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Mag Aprile 2012 PDF - Mag Magazine

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Storia, cultura, tradizioni, modernità, forza, intelligenza. Le<br />

creazioni Clementina Plateroti trasmettono l’immagine<br />

di una donna, una siciliana, che si allontana dagli stereotipi<br />

di prigioniera degli schemi, angelo del focolare, femmina del sud<br />

incatenata alla casa. Dalle borse Plateroti emerge una donna forte,<br />

intelligente, moderna, padrona di se stessa e delle sue scelte,<br />

pronta a girare il mondo mantenendo la passionalità della sua<br />

terra, la Sicilia. Già il nome evoca i cento soli che la irradiano<br />

e il mare che la circonda, i colori che la caratterizzano e che si<br />

riflettono nelle collezioni Clementina Plateroti, prodotti ricercati,<br />

100% Made in Itay, rifiniti nel dettaglio. La pelle primo fiore (di<br />

prima qualità), la minuteria in ottone bagna oro 18 carati, i rivestimenti<br />

interni curati nel particolare, la bandierina italiana all’interno<br />

come marchio di garanzia, sono tutti segni dell’alta qualità<br />

delle borse Plateroti e dell’originalità delle sue collezioni. Si tratta<br />

di un’azienda giovane, nata da due donne siciliane, messinesi,<br />

solari, piene di creatività, passioni e desideri custoditi segretamente,<br />

come ad attendere l’attimo propizio, la giusta occasione.<br />

Francesca e Carmen si sono incontrate grazie al destino e hanno<br />

dato vita alle eleganti e irripetibili borse Clementina Plateroti. Attraverso<br />

il design originale e un’accurata ricerca di materiali di<br />

qualità, le loro creazioni interpretano al meglio il desiderio e il<br />

gusto dell’essere donna. Ad impreziosire il tutto, il fascino dell’imperfezione,<br />

tipica della manualità artigianale interamente italiana.<br />

La scelta di ogni donna sarà caratterizzata dalla sua unicità: non<br />

ci saranno due creazioni uguali, ma solo simili tra loro.<br />

La linea Rock Sicily rappresenta la sintesi dei colori forti e decisi<br />

di una Sicilia tenacemente affascinante, lambita dal blu del suo<br />

Modello Zancle<br />

mare e dai cento soli che le donano infinite sfumature cromatiche<br />

e scenari irripetibili. Tre città siciliane, Zancle, Syraka e Karini,<br />

donano il loro antico nome ai modelli di questa linea, borse molto<br />

glamour e dal design moderno, per dare l’immagine di una nuova<br />

Sicilia che vuole emergere nel mondo.<br />

La linea Classic Italy, invece, vuole immortalare quell’inimitabile<br />

eleganza che caratterizza l’Italia nel mondo. Storia, cultura e tradizione<br />

racchiuse nel fascino vagamente retrò di un oggetto che<br />

racconta in ogni suo elemento la maestria dei nostri artigiani italiani.<br />

Vagamente retrò, ma mai demodé, perché l’immagine che<br />

traspare è quella di una donna determinata, fiera della sua terra,<br />

ma attuale e moderna. La tradizione, però, continua a giocare un<br />

ruolo importante, come emerge, ad esempio, dal bottone della<br />

linea Classic Italy. È una filigrana che riproduce i bottoni di cui<br />

usavano adornarsi le spose sarde. Ricorda la forma di una mammella<br />

di donna, simbolo e quindi augurio, di prosperità.<br />

Clementina Plateroti è una delle poche aziende siciliane che mira<br />

a posizionarsi nel mondo, soprattutto in America, dove il prodotto si<br />

sta già inserendo con ottimi risultati, ma anche in Cina, dove a breve<br />

le borse Plateroti si faranno spazio nel competitivo mercato della<br />

moda. Inoltre, presto le collezioni saranno in vendita nei negozi più<br />

rappresentativi in Sicilia e sul territorio nazionale. La sede è a Messina,<br />

ma la produzione è in Toscana, che si colloca al primo posto in<br />

Italia in quanto a produzione di pelletteria. Ricerca, studio e progettazione<br />

stanno alla base delle creazioni di Francesca e Carmen, perché<br />

bisogna prestare attenzione alle tendenze, agli altri marchi e alla<br />

clientela, per realizzare qualcosa di unico, attraverso la qualità.


FASHION BAGS<br />

foto di: Simone Allegra<br />

www. clementinaplateroti.com - Punto vendita a Messina: Anna Dieli via Nicola Fabrizi, 63/65


on english<br />

DEMONSTRATIONS<br />

and NEW<br />

DEPARTURES<br />

4<br />

apr 12<br />

l’editoriale<br />

di Gaspare Urso<br />

Sarebbe<br />

necessario<br />

passare<br />

al momento<br />

di costruire<br />

http://youtu.be/rHN_IeseHKs<br />

Franco Battiato, Povera patria<br />

It would be<br />

necessary to move on<br />

to the moment<br />

of constructing<br />

È<br />

questo il messaggio che Zygmunt<br />

Bauman ha lanciato, parlando degli<br />

Indignados ma anche di Occupy Wall<br />

Street, durante una conferenza. Mi piace<br />

partire da queste parole per raccontare<br />

un numero di <strong>Mag</strong> che muove proprio<br />

dall’idea del costruire, o forse sarebbe<br />

meglio dire ricostruire, viste le macerie<br />

con le quali siamo costretti a convivere.<br />

Gli ultimi mesi sono stati contraddistinti<br />

da migliaia di proteste esplose in tutto il<br />

mondo, in molti casi per chiedere il riconoscimento<br />

di diritti mai concessi, in tanti<br />

altri perché la crisi economica ha messo<br />

in ginocchio interi Stati, a cominciare<br />

dall’Italia. Bauman invita a passare a una<br />

sorta di fase due, fatta non solo di protesta<br />

ma di costruzione. Questa fase due,<br />

la vogliamo cercare nella riscoperta dei<br />

talenti, della creatività. Perché affrontare<br />

la crisi non si risolva solo in un prendersela<br />

con chi ci governa ma guardi più alle<br />

capacità di ciascuno. Perché la soluzione<br />

non può, non deve essere, sedersi in una<br />

segreteria politica ad attendere l’elemosina.<br />

A questa immagine, deprimente, le<br />

pagine di <strong>Mag</strong> rispondono con il volto e la<br />

storia di Lavinia, una giovane donna che<br />

dalla crisi, profonda, è stata travolta e che<br />

un bel giorno ha deciso di cercare nelle<br />

proprie capacità, nella propria inventiva, la<br />

soluzione. Rispondiamo anche con quella<br />

straordinaria risorsa che è l’artigianato, la<br />

“scienza” di mestieri che possono essere<br />

una risposta concreta all’attuale buio fatto<br />

di un sistema imploso su stesso.<br />

PROTESTE e RIPARTENZE<br />

La nostra storia, la nostra identità risiedono<br />

anche in quegli attrezzi da lavoro,<br />

nell’abilità manuale, nella passione. È da<br />

qui che probabilmente si può ripartire,<br />

magari evitando di pensare solo a difendere<br />

corporazioni, interessi personali e<br />

provando, anche solo per un momento,<br />

tornando a Bauman, “a riscoprire i legami<br />

comunitari”. Perché poi, a rischio di essere<br />

banali, di certo non si fa molta strada<br />

se in un momento di crisi profonda, la<br />

risposta è arroccarsi a difesa del proprio<br />

metro quadrato di orticello quando tutto<br />

attorno, il panorama è decadente. Riscoprire<br />

i legami e provare a costruire senza<br />

cercare di fregare l’altro. Questo già sarebbe<br />

un buon passo avanti, credo. <strong>Mag</strong><br />

prova a incamminarsi su questa strada<br />

attraverso il progetto “Cogit-azioni”, promosso<br />

dall’attore Alessandro Bergonzoni<br />

con l’obiettivo di formare persone capaci<br />

di far fruttare le proprie competenze e al<br />

tempo stesso assumersi le responsabilità<br />

delle scelte fatte. Sport, questo, poco praticato<br />

in Italia. E lo fa anche attraverso il<br />

premio Sibel pensato per dimostrare che<br />

il bene è visibile, raggiungibile e per mettere<br />

in risalto storie che in qualche caso,<br />

forse troppo spesso, passano in silenzio.<br />

Le prime protagoniste del nostro premio<br />

sono Franca Viola, Lucia Iraci, la “parrucchiera<br />

sociale” e Antonietta Curcio, albergatrice<br />

di Rimini che “apre” le porte della<br />

propria struttura ai senzatetto. Legami,<br />

responsabilità e una mano tesa.<br />

La nostra ripartenza.<br />

It is the message Zygmunt Bauman has been launching during<br />

a conference, speaking about “Indignados” and “Occupy Wall<br />

Street”. I like to start from these words to refer to a <strong>Mag</strong> issue<br />

direttore@magmagazine.it<br />

those working tools, handicraft and passion. It could probably be<br />

the way to start again, avoiding sticking up for corporations, for<br />

oneself, and trying – reminding Bauman - to “rediscover com-<br />

driving by the idea of constructing, or maybe it would be better munity ties”, even if only for a moment. Because – however<br />

to say re-constructing considering the rubble we are compelled trivial it may be – one, for sure, can’t go faraway if, in the middle<br />

to live with. The latest months have been marked by a thousand of a crisis, looks after one’s own interests, while all around the<br />

demonstrations all over the world, in some cases to ask for situation is collapsing. To rediscover community ties and try to<br />

rights never granted, in others because of the economic crisis shape one’s future without damaging others: it would already be<br />

a positive step forward, in my opinion. <strong>Mag</strong> is trying to <br />

follow<br />

suggests moving on to a sort of phase two, made up not only this line of action through “Cogit- actions”, a project promoted<br />

of protesting, but of constructing. We want to identify this new by the actor Alessandro Bergonzoni aiming at training people<br />

phase with the rediscovery of talent, with creativity, so that fa- able to develop their skills and take up, at the same time, the<br />

cing the crisis can be not merely blaming those who rule us, but responsibilities for the choices made. A kind of “sport” they<br />

looking more at everyone’s skill. Because the solution can’t be, don’t practice very much in Italy. <strong>Mag</strong> supports also the “Sibel<br />

and mustn’t be, sitting in a political secretariat waiting for alms. Award” created to show that good is visible, achievable, bringing<br />

To this gloomy image, <strong>Mag</strong> replies with Lavinia’s image and story, out those stories that sometimes, maybe too often, stand in the<br />

a young woman who, being overcome by the deep crisis, one <br />

<br />

Lucia Iraci ,“social hair-dresser”, and Antonietta Curcio, hotelier<br />

creativity. <strong>Mag</strong> gives an answer also through such extraordinary from Rimini, sheltering in her hotel the homeless. Relationships,<br />

resources as the craftsman and craftsmanship, being a positive<br />

response to the present dark represented by a system imploding<br />

upon itself. Everybody’s history and identity live even in<br />

responsibilities and a helping hand.<br />

That’s <strong>Mag</strong>’s new start.


Nella magica atmosfera di Capo Peloro<br />

sorge un nuovo residence composto<br />

da eleganti e luminosi appartamenti<br />

<br />

Immerso nel verde, dispone di piscina,<br />

<br />

Sito vicino a importanti strutture ospedaliere e universitarie<br />

<br />

RESIDENCE TURISTICO ALBERGHIERO


il magazine the magazine<br />

Associato<br />

all’Unione Stampa<br />

Periodica Italiana<br />

6<br />

apr 12<br />

mag&TAG<br />

<strong>Mag</strong>, il magazine con stile, adotta, per primo in Sicilia, la nuova tecnologia di accesso ai<br />

contenuti on-line da cellulare. Il Tag permette un accesso più veloce ai contenuti rispetto al<br />

codice Qr. Per installare il software, disponibile per tutti i dispositivi in commercio, basterà<br />

accedere, attraverso il browser del telefonino, al sito http://gettag.mobi e seguire le istruzioni. Il<br />

<br />

telefonino. Se il vostro telefonino non fosse presente nella lista, potrete scaricare la versione<br />

standard. Non vi resta che inquadrare i Tag per scoprire un <strong>Mag</strong>mondo.<br />

I costi di navigazione variano secondo il piano telefonico dati sottoscritto.<br />

direttore responsabile:<br />

Gaspare Urso<br />

Registrazione<br />

al Tribunale<br />

di Messina<br />

n° 8 del 12/6/08<br />

editore:<br />

<strong>Mag</strong>azine srl<br />

viale della Libertà, is. 481<br />

98121 Messina<br />

Anno 5 Numero 19<br />

febbraio/marzo <strong>2012</strong><br />

info@magmagazine.it<br />

magmagazine.it<br />

hanno scritto per <strong>Mag</strong>:<br />

Alveario Marcello<br />

Andaloro Maria<br />

Calapai Gioacchino<br />

Calderone Alessio<br />

Casablanca Chiara<br />

Castagna Maurizio<br />

Cavagnaro Flamina<br />

Cavagnaro Giorgio<br />

Celona Chiara<br />

Ciavirella Cinzia<br />

Cilea Fabio<br />

Corbino Vincenzo<br />

Cortese Lara<br />

D’Angelo Claudia<br />

Di Blasi Francesca<br />

Di Giovanni Marilia<br />

Franco Francesca<br />

Galdo Antonio<br />

Scarica l’applicazione gratuita per il tuo telefono<br />

http://gettag.mobi<br />

Giannetto Vincenzo<br />

Giliberto Nino<br />

Giuga Anita Tania<br />

Giusi Venuti<br />

La Rosa Antonella<br />

Lanzafame Fabrizio<br />

Linares Alessandra<br />

Lupi Andrea<br />

Mangano Girolamo<br />

Mazzeo Cecilia<br />

Mercadante Patrizia<br />

Morato Eugenia<br />

Nuvoletti Giovanna<br />

Pira Francesco<br />

Polonio Gea<br />

Sanmartino Sofia<br />

Sardo Carmelo<br />

Scibona Giovanna<br />

Tortorici Bernardo<br />

Turiaco Paolo<br />

Urso Gaspare<br />

Vita Cristian<br />

WalteRino<br />

traduzioni:<br />

Rossana Cannavò<br />

progetto grafico<br />

e impaginazione:<br />

Francesca Fulci<br />

francesca.fulci@magmagazine.it<br />

Gianluca Scalone<br />

gianluca.scalone@magmagazine.it<br />

vignetta:<br />

Lorenzo Calza<br />

ringraziamenti:<br />

Shobha<br />

La Rivista Intelligente<br />

Cristina Fucile<br />

Sud Dimensione Servizi<br />

Ranieri Wanderlingh<br />

pubblicità e marketing:<br />

info@magmagazine.it<br />

tel. +39 090 344651<br />

fax +39 090 9431911<br />

mobile +39 347 6644507<br />

stampa:<br />

Officine Grafiche Riunite S.p.A<br />

Cosentino & Pezzino<br />

via Prospero Favier, 10 zona<br />

industriale Brancaccio<br />

90124 Palermo<br />

tel. 091 6213764/84<br />

info@officinegrafiche.it<br />

Mandato in stampa<br />

il 30 marzo <strong>2012</strong><br />

distribuzione gratuita


la vignetta<br />

a cura di Lorenzo Calza<br />

7<br />

apr 12


index<br />

70<br />

48<br />

on english<br />

Le pagine indicate con<br />

questo simbolo sono<br />

tradotte anche in inglese.<br />

Pages marked<br />

with this symbol are<br />

translated into English.<br />

8<br />

apr 12<br />

4<br />

7<br />

14<br />

16<br />

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20<br />

22<br />

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26<br />

28<br />

EDITORIALE<br />

LA VIGNETTA<br />

IERI E OGGI<br />

Lo statuto?<br />

La strada per un futuro migliore<br />

PRIMO PIANO<br />

Bauman<br />

Ricostruire i legami comunitari<br />

Se vogliamo che tutto<br />

rimanga com’è,<br />

bisogna che tutto cambi<br />

DAL MONDO<br />

L’emigrazione “ROSA”<br />

FOCUS<br />

Come ti creo il lavoro<br />

Ricomincio dalle lumache<br />

SOCIETÀ<br />

Anonime part time<br />

Il dilemma:<br />

tram o non tram<br />

32<br />

36<br />

38<br />

42<br />

44<br />

48<br />

51<br />

56<br />

60<br />

62<br />

66<br />

70<br />

Sono sicuro che poi ritornerò<br />

È tornato il baratto<br />

ELLERÌ<br />

La rivista intelligente<br />

IL PERSONAGGIO<br />

L’eccezione chiamata Ragusa<br />

MAGNIFICA SICILIA<br />

I tesori dell’isola<br />

gli artigiani<br />

Educare all’arte<br />

AMICI DEI MUSEI<br />

Una storia per immagini<br />

PARCHI E DINTORNI<br />

Saline di Trapani<br />

PER TEATRI<br />

Idoli, dorature e un cappellaccio<br />

ARTE<br />

I giganti dell’avanguardia<br />

FOTO<br />

Senza Illusioni<br />

Shoba<br />

VIAGGI<br />

Istanbul mille volti,<br />

una storia


96<br />

10 8<br />

76<br />

92<br />

62<br />

74<br />

76<br />

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90<br />

92<br />

96<br />

98<br />

100<br />

IO C’ERO<br />

Le strane vie della solidarietà<br />

PREMIO SIBEL<br />

Il bene che fa rumore<br />

MAG GIOVNI<br />

Un rally di solidarietà<br />

X-MAG<br />

Faccio perdere la testa<br />

a Montalbano<br />

SOCIAL&MEDIA<br />

È tempo di pinnare<br />

ECONOMIA<br />

Non ho l’età<br />

L’elogio della concorrenza:<br />

le liberalizzazioni<br />

NON SPRECARE<br />

Baby quanto mi costi<br />

BIOETICA<br />

Cogit-Azioni<br />

BENESSERE&PREVENZIONE<br />

Endo che?<br />

SALUTE<br />

Pulizie di primavera<br />

Ho un biancospino<br />

nel cuore<br />

116<br />

44<br />

70<br />

1 04<br />

1 06<br />

1 08<br />

11 2<br />

11 4<br />

11 6<br />

11 8<br />

12 0<br />

11 4<br />

12 6<br />

GUSTO<br />

Il regno del formaggio<br />

Filippo La Mantia<br />

MODA<br />

La moda ai tempi della crisi:<br />

istruzioni per l’uso<br />

MUSICA<br />

Classica...<br />

ma non troppo<br />

LIBRI<br />

CINEMA<br />

The Iron Lady<br />

AUTO&MOTORI<br />

SPORT<br />

Vela d’altura<br />

HI-TECH<br />

MAG MAP<br />

82<br />

98<br />

56<br />

22<br />

32<br />

9<br />

apr 12


Forse tutta la vita<br />

non è che<br />

un sogno continuo,<br />

e il momento della<br />

morte sarà<br />

un risveglio<br />

improvviso<br />

(Pedro Calderón de la Barcas)<br />

box<br />

10<br />

apr 12<br />

MESSINA<br />

Salone del libro<br />

Venerdì 13 aprile<br />

alle ore 10, al Palacultura<br />

“Antonello” di Messina<br />

prenderà il via la seconda<br />

edizione del “Salone del Libro”.<br />

Il prof. Zichichi terrà una conferenza<br />

<br />

venerdì 13 alle ore 16<br />

dal tema “Giovanni Paolo II,<br />

il Papa amico della scienza”.<br />

13 al 15 aprile, con apertura<br />

dalle 10 alle 22 ed ingresso libero, sempre<br />

al Palacultura di Messina potranno<br />

essere visitati gli stand delle case<br />

editrici presenti al Salone e le mostre:<br />

“La stampa periodica a Messina dal 1810<br />

al 2010” curata dallo storico Franz<br />

Riccobono e <br />

curata dai professori Saverio Di Bella<br />

e Gaetano Rizzo Nervo. Per la sezione<br />

<br />

assistere a numerosi incontri che si<br />

terranno nei tre giorni di Salone. Tra<br />

gli incontri già confermati segnaliamo:<br />

sabato 14 alle ore 18<br />

Mauro Mellini per il libro “Il<br />

partito dei magistrati” -<br />

15 per la sezione<br />

, che nella precedente<br />

edizione ha avuto grande successo e ha<br />

visto protagonista il magistrato Nicola<br />

Gratteri, alle ore 18 incontro con il<br />

magistrato Antonio Ingroia e<br />

alle 19 incontro con Gianluigi Nuzzi,<br />

conduttore del programma<br />

<br />

“Gli intoccabili”.<br />

TROFEO PISKEO<br />

Il Memorial Mirko Laganà,<br />

è alla sua VIII edizione.<br />

Nasce nel 2005, per volere<br />

<br />

Cup in Italia<br />

<br />

nuotatore messinese scomparso<br />

<br />

<br />

all’età di 17 anni.<br />

Nel corso degli anni è diventato un punto<br />

di riferimento del nuoto nazionale.<br />

Quest’anno è stato inserito nel calendario<br />

<br />

attesi al debutto nelle acque italiane<br />

<br />

proprio in occasione del primo evendi<br />

Londra <strong>2012</strong>, onore riservato<br />

a quattro eventi in Italia.<br />

L’appuntamento è a Messina<br />

il 26 e il 27 maggio<br />

presso la Piscina Cappuccini<br />

America’s<br />

sportivo al mondo.A Napoli, il Villag-<br />

<br />

darà al pubblico italiano, che segue le<br />

<br />

<br />

da vicino i migliori velisti al mondo<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

invece, si svolgerà un mese più tardi,<br />

<br />

-<br />

<br />

<br />

conclusione, infatti, i team voleranno<br />

a San Francisco per la Louis Vuitton<br />

<br />

<br />

<br />

-<br />

nati proprio nella città partenopea.<br />

<br />

<br />

<br />

di scena a Venezia. Il sindaco, Giorgio<br />

Orsoni, ha dichiarato: “È con piacere<br />

e soddisfazione che Venezia<br />

<br />

<br />

-<br />

ordinario fascino e spettacolarità che<br />

pone la città ai massimi livelli dello<br />

<br />

<br />

al suo mare che ne ha caratterizzato<br />

<br />

quel che oggi vediamo”.


11<br />

apr 12


ox<br />

12<br />

apr feb12 12<br />

Più conosco<br />

gli uomini,<br />

più amo i cani<br />

(Madame De Savignè)<br />

La storia<br />

di Italo, cane-eroe,<br />

<br />

RAPACI<br />

le migrazioni<br />

sullo Stretto di Messina<br />

Lo Stretto di Messina, insieme al Bosforo e a Gibilterra,<br />

rappresenta uno dei tre punti di transito<br />

scelti da milioni di uccelli migratori che,<br />

ogni primavera, partendo dall’Africa sub-sahariana,<br />

affrontano un viaggio di oltre cinquemila chilometri<br />

b<br />

“La nave delle spose”<br />

<br />

<br />

sul fenomeno delle mogli<br />

per procura.<br />

È una storia di sofferenza,<br />

riscatto, speranza. Una storia<br />

senza dati, senza documenti,<br />

ricostruita per empatia emotiva<br />

e ricerche te starde, intrisa<br />

<br />

e lessico familiare.<br />

È la storia delle “mogli<br />

per procura” che partendo<br />

da sperduti paesini della Sicilia<br />

<br />

approdare in una terra<br />

sconosciuta nelle braccia di un<br />

uomo che non hanno mai visto<br />

<br />

ne ha fatto uno spettacolo<br />

<br />

posto al centro della<br />

stagione dedicata<br />

<br />

Il Falco pecchiaiolo è di gran lunga la specie<br />

più comune, seguita dal Falco di Palude e dal<br />

Nibbio bruno, ma lo Stretto di Messina è anche<br />

molto importante per osservare l’Albanella<br />

pallida, il Grillaio, il Lodolaio, e si possono<br />

anche avvistare il Falco della Regina, la Poiana<br />

coda bianca, l’Albanella minore, la<br />

Cicogna bianca e nera.<br />

Lo Stretto di Messina è unico al mondo per la sua<br />

peculiarità. Si trova a metà strada del lungo volo<br />

che gli uccelli affrontano nella loro migrazione e le<br />

particolari correnti ascensionali che si creano, as-<br />

Per informazioni scrivere a:<br />

margreneraimondi@gmail.com<br />

o tel. 338 4058298<br />

Coordinamento della iniziativa dott.ssa Raimondi.<br />

La NAVE<br />

delle SPOSE<br />

Scicli, in provincia di Ragusa,<br />

<br />

sociate alle correnti dello Ionio e del Tirreno che si<br />

famosa per alcune vicende legate<br />

uniscono, consentono a queste creature viaggiatrici<br />

ai cani randagi. Italo era uno<br />

di loro, ma nel corso degli anni di riposarsi in quota, semplicemente aprendo le ali<br />

ha commosso in molti per la sua e lasciandosi trasportare lentamente dai venti nella<br />

straordinaria e incredibile umanità, traversata dalla Sicilia alla Calabria, recuperando le<br />

che hanno fatto di lui un cittadino forze per la seconda parte del viaggio.<br />

esemplare. È scomparso<br />

<br />

da quando era in vita erano nati<br />

gruppi di amici e fan anche sul web.<br />

<br />

Italo andava ogni domenica a messa,<br />

<br />

-<br />

<br />

pianto scenico sono di<br />

vietato, accompagnava i turisti alla<br />

<br />

scoperta dei monumenti cittadini,<br />

progetto drammaturgico a<br />

partecipava a matrimoni, funerali<br />

quattro mani di Lucia Sardo,<br />

e convegni e proteggeva persino dai<br />

anche in scena insieme con<br />

malintenzionati. Una notte, ad esem-<br />

Miko <strong>Mag</strong>istro, ed Elvira Fusto,<br />

pio, ha salvato una donna durante<br />

i costumi sono di Marella<br />

<br />

Ferrera, le musiche<br />

che presto diventerà protagonista<br />

di Mario Incudine e le coreogra-<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

il ministero per i Beni culturali. Domenica 15 aprile è prevista un’eccitante <br />

Sarà una sorta di favola moderna escursione per i sentieri di colle San Rizzo sulle e Sincromie/Almost True,<br />

i cui personaggi racconteranno<br />

rotte dei rapaci in migrazione alla scoperta di pa- <br />

un affresco realista e inedito della<br />

il dietro-le-quinte<br />

Sicilia e in cui verrà trattato<br />

<br />

Messina e il suo mare al cobalto.<br />

de “La nave delle spose”.<br />

anche il problema del randagismo in<br />

tutta la sua complessità. Su Google Maps il punto di Riunione per decidere<br />

Lo sfondo sarà quello del territorio il percorso di osservazione in relazione alla condi-<br />

ibleo e vedrà il coinvolgimento<br />

zioni Meteo ed ai Venti.<br />

di tante persone amiche di Italo.<br />

I protagonisti saranno un meticcio,<br />

interpretato da un cane-attore<br />

addestrato, e un bambino.


ox<br />

Avv. Giovanni Giacoppo<br />

Patrocinante in Cassazione<br />

Diritto Civile<br />

Ditritto Bancario<br />

Diritto Amministrativo<br />

“Le insonnie” di FAZIO<br />

<br />

-<br />

sieri. Sta ottenendo un grande successo “Le insonnie”,<br />

<br />

- IL RAP PARLA<br />

<br />

<br />

divertente che si muove attraverso la franchezza disarmante<br />

di un autore che ci lascia con un interrogativo:<br />

come fa a passare da uomo modesto ma carismatico e<br />

proseguire verso pensatore sovversivo anti-ontologico<br />

mantenendo una bontà riconosciuta socialmente ovun-<br />

MESSINA - via Dogali n. 50 - tel. 090 662715 - fax 090 663814 - avvgiacoppo@tin.it<br />

MESSINESE<br />

“Molti ragazzi sottovalutano<br />

<br />

dei sogni. Fortunatamente per noi<br />

<br />

Ekna e Sciack, due<br />

giovani messinesi che condividono la<br />

stessa passione: il Rap. Il 17 marzo<br />

<br />

nostra traccia, Sono come”.<br />

Fazio da un lato se la prendono con i “grossi magnati” Hanno scelto di girare il video<br />

<br />

<br />

“piccoli disperati” che scendono in piazza favorendo le di incontro di noi giovani<br />

<br />

- – spiegano i due ragazzi -<br />

<br />

<br />

davvero particolare, un antichissimo<br />

dove di affrontato temi e concetti importanti legati alla castello abbandonato”.<br />

<br />

<br />

senza peli sulla lingua, ma anche con grande ironia. Non fa brillantemente da sfondo al testo<br />

manca una riscoperta della musica che incontra la fede del brano, che racconta di un mondo<br />

<br />

<br />

<br />

di non dire mai addio ai propri sogni.<br />

avvgiacoppo.it 13<br />

apr feb12 12<br />

francesca fulci


ieri e oggi<br />

di Maurizio Castagna<br />

LO STATUTO?<br />

La strada per un futuro migliore<br />

<br />

di STATUTO<br />

Lezione 2<br />

14<br />

apr 12<br />

Oggi il nostro interlocutore è<br />

Gianluca Castriciano, uno degli<br />

<br />

Nazioni Unite riguardo al diritto natu-<br />

animatori dell’associazione culturale rale dei popoli sulle ricchezze del sot-<br />

messinese “la Sicilia ai Siciliani” e raptosuolo e della terra comune…certo,<br />

presentante per la città del Comitato disapplicato ovunque il colonialismo<br />

“la Sicilia e i Siciliani per lo Statuto”, economico impone le “sue”leggi…<br />

<br />

presentare al parlamento europeo per Infatti, consideriamo, ad esempio, gli<br />

<br />

- articoli 32 e 33 riguardanti il demanio.<br />

tegrale. È, parafrasando una canzonetta Secondo la “lettera” e lo “spirito” della<br />

di tanti anni fa, “un siciliano vero”, di norma, tranne beni di interesse collet-<br />

quelli capaci di scegliere di restare ritivo nazionale (italiano), e terreni su cui<br />

nunciando a belle carriere e tanti soldi insistono basi militari, tutto il resto do-<br />

che l’ “emigrazione” sul continente revrebbe appartenere alla Sicilia.<br />

gala a chi fugge.<br />

Gianluca, perché tanta insistenza nella<br />

E dunque, oltre all’immenso patrimonio<br />

energetico, anche i beni infrastrutturali.<br />

richiesta di applicazione integrale So che una lettura sconcertante del-<br />

<br />

non applicabile in tal senso la norma,<br />

Perché in tempi così disastro- motivando la sentenza col fatto che<br />

si per l’economia occidentale, <br />

-<br />

stretta nella morsa del debito sere al momento della formulazione<br />

- <br />

<br />

nanziari, sarebbe la via d’uscita per la<br />

nostra Isola verso un futuro migliore. Il Appunto, ma volendo non commen-<br />

nostro sottosviluppo non è imputabi- tare questa “sconcertante” sentenza,<br />

<br />

che va ad aggiungersi a molte altre del-<br />

mancherebbe! - ma a catene imposte la Corte Costituzionale, va detto che<br />

dalla ragion politica.<br />

lo Stato italiano avoca a se il possesso<br />

di tali beni con la scusa (meschinedda,<br />

Allora indicaci quali prospettive prati- invero) della manutenzione. Ma se inche<br />

deriverebbero dal riconoscimenvece tali beni passassero alla Sicilia, ne<br />

to giuridico della “lettera” statutaria deriverebbe un gettito di 5/6 miliardi<br />

di euro e, altro che manutenzione po-<br />

Devo parlare degli articoli che inqua- <br />

-<br />

drano la possibilità per la Sicilia di go- rantire, ad esempio, uno sviluppo delle<br />

dere appieno delle ricchezze del pro- strade ferrate, ora in condizioni medieprio<br />

territorio.<br />

vali (150 chilometri di doppio binario su<br />

1600 chilometri di strade ferrate).


E l’articolo 36 che dichiara per l’Isola come normato da Bruxelles, ma guar- Ti dirò di più, Maurizio: addirittura, con-<br />

autonomia tributaria garantirebbe auda caso, questa possibilità, concessa alle sentendoci di applicare integralmente<br />

tonomia decisionale non solo sulla de- Canarie e alla Corsica, viene negata alla e “nello spirito” lo Statuto, potremmo<br />

terminazione del gettito, ma anche delle Sicilia).<br />

noi garantire un gettito perequativo<br />

aliquote.<br />

Tutto ciò porterebbe ulteriori immensi allo Stato italiano. L’articolo in questio-<br />

vantaggi, ma il fattore decisivo sarebbe il ne impone allo Stato italiano, in cam-<br />

<br />

- poter ridiscutere le royaltees sul petrobio dei numerosi vantaggi economici<br />

<br />

lio, oggi le più basse al mondo, facile per <br />

lo stato italiano vendere ciò che non è condizione infrastrutturale dell’Isola<br />

Dici niente, oggi che questo governo suo, garantendo protezione alle multi- rispetto al Continente. Se avocassimo<br />

medita di portare l’Iva al 23%, la Sicilia nazionali partecipate dagli intermediari <br />

potrebbe garantire la tassazione indi- <br />

- come garantisce lo Statuto, quindi l’artiretta<br />

al 18%. Un risparmio eccezionale verso per la nostra terra.<br />

colo 116 della Costituzione che quello<br />

anche per le piccole e medie imprese. I fondi sovrani nei quali Norvegia e Sco- Statuto riconosce, avremmo non solo<br />

zia hanno investito il surplus garantito di che aiutare lo sviluppo complessivo<br />

<br />

- dalle royaltees a loro pagate, in Sicilia del sistema Sicilia, ma potremmo per-<br />

potrebbero essere utilizzati a garanzia sino girare allo Stato almeno un paio<br />

sospinto di voler applicare, senza che dei precari e dei disoccupati.<br />

di miliardi annui di euro atti al funzio-<br />

<br />

namento del Parlamento e del Quiri-<br />

Fantastico, sembra il tocco di una bacnale e al pagamento del “debito”. Se<br />

Per favore Maurizio, evitiamo riferimenti chetta magica.<br />

ci riappropriassimo delle nostre ingenti<br />

agli uomini politici siciliani. Il presidente<br />

ricchezze, ci potremmo permettere di<br />

dell’Assemblea regionale siciliana avreb- No, è ciò che ci spetta di diritto, oggi essere generosi, ma derubati in casa<br />

be in mano un’arma potentissima che ci resta solo l’inquinamento, lo sfrutta- proprio no.<br />

nemmeno la Corte Costituzionale è rimento ambientale, un percorso di mauscita<br />

a disinnescare: potrebbe chiedelattie e morti sospette e la benzina più<br />

re di sedere in Parlamento con voto di cara della penisola. E dire che da noi si È la conclusione di Gianluca che,<br />

pari dignità quando si discute di faccen- sulla propria pelle, con personali<br />

de inerenti la Sicilia e non lo fa, perché verso il Continente.<br />

<br />

-<br />

parlare di loro. Ma tu chiedevi dell’im-<br />

ne concreta e non solo vaniloquio<br />

portanza dell’art 37: ebbene è un’arma <br />

- da buddace, come vengono chia-<br />

formidabile, consente alla Sicilia di avo- requazione infrastrutturale che garan- mati dai non messinesi i peloritani<br />

<br />

- capaci solo di battersi a parole.<br />

no le imprese con sedi e stabilimenti<br />

nel nostro territorio, ma con sede legale<br />

e amministrativa altrove, come le Ragazzi e ragazze<br />

multinazionali energetiche, le banche<br />

etc.: oggi questi tributi “emigrano”, un<br />

domani a noi siciliani garantirebbero un<br />

gettito minimo di almeno 4 miliardi di<br />

euro all’anno. Ma altri vantaggi deriverebbero<br />

dalla applicazione della norma.<br />

con la bandiera della Trinacria<br />

Elenchiamoli<br />

Manifestazioni in Sicilia<br />

Consentirebbe la regionalizzazione<br />

dell’Agenzia delle entrate; la partecipazione<br />

alla politica doganale; addirittura<br />

garantirebbe alla Sicilia la possibilità di<br />

dichiararsi zona franca (glielo consentirebbe<br />

veramente anche la sua posi-<br />

<br />

all’Unione europea, ed essere un’isola<br />

15<br />

apr 12


on english<br />

primo piano<br />

di Marilia Di Giovanni<br />

BAUMAN<br />

ricostruire i legami comunitari<br />

Il sociologo<br />

polacco<br />

su indignados<br />

e Occupy<br />

wall street:<br />

sono il prodotto<br />

della disaffezione<br />

alle vecchie<br />

istituzioni<br />

politiche<br />

In una mattina di burrasca tropicale,<br />

a Siracusa, incontro Zygmunt Bauman.<br />

Fisico asciutto e scattante che<br />

va oltre le sue 80 e passa primavere,<br />

il grande capo circondato da una nuvola<br />

bianca che addolcisce i lineamenti<br />

BAUMAN<br />

to reconstruct<br />

community ties<br />

netti del volto, Zygmunt Bauman è allo venza umana. Questo genera incer-<br />

stesso tempo gentile e tagliente. L’octezza nell’individuo e impotenza delle<br />

casione è un convegno internazionale istituzioni tradizionalmente deputate<br />

di studi dal titolo “Modernità liquida. In a decidere. Tuttavia, dice Bauman, è<br />

difesa del paesaggio solido” promosso sbagliato porsi come ideale un siste-<br />

dal Consorzio Universitario Archimema sociale perfetto: sarebbe come un<br />

de, dalla facoltà di Architettura dell’uni- “giardino pre ordinato” ove l’impreviversità<br />

di Catania con sede a Siracusa sto, l’erbaccia, diventerebbe proprio<br />

<br />

l’essere umano.<br />

Un evento importante che ha vissuto<br />

qualche momento surreale a causa<br />

di problemi con la traduzione risolti<br />

<br />

grazie all’intervento di una interprete Diciamo che è avvenuto un divorzio<br />

presente in sala per seguire l’incontro. tra il potere, inteso come abilità di ri-<br />

Da circa vent’anni Bauman descrive la solvere i problemi che si presentano,<br />

società in cui viviamo come “moderni- e la politica, intesa come capacità di<br />

tà liquida” e ci propone di ripartire da scegliere, secondo una scala di priorità,<br />

qui, da una società che ha in sé molte cosa bisogna fare.<br />

contraddizioni, interpretabili come una Gli stati-nazione europei nascono se-<br />

fase di passaggio da un ordine sociaguendo un modello di società inglole<br />

e politico ad un altro, di cui ancora bante, omogenea per cultura, lingua,<br />

ci sfuggono i connotati, oppure come tradizioni, popolo. Oggi stanno soffrenun<br />

cambiamento radicale della convi- <br />

The Polish sociologist’s thought<br />

on the movements of “Indignados”<br />

and “Occupy Wall Street”: they are<br />

the consequence of the disaffection<br />

with the old political institutions<br />

sting us to start all over again, just from this society full<br />

of contradictions that may be considered as a transitional<br />

stage from a social and political order to a new one<br />

which features we aren’t still given to catch, or as a total<br />

change in human society. It brings about uncertainty in<br />

the individual and impotence in the authorities traditionally<br />

in charge to rule. Nevertheless - Bauman states – it<br />

morning of tropical storm in Siracusa I came upon is wrong to idealize a perfect social system: it would be<br />

A as a “prearranged garden” where the unexpected, the<br />

of more than eighty summers, the head framed with weeds, would turn out to be man.<br />

a white cloud softening his marked features, Zygmunt But what is the reason<br />

Bauman is polite and caustic at the same time. The op- for the current situation?<br />

portunity was an international conference of studies, en- It can be said to be occurred a divorce between authorititled<br />

“Liquid Modernity. Defending the solid landscape”, ty, taken as the capacity to solve the problems that arise,<br />

promoted by the “Archimede” University Consortium, and politics, taken as the capacity to choose, according<br />

the Syracuse-based architecture faculty of Catania Uni- to a scale of priority, what to do. European nation-states<br />

versity and the Sicilian College of Philosophy. A remar- are born following a model of englobing society, homogekable<br />

event being sometimes surreal because of some neous in culture, language, people and traditions. Today<br />

problems with the translation, then solved thanks to the <br />

intervention of an interpreter in the audience, attending It is long time now since we have been<br />

the conference. For about twenty years Bauman has changing our mind about politics to be used<br />

been describing our society as “liquid modernity”, sugge- for meeting human needs. Why?


Bauman<br />

e Valentina<br />

<br />

Problemi creati a livello globale neceszione alle vecchie istituzioni politiche, sono<br />

che la politica serve a creare condizioni sitano di strumenti e mezzi mondiali. <br />

di maggiore accoglienza per le esigenze Oggi non c’è nessuna istituzione globale cercando di rimuovere gli ostacoli. Sareb-<br />

<br />

che decide e agisce. L’Onu nasce dopo be necessario passare al momento del<br />

la seconda guerra mondiale e ha nel suo costruire. Dobbiamo provare ad affronta-<br />

È effetto della globalizzazione che fa sì statuto come scopo dichiarato il raffor- <br />

che le multinazionali decidano la redizamento della sovranità degli stati nazio- la nostra convivenza umana: quella delle<br />

stribuzione delle risorse mentre le altre ni. Dunque non può rispondere a questi migrazioni di massa e quella della soste-<br />

problematiche dell’esistenza vengono cambiamenti, non è un’istituzione “globanibilità economica. Per la prima, dobbiamo<br />

lasciate alle scelte politiche locali. La dele”. Il nostro mondo avrebbe bisogno di cercare di imparare a convivere permaregulation<br />

ha fatto sì che gli stati-nazioni, un accordo globale per portare gli stati nentemente con le differenze, a essere noi<br />

i governi locali non abbiano più il potere verso una dimensione di stato sovrana- stessi “stranieri”. Per la seconda, la questio-<br />

di decidere, rifuggono e delegano le loro zionale.ne<br />

è come misuriamo la ricchezza di un<br />

funzioni ai mercati. Tuttavia i mercati sono<br />

paese e il benessere: sul Pil, ovvero la ca-<br />

<br />

-<br />

pacità di spesa di ciascuno di noi o invece<br />

E così il peso di tutto il sistema ricade il grado di soddisfazione si può misurare<br />

direttamente sui singoli individui. Ciò che<br />

ad esempio in termini di relazioni sociali<br />

prima era lo stato sociale, la risposta alle A livello individuale l’incertezza è l’uni- positive, di felicità. È stato calcolato che se<br />

esigenze di sicurezza, salute, educazione, ca nostra certezza. Non è chiaro quale tutto il pianeta dovesse arrivare a un livel-<br />

adesso ricade sui singoli, sul buon senso, istituzione possa offrire delle risposte ef- lo di consumo pari al nostro dovremmo<br />

sulla fortuna che i singoli hanno. Ma non consumare le risorse di 5 pianeti Terra. È<br />

si possono risolvere problemi di natura azione e ognuno ha la sua prospettiva chiaro che dobbiamo abbassare i consumi<br />

sociale a livello individuale. Per cui se il in una società multiculturale. E questo e spendere meglio le nostre risorse. Ecco,<br />

sistema globalizzato crea il fenomeno modo di rispondere ai problemi crea “vit- dovremmo cercare di ricostruire i legami<br />

della migrazione di massa dai paesi pove- comunitari, una forma di vita sociale che<br />

ri a quelli ricchi, il sindaco di Lampedusa una parte che sono in uno stato perenne si basi sulle relazioni, sull’affetto, sul valore<br />

si trova a dover rispondere da solo alle di ignoranza, non posso prevenire e pre- dato agli individui al di fuori del denaro.<br />

istanze di tutta questa gente.<br />

determinare nulla della mia vita; dall’altra<br />

che sono impotente. In Sicilia il paesaggio potrebbe essere una<br />

del sistema. Le città moderne stanno<br />

<br />

diventando così contenitori della “spaz- <br />

zatura”, degli “scarti” creati dal sistema Si, certamente il paesaggio siciliano così<br />

globale.<br />

naturalmente bello e così ricco di storia<br />

Il movimento degli indignados, il movimen- potrebbe essere ed è una grande risor-<br />

<br />

- to Occupy Wall Street, il movimento di sa e opportunità! Siracusa è più antica di<br />

<br />

piazza Tahrir, sono il prodotto della disaffe- Roma!<br />

It is because of the globalization, making the multina- organisation is born after the Second World War and in the dark, still trying to remove obstacles. It would be<br />

tionals decide about the redistribution of the resources, upholds in its charter the consolidation of nation-states necessary to move on to the moment of constructing. It’s<br />

while other issues concerning the existence are left with sovereignty. So it isn’t able to answer for these changes, time to try to face, at least, two challenges which would<br />

the choice of local policies. The deregulation made the it isn’t a global institution. The world would need a global <br />

-<br />

nation-states and the local governments have no more agreement so to drive the states toward a supranational <br />

the right to decide, so that they avoid and delegate their dimension.<br />

to learn to live permanently with the cultural diversities,<br />

<br />

What are the psychological consequences so to be everyone a “stranger”. As for the second, the<br />

non-political institutions. So the load of the entire system of this state of affairs on the individual? point is how to value the wealth and welfare of a nation:<br />

falls on every single person. What it was the welfare state, At the individual level, uncertainty is our only certainty. It according to the GDP (Gross Domestic Product), is to say<br />

the answer to the needs of security, health and education, <br />

one’s purchasing power, or instead in terms of positive<br />

now is something charged to the individual, to one’s com- and put them into practice, there are several centers of social relations and happiness. It is estimated that if the<br />

mon sense and fortune. But problems of social nature action, each with its own perspective inside a multicultu- entire planet should go through a level of consumption<br />

can’t be solved at the individual level. So, since globaliral society. This way to face problems produces “collate- as the Western world, we would need the resources of<br />

zation gives rise to the phenomenon of mass migration ral victims”. Uncertainty means, on the one hand, to be <br />

from the poor countries to the rich ones, the mayor of in a perpetual state of ignorance, unable to prevent and consumptions and invest better our resources. There, we<br />

Lampedusa has to face all alone the requests of so many predetermine nothing in life, on the other hand it means should try to reconstruct community ties, a model of life<br />

<br />

to be powerless.<br />

in common based on relationships, affection and human<br />

the system. Modern cities are becoming containers for Such a protest movement as the<br />

value, beyond any economic value.<br />

“trash”, the scraps the global system has given birth to. “Indignados” can be, for example,<br />

The Sicilian landscape could be a resource?<br />

So, how to face these challenges?<br />

a way to face powerlessness?<br />

Of course, it could. The Sicilian landscape, so naturally<br />

Through the United Nations Organisation? The movements of “Indignados”, “Occupy Wall Street, beautiful and so rich in history, could be, and actually<br />

Global issues require global resources and tools. There is “Tahrir Square”are the consequence of the disaffection is, a great resource and opportunity! Syracuse is more<br />

no global institution, yet, able to decide and act. The UN <br />

ancient than Rome!<br />

17<br />

apr 12


18<br />

apr 12<br />

primo piano<br />

di Francesco Pira *<br />

Se VOGLIAMO<br />

che tutto rimanga com’è,<br />

bisogna che tutto cambi<br />

La frase resa celebre da Tancredi, nipote del Principe di Salina,<br />

nel Gattopardo è diventata una sorta di persecuzione<br />

Ha lasciato il segno la frase resa<br />

celebre da Tancredi, il nipote<br />

bi si presentarono alle elezioni. Fasulo<br />

vinse le elezioni al secondo turno. Il<br />

<br />

dei siciliani. L’essere geniali e al tempo<br />

del Principe di Salina, nel Gattopar- Pd e i suoi alleati potevano stravince- stesso rassegnati. Altro che laboratodo:<br />

“Se vogliamo che tutto rimanga re al primo. Dai dirigenti del partito di rio politico!!! La sensazione è che tutti,<br />

com’è, bisogna che tutti cambi”. È Bersani fu bollato come un episodio. anche quelli che pensano di essere<br />

una sorta di persecuzione, una ma- Non accadrà più. Ebbene a Palermo <br />

ledizione sostiene qualcuno. Guizzi, vedremo che cosa accadrà. Forse un Anche quelli dell’altra parte politica.<br />

<br />

altro episodio. E altri ne capiteranno. E persino il movimento neonato dei<br />

deserto che poi mai si concretizzano. Giurano i bene informati.<br />

Forconi che rischia di essere un buon<br />

E si passa dall’esaltazione all’amarezza. viatico per una nuova lista elettorale.<br />

Dalla voglia di cambiamento al ritor- accade tutto questo. Perché nessuno Dove è la Sicilia in quelle primarie?<br />

nello “tanto non cambierà mai nulla”. vuole il cambiamento? Perché non si <br />

Le primarie di Palermo dimostrano è formata una nuova classe dirigente? È ora di interrogarci tutti sul perchè<br />

come Tancredi aveva ragione. E certo <br />

i mezzi di comunicazione, fucine di<br />

non c’è da essere allegri. È l’ennesima un laboratorio politico paga il prezzo rappresentazioni, operano in modo<br />

dimostrazione che la Sicilia rappre- dell’isolamento dal centro? Perché i integrato con il sistema sociale in<br />

sentata dai media a volte è simile a mass media sono cattivi?<br />

modo da presentare una realtà che<br />

quella che i siciliani vivono tutti i gior- Domande che anche i siciliani che vi- sia coerente con le aspettative del<br />

ni. Nel bene e nel male. Una Sicilia vono lontani dalla Sicilia si fanno tutti pubblico. Non tutto può essere sempersino<br />

capace di stravolgere un mec- i giorni. A leggere le dichiarazioni che <br />

canismo ben rodato dagli americani hanno preceduto le Primarie e quelle sondaggio, non tutto può diventare<br />

come quello delle Primarie. Certo del giorno dopo, non è facile distin- una rappresentazione di simboli, facili<br />

non come le nostre: all’amatriciana… guere chi recita a soggetto e chi inve- da comprendere ma che non ci aiuta-<br />

all’italiana, con le varie degenerazioni ce è portatore di buone intenzioni. no a capire la storia, le storie di popoli<br />

regionali. Non è passato tanto tem- E non è soltanto la politica il proble- che hanno secoli di civiltà. Assistiamo<br />

po da quando a Gela (in provincia di ma ma l’intero sistema. Arrivano 270 a tecniche di elaborazione dell’infor-<br />

Caltanissetta) il Partito democratico emigrati a Lampedusa, ne muoiono mazione al news management o alla<br />

forte di un solido consenso popolare cinque ed è emergenza in Sicilia. E manipolazione delle fonti che va dalla<br />

fece delle primarie farsa tra il sindaco l’economia dell’isola agrigentina con- <br />

attuale, Angelo Fasulo, e il deputato tinua a subire colpo su colpo un len- <br />

-<br />

regionale, Lillo Speziale. Le vinse il tissimo declino. E a poco servono i cile prevederlo. Ed anche il presente<br />

primo per una manciata di voti. Poi mega-eventi di Claudio Baglioni o gli non entusiasma.<br />

come se nulla fosse successo, entram- spot stereotipati del Governo. E di queste tecniche è vittima anche


la Sicilia che si alterna tra profumi e sapori e bellissime<br />

immagini e la voglia e la spinta autonomista come scrive<br />

Paolo Verre su Limes di trasformare la Sicilia in Nazione. E<br />

proprio Verre inizia un suo saggio citando lo scrittore Vincenzo<br />

Consolo: “Dal Secondo Dopoguerra in poi la Sicilia è<br />

<br />

corruzione. La situazione è la stessa un po’ dappertutto. Messina<br />

e Palermo sono sommerse dalla spazzatura. Catania è<br />

ridotta alla povertà. Continuiamo però a fare feste e farina.<br />

Manca solo la forca...”<br />

Perché si può amare la Sicilia in due modi:<br />

andare in vacanza ogni anno in estate lì,<br />

mangiare la granita, spiegare al mondo che<br />

tutto non funziona e che non c’è nulla da<br />

fare oppure mettersi a disposizione tutte le<br />

volte che si può e capitalizzare quello che<br />

con grande fatica abbiamo imparato al nord<br />

usandolo per una terra a cui siamo tutti noi<br />

siciliani legati da un amore morboso. La se-<br />

<br />

speranza. Verre argomenta in maniera decisa e competente <br />

che: <br />

Si rischia di soccombere tra quintali d’invidia<br />

<br />

e tanti “ma che vuole questo? Non se ne era<br />

lo sbarco preferenziale delle rotte migratorie meridionali e al andato....Ci lasciasse vivere in pace...”<br />

tempo stesso sconta una nuova fase di migrazione intellettuale<br />

tra i suoi giovani. La sua stessa esistenza è un paradosso geopolitico.<br />

In fabula, è l’isola che non c’è. Fino ad oggi, altrove è Verre riporta concludendo il suo saggio su Limes una frase<br />

stato deciso il suo destino, altrove bisogna andare per scoprirne che amava ripetere Paolo Borsellino, che ho avuto l’onore<br />

i tratti caratteristici e genuini”.<br />

di intervistare per il Giornale di Sicilia, questo indimenticabile<br />

Ed ecco che forte pensando alla mia Sicilia l’idea di un so- uomo di stato. Ed anche a me aveva detto “spero che questa<br />

ciologo che amo per quello che scrive e che dice, Zygmunt terra diventi bellissima”.<br />

Baumann. Nella sua teoria sulla modernità liquida sostiene: E aveva pronunciato queste parole sapendo che un giorno<br />

“Nulla è durevole e tutto deve cambiare; i modelli sono potevano arrivare i killer o che potevano invece farlo salta-<br />

tanti, innumerevoli, tutti sono sullo stesso piano e in contrare in aria con il suo amico Giovanni Falcone.<br />

sto tra loro, con il risultato che nessuno ha reale autorità né<br />

potere coercitivo. Non ci sono strutture date una volta per<br />

sempre. Bisogna cambiare, questo è l’imperativo”. La Sicilia è “bellissima” e nessuno di noi può<br />

La mia Sicilia terra di Tomasi di Lampedusa dove andrà? nasconderlo a se stesso. Lo era per mio non-<br />

Sarà capace di saltare il fosso delle primarie?<br />

no partito con il fagotto per l’America, lo è<br />

Sempre Zygmut Bauman nel suo “Modus vivendi” affron-<br />

<br />

per me partito con le valigie per il nord, lo è<br />

non solo, in cui viviamo afferma che “ le città sono diven- anche per chi arriva su un barcone.<br />

tate le discariche di problemi concepiti e partoriti a livello La Sicilia c’è, è un isola che non c’è.<br />

globale...Come faceva notare Castells il segno sempre più Lo è anche per chi ha votato per le Pri-<br />

evidente del nostro tempo è l’intensa produzione di senso marie o per chi non si è mai avvicinato ai<br />

e di identità: il mio quartiere, la mia comunità, la mia città, la<br />

banchetti.<br />

<br />

chiesa, la mia pace, il mio ambiente...Improvvisamente prove<br />

di difese contro il turbine globale, le persone ripartono <br />

da se stesse”.<br />

di contraddizioni.<br />

BIO<br />

Francesco Pira<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

e lo (IUSVE) Istituto Universitario Salesiano di Venezia,<br />

<br />

<br />

<br />

dei social network” (Franco Angeli Editore).<br />

19<br />

apr 12


20<br />

apr 12<br />

dal Mondo<br />

a cura della redazione magmagazine.it<br />

<br />

NELLA MORSA<br />

<br />

MUORE<br />

<br />

HOUSTON<br />

<br />

<br />

<br />

NUOVI<br />

<br />

<br />

La capitale nella morsa del Dentro, i parlamentari Sono ventidue i nuovi<br />

gelo e oltre 60 morti in l’ennesima morte annunciata. approvavano un disperato cardinali nominati da papa<br />

tutta Italia. La cantante e attrice piano per salvare la Grecia Benedetto XVI durante il<br />

un’eccezionale statunitense, Whitney dalla bancarotta. Fuori, concistoro del .<br />

ondata di freddo che Houston viene trovata morta, in piazza Syntagma migliaia Tra i nuovi porporati ci<br />

colpisce praticamente tutta nella vasca da bagno di un di persone protestano sono sette italiani, sedici<br />

la penisola mettendo in hotel a Beverly Hills, l contro una manovra europei, un brasiliano,<br />

ginocchio decine di città, febbraio. Da anni dipendente che mette in ginocchio due asiatici. Sono invece<br />

a cominciare da Roma da alcol e droghe, una delle un intero paese.<br />

tre quelli dall’America del<br />

dove si vivono momenti stelle più grandi della musica È così che nel centro Nord. Diciotto di loro<br />

drammatici e dove lo stesso perde la vita, probabilmente di Atene, il sarebbero<br />

elettori nel caso<br />

sindaco, Gianni Alemanno, per un mix di alcol e farmaci si sono vissuti momenti in cui venisse convocato<br />

scende in campo per spalare antidepressivi. Il talento di di grande tensione con un conclave per l’elezione<br />

la neve. Il resto dell’Italia vede Whitney Houston, chiamata alcuni manifestanti che del nuovo Papa. Il Santo<br />

<br />

“The Voice”, esplode negli hanno anche scagliato Padre ha consegnato ai<br />

per le comunicazioni stradali anni ’80 quando regala bombe molotov contro nuovi cardinali la berretta,<br />

e la mancanza<br />

al mondo della musica la polizia che ha risposto l’anello e la pergamena<br />

di energia elettrica e acqua successi indimenticabili come con lanci di lacrimogeni. con il titolo cardinalizio.<br />

in molte regioni, a cominciare “I will always love you”, Decine i feriti e diversi Nella sua omelia, invece,<br />

dalla Calabria. Alcuni comuni, “All at once” e “I have i palazzi incendiati durante Benedetto XVI, ha voluto<br />

come Mandatoriccio, nothing”. Tra album, singoli gli scontri. Gli scontri sono ricordare ai cardinali che<br />

nel Cosentino, restano e video vende oltre 170 stati di fatto lo specchio di sono chiamati a “servire la<br />

senza corrente elettrica per milioni di copie dominando una situazione ormai Chiesa e il popolo di Dio<br />

quattro giorni. Una situazione <br />

al limite della sopportabilità con amore e vigore, con<br />

ovunque drammatica mondiali e ottenendo un per uno stato, la Grecia, che la limpidezza e la sapienza<br />

che ha scatenato fortissime successo planetario anche negli ultimi anni ha dovuto dei maestri, con l’energia<br />

polemiche e che ha portato <br />

effettuare tagli<br />

e la fortezza dei pastori,<br />

<br />

“The bodyguard”,<br />

per 6 miliardi e mezzo con la fedeltà e il coraggio<br />

papa Benedetto XVI che ha interpretato insieme a Kevin di euro e che ha visto dei martiri”. Tra i nuovi<br />

espresso la propria “vicinanza Costner. Poi il lento declino, il tasso di disoccupazione <br />

a quanti sono stati colpiti un matrimonio sbagliato, superare il 16 per cento. presenza dell’arcivescovo<br />

dal maltempo”. Il freddo gli eccessi, e la morte trovata Il piano di austerità<br />

di Hong Kong, John Tong<br />

si abbatte anche in tutta in un albergo.<br />

approvato dal parlamento Hon e dello statunitense<br />

Europa e complessivamente<br />

greco prevede tagli per Timothy Dolan.<br />

i morti registrati in tutto<br />

28 miliardi di euro entro<br />

il continente sono 650,<br />

il 2015 mentre l’Unione<br />

con temperature che<br />

europea ha dato il via libera<br />

hanno raggiunto anche<br />

a un piano di aiuti da 130<br />

i 35 gradi sotto zero.<br />

miliardi di euro.


Un scomparsa improvvisa<br />

che ha lasciato tutti<br />

sgomenti. Il cantautore<br />

bolognese Lucio Dalla<br />

muore il primo marzo,<br />

stroncato da un infarto<br />

mentre si trova in<br />

Svizzera, a Montreux, per<br />

un tour. La notizia della<br />

sua morte lascia senza<br />

parole amici,colleghi, ma<br />

soprattutto migliaia di fan.<br />

Una città intera si è fermata,<br />

il 4 marzo, giorno in cui<br />

Dalla avrebbe compiuto 69<br />

anni, per dare al cantautore<br />

l’ultimo saluto. In lacrime,<br />

migliaia di persone hanno<br />

affollato piazza <strong>Mag</strong>giore,<br />

stringendosi attorno<br />

all’artista che ha segnato<br />

la storia della musica<br />

italiana. Solo pochi giorni<br />

prima della morte aveva<br />

partecipato al Festival<br />

di Sanremo, insieme<br />

a Pierdavide Carone.<br />

Grandissimo tifoso del<br />

Bologna calcio e della Virtus<br />

di pallacanestro, Dalla ha<br />

regalato brani scolpiti nella<br />

memoria degli italiani come<br />

“L’anno che verrà”, “Cosa<br />

sarà”, “Anna e Marco”, “4<br />

marzo 1943”, “Il gigante e la<br />

bambina”.<br />

E poi le indimenticabili<br />

collaborazioni, con<br />

Francesco De Gregori<br />

e Gianni Morandi.<br />

SIRIA,<br />

OLTRE<br />

<br />

<br />

Novemila morti<br />

in un anno. È il triste<br />

bilancio delle rivolte contro<br />

la dittatura di Bashir<br />

Al Assad, in Siria.<br />

Il centro di documentazione<br />

delle violazioni ha tenuto<br />

il conto, quotidianamente,<br />

delle vittime, della<br />

sanguinosa repressione<br />

della ribellione.<br />

Una lunga lista<br />

che il fa registrare<br />

oltre 9 mila morti,<br />

tra i quali 524 minorenni<br />

e 288 donne. I numeri<br />

parlano anche di 7.205<br />

vittime civili e 1.799 militari,<br />

sia tra i disertori che tra i<br />

governativi.<br />

Anche in Siria, insomma,<br />

si scatena la “primavera<br />

araba” con i cittadini che<br />

chiedono al presidente<br />

Bashir Al Assad di approvare<br />

le riforme necessarie a dare<br />

un’impronta democratica<br />

allo Stato. Tutta la Siria<br />

è scossa dalla ribellione,<br />

che ha il suo centro<br />

nella città di Deraa,<br />

con le battaglie tra i soldati<br />

del governo e i dimostranti.<br />

<br />

IN SVIZZERA<br />

<br />

<br />

RAPITI<br />

<br />

laudio olangelo<br />

<br />

Un autobus diretto<br />

Mercoledì , in India,<br />

in Belgio si schianta,<br />

vengono rapiti Paolo Bosusco<br />

il contro<br />

e Claudio Colangelo, due<br />

un muro in una galleria turisti italiani. A farli prigionieri,<br />

a Sierre, nel sud<br />

nello stato dell’Orissa, gruppi<br />

della Svizzera.<br />

di combattenti maoisti che<br />

Il bilancio è tragico:<br />

ha avanzato 13 richieste per<br />

muoiono 28 persone, liberarli. Principalmente, le<br />

22 delle quali sono bambini, richieste dei combattenti<br />

che stavano tornando sono legate al rilascio di<br />

da una vacanza sulla neve militanti attualmente detenuti<br />

a Sion. Altri 24 bambini e allo stop dell’operazione<br />

sono rimasti feriti<br />

Greenhunt portata avanti<br />

nell’impatto. Il gruppo dalle truppe governative.<br />

di persone stava tornando L’incubo di Claudio Colangelo<br />

nel nord del Belgio,<br />

<br />

nelle località di Lommel quando i ribelli lo hanno<br />

e Heverlee. L’autopsia consegnato a un gruppo di<br />

effettuata sul corpo<br />

giornalisti. La gioia per la sua<br />

dell’autista avrebbe rivelato liberazione ha poi lasciato il<br />

che l’uomo non aveva posto all’apprensione per la<br />

assunto alcol o droga sorte dell’altro italiano. I due<br />

né avrebbe subito<br />

italiani sarebbero stati fermati<br />

un malore mentre si trovava a Kandhmal mentre scattavano<br />

alla guida. Secondo quanto foto di donne locali vicino a<br />

spiegato dalla polizia, <br />

il pullman era appena armate in tutto il mondo ci<br />

entrato in autostrada sono poi altre nove italiani,<br />

e dopo soli due chilometri da Rossella Urru a Maria<br />

<br />

Sandra Mariani, prigioniera<br />

schianto. L’incidente a Sierre da febbraio del 2011. Ci sono<br />

è considerato il più grave poi il siciliano Giovanni Lo<br />

in Svizzera dal 1982 quando Porto, i sei italiani della nave<br />

39 turisti tedeschi,<br />

“Enrico Ievoli” in mano ai pirati<br />

che si trovavano a bordo somali mentre si è concluso<br />

di un pullman, furono tragicamente il sequestro<br />

travolti da un treno<br />

di Franco Lamolinara, rimasto<br />

a un passaggio a livello. ucciso durante un blitz<br />

lo scorso .<br />

21<br />

apr 12<br />

Paolo Bosusco


Come ti cre<br />

il lavoro<br />

<br />

come antidoto della crisi.<br />

In aumento, soprattutto tra i giovani,<br />

le istanze per le “start-up”<br />

22<br />

apr 12<br />

focus<br />

di Vincenzo Corbino<br />

La crisi? Meglio combatterla puntando sull’artigianato o, ancora meglio, inventandosi un<br />

lavoro. In un momento in cui, all’orizzonte non sembrano esserci prospettive rosee<br />

e l’occupazione continua ad essere in calo, sono in tanti a spingere per la riscoperta<br />

della piccola impresa e dell’artigianato. Il futuro, insomma, potrebbe avere il sapore di<br />

“antico”, ma anche gli “occhi” di giovani che, trovandosi davanti a porte sbarrate e precariato,<br />

decidono di rimboccarsi le maniche e provare a crearsi quel lavoro che è sempre più un<br />

miraggio. Guardando all’artigianato, oggi in Sicilia ci sono ben 83.525 imprese distribuite nei<br />

comparti manifatturiero, edile e dei servizi. A illustrare numeri e prospettive di un settore<br />

che “rappresenta l’unica prospettiva concreta di sviluppo e rilancio” e che non a caso ha<br />

attirato le attenzioni di tanti giovani, è Giampaolo Miceli, responsabile per le Piccole e medie<br />

imprese della “Cna”, la Confederazione nazionale dell’artigianato.


Quali sono i numeri del settore mina posizione sociale” quella del <br />

funzionario pubblico o manager voi la ricetta per affrontare la<br />

di aziende “sicure” (magari perché crisi e al tempo stesso consentire<br />

Artigianato e piccola impresa rap- partecipate proprio dal pubblico) ai giovani imprenditori di potersi<br />

presentano l’unica prospettiva in e se possibile anche vicino casa <br />

grado di avviare un autentico cam- azzerando così il valore sociale<br />

bio di passo verso una cultura del della nostra naturale capacità di La cultura dei distretti produttivi<br />

lavoro sempre meno assistenziale saper fare e su questo sviluppare in Sicilia può rappresentare la<br />

e orientata alla produttività. Da idee e fortune.<br />

forza propulsiva che può consen-<br />

quando la crisi ha mosso i suoi pritire<br />

di uscire in tempi brevi da<br />

mi passi, acuendo una condizione Questa mentalità che ancora una fase di crisi che è aggravata<br />

di disagio già molto forte a causa sopravvive rappresenta un blocco anche dall’eccessiva burocrazia per<br />

del profondo gap infrastrutturale alla volontà e possibilità di scom- ottenere anche l’avviamento delle<br />

che vive il nostro territorio, è stato mettersi ed investire.<br />

imprese. Senza contare il peso<br />

un crescendo di istanze di start-up<br />

della pressione tributaria e ritardi<br />

aziendali segno di una vitalità per Il nostro territorio vede svanire cronici nei pagamenti da parte<br />

troppi anni latente delle fasce più ogni anno centinaia di imprese alle delle pubbliche amministrazioni. In<br />

giovani della nostra società. Negli quali però si sostituisce un numero questo senso ritengo che l’unione<br />

ultimi due anni, però, su un totale più basso di nuove imprese, segna- tra le imprese - come avviene<br />

di 83.452 imprese complessiva- <br />

- nel distretto di Santo Stefano di<br />

mente operanti in Sicilia, secondo so alla “carriera” di imprenditore Camastra e Caltagirone, per le<br />

dati riferiti al 2011, su 4.643 nuove sia esso artigiano, commerciante, province di Messina e Catania solo<br />

attività ben 5.865 sono state can- agricoltore o professionista. Un per il settore delle ceramiche, o<br />

cellate: il saldo negativo è di 1.222. trend che non scoraggia migliaia nel Ragusano nel settore lattiero<br />

Il fenomeno è causato in gran di giovani che affollano le nostre caseario e manifatturiero - possa<br />

<br />

strutture per ricevere consigli, rappresentare un elemento distin-<br />

di accesso al credito, la lunghezza notizie e informazioni anche per tivo importante come dimostrano<br />

delle procedure burocratiche <br />

- i numeri per questi territori. Lo<br />

e il peso della pressione tributaria. piegarsi, a creare lavoro da sé sen- stesso si sta facendo nel comza<br />

attendere alcun posto di lavoro prensorio di Trapani e Mazara del<br />

Quali sono state le cause secondo il principio della creazio- Vallo nel comparto della marineria,<br />

che hanno generato<br />

ne del proprio posto di lavoro. nell’Ennese per il settore manifat-<br />

<br />

turiero.<br />

Le cronache di questi giorni por- Abbiamo iniziato anche nel sira-<br />

Ci troviamo di fronte a ragazzi che tano, dunque, alla ribalta quelle cusano dove la capacità di “fare<br />

sono stati espulsi dal mercato del <br />

<br />

lavoro. L’errore commesso, anche nostro territorio, di giovani che anni fa neanche considerato.<br />

nel nostro territorio, dagli anni <br />

- Adesso si è compresa l’importan-<br />

‘60 ad oggi, è stato quello di aver da, hanno scommesso sulla proza dell’unione e l’esperienza dei<br />

idealizzato come “miglior occupapria competenza e professionalità distretti può dare più forza alle<br />

zione” o “occupazione che deter- <br />

nostre realtà.<br />

23<br />

apr 12


focus<br />

di Alessandra Linares<br />

Ricomincio<br />

dalle lumache<br />

Lavinia Tumminia,<br />

da precaria e cassaintegrata<br />

a titolare di una piccola azienda<br />

Le lumache, si sa, vanno piano ma<br />

vanno anche sano e lontano. Chi<br />

vive a tu per tu con questi piccoli<br />

abitanti della terra ha imparato ad<br />

aspettare il tempo giusto per seminare e<br />

Lavinia Tumminia nella sua<br />

<br />

raccogliere, basta guardare cosa succede<br />

in casa di Lavinia Tumminia che proprio<br />

delle lumache ha fatto un originalissimo<br />

regno.<br />

A pochi chilometri da Palermo, nella caratteristica<br />

ai piedi di Monreale,<br />

la campagna di Lavinia è il nido delle<br />

chiocciole, da quando questa imprenditrice<br />

ventottenne, già mamma di una bimba<br />

di sette anni, si è cimentata nell’”orto terapia”,<br />

una specialità il cui nome basta ad<br />

accendere la fantasia. Di che si tratta, e in<br />

che modo abbia a che fare con i simpatici<br />

invertebrati, ce lo spiega lei stessa durante<br />

una delle poche pause dal lavoro nei campi<br />

a zappare le zolle e seminare la verdura<br />

che darà il nutrimento ai minuscoli gusci<br />

già sparpagliati ovunque e a quelli che nasceranno<br />

nei prossimi mesi.<br />

“Le lumache si raccolgono come i frutti -<br />

spiega Lavinia, ormai pratica nelle faccende<br />

della natura - le fattrici, così si chiamano le<br />

“mamme” chiocciole, si attaccano ai pali di<br />

legno dei recinti, nel periodo del letargo,<br />

e poi si risvegliano con le piogge più calde<br />

all’inizio della primavera”. Ma da dove<br />

bisogna partire per avviare un’attività del<br />

24<br />

apr 12<br />

genere? La nostra moderna coltivatrice ci<br />

stupisce quando racconta che la sua avventura<br />

è iniziata con una “normale” cassa<br />

integrazione, sì perché nel nuovo mondo<br />

del precariato e della disoccupazione sono<br />

altre le cose che fanno notizia, e la capacità<br />

di rimettersi in gioco è una di queste.<br />

“C’era il terreno di mio nonno, un etta-<br />

<br />

-<br />

to, avevamo alberi di arance e di limoni<br />

e tanta buona volontà - Lavinia si racconta<br />

- dall’età di sedici anni, ero ancora una<br />

studente al liceo linguistico, ho sempre<br />

insistito con mio padre per guadagnare i<br />

miei soldi lavorando, non mi accontentavo<br />

di ricevere una paghetta da venti mila lire<br />

senza essermela sudata”.<br />

<br />

-<br />

tissime iniziative che questa pioniera della<br />

“fattoria sociale” ha portato avanti soprattutto<br />

nel campo del volontariato, a braccetto<br />

con extracomunitari, studenti, diversamente<br />

abili e stranieri.<br />

Con lei, oltre al padre e a un nonno con<br />

la passione del vino fatto in casa, c’è anche<br />

una sorella più piccola, Ambra, che fa<br />

l’interprete e dà una mano, come tutti, in<br />

azienda. Intanto, una molla indispensabile<br />

per risalire dal buco nero della cassa inte-<br />

<br />

-<br />

ziamento regionale di diciotto mila euro<br />

con il quale Lavinia ha potuto fondare la


sua cooperativa. “Facevo l’operatrice al<br />

museo, prima che arrivasse il licenziamento<br />

- nel frattempo era venuta al mondo la<br />

piccola Indra, nome indiano, mitologico -<br />

mi sono ritrovata con le spalle scoperte, di<br />

punto in bianco, i soldi per la mia bambina<br />

non bastavano più”.<br />

Ma le idee, quelle sì che ti cambiano la vita.<br />

E può persino venirti in mente di aprire un<br />

allevamento di lumache e di costruire una<br />

fattoria per disintossicare le persone con<br />

la terapia dell’orto, l’orto terapia.<br />

Come funziona?<br />

“Prendi un gruppo di persone, famiglie,<br />

diversamente abili - spiega Lavinia - il contatto<br />

con la natura, quando tocchi con<br />

Chi va piano<br />

va sano<br />

e va lontano...<br />

in materia di lumache ha dovuto imparare<br />

ogni cosa in fretta ma adesso, insieme alle<br />

nozioni di botanica, le è spuntata persino<br />

l’ambizione d’iscriversi in agraria - ho<br />

tanti progetti per il futuro, a piccoli passi<br />

<br />

-<br />

ne biologica per i miei campi ai laboratori<br />

di riciclaggio creativo in cui, per esempio,<br />

insegnare ai bambini a modellare la cera<br />

delle api con le mani.<br />

La strada è ancora lunga, tra i tempi della<br />

burocrazia e le attese per i bandi comunitari<br />

e l’approvazione dei piani, ma a poco<br />

a poco siamo riusciti a realizzare i primi<br />

coffe break e i family party all’aria aperta,<br />

ad accogliere turisti e studenti con l’asso-<br />

<br />

ciazione “Save the children””. Chi va piano<br />

perché no, aiuta a risolvere tanti disagi, a va sano e va lontano, non possiamo fare a<br />

riscoprire la parte più genuina dell’essere meno di dirlo, un pò per dovere di “cor-<br />

umano”. Lo sa bene la nostra “orto teratesia” nei confronti delle lumache, che in<br />

pista”, che tanto ha imparato guardando la questa storia di imprenditoria coraggiosa<br />

sua bimba correre dietro le meraviglie di hanno un ruolo di tutto rispetto, e poi, per<br />

un campo, tra bietole e trifogli costellati di usare le parole di Lavinia, “perché la no-<br />

Helix aspersa.<br />

stra Sicilia è una terra chiusa, chi come me<br />

“Questa specie di chiocciola, originaria ha deciso di restare sa che ha tanti scogli<br />

delle Madonie, è preziosa per la sua bava contro cui cozzare, farsi male, ricominciare<br />

che può essere utilizzata a scopo cosme- <br />

tico e salutare - spiega ancora Lavinia, lei di vincere”.<br />

25<br />

apr 12


26<br />

apr 12<br />

società<br />

di Anita Tania Giuga<br />

ANONIME<br />

part time<br />

Il libro di Silvia Tagliaferri<br />

diventa il manifesto<br />

di un’intera generazione:<br />

i PRECARI<br />

Anonima part time è un libretto di<br />

novantotto pagine, edito nella collana “Arpa<br />

Book” di “Arpa Net” (2011), che potrebbe<br />

assurgere a manifesto di una generazione e<br />

di un genere: quello delle appartenenti alla<br />

parte sbagliata dei trent’anni; prostitute della<br />

prestazione di servizio occasionale: “Perché<br />

il lavoro è la linea che scontorna il tuo Io,<br />

la traccia della matita che ci disegna. Un<br />

po’ il lapis dell’Altissimo, se vogliamo”, dice<br />

Tagliaferri, scrittrice di questo sorprendente<br />

diario di resistenza.


U<br />

Dai, Miss, fai l’ultimo sforzo, mi dico.<br />

un poco lettera aperta a Prendi tempo, non tirare pacchi<br />

tutte quelle che stanno in perché se tiri pacchi morirai e per la<br />

ascolto per non perdersi. legge del contrappasso andrai nel girone<br />

sentiamo ci divertono e inteneriscono<br />

<br />

asciuttissimo, quasi un racconto senza<br />

<br />

Un romanzo ironico e irriverente sulla dei pacchisti dove tutti ti daranno buca affannosa ricerca di consenso perspicuo<br />

ricerca del lavoro che a volte diventa e tu attenderai per sempre persone che (personale e sociale).<br />

una occupazione ossessiva, full time compariranno e ti diranno a domani, ma Pagine che hanno contrappuntato la vita<br />

e, oltre che non retribuita, nemmeno sarai sola e nessuno si presenterà. tutta di Silvia Tagliaferri, se non anche la<br />

riconosciuta. Scovare un posto nel Dante non ci aveva pensato a questa nostra. Di noi tutte che siamo anonime<br />

mondo che sia fondato e abitabile, cosa dei pacchisti. Peccato. Rispondo: e sostituibili anzitempo. Artista visiva e<br />

uno degli imperativi della protagonista. “Perfetto!” Ed ho già la mano lì, sul scrittrice, Silvia Tagliaferri ci lascia con un<br />

Un mondo piccolo e friabile, da <br />

au revoir in gran spolvero, proprio per<br />

fare e disfare secondo gli incontri e Non ce la faccio più, il<br />

la sua dolce arrendevolezza: “Sposare<br />

le opportunità. Attraverso incontri <br />

il cosmo per me è un po’ convolare a<br />

più o meno ilari e colloqui di lavoro prima di ritrasformarmi in me stessa; nozze con me medesima anonima, così<br />

alterni, questo pamphlet costituisce ed esco dalla 4c come si fugge da un da sposata mi prendo anche un nome<br />

un divertente spaccato sullo spesso carnevale in carne e ossa. Voglio dire e so quando girarmi se qualcuno mi<br />

tragicomico mondo del precariato non un gioco, un carnevale serio e triste chiama. Perché io esisto.<br />

(esistenziale). Silvia Tagliaferri, scomparsa come un funerale, come un dovere, Finché il mio cuore non va in pensione<br />

prematuramente a soli trentotto come un’anomalia. Per citare De Andrè”. con la liquidazione dell’eden promesso.<br />

anni, ci porge la storia di un’intera Svenduta alla psicoanalisi, l’Anonima Che tra l’altro il mio lavora tantissimo,<br />

generazione e di un misfatto contro le part time (no food, ché il cibo le ricorda vista la mia tachicardia ricorrente.<br />

donne. Pensato come un istant book, il nutrimento, l’allattamento, la madre E le extrasistole. Che in fondo sono<br />

<br />

<br />

come straordinari.<br />

per affrescare le nevrosi di troppe fra la fase orale di Freud, la mancanza e Così potrò comprarmela davvero una<br />

noi. “Arpa Book” lo ha pubblicato in il dolore) mordace nonché emotiva, casetta in Canadà. Con vasche, pesciolini<br />

formato cartaceo, con la copertina che con però tratti lirici e toni dolenti, ella <br />

ritrae la stessa scrittrice di spalle (si deve sopperire al danno epocale di<br />

tratta di una foto dell’amica e fotografa avere perso Dio-il padre-il lavoro<br />

Silvia Noferi), dopo una vendita del (che nobilita l’uomo e spinge via la<br />

formato “pdf” che ha superato la prova maggior parte delle donne in età<br />

dei cinquanta acquisti on demand. procreativa e maritale).<br />

“Tonando alla 4c credo che ormai non “La gioia di un reperimento<br />

ci siano chance di fuggire, perché la boss lavorativo degnamente pagato<br />

maggiorata sorridendo mi propone tre mi induce a rimuovere un dato<br />

giorni di prova non retribuiti.<br />

di realtà importante, e cioè che il<br />

Mi parla del contratto, precario contratto offerto dalla ditta nicotinica<br />

ovviamente, e da rinnovare ogni è di prestazione occasionale. Non so<br />

tre mesi (per aumentare il tasso perché, ma questa cosa ha il sapore di<br />

di adrenalina e conseguentemente escort, prostituzione, che sono tutte<br />

<br />

cose brutte e per giunta precarie. Ma<br />

<br />

visto che la notte porta consiglio come<br />

e una percentuale altissima sui contratti il mio analista, mi corico mano nella<br />

che dovrei stipulare. Trattengo le lacrime mano al mio angelo Junghiano.<br />

<br />

<br />

coerenza di cui forse, penso in quel E il fumo, che è un pò come le nuvole.<br />

momento, dovrei servirmi in altre E gli accendini e il fuoco, e il calore<br />

maniere. Continuo a fare la splendida dell’abbraccio del mio Jung”.<br />

<br />

Un journal intime (ou personnel)<br />

signora 4c non mi accompagna alla dall’indomita timbrica toscana,<br />

<br />

mescolata a quei diastemi, a quelle<br />

E se fosse gay? E squilla un:<br />

pagine piene d’assenza e non detto,<br />

“Domattina alle otto va bene?” d’amore e benzodiazepine, quali<br />

27<br />

apr 12


società<br />

di WalteRino<br />

P <br />

- ?<br />

“Oggi, secondo i dati della stessa ATM, la media<br />

daco di Messina, Giuseppe Buzzanca, ha giornaliera dei passeggeri paganti si attesta sulle<br />

dichiarato: “Il tram è stato un fallimento, una 10 mila unità per 6 tram che compiono, dalle<br />

scelta sbagliata. È inutile prendersi in giro, dob- <br />

biamo dire la verità. Una città è stata devastata, <br />

alcune zone hanno subito un danno notevole e quando viaggiavano 9 tram, superava i 15mi-<br />

non ci sono stati grandi vantaggi per il trasporla utenti al giorno. Mentre tutta la città, oltre<br />

to pubblico. Per non parlare dei costi: un bagno che il buon senso, continua a chiedere un po-<br />

di sangue per le casse del Comune.” E ancora tenziamento del servizio di trasporto pubblico,<br />

“Oggi il tram costa sette milioni di euro che noi il sindaco non solo non affronta e risolve il nodo<br />

non riusciamo a coprire. La Regione ci dà un ATM ma non trova di meglio per nascondere la<br />

contributo di due milioni e ottocento mila euro, propria incapacità gestionale oltre che la totale<br />

mentre noi ricaviamo un introito di un milione e assenza di programmazione che lamentare i<br />

mezzo. Quindi abbiamo una perdita annua di costi di un servizio che potrebbe, come più vol-<br />

oltre due milioni e mezzo che presto diventerà te proposto dalla Cgil, essere migliorato anche<br />

di cinque e mezzo visto che con il decreto Monti <br />

viene meno il contributo della Regione. Vi ren- quello del tram, che oggi serve quotidianamente<br />

<br />

migliaia di cittadini e che, nonostante tutti i limi-<br />

dover fronteggiare un buco di cinque milioni e ti e i difetti noti, avvicina Messina ad una città<br />

mezzo all’anno!”<br />

moderna”.<br />

A tali dichiarazioni, oltre al parere di mol- <br />

ti dei fruitori del servizio pubblico, si sono naturale che i cittadini si facciano domande<br />

contrapposte altre prese di posizione; in sulla necessità di dotare Messina della tranvia.<br />

<br />

<br />

Proviamo ad analizzare alcuni dati sulle carat-<br />

Messina, ha affermato:<br />

teristiche di un tale sistema di trasporto.<br />

Il dilemma:<br />

tram o non tram<br />

Spostare 10.000 persone al gior- <br />

-<br />

<br />

<br />

a un tram, comporta 48415 feriti <br />

<br />

-<br />

in meno in incidenti stradali e 125 ciali, il sistema sanitario e gli enti previdenziali<br />

morti in meno per milione di chilo- eviteranno di spendere (costi parametrici su<br />

metri percorsi.<br />

<br />

<br />

<br />

28<br />

apr 12<br />

Gli aspetti socio-economici


Un incubo grottesco<br />

ll’inizio del nuovo millennio, il noto<br />

Ae compianto Emilio Tadini, scrittore,<br />

artista e uomo di cultura a tutto tondo,<br />

parlando delle moderne città e del loro<br />

rapporto con le automobili scrisse:<br />

Un incubo dicevo. In un futuro che si spera pros-<br />

<br />

-<br />

vamente sostituito quella cosa grottesca che è<br />

il trasporto privato delle città, si metteranno a<br />

<br />

strade. E ci compatiranno pensando alle ton-<br />

“Certi architetti e certi urbanisti danno a volte nellate di veleni scaricate dalle automobili, ogni<br />

l’impressione di riferirsi alla forma “essenziale” giorno, sotto il nostro naso. Veleno puro, è inutile<br />

di una città vuota e degli spazi che la compon- giocarci sopra. Tanto è vero che – lo sanno tutti<br />

gono. Il fatto è però che le città non sono vuote. – un sistema infallibile per suicidarsi è quello di<br />

Snono piene zeppe di automobili. E’ una presen- chiudersi in garage e fare andare il motore di<br />

za, quella delle automobile nelle città contempo- un’auto. Non c’è possibilità di fallire. La morte<br />

ranee, di cui non si può tener conto soltanto in è garantita... Pensateci, quando state andando a<br />

<br />

- spasso (“vado a prendere una boccata d’aria”!)<br />

gio. Perché la presenza delle auto, parcheggiate <br />

o in movimento, è diventata determinante per <br />

noi che oggi ci viviamo. E, se ci pensate, ne risulta si accontentavano di una vittima all’anno. L’au-<br />

qualcosa che assomiglia ad un incubo grottesco. tomobile ne pretende milioni. È così. Non cercate<br />

Perché è davvero ridicolo vedere circolare per le di dimenticarlo. Chissà, forse riuscissimo a pen-<br />

strade tante persone sole, con dietro al culo un sarlo lucidamente, concretamente, tutti insieme,<br />

bel po’ di metri cubi di lamiera più o meno ele- anche solo per un minuto, non lo sopporteremgantemente<br />

lavorata. Ed anche perché decine mo più e le cose cambierebbero al volo.<br />

di migliaia di automobili che si affollano per le Non c’è dubbio, il trasporto privato nelle città,<br />

strade hanno portato ad una velocità di sposta- così come si da oggi, costituisce un capitolo fonmento<br />

che, nelle ore di punta, è forse inferiore damentale nella grande storia dell’imbecillità<br />

a quella di una carrozzella tirata da un buon umana .......”<br />

cavallo.<br />

Emilio Tadini<br />

Gli aspetti socio-economici<br />

Spostare 10.000 persone al gior- decibel. Il livello acustico medio<br />

<br />

nelle aree urbane italiane supe-<br />

o a un tram comporta la non ra i 61 decibel; la riduzione di pressioemissione<br />

di 35.648 tonnellate/ <br />

anno di ossidi di azoto e 1.846 <br />

<br />

ipertensione arteriosa con un costo evita-<br />

<br />

<br />

<br />

- Spostare 10.000 persone al giorcarcinoma,<br />

7 casi di broncopneumopatia <br />

<br />

a un tram con una velocità com-<br />

costo per il servizio sanitario pari a circa merciale di 25km/h comporta<br />

un guadagno di tempo minimo<br />

Spostare 10.000 persone al gior- pari a 2,2 minuti/viaggio per un<br />

<br />

totaledi 264.000 ore/anno.<br />

o a un tram comporta una ridu- <br />

zione della pressione acustica, <br />

entro 500 m dall’infrastruttu- di euro/anno da aggiungere alla produra<br />

e dalle vie contermini, di 11 zione locale e quindi al PIL.<br />

29<br />

apr 12


Gli aspetti ambientali<br />

Il tram di Padova: l’esercizio corretto<br />

Per avere un’idea corretta di come dovrebbe essere il funzionamento<br />

ottimale di una moderna tranvia piuttosto che<br />

riferirsi a dati teorico-progettuali che spesse volte non trovano<br />

riscontro nella realtà operativa (il caso di Messina è<br />

sotto gli occhi di tutti – 6 vetture in linea invece delle previste<br />

14, frequenza di 15/20 minuti invece di 7 minuti, sistema<br />

di priorità semaforica non completato etc.), si è preferito<br />

<br />

Bilancio consolidato 2010 APS Holding SPA – Padova).<br />

La nuova tranvia di Padova, tra l’altro, presenta dati trasportistici<br />

assolutamente paragonabili con quelli di Messina<br />

(bacino d’utenza, sviluppo della linea, caratteristiche del materiale<br />

rotabile etc.).<br />

Ecco alcuni numeri:<br />

<br />

- (*) previsione<br />

<br />

<br />

<br />

Ciò è imputabile al passaggio dall’esercizio provvisorio par-<br />

<br />

ziale del 2009 all’esercizio “a regime” del 2010 con un in-<br />

cremento di oltre 2 milioni di passeggeri e di circa 236.000 <br />

costi di gestione del tram.<br />

km di percorrenza. I dati 2009 sono, per inciso, paragonabili<br />

(seppur migliori) ai dati della tranvia di Messina, dove, a<br />

È interessante notare come si passi da un saldo negativo parecchi anni dall’entrata in esercizio il servizio invece di<br />

del conto di gestione (differenza tra ricavi e costi) dell’anno entrare “a regime” assume connotati sempre più provvisori<br />

2009 ad un saldo positivo dell’anno 2010.<br />

<br />

30<br />

apr 12<br />

società<br />

?<br />

Il dilemma:<br />

tram o non tram<br />

Secondo un’analisi condotta dal Centro di progettazione <br />

per la sostenibilità della Scuola di Architettura di Vancouver, i emissioni complessive di anidride carbonica per otto diffe-<br />

tram moderni rappresentano l’opzione migliore in termini di renti mezzi di trasporto; i valori numerici indicano le emissio-<br />

<br />

ni di CO2 (grammi di CO2/passeggero x miglio percorso).<br />

e di costi nell’arco dell’intero ciclo vitale del mezzo.<br />

Trolleybus: autobus elettrici su gomma con recupero di energia in frenata.<br />

Skytrain: treni automatici che viaggiano su rotaie in sopraelevata.<br />

LRT (light rail train): veicoli su rotaia articolati che viaggiano su corsie dedicate e<br />

banchine di stop elevate rispetto al livello stradale.<br />

BRT: Autobus diesel articolati Diesel Bus: Autobus diesel di dimensoni standard.<br />

Toyota Prius: auto di media taglia a motore elettrico ibrido.<br />

Ford Explorer: SUV di media dimensione con motore a combustione interna.<br />

<br />

trasportino un numero di utenti medio) per spostare ogni singolo<br />

passeggero di un miglio, mostra come un tram moderno<br />

consumi solo 0,11 kiloWatt/ora; a seguire i LRT con 0,13 kWh,<br />

il treno sopraelevato con 0,30 kWh e quindi il trolleybus con<br />

<br />

stacco notevole (1,42 kWh per passeggero-miglio).


Il trend nelle altre città e nazioni<br />

PADOVA: È in esercizio da pochi anni la nuova linea Tutta la sede è riservata esclusivamente alla linea. Gli incro-<br />

tranviaria, SIR1, (Pontevigodarzere – Guizza) il cui tracciato ci a raso con la rete stradale invece sono regolati da sema-<br />

è di 10,4 km con 24 fermate e con circa 7 km di sede profori asserviti. La velocità massima raggiungibile è pari a 70<br />

pria protetta; è prevista la realizzazione di altre linee: la SIR km/h mentre la velocità commerciale è pari a 24,95 km/h.<br />

2 (Ponte di Brenta Sarmeola), in fase di progettazione e già PALERMO: Sono in fase di realizzazione le nuove linee<br />

<br />

tranviarie cittadine; il progetto prevede la costruzione di<br />

di 12,6 km con 25 fermate e la SIR3 (Stazione – Voltaba- tre differenti linee per collegare le periferie al centro citrozzo)<br />

di 5,4 km con 12 fermate.<br />

tadino e, più in particolare, alle principali stazioni del pas-<br />

MESTRE – VENEZIA: Il Comune di Venezia ha ot- sante ferroviario. La linea 1 unirà il quartiere di Roccella<br />

- alla Stazione centrale. Le linee 2 e 3 avranno parte del <br />

nanziamento di un progetto che prevede la realizzazione percorso sovrapposto: la linea 2 condurrà dal quartiere<br />

di circa 20 Km. complessivi di linea tranviaria che collega i Borgo Nuovo alla Stazione Notarbarolo, mentre la linea 3<br />

nuclei della terraferma veneziana Favaro Mestre e Marghe- condurrà dal quartiere San Giovanni Apostolo alla Staziora<br />

arrivando sino a Venezia lungo il ponte translagunare. In ne Notarbarolo, come la linea 2, attraversando in parte la<br />

particolare il sistema in via di realizzazione prevede: la linea circonvallazione. Per quanto riguarda la linea 3 si è previsto<br />

Favaro Mestre – Venezia per un totale di circa 14 chilome- <br />

tri e 23 fermate complessive; la linea Mestre – Marghera da poter avere maggior interscambio con gli altri trasporti<br />

per un totale di 6 chilometri e 15 fermate complessive. pubblici, quali gli autobus e il passante ferroviario e colle-<br />

FIRENZE: È già in esercizio, dal 14 febbraio 2010 la nuogare anche l’Università. È prevista quindi una forte integrava<br />

linea T1 estesa 7,4 km, con 14 fermate compresi i capizione delle linee dei tram con le stazioni del servizio ferrolinea.<br />

Parte da Scandicci, dove è ubicato anche il deposito- viario metropolitano. La linea 1, alla progettazione attuale,<br />

<br />

non incrocia in alcun punto le linee 2 e 3, ma è previsto,<br />

<br />

in futuro, un collegamento tra le linee, per questo motivo<br />

Greve entra nel Comune di Firenze e percorre viale Nenni, <br />

viale Talenti e via del Sansovino. Dopo piazza Paolo Uccello ed capannone di lavaggio mezzi.<br />

<br />

IN EUROPA questo trend di realizzazione di nuove e<br />

Parco delle Cascine lungo via Stendhal e viale degli Olmi. moderne linee tranviarie è molto più forte e consolidato;<br />

Da piazza Vittorio Veneto prosegue lungo viale Fratelli Ros- basti pensare che, solo in Francia, diciassette città hanno<br />

selli, via Jacopo da Diacceto e via Alamanni, dove si do- già in esercizio reti di tram moderni, con vetture articolate<br />

vrebbe ricongiungere con il percorso della futura linea T2, a pavimento ribassato e sono in previsione nuovi amplia-<br />

all’altezza della stazione ferroviaria di Santa Maria Novella. menti: Lilla, St.Etienne, Marsiglia, Nantes, Grenoble, Parigi,<br />

Nei primi 10 mesi di esercizio i passeggeri trasportati sono Strasburgo, Rouen, Montpellier, Orleans, Lione, Bordeaux<br />

stati oltre 7.000.000, dato ritenuto “un successo, oltre ogni (in questa città si sta sperimentando per la prima volta un<br />

più rosea previsione”. Le corse nei giorni lavorativi sono tipo di alimentazione elettrica non aerea ma dal pavimento<br />

effettuate ogni 4 minuti dalle 7.30 alle 20.30, ogni 6 minuti<br />

dalle 5.30 alle 7.30 e dalle 20.30 a 00.30. Il tempo necessario<br />

per percorrere tutta la linea è pari a circa 23 minuti.<br />

stradale), Tolone, Valenciennes, Mulhouse, Nizza, Le Mans.<br />

Il 5 novembre 2011 sono iniziati anche i lavori per la realizzazione<br />

della seconda linea, T2, (Aereoporto Firenze Peretola<br />

– Santa Maria Novella) estesa circa 7 km con 13 fermate.<br />

È prevista ed in fase di progettazione esecutiva una<br />

Viene quindi lecito e spontaneo<br />

chiedersi, pensando alla tranvia<br />

di Messina:<br />

terza line, T3, che dall’ospedale di Careggi si collega con la non funziona il sistema<br />

stazione di Santa Maria Novella passando per la Fortezza<br />

da Basso per una lunghezza di circa 4 km e 10 fermate. (inteso come sistema di trasporto)<br />

BERGAMO: - o non funziona chi lo gestisce<br />

mente in esercizio la n uova linea tranviaria (Stazione FS-<br />

Albino), una metrotranvia a doppio binario con una lunghezza<br />

di 12,5 km, sedici fermate compresi i capilinea.<br />

e quindi la città?<br />

31<br />

apr 12


on english I<br />

società<br />

di Carmelo Sardo<br />

Sono sicuro<br />

che poi<br />

ritornerò...<br />

Il dolore e l’emozione per Lucio Dalla<br />

e il ricordo per la morte di Battisti, De Andrè e Gaber<br />

The sorrow<br />

and the emotion<br />

for Lucio Dalla and<br />

the memory for the passing<br />

of Battisti, De André,<br />

Gaber<br />

32<br />

apr 12<br />

am sure<br />

I will be back<br />

some day...<br />

http://youtu.be/EgPjj1DEwIQ<br />

Lucio Dalla, Dammi prima un bacio<br />

“La vita è solo un sogno, è una partenza o un ritorno, non lo so”, cantava<br />

Lucio Dalla in uno dei suoi pezzi più struggenti e melodiosi. Sembrava<br />

parlasse con l’aldilà e immaginava il percorso del suo cuore vagabondo<br />

che “era stato due tre volte in cielo”, e aveva fatto “tutto il cielo a piedi”.<br />

Voleva prenderselo lui il cielo, prima che accadesse, di metafora in metafora,<br />

il contrario. Si era andato a fare un giro, per vedere come fosse il viaggio<br />

prima del termine. Accarezzava la morte, ne elaborava i contorni, guardava<br />

oltre e s’innamorava di una visione, di un’idea e la consegnava con un sorriso<br />

che accendeva i suoi occhi sornioni e allargava la sua faccia buona e barbuta.<br />

Come quando cinque anni fa, lo incontrai nel camerino dell’auditorium della<br />

Conciliazione, a Roma, prima di un memorabile concerto con la Royal philharmonic<br />

orchestra di Londra a favore del Fai, il Fondo ambiente italiano. Mi<br />

concesse una lunga intervista televisiva che per tiranne ragioni di tempo, nel<br />

servizio che confezionai per il tg5 potei utilizzarne solo un minuto e mezzo.<br />

<br />

in one of his most aching and melodic songs. It seemed he talked to the afterlife<br />

imaging the course of his wandering heart that “had been two or three times in the<br />

sky” doing “all the sky on foot”.<br />

He wished he had caught the sky before the opposite could happen, just to speak in metaphors. He went<br />

for a walk to see how it was the journey before the end.<br />

He caressed death examining its features, he looked beyond falling in love with a vision or an idea he<br />

communicated with a smile lightening his sly eyes and enlarging his good bearded face. As when I met<br />

<br />

-<br />

ble charity concert with the London Royal Philharmonic Orchestra, in favour of the FAI, the Fund for the<br />

Italian Environment. He granted me a long TV interview, and I made a report for the Italian channel5<br />

news, but, for television time reasons, I was able to use only one minute and half of it. The song titled<br />

“Sicilian”, one of his many hits, had just come out, and I immediately showed off my origins with pride,<br />

thanking him for paying homage to our land, and not only through that song. Then, when I told him my<br />

name - since I can hardly be mistaken for a Friulian – I surprised him, getting a plain exclamation: “Ahhhh,<br />

like my Carmelo….”.


Lucio Dalla<br />

Era da poco uscita “Siciliano”, uno dei suoi tanti successi, ed esibii subito le mie origini<br />

inorgogliendomi e ringraziandolo per l’amore tributato alla nostra terra, e non<br />

solo con quella canzone. Poi quando svelai il mio nome di battesimo, che non mi si<br />

può certo scambiare per un friulano, lo sorpresi e gli rubai una larga esclamazione.<br />

“Ahhh, come il mio Carmelo….”<br />

Canticchiò lì, davanti a me e al mio cameraman, la strofa che chiude il pezzo, battendosi<br />

il tempo con le dita paffute contro il tavolo dietro al quale era seduto.<br />

“…Carmelo dorme ai piedi del vulcano, il vento che aveva tra<br />

i capelli adesso lucida le stelle, negli occhi ha un sogno metropolitano,<br />

e un vulcano piano piano che si accende...sono siciliano,<br />

nord-africano…un pò norvegese…ma comunque siciliano…”<br />

Non so a voi, a me sembra il manifesto poetico di un’identità.<br />

Gli chiesi poi se nella sua sterminata opera vi fosse una canzone,<br />

una su tutte, da isolare come colonna sonora della vita,<br />

della sua vita.<br />

Non esitò.<br />

“…Anna avrebbe voluto morire….Marco voleva andarsene<br />

lontano…qualcuno li ha visti tornare tenendosi per<br />

mano…”<br />

Poi nel bel mezzo del concerto, introdusse uno dei suoi<br />

capolavori con una teoria sulla morte che quella sera,<br />

lo confesso, ascoltandolo dentro a una profonda emozione,<br />

pensai che se mai un giorno, lontanissimo sperai,<br />

mi fosse capitato di dover raccontare giornalisticamente<br />

il suo addio, mi sarei ricordato di quel discorso<br />

e lo avrei utilizzato come testamento ideologico<br />

di un grande artista.<br />

<br />

Bologna - the last goodbye<br />

He began singing softly, just in front of me and track, his life in this case. He didn’t hesitate. “… I know I will have to go some day… but<br />

my cameraman, the ending verse of that song, “… Anna wished she could be died… Marco when that day will arrive, I am sure, then, I will<br />

beating the time against the table he was sitting wished he could be faraway… somebody saw come back… maybe my being here is already<br />

at, with his chubby hands.<br />

them coming back hand in hand…”.<br />

a return… but if it isn’t so, I will come back and<br />

Then, right in the middle of the concert, he in-<br />

troduced one of his masterpiece through a the-<br />

the volcano, the wind before blowing ory on death, that, I must confess, moved me<br />

in his hair, now is polishing the stars, particularly that night, making me think that If<br />

he bears in his eyes a metropolitan one day (as far as possible, I hoped) I had been<br />

dream and a volcano lighting little by given the opportunity to write an article telling<br />

little… I am Sicilian, North African, his farewell, I would have brought to mind those<br />

somehow Norwegian… but Sicilian words, using them as the ideological will of a<br />

anyway…”.<br />

great artist. That day wasn’t so distant, as I had<br />

I will be an angel… maybe a little bit taller and<br />

prettier… as the angels are…”.<br />

And then he began: “If I was an angel, who<br />

knows as I would look like… tall, blond, invisible,<br />

how awesome I would be…”.<br />

Maybe Lucio has already come back. Maybe<br />

only his body has gone and he is enjoying him-<br />

<br />

-<br />

ved and then abandoned…” just as his dancer<br />

<br />

-<br />

I don’t know what it does mean to you, but to in the archives of Mediaset network drawing za <strong>Mag</strong>giore among the moved crowd and the<br />

me it seems the poetic manifesto of an identity. out the tape recording his concert and interview, people raising their voices to the sky, singing “I<br />

Then, I asked him if among his endless songs remembering too early this great artist with its don’t have a real family, and Piazza Grande is<br />

there was one to be considered as a life sound own words full of foreboding.<br />

my home…”, are still imprinted in my eyes.<br />

33<br />

apr 12


on english<br />

34<br />

apr 12<br />

società<br />

Quel giorno non era lontanissimo, come ha riservato alla mia professione. Nei pri-<br />

invece speravo.<br />

mi anni milanesi, mi son toccati nel breve<br />

Solo cinque anni dopo ho dovuto tirare volgere di quattro mesi, Lucio Battisti e<br />

fuori dagli archivi di Mediaset il nastro Legati dalla malattia<br />

con quell’intervista e quel concerto, e nell’atroce destino che ce li ha portati via<br />

troppo presto omaggiare nel ricordo il l’uno a cinquantacinque, l’altro a cinquan-<br />

grande artista, con le sue parole cariche tanove. Avvolta nel mistero, come il suo<br />

di mesto presagio.<br />

ultimo pezzo di vita, la tragedia di Battisti.<br />

<br />

“...lo so che anch’io un giorno dovrò agosto del ’98, che era stato ricoverato<br />

andarmene…ma quando capiterà<br />

Essere<br />

Sono sicuro<br />

donna sono sicuro che poi ritornerò…<br />

<br />

che poi chissà se già questo mio essere qui<br />

l’eleganza<br />

ritornerò...<br />

interiore, non sia un ritorno…ma se non lo è,<br />

la gentilezza dell’animo... tornerò e sarò un angelo…magari<br />

un pò più alto e più bello…come<br />

all’ospedale san Paolo. Non un bollettino<br />

medico, men che meno una dichiarazione<br />

della moglie, di un familiare. Stazionammo<br />

per giorni, con le nostre troupe, le nostre<br />

<br />

-<br />

tizia, una conferma, una smentita. Fino al<br />

gli angeli…”<br />

nove settembre, quando la morte, quella<br />

sì dovettero annunciarla.<br />

E poi attaccò: “se io fossi un angelo, chissà Di lui avevamo vecchi video e poche e<br />

come sarei…alto, biondo, invisibile, che rare foto recenti rubacchiate che mostra-<br />

bello che sarei…”<br />

vano un uomo attempato e ingrassato.<br />

Chissà che non sia già tornato Lucio. E che Ma è nella sua opera che non appassisce,<br />

se ne sia andato solo il suo corpo, e lui per chi lo ha amato e lo ama. E lui sapeva<br />

non si diverta come il suo ballerino che <br />

“vola e balla sul cuore malato, illuso scon- a non morire…”<br />

Mi risuonavano soavi, nel cuore e nelle<br />

Ho ancora negli occhi la bara che scivola orecchie, ancora le canzoni di Battisti - che<br />

<br />

- questo succede quando muore un grande<br />

giore e levarsi al cielo le voci dei bolo- artista - e una sera di quattro mesi dopo,<br />

gnesi che intonano “una famiglia vera e nell’angoscioso freddo milanese di gen-<br />

propria non ce l’ho, e la mia casa è piazza naio, mi telefona il mio direttore, Enrico<br />

grande…”<br />

Mentana: “prenditi una troupe e vai all’isti-<br />

Scena che si perpetua nei frammenti di rituto dei Tumori…grande discrezione mi<br />

cordi che rimbalzano dalla testa al cuore e raccomando…che non lo sa nessuno…<br />

cantano altre morti, altri addii, che la sorte <br />

http://youtu.be/EgPjj1DEwIQ<br />

Lucio Dalla, Dammi prima un bacio<br />

<br />

I am sure<br />

I will be back<br />

some day...<br />

The same scene recurs in slices of memory that showing an elderly man that had grown fat. But to<br />

bounce from head to heart, recalling other deaths, the ones who have been loving and still love him he<br />

other farewells the fate reserved to my career. will remain forever alive in his works. And he well<br />

knew that “to love each other is somehow like blo-<br />

months, I came across the deaths of Lucio Battisti oming, you know, it helps not to die…”. Four years<br />

and Fabrizio De Andrè. They shared the same horri- later, in a bitter cold night of January in Milan, while<br />

ble destiny marked by the illness that carried them Battisti’s songs were still resonating in my ears and<br />

off, at the age of 55 and 59 respectively.<br />

in my heart – as it normally happens when a great<br />

Battisti’s tragedy is shrouded in mystery, as well as artist dies – Enrico Mentana, my editor, called me<br />

the last part of his life. A day by the end of April up: “Collect a troupe and go to the Cancer Ho-<br />

2008, it was suddenly heard he was into San Paolo spital… use discretion… because nobody knows<br />

hospital. Neither a medical bulletin nor a statement about it… De André is dying…”.<br />

by his wife or a family member. We were in front of The way he learnt about it is something never to<br />

the hospital with the troupe hunting for a piece of be asked. Within one hour, I was in Venezian road<br />

<br />

and, unlike Battisti’s case, nobody was there. I was<br />

to 9 September, when they couldn’t but make the <br />

announcement about his dead. We had some old the hospital’s windows where the ghastly neon light<br />

videos and some rare photos, taken shortly before,


Come l’avesse saputo lui, sono cose che non che a ingoiare lacrime. Le stesse lacrime che<br />

si chiedono mai. Un’ora dopo ero in via Ve- <br />

nezian. E al contrario del caso Battisti, non di Giorgio Gaber.<br />

c’era nessuno. Ero l’unico giornalista con Non solo perché fossi legato a lui per ragioni<br />

<br />

affettive intime, che non si raccontano qui. Ma<br />

<br />

per quella sua voce profonda e lieve che alla<br />

la spettrale luce dei neon. Aspettammo in <br />

macchina, col motore acceso per azionare i - <br />

riscaldamenti, la telefonata di un amico che <br />

operava all’istituto dei tumori. Arrivò all’una commozione che ci prese tutti.<br />

e cinquanta.<br />

Un minuto prima il buio aveva tolto il dolore<br />

dagli occhi del grande De Andrè. L’indomani<br />

Mai nessuno l’aveva sentita quella canzone.<br />

Gaber l’aveva incisa poco prima che il cancro,<br />

che non è né di destra né di sinistra, e non<br />

<br />

<br />

<br />

“il sole del buon Dio non dava i suoi raggi” nel guarda in faccia nessuno, lo battesse.<br />

quartiere di Milano est dove sorge sinistra la Un testamento d’amore e di mo-<br />

camera mortuaria che ospitava la sua salma. rale per le future generazioni,<br />

Vennero a frotte, a contendersi un pezzetto per il mondo che verrà.<br />

<br />

“…non insegnate ai bam-<br />

una porta di ferro oltre la quale l’accesso era bini, non divulgate illusioni<br />

<br />

- sociali…ma coltivate voi<br />

renti più stretti. Contro quella porta grigia la- stessi il cuore e la men-<br />

<br />

te, stategli sempre vicini,<br />

Genoa. Poi qualcuno portò una chitarra e “fu- ...amarsi <br />

rono baci, furono sorrisi, poi furono soltanto i resto è niente.”<br />

<br />

Se la vita, come diceva <br />

fremere al vento e ai baci la tua pelle…” Dalla, è un sogno, loro aiuta sai<br />

E noi lì, ad ascoltare, ad annotare, e certo, an- hanno sognato bene.<br />

a non morire...<br />

<br />

<br />

http://youtu.be/AdcT-YsCa74<br />

Lucio Battisti, Amarsi un pò<br />

http://youtu.be/kmhphhmDpC0<br />

Fabrizio De Andrè, La città vecchia<br />

http://youtu.be/IVnPotcVkFQ<br />

Giorgio Gaber, Non insegnate ai bambini<br />

switched on to let the heat work, waiting for the call <br />

of a friend of us working at the Cancer Hospital. It funeral. It happened not only because I was tied<br />

arrived at 1.50 a.m. Just a minute before, the dark to him for intimate private reasons this is not the<br />

numbed the pain in the eyes of the great De Andrè. best place for telling, but also because of the sound<br />

The day after, “the good Lord’s sun didn’t shine” in of his delicate and deep voice that at the end of<br />

the quarter east of Milan where it is the mortuary the funeral service began spreading through the<br />

<br />

<br />

came, contending for a piece of a narrow and long laid his body to rest in front of everybody’s emotion.<br />

corridor ending with an iron door that only Dory Nobody knew that song.<br />

Ghezzi, the sons and the next of kin could cross. Gaber cut it just before the cancer, which is neither<br />

<br />

- right nor left-wing and go ahead, defeated him. It is<br />

res and Genoa’s pennants. Somebody, then, brought a love and moral will to the future generations and<br />

a guitar and “there were kisses, there were smiles, the world to be. “… don’t teach the children, don’t<br />

and, then, there were only bluebottles to see throu- spread around social illusions… but improve your<br />

gh the eyes of the stars your skin trembling for the heart and mind by yourself and be always by them,<br />

wind and the kisses…”.<br />

And we were all there, listening to and writing down<br />

but also chocking back our tears. Just the same<br />

<br />

If life, as Dalla stated, is a dream, they have been <br />

dreaming in the right way.<br />

2. The sign at the entrance of Dalla’s house<br />

<br />

35<br />

apr 12


on english<br />

36<br />

apr feb12 12<br />

società<br />

di Sofia San Martino Foto: Matteo Carnesi<br />

agenzia LiberAmbiente<br />

Comunicazione<br />

È TORNATO<br />

il BARATTO<br />

www.ecopunto.eu<br />

http://www.borghitalia.it/<br />

http://www.liberambiente.com/<br />

A Gangi e Geraci Siculo aperti<br />

<br />

da riciclare e ricevi in cambio alimenti<br />

Nulla di più semplice del baratto Fortunatamente esistono delle ecce-<br />

- zioni in questa Sicilia bloccata dalle<br />

Comuni virtuosi. Questa volta parliamo<br />

di Gangi e di Geraci Siculo,<br />

re rimedio ai nostri sprechi. Ci siamo due antichissimi borghi in provincia di <br />

abituati all’usa e getta sfrenato, agli im- cambiare sistemi e gestioni.<br />

Palermo che hanno da poco aperto<br />

ballaggi inutili da buttare indifferenzia- È naturale che si parli tanto di cosa un “Ecopunto”, dando valore ai<br />

tamente nell’immondizia, eppure sap- non funziona, di cosa va cambiato, <br />

piamo che esistono la raccolta porta a perché bisogna denunciare, aprire gli Si tratta di una “Bottega del baratto”,<br />

porta, la differenziata, il compostaggio occhi e mettere in luce i difetti. un modello operativo elaborato, spe-<br />

dell’umido. Ma sembrano tutte realtà Ma è anche vero che bisogna far corimentato e messo in campo da Li-<br />

lontane dai nostri paesi e dalle nostre noscere e valorizzare queste eccezioberAmbiente, un network focalizzato<br />

<br />

- ni positive, perché potremmo accor- sulla sensibilizzazione, gestione e assi-<br />

pre alle porte e siamo ormai abituati gerci che non si tratta di poche rarità, stenza all’attività di servizi dello svilup-<br />

a vedere i cassonetti strapieni, la spaz- ma di tanti esempi positivi, a cui tutti i po sostenibile.<br />

zatura nelle strade e nessuna traccia paesi, borghi, città della Sicilia dovreb- Nell’Ecopunto si può portare carta,<br />

dei bidoni per la differenziata. bero uniformarsi. Abbiamo già parlato plastica, ferro e alluminio e ricevere in<br />

di Aci Bonaccorsi, unico paese sicilia- cambio pasta, riso, zucchero, conserno<br />

che fa parte dell’Associazione dei ve, fagioli, lenticchie.<br />

TRADE<br />

has come back!<br />

In Gangi and Geraci Siculo they have opened two<br />

<br />

managements there are a few rare exceptions. It is natural to<br />

talk so much about what doesn’t work and what should be<br />

changed, because it is necessary to denounce, to open one’s<br />

eyes and to highlight the lacks. But it is also true that it is<br />

“Ecopoint”: you deliver garbage to be recycled necessary to make people know these positive exceptions and<br />

and receive in exchange some food.<br />

to show off them, because we could realize there is nothing<br />

unusual about it and that there are many good examples all<br />

Nothing easier than trade to overcome the crisis, curing our villages and cities in Sicily should conform to. We have already<br />

waste. We are getting used to an uncontrolled throwaway talked about Aci Bonaccorsi, the one and only Sicilian reality<br />

lifestyle, to useless packings to throw in the bin in an undi- to be part of the “Association of the Virtuous Villages”. This<br />

<br />

time we will talk about Gangi and Geraci Siculo, two very<br />

of the door-to-door collecting, the waste separation, the moist ancient villages in the provinces of Palermo, which not long<br />

waste composting. But it seems to be so distant from our ago have opened an “Ecopoint”, setting a value on their waste.<br />

countries and cities where the garbage alert is always topical It is a “Trade Shop”, an operating model worked out, tried out<br />

<br />

and put into action by “LiberAmbiente”, a network focused on<br />

dustbins, trash in the streets and no evidence of litter bins eco-awareness, management and assistance to the activity of<br />

for the waste separation. Fortunately, in this Sicily frozen by services concerning the sustainable development.


Gangi e Geraci Siculo<br />

Gangi and Geraci Siculo<br />

I Borghi più belli<br />

d’ITALIA<br />

G I angi e Geraci Siculo sono stati insigniti <br />

ricevono in cambio uno scontrino che attesta la quantità <br />

“Borghi più bel-<br />

del materiale depositato. Con i punti accumulati, secondo li d’Italia”, il club che raccoglie piccoli centri<br />

una tabella esplicativa dei valori di scambio, si potranno italiani di spiccato interesse artistico, storico,<br />

ricevere i prodotti alimentari. Si prevede di poter trovare culturale e ambientale molto spesso emarginati<br />

presto solo prodotti Madoniti e di poter dare l’opportu- <br />

nità di ricevere buoni da spendere anche in altri esercizi che rischiano lo spopolamento e ne consegue<br />

di generi alimentari del comprensorio.<br />

<br />

L’Ecopunto di Gangi è stato inaugurato il 21 gennaio ed marginalizzazione del settore turistico.<br />

è il primo centro delle Madonie. L’ha seguito immedia- Anci, <br />

tamente il comune di Geraci Siculo, che ha aperto il suo <br />

Ecopunto il 4 marzo. Entrambi sono stati recentemente raccogliere le esigenze degli amministratori più<br />

insigniti del titolo di “Borghi più belli d’Italia”. La bottega accorti e più sensibili alla tutela e alla valorizzadel<br />

baratto consente non solo di far acquisire alla comune<br />

spazzatura un valore immediatamente tangibile e<br />

fruibile, ma anche di educare il cittadino al rispetto del<br />

territorio e della società, aiutando i comuni aderenti ad<br />

essere in linea con le normative vigenti in materia di ge-<br />

<br />

Ato Palermo 6 Alte Madonie Ambiente<br />

spa e LiberAmbiente hanno raggiunto un protocollo d’intesa<br />

per l’apertura degli Ecopunti in tutti i comuni delle<br />

Alte Madonie per incentivare e migliorare la raccolta differenziata.<br />

Ma la “Bottega del baratto” è già una realtà a Barcellona<br />

Pozzo di Gotto, Sant’Agata di Militello, Roccalumera<br />

(Me), Gela, Niscemi (Cl), Isola delle Femmine, Carini e<br />

Terrasini (Pa).<br />

<br />

<br />

<br />

tessuto urbano, la qualità del patrimonio edilizio<br />

pubblico e privato, la vivibilità del borgo in<br />

termini di servizi e attività per il cittadino.<br />

<br />

-<br />

stica, ma di tutela e recupero di un patrimonio<br />

fatto di memorie artistiche, storiche e umane.<br />

<br />

<br />

Geraci Siculo, Montalbano Elicona, Novara di<br />

<br />

The most beautiful villages<br />

At the Ecopoint you can bring paper, plastic, iron and aluminium and be given in exchange<br />

pasta, rice, sugar, conserves, beans, lentils. People go there, weigh their waste, and receive in<br />

<br />

in ITALY<br />

according to a market value explicatory table, you will be able to receive the food products.<br />

<br />

and to have the opportunity to receive some vouchers to spend also in other grocery Gangi and Geraci Siculo have been awarded the exclusive title of “The most beautiful<br />

shops of the area. The Ecopoint in Gangi has been inaugurated on 21st January and it is villages in Italy”, a club collecting small Italian towns of great artistic, historical, cultural and<br />

<br />

environmental interest, so often disregarded by the streams of tourists and visitors. They are<br />

example, opening its point on 4th March. Both points have been recently awarded the title villages facing depopulation, and that implies a decline bringing about the marginalization<br />

of “The most beautiful villages in Italy”. The trade shop not only allows the common waste of tourist business. The initiative by the “Anci”, the National Association of Italian Cities, was<br />

to acquire an immediately tangible and enjoyable value, but it also trains the citizen to born in March 2001 to meet the needs of those administrators particularly careful and<br />

respect the environment and the society, giving a hand to the adherent villages to be in line sensitive to the protection and improvement of villages. To be a club member, in fact, the<br />

<br />

<br />

-<br />

“Ato Palermo 6”, “Alte Madonie Ambiente spa” and “LiberAmbiente” bric, quality in the public or private architectural heritage, liveableness in terms of services<br />

have concluded an agreement about the opening of Ecopoints in each village of the High and activities to the citizen. It is not an action of tourist promotion, but it aims to protect<br />

Madonie so to boost and improve the waste separation. The Trade Shop is already a reality and recover a heritage made up of artistic, historical and human memories. In Sicily, “The<br />

in Barcellona Pozzo di Gotto, Sant’Agata di Militello, Roccalumera (Me), Gela, Niscemi (Cl), Most Beautiful Villages” are: Brolo, Castelmola, Castiglione di Sicilia, Cefalù, Gangi, Geraci<br />

Isola delle Femmine, Carini and Terrasini (Pa).<br />

Siculo, Montalbano Elicona, Novara di Sicilia, San Marco d’Alunzio, Savoca e Sperlinga.<br />

37<br />

apr feb12 12


38<br />

apr 12<br />

1<br />

ellerì<br />

La rivista<br />

nella rivista<br />

La Rivista Intelligente, detta scherzosamente anche Ellerì, è il web magazine che ho<br />

fondato qualche mese fa, e che ora porto avanti con un gruppo di persone fantastiche.<br />

Abbiamo avuto un insperato successo, abbiamo un certo senso dell’umorismo, e non<br />

ci diamo arie, nonostante il buffo nome. Nel nostro percorso abbiamo incontrato una<br />

sorella cartacea, <strong>Mag</strong>. Che condivide con noi la venerazione per la bellezza e la cultura,<br />

e la voglia di comunicarle al mondo. Tale è l’affinità, che abbiamo deciso di gemellarci. E<br />

d’ora in poi voi lettori di <strong>Mag</strong> troverete, a ogni numero, un inserto di qualche pagina,<br />

con le nostre voci e le nostre parole che spero vi faranno compagnia.<br />

Giovanna Nuvoletti<br />

Una nota<br />

di Andrea Lupi<br />

www.larivistaintelligente.it<br />

letterature<br />

Un due e tre chi ha non ha fatto resti a me, ma chi ha fatto resti con me, che nessuno<br />

sappia chi è, ma non tutti sanno chi mai sarà, la ragazza, la donna, la guapa, mancata,<br />

<br />

dall’alto, l’abuso intercettato, l’odio partito, l’amore ritrovato, il diario scomparso nella<br />

campagna, da leggere con un occhio solo, se no si bagna, parole da seguire con un piede<br />

solo, dest sinist, avanti marsh, un due e tre, con la A e con la E, sotto il tappeto, sotto il<br />

tappo, l’Italia canta, non quella che conta, che non conta più, che sconta l’assenza, o me-<br />

<br />

una mano sola, di una nota sola, quella che nessuno nota, il do senza des, ma che desse,<br />

ovvero prendesse, purché togliesse il cappello dalla sedia, disoccuppandola, disoccupiamola,<br />

disoccupiamolo, il cappello, il gigante, il suo castello, il fagiolo magico, che cresce in<br />

una sola notte e diventa maggiorenne dopo mezzanotte, per un’ora ancora, aspettando<br />

che apra la discoteca, non più proibita, non più agognata e nemmeno invidiata, da un<br />

<br />

ieri si oggi pure, ieri a te oggi pure, ma la nota nessuno la nota, al crollo a mezzogiorno<br />

<br />

ma, per carità, senza la maiuscola, toglie la banana dalla fondina e scrive in rima le memorie<br />

di un ottuagenario, di memoria corta, di gambe corte, di naso lungo, la memoria<br />

<br />

<br />

-<br />

ranza, un due tre prova o un due tre stella, ora chi occuperà la più bella, chi sognerà il<br />

sogno del giardino, chi aprirà il cancello, chi allontanerà il becchino, chi celerà l’anello,<br />

chi aspetterà in piedi il mattino, un due tre la nebbia sale all’orizzonte e mentre scruti il<br />

mare inciampi sulle macerie, sorridi e pensi, basta cercare, basta aspettare, basta spera-<br />

<br />

trasformare, se niente si può creare e tutto si può distruggere, o quasi tutto è da ridere<br />

meno le cose serie e, intanto, sulle macerie arriva la pioggia, buon segno, dici, no ricordi,<br />

rivedi la nota che nessuno nota, la mano che nessuno stringe, il tempo che nessuno<br />

<br />

ha fatto resti con me.


società<br />

2<br />

Il Gattopardo<br />

è duro a morire<br />

di Giorgio Cavagnaro<br />

Temo che l’Italia resterà sempre molte lunghezze indietro, perché è gattoparda e autolesionista<br />

dentro. Non ha maturità politica, ma forti dosi di anarchismo ignorante<br />

e velleitario. La Chiesa non ha mai pagato una lira (!) che è una, di tasse, e adesso che<br />

qualcosa si smuove e c’è chi tra mille, motivate cautele riesce a cambiare qualcosa,<br />

tutti a dargli contro. La verità è che Berlusconi rappresenta, ancora oggi, la maggioranza<br />

degli italiani meglio di chiunque altro, si proclamino essi di sinistra o di destra.<br />

Il ribellismo sterile e parolaio, che appartiene anche alla fascia radicale della sinistra<br />

italiana, è un ostacolo al rinnovamento reale della società. E di fatto impedisce quei<br />

cambiamenti, magari piccoli ma di sostanza, che consentono alle fasce deboli di conquistare<br />

spazi di miglioramento autentici in quanto possibili. Di ciò sono convinto.<br />

Un altro esempio? Un uomo è caduto da un traliccio dove era salito per sostenere<br />

una causa, giusta o sbagliata che fosse. Merita rispetto. Non lo merita invece chi<br />

vuole farne un eroe o un coglione, a seconda della convenienza politica. Ma è quello<br />

che sta avvenendo, guardando un pò in giro per il web.<br />

La canzone di Alice<br />

di Flaminia Cavagnaro<br />

Nel mio mondo ideal<br />

Le bestiole anche lor vivrebbero in casette<br />

ben vestite in guanti con scarpette<br />

nel mio mondo ideal<br />

<br />

per distrarmi passerebbe l’ore<br />

chiaccherando nel mio mondo ideal<br />

Gli uccellini sempre allegri affabili e carini<br />

canterebber l’arie di Puccini<br />

in quel mio mondo ideal<br />

Se un ruscello odi mormorar<br />

potrai capir che cosa vuol parlar<br />

Che bellezza se sapessi<br />

che quel mondo delle meraviglie c’è!<br />

3<br />

39<br />

apr 12


40<br />

apr 12<br />

4<br />

ellerì<br />

<br />

che sconvolsero il mondo<br />

di Giorgio Cavagnaro<br />

www.larivistaintelligente.it<br />

spettacolo<br />

L’impresa suprema sta per essere compiuta.<br />

Non un gioco di società, non un divertissement per sfaccendati, non un trastullo<br />

per “cinéphile” della domenica. Qui si va all’osso, all’essenziale, al distillato della<br />

settima musa. Qui si esce allo scoperto e si dichiarano in pubblico (e che pubblico)<br />

<br />

<br />

e quando siete usciti, rasentando il suolo senza toccarlo, ne eravate un’altra. Totalmente<br />

diversa, rinnovata nello spirito e pronta ad affrontare le quotidiane ambasce<br />

con ben altro piglio. O magari annientati, tramortiti, schiantati da ciò che avevate<br />

visto e non ritenevate possibile neanche immaginare.<br />

Questi, sono i miei:<br />

1. Bambi<br />

Quel giorno conobbi l’angoscia, il dolore, l’amara realtà della perdita, dell’abbandono.<br />

Ricordo vagamente un incendio, dei richiami concitati, la calma della tragedia<br />

compiuta. Non ero più un bambino.<br />

2. 2001, Odissea nello Spazio<br />

All’uscita rimanemmo, io e i miei compagni d’avventura quindicenni, almeno due<br />

ore davanti al cinema, per la prima volta a discutere animatamente di scimmie,<br />

monoliti, calcolatori e relatività, senza aver capito assolutamente niente.<br />

3. Ultimo Tango a Parigi<br />

Bellezza, peccato, sesso, decadenza, morte. E una musica struggente che ti accompagnava<br />

per strade sconosciute, mai percorse, col cuore in gola per il senso di colpa<br />

e la voglia di diventare grandi per viverle davvero, quelle cose.<br />

4. Fellini Roma<br />

La tua città come non l’hai vista mai. O forse sì, l’hai intravista, ma fugge di nuovo,<br />

eccola lì, tra una puttana sull’Appia Antica e una magnata in trattoria, molle e cattiva<br />

<br />

5. Trainspotting<br />

<br />

stare. Cambiare, scegliere un mutuo, la famiglia, un maxitelevisore del cazzo. O no?


letterature<br />

5<br />

C.V. (c.v.d.)<br />

di Gea Polonio<br />

Nata nel vento negli anni cinquanta<br />

Cresciuta tra libri e banchi da bar<br />

Cantavo in francese di chiari di luna<br />

E penne per scrivere<br />

Curiosa di parole e concetti<br />

Ascoltavo le nonne narrare<br />

Di guerre lontane ché quella vicina<br />

Era troppo vicina<br />

Il Viola<br />

è di moda due volte:<br />

una, in questa stagione dell’anno -<br />

l’altra - allorché un’anima apprende<br />

d’essere Imperatrice.<br />

Il gatto mi odiava (il cane no)<br />

Mi raccontavo storie minute<br />

Di case nelle cose nelle case<br />

Saltavo la corda<br />

Studi classici, più o meno<br />

(a me mi frega la noia)<br />

lingue imparate come musica<br />

sono intonata<br />

ho odiato essere incinta<br />

ma ho partorito allegra<br />

rendo bene nelle emergenze<br />

(una donna intensa)<br />

resistente e molto snodata<br />

bestia da soma e da traino<br />

(adesso non proprio così<br />

mi fa male una spalla)<br />

però sono ancora curiosa<br />

e mi piace imparare cose nuove<br />

piaccio a vecchi animali e bambini<br />

(un pò meno agli altri)<br />

so cambiare una presa e ricamare<br />

fare iniezioni e découpage e ricerche<br />

so cucinare fare il pane ho fantasia<br />

<br />

disordinata e precisa<br />

sono un diesel testardo<br />

<br />

ah, dimenticavo, non so quanto conti:<br />

non sono frigida.<br />

41<br />

apr 12


42<br />

apr 12<br />

il personaggio<br />

di Chiara Casablanca<br />

L’eccezione<br />

chiamata Ragusa<br />

Il sindaco di Ragusa<br />

<br />

Uno scorcio di Ragusa<br />

L’opinione generale attuale è che<br />

la Pubblica amministrazione sia<br />

sempre più distante dal territorio e<br />

poco attenta ai bisogni dei cittadini.<br />

ho deciso di candidarmi in consiglio<br />

comunale con l’obiettivo d’intendere la<br />

politica in modo diverso, ispirandomi al<br />

pensiero di Don Sturzo e De Gasperi.<br />

Fortunatamente esistono diverse eccezioni. Dopo l’esperienza in qualità di consigliere<br />

Tra queste, quella del Comune di Ragusa comunale sono stato vicesindaco all’età di<br />

dove il sindaco <br />

, ha messo 28 anni, presidente del consiglio provinciale<br />

in campo iniziative volte alla valorizzare del <br />

territorio.<br />

Ho chiuso il primo mandato nel 2011 e da,<br />

pochi mesi, ho avuto il piacere di essere<br />

riconfermato, con un consenso crescente,<br />

passando da 19.000 a 24.000 voti.<br />

<br />

Parliamo di raccolta differenziata,<br />

Mi occupo di politica e ne sono affascinato realizzazione di centri di aggregazione,<br />

già dall’età di 16 anni. Sono stato segretario parchi gioco e aree verdi.<br />

Giovani di Democrazia cristiana e, dopo <br />

Tangentopoli, scosso dalle tante polemiche,


Negli ultimi 6 anni la raccolta differenziata dei cittadini. L’associazione è nata in seconda, dopo Matera, per la presenza<br />

porta a porta ha avuto un evidente provincia di Ragusa, coinvolgendo di turismo internazionale, con un ottimo<br />

incremento: dalla prima raccolta, pari alcuni consiglieri comunali, provinciali ritorno d’immagine (tra l’altro sono state<br />

al 3-4%, abbiamo raggiunto il 22% e moltissimi uomini della società civile, <br />

coprendo circa .<br />

raggiungendo in pochi mesi quasi 500<br />

<br />

iscritti (e tutto ciò al di là degli steccati di Giovani e anziani: quali soluzioni<br />

zone in cui c’erano dei campetti crollati destra e di sinistra). Ad Agrigento esiste propone il comune di Ragusa per<br />

da ben 15 anni e grande attenzione è una “consorella”, Patto per il Territorio, valorizzare e tutelare i soggetti più<br />

stata dedicata a ripristinare le aree verdi con il medesimo obiettivo di rilanciare <br />

pubbliche come Villa Margherita e i il territorio a livello politico e culturale.<br />

Giardini Iblei. Questi ultimi, in pessimo Stiamo lavorando insieme (e con altri Quando una città cresce e crescono<br />

stato, sono stati rivalorizzati con una soggetti politici della nostra isola) per <br />

<br />

creare una confederazione siciliana la realizzazione di aree verdi e isole<br />

di associazioni, gruppi, movimenti per pedonali, il miglioramento interessa non<br />

che abbiamo demolito) e vari interventi partecipare attivamente alla vita politica. solo gli anziani, ma in prospettiva i giovani:<br />

sono stati fatti in Corso XXV <strong>Aprile</strong>. Non siamo contro nessun partito, un investimento per le nuove generazioni<br />

<br />

anzi vogliamo essere un supporto per con più opportunità d’occupazione.<br />

e contribuito alla pedonalizzazione. Al facilitare il dialogo tra cittadini e politica. Abbiamo speso circa 20 milioni di<br />

centro di Marina di Ragusa abbiamo<br />

<br />

<br />

Il sito internet istituzionale del comune e scuole: campi ancora in terra hanno<br />

sotto la Torre Normanna (e vicino al <br />

<br />

<br />

la piscina comunale, sono stati realizzati<br />

e portarla nuovamente in evidenza. sezione “Filo diretto con il Sindaco”. interventi di messa in sicurezza in diversi<br />

<br />

e ampliato il lungomare. Al momento ci Sì certamente, tra l’altro per un comune<br />

sono lavori in corso a Ragusa superiore <br />

<br />

aggiornato e con tutti i dettagli. Può farlo<br />

e abbiamo avviato la progettazione solo chi non ha niente da nascondere.<br />

anche per Piazza Libertà.<br />

Nello spazio “Filo diretto con il Sindaco”<br />

ricevo tantissima posta. E rispondo a<br />

Si parla tanto di sprechi di denaro tutti. Il numero delle e-mail pervenute<br />

pubblico, di amministrazioni che si ed evase è passato da 284 nel 2007, a<br />

allontanano sempre più dai cittadini. Si un totale di 1127 nel 2011. Ho anche<br />

evidenziano le buone prassi del Nord <br />

e ben poco si racconta dei comuni<br />

virtuosi del Sud.<br />

sostenitori e riesco a interagire bene.<br />

<br />

Ragusa e turismo: quali strategie ha<br />

adottato per promuovere le bellezze<br />

<br />

<br />

Io guido una Ford Fiesta da 4 anni, vinta<br />

a un sorteggio della Croce Rossa, non<br />

mi avvalgo di consulenti ed esperti<br />

a pagamento, ma a titolo gratuito, e<br />

solo quando serve per singoli progetti.<br />

Percepisco molto meno rispetto alle<br />

indennità parlamentari, ma da gennaio<br />

ho devoluto 1000 euro alla Caritas, a<br />

sostegno delle famiglie bisognose, e<br />

continuerò a farlo per tutto il <strong>2012</strong>. A<br />

ottobre abbiamo costituito l’associazione<br />

culturale Territorio che si occupa di<br />

cultura, politica e aggregazione: ciò<br />

che manca nel nostro paese è il<br />

coinvolgimento e la partecipazione<br />

Dal punto di vista turistico sono più<br />

che soddisfatto: abbiamo realizzato il<br />

porto di Marina di Ragusa in 3 anni e<br />

mezzo, ad oggi uno dei porti turistici più<br />

importanti del Mediterraneo. Inoltre,<br />

grazie a una serie di interventi di oltre un<br />

milione di euro (tra cui l’eliminazione di<br />

<br />

del lungomare) Ragusa ha ottenuto<br />

la Bandiera blu da circa 3 anni. La città<br />

aveva già il riconoscimento dell’Unesco,<br />

ma da solo non bastava: ora è diventata<br />

43<br />

apr 12


on english<br />

44<br />

apr 12<br />

magnifica Sicilia<br />

di Cinzia Ciavirella<br />

I TESORI DELL’ISOLA<br />

gli ARTIGIANI<br />

Quale vivaio di recenti o rigenerate<br />

fabbrilità è tuttora la Sicilia!<br />

Dai ceramisti di Santo Stefano<br />

di Camastra e di Caltagirone,<br />

che nel solco del passato camminano<br />

con passo sicuro, ai segantini<br />

di Comiso, abili a trattare il marmo<br />

con virtuosità di scultori; dai corallari<br />

di Trapani alle tessitrici e merlettaie<br />

ericine; dai falegnami bagherioti<br />

di bambole e pupi ai fabbri giardinesi<br />

di ferro battuto, ai carradori palermitani<br />

e catanesi... dovunque telaio<br />

e pialla, scalpello e tornio, sotto<br />

l’impulso di un braccio femminile<br />

o maschile, fanno ancora udire<br />

la loro musica propiziatoria, parlano<br />

un linguaggio di saviezza e salute<br />

in un mondo e in un tempo<br />

che per molti versi sembrano<br />

averlo disimparato.<br />

(G. Bufalino, 1985)<br />

In this issue, <strong>Mag</strong> carries<br />

on its journey inside the “REI”,<br />

the Register for Immaterial Heritage.<br />

We will go exploring Sicilian<br />

craftsmen, directly from the<br />

“Book of Living Human Treasures”.<br />

THE TREASURES OF THE ISLAND:<br />

the CRAFTSMEN<br />

<strong>Mag</strong> prosegue in questo numero il suo percorso all’interno del “REI”,<br />

il Registro delle Eredità Immateriali. Direttamente dal “Libro dei Tesori<br />

Umani Viventi”, andremo alla scoperta degli artigiani in Sicilia.<br />

<br />

-<br />

boriosi che, come nel Rinascimento, tengono bottega e formano<br />

giovani apprendisti a cui trasmettere il know how del loro ingegno.<br />

<br />

-<br />

mone della loro creatività di generazione in generazione.<br />

<br />

-<br />

nato. Sono sparsi in tutte le province e sono esperti della ceramica,<br />

costruttori di carretti, maestri argentieri o panarari, come<br />

Ermanno Mariano di Alia. La Regione Sicilia, per non disperderli,<br />

<br />

-<br />

materiali, alla voce Tesori umani viventi, in quanto detentori<br />

di particolari conoscenze e abilità da preservare.<br />

What a breeding ground for newborn or restored craftsmanship Sicily still is! From the potters from<br />

Santo Stefano di Camastra and Caltagirone, moving without faltering along the traces of the past, to<br />

the stonecutters from Comiso, as skilful as sculptors at working marble; from the coralcutters from<br />

Trapani to the weavers and lace-makers from Erice; from the carpenters from Bagheria, making dolls<br />

and Sicilian string puppets, to the smiths from Giardini working the wrought iron and the wheelwrights<br />

from Catania and Palermo… everywhere a loom or a plane, a chisel or a lathe, in the hands of a man<br />

or a woman, make us still hear their propitiatory music, speaking words of wisdom and wholesomeness<br />

in a world and in a time seeming in many ways to have forgotten them. (G. Bufalino, 1985)<br />

They are masters at crafting, craftsmen of past times, industrious Sicilians of genius who, as they<br />

did in the Renaissance, train young people in their workshops, handing down the know-how of<br />

their skill. The apprentices are, generally, the sons of the craftsmen themselves whom they hand<br />

on the creativity baton to, through the generations. The island still enumerates countless of gifted<br />

persons in the craftsmanship. Scattered all over the provincial towns, they are specialists in ceramics,<br />

cart makers, masters in silver manufactures, or basket makers, like Ermanno Mariano from<br />

<br />

Register for Immaterial Heritage, under the heading “Living Human Treasures”, being the owners<br />

of a special knowledge and skill to preserve.


I pupi siciliani<br />

Giuseppe Caravella è uno di loro, ha 74 anni e da quando ne aveva<br />

<br />

<br />

continuità della ceramica smaltata, introdotta a Burgio nel XVI secolo. Burgio<br />

dista 80 chilometri da Agrigento e qui i Caravella continuano a modellare e<br />

stagnare le ceramiche secondo le forme e le tecniche apprese dai loro genitori<br />

e maestri. Decorano oggetti d’uso quotidiano con le antiche coloriture<br />

del giallastro per il fondo, del bruno-marrone, del verde, del giallo e dell’azzurro.<br />

La ceramica, d’altronde, è strettamente legata alla Sicilia. La mescolanza<br />

di elementi di terra, acqua e fuoco, connaturati alla stessa natura dell’isola,<br />

evocano un passato antico quanto l’età neolitica, di cui esistono importanti<br />

<br />

-<br />

<br />

-<br />

misti inseriti nel Rei sono tanti. È presente Antonio Piscitello di Santo<br />

Stefano di Camastra, Antonino Aragona, ceramista e ceramologo di<br />

fama mondiale, fondatore del Museo della ceramica, e poi, ancora, Giacomo<br />

Alessi a Mario Iudici di Caltagirone. Quest’ultimo, in particolare, ha legato<br />

il suo nome alla creazione di di cui ha realizzato un intero presepe<br />

<br />

dal XIX secolo nel quartiere degli stovigliai di San Giacomo a Caltagirone,<br />

fondata dal capostipite Mario e recentemente arricchitasi di una raccolta di<br />

pupi siciliani con più centinaia di locandine, scene e cartelloni, riconosciuta<br />

dall’Unesco come patrimonio orale ed immateriale dell’umanità.<br />

Giuseppe Caravella is one of them, he is 74 ramics together with, not less important, Muslim art<br />

years old and he has been working the ceramic since <br />

he was 10. It is some years now, he has also involved Antonio Piscitello from Santo Stefano di Camas-<br />

his 44 year-old son Paolo and together they carry tra is among them, together with the ceramist Anto-<br />

on the family workshop, keeping up the tradition of nio Aragona, a world-famous specialist in ceram-<br />

enamelled ceramic introduced in Burgio in the XVI ics who founded the Ceramic Museum, Giacomo<br />

century. Burgio is 80 kilometres from Agrigento and it Alessi and Mario Iudici from Caltagirone. This<br />

is here that the Caravellas go on moulding and tinning last, in particular, has been linking his name with the<br />

pottery according to the shapes and the craft they creation of some whistles which he made a whole crib<br />

learnt from their parents and masters. They decorate <br />

everyday objects with the ancient colouring of the XIX century, the ancient workshop of the Iudici family<br />

faded yellow for the base, the dark-brown, the green, is documented to be in the quarter of San Giacomo in<br />

the yellow and the blue. Ceramics, besides, is strictly Caltagirone where the crockery makers lived. Founded<br />

related to Sicily. The blend of some natural elements by Mario, the family progenitor, it has been recently<br />

<br />

enriched with a collection of Sicilian string puppets<br />

the island itself, evoke a past as ancient as the Neo- together with hundreds of posters and pictures so to<br />

<br />

be recognized by the Unesco as an oral and immate-<br />

<br />

- rial heritage in the world.<br />

45<br />

apr 12


on english<br />

46<br />

apr 12<br />

magnifica Sicilia<br />

Raffaele La Scala<br />

Il carretto siciliano<br />

I TESORI DELL’ISOLA<br />

gli ARTIGIANI<br />

Il maestro carradore Raffaele La Scala<br />

da quando aveva 5 anni. Era andato a bottega dai maestri di Comiso e poi<br />

a 17 anni, dopo tanto apprendistato, aveva aperto una sua bottega ad Agrigento.<br />

I premi ammonticchiati sono innumerevoli: dalla medaglia d’oro per<br />

<br />

-<br />

<br />

meridionale in occasione di un’esposizione organizzata dalla stessa casa<br />

<br />

in Fiore come migliore esposizione.<br />

Raffaele La Scala è morto sei anni fa, lasciando una rara collezione di cin-<br />

<br />

<br />

<br />

Marcello La Scala, però, spera di dare presto una sede più dignitosa alla<br />

collezione.<br />

“Continuo a portare avanti l’aspetto culturale di questa preziosa risorsa<br />

- racconta La Scala - e nel frattempo lavoro per l’allestimento di una<br />

mostra permanente che non solo ricordi la memoria di mio padre, ma<br />

soprattutto mantenga vivo il ricordo di una grande tradizione della nostra<br />

isola”. Nel centro storico di Palermo, a pochi passi dalla seicentesca chiesa<br />

di San Domenico, si trova, invece, l’azienda artigianale di Antonino Amato.<br />

Nata negli anni Sessanta nei locali del nonno materno, è ormai un punto<br />

di riferimento importante nella produzione e nel restauro di oggetti sacri,<br />

e nella produzione di candelabri, piatti, vassoi, bicchieri, anfore, cornici e<br />

bomboniere.<br />

Tutto eseguito a mano e realizzato in argento 800% e argento 925%. Gli<br />

oggetti sono creati seguendo antiche tecniche di lavorazione e, in particolare,<br />

Antonino Amato si dedica al restauro di opere argentee.<br />

A lui si deve anche la corona e la palma che dal 2001 abbelliscono la statua<br />

di Santa Lucia a Cianciana nella chiesa del Carmine.<br />

Raffaele La Scala, on the other hand, master at cart making, has been manufacturing carts since he<br />

was 5. He was apprenticed to the masters from Comiso and, then, at the age of 17, after many years of apprenticeship,<br />

he set up his own shop in Agrigento. The awards he obtained are countless: from the gold medal,<br />

on the occasion of the 33rd Liege International Exhibition, to be an excellent Sicilian cart maker, to the prize<br />

for the best exhibition during a motor show organized by the Fiat Group Automobiles where he was placed<br />

<br />

49th “Blooming Almond Festival” respectively, for the best exhibition. Raffaele Scala died four years ago, leaving<br />

<br />

some tools he used to work, today being part of an inheritance his son Marcello keeps in Agrigento, in Cavaleri<br />

<strong>Mag</strong>azzeni road. Marcello La Scala hopes indeed to give the collection a proper place as soon as possible. “I<br />

am carrying on the cultural aspect of this treasure – La Scala tells – working at the same time on the creation<br />

of a permanent exhibition so to keep alive not only my father’s memory, but, most of all, the memory of an<br />

important tradition in our island”. In the historic centre of Palermo, very near the seventeenth century church<br />

<br />

-<br />

ther owned, it is now an important reference point in the making and restauration of sacred objects and in<br />

the manufacturing of candlesticks, dishes, trays, glasses, amphoras, frames and party favours. Everything is<br />

handmade with 800% and 925% silver. The items are created according to ancient craft and Antonio Amato,<br />

especially, dedicates himself to the restauration of silver objects. The crown and the palm which the statue of<br />

Santa<br />

Lucia is adorned with in the Carmine’s church, in Cianciana, are the work of him.


on english<br />

48<br />

apr 12<br />

magnifica Sicilia<br />

di Claudia D’Angelo<br />

EDUCARE<br />

all’ARTE<br />

Con la mostra“IllustrAzione”,<br />

la Fondazione Puglisi Cosentino<br />

ha puntato sull’interattività<br />

e investito sui talenti catanesi<br />

la mostra - allestimento<br />

Da qualche anno a questa parte buona parte dei più grandi e riconosciuti musei del<br />

mondo ha iniziato a investire sull’educazione, pensando i servizi educativi come un<br />

<br />

una grande scommessa che in certe realtà straniere può considerarsi vinta e ormai alla base<br />

di ogni ben riuscito programma museale.<br />

La mostra IllustrAzione a nei locali della Fondazione Puglisi Cosentino per l’arte<br />

(dall’11 novembre 2011al 2 marzo), nasce proprio dalla consapevolezza che i libri per l’infanzia<br />

costituiscono probabilmente i primi passi che noi tutti compiamo verso letteratura, storie, forme<br />

e colori e come tali rivestano un altissimo ruolo educativo. La mostra, curata dalla Sezione<br />

didattica della fondazione, mette in esposizione ben 60 opere originali di affermati illustratori<br />

catanesi (Riccardo Francaviglia e Margherita Sgarlata, Santo Pappalardo, Lucia Scuderi e Nadia<br />

Ruju) investendo sulla città e sui suoi talenti per proporre un approccio inedito al disegno<br />

<br />

per scoprire cos’è l’illustrazione e a cosa serve, come si passa dal progetto alla libreria o<br />

semplicemente quali siano gli strumenti dell’autore-illustratore; percorrendo le sale di questa<br />

mostra si è inevitabilmente attirati a scoprirne i retroscena, a esplorare i coloratissimi totem<br />

didattici e a giocare con gli strumenti del mestiere, magari prendendo spunto dalle meraviglie<br />

<br />

ART<br />

EDUCATION<br />

With the exhibition<br />

“IllustrAction”,<br />

the foundation<br />

Puglisi Cosentino<br />

has put a bet<br />

on interactivity<br />

and invested<br />

on talent<br />

from Catania<br />

For some years now, a good deal of the biggest and most acknowledged museums in<br />

the world has been investing on education, considering educational services as an im-<br />

<br />

culture; a big bet to be considered won in some foreign countries and a linchpin, by now,<br />

for every accomplished museological program. The exhibition “IllustrAction”, organized in<br />

Catania (from 11th November 2011 to 2nd March <strong>2012</strong>), in the rooms the foundation<br />

Puglisi Cosentino dedicated to art, comes out from the awareness that books for children<br />

<br />

colours, so to have an extremely important educational role. The exhibition, curated by<br />

the Didactic Section of the Foundation, puts on display as many as 60 original works<br />

by well-known illustrators from Catania (Riccardo Francaviglia and Margherita Sgarlata,<br />

Santo Pappalardo, Lucia Scuderi and Nadia Ruju), investing on the city and its artists to<br />

suggest a new approach to graphic arts: as the title itself brings out, it is an exhibition<br />

<br />

it is used for, the different passages intervening from the project to the bookshop or<br />

just to know what the illustrator’s tools are. Going through the rooms of this exhibition<br />

you can’t but be ravished by the desire to discover what is behind it, to explore the very<br />

coloured didactic totems and even to play with the tools of the trade, maybe inspired<br />

by the wonderful graphics on the walls. Supporting the high educational value of this


La Sezione didattica, promotrice e sostenitrice Bisogna sempre focalizzare: il pubblico a cui ci<br />

dell’alto valore educativo di questo progetto, ha si rivolge, il centro dell’esposizione, gli strumen-<br />

<br />

ti con cui comunicarlo. Nel caso della mostra<br />

di attività di laboratorio curate dagli stessi auto- IllustrAzione lo sguardo si concentra sui libri,<br />

ri in mostra e rivolte ai pubblici di ogni età, de- che sono stati e restano il principale oggetto<br />

dicando ogni incontro a un particolare aspetto di crescita per tutte le età e, aggiungerei, per<br />

l’intero Paese. La Fondazione Puglisi Cosentino <br />

dalla copertina, allo sviluppo dei personaggi, dal- ha sempre avuto a cuore la qualità delle attività<br />

la costruzione del menabò alla pubblicazione. La educative correlate ai grandi nomi che conti-<br />

mostra ha riscosso riconoscimenti, esportando nuano ad esserci nell’altra ala del Palazzo (con<br />

alcune sue tavole alla Biennale di Torino e al Sa- le mostre Costanti del classico nell’arte del XX<br />

lone del libro di Taiwan. A illustrare le premes- e del XXI secolo, Burri e Fontana, Carla Acse<br />

metodologiche e gli obiettivi della mostra cardi) ma, da quest’anno, ha osato di più con il<br />

è Mercedes Auteri, responsabile della Sezione parallelo allestimento dei propri spazi e la scelta<br />

didattica. “Il punto di partenza (la premessa) e il diretta degli artisti coinvolti nel progetto.<br />

<br />

all’arte – spiega Auteri -. Per fare questo, dalla<br />

nascita di questa Fondazione, ho ispirato i nostri<br />

<br />

servizi educativi ad alcuni modelli anglosassoni L’idea è stata quella di investire sulle eccellenze<br />

che hanno raggiunto molto prima dell’Italia la locali in maniera universale. Lucia Scuderi, Santo<br />

consapevolezza che educare attraverso l’arte è Pappalardo, Riccardo e Margherita, Nadia Ruju<br />

una delle più importanti conquiste pedagogiche sono illustratori catanesi che hanno pubblica-<br />

per l’umanità. Pensa che il Brooklyn Museum di to in Italia e all’estero e hanno ricevuto diver-<br />

New York (il primo museo per bambini con lo si premi e riconoscimenti e che dall’apertura<br />

scopo di aiutare il giovane pubblico a capire se della Fondazione sono stati coinvolti nel mio<br />

stesso insieme al mondo in cui vive) è del 1889. programma educativo rivolto al pubblico di<br />

Nel sud Europa esperienze simili sono arrivate ogni età, bambini, famiglie, adulti. Scegliendo di<br />

solo negli anni ’60 e ‘70 del Novecento, nel sud esporre le loro opere ho dato un taglio preci-<br />

Italia invece l’idea di avere all’interno del muso alla mostra volendo privilegiare una fascia di<br />

seo un dipartimento educazione strutturato ed pubblico e un tema precisi. Ci rivolgiamo prin-<br />

cipalmente alle scuole ma anche alle famiglie e<br />

ultimi anni. Nell’organizzare una mostra didat- il tema fondamentale è: l’illustrazione nel libro,<br />

tica, dunque, risulta fondamentale includere un il rapporto tra immagine e testo, come nasce<br />

pubblico vasto e tutelare sempre i visitatori più <br />

piccoli dando loro un punto di vista privilegia- passando per le tavole dell’artista, il menabò,<br />

to sull’arte, sulla storia, sulla cultura in genere. l’editore, la libreria.<br />

project, the Didactic Section has put beside the exhibition <br />

permanently on exhibition in the other wing of the build-<br />

a schedule rich in workshops, curated by the artists on to understand itself and the world around it) traces back ing (housing the works by Costanti, focusing on the classic<br />

exhibit themselves, and addressed to people of any age. to 1889. In Southern Europe experiences of this kind aspects in the art of the centuries XX and XXI, together<br />

Each workshop is dedicated to a particular aspect of have arrived only in the 60’s and 70’s of the twentieth with the ones by Burri and Fontana, Carla Arcadi), but<br />

the editorial process: from the creation of the cover to century, in the South of Italy, on the other hand, the idea starting from this year the foundation has gone beyond<br />

the development of the characters, from the preparation <br />

- putting on its own spaces and directly choosing the art-<br />

of the dummy to the publication. The exhibition has met ment inside the museums has made its way only recently. ists involved in the project.<br />

with approval, so that some of its drawing boards have It is fundamental, therefore, the organization of an edu- What about the source of inspiration for<br />

been exported to the Turin Biennal and to the Book Fair cational exhibition to embrace a wide public, favouring this exhibition?<br />

in Taiwan. To introduce the exhibition, explaining its aim it the younger visitors, granting them an advantaged point The idea comes out from the desire to invest on the<br />

is Mercedes Auteri, the person in charge of the Didactic of view on art, history and culture in general. It is always local talent in a universal way. Lucia Scuderi, Santo Pap-<br />

<br />

necessary to focus on: the public you are addressing to, palardo, Riccardo and Margherita, Nadia Ruju are illus-<br />

is: art education – so Mrs. Auteri speaks. To accomplish the main subject of the exhibition and the tools to comtrators from Catania that have been publishing abroad<br />

that, since the foundation was born, I have been drawing municate it. In the case of the exhibition “IllustrAction”, receiving different awards and that, since the opening of<br />

the inspiration for our educational services from some the attention concentrates on books which have been the Foundation, have been involved in my educational<br />

British models that have reached long before than Italy and still are the main tool for the growth at any age program addressed to a public of any age, children, fami-<br />

the awareness that education through art is one of the and, I would add, for the whole country. The foundation lies, adults. Choosing to exhibit their works I have given<br />

most important pedagogic achievements for humanity. Puglisi Cosentino has been always caring for the quality <br />

Consider that the Brooklyn Museum in New York (the of educational activities connected with the big names range of public and theme. We mainly address to schools<br />

49<br />

apr 12


on english<br />

50<br />

apr 12<br />

magnifica Sicilia<br />

EDUCARE<br />

all’ARTE<br />

Per affezionare tutti i visitatori abbiamo<br />

creato un allestimento che valorizzasse<br />

questo tema con l’esposizione delle tavo- Come responsabile della Sezione didattile<br />

originali messe in relazione con l’espoca, ho fatto una scommessa nel proporre<br />

sizione dei libri stampati in tutte le lingue alla mia città, ancora così poco abituata<br />

del mondo (perché i nostri illustratori alla frequentazione dei musei, un’esposi-<br />

catanesi sono noti anche fuori dall’Italia, zione di qualità con pochi mezzi ma con<br />

dalla Croazia alla Corea, passando per la cura estrema nella formula propositiva:<br />

Svizzera, l’Europa e il Canada), rese vive un biglietto popolare d’ingresso a un<br />

da tre totem artigianali (costruiti dagli euro, le tavole originali degli illustratori in<br />

illustratori stessi) e un video, posti nelle mostra per sottolineare la loro perizia e<br />

quattro stanze della Sezione didattica, che il loro talento, un allestimento interattivo<br />

interagissero con il visitatore invitandolo, con un video delle fasi della creazione in<br />

hands-on, a giocare con le parole, i per- stop-motion, dei totem-gioco artigianali<br />

sonaggi, gli strumenti, le fasi di realizzazio- creati dagli artisti per coinvolgere grandi<br />

e piccoli, un programma <br />

educativo cor-<br />

agli artisti stessi le attività correlate, dalle relato con laboratori, visite guidate, let-<br />

letture per i bambini di tre anni accomture animate strutturato per le scuole e<br />

pagnati dai genitori ai laboratori per le per il pubblico di ogni fascia d’età.<br />

scuole, agli stages di illustrazione per gli La città sta rispondendo e, al primo mese<br />

adulti.<br />

di esposizione, la scommessa sembra già<br />

vinta. L’auspicio è che il pensiero creati-<br />

<br />

vo sia contagioso, che la città si affezioni<br />

sempre di più ai <br />

suoi musei e alle attività<br />

culturali proposte, come la Sezione didattica<br />

della Fondazione Puglisi Cosentino<br />

cerca di fare dalla sua nascita (ormai<br />

quattro anni fa). Crediamo fortemente,<br />

anche in tempi di crisi nera, che lo sviluppo<br />

di un paese sia legato anche ai colori<br />

che diamo ai nostri giorni, alla capacità<br />

di essere elastici, alla sostanza etica ed<br />

estetica con cui affrontiamo la vita.<br />

Ci conoscevamo da prima di questa occasione,<br />

essendo dello stesso ambiente,<br />

della stessa città, avendo a cuore lo stesso<br />

obiettivo: affezionare all’arte, alla lettura,<br />

alla cultura come risorse indispensabili<br />

per lo sviluppo evolutivo del potenziale<br />

umano. Ho seguito e apprezzato il loro<br />

lavoro e li ho chiamati prima come operatori<br />

esterni a condurre letture animate<br />

e laboratori, adesso, per continuare a crescere<br />

insieme, come artisti in mostra.<br />

<br />

L’arte insegna tutto questo,<br />

dunque, a vivere meglio.<br />

but also to families and the main subject is: the illustra- workshops for schools, to the stages about the art of affordable one euro ticket; an exhibition of original illustion<br />

in the book, the relation between the image and the illustration for adults.<br />

trations, so to underline the artists’ skill and the talent; an<br />

text, the way the inspiration comes out and then reaches What about the cooperation between the interactive presentation with a video showing the stages<br />

our houses, passing through the artist’s illustrations, the illustrators? And what about the collabora- of the creative process in stop-motion; some handmade<br />

dummy, the editor, the bookshop. To involve the visitors tion with the foundation itself?<br />

playing-totems made by the artists to involve the grown-<br />

We have known before this occasion, since we share the ups and the children; an educational plan connected with<br />

subject through the presentation of the original illustra- same background, the same city and the same aim to workshops, guided tours, animated readings organized<br />

tions connected to the books printed in all the languages be accomplished: to endear people to art, reading and for schools and people of any age. The city is being re-<br />

of the world (since our illustrators are well-known even culture as the essential resources in the development of sponsive and, within a month, the bet seems to be al-<br />

out of Italy, from Croatia to Korea, passing through Swit- human potential. I have been following and appreciating ready won. It is to be hoped the creative thought may be<br />

zerland Europe and Canada), making them interesting <br />

contagious and that the city may grow fond of its museums<br />

thanks to the support of three handmade totems (cre- animated readings and workshops, and now, as artists on and the cultural activities suggested, just the way the Didacated<br />

by the illustrators themselves) and a video placed exhibit so to go on growing together.<br />

tic Division of the foundation Puglisi Cosentino is trying to<br />

in the four rooms of the Didactic Section, so that the What about the expectation<br />

do since its birth (four years old, now). We strongly believe,<br />

visitor is able to lively interact, playing with the words, the for the exhibition?<br />

even in the middle of a crisis, that the development of a<br />

characters, the tools and the stages of publishing. For As the person in charge of the Didactic Section, I have country is also strictly connected with the colours we are<br />

the same purpose the artists on exhibit themselves have put a bet on my city, still unaccustomed to attending mu- able to give to our days, the ability to be broadminded, the<br />

been holding the activities correlated: from the readings seums, proposing an exhibition of quality despite the few ethical and aesthetical way to face life. Art teaches<br />

for three-year-old children taken by their parents to the means and taking particular care of the proposition: an all that and, therefore, to live better.


on english<br />

amici dei musei<br />

di Bernardo Tortorici da Raffadali<br />

Manifestazione mussolini<br />

Una storia per immagini<br />

Risale ormai a dieci anni fa la sco- questa inedita raccolta di immagini dal nu-<br />

Una comunità<br />

perta fortunosa di una vastissi- mero impressionante è possibile riscoprire<br />

allo specchio<br />

<br />

- e ricostruire un mondo ormai scomparso,<br />

attraverso<br />

te, risalenti al secolo scorso, che una comunità che può solo rivivere ancora<br />

gli scatti<br />

riprendono in ogni suo aspetto la comunità nei ricordi di qualcuno avanti con gli anni.<br />

di monsignor<br />

di un piccolo paese siciliano della provincia L’autore delle immagini è un personaggio<br />

di Messina, Tortorici.<br />

d’eccezione; si tratta infatti di un monsi-<br />

<br />

- gnore con una grande passione per l’arte<br />

sima rilevanza sia da un punto di vista arti- <br />

stico che storico-antropologico. Attraverso alla morte.<br />

A story through<br />

pictures<br />

A community mirrored<br />

in the pictures of<br />

<br />

Franchina<br />

Written by Bernardo Tortorici from<br />

Raffadali<br />

It is ten years now since they have life. Monsignor Calogero Franchina and stories of his homeland. His ac-<br />

been discovering by chance a rich was born in Tortorici in 1876 and tivity as a photographer spans the<br />

collection of inedited pictures, dating end of the nineteenth century up to<br />

back to the last century, catching who moved, for theological reason, the half of the twentieth century. His<br />

every aspect of a community from to late eighteenth century Paris, the work is of great importance because<br />

a small country in the provinces of “ville lumière” rich in stimulus and he was able to grasp a thousand-<br />

Messina, Tortorici.<br />

artists, the same Paris that has pro- <br />

<br />

duced photography only in the last society doomed, after the Second<br />

importance both from an artistic decades.<br />

World War, to completely disappear<br />

and anthropological point of view. The great interest and passion for under the impact of industrial and<br />

Through these countless inedited photography convinced the young consumer society.<br />

photographs it is possible to redisco- clergyman to buy two cameras that Each photograph is a historical dover<br />

and reconstruct an extinct world, he will be bringing with him once at cument useful for the reconstruction<br />

a community alive only in the memo- home again.<br />

and study of an identity not so far<br />

ries of someone advanced in years. Thanks to these view cameras, he in time, being able to convey energy,<br />

The author of the pictures is a sin- began catching the world standing pride and a sense of belonging to<br />

<br />

in front of his curious and inquiring those who represent, today, the heirs<br />

fond of photography throughout his eyes, immortalizing places, people of that extinct world, is to say we all.


on english<br />

52<br />

apr feb12 12<br />

amici dei musei<br />

Donna allo specchio<br />

Matrimonio<br />

Una storia per immagini<br />

Monsignor Calogero Franchina nasce a Tortorici<br />

nel 1876 e muore nel 1946; personaggio poliedrico,<br />

per motivi teologici si reca nella Parigi<br />

<br />

artisti, quella Parigi che solo da alcuni decenni ha dato i<br />

<br />

-<br />

de interesse e passione nel nostro giovane ecclesiastico, lo<br />

<br />

-<br />

terà con sé tornando nel paese natio.<br />

Con questi apparecchi a banco ottico, egli riprenderà il<br />

mondo davanti i suoi occhi curiosi e indagatori, immortalando<br />

luoghi, persone, storie della sua terra natale.<br />

<br />

‘900; lo sostituirà in seguito la nipote prediletta Mariettina<br />

<br />

La sua opera assume un grande valore perché egli riesce a<br />

immortalare una società millenaria tradizionale e immobile<br />

nel tempo; destinata a scomparire del tutto nel secondo<br />

dopoguerra dietro la spinta aggressiva della società indu-<br />

<br />

storico utile alla ricostruzione e allo studio di una identità<br />

che appartiene al passato recente e che può dare forza,<br />

orgoglio e senso di appartenenza a tutti coloro che oggi<br />

rappresentano gli eredi di quel mondo scomparso, ossia<br />

tutti noi.<br />

The number of the photographs is remarka- his pictures; he is outstanding in making portraits,<br />

ble, amounting to 38 thousand plates and 2 capturing the true essence of the subjects taken,<br />

<br />

making them play the role of themselves on the<br />

The pictures can be divided in two main genres:<br />

portrait photography and reportage or documentary<br />

photography.<br />

thousand photographs about) has been examined. extraordinary stage of that microcosm now estin- <br />

-<br />

So a lot of work has yet to be done to rescue, resto- guished. He shot every social class indiscriminately, ase and popularize as much as possible this local,<br />

<br />

from the peasant to the intellectual.<br />

but at the same time national, heritage of art and<br />

Calogero Franchina has proved to be a master of <br />

culture, so to allow people to become aware of<br />

photographical language, anticipating the giants of customs of that community, conveying to every sin- their cultural roots, looking into a past chronolo-<br />

nineteenth century photography; his pictures pay gle image the originality and beauty characterizing gically recent but culturally distant, in the hope of<br />

attention to every single detail with such a skill his whole work.<br />

arousing in everyone a greater sense of social and<br />

even in the perspective and the use of light. The images are undoubtedly interesting from a cultural belonging, rediscovering common historical<br />

He completely mastered the communication lan- semiotic and expressive point of view since the ob- roots.<br />

guage of the images he “built”; I am using inten- <br />

For this reason, it is born the Ethno-Photography<br />

tionally the term “to build”, since nothing is left to analysis, or he can go beyond grasping hidden and Museum Franchina-Letizia; it couldn’t but be born<br />

chance in his works and everything has a precise more complex meanings.<br />

in the village of Tortorici, being the natural setting<br />

meaning.<br />

The photographs tell their author more than the of such countless images, where it is still possible<br />

It is a true pleasure to look at and interpret both the subjects taken; his style and aesthetics, in fact, are to breathe the atmosphere which inspired our pho-<br />

emotions and messages he communicates through always recognizable, showing his personality. tographer.


Una storia per immagini<br />

Il numero delle immagini è grandissimo, ammonta a circa<br />

<br />

stata esplorata solo una esigua quantità pari a circa 5<br />

<br />

È evidente quindi l’enorme mole di lavoro ancora da compiere<br />

per recuperare, restaurare, acquisire ed archiviare tutto<br />

il materiale a disposizione.<br />

Calogero Franchina si è dimostrato un maestro del linguag-<br />

<br />

del ‘900; le sue immagini sono curate in ogni particolare<br />

con una maestria anche nella regia e nell’uso della luce. Egli<br />

padroneggia completamente nell’uso del linguaggio di comunicazione<br />

delle immagini che “costruisce”; dico costruisce<br />

poiché nel suo operato nulla è lasciato al caso e ogni<br />

<br />

un vero piacere leggere e interpretare sia le emozioni sia<br />

Belle epoque<br />

<br />

ritratti tirando fuori la vera anima dei personaggi ripresi<br />

e soprattutto facendo interpretare ad ognuno di loro se<br />

A<br />

distanza di 10 anni dal ritrovamento si è deciso<br />

stessi, nel grande palcoscenico di quella microsocietà ormai<br />

di diffondere e divulgare più possibile tra il gran-<br />

scomparsa.<br />

de pubblico questo patrimonio di arte e cultura<br />

Riprende indistintamente ogni ceto sociale, dal contadino<br />

locale ma allo stesso tempo nazionale per per-<br />

<br />

mettere alla persone di prendere coscienza delle proprie<br />

racconta ogni rito sociale della vita di quella comunità riu- radici culturali, alla ricerca di un passato prossimo, cronoscendo<br />

a dare ad ogni immagine quella originalità e quella logicamente, ma remoto culturalmente nella speranza di<br />

bellezza estetica che caratterizzano tutto il suo operato. suscitare in ognuno un maggior senso di appartenenza alla<br />

Certamente sono immagini ricche da un punto di vista propria comunità e alla propria cultura nella riscoperta del-<br />

semiotico-comunicativo, dove l’osservatore può leggere le radici storiche comuni.<br />

un primo livello più semplice dell’immagine così come può Con questo intento è nato il <br />

<br />

Franchina-Letizia; non poteva che nascere nel paese di<br />

complessi.<br />

Tortorici, set naturale delle numerosissime immagini e dove<br />

<br />

ancora si percepisce quell’atmosfera che tanto ha ispirato<br />

che del soggetto ripreso; infatti il suo stile, la sua estetica, il nostro fotografo; il museo ha trovato la sua sede in un<br />

sono sempre molto riconoscibili, e ci parlano soprattutto <br />

della sua personalità. Le immagini si possono suddividere lontano dalla casa originaria dove Mons. Franchina realizzò<br />

<br />

<br />

reportage o documentaristica.<br />

acquistato dal Comune alcuni anni fa, esso è gestito grazie<br />

all’istituzione museale che ne salvaguardia la tutela e la<br />

valorizzazione attraverso il restauro, l’acquisizione digitale<br />

The museum has found its place in an ancient building, made available<br />

by the municipality, not far from the house where Monsignor e l’archiviazione dell’intero fondo. Inoltre, nel tempo, sono<br />

Franchina made many of his pictures. The photographic heritage has <br />

been purchased by the municipality some years ago and it is managed by a divulgarne il valore.<br />

the museum itself, looking after its conservation and improvement throu-<br />

<br />

photographic expositions and screenings have been organized over the<br />

years to spread its value.<br />

INFO<br />

The Museum is open by appointment only.<br />

Please call 3286590199 or send an e-mail to<br />

info@museofranchina.it<br />

For a virtual visit go to the website<br />

www.museofranchina.it<br />

INFO<br />

Il museo Franchina è visitabile previo appuntamento,<br />

telefonando al numero <br />

o mandando una mail all’indirizzo info@museofranchina.it<br />

Chi invece vuole visitarlo virtualmente può collegarsi<br />

al sito internet www.museofranchina.it<br />

53<br />

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Circondato da un grande giardino e con vista panoramica sul mare, è l’ideale per trascorrere soggiorni indimenticabili<br />

in una delle sette perle del Mediterraneo. inoltre offre un Centro Benessere, una piscina con<br />

acqua calda naturale di sorgente di origine vulcanica e idromassaggio terapeutico, Ristorante, Piano Bar, sala<br />

polifunzionale per congressi. 38 camere e 1 suite con vista mare, bagno con idromassaggio e terrazzo privato, TV<br />

satellitare, cassaforte, telefono, frigobar, asciugacapelli, aria condizionate e riscaldamento regolabile in stanza, allacciamento<br />

ad internet. Stanze insonorizzate, utilizzabili per disabili, non fumatori.<br />

Ristorante FILIPPINO dal 1910<br />

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In una ridente piazzetta rigogliosa di folti alberi e piante, sul lato sinistro è sorto un<br />

moderno e funzionale ristorante. Tanto legno massello scuro e colori tenui, è sobrio<br />

ed elegante allo stesso tempo. Tovagliato in rosa salmone, mobili d’epoca, un caldo<br />

camino, le pareti ricoperte dai fantasmagorici piatti dei “Ristoranti del buon ricordo”<br />

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un continuo perfezionamento della tecnica culinaria coniugando le nuove tendenze<br />

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pane, la pasta, i dolci ed i gelati sono tutti fatti in casa. Il menù cambia giornalmente a


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piedi, se sei nel centro, in cinque<br />

minuti ti ritrovi in un giardino<br />

mediterraneo fatto di limoni,<br />

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Prima di scoprire la cucina, strettamente<br />

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redamento fatto di tavoli in ceramica<br />

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ti nei sapori della nostra cucina. Il menu’<br />

cambia giornalmente a secondo del pe-<br />

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magcom


56<br />

apr 12<br />

parchi e dintorni<br />

di Fabio Cilea e Francesca Di Blasi<br />

foto di Fabio Cilea<br />

Saline<br />

di Trapani:<br />

dove uomo e natura<br />

convivono<br />

Nella riserva naturale, gestita dal <br />

<br />

della “coltivazione” del sale<br />

Mulino


on english<br />

Nell’assolata e calda Sicilia esiste<br />

ancora un posto in cui l’unione<br />

della terra e del mare e l’instan-<br />

profondità dei bacini di evaporazione e con<br />

la diversa concentrazione di sale da un punto<br />

ad un altro accolgono, durante l’anno,<br />

cabile lavoro dell’uomo produce un bian- numerose specie di uccelli in migrazione da<br />

co e un tempo pregiato prodotto: il sale. e per l’Africa. Il sito, come molti altri luoghi<br />

Ci troviamo in quella che oggi è la riserva della Sicilia, è un fondamentale punto di mi-<br />

naturale Saline di Trapani e Paceco, un luograzione degli uccelli, che dall’Europa, dopo<br />

go dove uomo e natura hanno instaurato <br />

una preziosa convivenza. La riserva è stata viaggio verso l’Africa, dove trascorreranno<br />

istituita con decreto dell’assessorato regio- l’inverno, e il primo punto di sosta, dopo la<br />

nale Territorio e Ambiente nel 1995 ed è lunga traversata del Mediterraneo, quando,<br />

<br />

con l’arrivo della primavera, fanno rientro<br />

dell’area protetta, che si estende per quasi nei loro paesi d’origine per ricominciare<br />

mille ettari, sono presenti proprietà private il ciclo della vita con la deposizione delle<br />

nelle quali è ancora praticata la millenaria uova. Proprio per questo suo aspetto, ad<br />

attività della “coltivazione” del sale. Questo aprile del 2011, il sito ha ottenuto anche<br />

minerale prodotto nelle saline di Trapani il riconoscimento internazionale di “Zona<br />

è inserito nell’elenco dei prodotti agroali- Ramsar” per gli effetti della ‘’Convenzione<br />

mentari tradizionali siciliani riconosciuti dal relativa alle zone umide di importanza in-<br />

ministero delle Politiche Agricole, Alimenternazionale, soprattutto come habitat degli<br />

tari e Forestali con la denominazione “Sale uccelli acquatici’’, con decreto del ministero<br />

marino di Trapani”. Le saline con le diverse dell’Ambiente.<br />

Trapani saltpans:<br />

a place where man<br />

and nature cohabit<br />

In the sunny and warm Sicily it<br />

does still exist a place where the<br />

match between earth and sea<br />

together with the indefatigable work<br />

of man give rise to a white, in former<br />

In the nature reserve,<br />

times valued, commodity: salt.<br />

<br />

We are referring to what it is today<br />

practiced the thousand-year- the saltpan nature reserve of Trapaold<br />

salt culture art<br />

ni and Paceco, a place where man<br />

and nature have been establishing a<br />

precious life in common.<br />

The reserve was born in 1995 by<br />

decree of the Regional Department<br />

of Territory and Environment and the<br />

Written by Fabio Cilea<br />

management of it has been entru-<br />

and Francesca Di Blasi<br />

sted to WWF.<br />

Inside the nature reserve, stretching<br />

Photographs by Fabio Cilea<br />

for almost a thousand hectares, the-<br />

re are private properties where it is<br />

still practiced the thousand-year-old<br />

salt culture.<br />

This mineral, produced in the saltpans<br />

of Trapani, is inserted in the list<br />

of traditional Sicilian agri-foodstuffs,<br />

recognized by the Ministry of Agricultural,<br />

Food and Forests Policies,<br />

under the denomination of “Trapani<br />

sea salt”.<br />

The saltpans, having evaporation<br />

basins of different depth and a different<br />

concentration of salt from one<br />

point to another, host throughout the<br />

year several kinds of migrant birds<br />

from and to Africa.<br />

57<br />

apr 12


on english<br />

parchi e dintorni<br />

Saline di Trapani<br />

In realtà si tratta di un ambiente più complesso, che<br />

oltre alle Saline di Trapani e Paceco comprende anche<br />

i vicini isolotti e la laguna costiera dello Stagnone di<br />

Marsala. Sotto il punto di vista naturalistico si presentano<br />

come un unicum, mentre sotto il punto di vista storico, archeologico<br />

e paesaggistico offre diversi spunti di interesse.<br />

<br />

-<br />

gliere dal fascino dei numerosi mulini che contraddistinguono<br />

il paesaggio in un apparente disordine. Se oggi l’alba e<br />

il tramonto offrono la possibilità di godere di affascinanti<br />

paesaggi caratterizzati da un’intensa e colorata luce, un<br />

WWF ITALIA<br />

<br />

di lavoro per estrarre un prodotto di grande importanza<br />

economica, lavoro di cui i mulini sono antichi ed immobili<br />

testimoni. Nell’area delle Saline di Trapani si trovano due<br />

modelli di mulini: uno più antico, il mulino a stella, caratteriz-<br />

0923 867700 - 327 5621529<br />

zato da sei pale in legno; e l’altro, con un’origine più recente,<br />

salineditrapani@wwf.it<br />

detto “americano” in uso dagli anni ’50 in poi. Per poter<br />

assistere alla lavorazione e alla raccolta del sale con metodi<br />

tradizionali, bisogna programmare una visita da inizio luglio<br />

<br />

The area, as well as many others in Sicily, is, From a naturalistic point of view, the area is one use from the 50’s on. To spectate the traditional<br />

in fact, a fundamental migration point for of a kind. On the other hand, from a historical, techniques of salt processing and harvesting, it is<br />

archeological and landscape perspective it offers necessary to set a visit from the beginning of June<br />

<br />

many interesting aspects.<br />

to the end of September.<br />

<br />

Walking through the saltpans of Trapani also me-<br />

when, after the long crossing of the Mediterranean<br />

sea, they come back to their homelands, so to restart<br />

the life cycle with the laying.<br />

Just because of this feature, in April 2005, the area<br />

has been given the international recognition as<br />

“Ramsar Area” by decree of the Ministry of the<br />

Environment, according to the “Convention on<br />

wetlands of international importance above all as<br />

habitats for waterfowls”.<br />

It is, indeed, a more complex environment comprising,<br />

beside the saltpans of Trapani and Paceco,<br />

some nearby islands and the coast lagoon of “Stagnone<br />

of Marsala”.<br />

58<br />

apr 12<br />

ans to come under the spell of the many windmills<br />

characterizing the landscape, in a seeming<br />

disorder.<br />

If today the dawn and the sunset offer the opportunity<br />

to enjoy enchanting landscapes marked by a<br />

bright and coloured light, yesterday they represented<br />

the beginning and the end of a hard working<br />

day extracting a product of great economic importance,<br />

as the ancient and still windmills testify.<br />

In the saltpan area of Trapani there are two kinds<br />

of windmill: a more ancient one, the “star-shaped<br />

windmill”, made up of six wooden sails; and the<br />

more recently introduced “American windmill”, in<br />

<br />

Saline<br />

di Trapani:<br />

dove uomo e natura convivono<br />

Informazioni<br />

turistiche<br />

Touristic information:<br />

Riserva Naturale Orientata<br />

Saline di Trapani e Paceco


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60<br />

apr 12<br />

per teatri<br />

di Vincenzo Giannetto<br />

IDOLI,<br />

DORATURE<br />

E UN CAPPELLACCIO<br />

Isabella Ragonese si misura con Virginia Woolf:<br />

“Mi sono appassionata al teatro perché ho avuto<br />

la fortuna di nascere a Palermo”<br />

http://youtu.be/fmP2GD1y8Ow<br />

intervista a Isabella Ragonese<br />

mag&TAG<br />

“Non bisogna toccare gli idoli, la doratura <br />

resta sulle mani”. Gustave Flaubert aveva chiuso e comincia un altro spettacolo.<br />

ragione, l’ho sempre pensato ed ora l’ho Per intervistare Isabella Ragonese scelgo la<br />

scritto. C’è voluta una fredda - 7 gradi strada più breve: faccio la passerella, calco<br />

per la precisione - sera al Teatro Vittorio il palcoscenico e mi dirigo verso i camerini.<br />

Emanuele di Noto per trovare conferma. Ho ripassato a memoria la storia dell’attrice,<br />

L’occasione si è presentata per lo spettacolo palermitana, 31 anni a maggio, brava e bella<br />

“La commedia di Orlando”: il nome è di l’ho già scritto, protagonista di “Tutta la vita<br />

richiamo, Isabella Ragonese; la piece, tratta davanti”, cult-movie generazionale di Paolo<br />

dall’opera di Virginia Woolf, pure. Un’ora Virzì sui giovani precari.<br />

e cinquanta di palco e voce per la “prima” Ok, ci siamo.<br />

in Sicilia della tournèe che ha fatto tappa, Davanti alla porta del camerino in cui<br />

subito dopo, a Messina. Isabella è brava, bella sta smettendo i panni di Orlando, c’è un<br />

e colta. Il cast la segue e lei canta, recita, è ragazzo con una giubba scura paramilitare,<br />

istrionica in un personaggio tanto profondo barba lunga e un cappellaccio di lana nero in<br />

e onnicomprensivo quanto appassionato sul testa. La faccia mi è familiare ma nulla di più.<br />

<br />

“Scusa, vorrei parlare con Isabella, sono un<br />

Cambia registro, si dice così, con disinvoltura giornalista”.<br />

come solo chi ha il mestiere.<br />

“Ah, sì, certo: aspetta un attimo”. Bussa, la<br />

Alle 23.15, dopo l’ultima chiamata in scena porta si apre. “Isabella, c’è un giornalista”.


“Un paio di minuti e sono pronta”. Ovviamente aspetto e parlotto con il ragazzo davanti<br />

alla porta, magruccio, bassotto, simpatico. “Avete fatto altre tappe in Sicilia?”.<br />

“Avete? Hanno, io non recito. Comunque no, mi pare che sia la prima”.<br />

“Domani dove andate?”. “Credo a Messina”.<br />

Spunta Isabella, il breve dialogo con “cappellaccio nero” si interrompe. Comincia quello<br />

con l’attrice, pronta per ritirare alla Berlinale il premio come “Shooting Star”.<br />

“Mi sono appassionata al teatro perché ho avuto la fortuna di nascere a Palermo”, mi<br />

racconta. Già, di primavera palermitana aveva parlato prima dello spettacolo di Noto<br />

con il direttore artistico del “Vittorio Emanuele”, Corrado Russo. I richiami sono alle<br />

sperimentazioni di Emma Dante, all’avanguardia che va traducendosi in varie forme.<br />

“Volevo tornare al teatro dopo tre anni in cui ho fatto solo cinema e questa opportunità<br />

di proporre Orlando mi è sembrata bellissima. Quando ho cominciato, negli anni ‘90,<br />

a Palermo ho avuto l’occasione di fare laboratorio, di vedere tanto teatro stimolante<br />

per un’adolescente. È così che ho scelto di fare l’attrice”. <strong>Mag</strong>lione di cachemire bianco,<br />

pantaloni neri. Ragonese è una bella persona, me ne rendo conto mentre le parlo. Una<br />

ragazza normale con un talento speciale: una delle poche nel panorama italiano.<br />

Bussano alla porta. È “cappellaccio nero”: “Isabella, abbiamo prenotato al ristorante. Si fa<br />

<br />

e faccio la strada del ritorno.<br />

Chi mi accompagna mi chiede: “Ma quello era Samuel dei Subsonica?”<br />

Psico-dramma: “Come Samuel?!? Ma che dici!”. Samuel, (o meglio Samuel Umberto<br />

Romano, 40 anni, torinese) lo seguo dal primo album della band torinese, anno di<br />

grazia del ‘97, l’ho visto cantare con Boosta alle tastiere e Max Casacci alla chitarra in un<br />

concerto per pochi intimi a Scordia. Mi vanto ancora con qualche conoscente di averli<br />

scoperti io, manco fossi Pippo Baudo, Renzo Arbore o Maria De Filippi. Un paio d’anni fa,<br />

<br />

“No, non ci credo, ti sbagli”.<br />

Quando torno a casa chiedo la verità a Google: digito Isabella Ragonese+Samuel. Circa<br />

125.000 risultati (0,21 secondi).<br />

Tutti i miei sbagli. Saluti, Gustave.<br />

61<br />

apr 12


on english<br />

62<br />

apr 12<br />

arte<br />

a cura della redazione<br />

VERCELLI<br />

Arca, chiesa San Marco<br />

3 marzo/<br />

10 giugno <strong>2012</strong><br />

<br />

<br />

Arnold<br />

NewmanRitratto<br />

di Joan Miró<br />

<br />

<br />

New York<br />

Arnold Newman<br />

Ritratto<br />

di Piet Mondrian<br />

<br />

<br />

Photographer<br />

Agnes Varda<br />

<br />

THE GIANTS<br />

of the Avant-Garde<br />

Miró, Mondrian, Calder<br />

and the Guggenheim<br />

Collections<br />

<br />

Informazioni e prenotazioni:<br />

tel 199.151.123<br />

callcenter@sistemamuseo.it<br />

I GIGANTI<br />

dell’avanguardia<br />

Miró, Mondrian, Calder<br />

e le Collezioni Guggenheim<br />

In Vercelli, up to 10 June, on exhibition the works of three giants: Mirò, Mondrian<br />

and Calder. Over forty pieces ranging from paintings to sculptures spanning the<br />

<br />

Arca Gallery in<br />

Vercelli, last 3 March, is focused on these three giants of the avant-garde. Open to the<br />

public up to the 10 June<br />

Luca<br />

Massimo Barbero for the city of Vercelli.


Piet Mondrian<br />

Oltre quaranta opere tra dider e le Collezioni Guggenheim”<br />

pinti e sculture per attra- diventa così un appuntamento<br />

versare le carriere di assolutamente<br />

da non perdere<br />

di Spoleto, oltre che dalla Fondazione<br />

Solomon R. Guggenheim.<br />

La mostra, promossa anche dalla<br />

È incentrata su per conoscere questi veri e pro- Regione Piemonte in collabo-<br />

questi tre giganti dell’Avanguardia pri mostri sacri che incarnano uno razione con Peggy Guggenheim<br />

la mostra inaugurata lo scorso dei<br />

paradigmi dell’avanguardia del Collection e il contributo della<br />

marzo da Arca a Vercelli. L’esposi- XX secolo. Oltre alle opere dei Fondazione Cassa di Risparmio di<br />

<br />

Guggenheim,<br />

nella mostra saran- Vercelli è aperta tutti giorni<br />

giugno, è il quinto appuntamento no esposti dipinti e sculture pro- dalle 8 alle 19, il sabato e i<br />

del ciclo ideato e curato da Luca venienti dalla festivi dalle 8 alle 20. L’orga-<br />

Massimo Barbero per il di<br />

New York, dal Gemeentemu- nizzazione e la produzione sono<br />

di Vercelli. “Mirò, Mondrian, Cal- , dal <br />

“Sistema museo”.<br />

“Mirò, Mondrian, Calder and the<br />

Guggenheim Collections” is an<br />

appointment absolutely not to be missed to<br />

experience these stunning artists embodying<br />

one of the pillars of twentieth century<br />

avant-garde. In addition to the Guggenheim<br />

collections, the exhibition will put on display<br />

some paintings and sculptures from the Calder<br />

Foundation of New York, the Gemeentemuseum<br />

of Hague, the Civic Museum of Spoleto and the<br />

Joan Miró<br />

<br />

Olio su tela<br />

194 cm. x 377 cm.<br />

Solomon Guggenheim Foundation.<br />

The exhibition, promoted also by the<br />

Piemonte Region in cooperation with the<br />

<br />

contribution of the Foundation “Saving Bank”<br />

of Vercelli, is open everyday from 8 am<br />

to 7pm and on Saturdays and public<br />

holidays from 8am to 8pm.<br />

The organization and production have been<br />

entrusted to “Museum System”.<br />

Joan Miro<br />

<br />

<br />

63<br />

apr 12


on english<br />

64<br />

apr 12<br />

arte<br />

I GIGANTI<br />

dell’avanguardia<br />

Joan Miró<br />

Personaggio<br />

<br />

acquerello su carta<br />

21 x 31 cm<br />

Alexandre Calder<br />

<br />

63x48cm.<br />

Tra i tre giganti dell’avanguardia, Joan Mirò, rappresenta uno dei capisaldi del<br />

Surrealismo. Dal 1924 al 1929 è uno dei principali protagonisti di quella “corrente”<br />

del Surrealismo che predilige l’elaborazione di immagini stilizzate, sospe-<br />

<br />

<br />

le generazioni successive.<br />

Piet Mondrian è invece tra i massimi protagonisti e pensatori delle ricerche<br />

astratte della prima metà del XX secolo. Se condivide con Kandinsky l’idea di un<br />

<br />

la costruzione di un linguaggio che traduce l’espressione lirica soggettiva nella<br />

griglia di un ordine cosmico, nel tentativo di rendere visibile questa relazione tra<br />

libertà dell’individuo e determinazione dell’universo.<br />

Among the giants of the avant-garde, Joan Mirò <br />

From 1924 to 1929 he was one of the leading lights of such a surrealism trend preferring the<br />

<br />

<br />

the reference point for the succeeding generations.<br />

Piet Mondrian is instead one of the most important thinkers and contributors to<br />

<br />

shares with Kandinsky the idea of a spiritual and metaphysical principle for the artistic creation,<br />

on the other hand he pursues the construction of a language translating subjective lyrical<br />

expression onto the grid of a cosmic order, in an attempt to show the relationship between<br />

individual freedom and universal force. In doing so he gives expression to a personalized,<br />

<br />

evoking the fundamental natural order.


Alexander Calder<br />

<br />

<br />

Joan Miró - <br />

Gadgets, Regali aziendali,<br />

Bomboniere, Ristorazione<br />

Originale<br />

con stile<br />

Dà così origine ad un personalissimo stile astratto neoplastico, in cui ciascun<br />

<br />

-<br />

sibile ricondurre ogni struttura naturale.<br />

<br />

di carattere vegetale, e per linee espressive che creano forme ricorrenti nello<br />

spazio. Come Mondrian, anche Calder si limita all’utilizzo dei colori primari<br />

e compone utilizzando linee e piani. Calder sviluppa questo linguaggio visivo<br />

in tre dimensioni, e dai primi anni ’30, con i suoi “mobiles”, permette alle sue<br />

sculture sospese di muoversi nello spazio. I suoi primi ritratti e le sue sculture<br />

sospese vengono chiamati mobiles da Marcel Duchamp per il loro lento e<br />

costante movimento. La mostra di Vercelli presenta l’intero repertorio artistico<br />

di Calder.<br />

Alexander Calder,<br />

the aptitude for vegetal shapes and expressive<br />

<br />

Mondrian, he limits his palette to primary<br />

colours and arranges his works in lines and<br />

planes. Calder develops a visual language in<br />

three dimensions, and from the early 1930s, with<br />

his “mobiles”, allows his suspended sculptures<br />

<br />

sculptures in space are named “mobiles” by<br />

Marcel Duchamp because of their slow and<br />

perpetual movement. The exhibition in Vercelli<br />

offers the full repertoire of Calder’s work.<br />

made in Sicily<br />

Creazioni in porcellana<br />

via G. Borelli, 10 Messina<br />

Tel. 090 710898<br />

mobile: 347 0091544<br />

www.iconaporcellane.it<br />

f. fulci


66<br />

apr 12<br />

foto<br />

di Maria Andaloro<br />

SENZA<br />

ILLUSIONI<br />

Shobha,<br />

fotografa palermitana<br />

ha girato il mondo<br />

immortalando<br />

anche il compleanno<br />

di Saddam Hussein


SHOBHA<br />

è palermitana,<br />

del 1954.<br />

Seconda di tre<br />

<br />

si trasferisce<br />

a Milano,<br />

dove studia<br />

musica, nel ‘76<br />

si trasferisce<br />

in India, dove<br />

si dedica<br />

alla meditazione<br />

e alla musica<br />

orientale.<br />

Dal 1980,<br />

per due anni vive<br />

negli Stati Uniti.<br />

Dopo queste<br />

esperienze torna<br />

a Palermo, dove<br />

inizia a fotografare<br />

per il quotidiano<br />

“L’Ora” insieme<br />

alla madre,<br />

Letizia Battaglia.<br />

<br />

<br />

Nella mia famiglia, sin da bimba ho respirato creatività, eravamo<br />

sempre in movimento, la casa era frequentata da artisti, mia<br />

madre ci portava alle mostre e ai concerti. Ricordo che<br />

sin da piccola sognavo di viaggiare in paesi lontani. L’India è<br />

arrivata dentro di me a 16 anni grazie alla meditazione, e<br />

l’amore per la musica di quel meraviglioso paese.<br />

A 21 anni, ero ormai maggiorenne, partii per l’India. Da subito<br />

mi sono sentita a casa, c’era qualcosa di antico di arcaico e di<br />

gentile in questa terra che mi accoglieva e che riconoscevo<br />

come casa, vivevo nell’Ashram a Pune, era frequentato da<br />

tantissimi ricercatori, da giovane crescere in mezzo a tante<br />

diversità è stato importante per la mia crescita spirituale<br />

Grazie a mia madre sono nata su questa terra e grazie<br />

alla sua mentalità mi sono sentita libera.<br />

Oggi più che mai sento il suo amore, anche se vado per<br />

mesi lontana da Palermo, la sento quasi ogni giorno con<br />

una breve telefonata o con le e-mail, il suo amore mi dà<br />

forza. Quando si è giovani si scappa e poi si ritorna. L’India<br />

<br />

<br />

qui mi sento accettata per quello che sono, mi sento libera di<br />

essere me stessa e la gente è meravigliosa. Ho vissuto in case<br />

diverse, in tante città, villaggi e nazioni, ho conosciuto gente<br />

speciale, che mi ha aiutato a capire che la vita è un dono da<br />

vivere pienamente e che in questo passaggio devo lasciare il<br />

meglio di me, mia madre mi ha capito e mi ha lasciato andare,<br />

mio padre l’ha capito con il tempo e forse ne ha sofferto un<br />

po’. E tutte le volte che mi fermavo da qualche parte, dopo un<br />

po’, il mio viaggio doveva continuare, forse perché ho sempre<br />

sentito una grande spinta e curiosità per il mondo, ma l’India<br />

e la Sicilia sono stati sempre i miei punti fermi e le mie radici<br />

sono qui e lì! Grazie a mia madre, avevo 28 anni, ho avuto<br />

l’opportunità di intraprendere il lavoro di fotografa, proprio<br />

a Palermo, al giornale “L’Ora”. Questo rapporto di lavoro ha<br />

<br />

<br />

un bene, ma ci sosteniamo a vicenda.<br />

67<br />

apr 12


Spesso ti confronti col mondo della disabilità, hai realizzato<br />

<br />

un progetto sui minori autistici e uno con i ragazzi down.<br />

compleanno di Saddam Hussein. Quale esperienza non potrai Nella disabilità molto spesso c’è un linguaggio esoterico,<br />

<br />

profondo, un linguaggio dei sentimenti. Mi affascina ed è per me<br />

Ho viaggiato in tutto il mondo, senza sentirmi quasi mai una determinante evidenziare la dignità di queste creature che non<br />

<br />

<br />

cose dritte in faccia, senza illusioni. Spesso sono le donne le<br />

protagoniste delle mie storie, forse perché le donne sanno Parlaci di “Mother India school”.<br />

cosa è la compassione, amano incondizionatamente e questo È una scuola itinerante, di vita, di esperienze. In questo periodo<br />

le porta ad essere più aperte. Spesso i miei reportage hanno la base è ancora a Goa, ma potrebbe esserlo in Bangladesh o<br />

denunciato violenze e soprusi, ma anche gioie, nascite e <br />

morte, la vita nella sua completezza è un mistero, non riesco individuali e di gruppo, incontri con giornalisti scrittori e poeti<br />

mai a dimenticarlo. Ho documentato anche la moda qualche del luogo, ho voglia di trasmettere l’India che amo e di far<br />

volta, ma non ho usato mai modelle o modelli o studi e set conoscere la sua grande bellezza e spiritualità, ma anche le sue<br />

<br />

contraddizioni.<br />

A Cuba, la moda fu un pretesto per raccontare quella vita<br />

di tutti i giorni cha avevo amato nel periodo in cui ci avevo<br />

www.motherindiaschool.it<br />

vissuto anni prima, una vita esplosiva, gioiosa, ma anche Parlami dei tuoi ultimi lavori.<br />

lenta e decadente. Poeti, artisti musicisti, lavoratori e famiglie <br />

che avevo conosciuto, che volevo raccontare e l’embargo <br />

<br />

<br />

sicuramente! L’Iraq mi è rimasto dentro perché l’ho vissuta venivano operate da chirurghe internazionali, su piccole navi<br />

male. Ho sofferto molto in quei giorni, a parte il reportage <br />

su Saddam e il suo compleanno. Mi sono sentita impotente piccoli villaggi.<br />

davanti a tanto dolore. Le donne, i giovani, i bambini di quel Poi, in Cambogia, sempre con foto e video, ho<br />

paese soffrivano troppo, troppa violenza. Ho incontrato madri documentato nei monasteri la poetica e frugale vita delle<br />

disperate che mi chiedevano di portar con me i loro bambini Nun, suore buddiste, scampate al genocidio di PolPot.<br />

per salvarli dalle atrocità della guerra.<br />

Contemporaneamente sto seguendo con molta passione la<br />

fatica delle donne che lavorano in situazioni molto pesanti.<br />

<br />

Così ho lavorato, con foto e video, sulle Dee della polvere, le<br />

<br />

Ancora oggi ho sempre dentro di me il bisogno di partire E poi, ancora, sto documentando la vita delle “donne scalze”,<br />

e tornare, ogni volta ritorno arricchita da qualcosa, come se occidentali con storie particolari alle spalle e che in India hanno<br />

avessi conquistato una parte di mondo.<br />

trovato rifugio, e poi…tanto altro ancora.<br />

68<br />

apr 12<br />

foto<br />

SENZA<br />

ILLUSIONI<br />

> Bambina distesa nei pressi<br />

della moschea di Haji Ali a Mumbai


Profumeria<br />

Viale San Martino, 85 - Messina


on english<br />

viaggi<br />

di Girolamo Mangano<br />

ISTANBUL<br />

MILLE VOLTI,<br />

UNA STORIA<br />

<br />

al mondo<br />

che vive<br />

a cavallo<br />

di due<br />

continenti<br />

ISTANBUL<br />

A THOUSAND FACES,<br />

ONE HISTORY<br />

It is the only city in the world<br />

spanning two continents<br />

Written by Girolamo Mangano<br />

No other city in the world more than Istanbul gives the<br />

impression of joining more than dividing, linking, cultivating<br />

and holding together the pieces of a mosaic. Of<br />

course, Istanbul evokes an image of colour, pieces, fragments,<br />

chips of colour, of history, of bold leaps between<br />

the faith in God and its own History, together with the<br />

true, continuous, obstinate desire to be part with full<br />

rights of Europe, of democracy, of that civilized modernity<br />

the West itself has been preaching and pursuing<br />

– and sometimes forgetting. If we mean to visit one of<br />

70<br />

apr 12<br />

Nessuna altra città al mondo, più<br />

di Istanbul, dà il senso di unire<br />

più che di dividere, di collegare,<br />

fotogramma. Ed é questo che dovrebbe<br />

turbare tutti, la molteplicità di questa città<br />

di tredici milioni di abitanti. Istanbul e i<br />

di coltivare e di tenere insieme un mo- turchi hanno attraversato e si sono incrosaico.<br />

Sì, l’immagine che Istanbul evoca ciati con la storia dell’Europa, e stupisce<br />

é il colore, pezzi, frammenti schegge di - sbalordisce quasi - che non ci si renda<br />

colore, di storia, di salti arditi tra la fede conto. Per noi italiani Istanbul é più vicina<br />

nel Dio e nella propria Storia, e il sincero, di Lisbona, o di Madrid.<br />

continuo accanito desiderio di far parte a Eppure, qualcosa non quadra: appare lon-<br />

pieno titolo dell’Europa, della democrazia, tana e misteriosa.<br />

di quella civile modernità che l’Occidente Cerchiamo di capire dove é il centro di<br />

stesso ha predicato e praticato - e che quella diversità, di quello squilibrio che<br />

talvolta ha dimenticato. Se intendiamo ci fa sentire lontana la Turchia e Istanbul.<br />

visitare uno dei centri della Storia di tutti “Mamma lì turchi”?, no di certo. È un trito<br />

i tempi basterà atterrare a Istanbul, e a ritornello che confonde.<br />

pochi passi dall’hotel in centro, dovremo Eppure il segreto forse sta lì, nella sugge-<br />

piazzarci una sera sul ponte di Galata a stione di una frase logora e imprecisa, e<br />

Istanbul, isolarci se possibile dal trambu- <br />

sto di colori e voci - e goderci la visione turchi nella storia. Questa frase é entrata<br />

(più che la vista). Una visione così ca- <br />

<br />

dire: attenti, qualcuno - un predone, un<br />

fuoco e inquadrare il paesaggio in un solo diverso - é pronto a saltarci indosso.<br />

<br />

in the exclamation “Oh, my god, the Turks!”. It is a tired<br />

land at Istanbul and, very near the hotel in the centre, confusing refrain. But the secret, maybe, lays there, in the<br />

we will have to stand one night by the Galata Bridge, <br />

-<br />

isolate ourselves (if it is possible) from the stir of co- less has been handing down to us the meaning of the<br />

lours and voices and enjoy the vision (more than the Turks in history. This sentence has yet come into use. It<br />

view). It is such a kaleidoscopic vision that it will be means: “Be careful, someone – a plunderer, an outsider<br />

complicated to focus and frame the landscape through – is ready to jump on you. The exclamation “Oh, my god,<br />

a photogram only.<br />

the Turks” is used more in Italy, in South Italy – mainly in<br />

And it is exactly what should perplex everybody, the Sicily – where the Arab conquest was more remarkable.<br />

multiplicity of this city with thirteen million inhabitants. But it hasn’t to be mistaken that many watchtowers,<br />

Istanbul and the Turks have been going through and ex- there, are defenses against Turkish invasions between<br />

periencing Europe’s history, and it is amazing – almost the sixteenth and seventeenth century.<br />

incredible – not to realize that.<br />

The Ottoman Empire conquered a great part of Asia<br />

To us Italians Istanbul is, geographically, closer than Li- imposing a language and it was a real threat to Vienna<br />

<br />

and Budapest as well as to the whole Eastern Euro-<br />

seems distant and mysterious.<br />

pe. The Turks dominated and enriched even Sicily and<br />

Let’s try to understand the heart of the matter, the roots Palermo, what to say more than this. But it is another<br />

of that diversity and imbalance making us perceive Tur- story. Anyway: what connection between Constantinople<br />

key and Istanbul so distant. It can’t absolutely be found (the East Roman Empire capital) and Italy is more sug


E<br />

difatti “mamma li turchi” si sente di<br />

più nell’Italia, in Italia meridionale -<br />

Sicilia, soprattutto - in quella parte<br />

dei mercanti del mercato-bazar. Ma Istanbul<br />

<br />

-<br />

co stradale, più ordinato di quello - diciamo<br />

della penisola più interessata dalla conquista senza far nomi - di una città dell’Italia meri-<br />

operata dagli arabi. Ma non bisogna condionale. Massì.<br />

fondere: molte delle torri di avvistamento Istanbul dà anche una confortevole sensazio-<br />

sono quanto rimane sulle nostre coste delle ne di sicurezza. Sin dal momento dell’arrivo<br />

difese operate nei confronti degli incursori all’aeroporto Ataturk della “metropoli delle<br />

turchi tra sedicesimo e diciassettesimo se- metropoli” del Medio Oriente. Polizia, vigili e<br />

colo. L’Impero Ottomano ha conquistato guardie di frontiera, generalmente, portano<br />

mezza Asia, vi ha imposto una lingua, é stato con proprietà le loro uniformi fresche di<br />

la reale minaccia per Vienna e per Budapest, ferro da stiro. Senza quella sicumera così<br />

<br />

diffusa un po’ ovunque a Levante di Trieste.<br />

Palermo araba si riferisce piuttosto agli arabi C’è legalità diffusa, insomma, e la cordialità<br />

provenienti dall’attuale Tunisia - o <strong>Mag</strong>hreb. e la gentilezza paion far parte del DNA di<br />

Hanno dominato e arricchito anche la Sicilia questo forte popolo conquistatore. Mi é ca-<br />

e Palermo, che dire di più. Ma questa é un’alpitato più volte di essere aiutato a reperire<br />

tra storia. Comunque: tra Costantinopoli un posto, una via, un villaggio da volontari<br />

(capitale dell’Impero Romano d’Oriente) e consultati per strada, che a loro volta - via<br />

Italia quale relazione più suggestiva e simbo- telefonino - hanno consultato amici e conolica<br />

dei cavalli di San Marco a Venezia, che scenti. Una specie di GPS umano.<br />

proprio dal Bosforo furono portati come Legalità e senso dello Stato e coscienza di<br />

bottino di guerra nel 1204?<br />

essere un gran popolo discendono dalla sto-<br />

<br />

ria e soprattutto dal padre della Turchia mo-<br />

più che storica, punto cruciale dove le abiderna, Mustafa Kemal Atatürk, che vuol poi<br />

tudini e i colori si incontrano, e si fondono. I dire “padre di tutti i turchi”. La sua immagine<br />

tratti recenti della geopolitica hanno messo vi seguirà, a Istanbul. Nel 1923 fondò la re-<br />

<br />

pubblica turca dopo aver deposto il sultano<br />

tutti li incontriamo a Istanbul.<br />

Maometto. E di lì, via alle regole della Turchia<br />

Città senza dubbio orientale, con le sue cu- moderna: parità dei sessi, sistema metrico<br />

<br />

decimale, alfabeto latino. Turchia forte con<br />

il cielo insieme ai grattacieli, sull’altra riva un partito forte, e democrazia “speciale”, in-<br />

del Bosforo azzurro. E orientale per i sapori, completa. E anche oggi che bussa alle porte<br />

i profumi, gli odori del Gran Bazar giusto dell’Europa (non più così insistentemente<br />

vicino al Ponte di Galata; Orientale per i visi, negli ultimissimi tempi) la Turchia ricorda la<br />

le voci, le ombre, le tende, le coperture, gli sua aperta e continua amicizia con l’Occi-<br />

approcci insistenti (e mai troppo pressanti) dente e la Nato.<br />

gestive and symbolic than the Horses of San Marco, in <br />

- party and a “special” unaccomplished democracy. And<br />

Venice, brought from Bosphorus as war booty in 1204? der guards are, usually, suitably dressed in their freshly even today, while knocking on Europe’s doors (recently,<br />

Istanbul has to be a geographical more than historical ironed uniforms. No trace of the arrogance so popular no more so insistently, indeed) Turkey reminds its open<br />

destination, being a central point where customs and almost everywhere in the East of Trieste. There is legality and uninterrupted friendship with the West and the<br />

colours meet and blend. Recent geopolitics has been scattered, in short, and courtesy and kindness seem to NATO. Meanwhile, the Arab and Islamic world is growing<br />

highlighting every possible aspect of Turkey, and they all be part of the DNA of those powerful conquering pe- up with a full awareness of its geopolitical leadership.<br />

converge on Istanbul. It is undoubtedly an eastern city ople. More than once, it happened to me to be helped Istanbul is more and more a fundamental linchpin insi-<br />

for its domes and the minarets of Sultanhmet, challen- <br />

de Islam, continuously swept up in waves of misunderging<br />

the sky and skyscrapers on the other side of the way, consulting in their turn – by mobile – their friends stood, and sometimes incomprehensible, revolution. The<br />

blue Bosphorus. It is oriental for the tastes, scents and and acquaintances. It is a sort of human GPS. Legality current Turkish President Recep Tayyp Erdogan rules<br />

smells of its Gran Bazaar, just near the Galata Bridge; it and sense of the State, together with the awareness to wisely, keeping the balance on Bosphorus, respectful of<br />

is oriental for its faces, voices, shadows, sunshades, shel- be a great people, come from history and above all from the Islamic essence, without losing sight of the faith in<br />

ters and insistent approaches (never too pressing) of the father of modern Turkey, Mustafa Kemal Atatürk, Ataturk, aware of his political strength and ability and of<br />

merchants of its bazaars. But Istanbul sounds western <br />

the massive economic growth to this day.<br />

<br />

image will be following you. In 1923 he founded the Tur- Istanbul is still the centre of History and Landscape, of-<br />

<br />

kish Republic after dethroning the sultan Mohammed. <br />

in general terms, so to not to name names). Yes, Istanbul From that moment on, the rules of modern Turkey are the quarter of Beyolu and then let oneself be seduced<br />

also conveys a comfortable sense of safety: just from the set up: equality between the two sexes, metric system, by the restaurants, elegant shops and embassies – so-<br />

moment of the arrival to Ataturk airport, metropolis par Latin alphabet. Turkey is a strong country, with a strong metimes impressive.<br />

71<br />

apr 12


on english<br />

E<br />

intanto cresce un’autorevole<br />

consapevolezza di leadership<br />

geopolitica all’interno<br />

del mondo islamico e arabo.<br />

Istanbul sempre più perno<br />

I VOLI DI TURKISH<br />

é iniziata la sua storia, a partire dai greci, AIRLINES<br />

<br />

affollata dalle coppiette, talune con lei in<br />

-<br />

jeans a vita bassa, le altre con lei con capo<br />

coperto. Altro punto di contatto storico-<br />

cruciale in un Islam percorso da venti artistico sta nella presenza in Turchia - nel<br />

rivoluzionari a volte incompresi o incom- Paese della Mezzaluna, di resti greci, elleprensibili.<br />

L’attuale presidente Recep Tayyp nistici e romani si grande importanza e<br />

Erdogan governa sapientemente in una bellezza, altro segno dell’incontrovertibile<br />

posizione di saggio equilibrio a cavallo crocevia Oriente-Occidente. A Istanbul<br />

sul Bosforo, rispettoso stessa, le mura teodosiane sono lunghe<br />

dell’essenza islamica, chilometri, e l’accavallarsi di civiltà copre<br />

senza scivoloni dal credo un arco plurimillenario, tutto da visitare e<br />

ataturkiano, forte della<br />

propria potenza e abilità<br />

politica, e della robusta<br />

da rivivere. Bisanzio, poi Costantinopoli, DA TORINO<br />

un volo ogni giorno, eccetto<br />

poi Istanbul. Architettonicamente la città il lunedì e il giovedì - 14.35<br />

<br />

DA MILANO<br />

crescita economica, ancora<br />

oggi. Istanbul è ancora<br />

al centro della Storia e<br />

<br />

quattro voli ogni giorno, eccetto la domenica,<br />

che sono tre - 6.45, 11.00, 15.00,<br />

mondo oltre che capolavoro delle linee<br />

18.50<br />

bizantine e dell’arte del mosaico, ben nota DA VENEZIA<br />

del Paesaggio. Che quasi<br />

sempre coincidono. Basta salire nel quartiere<br />

di Beyolu, e poi farsi affascinare da<br />

agli artisti che operarono a Palermo in<br />

età normanna, alcuni dei quali di cultura<br />

del Levante. La pianta integra armoniosa-<br />

due voli ogni giorno - 10.45, 19.20<br />

DA ROMA<br />

due voli ogni giorno - 11.00, 19.05<br />

DA NAPOLI<br />

<br />

mente un quadrato entro un rettangolo. un volo ogni giorno, eccetto<br />

il lunedì e il giovedì - 13.50<br />

- alcune imponenti. Tutto questo ci ricor- Ecco che cosa ha da raccontare Istanbul: DA GENOVA<br />

da quanto strategica sia stata da sempre favole visive, suggestioni intime provocate un volo ogni giorno, eccetto<br />

la posizione di Istanbul. Strategica anche<br />

per i sentimenti, perchè la sera, quando la<br />

folla ancora si addensa attorno al ponte<br />

dalla grandezza dei secoli e del mare. E<br />

oggi perché non accanirsi alla ricerca di<br />

suggestioni forti, dense, per una volta non<br />

il martedì e il venerdì - 14.45<br />

DA BOLOGNA<br />

due voli (lun-mar-gio-ven-dom alle 11.40 /<br />

lun-merc-gio-sab-dom alle 18.45).<br />

di Galata, palpitano immagini di una “Mille virtuali? Alla ricerca di antichissimi bagliori<br />

e una Notte” in progress, senza tempo <br />

TURKISH AIRLINES<br />

<br />

completare, a volte incompresa? Nei bagni FLIGHTS<br />

affacciano sulle acque azzurro-nere. Le<br />

navi si incrociano tra una civiltà e l’altra,<br />

a Levante e Ponente (Istanbul é l’unica<br />

turchi, al mirabolante Palazzo di Topkapi<br />

It takes, more or less, two hours and a half<br />

con il suoi tesori di gemme, o per strada from Istanbul to Italy. Everyday direct and<br />

<br />

città al mondo che vive a cavallo di due mondo sicuro, colto, magico. Più vicino di<br />

continenti). E sul lungomare da dove si quanto non sospettassimo.<br />

72<br />

apr feb12 12<br />

viaggi<br />

ISTANBUL<br />

MILLE VOLTI, UNA STORIA<br />

www.turkishairlines.com<br />

<br />

<br />

<br />

e diretti da due principali aeroporti,<br />

Milano Malpensa e Roma Fiumicino.<br />

<br />

aggiungono low-cost e charter. Al momento,<br />

Turkish Airlines appare molto<br />

impegnata a collegare Italia e Turchia.<br />

<br />

come destinazione o come trampolino<br />

di lancio per Medio Oriente, Africa<br />

<br />

principali di Turkish.<br />

<br />

Everything there remind us how much strategic has always<br />

been Istanbul’s geographical position. It is strategic even for<br />

the feelings it arouses, because, by night, while people are still<br />

gathering around the Galata Bridge, it is all a throbbing of<br />

followed by Constantinople and Istanbul. From an architectural<br />

point of view, the city is really a marvel: Saint Sophia<br />

has been for long the biggest religious building in the world,<br />

besides being a masterpiece of Byzantine style and mosaic<br />

two main airports of Milano Malpensa and<br />

Roma Fiumicino. When the good season<br />

comes and in summer also low-cost and<br />

<br />

Company actually is very busy connecting<br />

Italy and Turkey. There are several stopovers<br />

in Istanbul, serving as a proper destination<br />

or as a bridge to Middle East, Africa and<br />

<br />

by Turkish Airlines:<br />

images in progress from “A thousand and one night”, out of art, well-known among the artists working in Palermo during<br />

FROM TURIN<br />

-<br />

<br />

the Norman age, some of them being of Levantine culture.<br />

cept Monday and Thursday<br />

waters, ships crossing two different cultures, from east to west The city map harmoniously encompasses a square inside a<br />

FROM MILAN<br />

(Istanbul is the only city in the world between two continents). rectangle.<br />

<br />

At night, the purple promenade, where its history began (star- That’s Istanbul: fabulous visions and inner feelings coming <br />

ting from the Greeks up to Ataturk) is full of couples, with girls from the greatness of centuries and sea. So, why don’t look <br />

wearing sometimes low-waisted jeans, sometimes face veils. for intense and strong feelings, not to be virtual, just for once <br />

Another historical and artistic point of contact is provided time? What about looking for very ancient dawning of civiliza- From ROME<br />

by the presence in Turkey – the Half Moon Country – of <br />

7.05 pm<br />

Greek, Hellenic and Roman remains of great importance sometimes misunderstood?<br />

From NAPLES<br />

and beauty, a further evidence of the undeniable West-East In some Turkish bath or at the astonishing Topkapi Palace, <br />

crossroads.<br />

with its treasures of gems, or by the street one can’t but be From GENOA<br />

Istanbul’s Wall of Theodosius, stretching for kilometres, and happy to be in one safety, cultured and magic crosswords of <br />

the overlapping of cultures, spanning thousands of years, are the world. Closer than expected.<br />

From BOLOGNA


mag<br />

magcom<br />

73<br />

ooooooiiiiiii<br />

di<br />

Via Maddalena, 38/D (angolo Via G. Bruno) Messina - Tel. 090 2932170


74<br />

apr feb12 12<br />

io c’ero<br />

di Francesca Franco<br />

Le strane vie<br />

della SOLIDARIETÀ<br />

<br />

<br />

“La c’è la Provvidenza”<br />

così esclama Renzo de I Promessi Sposi<br />

considerando che un moto di carità<br />

aveva spinto proprio lui, fuggiasco<br />

da Milano, a dare gli ultimi suoi spiccioli<br />

ad una famiglia ridotta allo stremo<br />

dalla carestia. Le condizioni del nostro<br />

presente sono assai diverse, tuttavia<br />

qualcosa di simile ritroviamo:<br />

un senso di solidarietà spinge giovani<br />

americani a dedicarsi, per le vie<br />

di Ortigia, a Siracusa, a una distribuzione<br />

di viveri a famiglie bisognose.<br />

Nel corso della realizzazione di un progetto<br />

sulla legalità, abbiamo conosciuto, lo scorso<br />

gennaio, un gruppo di studenti universitari<br />

americani che stanno frequentando un corso<br />

presso l’Arcadia University di Siracusa. Il<br />

corso prevede lo studio delle stesse discipline affrontate in<br />

Pennsylvania ed un contatto diretto, a 360 gradi, con la vita<br />

socio-culturale. In loro compagnia, ospite del Centro Studi,<br />

c’è una simpatica insegnante che, saputo che veniamo dal<br />

<br />

<br />

-<br />

<br />

all’università, io al momento sono in sabbatico” (ascoltiamo<br />

con una certa invidia!).


IL NOSTRO CONTATTO È RAMZI HARRABI,<br />

UN GIOVANE TUNISINO, CHE VIVE DA TEMPO IN ITALIA,<br />

AL MOMENTO LAVORA PER L’UNIVERSITÀ AMERICANA<br />

IN QUALITÀ DI TUTOR DELLA VITA SOCIO-CULTURALE.<br />

Gli studenti americani sono allegri, fanno subito<br />

amicizia con i nostri e assieme trascorriamo<br />

una giornata assai interessante. Il loro corso di<br />

studi in Italia dura quattro mesi, sono solo alla<br />

loro prima settimana, ma ci intendiamo discretamente.<br />

Ramzi ha organizzato per la giornata un programma<br />

veramente interessante: visita ai luoghi più caratteristici, commemorazione<br />

delle vittime dell’olocausto, caffè in un esercizio<br />

commerciale gestito da un negoziante che ha avuto il coraggio<br />

di denunciare chi chiedeva il pizzo. Ma il momento più signi-<br />

<br />

consumato alla sede dell’Arcadia, Ramzi dice a tutti i ragazzi di<br />

raccogliere dei soldi per comprare generi alimentari da distribuire<br />

a famiglie bisognose. Questa sua iniziativa dura da 4 anni.<br />

I ragazzi tutti, americani e siciliani, si tassano e con il ricavato<br />

andiamo a fare la spesa. Entriamo nella piccola bottega solo<br />

in quattro, gli altri aspettano fuori. La signora ci prepara tanti<br />

sacchetti: in ognuno un pacco di pasta e una bottiglia di salsa.<br />

Oggi, dice Ramzi, siamo in tanti, i sacchetti sono davvero molti,<br />

facciamo a passamano per farli arrivare a chi è rimasto fuori<br />

<br />

Ortigia, coniugando itinerario turistico e solidarietà. Chissà che<br />

impressione fa a questi giovani americani, abituati alle grandi<br />

estensioni del loro territorio, questo intrigo di stradine strette!<br />

Dai loro visi ammirati deduciamo che lo trovano sicuramente<br />

suggestivo. Passiamo per i quartieri ebraici, poi, dopo aver<br />

sostato presso il largo della Graziella, procediamo ancora un<br />

po’ e bussiamo alla prima porta. Si affaccia una anziana signora,<br />

è imbacuccata e porta un cappello di lana in testa, sorride ai<br />

ragazzi, grata per quello che le porgono e prende dei pacchi<br />

anche per la vicina che al momento non è in casa. Il quartiere<br />

è in gran parte disabitato, solo poche famiglie sono rimaste,<br />

generalmente persone anziane. Procediamo un altro poco e<br />

bussiamo ad un’altra porta. La signora stava aspettando, prende<br />

i pacchi dalle mani dei ragazzi con un sorriso disteso e chiede<br />

se la prossima settimana ci rivedremo. Ramzi la rassicura. La<br />

prossima famiglia abita al primo piano, si accede da una scala<br />

esterna, salgono solo i ragazzi che hanno sacchetti in mano, la<br />

stessa scena, gli stessi sentiti ringraziamenti. Man mano i pacchi<br />

si esauriscono. Io osservo i ragazzi, sembrano contenti di svolgere<br />

tale compito, dai loro volti trapela una gioia composta:<br />

la consapevolezza di fare del bene. Io invece provo una certa<br />

amarezza: perché non siamo in grado, come comunità civile, di<br />

assicurare a tutti un sostentamento sicuro?<br />

75<br />

apr feb12 12


premio Sibel<br />

a cura della redazione<br />

<strong>2012</strong><br />

Il bene che fa rumore<br />

MAG HA CONSEGNATO A TRE DONNE IL PREMIO SIBEL <strong>2012</strong>:<br />

UN RICONOSCIMENTO A CHI DALLA PROPRIA ESPERIENZA<br />

HA GENERATO ALTRUISMO<br />

<br />

il suo viaggio.<br />

Quest’anno è stato<br />

assegnato a tre<br />

donne che hanno<br />

generato, dalle<br />

esperienze personali,<br />

anche tragiche, bene,<br />

altruismo, aiuto.<br />

Il loro coraggi<br />

e la loro tenacia<br />

diventano strumenti<br />

per resistere<br />

alla violenza, nel caso<br />

di Franca Viola ad<br />

Alcamo, e all’ingiustizia<br />

sociale, per quanto<br />

riguarda le storie<br />

di Antonietta Curcio<br />

a Rimini e di Lucia<br />

Iraci a Parigi.<br />

Senza clamore<br />

guidate e aiutate<br />

solo dalla loro forza<br />

d’animo, e per questo<br />

straordinarie!<br />

> Le dressage<br />

de Josephine<br />

Lucia Iraci<br />

76<br />

apr 12<br />

><br />

Lucia Iraci<br />

a Franca Viola, Alcamo <br />

<br />

Rimini<br />

Parigi<br />

FRANCA VIOLA paura che gli venga chiesto<br />

<br />

qualcosa in cambio. E invece<br />

<br />

trovano vitto, alloggio e sorrisi,<br />

pure denunciò, per vivere la<br />

vita che desiderava contro<br />

gratis.<br />

consuetudini e ipocrisie con- LUCIA IRACI<br />

<br />

nel suo salone di bellezza a<br />

anni ‘60. Dovrebbe essere il Parigi accoglie le donne in<br />

simbolo di tutte le donne che crisi, senza lavoro, senza casa,<br />

subiscono in silenzio ogni for- né amore. Sole. Abbandonate,<br />

ma di violenza, ancora oggi. fuori dal mondo del lavoro.<br />

Dal 1981 non esiste più il Le rende “belle” fuori, ma si<br />

matrimonio riparatore, ma è<br />

lunga ancora la strada per la<br />

preoccupa di renderle forti > Illustrazione<br />

<br />

<br />

pour la beauté des femmes<br />

difesa dei diritti delle donne. donne, fra i 16 ed i 60 anni,<br />

Franca Viola ha apprezzato sono passate dal salone<br />

<br />

sociale “Josephine”. Lucia, ori-<br />

Descrivere quello che<br />

premio e ci ha chiesto, con la ginaria di Canicattì, le aiuta,<br />

questi incontri handiscrezione<br />

che la contrad- con il supporto di psicologhe,<br />

<br />

distingue, di evitare di scat- assistenti sociali, un ginecolo-<br />

sintetizzare. Il viaggio del<br />

tarle delle foto. Per rispetto go e un dermatologo. Grazie<br />

della sua privacy abbiamo all’aiuto di privati, ha realiz-<br />

Sibel ci ha consentito di<br />

ovviamente accettato la sua zato le dressage de Josephi- incontrare tre persone, tre<br />

richiesta.<br />

ne, scarpe e vestiti in prestito donne, con un patrimonio<br />

per affrontare i colloqui di di amore verso il prossimo<br />

ANTONIETTA<br />

lavoro. Se assunte, come è incalcolabili<br />

CURCIO<br />

capitato, indosseranno i capi Hanno messo a disposizione<br />

che, disperata dopo la perdi- <br />

le loro esperienze offrendo<br />

<br />

non potranno comprare coi a tutti un modello di com-<br />

di poter essere ancora utile loro soldi. Presto, la “nostra” portamento nei confronti di<br />

attraverso l’accoglienza dei parrucchiera sociale aprirà chi ha più bisogno. E lo han-<br />

senza tetto. E’ così che deci- altri due saloni.<br />

no fatto, spesso, senza alcun<br />

de di ospitarli nel suo albergo<br />

tipo di aiuto. “Se ci sono<br />

di Rimini, nei giorni in cui la<br />

temperatura è più rigida,<br />

mettendo a loro disposizione<br />

ogni tipo di comfort. Loro, i<br />

senza tetto, abituati a essere<br />

ignorati, arrivano increduli,<br />

timidi, impauriti. Hanno<br />

riuscita io...” racconta Lucia<br />

Iraci, partita a 15 anni da un<br />

paesino della provincia di<br />

Caltanissetta, sola. Dedicare<br />

loro queste pagine, il Sibel<br />

e l’ulivo che rappresenta La<br />

vita, era il minimo.


“La vita non è uno scherzo.<br />

Prendila sul serio<br />

come fa lo scoiattolo, ad esempio,<br />

senza aspettarti nulla<br />

dal di fuori o nell’al di là.<br />

Non avrai altro da fare che vivere.<br />

La vita non è uno scherzo.<br />

Prendila sul serio<br />

ma sul serio a tal punto<br />

che messo contro un muro,<br />

ad esempio, le mani legate,<br />

o dentro un laboratorio<br />

col camice bianco e grandi occhiali,<br />

<br />

gli uomini di cui non conoscerai la faccia,<br />

e morrai sapendo che nulla è più bello,<br />

più vero della vita.<br />

…Prendila sul serio<br />

ma sul serio a tal punto<br />

che a settant’anni, ad esempio,<br />

pianterai degli ulivi<br />

<br />

<br />

alla morte pur temendola,<br />

e la vita peserà di più sulla bilancia”.<br />

Il Sibel è un riconoscimento creato da di tutti loro troppo spesso si parla poco<br />

<strong>Mag</strong> e nato per essere assegnato a chi alla tv o sui giornali. Per dare loro la vi-<br />

si è contraddistinto per un’azione umasibilità che meritano, per dimostrare che<br />

nitaria passata sottovoce se non in totale il bene è visibile, tangibile, raggiungibile<br />

silenzio sui media. Dopo il Nobel e l’IG e imitabile, <strong>Mag</strong> ha pensato ad un rico-<br />

Nobel, arriva il Sibel, positivo e proponoscimento ed istituito il Premio Sibel.<br />

sitivo. Sono tante le storie di persone Oltre alla consegna del Premio in vetro,<br />

coraggiose, intraprendenti, che agiscono materiale nobile, semplice e trasparen-<br />

te, che sarà tramandato, <br />

sempre uguale,<br />

per il bene comune, che mettono a di- di anno in anno, verrà regalato anche un<br />

sposizione il loro talento per aiutare chi albero di ulivo, in onore alla poesia di Na-<br />

ne ha bisogno. Ma il bene non fa rumore, zim Hikmet “Alla vita”.<br />

<br />

nessuno dà voce. Quelli che non chiedono di essere riconosciuti migliori, loro lo sono già e non lo fanno<br />

<br />

<br />

<br />

...siamo sicuri che emergeranno migliaia di belle persone che in silenzio costruiscono e ricostruiscono.<br />

<br />

Per maggiori informazioni info@magmagazine.it<br />

77<br />

feb12


78<br />

apr 12<br />

giovani<br />

a cura della redazione www. .com<br />

Un RALLY<br />

di solidarietà<br />

Due studenti messinesi hanno attraversato<br />

quattro stati e due continenti per portare<br />

aiuti umanitari ai bambini marocchini<br />

L’avventura, una sana dose di spregiudicatezza<br />

e la solidarietà. Tutto racchiuso in due giovani<br />

studenti messinesi e una Renault 4 gialla. Carlo<br />

Restuccia e Mario Spinella sono due ragazzi<br />

iscritti alla facoltà di Giurisprudenza dell’università<br />

di Messina. Insieme hanno percorso oltre<br />

8 mila chilometri per partecipare al “4L Trophy”, un rally<br />

umanitario, riservato agli studenti universitari dai 18 ai 28<br />

anni, che li ha portati da Messina a Poitiers in Francia per<br />

poi arrivare dopo un lungo viaggio, non senza insidie, a<br />

Marrakech, in Marocco. Con loro, la fedele compagna, una<br />

“Renault 4” del 1988, e un carico di materiale umanitario<br />

consegnato ai bambini marocchini attraverso l’associazione<br />

“Enfants du desert”. “Abbiamo portato loro – hanno raccontato<br />

i ragazzi – 6 personal computer e poi zaini con<br />

<br />

ci ha entusiasmato molto ed è stato decisivo nella scelta<br />

di partecipare alla manifestazione”. Sì, perché poi vai a<br />

guardare l’elenco dei partecipanti e ti accorgi che su 1.250<br />

equipaggi, gli unici italiani sono stati proprio Carlo e Mario,<br />

entrambi ventiduenni che, sostenuti da sponsor privati e<br />

<br />

-<br />

dustria Messina, hanno deciso di acquistare la vettura, utilizzata<br />

già in passato da un altro team italiano per partecipare<br />

<br />

Francia, Spagna e Marocco. Quattro paesi e due continenti<br />

tra neve, strade sterrate, dune, sabbia e la voglia di strappare<br />

un sorriso ai bambini. “Abbiamo costituito l’associazione


Si sono così ritrovati con il numero 996, pronti<br />

<br />

che per poco il viaggio stava per saltare. “Il<br />

giorno della partenza abbiamo incontrato<br />

una fortissima nevicata a Palermo – spiega<br />

Mario – e per poco non abbiamo perso la<br />

nave. Anche a Parigi c’era moltissimo freddo”.<br />

E poi il deserto. “C’erano escursioni<br />

termiche pesantissime – racconta Mario – e non è stato<br />

semplice nemmeno orientarsi. Alcuni equipaggi hanno<br />

avuto fortissimi problemi e sono rimasti coinvolti in brutti<br />

incidenti. Fortunatamente, noi non abbiamo avuto grosse<br />

<br />

di orientamento e poi una sorta di tappa maratona di 600<br />

chilometri con i ragazzi che si sono anche accampati nel deserto,<br />

insieme ad altri giovani, provenienti da tutta Europa.<br />

<br />

che ha legato Carlo e Mario ai primi partecipanti italiani al<br />

“4L Trophy” e che legherà i prossimi partecipanti italiani al<br />

rally umanitario: la “Renault 4” e la solidarietà. “Cederemo<br />

loro la macchina – sostengono i ragazzi – per l’edizione<br />

<br />

-<br />

parazione della nuova spedizione”. Una partecipazione a<br />

qualcosa di più grande di una corsa, un evento che ha consentito,<br />

dalla prima edizione del rally, di distribuire, complessivamente,<br />

280 tonnellate di materiale a poco più di 50 mila<br />

bambini. Un’impresa che allevia, almeno in parte, i problemi<br />

<br />

dei bambini e che, aggiungono i ragazzi, “ci ha fatto crescere<br />

molto lasciando in noi un ricordo indelebile”.<br />

79<br />

apr 12


x-mag<br />

di Antonella La Rosa<br />

“Faccio<br />

perdere<br />

la testa<br />

a Montalbano”<br />

L’attrice messinese Katia Greco interpreta<br />

la compagna del giovane commissario<br />

creato dalla penna di Camilleri<br />

<br />

È iniziato tutto per caso. Al liceo ho frequentato un laboratorio<br />

teatrale che mi ha permesso di capire che la<br />

recitazione è la mia strada, così nel 2006 ho mollato tutto<br />

e mi sono trasferita a Roma per intraprendere questa<br />

carriera.<br />

<br />

Il capo dei capi, cosa<br />

<br />

-<br />

<br />

<br />

esiste, ma in Sicilia non c’è solo questo, bisogna avere l’intelligenza<br />

per guardare oltre ma non tutti hanno questa<br />

capacità.<br />

È in onda da febbraio Il giovane Montalbano su Raiuno,<br />

La penna di Camilleri colpisce ancora <br />

e la Sicilia sfodera un nuovo talento, <br />

Katia Greco. Bella, solare, mora più Benissimo! Questa esperienza resterà sempre nel mio<br />

<br />

<br />

di Mary il commissario più amato d’Italia<br />

tv. Mary è un’insegnante di latino, una ragazza in gamba<br />

Il giovane Montalbano in onda da che cattura l’attenzione del commissario con la semplici-<br />

<br />

tà, qualità importante a mio avviso nelle persone. Girare<br />

qua, questa volta a rivestire i panni del<br />

con la troupe in Sicilia mi ha dato la possibilità di stare più<br />

protagonista non è l’attore Luca Zingaretti<br />

tempo con la mia famiglia che amo tantissimo.<br />

ma il pugliese Michele Riondino che con il<br />

<br />

-<br />

suo fascino e la sua bravura attira l’attenzione <br />

del pubblico. Così per la messinese Katia<br />

Interessante, lo ammiro molto come attore. Michele mi<br />

Greco arriva il successo e a soli ventisei anni ha detto che prima di calarsi nei panni di Montalbano era<br />

<br />

Noi due, Il capo talmente emozionato che ha parlato con Camilleri e poi<br />

<br />

ha chiesto consigli anche a Luca Zingaretti, direi che la<br />

e Distretto di Polizia 9, non si fa mancare<br />

cosa ha funzionato alla grande, dato che ha fatto una bella<br />

nemmeno spot pubblicitari ed esperienze<br />

interpretazione. Sul set tirava un’aria tranquilla, oltre a la-<br />

teatrali come lo spettacolo in scena nei teatri vorare ci siamo pure divertiti, ricordo certe scorpacciate<br />

di Roma, La grande cena, scritto e diretto<br />

di pesce fatte a Ragusa Ibla.<br />

da Camilla Cuparo, con Ettore Bassi e Luigi<br />

<br />

Iacuzio. L’attrice ha tutte le caratteristiche<br />

Assolutamente no perché questa volta si sono messi in<br />

della sicula doc compresa la passionalità e la scena nuovi aspetti del personaggio come la gioventù e<br />

gelosia come lei stessa afferma.<br />

l’arrivo di Montalbano al commissariato di Vigata. La serie<br />

è andata bene, evidentemente la novità ha suscitato curiosità<br />

nel pubblico.<br />

82<br />

apr 12


mag&TAG<br />

http://youtu.be/rzu5MytH56c<br />

scene Katia Greco<br />

<br />

Nessuno! Quest’anno mi sono laureata in<br />

Tantissimo. Anch’io come lei sono legata ai Scienze Biologiche. Nonostante la passione<br />

valori della famiglia e dell’amore e da buona per questa materia, nella vita non farei mai<br />

sicula sono una buona forchetta. Con gli la biologa. Ho scelto di mettermi in gioco e<br />

uomini sono me stessa, la mia arma sedutti- da ottimista sono convinta che andrà tutto<br />

va è la semplicità proprio come Mary nella bene!<br />

<br />

<br />

<br />

- Da marzo sono in tournee con lo spet-<br />

<br />

tacolo teatrale Ti sposo ma non troppo, di<br />

Da nove anni sto con Massimo, l’ho cono- e con Gabriele Pignotta. Io sono Andrea,<br />

sciuto durante quel laboratorio teatrale una giovane donna che per lo sconforto<br />

frequentato al liceo di cui parlavo prima. di essere stata abbandonata sull’altare dal<br />

Lui è regista e come me fa mille cose, “The <br />

<br />

esperienza le permetterà di conoscere un<br />

New Orleans in America da maggio. Un single convinto che prima la seduce e poi<br />

interessante thriller che gli auguro vada la fa innamorare. Una commedia tratta da<br />

presto in onda anche in Italia. Da tempo una storia vera iniziata su Facebook, dove<br />

viviamo insieme a Roma e stiamo pensando si passa dallo “scetticismo” della frenetica<br />

al matrimonio.<br />

ossessione per il “rimorchio” alla disperata<br />

Quali sono gli aspetti piacevoli del tuo me- ricerca del rapporto perfetto. Nonostante<br />

<br />

-<br />

Le cose positive sono le forti emozioni che tere su certi aspetti importanti della vita. Di<br />

provo quando interpreto un personaggio. recente mi sono divertita a girare un vide-<br />

<br />

oclip riguardante la canzone di Lavinia De-<br />

scoprire la psicologia e le intenzioni del sogsideri (altra promessa di X Factor) intitolata<br />

getto rappresentato, non è facile, ma è affa- Semplice, dove io e Gabriele Pignotta siamo<br />

scinante. Amo questo mestiere perché mi i protagonisti.<br />

permette di viaggiare continuamente e di <br />

conoscere nuova gente, insomma noi attori Tutto! Sono consapevole del fatto che la<br />

abbiamo la fortuna di non annoiarci mai. mia strada è in salita quindi se voglio che i<br />

<br />

miei sogni si avverino devo continuare a te-<br />

cresta dell’onda sono gli aspetti negativi. nere duro, per fortuna di pazienza io ne ho<br />

<br />

a da vendere…<br />

foto di <br />

83<br />

apr 12


84<br />

apr 12<br />

social & media<br />

di Eugenia Morato<br />

Pinterest,<br />

il social network<br />

degli oggetti,<br />

sta conquistando<br />

il web e conta<br />

<br />

di utenti<br />

È TEMPO<br />

di “pinnare”<br />

Spesso un’immagine vale più di mille parole.<br />

E mai frase è stata più adatta per descrivere<br />

un social network. Stiamo parlando di<br />

Pinterest, il nuovo strumento social di cui<br />

tutto il popolo del web parla. Proprio le<br />

immagini, infatti, sono il modo che questo<br />

nuovo social ha scelto di utilizzare per veicolare<br />

contenuti multimediali, come video<br />

o link a blog e siti. Senza farci spaventare<br />

dall’apparente caos dell’homepage, possia-<br />

<br />

e condividere contenuti, sotto forma di immagini, a cui possiamo<br />

associare un link e una breve descrizione. I contenuti, poi,<br />

possono essere suddivisi in “board” o categorie e in questo<br />

modo possiamo attirare followers interessati a quel particolare<br />

argomento. Il nome Pinterest nasce dall’unione di due parole,<br />

Pin (spilletta) + Interest (interesse), e il Pinboard è la bacheca<br />

dove “appuntiamo” e mettiamo in evidenza tutto ciò che ci<br />

sembra interessante da condividere. Le “amicizie” su Pinterest,<br />

poi, sono più simili al meccanismo di Twitter che non a quello<br />

di Facebook. Possiamo scegliere o meno di ricambiare il follow<br />

di chi ci segue e siamo liberi di seguire anche solo un board<br />

(quello che veicola i contenuti che più ci interessano) di qualche<br />

utente. Pinterest ha, poi, creato la possibilità di aggiungere<br />

alla barra dei preferiti del browser il pulsante “pin it”. In questo<br />

modo, con un click sarà possibile “pinnare” (neologismo ormai<br />

entrato nel linguaggio comune) qualsiasi contenuto presente<br />

nel web e aggiungerlo alla nostra bacheca, scegliendo una categoria.<br />

Ad esempio, se state leggendo questo articolo sul sito<br />

di <strong>Mag</strong> (www.magmagazine.it), vi basterà cliccare sul pulsante<br />

“pin it” sulla barra dei preferiti per pinnare questo post su Pinterest,<br />

magari in un board chiamato Social Media, dove avrete<br />

raccolto tutti gli articoli più interessanti su questo tema. Nella<br />

descrizione potete indicare il titolo dell’articolo, così chiunque<br />

farà la ricerca della parola Pinterest sul social network, troverà<br />

anche l’articolo di <strong>Mag</strong>. Insomma, siamo davanti a un nuovo<br />

motore di ricerca che funziona con le keywords associate alle<br />

immagini. Ma, a differenza di Google Immagini, qui siamo di<br />

fronte a contenuti di qualità. Pinterest, infatti, rappresenta la<br />

nuova frontiera della content curation, ovvero la cura della qualità<br />

dei contenuti pubblicati.


www.pinterest.com<br />

Non troverete, quindi, molte immagini<br />

di feste o cene tra amici (per<br />

quello potete continuare a usare<br />

Facebook), quanto piuttosto, immagini<br />

di prodotti o luoghi che le<br />

persone vogliono condividere. Sarà<br />

probabilmente per questo motivo<br />

che molti brand e aziende non si<br />

sono lasciati sfuggire l’occasione del<br />

nuovo strumento, utile per aumentare<br />

la propria brand awareness praticamente a costo zero. Anche<br />

per questo, forse, Pinterest ha creato la funzione “gifts”, importante<br />

soprattutto per chi vuole promuovere un prodotto commerciale.<br />

Possiamo, infatti, aggiungere all’immagine un prezzo e collegare il<br />

contenuto all’e-commerce online. Ma non è solo il social commer-<br />

<br />

(Search engine optimization), ovvero tutte quelle operazioni che<br />

hanno l’obiettivo di<br />

aumentare il volume<br />

<br />

sito web riceve dai<br />

motori di ricerca. I<br />

link su Pinterest che<br />

portano a un certo<br />

sito, infatti, sono tutti<br />

“dofollow”, ovvero<br />

sono seguiti dai motori<br />

di ricerca e contribuiscono<br />

ad aumentare<br />

il “ranking”<br />

dei vostri contenuti.<br />

L’ottimizzazione andrà fatta usando, sia per le descrizioni delle im-<br />

<br />

-<br />

role chiave che aiutino gli utenti interessati al vostro business (ad<br />

esempio, turismo) a trovarvi e seguirvi. Un giudizio su Pinterest? In<br />

questo momento non può che essere positivo, come tutto ciò che<br />

permette di sperimentare nuove modalità creative di comunicazione.<br />

E se abbiamo detto che il nuovo social network è collegato a<br />

una possibile evoluzione della cura dei contenuti sul web, questo<br />

<br />

importa, infatti, essere utenti (o aziende) molto conosciuti nel web.<br />

Investire ancor più attenzione nei contenuti multimediali condivisi<br />

permette di attirare followers, senza avere un “nome” importante.<br />

E se non vi interessa utilizzare Pinterest professionalmente (ad<br />

<br />

-<br />

cemente entrare a far parte di questa community, che conta già<br />

più di 10 milioni di utenti nel mondo, condividere le immagini che<br />

più vi piacciono. Attualmente Pinterest è accessibile solo su invito.<br />

Se siete curiosi di provarlo, mandate una mail a eugenia.morato@<br />

gmail.com per ricevere un invito. Happy pinning!<br />

85<br />

apr 12


economia<br />

di Nino Giliberto<br />

Non ho<br />

l’età…<br />

TROPPO SPESSO CAPITA<br />

CHE IL LAVORATORE<br />

SI TROVI NEL POSTO GIUSTO<br />

MA AL MOMENTO SBAGLIATO:<br />

TROPPO GIOVANE E INESPERTO<br />

O TROPPO VECCHIO<br />

E INCAPACE<br />

86<br />

apr 12<br />

Quasi ogni mese, con la puntualità<br />

degna di un buon orologio svizzero,<br />

tutti i mezzi di informazione<br />

<strong>2012</strong> di classi sociali e di disuguaglianze per<br />

-<br />

<br />

tuisce un tassello emblematico di un pro-<br />

evidenziano con pessimismo i dati relativi al blema ben più ampio su cui occorre fare<br />

numero di occupati nel mondo del lavoro. <br />

-<br />

Dall’inizio della crisi economica a oggi, i po- cesso al mondo del lavoro appare viziato<br />

sti di lavoro persi, solo in Italia, ammontano oltre che da fattori ormai noti (il nostro è<br />

a centinaia e centinaia di migliaia e, conse- il paese dell’amicizia, da declinarsi secondo<br />

guentemente con loro, sfumano i sogni di i canoni ciceroniani), anche da forme di<br />

altrettante persone e le aspettative delle “perbenismo” (alcune mansioni lavorative<br />

loro famiglie.<br />

pratiche appaiono denigranti per la perso-<br />

Di recente è stato fornito, dall’Istat, uno na), di stanchezza perenne e mancanza di<br />

studio strutturato in base all’appartenenza motivazione.<br />

sociale che, riguardo alla possibilità di prima Un giovane, una volta entrato nel mondo<br />

<br />

del lavoro, rischia di essere già vecchio per<br />

ceto medio-borghese. Seguono quelli degli poterci restare, se non riesce a mettersi co-<br />

impiegati che, pur essendo parzialmente stantemente in discussione: ma è disposto<br />

penalizzati in fase di ricerca, nel comples- a farlo dopo miriadi di concorsi, colloqui,<br />

so riescono a trovare un lavoro intorno ai test psico-attitudinali, e soprattutto titoli di<br />

<br />

- studio e specializzazioni conseguiti?<br />

Ipotizziamo di sì, e proiettiamo lo sguardo in<br />

ai trent’anni e si ritrovano a svolgere lavori <br />

<br />

le recenti statistiche, un lavoratore è al suo<br />

Sebbene sia alquanto strano parlare nel picco massimo di crescita professionale.


Quello che si sta quindi delineando<br />

D<br />

l’età in cui una carriera professionale toccava il suo tra lavoratori e mondo del lavoro<br />

<br />

-<br />

è un rapporto molto burrascoso<br />

<br />

sul campo, una credibilità da spendere ancora a lungo e che va oltre le ideologie, lo statuto<br />

anche una certa maturità psicologica per gestire il “succes- degli stessi lavoratori e i proclami<br />

so” in modo ponderato, in previsione del successivo declino sindacali.<br />

<br />

<br />

anni di tempo dalla sua entrata nel mondo Se questa analisi vale prevalentemente per i dipendenti,<br />

del lavoro per raggiungere tutti gli obiettivi non è che gli autonomi vivano tempi più felici. Un giovane<br />

<br />

che sceglie di fare impresa deve saper essere un ottimo<br />

<br />

<br />

di diventare vittime di un mercato usa e getta! potrà pure avere successo sul mercato, ma dovendo sottrarre<br />

ai ricavi tutti i costi di produzione e soprattutto le<br />

tasse, rischia di trovarsi con in mano qualche spicciolo di<br />

Ipotizziamo infatti che il nostro lavoratore sia stato tanto utile o forse neanche quello.<br />

diligente e infaticabile da raggiungere obiettivi importanti, Capita così di incontrare giovani di buone speranze che<br />

ottengono apparentemente ottimi risultati, specie da noi <br />

passo della concorrenza dei più giovani agguerriti e dimo- nel settore della ristorazione ma, dopo circa due o tre anni,<br />

<br />

scompaiono dalla piazza e la loro attività si dissolve; ci siamo<br />

perchè una tale crescita fulminea e precaria, “a tempo de- mai chiesti il perché?<br />

terminato” potrebbe essere per lui foriera di pesanti tra- A un navigato imprenditore con i capelli grigi, invece, può<br />

colli, anche psicologici. Ci si rende conto solo allora che capitare, in tempo di crisi, di dover riconvertire la propria<br />

per porre solide basi professionali ci vuole tempo e se si azienda, orientarsi verso altri mercati o cambiare tipologia<br />

bruciano le tappe…<br />

di prodotto o servizio venduto. Sarà anche lui in grado di<br />

Come se non bastasse, in questo instabile mercato del lavo- ricominciare? O risponderà come tanti: “Non ho l’età, non<br />

ro arriva una new entry, la fascia degli ultrasessantenni. Con ho l’età”…<br />

<br />

È evidente che nel mondo che vorremmo una vera riforma<br />

dei nonni al lavoro, cioè di coloro che in media andranno del lavoro dovrebbe valorizzare la persona umana in tutte<br />

in pensione intorno ai 70 anni. Al di là delle possibili ironie, le sue sfaccettature e tutelare la qualità professionale, piut-<br />

questa è una faccenda seria che nessuno al momento sta tosto che i dati numerici e cronologici. Purtroppo a oggi<br />

pensando di prendere in esame: un lavoratore infatti dovrà sembra che il lavoratore si trovi sì nel posto giusto, ma al<br />

<br />

- momento sbagliato: troppo giovane e inesperto o troppo<br />

pure le aziende dovranno creare mansioni “alternative” per vecchio e incapace.<br />

questa categoria di persone non ancora cronologicamente<br />

pensionabili? E quale imprenditore sarà disposto a tenerli in <br />

azienda se i loro stipendi, tra scatti di anzianità e inquadramenti,<br />

risultano di molto superiori rispetto al salario di un<br />

giovane neoassunto?<br />

87<br />

apr 12


economia<br />

di Fabrizio Lanzafame<br />

<br />

<br />

LE LIBERALIZZAZIONI<br />

<br />

<br />

«[...] I ricchi non fanno altro che scegliere nella grande vergono spontaneamente verso l’interesse collettivo. Vivia-<br />

quantità quel che è più prezioso e gradevole. [...] Sono mo in una cultura economica che solo apparentemente<br />

condotti da una mano invisibile a fare quasi la stessa rispecchia i canoni liberisti, ma nella realtà la concorrenza è<br />

distribuzione delle cose necessarie alla vita che sarebbe fortemente ostacolata dalle più articolate barriere che ren-<br />

stata fatta se la terra fosse stata divisa in parti uguali dono molti settori poco concorrenziali, se non addirittura<br />

tra tutti i suoi abitanti, e così, senza volerlo, senza saper- monopolistici.<br />

lo, fanno progredire l’interesse della società […]». Il recente decreto governativo sulle liberalizzazioni è un ten-<br />

Così Adam Smith, uno dei padri del pensiero<br />

economico, nella “Teoria dei sentimenti morali”,<br />

introduce il concetto della mano invisibile: i soggetti<br />

economici, operando nel mercato esclusitativo<br />

di riportare al normale funzionamento alcuni mercati<br />

che per anni sono stati caratterizzati da norme, istituti o usi<br />

<br />

esterna. Ad esempio le corporazioni delle arti e mestieri,<br />

un istituto creato nel XII secolo in molte città italiane per<br />

<br />

regolamentare e tutelare le attività degli appartenenti a una<br />

rientra nelle loro intenzioni, ovvero il maggiore benessere stessa categoria lavorativa, il cui compito primario era la di-<br />

per la collettività. Possiamo tuttora dire che questa affermafesa del monopolio dell’esercizio del proprio mestiere e chi<br />

zione è realistica? In periodi di crisi economica come quello lo praticava pur non essendovi iscritto veniva considerato<br />

attuale viene spontaneo domandarsi se realmente il para- un lavoratore che costituiva un potenziale pericolo verso<br />

digma della scienza economica di riferimento sia un mero gli iscritti, vivono ancor oggi sotto forma di Ordini profes-<br />

esempio di scuola, che viene confutato dalla realtà, oppure sionali.<br />

è la nostra interpretazione empirica a non essere corretta. Questo ragionamento può essere esteso a molti altri setto-<br />

A ben vedere il meccanismo di cui parla Smith si basa sul ri che vantano tutele protezionistiche per i propri membri.<br />

concetto di laissez faire, ovvero di libero mercato, che è Il decreto sulle liberalizzazioni e la concorrenza non contieessenziale<br />

per l’attivazione del processo attraverso il quale <br />

-<br />

si crea un ordine sociale dove gli interessi personali con- renziali nelle materie affrontate, ma porta con sé un’idea.<br />

88<br />

apr 12


Il primo ministro Mario Monti ha affermato<br />

che è necessaria una riforma delle menti,<br />

intendendo che non dobbiamo focalizzare<br />

la nostra attenzione elusivamente sui<br />

fattori esogeni che hanno causato l’attuale crisi<br />

europea, quali la speculazione o le politiche<br />

economiche repressive imposte dalla Germania,<br />

bensì è necessario fare un “esame di coscienza”<br />

collettivo. Non possiamo intraprendere politiche<br />

economiche espansive, con ottiche di intervento<br />

keynesiano, se non dopo esserci resi conto che<br />

la prima riforma da porre in essere afferisce noi<br />

in prima persona: la nostra mentalità improntata<br />

ad una competitività di facciata, ad un elogio<br />

formale della meritocrazia e ad una sostanziale<br />

strenua difesa delle rendite di posizione. A supporto<br />

di tale affermazione basta citare il dato<br />

della mobilità sociale in Italia; tra le più basse in<br />

Europa.<br />

Dobbiamo renderci conto che il nostro paradigma<br />

culturale di riferimento non porta a un<br />

maggiore benessere per la collettività. La cultura<br />

che negli anni si è sviluppata in Italia è prevalentemente<br />

quella di preservare posizioni di rendita<br />

e di rimozione della concorrenza.<br />

Se noi decidessimo realmente di metterci in<br />

gioco e di essere disposti a dare di più a chi<br />

effettivamente è maggiormente meritevole, ciò<br />

«Nella corsa alla ricchezza, agli onori e<br />

all’ascesa sociale, ognuno può correre con<br />

tutte le proprie forze, […] per superare<br />

tutti gli altri concorrenti. Ma se si facesse<br />

strada a gomitate o spingesse per terra<br />

uno dei suoi avversari, l’indulgenza degli<br />

spettatori avrebbe termine del tutto. […]<br />

la società non può sussistere tra coloro che<br />

sono sempre pronti a danneggiarsi e a farsi<br />

torto l’un l’altro»<br />

(Adam Smith, Teoria dei sentimenti morali, 1759).<br />

<br />

che partirebbero dal singolo e abbastanza rapidamente<br />

si estenderebbero all’intera economia.<br />

Perché mai dovremmo difendere l’esistenza di<br />

ostacoli alla libera concorrenza di qualsiasi tipo<br />

se non per la consapevolezza di poter rientrare<br />

in una di queste categorie protette ed usufruire<br />

di tali vantaggi senza dover dare, giorno per<br />

giorno, il meglio di noi stessi?<br />

La crisi è solo un avvertimento, un monito che<br />

indica che la rotta intrapresa non è quella corretta,<br />

quella che i padri dell’economia teorizzarono.<br />

Prendiamo consapevolezza e decidiamo<br />

<br />

costruiamo il nostro successo!<br />

89<br />

apr 12


90<br />

apr 12<br />

non sprecare<br />

di Antonio Galdo www.nonsprecare.it<br />

€<br />

quanto<br />

mi costi!<br />

Latte artificiale e pannolini,<br />

in Italia, costano il 40 per cento<br />

in più rispetto alle nazioni europee.<br />

Un bimbo, nel primo anno<br />

di vita costa tra i 6 e i 13 mila euro<br />

Il caro-bebè rappresenta un tipico mistero all’italiana. Dietro<br />

il quale si nascondono piccole e grandi speculazioni,<br />

pressioni di aziende e corporazioni, complicità di medici<br />

senza scrupoli. E innanzitutto sprechi, tanti sprechi sulle<br />

spalle delle famiglie, quelle che, a parole, tutti vorrebbero<br />

<br />

-<br />

<br />

rispetto alle altre nazioni europee, mentre un bimbo italiano nel<br />

primo anno di vita, a colpi di rincari e di prezzi fuori controllo, si<br />

traduce in una spesa che oscilla tra i 6 mila e i 13mila euro, compresi<br />

passeggini e carrozzine. Assurdo.


E<br />

talmente inspiegabile che migliaia di famiglie prodotti di marca, e non generici, sicuramente più costosi. Il<br />

italiane si stanno auto-organizzando per sfug- consumatore-famiglia, di fronte a questa catena di sprechi,<br />

gire a questa trappola con i viaggi all’estero è messo quasi sempre con le spalle al muro, specie se non<br />

<br />

riesce ad accedere alle giuste informazioni che alimentano<br />

in Austria o in Slovenia a fare scorte di pappe la concorrenza e indicano rapporti più corretti tra la qualità<br />

e pannolini) e, molto meglio, con i gruppi di acquisto solida- e il prezzo dei singoli prodotti.<br />

le che si stanno moltiplicando anche grazie al web. Così il ministro Andrea Riccardi, che tra le sue competen-<br />

Dove nasce lo spreco del caro-bebè e come si sviluppa? Il ze ha anche la delega alla Famiglia, ha deciso di rivolger-<br />

trucco c’è e si vede in tutti gli anelli della catena, dal prosi all’Antitrust con un esposto che segnala il problema e<br />

duttore al consumatore. Già nel lontano 2004, per esempio, denuncia l’incredibile caro-bebè, che in tempi di “Grande<br />

<br />

Crisi” si traduce in un danno spesso insostenibile per una<br />

<br />

famiglia a basso reddito.<br />

listini. Il secondo passaggio, la distribuzione, è ancora più E il presidente dell’Antitrust, Giuseppe Pitruzzella, ha aper-<br />

opaco: i prodotti della prima infanzia, acquistati in farmacia to un fascicolo, anticipando già con una dichiarazione il suo<br />

o in una parafarmacia, sono molto più cari rispetto ai prezzi <br />

applicati nei supermercati e negli ipermercati. L’ombra della che aspettare e vigilare, sperando che l’iniziativa dell’An-<br />

speculazione è evidente. Come non si capisce bene pertitrust non si riduca all’ennesimo grido di dolore dopo il<br />

ché i pediatri abbiano spesso il vizietto di “prescrivere” solo quale tutto resta come prima, e gli italiani pagano il conto.<br />

91<br />

apr 12


ioetica<br />

di Giusi Venuti<br />

Cogit-Azioni<br />

PICCOLA STORIA DI UN PROGETTO<br />

CULTURALE SOSTENUTO ANCHE DA MAG<br />

Che ci sia<br />

un’emergenza<br />

culturale è un fatto<br />

che sta sotto gli occhi<br />

di tutti, che ci sia chi<br />

concretamente agisce<br />

e investe per fare<br />

fronte all’emergenza<br />

è una notizia che,<br />

spesso, non passa.<br />

92<br />

apr 12<br />

La Costituente per la cultura<br />

promossa dal Sole 24 ore<br />

è certamente un passo importante.<br />

Provare a guardare<br />

lontano, mettersi insieme per<br />

parlare e ragionare su come le cose stiano,<br />

al di fuori degli schemi previsti dalle funzioni<br />

strumentali di determinati rituali dialogici<br />

(giuridici, psicologici, accademici), è, infatti,<br />

cosa necessaria, ma anche rischiosa. Non<br />

possiamo permetterci che la tensione politica<br />

di questo momento si riduca alla solita<br />

retorica di quel dialogo decostruttivo che ci<br />

ha, ormai, lasciato a pezzi. La proposta che<br />

faccio è quella di oltrepassare il dialogo per<br />

recuperare due dimensioni del pensare: il<br />

<br />

D’orlando, in provincia di Messina, e promosso<br />

dall’attore Alessandro Bergonzoni.<br />

<br />

di offrire a tutti i cittadini uno spazio-tempo<br />

in cui si approfondiscano<br />

quei temi di bioetica che toccano le<br />

vite di ciascuno (eutanasia, fecondazione<br />

assistita, testamento biologico)<br />

non attraverso i soliti seminari in cui<br />

chi non sa resta semplice spettatore<br />

passivo, ma attraverso un lavoro su<br />

mente e corpo insieme.<br />

Una ricerca teorico-formativa che si voglia,<br />

<br />

infatti, occupare di questioni così complesse<br />

pensando) e lo si fa, sempre, a partire da senza sapere quale sia la natura e il peso<br />

e per altri. C’è del lavoro urgente da fare, del corpo e senza dare spazio a coloro che,<br />

a parte il dialogo. Bisogna, stando alle indi- da professionisti, lavorano, più che con la<br />

cazioni della bioetica, ricostruire un ponte parola pensata e ripetuta, con il corpo sen-<br />

tra la scienza (ciò che si sa) e la saggezza tito, agito ed esposto è destinata a restare<br />

(l’uso contestuale e appropriato di ciò che non solo priva di realtà ma è, suo malgrado,<br />

si sa). Chi se ne occupa? Chi si allontana dal condannata a riprodurre un dualismo schi-<br />

proprium, dal certo di ciò che conosce per zofrenico di tipo cartesiano secondo cui<br />

quell’incerto che è tutto da costruire? Chi da una parte ci sono menti che pensano e<br />

sceglie di mettersi a disposizione in vista di dall’altra parte corpi che subiscono. Il senso<br />

un compito che - come si dice - riguarda di questo progetto non è, infatti, quello di<br />

tutti ma che, a causa della crisi economica <br />

che grava sui bisogni primari, solo in pochi, né di creare degli esperti di bioetica né di<br />

in questo preciso momento storico, posso- addestrare a delle tecniche di recitazione,<br />

no fare? Questa è la domanda da cui muo- ma di offrire uno spazio-tempo in cui si rive<br />

e cui cerca di rispondere un progetto e si agisca il senso dell’essere attore<br />

culturale di formazione teatrale alla bioetica teatrale come di colui che, in prima persona,<br />

(CogitAzioni) patrocinato dall’università degli a partire dall’intenzionalità del corpo e dalla<br />

studi di Messina e dall’Istituto italiano di Bio- dinamica delle emozioni, mette in moto una<br />

etica sezione Sicilia, sostenuto dalla rivista particolare strategia di ricerca teorica e di<br />

<strong>Mag</strong> e dall’associazione “la Ragnatela onlus” relazione politica.


L’intento è allora quello di contribuire quello che accadeva nella polis greca. L’essere<br />

a che si formino persone non solo insieme nell’agorà era, infatti, vissuto non come<br />

il semplice stare in uno spazio espositivo<br />

in<br />

soprattutto persone capaci di scegliere e di cui si manifestavano spudoratamente e narci-<br />

<br />

- sisticamente gli egoismi e le fragilità individuali<br />

lizzare le competenze acquisite e di dare pub- (il cosiddetto fenomeno della vetrinizzazione<br />

blicamente conto (e corpo) delle scelte fatte. sociale) ma come un luogo agonico in cui le<br />

É questo un modo per giungere a un senso persone si rendevano visibili attraverso l’eserci-<br />

meno esteriore di ciò che oggi molti desiderazio del logos e il logos, come pure diciamo, è<br />

no: la visibilità. É, infatti, innegabile che nell’epo- sempre embodied<br />

ca delle “passioni tristi” si abbiano notevoli corpo che sta, che si muove e che appare in<br />

<br />

- una certa maniera. Il progetto pilota (aperto<br />

nicativa non schizofrenici: da una parte sta la a tutti i cittadini dai 16 ai 45 anni) è partito il<br />

“vita della mente” che si consuma nell’ombra 24 marzo e si svolgerà nella Pinacoteca Tono<br />

di studi per lo più solitari e, a volte, ineffet- Zancanaro di Capo d’Orlando con incontri<br />

tuabili anche se teoricamente destinati ad altri, bisettimanali di tre ore ciascuno, sarà curato<br />

dall’altra sta la mera esposizione di corpi che da me e dall’attrice Eleonora Bovo e si conclu-<br />

si agitano a caso e che risultano spesso privi derà il 9 maggio nell’Aula magna del Rettorato<br />

<br />

dell’università di Messina con un convegno su<br />

fare alcunché. Provare a ricongiungere questi Bioetica e Narrazione in cui sarà presente l’at-<br />

<br />

<br />

in senso politico, provare a destinare ad altri Vezio Ruggieri dell’università La Sapienza di<br />

<br />

Roma e la presidente dell’Istituto nazionale di<br />

in quella teatrale. Che poi, a ben guardare, è Bioetica Luisella Battaglia. Siete tutti invitati.<br />

93<br />

apr 12


magcom<br />

Dieci anni di comunicazione<br />

sul territorio<br />

<br />

Kinecenter organizza un congresso annuale<br />

per diffondere la cultura della riabilitazione<br />

Il dott. Gianfranco Lisitano<br />

Abbiamo incontrato<br />

È un bel traguardo per lei<br />

Di cosa si tratta?<br />

il Dottor Gianfranco<br />

e per la sua struttura<br />

Perché è importante<br />

Lisitano<br />

saperne di più?<br />

direttore sanitario del centro<br />

Si è proprio così, abbiamo fatto uno<br />

sforzo enorme considerando il fatto La propriocezione è la capacità<br />

di riabilitazione Kinecenter<br />

che non siamo né Università, né di percepire e riconoscere<br />

di Messina, che ci ha raccontato Casa di cura Privata, né Ospedale la posizione del proprio corpo<br />

<br />

<br />

nello spazio e lo stato di contrazione<br />

riabilitazione e ci ha spiegato<br />

riabilitazione e della ortopedia dei propri muscoli, anche senza<br />

<br />

Nazionale e Internazionali sono <br />

“Lavoriamo per la formazione<br />

stati un richiamo per gli operatori <br />

<br />

del settore siciliani e calabresi che recettori, sensibili alle variazioni<br />

Ogni anno sono stati affrontati <br />

delle posture del corpo e dei<br />

di ascoltare nomi illustri non dovendo segmenti corporei, che inviano<br />

temi legati a problemi<br />

<br />

i propri segnali ad alcune particolari<br />

alla spalla, al ginocchio,<br />

Per la decima edizione, che avrà <br />

alla schiena, alla caviglia<br />

luogo il prossimo 12 maggio e il controllo neuromuscolare sono<br />

delle più comuni patologie<br />

al Palacultura di Messina, è stato elementi fondamentali nella stabilità<br />

da sport e no, esaminandone<br />

scelto il tema: Propriocezione e articolare sia in ambito sportivo, sia<br />

<br />

controllo neuromuscolare nella per quanto riguarda tutte le attività<br />

E a parlarne sono stati esperti stabilità articolare<br />

<br />

<br />

Il congresso è aperto a medici, <br />

<br />

ad una patologia e come ripristinare,<br />

medici dello sport in campo<br />

laureati in Scienze Motorie,<br />

con un corretto programma<br />

<br />

<br />

<br />

Kinecenter via P. Castelli, CPL. Grace - Messina - tel/fax: 090 6783188


C E N T E R<br />

Il nostro<br />

obiettivo?<br />

Curare<br />

ogni aspetto,<br />

non solo<br />

quello riabilitativo<br />

W W W . K I N E C E N T E R . I T<br />

C E N T E R<br />

<br />

Il Kinecenter si occupa della Ortopedico è il Medico Chirurgo<br />

e dei suoi specialisti?<br />

riabilitazione degli sportivi?<br />

che si occupa del trattamento<br />

<br />

Il nostro obiettivo è far capire<br />

<br />

Il Fisiatra è il medico Chirurgo<br />

<br />

rischia traumi più di frequente e <br />

riabilitazione e consentire loro<br />

necessita di un recupero rapido per e riabilitazione, che si occupa di<br />

un recupero quanto più possibile <br />

fare la diagnosi e di curare la parte<br />

completo delle funzionalità<br />

<br />

<br />

compromesse da un trauma,<br />

rivolte a tutti: ai pazienti che hanno <br />

da una patologia o da un intervento subito recentemente un trauma, a farmacologica, se occorre, e un<br />

<br />

coloro che lamentano un disturbo programma riabilitativo personalizzato<br />

insieme al paziente, della causa del cronico, ai pazienti che necessitano dove poter accostare, a seconda della<br />

dolore, non ci occupiamo solo della di riabilitazione post chirurgica, ai patologia, la terapia strumentale, quella<br />

<br />

<br />

manuale e il giusto ricondizionamento<br />

Il metodo elaborato dal Kinecenter<br />

muscolare, stabilendone la posologia<br />

si compone di un programma<br />

<br />

terapeutico personalizzato che prevede Purtroppo regna molta confusione Il Fisioterapista, ,<br />

un mix di trattamenti di kinesiterapia, nell’opinione comune sui ruoli svolti ha il compito di seguire, scegliendo<br />

<br />

dai vari specialisti dell’apparato la tecnica, il programma prescritto<br />

<br />

locomotore.<br />

<br />

Il nostro punto di forza è il lavoro Quando accusiamo<br />

<br />

<br />

un dolore alla spalla,<br />

<br />

Preparatore atletico<br />

<br />

alla caviglia, al ginocchio,<br />

è il laureato in scienze motorie che ha<br />

<br />

ad un’articolazione in<br />

il compito di eseguire il lavoro<br />

e i preparatori atletici lavorano in genere, tendiamo a rivolgerci di ricondizionamento muscolare<br />

sinergia per seguire la riabilitazione indifferentemente all’ortopedico, e cardiaco per poter riprendere al<br />

del paziente in ogni sua fase,<br />

<br />

<br />

Ci aiuti a fare un pò di chiarezza.


96<br />

apr 12<br />

benessere e prevenzione<br />

di Cecilia Mazzeo<br />

<br />

<br />

che colpisce decine di donne<br />

Il male sale piano dalle <br />

viscere. Le attorciglia, le seguendo le nervature delle gambe, un senso<br />

apre, si fa largo tra budella di vomito fa da cornice al tutto, l’ombelico<br />

e terminazioni nervose. <br />

<br />

<br />

che svegliano il cervello, spilli. Qualcuno sta sincronizzare il respiro con le parole, chiamo<br />

cucendo dentro di me, imbastiture e orli. Ho mia madre. Mi trova accartocciata su me<br />

una ricamatrice segreta seduta tra l’utero e stessa con la faccia bianchissima e gli occhi<br />

l’intestino che, abilmente, a furia di punto croce sbarrati dal male. Glielo descrivo, ci provo. Ma<br />

compone tele dalla dubbia interpretazione. le parole sono davvero poca cosa, certe volte.<br />

È un male mai provato prima, è fatto di Poi ecco di nuovo la bestia che divampa<br />

spasmi violenti che mi piegano a metà e dentro come un incendio, mi esce un gemito<br />

mi costringono in posizione fetale, solo soffocato, socchiudo gli occhi e chiedo aiuto.<br />

<br />

La vescica, anche la vescica fa male, è dura,<br />

<br />

contratta. Ho un macigno sopra il pube,<br />

dentro tutto fosse smontato e crollasse. <br />

Crampi, qualcuno mi sta spremendo le ovaie controllare l’urina, qualche gocciolina fuoriesce<br />

e sta torcendo l’utero neanche fosse uno e inumidisce gli slip.<br />

straccio sporco da strizzare. Il male si propaga Un conato di acqua chiara mi fa urlare<br />

<br />

“mamma, un asciugamano. Portami un<br />

<br />

asciugamano!”, ho il vomito fermo in gola. Mia<br />

mi esplode tutto, penso.<br />

madre mi consiglia di stendermi a pancia in su<br />

Mi concentro sul respiro, massaggio un po’ la e cercare di rilassare la pancia, ma non posso,<br />

<br />

non ci riesco. Devo tenerla stretta, altrimenti<br />

<br />

quei singulti di sangue che sento pulsare in<br />

Provo a tenermi stretta, metto una mano in maniera ritmica sotto la pelle potrebbero<br />

mezzo alle gambe e sorreggo il dolore perché anche creparla.<br />

ho la sensazione che da un momento all’altro Poi mi porta un maglioncino di lana da<br />

possa cadere tutto da lì. Uscire.<br />

stringere in vita, sono un peso morto tra le<br />

La pancia mi sembra un paniere di uova <br />

rotte, un sacchetto pieno di sassolini che si disteso sul letto è un’immane fatica, ogni passo<br />

scontrano, una cantina buia di topi morti. falso è un dolore acuto.


Per saperne di più e per trovare aiuto e conforto:<br />

http://www.associazionearianne.it/<br />

http://www.endoassoc.it/<br />

http://www.endometriosi.it/<br />

http://www.fondazioneisal.it/<br />

http://www.fondazionegraziottin.org/<br />

A<br />

seguire una supposta di<br />

Buscopan Compositum farcito di<br />

Belladonna, mi sembra quasi una<br />

presa in giro. Bella donna e sto<br />

da cani, ho il ventre spappolato e<br />

utero-sacrali, peritoneo, cute, polmoni…)<br />

formando cisti “cioccolato”- dense e<br />

vascolarizzate - ci sono io.<br />

Sono una patologia metaplastica benigna, ma<br />

cronica e fortemente invalidante. Provoco<br />

ho bisogno di “droga” per lenire questo male. <br />

Passano i minuti, tre mezze ore e il male sanguinamenti interni e infertilità.<br />

è solo vagamente attutito, è un male con Sono la causa di un ventaglio variegato di<br />

il coperchio perché la Belladonna lo sta sintomi e dolori di ogni tipo e sono in grado<br />

restringendo, molto lentamente.<br />

di alterare il sistema di percezione del dolore<br />

Dopo tre ore riesco a mettermi supina e a mutandolo in dolore neuropatico. Posso<br />

sorseggiare un po’ di camomilla, ma ho come ridurre drasticamente la qualità della vita,<br />

la sensazione di essere stata investita. Pezzi minando anche la sfera affettiva e sociale. Mi<br />

di colon sono rimasti sul bordo del letto, chiamano la malattia “allontana mariti”. Faccio<br />

frammenti di ovaie sparsi sul pavimento a mo’ perdere giorni, energie, amicizie, entusiasmi,<br />

<br />

successi, piaceri.”<br />

<br />

E ora a te donna - amica, collega, sorella,<br />

guaina isolante.<br />

<br />

Quando cerco di tirarmi su e sedermi sul quei dolori non sono normali. La femminilità<br />

bordo del letto, mi muovo al rallentatore, in è cosa meravigliosa e sacra e non fa rima<br />

punta di sedere.<br />

con sofferenza. Cerca, domanda, informati,<br />

Ho ancora la pancia rotta, ora mi sembra controllati. Non permetterle di batterti sul<br />

piena di lividi ed ematomi. Non riesco a stare tempo, riprenditi la gioia di vivere, di amare e<br />

dritta, a tirare gli addominali. Devo camminare di godere come meriti. La vera salvezza è la<br />

gobba, un po’ piegata in avanti e sostenere la diagnosi precoce e l’intervento tempestivo.<br />

pancia con entrambe le mani.<br />

L’endometriosi è una malattia vera e propria<br />

Una volta arrivata in bagno, un’altra amara e non fa parte del corso naturale delle cose,<br />

sorpresa, non riesco a fare pipì, è trattenuta non è quel lieve e passeggero malessere<br />

in una bolla a forma di chiocciola, il dolore la da manuale femminile. No, è molto di più.<br />

risucchia su, è un pizzicotto quando non te lo Diabolicamente, maledettamente di più.<br />

aspetti. Di nuovo spasmi. Fino alle tempie. Ci sono donne che passano più tempo dal<br />

“Ma che cavolo ho? Ehi Tu lassù, me lo dici che ginecologo che col proprio marito, donne<br />

cavolo ho? Non ti sembra un po’ troppo per che il marito lo perdono a causa dei dolori<br />

delle noccioline?”<br />

e dell’impossibilità di costruire una famiglia<br />

<br />

“normale”. Ci sono donne che passano più<br />

accompagnato da una lacrima che cade tempo in sala operatoria che dal parrucchiere,<br />

esattamente al centro della mattonella beige. donne la cui vita è stata rovinata da anni di<br />

Da dietro la porta sento mia madre che mi diagnosi semplicistiche e sbagliate; pare che ci<br />

chiede se ho bisogno di aiuto. Mi offre un sia un ritardo diagnostico di circa dieci anni.<br />

braccio e con l’altro mi sostiene la schiena, Per disinformazione, per ignoranza medica e<br />

<br />

sociale.<br />

come quando avevo dieci mesi e dal gattonare Ci sono donne che hanno perso un rene,<br />

passai ai primi passi. Mi escono lamenti simili donne che perdono entrambe le ovaie, donne<br />

alle doglie del parto. Arranco nel corridoio, un costrette alla resezione intestinale, alla plastica<br />

po’ mi appoggio al muro, la posizione eretta della vescica, donne che perdono il sogno<br />

non ne vuol proprio sapere di esistere. della maternità.<br />

“Mi chiamo ENDOMETRIOSI e sono<br />

Ci sono donne sole con un dolore segreto.<br />

bastarda. A volte mi nascondo e fanno fatica a Donne che perdono il lavoro a causa di quella<br />

trovarmi. Forse mi genera una mestruazione settimana out che le costringe a letto.<br />

retrograda o forse sono “embriogenetica” Donne che perdono il sorriso e talvolta la<br />

nasco insieme a TE donna, nasco da difetti dignità.<br />

nella genesi dell’apparato riproduttivo. Donne che fanno fatica a raccontarsi.<br />

Quando pezzetti di endometrio (la parete che Perché è una storia lunga e intima<br />

riveste l’utero) si staccano e migrano altrove<br />

(ovaie, vescica, tube, reni, intestino, legamenti<br />

l’endometriosi.<br />

97<br />

apr 12


98<br />

apr 12<br />

salute<br />

di Alessio Calderone*<br />

Primavera è sinonimo di “pulizia”<br />

e non soltanto per le nostre case,<br />

anche il nostro corpo ha bisogno<br />

di rimettersi a nuovo dopo gli stress<br />

dovuti alla brutta stagione.<br />

È abbastanza intuitivo<br />

che una corretta alimentazione<br />

svolga un ruolo centrale nell’aiutare<br />

la funzionalità dei principali organi<br />

emuntori (fegato e reni)<br />

<br />

interiore. Ma come fare per avere<br />

un’alimentazione dall’effetto<br />

disintossicante? È semplice, basta<br />

abbandonare gli alimenti ricchi<br />

di lipidi e di zuccheri e rivolgersi<br />

alla natura: frutta e verdura fresche,<br />

cereali integrali, legumi possibilmente<br />

freschi, noci e semi.<br />

*Specialista in Scienza<br />

dell’Alimentazione<br />

PULIZIE<br />

di PRIMAVERA<br />

speciale NUTRIZIONE<br />

ORTAGGI COME SONO FONDAMENTALI<br />

PER LO SMALTIMENTO DELLE SOSTANZE GRASSE<br />

L<br />

bietole, carote, cavoli) che contengono composti<br />

cosiddetti lipotropi, svolgono un’azione decongestionante<br />

sul fegato e migliorano lo smaltimento<br />

delle sostanze grasse. Dal punto di vista nutrizionale, gli<br />

<br />

destinata all’alimentazione. Si possono così distinguere tre<br />

<br />

-<br />

<br />

-<br />

mo: la lattuga (Lactuca sativa), il cavolo cappuccio (Brassica<br />

oleracea), gli spinaci (Spinacia oleracea), il carciofo (Cynara<br />

scolymus), l’asparago ( <br />

Foeniculum<br />

vulgare).<br />

Degli ortaggi a frutto fanno parte: il pomodoro (Solanum<br />

lycopersicum), la melanzana ( Solanum melogena), il peperone<br />

(Capsicum annuum), la zucca gialla ( ), i<br />

piselli (Pisum sativum).<br />

L’<br />

<br />

-<br />

bietole, carote, cavoli) che contengono composti mo: la lattuga (Lactuca sativa), il cavolo cappuccio (Brassica<br />

cosiddetti lipotropi, svolgono un’azione deconge- oleracea), gli spinaci (Spinacia oleracea), il carciofo (Cynara<br />

stionante sul fegato e migliorano lo smaltimen- scolymus), l’asparago ( <br />

Foto<br />

delle sostanze grasse. Dal punto di vista nutrizionale, gli eniculum vulgare). Degli ortaggi a frutto fanno parte: il po-<br />

<br />

modoro (Solanum lycopersicum), la melanzana ( Solanum<br />

destinata all’alimentazione. Si possono così distinguere tre melogena), il peperone (Capsicum annuum), la zucca gialla<br />

<br />

- ( ), i piselli (Pisum sativum).


Tra le radici, tuberi e bulbi vi sono: la carota (Daucus<br />

carota), la patata (Solanum tuberosum), l’aglio<br />

(Allium sativum), la cipolla (Allium cepa), il ravanello<br />

(Raphanus sativum).<br />

Contengono soprattutto acqua, sono poveri di<br />

glucidi, lipidi e proteine, ma molti ortaggi possiedono anche<br />

<br />

regolare la velocità del transito intestinale del cibo.<br />

<br />

-<br />

dono questi alimenti cibi importanti per prevenire l’obesi-<br />

<br />

nei cavoli di Bruxelles e nei broccoli. Alcuni ortaggi a foglia,<br />

come la rucola e l’indivia sono ricchi di calcio, oligo-elemento<br />

fondamentale per la robustezza delle ossa.<br />

Anche il contenuto di vitamine è elevato per alcuni ortaggi,<br />

<br />

folico, importante in gravidanza per lo sviluppo del feto.<br />

Tra le altre vitamine ritroviamo la vitamina C (un antiossidante<br />

naturale) nei peperoni, negli spinaci, nella rucola e<br />

nei broccoli. Da non dimenticare l’apporto di vitamina A<br />

(fondamentale per la vista) dato da carote, zucca gialla, pomodoro<br />

e ortaggi a foglia verde.<br />

Un discorso a parte va fatto per la patata, tubero ricco di<br />

amido, che lo rende un alimento energetico.<br />

Da un punto di vista nutrizionale quindi la patata, per il suo<br />

contenuto in glucidi, rappresenta una valida alternativa ai<br />

cereali. La patata, inoltre, è ricca di zinco e potassio.<br />

Fondamentale per gli ortaggi è il metodo di cottura, il calore,<br />

infatti, crea perdite di principi nutritivi come l’acido<br />

ascorbico (Vitamina C), e alcuni sali minerali che passano<br />

nell’acqua di cottura e quindi non deve esser buttata via.<br />

Gli ortaggi, dunque, sono sicuramente un alimento salubre<br />

che non deve mancare sulle nostre tavole, ottimo come<br />

contorno, meglio se consumato crudo, ancor meglio se<br />

condito con del sano olio extra vergine di oliva.<br />

99<br />

apr 12


salute<br />

di Gioacchino Calapai<br />

Ho un Biancospino<br />

nel cuore<br />

La pianta ha effetti<br />

protettivi sul sistema<br />

cardiovascolare.<br />

Gli estratti combattono<br />

lo stress ossidativo<br />

Responsabile “Ambulatorio di Medicina Naturale”<br />

Azienda Ospedaliera Universitaria Policlinico<br />

“G. Martino” - Messina<br />

Oggi facciamo conoscenza con la pianta del Biancospino.<br />

Si, lo so che molti conoscono il Biancospino, ma pochi<br />

sanno quanto questa pianta stia acquistando sempre più<br />

spazio nel campo della medicina naturale. La pianta del<br />

Biancospino appartiene alla famiglia delle Rosaceae e cresce in Europa,<br />

<br />

-<br />

no frutti rappresentati da bacche di un rosso scintillante. Il suo nome<br />

latino è <br />

, decisamente più ostico. È il medico gre-<br />

<br />

sulla salute, a chiamarlo krátaios. Termine che deriva probabilmente dal<br />

nome Greco “krátys” (cioè duro, forte) e che con altrettanta probabilità<br />

si riferisce alla durezza del legno che costituisce l’arbusto di questa<br />

pianta. La parola fa invece riferimento alla presenza delle<br />

spine. Il nome Biancospino, termine moderno con il quale chiamiamo<br />

la pianta, ne riassume la descrizione: una pianta con le spine dalla quale<br />

<br />

Recenti ricerche hanno dimostrato che il Biancospino esercita effetti<br />

protettivi sul sistema cardiovascolare e ciò grazie soprattutto al conte-<br />

<br />

-<br />

sabili del caratteristico colore rosso delle bacche e presenti anche<br />

<br />

100<br />

apr 12


Crataegus oxyacantha<br />

Biancospino<br />

Altre sostanze che in misura minore<br />

contribuiscono all’azione protettiva del<br />

Biancospino sono la quercetina, saponine<br />

triterpeniche e la vitamina C. Gli<br />

estratti di Biancospino possiedono attività<br />

antiossidante e quindi combattono<br />

lo stress ossidativo e i suoi effetti deleteri sul sistema cardiovascolare.<br />

Ma, essenzialmente, le sostanze contenute nella<br />

pianta esercitano i loro effetti cardioprotettivi mediante<br />

un’azione dilatatrice a livello delle coronarie e un aumento<br />

<br />

più semplici, il Biancospino esercita un’azione di vasodilatazione<br />

che può contribuire a stabilizzare i livelli pressori<br />

e allo stesso tempo esercita quella che un tempo veniva<br />

chiamata un’azione cardiotonica aiutando a incrementare<br />

<br />

protettivi che si esplicano più propriamente a livello dei vasi<br />

con un’azione stabilizzante dei loro tessuti (in particolare<br />

del collagene).<br />

Giusto per sgombrare il campo<br />

da equivoci, è importante sottolineare<br />

che i pazienti che possono giovarsi<br />

degli effetti protettivi del Biancospino<br />

sono, sempre e in ogni caso, soggetti<br />

che necessitano comunque<br />

della supervisione di un medico.<br />

Non ci si stanca mai di ricordare<br />

che il fatto che sostanze naturali<br />

possiedano effetti protettivi in settori<br />

delicati della medicina (in questo caso<br />

quello cardiovascolare) non autorizza<br />

automaticamente una gestione autonoma<br />

della cura da parte del paziente.<br />

Detto ciò, in base a quanto riportato dalla lettera-<br />

<br />

quali il vostro medico potrebbe integrare con il<br />

Biancospino l’armamentario farmacologico e gli indispensabili<br />

consigli sullo stile di vita sono la gestione dell’iperten-<br />

<br />

-<br />

mentali suggeriscono che il consumo di questa pianta può<br />

anche aiutare a controllare i livelli di colesterolo nel sangue.<br />

Tuttavia, come ho già scritto, attenzione a non improvvisare!<br />

Il Biancospino in genere va associato alla terapia standard<br />

normalmente prescritta per le indicazioni sopra citate. Inoltre,<br />

così come accade per tutte le erbe medicinali, i prodotti<br />

in commercio non rispondono sempre alle caratteristiche<br />

necessarie per una reale azione medicinale.<br />

101<br />

apr 12


on english<br />

gusto<br />

di Giovanna Scibona foto di Corfilac<br />

IL REGNO<br />

del FORMAGGIO<br />

A Ragusa è stata inaugurata la Cacioteca siciliana,<br />

un “teatro” per i prodotti di eccellenza siciliani<br />

La struttura si pone non solo<br />

come centro di ricerca e studio<br />

dei formaggi storici siciliana, ma<br />

anche come expo di formazione<br />

ed educazione multicultura-<br />

<br />

valorizzare il territorio. Un altro importante<br />

esordio è stato quello della Word wide Traditional<br />

Cheeses Association, presentata sabato<br />

28 con un congresso internazionale a cui, il<br />

le, tramite percorsi giorno successivo, è seguita la prima assem-<br />

guidati ed accessibili blea generale dei soci, con centoquaranta<br />

Una realtà unica nel suo genere in Italia<br />

e in Europa. È stata inaugurata lo scorso<br />

27 gennaio, alla presenza di produttori,<br />

ricercatori lattiero-caseari, esperti,<br />

come anche appassionati, cultori del<br />

formaggio e semplici consumatori, la<br />

Cacioteca regionale siciliana a Ragusa.<br />

dagli operatori di ricercatori provenienti da 19 Paesi.<br />

settore, ai giornali- La Cacioteca nasce per preservare la mesti,<br />

al mondo della moria storica della stagionatura e della lavo-<br />

scuola e dei semplici razione dei formaggi ma con uno sguardo<br />

appassionati. Frutto attento all’innovazione e allo sviluppo, oltre<br />

di un’idea a lungo a un confronto costante e continuo con il<br />

<br />

- <br />

-<br />

- nale. Ubicata in<br />

un’area contigua alla sede<br />

<br />

<br />

casearia, presieduto da Giuseppe Licitra, il parte seminterrata con 12 celle di stagiona-<br />

progetto è stato incluso in “Cheese Art”, tura che si affacciano su due livelli; in espo-<br />

manifestazione iblea dedicata alla cultura sizione, oltre agli storici formaggi siciliani,<br />

del formaggio tradizionale che si è snodata<br />

in una tre giorni densa di degustazioni<br />

anche formaggi italiani.<br />

The kingdom<br />

of cheese<br />

In Ragusa it has been inaugurated<br />

<br />

<br />

<br />

Sicilian products<br />

Written by Giovanna Scibona<br />

104<br />

apr 12<br />

It is something unique in its kind all over Italy<br />

and Europe. The Regional Sicilian Cheese House<br />

has been inaugurated in Ragusa, last 27 January,<br />

in the presence of cheese makers, dairy<br />

of the “World Wide Traditional Cheeses Association”<br />

held on Saturday 28 through an international convention<br />

which has been followed, the day after, by<br />

<br />

researchers, experts, along with cheese lovers and of 140 researchers from 19 countries.<br />

simple consumers. The establishment places itself The House of Cheese was born to preserve the cen-<br />

not only as a Sicilian research center for the study turies-old cheese seasoning and processing tradition,<br />

of typical cheeses, but it also sets as a multicultural paying attention to innovation and technology in a<br />

and educational expo, thanks to guided tours open steady and constant face-to-face with the internato<br />

operators in the sectors, journalists, students and <br />

simple lovers.<br />

of the “CorFiLac”, the establishment is comprised of<br />

The result of a long time planned idea by the “Cor- a basement with 12 storerooms for the seasoning<br />

FiLac” (the Association for the Dairy Research, which laying on two levels where there are typical Sicilian<br />

president is Giuseppe Licitra), the project has been cheeses together with Italian cheeses.<br />

included into “Cheese Art”, a three-day manifestation One of the storerooms is dedicated to medium and<br />

<br />

- long seasoning international cheeses. Of great im-<br />

ted to the culture of traditional cheese, taking plaportance it is the creation, here and there, of some<br />

ce in Ragusa with the aim to enhance the territory. areas where they reproduce the stages of traditional<br />

Another important debut has been the presentation curdling. A multi-functional area, “The Theatre of Ta


Una cella è dedicata anche a formaggi internazionali a media e lunga stagionatura.<br />

Importante la ricreazione di un’area, in alternanza in varie celle, in cui<br />

<br />

-<br />

zionale, il “Teatro del gusto”, è fruibile per la presentazione, attraverso speci-<br />

<br />

anche legate al contesto internazionale. Inoltre un laboratorio, denominato l’”Accademia<br />

del gusto”, è disponibile agli operatori per degustazioni guidate dei formaggi in abbinamento<br />

ad altri prodotti d’eccellenza enogastronomica.<br />

Dal successo e dall’eco che questa nuova realtà sta suscitando a quasi un mese dalla sua<br />

inaugurazione, essa si conferma già quale importante fulcro culturale d’eccellenza per il<br />

<br />

all’occhiello della Sicilia .<br />

ste”, is enjoyable for the presentation of local and international wine-and-food<br />

specialties, thanks to the organization of some special tasting events.<br />

The laboratory named “The Academy of Taste” is available for the operators in<br />

<br />

specialties.<br />

The success and attention the House of Cheese has been meeting with, within<br />

about one month after its opening, place it as an important cultural linchpin both<br />

to the consumers and the researchers. It is just another boast of Sicily.<br />

105<br />

apr 12


106<br />

apr 12<br />

gusto<br />

a cura della redazione <br />

“Il cibo nasce con la vita ed occupa una<br />

parte fondamentale della nostra esistenza”.<br />

<br />

internazionale, racconta cosa è per lui<br />

la cucina. Lo chef palermitano, passato<br />

dalla vita di fotoreporter a quella di cuoco,<br />

è famoso per una cucina che punta su<br />

ingredienti semplici come basilico, menta,<br />

capperi, limoni. Niente aglio e cipolla, ma<br />

tanti sapori e profumi siciliani, dagli ortaggi,<br />

al pesce, dai vini alla frutta. Da questo<br />

numero iniziamo un viaggio nella cucina di<br />

questo grande chef che ha deciso di mettere<br />

a disposizione dei lettori di <strong>Mag</strong> alcune<br />

delle sue ricette più famose. E come in ogni<br />

pranzo che si rispetti, iniziamo dall’antipasto<br />

Crostone con bottarga<br />

di tonno, limone,<br />

pomodoro e basilico<br />

Ingredienti (per quattro persone):<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

Tagliate a fette sottili la bottarga, il limone e il pomodoro<br />

precedentemente lavato. Prendete una griglia, scaldatela<br />

molto bene, aggiungete un cucchiaio di olio extravergine<br />

di oliva e ponete sopra le fette di pane alte circa due centimetri.<br />

Rigirate e, quando avranno assunto un bel colore<br />

dorato, prelevatele e mettetele in un piatto. Componete il<br />

crostone aggiungendovi a strati prima la fettina di limone,<br />

<br />

Aggiungete alcune foglioline di basilico e un goccio di limone.<br />

FILIPPO LA MANTIA<br />

“Food is born with life, representing a<br />

<br />

With these words Filippo La Mantia, chef of<br />

international renown, tells us what cuisine is<br />

to him. The chef from Palermo, who changed<br />

his life as a news photographer for the one<br />

as a chef, is famous for his cuisine based<br />

on simple ingredients such as basil, mint,<br />

capers and lemons. Neither garlic nor onion,<br />

<br />

<br />

Starting from this issue, we will have a<br />

journey into the cuisine of this great chef,<br />

who decided to make some among his bestknown<br />

recipes available to <strong>Mag</strong> readers.<br />

And as any self-respecting lunch, let’s start<br />

with the appetizer.<br />

Croutons with tuna<br />

botargo, lemon,<br />

tomato and basil<br />

Ingredients (for 4 servings)<br />

<br />

(Sicilian durum wheat semolina type)<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

Cut the tuna botargo, the lemon and the previously washed<br />

tomato into thin slices. Take a grill, heat it very well,<br />

add a spoon with extra virgin olive oil and, then, put on<br />

the slices of bread, 2 cm thick about. Stir them until crisp<br />

and dry, then remove from heat and place in a dish. Dress<br />

the croutons, arranging in layers the slice of lemon, toma-<br />

<br />

a drop of lemon.


107<br />

apr 12


108<br />

apr 12<br />

moda<br />

di Chiara Celona<br />

La moda<br />

ai tempi<br />

della CRISI:<br />

istruzioni per l’uso<br />

Chic! Vivere con eleganza<br />

ai tempi della cris”,<br />

Marjorie Hillis<br />

(B.C. Dalai Editore)<br />

La colpa è tutta, quasi sempre,<br />

delle circostanze. Il periodo<br />

economico attuale impone,<br />

come ci ricordano da ogni<br />

parte, di tirare la cinghia il più<br />

donne ad utilizzare ingegno e buonumore<br />

per far fronte alle ristrettezze economiche.<br />

I suggerimenti dispensati, pagina dopo<br />

pagina, assumono oggi un piacevole gusto<br />

vintage e permettono di passare qualche<br />

possibile, ma non condannateci se questo ora immersi in un’atmosfera retrò, imma-<br />

è – e vuole rimanere – solo un articolo di ginando signorine degli anni ’30 alle prese<br />

moda, e accettate sorridendo un piccolo con la casa perfetta, la ricerca del marito<br />

consiglio: lo stile può permettere di “ot- ideale e il guardaroba impeccabile.<br />

<br />

Fra norme del galateo di un tempo e sugincredibile<br />

benessere mentale”. Il consiglio <br />

proviene da un divertente e prezioso ga- l’eleganza. Dice Hillis: <br />

lateo, pubblicato nel 1937 e recentemen- <br />

te ridato alle stampe, intitolato Chic! Vivere primo e più importante metodo per fare<br />

con eleganza ai tempi della crisi, che invita le economia”.


Kate Middleton indossa un abito Zara<br />

(€ 69,00)<br />

Alessia Marcuzzi indossa due abiti Stefanel<br />

<br />

<br />

D -ogni<br />

cambio di<br />

stagione.Una piccola<br />

trebbe dare torto. digressione la merita, a questo punto,<br />

Infatti, il turbinio dei il rossetto: secondo numerose statisti-<br />

cambi di stile, colori che di marketing, nei periodi di crisi<br />

e tessuti che animano aumentano le vendite di rossetti rossi.<br />

le passerelle, riporta sempre alla base Accadde durante la Grande depressio-<br />

delle macro-tendenze: ogni stagione ne, nel dopoguerra e persino dopo la<br />

ha insomma i suoi “capi indispensabili”, tragedia dell’11 settembre. Il perché è<br />

quelli che ci permettono di sentirci al presto spiegato: un rossetto rosso non<br />

passo con i tempi, quelli da acquistare richiede un grande investimento eco-<br />

senza spendere una fortuna. Per il resto, nomico, ma conferisce subito una nota<br />

dicono gli esperti di moda, ogni buon di colore al viso, apportando un tocco<br />

guardaroba è essenzialmente costitui- di novità e luminosità a chi lo indossa;<br />

to da una base di dieci capi di ottima insomma, massimo risultato con il mini-<br />

fattura, considerati un must per ogni mo sforzo.<br />

donna di classe.<br />

Per quanto riguarda invece gli accessori,<br />

Si va dal tubino nero alla camicia bian- la scelta migliore è quella di attenersi<br />

ca, dai jeans al maglioncino di cashmere, alla regola del “pochi, ma buoni”. Le<br />

dalla t-shirt bianca al trench, passando borse di buona manifattura, realizza-<br />

per lo stiletto; completano il tutto una te con materiali di qualità, durano nel<br />

bella borsa, una collana di perle e un tempo, acquistando fascino. Non biso-<br />

rossetto rosso. Le spese sostenute per gna per forza rivolgersi ai grandi brand,<br />

ma se per una volta vi andrebbe di in-<br />

vero e proprio investimento, tanto più dossare una Chanel 2.55 senza sentirvi<br />

redditizio nei periodi in cui l’economia troppo in colpa, esiste persino la for-<br />

non consente folli giri di shopping ad mula del noleggio.<br />

109<br />

apr 12


110<br />

apr 12<br />

moda<br />

<br />

Blazer nero, Zara<br />

Shorts, ASOS<br />

Online si trovano numerosi siti specializzati che offrono<br />

<br />

-<br />

timana. Ritornando all’abbigliamento, il nostro piccolo<br />

galateo suggerisce ancora: “Se proprio dovete fare economia,<br />

fatelo con serenità e stile”. Quindi: divertitevi!<br />

Oggi le catene low cost si trovano praticamente ovunque e offrono un<br />

buon compromesso per aggiungere al guardaroba i capi must di stagione.<br />

Occasione particolarmente ghiotta sono poi le collaborazioni fra<br />

marchi del fast fashion, come lo svedese H&M, e grandi stilisti. In passato<br />

è toccato a Lanvin, a Versace e, più recentemente, alla Maison Marni, solo<br />

per fare qualche nome.


Clutch, Accessorize<br />

<br />

<br />

Pantaloni, Bershka<br />

La moda<br />

ai tempi<br />

della CRISI:<br />

istruzioni per l’uso<br />

LINK<br />

In queste occasioni è possibile acquistare capi dal design originale, con le caratteristiche<br />

e lo stile del grande brand, ad un prezzo assolutamente democratico. Vi è poi il grande<br />

business dello shopping online (fate un giro su ASOS o TopShop), dove le tendenze<br />

sono attualissime, i prezzi contenuti e la spedizione è spesso gratuita.<br />

www.accessorize.it<br />

In realtà, il cosiddetto <br />

di cui stiamo parlando è tutt’altro che roba da<br />

www.asos.com<br />

www.bcdeditore.it<br />

crisi: icone del fashion e vip di ogni sorta fanno a gara per mixare sapientemente capi low<br />

www.bershka.com<br />

cost e pezzi più lussuosi. Basti pensare che la Duchessa di Cambridge, Kate Middleton, è<br />

www.hem.com<br />

stata fotografata in più di un’occasione mondana con indosso abiti di Zara (andati imme- www.myluxury.biz<br />

diatamente esauriti). Anche Alessia Marcuzzi<br />

www.stefanel.com<br />

per condurre l’attuale edizione del Grande Fratello. Per la prima puntata del programma www.topshop.com<br />

www.zara.com<br />

ha scelto un vestito nero di H&M (€ 34,95), mentre più recentemente ha sfoggiato due<br />

capi Stefanel.<br />

Mi piace concludere questa breve carrellata fra appunti di moda e suggerimenti low budget<br />

parafrasando uno dei consigli contenuti in “Chic!”, che dice: “Assicuratevi che fra le vostre<br />

Photo credits:<br />

Kate Middleton:<br />

spese rientrino le orchidee”. In altre parole: ricordatevi di concedervi qualche piccolo<br />

immagine tratta da<br />

piacere, anche quando il pessimismo economico non lo consentirebbe. Un sorriso innesca<br />

www.kate-book.com<br />

sempre positività.<br />

111<br />

apr 12


112<br />

apr 12<br />

musica<br />

di Paolo Turiaco<br />

CLASSICA...<br />

ma non troppo<br />

<br />

<br />

non possono che essere orgogliosi!<br />

Sono musicisti che partono da uno strumento classico come il pianoforte<br />

per comporre opere che seppure all’interno di uno stesso<br />

<br />

-<br />

tica dell’islandese Olafur Arnalds, la classicità del tedesco Nils Frahm,<br />

la sacralità mista di elettronica di Dustin O’Halloran…e poi, dietro<br />

tutto c’è Berlino! Una città che ha visto, soprattutto negli ultimi anni,<br />

l’apertura verso spazi del tutto innovativi, che traduce con il suo continuo andare<br />

avanti, la volontà di artisti in perenne crescita. Oladur Arnalds, musicista<br />

<br />

“...non voglio che le<br />

mie canzoni abbiano un’etichetta...” ma, ascoltandolo, si ritorna indietro, e sembra<br />

quasi di assaporare il gusto di un’aria di Satie o il respiro ampio di un brano di<br />

<br />

riduttiva e forse anche penalizzante. Il musicista di Amburgo ha appena terminato<br />

e pubblicato il suo primo disco “Felt”. Sono brani incisi nella quiete delle mura<br />

domestiche, dove il piano la fa da padrone con l’accompagnamento di uno splendido<br />

violoncello. A Berlino mi sento di casa, c’è un clima multiculturale di scambio<br />

che rende tutto incredibilmente creativo – afferma Dustin’O Halloran, che a<br />

differenza dei suoi due precedenti colleghi musicisti, non gode di una educazione<br />

accademica classica, ma che si è avvicinato alla musica classica provenendo dal<br />

rock. La sperimentazione è alla base della sua ricerca. Suoni campionati che convivono<br />

in un’unica amalgama sonoro, con strumenti classici come l’oboe e il violino.<br />

<br />

staticità che si potrebbe celare dietro il classico in una esperienza nuova e accattivante<br />

fatta di suoni che si incastrano in un puzzle estremamente emotivo. Forse<br />

il connubio di sacro e profano, da un lato gli strumenti della classicità pura uniti<br />

ai suoni campionati e sintetici delle macchine, può sembrare pesante da digerire<br />

ma vi assicuro che non lo è affatto. È tutto cosi armonico come se lo scorrere<br />

del tempo quando si tratta di suoni non abbia alcuna rilevanza. L’abbraccio elettronico<br />

colora e impreziosisce quei suoni così delicati disegnati dai violini e dal<br />

pianoforte, sembra di assistere alla prima di una grande opera. Il nostro pensiero<br />

e ringraziamento va al grande Wim Martens che negli anni ‘80 aveva incominciato<br />

<br />

musica classica ma non troppo.


Cortesia, professionalità & alta qualità<br />

L’Ottica F.lli Buzzanga dal 1999 mette a disposizione della propria clientela un’alta<br />

professionalità nel ramo dell’optometria. Gli specialisti dell’ottica sanno consigliare e<br />

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Dal 2005, inoltre, grazie all’affiliazione con il gruppo VisionOttica è possibile trovare le<br />

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di Lara Cortese<br />

Clara Sanchez<br />

La voce invisibile del vento<br />

autore:<br />

editore<br />

Carlos Luis Zafon<br />

Il prigioniero del cielo<br />

autore: editore<br />

Il prigioniero del cielo rappresenta il sequel de ”L’ombra<br />

del vento” e de “Il gioco dell’angelo”. Nasce con lo scopo<br />

di riannodarne le trame. Forse tra tutti i romanzi di Zafon<br />

pubblicati, dopo il primo, è quello che più vi si avvicina<br />

anche se non ne raggiunge le vette. Ambientato sempre<br />

a Barcellona, ritroviamo gli stessi protagonisti anche se di<br />

minore intensità emotiva. La narrazione si svolge tra il presente<br />

narrativo, l’anno 1957, ed il 1930 rivissuto dal fedele<br />

Fermin. Tutto inizia con una dedica in una preziosa edizione<br />

de Il conte di Montecristo (“Per Fermin Romero de Torres, che<br />

è riemerso tra i morti e ha la chiave del futuro”) lasciata da un<br />

Arthur Conan Doyle<br />

RECENSIONI<br />

Due i protagonisti, due i punti di vista in una narrazione a sé la moglie, scopre delle amare verità.<br />

<br />

Solo riuscendo a sbrogliare la matassa<br />

Julia una giovane donna che in seguito a un incidente spro- <br />

fonda in uno stato di sopore. In sogno affronta una vita passato e confessare a se stessa i propri desideri ed errori<br />

parallela alla continua ricerca della strada che la riporterà <br />

<br />

che ne deriva è allo stesso tempo semplice e complesso,<br />

solo quando riuscirà a leggere nel profondo di sé, a scopri- imparare ad ascoltarsi ed ascoltare può aiutare a risolvere i<br />

re i suoi desideri e sentimenti, forse potrà svegliarsi. Dall’altra<br />

Felix, il marito che, nel disperato tentativo di riportare<br />

<br />

losco individuo privo di una mano. Nel<br />

tentativo di risolvere il mistero celato tra<br />

le righe di quella frase, Daniel Sempere<br />

scoprirà una storia che lo riguarda da vicino e che in parte<br />

scioglie parecchi dubbi lasciati insoluti ne “Il gioco dell’angelo”.<br />

Si può considerare il terzo tomo di una trilogia e ci<br />

aspettiamo un quarto capitolo poiché altri nodi vengono<br />

lasciati in sospeso in attesa di essere sciolti. Un libro particolarmente<br />

indicato a chi ha già letto gli altri della serie<br />

che narra del cimitero dei libri dimenticati. È comunque<br />

godibile e comprensibile a chiunque.<br />

Sherlock Holmes - tutti i racconti<br />

autore:<br />

editore<br />

Un volume unico che raccoglie ben 53 avventure del più<br />

famoso investigatore di tutti i tempi: Sherlock Holmes<br />

tra le mura del suo appartamento-studio<br />

di Londra, al 221B di Baker Street. La let-<br />

nato nel 1887 dalla penna di Arthur Conan Doyle. Eccentura è veloce, scorrevole, divertente, ma<br />

trico, attento ad ogni minimo dettaglio, dotato di una intelli- soprattutto stimolante, ogni singolo particolare di ciò che<br />

<br />

<br />

risolvere i più intricati e misteriosi enigmi, utilizzando, talora, immersi nella lettura dei suoi casi. Decisamente attuale per<br />

<br />

<br />

114<br />

apr 12


Simonetta Agnello Hornby<br />

RECENSIONI<br />

<br />

autore:<br />

editore<br />

“<br />

Da anni desideravo trascrivere le ricette dei dolci di nonna<br />

Maria, annotate da lei in un quadernetto con le pagine<br />

anni ‘50. La narrazione delle tradizioni<br />

degli usi e costumi di quella epoca passa<br />

numerate e corredato di indice, un libro vero e proprio. Avevo attraverso le pietanze che le donne di<br />

in mente un lavoro a quattro mani con mia sorella Chiara; famiglia preparavano, le stesse tramandate dalla nonna<br />

nonostante da quarant’anni viviamo in isole diverse, ogni estate materna e raccolte in un quaderno che l’autrice insieme<br />

ci ritroviamo a Mosè - la nostra campagna - e cuciniamo a sua sorella Chiara ci ripropone in appendice al libro. La<br />

ancora come ci hanno insegnato mamma e zia Teresa”. rievocazione di immagini, luoghi ed emozioni si arricchisce<br />

<br />

dei<br />

<br />

sapori<br />

<br />

e profumi dei piatti<br />

<br />

tipici della<br />

<br />

cucina siciliana,<br />

connubio tra il romanzo e il ricettario. Racconta i ricordi<br />

tanto da invogliare il lettore a mettersi in cucina e preparare<br />

della sua infanzia felice e spensierata nella grande dimora<br />

alcune di quelle pietanze, nella speranza di assaporare<br />

baronale a Mosè, un paesino in provincia di Agrigento, negli<br />

l’atmosfera familiare che si respira nel racconto. Le ricette<br />

sono reali, alcune anche semplici da realizzare. Provate.<br />

<br />

<br />

1 2 3 4 5<br />

Baudolino<br />

Archeologia del presente Illuminata<br />

Impero<br />

Imprimatur<br />

<br />

<br />

6 7 8 9 10<br />

Montedidio<br />

Romanzo criminale<br />

Vita<br />

<br />

<br />

11 12 13 14 15<br />

La masseria delle allodole Noi saremo tutto<br />

<br />

Gomorra<br />

<br />

<br />

16 17 18 19 20<br />

Scontro di civiltà ...<br />

La casta<br />

Economia canaglia<br />

Inferno<br />

La futura classe dirigente<br />

<br />

<br />

115<br />

apr 12


116<br />

apr 12<br />

cinema<br />

di Giorgio Cavagnaro<br />

<br />

Q <br />

http://youtu.be/JZdcDlxmoL0<br />

trailer The iron lady<br />

mag&TAG<br />

THE IRON<br />

LADY<br />

(2011) Regia di Phyllida Lloyd<br />

con Meryl Streep e Jim Broadbent<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

grigioazzurro come i vestiti e gli occhi della protagonista,<br />

<br />

che racconta in prima persona, distillandone i ricordi più<br />

<br />

- <br />

te simile a quella che la regista Phillyda Lloyd ci fa immagi- <br />

<br />

un padre droghiere e attivista politico senza dubbi e ten-<br />

<br />

tennamenti, adorato dalla giovane Meg Roberts, bruttina<br />

già diretto il coloratissimo e celebratissimo “Mamma mia” di provincia ma con la determinazione di un caterpillar.


Un capolavoro<br />

di “cartone”<br />

Si chiama “The Fantastic<br />

Flying Books of Mr Morris<br />

Lessmore”. È opera di due<br />

autori/registi americani,<br />

William Joyce e Brandon<br />

Oldenburg. Non è una<br />

produzione Pixar, o un’al-<br />

D - <br />

tra major miliardaria. Ha<br />

lista, che la porterà, travolgendo pregiudizi<br />

vinto l’Oscar <strong>2012</strong> sezione<br />

maschili e sogghigni legati alle sue origini pro-<br />

cartoni animati. È un capovinciali,<br />

a un potere quasi assoluto nella sua<br />

lavoro.<br />

Inghilterra, tra scelte impopolari e anche spietate, come nel<br />

<br />

caso della terribile crisi economica che lasciò senza lavoro<br />

della poesia ad animare<br />

migliaia di minatori inglesi o della guerra delle Falkland, con<br />

questa storia, così ricca di<br />

l’Argentina. In un certo senso, si diceva all’inizio, è come se<br />

riferimenti al grande ci-<br />

mag&TAG<br />

la signora di ferro, come la chiamarono per primi i russi,<br />

nema da perderci la testa.<br />

<br />

Ma con leggerezza, senza<br />

è il ricordo, l’impronta, la ferita quasi, che ha lasciato in tutti<br />

stress, è un incanto seguire<br />

negli anni convulsi della sua attività politica, anni di fuoco,<br />

l’avventura di Mr. Lessmore,<br />

piombo e carbone, anni di odio e amore affrontati senza<br />

scrittore malinconico dal<br />

mezzi termini, come è toccato a pochi altri l eader europei<br />

sembiante di un giovane<br />

contemporanei. E in fondo è sospeso tra la vita e la mor- http://youtu.be/VGBIyTIK0gc Buster Keaton in sedicete<br />

anche il secondo protagonista della storia, il fantasma intervista Meryl Streep<br />

simo, catapultato da un<br />

beffardo e gigione di Denis Thatcher, marito e insostituibile<br />

ciclone stile “<strong>Mag</strong>o di Oz”<br />

compagno di vita, che un grande Jim Broadbent interpreta<br />

<br />

centrandone in pieno il ruolo di perfetto complemento alla<br />

terra della parola scritta e<br />

straripante personalità di una moglie Prime Minister. I mo-<br />

dei libri volanti.<br />

menti in cui i due dialogano ironicamente tra sogno e realtà<br />

Che sono creatu-<br />

<br />

<br />

più, in grado di trasformare un biopic ben fatto in un’ope-<br />

si prendono cura<br />

ra d’autore. Meryl Streep è spettacolosa nel disegnare la<br />

del nostro scrittore<br />

dimensione privata, emotivamente trattenuta nel miglior<br />

<br />

british understatement style, di Margaret Thatcher, riuscendo<br />

lo conducono, con<br />

<br />

-<br />

<br />

versa e discussa. La signora Roberts in Thatcher è un’ombra<br />

<br />

tremolante che ha da tempo imboccato il viale del tramonto,<br />

ma la lady di ferro è viva, e mette ancora paura.<br />

117<br />

apr 12


118<br />

apr 12<br />

auto&motori<br />

di Patrizia Mercadante<br />

Nuova SEAT IBIZA, dinamica e innovativa<br />

<br />

La nuova SEAT IBIZA<br />

<br />

-<br />

seduce con il suo design giovane<br />

terni, che presentano un abitacolo deciso ma estremamente<br />

minimalista e ben strutturato. La sensazione di qualità,<br />

e convince per la sua tecnologia<br />

l’elevata abilità della lavorazione, l’ampia scelta di colori e<br />

<br />

<br />

del segmento più venduti in Europa<br />

sottolineare gli elevati standard Seat. Il livello di attenzione<br />

e grazie al suo look moderno, fresco<br />

per il dettaglio si respira in tutta la nuova Ibiza: nello ster-<br />

<br />

<br />

<br />

verniciate. L’attenzione rimane comunque sulla funzionalità;<br />

il nuovo quadro strumenti con i display ridisegnati ne è un<br />

esempio, il vano portaoggetti del cruscotto – decisamente<br />

Carattere sportivo ed elevata qualità di pro- più ampio – un altro. Grazie al suo generoso volume di 10,7<br />

<br />

litri, questo scomparto ora offre spazio per molti più acces-<br />

nuova Ibiza. Il design del marchio spagnolo è sori e oggetti utili rispetto a un semplice paio di guanti.<br />

sinonimo di tecnologia e precisione, nonché Con i suoi tre allestimenti, la nuova Ibiza si adatta perfetta-<br />

di giovane avanguardismo. L’elemento distinmente a ogni stile di vita: sia la tre porte SC sia la cinque<br />

tivo è la griglia trapezoidale che racchiude il logo Seat: le porte non solo sono capolavori di design, ma sono anche<br />

proporzioni sono più sottili e la struttura è a nido d’ape, <br />

-<br />

mentre la presa d’aria ribassata sottolinea il suo nuovo ca- tiche della vita quotidiana, con interni generosi per questa<br />

rattere. I paraurti anteriori e posteriori sono stati disegnati classe di veicoli, un vano di carico di 284 e 292 litri rispet-<br />

con linee particolarmente accentuate come sulla sportiva tivamente e sedili posteriori regolabili. La carrozzeria della<br />

Ibiza FR. Gli ampi fari fendinebbia con funzione di illumina- familiare Ibiza ST presenta un grado di funzionalità davvero<br />

zione adattativa in curva (cornering), sono disponibili come molto elevato.<br />

equipaggiamento di serie sulla FR e come optional sulle Nonostante il design sportivo, il volume di carico che può<br />

altre versioni. Lo stile aggressivo dei fari è un marchio di <br />

-<br />

fabbrica del nuovo linguaggio stilistico della casa automo- dentemente generoso.<br />

bilistica spagnola, pur essendo perfettamente integrati nella Anche la proposta dei motori è altrettanto ampia: nella<br />

silhouette scolpita della vettura. I fari sono disponibili in due gamma benzina si va dall’economico 1.2 litri 60 CV (44<br />

versioni, alogena o – come optional – bi-xeno e luci diurne kW) allo straordinario 1.4 TSI con doppia sovralimentazio-<br />

a tecnologia Led. Queste ultime seguono la forma dei fari ne. Con i suoi 150 CV (110 kW) e il cambio DSG inte-<br />

<br />

grato, è in grado di portare la Ibiza a 100 km/h in appena<br />

luci a Led posteriori (disponibili come optional).<br />

7,8 secondi, e di farle raggiungere una velocità massima di<br />

La caratteristica “Linea Dinamica” va dai fari anteriori a 212 km/h. Nella nuova gamma Ibiza questo propulsore è<br />

<br />

disponibile anche per la versione familiare ST. Prestazioni<br />

seconda linea, anch’essa ben visibile, attraversa la muscolosa <br />

<br />

Ecomotive: un motore da 105 CV (77 kW) all’avanguardia<br />

Queste possenti linee, insieme ai maggiori cambi di super- <br />

<br />

Nm ad appena 1550 giri, e in grado di percorrere 100 km<br />

tre porte, sia in quella universale a cinque porte. E anche con soli 5,1 litri, grazie anche alla tecnologia start&stop, di<br />

la funzionale station wagon mostra un look dal dinamismo serie su tutta la gamma.


IL NOSTRO OBIETTIVO:<br />

farvi sentire meglio!<br />

Per questo ci mettiamo<br />

anche la faccia!<br />

Per noi dell’Audiofon<br />

è importante<br />

il benessere del paziente<br />

ed il recupero<br />

della sua qualità di vita.<br />

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magcom


120<br />

apr 12<br />

sport<br />

a cura della redazione<br />

D’ALTURA<br />

Continua a mietere<br />

successi Ettore<br />

Morace a bordo<br />

della sua“Goodfellas”<br />

Ai messinesi sarebbe piaciuto tantissimo<br />

vedere lo Stretto solcato ogni giorno<br />

<br />

con altrettanti appassionati a bordo<br />

a regolare le loro vele, semplicemente<br />

per diporto, o in regata, per coloro<br />

che amano questo splendido sport.<br />

Un tratto di mare unico al mondo, ricco di vento e di forti<br />

correnti, dove un tempo la regata era una necessità per<br />

i pescatori o per i mercanti che volevano vendere i loro<br />

prodotti prima degli altri, questi uomini avevano un comune<br />

denominatore: erano marinai. Col tempo questo modo di<br />

navigare diventava pian piano uno sport per emulare le gesta<br />

di quei veri marinai. È noto che le navi a vela sono state<br />

soppiantate nel tempo dall’avvento del motore, e ormai


coloro che navigano a vela sono chiamati velisti, e gli equi- provenienti da Palermo e Catania, numerosi i campionati<br />

paggi delle navi a motore oggi sono i marittimi. Il termine siciliani, nazionali del basso tirreno e dello Jonio che hanno<br />

marinaio fortunatamente è riservato a pochi elementi de- visto tra le altre protagoniste numerosissime imbarcazioni<br />

gni di questo appellativo che la storia tiene in vita in grandi di armatori messinesi.<br />

navigatori solitari capaci di domare i quaranta ruggenti e i <br />

cinquanta urlanti su piccole imbarcazioni o su speciali mo- <br />

stri tecnologici multiscafo.<br />

pochi anni fa, dove a chiudere è stato proprio l’undicesimo<br />

I ricordi di un quarantenne di questo sport nella zona di campionato invernale dello Stretto, e dove lo spettacolo<br />

Messina risalgono soltanto agli inizi degli anni ‘90 quando la delle vele colorate radunava tantissimi spettatori incantati<br />

vela d’altura grazie a un pugno di amici-velisti, e grazie alla e meravigliati per ciò che dovrebbe essere la normalità in<br />

spinta di un grande marinaio, l’ammiraglio Giovanni Iannuc- una città come questa<br />

ci, riunivano nelle acque di Portorosa numerose imbarca- Proprio gli ultimi anni la vela d’altura a Messina ha visto<br />

zioni e altrettanti equipaggi dando vita al primo campionato protagonista una piccola imbarcazione dal nome “Goodfel-<br />

invernale, che fu l’avvio di un’intensa attività velica in tutta las” dove un pugno di bravi ragazzi, siciliani e no, si sono<br />

<br />

avvicendati per accompagnare alla vittoria il loro armatore<br />

<br />

Ettore Morace.<br />

121<br />

apr 12


hi-tech<br />

di Cristian Vita<br />

Bella presenza,<br />

ONLINE<br />

Fino a qualche anno fa leggendo un annuncio di<br />

lavoro ci si poteva imbattere nella formula “richiesta<br />

bella presenza” per accedere a una posizione<br />

lavorativa a contatto con il pubblico. La presenza<br />

anche ai giorni nostri, in un momento di vera crisi<br />

economica, sembra essere tanto importante nella ricerca di<br />

un lavoro, ma con aspetti differenti. Chi cerca lavoro, soprattutto<br />

i giovani, è molto attento alla propria presenza online: in<br />

un momento in cui, nelle regioni del mezzogiorno la disoccupazione<br />

giovanile sta assumendo connotazioni preoccupanti,<br />

i giovani che cercano lavoro hanno capito che bisogna stare<br />

un passo avanti rispetto ai propri concorrenti. Internet è divenuto<br />

una fonte di informazioni indispensabile e ha permesso<br />

che i social network e i social media diventassero il veicolo<br />

<br />

<br />

utilizzano sempre di più i social network per acquisire informazioni<br />

sui loro potenziali collaboratori, allo stesso modo dei<br />

lavoratori che, attraverso la rete e i social network, traggono<br />

spunti interessanti per i colloqui e per portarsi in vantaggio nei<br />

confronti dei soggetti che invece non utilizzano le risorse che<br />

internet mette a disposizione. I giovani attraverso i social net-<br />

<br />

mission del gruppo o sulla composizione della sua struttura.<br />

Informazioni apparentemente banali, ad esempio i gusti musicali<br />

di un potenziale datore di lavoro, conosciuti attraverso<br />

Facebook (www.facebook.com), possono “facilitare” un colloquio<br />

di lavoro. Twitter (www.twitter.com) è un’altra risorsa per<br />

la gestione di un colloquio, visualizzare l’account dell’azienda<br />

o solo di alcuni dipendenti può permettere di conoscere il<br />

<br />

impegnata. Il social network principe per la ricerca di lavoro rimane<br />

comunque Linkedin (www.linkedin.com) che, attraverso<br />

le funzioni di connessione tra soggetti che hanno lavorato in<br />

una determinata azienda o i gruppi di ex-alunni che hanno frequentato<br />

le stesse scuole o università, consente di accedere a<br />

<br />

-<br />

riculum vitae e indagini condotte dicono che, tra qualche anno,<br />

sostituirà l’invio del “cv” per partecipare a una selezione. Per<br />

evitare di assumere una cattiva presenza sui social network è<br />

opportuno rimuovere ogni contenuto che possa offendere,<br />

-<br />

<br />

<br />

-<br />

prattutto essere consapevoli che ogni informazione condivisa<br />

è alla portata di tutti.<br />

122<br />

apr 12


124<br />

apr 12<br />

Nulla è piccolo<br />

per una<br />

grande mente<br />

(Arthur Conan Doylei)<br />

<br />

del Cubo di Coppo<br />

abilità ed attenzione<br />

Anche in questo numero vi proponiamo una nuova<br />

<br />

del Sudoku inventata da Eugenio Coppo.<br />

Le regole sono abbastanza semplici.<br />

VEDERE<br />

ATTRAVERSO<br />

la MENTE<br />

box<br />

b<br />

Nasce Visio,<br />

per i non vedenti per distinguere<br />

il mondo reale.<br />

<br />

-<br />

<br />

<br />

messo a punto da ENEA (Ente<br />

per le Nuove Tecnologie) da<br />

<br />

Botticelli. Si tratta di un sistema<br />

integrato che permette ad<br />

<br />

IL FUTURO È ORA!<br />

una persona non vedente di<br />

percepire la presenza di oggetti<br />

e persone che si trovano nella<br />

sua area di movimento attraverso<br />

la stimolazione cutanea.<br />

<br />

È composto da una piccola<br />

<br />

telecamera poggiata in mezzo<br />

esteso trapianto di volto.<br />

ad un paio di occhiali da sole<br />

<br />

REGOLE DEL CUBO DI COPPO<br />

<br />

<br />

<br />

nuovo volto a Richard Lee Norris,<br />

Funziona come uno scanner:<br />

<br />

-<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

-<br />

impulsi che il tatto reinterma<br />

da fuoco. Si tratta del venti-<br />

<br />

treesimo trapianto di faccia, ma<br />

circostante, pezzo per pezzo.<br />

<br />

A B<br />

di tutti. “Abbiamo utilizzato tecni-<br />

C D<br />

“Vedere attraverso la mente e<br />

non con gli occhi”.<br />

che chirurgiche innovative e simulazioni<br />

al computer per trapiantare<br />

il viso, mascella e mandibola,<br />

Ogni schema va risolto nel rispetto delle seguenti regole:<br />

Fig. A In ciascuna delle tre facce visibili del cubo, di<br />

<br />

<br />

-<br />

tamente mentale” spiegano<br />

inclusi i denti, e una porzione della <br />

<br />

-<br />

lingua - spiega il capo del team <br />

lo Zampetti e Rosanna Balvetti,<br />

di chirurghi Eduardo Rodriguez<br />

Fig. B <br />

<br />

<br />

<br />

Adesso questo sistema integra-<br />

tutti i tessuti molli dal cranio to sta rientrando in una serie <br />

al collo, compresi i muscoli che <br />

di applicazioni industriali. Ai<br />

permettono le espressioni facciali ripetuti una sola volta.<br />

<br />

-<br />

e i nervi motori e sensoriali. Fig. C -<br />

<br />

orizzontali che verticali) individuabili in ciascuna faccia del<br />

ne di una sorta di “capacità<br />

tutte le funzioni, oltre che avere<br />

<br />

un effetto estetico piacevole”. <br />

<br />

Richard sta recuperando più velo- una sola volta.<br />

di “intelligenza”: un fronte<br />

cemente del previsto, al punto che Fig. D profondo costituito <br />

da “realtà<br />

<br />

<br />

virtuale” (emulazione) sul<br />

tre giorni dopo il trapianto<br />

<br />

quale va imprimendosi e<br />

- racconta Rodriguez -<br />

<br />

-<br />

<br />

<br />

creta” sotto forma di stimoli<br />

e mi ha abbracciato”. <br />

volta.<br />

sensoriali e comandi attuatori.<br />

La soluzione a pag. 127


Una vita<br />

senza musica<br />

è come<br />

un corpo<br />

senz’anima<br />

(Marco Tullio Cicerone)<br />

box<br />

PROMETEO di ESCHILO,<br />

BACCANTI di EURIPIDE<br />

e UCCELLI di ARISTOFANE<br />

La musica<br />

degli alberi<br />

<br />

Arriva il giradischi che fa suonare gli<br />

nazionale del dramma antico (Inda) di Siracusa per <br />

<br />

Bartholomaus Traubeck ha<br />

<br />

ideato un apparato per ottenere<br />

<br />

la vibrazione acustica dai tronchi<br />

<br />

<br />

11 mag-<br />

<br />

gio (18,30) con il Prometeo<br />

classico e in sostituzione della testina<br />

Longhi e con Massimo Popolizio nel ruolo di Pro- <br />

meteo. A seguire, sabato 12, le Baccanti con Dioniso una micro telecamera. Ogni anello,<br />

interpretato da Giorgio Albertazzi, per la regia di <br />

creato un effetto acustico differente<br />

<br />

Uc-<br />

<br />

-<br />

celli per la regia di Roberta Torre. Le due tragedie <br />

andranno in scena a giorni alterni, ad esclusione del suggestivo pezzo “Years” (su YouTube:<br />

‘Years’ Tree Turntable demonstration). <br />

<br />

Il programma ha permesso di legare<br />

alle colorazioni e alla struttura del<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

di suoni. È come se udissimo un<br />

Numero verde 800542644.<br />

albero che ci racconta di sé.<br />

125<br />

apr 12


aprile / maggio <strong>2012</strong><br />

map<br />

DATA LUOGO/CITTA’ EVENTO<br />

TRAPANI<br />

Gli eventi ed i luoghi del presente elenco potrebbero essere suscettibili di variazione.<br />

1 APRILE <br />

<br />

5 APRILE<br />

<br />

<br />

5/6 APRILE<br />

<br />

5 APRILE<br />

<br />

<br />

6 APRILE<br />

<br />

<br />

6 APRILE<br />

<br />

<br />

7 APRILE<br />

<br />

7 APRILE<br />

<br />

<br />

11 APRILE<br />

<br />

<br />

11 APRILE<br />

<br />

<br />

11 APRILE<br />

/ 12 APRILE 13 APRILE<br />

14 APRILE<br />

15 APRILE<br />

<br />

<br />

11/12 APRILE<br />

<br />

12 APRILE<br />

<br />

13 APRILE<br />

<br />

<br />

13 APRILE<br />

<br />

<br />

13 APRILE<br />

<br />

<br />

17 APRILE<br />

<br />

<br />

19 APRILE<br />

<br />

<br />

20 APRILE<br />

<br />

<br />

22 APRILE<br />

<br />

<br />

27 APRILE<br />

<br />

<br />

17/18 APRILE<br />

<br />

<br />

18 APRILE<br />

<br />

<br />

18 APRILE<br />

<br />

21 APRILE<br />

<br />

22 APRILE<br />

<br />

<br />

22 APRILE<br />

<br />

24 APRILE<br />

<br />

24 APRILE<br />

<br />

26 APRILE<br />

<br />

<br />

26 APRILE<br />

<br />

<br />

26 APRILE<br />

/ 27 APRILE<br />

28 APRILE<br />

29 APRILE<br />

Teatro Vittorio Emanuele Messina Tutto su mia madre - <br />

27 APRILE<br />

<br />

<br />

27 APRILE<br />

<br />

27 APRILE<br />

<br />

<br />

25 APRILE<br />

<br />

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27 APRILE<br />

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28 APRILE<br />

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28 APRILE<br />

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2 MAGGIO<br />

/ 3 MAGGIO<br />

4 MAGGIO<br />

5 MAGGIO<br />

6 MAGGIO <br />

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3 MAGGIO<br />

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4 MAGGIO<br />

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5 MAGGIO<br />

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5 MAGGIO<br />

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7 MAGGIO<br />

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20 MAGGIO<br />

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11<br />

MAG. al 30 GIUGNO Teatro Greco di Siracusa Rappresentazione classiche<br />

24 al 26 MAGGIO <br />

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25 al 27 MAGGIO<br />

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126<br />

apr 12<br />

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