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Exibart.onpaper 25 - Eventi artistici in Italia

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36.approfondimenti <strong>Exibart</strong>.<strong>onpaper</strong><br />

La Biennale asciutta<br />

A poche settimane dalla chiusura della c<strong>in</strong>quantunesima edizione torniamo a parlare di Biennale d'Arte di Venezia.<br />

Con un articolo che pone la mostra costruita dalle due curatrici spagnole <strong>in</strong> un flusso espositivo che parte dalla f<strong>in</strong>e<br />

degli anni Novanta e dunque dalle Biennali curate da Harald Szeemann passando per quella di Francesco Bonami...<br />

�� Come tutti i fenomeni complessi,<br />

ogni Biennale è il riflesso<br />

<strong>in</strong>eluttabile di una miriade di fattori<br />

cont<strong>in</strong>genti e di pochi fatalistici<br />

riflessi della propria epoca.<br />

"Nessun tema determ<strong>in</strong>a la scelta<br />

degli artisti" diceva il compianto<br />

Harald Szeemann, una frase<br />

lum<strong>in</strong>osa che pare valere per<br />

molte grandi mostre e che rende<br />

l'idea anche di questa 51esima<br />

edizione.<br />

Sempre l'omone Szeemann sposava<br />

nel 2001 quell'"appello a<br />

ciò che di eterno c'è nell'uomo",<br />

lanciato dalle cent<strong>in</strong>aia di artisti<br />

scovati negli angoli remoti del<br />

"pianeta arte" dopo un lungo<br />

viaggio di meditazione e preparazione<br />

della Biennale. "Appello -<br />

diceva - che è valido soltanto se<br />

si riferisce a ciò che è locale e<br />

radicato". Szeemann, che con la<br />

mostra dAPERtutto (1999)<br />

superò ogni separazione tra artisti<br />

affermati e giovani, equiparando<br />

gli stili. Era il regista universale,<br />

l'<strong>in</strong>stancabile globetrotter <strong>in</strong>dipendente,<br />

<strong>in</strong>afferrabile, utopista,<br />

"asceta" sul suo Monte Verità<br />

che mentre scopre la C<strong>in</strong>a pensa<br />

al Messico, sempre <strong>in</strong> cerca di<br />

nuove zone vitali dell'arte. Questo<br />

autentico "curatore <strong>in</strong>dipendente",<br />

questo collezionista d'<strong>in</strong>contri<br />

umani, allestitore <strong>in</strong>faticabile<br />

delle proprie mostre, lo ricordiamo<br />

nell'ufficio stampa subissato<br />

come sempre dalle richieste dei<br />

giornalisti. Sapeva rispondere<br />

con calma, riflettendo <strong>in</strong> profondità<br />

ad ogni domanda. Nella sua<br />

seconda Biennale aveva posto il<br />

Pensatore di Rod<strong>in</strong> al centro di<br />

assembramento di maschere e<br />

statue tribali di ogni parte del<br />

mondo. Stava riconoscendo la<br />

centralità all'arte occidentale,<br />

ma anche l'esistenza di realtà<br />

artistiche marg<strong>in</strong>ali, che <strong>in</strong><br />

Biennale non potevano arrivare<br />

<strong>in</strong> quanto considerate reperti<br />

antropologici.<br />

Due anni dopo giungeva<br />

Francesco Bonami da Chicago<br />

e firmava una Biennale "polifonica",<br />

s<strong>in</strong>golare perché pluralista:<br />

dodici curatori <strong>in</strong>vitati (anche<br />

molto giovani), tematiche audaci<br />

ed un titolo generale da provocare<br />

i brividi al sistema. Tra Sogni e<br />

Conflitti la dittatura dello spettatore<br />

suscitava perplessità. Molti<br />

erano abituati a considerare dittatori<br />

i collezionisti, i curatori,<br />

direttori di musei o i politici della<br />

cultura. L'ultimo anello della catena<br />

sembrava <strong>in</strong>vece a Bonami<br />

quello decisivo. Riservando alla<br />

Pittura/Pa<strong>in</strong>t<strong>in</strong>g la retrospettiva<br />

del Correr, tentava di "ridare allo<br />

spettatore il controllo del proprio<br />

sguardo e della propria immag<strong>in</strong>azione"<br />

facendolo "diventare il<br />

dittatore della propria esperienza<br />

di mostra". "Il pubblico potrà<br />

fare le proprie scelte, creare un<br />

it<strong>in</strong>erario <strong>in</strong>dividuale" diceva a chi<br />

lo <strong>in</strong>terrogava sulla ricchezza e<br />

complessità dell'impianto. Un giudizio<br />

che appare adatto più al<br />

mondo della televisione che dell'arte,<br />

a quel media domestico<br />

dove il telecomando è scettro e<br />

l'audience a potere su tutto.<br />

Come Szeeman prima di lui,<br />

anche Bonami affrontava un<br />

tema vasto, dalle implicazioni<br />

sociali e pensato per affrontare il<br />

mondo contemporaneo da un<br />

punto di vista esterno, piuttosto<br />

analitico. Bonami ci ricordava<br />

che proprio l'arte, vista la forte<br />

specificità dei suoi l<strong>in</strong>guaggi, rappresenta<br />

l'ambito maggiormente<br />

tutelato dall'<strong>in</strong>fluenza delle<br />

masse, un luogo di autodeterm<strong>in</strong>azione<br />

del soggetto che crea e<br />

di quello che osserva. Il sottotesto<br />

di Bonami sembrava scritto<br />

<strong>in</strong> <strong>in</strong>glese americano, l<strong>in</strong>gua di un<br />

sistema <strong>in</strong> cui gli sponsor, il market<strong>in</strong>g,<br />

la vendita di gadget e<br />

biglietti <strong>in</strong>fluiscono sui musei <strong>in</strong><br />

Da s<strong>in</strong>istra Maria de Corral, Davide Crof, Barbara Kruger con il suo Leone<br />

D'Oro e Rosa Mart<strong>in</strong>ez<br />

misura maggiore rispetto ai più<br />

protetti musei italiani.<br />

Se Szeeman era il regista factotum,<br />

l'onnivoro divulgatore di<br />

un'immag<strong>in</strong>e del contemporaneo<br />

che, per quanto frammentato,<br />

ritiene <strong>in</strong> sé la possibilità di essere<br />

ancora raccontato, Bonami è<br />

il cavaliere del post-moderno,<br />

colui che sa essere vano il tentativo<br />

di costruire una visione del<br />

mondo (dell'arte) <strong>in</strong> Biennale e<br />

qu<strong>in</strong>di opta per la spartizione<br />

dello sguardo con colleghi scelti<br />

per aree geografico-tematiche,<br />

<strong>in</strong> modo da rifondare una sorta<br />

di geopolitica degli immag<strong>in</strong>ari<br />

del contemporaneo che nel XXI<br />

secolo si sviluppano per vaste<br />

aree geografiche e per civiltà,<br />

piuttosto che per nazioni.<br />

Szeeman è figlio degli anni<br />

Sessanta, dei diritti universali,<br />

della scoperta entusiastica delle<br />

culture dei mondi terzi, della<br />

venerazione di saperi antichi,<br />

ancestrali non più trattati come<br />

mere superstizioni. È l'uomo dell'utopia.<br />

Bonami è <strong>in</strong>vece personaggio<br />

degli anni Ottanta, del<br />

professionismo, dello yuppismo<br />

meritocratico: il suo è lo sguardo<br />

più freddo e compiaciuto di chi<br />

conosce a fondo la professione e<br />

la logica mediatica della nuova<br />

popolarità globale. Il sistema dell'arte<br />

evoluto, quello dei Mister<br />

Saatchi e dei Monsieru P<strong>in</strong>ault,<br />

ha <strong>in</strong> Bonami il suo curatore e<br />

nella 50esima Biennale la dichiarazione<br />

fattiva dell'<strong>in</strong>adeguatezza<br />

di un unico monolitico percorso<br />

di senso. Bonami lo sa e gioca ad<br />

<strong>in</strong>debolirsi per lasciare spazio ai<br />

discorsi dei colleghi: una mossa<br />

astuta e onesta da parte di un<br />

curatore che non si sente più<br />

l'impositore di ord<strong>in</strong>i storico-critici<br />

(alla Jean Clair o alla<br />

Germano Celant) o l'<strong>in</strong>esausto<br />

esploratore che espone quanto<br />

dell'arte "assomiglia" alla vita<br />

(come Szeemann o Achille<br />

Bonito Oliva). Bonami è il<br />

modello "debolista" della nuova<br />

arte, il curatore preso nel flusso,<br />

che sa usare strategie di condivisione<br />

e corresponsabilità perché<br />

alla fuc<strong>in</strong>a <strong>in</strong>teriore del proprio<br />

pensiero preferisce la dialogia<br />

socratica. Alla grande domanda<br />

della Biennale si risponde <strong>in</strong>sie-<br />

me, non più soli.<br />

Dopo due anni e diversi rivolgimenti<br />

politici, Rosa Mart<strong>in</strong>ez e<br />

Maria De Corral si aggiudicano<br />

l'onere di costruire la mostra<br />

<strong>in</strong>ternazionale della Biennale più<br />

famosa del mondo. Il presidente<br />

Davide Croff, con piglio imprenditoriale,<br />

sa che occorrono novità<br />

e sa proporne di belle. Dopo centodieci<br />

anni di maschi propone<br />

due donne, due spagnole, complementari<br />

per età e forma mentis.<br />

Non hanno dimenticato il<br />

femm<strong>in</strong>ismo e si avverte nel<br />

Leone d'Oro che tributano a<br />

Barbara Kruger, anima anticonformista<br />

di un'arte contestataria<br />

che critica la società adottando<br />

il punto di vista dis<strong>in</strong>cantato<br />

delle m<strong>in</strong>oranze.<br />

La prima grande domanda di<br />

questa Biennale riguarda dunque<br />

lo sguardo femm<strong>in</strong>ile. Il femm<strong>in</strong>ismo<br />

è femm<strong>in</strong>ile? La prima<br />

sala dell'Arsenale <strong>in</strong> mano alle<br />

Guerrilla Girls sembra esprimere<br />

<strong>in</strong>telligenti slogan di un<br />

tempo trascorso, davvero difficile<br />

da ritrovare nell'era delle vel<strong>in</strong>e.<br />

Pare più un'operazione "di<br />

facciata", di make up, che l'affermazione<br />

del nuovo universo<br />

donna. Le due "direttore" non si<br />

lasciano andare alla sfida,<br />

rischiosa ma <strong>in</strong>teressante. Forse<br />

perché il mondo dell'arte sembra<br />

l'isola felice <strong>in</strong> cui le donne si<br />

sono maggiormente affermate. Il<br />

femm<strong>in</strong>ile nell'arte contemporanea<br />

è ben presente, ma <strong>in</strong> quali<br />

forme e modalità è difficile dire e<br />

analizzare. Le due curatrici<br />

avrebbero potuto mettere un<br />

punto fermo. Ma sarebbe stata<br />

una nuova "analisi" con giudizio<br />

perentorio annesso.<br />

Ogni Biennale è espressione del<br />

proprio tempo e questa sembra<br />

il riverbero di un'epoca stanca di<br />

esteriorità, volta a cercare nuove<br />

frontiere nelle pieghe <strong>in</strong>time della<br />

persona e delle sue esperienze<br />

più radicali, come quelle dell'arte,<br />

della religione o del benessere<br />

<strong>in</strong>dividuale. Le due spagnole scelgono<br />

il rifugio eccentrico di due<br />

titoli significativi: L'esperienza dell'arte<br />

accoglie Maria De Corral<br />

tra le pieghe di un mare sempre<br />

<strong>in</strong> tempesta, da cui sgorgano<br />

sognanti omaggi a Melies da<br />

parte di William Kentridge,<br />

artista assoluto. L'arte si pone<br />

come esperienza totalizzante,<br />

<strong>in</strong>arrestabile promessa di felicità<br />

e di angoscia, ma al di là dei proponimenti<br />

"come da testo <strong>in</strong><br />

catalogo", il titolo resta il rifugio<br />

impenetrabile della soggettività<br />

dello spettatore e della curatrice,<br />

la quale mira all'<strong>in</strong>tensità, al co<strong>in</strong>volgimento<br />

suscitato da artisti<br />

già "compagni di viaggio", lasciando<br />

il fianco scoperto all'arbitrarietà.<br />

Di fronte al pericolo, dichiara:<br />

"Mi piacerebbe che il labir<strong>in</strong>tico<br />

percorso dell'arte fosse vissuto<br />

non come una storia compiuta<br />

ma come un processo def<strong>in</strong>ito <strong>in</strong><br />

term<strong>in</strong>i di relazione tra soggetti,<br />

forme, idee, spazi diversi, assomigliando<br />

esso più a un centro di<br />

sperimentazione che ad un<br />

cumulo di certezze". Il Padiglione<br />

<strong>Italia</strong>, però, mantiene una quiete<br />

che non rende giustizia alle<br />

aspettative sturm und drang che<br />

il term<strong>in</strong>e "esperienza" oggi comporta.<br />

E di "viaggio frammentario come<br />

una drammaturgia soggettiva e<br />

appassionata" parla Rosa<br />

Mart<strong>in</strong>ez, che propone Corto<br />

Maltese, il personaggio dei<br />

fumetti di Hugo Pratt, come il<br />

Caronte delle istanze neoromantiche<br />

nel nostro mondo dis<strong>in</strong>cantato.<br />

Una scelta che sembra dettata<br />

da una passione <strong>in</strong>confessata<br />

della curatrice. Anche l'approccio<br />

della Martìnez resta<br />

qu<strong>in</strong>di lontano da quello di<br />

Szeeman o di Bonami. Concorda<br />

con la De Corral un approccio<br />

complementare e decide di sp<strong>in</strong>gersi<br />

Sempre un po' più lontano,<br />

<strong>in</strong> luoghi letterari e immag<strong>in</strong>ari<br />

radicali come quelli della bad<br />

pa<strong>in</strong>ter turca Semiha Berksoy<br />

o del performer tedesco John<br />

Bock.<br />

La Biennale dei cento artisti contrasta<br />

le sue precedenti anche<br />

nei mesi di preparazione: soltanto<br />

c<strong>in</strong>que "operativi" questa volta,<br />

a dimostrare che flessibilità e<br />

precarietà appartengono anche<br />

alla massima istituzione d'arte<br />

italiana, spesso sferzata dai venti<br />

di una politica che tende all'ipertrofia.<br />

Specchio di uno zeitgeist<br />

segnato da un maggior senso di<br />

volatilità dell'esistenza, al quale lo<br />

sguardo femm<strong>in</strong>ile risponde con<br />

l'atteggiamento più personale<br />

del racconto e non con quello<br />

distaccato dell'analisi. Dist<strong>in</strong>zioni<br />

labili ma che forse possono per<br />

ora <strong>in</strong>dicarci una differenza di<br />

approccio tra i due curatori precedenti<br />

e le due curatrici di oggi.<br />

Comunque sia, la più "asciutta"<br />

Biennale della laguna segna<br />

comunque il record di padiglioni<br />

nazionali. Che non siano loro, <strong>in</strong><br />

tempo di massima globalizzazione,<br />

il vero corpo sognante delle<br />

future Biennali? �<br />

[nicola davide angerame]

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