L'ANSIA DA SEPARAZIONE DEL CANE - Adozioni Levrieri
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L’ANSIA <strong>DA</strong> <strong>SEPARAZIONE</strong> <strong>DEL</strong> <strong>CANE</strong><br />
CHE COS’E’ L’ANSIA <strong>DA</strong> <strong>SEPARAZIONE</strong>?<br />
L’ansia da separazione indica una particolare condizione nella quale il cane<br />
esprime eccessivo disagio quando avverte la separazione dalle persone cui è<br />
affettivamente legato. La separazione può corrispondere ad una reale assenza<br />
dei proprietari, che escono effettivamente da casa, o essere avvertita come<br />
tale dall’animale, ad esempio perché si lascia il cane in giardino da solo, si va a<br />
fare la doccia o ci si corica per il riposo notturno. Il cane può abbaiare o<br />
ululare, urinare e/o defecare o ancora distruggere mobili e tappeti o scavare,<br />
sempre e solo durante l'assenza del suo padrone, che interpreta queste azioni<br />
come dispettose e vendicative, anche se spiegazioni del genere non trovano<br />
alcun fondamento nello studio scientifico del comportamento animale; si tratta<br />
invece di risposte “angosciose” alla separazione dalla persona, o dalle<br />
persone, cui l'animale è affettivamente legato.<br />
Lo stesso individuo può presentare uno soltanto o alcuni dei comportamenti<br />
descritti precedentemente; le vocalizzazioni, il comportamento distruttivo<br />
rivolto a mobili, vestiti, giocattoli e suppellettili varie, l’eliminazione<br />
inappropriata di feci e/o urina in casa, lo scavare buche e distruggere le<br />
piante nel giardino, sono solo i segni più evidenti dello stato emotivo vissuto<br />
dall’animale, che anche può presentare i sintomi di un vero e proprio attacco<br />
di panico, quali tremori, aumento della frequenza cardiaca e respiratoria,<br />
eccessiva salivazione, diarrea e vomito. Possono anche comparire fenomeni di<br />
autotraumatismo, quali lesioni da leccamento sugli arti, soprattutto anteriori,<br />
o da leccamento/mordicchiamento sui fianchi o a carico della coda; l'ansia da<br />
separazione può anche esprimersi con manifestazioni depressive, con<br />
scarsa attività generale, bulimia o inappetenza, assenza di gioco.<br />
I cani che soffrono di ansia da separazione molto spesso si esibiscono in<br />
affettuosità eccessive nei confronti dei proprietari, i quali talora si lamentano<br />
anche di una certa iperattività degli animali, che possono arrivare a rivolgersi<br />
aggressivamente all'uomo quando questi si accinge a lasciarli soli, rifiutando<br />
spesso anche di essere trattenuti a forza. Questi cani di norma cercano e<br />
spesso ottengono il contatto o la vicinanza continua con l'uomo: l'elemento<br />
distintivo è proprio che i problemi si manifestano solamente quando sono<br />
separati dall'oggetto del loro attaccamento, sia perché il proprietario esce<br />
effettivamente di casa o anche soltanto se impedisce al cane di stare con lui,<br />
semplicemente chiudendolo in un'altra stanza. Non si tratta comunque di una<br />
carenza educativa, dal momento che il cane si comporta perfettamente quando<br />
non è da solo.<br />
Le manifestazioni di ansia si evidenziano entro pochi minuti dalla<br />
separazione, o addirittura i primi segni compaiono quando l'animale<br />
presagisce l'uscita del proprietario attraverso le sue azioni, quali indossare una<br />
giacca o prendere le chiavi della macchina.
CAUSE<br />
Spesso si tratta di cani abituati ad un contatto costante e protratto con<br />
l'uomo; possono essere cani cresciuti con bambini o persone anziane o<br />
casalinghe, e comunque con persone desiderose della loro presenza continua,<br />
oppure l'intolleranza alla separazione può comparire improvvisamente in<br />
cani senza problemi a seguito della variazione del nucleo famigliare,<br />
permanente come morte di un membro della famiglia o di un altro animale, la<br />
nascita di un bambino, un matrimonio o un divorzio o transitoria, come la<br />
gravidanza della proprietaria, le vacanze estive, una fase di convalescenza.<br />
Altro elemento può essere il soggiorno in una pensione o una degenza presso<br />
una struttura ambulatoriale veterinaria, così come i cani adottati perché<br />
abbandonati o che sono stati ospitati nei canili possono essere categorie a<br />
rischio. Esistono alcuni cani cha sono probabilmente predisposti fin dalla<br />
nascita per l’insorgenza dell’ansia da separazione, e cioè individui che<br />
incontrano delle difficoltà maggiori a vivere “lontano” dal gruppo famigliare,<br />
anche se per poche ore al giorno.<br />
Ho inoltre osservato personalmente, come riportato d’altronde in letteratura,<br />
che i cani “paurosi” (paura dei botti, degli spari, dei temporali ecc.), sia perché<br />
nati così o perché lo sono diventati col tempo, tendono a sviluppare più<br />
facilmente l’ansia da separazione.<br />
DIAGNOSI E TERAPIA<br />
Sarà il vostro veterinario a diagnosticare un sospetto di ansia da separazione e<br />
ad indicarvi come procedere. Ogni singolo caso deve essere analizzato<br />
attentamente, considerando il quadro clinico e comportamentale presentato dal<br />
soggetto, in quanto non esiste sempre una distinzione così netta tra<br />
patologie comportamentali su base organica e patologie<br />
esclusivamente di natura comportamentale, soprattutto per i disturbi<br />
legati all’ansia, e perché si tratta di “segni” fisiologici e comportamentali che<br />
devono essere correttamente interpretati.<br />
Le principali aree di intervento sono le modificazioni ambientali, le tecniche<br />
di modificazione del comportamento basate sui principi dell'apprendimento ed<br />
eventualmente un intervento farmacologico, solo se necessario, utilizzando<br />
farmaci appositamente studiati per questo tipo di disturbo.<br />
Ovviamente, prima si arriva alla diagnosi, prima si mettono in atto le misure<br />
terapeutiche, con gran sollievo per i proprietari, per i vicini e, soprattutto, per<br />
il cane, che vive realmente con gran sofferenza questo distacco dalle persone.<br />
In alcuni casi, particolarmente difficili o in cui vi sia la necessità di risolvere<br />
rapidamente la situazione, si può considerare l'intervento di una persona<br />
qualificata che accudisca il cane durante le assenze dei proprietari;<br />
l’alternativa dell’integrazione part-time di un dog-sitter nella gestione del cane<br />
può essere inoltre risolutiva nei casi in cui le componenti principali dei disturbi<br />
manifestati dal soggetto sono riconducibili a noia, solitudine, carenze<br />
ambientali quali tra l’altro insufficiente esercizio fisico, gioco, ecc.<br />
L’introduzione nel nucleo familiare di un nuovo animale (cane o altra specie)<br />
generalmente non è di grande aiuto se si tratta effettivamente di ansia da<br />
separazione, in quanto il problema è legato al rapporto proprietario-cane; ciò è<br />
confermato dal fatto che l’ansia da separazione può comparire in un solo<br />
soggetto in famiglie che ospitano più cani.
PREVENZIONE<br />
Il concetto di attaccamento ed i comportamenti che da questo derivano sono<br />
essenziali per gli animali che conducono una vita sociale, poiché contribuiscono<br />
a mantenere i contatti sociali e a rinsaldare i legami tra i cuccioli e gli adulti da<br />
un lato e tra gli individui adulti dall'altro. Quando gli individui sono separati,<br />
manifestano comportamenti che potenzialmente conducono alla riunificazione;<br />
ad esempio il cucciolo emette suoni ed aumenta l'attività generale. Se poi tale<br />
riunificazione non avviene, esso diviene ipoattivo e depresso, forse per<br />
conservare energia sufficiente o per non destare attenzione fino al ritorno della<br />
madre. Ciò avviene anche quando animali adulti sono separati dagli individui<br />
verso i quali provano attaccamento; nel nostro caso, l'uomo, determinando la<br />
sindrome dell'ansia da separazione. Infatti, l’attaccamento alle persone, che<br />
è positivo per il cucciolo e gli consente un corretto sviluppo, se mantenuto<br />
oltre la pubertà e quindi non associato al concetto del distacco, porta ad un<br />
iperattaccamento che è alla base del disturbo.<br />
Come piccola linea guida, possono valere i principi seguenti:<br />
1. Se si prende un cucciolo, ed è l’unico animale in casa, favorire nelle<br />
prime settimane l’attaccamento affettivo e fisico del cane al nucleo famigliare<br />
2. Non lasciare il cucciolo da solo per molte ore nella giornata, cercando di<br />
mantenere il più possibile degli orari fissi e facendo qualche piccolo sacrificio,<br />
non lasciando il cane da solo soprattutto di sera<br />
3. Garantire al cucciolo orari fissi per i pasti, le fasi di gioco e le uscite, in<br />
modo che abbia fin da subito dei riferimenti chiari nella sua vita<br />
4. Non lasciare tutta la casa a disposizione del cucciolo, ma limitare il suo<br />
ambiente di vita ad una stanza piccola o creare una piccola area recintata; lo<br />
farà sentire più tranquillo, eviterà a voi come proprietari lo stress del pulire<br />
ovunque gli “incidenti” del piccolo ed eviterà il fenomeno della distruttività di<br />
oggetti inappropriati<br />
5. Verso la pubertà (primo-secondo calore nella femmina e 8-9 mesi nel<br />
maschio) favorire invece l’indipendenza del cane, utilizzando momenti di gioco<br />
in casa e in esterno, le passeggiate, ecc. ed insegnando gradatamente al cane<br />
a stare da solo in vari momenti della giornata e in occasioni diverse, con una<br />
certa imprevedibilità<br />
6. Quando si esce di casa e quando si ritorna, soprattutto del vostro cane<br />
è particolarmente sensibile, non accarezzarlo e coccolarlo molto, ma<br />
attendere che si sia calmato e poi riempirlo di premi!
Ci sono dei rimedi per l'ansia da separazione?<br />
Molteplici e fortunatamente nella maggior parte dei casi si rivelano efficaci.<br />
Abbiamo già visto come sia del tutto inutile e, anzi, controproducente sgridare<br />
il cane, vediamo allora alcuni rimedi che si possono adottare:<br />
- iniziare degli esercizi di obbedienza, anche semplici, per cinque o dieci<br />
minuti tutti i giorni;<br />
- almeno una mezz'ora di esercizio fisico al giorno (il cane, non il padrone!<br />
Ma anche entrambi.. male non fa di certo..);<br />
- dieta adeguata all'esercizio fisico svolto, non un grammo di cibo in più;<br />
- evitare di permettere al cane di elemosinare cibo mentre si è a tavola:<br />
durante i pasti va posto in un'altra stanza;<br />
- iniziare un programma di allenamento all'indipendenza: il cane deve<br />
capire che può cavarsela benissimo da solo (abituarlo a non dormire sul letto,<br />
spostandolo su una cuccia a terra, prima vicina al letto, poi posta sempre più<br />
lontana, fino a collocarla in un'altra stanza; insegnare al cane a restare nella<br />
sua cuccia per periodi sempre più lunghi mentre si è in casa - la cuccia va<br />
collocata in una stanza differente da quella in cui si trovano i padroni -, non<br />
mancando mai di gratificarlo quando ubbidisce e sta tranquillo; non<br />
permettergli di sdraiarsi sui piedi mentre si guarda la TV.. anche qui va<br />
mandato a cuccia in un'altra stanza; ecc.)<br />
- non permettere al cane di prendere iniziative: ogni attività deve essere<br />
proposta dal padrone (gioco, cibo, ecc.);<br />
- desensibilizzare il cane ai "rituali" che precedono l'uscita: svariate volte<br />
al giorno vestirsi di tutto punto come se si dovesse uscire, mettersi le scarpe,<br />
prendere le chiavi di casa, la borsa, la giacca, il cappello, avvicinarsi alla porta,<br />
mettere la mano sulla maniglia.. senza poi uscire realmente. Fare molta<br />
attenzione al rituale: si devono compiere esattamente quei comportamenti che<br />
si compiono prima di uscire, senza tralasciare nulla. Il tutto deve avvenire per<br />
gradi e badando di passare ad un grado successivo solo quando il cane<br />
mostrerà indifferenza. Questo "rituale" va ripetuto finché non si nota un totale<br />
disinteresse del cane nei confronti di tutti i preparativi che precedono l'uscita,<br />
in quel momento si potrà azzardarsi ad aprire uno spiraglio, poi ad aprire del<br />
tutto la porta, poi ad uscire per un minuto, poi per tre, e via dicendo...;<br />
- ignorare completamente il cane per i venti minuti che precedono l'uscita<br />
e per i venti minuti successivi al ritorno a casa;<br />
- dare qualcosa di appetitoso al cane una ventina di minuti prima di uscire:<br />
dev'essere una leccornia che lo tenga impegnato per diverso tempo anche<br />
dopo che sarete usciti. Un osso andrà benissimo, un osso buco ripieno di<br />
qualche leccornia ancora meglio (se al ritorno non avesse ancora terminato di<br />
mangiarlo, non lasciarlo ulteriormente a sua disposizione perché perderebbe<br />
l'interesse: deve considerarlo una cosa unica ed eccezionale!) ;<br />
- lasciare radio o televisione accese quando si esce, meglio ancora sarebbe<br />
registrare una cassetta con il "sottofondo" di quando si è in casa ed utilizzare<br />
questa;<br />
- non contribuire MAI ad aggravare l'ansia da separazione enfatizzandola<br />
troppo con nostri comportamenti, sguardi, parole: i cani sono sensibilissimi ai<br />
segnali che, anche inconsciamente, inviamo loro;
- evitare assolutamente di rientrare in casa se il cane sta abbaiando o<br />
gemendo, neanche se solo per sgridarlo;<br />
Nei casi più gravi il veterinario (e solo il veterinario!!) potrà prescrivere dei<br />
medicinali ansiolitici e antidepressivi. Questa dev'essere tuttavia l'ultima<br />
spiaggia: prima vanno provati TUTTI i rimedi alternativi elencati, rimedi che si<br />
rivelano più che sufficienti a risolvere la stragrande maggioranza dei casi di<br />
ansia da separazione.