Verso Maria, sulle strade della speranza - Serve di Maria Addolorata ...

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IL NOSTRO FONDATORE
ti stelluzze; ed al suono della Civica
Banda, che in essa avea posto, si incominciò
la festa.
Si fu allora, che la laguna si empì di
barchette, che ad essa si avvicinavano
per salutarla Signora, e si scostavano
di poi per goder un po’ di fresco dinanzi
al Porto; queste barchette, parte
erano adornate di balloncini, ed alcune
pure tenevano in se scelte armonie;
per cui al cessar della civica banda, tu
avresti sentito scorrersi in un piano-
Gaja riuscì pure questa seconda festa
solennizzata nella morbidissima
superficie della nostra laguna il giovedì
scorso: sono feste semplicissime,
popolari, che tornano grate ad ognuno,
perché spoglie di qualunque colorito
politico ed irreligioso; sono amate
dal popolo, perché anch’esso nelle sue
costumanze è semplice. Ebbene, vicino
al Cantiere del Cav. Baldo stava
ferma una nobilissima Galleggiante in
La Regata
forte melodiose ricercate, e sinfonie, e
pezzi drammatici; al piano-forte succedeva
un’armonia di dilettanti coi loro
istrumenti a fiato e a corda; persino
il presidio militare mandò in quella sera
il suo pochino di istrumenti, e colle
sue fanfare, colle sue istrumentazioni,
rallegrava la festa. Non ci fu disordine,
tutto fu tranquillo, fu tutto armonioso;
alle due di notte ebbe termine la festa,
lasciando un vivo desiderio la si rinnovi
ogni anno.
cui presiedeva il Giurì, e stanziava la
banda cittadina, che a tratti colle sue
armonie rallegrava l’aere un po’ ventoso.
Da questo punto partivano le
barche della gara; ciascuna avea due
delle nostre brave, robuste, e tarchiate
rematrici di Sotto Marina, vestite
nello splendido abito di loro costume
con grandi cappelli di paglia a larga
tesa, con nastri svolazzanti giù per le
spalle, e davano un aspetto pittoresco.
Tre erano le barche, che per tre volte
doveano a voga arrancata vincere i tre
premi; finalmente le tre premiate nella
quarta remigata dovettero tra loro
vincersi la superiorità dei premi. Un
fitto popolo si serrava compattissimo
in tutti gli sbocchi, ed in tutti i balconi
di quella parte della nostra città, che
guarda il Porto ed il bastione; la laguna
era solcata da un grandissimo numero
di barche con bandiere e festoncini, e
di ogni dimensione; gli erano eziandio
li svelti guscietti della Ginnastica tratti
a forza di remo da que’ robusti giovani
vestiti nel marinaresco loro uniforme,
che scherzavano bellamente nelle
acque ondeggianti e scosse da un po’
di vento che soffiava: c’eran pure una
magnifica bissona, e le barche del Municipio,
che procedevan maestose.
Al termine della festa che fu, a merito
del Municipio, di uno scelto Comi-