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Concentrazione Rappresentativa alla Sorgente - Università degli ...

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Bonifica dei Siti Contaminati<br />

ANALISI DI RISCHIO<br />

SANITARIO AMBIENTALE<br />

Renato Baciocchi, Baciocchi,<br />

Simona Berardi<br />

<strong>Università</strong> Universit di Roma Tor Vergata<br />

ISPESL


CRITERI DI VALUTAZIONE DELLA<br />

QUALITA’ QUALITA DEL SUOLO (1/3)<br />

1. Criterio della concentrazione di background:<br />

background<br />

basato sul confronto tra le concentrazioni dei<br />

contaminanti misurate nel sito e quelle medie di<br />

fondo rilevabili nel territorio circostante al sito<br />

medesimo.<br />

2. Criterio della concentrazione limite: limite<br />

Consiste nel fissare dei “valori valori limite” limite di<br />

concentrazione con i quali confrontare i risultati<br />

dei campionamenti eseguiti nel sito in esame.


CRITERI DI VALUTAZIONE DELLA<br />

QUALITA’ QUALITA DEL SUOLO (2/3)<br />

2. Criterio della concentrazione limite: limite<br />

Le diverse liste di concentrazione limite per la qualità qualit dei suoli,<br />

elaborate a livello nazionale e internazionale, possono essere<br />

classificate in base a due aspetti caratterizzanti:<br />

a) Criteri indipendenti dall’uso dall uso del suolo e criteri dipendenti<br />

dall’uso dall uso del suolo (in quest’ultimo quest ultimo le concentrazioni limite<br />

sono differenziate in funzione dell’utilizzo dell utilizzo presente o futuro<br />

del sito).<br />

b) Approccio a due livelli (la concentrazione limite Cnb, nb,<br />

indicativa della necessità necessit di una azione di bonifica, è<br />

distinta d<strong>alla</strong> concentrazione limite Cob, ob,<br />

che è più pi stringente<br />

e che rappresenta l’obiettivo l obiettivo della bonifica).


CRITERI DI VALUTAZIONE DELLA<br />

QUALITA’ QUALITA DEL SUOLO (3/3)<br />

3. Criterio della analisi di rischio: rischio<br />

Si propone di stimare quantitativamente il rischio per la salute<br />

umana e per l’ambiente l ambiente associato ad un sito potenzialmente<br />

contaminato. E’ E possibile distinguere due sottoclassi:<br />

a) Criterio della analisi assoluta di rischio (conduce ad una<br />

valutazione del rischio associato allo specifico sito,<br />

mediante una modellizzazione matematica dei percorsi<br />

“sorgente sorgente di contaminazione-vie contaminazione vie di migrazione-bersagli).<br />

migrazione bersagli).<br />

b) Criterio della analisi relativa di rischio (comprende quei<br />

modelli a punteggio che consentono di creare un sistema di<br />

classificazione dei siti potenzialmente contaminati in<br />

rapporto <strong>alla</strong> loro pericolosità, pericolosit , con l’obiettivo l obiettivo di giungere ad<br />

una lista di priorità priorit <strong>degli</strong> interventi da eseguire).


Procedura operativa definita dal DM 471/99<br />

risultati<br />

caratterizzazione<br />

Rifiuti stoccati<br />

Messa in sicurezza<br />

permanente<br />

Progetto Preliminare<br />

Analisi tecnologie<br />

Rispetto limiti<br />

Tabellari<br />

Progetto<br />

Preliminare di<br />

Bonifica<br />

Progetto<br />

Definitivo<br />

Esecuzione interventi<br />

Monitoraggio<br />

NF tecnico-economica del<br />

rispetto<br />

dei limiti del DM 471/99<br />

Progetto di bonifica con<br />

Misure di Sicurezza - AdR<br />

Limitazioni d’uso


Procedura operativa definita dal D.Lgs. D.Lgs.<br />

152/06<br />

C < CSC<br />

Ripristino della zona<br />

Fine<br />

Indagine preliminare<br />

C > CSC<br />

Messa in Sicurezza d’emergenza<br />

Piano di Caratterizzazione<br />

Analisi di Rischio: CSR<br />

C < CSR<br />

C > CSR<br />

Monitoraggio Bonifica/Messa in<br />

Sicurezza<br />

(operativa o permanente)<br />

Fine


I principi fondamentali


LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO<br />

(Risk<br />

Risk Assessment)<br />

Assessment<br />

Assessment)<br />

La valutazione assoluta di di rischio si si effettua, in<br />

in<br />

genere, su siti che rappresentano un pericolo<br />

cronico per l’uomo ll’uomo<br />

uomo e/o l’ambiente, ll’ambiente,<br />

ambiente, individuando:<br />

un un livello di di rischio<br />

dei dei valori limite di di concentrazione<br />

in in funzione delle caratteristiche della sorgente<br />

dell’inquinamento, dell dell’inquinamento, inquinamento, dei meccanismi di di trasporto e dei<br />

bersagli della contaminazione.


Procedura per l’analisi l analisi di rischio sanitario<br />

Modo diretto<br />

(Forward)<br />

Modo inverso<br />

(Backward)<br />

Stima del rischio<br />

sanitario<br />

(Baseline Baseline Risk<br />

Assessment)<br />

Assessment<br />

Stima valori guida<br />

generici o target di<br />

bonifica<br />

(Guideline Guideline values o Clean-<br />

up targets)<br />

targets


Procedura RBCA<br />

Basata su standard ASTM (E1739/95 e PS108/98),<br />

derivata da US EPA Risk Assessment Guidance (1989)<br />

Elementi fondamentali:<br />

• approccio basato su 3 livelli di valutazione;<br />

• il passaggio a livelli successivi prevede una<br />

caratterizzazione sempre più accurata del sito e il<br />

progressivo abbandono di ipotesi generiche conservative;<br />

• il grado di protezione della salute e dell’ambiente non varia<br />

comunque tra i diversi livelli di analisi.


LIVELLO DI ANALISI 1<br />

ANALISI DI TIPO SITO-GENERICA;<br />

LA VALUTAZIONE DEI POTENZIALI PER BERSAGLI ON-SITE;<br />

SIMULAZIONE DEL TRASPORTO ATTRAVERSO MODELLI<br />

ANALITICI;<br />

SORGENE<br />

PUNTO DI<br />

ESPOSIZIONE<br />

PRO: CONTRO:<br />

Occorre conoscere la sola<br />

concentrazione in sorgente e la<br />

posizione dei bersagli<br />

Costi di analisi molto ridotti<br />

Risultati estremamente<br />

conservativi


LIVELLO DI ANALISI 2<br />

L’ANALISI DI TIPO SITO-SPECIFICA;<br />

VALUTAZIONE DEI POTENZIALI EFFETTI PER BERSAGLI ON-SITE<br />

ed OFF-SITE;<br />

SIMULAZIONE DEL TRASPORTO ATTRAVERSO MODELLI<br />

ANALITICI;<br />

SORGENTE<br />

PRO: CONTRO:<br />

L’analisi risulta essere più dettagliata<br />

e precisa<br />

PUNTO DI<br />

ESPOSIZIONE<br />

Sono necessari diversi<br />

parametri sito-specifici<br />

Costi più elevati


LIVELLO DI ANALISI 3<br />

L’ANALISI DI TiPO SITO-SPECIFICA;<br />

VALUTAZIONE DEI POTENZIALI EFFETTI PER BERSAGLI OFF-SITE;<br />

SIMULAZIONE DEL TRASPORTO ATTRAVERSO MODELLI<br />

NUMERICI;<br />

SORGENTE<br />

PRO: CONTRO:<br />

L’analisi risulta essere molto<br />

dettagliata<br />

La valutazione tiene conto anche del<br />

tempo<br />

PUNTO DI<br />

ESPOSIZIONE<br />

Sono necessari molti<br />

parametri sito-specifici<br />

Costi più elevati


Riepilogo dei vantaggi e svantaggi in<br />

funzione del livello di analisi<br />

LIVELLO 1 LIVELLO 2 LIVELLO 3<br />

Assunzioni conservative<br />

Numero di dati ed indagini richieste<br />

Quantità Quantit di risorse necessarie<br />

Efficacia economica <strong>degli</strong><br />

interventi correttivi


DEFINIZIONE ADOTTATA NELLE PROCEDURE DI SICUREZZA<br />

INDUSTRIALE:<br />

DEFINIZIONE DI RISCHIO<br />

R: rischio associato ad un dato evento<br />

P: probabilità di accadimento<br />

D: danno provocato dall’evento<br />

R = P × D = P × Fp × Fe<br />

Fp: fattore di pericolosità (entità del possibile danno - morte, lesioni, intossicazione)<br />

Fe: fattore di contatto (funzione della durata di esposizione)<br />

DEFINIZIONE ADOTTATA NEL CASO DI SITI CONTAMINATI:<br />

R = E × T<br />

P = probabilità accadimento del danno conclamata (P = 1)<br />

Fp = T [mg/kg d] -1 (Tossicità dell’inquinante)<br />

Fe = E [mg/kg d] (Portata effettiva di Esposizione)


HI =<br />

STIMA DEL RISCHIO<br />

RISCHIO = ESPOSIZIONE x TOSSICITA’<br />

E<br />

TDI<br />

R = E ×<br />

SF<br />

Per le sostanze tossiche: tossiche<br />

E = Esposizione cronica effettiva [mg/kg-giorno]<br />

TDI (o RfD) = Dose di riferimento [mg/kg-giorno]<br />

Per le sostanze cancerogene:<br />

E = Esposizione cronica effettiva [mg/kg-giorno]<br />

SF = Grado di cancerogenicità [mg/kg-giorno] -1


E C poe ⋅ =<br />

C poe = Cs<br />

⋅ FT<br />

EM<br />

=<br />

EM<br />

CR ⋅ EF ⋅ ED<br />

BW ⋅ AT<br />

CR ⋅ EF ⋅ ED<br />

E = Cs<br />

⋅ FT ⋅<br />

BW ⋅ AT<br />

Effetti cancerogeni<br />

CR ⋅ EF ⋅ ED<br />

R = Cs<br />

⋅ FT ⋅<br />

⋅ SF<br />

BW ⋅ AT<br />

ANALISI DI RISCHIO<br />

C poe = concentrazione al punto di esposizione<br />

C s = concentrazione in sorgente<br />

FT = fattore di trasporto<br />

EM = Portata effettiva di esposizione<br />

CR = Tasso di contatto<br />

EF = Frequenza dell’esposizione<br />

ED =Durata dell’esposizione<br />

BW = Peso corporeo<br />

AT = Tempo di mediazione<br />

Effetti tossici<br />

R = E × T<br />

CR⋅<br />

EF ⋅ ED 1<br />

R = Cs<br />

⋅ FT ⋅<br />

⋅<br />

BW ⋅ AT RfD


Principali Manuali e Standard di riferimento<br />

Standard Standard EPA EPA di di riferimento: riferimento:<br />

• ASTM E-1739 E 1739 (USA 1995) “Standard guide for Risk Based Corrective<br />

Action Applied at Petroleum Release Sites-RBCA” .<br />

• ASTM PS-104 PS 104 (USA 1998) “Standard Standard provisional guide for Risk-Based Risk Based<br />

Corrective Action”<br />

Action<br />

• Manuale UNICHIM N. 196/1 (2002) “Suoli Suoli e falde contaminati: analisi<br />

di rischio sito-specifica<br />

sito specifica, , criteri e parametri”. parametri .<br />

• APAT 2006 rev.1 rev.1<br />

“Criteri Criteri metodologici per l’applicazione<br />

l applicazione<br />

dell’analisi dell analisi assoluta di rischio ai siti contaminati”.<br />

contaminati


“Criteri Criteri metodologici per l'applicazione dell'analisi assoluta di<br />

rischio ai siti contaminati” contaminati (Edizione 2005)” 2005)<br />

approntato dall’<strong>Università</strong> di Roma “Tor Vergata” sulla base delle<br />

indicazioni di un gruppo di lavoro coordinato dall’APAT e costituito<br />

da rappresentanti dei principali<br />

istituti scientifici nazionali (ISS, ISPESL e ICRAM) e da rappresentanti<br />

delle ARPA.


APAT 2006 rev.1 rev.1<br />

“Criteri Criteri metodologici ……”<br />

Il manuale “Criteri Criteri metodologici ….” (APAT, 2006) si propone<br />

come strumento utile <strong>alla</strong> applicazione della analisi di rischio<br />

sito-specifica<br />

sito specifica per la salute umana derivante da un sito<br />

contaminato, in corrispondenza ad un livello 2 di analisi.<br />

Obiettivo primario del documento è quello di ridurre, quanto<br />

più pi possibile, le numerose aleatorietà aleatoriet ad oggi presenti<br />

nell’applicazione nell applicazione dell’analisi dell analisi di rischio ai siti contaminati e<br />

comprende essenzialmente i seguenti elementi:<br />

l’analisi analisi dello stato dell’arte dell arte in materia;<br />

l’indicazione indicazione delle equazioni da utilizzare in ogni fase della<br />

procedura;<br />

la definizione di criteri guida per la scelta dei valori per i<br />

parametri di input ;<br />

l’applicazione applicazione del principio del “reasonable<br />

reasonable worst case”. case .


Definizione del Modello Concettuale<br />

<strong>Sorgente</strong><br />

Trasporto Bersaglio<br />

Stima del RISCHIO<br />

o dell’Indice dell Indice di Pericolo


Definizione del Modello Concettuale<br />

Diagramma di flusso [APAT rev. 1, 2006]


Definizione del Modello Concettuale<br />

<strong>Sorgente</strong><br />

Geometria Geometria del sito e della<br />

sorgente<br />

Calcolo Calcolo della concentrazione<br />

rappresentativa (CRS)<br />

Selezione Selezione <strong>degli</strong> inquinanti<br />

indicatori<br />

Definizione Definizione delle proprietà propriet<br />

chimico-fisiche chimico fisiche e tossicologiche<br />

Trasporto Bersaglio<br />

Stima del RISCHIO<br />

o dell’Indice dell Indice di Pericolo


<strong>Sorgente</strong> di contaminazione<br />

La sorgente di contaminazione può essere differenziata in:<br />

• sorgente primaria, primaria,<br />

data dall’elemento dall elemento che è causa di<br />

inquinamento (es. accumulo di rifiuti)<br />

• sorgente secondaria, secondaria,<br />

identificata con il comparto ambientale<br />

oggetto di contaminazione (suolo, acqua, aria).<br />

La procedura di analisi di rischio si applica riferendosi<br />

esclusivamente <strong>alla</strong> sorgente secondaria di contaminazione,<br />

identificata in:<br />

• zona insatura, insatura,<br />

a sua volta classificabile come:<br />

• suolo superficiale (SS), (SS),<br />

compreso tra 0 ed 1 m di<br />

profondità profondit dal piano campagna e<br />

• suolo profondo (SP), con profondità profondit maggiore di 1 m dal<br />

piano campagna;<br />

• zona satura, satura,<br />

o acqua sotterranea (GW).


Geometria della ZONA VADOSA e della sorgente di<br />

di<br />

contaminazione in in zona vadosa


Geometria della ZONA VADOSA e della sorgente di<br />

di<br />

contaminazione in in zona vadosa<br />

SIMBOLO<br />

Geometria della zona insatura<br />

PARAMETRO<br />

UNITA' DI<br />

MISURA<br />

Valore di<br />

default<br />

Riferimento<br />

LGW Profondità del piano di falda<br />

cm 300 RBCA(ASTM 1998)<br />

hcap Spessore frangia capillare<br />

cm 18,8 Tab. 3.1.2 - doc. APAT<br />

hv Spessore della zona insatura<br />

cm 281,2 = LGW - hcap<br />

D Spessore del suolo superficiale<br />

cm 100 RBCA(ASTM 1998)<br />

Frazione areale di fratture nel pavimento<br />

ηout adim. 1 assunz. conservativa<br />

outdoor<br />

Geometria della sorgente di contaminazione in zona insatura<br />

Profondità del top della sorgente nel suolo<br />

Ls (SS) cm 0 assunz. conservativa<br />

superficiale rispetto al p.c.<br />

Profondità del top della sorgente nel suolo<br />

Ls (SP) cm 100 assunz. conservativa<br />

profondo rispetto al p.c.<br />

Profondità della base della sorgente<br />

Lf cm 300 assunz. conservativa<br />

rispetto al p.c.<br />

Spessore della sorgente nel suolo profondo<br />

ds cm 200 RBCA(ASTM 1998)<br />

(insaturo)<br />

Spessore della sorgente nel suolo<br />

d cm 100 assunz. conservativa<br />

superficiale (insaturo)<br />

Spessore della sorgente nel suolo insaturo<br />

cm 300 assunz. conservativa<br />

Soggiacenza della falda rispetto al top<br />

LF cm 300 assunz. conservativa<br />

della sorgente


Geometria della ZONA SATURA e della sorgente di<br />

di<br />

contaminazione in in zona satura


SIMBOLO<br />

Geometria della ZONA SATURA e della sorgente di<br />

di<br />

contaminazione in in zona satura<br />

Geometria della zona satura<br />

PARAMETRO<br />

UNITA' DI<br />

MISURA<br />

Valore di<br />

default<br />

da Spessore della falda<br />

cm ---<br />

Geometria della sorgente in zona satura<br />

Riferimento<br />

W<br />

Estensione della sorgente nella direzione<br />

del flusso di falda<br />

cm 4500 RBCA(ASTM 1998)<br />

Sw Estensione della sorgente nella direzione<br />

ortogonale al flusso di falda<br />

cm 4500 RBCA(ASTM 1998)<br />

Spessore della zona di miscelazione in<br />

δgw cm 200 RBCA(ASTM 1998)<br />

falda<br />

A cm 2 Area della sorgente (rispetto <strong>alla</strong> direzione<br />

20250000 RBCA(ASTM 1998)<br />

del flusso di falda)


Geometria della zona satura e insatura<br />

Criteri per la stima dei parametri geometrici [APAT, 2006]<br />

SONO<br />

DISPONIBILI<br />

MISURE<br />

DIRETTE ?<br />

NO<br />

SONO<br />

DISPONIBILI<br />

DATI STORICI ?<br />

NO<br />

CRITERIO PER LA STIMA DEI PARAMETRI GEOMETRICI<br />

SI<br />

SI<br />

Applicazione, ove possibile, dei<br />

criteri di stima indiretta.<br />

N > 10 ?<br />

(N = numero di misure)<br />

NO<br />

SI<br />

• Se il valore più conservativo è il minimo<br />

→ Selezione del MINIMO.<br />

• Se il valore più conservativo è il<br />

massimo → Selezione del MASSIMO.<br />

• Se il valore più conservativo è il<br />

minimo → Calcolo dell’LCL 95%.<br />

• Se il valore più conservativo è il<br />

massimo → Calcolo dell’UCL 95%.


Geometria della zona satura e insatura<br />

Criteri di stima indiretta dei parametri geometrici<br />

[APAT, 2006]<br />

δ<br />

gw<br />

Spessore Spessore<br />

della della<br />

zona zona<br />

di di<br />

miscelazione miscelazione<br />

della della<br />

falda:<br />

falda:<br />

0.<br />

5<br />

= ( 2α<br />

z ⋅W<br />

) + b(<br />

1−<br />

exp[( −IefW<br />

) /( v ene<br />

b)]


Criterio per la definizione della Geometria della sorgente<br />

in zona INSATURA [APAT 2006]<br />

Estensione superficiale (lunghezza e larghezza) della sorgente<br />

• campionamento effettuato secondo una disposizione a griglia, per per<br />

siti interi non suddivisibili in subaree o per le singole subaree subaree<br />

di siti di<br />

grandi dimensioni.<br />

• Estensione superficiale individuata dall’area dall area delimitata dalle maglie<br />

più pi esterne contenenti almeno un punto di campionamento con<br />

concentrazione di almeno un contaminante superiore alle CSR.<br />

Estensione verticale della sorgente<br />

tale estensione è pari <strong>alla</strong> differenza tra la minima e massima quota,<br />

rispetto al piano campagna, <strong>alla</strong> quale è stata riscontrata<br />

concentrazione di almeno un contaminante superiore <strong>alla</strong> CSC.


Criterio per la definizione della Geometria della sorgente<br />

in zona INSATURA e SATURA [APAT 2006]<br />

Qualora, a giudizio dell’Ente dell Ente di Controllo e sulla base delle<br />

evidenze analitiche o, sia possibile delimitare due sorgenti,<br />

una nel suolo superficiale e una nel suolo profondo, con<br />

caratteristiche geometriche e/o valori di contaminazione molto<br />

differenti, i parametri geometrici (lunghezza e larghezza)<br />

possono essere diversificati per le due sorgenti considerate.<br />

considerate.<br />

<strong>Sorgente</strong> di contaminazione in zona satura:<br />

• ricavata da misure dirette o estrapolata dai dati relativi <strong>alla</strong><br />

sorgente in zona insatura che si suppone lisciviare in falda.


Criterio per la suddivisione in sub-aree sub aree di un sito<br />

di grandi dimensioni [APAT 2006]<br />

La possibilità possibilit di suddivisione di un sito di grandi dimensioni in<br />

subaree può essere valutata da parte dell’ente dell ente controllore solo<br />

qualora sussistano le seguenti condizioni:<br />

1. Evidente disomogeneità disomogeneit delle caratteristiche geologiche ed<br />

idrogeologiche all’interno all interno dell’area dell area perimetrata (ad esempio<br />

presenza di faglie, condizioni di eteropia, etc.); etc.);<br />

2. Netta differenziazione di tipologia ed origine della contaminazione<br />

all’interno all interno dell’area dell area perimetrata (ad esempio aree contaminate<br />

esclusivamente da metalli ed aree contaminate esclusivamente da<br />

idrocarburi);<br />

3. Evidenti differenze nell’utilizzo<br />

nell utilizzo dell’area dell area perimetrata, nelle<br />

modalità modalit di esposizione e/o nella tipologia dei ricettori esposti.<br />

E’ sufficiente che una sola delle condizioni sopra citate sussista per<br />

poter dividere il sito in subaree.


<strong>Concentrazione</strong> <strong>Rappresentativa</strong> <strong>alla</strong><br />

<strong>Sorgente</strong> (CRS)<br />

SELEZIONE DELLA<br />

DISTRIBUZIONE DI<br />

PROBABILITA’<br />

CALCOLO DELL’UCL<br />

CON APPLICAZIONE DI<br />

SPECIFICHE PROCEDURE<br />

STATISTICHE<br />

VALUTAZIONE DE DATI<br />

E’ POSSIBILE<br />

APPLICARE<br />

CRITERI<br />

STATISTICI ?<br />

SI NO<br />

C RS =C MAX (<strong>Concentrazione</strong><br />

massima<br />

analiticamente determinata)<br />

SI<br />

UCL > C MAX ?<br />

NO<br />

C RS = UCL


<strong>Concentrazione</strong> <strong>Rappresentativa</strong> <strong>alla</strong> <strong>Sorgente</strong><br />

(CRS)<br />

Il data-set data set deve essere suddiviso in relazione ad ogni sorgente<br />

secondaria di contaminazione: Suolo Superficiale (SS), Suolo Profondo Profondo<br />

(SP) e Falda (GW).<br />

Per stabilire l’applicabilit<br />

l applicabilità di criteri statistici è necessario:<br />

• Esaminare l’ampiezza l ampiezza del data-set. data set. Per ogni data-set data set (SS, SP, GW), il<br />

numero di dati a disposizione non può essere inferiore a 10.<br />

• Verificare che il campionamento sia uniformemente distribuito su<br />

tutta la sorgente di contaminazione.<br />

• Identificare gli outlier e distinguere i “veri veri outlier” outlier dai “falsi falsi outlier”. outlier .<br />

• Identificare i Non-Detect<br />

Non Detect e porre i Non-Detect<br />

Non Detect pari al corrispondente<br />

Detection Limit (ND = DL). DL)


<strong>Concentrazione</strong> <strong>Rappresentativa</strong> <strong>alla</strong> <strong>Sorgente</strong><br />

(CRS)<br />

Le distribuzioni di probabilità probabilit più pi comunemente<br />

utilizzate per la loro rappresentazione sono:<br />

• distribuzione gaussiana o normale<br />

• distribuzione lognormale<br />

• distribuzione gamma<br />

• distribuzione non parametrica.


<strong>Concentrazione</strong> <strong>Rappresentativa</strong> <strong>alla</strong> <strong>Sorgente</strong><br />

(CRS)<br />

Distribuzione dei dati


<strong>Concentrazione</strong> <strong>Rappresentativa</strong> <strong>alla</strong> <strong>Sorgente</strong><br />

(CRS)<br />

Distribuzione dei dati


<strong>Concentrazione</strong> <strong>Rappresentativa</strong> <strong>alla</strong> <strong>Sorgente</strong><br />

(CRS)<br />

Distribuzione Gamma - Molti data set che presentano asimmetrie possono essere<br />

rappresentati sia mediante una distribuzione lognormale che da una distribuzione di tipo<br />

gamma, specialmente nei casi in cui il numero di campioni n è inferiore a 70-100.<br />

La distribuzione gamma è generalmente definita da due parametri: k (parametro di forma)<br />

e θ (parametro di scala); il loro prodotto è pari <strong>alla</strong> media aritmetica x .<br />

Funzione f ( x;<br />

k,<br />

θ )<br />

1 ( k −1)<br />

( −x<br />

/ θ )<br />

= x e x>0, k>0, θ>0<br />

k<br />

θ Γ<br />

( k)<br />

Distribuzione non parametrica – Nel caso in cui non sia possibile dimostrare che i<br />

valori di un data set seguano una tra le suddette distribuzioni (ad esempio a causa dello<br />

scarso numero di campioni) o qualora risulti, d<strong>alla</strong> applicazione dei test statistici, che<br />

nessuna distribuzione approssimi bene l’insieme dei dati, allora si parla di data set non<br />

parametrici.<br />

Distribuzione dei dati


<strong>Concentrazione</strong> <strong>Rappresentativa</strong> <strong>alla</strong> <strong>Sorgente</strong><br />

(CRS)<br />

Test per la selezione del tipo di Distribuzione<br />

TIPO DI TEST<br />

"Shapiro e Wilk test"<br />

(n < 50)<br />

NORMALE<br />

TIPO DI DISTRIBUZIONE<br />

LOG<br />

NORMALE<br />

GAMMA<br />

NON<br />

PARAMETRICA<br />

X X --- ---<br />

Rif.<br />

Bibliografico<br />

[Gilbert , 1987],<br />

[sof t w are<br />

Pr o UCL ver .<br />

3.0]<br />

"D'Agostino test"<br />

(n = 50)<br />

X X --- --- [Gilbert , 1987]<br />

“Normal Quantile-<br />

Quantile (Q-Q) Plot”<br />

X X --- ---<br />

“Lilliefors Test” X X --- ---<br />

“Gamma Quantile-<br />

Quantile (Q-Q) Plot”<br />

--- --- X ---<br />

[software<br />

ProUCL ver. 3.0]<br />

“Kolmogorov-Smirnov<br />

test”<br />

--- --- X ---<br />

"Anderson Darling<br />

test"<br />

--- --- X ---


<strong>Concentrazione</strong> <strong>Rappresentativa</strong> <strong>alla</strong> <strong>Sorgente</strong><br />

(CRS)<br />

I criteri di calcolo per la stima della CRS si riferiscono essenziamente<br />

alle seguenti grandezze statistiche:<br />

• valore massimo; massimo<br />

• media aritmetica, per una distribuzione normale;<br />

• media geometrica, per una distribuzione lognormale;<br />

lognormale<br />

• UCL 95% per una distribuzione normale;<br />

• UCL 95% per una distribuzione lognormale;<br />

lognormale<br />

• UCL 95% per una distribuzione gamma;<br />

• UCL 95% per una distribuzione non parametrica;<br />

• Percentile 95%.


<strong>Concentrazione</strong> <strong>Rappresentativa</strong> <strong>alla</strong> <strong>Sorgente</strong><br />

(CRS)<br />

Metodi di stima della concentrazione rappresentativa<br />

UCL distribuzione normale<br />

Calcolo dell’UCL della media aritmetica – “Metodo della t di Student”<br />

n 1<br />

FASE 1 Si calcola la media aritmetica <strong>degli</strong> n dati: x = ∑<br />

n i=<br />

n 1<br />

FASE 2 Si calcola la deviazione standard: σ = ( xi<br />

− x)<br />

n − 1<br />

FASE 3 Si ricerca nell’apposita tabella [Tab. A2, Gilbert 1987] il valore della t<br />

di Student per il caso particolare, univocamente determinato una volta<br />

noti il valore di α e (n-1).<br />

FASE 4 Si calcola l’ UCL ( 1−α<br />

) della media:<br />

UCL 1<br />

( 1−<br />

α ) = x + t(<br />

α , n−<br />

) σ / n<br />

∑<br />

i=<br />

1<br />

1<br />

xi<br />

2


<strong>Concentrazione</strong> <strong>Rappresentativa</strong> <strong>alla</strong> <strong>Sorgente</strong><br />

(CRS)<br />

Metodi di stima della concentrazione rappresentativa<br />

UCL distribuzione lognormale<br />

Calcolo dell’UCL della media geometrica – “Metodo Land”<br />

FASE 1 Si calcola la media aritmetica della variabili trasformate y = ln x :<br />

y =<br />

1<br />

n<br />

n<br />

∑<br />

i=<br />

1<br />

ln<br />

xi<br />

FASE 2 Si calcola la deviazione standard associata:<br />

σ<br />

y<br />

=<br />

n 1<br />

∑=<br />

n i 1<br />

( ) 2<br />

y − y<br />

i<br />

FASE 3 Si ricerca nell’apposita tabella [Tab. A10-A12, Gilbert 1987] il valore<br />

della H statistica per il caso particolare, individuabile disponendo di n<br />

e dellaσ y .<br />

FASE 4 Si calcola l’ UCL ( 1−α<br />

) della media:<br />

2 ( / n − 1)<br />

UCL y<br />

( −α<br />

) = exp y + 0,<br />

5σ<br />

y + H ( 1−α<br />

, σ ) σ<br />

1 y


<strong>Concentrazione</strong> <strong>Rappresentativa</strong> <strong>alla</strong> <strong>Sorgente</strong><br />

(CRS)<br />

UPPER CONFIDENCE LIMITS (95%)<br />

Statisticamente l’UCL l UCL 95% di una media è definito come un valore che,<br />

quando calcolato ripetutamente per un sottoinsieme di dati scelti scelti<br />

a caso,<br />

eguaglia o supera il valore vero della media il 95% delle volte.<br />

Tale valore rappresenta una stima altamente conservativa del valore valore<br />

vero<br />

della media. Viene comunque utilizzato nel calcolo della CRS poich poiché<br />

tiene<br />

conto dell’incertezza dell incertezza legata al calcolo della media che non detto fornisca<br />

sempre una stima realmente rappresentativa, dato il numero finito finito<br />

di<br />

campioni a disposizione.<br />

PERCENTILE 95%<br />

Il percentile rappresenta la condizione in cui una percentuale x x della<br />

distribuzione è minore o pari al valore del percentile. In particolare, quindi,<br />

il percentile al 95% è quel valore che eguaglia o supera il 95% dei valori di<br />

concentrazione che costituiscono l’insieme l insieme dei dati. Tale valore rappresenta<br />

quindi, in genere, una stima più pi conservativa rispetto all’UCL all UCL 95%.


<strong>Concentrazione</strong> <strong>Rappresentativa</strong> <strong>alla</strong> <strong>Sorgente</strong><br />

(CRS)


<strong>Concentrazione</strong> <strong>Rappresentativa</strong> <strong>alla</strong> <strong>Sorgente</strong><br />

(CRS)<br />

Documento APAT 2006: 2006<br />

• Individuare la distribuzione di i probabilità probabilit che approssimi meglio<br />

l’insieme insieme dei dati disponibili (software ProUCL ver. 3.0).<br />

• Applicare la procedura statistica corrispondente al tipo di<br />

distribuzione riconosciuta. A seconda del tipo di distribuzione,<br />

selezionata come maggiormente rappresentativa del data set in<br />

esame, è possibile individuare il più pi appropriato criterio per il<br />

calcolo dell’UCL. dell UCL. (software ProUCL ver. 3.0).


Metodi di stima della concentrazione rappresentativa<br />

Software Pro-UCL Pro UCL<br />

Calcolo dell’UCL dell UCL (distribuzione lognormale)<br />

lognormale<br />

σy<br />

Numero di<br />

campioni (n)<br />

UCL consigliato<br />

σ y < 0.<br />

5 per ogni n<br />

Student’s t, Modified-t,<br />

H-UCL(metodo Land)<br />

0 . 5 ≤ σ y < 1 per ogni n H-UCL<br />

1 ≤ σ y < 1.<br />

5<br />

n


Metodi di stima della concentrazione rappresentativa<br />

Software Pro-UCL Pro UCL<br />

Calcolo dell’UCL dell UCL<br />

• Distribuzione normale: metodo della t di Student<br />

k<br />

Numero di<br />

campioni (n)<br />

Distribuzioni Gamma<br />

UCL consigliato<br />

k ≥ 0.<br />

5 per ogni n Approximate gamma 95%UCL<br />

0 . 1 ≤ k < 0.<br />

5 per ogni n Adjusted gamma 95%UCL<br />

k


Metodi di stima della concentrazione rappresentativa<br />

Software Pro-UCL Pro UCL<br />

Calcolo dell’UCL dell UCL – distribuzione non parametrica<br />

σy<br />

Numero di<br />

campioni (n)<br />

σ ≤ 0.<br />

5 per ogni n<br />

y<br />

UCL consigliato<br />

UCL calcolato con Student’s t<br />

oppure Modified-t Statistic<br />

0. 5 < σ y ≤ 1 per ogni n 95% Chebyshev(Media,Dev.Standard)UCL<br />

1 < σ y ≤ 2<br />

n


Caso Studio 1<br />

• Suolo profondo : campionamenti tra 4.5 e 23 m da p.c.<br />

• 42 specie chimiche tutte di natura organica<br />

SOSTANZA<br />

NUMERO<br />

CORRISPONDENTE<br />

SOSTANZA<br />

NUMERO<br />

CORRISPONDENTE<br />

Fenolo #35 1 Idrocarburi C16#576 24<br />

Naphthalene#270 2 Idrocarburi C17#650 25<br />

Methylnaphthalene #374 3 Idrocarburi C18#721 26<br />

Acenaphthylene #518 4 Idrocarburi C19#722 27<br />

Acenaphthene#546 5 Idrocarburi C20#852 28<br />

Fluorene #625 6 Idrocarburi C21#852 29<br />

Phenanthrene #785 7 Idrocarburi C22#1080 30<br />

Anthracene #791 8 Idrocarburi C23#1083 31<br />

Fluoranthene#985 9 Idrocarburi C24#1081 32<br />

Pyrene#985 10 Idrocarburi C25#1081 33<br />

Benzo(a)anthracene #1215 11 Idrocarburi C26#1183 34<br />

Chrysene#1222 12 Idrocarburi C27#1183 35<br />

Benzo(b<br />

#1391<br />

or k)fluoranthene<br />

13 Idrocarburi C28#1278 36<br />

Benzo(a)pyrene#1436 14 Idrocarburi 29#1367 37<br />

Dibenzo(a,h)anthracene#1579 15 Idrocarburi C30#1367 38<br />

Benzo(ghi)perylene #1588 16 Idrocarburi C31#1367 39<br />

Indeno(1,2,3-cd)pyrene#1587 17 Idrocarburi C32#1450 40<br />

Idrocarburi C10#57 18 Idrocarburi C33#1531 41<br />

Idrocarburi C11#151 19 Idrocarburi C34#1530 42<br />

Idrocarburi C12#242 20<br />

Idrocarburi C13#417 21<br />

Idrocarburi C14#417 22<br />

Idrocarburi C15#576 23


Caso Studio 1<br />

• Ampiezza del data set: 37 campioni<br />

• Uniformità campionamento: campionamento a griglia<br />

• Identificazione outlier: data base già validato (veri outlier<br />

eliminati)<br />

• Non-detect: Individuati e posti pari al Detection Limit


scala logaritmica<br />

1000<br />

100<br />

10<br />

1<br />

Caso Studio 1<br />

Fig. 1 - Caso 1: Media aritmetica, media geometrica e mediana<br />

1 3 5 7 9 11131517192123252729313335373941<br />

sostanza<br />

• Distribuzione di tipo non parametrico per 41/42 sostanze<br />

• Distribuzione di tipo Gamma per C10<br />

media<br />

aritmetica<br />

mediana<br />

media<br />

geometrica


<strong>Concentrazione</strong> rappresentativa<br />

• UCL 95% Chebyshev per 0.5


100000<br />

scala logaritmica<br />

<strong>Concentrazione</strong> rappresentativa<br />

• UCL 95% Chebyshev per 0.5


Caso Studio 1<br />

Confronto tra massimo, media aritmetica, percentile 95%, ProUCL<br />

scala log aritm ica<br />

10000<br />

1000<br />

100<br />

10<br />

Fig. 4 - Caso 1: Confronto tra valore massimo, media aritmetica, percentile 95% e UCL calcolato da "ProUCL"<br />

1 2 3 4 5 6 7 8 9 101112131415161718192021222324252627282930313233343536373839404142<br />

sostanza<br />

massimo<br />

media<br />

aritmetica<br />

Percentile<br />

95%<br />

UCL<br />

CONSIGLIATO<br />

• UCL compreso tra massimo e media aritmetica (segue percentile 95%)<br />

• Per sostanze 1,4,5,28,31,32 UCL superiore a percentile


scala logaritmica<br />

10000<br />

1000<br />

100<br />

10<br />

Caso Studio 1<br />

Confronto valori con e senza outlier (1,4,5,28,31,32)<br />

Fig.5 Caso 1: confronto valori con e senza outlier<br />

1 4 5 8 28 31 32<br />

massimo<br />

media aritmetica<br />

Percentile 95%<br />

UCL CONSIGLIATO<br />

massimo senza outlier<br />

media aritmetica senza outlier<br />

Percentile 95% senza outlier<br />

UCL consigliato senza outlier


<strong>Concentrazione</strong> <strong>Rappresentativa</strong> <strong>alla</strong> <strong>Sorgente</strong><br />

(CRS)<br />

Con la revisione 1 (2006) del documento APAT, sono stati<br />

ulteriormente chiariti alcuni aspetti della suddetta procedura, in<br />

particolare:<br />

il numero minimo di dati, corrispondente a 10, necessario per<br />

l’esecuzione esecuzione di analisi di tipo statistico, si riferisce ai sondaggi sondaggi<br />

effettuati nell’area nell area in cui viene applicata l’analisi l analisi di rischio e non ai<br />

campioni disponibili che, paradossalmente, potrebbero essere<br />

relativi a uno stesso sondaggio;<br />

l’UCL UCL deve essere calcolata prendendo in considerazione tutti i dati dati<br />

di concentrazione disponibili, e caratterizzare la sorgente di<br />

contaminazione anche con quelli che non superano i valori di<br />

riferimento indicati d<strong>alla</strong> normativa vigente;<br />

infine, per il calcolo dei valori rappresentativi di concentrazione concentrazione<br />

nel<br />

suolo (SS, SP) e nelle acque sotterranee (GW), nei casi in cui siano siano<br />

applicabili analisi di tipo statistico, devono essere applicati<br />

determinati criteri descritti nel dettaglio nel documento APAT 2006. 2006.


Selezione <strong>degli</strong> inquinanti Indicatori<br />

In generale, gli inquinanti indicatori devono essere identificati identificati<br />

con le<br />

specie chimiche inquinanti, inquinanti,<br />

indagate nell’ambito nell ambito della campagna di<br />

indagine diretta, aventi valori di concentrazione nel suolo o in falda<br />

superiori ai valori di riferimento indicati d<strong>alla</strong> normativa vigente vigente<br />

:<br />

C > CSC<br />

In alcuni casi però può accadere che il numero di tali specie chimiche chimiche<br />

sia<br />

talmente elevato da rendere complessa e dispendiosa l’applicazione l applicazione della<br />

analisi di rischio, sia per il tempo impiegato sia per le risorse risorse<br />

da investire.<br />

Inoltre, la trattazione dell’intero dell intero insieme può portare all’ottenimento all ottenimento di<br />

risultati di difficile comprensione, se non addirittura fuorvianti fuorvianti<br />

rispetto al<br />

rischio dominante presente nel sito.


Selezione <strong>degli</strong> inquinanti Indicatori<br />

In questi casi, il documento APAT<br />

2006 fornisce un criterio di<br />

selezione <strong>degli</strong> inquinanti<br />

indicatori finalizzato <strong>alla</strong> riduzione<br />

del numero di specie chimiche da<br />

inserire nella procedura di analisi<br />

e selezionando quelle più pi<br />

importanti, ossia quelle alle quali<br />

è associato un rischio maggiore<br />

per l’uomo. l uomo.<br />

Identificazione <strong>degli</strong> INQUINANTI INDICATORI<br />

Fase 1: Raggruppamento delle specie chimiche<br />

in classi, in funzione della loro<br />

tipologia<br />

Fase 2: Raggruppamento delle specie chimiche<br />

in sotto-classi, in funzione della loro<br />

cancerogenicità<br />

Fase 3: Selezione dell’inquinante indicatore per<br />

ogni sotto-classe in funzione del<br />

valore<br />

tossicità.<br />

di concentrazione e di<br />

Fase 4: Attribuzione all’inquinante indicatore<br />

della concentrazione totale della<br />

sotto-classe.


Selezione <strong>degli</strong> inquinanti Indicatori<br />

R = C × T in cui<br />

ij<br />

ij<br />

ij<br />

R ij è il fattore di rischio della specie“i” nella matrice “j”<br />

C ij è la concentrazione della specie “i” nella matrice “j”<br />

T ij è il valore di tossicità della specie “i” nella matrice “j”.<br />

R = R + R + R + ... +<br />

j<br />

1 j<br />

2 j<br />

Per ogni sottoclasse si seleziona l’inquinante indicatore come quello<br />

caratterizzato dal valore R ij /R j più elevato.<br />

N.B. Il valore di concentrazione utilizzato nel calcolo del fattore di rischio R<br />

deve corrispondere a quello della concentrazione rappresentativa calcolata<br />

(CRS). Ciò permette di tener conto, anche se indirettamente, dell’estensione<br />

della sorgente di contaminazione.<br />

3 j<br />

R<br />

ij


Parametri chimico-fisici <strong>degli</strong> inquinanti<br />

Paramerti chimico-fisici e tossicologici <strong>degli</strong> inquinanti<br />

MW MW (g/mole)<br />

Pressione di Vapore VaPr (mm Hg)<br />

Solubilità S (mg/l)<br />

Coefficiente di Diffusione in Acqua Dair (cm2/sec)<br />

Coefficiente di Diffusione in Aria Dwat (cm2/sec)<br />

Punto di Ebollizione BP (°C)<br />

Costante di Henry H (adim.)<br />

Coefficiente di Partizione Acqua/Aria K w ( = 1/H) (adim.)<br />

Coefficiente di Partizione Ottanolo/Acqua K ow (adim.)<br />

Coefficiente di Adsorbimento Carbonio-Acqua Koc (ml/g)<br />

Coefficiente di Partizione Suolo/Acqua Kd ( = foc x Koc) (ml/g)<br />

Fattore di Bioconcentrazione BCF (adim.)


SOLUBILITA’ (S) (S)<br />

rappresenta la quantità quantit massima di un composto che<br />

può trovarsi disciolta, a temperatura t, in un dato<br />

volume di acqua<br />

indica la mobilità mobilit in fase liquida di un contaminante sia<br />

nella zona insatura che in quella satura<br />

unità unit di misura : 1 mg/l = 1 ppm<br />

I valori sono reperibili in bibliografia (t = 20 – 25 °C) C) o<br />

mediante misure in laboratorio


PRESSIONE DI DI VAPORE (PV)<br />

rappresenta, per un composto puro, la pressione gassosa<br />

corrispondente all’equilibrio liquido-vapore<br />

permette di valutare il grado di volatilizzazione di un dato<br />

contaminante in fase liquida, nella zona insatura.<br />

dipende fortemente d<strong>alla</strong> temperatura: p v = A ⋅ e -B/T<br />

dove T è la temperatura assoluta (°K) e A,B sono costanti<br />

caratteristiche del contaminante.<br />

unità di misura: 1 atm= 1,0133⋅10 5 Pa= 760 mmHg<br />

Si misura in laboratorio ed i risultati delle misure sono in<br />

genere disponibili da bibliografia.


COSTANTE DI DI HENRY (H) (H)<br />

rappresenta il coefficiente di partizione aria/acqua<br />

' H<br />

H = =<br />

RT<br />

dove R = costante universale dei gas (R = 8.2 x 10 -5 atm-m3 atm /mol-°K);<br />

/mol K);<br />

T = temperatura assoluta [°K]; [ K]; H’ H [adim adim]; ]; H [atm-m [atm 3 /mol mol]<br />

Permette di valutare il grado di volatilizzazione, nell’aria nell aria<br />

interstiziale, di un contaminante che si trovi disciolto nell’acqua<br />

nell acqua<br />

interstiziale presente tra i pori del terreno<br />

C<br />

C<br />

dipende d<strong>alla</strong> pressione di vapore e d<strong>alla</strong> solubilità:<br />

solubilit :<br />

PV × M<br />

H =<br />

S<br />

dove M = peso molecolare [g/mol [g/ mol] ]<br />

a<br />

w


Coefficiente di di partizione ottanolo-acqua (k (kow )<br />

ow )<br />

Riflette la tendenza di un inquinante di ripartirsi fra la fase<br />

organica (ottanolo<br />

( ottanolo) ) e l’acqua l acqua<br />

Si misura in laboratorio ed i risultati delle misure sono in<br />

genere disponibili da bibliografia.<br />

Coefficiente di di partizione nel nel carbonio organico (k (koc )<br />

oc )<br />

Riflette la tendenza di un inquinante di ripartirsi fra il carbonio carbonio<br />

organico presente nel suolo e l’acqua l acqua<br />

Si misura in laboratorio ed i risultati delle misure sono in<br />

genere disponibili da bibliografia; può essere stimato secondo<br />

la formula seguente:<br />

koc oc [ml/g] = kow ow [adim adim] ] x 0,41<br />

Per le sostanze inorganiche: koc oc = 0


Coefficiente di di partizione suolo-acqua (k (kd )<br />

d )<br />

Rappresenta la frazione di contaminante assorbita sul<br />

suolo rispetto al contaminante in soluzione in<br />

condizioni di equilibrio<br />

Per le sostanze organiche: kd = koc oc x foc oc<br />

dove foc oc = frazione di carbonio organico nel suolo [g- [g<br />

C/g-suolo]<br />

C/g suolo]<br />

Per le sostanze inorganiche kd è fortemente sito-<br />

specifica ed è funzione del pH dell’acqua.<br />

dell acqua.


Coefficiente di di diffusione in in acqua e in in aria (D (Dwat ,<br />

wat , D air )<br />

air )<br />

La diffusione è un processo per cui le sostanze<br />

chimiche, presenti in forma ionica o molecolare, si<br />

muovono entro la massa liquida o gassosa sotto<br />

l’influenza influenza della loro attività attivit cinetica<br />

Tale moto avviene lungo la direzione del loro gradiente<br />

di concentrazione<br />

La diffusione termina solo quando il gradiente di<br />

concentrazione si annulla, cioè cio quando la soluzione si<br />

trova <strong>alla</strong> medesima concentrazione in ogni punto.<br />

unità unit di misura : [cm 2 / sec]


Parametri TOSSICOLOGICI:<br />

Sostanze non cancerogene (1/2)<br />

RfD = Reference Dose [mg/kg/giorno]:<br />

stima dell’esposizione dell esposizione media giornaliera a cui è sottoposto<br />

l’uomo, uomo, che non produce effetti avversi apprezzabili<br />

sull’organismo sull organismo durante il corso della vita.<br />

RfD =<br />

NOAEL<br />

UFxMF<br />

RISCHIO RISCHIO = ESPOSIZIONE ESPOSIZIONE x TOSSICITA’<br />

TOSSICITA’<br />

risposta<br />

Effetti tossici<br />

UFxMF<br />

RfD NOAEL dose (mg/kg/day)<br />

NOAEL (No Observed Adverse Effect Level)<br />

NOEL (No Observed Effect Level)<br />

UF (Fattore di Incertezza)<br />

MF (Fattore di Modifica)


UF (Fattore di di Incertezza)<br />

il fattore di incertezza è un multiplo di 10<br />

ogni fattore rappresenta una specifica area di incertezza<br />

inerente ai dati disponibili.<br />

Per esempio:<br />

UF 1 = 10 per tener conto delle possibili differenze di risposta tra<br />

uomini e animali nel caso di esposizione prolungata<br />

UF 2 = 10 per tener conto delle variazioni di sensibilità sensibilit tra diversi<br />

individui di una popolazione umana<br />

UF 3 = 10 per tener conto di un data-base data base incompleto (ad esempio,<br />

nei casi in cui sono disponibili solo risultati relativi ad effetti effetti<br />

sub-<br />

cronici)<br />

UF TOT = 100 è stato ritenuto appropriato per molte specie chimiche.<br />

UF TOT = 1 sostanze per le quali è disponibile una buona caratterizzazione <strong>degli</strong><br />

effetti sull’uomo sull uomo


MF (Fattore di di Modifica)<br />

Il fattore di modifica MF può assumere valori compresi tra<br />

1 e 10.<br />

La sua magnitudo dipende da vari fattori, tra i quali la<br />

valutazione della incertezza scientifica dei dati<br />

tossicologici disponibili per la data specie chimica, il<br />

numero di specie testate, ecc.<br />

Il valore di default assunto per l’MF l MF è, , in genere, pari a 1.


RISCHIO = ESPOSIZIONE x TOSSICITA’<br />

Parametri TOSSICOLOGICI:<br />

Sostanze non cancerogene (2/2)<br />

RfC = Reference Concentration [mg/m 3 ] : (inalazione)<br />

stima dell’esposizione dell esposizione continua a cui è sottoposto l’uomo l uomo (in<br />

termini di una concentrazione in una matrice ambientale), che<br />

non produce effetti avversi durante tutto il corso della vita.<br />

RfD = RfC (1 / 70 kg) x (20 m 3 /giorno)


RISCHIO RISCHIO = ESPOSIZIONE ESPOSIZIONE x TOSSICITA’<br />

TOSSICITA’<br />

Parametri TOSSICOLOGICI:<br />

Sostanze cancerogene (1/2)<br />

SF = Slope Factor [mg/kg/giorno] -1 :<br />

Probabilità Probabilit di casi incrementali di tumore nella vita<br />

per unità unit di dose<br />

Pendenza della curva dose-effetto dose effetto nella zona<br />

relativa alle basse dosi.<br />

risposta<br />

Effetti cancerogeni<br />

SF<br />

dose (mg/kg-day)


RISCHIO = ESPOSIZIONE x TOSSICITA’<br />

Parametri TOSSICOLOGICI:<br />

Sostanze cancerogene (2/2)<br />

UCR = Unit Cancer Risk [μg/m g/m3 ] -1 : (inalazione)<br />

probabilità probabilit di casi incrementali di tumore nel corso della vita<br />

per unità unit di concentrazione.<br />

SF = UCR (70kg)x(1/20m 3 /giorno)x(1000ug/mg)


Classificazione EPA in funzione della cancerogenicità<br />

cancerogenicit<br />

Categoria Criterio<br />

Studi epidemiologici indicano che la sostanza è cancerogena per l’uomo con<br />

A<br />

sufficiente evidenza.<br />

Studi epidemiologici indicano che la sostanza è probabilmente cancerogena per<br />

B1<br />

l’uomo con limitata evidenza.<br />

Studi condotti sugli animali indicano che la sostanza è probabilmente cancerogena<br />

B2 per l’uomo con sufficiente evidenza, ma gli studi epidemiologici ne dimostrano la<br />

cancerogenicità con inadeguata evidenza oppure non esistono dati.<br />

Studi condotti sugli animali indicano la possibile cancerogenicità della sostanza con<br />

C<br />

limitata evidenza in assenza di dati riguardanti l’uomo.<br />

Sostanza non classificabile come cancerogena per l’uomo a motivo di inadeguata<br />

D<br />

evidenza di cancerogenicità riscontrata per uomo e animali.<br />

Sostanza non cancerogena per l’uomo. Non è stata rilevata evidenza di<br />

E cancerogenicità da almeno due test eseguiti su due differenti specie animali o da<br />

opportuni studi epidemiologici o su animali.


Proprietà Propriet chimico-fisiche<br />

chimico fisiche e tossicologiche<br />

<strong>degli</strong> inquinanti<br />

Proprietà Specie chimica<br />

ROME<br />

ver. 2.1<br />

GIUDITTA<br />

ver.3.0<br />

BP-RISC<br />

ver. 4.0<br />

RBCA Tool<br />

Kit ver. 1.2<br />

Koc / Kd (ml/g) Rame 3,50E+01 1,00E+04 2,47E+00 2,97E+02<br />

Solubilità (mg/l) Arsenico 1,00E+03 1,40E-01 nd 4,41E+05<br />

Pressione di vapore (mm Hg) Cianuri (liberi) 1,00E+05 3,08E+02 0,00E+00 1,38E+01<br />

Coefficiente di diffusione in aria<br />

(cm2/s)<br />

Coefficiente di diffusione in<br />

acqua (cm2/s)<br />

Benzo(g,h,i)perilene 1,00E-01 2,01E-02 4,10E-02 4,90E-02<br />

Cloruro di vinile 1,23E-06 1,23E-06 8,50E-06 1,23E-05<br />

SF Oral. Berillio 4,30E+00 4,30E+00 ND 5,70E-06<br />

RfD Inal. Crisene 3,00E-02 ND ND 2,57E-07<br />

Documento APAT: APAT Banca dati ISPESL-ISS ISPESL ISS


Definizione del Modello Concettuale<br />

<strong>Sorgente</strong><br />

Individuazione Individuazione delle vie di<br />

migrazione e di esposizione<br />

Stima Stima dei parametri sito-specifici<br />

sito specifici<br />

per ogni matrice ambientale<br />

Calcolo Calcolo dei fattori di trasporto dei<br />

contaminanti per le diverse vie di<br />

migrazione<br />

Trasporto Bersaglio<br />

Stima del RISCHIO<br />

o dell’Indice dell Indice di Pericolo


<strong>Concentrazione</strong> nel Punto di di Esposizione<br />

RISCHIO = ESPOSIZIONE x TOSSICITA’<br />

TOSSICITA TOSSICITA’<br />

E = C × POE<br />

EM<br />

E = Esposizione [mg/kg - giorno]; assunzione cronica giornaliera del contaminante<br />

EM = Portata effettiva di esposizione, es. [L (kg giorno) -1 ]; quantità di suolo ingerita<br />

o di aria inalata o di acqua contaminata bevuta al giorno per unità di peso<br />

corporeo<br />

C poe = <strong>Concentrazione</strong> del contaminante nel suolo, nell’acqua, nell’aria o negli alimenti<br />

calcolata in corrispondenza del punto di esposizione, es. [mg/L] o [mg/kg-suolo]


<strong>Sorgente</strong> di<br />

contaminazione<br />

<strong>Concentrazione</strong> nel Punto di di Esposizione<br />

C = C poe s<br />

⋅<br />

Meccanismi di<br />

trasporto<br />

FT<br />

C poe = concentrazione al punto di esposizione<br />

C s = concentrazione in sorgente<br />

FT = fattore di trasporto<br />

Bersagli della<br />

contaminazione


(3.2) Vie di migrazione: criteri per la stima dei parametri<br />

Per il calcolo dei fattori di trasporto (FT) e, quindi, per stimare la<br />

concentrazione della specie chimica in corrispondenza del bersaglio<br />

(Cpoe), nota quella <strong>alla</strong> sorgente (Cs), è indispensabile determinare le<br />

caratteristiche fisiche dei comparti ambientali coinvolti:<br />

• suolo insaturo<br />

• suolo saturo<br />

• aria outdoor<br />

• aria indoor<br />

• acqua superficiale<br />

Per un’analisi di livello 1, in genere, vengono utilizzati “valori sito-generici”<br />

(“valori di default”), ossia valori indipendenti dalle caratteristiche specifiche<br />

del sito in esame. Questi sono definiti sulla base di assunzioni<br />

estremamente conservative.<br />

Per un livello 2 e 3 di analisi, si utilizzano “valori sito-specifici”, ossia valori<br />

strettamente dipendenti dalle caratteristiche del sito potenzialmente<br />

contaminato.


3.2.1 Criteri per la stima dei parametri caratteristici del sito<br />

SONO<br />

DISPONIBILI<br />

MISURE<br />

DIRETTE ?<br />

NO<br />

PROCEDURA PER LA STIMA DEI PARAMETRI CARATTERISTICI DEL SITO<br />

SONO<br />

DISPONIBILI<br />

DATI STORICI ?<br />

NO<br />

SI<br />

SI<br />

Applicazione dei criteri di stima<br />

indiretta, secondo quanto descritto<br />

dalle linee guida.<br />

N > 10 ?<br />

(N = numero di misure)<br />

NO<br />

SI<br />

• Se il valore più conservativo è il minimo<br />

→ Selezione del MINIMO.<br />

• Se il valore più conservativo è il<br />

massimo → Selezione del MASSIMO.<br />

• Se il valore più conservativo è il<br />

minimo → Calcolo dell’LCL 95%.<br />

• Se il valore più conservativo è il<br />

massimo → Calcolo dell’UCL 95%.


3.2.1 Criteri per la stima dei parametri caratteristici del sito<br />

Nel caso dei parametri del terreno in zona insatura, la suddetta<br />

procedura è preceduta da una ulteriore fase di analisi dei dati:<br />

IL TERRENO<br />

E’<br />

OMOGENEO ?<br />

NO<br />

PARAMETRI DEL TERRENO IN ZONA INSATURA<br />

SI<br />

Sono presenti<br />

lenti in numero<br />

e di dimensioni<br />

trascurabili<br />

rispetto allo<br />

spessore della<br />

zona insatura ?<br />

NO<br />

SI<br />

Applicare procedura per la stima dei parametri<br />

caratteristici del sito (paragrafo 3.2.1) ad ogni<br />

strato di terreno<br />

SI<br />

Applicare procedura per la stima dei<br />

parametri caratteristici del sito<br />

(paragrafo 3.2.1)<br />

Per ogni parametro caratteristico<br />

del sito, selezionare il valore più<br />

conservativo tra quelli<br />

corrispondenti ai diversi strati .<br />

OPPURE<br />

Attribuire ad ogni strato il<br />

corrispondente valore<br />

rappresentativo dei diversi<br />

parametri e applicare modelli<br />

numerici .<br />

(Analisi di rischio di livello 3)


3.2.1 Criteri per la stima dei parametri caratteristici del sito<br />

La granulometria del terreno non entra direttamente nelle<br />

equazioni utili per il calcolo dei fattori di trasporto. Nonostante ciò,<br />

la sua determinazione risulta spesso utile per la stima indiretta dei<br />

valori di alcune proprietà fisiche del suolo saturo e insaturo.<br />

TIPO DI TERRENO<br />

TERRENI A GRANA MOLTO<br />

GROSSA<br />

TERRENI A GRANA GROSSA<br />

( più del 65% in sabbia e ghiaia)<br />

TERRENI A GRANA FINE<br />

(più del 35% in argilla e limo)<br />

Blocchi<br />

Ciottoli<br />

Ghiaia<br />

Sabbia<br />

Limo<br />

DIAMETRO DELLE<br />

PARTICELLE (mm)<br />

Grossa<br />

Media<br />

Fine<br />

Grossa<br />

Media<br />

Fine<br />

Grosso<br />

Medio<br />

Fine<br />

200<br />

60<br />

Argilla < 0.002<br />

20<br />

6<br />

2<br />

0,6<br />

0,2<br />

0,06<br />

0,02<br />

0,006<br />

0,002


3.2.1 Criteri per la stima dei parametri caratteristici del sito<br />

E’ possibile effettuare una classificazione dei terreni compositi<br />

basata sul metodo dell’USDA ( U.S. Department of Agricolture)<br />

Tessitura del suolo<br />

Simbolo nome<br />

S Sand<br />

LS Loamy Sand<br />

SL Sandy Loam<br />

SCL Sandy Clay Loam<br />

L Loam<br />

SiL Silt Loam<br />

CL Clay Loam<br />

SiCL Silty Clay Loam<br />

SiC Silty Clay<br />

Si Silt<br />

SC Sandy Clay<br />

C Clay


3.2.1 Criteri per la stima dei parametri caratteristici del sito<br />

Percentuali di sabbia, argilla e limo calcolate nei centroidi di ogni<br />

zona caratteristica del terreno descritta nel diagramma triangolare<br />

Tessitura del suolo<br />

Simbolo inglese italiano<br />

% argilla % limo % sabbia<br />

S Sand Sabbioso 3.33 5.00 91.67<br />

LS Loamy Sand Sabbioso tendente medio 6.25 11.25 82.50<br />

SL Sandy Loam Medio sabbioso 10.81 27.22 61.97<br />

SCL Sandy Clay Loam Medio argilloso tendente sabbioso 26.73 12.56 60.71<br />

L Loam Di grana media 18.83 41.01 40.16<br />

SiL Silt Loam Medio limoso 12.57 65.69 21.74<br />

CL Clay Loam Medio argilloso 33.50 34.00 32.50<br />

SiCL Silty Clay Loam Medio argilloso tendente limoso 33.00 56.50 10.00<br />

SiC Silty Clay Argilloso limoso 46.67 46.67 6.66<br />

Si Silt Limoso 6.00 87.00 7.00<br />

SC Sandy Clay Argilloso sabbioso 41.67 6.67 51.66<br />

C Clay Argilloso 64.83 16.55 18.62


3.2.2 Parametri del terreno in zona insatura<br />

Simbolo Parametro Unità<br />

ρs Densità del suolo g/cm 3<br />

θT Porosità totale del terreno in zona insatura adim.<br />

θe Porosità effettiva del terreno in zona insatura adim.<br />

θw Contenuto volumetrico di acqua adim.<br />

θa Contenuto volumetrico di aria adim.<br />

θwcap Contenuto volumetrico di acqua nella frangia capillare adim.<br />

θacap Contenuto volumetrico di aria nella frangia capillare adim.<br />

foc Frazione di carbonio organico nel suolo insaturo adim.<br />

Ief Infiltrazione efficace cm/anno


3.2.2 Parametri del terreno in zona insatura<br />

Per la stima indiretta di θ T θ e θ w e θ a si fa riferimento ai valori riportati<br />

in Tabella e desunti d<strong>alla</strong> integrazione dei dati forniti dai riferimenti<br />

bibliografici a cui si fa più comunemente riferimento [Carsel et al.,<br />

1988] [Van Genuchten model, 1980].<br />

Range di valori di θw in funzione<br />

della distribuzione granulometrica<br />

Tessi tura<br />

θ W<br />

(massimo)<br />

θ W<br />

(minimo)<br />

θ W<br />

(varianza)<br />

Sand 0,08 0,05 1,62E-04<br />

Loamy Sand 0,12 0,05 1,34E-03<br />

Sandy Loam 0,23 0,04 9,54E-03<br />

Sandy Clay Loam 0,24 0,06 9,89E-03<br />

Loam 0,26 0,06 1,20E-02<br />

Silt Loam 0,30 0,07 2,76E-02<br />

Clay Loam 0,26 0,08 1,64E-02<br />

Silty Clay Loam 0,31 0,09 2,42E-02<br />

Silty Clay 0,34 0,11 1,62E-02<br />

Silt 0,30 0,05 1,93E-02<br />

Sandy Clay 0,31 0,12 1,08E-02<br />

Clay 0,38 0,10 2,26E-02<br />

Valori di θT , θr , θe , θW e θa in funzione<br />

della distribuzione granulometrica<br />

Tessitura θ T θ r θ e θ W θ a<br />

Sand 0,43 0,045 0,385 0,068 0,317<br />

Loamy Sand 0,41 0,057 0,353 0,103 0,250<br />

Sandy Loam 0,41 0,065 0,345 0,194 0,151<br />

Sandy Clay Loam 0,39 0,100 0,290 0,178 0,112<br />

Loam 0,43 0,078 0,352 0,213 0,139<br />

Silt Loam 0,45 0,067 0,383 0,255 0,128<br />

Clay Loam 0,41 0,095 0,315 0,200 0,115<br />

Silty Clay Loam 0,43 0,089 0,341 0,246 0,095<br />

Silty Clay 0,36 0,070 0,290 0,274 0,016<br />

Silt 0,46 0,034 0,426 0,278 0,148<br />

Sandy Clay 0,38 0,100 0,280 0,228 0,052<br />

Clay 0,38 0,068 0,312 0,304 0,008


3.2.2 Parametri del terreno in zona insatura<br />

Per la stima indiretta di θ w,cap e θ a,cap si fa riferimento ai valori riportati<br />

in Tabella e desunti d<strong>alla</strong> integrazione dei dati forniti dai riferimenti<br />

bibliografici a cui si fa più comunemente riferimento [Connor et al.,<br />

1996] [Van Genuchten model, 1976 e 1980].<br />

Valori di θW,cap e θa,cap granulometrica<br />

in funzione della distribuzione<br />

Tessitura θ T θ r θ e θ W,cap θ a,cap<br />

Sand 0,43 0,045 0,385 0,330 0,055<br />

Loamy Sand 0,41 0,057 0,353 0,318 0,035<br />

Sandy Loam 0,41 0,065 0,345 0,288 0,057<br />

Sandy Clay Loam 0,39 0,100 0,290 0,248 0,042<br />

Loam 0,43 0,078 0,352 0,317 0,035<br />

Silt Loam 0,45 0,067 0,383 0,297 0,086<br />

Clay Loam 0,41 0,095 0,315 0,288 0,027<br />

Silty Clay Loam 0,43 0,089 0,341 0,317 0,024<br />

Silty Clay 0,36 0,070 0,290 0,282 0,008<br />

Silt 0,46 0,034 0,426 0,383 0,043<br />

Sandy Clay 0,38 0,100 0,280 0,252 0,028<br />

Clay 0,38 0,068 0,312 0,308 0,004


3.2.2 Parametri del terreno in zona insatura<br />

Nel caso in cui la sorgente secondaria di contaminazione sia costituita costituita<br />

da<br />

terreno omogeneo o approssimabile come tale, l’infiltrazione l infiltrazione efficace<br />

media annua può essere stimata in funzione delle precipitazioni medie<br />

annue e del tipo di tessitura prevalente nel suolo (sabbiosa, limosa limosa<br />

o<br />

argillosa) a mezzo delle seguenti relazioni empiriche:<br />

2<br />

Ief = 0, 0018⋅<br />

P<br />

per terreni sabbiosi (SAND)<br />

2<br />

Ief = 0, 0009⋅<br />

P<br />

per terreni limosi (SILT)<br />

2<br />

Ief =<br />

0, 00018⋅<br />

P<br />

per terreni argillosi (CLAY)<br />

dove le suddette correlazioni prevedono valori di precipitazione media<br />

annua e di Infiltrazione efficace espressi in cm/anno.<br />

Inoltre, per correlare le relazioni sopra riportate con la classificazione classificazione<br />

dei terreni compositi<br />

basata sul metodo dell’USDA, dell USDA, si sottolinea che :<br />

• Nella classe SAND sono comprese le tessiture: Sand, Sand,<br />

Loamy Sand e Sandy Loam; Loam<br />

• Nella classe SILT sono comprese le tessiture: Sandy Clay Loam, Loam, Loam,<br />

Silt Loam e Silt; Silt<br />

• Nella classe CLAY sono comprese le tessiture: Clay Loam, Silty Clay Clay<br />

Loam, Silty Clay,<br />

Sandy Clay e Clay. Clay


3.2.3 Parametri del terreno in zona satura<br />

Simbolo Parametro Unità<br />

vgw Velocità di Darcy cm/anno<br />

Ksat Conducibilità idraulica del terreno saturo cm/anno<br />

i Gradiente idraulico adim.<br />

ve Velocità media effettiva nella falda cm/anno<br />

θT Porosità totale del terreno in zona satura adim.<br />

θ e Porosità effettiva del terreno in zona satura adim.<br />

foc Frazione di carbonio organico nel suolo saturo adim.<br />

αx Dispersività longitudinale cm<br />

α y Dispersività trasversale cm<br />

αz Dispersività verticale cm<br />

λ Coefficiente di decadimento del primo ordine 1/giorno


3.2.3 Parametri del terreno in zona satura<br />

Velocità di Darcy v gw [cm/anno]<br />

vgw = K sat<br />

⋅i<br />

Gradiente idraulico: rapporto tra la perdita di carico piezometrico Δh e il<br />

tratto L in cui essa si verifica<br />

Velocità media effettiva dell’acqua nella falda v e [cm/anno]<br />

v<br />

e<br />

=<br />

v<br />

θ<br />

gw<br />

e<br />

=<br />

K sat ⋅i<br />

θ<br />

e<br />

h<br />

i<br />

L<br />

Δ<br />

=


3.2.3 Parametri del terreno in zona satura<br />

Valori di Ksat in funzione della distribuzione<br />

granulometrica<br />

Tessi tura<br />

K sat [cm/s]<br />

(Carsel and Parrish., 1988)<br />

Sand 8,25E-03<br />

Loamy Sand 4,05E-03<br />

Sandy Loam 1,23E-03<br />

Sandy Clay Loam 3,64E-04<br />

Loam 2,89E-04<br />

Silt Loam 1,25E-04<br />

Clay Loam 7,22E-05<br />

Silty Clay Loam 1,94E-05<br />

Silty Clay 5,56E-06<br />

Silt 6,94E-05<br />

Sandy Clay 3,33E-05<br />

Clay 5,56E-05


3.2.3 Parametri del terreno in zona satura<br />

Dispersività Dispersivit longitudinale<br />

1. Pickens e Grisak (1981) α ( 1)<br />

= 0,<br />

1×<br />

L<br />

(A.1)<br />

2. Xu e Eckstein (1995)<br />

3. Gelhar et al. (1985):<br />

α x α y =<br />

3<br />

x<br />

2,<br />

414<br />

α x ( 2)<br />

= 0.<br />

83×<br />

(log L)<br />

(A.2)<br />

ln L<br />

2<br />

α x ( 3)<br />

= −3,<br />

795 + 1,<br />

774ln<br />

L − 0,<br />

093(ln<br />

) (A.3)<br />

Noto il valore di dispersività longitudinale α x , si stimano i valori di<br />

dispersività trasversale α y e verticale α z attraverso le seguenti relazioni<br />

[American Petroleum Institute’s Report, 1987]:<br />

α x α z =<br />

20


3.2.4 Parametri <strong>degli</strong> ambienti aperti<br />

Simbolo Parametro Unità<br />

δ air Altezza della zona di miscelazione in aria cm<br />

W '<br />

S w'<br />

Estensione della sorgente di contaminazione nella direzione<br />

principale del vento<br />

Estensione della sorgente di contaminazione nella direzione<br />

ortogonale a quella principale del vento<br />

A' Area della sorgente (rispetto <strong>alla</strong> direzione prevalente del vento) cm 2<br />

Uair Velocità del vento cm/s<br />

σy Coefficiente di dispersione trasversale cm<br />

σz Coefficiente di dispersione verticale cm<br />

τ Tempo medio di durata del flusso di vapore anno<br />

Pe Portata di particolato per unità di superficie g/(cm 2 -s)<br />

cm<br />

cm


3.2.4 Parametri <strong>degli</strong> ambienti aperti<br />

Coefficiente di dispersione trasversale e verticale<br />

Coefficiente di dispersione trasversale e verticale<br />

Coefficiente di dispersione trasversale σ<br />

Coefficiente di dispersione trasversale y (Turner, 1970) Coefficiente di dispersione verticale σ<br />

σy (Turner, 1970) Coefficiente di dispersione verticale z (Turner, 1970)<br />

σz (Turner, 1970)<br />

Classi di stabilità di Pasquill<br />

Velocità del vento a 10 m Radiazione solare Incidente (GIORNO) Copertura nuvolosa<br />

dal p.c. (m/s)<br />

(NOTTE)<br />

Forte Moderata Debole ≥ 50 % < 50%<br />

< 2 A A – B B E F<br />

2 – 3 A – B B C E F<br />

3 – 5 B B – C C D E<br />

5 – 6 C C – D D D D<br />

> 6 C D D D D


3.2.5 Parametri <strong>degli</strong> ambienti confinati<br />

Simbolo Parametro Unità<br />

Ab Superficie totale coinvolta nell'infiltrazione cm 2<br />

Lcrack Spessore delle fondazioni/muri cm<br />

Lb Rapporto tra volume indoor ed area di infiltrazione cm<br />

η Frazione areale di fratture adim.<br />

θwcrack Contenuto volumetrico di acqua nelle fratture adim.<br />

θacrack Contenuto volumetrico di aria nelle fratture adim.<br />

ER Tasso di ricambio di aria indoor 1/giorno<br />

LT Distanza tra il top della sorgente e la base delle fondazioni cm<br />

Zcrack Profondità delle fondazioni cm<br />

Kv Permeabilità del suolo al flusso di vapore cm 2<br />

Δp Differenza di pressione tra indoor e outdoor g/(cm*s 2 )<br />

μair Viscosità del vapore g/(cm*s)<br />

τ Tempo medio di durata del flusso di vapore anno


3.2.6 Parametri delle acque superficiali<br />

Simbolo Parametro Unità<br />

bsw Altezza idrometrica m<br />

dsw Spessore della falda cm<br />

Dysw Coefficiente di dispersione laterale m/s<br />

focs Contenuto di carbonio organico nei sedimenti adim<br />

Frac Frazione di volume di controllo per la miscelazione adim<br />

hgw Potenziale idraulico della falda cm<br />

hsw Potenziale idraulico del corpo idrico cm<br />

isw Cadente piezometrica tra falda e pelo libero del c.i.s. adim<br />

L p Distanza fra sorgente in falda e corpo idrico cm<br />

Lreach Larghezza del plume contaminato cm<br />

Qsw Portata del corpo idrico superficiale m 3 /s<br />

Qsw Portata della falda m 3 /d<br />

Ssw Sezione trasversale del corso idrico superificiale m<br />

V Volume del corpo idrico per la miscelazione m 3<br />

vsw Velocità dell'acqua del corso idrico superficiale m/s<br />

Wsw Larghezza del corso idrico superficiale m


Parametri caratteristici del sito: valori di default di livello 1<br />

[APAT rev. 1, 2006]<br />

SIMBOLO<br />

PARAMETRO<br />

Caratteristiche fisiche del terreno in zona insatura<br />

Documento APAT<br />

UNITA' DI<br />

MISURA<br />

Valore di<br />

default<br />

Riferimento<br />

3 ρs Densità del suolo<br />

g/cm 1,7 RBCA(ASTM 1998)<br />

θT Porosità totale del terreno in zona insatura adim. 0,41 Tab. 3.2.7 - doc. APAT<br />

θe Porosità efficace del terreno in zona satura adim. 0,353 Tab. 3.2.7 - doc. APAT<br />

θw Contenuto volumetrico di acqua<br />

adim. 0,103 Tab. 3.2.7 - doc. APAT<br />

θa Contenuto volumetrico di aria<br />

adim. 0,25 Tab. 3.2.7 - doc. APAT<br />

θwcap Contenuto volumetrico di acqua nelle<br />

frangia capillare<br />

adim. 0,318 Tab. 3.2.7 - doc. APAT<br />

θacap Contenuto volumetrico di aria nelle frangia<br />

capillare<br />

adim. 0,035 Tab. 3.2.7 - doc. APAT<br />

foc Frazione di carbonio organico nel suolo<br />

insaturo<br />

g-C/g-suolo 0,01 RBCA(ASTM 1998)<br />

Ief Infiltrazione efficace<br />

cm/anno 30 RBCA(ASTM 1998)<br />

pH pH del suolo insaturo<br />

adim. 6,8 (USEPA, 1996)


3.3 Vie di migrazione:<br />

Criteri di stima dei fattori di trasporto<br />

<strong>Concentrazione</strong><br />

in sorgente C s<br />

Fattori di<br />

trasporto<br />

FT<br />

<strong>Concentrazione</strong><br />

nel punto di<br />

esposizione C poe<br />

I fattori di trasporto intervengono nella valutazione delle<br />

esposizioni indirette ovvero laddove eventuali contaminanti<br />

possono raggiungere i bersagli solo attraverso la migrazione<br />

dal comparto ambientale sorgente della contaminazione.<br />

Occorre osservare che, riferendoci in questo studio ad analisi di livello 2, 2 le<br />

relazioni per il calcolo dei fattori di trasporto sono di tipo prettamente<br />

analitico. analitico Si utilizzano invece modelli numerici nel caso in cui venga<br />

condotto uno studio di livello 3.


Fattori di trasporto<br />

Si elencano di seguito i fattori di trasporto che intervengono nella nella<br />

procedura di analisi di rischio di livello 2:<br />

LF = fattore di lisciviazione in falda da suolo superficiale e/o profondo; profondo;<br />

DAF = fattore di attenuazione in falda;<br />

VFss = fattore di volatilizzazione di vapori outdoor da suolo superficiale;<br />

superficiale;<br />

VFsamb = fattore di volatilizzazione di vapori outdoor da suolo profondo; profondo<br />

VFwamb = fattore di volatilizzazione di vapori outdoor da falda;<br />

PEF = emissione di particolato outdoor da suolo superficiale;<br />

PEFin = emissione di particolato indoor da suolo superficiale;<br />

VFsesp = fattore di volatilizzazione di vapori indoor da suolo;<br />

VFwesp = fattore di volatilizzazione di vapori indoor da falda;<br />

RDF = fattore di migrazione dall’acqua dall acqua di falda all’acqua all acqua superficiale.


Fattori di trasporto: : STANDARD di riferimento<br />

ASTM E-1739 E 1739 (USA 1995)<br />

“Standard Standard guide for Risk Based<br />

Corrective Action Applied at<br />

Petroleum Release Sites-RBCA<br />

Sites RBCA” .<br />

ASTM PS-104 PS 104 (USA 1998)<br />

“Standard Standard provisional guide for<br />

Risk-Based Risk Based Corrective Action” Action<br />

UNICHIM<br />

“Manuale Manuale n. 196/1 “Suoli Suoli e falde<br />

contaminati, analisi di rischio sito-<br />

specifica, criteri e parametri”.<br />

parametri .<br />

EPA (USA 1994)<br />

“Technical Technical Backgroud Document<br />

for Soil Screening Guidance”<br />

Guidance<br />

EPA (USA 1996)<br />

“Soil Soil Screening Guidance: Fact<br />

Sheet”. Sheet .<br />

CONCAWE<br />

“Report Report 3/03: european oil<br />

industry guideline for risk based<br />

assessment of contaminated<br />

sites ”. .


Fattori di trasporto: : SOFTWARE di riferimento<br />

RBCA Tool Kit ver. 1.2<br />

BP-RISC BP RISC ver. 4.0<br />

ROME ver. 2.1<br />

GIUDITTA ver.3.0 ver.3.0


Ipotesi di base<br />

In generale, le principali assunzioni, su cui si basano le<br />

equazioni riportate nel seguito, sono:<br />

• La concentrazione <strong>degli</strong> inquinanti è uniformemente<br />

distribuita nel suolo ed è costante per tutto il periodo di<br />

esposizione.<br />

• Terreno omogeneo, isotropo e incoerente (si escludono<br />

quindi i suolo porosi per fessurazione, i quali necessitano di<br />

modellistica specifica corrispondente ad un livello 3 di<br />

analisi).<br />

• Non si considerano fenomeni di biodegradazione (ad<br />

eccezione del DAF) o meccanismi di<br />

decadimento/trasformazione delle sostanze inquinanti nel<br />

suolo, in soluzione nell’acqua o in fase vapore.


C<br />

LF =<br />

C<br />

⎡ mg ⎤<br />

⎢ l − H O ⎥<br />

⎢ ⎥<br />

⎢ mg ⎥<br />

⎢<br />

⎣ Kg − suolo ⎥<br />

⎦<br />

Lmf 2<br />

s<br />

Fattore di lisciviazione in falda (LF)<br />

Il fattore di lisciviazione consente di<br />

valutare l’attenuazione subita d<strong>alla</strong><br />

concentrazione di contaminante dovuta<br />

al trasporto d<strong>alla</strong> sorgente di<br />

contaminazione, dal suolo profondo o<br />

superficiale, al piano di falda a causa<br />

dell’infiltrazione d’acqua nello strato<br />

insaturo di suolo ed <strong>alla</strong> successiva<br />

diluizione nell’acquifero superficiale.<br />

Quindi, tale fattore rappresenta il<br />

rapporto tra la concentrazione nella<br />

sorgente (Cs) e quella che si avrà nella<br />

falda (CLmf):


Fattore di lisciviazione in falda (LF)<br />

1. Coefficiente di partizione suolo-<br />

acqua:<br />

k<br />

sw<br />

C<br />

=<br />

C<br />

L1<br />

s<br />

⎡ mg / L − H 2O<br />

⎤ ρs<br />

= ⎢<br />

mg kg suolo<br />

⎥ =<br />

⎣ / − ⎦ θw<br />

+ ksρ<br />

s + Hθa<br />

tiene conto della partizione dell’inquinante dell inquinante tra<br />

acqua, aria e suolo<br />

2. Coefficiente di attenuazione del suolo<br />

(Soil Attenuation Model):<br />

C<br />

'<br />

L1<br />

SAM = = [ a dim]<br />

=<br />

CL1<br />

tiene conto del percorso che l’inquinante fa per<br />

raggiungere il piano di falda<br />

3. Fattore di diluizione (Leachate<br />

( Leachate<br />

Diluition Factor):<br />

LDF<br />

=<br />

C<br />

C<br />

'<br />

L1<br />

Lmf<br />

=<br />

[ a dim]<br />

d<br />

L<br />

V<br />

= 1+<br />

I<br />

s<br />

F<br />

gw<br />

ef<br />

⋅δ<br />

⋅W<br />

gw<br />

d s<br />

LF<br />

Spessore della sorgente nel suolo profondo (insaturo)<br />

Soggiacenza della falda rispetto al top della sorgente<br />

tiene conto della diluizione che il contaminante subisce, una volta volta<br />

raggiunto il<br />

piano di falda, nel passaggio tra terreno terreno insaturo insaturo e terreno terreno saturo saturo


Appendice R [Documento APAT rev. 1 – 2006]<br />

MODELLI ANALITICI E NUMERICI PER IL TRASPORTO DEI<br />

CONTAMINANTI IN ZONA INSATURA<br />

Obiettivi :<br />

• 1. Verificare la conservatività conservativit <strong>degli</strong> output ottenuti con<br />

l’applicazione applicazione del modello analitico rispetto a quelli ottenuti a<br />

mezzo di modelli numerici.<br />

• 2. Verificare la necessità necessit di considerare il coefficiente di<br />

attenuazione del suolo SAM nell’applicazione nell applicazione del modello<br />

analitico.<br />

Modelli utilizzati per il confronto: confronto<br />

• “modello modello analitico” analitico → modello proposto da Doc. APAT rev. 1<br />

2006<br />

• “modello modello numerico” numerico → software Chemflo ver. 2005<br />

software VS2DTI ver. 1.2.


Appendice R [Documento APAT rev. 1 – 2006]:<br />

MODELLI ANALITICI E NUMERICI PER IL TRASPORTO DEI<br />

CONTAMINANTI IN ZONA INSATURA<br />

Modello concettuale<br />

utilizzato →<br />

Inquinanti selezionati per<br />

confronto ↓


Appendice R [Documento APAT rev. 1 – 2006]:<br />

MODELLI ANALITICI E NUMERICI PER IL TRASPORTO DEI<br />

CONTAMINANTI IN ZONA INSATURA<br />

ESEMPIO : Benzene<br />

(contaminazione di<br />

spessore = 1 m)<br />

-- CASO 2 --


Appendice R [Documento APAT rev. 1 – 2006]:<br />

MODELLI ANALITICI E NUMERICI PER IL TRASPORTO DEI<br />

CONTAMINANTI IN ZONA INSATURA<br />

ESEMPIO : Benzene


Appendice R [Documento APAT rev. 1 – 2006]<br />

MODELLI ANALITICI E NUMERICI PER IL TRASPORTO DEI<br />

CONTAMINANTI IN ZONA INSATURA<br />

Conclusioni :<br />

Il modello analitico risulta più pi conservativo<br />

del numerico.<br />

Se consideriamo un modello analitico è<br />

opportuno prevedere l’uso l uso del SAM.


Fattore di lisciviazione in falda (LF)<br />

ASTM<br />

E-1739-95<br />

PS 104-98 UNICHIM n.<br />

196/1 2002<br />

Concawe<br />

report<br />

n.2/97<br />

EPA -<br />

SSG<br />

ksw X X X X<br />

LDF X X X X<br />

SAM X<br />

BDF X<br />

TAF X<br />

RAGS<br />

Il manuale Unichim n.196 n.196/1<br />

/1 introduce inoltre altri due fattori di attenuazione:<br />

BDF (BioDegradation<br />

( BioDegradation Factor), che tiene conto dei fattori di biodegradazione che<br />

possono avvenire nel tragitto dell’inquinante dell inquinante nella zona insatura<br />

TAF (Time Averaging Factor), che per i contaminanti cancerogeni considera la<br />

concentrazione media per un particolare periodo di esposizione. Questo rimuove l’ipotesi l ipotesi<br />

di concentrazione stazionaria durante tutto il periodo di esposizione esposizione<br />

perché perch considera la<br />

diminuzione del rilascio del contaminante d<strong>alla</strong> sorgente nel tempo. tempo.<br />

Tab. B.4 - Software esaminati: calcolo del Fattore di lisciviazione (LF)<br />

RBCA Tool Kit<br />

ver. 1.2<br />

BP-RISC ver.<br />

4.0 (livello 1)<br />

ROME<br />

ver. 2.1<br />

GIUDITTA<br />

ver.3.0<br />

k sw X X X X<br />

LDF X X X X<br />

SAM X X<br />

BDF<br />

TAF<br />

---


Fattore di attenuazione in falda (DAF)<br />

Il parametro DAF (Diluition Attenuation Factor) esprime il rapporto tra la<br />

concentrazione di un contaminante in corrispondenza della sorgente<br />

secondaria in falda C s(falda) e la concentrazione al punto di esposizione<br />

C POE(falda) situato a distanza x d<strong>alla</strong> sorgente nel verso di flusso:<br />

DAF<br />

=<br />

C<br />

C<br />

s(<br />

falda)<br />

POE ( falda)<br />

⎡ mg ⎤<br />

⎢ l − H ⎥<br />

2O<br />

⎢ ⎥<br />

⎢ mg ⎥<br />

⎢ ⎥<br />

⎣ l − H 2O<br />


Fattore di attenuazione in falda (DAF)<br />

Caso 2 – DAF(2)<br />

Caso 3 – DAF(3)<br />

Caso 1 – DAF(1)<br />

<strong>Sorgente</strong> areale di inquinamento con<br />

concentrazione costante Co e possibili<br />

geometrie di dispersione verticale: Caso 2)<br />

dispersione verticale solo verso il basso;<br />

Caso 1) dispersione verticale verso il basso e<br />

verso l’alto; Caso 3) nessuna dispersione<br />

verticale (nella zona di miscelazione, il<br />

contaminante ha già raggiunto la base<br />

dell’acquifero)


Caso 1 - DAF(1)<br />

C(<br />

x)<br />

⎡ x ⎛ 4λ<br />

⎞⎤<br />

⎡ ⎛ ⎞⎤<br />

⎡ ⎛ ⎞⎤<br />

⎢ ⎜<br />

iα<br />

x Ri<br />

⎢ ⎜ S<br />

⎟<br />

w<br />

⎥ ⋅<br />

⎟⎥<br />

⋅ ⎢ ⎜<br />

S d<br />

= exp ⋅ 1−<br />

1+<br />

erf<br />

erf ⎟⎥<br />

C<br />

⎜<br />

⎟<br />

⎢<br />

⎥ ⎢ ⎜ ⎟⎥<br />

⎢ ⎜ ⎟<br />

0 ⎣<br />

2α<br />

x ⎝ ve<br />

⎠⎦<br />

⎣ ⎝<br />

4 α y x<br />

⎠⎦<br />

⎣ ⎝ 4 α z x ⎠⎥⎦<br />

In tale equazione si tiene conto del fenomeno dispersivo in tutte le direzioni (x,y,z).<br />

Caso 2 - DAF(2)<br />

C(<br />

x)<br />

⎡ x ⎛<br />

⎞⎤<br />

⎡ ⎛ ⎞⎤<br />

⎡ ⎛ ⎞⎤<br />

⎢ ⎜<br />

4λiα<br />

xRi<br />

⎟ ⎢ ⎜ Sw<br />

⎥ ⋅<br />

⎟⎥<br />

⋅ ⎢ ⎜<br />

Sd<br />

= exp ⋅<br />

⎟<br />

⎜<br />

1−<br />

1+<br />

⎟<br />

erf<br />

erf ⎥<br />

C ⎢<br />

⎥ ⎢ ⎜ ⎟⎥<br />

⎢<br />

⎜ ⎟<br />

0 ⎣<br />

2α<br />

x ⎝ ve<br />

⎠⎦<br />

⎣ ⎝<br />

4 α yx<br />

⎠⎦<br />

⎣ ⎝ 2 α zx<br />

⎠⎥⎦<br />

Se si ipotizza una dispersione lungo z solo nella direzione positiva. Questa ipotesi è valida<br />

ipotizzando che il piano di falda si comporti come un limite superiore nella direzione z e<br />

che la sorgente possa trovarsi al limite del piano di falda.<br />

Caso 3 - DAF(3)<br />

Fattore di attenuazione in falda (DAF)<br />

C(<br />

x)<br />

⎡ x ⎛<br />

⎞⎤<br />

⎡ ⎛ ⎞⎤<br />

⎢ ⎜<br />

4λiα<br />

xRi<br />

⎟⎥<br />

⋅ ⎢ ⎜ Sw<br />

= exp ⋅<br />

⎟⎥<br />

⎜<br />

1−<br />

1+<br />

⎟<br />

erf<br />

C ⎢<br />

⎥ ⎢ ⎜ ⎟<br />

0 ⎣<br />

2α<br />

x ⎝ ve<br />

⎠⎦<br />

⎥<br />

⎣ ⎝<br />

4 α y x<br />

⎠⎦<br />

Se l’acquifero è interessato in tutto il suo spessore d<strong>alla</strong> contaminazione, condizione possibile quanto<br />

minore è lo spessore dell’acquifero, non potrà esserci (C.5) dispersione verticale, per cui l’equazione sopra<br />

riportata diventa:


Fattore di attenuazione in falda (DAF)<br />

L’equazione per la stima del fattore di attenuazione laterale in falda (DAF), la<br />

cui selezione è discussa in Appendice C, prende come riferimento il modello di<br />

Domenico, ed è la seguente :<br />

quando l’altezza della sorgente di contaminazione in falda Sd (= δgw) è<br />

inferiore allo spessore della falda da .<br />

quando tutto lo spessore dell’acquifero è interessato d<strong>alla</strong> contaminazione (cosa<br />

che può facilmente accadere nei casi di piccoli spessori di falda).


Fattore di attenuazione in falda (DAF)<br />

Tab. C.1- Testi di riferimento: calcolo del Fattore di attenuazione laterale in falda (DAF)<br />

ASTM<br />

E-1739-95<br />

PS 104-98<br />

UNICHIM<br />

n.196/1 2002<br />

Concawe<br />

report<br />

n.2/97<br />

DAF(1) X X X<br />

DAF(2) X<br />

DAF(3) X<br />

EPA - SSG RAGS<br />

Tab. C.4- Software esaminati: calcolo del Fattore di attenuazione laterale<br />

in falda (DAF)<br />

RBCA Tool Kit<br />

ver. 1.2<br />

BP-RISC ver.<br />

4.0 (livello 1)<br />

---<br />

ROME ver. 2.1 GIUDITTA<br />

ver.3.0<br />

DAF(1) X X X X<br />

DAF(2)<br />

DAF(3)


FATTORI DI VOLATILIZZAZIONE OUTDOOR<br />

hp.<br />

δair<br />

SORGENTE DI CONTAMINAZIONE:<br />

CONTAMINAZIONE<br />

a) suolo superficiale (SS)<br />

b) suolo profondo (SP)<br />

c) falda (GW)<br />

MODALITA’ MODALITA DI ESPOSIZIONE:<br />

Inalazione in ambienti aperti<br />

(OUTDOOR)<br />

1) <strong>Concentrazione</strong> inquinante uniformemente distribuita e costante<br />

per tutto il periodo di esposizione<br />

2) Non si considerano i fenomeni di biodegradazione


Fattori di volatilizzazione outdoor da SS (VFss)<br />

VF<br />

ss<br />

=<br />

C<br />

C<br />

poe<br />

s<br />

Il fenomeno di volatilizzazione di vapori da<br />

suolo superficiale (SS) in ambienti aperti<br />

(outdoor) è un processo secondo il quale i<br />

flussi di vapore organici presenti nella<br />

porzione superficiale di terreno migrano verso<br />

l’aria al di sopra della superficie del terreno<br />

stesso. Il fattore di volatilizzazione in aria<br />

outdoor da SS si esprime come rapporto tra la<br />

concentrazione della specie chimica nel punto<br />

di esposizione (in aria) e quella in<br />

corrispondenza della sorgente di<br />

contaminazione (suolo superficiale):<br />

⎡ mg ⎤<br />

⎢ 3<br />

⎥<br />

⎢<br />

m − aria<br />

⎥<br />

⎢ mg ⎥<br />

⎢⎣<br />

Kg − suolo ⎥⎦


Volatilizzazione di contaminanti dal sottosuolo<br />

Un importante aspetto, spesso trascurato, consiste nel tenere conto<br />

del limite di saturazione del terreno Csat [mg/kg] definito d<strong>alla</strong><br />

seguente espressione:<br />

θ + K ⋅ ρ + H⋅θ<br />

Csat = S⋅<br />

ρ<br />

w s b a<br />

Il limite di saturazione rappresenta la concentrazione di<br />

contaminante nel terreno, in corrispondenza della quale l’acqua e<br />

l’aria nei pori sono saturate del composto inquinante e sono raggiunti<br />

i limiti di adsorbimento sulle particelle di terreno. Per<br />

concentrazioni superiori al limite di saturazione, il<br />

contaminante si presenta in fase libera, e quindi non è<br />

applicabile la legge di Henry. Pertanto, Csat rappresenta la<br />

concentrazione in corrispondenza della quale si verifica il<br />

massimo tasso di volatilizzazione.<br />

b


VF<br />

Volatilizzazione in ambienti aperti / Suolo Superficiale<br />

ASTM E 1739-95 1739 95 / PS 104-98 104 98 + UNICHIM<br />

ss<br />

'<br />

eff<br />

2W<br />

ρ s Ds<br />

H<br />

( 1)<br />

= ⋅<br />

⋅10<br />

U δ πτ<br />

air<br />

air<br />

W ρ d<br />

( ϑ + k ρ + Hϑ<br />

)<br />

w<br />

s<br />

s<br />

a<br />

3<br />

(D.1)<br />

'<br />

s 3<br />

VF ss ( 2)<br />

= ⋅10<br />

U airδ<br />

airτ<br />

(D.2)<br />

CONCAWE<br />

VF<br />

VF<br />

ss<br />

ss<br />

Hρ<br />

eff 1<br />

( 3)<br />

=<br />

⋅ A'⋅D<br />

⋅ ⋅10<br />

'<br />

s<br />

U W δ ⋅<br />

L<br />

( 4)<br />

=<br />

Q<br />

C<br />

air<br />

EPA SSG<br />

⋅<br />

air<br />

s<br />

[ θ H + k ρ + θ ]<br />

A<br />

as<br />

3.<br />

14D<br />

Aτ<br />

⋅10<br />

2ρ<br />

D<br />

−4<br />

s<br />

s<br />

ws<br />

s<br />

3<br />

D<br />

eff<br />

s<br />

=<br />

D<br />

(D.4)<br />

(D.5)<br />

a<br />

ϑ<br />

ϑ<br />

3.<br />

33<br />

a<br />

2<br />

e<br />

D<br />

+<br />

H<br />

w<br />

ϑ<br />

⋅<br />

ϑ<br />

3.<br />

33<br />

w<br />

2<br />

e


Volatilizzazione in ambienti aperti / Suolo Superficiale<br />

Tab. D.1- Testi di riferimento: calcolo del Fattore di volatilizzazione di vapori outdoor<br />

da suolo superficiale (VF SS )<br />

ASTM<br />

E-1739-95<br />

PS 104-98<br />

UNICHIM<br />

n.196/1 2002<br />

Concawe<br />

report<br />

n.2/97<br />

VFss(1) X X X<br />

VFss(2) X X X<br />

VFss(3) X<br />

EPA - SSG<br />

(*)<br />

VFss(4)<br />

(*) le due equazioni non coincidono essendo l’una l’evoluzione dell’altra<br />

X X<br />

RAGS<br />

(*)<br />

Tabella D.4 – Software esaminati: calcolo del Fattore di volatilizzazione di vapori<br />

outdoor da suolo superficiale (VFss)<br />

RBCA Tool Kit<br />

ver. 1.2<br />

BP-RISC ver.<br />

4.0 (livello 1)<br />

ROME ver. 2.1 GIUDITTA<br />

ver.3.0<br />

VFss(1) X X X<br />

VFss(2) X X X<br />

VFss(3) X<br />

VFss(4)


FATTORI DI VOLATILIZZAZIONE OUTDOOR<br />

STIMA STIMA MEDIANTE MEDIANTE CONFRONTO CONFRONTO DI DI<br />

EQUAZIONI EQUAZIONI ANALITICHE<br />

ANALITICHE<br />

Sostanze chimiche selezionate per l’analisi l analisi (DM 471/99):<br />

Costante di<br />

Henry<br />

D air<br />

adim. cm 2 Specie chimica n.<br />

/s<br />

Cloruro di vinile 1 1,09E+00 1,06E-01<br />

1,1,2-Tricoloetano 2 7,05E-01 7,80E-02<br />

Benzene 3 2,31E-01 8,80E-02<br />

Tricloroetilene 4 4,18E-01 8,18E-02<br />

Mercurio 5 4,70E-01 3,07E-02<br />

2-Clorofenolo 6 1,60E-02 5,01E-02<br />

PCB 7 4,45E-02 4,30E-02<br />

Pentaclorofenolo 8 1,00E-06 5,60E-02<br />

Crisene 9 3,88E-03 2,48E-02<br />

Σ PCDD, PCDF 10 1,35E-03 1,00E-01<br />

Benzo(a)pirene 11 4,63E-05 4,30E-02<br />

+ VOLATILI<br />

- VOLATILI


Volatilizzazione in ambienti aperti / Suolo Superficiale<br />

log VFss(1) e VFss(2) [Kg/m3]<br />

1,00E+00<br />

1,00E-01<br />

1,00E-02<br />

1,00E-03<br />

1,00E-04<br />

1,00E-05<br />

1,00E-06<br />

1,00E-07<br />

1,00E-08<br />

Benzo(a)pirene<br />

SPCDD, PCDF<br />

Andamento di VFss(1) e di VFss(2)<br />

Crisene<br />

Pentaclorofenolo<br />

PCB<br />

2-Clorofenolo<br />

Mercurio<br />

Tricloroetilene<br />

Benzene<br />

1,1,2-Tricoloetano<br />

VFss (1) (Kg/m3)<br />

VFss (2) (Kg/m3)<br />

Cloruro di vinile


log(VFss) e log(VFsamb)<br />

log(VFss) e og(VFsamb)<br />

1,00E+04<br />

1,00E+03<br />

1,00E+02<br />

1,00E+01<br />

1,00E+00<br />

1,00E-01<br />

1,00E-02<br />

1,00E-03<br />

1,00E-04<br />

1,00E-05<br />

1,00E+00<br />

1,00E-02<br />

1,00E-04<br />

1,00E-06<br />

1,00E-08<br />

1,00E-10<br />

1,00E-12<br />

Volatilizzazione in ambienti aperti / Suolo Superficiale<br />

CLORURO DI VINILE<br />

0 50 100 150 200 250 300<br />

Ls [cm]<br />

BENZO(a)PIRENE<br />

0 50 100 150 200 250 300<br />

Ls [cm]<br />

VFss (1) (Kg/m3)<br />

VFss (2) (Kg/m3)<br />

VFss(3), VFsamb(3),<br />

VFsamb(1) (Kg/m3)<br />

VFsamb(2) (Kg/m3)<br />

VFss (1) (Kg/m3)<br />

VFss (2) (Kg/m3)<br />

VFss(3), VFsamb(3),<br />

VFsamb(1) (Kg/m3)<br />

VFsamb(2) (Kg/m3)<br />

L s (cm)<br />

Mercurio<br />

VFss(3)<br />

Benzene Benzo(a)pirene<br />

0 ∞ ∞ ∞<br />

0,005 4,11E-01 3,78E+01 3,74E-07<br />

0,01 2,10E-01 2,01E+01 1,95E-07<br />

0,025 8,54E-02 8,37E+00 8,00E-08<br />

0,05 4,29E-02 4,24E+00 4,04E-08<br />

0,1 2,15E-02 2,13E+00 2,03E-08<br />

0,5 4,31E-03 4,29E-01 4,07E-09<br />

0,75 2,87E-03 2,86E-01 2,71E-09<br />

0,85 2,53E-03 2,53E-01 2,40E-09<br />

1 2,15E-03 2,15E-01 2,04E-09


Volatilizzazione in ambienti aperti / Suolo Superficiale


Fattore di volatilizzazione di vapori outdoor da SP (VFsamb)<br />

Il fenomeno di volatilizzazione di vapori da suolo profondo (SP) in<br />

ambienti aperti è un processo secondo il quale le specie chimiche<br />

volatili presenti nel SP migrano verso la superficie del terreno ed inoltre<br />

si rimescolano con l’aria della zona posta al di sopra della sorgente<br />

contaminante.<br />

In generale, il fattore di volatilizzazione in aria outdoor da SP si esprime<br />

come rapporto tra la concentrazione della specie chimica nel punto di<br />

esposizione (in aria), al di sopra del sito, e quella in corrispondenza<br />

della sorgente di contaminazione (nel suolo profondo):<br />

VF<br />

samb<br />

=<br />

C<br />

C<br />

poe<br />

sp<br />

⎡ mg ⎤<br />

⎢ 3<br />

⎥<br />

⎢<br />

m − aria<br />

⎥<br />

⎢ mg ⎥<br />

⎢⎣<br />

Kg − suolo ⎥⎦


VF<br />

samb<br />

Volatilizzazione in ambienti aperti / Suolo Profondo<br />

ASTM E 1739-95 / PS 104-98<br />

Hρ<br />

s<br />

( 1)<br />

=<br />

⋅10<br />

⎛ U ⎞<br />

airδ<br />

air Ls<br />

( ϑ + k + H ) ⋅<br />

⎜<br />

⎜1+<br />

' ⎟<br />

w s ρ s ϑa<br />

eff<br />

⎝ Ds<br />

W ⎠<br />

UNICHIM<br />

W ρ d<br />

3<br />

(D.8)<br />

'<br />

s s 3<br />

VF samb ( 2)<br />

= ⋅10<br />

U airδ<br />

airτ<br />

(D.9)<br />

CONCAWE<br />

Hρ<br />

eff 1<br />

VFsamb(<br />

3)<br />

=<br />

⋅ A⋅<br />

D ⋅ ⋅10<br />

'<br />

s<br />

U W δ ⋅<br />

L<br />

air<br />

EPA SSG / RAGS<br />

VF<br />

ss<br />

( 4)<br />

=<br />

Q<br />

C<br />

⋅<br />

s<br />

A<br />

air<br />

[ θ H + k ρ + θ ]<br />

as<br />

3.<br />

14D<br />

Aτ<br />

⋅10<br />

2ρ<br />

D<br />

−4<br />

s<br />

s<br />

ws<br />

s<br />

3<br />

(D.10)<br />

(D.5)


Volatilizzazione in ambienti aperti / Suolo Profondo<br />

Tab. D.5 - Testi di riferimento: calcolo del Fattore di volatilizzazione di vapori outdoor<br />

da suolo profondo (VF Samb )<br />

ASTM<br />

E-1739-95<br />

PS 104-98<br />

UNICHIM<br />

n.196/1 2002<br />

Concawe<br />

report<br />

n.2/97<br />

EPA - SSG RAGS<br />

VFsamb(1) X X X<br />

VFsamb(2) X<br />

VFsamb(3) X<br />

VFsamb(4) X X<br />

Tabella D.6 – Software esaminati: calcolo del Fattore di volatilizzazione di vapori<br />

outdoor da suolo profondo (VFsamb)<br />

RBCA Tool Kit<br />

ver. 1.2<br />

BP-RISC ver.<br />

4.0 (livello 1)<br />

ROME ver. 2.1 GIUDITTA<br />

ver.3.0<br />

VFsamb(1) X X X<br />

VFsamb(2) X<br />

VFsamb(3) X


Volatilizzazione in ambienti aperti / Suolo Profondo<br />

VFsamb(1),<br />

VFsamb(3) [Kg/m 3 ]<br />

1.00E+00<br />

8.00E-01<br />

6.00E-01<br />

4.00E-01<br />

2.00E-01<br />

0.00E+00<br />

Per Ls → 0, infatti, si ha che:<br />

VF<br />

samb<br />

Confronto tra VFsamb(1) VFsamb(1)<br />

e VFsamb(3) VFsamb(3)<br />

BENZENE<br />

3.00E+02<br />

2.00E+02<br />

1.00E+02<br />

0.00E+00<br />

0 1 2 3 4 5<br />

Hρ<br />

s<br />

( 1)<br />

=<br />

⋅10<br />

( ϑ + k ρ + Hϑ<br />

)<br />

w<br />

s<br />

s<br />

a<br />

3<br />

Ls [cm]<br />

VFsamb(1) [Kg/m3]<br />

VFsamb(1) VFsamb(3)<br />

VFsamb(3) [Kg/m3]<br />

0 0.007 0.014<br />

e VFsamb(3) = ∞.


log VFsamb(1),(2) [Kg/m 3 ]<br />

Volatilizzazione in ambienti aperti / Suolo Profondo<br />

1,00E-01<br />

1,00E-03<br />

1,00E-05<br />

1,00E-07<br />

1,00E-09<br />

1,00E-11<br />

Andamento di VFsamb(1) e VFsamb(2) per le 11<br />

specie chimiche.<br />

0 200 400 600 800 1000 1200 1400 1600 1800 2000<br />

ds (cm)<br />

Vfsamb(2) Benzo(a)pirene SPCDD, PCDF Crisene<br />

Pentaclorofenolo PCB 2-Clorofenolo Mercurio<br />

Tricloroetilene Benzene 1,1,2-Tricoloetano Cloruro di vinile<br />

ds: : spessore della sorgente nel suolo profondo (insaturo)


Volatilizzazione in ambienti aperti / Suolo Profondo<br />

logVFsamb(1), logVFss(1) e<br />

logVFwamb<br />

1,00E+05<br />

1,00E+03<br />

1,00E+01<br />

1,00E-01<br />

1,00E-03<br />

1,00E-05<br />

1,00E-07<br />

CLORURO DI VINILE<br />

0 50 100 150 200 250 300 350<br />

Ls [cm]<br />

VFsamb(1) [Kg/m3]<br />

VFss(1) [Kg/m3]<br />

VFwamb [Kg/m3]<br />

Per i composti molto volatili il fattore di<br />

volatilizzazione da suolo profondo risulta maggiore di<br />

quello da suolo superficiale, già conservativo. In questi<br />

casi si propone di porre VFsamb=VFss


Volatilizzazione in ambienti aperti / Suolo Profondo


Fattore di volatilizzazione di vapori outdoor da falda<br />

(VFwamb)<br />

Il fenomeno di volatilizzazione di vapori da falda (GW) in ambienti aperti è un<br />

processo secondo il quale le specie chimiche volatili, presenti in soluzione nelle<br />

acque di falda, migrano, sotto forma di vapori, verso la superficie del terreno, dove<br />

si mescolano con l’aria della zona sovrastante la sorgente contaminata.<br />

L’equazione per la stima del fattore di volatilizzazione da falda in ambienti aperti,<br />

la cui selezione è discussa nell’appendice D, è la seguente:<br />

VF<br />

wamb<br />

=<br />

C<br />

C<br />

poe<br />

gw<br />

⎡ mg ⎤<br />

⎢ 3<br />

⎥<br />

⎢ m − aria ⎥<br />

⎢ mg ⎥<br />

⎢<br />

⎣ L − acqua ⎥<br />


H<br />

VFwamb<br />

=<br />

U airδ<br />

air L<br />

1+<br />

eff<br />

D W<br />

Volatilizzazione in ambienti aperti / Falda<br />

Tutti gli standard e software<br />

ws<br />

GW<br />

⋅10<br />

3<br />

Tab. D.7 - Testi di riferimento: calcolo del Fattore di volatilizzazione di vapori outdoor<br />

da falda (VF wamb )<br />

ASTM<br />

E-1739-95<br />

PS 104-98<br />

UNICHIM<br />

n.196/1 2002<br />

Concawe<br />

report<br />

n.2/97<br />

EPA - SSG RAGS<br />

VFwamb X X X X --- ---<br />

Tab. D.8 - Software esaminati: calcolo del Fattore di volatilizzazione di<br />

vapori outdoor da falda (VF wamb )<br />

RBCA Tool Kit<br />

ver. 1.2<br />

BP-RISC ver.<br />

4.0 (livello 1)<br />

ROME ver. 2.1 GIUDITTA<br />

ver.3.0<br />

VFwamb X X X X<br />

(D.13)


FATTORI DI VOLATILIZZAZIONE INDOOR<br />

hp.<br />

SORGENTE DI CONTAMINAZIONE:<br />

CONTAMINAZIONE<br />

a) suolo (SS e SP)<br />

b) falda (GW)<br />

MODALITA’ MODALITA DI ESPOSIZIONE:<br />

1) <strong>Concentrazione</strong> inquinante uniformemente distribuita e costante<br />

per tutto il periodo di esposizione<br />

2) Non si considerano i fenomeni di biodegradazione<br />

Inalazione in ambienti confinati<br />

(INDOOR)


Fattore di volatilizzazione di vapori indoor da suolo<br />

(VFsesp)<br />

In generale, il fattore di volatilizzazione in aria<br />

indoor da suolo (SS e SP) si esprime come<br />

rapporto tra la concentrazione della specie<br />

chimica nel punto di esposizione (in aria indoor)<br />

e quella in corrispondenza della sorgente di<br />

contaminazione (suolo).<br />

VF<br />

sesp<br />

=<br />

C<br />

C<br />

poe<br />

s<br />

⎡ mg ⎤<br />

⎢ 3<br />

⎥<br />

⎢<br />

m − aria<br />

⎥<br />

⎢ mg ⎥<br />

⎢⎣<br />

Kg − suolo ⎥⎦


Fattore di volatilizzazione di vapori indoor (VFsesp)<br />

Modello di Jonson-Ettinger<br />

Jonson Ettinger:<br />

Il modello di Johnson-Ettinger<br />

Johnson Ettinger è un modello analitico<br />

monodimensionale, monodimensionale,<br />

che descrive il meccanismo di trasporto di<br />

una specie chimca dal suolo o d<strong>alla</strong> falda in ambienti indoor<br />

secondo modalità modalit diffusive e convettive. convettive<br />

Nei punti distanti dal basamento prevale il fenomeno diffusivo (il ( il<br />

contaminante migra solo per diffusione).<br />

Vicino al basamento, se abbiamo depressurizzazione dell’edificio, dell edificio, sono<br />

presenti entrambi i fenomeni: diffusivo e convettivo (la migrazione migrazione<br />

del<br />

contaminante avviene anche per convezione oltre che per diffusione). diffusione).<br />

Il fenomeno convettivo è dovuto <strong>alla</strong> differenza di temperatura e quindi di<br />

pressione (ΔP) ( P) tra indoor e outdoor .


Fattore di volatilizzazione di vapori indoor (VFsesp)


Fattore di volatilizzazione di vapori indoor (VFsesp)


Fattore di volatilizzazione di vapori indoor (VFsesp)


Fattore di volatilizzazione di vapori indoor (VFsesp)


Fattore di volatilizzazione di vapori indoor (VFsesp)


Fattore di volatilizzazione di vapori indoor (VFsesp)


Fattore di volatilizzazione di vapori indoor (VFsesp)


Fattore di volatilizzazione di vapori indoor da falda (VFwesp)<br />

La volatilizzazione indoor da falda si verifica quando sopra la zona di<br />

falda contaminata vi è un edificio nel quale avviene l’infiltrazione l infiltrazione dei<br />

contaminanti. Il fattore di volatilizzazione in aria indoor da falda falda<br />

si<br />

esprime come rapporto tra la concentrazione della specie chimica nel<br />

punto di esposizione (in aria indoor) e quella in corrispondenza della<br />

sorgente di contaminazione (falda).<br />

tutti i testi di riferimento adottano il modello proposto da Johnson e<br />

Ettinger nel 1991 [Johnson [ Johnson-Ettinger Ettinger ,1991] valida ipotizzando Qs = 0<br />

(quindi ΔP P = 0), che tiene conto del contribito diffusivo e trascura<br />

quello convettivo:<br />

SELEZIONATA<br />

D<br />

L L<br />

eff<br />

w<br />

ER<br />

T b<br />

VFwesp( 1)<br />

=<br />

⋅<br />

eff eff<br />

Dw<br />

Dw<br />

Lcrack<br />

1+<br />

+ eff<br />

LT<br />

LbER<br />

DcrachLTη<br />

H<br />

10<br />

3


Fattore di volatilizzazione di vapori indoor da falda (VFwesp)


Fattore di volatilizzazione di vapori indoor da falda (VFwesp)


Fattore di volatilizzazione di vapori indoor da falda (VFwesp)


3.3 Fattori di trasporto<br />

Si evidenzia che le equazioni per il calcolo dei fattori di<br />

volatilizzazione, in ambienti aperti (outdoor) e chiusi<br />

(indoor) rappresentano la capacità attuale di descrizione matematica dei<br />

fenomeni nell’ambito di applicazione di un Livello 2 di Analisi di Rischio.<br />

Laddove l’applicazione di tali equazioni determini un valore di rischio non<br />

accettabile per la via di esposizione inalazione di vapori outdoor e/o indoor,<br />

dovranno essere eventualmente previste campagne di indagini (misure di<br />

soil-gas, campionamenti dell’aria indoor e outdoor) allo scopo di verificare i<br />

risultati ottenuti mediante l’applicazione del modello di analisi di rischio; il<br />

piano delle indagini e dei monitoraggi dovrà essere concordato con le<br />

Autorità di Controllo. Tale approccio risulta in accordo con le più recenti<br />

indicazioni tecnico-scientifiche elaborate da organismi di controllo<br />

statunitensi sulla base di una consolidata esperienza applicativa. Tra i<br />

documenti di riferimento è opportuno citare il riferimento CalEPA (2005).<br />

CalEPA (2005), Guidance for the evaluation and mitigation of subsurface vapour intrusion<br />

to indoor air, Department of Toxic Substances Control, California Environmental Protection<br />

Agency, USA.


Emissione di particolato out/indoor da suolo superficiale<br />

Il fenomeno di emissione di particolato da suolo superficiale (SS) è un processo<br />

secondo il quale avviene il sollevamento di polveri dal suolo superficiale<br />

contaminato, a seguito di fenomeni di erosione, e il rimescolamento, e la<br />

conseguente diluizione di queste polveri con l’aria della zona sovrastante la<br />

sorgente di contaminazione. L’inalazione di tale particolato può avvenire sia in<br />

ambienti aperti che in ambienti confinati.<br />

PEF<br />

=<br />

C<br />

C<br />

poe<br />

ss<br />

⎡<br />

⎢<br />

⎢<br />

⎢<br />

⎢<br />

⎣<br />

3<br />

mg<br />

m − aria<br />

mg<br />

Kg − suolo<br />

⎤<br />

⎥<br />

⎥<br />

⎥<br />

⎥<br />


Emissione di particolato out/indoor da suolo superficiale (PEF)


Diluizione nel corso d’acqua d acqua<br />

Diluizione del plume di inquinante in<br />

un corso d’acqua superficiale


Diluizione nel corso d’acqua d acqua<br />

Nel caso che nell’area in esame la falda idrica superficiale sia drenata da<br />

un corso d’acqua superficiale, come evidenziato nello schema di Fig. 10,<br />

un eventuale fenomeno di degrado della qualità dell’acqua di falda<br />

subisce un ultimo processo di diluizione che è quantificato dal rapporto<br />

adimensionale RDF (River ( River Diluition Factor) Factor definito come il rapporto tra la<br />

concentrazione del composto inquinante in falda a monte della<br />

miscelazione con il corso d’acqua, CF, e la concentrazione del generico<br />

costituente nel corso d’acqua Cr:<br />

RDF C<br />

=<br />

C<br />

il rapporto RDF può essere ottenuto in base al bilancio delle portate nella<br />

zona di miscelazione:<br />

Qgw: portata della falda<br />

Q + Q<br />

RDF =<br />

Q<br />

Qsw: portata del corpo idrico recettore in condizioni di magra<br />

F<br />

r<br />

gw sw<br />

gw


Fattore di diluizione - attenuazione per il trasporto e la<br />

dispersione in atmosfera<br />

Schema concettuale del modello gaussiano di trasporto e dispersione<br />

dei contaminanti in atmosfera


Fattore di diluizione - attenuazione per il trasporto e la<br />

dispersione in atmosfera<br />

Il fattore di diluizione-attenuazione per il trasporto e la dispersone in atmosfera ADF<br />

(Air Dispersion Factor), adimensionale, definito come il rapporto tra la concentrazione<br />

nella zona di miscelazione in aria al di sopra della sorgente di volatilizzazione CMA e la<br />

concentrazione in atmosfera CA a valle della zona di miscelazione, rispetto <strong>alla</strong> direzione<br />

principale del vento:<br />

ADF =<br />

Applicando un modello gaussiano, il fattore di trasporto in fase aeriforme è<br />

determinato d<strong>alla</strong> seguente espressione:<br />

essendo:<br />

U ⋅ δ<br />

⋅ A<br />

Q =<br />

L<br />

air air atm<br />

C<br />

ADF=<br />

C<br />

dove:<br />

y = distanza laterale d<strong>alla</strong> sorgente [L];<br />

z = altezza della zona di respirazione (usualmente assunta pari a δair) [L];<br />

Aatm= area della sezione trasversale della sorgente di emissione [L2];<br />

σy = coefficiente di dispersione aerea trasversale [L];<br />

σz = coefficiente di dispersione aerea verticale [L];<br />

Q = portata volumetrica d’aria attraverso la zona di miscelazione [L3⋅T];<br />

L = lunghezza della sorgente di emissione parallela <strong>alla</strong> direzione principale del vento [L].<br />

C<br />

C<br />

MA<br />

( x)<br />

MA<br />

A<br />

⎡<br />

⎢<br />

⎢<br />

2π⋅U<br />

⎢<br />

⎣<br />

Q<br />

⋅σ<br />

air<br />

y<br />

⋅σ<br />

z<br />

⋅e<br />

2<br />

y<br />

−<br />

2σ<br />

2<br />

y<br />

2<br />

2<br />

( z−δ<br />

air)<br />

( z+<br />

δair)<br />

⎤<br />

− −<br />

2<br />

2<br />

2σ<br />

σ ⎥<br />

z 2 z<br />

⋅e<br />

+ e ⎥<br />

⎥<br />


Fattori di trasporto:<br />

SOFTWARE di AdR sottoposti a confronto<br />

RBCA TOOLKIT ver. ver.<br />

1.2<br />

Groudwater seivice Inc.<br />

(USA 1999)<br />

ROME ver. ver.<br />

2.1<br />

Agenzia Nazionale per la<br />

Protezione Ambientale (IT)<br />

BP-RISK BP RISK ver. 4.0<br />

BP Amoco Oil (UK)<br />

GIUDITTA ver. 3.0<br />

Provincia di Milano (IT 1997)


Vie di migrazione e di esposizione<br />

SCENARIO DI<br />

ESPOSIZIONE<br />

ROME<br />

ver. 2.1<br />

GIUDITTA<br />

ver.3.0<br />

BP-RISC<br />

ver. 4.0<br />

RBCA Tool<br />

Kit ver. 1.2<br />

Documento<br />

APAT<br />

CONTATTO DIRETTO CON SUOLO<br />

Ingestione √ √ √ √ √<br />

Contatto dermico √ √<br />

OUTDOOR<br />

√ √ √<br />

Inalazione di polveri da SS √ √ √ √<br />

Inalazione di Vapori da SS √ √ √ √ √<br />

Inalazione di Vapori da SP √ √ √ √ √<br />

Inalazione di Vapori da GW √ √<br />

INDOOR<br />

√ √ √<br />

Inalazione di polveri da SS √ √ √<br />

Inalazione di Vapori da SS √ √ √ √ √<br />

Inalazione di Vapori da SP √ √ √ √ √<br />

Inalazione di Vapori da GW √ √ √ √ √<br />

ACQUA AD USO DOMESTICO<br />

Ingestione √ √ √ √ √<br />

Contatto dermico durante la doccia √<br />

Inalazione durante la doccia √<br />

Ingestione durante il bagno<br />

ACQUA SUPERFICIALE AD USO RICREAZIONALE<br />

√ √ √<br />

Contatto dermico durante il bagno √ √ √<br />

Consumo di pesce<br />

ACQUA AD USO IRRIGAZIONE<br />

√<br />

Ingestione accidentale √<br />

Contatto dermico √<br />

Inalazione di vapori √<br />

INGESTIONE DI VEGETALI<br />

Vegetali che crescono su terreno<br />

contaminato<br />

Vegetali che sono irrigati con<br />

acque contaminate<br />

√<br />


Attinenza dei software ai criteri metodologici<br />

[APAT rev. 1, 2006]


Analisi di Sensibilità<br />

Sensibilit<br />

L’analisi di sensibilità è una tecnica comunemente usata nel campo della<br />

modellistica per valutare l’effetto della variabilità e dall’incertezza dei<br />

parametri che intervengono nelle procedure di calcolo sul risultato<br />

ottenuto dall’applicazione di un determinato modello matematico.<br />

In questa appendice, lo strumento dell’analisi di sensibilità viene<br />

applicato nell’ambito dell’analisi di rischio con i seguenti obiettivi:<br />

• Quantificare l’effetto della variazione dei diversi parametri sitospecifici<br />

e geometrici sul valore del rischio calcolato;<br />

• Individuare una lista di parametri che debbono prioritariamente essere<br />

determinati mediante misure sito-specifiche;<br />

• Fornire una indicazione su quale sia la scelta più conservativa per il<br />

valore di un determinato parametro, in presenza di un set di dati.


Analisi di Sensibilità<br />

Sensibilit<br />

Tra i parametri, non sono stati considerati quelli di esposizione, il cui<br />

effetto sull’esposizione e quindi sul rischio è di tipo lineare, visto che<br />

compaiono esplicitamente nelle equazioni per il calcolo dell’esposizione<br />

stessa.<br />

Per quanto attiene agli altri parametri (sito-specifici e geometrici) questi<br />

rientrano di fatto nel calcolo della concentrazione al punto di<br />

esposizione, nei quali entrano più propriamente come parametri per il<br />

calcolo dei fattori di trasporto.<br />

Per questo motivo, lo studio di sensibilità presentato in questa<br />

appendice è stato focalizzato riferendosi esclusivamente alle equazioni<br />

relative al calcolo dei fattori di trasporto definite così come descritto nel<br />

Capitolo 3.3 del documento “Criteri Metodologici”.


Criteri di Stima della Sensibilità<br />

Sensibilit<br />

Sensibilità relativa / relativa o rapporto di sensibilità<br />

La sensibilità relativa/relativa consente di determinare la variazione<br />

percentuale di una grandezza di output in funzione di una variazione<br />

percentuale del parametro in input.<br />

s<br />

=<br />

f<br />

xdefault<br />

δf<br />

( x)<br />

( x ) δ ( x)<br />

default<br />

Il risultato ottenuto in termini di sensibilità può variare a seconda del<br />

valore di riferimento scelto.<br />

Per questo motivo, l’analisi di sensibilità è stata ripetuta in<br />

corrispondenza a tre condizioni di riferimento, scelte ovviamente<br />

all’interno dell’intervallo di oscillazione atteso per ogni specifico<br />

parametro: valore minimo, valore massimo, valore medio o di default.


Score 1<br />

Criteri di Stima della Sensibilità<br />

Sensibilit<br />

score1 =<br />

s ⋅<br />

xmax = valore massimo del parametro<br />

xmin = valore minimo del parametro<br />

max<br />

Questo indicatore è ottenuto moltiplicando la sensibilità relativa per il<br />

rapporto tra il valore massimo e minimo che il parametro può<br />

potenzialmente assumere, definiti facendo riferimento ai range, proposti<br />

nelle linee guida.<br />

Poiché questo approccio risulta molto sensibile all’ampiezza di variazione<br />

del parametro e si è ritenuto opportuno applicare un ulteriore indicatore<br />

di score (RAGS, EPA 2002):<br />

x<br />

x<br />

min


Score 2<br />

Criteri di Stima della Sensibilità<br />

Sensibilit<br />

score2<br />

=<br />

xmax = valore massimo del parametro<br />

xmin = valore minimo del parametro<br />

xdefault = valore di default del parametro<br />

s<br />

⋅<br />

( x − x )<br />

max<br />

default<br />

Questo indicatore prevede ancora una volta un termine legato <strong>alla</strong><br />

massima oscillazione potenziale di un parametro, che però viene<br />

riportata come differenza (e non più come rapporto) e riferita comunque<br />

al valore di default (o medio) del parametro.<br />

x<br />

min


Criteri di Stima della Sensibilità<br />

Sensibilit<br />

I risultati dell’analisi di sensibilità rispetto ai parametri geometrici e sitospecifici<br />

sono discussi, seguendo la classificazione dei Capitoli 3.1 e 3.2<br />

del documento “Criteri Metodologici”:<br />

• Geometria della sorgente di contaminazione in zona satura;<br />

• Caratteristiche fisiche del terreno in zona satura;<br />

• Geometria della zona satura di suolo;<br />

• Geometria della sorgente di contaminazione in zona insatura;<br />

• Caratteristiche fisiche del terreno in zona insatura;<br />

• Geometria della zona insatura di suolo;<br />

• Caratteristiche <strong>degli</strong> ambienti aperti;<br />

• Caratteristiche <strong>degli</strong> ambienti chiusi;


Geometria della sorgente di contaminazione in zona satura<br />

Estensione della sorgente in direzione del flusso di falda: W<br />

Interviene nel calcolo del fattore di lisciviazione LF e non ha un range di<br />

oscillazione univocamente definito.<br />

Per questo motivo si è scelto arbitrariamente di far variare il parametro<br />

tra 2500 cm e 5500 cm.<br />

LF<br />

4,000E-01<br />

3,500E-01<br />

3,000E-01<br />

2,500E-01<br />

2,000E-01<br />

1,500E-01<br />

1,000E-01<br />

5,000E-02<br />

0,000E+00<br />

2500 2800 3100 3400 3700 4000 4300 4600 4900 5200 5500<br />

W(cm )


Geometria della sorgente di contaminazione in zona satura<br />

Estensione della sorgente in direzione ortogonale al flusso di falda: Sw<br />

L’estensione della sorgente nella direzione ortogonale rispetto al flusso<br />

di falda entra in gioco nella determinazione del fattore di diluizione<br />

attenuazione in falda (DAF).<br />

Il modello applicato è l’equazione di Domenico che come risultato ci<br />

restituisce il valore di 1/DAF.<br />

1,8 0 E-0 1<br />

1,6 0 E-0 1<br />

1,4 0 E-0 1<br />

1,2 0 E-0 1<br />

1,0 0 E-0 1<br />

8,00E-02<br />

6,00E-02<br />

4,00E-02<br />

2,00E-02<br />

0,00E+00<br />

2500 2800 3100 3400 3700 4000 4300 4600 4900 5200 5500<br />

Sw( cm)


Caratteristiche fisiche del terreno in zona satura<br />

Conducibilità idraulica del terreno saturo: K sat<br />

Entra nel calcolo del fattore di lisciviazione LF, poiché determina insieme<br />

al gradiente idraulico la velocità dell’acqua in falda, e nel calcolo di<br />

1/DAF.<br />

Il range di variazione è stato definito in base ai valori di letteratura già<br />

proposti nelle presenti linee guida e va dal valore minimo di 5.56E-06<br />

cm/s al massimo di 8.25E-03 cm/s.


Caratteristiche fisiche del terreno in zona satura<br />

Conducibilità idraulica del terreno saturo<br />

LF<br />

1,60E+00<br />

1,40E+00<br />

1,20E+00<br />

1,00E+00<br />

8,00E-01<br />

6,00E-01<br />

4,00E-01<br />

2,00E-01<br />

0,00E+00<br />

1,16E-05<br />

4,00E-05<br />

1,00E-04<br />

5,79E-04<br />

1,16E-03<br />

2,31E-03<br />

3,47E-03<br />

Ksat (cm /s)<br />

4,63E-03<br />

5,79E-03<br />

6,94E-03<br />

8,10E-03


Caratteristiche fisiche del terreno in zona satura<br />

Conducibilità idraulica del terreno saturo<br />

1/DAF<br />

2,50E-01<br />

2,00E-01<br />

1,50E-01<br />

1,00E-01<br />

5,00E-02<br />

0,00E+00<br />

1,16E-05<br />

4,00E-05<br />

1,00E-04<br />

5,79E-04<br />

1,16E-03<br />

2,31E-03<br />

3,47E-03<br />

Ksat (cm /s)<br />

4,63E-03<br />

5,79E-03<br />

6,94E-03<br />

8,10E-03


Caratteristiche fisiche del terreno in zona satura<br />

Porosità totale del terreno Θ T<br />

Nel caso della zona satura di terreno, la porosità totale interviene nella<br />

determinazione del fattore di ritardo R che attraverso l’equazione di<br />

Domenico ci permette di determinare 1/DAF. Attraverso un’accurata<br />

ricerca bibliografica, già presentata in queste linee guida, è stato definito<br />

un range di variazione che va da 0.35 a 0.49.<br />

6,00E-01<br />

5,80E-01<br />

5,60E-01<br />

5,40E-01<br />

5,20E-01<br />

5,00E-01<br />

4,80E-01<br />

4,60E-01<br />

4,40E-01<br />

0,34 0,35 0,36 0,37 0,38 0,39 0,40 0, 41 0, 42 0, 43 0, 44 0, 45 0,46 0,47 0,48 0,49 0,5<br />

θT


Caratteristiche fisiche del terreno in zona satura<br />

Dispersività longitudinale α x .<br />

Questo parametro interviene nel calcolo del fattore di dispersione<br />

laterale (1/DAF). E’ stato calcolato utilizzando l’equazione proposta da<br />

Xu and Eckstein:<br />

α<br />

x<br />

=<br />

( ) 414 . 2<br />

log<br />

0. 83⋅<br />

L<br />

Si è ipotizzato di far variare L da 10 m a 1000 m.<br />

1/DAF<br />

1,000E+00<br />

9,000E-01<br />

8,000E-01<br />

7,000E-01<br />

6,000E-01<br />

5,000E-01<br />

4,000E-01<br />

3,000E-01<br />

2,000E-01<br />

1,000E-01<br />

0,000E+00<br />

Dove L è un fattore di scala.<br />

83,00<br />

298,36<br />

442,35<br />

620,52<br />

741,42<br />

834,94<br />

911,99<br />

977,92<br />

1035,78<br />

1087,49<br />

1134,32<br />

1177,20<br />

x (cm)


Geometria della zona satura di suolo<br />

Spessore della zona di miscelazione in falda δgw.<br />

Rappresenta lo spessore, partendo dal piano di falda, entro il quale si<br />

ipotizza avvenga la miscelazione del contaminante percolato da una<br />

sorgente posta in zona insatura. Interviene nel calcolo del fattore di<br />

Lisciviazione LF. Anche per questo parametro non esiste un range di<br />

variazione univoco e si è ipotizzata arbitrariamente una variazione da un<br />

minimo di 100 cm ad un massimo di 500 cm.<br />

LF<br />

6,000E-01<br />

5,000E-01<br />

4,000E-01<br />

3,000E-01<br />

2,000E-01<br />

1,000E-01<br />

0,000E+00<br />

100 150 200 250 300 350 400 450 500<br />

⎠ gw (cm)


Risultati dell’analisi dell analisi di sensibilità<br />

sensibilit<br />

I risultati dello studio di sensibilità sono stati riassunti in forma di tabelle<br />

così organizzate. Sono state approntate tre Tabelle nelle quali per ogni<br />

fattore di trasporto sono indicati i valori di sensibilità relativa/relativa e<br />

di score rispetto a ciascun parametro che rientra nella corrispondente<br />

equazione di calcolo. In particolare:<br />

• In Tabella N.4 sono riportati i valori di sensibilità relativa/relativa<br />

calcolati in corrispondenza del valore minimo di oscillazione potenziale<br />

del singolo parametro<br />

• In Tabella N.5 sono riportati i valori di sensibilità relativa/relativa<br />

calcolati in corrispondenza del valore medio di oscillazione potenziale del<br />

singolo parametro<br />

• In Tabella N.6 sono riportati i valori di sensibilità relativa/relativa<br />

calcolati in corrispondenza del valore massimo di oscillazione potenziale<br />

del singolo parametro


Intorno del valore minimo<br />

Risultati dell’analisi dell analisi di sensibilità<br />

sensibilit<br />

Tab. N. 4 Analisi di sensibilità nell'intorno del valore minimo.<br />

Fattori di<br />

trasporto<br />

VFss<br />

Pef<br />

VFsamb<br />

VFwamb<br />

VFsesp<br />

VFwesp<br />

LF<br />

1/DAF<br />

Tipo di analisi W (cm) Sw (cm) dgw (cm) Ksat (cm/s) i θT θw θwcap foc δair(cm)<br />

Range > 2490 - 2510 2490 - 2510 95 - 105 5,46E-6 - 5,66E-6 0,001 - 0,003 0,34 - 0,36 0,03 - 0,05 0,32 - 0,34 0,001 - 0,002 100 - 120<br />

Relativa relativa 5,97E-01 -2,1E-01 -2,83E-01 -1,01E+00<br />

Score1 8,78E-01 -2,7E+00 -8,50E+00<br />

Score2<br />

2,51E-01 -6,27E-01<br />

-1,18E+01<br />

Relativa relativa -1,01E+00<br />

Score1<br />

Score2<br />

Relativa relativa 1,19E+00 -4,2E-01 -5,83E-01 -1,01E+00<br />

Score1 1,76E+00 -5,4E+00 -1,75E+01<br />

Score2<br />

5,03E-01 -1,26E+00<br />

-2,43E+01<br />

Relativa relativa 1,33E+00 -2,8E-02 -1,25E+01 -1,01E+00<br />

Score1 1,96E+00 -3,6E-01 -1,64E+01<br />

Score2<br />

5,60E-01 -8,35E-02 -3,68E+00<br />

Relativa relativa 1,19E+00 -3,7E-02 -5,83E-01<br />

Score1 1,76E+00 -4,8E-01 -1,75E+01<br />

Score2<br />

5,03E-01 -1,10E-01<br />

-2,43E+01<br />

Relativa relativa 1,33E+00 -7,6E-03 -2,76E+00<br />

Score1 1,96E+00 -9,9E-02 -3,63E+00<br />

Score2<br />

5,60E-01 -2,29E-02 -8,12E-01<br />

Relativa relativa 8,70E-01 -6,50E-01 -1,48E-02 -9,41E-02 -1,35E-01 -2,6E-02 -5,83E-01<br />

Score1 -2,27E+01 -9,41E+00 -1,99E-01 -3,4E-01 -1,75E+01<br />

Score2<br />

-7,83E-02 -1,86E-01 -5,70E-02 -7,91E-02<br />

-2,43E+01<br />

Relativa relativa 7,58E-01 2,56E+01 4,25E+01 5,27E-01 -9,23E-02<br />

Score1 3,92E+04 4,25E+03 7,75E-01 -2,77E+00<br />

Score2<br />

1,35E+02 8,41E+01 2,22E-01<br />

-3,86E+00


Classificazione dei parametri in funzione della sensibilità<br />

sensibilit<br />

I dati di sensibilità sono stati utilizzati per effettuare una<br />

classificazione dei diversi parametri in funzione dei corrispondenti<br />

valori di score.<br />

Per adeguarsi a quanto proposto nel documento RAGS/EPA è stato<br />

deciso di utilizzare come indicatore lo Score 2 e il grado di sensibilità<br />

dei diversi parametri sui singoli fattori è stato definito in maniera<br />

semi-quantitativa:<br />

Valore<br />

score2 (S2)<br />

Sensibilità<br />

0


Classificazione dei parametri in funzione della sensibilità<br />

sensibilit<br />

Si sottolinea che per alcuni parametri non è stato possibile effettuare<br />

alcun tipo di classificazione, in quanto non sono stati determinati gli<br />

score corrispondenti.<br />

Per questi fattori, l’unico valore a cui fare riferimento è quello della<br />

sensibilità relativa/relativa, che però non tiene conto dell’effettivo<br />

range di oscillazione di un parametro.<br />

Valore sensibilità<br />

relativa/relativa<br />

Sensibilità<br />

0


Classificazione dei parametri in funzione della sensibilità<br />

sensibilit<br />

Tab. N.7 Classificazione sensibilità<br />

Fattori di<br />

trasporto<br />

W (cm) Sw (cm) dgw (cm) Ksat (cm/s) i θT<br />

VFss Bassa<br />

Pef<br />

VFsamb Medio/Bassa<br />

VFwamb Medio/Bassa<br />

VFsesp Medio/Bassa<br />

VFwesp Medio/Bassa<br />

LF Alta Alta Alta Media Bassa<br />

1/DAF Alta Alta Alta Bassa<br />

Per definire la sensibilità si è effettuata la media dei valori ottenuti per<br />

ogni parametro rispetto al valore minimo, medio e massimo di<br />

oscillazione. In colore rosso sono stati evidenziati i parametri per i quali è<br />

disponibile il solo valore di sensibilità relativa/relativa.


Classificazione dei parametri in funzione della sensibilità<br />

sensibilit<br />

Fattori di<br />

trasporto<br />

Vie di migrazione Sensibilità<br />

W (cm) LF Alta<br />

Sw (cm) 1/DAF Alta<br />

dgw (cm) LF Alta<br />

Ksat (cm/s) LF, 1/DAF Alta<br />

i LF, 1/DAF Alta<br />

θT<br />

θw<br />

VFss, VFsamb, VFwamb,<br />

VFsesp, VFwesp, LF,<br />

1/DAF<br />

VFss, VFsamb, VFwamb,<br />

VFsesp, VFwesp, LF<br />

Bassa<br />

Medio/Bassa<br />

θwcap VFwamb, VFwesp Medio/Bassa<br />

foc<br />

VFss, VFsamb, VFsesp,<br />

LF, 1/DAF<br />

Alta<br />

δair(cm)<br />

W'(cm)<br />

VFss, Pef, VFsamb,<br />

VFwamb<br />

VFss, Pef, VFsamb,<br />

VFwamb<br />

Alta<br />

Alta


Classificazione dei parametri in funzione della sensibilità<br />

sensibilit<br />

Uair (cm/s)<br />

VFss, Pef, VFsamb,<br />

Vfwamb<br />

Alta<br />

τ (anni) VFss Bassa<br />

Lcrack (cm) VFsesp, VFwesp Media<br />

Lb (cm) VFsesp, VFwesp Media<br />

ER (1/d) VFsesp, VFwesp Alta<br />

η VFsesp, VFwesp Alta<br />

θwcrack VFsesp, VFwesp Medio/Bassa<br />

LGW (cm) VFwamb, VFwesp Media<br />

hcap (cm) VFwamb, VFwesp Media<br />

ρs (g/cm 3 )<br />

VFss, VFsamb, VFsesp,<br />

LF<br />

Bassa<br />

Ief (cm/anno) LF Medio/Alta<br />

Ls(cm) VFsamb, VFsesp, VFwesp Media<br />

αx (cm) 1/DAF Alta


Criterio di selezione del valore dei parametri<br />

Infine, con riferimento ad i criteri per la stima dei parametri sitospecifici<br />

esposti in precedenza, i risultati dell’analisi di sensibilità sono<br />

stati impiegati per definire se la scelta più conservativa per un dato<br />

parametro corrisponda al valore massimo o ad un opportuno UCL della<br />

media ovvero al valore minimo o ad un opportuno LCL della media.<br />

Questa indicazione è fornita nella slide seguente, dove:<br />

con il simbolo “>” si indica che il valore più conservativo è quello<br />

massimo o l’opportuno UCL della media di un determinato data set;<br />

con il simbolo “


Tab. N. 9 Scelte più conservative<br />

Fattori di<br />

trasporto<br />

Criterio di selezione del valore dei parametri<br />

W (cm) Sw (cm) dgw (cm) Ksat (cm/s) i θT θw θwcap foc δair(cm)<br />

VFss > < < <<br />

Pef <<br />

VFsamb > < < <<br />

VFwamb > < < <<br />

VFsesp > < <<br />

VFwesp > < <<br />

LF > < < < < < <<br />

1/DAF > > > >


Definizione del Modello Concettuale<br />

<strong>Sorgente</strong><br />

Parametri di esposizione<br />

Calcolo dell’esposizione<br />

Trasporto Bersaglio<br />

Stima del RISCHIO<br />

o dell’Indice dell Indice di Pericolo


DEFINIZIONE DI SCENARIO DI ESPOSIZIONE<br />

RISCHIO = ESPOSIZIONE x TOSSICITA’<br />

TOSSICITA TOSSICITA’<br />

E = C × POE<br />

EM<br />

E = Esposizione [mg/kg - giorno]; assunzione cronica giornaliera del contaminante<br />

EM = Portata effettiva di esposizione, es. [L (kg giorno) -1 ]; quantità di suolo ingerita<br />

o di aria inalata o di acqua contaminata bevuta al giorno per unità di peso<br />

corporeo<br />

C poe = <strong>Concentrazione</strong> del contaminante nel suolo, nell’acqua, nell’aria o negli alimenti<br />

calcolata in corrispondenza del punto di esposizione, es. [mg/L] o [mg/kg-suolo]


Parametri di esposizione umana<br />

Valutazione della portata effettiva di esposizione (EM)<br />

EM<br />

=<br />

CR × EF<br />

BW ×<br />

× ED<br />

AT<br />

EM = Portata effettiva di esposizione [mg/kg - giorno]<br />

CR = Tasso di contatto [kg-suolo/giorno]<br />

EF = Frequenza dell’esposizione [giorni/anno]<br />

ED =Durata dell’esposizione [anni]<br />

BW = Peso corporeo [kg]<br />

AT = Tempo di mediazione [anni]<br />

In particolare, con il simbolo AT si indica il tempo medio di esposizione esposizione<br />

di un individuo ad<br />

una data sostanza. Per le sostanze cancerogene l’esposizione<br />

l esposizione è calcolata sulla durata<br />

media della vita (AT = 70 anni), mentre per quelle non cancerogene<br />

cancerogene<br />

è mediata sull’effettivo<br />

sull effettivo<br />

periodo di esposizione(AT = ED). Ne consegue che il rischio per sostanze cancerogene è<br />

relativo non al periodo di tempo della diretta esposizione, bensì bens a tutto l’arco l arco della vita.


Le vie e le modalità di esposizione sono quelle mediante le quali il potenziale<br />

bersaglio entra in contatto con le specie chimiche contaminanti.<br />

Si ha una esposizione diretta se la via di esposizione coincide con la<br />

sorgente di contaminazione.<br />

Si ha una esposizione indiretta nel caso in cui il contatto del recettore con<br />

la sostanza inquinante avviene a seguito della migrazione dello stesso e<br />

quindi avviene ad una certa distanza d<strong>alla</strong> sorgente.<br />

In generale, le vie di esposizione possono essere suddivise in cinque<br />

categorie:<br />

• suolo superficiale (SS),<br />

• aria outdoor (AO),<br />

• aria indoor (AI),<br />

• acqua profonda (GW)<br />

• acqua superficiale (SW).<br />

Vie e Modalità di Esposizione


VIE E MODALITA’ MODALITA DI ESPOSIZIONE E BERSAGLI<br />

VIE DI ESPOSIZIONE<br />

Suolo Superficiale (SS)<br />

Aria Outdoor (AO)<br />

1. Aria Indoor (AI)<br />

Falda (GW)<br />

Acqua Superficiale (SW)<br />

MODALITA’ DI<br />

ESPOSIZIONE<br />

Contatto dermico<br />

Ingestione<br />

Inalazione<br />

BERSAGLIO<br />

Ambiente aperto ad uso residenziale o<br />

commerciale/industriale presente on-site<br />

Ambiente aperto ad uso residenziale o<br />

commerciale/industriale presente on-site o a valle della<br />

sorgente di contaminazione rispetto <strong>alla</strong> direzione<br />

prevalente del vento<br />

Inalazione Ambiente confinato ad uso residenziale o<br />

commerciale/industriale presente on-site o a valle della<br />

sorgente di contaminazione rispetto <strong>alla</strong> direzione<br />

prevalente del vento<br />

Ingestione<br />

Contatto dermico<br />

Ingestione<br />

Contatto dermico<br />

Pozzo ad uso potabile presente on-site o a valle della<br />

sorgente di contaminazione, rispetto <strong>alla</strong> direzione di<br />

scorrimento della falda<br />

Acque lentiche o lotiche, presenti a valle della sorgente<br />

di contaminazione, rispetto <strong>alla</strong> direzione di scorrimento<br />

della falda


Bersagli della Contaminazione<br />

Per quanto riguarda i bersagli della contaminazione questi sono<br />

esclusivamente umani.<br />

Tali ricettori sono differenziati in funzione:<br />

-della della loro localizzazione:<br />

localizzazione:<br />

infatti si devono prendere in considerazione nella analisi tutti<br />

i recettori umani compresi nell’area nell area logica di influenza del sito potenzialmente contaminato.<br />

In tale ambito, si definiscono bersagli on-site on site quelli posti in corrispondenza della<br />

sorgente di contaminazione, e bersagli off-site off site quelli posti ad una certa distanza<br />

da questa.<br />

- della destinazione d’uso d uso del suolo; suolo;<br />

nel presente documento, le tipologie di<br />

uso del suolo, sono differenziate in:<br />

o Residenziale, a cui corrispondono bersagli umani sia adulti che che<br />

bambini;<br />

o Ricreativo, a cui corrispondono bersagli umani sia adulti che bambini;<br />

o Industriale/Commerciale, a cui corrispondono bersagli esclusivamente esclusivamente<br />

adulti.<br />

In assenza di dati di esposizione sito specifici, per BAMBINI si intende<br />

individui aventi una età et compresa tra 0 - 6 anni.


Bersagli<br />

Al fine di poter localizzare gli stessi, è necessario reperire delle<br />

specifiche informazioni riguardanti l’area l area oggetto di indagine. Alcuni di<br />

queste informazioni riguardano:<br />

l’uso uso del sito attuale e la destinazione d'uso prevista dagli strumenti strumenti<br />

urbanistici;<br />

l’uso uso del suolo nell’intorno nell intorno del sito (residenziale, industriale,<br />

commerciale, agricolo, ricreativo);<br />

la presenza di pozzi e di corpi idrici superficiali;<br />

l’utilizzo utilizzo delle acque superficiali e sotterranee (potabile, irriguo, irriguo,<br />

ricreativo);<br />

la distribuzione della popolazione residente e delle altre attivit attività<br />

antropiche.


Bersagli<br />

In particolare, se le due destinazioni d’uso d uso del sito (attuale e futura) non<br />

risultano coincidenti, è opportuno effettuare una AdR per ognuna di esse<br />

e quindi selezionare il risultato maggiormente cautelativo in termini termini<br />

di<br />

rischio. Mentre, nel caso in cui non risulta possibile prevedere il tipo di<br />

attività attivit associabile in futuro al sito, è necessario attribuire a questo la<br />

destinazione maggiormente cautelativa in termini di rischio potenziale, potenziale,<br />

oppure prevedere la conduzione di una valutazione del sito integrativa integrativa<br />

al<br />

momento dell’attuazione dell attuazione del cambiamento di destinazione.


sorgente di<br />

contaminazione<br />

modalità di<br />

migrazione (*)<br />

Tipologie di bersagli considerati<br />

Elenco delle tipologie di bersagli considerati in funzione della sorgente di contaminazione e della<br />

modalità di esposizione<br />

suolo superficiale<br />

suolo profondo<br />

falda<br />

via di esposizione modalità di esposizione<br />

tipo di<br />

esposizione<br />

bersaglio<br />

on-site (**)<br />

bersaglio<br />

off-site<br />

bersaglio<br />

on-site<br />

bersaglio<br />

off-site<br />

bersaglio<br />

on-site<br />

---<br />

--suolo<br />

superficiale<br />

ingestione di suolo<br />

contatto dermico<br />

diretta<br />

diretta<br />

A e B<br />

A e B<br />

---<br />

---<br />

A e B<br />

A e B<br />

---<br />

---<br />

A<br />

A<br />

---<br />

--erosione<br />

del vento<br />

(e dispersione in aria)<br />

voaltilizzazione<br />

(e dispersione in aria)<br />

aria outdoor<br />

inalazione di polveri outdoor<br />

inalazione di vapori outdoor<br />

indiretta<br />

indiretta<br />

A e B<br />

A e B<br />

A e B<br />

A e B<br />

A e B<br />

A e B<br />

A e B<br />

A e B<br />

A<br />

A<br />

A<br />

A<br />

erosione del vento<br />

(e dispersione in aria)<br />

voaltilizzazione<br />

(e dispersione in aria)<br />

aria indoor<br />

inalazione di polveri indoor<br />

inalazione di vapori indoor<br />

indiretta<br />

indiretta<br />

A e B<br />

A e B<br />

A e B<br />

A e B<br />

---<br />

---<br />

---<br />

---<br />

A<br />

A<br />

A<br />

A<br />

percolazione nell'insaturo,<br />

diluizione in falda<br />

(e trasporto in falda)<br />

falda<br />

ingestione di acqua a scopo<br />

potabile<br />

indiretta A e B A e B --- --- A A<br />

percolazione, (trasporto in<br />

contatto dermico e<br />

falda e migrazione verso acqua superficiale ingestione accidentale di indiretta --- --- A e B A e B --- ---<br />

risorsa idrica superficiale)<br />

acqua<br />

voaltilizzazione<br />

(e dispersione in aria)<br />

percolazione nell'insaturo,<br />

diluizione in falda<br />

(e trasporto in falda)<br />

percolazione, (trasporto in<br />

falda e migrazione verso<br />

risorsa idrica superficiale)<br />

---<br />

(trasporto in falda)<br />

volatilizzazione da falda<br />

---<br />

(trasporto in falda e<br />

migrazione verso risorsa<br />

idrica superficiale)<br />

aria outdoor inalazione di vapori outdoor indiretta A e B A e B A e B A e B A A<br />

aria indoor inalazione di vapori indoor indiretta A e B A e B A e B A e B A A<br />

falda<br />

acqua superficiale<br />

falda<br />

aria outdoor<br />

aria indoor<br />

acqua superficiale<br />

(*) le modalità di migrazione tra parentesi comportano una esposizione off-site<br />

(**) A = Adulto, B =Bambino<br />

ingestione di acqua a scopo<br />

potabile<br />

contatto dermico e<br />

ingestione accidentale di<br />

acqua<br />

ingestione di acqua a scopo<br />

potabile<br />

inalazione di vapori outdoor<br />

da falda<br />

inalazione di vapori indoor<br />

da falda<br />

contatto dermico e<br />

ingestione accidentale di<br />

acqua<br />

uso del suolo<br />

RESIDENZIALE<br />

uso del suolo<br />

RICREATIVO<br />

uso del suolo<br />

IND/COMM<br />

bersaglio<br />

off-site<br />

indiretta A e B A e B --- --- A A<br />

indiretta --- --- A e B A e B --- ---<br />

diretta A e B A e B --- --- A A<br />

indiretta A e B --- A e B A e B A A<br />

indiretta A e B --- --- --- A A<br />

indiretta --- --- A e B A e B --- ---


Equazioni per il calcolo della portata di esposizione


E’ evidente che la stima della portata effettiva di esposizione EM<br />

prevede la valutazione dei diversi parametri di esposizione relativi ai<br />

ricettori individuati.<br />

Fattori di Esposizione<br />

Nella Appendice I è descritta, per ogni fattore di esposizione e in<br />

corrispondenza di ogni modalità di esposizione, la procedura seguita<br />

per la selezione del valore da assumere quale default. L’utilizzo di tali<br />

valori di default è previsto per l’applicazione di un livello 1 di analisi di<br />

rischio sanitario e per l’applicazione del livello 2, nel caso in cui non si<br />

abbiano a disposizione dati sito-specifici.


Materiale bibliografico di base:<br />

[Manuale Unichim n. 196/1, 2002]<br />

[RAGS/HHEM, RAGS/HHEM, EPA 1989]<br />

[OSWER 9355.4-24, 9355.4 24, EPA 2001]<br />

Concawe Report n.2 .2, , 1997]<br />

[ASTM E1739-95] E1739 95] [PS 104-98] 104 98]<br />

software (RBCA Tool Kit ver 1.2, BP-RISK BP RISK ver 4.0, GIUDITTA ver 3.0, ROME<br />

ver 2.1).<br />

Fattori di Esposizione<br />

Inoltre: "Exposure Exposure Factor Handbook" Handbook"<br />

dell’EPA dell EPA<br />

“Children Children Exposure Factor Handbook” Handbook [EPA-CEFH, [EPA CEFH, 2002].<br />

RIVM Report 711701030 /2002. /2002.<br />

Quest’ultimo Quest ultimo contiene i risultati di una indagine svolta dal gruppo di lavoro CLARINET,<br />

che ha riguardato, tra l’altro, l altro, il confronto tra i valori dei fattori espositivi assunti da alcuni<br />

software europei (CETOX ( CETOX-human human (Denimarca Denimarca); ); CLEA D.D. (Regno unito); CSOIL 8.0<br />

(Olanda); ROME 01 (Italia); Vlier-humaan<br />

Vlier humaan (Belgio e Fiandre); modello di origine<br />

svizzera; modello di origine francese)


Concetto di RME<br />

(Reasonable<br />

Reasonable Maximum<br />

Exposure)<br />

Exposure<br />

massima esposizione<br />

ragionevolmente possibile<br />

tiene conto delle incertezze nella<br />

stima dell’esposizione<br />

a lungo termine


Fattori di esposizione (Default) [APAT rev. 1, 2006]<br />

FATTORI DI ESPOSIZIONE (EF) Simbolo Unità di Misura Residenziale Ricreativo Com/Ind<br />

Fattori comuni a tutte le modalità di esposizione Adulto Bambino Adulto Bambino Adulto<br />

Peso corporeo BW kg 70 15 70 15 70<br />

Tempo medio di esposizione per le sostanze cancerogen ATc anni 70 70 70 70 70<br />

Tempo medio di esposizione per le sostanze non cancer<br />

Ingestione di acqua potabile (GW)<br />

ATn anni ED ED ED ED ED<br />

Durata di esposizione ED anni 24 6 --- --- 25<br />

Frequenza di esposizione EF giorni/anno 350 350 --- --- 250<br />

Tasso di ingestione di acqua<br />

Inalazione di Aria Outdoor (AO)<br />

IRw L/giorno 2 1 --- --a<br />

1( )<br />

Durata di esposizione ED anni 24 6 24 6 25<br />

Frequenza di esposizione EF giorni/anno 350 350 350 350 250<br />

Frequenza giornaliera di esposizione outddor EFgo ore/giorno 24 24 3 3 8<br />

Inalazione outdoor Bo m 3 /ora 0,9 ( b ) 0,7 ( b ) 3,2 1,9 2,5 ( c )<br />

Frazione di particelle di suolo nella polvere<br />

Inalazione di Aria Indoor (AI)<br />

Fsd adim. 1 1 1 1 1<br />

Durata di esposizione ED anni 24 6 --- --- 25<br />

Frequenza di esposizione EF giorni/anno 350 350 --- --- 250<br />

Frequenza giornaliera di esposizione indoor EFgi ore/giorno 24 24 --- --- 8<br />

Inalazione indoor (**) Bi m 3 /ora 0,9 0,7 --- --- 0,9 ( c )<br />

Frazione indoor di polvere all'aperto<br />

Contatto dermico con Suolo (SS)<br />

Fi adim. 1 1 --- --- 1<br />

Durata di esposizione ED anni 24 6 24 6 25<br />

Frequenza di esposizione EF giorni/anno 350 350 350 350 250<br />

Superficie di pelle esposta SA cm 2<br />

5700 2800 5700 2800 3300<br />

Fattore di aderenza dermica del suolo AF mg/(cm 2 giorno) 1 1 1 1 1<br />

Fattore di assorbimento dermico<br />

Ingestione di Suolo (SS)<br />

ABS adim.<br />

Durata di esposizione ED anni 24 6 24 6 25<br />

Frequenza di esposizione EF giorni/anno 350 350 350 350 250<br />

Frazione di suolo ingerita FI adim. 1 1 1 1 1<br />

Tasso di ingestione di suolo<br />

Ingestione di acqua di superficie (nuotando) (SW)<br />

IR mg/giorno 100 200 100 200 50<br />

Durata di esposizione ED anni --- --- 24 6 ---<br />

Frequenza di esposizione EF giorni/anno --- --- 45 45 ---<br />

Frequenza giornaliera di esposizione EFg ore/giorno --- --- 2,6 2,6 ---<br />

Tasso di ingestione IR litri/ora --- --- 0,05 0,05 ---<br />

Contatto dermico con acqua di superficie (nuotando) (SW)<br />

Durata di esposizione ED anni --- --- 24 6 ---<br />

Frequenza di esposizione EF giorni/anno --- --- 45 45 ---<br />

Frequenza giornaliera di esposizione EFg ore/giorno --- --- 2,6 2,6 ---<br />

Superficie di pelle esposta SA cm 2<br />

--- --- 20000 7930 ---<br />

Coefficiente di permeabilità ( f 0,1 / 0,01(<br />

) PC cm/ora<br />

---<br />

e )


Fattori di esposizione (Default)<br />

Le modifiche apportate ai valori di default nella revisione 1 (2006),<br />

rispetto <strong>alla</strong> revisione 0 (2005), riguardano essenzialmente:<br />

• Durata di esposizione (ED) nell’ambito residenziale/ricreativo: per le<br />

sostanze cancerogene, il documento APAT 2006 prevede un’esposizione<br />

pari <strong>alla</strong> somma di 6 anni di esposizione bambino e di 24 anni adulto, per<br />

un totale di 30 anni. Ciò comporta una variazione al calcolo della portata<br />

effettiva di esposizione EM, che si ottiene d<strong>alla</strong> relazione:<br />

EM adj = EM bambino + EM adulto<br />

dove EMbambino ed EMadulto sono calcolate considerando<br />

rispettivamente i parametri di esposizione di un bambino e di un adulto<br />

(peso corporeo, durata dell’esposizione, ecc…).<br />

Durata di esposizione (ED) nell’ambito industriale: il valore di tale<br />

parametro è stato ridotto da 30 anni a 25 anni. Tale modifica ha<br />

permesso di uniformarsi con i valori proposti come default dai principali<br />

documenti di riferimento internazionali.


Fattori di esposizione (Default)<br />

Frequenza giornaliera di esposizione outdoor e indoor (EFgo) (EFgi): tale<br />

modifica è conseguente al criterio selezionato dal documento APAT 2006<br />

riguardo il criterio di cumulo del rischio per vie di esposizione.<br />

Nella revisione 2006 si propone di calcolare il rischio sia per esposizione<br />

outdoor che per esposizione indoor e di selezionare il valore più<br />

conservativo tra i due. Il tal caso, la frequenza giornaliera di esposizione<br />

sia outdoor che indoor è stata assunta pari a 24 ore.<br />

Tasso orario di inalazione indoor in ambito industriale (Bi): il valore di tale<br />

parametro è stato ridotto da 2,5 m3/ora a 0,9 m3/ora. Tale scelta è<br />

motivata dal fatto che risulta più ragionevole per l’indoor assumere un<br />

tasso di inalazione rappresentativo di una attività sedentaria, anziché di<br />

dura attività fisica (come invece proposto nella revisione 2005).<br />

Superficie di pelle esposta (SA): il valore di tale parametro è stato ridotto<br />

per tutte le tipologie di bersagli. Tale modifica ha permesso di uniformarsi<br />

con i valori proposti come default dai principali documenti di riferimento<br />

internazionali.


<strong>Sorgente</strong><br />

Calcolo del rischio e<br />

<strong>degli</strong> obiettivi di bonifica<br />

Trasporto Bersaglio<br />

Stima del RISCHIO<br />

o dell’Indice dell Indice di Pericolo


Calcolo del rischio e <strong>degli</strong> obiettivi di bonifica<br />

La procedura di analisi di rischio assoluta può avere un duplice obiettivo<br />

finale:<br />

stimare quantitativamente il rischio per la salute umana connesso ad<br />

uno specifico sito, in termini di valutazione delle conseguenze legate <strong>alla</strong><br />

sua situazione qualitativa;<br />

individuare dei valori di concentrazione accettabili nel suolo e nella<br />

falda vincolati alle condizioni specifiche del singolo sito.<br />

I due distinti risultati derivano d<strong>alla</strong> applicazione della procedura secondo<br />

due distinte modalità:<br />

La modalità diretta (forward mode);<br />

La modalità inversa (backward mode).


Principi della Procedura di Calcolo<br />

Si ritiene opportuno ricordare i principi fondamentali su cui si basa la<br />

procedura di calcolo, validi in caso di applicazione sia della modalità<br />

diretta che inversa:<br />

• principio del caso peggiore (“worste case”) che riguarda in generale<br />

tutte le fasi di applicazione della procedura di analisi assoluta di<br />

rischio e deve sempre guidare la scelta tra alternative possibili;<br />

• principio della esposizione massima ragionevolmente possibile<br />

(RME, ossia ‘Reasonable Maximum Exposure'), che prevede in<br />

relazione ai parametri di esposizione l’assunzione di valori<br />

ragionevolmente conservativi al fine di pervenire a risultati cautelativi<br />

per la tutela della salute umana (paragrafo 3.4.1);<br />

Inoltre, l'analisi di rischio assoluta è rivolta <strong>alla</strong> valutazione dei rischi<br />

cronici o a lungo termine associati ai siti contaminati, piuttosto che<br />

rischi in condizioni di esposizione acuta.


Stima del Rischio<br />

Il rischio per la salute umana viene differenziato<br />

tra individuale e cumulativo. Si definisce:<br />

Rischio e indice di pericolo individuale (R e HQ): HQ) :<br />

rischio dovuto ad un singolo contaminante per<br />

una o più pi vie d’esposizione.<br />

d esposizione.<br />

Rischio e indice di pericolo cumulativo (R TOT e<br />

HQ TOT ): : rischio dovuto <strong>alla</strong> cumulazione <strong>degli</strong><br />

effetti di più pi sostanze per una o più pi vie<br />

d’esposizione.<br />

esposizione.


Stima del Rischio INDIVIDUALE<br />

Il Rischio per la salute umana si definisce INDIVIDUALE quando è<br />

associato ad una singola specie chimica inquinante e ad una o più pi<br />

modalità modalit di esposizione.<br />

HI =<br />

Sostanze tossiche con effetto soglia :<br />

E<br />

TDI<br />

HI = Hazard Index<br />

E = Esposizione cronica[mg/kg-giorno]<br />

TDI = Tossicità [mg/kg-giorno]<br />

Sostanze cancerogene:<br />

cancerogene<br />

R = E ×<br />

SF<br />

R = rischio incrementale di tumore lifetime<br />

E = Esposizione cronica lifetime [mg/kg-giorno]<br />

SF = Tossicità [1/(mg/kg-giorno)]


Stima del Rischio INDIVIDUALE


Stima del Rischio INDIVIDUALE<br />

Per quanto concerne il criterio di cumulazione del rischio dovuto dovuto<br />

a più pi vie<br />

d’esposizione, esposizione, il documento APAT 2006 (apportando una ulteriore<br />

modifica <strong>alla</strong> revisione 2005) propone un approccio simile a quello quello<br />

adottato dallo standard [ASTM ,1995].<br />

Il Rischio individuale per la salute umana viene stimato selezionando selezionando<br />

il<br />

valore più pi conservativo tra esposizione outdoor ed esposizione indoor<br />

(attribuendo ad entrambe frequenza giornaliera pari a 24 ore). Mentre Mentre<br />

nella revisione 2005 si proponeva di sommare l’esposizione l esposizione indoor con<br />

quella outdoor (distribuendo la frequenza giornaliera di esposizione esposizione<br />

tra<br />

indoor e outdoor).


Stima del Rischio INDIVIDUALE


Stima del Rischio INDIVIDUALE


Stima del Rischio per la risorsa<br />

idrica sotterranea


Stima del Rischio per la risorsa<br />

idrica sotterranea


Stima del Rischio CUMULATIVO<br />

Il Rischio per la salute umana si definisce CUMULATIVO quando è<br />

associato ad più pi specie chimiche inquinanti e ad una o più pi modalità modalit di<br />

esposizione.


Criteri di accettabilità accettabilit del rischio<br />

Accettabilità del Rischio e dell’Indice di Pericolo (D.M. 471/99)<br />

Contaminante<br />

CANCEROGENO<br />

TOSSICO<br />

INDIVIDUALE<br />

THI = 1.0<br />

TR = 10-6 ÷ 10-4<br />

CUMULATIVO<br />

THI(cumulativo) = 1.0<br />

Accettabilità del Rischio e dell’Indice di Pericolo (D.Lgs. 152/06)<br />

Contaminante<br />

CANCEROGENO<br />

TOSSICO<br />

Contaminante<br />

CANCEROGENO<br />

TOSSICO<br />

INDIVIDUALE<br />

THI = 1.0<br />

Accettabilità del Rischio e dell’Indice di Pericolo (APAT rev.1, 2006)<br />

INDIVIDUALE<br />

TR = 10-6<br />

THI = 1.0<br />

TR = 10-5<br />

CUMULATIVO<br />

THI(cumulativo) = 1.0<br />

CUMULATIVO<br />

TR(cumulativo) = 10-5<br />

THI(cumulativo) = 1.0


Obiettivi di bonifica sito-specifici<br />

sito specifici<br />

(<strong>Concentrazione</strong> Soglia di Contaminazione – CSC)


Obiettivi di bonifica sito-specifici<br />

sito specifici<br />

(<strong>Concentrazione</strong> Soglia di Contaminazione – CSC)<br />

Calcolo della CSR per singola via di esposizione – Rischio INDIVIDUALE accettabile


Obiettivi di bonifica sito-specifici<br />

sito specifici<br />

(<strong>Concentrazione</strong> Soglia di Contaminazione – CSC)<br />

Calcolo della CSR per più pi vie di esposizione – Rischio INDIVIDUALE accettabile


Obiettivi di bonifica sito-specifici<br />

sito specifici<br />

(<strong>Concentrazione</strong> Soglia di Contaminazione – CSC)<br />

Calcolo della CSR per più pi vie di esposizione – Rischio INDIVIDUALE accettabile


Obiettivi di bonifica sito-specifici<br />

sito specifici<br />

(<strong>Concentrazione</strong> Soglia di Contaminazione – CSC)<br />

Calcolo della CSR per più pi vie di esposizione – Rischio INDIVIDUALE accettabile


Obiettivi di bonifica sito-specifici<br />

sito specifici<br />

(<strong>Concentrazione</strong> Soglia di Contaminazione – CSC)<br />

Calcolo della CSR per più pi vie di esposizione – Rischio INDIVIDUALE accettabile


Obiettivi di bonifica sito-specifici<br />

sito specifici<br />

(<strong>Concentrazione</strong> Soglia di Contaminazione – CSC)<br />

Calcolo della CSR per più pi vie di esposizione – Rischio INDIVIDUALE accettabile


Obiettivi di bonifica sito-specifici<br />

sito specifici<br />

(<strong>Concentrazione</strong> Soglia di Contaminazione – CSC)<br />

Calcolo della CSR – Rischio CUMULATIVO accettabile


Presenza di prodotto libero (NAPL)<br />

Analisi statistica Monte Carlo


CONCLUSIONI<br />

La Valutazione di Rischio assoluto in caso di siti inquinati, o<br />

potenzialmente tali, è un validissimo strumento di supporto alle<br />

decisioni sia per gli Enti ed Organismi Pubblici di controllo e<br />

salvaguardia del territorio, che per l’industria, l industria, in quanto permette di<br />

individuare al meglio i più pi idonei interventi tecnici di ripristino e di<br />

controllo, tra diverse opzioni generalmente potenzialmente<br />

applicabili, da realizzare in caso di fenomeni di inquinamento, in<br />

un’ottica un ottica di ottimizzazione tecnica ed economica.<br />

La Valutazione del Rischio è una attività attivit che deve essere eseguita<br />

secondo metodologie validate e strumenti di supporto affidabili.

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