Incontro demenze.pdf - Associazione Alzheimer Monza e Brianza
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Progetto <strong>Alzheimer</strong><br />
Corso per familiari, volontari ed operatori<br />
<strong>Monza</strong>, 22 Settembre 2008<br />
LE DEMENZE E LA MALATTIA DI ALZHEIMER<br />
PRIMI SINTOMI ED EVOLUZIONE<br />
Ildebrando Appollonio<br />
Centro Disturbi Cognitivi, Ospedale San Gerardo, <strong>Monza</strong><br />
Clinica Neurologica, DNTB, Università di Milano Bicocca
“Invecchiamento cognitivo di successo”<br />
A 1 anno e mezzo cominciamo a perdere<br />
neuroni; a 20 anni la memoria inizia a<br />
declinare. I neuroni diminuiscono ma le<br />
connessioni fra quelli rimasti possono<br />
rinfoltirsi<br />
Gli studi più recenti smentiscono l'assunto<br />
che l'invecchiamento si debba accompagnare<br />
invariabilmente a declino di tutte le funzioni<br />
cognitive (es. memoria episodica vs.<br />
semantica; capacità di analisi vs. sintesi,<br />
innovazione vs. saggezza).<br />
Vi sono anziani cognitivamente del tutto<br />
integri, o addirittura in progressione<br />
cognitiva rispetto all’età giovanile-adulta (fra<br />
i 70 e gli 80 aa almeno il 10% dei soggetti<br />
continua a migliorare, perlomeno in alcune<br />
funzioni cognitive).
Demenza e Invecchiamento<br />
Uno studio fra i centenari danesi:<br />
la demenza NON è conseguenza<br />
inevitabile dell’invecchiamento, anche<br />
estremo<br />
Uno studio di popolazione nella Contea<br />
Cache in USA: l’incidenza dell’<strong>Alzheimer</strong><br />
declina dopo i 90 (M) – 95 (F) anni<br />
La demenza è malattia (associata alla fascia di età avanzata),<br />
e NON semplice “invecchiamento” del cervello (fisiologico)
Criteri Clinici per la Diagnosi di Demenza<br />
___________________________________________________<br />
A. Presenza di deficit cognitivi multipli caratterizzati da:<br />
1. compromissione della memoria<br />
2. + almeno un altro deficit cognitivo, ad esempio:<br />
Alterazione del linguaggio (afasia)<br />
Alterazione dei gesti e nell’uso di oggetti (aprassia)<br />
Disturbo nel riconoscimento di oggetti e persone (agnosie)<br />
Alterazione del pensiero e delle capacità di critica.<br />
B. I deficit cognitivi dei criteri A1 e A2 interferiscono<br />
significativamente nel lavoro, nelle attività sociali o nelle<br />
relazioni con gli altri, con un peggioramento significativo<br />
rispetto al precedente livello funzionale.<br />
C. I deficit non si manifestano esclusivamente durante uno stato<br />
confusionale acuto.<br />
N.B. La diagnosi di demenza non richiede che i soggetti abbiano raggiunto<br />
un normale livello di sviluppo intellettivo (es. demenza negli adulti Down)
DISTURBI NEUROPSICHIATRICI<br />
Spesso ai disturbi prettamente cognitivi si associano modificazioni<br />
della personalità, del comportamento e delle funzioni vegetative.<br />
(presenti in circa il 90% dei casi)
Profilo Sintomatologico Individuale<br />
Le manifestazioni cliniche della demenza nel<br />
singolo paziente dipendono dall’interazione fra<br />
danno neurobiologico e numerose altre variabili:<br />
personalità premorbosa<br />
storia personale (es. livello educativo / culturale)<br />
stato di salute globale<br />
situazione familiare e sociale<br />
Di conseguenza, ogni paziente è un “unicum”,<br />
magari simile, ma mai identico a nessun altro
Demenza è una Sindrome<br />
La malattia di <strong>Alzheimer</strong> costituisce la principale forma di demenza (ca. 50% dei<br />
casi), ma le possibili cause sono circa 60.<br />
Esse si differenziano per manifestazioni cliniche, decorso, esami di laboratorio ed<br />
esami strumentali. Il medico di fronte al sospetto clinico deve dunque:<br />
1. VERIFICARE DIAGNOSI DI DEMENZA<br />
Conferma della presenza di demenza, meglio se tramite l’utilizzo di criteri<br />
diagnostici standardizzati<br />
1. DEFINIRE DI CHE TIPO DI DEMENZA SI TRATTA<br />
Identificare la possibile causa tra le numerose condizioni morbose<br />
(neurologiche e non), in particolare quelle potenzialmente reversibili o,<br />
perlomeno, arrestabili.<br />
Iter diagnostico:<br />
Anamnesi mirata<br />
E.Obb. generale e neurologico<br />
Valutazione neuropsicologica e funzionale<br />
Esami di laboratorio<br />
Indagini neuroradiologiche (TAC, Risonanza) ed altri accertamenti strumentali
Classificazione delle Demenze (ibrida)<br />
Demenze degenerative<br />
Senza altri segni neurologici<br />
Demenza di <strong>Alzheimer</strong><br />
Demenza fronto-temporale<br />
Con altri segni neurologici (spec. extrapiramidali)<br />
Malattia a Corpi di Lewy<br />
Corea di Huntington<br />
Parkinson e parkinsonismi<br />
Demenze vascolari<br />
Demenze secondarie a patologie internistiche<br />
Altre <strong>demenze</strong><br />
Idrocefalo normoteso<br />
Malattie da prioni (Creutzfeldt-Jakob)
Demenze (potenzialmente) Trattabili (DT)<br />
Costituiscono meno del 5% del totale dei casi di demenza. Comprendono:<br />
- Demenze da malattie carenziali, disendocrine, dismetaboliche<br />
- Demenze da cause tossiche / iatrogene (es. alcool, farmaci)<br />
- Demenze da lesioni occupanti spazio (D. NCH)<br />
- Demenza da idrocefalo normoteso<br />
-Demenze da malattie psichiatriche dell’umore<br />
Nella popolazione anziana le cause più frequenti di DPT sono l’intossicazione<br />
o intolleranza ai farmaci (28%), le condizioni dismetaboliche (15.5%) e le<br />
forme secondarie a depressione la cui prevalenza è notevole, ma di difficile<br />
definizione.
Prevalenza AD in Italia:<br />
1-6%<br />
A<br />
L<br />
Z<br />
H<br />
E<br />
I<br />
M<br />
E<br />
R<br />
INCIDENZA annua /1000:<br />
<strong>Alzheimer</strong>: 3 18<br />
(Demenze in toto: 5 35)<br />
1000-7000 monzesi affetti da<br />
demenza di <strong>Alzheimer</strong>
Neurodegenerazione<br />
Patologie del SNC o SNP, ad esordio insidioso e<br />
andamento lento e cronico-progressivo<br />
Eziologia ignota – sporadiche o familiari<br />
Patogenesi:<br />
Morte neuronale conseguente all’accumulo di sostanze<br />
proteiche neurotossiche (malattie da accumulo)<br />
Markers neuropatologici:<br />
Depauperamento neuronale atrofia<br />
Depositi anomali:<br />
Beta-amiloide demenza di <strong>Alzheimer</strong><br />
Alfa-sinucleina demenza a corpi di Lewy<br />
Proteina Tau demenza fronto-temporale
La Demenza di <strong>Alzheimer</strong> (AD)<br />
Alois <strong>Alzheimer</strong> incontra e visita<br />
Augusta D. nel novembre del 1901<br />
presso la Clinica Neurologica di<br />
Francoforte: Augusta ha allora 51 anni<br />
normale AD<br />
Cervello normale:<br />
anziano NON<br />
demente<br />
Cervello di AD:<br />
Neurodegenerazione<br />
con Atrofia diffusa<br />
da perdita di neuroni<br />
(all’inizio, spec. in<br />
specifiche regioni<br />
cerebrali deputate<br />
alla memoria)
NEUROPATOLOGIA<br />
______________________________________________<br />
PLACCA<br />
SENILE<br />
Placche senili:<br />
amiloide Aβ<br />
Grovigli neurofibrillari:<br />
proteina τ<br />
GROVIGLI<br />
NEUROFIBRILLARI
NEUROCHIMICA<br />
______________________________________________<br />
Deficit molteplici<br />
neurotrasmettitori e sistemi<br />
spec. acetilcolinergico<br />
Eccitotossicità<br />
glutammatergica<br />
(per riduzione del reuptake)
MALATTIA DI ALZHEIMER<br />
FATTORI DI RISCHIO<br />
Età Et<br />
Basso Livello Istruzione<br />
Stile di vita “inattivo inattivo”: :<br />
mancanza di “interessi interessi”<br />
Genetici: allele epsilon-4 epsilon 4<br />
gene Apo-E Apo<br />
FATTORI PROTETTIVI<br />
Alto Livello Istruzione<br />
Stile di vita “attivo attivo”<br />
(culturale, sociale e fisico)<br />
Genetici (?)<br />
Fattori non Influenti: razza, professione, posizione geografica e<br />
livello socio-economico non sembrano influire.<br />
I dati sull’esposizione a specifici fattori tossici ambientali od<br />
occupazionali sono tuttora controversi
Mal. di ALZHEIMER: DIAGNOSI<br />
La diagnosi di certezza (= malattia di <strong>Alzheimer</strong><br />
“DEFINITA”) solo autoptica<br />
(conteggio della densità delle placche senili e dei<br />
gomitoli NF a livello di molteplici aree corticali).<br />
In vita: diagnosi di AD POSSIBILE o PROBABILE<br />
(su base clinica)<br />
(esistono, in merito, una serie di criteri clinicostrumentali<br />
a favore o contro tale diagnosi)
Criteri clinici di demenza di <strong>Alzheimer</strong><br />
A. Criteri per la diagnosi di demenza<br />
B. Esordio graduale ed evoluzione progressiva<br />
C. I deficit cognitivi NON sono attribuibili a:<br />
altre malattie SNC,<br />
malattie sistemiche,<br />
tossicodipendenza, eventi iatrogeni<br />
D. Il disturbo cognitivo NON è sostenuto da altre<br />
condizioni psichiatriche (depressione maggiore, schizofrenia)<br />
Si tratta, quindi, di una diagnosi per esclusione
Diagnosi di <strong>Alzheimer</strong><br />
Esordio insidioso, andamento progressivo<br />
Deficit cognitivi multipli, centrati sulla<br />
memoria e sull’orientamento<br />
Esame neurologico normale<br />
Esami del sangue normali<br />
Atrofia alla TAC/RM, spec. ippocampale<br />
Ipoperfusione alla SPECT, spec. parietale<br />
Es. del liquor (casi dubbi, precoci, insoliti)
DEFICIT MNESICI INIZIALI<br />
Nelle prime fasi, deficitaria spec. la capacità di manipolare nuove<br />
informazioni (deficit di memoria anterograda):<br />
Deficit di acquisizione di nuove informazioni (deficit apprendimento);<br />
Perdita rapida delle informazioni acquisite (oblio accelerato)<br />
Deficit nel ricordare al momento giusto di fare qualche cosa<br />
(cosiddetta memoria del futuro o prospettica).
Profilo globale INIZIALE<br />
Aspetti cognitivi:<br />
(o della “facciata”)<br />
DEFICIT DELLA MEMORIA ANTEROGRADA<br />
DISORIENTAMENTO TEMPORALE<br />
ANOMIE INIZIALI<br />
APRASSIA COSTRUTTIVA<br />
Aspetti psico-affettivi:<br />
NEGAZIONE DI MALATTIA - DEPRESSIONE, ANSIA reattive<br />
APATIA e CALO degli INTERESSI<br />
Aspetti funzionali:<br />
INIZIALE INTERFERENZA CON LE ATTIVITA’ DELLA VITA<br />
QUOTIDIANA<br />
per il precoce<br />
coinvolgimento<br />
ippocampale
Evoluzione dei deficit della memoria<br />
La memoria per eventi remoti (memoria retrograda: sia<br />
autobiografica che per eventi pubblici ) inizialmente più<br />
conservata, viene progressivamente persa<br />
Il paziente trascorre allora il suo tempo in un’epoca lontana,<br />
includendovi luoghi e persone del suo presente.<br />
Con il procedere della malattia si manifestano anche disturbi<br />
della memoria semantica (conoscenze generali del mondo,<br />
significati di parole)<br />
Tale compromissione rende il paziente titubante anche in<br />
circostanze banali (deficit nello stimare le situazioni).<br />
Tardivamente, compaiono anche deficit della memoria<br />
implicita / procedurale (ricordare come) e a breve termine
Evoluzione del profilo globale<br />
•Fase Neuropsicologica - cognitiva<br />
Peggioramento dei deficit di memoria<br />
Comparsa di disturbi del linguaggio, della gestualità, del<br />
ragionamento<br />
Franco scadimento nelle attività funzionali quotidiane<br />
•Fase Neurologica - psichiatrica<br />
Ulteriore peggioramento dei disturbi cognitivi (es. visuo-spaziali)<br />
Comparsa di anomalie del comportamento e di sintomi psichiatrici<br />
Comparsa di disturbi motori (prevalentemente di tipo<br />
parkinsoniano)<br />
Compromesse anche le attività funzionali elementari<br />
•Fase Internistica<br />
Scadimento fisico generale, con invalidità psico-fisica completa<br />
Allettamento
FASI<br />
PRECL. SUBCL<br />
Normalità<br />
Decorso Clinico dell’<strong>Alzheimer</strong><br />
MCI<br />
FASE<br />
INIZIALE<br />
deficit cognitivi<br />
e funzionali lievi<br />
possibile depressione<br />
reattiva<br />
FASE<br />
INTERMEDIA<br />
deficit cognitivi franchi<br />
possibili dist.<br />
comportamentali e<br />
psicotici<br />
compromissione<br />
funzionale significativa<br />
FASI AVANZATA<br />
E TERMINALE<br />
istituzionalizzazione<br />
complicanze internistiche<br />
e decesso<br />
? 2-3 aa DIAGNOSI 3-6 aa 8-12 aa<br />
MMSE: >24 23-18 18-10 10-0
Mild Cognitive Imparment (MCI)<br />
Presenza di un disturbo di memoria isolato, riferito<br />
direttamente dal soggetto o da un familiare o dal curante<br />
Presenza di tutte le seguenti caratteristiche:<br />
prestazione patologica alle prove di memoria<br />
assenza o minima interferenza con lo svolgimento delle<br />
attività strumentali della vita quotidiana<br />
• Tasso di conversione a<br />
demenza:<br />
- 10%-12% annuo<br />
(nei primi 5 anni)<br />
- 50% a 10 aa<br />
MA: possibile ‘remissione’<br />
o stabilizzazione<br />
Pertanto, non è malattia,<br />
ma condizione di rischio
Approccio al Paziente con Demenza<br />
Fondamentale: anche le <strong>demenze</strong> non reversibili o arrestabili (non<br />
guaribili) sono nondimeno curabili<br />
Richiede la definizione di obiettivi realistici:<br />
1. Ottimizzazione delle funzioni cognitive<br />
2. Controllo delle alterazioni comportamentali<br />
3. Ottimizzazione dello stato funzionale e autonomia personale<br />
4. Trattamento delle patologie somatiche o psichiche concomitanti<br />
5. Prevenzione o trattamento delle complicanze<br />
6. Definizione dei problemi sociali, etici e legali<br />
7. Care del caregiver<br />
8. Sviluppo di una rete di servizi<br />
Interventi terapeutici sinergici:<br />
Farmaci<br />
Riabilitazione cognitiva e comportamentale<br />
Care
Terapia Farmacologica <strong>Alzheimer</strong><br />
Fase Iniziale e Intermedia<br />
Anticolinesterasici (Ache-I)<br />
- Rivastigmina (Exelon, Prometax)<br />
- Donepezil (Memac, Aricept)<br />
- Galantamina (Reminyl)<br />
Equivalenti come efficacia; diversi per<br />
tollerabilità individuale<br />
Tutti coperti dal SSN<br />
1. Rallentano l’evoluzione della malattia di circa 6-12 mesi (non hanno effetto<br />
neuroprotettivo, solo sintomatico).<br />
Nel cervello dei malati di <strong>Alzheimer</strong> c’è carenza di vari neurotrasmettitori, in<br />
particolare di acetilcolina a livello ippocampale.<br />
Non RESPONDERS: 35% ca.<br />
Novità 2008: forma oro-dispersibile per donepezil (si scioglie in bocca) – per pz<br />
con problemi di deglutizione<br />
cerotto transdermico per rivastigmina (applicazione quotidiana) –<br />
per pz. con effetti collaterali a livello gastrico
Fase Intermedio-Avanzata: Antagonisti glutammato<br />
A livello sinaptico il glutammato<br />
permette la trasmissione<br />
dell’impulso nervoso.<br />
Il suo eccesso causa un aumento<br />
del Calcio intraneuronale che<br />
innesca una serie di processi che<br />
causano la morte del neurone.<br />
Glutammato<br />
recettore<br />
recettore<br />
Antagonisti recettoriali “da<br />
abuso” (RADA): in presenza di<br />
eccessiva stimolazione<br />
glutammatergica, bloccano i<br />
recettori (e quindi l’aumento del<br />
Calcio e la morte cellulare).<br />
Ca 2+<br />
Ca 2+<br />
MEMANTINA (nome comm.: Ebixa): NON coperta da SSN<br />
Antagonista dei recettori del glutammato ‘da abuso’: blocca i recettori in<br />
presenza di eccessiva stimolazione glutammatergica
Fase intermedia-avanzata<br />
psicofarmaci<br />
Utilizzo di farmaci per il trattamento dei disturbi affettivi, psicotici e<br />
comportamentali:<br />
- NEUROLETTICI,<br />
- ANSIOLITICI<br />
- ANTIDEPRESSIVI<br />
Rischi Iatrogeni:<br />
eccessiva sedazione, cadute, parkinsonismo, cardio- cerebrovascolari <br />
necessarie sia una adeguata supervisione al domicilio che costante<br />
monitoraggio da parte dello specialista<br />
Disturbi psicotici e comportamentali: causa più frequente di ricovero in<br />
RSA (Nuclei <strong>Alzheimer</strong>)
Depressione e <strong>Alzheimer</strong><br />
Il trattamento della depressione<br />
nell’AD, quando presente, è<br />
accompagnato da una riduzione<br />
dei disturbi cognitivi e da un<br />
miglioramento nelle attività di vita<br />
quotidiana.<br />
E’ inoltre accompagnato da un<br />
miglioramento della qualità di vita
Riabilitazione Cognitiva Riab. Comportamentale<br />
Obiettivi:<br />
Potenziare risorse cognitive<br />
residue.<br />
Migliorare prestazioni cognitive<br />
Migliorare la qualità di vita<br />
Tecniche:<br />
Mnemotecniche<br />
Stimolazione memoria procedurale<br />
(T. Occupazionale)<br />
Riorientamento alla realtà (ROT)<br />
Per le fasi + avanzate:<br />
Reminiscenza e Rimotivazione<br />
Validazione<br />
Obiettivi:<br />
• Incrementare i rapporti sociali e le<br />
abilità di cura personale<br />
• Ridurre i comportamenti inapprorpiati<br />
(es. aggressività, vagabondaggio,<br />
incontinenza)<br />
Tecnica:<br />
Si fonda sul principio del<br />
Condizionamento:<br />
i pazienti con demenza sono ancora in<br />
grado di apprendere (a livello implicito)<br />
che comportamenti appropriati<br />
producono effetti positivi e viceversa.<br />
Musicoterapia, Pet-Therapy<br />
Impiegate con varie finalità<br />
(rilassamento, stimolazione cognitiva<br />
attraverso la produzione di ritmi e suoni,<br />
ascolto di brani famigliari e<br />
apprendimento di nuove melodie)
Il Care: Interventi Ambientali<br />
Obiettivi:<br />
Garantire la sicurezza<br />
Compensare i disturbi<br />
di memoria e<br />
orientamento<br />
Evitare stimoli<br />
stressanti<br />
Rispettare la privacy e<br />
le capacità decisionali<br />
residue<br />
Interventi:<br />
Creare percorsi chiari e sicuri<br />
soprattutto per i pz. con deficit<br />
sensoriali-motori o con wandering<br />
Garantire un’illuminazione<br />
adeguata<br />
Distribuire calendari e orologi<br />
per orientare il pz. dal punto di<br />
vista temporale<br />
Ridurre i rumori frastornanti, ma<br />
evitare la “deprivazione”: è<br />
necessario un giusto livello di<br />
stimolazione
La Fase Internistica Terminale<br />
Terapie di supporto contro l’evoluzione in<br />
cachessia (alimentazione) e per la<br />
prevenzione delle complicanze<br />
internistiche (infezioni delle vie<br />
respiratorie e urinarie, piaghe da decubito<br />
per i pazienti allettati).<br />
Interrogativi bioetici:<br />
Antibiotici? SNG? PEG?
Stress / Burn out del Caregiver<br />
“Prendersi cura di chi si prende carico”<br />
”Gli interventi psicosociali<br />
diretti verso i caregiver, (es.<br />
educazione, supporto,<br />
servizi), migliorano non solo il<br />
loro benessere e qualità di<br />
vita, ma anche quelle del<br />
paziente affetto da demenza e<br />
arrivano a dilazionarne<br />
l’istituzionalizzazione<br />
(Neurology 56:1161, 2001)
Le Unità Valutative (U.V.A.) e la Rete dei Servizi<br />
Ambulatori dedicati, istituiti in tutta Italia da Min. Sal. nel 2000, per<br />
lo screening ed il monitoraggio dei pazienti con demenza e per il<br />
trattamento con anticolinesterasici dei pz. con <strong>Alzheimer</strong> di grado<br />
lieve-moderato (progetto Cronos)<br />
Dal 2004, introdotta Nota CUF 85, con piano terapeutico da<br />
rinnovare ogni 6 mesi<br />
Recente evidenza di efficacia anche in AD più avanzato e in forme di demenza<br />
diverse dall’<strong>Alzheimer</strong> (demenza mista, <strong>demenze</strong> da corpi di Lewy e da<br />
Parkinson).<br />
Tali indicazioni, però, al momento formalmente non coperte da SSN
CENTRO PER I DISTURBI COGNITIVI (CDC)<br />
c/o la Clinica Neurologica, Osp. S.Gerardo<br />
PERSONALE<br />
ATTIVITÀ<br />
PAZIENTI<br />
STRUTTURA E ATTIVITA’ Sett. 2008<br />
Personale attivo presso il CDC<br />
Personale dedicato al CDC<br />
Altro personale: Medici<br />
Psicologi<br />
Ambulatorio UVA e Disturbi Cognitivi:<br />
- Accessi settimanali: pazienti (visite)<br />
- caregiver (counselling)<br />
- Prestazioni totali 2007<br />
Laboratorio di Neuropsicologia:<br />
(test psicometrici)<br />
- Valutazioni settimanali: pz. ambulatoriali<br />
- pz. ricoverati<br />
- Prestazioni totali 2007<br />
- Prime visite 2007<br />
- Pazienti con accesso 2007 (1 a vis o ctrl.)<br />
- Totale pz. in archivio CDC<br />
N.<br />
9<br />
1<br />
5<br />
3<br />
23<br />
5<br />
545<br />
8<br />
2<br />
427<br />
82<br />
237<br />
550<br />
Specifiche<br />
Medici e Psicologi<br />
Ricercatore univ.<br />
2 Neurologi + 3 spec.andi<br />
Part-time: 2 NP, 1 PC<br />
8 1 a vis., 12 ctrl, 3 urg.<br />
5 counselling x caregiver<br />
7 diagnostiche, 2 per<br />
invalidità<br />
Dal 2007: visite “urgenti” a gestione diretta per pz. scompensati; counselling<br />
psicol. per caregiver con burnout; contatto telefonico diretto con i medici UVA<br />
Attività di ricerca: neuropsicologica, clinica, neurobiologica<br />
Imminente: avvio di una sperimentazione con farmaco innovativo
Progetti di ricerca neurobiologici<br />
BETA-AMILOIDE-STRESS OSSIDATIVO
•Rapporto fra metabolismo della BETA AMILOIDE e STRESS<br />
OSSIDATIVO in pazienti <strong>Alzheimer</strong> e in controlli sani<br />
• STUDIATO A LIVELLO “PERIFERICO” (sangue e cute)
Prelievo di sangue standard:<br />
Max 50 cc<br />
La mattina<br />
A digiuno<br />
Da una vena dell’avambraccio<br />
MODALITA’<br />
Misurazione della pressione e della frequenza cardiaca<br />
Raccolta delle informazioni mediche (malattie correnti e passate) e<br />
farmacologiche (terapie in atto)<br />
TEST NEUROPSICOLOGICI per la valutazione di memoria, linguaggio,<br />
ragionamento….<br />
Brevi o estesi (in genere nella stessa mattinata)<br />
Restituzione di:<br />
- Emocromo, dosaggio vit. B12 e folati, colesterolemia<br />
- Esito dell’ Esame neuropsicologico
In corso:<br />
Progetti di ricerca neuropsicologici<br />
NUOVI TEST DIAGNOSTICI,<br />
DEFICIT COGNITIVI NELLE DEMENZE<br />
Approfondimento dei meccanismi alla base dei disturbi di<br />
linguaggio nelle <strong>demenze</strong><br />
Studio cognitivo dei deficit di vocabolario e conoscenze generali<br />
nella demenza semantica.<br />
Studio approfondito di casi singoli con deficit cognitivi insoliti
Raccolta di dati normativi<br />
per test neuropsicologici<br />
Disturbi frontali<br />
Inquadramento<br />
della fase<br />
precoce/subclinica<br />
Questionario per il caregiver
Sperimentazione<br />
farmacologica<br />
Trial internazionale con somministrazioni<br />
endovenose ripetute di anticorpi diretti contro<br />
l’amiloide a-beta in pazienti affetti da malattia<br />
di <strong>Alzheimer</strong> pura, di grado lieve o moderato<br />
e scevri da concomitanti malattie di tipo<br />
internistico<br />
Rivalutazioni frequenti del quadro cognitivo e<br />
delle condizioni neurologiche<br />
Stretto monitoraggio clinico, di laboratorio e<br />
neuroradiologico (controlli ripetuti della<br />
Risonanza Magnetica)