienze dell’educazione, strumenti concreti e occasioni di confronto
su cui basare la propria identità di professionista riflessivo. Il soggetto principale
è il docente considerato dal punto di vista dell’azione formativa che intraprende
e dell’identità professionale che assume.
Attività
Attraverso i corsi offerti nella formazione di base e continua, i lavori di tesi degli
studenti e la partecipazione dei suoi membri a progetti di ricerca, di ricerca-azione
e di ricerca-formazione, l’Area professione docente mira a sviluppare al suo interno
delle competenze qualificate sui temi di sua pertinenza e a favorire la riflessione
e l’approfondimento sulle competenze professionali, lo sviluppo professionale e
sull’inserimento professionale.
All’interno dell’Area professione docente le attività di ricerca si svolgono nel dialogo
tra formatori e ricercatori:
◆ formazione al servizio della ricerca: le esperienze dei formatori permettono
un approfondimento delle riflessioni e delle interpretazioni dei dati con un’attenzione
particolare dedicata ai percorsi formativi e al territorio;
◆ ricerca al servizio della formazione: i risultati della ricerca sono trasferibili
nei contenuti e orientamenti della formazione e nella strutturazione dei percorsi
formativi.
Il tema principale attorno a cui ruota attualmente l’attività di ricerca dell’Area
è l’inserimento professionale dei neo-docenti di scuola elementare e dell’infanzia.
Il tema è indagato attraverso il progetto Asptransit, iniziato in Ticino nel 2005
e successivamente esteso ai cantoni della Svizzera romanda e alle regioni francofone
di Berna, Friborgo e Vallese, con la creazione del gruppo di lavoro INSERCH
(www.inserch.ch) che prosegue la ricerca su mandato del Consiglio delle Alte
scuole pedagogiche romande (CAHR).
207
Area professione docente – Presentazione
Lista delle collaboratrici e dei collaboratori
Gianni Totti
Responsabile (fino al 31.10.2021)
Andrea Allione
andrea.allione@supsi.ch
Paolo Arru
paolo.arru@supsi.ch
Solange Asioli Haas
solange.asiolihaas@supsi.ch
Alice Balerna
alice.balerna@supsi.ch
Laura Bellotti
laura.bellotti@supsi.ch
Leyla Bernasconi
leyla.bernasconi@supsi.ch
Mirco Berzi
mirco.berzi@supsi.ch
Zoe Bettè
zoe.bette@supsi.ch
Romina Campana
romina.campana@supsi.ch
Silvio Canevascini
silvio.canevascini@supsi.ch
Katja De Carlo
katja.decarlo@supsi.ch
Giulia Destefani
giulia.ferrini@supsi.ch
Claudia Maria Nadia Galli
claudia.galli@supsi.ch
Jone Galli
jone.galli@supsi.ch
Marina Gianinazzi
marina.gianinazzi@supsi.ch
Maya Giugni
maya.giugni@supsi.ch
Ivana Jaquet-Richardet
ivana.jaquet@supsi.ch
Alessandro Lentini
alessandro.lentini@supsi.ch
Marzia Occhi
marzia.occhi@supsi.ch
Aline Pellandini
aline.pellandini@supsi.ch
Maria Rapanaro
maria.rapanaro@supsi.ch
Mattia Santoro
mattia.santoro@supsi.ch
Chiara Simonetti
chiara.simonetti@supsi.ch
Ramon Sommerhalder
ramon.sommerhalder@supsi.ch
Reto Torti
reto.torti@supsi.ch
Feliciana Fiscalini Tocchetto
feliciana.fiscalini@supsi.ch
Luca Sciaroni
luca.sciaroni@supsi.ch
208
Area professione docente – Presentazione
Indice dei progetti
Il potenziale del capitale
psicologico a sostegno
del benessere dei docenti
p. 210
INSERCH Ticino
Inserimento professionale
dei neo-docenti di scuola dell’infanzia
(SI) e scuola elementare (SE)
p. 212
209
Area professione docente – Progetti
Il potenziale del capitale psicologico a sostegno
del benessere dei docenti
Luca Sciaroni, IAV, DFA-SUPSI; Alberto Crescentini & Marina Pettignano, CIRSE, DFA-SUPSI
Il capitale psicologico nella formazione degli insegnanti:
come uno sguardo sul proprio valore può rivelarsi risorsa
per lo sviluppo personale e professionale.
Responsabili del progetto
Luca Sciaroni
luca.sciaroni@supsi.ch
Alberto Crescentini
alberto.crescentini@supsi.ch
Marina Pettignano
marina.pettignano@supsi.ch
Unità di riferimento
Area professione docente (PD), DFA-SUPSI
Enti finanziatori
fondi interni DFA-SUPSI
Stato del progetto
2019/2021, 36/36
Presentazione del progetto
L’obiettivo della nostra ricerca è quello
di migliorare la conoscenza che i docenti
hanno del proprio potenziale. Per
gli insegnanti avere consapevolezza
del proprio valore e potenziale ha un
impatto determinante sul loro benessere
e, di conseguenza, sulla qualità
del loro insegnamento e sulla capacità
di motivare gli studenti. Per sviluppare
il nostro progetto di ricerca ci
siamo riferiti agli studi di Luthans
(Luthans & Youssef-Morgan, 2017) sul
capitale psicologico identificato
dall’acronimo PsyCap.
Con il termine capitale psicologico
gli autori fanno riferimento a un insieme
di costrutti che possono essere
misurati e sviluppati e che hanno mostrato
relazioni positive con la performance
lavorativa (Luthans, 2002b).
Gli studi sul capitale psicologico (di
seguito PsyCap) hanno mostrato che
i soggetti con una buona consapevolezza
dei propri punti di forza sono
capaci di individuare eventuali difficoltà
e trovare delle soluzioni, hanno
una grande motivazione intrinseca,
sono maggiormente coinvolti nella professione
e ottengono ottimi risultati
nell’insegnamento.
La somministrazione del questionario
sul capitale psicologico (Luthans,
Avolio, Avey, & Norman, 2007) ha
permesso di valutarlo e di identificare,
tra le quattro aree che lo costituiscono
(autoefficacia, speranza, ottimismo e
resilienza), i punti di forza e le aree di
miglioramento delle proprie competenze
professionali. In particolare,
Autoefficacia e ottimismo sono due
dimensioni per le quali viene riconosciuto
un effetto significativo sul
successo scolastico e sull’apprendimento
(Hattie & Yates, 2013).
L’intervento promosso ha messo
l’accento sulle caratteristiche individuali
che aiutano i docenti a essere
più positivi e resilienti.
Più precisamente il percorso prevedeva
le seguenti tappe:
a. In un primo tempo i partecipanti
hanno risposto a un questionario e
ricevono un feedback personale
rispetto alle quattro dimensioni che
compongono il capitale psicologico;
b. È seguito un colloquio individuale
di sviluppo con i consulenti. Al termine
ogni partecipante redige,
con l’aiuto di un consulente, un breve
documento di auto sviluppo
nel quale indica su cosa intende lavorare,
quali attività farà e entro
quando sarà valutato il risultato;
c. Durante 7 mesi successivi si sono
svolti ulteriori quattro colloqui
individuali e due momenti di lavoro
di gruppo tematici sulle dimensioni
che compongono il costrutto;
d. Al termine i partecipanti hanno
risposto nuovamente al questionario
e, nell’ultimo incontro, si sono
valutate le possibili piste di sviluppo.
Come scritto più in alto, l’intervento
210
Area professione docente – Progetti
ha contribuito a migliorare la consapevolezza
individuale del potenziale
dei docenti, incrementando potenzialmente
anche la loro motivazione al
lavoro e la loro prestazione. Questo
miglioramento, a beneficio anche
del benessere individuale da una
parte aiuta a prevenire stress e burnout
e dall’altra va oltre, in quanto va a
modificare la concezione di sé, come
risultato di una maggiore consapevolezza
e un maggior coinvolgimento
e controllo della performance lavorativa.
Una tra le quattro componenti
contemplate dal capitale psicologico
che abbiamo considerato con particolare
attenzione è l’autoefficacia
che, quando è presente in modo significativo
negli insegnanti, permette
loro di affrontare in modo proattivo la
realtà lavorativa con benefici concreti
per la persona, per gli allievi e per
la qualità dell’insegnamento nella
sua accezione più ampia.
Bibliografia di riferimento
Luthans, F., & Youssef-Morgan, C. M. (2017).
Psychological Capital: An Evidence-Based
Positive Approach. Annual Review of Organizational
Psychology and Organizational Behavior, 4(1),
339–366. https://doi.org/10.1146/annurev-orgpsych-
032516-113324
Luthans, F., Avolio, B. J., Avey, J. B., & Norman,
S. M. (2007). Positive psychological capital:
Measurement and relationship with performance
and satisfaction. Personnel Psychology, 60(3),
541–572. https://doi.org/10.1111/j.1744-6570.2007.
00083.x
Hattie, J., & Yates, G. C. R. (2013). Visible
Learning and the Science of How We Learn.
New York: Routledge.
Altri output del progetto
Pettignano M., Crescentini, A., Sciaroni, L.,
D’Amato, A. (2021, 11-12.06). Capitale psicologico
e insegnamento: un percorso di intervento
destinato a futuri insegnanti delle scuole superiori.
[Presentazione]. 13 Giornate Nazionali di
Psicologia Positiva - Società italiana Psicologia
Positiva, Online.
Crescentini A., Sciaroni, L., D’Amato, A.
& Gola G. (2021, 22.07) From psychological capital
to individual and organizational development:
a research intervention. [Presentazione] ICP
2020. Psychology in the 21st century: Open
minds, societies & world. Prague
Crescentini A., Sciaroni, L., D’Amato, A.
& Gola G. (2021, 7.07) Professionalization in
teacher training via a research intervention
based on psychological capital approach. [Presentazione].WERA
World Education Research
Association Focal Meeting 2020+1 - Networking
Education: Diverse Realities, Common
Horizons, Santiago de Compostela, Spain.
Crescentini, A., D’Amato, A., Pettignano, M.,
Sciaroni, L. (2021, 29.08) La sperimentazione
del Capitale Psicologico al DFA. DFA-SUPSI.
Pettignano, M., Crescentini, A., D’Amato, A.,
& Sciaroni, L. (2021, 19-21.08) Il potenziale
del capitale psicologico a sostegno del benessere
dei docenti e degli allievi. [Organizzazione
giornate di studio]. DFA-SUPSI.
Feedback (anonimo) ricevuto da uno dei partecipanti
Iniziale
Dopo 7 mesi
6 –
5 –
4.4
4.4
4.82
Media
Teorica
4 –
3.6
3.25
4
4
3.36
3.65
3.5
3 –
2.67
2.75
2 –
1 –
Autoefficacia
Ottimismo
Speranza
Resilienza (1+2)
(1) Competenza
personale
(2) Accettazione
di sé e della vita
Immagine 1. Feedback (anonimo) che uno dei partecipanti ha ricevuto all’inizio e dopo 7 mesi di percorso dedicato al capitale psicologico.
211
Area professione docente – Progetti
INSERCH Ticino
Inserimento professionale dei neo-docenti di scuola
dell’infanzia (SI) e scuola elementare (SE)
Silvio Canevascini & Gianni Totti, PD, DFA-SUPSI; Alina Vanini, CIRSE, DFA-SUPSI
Qual è la situazione professionale dei diplomati DFA
a un anno e dopo tre anni dal loro diploma? In che modo
si differenziano le situazioni professionali e le percezioni
sulla formazione dei diplomati SI dai diplomati SE?
Responsabili del progetto
Silvio Canevascini
silvio.canevascini@supsi.ch
Alina Vanini
alina.vanini@supsi.ch
Unità di riferimento
Area professione docente (PD), DFA-SUPSI
Enti finanziatori
DFA-SUPSI
Partner del progetto
Gruppo Inserch: Haute Ecole Pédagogique
du Canton de Vaud (HEP Vaud);
Pädagogische Hochschule Wallis (HPVS);
Haute Ecole Pédagogique BEJUNE;
Haute Ecole Pédagogique de Fribourg
(HEP Fribourg); Institut Universitaire
de Formation des Enseignants, Université
de Genève (UNIGE); Centre d’enseignement
et de recherche pour la formation
a l’enseignement au secondaire (CERF),
Université de Fribourg (UNIFR)
Stato del progetto
2005, progetto a tempo indeterminato
Introduzione
Il progetto Inserch (in passato Asptransit)
è inserito dalla sua origine in
un contesto di ricerca che coinvolge,
oltre al Cantone Ticino, altri cantoni
della Svizzera: le regioni francofone
dei cantoni Berna, Friburgo, Vallese
e i cantoni Neuchâtel e Ginevra.
I ricercatori ticinesi, infatti, sono membri
del gruppo di lavoro Inserch
(www.inserch.ch) che produce annualmente
un rapporto. Il progetto di
ricerca continua ad occuparsi di raccogliere
dati e indagare il passaggio
tra la formazione iniziale e l’inserimento
professionale dei docenti diplomati
dal Dipartimento Formazione
e Apprendimento della SUPSI.
Obiettivi della ricerca
La ricerca vuole acquisire una miglior
conoscenza delle strategie adottate
e dei vissuti dei nuovi insegnanti di
scuola dell’infanzia e di scuola elementare
che guardano retrospettivamente
alla formazione ricevuta, si
confrontano con la ricerca di un posto
di lavoro e con le fasi iniziali del percorso
professionale. Con l’analisi delle
risposte si vogliono identificare processi,
interazioni contestuali e strategie
individuali che caratterizzano la
crescita professionale e identitaria dei
neo-docenti.
Descrizione
Dopo un anno dall’ottenimento del
diploma e dopo tre anni, i neo-docenti
ricevono un questionario da compilare
online, con domande chiuse e domande
aperte, che indagano diversi
aspetti e fasi del percorso formativo e
dell’inserimento professionale. Vi sono
domande riguardanti la valutazione
dell’esperienza di formazione, sulla
fase di ricerca di un posto di lavoro e
una parte importante sulla valutazione
del proprio inserimento professionale
con uno sguardo ai bisogni
di formazione continua e ai progetti
futuri.
Risultati
Dalle analisi emerge che più della
metà dei neodiplomati ha avuto un
incarico limitato o delle supplenze
durante la formazione e che l’anno
successivo al diploma alla SI sono
più frequenti doppie occupazioni, supplenze,
docenze di appoggio e tempi
parziali. Chi continua gli studi oltre
il DFA è principalmente diplomato
SE. Metà dei docenti dichiara di essere
impiegata il primo anno in una sede
in cui ha svolto una pratica DFA e tutti
i neodocenti considerano il proprio
inserimento professionale riuscito o ben
riuscito. Non ci sono differenze significative
tra le percezioni dei diplomati
delle volées 2016, 2017 e 2018, ma ci
sono risposte diverse tra SI e SE e chi
212
Area professione docente – Progetti
al terzo anno svolge pratica e incarico.
Emerge l’importanza delle pratiche
professionali e della pratica riflessiva
per l’inserimento professionale e i
tre quarti dei docenti necessita di formazione
continua a livello disciplinare
e nella relazione con genitori e
allievi. I neodocenti desiderebbero
essere più formati su aspetti amministrativi,
ciò che porta a riflettere
sul ruolo degli istituti sul territorio e
del DFA nell’accompagnamento al
primo anno lavorativo. Si ritiene utile
il coinvolgimento dei formatori
DFA durante le analisi, per riflettere
sulla struttura della formazione
Bachelor e si prevede di aggiungere
al questionario domande specifiche
per i neodocenti ticinesi e intervistare
altri attori quali direttori per
ampliare il punto di vista sull’inserimento
professionale.
Bibliografia di riferimento
Canevascini, S & Zampieri, S., (2014). Rapporto
Asptransit 2014. L’inserimento professionale
dei neo-docenti. Prime analisi longitudinali e sguardi
sulla formazione. Centro competenze
innovazione e ricerca sui sistemi educativi,
DFA-SUPSI.
Girinshuti, C. (2019). Devenir enseignant·e·s.
“Carrière de vie” et insertion professionnelle des
enseignant·e·s diplômé·e·s en Suisse romande
[Tesi di dottorato] Università di Ginevra.
Principali pubblicazioni del progetto
Vanini, A., Canevascini, S., Totti, G. (2020).
I neodocenti ticinesi di scuola elementare
e dell’infanzia. Inserimento professionale e percezioni
sul ruolo della formazione delle volées
2016, 2017 e 2018 a un anno dal diploma. Rapporto
Inserch Ticino 2020. Area Professione
docente, DFA-SUPSI. Consultabile a questo
link.
Immagine 1. Attività dei neo-docenti delle volées 2016, 2017 e 2018 durante l’anno successivo al diploma
213
Area Centro Progetti CC.BESS Didattica competenze di ricerca della e servizio storia bisogni e educativi, della civica scuola – Presentazione
e società
S
C
I
214
V
Area di didattica
della storia e della civica
(SCIV)
Introduzione
L’Area di didattica della storia e della civica è composta di quattro membri
e si occupa prevalentemente della formazione in didattica della storia e della civica
per i futuri docenti di tutti gli ordini scolastici. L’area collabora con enti,
associazioni e musei locali e organizza e partecipa a progetti didattici sul territorio.
Lisa Fornara
Responsabile, Area di didattica
della storia e della civica
Missione
La missione dell’Area è promuovere la conoscenza storica come sapere fondamentale
e necessario alla comprensione del mondo attuale, al fine di favorire lo
sviluppo di una cittadinanza attiva e consapevole di fronte alle sfide dell’attualità.
L’insegnamento della didattica della storia, l’educazione al patrimonio, l’educazione
civica, alla democrazia e alla cittadinanza, nonché l’educazione al genere
rispondono a queste importanti finalità, sia nella formazione di base e iniziale dei
docenti sia nella formazione continua.
Ricerca
Nell’ambito della ricerca, l’Area SCIV è attiva, da circa due anni, in un progetto
legato al Giardino dei Giusti di Lugano. Avviato sulla base di un accordo di collaborazione
tra diversi partner, Il progetto ha visto l’implementazione della piattaforma
Le vite dei giusti nelle scuole medie mediante un gruppo di lavoro.
Divulgazione
Oltre ad attività di formazione continua, i membri dell’Area SCIV sono sovente
invitati in trasmissioni radiofoniche alla RSI a tema storico, didattico o di genere.
Se vi è l’opportunità, i membri dell’Area si impegnano a partecipare a convegni
nazionali e internazionali. A titolo di esempio, il 27 aprile 2021 Lisa Fornara è intervenuta
in un seminario online organizzato della Società italiana delle storiche e da
SCoSSE, intitolato “Storia libera tutt*. Libri, esperienze e Storie per crescere liber*”. Sonia
Castro da anni porta avanti filoni di ricerca inerenti la storia dell’emigrazione,
delle relazioni tra Italia e Svizzera e dell’esilio antifascista, oltre che l’ambito della
didattica della storia.
Pubblicazioni
Membri dell’Area sono autori e autrici dei testi di didattica della storia in uso
nelle scuole del Cantone, collaboratori di riviste come l’Archivio storico ticinese
e Didactica Historica, solo per citarne alcune, e collaborano attivamente al
loro continuo aggiornamento e perfezionamento.
Lista delle collaboratrici e dei collaboratori
Lisa Fornara
Responsabile
lisa.fornara@supsi.ch
Prof. Sonia Castro
sonia.castro@supsi.ch
Gabriele Piffaretti
gabriele.piffaretti@supsi.ch
Magda Ramadan
magda.ramadan@supsi.ch
215
Pubblicazioni
Pubblicazioni
(2020-2021)
Aldon, G., & Panero, M. (2020). Can digital technology
change the way mathematics skills are assessed? ZDM
Mathematics Education, 52, 1333-1348.
http://doi.org/10.1007/s11858-020-01172-8
Antognazza, D. & Romualdi, M.(2020) Come mantenere
la relazione nella didattica a distanza? Proposte operative
per docenti. edizionilameridiana.it. 16.04.2020.
https://www.edizionilameridiana.it/come-mantenerela-relazione-nella-didattica-a-distanza/
Antognazza, D. & Romualdi, M. (2020) Dentro l’aula.
Tecniche, metodologie e pratiche per gestire classi difficili.
Edizioni La Meridiana.
Antognazza, D., Romualdi, M. (2020) DAD e oltre, Consigli
e pratiche per insegnare ed educare nella didattica a distanza
e integrata. Pubblicazione indipendente.
https://www.amazon.it/DAD-OLTRE-insegnare-didatticaintegrata/dp/B08HGPYZF1
Antognazza, D., & Sbaragli, S. (2020). L’influenza dell’atteggiamento
del docente sul coinvolgimento degli allievi.
Il caso della matematica. DIS. Giornale italiano di ricerca clinica
e applicativa, 1(1), 186-198.
http://repository.supsi.ch/12319/
Arnet, A. & Kappler, D, (2021). A spasso con noi. In viaggio
con l’italiano. Volume 1. Druckerei Kuster, GMBH. 1. revisione.
Arnet, A. & Kappler, D, (2021). A spasso con noi. In viaggio
con l’italiano. Volume 2. Druckerei Kuster, GMBH. 1. stampa.
Arrigo, G., D’Amore, B., & Sbaragli, S. (2020). L’infinito matematico.
Storia, epistemologia e didattica di un tema affascinante.
Pitagora.
https://repository.supsi.ch/12320/
Asenova, M., D’Amore, B., Fandiño Pinilla, M. I., Iori, M., Santi,
G., & Sbaragli, S. (2020). Parole sconosciute non matematicamente
rilevanti: influenzano davvero la risoluzione di un
problema? Un ottimo spunto di riflessione per un dialogo
tra diverse teorie. La matematica e la sua didattica, 28(2), 199-253.
http://repository.supsi.ch/12329/
Ballottin, A., Crescentini, A. & Amore, F. (2020). Lavoratori
fragili: possibili attività di supporto in azienda. In Contributi
CIIP (Consulta Interassociativa Italiana per la Prevenzione),
(pp. 36-34).
Ballottin, A, Crescentini, A. & Bussotti, P. (2021). Come cambia
la valutazione dello stress lavoro correlato dopo la pandemia.
Quaderni della sicurezza AIFOS. N. 2 anno XII, 39-45.
Benini, S., Calvo, S., Chiesa, S.& Egloff, M. (2020). IN SCUOLA:
promozione dell’integrazione e dell’interculturalità nella scuola
ticinese, Centro innovazione e ricerca sui sistemi educativi,
DFA-SUPSI.
Benini, S., & Pettignano, M. (2020). Transizioni nella prima
infanzia: entrata nella Scuola dell’infanzia e passaggio alla Scuola
elementare. Le prospettive di docenti e genitori. Centro
innovazione e ricerca sui sistemi educativi, DFA-SUPSI.
Botturi, L. (2020). One-frame Movie: quattro percorsi per
proporre lo smartphone come strumento creativo in classe.
BRICKS, 1-2020, 35-42.
http://www.rivistabricks.it/wp-content/uploads/2020/03/
2020_01_06_Botturi.pdf
Botturi, L. (2020). La didattica a distanza nelle scuole medie
superiori. In Quaderni dell’Associazione Culturale Il Rischio Educativo.
Milano: Il Rischio Educativo.
Botturi, L. (2020). Educare alla cittadinanza digitale: appunti
di metodo. In Caspani, A. (a cura di), La sfida dell’educazione
civica. Principi, temi, percorsi di vita sociale a scuola [Quaderno di
Dirigere Scuole n.1]. (pp. 128-144), Disal.
Botturi, L. & Babazadeh, M. (2020). Designing educational
escape rooms: validating the Star Model. International Journal
of Serious Games. 7. 41-57. 10.17083/ijsg.v7i3.367.
https://www.researchgate.net/publication/348137749_Designing_educational_escape_rooms_validating_the_Star_Model
Botturi, L., & Petralia, S. (2020). Il fumetto in classe. Un percorso
per raccontare con le immagini. Laboratorio tecnologie e media
in educazione, DFA-SUPSI.
Brühwiler, C., Erzinger, A., Nidegger, C., & Salvisberg, M.
(2020). Editorial. Vérification de l’atteinte des compétences
fondamentales de mathématiques en Suisse à la fin de la
scolarité obligatoire. Revue suisse des sciences de l’éducation,
42(2), 299-304.
https://doi.org/10.24452/sjer.42.2.1
Camponovo, S, & Rudelli, N. (2020). Le chemin de l’école :
un espace de participation citoyenne pour tous enfants?
Revue suisse de pédagogie spécialisée, 2, 54-59.
https://szh-cms.faros.ch/cms/Artikel-Detail/67565?itemI-
D=REV2020_02
216
Pubblicazioni
Canducci, M. (2020). L’incoerenza delle scelte di numero
nei libri di testo di geometria. In B. D’Amore & S. Sbaragli
(a cura di), Didattica della matematica disciplina scientifica
per una scuola efficace (pp. 69-70). Pitagora.
https://repository.supsi.ch/12484/
Canducci, M. (2021). La testualità del libro di geometria. Didattica
della matematica e analisi linguistico-argomentativa del testo
scolastico. Tesi di dottorato. Facoltà di comunicazione, cultura
e società, Università della Svizzera italiana.
Canducci, M., Demartini, S., Franchini, E., & Sbaragli, S.
(2020). I materiali didattici che vorrei: il punto di vista dei
docenti di matematica. Scuola Ticinese, 49, 57-62.
https://www4.ti.ch/decs/ds/pubblicazioni/edizioniprecedenti/dal-2011/
Canducci, M., Cattaneo, A., Demartini, S., & Sbaragli, S.
(2021). Componente linguistica e componente figurale nel
corpus DFA-Italmatica. In S. Sbaragli & S. Demartini
(A cura di), Italmatica. Lingua e strutture dei testi scolastici
di matematica (pp. 144-152). Dedalo.
Canducci, M., Cattaneo, A., Demartini, S., Franchini, E.,
& Sbaragli, S. (2021). Selezione, costruzione e composizione
del corpus. In S. Sbaragli & S. Demartini (A cura di),
Italmatica. Lingua e strutture dei testi scolastici di matematica
(pp. 49-53). Dedalo.
Canducci, M., Demartini, S., & Sbaragli, S. (2021). Le modalità
logico-argomentative nei testi scolastici di geometria della
scuola elementare e media in lingua italiana. Didattica della
matematica. Dalla ricerca alle pratiche d’aula, (9), 44-71.
https://doi.org/10.33683/ddm.21.9.3
Canducci, M., Demartini, S., & Sbaragli, S. (2021). Plurale
o singolare? Disomogeneità linguistica di numero nei
manuali di matematica della scuola primaria e secondaria
di primo grado italiani. Italiano a scuola, 3(1), 99-132.
https://doi.org/10.6092/issn.2704-8128/12935
Canducci, M., Rocci, A., & Sbaragli, S. (2021). Inventio,
dispositio, elocutio: tre lenti per l’analisi di argomentazioni
nei libri di testo di geometria. Didattica della matematica.
Dalla ricerca alle pratiche d’aula, 10, 29-52.
Canducci, M., Rocci, A., & Sbaragli, S. (2021). The influence
of multimodal textualization in the conversion of semiotic
representations in Italian primary school geometry textbooks.
Multimodal Communication, 10(2), 157-174.
https://doi.org/10.1515/mc-2020-0015
Casoni, M., Christopher S., Plata, A., & Moskopf-Janner, M.
C., con la revisione generale di Cignetti, L. (2021). La posizione
dell’italiano in Svizzera: uno sguardo sul periodo 2012-2020
attraverso alcuni indicatori. Quaderni della Divisione della cultura
e degli studi universitari del Cantone Ticino, DECS.
Castelli, L., Meier, E., & Egloff, M. (2020). Formazione universitaria
professionale in tecnica e tecnologia delle it in Cantone
Ticino, Centro innovazione e ricerca sui sistemi educativi,
DFA-SUPSI.
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dei Giusti tra storia, memoria e didattica, Archivio storico ticinese,
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Didactica Historica, 6 (2021), 163-169.
Castro, S. (2021). Giovan Battista Rusca and the Struggle for
democratic and federalist Ideals during World War II,
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Conflicts, Violences and political Reflections (1943-1945),
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Castro, S. (2021). Genere e migrazione: le battaglie rivendicative
delle lavoratrici straniere negli anni Sessanta e Settanta,
in Susanna C. & Congestrì, M. (a cura di) Storia del suffragio
femminile in Ticino (1969-1971), Associazione archivi riuniti donne
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217
Pubblicazioni
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I punti della situazione. Viaggio tra gli usi e funzioni dei segni
di punteggiatura, Serie Treccani lingua italiana.
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scritto_e_parlato/punteggiatura10.html.
Cignetti, L. (2020). Accento In Cignetti, L. (a cura di),
I punti della situazione. Viaggio tra gli usi e funzioni dei segni
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scritto_e_parlato/punteggiatura11.html.
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Tratti linguistici quantitativi e qualitativi delle
tesi di abilitazione a docente di scuola dell’infanzia e di scuola
primaria nella Svizzera italiana del periodo 2010-2014.
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dell’italiano: riflessioni teoriche, nuovi apprendenti e uno sguardo
al passato (pp. 301-316). Bern: Peter Lang.
Cignetti, L., & Manetti, E. D. (a cura di) (2021). Forme e ritmi
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https://doi.org/10.3390/educsci11050224
Convertini, J. (2020). What is the task about? Exploring the
issues discussed by preschool children in engineering
activities at kindergarten. Review of Science, Mathematics and
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https://doi.org/10.26220/rev.3494
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a task: Preschool children already engaged when the teacher
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https://www.hep-bejune.ch/Htdocs/Files/v/6928.pdf/Recherche/Personnel-academique/Francesco-Arcidiacono/Proceedings/Convertini_Arcidiacono_ICERI-2020-paper.pdf
Convertini, J. & Arcidiacono, F. (2021). Embodied Argumentation
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https://doi.org/10.3390/educsci11090514
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individuale e organizzativo nei processi di cambiamento. modello
e strumenti di intervento. Pubblicazioni SIPLO.
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Riforma della maturità liceale: vent’anni dopo. Centro competenze
innovazione e ricerca sui sistemi educativi, DFA-SUPSI.
Crescentini, A., Galassini, A. (2020). (a cura di) Un futuro
migliore. La psicologia del lavoro per le persone, le organizzazioni,
le istituzioni. Editrice Istituto Teseo Alta Formazione e Ricerca.
Crescentini, A. & Galassini, A. (2020). In chiusura. In A. Crescentini
& A. Galassini (a cura di) Un futuro migliore. La psicologia
del lavoro per le persone, le organizzazioni, le istituzioni. (pp.
190-191). Editrice Istituto Teseo Alta Formazione e Ricerca.
Crescentini, A., Petrone, D. & Nocera, A. (2020). La paura
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Canducci, M. & Rocci, A. (2021, 15-16.10) Alcune lenti dialettiche
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Crescentini, L. & Sciaroni, L. (2021, 19-21.08) Il potenziale
del capitale psicologico a sostegno del benessere dei docenti e degli
allievi. [Organizzazione giornate di studio] DFA-SUPSI,
Locarno, Svizzera.
Crescentini, A., Sciaroni, L., D’Amato, A. & Gola, G. (2021,
7-9.07) From psychological capital to individual and organizational
development: a research intervention. [Presentazione]. WERA
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- Networking Education: Diverse Realities, Common
Horizons, Santiago de Compostela, Spain.
Crescentini, A., Weber, S.M. & Truschkat, I. (2021, 7-9.07)
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Research Association Focal Meeting 2020+1 - Networking
Education: Diverse Realities, Common Horizons, Santiago
de Compostela, Spain.
Demartini, S. (2021, 05-07.05). “Davvero puoi scrivere quello
che dico?” Il dettato all’adulto come palestra di riflessione sulle
differenze fra oralità e scrittura alla scuola dell’infanzia e all’inizio
della primaria [Presentazione]. Convegno Internazionale La
comunicazione parlata (organizzatore: GSCP), Vercelli (UPO).
Demartini, S. & Fornara, S. (2020, 20-22.02) Il progetto
editoriale Sgrammit per insegnare a riflettere sulla lingua
nella scuola primaria: dall’oblio della grammatica alla trasposizione
didattica. [Presentazione]. III convegno ASLI scuola
Dal testo al testo. Lettura, comprensione e produzione,
Università di Roma Tre, Roma, Italia.
Demartini, S. & Sbaragli S. (2021, 15-16.10) Convegno ITALMA-
TICA PER TUTTI. Dalla ricerca alle ricadute in aula, DFA-SUPSI
[comitato scientifico, parte del progetto FNS Italmatica],
Locarno, Svizzera.
Donnarumma, V. & Mainardi, M. (2021) L'inclusione culturale
in Ticino: progetto sperimentale. [Presentazione]. Primo incontro
di rete regionale in Ticino del Servizio Cultura inclusiva
di Pro Infirmis, Teatro Foce di Lugano.
Fornara, L. (2021, 27-28.04) L’insegnamento della storia di genere
nella Svizzera italiana. [Presentazione]. Seminario online
“Scuola libera tutt*. Libri, esperienze e storie per crescere
liber*”, Società italiana delle storiche e Associazione SCOSSE,
Italia.
Fornara, S. (2021, 18-20.11) Insegnare la didattica della scrittura
in modalità flipped classroom. Un’esperienza nella formazione
dei docenti di scuola elementare del Canton Ticino. [Presentazione].
XXI Convegno Nazionale GISCEL “La scrittura nel terzo
millennio”, DFA-SUPSI, Locarno, Svizzera
Fornara, S. (2021, 28.04) La ludolinguistica in classe tra regole
e fantasia. L’esempio di Gianni Rodari”. [Presentazione]. Corso di
formazione “Per una educazione linguistica “fantastica”. Ricominciamo
da Rodari” GISCEL Sicilia e Università di Palermo,
Palermo, Italia.
Fornara, S. (2020, 12.12). Le regole della fantasia. Qualche spunto
per non tradire il favoloso Gianni. [Presentazione]. Convegno
online “L’eredità di Montessori e Rodari tra celebrazioni
e fraintendimenti. Conversazioni in occasione dei rispettivi
anniversari”, Fondazione Montessori, Italia.
Fornara, S. (2020, 16.04) Non solo regole. La grammatica
a scuola nel corso dei secoli tra prescrizione e descrizione.
[Presentazione]. Ciclo di incontri “Teorie e metodi nella
didattica delle lingue”, corso di Dottorato in Culture
letterarie e filologiche, Università degli Studi di Bologna,
Bologna, Italia.
Fornara, S. (2020, 3.10). Realtà al congiuntivo: l’arte della divergenza
in Gianni Rodari. [Presentazione]. Convegno GISCEL
“Educazione linguistica e fantasia. Gianni Rodari e la lingua italiana”,
Forum e Parco della Fantasia, Omegna, Italia.
Fornara, S. (2020, 9.12). Un mondo al congiuntivo [Presentazione].
Ciclo di webinar “Aspettando EDUCA 2020” su Gianni
Rodari, IPRASE, Trento, Italia.
Giang, C. (2020, 18.02) Digital Education and Educational Robotics:
Experiences from the Swiss cantons Vaud and Ticino [Presentazione
su invito] Universidade dos Açores, Ponta Delgada,
Portogallo.
Giang, C. (2020, 06.03) Digital Education and Educational
Robotics: Experiences from Switzerland [Presentazione su invito]
Georgia Institute of Technology, Atlanta, Georgia, USA
Giang, C. (2020,17-18.06). Introducing a Paper-Based
Programming Language for Computing Education in Classrooms.
[Presentazione]. 25th annual conference on Innovation
and Technology in Computer Science Education (ITiCSE),
online
Gola, G. (2021, 28-29.10). Attività collaborative a distanza con
gli studenti. Il progetto Wrap-Around Distance Education.
[Presentazione]. 3rd Conference Faculty Development,
Università di Genova-ASDUNI, Genova, Italia.
Gola, G. (2020, 31.08-2.09). Attorno alla visione professionale
dell'insegnante. [Presentazione]. Congresso SSRE 2020
“I saperi tra ricerca, pratiche e formazione”, HEP-BEJUNE,
Bienne, Svizzera.
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Convegni e conferenze
Gola, G. (2020, 31.08-2.09). Conoscere l'insegnamento attraverso
il cervello. Prospettive di interazione tra neuroscienze e processi
didattici dell'insegnante [Presentazione]. Congresso SSRE 2020
“I saperi tra ricerca, pratiche e formazione”, HEP-BEJUNE,
Bienne, Svizzera.
Gola, G. (2021, 24.09). Educare allo stupore. esperienze, proposte
e riflessioni per una didattica lenta. [Presentazione]. Notte
Europea dei Ricercatori 2021, Università degli Studi Chieti-
Pescara, Chieti, Italia.
Gola, G. (2020, 29-30.10) Metodologie visuali per lo sviluppo
del Faculty Development. [Presentazione]. Convegno Nazionale
Faculty Development per innovazione didattica universitaria,
Università di Genova-ASDUNI, Italia.
Gola G. (2021, 2-4.12). Slow Teaching. [Presentazione].
Conference Educazione, Terra, Natura, Libera Università
di Bolzano, Bressanone, Italia.
Gola, G. (2021, 30-31.03). Teaching Brain. [Presentazione].
Conference Research Educational Neuroscience, Università
degli Studi Nicolò Cusano, Roma, Italia.
Gola G. (2021, 25-26.11). Visual Research Methods to Improve
Teaching. [Presentazione]. 2021 IMG Conference Image-
Learning, Politecnico di Milano- Università degli Studi di
Milano-Bicocca, Milano, Italia.
Gola, G. & Ramadan, M. (2020, 30.11-2.12) Narrare il sapere
disciplinare del docente per decifrare la conoscenza. [Presentazione].
International conferenze educazione Terra Natura 2020,
Libera Università degli Studi di Bolzano, Italia.
Gola, G. & Rocca, L. (2020, 29-30.10) Dall’Università all’aula:
il modello High Leverage Practice per migliorare l’esperienza tra
insegnamento universitario ed esperienza pratica degli insegnanti?
[Presentazione]. Convegno Nazionale Faculty Development
per innovazione didattica universitaria, Università di
Genova-ASDUNI, Italia.
Gola. G, Rocca, L., Donadelli G., Gallanti C. & Varotto M.
(2020, 29-30.10). Place Based Education come approccio alla terza
mission. [Presentazione]. Convegno Nazionale Faculty
Development per innovazione didattica universitaria, Università
di Genova-ASDUNI, Italia.
Kappler, D. (2020, 2.09) Plurilingual competences in the process
to active citizenship: the case of Chinese young adults with
migration background in Italy. [Presentazione]. Les savoirs au
carrefour de la recherche, des pratiques et de la formation,
SSRE Société suisse pour la recherche en éducation, Online.
Kappler, D. & Arnet, I. (2021, 22.04) Progetto “A spasso”
[Presentazione] Giornata KOGS della Svizzera tedesca,
Online.
Kappler, D., & Botturi, L. (2021, 7-8.10). A spasso con noi:
un viaggio multimediale e interattivo con l’italiano in Svizzera.
[Presentazione]. Convegno 2021 : “Homo Digitalis -
qu’en a-t-il à faire du plurilinguisme”, HEP Valais, ASP Grigioni
e SUPSI/DFA.
Lionetti, F., Castelli, L., Egloff, M., Vanini, A., Kahkonen, J. E,
Dellagiulia, A., Prudentino, G., & Pluess, M. (2021, 7-9.04) The
Highly Sensitive Child Scale-Teacher-Report Version: Development
of a new Measure for Sensitivity in Primary School Children.
[Contributo scritto e presentazione]. Society for research in
child development (SRCD) Virtual Biennial Meeting.
Losa, S. (2021, 6.09) Italian-speaking Switzerland: Perspectives
on Migration and Education. [Presentazione]. ECER 2020 (2021)
Educational Research (Re) connecting Communities, Opening
Session, Network 7 "Social Justice and Intercultural
Education“ "Swiss Discourse on Migration and Education,
Geneva, Switzerland.
Losa, S. (2021,7.10) Convegno 2021 : “Homo Digitalis - qu’en a-t-il
à faire du plurilinguisme”, (Membro comitato organizzativo)
HEP Valais, ASP Grigioni e SUPSI/DFA.
Losa, S. & Calvo, S. (2021, 9.09) La transition de l’école à formation
professionnelle entre efforts institutionnels et développement
des compétences sociales : le cas du Tessin. [Presentazione]. Conferenza
« Former contre les inégalités» laboratoire LATEFA,
HEP Vaud, Svizzera.
Losa, S., Quadri, D. & Kappler, D. (2020, 5.12) Plurilinguismo
e agire teatrale: la comunicazione tra ribalta e retroscena.
[Presentazione]. Convegno internazionale Acquisizione
delle lingue fra corpo e facoltà di linguaggio, John Eccles
Foundation, Locarno.
Luciani, M. & Convertini, J. (2021, 10-12.11). Patients and
psychotherapists using concessive counter argumentation:
how to reframe patients’ stories. [Presentazione]. 3rd Argage
Conference: Argumentation & Langage, Neuchâtel,
Switzerland.
Mainardi, M. (2021, 28.05) Ripensare l'inclusione. Il concetto
di inclusione negli ambienti scolastici. [Presentazione].
Gruppo di lavoro cantonale sull'inclusione scolastica, DECS
(Divisione della scuola – Sez. pedagogia speciale).
Mainardi, M. (2021, 1-2.10) Dalla "defectologia" al bisogno
educativo speciale: i concetti e i paradigmi interpretativi
in situazione. [Presentazione]. DSA e ADHD: Benessere
scolastico e qualità di vita. DFA-SUPSI, Locarno, Svizzera.
Mainardi, M. (2020, 20.10) Convegno internazionale
Acquisizione delle lingue fra corpo e facoltà di linguaggio.
[Chairman]. John Eccles Foundation, Locarno.
228
Convegni e conferenze
Marcionetti J., Benini, S., Pettignano, M., Stevanovic, T.,
(2020, 8-9.10) Orientamento al futuro e soddisfazione di vita negli
adolescenti: uno studio esplorativo sull’impatto di alcuni fattori
individuali e relazionali [Presentazione]. XX Congresso Nazionale
della SIO (Società Italiana per l’Orientamento) - Cultura e
orientamento: traiettorie per sconfiggere le diseguaglianze e
prevenire l’esclusione scolastica e lavorativa, Online.
Mocchi, M., Rocca, L., Sillano, C. & Stocco, S. (2021, 27-30.10)
Sensorial safety: control tools and perceived serenity. -La sicurezza
dei sensi: strumenti di controllo e serenità percepita [Presentazione].
Conferenza Internazionale Unheard Landscapes, X
FKL International Symposium on aspects of the soundscape,
École De La Nature Et Du Paysage, Au Cresson.
Mocchi, M., Piricò, M., Sillano, C. & Rocca, L.(moderatrice),
(2021, 31.10) Ambienti in Ascolto [Presentazione]. Festival della
Scienza, Genova.
Mocchi, M., Rocca, L. & Sillano, C. (2021, 25-26.11) Sound
beyond the hedge. Towards an acoustic construction of images
[Presentazione] 3rd. International and Interdisciplinary
Conference On Image And Imagination Img2021 Image
Learning, Politecnico di Milano e Università degli Studi
di Milano-Bicocca, Milano, Italia.
Monti, O. (2020, 31.08) Forme di sapere e discorsi nuovi in un
paesaggio di formazioni magistrali in mutamento: Ticino 1960-1985
[Presentazione] Congresso della Società svizzera di ricerca
in educazione (SSRE), in collaborazione con Zentrum für
Schulgeschichte PHZH, Svizzera.
Mühlenberg-Schmitz, D., Ferrari, D., & Mainardi, M. (2020,
4.02). Saisie et financement des prestations de prise en charge
dans les institutions pour personnes adultes en situation
de handicap en Suisse (ERFIBEL) : aperçu et premiers résultats.
[Presentazione]. Journée d’étude INSOS “Le financement
des institutions - une comparaison entre cantons”,
Ginevra, Svizzera.
Negrini, L. (2020, 02.10) A robotic teacher community to foster
the integration of educational robotics in school. [Presentazione].
11th International Conference on Robotics in Education, RIE,
online.
Ostinelli, G. & Crescentini, A. (2021, 6-10.09) Teacher
Professional Learning and Development (PLD) in 11 European
Countries. [Presentazione]. ECER 2020 (2021) Educational
Research (Re) connecting Communities, Geneva, Switzerland.
Panero, M. & Aldon, G. (2021, 11-18.07). Formative assessment
and technology: an attempt of framework [Presentazione].
14 th International Congress on Mathematical Education,
Shanghai, Cina.
Panero, M. & Aldon, G. (2021, 15-17.06) Un cadre théorique pour
penser et analyser des dispositifs collaboratifs [Presentazione].
47e COPIRELEM – Dispositifs et collectifs pour la formation,
l’enseignement et l’apprentissage des mathématiques, Grenoble,
Francia.
Panero, M., Castelli, L., & Sbaragli, S. (2020). Evolution
of pre-service primary teachers’ attitudes toward mathematics
teaching [Presentazione]. Congresso della Società
svizzera di ricerca in educazione (SSRE) e della Società
svizzera per la formazione degli insegnanti (SSFI).
Panero, M., Sbaragli, S. & Castelli., L. (2020, 31.08-02.09)
Evolution of pre-service primary teachers’ attitudes toward
mathematics teaching. [Presentazione]. Congresso
SSRE 2020 “I saperi tra ricerca, pratiche e formazione”,
HEP-BEJUNE, Bienne, Svizzera.
Pettignano M., Crescentini, A., Sciaroni, L., D’Amato, A.
(2021, 11-12.06). Capitale psicologico e insegnamento: un percorso
di intervento destinato a futuri insegnanti delle scuole superiori.
[Presentazione]. 13 Giornate Nazionali di Psicologia Positiva -
Società italiana Psicologia Positiva, Online.
Pettignano, M., Stevanovic, T., Marcionetti, J., & Benini, S.
(2021, 11-12.06). Adolescenti, resilienza, autostima e soddisfazione di
vita: l’impatto del supporto emotivo di genitori, amici e insegnanti.
[Presentazione]. 13 Giornate Nazionali di Psicologia Positiva -
Società italiana Psicologia Positiva, Online.
Plata, A., In-)adéquation des compétences au travail, revenu
et satisfaction professionnelle. [Poster]. Giornate svizzere della
statistica, Lugano.
Rocca., L. (a.s. 2021/2022) La geografia come sguardo sul Mondo.
Percorsi geografici tra letteratura, arte, nuove tecnologie
e cittadinanza attiva per la scuola primaria e secondaria di primo
grado [Percorso di formazione] Associazione Italiana
Inseganti di Geografia.
Rocca, L. (a.s. 2021/2022) Percorso di formazione per le scuole
della rete di Geostoria del Comune di Venezia [Percorso di formazione]
Comune di Venezia.
Rocca, L., Mocchi, M. & Sillano, C. (2021, 2-5.06) Creative
factory: sileo silence as a zero degree of listening geographies
[Presentazione] II International Conference of the journal
"Scuola Democratica", Milano.
Rigamonti, A. & Formenti, L. (2021, 1-3.09). Mapping the
proximal system in residential child care: a qualitative study on
professionals’ representations. [Presentazione]. 16th EUSARF
Conference - European Scientific Association on Residential
& Family Care for Children and Adolescents, Department
ZHAW School of Social Work, Zürich, Svizzera.
229
Convegni e conferenze
Rigamonti, A. & Luraschi, S. (2021, 2-5.06). Reflexivity as
meta-competence in a Professional Master Programme
on Residential Child Care. [Presentazione]. 2nd International
Conference of the Journal ‘Scuola Democratica’, Roma, Italia.
Rocca, L. (2020, 4-5.06) Podcast per la valorizzazione dei terzi
paesaggi. [Presentazione]. Convegno nazionale "Oltre la
convenzione. Pensare, studiare, costruire il paesaggio 20 anni
dopo" della Società di Studi Geografici, Società di Studi
Geografici di Firenze, Firenze, Italia.
Rocca, L., Stocco, S., Sillano, C. & Mocchi, M. (2020, 13-14.11)
PodMaps: Nuovi linguaggi acustici per narrare i territori
e riconoscersi nei luoghi. [Presentazione]. 24esimo Corso nazionale
di Formazione e Sperimentazione didattica “Officine Geografiche
2020 la geografia per la cittadinanza”, Associazione Italiana
Insegnanti di Geografia, Online.
Sahlfeld, W. & Hoffmann-Ocon, A. (2020) Wissenstransfers
in der LehrerInnenbildung. Fallbeispiele aus dem Tessin und der
Deutschschweiz 1960-1990 [Moderatori del panel], DFA-SUPSI
e PH Zurigo.
Salvisberg, M. (2021, 7-8.09). L’activité évaluative certificative
en situation, produite par des enseignants du primaire et secondaire
I du canton du Tessin : de la conception de l’épreuve écrite à
l’interprétation des informations recueillies et à leur exploitation.
[Difesa della tesi di dottorato]. Université de Genève.
Sbaragli, S (2020, 6-8.11) La complessità nel definire in matematica.
[Presentazione]. XXXIV convegno nazionale Incontri
con la matematica “Didattica della matematica, disciplina
scientifica per una scuola efficace”, Castel San Pietro
Terme, Bologna, Italia.
Sbaragli, S. (2021, 5-7.11) MaMa: un progetto in continuità tra
scuola dell’infanzia e scuola primaria [Presentazione]. XXXV
convegno nazionale Incontri con la matematica – La didattica
della matematica: riflessioni teoriche e proposte concrete,
Castel San Pietro Terme (Bologna), Italia.
Sbaragli, S. & De Carli, A. (2021, 24.11) Matematici a fumetti.
Raccontare la storia della matematica attraverso la tecnica
del fumetto [Presentazione pubblica, parte del progetto Agora
Italmatica] DFA-SUPSI, Locarno, Svizzera.
Sbaragli, S. & Demartini, S. (2021, 16.11) Comprendere la
matematica tra lingua comune e linguaggio specialistico.
[Presentazione, parte del Progetto FNS Italmatica]. Incontro
di formazione rivolto a insegnanti di tutti i livelli scolari.
Sbaragli, S. & Demartini, S. (2020, 20-22.02) Dalla lettura alle
letture nella scuola primaria. Il genere testuale ‘problema’ in ambito
matematico: un’esperienza interdisciplinare. [Presentazione].
III Convegno ASLI scuola, Roma, Italia.
Sbaragli, S. & Demartini, S. (2021, 15-16.10) Dai contesti reali
alle diverse forme di rappresentazione, [Presentazione].
Convegno ITALMATICA PER TUTTI. Dalla ricerca alle ricadute
in aula, DFA-SUPSI, Locarno, Svizzera.
Sbaragli, S. & Fornara, S. (2021, 14.09), Attivazione degli studenti
nella classe a grande gruppo. [organizzazione, gestione
e partecipazione a tavola rotonda] Giornata della formazione,
SUPSI, Viganello, Svizzera.
Sbaragli, S. & Franchini, E. (2021, 18-20.11) Lingua italiana
e matematica: la scrittura come strumento per indagare
la comprensione disciplinare. [Presentazione] XXI Convegno
Nazionale GISCEL – La scrittura nel terzo millennio,
DFA-SUPSI, Locarno, Svizzera.
Smit, R. & Gola, G. (2021, 6-10.09). Differentiated instruction in
mixed-age classes. Results from studies in Small and Alpine Schools
in Switzerland. [Presentazione]. ECER 2020 (2021) Educational
Research (Re) connecting Communities, Geneva, Switzerland.
Storni, S., (2021, 21.05) Monitoraggio delle competenze motorie
di base degli allievi. [Presentazione]. 2° biennale romanda della
ricerca in educazione fisica, Svizzera.
Zanolla, G. (2021, 6-8.09). Educational inequalities in Canton
Ticino: results of a longitudinal study. [Poster]. Giornate svizzere
della statistica, Lugano.
Zanolla, G. (2021, 6-10.09) Educational inequalities in the Swiss
Canton of Ticino: the role of the VET.[Presentazione]. Convegno
ECER, Online.
Zanolla, G. (2020, 13-14.10) Educational inequalities in the
Swiss Canton of Ticino: the role of the VET. [Poster]. University
of Edinburgh, England.
Zanolla, G. and Calvo, S. (2020, 11-12.05) Latent effects of social
aid policies on educational paths: the case of Italian Switzerland
[presentazione]. 10th UC Workshop – Expected inequalities
and unintended symmetries, Warsaw, Poland.
Zanolla, G., Egloff., Calvo, S., Losa, S. (2021, 8-10.09),
La transition de l’école à formation professionnelle entre efforts
institutionnels et développement des compétences sociales:
le cas du Tessin. [Presentazione e contributo]. Former contre
les inégalités, ASP Canton Vaud.
Zariatti, R. Giulivi, S., Rusconi, L. & Mainardi, M. (2021, 1-2.10)
DSA e ADHD: Benessere scolastico e qualità di vita. [Organizzazione
Convegno]. DFA-SUPSI, Locarno, Svizzera.
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