163-167 Contr/Ardovino - Bollettino SIFO
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Formazione del personale addetto all’allestimento<br />
di farmaci chemioterapici antiblastici: risultati di un questionario<br />
Paola <strong>Ardovino</strong>, M. Teresa Benzoni, Ivana Brini, Giuseppe Caravella, Maria Fazio, Dario Galli,<br />
Marco Gambera Coordinatore, Vincenzo Gatti, Maristella Ghiringhelli, Francesco Gregis, Giulia La Torre,<br />
Massimo Medaglia, Daniela Peroni, Renza Richini, Saverio Robustelli della Cuna, Elisabetta Rossin,<br />
Tullio Testa, Michela Tizzoni, Maria Grazia Tornaghi<br />
Riassunto. Viste l’importanza della formazione degli operatori sanitari<br />
sui rischi e su tutta la problematica legata alla manipolazione<br />
dei farmaci antiblastici, al fine di ottenere e mantenere adeguati standard<br />
di sicurezza e prevenzione, e in ottemperanza a quanto richiesto<br />
alla normativa, con la volontà di realizzare mirati corsi di formazione<br />
per il personale addetto all’allestimento dei farmaci chemioterapici<br />
antiblastici, come gruppo di lavoro in Oncologia <strong>SIFO</strong> Lombardia,<br />
si è pensato di indagare preventivamente la realtà della nostra<br />
regione utilizzando come strumento un questionario, articolato in 15<br />
domande, in parte di tecnica farmaceutica, prevalentemente di protezionistica<br />
individuale e ambientale, indirizzato agli operatori che si<br />
occupano di allestimento di chemioterapici antiblastici.<br />
La percentuale di risposte corrette dimostra, nella globalità, una sufficiente<br />
conoscenza dell’argomento.<br />
Inoltre si è cercato di interpretare i risultati che depongono per una<br />
apparente migliore conoscenza teorica sull’argomento da parte degli<br />
operatori di centri Unità Manipolazione Chemioterapici Antiblastici<br />
(UMaCA) rispetto ai non U.Ma.C.A. Riteniamo che le motivazioni<br />
siano da cercare nel fatto che gli operatori non UMaCA non si dedicano<br />
esclusivamente all’allestimento, come gli operatori UMaCA,<br />
ma anche alla somministrazione del farmaco preparato e all’assistenza<br />
del paziente che rappresenta sicuramente elemento centrale<br />
della loro attività.<br />
Il percorso effettuato ha permesso di verificare il ruolo del farmacista<br />
come propositore di formazione in un contesto che si trova all’incrocio<br />
di professionalità diverse: medico, IP/tecnico, farmacista<br />
e che si pone come obiettivo la tutela degli operatori, dell’ambiente<br />
e del paziente.<br />
Parole chiave:questionario conoscitivo, allestimento antiblastici,<br />
formazione.<br />
Introduzione<br />
Il Provvedimento 5 agosto 1999 che ha approvato il<br />
“Documento di linee guida per la sicurezza e la salute dei<br />
lavoratori esposti a chemioterapici antiblastici in ambiente<br />
sanitario” e il successivo Decreto Dirigente 11 dicembre<br />
2001 U.O. Prevenzione-Direzione Generale Sanità Regione<br />
Lombardia sottolineano l’importanza della formazione<br />
degli operatori sui rischi e su tutta la problematica legata<br />
alla manipolazione di questi farmaci per ottenere e mantenere<br />
adeguati standard di sicurezza e prevenzione. In ottemperanza<br />
a quanto richiesto, con la volontà di realizzare<br />
mirati corsi di formazione per il personale addetto all’allestimento<br />
dei farmaci chemioterapici antiblastici, come<br />
gruppo di lavoro in Oncologia <strong>SIFO</strong> Lombardia, si è pensato<br />
di indagare preventivamente la realtà della nostra regione<br />
tramite un questionario indirizzato agli operatori che<br />
si occupano di allestimento di chemioterapici antiblastici.<br />
Gruppo di lavoro in Oncologia <strong>SIFO</strong> Lombardia<br />
Abstract. Assessment of quality of cytotoxic preparation in an<br />
Italian region. Background: the introduction of new drugs over<br />
the past decade represents a major advance in cancer treatment.<br />
Cytotoxic therapies must be prepared in a way that improve the<br />
quality of product and also the protection of operator and the<br />
working environment. In our country development of centralized<br />
pharmacy cytotoxic preparation has occurred in a non-uniform<br />
way. Where the centralized preparation trave been implemented, a<br />
considerable lot of time has been spend for information on drug<br />
stability, ensuring facilities comply with health and safety requirements<br />
and establishing defined training programs. Methods: a<br />
questionnaire based on the national guidelines was developed to<br />
identify common practices employed in the preparation of cytotoxic<br />
therapies in a variety of hospital. The questionnaire consisting<br />
of 15 questions directly focused on aseptic techniques, drug<br />
stability and environmental and personal protection, was sent to<br />
Lombardy hospitals in June 2002. Results: centralized preparation<br />
was used in 38% of the surveyed hospitals, decentralized preparation<br />
in 62%, personnel involved was nurses (88%), pharmacy technicians<br />
(12%). For decentralized preparation relatively low<br />
compliance was reported for guidelines related to drug stability<br />
and aseptic preparation, in comparison with the centrali sed preparation.<br />
Comments: We believe the technicians skills have to improve,<br />
especially about the technicians who don’t work in centralized<br />
pharmacy cytotoxic preparation. In particular the pharmacist<br />
should follow the work and all technician’s improvement.<br />
Key words: questionnarie, preparation of cytotoxic, training.<br />
Materiali e metodi<br />
Per raccogliere le informazioni utili a definire il livello<br />
di conoscenza sui rischi e sulle corrette procedure<br />
comportamentali relative alla fase di allestimento dei<br />
farmaci chemioterapici antiblastici è stato predisposto<br />
un questionario, articolato in 15 domande, in parte di<br />
tecnica farmaceutica, prevalentemente di protezionistica<br />
individuale e ambientale (Tabella 1).<br />
Per la distribuzione dei questionari agli operatori<br />
presso le varie strutture, sono stati coinvolti i colleghi<br />
farmacisti dei principali ospedali della Lombardia,<br />
che, sensibilizzati sulle finalità di questa indagine,<br />
hanno collaborato nel motivare i destinatari alla compilazione.<br />
Sulla scorta dei dati raccolti è stato possibile delineare<br />
il contesto sul quale inserire, in maniera mirata, interventi<br />
di formazione.
164 <strong>Bollettino</strong> <strong>SIFO</strong> 49, 3, 2003<br />
Tabella 1. - Questionario distribuito agli operatori sanitari che manipolano chemioterapici antiblastici.<br />
Ente:<br />
Qualifica:<br />
Età:<br />
Sesso:<br />
Anzianità di lavoro con esposizione al rischio antiblastici:<br />
Partecipazione a corsi specifici:<br />
Se si n. ore n. giorni<br />
Specificare se preparazione in centro U.Ma.C.A. (Unità di Manipolazione Chemioterapici Antiblastici) o no<br />
1. Quale delle seguenti sostanze possiede potenziale citotossico?<br />
A) Paclitaxel<br />
B) Pamidronato<br />
C) Ciprofloxacina<br />
2. Esistono metodi di inattivazione del Cisplatino?<br />
A) Sì<br />
B) No<br />
C) Inutile inattivarlo, perché si neutralizza da solo all’aria<br />
3. Prelevando del Carboplatino dal flacone alcune gocce sono cadute<br />
sul camice dell’operatore.<br />
Cosa devo fare?<br />
A) Assorbire con garza e cotone le gocce e passare poi con un disinfettante<br />
alcolico<br />
B) Poche gocce di soluzione non sono mai dannose<br />
C) Sostituire il camice<br />
4. L’Oxaliplatino (Eloxatin) si diluisce in:<br />
A) Fisiologica<br />
B) Glucosata<br />
C) Indifferente<br />
5. Dove si diluisce il Paclitaxel (Taxol)?<br />
A) EVA<br />
B) PVC<br />
C) Indifferente l’importante è utilizzare il giusto deflussore<br />
6. La Dacarbazina (Deticene) è un farmaco fotosensibile?<br />
A) Sì<br />
B) No<br />
C) Non so<br />
7. Durante il lavoro prolungato con citostatici i guanti protettivi<br />
devono essere sostituiti:<br />
A) Ogni 30-60 minuti o dopo ogni incidente o contaminazione<br />
B) Solo al termine della seduta di lavoro<br />
C) Solo dopo incidenti o contaminazioni visibili dei guanti<br />
8. Quale tra le seguenti sostanze utilizzeresti al termine delle operazioni<br />
di lavoro durante le operazioni di pulizia e decontaminazione<br />
della cappa:<br />
A) Alcool 70<br />
B) Polifenoli<br />
C) Formaldeide<br />
Risultati<br />
Sono stati compilati 142 questionari da 126 infermieri<br />
professionali (IP), 10 tecnici di laboratorio biomedico<br />
e 6 tecnici di farmacia, principalmente di sesso femminile,<br />
con età media tra i 33-35 anni. Di essi, il 31% con<br />
un’anzianità di servizio superiore a 5 anni, mentre il<br />
46% tra 1 e 5 anni (Figura 1). Il 51% ha già partecipato<br />
a corsi di formazione, mentre il 30% non ha mai fatto<br />
questo tipo di esperienza (Figura 2).<br />
DOMANDE<br />
9. La cappa ha la funzione di:<br />
A) Proteggere il personale addetto alla preparazione evitando la contaminazione<br />
ambientale<br />
B) Mantenere temperatura e umidità costanti all’interno del locale di<br />
preparazione<br />
C) Proteggere il personale addetto alla preparazione e l’ambiente, garantendo<br />
la sterilità del prodotto<br />
10. Per la preparazione dei farmaci chemioterapici è consigliata:<br />
A) Cappa flusso laminare verticale<br />
B) Cappa flusso laminare orizzontale<br />
C) Cappa qualsiasi purché correttamente utilizzata<br />
11. I rifiuti dei farmaci citostatici vengono smaltiti come:<br />
A) Rifiuti speciali ospedalieri<br />
B) Rifiuti urbani<br />
C) A seconda del grado di contaminazione<br />
12. Perché è necessario adottare delle misure di protezione nella<br />
manipolazione degli antiblastici?<br />
A) Per proteggere l’ambiente e l’operatore<br />
B) Per proteggere l’ambiente, l’operatore e il paziente<br />
C) Per proteggere il paziente e l’operatore<br />
13. Qual è la principale via di esposizione durante l’allestimento<br />
sotto cappa dei chemioterapici antiblastici?<br />
A) Aerea<br />
B) Cutanea<br />
C) Digestiva<br />
14. La sorveglianza sanitaria dei lavoratori esposti è effettuata dal:<br />
A) Medico Oncologo<br />
B) Medico Igienista<br />
C) Medico Competente<br />
15. Che cos’è la scheda di sicurezza?<br />
A) Una scheda di registrazione del farmaco<br />
B) Una scheda con le caratteristiche tecniche del farmaco<br />
C) Una scheda internazionale con tutte le informazioni della sicurezza<br />
e manipolazione di un principio attivo<br />
Sono stati compilati 53 questionari in centri U.Ma.C.A.<br />
e 89 in centri non U.Ma.C.A.<br />
Dalla valutazione delle risposte contenute nei 142<br />
questionari si vede come per 9 domande su 15 sono state<br />
date almeno il 75% di risposte corrette (Figura 3).<br />
Per quanto riguarda la tecnica farmaceutica le risposte<br />
sono esatte nel 75-85%.<br />
La totalità degli operatori conosce la classificazione<br />
dei rifiuti derivanti dall’attività di manipolazione e il tipo<br />
di cabina a sicurezza biologica che deve essere usata
P. <strong>Ardovino</strong>, et al.: Formazione del personale addetto all’ellestimento di farmaci chemioterapici antiblastici 165<br />
Figura 1. - Anni di lavoro degli operatori nella minipolazione dei<br />
chemioterapici antiblastici.<br />
Figura 2. - Partecipazione e corsi specifici per la minipolazione<br />
dei chemioterapici antiblastici.<br />
per l’allestimento dei farmaci chemioterapici antiblastici.<br />
Tuttavia buona parte degli operatori ha bisogno di approfondire<br />
la conoscenza delle molteplici caratteristiche<br />
e funzionalità di tale attrezzatura. Infatti circa il 26%<br />
non conosce quali sono tutte le funzioni della cabina a<br />
sicurezza biologica, che ha sì lo scopo di proteggere<br />
operatore e ambiente, ma anche salvaguardare la sterilità<br />
del prodotto. Il 47% circa degli operatori non conosce i<br />
potenziali rischi di esposizione durante l’attività sotto<br />
cappa, mentre il 40% vede la necessità di adottare misu-<br />
Figura 3. - Percentuale risposte giuste e sbagliate.<br />
re di protezione nella manipolazione solo come esigenza<br />
per la salvaguardia dell’operatore e dell’ambiente.<br />
La percentuale più alta di risposte sbagliate (81%) si è<br />
registrata sulla domanda relativa alla sostanza da usare<br />
per la decontaminazione della cabina: la maggior parte<br />
degli operatori applica procedure comunemente approvate<br />
per altri contesti che risultano però essere non idonee<br />
alla particolare situazione. Sempre per quanto riguarda<br />
la decontaminazione, circa il 70% degli operatori<br />
è a conoscenza dell’esistenza di un sistema di inattivazione<br />
del cisplatino da utilizzare in caso di spandimento.<br />
Infine, dallo schema riassuntivo contenuto nella Tabella<br />
2; si vede come per tutte le 15 domande sia nettamente<br />
inferiore la percentuale di risposte sbagliate rilasciate<br />
da operatori di centri U.Ma.C.A rispetto ai non<br />
U.Ma.C.A.<br />
Discussione<br />
La percentuale di risposte corrette dimostra, nella globalità,<br />
una sufficiente conoscenza dell’argomento.<br />
Entrando in merito al contenuto delle domande si possono<br />
fare le seguenti considerazioni: si può ritenere buona<br />
la conoscenza della tecnica farmaceutica.<br />
Tabella 2. - Schema riassuntivo delle risposte con la relativa percentuale delle risposte non corrette diviso per centri U.Ma.Ca. e non U.Ma.Ca.<br />
UMaCa<br />
Totale di questionari compilati 53<br />
Domande 1° 2° 3° 4° 5° 6° 7° 8° 9° 10° 11° 12° 13° 14° 15°<br />
Risposte Corrette 53 37 52 51 46 53 53 19 48 53 53 41 37 52 50<br />
Risposte Sbagliate - 16 1 2 7 - - 34 5 - - 12 16 1 3<br />
Percentuale di risposte sbagliate - 30 2 4 13 - - 64 9 - - 23 30 2 6<br />
No U.Ma.Ca.<br />
Totale di questionari compilati 89<br />
Domande 1° 2° 3° 4° 5° 6° 7° 8° 9° 10° 11° 12° 13° 14° 15°<br />
Risposte Corrette 75 63 80 69 59 70 78 7 56 85 88 43 37 69 83<br />
Risposte Sbagliate 14 26 9 20 30 19 11 82 33 4 1 46 52 20 6<br />
Percentuale di risposte sbagliate 16 29 10 22 34 21 12 92 37 4 1 52 58 22 7
166 <strong>Bollettino</strong> <strong>SIFO</strong> 49, 3, 2003<br />
Risulta invece necessario approfondire la conoscenza<br />
del funzionamento della cabina a sicurezza biologica,<br />
affinché l’operatore possa avere chiari i vantaggi e gli<br />
eventuali limiti e non lasciare spazio a false sicurezze.<br />
Inoltre è emersa la necessità di sviluppare una sensibilità<br />
globale al problema della protezionistica in materia<br />
di allestimento di chemioterapici antiblastici. Infatti la<br />
tendenza generale è quella di vedere il concetto “limitato”<br />
all’operatore e all’ambiente, perdendo di vista il prodotto<br />
finito: l’insieme delle precauzioni adottate assicurano<br />
anche la qualità del farmaco manipolato, requisito<br />
fondamentale per la protezione anche del paziente.<br />
Un altro concetto che deve essere rafforzato è l’atteggiamento<br />
critico dell’operatore di fronte a contesti nuovi<br />
che solo apparentemente sono riconducibili a contesti<br />
noti: è l’esempio della scelta della sostanza e del metodo<br />
da utilizzare per la decontaminazione della cabina a sicurezza<br />
biologica. L’alta percentuale di risposte sbagliate<br />
indica come tutta la problematica legata all’allestimento<br />
dei farmaci chemioterapici antiblastici, decontaminazione<br />
compresa, debba essere affrontata in maniera<br />
critica con i necessari approfondimenti che permettano<br />
di arrivare alla definizione del metodo corretto ma anche<br />
facile da applicare.<br />
La domanda relativa alla conoscenza di un sistema di<br />
inattivazione del cisplatino vuole essere spunto di discussione<br />
per il corso di formazione. Infatti, partendo dalla<br />
considerazione che questi sistemi sono spesso di non facile<br />
applicazione, si conclude che è preferibile conoscere il<br />
corretto comportamento da seguire nel caso di spandimento<br />
di una polvere o di un liquido piuttosto che “disattivare<br />
“il farmaco citotossico con lo specifico disattivante.<br />
Infine si è cercato di interpretare i risultati che depongono<br />
per una apparente migliore conoscenza teorica<br />
sull’argomento da parte degli operatori di centri UMa-<br />
CA rispetto ai non UMaCA Si pensa che le motivazioni<br />
siano da cercare nel fatto che gli operatori non UMaCA<br />
non si dedicano esclusivamente all’allestimento, come<br />
gli operatori UMaCA, ma anche alla somministrazione<br />
del farmaco preparato e all’assistenza del paziente che<br />
rappresenta sicuramente elemento centrale della loro attività.<br />
Inoltre, sulla base della nostra esperienza di farmacisti<br />
di centri UMaCA, si ritiene che un altro elemento<br />
a favore della apparente miglior conoscenza degli<br />
argomenti relativi all’allestimento da parte degli<br />
operatori UMaCA, sia la costruttiva interazione che si<br />
può realizzare tra farmacista-IP-tecnico, all’interno del<br />
centro. Nell’UMaCA l’IP. e il tecnico, esprimono le capacità<br />
di “allestitori” con il bagaglio di conoscenze di<br />
base e di manualità che sono il fondamento sul quale si<br />
può inserire il farmacista con le sue competenze, in materia<br />
di protezionistica e tecnica farmaceutica. Questo<br />
“lavorare fianco a fianco” consente di definire insieme<br />
le metodiche di lavoro da applicare, permette di trovare,<br />
ciascuno per le proprie competenze, le risposte alle problematiche<br />
di allestimento. Ne deriva una situazione di<br />
scambio continuo che, creando un contesto stimolante,<br />
favorisce la conoscenza e l’applicazione delle corrette<br />
modalità operative.<br />
Tutte queste considerazioni, scaturite dalla discussione<br />
dei dati del questionario, hanno permesso di individuare<br />
i possibili argomenti da approfondire nonché i<br />
concetti da rafforzare con l’intervento di formazione,<br />
scopo primario di tutto il lavoro. Gli argomenti del corso,<br />
alla luce della normativa vigente, toccheranno tutti i<br />
punti potenzialmente a rischio, dall’approvvigionamento,<br />
stoccaggio, consegna al reparto, all’individuazione<br />
delle corrette procedure di manipolazione ai fini protezionistici<br />
per l’operatore ma anche per il prodotto e<br />
quindi per il paziente, alla decontaminazione ambientale,<br />
il tutto anche in previsione di un percorso di certificazione.<br />
Verrà inoltre approfondita la conoscenza dei sistemi<br />
di protezione individuale, della cabina a sicurezza<br />
biologica, dei dispositivi per l’allestimento, si parlerà di<br />
vigilanza sanitaria e controlli ambientali, ma anche di<br />
errori nella preparazione, farmacovigilanza e prospettive<br />
future della chemioterapia. I relatori saranno farmacisti<br />
del gruppo Oncologia <strong>SIFO</strong> Lombardia affiancati<br />
da infermieri e tecnici con i quali, nella realtà quotidiana,<br />
viene condivisa l’esperienza di lavoro in centri<br />
UMaCA.<br />
Conclusioni<br />
Il percorso effettuato ha permesso di verificare il ruolo<br />
del farmacista come propositore di formazione in un<br />
contesto che si trova all’incrocio di professionalità diverse:<br />
medico, IP/tecnico, farmacista e che si pone come<br />
obiettivo la tutela degli operatori, dell’ambiente e<br />
del paziente. L’esperienza sviluppata nelle realtà UMa-<br />
CA di contesti ospedalieri diversi ma accomunate da<br />
una forte interazione farmacista/IP/tecnico, ha permesso<br />
inoltre di valutare anche quanto sia importante, per le<br />
figure coinvolte e per la qualità del servizio fornito, la<br />
collaborazione e la condivisione delle conoscenze e delle<br />
modalità operative. Ed è questo il messaggio principale<br />
che si vuole trasmettere con l’intervento di formazione.<br />
Bibliografia<br />
1. American Society of Health-System Pharmacists, ASHP<br />
Technical Assistance Bulletin on Handling Cytotossic and<br />
Hazardous Drugs. In: Practice Standards of ASHP 1995-<br />
1996.<br />
2. American Society of Health-System Pharmacists, ASHP<br />
Guidelines on Quality Assurance for Pharmacy-Prepared<br />
Sterile Products. In: Am J Health-Syst Pharm-Vol. 57, Jun<br />
15, 2002; 1150-69.<br />
US Dept. of Labor. Occupational Safety and Health Administration.<br />
OSHA Instruction. TED1-01SA. OSHA Tecnical Manual.<br />
Section VI. Chapter 2: <strong>Contr</strong>olling occupational exposure<br />
to hazardous drugs; 20.01.1999.<br />
3. Circolare della Regione Lombardia, del 17.06.2002 protocollo<br />
n. H1.2002.0035224, con oggetto: La gestione dei rifiuti<br />
sanitari in base alla decisione della Commissione<br />
2001/118/CE del 16 Gennaio 2001 e della direttiva del Ministero<br />
dell’Ambiente 9 Aprile 2002.
P. <strong>Ardovino</strong>, et al.: Formazione del personale addetto all’ellestimento di farmaci chemioterapici antiblastici <strong>167</strong><br />
4. Conferenza Stato-Regioni, 5 agosto 1999, Linee guida per<br />
la sicurezza e la salute dei lavoratori esposti a chemioterapici<br />
antiblastici in ambiente sanitario.<br />
5. Decreto Dirigente UO Prevenzione-Direzione Generale<br />
Sanità Regione Lombardia n. 31139 del 11 dicembre<br />
2001, Linee guida della Regione Lombardia per l’applicazione<br />
dell’accordo sancito dalla conferenza stato-regioni<br />
il 5 agosto 1999 sulla sicurezza e la salute dei lavoratori<br />
esposti a chemioterapici antiblastici in ambiente<br />
sanitario.<br />
Indirizzo dell’Autore:<br />
Dott. Marco Gambera<br />
Azienda Ospedaliera<br />
Treviglio (BG)<br />
24047 Treviglio<br />
6. Decreto Legislativo 19 settembre 1994 n. 626, Attuazione<br />
delle direttive 89/391/CEE, 89/654/CEE, 89/655/CEE,<br />
89/656/CEE, 90/269/CEE, 90/270/CEE, 909/394/CEE,<br />
90/679/CEE riguardanti il miglioramento della sicurezza e<br />
della salute dei lavoratori sul luogo di lavoro.<br />
7. Franca Goffredo, Linee guida <strong>SIFO</strong>. Terapie antiblastiche.<br />
Aspetti farmaceutici dell’allestimento. Il Pensiero Scientifico<br />
Editore, 1998.<br />
8. Istituto Superiore Sanità, Farmacopea Ufficiale della Repubblica<br />
Italiana, XI Edizione 2002.