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Programma - Scuola di musica di Testaccio

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Presentazione<br />

Seminario <strong>di</strong> aggiornamento per Insegnanti sull'uso della voce<br />

<strong>di</strong> Manuela Garroni<br />

La capacità <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento dei bambini passa in gran parte attraverso il gioco e l’imitazione.<br />

L’operatore <strong>musica</strong>le sarà quin<strong>di</strong> portatore <strong>di</strong> un modello da imitare anche a livello vocale.<br />

Il modello vocale è un aspetto fondamentale dell’insegnamento che troppo spesso viene messo<br />

in secondo luogo rispetto ad altre <strong>di</strong>scipline.<br />

Sfortunatamente e senza un motivo logico, troppo frequentemente gli insegnanti sono<br />

obbligati a sopportare un surmenage vocale senza poter godere della adeguata preparazione<br />

per farlo.<br />

Spesso gli insegnanti delle scuole materne elementari e me<strong>di</strong>e presentano alterazioni vocali <strong>di</strong><br />

notevole entità che vanno dai <strong>di</strong>fetti lessicali, ai problemi alle corde vocali e <strong>di</strong>fetti respiratori e<br />

posturali che producono voci afone, monocor<strong>di</strong>, rauche, faticose nell’emissione, tirate, non<br />

intonate: il bambino imiterà inconsciamente l’afonia, la rauce<strong>di</strong>ne, la fatica nel parlare, i <strong>di</strong>fetti<br />

respiratori, i problemi nell’intonazione, anche se tutto ciò non farebbe realmente parte del suo<br />

quadro emotivo e fisiologico.<br />

Anche gli operatori <strong>musica</strong>li avranno a che fare con un surmenage vocale <strong>di</strong> notevole entità, in<br />

quanto esposti quoti<strong>di</strong>anamente a continue emissioni cantate e parlate, a volume sostenuto, in<br />

ambienti acustici generalmente non idonei alla trasmissione del messaggio <strong>di</strong>dattico.<br />

Infatti è un azione sostanzialmente <strong>di</strong>versa quella che esiste tra il parlare normalmente, in<br />

casa propria o tra amici, ed il cantare o il parlare ad un pubblico, <strong>di</strong> qualunque natura<br />

esso sia: sono ambedue atti che richiedono un impegno particolare dell’organo vocale, il quale<br />

si mette a lavorare su una gamma <strong>di</strong> frequenze e con un altezza <strong>di</strong> volume non abituali, che<br />

devono essere sviluppati secondo determinati criteri pedagogici, che non a caso sono utilizzati<br />

dagli attori, dai cantanti e dagli oratori politici.<br />

Infatti, se per parlare “normalmente” non abbiamo bisogno <strong>di</strong> una particolare conoscenza <strong>di</strong> ciò<br />

che stiamo facendo, per cantare o per parlare invece continuativamente nel tempo ad un<br />

pubblico abbiamo invece la necessità <strong>di</strong> sapere, non solo intellettualmente, ma fisicamente,<br />

cosa dobbiamo fare: il compimento dell’atto fonatorio <strong>di</strong>pende dall’equilibrato intervento <strong>di</strong> più<br />

parti del corpo che devono interagire in modo armonioso; questo “sapere del corpo” è quella<br />

che viene chiamata la Tecnica Vocale.<br />

Contenuto del corso<br />

Il programma proposto in questo corso si propone <strong>di</strong> dare una base informativa ai<br />

partecipanti, che potranno prendere coscienza dell’esistenza <strong>di</strong> determinate tematiche legate<br />

alla produzione della voce e sperimentare su se stessi i vantaggi che possono derivare da una<br />

corretta emissione;<br />

1- L’emissione vocale<br />

L’emissione è l’insieme dei fenomeni che precedono, preparano e accompagnano la messa in<br />

vibrazione delle corde vocali che producono un suono nella laringe che sarà “voce” me<strong>di</strong>ante le<br />

risonanze.


Lo stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> una corretta emissione è lo stu<strong>di</strong>o del corretto funzionamento del corpo impegnato<br />

nella fonazione, ottenendo il massimo risultato con la migliore economia dell’organo vocale.<br />

2- L’atto creativo cantato<br />

Sbloccare il processo fonatorio significa lavorare conseguentemente sulla creatività.<br />

Si può, si deve, è necessario cantare. E’ necessario sentire fisicamente l’emozione che il suono<br />

riesce a scatenare, colpendo l’apparato neuro vegetativo, procurando così una tempesta<br />

chimica che migliorerà la qualità del nostro essere.<br />

Si può inventare il proprio canto, conoscere la propria reale estensione vocale e sperimentarla,<br />

giocare con le parole, le vocali, i movimenti fisici legati al nostro canto.<br />

Ascoltare l’altro, entrare nel suo canto, uscirne, prendere a prestito una sua invenzione e<br />

stravolgerla, chiedergli <strong>di</strong> tenerti un suono, perché sopra ci si possano inventare liberamente<br />

delle melo<strong>di</strong>e.<br />

Si può prendere un testo, cambiargli tutte le vocali, spostare la punteggiatura, giocare con gli<br />

accenti; si può cantare questo testo da soli, in gruppo, a coppie, a proposta e risposta, nella<br />

forma del Rondò, o del Canto Responsoriale, e scoprire che la <strong>musica</strong> siamo noi, perché basta<br />

imparare a giocarci, a stravolgerla, a renderla materia <strong>di</strong> <strong>di</strong>scussione, <strong>di</strong> azione, <strong>di</strong> ascolto.<br />

Togliendo il velo della <strong>di</strong>stanza, tra noi e la <strong>musica</strong>, attraverso la nostra <strong>musica</strong>, quella che<br />

abbiamo inventato e con la quale abbiamo giocato, potremo finalmente cantare il canto <strong>di</strong> un<br />

altro, quello che abbiamo tanto rispettato, che ci ha tanto bloccato, e che è stampato su uno<br />

strano, incomprensibile foglio a cinque righe e quattro spazi, pieno <strong>di</strong> palline e altri segni.<br />

E potremo inaspettatamente scoprire che ... si può, e che è anche <strong>di</strong>vertente, soprattutto se<br />

fatto ‘insieme’.<br />

<strong>Programma</strong> del corso<br />

1) lavoro sul corpo e con il corpo<br />

esercizi <strong>di</strong> rilassamento, respirazione, postura, ascolto ed emissione del suono parlato e<br />

cantato.<br />

- rilassamento, <strong>di</strong>stensione, coscienza del corpo;<br />

- postura, ascolto ed emissione del suono parlato e cantato<br />

- senso del respiro e del respiro <strong>musica</strong>le; ampliamento delle capacità <strong>di</strong> tenuta del fiato<br />

- coor<strong>di</strong>namento fiato/attacco del suono<br />

- canto e movimento<br />

Ogni partecipante è invitato ad avere:<br />

- un asciugamano o stuoia dove stendersi<br />

- vestiario comodo<br />

- scarpe morbide<br />

- un flauto dolce


2) lavoro sulle vocali<br />

Si tratta <strong>di</strong> trovare per ognuno le reali risonanze delle vocali, principali elementi della vitalità<br />

del suono sia parlato che cantato.<br />

- per tale lavoro ogni partecipante è invitato ad avere uno specchietto e dei fazzoletti <strong>di</strong> carta.<br />

3) lavoro sull’articolazione delle consonanti, sul testo, sul fraseggio cantato<br />

- le consonanti spezzano e mo<strong>di</strong>ficano il flusso dell’aria portato dalle vocali. Un’emissione<br />

forzata affatica e ‘consuma’ un eccessiva quantità <strong>di</strong> energia e <strong>di</strong> fiato. L’economia nelle<br />

consonanti garantisce una serena emissione.<br />

- il testo parlato, recitato o cantato veicola conoscenze tecniche che rendono scorrevole e<br />

limpida una interpretazione<br />

- il fraseggio cantato modula vocalmente la limpidezza del suono e amplia le capacità <strong>di</strong><br />

intonazione, <strong>di</strong> fiato, <strong>di</strong> ampiezza dell’estensione vocale.<br />

Le canzoni seguono una gradualità <strong>di</strong>dattica legata all’ampiezza degli intervalli, alle scale <strong>di</strong><br />

riferimento, al tempo metrico.<br />

4) improvvisazione vocale<br />

semplici e brevi strutture improvvisative permetteranno <strong>di</strong> iniziare da subito a fare <strong>musica</strong> e ad<br />

applicare spontaneamente le nozioni apprese, creando un primo approccio all’attenzione<br />

u<strong>di</strong>tiva e alla formazione dell’orecchio <strong>musica</strong>le, il cui sviluppo è in<strong>di</strong>spensabile per il<br />

mantenimento in buono stato dell’apparato fonatorio.<br />

5) lavoro sull’estensione vocale e sulla corretta altezza del parlato<br />

- giusta altezza del parlato e del cantato, rispetto alla reale estensione vocale<br />

- ampliamento della,<br />

- valorizzazione della propria voce<br />

6) formazione dell’orecchio<br />

- esercizi <strong>di</strong> intonazione legati all’appren<strong>di</strong>mento della fonazione<br />

- coscienza delle altezze rispetto al proprio apparato fonatorio<br />

- corretta voce <strong>di</strong> conversazione : la giusta altezza del parlato per ciascuno<br />

- semplici vocalizzi <strong>di</strong> <strong>di</strong>versa natura<br />

- esercizi a due o più voci -quando e se è possibile<br />

7) norme <strong>di</strong> igiene vocale e basi teoriche <strong>di</strong> fisiologia vocale e funzionamento<br />

dell’orecchio.<br />

Questo punto <strong>di</strong> lavoro non sarà un capitolo a parte ma i <strong>di</strong>versi temi verranno affrontati<br />

durante lo svolgimento del corso nel momento in cui se ne presenteranno le occasioni.<br />

La proporzione nei tempi dei punti <strong>di</strong> lavoro proposti <strong>di</strong>penderà da:<br />

- il carattere specificatamente vocale dei partecipanti del corso, e i loro interessi specifici;<br />

- i loro bisogni più imme<strong>di</strong>ati da risolvere rispetto alla resa vocale;<br />

- la durata del corso<br />

Scheda Tecnica<br />

Tempi <strong>di</strong> attuazione: Il programma prevede un percorso <strong>di</strong>dattico <strong>di</strong> 20 ore ed è sud<strong>di</strong>viso in<br />

due moduli <strong>di</strong> 10 ore ciascuno.


Numero iscritti: minimo 8 fino a un massimo <strong>di</strong> 15.<br />

Spazi: la natura delle lezioni richiede un abbigliamento comodo che non ostacoli il movimento<br />

e un’aula spaziosa libera <strong>di</strong> banchi.<br />

Attrezzature: lettore CD e cassette, lavagna, possibilità fare fotocopie per gli iscritti, tappetini<br />

da ginnastica o teli per stendersi in terra, pianoforte o tastiera.<br />

Materiali: gli iscritti riceveranno una <strong>di</strong>spensa con le attività proposte e un CD contenente le<br />

musiche utilizzate.<br />

Durata: due moduli da 10 ore

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