Didattica per situazioni-problema - EHB
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- la pianificazione del tempo<br />
A tutto questo integriamo ovviamente le questioni tecniche e di infrastruttura che lo scenario<br />
online non deve mai dimenticare. Le differenze citate possono <strong>per</strong>ò oggi essere colmate –<br />
almeno in parte – attraverso l’utilizzo di quegli ambienti-piattaforme che sempre più integrano<br />
al loro interno anche strumenti <strong>per</strong> la comunicazione audio-video in modalità sincrona, che<br />
simulano o comunque ricostruiscono parzialmente il contesto face-to-face.<br />
A questo proposito, diverse sono le es<strong>per</strong>ienze che rendono conto dell’implementazione di un<br />
ambiente di CSCL (Computer-Supported Coo<strong>per</strong>ative Learning) che applichino il PBL. Si<br />
configurano sostanzialmente come una versione ridotta delle attuali piattaforme, evidenziando<br />
sempre la disponibilità di strumenti di comunicazione sincrona e asincrona, di una lavagna <strong>per</strong><br />
gli appunti 4 , una o più banche dati (sia <strong>per</strong> la presentazione del <strong>problema</strong>, sia <strong>per</strong> il<br />
re<strong>per</strong>imento delle risorse atte a risolverlo, nei differenti formati multimediali).<br />
Su quest’ultimo punto, c’è poi chi ritiene che la multimedialità possa costituire una risposta a<br />
quei problemi che il PBL incontra proprio nel face-to-face: ci si riferisce ad esempio alla<br />
presentazione del <strong>problema</strong>, che solitamente viene descritto oralmente o <strong>per</strong> iscritto, ma mai<br />
come esso viene realmente incontrato nella vita reale; in questo caso, la multimedialità può<br />
restituire una serie di <strong>per</strong>cezioni visive, uditive e non verbali che la semplice descrizione – sia<br />
essa orale o scritta, e <strong>per</strong> quanto dettagliata – rischia di far <strong>per</strong>dere. Lo stesso si dica <strong>per</strong> quel<br />
che riguarda il contesto in cui il <strong>problema</strong> si manifesta: l’uso di video, grafici, animazioni e<br />
audio può aiutare a comprendere la situazione entro cui il <strong>problema</strong> si manifesta e a <strong>per</strong>cepire<br />
la rilevanza e l’influenza dei differenti elementi contestuali, siano essi fisici, emotivi o sociali.<br />
Ancora, la possibilità di agire sulla temporalità, in particolare nell’ambito dell’utilizzo della<br />
simulazione, risulta un valore aggiunto del multimedia che è difficile tralasciare. Altri autori<br />
insistono poi anche sui benefici dello scenario online applicato al PBL rispetto alla<br />
individualizzazione del <strong>per</strong>corso formativo, alla valutazione (facendo capo ad esempio ai<br />
sistemi automatici di tracciamento dei dati), all’efficienza, alla potenzialità d’azione sul<br />
<strong>problema</strong> (vedi ancora le possibilità offerte dalla simulazione).<br />
Possiamo dunque riassumere che l’online learning applicato al metodo PBL:<br />
- sfrutta le molteplici affinità teoriche e concettuali che intercorrono con il PBL;<br />
- è stato utilizzato in differenti scenari didattici (completamente a distanza, come supporto<br />
all’attività in presenza, come integrazione della presenza, come strategia di preparazione ad<br />
esami,…);<br />
- può essere considerato come opzione più complessa ed “evoluta” del semplice utilizzo della<br />
multimedialità;<br />
- non ha ancora dato evidenze empiriche specifiche di efficacia sull’apprendimento rispetto al<br />
tradizionale face-to-face.<br />
Sottolineiamo infine alcuni aspetti tipici dell’online learning, cui occorre sempre porre<br />
attenzione:<br />
- infrastruttura: la conditio sine qua non <strong>per</strong>ché ogni es<strong>per</strong>ienza di online learning funzioni<br />
è che l’infrastruttura tecnologica sulla quale si vuole costruire l’es<strong>per</strong>ienza stessa sia solida; la<br />
maggior parte delle es<strong>per</strong>ienze di formazione a distanza pecca di non tenere in debito conto<br />
4 Solitamente del tipo WYSIWIS – What I See Is What You See – in cui cioè gli appunti dei singoli sono visibili a tutti.<br />
IUFFP Lugano - <strong>Didattica</strong> <strong>per</strong> <strong>situazioni</strong>-<strong>problema</strong> – riedizione aprile 2008 16