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Introduzione - International Pbi

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Note Applicative<br />

- Nota Applicativa n. 220 – Campionamento di Listeria, Salmonella, E.coli, coliformi presenti<br />

sulle superfici<br />

- Nota Applicativa n. 600 – La spedizione in sicurezza di materiale biologico ed infetto<br />

- Nota Applicativa n. 601 – Campionamenti di acqua da barche, ponti e rive di fiumi<br />

- Nota Applicativa n. 602 – Organizzazione del campionamento sul campo<br />

- Nota Applicativa n. 603 – Piani di campionamento randomizzato<br />

- Nota Applicativa n. 605 – Lo scopo del campionamento<br />

- Nota Applicativa n. 606 – Campionamenti da bidoni, cisterne, fusti, sacchi, pozzetti<br />

- Nota Applicativa n. 607 – Foraggi e terreni: modalità di raccolta dei campioni ed invio al<br />

laboratorio<br />

- Nota Applicativa n. 608 – Campionamento in progressione di prodotti granulari<br />

- Nota Applicativa n. 609 – Buone Norme di Campionamento: trasferimento di campione<br />

biologico<br />

- Nota Applicativa n. 610 – Accettazione e registrazione campioni in arrivo al laboratorio<br />

- Nota Applicativa n. 611 – Addestramento del personale al campionamento microbiologico<br />

- Nota Applicativa n. 612 – Legge della distribuzione di Poisson applicata al<br />

campionamento microbiologico<br />

- Nota applicativa n. 613 – Piani di campionamento per il controllo microbiologico degli<br />

alimenti<br />

- Nota Applicativa n. 616 – Campionamento di prodotti disomogenei e con implicazioni<br />

biologiche<br />

- Nota Applicativa n. 619 – Prelievo di polveri, granuli con trascinamento sequenziale del<br />

campione con vite di Archimede<br />

- Nota Applicativa n. 620 – Il Campionamento di mangimi<br />

- Nota Applicativa n. 623 – Campionamento rappresentativo: il passaggio dal campione<br />

“macro” di campo al campione “micro” di laboratorio<br />

- Nota Applicativa n. 624 – 1 ppm, 2 ppb, 3 ppt<br />

- Nota Applicativa n. 625 – Campionamento microbiologico di superfici sterili e non sterili<br />

con il metodo della spugna<br />

- Nota Applicativa n. 626 – Addestramento del personale al campionamento microbiologico<br />

sul campo<br />

- Nota Applicativa n. 627 – Sistemi di trasporto di materiale biologico ed infetto in accordo<br />

alla circolare del ministero della Sanità n.16 del 20/07/1994<br />

- Nota Applicativa n. 628 – Flambatura di rubinetto e sonde per campionamento<br />

microbiologico sul campo<br />

- Nota Applicativa n. 629 – Sistemi di campionamento di “grado farmaceutico”<br />

- Nota Applicativa n. 630 – La sigillatura dei contenitori dei campioni<br />

- Nota Applicativa n. 631 – Metodi ufficiali internazionali per il campionamento di alimenti<br />

- Nota Applicativa n. 634 – La preparazione all’analisi chimica di campioni agro-alimentari<br />

in laboratorio<br />

- Nota Applicativa n. 635 – Preparazione e suddivisione di campioni solidi sfusi<br />

- Nota Applicativa n. 636 – Modalità di prelevamento dei campioni per il controllo ufficiale<br />

degli alimenti per gli animali<br />

- Nota Applicativa n. 637 – Regolamento Regione Piemonte n.1 recante disposizioni sul<br />

trasferimento dei campioni biologici tra strutture private di


- Nota Applicativa n. 638 – Guida al campionamento dei prodotti lattiero-caseari – Norma<br />

FIL IDF 50C:1995<br />

- Nota Applicativa n. 639 – Guida alla scelta del sistema di campionamento<br />

- Nota Applicativa n. 640 – Campionamento di nocciole, semi oleosi, granaglie secondo le<br />

raccomandazioni della FDA<br />

- Nota Applicativa n. 641 – Determinazione pesticidi: riduzione del campione mediante<br />

sdoppiamento<br />

- Nota Applicativa n. 643 – Strumentazione di base da utilizzare in caso di emergenza<br />

igienica<br />

- Nota Applicativa n. 644 – Campionamento microbiologico della carne cruda ed<br />

interpretazione dei risultati<br />

- Nota Applicativa n. 646 – Limiti microbiologici di accettabilità per alimenti con il piano a<br />

tre classi<br />

- Nota Applicativa n. 647 – Errori di campionamento in prodotti non omogenei<br />

- Nota Applicativa n. 648 – Campionamento microbiologico acqua potabile<br />

- Nota Applicativa n. 649 – Omogeneizzazione di prodotti alimentari solidi in accordo a<br />

USDA/AOAC/FDA/CDC<br />

- Nota Applicativa n. 652 – Il campionamento per l’analisi delle micotossine<br />

- Nota Applicativa n. 653 – Raffronto tra tre diversi metodi di preparazione di campioni in<br />

polvere o granulari<br />

- Nota Applicativa n. 654 – Campionamento di lotti statici di cereali, legumi, prodotti agro-<br />

alimentari macinati secondo il draft ISO/DIS 13690<br />

trasferimento dei campioni biologici tra strutture private di<br />

laboratorio<br />

- Nota Applicativa n. 656 – Addestramento del tecnico di laboratorio junior alla<br />

preparazione del campione<br />

- Nota Applicativa n. 658 – Campionamento di derrate alimentari sfuse al fine della ricerca<br />

di micotossine<br />

- Nota Applicativa n. 660 – Campione rappresentativo<br />

- Nota Applicativa n. 661 – Il campionamento microbiologico delle superfici con il metodo<br />

della spugna<br />

- Nota Applicativa n. 662 – Note pratiche per il campionamento ufficiale degli alimenti<br />

- Nota Applicativa n. 663 – Campionamento batteriologico delle carcasse di bovini, suini,<br />

ovini, caprini, equini nei macelli in accordo alle Direttive<br />

64/433/CEE – 71/118/CEE – 2001/471/CE<br />

- Nota Applicativa n. 664 – Campionamento carcasse bovine, suine, caprine secondo le<br />

normative USDA<br />

- Nota Applicativa n. 667 – Il prelievo dei campioni di acque destinate al consumo umano<br />

secondo le indicazioni dell’Istituto Superiore di Sanità<br />

- Nota Applicativa n. 668 – La responsabilità del mittente, del corriere, del destinatario nella<br />

spedizione e trasporto di campioni biologici<br />

- Nota Applicativa n. 669 – Linee guida per la gestione dei materiali biologici: ricezione dei<br />

campioni<br />

- Nota Applicativa n. 671 – Moduli di campionamento ambientale per evidenziare agenti<br />

chimici, fisici, biologici<br />

- Nota Applicativa n. 673 – Come scegliere un omogeneizzatore a dispersione<br />

- Nota Applicativa n. 677 – Il monitoraggio del bio-aerosol in isolatore


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<strong>Introduzione</strong><br />

Le superfici sulle quali vengono a contatto i prodotti alimentari sono una potenziale e diffusa fonte di<br />

contaminazione crociata.<br />

Le Direttive CEE e l'applicazione del sistema HACCP richiamano ripetutamente la necessità di una<br />

continua ed oculata disinfezione, pulizia e monitoraggio delle superfici degli impianti di produzione.<br />

I sistemi "Sponge-Bag" e “Speci-Sponge” sono stati specificatamente ideati per il campionamento di<br />

Listeria, Salmonella, Coliformi ed altri patogeni sulle superfici di lavoro.<br />

Campionamento con “Sponge-Bag”<br />

La "Sponge-Bag" è una spugna assorbente sterile, allo stato secco, non è trattata con un battericida<br />

come le comuni spugne, misura cm 3.5 x 7.5 ed è contenuta in un sacchetto sterile “Presto-Chiuso".<br />

La si usa impregnandola dapprima con un liquido sterile e strofinandola poi sulla superficie in esame.<br />

L'area in esame può essere delimitata mediante un apposito delimitatore di area.<br />

Sistema di campionamento<br />

”Microbiologic-Control-Kit”<br />

Codice: 31979<br />

“ Square<br />

Surface"<br />

a seconda se si intenda eseguire una determinazione quantitativa o solo qualitativa.<br />

La spugna viene poi riposta nella sua confezione originale e trasferita al laboratorio per l'analisi.<br />

Il sacchetto ha una ampia banda di scrittura per una semplice ed indelebile identificazione del<br />

campione. La spugna può essere utilizzata su superfici di qualsiasi tipo.<br />

Sacchetto<br />

”Sponge-Bag”<br />

Sacchetto<br />

“Speci-Sponge”<br />

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Impiego<br />

La<br />

spugna deve essere idratata prima dell'impiego in laboratorio o sul campo con 7/8 ml di soluzione diluente sterile (soluzione di Ringer<br />

al quarto,acqua<br />

peptonata,etc. ).<br />

Sono disponibili anche sacchetti con spugne pre-inumidite.<br />

Non si devono usare più di 9 ml per<br />

evitare il gocciolamento.<br />

In caso di campionamento su superfici presumibilmente sanificate, con conseguente<br />

rischio di<br />

contaminazione di residui di inibenti, bisogna prevedere l’aggiunta<br />

di un inattivante per disinfettanti (per esempio “Neutralizing Broth”).<br />

Per estrarre la spugna dal sacchetto in modo corretto agire nel modo seguente:<br />

a)<br />

capovolgere il sacchetto facendo avvicinare la spugna all'apertura<br />

b) aprire il sacchetto ed estrarre la spugna con pinza sterile o indossando guanti sterili.<br />

c) durante questa operazione fare attenzione a non introdurre le mani all'interno<br />

del sacchetto.<br />

E’ anche possibile utilizzare il sacchetto come guanto: dopo aver avvicinato la spugna all’apertura,<br />

afferrarla lasciandola nel sacchetto e<br />

far<br />

uscire la spugna dall’apertura senza mai toccarla direttamente.<br />

Eseguire il campionamento su almeno tre differenti superfici per poter fare una media e garantire la rappresentatività della superficie<br />

campionata.<br />

Listeria monocytogenes<br />

1.<br />

Imbibire la spugna con 7-8 ml di acqua peptonata sterile. Estrarre la spugna e strofinarla con pinze o guanti sterili all'interno<br />

della superficie in esame delimitata.<br />

Re-inserirla nel sacchetto e trasferire tutto in laboratorio nel piu' breve tempo possibile.<br />

2. Aggiungere 90 ml di acqua peptone tamponato sterile.<br />

3. Omogeneizzare in Stomacher per 1 minuto.<br />

4. Allestire diluizioni scalari sino a 10-3.<br />

5. Seminare in triplice 1 ml delle diluizioni ( 10-1, 10-2, 10-3) in 9 ml di Fraser Broth. Se si intende procedere ad un ricerca di solo tipo<br />

qualitativo (Presenza/Assenza) il test dovrà<br />

essere condotto sull’intero campione senza procedere a diluizioni prima della preincubazione.<br />

6. Pre-incubare a 32° C per 24/48 ore.<br />

7. Dalle brodocolture<br />

positive ( annerimento del terreno) prelevare una ansata ed eseguire strisci su Listeria Selective Agar Base.<br />

8. Incubare a 37° C per 24/48 ore.<br />

9. Selezionare almeno 5 colonie caratteristiche ( colonie brune circondate da alone scuro )e seminare in Tryptone Soya Agar con lo<br />

0,6 % di estratto di lievito;incubare<br />

a 37° C per 24/48 ore.<br />

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10.<br />

Sottoporre le colonie selezionate alla colorazione di Gram ed al test della catalasi; prelevare con ansa una colonia tipica e<br />

sospenderla in una goccia di soluzione di acqua ossigenata al 3%. La reazione positiva al test della catalasi e dimostrata dalla<br />

formazione di bolle di gas.<br />

11. Seminare per infusione le colonie Gram-positive in piastre di Columbia Agar Base addizionato con il 5% di sangue di montone.<br />

12. Incubare a 37° C per 24 ore.<br />

Salmonella<br />

1.<br />

Imbibire la spugna con 7-8 ml di acqua peptone tamponato sterile. Estrarre la spugna e strofinarla con pinze sterili o guanti o mani<br />

pulite all'interno della<br />

superficie in esame delimitata. Re-inserirla nel sacchetto e trasferire il tutto in laboratorio nel più breve tempo<br />

possibile.<br />

Pre-arricchimento<br />

2. Aggiungere 90 ml di acqua peptone tamponato sterile (terreno di pre-arricchimento ).<br />

Ripetere la stessa<br />

operazione con altre due spugne per ottenere almeno 300 ml.<br />

3. Omogeneizzare in Stomacher per 1 minuto.<br />

4. Incubare a 37° C per 16/20 ore.<br />

Arricchimento secondario selettivo<br />

5. Trasferire 100 ml del brodo di pre-arricchimento in 1 litro di Brodo di Mueller e Kauffmann , altri 100 ml in Brodo di Leison, 10 ml in 1<br />

litro di Brodo Rappaport e Vassiliadis.<br />

6. Incubare a 37° C il Brodo di Mueller-Kaufmann; a 43° C il Brodo di Leifson e quello di Rappaport e Vassiliadis.<br />

Terreno di isolamento<br />

8. Strisciare una ansata di brodocoltura di arricchimento su Agar Verde Brillante, Agar Citrato Desossicolato secondo Hynes, Agar al<br />

Bismuto solfito secondo<br />

Wilson e Blair.<br />

9. Incubare a 37 ° C per 24 ore.<br />

Sul terreno al verde brillante le colonie sono<br />

rosa circondate da terreno rosso vivo;sul terreno di Hynes le colonie sono incolori con o<br />

senza un punto centrale nero;sul<br />

terreno di Wilson e Blair le colonie hanno spesso una pronunciata lucentezza metallica.<br />

Campionamento con “ Speci-Sponge”<br />

O ltre al campionamento con le “Sponge-Bag”<br />

descritto precedentemente, è possibile campionare le superfici usando alcune varianti delle<br />

“Sponge-Bag” chiamate “Speci-Sponge”, che possiedono diversi accessori normalmente non compresi nelle “Sponge-Bag” (guanti sterili,<br />

spugna pre-idratata, soluzione tampone, delimitatore d’area, ecc).<br />

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<strong>Introduzione</strong><br />

La spedizione sicura di campioni biologici e di sostanze infette è un argomento che preoccupa<br />

tutte le persone coinvolte, medici, ricercatori, laboratoristi, personale del servizio postale, delle<br />

ferrovie, delle linee aeree. I ricercatori ed i laboratoristi si preoccupano che i campioni giungano<br />

a destinazione nel più breve tempo possibile per un corretto esame; il personale postale,<br />

ferroviario, delle linee aeree si preoccupa della possibilità di essere contaminato da materiale<br />

infetto a seguito di rotture, perdite od imballaggio inidoneo.<br />

Alcune organizzazioni internazionali quali United Nations Committee of Expert of the Transport of<br />

Dangerous Goods,Universal Postal Union,<strong>International</strong> Civil Aviation Organization,<strong>International</strong><br />

Air Transportation Association hanno indicato delle linee guida per facilitare la spedizione in<br />

sicurezza di sostanze infette e nello stesso tempo assicurare la salute del personale addetto al<br />

trasporto.<br />

Definizioni<br />

Nel 1991 sono state adottate le seguenti definizioni dalla Organizzazione Mondiale della Sanità<br />

riprese anche dalla Circolare n° 16 del 20 Luglio 1994 del Ministero della Sanità “Spedizione di<br />

materiali biologici deperibili e potenzialmente infetti”:<br />

(riprese, successivamente dalla Circolare n.3 dell’8Maggio 2003 e dall’ADR-Agreement<br />

Dangerous Route)<br />

"SOSTANZE INFETTE" sono quelle che contengono microrganismi vitali compresi batteri, virus,<br />

rickettsia, parassiti, funghi, recombinanti, mutanti che sono conosciuti provocare malattie negli<br />

animali o nell'uomo. In questa definizione non sono incluse le tossine che non contengono<br />

sostanze infette.<br />

"CAMPIONI DIAGNOSTICI" è qualsiasi materiale di origine animale od umana inclusi escreti,<br />

secreti, sangue e derivati, tessuti che sono spediti a scopo di diagnosi, con esclusione di animali<br />

vivi infetti.<br />

"PRODOTTI BIOLOGICI" sono prodotti biologici finiti per uso umano o veterinario, fabbricati in<br />

conformità a quanto stabilito da Enti ufficiali nazionali o secondo le direttive di Autorità di Sanità<br />

Pubblica.<br />

I vaccini vivi per animali od uomo sono considerati "Prodotti biologici" e non "Sostanze infette".<br />

Conformemente alle prescrizioni delle Nazioni Unite, IATA, ICAO le sostanze infette ed i campioni<br />

diagnostici che si presume contengano sostanze infette devono essere spediti in imballi tripli.<br />

Documentazione ed imballaggio<br />

Specifica documentazione deve essere approntata per la spedizione di materiale infetto,<br />

campioni biologici e diagnostici.<br />

Le sostanze infette ed il materiale diagnostico dovrebbero essere confezionati con triplice<br />

protezione:<br />

a) un primo contenitore a tenuta ermetica per il prodotto biologico;<br />

b) un secondo contenitore a tenuta ermetica contenente materiale assorbente sufficiente per tutto<br />

il liquido eventualmente fuoriuscito accidentalmente dal primo contenitore;<br />

c) un terzo imballo allo scopo di proteggere il secondo contenitore da influenze esterne durante il<br />

trasporto.<br />

Le sostanze infette sono classificate come prodotti pericolosi e pertanto<br />

devono essere contrassegnate da apposita etichetta.<br />

Una copia delle informazioni riguardanti il campione, lettere e qualsiasi<br />

altra documentazione che faccia riferimento al campione deve essere<br />

fissata alla parte esterna del secondo contenitore.<br />

Un’ altra copia dovrebbe essere spedita via aerea al laboratorio<br />

destinatario ed una terza trattenuta dal mittente.<br />

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Ciò facilita il lavoro che dovrà affrontare il laboratorio ricevente sul come manipolare ed esaminare il campione.<br />

Se la sostanza è deperibile, apposita etichetta dovrà accompagnare sia i documenti che l'imballo<br />

(ad esempio:"conservare a +4°C").<br />

Spedizione<br />

Per un efficiente trasferimento di sostanze infette è necessario un buon coordinamento tra il mittente, il vettore, ed il ricevente<br />

affinchè il trasporto avvenga in condizioni di sicurezza e giunga a destinazione in tempo utile.<br />

Il mittente deve preoccuparsi delle seguenti azioni:<br />

a) accordarsi telefonicamente o via fax con il vettore ed il ricevente che il materiale verrà accettato ;<br />

b) approntare in tempo i documenti di spedizione;<br />

c) decidere il mezzo e la via di spedizione,con volo diretto,se possibile;<br />

d) inviare al destinatario notifica di tutti i dati di spedizione in tempo debito.<br />

Le sostanze infette non dovrebbero essere spedite sino a quando il destinatario abbia dato conferma che non sussistono<br />

impedimenti legali o sanitari.<br />

Rientra nelle responsabilità del ricevente di:<br />

a) ottenere la necessaria autorizzazione da parte delle autorità nazionali all'importazione della sostanza;<br />

b) fornire al mittente i riferimenti del permesso di importazione o la lettera di autorizzazione;<br />

c) dare immediata conferma di ricevimento al mittente.<br />

Incidenti a seguito di trasporto:misure di emergenza<br />

Se l'imballo contenente le sostanze infette è danneggiato durante il trasporto o si ha il dubbio che ci siano delle perdite, il vettore<br />

dovrà informare immediatamente il mittente, il destinatario e le autorità Sanitarie.<br />

Nello stesso tempo l'imballo dovrà essere temporaneamente sottoposto al seguente procedimento:<br />

1. In caso di recipienti in vetro rotti od oggetti taglienti visibili, afferrarli con un panno, facendo attenzione a non tagliarsi le mani;<br />

2. Inserire le mani in un sacchetto di plastica in modo da formare una improvvisata manopola;<br />

3. Con le mani così protette, afferrare l'imballo e trasferirlo in un sacchetto di plastica di grandezza sufficiente a contenerlo;<br />

4. Eliminare l'improvvisata manopola nello stesso sacchetto;<br />

5. Chiudere ermeticamente il sacchetto in plastica e conservarlo in un luogo sicuro;<br />

6. Se si sono avute perdite di liquido,disinfettare l'area contaminata dopo aver assorbito il liquido con polvere assorbente; per fare<br />

ciò è necessario munirsi del Kit di emergenza “BioHazard Spill”;<br />

7. Lavare molto bene le mani;<br />

8. Attenersi a quando indicato in seguito:<br />

CLASSIFICAZIONE DEL GRUPPO DI RISCHIO PER I MICRORGANISMI INFETTI<br />

Gruppo di Rischio 1<br />

E’ un microrganismo che non causa normalmente malattie all’uomo od agli animali.<br />

Gruppo di Rischio 2<br />

E’ un patogeno che può causare malattie all’uomo od agli animali, ma in genere non rappresenta un grosso rischio per i<br />

laboratoristi, le comunità, gli alimenti o l’ambiente.<br />

L’esposizione in laboratorio può causare infezioni serie, ma un trattamento efficace e misure preventive limitano il rischio di<br />

diffusione dell’infezione.<br />

Gruppo di Rischio 3<br />

Un patogeno che normalmente causa gravi malattie all’uomo ed agli animali, ma normalmente non si diffonde da un individuo<br />

infetto ad un altro. Sono disponibili efficaci trattamenti e misure preventive.<br />

Gruppo di Rischio 4<br />

Un patogeno che normalmente provoca gravi malattie all’uomo ed agli animali e che si può facilmente trasmettere da un individuo<br />

ad un altro, direttamente od indirettamente. Trattamenti efficienti e misure preventive non sono normalmente disponibili.<br />

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<strong>Introduzione</strong><br />

Il campionamento di acqua da barche, ponti e rive di fiumi è quasi<br />

sempre molto difficoltoso. E’ pertanto necessario avere a<br />

disposizione uno strumento semplice, affidabile leggero e compatto<br />

che può essere utilizzato anche da personale non specializzato.<br />

Una buona soluzione a queste esigenze è offerta dal campionatore<br />

“Mare-Lacus” .<br />

Il kit “Mare-Lacus” è progettato per il prelevamento di campioni di<br />

acqua od altro liquido a profondità fino a 15 metri, con possibilità di<br />

aprire e chiudere il recipiente alla altezza desiderata.<br />

E’ costruito in acciaio inox AISI 304 e teflon.<br />

Operazioni preliminari<br />

1. Fissaggio della bottiglia sterile<br />

Tolto il tappo alla bottiglia precedentemente sterilizzata, la si avvita<br />

alla parte sottostante.<br />

2. Controllo prima dell’immersione<br />

Si tenga l’apparecchio, con la bottiglia attaccata, sospeso per la funicella agganciata all’asta superiore.<br />

Con un leggero stappo si provocherà la caduta del tappo in acciaio con conseguente chiusura della<br />

bottiglia. In tale modo l’apparecchio è pronto per l’immersione.<br />

Operazioni<br />

3. Immersione del preleva campioni<br />

L’apparecchio può ora essere immerso lentamente, facendo scorrere la funicella, che porta nodi a<br />

distanza di 1 metro l’uno dall’altro per poter controllare la profondità.<br />

Si raccomanda di evitare strappi o scosse che potrebbero far agire il dispositivo di apertura, che<br />

avverrebbe così anzitempo.<br />

4. Apertura della bottiglia per il riempimento<br />

Si abbassi di scatto per circa 40 cm la mano che tiene la funicella in modo da allentarne la tensione, e si<br />

resti in questa posizione. Si sarà così provocata l’apertura della bottiglia, e di conseguenza si vedranno<br />

salire le bolle d’aria in essa contenute; al cessare di questo fenomeno, la bottiglia sarà piena.<br />

Se accidentalmente ciò non si verificasse, alzare il braccio per circa 40 cm e quindi allentare<br />

repentinamente per ancora 40 cm.<br />

5. Chiusura in profondità della bottiglia dopo il riempimento<br />

Con uno strappo verso l’alto per circa 10 cm di corsa, si provocherà la chiusura ermetica della bottiglia.<br />

L’operazione sarà più sicura se si calerà lentamente la mano prima di dare lo stappo, che dovrà essere<br />

molto breve ma deciso.<br />

6. Ritiro dell’apparecchio in superficie<br />

Dopo lo stappo per la chiusura, si dovranno evitare nuove<br />

scosse repentine, procedendo al ritiro della funicella in<br />

modo graduale, continuo e lento. Un allentamento della<br />

funicella verso il basso può provocare nuovamente<br />

l’apertura come in 4. Appena fuori dell’acqua si sviti la<br />

bottiglia e la si chiuda con il tappo originario.<br />

I movimenti descritti alle posizioni 4 e 5 possono essere<br />

facilitati inserendo tra le due parti (superiore ed inferiore)<br />

l’anello in acciaio inossidabile. Questo compie un’azione<br />

frenante ed obbliga il prelevacampioni a reagire più<br />

bruscamente ai movimenti impostigli. L’anello che reagisce<br />

sul magnete è in acciaio cadmiato per evitare la ruggine e<br />

può eventualmente essere cambiato.<br />

Dopo l’uso l’apparecchio dovrà essere lavato ed asciugato.<br />

Per una eventuale sterilizzazione, sarà sufficiente flambare<br />

il tappo, il cono ed il collo inferiore, che sono in acciaio<br />

inox.<br />

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<strong>Introduzione</strong><br />

Il campione è parte determinante nell’influenzare il risultato analitico.<br />

Il campione deve essere rappresentativo.<br />

Le due tabelle riportate “Check-list del piano di campionamento” e “Fasi in successione per ottenere un<br />

campione rappresentativo” possono aiutare i responsabili e gli addetti al campionamento ad organizzare<br />

al meglio la loro attività sul campo e in laboratorio.<br />

CHECK-LIST DEL PIANO DI CAMPIONAMENTO<br />

CAMPIONAMENTO<br />

SUBCAMPIONAMENTO<br />

TRASPORTO E<br />

PREPARAZIONE DEL<br />

CAMPIONE<br />

Che cosa si campiona? E’ necessario il subcampionamento in Termine limite per il trasporto<br />

situ?<br />

del campione?<br />

Quando si campiona? E’ necessario il confezionamento del E’ disponibile un ambiente di<br />

sub-campione?<br />

raccolta ?<br />

Dove si campiona? Quali contenitori si usano? Occorre l’immediata<br />

preparazione?<br />

Come si campiona? I contenitori sono puliti? Occorrono speciali condizioni<br />

in laboratorio?<br />

Occorre strumentazione speciale? Si possono evitare contaminazioni e<br />

perdite?<br />

Occorre purificare il campione?<br />

Chi campiona? I contenitori sono codificati? Occorre la divisione del<br />

campione?<br />

Quanti campioni? E’ necessaria l’aggiunta in situ di Occorre la riduzione del<br />

conservanti?<br />

campione?<br />

Che quantitativo/campione? E’ necessario conservare lo stato fisico<br />

originale in situ?<br />

Occorre la essiccazione?<br />

Come sono codificati i campioni? Quali dati sono registrati e come? Occorre la frantumazione?<br />

Occorre un campione composto? Occorre la macinazione?<br />

Occorrono contenitori per il trasporto? Occorre la setacciatura?<br />

Quali contenitori occorrono? Occorre la<br />

“stomachizzazione”?<br />

Perdite e contaminazioni possono<br />

essere evitate?<br />

Occorre il mescolamento?<br />

E’ necessaria l’analisi in situ? In tutte queste fasi si può<br />

evitare la contaminazione,<br />

perdite e modifiche della<br />

composizione del campione?<br />

E’ necessaria la pulizia del campione in<br />

E’ necessaria l’analisi<br />

situ?<br />

immediata?<br />

Occorrono dati geografici e<br />

Il campione può essere<br />

meteorologici?<br />

conservato in laboratorio?<br />

Cosa si deve registrare e come? Quali dati sono registrati e<br />

come?<br />

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FASI IN SUCCESSIONE PER OTTENERE UN CAMPIONE RAPPRESENTATIVO<br />

DIMENSIONE DEL<br />

CAMPIONE<br />

DEFINIZIONE<br />

PRESUPPOSTI<br />

“Target population” Lotto completo al quale la Difficile da definire se il lotto non<br />

interpretazione dei risultati analitici è limitato in dimensioni e<br />

farà riferimento<br />

caratteristiche<br />

“Parent population” Parte della “Target population” La “Parent population” è<br />

campionata<br />

rappresentativa della “Target<br />

population”<br />

Campioni di partenza Il campione iniziale in relazione Può essere rappresentativo,<br />

alla “Parent population”<br />

randomizzato, composto o<br />

sistematico<br />

Sub-campioni Aliquote del campione di partenza Non si devono avere<br />

contaminazioni o perdite<br />

Campioni di laboratorio Aliquote del sub-campione Non si devono avere<br />

contaminazioni o perdite<br />

Porzioni da analizzare Aliquote del campione di<br />

Il campione di laboratorio<br />

laboratorio<br />

omogeneizzato è uniforme<br />

Referenze<br />

Zeev B. Alfassi - Determination of trace element<br />

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AZIONI<br />

Occorre un campionamento molto oculato<br />

E’ richiesta la riduzione delle dimensioni pur<br />

mantenendo la integrità chimica<br />

Campionamento randomizzato<br />

Campionamento randomizzato<br />

Si devono fissare l’errore di campionamento<br />

ed il numero di campioni da analizzare<br />

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<strong>Introduzione</strong><br />

Tra i differenti piani di campionamento randomizzato, uno dei più in uso sia nel campo militare che in<br />

quello civile è quello messo a punto dalle autorità militari americane nel 1953, con successive revisioni,<br />

chiamato 105 D MIL.STD (Military Standard).<br />

Questo piano può essere utilizzato per il campionamento di:<br />

a) materie prime e componenti<br />

b) prodotti in fase di trasformazione<br />

c) prodotti finiti<br />

d) prodotti immagazzinati, ecc.<br />

Le aree più importanti dove essi vengono impiegati sono quelle di cui al punto a) e c) e dove il livello di<br />

qualità è espresso in % di “rejection rate”.<br />

Utilizzando questo piano, devono essere presi in considerazione tre fattori:<br />

1. La dimensione della partita o del lotto (N)<br />

2. Il livello di qualità accettabile (AQL-Value=Acceptable quality level)<br />

3. La necessità del controllo di qualità (3 gradi)<br />

Dimensione della partita e del lotto<br />

Il criterio nell’uso della grandezza del lotto o della partita si basa su considerazioni economiche più che<br />

su considerazioni statistiche. Il motivo è che questo comporta tanti più severi effetti sul fornitore per una<br />

BUONA partita che gli viene rifiutata, quanto più la partita è grande. Così pure per l’acquirente è tanto<br />

più negativo accettare una CATTIVA partita, quanto più la partita è grande.<br />

Per queste ragioni, il numero dei campioni (n) aumenterà con l’aumentare della dimensione della partita<br />

o del lotto (N):<br />

Livello di qualità accettabile<br />

Il valore di “AQL” è il numero massimo di unità difettose (espresso in %) che consente ancora al lotto od<br />

alla partita di essere accettato. Quando l’acquirente ha fissato un determinato valore di AQL , egli potrà<br />

accettare i lotti o le partite del fornitore quando la media delle unità difettose non sarà superiore al valore<br />

di AQL. Il valore di AQL da solo non fornisce la sicurezza del controllo quando si esaminano le singole<br />

partite, ma si adatta a partite e lotti multipli.<br />

Normalmente i valori di AQL impiegati sono del 4-6,5%.<br />

Grado di severità del controllo di qualità<br />

A seconda della severità richiesta, il piano di campionamento randomizzato si divide in tre gruppi:<br />

I, II, III.<br />

Il gruppo I è destinato ai prodotti di scarsa importanza dove è richiesto un basso livello di qualità.<br />

Nel gruppo II rientrano i prodotti definiti “normali” ed è quello normalmente impiegato.<br />

Il gruppo III riguarda i prodotti dove è richiesta una alta qualità (alimenti per l’infanzia, medicinali, etc.).<br />

Impiego delle tabelle<br />

Con un esempio sarà facile comprendere come le tabelle devono essere impiegate.<br />

Supponiamo di dover controllare un lotto di venti quintali di imballi di 25 kg cad. contenenti carne.<br />

Il numero totale di imballi è di 40 unità (2.000:25=40).<br />

Nella tabella 1 vediamo che il numero 40 cade nella quarta riga nel gruppo tra 26 e 50 unità.<br />

Considerando il prodotto “normale” agli effetti della qualità richiesta (gruppo II), nella colonna II<br />

otteniamo la lettera in codice D.<br />

Nella tabella 2A la lettera D prescrive che siano 8 le unità da prelevare ed esaminare. Supposto che il<br />

valore di AQL stabilito sia del 4%, in corrispondenza della colonna 4.0 troveremo i due numeri 1 e 2.<br />

La prima cifra indica quante delle 8 unità campionate (una unità) potranno essere difettose, permettendo<br />

ugualmente all’intero lotto di essere accettato. La seconda cifra indica il numero di unità campionate<br />

(due unità) a partire dal quale l’intero lotto di 40 imballi deve essere respinto.<br />

= Utilizzare il primo piano di campionamento al di sotto della freccia.<br />

Se il numero dei campioni uguaglia o supera la grandezza della partita o del lotto, ispezionare il 100%.<br />

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= Utilizzare il primo piano di campionamento al di sopra della freccia.<br />

Ac = Numero massimo di unità difettose accettabili.<br />

Re = Numero di unità difettose che determina la non accettabilità dell’intero lotto.<br />

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<strong>Introduzione</strong><br />

Scopo principale di un programma di campionamento non è quello di scartare ma di prevenire, tenendo<br />

conto di tutti quei segnali premonitori di tendenza o di preavviso ed effettuando opportuni interventi<br />

correttivi.<br />

Un esempio è rappresentato dal controllo periodico della contaminazione micetica dell’aria in uno<br />

stabilimento di produzione agro-alimentare; una diagnosi anticipata oltre un valore soglia prescelto<br />

consente l’applicazione di immediate azioni correttive di sanificazione in anticipo rispetto ai tempi<br />

programmati. Ciò eviterà scarti, resi dal mercato, negativa immagine aziendale.<br />

Uno strumento utile nel fissare i limiti entro i quali un prodotto, un processo, un sistema deve trovarsi è<br />

quello della compilazione delle “carte di controllo”.<br />

Il campionamento e la relativa determinazione analitica deve accertare la permanenza entro i valori<br />

specificati sia a livello di “centratura” che di “varianza” (probabilità che un certo numero di prodotti o<br />

processo esca dai valori di tolleranza prefissati).<br />

Fig.1 Aspetti principali di base per l’uso delle carte di controllo.<br />

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<strong>Introduzione</strong><br />

Il campione prelevato dovrebbe sempre essere rappresentativo della massa in esame.<br />

Ciò non è sempre facile da realizzare specialmente quando si deve campionare un lotto composto da<br />

un gran numero di piccoli imballaggi.<br />

E' inoltre quasi impossibile poter fissare delle regole rigide da osservare in tutti i casi. Nessuna regola<br />

standardizzata può prendere il posto dell'esperienza e del buon senso, tenendo anche conto che le<br />

operazioni di prelevamento non sempre possono essere eseguite da persone assolutamente esperte.<br />

Approntamento del materiale per esami microbiologici<br />

In caso di prelevamento di campioni da sottoporre ad esami microbiologici, le condizioni di asepsi<br />

devono essere scrupolosamente seguite. I prelievi devono essere eseguiti da persone che siano<br />

state addestrate alla conoscenza della tecnica che si deve seguire nei prelievi di campioni da<br />

sottoporre a questo tipo di analisi.<br />

Il materiale che viene usato per il prelievo del campione deve essere perfettamente pulito e non deve<br />

comunicare odori o gusti sgradevoli.<br />

Se il campione è destinato ad analisi microbiologiche il materiale da prelievo dovrà essere sottoposto<br />

prima dell'uso ad uno dei seguenti trattamenti:<br />

A. permanenza per almeno due ore in stufa ad aria calda a 160/ 170°C;<br />

B. permanenza per almeno 15 minuti in autoclave a 132°C;<br />

C. esposizione per almeno un'ora a vapore fluente. Il materiale dovrà essere ben protetto ed utilizzato<br />

entro poche ore;<br />

D. sosta di almeno 30 secondi in acqua bollente. Il materiale deve essere utilizzato immediatamente;<br />

E. immersione in alcool a 70° ed eliminazione dell'alcool per flambatura, immediatamente prima<br />

dell'impiego.<br />

La scelta del trattamento di sterilizzazione/bonifica più adatto sarà guidata dalla natura, forma,<br />

composizione, dimensione del materiale e dalle condizioni di prelievo.<br />

In ogni caso i metodi c), d), e) devono essere considerati secondari ed adottati solo quando sia<br />

materialmente impossibile utilizzare i primi due.<br />

Rilevamento della temperatura<br />

All' atto del prelievo si dovrà prendere nota della temperatura del<br />

campione. Si utilizza a questo scopo un termometro elettronico portatile<br />

dotato di sonda metallica di facile pulizia.<br />

Contenitori per il campione<br />

Il contenitore per il trasporto del campione dal luogo di prelievo al<br />

laboratorio costituisce uno dei punti chiavi del campionamento sia dal<br />

lato tecnico che economico.<br />

Questo contenitore deve infatti essere in grado di assicurare una tenuta<br />

ermetica, di non trasferire odori o provocare fenomeni di cessione al<br />

prodotto stesso, di essere facilmente trasportabile ed infrangibile, di<br />

essere possibilmente trasparente, di essere leggero e non ingombrante,<br />

di avere una imboccatura che faciliti l’introduzione del campione, di<br />

avere una superficie sulla quale poter chiaramente riportare con penna<br />

o matita i dati di identificazione senza ricorrere ad etichette autoadesive, di essere facilmente<br />

eliminabile dopo l’uso.<br />

Nel caso di campioni destinati all’analisi microbiologica, il contenitore deve inoltre essere sterile e la<br />

sua sterilità deve poter essere dimostrata sino al momento del campionamento.<br />

Tenendo conto di tutte queste esigenze è stato studiato, prodotto e commercializzato il sistema sterile<br />

monouso “Presto-Chiuso”.<br />

Lo schema riportato illustra in modo semplice e chiaro le modalità d’so del contenitore.<br />

Un’altra tipica applicazione del sistema “Presto-Chiuso” è quello dell’impiego combinato con<br />

l’omogeneizzatore “Stomacher” per le analisi microbiologiche.<br />

In questo modo il campione non necessita di essere trasferito in altro contenitore e può essere inserito<br />

direttamente nello “Stomacher”.<br />

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Prodotti in polvere<br />

Per il prelevamento da fusti e sacchi è indispensabile effettuare un prelievo composto in quanto la pratica ha dimostrato che errori<br />

vistosi sono decisamente influenzati dalla parte di prodotto che si trova sul fondo ed al centro a seguito di trasporto,vibrazioni,etc.<br />

I tipi di sonda di prelievo che meglio si adattano allo scopo sono:<br />

A. sonda a più settori per sacchi normali e fusti;<br />

B. sonda ad ago per sacchi;<br />

C. sonda con vite senza fine per sacchi di carta e politene.<br />

La sonda a più settori è disponibile in differenti lunghezze, è formata da due tubi concentrici ed è dotata di almeno tre celle di raccolta<br />

disposte lungo il suo asse. E' disponibile in alluminio od in acciaio inox.<br />

La sonda viene introdotta dall'alto verso il basso in modo che la punta possa facilitarne l’ introduzione nella massa e raggiunga l'interno.<br />

Girando la parte interna della sonda si provoca l'apertura delle tre celle che si riempiono così di polvere; si chiudono le celle eseguendo<br />

l'operazione inversa e si estrae la sonda.<br />

Il contenuto delle tre celle viene versato, con le cautele del caso, a seconda che si tratti di analisi chimico-fisiche o microbiologiche, in<br />

un recipiente e mescolato in modo da ottenere un campione omogeneo e sufficientemente rappresentativo.<br />

Per il prelievo da sacchi si utilizza la sonda ad ago oppure a vite senza fine.<br />

La sonda ad ago dispone di una sola cella di prelievo e la polvere viene raccolta attraverso l'interno del manico; il prelievo avviene<br />

forando l'involucro dall'esterno. Ultimato il prelievo, si deve chiudere il foro praticato sulla parete del contenitore, applicando un nastro<br />

adesivo od una apposita etichetta adesiva sulla quale si riporta la data di prelievo e la persona incaricata del prelievo.<br />

Se il prelievo viene eseguito in superficie e sia destinato ad esami microbiologici, si avrà cura di eliminare con un cucchiaio sterile lo<br />

strato superiore.<br />

La sonda cilindrica a vite senza fine è comandata da un trapano portatile funzionante a batteria e presenta il notevole vantaggio di<br />

poter penetrare in profondità nella massa da campionare, garantendo così un campione più realistico. Il prodotto campionato viene<br />

fatto defluire dal movimento della vite senza fine in un contenitore cilindrico di raccolta oppure in un sacchetto.<br />

Prodotti in granuli, scaglie, pellet<br />

Vale quanto detto per i prodotti in polvere;si dovranno adottare sonde di più largo diametro per poter garantire la caduta nella cella di<br />

raccolta del prodotto campionato.<br />

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Prodotti liquidi<br />

Il prelievo deve essere preceduto da una razionale mescolanza del prodotto per una possibile stratificazione dei vari componenti.<br />

Questa operazione viene eseguita con mezzi meccanici costituiti da una asta con impugnatura e disco forato. Il mescolamento deve<br />

essere protratto sin tanto che il liquido in superficie abbia le stesse caratteristiche di quello spillato dal rubinetto inferiore di scarico<br />

(Mixer “ATOS”). Ci si avvale di diversi sistemi di campionamento:<br />

a) cilindro metallico con scarico dal fondo<br />

b) mestolo in acciaio inox<br />

c) siringa con tubo di aspirazione maggiorato<br />

d) flacone con apertura comandata mediante prolunga metallica o dispositivo magnetico<br />

e) aspirazione in flacone mediante vuoto<br />

Il cilindro metallico con scarico dal fondo ha capacità comprese tra 10 e 250 ml. E' in metallo sterilizzabile, ha una lunghezza utile di<br />

circa 50 cm ed è dotato di una valvola di scarico azionabile a mano o per contatto con il bordo del recipiente che deve raccogliere il<br />

campione.<br />

Il mestolo in acciaio inox è il campionatore più semplice che si ha disposizione. Si utilizza in presenza di liquidi omogenei e di limitato<br />

spessore. La capacità varia da 50 a 250 ml.<br />

Il prelevatore a siringa dotato di tubo di aspirazione maggiorato è adottato per liquidi densi o poco fluidi.<br />

Per prelievi in profondità da cisterne o pozzi ci si avvale di flaconi con apertura comandata da prolunga metallica (sino a circa 2 metri) o<br />

da dispositivo magnetico collegato ad una fune (l'apertura del flacone avviene per "strappo" della fune).<br />

Quando il liquido da campionare è difficile da raggiungere, come ad esempio i pozzetti dell'acqua, ci si avvale del vuoto in modo da<br />

poter utilizzare un tubetto sottile che facilmente si possa insinuare nel poco spazio a disposizione. Il vuoto richiama in superficie il<br />

liquido campionato che viene raccolto in apposito contenitore.<br />

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- Fig.1: Cilindro metallico<br />

- Fig.2: Sonda “Dip-Atos”<br />

- Fig.3: Campionatore “Swing”<br />

- Fig.4: Siringa con tubo di aspirazione<br />

Prodotti solidi o pastosi<br />

Il prelievo può risultare difficile quando il prodotto è molto vischioso. E' indispensabile in questo caso mescolare bene tutta la massa<br />

prima di effettuare il prelievo:si usano a questo scopo gli stessi agitatori che servono per i liquidi. Avere cura di staccare il prodotto<br />

aderente alle pareti ed al fondo del recipiente.<br />

I sistemi di campionamento sono numerosi:<br />

a) sonda conica<br />

b) sonda a pistone<br />

c) sonda a cucchiaio elicoidale<br />

d) spatola<br />

La sonda conica si utilizza per prodotti lattiero-caseari quali burro, formaggi stagionati. La profondità della "carota" ottenuta sarà in<br />

funzione dello spessore del prodotto da campionare. Quando si tratta di prodotti quali le gelatine,si ricorre alla sonda a pistone formata<br />

da un tubo nel quale scorre internamente un pistone espulsore.<br />

Per i prodotti relativamente pastosi è valida la sonda a cucchiaio elicoidale che consente di portare in superficie gli strati inferiori del<br />

prodotto da campionare.<br />

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Prodotti gelati<br />

Nel caso di gelati sfusi si provvede con spatola sterile ad eliminare una<br />

zona superficiale per la profondità di circa mezzo centimetro.<br />

Per il campionamento si utilizza una sonda cilindrica conservata<br />

verticalmente in un provettone di vetro:<br />

si inserisce la sonda cilindrica nella massa da campionare e con un<br />

movimento rotatorio ed oscillatorio la si estrae e la si trasferisce nel<br />

provettone mantenuto in posizione verticale da un supporto. Il campione<br />

dovrà essere fatto pervenire al laboratorio al più presto possibile ed in<br />

condizioni di refrigerazione garantita.<br />

“IceProbe” - Campionatore per gelati<br />

Prodotti surgelati di massa<br />

La massa surgelata può essere penetrata solo con l'ausilio di un mezzo seghettato e<br />

guidato da un trapano elettrico. Si utilizza a questo scopo una sonda cilindrica in<br />

acciaio inox con testata seghettata ed applicata ad un trapano portatile. Dopo<br />

essere stata affondata nella massa da campionare, la sonda viene recuperata con<br />

movimento rotatorio invertito; la "carota" viene trasferita nel contenitore di raccolta<br />

del campione aiutandosi con un apposito estrattore.<br />

Documenti di campionamento<br />

Tutti i dati relativi al campionamento<br />

devono essere minuziosamente raccolti e registrati.<br />

Un esempio di tale documentazione è qui di seguito riportata.<br />

“Surgel” - Campionatore per congelati<br />

RAPPORTO DI ISTRUZIONE SUL CAMPIONAMENTO DATA…………… NOME OPERATORE ………………………………………………..<br />

Descrizione del prodotto<br />

Quantitativo di sub campione e tipo di contenitore 1<br />

Temperatura del campione<br />

al momento del prelievo<br />

pH del campione al momento del prelievo<br />

Stato Fisico 2<br />

N. di sub-campioni richiesti<br />

Mezzi di campionamento<br />

Prodotti chimici aggiunti 4<br />

Condizioni di spedizione 5<br />

Tipo di analisi richiesto 6<br />

N. di sub-campioni 7<br />

Limite di accettabilità generale 8<br />

Limite di accettabilità dei sub-campioni 9<br />

N. massimo di sub-campioni critici 10<br />

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Foraggi<br />

FIENI<br />

1) Tenere separati tra loro i fieni dei vari tagli, in particolare il campione di fieno di primo taglio non deve<br />

mai essere mischiato con campioni di tagli successivi.<br />

2) Per il fieno imballato scegliere a caso almeno 10 balle provenienti dallo stesso lotto, prenderne una<br />

piccola quantità per ogni balla e mischiarle insieme; dal cumulo prendere il campione da inviare al<br />

laboratorio. Se il fieno è molto foglioso vi è il rischio con questa operazione di perdere molte foglioline;<br />

in questo caso mettere tutte insieme in un contenitore le piccole quantità prelevate da ciascuna balla;<br />

penserà il laboratorio a fare una accurata miscelazione del campione, evitando le perdite.<br />

3) Per il fieno sciolto eseguire almeno 10 prelievi in differenti punti della massa, avendo cura di evitare lo<br />

strato superficiale; per il resto regolarsi come nel precedente caso.<br />

4) Per il trasporto usare sempre contenitori (sacchetti di cellophan o di plastica o di carta, etc.),<br />

perfettamente puliti. Non adoperare mai secchi già usati per altri scopi (concimi, concentrati, sali<br />

minerali, etc.) e ricordarsi sempre di chiudere bene il contenitore. Il laboratorio di Zorlesco può fornire<br />

quanto necessita.<br />

5) Per il laboratorio un campione di 500 gr. è più che sufficiente.<br />

INSILATI<br />

Per gli insilati in genere (silo-mais, erbasilo, fieno silo, etc.) la campionatura è preferibile eseguirla al<br />

momento in cui il silo viene aperto per iniziare ad alimentare gli animali. Prelevare il foraggio da 10 punti<br />

diversi della massa al di sotto dello strato superficiale. Miscelare il tutto con molta cura e riempire i!<br />

contenitore.<br />

La quantità di campione occorrente per il laboratorio è in questo caso di almeno 4 volte quella<br />

necessaria per il fieno (quindi, circa 2 kg.).<br />

Usare solo contenitori di plastica o di cellophan, perfettamente puliti, e cercare di chiuderli il più<br />

ermeticamente possibile con una graffiatrice o altro.<br />

L'invio al laboratorio dovrà avvenire nel modo più sollecito possibile.<br />

Queste norme valgono anche nel caso di foraggi verdi, per i quali consigliamo di eseguire la<br />

campionatura all'atto dello scaricamento del foraggio in azienda.<br />

CONCENTRATI<br />

Se il concentrato è fornito dal commercio (pellettato o sfarinato) è sufficiente una piccola quantità<br />

prelevata a caso dalla massa (200/250 gr.). Quando invece è preparato in azienda, accertarsi che la<br />

miscelazione dei vari componenti sia stata fatta in modo accurato.<br />

Se si tratta di concentrato del commercio allegare al campione il cartellino; nell'altro caso scrivere i<br />

componenti e le quantità o percentuali che si sono usate per la miscela.<br />

Usare sempre contenitori puliti e chiudere con cura.<br />

Terreni<br />

1) Usando una pala pulita o altro attrezzo adatto, prelevare piccoli porzioni di terreno in almeno 7/8 punti<br />

diversi di un dato apprezzamento. Prelevare il campione profondamente (15-20 cm.) nei campi<br />

coltivati, e minor profondità (6/8 cm.) nei campi tenuti a prato stabile.<br />

2) Mescolare i singoli campioni accuratamente e tenerne almeno 200 gr. eliminando il resto.<br />

3) Se il campo varia nel tipo di suolo, campionare le zone separatamente.<br />

4) Sparpagliare il campione su una carta di giornale e lasciare asciugare all'aria in locale asciutto per<br />

una notte. Non riscaldare il campione.<br />

5) Porre il campione in adatto contenitore (purché pulito), e chiudere accuratamente.<br />

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<strong>Introduzione</strong><br />

E' molto sorprendente constatare come molte industrie e laboratori di controllo qualità non hanno<br />

esitazione ad investire somme considerevoli nella più avanzata strumentazione analitica che consente<br />

valutazioni di parti per bilione/trilione ed allo stesso tempo danno pochissima se non nulla attenzione al<br />

corretto campionamento.<br />

L'ampiezza del problema è enorme; la composizione di grandi tonnellate di materie prime, derrate<br />

alimentari, prodotti finiti è valutata molto spesso sulla sola base di analisi eseguite su 1 grammo di<br />

campione.<br />

E' essenziale che il campione prelevato per l'analisi sia rappresentativo della massa granulare in termini<br />

di distribuzione della grandezza delle particelle.<br />

La difficoltà consiste nel fatto che durante il movimento di prodotti granulari si verifica una<br />

sedimentazione/segregazione. Nei contenitori che vibrano le particelle più grosse tendono alla<br />

superficie.<br />

Sui tappeti di trasporto le particelle più fini tendono al centro e quelle grossolane sui lati.<br />

Nei contenitori le particelle fini tendono al fondo, quelle più grosse sulla superficie.<br />

Il campione finale che si raccoglie deve essere rappresentativo di tutta la massa.<br />

Un campionamento efficace dovrebbe avvenire nel momento che il materiale cade liberamente da un<br />

tappeto di trasporto. Il campionamento manuale dovrebbe essere evitato, in particolare in presenza di<br />

materiale non omogeneo con particelle fini e grosse.<br />

Lo scopo si raggiunge con un campionatore multistrato in progressione.<br />

Il campionatore multistrato "Pelican" di <strong>International</strong> PBI si appoggia alla parete<br />

dove si raccoglie il prodotto ed il campionamento avviene proporzionalmente<br />

man mano che il livello del prodotto sale.<br />

Il campionatore "Pelican" è in acciaio Inox AISI/316, è portatile e sterilizzabile.<br />

Impiego<br />

1. Introdurre il campionatore aderente ad una delle pareti dove il materiale<br />

sarà trasferito<br />

2. Il materiale alimenterà il campionatore in progressione al riempimento<br />

3. Il materiale è prelevato attraverso le tasche del campionatore<br />

4. Al termine si estrae il campionatore<br />

5. Il campione si recupera direttamente rovesciando il campionatore<br />

“Pelican”<br />

Campionatore Farmaceutico<br />

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.<br />

<strong>Introduzione</strong><br />

Il campione deve arrivare al punto di accettazione del laboratorio nelle stesse condizioni chimico-fisiche<br />

e microbiologiche in cui si trovava al momento del prelievo.<br />

Si devono pertanto mettere in atto tutti quegli accorgimenti e precauzioni che siano in grado di dare<br />

questa sicurezza.<br />

La persona responsabile del ricevimento del campione in laboratorio deve rendersi responsabile degli<br />

accertamenti atti a garantire che questa norma sia sempre seguita.<br />

Le disposizioni di legge<br />

Il Decreto Ministeriale del 16 Dicembre 1993 riporta: " (....) I CAMPIONI DEI PRODOTTI ALIMENTARI<br />

DETERIORABILI VANNO MANTENUTI DAL MOMENTO DEL PRELIEVO AL MOMENTO IN CUI<br />

VIENE INIZIATA L'ANALISI AD UNA TEMPERATURA, OVE NON DIVERSAMENTE PREVISTO DA<br />

NORME VIGENTI, NON SUPERIORE A 4°C E NON INFERIORE A 0,5° C (....).<br />

Le norme internazionali<br />

Riportiamo le raccomandazioni dell' "ICMSF "<br />

- NORME GENERALI<br />

Un campionamento corretto richiede molta attenzione. L'obbiettivo è quello di ottenere un campione<br />

rappresentativo dell'alimento e di sottoporre l'unità campionaria al laboratorio in una condizione<br />

batteriologica non modificata rispetto a quella esistente al momento del campionamento. I campioni<br />

devono essere prelevati solo da personale autorizzato ed opportunamente addestrato. Egli può essere<br />

assistito da altre persone responsabili del suo operato.<br />

Tutte le persone coinvolte devono prendere le opportune misure per prevenire, nel limite del possibile,<br />

qualsiasi contaminazione sia dell'alimento che del campione, impedendo la moltiplicazione o la morte<br />

della popolazione microbica nel campione durante il trasporto al laboratorio e la successiva<br />

conservazione e manipolazione.<br />

Il prodotto prelevato sul campo è definito "field sample"; l'unità campionaria che si utilizza in laboratorio<br />

per l'analisi è definita "sample unit". Entrambi possono coincidere ma, preferibilmente, il "field sample"<br />

dovrebbe essere almeno il doppio per costituire una riserva in caso di incidente che richieda la<br />

ripetizione dell' analisi.<br />

In molte situazioni i "field sample" sono costituiti da confezioni originali sigillate, di massa o di volume<br />

superiore a quella necessaria per l'analisi.<br />

I sub-campioni presi dal "field sample" costituiscono il "sample unit ".<br />

- COME OPERARE SUL CAMPO<br />

1. Solo personale autorizzato ed addestrato alle tecniche di campionamento deve eseguire i prelievi.<br />

2. Quando possibile, prelevare i campioni al momento dello scarico da navi, automezzi, aerei in più parti<br />

del carico. Fare attenzione alla possibilità di stratificazione dei componenti. Il quantitativo di campione<br />

deve essere un multiplo del quantitativo sufficiente all'analisi in modo da avere una riserva di campione<br />

in caso di incidente che rendesse necessaria la ripetizione del test.<br />

Conservare il quantitativo di campione eccedente in condizioni tali da non modificare le sue condizioni<br />

microbiologiche.<br />

3. Quando possibile, far giungere al laboratorio confezioni originali, integre, ancora sigillate. In questo<br />

modo il campione si troverà nelle condizioni in cui viene offerto al consumatore.<br />

4. Se tutte le confezioni sono accessibili, utilizzare la tabella dei numeri a caso.<br />

5. Nel campionare grandi scatole con piccole confezioni, scegliere le scatole randomizzando e da<br />

ognuna di queste randomizzare nuovamente e scegliere le piccole confezioni. Preferibilmente, prelevare<br />

una confezione da ogni scatola.<br />

6. Se il prodotto di un contenitore è troppo grande per essere trasportato nella confezione originale al<br />

laboratorio, trasferire campioni rappresentativi in un contenitore sterile separato,in condizioni asettiche.<br />

Eliminare la contaminazione superficiale della confezione mediante lavaggio e disinfezione con alcool al<br />

70%. Aprire la confezione con forbici o coltello sterili. Usare strumenti separati per evitare una possibile<br />

contaminazione crociata.<br />

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Fare attenzione nel prelevare prodotti di polvere leggera ed alle confezioni pressurizzate per evitare lo spargimento del prodotto. Non<br />

aprire prodotti inscatolati e chiusi ermeticamente sul campo, ma trasferirli tali e quali al laboratorio.<br />

7. Se l'alimento si presenta in una grossa massa, prelevare in punti diversi e non solo sulla sommità e sul fondo.<br />

8. Dovendo prelevare da un rubinetto di un silos,lasciar defluire una parte del prodotto per "lavare batteriologicamente" il rubinetto, prima<br />

di raccogliere il campione.<br />

9. Fare attenzione a contaminazioni nel trasferire la porzione di campione da una grossa massa.<br />

10. Utilizzare l'adatto campionatore in funzione dello stato fisico del prodotto; per esempio un tassello per formaggio duro, trapano con<br />

sonda per surgelati, sonde o sassole per prodotti secchi, pipette per liquidi .<br />

11. Impegnarsi per ottenere sempre un campione rappresentativo. Agitare il liquido o rimettere in sospensione le particelle sino ad<br />

ottenere un prodotto omogeneo. Per i prodotti surgelati trapanare una piccola "carota" da una massa più grande, in condizioni asettiche.<br />

12. Talvolta non è possibile prelevare campioni asetticamente. Il responsabile del campionamento deve farne menzione al microbiologo<br />

addetto all'analisi. Il microbiologo potrà prelevare asetticamente una parte interna del prodotto ricevuto.<br />

13. Prendere nota della temperatura dell'aria dell'ambiente di conservazione del prodotto da campionare, del veicolo impiegato per il<br />

trasporto, del campione, dell'alimento dal quale si è fatto il prelievo. La temperatura del prodotto viene rilevata in una confezione<br />

adiacente a quella prelevata.<br />

Il materiale necessario<br />

Frigorifero portatile elettrico, funzionante a batteria<br />

Piastre eutectiche per impieghi particolari<br />

Sacchetti "Presto Chiuso" sterili<br />

Termometro portatile<br />

Fazzolettini disinfettanti<br />

Documenti di trasporto<br />

Accessori per la marcatura, sigillatura, confezionamento del campione<br />

Principi di base per il trasferimento del campione al laboratorio<br />

a) Il frigorifero portatile elettrico non serve a raffreddare i campioni, ma a conservare la temperatura di raffreddamento. Il frigorifero deve<br />

pertanto essere portato alla temperatura di esercizio richiesta prima di giungere sul luogo del campionamento.<br />

b) Il campione non deve essere introdotto caldo, ma portato alla temperatura di refrigerazione prima del suo inserimento in frigorifero.<br />

c) Le borse termiche tipo "Picnic" non possono garantire il mantenimento costante della temperatura perchè legate alla sola azione delle<br />

piastre eutectiche refrigerate.<br />

d) L'apertura del coperchio del contenitore di trasporto deve essere sempre limitata alle operazioni essenziali.<br />

e) I campioni contenuti in sacchetto di plastica leggera subiscono uno scambio termico molto più rapido di flaconi in plastica o vetro in<br />

quanto lo spessore è inferiore e la flessibilità del sacchetto consente una immediata aderenza alla superficie fredda.<br />

f) Il contenitore di trasporto non deve trasmettere microrganismi, odori, sapori al campione.<br />

Esempio di Procedura Operativa Standard per il trasferimento del campione<br />

- OGGETTO<br />

Trasferimento del campione deperibile al laboratorio<br />

- OBIETTIVO<br />

Trasferimento del campione al laboratorio senza che il campione modifichi le sue caratteristiche microbiologiche<br />

- RESPONSABILITA’<br />

Segreteria ricevimento campioni<br />

- MEZZI<br />

Frigorifero portatile elettrico, termometro portatile, fazzolettini disinfettanti, sacchetti “Presto Chiuso", documenti per la identificazione del<br />

campione, accessori per la marcatura, sigillatura, confezionamento del campione<br />

- PROTOCOLLO<br />

1. Il frigorifero portatile elettrico, al momento del prelievo, deve già trovarsi alla corretta temperatura di trasporto indicata dalle disposizioni<br />

di legge o dalle necessità microbiologiche. L'operatore deve portare il frigorifero alla temperatura di esercizio prima di collegarlo alla<br />

batteria della sua automobile; ciò richiederà alcune ore.<br />

Le norme ISO precisano le seguenti direttive alle quali attenersi:<br />

Prodotti stabili Temperatura ambiente<br />

Prodotti freschi e refrigerati Tra 0 e +4 ° C<br />

Prodotti surgelati Al di sotto di - 18 ° C<br />

Prodotti pastorizzati Tra 0 e + 4 ° C<br />

Unità deteriorate Tra 0 e + 4 ° C<br />

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2. Dotarsi di sacchetti in plastica sterili a tenuta ermetica,di capacità differenti, tipo "Presto Chiuso" per la raccolta di campioni senza<br />

confezione o per il loro raffreddamento sotto acqua corrente.<br />

3. In previsione di campioni singoli voluminosi, aggiungere piastre eutectiche al frigorifero per accelerare il raffreddamento della massa.<br />

4. Il frigorifero portatile deve essere lavato e disinfettato dopo ogni prelievo.<br />

5. Registrare la temperatura interna di un campione "prova" adiacente al campione “originale" all'inizio del trasferimento.<br />

Sullo stesso campione "prova" non utilizzato per l'analisi si controlla la temperatura al momento dell'arrivo in laboratorio.<br />

6. Registrare la temperatura del frigorifero portatile al momento dell'inizio del trasferimento del campione.<br />

7. Grosse masse di campione prelevate calde (ad esempio all' uscita del pastorizzatore) devono essere raffreddate, opportunamente<br />

protette per evitare che si inquinino od assorbano acqua, sotto acqua corrente fredda o gelata prima della loro introduzione nel frigorifero<br />

portatile. Isolare eventualmente il campione in un sacchetto di plastica durante questa operazione.<br />

Verificare la corretta temperatura con il termometro portatile.<br />

8. Mantenere a portata di mano ed opportunamente protetti tutti i documenti ufficiali e non ufficiali legati al previsto campionamento.<br />

Trasferimento del campione<br />

Organizzare il trasferimento in modo che il campione giunga al laboratorio nel tempo più breve, con la garanzia che non si interrompa la<br />

catena del freddo.<br />

Posizionare il frigorifero portatile lontano dalla luce solare diretta e con le griglie di ventilazione libere.<br />

Quando possibile, avvisare telefonicamente o via fax il laboratorio dell'imminente arrivo dei campioni, precisando tutti i dati relativi alla<br />

spedizione.<br />

Accertare che non ci siano "ponti vacanzieri" o festività locali che allungherebbero i tempi di trasporto.<br />

Una volta raggiunto il laboratorio, il campione non deve essere abbandonato a se stesso, ma lasciato a mani di un responsabile dal quale<br />

si deve pretendere una firma di conferma di ricevimento del campione in condizioni idonee ad essere analizzato.<br />

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<strong>Introduzione</strong><br />

Le Procedure Operative devono rispondere in modo esauriente,completo e comprensibile, a prova<br />

anche di personale di primo impiego, ad una chiara domanda:<br />

"COME FARE?"<br />

Alcune procedure hanno carattere preminentemente tecnico,altre carattere amministrativo.<br />

Le procedure devono indicare l'oggetto, lo scopo, i mezzi necessari e la loro localizzazione, il<br />

responsabile dell'applicazione della procedura, la frequenza, gli interventi correttivi, l'archiviazione.<br />

Le Procedure Operative sono inserite in manuali di consultazione di libero accesso a tutto il personale,<br />

nell'ambito dei suoi compiti, coinvolto nella attività di laboratorio.<br />

I manuali devono raccogliere:<br />

- le informazioni sul sistema informatico di gestione dei campioni da analizzare (quando disponibile);<br />

- le procedure di taratura e verifica della strumentazione;<br />

- le procedure analitiche di laboratorio;<br />

- i metodi comportamentali per la gestione:<br />

- amministrativa<br />

- prove interlaboratorio<br />

- verifiche dell'incertezza di misura<br />

- pulizia e lavaggio<br />

- audit interni<br />

- sicurezza per il personale<br />

Riportiamo a titolo di esempio una Procedura Operativa per il trattamento dei campioni all'arrivo in un<br />

laboratorio microbiologico per analisi agro-alimentari/lattiero-casearie/bevande/ecologiche.<br />

PROCEDURA OPERATIVA STANDARD<br />

- OGGETTO<br />

Accettazione e registrazione campioni in arrivo al laboratorio.<br />

- OBIETTIVO<br />

Idoneità del campione perchè il successivo test microbiologico richiesto sia affidabile, veritiero e non<br />

contestabile.<br />

Rintracciabilità del campione lungo tutto l' iter analitico, sino alla sua archiviazione e distruzione.<br />

- RESPONSABILITA’<br />

Addetto segreteria<br />

- MEZZI E PROTOCOLLO<br />

Termometro elettronico dotato di sonda, termometro a massima e minima da parete, frigorifero,<br />

congelatore, tavolo di ricevimento campioni, sistema informatico di gestione dei campioni.<br />

Al momento dell'arrivo del campione in laboratorio, il responsabile del ricevimento DEVE ACCERTARE:<br />

A) La correttezza dei documenti amministrativi e di trasporto sia da un punto di vista amministrativo che<br />

tecnico (data, ora, durata del trasporto, firme dei testimoni,enti o società coinvolte, modulistica, campioni<br />

legali, etc ).<br />

B) La non manomissione ed il buon stato dei sigilli (se previsti), dell' involucro, etc..<br />

C) La congruità del costo di spedizione da parte del vettore (se tale costo è a carico del laboratorio).<br />

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D) L'indicatore visivo di temperatura applicato al collo esterno non indichi l'interruzione avvenuta della catena del freddo durante il<br />

trasporto del campione (se applicabile).<br />

DEVE PROCEDERE A:<br />

E) Contrassegnare in modo permanente ed indelebile il campione con un numero di protocollo progressivo da attingere dal sistema<br />

informatico.<br />

F) Prendere la temperatura del campione mediante termometro elettronico a sonda (possibilmente utilizzando un "campione appoggio"<br />

che ha viaggiato con il campione; il “campione appoggio" non sarà utilizzato per la determinazione analitica). Questo valore deve essere<br />

confrontato con quello rilevato sul campione al momento del prelievo sul campo. E' opportuno anche chiarire con quale mezzo il<br />

campione è stato trasportato (automezzo refrigerato, frigorifero portatile, frigorifero a piastre eutectiche, scatola con ghiaccio secco,<br />

scatola coibentata, nessuna protezione termica) .<br />

G) Trasferire i dati di identificazione e/o i commenti alle verifiche ed operazioni di cui ai punti A) , B) , C) , D) .<br />

La soluzione più opportuna è rappresentata da una unità satellite collegata in rete con gli altri terminali del computer del laboratorio.<br />

H) Identificare i test microbiologici da eseguire (se applicabile).<br />

I) Disinfettare la superficie esterna del campione con la salvietta disinfettante monouso e trasferirlo in congelatore o frigorifero destinati a<br />

ricevere esclusivamente i campioni.<br />

Le norme ISO precisano le seguenti direttive alle quali attenersi:<br />

Prodotti stabili Temperatura ambiente<br />

Prodotti freschi e refrigerati Tra 0 e +4 ° C<br />

Prodotti surgelati Al di sotto di - 18 ° C<br />

Prodotti pastorizzati Tra 0 e + 4 ° C<br />

Unità deteriorate Tra 0 e + 4 ° C<br />

L) Scadenziare i limiti di tempo entro i quali i campioni devono essere analizzati.<br />

Le norme ISO precisano le seguenti direttive alle quali attenersi:<br />

Prodotti stabili Al più presto possibile e prima della data di scadenza.<br />

Prodotti freschi e refrigerati 24 ore (se ciò non è possibile, congelare a -18 ° C ed indicare questa condizione nel rapporto<br />

analitico).<br />

Prodotti pastorizzati Al più presto possibile (entro 24 ore) e prima della data di scadenza.<br />

Unità deteriorate Entro 48 ore.<br />

M) Indicare la priorità di analisi in funzione della data di scadenza del campione.<br />

DEVE PROVVEDERE A:<br />

N) Mantenere in ordine di scadenza il contenuto del frigorifero e congelatore del reparto ricevimento.<br />

O) Controllare giornalmente la temperatura del frigorifero e del congelatore del reparto ricevimento, registrando il valore di massima e<br />

minima rilevato sul termometro da parete di massima e minima applicato alla parete interna dello sportello, su apposito registro o nel<br />

sistema informatico.<br />

P) Eliminare i campioni che hanno ultimato l' iter all' interno del laboratorio (previo accordo con il responsabile del procedimento analitico).<br />

Q) Disinfettare settimanalmente le superfici interne, i piani di appoggio, le cassettiere del frigorifero e congelatore.<br />

- INTERVENTI CORRETTIVI ("non conformità")<br />

Temperatura del campione non conforme a quanto previsto dalle norme ISO<br />

A) Accettare il campione con riserva<br />

B) Informare la direzione del laboratorio ed attendere istruzioni sul da farsi; nel frattempo conservare il campione alla idonea temperatura<br />

Sospetta od accertata manomissione di involucro o sigilli<br />

C) Non accettare il campione<br />

D) Informare la direzione del laboratorio ed attendere istruzioni sul da farsi; nel frattempo conservare il campione alla idonea temperatura<br />

Rottura involucro durante il trasporto<br />

E) Accettare il campione con riserva<br />

F) Informare la direzione del laboratorio ed attendere istruzioni sul da farsi; nel frattempo conservare il campione alla idonea temperatura<br />

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Documenti amministrativi di acccompagnamento del campione errati, incompleti, non conformi<br />

G) Accettare il campione con riserva<br />

H) Informare la direzione del laboratorio ed attendere istruzioni sul da farsi<br />

Temperatura del frigorifero/congelatore errata o con valori di minima e massima superiori a + -1,5 ° C<br />

I) Trasferire i campioni in altro frigorifero/congelatore a temperatura corretta<br />

J) Informare la direzione<br />

K) Far intervenire il Servizio di Assistenza Tecnica<br />

Riportiamo a titolo di esempio una videata di sistema informatico per l'accettazione e ricevimento di campioni destinati ad analisi<br />

microbiologica:<br />

RICEVIMENTO ED ACCETTAZIONE CAMPIONI<br />

Data prelievo 26 Aprile 1995 N° prog.<br />

Ora prelievo 10:30<br />

Data arrivo<br />

Luogo prelievo<br />

confezion.<br />

Ora Arrivo<br />

Incarico prel. vigile san. Descr. camp.<br />

Motivo camp. routine N° Lotto<br />

Ente/Società Molino Verde Data scad.<br />

1027<br />

26 Aprile 1995<br />

Indirizzo Via Bianchi Provenienza Firenze<br />

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Temper. arrivo<br />

Caratt. camp.<br />

14:15<br />

Biscotto farcito<br />

0708<br />

26 Agosto 1995<br />

+ 4° C<br />

no deterioramen.<br />

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<strong>Introduzione</strong><br />

1. Fornire conoscenze di base di microbiologia con ausilio di audiovisivi e prove pratiche di igiene<br />

2. Chiarire quali sono i motivi del campionamento in generale e i casi specifici in particolare<br />

3. Dimostrare praticamente quanto il campionamento sia determinante ai fini di un corretto risultato<br />

analitico<br />

4. Dimostrare come eliminare la variabilità dell’operatore<br />

5. Far comprendere l’importanza dell’adeguata temperatura dal momento del prelievo al raggiungimento<br />

del laboratorio<br />

6. Eseguire praticamente le fasi di campionamento con dispositivi di prelievo standardizzato<br />

7. Far comprendere e compilare i moduli di prelievo<br />

8. Addestrare sul campo<br />

9. Accompagnare l’addetto al prelievo in occasione dell’inizio dell’attività<br />

10. Verificare periodicamente l’attività degli operatori per eventuali correzioni<br />

Buone Norme di Campionamento Microbiologico<br />

Cosa occorre per addestrare il personale:<br />

1. La volontà di farlo<br />

2. Preparazione, pazienza, perseveranza<br />

3. Diapositive o videotapes di introduzione alla microbiologia<br />

4. Materiale dimostrativo per igiene ambientale<br />

5. Serie di mezzi di prelievo<br />

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Distribuzione omogenea<br />

dei microrganismi banali<br />

La legge di Poisson è valida per la conta totale dei microrganismi.<br />

La legge di Poisson non è valida per ricerca di germi patogeni.<br />

Distribuzione casuale<br />

dei microrganismi patogeni<br />

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<strong>Introduzione</strong><br />

Il piano di campionamento deve tenere in debita considerazione il rischio corrispondente ad una<br />

determinata contaminazione microbica. La ICMSF prevede piani di campionamento a due o tre classi.<br />

Il piano a due classi<br />

Il piano a due classi è basato su un giudizio meramente qualitativo e viene applicato nella ricerca di<br />

microrganismi patogeni, che devono risultare assenti in una serie definita (n) di unità campionarie (c).<br />

In pratica ad un alimento si assegna la classe della “accettabilità” o “non accettabilità”.<br />

Al piano a due classi si è sostituito il piano di campionamento a tre classi con un criterio di tipo<br />

qualitativo.<br />

Il piano a tre classi<br />

Tenendo conto la possibilità che una produzione alimentare possa avere anche “momenti transitori di<br />

ribasso” il piano a tre classi considera tre fasce di valutazione:<br />

1) “qualità accettabile” con un contenuto microbico inferiore ad un valore definito con “m” UFC per<br />

grammo o millilitro di prodotto<br />

2) “qualità marginale”, allorchè viene superato il valore “m”, ma il grado di contaminazione microbica<br />

non raggiunge la soglia “M”<br />

3) “qualità inaccettabile”, che presenta valori numerici superiori ad “M”<br />

Si definisce con “c” il numero di unità campionarie collocabili nella 2 a classe, di qualità tollerabile.<br />

Questo piano di campionamento è adottato allorchè, in condizioni di stretta osservanza delle GMP, si<br />

ottenga con un ragionevole margine di sicurezza una contaminazione microbica inferiore ad “m” per la<br />

gran parte delle unità prodotte; è tollerabile limitatamente ad una piccola aliquota dei campioni di<br />

produzione uno scostamento del livello ottimale, purchè la percentuale di campioni difettosi non superi il<br />

limite prefissato “c”, evitando che un numero eccessivo di campioni possa presentare caratteristiche<br />

microbiologiche eccepibili.<br />

n = numero di unità campionarie di cui si compone il campione.<br />

m = valore limite del numero di microrganismi ammesso per “qualità accettabile”.<br />

Il risultato è considerato soddisfacente se tutte le unità campionarie hanno un numero di<br />

microrganismi inferiore o uguale a “m”.<br />

M = Valore massimo del numero di microrganismi ammesso per la “qualità marginale”.<br />

Il risultato è considerato insoddisfacente se una o più unità campionarie hanno un numero di<br />

microrganismi uguale o superiore a “M”.<br />

c = numero di unità campionarie il cui numero di microrganismi compreso tra “m” ed “M” è ammesso<br />

per la “qualità marginale”. Il campione è considerato ancora accettabile se le unità campionarie<br />

hanno un numero di microrganismi inferiore od uguale a “m”.<br />

Scelta delle “Unità campionarie”<br />

Le unità campionarie “c” sono scelte utilizzando le tavole dei “numeri casuali” e non in funzione della<br />

comodità dell’operatore.<br />

Se si lascia la scelta delle unità campionarie all’arbitrio del ricercatore, il campione risulta generalmente<br />

“tendenzioso”, siccome le diverse unità non hanno la stessa probabilità di essere estratte dalla<br />

popolazione (esse non sono quindi “equiprobabili”); ciò è dovuto al fatto che il ricercatore tende a<br />

selezionare anche inconsciamente determinate unità piuttosto che altre.<br />

Affinchè un processo di induzione sia lecito è necessario che il campione sia “rappresentativo” della<br />

popolazione; il metodo del “campionamento casuale semplice” o del “campionamento casuale” il più<br />

diffuso nella pratica assicura suddetta caratteristica.<br />

Il metodo consiste in un processo di scelta degli elementi della popolazione impostato in modo tale che<br />

questi abbiano la medesima probabilità di essere estratti e che, inoltre, ciascuno di essi abbia probabilità<br />

di estrazione “indipendente da quella degli altri”.<br />

“Estrazione a caso” non significa, quindi, scelta senza criterio, o “a casaccio”, delle unità campione, al<br />

contrario, vuol dire scelta effettuata con metodo rigoroso, che garantisce l’assoluta imprevedibilità di un<br />

risultato tra i tanti possibili.<br />

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Esercizio sull’uso delle tavole di numeri casuali<br />

Si vuole vedere ora come, operativamente, queste tavole vengono utilizzate per la formazione di un campione.<br />

Si desideri estrarre un campione di n = 5 clienti dalla popolazione di cui si è già detto (essa sia composta di N = 150 unita).<br />

Dopo avere numerato i clienti in ordine progressivo da 1 a 150, si opera secondo la seguente procedura:<br />

1) si sceglie a caso una delle 4 pagine della tavola di Snedecor<br />

2) si getta uno spillo (senza imprimergli una direzione precisa) sulla pagina scelta e si rileva la cifra colpita<br />

3) si legge questa cifra e le tre successive, ad esempio: 0187; allora: le prime due cifre (01) individuano la riga della tavola e le due<br />

successive (87) la colonna<br />

4) all'incrocio di questa riga e colonna si legge il numero 8<br />

5) poichè si tratta di utilizzare numeri dell'ordine delle centinaia (in quanto la popolazione di 150 soggetti), si leggono le due cifre<br />

successive; il numero individuato 896: essendo esso superiore a 150 viene scartato<br />

6) si leggono poi altri numeri di tre cifre immediatamente sotto il numero 896, finchè non se ne individuano cinque (tanti quanti sono gli<br />

elementi “n” del campione da comporre) di valore non superiore a 150<br />

7) si trova perciò la seguente sequenza di numeri:<br />

896 scartato, 855 scartato, 708 scartato, 566 scartato, 855 scartato, 892 scartato, 917 scartato, 887 scartato, 840 scartato,<br />

100: il primo elemento del campione è il 100-simo elemento della popolazione;<br />

087: il secondo elemento del campione è l '87-simo della popolazione;<br />

453 scartato,499 scartato, 707 scartato, 361 scartato, 466 scartato, 783 scartato, 496 scartato, 856 scartato, 511 scartato, 414<br />

scartato, 175 scartato, 434 scartato, 515 scartato, 990 scartato,<br />

054: il terzo elemento del campione è il 54-esimo elemento della popolazione;<br />

735 scartato,<br />

048: il quarto elemento del campione è il 48-esimo elemento della popolazione;<br />

158 scartato, 609 scartato, 755 scartato, 464 scartato, 632 scartato,<br />

067: il quinto elemento del campione è il 67-esimo elemento della popolazione.<br />

Il campione è così formato.<br />

Se esaurita la colonna non si riesce a formare l’intero campione, si passa alla colonna successiva partendo dalla riga 00.<br />

Media geometrica<br />

Media Geometrica =<br />

n<br />

x • x •<br />

1<br />

2<br />

...... • xn<br />

= ( x1<br />

• x2<br />

•.....<br />

• x )<br />

Esempi di applicazione del piano di campionamento a tre classi<br />

Lotto = 125 pezzi n = 5 uc prelevate randomizzando<br />

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⇨<br />

n<br />

1<br />

n<br />

6<br />

62<br />

<br />

25<br />

97<br />

15<br />

<br />

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .<br />

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Staphilococcus aureus (per 1 ml) in latte crudo<br />

Esempio di<br />

accettabilità<br />

Esempio di<br />

inaccettabilità<br />

Listeria monocytogenes (in 25 g) per formaggi non a pasta dura<br />

n = 5 c = 0<br />

La L. monocytogenes deve essere assente in tutte le 5 uc<br />

Salmonella spp (in 1 g) per latte alimentare<br />

n = 5 c = 0<br />

La Salmonella deve essere assente in tutte le 5 uc<br />

Escherichia coli (in 1 ml, g) per formaggi a pasta molle<br />

n = 5 m = 500 M = 2000 c = 2<br />

<br />

6 25 61 97 = UFC 70/ml-315/ml-410/ml-208/ml<br />

<br />

<br />

<br />

13 = UFC 1300/ml<br />

n = 5 m = 100 UFC/g M = 1000 UFC/g<br />

c= 2<br />

Esempio di<br />

accettabilità<br />

Esempio di<br />

inaccettabilità<br />

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85 61 13<br />

= UFC 450/m-75/ml-380/ml<br />

97 6<br />

= UFC 1400/ml-2055/ml<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

61 13 = UFC 410/g-680/g<br />

97 6 61 = UFC 60/g-42/g-90/g<br />

6 25 13<br />

97 = UFC 285/g 90/g-50/g-100/g<br />

18 = UFC 2800/g<br />

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Il trasporto del campione per analisi microbiologiche<br />

Il piano di campionamento corretto rischia di essere vanificato se il<br />

campione non è trasferito al laboratorio nel più breve tempo possibile ed<br />

alla corretta temperatura.<br />

Decreto Ministeriale del 16 Dicembre 1993 - “… I Campioni dei prodotti<br />

alimentari deteriorabili vanno mantenuti dal momento del prelievo al<br />

momento in cui viene iniziata l’analisi ad una temperatura, ove non<br />

diversamente previsto da norme vigenti, non superiore a 4°C e non<br />

inferiore a 0,5°C …”<br />

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Frigocongelatore portatile “Penguin-50-New”<br />

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<strong>Introduzione</strong><br />

Particolare attenzione deve essere riservata ai campioni nei quali l'analita ricercato è:<br />

• distribuito in modo disomogeneo nella massa dal punto di vista fisico sia a livello particellare che di<br />

fase acqua/olio<br />

• ragioni biologiche ne determinano la diffusione nella massa in modo imprevedibile ed a "sacche"<br />

• la massa da campionare è molto grande (nave, etc.)<br />

In tali condizioni il numero di unità campionarie deve essere praticamente elevato se si vuole<br />

raggiungere una ragionevole rappresentatività dell'analita.<br />

Un esempio di tale piano di campionamento è dato da una specifica dell'"USDA" (United States<br />

Department Of Agriculture).<br />

Piano di campionamento "USDA" per arachidi<br />

La "USDA" indica come si deve eseguire un campionamento per la ricerca di micotossine (ug Kg -1 ).<br />

Per ogni lotto di 20 ton si prelevano circa 66 kg da almeno 100 sacchi. I 66 kg sono divisi in 3 campioni<br />

(A,B,C).<br />

Campione "A"<br />

Il lotto è respinto se il contenuto in micotossine risulta superiore a 75 ug/kg.<br />

Il lotto è accettato se il contenuto è inferiore a 16 ug/kg.<br />

Si passa ad esaminare il campione "B" se il contenuto è compreso tra 75 e 16 ug/kg.<br />

Campione "B"<br />

Si applica la stessa regola di "A" con valori di 38 e 22 ug/kg.<br />

Campione "C"<br />

Il limite massimo di accettabilità è 25 ug/kg.<br />

- Campionatore per polveri e granulati “Multipro”<br />

- Schema di impiego “Multipro”<br />

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<strong>Introduzione</strong><br />

Un trascinamento del campione secondo il principio della vite di Archimede consente di ottenere un<br />

campione rappresentativo sequenziale di tutta la lunghezza della massa che una sonda è in grado di<br />

penetrare.<br />

E’ questo un problema comune all’industria farmaceutica, cosmetica, chimica, alimentare, in particolare<br />

per il controllo delle materie prime.<br />

Il sistema di campionamento “ENDLESS”<br />

Le sonde “Endless” per il campionamento di polveri (orizzontali e verticali) sono particolarmente idonee<br />

per effettuare controlli di qualità sulle merci o per prelevare campioni a diverse profondità all’interno di<br />

sacchi, cisterne o fusti. La punta tagliente è costituita da una spirale fissata ad un supporto a perfetta<br />

tenuta è può essere facilmente rimossa per agevolare le operazioni di pulizia. La sonda è azionata<br />

tramite una trivella avvitabile. Al termine del campionamento è sufficiente invertire il senso di rotazione<br />

per estrudere il prodotto in eccesso. Le sonde sono in acciaio inossidabile ed hanno un peso variabile<br />

tra i 2 e i 5 kg.<br />

1. Sonda in acciaio inox AISI 304<br />

2. Chiave di fissaggio sonda alla pistola a batteria.<br />

3. Pinza fissaggio sacchetto raccolta campione.<br />

4. Meccanismo a spirale.<br />

5. Pistola a batteria<br />

- Campionatore per polveri “Endless”<br />

- Schema d’impego “Endless”<br />

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Costruzione<br />

Il sistema è costituito interamente in acciaio inox AISI 304 con guarnizioni in teflon. E’ completamente smontabile e sterilizzabile in<br />

autoclave.<br />

Impiego<br />

A. Fissare la sonda alla pistola<br />

B. Applicare il sacchetto di prelievo al tubo di raccolta<br />

C. Campionamento orizzontale da sacchi<br />

Perforare il sacco facendo pressione con la punta della sonda. Azionando la pistola, la spirale in rotazione determinerà l’avanzamento<br />

della polvere/granuli all’interno del dispositivo di prelievo.<br />

D. Campionamento inclinato da grossi contenitori<br />

La sonda è introdotta diagonalmente in modo che il tubo di raccolta si trovi in posizione verticale.<br />

E. Quando il campionamento è ultimato, la sonda si svuota facendo ruotare la spirale in senso inverso<br />

F. Al termine del campionamento, la spirale è estratta facilmente per una completa pulizia<br />

G. Il foro provocato nel sacco si chiude con una apposita etichetta autoadesiva<br />

Tipo di prelevamento<br />

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<strong>Introduzione</strong><br />

La raccolta dei campioni destinati all' analisi, se non ben condotta, può compromettere il successo di un<br />

programma di Controllo Qualità.<br />

Campionamento da autocarri o vagoni ferroviari<br />

Se si sonda il container in più posizioni, è possibile raccogliere un campione rappresentativo dell' intera<br />

partita di prodotto. A questo scopo si utilizzano sonde in alluminio con puntale in acciaio inox con<br />

lunghezza variabile in funzione del tipo di container.<br />

Campionatore per polveri “Endless” Campionatore per polveri e granulati “Multi-Maxi”<br />

E' da preferirsi uno schema di lavoro ben definito anzichè procedere secondo schemi "a random".<br />

Esempio di Schema programmato di campionamento:<br />

Sonda "A" a circa 60 cm di distanza dalla parte anteriore e dal lato sinistro del container<br />

Sonda "B" equidistante dal davanti e dalla parte centrale del container, a circa 60 cm dal lato destro di<br />

quest' ultimo ( in opposizione ad "A")<br />

Sonda "C" a circa 3/4 della distanza che intercorre tra il davanti ed il centro del contenitore (stesso lato<br />

di "A", distanza dalla sponda sempre 60 cm )<br />

Sonda "D" al centro del container<br />

Sonda "E" sullo stesso lato di "B" (destro), a circa 3/4 della distanza tra il centro e la parte posteriore del<br />

container (spostata verso il centro, a 60 cm dal lato)<br />

Sonda "F" a metà strada tra il retro ed il centro del container, in opposizione ad "E" a 60 cm dal lato<br />

sinistro<br />

Sonda "G" a circa 60 cm di distanza dalla parte posteriore e dal lato destro del container<br />

Parte anteriore container (vista dall’alto)<br />

A<br />

C<br />

F<br />

D<br />

B<br />

E<br />

Parte posteriore container<br />

G<br />

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Campionamento da sacchi<br />

Nel caso dei prodotti confezionati in sacchi l' obiettivo di un campione rappresentativo può essere raggiunto mediante l' impiego di un<br />

campionatore appuntito in grado di perforare i sacchi.<br />

In presenza di lotti formati da più di 100 sacchi si può programmare un campionamento del 10 per cento dei sacchi formanti l' intera<br />

partita. Questo valore può variare in funzione di quanto si presume sia omogenea la partita.<br />

Per partite di minori dimensioni (100 sacchi o meno ) è preferibile ricorrere al metodo della radice quadrata.<br />

Per esempio se la partita si compone di 40 sacchi, utilizzando il primo metodo se ne campionano 4, mentre con il secondo metodo 6,3.<br />

Campionamento di prodotti sfusi in movimento<br />

Un buon programma di Controllo Qualità del mangime deve considerare attentamente anche tutti i fattori modificanti le caratteristiche<br />

delle miscele. Come regola generale si può dire che una perfetta miscelazione è quella che fa registrare la medesima composizione, in<br />

ingredienti o nutrienti, a tutti i campioni raccolti di prodotto lavorato. Purtroppo tale condizione si realizza assai di rado, dal momento che<br />

la variabilità propria degli ingredienti, soprattutto per quanto riguarda le dimensioni, la forma e la densità delle particelle, può creare<br />

fenomeni di "separazione particellare" nell' ambito della miscela.<br />

Spesso tali problemi insorgono durante lo scarico del materiale dai silos, oppure nei trasportatori pneumatici od ancora nei silos di<br />

conservazione e negli autocarri.<br />

Un secondo elemento che si contrappone alla omogeneizzazione delle miscele è la cosidetta "distribuzione di Poisson"; essa comporta la<br />

distribuzione completamente "randomizzata" delle particelle all' interno della massa di mangime.<br />

In questo contesto è opportuno prevedere piani di campionamento che utilizzino sistemi di campionamento in progressione come ad<br />

esempio la sonda "multistrato".<br />

Referenza<br />

Scott Webster - Prince Agri Products Inc. - Illinois -Usa<br />

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Campionatore farmaceutico “Pelican”<br />

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<strong>Introduzione</strong><br />

La rappresentatività del campione a grossa granulometria (cereali,<br />

granaglie, sementi, etc.) e da grossi lotti (silos, vagoni ferroviari,<br />

camion) può costituire un problema per il laboratorio che si accinge a<br />

determinare analiti chimici. Particolare cura deve essere dedicata nel<br />

ridurre il campione "macro" da campo in campione "micro" da trasferire<br />

in laboratorio.<br />

Prelievo del campione sul campo<br />

Si devono adottare sistemi di campionamento che tengano conto del<br />

differente peso specifico e forma dei componenti del campione. Ciò è<br />

particolarmente importante per prodotti soggetti a lunghi trasporti via<br />

mare, camion, etc. che possono influire sulla sedimentazione<br />

stratificata.<br />

I campionatori più indicati a questo scopo sono il tipo a sonda a settori<br />

ed il sistema multistrato per prelievo da convogliatori.<br />

Campionatore per polveri e<br />

granulati “Multi-Maxi”<br />

Il prelievo deve avvenire in diversi punti del container/silos per arrivare<br />

a "costruire" un primo campione di massa "a piramide" dal quale, mediante la tecnica "a quarti", arrivare<br />

al campione definitivo da campo da recapitare al laboratorio.<br />

Preparazione del campione in laboratorio<br />

La preparazione del campione è una ulteriore determinante fase che influisce sul risultato analitico.<br />

Gli errori analitici sono più facilmente ridotti durante la preparazione<br />

del campione che non nelle fasi successive.<br />

Gli errori causati dagli strumenti analitici sono infatti molto piccoli in<br />

confronto agli errori associati alla preparazione del campione.<br />

Dal campione che arriva in laboratorio (in genere 1000/2000<br />

grammi) si devono scegliere pochi grammi (a volte frazioni di<br />

grammo) che devono rappresentare tutta la massa.<br />

L'impiego di un miscelatore che provochi contemporaneamente un<br />

movimento in senso rotatorio e diagonale garantisce una uniforme<br />

azione di mescolamento su tre direzioni, indipendentemente dal<br />

peso specifico e dalla massa dei singoli componenti del campione.<br />

Dal campione così reso omogeneo si preleva il quantitativo<br />

Miscelatore “Twist”<br />

necessario al test analitico e si<br />

procede alla sua frantumazione/macinazione.<br />

La scelta dello strumento da dedicare a questa operazione deve cadere su<br />

un molino a ciclone oppure a dischi a seconda della composizione del<br />

prodotto. Per umidità sino al 20 % e contenuto in lipidi sino al 15% si adotta<br />

il mulino a ciclone.<br />

Mulino analitico “Cyclone”<br />

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<strong>Introduzione</strong><br />

Non è facile immaginare quanto sia piccola una parte per milione o bilione o trilione. Alcuni semplici<br />

elementari esempi ci possono aiutare nel dare una risposta alla nostra curiosità ed a comprendere<br />

l’importanza del campionamento e della preparazione del campione.<br />

Prendiamo in esame 1 ppb<br />

- La popolazione mondiale è calcolata in circa 5 bilioni di esseri umani.<br />

Quando vi trovate in 5 amici, insieme rappresentate 1 ppb.<br />

- Se avete 32 anni, avete vissuto circa 1 bilione di secondi. Chiudete gli occhi per 1 secondo: è un ppb.<br />

- Avete vinto al lotto 10 milioni di dollari. Controllando i contanti che avete ritirato al botteghino, vi<br />

accorgete che manca 1 dollaro: avete perso 1 ppb.<br />

- Acquistate 1 biglietto aereo per 1 bilione di metri; potrete così fare il giro del mondo 20 volte.<br />

Il primo vostro passo salendo sull’aereo rappresenta 1 ppb del vostro itinerario.<br />

UNITA’ DI CONCENTRAZIONE IN TRACCE<br />

Unità 1 ppm 1ppb 1ppt<br />

Lunghezza 1 cm/16 Km 1cm/16.000 Km 1 cm/16 milioni di Km<br />

Tempo 1 minuto/2 anni 1 secondo/32 anni 1 secondo/320 secoli<br />

Quantità 1 mela marcia/ 1 mela marcia/ 1 mela marcia/<br />

2000 casse<br />

Volume 1 goccia di vermuth/<br />

in 80 bicchieri di gin<br />

2 milioni di casse<br />

1 goccia di vermuth/<br />

500 barili di gin<br />

2 bilioni di casse<br />

1 goccia di vermuth/<br />

500.000 barili di gin<br />

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<strong>Introduzione</strong><br />

Il classico metodo di valutazione delle condizioni igieniche microbiologiche di una superficie è<br />

rappresentato da "contatto" mediante piastra a contatto ( "Surfair", "Rodac") o da "striscio" con un<br />

tampone. Non è però sempre possibile la loro utilizzazione su superfici ampie, disomogenee, irregolari:<br />

in questo caso si può adottare il metodo della "spugna".<br />

Il metodo della spugna "sponge bag" test<br />

Il "Sponge bag test" è costituito da una spugna atossica contenuta in un sacchetto dotato di chiusura di<br />

sicurezza a tenuta ermetica che può essere utilizzata mediante strofinamento per la ricerca di listeria,<br />

salmonella, coliformi, stafilococchi ed altri germi patogeni oppure per<br />

conte batteriche generiche.<br />

Materiale necessario<br />

- "Sponge bag" o “Speci Sponge”<br />

- Piastre a contatto "Maxi Contact Plate" diametro 94 mm (Cod. 22954)<br />

- Omogeneizzatore batterico "Stomacher 400" (Cod. 19145)<br />

- Sacchetti "Stobag" per "Stomacher" (Cod. 5103)<br />

- Terreni e brodi specifici per i microrganismi che si intende ricercare<br />

Il campionamento<br />

Il metodo di campionamento varia a seconda se si opera con una<br />

superficie ritenuta sterile o non sterile.<br />

Sacchetto “Sponge-Bag”<br />

Superficie presunta sterile<br />

Indossare guanti sterili e rimuovere asetticamente la spugna (precedentemente imbibita con l'apposito<br />

diluente liquido sterile) dal suo contenitore. Sempre indossando i guanti, strofinare i due lati della<br />

spugna sulla superficie in esame. Reintrodurre asetticamente la spugna nel suo contenitore.<br />

Superficie non sterile<br />

Indossare guanti sterili e rimuovere asetticamente la spugna (precedentemente imbibita con l' apposito<br />

diluente liquido sterile) dal suo contenitore. Premere uno dei due lati della spugna sulla superficie in<br />

esame per circa 5 secondi, sempre indossando i guanti. Ripetere la stessa operazione con l' altro lato in<br />

un'area adiacente a quella già campionata. Reintrodurre la spugna nel suo contenitore.<br />

Invio al laboratorio<br />

Il "sponge-bag" deve essere fatto pervenire al laboratorio di microbiologia destinato all'analisi,<br />

immediatamente dopo il campionamento. Se la distanza prevede l' intercorrenza di un intervallo di<br />

tempo, adottare idonee misure di trasporto.<br />

L'esame microbiologico in laboratorio<br />

Sono suggerite 3 differenti procedure.<br />

1. IMPRONTA DELLA SPUGNA SU "PIASTRA A CONTATTO" PER CONTA TOTALE<br />

Rimuovere asetticamente la spugna dal suo contenitore.<br />

Premere il primo lato della spugna sulla superficie agarizzata della piastra a contatto per circa 5 secondi.<br />

L' impiego della piastra a contatto "Maxi Contact Plate" (diametro 84 mm) facilita questa operazione.<br />

Ripetere la stessa operazione con il secondo lato della spugna su un'altra piastra a contatto "Maxi<br />

Contact Plate".<br />

Il tipo di terreno nutritivo adottato è in funzione dei microrganismi che si intendono evidenziare.<br />

Incubare la piastre alla temperatura e per il tempo specifici per il terreno usato e per i microrganismi<br />

ricercati. Al termine del periodo di incubazione riportare il numero di Unità Formanti Colonia (U.F.C.) per<br />

cm2.<br />

2. "STOMACHIZZAZIONE" PER CONTA TOTALE<br />

Rimuovere asetticamente la spugna dal suo contenitore.<br />

Trasferire la spugna in un sacchetto "Stobag" per "Stomacher".<br />

Trasferire lo "Stobag" in omogeneizzatore "Stomacher" e trattare per 1 minuto a velocità media.<br />

Prelevare asetticamente dal sacchetto "Stobag" una aliquota del liquido ed eseguire su questo liquido<br />

l'esame microbiologico.<br />

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Può essere necessario applicare<br />

le diluizioni seriali se si prevedono alte conte microbiche.<br />

Incubare le piastre alla temperatura e per il tempo specifici per il terreno usato e per i microrganismi<br />

ricercati.<br />

Al termine del periodo di incubazione riportare il Numero di Unità Formanti Colonia (U.F.C.) per cm2.<br />

3 . "STOMACHIZZAZIONE" PER RICERCA DI UNO SPECIFICO MICRORGANISMO<br />

Rimuovere asetticamente la spugna dal suo contenitore.<br />

Trasferire la spugna in un sacchetto "Stobag" per "Stomacher".<br />

Aggiungere un adatto brodo di arricchimento allo "Stobag" (ad esempio:<br />

100 ml di listeria enrichment broth per listeria; 100 ml<br />

campylobacter broth per campylobacter; 100 ml buffered peptone water).<br />

Per l'esame di superfici sterili il brodo di arricchimento può essere sostituito da un brodo nutritivo.<br />

Trasferire lo "Stobag" in "Stomacher" ed omogeneizzare per 1 minuto a velocità media.<br />

Incubare il contenuto del sacchetto ed eseguire il test microbiologico come prescritto per il microrganismo oggetto della ricerca.<br />

Riferimenti<br />

Compendium of Methods for the Microbiological Examination of foods - APHA Agency Committee on Microbiological Methods for foods.<br />

Standard Methods for the Examination of Dairy Products - APHA.<br />

Manual of Methods for General Bacteriology - American Society for<br />

Microbiology.<br />

Per<br />

ulteriori informazioni sul controllo delle superfici con il metodo “Sponge-Bag” fare riferimento alla Nota Applicativa 220.<br />

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<strong>Introduzione</strong><br />

Alcune considerazioni per l’affidabilità dei risultati analitici microbiologici sono fondamentali:<br />

- il campionamento è parte integrante del procedimento analitico<br />

- i risultati sono strettamente legati al campionamento ed alla preparazione del campione<br />

- campioni non rappresentativi e non preparati nel modo dovuto producono grandi errori analitici<br />

Lo schema riporta chiaramente quale parte preponderante abbiano<br />

- il piano di campionamento<br />

- i mezzi di campionamento<br />

- il trasporto del campione<br />

- il metodo di preparazione del campione sul risultato analitico finale<br />

Il piano di addestramento del personale<br />

Il responsabile delle operazioni di campionamento deve prevedere un piano di addestramento per il<br />

personale coinvolto.<br />

I seguenti 10 punti sono una traccia sulla quale poter lavorare.<br />

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1. Fornire conoscenze di base di microbiologia con ausilio di audiovisivi e prove pratiche di igiene;<br />

2. Chiarire quali sono i motivi del campionamento in generale e i casi specifici in particolare;<br />

3. Dimostrare praticamente quanto il campionamento sia determinante ai fini di un corretto risultato analitico;<br />

4. Dimostrare come eliminare la variabilità dell’operatore;<br />

5. Far comprendere l’importanza dell’adeguata temperatura dal momento del prelievo al raggiungimento del laboratorio;<br />

6. Eseguire praticamente le fasi di campionamento con dispositivi di prelievo standardizzato;<br />

7. Far comprendere e compilare i moduli di prelievo;<br />

8. Addestrare sul campo;<br />

9. Accompagnare l’addetto al prelievo in occasione dell’inizio dell’attività;<br />

10. Verificare periodicamente l’attività degli operatori per eventuali correzioni.<br />

Cosa occorre per addestrare il personale<br />

1. La volontà di farlo<br />

2. Preparazione, pazienza, perseveranza<br />

3. Diapositive o videotapes di introduzione alla microbiologia<br />

4. Materiale dimostrativo per igiene ambientale<br />

5. Serie di mezzi di prelievo<br />

6. Disponibilità di manuali pratici di campionamento quali quello della ICMSF e le Note Applicative delle "Buone Norme di<br />

Campionamento".<br />

Approntamento della procedura operativa standard relativa al campionamento<br />

Ogni laboratorio dovrebbe approntare la "sua" Procedura Operativa Standard indipendentemente dal fatto se segua o no la Buona Prassi<br />

di Laboratorio o la norma EN 17025.<br />

Si riporta un esempio di Procedura Operativa Standard relativa al trasferimento di campione deperibile destinato ad esami microbiologici.<br />

Procedura Operativa Standard<br />

- Oggetto<br />

Trasferimento del campione deperibile al laboratorio<br />

- Obiettivo<br />

Trasferimento del campione al laboratorio senza che il campione modifichi le sue caratteristiche microbiologiche<br />

- Responsabilità<br />

Segreteria ricevimento campioni<br />

- Mezzi<br />

Frigorifero portatile elettrico, termometro portatile, fazzolettini disinfettanti, sacchetti “Presto Chiuso", documenti per la identificazione del<br />

campione, accessori per la marcatura, sigillatura, confezionamento del campione<br />

- Protocollo<br />

1. Il frigorifero portatile elettrico, al momento del prelievo, deve già trovarsi alla corretta temperatura di trasporto indicata dalle disposizioni<br />

di legge o dalle necessità microbiologiche. L'operatore deve portare il frigorifero alla temperatura di esercizio prima di collegarlo alla<br />

batteria della sua automobile; ciò richiederà alcune ore.<br />

Le norme ISO precisano le seguenti direttive alle quali attenersi:<br />

Prodotti stabili Temperatura ambiente<br />

Prodotti freschi e refrigerati Tra 0 e +4 ° C<br />

Prodotti surgelati Al di sotto di - 18 ° C<br />

Prodotti pastorizzati Tra 0 e + 4 ° C<br />

Unità deteriorate Tra 0 e + 4 ° C<br />

2. Dotarsi di sacchetti in plastica sterili a tenuta ermetica, di capacità differenti, tipo “Presto Chiuso" per la raccolta di campioni senza<br />

confezione o per il loro raffreddamento sotto acqua corrente.<br />

3. In previsione di campioni singoli voluminosi, aggiungere piastre eutectiche al frigorifero per accelerare il raffreddamento della massa.<br />

4. Il frigorifero portatile deve essere lavato e disinfettato dopo ogni prelievo.<br />

5. Registrare la temperatura interna di un campione "prova" adiacente al campione “originale" all'inizio del trasferimento.<br />

Sullo stesso campione "prova" non utilizzato per l'analisi si controlla la temperatura al momento dell'arrivo in laboratorio.<br />

6. Registrare la temperatura del frigorifero portatile al momento dell'inizio del trasferimento del campione.<br />

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7. Grosse masse di campione prelevate calde (ad esempio all' uscita del pastorizzatore) devono essere raffreddate, opportunamente<br />

protette per evitare che si inquinino od assorbano acqua, sotto acqua corrente fredda o gelata prima della loro introduzione nel frigorifero<br />

portatile. Isolare eventualmente il campione in un sacchetto di plastica durante questa operazione.<br />

Verificare la corretta temperatura con il termometro portatile.<br />

8. Mantenere a portata di mano ed opportunamente protetti tutti i documenti ufficiali e non ufficiali legati al previsto campionamento.<br />

- Trasferimento del campione<br />

Organizzare il trasferimento in modo che il campione giunga al laboratorio nel tempo più breve, con la garanzia che non si interrompa la<br />

catena del freddo.<br />

Posizionare il frigorifero portatile lontano dalla luce solare diretta e con le griglie di ventilazione libere.<br />

Quando possibile, avvisare telefonicamente o via fax il laboratorio dell'imminente arrivo dei campioni, precisando tutti i dati relativi alla<br />

spedizione.<br />

Accertare che non ci siano "ponti vacanzieri" o festività locali che allungherebbero i tempi di trasporto.<br />

Una volta raggiunto il laboratorio, il campione non deve essere abbandonato a se stesso, ma lasciato nelle mani di un responsabile, dal<br />

quale si deve pretendere una firma di conferma di ricevimento del campione in condizioni idonee ad essere analizzato.<br />

- Interventi correttivi ( "non conformità ")<br />

• Temperatura del campione non conforme a quanto previsto dalle norme ISO<br />

A) Accettare il campione con riserva<br />

B) Informare la direzione del laboratorio ed attendere istruzioni sul da farsi; nel frattempo conservare il campione alla idonea temperatura<br />

• Sospetta od accertata manomissione di involucro o sigilli<br />

C) Non accettare il campione<br />

D) Informare la direzione del laboratorio ed attendere istruzioni sul da farsi; nel frattempo conservare il campione alla idonea temperatura<br />

• Rottura involucro durante il trasporto<br />

E) Accettare il campione con riserva<br />

F) Informare la direzione del laboratorio ed attendere istruzioni sul da farsi; nel frattempo conservare il campione alla idonea temperatura<br />

• Documenti amministrativi di accompagnamento del campione errati, incompleti, non conformi<br />

G) Accettare il campione con riserva<br />

H) Informare la direzione del laboratorio ed attendere istruzioni sul da farsi<br />

• Temperatura del frigorifero/congelatore errata o con valori di minima e massima superiori a ± 1,5 ° C<br />

I) Trasferire i campioni in altro frigorifero/congelatore a temperatura corretta<br />

J) Informare la direzione<br />

K) Far intervenire il Servizio di Assistenza Tecnica<br />

Conclusioni<br />

Le fasi relative al campionamento di alimenti e di prodotti biologici destinati ad analisi microbiologiche sono troppo importanti per essere<br />

lasciate al caso e alla buona volontà degli operatori.<br />

Tutte le operazioni devono essere codificate in una Procedura Operativa Standard che ogni laboratorio deve approntare tenendo conto<br />

della “sua" realtà. Questo documento renderà possibile il coinvolgimento ed il corretto addestramento di tutto il personale impegnato nelle<br />

procedure di campionamento.<br />

Riferimenti<br />

WHO - Geneve CH - Laboratory Biosafety Manual<br />

Circolare Ministero Sanità sulla spedizione di sostanze biologiche infette<br />

ICMSF - <strong>International</strong> Commission on Microbiological Specifications for Foods - Micro-organisms in food<br />

USDA - Campionamento di arachidi<br />

Le Buone Norme di campionamento - Segreteria Simposi Milano<br />

L'analisi microbiologica dei prodotti lattiero-caseari - Manuale di tecniche di laboratorio ed ecologia microbica - Franco Ottaviani<br />

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<strong>Introduzione</strong><br />

Le circolari del Ministero della Sanità richiedono che il materiale biologico<br />

a rischio sia trasferito in TRIPLI CONTENITORI A TENUTA ERMETICA,<br />

con MATERIALE ASSORBENTE per la eventuale accidentale fuoriuscita<br />

di liquidi e con LOSANGA DI RISCHIO BIOLOGICO.<br />

Questi contenitori devono essere autoclavabili per la loro sterilizzazione<br />

(se si intende riutilizzarli) oppure a perdere quando si preveda un<br />

improbabile o difficile rientro.<br />

Sistema riutilizzabile<br />

Il sistema riutilizzabile "Bioprotection Full" è un sistema chiuso ideato per<br />

proteggere materiale potenzialmente a rischio durante il trasporto di<br />

provette, flaconi, bottiglie, fiale, sacche, tamponi, sacchetti, etc.) al di fuori<br />

del laboratorio, delle camere operatorie o dei reparti di degenza.<br />

Ha una completa visibilità del contenuto, è a chiusura ermetica,<br />

è autoclavabile e sterilizzabile chimicamente, può essere dotato<br />

di maniglia di trasporto od essere inserito in un ulteriore<br />

contenitore metallico a tenuta ermetica per il trasferimento a<br />

lunghe distanze.<br />

In caso di fuoriuscita accidentale di liquido dalla provetta o<br />

flacone, il materiale viene assorbito da un supporto in materiale<br />

assorbente già compreso nel contenitore distesa sul fondo.<br />

In tal caso l'operatore od il trasportatore non corre rischi<br />

biologici in quanto il contenitore può essere sterilizzato<br />

direttamente senza essere aperto.<br />

Per il trasferimento di provette il "Bioprotection Full" può alloggiare i portaprovette "Unwire" per provette<br />

diametro 13, 16, 20, 25, 30 mm.<br />

Per flaconi di urina, feci, etc si utilizzano altri divisori “Bioal”.<br />

Caratteristiche chimico-fisiche del "Bioprotection Full"<br />

Il "Bioprotection Full" (dim. 390x175x180 h mm) è in policarbonato (PC), trasparente, infrangibile.<br />

E' dotato di guarnizione in silicone per la tenuta ermetica, 4 ganci di chiusura.<br />

Il policarbonato resiste agli idrocarburi alifatici, agli alcool, ad acidi diluiti, sali neutri ed acidi.<br />

Pulizia Routinaria<br />

Utilizzare una soluzione detergente non alcalina, moderatamente calda. Nel caso di lavaggio con<br />

apposita macchina per vetreria, evitare di utilizzare macchine a spazzola.<br />

In caso di lavaggio con acqua ad alta pressione, inserire il contenitore in un altro contenitore di<br />

protezione. È possibile asciugare il contenitore “Bio-Protection Full” con aria.<br />

Sterilizzazione<br />

Smontare il coperchio e la maniglia e sterilizzare in autoclave a 121 °C per 20 minuti. In alternativa è<br />

possibile sterilizzare chimicamente con prodotti idonei al trattamento, oppure ossido di etilene in gas.<br />

Decontaminazione<br />

In caso di versamento dei campioni biologici trasportati, è necessario seguire questa procedura:<br />

a) Sterilizzare in autoclave il contenitore chiuso a 121°C per 60 minuti<br />

b) Eliminare sia il contenitore che il materiale contenuto seguendo le normative vigenti<br />

Sistema a perdere<br />

Il Sistema PBI "Emo-Express" è un sistema chiuso, monouso da impiegare<br />

quando si prevede un improbabile rientro in sede del contenitore per ragioni<br />

logistiche e/o economiche.<br />

La realizzazione in polipropilene trasparente, leggero ed infrangibile permette di<br />

controllare il contenuto ed agevola il trasporto dei campioni.<br />

La garantita tenuta ermetica impedisce la fuoriuscita di liquidi, sangue, siero,<br />

urina, feci.<br />

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Il supporto interno in materiale assorbente può alloggiare contemporaneamente fino a 4 provette diametro 16 mm, 4 provette diametro 12<br />

mm, 2 provette da centrifuga diametro 30 mm.<br />

Il sistema di chiusura ed il sigillo di sicurezza a strappo proteggono i campioni da manomissioni ed accidentali aperture durante il<br />

trasporto. L' etichetta con il simbolo di pericolo biologico è conforme alle direttive del Ministero della Sanità, per la spedizione ed il<br />

trasporto di materiale biologico potenzialmente infetto.<br />

Procedura in caso di incidente<br />

Il Sistema "Emo-Express" è ideato per evitare la fuoriuscita di liquidi, sangue, siero, urina, feci, etc. Se il sistema viene danneggiato a<br />

seguito di violento urto (ad esempio incidente automobilistico) procedere al suo isolamento ed avvisare sia il mittente che il destinatario<br />

dell' accaduto.<br />

Riferimenti<br />

- Circolare Ministero Salute n.16 del 20 Luglio 1994 e n.3 dell’8 Maggio 2003.<br />

- Decreto Legislativo N. 626 sulla sicurezza.<br />

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<strong>Introduzione</strong><br />

Per assicurare la rappresentatività di un campione<br />

microbiologico liquido prelevato da un rubinetto o solido<br />

prelevato mediante sonda è indispensabile, quando si opera sul<br />

campo, procedere alla sterilizzazione mediante flambatura<br />

prima del prelievo.<br />

Questa operazione è facilitata sul campo con l' impiego di un<br />

flambatore portatile "Firegas" con cartuccia di gas "Dispogas".<br />

Prelievo da rubinetto<br />

ACQUA<br />

Pulire esteriormente il rubinetto.<br />

Aprire il rubinetto e lasciare scorrere il liquido per circa 2 minuti.<br />

Chiudere il rubinetto, flambare con il "Firegas".<br />

Attendere 2 minuti, far scorrere il liquido per circa 2 minuti e prelevare il campione nel contenitore sterile.<br />

Se si tratta di acqua clorata, impiegare sodio tiosolfato per neutralizzare il cloro.<br />

Il sacchetto sterile “Tiosol” ed il flacone sterile “Tio-square” contengono sodio tiosolfato in quantità<br />

opportuna a neutralizzare qualsiasi concentrazione di cloro.<br />

BEVANDE<br />

Pulire esteriormente il rubinetto.<br />

Flambare il rubinetto con il "Firegas".<br />

Attendere 2 minuti, far scorrere il liquido per alcuni secondi e prelevare il campione in contenitore sterile.<br />

Prelievo mediante sonda sul campo<br />

Pulire con cura la sonda, flambarla con il "Firegas" (portarla oltre 100°C) e, se necessario, proteggerla<br />

prima dell' impiego con foglio di alluminio o con apposita custodia metallica.<br />

Preparazione del flambatore<br />

Precauzioni<br />

Non effettuare alcuna operazione di messa in servizio, cambio di cartuccia, manutenzione senza aver<br />

prima controllato che il rubinetto del flambatore sia ben chiuso. Non operare mai in prossimità di fiamme.<br />

Prima dell' impiego, tenere acceso il flambatore per alcuni minuti in posizione di riposo verticale, in<br />

modo da riscaldare il rubinetto ed evitare la fuoriuscita di gas in fase liquida, se<br />

lo strumento e' inclinato.<br />

Inserimento della cartuccia del gas nel flambatore<br />

Svitare la calotta superiore completa di rubinetto e maniglia. Assicurarsi che il<br />

rubinetto sia munito della guarnizione in gomma (vedi freccia nel disegno),<br />

introdurre la cartuccia, riavvitare la calotta sino a fondo corsa.<br />

Accensione<br />

Aprire il rubinetto e premere a fondo il pulsante posto in alto nella impugnatura.<br />

Regolare il rubinetto a seconda delle necessità.<br />

Funzionamento<br />

Per ottenere la massima resa regolare la intensità della fiamma chiudendo od<br />

aprendo il foro dell'aria con il movimento avanti ed indietro dell' anello di<br />

regolazione come da figura 4.<br />

Difficoltà di accensione<br />

In caso di eccesso d'aria, coprire parzialmente i fori dell' ugello con l'anello.<br />

Assicurarsi che l'elettrodo non sia a contatto con un pezzo metallico, non sia<br />

bagnato, e sia correttamente posizionato sul bruciatore.<br />

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<strong>Introduzione</strong><br />

Un campionamento rappresentativo e corretto e' fondamentale per ottenere risultati validi nelle<br />

successive fasi analitiche in laboratorio.<br />

L' industria farmaceutica opera con materie prime e prodotti puri molto costosi e richiede pertanto<br />

campionatori costruiti con materiali inerti per evitare la contaminazione delle materie prime, dei prodotti<br />

intermedi, dei prodotti finiti durante le operazioni di campionamento.<br />

I campionatori di "grado farmaceutico" presentati in questa Nota Applicativa rispondono in pieno a<br />

questa necessità: infatti sono costruiti in materiali inerti quali Teflon PTFE ed acciaio inossidabile.<br />

I sistemi di campionamento di "grado farmaceutico" non sono solo ideali per le Società Farmaceutiche<br />

ma anche per le istituzioni pubbliche e private che trattano materiali puri, costosi e per le determinazioni<br />

dei metalli in tracce.<br />

Piani di campionamento<br />

Il Piano di Campionamento e' una parte importante del processo di campionamento. Tutte le persone<br />

coinvolte nel campionamento, dal Controllo di Qualità, all' Assicurazione di Qualità, dai Responsabili di<br />

Laboratorio agli operatori sul campo devono seguire uno specifico protocollo.<br />

Il Piano di Campionamento riportato può essere di aiuto nel raggiungere questo scopo.<br />

CAMPIONAMENTO<br />

SUBCAMPIONAMENTO<br />

Che cosa si campiona? E’ necessario il subcampionamento in situ?<br />

Quando si campiona ? E’ necessario il confezionamento del sub-campione ?<br />

Dove si campiona? Quali contenitori si usano?<br />

Come si campiona? I contenitori sono puliti?<br />

Occorre strumentazione speciale? Si possono evitare contaminazioni e perdite?<br />

Chi campiona? I contenitori sono codificati?<br />

Quanti campioni? E’ necessaria l’aggiunta in situ di conservanti?<br />

Che quantitativo/campione? E1 necessario conservare lo stato fisico originale in<br />

situ?<br />

Come sono codificati i campioni? Quali dati sono registrati e come?<br />

Occorre un campione composto?<br />

Occorrono contenitori per il trasporto?<br />

Quali contenitori occorrono?<br />

Perdite e contaminazioni possono essere evitate?<br />

E’ necessaria l’analisi in situ?<br />

E’ necessaria la pulizia del campione in situ?<br />

Occorrono dati geografici e meteorologici?<br />

Cosa si deve registrare e come?<br />

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Campionamento di liquidi<br />

Il campionatore deve essere in grado di prelevare il liquido a qualsiasi profondità della massa da campionare. La sua costruzione deve<br />

garantire che il prodotto non fluisca nel recipiente di raccolta sino a quando il campionatore non ha raggiunto la profondità prevista.<br />

- liquidi senza particelle<br />

Campionatore “Tipha” - Codice : 15547<br />

- Liquidi con particelle<br />

Campionatore “Plunge” - Codice: 15553<br />

Campionatore a pompa di bicicletta “Bike-Inox” - Codice: 16872<br />

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- Istruzioni per l' impiego<br />

1. Inserire il campionatore "TIPHA" al di sotto del livello del liquido sino a raggiungere il<br />

fondo del recipiente/fusto/vasca/cisterna. Premere il campionatore sul fondo.<br />

2. Nel momento in cui si esercita la pressione sulla molla di tenuta, viene a mancare la<br />

tenuta ermetica ed il liquido (20 ml) può entrare nel ricettacolo di raccolta del campione.<br />

Lasciando la pressione, il campionatore si chiude e può essere ritirato.<br />

3. Il campione viene depositato in un recipiente di raccolta ripetendo lo stesso<br />

procedimento.<br />

- Istruzioni per l' impiego<br />

1. Inserire il campionatore "PLUNGE" alla profondità richiesta del liquido da campionare.<br />

La molla in tensione assicura che il coperchio superiore della tazza di raccolta ha<br />

tenuta ermetica.<br />

2. Premendo la maniglia verso il basso si crea uno spazio tra il coperchio e la tazza di<br />

raccolta permettendo al liquido di penetrare (125 ml).<br />

3. Ultimato il prelievo, lasciando la pressione sulla maniglia, si ristabilisce la tenuta<br />

ermetica tra coperchio e tazza di raccolta.<br />

4. Il campionatore e' trasferito in un contenitore per il travaso del campione che avviene<br />

mediante svitatura della tazza di raccolta.<br />

Lunghezza totale: 690 mm<br />

Diametro del foro di aspirazione: 1 mm<br />

Diametro esterno: 20 mm<br />

Peso: 1200 gr<br />

Capacità totale: 30 ml<br />

- Istruzioni per l’impiego<br />

1. Posizionare il campionatore “BIKE-INOX” al disotto del livello del liquido da campionare.<br />

2. Tirare la maniglia verso l’alto sino alla quinta “tacca”<br />

(circa 30 ml in totale; circa 6 ml per ogni “tacca”) .<br />

3. Il campione liquido è depositato nel recipiente di raccolta premendo la maniglia verso il basso.<br />

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Campionamento di polveri<br />

- polveri fini<br />

Campionatore "Rocket" - Codice: 15548<br />

Campionamento di materiale granulare<br />

- Istruzioni per l' impiego<br />

- Pellet, capsule, pastiglie, polveri da un flusso di convogliamento<br />

Campionatore "Pelican" - Codice: 15550<br />

- Istruzioni per l'impiego<br />

Campionatore "Multilevel" - Codice: 15552<br />

Campionatore "Needle" - Codice: 15549<br />

1. Il campionatore "ROCKET" e' introdotto nel prodotto alla richiesta profondità.<br />

2. La maniglia viene spinta verso il basso in modo da spingere la punta nel prodotto.<br />

3. La polvere (circa 5 g) e' "catturata" con movimento inverso della maniglia (ritorno alla<br />

posizione iniziale).<br />

4. Per depositare il campione in un contenitore di campionamento, premere la maniglia<br />

per "sguainare" la punta.<br />

- Istruzioni per l' impiego<br />

1. Adagiare il campionatore "PELICAN" in posizione verticale<br />

contro la parete del recipiente di raccolta vuoto del<br />

prodotto.<br />

2. Il prodotto andrà a riempire progressivamente le<br />

finestrelle, man mano che defluisce dal convogliatore.<br />

3. Ultimato il campionamento, estrarre il campionatore dal<br />

recipiente di raccolta.<br />

4. Il campione (circa 1000 g) e' raccolto mediante<br />

capovolgimento del campionatore.<br />

1. Il campionatore "MULTILEVEL" e' inserito nel prodotto con le finestrelle<br />

chiuse.<br />

2. Le finestrelle si aprono ruotando la maniglia di 180° per la raccolta del<br />

campione.<br />

3. Quando il campione e' stato prelevato (circa 20 g), si ruota la maniglia di 180°<br />

per farla tornare alla posizione iniziale.<br />

4. Per depositare il campione nel contenitore di raccolta, ruotare la maniglia di<br />

180° per provocare l' apertura delle finestrelle.<br />

- Istruzioni per l' impiego<br />

1. Il campionatore "NEEDLE" si utilizza per campioni singoli a fine<br />

granulometria da sacchi in polietilene o carta. La punta e' in grado di<br />

penetrare il sacco in qualsiasi posizione producendo un piccolo foro<br />

facilmente richiudibile al termine del campionamento.<br />

2. Dopo aver penetrato il sacco, il campionatore viene estratto ed il campione (circa 30 g) raccolto.<br />

3. Il foro provocato può essere richiuso con nastro adesivo o con una apposita etichetta autoadesiva sulla quale si riportano gli estremi<br />

del campionamento (data, nome di chi ha eseguito il prelievo, scopo del campionamento).<br />

Campionatore “Pic-Inox” - Codice: 16876<br />

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- Istruzioni per l’impiego<br />

Lunghezza totale: 400 mm<br />

Apertura punta: 140 mm<br />

Diametro: 30 mm<br />

Peso: 250 gr<br />

1. Il campionatore “PIC-INOX” con cuneo di penetrazione aperto si utilizza per campioni a larga granulometria da sacchi di carta o<br />

polietilene o juta. La sonda può penetrare la parete del sacco fino a 30-35 cm.<br />

2. La punta larga 30 mm consente il prelievo di granuli grossolani. E’ inserita nel sacco inclinata in modo da lasciare fluire il campione<br />

direttamente in un flacone o sacchetto di raccolta.<br />

3. Il foro provocato sulla parete del sacco può essere richiuso con nastro adesivo o con una apposita etichetta autoadesiva sulla quale si<br />

riportano gli estremi del campionamento (data, nome di chi ha eseguito il prelievo, scopo del campionamento).<br />

Campionamento di materiale viscoso<br />

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Campionatore "Visco" - Codice: 15551<br />

- Istruzioni per l' impiego<br />

1. Inserire il campionatore "VISCO" nel prodotto viscoso.<br />

2. Raggiunta la profondità voluta, tirare la maniglia verso l'alto per provocare l' aspirazione del<br />

prodotto.<br />

3. Il campione (circa 15 ml) e' trasferito nel recipiente di raccolta premendo la maniglia verso il<br />

basso.<br />

Etichetta adesiva di controllo qualità “QC-SEAL” (Codice: 15738) per la chiusura dei sacchetti<br />

dopo le operazioni di campionamento.<br />

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<strong>Introduzione</strong><br />

La problematica del corretto campionamento è molto vasta e diversificata. Per compiere correttamente<br />

tutte le operazioni è necessario disporre, oltre che di una buona preparazione teorico-pratica, anche<br />

degli strumenti e del materiale di supporto idonei.<br />

Condizione fondamentale da non dimenticare mai e da non sottovalutare è che il campione deve<br />

giungere a mani di chi deve effettuare le analisi in condizioni integre, senza che siano intervenute<br />

manipolazioni fraudolente.<br />

In questa Nota Applicativa vengono presentati alcuni mezzi per garantire la integrità del contenitore<br />

contenente il campione dal luogo di prelievo al laboratorio di analisi.<br />

Nastro di sicurezza<br />

Il nastro di sicurezza "Tape-Strip" viene applicato sui<br />

flaconi tra spalla e tappo, sui sacchetti tra le due<br />

labbra di apertura a campionamento ultimato; il<br />

responsabile del campionamento riporta sulla stessa<br />

striscia il suo nome (firma) e la data con pennarello<br />

indelebile. Lo speciale nastro in plastica di colore<br />

rosso ben evidente, non può essere rimosso senza<br />

strapparsi in più punti rendendo manifesta l'intenzione<br />

di manomissione.<br />

Flaconi autosigillanti<br />

I flaconi autosigillanti sono in materiale plastico e<br />

dotati di un particolare tappo a vite od a pressione:<br />

una volta avvitato sino a fine corsa o pressato nella<br />

sua sede il tappo non può essere aperto se non<br />

rompendo la corona di sigillo.<br />

Grazie a questa caratteristica i flaconi impediscono<br />

qualsiasi tipo di manipolazione del campione e<br />

garantiscono che esso giunga integro al laboratorio.<br />

I flaconi di questo tipo che più si addicono per praticità di<br />

campionamento e facilità di preparazione e trasferimento<br />

del campione quando giungono al laboratorio sono i flaconi<br />

autosigillanti "Seal" e "Trans-Seal".<br />

Flaconi in vetro sigillabili mediante filo a spiralina e<br />

piombino<br />

In un contesto di "analisi ufficiale", i contenitori in materiale plastico (siano essi flaconi o sacchetti)<br />

possono dare adito a contestazioni in quanto il materiale plastico potrebbe essere "penetrato" con aghi<br />

molto sottili per modificare il campione.<br />

Per evitare questa possibile contestazione si adottano i flaconi in vetro (flacone "Filmi") dotati di anello<br />

sia nella parte in vetro che nel tappo in materiale plastico imperforabile: attraverso questi anelli si fa<br />

passare una spiralina in piombo (filo metallico "Spiral") che viene fissata con un piombino (piombino<br />

"Lex"). Il piombino porterà impresso il marchio (o sigla o nome) di chi ha effettuato il campionamento<br />

(persona, Ente, Laboratorio, etc.), rendendo impossibile una manomissione.<br />

Si dovrà pertanto disporre anche di una pinza (pinza "Fixo") dove sono incise le sigle per sigillare i<br />

piombini.<br />

Responsabilità del laboratorio che riceve il campione<br />

E' naturalmente responsabilità del laboratorio, al momento dell' accettazione del campione, accertare<br />

che i sigilli siano integri e riportare la annotazione sia sul Registro di Accettazione che nel successivo<br />

Referto Analitico.<br />

La mancata annotazione può portare successivamente a problemi di tipo legale.<br />

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<strong>Introduzione</strong><br />

In questa Nota Applicativa sono riportati metodi ufficiali ISO, IDF, AOAC, CAC per diversi prodotti e<br />

derrate alimentari.<br />

Standard suggeriti<br />

- Campionamento di semi oleosi ISO 542<br />

- Campionamento di latte e derivati ISO 707<br />

- Campionamento di latte e derivati IDF50B<br />

- Campionamento di latte e derivati-ispezione per attributi ISO 5538<br />

- Campionamento di latte e derivati-ispezione per variabili ISO 8197<br />

- Campionamento di latte e derivati-ispezione per variabili IDF 136<br />

- Metodi di campionamento per latte derivati CAC B-1<br />

- Campionamento di frutta fresca e vegetali ISO 874<br />

- Campionamento di spezie e condimenti ISO 948<br />

- Campionamento di legumi in sacchi ISO 951<br />

- Campionamento di tè ISO 1839<br />

- Campionamento di cacao ISO 2292<br />

- Campionamento di caffè verde in sacchi ISO 4072<br />

- Campionamento di residui di semi oleosi ISO 5500<br />

- Campionamento di grassi ed oli animali e vegetali ISO 5555<br />

- Campionamento di caffè’ istantaneo in contenitori con protezione ISO 6670<br />

- Campionamento di tè istantaneo in forma solida ISO 7516<br />

- Campionamento di cereali (o grani) ISO 950<br />

- Schemi di campionamento per latte e derivati IDF 113<br />

- Campionamento automatico con mezzi meccanici-cereali e prodotti a base di cereali macinati<br />

ISO 6644<br />

- Piano standard di campionamento da lotto-Prodotti Agro-Alimentari ISO 7002<br />

- Campionamento di prodotti macinati-cereali e legumi ISO 2170<br />

- Campionamento di carne e derivati-Parte 1a-Prelievo di campioni primari ISO 3100<br />

- Piani di campionamento per alimenti pre-confezionati-FAO/WHO Codex Alimentarius CAC RM 42<br />

Metodi validati<br />

- Campionamento di cereali e nocciole per aflatossine AOAC 49.2.01<br />

- Campionamento di burro AOAC 33.1.05<br />

- Campionamento di cereali aggiunti AOAC 27.4.01<br />

- Campionamento di formaggio AOAC 33.1.06<br />

- Campionamento di latte condensato e/o evaporato AOAC 33.1.03<br />

- Campionamento di prodotti lattiero-caseari AOAC 33.1.01<br />

- Campionamento di latte in polvere e derivati AOAC 33.1.04<br />

- Campionamento di latte in polvere AOAC 33.5.01<br />

- Campionamento di uova AOAC 34.1.01<br />

- Campionamento di latte evaporato non zuccherato AOAC 33.4.01<br />

- Campionamento di mangimi animali AOAC 4.1.01<br />

- Campionamento di farina AOAC 32.1.01<br />

- Campionamento di frutta AOAC 37.1.01<br />

- Campionamento di luppolo AOAC 27.5.01<br />

- Campionamento di nutrienti in latti istantanei per la prima infanzia AOAC 50.1.01<br />

- Campionamento di latte da tank di conservazione AOAC 33.1.02<br />

- Campionamento di malto AOAC 27.3.01<br />

- Campionamento di molasse AOAC 42.2.01<br />

- Campionamento di latte condensato, zuccherato AOAC 33.4.02<br />

- Campionamento di lievito liquido e pressato AOAC 27.801<br />

Riferimenti<br />

Dr. Philip Slack, Leatherhead Food RA - Survey of Advisory Standards for Sampling Methods -<br />

Sampling for food Analysis Training Course - Nov 27, 1996 - Food RA - Leatherhead - UK.<br />

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<strong>Introduzione</strong><br />

La preparazione del campione di alimenti, mangimi, foraggi, derrate in laboratorio è oltre ad un corretto<br />

campionamento sul campo, una delle fasi più importanti di tutto il processo analitico.<br />

In questa Nota Applicativa è riassunta la strumentazione necessaria per differenti tipi di prodotti in<br />

funzione del loro contenuto in umidità, sostanza grassa, fibra e volume.<br />

Strumentazione<br />

Miscelatore “Twist”<br />

Campioni con umidità sino al 35%<br />

Cereali, granaglie, sementi, pellets, granuli, pastiglie, scaglie, materie prime farmaceutiche e cosmetiche<br />

Sino a 2000 g<br />

Miscelazione ad “8”<br />

Circa 60 secondi<br />

Da 5 a 35 giri/minuto<br />

N.A.<br />

Molino “Cemomill”<br />

Molino “Cyclone”<br />

Omogeneizzatore “Turbo Homog”<br />

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<strong>Introduzione</strong><br />

Per ottenere risultati analitici riproducibili ed affidabili è indispensabile affidarsi a piani di preparazione<br />

del campione metodici e riproducibili. Un campione mal preparato determinerà un risultato analitico non<br />

veritiero.<br />

Le regole di base per la preparazione del campione<br />

La preparazione di un campione può coinvolgere varie operazioni, dal campionamento vero e proprio,<br />

alla suddivisione, triturazione, trattamento termico, mescolamento, agitazione, omogeneizzazione, etc.<br />

Ciò che è importante è che il campione deve essere rappresentativo per ottenere un risultato analitico<br />

che rispecchi la composizione del lotto.<br />

Una delle fasi più importanti di questo non semplice processo è la miscelazione e suddivisione del<br />

campione in laboratorio prima dell’ analisi.<br />

Qualsiasi forma di suddivisione di un campione solido sfuso è soggetta a basilari regole e principi che si<br />

possono riassumere nelle definizioni riportate nelle Norme DIN 51 701 in relazione a materiali sfusi con<br />

particelle di dimensioni non superiori ad un determinato valore.<br />

Calcolo della quantità minima di campione<br />

La quantità minima di campione si calcola mediante un fattore.<br />

dmax = dimensione massima delle particelle del campione<br />

Qmin = quantità minima di campione rappresentativo. Questa quantità e’ legata al<br />

“dmax “ del materiale sfuso.<br />

Esempio:<br />

Per particelle non superiori a 120 mm, il “dmax” deve essere moltiplicato per il fattore 0,06.<br />

Con un campione con particelle non superiori a 5 mm (“dmax”=5), il quantitativo minimo di campione<br />

(“Qmin”) dovrà essere di 0,300 kg.<br />

Omogeneità del campione con trattamento rotazionale/diagonale<br />

Il trattamento del campione in un cilindro che lo sottoponga ad una azione uniforme tridimensionale,<br />

produce un campione rappresentativo indipendentemente dal peso specifico dei componenti del<br />

campione stesso.<br />

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Ammasso conico e suddivisione in quarti<br />

Un metodo ben conosciuto ed applicato per la riduzione rappresentativa del campione è<br />

quello dell’ ammasso conico e della successiva suddivisione in quarti.<br />

Il campione viene ammassato formando un cono, avendo cura che ogni successivo<br />

ammontare di campione sia lasciato cadere dall’ alto, sulla punta del cono, in modo che si<br />

distribuisca liberamente in tutte le direzioni.<br />

Il cono viene poi suddiviso in quattro parti tramite il dispositivo a croce “Quarter” (Codice:<br />

17213) che è inserito al centro dell’ammasso. Si eliminano due quarti contrapposti e con<br />

quelli rimasti si produce un ulteriore cono dal quale si preleverà il campione finale.<br />

Se il campione è ancora troppo voluminoso, si ripete il procedimento della suddivisione in<br />

quarti.<br />

Sdoppiamento del campione<br />

Lo sdoppiamento del campione tramite lo sdoppiatore “Splitter” (Codice: 17214) facilita<br />

ed accelera il lavoro del laboratorio.<br />

Lo sdoppiatore del campione “Splitter” è formato da camere di raccolta del campione<br />

parallele, con uscite sfalsate su due lati.<br />

Il campione viene alimentato dall’ alto e lasciato cadere in modo costante ed uniforme<br />

sulle camere di raccolta: si formano così due subcampioni che possono eventualmente<br />

essere ri-sdoppiati se il quantitativo è ancora eccessivo.<br />

La larghezza di ogni camera di raccolta deve essere almeno di 3 volte la dimensione<br />

massima delle particelle del prodotto sfuso.<br />

Conclusioni<br />

La preparazione e la suddivisione del campione di un prodotto solido sfuso prima del<br />

procedimento analitico sono determinanti se si vogliono ottenere risultati analitici che<br />

rispecchino la composizione del campione stesso. Se il campione non è<br />

rappresentativo, i risultati analitici non sono rappresentativi.<br />

Riferimenti<br />

- DIN 51 701<br />

- Helmuth Pitsch - Sampling and Division of Samples - <strong>International</strong> Labmate Vol.XIX Issue1.<br />

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1. Scopo e campo d'applicazione<br />

I campioni destinati ai controlli ufficiali degli alimenti per gli animali, al fine di accertarne la qualità<br />

e la composizione, vengono prelevati in conformità delle modalità sotto indicate. Essi sono da<br />

considerarsi rappresentativi delle partite.<br />

2. Agenti prelevatori autorizzati<br />

I campioni vengono prelevati dal personale a ciò abilitato a norma della vigente legislazione.<br />

3. Definizioni<br />

Partita da campionare: quantità di prodotto costituente una unità e avente caratteristiche presunte<br />

uniformi.<br />

Campione elementare: quantità prelevata da un punto della partita.<br />

Campione globale: insieme di campioni elementari prelevati da una stessa partita.<br />

Campione ridotto: parte rappresentativa dei campione globale ottenuta mediante riduzione di<br />

quest'ultimo.<br />

Campione finale: parte del campione ridotto o del campione globale omogeneizzato.<br />

4. Strumenti<br />

4.1. Gli strumenti necessari per il prelevamento devono essere costruiti con materiali che non<br />

contaminino i prodotti da campionare.<br />

4.2. Strumenti raccomandati per il campionamento degli alimenti solidi.<br />

4.2.1. Campionamento manuale.<br />

4.2.1.1. Pala a fondo piatto e a bordi laterali verticali.<br />

4.2.1.2. Sonda a lungo setto o a partizioni - Le dimensioni della sonda devono essere adeguate<br />

alle caratteristiche della partita (profondità del recipiente, misure del sacco, ecc.) e alla<br />

dimensione delle particelle costituenti l’alimento (vedere descrizione della sonda).<br />

4.2.2. Campionamento meccanico - Dispositivi meccanici possono essere utilizzati per il<br />

campionamento di alimenti in flusso.<br />

4.2.3. Divisore - Per i prelevamenti elementari nonché per la preparazione dei campioni ridotti e<br />

dei campioni finali possono essere utilizzati strumenti per dividere i campioni in parti<br />

approssimativamente uguali.<br />

5. Requisiti quantitativi<br />

5.A. Per il controllo delle sostanze o dei prodotti in modo uniforme nell'alimento.<br />

5.A.1. Partita da campionare - La dimensione della partita deve essere tale da consentire il<br />

prelievo di campioni in ogni sua parte.<br />

5.A.2. Campioni elementari.<br />

5.A.2.1. Alimenti alla rinfusa - Numero minimo dei campioni elementari: 7<br />

5.A.2.1.1. Partite di peso non superiore a 2,5 tonnellate<br />

5.A.2.1.2. Partite di peso superiore a 2,5 tonnellate - Radice quadrata di 20 volte il numero di<br />

tonnellate costituenti la partita da campionare (a), con un massimo di 40 campioni elementari<br />

5.A.2.2. Alimenti in confezioni - Numero minimo di confezioni da campionare (b)<br />

5.A.2.2.1. Confezioni di contenuto superiore a 1 chilogrammo<br />

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5.A.2.2.1.1. Partite da 1 a 4 confezioni - Tutte le confezioni<br />

5.A.2.2.1.2 Partite da 5 a 16 - Confezioni 4<br />

5.A.2.2.1.3. Partite di oltre 16 confezioni - Radice quadrata del numero di confezioni costituenti la partita da campionare (a),<br />

con un massimo di 20 confezioni<br />

5.A.2.2.2. Confezioni di contenuto non superiore a 1 chilogrammo – Confezioni 4<br />

5.A.2.3. Alimenti liquidi o semiliquidi - Numero minimo di recipienti da campionare (b)<br />

5.A.2.3.1. Recipienti di contenuto superiore a 1 litro<br />

5.A.2.3.1.1. Partite da 1 a 4 recipienti - Tutti i recipienti<br />

5.A.2.3.1.2. Partite da 5 a 16 recipienti - Recipienti 4<br />

5.A.2.3.13. Partite di oltre 16 recipienti - Radice quadrata del numero dei recipienti costituenti la partita da campionare (a), con un<br />

massimo di 20 recipienti<br />

5.A.2.3.2. Recipienti di con tenuto non superiore a 1 litro - Recipienti 4<br />

5.A.2.4. Alimenti minerali formellati o mattonelle di sali minerali - Numero minimo di formellati o mattonelle da campionare (b): un<br />

formellato o una per partita di 25 unità con mattonella per partita di 25 unità con un massimo di 4 formellati o mattonelle<br />

5.A.3.Campione globale - E’ richiesto un solo campione globale per partita. La massa totale dei campioni elementari destinati a<br />

costituire il campione globale non può essere inferiore ai seguenti quantitativi:<br />

5.A.3.1. Alimenti alla rinfusa - 4 chilogrammi<br />

5.A.3.2. Alimenti in confezioni - 4 chilogrammi<br />

5.A.3.2.1. Confezioni di contenuto superiore a 1 chilogrammo<br />

5.A.3.2.2. Confezioni di contenuto non superiore a 1 chilogrammo - Peso del contenuto di 4 confezioni d’ origine<br />

5.A.3.3. Alimenti liquidi o semiliquidi - 4 litri<br />

5.A.3.3.1. Recipienti di contenuto superiore a 1 litro<br />

5.A.3.3.2. Recipienti di contenuto non superiore ad 1 litro - Volume del contenuto di 4 recipienti d’origine<br />

5.A.3.4. Alimenti minerali formellati e mattonelle di sali minerali - 4 chilogrammi<br />

5.A.3.4.1. Di peso unitario superiore a 1 chilogrammo<br />

5.A.3.4.2. Di peso unitario non superiore a 1 chilogrammo - Peso di 4 formellati o mattonelle d’origine<br />

5.A.4. Campioni finali - Dopo riduzione, se necessaria, si ottengono dal campione globale campioni finali. E' richiesta l'analisi di<br />

almeno un campione finale. La massa o il volume del campione finale, destinato all'analisi, non può essere inferiore ai seguenti<br />

quantitativi:<br />

• alimenti solidi: 500 grammi<br />

• alimenti liquidi e semiliquidi: 500 millilitri<br />

5.B. Per il controllo delle sostanze o dei prodotti indesiderabili che possono essere distribuiti in modo non uniforme negli alimenti<br />

come le aflatossine, l'ergotina di segale, il ricino, la crotalaria negli alimenti semplici (c).<br />

5 B.1. Partita da campionare: vedi punto 5.A.1.<br />

5.B.2. Campioni elementari<br />

5.B.2.1. Alimenti alla rinfusa: vedi punto 5.A.2.1.<br />

5.B.2.2. Alimenti in confezioni - Numero minimo di confezioni da campionare - Confezioni 4<br />

5.B.2.2.1. Partite da 1 a 4 confezioni - Tutte le confezioni<br />

5.B.2.2.1. Partite da 5 a 16 confezioni<br />

5.B.2.2.3. Partite di oltre 16 confezioni - Radice quadrata del numero di confezioni costituenti la partita da campionare (a), con un<br />

massimo di 40 confezioni<br />

5.B.3. Campioni globali - Il numero di campioni globali varia secondo la dimensione' della partita. Il numero di campioni globali per<br />

partita è indicato appresso. La massa totale dei campioni elementari destinati a costituire un campione globale non può essere<br />

inferiore a 4 chilogrammi.<br />

5.B.3.1. Alimenti alla rinfusa - Dimensioni della partita in tonnellate - Numero minimo di campioni globali per partita:<br />

fino a 1 - 1<br />

più di 1 e fino a 10 – 2<br />

più di 10 e fino a 40 - 3<br />

più di 40 - 4<br />

5.B.3.2. Alimenti in confezioni - Numero di confezioni costituenti la partita da campionare - Numero minimo di campioni globali per<br />

partita:<br />

da 1 a 16 - 1<br />

da 17 a 200 - 2<br />

da 201 a 800 - 3<br />

più di 800 - 4<br />

5.B.4. Campioni finali - Dopo riduzione, si ottengono da ciascun campione globale campioni finali. Per ciascun campione globale è<br />

richiesta l'analisi di almeno un campione finale. La massa del campione finale destinato all'analisi non può essere inferiore a 500<br />

grammi.<br />

6. Istruzioni relative ai prelievi, alla formazione e al condizionamento dei campioni<br />

6.1. Generalità - Prelevare e formare i campioni con tutta la rapidità possibile prendendo le precauzioni necessarie per evitare<br />

qualsiasi alterazione o contaminazione del prodotto. Le superfici e i recipienti nonché gli strumenti destinati a ricevere i campioni<br />

devono essere puliti ed asciutti.<br />

6.2. Campioni elementari<br />

6.2.A. Destinati al controllo delle sostanze o dei prodotti ripartiti in modo uniforme negli alimenti.<br />

I campioni elementari sono da prelevarsi a caso dal complesso della partita. Le loro masse o i loro volumi devono essere<br />

approssimativamente uguali.<br />

6.2.A.1. Alimenti alla rinfusa.<br />

Dividere simbolicamente la partita in parti approssimativamente uguali. Scegliere a caso un numero di parti corrispondente al<br />

numero di campioni elementari di cui sub 5.A.2. e prelevare almeno un campione da ciascuna parte.<br />

Eventualmente, procedere al campionamento al momento della messa in movimento della partita (carico o scarico).<br />

6.2.A.2. Alimenti in confezioni.<br />

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Prelevare da tutte le confezioni da campionare secondo quanto indicato sub 5.A.2., a mezzo sonda o pala, una parte del loro<br />

contenuto. Eventualmente vuotare separatamente le confezioni.<br />

6.2.A.3. Alimenti liquidi o semiliquidi omogenei od ornogeneizzabili.<br />

Prelevare da tutti i recipienti da campionare, secondo quanto indicato sub 5.A.2., eventualmente dopo omogeneizzazione, una<br />

parte del loro contenuto.<br />

I campioni elementari possono eventualmente essere prelevati al momento del travaso del prodotto.<br />

6.2.A.4. Alimenti liquidi o semiliquidi non omogeneizzabili:<br />

Prelevare i campioni, a diversi livelli, da tutti i recipienti da campionare secondo quanto indicato sub 5.A.2.<br />

I campioni possono essere prelevati anche al momento del travaso del prodotto, dopo eliminazione delle prime frazioni. In<br />

entrambi i casi, il volume totale dei prelievi non deve essere inferiore a 10 litri.<br />

6.2.A.5. Alimenti minerali formellati e mattonelle di sali minerali.<br />

Prelevare da tutti i formellati o mattonelle da campionare secondo quanto indicato sub 5.A.2, una parte di ciascuno di essi.<br />

6.2.B Destinati al controllo delle sostanze o dei prodotti indesiderabili che possono essere distribuiti in modo non uniforme negli<br />

alimenti, come le aflatossine, l'ergotina di segale, il ricino, la crotalaria negli alimenti semplici.<br />

Dividere simbolicamente la partita in frazioni approssimativamente uguali il cui numero deve corrispondere a quello dei campioni<br />

globali di cui sub 5.B.3. Se tale numero è superiore a 1, ripartire il numero totale dei prelievi dei campioni elementari di cui sub<br />

5.B.2. Nelle diverse frazioni - Prelevare quindi quantità approssimativamente uguali (d) in modo che la massa totale dei campioni<br />

elementari concernenti ciascuna frazione non sia inferiore al quantitativo minimo di 4 chilogrammi necessario per ciascun<br />

campione globale. Non riunire i campioni elementari provenienti da frazioni diverse.<br />

6.3. Formazione dei campioni globali.<br />

6.3.A. Destinati al controllo delle sostanze o dei prodotti ripartiti in modo uniforme negli alimenti.<br />

Riunire i campioni elementari per costituire un solo campione globale.<br />

6.3.B. Destinati al controllo delle sostanze o dei prodotti indesiderabili che possono<br />

essere distribuiti in modo non uniforme negli alimenti come le aflatossine, l’ergotina di<br />

segale, il ricino, la crotalaria negli alimenti semplici.<br />

Riunire i campioni elementari prelevati da ciascuna frazione della partita per ottenere il numero di campioni globali previsti sub<br />

5.B.3. Aver cura di annotare la provenienza di ciascun campione globale.<br />

6.4. Formazione dei campioni finali - Mescolare con cura il campione globale (6.3.A.) o i campioni globali (6.3.B.) per ottenere un<br />

campione omogeneo (e). Se necessario ridurre ridurre il campione globale a 2 chilogrammi o a 2 litri (campione ridotto), con l’aiuto<br />

eventualmente di un divisore meccanico o con il metodo della suddivisione in quarti.<br />

Formare quindi quattro campioni finali di massa o di volume approssimativamente uguale e rispondenti ai requisiti quantitativi di<br />

cui sub 5.A.4. o 5.B.4. Introdurre ciascun campione in un recipiente idoneo. Prendere tutte le precauzioni necessarie per evitare<br />

qualsiasi modifica di composizione del campione o qualsiasi contaminazione o alterazione fortuita durante il trasporto o l’<br />

immagazzinaggio.<br />

6.5. Condizionamento dei campioni finali.<br />

Sigillare ed etichettare i recipienti o le confezioni (l’etichetta deve essere incorporata nel sigillo) in modo che non possano essere<br />

aperti senza violare il sigillo.<br />

7. Verbali di campionamento<br />

Per ogni operazione di campionamento deve essere redatto un verbale, secondo quanto previsto dall’ articolo 105 del Regio<br />

Decreto 1° Luglio 1926 n.1361, regolamento per la esecuzione del Regio Decreto Legge 15 Ottobre 1925 n.2033, convertito in<br />

legge con la legge 18 Marzo 1926 n.562 che permette di identificare, senza equivoci, la partita campionata.<br />

NOTE<br />

(a) Le frazioni di cifra sono da arrotondarsi per eccesso.<br />

(b) Per le confezioni o i recipienti di contenuto non superiore a 1 kg o a 1 litro, nonchè per i formellati o le mattonelle di sali<br />

minerali di peso unitario non superiore a 1 chilogrammo, il contenuto di una confezione o di un recipiente d'origine, di un<br />

formeliato o una mattonella, costituisce un campione elementare.<br />

(c) Per il controllo delle aflatossine, dell’ ergotina di segale, del ricino, della crotalaria negli alimenti completi e complementari si<br />

applicano le modalità di cui sub 5.A.<br />

(d) Nel caso degli alimenti in confezioni, prelevare con una sonda o pala una parte del contenuto delle confezioni da campionare,<br />

eventualmente dopo averle vuotate separatamente.<br />

(e) Se necessario, schiacciare i grumi separatamente per ciascun campione globale (togliendoli eventualmente dalla massa e<br />

riunendo quindi il tutto.<br />

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.<br />

Il presente Regolamento Regionale 9 Gennaio 1997, n.1,è stato approvato con Deliberazione del<br />

Consiglio Regionale 11 Dicembre 1996, n.354 - 19087 - Bollettino Ufficiale della Regione<br />

Piemonte N.2 - 15 Gennaio 1997.<br />

Art. 1<br />

(Fonti normative)<br />

Il presente regolamento contiene le disposizioni dirette a normare il trasferimento dei campioni<br />

biologici da struttura privata di laboratorio operante sul territorio regionale autorizzata al sensi di<br />

legge ad altra struttura pubblica o privata parimenti autorizzata ed operante sul territorio regionale<br />

in attuazione deIl’articolo 4, ultimo comma, della legge regionale 5 novembre 1987, n. 55<br />

(Requisiti minimi dei laboratori di analisi di cui al D.P.C.M. 10 febbraio 1984) così come sostituito<br />

dall’articolo della legge regionale 24 luglio 1996, n. 50.<br />

Art. 2<br />

(Condizioni per il trasferimento campioni)<br />

1. - In attuazione di quanto disposto all'articolo 2, comma 2, del decreto ministeriale 7 novembre<br />

1991 ed all'articolo 1 della L.r. 50/1996, è consentito il trasferimento di campioni biologici relativi a<br />

prestazioni di diagnostica di laboratorio ad elevata tecnoIogia e/o impegno professionale da una<br />

struttura privata, operante sul territorio regionale autorizzata al sensi di legge, ad un’altra struttura<br />

pubblica o privata parimenti autorizzata ed operante sul territorio regionale, alle seguenti<br />

condizioni:<br />

a) i laboratori generali di base non possono trasferire nessun campione biologico dell’attività<br />

autorizzata. Possono invece trasferire campioni relativi ad analisi eseguibili in settori specializzati<br />

di altri laboratori;<br />

b) i laboratori con settori specializzati possono trasferire campioni relativi ad analisi eseguibiIi in<br />

altri settori specializzati per i quali non possiedono autorizzazione prevista dalla normativa<br />

vigente. Possono altresì trasferire campioni relativi ad analisi eseguibili nei propri settori se tali<br />

analisi, per la loro saltuarietà e per elevata tecnologia e/o impegno professionale necessario,<br />

richiedono, per la loro corretta esecuzione, rinvio ad un altro laboratorio di cui al primo capoverso<br />

particolarmente specializzato nell’attività analitica in oggetto;<br />

c) sono fatti salvi i casi di forza maggiore che giustifichino il trasferimento presso altro laboratorio<br />

per una parte consistente di attività. Tali eventi, riconducibili a inagibilità parziale del laboratorio o<br />

a mancato funzionamento della strumentazione, devono riguardare solo una parte del laboratorio<br />

stesso, e devono essere comunque limitati, al tempo strettamente necessario per la loro<br />

soluzione e comunque non superiore ad una settimana lavorativa. Tale situazione eccezionale<br />

deve essere comunicata all'Azienda Regionale-USL competente per territorio. Se l’intera attività<br />

analitica deve essere sospesa il laboratorio opererà la necessaria chiusura dandone<br />

comunicazione alla competente Azienda U.S.L. e all’Amministrazione regionale e non potrà<br />

avvalersi del trasferimento di campioni.<br />

Art. 3<br />

(Modalità trasmissione campioni)<br />

1. Tutti i campioni biologici devono essere inviati da un laboratorio all’altro a mezzo di un vettore<br />

privato.<br />

2. Per campioni biologici si intendono tutti i materiali di origine umana o animale tra i quali sono<br />

gli escreti, i secreti, il sangue ed i suoi componenti, i tessuti ed i loro fluidi, che vengono<br />

trasportati a scopo diagnostico.<br />

3. I contenitori (provette, flaconi, ecc.) per i campioni devono essere a tenuta; nessun materiale<br />

deve rimanere sulla parete esterna dopo che il tappo è stato chiuso.<br />

4. Ogni contenitore contenente il campione da esaminare deve essere etichettato con i dati di<br />

riconoscimento del paziente, fatto salvo la necessità di anonimato previsto da aIcune leggi di<br />

settore.<br />

5. Per evitare perdite o versamenti nell’ambiente e per mantenere idonea temperatura i<br />

contenitori dei campioni devono estere trasportati all'interno di altri contenitori a tenuta, a prova<br />

d'urto, muniti di idonei supporti a tenuta termostatica e quando necessario refrigerati ad idonea<br />

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temperatura.<br />

6. L ' esterno del contenitore finale deve riportare l’indicazione del trasporto di sostanze potenzialmente infette.<br />

Art. 4<br />

(Responsabilità)<br />

1. La responsabilità del prelievo della corretta conservazione e del trasporto del campione nonchè della consegna ed archiviazione<br />

del referto è attribuita al responsabile della struttura cui accede l’utente.<br />

2. La responsabilità del referto è attribuita al responsabile del centro specializzato e/o di riferimento che esegue l’indagine. Tale<br />

responsabile deve inoltrare il proprio referto al laboratorio richiedente.<br />

3. La refertazione al paziente è effettuata dal laboratorio che ha eseguito il prelievo, consegnando il referto di cui al comma 2, in<br />

copia originale congiuntamente a quello degli esami effettuati in proprio.<br />

Art. 5<br />

(Disposizioni finali)<br />

1. I laboratori sono tenuti a comunicare all'Assessorato alla Sanità e all’Azienda sanitaria regionale USL territorialmente<br />

competente, il numero e la denominazione degli esami fatti eseguire presso altri laboratori. Tale comunicazione viene allegata alla<br />

statistica annuale che i laboratori sono già tenuti, a presentare in ottemperanza dell’articolo 8, primo comma, lettera a) della L.r.<br />

55/1987. In detta statistica i laboratori inseriranno unicamente il numero e la denominazione degli esami effettivamente eseguiti. I<br />

laboratori che hanno eseguito esami su materiale proveniente da altri laboratori sono tenuti ad elencarli nella statistica annuale di<br />

cui all'articolo 8, primo comma, lettera a), L.r. 55/1987.<br />

2. L’Azienda sanitaria regionale USL territorialmente competente ai sensi dell’articolo 16 L.r. 55/1987, è tenuta ad effettuare la<br />

massima vigilanza affinchè le disposizioni del presente regolamento siano rispettate da parte delle strutture interessate.<br />

3. I laboratori privati titolari di contratto convenzione con le Aziende sanitarie regionali USL provvederanno al pagamento diretto<br />

delle Competenze al laboratorio che ha eseguito l’attività analitica ed addebitano all'Azienda sanitaria regionale USL, con la quale<br />

ha stipulato contratto l'importo, quantificato secondo le tariffe previste dal d.m. 7.11.1991 ed eventuali successive modificazione<br />

ed integrazioni. L’addebito deve essere corredato dalla comunicazione di cui al comma 1.<br />

Art. 6<br />

(Sanzioni)<br />

1. Chiunque trasferisca campioni biologici non rientranti nella casistica prevista dall'articolo 2 o con modalità di trasporto difformi<br />

rispetto a quelle previste dall'articolo 3, è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da lire 5 milioni a<br />

lire 10 milioni.<br />

2. La sanzione di cui sopra deve essere comminata in conformità, ai principi e alle procedure di cui alla legge 24 novembre 1981 n.<br />

689.<br />

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<strong>Introduzione</strong><br />

La Norma FIL-IDF 50C:1995 indica le referenze normative, le definizioni, le regole generali, la<br />

strumentazione necessaria al campionamento, il metodo di campionamento, la conservazione ed<br />

il trasporto dei campioni di latte liquido, latte condensato, latte in polvere, burro, formaggio,<br />

prodotti lattiero-caseari semi-solidi.<br />

La strumentazione di campionamento consigliata<br />

La strumentazione di campionamento consigliata<br />

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<strong>Introduzione</strong><br />

L'esecuzione di un corretto prelevamento di materie prime, prodotti intermedi, prodotti finiti<br />

comporta la disponibilità di un corretto sistema di prelievo. L'articolo di Andrea e Stefano<br />

Polesella "Prelievo del campione-Tecniche ed attrezzature" apparso sulla Rivista "Laboratorio<br />

2000" di Giugno/Luglio 1997 può aiutare il responsabile del campionamento ad una più oculata<br />

scelta del campionatore adatto.<br />

La precisione dell'analisi può essere vanificata se il campione sul quale è stata eseguita non è<br />

rappresentativo del materiale da cui è stato prelevato. Secondo Youden (1) l'incertezza prodotta<br />

dal campionamento costituisce da sola un terzo dell'incertezza totale del risultato di analisi.<br />

Questa considerazione porta in primo piano un aspetto del processo analitico troppo spesso<br />

ingiustamente trascurato.<br />

Le procedure di prelevamento del campione possono causare gravi distorsioni sulla valutazione<br />

dei risultati e pregiudicare l'attendibilità di un'analisi.<br />

1. DEFINIZIONE E TERMINOLOGIA DEL CAMPIONAMENTO<br />

Campionamento: insieme delle operazioni necessarie per ottenere, da un lotto o spedizione di un<br />

prodotto, un campione per laboratorio di idonee dimensioni, rappresentativo del lotto o spedizione<br />

medesima;<br />

Spedizione o consegna: quantità di prodotto spedita o ricevuta in una sola volta, coperta da un<br />

particolare contratto e o documento d'imbarco. Una spedizione può essere costituita da uno o più<br />

lotti;<br />

Lotto o partita: quantitativo di prodotto, totale o parte di spedizione, che si presume sia di<br />

caratteristiche uniformi, del quale sia possibile valutare la qualità<br />

Campione primario, campione elementare, incremento o subcampione: piccola quantità di<br />

prodotto prelevato in un solo punto del lotto;<br />

Campione globale, campione aggregato, campione composito o campione medio: quantità di<br />

campione ottenuto, combinando e miscelando i campioni primari prelevati da un determinato<br />

lotto;<br />

Campione ridotto o sottocampione: parte rappresentativa del campione globale ottenuta mediante<br />

riduzione di quest'ultimo;<br />

Campione per laboratorio, campione contrattuale o campione di qualità; porzione di prodotto<br />

prelevata dal campione globale (o ridotto) e destinata al laboratorio e alla conservazione per<br />

ulteriori controlli e revisioni;<br />

Campione per l'analisi: porzione di campione per i laboratorio preparata per l'analisi.<br />

Il campionamento è stato definito come "L'operazione di prelevamento della parte di un materiale<br />

di dimensione sufficiente alla determinazione da una massa maggiore, tale che la proporzione<br />

della proprietà misurata nel campione rappresenti, entro un limite accettabile di errore, la<br />

proporzione della stessa proprietà nella massa di origine 2 ."<br />

I materiali e le sostanze da sottoporre a procedimenti analitici sono così numerosi e differenti che<br />

è molto difficile stabilire una tecnica comune. Le disformità principali sono lo stato fisico (solido<br />

compatto, granulare, pastoso, liquido limpido, torbido, viscoso, gas omogeneo, nebbia, fumo<br />

aerosol), la zona di prelevamento, come l'ambiente naturale (sopra o sottosuolo, vegetazione,<br />

acque, atmosfera) o i locali di produzione e di deposito, i mezzi di trasporto, le caratteristiche dei<br />

materiali stessi (sostanze naturali, terreni, minerali e combustibili grezzi e raffinati, prodotti<br />

industriali, farmaceutici, cosmetici, agricoli, alimentari, biologici), gli imballaggi e i<br />

confezionamenti, la quantità del materiale da campionare e gli scopi e tipi di analisi da<br />

effettuare.<br />

Grosso modo si possono distinguere tre tipi principali di campionamento in base allo scopo:<br />

campionamenti per il controllo di qualità, per il controllo medico igienico sanitario e per il controllo<br />

ambientale. Il controllo di qualità è molteplice, perché comprende l'analisi della materia prima,<br />

del prodotto in corso di produzione e finale, l'analisi delle proprietà merceologiche dei prodotti<br />

naturali e di sintesi e dei prodotti alimentari grezzi e trasformati; quello medico igienico sanitario<br />

comprende, oltre alle analisi farmacologiche e tossicologiche (che non saranno esaminate in<br />

questo articolo), l'esame delle sostanze d'interesse alla salute presenti nell'ambiente e negli<br />

alimenti; quello ambientale riguarda i problemi ecologici dell'inquinamento, lo studio e la difesa<br />

del suolo, delle acque e dell'atmosfera.<br />

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .<br />

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Tutto ciò richiede la messa a punto di metodi di campionamento specifici per ciascun materiale, che in buona parte sono stati<br />

normalizzati. Le norme UNI, CEN ISO, ASTM, DIN, BS, EPA, NIOSH, ecc., definiscono le modalità delle operazioni di<br />

campionamento e le caratteristiche dell'attrezzatura da impiegare per molti materiali. La terminologia utilizzata può variare nei testi<br />

di campionamento e nelle differenti norme. Nella figura 1 si riportano le definizioni dei termini più comuni e dei relativi sinonimi.<br />

I mezzi di campionamento appartengono a tre gruppi funzionali: strumenti per il prelevamento primario del campione, sistemi per la<br />

riduzione del campione globale, recipienti di raccolta e di conservazione. I tipi di attrezzature disponibili sono numerosi, perché<br />

devono essere in grado di adattarsi alla grande varietà delle proprietà fisiche del materiale da campionare.<br />

Gli strumenti sono in parte di misura e forma approvata dagli enti di unificazione, sono disegnati in funzione delle proprietà fisiche<br />

del materiale da prelevare e costruiti con materiali inerti chimicamente nelle parti che vengono a contatto con le sostanze da<br />

campionare. Nel piano di campionatura ciò va tenuto presente, particolarmente nel caso della determinazione di elementi in tracce.<br />

Il disegno e le dimensioni degli strumenti raccomandati sono riportati con le norme di campionamento nei metodi ufficiali specifici.<br />

I campionatori possono essere manuali o a funzionamento automatico.<br />

Campionatori per solidi<br />

La diversità di forma, pezzatura, durezza, struttura e omogeneità delle sostanze solide da prelevare richiede una vasta gamma di<br />

tipi di strumenti per il prelevamento. Il problema maggiore è la disomogeneità del materiale: anche quello apparentemente più<br />

omogeneo può contenere delle impurezze disperse in modo casuale nella sua massa. Si deve quindi provvedere al prelevamento<br />

di un congruo numero di campioni primari, mescolarli tra loro per ottenere un campione composito rappresentativo, da cui<br />

prelevare il campione ridotto. I sistemi di prelevamento e la relativa attrezzatura differiscono innanzitutto a seconda se il materiale<br />

è un solido compatto oppure granulare o polverulento e dal tipo di contenitore. Si usano sonde trivellatrici per solidi compatti rigidi<br />

e giacimenti naturali; sonde a tubo aperto per materiali non scorrevoli in sacchi, scatole e altri contenitori perforabili; sonde a tubo<br />

concentrico per materiali scorrevoli in fusti, serbatoi, barattoli, sacchi e altri recipienti; pale a mano o dispositivi automatici per gli<br />

stessi materiali su nastri o scivoli trasportatori; campionatori automatici a vite senza fine per gravita o sotto vuoto per condotti di<br />

convogliamento e di scarico e per tramogge.<br />

Solidi compatti. Sono una vasta gamma di materiali che hanno una propria forma, che non si adatta al contenitore, e non hanno<br />

libertà di scorrimento come le sostanze granulari o polverulente.<br />

Solidi compatti duri. Sono il suolo e i giacimenti naturali, i minerali, le rocce, metalli in lingotto, sostanze fibrose, prodotti semifiniti e<br />

lavorati in fili, strisce, sbarre, ghiaccio ed alimenti congelati ecc. In questo caso gli attrezzi devono essere resistenti agli sforzi cui<br />

sono sottoposti e non devono creare problemi di contaminazione dovuti a corrosione o usura. Tra i materiali compatti soffici vi sono<br />

materie plastiche, gomme, argille e plastiline e molte sostanze alimentari solide (carni, grassi, prodotti da forno, prodotti caseari,<br />

cioccolato, frutta e verdura fresche e conservate), fibre tessili, in fiocco, filate o tessute.<br />

LA SICUREZZA<br />

Questo aspetto è essenziale e va tenuto in considerazione sul piano di campionamento, in quanto la possibilità d'incidenti è<br />

sempre presente: pertanto i prelevatori devono essere adeguamento addestrati e a conoscenza dei rischi dipendenti dalla natura<br />

del materiale da campionare, dalla sua collocazione e dall'attrezzatura utilizzata. È dovere quindi del responsabile di prendere le<br />

misure necessarie, per evitare che i dipendenti possano essere soggetti a danni fisici e infortuni durante le operazioni, dotandoli di<br />

opportuni indumenti e mezzi protettivi. Da parte loro i prelevatori sono tenuti a svolgere il lavoro con la maggiore attenzione e<br />

prudenza possibile, rispettando le norme di sicurezza stabilite dal responsabile nel piano di campionamento.<br />

I rischi dipendenti dal materiale da prelevare devono essere elencati nel piano di campionamento. Alcuni solidi possono prendere<br />

fuoco per fenomeni di autocombustione; le polveri disperse nell'aria possono essere nocive per inalazione nelle vie respiratorie o<br />

per ingestione; altre possono esplodere per effetto di scariche elettriche. I liquidi e i loro vapori e i gas possono essere infiammabili<br />

o tossici. Per quest'ultimi il personale prelevatore deve essere abilitato all'impiego di gas tossici.<br />

II piano di campionamento deve prevedere l'uso di indumenti e mezzi protettivi personali generali o specifici per il tipo di materiale<br />

da campionare (maschere antigas, occhiali di sicurezza, tute di protezione, guanti, calzature).<br />

Il luogo di prelevamento deve essere ventilato e ben illuminato: sul piano di campionamento devono essere specificate le fonti di<br />

rischio dipendenti dalla localizzazione, compresi i macchinari presenti, le luci scoperte, gli impianti elettrici e le caratteristiche degli<br />

imballaggi.<br />

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Fig.2 - Trivella per prelevamento del suolo Fig.3 - Campionatori per suolo<br />

a. scavatrice<br />

b. lame<br />

c. scalpello<br />

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Campionamenti manuali<br />

II campionamento manuale di uso generale richiede attrezzature abbastanza semplici di uso generale o disegnate in funzione delle<br />

caratteristiche fisiche del materiale. Le strumentazioni applicabili dipendono dalla durezza e compattezza del materiale.<br />

Martelli da geologo, martelli pneumatici, picconi e pale sono attrezzi utili per campionamenti mineralogici e geopedologici da terreni<br />

e giacimenti oltre a campionatori a sonda specificamente disegnati. I mezzi di prelevamento più semplici per materiali incoerenti<br />

(polveri, granuli, cereali ecc.) sono le spatole, i cucchiai, le sessole e le pale di forma e dimensione standardizzata.<br />

Trivelle e sonde per materiali duri<br />

Per materiali duri e per il campionamento del suolo e di depositi naturali si usano sonde a trivella<br />

manuali o motorizzate di diversa forma: la più semplice è la trivella a vite elicoidale con un impugnatura<br />

a T: per rotazione è introdotta nel suolo fino alla profondità determinata, raccogliendo il terreno per<br />

raschiamento dall'elica. La trivella della fig. 2 può montare prolunghe per campionamento a diverse<br />

profondità o essere sostituita da un cilindro cavo per il campionamento di terreni soffici o sabbiosi.<br />

Altre forme di campionatori per suolo accettati dall'ASTM possono essere a scavatrice, a lame o a<br />

scalpello. (Fig. 3)<br />

Questi tipo di dispositivi in generale provvede campioni incrementali sminuzzati e che devono essere<br />

aggregati nel campione globale. Altri tipi di trivelle meccaniche per materiali molto duri, come rocce,<br />

argille, calcestruzzo, lingotti di metallo ecc., hanno teste taglienti di diverso disegno e prelevano<br />

incrementi da 12 a 300 mm di diametro in forma compatta cilindrica.<br />

I sistemi di trapanazione con trivella elicoidale su cilindro cavo a zone consentono il prelevamento di<br />

campioni primari a diverse profondità, come il campionatore per carbone della figura 4.<br />

Per il campionamento di carni e altri alimenti congelati un modello monta su un trapano elettrico un<br />

rotore a tubo con un'estremità tagliente dentata. Dopo la perforazione del materiale la massa prelevata<br />

viene ricuperata dal cilindro espellendola mediante un pistone (fig. 5).<br />

Il rischio maggiore consiste nello sviluppo di calore per l'attrito che può modificare l'umidità o alterare<br />

sostanze termolabili nel campione.<br />

Sonde per materiali molli<br />

Materiali compatti molli (formaggi, burro e altri grassi solidi animali e vegetali, saponi, argille, prodotti<br />

chimici, farmaceutici e cosmetici) possono essere campionati inserendo nel corpo del materiale una<br />

sonda a tassello a tubo aperto del tipo della fig. 6, a sezione concava e con la punta affilata, che<br />

può attraversare un imballaggio o una crosta esterna. Con questo modello, ruotando la sonda,<br />

conficcata nel materiale, si estrae un campione tronco conico, che viene staccato con una spatola<br />

e raccolto nel contenitore.<br />

Alcune sonde sono appositamente disegnate per specifici prodotti. Nella norma UNI<br />

22001delle NGD3 per il campionamento del burro, si raccomanda la sonda a<br />

tassello per burro ISO 1193 (fig. 8), indicando i materiali compatibili (acciaio inox,<br />

alluminio, vetro, materie plastiche) quelli da escludere (rame e sue leghe) e le<br />

modalità d'impiego, con tutti i dettagli operativi e precauzionali.<br />

Per formaggi duri, come il grana si usano apposite sonde trivellatrici. Un altro tipo di<br />

sonda adatta a materiali compatti pastosi è il campionatore a pistone (fig. 7)<br />

costituito da un tubo con l'estremità affilata, per penetrare attraverso imballi di<br />

cartone o plastica, entro il quale può scorrere un pistone d'espulsione. Il tubo, che<br />

viene riempito dal campione penetrando nel corpo del prodotto, viene svuotato sotto<br />

la spinta del pistone infilato nel suo interno. Basati sul principio dell'aspirazione a<br />

siringa sono le sonde di prelevamento di materiali altamente viscosi (creme e<br />

pomate, melasse, salse, detergenti).<br />

Solidi granulari, in polvere, cereali, granaglie e altri semi<br />

Questi tipi di materiali possono trovarsi sfusi raccolti in cumuli di diversa altezza e<br />

dimensione, o in silos o altri depositi, oppure imballati in sacchi, fusti, latte, barattoli,<br />

scatole ecc.. Le sonde a tubo aperto (fig. 9) sono simili a quelle a tassello e sono il<br />

Fig.4 - Sonda a trivella per<br />

campionamento di carbone<br />

tipo più semplice, costruito in forme differenti per rispondere alle caratteristiche dei diversi materiali e a scomparti per prelevamenti<br />

a diverse profondità. Sono adatte al campionamento di prodotti confezionati in sacchi o altri imballaggi facilmente perforabili e<br />

possono essere motorizzate. Un modello, utilizzabile anche per il campionamento di polveri fini (farine, sabbia, cemento), è stato<br />

accettato per il campionamento del latte in polvere dalle federazioni internazionali lattiero-casearie FIL e IDF.<br />

Fig.5 - Sonda a cilindro cavo per<br />

campionamento di alimenti congelati<br />

Sono prodotte sonde a punta sottile per ridurre al minimo i danni ai sac-chi di polietilene o di carta. Le sonde a tubi concentrici<br />

sono costituite da due tubi concentrici: l'esterno fisso terminante a punta, reca delle finestre a feritoia longitudinali in<br />

corrispondenza ai settori trasversali in cui è diviso il tubo interno ruotabile (fig. 10). La sonda viene introdotta nel campione a<br />

profondità determinata. Si ruota per mezzo della maniglia il tubo interno fino a far corrispondere i suoi scomparti alle finestre del<br />

tubo esterno, permettendo il loro riempimento da differenti strati del campione. Si richiudono i settori riempiti e si estrae la sonda<br />

che viene scaricata per riapertura degli scomparti. Sono idonei al campionamento a zone di granaglie, pellet, granulati friabili con<br />

particelle di dimensione variabile, che tendono a stratificarsi per gravita, soprattutto durante il deposito in silos e altri magazzini, e<br />

nei mezzi di trasporto. Possono essere di diversa lunghezza (oltre 150 cm) e numero di scomparti (3-5), i quali possono essere<br />

separati per le analisi chimiche e fisiche o intercomunicanti per quelle microbiologiche.<br />

Un tipo di sonda cilindrica chiusa è costituita da un cilindro cavo, entro il quale scorre a tenuta un pistone terminante in una zona di<br />

campionamento compresa tra la tenuta superiore e una punta conica. Il meccanismo di funzionamento è schematizzato nella fig.<br />

11. L'apparecchio in acciaio inox è smontabile per la pulizia ed è adatto a prodotti granulari e in polvere farmaceutici, cosmetici,<br />

detergenti, alimentari sfusi e confezionati, e permette un prelevamento senza inceppamenti. Basata sul principio della vite<br />

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d'Archimede è una sonda motorizzata per il prelevamento di granuli e polveri (fig. 12). Un albero rotante con vite senza fine è<br />

inserito in un tubo con un braccio laterale di scarico, cui viene applicato il recipiente di raccolta del campione.<br />

Il procedimento inverso, rispetto alle sonde a penetrazione, è applicato nel campionatore multilivello della fig. 13, per il<br />

prelevamento di capsule, pillole, confetti, pasticche, dolciumi, granuli ed altri materiali scorrevoli. Il campionatore costituito da un<br />

tubo prismatico con una serie di feritoie a tasca sporgente lungo l'intera altezza, viene appoggiato lungo la parete del recipiente<br />

entro il quale viene scaricato il prodotto da campionare:<br />

attraverso le tasche di raccolta il corpo prismatico, del campionatore viene rapidamente riempito dal prodotto.<br />

Campionamenti di superficie per analisi microbiologiche<br />

Le tecniche di campionamento per la valutazione delle condizioni igieniche microbiologiche di superfici sono basate su<br />

prelevamenti per "contatto" con piastre a contatto e da "striscio" con tampone. Per superfici ampie si usa il metodo della spugna<br />

"spenge bag test" che consiste di una spugna atossica contenuta in sacchetto a chiusura ermetica, che viene strofinata sulla<br />

superficie del prodotto per l'esame di germi patogeni superficiali. Il campione omogeneizzato in "Stomacker" può essere analizzato<br />

in 5 minuti con un reattivo bioluminescente. Il procedimento con piastra di contatto è stato utilizzato per un campionatore<br />

elettronico, in cui la durata del contatto è programmata con segnalazione acustica al termine. Per carcasse animali e grandi pezzi<br />

di carne, è disponibile un campionatore automatico di superficie (fig. 14) costituito da una testa campionatrice montata su una<br />

pistola spray, che viene premuta sulla superficie del prodotto. La pistola aspira dal serbatoio il diluente sterile, che viene spruzzato<br />

sulla superficie campionata. Tutti i microorganismi presenti sono catturati e trasportati nel sacchetto sterile di raccolta.<br />

Prelevamenti meccanici da grandi masse e automatico<br />

Nei campionamenti di grandi quantità di materiali in cumulo si può ricorrere a benne sospese a gru azionate a intervalli durante il<br />

carico e lo scarico, oppure a scavatrici meccaniche. Il principio dei campionatori automatici è quello di prelevare incrementi in<br />

continuità a intervalli regolari. Il loro disegno è basato generalmente sulla simulazione del campionamento manuale e sui sistemi<br />

ripartitori di riduzione, ma in scala maggiore. Il loro impiego sta diventando popolare, anche se devono periodicamente essere<br />

tarati, perché sono facilmente soggetti a "bias".<br />

Molti sistemi automatici in continuo sono d'applicazione industriale e sono tecniche progettate in funzione degli impianti.<br />

Ripartitori per nastri trasportatori. Nel ripartitore a rotazione il tagliatore è costituito da un tubo rotante verticalmente munito di una<br />

feritoia laterale con scivolo sporgente che raccoglie periodicamente il flusso del materiale che cade dall'estremità del convogliatore.<br />

Variando la velocità del motore si può variare il numero degli incrementi, ma non la loro dimensione.<br />

Invece il ripartitore a discesa diretta consta di uno scivolo rettangolare che rimane fuori del flusso del campione quando è in riposo.<br />

I bordi del tagliatore sono posti paralleli alla corrente di caduta del materiale, che può essere raccolto a tempi e in quantità<br />

regolabili. Nel campionatore a nastro fessurato, il materiale fluisce nel sottostante raccoglitore attraverso delle fessure incise nel<br />

nastro trasportatore. Campionatori trasversali sui convogliatori, è l'automazione del sistema manuale di fermare il nastro<br />

trasportatore e di prelevare con una pala o sessola il campione da un'area delimitata del nastro. Nel sistema automatico una testa<br />

meccanica si muove attraverso il flusso del materiale a intervalli prestabiliti e trasferisce il campione nel recipiente di raccolta, per<br />

mezzo di una vite senza fine.<br />

Fig.6 - Sonda a tassello a sezione tronco conica Fig.7 - Campionatore a pistone per solidi pastosi<br />

Campionatori per gravita. Il tipo a coclea consiste di un tubo fessurato rotante inserito nella massa fluente da cui il campione viene<br />

prelevato in continuo da una vite senza fine.<br />

Nel campionatore pneumatico a bassa pressione il materiale viene aspirato nel tubo applicando un leggero vuoto.<br />

Nel campionatore a deflettere un deflettere si muove periodicamente attraverso il flusso del campione deviandolo verso il<br />

recipiente di raccolta.<br />

Attrezzature per la riduzione del campione<br />

Le operazioni di riduzione del campione si eseguono quando il campione globale prelevato è molto grande. Il procedimento più<br />

comune per i solidi incoerenti e scorrevoli è detto quartatura: il campione composito ben miscelato viene fatto cadere su un piano<br />

liscio e pulito dall'alto in modo formare un cumulo conico, che poi viene appiattito in strato sottile. Si divide in quattro parti lo strato<br />

tracciando con una spatola due solchi perpendicolari o servendosi del divisore a croce (fig. 15). Si prelevano i due quarti opposti,<br />

che vengono mescolati intimamente, e nuovamente quartati, se necessario, fino a raggiungere una quantità di campione<br />

sufficiente per il laboratorio. La riduzione può essere fatta con divisori meccanici, noti anche come ripartitori o quartatori (anche se<br />

provvedono a divisioni maggiori), già descritti in un precedente articolo.<br />

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CAMPIONAMENTO DI LIQUIDI<br />

Anche nel campionamento dei liquidi, si deve fare una prima fondamentale distinzione: il campionamento da effettuare in ambiente<br />

naturale o comunque aperto (fiumi, laghi, corsi d'acqua, canali aperti di scarico) e quello da compiere su contenitori chiusi.<br />

Nel caso di recipienti di piccole dimensioni (bottiglie, barattoli, lattine, cartoni per bevande, oli alimentari e minerali, detergenti e<br />

altri prodotti per la casa, cosmetici, pitture, ecc. si prelevano le confezioni tal quali con i criteri già citati. In tutti gli altri casi il<br />

sistema di campionamento deve essere adeguato al tipo di liquido e di ambiente da campionare, in modo che il campione per il<br />

laboratorio sia sufficientemente rappresentativo. A questo si aggiunge che spesso i liquidi presentano sospensioni o precipitati,<br />

oppure, come avviene nella maggior parte dei casi, il sistema non è omogeneo, in quanto stratificato oppure composto da più<br />

liquidi immiscibili. Tutte queste considerazioni hanno portato i vari operatori a disegnare strumenti di campionamento "ad hoc" per<br />

il problema loro specifico, con la conseguente difficoltà nella standardizzazione dei metodi di raccolta. Questa rassegna si<br />

dedicherà ai sistemi commerciali, che coprono però solo alcune casistiche di matrici più frequentemente analizzate, molti dei quali<br />

recepiti nei metodi ufficiali dei diversi enti.<br />

Campionatori da liquidi in recipienti chiusi<br />

II sistema più semplice è ovviamente l'uso di una bottiglia legata ad<br />

una zavorra di piombo o acciaio, o ad un'asta per immersione, dotata<br />

di un sistema molto semplice, che permette di sollevare e<br />

riposizionare il tappo della bottiglia una volta che questa abbia<br />

raggiunto la posizione ideale di campionamento (fig. 16). Queste<br />

bottiglie, costruibili in casa, sono sor-rette in genere da una struttura<br />

metallica che può essere calata con un argano. La possibilità di agire<br />

sul tappo permette di campionare alla quota: se il tappo viene lasciato<br />

aperto durante la risalita, si può ottenere un campione integrato sulla<br />

colonna, avendo cura di far salire la bottiglia ad una velocità tale che<br />

essa risulti piena per tre quarti quando raggiunge la superficie.<br />

Per campionare il fondo di un recipiente si utilizzano delle bottiglie<br />

cilindriche dotate di una leva che agisce sulla valvola di apertura<br />

quando la bottiglia colpisce il fondo del recipiente da campionare. La<br />

valvola si richiude automaticamente nel momento che si tira in<br />

superficie la bottiglia (fig. 17).<br />

Per campionare da piccoli serbatoi, o dagli strati superficiali, si<br />

utilizzano sonde dette dipper, costituite da un'asta collegata ad un<br />

piccolo cestello. Muovendo manualmente l'asta, si agisce su una<br />

valvola di chiusura posizionata al fondo del cestello. Agendo sulla<br />

valvola si ottiene sia il riempimento del cestello nel contenitore da<br />

analizzare, sia il trasferimento del campione prelevato nei recipienti di<br />

raccolta senza che il campione venga toccato con qualche altro<br />

oggetto fino all'analisi. Questa sonda può essere dotata di un disco<br />

perforato che, mosso verticalmente, produce un'efficace miscelazione<br />

del liquido (Fig. 18) ed è particolarmente indicata per i campionamenti<br />

delle creme, del latte e di liquidi mediamente viscosi.<br />

Per liquidi viscosi è preferibile utilizzare una siringa con un ago di<br />

diametro grande, particolarmente utile quando si campioni da piccole aperture.<br />

Queste siringhe possono essere fatte in modo che il pistone metallico e il cilindro<br />

di vetro abbiano lo stesso coefficiente di dilatazione termica, in modo che<br />

possano essere sterilizzate in autoclave (fig. 19)<br />

Campionamento da ambienti naturali<br />

Nel campionamento di ambienti naturali (fiumi, laghi, mare), sono stati<br />

utilizzati i dispositivi più vari, a seconda anche del tipo di analisi da<br />

effettuare (fisica, chimica o biologica) e del tipo di problema scientifico da<br />

affrontare. È stata pubblicata recentemente una esauriente rassegna,<br />

nella quale sono stati evidenziati prestazioni, limiti e difetti delle differenti<br />

attrezzature. Questa rassegna, che presenta e confronta dispositivi<br />

commerciali e costruiti in casa, mette bene in luce i requisiti da valutare,<br />

per operare una scelta adeguata alle proprie esigenze. Un parametro<br />

importante è la profondità, a cui può operare un campionatore, spesso<br />

dipendente dal tipo di materiale con cui è costruito. I problemi principali<br />

che possono dare i campionatori sono l'impossibilità di recuperare<br />

interamente il campione d'acqua prelevato (ad esempio per la presenza di<br />

volumi morti) o il rischio di contaminazione. Il requisito essenziale per un<br />

campionatore è di raccogliere un campione realmente significativo<br />

dell'acqua alla profondità di campionamento e di portarlo in superficie<br />

inalterato. Lo strumento di raccolta necessita perciò di un sistema di<br />

riempimento rapido e di una perfetta chiusura ermetica durante il<br />

recupero. L'interno del campionatore deve essere inoltre resistente alla<br />

corrosione. Altro requisito utile è la leggerezza dell'apparato per garantire<br />

una facile manovrabilità. Per tutti questi motivi quindi si deve prestare<br />

molta attenzione alla scelta del materiale: il materiale ottimale deve<br />

essere leggero, resistente ad elevate pressioni, non corrodibile e tale da<br />

non rilasciare interferenti nel campione. Per anni i materiali più comuni<br />

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Fig. 8 - Schema di sonda a tassello per burro<br />

ISO 1193 applicabile a grassi concreti<br />

(Norme Grassi e Derivati – NGD)<br />

Fig. 9 - Esempi di sonde aperte (a,c)<br />

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . e di . sessola . . . (b) . (NDG) . . . . . . . . . .<br />

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sono stati il vetro e l'acciaio, mentre ora si sta diffondendo l'uso di materiali plastici di grande resistenza, inerzia, lavorabilità e<br />

leggerezza, quali teflon, resine acriliche, policarbonato. Ciascun materiale ha però delle limitazioni. Il PVC ed il teflon possono<br />

rilasciare metalli; il policarbonato, materiale col rilascio chimico minimo, non può essere lavato con acidi minerali concentrati; il<br />

teflon, per certi versi ideale per la sua inerzia e stabilità, è però molto costoso e di limitata resistenza meccanica per lavorare ad<br />

elevate profondità. Il contenitore non è l'unica causa di contaminazione, ma bisogna tenere conto anche del cavo, meglio quindi se<br />

in kevlar, e del peso-guida, possibilmente ricoperto di resina epossidica. Un ulteriore problema da esaminare nella scelta del<br />

materiale del contenitore, è la possibilità di reazioni od adsorbimenti irreversibili da parte della parete del contenitore: è quindi<br />

molto utile usare bottiglie con le pareti interne rivestite di nylon o di teflon, molto stabili ed inerti. Il "bailer" è un campionatore, di<br />

solito monouso, per il prelevamento da pozzi di piccolo diametro: è formato da un lungo cilindro in polipropilene o teflon con una<br />

valvola a sfera, che viene calato nel pozzo sospeso ad un cavo. L'acqua raccolta viene scaricata nel recipiente di raccolta<br />

premendo con la mano la valvola (fig. 20).<br />

Per raccogliere campioni d'acqua anche in profondità, e non solo alla superficie dei corpi idrici, i campionatori devono essere dotati<br />

di un sistema di chiusura ed apertura alla profondità voluta. Il modello base di questo tipo di campionatori è la classica bottiglia<br />

Niskin a strappo (Fig. 21). Questa bottiglia cilindrica viene calata aperta fino alla profondità voluta. A questo punto, un semplice<br />

strappo, dato dall'operatore al cavo, sgancia un messaggero metallico che fa chiudere ermeticamente la bottiglia. Il principale<br />

requisito di un campionatore è infatti la capacità di raccogliere campioni realmente rappresentativi della profondità e della zona<br />

prescelta. Una prima notevole limitazione è il fatto che nella maggior parte dei casi il malfunzionamento dei meccanismi di chiusura<br />

non può essere rilevato dall'operatore. È stato perciò proposto di dotare il meccanismo di chiusura di un fusibile, che rilevi<br />

anomalie nei sistemi di chiusura, oppure di valvole attivate elettricamente o per mezzo di segnali acustici. Di questo tipo di<br />

campionatori d'acqua per usi generici è stato progettato un numero svariato di modelli, che in genere vengono costruiti in casa<br />

dagli operatori stessi sulla base di schemi classici rintracciabili in letteratura. Ad esempio la classica bottiglia Van Doni (fig. 22) è<br />

costituita da un cilindro che viene chiuso da due semisfere in gomma quando il messaggero rilascia l'elastico che le collega.<br />

Nelle cosiddette bottiglie a rovesciamento (Nansen, Knudsen, Ekman, Richard) la bottiglia si chiude per un movimento di rotazione<br />

del corpo metallico, innescato dall'arrivo di un messaggero su di un apposito sistema di sgancio. La bottiglia Nansen si presta a<br />

campionamenti ad elevate profondità (fino a 6100 m) in quanto è costituita da un cilindro in ottone, con capacità di 1,3 1, con<br />

valvole di chiusura in bronzo. L'interno può essere rivestito in teflon e l'esterno in stagno. Con opportune modifiche tali bottiglie<br />

possono essere usate anche per raccogliere campioni in prossimità del fondo. I modelli base di questi campionatori sono<br />

commercialmente disponibili insieme ad altri campionatori per applicazioni particolari: ad esempio è in vendita una bottiglia<br />

Kitahara realizzata in materiale plastico per campionamenti di superficie; il suo lento meccanismo di chiusura minimizza il disturbo<br />

arrecato all'acqua durante l'immersione ed il prelievo. Essa è dotata di un termometro all'interno ed il sistema di chiusura è attivato<br />

da un messaggero meccanico; il drenaggio del campione viene effettuato mediante un rubinetto posto sul fondo della bottiglia. Il<br />

campionatore Mercos è partico-larmente indicato per eliminare i problemi di adsorbimento superficiale: esso è costituito da una<br />

coppia di bottiglie in Teflon sorrette da un supporto, con un tappo modificato per ospitare un tubo di gomma al silicone, tenuto<br />

piegato (nella posizione di chiuso) durante la discesa e rilasciato da un messaggero al momento del prelievo. La colonna d'acqua<br />

che rimane nel tubo fa da barriera di protezione da contaminazioni durante la risalita. Il vantaggio di questo tipo di campionatore è<br />

quello che, dopo il recupero, le bottiglie possono esser chiuse con<br />

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<strong>Introduzione</strong><br />

La Food and Drug Administration USA raccomanda che per la determinazione di pesticidi in<br />

alimenti quali nocciole, semi oleosi, granaglie, che sono costituiti da piccole unità individuali, si<br />

applichino i processi di “ammasso conico” (coning) e di “suddivisione in quarti” (quartering) per<br />

giungere al campione vero e proprio costituito da 2000 g.<br />

Ammasso conico e suddivisione in quarti<br />

La procedura da seguire per il “coning” ed il<br />

“quartering” è illustrata nella Figura 1.<br />

Metodo<br />

Esso consiste nel distribuire il campione su una<br />

superficie pulita, come ad esempio un foglio di<br />

carta robusta di circa 100x100 cm, facendo poi<br />

seguire mescolamento(1), ammassamento<br />

conico(2), suddivione in quarti(3), eliminazione<br />

dei quarti opposti(4).<br />

1. Mescolamento<br />

Sollevare l’angolo A 10/12 cm sopra B. Ciò fa<br />

rotolare la parte di campione sottostante sulla<br />

particelle di maggior dimensione e le particelle<br />

minori che si trovano nella parte più bassa si<br />

mescolano con la parte rimanente del campione. Ciò e molto importante perchè sono proprio le<br />

particelle più piccole che contengono i residui di pesticidi od altri analiti.<br />

Bisogna fare attenzione a non sollevare eccessivamente l’angolo perchè ciò farebbe<br />

semplicemente scivolare il campione senza provocare il mescolamento.<br />

Ripetere la stessa operazione con gli altri angoli: C su D, B su A, D su C da cinque ad otto volte o<br />

sino a quando si ritiene di aver raggiunto lo scopo.<br />

2. Ammassamento conico<br />

Manovrare il campione sino ad ottenere un cono al centro del foglio di<br />

carta.<br />

3. Suddivisione in quarti<br />

Utilizzando il dispositivo a croce “Quarter” suddividere dall’alto il cono in<br />

4 settori uguali distendendo il campione dal centro verso la periferia.<br />

4. Eliminazione dei quarti opposti<br />

Due quarti opposti sono eliminati. Gli altri due quarti sono riuniti ed il<br />

procedimento ripetuto sino a raggiungere il quantitativo di campione<br />

desiderato.<br />

Ulteriori raccomandazioni della FDA<br />

Il campione di 2000 g dovrebbe essere ben mescolato ed ulteriormente ridotto a 500 g.<br />

Il procedimento indicato e’ valido SOLO per piccole unità individuali quali nocciole, sementi,<br />

granaglie e richiede che ad ogni fase di riduzione delle dimensioni del campione si proceda ad<br />

una attento ed accurato mescolamento.<br />

Riferimenti<br />

Clifton Meloan:Pesticides Laboratory Training Manual - Kansas State University - USA<br />

FDA: Pesticide Analytical Manual, Volume 1, 3rd Ed. (1994). Sect. 102.<br />

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<strong>Introduzione</strong><br />

La riduzione di campioni solidi non alimentari, in particolare terreno e<br />

campioni ambientali per la ricerca di pesticidi può essere fatta con uno<br />

strumento chiamato “Splitter”.<br />

Lo sdoppiatore di campioni<br />

Lo strumento è costituito da diverse camere di raccolta del campione<br />

parallele, con uscite sfalsate su due lati.<br />

Il campione viene alimentato dall’alto e lasciato cadere in modo costante<br />

ed uniforme sulle camere di raccolta: si formano così due sub-campioni<br />

che possono eventualmente essere risdoppiati se il quantitativo è ancora<br />

eccessivo.<br />

Al termine uno dei due sub-campioni viene eliminato e l’altro utilizzato per le successive fasi<br />

analitiche.<br />

Raffronto tra tre diversi metodi di preparazione di campioni in polvere o granulari<br />

I campioni di prodotti in polvere o di granulati sono più rappresentativi, con deviazioni quantitative<br />

dal valore medio più ridotte, quando sono approntati con lo “Splitter”.<br />

Il grafico illustra quantitativamente la migliore rappresentatività del campione utilizzando lo<br />

“Splitter” rispetto ad una preparazione del campione eseguita direttamente dalla massa senza<br />

alcun criterio o con il metodo della crocera (“quartieraggio”).<br />

A = Nessuna preparazione del campione: ± 10%<br />

B = Preparazione del campione con il metodo a crocera: ± 5,5%<br />

C = Preparazione del campione con lo “Splitter”: ± 3,5%<br />

9%<br />

8%<br />

7%<br />

6%<br />

5%<br />

4%<br />

3%<br />

2%<br />

1%<br />

C<br />

B<br />

Deviazione % quantitativa dal valore medio<br />

Riferimenti<br />

Clifton Meloan: Pesticides Laboratory Training Manual - Kansas State University - USA<br />

A<br />

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<strong>Introduzione</strong><br />

Nel caso si verifichi una emergenza igienica, è importante disporre di adeguati strumenti di<br />

campionamento che siano immediatamente utilizzabili. Quindi ogni Squadra Operativa di Pronto<br />

Intervento dovrà avere a disposizione il seguente materiale:<br />

I mezzi di emergenza igienica<br />

Valigetta con mezzi di campionamento per alimenti, acqua, superfici,<br />

surgelati<br />

- “Nutrimenta Sampling Collection” , Kit Campionamento alimenti<br />

- “Soil Probe” , Campionatore di terreno<br />

- “Mare Lacus” , Campionatore per liquidi<br />

- “Glass Sampler” , Campionatore per liquidi<br />

Sonda a cucchiaio per prelievi in profondità<br />

- “Ellipso”, Campionatore per polveri e granulati<br />

Prelievi sterili<br />

- “Surgloves” , Guanti monouso in lattice<br />

- “Presto-Chiuso”, Sacchetti per campionamento<br />

- “Square” , Flaconi in plastica<br />

- “Tiosol-Stand-Up” , Sacchetto campionamento acque clorate<br />

- “Tio-Square New” , Flacone per campionamento acque clorate<br />

- “Forpin” , Pinzette<br />

- “Bolla” , Pipetta tarata<br />

Campionatore microbiologico d’aria<br />

- “SAS Super ISO” , Campionatore microbiologico d’aria<br />

Flambatore<br />

- “Firegas” , Flambatore a pistola<br />

Termometro<br />

- “Zanzibar” , Termometro digitale<br />

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<strong>Introduzione</strong><br />

Il metodo più usato per valutare i microrganismi nella carne è conosciuto con varie<br />

denominazioni:<br />

1) conta aerobica totale (APC);<br />

2) conta dei germi vitali (TVC);<br />

3) conta dei germi aerobici totali (AMC) o Standard Plate Count SPC.<br />

Tutti i metodi misurano il numero dei germi vivi su una determinata porzione di carne.<br />

Le dizioni n.1 e n.3 sono quelle corrette perché indicano i germi deterioranti.<br />

Usando terreni appositi si possono contare poi lieviti e muffe (ifomiceti), i germi lattici, i coliformi e<br />

gli stafilococchi. Per il conteggio si possono poi usare altre tecniche alternative quali la DMC, la<br />

DEFT e la fluorescenza.<br />

Campionamento<br />

Le prove per assicurare la qualità microbiologica di un alimento devono essere eseguite secondo<br />

un prescelto piano di campionamento basato sul pericolo potenziale rappresentato dall'alimento<br />

che si esamina.<br />

L'<strong>International</strong> Commission on Microbiological Specifications for Food (ICMSF) ha diviso gli<br />

elementi in 15 casi a seconda del rischio che aumenta da 1 a 15.<br />

La carne, sia refrigerata che congelata, che deve essere cotta prima dell'uso, rappresenta il<br />

rischio minore di tutti (caso 1), mentre se è cotta può essere considerata nel caso 8, ad esempio.<br />

A seconda del rischio potenziale per il consumatore è stato stabilito un piano di campionamento<br />

per ogni lotto. Un lotto è una quantità di alimento prodotta e manipolata in condizioni uniformi.<br />

Piani di campionamento<br />

Vengono indicati: il numero di campioni da esaminare (n), un valore minimo (m) e uno massimo<br />

(M) di carica microbica (totale o di indicatori) e il numero massimo di campioni (c) che può avere<br />

cariche microbiche comprese tra m ed M. Un piano di questo tipo viene denominato “a 3 classi”<br />

perché i campioni esaminati, sulla base delle cariche microbiche riscontrate, possono essere<br />

ripartiti in 3 diverse classi, di cui una con valori inferiori o uguali a m, una con valori compresi tra<br />

m ed M e una con valori uguali a M. Si portano qui ad esempio le caratteristiche microbiologiche<br />

previste per i prodotti di soia dal D.M, del 18 luglio 1979. il piano prevede, per la carica batterica<br />

totale (batteri aerobi mesofili per g di prodotto): n = 5; c = 3, m = 10 5 , M = 10 7 .<br />

Questo significa che da ogni lotto in esame devono essere analizzati 5 campioni (prelevati a<br />

caso). Se tutti e 5 i campioni risultano avere cariche microbiche uguali o inferiori a m (105), il<br />

lotto viene accettato. Se 2 campioni hanno cariche microbiche uguali o inferiori a m (105) e 3<br />

campioni (c = 3) hanno cariche comprese tra m (10 5 ) ed M (10 7 ), il lotto può ancora essere<br />

accettato. Se più di 3 campioni hanno cariche comprese tra m ed M, il lotto deve essere rifiutato,<br />

come del resto, se anche un solo campione ha una carica superiore a M. Analogamente è da<br />

interpretare il piano previsto per i coliformi fecali (n 5; c = 2, m =10; M = 10 2 ).<br />

Con altre parole questi criteri danno luogo a tre possibili classi di contaminazione microbica:<br />

1) campione con conte inferiori a m<br />

2) campione con conte comprese tra m e M<br />

3) campione con conte superiori a M<br />

Questo schema è denominato piano di campionamento a 3 classi ed è usato per i vari tipi di<br />

carne perché esso si basa sulla conosciuta variabilità del numero di germi presenti nella carne<br />

cruda che permettono a un certo numero di campioni di essere compresi tra m e M.<br />

Nella tabella 17 è indicato come il piano di campionamento può essere utilizzato.<br />

Per esempio per una carne prima della refrigerazione n = 5; m = 10 5 ufc/g o cm 2 , c = 3, M = 10 6<br />

ufc/g o cm 2 .<br />

Per prendere decisioni sulla qualità (accettabilità) di un prodotto carneo ci si può basare sui criteri<br />

seguenti:<br />

- standard microbiologico è una parte costitutiva di una legge o di altro provvedimento legislativo<br />

equivalente che ha carattere ingiuntivo e prescrive il numero massimo di microrganismi che può<br />

essere tollerato in un campione di alimento o il numero massimo di campioni di alimento nel<br />

quale può essere tollerata la presenza di un determinato microrganismo<br />

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- una specificazione microbiologica di fine produzione è un criterio consultivo correlato con un codice di GMP. Con questa<br />

definizione si indica il numero di microrganismi che si dovrebbe trovare normalmente in un manufatto che sia stato prodotto<br />

secondo il codice o le norme igieniche fissate al momento della produzione e anche, successivamente, durante la sua<br />

commercializzazione o al momento della sua esportazione/importazione<br />

- una linea guida microbiologica è un criterio consultivo, il cui obbiettivo principale è di “guidare” i produttori e gli ispettori nella<br />

valutazione della qualità microbiologica delle materie prime e dei semilavorati, nonché nella scelta delle eventuali misure correttive<br />

da prendere.<br />

Esempi di limiti batteriologici<br />

L'uso comune di fissare dei limiti ben definiti senza controllare la loro rispondenza o meno a valori ottenibili nelle condizioni<br />

pratiche seguendo buone norme di igiene è un concetto completamente errato.<br />

I limiti devono essere fissati sulla base della conoscenza della situazione batteriologica del prodotto in funzione delle tecnologie di<br />

produzione e delle modalità di distribuzione e di consumo.<br />

ESEMPI DI SPECIFICAZIONI MICROBIOLOGICHE USATE NELL'INDUSTRIA<br />

Carne refrigerata destinata a ulteriori lavorazioni - Conta totale<br />

Livello A (0, 001 x 10 6 ) 1x10 3 fino a 999<br />

Livello B (0,01 X 10 6 ) 1x10 4 fino a 99 999<br />

Livello C (0, 1 X 10 6 ) 1x10 5 fino a 999 999<br />

Livello D (1 x 10 6 ) 1x10 6 fino a 9 999 999<br />

Livello E (10 X 10 6 ) 1x10 7 fino a 99 999 999<br />

Livello F (100 x 10 6 ) 1x10 8 fino a 999 999 999<br />

Livello G (1000 x I0 6 ) 1x10 9 o più<br />

Livello massimo accettabile per carne, mezzena e quarti = D<br />

Livello massimo accettabile per carne trita = E,<br />

Carne congelata (limiti batteriologici/cm 2 )<br />

m M c/n (x)<br />

Carica mesofila 1x10 6 5x10 6 2/5<br />

lfomiceti e lieviti 1x10 4 1x10 4 2/5<br />

Enterobacteriaceae 1x10 4<br />

5x10 4 3/5<br />

Streptococchi fecali 8x10 3<br />

4x10 4<br />

Clostridi solfitoriduttori 30 1.5x10 2 1/5<br />

Staphylococcus aureus 1x10 2 5x10 2 2/5<br />

Salmonella assente<br />

Criterio secondo Socopa (1995) per quarti bovini (u.f.c./cm 2 )<br />

Conforme Soddisfacente Accettabile Non conforme<br />

Flora mesofila totale 180.000 300.000 1.000.000 > 1.000.000<br />

S. aureus 50 150 500 500<br />

Coliformi termotolleranti (43°C) 100 300 1.000 1.000<br />

Enterobatteri 500 1.500 5.000 5.000<br />

Salmonella assenza presenza<br />

Riferimenti<br />

Controlli igienico-sanitari sulle carni: situazione attuale e prospettive future - Rassegna a cura di Carlo Cantoni - Ingegneria<br />

Alimentare 4/97 - pag.29/34 - 1997<br />

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<strong>Introduzione</strong><br />

Le Direttive CEE, O.M.S., ICMSF riprese dalla Legislazione Italiana fanno riferimento al Piano a Tre<br />

Classi nella definizione dei criteri microbiologici per la valutazione degli alimenti.<br />

Il Piano a Tre Classi<br />

Il Piano a Tre Classi considera tre fasce di valutazione:<br />

1. “Qualità accettabile”<br />

con un contenuto microbico inferiore ad un valore definito con “m” UFC per g o ml di prodotto.<br />

2. “Qualità marginale”<br />

quando viene superato il valore “m”, ma il grado di contaminazione microbica non raggiunge la soglia<br />

“M”<br />

3. “Qualità inaccettabile”<br />

quando i valori sono superiori a “M”.<br />

n = numero di unità campionarie di cui si compone il campione<br />

m = valore limite del numero di microrganismi ammesso per “qualità accettabile”.<br />

Il risultato è considerato soddisfacente se tutte le unità campionarie hanno un numero di<br />

microrganismi inferiore o uguale a “m”.<br />

M = Valore massimo del numero di microrganismi ammesso per la “qualità marginale”.<br />

Il risultato è considerato insoddisfacente se una o più unità campionarie hanno un numero di<br />

microrganismi uguale o superiore a “M”;<br />

c = numero di unità campionarie il cui numero di microrganismi compreso tra “m” ed “M” è ammesso per<br />

la “qualità marginale”. Il campione è considerato ancora accettabile se le unità campionarie hanno<br />

un numero di microrganismi inferiore od uguale a “m”.<br />

Suddivisione dei microrganismi<br />

I microrganismi presenti negli alimenti sono suddivisi in:<br />

- Germi patogeni (Salmonella spp, Listeria monocytogenes)<br />

“non devono essere presenti in quantità tali da nuocere alla salute dei consumatori”.<br />

- Germi testimoni di carenza igienica (Staphylococcus aureus, Escherichia coli)<br />

“il superamento dei limiti indicati dal legislatore deve comportare una revisione dei procedimenti di<br />

sorveglianza e di controllo dei punti critici dell’ HACCP”.<br />

- Germi indicatori di correttezza funzionale dello stabilimento (Coliformi, Carica Batterica Totale)<br />

“per L’applicazione del sistema e della procedura di autocontrollo della fabbricazione”.<br />

Limiti Microbiologici di Accettabilità<br />

- Carne<br />

- Pesce<br />

- Prodotti a base di uova<br />

- Molluschi<br />

- Surgelati<br />

- Vegetali e Frutta<br />

- Latte<br />

- Burro<br />

- Formaggi<br />

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CARNE<br />

Carne macinata (inferiore a 100 g)<br />

Aerobi<br />

mesofili/g<br />

E.coli/g St.aureus/g Anaerobi<br />

solfito/rid/g<br />

Salmonella<br />

spp/25 g<br />

L.monocy<br />

togenes/g<br />

n 5 5 5 5 5 3<br />

c 2 1 1 1 0 2<br />

m 5x10 5<br />

50 10 10 0 11<br />

M 5x10 6<br />

5x10 2<br />

5x10 2<br />

10 2<br />

0 110<br />

Carne macinata<br />

n 5 5 5 - 5 in 10 g 3<br />

c 2 2 2 - 0 in 10 g 2<br />

m 5x10 5<br />

50 10 2<br />

- 0 in 10 g 11<br />

M 5x10 6<br />

5x10 2<br />

10 3<br />

- 0 in 10 g 110<br />

Preparazioni carni<br />

n - 5 5 - 5 in 5 g 3<br />

c - 2 1 - 0 in 1 g 2<br />

m - 5x10 2<br />

5x10 2<br />

- 0 in 1 g 11<br />

M - 5x10 3<br />

5x10 3<br />

- 0 in 1 g 110<br />

PESCE<br />

Coliformi<br />

Lieviti e<br />

Muffe<br />

Vibrio Para<br />

haem.25/g<br />

Pesce fresco<br />

n 3 3 3 - 3 3 3<br />

c 1 1 1 - 0 2 0<br />

m 5x10 5<br />

30 10 - 0 11 0<br />

M 5x10 6<br />

300 10 2<br />

- 0 110 0<br />

Pesce congelato<br />

n 3 3 3 - 3 5<br />

c 1 1 1 - 0 3<br />

m 5x10 4<br />


SURGELATI<br />

Alimenti precucinati<br />

n<br />

c<br />

m<br />

M 3x10 5<br />


Patate fritte surgelate<br />

n 5 5 5 5 5<br />

c 2 2 0 3 2<br />

m 10 4<br />

10 0 11 10<br />

M 10 5<br />

10 2<br />

0 110 5x10 2<br />

Vegetali grigliati surgelati pronti per il consumo<br />

n 5 5 5 5 5<br />

c 0 3<br />

m 0 11<br />

M 3x10 5<br />

10 0 110 10 3<br />

Frutta surgelata<br />

n 5 5 5 5 5 5<br />

c 2 2 0 3 2 2<br />

m 10 5<br />

10 0 11 10 2<br />

M 10 6<br />

10 2<br />

0 110 10 3<br />

LATTE<br />

Latte crudo bovino<br />

n 5 5 5 5<br />

c 5 2 0 0<br />

m 100 0 0<br />

M 5x10 4<br />

500 0 0<br />

Latte pastorizzato<br />

n 5 (21°C) 5 5 5<br />

c 1 0 0 1<br />

m 5x10 4<br />

0 0 0<br />

M 5x10 5<br />

0 0 5<br />

Latte UHT e sterilizzato<br />

Aerobi<br />

mesofili/g<br />

E.coli/g St.aureus/g Anaerobi<br />

solfito/rid/g<br />

Salmonella<br />

spp/25 g<br />

L.monocy<br />

togenes/g<br />

Coliformi<br />

n 5<br />

c 1<br />

m 0<br />

M 100<br />

Latte in polvere<br />

n 5 10 5 5<br />

c 2 0 0 2<br />

m 10 0 0 0<br />

M 100 0 0 10<br />

Gelati a base di latte<br />

n 5 5/ 5/ 5/1 g 5<br />

c 2 2 0 0 2<br />

m 100x10 3<br />

10 0 0 10<br />

M 500x10 3<br />

100 0 0 100<br />

BURRO<br />

n 5 / 5/ 5<br />

c 0 0 2<br />

m 0 0 0<br />

M 0 0 10<br />

FORMAGGI<br />

Formaggi a pasta molle con latte trattato termicamente<br />

n - 5 5 - 5 5<br />

c - 2 2 - 0 0<br />

m - 10 2<br />

10 3<br />

- 0 0<br />

M - 10 3<br />

10 4<br />

- 0 0<br />

Formaggi freschi<br />

n 5 5 5<br />

c 2 0 0<br />

m 10 0 0<br />

M 100 0 0<br />

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10 3<br />

10 4<br />

Lieviti e<br />

Muffe<br />

Vibrio Para<br />

haem.25/g<br />

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Formaggi a pasta dura<br />

n 5 5<br />

c 0 0<br />

m 0 0<br />

M 0 0<br />

Formaggi tipo grana<br />

n 5 5 5 5<br />

c 2 2 0 0<br />

m 10 4<br />

10 3<br />

0 0<br />

M 10 5<br />

10 4<br />

0 0<br />

Riferimenti<br />

G.U. 291 del 13.12.1993<br />

Direttiva 92/46/CEE<br />

Direttiva 94/71/CEE<br />

D.L. 531 del 30.12.1992<br />

D.L.n.65 del 4.2.1993 G.U. n.64 del 18.3.1993<br />

Circ.M.S. n 32 del 3.8.1985<br />

Circ.M.S. n.81 del 21.9.1978<br />

D.P.R. 54/97 per latte e prodotti a base di latte<br />

D.P.R. n. 227 del 1.3.1992<br />

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<strong>Introduzione</strong><br />

I prodotti da campionare non omogenei possono essere soggetti al cosidetto “errore di<br />

campionamento” che può portare a valori di media e/o deviazione standard differenti dalla massa<br />

campionata.<br />

L’errore di campionamento può essere influenzato da:<br />

(i) costruzione del mezzo di prelievo,<br />

(ii) tecnica di prelievo,<br />

(iii) proprietà fisiche e chimiche intrinseche della massa da campionare.<br />

Costruzione del mezzo di prelievo<br />

Il mezzo di prelievo deve, quando esistono, fare riferimento a specifiche indicate da autorità o<br />

pubblicazioni ufficiali. In caso contrario ci si deve affidare alla propria esperienza od a fabbricanti<br />

specializzati e riconosciuti di provata affidabilità.<br />

Tecnica di prelievo<br />

La tecnica di campionamento (il modo in cui vengono impiegati i mezzi di campionamento) può<br />

avere un profondo impatto sugli errori di campionamento. E’ indispensabile che la Procedura<br />

Operativa Standard (POS) descriva molto dettagliatamente la manipolazione del mezzo di<br />

campionamento impiegato dall’operatore e sia accompagnata da schemi e figure ben<br />

comprensibili.<br />

Un esempio tipico è dato dal campionamento di polveri fini nel settore farmaceutico.<br />

Usando una sonda a settori si possono ottenere campioni tra di loro non omogenei se nella POS<br />

non si precisa:<br />

A. Come la sonda deve essere introdotta nella massa da campionare: movimento dolce, violento<br />

od in rotazione?<br />

B. L’angolatura con cui la sonda deve penetrare la superficie del prodotto da campionare:<br />

verticale o 45°?<br />

C. Con una angolatura acuta, come le camere di prelievo della sonda devono essere orientate:<br />

verso il basso (ore 6:00), verso l’alto (ore 12:00), o valori intermedi (ore 3:00)?<br />

D: A quale profondità la sonda deve essere immersa nella massa da campionare?<br />

Proprietà fisiche e chimiche della massa da campionare<br />

I fattori finali che possono influenzare l’errore di campionamento sono le proprietà fisiche e<br />

chimiche del prodotto da campionare.<br />

Sono da prendere in considerazione, per adottare le opportune contromisure, la compattezza<br />

della massa, la tendenza del prodotto ad aderire alla superficie del campionatore, la<br />

stratificazione, la distribuzione delle particelle, la temperatura della massa, etc.<br />

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Riferimenti<br />

1. K.W. Carley-Macauly and M.B. Donald "The Mixing of Solids in Tumbling Mixers-I," Chemical Engineering Science, V. 17, pp.<br />

493-506, (1962).<br />

2. K.R. Poole; R.F. Taylor and G.P. Wall "Mixing Powders to Fine-Scale Homogeneity: Studies of Batch Mixing," Trans. Inst.<br />

Chem. Eng., V. 42, pp. T305-T315, (1964).<br />

3. C.F. Hanvood and K.A. Walanski "Monitoring the Mixing of Powders," ACSDivision of Organic Coatings & Plastic Chemistry, V.<br />

33, Issue 2, pp. 508-515, (1973).<br />

4. N.A. Orr and E. Shotton "The Mixing of Cohesive Powders," The Chemical Engineer, January, pp. 12-19, (1973).<br />

5. C. Schofield "The Definition and Assessment of Mixture Quality in Mixtures of Particulate Solids," Powder Technology, V. 15,<br />

pp 169-180, (1976).<br />

6. C. F. Harwood and T. Ripley "Errors Associated with the Thief Probe for Bulk Powder Sampling," Journal of Powder & Bulk<br />

Solids Technology, V. 1, pp. 20-29, ( 1977).<br />

7. W.J. Thiel and P.L. Stephenson "Assessing the Homogeneity of and Ordered Mixture," Powder Technology, V.31, pp. 45-50,<br />

(1982).<br />

8. R.L. Lantz, Jr. and J.B. Schwartz in Pharmaceutical Dosage Forms - Tablets, Volume 2, Second Edition, HA. Lieberman; L.<br />

Lachman and J.B. Schwartz, eds., Marcel Dekker, New York,, pp. 27-32, (1989).<br />

9. R.L. Lantz, Jr. in Pharmaceutical Dosage Forms - Tablets, Volume 2, Second Edition, HA. Lieberman; L. Lachman and J.B.<br />

Schwartz, eds., Marcel Dekker, New York,, pp. 158-162, (1989).<br />

10. T. Allen Particle Size Measurement, Fourth Edition, Chapman and Hall, London,<br />

(1990). v<br />

11. J.T. Carstensen and C.T. Rhodes "Sampling in Blending Validation," Drug Development & Industrial Pharmacy, V. 19, Issue<br />

20, pp. 2699-2708, (1993).<br />

12. J. Berman and J.A. Planchard "Blend Uniformity and Unit Dose Sampling," Drug Development & Industrial Pharmacy, V. 21,<br />

Issue 11. pp. 1257-1283, (1995).<br />

13. T. Garcia. B. Elsheimer and F. Tarczynski "Examination of Components of Variance for a Production Scale, Low Dose powder<br />

Blend and Resulting Tablets," Drug Development & Industrial Pharmacy, V. 21. Issue 18, pp. 2035-2045, (1995).<br />

14. M. Murray, S. Uraizee and A. Sakr "Preliminary Investigations of the Suitability of the USP Uniformity of Dosage Units Tests for<br />

Evaluating the Uniformity of Powder Blends and Their Corresponding Tablets," Pharm. Ind., V. 57, Issue 3, pp. 262, (1995).<br />

15. J.T. Carstensen and M.V. Dali "Blending Validation and Coment Uniformity of Low-Content, Noncohesive Powder Blends,"<br />

Drug Development & industrial Pharmacy, Vol. 22, Issue 4. pp. 285-290, (1996).<br />

16. F.J. Muzzio, P.Robinson, C.Wightman and D. Brone "Sampling Practices in Powder Blending," to appear in Pharmaceutical<br />

Research<br />

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<strong>Introduzione</strong><br />

L‘acqua potabile fornita dagli acquedotti contiene cloro per limitare la moltiplicazione della eventuale<br />

popolazione microbica presente.<br />

Per eseguire un test microbiologico di acqua potabile è necessario neutralizzare il cloro presente sin dal<br />

momento del prelievo per evitare che i microrganismi vengano inibiti e che pertanto le analisi forniscano<br />

risultati non veritieri.<br />

Questa neutralizzazione avviene con il sodio tiosolfato.<br />

Sodio tiosolfato come neutralizzante<br />

Il sodio tiosolfato che si aggiunge al campione d’acqua al momento del campionamento agisce nel<br />

modo seguente:<br />

Na2S203 + 8 Cl + 5 H20 ----- 2 NaHS04 + 8 HCl<br />

Na2S203 + 2HCl ----- 2NaCl + H20 + S + S02<br />

Per praticità d’uso e per la sicurezza dell’operatore sono disponibili contenitori monouso con il sodio<br />

tiosolfato già predosato, evitando così la manipolazione del prodotto in polvere.<br />

Il Sistema “Tiosol”<br />

Il Sistema “Tiosol” è costituito da un sacchetto monouso sterile a<br />

chiusura ermetica che contiene una pastiglia di tiosolfato da 10 mg per<br />

un volume di 120 ml di acqua oppure tre pastiglie da 10 mg per un<br />

volume di acqua di 300 ml.<br />

Una banda bianca di scrittura facilita la identificazione del campione. La<br />

linea superiore della banda bianca è utilizzata come segno di taratura<br />

durante la introduzione del campione.<br />

Il sistema di chiusura a filo metallico garantisce la tenuta emetica<br />

durante il trasporto.<br />

Il sottile film plastico del sacchetto facilita la trasmissione del<br />

raffreddamento al campione d’acqua immediatamente dopo la<br />

introduzione nella valigetta refrigerata durante il trasferimento al<br />

laboratorio per l’analisi.<br />

Il Sistema “Tiosol” è approvato ufficialmente dalla US EPA<br />

(Environmental Protection Agency).<br />

Il Sistema “Tiosol” può essere utilizzato anche per campionamento di<br />

acqua di piscina, fiume, torrenti, laghi, scarichi industriali.<br />

Il Sistema “Tio-Square”<br />

Il Sistema “Tio-Square” è costituito da un flacone monouso sterile, a<br />

forma quadrata, con chiusura anti-manomissione (per garantire la<br />

sterilità sino al momento del prelievo) che contiene 60 mg di sodio<br />

tiosolfato per un volume di acqua di 500 ml.<br />

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<strong>Introduzione</strong><br />

La preparazione dei campioni solidi in laboratorio, sia per analisi chimiche che microbiologiche, è<br />

un’ operazione di primaria importanza per ottenere risultati analitici veritieri e ripetibili.<br />

Per questa ragione sono state condotte diverse sperimentazioni internazionali (“collaborative<br />

study” nella terminologia anglo-sassone) per mettere a punto protocolli della preparazione dei<br />

campioni per unificare le procedure e la strumentazione.<br />

Uno di questi strumenti è il “Turbo Homogenizer HMHF”.<br />

L’omogeneizzatore “Turbo Homogenizer”<br />

L’apparecchiatura è costituita da un recipiente cilindrico in acciaio inox<br />

lucidato nel quale, in combinazione con la conformazione ad “S” delle<br />

lame che ruotano ad alta velocità in senso anti-orario, si crea un<br />

vortice che forza il campione con un movimento rotatorio<br />

multidirezionale dall’alto verso il basso contro le lame. Questa azione<br />

assicura allo stesso tempo lo sminuzzamento ed il mescolamento del<br />

prodotto. L’allacciamento elettrico a 220 Volt anzichè 380 Volt<br />

consente l’impiego in un normale laboratorio di analisi.<br />

Le Applicazioni in laboratorio<br />

I prodotti che si possono trattare sono cereali, granaglie, semi, frutti,<br />

(freschi e secchi), alimenti, carne, pesce, mangimi, surgelati, cosmetici, farmaceutici, terreno.<br />

Le tipiche applicazioni sono la preparazione di campioni per la ricerca di residui tossici, analisi<br />

nutrizionali, ricerca di aflatossine e pesticidi, test microbiologici.<br />

I laboratori accreditati USDA lo utilizzano per la preparazione dei campioni di carne.<br />

Impiego generale<br />

La camera di omogeneizzazione deve essere riempita con il campione per 2/3 in modo che le<br />

lame siano ricoperte, senza però raggiungere il bordo superiore del contenitore, il che<br />

impedirebbe la creazione del vertice. Il quantitativo minimo di campione è di 150 grammi ed il<br />

quantitativo massimo 2500 grammi. La massima velocità di rotazione (3000 giri al minuto) è<br />

ideale per la maggior parte dei prodotti, ma in taluni casi è opportuno operare a velocità inferiori.<br />

La pezzatura del campione non deve superare i 50 mm ed il tempo di trattamento varia da 3 a 5<br />

minuti. Può essere utile fermare ad intervalli l’omogeneizzatore per ripulire le pareti della camera<br />

con una spatola, trasferendo il materiale raccolto al centro.<br />

Un apposito comando manuale ad impulsi può essere utilizzato per iniziare il trattamento di<br />

omogeneizzazione gradualmente, con rotazione della lama a scatto, quando la massa del<br />

campione è molto compatta.<br />

Impiego con carne (Metodo USDA-AOAC)<br />

Approntare circa 1000/1500 grammi di cane con dimensioni non superiori a 50 mm e trasferire il<br />

tutto nella camera di omogeneizzazione. Aggiungere l’eventuale liquido che si è separato nello<br />

sminuzzamento del campione. Omogeneizzare per un totale di 2 minuti intervallando ogni 30<br />

secondi la pulizia delle pareti con una spatola ed il trasferimento del prodotto raccolto al centro: in<br />

totale quindi 2 minuti con 3 spatolamenti.<br />

Impiego con arachidi (Metodo USDA)<br />

2000 grammi di campione sono trattati per 5 minuti con un intervallo a 3 minuti per raccogliere il<br />

prodotto che ha aderito alle pareti e trasferirlo al centro.<br />

Impiego con surgelati<br />

Il prodotto surgelato tal quale deve essere introdotto a pezzi nel contenitore cilindrico.<br />

L’avviamento della rotazione delle lame deve avvenire per gradi utilizzando l’apposito pulsante a<br />

comando manuale. Il tempo di omogeneizzazione è di 2/3 minuti.<br />

Riferimenti<br />

R.A.Beebe, E. Lay, S. Eisberger. Journal Association of Official Analytical Chemists Sept 1989 –<br />

Homogeneity of meats prepared for analysis with a commercial food processor: Collaborative<br />

Study.<br />

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<strong>Introduzione</strong><br />

Il presente documento è la parziale traduzione del Documento Joint FAO/UNEP (Food and<br />

Agriculture Organization of the United Nations-United Nations Environment Programme) Project<br />

EP/7101-92-02 “SAMPLING FOR MYCOTOXIN ANALYSIS”.<br />

Principi di campionamento<br />

Lo scopo di una misurazione ed in particolare di una misurazione chimica è quella di valutare<br />

alcune proprietà di una sostanza. Il valore di questa proprietà viene poi utilizzata nel prendere<br />

una decisione sulla idoneità del prodotto per un suo specifico impiego o per azioni correttive.<br />

I campioni costituiscono uno degli aspetti più critici in una misurazione.<br />

Essi devono essere il più possibile rappresentativi.<br />

Considerazioni fondamentali<br />

Si deve avere una chiara concezione di ciò che deve essere campionato.<br />

Ci si più trovare in tre differenti situazioni:<br />

1. Un prodotto singolo che si deve valutare nella sua interezza.<br />

2. Lotto parziale costituito da un numero definito di articoli derivanti dalla produzione del lotto.<br />

3. Una massa di materiale costituita da unità più o meno irregolari.<br />

Assicurazione di qualità del campionamento<br />

Le operazioni di campionamento devono essere supportate da un valido programma di<br />

assicurazione di qualità che tenga conto del controllo di qualità. Una volta definiti gli obiettivi<br />

qualitativi, si devono pianificare le fasi per raggiungere tale obiettivo. Si devono identificare le<br />

fonti degli errori sistematici e casuali approntando i protocolli per ridurli a livelli accettabili. Gli<br />

operatori addetti al campionamento devono essere addestrati perchè si attengano<br />

scrupolosamente ai protocolli.<br />

Punti critici legati al campionamento<br />

I punti critici possono essere sia di origine qualitativa che quantitativa.<br />

Non ci devono essere dubbi sulla identificazione del campione. E deve sempre esistere una<br />

procedura operativa standard (POS).<br />

Piani di campionamento<br />

La messa a punto di un piano di campionamento è una delle fasi più importanti della<br />

pianificazione per ottenere campioni rappresentativi.<br />

Esistono tre tipi di piani di campionamento; il primo tipo è considerato “intuitivo” e si basa<br />

sull’esperienza, sulle informazioni conosciute e sulla presunzione.<br />

Campionamento, manipolazione del campione e preparazione di grani/cereali<br />

Dai risultati che si ottengono da una porzione del materiale si determinerà se un lotto è<br />

accettabile o no. Questa porzione di materiale usato come campione darà il giudizio sull’intera<br />

massa; conseguentemente un campionamento non idoneo porterà a valutazioni errate. In<br />

generale il campionamento è condotto in modo tale che il campione rappresenti la popolazione,<br />

ma non di meno un campione può essere prelevato da una sezione buona o cattiva. Senza una<br />

chiara comprensione del metodo di campionamento è impossibile valutare correttamente la<br />

qualità del materiale che deve essere ispezionato.<br />

Campionamento uniforme<br />

Con questo metodo si preleva un campione che rappresenta la media dell’intera popolazione.<br />

Si prelevano campioni in piccoli quantitativi da ogni sezione della popolazione.<br />

In questo caso, i quantitativi di campioni sono notevoli ed è necessario procedere ad una<br />

riduzione uniforme.<br />

Il procedimento di riduzione è chiamato divisione ed è eseguito mediante il “quartieraggio” o l’uso<br />

di uno “Splitter” .<br />

Campionamento selettivo<br />

Quando i prodotti sono giudicati in funzione della più bassa qualità, il campionamento è rivolto a<br />

quella parte della produzione che si presume essere in tali condizioni.<br />

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Per esempio per giudicare le condizioni di cottura di un pane si preleva un campione per la determinazione dell’umidità nella parte<br />

centrale del pane stesso.<br />

Campionamento casuale<br />

Questo metodo si applica quando si devono prelevare da un prodotto diversi campioni in modo casuale. In questo caso i campioni<br />

individuali, i quantitativi di campione e talvolta il periodo di campionamento non sono fissati in precedenza. I soggetti di<br />

campionamento si scelgono mediante una tavola dei numeri casuali. Il campionamento casuale previene influenze dovute<br />

all’attività dell’operatore.<br />

Mezzi di campionamento<br />

Un corretto campionamento è una operazione che richiede la massima attenzione; non sarà mai sufficientemente ripetuto a<br />

sufficienza la necessità di ottenere un campione che sia rappresentativo. Una campionamento inaccurato od eseguito senza cura<br />

porta a divergenze e problemi finanziari nelle transazioni commerciali. I campioni devono essere totalmente rappresentativi dei<br />

lotti dai quali derivano e pertanto si dovrà prevedere un numero sufficiente, un corretto mescolamento ed una successiva divisione<br />

per giungere al campione di laboratorio.<br />

La strumentazione qui riportata serve a ridurre la variabilità di manualità da parte dell’operatore.<br />

Prelievo di campioni di cereali da massa<br />

Se il campione viene da un prodotto in movimento, si deve prevedere un campionamento ad intervalli incrementali in funzione della<br />

portata del flusso dei cereali.<br />

Se il campionamento viene eseguito in una tramoggia di raccolta, si dovranno eseguire campionamenti nel maggior numero<br />

possibile di punti differenti della massa, ad intervalli determinati, tenendo presente la portata del flusso dei cereali.<br />

Se il campionamento avviene nella tramoggia dei punti di pesata, gli incrementi devono essere eseguiti mediante campionatori<br />

cilindrici, pale o campionatori meccanici in accordo alle necessità specifiche.<br />

La procedura di campionamento in silos o magazzini dovrà tenere conto delle realtà locali.<br />

Se il campionamento ha luogo da vagoni o camion, gli incrementi dovranno prevedere un prelievo che tenga conto della<br />

stratificazione, mediante un campionatore cilindrico nei punti qui riportati:<br />

Vagoni o camion sino a 15 tonnellate.<br />

Cinque punti di campionamento a 50 cm circa di distanza dalle pareti.<br />

Vagoni o camion da 15 a 30 tonnellate.<br />

Otto punti di campionamento.<br />

Vagoni o camion da 30 a 50 tonnellate.<br />

Undici punti di campionamento.<br />

Prelievo di campioni di cereali confezionati in sacchi<br />

Gli incrementi dovranno essere presi da differenti parti del sacco. Per esempio dalla sommità, dalla parte mediana e dal fondo,<br />

mediante l’apposito campionatore ad infissione secondo la Tabella sotto riportata.<br />

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Numero di sacchi da campionare<br />

Numero di sacchi della partita Numero di sacchi da campionare<br />

Sino a 10 Ogni sacco<br />

Da 10 a 100 10 sacchi scelti casualmente<br />

Più di 100<br />

Radice quadrata del numero totale,<br />

seguendo un ragionato schema di campionamento<br />

Campioni<br />

Campioni di Laboratorio<br />

Il campione di massa deve essere suddiviso per ottenere il richiesto numero di campioni di laboratorio, utilizzando lo strumento<br />

“Splitter”. Il numero di campioni di laboratorio per l’analisi dovrà essere specificato nel contratto o concordato tra il compratore ed il<br />

venditore.<br />

Quantità di campione<br />

Le dimensioni dei campioni nella sottoriportata Tabella sono in genere idonei per tutti i tipi di grani/granaglie. In alcuni casi può<br />

essere necessario disporre di maggiori o minori quantitativi in funzione del tipo di test richiesto.<br />

Dimensione dei campioni<br />

Lotto Incremento Campione di massa Campione di laboratorio<br />

Sino a 500 tonnellate 1 Kg 100 Kg 5 Kg<br />

Campionamento, Preparazione del campione, Piani di campionamento per ricerca di micotossine<br />

E’ ben noto come le aflatossine (micotossine) tendano ad essere distribuite in modo molto eterogeneo in una massa di grano. I<br />

tradizionali mezzi di campionamento e di preparazione del campione utilizzati con i raccolti agricoli e le derrate alimentari non sono<br />

generalmente idonei quando l’analisi è destinata alla ricerca di micotossine.<br />

Errori associati ed errori di sub-campionamento<br />

L’errore totale è in genere da attribuire a quattro differenti componenti: errore di campionamento, sub-campionamento grossolano,<br />

sub-campionamento fine, errore analitico.<br />

Varianza totale<br />

Varianza di campionamento<br />

Grossolano<br />

Varianza di sub-campionamento<br />

Fine<br />

Varianza di sub-campionamento<br />

Varianza analitica<br />

Lotto Campione Sub-campione grossolano Sub-campione fine Analisi<br />

Esempio di correzione agli errori di campionamento suggerito dall’AOAC per il mais<br />

Il campione grossolano è fatto passare attraverso un setaccio N.14 e 1-2 kg di un sub-campione è fatto passare attraverso un<br />

setaccio N.20. Un successivo sub-campione di 500 g, macinato finemente è analizzato.<br />

Whittaker, Dickens e Monroe hanno messo a punto nel 1979 la seguente equazione che tiene conto degli errori di varianza del<br />

metodo indicato:<br />

V = S + C +F + Q<br />

dove:<br />

V = Errore Totale<br />

S = Errore di Campionamento = 3.9539 P/Ws<br />

C = Errore di sub-campionamento nella preparazione del campione (macinazione grossolana) = 0.1196 P/Wc<br />

F = Errore di sub-campionamento nella preparazione del campione (macinazione fine) = 0.0125 P/Wf<br />

Q = Errore dovuto alla quantificazione = 0.0699 F/Nq<br />

Ws = massa del campione espressa in Kg<br />

Wc = massa del sub-campione grossolano espresso in Kg<br />

Wf = massa del sub-campione fino espresso in Kg<br />

Nq = il numero di volte l’aflatossina nell’estratto del solvente è quantificato su TLC<br />

P = concentrazione di aflatossina nel lotto (ug/Kg).<br />

Questi studi hanno avuto lo scopo di attirare l’attenzione sul fatto che l’errore di campionamento è in genere il contributo più<br />

grande all’errore totale. Il miglioramento delle condizioni operative di campionamento possono portare il più grande contributo<br />

all’accuratezza dei risultati analitici quando si devono prendere decisioni che comportano l’accettazione od il rifiuto della partita.<br />

Come ottenere il risultato analitico più reale<br />

Per aumentare la possibilità che il risultato finale sia più vicino possibile alla realtà si dovrebbe incrementare il quantitativo di<br />

campione, le dimensioni del sub-campione utilizzato per determinare le aflatossine ed aumentare il numero di test analitici. Tutto<br />

questo comporta aumento dei costi che dovranno essere bene valutati per arrivare ad un costo/beneficio accettabile. In generale, i<br />

costi di un programma ben organizzato e definito per la determinazione delle aflatossine aumentano proporzionalmente di quanto<br />

aumenta la precisione richiesta.<br />

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Suddivisore “Quarter” Suddivisore “Splitter” Miscelatore “Twist”<br />

Procedure di campionamento<br />

I campioni possono essere prelevati direttamente sul campo dal raccolto, durante la manipolazione, durante la conservazione ed in<br />

altri punti del processo produttivo e di distribuzione. I campioni possono essere prelevati con sistemi automatici, quando ciò è<br />

possibile. Quando ciò non è possibile, per esempio da camion, vagoni, container, etc. si devono utilizzare sonde che siano in<br />

grado di raggiungere il fondo del contenitore. Quando la produzione è destinata all’insaccamento, il campione deve essere<br />

prelevato durante la chiusura dei sacchi o lo svuotamento. Questi campioni possono essere costituiti da porzioni prelevate<br />

manualmente e raccolte in un contenitore unico. Se i sacchi sono chiusi si può ricorrere alle sonde perforatrici della parete del<br />

sacco. Se i lotti comprendono un numero relativamente basso di sacchi, la miglior cosa è prelevare un campione da ogni sacco.<br />

Se il numero di sacchi è rilevante, è buona prassi rimuovere almeno un quarto di materiale dai sacchi.<br />

Poichè il problema della distribuzione eterogenea delle aflatossine nella massa da campionare è ben conosciuto, è richiesto<br />

almeno un campione di 1 Kg. La FDA USA richiede un campione minimo di circa 7 Kg. Nel corso degli anni, il volume di campione<br />

richiesto dalle Autorità USA per il controllo delle aflatossine nelle arachidi è passato da 5 Kg a 11, a 22, agli attuali 66 Kg (3<br />

campioni da 22 Kg). Questo aumento è stato determinato dalla richiesta dei produttori di ottenere risultati analitici più affidabili.<br />

L’aumento del numero di campioni ha il vantaggio di ridurre il numero di lotti respinti e contemporaneamente il numero di lotti di<br />

cattiva qualità accettati.<br />

In genere il quantitativo di campione prelevato da un lotto è superiore alle necessità richieste per l’analisi e pertanto è necessario<br />

mescolare bene questo campione prima di prelevare l’aliquota necessaria al test. Dopo mescolamento, il campione può essere<br />

suddiviso, sino ad arrivare al quantitativo voluto, impiegando divisori tipo “Splitter” od applicando la tecnica del “quartieraggio”.<br />

Preparazione del campione<br />

Assumendo che sia stato raccolto un campione rappresentativo del lotto, la fase successiva è quella di approntare il campione per<br />

l’analisi. In generale si tratta di mescolamento del campione, macinazione, setacciatura (setaccio da 14 mesh), mescolamento<br />

prima di una ulteriore macinazione più fine, sino ad arrivare all’aliquota finale da analizzare.<br />

Riferimenti<br />

Training in Mycotoxin Analysis, FAO, Food and Nutrition Paper 14/10, Rome 1990, ISBN 92-5-102947-4.<br />

Sampling Plans for Aflatoxin Analysis in Peanuts and Corn, FAO, Food and Nutrition Paper 55, Rome 1993, ISBN 92-5-103395-1.<br />

Sampling for Mycotoxin Analysis - EP/7101-92-02 - Joint FAO/UNEP Project on Training Network for Mycotoxin Control in Asia.<br />

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<strong>Introduzione</strong><br />

I campioni di prodotti in polvere o di granulati sono più rappresentativi,<br />

con deviazioni quantitative dal valore medio più ridotte, quando sono<br />

approntati con lo “Splitter”.<br />

Il grafico illustra quantitativamente la migliore rappresentatività del<br />

campione utilizzando lo Splitter rispetto ad una preparazione del<br />

campione eseguita direttamente dalla massa senza alcun criterio o con il<br />

metodo della crocera (“quartieraggio”).<br />

A = Nessuna preparazione del campione: ± 10%<br />

B = Preparazione del campione con il metodo a crocera: ± 5,5%<br />

C = Preparazione del campione con lo “Splitter”: ± 3,5%<br />

Suddivisore “Splitter”<br />

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<strong>Introduzione</strong><br />

Le procedure di campionamento fornite dagli standard internazionali dovrebbero essere<br />

strettamente osservate per ottenere un campione rappresentativo della massa campionata:<br />

ciò eviterebbe una errata interpretazione dei risultati con le inevitabili conseguenze.<br />

E’ indubbiamente difficile stabilire regole rigide da seguire in ogni caso.<br />

Per raggiungere ad ogni modo lo scopo di ottenere un campione rappresentativo è imperativo:<br />

a. personale opportunamente addestrato al campionamento<br />

b. la disponibilità di materiale di campionamento standardizzato<br />

Strumentazione di campionamento secondo le Norme Provvisorie ISO/DIS 13690.2<br />

Viene riportato l’elenco suggerito di campionatori come da indicazione del documento ISO/DIS<br />

13690.2.<br />

STRUMENTAZIONE PER CAMPIONAMENTO DI CEREALI DA MASSE STATICHE E<br />

CONTENITORI RIGIDI<br />

Campionatori Manuali Concentrici<br />

“Multipro” - Campionatore per polveri e granulati<br />

“Multi-Maxi” - Campionatore per polveri e granulati<br />

STRUMENTAZIONE PER CAMPIONAMENTO DI CEREALI DA SACCHI<br />

Campionatori manuali concentrici<br />

“Multipro” - Campionatore per polveri e granulati<br />

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Campionatori conici<br />

Campionatori meccanici a movimento elicoidale<br />

STRUMENTAZIONE PER CAMPIONAMENTO DI LEGUMINOSE DA MASSE STATICHE<br />

Sonde Manuali Concentriche<br />

“Multipro” - Campionatore per polveri e granulati<br />

STRUMENTAZIONE PER CAMPIONAMENTO DI LEGUMINOSE DA SACCHI<br />

Sonde Concentriche<br />

“Multipro” - Campionatore per polveri e granulati<br />

Campionatori conici<br />

Campionatori meccanici a movimento elicoidale<br />

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“Pic” - Campionatore per polveri e granulati<br />

“Endless” - Campionatore per polveri<br />

“Endless-Probe” - Sonda per polveri<br />

“Pic” - Campionatore per polveri e granulati<br />

“Endless” - Campionatore per polveri<br />

“Endless-Probe” - Sonda per polveri<br />

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STRUMENTAZIONE PER CAMPIONAMENTO DI PRODOTTI MACINATI DA MASSE STATICHE<br />

Sonde Manuali Concentriche<br />

“Multipro” - Campionatore per polveri e granulati<br />

Campionatori meccanici a movimento elicoidale<br />

STRUMENTAZIONE PER CAMPIONAMENTO DI PRODOTTI MACINATI DA SACCHI<br />

Sonde Concentriche<br />

“Multipro” - Campionatore per polveri e granulati<br />

Campionatori conici<br />

Campionatori meccanici a movimento elicoidale<br />

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“Endless” - Campionatore per polveri<br />

“Endless-Probe” - Sonda per polveri<br />

“Pic” - Campionatore per polveri e granulati<br />

“Endless” - Campionatore per polveri<br />

“Endless-Probe” - Sonda per polveri<br />

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STRUMENTAZIONE PER PREPARAZIONE CAMPIONE MEDIANTE DIVISIONE<br />

Quartieraggio<br />

Suddivisione mediante fenditure Mixer<br />

“Quarter” - Suddivisore “Splitter” - Suddivisore “Twist” - Miscelatore<br />

GUIDA ALLA SCELTA DEI CAMPIONATORI DI CEREALI<br />

Cereali, leguminose Farina ed altri prodotti macinati<br />

Campionamento da masse statiche Campionatore “Multipro” Campionatore “Endless”<br />

Vagoni ferroviari, camion Campionatore “Multi-maxi” Campionatore “Endless”<br />

Contenitori rigidi Campionatore “Pic” Campionatore “Endless”<br />

Sacchi di carta, plastica, tela Campionatore “Pic” Campionatore “Endless”<br />

Riferimenti<br />

ISO 6639-2<br />

ISO 6644<br />

ISO/DIS 13690.2 Draft<br />

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<strong>Introduzione</strong><br />

Tutto conoscono bene e comprendono quanto sia determinante in un processo analitico la fase di<br />

preparazione del campione. Malgrado ciò, dal punto di vista didattico a livello scolastico ed<br />

universitario, alla preparazione del campione viene data in genere poca importanza e di<br />

conseguenza il tecnico “pivello” che si trova ad affrontare la giornata di lavoro in un laboratorio di<br />

analisi è in difficoltà (anche se lui non se ne rende conto) o mette in difficoltà gli altri per i risultati<br />

ottenuti che non sono affidabili e reali.<br />

La presente nota vuole essere un pro-memoria per i docenti o per il tecnico senior che deve<br />

educare il tecnico junior al fine di impartire le cognizioni di base nella preparazione del campione.<br />

Un ulteriore aiuto didattico viene fornito dal programma in Power Point per P.C. dedicato al<br />

campionamento.<br />

Programma da seguire<br />

A. Differenza tra campione rappresentativo e campione selettivo<br />

B. Importanza di conservare la integrità del campione<br />

C. Compiti legati alla preparazione del campione:<br />

- Assicurare la omogeneità<br />

- Eseguire test preliminari, se necessario<br />

- Prestare attenzione alle sostanze interferenti<br />

- Conservare i campioni nel modo corretto<br />

D. Esecuzione di macinazione, frantumazione<br />

E. Quali errori possono comportare macinazione, frantumazione<br />

F. Esecuzione di mescolamento, miscelamento<br />

G. Esecuzione di test alla fiamma<br />

H. Esecuzione di essiccazione<br />

I. Esecuzione di filtrazione per gravità, vuoto, pressione<br />

J. Esecuzione di distillazione per campioni liquidi<br />

K. Esecuzione di estrazione per rimuovere componenti solubili da campioni solidi<br />

Riferimenti<br />

NUS Training Corporation - Laboratory Technician Training - 1995.<br />

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<strong>Introduzione</strong><br />

Il corretto campionamento e preparazione del campione determinano l’accuratezza del risultato analitico in<br />

quanto gli errori analitici possono essere notevolmente ridotti durante la fase di campionamento e non nelle fasi<br />

successive.<br />

Se ciò è vero in linea generale per qualsiasi tipo di prodotto e campione, è quanto più mai vero quando entrano<br />

in gioco le micotossine; la loro distribuzione nella massa è infatti molto irregolare ed il campione per essere<br />

rappresentativo deve essere molto consistente, oculatamente prelevato ed opportunamente preparato.<br />

Procedura Operativa Standard<br />

- DATI IDENTIFICATIVI DELLA POS<br />

Numero progressivo<br />

Data di emissione<br />

Data di revisione<br />

Nome del redattore<br />

Nome del responsabile<br />

Numero della pagina / pagine totali<br />

- OGGETTO<br />

Campionamento di derrate alimentari sfuse solide o liquide al fine della ricerca di micotossine.<br />

- SCOPO<br />

Ottenere un campione di massa che sia realmente rappresentativo di quanto campionato.<br />

- TERMINOLOGIA<br />

Campionamento, Campione di laboratorio, Campione di massa, Sonda di prelievo<br />

- RESPONSABILITA’<br />

Direttore laboratorio di analisi incaricato di eseguire il test.<br />

- MATERIALE<br />

Prodotti secchi<br />

Campionatore “Endless” per pallet, camion, navi<br />

Sonda “Multi-maxi” per camion, navi<br />

Sonda “Pic” per sacchi, fusti<br />

Campionatore multilivello “Pelican” per prelievo all’uscita da nastri trasportatori<br />

Prodotti liquidi<br />

Sonda a pistone “Milk-Suck” per cisterne o serbatoi<br />

Sonda “Acid” per cisterne, serbatoi<br />

Accessori per confezionamento e trasporto campione<br />

Sacchetti in plastica da 2, 5, 10 kg<br />

Etichette adesive per chiusura punti di prelievo da sacchi “QC-Seal”<br />

Pinza sigillatrice “Fixo”<br />

Piombi per sigillare “Lex”<br />

Spiralina metallica per sigilli “Spiral”<br />

Cartellini per riconoscimento / identificazione campione<br />

Bilancia tecnica portata 5000 g<br />

Sicurezza per l’operatore<br />

Camice monouso “Coat-4-Lab”<br />

Mascherina antipolvere “Poli”<br />

Guanti monouso “Vinyl-Plus”<br />

Occhiali protettivi “Gaugin”<br />

Scarpa di sicurezza antiscivolo “Splash”<br />

Protocollo<br />

Il quantitativo totale di campione può raggiungere i kg 30 in funzione della grandezza del lotto da controllare.<br />

Riferimenti<br />

Normativa 98/53 CE in fase di recepimento.<br />

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<strong>Introduzione</strong><br />

La variazione è uno dei problemi che si incontra nel campionamento ed è uno dei problemi che i responsabili di<br />

produzione conoscono bene e cercano di ridurre.<br />

Le variazioni<br />

Esistono due tipi di variazione:<br />

quella dovuta a "cause speciali" (l'operatore commette un errore, le materie prime sono difettose o non conformi,<br />

strumento fuori condizionamento, etc.)<br />

e quella dovuta a "cause comuni" (le normali variazioni "random" presenti in qualsiasi processo di<br />

determinazione).<br />

Le azioni di risposta alle due forme di variazione sono completamente differenti e confondere l'una con l'altra<br />

può portare ad un campionamento "sballato".<br />

II campione<br />

Uno dei modi per tenere sotto controllo un processo è quello di prelevare campioni ed analizzarli; ma il<br />

campionamento è corretto solo se il campione è stato prelevato "random".<br />

Le regole della "randomizzazione" sono- ben conosciute, ma sono così importanti che fa sempre bene<br />

ricordarle:<br />

1. I campioni devono essere selezionati secondo un processo "random"<br />

2. Tutti i membri della popolazione devono avere uguale opportunità di essere presenti<br />

3. La possibilità di ogni individuo di essere selezionato non deve dipendere dalle precedenti selezioni.<br />

Prima regola<br />

I campioni devono essere selezionati secondo un processo "random".<br />

Questa regola la si osserva con una procedura dove la selezione avviene "a random".<br />

Ad esempio una persona bendata che sceglie i numeri di una lotteria in una contenitore sferico.<br />

Ma se i numeri non sono ben mescolati, può avvenire che gli ultimi numeri immessi nel contenitore abbiano<br />

maggiori probabilità di uscita. Questo tipo di "bias" è chiamato "data collection bias".<br />

In alcuni calcolatori si trova la funzione "RND" che genera numeri "random" da 0 a 1 ad ogni pressione del tasto.<br />

Questo numero può essere utilizzato in unità o decimali a piacere (ad esempio da 0,621 si può utilizzare 62<br />

oppure 621 oppure 6210) oppure in una equazione da due valori limite:<br />

Numero = [( limite alto - limite basso + 1) x RND + 1]<br />

Seconda regola<br />

Tutti i membri della popolazione devono avere uguale opportunità di essere presenti.<br />

Se in una formazione militare schierata in parata e formata da vari plotoni vogliamo scegliere 10 militari a<br />

"random" ed il calcolatore ci fornisce il numero RND = 0,30 e di conseguenza contiamo 30 militari in<br />

successione, otterremo un campione costituito di tutti sergenti perché i plotoni erano tutti schierati nello stesso<br />

modo.<br />

Abbiamo commesso errori con la prima regola?<br />

No! Siamo incorsi in un "bias" della popolazione: non tutti i militari avevano una uguale opportunità di essere<br />

selezionati come richiesto dalla seconda regola. Con qualsiasi numero il risultato sarebbe stato errato perché i<br />

plotoni ripetevano in successione lo stesso ordine di militari (1 sergente ogni 29 militari). Questo tipo di<br />

campionamento definito "sistematico" si applica bene in altre situazioni con l'ordine della popolazione non<br />

ripetitivo. Nell'esempio riportato, si sarebbe dovuto seguire un altro metodo, ad esempio un numero "random"<br />

differente per ogni plotone.<br />

Il piano di campionamento<br />

Nel mettere a punto un piano di campionamento si deve dare molta importanza al modo come i valori sono<br />

raccolti per essere certi di ottenere una valida rappresentazione dell'intera<br />

popolazione. Errori in tal senso portano non solo a risultati senza valore, ma<br />

possono costringere a prendere decisioni ed azioni correttive non necessarie.<br />

Conclusioni<br />

Se si percepisce una "regolarità" nei valori che dovrebbero essere "random", si<br />

deve fare attenzione, prima di prendere decisioni, a come tali valori sono stati<br />

raccolti e cosa può aver provocato ciò.<br />

“Sampling” - Il catalogo-manuale in lingua inglese che<br />

riporta tutto ciò che occorre per il campionamento:<br />

sonde, preparazione campioni, trasporto etc..<br />

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<strong>Introduzione</strong><br />

II campionamento microbiologico delle superfici irregolari o di difficile accesso si esegue<br />

tradizionalmente con il classico impiego del tampone.<br />

Il tampone presenta la limitazione della piccola massa e di conseguenza del possibile non completo<br />

recupero di tutti i microrganismi.<br />

Il metodo della spugna consente invece una ampia e facilitata "asportazione" di tutti i microrganismi<br />

presenti su una superficie sia essa piatta od irregolare.<br />

II Sistema mediante spugna sterile<br />

In questa Nota Applicativa sono descritti differenti sistemi di campionamento delle superfici<br />

mediante la spugna sterile pronti all'uso:<br />

(a) Sistema "Sponge-bag" sterile costituito da sacchetto a chiusura ermetica, spugna pre-inumidita<br />

(b) Sistema "Speci-Sponge" sterile costituito da sacchetto a chiusura ermetica, spugna disidratata,<br />

guanti incorporati<br />

Sacchetto con spugna<br />

“Sponge-bag”<br />

Sacchetto con spugna<br />

“Speci-Sponge”<br />

Questi sistemi mettono l'operatore nella condizione di avere disponibile sul campo in qualsiasi<br />

momento e condizione tutto il materiale necessario per portare a termine un corretto<br />

campionamento microbiologico della superficie evitando i rischi di contaminazione crociata ed<br />

assicurando il corretto avvio al laboratorio di analisi del campione.<br />

In questo modo viene coerentemente applicata la corrente Buona Prassi di Laboratorio.<br />

II Sistema “Sponge-bag”<br />

Sacchetto in plastica speciale ad alta resistenza, sterile, trasparente, con area di scrittura, sigillo<br />

superiore a strappo per garantire la sterilità, sistema di chiusura a nastro animato, saldatura su tre<br />

lati, dotato di spugna (dim.: 35x75 mm) per la raccolta del campione, ideale per il campionamento<br />

microbiologico (Listeria, Salmonella ed altri microrganismi patogeni) delle superfici e per il<br />

campionamento su carcasse animali per la ricerca di E. coli (metodo USA Federal Register).<br />

Impiego<br />

1. Identificare il sacchetto con le necessarie informazioni sull'apposita banda di scrittura.<br />

2. Aprire il sacchetto strappando il bordo superiore preforato. Tirare verso l'esterno le due linguette<br />

in corrispondenza del bordo per ampliare l'apertura di accesso; la provetta vuota può essere<br />

rimossa in questa fase<br />

3. Spingere la spugna impregnata verso l'alto. Raggiunta la metà altezza del sacchetto, spremere la<br />

spugna per togliere l'eccesso di liquido.<br />

4. Utilizzando guanti sterili, estrarre la spugna e strofinare la superficie da campionare.<br />

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5. Ultimato il campionamento, reinserire la spugna nel sacchetto, togliersi i guanti, chiudere il<br />

sacchetto n'avvolgendo il bordo tre volte e ripiegando verso l'interno le due linguette metalliche<br />

per assicurare la tenuta.<br />

6. Trasferire il sacchetto al laboratorio per l'analisi microbiologica, assicurando l’ idonea<br />

temperatura di conservazione (+4 °C).<br />

II Sistema “Speci-sponge”<br />

Sacchetto in plastica speciale ad alta resistenza, sterile, trasparente, dimensioni sacchetto 115x230 mm, capacità 540 mL, spessore<br />

0.064 mm, sigillo superiore a strappo per garantire la sterilità, sistema di chiusura a nastro animato, saldatura su tre lati, dotato di<br />

spugna (dim. 35x75 mm) per la raccolta del campione, disponibile in due versioni:<br />

1)con guanti sterili<br />

2) con tampone e guanti<br />

Ideale per il campionamento microbiologico (Listeria, Salmonella ed altri microrganismi patogeni) delle superfici e per il<br />

campionamento su carcasse animali per la ricerca di E. Coli (metodo USA Federal Register).<br />

Impiego – Sacchetto “Speci-sponge” con guanti sterili<br />

1. Identificare il sacchetto con le necessarie informazioni sull'apposita banda di scrittura.<br />

2. Strappando la linea preforata inferiore, staccare il sacchetto contenente i guanti ripiegati.<br />

3. Aprire il sacchetto contenente la spugna strappando il bordo superiore preforato.<br />

4. Tirare verso l'esterno le due linguette in corrispondenza del bordo per ampliare l'apertura di accesso.<br />

5. Aggiungere la soluzione tampone sterile scelta (non fornita in questo kit) per inumidire la spugna.<br />

6. Spingere la spugna verso l'alto e togliere l'eccesso di liquido prima di estrada dal sacchetto.<br />

7. Afferrando i guanti dalla parte del polso, provocare la loro apertura con alcuni movimenti<br />

(si può usare un solo guanto od entrambi).<br />

8. Con la mano guantata, estrarre la spugna e strofinare la superficie da campionare.<br />

9. Ultimato il campionamento, reinserire la spugna nel sacchetto,.<br />

10. Togliersi i guanti, chiudere il sacchetto riavvolgendo il bordo tre volte e ripiegando verso l'interno le due linguette metalliche per<br />

assicurare la tenuta.<br />

11. Trasferire il sacchetto al laboratorio per l'analisi microbiologica, assicurando la idonea temperatura di conservazione (+4°C).<br />

Impiego – Sacchetto “Speci-sponge” con sacchetto e guanti e spugna pre-inumidita<br />

1. Identificare il sacchetto con le necessarie informazioni sull'apposita banda di scrittura.<br />

2. Premere la spugna alcune volte per saturarla con la soluzione tampone fosfato.<br />

3. Aprire il sacchetto strappando il bordo superiore preforato. Tirare verso l'esterno le due linguette in corrispondenza del bordo per<br />

ampliare l'apertura di accesso; la provetta vuota può essere rimossa in questa fase.<br />

4. Spingere la spugna impregnata verso l'alto. Raggiunta la metà altezza del sacchetto, spremere la spugna per togliere l'eccesso di<br />

liquido.<br />

5. Afferrando i guanti dalla parte del polso, provocare la loro apertura con alcuni movimenti (si può usare un solo guanto od<br />

entrambi).<br />

6. Indossando i guanti sterili, estrarre la spugna e strofinare la superficie da campionare.<br />

7. Ultimato il campionamento, reinserire la spugna nel sacchetto, togliersi i guanti, chiudere il sacchetto riavvolgendo il bordo tre volte<br />

e ripiegando verso l'interno le due linguette metalliche esterne per assicurare la tenuta.<br />

8. Trasferire il sacchetto al laboratorio per l'analisi microbiologica, assicurando la idonea temperatura di conservazione (+4 °C).<br />

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<strong>Introduzione</strong><br />

Al fine di facilitare l’attività di tutti coloro che sono coinvolti nel campionamento di alimenti, sia<br />

autorità di controllo che produttori e consulenti, stante la complessità della materia, in questa Nota<br />

Applicativa sono stati raccolti i riferimenti di campionamento che figurano nella nostra legislazione.<br />

Da questa nota il lettore avrà più facile e rapido accesso alla lettura dei dettagli di campionamento<br />

attingendo al volume “Tutela Igienico Sanitaria degli Alimenti e Bevande dei Consumatori” di<br />

Lionello Rizzatti (Il sole 24 ore, 101,74 Euro).<br />

Il modo di campionamento in accordo alla legislazione vigente<br />

Aceto Litri 2,5: varie porzioni da più bottiglie prese a caso<br />

e miscelate poi in cinque bottiglie da 500 ml<br />

cadauna<br />

Acque gasate, bevande analcoliche Litri 2,5: più porzioni da più bottiglie miscelate poi in<br />

cinque bottiglie da 500 ml cadauna<br />

Acquaviti Litri 1,5: varie porzioni da più bottiglie miscelate poi<br />

Acque minerali per analisi batteriologica<br />

Cir.Min. n.17 5.11.93 e art 3 D.M. 13.1.93<br />

Acque minerali per analisi chimica<br />

Cir.Min. n.19 12.5.93<br />

in cinque boccette da 300 ml cadauna<br />

Depositi in fabbrica e deposito in distribuzione:<br />

Litri 12 da più bottiglie prelevate da più parti per 4<br />

aliquote. Vendita al minuto: Litri 15 prelevati a caso<br />

da più parti per 5 aliquote<br />

Depositi in fabbrica e di distribuzione: Litri 12<br />

prelevati da più parti e divisi in 4 aliquote.<br />

Vendita al minuto: Litri 15 prelevati a caso da più<br />

parti per 5 aliquote<br />

Alcool etilico Litri 1: da varie porzioni prelevate da più bottiglie<br />

miscelate poi in 5 boccette da 200 ml cadauna<br />

Aperitivi a base di vino Litri 2: varie porzioni di più bottiglie miscelate poi in<br />

5 bottiglie da 400 ml cadauna<br />

Birra Litri 2: varie porzioni prelevate da più confezioni e<br />

miscelate poi in 5 parti da 200 ml cadauna<br />

Burro Grammi 1000: varie porzioni prelevate da più<br />

confezioni miscelate poi in 5 parti da grammi 200<br />

cadauna<br />

Cacao Grammi 500: varie porzioni prelevate da più<br />

confezioni miscelate poi in 5 parti da grammi 100<br />

cadauna<br />

Caffè ed estratti di caffè Grammi 500: varie porzioni prelevate dall’alto e dal<br />

basso, miscelate poi in 5 aliquote da grammi 100<br />

cadauna<br />

Caramelle, confetti, chewingum Grammi 500: varie porzioni prelevate da più<br />

confezioni e miscelate poi in 5 aliquote da grammi<br />

100 cadauna<br />

Carne fresca Grammi 1000: varie porzioni prelevate da più parti<br />

macinate e miscelate poi in 5 aliquote da grammi<br />

200 cadauna<br />

Carne conservata Grammi 1000: varie porzioni prelevate da più parti<br />

macinate e miscelate poi in 5 aliquote da grammi<br />

200 cadauna<br />

Caseine e caseinati<br />

Grammi 1000: varie porzioni prelevate da più parti,<br />

D.M. n. 149 24.2.98<br />

miscelate poi in 5 aliquote da grammi 200 cadauna<br />

Cereali<br />

Grammi 1000: varie porzioni prelevate da più parti<br />

V.D.M. 28.2.95 e Cir. Min. n. 10 9.6.99 miscelate poi in 5 aliquote da grammi 200 cadauna<br />

Cioccolatini farciti e/o ripieni Grammi 1500: varie porzioni prelevate da più parti,<br />

miscelate poi in 5 aliquote da grammi 300 cadauna<br />

Cioccolato Grammi 500: varie porzioni prelevate da più<br />

confezioni, miscelate poi in 5 aliquote da grammi<br />

500 cadauna<br />

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Conserve di origine vegetale Grammi 1000: varie porzioni prelevate da più confezioni, poi in 5 aliquote da grammi<br />

200 cadauna<br />

Conserve e semiconserve animali Grammi 1000: varie porzioni / confezioni prelevate da più confezioni, poi in 5 aliquote<br />

da grammi 200 cadauna<br />

Crema di latte o panna Grammi 500: varie porzioni / confezioni prelevate da più parti, poi in 5 aliquote da<br />

grammi 100 cadauna<br />

Crema per pasticceria e budini Grammi 500: varie porzioni / confezioni prelevate da più parti, poi in 5 aliquote da<br />

grammi 100 cadauna<br />

Estratti alimentari Grammi 500: varie porzioni / confezioni prelevate da più parti, poi in 5 aliquote da<br />

Farine<br />

D.M. 26.3.45<br />

grammi 100 cadauna<br />

Grammi 1000: varie porzioni / confezioni prelevate da più confezioni, dal basso,<br />

centro e dall’alto, miscelate poi in 5 aliquote da grammi 200 lordo cadauna, effettuato<br />

con bilancia sensibile al decimo di grammo (nota 4 Norme Generali)<br />

Formaggio Grammi 1000: varie porzioni prelevate da 3 forme (vedi anche art. 98 R.D.1361 del<br />

1926 e D.M. 21.4.86) poi miscelate in 5 aliquote da grammi 200 cadauna<br />

Frutta, ortaggi freschi, surgelati<br />

Grammi 500: Varie porzioni da più parti miscelate in 5 aliquote da grammi 100<br />

D.M.20.5.80<br />

cadauna<br />

Frutta, vegetali secchi D.M. 28.2.95 Grammi 1000: Varie porzioni da più parti miscelate in 5 aliquote da grammi 200<br />

Dir.CEE 98/53 16.7.98, Cir.Min. n.10 cadauna<br />

96/99, D.M. 23.12.2000, Ricerca<br />

aflatossine micotossine<br />

Gelati Grammi 1000: Varie porzioni da più parti o confezioni miscelate in 5 aliquote da<br />

grammi 200 cadauna<br />

Granoturco, Mais D.M. 28.2.95 Dir.CEE Grammi 1000: Varie porzioni da più parti o confezioni miscelate in 5 aliquote da<br />

98/53 16.7.98, Cir.Min. n.10 96/99, D.M. grammi 200 cadauna<br />

23.12.2000, Ricerca aflatossine<br />

micotossine<br />

Grassi emulsionati per panificazione Grammi 1000: Varie porzioni da più parti o confezioni miscelate in 5 aliquote da<br />

grammi 200 cadauna<br />

Grassi idrogenati Grammi 1000: Varie porzioni da più parti o confezioni miscelate in 5 aliquote da<br />

grammi 200 cadauna<br />

Ittici Vedi pesce ricerca mercurio<br />

Latte D.M. 26.3.92 e 8.11.99 n.535 ml 1000: Varie porzioni prelevate dopo previa miscelazione dall’alto, dal basso e dal<br />

centro in 5 aliquote da 200 ml cadauna<br />

Latte condensato Grammi 750: Varie porzioni prelevate dopo previa miscelazione in 5 aliquote da 150<br />

grammi cadauna<br />

Latte in polvere Grammi 500: Varie porzioni prelevate dopo previa miscelazione in 5 aliquote da 100<br />

grammi cadauna<br />

Liquori ml 1500: Varie porzioni prelevate da più bottiglie miscelate poi in 5 parti da ml 300<br />

cadauna<br />

Manna o mannite art 98 R.D. 1361 1926 Grammi 1600: più porzioni da varie confezioni poi miscelate e divise in 4 aliquote da<br />

grammi 400 cadauna<br />

Margarina Grammi 1000: Varie porzioni prelevate da più parti o confezioni miscelate in 5 aliquote<br />

da grammi 200 cadauna<br />

Marmellata Grammi 1000: Varie porzioni prelevate da più parti o confezioni miscelate in 5 aliquote<br />

da grammi 200 cadauna<br />

Miele Grammi 500: Varie porzioni prelevate da più contenitori miscelate in 5 aliquote da<br />

grammi 100 cadauna<br />

Molluschi bivalvi art 9 D.M. 5.10.78 100-120 esemplari in 5 aliquote cadauna<br />

Mosto di vino mL 500: varie porzioni previa adeguata miscelatura della massa, poi in 5 aliquote da<br />

ml 1000 cadauna<br />

Olio di oliva-semi mL 1000: varie porzioni prelevate da più recipienti, miscelate poi in 5 boccette da 200<br />

ml<br />

Pane (ricerca umidità) D.M. 26.3.45 nei Grammi 1000: varie porzioni prelevate a caso, poi in 5 aliquote da grammi 200 del<br />

locali di vendita (non del forno)<br />

peso lordo cadauno, con bilancia sensibile al decimo di grammo (vedi nota 4 istruzioni<br />

generali, da segnare sul verbale)<br />

Pane speciale Grammi 2000: varie porzioni prelevate a caso, poi in 5 aliquote da grammi 400 del<br />

peso lordo cadauno, con bilancia sensibile al decimo di grammo (vedi nota 4 istruzioni<br />

generali, da segnare sul verbale)<br />

Pasta alimentare Grammi 1000: varie porzioni prelevate a caso, poi in 5 aliquote da grammi 200 del<br />

peso lordo cadauno, con bilancia sensibile al decimo di grammo (vedi nota 4 istruzioni<br />

generali, da segnare sul verbale)<br />

Pasta alimentare speciale Grammi 1500: varie porzioni prelevate a caso, poi in 5 aliquote da grammi 300 del<br />

peso lordo cadauno, con bilancia sensibile al decimo di grammo (vedi nota 4 istruzioni<br />

generali, da segnare sul verbale)<br />

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Pesci (ricerca mercurio) D.M. 14.12.71,<br />

D.M. 13.5.76 vedi lettera d<br />

I campioni devono essere prelevati da pesci di diversa pezzatura in modo da essere<br />

rappresentativi; il numero dei campioni da prelevare è il seguente: iniziare dal tonno o<br />

da altri pesci di peso unitario superiore a kg 10: A. fino a 50 tonnellate 10 pesci; da 50<br />

a 100 tonnellate 15 pesci; da 100 a 200 tonnellate 20 pesci; oltre le 200 tonnellate 25<br />

pesci. B. partite di pesci il cui peso unitario è compreso tra 1 e 10 kg: sino a 10<br />

tonnellate 10 pesci; da 10 a 30 tonnellate 15 pesci; da 30 a 100 tonnellate 20 pesci;<br />

da 100 a 200 tonnellate 30 pesci; oltre 200 tonnellate 40 pesci. C. partite di pesci il cui<br />

peso unitario è inferiore ad 1 kg ed anche molluschi e crostacei: sino a 5 tonnellate 10<br />

campioni; da 5 a 10 tonnellate 15 campioni; da 10 a 30 tonnellate 20 campioni; da 30<br />

a 100 tonnellate 30 campioni; da 100 a 200 tonnellate 40 campioni, oltre le 200<br />

tonnellate 50 campioni. Per partite inferiori ad 1 tonnellata il numero dei campioni<br />

(comunque non superiore a 10) viene lasciato secondo le possibilità alla discrezione<br />

dell’agente prelevatore. D. Partite di prodotti ittici confezionati (surgelati, conserve<br />

ittiche): il numero di campioni da prelevare presso lo stabilimento di produzione o<br />

all’atto dell’importazione deve essere in relazione all’entità della partita indicata al<br />

punto C. Il numero delle confezioni da prelevare nella fase di distribuzione deve<br />

essere, ove possibile, non inferiore a 10. Modalità di prelevamento: per i prodotti di cui<br />

a punti A e B, da ogni pesce prescelto prelevare il campione che deve essere<br />

costituito da 50/200 grammi di parte muscolare; il prelevamento deve essere<br />

effettuato con mezzi appropriati (sega, fresa, punta di trapano).<br />

Per i prodotti di cui al punto C, costituiscono il campione 1 o più pesci interi in modo<br />

da raggiungere un peso non inferiore a 100 grammi. Per i prodotti confezionati il<br />

campione è costituito da 1 confezione. Ciascun campione di prodotto sfuso deve<br />

essere confezionato separatamente in contenitori di vetro o plastica per alimenti,<br />

accuratamente chiuso. I campioni deperibili devono essere imballati in scatola<br />

isotermica con ghiaccio secco. Per i prodotti di importazione il campionamento va<br />

effettuato in triplice esemplare. Per i prodotti nazionali o in lavorazione industriale, il<br />

campionamento deve essere eseguito in quattro aliquote.<br />

Polveri acqua da tavola 20 bustine: prelevare a caso, poi in 5 unità da 4 unità cadauna<br />

Prodotti dolciari Grammi 1000: Varie porzioni prelevate da più parti o contenitori poi in 5 aliquote da<br />

grammi 200 cadauna<br />

Prodotti da forno Grammi 1000: Varie porzioni prelevate da più parti o contenitori poi in 5 aliquote da<br />

grammi 200 cadauna<br />

Prodotti della pesca 9 campioni da 4 aliquote, poi in 5 parti (art 9 All. V° punti 1,2 e 3 D.L.vo 531 92)<br />

Riso Non meno di 600 grammi (art 9 legge 325 1958 e 586 1962) da più confezioni,<br />

miscelato poi in 5 aliquote cadauna<br />

Sciroppi Grammi 1000: più porzioni da più recipienti miscelate, poi in 5 aliquote in boccette da<br />

grammi 200 cadauna<br />

Strutto Grammi 1000: varie porzioni prelevate da più parti, miscelate in 5 aliquote da grammi<br />

200 cadauna<br />

Succhi o nettari Grammi 1000: varie porzioni prelevate da più parti, miscelate in 5 aliquote da grammi<br />

200 cadauna<br />

Vino mL 5000: varie porzioni prelevate da più bottiglie , miscelate in 5 aliquote in bottiglie<br />

da ml 1000 cadauna<br />

Zucchero Grammi 500: varie porzioni prelevate da più parti, miscelate in 5 aliquote da grammi<br />

100 cadauna<br />

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<strong>Introduzione</strong><br />

La Commissione della CE ha deciso, in data 8 Giugno 2001, il regolamento che fissa le norme per i<br />

controlli regolari delle condizioni igieniche generali svolti dagli operatori negli stabilimenti per la<br />

produzione e l’immissione sul mercato di carni fresche e volatili da cortile.<br />

In questa Nota Applicativa viene riportato il protocollo per il campionamento microbiologico delle<br />

carcasse.<br />

Procedura Operativa Standard<br />

- OGGETTO<br />

Campionamento batteriologico delle carcasse bovine, suine, ovine, caprine, equine nei macelli e<br />

laboratori di sezionamento<br />

- OBIETTIVO<br />

Controllare le condizioni igieniche delle carcasse per valutare la corretta esecuzione delle operazioni di<br />

pulizia, sanificazione, disinfezione<br />

- RIFERIMENTI LEGISLATIVI<br />

Gazzetta Ufficiale delle Comunità Europee L 165/48 21.6.2001<br />

Direttiva 64/433/CEE<br />

Direttiva 71/118/CEE<br />

Direttiva 95/23/CE<br />

Direttiva 97/79/CE<br />

- TERMINOLOGIA<br />

Asettico, azioni correttive, carcassa, controllo ufficiale, delimitatore, HACCP, limiti critici, livello<br />

accettabile, metodo distruttivo, metodo non distruttivo, metodo della spugna, metodo del tampone, punti<br />

di controllo critico, tampone, veterinario ufficiale<br />

- RESPONSABILITA’<br />

Direttore di produzione<br />

- MATERIALE<br />

Metodo distruttivo<br />

Sistema di campionamento per carotaggio “Surgel” - Codice n. 4760<br />

Flaconi sterili “Screw” - Codice n. 7105<br />

Sacchetti sterili “Presto Chiuso” - Codice n. 6331)<br />

Guanti monouso “Ipo-Glove” - Codice n. 17456/17457/17458<br />

Metodo non distruttivo<br />

Kit “Carcass-Sampling-Kit” - Codice n. 17475 contenente:<br />

1. Spugna sterile in sacchetto richiudibile<br />

2. Delimitatore di area sterile di 100 cm2<br />

3. Soluzione diluente<br />

4. Guanti sterili<br />

Trasporto al laboratorio<br />

Frigorifero portatile “Cryo-Penguin” - Codice n. 17570<br />

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Sonda “SURGEL” Sistema di campionamento Sacchetti “SPONGE-BAG”<br />

Codice: 4760 “CARCASS SAMPLING KIT” - Codice: 17475 Codice: 13273<br />

- PROTOCOLLO<br />

Metodo di campionamento distruttivo<br />

1. Ultimate le operazioni di macellazione, ma prima del raffreddamento, indossando guanti monouso, prelevare 4 campioni di tessuto per<br />

un totale di 20 cm2 mediante sonda di carotaggio sterile.<br />

2. Trasferire asetticamente i 4 campioni in un contenitore o sacchetto sterile ed inviarli immediatamente al laboratorio<br />

(conservazione a +4 °C) per successiva omogeneizzazione in Stomacher.<br />

Metodo di campionamento non distruttivo<br />

1. Inumidire il tampone sterile (o la spugna sterile) con soluzione sterile (0,1% peptone + 0,85% NaCl) prima della raccolta del campione.<br />

2. Strofinare il tampone in senso verticale, orizzontale e diagonale, per non meno di 20 secondi sulla superficie della carne delimitata dal<br />

delimitatore 100x100 mm, esercitando la maggior pressione possibile.<br />

3. Per ottenere risultati di significato comparabile, occorre mantenere una tecnica coerente tra i campioni, le carcasse ed i piani di<br />

campionamento.<br />

Punti di campionamento<br />

Bovini: collo, punta di petto, pancia, scamone<br />

Ovini e caprini: pancia, costato, punta di petto, petto<br />

Suini: lombo, guanciale, faccia mediale della coscia (prosciutto), pancetta<br />

Equini: pancia, punta di petto, lombo, scamone<br />

Procedura di campionamento e numero di campioni da prelevare<br />

- Frequenza di campionamento<br />

Ogni settimana, nel corso di una sola giornata, si dovranno campionare tra 5 e 10 carcasse. La frequenza si può ridurre a test quindicinali<br />

qualora si ottengano risultati soddisfacenti per sei settimane consecutive. Ogni settimana si dovrà cambiare il giorno di campionamento<br />

per assicurare che venga coperta l’intera settimana. La frequenza del test sulle carcasse in impianti a bassa capacità, come previsto<br />

dall’articolo 4 della Direttiva 64/433/CEE e per macelli che non operano a tempo pieno, sarà determinata dal veterinario ufficiale in base<br />

al suo giudizio relativo agli standard di igiene che riguardano l’abbattimento in ciascun impianto.<br />

Si deve procedere al prelievo di un campione da 4 parti di ogni singola carcassa a metà del giorno di abbattimento e prima che inizi la<br />

procedura di raffreddamento. Per ogni campione si procede all’identificazione della carcassa, alla registrazione della data e dell’ora del<br />

prelievo del campione. Prima dell’esame verranno raccolti i campioni dei vari posti di campionamento (scamone, pancia, punta di petto e<br />

collo) della carcassa esaminata. Se si ottengono risultati inaccettabili e qualora l’adozione di azioni correttive non basti ad ottenere<br />

condizioni igieniche migliori, non si procederà alla raccolta di ulteriori campioni sino a quando non saranno risolti i problemi di<br />

preparazione.<br />

- Trasporto al laboratorio<br />

Il trasporto al laboratorio deve avvenire in condizioni di refrigerazione (+4 °C).<br />

Per ulteriori informazioni sul controllo delle superfici con il metodo “Sponge-Bag” fare riferimento alla Nota Applicativa 220.<br />

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<strong>Introduzione</strong><br />

Il campionamento microbiologico della superficie delle carcasse animali, al fine di valutarne il grado di<br />

igienicità, è una operazione che deve essere eseguita attenendosi ad un preciso protocollo per garantire<br />

una affidabilità dei risultati. Le norme riportate nel regolamento “Meat and Poultry Inspection<br />

Regulations” emanate nel 1996 dal Food Safety Inspection Service della U.S. Dpt of Agriculture USA<br />

(USDA) possono essere prese da esempio nel formulare la Procedura Operativa Standard in<br />

applicazione alla Buona Prassi di Fabbricazione ed alla Buona Prassi Igienica. In particolare, il “metodo<br />

della spugna” descritto nelle norme USDA si adatta particolarmente bene alla ricerca di microrganismi<br />

patogeni, in quanto il loro numero è in genere limitato e la spugna riesce meglio del classico tampone a<br />

recuperare dalla superficie della carcassa le cellule vive.<br />

Procedura Operativa Standard<br />

- OGGETTO<br />

Campionamento microbiologico della superficie di carcasse bovine, suine, ovine, caprine.<br />

- OBIETTIVO<br />

Ottenere un campionamento microbiologico rappresentativo al fine di una corretta valutazione delle<br />

condizioni igieniche di produzione, in particolare per il recupero di germi patogeni.<br />

- TERMINOLOGIA<br />

Asepsi, carcassa, HACCP, patogeno, popolazione microbica, UFC/cm 2 , USDA.<br />

- RESPONSABILITA’<br />

Direttore laboratorio microbiologico.<br />

- MATERIALI<br />

Kit “Carcass-Sampling-Kit” - Codice n. 17475 contenente:<br />

- Spugna sterile in sacchetto richiudibile<br />

- Diluente sterile<br />

- Delimitatore di area di 100 cm 2 (10x10 cm)<br />

- Guanti sterili<br />

- PROTOCOLLO<br />

(a) Le fasi di campionamento devono essere eseguite attenendosi alle classiche tecniche di asepsi e<br />

riguardano la pancia, lo scamone, le zampe, la zona pettorale.<br />

(b) Aprire il sacchetto contenente la spugna e, indossando i guanti sterili, inumidire la spugna con il<br />

diluente sterile, versando direttamente il diluente (10 ml circa) nel sacchetto.<br />

(c) Far aderire il delimitatore di area direttamente alla parte superficiale della carcassa e passare la<br />

spugna sul tessuto muscolare-adiposo dieci volte in direzione verticale e dieci volte in direzione<br />

orizzontale.<br />

(d) Trasferire lo stesso delimitatore di area sul tessuto della zona pettorale della carcassa e strofinare<br />

con la spugna, dallo stesso lato usato precedentemente, dieci volte in direzione verticale e dieci volte<br />

in direzione orizzontale.<br />

(e) Trasferire lo stesso delimitatore di area nella regione delle zampe e compiere la stessa operazione di<br />

strofinamento impiegando però il lato opposto della spugna.<br />

(f) Reintrodurre la spugna (che ha così campionato 300 cm 2 di superficie) nel suo sacchetto.<br />

Aggiungere 15 ml di diluente sterile. Chiudere il sacchetto ermeticamente ed inviarlo al laboratorio<br />

(ogni spugna deve fare riferimento ad una singola carcassa). Se l’analisi microbiologica non viene<br />

eseguita immediatamente, il trasporto deve avvenire in condizioni refrigerate.<br />

Per ulteriori informazioni sul controllo delle superfici con il metodo “Sponge-Bag” fare riferimento alla<br />

Nota Applicativa 220.<br />

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<strong>Introduzione</strong><br />

Nei Rapporti ISTISAN del 2004 del Reparto di igiene delle Acque Interne -Dipartimento di Ambiente e<br />

Connessa Prevenzione Primaria dell' Istituto Superiore di Sanità sono riportati i "Metodi Analitici di<br />

riferimento per le acque destinate al consumo umano ai sensi del D.Lvo n. 31/2001". Si riporta il testo<br />

relativo al prelievo dei campioni di acqua destinati alle analisi microbiologiche.<br />

II prelievo dei campioni di acqua<br />

Il campionamento si svolge secondo una serie di procedure che permettono di raccogliere un' aliquota<br />

ridotta dell'acqua da sottoporre ad analisi.<br />

L'esecuzione dell'esame microbiologico delle acque destinate al consumo umano prevede che il prelievo<br />

dell'acqua da esaminare venga effettuato mediante un "campionamento istantaneo” che consiste nella<br />

raccolta di un unico campione in un'unica soluzione, in punti rappresentativi ed in un tempo breve.<br />

Questo tipo di campionamento è distintivo soltanto delle condizioni contingenti presenti all' atto del<br />

prelievo. Al momento del campionamento è necessario considerare con attenzione i volumi di acqua da<br />

prelevare. Essi vanno definiti in funzione dei parametri da determinare e comunque devono essere<br />

superiori al minimo necessario per procedere alto svolgimento degli esami richiesti.<br />

Il prelievo dei campioni microbiologici deve essere effettuato con recipienti sterili, a perfetta tenuta, di<br />

materiale idoneo e utilizzati solo a questo scopo.<br />

In genere, contenitori di capacità di 500 ml sono sufficienti per l'analisi dei parametri indicatori.<br />

Di utilità sono le bottiglie di vetro Pyrex e di materiale plastico.<br />

Le bottiglie di vetro Pyrex (borosillcato) devono comunque essere sterilizzate in laboratorio a calore<br />

secco (a circa 160° per 60 minuti) o a calore umido (a circa 121° per 20 minuti) in condizioni controllate<br />

e utilizzate entro tre mesi dalla sterilizzazione se conservate in modo idoneo.<br />

Prima della sterilizzazione, i tappi delle bottiglie devono essere ricoperti da fogli protettivi (in genere di<br />

alluminio).<br />

Le bottiglie monouso in materiale plastico, generalmente polietilene, disponibili in commercio, sono già<br />

sterili e hanno il vantaggio di essere leggere, resistenti alle variazioni termiche ed economiche; anche in<br />

questo caso è necessario attenersi alla data di scadenza indicata dai produttore.<br />

Per la raccolta di campioni da analizzare dal punto di vista microbiologico non possono essere usati<br />

contenitori metallici.<br />

Per la ricerca di patogeni (virus, parassiti), e quindi eventualmente per la necessità di prelevare grandi<br />

volumi di acqua (100-1000 ml), spesso è opportuno effettuare il prelievo/concentrazione del campione in<br />

sito.<br />

Pertanto, in funzione dell'esame da svolgere, è opportuno, preventivamente al prelievo, verificare il<br />

volume occorrente allo svolgimento dell'analisi indicato in ciascuno dei metodi riportati di seguito.<br />

È di fondamentale importanza che durante le procedure di campionamento sia evitata qualsiasi<br />

contaminazione e modificazione della qualità del campione da esaminare.<br />

Le acque destinate al consumo umano sono spesso disinfettate e contengono quindi tracce di cloro.<br />

Bottiglie/contenitori per i prelievi devono quindi contenere sodio tiosolfato in concentrazione idonea ad<br />

inibire l'azione del disinfettante. Ai valori di pH normalmente rilevabili delle acque potabili è<br />

generalmente sufficiente aggiungere sodio tiosolfato pentaidrato a una concentrazione di 18 mg/L che è<br />

in grado di neutralizzare concentrazioni di doro residuo libero e combinato superiori a 3 mg/L.<br />

Poiché l'introduzione, in bottiglie già sterilizzate, di una soluzione, se pure sterile, di neutralizzante può<br />

comportare il rischio di una contaminazione, è opportuno quindi che, prima della sterilizzazione delle<br />

bottiglie, venga aggiunta una soluzione di sodio tiosolfato pentaidrato all'1,8% m/v (corrispondente a<br />

circa 0,1 mL) per ogni 100 ml di capacità della bottiglia. La presenza di sodio tiosolfato, nelle quantità<br />

indicate, non interferisce con i risultati delle analisi microbiologiche non avendo effetto sui<br />

microrganismi, in commercio sono comunque disponibili bottiglie sterili già contenenti il sodio tiosolfato<br />

in concentrazione idonea.<br />

Le bottiglie/contenitori utilizzati per prelevare campioni per analisi microbiologiche non devono mai<br />

essere sciacquati all'atto del prelievo. Il risciacquo oltre ad esporre i recipienti a possibili contaminazioni,<br />

asporterebbe il sodio tiosolfato eventualmente presente.<br />

Prelievi effettuati dai rubinetti per l'analisi di acque destinate al consumo umano devono essere effettuati<br />

secondo procedure che consentano di ottenere campioni rappresentativi.<br />

I rubinetti devono essere disinfettati prima del campionamento.<br />

Eccezioni a questa pratica includono i casi in cui è necessario ottenere invece campioni per indagini<br />

epidemiologiche e che comunque devono fornire altri tipi di informazioni.<br />

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I rubinetti devono essere detersi e devono essere eliminati depositi, mucillagini, sostanze grasse, detergenti o agenti disinfettanti che<br />

possono avere influenza sui risultati dell'analisi microbiologica. Il collo all'interno del rubinetto può essere sede di biofilm che, per quanto<br />

possibile, vanno eliminati. Per la pulizia deve essere eseguita una disinfezione con una soluzione di sodio ipoclorito o analoghi<br />

disinfettanti: possono essere utilizzate soluzioni al 10% di sodio ipoclorito commerciale o di Sodio dicloroisocianurato.<br />

Per l'effetto corrosivo le soluzioni vanno utilizzate dagli operatori con particolari cautele. Se vengono in contatto con la pelle, lavare al<br />

momento con acqua.<br />

Disinfettare il rubinetto esternamente ed internamente rimovendo, se presenti, tubi e guarnizioni di plastica e gomma. I depositi di grasso<br />

devono essere rimossi strofinando con 2-propanolo.<br />

Una volta lavato il rubinetto con la soluzione disinfettante, lasciare agire il disinfettante per 2-3 minuti. Sciacquare poi l'esterno con acqua<br />

per assicurarsi che non ci siano più residui di disinfettante.<br />

Aprire quindi il rubinetto e fare scorrere l'acqua per un tempo sufficiente a far sì che i disinfettanti vengano eliminati prima della raccolta<br />

del campione. L'operazione di flambaggio del rubinetto, solo supplementare alla pulizia e disinfezione comunque obbligatorie, può essere<br />

effettuata solo su rubinetti metallici. Tuttavia, se effettuata in modo superficiale fugace, non esplica alcun effetto sulla eventuale<br />

contaminazione microbica presente.<br />

Volendo procedere al flambaggio, per la produzione della fiamma utilizzare gas propano o butano che permettono sia di raggiungere<br />

temperature più elevate sia di controllare la fiamma per evitare danni a persone e cose.<br />

Eseguire il prelievo dopo avere fatto scorrere dal rubinetto l'acqua per 1-3 minuti evitando di modificare la portata del flusso durante la<br />

raccolta del campione.<br />

All'atto del prelievo, aprire la bottiglia sterile avendo cura di non toccare la parte interna del tappo che andrà a contatto con il campione<br />

prelevato, né l’interno del collo della bottiglia e provvedere all'immediata chiusura della stessa subito dopo il prelievo, avendo cura di non<br />

riempirla completamente al fine di consentire una efficace omogeneizzazione del campione, in laboratorio, al momento dell'analisi.<br />

Anche le apparecchiature eventualmente necessarie per il campionamento devono risultare sterili, anche allo scopo di evitare fenomeni di<br />

contaminazione crociata. Se il prelievo viene effettuato per immersione, la bottiglia o il contenitore devono essere sterilizzati avvolti in fogli<br />

protettivi. All'atto del prelievo, dopo avere liberato dall'involucro la bottiglia, la superficie esterna che entrerà in contatto con il campione<br />

non deve mai essere toccata con le mani, bensì la bottiglia deve essere afferrata con una pinza sterile o con altro sistema idoneo.<br />

L'apparecchiatura più semplice per lo svolgimento del campionamento istantaneo a profondità predeterminata è rappresentata da flaconi<br />

zavorrati che, immersi chiusi nella massa di acqua, si aprono a comando alla profondità prestabilita.<br />

Il campione prelevato deve essere accompagnato da tutte le indicazioni necessarie alla sua identificazione, quali la data e l'ora del<br />

campionamento, il tipo di acqua, la precisa annotazione del punto in cui è stato effettuato il prelievo e devono altresì essere trasmesse,<br />

con il campione, tutte le indicazioni concernenti le eventuali determinazioni effettuate in loco e qualunque altra osservazione possa<br />

risultare utile nella interpretazione dei risultati di laboratorio. A parte ogni esigenza di natura giuridica, che può prevedere precise modalità<br />

dì identificazione del campione, è comunque necessario che il campione venga contrassegnato sia con il codice numerico, sia con<br />

l'indicazione in chiaro del punto di campionamento.<br />

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Mittente<br />

Il mittente ha la responsabilità di:<br />

a) concordare in anticipo la spedizione con il destinatario e con lo spedizioniere per assicurare che il<br />

materiale venga accettato dal destinatario ed il trasporto avvenga seguendo la via più diretta<br />

evitando la consegna nei giorni festivi, prefestivi;<br />

b) compilare correttamente tutta la documentazione relativa la trasporto;<br />

c) rendere noto al destinatario la presunta data di arrivo del materiale in tempo debito.<br />

Spedizioniere<br />

Lo spedizioniere deve:<br />

a) mettere a disposizione del mittente i documenti di viaggio necessari e le istruzioni per la corretta<br />

compilazione;<br />

b) fornire informazioni sul corretto confezionamento;<br />

c) concordare con il mittente il sistema di trasporto più appropriato;<br />

d) conservare i documenti di spedizione;<br />

e) garantire durante il trasporto le corrette condizioni di conservazione del materiale;<br />

f) rendere noto in tempo utile al mittente eventuali ritardi di consegna.<br />

Destinatario<br />

Il destinatario deve:<br />

a) nel caso di materiale proveniente da nazione estera, richiedere le necessarie autorizzazioni alle<br />

autorità;<br />

b) prevedere un efficiente recupero del materiale biologico al momento dell’arrivo ed al suo<br />

trasferimento in ambiente adeguato;<br />

c) rendere noto al mittente l’avvenuto arrivo del materiale.<br />

“Bio-carrier”<br />

Valigetta porta campioni<br />

“Penguin 50 New”<br />

Frigocongelatore portatile<br />

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<strong>Introduzione</strong><br />

Le attività connesse alla spedizione e alla ricezione di materiale biologico, se non gestite correttamente,<br />

rappresentano un potenziale fattore di rischio per la salute sia dei ricercatori sia della popolazione in<br />

generale. Allo scopo di definire le responsabilità e le modalità operative da applicare per una corretta<br />

gestione dei materiali biologici, pericolosi e non, recapitati all'Istituto Superiore di Sanità, sono state<br />

create delle linee guida che hanno anche lo scopo di informare tutti i soggetti esterni che spediscono<br />

materiale biologico per fini di studio, ricerca o istituzionali, circa i criteri adottati dall'ISS per<br />

l'accettazione o il rifiuto.<br />

Parole Chiave<br />

materiale pericoloso, campioni, gestione.<br />

L’ Istituto Superiore di Sanità (ISS), nell'espletamento dei suoi compiti istituzionali di ricerca, controllo e<br />

consulenza alle autorità competenti, è costantemente coinvolto nell'attività di gestione di materiali<br />

biologici, pericolosi e non.<br />

Allo scopo di assicurare una corretta e uniforme gestione della spedizione e del ricevimento di tali<br />

materiali, nell'anno 2003 è stato istituito un gruppo di lavoro multidisciplinare con specifiche competenze<br />

nei settori: batteriologia,<br />

immunologia, virologia, sistemi di qualità, tecnico-logistico e amministrativo. Il primo lavoro prodotto dal<br />

gruppo è stata la procedura "ISPGMBGE01.000 - Spedizione di materiale biologico o altro materiale<br />

rilevante per la ricerca scientifica". L'applicazione dei criteri contenuti nel suddetto documento ha<br />

evidenziato la necessità di elaborare linee guida destinate al personale dell'Istituto direttamente<br />

coinvolto nella ricezione del materiale biologico. Allo scopo, nel 2004 è stato emesso e distribuito<br />

internamente il documento "Ricezione di materiale biologico o altro materiale rilevante per la ricerca<br />

scientifica".<br />

La pubblicazione delle presenti linee guida nasce dalla necessità di informare tutti i committenti esterni,<br />

intenzionati a inviare materiale biologico all'Istituto per le attività sopra citate, circa la metodologia<br />

adottata dall'Istituto per accettare o rifiutare materiale biologico pericoloso o non pericoloso in ingresso.<br />

Scopo delle Linee Guida<br />

Obiettivo delle linee guida è di definire tutte le responsabilità, le informazioni e le modalità operative da<br />

conoscere e applicare al fine di gestire correttamente la ricezione di materiale biologico o altro materiale<br />

rilevante per la ricerca scientifica, inviato da un soggetto esterno all'ISS, di seguito identificato come<br />

mittente.<br />

La presente procedura tratta nel dettaglio:<br />

• la definizione dei materiali oggetto della procedura;<br />

• le modalità di accettazione in ingresso dei materiali;<br />

• le responsabilità in materia di gestione (controllo alla ricezione, corretta conservazione,<br />

consegna al destinatario responsabile dell'attività da svolgere mediante il materiale) ;<br />

• le modalità per l'eventuale rifiuto dei materiali risultati non conformi ai dettami della<br />

presente procedura.<br />

Modalità Operative<br />

La Figura illustra le attività da eseguire per la gestione dei materiali ricevuti.<br />

Ricezione materiali biologici<br />

II materiale biologico, pericoloso o non pericoloso, così come definito precedentemente, recapitato<br />

all'ISS a mano, tramite corriere o servizio postale deve transitare obbligatoriamente attraverso l'Ufficio<br />

Campioni, sito presso l'edificio 28, piano A, responsabile della ricezione e della registrazione del<br />

materiale.<br />

I committenti abituali dell'ISS hanno ricevuto adeguate istruzioni e indirizzi per la spedizione del<br />

materiale. Tutto il personale dell'Istituto che dovesse ricevere direttamente, per errore, del materiale<br />

biologico o altro materiale rilevante per la ricerca scientifica dovrà informare il proprio committente della<br />

nuova procedura in atto e provvedere autonomamente al transito del materiale presso l'Ufficio Campioni<br />

per le operazioni di registrazione.<br />

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Definizioni<br />

Materiale biologico pericoloso<br />

Qualsiasi materiale di origine umana, animale e vegetale o microrganismi, incluse loro parti e loro prodotti, in grado di produrre,<br />

direttamente o indirettamente, anche potenzialmente, danno all'uomo, agli animali e/o all'ambiente.<br />

Materiale biologico non pericoloso<br />

Qualsiasi materiale di origine umana, animale e vegetale o microrganismi, incluse loro parti e loro prodotti, non previsto dal precedente<br />

paragrafo.<br />

Unità operativa ISS<br />

Dipartimenti, Centri Nazionali e Servizi tecnico-scientifici dell'ISS.<br />

Mittente<br />

Persone fìsiche, enti, istituzioni, autorità competenti, pubbliche amministrazioni centrali e periferiche aventi diritto, a qualunque titolo,<br />

all'invio di materiale biologico o altro materiale, rilevante per la ricerca scientifica, all'ISS.<br />

Destinatario<br />

Persona fisica, dipendente dell'ISS, appartenente a una delle unità operative specificate sopra definite, responsabile dell'attività da<br />

svolgere sul materiale o per mezzo del materiale ricevuto.<br />

Registrazione<br />

Sistema di gestione delle informazioni relative ai materiali ricevuti costituito dal Registro Corrieri modulo ISPGMBGE02.120 e dalle<br />

Schede Rifiuto Corrieri modulo ISPGMBGE02.130.<br />

Le modalità di registrazione sono descritte in queste linee guida.<br />

La conservazione dei Registri Corrieri e delle Schede Rifiuto Corrieri è a cura del responsabile dell'archivio centrale dell'ISS, che ne<br />

garantirà l'archiviazione per almeno 5 anni.<br />

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II personale addetto all'Ufficio Campioni provvederà a:<br />

• esaminare la documentazione allegata (ad esempio, bolla di trasporto) per verificare la presenza del destinatario e del mittente;<br />

• esaminare il confezionamento esterno per verificare: l'integrità del confezionamento stesso, presenza di sigilli ecc.; la corrispondenza<br />

del mittente/destinatario (se presente) con quanto riportato nella documentazione allegata; la presenza di eventuali etichette<br />

per la corretta conservazione del contenuto;<br />

• registrare l'avvenuta ricezione del materiale indicando il mittente, il luogo di provenienza, la data di arrivo, gli estremi del documento di<br />

trasporto (nel caso di consegna mediante corriere o servizio postale) o la dicitura "a mano" (in mancanza di un documento di trasporto)<br />

e le condizioni di conservazione (refrigerato, congelato, a temperatura ambiente) nel Registro Corrieri.<br />

Il materiale viene dichiarato non accettabile se risulta:<br />

• privo di mittente o con mittente indecifrabile;<br />

• con l'indicazione del mittente difforme tra la confezione e la bolla di trasporto;<br />

• privo di destinatario o con destinatario indecifrabile;<br />

• con destinatario diverso dall'ISS e/o difforme dalla bolla di trasporto;<br />

• con destinatario generico (ad esempio, ISS) ed evidentemente danneggiato, aperto o, se previsto, privo dei necessari sigilli.<br />

In tal caso si procede secondo le modalità illustrate nel paragrafo riguardante la gestione dei materiali biologici non accettabili.<br />

Se il materiale è accettabile, il personale dell'Ufficio Campioni verifica che il mittente indicato nella bolla e/o sulla confezione sia incluso<br />

nell'elenco committenti abilitati, elenco redatto dinamicamente dal personale stesso utilizzando il modulo ISPGMBGE02.I10; nel caso in<br />

cui il mittente non sia incluso in detto elenco si provvederà a rintracciare il destinatario o l'unità operativa per l'autorizzazione<br />

all'aggiornamento del documento e al proseguimento della procedura.<br />

Consegna al destinatario del materiale biologico<br />

II materiale biologico, dichiarato accettabile dall'Ufficio Campioni, deve essere consegnato immediatamente al legittimo destinatario o, in<br />

mancanza di questi, all'unità operativa competente.<br />

A tale scopo, il personale addetto all'Ufficio Campioni provvederà a individuare l'unità operativa del destinatario e a comunicare l'arrivo del<br />

materiale chiamando il relativo numero telefonico, che deve essere attivo negli stessi orati dell'Ufficio Campioni, riportato nell'elenco<br />

telefonico unità operative modulo ISPGMBGE02.I00.<br />

Il materiale viene dichiarato non accettabile se non si riesce in alcun modo a individuare un destinatario né un'unità operativa<br />

competente, anche dopo aver contattato direttamente il mittente; in tal caso si procede secondo le modalità illustrate nel paragrafo<br />

riguardante la gestione dei materiali biologici non accettabili.<br />

Se il materiale è accettabile, il personale dell'Ufficio Campioni lo consegna al legittimo destinatario o, in alternativa, al personale dell'unità<br />

operativa competente preposto al ritiro del materiale biologico. Contestualmente viene completata la registrazione dei dati<br />

all'accettazione, inserendo i nominativi del destinatario e dell'incaricato del ritiro e la data del ritiro nel Registro Corrieri.<br />

Gestione dei materiali biologici non accettabili<br />

I campioni biologici dichiarati non accettabili vengono registrati dal personale addetto all'Ufficio Campioni, procedendo come segue:<br />

• riportando nel Registro Corrieri la dicitura "non accettabile" nella colonna incaricato<br />

del ritiro;<br />

• compilando in tutti i suoi campi la Scheda Rifiuto Corrieri modulo ISPGMBGE02.I30,<br />

indicando nel dettaglio il motivo del rifiuto e le modalità di scarico: restituito al vettore,<br />

qualora possibile; in quarantena, secondo le modalità illustrate nel relativo paragrafo,<br />

in tutti gli altri casi.<br />

Messa in quarantena di materiali biologici<br />

I campioni biologici dichiarati non accettabili, secondo quanto prescritto nei paragrafi relativi alla ricezione e consegna al destinatario del<br />

materiale biologico, e non direttamente restituibili al vettore, devono essere posti in quarantena e conservati, unitamente a una copia della<br />

relativa Scheda Rifiuto Corrieri, all'interno di un locale dedicato presso l'Ufficio Campioni.<br />

II materiale biologico viene mantenuto in quarantena per un minimo di cinque giorni lavorativi dalla data riportata sulla relativa Scheda<br />

Rifiuto Corrieri; al termine di tale periodo l'addetto dell'Ufficio Campioni contatterà l'autorità competente per lo smaltimento, registrando la<br />

data di uscita nel campo annotazioni della suddetta scheda.<br />

Contestualmente alla messa in quarantena di ciascun materiale non accettabile, l'Ufficio Campioni provvederà a inviare a tutto il<br />

personale dell'ISS un messaggio di posta elettronica per segnalare la presenza di materiale biologico in quarantena; il messaggio dovrà<br />

contenere tutte le informazioni disponibili e utili per l'identificazione del materiale.<br />

Qualora durante il periodo di quarantena venisse individuato il legittimo destinatario del materiale, il personale addetto all'Ufficio Campioni<br />

dovrà:<br />

• riportare nel campo annotazioni della Scheda Rifiuto Corrieri la dicitura "consegnato al destinatario" e la data del ritiro;<br />

• compilare nuovamente il Registro Corrieri riportando nella colonna mittente la dicitura "dalla quarantena" e nella colonna data arrivo la<br />

data di uscita dalla quarantena.<br />

Bibliografia consigliata<br />

IATA. Dangerous goods regulations, 45th edition 2004. Disponibile all'indirizzo: http://www.iata.org/<br />

DL.vo 19 settembre 1994, n. 626 e successive modifiche ed integrazioni.<br />

Circolare del Ministero della Salute, 8 maggio 2003, n. 3.<br />

Raccomandazioni per la sicurezza del trasporto di materiali infettivi e campioni diagnostici.<br />

Disponibile all'indirizzo http://www.ministerosalute.it<br />

Circolare 7 gennaio 2004 del Ministero della Salute Indicazioni esplicative per l'applicazione del Divo 14 marzo 2003, n. 65.<br />

DL.vo 14 marzo 2003, n. 65. Attuazione delle Direttive 1999/45/CE e 2001/60/CE relative alla classificazione, all'imballaggio e<br />

all'etichettatura dei preparati pericolosi.<br />

Procedura ISPGMBGE01.000 Spedizione di materiale biologico o altro materiale rilevante per la ricerca scientifica, emessa dal Gruppo<br />

materiali biologici e messa in vigore il 9 luglio 2003 con Protocollo ISS n. 35851/SP 3.3<br />

Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Autorità Competente in materia. Disponibile all'indirizzo: http://www.infrastrutturetrasporti.it<br />

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<strong>Introduzione</strong><br />

Per il monitoraggio ambientale ai fini di evidenziare possibili attacchi da agenti chimici, fisici e biologici<br />

sono disponibili 4 differenti sistemi campali:<br />

Modulo A - Campionamento di aerosol<br />

Modulo B - Campionamento di liquidi e solidi<br />

Modulo C - Trasferimento del materiale campionato<br />

Modulo D - Analisi sul campo<br />

A. CAMPIONAMENTO DI AEROSOL<br />

<strong>International</strong> PBI ha messo a punto e prodotto uno specifico campionatore di aria: il “SAS -PCR”. Il<br />

sistema di campionamento è brevettato: il liquido di raccolta dell’agente chimico o biologico aspirato è<br />

fatto circolare continuamente in una serpentina per facilitare il contatto con l’aerosol. Il liquido viene poi<br />

analizzato con le tradizionali tecniche analitiche (ad esempio microbiologia o PCR).<br />

Cassetta Campale per prelievo Campioni in Aerosol<br />

Modulo A – Aeriformi<br />

Posizione 2.1.2.1 – Destinazione di utilizzo: Prelievo Aerosol<br />

29498 - Campionatore “SAS-PCR”<br />

Il campionatore “SAS-PCR” è uno strumento destinato a monitorare la presenza di microrganismi<br />

patogeni nell’aria. L’aria ed il fluido sterile vengono convogliati assieme in un contenitore comune ed il<br />

liquido viene sempre rimesso in circolo per la cattura di un maggior quantitativo di aria.<br />

Il campionatore “SAS-PCR” è corredato di batterie ricaricabili .<br />

86459 - Carica-batteria “Recharge Quick” per campionatore “SAS-PCR”<br />

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Posizione 2.1.2.1. – Destinazione di utilizzo: Etichettare, Contrassegnare Campioni<br />

63090020 - Etichetta “Poli-Labels” 24x48 mm per identificazione campioni<br />

Etichette impermeabili, resistenti ai prodotti chimici, rivestite in plastica e resistenti agli agenti atmosferici, a differenza delle tradizionali<br />

etichette in carta.<br />

13482 - Etichetta “Color” rotonda per identificazione campioni<br />

Etichette che aderiscono perfettamente ad ogni tipo di superficie: metallo, legno, vetro, plastica o carta.<br />

Posizione 2.1.2.1. – Destinazione di utilizzo: Valigetta trasporto campionatore “SAS-PCR”<br />

4262/ 84675 - Valigetta per campionatore “SAS-PCR”<br />

Valigetta in alluminio dotata di n°2 di maniglie abbattibili poste sulle fiancate , interno opportunamente sagomato per consentire<br />

l’alloggiamento e la tenuta del campionatore “SAS-PCR” , verde per mascheramento I.R., secondo specifiche richieste.<br />

B. CAMPIONAMENTO DI LIQUIDI E SOLIDI<br />

Il modulo B è completo di tutti i sistemi di prelievo dei campioni dal terreno, dall’acqua, da liquidi e sostanze biologiche, da alimenti, da<br />

superfici.<br />

Cassetta Campale per Prelievo Campioni di Liquidi e Solidi<br />

Modulo B – Liquidi e Solidi<br />

Posizione 2.1.2.2. – Destinazione di utilizzo: Prelievo Campioni Liquidi<br />

61320020 - Pompa vuoto manuale “Hand-Vacuum” per prelievo campioni liquidi<br />

Pompa per vuoto corpo in cloruro di polivinile infrangibile - funzionamento manuale - resistenza alla corrosione - capacità di vuoto: 635<br />

mm Hg - con e senza manometro di controllo.<br />

Posizione 2.1.2.2. – Destinazione di utilizzo: Prelievo Campioni Liquidi<br />

2117-0250 - Flacone “Straight” Tpx trasparente con tappo vite cap.250 ml<br />

Flacone in polipropilene, semitrasparente - sterilizzabile in autoclave - coperchio a vite in polipropilene - capacità 250 ml<br />

Posizione 2.1.2.2. – Destinazione di utilizzo: Prelievo Campioni Liquidi<br />

2153-0700 - Sistema chiusura a 2 vie per flacone “Straight” cap. 250 ml<br />

Sistema per trasferimento liquidi - 2 ingressi - per collegamento tubazioni al silicone - da abbinare al flacone “ Straight ”<br />

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Posizione 2.1.2.2. – Destinazione di utilizzo: Prelievo Campioni Liquidi<br />

2289 - Tubo in silicone Ø 5x9 mm per colleg. pompa / sistema di prelievo<br />

Tubo in silicone, trasparente - sterilizzabile fino a 180 °C - esente da componenti con effetti tossici e fisiologici.<br />

Posizione 2.1.2.2. – Destinazione di utilizzo: Prelievo Campioni Terreno<br />

16493 - Sessola in plastica sterile monouso per prelievo campioni di terreno<br />

Utensile in polistirene - sterile - ideale per campioni destinati ad analisi microbiologiche, chimiche, ambientali, ecc.<br />

Posizione 2.1.2.2. – Destinazione di utilizzo: Prelievo-Rimozione Terreno<br />

15822 - Spatola “Poli-Spa” sterile monouso per prelievo-rimozione terreno<br />

Spatola in polistirene sterile - estremità appuntita - capacità 15 mL - lunghezza 229 mm<br />

Posizione 2.1.2.2. – Destinazione di utilizzo: Prelievo vari<br />

5678 - Pinzetta “Forpin” sterile monouso<br />

Pinze in polipropilene bianco - sterili - superficie zigrinata e punte ricurve per facilitare la presa dell'oggetto - lunghezza 127 mm.<br />

Posizione 2.1.2.2. – Destinazione di utilizzo: Prelievo substrati diversi<br />

5594 - Sonda-carotatore “Cebu” per prelievo sostanze dure<br />

Campionatore a forma conica - per il prelevamento di campioni di sostanze dure e pastose - in acciaio inox, sterilizzabile - dim.: lungh.<br />

177 mm, lungh. senza manico 125 mm; diam. 15/11 mm - peso 100 g.<br />

4747 - Sonda-carotatore “Stuve” per prelievo sostanze pastose<br />

Campionatore a pistone - per il prelevamento di sostanze pastose - asta con impugnatura in metallo cromato, sterilizzabile - lungh. 260<br />

mm - diam.est. 2 mm - diam.int. 9 mm - cap. 13 mL - peso 400 g.<br />

86531 - Sonda-carotatore “Multipro” per prelievo granaglie<br />

Campionatore a settori comunicanti - in alluminio - a 3 settori - per il rilevamento di polveri, granaglie e pellets in sacchi ed in fusti -<br />

sterilizzabile.<br />

Posizione 2.1.2.2. – Destinazione di utilizzo: Conservazione Campioni Solidi<br />

20445 - Sacchetto “Presto-Chiuso” sterile c/chiusura rapida 210 ml per cons. campioni<br />

Sacchetto in plastica speciale ad alta resistenza - sterile - trasparente - per il prelievo, il trasporto e la conservazione di campioni solidi o<br />

liquidi - saldatura su tre lati - sigillo superiore a strappo per garantire la sterilità - sistema di chiusura a nastro animato - disponibile con o<br />

senza area di scrittura - spessore da 0,057 a 0,102 mm - resistente fino a 82 °C - approvato FDA per il contenimento di alimenti.<br />

5287 - Sacchetto “Presto-Chiuso” sterile c/chiusura rapida 500 ml per cons. campioni<br />

Sacchetto in plastica speciale ad alta resistenza - sterile - trasparente - per il prelievo, il trasporto e la conservazione di campioni solidi o<br />

liquidi - saldatura su tre lati - sigillo superiore a strappo per garantire<br />

la sterilità - sistema di chiusura a nastro animato - disponibile con o senza area di scrittura - spessore da 0,057 a 0,102 mm - resistente<br />

fino a 82 °C - approvato FDA per il contenimento di alimenti.<br />

Posizione 2.1.2.2. – Destinazione di utilizzo: Confezionamento, Chiusura Campioni<br />

23568 - Forbice con manico plastica + lame acciaio inox<br />

Forbici con lame in acciaio inox autoaffilanti a punta arrotondata - impugnatura ergonomica rivestita in ABS.<br />

Posizione 2.1.2.2. – Destinazione di utilizzo: Prelievo da Superfici<br />

29023 - Sacchetto c/spugnetta “Speci-Sponge” completo di soluzione sterile spugnetta<br />

Sacchetto in plastica speciale ad alta resistenza - sterile - trasparente - dimensioni sacchetto 115x230 mm - capacità 540 mL - spessore<br />

0.064 mm - sigillo superiore a strappo per garantire la sterilità - sistema di chiusura a nastro animato - saldatura su tre lati - dotato di<br />

spugna (dim. 35x75 mm) per la raccolta del campione - disponibile in tre versioni: 1) con provetta da 10 mL di tampone fosfato sterile pH<br />

6.8, 2) con guanti sterili, 3) con tampone e guanti - ideale per il campionamento microbiologico (Listeria, Salmonella ed altri microrganismi<br />

patogeni) delle superfici e per il campionamento su carcasse animali per la ricerca di E. Coli (metodo USA Federal Register).<br />

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Posizione 2.1.2.2. – Destinazione di utilizzo: Prelievo Campioni<br />

5713 - Bisturi “Scalpel” monouso sterile per prelievo campioni<br />

Bisturi sterile - manico in plastica, lama panciuta in acciaio inox.<br />

Posizione 2.1.2.2. – Destinazione di utilizzo: Prelievo Campioni<br />

7215 - Provetta “Vacuette” per prelievo liquidi fisiologici s/attivatore coagulazione<br />

6130 - Supporto “Holder” (da abbinare a provetta “Vacuette”)<br />

20861 - Ago cannula 18G (da abbinare a supporto + provetta “Vacuette” )<br />

Provette di sicurezza in plastica per prelievo liquidi fisiologici - sterili - infrangibili - a vuoto costante - con tappo di sicurezza con<br />

diaframma in gomma perforabile - complete di supporto e ago sterile 18G<br />

Posizione 2.1.2.2. – Destinazione di utilizzo: Disinfettante per vari impieghi sul campo<br />

19073 - Disinfettante “Pharmasteril” flacone 1000 ml<br />

Dispositivo medico di classe IIA (n° certificazione Min. San. 0373) - flacone da 1 litro - soluzione pronta all'uso per strumenti e dispositivi<br />

medici - principio attivo benzalconio cloruro e sodio nitrito.<br />

Posizione 2.1.2.2. – Destinazione di utilizzo: Contenitori secondari per Campioni<br />

16503 - Sacchetto “Zip” con chiusura regolabile a cursore<br />

Sacchetto in plastica trasparente - dimensioni 18X32 mm - speciale chiusura a cursore regolabile - per contenimento di campioni /<br />

documenti.<br />

Posizione 2.1.2.2. – Destinazione di utilizzo: Etichettare, Contrassegnare Campioni<br />

63090020 - Etichetta “Poli-Labels” 24x48 mm per identificazione campioni<br />

Etichette impermeabili, resistenti ai prodotti chimici, rivestite in plastica e resistenti agli agenti atmosferici, a differenza delle tradizionali<br />

etichette in carta.<br />

15738 - Etichetta “QC-SEAL” per iden.contenitori aperti a seguito campionamento<br />

Etichetta controllo qualità per richiudere i sacchi dopo il campionamento - dim. 100x100 mm<br />

Posizione 2.1.2.2. – Destinazione di utilizzo: Valigetta mezzi per Campionamento solidi/liquidi<br />

4263 / 86476 - Valigetta per mezzi di campionamento prodotti solidi/liquidi<br />

Valigetta in alluminio dotata n°1 di maniglia posta sul coperchio , interno opportunamente sagomato per consentire l’alloggiamento e la<br />

tenuta dei materiali destinati al prelievo di campioni solidi / liquidi , verde per mascheramento I.R., verniciata secondo specifiche richieste.<br />

C. Trasferimento del materiale campionato<br />

Il modulo C è completo dei mezzi per garantire un idoneo trasferimento al laboratorio destinato alle analisi.<br />

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Cassetta Campale per trasferimento Campioni Liquidi e Solidi<br />

Modulo C – Trasferimento Campioni Liquidi e Solidi<br />

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Posizione 2.1.2.3. – Destinazione di utilizzo: Prelievo Fluido<br />

29499 - Set prelievo / raccolta microrganismi in fase liquida “Spirantra”<br />

Contenitore raccolta campioni da abbinare al campionatore “Sas-PCR”<br />

Posizione 2.1.2.3. – Destinazione di utilizzo: Mantenimento Campioni a temperatura controllata<br />

9372 - Piastra eutectica “Fresh” per mantenimento campioni a bassa temperatura<br />

Posizione 2.1.2.3. – Destinazione di utilizzo: Telo protettivo vari impieghi<br />

LY1.558.936 - Telo protettivo impermeabile 4x5 metri<br />

Telo protettivo trasparente resistente ai solventi e allo strappo utile per rivestire e coprire oggetti anche di grandi dimensioni.<br />

Telo universale H 4 x 5 m.<br />

Posizione 2.1.2.3. – Destinazione di utilizzo: Valigetta Trasporto Campioni<br />

4264 / 86477 - Valigetta per conservazione e trasporto campioni<br />

Valigetta in alluminio dotata n°1 di maniglia posta sul coperchio , interno opportunamente coibentato per garantire l’isolamento termico dei<br />

campioni prelevati, verde per mascheramento I.R., verniciata secondo specifiche richieste.<br />

D – Rivelazione e Identificazione Campale<br />

Il Modulo D contiene i kit per una rapida rilevazione di possibili attacchi biologici.<br />

<strong>Introduzione</strong><br />

I recenti eventi terroristici rendono indispensabile mezzi diagnostici che consentano una rapida rilevazione di possibili attacchi biologici. I<br />

risultati dovrebbero essere disponibili in pochi minuti per consentire un rapido intervento riparatore. Per questo scopo sono stati messi a<br />

punto dei kit di facile ed immediato impiego in grado di fornire una risposta positiva o negativa nel giro di circa 15 minuti: si tratta della<br />

tecnologia LFSA (Lateral Flow Screen Assay).<br />

Kit disponibili<br />

Ogni kit comprende: 1 Piastrina analitica, 1 Contagocce, 1 Fiala di soluzione tampone.<br />

Per Bacillus anthracis spore - SMART Anthrax - Codice: 109202<br />

Per Botulino tossina - SMART Botulism Toxin - Codice: 108202<br />

Per Cholera - SMART Colera 01 - Codice: 113002<br />

Per Ricino - SMART Ricin - Codice: 124202<br />

Per Stafilococco enterotossina B - SMART - Codice: 110202<br />

Per Tularemia - SMART - Codice: 120202<br />

Per Yersinia Pestis F1 - SMART - Codice: 120202<br />

I kit di prelevamento campioni<br />

Sistema di campionamento per superfici ampie, polveri, liquidi, aria - BCK 130020<br />

Liquido di umidificazione Aseptisol - A 130250<br />

La procedura operativa dei kit SMART II<br />

Questi kit di nuova concezione si utilizzano sul campo analizzando campioni ambientali.<br />

1. Prelevare il campione e seguire le linee guida per portarlo in forma liquida.<br />

2. Togliere dalla sua confezione originale singola la piastrina di analisi.<br />

3. Versare 3 gocce (corrispondenti a circa 100 microlitri) del campione liquido nel pozzetto laterale della piastrina utilizzando l’apposito<br />

contagocce fornito nel kit.<br />

4. Attendere 3 minuti per permettere al campione di essere assorbito. Aggiungere poi 2 gocce di soluzione tampone dal contagocce<br />

fornito nel kit. Leggere i risultati dopo 15 minuti (non oltre 30 minuti). Interpretare il risultato osservando lo sviluppo di colorazione del<br />

Controllo (C) e del campione (T). Utilizzare la tabella per la interpretazione.<br />

Kit per biolumiscenza<br />

La determinazione della biolumiscenza (ATP) è molto utile per evidemziare con immediatezza la presenza anomala di alte cariche<br />

batteriche nell'ambiente che presumono condizioni a rischio biologico.<br />

Il kit è costituito dallo strumento di lettura e dai reattivi pronti all'uso in provette contenenti il tampone ed un mix di reagenti per la lisi<br />

delle cellule batteriche ed il rilascio di ATP. La determinazione analitica richiede pochi minuti.<br />

Kit di Sicurezza "R"<br />

Il kit è costituito da guanti e da materiale protettivo per il personale.<br />

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GUIDA ALLA SCELTA DEL SISTEMA DI OMOGENEIZZAZIONE A DISPERSIONE<br />

<strong>Introduzione</strong><br />

L’omogeneizzazione a dispersione è una tecnologia preparativa analitica che viene usata per:<br />

1. Ridurre in particelle estremamente fini (Ø≤2 mm) un solido immerso in un liquido;<br />

2. Effettuare dispersioni (solido + liquido, immiscibili)<br />

3. Effettuare emulsioni (liquido + liquido, immiscibili)<br />

L’omogeneizzazione a dispersione avviene sempre in ambiente liquido.<br />

Principio di funzionamento<br />

Il principio dell’omogeneizzazione a dispersione (Figura 1) è incentrato sull’attivazione di un’asta “a<br />

rotore-statore”, la cui estremità è costituita da un rotore con lame taglienti che ruota ad alta velocità<br />

all’interno di uno statore fermo. L’intercapedine tra rotore e statore è molto stretta. Rotore e statore sono<br />

caratterizzati da fori per l’entrata del campione nell’intercapedine dove verrà disgregato.<br />

L’omogeneizzazione avviene in 4 fasi:<br />

FASE 1<br />

Il rotore viene azionato ad alto numero di giri: si crea un effetto cavitazionale che attira il campione verso<br />

l’intercapedine rotore-statore;<br />

FASE 2<br />

Il campione passa all’interno delle finestre del rotore in movimento e subisce un primo effetto di taglio;<br />

FASE 3<br />

Il campione passa nell’intercapedine rotore-statore ed è sottoposto a una forza meccanica di attrito<br />

contro le pareti di rotore e statore e una forza cavitazionale che lo trascina.<br />

FASE 4<br />

Il campione viene sospinto all’esterno passando attraverso le finestre dello statore e subendo un<br />

secondo effetto di taglio.<br />

Ogni omogeneizzatore a rotore-statore è l’abbinamento di:<br />

- un gruppo motore;<br />

- un’asta di omogeneizzazione, da acquistare separatamente e intercambiabile, a seconda della<br />

tipologia di utilizzo.<br />

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Campi di applicazioni<br />

In linea generale, l’omogeneizzazione a dispersione trova applicazioni in diversi campi:<br />

- Ricerca medica - Carta e Tessile - Biotecnologie<br />

- Industria della Ceramica - Microbiologia - Industria del Tabacco<br />

- Industria Farmaceutica - Industria Petrolchimica - Industria Chimica<br />

- Controllo Scarichi-Inquinamento - Industria Alimentare - Industria delle Vernici<br />

- Industria Cosmetica<br />

Parametro fondamentale della scelta è sempre il volume di lavoro, ma modelli di valore prestazionale diverso possono lavorare sullo<br />

stesso volume.<br />

La MAPPA 1 rappresenta la serie HP-alte prestazioni, costituita da modelli da banco, che quindi richiedono uno stativo di fissaggio.<br />

Nella MAPPA 2 sono rappresentate le serie “Standard” e “Covenience”. Qui l’investimento è calcolato considerando la combinazione<br />

(gruppo motore+asta di omogeneizzazione).<br />

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Dopo questa prima scelta passiamo a vedere quali funzioni accessorie sono fornite<br />

TABELLA 2: FUNZIONI ACCESSORIE OMOGENEIZZATORI A DISPERSIONE<br />

Sono disponibili:<br />

A. Potenza nominale del gruppo motore, espressa in Watt.<br />

B. Aste di omogeneizzazione per campioni particolarmente difficili e refrattari alla disgregazione;<br />

C. Aste in plastica autoclavabile: permettono il ri-utilizzo oppure la scelta mono-uso e sono usate per evitare la contaminazione crociata<br />

tra un campione e il successivo.<br />

D. Aste per criogenia: per la disgregazione di campioni congelati (terra, fertilizzanti, frutta, verdura).<br />

E. Asta di agitazione: oltre agli assemblaggi per omogeneizzazione a dispersione è disponibile una soluzione per agitare fino a 40L di<br />

soluzione.<br />

F. Aste di omogeneizzazione a lame: oltre agli assemblaggi per omogeneizzazione a dispersione dispone anche asta a lame (e camere<br />

sigillanti) per un’omogeneizzazione a lame preparativa;<br />

G. Camere sigillanti: In resina industriale, vetro e in acciaio, usate per non disperdere composti nocivi volatili nell’ambiente di lavoro;<br />

H. Display digitale: per il controllo preciso della velocità, anziché un controllo manuale;<br />

I. Possibilità di programmazione: per l’assoluta riproducibilità della procedura.<br />

Descrizione A B C D E F G H I<br />

Micron-AX 35<br />

(Ex-Tritur)<br />

35 - S - - - - - -<br />

Micron-AX 125 125 - - - - - - - -<br />

Ultraturrax T8 100 X - - - - - - -<br />

Pro200 125 - - - - - X - -<br />

Dispergerate multi-AX<br />

(Ex Dispergerate500)<br />

500 - - - - - - - -<br />

Dispergerate uni-AX 500 - - - X - - - -<br />

Ultraturrax T18 500 X X - - - - - -<br />

Ultraturrax T25 500 X X - - - - S -<br />

Pro250 575 - - X - X X - -<br />

Pro300D 576 - - - - X X S -<br />

Ultraturrax T50 1100 X - - - - - X -<br />

Digit-AX 1800 X - - - X X S S<br />

Power-AX 2250 - - - - - - - -<br />

X = opzione disponibile<br />

S = di serie<br />

- = non disponibile<br />

POTENZA DEL MOTORE DELL’OMOGENEIZZATORE<br />

= Potenza < 150Watt<br />

= 500Watt ≤ Potenza ≤ 600 Watt = Potenza > 1000 Watt<br />

La scelta della soluzione adeguata<br />

Ci sono molte variabili che rendono apparentemente complessa la scelta della appropriata combinazione rotore-statore:<br />

- Disegno e grandezza del rotore-statore<br />

- Potenza del motore<br />

- Dimensione iniziale del campione<br />

- Dimensione finale del campione<br />

- Volume del medium<br />

- Viscosità del medium<br />

- Forma del contenitore<br />

- Profondità dell’immersione dell’asta a dispersione<br />

Per scegliere il corretto strumento è necessario interrogarsi sugli aspetti di tale scelta.<br />

Il punto è: “Quali sono le mie esigenze?”<br />

e di conseguenza: “Quale modello di omogeneizzatore a rotore- statore le soddisferà?”<br />

Le esigenze fondamentali<br />

1. Decidere il range di volume (mL, L) di lavoro.<br />

2. Selezionare quali strumenti lavorano sul volume richiesto e dunque l’asta di omogeneizzazione<br />

(detta anche: generatore a rotore-statore).<br />

3. Valutare la potenza del motore richiesta per svolgere il lavoro (tanto più viscoso il campione, tanto maggiore la potenza richiesta).<br />

Le esigenze specifiche<br />

Una volta che si sono stabilite le esigenze di base, bisogna approfondire l’analisi rispondendo ai seguenti quesiti:<br />

1. Qual è la natura del campione?<br />

- Campioni LIQUIDI A BASSA VISCOSITA’, SEMILIQUIDI<br />

Scegliere un’asta di omogeneizzazione a estremità piatta per qualsiasi volume trattato.<br />

- Campioni VISCOSI<br />

Richiedono un motore con potenza maggiore, rispetto ai campioni a bassa viscosità<br />

- Campioni FIBROSI<br />

Scegliere un generatore a estremità dentellata, oppure a lame per un’omogeneizzazione preparativa.<br />

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- Campioni SOLIDI<br />

Il diametro interno del generatore deve essere il doppio della particella di campione più grande. Anche per i campioni solidi immersi in<br />

liquido scegliere i generatori adeguati a granulometrie medio-grosse, per una omogeneizzazione preparativa.<br />

NOTA: se i campioni sono molto duri è meglio scegliere un’asta con i cuscinetti di acciaio (Es. Ultra-Turrax).<br />

2. I campioni producono aerosol nocivi e/o non si vogliono disperdere frazioni volatili?<br />

Usare camere porta-campione sigillanti (PRO200; PRO 250; PRO300D) oppure sistemi a chiusura ermetica (DispoMix).<br />

3. Qual è la dimensione delle particelle che si vuole ottenere dal trattamento?<br />

- Particelle di diametro ≤2 mm : omogeneizzatori a rotore-statore<br />

- Particelle di diametro 10-15 mm : omogeneizzatori a lame<br />

Nota: per campioni difficili si opera una prima omogeneizzazione a lame e una successiva a rotore-statore. Per soddisfare questa<br />

esigenza, i modelli PRO250 e Digit-AX possono funzionare sia con un’asta a lame che un’asta a rotore-statore.<br />

4. Si vuole uno strumento in grado di funzionare anche a lame?<br />

I modelli della linea PRO funzionano con lame e generatore rotore-statore.<br />

5. La cross-contaminazione è un problema?<br />

Di solito questo problema si presenta quando si lavora con RNA. Abbiamo dei generatori riutilizzabili in plastica autoclavabile: dato il loro<br />

costo molto contenuto è possibile lavorare sostituendo di volta in volta il generatore e poi decidere se gettarlo o riutilizzarlo sterilizzandolo<br />

in autoclave.<br />

Per i piccoli volumi (fino a 20 mL) si sceglierà il micro-omogeneizzatore Micron-AX35, per volumi tra 20-500mL Ultra-Turrax T18 e Ultra-<br />

Turrax T25.<br />

6. Si vogliono generatori particolarmente facili da pulire e/o sterilizzabili?<br />

L’optimum è rappresentato dai generatori riutilizzabili in plastica autoclavabile, con statore trasparente (Micron-AX 35, UltraTurraxT18,<br />

T25).<br />

Più in generale, tutti i generatori sono smontabili in pochi secondi, ma non tutti sono sterilizzabili in autoclave (informarsi sulle specifiche<br />

tecniche).<br />

7. In quale contenitore si lavora?<br />

Regola fondamentale:<br />

Ø generatore < Ø interno contenitore campione<br />

8. Asta di omogeneizzazione lunga o corta?<br />

Regola generale: l’asta di omogeneizzazione deve essere immersa tra 1/3 e 1/2 della sua lunghezza. Per questa ragione per diversi<br />

modelli (ma non tutti!) sono disponibili aste corte ed aste lunghe.<br />

Eccezione 1: I generatori dei modelli PRO (con lunghezza>10.5cm) devono essere immersi per metà, in quanto si avvalgono di una<br />

tecnologia particolare che preserva l’asta da danneggiamento; queste aste devono essere immerse maggiormente nel liquido.<br />

Eccezione 2: I generatori di plastica di Micron-AX35 possono essere immersi anche solo per 0.5cm.<br />

Quindi: chiedere sempre quanto è profondo il liquido, soprattutto per campioni di volumi ridotti.<br />

9. C’è l’esigenza di processare un ampio range di volumi?<br />

I motori più versatili sono quelli da almeno 500-700 Watt. La scelta dei generatori per questi modelli è la più fornita (Dispergerate uni-AX,<br />

Dispergerate multi-AX, PRO250, Ultra-Turrax T25).<br />

Inoltre disponiamo di un modello molto versatile a 1800W (Digit-AX) e di un altro a 2250W (Power-AX).<br />

10. E’ importante la riproducibilità dell’omogeneizzazione?<br />

Usare regolatori digitali della velocità. Meglio se programmabili.<br />

L’offerta-top è Digit-AX: possiede un regolatore digitale programmabile (fino a 12 programmi complessi, variando velocità e tempo di<br />

trattamento e tempi di passaggio tra un comando e l’altro; i parametri sono anche memorizzabili su computer).<br />

Controllo digitale (ma non programmabile) è di serie in PRO300D e in Ultra-Turrax T25 ed è un optional in Ultra-Turrax T50.<br />

11. Si preferisce un sistema maneggiabile o uno da banco?<br />

I modelli facilmente maneggiabili pesano meno di 0.5kg (Micron-AX35, Micron-AX 125, UltraTurrax T8 e PRO200). I modelli intermedi<br />

pesano circa 1.5 kg (Dispergerate uni-AX, Ultra-Turrax T18, PRO250, Ultra-Turrax T25). All’occorrenza si può ordinare lo stativo come<br />

accessorio, per fissare l’omogeneizzatore.<br />

I modelli più potenti sono strumenti da banco e dunque lo stativo è già fornito in dotazione (PRO300D, Digit-AX, Power-AX), oppure va<br />

necessariamente ordinato (Ultra-Turrax T50).<br />

12. Ci sono limitazioni di budget?<br />

Dispergerate uni-AX propone un sistema innovativo: è dotato di un'unica asta alla quale vanno abbinate diverse combinazioni rotorestatore<br />

rendendo particolarmente conveniente l’eventuale cambiamento del pacchetto rotore-statore, senza dover acquistare un<br />

generatore intero. Una particolare soluzione permette a Dispergerate uni-AX di lavorare come agitatore, su volumi fino a 40L.<br />

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13. Quali altri metodi meccanici di omogeneizzazione esistono?<br />

METODO di OMOGENEIZZAZIONE CAMPI DI APPLICAZIONE DESCRIZIONE (CODICE)<br />

Manuale a pestello Ricerca medica;<br />

Agro-Alimentare.<br />

Meccanica a ciclone Agro-Alimentare<br />

(Cerealicolo),<br />

Industriale.<br />

A lame Agro-Alimentare,<br />

Microbiologia.<br />

A ultrasuoni Ricerca Medica;<br />

Microbiologia;<br />

Agro-Alimentare<br />

Farmaceutico<br />

Battente a pale Microbiologia;<br />

Alimentare.<br />

A vibrazione Ricerca Medica;<br />

Forense;<br />

Ricerca di droghe;<br />

Ricerca di Asbesto;<br />

Farmaceutico;<br />

Polimeri-Tessile;<br />

Mineralogia.<br />

Criodisgregazione a impatto Ricerca medica;<br />

Agro-Alimentare<br />

Fig.1<br />

<strong>International</strong> PBI S.p.A.<br />

Fig.2<br />

Fig.3<br />

Fig. 1 - DISPERGERATE UNI-AX<br />

Fig. 2 - DIGIT-AX<br />

Fig. 3 - MICRON-AX 125<br />

Omogeneizzatori manuali<br />

Wheaton, CatalogoOmnialab2 PBI<br />

pagg 307-308<br />

Cyclomill (cod. 17909)<br />

Sterilmixer (cod. 29261)<br />

Turbo Homogenizer<br />

(cod. 80072)<br />

SterilBlender (cod. 6159;<br />

cod.35407)<br />

New-Sonic<br />

(cod.20412-cod.15233)<br />

Stomacher (cod19147- 15145;<br />

5382)<br />

Freezer Mill 6770<br />

(cod 87552)<br />

Geno Grinder 2000<br />

(cod 87260)<br />

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Via Novara, 89<br />

20153 Milano - Italy<br />

Tel. 02487791<br />

Fax: 0240090010<br />

Email: info@internationalpbi.it<br />

Web: www.internationalpbi.it<br />

<strong>International</strong> PBI S.p.A.<br />

.<br />

<strong>Introduzione</strong><br />

Il campionamento microbiologico attivo per monitorare le prestazioni dell’isolatore in preparazione di una<br />

attività asettica e del test di sterilità è una fase fondamentale.<br />

Il campionatore d’aria usato per questo scopo deve essere in grado di resistere al trattamento<br />

sterilizzante con VHP (vaporous hydrogen peroxide). In questo modo si evita di dover estrarre lo<br />

strumento dall’isolatore.<br />

I comandi della camera di aspirazione del campionatore devono trovarsi al di fuori dell’isolatore.<br />

Il personale deve attenersi ad un specifico protocollo per evitare una possibile contaminazione crociata.<br />

Il materiale<br />

(a) Campionatore microbiologico d’aria “SAS Isolator” (la camera di aspirazione in acciaio inossidabile<br />

posizionata all’interno dell’isolatore è collegata con cavo elettrico al corpo principale dello strumento<br />

che si trova al di fuori dell’isolatore),<br />

(b) testata di aspirazione monouso, certificata sterile “Dispo-Head”,<br />

(c) certificate sterili, in confezionamento triplo, piastre a contatto (RODAC). Il terreno più comunemente<br />

utilizzato è il TSA.<br />

(d) sacchetti sterili.<br />

Il protocollo<br />

(1) Una o più camere di aspirazione in acciaio inossidabile del “SAS Isolator” devono essere installate<br />

nelle aree più critiche dell’isolatore.<br />

(2) Una confezione sterile di piastre a contatto e le testate sterili “Dispo-Head” sono introdotte nel<br />

“transfer isolator”.<br />

(3) Dopo aver fissato il “transfer isolator” alla stazione di lavoro dell’isolatore, la “Dispo-Head” ed una<br />

delle piastre a contatto sono applicate al campionatore “SAS Isolator”.<br />

(4) Ultimato il campionamento di 1000 litri di aria, la testata di aspirazione e la piastra a contatto sono<br />

inserite in un sacchetto di plastica sterile e trasferite nel “transfer isolator”.<br />

(5) Il “transfer isolator” è separato dalla stazione di lavoro e (a) la piastra a contatto è incubata, (b) la<br />

testa di aspirazione monouso è eliminata.<br />

(6) Un nuovo test microbiologico può ripartire seguendo i punti da (2) a (5).<br />

Sas Isolator - Codice: 43216/43217 Dispo-Head - Codice: 86996<br />

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