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METODO<br />
12 <strong>Proposta</strong> educativa 07-<strong>2009</strong><br />
R/S Una bella tavola<br />
Lo staff di Branca R/S si incontra per predisporre,<br />
programmare e individuare le proposte dell’anno,<br />
ha alcuni elementi a disposizione: una<br />
bella tovaglia di fiandra, orlata a mano con un<br />
punto a giorno degno della migliore ricamatrice,<br />
un servizio di piatti e posate elegante e raffinato,<br />
vino d’annata, un centro tavola di rose e<br />
orchidee, candele per riscaldare l’ambiente, ma<br />
soprattutto il menù delle grandi occasioni.<br />
Progettando i capi iniziano ad apparecchiare la<br />
tavola con cura, con tutti quegli elementi che<br />
servono all’inizio: la tovaglia del metodo da<br />
stendere come base imprescindibile per ogni<br />
banchetto, poi i piatti, tutti quelli che servono,<br />
perché ogni piatto è un ragazzo, le posate, cioè<br />
gli elementi dell’ambiente, il vino, cioè i capi,<br />
che danno sapore e che con il loro essere d’annata<br />
portano la saggezza e l’esperienza del fratello<br />
maggiore, il centro tavola e le candele che<br />
sono l’ambiente di vita del gruppo, del clan e<br />
del noviziato, il contesto della quotidianità e infine<br />
l’acqua, per dissetare e rinfrescare durante<br />
il convivio,per aiutare nel deglutire anche i bocconi<br />
più difficili, per nutrire il corpo.<br />
E poi il menù: predisporre il menu richiede molta<br />
attenzione e cura dei gusti di ciascuno, nessuno<br />
escluso, ogni ragazzo deve poter trovare il<br />
gusto di assoporare il suo piatto,quello pensato<br />
proprio per lui.<br />
E finalmente ci si siede a tavola!<br />
Ci sarà qualcuno che al banchetto mangerà tutto,<br />
qualcuno che avrà solo fame di primi, qualcun<br />
altro che nella macedonia troverà il gusto<br />
delle mille esperienze che fa in clan, qualcun altro<br />
ancora che nel dolce si tufferà, come ci si immerge<br />
in un percorso di fede, qualcuno che<br />
proprio a questo banchetto scoprirà che quell’arrosto,<br />
fino ad allora poco gradito, ha un sapore<br />
nuovo, da provare, da prendere due e tre<br />
volte, perché finalmente è diventato gustoso,<br />
perché, superate le resistenze iniziali e provando<br />
ad assaggiarne un po’ a piccoli bocconi, in<br />
fondo scopre che è davvero giusto per i suoi<br />
gusti.<br />
La tavola deve essere invitante con il gusto del<br />
bello, dell’attenzione ai dettagli, perché per i ragazzi<br />
sulla tavola ci deve essere la possibilità di<br />
assaggiare tutto, e soprattutto solo avendo davanti<br />
un banchetto così ben predisposto, pensato,progettato,realizzato,anche<br />
loro potranno<br />
piano piano imparare il gusto di fare bene, con<br />
l’attenzione a ogni minimo particolare, per dare<br />
agli invitati l’opportunità di gustare ogni proposta!<br />
Betty Fraracci<br />
COMUNITÀ CAPI<br />
Laboriosi<br />
ed essenziali<br />
di Ruggero Longo<br />
“<br />
Scautismo<br />
e crisi economica<br />
Qualche proposta<br />
concreta<br />
Con un eccesso di semplificazione<br />
si può affermare che le<br />
cause più importanti all’origine<br />
di una crisi economica sono riconducibili<br />
a innovazioni produttive<br />
e finanziarie che ciclicamente<br />
si “legano” al contesto<br />
storico; il contesto storico a cui<br />
riferire l’attuale crisi è la crescita<br />
economica dei primi anni ‘90<br />
sostenuta e basata sull’indebitamento<br />
eccessivo (sia dei cittadini<br />
che degli Stati), che ha generato<br />
speculazioni di vario tipo<br />
che vanno da quelle immobiliari,<br />
fino a quelle puramente<br />
finanziarie. Speculazioni alimentate<br />
dalla creazione di nuovi<br />
“prodotti” finanziari che, uniti<br />
a gravi mancanze di tipo etico<br />
(tra gli operatori e nell’intera<br />
collettività), hanno contribuito<br />
a diffondere una serie di pratiche<br />
e di idee fortemente pericolose:<br />
vivere al di sopra delle<br />
proprie possibilità.<br />
PARENTESI<br />
A che punto è l’AGESCI sui temi<br />
economici?<br />
In <strong>Agesci</strong> la riflessione in materia<br />
economica ha portato alla<br />
formulazione di un documento<br />
(Linee guida per un’economia<br />
al servizio dell’educazione, documento<br />
approvato dal Consi-<br />
glio generale nel 2001 e in fase<br />
di aggiornamento) in grado di<br />
offrire spunti interessanti e concreti,<br />
capace di sintetizzare<br />
slanci ideali e prassi condivise<br />
basato su una sorta di codice<br />
etico, che definisce chiaramente<br />
le regole del gioco e che fornisce<br />
suggerimenti pratici (e<br />
proprio per questo invito tutti<br />
quanti a leggerlo: il documento<br />
è disponibile sul sito <strong>Agesci</strong>, nel<br />
download dell’home page, alla<br />
voce Economia associativa. Sul<br />
n. 2/<strong>2009</strong> di PE, alle pagine 4-5 è<br />
stata anche pubblicata un’intervista<br />
all’Incaricata nazionale<br />
all’organizzazione, Liboria Renna,<br />
per l’approfondimento del<br />
testo).<br />
ATTENZIONE EDUCATIVA<br />
È a tutti molto chiaro che l’azione<br />
educativa dell’<strong>Agesci</strong> diventa<br />
efficace se è in grado di suscitare<br />
riflessioni, di porre interrogativi,<br />
di sviluppare nuove idee<br />
per indurre e aiutare i nostri ragazzi<br />
a scelte libere e consapevoli,<br />
anche contro corrente.<br />
Anche sui temi economici devono<br />
valere ovviamente le stesse<br />
attenzioni, in particolare se si<br />
considera che a molti la proposta<br />
scout offre la prima vera<br />
occasione di guadagnare e<br />
gestire del denaro (pensiamo<br />
all’autofinanziamento o alla<br />
cassa di squadriglia).<br />
La sfida educativa dell’attività<br />
scout,è ben definita nella Legge<br />
che richiama non solo la pedagogia<br />
del fare (essere laboriosi),<br />
ma del fare senza sprecare (essere<br />
laboriosi ed economi).<br />
Dalla laboriosità può discendere<br />
una riscoperta degli strumenti<br />
manuali e dei mezzi poveri<br />
tipici della proposta scout,<br />
ma anche il modo in cui insegniamo<br />
a trattare le cose, a come<br />
conservarle, a saper trarre il<br />
molto dal poco (nei giochi,nelle<br />
imprese, nei campi, nell’autofinanziamento...).<br />
In un mondo che ha scelto di<br />
consumare anziché conservare<br />
la scelta di mezzi poveri è difficile,<br />
ma non impossibile. Gesù ha<br />
realizzato la sua missione con<br />
poverissimi mezzi sebbene i contenuti<br />
fossero (sono) ricchissimi.<br />
Per questo il nostro agire educativo<br />
deve avere sempre due<br />
componenti, la laboriosità e lo<br />
spirito critico.<br />
QUALCHE IDEA<br />
(IN ORDINE SPARSO)<br />
Si è detto che una grande responsabilità<br />
sulla crisi economica<br />
è la mancanza di etica da<br />
<strong>Proposta</strong> educativa 07-<strong>2009</strong> 13