Vocabolario dei termini odontoiatrici - hiluxsoluzionidentali.it
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<strong>Vocabolario</strong> <strong>dei</strong><br />
<strong>termini</strong> <strong>odontoiatrici</strong><br />
lettere R – Z<br />
HI-LUX LABORATORIO ODONTOTECNICO di Martello Francesco<br />
Via Modena, 191/A – 44122 Ferrara – Italy – Tel 0532771296 – Cell 3483919876<br />
www.<strong>hiluxsoluzionidentali</strong>.<strong>it</strong> - info.hilux@gmail.com<br />
CCIAA 36269 – REA 131569 – R.I. FE53469 – INPS 18888681YK – INAIL 1879690/40<br />
P.IVA 01101830386 – C.F. MRTFNC64T15E974I – REG.MIN.SALUTE ITCA01026556<br />
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“ R “<br />
Radice del dente<br />
È la parte del dente non visibile, posta all'interno della gengiva e collegata alla corona dal colletto.<br />
Radiologia dig<strong>it</strong>ale<br />
Sistema di rivelazione delle immagini radiografiche basato sull'uso del computer e di sensori ad<br />
esso collegati. Nella radiologia dig<strong>it</strong>ale viene acquis<strong>it</strong>a un'immagine radiografica in forma<br />
numerica, cioè comprensibile da un computer.<br />
RDA – dentifrici<br />
Nei dentifrici la sigla RDA, acronimo di Relative Dentin Abrasiv<strong>it</strong>y, indica l'abrasiv<strong>it</strong>à. Al di sopra di<br />
100 questo valore è troppo elevato e, nel tempo, potrebbe causare danni allo smalto. Caratteristica<br />
importante <strong>dei</strong> dentifrici è di avere una bassa abrasiv<strong>it</strong>à, per levigare le superfici dure del dente<br />
senza danneggiarlo. Rendere liscia e lucida la superficie dello smalto previene la formazione di<br />
macchie e il trattenimento della placca batterica. I migliori dentifrici indicano il valore di RDA sulla<br />
confezione. I "dentifrici sbiancanti" hanno un alto RDA e, pertanto, un alto indice di abrasiv<strong>it</strong>à.<br />
Recessione gengivale<br />
Esposizione della superficie radicolare per scivolamento apicale della posizione della gengiva.<br />
Registrazione assiografica o pantografica<br />
Manovra clinica finalizzata a rilevare su appos<strong>it</strong>o strumento meccanico a valore semi individuale o<br />
individuale ed a riprodurre in articolatore i rapporti craniali statici e dinamici delle arcate dentoalveolari.<br />
Registrazione con apparecchiature elettroniche o elettromiografiche<br />
Manovra clinica finalizzata a rilevare su appos<strong>it</strong>o strumento elettronico ed a riprodurre in<br />
articolatore i rapporti craniali statici e dinamici delle arcate dento-alveolari.<br />
Registrazione con arco facciale<br />
Manovra clinica finalizzata a rilevare su appos<strong>it</strong>o strumento meccanico a valore medio ed a<br />
riprodurre in articolatore i rapporti craniali statici delle arcate dento-alveolari.<br />
Reimpianto dentale<br />
Procedura finalizzata al riposizionamento nella propria sede alveolare di un elemento dentale,<br />
accidentalmente od intenzionalmente avulso, in eventuale concom<strong>it</strong>anza con l’effettuazione della<br />
terapia endodontica.<br />
Resine compos<strong>it</strong>e<br />
Materiali plastici usati per il restauro <strong>dei</strong> denti. Sono formate dall'incorporazione in una matrice<br />
organica resinosa di un composto inorganico (quarzo, vetro...).<br />
Respiratore orale<br />
Soggetto che a causa della presenza di adenoidi ipertrofiche, polipi nasali, tonsille abnormi e<br />
deviazioni del setto respira attraverso la bocca. I respiratori orali da difficoltata respirazione nasale<br />
vanno distinti da coloro che respirano con la bocca per ab<strong>it</strong>udine viziata.<br />
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Retrazione gengivale<br />
Movimento di allontanamento del margine gengivale dalla superficie del dente; può essere<br />
indicativo di una sottostante infiammazione o della formazione di tasche. Può dipendere anche da<br />
cause meccaniche, chimiche o chirurgiche.<br />
Retrognazia<br />
Posizionamento arretrato delle mascelle. Può essere relativa o falsa (quando è solo apparente,<br />
rispetto alla controparte scheletrica) o assoluta e vera (in riferimento alla verticale tracciata dalla<br />
radice del naso); si determina a carico del mascellare superiore, della mandibola o di entrambi i<br />
mascellari.<br />
Rialzo del pavimento del seno mascellare<br />
Procedura chirurgica finalizzata ad ottenere una sede adeguata all’inserimento di impianti nei<br />
settori posteriori superiori, mediante l’aumento della cresta ossea verso la cav<strong>it</strong>à del seno<br />
mascellare.<br />
Riattacco dente<br />
Riposizionamento e fissazione in laboratorio di un dente mobilizzatosi dalla propria sede in una<br />
protesi mobile o rimovibile pre-esistente.<br />
Ribasatura<br />
Procedimento attraverso il quale solo la superficie tissutale della protesi e rimpiazzata da nuovo<br />
materiale.<br />
Ribasatura diretta<br />
Modifica alla poltrona di una protesi mobile o rimovibile pre-esistente mediante apposizione diretta<br />
di resina autopolimerizzante sul versante gengivale, allo scopo di migliorarne l’adattamento alla<br />
morfologia delle selle edentule.<br />
Ribasatura indiretta<br />
Modifica in laboratorio di una protesi mobile o rimovibile pre-esistente, allo scopo di migliorarne il<br />
sigillo periferico e l’adattamento alla morfologia delle selle edentule; comprensivo di rimontaggio e<br />
molaggio selettivo su articolatore in laboratorio.<br />
Ricostruzione deciduo<br />
Restauro conservativo che coinvolge più di tre superfici contigue di un dente deciduo, realizzato<br />
con il ricorso ad una matrice od altro ausilio preformato ed indipendentemente dal materiale<br />
impiegato.<br />
Ricostruzione in amalgama<br />
Restauro defin<strong>it</strong>ivo di cav<strong>it</strong>à in amalgama d’argento, che coinvolge più di tre superfici contigue del<br />
dente.<br />
Ricostruzione in compos<strong>it</strong>o<br />
Restauro defin<strong>it</strong>ivo di cav<strong>it</strong>à in materiale a base resinosa, che coinvolge più di tre superfici<br />
contigue od un angolo del dente.<br />
Ricostruzione pre-protesica<br />
Restauro defin<strong>it</strong>ivo di cav<strong>it</strong>à, indipendentemente dal materiale utilizzato, che coinvolge più di 3<br />
superfici contigue di un dente da riabil<strong>it</strong>are protesicamente.<br />
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Riduzione manuale di lussazione della mandibola<br />
Manovra clinica finalizzata a ripristinare il corretto rapporto reciproco fra i capi articolari ed il<br />
menisco della/e articolazioni temporo-mandibolari.<br />
Rimozione del tartaro<br />
Rimozione completa <strong>dei</strong> depos<strong>it</strong>i calcificati adesi ai denti che viene effettuata con punte metalliche<br />
montate su apparecchi che producono vibrazioni ad altissima frequenza, insieme a spray d'acqua.<br />
La tecnica professionale di rimozione del tartaro mira, appunto, al distacco del tartaro dai denti,<br />
una sostanza che impedisce le corrette manovre d'igiene orale, favorisce l'accumulo di placca<br />
batterica sui denti e interferisce direttamente con la normale biologia gengivale. L'ablazione del<br />
tartaro può essere effettuata direttamente dal dentista o da igienisti dentali. Nel corso della seduta<br />
di rimozione del tartaro vengono controllate le condizioni gengivali e, nel caso di accumulo<br />
eccessivo di tartaro viene educato il paziente ad effettuare corrette manovre di igiene orale<br />
domiciliare.<br />
Rimozione di calcolo salivare<br />
Procedura chirurgica finalizzata all’asportazione di formazione solida all’interno <strong>dei</strong> dotti escretori<br />
salivari.<br />
Rimozione di protesi fissa<br />
Procedura finalizzata alla rimozione di una corona protesica pre-esistente.<br />
Rimozione perno<br />
Procedura finalizzata alla rimozione di un perno endocanalare, per rendere accessibile il sistema<br />
canalare.<br />
Riparazione diretta<br />
Intervento volto a ripristinare in laboratorio la continu<strong>it</strong>à della base in resina fratturata di una protesi<br />
mobile o rimovibile pre-esistente, mediante ricomposizione <strong>dei</strong> frammenti pre-esistenti senza<br />
necess<strong>it</strong>à di impronta di posizione.<br />
Riparazione o modifica indiretta<br />
Intervento volto a ripristinare od a modificare in laboratorio la continu<strong>it</strong>à e/o l’anatomia della base in<br />
resina di una protesi mobile o rimovibile pre-esistente, con l’ausilio di un’impronta di posizione.<br />
R<strong>it</strong>rattamento endodontico<br />
Accesso alla camera pulpare ed al sistema monocanalare già sottoposti ad un precedente<br />
trattamento endodontico (già dev<strong>it</strong>alizzato) con sondaggio, rimozione del precedente materiale di<br />
otturazione canalare, sagomatura e sigillatura defin<strong>it</strong>iva del canale. Escluso intervento provvisorio,<br />
temporaneo e defin<strong>it</strong>ivo sulla corona.<br />
Rivalutazione<br />
Riesame della s<strong>it</strong>uazione clinica in corso di trattamento, generalmente al termine di ciascuna fase<br />
programmata, allo scopo di verificarne l’esecuzione, individuare le modifiche effettuate ed<br />
apportare eventuali variazioni al piano terapeutico.<br />
Rizectomia<br />
Procedura chirurgica finalizzata all’amputazione ed avulsione di una radice dentaria (intervento<br />
autonomo o inser<strong>it</strong>o in altra procedura chirurgica).<br />
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Rizotomia<br />
Procedura chirurgica finalizzata alla separazione e conservazione di radici di un elemento dentario<br />
poliradicolato (intervento autonomo o inser<strong>it</strong>o in altra procedura chirurgica).<br />
Roncopatia<br />
Roncopatia è il termine scientifico che indica la patologia che si associa all'azione del russamento<br />
notturno. È molto frequente, si stima che il 45% della popolazione adulta produca, almeno<br />
occasionalmente, il suono roboante che caratterizza il disturbo. La quant<strong>it</strong>à di coloro che ogni notte<br />
ne sono affetti si attesta invece intorno al 25% degli adulti, interessando più uomini che donne. La<br />
roncopatia è un serio disturbo medico perché diminuisce la funzione ristoratrice del riposo<br />
notturno. Facile affaticamento, stanchezza cronica, difficoltà a concentrarsi e cefalea sono gli<br />
effetti che più spesso provoca. Chi è affetto da roncopatia, spesso non è consapevole e può<br />
trascurare gli appelli del partner a cercare di porvi rimedio. Se la roncopatia non è conseguenza di<br />
una particolare patologia può cessare con l'utilizzo di apparecchi avanzatori mandibolari. Diversi<br />
studi scientifici riportano percentuali di successo molto elevate nel ridurre o eliminare il disturbo<br />
con l'uso di dispos<strong>it</strong>ivi endo-orali. La stessa Associazione Americana per i Disturbi del Sonno<br />
raccomanda l'utilizzo di questi apparecchi sia per il trattamento <strong>dei</strong> pazienti affetti da roncopatia<br />
che da forme di apnea ostruttiva del sonno. Gli apparecchi endorali sono efficaci nella cura della<br />
roncopatia perché agiscono sul meccanismo che la provoca: mantengono la mandibola in avanti e<br />
impediscono alla lingua di collassare posteriormente.<br />
Root Planing<br />
Rimozione <strong>dei</strong> depos<strong>it</strong>i di tartaro dalla superficie della radice al disotto della linea gengivale.<br />
Russare<br />
Il russare è un serio disturbo sociale e medico, esso può ridicolizzare chi ne è affetto, disturbare il<br />
sonno del partner e diminuire la funzione ristoratrice del riposo notturno. Quando il russare si fa<br />
severo può arrivare a ostruire temporaneamente la respirazione, causando quelle che vengono<br />
defin<strong>it</strong>e apnee del sonno. Il suono del russare si produce quando viene ostacolato il libero<br />
passaggio dell'aria nella parte posteriore della bocca. In particolare è provocato dal dislocamento<br />
posteriore della lingua durante il sonno, ma senza che si stabilisca un contatto tra il dorso della<br />
lingua e la parete faringea. Il restringimento delle vie aeree determina l'accelerazione del<br />
passaggio dell'aria inspirata da cui dipende la tipica vibrazione rumorosa.<br />
Rx endorale singola<br />
Indagine radiologica sulle strutture di interesse stomatologico, effettuata mediante lastra<br />
posizionata all’interno del cavo orale.<br />
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“ S “<br />
Saldatura della struttura metallica con rifacimento della base in resina<br />
Intervento volto a ripristinare, mediante saldatura in laboratorio, la continu<strong>it</strong>à e la funzione della<br />
struttura metallica fratturata di una protesi parziale rimovibile oppure ad applicarvi un dente a<br />
supporto metallico od un gancio, con smontaggio/rimontaggio delle selle in resina e <strong>dei</strong> denti preesistenti.<br />
Saldatura della struttura metallica senza rifacimento della base in resina<br />
Intervento volto a ripristinare, mediante saldatura in laboratorio, la continu<strong>it</strong>à e la funzione della<br />
struttura metallica fratturata di una protesi parziale rimovibile oppure ad applicarvi un dente a<br />
supporto metallico od un gancio, senza smontaggio/rimontaggio delle selle in resina e <strong>dei</strong> denti<br />
pre-esistenti.<br />
Sbiancamento dentale<br />
Trattamento chimico (con perossido d'idrogeno o perossido di carbamide) domiciliare o<br />
professionale, eventualmente potenziato con mezzi fisici (con luce laser, alogena, al plasma), <strong>dei</strong><br />
denti naturali, atto ad ottenere un colore più bianco e luminoso.<br />
Scaling<br />
È la rimozione <strong>dei</strong> depos<strong>it</strong>i di placca batterica, di tartaro, di residui di cibo che si sono accumulati<br />
nelle tasche parodontali prodotte dalla parodont<strong>it</strong>e. Insieme alla levigatura radicolare è un<br />
trattamento spesso efficace nel permettere la completa guarigione negli stadi precoci della<br />
parodont<strong>it</strong>e e può ridurre l'estensione dell'intervento chirurgico negli stadi più avanzati.<br />
Si definisce scaling sopragengivale la rimozione di placca batterica e tartaro a livello della linea<br />
gengivale e scaling sottogengivale al disotto della linea gengivale.<br />
Scovolino<br />
Particolare spazzolino per l'igiene degli spazi interdentali.<br />
Seconda vis<strong>it</strong>a<br />
Valutazione di tutti gli elementi diagnostici e clinici acquis<strong>it</strong>i e definizione della terapia.<br />
Sedazione o narcosi con assistenza specialistica<br />
Somministrazione di sostanze ad azione sedativa o narcotica durante qualsiasi prestazione,<br />
effettuata dallo specialista in anestesia e rianimazione, comprensiva del suo onorario e <strong>dei</strong> farmaci<br />
utilizzati. Da conteggiare in aggiunta ad ogni seduta in cui venga utilizzata.<br />
Sedazione con protossido d’azoto<br />
Somministrazione di protossido di azoto durante qualsiasi prestazione. Da conteggiare in aggiunta<br />
ad ogni seduta in cui venga utilizzata.<br />
Seduta di manutenzione implantare<br />
Richiamo periodico di controllo dopo una riabil<strong>it</strong>azione implanto-protesica, per verifica <strong>dei</strong> tessuti<br />
peri-implantari, eventuale r<strong>it</strong>occo occlusale, pulizia e serraggio <strong>dei</strong> dispos<strong>it</strong>ivi di fissazione.<br />
Sigillanti dentali<br />
Speciali resine che si applicano allo lo scopo di sigillare le asper<strong>it</strong>à dello smalto presenti nei solchi<br />
della superficie masticatoria di molari e premolari (solchi occlusali). Prevengono la carie dentaria,<br />
frequente in queste particolari zone anatomiche, impedendo l'annidamento della placca batterica.<br />
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Sindrome di Behcet<br />
Malattia auto-immune che si manifesta con ulcere buccali e gen<strong>it</strong>ali recidivanti un<strong>it</strong>e a iridocicl<strong>it</strong>e,<br />
artr<strong>it</strong>e e lesioni vascul<strong>it</strong>iche del piede e del sistema nervoso centrale.<br />
Sigillatura<br />
Procedimento clinico attraverso il quale si applicano i sigillanti dentali; applicazione di resina chiara<br />
sulla superficie di masticazione <strong>dei</strong> denti posteriori per la prevenzione della carie.<br />
Sistema masticatorio<br />
Sistema cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o da tre componenti fondamentali:<br />
1. le articolazioni temporo-mandibolari (ATM);<br />
2. il sistema neuro-muscolare;<br />
3. l’apparato dento-parodontale.<br />
Solco gengivale<br />
Scanalatura poco profonda che circonda il dente, delim<strong>it</strong>ata su un lato dalla superficie del dente,<br />
sull'altro dalla gengiva marginale. Il solco ha una profond<strong>it</strong>à variabile di 1/2 mm.<br />
Smalto<br />
Tessuto dentale formato da un minerale estremamente duro e lucente, composto per il 98% da<br />
idrossiapat<strong>it</strong>e calcica; riveste la parte esterna del dente proteggendolo dall'usura meccanica e<br />
chimica e dagli stimoli termici. Lo smalto è la sostanza più dura del corpo umano, ciononostante i<br />
batteri della placca possono attaccarlo e disgregarlo (demineralizzazione, perd<strong>it</strong>a di calcio e<br />
minerali) tram<strong>it</strong>e le sostanze estremamente acide che eliminano dopo aver usato gli zuccheri<br />
contenuti nella placca. Lo smalto <strong>dei</strong> denti appena erotti <strong>dei</strong> bambini e <strong>dei</strong> ragazzi è meno forte e,<br />
pertanto, più suscettibile all'attacco acido provocato dalla placca batterica. I denti vanno protetti<br />
dalla demineralizzazione spazzolandoli bene con un dentifricio fluorato. I molari appena erotti,<br />
ricchi di rugos<strong>it</strong>à sulla superficie occlusale, si possono proteggere dalla carie sigillandoli con<br />
speciali resine.<br />
Sost<strong>it</strong>uzione dente<br />
Posizionamento e fissazione in laboratorio di un dente nuovo in una protesi mobile o rimovibile<br />
pre-esistente, in sost<strong>it</strong>uzione di un dente non più utilizzabile della protesi stessa.<br />
Sost<strong>it</strong>uzione di componente a frizione per corona secondaria<br />
In protesi conometrica, intervento volto a sost<strong>it</strong>uire la componente frizionante alloggiata (ove<br />
prevista) all’interno di una corona secondaria.<br />
Sost<strong>it</strong>uzione di componente r<strong>it</strong>entiva<br />
Seduta di manutenzione periodica, per la sost<strong>it</strong>uzione della componente r<strong>it</strong>entiva usurata di un<br />
attacco.<br />
Spazio interdentale<br />
Spazio esistente tra due denti vicini e normalmente occupato dalla papilla interdentale.<br />
Spazzolini<br />
Strumenti per l'igiene di denti e gengive. Possono essere manuali, elettrici, interdentali o scovolini.<br />
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Status fotografico<br />
Inquadrature fotografiche delle arcate dento-alveolari in visione standardizzata ed ogni altra<br />
inquadratura aggiuntiva r<strong>it</strong>enuta opportuna. Esempio: frontale, vestibolare destra e sinistra,<br />
palatale destra e sinistra, linguale destra e sinistra, occlusale superiore ed inferiore, ecc.<br />
Status rx endorale parziale<br />
Indagine radiologica standard lim<strong>it</strong>ata, per radioprotezione, soltanto alle sedi in cui si r<strong>it</strong>iene<br />
opportuno approfondire l’indagine (sestanti posteriori, sestanti anteriori, singola arcata dentoalveolare<br />
superiore o inferiore).<br />
Status rx endorale completo<br />
Indagine radiologica standard cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>a dalla serie completa di radiografie endorali delle intere<br />
arcate dento-alveolari, montate su appos<strong>it</strong>o supporto.<br />
Stomat<strong>it</strong>e<br />
Stomat<strong>it</strong>e è il termine che indica l'infiammazione del tessuto mucoso (mucos<strong>it</strong>e) che riveste le<br />
strutture del cavo orale. Coinvolge le guance, le gengive, la lingua, le labbra, il palato e il<br />
pavimento della bocca. Può essere causata da problemi del cavo orale, come cattiva igiene o<br />
protesi inadeguate, oppure da scottature provocate dall'assunzione di cibi o bevande calde, o da<br />
medicine, reazioni allergiche o infezioni. In genere la stomat<strong>it</strong>e è dolorosa, può presentarsi con<br />
sensazione di fastidio, dolore locale e bruciore. La mucosa si presenta arrossata, gonfia e a volte<br />
c'è sanguinamento dell'area interessata. L'al<strong>it</strong>osi può accompagnare l'affezione. La stomat<strong>it</strong>e<br />
colpisce qualunque fascia di età, dai neonati agli anziani. Le cause che provocano la stomat<strong>it</strong>e<br />
possono essere numerose. Traumi persistenti che possono irr<strong>it</strong>are la mucosa orale in caso di<br />
protesi incongrue, denti cariati o fratturati, morsicamenti delle guance. La respirazione orale dovuta<br />
ad ostruzione delle vie nasali può causare secchezza delle mucose orali con conseguente<br />
irr<strong>it</strong>azione. Infezioni erpetiche, gonorrea leucemia, AIDS, carenza di v<strong>it</strong>amina C possono<br />
presentarsi con i segni tipici della stomat<strong>it</strong>e. La stomat<strong>it</strong>e aftosa è una specifica forma che si<br />
presenta con gonfiore, ulcere dolorose, da puntiformi fino al diametro di 2.5 cm, localizzate sulle<br />
labbra, guance, gengive, palato e pavimento del cavo orale. La causa di tale affezione è<br />
sconosciuta, si pensa possa essere conseguenza di defic<strong>it</strong> alimentari, in particolare di v<strong>it</strong>amina<br />
B12, Acido Folico, ferro. Alcune forme generalizzate di stomat<strong>it</strong>e sono conseguenza di un uso<br />
eccessivo di alcool, cibi speziati o eccessivamente caldi, tabacco. A volte la causa dell'irr<strong>it</strong>azione<br />
va ricercata in una reazione d'ipersensibil<strong>it</strong>à a sostanze contenute in collutori, dentifrici, stick labiali<br />
Stomat<strong>it</strong>i possono essere causate dall'esposizione a metalli pesanti, come mercurio, piombo,<br />
bismuto. La terapia della stomat<strong>it</strong>e dipende dall'individuazione, non sempre facile, della causa che<br />
ne è all'origine. La medicina naturale offre un aiuto efficace nel trattamento della stomat<strong>it</strong>e aftosa<br />
e, in generale, delle manifestazioni della stomat<strong>it</strong>e: la tintura di calendula (Calendula officinalis)<br />
dilu<strong>it</strong>a sotto forma di collutorio per sciacqui orali.<br />
Stomat<strong>it</strong>e da candida<br />
Infezione delle membrane mucose della bocca causata da un fungo, normalmente presente nel<br />
cavo orale, chiamato Candida Albicans che in determinate condizioni può proliferare provocando le<br />
lesioni caratteristiche. Esiste una forma di candida, chiama er<strong>it</strong>ematosa, che si presenta con<br />
macchie rosse sulla lingua. Una forma più frequente di candida, chiamata pseudomembranosa,<br />
può presentarsi con estese placche bianche interessanti la mucosa buccale, la lingua, il palato e<br />
l’uvula. La loro rimozione lascia una superficie er<strong>it</strong>ematosa e sanguinolenta.<br />
Studio del caso mediante modelli montati su articolatore<br />
Consiste nel corretto posizionamento <strong>dei</strong> modelli di studio fra loro e rispetto ai principali piani e<br />
linee di riferimento mediante un dispos<strong>it</strong>ivo meccanico, a scopo diagnostico e/o di pianificazione<br />
terapeutica.<br />
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Stripping interprossimale<br />
Riduzione dello smalto dentale effettuato mediante molatura o abrasione delle superfici<br />
interprossimali. Una procedura utilizzata per creare lo spazio di allineamento in presenza di denti<br />
affollati.<br />
Superfici interprossimali<br />
Aree del dente che danno verso lo spazio interprossimale, meglio conosciuto come spazio<br />
interdentale.<br />
Sutura di fer<strong>it</strong>a orale<br />
Intervento d’urgenza per il trattamento di soluzioni di continuo accidentali all’interno del cavo orale.<br />
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“ T “<br />
Tartaro<br />
Insieme di depos<strong>it</strong>i solidi e calcificati adesi in zone diverse del dente.<br />
Voci correlate:<br />
• ablazione del tartaro<br />
• rimozione del tartaro<br />
• ultrasuoni – pulizia con<br />
Tasca apparente<br />
Abnorme estensione della gengiva sulculare non accompagnata da migrazione apicale<br />
dell'attacco ep<strong>it</strong>eliale.<br />
Tasca gengivale<br />
Abnorme estensione della gengiva sulculare non accompagnata da migrazione apicale<br />
dell'attacco ep<strong>it</strong>eliale.<br />
Tasca parodontale<br />
Si forma quando le gengive perdono l'attacco al dente e c'è distruzione dell'osso alveolare e del<br />
legamento periodontale.<br />
Tasca reale<br />
L'approfondimento del solco gengivale è accompagnato da migrazione apicale (migrazione verso<br />
l'apice radicolare) dell'attacco ep<strong>it</strong>eliale, con distruzione dell'osso alveolare e del legamento<br />
periodontale.<br />
Telecamere endorali<br />
Dispos<strong>it</strong>ivi per effettuare riprese all'interno del cavo orale, utilizzati in odontoiatria per migliorare la<br />
comunicazione con il paziente.<br />
Teleradiografia<br />
Indagine radiologica del cranio in proiezione frontale e/o laterale esegu<strong>it</strong>a presso lo studio, per lo<br />
studio delle strutture di interesse stomatologico e maxillo-facciale.<br />
Terapia canalare<br />
Procedura usata per risolvere una pulp<strong>it</strong>e e/o per salvare un dente colp<strong>it</strong>o da un ascesso o per<br />
guarire un ascesso o un granuloma, nella quale la polpa o i residui pulpari vengono raschiati via<br />
dalla camera della polpa e dal canale radicolare. Per il buon es<strong>it</strong>o della terapia canalare il canale<br />
radicolare viene poi disinfettato e riemp<strong>it</strong>o permanentemente con particolari sostanze.<br />
Temporo mandibolari disturbi<br />
Disturbi che riguardano l'articolazione temporo-mandibolare.<br />
T<strong>it</strong>anio<br />
Metallo biocompatibile, utilizzato in odontoiatria per la costruzione di protesi fisse, impianti etc. La<br />
tollerabil<strong>it</strong>à biologica del t<strong>it</strong>anio ne permette l'uso in implantologia dentale oltre che in ortopedia. Il<br />
t<strong>it</strong>anio viene osteointegrato e non provoca alcuna reazione immun<strong>it</strong>aria di rigetto da parte<br />
dell'organismo ricevente.<br />
HI-LUX Pagina 10 06/05/2011
Trattamento canalare<br />
Si definisce trattamento canalare l'intervento odontoiatrico di asportazione della polpa dentaria<br />
infiammata o necrotica.<br />
Trattamento complicanze post-chirurgiche<br />
Ogni tipo di procedura finalizzata a risolvere eventuali complicazioni insorte a segu<strong>it</strong>o di un atto<br />
chirurgico (ad es.: revisione di cav<strong>it</strong>à alveolare post-estrattiva e medicazione in caso di alveol<strong>it</strong>e,<br />
rimozione del coagulo od applicazione di emostatico o sutura in caso di emorragia post-estrattiva,<br />
ecc).<br />
Trattamento endodontico monoradicolato deciduo<br />
Accesso alla camera pulpare ed al sistema monocanalare di un dente deciduo, con sondaggio,<br />
rimozione del suo contenuto, sagomatura e introduzione di materiale idoneo all’uso sui denti<br />
decidui. Escluso intervento conservativo sulla corona.<br />
Trauma occlusale<br />
Risultato di forze eccessive applicate sulla dentatura. Può essere responsabile, specie in presenza<br />
d'infiammazione, di una rapida perd<strong>it</strong>a di attacco e di distruzione dell'osso di sostegno.<br />
Trazione extraorale<br />
La T.E.O. è un apparecchio ortodontico usato per spostare i molari posteriormente e per creare<br />
spazio per i denti anteriori affollati o protrusi. Nei casi di prognazia mascellare ha la funzione di<br />
trattenere la cresc<strong>it</strong>a in avanti del mascellare superiore. È cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o da due parti metalliche saldate<br />
insieme. La parte interna è conformata ad arco e si connette ai tubi buccali delle bande. La parte<br />
esterna riprende la curvatura del viso per connettersi ad una fascia elastica che eserc<strong>it</strong>a la forza<br />
capace di provocare le modifiche dentali o di cresc<strong>it</strong>a scheletrica.<br />
Trisma<br />
Spasmo <strong>dei</strong> muscoli elevatori della mandibola che provoca difficoltà e lim<strong>it</strong>azione all'apertura della<br />
bocca. In odontoiatria lo spasmo muscolare che provoca il trisma è di frequente causato da<br />
processi infettivi o traumi chirurgici a carico del dente del giudizio con coinvolgimento del muscolo<br />
pterigoideo interno.<br />
Tubo buccale<br />
Piccola parte metallica saldata sulla superficie esterna della banda molare. Il tubo buccale è<br />
percorso da due parti cave, o scanalature, una a sezione rettangolare per trattenere i fili<br />
ortodontici, e una a sezione tonda per l'inserimento del lip bumper, dell'arco interno della trazione<br />
extraorale o di altri dispos<strong>it</strong>ivi che l'ortodontista usa per muovere i denti o ridirezionare la cresc<strong>it</strong>a<br />
<strong>dei</strong> mascellari.<br />
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“ U “<br />
Ultrasuoni - Pulizia con<br />
Pulizia <strong>dei</strong> denti con apparecchi che emettono vibrazioni ad alta frequenza, capaci di disgregare e<br />
staccare il tartaro dalle superfici dentali.<br />
Usura dentale<br />
Perd<strong>it</strong>a di sostanza dentale localizzata dovuta a disfunzioni, vizi e parafunzioni a carico<br />
dell'occlusione.<br />
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“ V “<br />
Vis<strong>it</strong>a e parere medico-legale<br />
Vis<strong>it</strong>a preliminare e rapido esame di eventuale materiale documentario, allo scopo di definire<br />
verbalmente o con breve scr<strong>it</strong>to, elaborato nel corso della vis<strong>it</strong>a stessa, la rilevanza medico-legale<br />
di un caso.<br />
Vis<strong>it</strong>a di controllo (per un problema specifico)<br />
Breve seduta per la verifica di una particolare s<strong>it</strong>uazione clinica già conosciuta, allo scopo di<br />
perfezionare una diagnosi, seguire il decorso o verificare l’es<strong>it</strong>o di un trattamento o prevenire<br />
complicanze.<br />
Vis<strong>it</strong>a d’urgenza (per un problema specifico)<br />
Vis<strong>it</strong>a e parere professionale a segu<strong>it</strong>o della richiesta urgente di trattamento relativa ad un<br />
particolare problema (ad es. odontalgia, decementazione di protesi, ecc).<br />
Vis<strong>it</strong>a parodontale<br />
Registrazione della s<strong>it</strong>uazione clinica parodontale (sondaggi, recessioni, indici parodontali) prima<br />
e/o dopo la terapia eziologica.<br />
Vis<strong>it</strong>a pedodontica<br />
Accoglimento del piccolo paziente, individuazione <strong>dei</strong> problemi e suggerimenti per il successivo<br />
percorso preventodontico, diagnostico e terapeutico (exodonzia, conservativa, endodonzia,<br />
ortognatodonzia, ecc).<br />
Vis<strong>it</strong>a periodica di controllo<br />
Richiamo periodico per vis<strong>it</strong>a professionale a frequenza prefissata, per la verifica dello stato di<br />
salute orale di un paziente già trattato e l’intercettazione di eventuali nuove patologie.<br />
Vis<strong>it</strong>a ortodontica<br />
Consulenza specialistica finalizzata all’individuazione delle disgnazie, alla loro eventuale terapia, o<br />
alla modifica <strong>dei</strong> rapporti dentali e dento-scheletrici in affiancamento ad altre discipline<br />
(parodontologia, chirurgia maxillo-facciale, odontoiatria ricostruttiva, ecc).<br />
V<strong>it</strong>e di guarigione<br />
La v<strong>it</strong>e di guarigione è una cappetta che si applica provvisoriamente, avv<strong>it</strong>andola, sulla radice<br />
dentale impiantata, la cui final<strong>it</strong>à è quella di promuovere la guarigione e l'adattamento <strong>dei</strong> tessuti<br />
molli gengivali che andranno a circondare la corona dentale defin<strong>it</strong>iva. Le v<strong>it</strong>i di guarigione, o di<br />
chiusura, consentono la guarigione ottimale della gengiva e la modellazione dell'imbuto gengivale<br />
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