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Inserto ampliato in italiano - DETAIL-online.com

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∂ 2008 ¥ 5 <strong>Inserto</strong> <strong>ampliato</strong> <strong>in</strong> <strong>italiano</strong> Traduzioni <strong>in</strong> <strong>italiano</strong> 7<br />

brana a doppia pelle formato da tanti favi<br />

esagonali (vd. Detail 12/2007). Lo studio di<br />

architettura spagnolo MO Studio, nel Curved<br />

Build<strong>in</strong>g, un centro per sport estremi, applica<br />

il pr<strong>in</strong>cipio costruttivo della spugna.<br />

(imm. 5–7). Il progetto, che si avvic<strong>in</strong>a ad<br />

una spugna sovradimensionata è <strong>com</strong>posto<br />

da una struttura tridimensionale spaziale<br />

gremita di cavità a doppia curvatura. La volumetria<br />

<strong>in</strong>terna è dom<strong>in</strong>ata da una superficie<br />

cont<strong>in</strong>ua ed <strong>in</strong>f<strong>in</strong>ita e da una <strong>com</strong>plessità<br />

di relazioni spaziali, accentuate dall’<strong>in</strong>serimento<br />

delle plastiche trasparenti. MO Studio<br />

sfrutta le forme ottimizzate disponibili <strong>in</strong> natura<br />

per generare una struttura <strong>com</strong>plessa e<br />

spettacolare che devo molto allo spirito del<br />

tempo e ad una società orientata prevalentemente<br />

all’enterta<strong>in</strong>ment.<br />

Architettura, un organismo vivente<br />

Oltre all’ispirazione formale-costruttiva che<br />

guarda alla natura, aumentano anche i tentativi<br />

di trasferire <strong>in</strong> architettura la <strong>com</strong>plessità<br />

dei sistemi biologici. Le parole chiave sono<br />

date dai cosiddetti sistemi di facciata e<br />

strutturali “<strong>in</strong>telligenti”. Dal punto di vista della<br />

sostenibilità, l’architettura “reagible” di<br />

Thomas Herzog trae ispirazione dall’adattabilità<br />

dei sistemi biologici al proprio mondo.<br />

Un <strong>in</strong>volucro capace di adattarsi dovrebbe<br />

adeguarsi alle mutazioni climatiche <strong>in</strong> maniera<br />

del tutto simile alla pelle umana. Oltre<br />

a possedere la convenzionale funzione di<br />

proteggere e di agire <strong>com</strong>e <strong>in</strong>volucro di<br />

chiusura dello spazio, la pelle dell’edificio<br />

deve lasciar passare luce ed aria e regolare<br />

il bilancio energetico tramite l’accumulo,<br />

l’assorbimento e la riflessione delle radiazioni<br />

solari. La facciata diventa un vettore di <strong>in</strong>formazioni<br />

e un fornitore di energia, assumendo<br />

<strong>in</strong> questo modo funzioni diverse da<br />

quelle puramente edilizie e trasformandosi<br />

<strong>in</strong> un “meccanismo” molto <strong>com</strong>plesso. Le<br />

strutture d’<strong>in</strong>volucro stratificate e regolabili,<br />

dove ogni strato ha una specifica funzione,<br />

trasformano la facciata <strong>in</strong> una pelle capace<br />

di adattamento. La cosiddetta architettura<br />

eco-<strong>in</strong>telligente assomiglia ad un organismo<br />

vivente. Esperimenti <strong>com</strong>e “Cocoon Paul” o<br />

“SmartWrap” sfruttano le enormi potenzialità<br />

delle plastiche mettendo radicalmente <strong>in</strong><br />

dubbio i metodi costruttivi tradizionali e le<br />

convenzionali strutture murarie (imm. 8–10,<br />

15). SmartWrap è un <strong>com</strong>posito <strong>in</strong>telligente<br />

sviluppato da Kieran Timberlake Associates<br />

che per la prima volta è stato sperimentato<br />

<strong>in</strong> occasione della mostra SOLOS di<br />

New York. Il materiale plastico <strong>in</strong> PET trasparente<br />

funge da supporto per diversi strati<br />

funzionali ed evidenzia le potenzialità<br />

dell’<strong>in</strong>volucro architettonico elettronico. Le<br />

pellicole sottilissime di rivestimento possono<br />

fungere da cella fotovoltaica, da batteria<br />

estremamente sottile, da diodo lum<strong>in</strong>oso organico<br />

e da protezione solare elettrocromica.<br />

Sono <strong>in</strong> grado di produrre, immagazz<strong>in</strong>are,<br />

distribuire energia, oltre a funzionare<br />

<strong>com</strong>e sensore, fonte di luce e schermo di<br />

proiezione. La “medienfassade” costruita<br />

<strong>com</strong>e un <strong>in</strong>volucro stratificato è <strong>in</strong> grado di<br />

cambiare aspetto <strong>in</strong> funzione della radiazione<br />

solare e, oltre a fornire energia, dispone<br />

anche di caratteristiche isolanti e di accumulo<br />

equivalenti a quelle di una parete <strong>in</strong><br />

muratura. Uno strato di plastica “<strong>in</strong>telligente”<br />

protegge dagli agenti atmosferici, uno strato<br />

ermetico d’aria fornisce l’isolamento e uno<br />

strato <strong>in</strong>terno <strong>in</strong> tasche di aerogel trapuntate<br />

con PCM (phase change material) provvede<br />

ad un ulteriore isolamento e all’accumulo del<br />

calore latente.<br />

Simili valori di accumulo e di isolamento sono<br />

propri anche della membrana multistrato,<br />

spessa pochi millimetri, sviluppata presso<br />

l’ILEK dell’Università di Stoccarda. La sovrapposizione<br />

di diversi strati di PTFE genera<br />

un sistema multilayer di fogli a funzione<br />

specializzata che dall’esterno verso l’<strong>in</strong>terno<br />

sono: protezione dagli agenti atmosferici,<br />

strato lum<strong>in</strong>oso, isolamento e massa d’accumulo.<br />

Ogni s<strong>in</strong>golo strato può prevedere l’<strong>in</strong>serimento<br />

di fibre ottiche per l’alterazione<br />

cromatica o PCM e ceramiche isolanti. Oltre<br />

che per la leggerezza e lo spessore ridotto<br />

si dist<strong>in</strong>gue dalle pareti convenzionali anche<br />

per la traslucenza.<br />

Architetture d<strong>in</strong>amiche<br />

I TechnoClouds di f-u-r sono super-organismi<br />

mobili e artificiali (imm.11–12) ideati per<br />

concerti o eventi simili. L’<strong>in</strong>volucro tridimensionale<br />

concepito <strong>com</strong>e una struttura pneumatica,<br />

si <strong>com</strong>pone di diversi nastri gonfiati<br />

disposti parallelamente che si articolano <strong>in</strong><br />

maniera simile ad una collana <strong>in</strong> segmenti<br />

longitud<strong>in</strong>ali e trasversali collegati ad un<br />

<strong>com</strong>puter tramite sensori. La gestione <strong>in</strong>formatica<br />

consente che i segmenti si muovano<br />

s<strong>in</strong>golarmente per consentire che ogni nastro<br />

assuma le più diverse forme <strong>in</strong>fluenzando<br />

anche la forma dei nastri adiacenti. In relazione<br />

al tipo di manifestazione si possono<br />

realizzare molteplici layout di pianta. TechnoClouds<br />

rappresenta il punto di convergenza<br />

tra biologia e architettura, oltre a concretizzare<br />

le potenzialità dei materiali<br />

s<strong>in</strong>tetici <strong>in</strong> architettura.<br />

Plastica un materiale sensuale<br />

Gli architetti utilizzano la plastica <strong>in</strong> architettura<br />

per giocare con le trasparenze, mirata<br />

regia di luce e relazioni visive, dissoluzione<br />

del conf<strong>in</strong>e fra <strong>in</strong>terno ed esterno. Alla maniera<br />

di Peter Sloterdijk si avvalgono della<br />

leggerezza, della mobilità e della <strong>com</strong>plessità<br />

della plastica per def<strong>in</strong>ire la relazione fra<br />

gli uom<strong>in</strong>i e il mondo.<br />

Materiale <strong>com</strong>e veicolo <strong>in</strong>formativo<br />

Le nuove soluzioni offerte dai materiali plastici<br />

vanno di pari passo con le più recenti tendenze<br />

dell’architettura contemporanea. Her-<br />

zog e de Meuron trattano forma, materia e<br />

struttura <strong>com</strong>e variabili di un unico sistema<br />

sviluppandole, però, <strong>in</strong> maniera reciprocamente<br />

<strong>in</strong>dipendente. L’aspetto decisivo nella<br />

loro architettura è dato dalla capacità di trasmette<br />

materialità e da un certo <strong>in</strong>teresse<br />

per la superficie. Donald Judd nel 1968 scriveva:<br />

“Forme e materiali non dovrebbero<br />

cambiare per il contesto <strong>in</strong> cui si collocano:<br />

la soluzione def<strong>in</strong>itiva del contesto è enfatizzata<br />

dall’impiego di materiali non tradizionali<br />

quali plastica, cromo e luce elettrica che<br />

hanno una relazione con il passato ma che<br />

guardano anche al futuro”. Gli <strong>in</strong>volucri<br />

stampati o trattati scenograficamente con la<br />

luce non solo hanno qualità sensuali, ma si<br />

espandono per regalare all’architettura un livello<br />

significante aggiuntivo (imm.14). La relazione<br />

materiale-forma risolve la relazione<br />

forma-funzione spostando l’architettura ad<br />

un passo dall’arte e dal design. Come gli artisti<br />

e gli scultori, <strong>in</strong>fatti, anche gli architetti<br />

sono alla ricerca di nuovi materiali adeguati<br />

ad escogitare una forma e viceversa. Non è<br />

allora una riflessione legata all’edilizia costruttiva<br />

o un contesto culturale ad avere potere<br />

decisionale sulla selezione di un materiale,<br />

ma sarà la coerenza di forma e<br />

materiale.<br />

L’architettura <strong>com</strong>e collage di materiali<br />

Alcuni architetti usano consapevolmente oltre<br />

all’aspetto sensuale anche l’immag<strong>in</strong>e<br />

più economica della plastica. Progetti di Ash<br />

Sakula, Rem Koohlaas o di Lacaton & Vassal<br />

dimostrano di usare i materiali plastici <strong>in</strong><br />

maniera <strong>in</strong>solita e raff<strong>in</strong>ata <strong>in</strong> soluzioni economiche<br />

e di grande effetto. (imm.13,<br />

16 –17). Lacaton & Vassal utilizzano prodotti<br />

<strong>in</strong>dustriali economici, non trattati né lavorati.<br />

Le plastiche trasparenti consentono di realizzare<br />

spazi di grande ampiezza a costi<br />

contenuti e contemporaneamente sviluppano<br />

aree <strong>in</strong>termedie che a piacere separano<br />

<strong>in</strong>terno da esterno oppure creano un passaggio<br />

senza soluzione di cont<strong>in</strong>uità. Nella<br />

Kunsthalle di Rotterdam, Rem Koolhaas usa<br />

il carattere impassibile ed ambiguo dei pannelli<br />

di materiali plastici traslucidi e trasparenti<br />

per <strong>in</strong>scenare la successione di spazi e<br />

per sfidare il visitatore con nuove relazioni<br />

spaziali e visive. Il percorso museale mira alla<br />

teatralità dove la successione di stanze è<br />

letta <strong>com</strong>e successione di scene. Materiali<br />

diversi e contrastanti si <strong>in</strong>contrano, stanze e<br />

pareti assomigliano a collage materici; prodotti<br />

<strong>in</strong>dustriali standard contrastano con la<br />

magnificenza di solito presente <strong>in</strong> un museo.<br />

Scioccare, provocare, meravigliare: si riesce<br />

usando materiali plastici, adeguati ad una<br />

società <strong>in</strong> cui l’attenzione è catturata solo<br />

dagli stimoli estremi. Da tempo il Trash fa<br />

parte della cultura. La plastica coltiva il “bad<br />

taste”, un metodo che da anni si applica<br />

all’arte. In questo senso, l’architettura <strong>in</strong> plastica<br />

si avvic<strong>in</strong>a all’arte applicata, è collage<br />

materico ed esperimento architettonico.

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