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www.francodeangelis.it<br />
Lavoriamo insieme per Milano<br />
Cara Amica, Caro Amico,<br />
dedichiamo interamente questo numero della newsletter al Piano di Governo<br />
del Territorio (PGT) che sarà discusso e approvato nei prossimi<br />
mesi in Consiglio comunale.<br />
Riteniamo che questo atto – su cui a tutt’oggi non esiste, a mio avviso,<br />
suffi ciente informazione – sia uno dei passaggi chiave di questi anni:<br />
molto più importante, in realtà, dell’Expo, che per quanto signifi cativo,<br />
sarà un evento transitorio.<br />
Il PGT, invece, ridisegnerà il volto di Milano per i prossimi decenni. Sarà<br />
il documento su cui si baserà lo sviluppo della nostra città, e a seconda<br />
delle scelte che verranno fatte, Milano risulterà più vivibile o meno vivibile,<br />
più competitiva o più statica. E questo avrà una ricaduta immediata<br />
sulla qualità della vita dei milanesi.<br />
Nell’insieme, lo premettiamo, il nostro giudizio sul PGT è positivo: riteniamo<br />
che le scelte di fondo siano corrette. Pensiamo però, come emerge<br />
dai commenti che pubblichiamo, che sarebbe stato necessario fare qualcosa<br />
di più, soprattutto sul piano ambientale.<br />
Perciò, vorremmo attivarci su questo fronte, con l’aiuto di tutti i cittadini.<br />
L’esigenza di condividere le scelte importanti è fondamentale nella nostra<br />
cultura liberal-democratica. Perciò, abbiamo deciso di impegnarci utilizzando<br />
gli strumenti che la normativa ci mette a disposizione.<br />
La procedura per rendere operativo il PGT prevede che, prima dell’appro-<br />
vazione defi nitiva, tutti i cittadini possano proporre al Comune le loro<br />
osservazioni sul piano, e che il Comune sia tenuto a dare una risposta.<br />
Abbiamo deciso, con gli amici repubblicani, di lanciare un’iniziativa che<br />
ha lo scopo di aiutare i milanesi a capire meglio i meccanismi del PGT<br />
e a fornire il loro apporto di esperienze e suggerimenti: uno sportello<br />
di consulenza per il cittadino, con la partecipazione di qualifi cati<br />
professionisti che chiariranno i dubbi e le problematiche che si presentano.<br />
Per noi, si tratta di una naturale prosecuzione dell’impegno che abbiamo<br />
intrapreso da anni, che ha avuto (e avrà ancora nei prossimi mesi) i suoi<br />
momenti forti negli incontri su Milano più bella.<br />
Colgo l’occasione per ringraziare tutti gli amici repubblicani milanesi<br />
e il consigliere repebblicano di Zona 1 Guido Camera. Ringrazio poi<br />
particolarmente gli architetti Gianni Zenoni, Alberico Belgiojoso e tutti i<br />
professionisti impegnati sul tema del PGT per i preziosi approfondimenti<br />
e scambi d’idee con cui mi sostengono.<br />
Sul sito www.francodeangelis.it potrai presto trovare i dettagli delle<br />
nostre nuove iniziative. Nel frattempo, ti invito come sempre a trasmettermi<br />
i tuoi suggerimenti contattandomi a questi recapiti.<br />
Tel. 02884 50262 / 50469 - Fax 02884 50257<br />
Email franco.deangelis@comune.milano.it<br />
Con amicizia<br />
Il Piano di Governo del Territorio in sintesi<br />
Il Piano di Governo del Territorio (PGT) si compone di quattro elaborati:<br />
1. Componenti geologica, idrogeologica e sismica<br />
Per la prima volta nella storia dei PRG milanesi compare un’analisi del territorio<br />
e delle sue risorse naturali. Molto interessante la carta-censimento dei corsi<br />
d’acqua superfi ciali e sotterranei.<br />
2. Documento di Piano<br />
Esprime i concetti fondamentali della strategia della pianifi cazione e dello<br />
sviluppo del territorio milanese e i grandi progetti d’interesse pubblico per i<br />
prossimi 20 anni, nell’ottica della densifi cazione. Le aree di espansione, che nei<br />
Piani Regolatori di una volta si ricavavano dall’avanzamento della città verso i<br />
terreni agricoli, nel PGT vengono trovate all’interno della città esistente, tranne<br />
GRUPPO MISTO<br />
che per alcune aree interessate da Trasformazioni di Interesse Generale (Expo,<br />
Porto di Mare, Forlanini e Monluè).<br />
Gli scenari fondamentali per la trasformazione della città sono individuati nei<br />
Capitoli 4 e 6.<br />
Nel Capitolo 4 si propongono 15 Grandi Progetti: ipotesi di infrastrutture che<br />
vanno dalle passeggiate pedonali ai percorsi verdi, alle strade interquartiere,<br />
alle linee del ferro, ai parchi, ai boulevard e alle vie d’acqua. Tutti interventi<br />
che dovrebbero migliorare la qualità della vita urbana e l’estatica della città.<br />
Nel Capitolo 6 vengono individuati gli Ambiti di Trasformazione che utilizzano<br />
i vuoti all’interno della città, come gli scali ferroviari, gli spazi militari e le aree<br />
dismesse. Per tutte queste aree, interessate da Piani Esecutivi, il PGT suggerisce<br />
apposite schede di indirizzo per l’assetto del territorio.<br />
3. Piano dei Servizi<br />
Riguarda il sistema dei servizi, del verde pubblico e delle infrastrutture e il loro<br />
inedito sistema di acquisizione basato sulla nuova procedura della perequazione.<br />
Nei Capitoli 3.1 e 3.2 vengono individuati le aree delle nuove infrastrutture<br />
e delle aree a verde che attraverso la procedura della perequazione possiedono<br />
diritti volumetrici da utilizzare.<br />
Nel Capitolo 4 sono individuati i servizi alla persona presenti e da localizzare<br />
negli 88 Nuclei di Identità Locale (NIL) che coprono il territorio.
2 <strong>De</strong> <strong>Angelis</strong> PER MILANO<br />
Si prevede che le aree verdi di nuova formazione e quelle già di proprietà<br />
comunale avranno un Indice Unico Territoriale di 0,5 mq/mq che può essere<br />
trasferito e utilizzabile su tutto il territorio comunale per aumentare la densità<br />
edilizia. Se tali aree sono connesse all’accessibilità del trasporto metropolitano e<br />
dei parcheggi di interscambio, l’indice unico passa a 0,65 mq/mq con l’obbligo<br />
di Piano Attuativo e di raggiungere la soglia di 1 mq/mq.<br />
Al Capitolo 9 si prevede che in ogni intervento diretto, DIA o Permesso di<br />
Costruire oltre l’indice di 0,5, si deve corrispondere un metro quadrato di<br />
servizi per ogni metro di Superficie Lorda di Pavimentazione edificata, oppure<br />
monetizzarne il valore. Questo oltre le urbanizzazioni primaria e secondaria e la<br />
tassa sul costo di costruzione. Per i Piani Esecutivi si prescrive l’obbligo di cedere<br />
in loco una dotazione minima di servizi pari al 36% della SLP complessiva, il<br />
resto per raggiungere il 100% della SLP potrà essere monetizzata.<br />
4. Piano delle Regole<br />
Fornisce gli elementi per progettare i nuovi interventi edilizi sul territorio attraverso<br />
il concetto dell’Indice Territoriale Unico. <strong>De</strong>termina il peso dell’Edilizia<br />
Sociale, introduce le normative bioclimatiche e del risparmio energetico e<br />
disciplina le Norme Transitorie tra il vecchio PRG ed il nuovo PGT.<br />
Nel Capo I si elenca il significato dei parametri urbanistici, anche innovando<br />
su parametri in uso da decenni.<br />
Nel Capo II all’art. 5 si precisa che le destinazioni funzionali, estremamente<br />
vincolanti nel vecchio PRG, sono ora liberamente insediabili senza distinzioni<br />
né rapporto percentuale predefinito. È altresì ammesso il passaggio da una<br />
all’altra delle destinazioni funzionali con o senza opere.<br />
Negli articoli 6-7-8 è attribuito l’Indice Territoriale unico di 0,5 mq/mq negli<br />
ambiti del Tessuto Urbano Consolidato, ad eccezione delle aree già destinate<br />
a verde urbano e infrastrutture per la mobilità. Sono sempre fatte salve le SLP<br />
esistenti anche in caso di sostituzione tramite demolizione e ricostruzione, e<br />
nei Piani Attuativi l’indice Territoriale Unico sale a 0,65 mq/mq.<br />
L’utilizzazione dei diritti edificatori comporta la cessione gratuita al Comune delle<br />
corrispondenti aree individuate dal Piano dei Servizi, ove necessario bonificate.<br />
I trasferimenti dei diritti edificatori nonché delle aree che li generano sono<br />
annotati nell’apposito Registro delle Cessioni dei diritti edificatori.<br />
Prima di entrare nel merito del PGT, non si può fare a meno di constatare che<br />
la scelta, peraltro ragionevole, di aumentare la densità abitativa per ridurre<br />
il consumo di suolo in un’area tra le più inquinate d’Europa è una singolare<br />
interpretazione della qualità della vita, che può essere affrontata solo proponendo<br />
Un primo commento<br />
Negli ambiti caratterizzati da elevati livelli di accessibilità alle reti del trasporto<br />
pubblico, per operare dovrà essere raggiunto un indice territoriale minimo di<br />
1 mq/mq utilizzando l’istituto della perequazione.<br />
L’articolo 9 definisce gli interventi di Edilizia Residenziale Sociale, per aumentare<br />
l’offerta di servizi abitativi a prezzi moderati. Questi interventi avranno un indice<br />
premiale di 0,35 mq/mq oltre l’indice unico da destinare a Edilizia Sociale e<br />
un ulteriore incremento premiale di 0,15mq/mq a edilizia libera trasferibile.<br />
Nei Piani Attuativi l’utilizzo dell’indice 0,65 mq/mq è subordinato alla previsione<br />
di edilizia convenzionata pari al 20% indipendentemente dalla superficie<br />
dell’area di intervento.<br />
All’articolo 10 si prevede una maggiorazione della capacità edificatoria dal<br />
2,5% mq/mq a 15% mq/mq in relazione ai livelli di ecosostenibilità. Per manutenzione<br />
straordinaria, restauro e risanamento conservativo il miglioramento<br />
dell’efficienza energetica è premiato con un incremento del 5% della SLP<br />
esistente utilizzabile in loco o trasferibile al mercato dei diritti.<br />
L’articolo 11 indica gli strumenti urbanistici da utilizzare per l’attuazione del<br />
Piano delle Regole. Per i piani attuativi la competenza dell’adozione spetta alla<br />
Giunta Comunale, restando l’approvazione a carico del Consiglio Comunale.<br />
Il titolo II disciplina l’uso del territorio comunale a seconda delle zone: di<br />
antica formazione (NAF), di disegno riconoscibile (ADR), e di rinnovamento<br />
urbano (ARU).<br />
Il titolo III disciplina le aree di valorizzazione ambientale, quelle dei Parchi<br />
Regionali, beni, e aree soggette a verifiche sovraordinate e Reticolo Idrografico.<br />
Il titolo IV disciplina le zone commerciali, i loro criteri di accessibilità e parcheggi.<br />
una coraggiosa utilizzazione delle tecnologie dei trasporti, delle costruzioni e una<br />
trasformazione dei modi di vita che da questo PGT non emergono.<br />
Sarà necessario uno sforzo di sintesi per ricondurre l’enorme documentazione<br />
illustrativa ad un agile strumento operativo. Così com’è oggi, è inaccettabile.<br />
Pari attenzione andrà dedicata alla simbologia e alla colorazione delle tavole<br />
per evitare le incertezze verificate nel Piano dei vincoli dei Navigli. Pare anche<br />
importante un glossario che dia l’interpretazione esatta della quantità delle<br />
nuove sigle che si aggiungono alle troppe già esistenti.<br />
Nel Documento di Piano<br />
■ Tra i 15 Grandi Progetti deve trovare spazio il recupero dei Navigli tra la<br />
Martesana e la Darsena, al fine di fornire un notevole valore aggiunto a<br />
un centro storico monumentalmente povero. L’infrastruttura dei Navigli<br />
rappresenta un valore storico per eccellenza in una città che per 500 anni<br />
ha trovato in essi un supporto per la sua economia.<br />
Negli Ambiti di Trasformazione<br />
■ No al trasferimento del tribunale a Porto di Mare, introdurre invece il tribunale<br />
come pezzo pregiato di un NIL di Porta Vittoria con una ZTL comprenden-
te le chiese di San Pietro in Gessate e Santa Maria della Pace, la Sormani,<br />
l’Umanitaria,la sede della Provincia accessibili con la fermata M4 del Policlinico.<br />
■ Si al trasferimento del carcere e recupero della struttura come centro del<br />
NIL Papiniano.<br />
■ Nelle schede di indirizzo per il riassetto del territorio per gli Ambiti di<br />
Trasformazione, è evidente la carenza di integrazione con la viabilità che<br />
le circonda. Queste zone, che separano senza ragione ampie porzioni della<br />
città, devono costituire principalmente integrazione e completamento del<br />
disegno della viabilità esistente.<br />
■ Va rinforzato il concetto della zona San Siro come città dello sport confermando<br />
le strutture attuali e aggiungendo quelle che Milano non ha: il<br />
Palasport, il Centro Natatorio Olimpico, lo stadio per l’Atletica aperto e<br />
scoperto, e i piccoli Palazzi dedicati agli Sport minori. La carenza di Milano<br />
sulle infrastrutture per lo sport è tale da giustificare due città dello sport,<br />
sul Lambro e San Siro.<br />
Nel Piano dei Servizi<br />
■ Il concetto dei NIL non trova conferme sul progetto della viabilità, non<br />
vengono individuate le strade di Centro quartiere da declassare e le alternative<br />
per il traffico passante, non è identificato in ogni NIL quale potrà essere il<br />
Centro di Quartiere che dovrà essere interessato da una ZTL.<br />
■ In un piano delle infrastrutture estremamente carente, sarebbe necessario<br />
indicare almeno quelle previste dalla Variante del Piano Regolatore e dal Piano<br />
del Traffico vigenti, mai realizzate, rendendo accessibili le Zone Intercluse<br />
dalle infrastrutture fluviali e ferroviarie. Se si vuole densificare occorre un<br />
forte adeguamento delle infrastrutture esistenti<br />
■ Nel capitolo 9, occorre alzare la soglia della cessione delle aree a servizi (anche<br />
monetizzabili) da 0,5 a 1 mq/mq per mantenere il trattamento simile a<br />
quello usato finora nelle zone B1 indice 3, altrimenti si tratta di un’ulteriore<br />
tassa sull’edificabile, oltre agli Oneri di Urbanizzazione e il contributo del<br />
Costo di Costruzione.<br />
■ Visto che non si avranno più espansioni verso il verde agricolo e i parchi,<br />
occorre disegnare una volta per sempre l’estetica dei fronti della città abitata,<br />
rettificando le frettolose perimetrazioni dei parchi e ampliando così il numero<br />
delle Zone di Trasformazione Periurbana.<br />
■ Nelle infrastrutture, le grandi aree ospedaliere e della ricerca (Sacco, IEO e<br />
Cerba) devono essere accessibili direttamente con la metropolitana.<br />
■ Pare di capire che i Parchi Periurbani consentano agli agricoltori di mante-<br />
Il PGT prospetta una serie di novità positive ma, come si evince anche dai<br />
commenti che riportiamo, è perfettibile in numerosi punti.<br />
Noi ci impegneremo in Consiglio per introdurre i miglioramenti che riteniamo<br />
importanti, ma vorremmo che tutti i cittadini potessero far sentire la loro<br />
voce segnalando anche temi che, per la loro specificità, possono sfuggire sia<br />
all’amministrazione, sia ai consiglieri.<br />
Perciò, nel periodo stabilito dalla legge (i 240 giorni che intercorrono tra<br />
l’adozione del PGT da parte del Consiglio Comunale e l’approvazione definitiva<br />
del piano), i repubblicani milanesi predisporranno uno sportello<br />
di consulenza in cui dei professionisti qualificati saranno a disposizione<br />
dei cittadini per chiarire i loro dubbi e aiutarli nella stesura delle eventuali<br />
osservazioni da sottoporre al Comune.<br />
I professionisti coinvolti saranno:<br />
<strong>De</strong> <strong>Angelis</strong> PER MILANO<br />
nere colture anacronistiche per la dimensione e fastidiose per le residenze<br />
adiacenti, (come le risaie). Sarebbe bene invece che queste aree mantenessero<br />
le caratteristiche di parchi, formati da prati, boschi e radure e le cascine si trasformassero<br />
in agriturismo, residenze particolari o strutture per il tempo libero<br />
e lo sport. L’esempio è il Parco di Monza, dove queste attrattive convivono<br />
con una modesta attività agricola incentrata sull’allevamento e l’orticoltura<br />
che fornisce prodotti alimentari di primo consumo apprezzati dai cittadini.<br />
Nel Piano delle Regole<br />
■ Nell’elenco Complessi ed Edifici vincolati, occorre aggiungere i ponti in<br />
ferro reticolare e quelli in pietra e mattoni della cintura ferroviaria, essendo<br />
entrambe le tipologie architetture di valore.<br />
■ Sulla perequazione non basta la formazione dell’Archivio delle Transazioni,<br />
è necessario un momento di controllo dell’acquisizione delle aree, con la<br />
creazione di un’Agenzia che le proponga finalizzandole alla creazione di un<br />
<strong>De</strong>manio compatto e omogeneo. Anche il mercato dei diritti volumetrici<br />
creati dai vari incentivi dovrà essere gestito dall’Agenzia.<br />
■ Come già previsto dalla legge Urbanistica del 42 si rivaluta l’importanza del<br />
Piano Attuativo per la trasformazione del territorio. Occorre però, pena la<br />
difficoltà di gestione riscontrabile oggi nell’abbandono da parte degli operatori<br />
della procedura dei PII, rendere più veloci i Piani Esecutivi, concentrando<br />
l’attenzione sulla semplice Contestualizzazione dell’intervento e abbandonando<br />
la fornitura di dati e informazioni anacronistiche e ininfluenti spesso già in<br />
possesso dell’amministrazione o degli enti Pubblici. Occorre un cambio di<br />
mentalità della burocrazia comunale che deve ritrovare per i Piani Attuativi<br />
un atteggiamento collaborativo e non ostativo.<br />
■ Occorre abbandonare la gretta politica dei Bonus volumetrici per incentivare<br />
tecnologie e risparmi energetici (che in una città come Milano dovrebbero<br />
essere fisiologici), puntando invece sulla diminuzione della tassazione generale<br />
del processo produttivo delle costruzioni.<br />
■ Per le attività commerciali, occorre fermare, nei Nuclei di Antica Formazione,<br />
l’espansione delle medie e grandi strutture commerciali, riservando queste<br />
zone agli Esercizi di Vicinato e alle piccole strutture di vendita. Le attività di<br />
vendita all’ingrosso dovrebbero essere consentite solo ai margini dell’abitato<br />
e in collegamento diretto con la rete Autostradale.<br />
■ Occorre ripristinare un tetto alla dimensione territoriale sotto il quale limite<br />
non è obbligatorio realizzare il 20% di Edilizia Convenzionata.<br />
Gianni Zenoni<br />
Come possiamo migliorare il PGT?<br />
• arch. Gianni Zenoni, via del Mare 79 - 20142 Milano gz@studiozenoni.it<br />
• prof. arch. Alberico Belgiojoso, via Perugia 8 - 20122 Milano<br />
studio@albericobelgiojoso.com<br />
• arch. Laura Pertusi, via Lusardi 10 - 20122 Milano l.pertusi@smp.mi.it<br />
• arch. Antonio Montanari, via Lusardi 10 - 20122 Milano<br />
a.montanari@smp.mi.it<br />
• arch. Simona Ferradini, via Piero della Francesca 22 - 20154 Milano<br />
archiprojet@yahoo.com<br />
• arch. ing. Walter Patscheider, viale Monterosa 12 - 20149 Milano<br />
patscheider@studiopatscheider.com<br />
L’avvio dell’iniziativa, legata ai tempi d’approvazione del PGT, e i dettagli<br />
operativi saranno comunicati sul sito www.francodeangelis.it, oppure facendone<br />
richiesta all’indirizzo franco.deangelis@comune.milano.it.<br />
3
4 <strong>De</strong> <strong>Angelis</strong> PER MILANO<br />
In relazione al convegno Milano più bella e alla discussione del PGT vogliamo<br />
intraprendere una verifica e un dibattito con i cittadini sui valori e gli<br />
interessi nella città, il modo in cui essi vanno studiati, e su come riteniamo<br />
vadano trattati nel PGT. Vogliamo dimostrare come affrontiamo i temi di<br />
Milano, mobilitare l’opinione pubblica, darle voce.<br />
Con il termine Qualità Urbana, intendiamo la qualità della vita nella città, nei<br />
diversi aspetti del rapporto fra l’uomo e l’ambiente, e non solo la percezione visiva:<br />
la vita che si svolge, i percorsi quotidiani, nella periferia e nelle aree centrali, le<br />
condizioni fisiologiche e psicologiche, il paesaggio urbano, la vivibilità dello<br />
spazio pubblico, delle sue attrezzature, del verde, il livello di manutenzione, le<br />
sensazioni di attrazione e repulsione, i significati che si percepiscono.<br />
Per rivelarla effettivamente e per ottenerla, proponiamo di ragionare e agire<br />
con metodi e tecniche particolari, proprie della disciplina della Progettazione<br />
Urbana, che si basa su come l’ambiente e il paesaggio urbano vengono realmente<br />
percepiti, considera gli elementi che fanno da riferimento, quelli “caratterizzanti”.<br />
È una disciplina che si propone anche di conoscere i “meccanismi urbani”, cioè<br />
le logiche secondo cui si comportano gli attori del processo urbano, operatori,<br />
amministrazioni, esercenti, abitanti; perché la questione non è tanto progettare,<br />
quanto agire sugli effetti indotti, trovare tipi di interventi efficaci per incidere su<br />
quei comportamenti: questo vale per le prescrizioni del PGT, che intendiamo<br />
verificare in questo senso.<br />
Tutta la strumentazione, l’insieme delle operazioni previste, deve saper agire<br />
attraverso i meccanismi propri della progettazione urbana, ed essere giudicata<br />
dal punto di vista degli effetti reali che genera.<br />
Occorre anche vedere la qualità della città nel suo insieme, che, anche senza la<br />
visione diretta che è possibile ad esempio a Genova, Torino, Napoli o Firenze,<br />
a Milano c’è e viene percepita, in diversi modi.<br />
Questa visione di insieme può avere senso, per discutere e decidere in quale<br />
direzione puntare nell’attività economica, nel ruolo per Milano in Italia e in<br />
Europa, per capire il criterio da adottare per il rapporto con l’esistente e con la<br />
storia, per il rapporto fra conservazione e innovazione.<br />
È utile chiarire che l’interesse per le preesistenze storiche non è solo per amore<br />
della storia, ma anche perché esse corrispondono a un interesse culturale ed<br />
Il PGT e la Qualità Urbana<br />
economico; hanno significato come immagine collettiva, informazione sulle<br />
trasformazioni della città, danno senso e bellezza all’ambiente urbano, sono<br />
qualità per il marketing urbano e per la logica turistica (Milano può e deve<br />
essere città d’arte).<br />
La loro conservazione garantisce anche continuità nel mantenimento delle<br />
sedimentazioni, dei “rapporti urbani” che solo nella continuità sopravvivono<br />
e funzionano (le aree “commiste” fuori Bastioni, i Navigli, il quartiere Isola, i<br />
nuclei storici di periferia).<br />
In tema di qualificazione dell’esistente, Milano potrebbe dare una impostazione<br />
originale e dimostrativa.<br />
Conservazione e trasformazione sono entrambe necessarie, ma occorre stabilire il<br />
rapporto. Gli operatori naturalmente tendono a privilegiare l’innovazione, ma a<br />
tutti deve interessare un equilibrio, e l’Amministrazione Pubblica deve garantirlo.<br />
Senza dubbio l’innovazione deve avere una parte importante, non solo per<br />
soddisfare i nuovi fabbisogni, ma per rinnovare l’immagine dell’intera città;<br />
il rapporto ha funzionato benissimo a Milano nei casi in cui si è conservato e<br />
anche innovato: ad esempio nel recupero dei fabbricati industriali in molte aree<br />
di Milano (Lambrate, Bergognone, Ludovico il Moro, Bovisa).<br />
Ma in cosa consiste l’innovazione?<br />
Non solo in grattacieli, attraenti e necessari, forse non proprio un’idea nuova.<br />
Probabilmente più in altre cose: tipologie nuove per le nuove esigenze, e modi<br />
nuovi di vivere la città, nelle condizioni ambientali migliori (nelle residenze,<br />
nello spazio pubblico, per le diverse categorie, per le diverse etnie), nuove<br />
forme di “governance” per operazioni complesse (la città metropolitana, la<br />
partecipazione, la multidisciplinarità), e anche nuovi modi di mettere in luce<br />
le presenze storiche, ora mortificate.<br />
Queste questioni sono state da noi studiate e messe a punto in dibattiti e convegni,<br />
e in studi universitari. In diverse città, in Europa e USA, sono state affrontate<br />
con molto impegno e con metodologie e tecniche innovative.<br />
Anche a Milano la ricerca, a livello universitario, ha prodotto e sta producendo<br />
risultati importanti, che purtroppo non possiamo esporre in questa sede, ma ci<br />
auguriamo di poter riproporre in sede di definizione del PGT.<br />
Alberico Belgiojoso<br />
Ma non scordiamo il centro storico<br />
Il mio impegno politico nasce dalla profonda convinzione che sia dovere<br />
inderogabile di ciascuno di noi impegnarsi per migliorare, secondo i nostri<br />
valori e le nostre idee, la società in cui viviamo.<br />
In tale contesto, il dibattito sul futuro della città non può che offrire importanti<br />
spunti di riflessione nell’attuale momento storico, soprattutto in relazione al<br />
lavoro che si sta svolgendo sul PGT.<br />
Dobbiamo però impegnarci tutti, anche sul piano culturale, per raggiungere<br />
un obiettivo ambizioso: aprire una nuova stagione per la nostra città.<br />
In questo percorso, il ruolo ed il volto del centro storico non va trascurato.<br />
Sono convinto che Milano deve continuare ad avere un centro storico vivo<br />
e sede delle funzioni forti che lo hanno sempre connotato. Per questo, come<br />
consigliere della Zona 1, non posso condividere il progetto di spostare il Palazzo<br />
di Giustizia ai confini di Milano: il centro storico può, anzi deve, esprimere<br />
ancora molta vitalità nella Milano del futuro.<br />
Perché ciò possa accadere, però, sarà importante che tutti noi ci impegniamo,<br />
con l’orgoglio civico che da sempre contraddistingue i milanesi, per migliorare<br />
la nostra città.<br />
Guido Camera