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14 14° 14 ° ANNO<br />
ANNO<br />
FIGURE SENZA TEMPO, OMBRE SENZA VOLTO CHE, GOCCIA A GOCCIA, CON I MATTONI DELLA<br />
SOLIDARIETÀ RICOSTRUISCONO LE FONDAMENTA ED I MURI PORTANTI DELLA LORO VITA<br />
IL MENSILE DELL’OSTELLO “DON LUIGI DI LIEGRO” DI VIA MARSALA<br />
ora in Via Casilina 144<br />
e-mail: goccedimarsala@yahoo.it<br />
COPIA GRATUITA NUMERO UNICO Febbraio 2013<br />
Modesta Valenti morta IL 31/01/1983 come non<br />
ricordarla. Tutti portano,almeno i senza fissa<br />
dimora, il suo nome sul documento. Sola su un<br />
marciapiede, nessuno si è preso cura di lei.<br />
Abbandonata al freddo, sporca, bisognosa di una<br />
parola di conforto di soccorsi che vedendola in<br />
quelle condizioni si rifiutarono di aiutarla, oggi<br />
preghiamo per lei ! Anch'io ho sofferto sui bordi del<br />
marciapiede, al freddo sotto una pioggia<br />
incessante. Sporca e delusa<br />
della vita ! So cosa vuol dire<br />
vedere la gente che passa e<br />
non si accorge di te. Gli<br />
invisibili che con un cuore<br />
grande, vivono di speranze e<br />
sogni che mai si realizzeranno.<br />
Un panino una bibita portata<br />
appresso da 2 giorni, desiderio<br />
di un pasto caldo e un letto<br />
morbido e confortevole!<br />
ricordiamo colei che ha perso la vita aspettando un<br />
aiuto un pò di calore, d'amore! Ora riposa nel suo<br />
letto eterno,avvolta dalla terra fredda. Un letto he<br />
nessuno le toglierà mai in un mondo di pace.<br />
Dove non esiste odio, cattiveria e menefreghismo.<br />
Avvolta dal silenzio di un cimitero un gran silenzio<br />
fuori dal mondo...la pace è con lei! Preghiamola noi<br />
tutti che abbiamo toccato con mano la sofferenza,il<br />
dolore,la solitudine. Addio da tutti noi che ogni<br />
anniversario ti preghiamo con gli occhi pieni di<br />
lacrime. Con le mani giunte ti preghiamo!<br />
Marisa Serapiglia<br />
Cara Signora Modesta Valenti che ci hai fatto<br />
commuovere il giorno 3 febbraio ricordando<br />
nell’occasione la sua triste vicenda. Dal profondo<br />
del cuore a nome anche dei miei fratelli e delle mie<br />
sorelle in Cristo io le dico “grazie”. Lei non è stata<br />
soccorsa perché aveva i pidocchi sui vestiti e sul<br />
corpo. Nessuno sapeva niente di lei per cui non<br />
valeva la pena preoccuparsi per una vecchia,<br />
sconosciuta, con addosso i pidocchi.<br />
Ma nostro Signore Gesù Cristo si commuove per i<br />
peggiori, anche per quelli che hanno i pidocchi!<br />
Antonello Caggiari<br />
A A <strong>MODESTA</strong> <strong>MODESTA</strong> <strong>VALENTI</strong><br />
<strong>VALENTI</strong><br />
Voglio ricordare Modesta Valenti a 30 anni dalla sua<br />
morte avvenuta il 31 gennaio 1983 alla Stazione<br />
Termini. Morì senza soccorso perché l’ambulanza non<br />
l’ha voluta caricare essendo sporca e ciò di fatto l’ha<br />
uccisa. Queste cose non le si riservano neppure ad un<br />
cane. Deve essere ricordata perché tutto ciò non<br />
debba più accadere a nessuno.<br />
L’uomo deve essere trattato con dignità e rispetto,<br />
maggiormente chi vive in strada e non può difendersi.<br />
Ricordo l’intervista che<br />
fece Girolamo alla<br />
televisione parlando delle<br />
persone che vivono in<br />
strada. Ha detto che<br />
nessuno di loro ha scelto<br />
di finire così, ma che<br />
qualcun altro ha scelto<br />
per loro.<br />
Qualcosa si sta muovendo<br />
da allora, cerchiamo di far<br />
qualcosa per far sì che ognuno di loro possa<br />
finalmente ritrovare il cammino che qualcuno ha<br />
interrotto.<br />
La strada e il freddo suscitano un’indifferenza indegna<br />
e uccidono. Il sacrificio di Modesta Valenti porti a far<br />
capire che non si può fare finta di niente di fronte al<br />
valore della vita e Modesta voleva vivere ma le è<br />
stato impedito. Che cosa ci resta del suo ricordo? Una<br />
via fittizia e poter dare alle persone un orientamento<br />
senza disperdersi, questo ci ha lasciato, ma la sua<br />
vita sicuramente valeva di più.<br />
Lia<br />
In questo numero:<br />
Prima pagina pag. 1<br />
L’angolo della poesia pag. 2, 3, 4<br />
Riflessioni pag. 5<br />
Arrivederci Alessandra pag. 6<br />
Ricordi pag. 7<br />
Feste di compleanno pag. 8, 9<br />
Cineforum pag. 10<br />
Dediche pag. 11,12<br />
Carnevale pag. 13<br />
Dalla stampa pag. 14,15<br />
Compleanni e appuntamenti pag. 16<br />
1
Scambio<br />
Svuoterò il mio cuore del sangue<br />
e lo riempirò di te<br />
poi ti berrò, di certo sei più calda<br />
del tè; non mi bruciare,<br />
riscaldami, piuttosto…<br />
Mi pensi? È la domanda che mi pongo,<br />
quando cammino con il muso lungo<br />
e per la strada vado io ramingo.<br />
Ma dove sei? A saperlo ti raggiungo.<br />
Il tuo ritratto intanto io dipingo,<br />
l’ardore, amore, a volte non trattengo,<br />
e le mie braccia al corpo tuo io cingo,<br />
vorrei assieme a te ballare un tango.<br />
Spuntato è questo amore come un fungo,<br />
la sua fiammella accesa io mantengo,<br />
nella poesia la forza spesso attingo,<br />
e la felicità sul viso fingo.<br />
Ma è tardi, ormai, la luce ora spengo,<br />
ho detto tutto, ed altro non aggiungo.<br />
Federico<br />
Abbiamo bisogno<br />
Del cielo e della terra<br />
Del fiore e della luna<br />
Degli amici e degli alberi<br />
Abbiamo bisogno dei sogni<br />
Abbiamo bisogno dei segni<br />
Segni eloquenti<br />
Segni silenziosi<br />
Segni evidenti e solari<br />
Segni che non parlano<br />
Segni che ci raggiungono<br />
All’improvviso<br />
Quando nulla è programmato<br />
Abbiamo bisogno<br />
Della grazia di un incontro<br />
Che ci dischiuda<br />
Alla Grazia<br />
All’Eterno<br />
All’Amore<br />
Alla vita che non muore<br />
Abbiamo bisogno di una luce<br />
Di un volto<br />
Di un faro<br />
Nelle tempeste quotidiane<br />
Nicola Maroscia<br />
Poesia per Giuseppe Taddei<br />
Scusami se non ti dò più del lei,<br />
grazie per tutto il bene che ci hai<br />
fatto,<br />
i film nel mondo che hai diretto,<br />
con i più grandi attori hai girato,<br />
scene geniali e sublimi ci hai donato.<br />
Indimenticabile tu col copione<br />
gettato in aria come un pallone<br />
per una incomprensione con la produzione,<br />
tu con i Ray-Ban aviatori<br />
grande registra, meriti l’Oscar.<br />
Uomo di genio, incommensurabile la tua maestria,<br />
tu per il cinema hai dato la vita tua.<br />
Moraldi<br />
Si sono conosciuti a ballare. Da quel giorno non si<br />
sono mai lasciati. Sono ancora molto innamorati.<br />
Sulla guerra della vita ci sono stati molti guai, brutti<br />
assai ma per loro esiste il bene e lo stare sempre<br />
insieme. Non fa nulla litigare, basta solo riprovare a<br />
stare insieme. Tanto tutti abbiamo le nostre pene.<br />
Ma noi siamo sempre insieme e sono deboli le<br />
pene. Perché noi le risolviamo insieme.<br />
Maura<br />
“La notte”<br />
Seduta sulla panchina attendo<br />
la sera, la notte si illumina,<br />
attorno a me solo silenzio e<br />
pace. È così che deve essere,<br />
per far sì che i pensieri<br />
vadano dove il ricordo resti<br />
memoria e il passato bello o brutto<br />
che sia stato ti segua ovunque<br />
porti la strada e che nulla<br />
diventi più polvere che il vento<br />
fa volare via. Alzo gli occhi<br />
al cielo illuminato da mille<br />
stelle. Se potessero parlare,<br />
chissà quante cose<br />
avrebbero da raccontare!!<br />
La bellezza del creato a<br />
volte non la sappiamo<br />
neppure apprezzare. Mi sono<br />
addormentata, la carezza<br />
del sole mi ha svegliato. Si<br />
inizia di nuovo a<br />
camminare per un mondo<br />
da esplorare e tanto bene<br />
da donare.<br />
Lia<br />
Il tuo viso rispecchia l’amore che c’è in te<br />
Riparto da zero e vengo da te. Ti prendo e ti<br />
raccolgo, ti porto con me. Tu non ti devi<br />
preoccupare, lo so, tu non ti puoi vedere così come<br />
sei ma io ti dico che tu sei sempre uguale a come<br />
eri prima, con una cura saresti meglio, dai retta a<br />
me. Non dare retta agli altri. Tu piaci a me,<br />
ripartiamo da zero insieme e portiamoci pure il<br />
nostro bebè. Per chi non lo sa: abbiamo un figlio.<br />
Questa è la verità.<br />
Maura<br />
2
Il tesoro<br />
Ricca ieri, oggi povera.<br />
E non so<br />
come se ne sia andata tanta ricchezza.<br />
Non del tesoro perduto è l’amarezza;<br />
ma il non sapere o spiegare<br />
come l’abbia perduto.<br />
Nessun piacere, nessuna gioia, ahimè,<br />
la cui memoria avrebbe almeno potuto<br />
consolarmi durante la miseria e il vivere muta,<br />
o dello stato mio dirmi il perché.<br />
Come dunque mi son ridotta fin qui?<br />
Con la ricchezza mia potevo far tanto,<br />
e nulla ho fatto, Dio mio,<br />
e sono divenuta povera intanto…<br />
L’ho sperduta fino agli spiccioli, proprio così.<br />
E non ho operato per dar lustro a un’età<br />
né ho conosciuto la gioia<br />
che possa riempire la vita.<br />
Dunque tanta ricchezza m’è servita<br />
per comperarmi questa povertà.<br />
Anna Giovanna Contaldo<br />
Incitamento<br />
Io dell’amore un giorno sarò esperto<br />
ma adesso sono perso nel deserto<br />
quando mi fermo e non ti do i miei sogni<br />
prendimi pure a schiaffi ed anche a pugni;<br />
se della voce mia non senti il suono<br />
se le parole più non hanno senso<br />
gridami pure in faccia quel che sono,<br />
rifiuta questo vivere melenso;<br />
se mi vedi dormire della grossa<br />
se smarrito son io nella foresta<br />
dammi la scossa verso la riscossa,<br />
fammi sentir la dolce tua tempesta;<br />
traccia dei sogni miei netto il contorno,<br />
non ho più desideri nè preghiere<br />
disegnami, colora tutto intorno,<br />
riempi di sole il vuoto mio bicchiere.<br />
Il mio aquilone non risponde al vento,<br />
sono un cow boy che non sa più sparare:<br />
se il desiderio in te non è ancor spento<br />
prova a cercarmi, io mi farò trovare<br />
Federico<br />
Come foglie al vento<br />
Noi siamo come foglie al vento<br />
che tentano disperatamente<br />
di aggrapparsi al ramo,<br />
ma quando il vento, dai e dai,<br />
riesce a sradicarci,<br />
iniziamo a fluttuare da ogni parte<br />
e non sappiamo mai dove andremo a finire.<br />
Il vento è capriccioso, a volte dispettoso<br />
oppure anche scherzoso.<br />
Noi, che siamo in sua balia,<br />
non ci divertiamo affatto, anzi.<br />
Con tutte le nostre forze<br />
cerchiamo un atterraggio<br />
che non ci faccia male<br />
e pur se cadiamo sull’erba soffice<br />
speriamo sempre in un refolo<br />
che ci risollevi<br />
e questo spesso accade.<br />
Però, quando succede,<br />
ritorniamo ad essere trasportati,<br />
magari solo un metro<br />
o centinaia di chilometri,<br />
avendo l’assurda speranza di ritornare<br />
al ramo che ci ha visto nascere.<br />
La nostra vita non è più nostra,<br />
è il vento il vero padrone:<br />
oggi qui, domani là….<br />
poi non si sa.<br />
Passano i giorni, passano gli anni,<br />
svolazzando, svolazzando<br />
finché atterriamo per l’ultima volta.<br />
Il vento ci abbandona;<br />
non più refoli o tempeste<br />
e rimaniamo a terra per sempre.<br />
Abbiamo finito di penare<br />
e di assurdamente sperare.<br />
Polvere siamo e polvere ridiventiamo.<br />
E.T.<br />
Di realtà in realtà<br />
Considerando cos’è l’attuale realtà,<br />
meglio giocare di fantasia<br />
almeno si sogna,<br />
e si spera che più in la,<br />
diventi nuova realtà quest’utopia<br />
che viviamo di giorno in giorno,<br />
specchiandoci su falsi specchi<br />
e su distorte geometrie,<br />
che sembrano quadri<br />
anziché cerchi<br />
Gian Paolo Donà<br />
Oscura memoria<br />
La memoria rubata<br />
dal tempo, dall’oggi,<br />
dalla confusione attuale,<br />
oscurata dal male.<br />
Un sorriso confuso,<br />
nascosto nel pianto.<br />
A che serve la memoria<br />
se non sento il suo canto.<br />
Una vita finita,<br />
svanita, infinita,<br />
la memoria rubata<br />
e mai più ritrovata.<br />
Anna Maria Lo Presti<br />
3
“L’amore di una famiglia”<br />
L’amore che regna in alcune famiglie dimostra che il<br />
mondo non può cambiare,<br />
una famiglia di semplici maniere, dove in ognuno il<br />
pensiero di un bene rasserenare,<br />
l’unione che vive nei loro pensieri, riversare<br />
nell’altro gesto altruista da meravigliare,<br />
descrivere in questo modo cosa voglia dimostrare,<br />
la vita che nel dopo deve continuare.<br />
Un giorno dove la vita cancella ogni essere, il buio<br />
scese come un lampo senza illuminare,<br />
nella casa dove il sole non tramontava mai, si<br />
spense nel mancare “LEI” che sapeva regalare,<br />
qualcosa si doveva fare, la vera unione apparve<br />
nella sua forza solo una intesa nel ricominciare,<br />
Claudio e Sante fratelli nella vita, adesso nella loro<br />
semplicità sapevano dove poter applicare.<br />
Avere nel giovane Oreste gioia della casa, per lui il<br />
modo migliore la spinta per infondere,<br />
dargli quel coraggio la speranza scritta nel cuore,<br />
lui non dovrà soffrire ma solo credere,<br />
nella sua crescita nel sole, trovare il calore<br />
necessario per apprezzare tutto nell’apprendere,<br />
adesso con forza, sta superando di quel male che<br />
nel letto relegandolo senza il pensiero di perdere.<br />
Il brutto incubo si sta dimenticando, ora il caro<br />
Oreste può pensare come nella vita lui deve<br />
contare,<br />
con i suoi parenti veri, quelli sempre presenti gli<br />
diranno: “Preparati”, noi con te nel passeggiare,<br />
un solo intento, la vita non è stata serena ma<br />
insieme la nostra strada con sorriso illuminare,<br />
la nostra famiglia sapeva come superare ora con<br />
parsimonia quell’amore saprà regnare.<br />
Io poeta che dell’arte ho fatto la mia vita, un grazie<br />
a voi rivolgo per aver a voi questo donare,<br />
scrivere per far tornare una forma di sorriso,<br />
impresa non facile ma reagire sempre tutto nel<br />
provare,<br />
un abbraccio con affetto a voi spedisco, comprendo<br />
tutto ma nel mio scritto solo un pensiero mandare,<br />
sapere che c’è gente pronta con un pensiero<br />
semplice a dedicare questa è la dimostrazione…….<br />
……………………………… che voi non dovrete mai<br />
“DIMENTICARE”!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!<br />
Pierpaolo Piselli<br />
La pioggia<br />
Ha cessato di piovere<br />
dopo quel terribile temporale,<br />
è comparso l’arcobaleno,<br />
tutto variopinto di colori,<br />
festa per i nostri occhi,<br />
le foglie degli alberi bagnate di pioggia luccicano al<br />
sole, come le strade<br />
e gli occhi dei bambini<br />
che finalmente possono giocare!!<br />
Il sole s’affaccia<br />
sulla nostra città caotica, rumorosa<br />
ma piena di vita.<br />
La massaia si affretta a fare la spesa<br />
e pensa fra sé:<br />
“Che freddo che fa,<br />
quasi quasi ci vuole un bel piatto di polenta con<br />
salsicce e spuntature,<br />
sai che festa in tavola?<br />
Mi sembra già di sentirli congratularsi con me<br />
per la splendida idea!!!”<br />
Il sole splende,<br />
il mio bucato sventola al vento, finalmente<br />
la quiete dopo la tempesta!<br />
Le macchine sfrecciano sull’asfalto bagnato,<br />
il vigile attento scrive multe a non finire,<br />
la gente ha visto il sole, non sta a pensare che la<br />
macchina è messa male,<br />
ci sono i saldi a rallegrarci.<br />
Quel prato fiorito manda una luce,<br />
l’acqua piovana lo fa luccicare<br />
al sorgere del sole, tutto è magico e divino come<br />
questo giorno<br />
che Dio ci ha donato.<br />
Grazie del sole, grazie per l’armonia<br />
che hai fatto scaturire dentro di noi,<br />
poveri mortali.<br />
Grazie per averci donato<br />
questo meraviglioso mondo<br />
dove il mare, il cielo e le montagne<br />
fanno da sfondo a questa valle di lacrime<br />
e di dolore,<br />
ci voleva un po’ di sole, di calore<br />
e di amore!!!!<br />
Marisa Serapiglia<br />
Enrico, un amico<br />
Enrico un amico con la cazzarola in testa,<br />
ma se la mette solo pe’ la festa.<br />
Porta anche i pantaloni ascellari,<br />
quanno passeggia a via dei Giubbonari.<br />
Er giovedì ar Giornalino<br />
pure si è un poco mingherlino<br />
declama a viva voce quello che je piace.<br />
Pe’ noi sei proprio un ber ragazzo,<br />
basta però che non ce rompi er …..<br />
E.T.<br />
4
Elezzioni<br />
C’hanno detto che ‘l 24 de sto mese dovevo annà a votà! Comizzi, cartelloni, impicci e<br />
imbrogli, radio e tivvù, de tutto e de più. Nun se senta artro che “votate me!”. Uno<br />
addirittura dice”io ve rimborso l’IMU(rtacc….) tua!” . Che faccia tosta! L’ho ascortati tutti,<br />
ho letto tutto e sur voto me so fatto n’opignione: ho fatto voto de nun votà!<br />
E.T.<br />
Mille anni-luce<br />
Parliamone, così mi dicevi, ma io non avevo niente da dirti e tu lo sapevi benissimo e poi quando un’amicizia<br />
finisce le parole sono superflue. Pensavi di conoscermi ma eri lontano mille anni-luce, sei una brava persona,<br />
carino, educato, ma terribilmente vuoto e noioso, banale e scontato. Sei un uomo premuroso e galante e<br />
questo lo apprezzo molto, ma sei talmente distratto da dimenticarti a volte di salutarmi e questa è una di quelle<br />
cose che non sopporto. Non te la prendere, vedrai che distratto come sei, fra un po’ avrai dimenticato anche il<br />
mio nome…fidati!<br />
Anna Maria Lo Presti<br />
San Valentino Martire<br />
Io c’ero il giorno di San Valentino. E pregavo, pregavo lui, San Valentino, che mi hanno detto sepolto a Terni. E’<br />
un martire che convertiva i pagani, per questo l’hanno ammazzato. Perché convertiva i pagani….Mi osservava<br />
San Valentino, mentre parlavo da solo e sapeva che i miei pensieri erano cosa buona. Era una gioia<br />
contemplare la bellezza della campagna, la natura è gioiosa. Non è una ripetizione: è proprio gioiosa. Ognuno<br />
di noi è invitato alla festa universale, sai che gioia trovarti qui! Ma noi ci conosciamo! Ecco svelato il mistero!<br />
L’amore!<br />
Antonello<br />
Er grillo zoppo<br />
Er grillo zoppo s’arrampicò sull’albero. Un passante lo guardò e disse: ciao grillo zoppo, come stai?. Male! Glie<br />
rispose. Una volta volavo e strisciavo silenzioso mettendo paura ai bambini, alle signore che m’osservavano<br />
inorridite per il mio mantello viscido verde. La mia stagione preferita? La primavera, prendevo il sole facendomi<br />
cullare qua e là da un fiore. La mia vita all’aria aperta! Che bella esperienza. Purtroppo una persona crudele e<br />
cattiva mi ha spezzato una zampa. Ora vivo qui, in mezzo alle formiche che mi fanno compagnia. Cammino<br />
lentamente stando sempre attento alla gente. Per me questo mondo una prigione è diventato. Un saluto a te<br />
amico che non mi hai dimenticato.<br />
Marisa Serapiglia<br />
“Giornata della memoria”, per non dimenticare<br />
Il giorno della memoria è la ricorrenza internazionale celebrata il 27 gennaio di ogni anno come giornata in<br />
commemorazione delle vittime del nazismo, del fascismo e dell'Olocausto e in onore di coloro che a rischio della<br />
propria vita hanno protetto i perseguitati.<br />
Il testo dell’articolo 1 della legge 211 riconosce e definisce così le finalità del giorno della memoria: «La<br />
Repubblica Italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell'abbattimento dei cancelli di Auschwitz, "Giorno<br />
della Memoria", al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione<br />
italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro<br />
che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria<br />
vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati…».<br />
Lia<br />
Limite e spazio<br />
Vivo in uno spazio limitato, eppure non mi sento prigioniera, per magia riesco a trovare una strana dimensione.<br />
Fuori c’è l’immensità ma non riesco a trovare uno spazio per me. C’è troppo spazio, non trovo una collocazione,<br />
le strade sono interminabili, ne finisce una e ne comincia un’altra, non ti puoi fermare. Tutto questo mi fa<br />
pensare che l’essere umano pone un limite al proprio spazio, ne disegna i contorni come a voler sottolineare la<br />
giusta dimensione, quasi una linea di confine. Il mio confine è la libertà di fantasticare a 360°, la mia fantasia<br />
occupa uno spazio illimitato pur restando racchiusa nel suo confine immaginario. Se ponessi dei limiti alla mia<br />
fantasia mi ritroverei ristretta in uno spazio quasi invalidante. E’ importante sentire il respiro della fantasia, ti<br />
permette di spaziare da un confine all’altro senza lasciare nulla al caso. Per concludere, possiamo dire che<br />
limite e spazio sono un mix senza confini.<br />
Anna Maria Lo Presti<br />
La storia di un cane<br />
Ragazzi, è San Valentino. Questa è una storia di un cane che era innamorato della sua padrona. Il cane andava<br />
in chiesa e l’aspettava. Tutta la gente diceva: “Guardate questo cane, è come una persona”. Oggi ricordiamo<br />
questo cane come un eroe. Questo animale ha fatto capire a tutte le persone quanto grande è l’amore che può<br />
avere un animale: questa è una vera storia di San Valentino. Il cane è morto e così è andato in Paradiso dalla<br />
sua padrona. Ora sono felici e contenti tutti e due. Grazie e buon San Valentino a tutti.<br />
Giuseppe Piga<br />
5
Giovedi 31 gennaio 2013<br />
L’operatrice Alessandra ci ha comunicato personalmente:” Questa è<br />
l’ultima vola che sono con voi. Sono stata trasferita dalla Caritas al Centro accoglienza Immigrati”. Maurizio,<br />
redattore, ha replicato:” come faremo senza la tua cooperazione il giovedì sera?”.<br />
Maura, Vittorio e Giuseppe (ovvero la famiglia Piga) si sono messi a piangere ed Alessandra è andata ad<br />
abbracciarli. E poi ha baciato tutti e tutte. Alessandra, tra l’altro, preparava i regali per le nostre feste dei<br />
compleanni e si intratteneva spesso e volentieri ad ascoltare i problemi di questa o quell’altra ospite. Nel 2012<br />
ha tenuto un corso di fotografia ed è stata la fotografa di “BENVENUTO DAVIDE” apparso sul giornalino di<br />
Gennaio.<br />
Anna Giovanna Contaldo.<br />
Addio o arrivederci<br />
Carissima sei sempre stata con noi 24 ore su 24.<br />
Ci hai dato un grande sostegno in Ostello ed anche ora che stiamo al Ponte Casilino. Ti ringrazio per il tuo<br />
grandissimo lavoro e mi dispiace che tu vada via, ma spero che nel tuo nuovo lavoro tu possa trovare nuovi<br />
spazi e nuovi mondi.<br />
Ora che ti trasferirai spero che andrà tutto bene.<br />
Un abbraccio<br />
Vittorio Piga<br />
Per Alessandra<br />
Ci mancherai, cara Alessandra,<br />
noi che vivevamo alla tua ombra,<br />
ora che lavorerai al Mandrione,<br />
ti rimpiangeremo e con passione<br />
ti stringiamo e abbracciamo,<br />
capelli nei capelli, insostituibile Alessandra.<br />
Se me lo avesse predetto Cassandra,<br />
non avrei creduto a lei per niente.<br />
Alessandra su di noi è sceso il gelo,<br />
tu che per noi sei l’altra metà del cielo<br />
Moraldi<br />
Ad Alessandra<br />
Cara Alessandra, ti volevo dire il mio grazie per il tempo che abbiamo passato insieme. Mi davi sicurezza, sei<br />
sempre stata presente, non mi hai mai dimenticata. Spero che sarai sempre così. Mi mancherai, ma so che<br />
sarai sempre presente anche da lontano, ti auguro che ora dove sei andata ti possa trovare bene.<br />
Non mi dimenticare, un abbraccio.<br />
Con affetto,<br />
Lia<br />
Non è un addio<br />
Ale… te ne sei andata con passo<br />
felpato, ci hai salutato e ci hai sorriso.<br />
Nel tuo sguardo traspariva tristezza<br />
ma nel tuo cuore certamente c’era<br />
contentezza! Cambiare ambiente,<br />
vedere nuova gente, affrontare nuove<br />
realtà. L’hai voluto fermamente e ci<br />
sei riuscita. Sfogliando il mio archivio<br />
fotografico ti ho visto cambiare mese<br />
dopo mese e da “novizia” sei<br />
diventata “operatrice scelta”! Ci<br />
mancherai, sicuramente, ma qui è già iniziata una gara per<br />
sostituirti. Non uno ma più operatori che si alterneranno nel ruolo di “osservatori” e spero collaboratori… Chissà<br />
se riusciranno a superarti… ma una cosa è certa: sei unica e sempre lo sarai nei nostri ricordi. Lo so che un<br />
giorno le nostre strade si rincontreranno e spero, a nome mio e di tutti i volontari del giornalino, di non dover<br />
aspettare l’inaugurazione del nuovo ostello di Via Marsala….<br />
Un abbraccio da parte mia (il presidente), Francesca (vice presidente), Alessandro (vice del vice presidente),<br />
Anna (golpista fallita) e Lorenzo (mio fedele pretoriano).<br />
In bocca al lupo per il nuovo lavoro e…. non dimenticarci!!!<br />
6
Il castello di Bracciano<br />
Vedendolo lassù, che troneggia dominando<br />
il bel lago di Bracciano, il castello<br />
Odescalchi fa pensare ad un’antica favola,<br />
proprio come quelle che si vedono nei<br />
films, ad entusiasmanti e mirabolanti<br />
epopee guerresche, affascinanti dame ed indomiti cavalieri che indossano e<br />
ostentano magnifici costumi sgargianti.<br />
Riguardo i nobili, i ricchi e i potenti, certa opulenza, come nel mettere in mostra il<br />
loro status, era il consueto. Facevano a gara.<br />
Ma andando a scavare nelle vicende passate del luogo in questione, emergono<br />
ahimé, episodi tutt’altro che piacevoli ed edificanti; come quello (risaputo) di un<br />
potente signorotto dell’epoca che per disfarsi di uno scomodo antagonista e<br />
sottrargli proprietà e ricchezze, non indugia ad invitarlo e ospitarlo nell’imponente<br />
suo maniero, allestendo una festa in suo onore con un lauto, sfarzoso pranzo,<br />
allietato da musiche e servitù al suo servizio.<br />
Dopodichè, nel culmine della festa, delle risate, dei balli e delle libagioni, il perfido e diabolico signorotto,<br />
padrone di casa, con uno stratagemma, fa strada al prezioso e riverito nobile ospite, invitandolo a scoprire<br />
meravigliose e amene inesistenti rare delizie, tutte predisposte a suo godimento, che han sempre dato lustro<br />
all’affascinante storia del suo maniero.<br />
Ma altro che delizie…!!!<br />
Nel tragitto, all’improvviso, si apre una strana<br />
“porta magica”; con una spinta, senza rendersene<br />
conto, il malcapitato si ritrova giù in fondo ad un<br />
terribile precipizio a forma di pozzo, irto qui e là<br />
di lunghe lame appuntite affisse alle pareti,<br />
finendo miseramente e tragicamente a morire<br />
dalle terribili ferite nella calce viva.<br />
In un castello, per quanto possano affascinare le<br />
sue storiche, bellissime, imponenti strutture<br />
architettoniche e vicende da fiaba, è successo<br />
anche questo. Nel tempo, purtroppo, si scoprono<br />
ed emergono episodi che lo rendono meno<br />
affascinante e favoleggiante di quel che può<br />
sembrare e si racconta nei libri o nei film.<br />
E mi viene in mente che da piccolo, all’asilo, la<br />
mia maestra ci faceva cantare: “Oh che bel<br />
castello, marcondiro-dirondello…!”.<br />
Non stupisce quindi che da quando è nato il mondo, tra le tante vicende, belle o brutte, trascorse, sia accaduto<br />
anche questo.<br />
Gian Paolo Donà<br />
Una domenica da padre Franco<br />
Domenica siamo stati invitati da Anna a mangiare da padre Franco. Siamo<br />
stati così bene, tutti insieme tra sardi; abbiamo passato una domenica<br />
diversa da tutte quelle che passiamo al Binario 95. Abbiamo mangiato da dio!<br />
Un pranzo così non lo mangiavo da tanto tempo: così buono e abbondante<br />
che sono rimasto due giorni senza mangiare, ma così contento! Ringrazio<br />
Anna e padre Franco per tutto quello che ci hanno donato. Grazie ad Anna, a<br />
padre Franco e a Santa Lucia del Gonfalone!<br />
Giuseppe Piga<br />
Nostalgia<br />
Incontro il tuo profondo sguardo, donna emigrante. Leggo sul tuo volto nostalgia sconfinata di luoghi lontani, là<br />
dimora il cuore, dove il frutto delle tue viscere si prepara alla vita. Senza la premura della tua guida tarda il<br />
sonno la sera a raggiungere i tuoi pensieri e l’animo si strugge d’amore, mentre ti invade il desiderio ardente di<br />
stringere al petto il volto di tuo figlio. Donati dal cielo come gigli, spazi della mia solitudine mi rivelano<br />
l’inquieto tuo viso, donna emigrante. Lì nubi all’orizzonte della nostra esistenza. Una preghiera rivolgo al<br />
Signore: che non venga meno l’ansia di amare e della vita passi il grigiore.<br />
Leonardo<br />
7
21 gennaio 2013, è arrivata l’inaugurazione del cinema<br />
dell’ostello<br />
Oggi è un bel giorno per tutti noi: vediamo un film con Carlo Verdone.<br />
Davanti a noi c’è un grande schermo bianco r spesso. E’ arrivato Massimo con<br />
la figlia per commentare il film.<br />
Sta per iniziare e nel frattempo arrivano anche Mario Urbinati con le operatrici<br />
Stefania, Silvia ed Alessandra insieme a Mons. Enrico Feroci.<br />
Ci stanno spiegando la tematica della storia del cineforum ed in seguito<br />
inviteranno anche degli attori o giornalisti.<br />
Questo film “Io, loro e Lara” racconta la storia di don Carlo che, torna dopo più di un decennio come missionario<br />
a Roma e lì ritrova la sua famiglia normalmente allo sbando (un fratello cocainomane che si è dato alla finanza<br />
e una sorella mamma di adolescenti, entrambi ordinariamente ipocriti). Il nucleo già abbastanza frammentato è<br />
messo ulteriormente alla prova dall'arrivo della seconda vita del padre il quale, ormai vedovo, ha un'amante<br />
slava di nome Olga molto più giovane di lui con la quale si sente rinato e che vizia senza sosta. Proprio la morte<br />
dell'amante tuttavia costringerà don Carlo ad entrare in contatto con Lara, figlia di Olga, diventata proprietaria<br />
della casa che una volta apparteneva alla famiglia e dunque capace di tenere i tre fratelli in scacco perché<br />
l'aiutino ad ottenere l'affidamento del figlio.<br />
Secondo me la storia di questa famiglia è attuale.<br />
Giuseppe Piga<br />
L’ultimo treno è passato<br />
inutilmente Anna ho aspettato.<br />
Sì nella vita anche con te ho perduto<br />
da oggi non voglio più pensare al passato.<br />
Oggi all’Ostello è bello, c’è un film di Verdone<br />
che ci allieta lui, grande istrione.<br />
Ci sentiamo su con l’umore.<br />
Ottima l’interpretazione della Chiatti<br />
Moraldi<br />
ECCOCI<br />
Siamo qui riuniti, oggi è una grandissima occasione per vedere il film di verdone.Siamo molto emozionati,spero<br />
di sentirmi bene perchè purtroppo sto un pò male ma passerà! Eccoci stiamo per assistere al film, dopo vi<br />
faccio sapere cosa ne penso del film...va bene!?<br />
Io ho appena visto il film, la mia impressione è stata ottima, vi spiego il perchè! Lui Carlo nel film mi ha fatto<br />
capire che i parenti pensano solo ai soldi e sono egoisti. Lui ci ha fatto vedere che si può vivere accettandosi<br />
per quello che sei e basta. Invece di litigare e non venirsi incontro. Lui è grande mi piace tutto quello che fa<br />
perchèsi vede che lo fa con amore è bravo! L'attrice Anna Finocchiaro è molto brava e riesce sempre a<br />
convincermi che è insuperabile.<br />
Laura Chiatti è soprattutto molto bella e brava, il pupetto carino ed è molto bravo.<br />
Maura<br />
Tutti al cinema<br />
Sotto gli auspici di Mario Urbinati abbiamo ricevuto l’invito di assistere alla<br />
proiezione del film “Papa Luciani”.<br />
Il film era interessante per le vedute panoramiche, gli appartamenti papali, i<br />
ricordi della persecuzione degli ebrei da parte dei nazisti.<br />
Papa Luciani fu definito e chiamato pure “il Papa con il sorriso”.<br />
La storia ha inizio nel 1997 a Fatima, in Portogallo, quando Albino Luciani, al<br />
tempo Patriarca di Venezia, è in visita con alcuni pellegrini al santuario della<br />
Madonna. Dalla clausura di Coimbra Suor Lucia, unica sopravvissuta dei tre<br />
veggenti di Fatima, chiede di poter incontrare Albino. Senza neanche voltarsi, la<br />
suora si rivolge a Luciani con l'appellativo di "Santo Padre". Perché? Da questo<br />
momento Albino Luciani, ripercorre nella mente il suo passato, dalla nascita in<br />
un piccolo paese della provincia di Belluno, fino all'evento, già anticipato dalla<br />
suora di Fatima, che cambiò totalmente la sua vita: l'elezione di Pontefice con il<br />
nome di Giovanni Paolo I. Un Papato breve che tutti ricordano con dolcezza e<br />
con il sorriso, proprio quel sorriso che ha caratterizzato la vita e l'attività di Papa<br />
Luciani.<br />
Alla fine della proiezione l’operatore Andrea ha voluto intrattenersi con noi<br />
recitando il Rosario.<br />
Anna Giovanna Contaldo<br />
10
” CIUMACHELLA ORGOGLIO DE STA' CITTA' ”<br />
Roma città dove chi entra, difficilmente può pensare in un attimo ripartire, qui ce<br />
de tutto, per sognare nel fantasticare pensi tutto senza soffrire, il sentimento che<br />
te trascina, guardando il cielo lo ammiri senza patire, qui puoi trovare anche una<br />
pupa, con il sorriso suo te trascina nel suo dire.<br />
Questa gioia se può anche provare, un figurino che gli occhi sa beare per sognare,<br />
in un posto particolare, dove ce moltitudine de gente appurato nel fantasticare, un<br />
grazie alla natura e a ROMA per questo regalo ce rende felici nel particolare, si lei dolcissima LUANA da quando<br />
lei s’è fermata qui tutto nel più bello per raccontare.<br />
De ragazze ce ne sono tante ma in lei qualcosa nel vicinare qui tanto solo per parlare, scegliere LUANA un<br />
premio da ROMA a lei venuta da lontano qui s’è fermata per lavorare, un apprezzamento nella sua opera, una<br />
semplicità che stordisce verso tutti nel collaborare, nella sua espressione, un senso di tranquillità dopo un suo<br />
pensiero serenità per rasserenare.<br />
lo poeta ammirandola nel suo portamento, subito pensato come poterla ringraziare, se un pittore fossi stato,<br />
nei colori avrei esitato come un'opera maestosa elaborare, lei sa impersonare simile pupa, che a Roma l’onore<br />
ha dato il sole e il cielo raffigurare, anticamente questa città non aveva ricchezze, ma con lei tutto apparire per<br />
primeggiare.<br />
Donargli quel bene che in lei traspare, per noi una figura che difficilmente puoi dimenticare, salutarla affinché<br />
con il suo sorriso un grazie a rendere, un pensiero nel cielo aleggiare, se potrebbe stare, ore a riflettere come<br />
immortalare nel meglio sta pupa come usignolo sussurrare, a lei in coro tutti un grazie a riverire, LUANA<br />
ciumachella de sta' città grazie .............<br />
............................... meglio regalo non potevi "CONFEZl0NARE"!l!!!!!!!!!!!!l!!!!!!!!!!<br />
Pierpaolo Piselli<br />
35ª Giornata Nazionale per la vita<br />
Il 3 febbraio in tutte le chiese si è celebrata per la 35ª volta la Giornata per la vita. Nessuno viene al mondo per<br />
sua scelta, all’origine di ogni vita c’è qualcuno che da sempre ci ha pensati, amati e chiamati. La vita è un dono<br />
anche se a volte non riusciamo a comprenderlo pienamente. La vita non si può sciupare, maltrattare o rifiutare,<br />
deve essere accolta, difesa. È un dono aperto all’amore di Dio. La vita è dignità della persona umana e per<br />
questo deve essere rispettata.<br />
Dobbiamo approfondire il valore della vita nella famiglia; è lì che i figli possono imparare il senso della<br />
gratitudine e che il sacrificio è fatto per amore, mettendo ciò che si ha al servizio di chi ha bisogno. Generare la<br />
vita è l’opera più grande che si possa compiere. Accogliamola con amore, perché non esiste amore più grande<br />
di amare un figlio, dono del Signore.<br />
Lia<br />
A Luana l’operatrice<br />
Oggi io ho parlato con te, sei dolce, sei simpatica e soprattutto amica. Eh sì, mi hai raggiunto al cuore cara<br />
Luana, spero che ti sposi e ti vada tutto bene come ti meriti. Tu sei il nostro raggio di sole. Eh sì, dolce Luana,<br />
grazie da me.<br />
Maura, Giuseppe e Vittorio<br />
Dedicata ad Antonello<br />
Non avevo più voglia di parlare,<br />
più niente al mondo mi sembrava bello:<br />
ma ho avuto la fortuna di incontrare<br />
un grande, un vero amico, ossia Antonello.<br />
E’presuntuoso, si crede un grande attore,<br />
aggiungo che è scontroso e petulante;<br />
ma una cosa possiede, un grande cuore,<br />
sa dare affetto, è questo l’importante.<br />
E’ riuscito a svegliarmi dal torpore,<br />
tante paure adesso non le ho più;<br />
per lui quello che dico ha gran valore,<br />
mi ha fatto riscoprire anche Gesù.<br />
Accetta questo dono, questi versi,<br />
per sempre rimarrò tuo debitore,<br />
merito tuo se i giorni son diversi,<br />
voglio, Antonello, stringerti sul cuore.<br />
Federico<br />
Epitaffio per Carolina<br />
(ragazza uccisasi perché vittima dei cyber-bulli)<br />
O Caro, ti sia dolce il cinguettìo<br />
(come questa poesia arrivato tardi)<br />
di tutti i tuoi amici della rete<br />
quella rete in cui, Caro, sei caduta<br />
finestre vuote senza un panorama….<br />
Che un fracasso di grida renda sordo<br />
colui che è sordo al tuo parlar d’amore<br />
e che ti ha spinta a un volo senza fine.<br />
Nell’aria non echeggi un cinguettìo<br />
ma il grido tuo d’amore e di speranza<br />
per troppo tempo chiuso in una stanza:<br />
eri farfalla, Caro, anzi eri un fiore<br />
che si apriva alla vita e ai suoi colori<br />
e quei rilievi tondi e baldanzosi<br />
sembravano sfidare il mondo, Caro…<br />
Ora un canto d’amore puoi ascoltare<br />
non più quel vuoto verbo che è twittare.<br />
Federico<br />
11
Per una persona speciale<br />
E’ con grande gioia che scrivo queste due righe per<br />
una persona che merita tanto. Si tratta di un<br />
signore che fa volontariato da noi, alla mensa di<br />
Ponte Casilino. Lui si presenta con un’enorme busta<br />
piena di tantissime cose buone: cioccolatini,<br />
biscotti, sigarette per distribuirle a noi tutti<br />
bisognosi. Questo è un gran gesto da parte sua. Ci<br />
fa felici anche se per pochi attimi. Vengono offerte<br />
sigarette a coloro che non possono permetterselo,<br />
che “steccano” con amici anche l’ultimo mozzicone.<br />
Un bicchiere di coca cola e un sorriso che ci serve<br />
per andare avanti. Ecco, io vorrei ringraziare questa<br />
persona: non so nemmeno il suo nome!<br />
Ringraziarla da parte di tutti noi per tutto quello che<br />
lui fa. Sapere che qualcuno al di fuori della mensa<br />
sta in un supermercato e pensa a noi poveri<br />
bisognosi! Questo ci riempie di un’infinita gioia.<br />
Grazie, grazie dal più profondo del cuore per quella<br />
serenità che ci donate scaturita dal vostro buon<br />
cuore. Siete una persona generosa, disponibile,<br />
speciale come ce ne sono pochi. Grazie perché voi<br />
portate ogni volta un barlume di luce che arriva<br />
dentro di noi. E per questo noi vi ringraziamo<br />
infinitamente da parte mia e di tutti coloro che<br />
vengono alla mensa. Grazie infinite e cordiali saluti<br />
da tutta la mensa di Ponte Casilino, reduci di Via<br />
Marsala 109!!!<br />
Marisa Serapiglia<br />
Dedicata ai miei genitori<br />
Sono qui da solo. Mi mancano i miei genitori, il loro<br />
amore. Mia madre che mi veniva a svegliare con un<br />
caldo caffè e un dolce abbraccio. Mio padre, che si<br />
svegliava all’alba per andare a lavorare. Sentivo<br />
l’odore del fumo, la sua tosse. Si avvicinava al mio<br />
letto, mi dava un bacio, una carezza e un saluto. “A<br />
stasera” mi diceva. Mio fratello, che andava sempre<br />
di fretta, ma mi voleva un gran bene. Mi mancano<br />
da morire.<br />
Loro ora non ci sono più. Erano i miei angeli, ora<br />
sono volati in cielo!<br />
Ma manca la carezza di mia madre; mio padre<br />
quando mi dava una pacca sulla spalla dicendomi<br />
“dai!” (coraggio, si va avanti!) Tutto mi manca di<br />
loro: il profumo di quella minestra buona, saporita<br />
che io gustavo con amore, fatta dalle mani di mia<br />
madre. Ogni notte io parlo con loro chiedendo la<br />
loro benedizione!<br />
Mi mancano tutti e due. Ogni tanto piango avvolto<br />
da una dura solitudine!<br />
Ora devo ricomin-ciare da capo, rimboccarmi le<br />
maniche. Vorrei che anche lassù loro siano fieri di<br />
me!!! Io cercherò di seguire i consigli che mio padre<br />
mi dava, per sentirmi sempre accanto a lui.<br />
Addio miei cari, sarò sempre il figlio che voi<br />
desideravate. Anche se non siete qui da me è come<br />
se io sentissi il vostro calore , il vostro amore, i<br />
vostri consigli per farmi crescere con dei valori.<br />
Siete sempre nel mio cuore in ogni momento della<br />
giornata.<br />
Addio con amore, vostro figlio<br />
Enrico<br />
Bilancio<br />
In questi giorni ricorre per me un anniversario:<br />
un anno di permanenza all’ostello<br />
della Caritas. Non che ci sia da<br />
festeggiare; ma una cosa la posso dire<br />
senza ombra di dubbio: in questo anno<br />
non ho conosciuto un istante di noia. Ho<br />
scoperto un mondo di solidarietà di cui<br />
ignoravo completamente l’esistenza, ho<br />
incontrato persone valide con cui ho<br />
riscoperto il valore dell’amicizia e con cui<br />
ho potuto confidarmi senza sentirmi ridicolo;<br />
per la prima volta ho letto le mie<br />
composizioni senza provare timore né<br />
vergogna, ma anzi con entusiasmo; sono<br />
riuscito a tirar fuori cose che non credevo<br />
di possedere; sono riuscito, inoltre, ad<br />
ottenere, almeno spero, la stima e l’affetto<br />
di tante persone, non solo quelle del<br />
giornalino; ho persino ritrovato la fede,<br />
da troppo tempo assopita; sto imparando<br />
ad usare il computer; infine, ma non da<br />
ultimo, ho conosciuto anche una donna, di<br />
cui non faccio il nome per motivi di<br />
riservatezza, con la quale ho passato momenti<br />
indimenticabili, anche se non ho fatto<br />
quello che pensate voi e anche se so per<br />
certo che sarà difficile che potrà<br />
innamorarsi di me. Di tutto questo io ringrazio<br />
non soltanto il nostro direttore Maurizio,<br />
che ha saputo mettermi a mio agio,<br />
ma tutti quanti voi e spero che questa<br />
straordinaria empatia che si è creata<br />
possa tenerci uniti sempre.<br />
Federico<br />
Carissima<br />
Oggi ci siamo viste ma eravamo come due<br />
sconosciute, cosa è successo? Io non riesco a<br />
capire. Tu, quando dormo, mi guardi quasi male. Io<br />
sono qui che non ti disturbo, ma è veramente<br />
incredibile, non so’ e non sai, non dico nulla.<br />
Perché? Perché l’altra volta che ci ho provato tu mi<br />
volevi sbranare. Lo so, che hai problemi più di me e<br />
magari non sai come fare, ma proprio per questo<br />
bisogna parlare e poi se non c’è niente da fare,<br />
lasciamo stare, ma ad una soluzione bisogna<br />
arrivare, ma non dipende da me se non vuoi<br />
parlare. Le scuse bisogna darle perché tutti<br />
possiamo sbagliare. Ora che non ho nulla da dire, ti<br />
saluto e vedi un po’ se hai qualcosa da dire.<br />
Maura<br />
12
L’anima del Carnevale<br />
Come ogni anno si festeggia il Carnevale che sarà mai?<br />
Con Maurizio travestito da Klose, da Francesca vestita da Cenerentola a<br />
Emanuele vestito da canguro, col cruscotto che porta Giovanni vestito da<br />
cucciolo di pinguino sardo, ad Anna vestita da conchiglia di mare, da<br />
Giovanna vestita da principessa del novecento, a Lia vestita da gattina, con le<br />
unghie bianche bianche, e Massimo vestito da lupo che strilla a bocca piena:<br />
“Forza Roma!”, da Maura e Giuseppe, cioè i miei genitori, vestiti da<br />
pantegane, ad Alessandro vestito da<br />
cucciolotto di peluche, da Gian Paolo vestito<br />
da cantante degli anni ’80 come Bobby Solo,<br />
ad Anna Maria vestita da sposa bianca con il<br />
teschio, che cita: “Essere o non essere,<br />
questo è il problema!”.<br />
Buon Carnevale,<br />
Vittorio Piga<br />
Benvenuto carnevale<br />
Festa di colori, le mascherine sulle strade di Roma: Zorro, Pulcinella, la Fatina un incanto per i nostri occhi. Ci<br />
vuole un po’ di allegria nei giorni oscuri dove la mente naviga nei molteplici<br />
problemi! Sento un odorino di frappe, di castagnole… me ne farei un’abbuffata.<br />
La sera si aprono le danze giovedì e sabato grasso dove i giovani si immergono nel<br />
divertimento più grande (almeno per loro). Coriandoli a non finire mentre fioccano<br />
fotografie. Quei dolci ricordi che ci porteremo sempre dietro. Benvenuto carnevale<br />
dove ogni scherzo vale. Ci rallegri tutti,<br />
grandi e piccini. Lascia nei nostri cuori<br />
tanta serenità, dona a tutti coloro che<br />
vivono per strada un pizzico di gioia,<br />
allegria. Fai che almeno per un giorno<br />
dimentichino di esser stati abbandonati in<br />
preda ad un crudele destino: dona loro<br />
un sorriso!<br />
Sei sempre il benvenuto, dolce carnevale,<br />
una ventata di felicità entra in tutte le<br />
case dove noi ti spalanchiamo la porta che per te è sempre aperta.<br />
Grazie per il sorriso grazie per la serenità che sprigioni nei nostri<br />
cuori!<br />
Versi poetici<br />
Non disperare mai, c’è sempre una luce che ti indicherà il cammino. Seguila e vedrai che un giorno ci sarà un<br />
mattino!<br />
Marisa Serapiglia<br />
La tavola rettangolare<br />
Ragazzi e ragazze, è carnevale, stiamo ascoltando le storie di tutti noi, siamo pieni di euforia. Vorrei dirvi che<br />
abbiamo vinto la Rosa di Bronzo, è un premio per noi scrittori di Sheker e dobbiamo ringraziare Maurizio che ci<br />
fa scrivere. Noi non abbiamo mai fatto tutto questo. Dei grandi attori hanno scelto le nostre storie e speriamo<br />
che qualcuno legga anche il Giornalino Gocce di Marsala per poter vincere qualche premio tutti noi.<br />
Piga Giuseppe<br />
Il Carnevale<br />
A Carnevale ogni scherzo vale<br />
e chi non accetta è un maiale.<br />
Ricchi cotillons e goliardia,<br />
l’ideale per scacciare la malinconia.<br />
L’assenza di Maurizio è grande e “Ci manchi”<br />
di ripetere non saremo mai stanchi.<br />
Noi senza te su questi banchi<br />
leggiamo poesie, tossiamo e i nostri poveri<br />
bronchi…<br />
per la rima citiamo l’ex Presidente Gronchi,<br />
mentre Giovanna con i suoi proclami infiniti<br />
ci rende tesi e innervositi<br />
Moraldi<br />
13
E’ cambiata la sede l’Ostello e la Mensa della<br />
Stazione Termini<br />
Per tutto il 2013 in Via Marsala i lavori di ampliamento<br />
e ristrutturazione<br />
Per consentire i lavori di ampliamento e ristrutturazione, i centri Caritas in<br />
Via Marsala alla Stazione Termini, Ostello e la Mensa Serale “Don Luigi Di<br />
Liegro”, si sono trasferiti nella nuova struttura di Via Casilina 144.<br />
La nuova sede, che sarà operativa per tutto il 2013, è facilmente<br />
raggiungibile dalla Stazione Termini con i mezzi pubblici. I nuovi numeri di<br />
telefono dei due servizi sono 06.888.15.200/201.<br />
Adiacenti la Stazione Termini rimangono invece sia il Poliambulatorio Medico<br />
(Via Marsala, 97) che il Centro di Ascolto (Via di Porta San Lorenzo, 7).<br />
15
Uomini<br />
D. Enrico (02/02)<br />
M. Fiorenzo (03/02)<br />
P. Giovanni Battista (27/02)<br />
R. Leonardo (14/02)<br />
S. Luca (02/02)<br />
S. Marcello (23/02)<br />
T. Remo (24/02)<br />
Donne<br />
B. Valentyna (08/02)<br />
P. Filomena (14/02)<br />
V. Neyra Violeta (24/02)<br />
Patrizia (Vol.) (09/02)<br />
Festa Festa Festa Festa di di di di compleanno compleanno compleanno compleanno<br />
La Festa per i nati dei mesi si terrà il<br />
28 febbraio2013<br />
Già da ora AUGURI a tutti i festeggiati!<br />
Parteciperanno gli scatenatissimi amici<br />
Graziella, Stefano, Tonino, Francesco Maria<br />
Antonietta, Monia ed Antonietta, ed i<br />
ragazzi dell’Azione Cattolica guidati da Don<br />
Simone di Resurrezione, con Roberto<br />
all’animazione insieme ai volontari del<br />
giornalino e gli insostituibili amici di<br />
Ognissanti per la pappatoria.<br />
Enza ci preparerà la famosa “torta all’ananas”,<br />
Loretta le “palline al cocco”,<br />
Fernanda le “rose del deserto”, Felicita le<br />
”crostate”. Alle bibite provvederanno Rita,<br />
Maria Teresa e Roberta mentre Lina, Pina,<br />
Patrizia, Mario, Antonio, Edoardo e Fausto<br />
Ringraziamo le volontarie di Resurrezione<br />
ed Ognissanti per i dolci che preparano per<br />
le nostre feste e per la loro cordialità nel<br />
servirli a tavola.<br />
Ogni lunedì sera: lettura e commento dei<br />
quotidiani a cura di Massimo, Eleonora e<br />
Marta<br />
Ogni giovedì sera: Redazione del giornalino<br />
a cura di Maurizio, Francesca,<br />
Alessandro, Anna e Lorenzo<br />
A questo numero hanno collaborato:<br />
Anna Giovanna, Alberto B., Gian Paolo<br />
D., Marisa, Lia, Maura, Giuseppe,<br />
Vittorio, Anna Maria, Gino Luigi,<br />
Pierpaolo, Antonello, C., Federico,<br />
Antonio, Massimo, Moraldi, Emanuele,<br />
Leonardo, Francesca, Maurizio,<br />
Alessandro, Anna, Lorenzo, Antonello,<br />
Alessandra.<br />
16