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ANALISI DI UNA SERIE TEMPORALE Analisi ... - Edu.ph.unito.it

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<strong>ANALISI</strong> <strong>DI</strong> <strong>UNA</strong> <strong>SERIE</strong> <strong>TEMPORALE</strong><br />

• <strong>Analisi</strong> statistica elementare<br />

Abbiamo costru<strong>it</strong>o il grafico delle sst in funzione del tempo (dal 1880 al 1995).<br />

Si puo' osservare una media di circa 26°C e una deviazione std di 1.5°C.<br />

Creiamo un istogramma di dati che raggruppiamo in 30 bins.<br />

Il grafico presenta una simmetria ma l'andamento non e' propriamente gaussiano e<br />

presenta un minimo relativo centrale.<br />

Essendo la coda destra piu' pronunciata rispetto alla parte sinistra la distribuzione ha<br />

uno skewness pos<strong>it</strong>ivo.


Aumentando il numero di bins si ha un effetto di “bocca sdentata”


Usando solo 15 bins invece si ha una perd<strong>it</strong>a di dettagli.<br />

La media dei dati che abbiamo ottenuto e' di 25.72 °C', la varianza 1.47°C e la<br />

deviazione std 1.21°C. Sono quindi abbastanza ragionevoli con quelli stimati.<br />

Grafichiamo sst il funzione di t e indichiamo con il rosso il valor medio,<br />

con il verde ±1std e con il giallo ±2std.


• Autocorrelazione<br />

Grafico del coefficiente di autocorrelazione in funzione dei lags<br />

Non vi sono oscillazioni e si ha una “caduta” lineare dal valore 1 a lags 0 fino<br />

al valore 0 per lags massimo in valore assoluto.<br />

Grafico del coefficiente di autocovarianza in funzione dei lags<br />

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• Spettro di potenza<br />

Grafico delle sst in funzione del tempo dal 1880 al 1900<br />

Si osserva una periodic<strong>it</strong>a' dominante annuale che ha ampiezza di circa 2 °C.<br />

Togliamo la media ai dati e calcoliamo il periodogramma di tutta la serie.


Il picco dominante si trova a una frequenza di 0,08 mesi -1 . La periodic<strong>it</strong>a' annuale che<br />

prima avevamo osservato si r<strong>it</strong>rova nel picco piu' alto. Si riscontrano altri picchi a 0.02<br />

0.03 e 0.017 mesi -1 .<br />

Grafico del periodogramma in scala log log per poter osservare i picchi piu' bassi.<br />

Nel grafico log log sono piu' evidenti i picchi a basse frequenza mentre le<br />

ampieze sono piu' visibili in quello lineare.<br />

Grafico semilogar<strong>it</strong>mico dello spettro di potenza.


Nel grafico semilogar<strong>it</strong>mico si osservano bene entrambi gli aspetti dei grafici<br />

precedenti.<br />

Grafico con frequenza di campionamento annuale con l'asse delle ascisse<br />

rovesciato.<br />

Si osserva che il picco massimo corrisponde al periodo di un anno.<br />

Restringiamo il range di valori in ordinata per osservare meglio i picchi<br />

di ampiezza minore.<br />

Il secondo picco piu' alto e' a 4 anni e ne osserviamo un altro a 3 anni.<br />

L'andamento generale dello spettro non appare piatto.


• Intervalli di confidenza e di significativ<strong>it</strong>a' dei picchi.<br />

Troviamo il livello di significativ<strong>it</strong>a' per lo spettro di NINO3 al 95% e 99.9% di<br />

confidenza con fondo di rumore bianco a varianza un<strong>it</strong>aria.<br />

Grafico in cui si sovrappone il periodogramma ai livelli di significativ<strong>it</strong>a' e il rumore<br />

bianco<br />

I picchi che superano la confidenza al 99.9% sono quelli di 1, 3, 4 anni.<br />

Alla confidenza del 95% si aggiungono anche i picchi a 0.5, 1.2,6,13 anni.<br />

Usiamo lo stesso grafico sovrapponendo il fondo di rumore rosso e considerando<br />

solamente la confidenza al 95%.


• Wh<strong>it</strong>ening<br />

Nel test con rumore rosso i picchi con piu' anni restano esclusi. I picchi che passano il<br />

test sono quello di 1 anno e 6 mesi mentre quelli tra i 2 e 7 anni no.<br />

Si graficano adesso le anomalie di temperatura, filtrando le sst in modo da escludere<br />

il ciclo annuale<br />

La distribuzione ottenuta presenta un migliore andamento gaussiano rispetto<br />

all'istogramma relativo alle sst.<br />

Si osserva un aumento del valore di skewness e la comparsa un massimo<br />

assoluto centrale.<br />

La media delle anomalie e' di 0.012 °C, la deviazione std e' di 0.76°C.<br />

Grafico coefficiente di autocorrelazione delle anomalie


A differenza di quello precedente si hanno oscillazioni attorno a ρ= 0 per valori di<br />

lags diversi da 0. Infatti in questo caso si tratta di anomalie che non tengono conto dei<br />

cambiamenti stagionali.<br />

Grafico in cui si sovrappone il periodogramma delle anomalie ai livelli di<br />

significativ<strong>it</strong>a' al 95% e 99.9% di confidenza e il rumore bianco.<br />

Si e' fissato un nuovo lim<strong>it</strong>e superiore dell'asse y in quanto e' aumentato il valore<br />

assoluto dei picchi spettrali.<br />

I picchi tra i 2 e 7 anni superano il livello di confidenza mentre il ciclo annuale<br />

non si vede piu' essendo stato filtrato.


Infine si considerano i valori precedenti introducendo il fondo di rumore rosso.<br />

Al livello di significativ<strong>it</strong>a' piu' basso nessun picco passa il test, mentre con la<br />

significativ<strong>it</strong>a' del 5% si hanno alcuni picchi tra un 1 anno e 7 anni, in particolare tra 3<br />

e 7 anni.


<strong>ANALISI</strong> SPETTRALE EVOLUTIVA: CWT<br />

Si utilizzano le stesse anomalie di sst usate nell'analisi precedente su scala stagionale anziche'<br />

mensile, valutando una scala iniziale di 15 anni. Tale analisi viene esegu<strong>it</strong>a mediante la trasformata<br />

continua di wavelet complessa di Morlet e in segu<strong>it</strong>o si ripete con la wavelet complessa di Paul e reale<br />

DOG.<br />

• wavelet complessa di Morlet<br />

Si fissa il minimo fattore di scala di interesse a0 uguale a 2 e il parametro relativo alla wavelet<br />

di Morlet uguale a 6. L'intervallo di tempi considerato varia dal 1870 al 2000 e si generano <strong>it</strong>re<br />

seguenti grafici con i dati standardizzati:<br />

1. Serie temporale di anomalie sst in funzione del tempo<br />

2. Contour plot dello scalogramma in funzione del tempo in ascisse e del periodo di Fourier<br />

dimensionale in ordinate (anni)<br />

3. Spettro globale di Wevlet in funzione del periodo di Fourier in anni<br />

Osservando i grafici ottenuti si possono fare le seguenti osservazioni:<br />

Gli intervalli ad elevata attiv<strong>it</strong>a' di El Nino vanno dal 1880 al 1920 e dal 1960 al 1990<br />

mentre l'intervallo dal 1920 al 1960 pare essere relativamente calmo.<br />

Il cono di influenza rappresenta l'ampiezza della zona “disturbata” e si osserva che tale<br />

zona cresce al diminuire del periodo considerato.<br />

Osservando le mappe con linee di contorno si osserva nel periodo dai 2 ai 7 anni<br />

periodic<strong>it</strong>a' maggiore e sembrano esserci modulazioni di periodo di 15 anni.<br />

Confrontando lo scalogramma con la figura della varianza corrente notiamo che le<br />

bande relative al fenomeno del El Nino sono piu' evidenti e di facile lettura.


Tra il 1880 e 1915 si osserva un intervallo di periodic<strong>it</strong>a' di 2 anni mentre nel periodod<br />

successivo dal 1915 al 1920 si ha uno shift della potenza significativa in quanto la<br />

periodic<strong>it</strong>a' diventa di 4 anni.<br />

Dal 1960 al 1975 si osserva un intervallo di periodic<strong>it</strong>a' di 4 anni mentre nel periodo<br />

successivo si ha uno shift della potenza significativa a 2 anni.<br />

Guardando lo spettro globale di wavelet il periodo che supera il test di confidenza sono<br />

proprio quelli dai 2 ai 7 anni.<br />

• wavelet complessa di Paul<br />

Si fissa il minimo fattore di scala di interesse a0 uguale a 2 e il parametro relativo alla<br />

wavelet di Paul uguale a 4. L'intervallo di tempi considerato e' lo stesso della wavelet<br />

di Morlet ma la wavelet di Paul e' piu' stretta nel tempo.<br />

• wavelet reale DOG<br />

Questa caratteristica della wavelet di Paul ci consente una migliore<br />

localizzazione nel tempo in modo da osservare meglio gli anni di maggiore<br />

intens<strong>it</strong>a' dell'evento ma si osserva meno facilmente la sua periodic<strong>it</strong>a' (poiche'<br />

peggiora la localizzazione in frequenza).<br />

Si fissa il minimo fattore di scala di interesse a0 uguale a 1 e il parametro relativo alla<br />

wavelet di Paul uguale a 2.


Presenta una struttura di scala piu' fine dovuta al fatto che i picchi pos<strong>it</strong>ivi e negativi<br />

della serie si combinano in picchi piu' ristretti. Quindi nello scalogramma di DOG si ha<br />

maggiore estensione in frequenza e piu' stretta in tempo.<br />

SPETTRO GLOBALE <strong>DI</strong> WAVELET<br />

Si considerano le anomalie dei dati stagionali utilizzando una frequenza di campionamento di<br />

4 anni -1 . Grafichiamo il relativo periodogramma con fondo di rumore rosso e i livelli di<br />

signifcativ<strong>it</strong>a' del 5% e 0,01% con logar<strong>it</strong>mo in base 2 del periodo in anni sulle ascisse con<br />

asse delle ascisse rovesciate.


Si confronta tale periodogramma con quello ottenuto mediante l'analisi di Fourier sui dati<br />

mensili con frequenza di campionamento di 1 anno -1 .<br />

Confrontando i due periodogrammi si osserva che nel primo i picchi hanno ampiezza<br />

dimezzata rispetto a quelli del ciclo mensile.<br />

Si vuole adesso confrontare lo spettro globale di Morlet complessa con lo spettro<br />

ottenuto da metodi di Fourier .<br />

Si procede effettuando una media corrente su 5 campioni dello spettro di Fourier e si<br />

grafica il risultato, insieme allo spettro globale di wavelet con la sua curva globale di<br />

significativ<strong>it</strong>a'.


Confrontando le due curve si osserva che nello spettro globale di wavelet si ha<br />

un notevole smussamento dei picchi ad alta frequenza.<br />

Il periodo significativo alla confidenza del 95% nello spettro globale di wavelet<br />

e' quello tra i 2 e 4 anni.<br />

Rifacciamo lo stesso procedimento facendo la media corrente su 9 campioni.<br />

Si osserva che il periodogramma al crescere dello smoothing tende allo spettro di wavelet.

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