Carta Ittica fiumi Mignone, Paglia, Marta Bacini idrografici

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Bacino Fiume Paglia varia e la distribuzione dei pesci è naturalmente influenzata dal regime idrologico molto irregolare negli affluenti minori. Per quanto concerne la comunità macrobentonica in questo fiume sono stati descritti gruppi di insetti appartenenti agli ordini degli Efemerotteri (19 specie), dei Tricotteri (19 specie ed 1 sottospecie) e degli Odonati (4 specie e 2 sottospecie), mentre risultano scarsi Molluschi, Oligocheti ed Irudinei. Segnalata anche la presenza di Atyaephyra desmaresti e Potamon edule (Decapodi) e di Unio elongatus (Bivalve). Bacini idrografici 12 La fauna ittica è rappresentata da: anguilla (Anguilla anguilla); alborella (Alburnus alburnus alborella), barbo (Barbus plebejus), carpa a specchi e carpa comune (Cyprinus carpio), cavedano (Leuciscus cephalus), carassio (Carassius carassius) e pesce gatto (Ictalurus melas). I campi di gara presenti sono localizzati dalla confluenza dello Stridolone all’Arcamo (km 1,500) e dal Fosso Chiaravalle alla Piana del Marsante; la zona di frega è situata nel tratto che va dal Fosso Arcamano al ponte sulla Cassia.
Carta Ittica Bacini fiumi Bacini fiumi Mignone, idrografici idrografici Paglia, Marta Bacino Fiume Marta Il bacino idrografico del Fiume Marta ricopre una superficie del territorio della Provincia di Viterbo pari a circa 1090 km 2 . Di questi, 270 km 2 sono occupati dal sottobacino del Lago di Bolsena. Il Fiume Marta è l’unico emissario naturale del Lago di Bolsena. Il suo corso, lungo 49 km, si snoda su un territorio a vocazione prevalente agricola che caratterizza tutta l’asta principale del Fiume con una frazione di terreni agricoli che diventa sempre maggiore procedendo verso la foce. La portata nel tratto iniziale è soggetta a variazioni legate alla “regimentazione” del Lago e cala sensibilmente in seguito al prolungarsi di eventi siccitosi. Dal Lago di Bolsena fino al litorale di Tarquinia, il suo tracciato naturale subisce pesanti modifiche a causa del sistema di alimentazione delle centrali idroelettriche (Erga e Green Power, ex ENEL) di S. Savino III, S. Savino II, S. Savino I e la Fioritella oltre alla presa della cartiera di Tuscania. Nel tratto compreso tra l’opera di presa della Centrale S.Savino III e lo scarico della centrale Fioritella, la maggior parte del flusso idrico viene convogliato nel sistema delle canalizzazioni artificiali di servizio alle centrali idroelettriche (lunghe poco meno di 6 km) e solo una minima parte supera i sistemi di sbarramento per seguire il percorso naturale, peraltro privi di qualsiasi struttura utile alla risalita delle specie ittiche (scale di rimonta). Il reticolo idrografico si estende complessivamente per 2.178 km ed è il risultato del confluire progressivo di 2.967 aste fluviali di I ordine. Il rapporto tra lunghezza totale del reticolo idrografico e l’area complessiva del bacino, rapporto noto con il termine di Densità di Drenaggio, è pari a 2,78 km/km 2 . Questo parametro, piuttosto 13
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