Introduzione - International Pbi
Introduzione - International Pbi
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Note Applicative<br />
- Nota Applicativa n. 220 – Campionamento di Listeria, Salmonella, E.coli, coliformi presenti<br />
sulle superfici<br />
- Nota Applicativa n. 600 – La spedizione in sicurezza di materiale biologico ed infetto<br />
- Nota Applicativa n. 601 – Campionamenti di acqua da barche, ponti e rive di fiumi<br />
- Nota Applicativa n. 602 – Organizzazione del campionamento sul campo<br />
- Nota Applicativa n. 603 – Piani di campionamento randomizzato<br />
- Nota Applicativa n. 605 – Lo scopo del campionamento<br />
- Nota Applicativa n. 606 – Campionamenti da bidoni, cisterne, fusti, sacchi, pozzetti<br />
- Nota Applicativa n. 607 – Foraggi e terreni: modalità di raccolta dei campioni ed invio al<br />
laboratorio<br />
- Nota Applicativa n. 608 – Campionamento in progressione di prodotti granulari<br />
- Nota Applicativa n. 609 – Buone Norme di Campionamento: trasferimento di campione<br />
biologico<br />
- Nota Applicativa n. 610 – Accettazione e registrazione campioni in arrivo al laboratorio<br />
- Nota Applicativa n. 611 – Addestramento del personale al campionamento microbiologico<br />
- Nota Applicativa n. 612 – Legge della distribuzione di Poisson applicata al<br />
campionamento microbiologico<br />
- Nota applicativa n. 613 – Piani di campionamento per il controllo microbiologico degli<br />
alimenti<br />
- Nota Applicativa n. 616 – Campionamento di prodotti disomogenei e con implicazioni<br />
biologiche<br />
- Nota Applicativa n. 619 – Prelievo di polveri, granuli con trascinamento sequenziale del<br />
campione con vite di Archimede<br />
- Nota Applicativa n. 620 – Il Campionamento di mangimi<br />
- Nota Applicativa n. 623 – Campionamento rappresentativo: il passaggio dal campione<br />
“macro” di campo al campione “micro” di laboratorio<br />
- Nota Applicativa n. 624 – 1 ppm, 2 ppb, 3 ppt<br />
- Nota Applicativa n. 625 – Campionamento microbiologico di superfici sterili e non sterili<br />
con il metodo della spugna<br />
- Nota Applicativa n. 626 – Addestramento del personale al campionamento microbiologico<br />
sul campo<br />
- Nota Applicativa n. 627 – Sistemi di trasporto di materiale biologico ed infetto in accordo<br />
alla circolare del ministero della Sanità n.16 del 20/07/1994<br />
- Nota Applicativa n. 628 – Flambatura di rubinetto e sonde per campionamento<br />
microbiologico sul campo<br />
- Nota Applicativa n. 629 – Sistemi di campionamento di “grado farmaceutico”<br />
- Nota Applicativa n. 630 – La sigillatura dei contenitori dei campioni<br />
- Nota Applicativa n. 631 – Metodi ufficiali internazionali per il campionamento di alimenti<br />
- Nota Applicativa n. 634 – La preparazione all’analisi chimica di campioni agro-alimentari<br />
in laboratorio<br />
- Nota Applicativa n. 635 – Preparazione e suddivisione di campioni solidi sfusi<br />
- Nota Applicativa n. 636 – Modalità di prelevamento dei campioni per il controllo ufficiale<br />
degli alimenti per gli animali<br />
- Nota Applicativa n. 637 – Regolamento Regione Piemonte n.1 recante disposizioni sul<br />
trasferimento dei campioni biologici tra strutture private di
- Nota Applicativa n. 638 – Guida al campionamento dei prodotti lattiero-caseari – Norma<br />
FIL IDF 50C:1995<br />
- Nota Applicativa n. 639 – Guida alla scelta del sistema di campionamento<br />
- Nota Applicativa n. 640 – Campionamento di nocciole, semi oleosi, granaglie secondo le<br />
raccomandazioni della FDA<br />
- Nota Applicativa n. 641 – Determinazione pesticidi: riduzione del campione mediante<br />
sdoppiamento<br />
- Nota Applicativa n. 643 – Strumentazione di base da utilizzare in caso di emergenza<br />
igienica<br />
- Nota Applicativa n. 644 – Campionamento microbiologico della carne cruda ed<br />
interpretazione dei risultati<br />
- Nota Applicativa n. 646 – Limiti microbiologici di accettabilità per alimenti con il piano a<br />
tre classi<br />
- Nota Applicativa n. 647 – Errori di campionamento in prodotti non omogenei<br />
- Nota Applicativa n. 648 – Campionamento microbiologico acqua potabile<br />
- Nota Applicativa n. 649 – Omogeneizzazione di prodotti alimentari solidi in accordo a<br />
USDA/AOAC/FDA/CDC<br />
- Nota Applicativa n. 652 – Il campionamento per l’analisi delle micotossine<br />
- Nota Applicativa n. 653 – Raffronto tra tre diversi metodi di preparazione di campioni in<br />
polvere o granulari<br />
- Nota Applicativa n. 654 – Campionamento di lotti statici di cereali, legumi, prodotti agro-<br />
alimentari macinati secondo il draft ISO/DIS 13690<br />
trasferimento dei campioni biologici tra strutture private di<br />
laboratorio<br />
- Nota Applicativa n. 656 – Addestramento del tecnico di laboratorio junior alla<br />
preparazione del campione<br />
- Nota Applicativa n. 658 – Campionamento di derrate alimentari sfuse al fine della ricerca<br />
di micotossine<br />
- Nota Applicativa n. 660 – Campione rappresentativo<br />
- Nota Applicativa n. 661 – Il campionamento microbiologico delle superfici con il metodo<br />
della spugna<br />
- Nota Applicativa n. 662 – Note pratiche per il campionamento ufficiale degli alimenti<br />
- Nota Applicativa n. 663 – Campionamento batteriologico delle carcasse di bovini, suini,<br />
ovini, caprini, equini nei macelli in accordo alle Direttive<br />
64/433/CEE – 71/118/CEE – 2001/471/CE<br />
- Nota Applicativa n. 664 – Campionamento carcasse bovine, suine, caprine secondo le<br />
normative USDA<br />
- Nota Applicativa n. 667 – Il prelievo dei campioni di acque destinate al consumo umano<br />
secondo le indicazioni dell’Istituto Superiore di Sanità<br />
- Nota Applicativa n. 668 – La responsabilità del mittente, del corriere, del destinatario nella<br />
spedizione e trasporto di campioni biologici<br />
- Nota Applicativa n. 669 – Linee guida per la gestione dei materiali biologici: ricezione dei<br />
campioni<br />
- Nota Applicativa n. 671 – Moduli di campionamento ambientale per evidenziare agenti<br />
chimici, fisici, biologici<br />
- Nota Applicativa n. 673 – Come scegliere un omogeneizzatore a dispersione<br />
- Nota Applicativa n. 677 – Il monitoraggio del bio-aerosol in isolatore
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<strong>Introduzione</strong><br />
Le superfici sulle quali vengono a contatto i prodotti alimentari sono una potenziale e diffusa fonte di<br />
contaminazione crociata.<br />
Le Direttive CEE e l'applicazione del sistema HACCP richiamano ripetutamente la necessità di una<br />
continua ed oculata disinfezione, pulizia e monitoraggio delle superfici degli impianti di produzione.<br />
I sistemi "Sponge-Bag" e “Speci-Sponge” sono stati specificatamente ideati per il campionamento di<br />
Listeria, Salmonella, Coliformi ed altri patogeni sulle superfici di lavoro.<br />
Campionamento con “Sponge-Bag”<br />
La "Sponge-Bag" è una spugna assorbente sterile, allo stato secco, non è trattata con un battericida<br />
come le comuni spugne, misura cm 3.5 x 7.5 ed è contenuta in un sacchetto sterile “Presto-Chiuso".<br />
La si usa impregnandola dapprima con un liquido sterile e strofinandola poi sulla superficie in esame.<br />
L'area in esame può essere delimitata mediante un apposito delimitatore di area.<br />
Sistema di campionamento<br />
”Microbiologic-Control-Kit”<br />
Codice: 31979<br />
“ Square<br />
Surface"<br />
a seconda se si intenda eseguire una determinazione quantitativa o solo qualitativa.<br />
La spugna viene poi riposta nella sua confezione originale e trasferita al laboratorio per l'analisi.<br />
Il sacchetto ha una ampia banda di scrittura per una semplice ed indelebile identificazione del<br />
campione. La spugna può essere utilizzata su superfici di qualsiasi tipo.<br />
Sacchetto<br />
”Sponge-Bag”<br />
Sacchetto<br />
“Speci-Sponge”<br />
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Impiego<br />
La<br />
spugna deve essere idratata prima dell'impiego in laboratorio o sul campo con 7/8 ml di soluzione diluente sterile (soluzione di Ringer<br />
al quarto,acqua<br />
peptonata,etc. ).<br />
Sono disponibili anche sacchetti con spugne pre-inumidite.<br />
Non si devono usare più di 9 ml per<br />
evitare il gocciolamento.<br />
In caso di campionamento su superfici presumibilmente sanificate, con conseguente<br />
rischio di<br />
contaminazione di residui di inibenti, bisogna prevedere l’aggiunta<br />
di un inattivante per disinfettanti (per esempio “Neutralizing Broth”).<br />
Per estrarre la spugna dal sacchetto in modo corretto agire nel modo seguente:<br />
a)<br />
capovolgere il sacchetto facendo avvicinare la spugna all'apertura<br />
b) aprire il sacchetto ed estrarre la spugna con pinza sterile o indossando guanti sterili.<br />
c) durante questa operazione fare attenzione a non introdurre le mani all'interno<br />
del sacchetto.<br />
E’ anche possibile utilizzare il sacchetto come guanto: dopo aver avvicinato la spugna all’apertura,<br />
afferrarla lasciandola nel sacchetto e<br />
far<br />
uscire la spugna dall’apertura senza mai toccarla direttamente.<br />
Eseguire il campionamento su almeno tre differenti superfici per poter fare una media e garantire la rappresentatività della superficie<br />
campionata.<br />
Listeria monocytogenes<br />
1.<br />
Imbibire la spugna con 7-8 ml di acqua peptonata sterile. Estrarre la spugna e strofinarla con pinze o guanti sterili all'interno<br />
della superficie in esame delimitata.<br />
Re-inserirla nel sacchetto e trasferire tutto in laboratorio nel piu' breve tempo possibile.<br />
2. Aggiungere 90 ml di acqua peptone tamponato sterile.<br />
3. Omogeneizzare in Stomacher per 1 minuto.<br />
4. Allestire diluizioni scalari sino a 10-3.<br />
5. Seminare in triplice 1 ml delle diluizioni ( 10-1, 10-2, 10-3) in 9 ml di Fraser Broth. Se si intende procedere ad un ricerca di solo tipo<br />
qualitativo (Presenza/Assenza) il test dovrà<br />
essere condotto sull’intero campione senza procedere a diluizioni prima della preincubazione.<br />
6. Pre-incubare a 32° C per 24/48 ore.<br />
7. Dalle brodocolture<br />
positive ( annerimento del terreno) prelevare una ansata ed eseguire strisci su Listeria Selective Agar Base.<br />
8. Incubare a 37° C per 24/48 ore.<br />
9. Selezionare almeno 5 colonie caratteristiche ( colonie brune circondate da alone scuro )e seminare in Tryptone Soya Agar con lo<br />
0,6 % di estratto di lievito;incubare<br />
a 37° C per 24/48 ore.<br />
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10.<br />
Sottoporre le colonie selezionate alla colorazione di Gram ed al test della catalasi; prelevare con ansa una colonia tipica e<br />
sospenderla in una goccia di soluzione di acqua ossigenata al 3%. La reazione positiva al test della catalasi e dimostrata dalla<br />
formazione di bolle di gas.<br />
11. Seminare per infusione le colonie Gram-positive in piastre di Columbia Agar Base addizionato con il 5% di sangue di montone.<br />
12. Incubare a 37° C per 24 ore.<br />
Salmonella<br />
1.<br />
Imbibire la spugna con 7-8 ml di acqua peptone tamponato sterile. Estrarre la spugna e strofinarla con pinze sterili o guanti o mani<br />
pulite all'interno della<br />
superficie in esame delimitata. Re-inserirla nel sacchetto e trasferire il tutto in laboratorio nel più breve tempo<br />
possibile.<br />
Pre-arricchimento<br />
2. Aggiungere 90 ml di acqua peptone tamponato sterile (terreno di pre-arricchimento ).<br />
Ripetere la stessa<br />
operazione con altre due spugne per ottenere almeno 300 ml.<br />
3. Omogeneizzare in Stomacher per 1 minuto.<br />
4. Incubare a 37° C per 16/20 ore.<br />
Arricchimento secondario selettivo<br />
5. Trasferire 100 ml del brodo di pre-arricchimento in 1 litro di Brodo di Mueller e Kauffmann , altri 100 ml in Brodo di Leison, 10 ml in 1<br />
litro di Brodo Rappaport e Vassiliadis.<br />
6. Incubare a 37° C il Brodo di Mueller-Kaufmann; a 43° C il Brodo di Leifson e quello di Rappaport e Vassiliadis.<br />
Terreno di isolamento<br />
8. Strisciare una ansata di brodocoltura di arricchimento su Agar Verde Brillante, Agar Citrato Desossicolato secondo Hynes, Agar al<br />
Bismuto solfito secondo<br />
Wilson e Blair.<br />
9. Incubare a 37 ° C per 24 ore.<br />
Sul terreno al verde brillante le colonie sono<br />
rosa circondate da terreno rosso vivo;sul terreno di Hynes le colonie sono incolori con o<br />
senza un punto centrale nero;sul<br />
terreno di Wilson e Blair le colonie hanno spesso una pronunciata lucentezza metallica.<br />
Campionamento con “ Speci-Sponge”<br />
O ltre al campionamento con le “Sponge-Bag”<br />
descritto precedentemente, è possibile campionare le superfici usando alcune varianti delle<br />
“Sponge-Bag” chiamate “Speci-Sponge”, che possiedono diversi accessori normalmente non compresi nelle “Sponge-Bag” (guanti sterili,<br />
spugna pre-idratata, soluzione tampone, delimitatore d’area, ecc).<br />
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<strong>Introduzione</strong><br />
La spedizione sicura di campioni biologici e di sostanze infette è un argomento che preoccupa<br />
tutte le persone coinvolte, medici, ricercatori, laboratoristi, personale del servizio postale, delle<br />
ferrovie, delle linee aeree. I ricercatori ed i laboratoristi si preoccupano che i campioni giungano<br />
a destinazione nel più breve tempo possibile per un corretto esame; il personale postale,<br />
ferroviario, delle linee aeree si preoccupa della possibilità di essere contaminato da materiale<br />
infetto a seguito di rotture, perdite od imballaggio inidoneo.<br />
Alcune organizzazioni internazionali quali United Nations Committee of Expert of the Transport of<br />
Dangerous Goods,Universal Postal Union,<strong>International</strong> Civil Aviation Organization,<strong>International</strong><br />
Air Transportation Association hanno indicato delle linee guida per facilitare la spedizione in<br />
sicurezza di sostanze infette e nello stesso tempo assicurare la salute del personale addetto al<br />
trasporto.<br />
Definizioni<br />
Nel 1991 sono state adottate le seguenti definizioni dalla Organizzazione Mondiale della Sanità<br />
riprese anche dalla Circolare n° 16 del 20 Luglio 1994 del Ministero della Sanità “Spedizione di<br />
materiali biologici deperibili e potenzialmente infetti”:<br />
(riprese, successivamente dalla Circolare n.3 dell’8Maggio 2003 e dall’ADR-Agreement<br />
Dangerous Route)<br />
"SOSTANZE INFETTE" sono quelle che contengono microrganismi vitali compresi batteri, virus,<br />
rickettsia, parassiti, funghi, recombinanti, mutanti che sono conosciuti provocare malattie negli<br />
animali o nell'uomo. In questa definizione non sono incluse le tossine che non contengono<br />
sostanze infette.<br />
"CAMPIONI DIAGNOSTICI" è qualsiasi materiale di origine animale od umana inclusi escreti,<br />
secreti, sangue e derivati, tessuti che sono spediti a scopo di diagnosi, con esclusione di animali<br />
vivi infetti.<br />
"PRODOTTI BIOLOGICI" sono prodotti biologici finiti per uso umano o veterinario, fabbricati in<br />
conformità a quanto stabilito da Enti ufficiali nazionali o secondo le direttive di Autorità di Sanità<br />
Pubblica.<br />
I vaccini vivi per animali od uomo sono considerati "Prodotti biologici" e non "Sostanze infette".<br />
Conformemente alle prescrizioni delle Nazioni Unite, IATA, ICAO le sostanze infette ed i campioni<br />
diagnostici che si presume contengano sostanze infette devono essere spediti in imballi tripli.<br />
Documentazione ed imballaggio<br />
Specifica documentazione deve essere approntata per la spedizione di materiale infetto,<br />
campioni biologici e diagnostici.<br />
Le sostanze infette ed il materiale diagnostico dovrebbero essere confezionati con triplice<br />
protezione:<br />
a) un primo contenitore a tenuta ermetica per il prodotto biologico;<br />
b) un secondo contenitore a tenuta ermetica contenente materiale assorbente sufficiente per tutto<br />
il liquido eventualmente fuoriuscito accidentalmente dal primo contenitore;<br />
c) un terzo imballo allo scopo di proteggere il secondo contenitore da influenze esterne durante il<br />
trasporto.<br />
Le sostanze infette sono classificate come prodotti pericolosi e pertanto<br />
devono essere contrassegnate da apposita etichetta.<br />
Una copia delle informazioni riguardanti il campione, lettere e qualsiasi<br />
altra documentazione che faccia riferimento al campione deve essere<br />
fissata alla parte esterna del secondo contenitore.<br />
Un’ altra copia dovrebbe essere spedita via aerea al laboratorio<br />
destinatario ed una terza trattenuta dal mittente.<br />
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Ciò facilita il lavoro che dovrà affrontare il laboratorio ricevente sul come manipolare ed esaminare il campione.<br />
Se la sostanza è deperibile, apposita etichetta dovrà accompagnare sia i documenti che l'imballo<br />
(ad esempio:"conservare a +4°C").<br />
Spedizione<br />
Per un efficiente trasferimento di sostanze infette è necessario un buon coordinamento tra il mittente, il vettore, ed il ricevente<br />
affinchè il trasporto avvenga in condizioni di sicurezza e giunga a destinazione in tempo utile.<br />
Il mittente deve preoccuparsi delle seguenti azioni:<br />
a) accordarsi telefonicamente o via fax con il vettore ed il ricevente che il materiale verrà accettato ;<br />
b) approntare in tempo i documenti di spedizione;<br />
c) decidere il mezzo e la via di spedizione,con volo diretto,se possibile;<br />
d) inviare al destinatario notifica di tutti i dati di spedizione in tempo debito.<br />
Le sostanze infette non dovrebbero essere spedite sino a quando il destinatario abbia dato conferma che non sussistono<br />
impedimenti legali o sanitari.<br />
Rientra nelle responsabilità del ricevente di:<br />
a) ottenere la necessaria autorizzazione da parte delle autorità nazionali all'importazione della sostanza;<br />
b) fornire al mittente i riferimenti del permesso di importazione o la lettera di autorizzazione;<br />
c) dare immediata conferma di ricevimento al mittente.<br />
Incidenti a seguito di trasporto:misure di emergenza<br />
Se l'imballo contenente le sostanze infette è danneggiato durante il trasporto o si ha il dubbio che ci siano delle perdite, il vettore<br />
dovrà informare immediatamente il mittente, il destinatario e le autorità Sanitarie.<br />
Nello stesso tempo l'imballo dovrà essere temporaneamente sottoposto al seguente procedimento:<br />
1. In caso di recipienti in vetro rotti od oggetti taglienti visibili, afferrarli con un panno, facendo attenzione a non tagliarsi le mani;<br />
2. Inserire le mani in un sacchetto di plastica in modo da formare una improvvisata manopola;<br />
3. Con le mani così protette, afferrare l'imballo e trasferirlo in un sacchetto di plastica di grandezza sufficiente a contenerlo;<br />
4. Eliminare l'improvvisata manopola nello stesso sacchetto;<br />
5. Chiudere ermeticamente il sacchetto in plastica e conservarlo in un luogo sicuro;<br />
6. Se si sono avute perdite di liquido,disinfettare l'area contaminata dopo aver assorbito il liquido con polvere assorbente; per fare<br />
ciò è necessario munirsi del Kit di emergenza “BioHazard Spill”;<br />
7. Lavare molto bene le mani;<br />
8. Attenersi a quando indicato in seguito:<br />
CLASSIFICAZIONE DEL GRUPPO DI RISCHIO PER I MICRORGANISMI INFETTI<br />
Gruppo di Rischio 1<br />
E’ un microrganismo che non causa normalmente malattie all’uomo od agli animali.<br />
Gruppo di Rischio 2<br />
E’ un patogeno che può causare malattie all’uomo od agli animali, ma in genere non rappresenta un grosso rischio per i<br />
laboratoristi, le comunità, gli alimenti o l’ambiente.<br />
L’esposizione in laboratorio può causare infezioni serie, ma un trattamento efficace e misure preventive limitano il rischio di<br />
diffusione dell’infezione.<br />
Gruppo di Rischio 3<br />
Un patogeno che normalmente causa gravi malattie all’uomo ed agli animali, ma normalmente non si diffonde da un individuo<br />
infetto ad un altro. Sono disponibili efficaci trattamenti e misure preventive.<br />
Gruppo di Rischio 4<br />
Un patogeno che normalmente provoca gravi malattie all’uomo ed agli animali e che si può facilmente trasmettere da un individuo<br />
ad un altro, direttamente od indirettamente. Trattamenti efficienti e misure preventive non sono normalmente disponibili.<br />
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<strong>Introduzione</strong><br />
Il campionamento di acqua da barche, ponti e rive di fiumi è quasi<br />
sempre molto difficoltoso. E’ pertanto necessario avere a<br />
disposizione uno strumento semplice, affidabile leggero e compatto<br />
che può essere utilizzato anche da personale non specializzato.<br />
Una buona soluzione a queste esigenze è offerta dal campionatore<br />
“Mare-Lacus” .<br />
Il kit “Mare-Lacus” è progettato per il prelevamento di campioni di<br />
acqua od altro liquido a profondità fino a 15 metri, con possibilità di<br />
aprire e chiudere il recipiente alla altezza desiderata.<br />
E’ costruito in acciaio inox AISI 304 e teflon.<br />
Operazioni preliminari<br />
1. Fissaggio della bottiglia sterile<br />
Tolto il tappo alla bottiglia precedentemente sterilizzata, la si avvita<br />
alla parte sottostante.<br />
2. Controllo prima dell’immersione<br />
Si tenga l’apparecchio, con la bottiglia attaccata, sospeso per la funicella agganciata all’asta superiore.<br />
Con un leggero stappo si provocherà la caduta del tappo in acciaio con conseguente chiusura della<br />
bottiglia. In tale modo l’apparecchio è pronto per l’immersione.<br />
Operazioni<br />
3. Immersione del preleva campioni<br />
L’apparecchio può ora essere immerso lentamente, facendo scorrere la funicella, che porta nodi a<br />
distanza di 1 metro l’uno dall’altro per poter controllare la profondità.<br />
Si raccomanda di evitare strappi o scosse che potrebbero far agire il dispositivo di apertura, che<br />
avverrebbe così anzitempo.<br />
4. Apertura della bottiglia per il riempimento<br />
Si abbassi di scatto per circa 40 cm la mano che tiene la funicella in modo da allentarne la tensione, e si<br />
resti in questa posizione. Si sarà così provocata l’apertura della bottiglia, e di conseguenza si vedranno<br />
salire le bolle d’aria in essa contenute; al cessare di questo fenomeno, la bottiglia sarà piena.<br />
Se accidentalmente ciò non si verificasse, alzare il braccio per circa 40 cm e quindi allentare<br />
repentinamente per ancora 40 cm.<br />
5. Chiusura in profondità della bottiglia dopo il riempimento<br />
Con uno strappo verso l’alto per circa 10 cm di corsa, si provocherà la chiusura ermetica della bottiglia.<br />
L’operazione sarà più sicura se si calerà lentamente la mano prima di dare lo stappo, che dovrà essere<br />
molto breve ma deciso.<br />
6. Ritiro dell’apparecchio in superficie<br />
Dopo lo stappo per la chiusura, si dovranno evitare nuove<br />
scosse repentine, procedendo al ritiro della funicella in<br />
modo graduale, continuo e lento. Un allentamento della<br />
funicella verso il basso può provocare nuovamente<br />
l’apertura come in 4. Appena fuori dell’acqua si sviti la<br />
bottiglia e la si chiuda con il tappo originario.<br />
I movimenti descritti alle posizioni 4 e 5 possono essere<br />
facilitati inserendo tra le due parti (superiore ed inferiore)<br />
l’anello in acciaio inossidabile. Questo compie un’azione<br />
frenante ed obbliga il prelevacampioni a reagire più<br />
bruscamente ai movimenti impostigli. L’anello che reagisce<br />
sul magnete è in acciaio cadmiato per evitare la ruggine e<br />
può eventualmente essere cambiato.<br />
Dopo l’uso l’apparecchio dovrà essere lavato ed asciugato.<br />
Per una eventuale sterilizzazione, sarà sufficiente flambare<br />
il tappo, il cono ed il collo inferiore, che sono in acciaio<br />
inox.<br />
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<strong>Introduzione</strong><br />
Il campione è parte determinante nell’influenzare il risultato analitico.<br />
Il campione deve essere rappresentativo.<br />
Le due tabelle riportate “Check-list del piano di campionamento” e “Fasi in successione per ottenere un<br />
campione rappresentativo” possono aiutare i responsabili e gli addetti al campionamento ad organizzare<br />
al meglio la loro attività sul campo e in laboratorio.<br />
CHECK-LIST DEL PIANO DI CAMPIONAMENTO<br />
CAMPIONAMENTO<br />
SUBCAMPIONAMENTO<br />
TRASPORTO E<br />
PREPARAZIONE DEL<br />
CAMPIONE<br />
Che cosa si campiona? E’ necessario il subcampionamento in Termine limite per il trasporto<br />
situ?<br />
del campione?<br />
Quando si campiona? E’ necessario il confezionamento del E’ disponibile un ambiente di<br />
sub-campione?<br />
raccolta ?<br />
Dove si campiona? Quali contenitori si usano? Occorre l’immediata<br />
preparazione?<br />
Come si campiona? I contenitori sono puliti? Occorrono speciali condizioni<br />
in laboratorio?<br />
Occorre strumentazione speciale? Si possono evitare contaminazioni e<br />
perdite?<br />
Occorre purificare il campione?<br />
Chi campiona? I contenitori sono codificati? Occorre la divisione del<br />
campione?<br />
Quanti campioni? E’ necessaria l’aggiunta in situ di Occorre la riduzione del<br />
conservanti?<br />
campione?<br />
Che quantitativo/campione? E’ necessario conservare lo stato fisico<br />
originale in situ?<br />
Occorre la essiccazione?<br />
Come sono codificati i campioni? Quali dati sono registrati e come? Occorre la frantumazione?<br />
Occorre un campione composto? Occorre la macinazione?<br />
Occorrono contenitori per il trasporto? Occorre la setacciatura?<br />
Quali contenitori occorrono? Occorre la<br />
“stomachizzazione”?<br />
Perdite e contaminazioni possono<br />
essere evitate?<br />
Occorre il mescolamento?<br />
E’ necessaria l’analisi in situ? In tutte queste fasi si può<br />
evitare la contaminazione,<br />
perdite e modifiche della<br />
composizione del campione?<br />
E’ necessaria la pulizia del campione in<br />
E’ necessaria l’analisi<br />
situ?<br />
immediata?<br />
Occorrono dati geografici e<br />
Il campione può essere<br />
meteorologici?<br />
conservato in laboratorio?<br />
Cosa si deve registrare e come? Quali dati sono registrati e<br />
come?<br />
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FASI IN SUCCESSIONE PER OTTENERE UN CAMPIONE RAPPRESENTATIVO<br />
DIMENSIONE DEL<br />
CAMPIONE<br />
DEFINIZIONE<br />
PRESUPPOSTI<br />
“Target population” Lotto completo al quale la Difficile da definire se il lotto non<br />
interpretazione dei risultati analitici è limitato in dimensioni e<br />
farà riferimento<br />
caratteristiche<br />
“Parent population” Parte della “Target population” La “Parent population” è<br />
campionata<br />
rappresentativa della “Target<br />
population”<br />
Campioni di partenza Il campione iniziale in relazione Può essere rappresentativo,<br />
alla “Parent population”<br />
randomizzato, composto o<br />
sistematico<br />
Sub-campioni Aliquote del campione di partenza Non si devono avere<br />
contaminazioni o perdite<br />
Campioni di laboratorio Aliquote del sub-campione Non si devono avere<br />
contaminazioni o perdite<br />
Porzioni da analizzare Aliquote del campione di<br />
Il campione di laboratorio<br />
laboratorio<br />
omogeneizzato è uniforme<br />
Referenze<br />
Zeev B. Alfassi - Determination of trace element<br />
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AZIONI<br />
Occorre un campionamento molto oculato<br />
E’ richiesta la riduzione delle dimensioni pur<br />
mantenendo la integrità chimica<br />
Campionamento randomizzato<br />
Campionamento randomizzato<br />
Si devono fissare l’errore di campionamento<br />
ed il numero di campioni da analizzare<br />
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<strong>Introduzione</strong><br />
Tra i differenti piani di campionamento randomizzato, uno dei più in uso sia nel campo militare che in<br />
quello civile è quello messo a punto dalle autorità militari americane nel 1953, con successive revisioni,<br />
chiamato 105 D MIL.STD (Military Standard).<br />
Questo piano può essere utilizzato per il campionamento di:<br />
a) materie prime e componenti<br />
b) prodotti in fase di trasformazione<br />
c) prodotti finiti<br />
d) prodotti immagazzinati, ecc.<br />
Le aree più importanti dove essi vengono impiegati sono quelle di cui al punto a) e c) e dove il livello di<br />
qualità è espresso in % di “rejection rate”.<br />
Utilizzando questo piano, devono essere presi in considerazione tre fattori:<br />
1. La dimensione della partita o del lotto (N)<br />
2. Il livello di qualità accettabile (AQL-Value=Acceptable quality level)<br />
3. La necessità del controllo di qualità (3 gradi)<br />
Dimensione della partita e del lotto<br />
Il criterio nell’uso della grandezza del lotto o della partita si basa su considerazioni economiche più che<br />
su considerazioni statistiche. Il motivo è che questo comporta tanti più severi effetti sul fornitore per una<br />
BUONA partita che gli viene rifiutata, quanto più la partita è grande. Così pure per l’acquirente è tanto<br />
più negativo accettare una CATTIVA partita, quanto più la partita è grande.<br />
Per queste ragioni, il numero dei campioni (n) aumenterà con l’aumentare della dimensione della partita<br />
o del lotto (N):<br />
Livello di qualità accettabile<br />
Il valore di “AQL” è il numero massimo di unità difettose (espresso in %) che consente ancora al lotto od<br />
alla partita di essere accettato. Quando l’acquirente ha fissato un determinato valore di AQL , egli potrà<br />
accettare i lotti o le partite del fornitore quando la media delle unità difettose non sarà superiore al valore<br />
di AQL. Il valore di AQL da solo non fornisce la sicurezza del controllo quando si esaminano le singole<br />
partite, ma si adatta a partite e lotti multipli.<br />
Normalmente i valori di AQL impiegati sono del 4-6,5%.<br />
Grado di severità del controllo di qualità<br />
A seconda della severità richiesta, il piano di campionamento randomizzato si divide in tre gruppi:<br />
I, II, III.<br />
Il gruppo I è destinato ai prodotti di scarsa importanza dove è richiesto un basso livello di qualità.<br />
Nel gruppo II rientrano i prodotti definiti “normali” ed è quello normalmente impiegato.<br />
Il gruppo III riguarda i prodotti dove è richiesta una alta qualità (alimenti per l’infanzia, medicinali, etc.).<br />
Impiego delle tabelle<br />
Con un esempio sarà facile comprendere come le tabelle devono essere impiegate.<br />
Supponiamo di dover controllare un lotto di venti quintali di imballi di 25 kg cad. contenenti carne.<br />
Il numero totale di imballi è di 40 unità (2.000:25=40).<br />
Nella tabella 1 vediamo che il numero 40 cade nella quarta riga nel gruppo tra 26 e 50 unità.<br />
Considerando il prodotto “normale” agli effetti della qualità richiesta (gruppo II), nella colonna II<br />
otteniamo la lettera in codice D.<br />
Nella tabella 2A la lettera D prescrive che siano 8 le unità da prelevare ed esaminare. Supposto che il<br />
valore di AQL stabilito sia del 4%, in corrispondenza della colonna 4.0 troveremo i due numeri 1 e 2.<br />
La prima cifra indica quante delle 8 unità campionate (una unità) potranno essere difettose, permettendo<br />
ugualmente all’intero lotto di essere accettato. La seconda cifra indica il numero di unità campionate<br />
(due unità) a partire dal quale l’intero lotto di 40 imballi deve essere respinto.<br />
= Utilizzare il primo piano di campionamento al di sotto della freccia.<br />
Se il numero dei campioni uguaglia o supera la grandezza della partita o del lotto, ispezionare il 100%.<br />
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= Utilizzare il primo piano di campionamento al di sopra della freccia.<br />
Ac = Numero massimo di unità difettose accettabili.<br />
Re = Numero di unità difettose che determina la non accettabilità dell’intero lotto.<br />
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<strong>Introduzione</strong><br />
Scopo principale di un programma di campionamento non è quello di scartare ma di prevenire, tenendo<br />
conto di tutti quei segnali premonitori di tendenza o di preavviso ed effettuando opportuni interventi<br />
correttivi.<br />
Un esempio è rappresentato dal controllo periodico della contaminazione micetica dell’aria in uno<br />
stabilimento di produzione agro-alimentare; una diagnosi anticipata oltre un valore soglia prescelto<br />
consente l’applicazione di immediate azioni correttive di sanificazione in anticipo rispetto ai tempi<br />
programmati. Ciò eviterà scarti, resi dal mercato, negativa immagine aziendale.<br />
Uno strumento utile nel fissare i limiti entro i quali un prodotto, un processo, un sistema deve trovarsi è<br />
quello della compilazione delle “carte di controllo”.<br />
Il campionamento e la relativa determinazione analitica deve accertare la permanenza entro i valori<br />
specificati sia a livello di “centratura” che di “varianza” (probabilità che un certo numero di prodotti o<br />
processo esca dai valori di tolleranza prefissati).<br />
Fig.1 Aspetti principali di base per l’uso delle carte di controllo.<br />
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<strong>Introduzione</strong><br />
Il campione prelevato dovrebbe sempre essere rappresentativo della massa in esame.<br />
Ciò non è sempre facile da realizzare specialmente quando si deve campionare un lotto composto da<br />
un gran numero di piccoli imballaggi.<br />
E' inoltre quasi impossibile poter fissare delle regole rigide da osservare in tutti i casi. Nessuna regola<br />
standardizzata può prendere il posto dell'esperienza e del buon senso, tenendo anche conto che le<br />
operazioni di prelevamento non sempre possono essere eseguite da persone assolutamente esperte.<br />
Approntamento del materiale per esami microbiologici<br />
In caso di prelevamento di campioni da sottoporre ad esami microbiologici, le condizioni di asepsi<br />
devono essere scrupolosamente seguite. I prelievi devono essere eseguiti da persone che siano<br />
state addestrate alla conoscenza della tecnica che si deve seguire nei prelievi di campioni da<br />
sottoporre a questo tipo di analisi.<br />
Il materiale che viene usato per il prelievo del campione deve essere perfettamente pulito e non deve<br />
comunicare odori o gusti sgradevoli.<br />
Se il campione è destinato ad analisi microbiologiche il materiale da prelievo dovrà essere sottoposto<br />
prima dell'uso ad uno dei seguenti trattamenti:<br />
A. permanenza per almeno due ore in stufa ad aria calda a 160/ 170°C;<br />
B. permanenza per almeno 15 minuti in autoclave a 132°C;<br />
C. esposizione per almeno un'ora a vapore fluente. Il materiale dovrà essere ben protetto ed utilizzato<br />
entro poche ore;<br />
D. sosta di almeno 30 secondi in acqua bollente. Il materiale deve essere utilizzato immediatamente;<br />
E. immersione in alcool a 70° ed eliminazione dell'alcool per flambatura, immediatamente prima<br />
dell'impiego.<br />
La scelta del trattamento di sterilizzazione/bonifica più adatto sarà guidata dalla natura, forma,<br />
composizione, dimensione del materiale e dalle condizioni di prelievo.<br />
In ogni caso i metodi c), d), e) devono essere considerati secondari ed adottati solo quando sia<br />
materialmente impossibile utilizzare i primi due.<br />
Rilevamento della temperatura<br />
All' atto del prelievo si dovrà prendere nota della temperatura del<br />
campione. Si utilizza a questo scopo un termometro elettronico portatile<br />
dotato di sonda metallica di facile pulizia.<br />
Contenitori per il campione<br />
Il contenitore per il trasporto del campione dal luogo di prelievo al<br />
laboratorio costituisce uno dei punti chiavi del campionamento sia dal<br />
lato tecnico che economico.<br />
Questo contenitore deve infatti essere in grado di assicurare una tenuta<br />
ermetica, di non trasferire odori o provocare fenomeni di cessione al<br />
prodotto stesso, di essere facilmente trasportabile ed infrangibile, di<br />
essere possibilmente trasparente, di essere leggero e non ingombrante,<br />
di avere una imboccatura che faciliti l’introduzione del campione, di<br />
avere una superficie sulla quale poter chiaramente riportare con penna<br />
o matita i dati di identificazione senza ricorrere ad etichette autoadesive, di essere facilmente<br />
eliminabile dopo l’uso.<br />
Nel caso di campioni destinati all’analisi microbiologica, il contenitore deve inoltre essere sterile e la<br />
sua sterilità deve poter essere dimostrata sino al momento del campionamento.<br />
Tenendo conto di tutte queste esigenze è stato studiato, prodotto e commercializzato il sistema sterile<br />
monouso “Presto-Chiuso”.<br />
Lo schema riportato illustra in modo semplice e chiaro le modalità d’so del contenitore.<br />
Un’altra tipica applicazione del sistema “Presto-Chiuso” è quello dell’impiego combinato con<br />
l’omogeneizzatore “Stomacher” per le analisi microbiologiche.<br />
In questo modo il campione non necessita di essere trasferito in altro contenitore e può essere inserito<br />
direttamente nello “Stomacher”.<br />
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Prodotti in polvere<br />
Per il prelevamento da fusti e sacchi è indispensabile effettuare un prelievo composto in quanto la pratica ha dimostrato che errori<br />
vistosi sono decisamente influenzati dalla parte di prodotto che si trova sul fondo ed al centro a seguito di trasporto,vibrazioni,etc.<br />
I tipi di sonda di prelievo che meglio si adattano allo scopo sono:<br />
A. sonda a più settori per sacchi normali e fusti;<br />
B. sonda ad ago per sacchi;<br />
C. sonda con vite senza fine per sacchi di carta e politene.<br />
La sonda a più settori è disponibile in differenti lunghezze, è formata da due tubi concentrici ed è dotata di almeno tre celle di raccolta<br />
disposte lungo il suo asse. E' disponibile in alluminio od in acciaio inox.<br />
La sonda viene introdotta dall'alto verso il basso in modo che la punta possa facilitarne l’ introduzione nella massa e raggiunga l'interno.<br />
Girando la parte interna della sonda si provoca l'apertura delle tre celle che si riempiono così di polvere; si chiudono le celle eseguendo<br />
l'operazione inversa e si estrae la sonda.<br />
Il contenuto delle tre celle viene versato, con le cautele del caso, a seconda che si tratti di analisi chimico-fisiche o microbiologiche, in<br />
un recipiente e mescolato in modo da ottenere un campione omogeneo e sufficientemente rappresentativo.<br />
Per il prelievo da sacchi si utilizza la sonda ad ago oppure a vite senza fine.<br />
La sonda ad ago dispone di una sola cella di prelievo e la polvere viene raccolta attraverso l'interno del manico; il prelievo avviene<br />
forando l'involucro dall'esterno. Ultimato il prelievo, si deve chiudere il foro praticato sulla parete del contenitore, applicando un nastro<br />
adesivo od una apposita etichetta adesiva sulla quale si riporta la data di prelievo e la persona incaricata del prelievo.<br />
Se il prelievo viene eseguito in superficie e sia destinato ad esami microbiologici, si avrà cura di eliminare con un cucchiaio sterile lo<br />
strato superiore.<br />
La sonda cilindrica a vite senza fine è comandata da un trapano portatile funzionante a batteria e presenta il notevole vantaggio di<br />
poter penetrare in profondità nella massa da campionare, garantendo così un campione più realistico. Il prodotto campionato viene<br />
fatto defluire dal movimento della vite senza fine in un contenitore cilindrico di raccolta oppure in un sacchetto.<br />
Prodotti in granuli, scaglie, pellet<br />
Vale quanto detto per i prodotti in polvere;si dovranno adottare sonde di più largo diametro per poter garantire la caduta nella cella di<br />
raccolta del prodotto campionato.<br />
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Prodotti liquidi<br />
Il prelievo deve essere preceduto da una razionale mescolanza del prodotto per una possibile stratificazione dei vari componenti.<br />
Questa operazione viene eseguita con mezzi meccanici costituiti da una asta con impugnatura e disco forato. Il mescolamento deve<br />
essere protratto sin tanto che il liquido in superficie abbia le stesse caratteristiche di quello spillato dal rubinetto inferiore di scarico<br />
(Mixer “ATOS”). Ci si avvale di diversi sistemi di campionamento:<br />
a) cilindro metallico con scarico dal fondo<br />
b) mestolo in acciaio inox<br />
c) siringa con tubo di aspirazione maggiorato<br />
d) flacone con apertura comandata mediante prolunga metallica o dispositivo magnetico<br />
e) aspirazione in flacone mediante vuoto<br />
Il cilindro metallico con scarico dal fondo ha capacità comprese tra 10 e 250 ml. E' in metallo sterilizzabile, ha una lunghezza utile di<br />
circa 50 cm ed è dotato di una valvola di scarico azionabile a mano o per contatto con il bordo del recipiente che deve raccogliere il<br />
campione.<br />
Il mestolo in acciaio inox è il campionatore più semplice che si ha disposizione. Si utilizza in presenza di liquidi omogenei e di limitato<br />
spessore. La capacità varia da 50 a 250 ml.<br />
Il prelevatore a siringa dotato di tubo di aspirazione maggiorato è adottato per liquidi densi o poco fluidi.<br />
Per prelievi in profondità da cisterne o pozzi ci si avvale di flaconi con apertura comandata da prolunga metallica (sino a circa 2 metri) o<br />
da dispositivo magnetico collegato ad una fune (l'apertura del flacone avviene per "strappo" della fune).<br />
Quando il liquido da campionare è difficile da raggiungere, come ad esempio i pozzetti dell'acqua, ci si avvale del vuoto in modo da<br />
poter utilizzare un tubetto sottile che facilmente si possa insinuare nel poco spazio a disposizione. Il vuoto richiama in superficie il<br />
liquido campionato che viene raccolto in apposito contenitore.<br />
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- Fig.1: Cilindro metallico<br />
- Fig.2: Sonda “Dip-Atos”<br />
- Fig.3: Campionatore “Swing”<br />
- Fig.4: Siringa con tubo di aspirazione<br />
Prodotti solidi o pastosi<br />
Il prelievo può risultare difficile quando il prodotto è molto vischioso. E' indispensabile in questo caso mescolare bene tutta la massa<br />
prima di effettuare il prelievo:si usano a questo scopo gli stessi agitatori che servono per i liquidi. Avere cura di staccare il prodotto<br />
aderente alle pareti ed al fondo del recipiente.<br />
I sistemi di campionamento sono numerosi:<br />
a) sonda conica<br />
b) sonda a pistone<br />
c) sonda a cucchiaio elicoidale<br />
d) spatola<br />
La sonda conica si utilizza per prodotti lattiero-caseari quali burro, formaggi stagionati. La profondità della "carota" ottenuta sarà in<br />
funzione dello spessore del prodotto da campionare. Quando si tratta di prodotti quali le gelatine,si ricorre alla sonda a pistone formata<br />
da un tubo nel quale scorre internamente un pistone espulsore.<br />
Per i prodotti relativamente pastosi è valida la sonda a cucchiaio elicoidale che consente di portare in superficie gli strati inferiori del<br />
prodotto da campionare.<br />
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Prodotti gelati<br />
Nel caso di gelati sfusi si provvede con spatola sterile ad eliminare una<br />
zona superficiale per la profondità di circa mezzo centimetro.<br />
Per il campionamento si utilizza una sonda cilindrica conservata<br />
verticalmente in un provettone di vetro:<br />
si inserisce la sonda cilindrica nella massa da campionare e con un<br />
movimento rotatorio ed oscillatorio la si estrae e la si trasferisce nel<br />
provettone mantenuto in posizione verticale da un supporto. Il campione<br />
dovrà essere fatto pervenire al laboratorio al più presto possibile ed in<br />
condizioni di refrigerazione garantita.<br />
“IceProbe” - Campionatore per gelati<br />
Prodotti surgelati di massa<br />
La massa surgelata può essere penetrata solo con l'ausilio di un mezzo seghettato e<br />
guidato da un trapano elettrico. Si utilizza a questo scopo una sonda cilindrica in<br />
acciaio inox con testata seghettata ed applicata ad un trapano portatile. Dopo<br />
essere stata affondata nella massa da campionare, la sonda viene recuperata con<br />
movimento rotatorio invertito; la "carota" viene trasferita nel contenitore di raccolta<br />
del campione aiutandosi con un apposito estrattore.<br />
Documenti di campionamento<br />
Tutti i dati relativi al campionamento<br />
devono essere minuziosamente raccolti e registrati.<br />
Un esempio di tale documentazione è qui di seguito riportata.<br />
“Surgel” - Campionatore per congelati<br />
RAPPORTO DI ISTRUZIONE SUL CAMPIONAMENTO DATA…………… NOME OPERATORE ………………………………………………..<br />
Descrizione del prodotto<br />
Quantitativo di sub campione e tipo di contenitore 1<br />
Temperatura del campione<br />
al momento del prelievo<br />
pH del campione al momento del prelievo<br />
Stato Fisico 2<br />
N. di sub-campioni richiesti<br />
Mezzi di campionamento<br />
Prodotti chimici aggiunti 4<br />
Condizioni di spedizione 5<br />
Tipo di analisi richiesto 6<br />
N. di sub-campioni 7<br />
Limite di accettabilità generale 8<br />
Limite di accettabilità dei sub-campioni 9<br />
N. massimo di sub-campioni critici 10<br />
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Foraggi<br />
FIENI<br />
1) Tenere separati tra loro i fieni dei vari tagli, in particolare il campione di fieno di primo taglio non deve<br />
mai essere mischiato con campioni di tagli successivi.<br />
2) Per il fieno imballato scegliere a caso almeno 10 balle provenienti dallo stesso lotto, prenderne una<br />
piccola quantità per ogni balla e mischiarle insieme; dal cumulo prendere il campione da inviare al<br />
laboratorio. Se il fieno è molto foglioso vi è il rischio con questa operazione di perdere molte foglioline;<br />
in questo caso mettere tutte insieme in un contenitore le piccole quantità prelevate da ciascuna balla;<br />
penserà il laboratorio a fare una accurata miscelazione del campione, evitando le perdite.<br />
3) Per il fieno sciolto eseguire almeno 10 prelievi in differenti punti della massa, avendo cura di evitare lo<br />
strato superficiale; per il resto regolarsi come nel precedente caso.<br />
4) Per il trasporto usare sempre contenitori (sacchetti di cellophan o di plastica o di carta, etc.),<br />
perfettamente puliti. Non adoperare mai secchi già usati per altri scopi (concimi, concentrati, sali<br />
minerali, etc.) e ricordarsi sempre di chiudere bene il contenitore. Il laboratorio di Zorlesco può fornire<br />
quanto necessita.<br />
5) Per il laboratorio un campione di 500 gr. è più che sufficiente.<br />
INSILATI<br />
Per gli insilati in genere (silo-mais, erbasilo, fieno silo, etc.) la campionatura è preferibile eseguirla al<br />
momento in cui il silo viene aperto per iniziare ad alimentare gli animali. Prelevare il foraggio da 10 punti<br />
diversi della massa al di sotto dello strato superficiale. Miscelare il tutto con molta cura e riempire i!<br />
contenitore.<br />
La quantità di campione occorrente per il laboratorio è in questo caso di almeno 4 volte quella<br />
necessaria per il fieno (quindi, circa 2 kg.).<br />
Usare solo contenitori di plastica o di cellophan, perfettamente puliti, e cercare di chiuderli il più<br />
ermeticamente possibile con una graffiatrice o altro.<br />
L'invio al laboratorio dovrà avvenire nel modo più sollecito possibile.<br />
Queste norme valgono anche nel caso di foraggi verdi, per i quali consigliamo di eseguire la<br />
campionatura all'atto dello scaricamento del foraggio in azienda.<br />
CONCENTRATI<br />
Se il concentrato è fornito dal commercio (pellettato o sfarinato) è sufficiente una piccola quantità<br />
prelevata a caso dalla massa (200/250 gr.). Quando invece è preparato in azienda, accertarsi che la<br />
miscelazione dei vari componenti sia stata fatta in modo accurato.<br />
Se si tratta di concentrato del commercio allegare al campione il cartellino; nell'altro caso scrivere i<br />
componenti e le quantità o percentuali che si sono usate per la miscela.<br />
Usare sempre contenitori puliti e chiudere con cura.<br />
Terreni<br />
1) Usando una pala pulita o altro attrezzo adatto, prelevare piccoli porzioni di terreno in almeno 7/8 punti<br />
diversi di un dato apprezzamento. Prelevare il campione profondamente (15-20 cm.) nei campi<br />
coltivati, e minor profondità (6/8 cm.) nei campi tenuti a prato stabile.<br />
2) Mescolare i singoli campioni accuratamente e tenerne almeno 200 gr. eliminando il resto.<br />
3) Se il campo varia nel tipo di suolo, campionare le zone separatamente.<br />
4) Sparpagliare il campione su una carta di giornale e lasciare asciugare all'aria in locale asciutto per<br />
una notte. Non riscaldare il campione.<br />
5) Porre il campione in adatto contenitore (purché pulito), e chiudere accuratamente.<br />
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<strong>Introduzione</strong><br />
E' molto sorprendente constatare come molte industrie e laboratori di controllo qualità non hanno<br />
esitazione ad investire somme considerevoli nella più avanzata strumentazione analitica che consente<br />
valutazioni di parti per bilione/trilione ed allo stesso tempo danno pochissima se non nulla attenzione al<br />
corretto campionamento.<br />
L'ampiezza del problema è enorme; la composizione di grandi tonnellate di materie prime, derrate<br />
alimentari, prodotti finiti è valutata molto spesso sulla sola base di analisi eseguite su 1 grammo di<br />
campione.<br />
E' essenziale che il campione prelevato per l'analisi sia rappresentativo della massa granulare in termini<br />
di distribuzione della grandezza delle particelle.<br />
La difficoltà consiste nel fatto che durante il movimento di prodotti granulari si verifica una<br />
sedimentazione/segregazione. Nei contenitori che vibrano le particelle più grosse tendono alla<br />
superficie.<br />
Sui tappeti di trasporto le particelle più fini tendono al centro e quelle grossolane sui lati.<br />
Nei contenitori le particelle fini tendono al fondo, quelle più grosse sulla superficie.<br />
Il campione finale che si raccoglie deve essere rappresentativo di tutta la massa.<br />
Un campionamento efficace dovrebbe avvenire nel momento che il materiale cade liberamente da un<br />
tappeto di trasporto. Il campionamento manuale dovrebbe essere evitato, in particolare in presenza di<br />
materiale non omogeneo con particelle fini e grosse.<br />
Lo scopo si raggiunge con un campionatore multistrato in progressione.<br />
Il campionatore multistrato "Pelican" di <strong>International</strong> PBI si appoggia alla parete<br />
dove si raccoglie il prodotto ed il campionamento avviene proporzionalmente<br />
man mano che il livello del prodotto sale.<br />
Il campionatore "Pelican" è in acciaio Inox AISI/316, è portatile e sterilizzabile.<br />
Impiego<br />
1. Introdurre il campionatore aderente ad una delle pareti dove il materiale<br />
sarà trasferito<br />
2. Il materiale alimenterà il campionatore in progressione al riempimento<br />
3. Il materiale è prelevato attraverso le tasche del campionatore<br />
4. Al termine si estrae il campionatore<br />
5. Il campione si recupera direttamente rovesciando il campionatore<br />
“Pelican”<br />
Campionatore Farmaceutico<br />
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Via Novara, 89<br />
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.<br />
<strong>Introduzione</strong><br />
Il campione deve arrivare al punto di accettazione del laboratorio nelle stesse condizioni chimico-fisiche<br />
e microbiologiche in cui si trovava al momento del prelievo.<br />
Si devono pertanto mettere in atto tutti quegli accorgimenti e precauzioni che siano in grado di dare<br />
questa sicurezza.<br />
La persona responsabile del ricevimento del campione in laboratorio deve rendersi responsabile degli<br />
accertamenti atti a garantire che questa norma sia sempre seguita.<br />
Le disposizioni di legge<br />
Il Decreto Ministeriale del 16 Dicembre 1993 riporta: " (....) I CAMPIONI DEI PRODOTTI ALIMENTARI<br />
DETERIORABILI VANNO MANTENUTI DAL MOMENTO DEL PRELIEVO AL MOMENTO IN CUI<br />
VIENE INIZIATA L'ANALISI AD UNA TEMPERATURA, OVE NON DIVERSAMENTE PREVISTO DA<br />
NORME VIGENTI, NON SUPERIORE A 4°C E NON INFERIORE A 0,5° C (....).<br />
Le norme internazionali<br />
Riportiamo le raccomandazioni dell' "ICMSF "<br />
- NORME GENERALI<br />
Un campionamento corretto richiede molta attenzione. L'obbiettivo è quello di ottenere un campione<br />
rappresentativo dell'alimento e di sottoporre l'unità campionaria al laboratorio in una condizione<br />
batteriologica non modificata rispetto a quella esistente al momento del campionamento. I campioni<br />
devono essere prelevati solo da personale autorizzato ed opportunamente addestrato. Egli può essere<br />
assistito da altre persone responsabili del suo operato.<br />
Tutte le persone coinvolte devono prendere le opportune misure per prevenire, nel limite del possibile,<br />
qualsiasi contaminazione sia dell'alimento che del campione, impedendo la moltiplicazione o la morte<br />
della popolazione microbica nel campione durante il trasporto al laboratorio e la successiva<br />
conservazione e manipolazione.<br />
Il prodotto prelevato sul campo è definito "field sample"; l'unità campionaria che si utilizza in laboratorio<br />
per l'analisi è definita "sample unit". Entrambi possono coincidere ma, preferibilmente, il "field sample"<br />
dovrebbe essere almeno il doppio per costituire una riserva in caso di incidente che richieda la<br />
ripetizione dell' analisi.<br />
In molte situazioni i "field sample" sono costituiti da confezioni originali sigillate, di massa o di volume<br />
superiore a quella necessaria per l'analisi.<br />
I sub-campioni presi dal "field sample" costituiscono il "sample unit ".<br />
- COME OPERARE SUL CAMPO<br />
1. Solo personale autorizzato ed addestrato alle tecniche di campionamento deve eseguire i prelievi.<br />
2. Quando possibile, prelevare i campioni al momento dello scarico da navi, automezzi, aerei in più parti<br />
del carico. Fare attenzione alla possibilità di stratificazione dei componenti. Il quantitativo di campione<br />
deve essere un multiplo del quantitativo sufficiente all'analisi in modo da avere una riserva di campione<br />
in caso di incidente che rendesse necessaria la ripetizione del test.<br />
Conservare il quantitativo di campione eccedente in condizioni tali da non modificare le sue condizioni<br />
microbiologiche.<br />
3. Quando possibile, far giungere al laboratorio confezioni originali, integre, ancora sigillate. In questo<br />
modo il campione si troverà nelle condizioni in cui viene offerto al consumatore.<br />
4. Se tutte le confezioni sono accessibili, utilizzare la tabella dei numeri a caso.<br />
5. Nel campionare grandi scatole con piccole confezioni, scegliere le scatole randomizzando e da<br />
ognuna di queste randomizzare nuovamente e scegliere le piccole confezioni. Preferibilmente, prelevare<br />
una confezione da ogni scatola.<br />
6. Se il prodotto di un contenitore è troppo grande per essere trasportato nella confezione originale al<br />
laboratorio, trasferire campioni rappresentativi in un contenitore sterile separato,in condizioni asettiche.<br />
Eliminare la contaminazione superficiale della confezione mediante lavaggio e disinfezione con alcool al<br />
70%. Aprire la confezione con forbici o coltello sterili. Usare strumenti separati per evitare una possibile<br />
contaminazione crociata.<br />
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Fare attenzione nel prelevare prodotti di polvere leggera ed alle confezioni pressurizzate per evitare lo spargimento del prodotto. Non<br />
aprire prodotti inscatolati e chiusi ermeticamente sul campo, ma trasferirli tali e quali al laboratorio.<br />
7. Se l'alimento si presenta in una grossa massa, prelevare in punti diversi e non solo sulla sommità e sul fondo.<br />
8. Dovendo prelevare da un rubinetto di un silos,lasciar defluire una parte del prodotto per "lavare batteriologicamente" il rubinetto, prima<br />
di raccogliere il campione.<br />
9. Fare attenzione a contaminazioni nel trasferire la porzione di campione da una grossa massa.<br />
10. Utilizzare l'adatto campionatore in funzione dello stato fisico del prodotto; per esempio un tassello per formaggio duro, trapano con<br />
sonda per surgelati, sonde o sassole per prodotti secchi, pipette per liquidi .<br />
11. Impegnarsi per ottenere sempre un campione rappresentativo. Agitare il liquido o rimettere in sospensione le particelle sino ad<br />
ottenere un prodotto omogeneo. Per i prodotti surgelati trapanare una piccola "carota" da una massa più grande, in condizioni asettiche.<br />
12. Talvolta non è possibile prelevare campioni asetticamente. Il responsabile del campionamento deve farne menzione al microbiologo<br />
addetto all'analisi. Il microbiologo potrà prelevare asetticamente una parte interna del prodotto ricevuto.<br />
13. Prendere nota della temperatura dell'aria dell'ambiente di conservazione del prodotto da campionare, del veicolo impiegato per il<br />
trasporto, del campione, dell'alimento dal quale si è fatto il prelievo. La temperatura del prodotto viene rilevata in una confezione<br />
adiacente a quella prelevata.<br />
Il materiale necessario<br />
Frigorifero portatile elettrico, funzionante a batteria<br />
Piastre eutectiche per impieghi particolari<br />
Sacchetti "Presto Chiuso" sterili<br />
Termometro portatile<br />
Fazzolettini disinfettanti<br />
Documenti di trasporto<br />
Accessori per la marcatura, sigillatura, confezionamento del campione<br />
Principi di base per il trasferimento del campione al laboratorio<br />
a) Il frigorifero portatile elettrico non serve a raffreddare i campioni, ma a conservare la temperatura di raffreddamento. Il frigorifero deve<br />
pertanto essere portato alla temperatura di esercizio richiesta prima di giungere sul luogo del campionamento.<br />
b) Il campione non deve essere introdotto caldo, ma portato alla temperatura di refrigerazione prima del suo inserimento in frigorifero.<br />
c) Le borse termiche tipo "Picnic" non possono garantire il mantenimento costante della temperatura perchè legate alla sola azione delle<br />
piastre eutectiche refrigerate.<br />
d) L'apertura del coperchio del contenitore di trasporto deve essere sempre limitata alle operazioni essenziali.<br />
e) I campioni contenuti in sacchetto di plastica leggera subiscono uno scambio termico molto più rapido di flaconi in plastica o vetro in<br />
quanto lo spessore è inferiore e la flessibilità del sacchetto consente una immediata aderenza alla superficie fredda.<br />
f) Il contenitore di trasporto non deve trasmettere microrganismi, odori, sapori al campione.<br />
Esempio di Procedura Operativa Standard per il trasferimento del campione<br />
- OGGETTO<br />
Trasferimento del campione deperibile al laboratorio<br />
- OBIETTIVO<br />
Trasferimento del campione al laboratorio senza che il campione modifichi le sue caratteristiche microbiologiche<br />
- RESPONSABILITA’<br />
Segreteria ricevimento campioni<br />
- MEZZI<br />
Frigorifero portatile elettrico, termometro portatile, fazzolettini disinfettanti, sacchetti “Presto Chiuso", documenti per la identificazione del<br />
campione, accessori per la marcatura, sigillatura, confezionamento del campione<br />
- PROTOCOLLO<br />
1. Il frigorifero portatile elettrico, al momento del prelievo, deve già trovarsi alla corretta temperatura di trasporto indicata dalle disposizioni<br />
di legge o dalle necessità microbiologiche. L'operatore deve portare il frigorifero alla temperatura di esercizio prima di collegarlo alla<br />
batteria della sua automobile; ciò richiederà alcune ore.<br />
Le norme ISO precisano le seguenti direttive alle quali attenersi:<br />
Prodotti stabili Temperatura ambiente<br />
Prodotti freschi e refrigerati Tra 0 e +4 ° C<br />
Prodotti surgelati Al di sotto di - 18 ° C<br />
Prodotti pastorizzati Tra 0 e + 4 ° C<br />
Unità deteriorate Tra 0 e + 4 ° C<br />
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2. Dotarsi di sacchetti in plastica sterili a tenuta ermetica,di capacità differenti, tipo "Presto Chiuso" per la raccolta di campioni senza<br />
confezione o per il loro raffreddamento sotto acqua corrente.<br />
3. In previsione di campioni singoli voluminosi, aggiungere piastre eutectiche al frigorifero per accelerare il raffreddamento della massa.<br />
4. Il frigorifero portatile deve essere lavato e disinfettato dopo ogni prelievo.<br />
5. Registrare la temperatura interna di un campione "prova" adiacente al campione “originale" all'inizio del trasferimento.<br />
Sullo stesso campione "prova" non utilizzato per l'analisi si controlla la temperatura al momento dell'arrivo in laboratorio.<br />
6. Registrare la temperatura del frigorifero portatile al momento dell'inizio del trasferimento del campione.<br />
7. Grosse masse di campione prelevate calde (ad esempio all' uscita del pastorizzatore) devono essere raffreddate, opportunamente<br />
protette per evitare che si inquinino od assorbano acqua, sotto acqua corrente fredda o gelata prima della loro introduzione nel frigorifero<br />
portatile. Isolare eventualmente il campione in un sacchetto di plastica durante questa operazione.<br />
Verificare la corretta temperatura con il termometro portatile.<br />
8. Mantenere a portata di mano ed opportunamente protetti tutti i documenti ufficiali e non ufficiali legati al previsto campionamento.<br />
Trasferimento del campione<br />
Organizzare il trasferimento in modo che il campione giunga al laboratorio nel tempo più breve, con la garanzia che non si interrompa la<br />
catena del freddo.<br />
Posizionare il frigorifero portatile lontano dalla luce solare diretta e con le griglie di ventilazione libere.<br />
Quando possibile, avvisare telefonicamente o via fax il laboratorio dell'imminente arrivo dei campioni, precisando tutti i dati relativi alla<br />
spedizione.<br />
Accertare che non ci siano "ponti vacanzieri" o festività locali che allungherebbero i tempi di trasporto.<br />
Una volta raggiunto il laboratorio, il campione non deve essere abbandonato a se stesso, ma lasciato a mani di un responsabile dal quale<br />
si deve pretendere una firma di conferma di ricevimento del campione in condizioni idonee ad essere analizzato.<br />
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<strong>Introduzione</strong><br />
Le Procedure Operative devono rispondere in modo esauriente,completo e comprensibile, a prova<br />
anche di personale di primo impiego, ad una chiara domanda:<br />
"COME FARE?"<br />
Alcune procedure hanno carattere preminentemente tecnico,altre carattere amministrativo.<br />
Le procedure devono indicare l'oggetto, lo scopo, i mezzi necessari e la loro localizzazione, il<br />
responsabile dell'applicazione della procedura, la frequenza, gli interventi correttivi, l'archiviazione.<br />
Le Procedure Operative sono inserite in manuali di consultazione di libero accesso a tutto il personale,<br />
nell'ambito dei suoi compiti, coinvolto nella attività di laboratorio.<br />
I manuali devono raccogliere:<br />
- le informazioni sul sistema informatico di gestione dei campioni da analizzare (quando disponibile);<br />
- le procedure di taratura e verifica della strumentazione;<br />
- le procedure analitiche di laboratorio;<br />
- i metodi comportamentali per la gestione:<br />
- amministrativa<br />
- prove interlaboratorio<br />
- verifiche dell'incertezza di misura<br />
- pulizia e lavaggio<br />
- audit interni<br />
- sicurezza per il personale<br />
Riportiamo a titolo di esempio una Procedura Operativa per il trattamento dei campioni all'arrivo in un<br />
laboratorio microbiologico per analisi agro-alimentari/lattiero-casearie/bevande/ecologiche.<br />
PROCEDURA OPERATIVA STANDARD<br />
- OGGETTO<br />
Accettazione e registrazione campioni in arrivo al laboratorio.<br />
- OBIETTIVO<br />
Idoneità del campione perchè il successivo test microbiologico richiesto sia affidabile, veritiero e non<br />
contestabile.<br />
Rintracciabilità del campione lungo tutto l' iter analitico, sino alla sua archiviazione e distruzione.<br />
- RESPONSABILITA’<br />
Addetto segreteria<br />
- MEZZI E PROTOCOLLO<br />
Termometro elettronico dotato di sonda, termometro a massima e minima da parete, frigorifero,<br />
congelatore, tavolo di ricevimento campioni, sistema informatico di gestione dei campioni.<br />
Al momento dell'arrivo del campione in laboratorio, il responsabile del ricevimento DEVE ACCERTARE:<br />
A) La correttezza dei documenti amministrativi e di trasporto sia da un punto di vista amministrativo che<br />
tecnico (data, ora, durata del trasporto, firme dei testimoni,enti o società coinvolte, modulistica, campioni<br />
legali, etc ).<br />
B) La non manomissione ed il buon stato dei sigilli (se previsti), dell' involucro, etc..<br />
C) La congruità del costo di spedizione da parte del vettore (se tale costo è a carico del laboratorio).<br />
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D) L'indicatore visivo di temperatura applicato al collo esterno non indichi l'interruzione avvenuta della catena del freddo durante il<br />
trasporto del campione (se applicabile).<br />
DEVE PROCEDERE A:<br />
E) Contrassegnare in modo permanente ed indelebile il campione con un numero di protocollo progressivo da attingere dal sistema<br />
informatico.<br />
F) Prendere la temperatura del campione mediante termometro elettronico a sonda (possibilmente utilizzando un "campione appoggio"<br />
che ha viaggiato con il campione; il “campione appoggio" non sarà utilizzato per la determinazione analitica). Questo valore deve essere<br />
confrontato con quello rilevato sul campione al momento del prelievo sul campo. E' opportuno anche chiarire con quale mezzo il<br />
campione è stato trasportato (automezzo refrigerato, frigorifero portatile, frigorifero a piastre eutectiche, scatola con ghiaccio secco,<br />
scatola coibentata, nessuna protezione termica) .<br />
G) Trasferire i dati di identificazione e/o i commenti alle verifiche ed operazioni di cui ai punti A) , B) , C) , D) .<br />
La soluzione più opportuna è rappresentata da una unità satellite collegata in rete con gli altri terminali del computer del laboratorio.<br />
H) Identificare i test microbiologici da eseguire (se applicabile).<br />
I) Disinfettare la superficie esterna del campione con la salvietta disinfettante monouso e trasferirlo in congelatore o frigorifero destinati a<br />
ricevere esclusivamente i campioni.<br />
Le norme ISO precisano le seguenti direttive alle quali attenersi:<br />
Prodotti stabili Temperatura ambiente<br />
Prodotti freschi e refrigerati Tra 0 e +4 ° C<br />
Prodotti surgelati Al di sotto di - 18 ° C<br />
Prodotti pastorizzati Tra 0 e + 4 ° C<br />
Unità deteriorate Tra 0 e + 4 ° C<br />
L) Scadenziare i limiti di tempo entro i quali i campioni devono essere analizzati.<br />
Le norme ISO precisano le seguenti direttive alle quali attenersi:<br />
Prodotti stabili Al più presto possibile e prima della data di scadenza.<br />
Prodotti freschi e refrigerati 24 ore (se ciò non è possibile, congelare a -18 ° C ed indicare questa condizione nel rapporto<br />
analitico).<br />
Prodotti pastorizzati Al più presto possibile (entro 24 ore) e prima della data di scadenza.<br />
Unità deteriorate Entro 48 ore.<br />
M) Indicare la priorità di analisi in funzione della data di scadenza del campione.<br />
DEVE PROVVEDERE A:<br />
N) Mantenere in ordine di scadenza il contenuto del frigorifero e congelatore del reparto ricevimento.<br />
O) Controllare giornalmente la temperatura del frigorifero e del congelatore del reparto ricevimento, registrando il valore di massima e<br />
minima rilevato sul termometro da parete di massima e minima applicato alla parete interna dello sportello, su apposito registro o nel<br />
sistema informatico.<br />
P) Eliminare i campioni che hanno ultimato l' iter all' interno del laboratorio (previo accordo con il responsabile del procedimento analitico).<br />
Q) Disinfettare settimanalmente le superfici interne, i piani di appoggio, le cassettiere del frigorifero e congelatore.<br />
- INTERVENTI CORRETTIVI ("non conformità")<br />
Temperatura del campione non conforme a quanto previsto dalle norme ISO<br />
A) Accettare il campione con riserva<br />
B) Informare la direzione del laboratorio ed attendere istruzioni sul da farsi; nel frattempo conservare il campione alla idonea temperatura<br />
Sospetta od accertata manomissione di involucro o sigilli<br />
C) Non accettare il campione<br />
D) Informare la direzione del laboratorio ed attendere istruzioni sul da farsi; nel frattempo conservare il campione alla idonea temperatura<br />
Rottura involucro durante il trasporto<br />
E) Accettare il campione con riserva<br />
F) Informare la direzione del laboratorio ed attendere istruzioni sul da farsi; nel frattempo conservare il campione alla idonea temperatura<br />
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Documenti amministrativi di acccompagnamento del campione errati, incompleti, non conformi<br />
G) Accettare il campione con riserva<br />
H) Informare la direzione del laboratorio ed attendere istruzioni sul da farsi<br />
Temperatura del frigorifero/congelatore errata o con valori di minima e massima superiori a + -1,5 ° C<br />
I) Trasferire i campioni in altro frigorifero/congelatore a temperatura corretta<br />
J) Informare la direzione<br />
K) Far intervenire il Servizio di Assistenza Tecnica<br />
Riportiamo a titolo di esempio una videata di sistema informatico per l'accettazione e ricevimento di campioni destinati ad analisi<br />
microbiologica:<br />
RICEVIMENTO ED ACCETTAZIONE CAMPIONI<br />
Data prelievo 26 Aprile 1995 N° prog.<br />
Ora prelievo 10:30<br />
Data arrivo<br />
Luogo prelievo<br />
confezion.<br />
Ora Arrivo<br />
Incarico prel. vigile san. Descr. camp.<br />
Motivo camp. routine N° Lotto<br />
Ente/Società Molino Verde Data scad.<br />
1027<br />
26 Aprile 1995<br />
Indirizzo Via Bianchi Provenienza Firenze<br />
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Temper. arrivo<br />
Caratt. camp.<br />
14:15<br />
Biscotto farcito<br />
0708<br />
26 Agosto 1995<br />
+ 4° C<br />
no deterioramen.<br />
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.<br />
<strong>Introduzione</strong><br />
1. Fornire conoscenze di base di microbiologia con ausilio di audiovisivi e prove pratiche di igiene<br />
2. Chiarire quali sono i motivi del campionamento in generale e i casi specifici in particolare<br />
3. Dimostrare praticamente quanto il campionamento sia determinante ai fini di un corretto risultato<br />
analitico<br />
4. Dimostrare come eliminare la variabilità dell’operatore<br />
5. Far comprendere l’importanza dell’adeguata temperatura dal momento del prelievo al raggiungimento<br />
del laboratorio<br />
6. Eseguire praticamente le fasi di campionamento con dispositivi di prelievo standardizzato<br />
7. Far comprendere e compilare i moduli di prelievo<br />
8. Addestrare sul campo<br />
9. Accompagnare l’addetto al prelievo in occasione dell’inizio dell’attività<br />
10. Verificare periodicamente l’attività degli operatori per eventuali correzioni<br />
Buone Norme di Campionamento Microbiologico<br />
Cosa occorre per addestrare il personale:<br />
1. La volontà di farlo<br />
2. Preparazione, pazienza, perseveranza<br />
3. Diapositive o videotapes di introduzione alla microbiologia<br />
4. Materiale dimostrativo per igiene ambientale<br />
5. Serie di mezzi di prelievo<br />
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Distribuzione omogenea<br />
dei microrganismi banali<br />
La legge di Poisson è valida per la conta totale dei microrganismi.<br />
La legge di Poisson non è valida per ricerca di germi patogeni.<br />
Distribuzione casuale<br />
dei microrganismi patogeni<br />
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<strong>Introduzione</strong><br />
Il piano di campionamento deve tenere in debita considerazione il rischio corrispondente ad una<br />
determinata contaminazione microbica. La ICMSF prevede piani di campionamento a due o tre classi.<br />
Il piano a due classi<br />
Il piano a due classi è basato su un giudizio meramente qualitativo e viene applicato nella ricerca di<br />
microrganismi patogeni, che devono risultare assenti in una serie definita (n) di unità campionarie (c).<br />
In pratica ad un alimento si assegna la classe della “accettabilità” o “non accettabilità”.<br />
Al piano a due classi si è sostituito il piano di campionamento a tre classi con un criterio di tipo<br />
qualitativo.<br />
Il piano a tre classi<br />
Tenendo conto la possibilità che una produzione alimentare possa avere anche “momenti transitori di<br />
ribasso” il piano a tre classi considera tre fasce di valutazione:<br />
1) “qualità accettabile” con un contenuto microbico inferiore ad un valore definito con “m” UFC per<br />
grammo o millilitro di prodotto<br />
2) “qualità marginale”, allorchè viene superato il valore “m”, ma il grado di contaminazione microbica<br />
non raggiunge la soglia “M”<br />
3) “qualità inaccettabile”, che presenta valori numerici superiori ad “M”<br />
Si definisce con “c” il numero di unità campionarie collocabili nella 2 a classe, di qualità tollerabile.<br />
Questo piano di campionamento è adottato allorchè, in condizioni di stretta osservanza delle GMP, si<br />
ottenga con un ragionevole margine di sicurezza una contaminazione microbica inferiore ad “m” per la<br />
gran parte delle unità prodotte; è tollerabile limitatamente ad una piccola aliquota dei campioni di<br />
produzione uno scostamento del livello ottimale, purchè la percentuale di campioni difettosi non superi il<br />
limite prefissato “c”, evitando che un numero eccessivo di campioni possa presentare caratteristiche<br />
microbiologiche eccepibili.<br />
n = numero di unità campionarie di cui si compone il campione.<br />
m = valore limite del numero di microrganismi ammesso per “qualità accettabile”.<br />
Il risultato è considerato soddisfacente se tutte le unità campionarie hanno un numero di<br />
microrganismi inferiore o uguale a “m”.<br />
M = Valore massimo del numero di microrganismi ammesso per la “qualità marginale”.<br />
Il risultato è considerato insoddisfacente se una o più unità campionarie hanno un numero di<br />
microrganismi uguale o superiore a “M”.<br />
c = numero di unità campionarie il cui numero di microrganismi compreso tra “m” ed “M” è ammesso<br />
per la “qualità marginale”. Il campione è considerato ancora accettabile se le unità campionarie<br />
hanno un numero di microrganismi inferiore od uguale a “m”.<br />
Scelta delle “Unità campionarie”<br />
Le unità campionarie “c” sono scelte utilizzando le tavole dei “numeri casuali” e non in funzione della<br />
comodità dell’operatore.<br />
Se si lascia la scelta delle unità campionarie all’arbitrio del ricercatore, il campione risulta generalmente<br />
“tendenzioso”, siccome le diverse unità non hanno la stessa probabilità di essere estratte dalla<br />
popolazione (esse non sono quindi “equiprobabili”); ciò è dovuto al fatto che il ricercatore tende a<br />
selezionare anche inconsciamente determinate unità piuttosto che altre.<br />
Affinchè un processo di induzione sia lecito è necessario che il campione sia “rappresentativo” della<br />
popolazione; il metodo del “campionamento casuale semplice” o del “campionamento casuale” il più<br />
diffuso nella pratica assicura suddetta caratteristica.<br />
Il metodo consiste in un processo di scelta degli elementi della popolazione impostato in modo tale che<br />
questi abbiano la medesima probabilità di essere estratti e che, inoltre, ciascuno di essi abbia probabilità<br />
di estrazione “indipendente da quella degli altri”.<br />
“Estrazione a caso” non significa, quindi, scelta senza criterio, o “a casaccio”, delle unità campione, al<br />
contrario, vuol dire scelta effettuata con metodo rigoroso, che garantisce l’assoluta imprevedibilità di un<br />
risultato tra i tanti possibili.<br />
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .<br />
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Esercizio sull’uso delle tavole di numeri casuali<br />
Si vuole vedere ora come, operativamente, queste tavole vengono utilizzate per la formazione di un campione.<br />
Si desideri estrarre un campione di n = 5 clienti dalla popolazione di cui si è già detto (essa sia composta di N = 150 unita).<br />
Dopo avere numerato i clienti in ordine progressivo da 1 a 150, si opera secondo la seguente procedura:<br />
1) si sceglie a caso una delle 4 pagine della tavola di Snedecor<br />
2) si getta uno spillo (senza imprimergli una direzione precisa) sulla pagina scelta e si rileva la cifra colpita<br />
3) si legge questa cifra e le tre successive, ad esempio: 0187; allora: le prime due cifre (01) individuano la riga della tavola e le due<br />
successive (87) la colonna<br />
4) all'incrocio di questa riga e colonna si legge il numero 8<br />
5) poichè si tratta di utilizzare numeri dell'ordine delle centinaia (in quanto la popolazione di 150 soggetti), si leggono le due cifre<br />
successive; il numero individuato 896: essendo esso superiore a 150 viene scartato<br />
6) si leggono poi altri numeri di tre cifre immediatamente sotto il numero 896, finchè non se ne individuano cinque (tanti quanti sono gli<br />
elementi “n” del campione da comporre) di valore non superiore a 150<br />
7) si trova perciò la seguente sequenza di numeri:<br />
896 scartato, 855 scartato, 708 scartato, 566 scartato, 855 scartato, 892 scartato, 917 scartato, 887 scartato, 840 scartato,<br />
100: il primo elemento del campione è il 100-simo elemento della popolazione;<br />
087: il secondo elemento del campione è l '87-simo della popolazione;<br />
453 scartato,499 scartato, 707 scartato, 361 scartato, 466 scartato, 783 scartato, 496 scartato, 856 scartato, 511 scartato, 414<br />
scartato, 175 scartato, 434 scartato, 515 scartato, 990 scartato,<br />
054: il terzo elemento del campione è il 54-esimo elemento della popolazione;<br />
735 scartato,<br />
048: il quarto elemento del campione è il 48-esimo elemento della popolazione;<br />
158 scartato, 609 scartato, 755 scartato, 464 scartato, 632 scartato,<br />
067: il quinto elemento del campione è il 67-esimo elemento della popolazione.<br />
Il campione è così formato.<br />
Se esaurita la colonna non si riesce a formare l’intero campione, si passa alla colonna successiva partendo dalla riga 00.<br />
Media geometrica<br />
Media Geometrica =<br />
n<br />
x • x •<br />
1<br />
2<br />
...... • xn<br />
= ( x1<br />
• x2<br />
•.....<br />
• x )<br />
Esempi di applicazione del piano di campionamento a tre classi<br />
Lotto = 125 pezzi n = 5 uc prelevate randomizzando<br />
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⇨<br />
n<br />
1<br />
n<br />
6<br />
62<br />
<br />
25<br />
97<br />
15<br />
<br />
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Staphilococcus aureus (per 1 ml) in latte crudo<br />
Esempio di<br />
accettabilità<br />
Esempio di<br />
inaccettabilità<br />
Listeria monocytogenes (in 25 g) per formaggi non a pasta dura<br />
n = 5 c = 0<br />
La L. monocytogenes deve essere assente in tutte le 5 uc<br />
Salmonella spp (in 1 g) per latte alimentare<br />
n = 5 c = 0<br />
La Salmonella deve essere assente in tutte le 5 uc<br />
Escherichia coli (in 1 ml, g) per formaggi a pasta molle<br />
n = 5 m = 500 M = 2000 c = 2<br />
<br />
6 25 61 97 = UFC 70/ml-315/ml-410/ml-208/ml<br />
<br />
<br />
<br />
13 = UFC 1300/ml<br />
n = 5 m = 100 UFC/g M = 1000 UFC/g<br />
c= 2<br />
Esempio di<br />
accettabilità<br />
Esempio di<br />
inaccettabilità<br />
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85 61 13<br />
= UFC 450/m-75/ml-380/ml<br />
97 6<br />
= UFC 1400/ml-2055/ml<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
61 13 = UFC 410/g-680/g<br />
97 6 61 = UFC 60/g-42/g-90/g<br />
6 25 13<br />
97 = UFC 285/g 90/g-50/g-100/g<br />
18 = UFC 2800/g<br />
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Il trasporto del campione per analisi microbiologiche<br />
Il piano di campionamento corretto rischia di essere vanificato se il<br />
campione non è trasferito al laboratorio nel più breve tempo possibile ed<br />
alla corretta temperatura.<br />
Decreto Ministeriale del 16 Dicembre 1993 - “… I Campioni dei prodotti<br />
alimentari deteriorabili vanno mantenuti dal momento del prelievo al<br />
momento in cui viene iniziata l’analisi ad una temperatura, ove non<br />
diversamente previsto da norme vigenti, non superiore a 4°C e non<br />
inferiore a 0,5°C …”<br />
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Frigocongelatore portatile “Penguin-50-New”<br />
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<strong>Introduzione</strong><br />
Particolare attenzione deve essere riservata ai campioni nei quali l'analita ricercato è:<br />
• distribuito in modo disomogeneo nella massa dal punto di vista fisico sia a livello particellare che di<br />
fase acqua/olio<br />
• ragioni biologiche ne determinano la diffusione nella massa in modo imprevedibile ed a "sacche"<br />
• la massa da campionare è molto grande (nave, etc.)<br />
In tali condizioni il numero di unità campionarie deve essere praticamente elevato se si vuole<br />
raggiungere una ragionevole rappresentatività dell'analita.<br />
Un esempio di tale piano di campionamento è dato da una specifica dell'"USDA" (United States<br />
Department Of Agriculture).<br />
Piano di campionamento "USDA" per arachidi<br />
La "USDA" indica come si deve eseguire un campionamento per la ricerca di micotossine (ug Kg -1 ).<br />
Per ogni lotto di 20 ton si prelevano circa 66 kg da almeno 100 sacchi. I 66 kg sono divisi in 3 campioni<br />
(A,B,C).<br />
Campione "A"<br />
Il lotto è respinto se il contenuto in micotossine risulta superiore a 75 ug/kg.<br />
Il lotto è accettato se il contenuto è inferiore a 16 ug/kg.<br />
Si passa ad esaminare il campione "B" se il contenuto è compreso tra 75 e 16 ug/kg.<br />
Campione "B"<br />
Si applica la stessa regola di "A" con valori di 38 e 22 ug/kg.<br />
Campione "C"<br />
Il limite massimo di accettabilità è 25 ug/kg.<br />
- Campionatore per polveri e granulati “Multipro”<br />
- Schema di impiego “Multipro”<br />
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<strong>Introduzione</strong><br />
Un trascinamento del campione secondo il principio della vite di Archimede consente di ottenere un<br />
campione rappresentativo sequenziale di tutta la lunghezza della massa che una sonda è in grado di<br />
penetrare.<br />
E’ questo un problema comune all’industria farmaceutica, cosmetica, chimica, alimentare, in particolare<br />
per il controllo delle materie prime.<br />
Il sistema di campionamento “ENDLESS”<br />
Le sonde “Endless” per il campionamento di polveri (orizzontali e verticali) sono particolarmente idonee<br />
per effettuare controlli di qualità sulle merci o per prelevare campioni a diverse profondità all’interno di<br />
sacchi, cisterne o fusti. La punta tagliente è costituita da una spirale fissata ad un supporto a perfetta<br />
tenuta è può essere facilmente rimossa per agevolare le operazioni di pulizia. La sonda è azionata<br />
tramite una trivella avvitabile. Al termine del campionamento è sufficiente invertire il senso di rotazione<br />
per estrudere il prodotto in eccesso. Le sonde sono in acciaio inossidabile ed hanno un peso variabile<br />
tra i 2 e i 5 kg.<br />
1. Sonda in acciaio inox AISI 304<br />
2. Chiave di fissaggio sonda alla pistola a batteria.<br />
3. Pinza fissaggio sacchetto raccolta campione.<br />
4. Meccanismo a spirale.<br />
5. Pistola a batteria<br />
- Campionatore per polveri “Endless”<br />
- Schema d’impego “Endless”<br />
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Costruzione<br />
Il sistema è costituito interamente in acciaio inox AISI 304 con guarnizioni in teflon. E’ completamente smontabile e sterilizzabile in<br />
autoclave.<br />
Impiego<br />
A. Fissare la sonda alla pistola<br />
B. Applicare il sacchetto di prelievo al tubo di raccolta<br />
C. Campionamento orizzontale da sacchi<br />
Perforare il sacco facendo pressione con la punta della sonda. Azionando la pistola, la spirale in rotazione determinerà l’avanzamento<br />
della polvere/granuli all’interno del dispositivo di prelievo.<br />
D. Campionamento inclinato da grossi contenitori<br />
La sonda è introdotta diagonalmente in modo che il tubo di raccolta si trovi in posizione verticale.<br />
E. Quando il campionamento è ultimato, la sonda si svuota facendo ruotare la spirale in senso inverso<br />
F. Al termine del campionamento, la spirale è estratta facilmente per una completa pulizia<br />
G. Il foro provocato nel sacco si chiude con una apposita etichetta autoadesiva<br />
Tipo di prelevamento<br />
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<strong>Introduzione</strong><br />
La raccolta dei campioni destinati all' analisi, se non ben condotta, può compromettere il successo di un<br />
programma di Controllo Qualità.<br />
Campionamento da autocarri o vagoni ferroviari<br />
Se si sonda il container in più posizioni, è possibile raccogliere un campione rappresentativo dell' intera<br />
partita di prodotto. A questo scopo si utilizzano sonde in alluminio con puntale in acciaio inox con<br />
lunghezza variabile in funzione del tipo di container.<br />
Campionatore per polveri “Endless” Campionatore per polveri e granulati “Multi-Maxi”<br />
E' da preferirsi uno schema di lavoro ben definito anzichè procedere secondo schemi "a random".<br />
Esempio di Schema programmato di campionamento:<br />
Sonda "A" a circa 60 cm di distanza dalla parte anteriore e dal lato sinistro del container<br />
Sonda "B" equidistante dal davanti e dalla parte centrale del container, a circa 60 cm dal lato destro di<br />
quest' ultimo ( in opposizione ad "A")<br />
Sonda "C" a circa 3/4 della distanza che intercorre tra il davanti ed il centro del contenitore (stesso lato<br />
di "A", distanza dalla sponda sempre 60 cm )<br />
Sonda "D" al centro del container<br />
Sonda "E" sullo stesso lato di "B" (destro), a circa 3/4 della distanza tra il centro e la parte posteriore del<br />
container (spostata verso il centro, a 60 cm dal lato)<br />
Sonda "F" a metà strada tra il retro ed il centro del container, in opposizione ad "E" a 60 cm dal lato<br />
sinistro<br />
Sonda "G" a circa 60 cm di distanza dalla parte posteriore e dal lato destro del container<br />
Parte anteriore container (vista dall’alto)<br />
A<br />
C<br />
F<br />
D<br />
B<br />
E<br />
Parte posteriore container<br />
G<br />
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Campionamento da sacchi<br />
Nel caso dei prodotti confezionati in sacchi l' obiettivo di un campione rappresentativo può essere raggiunto mediante l' impiego di un<br />
campionatore appuntito in grado di perforare i sacchi.<br />
In presenza di lotti formati da più di 100 sacchi si può programmare un campionamento del 10 per cento dei sacchi formanti l' intera<br />
partita. Questo valore può variare in funzione di quanto si presume sia omogenea la partita.<br />
Per partite di minori dimensioni (100 sacchi o meno ) è preferibile ricorrere al metodo della radice quadrata.<br />
Per esempio se la partita si compone di 40 sacchi, utilizzando il primo metodo se ne campionano 4, mentre con il secondo metodo 6,3.<br />
Campionamento di prodotti sfusi in movimento<br />
Un buon programma di Controllo Qualità del mangime deve considerare attentamente anche tutti i fattori modificanti le caratteristiche<br />
delle miscele. Come regola generale si può dire che una perfetta miscelazione è quella che fa registrare la medesima composizione, in<br />
ingredienti o nutrienti, a tutti i campioni raccolti di prodotto lavorato. Purtroppo tale condizione si realizza assai di rado, dal momento che<br />
la variabilità propria degli ingredienti, soprattutto per quanto riguarda le dimensioni, la forma e la densità delle particelle, può creare<br />
fenomeni di "separazione particellare" nell' ambito della miscela.<br />
Spesso tali problemi insorgono durante lo scarico del materiale dai silos, oppure nei trasportatori pneumatici od ancora nei silos di<br />
conservazione e negli autocarri.<br />
Un secondo elemento che si contrappone alla omogeneizzazione delle miscele è la cosidetta "distribuzione di Poisson"; essa comporta la<br />
distribuzione completamente "randomizzata" delle particelle all' interno della massa di mangime.<br />
In questo contesto è opportuno prevedere piani di campionamento che utilizzino sistemi di campionamento in progressione come ad<br />
esempio la sonda "multistrato".<br />
Referenza<br />
Scott Webster - Prince Agri Products Inc. - Illinois -Usa<br />
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Campionatore farmaceutico “Pelican”<br />
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<strong>Introduzione</strong><br />
La rappresentatività del campione a grossa granulometria (cereali,<br />
granaglie, sementi, etc.) e da grossi lotti (silos, vagoni ferroviari,<br />
camion) può costituire un problema per il laboratorio che si accinge a<br />
determinare analiti chimici. Particolare cura deve essere dedicata nel<br />
ridurre il campione "macro" da campo in campione "micro" da trasferire<br />
in laboratorio.<br />
Prelievo del campione sul campo<br />
Si devono adottare sistemi di campionamento che tengano conto del<br />
differente peso specifico e forma dei componenti del campione. Ciò è<br />
particolarmente importante per prodotti soggetti a lunghi trasporti via<br />
mare, camion, etc. che possono influire sulla sedimentazione<br />
stratificata.<br />
I campionatori più indicati a questo scopo sono il tipo a sonda a settori<br />
ed il sistema multistrato per prelievo da convogliatori.<br />
Campionatore per polveri e<br />
granulati “Multi-Maxi”<br />
Il prelievo deve avvenire in diversi punti del container/silos per arrivare<br />
a "costruire" un primo campione di massa "a piramide" dal quale, mediante la tecnica "a quarti", arrivare<br />
al campione definitivo da campo da recapitare al laboratorio.<br />
Preparazione del campione in laboratorio<br />
La preparazione del campione è una ulteriore determinante fase che influisce sul risultato analitico.<br />
Gli errori analitici sono più facilmente ridotti durante la preparazione<br />
del campione che non nelle fasi successive.<br />
Gli errori causati dagli strumenti analitici sono infatti molto piccoli in<br />
confronto agli errori associati alla preparazione del campione.<br />
Dal campione che arriva in laboratorio (in genere 1000/2000<br />
grammi) si devono scegliere pochi grammi (a volte frazioni di<br />
grammo) che devono rappresentare tutta la massa.<br />
L'impiego di un miscelatore che provochi contemporaneamente un<br />
movimento in senso rotatorio e diagonale garantisce una uniforme<br />
azione di mescolamento su tre direzioni, indipendentemente dal<br />
peso specifico e dalla massa dei singoli componenti del campione.<br />
Dal campione così reso omogeneo si preleva il quantitativo<br />
Miscelatore “Twist”<br />
necessario al test analitico e si<br />
procede alla sua frantumazione/macinazione.<br />
La scelta dello strumento da dedicare a questa operazione deve cadere su<br />
un molino a ciclone oppure a dischi a seconda della composizione del<br />
prodotto. Per umidità sino al 20 % e contenuto in lipidi sino al 15% si adotta<br />
il mulino a ciclone.<br />
Mulino analitico “Cyclone”<br />
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<strong>Introduzione</strong><br />
Non è facile immaginare quanto sia piccola una parte per milione o bilione o trilione. Alcuni semplici<br />
elementari esempi ci possono aiutare nel dare una risposta alla nostra curiosità ed a comprendere<br />
l’importanza del campionamento e della preparazione del campione.<br />
Prendiamo in esame 1 ppb<br />
- La popolazione mondiale è calcolata in circa 5 bilioni di esseri umani.<br />
Quando vi trovate in 5 amici, insieme rappresentate 1 ppb.<br />
- Se avete 32 anni, avete vissuto circa 1 bilione di secondi. Chiudete gli occhi per 1 secondo: è un ppb.<br />
- Avete vinto al lotto 10 milioni di dollari. Controllando i contanti che avete ritirato al botteghino, vi<br />
accorgete che manca 1 dollaro: avete perso 1 ppb.<br />
- Acquistate 1 biglietto aereo per 1 bilione di metri; potrete così fare il giro del mondo 20 volte.<br />
Il primo vostro passo salendo sull’aereo rappresenta 1 ppb del vostro itinerario.<br />
UNITA’ DI CONCENTRAZIONE IN TRACCE<br />
Unità 1 ppm 1ppb 1ppt<br />
Lunghezza 1 cm/16 Km 1cm/16.000 Km 1 cm/16 milioni di Km<br />
Tempo 1 minuto/2 anni 1 secondo/32 anni 1 secondo/320 secoli<br />
Quantità 1 mela marcia/ 1 mela marcia/ 1 mela marcia/<br />
2000 casse<br />
Volume 1 goccia di vermuth/<br />
in 80 bicchieri di gin<br />
2 milioni di casse<br />
1 goccia di vermuth/<br />
500 barili di gin<br />
2 bilioni di casse<br />
1 goccia di vermuth/<br />
500.000 barili di gin<br />
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<strong>Introduzione</strong><br />
Il classico metodo di valutazione delle condizioni igieniche microbiologiche di una superficie è<br />
rappresentato da "contatto" mediante piastra a contatto ( "Surfair", "Rodac") o da "striscio" con un<br />
tampone. Non è però sempre possibile la loro utilizzazione su superfici ampie, disomogenee, irregolari:<br />
in questo caso si può adottare il metodo della "spugna".<br />
Il metodo della spugna "sponge bag" test<br />
Il "Sponge bag test" è costituito da una spugna atossica contenuta in un sacchetto dotato di chiusura di<br />
sicurezza a tenuta ermetica che può essere utilizzata mediante strofinamento per la ricerca di listeria,<br />
salmonella, coliformi, stafilococchi ed altri germi patogeni oppure per<br />
conte batteriche generiche.<br />
Materiale necessario<br />
- "Sponge bag" o “Speci Sponge”<br />
- Piastre a contatto "Maxi Contact Plate" diametro 94 mm (Cod. 22954)<br />
- Omogeneizzatore batterico "Stomacher 400" (Cod. 19145)<br />
- Sacchetti "Stobag" per "Stomacher" (Cod. 5103)<br />
- Terreni e brodi specifici per i microrganismi che si intende ricercare<br />
Il campionamento<br />
Il metodo di campionamento varia a seconda se si opera con una<br />
superficie ritenuta sterile o non sterile.<br />
Sacchetto “Sponge-Bag”<br />
Superficie presunta sterile<br />
Indossare guanti sterili e rimuovere asetticamente la spugna (precedentemente imbibita con l'apposito<br />
diluente liquido sterile) dal suo contenitore. Sempre indossando i guanti, strofinare i due lati della<br />
spugna sulla superficie in esame. Reintrodurre asetticamente la spugna nel suo contenitore.<br />
Superficie non sterile<br />
Indossare guanti sterili e rimuovere asetticamente la spugna (precedentemente imbibita con l' apposito<br />
diluente liquido sterile) dal suo contenitore. Premere uno dei due lati della spugna sulla superficie in<br />
esame per circa 5 secondi, sempre indossando i guanti. Ripetere la stessa operazione con l' altro lato in<br />
un'area adiacente a quella già campionata. Reintrodurre la spugna nel suo contenitore.<br />
Invio al laboratorio<br />
Il "sponge-bag" deve essere fatto pervenire al laboratorio di microbiologia destinato all'analisi,<br />
immediatamente dopo il campionamento. Se la distanza prevede l' intercorrenza di un intervallo di<br />
tempo, adottare idonee misure di trasporto.<br />
L'esame microbiologico in laboratorio<br />
Sono suggerite 3 differenti procedure.<br />
1. IMPRONTA DELLA SPUGNA SU "PIASTRA A CONTATTO" PER CONTA TOTALE<br />
Rimuovere asetticamente la spugna dal suo contenitore.<br />
Premere il primo lato della spugna sulla superficie agarizzata della piastra a contatto per circa 5 secondi.<br />
L' impiego della piastra a contatto "Maxi Contact Plate" (diametro 84 mm) facilita questa operazione.<br />
Ripetere la stessa operazione con il secondo lato della spugna su un'altra piastra a contatto "Maxi<br />
Contact Plate".<br />
Il tipo di terreno nutritivo adottato è in funzione dei microrganismi che si intendono evidenziare.<br />
Incubare la piastre alla temperatura e per il tempo specifici per il terreno usato e per i microrganismi<br />
ricercati. Al termine del periodo di incubazione riportare il numero di Unità Formanti Colonia (U.F.C.) per<br />
cm2.<br />
2. "STOMACHIZZAZIONE" PER CONTA TOTALE<br />
Rimuovere asetticamente la spugna dal suo contenitore.<br />
Trasferire la spugna in un sacchetto "Stobag" per "Stomacher".<br />
Trasferire lo "Stobag" in omogeneizzatore "Stomacher" e trattare per 1 minuto a velocità media.<br />
Prelevare asetticamente dal sacchetto "Stobag" una aliquota del liquido ed eseguire su questo liquido<br />
l'esame microbiologico.<br />
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Può essere necessario applicare<br />
le diluizioni seriali se si prevedono alte conte microbiche.<br />
Incubare le piastre alla temperatura e per il tempo specifici per il terreno usato e per i microrganismi<br />
ricercati.<br />
Al termine del periodo di incubazione riportare il Numero di Unità Formanti Colonia (U.F.C.) per cm2.<br />
3 . "STOMACHIZZAZIONE" PER RICERCA DI UNO SPECIFICO MICRORGANISMO<br />
Rimuovere asetticamente la spugna dal suo contenitore.<br />
Trasferire la spugna in un sacchetto "Stobag" per "Stomacher".<br />
Aggiungere un adatto brodo di arricchimento allo "Stobag" (ad esempio:<br />
100 ml di listeria enrichment broth per listeria; 100 ml<br />
campylobacter broth per campylobacter; 100 ml buffered peptone water).<br />
Per l'esame di superfici sterili il brodo di arricchimento può essere sostituito da un brodo nutritivo.<br />
Trasferire lo "Stobag" in "Stomacher" ed omogeneizzare per 1 minuto a velocità media.<br />
Incubare il contenuto del sacchetto ed eseguire il test microbiologico come prescritto per il microrganismo oggetto della ricerca.<br />
Riferimenti<br />
Compendium of Methods for the Microbiological Examination of foods - APHA Agency Committee on Microbiological Methods for foods.<br />
Standard Methods for the Examination of Dairy Products - APHA.<br />
Manual of Methods for General Bacteriology - American Society for<br />
Microbiology.<br />
Per<br />
ulteriori informazioni sul controllo delle superfici con il metodo “Sponge-Bag” fare riferimento alla Nota Applicativa 220.<br />
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<strong>Introduzione</strong><br />
Alcune considerazioni per l’affidabilità dei risultati analitici microbiologici sono fondamentali:<br />
- il campionamento è parte integrante del procedimento analitico<br />
- i risultati sono strettamente legati al campionamento ed alla preparazione del campione<br />
- campioni non rappresentativi e non preparati nel modo dovuto producono grandi errori analitici<br />
Lo schema riporta chiaramente quale parte preponderante abbiano<br />
- il piano di campionamento<br />
- i mezzi di campionamento<br />
- il trasporto del campione<br />
- il metodo di preparazione del campione sul risultato analitico finale<br />
Il piano di addestramento del personale<br />
Il responsabile delle operazioni di campionamento deve prevedere un piano di addestramento per il<br />
personale coinvolto.<br />
I seguenti 10 punti sono una traccia sulla quale poter lavorare.<br />
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1. Fornire conoscenze di base di microbiologia con ausilio di audiovisivi e prove pratiche di igiene;<br />
2. Chiarire quali sono i motivi del campionamento in generale e i casi specifici in particolare;<br />
3. Dimostrare praticamente quanto il campionamento sia determinante ai fini di un corretto risultato analitico;<br />
4. Dimostrare come eliminare la variabilità dell’operatore;<br />
5. Far comprendere l’importanza dell’adeguata temperatura dal momento del prelievo al raggiungimento del laboratorio;<br />
6. Eseguire praticamente le fasi di campionamento con dispositivi di prelievo standardizzato;<br />
7. Far comprendere e compilare i moduli di prelievo;<br />
8. Addestrare sul campo;<br />
9. Accompagnare l’addetto al prelievo in occasione dell’inizio dell’attività;<br />
10. Verificare periodicamente l’attività degli operatori per eventuali correzioni.<br />
Cosa occorre per addestrare il personale<br />
1. La volontà di farlo<br />
2. Preparazione, pazienza, perseveranza<br />
3. Diapositive o videotapes di introduzione alla microbiologia<br />
4. Materiale dimostrativo per igiene ambientale<br />
5. Serie di mezzi di prelievo<br />
6. Disponibilità di manuali pratici di campionamento quali quello della ICMSF e le Note Applicative delle "Buone Norme di<br />
Campionamento".<br />
Approntamento della procedura operativa standard relativa al campionamento<br />
Ogni laboratorio dovrebbe approntare la "sua" Procedura Operativa Standard indipendentemente dal fatto se segua o no la Buona Prassi<br />
di Laboratorio o la norma EN 17025.<br />
Si riporta un esempio di Procedura Operativa Standard relativa al trasferimento di campione deperibile destinato ad esami microbiologici.<br />
Procedura Operativa Standard<br />
- Oggetto<br />
Trasferimento del campione deperibile al laboratorio<br />
- Obiettivo<br />
Trasferimento del campione al laboratorio senza che il campione modifichi le sue caratteristiche microbiologiche<br />
- Responsabilità<br />
Segreteria ricevimento campioni<br />
- Mezzi<br />
Frigorifero portatile elettrico, termometro portatile, fazzolettini disinfettanti, sacchetti “Presto Chiuso", documenti per la identificazione del<br />
campione, accessori per la marcatura, sigillatura, confezionamento del campione<br />
- Protocollo<br />
1. Il frigorifero portatile elettrico, al momento del prelievo, deve già trovarsi alla corretta temperatura di trasporto indicata dalle disposizioni<br />
di legge o dalle necessità microbiologiche. L'operatore deve portare il frigorifero alla temperatura di esercizio prima di collegarlo alla<br />
batteria della sua automobile; ciò richiederà alcune ore.<br />
Le norme ISO precisano le seguenti direttive alle quali attenersi:<br />
Prodotti stabili Temperatura ambiente<br />
Prodotti freschi e refrigerati Tra 0 e +4 ° C<br />
Prodotti surgelati Al di sotto di - 18 ° C<br />
Prodotti pastorizzati Tra 0 e + 4 ° C<br />
Unità deteriorate Tra 0 e + 4 ° C<br />
2. Dotarsi di sacchetti in plastica sterili a tenuta ermetica, di capacità differenti, tipo “Presto Chiuso" per la raccolta di campioni senza<br />
confezione o per il loro raffreddamento sotto acqua corrente.<br />
3. In previsione di campioni singoli voluminosi, aggiungere piastre eutectiche al frigorifero per accelerare il raffreddamento della massa.<br />
4. Il frigorifero portatile deve essere lavato e disinfettato dopo ogni prelievo.<br />
5. Registrare la temperatura interna di un campione "prova" adiacente al campione “originale" all'inizio del trasferimento.<br />
Sullo stesso campione "prova" non utilizzato per l'analisi si controlla la temperatura al momento dell'arrivo in laboratorio.<br />
6. Registrare la temperatura del frigorifero portatile al momento dell'inizio del trasferimento del campione.<br />
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7. Grosse masse di campione prelevate calde (ad esempio all' uscita del pastorizzatore) devono essere raffreddate, opportunamente<br />
protette per evitare che si inquinino od assorbano acqua, sotto acqua corrente fredda o gelata prima della loro introduzione nel frigorifero<br />
portatile. Isolare eventualmente il campione in un sacchetto di plastica durante questa operazione.<br />
Verificare la corretta temperatura con il termometro portatile.<br />
8. Mantenere a portata di mano ed opportunamente protetti tutti i documenti ufficiali e non ufficiali legati al previsto campionamento.<br />
- Trasferimento del campione<br />
Organizzare il trasferimento in modo che il campione giunga al laboratorio nel tempo più breve, con la garanzia che non si interrompa la<br />
catena del freddo.<br />
Posizionare il frigorifero portatile lontano dalla luce solare diretta e con le griglie di ventilazione libere.<br />
Quando possibile, avvisare telefonicamente o via fax il laboratorio dell'imminente arrivo dei campioni, precisando tutti i dati relativi alla<br />
spedizione.<br />
Accertare che non ci siano "ponti vacanzieri" o festività locali che allungherebbero i tempi di trasporto.<br />
Una volta raggiunto il laboratorio, il campione non deve essere abbandonato a se stesso, ma lasciato nelle mani di un responsabile, dal<br />
quale si deve pretendere una firma di conferma di ricevimento del campione in condizioni idonee ad essere analizzato.<br />
- Interventi correttivi ( "non conformità ")<br />
• Temperatura del campione non conforme a quanto previsto dalle norme ISO<br />
A) Accettare il campione con riserva<br />
B) Informare la direzione del laboratorio ed attendere istruzioni sul da farsi; nel frattempo conservare il campione alla idonea temperatura<br />
• Sospetta od accertata manomissione di involucro o sigilli<br />
C) Non accettare il campione<br />
D) Informare la direzione del laboratorio ed attendere istruzioni sul da farsi; nel frattempo conservare il campione alla idonea temperatura<br />
• Rottura involucro durante il trasporto<br />
E) Accettare il campione con riserva<br />
F) Informare la direzione del laboratorio ed attendere istruzioni sul da farsi; nel frattempo conservare il campione alla idonea temperatura<br />
• Documenti amministrativi di accompagnamento del campione errati, incompleti, non conformi<br />
G) Accettare il campione con riserva<br />
H) Informare la direzione del laboratorio ed attendere istruzioni sul da farsi<br />
• Temperatura del frigorifero/congelatore errata o con valori di minima e massima superiori a ± 1,5 ° C<br />
I) Trasferire i campioni in altro frigorifero/congelatore a temperatura corretta<br />
J) Informare la direzione<br />
K) Far intervenire il Servizio di Assistenza Tecnica<br />
Conclusioni<br />
Le fasi relative al campionamento di alimenti e di prodotti biologici destinati ad analisi microbiologiche sono troppo importanti per essere<br />
lasciate al caso e alla buona volontà degli operatori.<br />
Tutte le operazioni devono essere codificate in una Procedura Operativa Standard che ogni laboratorio deve approntare tenendo conto<br />
della “sua" realtà. Questo documento renderà possibile il coinvolgimento ed il corretto addestramento di tutto il personale impegnato nelle<br />
procedure di campionamento.<br />
Riferimenti<br />
WHO - Geneve CH - Laboratory Biosafety Manual<br />
Circolare Ministero Sanità sulla spedizione di sostanze biologiche infette<br />
ICMSF - <strong>International</strong> Commission on Microbiological Specifications for Foods - Micro-organisms in food<br />
USDA - Campionamento di arachidi<br />
Le Buone Norme di campionamento - Segreteria Simposi Milano<br />
L'analisi microbiologica dei prodotti lattiero-caseari - Manuale di tecniche di laboratorio ed ecologia microbica - Franco Ottaviani<br />
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<strong>Introduzione</strong><br />
Le circolari del Ministero della Sanità richiedono che il materiale biologico<br />
a rischio sia trasferito in TRIPLI CONTENITORI A TENUTA ERMETICA,<br />
con MATERIALE ASSORBENTE per la eventuale accidentale fuoriuscita<br />
di liquidi e con LOSANGA DI RISCHIO BIOLOGICO.<br />
Questi contenitori devono essere autoclavabili per la loro sterilizzazione<br />
(se si intende riutilizzarli) oppure a perdere quando si preveda un<br />
improbabile o difficile rientro.<br />
Sistema riutilizzabile<br />
Il sistema riutilizzabile "Bioprotection Full" è un sistema chiuso ideato per<br />
proteggere materiale potenzialmente a rischio durante il trasporto di<br />
provette, flaconi, bottiglie, fiale, sacche, tamponi, sacchetti, etc.) al di fuori<br />
del laboratorio, delle camere operatorie o dei reparti di degenza.<br />
Ha una completa visibilità del contenuto, è a chiusura ermetica,<br />
è autoclavabile e sterilizzabile chimicamente, può essere dotato<br />
di maniglia di trasporto od essere inserito in un ulteriore<br />
contenitore metallico a tenuta ermetica per il trasferimento a<br />
lunghe distanze.<br />
In caso di fuoriuscita accidentale di liquido dalla provetta o<br />
flacone, il materiale viene assorbito da un supporto in materiale<br />
assorbente già compreso nel contenitore distesa sul fondo.<br />
In tal caso l'operatore od il trasportatore non corre rischi<br />
biologici in quanto il contenitore può essere sterilizzato<br />
direttamente senza essere aperto.<br />
Per il trasferimento di provette il "Bioprotection Full" può alloggiare i portaprovette "Unwire" per provette<br />
diametro 13, 16, 20, 25, 30 mm.<br />
Per flaconi di urina, feci, etc si utilizzano altri divisori “Bioal”.<br />
Caratteristiche chimico-fisiche del "Bioprotection Full"<br />
Il "Bioprotection Full" (dim. 390x175x180 h mm) è in policarbonato (PC), trasparente, infrangibile.<br />
E' dotato di guarnizione in silicone per la tenuta ermetica, 4 ganci di chiusura.<br />
Il policarbonato resiste agli idrocarburi alifatici, agli alcool, ad acidi diluiti, sali neutri ed acidi.<br />
Pulizia Routinaria<br />
Utilizzare una soluzione detergente non alcalina, moderatamente calda. Nel caso di lavaggio con<br />
apposita macchina per vetreria, evitare di utilizzare macchine a spazzola.<br />
In caso di lavaggio con acqua ad alta pressione, inserire il contenitore in un altro contenitore di<br />
protezione. È possibile asciugare il contenitore “Bio-Protection Full” con aria.<br />
Sterilizzazione<br />
Smontare il coperchio e la maniglia e sterilizzare in autoclave a 121 °C per 20 minuti. In alternativa è<br />
possibile sterilizzare chimicamente con prodotti idonei al trattamento, oppure ossido di etilene in gas.<br />
Decontaminazione<br />
In caso di versamento dei campioni biologici trasportati, è necessario seguire questa procedura:<br />
a) Sterilizzare in autoclave il contenitore chiuso a 121°C per 60 minuti<br />
b) Eliminare sia il contenitore che il materiale contenuto seguendo le normative vigenti<br />
Sistema a perdere<br />
Il Sistema PBI "Emo-Express" è un sistema chiuso, monouso da impiegare<br />
quando si prevede un improbabile rientro in sede del contenitore per ragioni<br />
logistiche e/o economiche.<br />
La realizzazione in polipropilene trasparente, leggero ed infrangibile permette di<br />
controllare il contenuto ed agevola il trasporto dei campioni.<br />
La garantita tenuta ermetica impedisce la fuoriuscita di liquidi, sangue, siero,<br />
urina, feci.<br />
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Il supporto interno in materiale assorbente può alloggiare contemporaneamente fino a 4 provette diametro 16 mm, 4 provette diametro 12<br />
mm, 2 provette da centrifuga diametro 30 mm.<br />
Il sistema di chiusura ed il sigillo di sicurezza a strappo proteggono i campioni da manomissioni ed accidentali aperture durante il<br />
trasporto. L' etichetta con il simbolo di pericolo biologico è conforme alle direttive del Ministero della Sanità, per la spedizione ed il<br />
trasporto di materiale biologico potenzialmente infetto.<br />
Procedura in caso di incidente<br />
Il Sistema "Emo-Express" è ideato per evitare la fuoriuscita di liquidi, sangue, siero, urina, feci, etc. Se il sistema viene danneggiato a<br />
seguito di violento urto (ad esempio incidente automobilistico) procedere al suo isolamento ed avvisare sia il mittente che il destinatario<br />
dell' accaduto.<br />
Riferimenti<br />
- Circolare Ministero Salute n.16 del 20 Luglio 1994 e n.3 dell’8 Maggio 2003.<br />
- Decreto Legislativo N. 626 sulla sicurezza.<br />
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<strong>Introduzione</strong><br />
Per assicurare la rappresentatività di un campione<br />
microbiologico liquido prelevato da un rubinetto o solido<br />
prelevato mediante sonda è indispensabile, quando si opera sul<br />
campo, procedere alla sterilizzazione mediante flambatura<br />
prima del prelievo.<br />
Questa operazione è facilitata sul campo con l' impiego di un<br />
flambatore portatile "Firegas" con cartuccia di gas "Dispogas".<br />
Prelievo da rubinetto<br />
ACQUA<br />
Pulire esteriormente il rubinetto.<br />
Aprire il rubinetto e lasciare scorrere il liquido per circa 2 minuti.<br />
Chiudere il rubinetto, flambare con il "Firegas".<br />
Attendere 2 minuti, far scorrere il liquido per circa 2 minuti e prelevare il campione nel contenitore sterile.<br />
Se si tratta di acqua clorata, impiegare sodio tiosolfato per neutralizzare il cloro.<br />
Il sacchetto sterile “Tiosol” ed il flacone sterile “Tio-square” contengono sodio tiosolfato in quantità<br />
opportuna a neutralizzare qualsiasi concentrazione di cloro.<br />
BEVANDE<br />
Pulire esteriormente il rubinetto.<br />
Flambare il rubinetto con il "Firegas".<br />
Attendere 2 minuti, far scorrere il liquido per alcuni secondi e prelevare il campione in contenitore sterile.<br />
Prelievo mediante sonda sul campo<br />
Pulire con cura la sonda, flambarla con il "Firegas" (portarla oltre 100°C) e, se necessario, proteggerla<br />
prima dell' impiego con foglio di alluminio o con apposita custodia metallica.<br />
Preparazione del flambatore<br />
Precauzioni<br />
Non effettuare alcuna operazione di messa in servizio, cambio di cartuccia, manutenzione senza aver<br />
prima controllato che il rubinetto del flambatore sia ben chiuso. Non operare mai in prossimità di fiamme.<br />
Prima dell' impiego, tenere acceso il flambatore per alcuni minuti in posizione di riposo verticale, in<br />
modo da riscaldare il rubinetto ed evitare la fuoriuscita di gas in fase liquida, se<br />
lo strumento e' inclinato.<br />
Inserimento della cartuccia del gas nel flambatore<br />
Svitare la calotta superiore completa di rubinetto e maniglia. Assicurarsi che il<br />
rubinetto sia munito della guarnizione in gomma (vedi freccia nel disegno),<br />
introdurre la cartuccia, riavvitare la calotta sino a fondo corsa.<br />
Accensione<br />
Aprire il rubinetto e premere a fondo il pulsante posto in alto nella impugnatura.<br />
Regolare il rubinetto a seconda delle necessità.<br />
Funzionamento<br />
Per ottenere la massima resa regolare la intensità della fiamma chiudendo od<br />
aprendo il foro dell'aria con il movimento avanti ed indietro dell' anello di<br />
regolazione come da figura 4.<br />
Difficoltà di accensione<br />
In caso di eccesso d'aria, coprire parzialmente i fori dell' ugello con l'anello.<br />
Assicurarsi che l'elettrodo non sia a contatto con un pezzo metallico, non sia<br />
bagnato, e sia correttamente posizionato sul bruciatore.<br />
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<strong>Introduzione</strong><br />
Un campionamento rappresentativo e corretto e' fondamentale per ottenere risultati validi nelle<br />
successive fasi analitiche in laboratorio.<br />
L' industria farmaceutica opera con materie prime e prodotti puri molto costosi e richiede pertanto<br />
campionatori costruiti con materiali inerti per evitare la contaminazione delle materie prime, dei prodotti<br />
intermedi, dei prodotti finiti durante le operazioni di campionamento.<br />
I campionatori di "grado farmaceutico" presentati in questa Nota Applicativa rispondono in pieno a<br />
questa necessità: infatti sono costruiti in materiali inerti quali Teflon PTFE ed acciaio inossidabile.<br />
I sistemi di campionamento di "grado farmaceutico" non sono solo ideali per le Società Farmaceutiche<br />
ma anche per le istituzioni pubbliche e private che trattano materiali puri, costosi e per le determinazioni<br />
dei metalli in tracce.<br />
Piani di campionamento<br />
Il Piano di Campionamento e' una parte importante del processo di campionamento. Tutte le persone<br />
coinvolte nel campionamento, dal Controllo di Qualità, all' Assicurazione di Qualità, dai Responsabili di<br />
Laboratorio agli operatori sul campo devono seguire uno specifico protocollo.<br />
Il Piano di Campionamento riportato può essere di aiuto nel raggiungere questo scopo.<br />
CAMPIONAMENTO<br />
SUBCAMPIONAMENTO<br />
Che cosa si campiona? E’ necessario il subcampionamento in situ?<br />
Quando si campiona ? E’ necessario il confezionamento del sub-campione ?<br />
Dove si campiona? Quali contenitori si usano?<br />
Come si campiona? I contenitori sono puliti?<br />
Occorre strumentazione speciale? Si possono evitare contaminazioni e perdite?<br />
Chi campiona? I contenitori sono codificati?<br />
Quanti campioni? E’ necessaria l’aggiunta in situ di conservanti?<br />
Che quantitativo/campione? E1 necessario conservare lo stato fisico originale in<br />
situ?<br />
Come sono codificati i campioni? Quali dati sono registrati e come?<br />
Occorre un campione composto?<br />
Occorrono contenitori per il trasporto?<br />
Quali contenitori occorrono?<br />
Perdite e contaminazioni possono essere evitate?<br />
E’ necessaria l’analisi in situ?<br />
E’ necessaria la pulizia del campione in situ?<br />
Occorrono dati geografici e meteorologici?<br />
Cosa si deve registrare e come?<br />
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Campionamento di liquidi<br />
Il campionatore deve essere in grado di prelevare il liquido a qualsiasi profondità della massa da campionare. La sua costruzione deve<br />
garantire che il prodotto non fluisca nel recipiente di raccolta sino a quando il campionatore non ha raggiunto la profondità prevista.<br />
- liquidi senza particelle<br />
Campionatore “Tipha” - Codice : 15547<br />
- Liquidi con particelle<br />
Campionatore “Plunge” - Codice: 15553<br />
Campionatore a pompa di bicicletta “Bike-Inox” - Codice: 16872<br />
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- Istruzioni per l' impiego<br />
1. Inserire il campionatore "TIPHA" al di sotto del livello del liquido sino a raggiungere il<br />
fondo del recipiente/fusto/vasca/cisterna. Premere il campionatore sul fondo.<br />
2. Nel momento in cui si esercita la pressione sulla molla di tenuta, viene a mancare la<br />
tenuta ermetica ed il liquido (20 ml) può entrare nel ricettacolo di raccolta del campione.<br />
Lasciando la pressione, il campionatore si chiude e può essere ritirato.<br />
3. Il campione viene depositato in un recipiente di raccolta ripetendo lo stesso<br />
procedimento.<br />
- Istruzioni per l' impiego<br />
1. Inserire il campionatore "PLUNGE" alla profondità richiesta del liquido da campionare.<br />
La molla in tensione assicura che il coperchio superiore della tazza di raccolta ha<br />
tenuta ermetica.<br />
2. Premendo la maniglia verso il basso si crea uno spazio tra il coperchio e la tazza di<br />
raccolta permettendo al liquido di penetrare (125 ml).<br />
3. Ultimato il prelievo, lasciando la pressione sulla maniglia, si ristabilisce la tenuta<br />
ermetica tra coperchio e tazza di raccolta.<br />
4. Il campionatore e' trasferito in un contenitore per il travaso del campione che avviene<br />
mediante svitatura della tazza di raccolta.<br />
Lunghezza totale: 690 mm<br />
Diametro del foro di aspirazione: 1 mm<br />
Diametro esterno: 20 mm<br />
Peso: 1200 gr<br />
Capacità totale: 30 ml<br />
- Istruzioni per l’impiego<br />
1. Posizionare il campionatore “BIKE-INOX” al disotto del livello del liquido da campionare.<br />
2. Tirare la maniglia verso l’alto sino alla quinta “tacca”<br />
(circa 30 ml in totale; circa 6 ml per ogni “tacca”) .<br />
3. Il campione liquido è depositato nel recipiente di raccolta premendo la maniglia verso il basso.<br />
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Campionamento di polveri<br />
- polveri fini<br />
Campionatore "Rocket" - Codice: 15548<br />
Campionamento di materiale granulare<br />
- Istruzioni per l' impiego<br />
- Pellet, capsule, pastiglie, polveri da un flusso di convogliamento<br />
Campionatore "Pelican" - Codice: 15550<br />
- Istruzioni per l'impiego<br />
Campionatore "Multilevel" - Codice: 15552<br />
Campionatore "Needle" - Codice: 15549<br />
1. Il campionatore "ROCKET" e' introdotto nel prodotto alla richiesta profondità.<br />
2. La maniglia viene spinta verso il basso in modo da spingere la punta nel prodotto.<br />
3. La polvere (circa 5 g) e' "catturata" con movimento inverso della maniglia (ritorno alla<br />
posizione iniziale).<br />
4. Per depositare il campione in un contenitore di campionamento, premere la maniglia<br />
per "sguainare" la punta.<br />
- Istruzioni per l' impiego<br />
1. Adagiare il campionatore "PELICAN" in posizione verticale<br />
contro la parete del recipiente di raccolta vuoto del<br />
prodotto.<br />
2. Il prodotto andrà a riempire progressivamente le<br />
finestrelle, man mano che defluisce dal convogliatore.<br />
3. Ultimato il campionamento, estrarre il campionatore dal<br />
recipiente di raccolta.<br />
4. Il campione (circa 1000 g) e' raccolto mediante<br />
capovolgimento del campionatore.<br />
1. Il campionatore "MULTILEVEL" e' inserito nel prodotto con le finestrelle<br />
chiuse.<br />
2. Le finestrelle si aprono ruotando la maniglia di 180° per la raccolta del<br />
campione.<br />
3. Quando il campione e' stato prelevato (circa 20 g), si ruota la maniglia di 180°<br />
per farla tornare alla posizione iniziale.<br />
4. Per depositare il campione nel contenitore di raccolta, ruotare la maniglia di<br />
180° per provocare l' apertura delle finestrelle.<br />
- Istruzioni per l' impiego<br />
1. Il campionatore "NEEDLE" si utilizza per campioni singoli a fine<br />
granulometria da sacchi in polietilene o carta. La punta e' in grado di<br />
penetrare il sacco in qualsiasi posizione producendo un piccolo foro<br />
facilmente richiudibile al termine del campionamento.<br />
2. Dopo aver penetrato il sacco, il campionatore viene estratto ed il campione (circa 30 g) raccolto.<br />
3. Il foro provocato può essere richiuso con nastro adesivo o con una apposita etichetta autoadesiva sulla quale si riportano gli estremi<br />
del campionamento (data, nome di chi ha eseguito il prelievo, scopo del campionamento).<br />
Campionatore “Pic-Inox” - Codice: 16876<br />
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- Istruzioni per l’impiego<br />
Lunghezza totale: 400 mm<br />
Apertura punta: 140 mm<br />
Diametro: 30 mm<br />
Peso: 250 gr<br />
1. Il campionatore “PIC-INOX” con cuneo di penetrazione aperto si utilizza per campioni a larga granulometria da sacchi di carta o<br />
polietilene o juta. La sonda può penetrare la parete del sacco fino a 30-35 cm.<br />
2. La punta larga 30 mm consente il prelievo di granuli grossolani. E’ inserita nel sacco inclinata in modo da lasciare fluire il campione<br />
direttamente in un flacone o sacchetto di raccolta.<br />
3. Il foro provocato sulla parete del sacco può essere richiuso con nastro adesivo o con una apposita etichetta autoadesiva sulla quale si<br />
riportano gli estremi del campionamento (data, nome di chi ha eseguito il prelievo, scopo del campionamento).<br />
Campionamento di materiale viscoso<br />
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Campionatore "Visco" - Codice: 15551<br />
- Istruzioni per l' impiego<br />
1. Inserire il campionatore "VISCO" nel prodotto viscoso.<br />
2. Raggiunta la profondità voluta, tirare la maniglia verso l'alto per provocare l' aspirazione del<br />
prodotto.<br />
3. Il campione (circa 15 ml) e' trasferito nel recipiente di raccolta premendo la maniglia verso il<br />
basso.<br />
Etichetta adesiva di controllo qualità “QC-SEAL” (Codice: 15738) per la chiusura dei sacchetti<br />
dopo le operazioni di campionamento.<br />
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<strong>Introduzione</strong><br />
La problematica del corretto campionamento è molto vasta e diversificata. Per compiere correttamente<br />
tutte le operazioni è necessario disporre, oltre che di una buona preparazione teorico-pratica, anche<br />
degli strumenti e del materiale di supporto idonei.<br />
Condizione fondamentale da non dimenticare mai e da non sottovalutare è che il campione deve<br />
giungere a mani di chi deve effettuare le analisi in condizioni integre, senza che siano intervenute<br />
manipolazioni fraudolente.<br />
In questa Nota Applicativa vengono presentati alcuni mezzi per garantire la integrità del contenitore<br />
contenente il campione dal luogo di prelievo al laboratorio di analisi.<br />
Nastro di sicurezza<br />
Il nastro di sicurezza "Tape-Strip" viene applicato sui<br />
flaconi tra spalla e tappo, sui sacchetti tra le due<br />
labbra di apertura a campionamento ultimato; il<br />
responsabile del campionamento riporta sulla stessa<br />
striscia il suo nome (firma) e la data con pennarello<br />
indelebile. Lo speciale nastro in plastica di colore<br />
rosso ben evidente, non può essere rimosso senza<br />
strapparsi in più punti rendendo manifesta l'intenzione<br />
di manomissione.<br />
Flaconi autosigillanti<br />
I flaconi autosigillanti sono in materiale plastico e<br />
dotati di un particolare tappo a vite od a pressione:<br />
una volta avvitato sino a fine corsa o pressato nella<br />
sua sede il tappo non può essere aperto se non<br />
rompendo la corona di sigillo.<br />
Grazie a questa caratteristica i flaconi impediscono<br />
qualsiasi tipo di manipolazione del campione e<br />
garantiscono che esso giunga integro al laboratorio.<br />
I flaconi di questo tipo che più si addicono per praticità di<br />
campionamento e facilità di preparazione e trasferimento<br />
del campione quando giungono al laboratorio sono i flaconi<br />
autosigillanti "Seal" e "Trans-Seal".<br />
Flaconi in vetro sigillabili mediante filo a spiralina e<br />
piombino<br />
In un contesto di "analisi ufficiale", i contenitori in materiale plastico (siano essi flaconi o sacchetti)<br />
possono dare adito a contestazioni in quanto il materiale plastico potrebbe essere "penetrato" con aghi<br />
molto sottili per modificare il campione.<br />
Per evitare questa possibile contestazione si adottano i flaconi in vetro (flacone "Filmi") dotati di anello<br />
sia nella parte in vetro che nel tappo in materiale plastico imperforabile: attraverso questi anelli si fa<br />
passare una spiralina in piombo (filo metallico "Spiral") che viene fissata con un piombino (piombino<br />
"Lex"). Il piombino porterà impresso il marchio (o sigla o nome) di chi ha effettuato il campionamento<br />
(persona, Ente, Laboratorio, etc.), rendendo impossibile una manomissione.<br />
Si dovrà pertanto disporre anche di una pinza (pinza "Fixo") dove sono incise le sigle per sigillare i<br />
piombini.<br />
Responsabilità del laboratorio che riceve il campione<br />
E' naturalmente responsabilità del laboratorio, al momento dell' accettazione del campione, accertare<br />
che i sigilli siano integri e riportare la annotazione sia sul Registro di Accettazione che nel successivo<br />
Referto Analitico.<br />
La mancata annotazione può portare successivamente a problemi di tipo legale.<br />
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<strong>Introduzione</strong><br />
In questa Nota Applicativa sono riportati metodi ufficiali ISO, IDF, AOAC, CAC per diversi prodotti e<br />
derrate alimentari.<br />
Standard suggeriti<br />
- Campionamento di semi oleosi ISO 542<br />
- Campionamento di latte e derivati ISO 707<br />
- Campionamento di latte e derivati IDF50B<br />
- Campionamento di latte e derivati-ispezione per attributi ISO 5538<br />
- Campionamento di latte e derivati-ispezione per variabili ISO 8197<br />
- Campionamento di latte e derivati-ispezione per variabili IDF 136<br />
- Metodi di campionamento per latte derivati CAC B-1<br />
- Campionamento di frutta fresca e vegetali ISO 874<br />
- Campionamento di spezie e condimenti ISO 948<br />
- Campionamento di legumi in sacchi ISO 951<br />
- Campionamento di tè ISO 1839<br />
- Campionamento di cacao ISO 2292<br />
- Campionamento di caffè verde in sacchi ISO 4072<br />
- Campionamento di residui di semi oleosi ISO 5500<br />
- Campionamento di grassi ed oli animali e vegetali ISO 5555<br />
- Campionamento di caffè’ istantaneo in contenitori con protezione ISO 6670<br />
- Campionamento di tè istantaneo in forma solida ISO 7516<br />
- Campionamento di cereali (o grani) ISO 950<br />
- Schemi di campionamento per latte e derivati IDF 113<br />
- Campionamento automatico con mezzi meccanici-cereali e prodotti a base di cereali macinati<br />
ISO 6644<br />
- Piano standard di campionamento da lotto-Prodotti Agro-Alimentari ISO 7002<br />
- Campionamento di prodotti macinati-cereali e legumi ISO 2170<br />
- Campionamento di carne e derivati-Parte 1a-Prelievo di campioni primari ISO 3100<br />
- Piani di campionamento per alimenti pre-confezionati-FAO/WHO Codex Alimentarius CAC RM 42<br />
Metodi validati<br />
- Campionamento di cereali e nocciole per aflatossine AOAC 49.2.01<br />
- Campionamento di burro AOAC 33.1.05<br />
- Campionamento di cereali aggiunti AOAC 27.4.01<br />
- Campionamento di formaggio AOAC 33.1.06<br />
- Campionamento di latte condensato e/o evaporato AOAC 33.1.03<br />
- Campionamento di prodotti lattiero-caseari AOAC 33.1.01<br />
- Campionamento di latte in polvere e derivati AOAC 33.1.04<br />
- Campionamento di latte in polvere AOAC 33.5.01<br />
- Campionamento di uova AOAC 34.1.01<br />
- Campionamento di latte evaporato non zuccherato AOAC 33.4.01<br />
- Campionamento di mangimi animali AOAC 4.1.01<br />
- Campionamento di farina AOAC 32.1.01<br />
- Campionamento di frutta AOAC 37.1.01<br />
- Campionamento di luppolo AOAC 27.5.01<br />
- Campionamento di nutrienti in latti istantanei per la prima infanzia AOAC 50.1.01<br />
- Campionamento di latte da tank di conservazione AOAC 33.1.02<br />
- Campionamento di malto AOAC 27.3.01<br />
- Campionamento di molasse AOAC 42.2.01<br />
- Campionamento di latte condensato, zuccherato AOAC 33.4.02<br />
- Campionamento di lievito liquido e pressato AOAC 27.801<br />
Riferimenti<br />
Dr. Philip Slack, Leatherhead Food RA - Survey of Advisory Standards for Sampling Methods -<br />
Sampling for food Analysis Training Course - Nov 27, 1996 - Food RA - Leatherhead - UK.<br />
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<strong>Introduzione</strong><br />
La preparazione del campione di alimenti, mangimi, foraggi, derrate in laboratorio è oltre ad un corretto<br />
campionamento sul campo, una delle fasi più importanti di tutto il processo analitico.<br />
In questa Nota Applicativa è riassunta la strumentazione necessaria per differenti tipi di prodotti in<br />
funzione del loro contenuto in umidità, sostanza grassa, fibra e volume.<br />
Strumentazione<br />
Miscelatore “Twist”<br />
Campioni con umidità sino al 35%<br />
Cereali, granaglie, sementi, pellets, granuli, pastiglie, scaglie, materie prime farmaceutiche e cosmetiche<br />
Sino a 2000 g<br />
Miscelazione ad “8”<br />
Circa 60 secondi<br />
Da 5 a 35 giri/minuto<br />
N.A.<br />
Molino “Cemomill”<br />
Molino “Cyclone”<br />
Omogeneizzatore “Turbo Homog”<br />
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<strong>Introduzione</strong><br />
Per ottenere risultati analitici riproducibili ed affidabili è indispensabile affidarsi a piani di preparazione<br />
del campione metodici e riproducibili. Un campione mal preparato determinerà un risultato analitico non<br />
veritiero.<br />
Le regole di base per la preparazione del campione<br />
La preparazione di un campione può coinvolgere varie operazioni, dal campionamento vero e proprio,<br />
alla suddivisione, triturazione, trattamento termico, mescolamento, agitazione, omogeneizzazione, etc.<br />
Ciò che è importante è che il campione deve essere rappresentativo per ottenere un risultato analitico<br />
che rispecchi la composizione del lotto.<br />
Una delle fasi più importanti di questo non semplice processo è la miscelazione e suddivisione del<br />
campione in laboratorio prima dell’ analisi.<br />
Qualsiasi forma di suddivisione di un campione solido sfuso è soggetta a basilari regole e principi che si<br />
possono riassumere nelle definizioni riportate nelle Norme DIN 51 701 in relazione a materiali sfusi con<br />
particelle di dimensioni non superiori ad un determinato valore.<br />
Calcolo della quantità minima di campione<br />
La quantità minima di campione si calcola mediante un fattore.<br />
dmax = dimensione massima delle particelle del campione<br />
Qmin = quantità minima di campione rappresentativo. Questa quantità e’ legata al<br />
“dmax “ del materiale sfuso.<br />
Esempio:<br />
Per particelle non superiori a 120 mm, il “dmax” deve essere moltiplicato per il fattore 0,06.<br />
Con un campione con particelle non superiori a 5 mm (“dmax”=5), il quantitativo minimo di campione<br />
(“Qmin”) dovrà essere di 0,300 kg.<br />
Omogeneità del campione con trattamento rotazionale/diagonale<br />
Il trattamento del campione in un cilindro che lo sottoponga ad una azione uniforme tridimensionale,<br />
produce un campione rappresentativo indipendentemente dal peso specifico dei componenti del<br />
campione stesso.<br />
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Ammasso conico e suddivisione in quarti<br />
Un metodo ben conosciuto ed applicato per la riduzione rappresentativa del campione è<br />
quello dell’ ammasso conico e della successiva suddivisione in quarti.<br />
Il campione viene ammassato formando un cono, avendo cura che ogni successivo<br />
ammontare di campione sia lasciato cadere dall’ alto, sulla punta del cono, in modo che si<br />
distribuisca liberamente in tutte le direzioni.<br />
Il cono viene poi suddiviso in quattro parti tramite il dispositivo a croce “Quarter” (Codice:<br />
17213) che è inserito al centro dell’ammasso. Si eliminano due quarti contrapposti e con<br />
quelli rimasti si produce un ulteriore cono dal quale si preleverà il campione finale.<br />
Se il campione è ancora troppo voluminoso, si ripete il procedimento della suddivisione in<br />
quarti.<br />
Sdoppiamento del campione<br />
Lo sdoppiamento del campione tramite lo sdoppiatore “Splitter” (Codice: 17214) facilita<br />
ed accelera il lavoro del laboratorio.<br />
Lo sdoppiatore del campione “Splitter” è formato da camere di raccolta del campione<br />
parallele, con uscite sfalsate su due lati.<br />
Il campione viene alimentato dall’ alto e lasciato cadere in modo costante ed uniforme<br />
sulle camere di raccolta: si formano così due subcampioni che possono eventualmente<br />
essere ri-sdoppiati se il quantitativo è ancora eccessivo.<br />
La larghezza di ogni camera di raccolta deve essere almeno di 3 volte la dimensione<br />
massima delle particelle del prodotto sfuso.<br />
Conclusioni<br />
La preparazione e la suddivisione del campione di un prodotto solido sfuso prima del<br />
procedimento analitico sono determinanti se si vogliono ottenere risultati analitici che<br />
rispecchino la composizione del campione stesso. Se il campione non è<br />
rappresentativo, i risultati analitici non sono rappresentativi.<br />
Riferimenti<br />
- DIN 51 701<br />
- Helmuth Pitsch - Sampling and Division of Samples - <strong>International</strong> Labmate Vol.XIX Issue1.<br />
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1. Scopo e campo d'applicazione<br />
I campioni destinati ai controlli ufficiali degli alimenti per gli animali, al fine di accertarne la qualità<br />
e la composizione, vengono prelevati in conformità delle modalità sotto indicate. Essi sono da<br />
considerarsi rappresentativi delle partite.<br />
2. Agenti prelevatori autorizzati<br />
I campioni vengono prelevati dal personale a ciò abilitato a norma della vigente legislazione.<br />
3. Definizioni<br />
Partita da campionare: quantità di prodotto costituente una unità e avente caratteristiche presunte<br />
uniformi.<br />
Campione elementare: quantità prelevata da un punto della partita.<br />
Campione globale: insieme di campioni elementari prelevati da una stessa partita.<br />
Campione ridotto: parte rappresentativa dei campione globale ottenuta mediante riduzione di<br />
quest'ultimo.<br />
Campione finale: parte del campione ridotto o del campione globale omogeneizzato.<br />
4. Strumenti<br />
4.1. Gli strumenti necessari per il prelevamento devono essere costruiti con materiali che non<br />
contaminino i prodotti da campionare.<br />
4.2. Strumenti raccomandati per il campionamento degli alimenti solidi.<br />
4.2.1. Campionamento manuale.<br />
4.2.1.1. Pala a fondo piatto e a bordi laterali verticali.<br />
4.2.1.2. Sonda a lungo setto o a partizioni - Le dimensioni della sonda devono essere adeguate<br />
alle caratteristiche della partita (profondità del recipiente, misure del sacco, ecc.) e alla<br />
dimensione delle particelle costituenti l’alimento (vedere descrizione della sonda).<br />
4.2.2. Campionamento meccanico - Dispositivi meccanici possono essere utilizzati per il<br />
campionamento di alimenti in flusso.<br />
4.2.3. Divisore - Per i prelevamenti elementari nonché per la preparazione dei campioni ridotti e<br />
dei campioni finali possono essere utilizzati strumenti per dividere i campioni in parti<br />
approssimativamente uguali.<br />
5. Requisiti quantitativi<br />
5.A. Per il controllo delle sostanze o dei prodotti in modo uniforme nell'alimento.<br />
5.A.1. Partita da campionare - La dimensione della partita deve essere tale da consentire il<br />
prelievo di campioni in ogni sua parte.<br />
5.A.2. Campioni elementari.<br />
5.A.2.1. Alimenti alla rinfusa - Numero minimo dei campioni elementari: 7<br />
5.A.2.1.1. Partite di peso non superiore a 2,5 tonnellate<br />
5.A.2.1.2. Partite di peso superiore a 2,5 tonnellate - Radice quadrata di 20 volte il numero di<br />
tonnellate costituenti la partita da campionare (a), con un massimo di 40 campioni elementari<br />
5.A.2.2. Alimenti in confezioni - Numero minimo di confezioni da campionare (b)<br />
5.A.2.2.1. Confezioni di contenuto superiore a 1 chilogrammo<br />
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5.A.2.2.1.1. Partite da 1 a 4 confezioni - Tutte le confezioni<br />
5.A.2.2.1.2 Partite da 5 a 16 - Confezioni 4<br />
5.A.2.2.1.3. Partite di oltre 16 confezioni - Radice quadrata del numero di confezioni costituenti la partita da campionare (a),<br />
con un massimo di 20 confezioni<br />
5.A.2.2.2. Confezioni di contenuto non superiore a 1 chilogrammo – Confezioni 4<br />
5.A.2.3. Alimenti liquidi o semiliquidi - Numero minimo di recipienti da campionare (b)<br />
5.A.2.3.1. Recipienti di contenuto superiore a 1 litro<br />
5.A.2.3.1.1. Partite da 1 a 4 recipienti - Tutti i recipienti<br />
5.A.2.3.1.2. Partite da 5 a 16 recipienti - Recipienti 4<br />
5.A.2.3.13. Partite di oltre 16 recipienti - Radice quadrata del numero dei recipienti costituenti la partita da campionare (a), con un<br />
massimo di 20 recipienti<br />
5.A.2.3.2. Recipienti di con tenuto non superiore a 1 litro - Recipienti 4<br />
5.A.2.4. Alimenti minerali formellati o mattonelle di sali minerali - Numero minimo di formellati o mattonelle da campionare (b): un<br />
formellato o una per partita di 25 unità con mattonella per partita di 25 unità con un massimo di 4 formellati o mattonelle<br />
5.A.3.Campione globale - E’ richiesto un solo campione globale per partita. La massa totale dei campioni elementari destinati a<br />
costituire il campione globale non può essere inferiore ai seguenti quantitativi:<br />
5.A.3.1. Alimenti alla rinfusa - 4 chilogrammi<br />
5.A.3.2. Alimenti in confezioni - 4 chilogrammi<br />
5.A.3.2.1. Confezioni di contenuto superiore a 1 chilogrammo<br />
5.A.3.2.2. Confezioni di contenuto non superiore a 1 chilogrammo - Peso del contenuto di 4 confezioni d’ origine<br />
5.A.3.3. Alimenti liquidi o semiliquidi - 4 litri<br />
5.A.3.3.1. Recipienti di contenuto superiore a 1 litro<br />
5.A.3.3.2. Recipienti di contenuto non superiore ad 1 litro - Volume del contenuto di 4 recipienti d’origine<br />
5.A.3.4. Alimenti minerali formellati e mattonelle di sali minerali - 4 chilogrammi<br />
5.A.3.4.1. Di peso unitario superiore a 1 chilogrammo<br />
5.A.3.4.2. Di peso unitario non superiore a 1 chilogrammo - Peso di 4 formellati o mattonelle d’origine<br />
5.A.4. Campioni finali - Dopo riduzione, se necessaria, si ottengono dal campione globale campioni finali. E' richiesta l'analisi di<br />
almeno un campione finale. La massa o il volume del campione finale, destinato all'analisi, non può essere inferiore ai seguenti<br />
quantitativi:<br />
• alimenti solidi: 500 grammi<br />
• alimenti liquidi e semiliquidi: 500 millilitri<br />
5.B. Per il controllo delle sostanze o dei prodotti indesiderabili che possono essere distribuiti in modo non uniforme negli alimenti<br />
come le aflatossine, l'ergotina di segale, il ricino, la crotalaria negli alimenti semplici (c).<br />
5 B.1. Partita da campionare: vedi punto 5.A.1.<br />
5.B.2. Campioni elementari<br />
5.B.2.1. Alimenti alla rinfusa: vedi punto 5.A.2.1.<br />
5.B.2.2. Alimenti in confezioni - Numero minimo di confezioni da campionare - Confezioni 4<br />
5.B.2.2.1. Partite da 1 a 4 confezioni - Tutte le confezioni<br />
5.B.2.2.1. Partite da 5 a 16 confezioni<br />
5.B.2.2.3. Partite di oltre 16 confezioni - Radice quadrata del numero di confezioni costituenti la partita da campionare (a), con un<br />
massimo di 40 confezioni<br />
5.B.3. Campioni globali - Il numero di campioni globali varia secondo la dimensione' della partita. Il numero di campioni globali per<br />
partita è indicato appresso. La massa totale dei campioni elementari destinati a costituire un campione globale non può essere<br />
inferiore a 4 chilogrammi.<br />
5.B.3.1. Alimenti alla rinfusa - Dimensioni della partita in tonnellate - Numero minimo di campioni globali per partita:<br />
fino a 1 - 1<br />
più di 1 e fino a 10 – 2<br />
più di 10 e fino a 40 - 3<br />
più di 40 - 4<br />
5.B.3.2. Alimenti in confezioni - Numero di confezioni costituenti la partita da campionare - Numero minimo di campioni globali per<br />
partita:<br />
da 1 a 16 - 1<br />
da 17 a 200 - 2<br />
da 201 a 800 - 3<br />
più di 800 - 4<br />
5.B.4. Campioni finali - Dopo riduzione, si ottengono da ciascun campione globale campioni finali. Per ciascun campione globale è<br />
richiesta l'analisi di almeno un campione finale. La massa del campione finale destinato all'analisi non può essere inferiore a 500<br />
grammi.<br />
6. Istruzioni relative ai prelievi, alla formazione e al condizionamento dei campioni<br />
6.1. Generalità - Prelevare e formare i campioni con tutta la rapidità possibile prendendo le precauzioni necessarie per evitare<br />
qualsiasi alterazione o contaminazione del prodotto. Le superfici e i recipienti nonché gli strumenti destinati a ricevere i campioni<br />
devono essere puliti ed asciutti.<br />
6.2. Campioni elementari<br />
6.2.A. Destinati al controllo delle sostanze o dei prodotti ripartiti in modo uniforme negli alimenti.<br />
I campioni elementari sono da prelevarsi a caso dal complesso della partita. Le loro masse o i loro volumi devono essere<br />
approssimativamente uguali.<br />
6.2.A.1. Alimenti alla rinfusa.<br />
Dividere simbolicamente la partita in parti approssimativamente uguali. Scegliere a caso un numero di parti corrispondente al<br />
numero di campioni elementari di cui sub 5.A.2. e prelevare almeno un campione da ciascuna parte.<br />
Eventualmente, procedere al campionamento al momento della messa in movimento della partita (carico o scarico).<br />
6.2.A.2. Alimenti in confezioni.<br />
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Prelevare da tutte le confezioni da campionare secondo quanto indicato sub 5.A.2., a mezzo sonda o pala, una parte del loro<br />
contenuto. Eventualmente vuotare separatamente le confezioni.<br />
6.2.A.3. Alimenti liquidi o semiliquidi omogenei od ornogeneizzabili.<br />
Prelevare da tutti i recipienti da campionare, secondo quanto indicato sub 5.A.2., eventualmente dopo omogeneizzazione, una<br />
parte del loro contenuto.<br />
I campioni elementari possono eventualmente essere prelevati al momento del travaso del prodotto.<br />
6.2.A.4. Alimenti liquidi o semiliquidi non omogeneizzabili:<br />
Prelevare i campioni, a diversi livelli, da tutti i recipienti da campionare secondo quanto indicato sub 5.A.2.<br />
I campioni possono essere prelevati anche al momento del travaso del prodotto, dopo eliminazione delle prime frazioni. In<br />
entrambi i casi, il volume totale dei prelievi non deve essere inferiore a 10 litri.<br />
6.2.A.5. Alimenti minerali formellati e mattonelle di sali minerali.<br />
Prelevare da tutti i formellati o mattonelle da campionare secondo quanto indicato sub 5.A.2, una parte di ciascuno di essi.<br />
6.2.B Destinati al controllo delle sostanze o dei prodotti indesiderabili che possono essere distribuiti in modo non uniforme negli<br />
alimenti, come le aflatossine, l'ergotina di segale, il ricino, la crotalaria negli alimenti semplici.<br />
Dividere simbolicamente la partita in frazioni approssimativamente uguali il cui numero deve corrispondere a quello dei campioni<br />
globali di cui sub 5.B.3. Se tale numero è superiore a 1, ripartire il numero totale dei prelievi dei campioni elementari di cui sub<br />
5.B.2. Nelle diverse frazioni - Prelevare quindi quantità approssimativamente uguali (d) in modo che la massa totale dei campioni<br />
elementari concernenti ciascuna frazione non sia inferiore al quantitativo minimo di 4 chilogrammi necessario per ciascun<br />
campione globale. Non riunire i campioni elementari provenienti da frazioni diverse.<br />
6.3. Formazione dei campioni globali.<br />
6.3.A. Destinati al controllo delle sostanze o dei prodotti ripartiti in modo uniforme negli alimenti.<br />
Riunire i campioni elementari per costituire un solo campione globale.<br />
6.3.B. Destinati al controllo delle sostanze o dei prodotti indesiderabili che possono<br />
essere distribuiti in modo non uniforme negli alimenti come le aflatossine, l’ergotina di<br />
segale, il ricino, la crotalaria negli alimenti semplici.<br />
Riunire i campioni elementari prelevati da ciascuna frazione della partita per ottenere il numero di campioni globali previsti sub<br />
5.B.3. Aver cura di annotare la provenienza di ciascun campione globale.<br />
6.4. Formazione dei campioni finali - Mescolare con cura il campione globale (6.3.A.) o i campioni globali (6.3.B.) per ottenere un<br />
campione omogeneo (e). Se necessario ridurre ridurre il campione globale a 2 chilogrammi o a 2 litri (campione ridotto), con l’aiuto<br />
eventualmente di un divisore meccanico o con il metodo della suddivisione in quarti.<br />
Formare quindi quattro campioni finali di massa o di volume approssimativamente uguale e rispondenti ai requisiti quantitativi di<br />
cui sub 5.A.4. o 5.B.4. Introdurre ciascun campione in un recipiente idoneo. Prendere tutte le precauzioni necessarie per evitare<br />
qualsiasi modifica di composizione del campione o qualsiasi contaminazione o alterazione fortuita durante il trasporto o l’<br />
immagazzinaggio.<br />
6.5. Condizionamento dei campioni finali.<br />
Sigillare ed etichettare i recipienti o le confezioni (l’etichetta deve essere incorporata nel sigillo) in modo che non possano essere<br />
aperti senza violare il sigillo.<br />
7. Verbali di campionamento<br />
Per ogni operazione di campionamento deve essere redatto un verbale, secondo quanto previsto dall’ articolo 105 del Regio<br />
Decreto 1° Luglio 1926 n.1361, regolamento per la esecuzione del Regio Decreto Legge 15 Ottobre 1925 n.2033, convertito in<br />
legge con la legge 18 Marzo 1926 n.562 che permette di identificare, senza equivoci, la partita campionata.<br />
NOTE<br />
(a) Le frazioni di cifra sono da arrotondarsi per eccesso.<br />
(b) Per le confezioni o i recipienti di contenuto non superiore a 1 kg o a 1 litro, nonchè per i formellati o le mattonelle di sali<br />
minerali di peso unitario non superiore a 1 chilogrammo, il contenuto di una confezione o di un recipiente d'origine, di un<br />
formeliato o una mattonella, costituisce un campione elementare.<br />
(c) Per il controllo delle aflatossine, dell’ ergotina di segale, del ricino, della crotalaria negli alimenti completi e complementari si<br />
applicano le modalità di cui sub 5.A.<br />
(d) Nel caso degli alimenti in confezioni, prelevare con una sonda o pala una parte del contenuto delle confezioni da campionare,<br />
eventualmente dopo averle vuotate separatamente.<br />
(e) Se necessario, schiacciare i grumi separatamente per ciascun campione globale (togliendoli eventualmente dalla massa e<br />
riunendo quindi il tutto.<br />
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.<br />
Il presente Regolamento Regionale 9 Gennaio 1997, n.1,è stato approvato con Deliberazione del<br />
Consiglio Regionale 11 Dicembre 1996, n.354 - 19087 - Bollettino Ufficiale della Regione<br />
Piemonte N.2 - 15 Gennaio 1997.<br />
Art. 1<br />
(Fonti normative)<br />
Il presente regolamento contiene le disposizioni dirette a normare il trasferimento dei campioni<br />
biologici da struttura privata di laboratorio operante sul territorio regionale autorizzata al sensi di<br />
legge ad altra struttura pubblica o privata parimenti autorizzata ed operante sul territorio regionale<br />
in attuazione deIl’articolo 4, ultimo comma, della legge regionale 5 novembre 1987, n. 55<br />
(Requisiti minimi dei laboratori di analisi di cui al D.P.C.M. 10 febbraio 1984) così come sostituito<br />
dall’articolo della legge regionale 24 luglio 1996, n. 50.<br />
Art. 2<br />
(Condizioni per il trasferimento campioni)<br />
1. - In attuazione di quanto disposto all'articolo 2, comma 2, del decreto ministeriale 7 novembre<br />
1991 ed all'articolo 1 della L.r. 50/1996, è consentito il trasferimento di campioni biologici relativi a<br />
prestazioni di diagnostica di laboratorio ad elevata tecnoIogia e/o impegno professionale da una<br />
struttura privata, operante sul territorio regionale autorizzata al sensi di legge, ad un’altra struttura<br />
pubblica o privata parimenti autorizzata ed operante sul territorio regionale, alle seguenti<br />
condizioni:<br />
a) i laboratori generali di base non possono trasferire nessun campione biologico dell’attività<br />
autorizzata. Possono invece trasferire campioni relativi ad analisi eseguibili in settori specializzati<br />
di altri laboratori;<br />
b) i laboratori con settori specializzati possono trasferire campioni relativi ad analisi eseguibiIi in<br />
altri settori specializzati per i quali non possiedono autorizzazione prevista dalla normativa<br />
vigente. Possono altresì trasferire campioni relativi ad analisi eseguibili nei propri settori se tali<br />
analisi, per la loro saltuarietà e per elevata tecnologia e/o impegno professionale necessario,<br />
richiedono, per la loro corretta esecuzione, rinvio ad un altro laboratorio di cui al primo capoverso<br />
particolarmente specializzato nell’attività analitica in oggetto;<br />
c) sono fatti salvi i casi di forza maggiore che giustifichino il trasferimento presso altro laboratorio<br />
per una parte consistente di attività. Tali eventi, riconducibili a inagibilità parziale del laboratorio o<br />
a mancato funzionamento della strumentazione, devono riguardare solo una parte del laboratorio<br />
stesso, e devono essere comunque limitati, al tempo strettamente necessario per la loro<br />
soluzione e comunque non superiore ad una settimana lavorativa. Tale situazione eccezionale<br />
deve essere comunicata all'Azienda Regionale-USL competente per territorio. Se l’intera attività<br />
analitica deve essere sospesa il laboratorio opererà la necessaria chiusura dandone<br />
comunicazione alla competente Azienda U.S.L. e all’Amministrazione regionale e non potrà<br />
avvalersi del trasferimento di campioni.<br />
Art. 3<br />
(Modalità trasmissione campioni)<br />
1. Tutti i campioni biologici devono essere inviati da un laboratorio all’altro a mezzo di un vettore<br />
privato.<br />
2. Per campioni biologici si intendono tutti i materiali di origine umana o animale tra i quali sono<br />
gli escreti, i secreti, il sangue ed i suoi componenti, i tessuti ed i loro fluidi, che vengono<br />
trasportati a scopo diagnostico.<br />
3. I contenitori (provette, flaconi, ecc.) per i campioni devono essere a tenuta; nessun materiale<br />
deve rimanere sulla parete esterna dopo che il tappo è stato chiuso.<br />
4. Ogni contenitore contenente il campione da esaminare deve essere etichettato con i dati di<br />
riconoscimento del paziente, fatto salvo la necessità di anonimato previsto da aIcune leggi di<br />
settore.<br />
5. Per evitare perdite o versamenti nell’ambiente e per mantenere idonea temperatura i<br />
contenitori dei campioni devono estere trasportati all'interno di altri contenitori a tenuta, a prova<br />
d'urto, muniti di idonei supporti a tenuta termostatica e quando necessario refrigerati ad idonea<br />
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temperatura.<br />
6. L ' esterno del contenitore finale deve riportare l’indicazione del trasporto di sostanze potenzialmente infette.<br />
Art. 4<br />
(Responsabilità)<br />
1. La responsabilità del prelievo della corretta conservazione e del trasporto del campione nonchè della consegna ed archiviazione<br />
del referto è attribuita al responsabile della struttura cui accede l’utente.<br />
2. La responsabilità del referto è attribuita al responsabile del centro specializzato e/o di riferimento che esegue l’indagine. Tale<br />
responsabile deve inoltrare il proprio referto al laboratorio richiedente.<br />
3. La refertazione al paziente è effettuata dal laboratorio che ha eseguito il prelievo, consegnando il referto di cui al comma 2, in<br />
copia originale congiuntamente a quello degli esami effettuati in proprio.<br />
Art. 5<br />
(Disposizioni finali)<br />
1. I laboratori sono tenuti a comunicare all'Assessorato alla Sanità e all’Azienda sanitaria regionale USL territorialmente<br />
competente, il numero e la denominazione degli esami fatti eseguire presso altri laboratori. Tale comunicazione viene allegata alla<br />
statistica annuale che i laboratori sono già tenuti, a presentare in ottemperanza dell’articolo 8, primo comma, lettera a) della L.r.<br />
55/1987. In detta statistica i laboratori inseriranno unicamente il numero e la denominazione degli esami effettivamente eseguiti. I<br />
laboratori che hanno eseguito esami su materiale proveniente da altri laboratori sono tenuti ad elencarli nella statistica annuale di<br />
cui all'articolo 8, primo comma, lettera a), L.r. 55/1987.<br />
2. L’Azienda sanitaria regionale USL territorialmente competente ai sensi dell’articolo 16 L.r. 55/1987, è tenuta ad effettuare la<br />
massima vigilanza affinchè le disposizioni del presente regolamento siano rispettate da parte delle strutture interessate.<br />
3. I laboratori privati titolari di contratto convenzione con le Aziende sanitarie regionali USL provvederanno al pagamento diretto<br />
delle Competenze al laboratorio che ha eseguito l’attività analitica ed addebitano all'Azienda sanitaria regionale USL, con la quale<br />
ha stipulato contratto l'importo, quantificato secondo le tariffe previste dal d.m. 7.11.1991 ed eventuali successive modificazione<br />
ed integrazioni. L’addebito deve essere corredato dalla comunicazione di cui al comma 1.<br />
Art. 6<br />
(Sanzioni)<br />
1. Chiunque trasferisca campioni biologici non rientranti nella casistica prevista dall'articolo 2 o con modalità di trasporto difformi<br />
rispetto a quelle previste dall'articolo 3, è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da lire 5 milioni a<br />
lire 10 milioni.<br />
2. La sanzione di cui sopra deve essere comminata in conformità, ai principi e alle procedure di cui alla legge 24 novembre 1981 n.<br />
689.<br />
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.<br />
<strong>Introduzione</strong><br />
La Norma FIL-IDF 50C:1995 indica le referenze normative, le definizioni, le regole generali, la<br />
strumentazione necessaria al campionamento, il metodo di campionamento, la conservazione ed<br />
il trasporto dei campioni di latte liquido, latte condensato, latte in polvere, burro, formaggio,<br />
prodotti lattiero-caseari semi-solidi.<br />
La strumentazione di campionamento consigliata<br />
La strumentazione di campionamento consigliata<br />
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<strong>Introduzione</strong><br />
L'esecuzione di un corretto prelevamento di materie prime, prodotti intermedi, prodotti finiti<br />
comporta la disponibilità di un corretto sistema di prelievo. L'articolo di Andrea e Stefano<br />
Polesella "Prelievo del campione-Tecniche ed attrezzature" apparso sulla Rivista "Laboratorio<br />
2000" di Giugno/Luglio 1997 può aiutare il responsabile del campionamento ad una più oculata<br />
scelta del campionatore adatto.<br />
La precisione dell'analisi può essere vanificata se il campione sul quale è stata eseguita non è<br />
rappresentativo del materiale da cui è stato prelevato. Secondo Youden (1) l'incertezza prodotta<br />
dal campionamento costituisce da sola un terzo dell'incertezza totale del risultato di analisi.<br />
Questa considerazione porta in primo piano un aspetto del processo analitico troppo spesso<br />
ingiustamente trascurato.<br />
Le procedure di prelevamento del campione possono causare gravi distorsioni sulla valutazione<br />
dei risultati e pregiudicare l'attendibilità di un'analisi.<br />
1. DEFINIZIONE E TERMINOLOGIA DEL CAMPIONAMENTO<br />
Campionamento: insieme delle operazioni necessarie per ottenere, da un lotto o spedizione di un<br />
prodotto, un campione per laboratorio di idonee dimensioni, rappresentativo del lotto o spedizione<br />
medesima;<br />
Spedizione o consegna: quantità di prodotto spedita o ricevuta in una sola volta, coperta da un<br />
particolare contratto e o documento d'imbarco. Una spedizione può essere costituita da uno o più<br />
lotti;<br />
Lotto o partita: quantitativo di prodotto, totale o parte di spedizione, che si presume sia di<br />
caratteristiche uniformi, del quale sia possibile valutare la qualità<br />
Campione primario, campione elementare, incremento o subcampione: piccola quantità di<br />
prodotto prelevato in un solo punto del lotto;<br />
Campione globale, campione aggregato, campione composito o campione medio: quantità di<br />
campione ottenuto, combinando e miscelando i campioni primari prelevati da un determinato<br />
lotto;<br />
Campione ridotto o sottocampione: parte rappresentativa del campione globale ottenuta mediante<br />
riduzione di quest'ultimo;<br />
Campione per laboratorio, campione contrattuale o campione di qualità; porzione di prodotto<br />
prelevata dal campione globale (o ridotto) e destinata al laboratorio e alla conservazione per<br />
ulteriori controlli e revisioni;<br />
Campione per l'analisi: porzione di campione per i laboratorio preparata per l'analisi.<br />
Il campionamento è stato definito come "L'operazione di prelevamento della parte di un materiale<br />
di dimensione sufficiente alla determinazione da una massa maggiore, tale che la proporzione<br />
della proprietà misurata nel campione rappresenti, entro un limite accettabile di errore, la<br />
proporzione della stessa proprietà nella massa di origine 2 ."<br />
I materiali e le sostanze da sottoporre a procedimenti analitici sono così numerosi e differenti che<br />
è molto difficile stabilire una tecnica comune. Le disformità principali sono lo stato fisico (solido<br />
compatto, granulare, pastoso, liquido limpido, torbido, viscoso, gas omogeneo, nebbia, fumo<br />
aerosol), la zona di prelevamento, come l'ambiente naturale (sopra o sottosuolo, vegetazione,<br />
acque, atmosfera) o i locali di produzione e di deposito, i mezzi di trasporto, le caratteristiche dei<br />
materiali stessi (sostanze naturali, terreni, minerali e combustibili grezzi e raffinati, prodotti<br />
industriali, farmaceutici, cosmetici, agricoli, alimentari, biologici), gli imballaggi e i<br />
confezionamenti, la quantità del materiale da campionare e gli scopi e tipi di analisi da<br />
effettuare.<br />
Grosso modo si possono distinguere tre tipi principali di campionamento in base allo scopo:<br />
campionamenti per il controllo di qualità, per il controllo medico igienico sanitario e per il controllo<br />
ambientale. Il controllo di qualità è molteplice, perché comprende l'analisi della materia prima,<br />
del prodotto in corso di produzione e finale, l'analisi delle proprietà merceologiche dei prodotti<br />
naturali e di sintesi e dei prodotti alimentari grezzi e trasformati; quello medico igienico sanitario<br />
comprende, oltre alle analisi farmacologiche e tossicologiche (che non saranno esaminate in<br />
questo articolo), l'esame delle sostanze d'interesse alla salute presenti nell'ambiente e negli<br />
alimenti; quello ambientale riguarda i problemi ecologici dell'inquinamento, lo studio e la difesa<br />
del suolo, delle acque e dell'atmosfera.<br />
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Tutto ciò richiede la messa a punto di metodi di campionamento specifici per ciascun materiale, che in buona parte sono stati<br />
normalizzati. Le norme UNI, CEN ISO, ASTM, DIN, BS, EPA, NIOSH, ecc., definiscono le modalità delle operazioni di<br />
campionamento e le caratteristiche dell'attrezzatura da impiegare per molti materiali. La terminologia utilizzata può variare nei testi<br />
di campionamento e nelle differenti norme. Nella figura 1 si riportano le definizioni dei termini più comuni e dei relativi sinonimi.<br />
I mezzi di campionamento appartengono a tre gruppi funzionali: strumenti per il prelevamento primario del campione, sistemi per la<br />
riduzione del campione globale, recipienti di raccolta e di conservazione. I tipi di attrezzature disponibili sono numerosi, perché<br />
devono essere in grado di adattarsi alla grande varietà delle proprietà fisiche del materiale da campionare.<br />
Gli strumenti sono in parte di misura e forma approvata dagli enti di unificazione, sono disegnati in funzione delle proprietà fisiche<br />
del materiale da prelevare e costruiti con materiali inerti chimicamente nelle parti che vengono a contatto con le sostanze da<br />
campionare. Nel piano di campionatura ciò va tenuto presente, particolarmente nel caso della determinazione di elementi in tracce.<br />
Il disegno e le dimensioni degli strumenti raccomandati sono riportati con le norme di campionamento nei metodi ufficiali specifici.<br />
I campionatori possono essere manuali o a funzionamento automatico.<br />
Campionatori per solidi<br />
La diversità di forma, pezzatura, durezza, struttura e omogeneità delle sostanze solide da prelevare richiede una vasta gamma di<br />
tipi di strumenti per il prelevamento. Il problema maggiore è la disomogeneità del materiale: anche quello apparentemente più<br />
omogeneo può contenere delle impurezze disperse in modo casuale nella sua massa. Si deve quindi provvedere al prelevamento<br />
di un congruo numero di campioni primari, mescolarli tra loro per ottenere un campione composito rappresentativo, da cui<br />
prelevare il campione ridotto. I sistemi di prelevamento e la relativa attrezzatura differiscono innanzitutto a seconda se il materiale<br />
è un solido compatto oppure granulare o polverulento e dal tipo di contenitore. Si usano sonde trivellatrici per solidi compatti rigidi<br />
e giacimenti naturali; sonde a tubo aperto per materiali non scorrevoli in sacchi, scatole e altri contenitori perforabili; sonde a tubo<br />
concentrico per materiali scorrevoli in fusti, serbatoi, barattoli, sacchi e altri recipienti; pale a mano o dispositivi automatici per gli<br />
stessi materiali su nastri o scivoli trasportatori; campionatori automatici a vite senza fine per gravita o sotto vuoto per condotti di<br />
convogliamento e di scarico e per tramogge.<br />
Solidi compatti. Sono una vasta gamma di materiali che hanno una propria forma, che non si adatta al contenitore, e non hanno<br />
libertà di scorrimento come le sostanze granulari o polverulente.<br />
Solidi compatti duri. Sono il suolo e i giacimenti naturali, i minerali, le rocce, metalli in lingotto, sostanze fibrose, prodotti semifiniti e<br />
lavorati in fili, strisce, sbarre, ghiaccio ed alimenti congelati ecc. In questo caso gli attrezzi devono essere resistenti agli sforzi cui<br />
sono sottoposti e non devono creare problemi di contaminazione dovuti a corrosione o usura. Tra i materiali compatti soffici vi sono<br />
materie plastiche, gomme, argille e plastiline e molte sostanze alimentari solide (carni, grassi, prodotti da forno, prodotti caseari,<br />
cioccolato, frutta e verdura fresche e conservate), fibre tessili, in fiocco, filate o tessute.<br />
LA SICUREZZA<br />
Questo aspetto è essenziale e va tenuto in considerazione sul piano di campionamento, in quanto la possibilità d'incidenti è<br />
sempre presente: pertanto i prelevatori devono essere adeguamento addestrati e a conoscenza dei rischi dipendenti dalla natura<br />
del materiale da campionare, dalla sua collocazione e dall'attrezzatura utilizzata. È dovere quindi del responsabile di prendere le<br />
misure necessarie, per evitare che i dipendenti possano essere soggetti a danni fisici e infortuni durante le operazioni, dotandoli di<br />
opportuni indumenti e mezzi protettivi. Da parte loro i prelevatori sono tenuti a svolgere il lavoro con la maggiore attenzione e<br />
prudenza possibile, rispettando le norme di sicurezza stabilite dal responsabile nel piano di campionamento.<br />
I rischi dipendenti dal materiale da prelevare devono essere elencati nel piano di campionamento. Alcuni solidi possono prendere<br />
fuoco per fenomeni di autocombustione; le polveri disperse nell'aria possono essere nocive per inalazione nelle vie respiratorie o<br />
per ingestione; altre possono esplodere per effetto di scariche elettriche. I liquidi e i loro vapori e i gas possono essere infiammabili<br />
o tossici. Per quest'ultimi il personale prelevatore deve essere abilitato all'impiego di gas tossici.<br />
II piano di campionamento deve prevedere l'uso di indumenti e mezzi protettivi personali generali o specifici per il tipo di materiale<br />
da campionare (maschere antigas, occhiali di sicurezza, tute di protezione, guanti, calzature).<br />
Il luogo di prelevamento deve essere ventilato e ben illuminato: sul piano di campionamento devono essere specificate le fonti di<br />
rischio dipendenti dalla localizzazione, compresi i macchinari presenti, le luci scoperte, gli impianti elettrici e le caratteristiche degli<br />
imballaggi.<br />
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Fig.2 - Trivella per prelevamento del suolo Fig.3 - Campionatori per suolo<br />
a. scavatrice<br />
b. lame<br />
c. scalpello<br />
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Campionamenti manuali<br />
II campionamento manuale di uso generale richiede attrezzature abbastanza semplici di uso generale o disegnate in funzione delle<br />
caratteristiche fisiche del materiale. Le strumentazioni applicabili dipendono dalla durezza e compattezza del materiale.<br />
Martelli da geologo, martelli pneumatici, picconi e pale sono attrezzi utili per campionamenti mineralogici e geopedologici da terreni<br />
e giacimenti oltre a campionatori a sonda specificamente disegnati. I mezzi di prelevamento più semplici per materiali incoerenti<br />
(polveri, granuli, cereali ecc.) sono le spatole, i cucchiai, le sessole e le pale di forma e dimensione standardizzata.<br />
Trivelle e sonde per materiali duri<br />
Per materiali duri e per il campionamento del suolo e di depositi naturali si usano sonde a trivella<br />
manuali o motorizzate di diversa forma: la più semplice è la trivella a vite elicoidale con un impugnatura<br />
a T: per rotazione è introdotta nel suolo fino alla profondità determinata, raccogliendo il terreno per<br />
raschiamento dall'elica. La trivella della fig. 2 può montare prolunghe per campionamento a diverse<br />
profondità o essere sostituita da un cilindro cavo per il campionamento di terreni soffici o sabbiosi.<br />
Altre forme di campionatori per suolo accettati dall'ASTM possono essere a scavatrice, a lame o a<br />
scalpello. (Fig. 3)<br />
Questi tipo di dispositivi in generale provvede campioni incrementali sminuzzati e che devono essere<br />
aggregati nel campione globale. Altri tipi di trivelle meccaniche per materiali molto duri, come rocce,<br />
argille, calcestruzzo, lingotti di metallo ecc., hanno teste taglienti di diverso disegno e prelevano<br />
incrementi da 12 a 300 mm di diametro in forma compatta cilindrica.<br />
I sistemi di trapanazione con trivella elicoidale su cilindro cavo a zone consentono il prelevamento di<br />
campioni primari a diverse profondità, come il campionatore per carbone della figura 4.<br />
Per il campionamento di carni e altri alimenti congelati un modello monta su un trapano elettrico un<br />
rotore a tubo con un'estremità tagliente dentata. Dopo la perforazione del materiale la massa prelevata<br />
viene ricuperata dal cilindro espellendola mediante un pistone (fig. 5).<br />
Il rischio maggiore consiste nello sviluppo di calore per l'attrito che può modificare l'umidità o alterare<br />
sostanze termolabili nel campione.<br />
Sonde per materiali molli<br />
Materiali compatti molli (formaggi, burro e altri grassi solidi animali e vegetali, saponi, argille, prodotti<br />
chimici, farmaceutici e cosmetici) possono essere campionati inserendo nel corpo del materiale una<br />
sonda a tassello a tubo aperto del tipo della fig. 6, a sezione concava e con la punta affilata, che<br />
può attraversare un imballaggio o una crosta esterna. Con questo modello, ruotando la sonda,<br />
conficcata nel materiale, si estrae un campione tronco conico, che viene staccato con una spatola<br />
e raccolto nel contenitore.<br />
Alcune sonde sono appositamente disegnate per specifici prodotti. Nella norma UNI<br />
22001delle NGD3 per il campionamento del burro, si raccomanda la sonda a<br />
tassello per burro ISO 1193 (fig. 8), indicando i materiali compatibili (acciaio inox,<br />
alluminio, vetro, materie plastiche) quelli da escludere (rame e sue leghe) e le<br />
modalità d'impiego, con tutti i dettagli operativi e precauzionali.<br />
Per formaggi duri, come il grana si usano apposite sonde trivellatrici. Un altro tipo di<br />
sonda adatta a materiali compatti pastosi è il campionatore a pistone (fig. 7)<br />
costituito da un tubo con l'estremità affilata, per penetrare attraverso imballi di<br />
cartone o plastica, entro il quale può scorrere un pistone d'espulsione. Il tubo, che<br />
viene riempito dal campione penetrando nel corpo del prodotto, viene svuotato sotto<br />
la spinta del pistone infilato nel suo interno. Basati sul principio dell'aspirazione a<br />
siringa sono le sonde di prelevamento di materiali altamente viscosi (creme e<br />
pomate, melasse, salse, detergenti).<br />
Solidi granulari, in polvere, cereali, granaglie e altri semi<br />
Questi tipi di materiali possono trovarsi sfusi raccolti in cumuli di diversa altezza e<br />
dimensione, o in silos o altri depositi, oppure imballati in sacchi, fusti, latte, barattoli,<br />
scatole ecc.. Le sonde a tubo aperto (fig. 9) sono simili a quelle a tassello e sono il<br />
Fig.4 - Sonda a trivella per<br />
campionamento di carbone<br />
tipo più semplice, costruito in forme differenti per rispondere alle caratteristiche dei diversi materiali e a scomparti per prelevamenti<br />
a diverse profondità. Sono adatte al campionamento di prodotti confezionati in sacchi o altri imballaggi facilmente perforabili e<br />
possono essere motorizzate. Un modello, utilizzabile anche per il campionamento di polveri fini (farine, sabbia, cemento), è stato<br />
accettato per il campionamento del latte in polvere dalle federazioni internazionali lattiero-casearie FIL e IDF.<br />
Fig.5 - Sonda a cilindro cavo per<br />
campionamento di alimenti congelati<br />
Sono prodotte sonde a punta sottile per ridurre al minimo i danni ai sac-chi di polietilene o di carta. Le sonde a tubi concentrici<br />
sono costituite da due tubi concentrici: l'esterno fisso terminante a punta, reca delle finestre a feritoia longitudinali in<br />
corrispondenza ai settori trasversali in cui è diviso il tubo interno ruotabile (fig. 10). La sonda viene introdotta nel campione a<br />
profondità determinata. Si ruota per mezzo della maniglia il tubo interno fino a far corrispondere i suoi scomparti alle finestre del<br />
tubo esterno, permettendo il loro riempimento da differenti strati del campione. Si richiudono i settori riempiti e si estrae la sonda<br />
che viene scaricata per riapertura degli scomparti. Sono idonei al campionamento a zone di granaglie, pellet, granulati friabili con<br />
particelle di dimensione variabile, che tendono a stratificarsi per gravita, soprattutto durante il deposito in silos e altri magazzini, e<br />
nei mezzi di trasporto. Possono essere di diversa lunghezza (oltre 150 cm) e numero di scomparti (3-5), i quali possono essere<br />
separati per le analisi chimiche e fisiche o intercomunicanti per quelle microbiologiche.<br />
Un tipo di sonda cilindrica chiusa è costituita da un cilindro cavo, entro il quale scorre a tenuta un pistone terminante in una zona di<br />
campionamento compresa tra la tenuta superiore e una punta conica. Il meccanismo di funzionamento è schematizzato nella fig.<br />
11. L'apparecchio in acciaio inox è smontabile per la pulizia ed è adatto a prodotti granulari e in polvere farmaceutici, cosmetici,<br />
detergenti, alimentari sfusi e confezionati, e permette un prelevamento senza inceppamenti. Basata sul principio della vite<br />
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d'Archimede è una sonda motorizzata per il prelevamento di granuli e polveri (fig. 12). Un albero rotante con vite senza fine è<br />
inserito in un tubo con un braccio laterale di scarico, cui viene applicato il recipiente di raccolta del campione.<br />
Il procedimento inverso, rispetto alle sonde a penetrazione, è applicato nel campionatore multilivello della fig. 13, per il<br />
prelevamento di capsule, pillole, confetti, pasticche, dolciumi, granuli ed altri materiali scorrevoli. Il campionatore costituito da un<br />
tubo prismatico con una serie di feritoie a tasca sporgente lungo l'intera altezza, viene appoggiato lungo la parete del recipiente<br />
entro il quale viene scaricato il prodotto da campionare:<br />
attraverso le tasche di raccolta il corpo prismatico, del campionatore viene rapidamente riempito dal prodotto.<br />
Campionamenti di superficie per analisi microbiologiche<br />
Le tecniche di campionamento per la valutazione delle condizioni igieniche microbiologiche di superfici sono basate su<br />
prelevamenti per "contatto" con piastre a contatto e da "striscio" con tampone. Per superfici ampie si usa il metodo della spugna<br />
"spenge bag test" che consiste di una spugna atossica contenuta in sacchetto a chiusura ermetica, che viene strofinata sulla<br />
superficie del prodotto per l'esame di germi patogeni superficiali. Il campione omogeneizzato in "Stomacker" può essere analizzato<br />
in 5 minuti con un reattivo bioluminescente. Il procedimento con piastra di contatto è stato utilizzato per un campionatore<br />
elettronico, in cui la durata del contatto è programmata con segnalazione acustica al termine. Per carcasse animali e grandi pezzi<br />
di carne, è disponibile un campionatore automatico di superficie (fig. 14) costituito da una testa campionatrice montata su una<br />
pistola spray, che viene premuta sulla superficie del prodotto. La pistola aspira dal serbatoio il diluente sterile, che viene spruzzato<br />
sulla superficie campionata. Tutti i microorganismi presenti sono catturati e trasportati nel sacchetto sterile di raccolta.<br />
Prelevamenti meccanici da grandi masse e automatico<br />
Nei campionamenti di grandi quantità di materiali in cumulo si può ricorrere a benne sospese a gru azionate a intervalli durante il<br />
carico e lo scarico, oppure a scavatrici meccaniche. Il principio dei campionatori automatici è quello di prelevare incrementi in<br />
continuità a intervalli regolari. Il loro disegno è basato generalmente sulla simulazione del campionamento manuale e sui sistemi<br />
ripartitori di riduzione, ma in scala maggiore. Il loro impiego sta diventando popolare, anche se devono periodicamente essere<br />
tarati, perché sono facilmente soggetti a "bias".<br />
Molti sistemi automatici in continuo sono d'applicazione industriale e sono tecniche progettate in funzione degli impianti.<br />
Ripartitori per nastri trasportatori. Nel ripartitore a rotazione il tagliatore è costituito da un tubo rotante verticalmente munito di una<br />
feritoia laterale con scivolo sporgente che raccoglie periodicamente il flusso del materiale che cade dall'estremità del convogliatore.<br />
Variando la velocità del motore si può variare il numero degli incrementi, ma non la loro dimensione.<br />
Invece il ripartitore a discesa diretta consta di uno scivolo rettangolare che rimane fuori del flusso del campione quando è in riposo.<br />
I bordi del tagliatore sono posti paralleli alla corrente di caduta del materiale, che può essere raccolto a tempi e in quantità<br />
regolabili. Nel campionatore a nastro fessurato, il materiale fluisce nel sottostante raccoglitore attraverso delle fessure incise nel<br />
nastro trasportatore. Campionatori trasversali sui convogliatori, è l'automazione del sistema manuale di fermare il nastro<br />
trasportatore e di prelevare con una pala o sessola il campione da un'area delimitata del nastro. Nel sistema automatico una testa<br />
meccanica si muove attraverso il flusso del materiale a intervalli prestabiliti e trasferisce il campione nel recipiente di raccolta, per<br />
mezzo di una vite senza fine.<br />
Fig.6 - Sonda a tassello a sezione tronco conica Fig.7 - Campionatore a pistone per solidi pastosi<br />
Campionatori per gravita. Il tipo a coclea consiste di un tubo fessurato rotante inserito nella massa fluente da cui il campione viene<br />
prelevato in continuo da una vite senza fine.<br />
Nel campionatore pneumatico a bassa pressione il materiale viene aspirato nel tubo applicando un leggero vuoto.<br />
Nel campionatore a deflettere un deflettere si muove periodicamente attraverso il flusso del campione deviandolo verso il<br />
recipiente di raccolta.<br />
Attrezzature per la riduzione del campione<br />
Le operazioni di riduzione del campione si eseguono quando il campione globale prelevato è molto grande. Il procedimento più<br />
comune per i solidi incoerenti e scorrevoli è detto quartatura: il campione composito ben miscelato viene fatto cadere su un piano<br />
liscio e pulito dall'alto in modo formare un cumulo conico, che poi viene appiattito in strato sottile. Si divide in quattro parti lo strato<br />
tracciando con una spatola due solchi perpendicolari o servendosi del divisore a croce (fig. 15). Si prelevano i due quarti opposti,<br />
che vengono mescolati intimamente, e nuovamente quartati, se necessario, fino a raggiungere una quantità di campione<br />
sufficiente per il laboratorio. La riduzione può essere fatta con divisori meccanici, noti anche come ripartitori o quartatori (anche se<br />
provvedono a divisioni maggiori), già descritti in un precedente articolo.<br />
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CAMPIONAMENTO DI LIQUIDI<br />
Anche nel campionamento dei liquidi, si deve fare una prima fondamentale distinzione: il campionamento da effettuare in ambiente<br />
naturale o comunque aperto (fiumi, laghi, corsi d'acqua, canali aperti di scarico) e quello da compiere su contenitori chiusi.<br />
Nel caso di recipienti di piccole dimensioni (bottiglie, barattoli, lattine, cartoni per bevande, oli alimentari e minerali, detergenti e<br />
altri prodotti per la casa, cosmetici, pitture, ecc. si prelevano le confezioni tal quali con i criteri già citati. In tutti gli altri casi il<br />
sistema di campionamento deve essere adeguato al tipo di liquido e di ambiente da campionare, in modo che il campione per il<br />
laboratorio sia sufficientemente rappresentativo. A questo si aggiunge che spesso i liquidi presentano sospensioni o precipitati,<br />
oppure, come avviene nella maggior parte dei casi, il sistema non è omogeneo, in quanto stratificato oppure composto da più<br />
liquidi immiscibili. Tutte queste considerazioni hanno portato i vari operatori a disegnare strumenti di campionamento "ad hoc" per<br />
il problema loro specifico, con la conseguente difficoltà nella standardizzazione dei metodi di raccolta. Questa rassegna si<br />
dedicherà ai sistemi commerciali, che coprono però solo alcune casistiche di matrici più frequentemente analizzate, molti dei quali<br />
recepiti nei metodi ufficiali dei diversi enti.<br />
Campionatori da liquidi in recipienti chiusi<br />
II sistema più semplice è ovviamente l'uso di una bottiglia legata ad<br />
una zavorra di piombo o acciaio, o ad un'asta per immersione, dotata<br />
di un sistema molto semplice, che permette di sollevare e<br />
riposizionare il tappo della bottiglia una volta che questa abbia<br />
raggiunto la posizione ideale di campionamento (fig. 16). Queste<br />
bottiglie, costruibili in casa, sono sor-rette in genere da una struttura<br />
metallica che può essere calata con un argano. La possibilità di agire<br />
sul tappo permette di campionare alla quota: se il tappo viene lasciato<br />
aperto durante la risalita, si può ottenere un campione integrato sulla<br />
colonna, avendo cura di far salire la bottiglia ad una velocità tale che<br />
essa risulti piena per tre quarti quando raggiunge la superficie.<br />
Per campionare il fondo di un recipiente si utilizzano delle bottiglie<br />
cilindriche dotate di una leva che agisce sulla valvola di apertura<br />
quando la bottiglia colpisce il fondo del recipiente da campionare. La<br />
valvola si richiude automaticamente nel momento che si tira in<br />
superficie la bottiglia (fig. 17).<br />
Per campionare da piccoli serbatoi, o dagli strati superficiali, si<br />
utilizzano sonde dette dipper, costituite da un'asta collegata ad un<br />
piccolo cestello. Muovendo manualmente l'asta, si agisce su una<br />
valvola di chiusura posizionata al fondo del cestello. Agendo sulla<br />
valvola si ottiene sia il riempimento del cestello nel contenitore da<br />
analizzare, sia il trasferimento del campione prelevato nei recipienti di<br />
raccolta senza che il campione venga toccato con qualche altro<br />
oggetto fino all'analisi. Questa sonda può essere dotata di un disco<br />
perforato che, mosso verticalmente, produce un'efficace miscelazione<br />
del liquido (Fig. 18) ed è particolarmente indicata per i campionamenti<br />
delle creme, del latte e di liquidi mediamente viscosi.<br />
Per liquidi viscosi è preferibile utilizzare una siringa con un ago di<br />
diametro grande, particolarmente utile quando si campioni da piccole aperture.<br />
Queste siringhe possono essere fatte in modo che il pistone metallico e il cilindro<br />
di vetro abbiano lo stesso coefficiente di dilatazione termica, in modo che<br />
possano essere sterilizzate in autoclave (fig. 19)<br />
Campionamento da ambienti naturali<br />
Nel campionamento di ambienti naturali (fiumi, laghi, mare), sono stati<br />
utilizzati i dispositivi più vari, a seconda anche del tipo di analisi da<br />
effettuare (fisica, chimica o biologica) e del tipo di problema scientifico da<br />
affrontare. È stata pubblicata recentemente una esauriente rassegna,<br />
nella quale sono stati evidenziati prestazioni, limiti e difetti delle differenti<br />
attrezzature. Questa rassegna, che presenta e confronta dispositivi<br />
commerciali e costruiti in casa, mette bene in luce i requisiti da valutare,<br />
per operare una scelta adeguata alle proprie esigenze. Un parametro<br />
importante è la profondità, a cui può operare un campionatore, spesso<br />
dipendente dal tipo di materiale con cui è costruito. I problemi principali<br />
che possono dare i campionatori sono l'impossibilità di recuperare<br />
interamente il campione d'acqua prelevato (ad esempio per la presenza di<br />
volumi morti) o il rischio di contaminazione. Il requisito essenziale per un<br />
campionatore è di raccogliere un campione realmente significativo<br />
dell'acqua alla profondità di campionamento e di portarlo in superficie<br />
inalterato. Lo strumento di raccolta necessita perciò di un sistema di<br />
riempimento rapido e di una perfetta chiusura ermetica durante il<br />
recupero. L'interno del campionatore deve essere inoltre resistente alla<br />
corrosione. Altro requisito utile è la leggerezza dell'apparato per garantire<br />
una facile manovrabilità. Per tutti questi motivi quindi si deve prestare<br />
molta attenzione alla scelta del materiale: il materiale ottimale deve<br />
essere leggero, resistente ad elevate pressioni, non corrodibile e tale da<br />
non rilasciare interferenti nel campione. Per anni i materiali più comuni<br />
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Fig. 8 - Schema di sonda a tassello per burro<br />
ISO 1193 applicabile a grassi concreti<br />
(Norme Grassi e Derivati – NGD)<br />
Fig. 9 - Esempi di sonde aperte (a,c)<br />
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . e di . sessola . . . (b) . (NDG) . . . . . . . . . .<br />
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sono stati il vetro e l'acciaio, mentre ora si sta diffondendo l'uso di materiali plastici di grande resistenza, inerzia, lavorabilità e<br />
leggerezza, quali teflon, resine acriliche, policarbonato. Ciascun materiale ha però delle limitazioni. Il PVC ed il teflon possono<br />
rilasciare metalli; il policarbonato, materiale col rilascio chimico minimo, non può essere lavato con acidi minerali concentrati; il<br />
teflon, per certi versi ideale per la sua inerzia e stabilità, è però molto costoso e di limitata resistenza meccanica per lavorare ad<br />
elevate profondità. Il contenitore non è l'unica causa di contaminazione, ma bisogna tenere conto anche del cavo, meglio quindi se<br />
in kevlar, e del peso-guida, possibilmente ricoperto di resina epossidica. Un ulteriore problema da esaminare nella scelta del<br />
materiale del contenitore, è la possibilità di reazioni od adsorbimenti irreversibili da parte della parete del contenitore: è quindi<br />
molto utile usare bottiglie con le pareti interne rivestite di nylon o di teflon, molto stabili ed inerti. Il "bailer" è un campionatore, di<br />
solito monouso, per il prelevamento da pozzi di piccolo diametro: è formato da un lungo cilindro in polipropilene o teflon con una<br />
valvola a sfera, che viene calato nel pozzo sospeso ad un cavo. L'acqua raccolta viene scaricata nel recipiente di raccolta<br />
premendo con la mano la valvola (fig. 20).<br />
Per raccogliere campioni d'acqua anche in profondità, e non solo alla superficie dei corpi idrici, i campionatori devono essere dotati<br />
di un sistema di chiusura ed apertura alla profondità voluta. Il modello base di questo tipo di campionatori è la classica bottiglia<br />
Niskin a strappo (Fig. 21). Questa bottiglia cilindrica viene calata aperta fino alla profondità voluta. A questo punto, un semplice<br />
strappo, dato dall'operatore al cavo, sgancia un messaggero metallico che fa chiudere ermeticamente la bottiglia. Il principale<br />
requisito di un campionatore è infatti la capacità di raccogliere campioni realmente rappresentativi della profondità e della zona<br />
prescelta. Una prima notevole limitazione è il fatto che nella maggior parte dei casi il malfunzionamento dei meccanismi di chiusura<br />
non può essere rilevato dall'operatore. È stato perciò proposto di dotare il meccanismo di chiusura di un fusibile, che rilevi<br />
anomalie nei sistemi di chiusura, oppure di valvole attivate elettricamente o per mezzo di segnali acustici. Di questo tipo di<br />
campionatori d'acqua per usi generici è stato progettato un numero svariato di modelli, che in genere vengono costruiti in casa<br />
dagli operatori stessi sulla base di schemi classici rintracciabili in letteratura. Ad esempio la classica bottiglia Van Doni (fig. 22) è<br />
costituita da un cilindro che viene chiuso da due semisfere in gomma quando il messaggero rilascia l'elastico che le collega.<br />
Nelle cosiddette bottiglie a rovesciamento (Nansen, Knudsen, Ekman, Richard) la bottiglia si chiude per un movimento di rotazione<br />
del corpo metallico, innescato dall'arrivo di un messaggero su di un apposito sistema di sgancio. La bottiglia Nansen si presta a<br />
campionamenti ad elevate profondità (fino a 6100 m) in quanto è costituita da un cilindro in ottone, con capacità di 1,3 1, con<br />
valvole di chiusura in bronzo. L'interno può essere rivestito in teflon e l'esterno in stagno. Con opportune modifiche tali bottiglie<br />
possono essere usate anche per raccogliere campioni in prossimità del fondo. I modelli base di questi campionatori sono<br />
commercialmente disponibili insieme ad altri campionatori per applicazioni particolari: ad esempio è in vendita una bottiglia<br />
Kitahara realizzata in materiale plastico per campionamenti di superficie; il suo lento meccanismo di chiusura minimizza il disturbo<br />
arrecato all'acqua durante l'immersione ed il prelievo. Essa è dotata di un termometro all'interno ed il sistema di chiusura è attivato<br />
da un messaggero meccanico; il drenaggio del campione viene effettuato mediante un rubinetto posto sul fondo della bottiglia. Il<br />
campionatore Mercos è partico-larmente indicato per eliminare i problemi di adsorbimento superficiale: esso è costituito da una<br />
coppia di bottiglie in Teflon sorrette da un supporto, con un tappo modificato per ospitare un tubo di gomma al silicone, tenuto<br />
piegato (nella posizione di chiuso) durante la discesa e rilasciato da un messaggero al momento del prelievo. La colonna d'acqua<br />
che rimane nel tubo fa da barriera di protezione da contaminazioni durante la risalita. Il vantaggio di questo tipo di campionatore è<br />
quello che, dopo il recupero, le bottiglie possono esser chiuse con<br />
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<strong>Introduzione</strong><br />
La Food and Drug Administration USA raccomanda che per la determinazione di pesticidi in<br />
alimenti quali nocciole, semi oleosi, granaglie, che sono costituiti da piccole unità individuali, si<br />
applichino i processi di “ammasso conico” (coning) e di “suddivisione in quarti” (quartering) per<br />
giungere al campione vero e proprio costituito da 2000 g.<br />
Ammasso conico e suddivisione in quarti<br />
La procedura da seguire per il “coning” ed il<br />
“quartering” è illustrata nella Figura 1.<br />
Metodo<br />
Esso consiste nel distribuire il campione su una<br />
superficie pulita, come ad esempio un foglio di<br />
carta robusta di circa 100x100 cm, facendo poi<br />
seguire mescolamento(1), ammassamento<br />
conico(2), suddivione in quarti(3), eliminazione<br />
dei quarti opposti(4).<br />
1. Mescolamento<br />
Sollevare l’angolo A 10/12 cm sopra B. Ciò fa<br />
rotolare la parte di campione sottostante sulla<br />
particelle di maggior dimensione e le particelle<br />
minori che si trovano nella parte più bassa si<br />
mescolano con la parte rimanente del campione. Ciò e molto importante perchè sono proprio le<br />
particelle più piccole che contengono i residui di pesticidi od altri analiti.<br />
Bisogna fare attenzione a non sollevare eccessivamente l’angolo perchè ciò farebbe<br />
semplicemente scivolare il campione senza provocare il mescolamento.<br />
Ripetere la stessa operazione con gli altri angoli: C su D, B su A, D su C da cinque ad otto volte o<br />
sino a quando si ritiene di aver raggiunto lo scopo.<br />
2. Ammassamento conico<br />
Manovrare il campione sino ad ottenere un cono al centro del foglio di<br />
carta.<br />
3. Suddivisione in quarti<br />
Utilizzando il dispositivo a croce “Quarter” suddividere dall’alto il cono in<br />
4 settori uguali distendendo il campione dal centro verso la periferia.<br />
4. Eliminazione dei quarti opposti<br />
Due quarti opposti sono eliminati. Gli altri due quarti sono riuniti ed il<br />
procedimento ripetuto sino a raggiungere il quantitativo di campione<br />
desiderato.<br />
Ulteriori raccomandazioni della FDA<br />
Il campione di 2000 g dovrebbe essere ben mescolato ed ulteriormente ridotto a 500 g.<br />
Il procedimento indicato e’ valido SOLO per piccole unità individuali quali nocciole, sementi,<br />
granaglie e richiede che ad ogni fase di riduzione delle dimensioni del campione si proceda ad<br />
una attento ed accurato mescolamento.<br />
Riferimenti<br />
Clifton Meloan:Pesticides Laboratory Training Manual - Kansas State University - USA<br />
FDA: Pesticide Analytical Manual, Volume 1, 3rd Ed. (1994). Sect. 102.<br />
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<strong>Introduzione</strong><br />
La riduzione di campioni solidi non alimentari, in particolare terreno e<br />
campioni ambientali per la ricerca di pesticidi può essere fatta con uno<br />
strumento chiamato “Splitter”.<br />
Lo sdoppiatore di campioni<br />
Lo strumento è costituito da diverse camere di raccolta del campione<br />
parallele, con uscite sfalsate su due lati.<br />
Il campione viene alimentato dall’alto e lasciato cadere in modo costante<br />
ed uniforme sulle camere di raccolta: si formano così due sub-campioni<br />
che possono eventualmente essere risdoppiati se il quantitativo è ancora<br />
eccessivo.<br />
Al termine uno dei due sub-campioni viene eliminato e l’altro utilizzato per le successive fasi<br />
analitiche.<br />
Raffronto tra tre diversi metodi di preparazione di campioni in polvere o granulari<br />
I campioni di prodotti in polvere o di granulati sono più rappresentativi, con deviazioni quantitative<br />
dal valore medio più ridotte, quando sono approntati con lo “Splitter”.<br />
Il grafico illustra quantitativamente la migliore rappresentatività del campione utilizzando lo<br />
“Splitter” rispetto ad una preparazione del campione eseguita direttamente dalla massa senza<br />
alcun criterio o con il metodo della crocera (“quartieraggio”).<br />
A = Nessuna preparazione del campione: ± 10%<br />
B = Preparazione del campione con il metodo a crocera: ± 5,5%<br />
C = Preparazione del campione con lo “Splitter”: ± 3,5%<br />
9%<br />
8%<br />
7%<br />
6%<br />
5%<br />
4%<br />
3%<br />
2%<br />
1%<br />
C<br />
B<br />
Deviazione % quantitativa dal valore medio<br />
Riferimenti<br />
Clifton Meloan: Pesticides Laboratory Training Manual - Kansas State University - USA<br />
A<br />
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<strong>Introduzione</strong><br />
Nel caso si verifichi una emergenza igienica, è importante disporre di adeguati strumenti di<br />
campionamento che siano immediatamente utilizzabili. Quindi ogni Squadra Operativa di Pronto<br />
Intervento dovrà avere a disposizione il seguente materiale:<br />
I mezzi di emergenza igienica<br />
Valigetta con mezzi di campionamento per alimenti, acqua, superfici,<br />
surgelati<br />
- “Nutrimenta Sampling Collection” , Kit Campionamento alimenti<br />
- “Soil Probe” , Campionatore di terreno<br />
- “Mare Lacus” , Campionatore per liquidi<br />
- “Glass Sampler” , Campionatore per liquidi<br />
Sonda a cucchiaio per prelievi in profondità<br />
- “Ellipso”, Campionatore per polveri e granulati<br />
Prelievi sterili<br />
- “Surgloves” , Guanti monouso in lattice<br />
- “Presto-Chiuso”, Sacchetti per campionamento<br />
- “Square” , Flaconi in plastica<br />
- “Tiosol-Stand-Up” , Sacchetto campionamento acque clorate<br />
- “Tio-Square New” , Flacone per campionamento acque clorate<br />
- “Forpin” , Pinzette<br />
- “Bolla” , Pipetta tarata<br />
Campionatore microbiologico d’aria<br />
- “SAS Super ISO” , Campionatore microbiologico d’aria<br />
Flambatore<br />
- “Firegas” , Flambatore a pistola<br />
Termometro<br />
- “Zanzibar” , Termometro digitale<br />
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<strong>Introduzione</strong><br />
Il metodo più usato per valutare i microrganismi nella carne è conosciuto con varie<br />
denominazioni:<br />
1) conta aerobica totale (APC);<br />
2) conta dei germi vitali (TVC);<br />
3) conta dei germi aerobici totali (AMC) o Standard Plate Count SPC.<br />
Tutti i metodi misurano il numero dei germi vivi su una determinata porzione di carne.<br />
Le dizioni n.1 e n.3 sono quelle corrette perché indicano i germi deterioranti.<br />
Usando terreni appositi si possono contare poi lieviti e muffe (ifomiceti), i germi lattici, i coliformi e<br />
gli stafilococchi. Per il conteggio si possono poi usare altre tecniche alternative quali la DMC, la<br />
DEFT e la fluorescenza.<br />
Campionamento<br />
Le prove per assicurare la qualità microbiologica di un alimento devono essere eseguite secondo<br />
un prescelto piano di campionamento basato sul pericolo potenziale rappresentato dall'alimento<br />
che si esamina.<br />
L'<strong>International</strong> Commission on Microbiological Specifications for Food (ICMSF) ha diviso gli<br />
elementi in 15 casi a seconda del rischio che aumenta da 1 a 15.<br />
La carne, sia refrigerata che congelata, che deve essere cotta prima dell'uso, rappresenta il<br />
rischio minore di tutti (caso 1), mentre se è cotta può essere considerata nel caso 8, ad esempio.<br />
A seconda del rischio potenziale per il consumatore è stato stabilito un piano di campionamento<br />
per ogni lotto. Un lotto è una quantità di alimento prodotta e manipolata in condizioni uniformi.<br />
Piani di campionamento<br />
Vengono indicati: il numero di campioni da esaminare (n), un valore minimo (m) e uno massimo<br />
(M) di carica microbica (totale o di indicatori) e il numero massimo di campioni (c) che può avere<br />
cariche microbiche comprese tra m ed M. Un piano di questo tipo viene denominato “a 3 classi”<br />
perché i campioni esaminati, sulla base delle cariche microbiche riscontrate, possono essere<br />
ripartiti in 3 diverse classi, di cui una con valori inferiori o uguali a m, una con valori compresi tra<br />
m ed M e una con valori uguali a M. Si portano qui ad esempio le caratteristiche microbiologiche<br />
previste per i prodotti di soia dal D.M, del 18 luglio 1979. il piano prevede, per la carica batterica<br />
totale (batteri aerobi mesofili per g di prodotto): n = 5; c = 3, m = 10 5 , M = 10 7 .<br />
Questo significa che da ogni lotto in esame devono essere analizzati 5 campioni (prelevati a<br />
caso). Se tutti e 5 i campioni risultano avere cariche microbiche uguali o inferiori a m (105), il<br />
lotto viene accettato. Se 2 campioni hanno cariche microbiche uguali o inferiori a m (105) e 3<br />
campioni (c = 3) hanno cariche comprese tra m (10 5 ) ed M (10 7 ), il lotto può ancora essere<br />
accettato. Se più di 3 campioni hanno cariche comprese tra m ed M, il lotto deve essere rifiutato,<br />
come del resto, se anche un solo campione ha una carica superiore a M. Analogamente è da<br />
interpretare il piano previsto per i coliformi fecali (n 5; c = 2, m =10; M = 10 2 ).<br />
Con altre parole questi criteri danno luogo a tre possibili classi di contaminazione microbica:<br />
1) campione con conte inferiori a m<br />
2) campione con conte comprese tra m e M<br />
3) campione con conte superiori a M<br />
Questo schema è denominato piano di campionamento a 3 classi ed è usato per i vari tipi di<br />
carne perché esso si basa sulla conosciuta variabilità del numero di germi presenti nella carne<br />
cruda che permettono a un certo numero di campioni di essere compresi tra m e M.<br />
Nella tabella 17 è indicato come il piano di campionamento può essere utilizzato.<br />
Per esempio per una carne prima della refrigerazione n = 5; m = 10 5 ufc/g o cm 2 , c = 3, M = 10 6<br />
ufc/g o cm 2 .<br />
Per prendere decisioni sulla qualità (accettabilità) di un prodotto carneo ci si può basare sui criteri<br />
seguenti:<br />
- standard microbiologico è una parte costitutiva di una legge o di altro provvedimento legislativo<br />
equivalente che ha carattere ingiuntivo e prescrive il numero massimo di microrganismi che può<br />
essere tollerato in un campione di alimento o il numero massimo di campioni di alimento nel<br />
quale può essere tollerata la presenza di un determinato microrganismo<br />
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- una specificazione microbiologica di fine produzione è un criterio consultivo correlato con un codice di GMP. Con questa<br />
definizione si indica il numero di microrganismi che si dovrebbe trovare normalmente in un manufatto che sia stato prodotto<br />
secondo il codice o le norme igieniche fissate al momento della produzione e anche, successivamente, durante la sua<br />
commercializzazione o al momento della sua esportazione/importazione<br />
- una linea guida microbiologica è un criterio consultivo, il cui obbiettivo principale è di “guidare” i produttori e gli ispettori nella<br />
valutazione della qualità microbiologica delle materie prime e dei semilavorati, nonché nella scelta delle eventuali misure correttive<br />
da prendere.<br />
Esempi di limiti batteriologici<br />
L'uso comune di fissare dei limiti ben definiti senza controllare la loro rispondenza o meno a valori ottenibili nelle condizioni<br />
pratiche seguendo buone norme di igiene è un concetto completamente errato.<br />
I limiti devono essere fissati sulla base della conoscenza della situazione batteriologica del prodotto in funzione delle tecnologie di<br />
produzione e delle modalità di distribuzione e di consumo.<br />
ESEMPI DI SPECIFICAZIONI MICROBIOLOGICHE USATE NELL'INDUSTRIA<br />
Carne refrigerata destinata a ulteriori lavorazioni - Conta totale<br />
Livello A (0, 001 x 10 6 ) 1x10 3 fino a 999<br />
Livello B (0,01 X 10 6 ) 1x10 4 fino a 99 999<br />
Livello C (0, 1 X 10 6 ) 1x10 5 fino a 999 999<br />
Livello D (1 x 10 6 ) 1x10 6 fino a 9 999 999<br />
Livello E (10 X 10 6 ) 1x10 7 fino a 99 999 999<br />
Livello F (100 x 10 6 ) 1x10 8 fino a 999 999 999<br />
Livello G (1000 x I0 6 ) 1x10 9 o più<br />
Livello massimo accettabile per carne, mezzena e quarti = D<br />
Livello massimo accettabile per carne trita = E,<br />
Carne congelata (limiti batteriologici/cm 2 )<br />
m M c/n (x)<br />
Carica mesofila 1x10 6 5x10 6 2/5<br />
lfomiceti e lieviti 1x10 4 1x10 4 2/5<br />
Enterobacteriaceae 1x10 4<br />
5x10 4 3/5<br />
Streptococchi fecali 8x10 3<br />
4x10 4<br />
Clostridi solfitoriduttori 30 1.5x10 2 1/5<br />
Staphylococcus aureus 1x10 2 5x10 2 2/5<br />
Salmonella assente<br />
Criterio secondo Socopa (1995) per quarti bovini (u.f.c./cm 2 )<br />
Conforme Soddisfacente Accettabile Non conforme<br />
Flora mesofila totale 180.000 300.000 1.000.000 > 1.000.000<br />
S. aureus 50 150 500 500<br />
Coliformi termotolleranti (43°C) 100 300 1.000 1.000<br />
Enterobatteri 500 1.500 5.000 5.000<br />
Salmonella assenza presenza<br />
Riferimenti<br />
Controlli igienico-sanitari sulle carni: situazione attuale e prospettive future - Rassegna a cura di Carlo Cantoni - Ingegneria<br />
Alimentare 4/97 - pag.29/34 - 1997<br />
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<strong>Introduzione</strong><br />
Le Direttive CEE, O.M.S., ICMSF riprese dalla Legislazione Italiana fanno riferimento al Piano a Tre<br />
Classi nella definizione dei criteri microbiologici per la valutazione degli alimenti.<br />
Il Piano a Tre Classi<br />
Il Piano a Tre Classi considera tre fasce di valutazione:<br />
1. “Qualità accettabile”<br />
con un contenuto microbico inferiore ad un valore definito con “m” UFC per g o ml di prodotto.<br />
2. “Qualità marginale”<br />
quando viene superato il valore “m”, ma il grado di contaminazione microbica non raggiunge la soglia<br />
“M”<br />
3. “Qualità inaccettabile”<br />
quando i valori sono superiori a “M”.<br />
n = numero di unità campionarie di cui si compone il campione<br />
m = valore limite del numero di microrganismi ammesso per “qualità accettabile”.<br />
Il risultato è considerato soddisfacente se tutte le unità campionarie hanno un numero di<br />
microrganismi inferiore o uguale a “m”.<br />
M = Valore massimo del numero di microrganismi ammesso per la “qualità marginale”.<br />
Il risultato è considerato insoddisfacente se una o più unità campionarie hanno un numero di<br />
microrganismi uguale o superiore a “M”;<br />
c = numero di unità campionarie il cui numero di microrganismi compreso tra “m” ed “M” è ammesso per<br />
la “qualità marginale”. Il campione è considerato ancora accettabile se le unità campionarie hanno<br />
un numero di microrganismi inferiore od uguale a “m”.<br />
Suddivisione dei microrganismi<br />
I microrganismi presenti negli alimenti sono suddivisi in:<br />
- Germi patogeni (Salmonella spp, Listeria monocytogenes)<br />
“non devono essere presenti in quantità tali da nuocere alla salute dei consumatori”.<br />
- Germi testimoni di carenza igienica (Staphylococcus aureus, Escherichia coli)<br />
“il superamento dei limiti indicati dal legislatore deve comportare una revisione dei procedimenti di<br />
sorveglianza e di controllo dei punti critici dell’ HACCP”.<br />
- Germi indicatori di correttezza funzionale dello stabilimento (Coliformi, Carica Batterica Totale)<br />
“per L’applicazione del sistema e della procedura di autocontrollo della fabbricazione”.<br />
Limiti Microbiologici di Accettabilità<br />
- Carne<br />
- Pesce<br />
- Prodotti a base di uova<br />
- Molluschi<br />
- Surgelati<br />
- Vegetali e Frutta<br />
- Latte<br />
- Burro<br />
- Formaggi<br />
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CARNE<br />
Carne macinata (inferiore a 100 g)<br />
Aerobi<br />
mesofili/g<br />
E.coli/g St.aureus/g Anaerobi<br />
solfito/rid/g<br />
Salmonella<br />
spp/25 g<br />
L.monocy<br />
togenes/g<br />
n 5 5 5 5 5 3<br />
c 2 1 1 1 0 2<br />
m 5x10 5<br />
50 10 10 0 11<br />
M 5x10 6<br />
5x10 2<br />
5x10 2<br />
10 2<br />
0 110<br />
Carne macinata<br />
n 5 5 5 - 5 in 10 g 3<br />
c 2 2 2 - 0 in 10 g 2<br />
m 5x10 5<br />
50 10 2<br />
- 0 in 10 g 11<br />
M 5x10 6<br />
5x10 2<br />
10 3<br />
- 0 in 10 g 110<br />
Preparazioni carni<br />
n - 5 5 - 5 in 5 g 3<br />
c - 2 1 - 0 in 1 g 2<br />
m - 5x10 2<br />
5x10 2<br />
- 0 in 1 g 11<br />
M - 5x10 3<br />
5x10 3<br />
- 0 in 1 g 110<br />
PESCE<br />
Coliformi<br />
Lieviti e<br />
Muffe<br />
Vibrio Para<br />
haem.25/g<br />
Pesce fresco<br />
n 3 3 3 - 3 3 3<br />
c 1 1 1 - 0 2 0<br />
m 5x10 5<br />
30 10 - 0 11 0<br />
M 5x10 6<br />
300 10 2<br />
- 0 110 0<br />
Pesce congelato<br />
n 3 3 3 - 3 5<br />
c 1 1 1 - 0 3<br />
m 5x10 4<br />
SURGELATI<br />
Alimenti precucinati<br />
n<br />
c<br />
m<br />
M 3x10 5<br />
Patate fritte surgelate<br />
n 5 5 5 5 5<br />
c 2 2 0 3 2<br />
m 10 4<br />
10 0 11 10<br />
M 10 5<br />
10 2<br />
0 110 5x10 2<br />
Vegetali grigliati surgelati pronti per il consumo<br />
n 5 5 5 5 5<br />
c 0 3<br />
m 0 11<br />
M 3x10 5<br />
10 0 110 10 3<br />
Frutta surgelata<br />
n 5 5 5 5 5 5<br />
c 2 2 0 3 2 2<br />
m 10 5<br />
10 0 11 10 2<br />
M 10 6<br />
10 2<br />
0 110 10 3<br />
LATTE<br />
Latte crudo bovino<br />
n 5 5 5 5<br />
c 5 2 0 0<br />
m 100 0 0<br />
M 5x10 4<br />
500 0 0<br />
Latte pastorizzato<br />
n 5 (21°C) 5 5 5<br />
c 1 0 0 1<br />
m 5x10 4<br />
0 0 0<br />
M 5x10 5<br />
0 0 5<br />
Latte UHT e sterilizzato<br />
Aerobi<br />
mesofili/g<br />
E.coli/g St.aureus/g Anaerobi<br />
solfito/rid/g<br />
Salmonella<br />
spp/25 g<br />
L.monocy<br />
togenes/g<br />
Coliformi<br />
n 5<br />
c 1<br />
m 0<br />
M 100<br />
Latte in polvere<br />
n 5 10 5 5<br />
c 2 0 0 2<br />
m 10 0 0 0<br />
M 100 0 0 10<br />
Gelati a base di latte<br />
n 5 5/ 5/ 5/1 g 5<br />
c 2 2 0 0 2<br />
m 100x10 3<br />
10 0 0 10<br />
M 500x10 3<br />
100 0 0 100<br />
BURRO<br />
n 5 / 5/ 5<br />
c 0 0 2<br />
m 0 0 0<br />
M 0 0 10<br />
FORMAGGI<br />
Formaggi a pasta molle con latte trattato termicamente<br />
n - 5 5 - 5 5<br />
c - 2 2 - 0 0<br />
m - 10 2<br />
10 3<br />
- 0 0<br />
M - 10 3<br />
10 4<br />
- 0 0<br />
Formaggi freschi<br />
n 5 5 5<br />
c 2 0 0<br />
m 10 0 0<br />
M 100 0 0<br />
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10 3<br />
10 4<br />
Lieviti e<br />
Muffe<br />
Vibrio Para<br />
haem.25/g<br />
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Formaggi a pasta dura<br />
n 5 5<br />
c 0 0<br />
m 0 0<br />
M 0 0<br />
Formaggi tipo grana<br />
n 5 5 5 5<br />
c 2 2 0 0<br />
m 10 4<br />
10 3<br />
0 0<br />
M 10 5<br />
10 4<br />
0 0<br />
Riferimenti<br />
G.U. 291 del 13.12.1993<br />
Direttiva 92/46/CEE<br />
Direttiva 94/71/CEE<br />
D.L. 531 del 30.12.1992<br />
D.L.n.65 del 4.2.1993 G.U. n.64 del 18.3.1993<br />
Circ.M.S. n 32 del 3.8.1985<br />
Circ.M.S. n.81 del 21.9.1978<br />
D.P.R. 54/97 per latte e prodotti a base di latte<br />
D.P.R. n. 227 del 1.3.1992<br />
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<strong>Introduzione</strong><br />
I prodotti da campionare non omogenei possono essere soggetti al cosidetto “errore di<br />
campionamento” che può portare a valori di media e/o deviazione standard differenti dalla massa<br />
campionata.<br />
L’errore di campionamento può essere influenzato da:<br />
(i) costruzione del mezzo di prelievo,<br />
(ii) tecnica di prelievo,<br />
(iii) proprietà fisiche e chimiche intrinseche della massa da campionare.<br />
Costruzione del mezzo di prelievo<br />
Il mezzo di prelievo deve, quando esistono, fare riferimento a specifiche indicate da autorità o<br />
pubblicazioni ufficiali. In caso contrario ci si deve affidare alla propria esperienza od a fabbricanti<br />
specializzati e riconosciuti di provata affidabilità.<br />
Tecnica di prelievo<br />
La tecnica di campionamento (il modo in cui vengono impiegati i mezzi di campionamento) può<br />
avere un profondo impatto sugli errori di campionamento. E’ indispensabile che la Procedura<br />
Operativa Standard (POS) descriva molto dettagliatamente la manipolazione del mezzo di<br />
campionamento impiegato dall’operatore e sia accompagnata da schemi e figure ben<br />
comprensibili.<br />
Un esempio tipico è dato dal campionamento di polveri fini nel settore farmaceutico.<br />
Usando una sonda a settori si possono ottenere campioni tra di loro non omogenei se nella POS<br />
non si precisa:<br />
A. Come la sonda deve essere introdotta nella massa da campionare: movimento dolce, violento<br />
od in rotazione?<br />
B. L’angolatura con cui la sonda deve penetrare la superficie del prodotto da campionare:<br />
verticale o 45°?<br />
C. Con una angolatura acuta, come le camere di prelievo della sonda devono essere orientate:<br />
verso il basso (ore 6:00), verso l’alto (ore 12:00), o valori intermedi (ore 3:00)?<br />
D: A quale profondità la sonda deve essere immersa nella massa da campionare?<br />
Proprietà fisiche e chimiche della massa da campionare<br />
I fattori finali che possono influenzare l’errore di campionamento sono le proprietà fisiche e<br />
chimiche del prodotto da campionare.<br />
Sono da prendere in considerazione, per adottare le opportune contromisure, la compattezza<br />
della massa, la tendenza del prodotto ad aderire alla superficie del campionatore, la<br />
stratificazione, la distribuzione delle particelle, la temperatura della massa, etc.<br />
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Riferimenti<br />
1. K.W. Carley-Macauly and M.B. Donald "The Mixing of Solids in Tumbling Mixers-I," Chemical Engineering Science, V. 17, pp.<br />
493-506, (1962).<br />
2. K.R. Poole; R.F. Taylor and G.P. Wall "Mixing Powders to Fine-Scale Homogeneity: Studies of Batch Mixing," Trans. Inst.<br />
Chem. Eng., V. 42, pp. T305-T315, (1964).<br />
3. C.F. Hanvood and K.A. Walanski "Monitoring the Mixing of Powders," ACSDivision of Organic Coatings & Plastic Chemistry, V.<br />
33, Issue 2, pp. 508-515, (1973).<br />
4. N.A. Orr and E. Shotton "The Mixing of Cohesive Powders," The Chemical Engineer, January, pp. 12-19, (1973).<br />
5. C. Schofield "The Definition and Assessment of Mixture Quality in Mixtures of Particulate Solids," Powder Technology, V. 15,<br />
pp 169-180, (1976).<br />
6. C. F. Harwood and T. Ripley "Errors Associated with the Thief Probe for Bulk Powder Sampling," Journal of Powder & Bulk<br />
Solids Technology, V. 1, pp. 20-29, ( 1977).<br />
7. W.J. Thiel and P.L. Stephenson "Assessing the Homogeneity of and Ordered Mixture," Powder Technology, V.31, pp. 45-50,<br />
(1982).<br />
8. R.L. Lantz, Jr. and J.B. Schwartz in Pharmaceutical Dosage Forms - Tablets, Volume 2, Second Edition, HA. Lieberman; L.<br />
Lachman and J.B. Schwartz, eds., Marcel Dekker, New York,, pp. 27-32, (1989).<br />
9. R.L. Lantz, Jr. in Pharmaceutical Dosage Forms - Tablets, Volume 2, Second Edition, HA. Lieberman; L. Lachman and J.B.<br />
Schwartz, eds., Marcel Dekker, New York,, pp. 158-162, (1989).<br />
10. T. Allen Particle Size Measurement, Fourth Edition, Chapman and Hall, London,<br />
(1990). v<br />
11. J.T. Carstensen and C.T. Rhodes "Sampling in Blending Validation," Drug Development & Industrial Pharmacy, V. 19, Issue<br />
20, pp. 2699-2708, (1993).<br />
12. J. Berman and J.A. Planchard "Blend Uniformity and Unit Dose Sampling," Drug Development & Industrial Pharmacy, V. 21,<br />
Issue 11. pp. 1257-1283, (1995).<br />
13. T. Garcia. B. Elsheimer and F. Tarczynski "Examination of Components of Variance for a Production Scale, Low Dose powder<br />
Blend and Resulting Tablets," Drug Development & Industrial Pharmacy, V. 21. Issue 18, pp. 2035-2045, (1995).<br />
14. M. Murray, S. Uraizee and A. Sakr "Preliminary Investigations of the Suitability of the USP Uniformity of Dosage Units Tests for<br />
Evaluating the Uniformity of Powder Blends and Their Corresponding Tablets," Pharm. Ind., V. 57, Issue 3, pp. 262, (1995).<br />
15. J.T. Carstensen and M.V. Dali "Blending Validation and Coment Uniformity of Low-Content, Noncohesive Powder Blends,"<br />
Drug Development & industrial Pharmacy, Vol. 22, Issue 4. pp. 285-290, (1996).<br />
16. F.J. Muzzio, P.Robinson, C.Wightman and D. Brone "Sampling Practices in Powder Blending," to appear in Pharmaceutical<br />
Research<br />
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<strong>Introduzione</strong><br />
L‘acqua potabile fornita dagli acquedotti contiene cloro per limitare la moltiplicazione della eventuale<br />
popolazione microbica presente.<br />
Per eseguire un test microbiologico di acqua potabile è necessario neutralizzare il cloro presente sin dal<br />
momento del prelievo per evitare che i microrganismi vengano inibiti e che pertanto le analisi forniscano<br />
risultati non veritieri.<br />
Questa neutralizzazione avviene con il sodio tiosolfato.<br />
Sodio tiosolfato come neutralizzante<br />
Il sodio tiosolfato che si aggiunge al campione d’acqua al momento del campionamento agisce nel<br />
modo seguente:<br />
Na2S203 + 8 Cl + 5 H20 ----- 2 NaHS04 + 8 HCl<br />
Na2S203 + 2HCl ----- 2NaCl + H20 + S + S02<br />
Per praticità d’uso e per la sicurezza dell’operatore sono disponibili contenitori monouso con il sodio<br />
tiosolfato già predosato, evitando così la manipolazione del prodotto in polvere.<br />
Il Sistema “Tiosol”<br />
Il Sistema “Tiosol” è costituito da un sacchetto monouso sterile a<br />
chiusura ermetica che contiene una pastiglia di tiosolfato da 10 mg per<br />
un volume di 120 ml di acqua oppure tre pastiglie da 10 mg per un<br />
volume di acqua di 300 ml.<br />
Una banda bianca di scrittura facilita la identificazione del campione. La<br />
linea superiore della banda bianca è utilizzata come segno di taratura<br />
durante la introduzione del campione.<br />
Il sistema di chiusura a filo metallico garantisce la tenuta emetica<br />
durante il trasporto.<br />
Il sottile film plastico del sacchetto facilita la trasmissione del<br />
raffreddamento al campione d’acqua immediatamente dopo la<br />
introduzione nella valigetta refrigerata durante il trasferimento al<br />
laboratorio per l’analisi.<br />
Il Sistema “Tiosol” è approvato ufficialmente dalla US EPA<br />
(Environmental Protection Agency).<br />
Il Sistema “Tiosol” può essere utilizzato anche per campionamento di<br />
acqua di piscina, fiume, torrenti, laghi, scarichi industriali.<br />
Il Sistema “Tio-Square”<br />
Il Sistema “Tio-Square” è costituito da un flacone monouso sterile, a<br />
forma quadrata, con chiusura anti-manomissione (per garantire la<br />
sterilità sino al momento del prelievo) che contiene 60 mg di sodio<br />
tiosolfato per un volume di acqua di 500 ml.<br />
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<strong>Introduzione</strong><br />
La preparazione dei campioni solidi in laboratorio, sia per analisi chimiche che microbiologiche, è<br />
un’ operazione di primaria importanza per ottenere risultati analitici veritieri e ripetibili.<br />
Per questa ragione sono state condotte diverse sperimentazioni internazionali (“collaborative<br />
study” nella terminologia anglo-sassone) per mettere a punto protocolli della preparazione dei<br />
campioni per unificare le procedure e la strumentazione.<br />
Uno di questi strumenti è il “Turbo Homogenizer HMHF”.<br />
L’omogeneizzatore “Turbo Homogenizer”<br />
L’apparecchiatura è costituita da un recipiente cilindrico in acciaio inox<br />
lucidato nel quale, in combinazione con la conformazione ad “S” delle<br />
lame che ruotano ad alta velocità in senso anti-orario, si crea un<br />
vortice che forza il campione con un movimento rotatorio<br />
multidirezionale dall’alto verso il basso contro le lame. Questa azione<br />
assicura allo stesso tempo lo sminuzzamento ed il mescolamento del<br />
prodotto. L’allacciamento elettrico a 220 Volt anzichè 380 Volt<br />
consente l’impiego in un normale laboratorio di analisi.<br />
Le Applicazioni in laboratorio<br />
I prodotti che si possono trattare sono cereali, granaglie, semi, frutti,<br />
(freschi e secchi), alimenti, carne, pesce, mangimi, surgelati, cosmetici, farmaceutici, terreno.<br />
Le tipiche applicazioni sono la preparazione di campioni per la ricerca di residui tossici, analisi<br />
nutrizionali, ricerca di aflatossine e pesticidi, test microbiologici.<br />
I laboratori accreditati USDA lo utilizzano per la preparazione dei campioni di carne.<br />
Impiego generale<br />
La camera di omogeneizzazione deve essere riempita con il campione per 2/3 in modo che le<br />
lame siano ricoperte, senza però raggiungere il bordo superiore del contenitore, il che<br />
impedirebbe la creazione del vertice. Il quantitativo minimo di campione è di 150 grammi ed il<br />
quantitativo massimo 2500 grammi. La massima velocità di rotazione (3000 giri al minuto) è<br />
ideale per la maggior parte dei prodotti, ma in taluni casi è opportuno operare a velocità inferiori.<br />
La pezzatura del campione non deve superare i 50 mm ed il tempo di trattamento varia da 3 a 5<br />
minuti. Può essere utile fermare ad intervalli l’omogeneizzatore per ripulire le pareti della camera<br />
con una spatola, trasferendo il materiale raccolto al centro.<br />
Un apposito comando manuale ad impulsi può essere utilizzato per iniziare il trattamento di<br />
omogeneizzazione gradualmente, con rotazione della lama a scatto, quando la massa del<br />
campione è molto compatta.<br />
Impiego con carne (Metodo USDA-AOAC)<br />
Approntare circa 1000/1500 grammi di cane con dimensioni non superiori a 50 mm e trasferire il<br />
tutto nella camera di omogeneizzazione. Aggiungere l’eventuale liquido che si è separato nello<br />
sminuzzamento del campione. Omogeneizzare per un totale di 2 minuti intervallando ogni 30<br />
secondi la pulizia delle pareti con una spatola ed il trasferimento del prodotto raccolto al centro: in<br />
totale quindi 2 minuti con 3 spatolamenti.<br />
Impiego con arachidi (Metodo USDA)<br />
2000 grammi di campione sono trattati per 5 minuti con un intervallo a 3 minuti per raccogliere il<br />
prodotto che ha aderito alle pareti e trasferirlo al centro.<br />
Impiego con surgelati<br />
Il prodotto surgelato tal quale deve essere introdotto a pezzi nel contenitore cilindrico.<br />
L’avviamento della rotazione delle lame deve avvenire per gradi utilizzando l’apposito pulsante a<br />
comando manuale. Il tempo di omogeneizzazione è di 2/3 minuti.<br />
Riferimenti<br />
R.A.Beebe, E. Lay, S. Eisberger. Journal Association of Official Analytical Chemists Sept 1989 –<br />
Homogeneity of meats prepared for analysis with a commercial food processor: Collaborative<br />
Study.<br />
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<strong>Introduzione</strong><br />
Il presente documento è la parziale traduzione del Documento Joint FAO/UNEP (Food and<br />
Agriculture Organization of the United Nations-United Nations Environment Programme) Project<br />
EP/7101-92-02 “SAMPLING FOR MYCOTOXIN ANALYSIS”.<br />
Principi di campionamento<br />
Lo scopo di una misurazione ed in particolare di una misurazione chimica è quella di valutare<br />
alcune proprietà di una sostanza. Il valore di questa proprietà viene poi utilizzata nel prendere<br />
una decisione sulla idoneità del prodotto per un suo specifico impiego o per azioni correttive.<br />
I campioni costituiscono uno degli aspetti più critici in una misurazione.<br />
Essi devono essere il più possibile rappresentativi.<br />
Considerazioni fondamentali<br />
Si deve avere una chiara concezione di ciò che deve essere campionato.<br />
Ci si più trovare in tre differenti situazioni:<br />
1. Un prodotto singolo che si deve valutare nella sua interezza.<br />
2. Lotto parziale costituito da un numero definito di articoli derivanti dalla produzione del lotto.<br />
3. Una massa di materiale costituita da unità più o meno irregolari.<br />
Assicurazione di qualità del campionamento<br />
Le operazioni di campionamento devono essere supportate da un valido programma di<br />
assicurazione di qualità che tenga conto del controllo di qualità. Una volta definiti gli obiettivi<br />
qualitativi, si devono pianificare le fasi per raggiungere tale obiettivo. Si devono identificare le<br />
fonti degli errori sistematici e casuali approntando i protocolli per ridurli a livelli accettabili. Gli<br />
operatori addetti al campionamento devono essere addestrati perchè si attengano<br />
scrupolosamente ai protocolli.<br />
Punti critici legati al campionamento<br />
I punti critici possono essere sia di origine qualitativa che quantitativa.<br />
Non ci devono essere dubbi sulla identificazione del campione. E deve sempre esistere una<br />
procedura operativa standard (POS).<br />
Piani di campionamento<br />
La messa a punto di un piano di campionamento è una delle fasi più importanti della<br />
pianificazione per ottenere campioni rappresentativi.<br />
Esistono tre tipi di piani di campionamento; il primo tipo è considerato “intuitivo” e si basa<br />
sull’esperienza, sulle informazioni conosciute e sulla presunzione.<br />
Campionamento, manipolazione del campione e preparazione di grani/cereali<br />
Dai risultati che si ottengono da una porzione del materiale si determinerà se un lotto è<br />
accettabile o no. Questa porzione di materiale usato come campione darà il giudizio sull’intera<br />
massa; conseguentemente un campionamento non idoneo porterà a valutazioni errate. In<br />
generale il campionamento è condotto in modo tale che il campione rappresenti la popolazione,<br />
ma non di meno un campione può essere prelevato da una sezione buona o cattiva. Senza una<br />
chiara comprensione del metodo di campionamento è impossibile valutare correttamente la<br />
qualità del materiale che deve essere ispezionato.<br />
Campionamento uniforme<br />
Con questo metodo si preleva un campione che rappresenta la media dell’intera popolazione.<br />
Si prelevano campioni in piccoli quantitativi da ogni sezione della popolazione.<br />
In questo caso, i quantitativi di campioni sono notevoli ed è necessario procedere ad una<br />
riduzione uniforme.<br />
Il procedimento di riduzione è chiamato divisione ed è eseguito mediante il “quartieraggio” o l’uso<br />
di uno “Splitter” .<br />
Campionamento selettivo<br />
Quando i prodotti sono giudicati in funzione della più bassa qualità, il campionamento è rivolto a<br />
quella parte della produzione che si presume essere in tali condizioni.<br />
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Per esempio per giudicare le condizioni di cottura di un pane si preleva un campione per la determinazione dell’umidità nella parte<br />
centrale del pane stesso.<br />
Campionamento casuale<br />
Questo metodo si applica quando si devono prelevare da un prodotto diversi campioni in modo casuale. In questo caso i campioni<br />
individuali, i quantitativi di campione e talvolta il periodo di campionamento non sono fissati in precedenza. I soggetti di<br />
campionamento si scelgono mediante una tavola dei numeri casuali. Il campionamento casuale previene influenze dovute<br />
all’attività dell’operatore.<br />
Mezzi di campionamento<br />
Un corretto campionamento è una operazione che richiede la massima attenzione; non sarà mai sufficientemente ripetuto a<br />
sufficienza la necessità di ottenere un campione che sia rappresentativo. Una campionamento inaccurato od eseguito senza cura<br />
porta a divergenze e problemi finanziari nelle transazioni commerciali. I campioni devono essere totalmente rappresentativi dei<br />
lotti dai quali derivano e pertanto si dovrà prevedere un numero sufficiente, un corretto mescolamento ed una successiva divisione<br />
per giungere al campione di laboratorio.<br />
La strumentazione qui riportata serve a ridurre la variabilità di manualità da parte dell’operatore.<br />
Prelievo di campioni di cereali da massa<br />
Se il campione viene da un prodotto in movimento, si deve prevedere un campionamento ad intervalli incrementali in funzione della<br />
portata del flusso dei cereali.<br />
Se il campionamento viene eseguito in una tramoggia di raccolta, si dovranno eseguire campionamenti nel maggior numero<br />
possibile di punti differenti della massa, ad intervalli determinati, tenendo presente la portata del flusso dei cereali.<br />
Se il campionamento avviene nella tramoggia dei punti di pesata, gli incrementi devono essere eseguiti mediante campionatori<br />
cilindrici, pale o campionatori meccanici in accordo alle necessità specifiche.<br />
La procedura di campionamento in silos o magazzini dovrà tenere conto delle realtà locali.<br />
Se il campionamento ha luogo da vagoni o camion, gli incrementi dovranno prevedere un prelievo che tenga conto della<br />
stratificazione, mediante un campionatore cilindrico nei punti qui riportati:<br />
Vagoni o camion sino a 15 tonnellate.<br />
Cinque punti di campionamento a 50 cm circa di distanza dalle pareti.<br />
Vagoni o camion da 15 a 30 tonnellate.<br />
Otto punti di campionamento.<br />
Vagoni o camion da 30 a 50 tonnellate.<br />
Undici punti di campionamento.<br />
Prelievo di campioni di cereali confezionati in sacchi<br />
Gli incrementi dovranno essere presi da differenti parti del sacco. Per esempio dalla sommità, dalla parte mediana e dal fondo,<br />
mediante l’apposito campionatore ad infissione secondo la Tabella sotto riportata.<br />
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Numero di sacchi da campionare<br />
Numero di sacchi della partita Numero di sacchi da campionare<br />
Sino a 10 Ogni sacco<br />
Da 10 a 100 10 sacchi scelti casualmente<br />
Più di 100<br />
Radice quadrata del numero totale,<br />
seguendo un ragionato schema di campionamento<br />
Campioni<br />
Campioni di Laboratorio<br />
Il campione di massa deve essere suddiviso per ottenere il richiesto numero di campioni di laboratorio, utilizzando lo strumento<br />
“Splitter”. Il numero di campioni di laboratorio per l’analisi dovrà essere specificato nel contratto o concordato tra il compratore ed il<br />
venditore.<br />
Quantità di campione<br />
Le dimensioni dei campioni nella sottoriportata Tabella sono in genere idonei per tutti i tipi di grani/granaglie. In alcuni casi può<br />
essere necessario disporre di maggiori o minori quantitativi in funzione del tipo di test richiesto.<br />
Dimensione dei campioni<br />
Lotto Incremento Campione di massa Campione di laboratorio<br />
Sino a 500 tonnellate 1 Kg 100 Kg 5 Kg<br />
Campionamento, Preparazione del campione, Piani di campionamento per ricerca di micotossine<br />
E’ ben noto come le aflatossine (micotossine) tendano ad essere distribuite in modo molto eterogeneo in una massa di grano. I<br />
tradizionali mezzi di campionamento e di preparazione del campione utilizzati con i raccolti agricoli e le derrate alimentari non sono<br />
generalmente idonei quando l’analisi è destinata alla ricerca di micotossine.<br />
Errori associati ed errori di sub-campionamento<br />
L’errore totale è in genere da attribuire a quattro differenti componenti: errore di campionamento, sub-campionamento grossolano,<br />
sub-campionamento fine, errore analitico.<br />
Varianza totale<br />
Varianza di campionamento<br />
Grossolano<br />
Varianza di sub-campionamento<br />
Fine<br />
Varianza di sub-campionamento<br />
Varianza analitica<br />
Lotto Campione Sub-campione grossolano Sub-campione fine Analisi<br />
Esempio di correzione agli errori di campionamento suggerito dall’AOAC per il mais<br />
Il campione grossolano è fatto passare attraverso un setaccio N.14 e 1-2 kg di un sub-campione è fatto passare attraverso un<br />
setaccio N.20. Un successivo sub-campione di 500 g, macinato finemente è analizzato.<br />
Whittaker, Dickens e Monroe hanno messo a punto nel 1979 la seguente equazione che tiene conto degli errori di varianza del<br />
metodo indicato:<br />
V = S + C +F + Q<br />
dove:<br />
V = Errore Totale<br />
S = Errore di Campionamento = 3.9539 P/Ws<br />
C = Errore di sub-campionamento nella preparazione del campione (macinazione grossolana) = 0.1196 P/Wc<br />
F = Errore di sub-campionamento nella preparazione del campione (macinazione fine) = 0.0125 P/Wf<br />
Q = Errore dovuto alla quantificazione = 0.0699 F/Nq<br />
Ws = massa del campione espressa in Kg<br />
Wc = massa del sub-campione grossolano espresso in Kg<br />
Wf = massa del sub-campione fino espresso in Kg<br />
Nq = il numero di volte l’aflatossina nell’estratto del solvente è quantificato su TLC<br />
P = concentrazione di aflatossina nel lotto (ug/Kg).<br />
Questi studi hanno avuto lo scopo di attirare l’attenzione sul fatto che l’errore di campionamento è in genere il contributo più<br />
grande all’errore totale. Il miglioramento delle condizioni operative di campionamento possono portare il più grande contributo<br />
all’accuratezza dei risultati analitici quando si devono prendere decisioni che comportano l’accettazione od il rifiuto della partita.<br />
Come ottenere il risultato analitico più reale<br />
Per aumentare la possibilità che il risultato finale sia più vicino possibile alla realtà si dovrebbe incrementare il quantitativo di<br />
campione, le dimensioni del sub-campione utilizzato per determinare le aflatossine ed aumentare il numero di test analitici. Tutto<br />
questo comporta aumento dei costi che dovranno essere bene valutati per arrivare ad un costo/beneficio accettabile. In generale, i<br />
costi di un programma ben organizzato e definito per la determinazione delle aflatossine aumentano proporzionalmente di quanto<br />
aumenta la precisione richiesta.<br />
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Suddivisore “Quarter” Suddivisore “Splitter” Miscelatore “Twist”<br />
Procedure di campionamento<br />
I campioni possono essere prelevati direttamente sul campo dal raccolto, durante la manipolazione, durante la conservazione ed in<br />
altri punti del processo produttivo e di distribuzione. I campioni possono essere prelevati con sistemi automatici, quando ciò è<br />
possibile. Quando ciò non è possibile, per esempio da camion, vagoni, container, etc. si devono utilizzare sonde che siano in<br />
grado di raggiungere il fondo del contenitore. Quando la produzione è destinata all’insaccamento, il campione deve essere<br />
prelevato durante la chiusura dei sacchi o lo svuotamento. Questi campioni possono essere costituiti da porzioni prelevate<br />
manualmente e raccolte in un contenitore unico. Se i sacchi sono chiusi si può ricorrere alle sonde perforatrici della parete del<br />
sacco. Se i lotti comprendono un numero relativamente basso di sacchi, la miglior cosa è prelevare un campione da ogni sacco.<br />
Se il numero di sacchi è rilevante, è buona prassi rimuovere almeno un quarto di materiale dai sacchi.<br />
Poichè il problema della distribuzione eterogenea delle aflatossine nella massa da campionare è ben conosciuto, è richiesto<br />
almeno un campione di 1 Kg. La FDA USA richiede un campione minimo di circa 7 Kg. Nel corso degli anni, il volume di campione<br />
richiesto dalle Autorità USA per il controllo delle aflatossine nelle arachidi è passato da 5 Kg a 11, a 22, agli attuali 66 Kg (3<br />
campioni da 22 Kg). Questo aumento è stato determinato dalla richiesta dei produttori di ottenere risultati analitici più affidabili.<br />
L’aumento del numero di campioni ha il vantaggio di ridurre il numero di lotti respinti e contemporaneamente il numero di lotti di<br />
cattiva qualità accettati.<br />
In genere il quantitativo di campione prelevato da un lotto è superiore alle necessità richieste per l’analisi e pertanto è necessario<br />
mescolare bene questo campione prima di prelevare l’aliquota necessaria al test. Dopo mescolamento, il campione può essere<br />
suddiviso, sino ad arrivare al quantitativo voluto, impiegando divisori tipo “Splitter” od applicando la tecnica del “quartieraggio”.<br />
Preparazione del campione<br />
Assumendo che sia stato raccolto un campione rappresentativo del lotto, la fase successiva è quella di approntare il campione per<br />
l’analisi. In generale si tratta di mescolamento del campione, macinazione, setacciatura (setaccio da 14 mesh), mescolamento<br />
prima di una ulteriore macinazione più fine, sino ad arrivare all’aliquota finale da analizzare.<br />
Riferimenti<br />
Training in Mycotoxin Analysis, FAO, Food and Nutrition Paper 14/10, Rome 1990, ISBN 92-5-102947-4.<br />
Sampling Plans for Aflatoxin Analysis in Peanuts and Corn, FAO, Food and Nutrition Paper 55, Rome 1993, ISBN 92-5-103395-1.<br />
Sampling for Mycotoxin Analysis - EP/7101-92-02 - Joint FAO/UNEP Project on Training Network for Mycotoxin Control in Asia.<br />
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<strong>Introduzione</strong><br />
I campioni di prodotti in polvere o di granulati sono più rappresentativi,<br />
con deviazioni quantitative dal valore medio più ridotte, quando sono<br />
approntati con lo “Splitter”.<br />
Il grafico illustra quantitativamente la migliore rappresentatività del<br />
campione utilizzando lo Splitter rispetto ad una preparazione del<br />
campione eseguita direttamente dalla massa senza alcun criterio o con il<br />
metodo della crocera (“quartieraggio”).<br />
A = Nessuna preparazione del campione: ± 10%<br />
B = Preparazione del campione con il metodo a crocera: ± 5,5%<br />
C = Preparazione del campione con lo “Splitter”: ± 3,5%<br />
Suddivisore “Splitter”<br />
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<strong>Introduzione</strong><br />
Le procedure di campionamento fornite dagli standard internazionali dovrebbero essere<br />
strettamente osservate per ottenere un campione rappresentativo della massa campionata:<br />
ciò eviterebbe una errata interpretazione dei risultati con le inevitabili conseguenze.<br />
E’ indubbiamente difficile stabilire regole rigide da seguire in ogni caso.<br />
Per raggiungere ad ogni modo lo scopo di ottenere un campione rappresentativo è imperativo:<br />
a. personale opportunamente addestrato al campionamento<br />
b. la disponibilità di materiale di campionamento standardizzato<br />
Strumentazione di campionamento secondo le Norme Provvisorie ISO/DIS 13690.2<br />
Viene riportato l’elenco suggerito di campionatori come da indicazione del documento ISO/DIS<br />
13690.2.<br />
STRUMENTAZIONE PER CAMPIONAMENTO DI CEREALI DA MASSE STATICHE E<br />
CONTENITORI RIGIDI<br />
Campionatori Manuali Concentrici<br />
“Multipro” - Campionatore per polveri e granulati<br />
“Multi-Maxi” - Campionatore per polveri e granulati<br />
STRUMENTAZIONE PER CAMPIONAMENTO DI CEREALI DA SACCHI<br />
Campionatori manuali concentrici<br />
“Multipro” - Campionatore per polveri e granulati<br />
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Campionatori conici<br />
Campionatori meccanici a movimento elicoidale<br />
STRUMENTAZIONE PER CAMPIONAMENTO DI LEGUMINOSE DA MASSE STATICHE<br />
Sonde Manuali Concentriche<br />
“Multipro” - Campionatore per polveri e granulati<br />
STRUMENTAZIONE PER CAMPIONAMENTO DI LEGUMINOSE DA SACCHI<br />
Sonde Concentriche<br />
“Multipro” - Campionatore per polveri e granulati<br />
Campionatori conici<br />
Campionatori meccanici a movimento elicoidale<br />
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“Pic” - Campionatore per polveri e granulati<br />
“Endless” - Campionatore per polveri<br />
“Endless-Probe” - Sonda per polveri<br />
“Pic” - Campionatore per polveri e granulati<br />
“Endless” - Campionatore per polveri<br />
“Endless-Probe” - Sonda per polveri<br />
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STRUMENTAZIONE PER CAMPIONAMENTO DI PRODOTTI MACINATI DA MASSE STATICHE<br />
Sonde Manuali Concentriche<br />
“Multipro” - Campionatore per polveri e granulati<br />
Campionatori meccanici a movimento elicoidale<br />
STRUMENTAZIONE PER CAMPIONAMENTO DI PRODOTTI MACINATI DA SACCHI<br />
Sonde Concentriche<br />
“Multipro” - Campionatore per polveri e granulati<br />
Campionatori conici<br />
Campionatori meccanici a movimento elicoidale<br />
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“Endless” - Campionatore per polveri<br />
“Endless-Probe” - Sonda per polveri<br />
“Pic” - Campionatore per polveri e granulati<br />
“Endless” - Campionatore per polveri<br />
“Endless-Probe” - Sonda per polveri<br />
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STRUMENTAZIONE PER PREPARAZIONE CAMPIONE MEDIANTE DIVISIONE<br />
Quartieraggio<br />
Suddivisione mediante fenditure Mixer<br />
“Quarter” - Suddivisore “Splitter” - Suddivisore “Twist” - Miscelatore<br />
GUIDA ALLA SCELTA DEI CAMPIONATORI DI CEREALI<br />
Cereali, leguminose Farina ed altri prodotti macinati<br />
Campionamento da masse statiche Campionatore “Multipro” Campionatore “Endless”<br />
Vagoni ferroviari, camion Campionatore “Multi-maxi” Campionatore “Endless”<br />
Contenitori rigidi Campionatore “Pic” Campionatore “Endless”<br />
Sacchi di carta, plastica, tela Campionatore “Pic” Campionatore “Endless”<br />
Riferimenti<br />
ISO 6639-2<br />
ISO 6644<br />
ISO/DIS 13690.2 Draft<br />
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<strong>Introduzione</strong><br />
Tutto conoscono bene e comprendono quanto sia determinante in un processo analitico la fase di<br />
preparazione del campione. Malgrado ciò, dal punto di vista didattico a livello scolastico ed<br />
universitario, alla preparazione del campione viene data in genere poca importanza e di<br />
conseguenza il tecnico “pivello” che si trova ad affrontare la giornata di lavoro in un laboratorio di<br />
analisi è in difficoltà (anche se lui non se ne rende conto) o mette in difficoltà gli altri per i risultati<br />
ottenuti che non sono affidabili e reali.<br />
La presente nota vuole essere un pro-memoria per i docenti o per il tecnico senior che deve<br />
educare il tecnico junior al fine di impartire le cognizioni di base nella preparazione del campione.<br />
Un ulteriore aiuto didattico viene fornito dal programma in Power Point per P.C. dedicato al<br />
campionamento.<br />
Programma da seguire<br />
A. Differenza tra campione rappresentativo e campione selettivo<br />
B. Importanza di conservare la integrità del campione<br />
C. Compiti legati alla preparazione del campione:<br />
- Assicurare la omogeneità<br />
- Eseguire test preliminari, se necessario<br />
- Prestare attenzione alle sostanze interferenti<br />
- Conservare i campioni nel modo corretto<br />
D. Esecuzione di macinazione, frantumazione<br />
E. Quali errori possono comportare macinazione, frantumazione<br />
F. Esecuzione di mescolamento, miscelamento<br />
G. Esecuzione di test alla fiamma<br />
H. Esecuzione di essiccazione<br />
I. Esecuzione di filtrazione per gravità, vuoto, pressione<br />
J. Esecuzione di distillazione per campioni liquidi<br />
K. Esecuzione di estrazione per rimuovere componenti solubili da campioni solidi<br />
Riferimenti<br />
NUS Training Corporation - Laboratory Technician Training - 1995.<br />
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<strong>Introduzione</strong><br />
Il corretto campionamento e preparazione del campione determinano l’accuratezza del risultato analitico in<br />
quanto gli errori analitici possono essere notevolmente ridotti durante la fase di campionamento e non nelle fasi<br />
successive.<br />
Se ciò è vero in linea generale per qualsiasi tipo di prodotto e campione, è quanto più mai vero quando entrano<br />
in gioco le micotossine; la loro distribuzione nella massa è infatti molto irregolare ed il campione per essere<br />
rappresentativo deve essere molto consistente, oculatamente prelevato ed opportunamente preparato.<br />
Procedura Operativa Standard<br />
- DATI IDENTIFICATIVI DELLA POS<br />
Numero progressivo<br />
Data di emissione<br />
Data di revisione<br />
Nome del redattore<br />
Nome del responsabile<br />
Numero della pagina / pagine totali<br />
- OGGETTO<br />
Campionamento di derrate alimentari sfuse solide o liquide al fine della ricerca di micotossine.<br />
- SCOPO<br />
Ottenere un campione di massa che sia realmente rappresentativo di quanto campionato.<br />
- TERMINOLOGIA<br />
Campionamento, Campione di laboratorio, Campione di massa, Sonda di prelievo<br />
- RESPONSABILITA’<br />
Direttore laboratorio di analisi incaricato di eseguire il test.<br />
- MATERIALE<br />
Prodotti secchi<br />
Campionatore “Endless” per pallet, camion, navi<br />
Sonda “Multi-maxi” per camion, navi<br />
Sonda “Pic” per sacchi, fusti<br />
Campionatore multilivello “Pelican” per prelievo all’uscita da nastri trasportatori<br />
Prodotti liquidi<br />
Sonda a pistone “Milk-Suck” per cisterne o serbatoi<br />
Sonda “Acid” per cisterne, serbatoi<br />
Accessori per confezionamento e trasporto campione<br />
Sacchetti in plastica da 2, 5, 10 kg<br />
Etichette adesive per chiusura punti di prelievo da sacchi “QC-Seal”<br />
Pinza sigillatrice “Fixo”<br />
Piombi per sigillare “Lex”<br />
Spiralina metallica per sigilli “Spiral”<br />
Cartellini per riconoscimento / identificazione campione<br />
Bilancia tecnica portata 5000 g<br />
Sicurezza per l’operatore<br />
Camice monouso “Coat-4-Lab”<br />
Mascherina antipolvere “Poli”<br />
Guanti monouso “Vinyl-Plus”<br />
Occhiali protettivi “Gaugin”<br />
Scarpa di sicurezza antiscivolo “Splash”<br />
Protocollo<br />
Il quantitativo totale di campione può raggiungere i kg 30 in funzione della grandezza del lotto da controllare.<br />
Riferimenti<br />
Normativa 98/53 CE in fase di recepimento.<br />
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<strong>Introduzione</strong><br />
La variazione è uno dei problemi che si incontra nel campionamento ed è uno dei problemi che i responsabili di<br />
produzione conoscono bene e cercano di ridurre.<br />
Le variazioni<br />
Esistono due tipi di variazione:<br />
quella dovuta a "cause speciali" (l'operatore commette un errore, le materie prime sono difettose o non conformi,<br />
strumento fuori condizionamento, etc.)<br />
e quella dovuta a "cause comuni" (le normali variazioni "random" presenti in qualsiasi processo di<br />
determinazione).<br />
Le azioni di risposta alle due forme di variazione sono completamente differenti e confondere l'una con l'altra<br />
può portare ad un campionamento "sballato".<br />
II campione<br />
Uno dei modi per tenere sotto controllo un processo è quello di prelevare campioni ed analizzarli; ma il<br />
campionamento è corretto solo se il campione è stato prelevato "random".<br />
Le regole della "randomizzazione" sono- ben conosciute, ma sono così importanti che fa sempre bene<br />
ricordarle:<br />
1. I campioni devono essere selezionati secondo un processo "random"<br />
2. Tutti i membri della popolazione devono avere uguale opportunità di essere presenti<br />
3. La possibilità di ogni individuo di essere selezionato non deve dipendere dalle precedenti selezioni.<br />
Prima regola<br />
I campioni devono essere selezionati secondo un processo "random".<br />
Questa regola la si osserva con una procedura dove la selezione avviene "a random".<br />
Ad esempio una persona bendata che sceglie i numeri di una lotteria in una contenitore sferico.<br />
Ma se i numeri non sono ben mescolati, può avvenire che gli ultimi numeri immessi nel contenitore abbiano<br />
maggiori probabilità di uscita. Questo tipo di "bias" è chiamato "data collection bias".<br />
In alcuni calcolatori si trova la funzione "RND" che genera numeri "random" da 0 a 1 ad ogni pressione del tasto.<br />
Questo numero può essere utilizzato in unità o decimali a piacere (ad esempio da 0,621 si può utilizzare 62<br />
oppure 621 oppure 6210) oppure in una equazione da due valori limite:<br />
Numero = [( limite alto - limite basso + 1) x RND + 1]<br />
Seconda regola<br />
Tutti i membri della popolazione devono avere uguale opportunità di essere presenti.<br />
Se in una formazione militare schierata in parata e formata da vari plotoni vogliamo scegliere 10 militari a<br />
"random" ed il calcolatore ci fornisce il numero RND = 0,30 e di conseguenza contiamo 30 militari in<br />
successione, otterremo un campione costituito di tutti sergenti perché i plotoni erano tutti schierati nello stesso<br />
modo.<br />
Abbiamo commesso errori con la prima regola?<br />
No! Siamo incorsi in un "bias" della popolazione: non tutti i militari avevano una uguale opportunità di essere<br />
selezionati come richiesto dalla seconda regola. Con qualsiasi numero il risultato sarebbe stato errato perché i<br />
plotoni ripetevano in successione lo stesso ordine di militari (1 sergente ogni 29 militari). Questo tipo di<br />
campionamento definito "sistematico" si applica bene in altre situazioni con l'ordine della popolazione non<br />
ripetitivo. Nell'esempio riportato, si sarebbe dovuto seguire un altro metodo, ad esempio un numero "random"<br />
differente per ogni plotone.<br />
Il piano di campionamento<br />
Nel mettere a punto un piano di campionamento si deve dare molta importanza al modo come i valori sono<br />
raccolti per essere certi di ottenere una valida rappresentazione dell'intera<br />
popolazione. Errori in tal senso portano non solo a risultati senza valore, ma<br />
possono costringere a prendere decisioni ed azioni correttive non necessarie.<br />
Conclusioni<br />
Se si percepisce una "regolarità" nei valori che dovrebbero essere "random", si<br />
deve fare attenzione, prima di prendere decisioni, a come tali valori sono stati<br />
raccolti e cosa può aver provocato ciò.<br />
“Sampling” - Il catalogo-manuale in lingua inglese che<br />
riporta tutto ciò che occorre per il campionamento:<br />
sonde, preparazione campioni, trasporto etc..<br />
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<strong>Introduzione</strong><br />
II campionamento microbiologico delle superfici irregolari o di difficile accesso si esegue<br />
tradizionalmente con il classico impiego del tampone.<br />
Il tampone presenta la limitazione della piccola massa e di conseguenza del possibile non completo<br />
recupero di tutti i microrganismi.<br />
Il metodo della spugna consente invece una ampia e facilitata "asportazione" di tutti i microrganismi<br />
presenti su una superficie sia essa piatta od irregolare.<br />
II Sistema mediante spugna sterile<br />
In questa Nota Applicativa sono descritti differenti sistemi di campionamento delle superfici<br />
mediante la spugna sterile pronti all'uso:<br />
(a) Sistema "Sponge-bag" sterile costituito da sacchetto a chiusura ermetica, spugna pre-inumidita<br />
(b) Sistema "Speci-Sponge" sterile costituito da sacchetto a chiusura ermetica, spugna disidratata,<br />
guanti incorporati<br />
Sacchetto con spugna<br />
“Sponge-bag”<br />
Sacchetto con spugna<br />
“Speci-Sponge”<br />
Questi sistemi mettono l'operatore nella condizione di avere disponibile sul campo in qualsiasi<br />
momento e condizione tutto il materiale necessario per portare a termine un corretto<br />
campionamento microbiologico della superficie evitando i rischi di contaminazione crociata ed<br />
assicurando il corretto avvio al laboratorio di analisi del campione.<br />
In questo modo viene coerentemente applicata la corrente Buona Prassi di Laboratorio.<br />
II Sistema “Sponge-bag”<br />
Sacchetto in plastica speciale ad alta resistenza, sterile, trasparente, con area di scrittura, sigillo<br />
superiore a strappo per garantire la sterilità, sistema di chiusura a nastro animato, saldatura su tre<br />
lati, dotato di spugna (dim.: 35x75 mm) per la raccolta del campione, ideale per il campionamento<br />
microbiologico (Listeria, Salmonella ed altri microrganismi patogeni) delle superfici e per il<br />
campionamento su carcasse animali per la ricerca di E. coli (metodo USA Federal Register).<br />
Impiego<br />
1. Identificare il sacchetto con le necessarie informazioni sull'apposita banda di scrittura.<br />
2. Aprire il sacchetto strappando il bordo superiore preforato. Tirare verso l'esterno le due linguette<br />
in corrispondenza del bordo per ampliare l'apertura di accesso; la provetta vuota può essere<br />
rimossa in questa fase<br />
3. Spingere la spugna impregnata verso l'alto. Raggiunta la metà altezza del sacchetto, spremere la<br />
spugna per togliere l'eccesso di liquido.<br />
4. Utilizzando guanti sterili, estrarre la spugna e strofinare la superficie da campionare.<br />
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5. Ultimato il campionamento, reinserire la spugna nel sacchetto, togliersi i guanti, chiudere il<br />
sacchetto n'avvolgendo il bordo tre volte e ripiegando verso l'interno le due linguette metalliche<br />
per assicurare la tenuta.<br />
6. Trasferire il sacchetto al laboratorio per l'analisi microbiologica, assicurando l’ idonea<br />
temperatura di conservazione (+4 °C).<br />
II Sistema “Speci-sponge”<br />
Sacchetto in plastica speciale ad alta resistenza, sterile, trasparente, dimensioni sacchetto 115x230 mm, capacità 540 mL, spessore<br />
0.064 mm, sigillo superiore a strappo per garantire la sterilità, sistema di chiusura a nastro animato, saldatura su tre lati, dotato di<br />
spugna (dim. 35x75 mm) per la raccolta del campione, disponibile in due versioni:<br />
1)con guanti sterili<br />
2) con tampone e guanti<br />
Ideale per il campionamento microbiologico (Listeria, Salmonella ed altri microrganismi patogeni) delle superfici e per il<br />
campionamento su carcasse animali per la ricerca di E. Coli (metodo USA Federal Register).<br />
Impiego – Sacchetto “Speci-sponge” con guanti sterili<br />
1. Identificare il sacchetto con le necessarie informazioni sull'apposita banda di scrittura.<br />
2. Strappando la linea preforata inferiore, staccare il sacchetto contenente i guanti ripiegati.<br />
3. Aprire il sacchetto contenente la spugna strappando il bordo superiore preforato.<br />
4. Tirare verso l'esterno le due linguette in corrispondenza del bordo per ampliare l'apertura di accesso.<br />
5. Aggiungere la soluzione tampone sterile scelta (non fornita in questo kit) per inumidire la spugna.<br />
6. Spingere la spugna verso l'alto e togliere l'eccesso di liquido prima di estrada dal sacchetto.<br />
7. Afferrando i guanti dalla parte del polso, provocare la loro apertura con alcuni movimenti<br />
(si può usare un solo guanto od entrambi).<br />
8. Con la mano guantata, estrarre la spugna e strofinare la superficie da campionare.<br />
9. Ultimato il campionamento, reinserire la spugna nel sacchetto,.<br />
10. Togliersi i guanti, chiudere il sacchetto riavvolgendo il bordo tre volte e ripiegando verso l'interno le due linguette metalliche per<br />
assicurare la tenuta.<br />
11. Trasferire il sacchetto al laboratorio per l'analisi microbiologica, assicurando la idonea temperatura di conservazione (+4°C).<br />
Impiego – Sacchetto “Speci-sponge” con sacchetto e guanti e spugna pre-inumidita<br />
1. Identificare il sacchetto con le necessarie informazioni sull'apposita banda di scrittura.<br />
2. Premere la spugna alcune volte per saturarla con la soluzione tampone fosfato.<br />
3. Aprire il sacchetto strappando il bordo superiore preforato. Tirare verso l'esterno le due linguette in corrispondenza del bordo per<br />
ampliare l'apertura di accesso; la provetta vuota può essere rimossa in questa fase.<br />
4. Spingere la spugna impregnata verso l'alto. Raggiunta la metà altezza del sacchetto, spremere la spugna per togliere l'eccesso di<br />
liquido.<br />
5. Afferrando i guanti dalla parte del polso, provocare la loro apertura con alcuni movimenti (si può usare un solo guanto od<br />
entrambi).<br />
6. Indossando i guanti sterili, estrarre la spugna e strofinare la superficie da campionare.<br />
7. Ultimato il campionamento, reinserire la spugna nel sacchetto, togliersi i guanti, chiudere il sacchetto riavvolgendo il bordo tre volte<br />
e ripiegando verso l'interno le due linguette metalliche esterne per assicurare la tenuta.<br />
8. Trasferire il sacchetto al laboratorio per l'analisi microbiologica, assicurando la idonea temperatura di conservazione (+4 °C).<br />
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<strong>Introduzione</strong><br />
Al fine di facilitare l’attività di tutti coloro che sono coinvolti nel campionamento di alimenti, sia<br />
autorità di controllo che produttori e consulenti, stante la complessità della materia, in questa Nota<br />
Applicativa sono stati raccolti i riferimenti di campionamento che figurano nella nostra legislazione.<br />
Da questa nota il lettore avrà più facile e rapido accesso alla lettura dei dettagli di campionamento<br />
attingendo al volume “Tutela Igienico Sanitaria degli Alimenti e Bevande dei Consumatori” di<br />
Lionello Rizzatti (Il sole 24 ore, 101,74 Euro).<br />
Il modo di campionamento in accordo alla legislazione vigente<br />
Aceto Litri 2,5: varie porzioni da più bottiglie prese a caso<br />
e miscelate poi in cinque bottiglie da 500 ml<br />
cadauna<br />
Acque gasate, bevande analcoliche Litri 2,5: più porzioni da più bottiglie miscelate poi in<br />
cinque bottiglie da 500 ml cadauna<br />
Acquaviti Litri 1,5: varie porzioni da più bottiglie miscelate poi<br />
Acque minerali per analisi batteriologica<br />
Cir.Min. n.17 5.11.93 e art 3 D.M. 13.1.93<br />
Acque minerali per analisi chimica<br />
Cir.Min. n.19 12.5.93<br />
in cinque boccette da 300 ml cadauna<br />
Depositi in fabbrica e deposito in distribuzione:<br />
Litri 12 da più bottiglie prelevate da più parti per 4<br />
aliquote. Vendita al minuto: Litri 15 prelevati a caso<br />
da più parti per 5 aliquote<br />
Depositi in fabbrica e di distribuzione: Litri 12<br />
prelevati da più parti e divisi in 4 aliquote.<br />
Vendita al minuto: Litri 15 prelevati a caso da più<br />
parti per 5 aliquote<br />
Alcool etilico Litri 1: da varie porzioni prelevate da più bottiglie<br />
miscelate poi in 5 boccette da 200 ml cadauna<br />
Aperitivi a base di vino Litri 2: varie porzioni di più bottiglie miscelate poi in<br />
5 bottiglie da 400 ml cadauna<br />
Birra Litri 2: varie porzioni prelevate da più confezioni e<br />
miscelate poi in 5 parti da 200 ml cadauna<br />
Burro Grammi 1000: varie porzioni prelevate da più<br />
confezioni miscelate poi in 5 parti da grammi 200<br />
cadauna<br />
Cacao Grammi 500: varie porzioni prelevate da più<br />
confezioni miscelate poi in 5 parti da grammi 100<br />
cadauna<br />
Caffè ed estratti di caffè Grammi 500: varie porzioni prelevate dall’alto e dal<br />
basso, miscelate poi in 5 aliquote da grammi 100<br />
cadauna<br />
Caramelle, confetti, chewingum Grammi 500: varie porzioni prelevate da più<br />
confezioni e miscelate poi in 5 aliquote da grammi<br />
100 cadauna<br />
Carne fresca Grammi 1000: varie porzioni prelevate da più parti<br />
macinate e miscelate poi in 5 aliquote da grammi<br />
200 cadauna<br />
Carne conservata Grammi 1000: varie porzioni prelevate da più parti<br />
macinate e miscelate poi in 5 aliquote da grammi<br />
200 cadauna<br />
Caseine e caseinati<br />
Grammi 1000: varie porzioni prelevate da più parti,<br />
D.M. n. 149 24.2.98<br />
miscelate poi in 5 aliquote da grammi 200 cadauna<br />
Cereali<br />
Grammi 1000: varie porzioni prelevate da più parti<br />
V.D.M. 28.2.95 e Cir. Min. n. 10 9.6.99 miscelate poi in 5 aliquote da grammi 200 cadauna<br />
Cioccolatini farciti e/o ripieni Grammi 1500: varie porzioni prelevate da più parti,<br />
miscelate poi in 5 aliquote da grammi 300 cadauna<br />
Cioccolato Grammi 500: varie porzioni prelevate da più<br />
confezioni, miscelate poi in 5 aliquote da grammi<br />
500 cadauna<br />
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Conserve di origine vegetale Grammi 1000: varie porzioni prelevate da più confezioni, poi in 5 aliquote da grammi<br />
200 cadauna<br />
Conserve e semiconserve animali Grammi 1000: varie porzioni / confezioni prelevate da più confezioni, poi in 5 aliquote<br />
da grammi 200 cadauna<br />
Crema di latte o panna Grammi 500: varie porzioni / confezioni prelevate da più parti, poi in 5 aliquote da<br />
grammi 100 cadauna<br />
Crema per pasticceria e budini Grammi 500: varie porzioni / confezioni prelevate da più parti, poi in 5 aliquote da<br />
grammi 100 cadauna<br />
Estratti alimentari Grammi 500: varie porzioni / confezioni prelevate da più parti, poi in 5 aliquote da<br />
Farine<br />
D.M. 26.3.45<br />
grammi 100 cadauna<br />
Grammi 1000: varie porzioni / confezioni prelevate da più confezioni, dal basso,<br />
centro e dall’alto, miscelate poi in 5 aliquote da grammi 200 lordo cadauna, effettuato<br />
con bilancia sensibile al decimo di grammo (nota 4 Norme Generali)<br />
Formaggio Grammi 1000: varie porzioni prelevate da 3 forme (vedi anche art. 98 R.D.1361 del<br />
1926 e D.M. 21.4.86) poi miscelate in 5 aliquote da grammi 200 cadauna<br />
Frutta, ortaggi freschi, surgelati<br />
Grammi 500: Varie porzioni da più parti miscelate in 5 aliquote da grammi 100<br />
D.M.20.5.80<br />
cadauna<br />
Frutta, vegetali secchi D.M. 28.2.95 Grammi 1000: Varie porzioni da più parti miscelate in 5 aliquote da grammi 200<br />
Dir.CEE 98/53 16.7.98, Cir.Min. n.10 cadauna<br />
96/99, D.M. 23.12.2000, Ricerca<br />
aflatossine micotossine<br />
Gelati Grammi 1000: Varie porzioni da più parti o confezioni miscelate in 5 aliquote da<br />
grammi 200 cadauna<br />
Granoturco, Mais D.M. 28.2.95 Dir.CEE Grammi 1000: Varie porzioni da più parti o confezioni miscelate in 5 aliquote da<br />
98/53 16.7.98, Cir.Min. n.10 96/99, D.M. grammi 200 cadauna<br />
23.12.2000, Ricerca aflatossine<br />
micotossine<br />
Grassi emulsionati per panificazione Grammi 1000: Varie porzioni da più parti o confezioni miscelate in 5 aliquote da<br />
grammi 200 cadauna<br />
Grassi idrogenati Grammi 1000: Varie porzioni da più parti o confezioni miscelate in 5 aliquote da<br />
grammi 200 cadauna<br />
Ittici Vedi pesce ricerca mercurio<br />
Latte D.M. 26.3.92 e 8.11.99 n.535 ml 1000: Varie porzioni prelevate dopo previa miscelazione dall’alto, dal basso e dal<br />
centro in 5 aliquote da 200 ml cadauna<br />
Latte condensato Grammi 750: Varie porzioni prelevate dopo previa miscelazione in 5 aliquote da 150<br />
grammi cadauna<br />
Latte in polvere Grammi 500: Varie porzioni prelevate dopo previa miscelazione in 5 aliquote da 100<br />
grammi cadauna<br />
Liquori ml 1500: Varie porzioni prelevate da più bottiglie miscelate poi in 5 parti da ml 300<br />
cadauna<br />
Manna o mannite art 98 R.D. 1361 1926 Grammi 1600: più porzioni da varie confezioni poi miscelate e divise in 4 aliquote da<br />
grammi 400 cadauna<br />
Margarina Grammi 1000: Varie porzioni prelevate da più parti o confezioni miscelate in 5 aliquote<br />
da grammi 200 cadauna<br />
Marmellata Grammi 1000: Varie porzioni prelevate da più parti o confezioni miscelate in 5 aliquote<br />
da grammi 200 cadauna<br />
Miele Grammi 500: Varie porzioni prelevate da più contenitori miscelate in 5 aliquote da<br />
grammi 100 cadauna<br />
Molluschi bivalvi art 9 D.M. 5.10.78 100-120 esemplari in 5 aliquote cadauna<br />
Mosto di vino mL 500: varie porzioni previa adeguata miscelatura della massa, poi in 5 aliquote da<br />
ml 1000 cadauna<br />
Olio di oliva-semi mL 1000: varie porzioni prelevate da più recipienti, miscelate poi in 5 boccette da 200<br />
ml<br />
Pane (ricerca umidità) D.M. 26.3.45 nei Grammi 1000: varie porzioni prelevate a caso, poi in 5 aliquote da grammi 200 del<br />
locali di vendita (non del forno)<br />
peso lordo cadauno, con bilancia sensibile al decimo di grammo (vedi nota 4 istruzioni<br />
generali, da segnare sul verbale)<br />
Pane speciale Grammi 2000: varie porzioni prelevate a caso, poi in 5 aliquote da grammi 400 del<br />
peso lordo cadauno, con bilancia sensibile al decimo di grammo (vedi nota 4 istruzioni<br />
generali, da segnare sul verbale)<br />
Pasta alimentare Grammi 1000: varie porzioni prelevate a caso, poi in 5 aliquote da grammi 200 del<br />
peso lordo cadauno, con bilancia sensibile al decimo di grammo (vedi nota 4 istruzioni<br />
generali, da segnare sul verbale)<br />
Pasta alimentare speciale Grammi 1500: varie porzioni prelevate a caso, poi in 5 aliquote da grammi 300 del<br />
peso lordo cadauno, con bilancia sensibile al decimo di grammo (vedi nota 4 istruzioni<br />
generali, da segnare sul verbale)<br />
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Pesci (ricerca mercurio) D.M. 14.12.71,<br />
D.M. 13.5.76 vedi lettera d<br />
I campioni devono essere prelevati da pesci di diversa pezzatura in modo da essere<br />
rappresentativi; il numero dei campioni da prelevare è il seguente: iniziare dal tonno o<br />
da altri pesci di peso unitario superiore a kg 10: A. fino a 50 tonnellate 10 pesci; da 50<br />
a 100 tonnellate 15 pesci; da 100 a 200 tonnellate 20 pesci; oltre le 200 tonnellate 25<br />
pesci. B. partite di pesci il cui peso unitario è compreso tra 1 e 10 kg: sino a 10<br />
tonnellate 10 pesci; da 10 a 30 tonnellate 15 pesci; da 30 a 100 tonnellate 20 pesci;<br />
da 100 a 200 tonnellate 30 pesci; oltre 200 tonnellate 40 pesci. C. partite di pesci il cui<br />
peso unitario è inferiore ad 1 kg ed anche molluschi e crostacei: sino a 5 tonnellate 10<br />
campioni; da 5 a 10 tonnellate 15 campioni; da 10 a 30 tonnellate 20 campioni; da 30<br />
a 100 tonnellate 30 campioni; da 100 a 200 tonnellate 40 campioni, oltre le 200<br />
tonnellate 50 campioni. Per partite inferiori ad 1 tonnellata il numero dei campioni<br />
(comunque non superiore a 10) viene lasciato secondo le possibilità alla discrezione<br />
dell’agente prelevatore. D. Partite di prodotti ittici confezionati (surgelati, conserve<br />
ittiche): il numero di campioni da prelevare presso lo stabilimento di produzione o<br />
all’atto dell’importazione deve essere in relazione all’entità della partita indicata al<br />
punto C. Il numero delle confezioni da prelevare nella fase di distribuzione deve<br />
essere, ove possibile, non inferiore a 10. Modalità di prelevamento: per i prodotti di cui<br />
a punti A e B, da ogni pesce prescelto prelevare il campione che deve essere<br />
costituito da 50/200 grammi di parte muscolare; il prelevamento deve essere<br />
effettuato con mezzi appropriati (sega, fresa, punta di trapano).<br />
Per i prodotti di cui al punto C, costituiscono il campione 1 o più pesci interi in modo<br />
da raggiungere un peso non inferiore a 100 grammi. Per i prodotti confezionati il<br />
campione è costituito da 1 confezione. Ciascun campione di prodotto sfuso deve<br />
essere confezionato separatamente in contenitori di vetro o plastica per alimenti,<br />
accuratamente chiuso. I campioni deperibili devono essere imballati in scatola<br />
isotermica con ghiaccio secco. Per i prodotti di importazione il campionamento va<br />
effettuato in triplice esemplare. Per i prodotti nazionali o in lavorazione industriale, il<br />
campionamento deve essere eseguito in quattro aliquote.<br />
Polveri acqua da tavola 20 bustine: prelevare a caso, poi in 5 unità da 4 unità cadauna<br />
Prodotti dolciari Grammi 1000: Varie porzioni prelevate da più parti o contenitori poi in 5 aliquote da<br />
grammi 200 cadauna<br />
Prodotti da forno Grammi 1000: Varie porzioni prelevate da più parti o contenitori poi in 5 aliquote da<br />
grammi 200 cadauna<br />
Prodotti della pesca 9 campioni da 4 aliquote, poi in 5 parti (art 9 All. V° punti 1,2 e 3 D.L.vo 531 92)<br />
Riso Non meno di 600 grammi (art 9 legge 325 1958 e 586 1962) da più confezioni,<br />
miscelato poi in 5 aliquote cadauna<br />
Sciroppi Grammi 1000: più porzioni da più recipienti miscelate, poi in 5 aliquote in boccette da<br />
grammi 200 cadauna<br />
Strutto Grammi 1000: varie porzioni prelevate da più parti, miscelate in 5 aliquote da grammi<br />
200 cadauna<br />
Succhi o nettari Grammi 1000: varie porzioni prelevate da più parti, miscelate in 5 aliquote da grammi<br />
200 cadauna<br />
Vino mL 5000: varie porzioni prelevate da più bottiglie , miscelate in 5 aliquote in bottiglie<br />
da ml 1000 cadauna<br />
Zucchero Grammi 500: varie porzioni prelevate da più parti, miscelate in 5 aliquote da grammi<br />
100 cadauna<br />
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<strong>Introduzione</strong><br />
La Commissione della CE ha deciso, in data 8 Giugno 2001, il regolamento che fissa le norme per i<br />
controlli regolari delle condizioni igieniche generali svolti dagli operatori negli stabilimenti per la<br />
produzione e l’immissione sul mercato di carni fresche e volatili da cortile.<br />
In questa Nota Applicativa viene riportato il protocollo per il campionamento microbiologico delle<br />
carcasse.<br />
Procedura Operativa Standard<br />
- OGGETTO<br />
Campionamento batteriologico delle carcasse bovine, suine, ovine, caprine, equine nei macelli e<br />
laboratori di sezionamento<br />
- OBIETTIVO<br />
Controllare le condizioni igieniche delle carcasse per valutare la corretta esecuzione delle operazioni di<br />
pulizia, sanificazione, disinfezione<br />
- RIFERIMENTI LEGISLATIVI<br />
Gazzetta Ufficiale delle Comunità Europee L 165/48 21.6.2001<br />
Direttiva 64/433/CEE<br />
Direttiva 71/118/CEE<br />
Direttiva 95/23/CE<br />
Direttiva 97/79/CE<br />
- TERMINOLOGIA<br />
Asettico, azioni correttive, carcassa, controllo ufficiale, delimitatore, HACCP, limiti critici, livello<br />
accettabile, metodo distruttivo, metodo non distruttivo, metodo della spugna, metodo del tampone, punti<br />
di controllo critico, tampone, veterinario ufficiale<br />
- RESPONSABILITA’<br />
Direttore di produzione<br />
- MATERIALE<br />
Metodo distruttivo<br />
Sistema di campionamento per carotaggio “Surgel” - Codice n. 4760<br />
Flaconi sterili “Screw” - Codice n. 7105<br />
Sacchetti sterili “Presto Chiuso” - Codice n. 6331)<br />
Guanti monouso “Ipo-Glove” - Codice n. 17456/17457/17458<br />
Metodo non distruttivo<br />
Kit “Carcass-Sampling-Kit” - Codice n. 17475 contenente:<br />
1. Spugna sterile in sacchetto richiudibile<br />
2. Delimitatore di area sterile di 100 cm2<br />
3. Soluzione diluente<br />
4. Guanti sterili<br />
Trasporto al laboratorio<br />
Frigorifero portatile “Cryo-Penguin” - Codice n. 17570<br />
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Sonda “SURGEL” Sistema di campionamento Sacchetti “SPONGE-BAG”<br />
Codice: 4760 “CARCASS SAMPLING KIT” - Codice: 17475 Codice: 13273<br />
- PROTOCOLLO<br />
Metodo di campionamento distruttivo<br />
1. Ultimate le operazioni di macellazione, ma prima del raffreddamento, indossando guanti monouso, prelevare 4 campioni di tessuto per<br />
un totale di 20 cm2 mediante sonda di carotaggio sterile.<br />
2. Trasferire asetticamente i 4 campioni in un contenitore o sacchetto sterile ed inviarli immediatamente al laboratorio<br />
(conservazione a +4 °C) per successiva omogeneizzazione in Stomacher.<br />
Metodo di campionamento non distruttivo<br />
1. Inumidire il tampone sterile (o la spugna sterile) con soluzione sterile (0,1% peptone + 0,85% NaCl) prima della raccolta del campione.<br />
2. Strofinare il tampone in senso verticale, orizzontale e diagonale, per non meno di 20 secondi sulla superficie della carne delimitata dal<br />
delimitatore 100x100 mm, esercitando la maggior pressione possibile.<br />
3. Per ottenere risultati di significato comparabile, occorre mantenere una tecnica coerente tra i campioni, le carcasse ed i piani di<br />
campionamento.<br />
Punti di campionamento<br />
Bovini: collo, punta di petto, pancia, scamone<br />
Ovini e caprini: pancia, costato, punta di petto, petto<br />
Suini: lombo, guanciale, faccia mediale della coscia (prosciutto), pancetta<br />
Equini: pancia, punta di petto, lombo, scamone<br />
Procedura di campionamento e numero di campioni da prelevare<br />
- Frequenza di campionamento<br />
Ogni settimana, nel corso di una sola giornata, si dovranno campionare tra 5 e 10 carcasse. La frequenza si può ridurre a test quindicinali<br />
qualora si ottengano risultati soddisfacenti per sei settimane consecutive. Ogni settimana si dovrà cambiare il giorno di campionamento<br />
per assicurare che venga coperta l’intera settimana. La frequenza del test sulle carcasse in impianti a bassa capacità, come previsto<br />
dall’articolo 4 della Direttiva 64/433/CEE e per macelli che non operano a tempo pieno, sarà determinata dal veterinario ufficiale in base<br />
al suo giudizio relativo agli standard di igiene che riguardano l’abbattimento in ciascun impianto.<br />
Si deve procedere al prelievo di un campione da 4 parti di ogni singola carcassa a metà del giorno di abbattimento e prima che inizi la<br />
procedura di raffreddamento. Per ogni campione si procede all’identificazione della carcassa, alla registrazione della data e dell’ora del<br />
prelievo del campione. Prima dell’esame verranno raccolti i campioni dei vari posti di campionamento (scamone, pancia, punta di petto e<br />
collo) della carcassa esaminata. Se si ottengono risultati inaccettabili e qualora l’adozione di azioni correttive non basti ad ottenere<br />
condizioni igieniche migliori, non si procederà alla raccolta di ulteriori campioni sino a quando non saranno risolti i problemi di<br />
preparazione.<br />
- Trasporto al laboratorio<br />
Il trasporto al laboratorio deve avvenire in condizioni di refrigerazione (+4 °C).<br />
Per ulteriori informazioni sul controllo delle superfici con il metodo “Sponge-Bag” fare riferimento alla Nota Applicativa 220.<br />
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<strong>Introduzione</strong><br />
Il campionamento microbiologico della superficie delle carcasse animali, al fine di valutarne il grado di<br />
igienicità, è una operazione che deve essere eseguita attenendosi ad un preciso protocollo per garantire<br />
una affidabilità dei risultati. Le norme riportate nel regolamento “Meat and Poultry Inspection<br />
Regulations” emanate nel 1996 dal Food Safety Inspection Service della U.S. Dpt of Agriculture USA<br />
(USDA) possono essere prese da esempio nel formulare la Procedura Operativa Standard in<br />
applicazione alla Buona Prassi di Fabbricazione ed alla Buona Prassi Igienica. In particolare, il “metodo<br />
della spugna” descritto nelle norme USDA si adatta particolarmente bene alla ricerca di microrganismi<br />
patogeni, in quanto il loro numero è in genere limitato e la spugna riesce meglio del classico tampone a<br />
recuperare dalla superficie della carcassa le cellule vive.<br />
Procedura Operativa Standard<br />
- OGGETTO<br />
Campionamento microbiologico della superficie di carcasse bovine, suine, ovine, caprine.<br />
- OBIETTIVO<br />
Ottenere un campionamento microbiologico rappresentativo al fine di una corretta valutazione delle<br />
condizioni igieniche di produzione, in particolare per il recupero di germi patogeni.<br />
- TERMINOLOGIA<br />
Asepsi, carcassa, HACCP, patogeno, popolazione microbica, UFC/cm 2 , USDA.<br />
- RESPONSABILITA’<br />
Direttore laboratorio microbiologico.<br />
- MATERIALI<br />
Kit “Carcass-Sampling-Kit” - Codice n. 17475 contenente:<br />
- Spugna sterile in sacchetto richiudibile<br />
- Diluente sterile<br />
- Delimitatore di area di 100 cm 2 (10x10 cm)<br />
- Guanti sterili<br />
- PROTOCOLLO<br />
(a) Le fasi di campionamento devono essere eseguite attenendosi alle classiche tecniche di asepsi e<br />
riguardano la pancia, lo scamone, le zampe, la zona pettorale.<br />
(b) Aprire il sacchetto contenente la spugna e, indossando i guanti sterili, inumidire la spugna con il<br />
diluente sterile, versando direttamente il diluente (10 ml circa) nel sacchetto.<br />
(c) Far aderire il delimitatore di area direttamente alla parte superficiale della carcassa e passare la<br />
spugna sul tessuto muscolare-adiposo dieci volte in direzione verticale e dieci volte in direzione<br />
orizzontale.<br />
(d) Trasferire lo stesso delimitatore di area sul tessuto della zona pettorale della carcassa e strofinare<br />
con la spugna, dallo stesso lato usato precedentemente, dieci volte in direzione verticale e dieci volte<br />
in direzione orizzontale.<br />
(e) Trasferire lo stesso delimitatore di area nella regione delle zampe e compiere la stessa operazione di<br />
strofinamento impiegando però il lato opposto della spugna.<br />
(f) Reintrodurre la spugna (che ha così campionato 300 cm 2 di superficie) nel suo sacchetto.<br />
Aggiungere 15 ml di diluente sterile. Chiudere il sacchetto ermeticamente ed inviarlo al laboratorio<br />
(ogni spugna deve fare riferimento ad una singola carcassa). Se l’analisi microbiologica non viene<br />
eseguita immediatamente, il trasporto deve avvenire in condizioni refrigerate.<br />
Per ulteriori informazioni sul controllo delle superfici con il metodo “Sponge-Bag” fare riferimento alla<br />
Nota Applicativa 220.<br />
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<strong>Introduzione</strong><br />
Nei Rapporti ISTISAN del 2004 del Reparto di igiene delle Acque Interne -Dipartimento di Ambiente e<br />
Connessa Prevenzione Primaria dell' Istituto Superiore di Sanità sono riportati i "Metodi Analitici di<br />
riferimento per le acque destinate al consumo umano ai sensi del D.Lvo n. 31/2001". Si riporta il testo<br />
relativo al prelievo dei campioni di acqua destinati alle analisi microbiologiche.<br />
II prelievo dei campioni di acqua<br />
Il campionamento si svolge secondo una serie di procedure che permettono di raccogliere un' aliquota<br />
ridotta dell'acqua da sottoporre ad analisi.<br />
L'esecuzione dell'esame microbiologico delle acque destinate al consumo umano prevede che il prelievo<br />
dell'acqua da esaminare venga effettuato mediante un "campionamento istantaneo” che consiste nella<br />
raccolta di un unico campione in un'unica soluzione, in punti rappresentativi ed in un tempo breve.<br />
Questo tipo di campionamento è distintivo soltanto delle condizioni contingenti presenti all' atto del<br />
prelievo. Al momento del campionamento è necessario considerare con attenzione i volumi di acqua da<br />
prelevare. Essi vanno definiti in funzione dei parametri da determinare e comunque devono essere<br />
superiori al minimo necessario per procedere alto svolgimento degli esami richiesti.<br />
Il prelievo dei campioni microbiologici deve essere effettuato con recipienti sterili, a perfetta tenuta, di<br />
materiale idoneo e utilizzati solo a questo scopo.<br />
In genere, contenitori di capacità di 500 ml sono sufficienti per l'analisi dei parametri indicatori.<br />
Di utilità sono le bottiglie di vetro Pyrex e di materiale plastico.<br />
Le bottiglie di vetro Pyrex (borosillcato) devono comunque essere sterilizzate in laboratorio a calore<br />
secco (a circa 160° per 60 minuti) o a calore umido (a circa 121° per 20 minuti) in condizioni controllate<br />
e utilizzate entro tre mesi dalla sterilizzazione se conservate in modo idoneo.<br />
Prima della sterilizzazione, i tappi delle bottiglie devono essere ricoperti da fogli protettivi (in genere di<br />
alluminio).<br />
Le bottiglie monouso in materiale plastico, generalmente polietilene, disponibili in commercio, sono già<br />
sterili e hanno il vantaggio di essere leggere, resistenti alle variazioni termiche ed economiche; anche in<br />
questo caso è necessario attenersi alla data di scadenza indicata dai produttore.<br />
Per la raccolta di campioni da analizzare dal punto di vista microbiologico non possono essere usati<br />
contenitori metallici.<br />
Per la ricerca di patogeni (virus, parassiti), e quindi eventualmente per la necessità di prelevare grandi<br />
volumi di acqua (100-1000 ml), spesso è opportuno effettuare il prelievo/concentrazione del campione in<br />
sito.<br />
Pertanto, in funzione dell'esame da svolgere, è opportuno, preventivamente al prelievo, verificare il<br />
volume occorrente allo svolgimento dell'analisi indicato in ciascuno dei metodi riportati di seguito.<br />
È di fondamentale importanza che durante le procedure di campionamento sia evitata qualsiasi<br />
contaminazione e modificazione della qualità del campione da esaminare.<br />
Le acque destinate al consumo umano sono spesso disinfettate e contengono quindi tracce di cloro.<br />
Bottiglie/contenitori per i prelievi devono quindi contenere sodio tiosolfato in concentrazione idonea ad<br />
inibire l'azione del disinfettante. Ai valori di pH normalmente rilevabili delle acque potabili è<br />
generalmente sufficiente aggiungere sodio tiosolfato pentaidrato a una concentrazione di 18 mg/L che è<br />
in grado di neutralizzare concentrazioni di doro residuo libero e combinato superiori a 3 mg/L.<br />
Poiché l'introduzione, in bottiglie già sterilizzate, di una soluzione, se pure sterile, di neutralizzante può<br />
comportare il rischio di una contaminazione, è opportuno quindi che, prima della sterilizzazione delle<br />
bottiglie, venga aggiunta una soluzione di sodio tiosolfato pentaidrato all'1,8% m/v (corrispondente a<br />
circa 0,1 mL) per ogni 100 ml di capacità della bottiglia. La presenza di sodio tiosolfato, nelle quantità<br />
indicate, non interferisce con i risultati delle analisi microbiologiche non avendo effetto sui<br />
microrganismi, in commercio sono comunque disponibili bottiglie sterili già contenenti il sodio tiosolfato<br />
in concentrazione idonea.<br />
Le bottiglie/contenitori utilizzati per prelevare campioni per analisi microbiologiche non devono mai<br />
essere sciacquati all'atto del prelievo. Il risciacquo oltre ad esporre i recipienti a possibili contaminazioni,<br />
asporterebbe il sodio tiosolfato eventualmente presente.<br />
Prelievi effettuati dai rubinetti per l'analisi di acque destinate al consumo umano devono essere effettuati<br />
secondo procedure che consentano di ottenere campioni rappresentativi.<br />
I rubinetti devono essere disinfettati prima del campionamento.<br />
Eccezioni a questa pratica includono i casi in cui è necessario ottenere invece campioni per indagini<br />
epidemiologiche e che comunque devono fornire altri tipi di informazioni.<br />
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I rubinetti devono essere detersi e devono essere eliminati depositi, mucillagini, sostanze grasse, detergenti o agenti disinfettanti che<br />
possono avere influenza sui risultati dell'analisi microbiologica. Il collo all'interno del rubinetto può essere sede di biofilm che, per quanto<br />
possibile, vanno eliminati. Per la pulizia deve essere eseguita una disinfezione con una soluzione di sodio ipoclorito o analoghi<br />
disinfettanti: possono essere utilizzate soluzioni al 10% di sodio ipoclorito commerciale o di Sodio dicloroisocianurato.<br />
Per l'effetto corrosivo le soluzioni vanno utilizzate dagli operatori con particolari cautele. Se vengono in contatto con la pelle, lavare al<br />
momento con acqua.<br />
Disinfettare il rubinetto esternamente ed internamente rimovendo, se presenti, tubi e guarnizioni di plastica e gomma. I depositi di grasso<br />
devono essere rimossi strofinando con 2-propanolo.<br />
Una volta lavato il rubinetto con la soluzione disinfettante, lasciare agire il disinfettante per 2-3 minuti. Sciacquare poi l'esterno con acqua<br />
per assicurarsi che non ci siano più residui di disinfettante.<br />
Aprire quindi il rubinetto e fare scorrere l'acqua per un tempo sufficiente a far sì che i disinfettanti vengano eliminati prima della raccolta<br />
del campione. L'operazione di flambaggio del rubinetto, solo supplementare alla pulizia e disinfezione comunque obbligatorie, può essere<br />
effettuata solo su rubinetti metallici. Tuttavia, se effettuata in modo superficiale fugace, non esplica alcun effetto sulla eventuale<br />
contaminazione microbica presente.<br />
Volendo procedere al flambaggio, per la produzione della fiamma utilizzare gas propano o butano che permettono sia di raggiungere<br />
temperature più elevate sia di controllare la fiamma per evitare danni a persone e cose.<br />
Eseguire il prelievo dopo avere fatto scorrere dal rubinetto l'acqua per 1-3 minuti evitando di modificare la portata del flusso durante la<br />
raccolta del campione.<br />
All'atto del prelievo, aprire la bottiglia sterile avendo cura di non toccare la parte interna del tappo che andrà a contatto con il campione<br />
prelevato, né l’interno del collo della bottiglia e provvedere all'immediata chiusura della stessa subito dopo il prelievo, avendo cura di non<br />
riempirla completamente al fine di consentire una efficace omogeneizzazione del campione, in laboratorio, al momento dell'analisi.<br />
Anche le apparecchiature eventualmente necessarie per il campionamento devono risultare sterili, anche allo scopo di evitare fenomeni di<br />
contaminazione crociata. Se il prelievo viene effettuato per immersione, la bottiglia o il contenitore devono essere sterilizzati avvolti in fogli<br />
protettivi. All'atto del prelievo, dopo avere liberato dall'involucro la bottiglia, la superficie esterna che entrerà in contatto con il campione<br />
non deve mai essere toccata con le mani, bensì la bottiglia deve essere afferrata con una pinza sterile o con altro sistema idoneo.<br />
L'apparecchiatura più semplice per lo svolgimento del campionamento istantaneo a profondità predeterminata è rappresentata da flaconi<br />
zavorrati che, immersi chiusi nella massa di acqua, si aprono a comando alla profondità prestabilita.<br />
Il campione prelevato deve essere accompagnato da tutte le indicazioni necessarie alla sua identificazione, quali la data e l'ora del<br />
campionamento, il tipo di acqua, la precisa annotazione del punto in cui è stato effettuato il prelievo e devono altresì essere trasmesse,<br />
con il campione, tutte le indicazioni concernenti le eventuali determinazioni effettuate in loco e qualunque altra osservazione possa<br />
risultare utile nella interpretazione dei risultati di laboratorio. A parte ogni esigenza di natura giuridica, che può prevedere precise modalità<br />
dì identificazione del campione, è comunque necessario che il campione venga contrassegnato sia con il codice numerico, sia con<br />
l'indicazione in chiaro del punto di campionamento.<br />
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Mittente<br />
Il mittente ha la responsabilità di:<br />
a) concordare in anticipo la spedizione con il destinatario e con lo spedizioniere per assicurare che il<br />
materiale venga accettato dal destinatario ed il trasporto avvenga seguendo la via più diretta<br />
evitando la consegna nei giorni festivi, prefestivi;<br />
b) compilare correttamente tutta la documentazione relativa la trasporto;<br />
c) rendere noto al destinatario la presunta data di arrivo del materiale in tempo debito.<br />
Spedizioniere<br />
Lo spedizioniere deve:<br />
a) mettere a disposizione del mittente i documenti di viaggio necessari e le istruzioni per la corretta<br />
compilazione;<br />
b) fornire informazioni sul corretto confezionamento;<br />
c) concordare con il mittente il sistema di trasporto più appropriato;<br />
d) conservare i documenti di spedizione;<br />
e) garantire durante il trasporto le corrette condizioni di conservazione del materiale;<br />
f) rendere noto in tempo utile al mittente eventuali ritardi di consegna.<br />
Destinatario<br />
Il destinatario deve:<br />
a) nel caso di materiale proveniente da nazione estera, richiedere le necessarie autorizzazioni alle<br />
autorità;<br />
b) prevedere un efficiente recupero del materiale biologico al momento dell’arrivo ed al suo<br />
trasferimento in ambiente adeguato;<br />
c) rendere noto al mittente l’avvenuto arrivo del materiale.<br />
“Bio-carrier”<br />
Valigetta porta campioni<br />
“Penguin 50 New”<br />
Frigocongelatore portatile<br />
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<strong>Introduzione</strong><br />
Le attività connesse alla spedizione e alla ricezione di materiale biologico, se non gestite correttamente,<br />
rappresentano un potenziale fattore di rischio per la salute sia dei ricercatori sia della popolazione in<br />
generale. Allo scopo di definire le responsabilità e le modalità operative da applicare per una corretta<br />
gestione dei materiali biologici, pericolosi e non, recapitati all'Istituto Superiore di Sanità, sono state<br />
create delle linee guida che hanno anche lo scopo di informare tutti i soggetti esterni che spediscono<br />
materiale biologico per fini di studio, ricerca o istituzionali, circa i criteri adottati dall'ISS per<br />
l'accettazione o il rifiuto.<br />
Parole Chiave<br />
materiale pericoloso, campioni, gestione.<br />
L’ Istituto Superiore di Sanità (ISS), nell'espletamento dei suoi compiti istituzionali di ricerca, controllo e<br />
consulenza alle autorità competenti, è costantemente coinvolto nell'attività di gestione di materiali<br />
biologici, pericolosi e non.<br />
Allo scopo di assicurare una corretta e uniforme gestione della spedizione e del ricevimento di tali<br />
materiali, nell'anno 2003 è stato istituito un gruppo di lavoro multidisciplinare con specifiche competenze<br />
nei settori: batteriologia,<br />
immunologia, virologia, sistemi di qualità, tecnico-logistico e amministrativo. Il primo lavoro prodotto dal<br />
gruppo è stata la procedura "ISPGMBGE01.000 - Spedizione di materiale biologico o altro materiale<br />
rilevante per la ricerca scientifica". L'applicazione dei criteri contenuti nel suddetto documento ha<br />
evidenziato la necessità di elaborare linee guida destinate al personale dell'Istituto direttamente<br />
coinvolto nella ricezione del materiale biologico. Allo scopo, nel 2004 è stato emesso e distribuito<br />
internamente il documento "Ricezione di materiale biologico o altro materiale rilevante per la ricerca<br />
scientifica".<br />
La pubblicazione delle presenti linee guida nasce dalla necessità di informare tutti i committenti esterni,<br />
intenzionati a inviare materiale biologico all'Istituto per le attività sopra citate, circa la metodologia<br />
adottata dall'Istituto per accettare o rifiutare materiale biologico pericoloso o non pericoloso in ingresso.<br />
Scopo delle Linee Guida<br />
Obiettivo delle linee guida è di definire tutte le responsabilità, le informazioni e le modalità operative da<br />
conoscere e applicare al fine di gestire correttamente la ricezione di materiale biologico o altro materiale<br />
rilevante per la ricerca scientifica, inviato da un soggetto esterno all'ISS, di seguito identificato come<br />
mittente.<br />
La presente procedura tratta nel dettaglio:<br />
• la definizione dei materiali oggetto della procedura;<br />
• le modalità di accettazione in ingresso dei materiali;<br />
• le responsabilità in materia di gestione (controllo alla ricezione, corretta conservazione,<br />
consegna al destinatario responsabile dell'attività da svolgere mediante il materiale) ;<br />
• le modalità per l'eventuale rifiuto dei materiali risultati non conformi ai dettami della<br />
presente procedura.<br />
Modalità Operative<br />
La Figura illustra le attività da eseguire per la gestione dei materiali ricevuti.<br />
Ricezione materiali biologici<br />
II materiale biologico, pericoloso o non pericoloso, così come definito precedentemente, recapitato<br />
all'ISS a mano, tramite corriere o servizio postale deve transitare obbligatoriamente attraverso l'Ufficio<br />
Campioni, sito presso l'edificio 28, piano A, responsabile della ricezione e della registrazione del<br />
materiale.<br />
I committenti abituali dell'ISS hanno ricevuto adeguate istruzioni e indirizzi per la spedizione del<br />
materiale. Tutto il personale dell'Istituto che dovesse ricevere direttamente, per errore, del materiale<br />
biologico o altro materiale rilevante per la ricerca scientifica dovrà informare il proprio committente della<br />
nuova procedura in atto e provvedere autonomamente al transito del materiale presso l'Ufficio Campioni<br />
per le operazioni di registrazione.<br />
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Definizioni<br />
Materiale biologico pericoloso<br />
Qualsiasi materiale di origine umana, animale e vegetale o microrganismi, incluse loro parti e loro prodotti, in grado di produrre,<br />
direttamente o indirettamente, anche potenzialmente, danno all'uomo, agli animali e/o all'ambiente.<br />
Materiale biologico non pericoloso<br />
Qualsiasi materiale di origine umana, animale e vegetale o microrganismi, incluse loro parti e loro prodotti, non previsto dal precedente<br />
paragrafo.<br />
Unità operativa ISS<br />
Dipartimenti, Centri Nazionali e Servizi tecnico-scientifici dell'ISS.<br />
Mittente<br />
Persone fìsiche, enti, istituzioni, autorità competenti, pubbliche amministrazioni centrali e periferiche aventi diritto, a qualunque titolo,<br />
all'invio di materiale biologico o altro materiale, rilevante per la ricerca scientifica, all'ISS.<br />
Destinatario<br />
Persona fisica, dipendente dell'ISS, appartenente a una delle unità operative specificate sopra definite, responsabile dell'attività da<br />
svolgere sul materiale o per mezzo del materiale ricevuto.<br />
Registrazione<br />
Sistema di gestione delle informazioni relative ai materiali ricevuti costituito dal Registro Corrieri modulo ISPGMBGE02.120 e dalle<br />
Schede Rifiuto Corrieri modulo ISPGMBGE02.130.<br />
Le modalità di registrazione sono descritte in queste linee guida.<br />
La conservazione dei Registri Corrieri e delle Schede Rifiuto Corrieri è a cura del responsabile dell'archivio centrale dell'ISS, che ne<br />
garantirà l'archiviazione per almeno 5 anni.<br />
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II personale addetto all'Ufficio Campioni provvederà a:<br />
• esaminare la documentazione allegata (ad esempio, bolla di trasporto) per verificare la presenza del destinatario e del mittente;<br />
• esaminare il confezionamento esterno per verificare: l'integrità del confezionamento stesso, presenza di sigilli ecc.; la corrispondenza<br />
del mittente/destinatario (se presente) con quanto riportato nella documentazione allegata; la presenza di eventuali etichette<br />
per la corretta conservazione del contenuto;<br />
• registrare l'avvenuta ricezione del materiale indicando il mittente, il luogo di provenienza, la data di arrivo, gli estremi del documento di<br />
trasporto (nel caso di consegna mediante corriere o servizio postale) o la dicitura "a mano" (in mancanza di un documento di trasporto)<br />
e le condizioni di conservazione (refrigerato, congelato, a temperatura ambiente) nel Registro Corrieri.<br />
Il materiale viene dichiarato non accettabile se risulta:<br />
• privo di mittente o con mittente indecifrabile;<br />
• con l'indicazione del mittente difforme tra la confezione e la bolla di trasporto;<br />
• privo di destinatario o con destinatario indecifrabile;<br />
• con destinatario diverso dall'ISS e/o difforme dalla bolla di trasporto;<br />
• con destinatario generico (ad esempio, ISS) ed evidentemente danneggiato, aperto o, se previsto, privo dei necessari sigilli.<br />
In tal caso si procede secondo le modalità illustrate nel paragrafo riguardante la gestione dei materiali biologici non accettabili.<br />
Se il materiale è accettabile, il personale dell'Ufficio Campioni verifica che il mittente indicato nella bolla e/o sulla confezione sia incluso<br />
nell'elenco committenti abilitati, elenco redatto dinamicamente dal personale stesso utilizzando il modulo ISPGMBGE02.I10; nel caso in<br />
cui il mittente non sia incluso in detto elenco si provvederà a rintracciare il destinatario o l'unità operativa per l'autorizzazione<br />
all'aggiornamento del documento e al proseguimento della procedura.<br />
Consegna al destinatario del materiale biologico<br />
II materiale biologico, dichiarato accettabile dall'Ufficio Campioni, deve essere consegnato immediatamente al legittimo destinatario o, in<br />
mancanza di questi, all'unità operativa competente.<br />
A tale scopo, il personale addetto all'Ufficio Campioni provvederà a individuare l'unità operativa del destinatario e a comunicare l'arrivo del<br />
materiale chiamando il relativo numero telefonico, che deve essere attivo negli stessi orati dell'Ufficio Campioni, riportato nell'elenco<br />
telefonico unità operative modulo ISPGMBGE02.I00.<br />
Il materiale viene dichiarato non accettabile se non si riesce in alcun modo a individuare un destinatario né un'unità operativa<br />
competente, anche dopo aver contattato direttamente il mittente; in tal caso si procede secondo le modalità illustrate nel paragrafo<br />
riguardante la gestione dei materiali biologici non accettabili.<br />
Se il materiale è accettabile, il personale dell'Ufficio Campioni lo consegna al legittimo destinatario o, in alternativa, al personale dell'unità<br />
operativa competente preposto al ritiro del materiale biologico. Contestualmente viene completata la registrazione dei dati<br />
all'accettazione, inserendo i nominativi del destinatario e dell'incaricato del ritiro e la data del ritiro nel Registro Corrieri.<br />
Gestione dei materiali biologici non accettabili<br />
I campioni biologici dichiarati non accettabili vengono registrati dal personale addetto all'Ufficio Campioni, procedendo come segue:<br />
• riportando nel Registro Corrieri la dicitura "non accettabile" nella colonna incaricato<br />
del ritiro;<br />
• compilando in tutti i suoi campi la Scheda Rifiuto Corrieri modulo ISPGMBGE02.I30,<br />
indicando nel dettaglio il motivo del rifiuto e le modalità di scarico: restituito al vettore,<br />
qualora possibile; in quarantena, secondo le modalità illustrate nel relativo paragrafo,<br />
in tutti gli altri casi.<br />
Messa in quarantena di materiali biologici<br />
I campioni biologici dichiarati non accettabili, secondo quanto prescritto nei paragrafi relativi alla ricezione e consegna al destinatario del<br />
materiale biologico, e non direttamente restituibili al vettore, devono essere posti in quarantena e conservati, unitamente a una copia della<br />
relativa Scheda Rifiuto Corrieri, all'interno di un locale dedicato presso l'Ufficio Campioni.<br />
II materiale biologico viene mantenuto in quarantena per un minimo di cinque giorni lavorativi dalla data riportata sulla relativa Scheda<br />
Rifiuto Corrieri; al termine di tale periodo l'addetto dell'Ufficio Campioni contatterà l'autorità competente per lo smaltimento, registrando la<br />
data di uscita nel campo annotazioni della suddetta scheda.<br />
Contestualmente alla messa in quarantena di ciascun materiale non accettabile, l'Ufficio Campioni provvederà a inviare a tutto il<br />
personale dell'ISS un messaggio di posta elettronica per segnalare la presenza di materiale biologico in quarantena; il messaggio dovrà<br />
contenere tutte le informazioni disponibili e utili per l'identificazione del materiale.<br />
Qualora durante il periodo di quarantena venisse individuato il legittimo destinatario del materiale, il personale addetto all'Ufficio Campioni<br />
dovrà:<br />
• riportare nel campo annotazioni della Scheda Rifiuto Corrieri la dicitura "consegnato al destinatario" e la data del ritiro;<br />
• compilare nuovamente il Registro Corrieri riportando nella colonna mittente la dicitura "dalla quarantena" e nella colonna data arrivo la<br />
data di uscita dalla quarantena.<br />
Bibliografia consigliata<br />
IATA. Dangerous goods regulations, 45th edition 2004. Disponibile all'indirizzo: http://www.iata.org/<br />
DL.vo 19 settembre 1994, n. 626 e successive modifiche ed integrazioni.<br />
Circolare del Ministero della Salute, 8 maggio 2003, n. 3.<br />
Raccomandazioni per la sicurezza del trasporto di materiali infettivi e campioni diagnostici.<br />
Disponibile all'indirizzo http://www.ministerosalute.it<br />
Circolare 7 gennaio 2004 del Ministero della Salute Indicazioni esplicative per l'applicazione del Divo 14 marzo 2003, n. 65.<br />
DL.vo 14 marzo 2003, n. 65. Attuazione delle Direttive 1999/45/CE e 2001/60/CE relative alla classificazione, all'imballaggio e<br />
all'etichettatura dei preparati pericolosi.<br />
Procedura ISPGMBGE01.000 Spedizione di materiale biologico o altro materiale rilevante per la ricerca scientifica, emessa dal Gruppo<br />
materiali biologici e messa in vigore il 9 luglio 2003 con Protocollo ISS n. 35851/SP 3.3<br />
Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Autorità Competente in materia. Disponibile all'indirizzo: http://www.infrastrutturetrasporti.it<br />
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<strong>Introduzione</strong><br />
Per il monitoraggio ambientale ai fini di evidenziare possibili attacchi da agenti chimici, fisici e biologici<br />
sono disponibili 4 differenti sistemi campali:<br />
Modulo A - Campionamento di aerosol<br />
Modulo B - Campionamento di liquidi e solidi<br />
Modulo C - Trasferimento del materiale campionato<br />
Modulo D - Analisi sul campo<br />
A. CAMPIONAMENTO DI AEROSOL<br />
<strong>International</strong> PBI ha messo a punto e prodotto uno specifico campionatore di aria: il “SAS -PCR”. Il<br />
sistema di campionamento è brevettato: il liquido di raccolta dell’agente chimico o biologico aspirato è<br />
fatto circolare continuamente in una serpentina per facilitare il contatto con l’aerosol. Il liquido viene poi<br />
analizzato con le tradizionali tecniche analitiche (ad esempio microbiologia o PCR).<br />
Cassetta Campale per prelievo Campioni in Aerosol<br />
Modulo A – Aeriformi<br />
Posizione 2.1.2.1 – Destinazione di utilizzo: Prelievo Aerosol<br />
29498 - Campionatore “SAS-PCR”<br />
Il campionatore “SAS-PCR” è uno strumento destinato a monitorare la presenza di microrganismi<br />
patogeni nell’aria. L’aria ed il fluido sterile vengono convogliati assieme in un contenitore comune ed il<br />
liquido viene sempre rimesso in circolo per la cattura di un maggior quantitativo di aria.<br />
Il campionatore “SAS-PCR” è corredato di batterie ricaricabili .<br />
86459 - Carica-batteria “Recharge Quick” per campionatore “SAS-PCR”<br />
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Posizione 2.1.2.1. – Destinazione di utilizzo: Etichettare, Contrassegnare Campioni<br />
63090020 - Etichetta “Poli-Labels” 24x48 mm per identificazione campioni<br />
Etichette impermeabili, resistenti ai prodotti chimici, rivestite in plastica e resistenti agli agenti atmosferici, a differenza delle tradizionali<br />
etichette in carta.<br />
13482 - Etichetta “Color” rotonda per identificazione campioni<br />
Etichette che aderiscono perfettamente ad ogni tipo di superficie: metallo, legno, vetro, plastica o carta.<br />
Posizione 2.1.2.1. – Destinazione di utilizzo: Valigetta trasporto campionatore “SAS-PCR”<br />
4262/ 84675 - Valigetta per campionatore “SAS-PCR”<br />
Valigetta in alluminio dotata di n°2 di maniglie abbattibili poste sulle fiancate , interno opportunamente sagomato per consentire<br />
l’alloggiamento e la tenuta del campionatore “SAS-PCR” , verde per mascheramento I.R., secondo specifiche richieste.<br />
B. CAMPIONAMENTO DI LIQUIDI E SOLIDI<br />
Il modulo B è completo di tutti i sistemi di prelievo dei campioni dal terreno, dall’acqua, da liquidi e sostanze biologiche, da alimenti, da<br />
superfici.<br />
Cassetta Campale per Prelievo Campioni di Liquidi e Solidi<br />
Modulo B – Liquidi e Solidi<br />
Posizione 2.1.2.2. – Destinazione di utilizzo: Prelievo Campioni Liquidi<br />
61320020 - Pompa vuoto manuale “Hand-Vacuum” per prelievo campioni liquidi<br />
Pompa per vuoto corpo in cloruro di polivinile infrangibile - funzionamento manuale - resistenza alla corrosione - capacità di vuoto: 635<br />
mm Hg - con e senza manometro di controllo.<br />
Posizione 2.1.2.2. – Destinazione di utilizzo: Prelievo Campioni Liquidi<br />
2117-0250 - Flacone “Straight” Tpx trasparente con tappo vite cap.250 ml<br />
Flacone in polipropilene, semitrasparente - sterilizzabile in autoclave - coperchio a vite in polipropilene - capacità 250 ml<br />
Posizione 2.1.2.2. – Destinazione di utilizzo: Prelievo Campioni Liquidi<br />
2153-0700 - Sistema chiusura a 2 vie per flacone “Straight” cap. 250 ml<br />
Sistema per trasferimento liquidi - 2 ingressi - per collegamento tubazioni al silicone - da abbinare al flacone “ Straight ”<br />
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Posizione 2.1.2.2. – Destinazione di utilizzo: Prelievo Campioni Liquidi<br />
2289 - Tubo in silicone Ø 5x9 mm per colleg. pompa / sistema di prelievo<br />
Tubo in silicone, trasparente - sterilizzabile fino a 180 °C - esente da componenti con effetti tossici e fisiologici.<br />
Posizione 2.1.2.2. – Destinazione di utilizzo: Prelievo Campioni Terreno<br />
16493 - Sessola in plastica sterile monouso per prelievo campioni di terreno<br />
Utensile in polistirene - sterile - ideale per campioni destinati ad analisi microbiologiche, chimiche, ambientali, ecc.<br />
Posizione 2.1.2.2. – Destinazione di utilizzo: Prelievo-Rimozione Terreno<br />
15822 - Spatola “Poli-Spa” sterile monouso per prelievo-rimozione terreno<br />
Spatola in polistirene sterile - estremità appuntita - capacità 15 mL - lunghezza 229 mm<br />
Posizione 2.1.2.2. – Destinazione di utilizzo: Prelievo vari<br />
5678 - Pinzetta “Forpin” sterile monouso<br />
Pinze in polipropilene bianco - sterili - superficie zigrinata e punte ricurve per facilitare la presa dell'oggetto - lunghezza 127 mm.<br />
Posizione 2.1.2.2. – Destinazione di utilizzo: Prelievo substrati diversi<br />
5594 - Sonda-carotatore “Cebu” per prelievo sostanze dure<br />
Campionatore a forma conica - per il prelevamento di campioni di sostanze dure e pastose - in acciaio inox, sterilizzabile - dim.: lungh.<br />
177 mm, lungh. senza manico 125 mm; diam. 15/11 mm - peso 100 g.<br />
4747 - Sonda-carotatore “Stuve” per prelievo sostanze pastose<br />
Campionatore a pistone - per il prelevamento di sostanze pastose - asta con impugnatura in metallo cromato, sterilizzabile - lungh. 260<br />
mm - diam.est. 2 mm - diam.int. 9 mm - cap. 13 mL - peso 400 g.<br />
86531 - Sonda-carotatore “Multipro” per prelievo granaglie<br />
Campionatore a settori comunicanti - in alluminio - a 3 settori - per il rilevamento di polveri, granaglie e pellets in sacchi ed in fusti -<br />
sterilizzabile.<br />
Posizione 2.1.2.2. – Destinazione di utilizzo: Conservazione Campioni Solidi<br />
20445 - Sacchetto “Presto-Chiuso” sterile c/chiusura rapida 210 ml per cons. campioni<br />
Sacchetto in plastica speciale ad alta resistenza - sterile - trasparente - per il prelievo, il trasporto e la conservazione di campioni solidi o<br />
liquidi - saldatura su tre lati - sigillo superiore a strappo per garantire la sterilità - sistema di chiusura a nastro animato - disponibile con o<br />
senza area di scrittura - spessore da 0,057 a 0,102 mm - resistente fino a 82 °C - approvato FDA per il contenimento di alimenti.<br />
5287 - Sacchetto “Presto-Chiuso” sterile c/chiusura rapida 500 ml per cons. campioni<br />
Sacchetto in plastica speciale ad alta resistenza - sterile - trasparente - per il prelievo, il trasporto e la conservazione di campioni solidi o<br />
liquidi - saldatura su tre lati - sigillo superiore a strappo per garantire<br />
la sterilità - sistema di chiusura a nastro animato - disponibile con o senza area di scrittura - spessore da 0,057 a 0,102 mm - resistente<br />
fino a 82 °C - approvato FDA per il contenimento di alimenti.<br />
Posizione 2.1.2.2. – Destinazione di utilizzo: Confezionamento, Chiusura Campioni<br />
23568 - Forbice con manico plastica + lame acciaio inox<br />
Forbici con lame in acciaio inox autoaffilanti a punta arrotondata - impugnatura ergonomica rivestita in ABS.<br />
Posizione 2.1.2.2. – Destinazione di utilizzo: Prelievo da Superfici<br />
29023 - Sacchetto c/spugnetta “Speci-Sponge” completo di soluzione sterile spugnetta<br />
Sacchetto in plastica speciale ad alta resistenza - sterile - trasparente - dimensioni sacchetto 115x230 mm - capacità 540 mL - spessore<br />
0.064 mm - sigillo superiore a strappo per garantire la sterilità - sistema di chiusura a nastro animato - saldatura su tre lati - dotato di<br />
spugna (dim. 35x75 mm) per la raccolta del campione - disponibile in tre versioni: 1) con provetta da 10 mL di tampone fosfato sterile pH<br />
6.8, 2) con guanti sterili, 3) con tampone e guanti - ideale per il campionamento microbiologico (Listeria, Salmonella ed altri microrganismi<br />
patogeni) delle superfici e per il campionamento su carcasse animali per la ricerca di E. Coli (metodo USA Federal Register).<br />
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Posizione 2.1.2.2. – Destinazione di utilizzo: Prelievo Campioni<br />
5713 - Bisturi “Scalpel” monouso sterile per prelievo campioni<br />
Bisturi sterile - manico in plastica, lama panciuta in acciaio inox.<br />
Posizione 2.1.2.2. – Destinazione di utilizzo: Prelievo Campioni<br />
7215 - Provetta “Vacuette” per prelievo liquidi fisiologici s/attivatore coagulazione<br />
6130 - Supporto “Holder” (da abbinare a provetta “Vacuette”)<br />
20861 - Ago cannula 18G (da abbinare a supporto + provetta “Vacuette” )<br />
Provette di sicurezza in plastica per prelievo liquidi fisiologici - sterili - infrangibili - a vuoto costante - con tappo di sicurezza con<br />
diaframma in gomma perforabile - complete di supporto e ago sterile 18G<br />
Posizione 2.1.2.2. – Destinazione di utilizzo: Disinfettante per vari impieghi sul campo<br />
19073 - Disinfettante “Pharmasteril” flacone 1000 ml<br />
Dispositivo medico di classe IIA (n° certificazione Min. San. 0373) - flacone da 1 litro - soluzione pronta all'uso per strumenti e dispositivi<br />
medici - principio attivo benzalconio cloruro e sodio nitrito.<br />
Posizione 2.1.2.2. – Destinazione di utilizzo: Contenitori secondari per Campioni<br />
16503 - Sacchetto “Zip” con chiusura regolabile a cursore<br />
Sacchetto in plastica trasparente - dimensioni 18X32 mm - speciale chiusura a cursore regolabile - per contenimento di campioni /<br />
documenti.<br />
Posizione 2.1.2.2. – Destinazione di utilizzo: Etichettare, Contrassegnare Campioni<br />
63090020 - Etichetta “Poli-Labels” 24x48 mm per identificazione campioni<br />
Etichette impermeabili, resistenti ai prodotti chimici, rivestite in plastica e resistenti agli agenti atmosferici, a differenza delle tradizionali<br />
etichette in carta.<br />
15738 - Etichetta “QC-SEAL” per iden.contenitori aperti a seguito campionamento<br />
Etichetta controllo qualità per richiudere i sacchi dopo il campionamento - dim. 100x100 mm<br />
Posizione 2.1.2.2. – Destinazione di utilizzo: Valigetta mezzi per Campionamento solidi/liquidi<br />
4263 / 86476 - Valigetta per mezzi di campionamento prodotti solidi/liquidi<br />
Valigetta in alluminio dotata n°1 di maniglia posta sul coperchio , interno opportunamente sagomato per consentire l’alloggiamento e la<br />
tenuta dei materiali destinati al prelievo di campioni solidi / liquidi , verde per mascheramento I.R., verniciata secondo specifiche richieste.<br />
C. Trasferimento del materiale campionato<br />
Il modulo C è completo dei mezzi per garantire un idoneo trasferimento al laboratorio destinato alle analisi.<br />
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Cassetta Campale per trasferimento Campioni Liquidi e Solidi<br />
Modulo C – Trasferimento Campioni Liquidi e Solidi<br />
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Posizione 2.1.2.3. – Destinazione di utilizzo: Prelievo Fluido<br />
29499 - Set prelievo / raccolta microrganismi in fase liquida “Spirantra”<br />
Contenitore raccolta campioni da abbinare al campionatore “Sas-PCR”<br />
Posizione 2.1.2.3. – Destinazione di utilizzo: Mantenimento Campioni a temperatura controllata<br />
9372 - Piastra eutectica “Fresh” per mantenimento campioni a bassa temperatura<br />
Posizione 2.1.2.3. – Destinazione di utilizzo: Telo protettivo vari impieghi<br />
LY1.558.936 - Telo protettivo impermeabile 4x5 metri<br />
Telo protettivo trasparente resistente ai solventi e allo strappo utile per rivestire e coprire oggetti anche di grandi dimensioni.<br />
Telo universale H 4 x 5 m.<br />
Posizione 2.1.2.3. – Destinazione di utilizzo: Valigetta Trasporto Campioni<br />
4264 / 86477 - Valigetta per conservazione e trasporto campioni<br />
Valigetta in alluminio dotata n°1 di maniglia posta sul coperchio , interno opportunamente coibentato per garantire l’isolamento termico dei<br />
campioni prelevati, verde per mascheramento I.R., verniciata secondo specifiche richieste.<br />
D – Rivelazione e Identificazione Campale<br />
Il Modulo D contiene i kit per una rapida rilevazione di possibili attacchi biologici.<br />
<strong>Introduzione</strong><br />
I recenti eventi terroristici rendono indispensabile mezzi diagnostici che consentano una rapida rilevazione di possibili attacchi biologici. I<br />
risultati dovrebbero essere disponibili in pochi minuti per consentire un rapido intervento riparatore. Per questo scopo sono stati messi a<br />
punto dei kit di facile ed immediato impiego in grado di fornire una risposta positiva o negativa nel giro di circa 15 minuti: si tratta della<br />
tecnologia LFSA (Lateral Flow Screen Assay).<br />
Kit disponibili<br />
Ogni kit comprende: 1 Piastrina analitica, 1 Contagocce, 1 Fiala di soluzione tampone.<br />
Per Bacillus anthracis spore - SMART Anthrax - Codice: 109202<br />
Per Botulino tossina - SMART Botulism Toxin - Codice: 108202<br />
Per Cholera - SMART Colera 01 - Codice: 113002<br />
Per Ricino - SMART Ricin - Codice: 124202<br />
Per Stafilococco enterotossina B - SMART - Codice: 110202<br />
Per Tularemia - SMART - Codice: 120202<br />
Per Yersinia Pestis F1 - SMART - Codice: 120202<br />
I kit di prelevamento campioni<br />
Sistema di campionamento per superfici ampie, polveri, liquidi, aria - BCK 130020<br />
Liquido di umidificazione Aseptisol - A 130250<br />
La procedura operativa dei kit SMART II<br />
Questi kit di nuova concezione si utilizzano sul campo analizzando campioni ambientali.<br />
1. Prelevare il campione e seguire le linee guida per portarlo in forma liquida.<br />
2. Togliere dalla sua confezione originale singola la piastrina di analisi.<br />
3. Versare 3 gocce (corrispondenti a circa 100 microlitri) del campione liquido nel pozzetto laterale della piastrina utilizzando l’apposito<br />
contagocce fornito nel kit.<br />
4. Attendere 3 minuti per permettere al campione di essere assorbito. Aggiungere poi 2 gocce di soluzione tampone dal contagocce<br />
fornito nel kit. Leggere i risultati dopo 15 minuti (non oltre 30 minuti). Interpretare il risultato osservando lo sviluppo di colorazione del<br />
Controllo (C) e del campione (T). Utilizzare la tabella per la interpretazione.<br />
Kit per biolumiscenza<br />
La determinazione della biolumiscenza (ATP) è molto utile per evidemziare con immediatezza la presenza anomala di alte cariche<br />
batteriche nell'ambiente che presumono condizioni a rischio biologico.<br />
Il kit è costituito dallo strumento di lettura e dai reattivi pronti all'uso in provette contenenti il tampone ed un mix di reagenti per la lisi<br />
delle cellule batteriche ed il rilascio di ATP. La determinazione analitica richiede pochi minuti.<br />
Kit di Sicurezza "R"<br />
Il kit è costituito da guanti e da materiale protettivo per il personale.<br />
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GUIDA ALLA SCELTA DEL SISTEMA DI OMOGENEIZZAZIONE A DISPERSIONE<br />
<strong>Introduzione</strong><br />
L’omogeneizzazione a dispersione è una tecnologia preparativa analitica che viene usata per:<br />
1. Ridurre in particelle estremamente fini (Ø≤2 mm) un solido immerso in un liquido;<br />
2. Effettuare dispersioni (solido + liquido, immiscibili)<br />
3. Effettuare emulsioni (liquido + liquido, immiscibili)<br />
L’omogeneizzazione a dispersione avviene sempre in ambiente liquido.<br />
Principio di funzionamento<br />
Il principio dell’omogeneizzazione a dispersione (Figura 1) è incentrato sull’attivazione di un’asta “a<br />
rotore-statore”, la cui estremità è costituita da un rotore con lame taglienti che ruota ad alta velocità<br />
all’interno di uno statore fermo. L’intercapedine tra rotore e statore è molto stretta. Rotore e statore sono<br />
caratterizzati da fori per l’entrata del campione nell’intercapedine dove verrà disgregato.<br />
L’omogeneizzazione avviene in 4 fasi:<br />
FASE 1<br />
Il rotore viene azionato ad alto numero di giri: si crea un effetto cavitazionale che attira il campione verso<br />
l’intercapedine rotore-statore;<br />
FASE 2<br />
Il campione passa all’interno delle finestre del rotore in movimento e subisce un primo effetto di taglio;<br />
FASE 3<br />
Il campione passa nell’intercapedine rotore-statore ed è sottoposto a una forza meccanica di attrito<br />
contro le pareti di rotore e statore e una forza cavitazionale che lo trascina.<br />
FASE 4<br />
Il campione viene sospinto all’esterno passando attraverso le finestre dello statore e subendo un<br />
secondo effetto di taglio.<br />
Ogni omogeneizzatore a rotore-statore è l’abbinamento di:<br />
- un gruppo motore;<br />
- un’asta di omogeneizzazione, da acquistare separatamente e intercambiabile, a seconda della<br />
tipologia di utilizzo.<br />
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Campi di applicazioni<br />
In linea generale, l’omogeneizzazione a dispersione trova applicazioni in diversi campi:<br />
- Ricerca medica - Carta e Tessile - Biotecnologie<br />
- Industria della Ceramica - Microbiologia - Industria del Tabacco<br />
- Industria Farmaceutica - Industria Petrolchimica - Industria Chimica<br />
- Controllo Scarichi-Inquinamento - Industria Alimentare - Industria delle Vernici<br />
- Industria Cosmetica<br />
Parametro fondamentale della scelta è sempre il volume di lavoro, ma modelli di valore prestazionale diverso possono lavorare sullo<br />
stesso volume.<br />
La MAPPA 1 rappresenta la serie HP-alte prestazioni, costituita da modelli da banco, che quindi richiedono uno stativo di fissaggio.<br />
Nella MAPPA 2 sono rappresentate le serie “Standard” e “Covenience”. Qui l’investimento è calcolato considerando la combinazione<br />
(gruppo motore+asta di omogeneizzazione).<br />
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Dopo questa prima scelta passiamo a vedere quali funzioni accessorie sono fornite<br />
TABELLA 2: FUNZIONI ACCESSORIE OMOGENEIZZATORI A DISPERSIONE<br />
Sono disponibili:<br />
A. Potenza nominale del gruppo motore, espressa in Watt.<br />
B. Aste di omogeneizzazione per campioni particolarmente difficili e refrattari alla disgregazione;<br />
C. Aste in plastica autoclavabile: permettono il ri-utilizzo oppure la scelta mono-uso e sono usate per evitare la contaminazione crociata<br />
tra un campione e il successivo.<br />
D. Aste per criogenia: per la disgregazione di campioni congelati (terra, fertilizzanti, frutta, verdura).<br />
E. Asta di agitazione: oltre agli assemblaggi per omogeneizzazione a dispersione è disponibile una soluzione per agitare fino a 40L di<br />
soluzione.<br />
F. Aste di omogeneizzazione a lame: oltre agli assemblaggi per omogeneizzazione a dispersione dispone anche asta a lame (e camere<br />
sigillanti) per un’omogeneizzazione a lame preparativa;<br />
G. Camere sigillanti: In resina industriale, vetro e in acciaio, usate per non disperdere composti nocivi volatili nell’ambiente di lavoro;<br />
H. Display digitale: per il controllo preciso della velocità, anziché un controllo manuale;<br />
I. Possibilità di programmazione: per l’assoluta riproducibilità della procedura.<br />
Descrizione A B C D E F G H I<br />
Micron-AX 35<br />
(Ex-Tritur)<br />
35 - S - - - - - -<br />
Micron-AX 125 125 - - - - - - - -<br />
Ultraturrax T8 100 X - - - - - - -<br />
Pro200 125 - - - - - X - -<br />
Dispergerate multi-AX<br />
(Ex Dispergerate500)<br />
500 - - - - - - - -<br />
Dispergerate uni-AX 500 - - - X - - - -<br />
Ultraturrax T18 500 X X - - - - - -<br />
Ultraturrax T25 500 X X - - - - S -<br />
Pro250 575 - - X - X X - -<br />
Pro300D 576 - - - - X X S -<br />
Ultraturrax T50 1100 X - - - - - X -<br />
Digit-AX 1800 X - - - X X S S<br />
Power-AX 2250 - - - - - - - -<br />
X = opzione disponibile<br />
S = di serie<br />
- = non disponibile<br />
POTENZA DEL MOTORE DELL’OMOGENEIZZATORE<br />
= Potenza < 150Watt<br />
= 500Watt ≤ Potenza ≤ 600 Watt = Potenza > 1000 Watt<br />
La scelta della soluzione adeguata<br />
Ci sono molte variabili che rendono apparentemente complessa la scelta della appropriata combinazione rotore-statore:<br />
- Disegno e grandezza del rotore-statore<br />
- Potenza del motore<br />
- Dimensione iniziale del campione<br />
- Dimensione finale del campione<br />
- Volume del medium<br />
- Viscosità del medium<br />
- Forma del contenitore<br />
- Profondità dell’immersione dell’asta a dispersione<br />
Per scegliere il corretto strumento è necessario interrogarsi sugli aspetti di tale scelta.<br />
Il punto è: “Quali sono le mie esigenze?”<br />
e di conseguenza: “Quale modello di omogeneizzatore a rotore- statore le soddisferà?”<br />
Le esigenze fondamentali<br />
1. Decidere il range di volume (mL, L) di lavoro.<br />
2. Selezionare quali strumenti lavorano sul volume richiesto e dunque l’asta di omogeneizzazione<br />
(detta anche: generatore a rotore-statore).<br />
3. Valutare la potenza del motore richiesta per svolgere il lavoro (tanto più viscoso il campione, tanto maggiore la potenza richiesta).<br />
Le esigenze specifiche<br />
Una volta che si sono stabilite le esigenze di base, bisogna approfondire l’analisi rispondendo ai seguenti quesiti:<br />
1. Qual è la natura del campione?<br />
- Campioni LIQUIDI A BASSA VISCOSITA’, SEMILIQUIDI<br />
Scegliere un’asta di omogeneizzazione a estremità piatta per qualsiasi volume trattato.<br />
- Campioni VISCOSI<br />
Richiedono un motore con potenza maggiore, rispetto ai campioni a bassa viscosità<br />
- Campioni FIBROSI<br />
Scegliere un generatore a estremità dentellata, oppure a lame per un’omogeneizzazione preparativa.<br />
<strong>International</strong> PBI S.p.A.<br />
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- Campioni SOLIDI<br />
Il diametro interno del generatore deve essere il doppio della particella di campione più grande. Anche per i campioni solidi immersi in<br />
liquido scegliere i generatori adeguati a granulometrie medio-grosse, per una omogeneizzazione preparativa.<br />
NOTA: se i campioni sono molto duri è meglio scegliere un’asta con i cuscinetti di acciaio (Es. Ultra-Turrax).<br />
2. I campioni producono aerosol nocivi e/o non si vogliono disperdere frazioni volatili?<br />
Usare camere porta-campione sigillanti (PRO200; PRO 250; PRO300D) oppure sistemi a chiusura ermetica (DispoMix).<br />
3. Qual è la dimensione delle particelle che si vuole ottenere dal trattamento?<br />
- Particelle di diametro ≤2 mm : omogeneizzatori a rotore-statore<br />
- Particelle di diametro 10-15 mm : omogeneizzatori a lame<br />
Nota: per campioni difficili si opera una prima omogeneizzazione a lame e una successiva a rotore-statore. Per soddisfare questa<br />
esigenza, i modelli PRO250 e Digit-AX possono funzionare sia con un’asta a lame che un’asta a rotore-statore.<br />
4. Si vuole uno strumento in grado di funzionare anche a lame?<br />
I modelli della linea PRO funzionano con lame e generatore rotore-statore.<br />
5. La cross-contaminazione è un problema?<br />
Di solito questo problema si presenta quando si lavora con RNA. Abbiamo dei generatori riutilizzabili in plastica autoclavabile: dato il loro<br />
costo molto contenuto è possibile lavorare sostituendo di volta in volta il generatore e poi decidere se gettarlo o riutilizzarlo sterilizzandolo<br />
in autoclave.<br />
Per i piccoli volumi (fino a 20 mL) si sceglierà il micro-omogeneizzatore Micron-AX35, per volumi tra 20-500mL Ultra-Turrax T18 e Ultra-<br />
Turrax T25.<br />
6. Si vogliono generatori particolarmente facili da pulire e/o sterilizzabili?<br />
L’optimum è rappresentato dai generatori riutilizzabili in plastica autoclavabile, con statore trasparente (Micron-AX 35, UltraTurraxT18,<br />
T25).<br />
Più in generale, tutti i generatori sono smontabili in pochi secondi, ma non tutti sono sterilizzabili in autoclave (informarsi sulle specifiche<br />
tecniche).<br />
7. In quale contenitore si lavora?<br />
Regola fondamentale:<br />
Ø generatore < Ø interno contenitore campione<br />
8. Asta di omogeneizzazione lunga o corta?<br />
Regola generale: l’asta di omogeneizzazione deve essere immersa tra 1/3 e 1/2 della sua lunghezza. Per questa ragione per diversi<br />
modelli (ma non tutti!) sono disponibili aste corte ed aste lunghe.<br />
Eccezione 1: I generatori dei modelli PRO (con lunghezza>10.5cm) devono essere immersi per metà, in quanto si avvalgono di una<br />
tecnologia particolare che preserva l’asta da danneggiamento; queste aste devono essere immerse maggiormente nel liquido.<br />
Eccezione 2: I generatori di plastica di Micron-AX35 possono essere immersi anche solo per 0.5cm.<br />
Quindi: chiedere sempre quanto è profondo il liquido, soprattutto per campioni di volumi ridotti.<br />
9. C’è l’esigenza di processare un ampio range di volumi?<br />
I motori più versatili sono quelli da almeno 500-700 Watt. La scelta dei generatori per questi modelli è la più fornita (Dispergerate uni-AX,<br />
Dispergerate multi-AX, PRO250, Ultra-Turrax T25).<br />
Inoltre disponiamo di un modello molto versatile a 1800W (Digit-AX) e di un altro a 2250W (Power-AX).<br />
10. E’ importante la riproducibilità dell’omogeneizzazione?<br />
Usare regolatori digitali della velocità. Meglio se programmabili.<br />
L’offerta-top è Digit-AX: possiede un regolatore digitale programmabile (fino a 12 programmi complessi, variando velocità e tempo di<br />
trattamento e tempi di passaggio tra un comando e l’altro; i parametri sono anche memorizzabili su computer).<br />
Controllo digitale (ma non programmabile) è di serie in PRO300D e in Ultra-Turrax T25 ed è un optional in Ultra-Turrax T50.<br />
11. Si preferisce un sistema maneggiabile o uno da banco?<br />
I modelli facilmente maneggiabili pesano meno di 0.5kg (Micron-AX35, Micron-AX 125, UltraTurrax T8 e PRO200). I modelli intermedi<br />
pesano circa 1.5 kg (Dispergerate uni-AX, Ultra-Turrax T18, PRO250, Ultra-Turrax T25). All’occorrenza si può ordinare lo stativo come<br />
accessorio, per fissare l’omogeneizzatore.<br />
I modelli più potenti sono strumenti da banco e dunque lo stativo è già fornito in dotazione (PRO300D, Digit-AX, Power-AX), oppure va<br />
necessariamente ordinato (Ultra-Turrax T50).<br />
12. Ci sono limitazioni di budget?<br />
Dispergerate uni-AX propone un sistema innovativo: è dotato di un'unica asta alla quale vanno abbinate diverse combinazioni rotorestatore<br />
rendendo particolarmente conveniente l’eventuale cambiamento del pacchetto rotore-statore, senza dover acquistare un<br />
generatore intero. Una particolare soluzione permette a Dispergerate uni-AX di lavorare come agitatore, su volumi fino a 40L.<br />
<strong>International</strong> PBI S.p.A.<br />
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13. Quali altri metodi meccanici di omogeneizzazione esistono?<br />
METODO di OMOGENEIZZAZIONE CAMPI DI APPLICAZIONE DESCRIZIONE (CODICE)<br />
Manuale a pestello Ricerca medica;<br />
Agro-Alimentare.<br />
Meccanica a ciclone Agro-Alimentare<br />
(Cerealicolo),<br />
Industriale.<br />
A lame Agro-Alimentare,<br />
Microbiologia.<br />
A ultrasuoni Ricerca Medica;<br />
Microbiologia;<br />
Agro-Alimentare<br />
Farmaceutico<br />
Battente a pale Microbiologia;<br />
Alimentare.<br />
A vibrazione Ricerca Medica;<br />
Forense;<br />
Ricerca di droghe;<br />
Ricerca di Asbesto;<br />
Farmaceutico;<br />
Polimeri-Tessile;<br />
Mineralogia.<br />
Criodisgregazione a impatto Ricerca medica;<br />
Agro-Alimentare<br />
Fig.1<br />
<strong>International</strong> PBI S.p.A.<br />
Fig.2<br />
Fig.3<br />
Fig. 1 - DISPERGERATE UNI-AX<br />
Fig. 2 - DIGIT-AX<br />
Fig. 3 - MICRON-AX 125<br />
Omogeneizzatori manuali<br />
Wheaton, CatalogoOmnialab2 PBI<br />
pagg 307-308<br />
Cyclomill (cod. 17909)<br />
Sterilmixer (cod. 29261)<br />
Turbo Homogenizer<br />
(cod. 80072)<br />
SterilBlender (cod. 6159;<br />
cod.35407)<br />
New-Sonic<br />
(cod.20412-cod.15233)<br />
Stomacher (cod19147- 15145;<br />
5382)<br />
Freezer Mill 6770<br />
(cod 87552)<br />
Geno Grinder 2000<br />
(cod 87260)<br />
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Via Novara, 89<br />
20153 Milano - Italy<br />
Tel. 02487791<br />
Fax: 0240090010<br />
Email: info@internationalpbi.it<br />
Web: www.internationalpbi.it<br />
<strong>International</strong> PBI S.p.A.<br />
.<br />
<strong>Introduzione</strong><br />
Il campionamento microbiologico attivo per monitorare le prestazioni dell’isolatore in preparazione di una<br />
attività asettica e del test di sterilità è una fase fondamentale.<br />
Il campionatore d’aria usato per questo scopo deve essere in grado di resistere al trattamento<br />
sterilizzante con VHP (vaporous hydrogen peroxide). In questo modo si evita di dover estrarre lo<br />
strumento dall’isolatore.<br />
I comandi della camera di aspirazione del campionatore devono trovarsi al di fuori dell’isolatore.<br />
Il personale deve attenersi ad un specifico protocollo per evitare una possibile contaminazione crociata.<br />
Il materiale<br />
(a) Campionatore microbiologico d’aria “SAS Isolator” (la camera di aspirazione in acciaio inossidabile<br />
posizionata all’interno dell’isolatore è collegata con cavo elettrico al corpo principale dello strumento<br />
che si trova al di fuori dell’isolatore),<br />
(b) testata di aspirazione monouso, certificata sterile “Dispo-Head”,<br />
(c) certificate sterili, in confezionamento triplo, piastre a contatto (RODAC). Il terreno più comunemente<br />
utilizzato è il TSA.<br />
(d) sacchetti sterili.<br />
Il protocollo<br />
(1) Una o più camere di aspirazione in acciaio inossidabile del “SAS Isolator” devono essere installate<br />
nelle aree più critiche dell’isolatore.<br />
(2) Una confezione sterile di piastre a contatto e le testate sterili “Dispo-Head” sono introdotte nel<br />
“transfer isolator”.<br />
(3) Dopo aver fissato il “transfer isolator” alla stazione di lavoro dell’isolatore, la “Dispo-Head” ed una<br />
delle piastre a contatto sono applicate al campionatore “SAS Isolator”.<br />
(4) Ultimato il campionamento di 1000 litri di aria, la testata di aspirazione e la piastra a contatto sono<br />
inserite in un sacchetto di plastica sterile e trasferite nel “transfer isolator”.<br />
(5) Il “transfer isolator” è separato dalla stazione di lavoro e (a) la piastra a contatto è incubata, (b) la<br />
testa di aspirazione monouso è eliminata.<br />
(6) Un nuovo test microbiologico può ripartire seguendo i punti da (2) a (5).<br />
Sas Isolator - Codice: 43216/43217 Dispo-Head - Codice: 86996<br />
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