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oKoBBook Lavori Graci Biagio Scianna - Biagio Scianna Designer

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Finalmente il piccolo ranocchio era pronto per la lunga e stremante<br />

partenza sino a quando un calpestio lo spaventò: estrasse la sua<br />

piccola e tagliente spada affilata, volgendola contro il rumore<br />

invisibile. Indietreggiava e tremava, tremava e indietreggiava sino a<br />

quando le sue spalle urtarono con un gigante femmina...<br />

...Evidentemente non era un gigante ma era Armilla, la sorellina di<br />

Nadì, che caricandosi di identità guerriera trascorreva giorni e giorni<br />

alla ricerca del suo piccolo fratellino scomparso. Ronkey esclamò in<br />

un’espressione di terrore, intimando al nemico di indietreggiare e sparire<br />

ma Armilla non credette ai suoi occhi, alle sue orecchie ed al suo tatto<br />

nel momento in cui si accorse di aver instaurato una comunicazione con<br />

un ranocchio; un ranocchio che parla, che ride, piange; un ranocchio<br />

con una corona, un piffero ed una spada. Quando Armilla riprese<br />

conoscenza, dovette fare i conti con la realtà stramba che la circondava,<br />

una realtà dalle sembianze bislacche si imponeva ai suoi sensi.<br />

Poggiando la testa contro il tronco del salice piangente, scorgeva, con gli<br />

occhi ancora increduli, un piccolo ranocchio che frettoloso con una<br />

fionda, le tirava piccole pietre in fronte per accelerare la fase di risveglio.<br />

“Devi fuggire devi fuggire!” - esclamò l’ansimante ranocchio. Armilla,<br />

caparbia e determinata, decise di fare i conti con ciò che la sua vista le<br />

imponeva di vedere.<br />

L | IncOntro<br />

Udì, dall’interno dell’albero, risa giocose, urla divertite e schiamazzi<br />

infantili; fu così che da quel momento Ronkey fu costretto a narrare i<br />

fatti alla fanciulla.<br />

Le voci, i sussurri, le risa e gli echi fanno parte ormai di un mondo ben<br />

lontano dal nostro. Nonostante appaiano tanto vicini quei suoni, vivono<br />

distanti all’interno di un mondo fatto di legno. Come in un sogno,<br />

vivono e sorridono attendendo l’ora in cui il risveglio accenda di vero<br />

la loro mente. é soltanto un vecchio salice piangente, colpevole solo di<br />

essere posseduto da un terribile incantesimo. Sono i rapiti coloro che<br />

senti, ingoiati dal buio di un vecchio ed umido salice, ignari che di lì<br />

a poco i loro corpi germoglieranno su rami pendenti, per poi appassire<br />

morenti, in secchi ricordi di una vita lontana.<br />

Vecchio Salice

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