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J<br />

FABRIZIO BEGGIATO<br />

«TU POR TON PER», VIE DE SAINT ALEXIS v. 155.<br />

SULLA CONGETTURA IN REGIME DI DIFFRAZIONE l<br />

Gianfranco Contini nel 1968 e, nuovamente, nel 1970 2 aveva<br />

sottolineato la brillantezza dell'emendamento «infallibile per eleganza<br />

e certezza» proposto dal Tobler a Vie de saint Alexis 31e (v. 155)3<br />

in quella particolare configurazione della tradizione manoscritta che<br />

il Contini stesso definiva per la prima volta, con «vistosa metafora»,<br />

diffrazione in assenza.<br />

Il luogo è noto, basterà ricordare, in forma schematica, la situazione<br />

testuale e i termini della questione. Alla sposa, abbandonata<br />

da Alessio, si rivolge la suocera, le assicura protezione e conclude di-<br />

l Per le indicazioni sui manoscritti, qui indicati con le sigle usuali, e per i rinvii<br />

bibliografici non immediatamente pertinenti al tema, qui indicati col cognome<br />

dell' autore seguito dalla data di pubblicazione del contributo, si rinvia alla bibliografia<br />

di C. Storey, An annotated Bibliography and Guide to Alexis Studies (La vie<br />

de saint Alexis), Genève 1987. I numeri con i quali, in questa bibliografia, sono elencati<br />

progressivamente i contributi, sono qui indicati in parentesi tònde.<br />

2 Scavi Alessiani, in Linguistica e Filologia. Omaggio a Benvenuto Te"acini, a cura<br />

di Cesare Segre, Milano 1968, 59-95 (59-62) e La «Vita» francese «di sant'Alessio»<br />

e l'arte di pubblicare i testi antichi in Un augurio a RaHaele Mattioli, Firenze 1970,<br />

343-374 (364-65) ristampati poi in Breviario di Ecdotica, <strong>Tor</strong>ino 1990, rispettivamente<br />

alle pp. 99-134 (99-102) e 67-97 (87-8).<br />

3 A. Tobler, reco a G. Paris et L. Pannier, La vie de Saint Alexis, poème du XI'<br />

siècle et renouv. XII', XIII' et XIV's . ... , Paris, A. Frank, 1872 in Gottingische gelehrte<br />

Anzeigen (Stiick 23,5 Juni 1872) 1872, I, 881-993. V. 893: «31e [v. 155] diirfte<br />

man vielleicht an per als einsylbiges Synonym von seinur denken. V gl. Deus, com<br />

or sariens garies, se chascune avoit son per, Bartsch, Rom.u. Past., II, 24, 17».<br />

153


FABRIZIO BEGGIATO<br />

cendo (vv. 154-155 dell'edizione curata da G. Paris nel 1903): «Plaignoms<br />

ensemble le duel de nostre ami / tu por ton per, ;01 lerai por mon<br />

IiI». Il primo emistichio del secondo verso viene tramandato cosi:<br />

L tu de tun seinur<br />

A tu pur tun sire<br />

p tu por tun seignor<br />

P2 tu tun seignur<br />

Sinnova completamente, M e V non soccorrono per questo passo.<br />

A tale corruzione complessiva della tradizione l'Hofmann, primo<br />

editore nel 1868 4 , basandosi su L e P reagiva espungendo tun e leggendo<br />

«tu de seinumj il Paris, nella sua celebre edizione del 1872, che<br />

si giovava anche di AM ed S, si limitava a ritoccare l'inammissibile<br />

de non articolato leggendo «tu del seinur». A questo punto s'inserisce<br />

l'intervento del Tobler che, domandandosi quale poteva essere un sinonimo<br />

di seinur «marito, coniuge» che al caso obliquo richiesto rispettasse<br />

le necessità metriche (monosillabo o bisillabo parossitono),<br />

rispondeva: per, lectio diHicilior assente dalla tradizione e, in quanto<br />

semanticamente contraria all'usus scribendi dell'autore' «tanto più<br />

meritoria» secondo il Contini. A questa congettura si atteneva poi<br />

il Paris nell'edizione del 1903. Tutti gli editori successivi, basandosi<br />

praticamente solo sul manoscritto L o seguendo il testo dato dal Paris,<br />

non si sono più posti il problema nei termini del Tobler ma, in<br />

alcuni casi, si sono limitati a sanare l'ipermetria senza rinunciare al<br />

termine seignor (o sua variante grafico-fonetica).<br />

Che proprio sotto questo termine fosse da ricercare quello che<br />

aveva prodotto la diffrazione era evidente e, a nostro avviso, già la<br />

lezione di A6 indicava la strada da percorrere: se, infatti, gli altri co­<br />

4 C. Hofrnann, Alexis. Pariser Glossar 3692, Munich 1868.<br />

:; TI termine compare in un altro passo del testo ma con il significato di «socialmente<br />

uguale», vv. 411-12: «Tei convenist helme e bronie a porter / espede a ceindre<br />

come tui altre per».<br />

6 Circa il valore, superiore a quello di L, da attribuire Il questo manoscritto cfr.<br />

Sckommodau, 1954 (36); Robertson, 1970 (121); Maddox, 1973 (129); Carr, 1976<br />

(l32) ed A.G. EIliot, The Ashbumham


«Tu por ton per», Vie de Saint Alexis v. 155. ".<br />

dici si accontentavano dell'ipermetro bisillabo assistono (P2 vicinissimo<br />

a P sopprime por non senza difficoltà 7 ) sire di A non appare un<br />

rimedio prosodico incurante del conseguente solecismo bensl, proprio<br />

per la forma nominativale, una glossa passata nel testo. Il Tobler non<br />

lo dice (né il Contini lo rileva) ma questo, forse, è stato, o sarebbe<br />

dovuto essere, il vero punto di partenza del percorso a ritroso dalla<br />

diffrazione alla congettura felice del vocabolo originale.<br />

In realtà la soluzione era a portata di mano, pochi versi prima<br />

del passo in questione, dove la sposa di Alessio dice alla suocera (vv.<br />

148-5 Oh


FABRIZIO BEGGIATO<br />

Muovendod, appunto, sulle tracce della tortora, così come viene<br />

descritta in numerosi testi sia precedenti sia successivi al Phisiologus<br />

(ed alla Vie de saint Alexis) potremo trovare la conferma reale della<br />

congettura che il Tobler aveva documentato soltanto sulla base di una<br />

citazione, da una pastourelle della raccolta curata due anni prima dal<br />

Bartsch 12 •<br />

Da Aristotele 13 in poi la tortora ha consolidato la sua fama di<br />

«avis pudica», come la definisce Isidoro di Siviglia 14 • Negli autori latini<br />

classici, spesso accomunata alla colomba, essa è termine di paragone<br />

di fervore e tenerezza nell' amore coniugale presso i poeti, come Catull0<br />

15 , di fedeltà e castità presso i «naturalisti», come Plinio il Vecchi0<br />

16 ed Elian0 17 . Ma è presso gli scrittori cristiani che la sua funzione<br />

simbolica di esempio di fedeltà e monogamia si specifica e si<br />

fa, per il nostro caso, più interessante. In particolare in Ambrogiol8,<br />

Aponio 19 ed Eugenio di Toled0 20 il compagno della tortora è indicato<br />

col termine compar, aggettivo sostantivato che, nel senso di «coniuge»,<br />

si era andato affermando sin dall' epoca imperiale come è at­<br />

12 K. Bartsch, Altfranzosische Romanzen und Pastourellen, Leipzig 1870, II, 24,<br />

17 (Genève 1973, 139).<br />

13 nepì tà ç,41a {atopiat: De animalibus historia, ed. L. Dittmeyer, Lipsiae<br />

1907, 613a, 14-15 (p. 368): «lXBl 8t tòv dppeva ft tpoyoov tòt aòtòv Kai epatta,<br />

Kai dÀ.À.ov oò 7tpoaietat».<br />

14 Isidori Hispalensis Episcopi Etymologiarum libri XX, recognovit W.M. Lindsay,<br />

Oxonii 1957, T.II, l.XII, VII, 60; citato letteramente da Rabano Mauro, cfr.<br />

P.L. CXL, 248d, 249b.<br />

15 Carmina, 68, vv. 125-26: « ... nec tantum niveo gavisast ulla columbo campar»<br />

di Laodamia che ama teneramente il marito Protesilao.<br />

16 Plinius Maior, Naturalis Historia, ed. C. Mayoff, Lipsiae 1909, X, 104.<br />

17 Claudius Aelianus, De natura Animalium Libri XVII, ed. H. Hercher, Lipsiae<br />

1864, III, 44 (p. 77, 31; p. 71, 1).<br />

18 In Psalmum CXVIII expositio, P.L.XIV, 1473a: «Unde turturi studium pudicitiae,<br />

quae compare amisso, concubitui indulgere non novit».<br />

19 In Canticum Canticorum libri duodecim expositionem, ed. B. De Vregille, L.<br />

Neyrand, Thurnout 1986, IV, p. 79: «Nam sicut natura turturum deserta habitacula<br />

diligit et advocans comparem du/ci resonat vocem».<br />

20 Carmina, XXXV, 13. P.L. LXXXVII, 390c-391a: «Ut turtur solus amisso [var<br />

percusso] compare piango».<br />

156


«Tu por ton per», Vie de Saint Alexis v. 15.5....<br />

testato in iscrizioni latino volgari, sia pagane sia cristiane, in particolare<br />

di area gallica 2I •<br />

L'affermarsi di compar accanto a coniux, e come variante tardo<br />

antica di questo termine con probabile diffusione in area cristiana<br />

e gallicana, potrebbe avere cause diverse e, comunque, non accertabili<br />

in questa sede 22 •<br />

Sta di fatto che questa tendenza persiste nel medioevo: in anticofrancese<br />

verrà dato al termine per < PAR lo stesso significato che il termine<br />

composto COMPAR aveva assunto nella lingua delle epigrafi e degli<br />

scrittori cristiani 23 • Il significato di «coniuge» espresso dal significante<br />

COMPAR/PAR/Afr. per sembra, poi, essere diventato specifico<br />

degli esempi di fedeltà coniugale rappresentati dalla tortora. Se è stato<br />

possibile allegare attestazioni latine anteriori alla Vie de saint Alexis, non<br />

è altrettanto agevole portare attestazioni volgari immediatamente precedenti<br />

o coeve data la scarseZza di testi antico francesi pervenuti sino a<br />

noi da quella altezza cronologica, ma il numero delle attestazioni (sia volgari<br />

sia latine) posteriori all' Alexis e la loro diffusione sembrano indicare<br />

come l'uso di per, nel senso di «coniuge, compagno», specifico per la tortora<br />

dovesse essere molto ben rappresentato anche nell'XI secolo.<br />

Tra i numerosi testi che, dall'XII al XIV secolo, trattano della<br />

monogamia della tortora si citano solo quelli in cui viene usato per<br />

suo etimo o termine etimologicamente analogo) al maschile 24 nel significato<br />

di «coniuge, compagno»:<br />

21 Cfr. J. Pirson, La langue des inscriptions latines de la Gaule, Bruxelles 1901,<br />

254-55.<br />

22 Ad esempio la suggestione di un segno greco affine a quello corrispondente a<br />

coniux: a6i;uyoç ! 6J.16i;uyoç; Ruffino, nella versione della Historia Ecclesiastica di Eu·<br />

sebio (III, 30, l), traduce aùi;uyov con comparem. Oppure la sostituzione di coniux<br />

con compar potrebbe essere stata oggetto di discussione scritturale considerandosi da<br />

evitare il dato della coniunctio sessuale, in particolare per la Vergine Maria, cfr. Isidom,<br />

Orig. IX, 7, 9: «Coniuges appellati propter iugpm, quod imponitur matrimonio coniungendis...coniuges<br />

autem verius appellantur a prima desponsationis fide, quamvis adhuc inter<br />

eos ignoretur coniufillis concuhitus, sicut Maria Ioseph coniux vocaturo.<br />

23 Cfr. DU CANGE, s.v. compar; GODEFROY, s.v. pair, pareti; FEW, s.v. par;<br />

T.L., s.v. per.<br />

24 Per, al femminile nel senso di


FABRIZIO BEGGIATO<br />

«Amisso pari, aHi non conjungitur».<br />

Proverbio medio latino tradito, in due varianti, in manoscritti fra il<br />

XIII e il XV secolo":<br />

«Primum perpetue turtur [turtur perpetuo primo] conservat amorem<br />

destructoque [amissoque] pari, nesdt habere parem». .<br />

Versione in ottosillabi della Vita di S. Alessio facente parte del Tombe/<br />

de Chartrose (raccolta di racconti d'argomento pio databile fra 1337<br />

e il 1339), vv. 560-6}36:<br />

«Aussi come la turturelle<br />

a qui son pareil ne repaire<br />

seray et triste et solitaire».<br />

Giungendo al medio-francese il termine per sembra addirittura essersi<br />

cristalizzato nel senso ornitologico in questione, il FEW registra:<br />

«Mfr. per "Màle ou femelle de la tourterelle en parlant de l'un par<br />

rapport à l'autre" (Desch, Lac; Balf)>>. Un rapido excursus ha dato:<br />

Christine de Pisan, Jeux à vendre, 12, vv. 1-}37:<br />

«Je vous vens la turterelle<br />

seulete et toute a par elle<br />

sanz per s'envole esgarée».<br />

Eustache Deschamps Elegie au moi de Mai, sur la perte de sa dame,<br />

vv. 6_9 38 :<br />

35 Cfr. H. Walthet, Lateinische Sprichtworter und Sentenzen des Mittelalters in alphabetischer<br />

Ancmlnung, 6 voll., Gottingen 1963-69, voI. II n. 22400b, voI. IV n. 31992.<br />

36 C.E. Stebbins, A criticai edition 01 the 13th and 14th centuries Old French<br />

poem version 01 the «Vie de saint Alexis», Tiibingen 1974, 86 e ss. (115).<br />

37 Oeuvres poétiques de Christine de Pisan publiées par M. Roy 3 voll., Paris<br />

1886-1896, voI. I, 190.<br />

38 Oeuvres complètes d'Eustache Deschamps... publiées par le marquis de Queux De<br />

Saint-Hilaire et G. Raynaud, Paris 1878 S.S., III, Ballades Amoureuses, CCCCXX, 224.<br />

160<br />

'.


'.<br />

«Tu por ton per.., Vie de Saint Alexis v. 155....<br />

«Me fault ...<br />

querir le sec comme la turterdle<br />

puis qu'elle pert son doulx par amoureux<br />

quant j'ai perdu ma dame bonne et belle».<br />

Tale utilizzazione «cortese» dello stereotipo si era già avuta in<br />

ambito linguistico provenzale dove, considerando solo gli esempi più<br />

significativi, si nota come, a partire dal volgarizzamento del Phisio­<br />

Iogus39: «La tome es d'aquela natura que, cant a perduda sa par, ia mais<br />

no s'apariara ab autra» fino al Libre de vicis et de vertuz 40 : «Puey que<br />

la lome a perdut son par ;amais no se ajusta ab autra» il genere del termine<br />

lo1'lre e quello del terre par non sembrano definiti in modo univo- l mi<br />

co dall' articolo o dal pronome possessivo. Ad esempio Gavaudan, avendo<br />

perduta la donna amata, afferma: «Tostemps serei tortre ses par»41<br />

ma in questo caso, a nostro avviso, l'interpretazione del genere dovrebbe<br />

essere guidata dal senso della metafora: è la tortora femmina<br />

che rimane fedele al maschio perduto e l'immagine ha mantenuto la<br />

sua vitalità proprio in quanto esempio di monogamia femminile: niente<br />

di male, quindi, se Gavaudan dicesse che rimarrà per sempre come<br />

una «tortora senza compagno»42 come, del resto, si sarebbe atteggiato,<br />

più tardi, Eustache Deschamps nel brano che abbiamo citato.<br />

Lo scopo di questa indagine era quello di allontanare eventuali<br />

dubbi circa la possibilità di vedere già nell' affermazione della sposa<br />

di Alessio al v. 149 «Des or vivrai en guisf( de tortrele» l'indicazione<br />

39 Aiso son Ias naturas d'alcuns auzels e d'alcunas bestias in C. Appel, Provenzalische<br />

Chrestomatie, Leipzig 1895, Genève 1974) 201 e ss. (203, 96-7).<br />

40 Paris B.N. Fr. 1049, fO 93. Si tratta della versione provenzale (o catalana?)<br />

de La Somme le Roy composta per Filippo III1'Ardito (1245-1285) da un Frate Lorenzo.<br />

Cfr. K. Wittlin, Les traduccions catalanes de la «Somme le Roy» (

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