Art. VISENTIN - Capua medievale PDF def - Mediaeval Sophia
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270<br />
1 1 ( g en n a i o - g i u g n o 2 0 1 2 )<br />
Barbara Visentin<br />
guardo è l’episodio di un tale Lando, clericus <strong>Capua</strong>no, che mercatus ecclesiam<br />
Sancti Vincencii in <strong>Capua</strong> a <strong>Capua</strong>nis, tenuit illam per annos tres. 33 La chiesa abbaziale<br />
di San Vincenzo è, dunque, sottratta alla comunità vulturnense per tre anni e<br />
venduta dai <strong>Capua</strong>ni a un chierico, mostrando il peso politico e sociale che i cives<br />
hanno maturato nella prima metà dell’XI secolo e il loro potere economico.<br />
Le aspirazioni dei <strong>Capua</strong>ni del resto sono testimoniate anche dal rapido estendersi<br />
dello spazio urbano oltre il perimetro segnato dalle mura, borghi più o meno estesi<br />
nascono nelle fasce suburbane, 34 mentre il Volturno ospita numerosi mulini galleggianti,<br />
ancorati a riva da funi di canapa. 35 La civitas è decisa a guadagnare il proprio<br />
autogoverno e vanta alle spalle un grande mercato di produzione, consumo e ridistribuzione,<br />
nel cuore di un territorio vasto sul quale la città domina per tradizione,<br />
posizione strategica, prestigio militare e primato religioso. 36<br />
Tra il 1053 e il 1062 si verificano gli episodi più emblematici, sono gli anni terribili<br />
degli assedi normanni e a difendere con coraggio le mura, le torri e i castelli<br />
della città sono i <strong>Capua</strong>nites. A spingerli non è più l’esigenza di affermare il proprio<br />
essere longobardi, né la necessità di riconoscersi nella nuova gens normanna, ma la<br />
consapevolezza di essere <strong>Capua</strong>ni. «Lottano per non essere sottomessi e si difendono<br />
bene contro i Normanni», scrive Amato di Montecassino 37 e, nonostante le potenti<br />
macchine belliche messe in campo dal conte di Aversa, Riccardo, <strong>Capua</strong> e i <strong>Capua</strong>ni<br />
resistono. I cives sono soli a contrastare l’avanzata normanna, privi di un valido sostegno<br />
da parte del loro principe (Landolfo VI) e segnati dall’abbandono della città<br />
da parte del preposto della dipendenza cassinese, Desiderio, che ha il sapore di una<br />
consegna nelle mani del normanno. L’assedio è spaventoso, le comunicazioni con le<br />
vie di approvvigionamento sono bloccate dal nemico e, «non potendo né mietere né<br />
vendemmiare», i <strong>Capua</strong>ni sono costretti a trattare la resa. È il 1058, «le porte e la fortezza<br />
della torre di <strong>Capua</strong> – probabilmente quella posta a ridosso del ponte Casilino –<br />
continuano ad essere sorvegliate dai <strong>Capua</strong>ni», mentre Riccardo guadagna l’honor di<br />
principe di <strong>Capua</strong>.<br />
33<br />
Chron. Vult. III, pp. 84, 88.<br />
34<br />
I borghi del ponte Casilino, di San Giovanni Gerosolimitano di Malta, a ridosso del Castrum<br />
Lapidum, di Sant’Angelo, oltre la Porta omonima, e di San Vittore, sviluppatosi fuori dalla Porta <strong>Capua</strong>na.<br />
35<br />
Un’immagine puntuale di quello che appare <strong>Capua</strong> nella prima metà del XII secolo è riportata<br />
da Alessandro Telesino: <strong>Capua</strong>m illustrissimam urbem ... quae videlicet urbs metropolis existens ...<br />
est quidem ampliori situ capacissima, moenibus, turribusque in circuitu munitissima, cuius quoque<br />
muralem ambitum Volturnum flumen medium praeterfluit: intra cuius fluenta plurima in aquas supernatantia<br />
molendina funibus Cannabineis innexa consistunt. Pons quoque mirae magnitudinis, miroque<br />
opere constructus in ipso amne extat fundatus, qui intrantibus, et exeuntibus meatum praebens, ab<br />
una parte urbe, ab alia vero burgo valde prolixo obviatur. Sed et Cerere, Baccho, carnisque edulio,<br />
nec non diversis commerciis civitas uberrima populoso nihilomninus frequentatur accessu; et quod<br />
majus est principali constat dignitate praecellens.<br />
36<br />
Cfr. le considerazioni di G. CHERUBINI, Gaeta, in Itinerari e centri urbani nel Mezzogiorno<br />
normanno-svevo, cit., p. 257.<br />
37<br />
AMATO DA MONTECASSINO, IV, cap. 11.