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Una cava - Edizioni Pei

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cave & cantieri<br />

Attività estrattiva in primo piano<br />

<strong>Una</strong> <strong>cava</strong><br />

fuori dall’ordinario Brunella<br />

Quando un’impresa<br />

lungimirante si combina con<br />

una tecnologia d’eccellenza,<br />

i risultati non possono che<br />

essere speciali: lo dimostra<br />

l’incontro fra Cave Foglia<br />

di Manfredonia e il Terrain<br />

Leveler Vermeer…<br />

LugLio|Agosto 2012<br />

12 quarry & construction<br />

Inconsueta, speciale, sui generis: la<br />

<strong>cava</strong> di cui parleremo in questo articolo<br />

sfugge - sotto tutti i punti di vista<br />

- agli stereotipi.<br />

In primo luogo si trova in un contesto particolare:<br />

vicino a Manfredonia (FG), in<br />

un’area fortemente antropizzata, accanto<br />

ad un quartiere in costruzione.<br />

Secondariamente è gestita da una società<br />

costituita da un’impresa privata e<br />

una cooperativa: non certo la norma nel<br />

Confortini<br />

settore estrattivo, dove si contano quasi<br />

soltanto realtà di tipo individuale, magari<br />

passate in eredità di padre e in figlio e<br />

quindi con una gestione prettamente familiare.<br />

Infine, al posto dell’esplosivo o del martello<br />

demolitore, per il momento, la coltivazione<br />

vi avviene tramite Terrain Leveler<br />

Vermeer, vale a dire una fresa da <strong>cava</strong>:<br />

una scelta ancora abbastanza in controtendenza<br />

in questo mondo così abitudi-


nario e tradizionalista.<br />

Ce n’è abbastanza per essere incuriositi?<br />

Per quanto ci riguarda sì ed è questa la<br />

ragione per cui, dopo averne sentito più<br />

volte parlare, abbiamo deciso di visitare<br />

il sito di “Cave Foglia” a Siponto di Manfredonia,<br />

cogliendo l’opportunità rappresentata<br />

dal 1° Congresso Nazionale dei<br />

Cavatori tenutosi a Bari lo scorso giugno.<br />

Uno degli sponsor di questo Congresso<br />

era infatti Vermeer Italia che ha partecipato<br />

presentando una relazione sulle<br />

nuove metodologie di scavo, relazione<br />

che si è arricchita con una visita proprio<br />

a questa <strong>cava</strong>, dove per l’appunto opera<br />

con successo uno dei suoi Terrain Leveler.<br />

Appena arrivati ci è venuto incontro il<br />

Geom. Marco Torsani, Direttore di produzione<br />

di CBR, Cooperativa Braccianti<br />

Riminese, una realtà attiva nelle infrastrutture<br />

edili che, insieme ad altre due imprese<br />

romagnole, la “Giuseppe Pesaresi”<br />

di Rimini e la “Socob” di Cesena,<br />

attualmente gestisce la “Cave Foglia”.<br />

Da lui ci siamo fatti raccontare le pecu-<br />

liarità dell’attività, partendo dalla domanda<br />

più banale, ma proprio per questo inevitabile:<br />

come mai una cooperativa di Rimini<br />

si trova ad operare a Bari?<br />

«Nel 2004 – ci ha spiegato Torsani –<br />

nell’area emiliano-romagnola la richiesta<br />

di inerti era forte e la disponibilità ridotta:<br />

avendo bisogno di questi materiali per<br />

portare avanti le nostre attività di costruzione,<br />

noi e gli altri due futuri soci di Cave<br />

Foglia, abbiamo individuato questo sito,<br />

che era già in esercizio da molti anni. Abbiamo<br />

rilevato la società pre-esistente e<br />

iniziata la coltivazione di questa <strong>cava</strong>, caratterizzata<br />

da un ammasso roccioso carbonatico<br />

molto compatto. In realtà attualmente<br />

questo sito è esaurito e nella fase<br />

del ripristino ambientale: il materiale che<br />

stiamo estraendo è funzionale alla necessità<br />

di risistemare l’area e di trasformarla<br />

in un parco, fruibile per la collettività.<br />

Portata a termine questa attività, ci<br />

sposteremo in un sito non molto lontano<br />

da qui, dove potremo continuare l’estrazione<br />

e la lavorazione di inerti.<br />

Gli inerti che produciamo servono in mag-<br />

cave & cantieri<br />

Geom. Marco Torsani, Direttore di<br />

produzione di CBR, Cooperativa<br />

Braccianti Riminese<br />

gioranza per autoconsumo interno dei tre<br />

soci, ragion per cui – a parte un 30% che<br />

viene venduto qui in zona – la parte restante<br />

viene caricata e inviata al porto di<br />

Manfredonia, da dove imbarcata verso<br />

Ravenna.<br />

Nonostante il trasporto e l’aggravio di<br />

spese che esso comporta, l’operazione<br />

è comunque conveniente, perché in una<br />

logica imprenditoriale è importante avere<br />

continuità di materiale e poter essere sempre<br />

autonomi».<br />

La possibilità di utilizzare un Terrain Leve-<br />

LugLio|Agosto 2012<br />

quarry & construction 13


ler Vermeer invece di sistemi di scavo<br />

più tradizionali e più consueti – almeno<br />

per l’Italia, dove questa tecnologia è ancora<br />

poco nota – è stata inizialmente<br />

presa in considerazione per via del contesto<br />

fortemente antropizzato in cui è inserita<br />

la <strong>cava</strong>, circondata da un quartiere<br />

in costruzione. Ma poi, a far effettivamente<br />

concretizzare tale possibilità in una<br />

scelta definitiva è stata la consapevolezza<br />

dei numerosi vantaggi realmente offerti<br />

Da sinistra: Enzo Giorgini,<br />

Marco Torsani e Gabriele Paci<br />

LugLio|Agosto 2012<br />

14 quarry & construction<br />

Progetto di recupero<br />

da queste macchine, insieme alla lungimiranza<br />

e alla voglia di sperimentare dimostrate<br />

da Cave Foglia.<br />

«Visti i fabbricati che attorniano il sito –<br />

ha evidenziato Torsani – abbiamo cercato<br />

un’alternativa all’esplosivo, in grado di<br />

rafforzare il rapporto che c’è con il territorio<br />

e con la città: un rapporto eccellente<br />

e che tale vogliamo resti. L’esplosivo crea<br />

rumori e fastidi, mentre il Terrain Leveler<br />

Vermeer T 1255 che abbiamo scelto è<br />

silenzioso ed efficiente e riduce di gran<br />

lunga i passaggi di lavorazione. Oltre a<br />

tutti gli annessi e connessi dell’esplosivo,<br />

evita infatti anche l’utilizzo delle perforatrici,<br />

nonché degli es<strong>cava</strong>tori e martelloni<br />

necessari per ridurre le pezzature fuori<br />

misura. Per non parlare poi della produttività<br />

che garantisce: elevata e costante,<br />

con l’eliminazione del primario e una netta<br />

riduzione della quantità di fino.<br />

Anche a livello di sicurezza il Terrain Leveler<br />

Vermeer ha una marcia in più, perché<br />

comporta meno rischi, meno lavora-<br />

La CBR - Società Cooperativa Braccianti<br />

Riminese è stata fondata a Rimini il<br />

5 giugno 1946 da otto soci cooperatori.<br />

Nell’arco degli oltre 65 anni di attività, non<br />

ha mai subito cambiamenti di denominazione,<br />

trasformazioni, fusioni,<br />

scorpori, scissioni o mutamenti<br />

nella proprietà. Oggi, prestano<br />

la loro attività lavorativa<br />

134 soci cooperatori su<br />

un totale di circa 280<br />

dipendenti.<br />

Pur ampliando e diversificando<br />

l’attività, il<br />

settore preminente che<br />

caratterizza la Cooperativa<br />

resta sempre quello delle<br />

infrastrutture edili e nello specifico<br />

la costruzione e manutenzione<br />

di opere stradali, ove vanta una<br />

lunga esperienza ed una riconosciuta<br />

capacità tecnica ed operativa.<br />

Tanti sono stati gli interventi sulla viabilità<br />

a partire dall’esecuzione del Lungomare di<br />

Rimini, passando per la costruzione della<br />

Variante di Cesenatico-Bellaria della S.S.<br />

16, fino alla realizzazione di due lotti dell’autostrada<br />

A14 fra Rimini Nord e Forlì ed alla<br />

realizzazione del terzo lotto della “Secante<br />

di Cesena”.<br />

La Cooperativa però non è solo strade,<br />

l’esperienza e le tecnologie adottate nella<br />

costruzione di acquedotti, gasdotti e fognature,<br />

discariche, le hanno consentito di<br />

essere oggi uno dei principali interlocutori<br />

delle Aziende Pubbliche e Private e degli<br />

Enti Pubblici Territoriali nelle province di<br />

Ravenna, Forlì-Cesena, Rimini, Bologna,<br />

Ferrara, Pesaro, Ancona, Trento, Milano,<br />

Prato, Arezzo e con anche significativi interventi<br />

fuori zona come la costruzione di circa<br />

cento chilometri di condotte gas-metano, con<br />

relativi allacciamenti, in Slovenia dal 1994 al<br />

2000 ed alla metanizzazione di sei quartieri<br />

della città di Bari.


zioni e in definitiva meno personale all’interno<br />

del sito estrattivo.<br />

Tutti aspetti questi che oltretutto abbiamo<br />

potuto constatare anche prima dell’acquisto,<br />

visto che Vermeer ci ha permesso di<br />

testarlo per un paio di mesi, prima di prendere<br />

una decisione definitiva.<br />

Il risultato è che attualmente siamo molto<br />

soddisfatti e convinti di disporre della tecnologia<br />

giusta al posto giusto.<br />

Ci tengo infine a sottolineare che abbiamo<br />

optato proprio per Vermeer e non per altri<br />

costruttori perché come CBR siamo<br />

loro clienti da vent’anni: basta dire che<br />

abbiamo acquistato il primo es<strong>cava</strong>tore a<br />

catena che hanno venduto in Italia! E dopo<br />

quello, diversi altri. Nel tempo abbiamo<br />

scoperto che al di là della qualità delle<br />

macchine, sono una società seria ed af-<br />

cave & cantieri<br />

fidabile e quindi li abbiamo individuati<br />

come partner ideali».<br />

Il giorno della nostra visita al sito della<br />

Cave Foglia era presente anche<br />

Pierluigi Lelli, AD di Vermeer Italia: ci<br />

siamo fatti quindi spiegare direttamente<br />

da lui il funzionamento del Terrain Leveler<br />

Vermeer T 1255.<br />

«L’asportazione del materiale viene condotta<br />

mediante lunghe passate orizzontali<br />

dello spessore di 20-25 cm, con produzioni,<br />

nella fattispecie, di circa 110 m 3 /<br />

ora; al contempo il materiale viene asportato<br />

e disgregato da una serie di utensili<br />

di taglio (picchi) di realizzazione Kennametal,<br />

opportunamente posizionati (in funzione<br />

del particolare tipo di materiale da<br />

abbattere) sul tamburo rotante collocato<br />

anteriormente alla macchina. Trattasi, nello<br />

specifico, di un disegno dei picchi a “V”,<br />

ripetuto più volte, nella parte centrale della<br />

testa e di diversi allineamenti di picchi, disposti<br />

invece secondo una serie di spirali,<br />

nelle parti esterne del tamburo.<br />

<strong>Una</strong> volta realizzate una serie di passate<br />

adiacenti parallele, il materiale abbattuto<br />

viene movimentato con delle pale gommate<br />

che lo rendono disponibile all’impianto<br />

di frantumazione, per il prosieguo<br />

delle lavorazioni (frantoi/mulini per una<br />

LugLio|Agosto 2012<br />

quarry & construction 15


comminuzione più spinta e/o correttori<br />

di forma per produrre un materiale idoneo<br />

per alcuni specifici impieghi); oppure,<br />

vista anche la pezzatura relativamente ridotta<br />

già dalla fresa, le pale alimentano<br />

un cumulo di raccolta e stoccaggio rendendo<br />

perciò il materiale disponibile direttamente<br />

per la vendita.<br />

Pierluigi Lelli, AD di Vermeer Italia<br />

LugLio|Agosto 2012<br />

16 quarry & construction<br />

Mi sembra anche importante evidenziare<br />

come, a partire dai modelli aventi una<br />

certa classe di “peso operativo/potenza”,<br />

quali quello in visione, il Terrain Leveler<br />

Vermeer possa essere dotato di motori<br />

installati direttamente nel tamburo, in<br />

presa diretta senza catene di trascinamento<br />

e quindi con una maggior forza<br />

idraulica disponibile che si traduce in un<br />

incremento delle produzioni del 20%, con<br />

l’unico svantaggio rappresentato dal maggiore<br />

ingombro dei motori nel tamburo<br />

che, sporgendo lateralmente, non consentirebbero<br />

più di effettuare una coltivazione<br />

“filo parete” di scavo.<br />

È anche possibile dotare la macchina di<br />

dispositivi per la mitigazione degli effetti<br />

indotti dal suo impiego, quali “in primis”<br />

le polveri (ugelli ad acqua nebulizzata per<br />

Terrain Leveler Vermeer<br />

La Vermeer Mfg USA è presente nel nostro<br />

Paese dal 1976 ed i suoi prodotti sono<br />

distribuiti dalla Vermeer Italia Srl (www.<br />

vermeeritalia.it). La Vermeer Mfg è un’azienda<br />

americana che opera a livello globale<br />

ed è grande protagonista nella produzione<br />

di macchinari speciali per la posa di cavi o<br />

condutture in terreni sciolti ma, soprattutto,<br />

in roccia. Da circa 12 anni si occupa del<br />

mondo delle cave ed ha sviluppato anche<br />

una serie di macchinari per la lavorazione<br />

del calcare/minerale.<br />

L’idea di una catenaria per roccia “Trencher”<br />

per l’applicazione in <strong>cava</strong> – il cosiddetto<br />

Terrain Leveler – è nata dall’esperienza<br />

di mezzo secolo di scavo in roccia , passando<br />

per varie idee e varie ipotesi ( ad<br />

esempio ma non da ultimo i “dischi multipli<br />

affiancati”).<br />

Lo spunto concreto fu fortuito: un utilizzatore<br />

di catenarie da roccia Vermeer, che<br />

era anche proprietario di cave di calcare, si<br />

rivolse all’azienda chiedendo se disponeva<br />

di una tecnologia che soddisfacesse le sue<br />

esigenze.<br />

Si cominciò quindi ad investigare quali<br />

fossero le problematiche che i “<strong>cava</strong>tori”<br />

ritenevano dovessero essere affrontate,<br />

sintetizzando i tre aspetti prioritari:<br />

- evitare l’esplosivo per non andare incontro<br />

alla problematica del “Nimby” (not in my<br />

back yard: non nel mio cortile);<br />

- sostituire metodologie poco produttive<br />

(ripping e martelloni);<br />

- diminuire i passaggi di lavorazione e<br />

quindi i macchinari utilizzati.<br />

l’abbattimento delle polveri).<br />

In sostanza, un vantaggio immediato<br />

dell’applicazione della macchina pesante<br />

in <strong>cava</strong> è di ridurre le fasi di lavorazione,<br />

rendendo superflua una frantumazione<br />

primaria e secondaria in <strong>cava</strong>, dando potenzialmente<br />

continuità al ciclo produttivo<br />

e migliorando le prestazioni del cantiere».<br />

n


Inoltre da questa indagine, fatta su scala globale, emerse che la realtà<br />

italiana - per concentrazione numerica, per tipologia di materiale e<br />

per ubicazione logistica delle cave – era particolarmente adatta ad<br />

essere studiata.<br />

I primi test furono fatti negli ultimi anni ’90 in una <strong>cava</strong> di roccia calcarea<br />

di 110 Mpa medi a Maddaloni (CE); tali test rilevarono da un lato la<br />

fattibilità del progetto nelle suoi elementi base (produttività e consumi<br />

soddisfacenti e quindi allineati con le aspettative di costo per metro cubo)<br />

e dall’altro una serie di problematiche aggiuntive fino a quel momento<br />

poco valutate (ad esempio la pezzatura e la quantità di fino prodotta).<br />

Da quei test passarono ulteriori 3/4 anni prima che Vermeer lanciasse<br />

il primo Terrain Leveler 1255TL specificatamente progettato e costruito<br />

per la lavorazione delle cave nel 2001.<br />

I principali vantaggi specifici del Terrain Leveler sono:<br />

eliminazione dell’esplosivo<br />

-risoluzione problematiche ambientali soprattutto in prossimità di<br />

centri abitati<br />

- riduzione delle responsabilità civili e penali per danni causati dai<br />

detriti dell’esplosivo<br />

-eliminazione delle problematiche burocratiche per lo stoccaggio e<br />

l’uso dello stesso<br />

- riduzione della quantità di fino prodotto<br />

cave & cantieri<br />

riduzione dei passaggi di lavorazione<br />

- eliminazione perforatrice<br />

- eliminazione predisposizione esplosivo e volata<br />

- eliminazione del lavoro di riduzione pezzature “fuori taglia” con<br />

es<strong>cava</strong>tore e martellone<br />

- eliminazione primario<br />

- possibile eliminazione secondario<br />

produzione “on demand”<br />

- utilizzo della macchina giornaliero/settimanale in base alle richiesta<br />

mantenimento piano/livello <strong>cava</strong> determinato e costante<br />

- eliminazione pozze di accumulo acque<br />

- riduzione sollecitazione dei macchinari (pale gommate, dumpers<br />

o mezzi d’opera)<br />

produzione pezzatura costante<br />

-semi-lavorato vendibile<br />

-efficienza di carico<br />

-efficienza di trasporto con la possibilità del carico materiale su<br />

mezzo d’opera direttamente sul piazzale di lavorazione<br />

lavorazione tamburo fuori sagoma<br />

- mantenimento pareti <strong>cava</strong> verticali<br />

- eliminazione di una lavorazione “post esplosione” per la formazione<br />

della parete idonea<br />

- maggiore sicurezza da caduta massi.<br />

LugLio|Agosto 2012<br />

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