Rivista_1_2021_it
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ELZEVIRO
2021: anno della speranza?
Non tutto è da buttare
di questi mesi nefasti
C’è chi ha imparato la disciplina, chi ha scoperto lo sport, più fiducia nella
scienza, nuovi metodi di lavoro e affetti familiari più veri
di Renato Zanovello
Presidente emerito Club di Padova
Il grande drammaturgo irlandese, Premio Nobel G.B.
Shaw, per affermare che in ogni persona/cosa/situazione
non tutto è da eliminare, diceva che anche un orologio
rotto ha ragione due volte al giorno.
Mi domando allora se anche per la sciagurata pandemia
da Covid in atto, apportatrice di tanti lutti, disgrazie e
gravi dissesti economici, Shaw avrebbe ripetuto tale
concetto.
E, pur con grande fatica, penso che avrebbe risposto
affermativamente.
Ma perchè, se si registrano nel mondo in generale milioni
di decessi e ricoveri ospedalieri e le attività commerciali
sono costrette a chiudere i battenti con tragiche
conseguenze occupazionali? In particolare poi nello
sport basti pensare alle gravissime ripercussioni dovute
alle restrizioni penalizzanti, anche mortalmente, società
sportive ed atleti, ad ogni livello, alla chiusura degli impianti
sportivi, da quelli di base ai grandi stadi e palazzetti
vuoti, alla fuga degli sponsor, alla cancellazione di
gare, manifestazioni, Incontri tematici, grandi Eventi in
presenza, comprese le stesse Olimpiadi .
Nella tremenda pandemia molti hanno imparato la disciplina,
rispettando le regole imposte e hanno rinnovato
la fiducia nella scienza che ha prodotto i vaccini in tempi
rapidi . Senza contare che c’è stato un minor inquinamento,
con un calo medio nel mondo del 10 % dell’emissione
di anidride carbonica secondo la rivista “Earth
System Science Data”.
Per quanto riguarda poi l’attività fisica è aumentato di
circa il 30% il numero di coloro che hanno ritrovato il gusto
di camminare, correre ed andare in bicicletta. Infine è
cresciuta in modo esponenziale la solidarietà attraverso
raccolta di fondi, donazioni e tante forme di volontariato
con il sacrificio, addirittura totale, della propria vita da
parte di medici, operatori sanitari, sacerdoti, sportivi di
ogni età e fascia sociale, ecc.
Cosa ci riserverà il 2021 che, per sottolineare l’origine
storica della pandemia, in inglese si potrebbe scrivere
“twenty twenty - wuhan”?
Tutti ci auguriamo che scompaia al più presto il maledetto
Covid e si ritorni ad una vita normale, salvando però
quelle “buone” esperienze sopracitate, sicuri che nessun
inverno buio dura in eterno, perchè si trasforma sempre
in una primavera di luce.
A questo punto verrebbe voglia di gettar via tutto, compresa
la citata affermazione del Premio Nobel. Eppure, facendomi
forza, ho pensato che ci sia qualcosa da salvare
pure in questo tristissimo periodo.
In effetti il lockdown prolungato ha fatto ritrovare ampio
spazio per gli affetti familiari, riscoprendo il tempo del
silenzio e della riflessione individuale e collettiva.
Esso ha inoltre evidenziato come il supporto digitale che
ci permette di navigare rapidamente in Internet sia fondamentale
per mantenere i rapporti sociali, provvedere
ad acquisti, realizzare eventi pubblici online ( webinar ),
lavorare da casa in modo agile (smart working), praticare
sport in modo virtuale, in gruppo o da soli e altro ancora.
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