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1912 - 2012<br />

-<br />

CENTO ANNI DEL SAN PIO X<br />

COR CORDIUM<br />

SOMMARIO<br />

E<strong>di</strong>toriale<br />

Il Papa <strong>San</strong> <strong>Pio</strong> X e la Mater Boni Consilii<br />

Alle sorgenti della Fede : pellegrini in Terra <strong>San</strong>ta<br />

Il volto missionario del <strong>Seminario</strong><br />

La visita del Padre missionario<br />

Il canto gregoriano<br />

La Nuova Evangelizzazione


anno 2012<br />

EDITORIALE<br />

In prossimità del Natale, e a pochi giorni dalla chiusura<br />

dell’anno centenario, ecco uscire il nostro giornalino, con<br />

l’intento <strong>di</strong> offrire uno spaccato <strong>di</strong> alcune iniziative che ormai<br />

fanno parte del nostro itinerario <strong>di</strong> formazione, insieme con<br />

alcune riflessioni su aspetti significativi per la nostra comunità e<br />

per quanti ad essa sono legati da affetto ed amicizia.<br />

Il <strong>San</strong>to Padre ci ha regalato questo “anno della fede” proprio<br />

mentre noi cerchiamo <strong>di</strong> raccogliere l’ere<strong>di</strong>tà del primo secolo <strong>di</strong><br />

vita del nostro <strong>Seminario</strong>. Il primo pensiero è quello <strong>di</strong><br />

considerare che questo è il luogo in cui la fede <strong>di</strong> tanti giovani<br />

cristiani si è evoluta in “fede <strong>di</strong> presbiteri”: fede vissuta come<br />

assimilazione e configurazione a Cristo, alimentata dalla<br />

preghiera, dallo stu<strong>di</strong>o e dalla costruzione <strong>di</strong> comunione<br />

presbiterale; fede annunciata, pre<strong>di</strong>cata e testimoniata in tanti<br />

luoghi della Calabria, e oltre i confini regionali, dove tanti ex alunni sono stati destinati dal Signore e dalla<br />

Chiesa. Si tratta certamente <strong>di</strong> un’ere<strong>di</strong>tà che va oltre ogni possibilità <strong>di</strong> sintesi, ma che certamente suscita in noi il<br />

desiderio costante non solo <strong>di</strong> prolungare la scia tracciata da tanti nostri predecessori, ma anche <strong>di</strong> svilupparla,<br />

con la grazia <strong>di</strong> Dio, per adeguarla alle esigenze dei nostri fratelli <strong>di</strong> oggi. Le sfide della nuova evangelizzazione<br />

ci stanno <strong>di</strong> fronte, ma non ci intimoriscono! Noi sappiamo bene <strong>di</strong> aver riposto la nostra fiducia in colui che ci<br />

ama come amici e ha dato la vita per noi (Gv 15); e sappiamo altresì che nulla al mondo potrà mai separarci<br />

dall’amore <strong>di</strong> Cristo (Rm 8). Ci affi<strong>di</strong>amo, perciò, all’intercessione amorevole della nostra Alma Mater Boni<br />

Consilii per essere tutti <strong>di</strong> Cristo e poter infondere nel mondo quella fiducia che è stata sua. È la fede a riempirci<br />

<strong>di</strong> gioia ed entusiasmo nell’andare senza titubanza alcuna verso i fratelli, per <strong>di</strong>re a tutti che l’avventura più bella<br />

che possa capitare ad un giovane è <strong>di</strong> essere chiamato a rendere presente, nella nostra povera persona, quella <strong>di</strong><br />

Gesù, che “per noi uomini e per la nostra salvezza <strong>di</strong>scese dal cielo, si è incarnato e si è fatto uomo”. Auguri a<br />

tutti per le prossime festività natalizie.<br />

Dicembre 2012- Cor Cor<strong>di</strong>um - <strong>Seminario</strong> san pio x<br />

ROCCO SCATURCHIO<br />

1


IL PAPA SAN PIO X E LA MATER BONI CONSILII<br />

anno 2012<br />

Fin dal 1467, anno della sua apparizione a Genazzano, nei pressi <strong>di</strong> Roma, i<br />

Pontefici hanno nutrito una grande devozione verso la Madonna del Buon Consiglio e<br />

si sono recati al <strong>San</strong>tuario a lei de<strong>di</strong>cato per renderle omaggio. Da allora non sono<br />

stati pochi i Pontefici che hanno concesso al santuario <strong>di</strong> Genazzano particolari<br />

privilegi, anche in base alla funzione che esso svolgeva per la crescita spirituale dei<br />

fedeli che lo visitavano e per le abbondanti grazie che vi si potevano ottenere. Tale<br />

devozione ha raggiunto l’apice con il Beato Giovanni Paolo II che nel 1993 volle non<br />

solo portare a Scutari una copia dell’immagine della Madonna del Buon Consiglio <strong>di</strong><br />

Genazzano, ma volle anche intronizzarla in modo solenne, per ringraziarla per i<br />

cambiamenti avvenuti in quegli anni nell’Europa orientale.<br />

Tra questi Pontefici, si <strong>di</strong>stinse <strong>San</strong> <strong>Pio</strong> X, che, fin dall’inizio del pontificato,<br />

fu particolarmente devoto della Madonna del Buon Consiglio. Non appena venne<br />

eletto papa, narrano le cronache, egli volle portarsi all’altare della Madonna del Buon Consiglio che <strong>Pio</strong> IX aveva<br />

fatto erigere nei palazzi apostolici, per implorare la sua bene<strong>di</strong>zione all’inizio del nuovo ministero. E spesso, in<br />

<strong>di</strong>verse occasioni, vi si recava per ottenere lumi e consolazione dalla Madre <strong>di</strong> Dio. Il 6 gennaio 1912 <strong>San</strong> <strong>Pio</strong> X<br />

concesse, con un decreto, che la Madonna del Buon Consiglio, venerata nella Basilica omonima <strong>di</strong> Capo<strong>di</strong>monte,<br />

a Napoli, prendesse il titolo <strong>di</strong> “Incoronata Madre del Buon Consiglio”. La Madonna del Buon Consiglio è anche<br />

chiamata “Regina della Chiesa Cattolica”.<br />

Dato questo stretto e tenero legame tra <strong>San</strong> <strong>Pio</strong> X e la Madonna del Buon Consiglio, si può ritenere che il<br />

Papa traesse ispirazione proprio da lei e che da lei si recasse per chiedere consiglio nei momenti <strong>di</strong>fficili del suo<br />

pontificato, epoca <strong>di</strong> gran<strong>di</strong> sconvolgimenti per la minaccia <strong>di</strong> dottrine, come il modernismo e la “Questione<br />

Biblica”, che a quell’epoca sembravano far vacillare la barca <strong>di</strong> Pietro. La storia insegna come il grande Papa<br />

seppe con sapienza, fermezza e coraggio guidarla tra le onde burrascose dei tempi.<br />

In base a ciò, la presenza <strong>di</strong> un’immagine de<strong>di</strong>cata alla Madonna del Buon Consiglio nella cappella del<br />

nostro <strong>Seminario</strong> <strong>San</strong> <strong>Pio</strong> X non desta alcuna meraviglia, anzi è segno della<br />

paterna assistenza che <strong>San</strong> <strong>Pio</strong> X continua a garantire al <strong>Seminario</strong> che volle<br />

fosse costruito sulla collinetta <strong>di</strong> Madonna dei Cieli. Siccome, secondo quanto<br />

è da qualcuno tramandato, il quadro della Madonna fu donato da Mons. Luigi<br />

Rinal<strong>di</strong>, vescovo <strong>di</strong> <strong>San</strong> Marco Argentano e Bisignano, non è da escludere che<br />

questi, provenendo da Napoli, conoscesse molto bene la storia della Basilica <strong>di</strong><br />

Capo<strong>di</strong>monte, inaugurata il 1960, e che con questo gesto abbia voluto collegare<br />

ulteriormente il nostro <strong>Seminario</strong> al suo <strong>San</strong>to fondatore <strong>Pio</strong> X.<br />

Recentemente tale collegamento si deve a quella che è stata definita<br />

una “felice intuizione” del Rettore mons. Rocco Scaturchio, che appena giunto<br />

in mezzo a noi, dopo aver fatto alcune indagini sul nome e sull’origine<br />

dell’immagine presente in cappella, ha voluto istituire al sabato precedente il<br />

21 novembre (Memoria della Presentazione della Beata Vergine Maria) <strong>di</strong> ogni<br />

anno la festa della Madonna del Buon Consiglio, dopo un novenario <strong>di</strong><br />

preghiera, facendola coincidere con la giornata del raduno degli ex-alunni. In<br />

tale giorno <strong>di</strong> festività i sacerdoti calabresi, per la formazione dei quali <strong>San</strong> <strong>Pio</strong> X eresse il <strong>Seminario</strong>, sono<br />

invitati a ritrovarsi insieme in questo stesso luogo per vivere un momento <strong>di</strong> fraternità con i loro vescovi.<br />

Sapere che <strong>San</strong> <strong>Pio</strong> X era devoto alla Madonna del Buon Consiglio non può che costituire una ragione in<br />

più non solo per con<strong>di</strong>videre questa iniziativa annuale, ma anche per rivivere <strong>di</strong> anno in anno e ogniqualvolta si<br />

entra in cappella il legame con <strong>San</strong> <strong>Pio</strong> X. Tale legame deve mantenersi vivo soprattutto a temine <strong>di</strong> quest’anno<br />

durante il quale abbiamo celebrato i cento anni del <strong>Seminario</strong> da lui fondato. Ci auguriamo che il <strong>Seminario</strong><br />

possa continuare a svolgere quella missione per la formazione del clero calabrese che il nostro <strong>San</strong>to protettore<br />

gli volle affidare, e che da esso possano uscire sacerdoti santi, come ha auspicato il Rettore nell’incontro con i<br />

sacerdoti presenti quest’anno alla giornata degli ex-alunni, e degni figli della Madre del Buon Consiglio..<br />

Dicembre 2012- Cor Cor<strong>di</strong>um - <strong>Seminario</strong> san pio x<br />

VINCENZO LOPASSO<br />

2


anno 2012<br />

ALLE SORGENTI DELLA FEDE<br />

Esercizi spirituali con il Patriarca Michel Sabbah<br />

La nostra comunità ha avuto il privilegio, lo scorso mese <strong>di</strong> settembre, <strong>di</strong> vivere il tempo <strong>di</strong> grazia degli esercizi<br />

spirituali proprio lì dove “è apparsa la grazia <strong>di</strong> Dio, apportatrice <strong>di</strong> salvezza per tutti gli uomini” (Tt 2,11). A<br />

rendere la nostra esperienza ancora più intensa hanno contribuito anche le me<strong>di</strong>tazioni dettate dal Patriarca<br />

Emerito <strong>di</strong> Gerusalemme, Mons. Michel Sabbah.<br />

Nella terra in cui si alza costante la preghiera a Dio, ma nella quale paradossalmente si o<strong>di</strong>a il Figlio <strong>di</strong> Dio, Mons.<br />

Sabbah ha più volte sottolineato che l’autenticità della nostra sequela si manifesta nell’essere, come Gesù, “segno<br />

<strong>di</strong> contrad<strong>di</strong>zione” nel mondo.<br />

Il Patriarca ha invitato noi seminaristi a non cercare l’illusoria stima del mondo, ma a mettere seriamente in conto<br />

la possibilità <strong>di</strong> essere, alla stregua del Maestro, rifiutati, <strong>di</strong>sprezzati, umiliati, “crocifissi” dalla nostra stessa<br />

famiglia, dal nostro popolo, dagli amici che più avremo amati.<br />

Al riguardo, egli ci ha raccomandato <strong>di</strong> attingere costantemente alla fonte della<br />

preghiera: grazie ad essa ci si rende presenti a Dio in ogni momento, si colgono<br />

i segni della sua presenza in ogni evento della storia e si viene educati ad avere<br />

uno sguardo <strong>di</strong> bene<strong>di</strong>zione sull’intera umanità.<br />

Il Patriarca ci ha infine esortati a non smettere mai <strong>di</strong> annunciare il Vangelo,<br />

capace <strong>di</strong> trasformare i cuori degli uomini. “Quanto più ci conformiamo a Gesù,<br />

tanto più saremo uniti a Dio e come Chiesa. Se ci sono <strong>di</strong>visioni – ha ammonito<br />

– è perché non viviamo la verità del Vangelo o perché spesso pre<strong>di</strong>chiamo noi<br />

stessi!”<br />

Corroborati da questa intensa esperienza <strong>di</strong> grazia, e<strong>di</strong>ficati dall’esempio <strong>di</strong><br />

Maria, modello dei credenti, possa dunque la nostra comunità muovere i suoi<br />

passi con rinnovato slancio ed entusiasmo, “tenendo fisso lo sguardo su Gesù,<br />

autore e perfezionatore della fede” (Eb 12,2). Buon cammino a tutti!<br />

Dicembre 2012- Cor Cor<strong>di</strong>um - <strong>Seminario</strong> san pio x<br />

MASSIMO RIGANELLO<br />

3


PELLEGRINI IN TERRA SANTA<br />

anno 2012<br />

La grotta della natività<br />

Dio ha assunto la nostra umanità, attraverso l’Incarnazione nel grembo<br />

della vergine Maria, per vivere le prove, le sofferenze, le ansie, le speranze<br />

della vita <strong>di</strong> ognuno <strong>di</strong> noi. Gesù non nasce in un palazzo regale, nasce in<br />

un “rifugio” freddo. Al Creatore del mondo mancano panni e fuoco ma già<br />

i pastori ne comprendono la “regalità”. Ci vuole umiltà per comprendere la<br />

“missione” <strong>di</strong> Cristo. L’umiltà dei piccoli, l’umiltà <strong>di</strong> chi è venuto per<br />

servire, non per essere servito. Dal legno della Croce Gesù esprime la sua<br />

regalità. “Davvero costui era Figlio <strong>di</strong> Dio”, <strong>di</strong>ce chi vede Gesù morire.<br />

La nascita <strong>di</strong> Gesù ha reso tutti noi figli <strong>di</strong> Dio. E lo siamo realmente, con<br />

lo Spirito che ci permette <strong>di</strong> <strong>di</strong>re: “Abbà, Padre”.<br />

Il verbo si fece carne e venne ad<br />

abitare in mezzo a noi<br />

Gv 1,14<br />

GIUSEPPE BIAMONTE<br />

Dicembre 2012- Cor Cor<strong>di</strong>um - <strong>Seminario</strong> san pio x<br />

4


anno 2012<br />

IL VOLTO MISSIONARIO<br />

Nell’Anno della fede la missione popolare nelle<br />

nostre comunità è stata una grazia nella grazia,<br />

un ulteriore dono <strong>di</strong> Dio. Io, don Nino e, da<br />

poco, anche don Michele viviamo insieme. Tra i<br />

messaggi ricevuti dai seminaristi dopo la<br />

missione, il più ricorrente era il ringraziamento<br />

per la vita comune che hanno sperimentato nella<br />

nostra unità pastorale <strong>di</strong> Briatico tra i sacerdoti.<br />

Per sette anni, nella comunità del <strong>Seminario</strong><br />

Romano, ho iniziato anch’io l’anno formativo<br />

con una missione popolare. Con la presenza dei<br />

seminaristi ho rivissuto tutti quei momenti. La<br />

novità per me è stata quest’anno stare dall’altra<br />

parte, vivere l’ansia pastorale del padre che ha<br />

cura dei suoi figli e vuole che ad ognuno <strong>di</strong> loro<br />

giunga la bella notizia dell’amore <strong>di</strong> Dio: e che<br />

meraviglia guardare l’altra parte! Ragazzi<br />

entusiasti, desiderosi <strong>di</strong> annunciare quello che<br />

hanno sperimentato nella loro vita, felici <strong>di</strong><br />

portare Gesù alle famiglie, ai giovani, agli<br />

anziani e agli ammalati, in chiesa e in piazza, in<br />

oratorio e a scuola: ovunque, sono stati presenza<br />

gioiosa e significativa <strong>di</strong> un Altro. In un mondo<br />

dove tutto sembra essersi ridotto a sesso, sol<strong>di</strong>,<br />

carriera, quanta e quale grande parola <strong>di</strong>ce<br />

invece un giovane che sceglie il celibato, la<br />

strada della solidarietà, la con<strong>di</strong>visione con i<br />

poveri! A nome <strong>di</strong> tutta la comunità ringrazio il<br />

buon Dio per questa esperienza e affido voi<br />

seminaristi alla Mater Boni Consilii. Il prezioso<br />

frutto della missione è stata la vostra<br />

testimonianza <strong>di</strong> vita.<br />

LE MISSIONI POPOLARI<br />

SALVATORE LAVORATO<br />

La fede è qualcosa <strong>di</strong> vivo. La Chiesa,<br />

Madre amorevole, la genera in noi e la<br />

nutre, se ne prende cura, la alimenta così<br />

che essa possa crescere, svilupparsi,<br />

fortificarsi ogni giorno. La fede poi si<br />

<strong>di</strong>ffonde, è un seme fecondo gettato nel<br />

campo del mondo, una luce che si irra<strong>di</strong>a:<br />

per la potenza dello Spirito <strong>San</strong>to cammina,<br />

avanza nella storia, cercando cuori <strong>di</strong>sposti<br />

ad accoglierla, maturare e portare frutto per<br />

il regno dei Cieli. Di cuore in cuore, <strong>di</strong> vita<br />

in vita, <strong>di</strong> fede in fede. E colui che dona<br />

questa vita, si accorge che è proprio<br />

donando che si riceve, si è benedetti,<br />

ricolmati dei doni e delle grazie più gran<strong>di</strong><br />

da parte del Signore. Borgia è come un<br />

campo immenso, sterminato: Dio solo lo<br />

conosce tutto, palmo a palmo, ogni sospiro,<br />

gemito, lamento, canto, grido <strong>di</strong> dolore o <strong>di</strong><br />

esultanza. La nostra breve presenza è come<br />

un piccolissimo seme gettato in questo<br />

campo <strong>di</strong> Dio, affidato alla sua Provvidenza<br />

affinché cresca e maturi, col tempo. Da<br />

parte nostra, in cambio <strong>di</strong> poco, <strong>di</strong> una<br />

parola, una stretta <strong>di</strong> mano, un sorriso, un<br />

orecchio teso per ascoltare, siamo stati<br />

ricolmati <strong>di</strong> doni assai più belli e gran<strong>di</strong>:<br />

accoglienza, gratitu<strong>di</strong>ne, riconoscenza,<br />

amicizia, stima, gioia <strong>di</strong> stare insieme, <strong>di</strong><br />

lodare Dio per questo tempo <strong>di</strong> grazia che<br />

Egli ci ha concesso. Così alla fine siamo<br />

noi, seminaristi, venuti per donare agli altri,<br />

ad andarcene arricchiti <strong>di</strong> gioielli tanto<br />

preziosi! Siamo noi che ringraziamo voi,<br />

gente <strong>di</strong> Borgia, uno per uno. Grazie <strong>di</strong><br />

cuore, e che il Signore vi bene<strong>di</strong>ca!<br />

DAVIDE RIGGIO<br />

Dicembre 2012- Cor Cor<strong>di</strong>um - <strong>Seminario</strong> san pio x<br />

5


anno 2012<br />

DEL SEMINARIO<br />

LA MISSIONE VERSO LE PARROCCHIE :<br />

MISSIONI POPOLARI<br />

Sono Alessandra, ho 26 anni e faccio parte della comunità parrocchiale<br />

<strong>di</strong> Briatico, che ha ospitato ad ottobre alcuni seminaristi del <strong>Seminario</strong> "<br />

<strong>San</strong> <strong>Pio</strong> X " <strong>di</strong> <strong>Catanzaro</strong>.<br />

Avevo già conosciuto parecchi preti, suore, missionari e ora anche<br />

seminaristi. L'impatto nel vedere ragazzi della mia età, se non ad<strong>di</strong>rittura<br />

più giovani, che <strong>di</strong>scutevano <strong>di</strong> teologia, <strong>di</strong> problemi attuali, <strong>di</strong><br />

problematiche molto delicate, con profon<strong>di</strong>tà <strong>di</strong> concetti e <strong>di</strong> idee, mi<br />

hanno fatto pensare alla leggerezza con cui noi laici affrontiamo la vita.<br />

Non credo tutto sia facile per loro, ma nell'amore <strong>di</strong> Dio, sicuramente<br />

hanno dato un senso al loro essere. Sono sicuramente i vincenti e non i<br />

perdenti come qualcuno sostiene, sono<br />

quelli che hanno risposto a Gesù: "Eccoci Signore,saremo pescatori <strong>di</strong><br />

anime". Ringrazio i miei parroci che hanno permesso tutto ciò e voi<br />

amici miei, <strong>di</strong> essere venuti in mezzo a noi, con amore, con gioia e con<br />

fede e <strong>di</strong> avermi lasciato l'impegno <strong>di</strong> continuare sulla strada che già<br />

percorrevo, offrendo aiuto e dando <strong>di</strong>sponibilità a chi me li chiede.<br />

Che Dio vi bene<strong>di</strong>ca.<br />

ALESSANDRA<br />

Dicembre 2012- Cor Cor<strong>di</strong>um - <strong>Seminario</strong> san pio x<br />

6


anno 2012<br />

IL VOLTO MISSIONARIO<br />

LA MISSIONE A CASA SACRI CUORI<br />

Dall’1 al 7 ottobre 2012 noi seminaristi <strong>di</strong> I anno abbiamo vissuto<br />

l'esperienza caritativa presso la Casa Sacri Cuori, struttura<br />

ospitante persone affette da <strong>di</strong>sagi psichici irreversibili. Abbiamo<br />

cercato, con lo stesso spirito missionario che ha spinto il resto<br />

della comunità del <strong>Seminario</strong> verso le parrocchie, <strong>di</strong> metterci a<br />

servizio <strong>di</strong> questi fratelli ammalati con l'attività educativa<br />

mattutina, l'animazione, la semplice vicinanza fisica e l'uscita<br />

presso il santuario mariano <strong>di</strong> Porto. Arricchente è stato anche il<br />

contatto con il personale me<strong>di</strong>co e parame<strong>di</strong>co, soprattutto nella<br />

con<strong>di</strong>visione fraterna dei pasti.<br />

Da questa esperienza abbiamo compreso: quanta rilevanza abbia<br />

l'attenzione agli ultimi da parte <strong>di</strong> chi matura una scelta <strong>di</strong> totale<br />

consacrazione a Dio e agli altri; che i pazienti, stimolati da giusti<br />

input, riescono comunque a comunicare e trasmettere qualcosa<br />

(seppur a loro modo); che queste persone devono rappresentare<br />

non l'oggetto, bensì il soggetto <strong>di</strong> una pastorale sanitaria.<br />

GIUSEPPE PILECI<br />

Quello che farete all’ultimo dei miei fratelli lo riterrò fatto a me<br />

Dicembre 2012- Cor Cor<strong>di</strong>um - <strong>Seminario</strong> san pio x<br />

mt 25,40<br />

7


anno 2012<br />

DEL SEMINARIO<br />

LA MISSIONE VERSO I GIOVANI :<br />

LA SCUOLA DI PREGHIERA<br />

Scuola <strong>di</strong> preghiera!?! No, non si tratta <strong>di</strong><br />

un corso <strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>mento sulla<br />

preghiera, dove imparare formule a<br />

memoria o le varie forme della liturgia.<br />

La “scuola <strong>di</strong> preghiera” (SdP) è<br />

un’iniziativa rivolta prevalentemente ai<br />

giovani, ma aperta a tutti, che da qualche<br />

anno si svolge nel nostro seminario. È un<br />

cammino <strong>di</strong> sequela, è appunto mettersi<br />

alla scuola dell’unico Maestro; è mettersi<br />

all’ascolto della Parola <strong>di</strong> Dio,<br />

contemplarlo nel mistero dell’Eucarestia.<br />

Sia chi si trova all’inizio del suo percorso<br />

<strong>di</strong> fede, sia chi lo ha già intrapreso da<br />

qualche tempo, trova il suo “spazio”. La<br />

SdP vuole aiutare i giovani che<br />

desiderano riscoprire la bellezza della<br />

fede in Gesù, che sono alla ricerca <strong>di</strong> una<br />

vita spirituale più intensa o che vogliono<br />

approfon<strong>di</strong>re la loro ricerca vocazionale,<br />

che sono all’inizio del cammino <strong>di</strong><br />

fidanzamento, che vogliono intraprendere<br />

un servizio civile o <strong>di</strong> volontariato. Negli<br />

incontri, che si svolgono ogni <strong>qui</strong>n<strong>di</strong>ci<br />

giorni, il mercoledì, si alternano momenti<br />

<strong>di</strong> ascolto, <strong>di</strong> silenzio, <strong>di</strong> con<strong>di</strong>visione, <strong>di</strong><br />

fraternità e <strong>di</strong> gioia. È un’opportunità per<br />

i giovani, ma anche per noi seminaristi, <strong>di</strong><br />

riflettere sulla nostra vita, perché sia<br />

accolta davvero come dono e non vada<br />

sprecata, perché come <strong>di</strong>ceva Giovanni<br />

Paolo II: “La vita è la realizzazione <strong>di</strong> un<br />

sogno fatto in giovinezza”.<br />

LUCA GIGLIOTTI<br />

Chi prega ha in<br />

mano il timone<br />

della storia<br />

P.B.<br />

Dicembre 2012- Cor Cor<strong>di</strong>um - <strong>Seminario</strong> san pio x<br />

8


LA VISITA DEL PADRE MISSIONARIO<br />

anno 2012<br />

La mia visita al <strong>Seminario</strong> S. <strong>Pio</strong> X <strong>di</strong> <strong>Catanzaro</strong>, a nome della Fondazione “Missio” e della Pontificia Unione<br />

Missionaria, è stata molto positiva. Lo scopo <strong>di</strong> tale visita è stato quello <strong>di</strong> ravvivare lo spirito missionario<br />

all'interno del <strong>Seminario</strong> ed aiutare i seminaristi ad amare “la Chiesa <strong>di</strong>ffusa su tutta la terra”. La missione è<br />

incarnazione, immergersi cioè nella realtà della gente e della cultura dove si è mandati; esige compassione, ossia<br />

la capacità <strong>di</strong> fare proprie le sofferenze, le gioie e le speranze degli uomini e <strong>di</strong>ventare per loro la mano amorosa<br />

<strong>di</strong> Dio. La missione è inoltre annuncio <strong>di</strong> Gesù, far conoscere la Sua Parola <strong>di</strong> vita. Per questo il missionario<br />

de<strong>di</strong>ca molto tempo alla preparazione dei responsabili e delle guide nella preghiera delle comunità. Quando si<br />

formano comunità vive fondate sull'amore reciproco, sulla Parola <strong>di</strong> Dio e sull'Eucarestia, spuntano frutti <strong>di</strong><br />

santità insperati. Pertanto la missione è davvero un lasciarsi invadere dal vento della Pentecoste, dal fuoco<br />

dell'Amore dello Spirito <strong>San</strong>to. Soltanto se si è invasi dallo Spirito <strong>San</strong>to si può gustare l'entusiasmo missionario<br />

<strong>di</strong> annunciare Gesù a tutti, perché tutti hanno il <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> conoscerlo e amarlo. Tutti aspettano “con sete<br />

insaziabile” lo stesso annuncio strabiliante che gli angeli hanno dato ai pastori <strong>di</strong> Betlemme e che dobbiamo fare<br />

nostro: ”Oggi vi annunzio una grande gioia: è nato il Salvatore del mondo”. Che Maria, Stella<br />

dell'Evangelizzazione e Regina degli Apostoli, ci ottenga la gioia <strong>di</strong> donare oggi Gesù al mondo, come lei ce lo<br />

ha donato duemila anni fa.<br />

DINO TESSARI<br />

Dicembre 2012- Cor Cor<strong>di</strong>um - <strong>Seminario</strong> san pio x<br />

9


anno 2012<br />

CANTARE IL MISTERO<br />

Come ci <strong>di</strong>ce la Sacrosantum Concilium, nella Liturgia la Chiesa<br />

esprime la propria fede; il canto per i fedeli cristiani trova pertanto la<br />

propria ragione specifica nella fede nel Cristo risorto. I cristiani cantano<br />

perché Cristo è risorto e vive in loro ed il loro radunarsi ne è segno e<br />

testimonianza. La Liturgia è l’unico atto della Chiesa per il quale si <strong>di</strong>ce<br />

che il canto sia necessario ed integrante. Canto e musica sono utilizzati<br />

nella Liturgia per esprimere il suo contenuto e non semplicemente per<br />

creare un’atmosfera suggestiva ed allettante. Di <strong>qui</strong> la necessità, per<br />

coloro che svolgono il ministero dell’animazione musicale nelle<br />

celebrazioni, <strong>di</strong> conoscere bene la Liturgia, il suo significato profondo,<br />

la sua struttura e la sua finalità.<br />

A chi compete <strong>di</strong>sciplinare nelle parrocchie l’andamento liturgico<br />

musicale? Ai sacerdoti!<br />

Proprio per questo è necessario accogliere quanto ci <strong>di</strong>ce la Sacrosanctum Concilium: «si curi molto la<br />

formazione e la pratica musicale nei seminari» (115). Questa formazione è, infatti, in<strong>di</strong>spensabile per il futuro<br />

sacerdote, che della Liturgia sarà presidente ed educatore.<br />

Se <strong>di</strong>amo uno sguardo ai repertori che circolano in tante Chiese italiane, ci possiamo rendere conto che spesso i<br />

testi non fanno altro che raccontare noi stessi, i nostri problemi, i nostri gusti e le nostre esigenze, ma non<br />

raccontano <strong>di</strong> Dio, del suo mistero e della sua presenza che si rivela e si dona. La Liturgia deve cantare e<br />

raccontare prima <strong>di</strong> tutto la verità e l’opera <strong>di</strong> Dio. Solo così sarà possibile ritrovare alla luce <strong>di</strong> Dio anche la vita<br />

dell’uomo, che nella sua esperienza personale potrà rispondere con fede a quella sete infinita d’amore che ogni<br />

uomo brama e desidera.<br />

Dicembre 2012- Cor Cor<strong>di</strong>um - <strong>Seminario</strong> san pio x<br />

GIANFRANCO CAMBARERI<br />

10


LA NUOVA EVANGELIZZAZIONE<br />

anno 2012<br />

SINODO SULL’EVANGELIZZAZIONE: AL SEGUITO DI<br />

CRISTO CAMMINANDO CON GLI UOMINI<br />

Sinodo, come è noto, significa “comune cammino”. Se Gesù ha detto <strong>di</strong> sé stesso<br />

<strong>di</strong> essere la Via” (odos), la sua Comunità, la Chiesa, è in continuo cammino con lui.<br />

Il syn-odos fondamentale è perciò quello della sequela. Ma a questo primario e<br />

insostituibile cammino, se ne possono ricondurre almeno altri due, come parte<br />

integrante della stessa sequela Christi. Il primo, in cui la comunità cristiana fa il<br />

punto su se stessa, su quanto sia avanzata e su quanto sia rimasta in<strong>di</strong>etro,<br />

accompagnando Cristo, <strong>di</strong>ventando la sua “accolita” (visto che il verbo in<strong>di</strong>cante la<br />

sequela è appunto akolutein); il secondo, in cui la Chiesa è chiamata a camminare<br />

insieme con gli uomini, e in particolare con quanti Cristo ha proclamato<br />

protagonisti, oltre che destinatari del regno <strong>di</strong> Dio: i poveri e gli infelici, i miti e<br />

coloro che perdonano, gli uomini autentici che cercano la verità e la giustizia.<br />

Il decreto conciliare Optatam totius ricongiunge idealmente quanto finora emerso<br />

con queste parole: «Con animo aperto [i seminaristi] imparino a partecipare alla<br />

vita <strong>di</strong> tutta la Chiesa secondo l'espressione <strong>di</strong> S. Agostino: “Ognuno possiede lo<br />

Spirito <strong>San</strong>to nella misura con cui ama la Chiesa <strong>di</strong> Cristo”. In modo ben chiaro gli<br />

alunni sappiano <strong>di</strong> non essere destinati né al dominio né agli onori, ma <strong>di</strong> dover<br />

mettersi a completo servizio <strong>di</strong> Dio e del ministero pastorale» (n. 8).<br />

Chi parla da decenni <strong>di</strong> necessità <strong>di</strong> auto-evangelizzazione, oltre che <strong>di</strong><br />

evangelizzazione, non può che registrare con gioia come tale aspetto sia stato<br />

espresso nel Messaggio conclusivo del Sinodo al popolo <strong>di</strong> Dio: «Sentiamo<br />

sinceramente <strong>di</strong> dover convertire innanzitutto noi stessi alla potenza <strong>di</strong> Cristo. Con<br />

umiltà dobbiamo riconoscere che le povertà e le debolezze dei <strong>di</strong>scepoli <strong>di</strong> Gesù,<br />

specialmente dei suoi ministri, pesano sulla cre<strong>di</strong>bilità della missione».<br />

Un’attenzione particolare è riservata ovviamente al Vaticano II, evocato come<br />

contesto ecclesiale <strong>di</strong> insostituibile riferimento, a ripartire dal quale sono da<br />

ritrovare ogni giorno i «luoghi dell’anima, ma anche del territorio, che richiamino a<br />

Dio». Sicché ai «santuari interiori e templi <strong>di</strong> pietra» è da affiancare il «simbolo <strong>di</strong><br />

autenticità della nuova evangelizzazione» nel «volto del povero». Il Messaggio continua <strong>di</strong>cendo: «nel volto del<br />

povero risplende il volto stesso <strong>di</strong> Cristo… La presenza del povero nelle nostre comunità è misteriosamente<br />

potente: cambia le persone più <strong>di</strong> un <strong>di</strong>scorso, insegna fedeltà, fa capire la fragilità della vita, domanda preghiera;<br />

insomma, porta a Cristo». (Riflessioni e citazioni <strong>di</strong>rette dal Sinodo su questo tema si possono leggere soprattutto<br />

nella parte conclusiva <strong>di</strong> www.puntopace.net/Mazzillo/RelazioneMazzillo-CZ-20-10-2012.pdf).<br />

Dicembre 2012- Cor Cor<strong>di</strong>um - <strong>Seminario</strong> san pio x<br />

GIOVANNI MAZZILLO<br />

11


LA NUOVA EVANGELIZZAZIONE<br />

anno 2012<br />

IL NUOVO CORSO DI LICENZA<br />

Perché una Specializzazione in Teologia dell’Evangelizzazione all’ITC “S. <strong>Pio</strong> X”?<br />

L’Istituto Teologico Calabro, proseguendo il programma <strong>di</strong> “arricchimento dell’offerta formativa”, così come<br />

richiesto dai Vescovi della Calabria, e con la convinzione che l’evangelizzazione è oggi nella Chiesa scelta<br />

prioritaria, ha deciso <strong>di</strong> progettare tre anni fa anche la specializzazione in Teologia dell’Evangelizzazione. Se è<br />

vero che la qualità della vita, la solidarietà nella riscoperta della speranza e la costruzione <strong>di</strong> un mondo più<br />

fraterno sono punti salienti e caratterizzanti la proposta <strong>di</strong> una specifica “teologia dell’evangelizzazione”, è<br />

importante anche vagliare “le modalità evangelicamente più appropriate per comunicarli, nello stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> ciò che<br />

caratterizza cultura, interessi e attese degli uomini <strong>di</strong> oggi”.<br />

Dopo tanta “fatica” per attuare la Specializzazione della Teologia dell’Evangelizzazione, in quest’anno<br />

accademico 2012-2013 sono partiti i relativi corsi <strong>di</strong> insegnamento. Riteniamo che sia fondamentale che i nostri<br />

Vescovi in modo unitario valorizzino questa specializzazione per il bene delle Chiese loro affidate, confortati<br />

dalla proposizione n. 30 delle “57 proposizioni sulle sfide o<strong>di</strong>erne” del Sinodo dei Vescovi 2012: «Il Sinodo<br />

propone che la nuova evangelizzazione sia considerata una <strong>di</strong>mensione integrale della missione <strong>di</strong> ogni facoltà<br />

teologica e che un <strong>di</strong>partimento <strong>di</strong> Stu<strong>di</strong> sulla nuova evangelizzazione venga istituito nelle università cattoliche»<br />

Non a caso il suo debutto avviene proprio nell’Anno della fede,<br />

voluto dal <strong>San</strong>to Padre Benedetto XVI, che nella sua lettera<br />

Apostolica Porta Fidei scrive: «Riscoprire i contenuti della fede<br />

professata, celebrata, vissuta e pregata e riflettere sullo stesso<br />

atto con cui si crede, è un impegno che ogni credente deve fare<br />

proprio, soprattutto in questo Anno» (n.9). Su questa scia la<br />

nuova licenza ricerca nuove modalità, analizzando <strong>di</strong>fficoltà<br />

passate e possibilità future, perché la proposta <strong>di</strong> fede non scada<br />

nel proselitismo, ma sia offerta nella logica e nella libertà. Il<br />

corso, <strong>di</strong>stribuito nell’arco <strong>di</strong> due anni, con i suoi do<strong>di</strong>ci esami,<br />

nel primo semestre ci sta proponendo tre corsi fondamentali:<br />

«Istanze <strong>di</strong> profezia e <strong>di</strong> annuncio nell’A.T.», «L’annuncio nei<br />

Vangeli canonici», «Evangelizzazione e pietà popolare», e due<br />

corsi complementari: «Evangelizzazione e rivoluzione<br />

<strong>di</strong>gitale», «Comunicazione e <strong>di</strong>alogo interreligioso»; con<br />

l’aggiunta <strong>di</strong> un seminario sul tema: «L’uomo moderno e la sua<br />

comprensione come realtà unitaria». La licenza, affrontando<br />

queste tematiche, si pone sulla scia del Concilio Vaticano<br />

Secondo, mettendo in evidenza il <strong>di</strong>alogo con Dio, con la<br />

Chiesa e con tutto il genere umano, suscitando in questo modo<br />

in noi studenti il bisogno della ricerca e dell’analisi critica.<br />

Massimo D'Azeglio dopo l’unità d’Italia <strong>di</strong>sse: "Abbiamo fatto<br />

l'Italia, ora dobbiamo fare gli italiani". Noi potremmo<br />

affermare: abbiamo visto i problemi, abbiamo trovato anche<br />

delle soluzioni, adesso servono coloro che come gli italiani<br />

mettono in pratica le idee. Buon lavoro.<br />

ANDREA GASPARRO<br />

Dicembre 2012- Cor Cor<strong>di</strong>um - <strong>Seminario</strong> san pio x<br />

NATALE COLAFATI<br />

12


LA NUOVA EVANGELIZZAZIONE<br />

anno 2012<br />

SERVI DELLA NUOVA EVANGELIZZAZIONE<br />

L’Anno della Fede è stato voluto da papa Benedetto XVI per una necessaria riscoperta del nostro Credo e per<br />

dare slancio al servizio <strong>di</strong> una nuova evangelizzazione che interessa tutti gli aspetti essenziali della vita cristiana:<br />

la Liturgia, la Catechesi e la Carità. Il 20 ottobre 2012 la Chiesa <strong>di</strong> Oppido-Mamertina-Palmi mi ha chiamato al<br />

sevizio consacrandomi, per le mani del Vescovo, Diacono. Nell’esperienza pastorale concreta sta crescendo in<br />

me la consapevolezza che il primo ambito per servire la nuova evangelizzazione sia quello liturgico: una fede<br />

realmente celebrata porta ad un culto consapevole e ad una vita spirituale autentica insieme agli altri fratelli con<br />

i quali formiamo l’unico Corpo <strong>di</strong> Cristo. Avverto poi la necessità <strong>di</strong> una catechesi che innanzitutto si ponga in<br />

ascolto delle esigenze concrete dei fedeli: un annuncio che parli al cuore delle persone perché cerca <strong>di</strong><br />

rispondere ai problemi profon<strong>di</strong> che albergano nel cuore dell’uomo. Infine, sono convinto che il Diacono debba<br />

testimoniare che oggi c’è bisogno <strong>di</strong> forme caritative che <strong>di</strong>ventino accompagnamento spirituale e materiale,<br />

attraverso cui ogni membro della comunità si mette a <strong>di</strong>sposizione dei singoli poveri nell’anima e nel corpo, con<br />

lo sforzo continuo <strong>di</strong> vedere nel più in<strong>di</strong>gente lo stesso Volto del Signore Crocifisso e Risorto.<br />

DOMENICO LOIACONO<br />

Dicembre 2012- Cor Cor<strong>di</strong>um - <strong>Seminario</strong> san pio x<br />

13


LA NUOVA EVANGELIZZAZIONE<br />

anno 2012<br />

IL VANGELO DEL MATRIMONIO E DELLA FAMIGLIA<br />

Carissimi seminaristi,<br />

in punta <strong>di</strong> pie<strong>di</strong> entriamo nel cuore del vostro<br />

cammino <strong>di</strong> formazione per con<strong>di</strong>videre la gioia e la<br />

grazia che sgorga dalla recente pubblicazione del<br />

documento della Conferenza Episcopale Italiana,<br />

Orientamenti pastorali sulla preparazione al<br />

matrimonio e alla famiglia. Questo documento è<br />

anche per voi. Vi riguarda, prima ancora che come<br />

sacerdoti <strong>di</strong> domani, come seminaristi <strong>di</strong> oggi che,<br />

attraverso la vostra vocazione, offrite il vostro amore<br />

vivo e incarnato al Signore e alla Chiesa. Così,<br />

risalendo fino a quella stessa sorgente che accomuna<br />

fidanzati e seminaristi - «Noi amiamo perché egli ci<br />

ha amati per primo» (1Gv 4,18)- il significato <strong>di</strong> tali<br />

Orientamenti esprime anche il vostro desiderio <strong>di</strong><br />

essere accompagnati, lungo i tornanti dei vostri<br />

sentieri, dalla comunità cristiana. Sulla scia del<br />

Vaticano II, la Chiesa vuole continuare ad essere al<br />

servizio dell’umanità e del mondo. Questo servizio,<br />

cari seminaristi, lo fa attraverso voi e i fidanzati,<br />

perché grazie a questo vostro slancio <strong>di</strong> amore e<br />

generosità è ancora possibile, nonostante i travagli<br />

della vita quoti<strong>di</strong>ana, annunciare il Vangelo <strong>di</strong> Cristo<br />

nel mondo <strong>di</strong> oggi. Dunque, i seminaristi e i fidanzati,<br />

coinvolti totalmente in questa affascinate tensione ad<br />

amare come Cristo, sono chiamati a vivere la propria<br />

ministerialità testimoniando che solo Lui «svela<br />

pianamente l’uomo all’uomo e gli fa nota la sua<br />

altissima vocazione» (Gau<strong>di</strong>um et Spes n. 22).<br />

GIULIA E TOMMASO CIONCOLINI<br />

Dicembre 2012- Cor Cor<strong>di</strong>um - <strong>Seminario</strong> san pio x<br />

14


LA NUOVA EVANGELIZZAZIONE<br />

anno 2012<br />

VANGELO E LAVORO : IL PROGETTO POLICORO<br />

Dal 19 al 21 ottobre del 2012, a Polistena, un folto gruppo <strong>di</strong> giovani, circa 35 tra Animatori <strong>di</strong> comunità del<br />

Progetto Policoro calabrese e Seminaristi del <strong>Seminario</strong> regionale della Calabria, hanno vissuto – per la prima<br />

volta insieme – un’esperienza <strong>di</strong> formazione e lavoro, sul tema della nuova evangelizzazione o per meglio <strong>di</strong>re,<br />

dell’evangelizzazione nel tempo nuovo.<br />

Il titolo del campo lavoro, “Nel Cortile dei Gentili”, è un invito ad andare incontro a quei giovani che, nella<br />

<strong>di</strong>fficile situazione economica e politica del nostro Paese e dell’Europa tutta, cercano <strong>di</strong>speratamente <strong>di</strong> crearsi<br />

un futuro in questa società.<br />

E’ questa la vigna nella quale il Signore Gesù ci invita a lavorare.<br />

Questa vigna noi in quei giorni l’abbiamo vissuta insieme, giovani sacerdoti <strong>di</strong> domani e laici <strong>di</strong> oggi; sulla<br />

terra confiscata alle mani avide della criminalità organizzata, e affidata ai giovani coraggiosi e determinati della<br />

coop. Valle del Marro – Libera Terra, ci siamo sporcati le nostre <strong>di</strong> mani per comprendere che anche il lavoro,<br />

libero e intelligente, può significare annuncio del Vangelo e ci porta a bene<strong>di</strong>re la terra che i giovani sentono<br />

maledetta, ma che maledetta <strong>di</strong>venterà davvero, solo se i giovani la abbandoneranno.<br />

Sono stati giorni intensi tra fatica, formazione e preghiera.<br />

Sono stati giorni <strong>di</strong> allegria e conoscenza, con le mani affondate tra le piante <strong>di</strong> peperoncino. Sono stati giorni<br />

<strong>di</strong> comunione e contemplazione che vanno custo<strong>di</strong>ti e, se possibile, ripetuti!<br />

Dicembre 2012- Cor Cor<strong>di</strong>um - <strong>Seminario</strong> san pio x<br />

MONICA TRIPODI<br />

15


LA NUOVA EVANGELIZZAZIONE<br />

anno 2012<br />

FORMARSI LAVORANDO<br />

L'esperienza del laboratorio con gli animatori del "Progetto<br />

Policoro" è stata molto significativa e ricca <strong>di</strong> sorprese e ci ha<br />

permesso <strong>di</strong> portare a casa molti frutti utili per la formazione<br />

al sacerdozio. In questi 3 giorni abbiamo visto in che modo si<br />

formano gli animatori, quali tematiche affrontano e soprattutto<br />

come si donano a questo servizio, con lo scopo <strong>di</strong> aiutare gli<br />

altri. Con gli animatori e i formatori oltre a fare gli incontri <strong>di</strong><br />

formazione, abbiamo con<strong>di</strong>viso un'esperienza nuova per noi<br />

seminaristi: andare nei campi a raccogliere, insieme agli<br />

operai, i peperoncini. Essa è stata faticosa, ma molto<br />

significativa e speciale, perchè ci ha permesso <strong>di</strong> conoscere<br />

meglio gli animatori del Progetto, lavorando uno accanto<br />

all’altro e con<strong>di</strong>videndo la nostra esperienza <strong>di</strong> vita. Con<br />

grande gioia abbiamo celebrato l'Eucarestia nei campi,<br />

accentuando l'unione che c'è tra noi e il Signore, anche nel<br />

semplice raccogliere i frutti della terra.<br />

Dicembre 2012- Cor Cor<strong>di</strong>um - <strong>Seminario</strong> san pio x<br />

MATTEO MASTROIANNI<br />

16


LA NUOVA EVANGELIZZAZIONE<br />

anno 2012<br />

VANGELO E ARTE<br />

Il modo migliore <strong>di</strong> spiegare l’arte è quello <strong>di</strong> far parlare gli<br />

artisti e i creativi in genere, come gli scienziati per esempio. Il<br />

fisico Henry Margenau si domanda: «Perché c’è tanta bellezza<br />

nella natura? Noi non cre<strong>di</strong>amo che la bellezza stia solo<br />

nell’occhio dello spettatore. E Goethe <strong>di</strong>ceva: «Il bello è una<br />

manifestazione <strong>di</strong> arcane leggi della natura, che senza<br />

l'apparizione <strong>di</strong> esso ci sarebbero rimaste eternamente celate».<br />

Ma cosa sono allora le “arcane leggi” <strong>di</strong> cui parlava Goethe?<br />

Uno tra i matematici più gran<strong>di</strong> dell’età contemporanea, Jules-<br />

Henri Poincaré sosteneva: «Lo scienziato non stu<strong>di</strong>a la natura<br />

perché sia utile farlo. La stu<strong>di</strong>a perché trova piacere nel farlo; e<br />

vi trova piacere perché la natura è bella. Se la natura non fosse<br />

bella, non sarebbe meritevole <strong>di</strong> essere conosciuta, e neanche<br />

la vita sarebbe meritevole <strong>di</strong> essere vissuta...». Anche la<br />

testimonianza <strong>di</strong> un grande pittore si muove in perfetta sintonia<br />

con quanto riportato sopra: «L'arte - sosteneva Van Gogh - è<br />

una cosa più gran<strong>di</strong>osa e più sublime della nostra personale<br />

abilità, della nostra personale capacità e della nostra scienza<br />

personale... l'arte è una cosa che, pur essendo fatta da mani<br />

umane, non è un prodotto soltanto manuale, bensì sgorga da<br />

una fonte più profonda della nostra anima». Ed ancora, in una<br />

lettera trovatagli addosso dopo la morte: «Per il mio lavoro, io<br />

rischio la vita, e la mia ragione vi è quasi naufragata». Queste<br />

toccanti parole, quasi un testamento spirituale, sembrano far<br />

eco al Leopar<strong>di</strong> dell’Infinito: «...E come il vento odo stormir<br />

tra queste piante, io quello infinito silenzio a questa voce vo<br />

comparando: e mi sovvien l’eterno, e le morte stagioni, e la<br />

presente e viva, e il suon <strong>di</strong> lei. Così tra questa immensità<br />

s’annega il pensier mio: e il naufragar m’è dolce in questo<br />

mare». E conclu<strong>di</strong>amo con un piccolo stralcio della lettera che<br />

il Papa Giovanni Paolo II in<strong>di</strong>rizzò agli Artisti nel 1999:<br />

«L'arte continua a costituire una sorta <strong>di</strong> ponte gettato verso<br />

l'esperienza religiosa. In quanto ricerca del bello, frutto <strong>di</strong><br />

un'immaginazione che va al <strong>di</strong> là del quoti<strong>di</strong>ano, essa è, per sua<br />

natura, una sorta <strong>di</strong> appello al Mistero. Persino quando scruta<br />

le profon<strong>di</strong>tà più oscure dell'anima o gli aspetti più<br />

sconvolgenti del male, l'artista si fa in qualche modo voce<br />

dell'universale attesa <strong>di</strong> redenzione».<br />

PASQUALE BRIZZI<br />

Dicembre 2012- Cor Cor<strong>di</strong>um - <strong>Seminario</strong> san pio x<br />

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anno 2012<br />

RACCONTI DAL BORNEO<br />

L’esperienza con un lebbroso<br />

Per raggiungerlo lungo i gran<strong>di</strong> fiumi del Borneo mi ci volevano almeno due giornate <strong>di</strong> barca. Mi sono ritrovato<br />

un giovane consumato dalla lebbra. Era in mezzo a un su<strong>di</strong>ciume indescrivibile, l’unica cosa che facevano i<br />

genitori era quella <strong>di</strong> buttare cibo come si butta ad un cane. Nessuno conosceva Gesù in quel villaggio, ma<br />

nessuno poteva impe<strong>di</strong>rmi <strong>di</strong> amarlo e proprio mentre lo lavavo e lo me<strong>di</strong>cavo mi sono ricordato della frase <strong>di</strong><br />

Gesù: tutto ciò che fai all’altro lo fai a me e per me non c’era <strong>di</strong>fferenza tra lui e Gesù. Guarito dalla lebbra, un<br />

giorno mi <strong>di</strong>sse la frase più bella che ho sentito in vita mia: ” Padre, voglio conoscere quel Dio che ti dà la forza<br />

<strong>di</strong> amarmi così tanto”.<br />

La conversione <strong>di</strong> un giovane musulmano<br />

In una citta<strong>di</strong>na avevo costituito il liceo e coloro che lo frequentavano erano per lo più musulmani. Tra loro c’era<br />

un gruppo <strong>di</strong> ragazzi, molto legati tra <strong>di</strong> loro che spontaneamente si radunavano per la lettura del Vangelo. Un<br />

giorno volle aggiungersi a loro un giovane musulmano e mi chiese il Vangelo. Una notte entrò in casa tutto<br />

insanguinato. I suoi familiari l’avevano buttato fuori <strong>di</strong> casa. Dopo averlo me<strong>di</strong>cato gli chiesi: ora cosa vuoi fare?<br />

Da dentro la camicetta ha estratto il Vangelo e mi ha detto: Padre Dino, questa è la mia forza.<br />

Dicembre 2012- Cor Cor<strong>di</strong>um - <strong>Seminario</strong> san pio x<br />

18


anno 2012<br />

REDAZIONE<br />

DIRETTORE<br />

Antonio Macrì<br />

SEGRETERIA<br />

Giuseppe Biamonte - Massimo Riganello - Davide Riggio<br />

RESPONSABILE GRAFICO<br />

Angelo Festa<br />

HANNO COLLABORATO<br />

Rocco Scaturchio - Vincenzo Lopasso - Massimo Riganello - Giuseppe<br />

Biamonte - Salvatore Lavorato - Alessandra - Davide Riggio - Giuseppe<br />

Pileci - Luca Gigliotti - Dino Tessari - Gianfranco Cambarieri - Giovanni<br />

Mazzilo - Natale Colafati - Andrea Gasparro - Domenico Loiacono - Giulia e<br />

Tommaso Cioncolini - Matteo Mastroianni - Monica Tripo<strong>di</strong> - Pasquale Brizzi<br />

Dicembre 2012- Cor Cor<strong>di</strong>um - <strong>Seminario</strong> san pio x

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