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SINOSSI Un padre ed un figlio che non si conoscono – tutti e due a ...

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Parlare di cinema a Castiglioncello 2012<br />

<strong>SINOSSI</strong><br />

<strong>Un</strong> <strong>padre</strong> <strong>ed</strong> <strong>un</strong> <strong>figlio</strong> <strong>che</strong> <strong>non</strong> <strong>si</strong> <strong>conoscono</strong> <strong>–</strong> <strong>tutti</strong> e <strong>due</strong> a loro modo borderline - sono costretti<br />

ad <strong>un</strong>a convivenza forzata di alc<strong>un</strong>i me<strong>si</strong>, durante i quali impareranno molte cose l’<strong>un</strong>o dall’altro.<br />

Br<strong>un</strong>o Beltrame ha tirato i remi in barca, e da <strong>un</strong> bel po’. Del suo antico talento di scrittore è<br />

rimasto quel poco <strong>che</strong> gli basta per scrivere su commis<strong>si</strong>one “i libri degli altri”, le biografie di<br />

calciatori e personaggi della televi<strong>si</strong>one (attualmente sta scrivendo quella di Tina, famosa<br />

pornostar slovacca divenuta produttrice di film hard); la sua pas<strong>si</strong>one per l’insegnamento ha<br />

lasciato il posto ad <strong>un</strong>o svogliato tran-tran di ripetizioni a domicilio a studenti altrettanto<br />

svogliati, fra i quali spicca il quindicenne Luca, ignorante come gli altri, ma vitale <strong>ed</strong> irriverente.<br />

<strong>Un</strong> bel giorno la madre del ragazzo <strong>si</strong> fa viva, come <strong>un</strong> fantasma dal passato, con <strong>un</strong>a rivelazione<br />

<strong>che</strong> butta all’aria la vita di Br<strong>un</strong>o: Luca è suo <strong>figlio</strong>, <strong>un</strong> <strong>figlio</strong> di cui ignorava l’e<strong>si</strong>stenza.. Non<br />

solo: la donna è in procinto di partire per <strong>un</strong> lavoro di sei me<strong>si</strong> da cooperante in Africa, e il<br />

ragazzo <strong>non</strong> può e <strong>non</strong> vuole certo seguirla laggiù. La donna chi<strong>ed</strong>e a Br<strong>un</strong>o di ospitare a casa<br />

sua il ragazzo, e di prender<strong>si</strong> cura di lui, ma senza rivelargli la sua vera identità. Inizia così <strong>un</strong>a<br />

convivenza improbabile fra l’apatico ex-professore e l’inquieto adolescente, sei me<strong>si</strong> durante i<br />

quali Luca <strong>si</strong> troverà a confrontar<strong>si</strong> con <strong>un</strong>a figura maschile adulta e Br<strong>un</strong>o, suo malgrado, <strong>non</strong><br />

potrà fare a meno di prender<strong>si</strong> cura di quel <strong>figlio</strong> segreto, <strong>che</strong> oltretutto sembra destinato ad<br />

infilar<strong>si</strong> in <strong>un</strong> grosso guaio.<br />

NOTE DI REGIA<br />

Mart<strong>ed</strong>ì 19 giugno, ore 21.30<br />

SCIALLA !<br />

Italia 2011<br />

Regia: Francesco Br<strong>un</strong>i<br />

Interpreti: Fabrizio Bentivoglio, Filippo Scicchitano,<br />

Barbora Bobulova, Vinicio Marchioni<br />

Sceneggiatura: Francesco Br<strong>un</strong>i<br />

Durata: 95’<br />

Distribuzione: 01 distribution<br />

Mi chi<strong>ed</strong>evano da settimane le consuete note di regia da inserire nella cartella stampa. Scrivi e riscrivi,<br />

pensa e ripensa, francamente <strong>non</strong> trovavo il modo di riempire quella ventina di righe: ringraziamenti a<br />

questo e quello? Fumose teorie sui mas<strong>si</strong>mi <strong>si</strong>stemi del cinema? o peggio ancora: elenco di film e cineasti<br />

di riferimento, con inevitabile paragone tutto a mio discapito?<br />

Alla fine ho tirato fuori dal cassetto <strong>un</strong> mio diario di lavorazione, <strong>un</strong>a moleskine di app<strong>un</strong>ti di set, <strong>che</strong> a<br />

rileggerla mi è sembrata curiosa e forse an<strong>che</strong> divertente. Eccone alc<strong>un</strong>i estratti.<br />

24/8/2010: primo giorno di riprese. Arrivo sul set <strong>–</strong> al Liceo Virgilio - <strong>un</strong>’ora prima dell’orario previsto.<br />

Raffaella, <strong>che</strong> è di prima scena, mi ripete “stai calmo”, con lo stesso tono con cui lo dice a nostro <strong>figlio</strong>.<br />

Vladi mi deve fermare perché mi metto a spostare i banchi: l’attrezzista è lui. Quando finalmente tutto è<br />

pronto, mi metto a s<strong>ed</strong>ere su <strong>un</strong>a seggioletta davanti al monitor, con la cuffia in testa. Alessandro chiama<br />

“motore!”, Mario risponde “partito!”, io mi faccio coraggio e urlo “azione!”. Sconcerto generale, mentre<br />

Melissa mi spiega con pazienza <strong>che</strong> devo aspettare il ciak. (…in compenso Filippo sembra <strong>non</strong> aver mai<br />

fatto altro in vita sua…)<br />

7/9/2010: appena arrivato sul set, mi rigiro fra le mani lo stralcio di sceneggiatura da girare; sbuffo, occhi<br />

al cielo, tirando dei gran freghi di penna sulle pagine, finché Arnaldo, passandomi accanto, mi fa: “Ce<br />

l’hai con lo sceneggiatore?”<br />

8/10/2010: fine riprese. Abbracci e baci, e lacrime. Piangono an<strong>che</strong> gli uomini più rudi. Raffaella, <strong>che</strong> è<br />

poco incline ai sentimentalismi (ma an<strong>che</strong> <strong>un</strong> po’ gelosa, secondo me) dice <strong>che</strong> succ<strong>ed</strong>e così su <strong>tutti</strong> i set,<br />

specie quando sono stati pagati p<strong>un</strong>tualmente. Sarà. Io sono triste, <strong>un</strong> po’ ubriaco di emozioni. In sette<br />

settimane ho imparato <strong>un</strong> sacco di cose sulle persone e sul cinema.


Parlare di cinema a Castiglioncello 2012<br />

<strong>SINOSSI</strong>:<br />

Il timido capostazione Domenico (Sergio Rubini) vive da solo nella sua piccolis<strong>si</strong>ma postazione,<br />

qua<strong>si</strong> isolato nella campagna pugliese. La sua vita è fatta di orologi, campanelle e treni e ormai<br />

della sua s<strong>ed</strong>e sa tutto. Ma <strong>un</strong>a notte questa routine <strong>si</strong> spezza: nella stazione piomba <strong>un</strong>a giovane<br />

e bella donna (Margherita Buy), a pi<strong>ed</strong>i, sconvolta. È fuggita da <strong>un</strong>a villa poco lontano dove,<br />

durante <strong>un</strong>a festa, il ricco fidanzato ubriaco (Ennio Fantastichini) ha incominciato a maltrattarla.<br />

L’ uomo arriva poco dopo a recuperare la sua compagna e ne nasce <strong>un</strong>a lite, così il capostazione<br />

per difendere la donna vince la sua timidezza…<br />

NOTE:<br />

Si tratta della ver<strong>si</strong>one cinematografica dell'omonimo lavoro teatrale di Umberto Marino.<br />

Sergio Rubini, <strong>che</strong> aveva ottenuto <strong>un</strong> personale successo come protagonista della pièce, riuscì a<br />

trasferire il progetto su pellicola, assumendo<strong>si</strong> l'onere della regia e confermando il cast teatrale<br />

(Margherita Buy, all'epoca sua compagna, <strong>ed</strong> Ennio Fantastichini).<br />

Il film fu girato in Puglia, qua<strong>si</strong> interamente all'interno della stazione di San Marco in Lamis<br />

delle Ferrovie del Gargano. Alc<strong>un</strong>e scene sono ambientate nel paese natale di Rubini, Grumo<br />

Appula, <strong>ed</strong> altre tra Apricena e Foggia. A corollario del cast molti profes<strong>si</strong>onisti puglie<strong>si</strong> in<br />

piccolis<strong>si</strong>mi ruoli.<br />

PREMI:<br />

Mart<strong>ed</strong>ì 19 giugno, ore 23.30<br />

• 2 David di Donatello 1991: miglior regista esordiente (Sergio Rubini) e migliore attrice<br />

protagonista (Margherita Buy)<br />

• Nastri d'Argento 1991: Miglior regista esordiente<br />

Italia 1990<br />

Regia: Sergio Rubini<br />

Interpreti: Sergio Rubini, Ennio Fantastichini, Margherita<br />

Buy, Pietro Genuardi, Mi<strong>che</strong>l Ro<strong>che</strong>r.<br />

Sceneggiatura: Umberto Marino, Sergio Rubini, Filippo<br />

Ascione<br />

Durata: 92’<br />

Distribuzione: Fandango


Parlare di cinema a Castiglioncello 2012<br />

<strong>SINOSSI</strong><br />

Sh<strong>un</strong> Li In Boris lavora in <strong>un</strong> laboratorio tes<strong>si</strong>le della periferia romana per ottenere i documenti e<br />

riuscire a far venire in Italia suo <strong>figlio</strong> di otto anni. All’improvviso viene trasferita a Chioggia,<br />

<strong>un</strong>a piccola città-isola della lag<strong>un</strong>a veneta per lavorare come barista in <strong>un</strong>’osteria. barista in<br />

Bepi, pescatore di origini slave, soprannominato dagli amici “il Poeta”, da anni frequenta quella<br />

piccola osteria. Il loro incontro è <strong>un</strong>a fuga poetica dalla solitudine, <strong>un</strong> dialogo <strong>si</strong>lenzioso tra<br />

culture diverse, ma <strong>non</strong> più lontane. È <strong>un</strong> viaggio nel cuore profondo di <strong>un</strong>a lag<strong>un</strong>a, <strong>che</strong> sa essere<br />

madre e culla di identità mai immobili. Ma l’amicizia tra Sh<strong>un</strong> Li e Bepi turba le <strong>due</strong> com<strong>un</strong>ità,<br />

quella cinese e quella chioggiotta, <strong>che</strong> ostacolano questo nuovo viaggio, di cui forse hanno<br />

semplicemente ancora troppa paura.<br />

NOTE DI REGIA<br />

Mercol<strong>ed</strong>ì 20 giugno, ore 21.30<br />

IO SONO LI<br />

Italia 2011<br />

Regia: Andrea Segre<br />

Interpreti: Zhao Tao, Rade Serb<strong>ed</strong>zija, Marco Paolini,<br />

Roberto Citran, Giuseppe Battiston<br />

Sceneggiatura: Marco Pettenello, Andrea Segre<br />

Durata: 100’<br />

Distribuzione: Parthenos srl<br />

L’idea del film nasce da <strong>due</strong> e<strong>si</strong>genze: da <strong>un</strong>a parte la neces<strong>si</strong>tà di trovare in <strong>un</strong>a storia, allo stesso tempo<br />

realistica e metaforica, il modo per parlare del rapporto tra individuo e identità culturale, in <strong>un</strong> mondo <strong>che</strong><br />

sempre più tende a creare occa<strong>si</strong>oni di contaminazione e di cri<strong>si</strong> identitaria; dall’altra la voglia di<br />

raccontare <strong>due</strong> luoghi importanti per la mia vita e molto emblematici nell’Italia di oggi: le periferie<br />

multietni<strong>che</strong> di Roma e il Veneto, <strong>un</strong>a regione <strong>che</strong> ha avuto <strong>un</strong>a crescita economica rapidis<strong>si</strong>ma, passando<br />

in pochis<strong>si</strong>mo tempo da terra di emigrazione a terra di immigrazione. In particolare, Chioggia, piccola<br />

città di lag<strong>un</strong>a con <strong>un</strong>a grande identità sociale e territoriale, è lo spazio perfetto per raccontare con ancora<br />

più evidenza questo processo. Ricordo ancora il mio incontro con <strong>un</strong>a donna <strong>che</strong> potrebbe essere Sh<strong>un</strong> Li.<br />

Era in <strong>un</strong>a tipica osteria veneta, frequentata dai pescatori del luogo da generazioni. Il ricordo di questo<br />

volto di donna così estraneo e straniero a questi luoghi ricoperti dalla patina del tempo e dell’abitudine,<br />

<strong>non</strong> mi ha più lasciato. C’era qualcosa di onirico nella sua presenza. Il suo passato, la sua storia, gli sp<strong>un</strong>ti<br />

per il racconto nascevano guardandola. Quale genere di rapporti avrebbe potuto instaurare in <strong>un</strong>a regione<br />

come la mia, così poco abituata ai cambiamenti? Sono partito da questa domanda per cercare di<br />

immaginare la sua vita.<br />

Io sono Li è an<strong>che</strong> <strong>un</strong> p<strong>un</strong>to di <strong>si</strong>nte<strong>si</strong> del mio percorso registico nell’ambito del cinema-documentario,<br />

attraverso cui mi sono occupato negli ultimi dieci anni principalmente di <strong>due</strong> temi: le migrazioni verso<br />

l’Europa (A metà, A sud di Lamp<strong>ed</strong>usa, Come <strong>un</strong> uomo sulla terra, Il sangue verde) e il territorio sociale<br />

e geografico del Veneto (Marghera Canale Nord, Pescatori a Chioggia e La mal’ombra).<br />

Le varie esperienze di regia con il cinema documentario mi hanno permesso di apprezzare il racconto <strong>non</strong><br />

solo del reale, ma an<strong>che</strong> nel reale, aiutandomi a capire come con esso <strong>si</strong>a pos<strong>si</strong>bile scoprire la dimen<strong>si</strong>one<br />

intima e profondamente umana della realtà, an<strong>che</strong> di temati<strong>che</strong> urgenti <strong>ed</strong> attuali della società odierna.<br />

In Io sono Li ho voluto rispettare modi e stili conosciuti nel cinema-documentario, lavorando an<strong>che</strong> con<br />

attori <strong>non</strong> profes<strong>si</strong>onisti e scegliendo sempre location del mondo reale.<br />

Al tempo stesso la preci<strong>si</strong>one e la sottigliezza del linguaggio cinematografico orientale e di alc<strong>un</strong>i<br />

importanti esempi del cinema indipendente internazionale sono state tracce importanti per riuscire a<br />

raccontare le atmosfere e i luoghi <strong>che</strong> ho scelto per questo film.


Parlare di cinema a Castiglioncello 2012<br />

<strong>SINOSSI</strong><br />

Mercol<strong>ed</strong>ì 20 giugno, ore 23.30<br />

I PRIMI DELLA LISTA<br />

Italia 2011<br />

Regia: Roan Johnson<br />

Interpreti: Claudio Santamaria, Francesco Turbanti, Paolo<br />

Cioni, Sergio Pierattini, Daniela Morozzi, Fabrizio Brandi<br />

Sceneggiatura: Davide Lantieri Roan Johnson<br />

Durata: 85’<br />

Distribuzione: Cinecittà Luce<br />

Questa è <strong>un</strong>a storia vera, successa il 1 giugno 1970. Dopo le manifestazioni degli studenti e gli scioperi,<br />

l’Italia è a <strong>un</strong> bivio: da <strong>un</strong> lato ci sono ancora l’ingenuità e i sogni <strong>si</strong>nceri della stagione del ‘68 da l’altra<br />

sta iniziando <strong>un</strong>a lotta interna sempre più cruenta.<br />

A Pisa, nell’ambiente del movimento studentesco, arriva la notizia <strong>che</strong> sta per scattare <strong>un</strong> colpo di stato<br />

come quello dei colonnelli in Grecia del ‘67. “Dormite fuori casa per tre, quattro notti. Se fanno il putsch<br />

vi vengono a prendere a casa <strong>un</strong>o per <strong>un</strong>o.” È questo l’ordine per <strong>tutti</strong> i ragazzi più esposti. Tra loro c’è<br />

an<strong>che</strong> Pino Ma<strong>si</strong>, <strong>un</strong> cantautore <strong>che</strong> ha fondato da poco il Canzoniere Pisano e fa concerti davanti a<br />

migliaia di ragazzi. Ha scritto le canzoni di lotta più famose, dalla Ballata del Pinelli all’inno di Lotta<br />

Continua. Ma è an<strong>che</strong> <strong>un</strong>a persona con <strong>un</strong>’infanzia difficile, istintivamente diffidente, e quella notizia lo<br />

agita molto.<br />

Quel giorno nella sua soffitta ci sono <strong>due</strong> liceali: Renzo Lulli e Fabio Gismondi. Hanno appena vent’anni<br />

e sognano di suonare con Pino Ma<strong>si</strong> <strong>che</strong> per loro è <strong>un</strong> mito, <strong>un</strong> leader indiscusso. Quando li prende da<br />

parte e gli spiega <strong>che</strong> devono andare fuori città per evitare pericoli, accettano. “Prendiamo la macchina<br />

del Lulli e <strong>si</strong> va verso il confine. Se il golpe <strong>non</strong> c’è, s’è fatta <strong>un</strong>a gita.” Se invece accade il peggio,<br />

andranno in e<strong>si</strong>lio e da lì diventeranno degli Inti Illimani ante litteram: gireranno il mondo con le loro<br />

canzoni per fare luce sulle ingiustizie in Italia.<br />

Dopo aver trovato delle scuse con i genitori e bruciato le agende personali per <strong>non</strong> lasciare traccia, i tre <strong>si</strong><br />

mettono in marcia verso il confine jugoslavo. Nella notte <strong>si</strong> fermano a fare benzina e, mentre prendono <strong>un</strong><br />

caffè per rimanere svegli, v<strong>ed</strong>ono il bar riempir<strong>si</strong> di soldati <strong>che</strong> s<strong>che</strong>rzano fra di loro, con le mitragliette a<br />

tracollo: stanno andando verso Roma, all’alba saranno lì. I nostri tre <strong>non</strong> pensano <strong>che</strong> il giorno dopo è il 2<br />

giugno e ci sarà la parata militare a Roma per la festa della Repubblica. Pensano <strong>che</strong> il colpo di stato<br />

ormai è cosa certa. La A112 adesso corre verso il confine e la salvezza, mentre i tre hanno nel cuore la<br />

malinconia per quello <strong>che</strong> <strong>si</strong> stanno lasciando alle spalle e l’eccitazione per quello <strong>che</strong> li aspetta. Arrivati<br />

davanti al confine jugoslavo, <strong>si</strong> imbattono nella cortina di ferro: buio, fili spinati, perqui<strong>si</strong>zioni alle<br />

macchine davanti. I tre decidono di ripiegare in Austria. Il poliziotto alla dogana guarda perplesso il<br />

patentino del Gismondi e la den<strong>un</strong>cia di smarrimento del Ma<strong>si</strong>. Va alla radio per capire se <strong>si</strong> può fare <strong>un</strong><br />

permesso giornaliero. Mentre quello parla i nostri tre <strong>si</strong> convincono <strong>che</strong> li abbiano beccati, <strong>che</strong> hanno<br />

capito <strong>che</strong> sono del movimento, <strong>che</strong> il doganiere stia chi<strong>ed</strong>endo istruzioni da Roma, e così <strong>si</strong> lanciano con<br />

la macchina verso l’Austria e la salvezza.<br />

Il Ma<strong>si</strong> e il Gismondi vengono arrestati dai poliziotti austriaci in<strong>si</strong>eme ai carabinieri <strong>che</strong> li hanno seguiti<br />

armi in pugno oltre il confine. L’<strong>un</strong>ico <strong>che</strong> riesce a scappare è Renzo Lulli. Proprio lui, il ragazzo di<br />

buona famiglia, con i capelli pettinati e la camicia pulita. Mentre corre verso la libertà, ricercato dalle<br />

polizie di <strong>due</strong> pae<strong>si</strong> e senza <strong>un</strong>a casa dove tornare, <strong>si</strong> sente <strong>un</strong> eroe, <strong>un</strong> vero ribelle in fuga. Lo ritrova il<br />

Ma<strong>si</strong> su <strong>un</strong>a jeep degli austriaci: “tranquillo, ci danno l’a<strong>si</strong>lo politico!”.<br />

Li portano <strong>tutti</strong> e tre in <strong>un</strong> carcere e qui iniziano ad affiorare i dubbi: perché ci hanno messo in cella e ci<br />

guardano perples<strong>si</strong> quando parliamo di golpe? All’interrogatorio con l’Interpol tutto <strong>si</strong> fa chiaro: <strong>non</strong> c’è<br />

stato ness<strong>un</strong> colpo di stato, hanno fatto <strong>un</strong>a cazzata. <strong>Un</strong>a po<strong>si</strong>zione giudiziaria <strong>non</strong> facile, i genitori<br />

incavolati, <strong>tutti</strong> a Pisa pronti a prenderli per il culo per anni. La loro strana amicizia viene messa alla<br />

prova. Quando li liberano, i tre <strong>si</strong> tolgono la soddisfazione di fare il loro primo e ultimo concerto davanti<br />

alle inferriate dell’istituto. Per <strong>un</strong> attimo sembrano guardare nel futuro: la loro storia personale e quella<br />

d’Italia <strong>non</strong> sarà facile, ma forse, adesso, sono pronti per affrontarla.


Parlare di cinema a Castiglioncello 2012<br />

<strong>SINOSSI</strong><br />

Giov<strong>ed</strong>ì 21 giugno, ore 21.30<br />

IL PAESE DELLE SPOSE INFELICI<br />

Italia 2011<br />

Regia: Pippo Mezzapesa<br />

Interpreti: Nicolas Orzella, Luca Schipani, Co<strong>si</strong>mo Villani,<br />

Vincenzo Leggieri, Aylin Prandi, Gennaro Albano, Antonio<br />

Gerardi, Roberto Corradino, Rolando Ravello, Valentina<br />

Carnelutti, Nicola Rignanese, Teresa Saponangelo<br />

Sceneggiatura: Antonio Leotti, Antonella Gaeta, Pippo<br />

Mezzapesa<br />

Durata: 82’<br />

Distribuzione: Fandango<br />

Veleno, quindici anni, p<strong>ed</strong>ala forsennato sulla sua bicicletta per star dietro ai suoi nuovi amici.<br />

Sono diver<strong>si</strong> da lui, sono figli della strada, la mordono impennando con i loro motorini e<br />

sfidando<strong>si</strong> sul campo di calcio in terra battuta della loro squadra, la Cosmica.<br />

Cimasa, Capodiferro e Natuccio hanno <strong>un</strong> capo indiscusso, Zazà, autentico talento del calcio. Il<br />

loro generale, l'allenatore Cenzoum, confida <strong>che</strong> presto o tardi <strong>un</strong> club importante <strong>si</strong> accorgerà di<br />

lui e lo porterà via dallo squallore della vita condivisa con suo fratello Graziano, <strong>un</strong> piccolo<br />

spacciatore <strong>che</strong>, approfittando della sua giovane età, spesso lo utilizza come corriere.<br />

Tutto quel <strong>che</strong> è intorno ai ragazzi, in <strong>un</strong> piccolo paese del Sud scavato da dirupi e gravine, <strong>non</strong><br />

promette niente di buono. Ci sono gli sbuffi della fabbrica, l'inquinamento <strong>che</strong> le sue ciminiere<br />

spargono nell'aria, c'è la droga, e su tutto il tuonare delle invettive demagogi<strong>che</strong> di Vito<br />

Cicerone, politico locale in ascesa.<br />

Veleno e Zazà diventano presto amici, la loro diver<strong>si</strong>tà li completa in <strong>un</strong> momento della vita <strong>che</strong><br />

è di passaggio. Veleno ora è il nuovo portiere della Cosmica, Zazà il bomber <strong>che</strong> <strong>si</strong> prepara a <strong>un</strong><br />

provino ormai imminente con <strong>un</strong> osservatore delle squadre importanti, come gli ann<strong>un</strong>cia felice<br />

l'allenatore Cenzoum.<br />

Ma ai loro giorni comincia a dare <strong>un</strong>a forma inattesa <strong>un</strong>a strana madonna randagia, la bellis<strong>si</strong>ma<br />

Annalisa, giovane donna <strong>che</strong> entra nelle loro vite volando, <strong>un</strong> giorno <strong>che</strong> dall'alto della chiesa<br />

prova a farla finita. Sembra vestita da sposa. Ma chi è la misteriosa Annalisa?<br />

Tanto basta per creare <strong>un</strong> mito e i ragazzi in piazza <strong>si</strong> fanno mille domande su quell'angelo<br />

volante, ciasc<strong>un</strong>o con <strong>un</strong> pres<strong>un</strong>to an<strong>ed</strong>doto su di lei.<br />

Annalisa vive sola in <strong>un</strong>a casa semi abbandonata e selvaggia ai margini del paese. Zazà e<br />

Veleno, maldestri e appas<strong>si</strong>onati, riescono ad avvicinarla e quel contatto è pura esta<strong>si</strong>. Annalisa<br />

racconta poco di sé, <strong>non</strong> spiega la sua voglia di morte, gioca con le parole con loro, devoti alla<br />

sua sconfinata bellezza.<br />

Cominciano a prender<strong>si</strong> cura di lei, giorno dopo giorno. La gente racconta <strong>che</strong> è così perché ha<br />

perso il suo amato, morto poco prima del loro matrimonio.<br />

<strong>Un</strong> giorno, per difendere Annalisa dalle avance di Dent<strong>ed</strong>ellabalena, principale fornitore di droga<br />

di suo fratello, Zazà accecato dalla rabbia lo accoltella. Finisce in galera e l'occa<strong>si</strong>one del<br />

provino per le squadre di serie A sembra andare in fumo. Annalisa, in pr<strong>ed</strong>a ai sen<strong>si</strong> di colpa,<br />

sparisce e comincia a precipitare in quel baratro cui sembra fatalmente destinata.<br />

Veleno rimane solo, come lo era al principio, ma <strong>non</strong> tutto è perduto.


Parlare di cinema a Castiglioncello 2012<br />

<strong>SINOSSI</strong><br />

Giov<strong>ed</strong>ì 21 giugno, ore 23.30<br />

LA KRYPTONITE NELLA BORSA<br />

Italia 2011<br />

Regia: Ivan Cotroneo<br />

Interpreti: Valeria Golino, Cristiana Capotondi, Luca<br />

Zingaretti, Libero de Rienzo, Luigi Catani, Fabrizio Gif<strong>un</strong>i<br />

Sceneggiatura: Ivan Cotroneo, Monica Rametta, Ludovica<br />

Rampoldi<br />

Durata: 98’<br />

Distribuzione: Lucky R<strong>ed</strong><br />

Napoli. 1973.<br />

Peppino Sansone ha 9 anni, <strong>un</strong>a famiglia affollata e piuttosto scombinata e <strong>un</strong> cugino più grande,<br />

Gennaro, <strong>che</strong> <strong>si</strong> cr<strong>ed</strong>e Superman.<br />

Le giornate di Peppino <strong>si</strong> dividono tra il mondo folle e colorato dei <strong>due</strong> giovani zii Titina e<br />

Salvatore fatto di balli di piazza, feste negli scantinati e collettivi femminili e la sua casa dove la<br />

mamma <strong>si</strong> è chiusa in <strong>un</strong> <strong>si</strong>lenzio incompren<strong>si</strong>bile e il <strong>padre</strong> cerca di distrarlo regalandogli<br />

pulcini da trattare come animali da compagnia.<br />

Quando però Gennaro muore, la fanta<strong>si</strong>a di Peppino riscrive la realtà e lo riporta in vita, come se<br />

il cugino fosse effettivamente il supereroe <strong>che</strong> diceva di essere.<br />

Ed è grazie a questo amico immaginario, a questo superman napoletano dai poteri traballanti, <strong>che</strong><br />

Peppino riesce ad affrontare le vicis<strong>si</strong>tudini della sua famiglia e ad accostar<strong>si</strong> al mondo degli<br />

adulti…


Parlare di cinema a Castiglioncello 2012<br />

Venerdì 22 giugno, ore 21.30<br />

È NATA UNA STAR?<br />

Italia 2012<br />

Regia: Lucio Pellegrini<br />

Interpreti: Luciana Littizzetto, Rocco Papaleo, Pietro<br />

Castellitto, Mi<strong>che</strong>la Cescon, Ninni Brus<strong>che</strong>tta<br />

Sceneggiatura: Mas<strong>si</strong>mo Gaudioso, Lucio Pellegrini,<br />

Mi<strong>che</strong>le Pellegrini<br />

Durata: 95’<br />

Distribuzione: Warner Bros.<br />

<strong>SINOSSI</strong><br />

Tra le tante cose <strong>che</strong> <strong>un</strong>a mamma <strong>non</strong> vorrebbe scoprire sul proprio <strong>figlio</strong> adolescente ce n'è <strong>un</strong>a<br />

<strong>un</strong> po' imbarazzante... a dire il vero molto imbarazzante. E <strong>non</strong> aiuta il fatto di venirla a sapere<br />

dalla vicina di casa pettegola, <strong>che</strong> <strong>un</strong>a mattina ti fa trovare nella buca delle lettere <strong>un</strong> video<br />

accompagnato da <strong>un</strong> biglietto. Lucia (Luciana Littizzetto) <strong>non</strong> riesce a cr<strong>ed</strong>erci: è suo <strong>figlio</strong><br />

Marco (Pietro Castellitto) quello in<br />

copertina. Il film ha <strong>un</strong> titolo <strong>non</strong> proprio <strong>ed</strong>ificante <strong>ed</strong> è vietato ai minori. Sì, insomma, Marco a<br />

quanto pare ha <strong>un</strong> talento speciale: è <strong>un</strong>a pornostar!<br />

Come <strong>si</strong> affronta <strong>un</strong>a novità del genere? Lucia deve dirlo a Fausto (Rocco Papaleo), suo marito, e<br />

in<strong>si</strong>eme dovranno parlarne con il ragazzo... forse da oggi nella loro famiglia niente sarà più come<br />

prima. O no?<br />

...E se ci fosse <strong>un</strong> modo per prendere <strong>un</strong>a cosa del genere per il verso giusto, anziché per quello<br />

sbagliato?<br />

NOTE DI REGIA<br />

Avevo letto il racconto omonimo di Nick Hornby, <strong>un</strong>o dei miei scrittori preferiti per la sua capacità <strong>un</strong>ica<br />

di lavorare con leggerezza su temi drammatici, e mi aveva come sempre colpito la sua abilità di dar vita<br />

ad <strong>un</strong>a comm<strong>ed</strong>ia piena di verità, raccontata con sentimento e sguardi elastici. Parlandone col produttore<br />

Beppe Cas<strong>che</strong>tto ho scoperto <strong>che</strong> an<strong>che</strong> Luciana Littizzetto come me era stata molto colpita dal libro.<br />

Cas<strong>che</strong>tto allora ha provato ad acqui<strong>si</strong>rne i diritti cinematografici, ma <strong>non</strong> eravamo troppo ottimisti,<br />

pensando <strong>che</strong> fosse difficile perché Hornby riceve richieste da tutto il mondo, a partire da quelle delle<br />

major companies americane: basti pensare alle traspo<strong>si</strong>zioni di successo di suoi best seller come ALTA<br />

FEDELTÀ, ABOUT A BOY o FEBBRE A 90°. Abbiamo scoperto però <strong>che</strong> i diritti erano scaduti da poco e<br />

<strong>si</strong>amo riusciti ad ottenerli: l’importante sarebbe stato essere all’altezza del compito. L’<strong>un</strong>ica condizione<br />

<strong>che</strong> Nick Hornby ha posto è <strong>che</strong> <strong>un</strong>a parte dei proventi vada ad <strong>un</strong>a fondazione per bambini autistici a cui<br />

tiene molto. Il racconto originale <strong>si</strong> svolgeva l<strong>un</strong>go 70 pagine, metà del nostro film prende sp<strong>un</strong>to dal<br />

libro mentre la seconda metà è stata pensata autonomamente come <strong>un</strong>a naturale evoluzione della vicenda,<br />

<strong>che</strong> nel libro era incentrata sull’elaborazione della sconcertante scoperta da parte della madre: noi invece<br />

abbiamo reso la vicenda più corale, dando an<strong>che</strong> molta importanza al ruolo del <strong>padre</strong> e del <strong>figlio</strong>. Girato a<br />

Torino, ma ambientato in <strong>un</strong>a città indefinita dell’Italia del Nord, il film <strong>si</strong> apre con il recapito a casa del<br />

pacco con il dvd porno. I <strong>due</strong> protagonisti sono <strong>due</strong> genitori normali <strong>che</strong> <strong>si</strong> aspettano poco o niente dal<br />

<strong>figlio</strong> 19enne <strong>che</strong> cerca di studiare all’Istituto alberghiero senza troppi risultati; ma quando scoprono <strong>che</strong><br />

è lui l’interprete di quel film hard, questa vicenda più grande di loro investe la loro vita e la stravolge. I<br />

<strong>due</strong> sono sconvolti, quello <strong>che</strong> è successo ovviamente condiziona la gestione della quotidianità e dal corto<br />

circuito nascono reazioni differenti di <strong>padre</strong> e madre nel gestire la novità. Lucia cerca di mettere in pi<strong>ed</strong>i<br />

<strong>un</strong>o spettacolo teatrale nella scuola dove insegna, Fausto subisce contraccolpi e conseguenze nella sua


Parlare di cinema a Castiglioncello 2012<br />

vita in ufficio, oscillando tra il tentativo di accettazione <strong>ed</strong> elaborazione del trauma, e l’incubo ricorrente<br />

di <strong>un</strong>a domanda senza risposta: Marco continuerà a fare quel mestiere?<br />

<strong>SINOSSI</strong><br />

Venerdì 22 giugno, ore 23.30<br />

POSTI IN PIEDI IN PARADISO<br />

Italia 2012<br />

Regia: Carlo Verdone<br />

Interpreti: Carlo Verdone, Pierfrancesco Favino, Marco<br />

Giallini, Micaela Ramazzotti<br />

Sceneggiatura: Carlo Verdone, Pasquale Plastino,<br />

Maruska Albertazzi<br />

Durata: 119’<br />

Distribuzione: Filmauro<br />

Ulisse (Carlo Verdone), Fulvio (Pierfrancesco Favino) e Domenico (Marco Giallini) sono tre<br />

padri separati costretti a versare qua<strong>si</strong> tutto quello <strong>che</strong> guadagnano in alimenti e spese di<br />

mantenimento per ex mogli e figli. <strong>Un</strong> tempo stimati profes<strong>si</strong>onisti, <strong>tutti</strong> e tre vivono ora in<br />

grandi difficoltà economi<strong>che</strong> e <strong>si</strong> ritrovano a sbarcare il l<strong>un</strong>ario come possono. Ulisse, <strong>un</strong> ex<br />

discografico di successo, vive nel retro del suo negozio di vinili e arrotonda le scarse entrate<br />

vendendo “memorabilia” su e-bay. Ha <strong>un</strong>a figlia, Agnese (Maria Luisa De Crescenzo), <strong>che</strong> vive<br />

a Parigi con la madre Claire (Diane Fleri), <strong>un</strong>’ex cantante. Fulvio, ex critico cinematografico,<br />

scrive di gos<strong>si</strong>p e vive presso <strong>un</strong> convitto di religiose. An<strong>che</strong> lui ha <strong>un</strong>a bambina, di tre anni, <strong>che</strong><br />

<strong>non</strong> v<strong>ed</strong>e qua<strong>si</strong> mai a causa del pes<strong>si</strong>mo rapporto con l’ex moglie Lorenza (Nicoletta Romanoff).<br />

Domenico, in passato ricco imprenditore, è oggi <strong>un</strong> agente immobiliare <strong>che</strong> dorme sulla barca di<br />

<strong>un</strong> amico e, per mantenere ben <strong>due</strong> famiglie, fa il gigolo con le <strong>si</strong>gnore di <strong>un</strong>a certa età. Ha <strong>un</strong><br />

rapporto conflittuale con i <strong>due</strong> figli più grandi <strong>ed</strong> è perennemente in ritardo con gli alimenti da<br />

versare alla sua ex moglie e all’ex amante Marisa (Valentina D’Agostino), da cui ha avuto<br />

<strong>un</strong>’altra figlia.<br />

Dopo <strong>un</strong> incontro casuale, durante la ricerca di <strong>un</strong>a casa in affitto, Domenico realizza di avere<br />

incontrato <strong>due</strong> poveracci come lui e propone ad Ulisse e Fulvio di andare a vivere in<strong>si</strong>eme per<br />

dividere le spese di <strong>un</strong> appartamento. Inizia così la loro convivenza e la loro amicizia. <strong>Un</strong>a sera,<br />

dopo <strong>un</strong>o dei suoi “tour de force” amatori, Domenico <strong>si</strong> sente male.<br />

Preoccupati, Ulisse e Fulvio chiamano il pronto intervento. Arriva Gloria (Micaela Ramazzotti),<br />

<strong>un</strong>a cardiologa <strong>che</strong>, mollata su <strong>due</strong> pi<strong>ed</strong>i poco prima dal fidanzato, <strong>si</strong> presenta ai tre in <strong>un</strong>o stato<br />

pietoso. Tra lei <strong>ed</strong> Ulisse nasce fin da subito <strong>un</strong>a particolare <strong>si</strong>ntonia. Insomma <strong>un</strong> incontro<br />

perfetto tra <strong>due</strong> disastri nelle relazioni sentimentali. An<strong>che</strong> Fulvio ha <strong>un</strong> incontro folgorante, con<br />

Gaia (Nadir Caselli), <strong>un</strong>a starlette tanto bella <strong>ed</strong> attraente quanto superficiale <strong>ed</strong> arrivista.<br />

Purtroppo la <strong>si</strong>tuazione economica dei tre amici peggiora sempre di più! Dopo <strong>un</strong>a serie di<br />

avventure tragicomi<strong>che</strong>, per i tre uomini gi<strong>un</strong>ge il momento di fare i conti con le proprie<br />

responsabilità. In loro aiuto arriveranno i figli. Nonostante il trauma della lontananza dai<br />

rispettivi padri e <strong>un</strong> rapporto spesso tormentato, saranno loro la chiave di volta <strong>che</strong> consentirà a<br />

Ulisse, Fulvio e Domenico di riprendere in mano la propria vita e di intrav<strong>ed</strong>ere finalmente <strong>un</strong>o<br />

spiraglio di "Paradiso"…


Parlare di cinema a Castiglioncello 2012<br />

<strong>SINOSSI</strong><br />

Ali <strong>si</strong> trova improvvisamente a dover<strong>si</strong> far carico di Sam, suo <strong>figlio</strong> di cinque anni <strong>che</strong> a<br />

malapena conosce. Spiantato e senza amici lascia il Nord della Francia per cercare aiuto presso<br />

sua sorella ad Antibes. La <strong>si</strong>tuazione migliora, <strong>non</strong>ostante lei <strong>non</strong> <strong>si</strong>a benestante, rim<strong>ed</strong>ia <strong>un</strong>a<br />

stanza alloggiando gli ospiti nel garage, e <strong>si</strong> occupa an<strong>che</strong> di Sam.<br />

Ali trova lavoro come buttafuori di <strong>un</strong> locale. <strong>Un</strong>a sera dopo <strong>un</strong>a rissa incontra Stéphanie,<br />

bellis<strong>si</strong>ma e <strong>si</strong>cura di sé. Lui l’accompagna a casa e le lascia il suo numero di telefono. Ma lei<br />

sembra <strong>un</strong>a principessa e lui <strong>un</strong> disperato. Stéphanie è addestratrice di or<strong>che</strong> a Marineland. <strong>Un</strong><br />

giorno, dopo <strong>un</strong> terribile incidente, Ali riceve <strong>un</strong>’imprevista telefonata da parte di Stéphanie.<br />

Quando la incontra di nuovo lei è inchiodata su <strong>un</strong>a s<strong>ed</strong>ia a rotelle: ha perso entrambe le gambe e<br />

buona parte dei suoi sogni. Ali condivide con lei momenti autentici, senza compas<strong>si</strong>one e senza<br />

pietismo, aiutandola a tornare a vivere...<br />

NOTE<br />

Sabato 23 giugno, ore 21.30<br />

RUGGINE E OSSA (DE ROUILLE ET D’OS)<br />

Francia-Belgio 2012<br />

Regia: Jacques Audiard<br />

Interpreti: Marion Cottilard, Matthias Schoenaerts, Céline<br />

Sallette, Bouli Lanners, Corinne Ma<strong>si</strong>ero<br />

Sceneggiatura: Jacques Audiard, Thomas Bidegain<br />

Durata: 115’<br />

Distribuzione: BIM<br />

[...] Il film francese (<strong>che</strong> la Bim distribuirà in Italia col titolo Ruggine e ossa) fa incontrare <strong>un</strong><br />

sottoproletario muscoloso e sradicato con <strong>un</strong>’istruttrice di or<strong>che</strong> a cui <strong>un</strong> cetaceo ha staccato le<br />

gambe al ginocchio. Non sappiamo qua<strong>si</strong> niente del loro passato -Ali (Matthias Schoenaerts) ha<br />

<strong>un</strong> <strong>figlio</strong> di cinque anni, <strong>un</strong> passato da boxeur e <strong>un</strong> presente da guardiano notturno, Stéphanie<br />

(Marion Cotillard) ha <strong>un</strong> ex compagno poco amato e <strong>un</strong> carattere <strong>non</strong> proprio conciliante- e<br />

quando <strong>si</strong> incontrano sembrano capaci di offrire all’altro solo i propri corpi e il dolore <strong>che</strong><br />

nascondono dentro: ci vorrà <strong>un</strong>a qua<strong>si</strong> trag<strong>ed</strong>ia perché lui impari a tirar fuori i propri sentimenti e<br />

lei a superare davvero il proprio handicap. Tratta da <strong>un</strong> racconto di Craig Davidson, la storia<br />

permette a Audiard di raccontare quello <strong>che</strong> gli sta più a cuore: la rabbia di chi <strong>si</strong> sente escluso,<br />

la lotta contro i limiti del corpo, lo sforzo per accettare i propri sentimenti. Ne esce <strong>un</strong>a storia<br />

d’amore “senza amore”, capace di raccontare <strong>due</strong> e<strong>si</strong>stenze (e <strong>due</strong> corpi) senza dare mai<br />

l’impres<strong>si</strong>one del finto o del morboso (<strong>non</strong>ostante gli straordinari effetti digitali <strong>che</strong> tagliano le<br />

gambe alla Cotillard) ma <strong>un</strong> po’ troppo costruita nella sua parabola metaforica. [...]<br />

Paolo Mereghetti, dal “Corriere della Sera” del 18 maggio 2012


Parlare di cinema a Castiglioncello 2012<br />

<strong>SINOSSI</strong>:<br />

L’esuberante Dario (Diego Abatantuono) e il depresso F<strong>ed</strong>erico (Fabrizio Bentivoglio), entrambi<br />

attori <strong>ed</strong> amici di l<strong>un</strong>ga data, partono in<strong>si</strong>eme per <strong>un</strong>a tournée teatrale.<br />

Dario spera di lasciare il teatro per il cinema, ma il problema <strong>che</strong> lo tormenta per tutto il viaggio<br />

è dire all’amico <strong>che</strong> lui è l'uomo per il quale la fidanzata Vittoria (Laura Morante) lo ha lasciato.<br />

Dopo aver scoperto il legame di Dario con Vittoria, la <strong>si</strong>tuazione di F<strong>ed</strong>erico collasserà e Vittoria<br />

sarà costretta ad <strong>un</strong>ir<strong>si</strong> al viaggio nel vano tentativo di far proseguire l'attività teatrale…<br />

Il caso cambierà le carte in tavola, ma soprattutto aiuterà i <strong>due</strong> a rinsaldare la loro amicizia.<br />

PREMI:<br />

Sabato 23 giugno, ore 23.30<br />

TURNE’<br />

Italia 1990<br />

Regia: Gabriele Salvatores<br />

Interpreti: Fabrizio Bentivoglio, Laura Morante, Diego<br />

Abatantuono, Eva Vanicek, Ugo Conti, Luigi Montini, Claudio<br />

Bi<strong>si</strong>o, Barbara Scopa, Piero Vivarelli<br />

Sceneggiatura: Fabrizio Bentivoglio, Francesca Marciano,<br />

Gabriele Salvatores<br />

Durata: 91’<br />

Distribuzione:<br />

• David di Donatello 1990: miglior produttore (Mario Cecchi Gori, Vittorio Cecchi Gori,<br />

Gianni Minervini)<br />

Il film è stato presentato nella sezione <strong>Un</strong> Certain Regard al 43º Festival di Cannes

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