Capitolo Terzo - Linee elettriche: le costanti primarie
Capitolo Terzo - Linee elettriche: le costanti primarie
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Alfredo Testa – Appunti di Sistemi E<strong>le</strong>ttrici di Bordo – a.a. 2005-2006<br />
<strong>Linee</strong> <strong>e<strong>le</strong>ttriche</strong>: <strong>le</strong> <strong>costanti</strong> <strong>primarie</strong><br />
1. Generalità<br />
Cap.III – <strong>Linee</strong> <strong>e<strong>le</strong>ttriche</strong> ... III.1<br />
<strong>Capitolo</strong> <strong>Terzo</strong><br />
I circuiti equiva<strong>le</strong>nti del<strong>le</strong> linee <strong>e<strong>le</strong>ttriche</strong> si differenziano a seconda del tipo di<br />
linea preso in esame ed a seconda del<strong>le</strong> condizioni di funzionamento che si<br />
vogliono analizzare. Allo studio dei vari circuiti equiva<strong>le</strong>nti di una linea è<br />
necessario premettere la conoscenza dei fenomeni fisici di natura e<strong>le</strong>ttrica che si<br />
accompagnano al funzionamento della stessa e che fanno sì che l'unità di<br />
lunghezza di un conduttore di una linea sia caratterizzabi<strong>le</strong> attraverso quattro<br />
parametri e<strong>le</strong>ttrici (resistenza, induttanza, capacità e conduttanza), indicati nella<br />
<strong>le</strong>tteratura come <strong>costanti</strong> <strong>primarie</strong>; tali parametri, opportunamente calcolati e<br />
combinati tra loro, entrano a far parte di tutti i circuiti equiva<strong>le</strong>nti che possono<br />
essere impiegati per rappresentare una linea nel<strong>le</strong> varie condizioni di<br />
funzionamento in cui essa si può trovare. Dei suddetti fenomeni fisici e dello<br />
studio del<strong>le</strong> <strong>costanti</strong> <strong>primarie</strong> si occupa il presente capitolo, con particolare<br />
riferimento alla rappresentazione in condizioni di regime permanente; in esso si<br />
farà riferimento dapprima a linee con conduttori nudi e, poi, a linee in cavo,<br />
imponendo, quando necessario, <strong>le</strong> seguenti ipotesi semplificative:<br />
• conduttori cilindrici, rettilinei, indefiniti, paral<strong>le</strong>li tra loro ed al terreno;<br />
• terreno piano, infinitamente esteso, omogeneo, di resistività costante e con<br />
permeabilità magnetica e costante die<strong>le</strong>ttrica relativa pari a 1;<br />
e riportando i risultati soltanto di trattazioni sviluppate nei testi dui Impianti<br />
E<strong>le</strong>ttrici.<br />
2. Costanti <strong>primarie</strong><br />
2.1 Induttanza<br />
Le correnti che percorrono i conduttori di una linea e<strong>le</strong>ttrica sostengono un flusso<br />
magnetico che induce forze e<strong>le</strong>ttromotrici (f.e.m.) nei conduttori stessi; tali f.e.m.,<br />
come ben noto dall’E<strong>le</strong>ttrotecnica, si oppongono alla causa che <strong>le</strong> ha generate ed<br />
equivalgono, pertanto, a cadute di tensione lungo i conduttori stessi. Di questi<br />
fenomeni si può tenere conto attribuendo all'unità di lunghezza dei conduttori<br />
opportuni coefficienti di auto e mutua induzione; spesso è, però, conveniente, per<br />
<strong>le</strong> notevoli semplificazioni che ne derivano, attribuire a ciascun conduttore un<br />
unico coefficiente fittizio di autoinduzione, detto coefficiente di autoinduzione<br />
apparente o induttanza apparente, che sostituisce, in termini di effetti causati sui<br />
conduttori, i suddetti coefficienti di auto e mutua induzione: grazie
07/04/2006<br />
Testa – Appunti di Sistemi E<strong>le</strong>ttrici di Bordo – a.a. 2004-2005<br />
all'introduzione di ta<strong>le</strong> parametro è possibi<strong>le</strong> disaccoppiare formalmente i vari<br />
conduttori che costituiscono una linea cosicchè <strong>le</strong> vicissitudini di ciascuno di essi<br />
dipendono dalla sola corrente che lo percorre e non dal<strong>le</strong> correnti che interessano<br />
gli altri conduttori.<br />
2.1.1 Induttanza apparente di una linea monofase<br />
Il calcolo dell’nduttanza apparente Lam di una linea monofase si può condurre a<br />
partire dalla conoscenza del coefficiente di autoinduzione L di una spira percorsa<br />
dalla corrente i; infatti, una linea monofase (fig.III.1) può essere assimilata ad una<br />
spira i cui lati siano i conduttori di andata e di ritorno della linea stessa ed in cui<br />
risulta i = i 1 = i 2 .<br />
latera<strong>le</strong><br />
sezione<br />
partenza<br />
Cap.III – <strong>Linee</strong> <strong>e<strong>le</strong>ttriche</strong> ... III.2<br />
i<br />
i<br />
1<br />
2<br />
conduttore di andata<br />
conduttore di ritorno<br />
arrivo<br />
conduttore 1 r<br />
_ . conduttore 2<br />
della spira Hx’ della spira<br />
x '<br />
D<br />
Fig. III.1 – Linea monofase<br />
a) vista<br />
Come ben noto dall’E<strong>le</strong>ttrotecnica, nello spazio circostante una spira percorsa da<br />
corrente è presente un campo magnetico e, di conseguenza, un campo di<br />
induzione magnetica. Il flusso φ dell'induzione magnetica concatenato con la spira<br />
è variabi<strong>le</strong> nel tempo come la corrente i che lo sostiene; esso induce nella spira<br />
una forza e<strong>le</strong>ttromotrice data da:<br />
b)
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Testa – Appunti di Sistemi E<strong>le</strong>ttrici di Bordo – a.a. 2004-2005<br />
Cap.III – <strong>Linee</strong> <strong>e<strong>le</strong>ttriche</strong> ... III.3<br />
e s<br />
dφ<br />
= − . (III.1)<br />
dt<br />
Detta f.e.m., come ben noto, si oppone alla causa che l'ha generata ed equiva<strong>le</strong>,<br />
pertanto, ad una caduta di tensione lungo la spira; poichè risulta:<br />
φ = L i , (III.2)<br />
con L coefficiente di autoinduzione o induttanza della spira, ta<strong>le</strong> f.e.m. è data da:<br />
e s<br />
dφ<br />
di<br />
= − = −L<br />
. (III.3)<br />
dt dt<br />
Il calcolo del coefficiente di autoinduzione L di una spira si può condurre a partire<br />
dalla relazione (III.2), e cioè come rapporto tra il flusso concatenato con la spira e<br />
la corrente che la percorre.<br />
Si faccia, allora, riferimento ad un tratto di lunghezza unitaria della spira.<br />
Procedendo con opportuni calcoli l'induttanza per unità di lunghezza della spira,<br />
assunto μo = 4π10-7 (H/m) va<strong>le</strong>, col significato dei simoli di cui alla fig. 1b:<br />
(III.4)<br />
(III.5)<br />
-7 −7<br />
L = 2 [4,6 10 log( D/r)<br />
+ 0,<br />
5 10 ] (H/m)<br />
Se si esprime l'induttanza L in (mH/km) si ottiene:<br />
L = 2 [0,46 log( D / r)<br />
+ 0,<br />
05 ] (mH/km);<br />
la f.e.m. indotta per unità di lunghezza della spira sarà, pertanto, pari a:<br />
(III.6)<br />
e s<br />
dφ<br />
di<br />
di<br />
= − = −L<br />
= −2[0,46<br />
log (D/r) + 0,05] .<br />
dt dt<br />
dt<br />
Poiché, per quanto detto all’inizio di questo paragrafo, una linea monofase<br />
(fig.III.1) può essere assimilata ad una spira i cui lati siano i conduttori di andata e<br />
di ritorno della linea stessa, la (III.5), posto i = i1 = i2, rappresenta anche la f.e.m.<br />
indotta per unità di lunghezza nella coppia di conduttori che costituiscono la linea<br />
monofase.<br />
Attribuendo, allora, ad ognuno dei due conduttori (di andata e di ritorno) della<br />
linea monofase, la metà della f.e.m. precedentemente calcolata, e cioè:
(III.7)<br />
e<br />
c<br />
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= − [0,46<br />
log (D/r) + 0,05]<br />
Cap.III – <strong>Linee</strong> <strong>e<strong>le</strong>ttriche</strong> ... III.4<br />
di1<br />
= −[0,46<br />
log (D/r) + 0,05]<br />
dt<br />
è possibi<strong>le</strong>, conseguentemente, associare a ciascuno dei due conduttori un<br />
coefficiente fittizio di autoinduzione per unità di lunghezza Lam pari a:<br />
L<br />
Lam = = [0,46 log( D / r)<br />
+ 0,<br />
05 ]<br />
(mH/km).<br />
2<br />
(III.8)<br />
L'induttanza Lam data dall'espressione (III.8) è di fatto l'induttanza<br />
apparente per unità di lunghezza di un conduttore di una linea monofase, in<br />
quanto con essa, per ovvi motivi è possibi<strong>le</strong> disaccoppiare i due conduttori, di<br />
andata e di ritorno, della linea monofase.<br />
2.1.2 Induttanze apparenti di una linea trifase<br />
Si consideri inizialmente una linea e<strong>le</strong>ttrica costituita da n conduttori di<br />
ugua<strong>le</strong> diametro, percorsi dal<strong>le</strong> correnti equiverse i1, i2, ..., in ; sia per ipotesi:<br />
(III.9)<br />
Si faccia riferimento ad un generico conduttore, ad esempio il conduttore s<br />
(fig.III.2). Tenendo presente la (III.9), ta<strong>le</strong> conduttore è percorso dalla corrente:<br />
(III.10)<br />
d<br />
1<br />
.<br />
n<br />
∑<br />
i=<br />
1<br />
i<br />
i =<br />
0 .<br />
is = -i1 – i2 - .. – i(s-1) – i(s+1) - .. - in .<br />
. 3<br />
2<br />
.<br />
n-1<br />
.<br />
. n<br />
s<br />
Dsj<br />
Fig. III.2 - Sistema di n conduttori percorsi da corrente<br />
Il calcolo dell'induttanza apparente del conduttore s può essere condotto<br />
considerando, in luogo del sistema rea<strong>le</strong> della fig.III.2, un sistema fittizio di (n-1)<br />
linee monofase, ciascuna costituita dal conduttore s, sempre presente, e da uno<br />
degli altri (n-1) conduttori. Il sistema fittizio così definito è del tutto equiva<strong>le</strong>nte<br />
al sistema rea<strong>le</strong> se nel<strong>le</strong> (n-1) linee monofase si fanno circolare, rispettivamente,<br />
<strong>le</strong> correnti i1, i2, ..., in (e, di volta in volta, nel conduttore s <strong>le</strong> correnti -i1, -i2, ..., -<br />
in); in questo modo, infatti, tutti i conduttori del sistema fittizio saranno percorsi<br />
j<br />
di<br />
dt<br />
2
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Testa – Appunti di Sistemi E<strong>le</strong>ttrici di Bordo – a.a. 2004-2005<br />
dal<strong>le</strong> correnti che li interessano nel sistema rea<strong>le</strong>, ivi compreso il conduttore s,<br />
come si può dedurre chiaramente dall’analisi della relazione (III.10). Con la<br />
trasformazione precedentemente evidenziata si può calcolare il flusso tota<strong>le</strong><br />
"concatenato col conduttore s" come somma della metà dei flussi concatenati con<br />
<strong>le</strong> (n-1) spire equiva<strong>le</strong>nti al<strong>le</strong> linee monofase testè individuate; si ha cioè:<br />
(III.11)<br />
φs = φs1 + φs2 + .. + φs(s-1) + φs(s+1) + .. + φsn<br />
essendo il generico flusso φsj pari alla metà del flusso concatenato con la spira<br />
costituita dal conduttore s e dal conduttore j.<br />
Una particolarizzazione, di importanza fondamenta<strong>le</strong> per l'ovvio interesse che<br />
suscita, riguarda il caso in cui il sistema di conduttori della fig.III.2 è<br />
rappresentativo di un sistema trifase (n=3) che funziona in condizioni di regime<br />
sinusoida<strong>le</strong> simmetrico di sequenza diretta (<strong>le</strong> correnti che percorrono i tre<br />
conduttori costituiscono una terna di sequenza diretta di vettori:<br />
2<br />
I1 , I2<br />
= α I1<br />
, I3<br />
= α I1<br />
e cioè vettori di ugual modulo e sfasamenti in ritardo di<br />
I2 e I3 rispetto a I1 di 120 e 240 gradi, rispettivamente).<br />
Nel caso di simmetria geometrica (fig.III.3), <strong>le</strong> relazioni del<strong>le</strong> induttanze<br />
dei tre conduttori si semplificano in:<br />
L<br />
E<br />
a1<br />
1<br />
= L<br />
a2<br />
= −jωL<br />
= L<br />
a<br />
I<br />
1<br />
a3<br />
= L<br />
,<br />
= −jωL<br />
Cap.III – <strong>Linee</strong> <strong>e<strong>le</strong>ttriche</strong> ... III.5<br />
a<br />
E<br />
⎡<br />
=<br />
⎢<br />
0,<br />
05 +<br />
⎣<br />
2<br />
1<br />
0,<br />
46log(<br />
) + 0,<br />
46log<br />
r<br />
a<br />
I<br />
2<br />
,<br />
E<br />
3<br />
= − jωL<br />
( D)<br />
a<br />
I<br />
3<br />
⎤<br />
⎥<br />
=<br />
⎦<br />
;<br />
0,<br />
05<br />
+<br />
D<br />
0,<br />
46log(<br />
)<br />
r<br />
(III.12)<br />
in questo caso particolare, cioè, i coefficenti di proporzionalità tra flusso e<br />
corrente sono numeri reali e, conseguentemente, <strong>le</strong> cadute di tensione (f.e.m.<br />
indotte) sono rigorosamente in quadratura con <strong>le</strong> rispettive correnti.<br />
3<br />
D<br />
1<br />
D<br />
Fig.III.3 - Linea trifase in presenza di condizioni di simmetria geometrica<br />
Si consideri, adesso, il caso di una linea trifase che sia percorsa da una terna di<br />
correnti sinusoidali, dette omeopolari, ta<strong>le</strong> che:<br />
D<br />
2
(III.13)<br />
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I<br />
1<br />
I<br />
1<br />
= I = I =<br />
2 3<br />
Cap.III – <strong>Linee</strong> <strong>e<strong>le</strong>ttriche</strong> ... III.6<br />
0<br />
I<br />
+ I + I = 3I<br />
0<br />
;<br />
2 3<br />
la corrente risultante<br />
0<br />
3I circo<strong>le</strong>rà, per ovvi motivi, nel terreno (fig.III.4), la cui<br />
presenza, in questo caso, deve essere necessariamente portata in conto.<br />
Ta<strong>le</strong> caso è di particolare interesse perchè <strong>le</strong> tre correnti date dal<strong>le</strong> (III.13)<br />
costituiscono una terna di correnti di sequenza omopolare; come si vedrà nel<br />
seguito, sistemi di corrente di questo tipo sono presenti nei sistemi e<strong>le</strong>ttrici in cui<br />
si verificano corto circuiti dissimmetrici che interessano il terreno o la massa.<br />
I 0<br />
3 _<br />
_<br />
I<br />
0<br />
_<br />
I<br />
0<br />
I 0<br />
_<br />
3<br />
-<br />
I<br />
0<br />
Fig. III.4 - Linea trifase in presenza di componenti omopolari di corrente<br />
La distribuzione della corrente 0<br />
3 I nel terreno o nel<strong>le</strong> masse metalliche dipende<br />
dal<strong>le</strong> caratteristiche sia della linea trifase che del terreno. Più in particolare, si è<br />
notato che il percorso della linea aerea (e, quindi, quello del<strong>le</strong> correnti che vi<br />
circolano) influenzano significativamente il percorso della corrente nel terreno,<br />
che tende, infatti, ad inseguire quello della linea.<br />
Nel caso di cavi tripolari <strong>le</strong> induttanze apparenti e quella di servizio coincidono,<br />
stante <strong>le</strong> condizioni di simmetria geometrica. Sia in presenza che in assenza di<br />
guaine metalliche e/o di armature metalliche, con buona approssimazione, si può<br />
ritenere ancora valida la relazione valida per linee con conduttori nudi. È evidente<br />
che, a causa della piccola distanza tra i conduttori, l’induttanza di servizio di un<br />
cavo tripolare (0,2-0,4 mH/km) risulta 3÷4 volte più piccola di quella di una linea<br />
con conduttori nudi.<br />
Per quanto riguarda l’induttanza omopolare c'è da osservare che <strong>le</strong> correnti<br />
omopolari si possono richiudere anche nel<strong>le</strong> guaine e nel<strong>le</strong> armature metalliche,<br />
così come, nel caso del<strong>le</strong> linee con conduttori nudi, esse si possono richiudere<br />
attraverso <strong>le</strong> funi di guardia. Si può dimostrare che, nel caso dei cavi tripolari, si<br />
I 0<br />
_<br />
I 0<br />
_<br />
I 0<br />
_
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Testa – Appunti di Sistemi E<strong>le</strong>ttrici di Bordo – a.a. 2004-2005<br />
perviene ad una espressione dell’induttanza omopolare che formalmente è<br />
identica a quella che si può ricavare nel caso di linee aeree con funi di guardia.<br />
Molto più comp<strong>le</strong>sso è lo studio per i cavi unipolari in cui ogni cavo è<br />
schermato con guaine metalliche, per i quali il calcolo del<strong>le</strong> induttanze, di servizio<br />
ed omopolare, avviene per il tramite di formu<strong>le</strong> molto comp<strong>le</strong>sse generalmente<br />
utilizzate dai soli costruttori che ne riportano poi i risultati sui cataloghi.<br />
2.2 Capacità<br />
Ciascun conduttore nudo di una linea e<strong>le</strong>ttrica si trova ad un certo potenzia<strong>le</strong> ed è<br />
immerso in un isolante che è l’aria. Esistono, pertanto, accoppiamenti capacitivi<br />
tra tutte <strong>le</strong> coppie di conduttori presenti e tra ciascun conduttore e il terreno, che<br />
sono responsabili della circolazione di correnti di spostamento. Questi<br />
accoppiamenti capacitivi possono portarsi in conto attraverso opportuni<br />
condensatori tra <strong>le</strong> coppie di conduttori e tra ciascun conduttore ed il terreno.<br />
Anche in questo caso, per <strong>le</strong> notevoli semplificazioni che ne derivano, è spesso<br />
conveniente attribuire a ciascun conduttore un unico condensatore, la cui capacità,<br />
detta capacità apparente, porti in conto contemporaneamente gli accoppiamenti<br />
capacitivi tra il conduttore in esame e gli altri conduttori e tra esso e il terreno;<br />
grazie all’introduzione di ta<strong>le</strong> parametro è possibi<strong>le</strong> disaccoppiare i vari<br />
conduttori che costituiscono una linea e<strong>le</strong>ttrica cosicchè <strong>le</strong> vicissitudini di<br />
ciascuno di essi dipende dal solo potenzia<strong>le</strong> a cui si trova e non da quello degli<br />
altri conduttori.<br />
Nel seguito viene affrontato il prob<strong>le</strong>ma del calcolo di ta<strong>le</strong> parametro per<br />
alcuni dei principali tipi di linea trifase che si incontrano nella realtà.<br />
2.2.1 Capacità apparenti di una linea trifase con conduttori singoli<br />
Si consideri inizialmente una linea e<strong>le</strong>ttrica costituita da n conduttori di ugua<strong>le</strong><br />
diametro che si trovano ai potenziali v1, v2, …., vn, in presenza del terreno,<br />
assunto a potenzia<strong>le</strong> di riferimento.<br />
Applicando <strong>le</strong> equazioni di Maxwell al generico conduttore s si può ricavare la<br />
quantità di carica distribuita su di esso in funzione dei potenziali cui si trovano gli<br />
n conduttori; si ha:<br />
Qs = csT<br />
vs<br />
+ cs1<br />
( vs<br />
− v1)<br />
+ .......... .. + csn<br />
( vs<br />
− vn<br />
) ,<br />
(III.14)<br />
Cap.III – <strong>Linee</strong> <strong>e<strong>le</strong>ttriche</strong> ... III.7<br />
∗<br />
∗<br />
dove i coefficienti csT* e c*ij sono <strong>costanti</strong> con dimensioni di capacità e sono<br />
denominati capacità parziali. Le (III.14) suggeriscono una schematizzazione con<br />
condensatori tra i conduttori considerati a due a due e tra questi ed il terreno<br />
(fig.III.5).<br />
∗
07/04/2006<br />
Testa – Appunti di Sistemi E<strong>le</strong>ttrici di Bordo – a.a. 2004-2005<br />
Cap.III – <strong>Linee</strong> <strong>e<strong>le</strong>ttriche</strong> ... III.8<br />
3<br />
.<br />
n<br />
.<br />
c* s3<br />
c* sn<br />
.<br />
Fig. III.5 – Condensatori associati al conduttore s di un sistema di n conduttori<br />
Una particolarizzazione, di importanza fondamenta<strong>le</strong> per l'ovvio interesse che<br />
suscita, riguarda il caso in cui il sistema di n conduttori è rappresentativo di un<br />
sistema trifase (n=3) che funziona in condizioni di regime sinusoida<strong>le</strong> simmetrico<br />
di sequenza diretta (<strong>le</strong> tensioni applicate ai tre conduttori costituiscono una terna<br />
2<br />
simmetrica diretta di vettori: V1 , V2<br />
= α V1<br />
, V3<br />
= α V1<br />
). Se si assume, poi, come<br />
unità di misura del<strong>le</strong> capacità il (nF/km) e se si tiene conto, infine, che:<br />
(III.15)<br />
ε = ε<br />
0<br />
10 10 −<br />
=<br />
3,<br />
6π<br />
s<br />
c* s2<br />
c* sT<br />
c* s1<br />
( F/m)<br />
si ha che la capacità di servizio Cs attribuibi<strong>le</strong> a ciacsuno dei tre condiuttori è:<br />
(III.16)<br />
C<br />
s ≅<br />
24,<br />
13<br />
⎛ 2D<br />
log⎜<br />
⎝ d<br />
m<br />
⎞<br />
⎟<br />
⎠<br />
,<br />
. 2<br />
.<br />
( nF/km)<br />
avendo indicato con d il diametro dei conduttori e con Dm la loro interdistanza<br />
media. Per ovvi motivi, la (III.16) caratterizza la linea trifase anche nel<strong>le</strong><br />
condizioni di regime sinusoida<strong>le</strong> simmetrico di sequenza inversa.<br />
Nel calcolo del<strong>le</strong> capacità dei cavi si è soliti distinguere due casi:<br />
• tre cavi unipolari dotati di guaina o schermo metallico;<br />
;<br />
1
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Testa – Appunti di Sistemi E<strong>le</strong>ttrici di Bordo – a.a. 2004-2005<br />
• un cavo tripolare in cui <strong>le</strong> tre anime sono avvolte da un’unica guaina o<br />
schermo metallico.<br />
Nel primo caso, hanno influenza nel calcolo della capacità di servizio unicamente<br />
<strong>le</strong> capacità parziali verso terra. L’espressione della capacità di servizio e della<br />
capacità omopolare, in questo caso, è quella di un condensatore cilindrico, e cioè:<br />
Cap.III – <strong>Linee</strong> <strong>e<strong>le</strong>ttriche</strong> ... III.9<br />
C<br />
s<br />
24,<br />
13ε<br />
r<br />
= C0<br />
=<br />
( nF/km)<br />
, (III.17)<br />
⎛ R ⎞<br />
log⎜<br />
⎟<br />
⎝ r ⎠<br />
essendo εr la costante die<strong>le</strong>ttrica relativa dell’isolante, r il raggio del conduttore ed<br />
R il raggio interno della guaina o schermo metallico.<br />
L’espressione (III.17) può, ovviamente, impiegarsi anche nel caso di cavi tripolari<br />
<strong>le</strong> cui anime sono schermate singolarmente.<br />
Nel secondo caso hanno chiaramente influenza sia <strong>le</strong> capacità parziali tra i<br />
conduttori che tra questi ed il terreno. Applicando il procedimento seguito per il<br />
calcolo della capacità di servizio ed omopolare del<strong>le</strong> linee con conduttori nudi si<br />
perviene al<strong>le</strong> seguenti espressioni del<strong>le</strong> capacità di servizio ed omopolare di un<br />
cavo tripolare:<br />
C<br />
C<br />
s<br />
0<br />
48,<br />
26ε<br />
r<br />
= (nF/km) ,<br />
⎡ 2 2<br />
2 2<br />
R − δ ⎤ ⎡1<br />
⎛ 1<br />
R δ ⎞⎤<br />
1<br />
2log⎢<br />
⎥ − log⎢<br />
⎜1<br />
⎟<br />
2 2 ⎥<br />
Rr ⎢⎣<br />
3 ⎜<br />
+ +<br />
1 R ⎟<br />
⎣ ⎦ ⎝ δ ⎠⎥⎦<br />
24,<br />
13ε<br />
r<br />
= (nF/km) ,<br />
⎡ 2 2<br />
2 2<br />
R − δ ⎤ ⎡1<br />
⎛ 1<br />
R δ ⎞⎤<br />
1<br />
4log⎢<br />
⎥ + log⎢<br />
⎜1<br />
⎟<br />
2 2 ⎥<br />
Rr ⎢⎣<br />
2 ⎜<br />
− +<br />
1 R ⎟<br />
⎣ ⎦ ⎝ δ ⎠⎥⎦<br />
(III.18)<br />
dove δ1 è il raggio del cerchio ove giacciono i tre centri dei conduttori.<br />
Le capacità di servizio del<strong>le</strong> linee in cavo sono molto maggiori del<strong>le</strong> capacità<br />
del<strong>le</strong> corrispondenti linee con coduttori nudi, per due motivi:<br />
• la piccola distanza tra i conduttori e tra questi ed il terreno;<br />
• la maggiore costante die<strong>le</strong>ttrica dell’isolante.<br />
Per avere un’idea degli ordini di grandezza, la capacità di servizio nei cavi assume<br />
valori attorno a 0,15-0,30 μF/km.<br />
2.3 Resistenza
07/04/2006<br />
Testa – Appunti di Sistemi E<strong>le</strong>ttrici di Bordo – a.a. 2004-2005<br />
I materiali utilizzati per la realizzazione dei conduttori di una linea e<strong>le</strong>ttrica sono<br />
caratterizzati da una propria resistività, il cui valore dipende dal tipo di materia<strong>le</strong> e<br />
dalla temperatura. Nella tab.I sono riportate <strong>le</strong> resistività in corrente continua a 20<br />
°C dei principali materiali conduttori ed i coefficienti di variazione della<br />
resistività con la temperatura.<br />
Tab. I – Caratteristiche dei principali materiali conduttori<br />
Materia<strong>le</strong><br />
Rame<br />
Alluminio<br />
Lega di Aldrey<br />
Resistività a 20 °C<br />
[Ω mm2 /km]<br />
17,8<br />
28,3<br />
32,5<br />
Cap.III – <strong>Linee</strong> <strong>e<strong>le</strong>ttriche</strong> ... III.10<br />
Coeff. di variaz.<br />
con la temp.<br />
[°C-1]<br />
0,0038<br />
0,0040<br />
0,0036<br />
Nei conduttori percorsi da corrente alternata, poi, la resistenza è più e<strong>le</strong>vata di<br />
quella in corrente continua, a causa dell’effetto pel<strong>le</strong> e dell’effetto prossimità.<br />
Ciascun conduttore, infatti, è immerso nel campo magnetico creato dalla corrente<br />
che lo percorre (effetto pel<strong>le</strong>) e da quello creato dal<strong>le</strong> correnti che percorrono gli<br />
altri conduttori (effetto prossimità); ne consegue una disuniforme distribuzione<br />
della corrente lungo la sezione del conduttore che, di fatto, comporta un aumento<br />
della resistenza offerta al passaggio della corrente. Si ha che la resitenza R per<br />
unità di lunghezza è<br />
(III.19)<br />
1<br />
r = k(f, S) ⋅ ρ ⋅ [Ω/km]<br />
S<br />
dove k(f,S) ≥ 1 è un coefficiente adimensiona<strong>le</strong> che tiene conto degli incrementi<br />
per gli effetti pel<strong>le</strong> e di prossimità, ρ la resistività del materia<strong>le</strong> [Ω mm 2 /km] e S<br />
la sezione [mm 2 ].<br />
Nel caso particolare dei conduttori nudi di alta tensione, <strong>le</strong> e<strong>le</strong>vate distante<br />
a cui essi si trovano fanno sì che l’effetto prossimità sia trascurabi<strong>le</strong>.<br />
Quanto detto va<strong>le</strong> per una linea trifase quando la somma del<strong>le</strong> correnti che<br />
la interessano è pari a zero.<br />
Quando i conduttori di una linea sono percorsi da una terna di correnti di<br />
sequenza omopolare, la loro somma, come già noto, si richiude attraverso il
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Testa – Appunti di Sistemi E<strong>le</strong>ttrici di Bordo – a.a. 2004-2005<br />
terreno; vi è, allora, da portare in conto la presenza del conduttore immaginario<br />
che simula la presenza del terreno o del<strong>le</strong> masse metalliche, e che ha<br />
caratteristiche molto particolari e diverse da quel<strong>le</strong> dei conduttori di fase.<br />
Per i cavi, non ci sono differenze sostanziali rispetto a quanto detto a proposito<br />
del<strong>le</strong> linee aeree, salvo la presenza di un incremento sensibi<strong>le</strong> della resistenza per<br />
effetto del maggior peso dell’effetto prossimità e per l’incidenza del<strong>le</strong> dissipazioni<br />
di potenza attiva causate dal<strong>le</strong> correnti parassite nel<strong>le</strong> guaine e negli schermi<br />
metallici.<br />
2.4 Conduttanza<br />
In una linea e<strong>le</strong>ttrica con conduttori nudi è necessario introdurre un’ulteriore<br />
costante primaria, la conduttanza, per tenere conto dei fenomeni dissipativi che si<br />
hanno negli isolatori e nell’aria che circonda i conduttori stessi; il fenomeno che<br />
regola questo secondo tipo di dissipazione è denominato effetto corona.<br />
Nel caso dei cavi <strong>le</strong> perdite di potenza attiva <strong>le</strong>gate alla tensione di esercizio sono<br />
comp<strong>le</strong>tamente diverse da quel<strong>le</strong> viste per <strong>le</strong> linee con conduttori nudi e sono<br />
causate da:<br />
• conduzioni attaverso l'isolante, Pc;<br />
• perdite di<strong>e<strong>le</strong>ttriche</strong> nell'isolante, Pd.<br />
Solo nei cavi per altissime tensioni, <strong>le</strong> perdite di<strong>e<strong>le</strong>ttriche</strong> nell'isolante<br />
possono essere di entità comparabi<strong>le</strong> al<strong>le</strong> perdite per effetto Jou<strong>le</strong> prodotte nei<br />
conduttori dal passaggio della corrente nomina<strong>le</strong>. I valori numerici di tali perdite<br />
sono normalmente forniti dai costruttori.<br />
Può porsi che la conduttanza g per unità di lunghezza è data da:<br />
(III.20)<br />
Pc<br />
+<br />
g = 2<br />
Vn<br />
Cap.III – <strong>Linee</strong> <strong>e<strong>le</strong>ttriche</strong> ... III.11<br />
P<br />
d<br />
[S/km]<br />
Essa può essere perciò facilmente dedotta da prove sperimentali di misura del<strong>le</strong><br />
perdite in specificate condizioni.