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06.10 Allegato 2 A Relazione tecnica storico-archeologica

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per la lavorazione del metallo, poiché rinvenne oltre a un’ascia bipenne e tre piccole scuri, anche un<br />

battente di martello da fonditore 5 .<br />

La fase romana non è stata sufficientemente indagata, ad eccezione di sporadiche<br />

ricognizioni di superficie: nel 1966, un’esplorazione fu condotta dal Barreca che scriveva di : rinvenuti nei pressi del<br />

castello di Medusa 6 ; ricognizioni effettuate tra il 1988 ed il 1990 hanno permesso di individuare<br />

strutture murarie in località Usulài ed Urzudèni e numerosi frammenti di ceramiche di età romana,<br />

prevalentemente spalle, orli e pance di grossi contenitori da dispensa e trasporto 7 .<br />

Nel periodo medievale, la subregione dell’Ogliastra faceva parte dell’antico Giudicato di<br />

Karales, mentre la comunità cristiana faceva capo alla diocesi di Suelli 8 .<br />

L’Ogliastra seguì le sorti del Giudicato cagliaritano quando questo, nel 1258, cadde nelle mani<br />

dei Pisani che distrussero e conquistarono la roccaforte della città, Santa Igia, sorta nell’entroterra<br />

per difendersi dagli Arabi. Circondata da mura, la nuova città (Castrum Karalis) sorse su una<br />

collina adiacente e assunse da quel momento un ruolo di primo piano nelle vicende politiche ed<br />

economiche dell'Isola. Il territorio del Giudicato fu allora diviso in tre parti: quella orientale, in cui<br />

ricadeva l’Ogliastra, fu affidata a Giovanni Visconti, che reggeva contemporaneamente le regioni<br />

del Sarrabus, di Quirra ed il Giudicato di Gallura 9 . Conseguentemente al crollo del Giudicato di<br />

Cagliari, l’Ogliastra divenne un Dipartimento autonomo sempre sottomesso al Giudicato di Gallura<br />

e, forse per questo motivo, ovvero per la sua autonomia amministrativa, nei documenti antichi non è<br />

insolito trovare la denominazione Judicatus Ogliastri 10 . Nel 1307, il Comune di Pisa sottrasse<br />

l’Ogliastra ai Visconti per amministrarla direttamente per mezzo di Camerarii residenti nel Castello<br />

di Cagliari 11 .<br />

La testimonianza più evidente della fase medievale è costituita dal castello cosiddetto “di<br />

Medusa”, i cui ruderi sono ubicati sulla cima di una collina granitica al km 144 della SS 125, sulla<br />

riva sinistra del Riu Mirenu. Ciò che rimane o, perlomeno, ciò che attualmente è visibile, sono le<br />

vestigia di un torrione pentagonale irregolare, attorno al quale pare di poter identificare tracce della<br />

cortina muraria 12 .<br />

Il complesso medievale è compreso nel Foglio I. G. M. 531, sez. I ( 1556204 E; 4424119 N)<br />

ed è ubicato ad una quota di circa 25 metri s.l.m.; l’altezza massima residua è di circa 5,80 metri ed<br />

5 CORRIAS 2005, p. 99.<br />

6 CORRIAS 2005, p. 99.<br />

7 AA. VV. 1990, p. 22.<br />

8 CASULA 1994, pp. 187-193.<br />

9 BOSCOLO 1982, p. 26; CASULA 1994, pp. 210-212, 257, 272-273.<br />

10 PORRU 2006, pp. 14-15.<br />

11 PORRU 2006, p. 15.<br />

12 FOIS 1992, p. 71.<br />

<strong>Relazione</strong> <strong>tecnica</strong>: dott.ssa Caterina Nieddu 2

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