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Piano di Sviluppo Locale - Open Leader

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A.T.S. ALPI PREALPI GIULIE<br />

LEADER PLUS<br />

<strong>Piano</strong> <strong>di</strong> <strong>Sviluppo</strong> <strong>Locale</strong><br />

Per l’ATS Alpi e Prealpi Giulie<br />

Il Delegato Sergio Faleschini<br />

Testo completo con mo<strong>di</strong>fiche apportate a seguito delle osservazioni <strong>di</strong> cui<br />

alle note del Servizio Autonomo <strong>Sviluppo</strong> Montagna n° 4178 / 3 15.7 dd. 27<br />

settembre 2002 e n° 5019 / 3.15.7 dd. 18 novembre 2002 ed aggiornato<br />

con le prescrizioni <strong>di</strong> cui alla Deliberazione della GR n° 4240 dd. 6 <strong>di</strong>cembre<br />

2002.<br />

NOVEMBRE 2002<br />

Approvato Giunta Regionale<br />

con deliberazioni n° 4240 dd. 6 <strong>di</strong>cembre 2002,<br />

n° 1388 dd 10 giugno 2005, n°2217 del 22 settembre<br />

2006 e n° 852 del 13 aprile 2007<br />

A.T.S. ALPI PREALPI GIULIE.<br />

Via Pramollo, 16<br />

33016 Pontebba (UD) - ITALIA<br />

Tel. 0428 90148 - Fax 0428 90348<br />

e-mail openleader@tin.it


2<br />

SOMMARIO<br />

PSL APRILE 2007<br />

CAPITOLO 1. Descrizione del GAL............................................. 4<br />

1.1. Denominazione e natura giuri<strong>di</strong>ca (associazione, consorzio,<br />

società, ecc.). ...............................................................................4<br />

1.2. Oggetto sociale (quale risulta dell’atto costitutivo o dallo<br />

statuto). 4<br />

1.3. Sede, in<strong>di</strong>rizzo, referenti...................................................5<br />

1.4. Elenco dei partner, con in<strong>di</strong>cazione della loro sede, descrizione<br />

delle attività da essi svolte, loro esperienze in relazione alla definizione<br />

<strong>di</strong> strategie <strong>di</strong> sviluppo locale <strong>di</strong> tipo integrato e alle misure specifiche<br />

proposte nel PSL. ..........................................................................5<br />

1.5. Modalità <strong>di</strong> gestione delle risorse pubbliche: scelta tra gestione<br />

<strong>di</strong>retta o affidamento ad un capofila amministrativo e finanziario<br />

(in<strong>di</strong>viduato)............................................................................... 14<br />

1.6. Capacità amministrativa (struttura, attrezzature, tipo <strong>di</strong><br />

organizzazione, ecc.) e finanziaria (possibilità <strong>di</strong> accedere alla garanzie<br />

fideiussorie, possibilità <strong>di</strong> autofinanziamento, ecc.). ......................... 15<br />

CAPITOLO 2. Descrizione dell’area d’intervento<br />

(<strong>di</strong>agnosi territoriale).................................................................. 17<br />

2.1. Caratteristiche territoriali ................................................ 17<br />

2.2. Aspetti ritenuti rilevanti nella messa a punto degli obiettivi e<br />

delle strategie............................................................................. 70<br />

2.3. Attività <strong>di</strong> programmazione generali presenti nell’area ...... 109<br />

2.4. In<strong>di</strong>viduazione dei punti <strong>di</strong> forza, debolezza, opportunità e<br />

rischi. 129<br />

CAPITOLO 3. Strategia pilota <strong>di</strong> sviluppo rurale<br />

(in<strong>di</strong>viduazione, motivazioni, obiettivi e strategie,<br />

<strong>di</strong>mostrazione del suo carattere <strong>di</strong> “strategia pilota” ai<br />

sensi della Comunicazione).. ..................................................... 132<br />

3.1. Il tema catalizzatore: far uscire i viaggiatori dall’autostrada132<br />

3.2. Singole misure (o azioni) del PSL. ......................................1<br />

3.3. Calendario. ................................................................. 191<br />

A.T.S. ALPI PREALPI GIULIE.<br />

Via Pramollo, 16<br />

33016 Pontebba (UD) - ITALIA<br />

Tel. 0428 90148 - Fax 0428 90348<br />

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3<br />

PSL APRILE 2007<br />

3.4. <strong>Piano</strong> finanziario per misure (o azioni) e per annualità. ... 1988<br />

3.5. Descrizione sintetica degli elementi <strong>di</strong>: complementarità del<br />

PSL rispetto ai documenti <strong>di</strong> programmazione dei fon<strong>di</strong> strutturali per il<br />

periodo 2000-2006, in particolare rispetto al <strong>Piano</strong> <strong>di</strong> sviluppo rurale e ai<br />

DOCUP Obiettivo 2 e Obiettivo 3; complementarità del PSL rispetto agli<br />

interventi cofinanziati dai fon<strong>di</strong> strutturali nel periodo <strong>di</strong><br />

programmazione 1994-1999; complementarità del PSL rispetto ad altre<br />

iniziative <strong>di</strong> sviluppo locale realizzate nel recente passato, in corso <strong>di</strong><br />

realizzazione o programmate. ................................................... 2033<br />

3.6. Proposte per il monitoraggio, il controllo e la valutazione del<br />

PSL. 206<br />

CAPITOLO 4. Progetti <strong>di</strong> cooperazione.................................. 210<br />

4.1. Descrizione delle idee-progetto che si intendono perseguire<br />

con la cooperazione, in coerenza con il PSL (motivazioni, obiettivi,<br />

strategie, sommaria descrizione dei progetti che si ha interesse a<br />

sviluppare). .............................................................................. 210<br />

4.2. Modalità <strong>di</strong> erogazione delle risorse pubbliche .................. 211<br />

4.3. Beneficiari finali........................................................... 211<br />

4.4. Possibilità <strong>di</strong> un coinvolgimento organizzativo e finanziario<br />

degli operatori economici locali nei progetti <strong>di</strong> cooperazione. ........... 211<br />

4.5. Collegamento con interventi attuati, in corso <strong>di</strong> attuazione o<br />

previsti nel quadro <strong>di</strong> programmi <strong>di</strong>versi dal PSL. ........................... 212<br />

CAPITOLO 5. Allegati............................................................ 215<br />

5.1. Atto costitutivo e statuto del GAL. .................................. 215<br />

A.T.S. ALPI PREALPI GIULIE.<br />

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Tel. 0428 90148 - Fax 0428 90348<br />

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4<br />

PSL APRILE 2007<br />

CAPITOLO 1. Descrizione del GAL.<br />

1.1. Denominazione e natura giuri<strong>di</strong>ca (associazione,<br />

consorzio, società, ecc.).<br />

Le società "OPEN LEADER Soc. cons. a r.l.", “NATISONE GAL Soc. cons. a<br />

r.l.” e "TORRE LEADER Soc. cons. a r.l.", hanno costituito - con atto rep.<br />

n.6923 racc. n.21906 dd. 28 mese <strong>di</strong> giugno 2002, rogato dall’avv.<br />

BRUNO PANELLA, notaio residente a U<strong>di</strong>ne ed iscritto presso il Collegio<br />

Notarile <strong>di</strong> U<strong>di</strong>ne un’associazione temporanea per gli scopi <strong>di</strong> cui al punto<br />

seguente e a tal fine hanno designato come capofila amministrativo e<br />

finanziario, con compiti <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento e <strong>di</strong> garanzia del corretto<br />

funzionamento del parternariato e del buon fine delle azioni previste, la<br />

società "OPEN LEADER S. cons. a r.l.", costituendo in tal modo un “Gruppo<br />

<strong>di</strong> Azione <strong>Locale</strong>” come definito dal punto 12 della Comunicazione della<br />

Commissione Europea 2000/C 139/05 del 14 aprile 2000, pubblicata sulla<br />

Gazzetta Ufficiale delle Comunità Europee C 139 del 18 maggio 2000;<br />

1.2. Oggetto sociale (quale risulta dell’atto costitutivo o<br />

dallo statuto).<br />

Le società <strong>di</strong> cui sopra si sono riunite in associazione temporanea per la<br />

presentazione del presente <strong>Piano</strong> <strong>di</strong> <strong>Sviluppo</strong> <strong>Locale</strong> e ciò in conformità al<br />

decreto del Direttore Sostituto del Servizio per lo sviluppo della montagna<br />

29 marzo 2002, n. 22/S.A.S.M., della Regione Autonoma Friuli Venezia<br />

Giulia, pubblicato nel B.U.R. n. 16 del 17 aprile 2002, contenente il bando<br />

relativo alla selezione e al finanziamento dei Piani <strong>di</strong> <strong>Sviluppo</strong> locale<br />

dell’iniziativa comunitaria <strong>Leader</strong>+ avviata dalla Commissione Europea con<br />

la Comunicazione 2000/C 139/05 del 14 aprile 2000, pubblicata sulla<br />

Gazzetta Ufficiale delle Comunità Europee C 139 del 18 maggio 2000, e<br />

relativo all’attuazione del programma aggiuntivo regionale <strong>di</strong> cui alla<br />

Delibera della Giunta Regionale n. 970 del 28 marzo 2002;<br />

Con tale atto tutte le associate si sono impegnate:<br />

a collaborare alla realizzazione dell'attività previste nel<br />

presente P.S.L.;<br />

a portare a compimento e svolgere i lavori <strong>di</strong> propria<br />

competenza nei tempi che verranno assegnati;<br />

ad effettuare, a propria cura e nel rispetto dei tempi <strong>di</strong><br />

progetto, gli interventi per ovviare alle mancanze, <strong>di</strong>fformità<br />

e <strong>di</strong>fetti che dovessero verificarsi per le parti <strong>di</strong> propria<br />

competenza;<br />

A.T.S. ALPI PREALPI GIULIE.<br />

Via Pramollo, 16<br />

33016 Pontebba (UD) - ITALIA<br />

Tel. 0428 90148 - Fax 0428 90348<br />

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5<br />

PSL APRILE 2007<br />

a re<strong>di</strong>gere il ren<strong>di</strong>conto delle spese sostenute in relazione agli<br />

impegni assunti secondo le regole previste dalla normativa <strong>di</strong><br />

riferimento.<br />

Tutte le associate hanno riconosciuto che tale atto comporta la loro<br />

responsabilità solidale nei confronti della Regione Autonoma Friuli Venezia<br />

Giulia – Servizio autonomo per lo sviluppo della montagna.<br />

1.3. Sede, in<strong>di</strong>rizzo, referenti.<br />

La sede dell’ATS viene fissata presso la sede del capofila GAL <strong>Open</strong><br />

<strong>Leader</strong>. Il coor<strong>di</strong>natore del progetto, a norma <strong>di</strong> statuto dell’ATS<br />

medesimo, verrà fissato dal Comitato <strong>di</strong> Direzione. Per quanto attiene alla<br />

redazione del presente progetto, esso è stato realizzato dai tre <strong>di</strong>rettori<br />

delle società è coor<strong>di</strong>nato dal <strong>di</strong>rettore della società capofila.<br />

1.4. Elenco dei partner, con in<strong>di</strong>cazione della loro sede,<br />

descrizione delle attività da essi svolte, loro esperienze in<br />

relazione alla definizione <strong>di</strong> strategie <strong>di</strong> sviluppo locale <strong>di</strong><br />

tipo integrato e alle misure specifiche proposte nel PSL.<br />

I partner dell’A.T.S. Alpi e Prealpi Giulie sono i seguenti:<br />

Denominazione<br />

sociale<br />

<strong>Open</strong> <strong>Leader</strong><br />

Soc. C. a r.l.<br />

Torre <strong>Leader</strong><br />

Soc. C. a r.l.<br />

Natisone GAL<br />

Soc. C. a r.l.<br />

Sede In<strong>di</strong>rizzo tel. e-mail<br />

Pontebba<br />

Tarcento<br />

San<br />

Pietro al<br />

Natisone<br />

Via<br />

Pramollo<br />

N°16<br />

Via<br />

Lungo<br />

Torre<br />

N° 26<br />

Via<br />

Arengo<br />

della<br />

Slavia<br />

N°1<br />

0428<br />

90148 openleader@tin.it<br />

0432<br />

793295<br />

0432<br />

717003<br />

Referenti<br />

Pres/te Dir/re<br />

Sergio<br />

Faleschini<br />

torreleader@libero.it Clau<strong>di</strong>o<br />

Venuti<br />

natisonegal@libero.it Paolo<br />

Marseu<br />

Guglielmo<br />

Favi<br />

Loris<br />

Celetto<br />

Luciano<br />

Laurencig<br />

Si allegano gli statuti dei singoli GAL con in<strong>di</strong>cazione dei soci che li<br />

compongono precisando che tutti i quotisti sono “inse<strong>di</strong>ati a livello locale”<br />

in quanto o aventi sede ed attività in loco o – comunque – referenti e se<strong>di</strong><br />

locali che riferiscono parte dell’attività al territorio del PSL.<br />

I soci dei tre GAL sono i seguenti:<br />

A.T.S. ALPI PREALPI GIULIE.<br />

Via Pramollo, 16<br />

33016 Pontebba (UD) - ITALIA<br />

Tel. 0428 90148 - Fax 0428 90348<br />

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6<br />

PSL APRILE 2007<br />

A.R.S.V.P.T.P.A. Valli del Torre Cornappo Piazza XXIX settembre 33045 Nimis UD<br />

Agemont spa Zona Ind. Via Linussio, 1 AMARO UD<br />

Ascom U<strong>di</strong>ne Viale Duodo n°5 33100 U<strong>di</strong>ne<br />

Associazione Coop. Friulane Via Caterina Percotto, 5 33100 UDINE<br />

Associazione Invito Via Capoluogo, 67 33049 PULFERO UD<br />

Associazione Piccole E Me<strong>di</strong>e Industrie Di U<strong>di</strong>ne Viale Ungheria n.28 U<strong>di</strong>ne<br />

Associazione Pro Tarcento Via Alfonso Morgante 14 33017 Tarcento<br />

Associazione tra le Pro Loco del Friuli Venezia Giulia Villa Manin <strong>di</strong> Passariano 33030 Codroipo<br />

Associazione Volontaria tra Viticoltori <strong>di</strong> Picolit Sede presso Casa Comunale <strong>di</strong> Povoletto (U<strong>di</strong>ne)<br />

Associazione Volontaria tra Viticoltori <strong>di</strong> Refosco Nostrano o Presso Casa Comunale <strong>di</strong> Fae<strong>di</strong>s 33040 Fae<strong>di</strong>s<br />

<strong>di</strong> Fae<strong>di</strong>s<br />

Azienda Di Promozione Turistica Del Tarvisiano E Di Sella<br />

U<strong>di</strong>ne<br />

Nevea Via Roma n. 10 Tarvisio (UD)<br />

Banca Cre<strong>di</strong>to Coop. Manzano Soc.Coop. A R.L. Via Roma, 7 33044 MANZANO UD<br />

Banca Pop. Cividale Soc.Coop. A R.L. Piazza Duomo, 8 33043 CIVIDALE DEL FRIULI UD<br />

Camera Di Commercio Ind. A.A. U<strong>di</strong>ne Via Morpurgo, 4 33100 UDINE<br />

Caseificio Sociale Valli Nat. Soc.Coop. A R.L. Fra. Azzida, 12 33049 SAN PIETRO AL NATISONE<br />

UD<br />

Cgil Camera Del Lavoro Territoriale Dell'alto Friuli Via Campagnola n.2 Gemona del Friuli (UD)<br />

Cisl Unione Sindacale Territoriale Dell'alto Friuli Via Roma n.32 Germona del Friuli (UD)<br />

Comune Di Arnoldstein (A) Gemeindeplatz 4 Arnoldstein (A)<br />

Comune Di Bovec (SLO) Trggolobarskih zrtev 8 Bovec (SLO)<br />

Comune Di Chiusaforte Via Roma n.35 Chiusaforte (UD)<br />

Comune Di Dogna Via Roma n.20 Dogna (UD)<br />

Comune Di Hermagor Pressegger See (A) Wulfeniaplatz 1 Hermagor (A)<br />

Comune Di Kranjska Gora (SLO) Kolodvorska 1/a, Kranjska Gora (SLO)<br />

Comune Di Malborghetto – Valbruna Piazza Municipio n. 1 Malborghetto (UD)<br />

Comune Di Moggio U<strong>di</strong>nese Piazza Uffici n. 1 Moggio U<strong>di</strong>nese<br />

Comune Di Pontebba Piazza Garibal<strong>di</strong> n. 1 Pontebba (UD)<br />

Comune Di Resia Via Roma Resia (UD)<br />

Comune Di Resiutta Via Nazionale n.8 Resiutta (UD)<br />

Comune Di Tarvisio Via Roma n.3 Tarvisio (UD)<br />

Comunità Montana Valli del Torre Via Frangipane 24 33017 Tarcento (U<strong>di</strong>ne)<br />

Comunita' Montana Valli Natisone Via Arengo della Slavia, 1 33049 SAN PIETRO AL<br />

NATISONE UD<br />

Comunita’ Montana Canal Del Ferro – Valcanale Via Pramollo n. 16 Pontebba (UD)<br />

Conf. Nazionale Art. Picc. Med. Imp. (C.N.A.) via Verona, 28/1 33100 UDINE<br />

Consorzio Servizi Turistici Del Tarvisiano E Di Sella Nevea<br />

Società Consortile A R.L. Via Roma n.9 Tarvisio (UD)<br />

Consorzio Tutela del Ramandolo Piazza XXIX settembre Nimis 33045 Nimis (U<strong>di</strong>ne)<br />

Delegazione Regionale Del Club Alpino Italiano Della<br />

Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia Via B. Odorico da Pordenone n.3 U<strong>di</strong>ne<br />

Ente Parco Naturale Delle Prealpi Giulie Via Roma Resia (UD)<br />

Federazione Provinciale Coltivatori Diretti Di U<strong>di</strong>ne Via Daniele Moro n.18 U<strong>di</strong>ne<br />

Federazione Regionale tra i Consorzi Volontari Agro-<br />

Forestali del Friuli Venezia Giulia Piazza XX Settembre 1870, 2 33100 UDINE<br />

Gruppo Esploratori e Lavoratori Grotte <strong>di</strong> Villanova Villanova delle Grotte N 3 33010 Lusevera UD<br />

Lega Ambiente del Friuli Venezia Giulia Via Valentinis n.84 Monfalcone (GO)<br />

Lipa Soc.Coop. A R.L. Via Alpe Adria, 69 33049 SAN PIETRO AL<br />

NATISONE UD<br />

Nuova Associazione Produttori Oortofrutticoli delle V.d.N. Zona Industriale, 1 33049 SAN PIETRO AL<br />

Soc.Coop. A R.L.<br />

NATISONE UD<br />

Pro Loco del Comune <strong>di</strong> Nimis Via Matteotti 8 Nimis<br />

A.T.S. ALPI PREALPI GIULIE.<br />

Via Pramollo, 16<br />

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7<br />

PSL APRILE 2007<br />

Pro Loco Pontebbana Via Mazzini n.32 Pontebba<br />

Promotur S.P.A. Viale Miramare n.19 Trieste (TS)<br />

Se.For.Coop. Friuli Venezia Giulia Soc. Coop. A R.L. Via Cernazai n.8 U<strong>di</strong>ne<br />

Slovensko Dezelno Gospodarsko Zdruzenje Unione Via Cicerone 8 34133 Trieste<br />

Regionale Economica Slovena<br />

Tarvisio 2006 S.P.A. Via Roma n. 10 Tarvisio (UD)<br />

Uil Camera Sindacale Provinciale U<strong>di</strong>ne Via A. Chinotto n.3 U<strong>di</strong>ne<br />

Unione Artigiani e Piccole Imprese Conf Artigianato Via del Pozzo 8 33100 U<strong>di</strong>ne<br />

Le attività svolte da tali soggetti coprono l’ampio ventaglio delle attività e<br />

degli interessi che coinvolgono il territorio. Della compagine sociale <strong>di</strong><br />

<strong>Open</strong> <strong>Leader</strong> fanno parte anche quattro comuni stranieri (due carinziani e<br />

due sloveni) che a rigore non fanno parte dell’area interessata dal PSL ma<br />

in realtà rappresentano aree che interferiscono in maniera determinante<br />

sul territorio <strong>di</strong> competenza dell’ATS e con i quali è assolutamente<br />

in<strong>di</strong>spensabile coor<strong>di</strong>nare la propria attività se si desidera garantirne un<br />

grado sufficiente <strong>di</strong> incisività. È in altri termini necessario considerare la<br />

necessità della compatibilità delle azioni condotte sul territorio con<br />

politiche che alle volte – ve<strong>di</strong> il comparto del turismo – hanno<br />

caratteristiche e performances <strong>di</strong> gran lunga superiori nelle aree poste al<br />

<strong>di</strong> là del confine. Lo stesso PSL si pone l’obiettivo <strong>di</strong> riequilibrare alcune<br />

situazioni economiche ad evitare che il territorio italiano si trovi in una<br />

situazione <strong>di</strong> sempre maggiore inferiorità rispetto a quelli confinanti.<br />

I partner delle tre società inoltre sono in grado <strong>di</strong> rappresentare la<br />

complessa realtà economica e sociale dell’area, essendovi ampiamente<br />

rappresentati gli EE.PP. ma anche le associazioni <strong>di</strong> categoria, del noprofit,<br />

le associazioni sindacali e del movimento cooperativo che anzi, per<br />

il fatto <strong>di</strong> far parte spesso <strong>di</strong> più <strong>di</strong> una compagine sociale svolgono una<br />

importante funzione <strong>di</strong> collegamento ed integrazione che potrà essere<br />

mentenutaanche – si ritiene - nell’attività <strong>di</strong> realizzazione del PSL.<br />

Tutti i partner, in quanto operanti nell’area hanno avuto - <strong>di</strong>rettamente o<br />

in<strong>di</strong>rettamente - esperienza <strong>di</strong> realizzazione <strong>di</strong> progetti integrati sia<br />

all’interno del programma <strong>Leader</strong> II sia in altri programmi europei. In<br />

particolare il loro coinvolgimento è stato determinante nella stesura del<br />

presente PSL attraverso una stretta serie <strong>di</strong> consultazioni spesso<br />

effettuata anche attraverso incontri <strong>di</strong>retti con il singolo partner.<br />

1.4.1.1. GAL <strong>Open</strong> <strong>Leader</strong><br />

La gestione del <strong>Piano</strong> <strong>di</strong> Azione <strong>Locale</strong> <strong>Leader</strong> II<br />

L’esperienza maturata con la gestione del PAL “<strong>Open</strong> <strong>Leader</strong>”, seppur<br />

non <strong>di</strong> lunga durata, ha consentito <strong>di</strong> realizzare esperienze e <strong>di</strong> ottenere<br />

conoscenze che sono preziose per una serie <strong>di</strong> motivi:<br />

A.T.S. ALPI PREALPI GIULIE.<br />

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8<br />

PSL APRILE 2007<br />

pur programmato dalla Comunità Montana Canal del Ferro<br />

Valcanale – che ha approvato il PAL dando poi l’avvio alla<br />

costituzione della società <strong>di</strong> gestione - è stato condotto<br />

attraverso la società “<strong>Open</strong> <strong>Leader</strong>” che ha al suo interno la<br />

complessa rappresentanza dell’articolazione istituzionale,<br />

<br />

economica e sociale dell’area <strong>di</strong> competenza consentendo una<br />

forma <strong>di</strong> concertazione continua a garanzia dell’efficacia delle<br />

azioni realizzate;<br />

sono state precedute da attività <strong>di</strong> animazione locale che hanno<br />

accentuato il patrimonio <strong>di</strong> conoscenze <strong>di</strong>rette dell’area <strong>di</strong><br />

competenza;<br />

hanno consentito un angolo visuale specifico sui problemi<br />

secondo le particolarità e le <strong>di</strong>mensioni locali;<br />

hanno consentito una verifica costante ed “in progress”<br />

dell’efficacia delle azioni realizzate accentuando le funzioni <strong>di</strong><br />

sperimentalismo ed innovazione delle politiche adottate;<br />

hanno rappresentato una “programmazione dal basso” in cui sia<br />

la redazione del piano che la sua realizzazione sono state<br />

affidate alle forze locali ottenendo importanti risultati sia sotto il<br />

profilo dell’efficacia che <strong>di</strong> quello della tempestività - rapi<strong>di</strong>tà<br />

della sua realizzazione.<br />

Il settore che maggiormente si è <strong>di</strong>mostrato sensibile alle<br />

sollecitazioni del PAL, ed in grado <strong>di</strong> dare risposte interessanti anche in<br />

termini <strong>di</strong> occupazione, è quello delle PMI, dove, pur lasciando inevasi la<br />

maggior parte dei piani <strong>di</strong> impresa presentati, si sono verificati – contro un<br />

investimento <strong>di</strong> circa 900 milioni – la realizzazione <strong>di</strong> 56 posti <strong>di</strong> lavoro,<br />

realizzando un rapporto investimento pubblico/posti <strong>di</strong> lavoro creati <strong>di</strong> 1 a<br />

16 milioni circa.<br />

Una realizzazione importante riguarda anche la realizzazione del<br />

punto ven<strong>di</strong>ta connesso alla nuova latteria <strong>di</strong> Ugovizza, ma destinato alla<br />

commercializzazione <strong>di</strong> tutti i prodotti agricoli ed agroalimentari dell’area,<br />

finanziato con fon<strong>di</strong> del PAL ma realizzato attraverso la Comunità Montana<br />

sulla base <strong>di</strong> una convenzione <strong>di</strong> gestione con la Cooperativa Agricoltori<br />

Val Canale. L’operazione, per i tempi particolarmente veloci <strong>di</strong><br />

finanziamento e per la funzione strategica <strong>di</strong> sostegno alle attività agricole<br />

e <strong>di</strong> modernizzazione delle strutture <strong>di</strong> trasformazione e ven<strong>di</strong>ta<br />

rappresenta un buon esempio <strong>di</strong> collaborazione pubblico-privato e <strong>di</strong><br />

capacità <strong>di</strong> autoamministrazione della realtà sociale ed istituzionale locale.<br />

A.T.S. ALPI PREALPI GIULIE.<br />

Via Pramollo, 16<br />

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PSL APRILE 2007<br />

Il PAL è stato realizzato nei tempi prescritti e regolarmente<br />

ren<strong>di</strong>contato.<br />

Il Progetto integrato a valere sul “Fondo montagna”<br />

Il progetto integrato Canal del Ferro - Val Canale, sottotitolato<br />

“Interventi <strong>di</strong> sviluppo per il sostegno delle attività economiche e la<br />

creazione <strong>di</strong> nuova occupazione - art. 4 della L.R. 8 aprile 1997 n° 10” è<br />

finanziato dal “fondo regionale per lo sviluppo della montagna” previsto<br />

dalla norma citata. Adottato dalla Comunità e presentato in associazione<br />

con la Società <strong>Open</strong> <strong>Leader</strong> rappresenta – assieme al PAL <strong>di</strong> cui è ideale<br />

prosecuzione – il mezzo attraverso il quale la Comunità stessa è in grado<br />

<strong>di</strong> intervenire in settori <strong>di</strong> governo dell’economia quali la PMI, il terziario<br />

ecc. in cui tra<strong>di</strong>zionalmente gli strumenti <strong>di</strong> intervento mancavano. Tali<br />

strumenti pertanto si presentano quale fondamentale completamento ad<br />

una strategia complessiva <strong>di</strong> programmazione e <strong>di</strong> intervento dell’Ente.<br />

Il progetto in esame sviluppa in particolare gli interventi che nel PAL<br />

si sono <strong>di</strong>mostrati particolarmente efficaci – PMI, impren<strong>di</strong>tori agricoli ecc.<br />

Prevede infine la possibilità <strong>di</strong> intervento su una filiera che, partendo<br />

dalla utilizzazione del siero residuato dalla lavorazione del latte presso la<br />

latteria <strong>di</strong> Ugovizza, arriva - attraverso il recupero o la nuova costruzione<br />

<strong>di</strong> una porcilaia che utilizzi il siero medesimo, ed attraverso la<br />

ottimizzazione del macello <strong>di</strong> Pontebba - al finanziamento <strong>di</strong> attività <strong>di</strong><br />

trasformazione delle carni in insaccati. Tale filiera è stata definita “bovino<br />

– suino - trasformazione” ed attende la ormai imminente e definitiva<br />

approvazione da parte dell’UE dei ban<strong>di</strong> destinati a darle concreta<br />

attuazione.<br />

1.4.1.2. GAL Torre <strong>Leader</strong><br />

Nel corso dell’anno 2000 l’attività della società Torre <strong>Leader</strong> S.c.a.r.l.<br />

si è sviluppata attraverso la realizzazione delle azioni necessarie<br />

all’avviamento delle procedure <strong>di</strong> attuazione del <strong>Piano</strong> <strong>di</strong> Azione <strong>Locale</strong><br />

approvato con Delibera della Giunta Regionale n°197 del 1 febbraio 2000<br />

Alla luce delle mutate esigenze del territorio si è ritenuto utile e<br />

necessario avviare una procedura <strong>di</strong> concertazione sul territorio finalizzata<br />

a verificare l’attualità degli interventi previsti all’interno del PAL e la loro<br />

rispondenza alle esigenze del contesto socio-economico ed istituzionale sul<br />

quale doveva incidere.<br />

Ferma restando la volontà <strong>di</strong> non mo<strong>di</strong>ficare il <strong>Piano</strong> nei suoi obiettivi<br />

generali e nelle sue strategie <strong>di</strong> attuazione, <strong>di</strong> mantenere invariata la sua<br />

strutturazione e articolazione in Sottomisure, Azioni ed Interventi, si è<br />

proceduto ad avviare un’attività <strong>di</strong> verifica incentrata su due iniziative<br />

9<br />

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10<br />

PSL APRILE 2007<br />

parallele: da un lato la struttura del GAL ha effettuato una verifica sugli<br />

interventi finanziati sul territorio della Comunità Montana delle Valli del<br />

Torre attraverso i Fon<strong>di</strong> Strutturali comunitari nel periodo <strong>di</strong><br />

programmazione 1994-1999 e dall’altro è stata avviata un’azione <strong>di</strong><br />

concertazione con i partner istituzionali e socio-economici presenti sul<br />

territorio medesimo che si è concretizzata nella riunione tenutasi a<br />

Tarcento il giorno 14 novembre 2000 cui sono stati invitati i<br />

rappresentanti dei Comuni interessati dal PAL nonché tutti i soci della<br />

Società Torre <strong>Leader</strong>, rappresentanti le realtà socio-economiche più<br />

significative presenti sul territorio.<br />

Le mo<strong>di</strong>fiche apportate al PAL hanno rispettato i seguenti parametri:<br />

A livello delle quattro Misure del PAL:<br />

non sono state proposte mo<strong>di</strong>fiche relative alla dotazione<br />

finanziaria delle singole Misure (tranne il caso <strong>di</strong> accorpamenti<br />

fra azioni)<br />

non sono stati mo<strong>di</strong>ficati i contenuti generali delle medesime<br />

A livello delle <strong>di</strong>verse Azioni previste:<br />

non sono state mo<strong>di</strong>ficate in merito alla loro dotazione<br />

finanziaria<br />

non sono state mo<strong>di</strong>ficate nel loro contenuto generale, ma sono<br />

state integrate ed eventualmente accorpate fra <strong>di</strong> loro nel<br />

rispetto del principio <strong>di</strong> semplificazione del PAL<br />

A livello <strong>di</strong> interventi:<br />

sono stati mo<strong>di</strong>ficati sia nel loro contenuto che nella loro dotazione<br />

finanziaria (soppressi o aggiunti)<br />

Le azioni e gli interventi che prevedono la precisa e puntuale<br />

in<strong>di</strong>viduazione dei progetti da realizzare contengono l’esatta in<strong>di</strong>cazione<br />

del soggetto attuatore o beneficiario ultimo dell’intervento, la sua<br />

localizzazione e il titolo esatto del progetto.<br />

I progetti che danno luogo ad attività economiche (anche qualora il<br />

beneficiario ultimo sia un Ente pubblico) prevedono la compartecipazione<br />

finanziaria del beneficiario ultimo per una quota percentuale almeno pari<br />

al 5% rispetto al costo totale dell’investimento.<br />

Per quanto concerne l’ammissibilità delle spese all’interno del PAL si fa<br />

riferimento alla nuova <strong>di</strong>sciplina comunitaria che regola la materia così<br />

come sancito dal Regolamento (CE) n°1685/2000 della Commissione del<br />

28 luglio 2000<br />

I principi ispiratori delle mo<strong>di</strong>fiche proposte risiedono nella necessità <strong>di</strong><br />

rendere più facilmente attuabili gli interventi previsti all’interno del PAL.<br />

Uno dei principi fondamentali cui si sono ispirate le mo<strong>di</strong>fiche proposte<br />

risiede, pertanto, nella semplificazione delle azioni e degli interventi<br />

proposti. Si è ritenuto <strong>di</strong> poter meglio ad<strong>di</strong>venire ad una puntuale e<br />

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11<br />

PSL APRILE 2007<br />

corretta attuazione del <strong>Piano</strong> accorpando alcuni interventi nell’intenzione<br />

<strong>di</strong> poter più spe<strong>di</strong>tamente raggiungere gli impegni ed i pagamenti entro i<br />

termini prefissati.<br />

Il GAL ha partecipato durante tutto il corso dell’anno 2000 alle <strong>di</strong>verse<br />

riunioni organizzate sia dal Servizio Autonomo per lo <strong>Sviluppo</strong> della<br />

Montagna che dai Gruppi <strong>di</strong> Azione <strong>Locale</strong> presenti sul territorio regionale<br />

finalizzate a creare un coor<strong>di</strong>namento fra le attività realizzate e da<br />

realizzarsi da parte <strong>di</strong> questi ultimi.<br />

A partire dal mese <strong>di</strong> settembre 2000 si é provveduto a implementare un<br />

sistema <strong>di</strong> monitoraggio finanziario e ren<strong>di</strong>contazione delle spese<br />

sostenute dal GAL attraverso la creazione <strong>di</strong> un sistema <strong>di</strong> controllo sulla<br />

base <strong>di</strong> una contabilità separata riferita al PAL e degli impegni già assunti<br />

dal GAL.<br />

Si sono, infine, organizzate alcune riunioni con gli altri GAL presenti sul<br />

territorio regionale finalizzate alla messa a punto <strong>di</strong> una strategia relativa<br />

alla programmazione <strong>di</strong> LEADER Plus e all’in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> possibili<br />

sinergie finalizzate alla partecipazione dei GAL medesimi nell’attuazione<br />

dei <strong>di</strong>versi programmi finanziati attraverso i Fon<strong>di</strong> Strutturali comunitari<br />

sul territorio <strong>di</strong> propria competenza, tali quali l’Obiettivo 2 2000-2006, il<br />

<strong>Piano</strong> <strong>di</strong> <strong>Sviluppo</strong> Rurale, i Programmi Interreg III Italia-Austria e Italia-<br />

Slovenia.<br />

Successivamente la stesura dei ban<strong>di</strong> e la definizione delle Convenzioni<br />

attraverso cui è stato attuato il PAL sono stati realizzati, nel rispetto del<br />

principio <strong>di</strong> concertazione, una serie <strong>di</strong> incontri con gli Enti e le<br />

Associazioni presenti sul territorio.<br />

E’ stata, inoltre, realizzata un’ampia attività <strong>di</strong> animazione in<br />

collaborazione con tali Enti che ha permesso <strong>di</strong> coinvolgere il maggior<br />

numero possibile <strong>di</strong> soggetti socio-economici nell’attuazione del PAL.<br />

Ad oggi si può affermare che il GAL Torre <strong>Leader</strong> è considerato<br />

interlocutore privilegiato sul territorio <strong>di</strong> un gran numero <strong>di</strong> Enti ed<br />

Associazioni per quanto concerne la programmazione <strong>di</strong> interventi <strong>di</strong><br />

sviluppo locale da realizzarsi nel territorio della Comunità Montana delle<br />

Valli del Torre.<br />

1.4.1.3. Natisone GAL<br />

L’iniziativa è nata per volontà della Comunità Montana delle Valli del<br />

Natisone, che ha presentato il PAL in seguito al bando regionale <strong>Leader</strong> II.<br />

Il PAL, tuttavia, non risultando vincitore, è stato finanziato con fon<strong>di</strong><br />

regionali, ma regolamentato e <strong>di</strong>sciplinato dai regolamenti comunitari.<br />

La programmazione del PAL nasce dal territorio: e su questo sono stati<br />

proposti i Ban<strong>di</strong> approvati dal CdA del Gal e dal Servizio Autonomo<br />

<strong>Sviluppo</strong> Montagna, organo <strong>di</strong> controllo regionale. L’animazione è stata<br />

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12<br />

PSL APRILE 2007<br />

capillare; i me<strong>di</strong>a hanno svolto efficacemente il loro compito; va tuttavia<br />

riscontrato un senso <strong>di</strong>ffuso <strong>di</strong> apatia verso le novità, in generale.<br />

L’ambiente naturale, il B&B e il turismo, le attività <strong>di</strong> Forum dello <strong>Sviluppo</strong><br />

oltre che l’informatizzazione, sono le Azioni che più hanno motivato la<br />

popolazione. E’ stato però necessario prendere letteralmente per mano il<br />

beneficiario, assisterlo in tutte le fasi ed incoraggiarlo al fine <strong>di</strong> ripianare<br />

tutte le incombenze ed ostacoli.<br />

L’esempio costante ha aperto una breccia nell’apatia cronica: alla<br />

conclusione dell’iniziativa verranno tirate le somme che probabilmente<br />

risalteranno un aumento significativo del potenziale dell’offerta turistica e<br />

culturale, una maggiore attenzione all’ambiente ed alle sue problematiche<br />

e la creazione <strong>di</strong> centri sociali telematici anche nei luoghi più lontani e<br />

<strong>di</strong>sagiati.<br />

Anche per questi motivi il “<strong>Piano</strong> <strong>di</strong> Azione <strong>Locale</strong> del Natisone GAL”<br />

all’azione 1.3 ha previsto la realizzazione <strong>di</strong> iniziative volte a dare un<br />

primo tentativo <strong>di</strong> soluzione alle problematiche locali così riassunte:<br />

“La debolezza del sistema socio-economico delle aree delle Valli del<br />

Natisone poste a ridosso <strong>di</strong> un’area definita da un confine a <strong>di</strong>verso<br />

assetto socio-economico-politico ha predeterminato la mancanza dei<br />

servizi <strong>di</strong> base, un ostacolo all’attività impren<strong>di</strong>toriale e al mantenimento<br />

<strong>di</strong> un presi<strong>di</strong>o umano sul territorio.<br />

L’obiettivo prioritario <strong>di</strong> questa azione è quello <strong>di</strong> attivare una serie <strong>di</strong><br />

servizi integrati finalizzati alla pianificazione e gestione del territorio<br />

favorendo l’accesso delle piccole imprese dell’artigianato allo sviluppo,<br />

attraverso dei servizi reali attivati con le precedenti misure e con<br />

“Sportelli” <strong>di</strong> animazione socio-economica a supporto dell’attività<br />

economica.”<br />

Per raggiungere tali obiettivi si è ritenuto fondamentale:<br />

produrre stu<strong>di</strong> finalizzati alla pianificazione e gestione del<br />

territorio;<br />

coor<strong>di</strong>narsi sulle scelte <strong>di</strong> pianificazione territoriale e<br />

progettuale in funzione del superamento dell’attuale situazione <strong>di</strong><br />

debolezza strutturale dell’economia;<br />

coor<strong>di</strong>narsi con gli enti che hanno competenza sul territorio,<br />

al fine <strong>di</strong> ottimizzare lo scambio informativo inteso come risorsa<br />

<strong>di</strong> sviluppo;<br />

realizzare “sportelli” <strong>di</strong> animazione socio-economica a<br />

supporto delle attività economiche e culturali per lo sviluppo delle<br />

attività economiche;<br />

ricercare tecniche e uso <strong>di</strong> tecnologie avanzate compatibili,<br />

in un contesto <strong>di</strong> accor<strong>di</strong> <strong>di</strong> partenariato.<br />

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13<br />

PSL APRILE 2007<br />

Successivamente alla approvazione del PAL la Comunità Montana Valli del<br />

Natisone ha pre<strong>di</strong>sposto il “<strong>Piano</strong> pluriennale <strong>di</strong> sviluppo” approvato in<br />

data 27 10 1999 dall’assemblea e dalla Giunta Regionale il 24 02 2000.<br />

In questa visione i seminari ed i forum previsti dall’azione si è ritenuto<br />

dovessero essere il momento finale <strong>di</strong> una intensa e prolungata attività<br />

preparatoria, atta a portare alla realizzazione <strong>di</strong> materiale volto a<br />

coinvolgere gli operatori pubblici e privati sulle problematiche locali e<br />

destinato a sollecitare in<strong>di</strong>cazioni ed ipotesi <strong>di</strong> risoluzione con particolare<br />

riguardo a quelle azioni che, superando i limiti dell’intervento settoriale e<br />

perciò isolato e spora<strong>di</strong>co, trovino nell’integrazione <strong>di</strong> problematiche<br />

<strong>di</strong>verse e <strong>di</strong> iniziative condotte a livello territoriale, forme <strong>di</strong> reciproco<br />

sostegno in grado <strong>di</strong> dare sistematicità all’intervento complessivo.<br />

Tale attività è stata pensata anche come attività preparatoria ad ulteriori<br />

interventi mirati destinati proseguire quest’opera, il <strong>Leader</strong>+ in particolare<br />

che dovrà infine integrarsi con le misure previste dall’Ob.2, dall’Interreg<br />

ecc.<br />

1.4.1.4. Le esperienze maturate dai tre GAL<br />

Nel loro complesso le esperienze maturate dai tre GAL consentono <strong>di</strong><br />

affrontare in maniera integrata e complementare fra <strong>di</strong> loro le varie azioni<br />

previste dal P.S.L. In particolare il GAL <strong>Open</strong> <strong>Leader</strong> – società capofila –<br />

ha maturato esperienze più <strong>di</strong>rette sui programmi europei essendo i PAL<br />

<strong>Leader</strong> II delle altre società finanziate con fon<strong>di</strong> regionali. Le esperienze<br />

più qualificanti condotte dal capofila riguardano le P.M.I. nei confronti<br />

delle quali sono stati investiti fon<strong>di</strong> cospicui consentendo <strong>di</strong> maturare in<br />

merito delle esperienze particolarmente qualificanti. Per la sua posizione<br />

strategica a ridosso del triplice confine, italiano, sloveno e carinziano ha<br />

inoltre potuto avviare una serie importante <strong>di</strong> relazioni internazionali ed in<br />

particolare vanta nella propria compagine sociale i due comuni sloveni <strong>di</strong><br />

Kranjska Gora e Bovec ed austriaci <strong>di</strong> Hermagor ed Arnoldstein.<br />

Importanti esperienze sono state condotte anche dalla società Torre<br />

<strong>Leader</strong> in particolare nel settore dell’agricoltura che – a causa della<br />

necessità <strong>di</strong> richiedere per gli interventi nel settore specifica approvazione<br />

da parte dell’UE – richiedono la capacità <strong>di</strong> impostare procedure<br />

particolarmente complicate e <strong>di</strong> impostare provve<strong>di</strong>menti nel rispetto <strong>di</strong><br />

regolamenti europei rigorosi e complessi. Le esperienze qui maturate<br />

saranno preziose per procedere alla preventiva approvazione della misura<br />

del PSL relativa alle attività agricole.<br />

Natisone GAL infine ha avviato interessanti interventi nel settore del<br />

turismo, con particolare riguardo alle attività <strong>di</strong> B&B che – peraltro – sono<br />

state avviate per prime nell’area delle Valli del Natisone rispetto alle altre<br />

aree della regione. Particolare interesse infine nel settore dell’animazione<br />

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14<br />

PSL APRILE 2007<br />

per lo sviluppo riveste l’attività <strong>di</strong> forum condotta da tale società, attività<br />

che pure è prevista nel presente PSL.<br />

Nel settore del turismo infine particolarmente qualificanti sono le attività<br />

condotte da tutte le società aderenti alla ATS che, anzi, in tale comune<br />

esperienza hanno maturato i criteri ispiratori del PSL e la volontà <strong>di</strong><br />

procedere all’aggregazione.<br />

1.5. Modalità <strong>di</strong> gestione delle risorse pubbliche: scelta tra<br />

gestione <strong>di</strong>retta o affidamento ad un capofila<br />

amministrativo e finanziario (in<strong>di</strong>viduato).<br />

Le tre società, <strong>Open</strong> <strong>Leader</strong>, Torre <strong>Leader</strong> e Natisone GAL hanno costituito<br />

una associazione temporanea <strong>di</strong> scopo con atto notarile allegato al<br />

presente PSL i cui primi due articoli recitano:<br />

“Art. 1<br />

Le società "OPEN LEADER S. cons. a r.l.", “NATISONE GAL S. Cons. a r.l.”<br />

e "TORRE LEADER Soc. cons. a r.l.", tutte come sopra rappresentate ed in<br />

seguito in<strong>di</strong>cate anche come "associate", costituiscono un’associazione<br />

temporanea … e a tal fine designano come capofila amministrativo e<br />

finanziario, con compiti <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento e <strong>di</strong> garanzia del corretto<br />

funzionamento del parternariato e del buon fine delle azioni previste, la<br />

società "OPEN LEADER S. cons. a r.l.", conferendo alla stessa mandato<br />

speciale ed irrevocabile con rappresentanza esclusiva, anche processuale,<br />

affinché in nome e per conto <strong>di</strong> tutte le associate:<br />

- presenti, nei termini e con le modalità previsti dal bando citato nelle<br />

premesse, alla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia – Servizio<br />

autonomo per lo sviluppo della montagna, il piano <strong>di</strong> sviluppo locale<br />

(P.S.L.);<br />

- chieda l’ammissione al finanziamento del predetto P.S.L.;<br />

- sottoscriva e presenti tutta la documentazione ritenuta necessaria;<br />

- stipuli in nome e per conto delle associate, con ogni più ampio potere,<br />

tutti gli atti contrattuali conseguenziali e/o necessari per la gestione e<br />

l'esecuzione del P.S.L. e per l’ottenimento del relativo finanziamento.<br />

Art. 2<br />

La società "OPEN LEADER S. cons. a r.l." è, quin<strong>di</strong>, autorizzata ad<br />

incassare in una o piú soluzioni il finanziamento del P.S.L., rilasciando<br />

ampie e liberatorie quietanze, con espresso esonero da responsabilità per<br />

l’Ente e/o le persone che eseguiranno i pagamenti.<br />

La società "OPEN LEADER S. cons. a r.l.", inoltre, rimane investita della<br />

rappresentanza esclusiva, irrevocabile, anche processuale, nei confronti<br />

della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia – Servizio autonomo per lo<br />

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15<br />

PSL APRILE 2007<br />

sviluppo della montagna per tutte le operazioni e gli atti <strong>di</strong> qualsiasi<br />

natura <strong>di</strong>pendenti dall'ammissione al finanziamento del P.S.L. fino<br />

all'estinzione <strong>di</strong> ogni rapporto, senza che alla società mandataria possa<br />

essere opposta in nessun caso la revoca del mandato.”<br />

1.6. Capacità amministrativa (struttura, attrezzature, tipo<br />

<strong>di</strong> organizzazione, ecc.) e finanziaria (possibilità <strong>di</strong><br />

accedere alla garanzie fideiussorie, possibilità <strong>di</strong><br />

autofinanziamento, ecc.).<br />

Le tre società che hanno dato vita all’ATS come sopra precisato,<br />

costituiscono una rete <strong>di</strong> uffici sul territorio in grado <strong>di</strong> dare all’attività<br />

dell’ATS stessa una articolazione ed una efficacia massime costituendo, o<br />

meglio continuando a costituire, il punto <strong>di</strong> riferimento ravvicinato per gli<br />

operatori delle <strong>di</strong>verse realtà.<br />

Le tre società lavoreranno peraltro in rete, secondo una <strong>di</strong>stribuzione delle<br />

competenze concordata e facendo riferimento continuo al capofila<br />

amministrativo e finanziario in<strong>di</strong>viduato, come detto, nella società <strong>Open</strong><br />

<strong>Leader</strong>. Tale società ha completato con successo il PAL <strong>Leader</strong> II e quin<strong>di</strong><br />

ritiene <strong>di</strong> aver consolidato esperienze – e capacità professionali - idonee a<br />

svolgere il compito assegnatole. Le altre società peraltro stanno al pari<br />

completando i rispettivi PAL <strong>Leader</strong> II, sebbene con tempistiche <strong>di</strong>verse<br />

consentite dal tipo <strong>di</strong> finanziamento, regionale anziché europeo.<br />

Le esperienze <strong>di</strong> tutte costituiscono un bagaglio notevole anche per il fatto<br />

che essendo i PAL <strong>di</strong>versi hanno consentito <strong>di</strong> effettuare esperienze<br />

<strong>di</strong>verse che tutte verranno utilizzate, in maniera sinergica e<br />

complementare, per la realizzazione del PSL.<br />

Le attrezzature <strong>di</strong> cui le società si sono ormai dotate e la dotazione <strong>di</strong><br />

personale sono estremamente valide ed idonee a realizzare il presente PSL<br />

con criteri <strong>di</strong> efficienza e massima efficacia.<br />

Anche sotto il profilo finanziario le esperienze condotte saranno preziose<br />

ed infatti tutte le <strong>di</strong>fficoltà relative al reperimento delle garanzie<br />

fideiussorie e dell’autofinanziamento saranno superate con i meto<strong>di</strong>, le<br />

referenze ed i contatti che sono stati sperimentati in passato.<br />

In particolare si punterà ad una utilizzazione minima del personale per<br />

esigenze <strong>di</strong> gestione privilegiando il ricorso a personale tecnico a supporto<br />

delle attività previste dalle singole azioni del PSL.<br />

Verranno garantiti, presso le società che hanno costituito l’ATS, uffici<br />

staccati cui verrà anche affidata la gestione delle azioni.<br />

Si ipotizza la presenza <strong>di</strong> una persona per ufficio che assolverà alle<br />

funzioni sia <strong>di</strong> carattere amministrativo che <strong>di</strong> presi<strong>di</strong>o per fornire al<br />

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16<br />

PSL APRILE 2007<br />

pubblico informazioni, stampati e testi e per ricevere atti e comunicazioni<br />

in<strong>di</strong>rizzati all’ATS.<br />

Per quanto riguarda il capofila amministrativo e finanziario sarà previsto<br />

un ufficio contabilità/ren<strong>di</strong>contazione ed un ufficio con funzioni <strong>di</strong><br />

coor<strong>di</strong>namento generale dell’attività dell’ATS.<br />

Particolare cura ed attenzione verrà riservata alle attività <strong>di</strong> animazione<br />

che in linea <strong>di</strong> principio verranno affidate agli stessi soggetti che le hanno<br />

svolte in relazione ai vari progetti <strong>Leader</strong> realizzati o in corso <strong>di</strong><br />

realizzazione. L’esperienza acquisita infatti e la conoscenza delle realtà e<br />

degli operatori locali verrà sfruttata nelle attività <strong>di</strong> animazione in cui si<br />

punterà a dare a tale attività la dovuta uniformità – in quanto<br />

l’animazione per ogni azione sarà condotta principalmente dall’ufficio cui la<br />

singola azione sarà stata affidata – ma anche la capacità <strong>di</strong> corrispondere<br />

a meto<strong>di</strong> e prassi già felicemente utilizzati in passato.<br />

Il personale nel suo complesso verrà economizzato e rapportato alle reali<br />

necessità dell’attivita <strong>di</strong> realizzazione del PSL. In via previsionale si ritiene<br />

che la provvista necessaria sarà la seguente tenedo conto che in una fase<br />

successiva a quella <strong>di</strong> primo avvio sarà possibile utilizzare alcune figure<br />

con rapporti <strong>di</strong> lavoro part time.<br />

Ufficio<br />

informazioni<br />

Ufficio<br />

contabilità<br />

Ufficio<br />

coor<strong>di</strong>namento Animazione Totale<br />

Gal<br />

OL<br />

1 1 1 1 3<br />

Gal<br />

TL<br />

1 = = 1 2<br />

GAL<br />

NG<br />

1 = = 1 2<br />

Totali 3 1 1 3 7<br />

Le attrezzature in dotazione alle singole società, soprattutto per quanto<br />

riguarda le attrezzature hardware e software, sono sufficienti a sostenere<br />

le attività previste dal PSL, salvo implementazioni ed aggiornamenti <strong>di</strong><br />

or<strong>di</strong>naria amministrazione.<br />

I tre GAL membri dell’ATS hanno già <strong>di</strong>mostrato in passato <strong>di</strong> possedere<br />

un’adeguata capacità finanziaria nella gestione <strong>di</strong> fon<strong>di</strong> pubblici per un<br />

valore superiore a quello previsto dal presente PSL. In particolare hanno<br />

<strong>di</strong>mostrato <strong>di</strong> poter accedere a rilascio <strong>di</strong> garanzie fidejussorie bancarie<br />

ogniqualvolta se ne è presentata la necessità per importi significativi,<br />

facendo puntualmente fronte agli impegni assunti nei confronti <strong>di</strong> terzi.<br />

Tale situazione emerge anche dagli ultimi bilanci dei tre GAL che vengono<br />

allegati al presente PSL.<br />

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17<br />

PSL APRILE 2007<br />

CAPITOLO 2. Descrizione dell’area d’intervento (<strong>di</strong>agnosi<br />

territoriale).<br />

2.1. Caratteristiche territoriali<br />

2.1.1. Identificazione geografica<br />

La zona d’intervento del PSL (d’ora in poi area PSL), comprende i<br />

seguenti Comuni della Provincia <strong>di</strong> U<strong>di</strong>ne: Chiusaforte, Dogna,<br />

Malborghetto Valbruna, Moggio U<strong>di</strong>nese, Pontebba, Resia, Resiutta,<br />

Tarvisio, Attimis, Fae<strong>di</strong>s, Lusevera, Magnano in Riviera, Nimis, Povoletto,<br />

Taipana, Tarcento, Cividale del Friuli, Drenchia, Grimacco, Pulfero,<br />

Prepotto, San Leonardo, San Pietro al Natisone, Savogna, Stregna e<br />

Torreano. Tutti i comuni del PSL ricadono nel territorio delle Comunità<br />

Montane Canal del Ferro – Valcanale, Valli del Torre e Valli del Natisone.<br />

L’area PSL, estesa per 1478,31 kmq, é situata nella parte Nord Est<br />

del Friuli confinando con:<br />

• l’Austria a Nord<br />

• la Slovenia ad Est<br />

• il territorio regionale del Friuli a Sud e ad Ovest.<br />

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18<br />

PSL APRILE 2007<br />

Comunità montane Superficie in Kmq.<br />

Canal del Ferro - Val Canale 875,33<br />

Valli del Torre 313,86<br />

Valli del Natisone e Cividale 289,12<br />

Totale PSL 1.478,31<br />

Totale Regione F.V.G. 7.844,13<br />

R<br />

Rispetto alla precedente delimitazione dell’area <strong>Leader</strong> l’attuale<br />

ricomprende anche il territorio del comune <strong>di</strong> Cividale come evidenziato<br />

dalla cartina riportata <strong>di</strong> seguito.<br />

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19<br />

PSL APRILE 2007<br />

In dettaglio l’area è quella delimitata, nella cartina che segue, dai confini<br />

con Austria e Slovenia e, per quanto riguarda il resto della provincia <strong>di</strong><br />

U<strong>di</strong>ne, dal tratto nero.<br />

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20<br />

PSL APRILE 2007<br />

2.1.1.1. L’area facente parte del territorio della<br />

Comunità Montana Canal del Ferro Val Canale<br />

Per quanto concerne la Val Canale – Canal del Ferro, il territorio PSL é<br />

caratterizzato da zone appartenenti allo stesso ambito geografico, anche<br />

se pedologicamente <strong>di</strong>fferenti:<br />

il Canal del Ferro, che comprende i comuni <strong>di</strong> Moggio U<strong>di</strong>nese, Resiutta,<br />

Resia, Chiusaforte e Dogna, presenta vallate poco ampie, forti pendenze<br />

ed un generale carattere <strong>di</strong> impervietà che ostacola una agevole<br />

utilizzazione agricola del territorio;<br />

la Val Canale, con i restanti tre comuni <strong>di</strong> Tarvisio, Malborghetto-Valbruna<br />

e Pontebba, é un territorio con pendenze più dolci, vaste <strong>di</strong>stese <strong>di</strong> prati e<br />

foreste e centri abitati <strong>di</strong>sposti nel fondovalle.<br />

Il Canal del Ferro, che comprende i comuni <strong>di</strong> Moggio U<strong>di</strong>nese, Resiutta,<br />

Resia, Chiusaforte, Dogna e la parte prevalente <strong>di</strong> quello <strong>di</strong> Pontebba,<br />

presenta una morfologia dai rilievi piuttosto elevati, con vallate strette,<br />

anche fortemente incise e quasi prive <strong>di</strong> fondovalle aperto. La vallata<br />

principale è percorsa dal fiume Fella mentre quelle laterali sono attraversate<br />

in senso orario dal torrente Aupa, dal torrente Pontebbana, dal torrente<br />

Dogna, dal torrente Raccolana e dal torrente Resia che danno anche i nomi<br />

alle relative vallate. Le vette sono lo Jof <strong>di</strong> Montasio (m 2753), ai pie<strong>di</strong> del<br />

quale sul versante meri<strong>di</strong>onale si trova un vasto comprensorio alpestre -<br />

Altipiano del Montasio - che ha dato poi il nome all'omonimo formaggio (il<br />

più importante della nostra regione); altre cime degne <strong>di</strong> nota sono il M.<br />

Canin (m 2587) ed il m. Cimone (m 2379) nelle Alpi Giulie; nel gruppo delle<br />

Alpi Tolmezzine ricor<strong>di</strong>amo lo Zuc <strong>di</strong> Bor (m 2195) e la Creta Grauzaria (m<br />

2065); nelle Alpi Carniche abbiamo la Creta <strong>di</strong> Aip (m 2279) e il M. Cavallo<br />

(m 2339).<br />

La Val Canale comprende parte del Comune <strong>di</strong> Pontebba, il Comune <strong>di</strong><br />

Malborghetto-Valbruna e Tarvisio. E' <strong>di</strong>sposta in senso O-E e ricor<strong>di</strong>amo che<br />

geograficamente appartiene all'Italia solo il tratto fino allo spartiacque <strong>di</strong><br />

Camporosso, mentre la parte rimanente, attraversata dal fiume Slizza,<br />

versa le sue acque nel bacino danubiano, anche se, per opportunità geopolitiche,<br />

è stata assegnata all'Italia dopo il primo conflitto mon<strong>di</strong>ale. Tra i<br />

corsi d'acqua ricor<strong>di</strong>amo inoltre la parte iniziale del fiume Fella, il torrente<br />

Saisera che forma una bellissima conca a monte dell'abitato <strong>di</strong> Valbruna e il<br />

torrente Zolfo a Bagni <strong>di</strong> Lusnizza, noto per la presenza <strong>di</strong> acque sulfuree.<br />

A nord è protetta dalle Alpi Carniche con cime che raggiungono i m 2000<br />

solo con il M. Ojsternik (m 2052), mentre a sud è circondata dalla parte più<br />

alta delle Alpi Giulie cui fa spicco il M. Mangart (m 2677) ed il gruppo delle<br />

Ponze, che segnano il confine con la Repubblica Slovena. La Val Canale,<br />

rispetto al Canal del Ferro, presenta un territorio più aperto, con vaste<br />

<strong>di</strong>stese <strong>di</strong> prati e foreste e centri abitati <strong>di</strong>sposti nel fondovalle. La<br />

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caratteristica alpina è ben rappresentata inoltre anche dai laghi del Pre<strong>di</strong>l e<br />

<strong>di</strong> Fusine, noto - soprattutto l'ultimo - per la bellezza dei luoghi.<br />

Le formazioni geologiche presenti sul territorio sono tra le più antiche della Alpi ed in<br />

particolare "le rocce affioranti dalla Val Uqua (Formazione <strong>di</strong> Uqua del Caradoviciano)<br />

sono siltiti ocracee risalenti a circa 450 milioni <strong>di</strong> anni fa. Ciò <strong>di</strong>mostra che l'area<br />

nella quale ora si estendono le Alpi Carniche era un mare <strong>di</strong> bassa profon<strong>di</strong>tà e<br />

faceva parte <strong>di</strong> un unico continente (il Gondwana) circondato da un unico oceano.<br />

L'antico mare si estendeva attraverso l'attuale Europa Centrale" (tratto da Guida del<br />

Friuli - SAF). Ricche a questo proposito sono anche le presenze <strong>di</strong> fossili, dai<br />

brachiopo<strong>di</strong>, alle trilobiti e ai frammenti <strong>di</strong> cistoi<strong>di</strong>. Ricor<strong>di</strong>amo infine che la dolomia<br />

principale costituisce una delle principali formazioni delle Alpi Giulie, che per richiamo<br />

paesaggistico non hanno nulla da invi<strong>di</strong>are alle più note Dolomiti del Bellunese.<br />

Interessante è poi la presenza in alcune zone (laghi <strong>di</strong> Fusine) <strong>di</strong> gran<strong>di</strong><br />

massi erratici, <strong>di</strong> cui i più importanti sono quelli de<strong>di</strong>cati a Giulio Andrea<br />

Pirona e a Olinto Marinelli (un tempo ai reali asburgici), ubicati nel<br />

cordone morenico che separa i due laghi.<br />

Il territorio è noto fin dai secoli passati anche per la presenza <strong>di</strong> giacimenti<br />

minerari <strong>di</strong> ferro e manganese a Ugovizza (M. Cocco), ma <strong>di</strong> cui non è<br />

stato mai conveniente - da un punto <strong>di</strong> vista economico - lo sfruttamento,<br />

ed il deposito <strong>di</strong> blenda e galena (estrazione del piombo e dello zinco) <strong>di</strong><br />

Cave del Pre<strong>di</strong>l, che dopo un periodo <strong>di</strong> elevato sfruttamento ha chiuso i<br />

battenti nel 1994.<br />

Il clima del territorio è fondamentalmente <strong>di</strong> tipo continentale nella Val<br />

Canale, mentre risente <strong>di</strong> alcune con<strong>di</strong>zioni più favorevoli quello del Canal<br />

del Ferro. L'esposizione però dei versanti influenza notevolmente le<br />

con<strong>di</strong>zioni climatiche, con <strong>di</strong>fferenze anche notevoli fra la parte a<br />

settentrione e quella a meri<strong>di</strong>one.<br />

Il Gentili, per il Friuli, ha identificato <strong>di</strong>eci subregioni climatiche, fra le quali è<br />

compresa quella denominata "Zona seconda, Valli del Fella e della Val Canale".<br />

Questa zona possiede un clima tipicamente montano, che si <strong>di</strong>stingue da quello della<br />

Carnia perché meno umido, più piovoso e meno fresco in estate, ma più freddo in<br />

inverno.<br />

La catena dei Monti Musi, che separa la Val Resia dalle altre vallate friulane, è<br />

notoriamente uno dei luoghi più piovosi d'Italia (si sfiorano i 4000 mm / annui), ma<br />

tutto il comprensorio è ricco <strong>di</strong> precipitazioni atmosferiche, con una certa<br />

<strong>di</strong>minuzione quando si procede dal Canal del Ferro verso la Val Canale. Le<br />

precipitazioni sono abbastanza copiose durante l'anno (con molti picchi che creano<br />

perio<strong>di</strong>ci problemi <strong>di</strong> esondazioni), ma risultano sempre più insufficienti durante<br />

l'inverno. I testi classici riportavano che le precipitazioni nevose erano abbondanti<br />

nella Val Canale (anche <strong>di</strong> 5.000 mm negli anni cinquanta), già a quote basse,<br />

permettendo l'avvio, nel trentennio passato, <strong>di</strong> un buon turismo invernale. Purtroppo<br />

nell'ultimo decennio abbiamo assistito ad una progressiva quanto inesorabile<br />

riduzione delle precipitazioni nevose (nel 1998/99 solo 300 mm) con ripercussioni<br />

negative su tutta l'economia locale. Le spiegazioni delle ridotte precipitazioni nevose<br />

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non sono ancora certe, ma a detta <strong>di</strong> numerosi stu<strong>di</strong> condotti soprattutto in Austria<br />

ed in Svizzera, sembra che ciò sia attribuibile all'effetto serra che provoca un<br />

leggero, ma continuo innalzamento della temperatura sul nostro pianeta e <strong>di</strong><br />

conseguenza anche nelle nostre zone. A conferma <strong>di</strong> ciò possiamo infatti registrare<br />

anche la regressione <strong>di</strong> molti ghiacciai alpini presenti nella zona, che nell'ultimo<br />

ventennio hanno visto una progressiva riduzione.<br />

Per quanto riguarda la temperatura registriamo una <strong>di</strong>minuzione quando dalla vallate<br />

poste più a sud passiamo a quelle <strong>di</strong>slocate a nord. Così da una temperatura me<strong>di</strong>a<br />

annuale <strong>di</strong> circa 10° C riscontrabile a Resia, si passa ai 7° C <strong>di</strong> Tarvisio. La<br />

temperatura me<strong>di</strong>a estiva è <strong>di</strong> 18,7° C a Oseacco, <strong>di</strong> 15,7° C a Tarvisio. Le<br />

temperature invernali più fredde si registrano al valico <strong>di</strong> Fusine con punte <strong>di</strong> -20° e<br />

-25° C, anche se negli ultimi anni il clima è <strong>di</strong>ventato meno rigido. Le basse<br />

temperature, com'è noto, giocano un ruolo negativo per lo sviluppo vegetativo ed<br />

infatti il limite altimetrico della vegetazione nella nostra zona è anche <strong>di</strong> 500 m più<br />

basso rispetto alle Alpi Centrali ed Occidentali.<br />

Il territorio risente poi anche delle incursioni della bora proveniente dalle vicine<br />

regioni danubiane. Degli altri elementi del clima è caratteristica la nebulosità,<br />

specialmente nella conca <strong>di</strong> Tarvisio, e la nebbia proveniente spesso dai laghi della<br />

vicina Carinzia.<br />

A tale <strong>di</strong>versità <strong>di</strong> natura geografica e climatica non corrisponde però una<br />

<strong>di</strong>somogeneità socio economica e culturale e, anche dal punto <strong>di</strong> vista<br />

paesaggistico, vi è un interessante analogia determinata dall'andamento<br />

morfologico a vallate parallele, più o meno ampie, solcate da fiumi e laghi.<br />

La vallata Canal del Ferro-Val Canale, servita dalla Strada Statale<br />

Pontebbana, dall’autostrada U<strong>di</strong>ne-Tarvisio e dalla linea ferroviaria - tutte<br />

arterie <strong>di</strong> rilevanza internazionale - presenta una buona accessibilità. La<br />

localizzazione dei comuni dell’area in prossimità <strong>di</strong> tali reti viarie rende il<br />

territorio PSL fortemente interconnesso con facilità <strong>di</strong> accesso da un<br />

comune ad un altro.<br />

Tali infrastrutture si presentano in parte come elementi <strong>di</strong> <strong>di</strong>sturbo e<br />

alterazione del paesaggio alpino, ma rappresentano un'innegabile<br />

opportunità fruitiva per la commercializzazione e la promozione delle<br />

produzioni locali.<br />

Uno degli aspetti più caratterizzanti del comprensorio infatti, sinora<br />

valutato quasi esclusivamente in termini negativi, è quello della viabilità<br />

che lo attraversa, <strong>di</strong> carattere internazionale e tale da favorire un<br />

attraversamento rapido con scarsi benefici per l’economia locale.<br />

Parallelamente ad una così intensa infrastrutturazione, che<br />

fondamentalmente investe la vallata del fiume Fella, va rilevata una rete<br />

viaria <strong>di</strong> carattere secondario che si insinua negli ambiti vallivi trasversali.<br />

Ricchissima è infine la rete sentieristica forestale che comporta però non<br />

pochi problemi manutentivi data la notevole estensione.<br />

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2.1.1.2. L’area facente parte del territorio della<br />

Comunità Montana Valli del Torre<br />

Per quanto riguarda le Valli del Torre, il limite del territorio montano segue<br />

il tracciato della S.S. 356 Tarcento-Cormons che percorre, in linea <strong>di</strong><br />

massima, il pedemonte creando così una cesura tra area planiziale ed area<br />

acclive. Il servizio infrastrutturale viario viene offerto:<br />

per l’accesso al comprensorio, sia da sud che da nord, dalla S.S. 13<br />

“Pontebbana”, dall’omonima ferrovia e dall’autostrada Alpe-Adria;<br />

per il collegamento dei centri pedemontani (Magnano, Tarcento, Nimis,<br />

Attimis, Fae<strong>di</strong>s, Cividale), dalla S.S. 356;<br />

per il collegamento dei centri urbani interni della montagna, dalla S.S. 656<br />

del valico italo-sloveno <strong>di</strong> Uccea e dalle strade provinciali e comunali che<br />

<strong>di</strong>partono dalla S.S. 356.<br />

II territorio della Comunità Montana che, come detto, resta compreso<br />

nell'arco prealpino giuliano, connotato essenzialmente da un paesaggio <strong>di</strong><br />

transizione e quin<strong>di</strong> da una eterogenicità sia degli ambienti naturali che <strong>di</strong><br />

quelli antropici può essere sud<strong>di</strong>viso in quattro facies poste su piani<br />

latitu<strong>di</strong>nali<br />

Per scendere dunque ad una specificazione fisica della "zona omogenea"<br />

del Tarcentino, questa può essere frazionata in:<br />

zona montana;<br />

zona submontana;<br />

zona collinare;<br />

zona planiziale.<br />

L’orografia è quin<strong>di</strong> determinata da rilievi emergenti dalla pianura, in una<br />

progressione <strong>di</strong> contrafforti che via via si elevano in quota e la cui<br />

orientazione generale è posta su assi con <strong>di</strong>rezione Est-Ovest a<br />

settentrione e ad occidente (spinte orogenetiche alpine) e con <strong>di</strong>rezione<br />

NE-SO verso sud e ad oriente (spinte orogenetiche delle fase <strong>di</strong>namica);<br />

così le incisioni vallive dei torrenti Torre e Cornappo percorrono linee WS,<br />

mentre i torrenti Lagna, Malina e Grivo' solcano i contrafforti con una<br />

<strong>di</strong>rettrice NE-S0.<br />

I complessi montuosi assumono, da nord a sud, linee che via via si fanno meno<br />

marcate, con inclinazioni che progressivamente <strong>di</strong>minuiscono. Questo addolcimento<br />

dell'acclività va messo in relazione al grado <strong>di</strong> ero<strong>di</strong>bilità del litotipo: calcari e<br />

dolomie, calcareniti, marne ed arenarie.La <strong>di</strong>sposizione descritta è, come si <strong>di</strong>rà in<br />

seguito, determinante il clima ed in ultima analisi decide sia sugli inse<strong>di</strong>amenti<br />

antropici e sulle destinazioni produttive del territorio.<br />

La zona montana é l'area più interna e comprende la catena dei Monti<br />

Musi (1.869 m.s.l.m. che rappresenta la quota più elevata del<br />

comprensorio) e l'allineamento Cuel <strong>di</strong> Lanis - Gran Monte, che fanno un po'<br />

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da cornice alla sottostante pianura u<strong>di</strong>nese. Tra queste due complessi si<br />

pongono l'ultimo residuo <strong>di</strong> arco morenico in quota <strong>di</strong> Circo glaciale <strong>di</strong> Plan<br />

<strong>di</strong> Tapou e la valle del Mea, un tempo tributaria del fiume Natisone.<br />

II substrato litologico è costituito da dolomie massicce nella parte basale e me<strong>di</strong>ana<br />

e da rocce calcaree nella parte culminale; al piede del versante vanno a localizzarsi<br />

i detriti, <strong>di</strong>stribuiti in falde e coni ed i depositi alluvionali.<br />

L’orogenesi è caratterizzata da due pieghe-faglie, <strong>di</strong> cui una responsabile del<br />

sollevamento del Monti Musi, l'altra, <strong>di</strong> rilevanza interregionale e sismicamente<br />

attiva, ha determinato il sollevamento del Gran Monte e separa i complessi<br />

carbonatici del piano montano , da quelli terrigeni del piano submontano. II litoide<br />

e' alquanto fratturato e con stratificazione mal definita, la permeabilità per<br />

fessurazione e l'ero<strong>di</strong>bilità sono quanto mal variabili proprio perché nell'area si sono<br />

rilevati numerosi ed attivi piani tettonici.<br />

La morfologia è improntata da strette catene con asse sviluppato in senso<br />

Est-Ovest e da versanti nord e sud assimmetrici. il versante settentrionale è ad<br />

acclività meno accentuata ma più irregolare in quanto sulle formazioni dolomitiche<br />

e calcaree si appoggiano altri complessi litol<strong>di</strong> (calcari selciformi, marne, ecc.) che<br />

posseggono un <strong>di</strong>verso grado <strong>di</strong> ero<strong>di</strong>bilità, il versante meri<strong>di</strong>onale è caratterizzato<br />

da una inclinazione più elevata dovuta alla giacitura degli strati (reggipoggio a sud,<br />

franapoggio a nord). l'inclinazione va comunque degradando verso il basso per il<br />

progressivo Mlupp o degli accumuli detrici (processi morfologici <strong>di</strong> versante), che<br />

vanno a formare estese falde (Cesariis, Monteaperta, Cornappo) e nel fondovalle,<br />

terrazze alluvionali (Tanataviele, Simaz) od ampi coni <strong>di</strong> deiezione (Valle del Mea).<br />

Va infine rilevato che l'esposizione settentrionale, per la maggior<br />

freschezza ed umi<strong>di</strong>tà, ospita estesi e densi popolamenti forestali, mentre<br />

sull'esposizione a mezzogiorno è prevalente la prateria e il bosco<br />

termo-xerofilo. Sempre su quest'ultimo versante sono tuttora in atto<br />

fenomeni erosivi (Pra<strong>di</strong>elis, Pers, Monteaperta, Cornappo, Montemaggiore)<br />

particolarmente vistosi.<br />

La zona submontana si sviluppa a sud della piega-faglia che percorre<br />

la linea Pers-Pra<strong>di</strong>elis-Micottis-Monteaperta-Cornappo-Montemaggiore, a<br />

sud raggiunge la S.S. 356 sino a Nimis e da qui risale sino al pedemonte<br />

della Berna<strong>di</strong>a.<br />

I complessi montuosi principali sono il M.te Stella e Berna<strong>di</strong>a e la<br />

dorsale delle Zuffine la quale si sviluppa da Campo <strong>di</strong> Bonis (Taipana) al<br />

M.te Joannes (Fae<strong>di</strong>s).<br />

I rilievi <strong>di</strong>fficilmente si elevano oltre i 1.000 m s.l.m. (M.te Joannes<br />

1.100) mantenendosi su un'altitu<strong>di</strong>ne me<strong>di</strong>a pari a 500-600 m.<br />

L’orografia risulta assai complessa con un reticolo idrografico superficiale alquanto<br />

articolato.<br />

I litotipi riscontrabili sono sostanzialmente tre:<br />

o il flysch calcarenitico, che occupa gran parte del territorio in esame;<br />

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o i nuclei carbonatici del Mesozoico che nell'or<strong>di</strong>ne da occidente ad oriente<br />

sono quelli del M.te Campeon, del M.te Berna<strong>di</strong>a e del M.te Vogu-Mia;<br />

o il flysch marnoso arenaceo dell'Eocene confinato nelle conche <strong>di</strong> Lusevera,<br />

Taipana e sul M.te Spich.<br />

Evidenti strutture <strong>di</strong> deposito con la conseguente formazione <strong>di</strong> valli sospese<br />

sono riscontrabili nei torrenti Cernavoda e Namlen e nella piana <strong>di</strong> Campo <strong>di</strong><br />

Bonis.<br />

Gli elementi morfologici sono, come si è detto, impostati su assi con <strong>di</strong>rezione<br />

NE-SO in conseguenza <strong>di</strong> spinte orogenetiche che prodottesi su un materiale<br />

plastico quale il flysch, hanno creato un paesaggio caratterizzato da forme<br />

relativamente dolci e con pendenze non eccessivamente accentuate.<br />

Sul flysch e quin<strong>di</strong> su terreni a scheletro fine, con una cospicua frazione limoargillosa,<br />

gli afflussi idrici, peraltro abbondantissimi, hanno, come si è già<br />

detto, <strong>di</strong>segnato un denso reticolo idrografico superficiale per cui i versanti<br />

sono continua-mente intersecate d incisi da vallecole e forre.<br />

L'erosione delle aste drenanti in quest'area è molto attiva, in particolare sulle<br />

testate dei bacini.<br />

Una situazione alquanto <strong>di</strong>versa 'c invece riscontrabile negli elissoi<strong>di</strong><br />

carbonatici in cui l'ambiente è prettamente carsico, visualizzato da tanti<br />

fenomeni profon<strong>di</strong> (Villanova delle Grotte, Abisso dei Giganti).<br />

La zona collinare si colloca a valle della S. S. 356 che collega Nimis con Fae<strong>di</strong>s<br />

e a sud dell'allineamento Campeon-Berna<strong>di</strong>a.<br />

Queste formazioni, <strong>di</strong> origine eocenica, furono in seguito modellate dal<br />

ghiacciaio Tilaventino per cui, tenuto anche conto dell’elevato grado <strong>di</strong><br />

ero<strong>di</strong>bilità del substrato litologico, si assiste oggi ad un paesaggio alquanto<br />

addolcito, soprattutto nelle morene, mentre nel complesso flyschiode la<br />

morfologia mantiene forme più accentuate.<br />

I rilievi, costituiti da flysch marnoso-arertaceo, sono incisi da vallecole poco<br />

acclivi, la cui funzione essenziale è quella <strong>di</strong> raccogliere <strong>di</strong>rettamente le<br />

precipitazioni meteoriche.<br />

Per quest'area vanno ricordati movimenti recenti neo-tettonici, che si<br />

manifestano nelle conche <strong>di</strong> Attimis e Nimis, per citarne alcune.<br />

La zona planiziale è costituita da depositi fluvio-glaciali ed alluvioni recenti.<br />

La parte più settentrionale è occupata prevalentemente dalle alluvioni fini,<br />

dovute al trasporto e successiva deposizione del materiale <strong>di</strong> frane antiche e <strong>di</strong><br />

fenomeni <strong>di</strong> <strong>di</strong>lavamento. La tessitura è sabbiosa con rari limo ed argilla e con<br />

lenti, ciottoli e ghiaia, la frazione ghiaiosa aumenta scendendo verso valle e<br />

nel contempo 1'alluvione <strong>di</strong>viene prevalentemente grossolana.<br />

Depositi lacustri e torbe, dovuta al riempimento <strong>di</strong> conche lacustri sono ubicati<br />

a sud <strong>di</strong> Bueriis e B.go Foranesi.<br />

I depositi glaciali e fluvio-glaciali sono infine localizzati nella fascia Bueriis-<br />

Segnacco e delineano la parte orientale del ghiacciaio Tilaventino.<br />

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2.1.1.3. L’area facente parte del territorio della<br />

Comunità Montana Valli del Natisone<br />

La zona d’intervento comprende i 9 comuni della provincia <strong>di</strong> U<strong>di</strong>ne che<br />

appartengono alla Comunità Montana “Valli del Natisone” già inseriti nella<br />

delimitazione del DOCUP Ob. 5B, nonché dal comune <strong>di</strong> Cividale.<br />

I comuni sono:<br />

San Pietro al Natisone, Drenchia, Grimacco, Pulfero, Prepotto, San<br />

Leonardo, Savogna, Stregna, Torreano e Cividale.<br />

Il territorio delle Valli del Natisone e <strong>di</strong> Cividale, esteso per 289,12 kmq<br />

complessivi, confina con:<br />

il territorio regionale del Friuli a Nord ed ad Est con la Slovenia<br />

ad Ovest ed a Sud con il territorio regionale del Friuli - Venezia Giulia<br />

Il territorio é caratterizzato da aree in parte <strong>di</strong>stribuite al fondovalle ed in<br />

parte in aree montane.<br />

Le Valli del Natisone appartengono al bacino me<strong>di</strong>o del fiume Natisone e<br />

più in generale rappresentano la parte più orientale della regione Friuli<br />

Venezia Giulia; amministrativamente comprendono i territori <strong>di</strong> nove<br />

comuni: Drenchia, Grimacco, Pulfero, Prepotto, San Leonardo, San Pietro,<br />

Savogna, Stregna e Torreano. Il territorio si estende su una superficie <strong>di</strong><br />

circa 289,12. I limiti dell’area toccano la repubblica <strong>di</strong> Slovenia a Nord, la<br />

provincia <strong>di</strong> Gorizia ad Est, il comune <strong>di</strong> Fae<strong>di</strong>s ad Ovest e terminano con<br />

quello <strong>di</strong> Cividale a Sud.<br />

Geograficamente fanno parte delle Prealpi Giulie che si sviluppano nel<br />

territorio regionale tra il basso corso del fiume Fella e il corso dell’Isonzo,<br />

sud<strong>di</strong>videndosi ad Ovest nelle Prealpi del Torre, al centro in quelle del<br />

Natisone e ad Est in quelle dello Judrio.<br />

Il sistema vallivo assume una forma a ventaglio che converge verso Sud,<br />

degradando dolcemente e lentamente verso al pianura, passando così da<br />

forme più propriamente montane a forme <strong>di</strong> dorsali e dossi più modellati,<br />

tipicamente collinari e <strong>di</strong> bassa montagna.<br />

Le valli hanno i fianchi ed i pen<strong>di</strong>i non molto ripi<strong>di</strong>, tranne per alcuni<br />

particolari tratti e sono stati modellati sia dall’azione delle <strong>di</strong>verse<br />

glaciazioni, che dall’erosione e dagli eventi climatici. La particolare qualità<br />

delle rocce, <strong>di</strong> natura flyschoide in quasi tutto il territorio, ha facilitato da<br />

un lato l’azione erosiva e dall’altro, specie nelle aree carsiche, ha creato<br />

delle particolari caratteristiche situazioni ipogee nonché la presenza <strong>di</strong><br />

numerose doline.<br />

I nuclei abitati sono <strong>di</strong>stribuiti in prevalenza su due fasce altimetriche: la<br />

prima compresa tra i 100 metri <strong>di</strong> quota del fondovalle e i 300 m. sui<br />

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versanti; la seconda compresa tra i 500 m delle dorsali e gli 800 m dei<br />

rilievi cacuminali.<br />

Per quanto riguarda la struttura demografica del territorio, dopo il forte<br />

spopolamento che aveva investito l’area a partire dagli anni ’50 a causa<br />

del fenomeno dell’emigrazione, si assiste, a partire dal 1991 ad un<br />

consolidamento e ripresa dell’assetto demografico su soglie limite nelle<br />

aree <strong>di</strong> fondovalle come San Pietro al Natisone, San Leonardo e Torreano,<br />

mentre per le aree più interne e montane è presente ancora la variazione<br />

percentuale della popolazione negativa; in generale il trend è negativo<br />

essendo stata registrata una variazione percentuale <strong>di</strong> –2,34% ed al<br />

contempo si prefigura un nuovo assetto <strong>di</strong>stributivo della popolazione<br />

all’interno del territorio, localizzata prevalentemente negli inse<strong>di</strong>amenti <strong>di</strong><br />

fondovalle.<br />

Il saldo negativo della popolazione ha inciso notevolmente sulla struttura<br />

socioeconomica, scar<strong>di</strong>nando quella economia <strong>di</strong> autoconsumo che aveva<br />

innervato ed organizzato tutto il territorio.<br />

In questo contesto temporale il settore primario (agricoltura) ha subito<br />

una considerevole per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> forze attive subendone tutte le conseguenze<br />

che, ripercuotendosi sul territorio, non solo hanno mo<strong>di</strong>ficato<br />

sostanzialmente la struttura socio-economica, ma hanno anche definito i<br />

nuovi assetti della marginalità e l’abbandono dell’area. Le mo<strong>di</strong>ficazioni<br />

strutturali interne in questo settore, non solo con<strong>di</strong>zionate da un rapporto<br />

meccanicistico tra saldo negativo della forza lavoro ed abbandono del<br />

territorio, ma anche da altri fattori interni, come l’omologazione<br />

dell’economia agricola <strong>di</strong> montagna con quella <strong>di</strong> pianura o da quelli<br />

esterni come il contesto territoriale periferico con<strong>di</strong>zionato dalle strategie<br />

politico-economiche <strong>di</strong> monopolio, hanno portato:<br />

ad una tendenza negativa all’esercizio esclusivo d’impresa (la<br />

componente economica dell’attività agricola è generalmente<br />

integrativa rispetto ad altre attività economiche, per questo è<br />

forte la presenza del part-time in agricoltura);<br />

ad una presenza <strong>di</strong> vaste aree a bosco con basso valore<br />

commerciale senza che sia avvenuto uno sviluppo finalizzato ad<br />

un’azione <strong>di</strong> rinnovo e sistemazione del comparto;<br />

ad una caduta delle coltivazioni monoculturali non più<br />

competitive rispetto a quelle <strong>di</strong> aree più produttive della pianura<br />

e <strong>di</strong> una crisi delle piccole strutture <strong>di</strong> trasformazione del latte.<br />

Si assiste invece ad un’inversione <strong>di</strong> tendenza per quanto riguarda:<br />

la tendenza all’associazionismo per la produzione e la<br />

commercializzazione dei prodotti agricoli tipici e specializzati;<br />

la riconversione <strong>di</strong> colture, passando da coltivazioni fuori<br />

mercato in altre specializzate <strong>di</strong> pregio;<br />

A.T.S. ALPI PREALPI GIULIE.<br />

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28<br />

PSL APRILE 2007<br />

il consolidamento <strong>di</strong> una frutticoltura standard;<br />

la valorizzazione del settore lattiero-caseario;<br />

la necessità <strong>di</strong> intervenire a sostegno delle produzioni tipiche<br />

locali con misure riferite alla politica <strong>di</strong> qualità;<br />

il miglioramento qualitativo e quantitativo dei soprassuoli<br />

forestali;<br />

il miglioramento funzionale della rete viaria esistente a servizio<br />

del patrimonio forestale;<br />

il riutilizzo delle parti boscate contermini agli inse<strong>di</strong>amenti in<br />

funzione produttiva agricola, <strong>di</strong> valorizzazione e salubrità<br />

dell’ambiente e <strong>di</strong> sicurezza attorno agli abitati.<br />

Nel settore secondario la realizzazione <strong>di</strong> aree artigiano-industriali, a<br />

partire dalla metà degli anni ’70, nel territorio cividalese, è stata elemento<br />

con<strong>di</strong>zionante per una inversione <strong>di</strong> tendenza nel contesto <strong>di</strong> subalternità<br />

ad altre aree forti; tali mo<strong>di</strong>ficazioni strutturali hanno determinato però<br />

una formazione a fondovalle <strong>di</strong> nuclei legati in forma esclusiva e <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>pendenza al settore secondario e un’assenza <strong>di</strong> un sistema economico<br />

integrativo, in cui il nucleo inse<strong>di</strong>ativo originario non è stato un punto <strong>di</strong><br />

riferimento per un’economia integrata dove il lavoro nel territorio oltre che<br />

essere momento <strong>di</strong> presi<strong>di</strong>o fosse un’integrazione del red<strong>di</strong>to derivante<br />

dall’occupazione secondaria.<br />

Si assiste invece ad un’inversione <strong>di</strong> tendenza per quanto riguarda:<br />

crescita <strong>di</strong>versificata delle iniziative impren<strong>di</strong>toriali locali con una<br />

capacità <strong>di</strong> ra<strong>di</strong>camento sul territorio;<br />

necessità da parte dei comparti produttivi <strong>di</strong> passare dalla fase<br />

della trasformazione da basi artigianali a realtà impren<strong>di</strong>toriali<br />

più complesse, legate non solo alla trasformazione e produzione,<br />

ma anche alla collocazione su mercati <strong>di</strong>versi <strong>di</strong> prodotti <strong>di</strong><br />

qualità;<br />

esigenza <strong>di</strong> un riferimento ad una struttura comune <strong>di</strong> servizio<br />

da parte delle imprese dell’area non solo in funzione <strong>di</strong> sostegno<br />

della ricerca dei mercati, ma anche della valorizzazione e del<br />

controllo della qualità del prodotto;<br />

volontà <strong>di</strong> legare il sistema produttivo alla realtà del territorio,<br />

definito per molti aspetti da realtà peculiari sue proprie, in primo<br />

luogo l’assetto strategico dell’area come potenziale momento <strong>di</strong><br />

interme<strong>di</strong>azione tra sistemi <strong>di</strong>versi quali quello padano-veneto e<br />

quello sloveno dell’alto Isonzo;<br />

necessità <strong>di</strong> dare una risposta qualificata alle nuove generazioni<br />

in termini <strong>di</strong> un lavoro funzionale alle nuove tecnologie<br />

(telematica ed informatica) e coerente con la realtà territoriale<br />

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29<br />

PSL APRILE 2007<br />

con una notevole dominante paesaggistica che male sopporta un<br />

carico <strong>di</strong> iniziative strategiche secondarie forti.<br />

All’interno del settore terziario gli attivi per la maggior parte hanno un<br />

punto <strong>di</strong> riferimento esterno all’area; solo la nuova <strong>di</strong>mensione economica<br />

che sta assumendo il settore della ristorazione sta imponendo una reale<br />

inversione <strong>di</strong> tendenza, quando questa attività si rapporta e si qualifica<br />

attingendo i suoi punti <strong>di</strong> riferimento nella tra<strong>di</strong>zione locale, nella<br />

qualificazione del personale e nella valorizzazione dell’ambiente e del<br />

prodotto tipico. Significativo ed in costante crescita è l’attività del privato<br />

per creare nuovi posti letto attraverso l’albergo <strong>di</strong>ffuso; tale richiesta <strong>di</strong><br />

recupero <strong>di</strong> unità extra alberghiere in immobili con caratteristiche storicoambientali,<br />

coor<strong>di</strong>nata da interventi pubblici per una valorizzazione<br />

dell’ambiente attraverso il recupero del sistema sentieristico o <strong>di</strong> strutture<br />

pubbliche in funzione del turismo, mette in evidenza che risorse fino a<br />

poco tempo fa misconosciute, sono state riscoperte in forma sinergica,<br />

avvalorando così l’opinione che il recupero tipologico dei borghi in funzione<br />

turistica passi attraverso la valorizzazione delle risorse umane <strong>di</strong> questa<br />

realtà territoriale.<br />

2.1.1.4. L’unità dell’area<br />

Il territorio su cui il PSL intende operare ha una natura fortemente unitaria<br />

al <strong>di</strong> là delle <strong>di</strong>visioni amministrative – in particolare la sud<strong>di</strong>visione in<br />

Comunità Montane peraltro ora in fase <strong>di</strong> riesame da parte dell’Ente<br />

Regione. La comune appartenenza all’area montana delle Alpi e Prealpi<br />

Giulie ne in<strong>di</strong>ca le problematiche comuni connesse non solo alla situazione<br />

<strong>di</strong> <strong>di</strong>sagio sul versante dell’occupazione, dei servizi e dei settori economici<br />

che verranno considerati ai punti seguenti, ma anche ad una situazione<br />

geografica e geopolitica comune, poste come sono in prossimità <strong>di</strong> un<br />

confine che, lungi dall’essere “naturale”, è il prodotto <strong>di</strong> <strong>di</strong>visioni <strong>di</strong> or<strong>di</strong>ne<br />

storico politico e <strong>di</strong> una spartizione dell’Europa in blocchi contrapposti,<br />

<strong>di</strong>visioni solo recentemente superate. Tali <strong>di</strong>visioni sono un dato recente –<br />

appartenente alla storia del secondo novecento – ed hanno interrotto una<br />

secolare contiguità-continuità territoriale rendendoli territori chiusi, senza<br />

sbocco, anche, e paradossalmente, nel caso <strong>di</strong> Tarvisio che da tale<br />

situazione ha potuto sviluppare una sua vocazione mercantile comunque<br />

legata all’esistenza del confine ed ora, a causa della sua rimozione, in una<br />

fase <strong>di</strong> crisi strisciante <strong>di</strong> cui si stenta a vedere una risoluzione. La stessa<br />

appartenenza alla catena delle Giulie sottolinea questa frattura territoriale<br />

in quanto il confine politico attraversa l’intero arco montano in senso<br />

longitu<strong>di</strong>nale assegnandola in parti quasi uguali ad Italia e Slovenia.<br />

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30<br />

PSL APRILE 2007<br />

La capacità che quest’ultimo paese sta <strong>di</strong>mostrando e che già nel settore<br />

del turismo ha fortemente superato l’area PSL, <strong>di</strong>verrà particolarmente<br />

preoccupante a seguito del suo ingresso nell’UE ed alla possibilità <strong>di</strong><br />

usufruire <strong>di</strong> incentivi consistenti per lo sviluppo economico, con particolare<br />

riguardo al settore della PMI.<br />

Tutta l’area PSL pertanto ha comuni esigenze <strong>di</strong> rafforzamento delle<br />

aziende presenti sul suo territorio e <strong>di</strong> ra<strong>di</strong>camento delle stesse nell’area.<br />

La creazione <strong>di</strong> un sistema fra tutte le aziende del comprensorio, <strong>di</strong> un<br />

sistema che renda più vantaggiosa per le aziende la permanenza nell’area<br />

piuttosto che la ricollocazione in aree dove è possibile realizzare forti<br />

economie interne (es. riduzione del costo della manodopera) è una<br />

necessità comune e qui più fortemente sentita rispetto ad aree meno<br />

prossime al confine. Anche in tale <strong>di</strong>rezione comunque è <strong>di</strong>fficile ipotizzare<br />

iniziative che riguar<strong>di</strong>no territori troppo piccoli anche in considerazione del<br />

fatto che la densità <strong>di</strong> attività produttive è piuttosto bassa e che il numero<br />

delle aziende, parimenti a quello della popolazione residente, è molto più<br />

basso <strong>di</strong> quello me<strong>di</strong>o regionale, come più avanti verrà precisato.<br />

Laddove poi si consideri che una delle risorse sviluppabili nell’area è quella<br />

turistica appare <strong>di</strong>fficilmente ipotizzabile puntare ad uno sviluppo durevole<br />

in una situazione <strong>di</strong> frammentazione fra le tante piccole realtà in cui pure<br />

il territorio del PSL – ed ogni altro territorio – potrebbe essere<br />

artificialmente sud<strong>di</strong>viso.<br />

Su tale ultima questione – lo sviluppo della risorsa turismo - esiste poi un<br />

largo consenso, che parte dagli amministratori pubblici per arrivare agli<br />

operatori agricoli e dell’agroalimentare, al settore terziario ed anche alle<br />

PMI<br />

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.<br />

2.1.2. Demografia e mercato del lavoro<br />

POPOLAZIONE RESIDENTE AL 31 DICEMBRE 2001<br />

COMUNI<br />

Superficie<br />

territoriale<br />

Kmq<br />

COMPRENSORIO VAL CANALE - CANAL DEL FERRO<br />

%<br />

superficie<br />

comune<br />

/totale<br />

sup.<br />

regione<br />

Densità<br />

Ab/kmq<br />

Popolazione<br />

1981<br />

Popolazione<br />

1991<br />

Popolazione<br />

2001<br />

%<br />

Popolazione<br />

Comune/Pop.<br />

Regionale<br />

Variazione<br />

% della<br />

popolazione<br />

1981-1991<br />

Variazione<br />

% della<br />

popolazione<br />

1991-2001<br />

CHIUSAFORTE 100,09 1,28 8 1.048 962 815 0,07 - 8,21 -0,15<br />

DOGNA 69,18 0,88 4 390 299 259 0,02 - 23,33 -0,13<br />

MALBORGHETTO 119,9 1,53 9 1.069 1.014 1.035 0,08 - 5,14 +0,02<br />

MOGGIO 143,84 1,83 14 2.195 2.092 2.090 0,17 - 4,69 -0,09<br />

PONTEBBA 97,67 1,25 18 2.502 2.206 1.768 0,15 - 11,83 -19,85<br />

RESIA 119,19 1,52 11 1.547 1.318 1.285 0,11 - 14,80 -2,50<br />

RESIUTTA 19,87 0,25 18 445 405 354 0,03 - 8,99 -12,59<br />

TARVISIO 205,59 2,62 25 5.985 5.961 5.074 0,44 - 0,40 -14,88<br />

TOTALE AREA 875,33 11,16 14 15.181 14.257 12.680 1,09 - 6,09 -11,06<br />

TOTALE<br />

REGIONE<br />

Fonte: Istat e Comuni<br />

7.844,13 100 150 1.233.984 1.197.666 1.180.375 - 2,94 -1,44<br />

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POPOLAZIONE RESIDENTE AL 31 DICEMBRE 2001<br />

32<br />

COMUNI<br />

Superficie<br />

territoriale<br />

Kmq<br />

%<br />

superficie<br />

comune<br />

/totale<br />

regione<br />

PSL APRILE 2007<br />

COMPRENSORIO VALLI DEL TORRE<br />

Densità<br />

Ab/kmq<br />

Popolazione<br />

1981<br />

Popolazione<br />

1991<br />

Popolazione<br />

2001<br />

%<br />

Popolazione<br />

Comune/Pop.<br />

Regionale<br />

Variazione<br />

% della<br />

popolazione<br />

1981-1991<br />

Variazione<br />

% della<br />

popolazione<br />

1991-2001<br />

ATTIMIS 33,36 0,43 55 1.853 1.754 1827 0,15 - 5,34 + 4,16<br />

FAEDIS 46,61 0,59 66 3.084 3.013 3069 0,26 - 2,30 + 1,85<br />

LUSEVERA 52,8 0,67 15 949 781 788 0,06 - 17,70 + 0,89<br />

MAGNANO 8,51 0,11 269 2.214 2.239 2287 0,19 + 1,12 + 2,14<br />

NIMIS 33,82 0,43 83 2.953 2.788 2817 0,24 - 5,59 + 1,04<br />

POVOLETTO 38,21 0,49 135 4.878 5.241 5271 0,44 + 7,44 + 0,57<br />

TAIPANA 65,47 0,83 11 936 777 716 0,06 - 16,99 -7,85<br />

TARCENTO 35,08 0,45 249 8.883 8.442 8727 0,74 - 4,96 +3,37<br />

TOTALE AREA 313,86 4,00 81 25.750 25.035 25.502 2,16 - 2,78 +0,34<br />

TOTALE<br />

REGIONE<br />

Fonte: Istat e Comuni<br />

7.844,13 100 150 1.233.984 1.197.666 1.180.375 = - 2,94 -1,44<br />

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POPOLAZIONE RESIDENTE AL 31 DICEMBRE 2001<br />

COMUNI<br />

33<br />

Superficie<br />

territoriale<br />

Kmq<br />

%<br />

superficie<br />

comune<br />

/totale<br />

regione<br />

PSL APRILE 2007<br />

COMPRENSORIO VALLI DEL NATISONE<br />

Densità<br />

Ab/kmq<br />

Popolazione<br />

1981<br />

Popolazione<br />

1991<br />

Popolazione<br />

2001<br />

%<br />

Popolazione<br />

Comune/Pop.<br />

Regionale<br />

Variazione<br />

% della<br />

popolazione<br />

1981-1991<br />

Variazione<br />

% della<br />

popolazione<br />

1991-2001<br />

CIVIDALE 50,57 0,64 225 11.311 11.215 11.355 0,96 - 0,80 +1,24<br />

DRENCHIA 13,28 0,17 15 397 255 197 0,02 - 35,77 -22,74<br />

GRIMACCO 16,33 0,21 30 766 591 488 0,04 - 22,85 -17,42<br />

PULFERO 48,03 0,61 25 1.832 1.398 1.203 0,10 - 23,69 -13,94<br />

PREPOTTO 33,24 0,42 27 1.065 985 899 0,08 - 7,51 -8,73<br />

S. LEONARDO 27,00 0,34 43 1.236 1.128 1.165 0,10 - 8,74 +3,28<br />

S.PIETRO 23,98 0,31 90 2.060 2.173 2.156 0,18 + 5,49 -0,78<br />

SAVOGNA 22,11 0,37 30 1.029 786 657 0,05 - 23,62 -16,41<br />

STREGNA 19,70 0,25 23 731 538 456 0,04 - 26,40 -15,24<br />

TORREANO 34,88 0,44 65 2.267 2.259 2.268 0,19 - 0,35 +0,39<br />

TOTALE AREA 289,12 0,36 72 22.694 21.328 20.844 1,77 - 6,02 -2,26<br />

TOTALE<br />

REGIONE<br />

7.844,13 100 150 1.233.984 1.197.666 1.180.375 - 2,94 -1,44<br />

Fonte:ISTAT e comuni<br />

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Popolazione 2001<br />

Totale PSL 59.026<br />

Totale Regione 1.180.375<br />

% popolazione area PSL<br />

Territorio kmq<br />

Totale PSL 1.478.31<br />

Totale Regione 7.844.13<br />

% territorio area PSL<br />

PSL<br />

REGIONE<br />

PSL<br />

REGIONE<br />

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35<br />

PSL APRILE 2007<br />

VARIAZIONE % POPOLAZIONE ANNI 1991-2001 VAL CANALE<br />

2<br />

0<br />

-2<br />

-4<br />

-6<br />

-8<br />

-10<br />

-12<br />

-14<br />

-16<br />

-18<br />

-20<br />

Ch Do Ma Mo Po Resia Re Ta<br />

Serie1<br />

VARIAZIONE %POPOLAZIONE ANNI 1991-2001 VALLI DEL TORRE<br />

6<br />

4<br />

2<br />

0<br />

-2<br />

-4<br />

-6<br />

-8<br />

At Fa Lu Ma Ni Po Tai Tar<br />

Serie1<br />

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PSL APRILE 2007<br />

VARIAZIONE % POPOLAZIONE ANNI 1991-2001 VALLI DEL NATISONE<br />

5<br />

0<br />

-5<br />

-10<br />

-15<br />

-20<br />

-25<br />

Ci Dr Gr Pu Pr SL SP Sa St To<br />

Serie1<br />

Analizzando i valori relativi alla popolazione residente classificata per fasce<br />

<strong>di</strong> età, si osserva come l’11,5 % della popolazione complessiva del PSL sia<br />

compresa nella fascia da 0 a 14 anni, contro una percentuale del 20,9 %<br />

<strong>di</strong> popolazione più anziana (dai 65 anni in poi). La percentuale dei giovani<br />

sul totale è in ribasso, mentre, al contrario, quella degli anziani è in<br />

aumento. Il 67,6 % della popolazione è in età lavorativa (tra i 15 e i 65<br />

anni).<br />

Aree 0-14 anni 15-39 anni 40-64 anni Oltre 65 anni<br />

1981 1991 1999 1981 1991 1999 1981 1991 1999 1981 1991 1999<br />

Val<br />

Canale-<br />

Canal<br />

del<br />

Ferro<br />

17.9 13.8 12.2 37.7 38.8 33.8 29.3 30 34.4 15.2 17.3 19.6<br />

Valli del<br />

16 12.3 11.4 32.8 33.1 31.7 31.1 33.4 34.8 20 21.2 22.1<br />

Torre<br />

Valli del<br />

Natisone<br />

16.2 12 11 34.1 34.9 33.4 31.8 32.8 34.6 17.9 20.3 21<br />

Me<strong>di</strong>a<br />

16.7 12.7 11.5 34.9 35.6 33 30.7 32.1 34.6 17.7 19.6 20.9<br />

PSL<br />

Andamento della popolazione per fasce <strong>di</strong> età dal 1981 al 1999 (gli in<strong>di</strong>ci sono espressi in<br />

percentuale)<br />

36<br />

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37<br />

PSL APRILE 2007<br />

Quanto sopra esposto mostra chiaramente come il territorio PSL presenti i<br />

sintomi <strong>di</strong> un modello sociale fortemente in crisi caratterizzato da una<br />

incidenza limitata <strong>di</strong> giovani, legata al fenomeno dello spopolamento<br />

rilevato negli ultimi quin<strong>di</strong>ci anni, a cui si associa la scarsa <strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong><br />

risorse umane con un elevato livello <strong>di</strong> istruzione.<br />

Passando ad esaminare i dati relativi alla forza lavoro <strong>di</strong>sponibile, si può<br />

osservare come il tasso <strong>di</strong> <strong>di</strong>soccupazione al 1991 risulti elevato e pari al<br />

9,1 % della popolazione attiva.<br />

Comunità Montane Tasso <strong>di</strong> % Attivi in cerca <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>soccupazione 1991 prima occupazione<br />

Canal del Ferro – Val Canale 9,7 3,1<br />

Valli del Torre 9,3 3,2<br />

Valli del Natisone 8,2 2,9<br />

Totale PSL 9,1 3,1<br />

Fonte: censimento generale dell’industria e dei servizi 1991<br />

Rilevazione circoscrizionale degli iscritti al collocamento<br />

e della popolazione residente in età <strong>di</strong> lavoro per il 1992.<br />

Uffici Me<strong>di</strong>a iscritti Popolazione res. > 15 15


38<br />

PSL APRILE 2007<br />

Rilevazione circoscrizionale degli iscritti al collocamento<br />

e della popolazione residente in età <strong>di</strong> lavoro per il 1994.<br />

Uffici Me<strong>di</strong>a iscritti Popolazione res. > 15 15 15 15


39<br />

PSL APRILE 2007<br />

Rilevazione circoscrizionale degli iscritti al collocamento<br />

e della popolazione residente in età <strong>di</strong> lavoro per il 1998.<br />

Uffici Me<strong>di</strong>a iscritti Popolazione res. > 15 15 15 15


40<br />

PSL APRILE 2007<br />

L’ufficio <strong>di</strong> Pontebba corrisponde alla Comunità Montana Val Canale –<br />

Canal del Ferro e precisamente i Comuni <strong>di</strong> Moggio U<strong>di</strong>nese, Resiutta,<br />

Resia, Tarvisio, Pontebba, Malborghetto Valbruna, Dogna e Chiusaforte;<br />

L’ufficio <strong>di</strong> Tarcento comprende i Comuni <strong>di</strong> Tarcento, Tricesimo, Magnano,<br />

Cassacco, Lusevera, Taipana, Nimis e Attimis e non quello <strong>di</strong> Fae<strong>di</strong>s che è<br />

compreso nell’Ufficio <strong>di</strong> Cividale;<br />

L’ufficio <strong>di</strong> Cividale comprende i Comuni <strong>di</strong> Buttrio, Chiopris, San Giovanni<br />

al Natisone, Manzano, Corno <strong>di</strong> Rosazzo, Fae<strong>di</strong>s, Moimacco, Cividale e i<br />

Comuni delle Valli del Natisone: Stregna, Drenchia, Grimacco, San<br />

Leonardo, Savogna, San Pietro al Natisone, Prepotto, Pulfero e Torreano.<br />

Aree In<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> invecchiamento*<br />

1981 1991 1999<br />

Canal del Ferro – Val Canale 15,2 17,4 19,6<br />

Valli del Torre 20,0 21,2 22,1<br />

Valli del Natisone 17,9 20,4 21,0<br />

Totale PSL 17,7 19,67 20,9<br />

Totale area <strong>Leader</strong>+ 18,5 20,6 21,7<br />

In<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> invecchiamento espresso in percentuale (* rapporto tra coloro che hanno più <strong>di</strong><br />

65 anni e l’intera popolazione); elaborazioni IRES FVG su dati Istat.In<strong>di</strong>ce <strong>di</strong><br />

invecchiamento espresso in percentuale (* rapporto tra coloro che hanno più <strong>di</strong> 65 anni e<br />

l’intera popolazione); elaborazioni IRES FVG su dati Istat.<br />

La struttura della popolazione attiva nel territorio del PSL presenta le caratteristiche<br />

riportate nella seguente tabella:<br />

Area 1981 1991 1999<br />

Canal del Ferro – Val Canale 77,68 77,42 101,83<br />

Valli del Torre 94,88 100,88 109,72<br />

Valli del Natisone 93,16 93,97 103,44<br />

Totale PSL 88,57 90,76 104,99<br />

Totale area <strong>Leader</strong>+ 88,4 92,7 104,2<br />

In<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> struttura della popolazione attiva espresso in termini percentuali, elaborazione<br />

IRES FVG su dati Istat.<br />

Area % incidenza % femmine<br />

C.M. Canal del Ferro – Val Canale 2,0 50,7<br />

C.M. Valli del Torre 1,3 52,8<br />

C.M. Valli del Natisone 2,8 44,3<br />

Totale PSL 2.03 49,27<br />

Totale area <strong>Leader</strong>+ 1,5 49,5<br />

A.T.S. ALPI PREALPI GIULIE.<br />

Via Pramollo, 16<br />

33016 Pontebba (UD) - ITALIA<br />

Tel. 0428 90148 - Fax 0428 90348<br />

e-mail openleader@tin.it


41<br />

PSL APRILE 2007<br />

Incidenza degli immigrati sulla popolazione residente e composizione per sessi al 1998<br />

(dati tratti dall’Annuario statistico dell’immigrazione in FVG-1999; a cura <strong>di</strong> IRES)<br />

Aree Sanità Istruzione (n. <strong>di</strong> aule)<br />

% Posti letto Scuole Primarie Scuole Secondarie<br />

C.M. Canal del Ferro – Val Canale 0,00 3,29 1,07<br />

C.M. Valli del Torre 0,00 3,95 1,01<br />

C.M. Valli del Natisone 2,18 3,27 4,55<br />

Totale PSL 0,73 3,5 2.21<br />

Totale area <strong>Leader</strong>+ 16,07 29,50 18,51<br />

Grado <strong>di</strong> <strong>di</strong>ffusione dei principali servizi ( espressi in percentuale ); elaborazioni su dati regionali degli anni<br />

1996-1997 tratti dal Compen<strong>di</strong>o Statistico 1998 e dall’Atlante delle Comunità Montane.<br />

Densità abitativa della popolazione rispetto alla me<strong>di</strong>a regionale<br />

La superficie dell’area PSL (1478,31 kmq) rappresenta il 18,8% del territorio<br />

regionale e concentra (secondo gli ultimi dati <strong>di</strong>sponibili) 59.461 residenti<br />

complessivi, pari a circa il 5% della popolazione dell’intero Friuli-Venezia Giulia.<br />

La densità abitativa dell’area é molto bassa, a testimonianza del carattere<br />

essenzialmente rurale <strong>di</strong> tutta la zona, con una me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> 40,22 abitanti per kmq contro<br />

i 151 abitanti per kmq rilevati a livello regionale (secondo i dati ISTAT 1999).<br />

Comunità Montane Popolazione 1999 Densità 1999<br />

Canal del Ferro – Val Canale 13.057 14,9<br />

Valli del Torre 25.312 80,6<br />

Valli del Natisone 21.092 73<br />

Totale PSL 59.461 40,22<br />

Totale F.V.G. 1.185.172 151<br />

Fonte: ISTAT 1999<br />

Sup. territoriale kmq Popolazione 2001 Densità ab./kmq<br />

Totale PSL 1.478,31 59.026 39<br />

Totale Regione 7.844,13 1.180.375 150<br />

Fonte: ISTAT 1999<br />

A.T.S. ALPI PREALPI GIULIE.<br />

Via Pramollo, 16<br />

33016 Pontebba (UD) - ITALIA<br />

Tel. 0428 90148 - Fax 0428 90348<br />

e-mail openleader@tin.it


42<br />

150<br />

100<br />

50<br />

0<br />

PSL<br />

PSL APRILE 2007<br />

Densità abitativa<br />

REGIONE<br />

Fonte elaborazione Natisone GAL su dati ISTAT 1999<br />

Tasso <strong>di</strong> spopolamento rispetto alla me<strong>di</strong>a regionale<br />

Dagli ultimi dati relativi alla popolazione residente nella zona <strong>di</strong><br />

intervento appare evidente come nell’area PSL si assista ad uno<br />

fenomeno <strong>di</strong> spopolamento piuttosto consistente, registrando nel<br />

periodo 1985-1999 una <strong>di</strong>minuzione me<strong>di</strong>a del –5,7% contro una<br />

flessione del -2,8% rilevata in tutta la Regione.<br />

Comunità Montane Popolazione<br />

1985<br />

Popolazione<br />

1999<br />

Variazione %<br />

Canal del Ferro – Val<br />

Canale<br />

14.781 13.057 -11,7<br />

Valli del Torre 25.625 25.312 -1,2<br />

Valli del Natisone 22.030 21.092 -4,3<br />

Totale PSL 62.436 59.461 -5,7<br />

Totale F.V.G.<br />

Fonte: ISTAT 1999<br />

1.219.556 1.185.172 -2,8<br />

Popolazione Popolazione Variazione %<br />

1991<br />

2001<br />

popolazione<br />

Totale PSL 60.620 59.026 - 2,63<br />

Totale Regione<br />

Fonte: ISTAT 1999<br />

1.197.666 1.180.375 - 1,44<br />

S1<br />

A.T.S. ALPI PREALPI GIULIE.<br />

Via Pramollo, 16<br />

33016 Pontebba (UD) - ITALIA<br />

Tel. 0428 90148 - Fax 0428 90348<br />

e-mail openleader@tin.it


43<br />

0<br />

-0,5<br />

-1<br />

-1,5<br />

-2<br />

-2,5<br />

-3<br />

PSL<br />

PSL APRILE 2007<br />

% Tasso <strong>di</strong> spopolamento<br />

REGIONE<br />

Grado <strong>di</strong> <strong>di</strong>versificazione delle attività economiche<br />

La popolazione non attiva rappresenta il 56% dei residenti totali,<br />

mentre esaminando i dati relativi della composizione della<br />

popolazione attiva per rami <strong>di</strong> attività, risulta evidente come nel<br />

settore terziario si concentri la quota più elevata <strong>di</strong> attivi, con una<br />

percentuale del 53 %, maggiore <strong>di</strong> 7 punti rispetto alla me<strong>di</strong>a<br />

regionale.<br />

Comunità montane<br />

%<br />

Popol. attiva<br />

in agricoltura<br />

S1<br />

%<br />

Popol. attiva<br />

nell'industria<br />

%<br />

Popol. attiva nei<br />

servizi<br />

Val Canale-Canal del Ferro 4% 27% 69%<br />

Valli del Torre 7% 45% 48%<br />

Valli del Natisone 13% 45% 42%<br />

Totale PSL 8% 39% 53%<br />

Totale Regione 5% 35% 60%<br />

Fonte: ISTAT 1999<br />

A.T.S. ALPI PREALPI GIULIE.<br />

Via Pramollo, 16<br />

33016 Pontebba (UD) - ITALIA<br />

Tel. 0428 90148 - Fax 0428 90348<br />

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44<br />

2.1.2.1. Agricoltura<br />

IMPRESE, UNITA’ LOCALI E ADDETTI DEL SETTORE AGRICOLTURA<br />

4° TRIMESTRE 2001<br />

COMPRENSORIO VAL CANALE-CANAL DEL FERRO<br />

AGRICOLTURA, CACCIA E<br />

SILVICOLTURA<br />

COMUNE Imprese Unità Locali Addetti U.L. Imprese<br />

PESCA, PISCICOLTURA E SERVIZI<br />

CONNESSI<br />

Unità<br />

Locali<br />

Addetti U.L. Imprese<br />

TOTALE<br />

CHIUSAFORTE 5 7 109 0 0 0 5 7 109<br />

DOGNA 4 4 0 0 0 0 4 4 0<br />

MALBORGHETTO 51 51 44 0 0 0 51 51 44<br />

MOGGIO 10 11 9 0 0 0 10 11 9<br />

PONTEBBA 36 36 26 0 0 0 36 36 26<br />

RESIA 10 11 10 0 0 0 10 11 10<br />

RESIUTTA 2 2 1 0 0 0 2 2 1<br />

TARVISIO 44 46 47 0 0 0 44 46 47<br />

TOTALE 162 168 246 0 0 0 162 168 246<br />

Unità<br />

Locali<br />

Addetti<br />

U.L.<br />

A.T.S. ALPI PREALPI GIULIE.<br />

Via Pramollo, 16<br />

33016 Pontebba (UD) - ITALIA<br />

Tel. 0428 90148 - Fax 0428 90348<br />

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COMPRENSORIO VALLI DEL NATISONE<br />

45<br />

PSL APRILE 2007<br />

AGRICOLTURA, CACCIA E<br />

SILVICOLTURA<br />

PESCA, PISCICOLTURA E<br />

SERVIZI CONNESSI<br />

TOTALE<br />

COMUNE Imprese<br />

Unità<br />

Locali<br />

Addetti<br />

U.L.<br />

Imprese<br />

Unità<br />

Locali<br />

Addetti<br />

U.L.<br />

Imprese<br />

Unità<br />

Locali<br />

Addetti.<br />

U.L.<br />

CIVIDALE 277 284 231 0 0 0 277 284 231<br />

DRENCHIA 5 5 0 0 0 0 5 5 0<br />

GRIMACCO 10 10 4 0 0 0 10 10 4<br />

PREPOTTO 110 110 94 0 0 0 110 110 94<br />

PULFERO 56 56 27 0 0 0 56 56 27<br />

S. LEONARDO 58 58 40 0 0 0 58 58 40<br />

S. PIETRO 63 64 78 0 0 0 63 64 78<br />

SAVOGNA 19 19 13 0 0 0 19 19 13<br />

STREGNA 17 17 7 0 0 0 17 17 7<br />

TORREANO 112 112 92 0 0 0 112 112 92<br />

TOTALE 727 735 586 0 0 0 727 735 586<br />

A.T.S. ALPI PREALPI GIULIE.<br />

Via Pramollo, 16<br />

33016 Pontebba (UD) - ITALIA<br />

Tel. 0428 90148 - Fax 0428 90348<br />

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COMPRENSORIO VALLI DEL TORRE<br />

AGRICOLTURA, CACCIA E<br />

SILVICOLTURA<br />

Unità<br />

COMUNE Imprese<br />

Locali<br />

46<br />

PSL APRILE 2007<br />

PESCA, PISCICOLTURA E<br />

SERVIZI CONNESSI<br />

Unità Addetti<br />

Imprese<br />

Locali U.L.<br />

TOTALE<br />

Addetti<br />

U.L.<br />

Imprese<br />

Unità<br />

Locali<br />

ATTIMIS 53 53 66 0 0 0 53 53 66<br />

FAEDIS 155 155 106 1 1 2 156 156 108<br />

LUSEVERA 9 10 8 0 0 0 9 10 8<br />

MAGNANO 30 30 13 0 0 0 30 30 13<br />

NIMIS 130 131 62 2 2 2 132 133 64<br />

POVOLETTO 272 275 165 0 0 0 272 275 165<br />

TAIPANA 12 12 8 0 0 0 12 12 8<br />

TARCENTO 85 87 44 0 0 0 85 87 44<br />

TOTALE 746 753 472 3 3 4 749 756 476<br />

Fonte: Camera <strong>di</strong> Commercio <strong>di</strong> U<strong>di</strong>ne<br />

Addetti<br />

U. L.<br />

A.T.S. ALPI PREALPI GIULIE.<br />

Via Pramollo, 16<br />

33016 Pontebba (UD) - ITALIA<br />

Tel. 0428 90148 - Fax 0428 90348<br />

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• TABELLA TIPOLOGIE IMPRESE AGRICOLTURA 2001<br />

COMUNI<br />

47<br />

CEREALI E ALTRI<br />

SEMINATIVI<br />

Unità<br />

locali<br />

Addetti<br />

PSL APRILE 2007<br />

COMPRENSORIO VAL CANALE - CANAL DEL FERRO<br />

ORTAGGI E<br />

FIORI<br />

Unità<br />

locali<br />

Addetti Unità<br />

locali<br />

VITICOLTURA ALLEVAMENTO<br />

BESTIAME<br />

Addetti<br />

Unità<br />

locali<br />

Addetti<br />

SILVICOLTURA ALTRI<br />

SERVIZI<br />

CONNESSI<br />

Unità<br />

locali<br />

Addetti<br />

Unità<br />

locali<br />

TOTALE<br />

Addetti Unità<br />

locali Addetti<br />

Chiusaforte 0 0 1 1 0 0 0 0 5 108 1 0 7 109<br />

Dogna 0 0 0 0 0 0 2 0 2 0 0 0 4 0<br />

Malborghetto 4 2 2 3 1 0 33 26 11 13 0 0 51 44<br />

Moggio 0 0 1 2 0 0 9 6 1 1 0 0 11 9<br />

Pontebba 1 1 4 2 0 0 25 21 5 2 1 0 36 26<br />

Resia 1 1 0 0 0 0 5 2 5 7 0 0 11 10<br />

Resiutta 0 1 0 0 0 0 2 1 0 0 0 0 2 2<br />

Tarvisio 7 3 1 1 0 0 19 14 17 17 2 12 46 47<br />

TOTALE 13 8 9 9 1 0 95 70 46 148 4 12 168 247<br />

A.T.S. ALPI PREALPI GIULIE.<br />

Via Pramollo, 16<br />

33016 Pontebba (UD) - ITALIA<br />

Tel. 0428 90148 - Fax 0428 90348<br />

e-mail openleader@tin.it


COMPRENSORIO VALLI DEL TORRE<br />

COMUNI<br />

Attimis<br />

Fae<strong>di</strong>s<br />

Lusevera<br />

Magnano<br />

Nimis<br />

Povoletto<br />

Taipana<br />

Tarcento<br />

TOTALE<br />

48<br />

CEREALI E<br />

ALTRI<br />

SEMINATIVI<br />

Unità<br />

Addetti<br />

locali<br />

ORTAGGI E<br />

FIORI<br />

Unità<br />

locali<br />

Addetti<br />

PSL APRILE 2007<br />

VITICOLTURA<br />

Unità<br />

locali<br />

Addetti<br />

ALLEVAMENTO<br />

BESTIAME<br />

Unità<br />

locali<br />

Addetti<br />

SILVICOLTURA<br />

Unità<br />

locali<br />

Addetti<br />

ALTRI SERVIZI<br />

CONNESSI<br />

Unità<br />

locali<br />

Addetti<br />

Unità<br />

locali<br />

TOTALE<br />

33 51 2 4 6 3 4 2 5 5 3 1 53 66<br />

77 49 5 3 49 38 16 9 6 4 2 3 155 106<br />

1 1 2 3 1 0 3 2 1 0 1 0 9 6<br />

23 11 0 0 0 0 4 0 0 0 3 2 30 13<br />

16 7 2 1 92 37 7 6 9 6 3 4 129 61<br />

153 76 10 3 30 26 65 46 3 2 13 11 274 164<br />

2 1 0 0 1 0 5 4 4 3 0 0 12 8<br />

30 16 2 0 21 9 22 12 7 5 5 2 87 44<br />

335 212 23 14 200 43 126 81 35 25 30 23 749 468<br />

A.T.S. ALPI PREALPI GIULIE.<br />

Via Pramollo, 16<br />

33016 Pontebba (UD) - ITALIA<br />

Tel. 0428 90148 - Fax 0428 90348<br />

e-mail openleader@tin.it<br />

Addetti


COMPRENSORIO VALLI DEL NATISONE<br />

49<br />

COMUNI<br />

CEREALI E<br />

ALTRI<br />

SEMINATIVI<br />

Unità<br />

locali<br />

Addetti Unità<br />

locali<br />

ORTAGGI E<br />

FIORI<br />

Addetti Unità<br />

locali<br />

PSL APRILE 2007<br />

VITICOLTUR<br />

A<br />

Addetti<br />

ALLEVAMENT<br />

O BESTIAME<br />

Unità<br />

locali<br />

Addetti<br />

SILVICOLTURA<br />

Unità<br />

locali<br />

Addetti<br />

ALTRI<br />

SERVIZI<br />

CONNESSI<br />

Unità<br />

locali<br />

Addetti<br />

Unità<br />

locali<br />

TOTALE<br />

Cividale del<br />

Friuli<br />

128 86 10 3 73 82 62 48 4 1 6 11 283 231<br />

Drenchia 1 0 0 0 0 0 2 0 2 0 0 0 5 0<br />

Grimacco 2 0 0 0 0 0 6 2 2 2 0 0 10 4<br />

Prepotto 23 17 1 1 73 63 9 10 3 1 1 2 110 94<br />

Pulfero 23 12 1 1 4 5 23 7 5 2 0 0 56 27<br />

San Leonardo 29 15 1 1 1 0 15 14 11 9 0 0 57 39<br />

San Pietro al<br />

Natisone<br />

35 24 1 1 5 4 16 43 7 6 0 0 64 78<br />

Savogna 8 3 1 2 1 1 9 7 0 0 0 0 19 13<br />

Stregna 6 3 2 1 1 0 6 3 2 0 0 0 17 7<br />

Torreano 64 71 0 0 22 11 19 6 5 3 2 1 112 92<br />

TOTALE 319 231 17 10 180 166 167 140 41 24 9 14 733 585<br />

Fonte: Camera <strong>di</strong> Commercio <strong>di</strong> U<strong>di</strong>ne<br />

Addetti<br />

A.T.S. ALPI PREALPI GIULIE.<br />

Via Pramollo, 16<br />

33016 Pontebba (UD) - ITALIA<br />

Tel. 0428 90148 - Fax 0428 90348<br />

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PRINCIPALI CARATTERISTICHE AZIENDALI TERRITORIO PSL<br />

COMUNI<br />

50<br />

PSL APRILE 2007<br />

• 5° CENSIMENTO GENERALE DELL’AGRICOLTURA ISTAT 2000<br />

Seminativi Coltivazioni<br />

legnose<br />

agrarie<br />

N.<br />

Az.<br />

Sup. ha<br />

N.<br />

Az.<br />

Sup.<br />

ha<br />

COMPRENSORIO VAL CANALE - CANAL DEL FERRO<br />

Orti<br />

familiari<br />

N.<br />

A<br />

z.<br />

Sup.<br />

ha<br />

Prati<br />

permanenti e<br />

pascoli<br />

Boschi e<br />

arboricoltura da<br />

legno<br />

Allevamenti<br />

bovini<br />

Allevamenti<br />

ovini e<br />

caprini<br />

Altri<br />

allevamenti<br />

TOTALE<br />

N.Az. Sup. ha N.Az. Sup. ha N.Az. Capi N.Az. Capi N.Az. Capi N.Az. Sup. ha<br />

Chiusaforte 0 0.39 0 0.35 0 0.01 0 773.29 4 925.22 1 1 1 29 0 0 4 1541.97<br />

Dogna 6 1.73 2 0.07 6 0.21 9 145.09 6 2294.66 1 26 4 24 1 2 7 5606.48<br />

Malborghetto 29 6.74 3 1.36 16 0.84 87 856.42 45 360.20 29 314 7 77 10 36 63 1353.04<br />

Moggio 5 1.93 0 0 13 0.58 34 392.91 22 4046.09 0 0 10 75 19 17 22 5290.24<br />

Pontebba 23 5.75 1 0.13 11 5.86 70 2997.80 29 1675.77 23 230 4 80 19 50 50 6284.19<br />

Resia 95 2.56 3 0.18 0 0 103 390.77 85 4166.47 6 21 20 231 11 3 102 7828.07<br />

Resiutta 0 0 0 0 1 0.03 2 14.90 1 432.75 2 7 2 7 3 1 3 1438.64<br />

Tarvisio 29 5.64 8 1.01 28 2.11 67 1348.83 43 15961.52 0 0 19 194 8 101 53 26695.54<br />

TOTALE 187 24.74 17 3.10 75 9.64 372 6.920.01 235 29.862.68 62 599 67 717 71 210 304 56.038.17<br />

A.T.S. ALPI PREALPI GIULIE.<br />

Via Pramollo, 16<br />

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COMPRENSORIO VALLI DEL TORRE<br />

COMUNI<br />

51<br />

Seminativi<br />

N. Az. Sup. ha N.<br />

Az.<br />

Coltivazioni<br />

legnose<br />

agrarie<br />

Sup. ha N.<br />

Az.<br />

Orti<br />

familiari<br />

Sup.<br />

ha<br />

PSL APRILE 2007<br />

Prati<br />

permanenti e<br />

pascoli<br />

Boschi e<br />

arboricoltura<br />

da legno<br />

Allevamenti<br />

bovini<br />

Allevamenti<br />

ovini e<br />

caprini<br />

Altri<br />

allevamenti<br />

TOTALE<br />

N.Az. Sup. ha N.Az. Sup. ha N.Az. Capi N.Az. Capi N.Az. Capi N.Az. Sup. ha<br />

Attimis 57 128.72 57 32.11 114 4.09 129 178.95 164 433.57 3 62 3 51 13 14 177 810.51<br />

Fae<strong>di</strong>s 140 561.83 156 236.58 66 5.70 121 197.98 198 487.51 18 462 3 77 9 71 227 1550.28<br />

Lusevera 26 3.19 1 0.82 26 0.44 35 125.89 36 959.63 1 3 2 12 11 39 1124.05<br />

Magnano 64 297.29 23 4.16 76 2.59 102 70.34 114 68.57 6 149 0 0 9 10 132 457.74<br />

Nimis 116 226.10 189 254.80 151 7.55 115 112.17 244 1032.60 14 209 3 65 120 578 252 1780.83<br />

Povoletto 224 2008.10 118 203.82 62 8.15 55 190.07 25 308.77 47 1443 5 41 68 2769 224 2830.83<br />

Taipana 7 28.36 5 4.21 4 0.23 11 145.84 10 373.28 3 52 4 284 5 45 9 561.61<br />

Tarcento 86 244.02 175 68.99 251 8.29 256 113.90 218 288.96 15 199 2 11 32 25 285 872.14<br />

TOTALE 720 3.497.61 724 805.49 750 37.04 824 1.135.14 1009 3.952.89 107 2.579 22 541 267 3512 1345 9.987.99<br />

A.T.S. ALPI PREALPI GIULIE.<br />

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COMPRENSORIO VALLI DEL NATISONE<br />

COMUNI<br />

Cividale<br />

del Friuli<br />

52<br />

N.<br />

Az.<br />

Seminativi<br />

Sup. ha<br />

Coltivazioni<br />

legnose agrarie<br />

N.<br />

Az.<br />

Sup. ha<br />

Orti familiari<br />

N.<br />

Az.<br />

Sup.<br />

ha<br />

PSL APRILE 2007<br />

Prati permanenti e<br />

pascoli<br />

Boschi e<br />

arboricoltura da<br />

legno<br />

Allevamenti<br />

bovini<br />

Allevamenti<br />

ovini e caprini<br />

Altri<br />

allevamenti<br />

A.T.S. ALPI PREALPI GIULIE.<br />

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TOTALE<br />

N.Az. Sup. ha N.Az. Sup. ha N.Az. Capi N.Az. Capi N.Az. Capi N.Az. Sup. ha<br />

278 1602.55 242 792.89 93 14.12 212 396.43 342 792.85 56 1425 13 183 241 422 431 3767.08<br />

Drenchia 30 1.44 3 0.44 31 0.75 31 61.20 31 133.63 3 3 2 3 2 31 223.06<br />

Grimacco 12 1.84 10 0.97 16 0.28 15 98.23 16 71.16 6 45 1 3 9 16 16 190.67<br />

Prepotto 84 206.37 150 383.77 61 8.36 205 732.19 227 927.10 19 243 8 69 68 101 264 2419.58<br />

Pulfero 36 61.75 14 13.56 76 5.59 83 342.92 85 380.17 23 143 6 310 23 41 85 972.78<br />

San<br />

Leonardo<br />

San<br />

Pietro<br />

35 133.93 8 9.67 2 0.16 45 237.69 44 267.78 10 124 3 16 15 19 44 671.78<br />

56 172.47 26 21.28 55 3.75 62 156.17 68 241.77 13 146 0 0 51 81 74 629.23<br />

Savogna 64 9.07 32 9.07 97 1.77 98 126.26 100 549.93 10 62 4 26 20 29 100 916.63<br />

COMUNI Seminativi<br />

Coltivazioni<br />

legnose<br />

agrarie<br />

Orti<br />

familiari<br />

Prati<br />

permanenti e<br />

pascoli<br />

Boschi e<br />

arboricoltura<br />

da legno<br />

Allevamenti<br />

bovini<br />

Allevamenti<br />

ovini e<br />

caprini<br />

Altri<br />

allevamenti<br />

TOTALE


53<br />

N.<br />

Az.<br />

Sup. ha N.<br />

Az.<br />

Sup. ha N.<br />

Az.<br />

Sup.<br />

ha<br />

PSL APRILE 2007<br />

N.Az. Sup. ha N.Az. Sup. ha N.Az. Capi N.Az. Capi N.Az. Capi N.Az. Sup. ha<br />

Stregna 3 3.25 7 3.80 22 1.38 23 78.47 21 153.31 3 19 2 10 7 8 22 244.18<br />

Torreano 116 289.26 110 120.15 56 6.60 91 137.12 128 312.27 7 27 2 5 16 28 152 939.74<br />

TOTALE 714 2481.93 602 1.355.60 509 42.76 865 2366.68 1062 3.829.97 150 2.237 41 625 452 745 1219 10.974.73<br />

Fonte: Comuni<br />

Dall’analisi comparata dei dati sopra riportati appare evidente come nel comprensorio Val Canale Canal del Ferro ci<br />

sia una elevata concentrazione <strong>di</strong> aree a pascolo e, soprattutto, una grande concentrazione <strong>di</strong> aree boschive cui<br />

corrisponde però un limitato numero <strong>di</strong> aziende e <strong>di</strong> addetti.<br />

Nel restante territorio spiccano alcune aree, particolarmente vocate, in cui si concentrano consistenti attività ed un<br />

<strong>di</strong>screto numero <strong>di</strong> addetti. Sono peraltro le aree in cui le culture più qualificate sono quelle dell’allevamento e<br />

della vite, in particolare nei comuni <strong>di</strong> Fae<strong>di</strong>s, Nimis, Povoletto, Torreano, Prepotto e la stessa Cividale. Tale<br />

situazione peraltro conferma in loco la tenuta delle attività agricole in tutta la pedemontana regionale.<br />

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54<br />

2.1.2.2. Industria<br />

PSL APRILE 2007<br />

IMPRESE, UNITA’ LOCALI E ADDETTI DEL SETTORE INDUSTRIALE - 4° TRIMESTRE 2001<br />

COMPRENSORIO VAL CANALE-CANAL DEL FERRO<br />

COMUNE Imprese<br />

ESTRAZIONE DI<br />

MINERALI<br />

Unità<br />

Loca<br />

li<br />

Addetti<br />

U.L.<br />

ATTIVITÀ<br />

MANIFATTURIER<br />

E<br />

Imprese<br />

Unità<br />

Loca<br />

li<br />

Addetti<br />

U.L.<br />

PROD. E DISTRIB.<br />

ENERGIA EDILIZIA TOTALE<br />

CHIUSAFORTE 1 1 3 3 3 19 1 4 1 16 17 36 21 25 59<br />

DOGNA 0 0 0 2 2 1 1 1 0 4 4 4 7 7 5<br />

MALBORGHETTO 0 0 0 9 12 8 0 2 40 6 6 5 15 20 53<br />

MOGGIO 0 0 0 13 15 463 1 1 0 13 15 32 27 31 495<br />

PONTEBBA 0 0 0 12 16 33 2 4 4 14 15 21 28 35 58<br />

RESIA 0 0 0 7 8 48 0 0 0 33 33 19 40 41 67<br />

RESIUTTA 0 0 0 3 3 9 0 0 0 1 1 1 4 4 10<br />

TARVISIO 0 1 0 35 45 401 3 7 46 36 44 86 74 97 533<br />

TOTALE 1 2 3 84 104 982 8 19 91 123 135 204 216 260 1280<br />

Imprese<br />

Unità<br />

Loca<br />

li<br />

Addetti<br />

U.L.<br />

Imprese<br />

Unità<br />

Loca<br />

li<br />

Addetti<br />

U.L.<br />

Imprese<br />

Unità<br />

Loca<br />

li<br />

A.T.S. ALPI PREALPI GIULIE.<br />

Via Pramollo, 16<br />

33016 Pontebba (UD) - ITALIA<br />

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addetti.<br />

U.L.


COMPRENSORIO VALLI DEL NATISONE<br />

55<br />

PSL APRILE 2007<br />

ESTRAZIONE DI<br />

MINERALI<br />

ATTIVITA’<br />

MANIFATTURIERE<br />

PROD. E DISTRIB.<br />

ENERGIA<br />

EDILIZIA TOTALE<br />

COMUNE Imprese<br />

Unità<br />

Loca<br />

li<br />

Addetti<br />

U.L.<br />

Imprese<br />

Unità<br />

Loca<br />

li<br />

Addetti<br />

U.L.<br />

Imprese<br />

Unità<br />

Loca<br />

li<br />

Addetti<br />

U.L.<br />

Imprese<br />

Unità<br />

Loca<br />

li<br />

Addetti<br />

U.L.<br />

Imprese<br />

Unità<br />

Loca<br />

li<br />

Addetti<br />

U. L.<br />

CIVIDALE 2 3 16 94 116 1245 1 3 22 110 119 261 207 241 1544<br />

DRENCHIA 0 0 0 1 1 1 0 0 0 2 2 4 3 3 5<br />

GRIMACCO 0 0 0 1 1 1 0 0 0 2 2 3 3 3 4<br />

PREPOTTO 0 0 0 13 14 48 0 0 0 6 6 6 19 20 54<br />

PULFERO 0 0 0 10 10 11 0 0 0 26 27 24 36 37 35<br />

S.<br />

LEONARDO<br />

0 0 0 9 11 25 0 0 0 17 17 17 26 28 42<br />

S. PIETRO 0 2 15 34 40 226 0 0 0 32 32 69 66 74 310<br />

SAVOGNA 0 0 0 3 3 0 0 0 0 11 11 4 14 14 4<br />

STREGNA 0 0 0 1 1 2 0 0 0 7 7 9 8 8 11<br />

TORREANO 6 8 67 26 26 169 0 0 0 36 36 59 68 70 295<br />

TOTALE 8 13 98 192 223 1728 1 3 22 249 259 456 450 498 2304<br />

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COMPRENSORIO VALLI DEL TORRE<br />

56<br />

PSL APRILE 2007<br />

ESTRAZIONE<br />

MINERALI<br />

DI ATTIVITA’<br />

MANIFATTURIERE<br />

PROD. E DISTRIB.<br />

EDILIZIA<br />

ENERGIA<br />

TOTALE<br />

COMUNE<br />

Impres<br />

e<br />

Unità<br />

Locali<br />

Addetti<br />

U.L.<br />

Impres<br />

e<br />

Unit<br />

à<br />

Loca<br />

li<br />

Addetti<br />

U.L.<br />

Imprese<br />

Unità<br />

Local<br />

i<br />

Addetti<br />

U.L.<br />

Imprese<br />

Unità<br />

Local<br />

i<br />

Addetti<br />

U.L.<br />

Imprese<br />

Unità<br />

Local<br />

i<br />

Addetti<br />

U. L.<br />

ATTIMIS 0 0 0 22 27 426 0 0 0 18 19 23 40 46 449<br />

FAEDIS 1 1 0 33 36 189 0 0 0 41 43 66 75 80 255<br />

LUSEVERA 0 0 0 4 5 8 1 1 0 10 10 12 15 16 20<br />

MAGNANO 0 0 0 32 36 355 0 0 0 57 62 101 89 98 456<br />

NIMIS 0 0 0 32 35 78 0 2 0 47 49 119 79 86 197<br />

POVOLETTO 1 1 0 64 75 801 0 0 0 71 74 189 136 150 990<br />

TAIPANA 0 0 0 4 4 1 0 0 0 10 11 13 14 15 14<br />

TARCENTO 1 2 6 99 111 826 0 4 111 119 125 224 219 242 1167<br />

TOTALE 3 4 6 290 329 2684 1 7 111 373 393 747 667 733 3548<br />

Fonte: Camera <strong>di</strong> Commercio <strong>di</strong> U<strong>di</strong>ne<br />

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57<br />

PSL APRILE 2007<br />

In base ai dati della Camera <strong>di</strong> Commercio I.A.A. al 4° trimestre 2001 si rileva nell’area PLS una presenza <strong>di</strong> 1.333<br />

imprese. In termini occupazionali il settore industriale rileva una percentuale <strong>di</strong> addetti pari al 39% degli addetti<br />

complessivi più alta <strong>di</strong> tre punti rispetto alla me<strong>di</strong>a regionale.<br />

ESTRAZIONE DI<br />

MINERALI<br />

ATTIVITA’<br />

MANIFATTURIERE<br />

PROD. E DISTRIB.<br />

ENERGIA EDILIZIA TOTALE<br />

Imprese<br />

Unità<br />

Locali U.L.<br />

Imprese<br />

Unità<br />

Locali U.L.<br />

Imprese<br />

Unità<br />

Locali U. L.<br />

Imprese<br />

Addetti Addetti Addetti Addetti Addetti<br />

Unità<br />

Locali U.L.<br />

Imprese<br />

Unità<br />

Locali U.L.<br />

12 19 107 566 656 5394 10 29 224 745 787 1407 1333 1491 7132<br />

Gli addetti in tale settore risultano essere pari a 7.244, <strong>di</strong> cui il 75,63 % occupato nel manifatturiero, settore<br />

fondamentale nel sistema economico <strong>di</strong> quest’area.<br />

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58<br />

2.1.2.3. Terziario<br />

PSL APRILE 2007<br />

IMPRESE, UNITA’ LOCALI E ADDETTI DEL SETTORE TERZIARIO - 4° TRIMESTRE 2001<br />

COMPRENSORIO VAL CANALE-CANAL DEL FERRO<br />

COMUNE<br />

Impre<br />

se<br />

COMMERCIO<br />

Unità<br />

Locali<br />

Addetti Imprese<br />

ALBERGHI E<br />

RISTORANTI<br />

Unità<br />

Local<br />

i<br />

Addetti Imprese<br />

TRASPORTI E<br />

COMUNICAZIONI<br />

Unità<br />

Local<br />

i<br />

Addetti Imprese<br />

INTERM. MONETARIA<br />

E FINANZIARIA<br />

Unità<br />

Loca<br />

li<br />

Addetti Imprese<br />

ATT. IMM., NOLEGGIO,<br />

INFORMATICA, RICERCA<br />

CHIUSAFORTE 10 14 11 13 18 18 2 3 11 1 1 1 2 3 2<br />

DOGNA 1 1 0 2 3 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0<br />

MALBORGHETTO 12 13 23 17 22 46 1 1 2 0 0 0 4 6 8<br />

MOGGIO 26 31 53 15 18 49 5 5 14 3 7 11 4 5 22<br />

PONTEBBA 31 41 49 19 22 44 9 19 75 3 6 9 4 6 5<br />

RESIA 12 12 11 13 15 15 3 3 1 0 0 0 1 1 1<br />

RESIUTTA 13 19 23 7 9 14 0 0 0 0 0 0 1 1 0<br />

TARVISIO 257 317 485 89 105 238 18 36 130 10 16 29 23 31 39<br />

TOTALE 362 448 655 175 212 425 38 67 233 17 30 50 39 53 77<br />

Unità<br />

Locali<br />

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Addetti


COMUNE<br />

59<br />

Impr<br />

ese<br />

ISTRUZIONE<br />

Unità<br />

Locali<br />

Addetti Imprese<br />

SANITÀ E ALTRI<br />

SERVIZI<br />

Unità<br />

Local<br />

i<br />

PSL APRILE 2007<br />

Addetti Imprese<br />

ALTRI SERVIZI<br />

PUBBLICI, SOCIALI E<br />

PERSONALI<br />

Unità<br />

Local<br />

i<br />

Addetti Imprese<br />

IMPRESE NON<br />

CLASSIFICATE<br />

Unità<br />

Local<br />

i<br />

Addetti Imprese<br />

TOTALE<br />

CHIUSAFORTE 0 0 0 0 0 0 1 1 0 0 0 0 29 40 43<br />

DOGNA 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 3 4 1<br />

MALBORGHETTO 0 0 0 0 0 0 2 2 1 0 0 0 36 44 80<br />

MOGGIO 1 2 5 0 0 0 4 4 5 0 0 0 58 72 159<br />

PONTEBBA 0 0 0 0 0 0 5 5 6 0 2 3 71 101 191<br />

RESIA 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 29 31 28<br />

RESIUTTA 0 0 0 0 0 0 1 1 1 0 0 0 22 30 38<br />

TARVISIO 1 2 3 2 2 2 18 21 28 1 6 8 419 536 962<br />

TOTALE 2 4 8 2 2 2 31 34 41 1 8 11 667 858 1502<br />

Unità<br />

Locali<br />

A.T.S. ALPI PREALPI GIULIE.<br />

Via Pramollo, 16<br />

33016 Pontebba (UD) - ITALIA<br />

Tel. 0428 90148 - Fax 0428 90348<br />

e-mail openleader@tin.it<br />

Addetti


COMPRENSORIO VALLI DEL NATISONE<br />

60<br />

COMMERCIO<br />

COMUNE Imprese Unità<br />

Loca<br />

li<br />

ALBERGHI E<br />

RISTORANTI<br />

Addetti Imprese Unità<br />

Loca<br />

li<br />

PSL APRILE 2007<br />

TRASPORTI E<br />

COMUNICAZIONI<br />

Addetti Imprese Unità<br />

Loca<br />

li<br />

INTERM. MONETARIA<br />

E FINANZIARIA<br />

Addetti Imprese Unità<br />

Loca<br />

li<br />

ATT. IMM.,<br />

NOLEGGIO,<br />

INFORMATICA,<br />

RICERCA<br />

Addetti Imprese Unità<br />

Loca<br />

li<br />

Addetti<br />

CIVIDALE 241 287 630 93 113 200 17 24 83 26 37 299 84 103 183<br />

DRENCHIA 0 0 0 2 2 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0<br />

GRIMACCO 2 2 1 4 4 2 1 1 1 1 1 1 0 0 0<br />

PREPOTTO 11 11 12 10 12 14 1 1 0 1 2 1 0 0 0<br />

PULFERO 6 7 6 10 10 18 3 3 1 1 1 1 4 4 4<br />

S.LEONARDO 16 16 21 6 6 6 0 0 0 0 1 2 0 0 0<br />

S.PIETRO 31 36 54 20 20 22 8 8 94 0 3 6 7 10 18<br />

SAVOGNA 2 2 3 3 4 5 1 1 1 0 0 0 2 2 1<br />

STREGNA 4 4 2 4 4 4 1 1 0 0 0 0 2 2 3<br />

TORREANO 16 20 50 18 18 21 3 3 8 2 2 1 2 2 1<br />

TOTALE 329 385 779 170 193 293 35 42 188 31 47 311 101 123 210<br />

A.T.S. ALPI PREALPI GIULIE.<br />

Via Pramollo, 16<br />

33016 Pontebba (UD) - ITALIA<br />

Tel. 0428 90148 - Fax 0428 90348<br />

e-mail openleader@tin.it


COMUNE<br />

61<br />

Imprese<br />

ISTRUZIONE<br />

Unità<br />

Local<br />

i<br />

Addetti Imprese<br />

SANITÀ E ALTRI<br />

SERVIZI<br />

Unità<br />

Local<br />

i<br />

PSL APRILE 2007<br />

Addetti Imprese<br />

ALTRI SERVIZI<br />

PUBBLICI, SOCIALI E<br />

PERSONALI<br />

Unità<br />

Local<br />

i<br />

Addetti Imprese<br />

IMPRESE NON<br />

CLASSIFICATE<br />

Unità<br />

Local<br />

i<br />

Addetti Imprese<br />

TOTALE<br />

CIVIDALE 4 5 102 3 4 19 41 46 90 0 2 9 509 621 1615<br />

DRENCHIA 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 2 2 1<br />

GRIMACCO 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 8 8 5<br />

PREPOTTO 0 0 0 0 0 0 2 2 3 0 0 0 25 28 30<br />

PULFERO 0 0 0 0 0 0 3 3 3 0 2 0 27 30 33<br />

S.LEONARDO 0 0 0 0 0 0 3 4 4 0 0 0 25 27 33<br />

S.PIETRO 0 0 0 0 0 0 6 6 6 0 0 0 72 83 200<br />

SAVOGNA 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 8 9 10<br />

STREGNA 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 11 11 9<br />

TORREANO 0 0 0 0 0 0 4 4 2 0 0 0 45 49 83<br />

TOTALE 4 5 102 3 4 19 59 65 108 0 4 9 732 868 2019<br />

Unità<br />

Local<br />

i<br />

Addetti<br />

A.T.S. ALPI PREALPI GIULIE.<br />

Via Pramollo, 16<br />

33016 Pontebba (UD) - ITALIA<br />

Tel. 0428 90148 - Fax 0428 90348<br />

e-mail openleader@tin.it


COMPRENSORIO DELLE VALLI DEL TORRE<br />

COMUNE<br />

62<br />

Imprese<br />

COMMERCIO<br />

Unità<br />

Local<br />

i<br />

Addetti Imprese<br />

ALBERGHI E<br />

RISTORANTI<br />

Unità<br />

Loca<br />

li<br />

PSL APRILE 2007<br />

Addetti Imprese<br />

TRASPORTI E<br />

COMUNICAZIONI<br />

Unità<br />

Loca<br />

li<br />

Addetti Imprese<br />

INTERM. MONETARIA<br />

E FINANZIARIA<br />

Unità<br />

Loca<br />

li<br />

Addetti Imprese<br />

ATT. IMM., NOLEGGIO,<br />

INFORMATICA,<br />

RICERCA<br />

Unità<br />

Local Addetti<br />

i<br />

ATTIMIS 28 29 50 10 12 27 11 12 19 4 6 6 5 6 2<br />

FAEDIS 30 34 79 21 21 21 4 4 4 1 2 3 7 8 10<br />

LUSEVERA 8 8 5 12 12 12 3 3 3 1 1 1 1 1 0<br />

MAGNANO 37 43 77 12 12 33 7 7 8 2 3 3 9 10 55<br />

NIMIS 47 49 60 24 27 55 5 6 5 1 3 5 10 11 12<br />

POVOLETTO 78 88 172 34 38 56 7 7 4 3 6 15 28 33 54<br />

TAIPANA 5 5 4 7 7 8 1 1 1 0 0 0 0 0 0<br />

TARCENTO 138 162 244 57 60 133 24 28 44 13 21 53 39 49 54<br />

TOTALE 371 418 691 177 189 345 62 68 88 25 42 86 99 118 187<br />

A.T.S. ALPI PREALPI GIULIE.<br />

Via Pramollo, 16<br />

33016 Pontebba (UD) - ITALIA<br />

Tel. 0428 90148 - Fax 0428 90348<br />

e-mail openleader@tin.it


63<br />

COMUNE<br />

Impres<br />

e<br />

ISTRUZIONE<br />

Unità<br />

Locali<br />

Adde<br />

tti<br />

SANITÀ E ALTRI<br />

SERVIZI<br />

Impr<br />

ese<br />

Unità<br />

Local<br />

i<br />

PSL APRILE 2007<br />

Addett<br />

i<br />

ALTRI SERVIZI<br />

PUBBLICI,<br />

SOCIALI E<br />

Impr<br />

ese<br />

PERSONALI<br />

Unità<br />

Local<br />

i<br />

Adde<br />

tti<br />

Impr<br />

ese<br />

IMPRESE NON<br />

CLASSIFICATE<br />

Unità<br />

Local<br />

i<br />

Addett<br />

i<br />

Impr<br />

ese<br />

TOTALE<br />

ATTIMIS 0 0 0 0 0 0 1 1 1 0 0 0 59 66 105<br />

FAEDIS 1 2 4 0 1 5 6 6 6 1 1 0 70 79 132<br />

LUSEVERA 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 1 0 26 26 21<br />

MAGNANO 0 0 0 1 1 2 5 7 13 0 0 0 73 83 191<br />

NIMIS<br />

POVOLETT<br />

0 1 1 0 2 24 9 9 10 1 1 1 97 109 173<br />

O<br />

Unità<br />

Locali<br />

0 0 0 1 1 4 17 19 40 0 1 3 168 193 348<br />

TAIPANA 0 0 0 1 1 48 0 0 0 1 1 0 15 15 61<br />

TARCENTO 1 2 8 2 2 0 24 25 33 1 4 8 299 353 577<br />

TOTALE 2 5 13 5 8 83 62 67 103 5 9 12 807 924 1608<br />

Addetti<br />

A.T.S. ALPI PREALPI GIULIE.<br />

Via Pramollo, 16<br />

33016 Pontebba (UD) - ITALIA<br />

Tel. 0428 90148 - Fax 0428 90348<br />

e-mail openleader@tin.it


Le imprese del settore terziario, pari a 2.217, rappresentano il 14,14%<br />

delle imprese complessivamente presenti nell’area del PSL.<br />

In termini occupazionali il terziario impiega il 39,86% del totale addetti,<br />

inferiore <strong>di</strong> 4 punti percentuali rispetto al settore industriale dello stesso<br />

PSL.<br />

È il commercio l’attività principale del terziario <strong>di</strong> quest’area che concentra<br />

1,854 addetti, circa il 34,23% degli addetti complessivi del settore,<br />

ripartiti in 1.269 unità locali (in me<strong>di</strong>a 1,46 addetti per unità locale).<br />

Le attività <strong>di</strong> interme<strong>di</strong>azione monetaria, finanziaria ed immobiliare sono<br />

pari a 121 unità locali con una <strong>di</strong>mensione me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> 2,55 addetti per unità<br />

locale.<br />

Rilevante è anche il numero <strong>di</strong> occupati nel settore <strong>di</strong> attività immobiliare,<br />

noleggio, informatica e ricerca pari a 409 con una me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> 4,5 addetti per<br />

unità locale.<br />

2.1.2.4. Turismo<br />

Secondo i dati forniti dalla Azienda Regionale Promozione Turistica <strong>di</strong><br />

Cividale del Friuli e dalla Azienda <strong>di</strong> promozione turistica del Tarvisiano e<br />

<strong>di</strong> Sella Nevea, la ricettività turistica conta al 2001 un totale <strong>di</strong> 346<br />

esercizi con 4.599 posti letto complessivi. Gli esercizi alberghieri<br />

registrano 59 unità con 2.443 posti letto totali.<br />

La ricettività extralberghiera registra un totale <strong>di</strong> 287 esercizi,<br />

comprensivo <strong>di</strong> un residence Valtur, ed una <strong>di</strong>sponibilità totale <strong>di</strong> 2.156<br />

posti letto.<br />

Al 2.001 si registra in tutta la zona d’intervento un numero <strong>di</strong> presenze<br />

totali pari a 327.713, <strong>di</strong> cui circa il 77,31% italiani. La permanenza me<strong>di</strong>a<br />

delle presenze turistiche nell’area PAL é <strong>di</strong> 3,4 giorni, contro i 5,3 giorni <strong>di</strong><br />

permanenza me<strong>di</strong>a a livello regionale, evidenziando un turismo con<br />

soggiorno limitato, prevalentemente concentrato nel fine settimana.<br />

Il tasso <strong>di</strong> occupazione me<strong>di</strong>o dell’area é pari al 7,36% (pari a gg. 26,87 <strong>di</strong><br />

massima occupazione) inferiore al valore riscontrato a livello regionale <strong>di</strong><br />

18,81% (pari a gg. 68,28 <strong>di</strong> massima occupazione).<br />

Il settore nel suo complesso rivela pertanto una situazione <strong>di</strong> stagnazione<br />

con una utilizzazione particolarmente bassa delle strutture ricettive ed una<br />

conseguente bassa capacità <strong>di</strong> reinvestimento e <strong>di</strong> modernizzazionesviluppo<br />

delle aziende.<br />

64<br />

A.T.S. ALPI PREALPI GIULIE.<br />

Via Pramollo, 16<br />

33016 Pontebba (UD) - ITALIA<br />

Tel. 0428 90148 - Fax 0428 90348<br />

e-mail openleader@tin.it


65<br />

PSL APRILE 2007<br />

RICETTIVITA’ E FLUSSI TURISTICI 1999<br />

AREA NUMERO<br />

VAL<br />

CANALE<br />

VALLI<br />

DEL<br />

NATISON<br />

E<br />

CIVIDALE<br />

DEL<br />

FRIULI<br />

VALLI<br />

DEL<br />

TORRE<br />

TOTALE<br />

PAL<br />

ALBERGHI<br />

POSTI<br />

LETT<br />

O<br />

ESERCIZI<br />

EXTRALBERGHIE<br />

RI<br />

NUMERO<br />

POSTI<br />

LETTO<br />

TOTALE<br />

ESERCIZI<br />

NUMERO<br />

POSTI<br />

LETT<br />

O<br />

36 1.660 30* 999 66 2.659<br />

7 200 8 88 15 288<br />

3 151 6 47 9 198<br />

9 342 9 111 18 453<br />

55 2.353 53 1.245 108 3.598<br />

*1 dei 30 esercizi è il residence Valtour, costituito da 139 appartamenti.<br />

PRESENZE E ARRIVI 1999<br />

PRESENZE ARRIVI<br />

AREA ITALIANI STRANIERI TOTALE ITALIANI STRANIERI TOTALE<br />

VAL CANALE 216.236 59.470 275.706 48.408 17.539 65.947<br />

VALLI DEL<br />

NATISONE<br />

10.070 3.850 13.920 2.245 825 3.070<br />

CIVIDALE<br />

DEL FRIULI<br />

12.060 13.457 25.517 5.600 5.570 11.170<br />

VALLI DEL<br />

TORRE<br />

22.360 11.061 33.421 6.339 4.685 11.024<br />

TOTALE PSL 260.726 87.838 348.564 62.592 28.619 91.211<br />

TOTALE<br />

REGIONE<br />

5.180.582 4.068.331 9.248.913 919.615 726.897 1.646.512<br />

A.T.S. ALPI PREALPI GIULIE.<br />

Via Pramollo, 16<br />

33016 Pontebba (UD) - ITALIA<br />

Tel. 0428 90148 - Fax 0428 90348<br />

e-mail openleader@tin.it


RICETTIVITA’ E FLUSSI TURISTICI 2000<br />

66<br />

ALBERGHI<br />

AREA NUMERO<br />

PSL APRILE 2007<br />

POSTI<br />

LETT<br />

O<br />

ESERCIZI<br />

EXTRALBERGHIER<br />

I<br />

NUMERO<br />

POSTI<br />

LETTO<br />

TOTALE<br />

ESERCIZI<br />

NUMERO POSTI<br />

LETTO<br />

VAL CANALE 37 1.702 45 755 82 2.457<br />

VALLI DEL<br />

NATISONE<br />

CIVIDALE DEL<br />

FRIULI<br />

VALLI DEL<br />

TORRE<br />

7 200 25 162 32 362<br />

3 151 14 83 17 234<br />

9 340 11 129 20 469<br />

TOTALE PSL 56 2.393 95 1.129 151 3.522<br />

TOTALE<br />

REGIONE<br />

709 35.573 6.525 99.315 7.234 134.888<br />

A.T.S. ALPI PREALPI GIULIE.<br />

Via Pramollo, 16<br />

33016 Pontebba (UD) - ITALIA<br />

Tel. 0428 90148 - Fax 0428 90348<br />

e-mail openleader@tin.it


PRESENZE E ARRIVI 2000<br />

67<br />

PRESENZE ARRIVI<br />

AREA ITALIA AUSTRIA GERMANIA ALTRO TOTALE ITALIA AUSTRIA GERMANIA ALTRO TOTALE<br />

VAL<br />

CANALE<br />

198.636 2.396 3.575 47.513 252.120 49.339 1.243 1.126 16.112 67.820<br />

VALLI DEL<br />

NATISONE<br />

CIVIDALE<br />

8.215 869 475 5.039 14.598 1.919 426 180 418 2.943<br />

DEL<br />

FRIULI<br />

11.498 5.932 2.415 6.316 26.161 5.491 3.248 1.197 1.641 11.577<br />

VALLI DEL<br />

TORRE<br />

19.218 3.964 2.591 8.660 34.443 6.774 2.335 960 2.245 12.314<br />

TOTALE<br />

PSL<br />

237.567 13.161 9.056 67.528 327.322 63.523 7.252 3.463 20.416 94.654<br />

TOTALE<br />

REGIONE<br />

5.186.447 1.399.970 1.074.058 1.550.598 9.211.073 962.515 295.725 155.418 306.392 1.720.050<br />

Fonte: ARPT Cividale del Friuli, Tarvisio e Direzione Regionale Commercio e Turismo.<br />

A.T.S. ALPI PREALPI GIULIE.<br />

Via Pramollo, 16<br />

33016 Pontebba (UD) - ITALIA<br />

Tel. 0428 90148 - Fax 0428 90348<br />

e-mail openleader@tin.it


RICETTIVITA’ E FLUSSI TURISTICI 2001<br />

68<br />

ALBERGHI ESERCIZI EXTRALBERGHIERI TOTALE ESERCIZI<br />

AREA NUMERO POSTI LETTO NUMERO POSTI LETTO NUMERO<br />

POSTI<br />

LETTO<br />

VAL CANALE 40 1750 195 1536 235 3286<br />

VALLI DEL<br />

NATISONE<br />

7 200 51 296 58 496<br />

CIVIDALE DEL<br />

FRIULI<br />

3 153 19 111 22 264<br />

VALLI DEL TORRE 9 340 22 213 31 553<br />

TOTALE PSL 59 2443 287 2156 346 4599<br />

A.T.S. ALPI PREALPI GIULIE.<br />

Via Pramollo, 16<br />

33016 Pontebba (UD) - ITALIA<br />

Tel. 0428 90148 - Fax 0428 90348<br />

e-mail openleader@tin.it


PRESENZE E ARRIVI 2001<br />

69<br />

PSL APRILE 2007<br />

PRESENZE ARRIVI<br />

AREA ITALIA AUSTRIA GERMANIA ALTRO TOTALE ITALIA AUSTRIA GERMANIA ALTRO TOTALE<br />

VAL CANALE 206725 2283 2392 33469 245369 52136 1377 1017 13420 67950<br />

VALLI DEL<br />

NATISONE<br />

9426 1159 1310 3140 15035 2267 479 269 407 3422<br />

CIVIDALE DEL<br />

FRIULI<br />

11454 5908 2586 8196 28144 5417 3251 1225 1827 11720<br />

VALLI DEL TORRE 25753 3904 1897 7611 39165 7563 2265 862 2118 12808<br />

TOTALE PSL 253358 13254 8185 52416 327713 67383 7372 3373 17772 95900<br />

Fonte: ARPT Cividale del Friuli e ARPT Tarvisiano


PSL APRILE 2007<br />

2.2. Aspetti ritenuti rilevanti nella messa a punto degli<br />

obiettivi e delle strategie.<br />

2.2.1. L’attraversamento e la grande viabilità dell’area PSL<br />

I passaggi al confine dell’area del Tarvisiano con l’Austria e con la Slovenia<br />

sono stati, per il periodo 1994 – 1997, i seguenti:<br />

Movimento confini Tarvisiano e Pontebba<br />

70<br />

anno 1994 anno 1995 anno 1996 anno 1997<br />

Italiani 6.809.700 3.901.000 6.384.400 6.524.200<br />

Stranieri 14.612.000 16.042.000 16.774.400 15.600.900<br />

Totali 21.421 000 19.943.000 23.158.800 22.125.100<br />

Per gli altri valichi dell’area PSL invece sono:<br />

Movimento confini Uccea e Stupizza<br />

anno 1994 anno 1995 anno 1996 anno 1997<br />

Italiani 1.827.600 1.672.000 1.525.100 804.900<br />

Stranieri 67.800 288.500 269.700 237.500<br />

Totali 1.895.400 1.960.500 1.794.800 1.042.400<br />

Di tale importante flusso <strong>di</strong> passaggi merita particolare attenzione quello<br />

relativo al Tarvisiano, sia in quanto presenta minori caratteristiche <strong>di</strong><br />

traffico locale, sia perché dal valico italo-austriaco si presume faccia il<br />

proprio ingresso nella regione la clientela più ambita e <strong>di</strong> maggior capacità<br />

<strong>di</strong> spesa, proveniente dalle aree più densamente popolate e ricche<br />

d’Europa. Si tratta con ogni probabilità dell’utenza maggiormente attratta<br />

dalle valenze che si intendono valorizzare nell’area e che presuppongono<br />

un’accentuata maturità <strong>di</strong> consumi: commercio, enogastronomia,<br />

agroalimentare ecc. Si noti infine come i dati sopra in<strong>di</strong>cati <strong>di</strong>mostrino che<br />

sono proprio gli stranieri ad incrementare le percentuali <strong>di</strong> transito.<br />

Tali passaggi, pur se considerati <strong>di</strong>sgiuntamente dagli altri dell’area,<br />

rappresentano un’autentica fiumana <strong>di</strong> persone che, dell’intero<br />

comprensorio, hanno forse una visione non molto più articolata <strong>di</strong> quella<br />

che possono offrire il casello e l’autostrada percorsa quasi sempre<br />

frettolosamente per raggiungere il mare; ignorano le gran<strong>di</strong> valenze che la<br />

zona possiede sotto molti profili: dall’ambiente all’ospitalità, dalle strutture<br />

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turistico sportive alla rete commerciale. Per meglio comprendere le<br />

<strong>di</strong>mensioni del problema, si potrebbe pensare alla vasta area “Alpe Adria”,<br />

che va da Monaco <strong>di</strong> Baviera fino ai paesi dell’est, come ad una sorta <strong>di</strong><br />

arcipelago in cui Monaco, Salisburgo, Graz, Vienna, Lubiana sono le isole,<br />

mentre la costa Adriatica con Venezia e Trieste rappresenta l’anello <strong>di</strong><br />

congiunzione con il mare. Ebbene, <strong>di</strong> tutto ciò che c’è tra le isole e la<br />

costa, ossia della realtà interme<strong>di</strong>a, non esiste un’immagine specifica, non<br />

se ne conoscono le valenze; fatto questo da imputare principalmente alle<br />

politiche appiattite condotte finora su forme <strong>di</strong> turismo e <strong>di</strong> offerta<br />

complessiva incapaci <strong>di</strong> affrancarsi da modelli stereotipi e generici <strong>di</strong><br />

turismo mutuati da aree montane forti con problematiche e risorse del<br />

tutto <strong>di</strong>verse.<br />

Per comprendere che cosa significhino 22 milioni <strong>di</strong> passaggi in un anno ai<br />

valichi confinari dell’area tarvisiana si ricor<strong>di</strong> che il numero <strong>di</strong> turisti che<br />

nel corso del 1997 hanno frequentato la Regione - ossia il numero <strong>di</strong><br />

“arrivi” - è stato <strong>di</strong> c/a 1.635.000 unità7.<br />

E’ un vero peccato che un’area così densa <strong>di</strong> bellezze naturali e artistiche<br />

– capace <strong>di</strong> consentire al visitatore <strong>di</strong> ritrovarsi nel giro <strong>di</strong> un’ora o poco<br />

più dalle cime <strong>di</strong> Tarvisio alle vestigia longobarde <strong>di</strong> Cividale – non riesca,<br />

se non in pillole, a catturare questo importante flusso <strong>di</strong> passaggi; anzi, è<br />

ad<strong>di</strong>rittura una contrad<strong>di</strong>zione storica, giacché – come l’analisi seguente è<br />

tesa a <strong>di</strong>mostrare – l’area è sempre stata caratterizzata dal transito e<br />

dalla circolazione <strong>di</strong> persone e idee, da incontri, contatti e scambi che<br />

hanno contribuito a concentrare proprio qui l’essenza delle tre maggiori<br />

civiltà europee: quella latina o romanza, quella germanica e quella slava.<br />

71<br />

Il Canal del Ferro Valcanale: un’economia da sempre<br />

basata sul passaggio<br />

La Civiltà Alpina – multiforme per la sua notevole estensione<br />

eppure riconducibile ad una sostanziale uniformità <strong>di</strong> tratti<br />

contrad<strong>di</strong>stintivi - nei secoli sviluppò una duplice vocazione<br />

economica e quin<strong>di</strong> socio-culturale: quella dell’inse<strong>di</strong>amento<br />

vallivo sostenuto dalle risorse territoriali (risorse <strong>di</strong> valle e<br />

risorse in quota) e quella della comunicazione delle risorse<br />

7 Purtroppo, dopo il 1997, una valutazione della <strong>di</strong>mensione numerica dei passaggi ai<br />

valichi del Tarvisiano non è più possibile in quanto, nel corso dell’anno successivo, gli uffici<br />

del confine italo-austriaco che effettuavano tali conteggi (e controlli) sono stati chiusi. Si<br />

ritiene comunque che, soprattutto conducendo una analisi <strong>di</strong> me<strong>di</strong>o periodo – depurata<br />

pertanto da fattori estemporanei e contingenti – risulti mantenuto il trend <strong>di</strong> aumento costante<br />

che il flusso <strong>di</strong> passaggi ha avuto negli ultimi anni e che ora riceverà un impulso alla ulteriore<br />

crescita dall’istituzione della moneta unica europea.<br />

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medesime con le comunità vicine, attraverso l’istituzione <strong>di</strong><br />

una fitta rete <strong>di</strong> contatti che interessò in passato le regioni<br />

contermini per un raggio d’azione incre<strong>di</strong>bilmente vasto. I<br />

contatti assidui e l’interscambio antropologico che ne<br />

derivarono costituirono un sostrato comune che consente oggi<br />

<strong>di</strong> parlare, appunto, <strong>di</strong> Civiltà, ove con tale accezione si voglia<br />

in<strong>di</strong>care un sistema complesso e integrato <strong>di</strong> elementi<br />

economici, sociali e culturali che per continuità ed estensione<br />

accomunano genti anche etnicamente, socialmente e<br />

culturalmente <strong>di</strong>fferenti fra loro.<br />

La documentazione assai ampia che i ricercatori della<br />

cosiddetta microstoria stanno raccogliendo in questi ultimi<br />

anni ha messo in evidenza in tal senso la straor<strong>di</strong>naria<br />

mobilità delle genti <strong>di</strong> montagna, rivoluzionando ra<strong>di</strong>calmente<br />

gli antichi modelli <strong>di</strong> interpretazione economica che al<br />

contrario vedevano proprio nella comunità <strong>di</strong> villaggio un<br />

ambiente chiuso in se stesso e autarchicamente definito<br />

nell’immobilità del manso. I percorsi trasversali formati dai<br />

sentieri della pastorizia transumante, già battuti dai pastori<br />

seminoma<strong>di</strong> in età preistorica – formidabili collettori e<br />

comunicatori culturali oltre che staffette <strong>di</strong> raccordo economico<br />

- rappresentarono per millenni una continuità <strong>di</strong> interscambi e<br />

transazioni fra i popoli della montagna e le genti del<br />

fondovalle, o meglio dei fondovalle (Piave, Tagliamento, But,<br />

Gail, Fella, Isonzo).<br />

I Romani compresero l’importanza delle vie come fonti e<br />

strumenti privilegiati <strong>di</strong> integrazione tra i popoli. Seguendo le<br />

orme degli Etruschi, che li avevano preceduti <strong>di</strong> qualche secolo<br />

(e nella cui scarsella monete greche <strong>di</strong> Sibari si mescolavano<br />

certo all’oro bianco <strong>di</strong> Halstatt), aprirono i loro empori in<br />

posizione strategica (Gemona, Resiutta, Camporosso, Zollfeld)<br />

trasformando le torri <strong>di</strong> guar<strong>di</strong>a e i castelli <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa territoriale<br />

in dogane : ad una logica imperialistica militare e<br />

d’occupazione fecero imme<strong>di</strong>atamente seguire una<br />

rivitalizzazione economica del territorio, facilitando – anzi<br />

incentivando – le intersezioni etniche e culturali (i confini della<br />

X Regio erano assai ampi). Da Salisburgo ad Aquileia, ovvero<br />

dal Norico a Roma, il passaggio doveva implicitamente<br />

avvenire per gra<strong>di</strong>, per successive tonalità culturali. Tra<br />

Camporosso e Resiutta (le dogane speculari della via ad<br />

Noricum appunto) le lingue si sovrapponevano, le monete si<br />

commutavano; si offriva ricetto e ospitalità, si cambiavano i<br />

cavalli, ci si ristorava prima <strong>di</strong> ripartire. Ci piace pensare che<br />

nel tepore delle tabernae <strong>di</strong> passo il garum mescolasse il suo<br />

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profumo <strong>di</strong> mare all’asprezza montana delle carni selvatiche. Il<br />

taverniere conosceva la tua lingua, ma anche quella strana del<br />

carradore ubriaco abbandonato sulla pancaccia vicina alla tua,<br />

non aduso alla nobiltà del vino <strong>di</strong> Aquileia. A Moggio sono<br />

state ritrovate, in recenti opere <strong>di</strong> scavo archeologico, anfore<br />

d’età romana confezionate in Istria che portavano tra questi<br />

monti e oltre questi monti il sapore dell’olio <strong>di</strong> olive maturate<br />

al sole della Dalmazia, forse <strong>di</strong>retto in villaggi transalpini in cui<br />

nemmeno si conosceva quale forma avesse un oliva. Una terra<br />

<strong>di</strong> tutti e <strong>di</strong> nessuno dunque, attraversata da una strada <strong>di</strong><br />

lunga percorrenza, che svolgeva l’importantissimo ruolo <strong>di</strong><br />

interfaccia economica e culturale tra mon<strong>di</strong> apparentemente<br />

lontani: la montagna è il melting pot dell’antichità. Una<br />

me<strong>di</strong>azione preziosa, questa, che si fonda sulla <strong>di</strong>namicità e la<br />

tolleranza. E’ l’altrove in cui trovi tutto, anche te stesso: la<br />

Ianua Imperii, la porta bifronte che non apre e non chiude, ma<br />

consente <strong>di</strong> entrare e <strong>di</strong> uscire; attraverso <strong>di</strong> lei transitano<br />

mercanti e soldati, dei <strong>di</strong> incerta tra<strong>di</strong>zione ed eteree, un<br />

carosello <strong>di</strong> tipi e figure in cui la <strong>di</strong>versità si fa ricchezza e<br />

imprescin<strong>di</strong>bile presupposto per costruire qualcosa <strong>di</strong> nuovo.<br />

In età me<strong>di</strong>oevale e moderna lo scenario si complica<br />

ulteriormente. La parcellizzazione territoriale che caratterizzò<br />

l’età feudale creò enclavi e isole antropologiche <strong>di</strong> rara<br />

complessità, in una configurazione del territorio a macchia <strong>di</strong><br />

leopardo talmente articolata che le signorie, i vescova<strong>di</strong>, le<br />

abbazie godevano dell’usufrutto <strong>di</strong> boschi, palu<strong>di</strong> e pascoli<br />

<strong>di</strong>sseminati per ampio raggio <strong>di</strong> chilometri e inframmezzati a<br />

terre e posse<strong>di</strong>menti <strong>di</strong> principi e vassalli – religiosi tanto<br />

quanto laici – inse<strong>di</strong>ati chissà dove: per questa ragione i<br />

Bamberga potevano vantare privilegi sulla foresta <strong>di</strong> Tarvisio<br />

come i patriarchi <strong>di</strong> Aquileia su <strong>di</strong>verse pievi della valle della<br />

Drava. Come non ipotizzare – entro un quadro tanto ricco e<br />

variegato - uno scambio <strong>di</strong> idee, uomini, merci e soprattutto<br />

buone potenzialità per in<strong>di</strong>viduare proprio in questa<br />

straor<strong>di</strong>naria macroregione europea (Carinzia, Slovenia e<br />

Friuli) l’orma stessa dell’Europa interetnica cui aspira l’anelito<br />

comunitario? Così se il gastaldo del Patriarca o il vicedomino<br />

dei Bamberga possedeva pascoli e boschi in alta montagna<br />

nonché mansi e braide in villaggi <strong>di</strong> fondovalle, i suoi pecorai<br />

esperti nell’arte <strong>di</strong> confezionare i formaggi, nel periodo freddo,<br />

condotte le greggi dai pascoli in quota ai prati delle pianure,<br />

venivano impiegati nelle sue stalle in villa come casari o<br />

macellai (illuminante è in tal senso l’etimologia del termine<br />

beccaio). Parimenti artigiani del legno, scalpellini, boscaioli,<br />

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cavatori <strong>di</strong> pietra, arrotini ogni inverno abbandonavano le<br />

comunità d’appartenenza, e sui medesimi sentieri<br />

raggiungevano, con il mestiere sulle loro spalle, le popolose<br />

città <strong>di</strong> valle, si chiamassero Klagenfurt, Maribor o U<strong>di</strong>ne poco<br />

importava; in primavera rientravano per riprendere in mano la<br />

conduzione del manso famigliare, gestito nel frattempo dalle<br />

donne. Cramars, carradori, ven<strong>di</strong>tori ambulanti, aggiustarobe,<br />

Winters o Bintars <strong>di</strong> lingua tedesca, friulana o slovena, alla<br />

prima neve calcavano le piste che avrebbero rivisto soltanto<br />

alla fine dell’inverno. Simile la loro visione del mondo, simili i<br />

ritmi della loro vita.<br />

E se nel tragitto arrotondavano i guadagni con illeciti traffici <strong>di</strong><br />

contrabbando, al rientro avrebbero reso felice la moglie con<br />

qualche regalo in più.<br />

La situazione resta inalterata quando Venezia e l’Impero<br />

ere<strong>di</strong>tano e si spartiscono tanta complessità territoriale<br />

nell’intricato sovrapporsi dei loro confini.<br />

Nel 1795, il Luogotenente della Repubblica, Pietro Canal,<br />

ricorda in un suo memoriale come le genti della Val Resia, per<br />

supplire ai <strong>di</strong>fetti della montuosa lor con<strong>di</strong>zione, varcassero<br />

con molta <strong>di</strong>sinvoltura i confini, acquistando merci a Trieste<br />

per rivenderle in Tirolo, Carinzia e Croazia, dove in cambio<br />

acquistavano tabacco che avrebbero rivenduto poi <strong>di</strong><br />

contrabbando una volta tornati a casa.<br />

In quest’ottica <strong>di</strong> rinnovata metodologia storica la regione<br />

montuosa <strong>di</strong>venta piuttosto un grande filtro fra i popoli e non<br />

più una barriera naturale posta a <strong>di</strong>fesa del suolo natio; è più<br />

corretto leggerne la storia come se avesse assolto al ruolo <strong>di</strong><br />

cerniera <strong>di</strong> comunicazione, un ventricolo in cui tratti<br />

contrad<strong>di</strong>stintivi <strong>di</strong> genti <strong>di</strong>verse si sovrapposero nella comune<br />

e similare peculiarità inse<strong>di</strong>ativa ottimizzata per lo<br />

sfruttamento <strong>di</strong> un territorio la cui morfologia è identica su<br />

tutti i versanti. Quando poi tale cerniera permette osmosi e<br />

contatti tra le stirpi che fondano il tessuto etnico-culturale<br />

dell’Europa (Latini, Slavi e Tedeschi) la sua ricchezza <strong>di</strong>venta<br />

particolarmente pregiata: è un laboratorio in cui verificare le<br />

reali possibilità <strong>di</strong> una crescita comune.<br />

Tale ruolo si carica inoltre <strong>di</strong> particolare significato quando i<br />

versanti vengono trasformati dalla logica degli stati nazionali<br />

in altrettanti confini naturali dai quali le esasperazioni etniche<br />

e nazionalistiche spingono a presi<strong>di</strong>are la terra dei padri dal<br />

potenziale nemico che vive al <strong>di</strong> là della barriera, come troppe<br />

volte è accaduto nella storia del secolo breve che si è appena<br />

concluso.<br />

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Ma questa è una aberrazione geo-politica relativamente<br />

recente nonché triste matrice <strong>di</strong> o<strong>di</strong> interetnici tanto feroci<br />

quanto – a ragion veduta – abilmente manipolati da regimi<br />

che forzarono a scopo <strong>di</strong> propaganda interpretazioni<br />

fortemente antistoriche, e che alla continuità e alla ricchezza<br />

della molteplicità preferirono la contrapposizione,<br />

l’omologazione, il regime.<br />

prof. Angelo Floramo – Coor<strong>di</strong>natore progetto <strong>Leader</strong> II<br />

“Laboratorio <strong>di</strong>dattico Canal del Ferro Valcanale”<br />

Valli del Natisone: la strada e il confine.<br />

Sono due le costanti che hanno segnato la storia delle valli del<br />

Natisone: la strada e il confine. La loro presenza ha fatto sì<br />

che lungo i secoli, da strutture materiali fatte dagli uomini su<br />

una configurazione geografica adatta, <strong>di</strong>ventassero astrazioni,<br />

quasi categorie che si sono proposte con prepotenza nelle<br />

vicende storiche fino a con<strong>di</strong>zionare, nel bene e nel male,<br />

l’economia, la società, i rapporti con le aree circostanti, perfino<br />

la cultura e la mentalità delle popolazioni che si sono inse<strong>di</strong>ate<br />

lungo le valli e sui monti <strong>di</strong> questo angolo del Friuli.<br />

Strada e confine sono due realtà e concetti antitetici, ma essi<br />

stessi racchiudono in sé ambiguità e contrad<strong>di</strong>zioni. La strada<br />

significa collegamento, scambio, rapporti umani, commerciali,<br />

culturali; significa anche passaggio <strong>di</strong> truppe, <strong>di</strong> armamenti,<br />

ma anche <strong>di</strong> esploratori, <strong>di</strong> pellegrini, <strong>di</strong> missionari, <strong>di</strong> artisti;<br />

la strada è progresso, apre orizzonti nuovi, ma vi passano<br />

anche invasioni e scorrerie “Il confine, invece, può significare<br />

chiusura, guerra, conquista e <strong>di</strong> conseguenza povertà,<br />

sottosviluppo e abbandono; può essere anche una <strong>di</strong>fesa che<br />

genera sicurezza, un cordone sanitario per respingere<br />

infiltrazioni negative; significa anche conservazione <strong>di</strong><br />

benessere e <strong>di</strong> privilegi, preservazione <strong>di</strong> una cultura, <strong>di</strong> una<br />

lingua”.<br />

Queste due luoghi / concetti possono offrire oggi al visitatore<br />

delle valli del Natisone, ma anche allo storico e al ricercatore,<br />

la chiave <strong>di</strong> lettura per capire e leggere correttamente le<br />

numerose testimonianze del passato <strong>di</strong>sseminate lungo le valli<br />

o i pen<strong>di</strong>i montuosi facilmente accessibili; possono aiutare a<br />

capire la situazione attuale <strong>di</strong> una comunità che può sembrare<br />

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in bilico tra futuro e sopravvivenza almeno in alcuni suoi tratti<br />

caratteristici.<br />

La strada<br />

Le valli del Natisone, in particolare la strada maestra lungo la<br />

valle principale, rappresentano una facile via <strong>di</strong> accesso alla<br />

valle dell’Isonzo, da dove poi si arriva abbastanza<br />

agevolmente verso nord in Carinzia, verso est nella Slovenia<br />

centrale, verso sud nel Collio e nel Goriziano. Queste strade,<br />

che collegavano la pianura friulana e le sponde dell’Adriatico al<br />

bacino del Danubio, furono percorse fin dalla preistoria. Esse<br />

permettevano l’accesso alle miniere <strong>di</strong> metalli dell’Europa<br />

centrale, e probabilmente costituivano una via secondaria<br />

della grande strada dell’ambra dal Baltico all’Adriatico.<br />

Se pren<strong>di</strong>amo come punto <strong>di</strong> partenza Ponte San Quirino, da<br />

dove si <strong>di</strong>ramano tutte le strade che collegano i centri delle<br />

vallate, ve<strong>di</strong>amo che lungo il percorso del Natisone, ad<br />

intervalli quasi regolari, ci sono inse<strong>di</strong>amenti preistorici <strong>di</strong><br />

notevole interesse. Alla stessa confluenza dell’Erbezzo con il<br />

Natisone era situato un castelliere, più avanti c’era il riparo <strong>di</strong><br />

Biarzo, dove sono state rinvenute le più antiche testimonianze<br />

della presenza dell’uomo nella valli (dal paleolitico inferiore<br />

fino all’età del rame), le alture del Barda e del Roba sopra San<br />

Pietro hanno dato alla luce testimonianze a partire dall’età del<br />

ferro, a Cicigolis sono state rinvenuti oggetti dell’età del<br />

bronzo, a qualche centinaio <strong>di</strong> metri da qui c’è la Suostarjeva<br />

jama, oltre confine la Kovaceva jama <strong>di</strong> Robic e l’importante<br />

sito <strong>di</strong> Caporetto, da dove si <strong>di</strong>ramavano le strade lungo<br />

l’Isonzo, sulle cui sponde in <strong>di</strong>rezione sud, a Santa Lucia (Most<br />

na Soci) sono state ritrovate importanti vestigia preistoriche.<br />

Anche le valli laterali non sono meno ricche <strong>di</strong> stazioni<br />

preistoriche. Lungo la valle <strong>di</strong> Savogna c’è la Velika jama, la<br />

grotta Ta pod figuco, nel comune <strong>di</strong> Drenchia la grotta <strong>di</strong><br />

Paciug e quella <strong>di</strong> Obenetto, dove c’erano altri siti preistorici.<br />

La civiltà e la cultura romana hanno lasciato nelle valli<br />

numerosi reperti. Da Cividale, l’antica Forum Iulii, soldati<br />

romani e mercanti si inoltravano lungo la valle del Natisone<br />

per raggiungere le regioni d'Oltralpe e il loro passaggio ha<br />

lasciato altre interessanti testimonianze a Ponte San Quirino,<br />

Azzida (l'antica Algida), a San Pietro, a Lasiz nei pressi della<br />

Chiesa <strong>di</strong> San Donato, a Brischis e poi lungo le valli laterali a<br />

Cernizza, a Costne presso la chiesa <strong>di</strong> San Mattia.<br />

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Da Cividale arrivavano all'imbocco della valle del Natisone due<br />

strade romane, che percorrevano le sponde del Natisone. Nella<br />

località “ad Broxas”, ricordata da Paolo Diacono, le due strade<br />

erano unite da un ponte romano in pietra (i cui resti sono stati<br />

scoperti <strong>di</strong> recente). La strada consolare poi proseguiva lungo<br />

la valle del Natisone e raggiungeva quella dell'Isonzo a<br />

Caporetto. Probabilmente le valli laterali erano percorse dalle<br />

cosiddette vie “vicinali”.<br />

Nella tarda antichità le valli del Natisone <strong>di</strong>vennero la porta<br />

delle invasioni barbariche. La leggenda narra che Attila pose<br />

l'asse<strong>di</strong>o alla grotta <strong>di</strong> Antro, dove si era rifugiata una regina<br />

che con uno stratagemma respinse il terribile re degli unni.<br />

Alcuni suppongono che Alboino nel 568 dall'alto del Matajur<br />

ammirò la pianura friulana e decise <strong>di</strong> inse<strong>di</strong>arvisi.<br />

Nella valle del Natisone nel VII secolo arrivarono gli slavi che<br />

si scontrarono due volte con i longobar<strong>di</strong> <strong>di</strong> Cividale: la prima<br />

battaglia avvenne nella già ricordata Broxas, la seconda su un<br />

monte <strong>di</strong> nome ignoto. Dopo lo scontro <strong>di</strong> Laurana (720 circa)<br />

gli slavi consolidarono la loro presenza nelle valli del Natisone,<br />

<strong>di</strong>ventando in seguito parte integrante della ricchezza<br />

linguistica e culturale del Friuli.<br />

Lungo le antiche strade delle valli camminarono i missionari<br />

che, partendo da Cividale, <strong>di</strong>venuta sede del Patriarcato <strong>di</strong><br />

Aquileia (verso la metà del secolo VIII), evangelizzarono le<br />

nuove genti che si erano stabilite nelle aree circostanti. Lungo<br />

le valli o sulle montagne, in qualche caso dove in precedenza<br />

c'erano delle vedette romane, sorsero le prime chiese. Ed ecco<br />

a partire dalla metà del XV secolo arrivare dalla vicina Carniola<br />

(Slovenia) architetti formatisi alla scuola <strong>di</strong> Praga che <strong>di</strong>ffusero<br />

nella zona lo stile tardo gotico e firmarono le loro opere nella<br />

Grotta <strong>di</strong> Antro, a Brischis (il noto mastro costruttore Andrea<br />

da Skofja Loka), a San Pietro, a Picon”; da quella zona<br />

arrivarono anche pittori che affrescarono le chiese <strong>di</strong><br />

Vernasso, Cravero, <strong>di</strong> san Donato sopra Lasiz. Più tar<strong>di</strong> le<br />

chiese vennero arricchite con gli “altari d'oro” <strong>di</strong> stile barocco<br />

e anche in questo caso gli artisti arrivarono dalla vicina valle<br />

dell'Isonzo e da altre parti della Slovenia. La scuola <strong>di</strong><br />

Caporetto, il cui massimo esponente fu Bartolomeo Ortari<br />

(Jernej Vrtav), <strong>di</strong>ffuse a piene mani le sue opere nelle valli del<br />

Natisone (Cravero, Vernasso, Tiglio, Rodda, Antro, Clenia).<br />

Questi artisti raggiunsero anche la pianura friulana<br />

(Remanzacco, Grions del Torre).<br />

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A partire dalla metà del XVIII circa ci fu un'inversione nella<br />

<strong>di</strong>rezione del movimento artistico: scultori, pittori e architetti<br />

friulani si spinsero nelle valli e oltre dove realizzarono chiese,<br />

campanili, altari, pale d'altare.<br />

In varie epoche le strade delle valli del Natisone vennero<br />

percorse nei due sensi da mercanti. Dalla Carinzia<br />

trasportavano in prevalenza ferro, ma anche ( come<br />

scrivevano i provve<strong>di</strong>tori veneti <strong>di</strong> Cividale ) “panni, frisetti,<br />

tele, lini, cere, cuoi, piombi e biave. Come merce <strong>di</strong> ritorno i<br />

tedeschi caricavano i loro carri <strong>di</strong> vino friulano, e in specie <strong>di</strong><br />

quello prodotto sui colli goriziani”. Dal 1499, in seguito alla<br />

scoperta delle miniere <strong>di</strong> mercurio <strong>di</strong> Idria, lungo la strada del<br />

Pulfero passeranno i carri carichi <strong>di</strong> minerali da cui veniva<br />

estratto l'argento vivo nelle officine aperte in gran fretta nelle<br />

campagne cividalesi<br />

La strada perse parte della sua importanza, quando, all'inizio<br />

del XVI secolo, Cividale perse il territorio <strong>di</strong> Tolmino e <strong>di</strong> Idria<br />

e fu aperta lungo l'Isonzo la via che dal Pre<strong>di</strong>l raggiunse<br />

Gorizia e l'Adriatico.<br />

Lungo i secoli la popolazione locale, pur inserita nel sistema<br />

statale del Patriarcato <strong>di</strong> Aquileia e a partire dal 1420 della<br />

Repubblica <strong>di</strong> Venezia, sviluppò la sua particolare cultura e<br />

lingua slovena, mantenne antiche forme <strong>di</strong> giu<strong>di</strong>zio (le Banche<br />

<strong>di</strong> Antro e <strong>di</strong> Merso) e <strong>di</strong> amministrazione della cosa pubblica<br />

(Vicinie e Arenghi). Quella delle valli del Natisone è una storia<br />

<strong>di</strong> contatti con i popoli vicini, <strong>di</strong> sovrapposizioni <strong>di</strong> apporti<br />

culturali e linguistici che si sono manifestati nella<br />

toponomastica, nelle tra<strong>di</strong>zioni religiose e profane, nei canti,<br />

nella cultura popolare. Il <strong>di</strong>aletto sloveno, nella sua varietà e<br />

ricchezza, era il cemento che legava e caratterizzava la<br />

popolazione locale.<br />

A partire dalla fine del XVIII secolo le strade delle valli del<br />

Natisone vennero percorse più volte dalle truppe napoleoniche<br />

e da quelle austriache; conobbero anche i moti rivoluzionari<br />

del '48 e in particolare le vicende della terza guerra<br />

d'in<strong>di</strong>pendenza (1866) quando le valli del Natisone entrarono a<br />

far parte del Regno d’Italia.<br />

Ma non è finita. Nel maggio del 1915 le strade delle valli<br />

furono testimoni dell’inizio della prima guerra mon<strong>di</strong>ale,<br />

quando le truppe italiane varcarono il confine e in breve tempo<br />

si spinsero fino al Monte Nero; nell'ottobre del 1917<br />

sopportarono la valanga <strong>di</strong> soldati e <strong>di</strong> gente in fuga dopo la<br />

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rotta <strong>di</strong> Caporetto e poi, dopo un anno, videro il ritorno delle<br />

truppe italiane e dei profughi.<br />

La seconda guerra mon<strong>di</strong>ale portò lungo le strade delle valli<br />

truppe tedesche, partigiani sloveni, soldati cosacchi e mongoli,<br />

e nel ‘45 formazioni inglesi e americane. Infine sempre per<br />

queste strade partirono gli emigranti delle valli del Natisone;<br />

in troppi casi si trattò <strong>di</strong> una partenza senza ritorno.<br />

Il confine<br />

La categoria del confine è presente e insistente nella storia<br />

delle valli del Natisone come quella della strada. La stessa<br />

configurazione orografica impone l'idea <strong>di</strong> confine: il Mia, il<br />

Matajur, il Colovrat formano una barriera naturale sulla quale<br />

fu posto il confine tra Italia e Impero austriaco - Jugoslavia -<br />

Slovenia.<br />

Ma l'iniziale linea <strong>di</strong> confine non era questa: essa correva al<br />

limite orientale della pianura friulana e fu fortificata in varie<br />

riprese e in varie epoche. I romani lungo quest'asse<br />

costruirono il famoso Vallum o i Claustra Alpium Iuliarum un<br />

sistema <strong>di</strong> fortificazioni che partiva da Fiume, attraversava il<br />

Carso, raggiungeva Cividale e da qui lungo la pedemontana<br />

terminava nella valle del Gail in Carinzia. Il Vallum si inoltrava<br />

con muraglie e postazioni <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa anche all'imbocco delle valli<br />

del Natisone e Broxas probabilmente costituiva lo snodo<br />

principale <strong>di</strong> questo sistema che si <strong>di</strong>ramava poi sul Roba e sul<br />

Barda da una parte, dall'altra raggiungeva la Grotta <strong>di</strong> Antro e<br />

il sottostante castello <strong>di</strong> Biacis, mentre un altro ramo si<br />

spingeva fino alla valle <strong>di</strong> San Leonardo<br />

Sulle alture delle valli già dai romani vennero costruite<br />

postazioni militari e vedette, le qual,i in collegamento tra <strong>di</strong><br />

loro, costituivano un'efficiente rete “tele – visiva” che con<br />

estrema rapi<strong>di</strong>tà faceva pervenire fin da oltralpe informazioni<br />

a Cividale. Su alcune <strong>di</strong> queste postazioni militari vennero in<br />

seguito costruite le chiese delle valli del Natisone:<br />

Castelmonte, San Canziano <strong>di</strong> Vernassino, San Martino <strong>di</strong><br />

Plataz, San Lorenzo <strong>di</strong> Mersino ed oltre confine Sant'Ilario <strong>di</strong><br />

Robic, Sant'Antonio <strong>di</strong> Caporetto e così via.<br />

La funzione <strong>di</strong>fensiva e <strong>di</strong> confine del Vallum fu utilizzata nella<br />

tarda antichità dai bizantini e in seguito dai longobar<strong>di</strong>. Da<br />

allora il Vallum romano prese il nome <strong>di</strong> Limes longobardo,<br />

che negli anni seguenti segnò, e continua a segnare tuttora, il<br />

confine etnico - linguistico tra friulani e sloveni.<br />

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Le popolazioni delle valli del Natisone, organizzate in una<br />

particolare forma <strong>di</strong> unità amministrativa, riconosciuta prima<br />

dai patriarchi e poi dalla Serenissima, provvidero da soli alla<br />

<strong>di</strong>fesa del loro territorio. Erano cinque i passi che mettevano in<br />

comunicazione la “Schiavonia” con la valle dell'Isonzo e del<br />

Judrio: Pulfero, Luico, Clabuzzaro, Clinaz e San Nicolò. Questi<br />

passi erano controllati da duecento soldati delle valli che<br />

avevano il compito <strong>di</strong> tenerli “in or<strong>di</strong>ne e ben sicuri” nei<br />

confronti delle “genti barbare” e in caso <strong>di</strong> epidemie.<br />

Il primo vero confine “<strong>di</strong> stato” fu tracciato sulle montagne nel<br />

secolo XVI, quando il capitanato <strong>di</strong> Tolmino passò alla Casa<br />

d'Austria. La chiusura della libera circolazione <strong>di</strong> gente e <strong>di</strong><br />

beni provocò non pochi guai alla popolazione locale che tentò<br />

<strong>di</strong> riaprire la strada verso il Pre<strong>di</strong>l e si oppose alla definizione<br />

dei confini anche perché tanti loro terreni erano rimasti al <strong>di</strong> là<br />

della linea <strong>di</strong> demarcazione. Il confine sviluppò il fenomeno del<br />

contrabbando e inutili tentativi <strong>di</strong> repressione che finirono in<br />

fatti <strong>di</strong> sangue.<br />

All'inizio del secolo XIX il confine cominciò a <strong>di</strong>ventare<br />

“mobile”: in epoca napoleonica venne spostato all'Isonzo e in<br />

seguito ritirato più a occidente; in questa occasione le valli del<br />

Natisone persero il paese <strong>di</strong> Luico e le frazioni circostanti che<br />

facevano parte della “Schiavonia”. Lungo l'Ottocento il confine<br />

<strong>di</strong>vise l'Italia dalle Province Illiriche, poi il Lombardo - Veneto<br />

dall'Austria e infine l'Italia dall'Austria. La presenza del confine<br />

<strong>di</strong> uno stato - nazione, come elemento negativo, influì anche<br />

sull’identità della popolazione locale. Dalla seconda metà<br />

dell’Ottocento si ripeterono aperti tentativi <strong>di</strong> assimilazione.<br />

Nella prima guerra mon<strong>di</strong>ale furono tracciate sulle montagne<br />

trincee, scavate caverne, costruite postazioni e aperte strade<br />

militari; furono aperte strade e una linea ferroviaria da<br />

Cividale a Caporetto. Il ruolo <strong>di</strong> confine delle montagne venne<br />

svolto anche in questo tragico caso.<br />

Il fenomeno del confine “mobile” si ripeté anche dopo la prima<br />

guerra mon<strong>di</strong>ale, quando fu spostato oltre l'Isonzo, per<br />

tornare al vecchio tracciato dopo la seconda guerra mon<strong>di</strong>ale,<br />

quando un confine tra stati <strong>di</strong>venne “Cortina <strong>di</strong> ferro” tra due<br />

sistemi politici, economici e sociali. Il Trattato <strong>di</strong> Osimo fece<br />

or<strong>di</strong>ne nella definizione della frontiera.<br />

Ma la storia va avanti. All'alba del terzo millennio la<br />

prospettiva è che questo confine <strong>di</strong>venti una semplice<br />

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<strong>di</strong>visione amministrativa con l'ingresso della Slovenia<br />

nell'Unione Europea.<br />

La grotta <strong>di</strong> San Giovanni d’Antro<br />

Ho voluto trattare a parte questo notevole monumento delle<br />

valli del Natisone, perché rappresenta una sintesi mirabile tra<br />

le categorie / luoghi <strong>di</strong> strada e confine che caratterizzano la<br />

storia delle valli del Natisone. La Grotta <strong>di</strong> San Giovanni<br />

d’Antro è il luogo della memoria per eccellenza e rappresenta<br />

un singolare intreccio tra natura, fede e arte.<br />

Dal terrazzo dell’imboccatura della grotta, posto a metà<br />

altezza della parete rocciosa, si apre un angolo <strong>di</strong> visuale che<br />

domina la strada del Pulfero, è in stretto collegamento con la<br />

chiesa <strong>di</strong> San Giacomo e i ruderi del castello <strong>di</strong> Ahrensberg a<br />

Biacis e spazia da Castelmonte e il monte <strong>di</strong> San Canziano<br />

sopra Mezzana.<br />

La strada che correva lungo la sponda del Natisone ha<br />

condotto in questo luogo uomini <strong>di</strong> ogni epoca, che vi hanno<br />

lasciato tracce della loro presenza.<br />

Anche se non sono giunti fino a noi reperti preistorici, con<br />

tutta probabilità la grotta fu abitata dall’uomo primitivo sia per<br />

la presenza dell’acqua che per la favorevole posizione. Antro,<br />

quin<strong>di</strong>, sarebbe stato una delle “stazioni” preistoriche della<br />

valle del Natisone. Di quei lontani secoli rimangono solo ossa<br />

<strong>di</strong> animali, in particolare dell’orso delle caverne (Ursus<br />

spaeleus).<br />

Nell’Ottocento sono state trovati embrici, ora <strong>di</strong>spersi, che<br />

testimoniano la presenza romana in questo particolare angolo<br />

<strong>di</strong> osservazione in <strong>di</strong>retto contatto visivo con Castelmonte, che<br />

raccoglieva tutte le informazioni provenienti dalle vedette e le<br />

trasmetteva a Cividale. Può darsi che già in epoca romana vi<br />

sia stato costruito un tempio pagano, il quale in seguito fu<br />

trasformato in chiesa cristiana dai bizantini (c'è una scritta<br />

greca) e probabilmente fu officiata da monaci orientali, che<br />

de<strong>di</strong>carono una cappella alla Madonna Candelora. La presenza<br />

longobarda è certa, sia per l’intitolazione della chiesa ai Santi<br />

Giovanni Battista ed Evangelista, sia perché l’ubicazione delle<br />

due chiese (San Giovanni e Santa Maria) richiama quella<br />

dell’area si Santa Maria in valle a Cividale. Purtroppo del<br />

primitivo “tempietto” longobardo <strong>di</strong> Antro rimane solo il<br />

soffitto, l’arco d’ingresso con la ghiera in mattoni e la parete<br />

destra con la finestra a mezzaluna. La chiesa <strong>di</strong> San Giovanni<br />

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fu ristrutturata nel 1477 dal noto mastro costruttore Andrea <strong>di</strong><br />

Skofja Loka. Da Caporetto alla fine del Seicento arrivò<br />

Bartolomeo Ortari, che vi lasciò nell’altare dorato una delle<br />

sue migliori opere. Nella grotta vissero santi eremiti che<br />

richiamarono folle <strong>di</strong> pellegrini e fino a tempi recenti, prima <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>ventare una nota meta turistica, vi salivano fedeli<br />

provenienti dalle valli del Natisone, dal vicino Friuli e dalla<br />

valle dell’Isonzo.<br />

Anche la categoria <strong>di</strong> confine è presente nella grotta <strong>di</strong> Antro.<br />

Senz’altro essa fu utilizzata come luogo <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa da romani e<br />

longobar<strong>di</strong>, in quanto facente parte prima del Vallum e poi del<br />

Limes. Per i fatti d’arme che vi si succedettero nel Me<strong>di</strong>o Evo<br />

prese il nome <strong>di</strong> “Fortezza degli slavi”. Dell’antico castello,<br />

andato <strong>di</strong>strutto probabilmente all’inizio del XVI secolo,<br />

rimangono alcune mura, visibili lungo la scalinata d’accesso.<br />

Anche il castello <strong>di</strong> Ahrensberg fu <strong>di</strong>strutto e <strong>di</strong> esso è visibile<br />

solo una torre e la chiesa castellana, che fu più volte<br />

rimaneggiata.<br />

Spostato il confine sulle montagne che delimitano le valli del<br />

Natisone, la grotta perse gradualmente la sua funzione <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>fesa e accentuò il suo aspetto religioso che tuttora conserva.<br />

© Giorgio Banchig<br />

2.2.2. L’internazionalità’<br />

L’abolizione dei confini fra Italia ed Austria, ed in un prossimo futuro<br />

anche fra entrambi e la Slovenia, conseguente alla creazione dell’Unione<br />

Europea – abolizione che per le ragioni storiche appena esposte è una<br />

sorta <strong>di</strong> “restaurazione” – ha già profondamente mo<strong>di</strong>ficato l’economia<br />

dell’area PSL e mo<strong>di</strong>ficherà ancora molto in futuro il tipo <strong>di</strong> utilizzazione<br />

delle risorse locali, specialmente quelle turistiche e commerciali. Si tratta,<br />

nella maggior parte dei casi, <strong>di</strong> processi irreversibili che dovranno essere<br />

governati a livelli <strong>di</strong>versi, ma potranno essere meglio sostenuti – fino a<br />

<strong>di</strong>ventare sperabilmente possibilità <strong>di</strong> sviluppo – se a livello locale si saprà<br />

attivare in merito il massimo <strong>di</strong> reattività ed iniziativa.<br />

Se da una parte, in quest’area “senza confini”, aumenteranno le possibilità<br />

<strong>di</strong> scambio socio-economico, dall’altra si porranno tuttavia alcuni ostacoli:<br />

in particolare, l’ormai prossimo abbattimento della frontiera fra Italia e<br />

Slovenia e il conseguente ingresso nell’Unione Europea <strong>di</strong> quest’ultima<br />

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rischiano <strong>di</strong> provocare alcuni effetti negativi sull’economia delle aree del<br />

PSL. Potrebbero, ad esempio, verificarsi fenomeni <strong>di</strong> cessazione <strong>di</strong> alcune<br />

attività con conseguente per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> posti <strong>di</strong> lavoro, così come già è<br />

accaduto a seguito dell’ingresso nell’Unione Europea dell’Austria. Inoltre,<br />

l’intervento dei Fon<strong>di</strong> Strutturali comunitari nel territorio sloveno<br />

permetterà <strong>di</strong> innalzare il livello competitivo delle imprese localizzate oltre<br />

confine e rischierà <strong>di</strong> accentuare il fenomeno <strong>di</strong> delocalizzazione delle<br />

imprese italiane frontaliere verso aree che potranno godere <strong>di</strong> regimi<br />

d’aiuto più favorevoli <strong>di</strong> quelli esistenti nel territorio del PSL. A ciò si potrà<br />

ovviare solo innalzando il livello qualitativo delle imprese localizzate lungo<br />

la fascia confinaria, permettendo loro <strong>di</strong> affrontare la vicina concorrenza<br />

puntando su prodotti <strong>di</strong> qualità e <strong>di</strong> nicchia.<br />

Il comprensorio infatti, internazionale da sempre, tenderà ad una sempre<br />

maggiore integrazione in quanto la caduta dei confini <strong>di</strong>mostrerà sempre<br />

<strong>di</strong> più l’inutilità <strong>di</strong> ripetere strutture e servizi in ognuno degli “spicchi”<br />

nazionali in cui il territorio è <strong>di</strong>viso, in quanto, anche a causa della quasi<br />

contiguità <strong>di</strong> aree turistiche e produttive italiane, slovene ed austriache, si<br />

creerà una situazione <strong>di</strong> specializzazione complementare e <strong>di</strong> mobilità<br />

interna.<br />

Le risposte che a questo stato <strong>di</strong> cose sono ormai nell’agenda degli<br />

operatori dell’area e – soprattutto – delle istituzioni che non da oggi<br />

puntano ad affrontare tali problematiche in termini <strong>di</strong> avvio <strong>di</strong><br />

collaborazioni che consentano <strong>di</strong> trasformare le <strong>di</strong>fficoltà in opportunità: è<br />

significativo, ad esempio, il caso della comunità Montana delle Valli del<br />

Natisone che così si esprime in merito.<br />

Dal <strong>Piano</strong> Pluriennale <strong>di</strong> <strong>Sviluppo</strong> della Comunità Montana Canal del Ferro Val Canale<br />

1999/2004<br />

83<br />

La situazione rispetto alle aree limitrofe della Carinzia e della<br />

Slovenia<br />

La situazione demografica<br />

All’interno dell’arco alpino si stanno <strong>di</strong>fferenziando, sempre <strong>di</strong> più nell’ultimo<br />

ventennio, le aree che conoscono una sostanziale tenuta della popolazione,<br />

se non ad<strong>di</strong>rittura una crescita (es. Sud Tirolo) da quelle che sono in<br />

regressione più o meno forte.<br />

L’area considerata si pone decisamente in questa seconda categoria a causa,<br />

fra le altre, della mancanza <strong>di</strong> retroterra urbano che caratterizza l’area e<br />

dello scorrimento veloce costituito dall’autostrada che “regala” sempre meno<br />

risorse ai territori attraversati se non dotati, o se incapaci <strong>di</strong> comunicare<br />

caratteristiche ed attrattive proprie ed originali. Tali fenomeni regressivi, più<br />

accentuati nel Canal del Ferro che nella Val Canale, sono ora accelerati dalla<br />

cessazione delle attività <strong>di</strong> frontiera e dalla chiusura delle caserme.<br />

Diversa la situazione per quanto riguarda i vicini <strong>di</strong>stretti austriaci <strong>di</strong> Villach<br />

ed Hermagor. Quest’ultimo – ad es. – pur essendo fra i più piccoli <strong>di</strong>stretti<br />

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della Carinzia, da solo possiede oltre 20.000 abitanti (superiore <strong>di</strong> circa il<br />

30% rispetto all’intera popolazione residente nel comprensorio).<br />

In tali <strong>di</strong>stretti la situazione demografica è in forte crescita per quanto<br />

riguarda Villach (+4,4% negli anni 91-97) ed in lieve calo (-0,4%) nel<br />

<strong>di</strong>stretto <strong>di</strong> Hermagor.<br />

La situazione <strong>di</strong> svantaggio dell’area italiana (- 2,3% nel periodo 1991-97)<br />

appare evidente anche in considerazione della più bassa densità <strong>di</strong><br />

popolazione dell’area (15,4 residenti per Kmq: la più bassa dell’area<br />

montana della regione).<br />

L’agricoltura<br />

Nelle tre aree considerate la flessione del settore è evidente anche se con<br />

trend <strong>di</strong>versi che vedono le aree morfologicamente meno adatte – quale è<br />

parte del territorio del Canal del Ferro – con più forti incrementi della<br />

percentuale <strong>di</strong> abbandono delle attività.<br />

Nella vicina Carinzia comunque, ove all’agricoltura sono esplicitamente<br />

affidati compiti <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa e protezione del suolo, il processo <strong>di</strong> integrazione fra<br />

attività agricole ed attività <strong>di</strong>verse – in ispecie turistiche – è fortemente<br />

accentuato connotando anzi il modello <strong>di</strong> successo del turismo austriaco,<br />

basato su <strong>di</strong> un alto livello <strong>di</strong> manutenzione del territorio (nella Repubblica<br />

Federale Austriaca il 15-20% delle presenze turistiche complessive avviene<br />

nella ricettività agrituristica).<br />

Tali processi <strong>di</strong> integrazione sono meno avanzati nel territorio sloveno ed in<br />

fase decisamente embrionale nell’area <strong>di</strong> competenza della Comunità.<br />

L’industria<br />

Nel settore le <strong>di</strong>fficoltà sono comuni a tutta l’area internazionale. Flessione<br />

sia <strong>di</strong> attività che <strong>di</strong> occupati riguardano tutte e tre le regioni e per tassi<br />

superiori, in tutti i casi a quelli che riguardano le aree contermini.<br />

Il terziario<br />

Il settore del terziario presenta realtà contrastanti. Se il settore del turismo<br />

sconta con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> netta inferiorità rispetto alla Carinzia (nelle arre<br />

turistiche <strong>di</strong> Villach ed Hermagor i letti sono complessivamente oltre 30.000<br />

e le presenze annue 2.600.000) e nei confronti della stessa Slovenia (4.300<br />

letti e 400.000 presenze), il settore del commercio conosce una delle<br />

maggiori concentrazioni relative della Provincia <strong>di</strong> U<strong>di</strong>ne e da sempre<br />

costituisce motivo <strong>di</strong> attrazione per l’intera area internazionale. Negli ultimi<br />

anni, in particolare a seguito dell’apertura della frontiera austriaca, tale ruolo<br />

si è appannato a scapito <strong>di</strong> aree commerciali più evolute, nella fascia<br />

pedemontana ed in particolare a U<strong>di</strong>ne.<br />

ELEMENTI ESTERNI CONDIZIONANTI LA GESTIONE DEL<br />

TERRITORIO<br />

Le mo<strong>di</strong>ficazioni intervenute a seguito dei cambiamenti<br />

internazionali<br />

Il <strong>di</strong>sfacimento del sistema economico “COMECON” non mise solamente in<br />

crisi l’ area sotto l’influenza dell’Unione Sovietica, ma anche quella della<br />

“Politica dei Paesi non allineati”, che a partire dalla Conferenza <strong>di</strong> Bandung<br />

del 1951 aveva organizzato molti Stati del Terzo Mondo e <strong>di</strong> quello<br />

Socialista, fra cui la stessa Jugoslavia uscita dal COMINFORM nel 1948.<br />

La proclamazione della sovranità della Repubblica <strong>di</strong> Slovenia il 25 giugno<br />

1991, segnò definitivamente, sui nostri confini, il passaggio da un sistema <strong>di</strong><br />

mercati contrapposti e <strong>di</strong>visi a quello della globalizzazione dei mercati<br />

internazionali.<br />

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Cominciò così un confronto debole, che abbisognava, <strong>di</strong> passaggi interme<strong>di</strong><br />

costruttivi per una definitiva futura contestualizzazione dell’area all’ interno<br />

del sistema economico dell’ Unione Europea, questo, dopo che la CEE stessa<br />

il 15 gennaio 1992 aveva riconosciuta la Repubblica della Slovenia come<br />

entità sovrana.<br />

Precedentemente negli anni ‘80 nella CEE, a seguito delle iniziative e<br />

pressioni ai vari livelli politici, si era perseguito con successo la politica della<br />

riduzione e dell’ eliminazione degli ostacoli esistenti lungo le fasce confinarie<br />

della CEE, <strong>di</strong>venendo la stessa una vera forza per la politica trasfrontaliera.<br />

La stessa politica, dopo l’ evoluzione democratica dei Paesi dell’ Europa<br />

centro-orientale, tra cui la Slovenia, ha contribuito a creare nuove<br />

opportunità con l’ obiettivo <strong>di</strong> raggiungere l’ integrazione Europea in un<br />

contesto <strong>di</strong> rapporti transfrontalieri efficaci e stabili.<br />

La cooperazione transfrontaliera lungo i confini, in questo caso della<br />

Slovenia, ha ricevuto notevole impulso dal varo, nel 1994, dell’ iniziativa CBC<br />

(Cross - Border - Cooperation) PHARE, attraverso la quale l’ UE fornisce il<br />

sostegno finanziario integrativo della misura e degli interventi elaborati e<br />

finanziati nell’ ambito <strong>di</strong> INTERREG II e <strong>di</strong> altro progetti transfrontalieri.<br />

Gli accor<strong>di</strong> statali, a seguito <strong>di</strong> questi confronti multilaterali, hanno spianato<br />

spesso la strada per una cooperazione transfrontaliera, basata su accor<strong>di</strong> o<br />

contatti governati in massima parte dal <strong>di</strong>ritto pubblico nel rispetto dell’<br />

autorità dello Stato.<br />

Questo, perchè è con una certa <strong>di</strong>fficoltà che in realtà marginali la politica<br />

<strong>di</strong>rigistica e centralizzata può rimuovere in forma ra<strong>di</strong>cale ostacoli ed<br />

arretratezze secolari acuite specie per quest’ area da chiusura totale <strong>di</strong><br />

rapporti socio - economici positivi; solo con delle partenrship <strong>di</strong> cooperazione<br />

transfrontaliera, il passaggio verso lo sviluppo può avvenire in forma<br />

integrata e positiva.<br />

Iniziative in atto per una possibile collaborazione transfrontaliera<br />

Nell’ ottobre 1995 iniziarono i primi contatti a Caporetto tra la Provincia <strong>di</strong><br />

U<strong>di</strong>ne, la Comunità Montana Valli del Natisone, quella delle Valli del Torre da<br />

una parte ed i Comuni <strong>di</strong> Bovec, Kobarid, Tolmin e la corrispondente<br />

Prefettura dall’ altra. Furono confrontate le varie problematiche inerenti ad<br />

una possibile cooperazione e venne istituito un “tavolo permanente <strong>di</strong><br />

concertazione” che valutasse le iniziative e / o linee progettuali che venivano<br />

assunte sul confine o che venissero relazionate tra loro, considerando l’<br />

integrazione necessaria al fine del superamento dei confini e del<br />

raggiungimento dell’ integrazione <strong>di</strong> tutta l’ area.<br />

Il confronto si mosse con una certa <strong>di</strong>fficoltà, troppi erano gli elementi che<br />

<strong>di</strong>videvano, da una parte l’organizzazione democratica in atto <strong>di</strong> uno Stato,<br />

la Slovenia, che limitava le competenze ai nuovi Comuni per un confronto<br />

proficuo, dall’ altra, in Italia la pre<strong>di</strong>sposizione macchinosa e lenta <strong>di</strong> Piani e<br />

Programmi 5B - LEADER - INTERREG 2 legati ancora ad una visione<br />

unilaterale del territorio italiano, e quin<strong>di</strong> <strong>di</strong>fficilmente integrabili con i<br />

finanziamenti CBC - PHARE.<br />

Le <strong>di</strong>fficoltà alla fine furono un elemento anche positivo per una tenace<br />

volontà <strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>mento che portò ad un’acquisizione definitiva delle<br />

tematiche dell’integrazione come dotazione abituale; questo avvenne grazie<br />

ai vari confronti multilaterali avvenuti nei workshop, voluti dalle<br />

amministrazioni locali e sostenuti in modo preciso e determinato dalle<br />

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organizzazioni Europee per le Direttive e dalla Direzione Regionale per le<br />

<strong>di</strong>rettive Europee.<br />

L’operatività, ormai fa parte <strong>di</strong> un dato acquisito ed è in funzione<br />

preparatoria ed organizzativa per l’applicazione delle misure previste da<br />

AGENDA 2000.<br />

La necessità <strong>di</strong> operare insieme ad un’integrazione contestuale sta<br />

<strong>di</strong>venendo un obiettivo certo.<br />

Lo sviluppo <strong>di</strong> un’intera area, definito dai Comuni transfrontalieri della<br />

Provincia <strong>di</strong> U<strong>di</strong>ne, della Slovenia e della Carinzia meri<strong>di</strong>onale, si confronta e<br />

si organizza su sistemi operativi più consoni.<br />

La previsione <strong>di</strong> una “Euroregio” può <strong>di</strong>venire uno strumento significativo per<br />

il superamento attuale delle <strong>di</strong>visioni e funzionale ad un’integrazione e <strong>di</strong><br />

sviluppo socioeconomico in un contesto <strong>di</strong> protocollo d’intesa fra i vari Stati e<br />

Regioni per la collaborazione e sviluppo dell’area.<br />

La volontà espressa in data 14 maggio 1999, a seguito delle delibere <strong>di</strong><br />

adesione <strong>di</strong> parte <strong>di</strong> Comuni frontalieri dell’area ed in attesa delle delibere <strong>di</strong><br />

quelli rimanenti, presso la sede della Provincia <strong>di</strong> U<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> collaborare<br />

me<strong>di</strong>ante lo strumento dell’Associazione dei Comuni per arrivare alla<br />

definizione <strong>di</strong> una “Euroregio”, risponde alle esigenze sopraespresse.<br />

Il documento sottoriportato stabilisce e definisce le azioni da intraprendere.<br />

“Il giorno 14 maggio 1999 si è svolto a U<strong>di</strong>ne, con gli auspici della Provincia<br />

<strong>di</strong> U<strong>di</strong>ne, un incontro tra Amministratori <strong>di</strong> Enti Locali provenienti dalle aree<br />

della Regione Carinzia, della Repubblica <strong>di</strong> Slovenia e della regione Friuli -<br />

Venezia Giulia, avente per oggetto le prospettive future della collaborazione<br />

transfrontaliera, sopratutto in vista del Programma Comunitario INTERREG<br />

3.<br />

Gli Amministratori degli Enti Locali hanno raggiunto la seguente serie <strong>di</strong><br />

considerazioni,<br />

1 La cooperazione transfrontaliera a livello locale è la premessa per<br />

creare un più stretto collegamento e per sviluppare la massima coesione nel<br />

superamento dei comuni problemi <strong>di</strong> carattere economico, sociale e<br />

culturale.<br />

2 Per questo motivo il rafforzamento dell’ iniziativa Comunitaria INTERREG 3<br />

a partire dall’ anno 2000 al 2006, viene salutato e promosso con particolare<br />

favore, come pure il fatto che le <strong>di</strong>verse forme <strong>di</strong> cooperazione sotto lo<br />

stesso tetto INTERREG 3 devono essere portate avanti ed essere<br />

contemporaneamente realizzate nelle loro specifiche finalità nei tre settori,<br />

(livello locale, nazionale e regionale).<br />

3 I presenti considerano l’ approccio ‘bottom – up’ in tutti i tre settori<br />

sottolineando la necessità <strong>di</strong> una maggiore responsabilità a livello locale. Al<br />

riguardo la volontà politica <strong>di</strong> realizzare adeguate strutture a livello<br />

transnazionale che garantiscano una gestione autoresponsabile dei rispettivi<br />

programmi, appare elemento irrinunciabile.<br />

4 A tal fine vanno ricercate ed attuate forme associative tra Enti Locali sia<br />

nazionali che transfrontalieri, che possano costituire da premessa e da<br />

centralità per lo sviluppo <strong>di</strong> una reale programmazione transfrontaliera nell’<br />

ottica del programma INTERREG 3 e più in generale per la costituzione <strong>di</strong><br />

una “Euroregio”.32<br />

5 Si prospetta l’ opportunità <strong>di</strong> creare un tavolo <strong>di</strong> concertazione <strong>di</strong> carattere<br />

tecnico per in<strong>di</strong>viduare, attraverso stu<strong>di</strong> e programmi, un quadro omogeneo<br />

<strong>di</strong> possibili interventi progettuali.<br />

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87<br />

PSL APRILE 2007<br />

Si prende atto dell’ avvio della costituzione <strong>di</strong> due associazioni tra Comuni<br />

come da “documenti allegati” tra cui quello dell’ Associazione dei Comuni <strong>di</strong><br />

confine della parte orientale della provincia <strong>di</strong> U<strong>di</strong>ne.<br />

Dal “PIANO DI SVILUPPO 1999-2000” della Comunità Montana Valli del<br />

Natisone redatto da:<br />

arch. WALTER TOSOLINI – Direttore dei Servizi Tecnici<br />

dott. ALFREDO ZOBOLI - Segretario Generale<br />

2.2.3. Il turismo<br />

2.2.3.1. La complessità del comprensorio<br />

La varietà <strong>di</strong> situazioni e realtà <strong>di</strong>verse – sotto il profilo ambientale,<br />

culturale, della dotazione <strong>di</strong> strutture ecc. – può essere la ricchezza <strong>di</strong> un<br />

comprensorio (turistico) in quanto potenzialmente può portare ad una<br />

altrettanta varietà <strong>di</strong> prodotti turistici capaci <strong>di</strong> aumentare il ventaglio <strong>di</strong><br />

offerte e quin<strong>di</strong> le possibilità complessive <strong>di</strong> penetrazione commerciale.<br />

Nel caso specifico, tale varietà <strong>di</strong> situazioni è determinata anche dal fatto<br />

che, in modo trasversale rispetto agli ambiti delle singole Comunità<br />

Montane in cui l’area PSL è sud<strong>di</strong>visa, vi si possono in<strong>di</strong>viduare due zone:<br />

una “alta” ed una “bassa”.<br />

2.2.3.2. Gli aspetti ambientali e culturali<br />

Notevole la poliedricità del comprensorio così considerato dal punto <strong>di</strong><br />

vista ambientale, specie per quote, esposizioni e una cospicua presenza<br />

ovunque <strong>di</strong> acque, fluviali e lacustri, utilizzabili per varie attività sportive.<br />

Notevoli anche le risorse naturali, fra cui particolare menzione meritano il<br />

“Parco delle Prealpi Giulie”, la “Foresta <strong>di</strong> Tarvisio” e la riserva naturale dei<br />

Laghi <strong>di</strong> Fusine, le aree protette del tarcentino e del cividalese. Buona<br />

pure la dotazione <strong>di</strong> carrarecce e strade <strong>di</strong> montagna potenzialmente<br />

utilizzabili come piste escursionistiche e da mountain-bike.<br />

Le valenze dell’area sono considerevoli anche per quanto riguarda le<br />

risorse culturali e più precisamente gli aspetti culturali “<strong>di</strong>ffusi” tipici del<br />

patrimonio folklorico <strong>di</strong> un popolo: gli usi e costumi, le tra<strong>di</strong>zioni, ivi<br />

comprese quelle gastronomiche ed agroalimentari, la cultura del territorio,<br />

ecc. Anche sotto questo profilo, si può riscontrare nel comprensorio una<br />

sostanziale unità; essa è data dalla forte presenza e caratterizzazione <strong>di</strong><br />

ben ra<strong>di</strong>cate ed ancora vive tra<strong>di</strong>zioni mitteleuropee e multilinguistiche sia<br />

nella parte “alta” sia – assieme a tra<strong>di</strong>zioni più spiccatamente friulane -<br />

nella parte “bassa”.<br />

In tutti i casi però mancano o sono insufficienti quei servizi e quegli<br />

strumenti <strong>di</strong> lettura del territorio – sotto il profilo ambientale, geologico,<br />

botanico ecc. – che si porrebbero come fatto <strong>di</strong> fruibilità e valorizzazione<br />

<strong>di</strong> risorse turistiche generalmente considerate fra le più importanti.<br />

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A rappresentare comunque la ricchezza del territorio, fra i tanti testi<br />

possibili, si è scelto il seguente, che riguarda l’area delle Valli del Torre ma<br />

che può essere elevato a simbolo della ricchezza e complessità dell’intero<br />

comprensorio <strong>di</strong> competenza del PSL.<br />

88<br />

Benvenuti nella “vigna-giar<strong>di</strong>no”<br />

Giuseppe Longo<br />

Benvenuti nella “vigna-giar<strong>di</strong>no” del Ramandolo! Non so esattamente a chi<br />

spetti la paternità del felice appellativo. Posso, invece, <strong>di</strong>re che lo stesso<br />

fotografa fedelmente la realtà <strong>di</strong> quello che è, e resterà, il primo cru del<br />

Friuli - Venezia Giulia. Infatti, l’attribuzione della D.O.C. – la cui evoluzione<br />

naturale è proprio la D.O.C.G., la denominazione <strong>di</strong> origine controllata e<br />

garantita – al prezioso bianco ottenuto dalle uve <strong>di</strong> Verduzzo giallo, in<br />

questa piccola area dei Colli Orientali, ha dato alla vitivinicoltura soprattutto<br />

del comune <strong>di</strong> Nimis (anche se non va <strong>di</strong>menticato che il <strong>di</strong>sciplinare ritaglia<br />

un angolo particolarmente vocato pure a Se<strong>di</strong>lis e a Coia, in quel <strong>di</strong><br />

Tarcento) quella “spinta” che attendeva da anni. Per farla <strong>di</strong>ventare<br />

quell’irrinunciabile volano <strong>di</strong> sviluppo auspicato, anche perché su questi<br />

rilievi, e ancor <strong>di</strong> più sulle pen<strong>di</strong>ci della Berna<strong>di</strong>a, non c’è valida alternativa<br />

alla vite. O un buon vino <strong>di</strong> qualità – e dunque il dolce Ramandolo – o il<br />

bosco, peraltro poco pregiato, con ciò che ne consegue sotto il profilo del<br />

red<strong>di</strong>to e pure riguardo alla necessità <strong>di</strong> tenere i giovani “ancorati” alla<br />

terra, anche in funzione <strong>di</strong> salvaguar<strong>di</strong>a <strong>di</strong> un’area pedemontana pressoché<br />

integra e con un patrimonio naturalistico <strong>di</strong> tutto rispetto.<br />

Oggi i risultati sono sotto gli occhi <strong>di</strong> tutti: i vigneti sono stati per larga<br />

parte ammodernati, e l’esigenza era particolarmente sentita; altri sono stati<br />

creati nuovi <strong>di</strong> zecca, soprattutto nella zona <strong>di</strong> Ramandolo, attraverso un<br />

piano <strong>di</strong> rior<strong>di</strong>no fon<strong>di</strong>ario, bene equilibrato con l’ambiente circostante, che<br />

ha beneficiato anche degli appositi e provvidenziali incentivi comunitari.<br />

Tanto che il risultato ha avuto il plauso dell’Unione europea, la quale ha<br />

voluto vedere “<strong>di</strong> persona” quello che i viticoltori sono stati capaci <strong>di</strong><br />

realizzare, mettendo così a buon frutto i pubblici denari provenienti dal<br />

“forziere” <strong>di</strong> Bruxelles. A Ramandolo, infatti, ora c’è proprio la “vignagiar<strong>di</strong>no”<br />

che, a pieno titolo, figura anche in quello che si chiama Parco della<br />

vite e del vino e che racchiude, dentro un ideale confine, il meglio della<br />

collina friulana votata a Bacco.<br />

Una “vigna-giar<strong>di</strong>no”, dunque, non attrezzata a dare soltanto un prodotto<br />

<strong>di</strong> grande classe – e il Ramandolo è un vino, tutti lo riconoscono, <strong>di</strong> una<br />

finezza tale da lasciar intravedere un’affermazione pari, o comunque simile,<br />

a quella ottenuta dai più famosi vini dolci sul mercato internazionale – ma<br />

anche la possibilità <strong>di</strong> intrecciare con la produzione enologica altre attività <strong>di</strong><br />

contorno e, comunque, collegate al settore viticolo. Come <strong>di</strong>re l’agriturismo<br />

che, nel comune <strong>di</strong> Nimis, ha avuto uno sviluppo fino a pochi anni fa<br />

impossibile da prevedere. Diversi, infatti, sono stati gli impren<strong>di</strong>tori agricoli,<br />

nel capoluogo ma anche nelle frazioni, che hanno <strong>di</strong>mostrato <strong>di</strong> credere in<br />

questa nuova – almeno per noi friulani – branca del settore primario, che<br />

sta dando gran<strong>di</strong> sod<strong>di</strong>sfazioni. Anche perché ci sono degli esercizi che<br />

offrono davvero una proposta <strong>di</strong> qualità, non solo in termini <strong>di</strong> prodotti – e<br />

così, accanto ai vini, gli alimenti che attingono alla genuina tra<strong>di</strong>zione <strong>di</strong><br />

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questa terra – ma anche <strong>di</strong> ospitalità rurale ricavata in case “storiche” o<br />

comunque “tipiche” sapientemente restaurate, o in altre che sono state<br />

ristrutturate tenendo conto <strong>di</strong> quegli elementi, legati al passato della nostra<br />

gente, che incontrano il gusto del visitatore. Anzi, sono proprio queste le<br />

cose che il turista, proveniente dalla città, ricerca in campagna: il bello e<br />

semplice, legato al passato.<br />

Va da sé, infatti, che la produzione del Ramandolo non è orientata soltanto<br />

all’esportazione su un mercato <strong>di</strong> livello – ristoranti ed enoteche <strong>di</strong> qualità in<br />

Italia e all’estero – ma anche a essere consumata nella sua zona <strong>di</strong> origine,<br />

all’interno del cru che la vede nascere e che potrebbe essere coronato<br />

dall’istituzione <strong>di</strong> una “strada del vino” o, meglio, “del Ramandolo” che gui<strong>di</strong><br />

l’ospite in un itinerario in grado <strong>di</strong> offrire il meglio <strong>di</strong> quanto dà questo<br />

vigneto; il quale richiede gran<strong>di</strong> sacrifici – poiché la meccanizzazione sui<br />

pen<strong>di</strong>i più scoscesi è praticamente inesistente, c’è chi ha definito, senza<br />

esagerare, “eroica” questa viticoltura – ma che sa anche regalare<br />

sod<strong>di</strong>sfazioni economiche e pure emozioni impagabili. Ai viticoltori<br />

“innamorati” del prodotto che riescono a ottenere – e ne conosco, anche<br />

giovanissimi, che “coccolano” il loro vino come fosse un bimbo in fasce – e<br />

pure ai consumatori, “incantati” dai profumi e dal bouquet <strong>di</strong> questo che<br />

potrebbe essere il Sauterne italiano.<br />

Ecco perché, dunque, la zona <strong>di</strong> produzione deve essere attrezzata a offrire<br />

ospitalità, e al meglio. Anzi, i nostri agriturismi – e non solo <strong>di</strong> Nimis –<br />

devono puntare sempre più anche all’alloggio perché rilevante, e<br />

promettente, è la richiesta <strong>di</strong> pernottamento, anche se non per lunghi<br />

perio<strong>di</strong>. È richiestissimo, infatti, il fine settimana in quella logica <strong>di</strong> turismo<br />

“mor<strong>di</strong> e fuggi” che va sempre più <strong>di</strong> moda e che si sta affermando un po’<br />

ovunque. Sempre però all’insegna della qualità, un requisito irrinunciabile<br />

per chi vuol “<strong>di</strong>alogare” con il pubblico, con chi ha desiderio <strong>di</strong> vacanza<br />

all’aria aperta, a contatto <strong>di</strong> chi lavora la campagna e produce quel “ben <strong>di</strong><br />

Dio” che anche Nimis sa offrire.<br />

Oggi, infatti, il visitatore ha il desiderio <strong>di</strong> vedere e capire dove, e come,<br />

nascono i prodotti che poi troverà sugli scaffali del negozio o del<br />

supermercato.<br />

Ma chi soggiorna in quest’angolo dei Colli Orientali del Friuli e del Parco della<br />

vite e del vino, <strong>di</strong> che cosa può beneficiare? Innanzitutto, non<br />

<strong>di</strong>mentichiamo che Nimis è felicemente “incastonata” in una regione che<br />

Ippolito Nievo giustamente definì “piccolo compen<strong>di</strong>o dell’Universo”, come<br />

<strong>di</strong>re che in questa terra c’è proprio tutto: “convivono”, nello spazio <strong>di</strong><br />

qualche decina <strong>di</strong> chilometri, il mare, i monti, la pianura, la collina. E questo<br />

ambiente era noto anche al grande scrittore che <strong>di</strong>morava nel castello <strong>di</strong><br />

Colloredo <strong>di</strong> Monte Albano, tanto da prendere quale punto <strong>di</strong> riferimento per<br />

un suo romanzo popolare il borgo rurale <strong>di</strong> Torlano <strong>di</strong> Sopra, dove ambientò<br />

le vicende del “Conte pecoraio”. E il vacanziere che giunge a Nimis non può<br />

fare a meno <strong>di</strong> visitare questo scorcio <strong>di</strong> indubbia bellezza che si apre a<br />

strapiombo sulle “chiare, fresche, dolci” acque del Cornappo, “popolate” <strong>di</strong><br />

trote, cavedani e gamberi. Collega le due sponde del torrente, che nasce dal<br />

Gran Monte, il ponte degli Angeli, un’ar<strong>di</strong>ta struttura tra le più suggestive<br />

del Friuli. E sulla riva sinistra è stato opportunamente ricostruito, dopo i<br />

terremoti del 1976 che l’avevano praticamente <strong>di</strong>strutto, proprio quello che<br />

è conosciuto come “borgo nievano”.<br />

Ma chi soggiorna a Nimis non può fare a meno <strong>di</strong> salire a Ramandolo, la<br />

borgata a mezza costa sulla Berna<strong>di</strong>a – intorno ai 400 metri sul livello del<br />

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mare – che dà appunto il nome al celebre vino. Per la verità, anche se da<br />

decenni la grafia ufficialmente accre<strong>di</strong>tata è questa, sarebbe più corretto<br />

<strong>di</strong>re “Romandolo”, come pronunciano ancora i pochi anziani rimasti e come<br />

era solito scrivere sul Bollettino parrocchiale <strong>di</strong> Nimis l’in<strong>di</strong>menticato<br />

monsignor Beniamino Alessio, pievano per oltre cinquant’anni, dal 1912 al<br />

1962. Anche se va detto che questa “forma” è usata dalla Pieve tuttora. Nei<br />

secoli dominati dallo splendore <strong>di</strong> Aquileia romana, si <strong>di</strong>ce infatti fosse<br />

consuetu<strong>di</strong>ne portare a svernare le truppe <strong>di</strong> Cesare proprio in quest’oasi dal<br />

clima mite, al riparo dai fred<strong>di</strong> venti <strong>di</strong> tramontana, che mette a suo agio<br />

anche il delicatissimo ulivo. Non sappiamo se già all’epoca si coltivasse la<br />

vite, e in particolare il Verduzzo, sui ronchi che <strong>di</strong>gradano dalla ripida<br />

montagna – sarebbe comunque piaciuto il suo “nettare” anche a Livia,<br />

moglie <strong>di</strong> Augusto, grande estimatrice del Pucinum, pare progenitore del<br />

nostro Refosco, al quale attribuiva ad<strong>di</strong>rittura proprietà me<strong>di</strong>camentose;<br />

tuttavia, dev’essersi trattato già allora <strong>di</strong> un ambiente ospitale, dove<br />

ritornare volentieri.<br />

Comunque, al <strong>di</strong> là <strong>di</strong> quale sia l’origine più o meno probabile del toponimo,<br />

possiamo <strong>di</strong>re che Ramandolo ancora oggi val bene una capatina. C’è la<br />

possibilità <strong>di</strong> ammirare, se la giornata è buona, uno stupendo panorama<br />

dapprima sulla “vigna-giar<strong>di</strong>no” e sulla vallata <strong>di</strong> Nimis, e quin<strong>di</strong> sulla<br />

pianura friulana fino a scorgere nitidamente l’isola <strong>di</strong> Grado, la lingua <strong>di</strong><br />

terra su cui sorge Lignano e la laguna dominata dal campanile dei Patriarchi,<br />

ricordato in una celebre villotta <strong>di</strong> Luigi Garzoni, conte <strong>di</strong> Adorgnano e<br />

“cantore” delle tra<strong>di</strong>zioni del Friuli. Se volete, poi, un orizzonte ancora più<br />

ampio, basta riprendere l’auto, fare pochi chilometri lungo la panoramica<br />

che s’inerpica sulla Berna<strong>di</strong>a (ma bellissima e salutare è anche una<br />

camminata!) e arrivare a Chialminis: dal sagrato <strong>di</strong> Sant’Elena si scorgerà<br />

nitidamente anche l’Istria.<br />

Ma ri<strong>di</strong>scen<strong>di</strong>amo a Ramandolo. Oltre a visitare le ospitali aziende della<br />

borgata, ammirando i vigneti che le circondano e sorseggiando nelle linde<br />

cantine quei vini fatti con un amore antico che, però, non <strong>di</strong>sdegna la<br />

tecnica moderna, si può accontentare lo stomaco e lo spirito, soffermandosi<br />

nell’accogliente osteria frazionale – che accanto ai vini D.O.C., ovviamente<br />

primeggia il Ramandolo, propone una “vetrina” delle produzioni tipiche <strong>di</strong><br />

Nimis, tra cui raffinatissime produzioni in cuoio – e visitando poi (ma<br />

sarebbe più corretto fare l’inverso) la storica chiesina <strong>di</strong> San Giovanni<br />

Battista, e<strong>di</strong>ficata agli albori del 1500 e affrescata da Gian Paolo Thanner,<br />

un artista bavarese che in quegli anni <strong>di</strong>pinse tante chiese del Friuli, tra cui,<br />

a Nimis, anche quella della Madonna delle Pianelle. Sotto il pronao è<br />

conservato un masso della Berna<strong>di</strong>a: reca, fatto molto strano e singolare,<br />

un’“impronta” che parrebbe quella <strong>di</strong> un piede umano. La leggenda racconta<br />

che sarebbe quella <strong>di</strong> San Sebastiano, il quale col suo piede avrebbe,<br />

appunto, fermato la grossa pietra impedendo alla stessa <strong>di</strong> rovinare<br />

sull’abitato. E a San Bastian è de<strong>di</strong>cata la prima sagra primaverile della Valle<br />

del Cornappo: un appuntamento caro a tutti, anche se un po’ in declino per<br />

indubbie questioni <strong>di</strong> “braccia”, essendo ormai poche le famiglie che vivono<br />

nella borgata, proprio perché annuncia il ritorno della bella stagione. San<br />

Bastian cu la viole in man recita, infatti, un vecchio adagio del luogo. Mi<br />

piace ricordare quelle scampagnate <strong>di</strong> tanti anni fa, quando raggiungevamo<br />

la chiesetta a pie<strong>di</strong> attraverso il sentiero “scavato” sul costone della<br />

montagna, ormai immerso nelle primule e nelle profumatissime violette. Poi,<br />

una volta arrivati lassù, la sagra si riduceva a ben poco, ma era più che<br />

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sufficiente per regalare allegria: la bancarella dei bagigi e dei fischietti <strong>di</strong><br />

terracotta, generosi boccali <strong>di</strong> vino nuovo, e gli immancabili us e lidric cul<br />

poc, le uova con ra<strong>di</strong>cchio che tanto parlano <strong>di</strong> primavera. Tra le note <strong>di</strong> una<br />

fisarmonica.<br />

E, visto che siamo in tema <strong>di</strong> proposte artistiche, completiamo pure questo<br />

interessante <strong>di</strong>scorso. Ho appena fatto cenno alla Madonna delle Pianelle: il<br />

santuario sorge alle porte <strong>di</strong> Nimis per chi arriva da Tarcento, la Perla del<br />

Friuli che pure “dona” una parte delle sue splen<strong>di</strong>de colline alla produzione<br />

del Ramandolo.<br />

È quasi della stessa epoca della chiesetta <strong>di</strong> Ramandolo, ma ha subito vari<br />

rimaneggiamenti fino ad assumere l’aspetto attuale. Fu affrescato con scene<br />

de<strong>di</strong>cate alla vita della Vergine dall’artista nimense Giacomo Monai, ma i<br />

restauri richiesti dopo il terremoto del 1976 hanno fatto scoprire che queste<br />

opere realizzate poco prima della Seconda guerra mon<strong>di</strong>ale ricoprivano<br />

quelle del citato Thanner, che sono state accuratamente “staccate” e<br />

conservate su pannelli in duomo. La chiesa, amata da migliaia <strong>di</strong> coppie <strong>di</strong><br />

sposi <strong>di</strong> tutto il Friuli, <strong>di</strong>viene il fulcro dei riti mariani <strong>di</strong> settembre, attorno ai<br />

quali si è innestata anche la plurisecolare Sagre des campanelis che propone<br />

le caratteristiche campanelline <strong>di</strong> terracotta allineate sulle bancarelle.<br />

È poi tra<strong>di</strong>zione che all’ombra dei maestosi alberi si tenga proprio a<br />

settembre, al calare dell’estate e alla vigilia della nuova vendemmia, anche<br />

la Festa del vino, nella quale un ruolo <strong>di</strong> primo piano è ovviamente recitato<br />

dal Ramandolo, ma anche altri vini, come il Refosco, richiamano inten<strong>di</strong>tori<br />

e buongustai. Per consuetu<strong>di</strong>ne vengono esposte, quale coronamento della<br />

produzione enologica, anche le grappe dell’ultracentenaria <strong>di</strong>stilleria che<br />

sorge in riva al Cornappo, dove proprio dalle vinacce <strong>di</strong> questi ronchi si<br />

ottengono prodotti inimitabili.<br />

Salendo in paese, per il visitatore è facile raggiungere l’antica chiesa dei<br />

Santi Gervasio e Protasio: domina Nimis dall’alto <strong>di</strong> una piccola altura,<br />

appena oltre il ponte sull’appena citato torrente – è lo stesso che abbiamo<br />

già incontrato a Torlano – con la sua millenaria torre. La matrice della Pieve<br />

<strong>di</strong> Nimis – che un tempo si estendeva fino a Resia e che ora richiama nella<br />

fede le genti da Povoletto a Taipana – è del XII-XIII secolo, ma le sue origini<br />

risalgono a ben sei-sette secoli prima, in quanto nasce sulle fondamenta <strong>di</strong><br />

un tempietto pagano. Preziosi i cicli <strong>di</strong> affreschi antichi, integrati nei primi<br />

decenni del secolo XX dalla mano <strong>di</strong> Tita Gori, il pittore nato nella bella casa<br />

in pietra – che ospita una fra le più rinomate osterie del paese – proprio<br />

<strong>di</strong>rimpettaia alla chiesa.<br />

Al centro della navata riposano le spoglie del car<strong>di</strong>nale Ildebrando Antoniutti<br />

(1898-1974), il più illustre figlio <strong>di</strong> Nimis, <strong>di</strong>plomatico della Santa Sede in<br />

mezzo mondo e, si <strong>di</strong>ce, molto vicino alla Cattedra <strong>di</strong> San Pietro alla morte<br />

<strong>di</strong> Giovanni XXIII. La ieratica figura <strong>di</strong> Antoniutti è riproposta in un busto<br />

bronzeo <strong>di</strong> Rodolfo Zilli, scultore pure originario del paese pedemontano e<br />

che si stabilì a Graz, città capoluogo della Stiria, lavorando nel vicino<br />

castello <strong>di</strong> Lannach. Proprio nel suo ricordo, Nimis e Lannach hanno dato<br />

vita nel 1989 a un gemellaggio ufficiale, che si alimenta con gli ideali <strong>di</strong><br />

fratellanza e collaborazione “cemento” della Nuova Europa.<br />

Gori aveva affrescato anche tutta la chiesa <strong>di</strong> Santo Stefano, in Centa:<br />

purtroppo, chi soggiorna a Nimis non potrà mai vederla perché la ruspa<br />

completò nell’estate del 1976 l’opera <strong>di</strong> quel terremoto che aveva sconvolto<br />

mezzo Friuli alle nove <strong>di</strong> un’in<strong>di</strong>menticabile, cal<strong>di</strong>ssima sera <strong>di</strong> maggio.<br />

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Fortunatamente è stato salvato lo splen<strong>di</strong>do altare barocco del fiammingo<br />

Enrico Meyring ammirabile in duomo – la nuova comparrocchiale che ne ha<br />

pure ere<strong>di</strong>tato il nome – che monsignor Alessio volle e<strong>di</strong>ficare in mezzo al<br />

paese, quale segno <strong>di</strong> speranza nella rinascita post-bellica ma anche per<br />

“<strong>di</strong>segnare” un centro nel paese ricostruito. Il 29 settembre 1944 Nimis,<br />

occupata dai cosacchi del Don chiamati dalle SS, fu infatti rasa al suolo da<br />

un terribile incen<strong>di</strong>o. E la popolazione, mentre era intenta a rifare le case,<br />

trovò il tempo, la volontà e l’ardore <strong>di</strong> correre ogni domenica nel Cornappo a<br />

prelevare le pietre per il “suo” duomo. Ebbene, proprio qui nel 1969, l’altare<br />

– che per maestosità e bellezza non ha opere simili in tutta la regione – fu<br />

innalzato nuovamente dopo essere stato rimosso dalla chiesa <strong>di</strong> Centa, che<br />

era stata <strong>di</strong>chiarata pericolante (e questo ancora prima del sisma, che ha<br />

devastato nuovamente il paese) e nella quale era stato sistemato 130 anni<br />

prima. L’avevano portato con carri trainati da buoi da Porto Nogaro, dove<br />

statue e blocchi <strong>di</strong> marmo <strong>di</strong> Carrara erano arrivati su barconi da Venezia.<br />

L’altare, infatti, era stato commissionato al grande artista – altra pregevole<br />

opera si trova nella splen<strong>di</strong>da cappella del Monte <strong>di</strong> Pietà, in Mercatovecchio,<br />

a U<strong>di</strong>ne – per la chiesa <strong>di</strong> San Silvestro, ma poi era apparso sproporzionato<br />

alle <strong>di</strong>mensioni della stessa (e, in realtà, <strong>di</strong> questo ci si può rendere conto<br />

ancora oggi), tanto che i veneziani decisero <strong>di</strong> metterlo in ven<strong>di</strong>ta. E, così, la<br />

voce giunse fino a Nimis.<br />

Ancora due note per concludere il <strong>di</strong>scorso storico-artistico. Nel primo borgo<br />

<strong>di</strong> Nimis, entrando dalla parte meri<strong>di</strong>onale, s’incontra, appartata, la chiesina<br />

<strong>di</strong> San Mauro, riportata alle sue sobrie linee originarie da un ottimo restauro<br />

post-sismico. È vetusta quanto la pieve dei Santi Gervasio e Protasio.<br />

Lasciato poi il capoluogo, degna <strong>di</strong> nota è la parrocchiale <strong>di</strong> Monteprato,<br />

piccola frazione adagiata sul dorso orientale del monte Plaiul: vi si conserva<br />

l’opera giovanile <strong>di</strong> Tita Gori, il pittore che abbiamo già incontrato nella<br />

piena maturità nei principali luoghi <strong>di</strong> culto nimensi. Per chi ha voglia <strong>di</strong> fare<br />

una bella camminata, facendosela in<strong>di</strong>care, prenda la stra<strong>di</strong>na che scende<br />

verso i boschi: dopo aver attraversato i vigneti più alti <strong>di</strong> tutto il comune <strong>di</strong><br />

Nimis, veramente caratteristici, raggiungerà tramite una strada forestale la<br />

chiesetta <strong>di</strong> San Giorgio, pure questa antichissima, e testimone <strong>di</strong> storiche<br />

contese tra la citata comunità <strong>di</strong> Monteprato e la sottostante frazione <strong>di</strong><br />

Torlano, dove un tempo le “anime” erano poste sotto la tutela <strong>di</strong> un<br />

Vicariato che beneficiava <strong>di</strong> una certa autonomia rispetto alla Pieve <strong>di</strong> Nimis.<br />

La chiesina, ormai ridotta a un rudere sepolto dai rovi, è stata riportata alle<br />

sembianze originarie nell’ambito della campagna <strong>di</strong> scavo condotta negli<br />

anni Ottanta per la ricerca del Castrum Nemas, sul monte Zucon.<br />

Interessantissimi i dati che gli stu<strong>di</strong>osi hanno potuto ricavare e che hanno<br />

fatto meglio inquadrare la storia più remota <strong>di</strong> questo angolo <strong>di</strong> Friuli,<br />

consentendo <strong>di</strong> risalire ad<strong>di</strong>rittura alla tarda Età del bronzo.<br />

Tornando poi a Monteprato, ripresa la macchina si ri<strong>di</strong>scenderà alla volta <strong>di</strong><br />

Vallemontana – simpatica borgata famosa per la sagra <strong>di</strong> San Giuseppe,<br />

come la citata Torlano lo è per quella del Lunedì <strong>di</strong> Pasqua – per poi fare<br />

una puntatina a Cergneu: in questa frazione merita d’essere vista la<br />

chiesetta della Santissima Trinità, restituita alla sua bellezza da un riuscito<br />

restauro, come pure va ammirato nei pressi dei resti <strong>di</strong> Santa Maria<br />

Maddalena – la cui rinascita dalle macerie lasciate dal terremoto del 1976 è<br />

ancora lontana – il ponticello me<strong>di</strong>oevale che, nell’area castellana, è stato<br />

liberato da un’intricata vegetazione, ridandogli piena funzionalità.<br />

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Parlando della chiesetta <strong>di</strong> San Giorgio ho fatto cenno all’esistenza <strong>di</strong> una<br />

strada (detta anche “pista”) forestale. Ebbene, tutti i boschi che circondano<br />

Nimis e le sue frazioni – non <strong>di</strong>mentichiamo che Nemas significava “bosco<br />

sacro”, con richiami probabilmente celtici – sono stati dotati <strong>di</strong> queste<br />

comode vie <strong>di</strong> accesso, che se da un lato facilitano le operazioni dei<br />

boscaioli, e in particolare il trasporto del legname a valle, offrono anche la<br />

possibilità <strong>di</strong> salutari, e per niente faticose, camminate. Anche a cavallo.<br />

Alcune, poi, raggiungono punti panoramici suggestivi. E se avete la<br />

mountain-bike sono la “palestra” ideale per questo tipo <strong>di</strong> sport, nel quale<br />

giocano un fattore importante anche le modeste pendenze.<br />

A proposito <strong>di</strong> camminate, un consiglio: prendete la strada sterrata del rio<br />

Chiaron, salite a Se<strong>di</strong>lis, quin<strong>di</strong> a Useunt – sostando <strong>di</strong>nanzi alla chiesetta<br />

della Madonna della Pace – fino a raggiungere la zona del monumento-faro<br />

della Berna<strong>di</strong>a. Omaggio ai Caduti <strong>di</strong> tutte le guerre – e questi paesi hanno<br />

pagato purtroppo un pesante tributo –, sorge <strong>di</strong>nanzi al forte costruito<br />

durante il primo conflitto mon<strong>di</strong>ale, nel 1915-18. Avrete camminato per<br />

circa due ore, ma da questo punto tutta la pianura friulana sarà sotto i<br />

vostri occhi. E proprio i prati circostanti sono stati eletti a punto d’incontro –<br />

e <strong>di</strong> lancio – da quanti amano il volo a vela con deltaplano o parapen<strong>di</strong>o.<br />

Ma, una volta che siete sulla Berna<strong>di</strong>a, non perdete l’occasione <strong>di</strong> visitare le<br />

suggestive grotte <strong>di</strong> Villanova, “scavate” dalle acque <strong>di</strong> questa montagna.<br />

Poco più in là, il “sistema carsico” lascia ammirare in tutta la sua maestosità<br />

il “portale” dell’abisso <strong>di</strong> Vigant, un orrido scoperto come le grotte un secolo<br />

fa: vi entra l’acqua <strong>di</strong> un ruscello che, dopo un “salto” <strong>di</strong> qualche centinaio <strong>di</strong><br />

metri, esce nel Cornappo. E una volta ri<strong>di</strong>scesi a Nimis? Lo stomaco<br />

sicuramente vi richiamerà, per cui bisognerà in qualche modo accontentarlo.<br />

Ma niente paura. Ho già ricordato l’esistenza <strong>di</strong> un significativo numero <strong>di</strong><br />

agriturismi, nei quali la tra<strong>di</strong>zione non è <strong>di</strong>sgiunta dalla cortesia, consueta<br />

fra la gente <strong>di</strong> questo angolo <strong>di</strong> Friuli. Ma a Nimis, come pure a Torlano,<br />

Ramandolo e Cergneu e, su su, fino a Chialminis, esistono delle trattorie <strong>di</strong><br />

grande fama, rinomate per i loro piatti semplici ma appetitosi, fra i quali le<br />

saporite carni cotte alla griglia dei fogolârs – da accompagnare con robusti<br />

Refoschi – dominano la scena. Per non parlare poi delle osterie private, che<br />

“fioriscono” soprattutto in primavera, già da San Giuseppe, e delle peschiere<br />

<strong>di</strong> San Gervasio, Valle e Cergneu Superiore che offrono squisiti piatti <strong>di</strong> trota<br />

cresciuta nelle cristalline acque che sgorgano dalle montagne. Solo per<br />

citare una pietanza tra<strong>di</strong>zionale, ricordo che alcuni locali sono rinomati per<br />

la cottura del salame o del cotechino (muset) sotto la cenere, un piatto<br />

tipico <strong>di</strong> Nimis: nella Motta, in mezzo a quell’oasi naturalistica che si<br />

attraversa <strong>di</strong>retti a Savorgnano del Torre, è <strong>di</strong>ventato un vero e proprio<br />

simbolo.<br />

Infine, come per coronare il pranzo? Ci sono i rustici uessuz usciti dal forno<br />

<strong>di</strong> San Gervasio seguendo una ricetta me<strong>di</strong>oevale già in uso presso i frati<br />

che abitavano un piccolo convento all’ombra della storica pieve. Ma non<br />

mangiateli così, secchi: accompagnateli invece, meglio ancora se inzuppati,<br />

proprio con il “Ramandolo”. L’intesa è perfetta e il loro sapore vi<br />

accompagnerà per tutto il tempo che rimarrete nella valle <strong>di</strong> Nimis,<br />

lasciandovi il desiderio, quando ritornerete, <strong>di</strong> riprovare questo semplice ma<br />

gra<strong>di</strong>to abbinamento. E per chiudere proprio in bellezza? Una profumata<br />

grappa. Di “Ramandolo”, naturalmente, <strong>di</strong>stillata dalle vinacce <strong>di</strong> quei<br />

grappoli raccolti proprio nella “vigna-giar<strong>di</strong>no”.<br />

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2.2.3.3. La dotazione infrastrutturale<br />

In quanto a dotazione <strong>di</strong> strutture turistico-sportive, anche queste sono<br />

prevalentemente <strong>di</strong>slocate nella zona Tarvisio-Malborghetto-Sella Nevea,<br />

con particolare riguardo alle infrastrutture <strong>di</strong> supporto al turismo invernale<br />

cui si affianca Pontebba con il Palaghiaccio e l’accesso al comprensorio <strong>di</strong><br />

Passo Pramollo-Nassfeld, ormai considerata una della <strong>di</strong>eci stazioni <strong>di</strong><br />

turismo invernale più importanti dell’intera Austria<br />

Quest’ultima rappresenta in loco uno dei più grossi problemi del turismo<br />

invernale, ufficialmente semi ignorato, ma con cui sarebbe in<strong>di</strong>spensabile<br />

fare i conti in quanto pone, ed ancor più porrà in futuro, problemi <strong>di</strong><br />

coor<strong>di</strong>namento <strong>di</strong> attività ed investimenti la cui soluzione è improrogabile<br />

se si vuole tra l’altro evitare l’obsolescenza dell’offerta turistica del<br />

versante italiano.<br />

L’attività <strong>di</strong> programmazione degli EE.LL. in merito segue due <strong>di</strong>rezioni:<br />

- secondo la prima <strong>di</strong>rezione si propongono strutture <strong>di</strong> tipo turistico –<br />

ovvero a queste collegate – che arricchiscano l’offerta turistica<br />

locale, fra cui spiccano il rifacimento dell’impiantistica scioviaria <strong>di</strong><br />

Tarvisio e la realizzazione delle Terme <strong>di</strong> Malborghetto-Bagni <strong>di</strong><br />

Lusnizza;<br />

- in una seconda <strong>di</strong>rezione invece si propongono collegamenti che<br />

inseriscano la zona in un più vasto comprensorio internazionale, in<br />

una prospettiva <strong>di</strong> forte integrazione con le stazioni imme<strong>di</strong>atamente<br />

confinanti: Pontebba - Passo Pramollo, Sella Nevea - Bovec.<br />

Tutte queste attività appaiono fondamentali per il rilancio del<br />

comprensorio e vanno in ogni modo sostenute, sia a livello locale che<br />

regionale. Una menzione a parte merita l’impianto del Campo <strong>di</strong> Golf <strong>di</strong><br />

Tarvisio, struttura importante e qualificante in sé, ma interessante anche<br />

in quanto suscettibile <strong>di</strong> inserire la zona nella grande area golfistica – la<br />

maggiore dell’intero arco alpino – che coinvolge pure Austria e Slovenia.<br />

Meno importanti invece le dotazioni della parte “bassa” del comprensorio.<br />

Qui l’attrattiva turistica è piuttosto in<strong>di</strong>viduabile nelle valenze culturali,<br />

eno-gastronomiche, commerciali ed agroalimentari in grado <strong>di</strong> rispondere<br />

ai gusti e alle esigenze <strong>di</strong> una clientela interessata a soggiorni più brevi,<br />

con motivazioni spesso <strong>di</strong>verse dalla tra<strong>di</strong>zionale vacanza.<br />

2.2.3.4. La stagionalità<br />

Le valenze ed i perio<strong>di</strong> d’utilizzazione sono <strong>di</strong>versi sia riguardo alla<br />

stagionalità – doppia nella zona “alta”, molto più <strong>di</strong>stribuita in quella<br />

“bassa” – sia, come detto, in relazione al tipo <strong>di</strong> fruibilità legata alla<br />

situazione infrastrutturale ed ambientale in senso lato: comprensorio<br />

relativamente ben attrezzato quello ”alto” – adatto ad un tipo <strong>di</strong> turismo<br />

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delle vacanze – meno attrezzato, ma con consistenti valenze in buona<br />

parte ancora da valorizzare, quello “basso”.<br />

2.2.3.5. La posizione geografica<br />

Nel territorio della nostra regione assistiamo a una situazione atipica: ad<br />

un turismo costiero sviluppatissimo, ai massimi livelli esistenti in tutto il<br />

Me<strong>di</strong>terraneo, favorito dalla vicinanza dei ricchi mercati dell’Austria e della<br />

Germania, si contrappone un turismo montano afflitto da sostanziale<br />

stagnazione, caratterizzato da bassi numeri e forte stagionalità,<br />

svantaggiato dal fatto <strong>di</strong> essere costretto – dalla prossimità <strong>di</strong> quella<br />

stessa costa e dalla vicinanza con aree fortemente concorrenziali quali<br />

l'Austria, la Slovenia e perfino il Cadore – in un mercato insufficiente. Fra<br />

le due fasce vi è una zona interme<strong>di</strong>a – cui appartiene una parte<br />

consistente dell’area PSL – che oscilla fra l'in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> un ruolo<br />

autonomo <strong>di</strong> turismo legato a perio<strong>di</strong> <strong>di</strong> permanenza brevi o, ad<strong>di</strong>rittura,<br />

<strong>di</strong> pendolarità, ed un ruolo subalterno a quello del mare ma<br />

tendenzialmente remunerativo.<br />

In altri termini, pur essendo al centro <strong>di</strong> un’Europa che ormai va<br />

dall’Atlantico alla Russia, l’area montana della nostra regione è chiusa da<br />

altre aree montane forti a nord, est ed ovest (che filtrano i flussi<br />

provenienti dall’esterno) e dal mare a sud che ne limita entro <strong>di</strong>mensioni<br />

insufficienti il potenziale mercato interno.<br />

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Anche, e soprattutto, per questo motivo la fascia alpina e prealpina – lungi<br />

dall’essere qui il turismo un fatto quasi "naturale" – non sono certo il<br />

primo approdo dei visitatori che scendono dal nord attirati dal sole e dal<br />

mare. Qui il turismo è con<strong>di</strong>zionato dalla carenza <strong>di</strong> immagine<br />

relativamente ai mercati dell'alta Italia e del Nord Europa (che in ogni<br />

caso hanno numerose ed appaganti mete molto più vicine) nonché dalla<br />

ristrettezza del mercato interno alla regione Friuli-Venezia Giulia. Proprio<br />

quest’ultimo aspetto, anzi, qualifica la nostra zona montana come<br />

appartenente al modello <strong>di</strong> tipo appenninico – una montagna priva <strong>di</strong><br />

pianure cui finalizzare la propria economia – piuttosto che <strong>di</strong> tipo alpino, in<br />

cui al contrario la montagna, almeno a partire dal Settecento, produce per<br />

la pianura e vive <strong>di</strong> tale rapporto socio-economico. La controprova <strong>di</strong> tale<br />

situazione è del resto facilmente in<strong>di</strong>viduabile grazie al seguente dato: la<br />

depressione dello sviluppo economico montano è avvenuta nella nostra<br />

regione già alla fine del Settecento nel settore del legname da opera e<br />

successivamente in quello della produzione lattiero casearia, <strong>di</strong> ottima<br />

qualità, ma priva <strong>di</strong> un mercato in cui essere agevolmente collocata.<br />

Pertanto, al fine <strong>di</strong> non ripetere gli insuccessi che hanno caratterizzato la<br />

storia passata, l'obiettivo principale della strategia turistica è<br />

l’in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> un’attrattiva principe, possibilmente dotata <strong>di</strong> grande<br />

valore ed attrattività, capace <strong>di</strong> far preferire la montagna friulana ad un<br />

pur piccolo segmento <strong>di</strong> mercato, ad una qualche risegmentazione che<br />

tendenzialmente trovi nell’area una tale sod<strong>di</strong>sfazione ai propri desideri ed<br />

alle proprie necessità da giustificare anche tempi <strong>di</strong> trasferimento maggiori<br />

e la contestuale decisione <strong>di</strong> scartare mete per altri versi decisamente più<br />

note ed ambite.<br />

Tali considerazioni valgono in particolare per la zona del Canal del Ferro<br />

Val Canale anch’essa, con qualche <strong>di</strong>stinguo, lontana e relativamente<br />

<strong>di</strong>sagiata per quanto fornita <strong>di</strong> collegamenti ottimali. Per ciò che concerne<br />

invece la restante area, l’elevata percentuale <strong>di</strong> turisti stranieri la qualifica<br />

piuttosto come vicina ai mercati – d’Oltralpe s’intende – e la colloca<br />

dunque in un contesto <strong>di</strong>ametralmente opposto al primo. In altri termini,<br />

mentre la parte “alta” è lontana, o meglio, decentrata rispetto ai propri<br />

mercati, la parte “bassa” si trova in una posizione certamente più<br />

favorevole, come si suol <strong>di</strong>re strategica rispetto a luoghi e momenti <strong>di</strong><br />

attrattiva rappresentati, <strong>di</strong> volta in volta, dalla zona dei vini, del<br />

prosciutto, dal settore commerciale e della piccola industria (del mobile,<br />

ad esempio). Per concludere: Tarvisio è la stazione più lontana per i<br />

potenziali utenti della Padania; Tarcento e Cividale invece sono i centri più<br />

vicini a quel tipo <strong>di</strong> turismo, nuovo ed emergente e cioè per chi, ad es. in<br />

Austria e Baviera, è interessato al “Made in Italy”.<br />

Questa situazione, dunque, è tipica della montagna friulana e spiega,<br />

almeno parzialmente, il mancato sviluppo del turismo montano, che<br />

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invece, con ritmi e <strong>di</strong>namiche ben <strong>di</strong>verse, ha trasformato l’economia <strong>di</strong><br />

gran parte delle Alpi8. Per quanto riguarda la Zona del Tarvisiano, tale<br />

con<strong>di</strong>zione in passato è stata in buona parte temperata da un’economia<br />

commerciale <strong>di</strong> confine e dalla presenza <strong>di</strong> collegamenti viari ottimi, fattori<br />

che oggi possono rilanciare il settore anche partendo da nuove ottiche e<br />

da nuove ipotesi.<br />

Sulla presenza <strong>di</strong> collegamenti viarii notevoli sarebbe necessario riflettere<br />

sugli indubbi vantaggi che comportano ma anche sui possibili svantaggi<br />

che non si riducono esclusivamente alle offese recate all’ambiente. Infatti,<br />

se l’immagine del comprensorio è davvero così importante, quella che<br />

migliaia e migliaia, forse milioni, <strong>di</strong> persone hanno dell’area PSL è ristretta<br />

ad un casello autostradale interme<strong>di</strong>o in <strong>di</strong>rezione dell’Austria, e pertanto<br />

a qualche cosa <strong>di</strong> lontano, se non antitetico, all’idea <strong>di</strong> una “certa”<br />

vacanza. Non saranno mai troppi allora gli sforzi volti a far conoscere il<br />

comprensorio come qualcosa sì <strong>di</strong> estremamente raggiungibile, ma anche<br />

culturalmente e ambientalmente ideale per una visita e per un soggiorno,<br />

puntando specialmente alla valorizzazione delle non poche valenze<br />

agroalimentari, enogastronomiche e commerciali. E’ necessario dunque<br />

volgere gli svantaggi in utilità, ma puntando sui gran<strong>di</strong> numeri, dato che<br />

l’effetto “passa parola” - <strong>di</strong> per sé appena sufficiente a mantenere i livelli<br />

<strong>di</strong> presenze già acquisiti - o i pochi contatti promozionali <strong>di</strong>retti sono, da<br />

soli, insufficienti a intercettare i milioni <strong>di</strong> persone che in<strong>di</strong>viduano il<br />

comprensorio su una carta o grazie a un cartello stradale o ancora lo<br />

sfiorano passandoci con il treno o nei pressi dell’autostrada.<br />

8 Si potrà a questo punto osservare che l’in<strong>di</strong>viduazione nel fattore geografico<br />

della responsabilità <strong>di</strong> ogni male del turismo è una posizione "giustificazionista" e<br />

comunque non più attuale se consideriamo lo sviluppo della comunicazione da una<br />

parte, dei trasporti dall'altra, in un settore poi, quello turistico appunto, in cui la<br />

commercializzazione è arrivata ai massimi livelli <strong>di</strong> utilizzazione <strong>di</strong> sistemi<br />

informatici particolarmente <strong>di</strong>ffusi ed efficienti. Tutto questo infatti ha contribuito a<br />

far sì che le mete turistiche non fossero più solo sulla porta <strong>di</strong> casa ma, anzi, che<br />

sempre più ampie fasce <strong>di</strong> utenti fossero <strong>di</strong>sposte a superare <strong>di</strong>stanze sempre<br />

maggiori per raggiungere luoghi <strong>di</strong> vacanza considerati ideali.<br />

L'osservazione in effetti è valida in quanto fattori come quelli più sopra analizzati<br />

spiegano un ritardo "storico", ma in misura inferiore una realtà come quella attuale<br />

in cui non esiste più una <strong>di</strong>stanza "fisica" dai mercati, bensì soltanto una <strong>di</strong>stanza in<br />

termini <strong>di</strong> mancata considerazione del "fattore mercato", della mancanza <strong>di</strong><br />

immagine, o, peggio, d’ incapacità <strong>di</strong> affrontarne i problemi in termini positivi e <strong>di</strong><br />

concorrenza.<br />

Quello che si vuole comunque <strong>di</strong>re è che il ritardo attuale ha ra<strong>di</strong>ci e motivazioni<br />

storico-geografiche e che può e deve essere superato a partire da una grande<br />

operazione <strong>di</strong> immagine e comunicazione, sfruttando le gran<strong>di</strong> potenzialità che in<br />

merito i me<strong>di</strong>a ed altri strumenti hanno, per inserire il Comprensorio fra le mete<br />

turistiche conosciute, per identificarlo quale luogo ambito <strong>di</strong> vacanze all'insegna <strong>di</strong><br />

valenze possibili e realistiche.<br />

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2.2.4. La valorizzazione delle risorse del commercio,<br />

dell’agroalimentare e della ristorazione obbiettivo strategico<br />

per tutto il comprensorio.<br />

In altri termini, volendo in<strong>di</strong>viduare, all’interno dell’area, gli elementi <strong>di</strong><br />

forza su cui operare per sviluppare un ruolo del comprensorio nel prodotto<br />

turistico internazionale integrato in corso <strong>di</strong> “autoformazione”, sembra un<br />

passaggio obbligato quello <strong>di</strong> rivolgere la propria attenzione al settore del<br />

commercio, dell’agroalimentare e della connessa ristorazione.<br />

Resta inteso che tale impostazione e le conseguenti iniziative non<br />

escludono, anzi presuppongono, che i livelli infrastrutturali e gestionali in<br />

relazione ad impianti scioviari, industria alberghiera, servizi ecc. siano<br />

quanto prima e quanto meglio adeguati a standard il più possibile vicini a<br />

quelli delle zone limitrofe. Piuttosto, il valore aggiunto rappresentato da<br />

commercio e ristorazione è utile a colmare del tutto o in parte il<br />

<strong>di</strong>fferenziale dovuto alle meno favorevoli con<strong>di</strong>zioni del versante italiano,<br />

soprattutto per quanto riguarda il turismo tra<strong>di</strong>zionale ed invernale.<br />

2.2.5. La Piccola e Me<strong>di</strong>a Impresa<br />

Il settore industriale e della PMI nell’ultimo ventennio hanno subito pesanti<br />

processi <strong>di</strong> ristrutturazione con caduta dell’occupazione e<br />

deindustrializzazione <strong>di</strong> intere aree.<br />

Tali processi hanno avuto andamenti particolarmente negativi nell’area<br />

montana in generale e nel comprensorio in particolare.<br />

Reintrodurre nel settore nuove tecnologie, soprattutto sul versante della<br />

commercializzazione, ed avviare processi virtuosi nella <strong>di</strong>rezione <strong>di</strong> una<br />

inversione <strong>di</strong> rotta significa mantenere al sistema economico nel suo<br />

complesso possibilità <strong>di</strong> crescita ed espansione che risulterebbero<br />

particolarmente <strong>di</strong>fficili, se non impossibili, se basate sul solo terziario<br />

(turismo, servizi, commercio ecc.). La <strong>di</strong>versificazione delle attività<br />

economiche è infatti presupposto in<strong>di</strong>spensabile alla tenuta del sistema ed<br />

alla sua duttilità.<br />

2.2.6. L’agricoltura<br />

La necessità <strong>di</strong> orientare le attività produttive dell’area su settori ad alto<br />

valore aggiunto riguarda in particolare il settore dell’agricoltura:<br />

• sia per il fatto <strong>di</strong> dover necessariamente puntare su produzioni<br />

non <strong>di</strong> massa attese le <strong>di</strong>mensioni del settore;<br />

• sia per la necessità <strong>di</strong> dover assorbire costi <strong>di</strong> produzione più alti<br />

a causa delle <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> or<strong>di</strong>ne climatico, orografico, <strong>di</strong> <strong>di</strong>stanza<br />

dai grossi mercati ecc.<br />

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Appare inoltre in<strong>di</strong>spensabile favorire l’appropriazione del maggior numero<br />

<strong>di</strong> segmenti possibili del processo produttivo - favorendo la trasformazione<br />

in azienda - puntando a garantire adeguati sbocchi commerciali alla<br />

produzione con funzione <strong>di</strong> garanzia <strong>di</strong> red<strong>di</strong>to certo ai produttori.<br />

È inoltre necessario:<br />

• favorire l’integrazione fra attività agricole ed attività turistiche;<br />

• portare i prodotti tipici locali sul mercato turistico in funzione <strong>di</strong><br />

completamento dell’offerta turistica favorendo il collocamento dei<br />

prodotti stessi in termini <strong>di</strong> qualità <strong>di</strong>stintiva;<br />

• portare il red<strong>di</strong>to <strong>di</strong>rettamente in azienda attraverso la ven<strong>di</strong>ta<br />

<strong>di</strong>retta e attraverso tutte le forme <strong>di</strong> agriturismo, dalla<br />

ristorazione al pernottamento, alle attività sportive ecc.<br />

Tale integrazione sembra essere uno dei caratteri <strong>di</strong>stintivi dell’agricoltura<br />

austriaca e, tendenzialmente, anche della Slovenia.<br />

Tali politiche poi, lungi dall’essere una mera forma <strong>di</strong> sostegno alle attività<br />

agricole, costituiscono un obiettivo strategico per l’area in quanto<br />

rappresenta uno dei no<strong>di</strong> da sciogliere per ridurre le <strong>di</strong>fferenze negative<br />

fra l’area italiana e quelle vicine. Rimane anzi questo uno degli obiettivi<br />

primari del PSL volto ad evitare che il territorio si trovi ad essere l’area più<br />

debole del contesto internazionale e quin<strong>di</strong> poco in grado <strong>di</strong> cogliere il<br />

valore aggiunto che l’internazionalizzazione può apportare.<br />

Ma se la parte montana dell’area PSL – quella posta più a nord – è<br />

sostanzialmente caratterizzata dai pascoli e dall’allevamento (oltre che<br />

dalla foresta), la parte più bassa è largamente caratterizzata dalla collina<br />

e dalle attività vitivinicole.<br />

La vitivinicoltura è uno degli elementi fondanti e portanti dell’economia<br />

della Regione Friuli Venezia Giulia e ne rappresenta forse il suo miglior<br />

biglietto da visita verso il mercato nazionale ed internazionale.<br />

Sotto il profilo qualitativo e dell’immagine, la produzione enologica<br />

regionale si concentra soprattutto nelle DOC del Collio e dei Colli Orientali<br />

del Friuli, territori geograficamente e geologicamente limitrofi ed<br />

omogenei; le colline delle Valli del Torre ne rappresentano l’estremo<br />

lembo nord-occidentale mentre l’area del cividalese si trova in posizione<br />

più centrale.<br />

2.2.6.1. Il vino è una risorsa d’immagine<br />

Ma c’è un aspetto che forse alle volte sfugge: il vino non è solo una delle<br />

gran<strong>di</strong> ricchezze <strong>di</strong> questo territorio, una grande possibilità economica per<br />

tutti coloro che ci lavorano, è anche una grande risorsa per creare una<br />

immagine importante e comune, un motivo <strong>di</strong> interesse che può <strong>di</strong>venire<br />

strumento chiave per conoscere il territorio, frequentarlo in maniera<br />

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intelligente, aumentare risorse e posti <strong>di</strong> lavoro, incrementare il turismo,<br />

per dare, in altri termini, una accelerazione allo sviluppo dell’intera<br />

economia della zona, sempre più sollecitata da <strong>di</strong>namismi competitivi <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>mensione via via più ampia – ormai, si può ben <strong>di</strong>re, planetaria.<br />

Il <strong>di</strong>scorso del vino – e dell’enogastronomia – sembra interessare e<br />

coinvolgere un gran numero <strong>di</strong> persone. Ormai tutte le riviste più<br />

qualificate hanno inserito una sezione apposita de<strong>di</strong>cata al tema, le riviste<br />

turistiche presentano interi redazionali sugli aspetti enogastronomici delle<br />

zone più vocate, si comincia a parlare <strong>di</strong> enoturismo e <strong>di</strong> strade del vino<br />

ecc.<br />

100<br />

IL VINO NELLA STORIA DELLA VAL CANALE<br />

<strong>di</strong> Raimondo Domenig<br />

La Valcanale - Kanaltal (ted.) ebbe in passato un ruolo <strong>di</strong> transito<br />

obbligato per le merci che dalle terre friulane venivano inoltrate verso<br />

l’Austria e la Germania e viceversa. Tra le tante merci un ruolo primario<br />

lo ebbe poi il vino.<br />

Una muda - dogana specializzata proprio per il transito del vino era<br />

quella <strong>di</strong> Raibl - Cave del Pre<strong>di</strong>l, il che ci conferma come il vino<br />

giungesse in quantità consistente soprattutto dalle colline del Friuli<br />

orientale e da Cormons e S. Floriano in particolare.<br />

Dobbiamo tralasciare per mancanza <strong>di</strong> informazioni più precise ogni<br />

giu<strong>di</strong>zio sulla qualità del vino, che transitava su questa <strong>di</strong>rettrice delle<br />

Alpi, anche se alcuni documenti, del 1700 in particolare, parlano<br />

genericamente <strong>di</strong> «buon vino bianco ». Sappiamo invece moltissimo su<br />

come il vino venisse trasportato.<br />

Per lungo tempo furono infatti i cavalli ad essere, deputati al trasporto,<br />

molto raramente altri animali da soma. Alla groppa dell’animale venivano<br />

infatti fissate con appositi basti due botti piatte in legno, dette Lageln<br />

(lat. = lagena, fiasco). Ogni trasporto <strong>di</strong> vino, Säm, da Saumlast<br />

(trasporto a mezzo animale da soma) pesava due Yhrn (lat. = urna,<br />

veneto = conzo), pari a 80 quarti per complessivi 125,75 litri. Un peso<br />

considerevole, che non tutti i cavalli erano in grado <strong>di</strong> reggere sulle aspre<br />

salite del Passo Pre<strong>di</strong>l. C’erano allora delle botticelle più piccole, Püttrich<br />

o Pitrich, del peso complessivo <strong>di</strong> 1 ½ Yhrn, pari a 94,314 litri; per<br />

animali giovani o più deboli veniva utilizzati anche i Häßl, Hasl con una<br />

sola Yhrn, pari al peso <strong>di</strong> 62,876 litri.<br />

In tempi più recenti, quando la strada lungo la Valcanale venne<br />

rinnovata, in particolare dopo la <strong>di</strong>sastrosa alluvione del 1619, vennero<br />

utilizzati anche i carri per il trasporto <strong>di</strong> botti (1).<br />

I balzelli venivano pagati alla muda veneta, poi alle mude imperali <strong>di</strong><br />

Raibl o <strong>di</strong> Pontafel - qui in Valcanale governava allora il vescovo-principe<br />

<strong>di</strong> Bamberga -, poi venivano conteggiate altre tasse, come rileviamo da<br />

<strong>di</strong>stinte settecentesche, per cui poi il costo finale per il consumatore<br />

doveva essere alquanto oneroso.<br />

Tarvis e altre località della Valcanale, come Malborgeth, riservavano al<br />

vino una particolare attenzione, con importanti cantine sotterranee con<br />

pavimentazione in terra battuta per la conservazione dello stesso durante<br />

i momenti <strong>di</strong> sosta doganale o commerciale. Ad esempio il Palazzo<br />

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veneziano <strong>di</strong> Malborghetto o altri palazzi eretti da commercianti tra il<br />

1500 e il 1600 nei centri maggiori della valle, conservano tuttora queste<br />

cantine fresche, in cui il vino si conserva in maniera ottimale, con<br />

temperature costanti, da mescita e quin<strong>di</strong> non soggetti al variare del<br />

clima, che in questo posto ha escursione molto elevate.<br />

Fiorivano anche qui una serie <strong>di</strong> osterie, che accanto alla birra autoctona<br />

carinziana e alla Schnaps - grappa prodotta in loco o comunque in<br />

ambito regionale, offrivano ai loro clienti il vino dei Colli orientali. La<br />

meticolosa amministrazione austro-ungarica nell’elencare dette osterie,<br />

riportava i nomi dei titolari, le quantità <strong>di</strong> singola bevanda smerciata<br />

ogni anno, la relativa imposizione fiscale, elemento fondamentale su cui<br />

si regge l’attuale organizzazione statale, come quella <strong>di</strong> un tempo.<br />

Così, ad esempio, nel 1724 a Malborghetto tra le sette taverne o osterie,<br />

che mescevano il vino, il maggiore consumo era presso tale Martin<br />

Warthalath (Bartolot - famiglia ancora oggi riscontrabile a Valbruna): 20<br />

botti all’anno. Per Tarvisio non è conservata, purtroppo, una specifica<br />

così dettagliata, ma solo un elenco <strong>di</strong> osterie. Accanto ai locali pubblici<br />

c’era poi il consumo delle aziende private. I Canal von Ehrenberg, titolari<br />

del Palazzo veneziano citato, per i loro consumo, dei propri <strong>di</strong>pendenti<br />

nelle fucine e nei magli della valle, per i boscaioli che lavoravano per loro<br />

nel taglio dei boschi e per produrre il carbone, acquistavano allora 14<br />

botti all’anno.<br />

Il consumo del vino è documentato da una pittura della fine del secolo<br />

scorso sul soffitto <strong>di</strong> una stanza del Palazzo veneziano: un gruppo <strong>di</strong><br />

cinque amici in costume dell’epoca, intenti a brindare attorno ad un<br />

tavolo apparecchiato. Un flut con vino bianco, dal colore paglierino, viene<br />

levato in alto da una parte, un calice <strong>di</strong> rosso viene innalzato dall’altra.<br />

La cronaca arriva perfino ai piccoli consumatori. Con una W (Wein - ted.)<br />

e con la quantità, ¼, ½, 1 sul libro <strong>di</strong> Prima nota, l’azienda segnava il<br />

vino <strong>di</strong>spensato ai propri clienti e che conteggiava poi nel saldo finale. E<br />

a tale proposito ci si imbatte nel nominativo <strong>di</strong> una vecchietta, che<br />

accanto alle generalità, porta una serie rilevante <strong>di</strong> W. Il vino era per lei<br />

probabilmente il toccasana per le tante sofferenze <strong>di</strong> una lunga vita o,<br />

purtroppo, anche un vizio acquisito. Non sappiamo <strong>di</strong> più <strong>di</strong> questa storia<br />

particolare, ma i segni con la penna d’oca su un’antica pergamena ci<br />

<strong>di</strong>cono che il mondo, in fondo, non è cambiato, anche nel rapporto con il<br />

vino.<br />

Note:<br />

Il materiale storico proviene dall’archivio personale dell’autore e dal<br />

Kärntner Landesarchiv <strong>di</strong> Klagenfurt - fondo Bamberg cat. 23<br />

1 botte austriaca (Fass) = l 565,89 per il vino e l 113,378 per la birra, 1<br />

Yhrn= l 62,876.<br />

Trascrizione <strong>di</strong> un conteggio esposto presso l’Antica Trattoria<br />

Schönberg <strong>di</strong> Malborghetto<br />

TRASPORTO DI TRE CARRI DI VINO DA S. FLORIANO A<br />

MALBORGHETTO<br />

13 OTTOBRE 1749<br />

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S. Flor(ean)o a 13: 8bre 749<br />

P: muda vechia, o sia stradale (muda veneta) lire6 sol<strong>di</strong> 9<br />

St: Flor(eanische) Kay(seriche) mauth in allen (muda imperiale)<br />

fiorini 8 kreuzer 20<br />

Per li portadori del vino, et spinazzo lire 4 sol<strong>di</strong> 16<br />

Per la misura del vino lire 1 sol<strong>di</strong> 10<br />

Per caro che sono in tuto lire 4 sol<strong>di</strong> 10<br />

Di piu p la choge <strong>di</strong> sua buna man lire 1 sol<strong>di</strong> 10<br />

***<br />

Sul retro del documento:<br />

conteggio completo del nolo lire 60 sol<strong>di</strong> 19<br />

tocca ad un carro lire 20 sol<strong>di</strong> 6<br />

2.2.7. La carenza <strong>di</strong> domanda<br />

La carenza <strong>di</strong> domanda è una delle più salienti caratteristiche dell’area<br />

all’interno della quale in<strong>di</strong>viduare il comune terreno <strong>di</strong> partenza e le<br />

possibili forme <strong>di</strong> collaborazione. Tale carenza caratterizza l’intera area,<br />

pur con intensità <strong>di</strong>verse, ed è collegata alle caratteristiche storicogeografiche<br />

della montagna friulana e giuliana, alla mancanza <strong>di</strong> un<br />

retroterra urbano e alla conseguente mancanza <strong>di</strong> mercato, in funzione<br />

del quale il sistema produttivo montano possa specializzarsicomplementarizzarsi.<br />

In altri termini il dato interpretativo costituito dal livello endemicamente<br />

basso della domanda – sia sotto il profilo qualitativo che quantitativo –<br />

tipico della totalità dei settori produttivi (turistico, agricolo, produttivo<br />

ed anche – per certi versi – commerciale ecc.) che comprime le attività<br />

produttive e lo sviluppo comune deve ispirare le politiche, condotte a<br />

livello locale, che puntano al suo superamento.<br />

Ad un livello <strong>di</strong> insufficienza <strong>di</strong> domanda locale si contrappone peraltro<br />

la potenzialità rappresentata dall’enorme passaggio che, attraverso una<br />

viabilità <strong>di</strong>versificata – specialmente autostradale– interessa la regione.<br />

2.2.8. La ven<strong>di</strong>ta del territorio<br />

Convogliare almeno in parte questo flusso - rendendolo edotto <strong>di</strong><br />

quanto sta ora ignorando su ciò che può trovare lungo il percorso che<br />

attraversa la regione e la sua area montana - impone la necessità <strong>di</strong><br />

in<strong>di</strong>viduare “prodotti <strong>di</strong> attacco” dotati <strong>di</strong> particolare efficacia attrattiva<br />

ricensendoli sulla base <strong>di</strong> un ottica rinnovata e capaci, attraverso forme<br />

specifiche <strong>di</strong> comunicazione, <strong>di</strong> <strong>di</strong>spiegare la loro efficacia prima della<br />

partenza - piuttosto che lungo un precorso già deciso in precedenza - e<br />

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che costituiscano il punto <strong>di</strong> avvio per una “ven<strong>di</strong>ta del territorio” nella<br />

globalità delle sue valenze ed opportunità.<br />

2.2.9. L’avvicinamento della domanda all’offerta<br />

L’avvicinamento della domanda all’offerta dovrà essere incentrato<br />

sulla in<strong>di</strong>viduazione delle valenze specifiche dell’area seguendo criteri <strong>di</strong><br />

eccellenza, originalità e capacità attrattiva in relazione alle particolari<br />

esigenze dello specifico mercato. All’interno <strong>di</strong> tali valenze un ruolo<br />

primario dovrà assumere il settore agroalimentare (vino, formaggio,<br />

prosciutto ecc.) come fatto fortemente attrattivo costituente il punto <strong>di</strong><br />

partenza dell’offerta complessiva delle opportunità del territorio nonché<br />

il settore del commercio che sempre <strong>di</strong> più si sta rivelando una<br />

autentica e primaria risorsa turistica (in quanto – in certe aree almeno –<br />

costituisce la motivazione spesso primaria della visita o del soggiorno).<br />

Tale impostazione è inoltre utile nel favorire la evasione <strong>di</strong>retta della<br />

domanda da parte delle piccole attività – che, a causa delle limitate<br />

capacità produttive, sono escluse dalle tra<strong>di</strong>zionali forme <strong>di</strong><br />

commercializzazione – consentendo margini <strong>di</strong> utili superiori.<br />

A tale opportunità strategica dovranno essere riservate risorse<br />

specifiche e dovranno essere funzionalizzate le politiche condotte sia a<br />

livello locale che regionale – e quin<strong>di</strong> anche oltre le azioni previste dal<br />

PSL – nella <strong>di</strong>rezione:<br />

dell’adattamento del sistema complessivo (viabilità, informazione<br />

anche telematica, organizzazione aziendale ecc.);<br />

del collegamento fra prodotti <strong>di</strong> attacco e offerta complessiva<br />

dell’area (commercio, turismo, attività artigianali, industriali ecc.);<br />

della crescita della qualità dei prodotti e della loro certificazione;<br />

della ven<strong>di</strong>ta a <strong>di</strong>stanza anche come elemento <strong>di</strong> promozione<br />

generale dell’area (internet,e-commerce ecc.);<br />

del potenziamento-creazione dei servizi complementari collegati;<br />

del collegamento funzionale fra le politiche condotte a livello<br />

locale e fra queste e quelle <strong>di</strong> livello generale;<br />

della formazione (ob.3).<br />

2.2.10. Le politiche <strong>di</strong> “fidelizzazione”<br />

Le azioni complessive del piano riguarderanno l’avvicinamento della<br />

domanda e dell’offerta attraverso la promozione <strong>di</strong> possibilità <strong>di</strong>verse che<br />

vanno - partendo da prodotti particolarmente dotati <strong>di</strong> immagine - dalla<br />

fruizione turistica tra<strong>di</strong>zionale alle opportunità commerciali, a quelle<br />

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tematiche. È però necessario che tali contatti non si trasformino in un<br />

fatto occasionale ma si attuino iniziative <strong>di</strong> fidelizzazione che devono<br />

basarsi sulla “conoscenza” del fruitore e sul mantenimento <strong>di</strong> contatti<br />

continui con il medesimo (e ciò soprattutto con tecniche <strong>di</strong> <strong>di</strong>rect<br />

marketing). A tal fine è necessario assistere – almeno in una fase iniziale -<br />

gli operatori nelle attività <strong>di</strong> registrazione e gestione della clientela<br />

acquisita, realizzando mailing list informatiche e gestioni ottimali delle<br />

stesse.<br />

2.2.11. Il confine Centro Europa-Me<strong>di</strong>terraneo<br />

A nord ed a est dell’area PSL passa un duplice confine:<br />

quello nazionale ed amministrativo, ormai sempre più labile e<br />

persino poco rilevabile da chi, magari in automobile, lo attraversa;<br />

un confine che è ambientale e culturale, un impercettibile solco<br />

che corre tra il mondo me<strong>di</strong>terraneo (quello dell’olio e del vino) e<br />

quello centro-europeo (del burro e della birra).<br />

Anche queste <strong>di</strong>versità, così interessanti e per certi versi complementari,<br />

costituiscono la grande ricchezza della Mitteleuropa e, in particolare,<br />

dell’area trinazionale austro-italo-slovena.<br />

2.2.12. I <strong>di</strong>fferenziali turistici<br />

Se il turismo può essere definito uno spostamento sul territorio (da A a B),<br />

la motivazione <strong>di</strong> tale spostamento è la ricerca <strong>di</strong> qualche cosa che non si<br />

ha normalmente a <strong>di</strong>sposizione (si cerca in B qualcosa che non c’è in A).<br />

Tanto più sono <strong>di</strong>versi luogo <strong>di</strong> partenza e luogo <strong>di</strong> destinazione – tanto<br />

più fra i due esiste un forte <strong>di</strong>fferenziale – tanto maggiore sarà la<br />

propensione ad effettuare questo spostamento.<br />

Tutto ciò avviene in presenza <strong>di</strong> determinate con<strong>di</strong>zioni: la località <strong>di</strong><br />

arrivo dovrà infatti corrispondere a bisogni che chi si sposta sente ed<br />

intende sod<strong>di</strong>sfare. Tali bisogni sono in evoluzione continua ed<br />

accompagnano – spesso precedono – atteggiamenti <strong>di</strong> consumo ed in<br />

senso lato culturali che sono destinati ad investire il mercato e gli stili <strong>di</strong><br />

consumo – e <strong>di</strong> vita – in senso generale.<br />

Gli esperti <strong>di</strong> settore considerano che l’impatto del “largo consumo”, nel<br />

settore del turismo ha per conseguenza una semplificazione del mercato<br />

turistico: non ci sono più le “cluster”, cioè i gruppi <strong>di</strong> consumatori sud<strong>di</strong>visi<br />

secondo la stratificazione sociale o secondo la loro con<strong>di</strong>zione socioeconomica.<br />

Queste sud<strong>di</strong>visioni sono state soppiantate da un’estrema<br />

semplificazione del mercato, che ora si compone <strong>di</strong> tre segmenti:<br />

Il segmento “largo consumo”, che coinvolge il 70-80% del mercato<br />

turistico, fa attenzione ai prezzi ma partendo dalla qualità (meglio si<br />

potrebbe <strong>di</strong>re dal rapporto qualità prezzo), pesa le <strong>di</strong>verse offerte,<br />

frequenta anche il last minute, decidendo il periodo più opportuno per<br />

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avere il meglio al minor prezzo, aspetta gli sconti e le sven<strong>di</strong>te, stu<strong>di</strong>a i<br />

cataloghi e acquista volentieri il “tutto compreso”. Questi turisti non fanno<br />

<strong>di</strong>fferenza fra località e località, sono abitu<strong>di</strong>nari e fanno volentieri le<br />

vacanze a prezzi convenienti.<br />

Gli “aristocratici” della vacanza, che sono il 5-6% del mercato, girano alla<br />

larga dal segmento del largo consumo: non chiedono il prezzo, non<br />

frequentano (in agosto) gli alberghi, ma le barche, le ville in affitto, le<br />

residenze “marginali”. Fanno viaggi in paesi non turistici, possono<br />

scegliere il viaggio più impervio o il cocooning a casa propria, l’importante<br />

è stare lontani dal largo consumo.<br />

Il segmento dei “fai da te” - circa il 20-25% - infine, è quello che lambisce<br />

(ambisce) al largo consumo. Sono coloro che trovano ospitalità, che<br />

cercano le sistemazioni più economiche, che <strong>di</strong>vidono le spese d’affitto<br />

delle case, che scelgono in base al vincolo del costo. È un segmento che<br />

ha un andamento altalenante, probabilmente legato agli andamenti<br />

economici sia personali che generali, ma che mantiene sempre uno<br />

spessore importante.<br />

Alla base della logica che si va affermando del “largo consumo” c’è un’idea<br />

chiave: standar<strong>di</strong>zzare il modo <strong>di</strong> creare, <strong>di</strong>stribuire e promuovere i<br />

prodotti turistici, per poi personalizzare al massimo il rapporto con il<br />

cliente (one-to-one marketing). Alcune tecniche come il <strong>di</strong>rect- marketing<br />

(il <strong>di</strong>rect mailing in particolare), la <strong>di</strong>stribuzione via internet dei prodotti,<br />

tendono a collocare il cliente al centro della ven<strong>di</strong>ta, con una estrema<br />

personalizzazione della comunicazione.<br />

Secondo gli analisti <strong>di</strong> settore, in questa standar<strong>di</strong>zzazione della qualità,<br />

all’interno dell’evoluzione naturale del mass market, si stanno affermando<br />

– in particolare nel mercato turistico nazionale – alcune tendenze che<br />

rappresentano un potenziale superamento del “largo consumo”:<br />

Turismo enogastronomico. L’attività una volta riservata ai gourmet,<br />

oggi è fenomeno <strong>di</strong> massa: si moltiplicano le guide <strong>di</strong> ristoranti, <strong>di</strong> vini, <strong>di</strong><br />

luoghi del mangiar bene, la ricerca ossessiva degli ingre<strong>di</strong>enti più rari, dei<br />

vini più particolari e sofisticati: nelle regioni più lungimiranti questo mix<br />

paesaggio-arte-cibo è ormai strumento fondamentale della promozione<br />

turistica.9<br />

9 Da XVII “Le strade del vino e il prodotto turistico enogastronomico” – <strong>di</strong> Magda<br />

Antonioli Carigliano – Nono rapporto sul turismo italiano 2000 – ENIT ISTAT –<br />

Patrocinio Ministero dell’Industria del Commercio e dell’Agricoltura / Dipartimento<br />

del Turismo<br />

L’enogastronomia segmento in forte crescita nel turismo nazionale<br />

L’importanza strategica del comparto enogastronomico è andata<br />

progressivamente crescendo nel corso degli anni. Da componente fondamentale <strong>di</strong><br />

ogni segmento turistico, in un paese come l’Italia dotato <strong>di</strong> una commistione<br />

significativa <strong>di</strong> elementi territoriali, climatici, artistici, culturali, umani che da<br />

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sempre rappresentano una peculiarità dei suoi turismi, l’enogastronomia ha oggi<br />

assurto il ruolo <strong>di</strong> motivazione principale dello spostamento per certe fasce <strong>di</strong><br />

utenti, collocandosi a tutti gli effetti fra i turismi emergenti.<br />

Per quanto riguarda la durata dei pacchetti, sembra che l’enogastronomia sia<br />

vissuta sempre meno come una forma <strong>di</strong> turismo “mor<strong>di</strong> e fuggi” e stia uscendo<br />

dall’ottica escursionistica per ritagliarsi uno spazio e dei tempi ben definiti, che<br />

possono andare dal week-end all’itinerario <strong>di</strong> una settimana, nei quali la<br />

motivazione enogastronomica si affianca alla scoperta più generale del territorio e<br />

delle risorse culturali, artistiche e naturalistiche in esso presenti. Alcune ricerche<br />

condotte (2) sulle motivazioni della domanda rivolta a questo segmento hanno<br />

evidenziato i tratti caratteristici <strong>di</strong> questi turisti sia nazionali che esteri.<br />

Nel 1999 presso le aziende vitivinicole italiane si sono registrate circa 2,5 milioni<br />

<strong>di</strong> visite. Il sostegno alle ven<strong>di</strong>te <strong>di</strong> vino è altrettanto rilevante: il 18% circa del<br />

fatturato delle cantine aperte al pubblico riguarda le ven<strong>di</strong>te agli enoturisti (tale<br />

valore si riferisce ad imprese <strong>di</strong> piccole e me<strong>di</strong>e <strong>di</strong>mensioni, mentre scende al 12%<br />

per quelle con un fatturato superiore ai 2 miliar<strong>di</strong>) (3).<br />

Il nostro patrimonio enogastronomico, comunque, è <strong>di</strong> primaria importanza a<br />

livello mon<strong>di</strong>ale, solo per fare un esempio conta 500 varietà <strong>di</strong> formaggi, 300 tipi <strong>di</strong><br />

salumi e oltre 2000 etichette <strong>di</strong> vini. Varie regioni annoverano fra le componenti<br />

enogastronomiche le motivazioni principali della scelta a livello geografico dei turisti<br />

che vi si <strong>di</strong>rigono. La stessa immagine del paese nel suo complesso, derivante dagli<br />

articoli riportati sulla stampa internazionale, vanta in queste tematiche posti <strong>di</strong> tutto<br />

rilievo.<br />

Il turismo enogastronomico è una forma <strong>di</strong> turismo culturale: punta alla<br />

conservazione e valorizzazione dei territori agricoli e in particolare vitivinicoli e<br />

propone un nuovo modo <strong>di</strong> vivere la vacanza che viene associata alla visita ad<br />

aziende vinicole con degustazione dei vini tipici e talvolta <strong>di</strong> piatti locali; una vera e<br />

propria esperienza che permette <strong>di</strong> entrare pienamente in comunione con la realtà<br />

del luogo per instaurare un legame <strong>di</strong>alettico con il suo trascorso, per appropriarsi<br />

delle sue tra<strong>di</strong>zioni e del suo patrimonio storico e culturale.<br />

L’enoturismo è dunque una particolare forma <strong>di</strong> prodotto turistico che, pur<br />

essendo composto essenzialmente da servizi, mira a incentivare il consumo stesso<br />

del vino me<strong>di</strong>ante la formazione <strong>di</strong> circoli virtuosi in cui da un alto il viaggio<br />

enoturistico è realizzato per consentire la conoscenza e la <strong>di</strong>retta promozione del<br />

prodotto vitivinicolo e, dall’altro, permette ai consumatori e agli estimatori (ma non<br />

solo) <strong>di</strong> acquisire una <strong>di</strong>retta cognizione della produzione e del territorio,<br />

sperimentandone le particolari atmosfere. La realizzazione <strong>di</strong> questi circuiti, che<br />

associano alla produzione agricola anche fruibilità <strong>di</strong> certi servizi turistici, non è<br />

certo semplice e imme<strong>di</strong>ata, al contrario presuppone una logica impren<strong>di</strong>toriale<br />

innovativa, incentrata su una visione <strong>di</strong> più ampio respiro economico. Un’azienda<br />

vitivinicola che <strong>di</strong>versifica la propria attività entrando a far parte <strong>di</strong> un circuito<br />

organizzato riscontra opportune e fattibili possibilità <strong>di</strong> incremento nei generali<br />

termini <strong>di</strong> valore aggiunto e dello sviluppo solo se alla logica della pura e semplice<br />

red<strong>di</strong>tività dei fon<strong>di</strong> aggiunge un orizzonte impren<strong>di</strong>toriale orientato al mercato dei<br />

servizi turistici mirati alla scoperta delle produzioni agroalimentari <strong>di</strong> qualità, nel cui<br />

ambito è forse imprescin<strong>di</strong>bile il generale rispetto del territorio e del recupero delle<br />

relative risorse ambientali e culturali.<br />

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Wellness. Aumenta la domanda <strong>di</strong> prodotti turistici che rispondano al<br />

bisogno <strong>di</strong> mantenere in forma il corpo. Non è più solo questione <strong>di</strong><br />

fitness, ma <strong>di</strong> wellness: la vacanza è <strong>di</strong>ventata un modo per de<strong>di</strong>care<br />

attenzione alla forma fisica e alla cura del corpo o – più genericamente –<br />

<strong>di</strong> se stessi.<br />

La “nevrosi” delle occasioni. Si sta <strong>di</strong>ffondendo l’abitu<strong>di</strong>ne in molte<br />

località <strong>di</strong> organizzare piccole fiere dell’antiquariato o mercatini settimanali<br />

per arricchire la propria offerta. Nascono le guide del comprar bene, del<br />

comprare in fabbrica (agli spacci aziendali). Le sagre si trasformano in<br />

tanti mercati all’aria aperta con tematizzazioni particolarmente<br />

caratterizzate. Si fa turismo per comprare a prezzo più basso, per<br />

comprare bene, per cogliere le occasioni del mese.<br />

Attività lu<strong>di</strong>co-sportive. Sempre più persone, forse per colpa della vita<br />

troppo “comoda”, in vacanza tentano <strong>di</strong> ribaltare la situazione, scegliendo<br />

<strong>di</strong> fare nel tempo libero attività anche faticose, che partono dallo sport e<br />

vanno oltre: cicloturismo, trekking, mountain bike, canoa,sci e così via. È<br />

una delle modalità più in crescita nel fare turismo.10<br />

Il mass market e le tendenze ad una nuova <strong>di</strong>versificazione<br />

presuppongono comunque un livello qualitativo delle destinazioni<br />

turistiche idoneo alla sod<strong>di</strong>sfazione dei desideri.<br />

Occorre dunque sviluppare una rete che valorizzi il territorio e che allo stesso<br />

tempo sia capace <strong>di</strong> rispondere adeguatamente alla domanda. Nel momento in cui il<br />

vino <strong>di</strong>venta risorsa turistica, infatti, si avrà un “ritorno” positivo, grazie al quale il<br />

turismo stesso porta al prodotto vitivinicolo ricadute positive in termini <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>te e<br />

<strong>di</strong> allargamento del mercato. Il turismo, infatti, è momento <strong>di</strong> comunicazione, <strong>di</strong><br />

conoscenza e anche <strong>di</strong> affermazione sociale e culturale e può rendere il vino non più<br />

solo un alimento o una bevanda, ma anche una risorsa turistica, sempre che si<br />

sappia sviluppare una strategia adeguata, capace <strong>di</strong> promuoverlo, valorizzandolo<br />

economicamente. E’ in quest’ottica che il tipico prodotto enogastronomico<br />

(soprattutto il vino pregiato <strong>di</strong> precisa denominazione) può assumere un ruolo<br />

essenziale, dando la possibilità al turista <strong>di</strong> riscoprire quel legame naturale che lega<br />

un alimento al suo territorio <strong>di</strong> origine ed elevando il vino, soprattutto, a elemento<br />

significativo <strong>di</strong> un comune patrimonio <strong>di</strong> tra<strong>di</strong>zioni da evocare.<br />

(2) M. Antonioli Corigliano Enoturismo, caratteristiche della domanda e<br />

strategie <strong>di</strong> offerta, F. Angeli, Milano, 1996<br />

(3) Dati Movimento Turismo del Vino<br />

10 Tale forma <strong>di</strong> turismo rappresenta anzi il più evidente superamento del<br />

cosiddetto “turismo passivo”, <strong>di</strong> quel turismo cioè basato sulla semplice frequentazione<br />

<strong>di</strong> un luogo <strong>di</strong>verso da quello <strong>di</strong> abituale residenza, e ritenuto interessante in quanto<br />

basato sul go<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> aspetti paesaggistici, climatici, <strong>di</strong> relax ecc. che corrispondono<br />

ad uno spettro <strong>di</strong> bisogni elementari, non evoluti, a fenomeni <strong>di</strong> “ritorno” da parte <strong>di</strong><br />

emigrati ecc. Ė una formula in via <strong>di</strong> esaurimento e tipica delle aree turistiche<br />

marginali in fase <strong>di</strong> involuzione.<br />

A.T.S. ALPI PREALPI GIULIE.<br />

Via Pramollo, 16<br />

33016 Pontebba (UD) - ITALIA<br />

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108<br />

PSL APRILE 2007<br />

La ricerca del prezzo più conveniente quin<strong>di</strong> avviene sempre <strong>di</strong> più<br />

all’interno dell’universo delle stazioni in grado <strong>di</strong> offrire un livello <strong>di</strong> servizi<br />

e <strong>di</strong> opportunità me<strong>di</strong>o, se non me<strong>di</strong>o-alto.<br />

Il fenomeno viene da lontano ma è ormai arrivato ad una fase <strong>di</strong><br />

maturazione tale da portare ad una tendenziale esclusione dal mercato<br />

delle destinazioni non evolute.<br />

2.2.13. Le valenze dell’area PSL all’interno del comprensorio<br />

trinazionale austro-italo-sloveno<br />

Se lo standard delle destinazioni turistiche è dato dal rapporto qualità<br />

prezzo e dalla attitu<strong>di</strong>ne a sod<strong>di</strong>sfare desideri ben in<strong>di</strong>viduati, se inoltre è<br />

necessario puntare a <strong>di</strong>fferenziali turistici il più netti possibile, è pertanto<br />

in<strong>di</strong>spensabile, all’interno <strong>di</strong> tali processi, in<strong>di</strong>viduare le valenze <strong>di</strong><br />

ciascuno dei soggetti nazionali, al fine <strong>di</strong> stabilire e enfatizzare obiettivi e<br />

tematiche che l’area Italiana può e deve valorizzare come proprie, non<br />

ripetibili ed originali puntando:<br />

alle specificità esistenti ed alla loro valorizzazione;<br />

alle valenze irripetibili o <strong>di</strong>fficilmente esportabili, capaci <strong>di</strong> essere cioè<br />

elemento fondante della scelta della parte italiana rispetto alle altre.<br />

2.2.14. Le risorse proponibili<br />

Tali valenze sembrano essere quelle:<br />

• della rete commerciale;<br />

• dei prodotti agroalimentari;<br />

• della ristorazione.<br />

Tali settori infatti sono molto sviluppati in tutta l’area PSL. Lo stesso <strong>di</strong>casi<br />

per il settore commerciale sia per Tarvisio che per i due centri <strong>di</strong> Tarcento<br />

e Cividale. Questi ultimi due si possono considerare come partecipi della<br />

grande area commerciale dell’U<strong>di</strong>nese. Sono tali peculiarità <strong>di</strong>fficilmente<br />

ripetibili oltre confine, in quanto legate a tra<strong>di</strong>zioni locali oltre che<br />

all’immagine del prodotto, alle tra<strong>di</strong>zioni alimentari locali e al “Made in<br />

Italy”. Sono infine – ed è questo l’aspetto più importante – l’unico settore<br />

che si avvicina allo standard qualità-prezzo-sod<strong>di</strong>sfazione <strong>di</strong> bisogni della<br />

tendenziale risegmentazione del mercato.<br />

A.T.S. ALPI PREALPI GIULIE.<br />

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109<br />

PSL APRILE 2007<br />

2.3. Attività <strong>di</strong> programmazione generali presenti nell’area<br />

2.3.1.1. L’Area facente parte del territorio della<br />

Comunità Montana Canal del Ferro Val Canale<br />

PROGRAMMA DELLE OPERE PUBBLICHE DEI COMUNI DEL COMPRENSORIO<br />

ELENCO DEI PRINCIPALI<br />

INTERVENTI<br />

COMUNE DI MOGGIO UDINESE 1.999 2.000 2.001<br />

Strada per Ovedasso (1° lotto) -<br />

ponte sul torrente Alba<br />

500.000.000 0 0<br />

Realizzazione centro polifunzionale 230.000.000 317.676.144 317.676.144<br />

Realizzazione <strong>di</strong>scarica inerti 0 100.000.000 100.000.000<br />

Manutenzione<br />

fabbricati<br />

straor<strong>di</strong>naria<br />

70.000.000 10.000.000 10.000.000<br />

Manutenzione straor<strong>di</strong>naria scuole 55.833.017 10.000.000 10.000.000<br />

Totale entrate/spese 5.287.627.939 4.720.913.247 4.732.913.247<br />

COMPLETAMENTO DI OPERE<br />

GIÀ APPALTATE<br />

Sistemazione strade 62.000.000<br />

Completamento<br />

metanizzazione<br />

rete <strong>di</strong><br />

280.000.000<br />

Completamento opere sul rio Aar 1.500.000.000<br />

Completamento<br />

Travasans<br />

opere sul Rio<br />

500.000.000<br />

Revisione <strong>di</strong> impianti<br />

illuminazione pubblica<br />

<strong>di</strong><br />

320.000.000<br />

Costruzione <strong>di</strong> tratti <strong>di</strong> fognatura<br />

pubblica<br />

120.000.000<br />

Sistemazione marciapie<strong>di</strong> 60.000.000<br />

Costruzione pista forestale "Sot<br />

Palis Bertulis"<br />

252.000.000<br />

Costruzione pista forestale "Grifon" 382.000.000<br />

ENTRATE / USCITE DI BILANCIO 5.287.627.939 4.720.913.247 4.732.913.247<br />

COMUNE DI RESIA<br />

Acquisto caserma dei carabinieri e<br />

manutenzione straor<strong>di</strong>naria<br />

240.000.000<br />

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110<br />

PSL APRILE 2007<br />

Manutenzione<br />

patrimonio<br />

straor<strong>di</strong>naria del<br />

12.000.000 61.000.000 61.000.000<br />

Miglioramento<br />

(mutuo)<br />

impianti sportivi<br />

340.000.000<br />

Ricostruzione e<strong>di</strong>ficio x sede archivio<br />

storicocomunale (contr reg.le)<br />

1.500.000.000<br />

Adeguamento viabilità Val Resia -<br />

Uccea - Slovenja (Interreg II)<br />

1.770.000.000<br />

Rior<strong>di</strong>no fon<strong>di</strong>ario Oseacco 115.000.000<br />

Acquedotti comunali a Coritis e<br />

Martignilas<br />

185.000.000<br />

Sistemazione<br />

(fon<strong>di</strong> reg.li ?)<br />

strade comunali<br />

700.000.000 600.000.000<br />

Realizzazione centralina idroelettrica<br />

sul torrente Barman (patto territor.)<br />

2.000.000.000 2.000.000.000<br />

ENTRATE / USCITE DI BILANCIO 6.204.681.000 7.776.148.000 6.007.532.000<br />

COMUNE DI RESIUTTA<br />

Costruzione campo <strong>di</strong> calcio 250.000.000<br />

Acquisizione aree zona Stuvet da<br />

destinare ad area produttiva<br />

500.000.000<br />

Interventi per la viabilità (contrib<br />

50.000.000 635.000.000 150.000.000<br />

prov.le)<br />

Interv. con contrib. 5b e <strong>Leader</strong><br />

(realizz. <strong>di</strong> opere <strong>di</strong> servizio della<br />

zona comm.le)<br />

Interventi <strong>di</strong> recupero ambientale<br />

(contr. reg.li)<br />

1.000.000.000 1.800.000.000<br />

220.000.000 1.160.000.000 750.000.000<br />

Spese per biblioteca (contr. prov.le) 69.000.000<br />

Adeguamento impianti elettrici 150.000.000<br />

Costruzione piazzola<br />

(contr. prov.le)<br />

ecologica<br />

55.000.000<br />

Interventi <strong>di</strong> protezione<br />

(sghiaiamento Rio Resartico)<br />

civile<br />

1.600.000.000<br />

Opere urbanizzaz. (contr. reg.le)<br />

(zona artig., zona G2, nuove aree<br />

comm.li, ecc.)<br />

630.000.000 700.000.000 500.000.000<br />

Metanizzazione comunale 3.000.000.000<br />

Costruzione centralina idroelettrica<br />

(contr CM)<br />

350.000.000<br />

ENTRATE / USCITE DI BILANCIO 8.899.027.000 5.588.027.000 2.379.027.000<br />

COMUNE DI CHIUSAFORTE<br />

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Sistemazione strada vicinale<br />

Plagnis- Costamolino (contr. reg.le)<br />

Sistemazione strada per Roveredo<br />

(contr. reg.le)<br />

Sistemazione sede municipale (con<br />

mutuo)<br />

111<br />

PSL APRILE 2007<br />

184.798.000<br />

1.400.000.000<br />

800.000.000<br />

ENTRATE / USCITE DI BILANCIO<br />

Non inserito in bilancio<br />

Realizzazione <strong>di</strong> paramassi e lavori<br />

4.965.174.000 2.106.881.000 2.104.866.000<br />

<strong>di</strong> protezione dalle valanghe a Sella 700.000.000 2.300.000.000<br />

Nevea<br />

Strada forestale per Bosco<br />

Cregnedul (fon<strong>di</strong> 5B)<br />

COMUNE DI DOGNA<br />

Realizz. capannone per attività<br />

produttive (sono in attesa<br />

dell'approvaz del PRGC)<br />

372.240.000<br />

60.000.000<br />

Ristrutturazione e<strong>di</strong>ficio <strong>di</strong> via Roma 250.000.000<br />

Lavori <strong>di</strong> adeguamento alla 626 66.319.809<br />

Lavori <strong>di</strong> manutenzione alle strade 75.319.809<br />

ENTRATE / USCITE DI BILANCIO<br />

COMUNE DI PONTEBBA<br />

1.414.766.165 1.100.689.574 1.123.239.574<br />

Sistemazione<br />

Poccet<br />

strada vicinale <strong>di</strong><br />

348.000.000<br />

7° lotto acquedotto Studena Alta -<br />

350.000.000<br />

Aupa<br />

Acquedotto Studena Bassa 165.000.000<br />

Strade interpoderali Piani Plamalina 180.000.000<br />

Sistemaz. idrogeologica Frattis 400.000.000<br />

Manutenzione<br />

municipale<br />

straor<strong>di</strong>naria sede<br />

247.000.000<br />

Adeguamento casa per anziani<br />

142.358.374<br />

"Elsa Treu"<br />

Completamento opere interne ed<br />

esterne sta<strong>di</strong>o del ghiaccio (contr. 800.000.000<br />

reg.le)<br />

Copertura Cinema Teatro Italia 240.000.000<br />

Arginatura Fiume Fella (Dir. R. Prot.<br />

761.750.000<br />

Civile)<br />

Sghiaiamento " ( " ) 438.210.000<br />

" Rio degli Uccelli 1.200.000.000<br />

" e spondatura fiume<br />

Fella<br />

1.500.000.000<br />

Sistemazione Scuola me<strong>di</strong>a statale<br />

(Seg. Gen. Straord.)<br />

1.500.000.000<br />

Costruzione ponte Lavaz 700.000.000<br />

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112<br />

PSL APRILE 2007<br />

Sistemazione<br />

Bassa<br />

strada Studena<br />

1.500.000.000<br />

Realizzazione pista da fondo in<br />

frazione Aupa<br />

700.000.000<br />

Realizzazione PIP a S. Leopoldo 1.000.000.000<br />

Sistemazione<br />

Pietratagliata<br />

acquedotto a<br />

200.000.000<br />

Sistemazione Rio Bombaso 700.000.000<br />

Pavimentazioni strade comunali 1.000.000.000<br />

Illuminazione pubblica 500.000.000<br />

Costruzione fognatura a Studena<br />

Bassa<br />

1.000.000.000<br />

Costruzione<br />

depurazione<br />

impianto <strong>di</strong><br />

700.000.000<br />

ENTRATE / USCITE DI BILANCIO 19.771.222.000 12.425.840.000 12.484.640.000<br />

COMUNE DI MALBORGHETTO-<br />

VALBRUNA<br />

Metanizzazione a Bagni <strong>di</strong> Lusnizza 750.000.000<br />

Fognature capoluogo 150.000.000<br />

Acquisto automezzi 350.000.000<br />

Interventi alla scuole elementare 90.000.000<br />

Arredo urbano in tutte le frazioni 150.000.000 150.000.000 500.000.000<br />

Completamento civico ex canonica 150.000.000<br />

ENTRATE / USCITE DI BILANCIO 4.122.904.000 3.185.508.000 3.035.508.000<br />

Non inserite nel bilancio, ma in programma, subor<strong>di</strong>natamente alla concessione <strong>di</strong> contributi<br />

straor<strong>di</strong>nari<br />

Sistemazione strade vicinali<br />

Impianto <strong>di</strong> depurazione a Ugovizza<br />

Adeguamento immobili comunali<br />

alla 626/94<br />

Completamento rete acquedottistica e fognaria comunale<br />

Sta<strong>di</strong>o del fondo in Val Saisera<br />

Realizzazione campeggio<br />

internazionale a Ugovizza<br />

COMUNE DI TARVISIO 1.999 2.000 2.001<br />

Adeguamento 626<br />

centrale termica<br />

e revisione<br />

326.000.000 500.000.000 300.000.000<br />

Ristrutturazione e<strong>di</strong>fici comunali e<br />

430.000.000<br />

taverna<br />

Risistemazione via Castello 700.000.000<br />

Ristrutturazione museo minerario 67.000.000<br />

Completamento<br />

sport<br />

Palazzetto dello<br />

1.000.000.000<br />

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113<br />

PSL APRILE 2007<br />

Completamento campo <strong>di</strong> calcio a<br />

Fusine<br />

300.000.000<br />

Costruzione trampolino <strong>di</strong> salto 185.000.000<br />

Realizzazione strade in porfido e<br />

parcheggi<br />

300.000.000 100.000.000<br />

Intervento in<br />

Camporosso<br />

via Casarenza a<br />

320.000.000<br />

Costruzione acquedotto Cave 500.000.000<br />

Costruzione<br />

Camporosso<br />

depuratore<br />

314.400.507<br />

Ampliamento cimiteri 156.000.000 300.000.000<br />

Realscivolo al Mercato 235.000.000<br />

Acquisto automezzi 400.000.000 250.000.000<br />

Sistemazione Piazza Unità 500.000.000<br />

Impianto <strong>di</strong> illuminazione via Alpi<br />

Giulie<br />

180.000.000<br />

Sistemazione<br />

Gorizia<br />

acquedotto via<br />

108.000.000<br />

Realizzazione fognature 1.015.000.000 700.000.000<br />

Ristrutturazione campo sportivo 500.000.000<br />

Potenziamento<br />

Priesnig<br />

acquedotto via<br />

800.000.000<br />

Totale entrate / spese 16.554.000.000 14.131.000.000 14.219.000.000<br />

COMUNITA' MONTANA<br />

Sistemazione idraulico forestale<br />

Comune <strong>di</strong> Dogna<br />

500.000.000<br />

" " 500.000.000<br />

Acquedotti e fognature (L.R. 10/88) 100.000.000<br />

Viabilità forestale (L.R. 10/88) 122.000.000<br />

Conservazione silvo-pastorale ( "<br />

120.000.000<br />

- art. 52)<br />

Funzioni trasferite 136.000.000<br />

Interventi art. 12 L.R. 50/93 74.050.000<br />

Interventi L.R. 8/92 35.000.000<br />

Realizzazione attività produttive (<br />

1.100.000.000<br />

PIP ) a Resia<br />

Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong>versi - art. 16 L.R. 50/93 100.000.000<br />

Completamento ripetitori TV 236.400.000<br />

Interreg II Italia - Slovenia 320.000.000<br />

ENTRATE / USCITE DI BILANCIO 10.595.397.000 7.829.868.000 7.879.560.000<br />

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114<br />

PSL APRILE 2007<br />

2.3.1.2. L’area facente parte del territorio della<br />

Comunità Montana Valli del Torre<br />

Negli ultimi anni nel territorio della Comunità montana delle Valli del<br />

Torre sono stati realizzati e sono in corso <strong>di</strong> realizzazione <strong>di</strong>versi interventi<br />

finanziati attraverso i Fon<strong>di</strong> Strutturali comunitari.<br />

Nella tabella allegata si riporta una sintesi dei principali interventi<br />

finanziati attraverso tali fon<strong>di</strong>.<br />

TORRE LEADER<br />

BENEFICIARIO PROGRAMMA PROGETTO<br />

COMUNE DI ATTIMIS<br />

FONDI<br />

COMUNITARI UE<br />

FONDI<br />

COMUNITARI UE<br />

COMUNE DI FAEDIS 5b<br />

-Recupero ed adattamento ex-latteria da<br />

a<strong>di</strong>bire a Museo<br />

-Prog. <strong>di</strong> promozione turistica del Museo<br />

Archeologico Me<strong>di</strong>oevale<br />

-Sistemazione e manutenzione sentieri<br />

storici comunali<br />

FINANZIAME<br />

NTO<br />

L.447.578.738<br />

L. 110.000.000<br />

L. 80.000.000<br />

COMUNE DI 5b<br />

-Caratterizzazione <strong>di</strong> percorsi integrati su<br />

tematiche naturalistiche<br />

LUSEVERA e geologico- speleologiche L. 163.863.000<br />

COMUNE DI<br />

MAGNANO IN<br />

RIVIERA<br />

COMUNE DI NIMIS 5b<br />

COMUNE DI<br />

POVOLETTO<br />

COMUNE DI<br />

TAIPANA<br />

COMUNE DI<br />

TARCENTO<br />

NESSUNO NESSUNO<br />

-Lavori <strong>di</strong> riqualificazione del Centro<br />

Urbano<br />

NESSUNO NESSUNO<br />

L.<br />

-<br />

L. 500.000.000<br />

5b -Sentieri e siti <strong>di</strong> pregio ambientale L. 409.626.000<br />

-Creazione centro visite con<br />

ristrutturazione ex-latteria <strong>di</strong> Platischis<br />

-Sistemazione idrogeologica della riviera<br />

L. 172.883.880<br />

5b L.R. 35/95 <strong>di</strong> Coia e interventi a <strong>di</strong>fesa delle strade<br />

<strong>di</strong> interesse paesaggistico<br />

L. 279.475.000<br />

5b L.R. 35/95<br />

-Piccoli interventi infrastrutturali<br />

(sentieristica)<br />

L. 269.672.000<br />

5b L.R. 35/95<br />

-Progettazione relativa all'adeguamento e<br />

completamento<br />

infrastrutturale dell'area destinata ad<br />

inse<strong>di</strong>amenti produttivi<br />

L. 1.695.984.102<br />

KONVER -Programma operativo KONVER L. 7.569.600.000<br />

5b L.R. 35/95 -Intervento <strong>di</strong> riqualificazione <strong>di</strong> borghi<br />

L.<br />

-<br />

A.T.S. ALPI PREALPI GIULIE.<br />

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COMUNITA'<br />

MONTANA VALLI<br />

DEL TORRE<br />

COMUNITA'<br />

MONTANA VALLI<br />

DEL TORRE<br />

COMUNITA'<br />

MONTANA VALLI<br />

DEL TORRE<br />

COMUNITA'<br />

MONTANA VALLI<br />

DEL TORRE<br />

COMUNITA'<br />

MONTANA VALLI<br />

DEL TORRE<br />

COMUNITA'<br />

MONTANA VALLI<br />

DEL TORRE<br />

COMUNITA'<br />

MONTANA VALLI<br />

DEL TORRE<br />

TORRE LEADER<br />

115<br />

5b L.R. 35/95<br />

5b L.R. 35/95<br />

5b L.R. 35/95<br />

5b L.R. 35/95<br />

5b L.R. 35/95<br />

5b L.R. 35/95<br />

5b L.R. 35/95<br />

5b L.R. 35/95<br />

PSL APRILE 2007<br />

rurali ad alta vocazione<br />

turistica " Borgo <strong>di</strong> Collerumiz" L. 461.400.000<br />

-Recupero, adattamento ed attrezzatura<br />

L. 71.315.999<br />

e<strong>di</strong>fici misura IV<br />

PROGETTO DI MASSIMA PER LA<br />

REALIZZAZIONE DI MATERIALE<br />

L. 25.000.000<br />

INFORMATIVO PER LE AZIENDE<br />

AGRITURISTICHE<br />

"I PERCORSI DELLE VALLI" IL<br />

SISTEMA DI PERCORSI CICLABILI<br />

E PEDONALI, CON AREE DI SOSTA, L. 498.960.000<br />

DI NATURA TURISTICO-TEMATICA<br />

E AGRITURISTICA<br />

REALIZZAZIONE DI UN SISTEMA<br />

INFORMATIVO TERRITORIALE PER<br />

IL MONITORAGGIO AMBIENTALE L. 6.962.000.000<br />

DEL TERRITORIO MONTANO -<br />

SITER MONT -<br />

CONVERSIONI, DIRADAMENTI E<br />

RIPULITURE NEI PATRIMONI<br />

L. 197.786.600<br />

FORESTALI IN COMUNE DI<br />

ATTIMIS.<br />

TAGLIO DI SFOLLO DI BOSCHI<br />

GIOVANI - INTERVENTI PER LA<br />

CONVERSIONE DI BOSCHI CEDUI<br />

L. 128.652.480<br />

IN FUSTAIE - OPERE INERENTI AL<br />

MIGLIORAMENTO GENERICO DEI<br />

BOSCHI IN COMUNE DI FAEDIS.<br />

DIRADAMENTI CONVERSIONI E<br />

RIPULITURE NEL PATRIMONIO<br />

FORESTALE DEL CONSORZIO L. 81.629.244<br />

PRIVATO "LA MONT" IN COMUNE<br />

DI MAGNANO IN RIVIERA.<br />

INTERVENTI MANUTENZIONE<br />

STRAORDINARIA STRADA<br />

FORESTALE NEI COMUNI DI<br />

ATTIMIS E FAEDIS<br />

L. 191.410.650<br />

BENEFICIARIO PROGRAMMA PROGETTO FINANZIAMENTO<br />

COMUNE DI ATTIMIS<br />

FONDI<br />

COMUNITARI UE<br />

FONDI<br />

COMUNITARI UE<br />

-Recupero ed<br />

adattamento exlatteria<br />

da a<strong>di</strong>bire a<br />

Museo<br />

-Prog. <strong>di</strong><br />

promozione turistica<br />

del Museo<br />

Archeologico<br />

Me<strong>di</strong>oevale<br />

L.447.578.738<br />

L. 110.000.000<br />

A.T.S. ALPI PREALPI GIULIE.<br />

Via Pramollo, 16<br />

33016 Pontebba (UD) - ITALIA<br />

Tel. 0428 90148<br />

Fax 0428 90348<br />

openleader@tin.it


COMUNE DI FAEDIS 5b<br />

COMUNE DI 5b<br />

LUSEVERA<br />

116<br />

PSL APRILE 2007<br />

-Sistemazione e<br />

manutenzione<br />

sentieri storici<br />

comunali<br />

-Caratterizzazione <strong>di</strong><br />

percorsi integrati su<br />

tematiche<br />

naturalistiche<br />

e geologicospeleologiche<br />

L. 80.000.000<br />

L. 163.863.000<br />

COMUNE DI MAGNANO IN<br />

RIVIERA<br />

NESSUNO NESSUNO<br />

-Lavori <strong>di</strong><br />

L. -<br />

COMUNE DI NIMIS 5b riqualificazione del<br />

Centro Urbano<br />

L. 500.000.000<br />

COMUNE DI POVOLETTO NESSUNO NESSUNO L. -<br />

COMUNE DI TAIPANA 5b<br />

-Sentieri e siti <strong>di</strong><br />

pregio ambientale<br />

-Creazione centro<br />

L. 409.626.000<br />

visite con<br />

ristrutturazione exlatteria<br />

<strong>di</strong> Platischis<br />

-Sistemazione<br />

idrogeologica della<br />

riviera <strong>di</strong> Coia e<br />

L. 172.883.880<br />

COMUNE DI TARCENTO 5b L.R. 35/95 interventi a <strong>di</strong>fesa<br />

delle strade <strong>di</strong><br />

interesse<br />

paesaggistico<br />

-Piccoli interventi<br />

L. 279.475.000<br />

5b L.R. 35/95 infrastrutturali<br />

(sentieristica)<br />

-Progettazione<br />

L. 269.672.000<br />

5b L.R. 35/95<br />

relativa<br />

all'adeguamento e<br />

completamento<br />

infrastrutturale<br />

dell'area destinata ad<br />

inse<strong>di</strong>amenti<br />

produttivi<br />

L. 1.695.984.102<br />

KONVER<br />

-Programma<br />

operativo KONVER<br />

-Intervento <strong>di</strong><br />

L. 7.569.600.000<br />

5b L.R. 35/95<br />

riqualificazione <strong>di</strong><br />

borghi rurali ad alta<br />

vocazione<br />

turistica " Borgo <strong>di</strong><br />

Collerumiz"<br />

L. 461.400.000<br />

5b L.R. 35/95 -Recupero, L. 71.315.999<br />

A.T.S. ALPI PREALPI GIULIE.<br />

Via Pramollo, 16<br />

33016 Pontebba (UD) - ITALIA<br />

Tel. 0428 90148<br />

Fax 0428 90348<br />

openleader@tin.it


COMUNITA' MONTANA<br />

VALLI DEL TORRE<br />

COMUNITA' MONTANA<br />

VALLI DEL TORRE<br />

COMUNITA' MONTANA<br />

VALLI DEL TORRE<br />

COMUNITA' MONTANA<br />

VALLI DEL TORRE<br />

COMUNITA' MONTANA<br />

VALLI DEL TORRE<br />

COMUNITA' MONTANA<br />

VALLI DEL TORRE<br />

117<br />

PSL APRILE 2007<br />

5b L.R. 35/95<br />

5b L.R. 35/95<br />

5b L.R. 35/95<br />

5b L.R. 35/95<br />

5b L.R. 35/95<br />

5b L.R. 35/95<br />

adattamento ed<br />

attrezzatura e<strong>di</strong>fici<br />

misura IV<br />

PROGETTO DI<br />

MASSIMA PER LA<br />

REALIZZAZIONE<br />

DI MATERIALE<br />

INFORMATIVO<br />

PER LE AZIENDE<br />

AGRITURISTICHE<br />

"I PERCORSI<br />

DELLE VALLI" IL<br />

SISTEMA DI<br />

PERCORSI<br />

CICLABILI E<br />

PEDONALI, CON<br />

AREE DI SOSTA,<br />

DI NATURA<br />

TURISTICO-<br />

TEMATICA E<br />

AGRITURISTICA<br />

REALIZZAZIONE<br />

DI UN SISTEMA<br />

INFORMATIVO<br />

TERRITORIALE<br />

PER IL<br />

MONITORAGGIO<br />

AMBIENTALE<br />

DEL TERRITORIO<br />

MONTANO -<br />

SITER MONT -<br />

CONVERSIONI,<br />

DIRADAMENTI E<br />

RIPULITURE NEI<br />

PATRIMONI<br />

FORESTALI IN<br />

COMUNE DI<br />

ATTIMIS.<br />

TAGLIO DI<br />

SFOLLO DI<br />

BOSCHI GIOVANI<br />

- INTERVENTI<br />

PER LA<br />

CONVERSIONE DI<br />

BOSCHI CEDUI IN<br />

FUSTAIE - OPERE<br />

INERENTI AL<br />

MIGLIORAMENT<br />

O GENERICO DEI<br />

BOSCHI IN<br />

COMUNE DI<br />

FAEDIS.<br />

DIRADAMENTI<br />

CONVERSIONI E<br />

L. 25.000.000<br />

L. 498.960.000<br />

L. 6.962.000.000<br />

L. 197.786.600<br />

L. 128.652.480<br />

L. 81.629.244<br />

A.T.S. ALPI PREALPI GIULIE.<br />

Via Pramollo, 16<br />

33016 Pontebba (UD) - ITALIA<br />

Tel. 0428 90148<br />

Fax 0428 90348<br />

openleader@tin.it


COMUNITA' MONTANA<br />

VALLI DEL TORRE<br />

TORRE LEADER<br />

118<br />

PSL APRILE 2007<br />

5b L.R. 35/95<br />

RIPULITURE NEL<br />

PATRIMONIO<br />

FORESTALE DEL<br />

CONSORZIO<br />

PRIVATO "LA<br />

MONT" IN<br />

COMUNE DI<br />

MAGNANO IN<br />

RIVIERA.<br />

INTERVENTI<br />

MANUTENZIONE<br />

STRAORDINARIA<br />

STRADA<br />

FORESTALE NEI<br />

COMUNI DI<br />

ATTIMIS E<br />

FAEDIS<br />

L. 191.410.650<br />

BENEFICIARIO PROGRAMMA PROGETTO FINANZIAMENTO<br />

COMUNE DI ATTIMIS<br />

FONDI<br />

COMUNITARI UE<br />

FONDI<br />

COMUNITARI UE<br />

COMUNE DI FAEDIS 5b<br />

COMUNE DI 5b<br />

LUSEVERA<br />

-Recupero ed<br />

adattamento exlatteria<br />

da a<strong>di</strong>bire a<br />

Museo<br />

-Prog. <strong>di</strong><br />

promozione turistica<br />

del Museo<br />

Archeologico<br />

Me<strong>di</strong>oevale<br />

-Sistemazione e<br />

manutenzione<br />

sentieri storici<br />

comunali<br />

-Caratterizzazione<br />

<strong>di</strong> percorsi integrati<br />

su tematiche<br />

naturalistiche<br />

e geologicospeleologiche<br />

L. 447.578.727<br />

L. 110.000.000<br />

L. 80.000.000<br />

L. 163.863.000<br />

COMUNE DI MAGNANO IN<br />

RIVIERA<br />

NESSUNO NESSUNO<br />

-Lavori <strong>di</strong><br />

L. -<br />

COMUNE DI NIMIS 5b riqualificazione del<br />

Centro Urbano<br />

L. 500.000.000<br />

COMUNE DI POVOLETTO NESSUNO NESSUNO L. -<br />

COMUNE DI TAIPANA 5b -Sentieri e siti <strong>di</strong> L. 409.626.000<br />

A.T.S. ALPI PREALPI GIULIE.<br />

Via Pramollo, 16<br />

33016 Pontebba (UD) - ITALIA<br />

Tel. 0428 90148<br />

Fax 0428 90348<br />

openleader@tin.it


119<br />

PSL APRILE 2007<br />

COMUNE DI TARCENTO 5b L.R. 35/95<br />

pregio ambientale<br />

-Creazione centro<br />

visite con<br />

ristrutturazione exlatteria<br />

<strong>di</strong> Platischis<br />

-Sistemazione<br />

idrogeologica della<br />

riviera <strong>di</strong> Coia e<br />

interventi a <strong>di</strong>fesa<br />

delle strade <strong>di</strong><br />

interesse<br />

paesaggistico<br />

-Piccoli interventi<br />

5b L.R. 35/95 infrastrutturali<br />

(sentieristica)<br />

-Progettazione<br />

5b L.R. 35/95<br />

relativa<br />

all'adeguamento e<br />

completamento<br />

infrastrutturale<br />

dell'area destinata<br />

ad inse<strong>di</strong>amenti<br />

produttivi<br />

KONVER<br />

-Programma<br />

operativo KONVER<br />

-Intervento <strong>di</strong><br />

5b L.R. 35/95<br />

riqualificazione <strong>di</strong><br />

borghi rurali ad alta<br />

vocazione<br />

turistica " Borgo <strong>di</strong><br />

Collerumiz"<br />

-Recupero,<br />

5b L.R. 35/95<br />

adattamento ed<br />

attrezzatura e<strong>di</strong>fici<br />

misura IV<br />

PROGETTO DI<br />

MASSIMA PER<br />

LA<br />

COMUNITA' MONTANA 5b L.R. 35/95<br />

REALIZZAZIONE<br />

DI MATERIALE<br />

INFORMATIVO<br />

PER LE AZIENDE<br />

AGRITURISTICHE<br />

VALLI DEL TORRE Attimis<br />

PROGETTO DI<br />

MASSIMA PER<br />

LA<br />

COMUNITA' MONTANA 5b L.R. 35/95<br />

REALIZZAZIONE<br />

DI MATERIALE<br />

INFORMATIVO<br />

PER LE AZIENDE<br />

AGRITURISTICHE<br />

VALLI DEL TORRE Fae<strong>di</strong>s<br />

L. 172.883.880<br />

L. 279.475.000<br />

L. 269.672.000<br />

L. 1.695.984.102<br />

L. 7.569.600.000<br />

L. 461.400.000<br />

L. 71.315.999<br />

L. 25.000.000<br />

L. 25.000.000<br />

A.T.S. ALPI PREALPI GIULIE.<br />

Via Pramollo, 16<br />

33016 Pontebba (UD) - ITALIA<br />

Tel. 0428 90148<br />

Fax 0428 90348<br />

openleader@tin.it


120<br />

PSL APRILE 2007<br />

COMUNITA' MONTANA 5b L.R. 35/95<br />

PROGETTO DI<br />

MASSIMA PER<br />

LA<br />

REALIZZAZIONE<br />

DI MATERIALE<br />

INFORMATIVO<br />

PER LE AZIENDE<br />

AGRITURISTICHE<br />

VALLI DEL TORRE Lusevera<br />

PROGETTO DI<br />

MASSIMA PER<br />

LA<br />

COMUNITA' MONTANA 5b L.R. 35/95<br />

REALIZZAZIONE<br />

DI MATERIALE<br />

INFORMATIVO<br />

PER LE AZIENDE<br />

AGRITURISTICHE<br />

VALLI DEL TORRE Magnano in Riviera<br />

PROGETTO DI<br />

MASSIMA PER<br />

LA<br />

COMUNITA' MONTANA 5b L.R. 35/95<br />

REALIZZAZIONE<br />

DI MATERIALE<br />

INFORMATIVO<br />

PER LE AZIENDE<br />

AGRITURISTICHE<br />

VALLI DEL TORRE Nimis<br />

PROGETTO DI<br />

MASSIMA PER<br />

LA<br />

COMUNITA' MONTANA 5b L.R. 35/95<br />

REALIZZAZIONE<br />

DI MATERIALE<br />

INFORMATIVO<br />

PER LE AZIENDE<br />

AGRITURISTICHE<br />

VALLI DEL TORRE Povoletto<br />

PROGETTO DI<br />

MASSIMA PER<br />

LA<br />

COMUNITA' MONTANA 5b L.R. 35/95<br />

REALIZZAZIONE<br />

DI MATERIALE<br />

INFORMATIVO<br />

PER LE AZIENDE<br />

AGRITURISTICHE<br />

VALLI DEL TORRE Taipana<br />

PROGETTO DI<br />

MASSIMA PER<br />

LA<br />

COMUNITA' MONTANA 5b L.R. 35/95<br />

REALIZZAZIONE<br />

DI MATERIALE<br />

INFORMATIVO<br />

PER LE AZIENDE<br />

AGRITURISTICHE<br />

L. 25.000.000<br />

L. 25.000.000<br />

L. 25.000.000<br />

L. 25.000.000<br />

L. 25.000.000<br />

L. 25.000.000<br />

A.T.S. ALPI PREALPI GIULIE.<br />

Via Pramollo, 16<br />

33016 Pontebba (UD) - ITALIA<br />

Tel. 0428 90148<br />

Fax 0428 90348<br />

openleader@tin.it


121<br />

PSL APRILE 2007<br />

VALLI DEL TORRE Tarcento<br />

"I PERCORSI<br />

DELLE VALLI" IL<br />

SISTEMA DI<br />

PERCORSI<br />

CICLABILI E<br />

COMUNITA' MONTANA 5b L.R. 35/95 PEDONALI, CON<br />

AREE DI SOSTA,<br />

DI NATURA<br />

TURISTICO-<br />

TEMATICA E<br />

AGRITURISTICA<br />

VALLI DEL TORRE Attimis<br />

"I PERCORSI<br />

DELLE VALLI" IL<br />

SISTEMA DI<br />

PERCORSI<br />

CICLABILI E<br />

COMUNITA' MONTANA 5b L.R. 35/95 PEDONALI, CON<br />

AREE DI SOSTA,<br />

DI NATURA<br />

TURISTICO-<br />

TEMATICA E<br />

AGRITURISTICA<br />

VALLI DEL TORRE Fae<strong>di</strong>s<br />

"I PERCORSI<br />

DELLE VALLI" IL<br />

SISTEMA DI<br />

PERCORSI<br />

CICLABILI E<br />

COMUNITA' MONTANA 5b L.R. 35/95 PEDONALI, CON<br />

AREE DI SOSTA,<br />

DI NATURA<br />

TURISTICO-<br />

TEMATICA E<br />

AGRITURISTICA<br />

VALLI DEL TORRE Lusevera<br />

"I PERCORSI<br />

DELLE VALLI" IL<br />

SISTEMA DI<br />

PERCORSI<br />

CICLABILI E<br />

COMUNITA' MONTANA 5b L.R. 35/95 PEDONALI, CON<br />

AREE DI SOSTA,<br />

DI NATURA<br />

TURISTICO-<br />

TEMATICA E<br />

AGRITURISTICA<br />

VALLI DEL TORRE Magnano in Riviera<br />

"I PERCORSI<br />

COMUNITA' MONTANA 5b L.R. 35/95<br />

DELLE VALLI" IL<br />

SISTEMA DI<br />

PERCORSI<br />

L. 498.960.000<br />

L. 498.960.000<br />

L. 498.960.000<br />

L. 498.960.000<br />

L. 498.960.000<br />

A.T.S. ALPI PREALPI GIULIE.<br />

Via Pramollo, 16<br />

33016 Pontebba (UD) - ITALIA<br />

Tel. 0428 90148<br />

Fax 0428 90348<br />

openleader@tin.it


122<br />

PSL APRILE 2007<br />

VALLI DEL TORRE<br />

CICLABILI E<br />

PEDONALI, CON<br />

AREE DI SOSTA,<br />

DI NATURA<br />

TURISTICO-<br />

TEMATICA E<br />

AGRITURISTICA<br />

Povoletto<br />

"I PERCORSI<br />

DELLE VALLI" IL<br />

SISTEMA DI<br />

PERCORSI<br />

CICLABILI E<br />

COMUNITA' MONTANA 5b L.R. 35/95 PEDONALI, CON<br />

AREE DI SOSTA,<br />

DI NATURA<br />

TURISTICO-<br />

TEMATICA E<br />

AGRITURISTICA<br />

VALLI DEL TORRE Taipana<br />

"I PERCORSI<br />

DELLE VALLI" IL<br />

SISTEMA DI<br />

PERCORSI<br />

CICLABILI E<br />

COMUNITA' MONTANA 5b L.R. 35/95 PEDONALI, CON<br />

AREE DI SOSTA,<br />

DI NATURA<br />

TURISTICO-<br />

TEMATICA E<br />

AGRITURISTICA<br />

VALLI DEL TORRE Tarcento<br />

"I PERCORSI<br />

DELLE VALLI" IL<br />

SISTEMA DI<br />

PERCORSI<br />

CICLABILI E<br />

COMUNITA' MONTANA 5b L.R. 35/95 PEDONALI, CON<br />

AREE DI SOSTA,<br />

DI NATURA<br />

TURISTICO-<br />

TEMATICA E<br />

AGRITURISTICA<br />

VALLI DEL TORRE Nimis<br />

REALIZZAZIONE<br />

DI UN SISTEMA<br />

INFORMATIVO<br />

TERRITORIALE<br />

COMUNITA' MONTANA 5b L.R. 35/95<br />

PER IL<br />

MONITORAGGIO<br />

AMBIENTALE<br />

DEL TERRITORIO<br />

MONTANO -<br />

SITER MONT -<br />

L. 498.960.000<br />

L. 498.960.000<br />

L. 498.960.000<br />

L. 6.962.000.000<br />

A.T.S. ALPI PREALPI GIULIE.<br />

Via Pramollo, 16<br />

33016 Pontebba (UD) - ITALIA<br />

Tel. 0428 90148<br />

Fax 0428 90348<br />

openleader@tin.it


123<br />

PSL APRILE 2007<br />

VALLI DEL TORRE Fae<strong>di</strong>s<br />

REALIZZAZIONE<br />

DI UN SISTEMA<br />

INFORMATIVO<br />

TERRITORIALE<br />

COMUNITA' MONTANA 5b L.R. 35/95<br />

PER IL<br />

MONITORAGGIO<br />

AMBIENTALE<br />

DEL TERRITORIO<br />

MONTANO -<br />

SITER MONT -<br />

VALLI DEL TORRE Lusevera<br />

REALIZZAZIONE<br />

DI UN SISTEMA<br />

INFORMATIVO<br />

TERRITORIALE<br />

COMUNITA' MONTANA 5b L.R. 35/95<br />

PER IL<br />

MONITORAGGIO<br />

AMBIENTALE<br />

DEL TERRITORIO<br />

MONTANO -<br />

SITER MONT -<br />

VALLI DEL TORRE Magnano in Riviera<br />

REALIZZAZIONE<br />

DI UN SISTEMA<br />

INFORMATIVO<br />

TERRITORIALE<br />

COMUNITA' MONTANA 5b L.R. 35/95<br />

PER IL<br />

MONITORAGGIO<br />

AMBIENTALE<br />

DEL TERRITORIO<br />

MONTANO -<br />

SITER MONT -<br />

VALLI DEL TORRE Nimis<br />

REALIZZAZIONE<br />

DI UN SISTEMA<br />

INFORMATIVO<br />

TERRITORIALE<br />

COMUNITA' MONTANA 5b L.R. 35/95<br />

PER IL<br />

MONITORAGGIO<br />

AMBIENTALE<br />

DEL TERRITORIO<br />

MONTANO -<br />

SITER MONT -<br />

VALLI DEL TORRE Povoletto<br />

REALIZZAZIONE<br />

DI UN SISTEMA<br />

INFORMATIVO<br />

COMUNITA' MONTANA 5b L.R. 35/95<br />

TERRITORIALE<br />

PER IL<br />

MONITORAGGIO<br />

AMBIENTALE<br />

DEL TERRITORIO<br />

L. 6.962.000.000<br />

L. 6.962.000.000<br />

L. 6.962.000.000<br />

L. 6.962.000.000<br />

L. 6.962.000.000<br />

A.T.S. ALPI PREALPI GIULIE.<br />

Via Pramollo, 16<br />

33016 Pontebba (UD) - ITALIA<br />

Tel. 0428 90148<br />

Fax 0428 90348<br />

openleader@tin.it


124<br />

PSL APRILE 2007<br />

VALLI DEL TORRE<br />

MONTANO -<br />

SITER MONT -<br />

Taipana<br />

REALIZZAZIONE<br />

DI UN SISTEMA<br />

INFORMATIVO<br />

TERRITORIALE<br />

COMUNITA' MONTANA 5b L.R. 35/95<br />

PER IL<br />

MONITORAGGIO<br />

AMBIENTALE<br />

DEL TERRITORIO<br />

MONTANO -<br />

SITER MONT -<br />

VALLI DEL TORRE Tarcento<br />

CONVERSIONI,<br />

DIRADAMENTI E<br />

RIPULITURE NEI<br />

COMUNITA' MONTANA 5b L.R. 35/95 PATRIMONI<br />

FORESTALI IN<br />

COMUNE DI<br />

ATTIMIS.<br />

TAGLIO DI<br />

SFOLLO DI<br />

BOSCHI GIOVANI<br />

- INTERVENTI<br />

PER LA<br />

CONVERSIONE<br />

DI BOSCHI CEDUI<br />

VALLI DEL TORRE 5b L.R. 35/95 IN FUSTAIE -<br />

OPERE INERENTI<br />

AL<br />

MIGLIORAMENT<br />

O GENERICO DEI<br />

BOSCHI IN<br />

COMUNE DI<br />

FAEDIS.<br />

DIRADAMENTI<br />

CONVERSIONI E<br />

RIPULITURE NEL<br />

PATRIMONIO<br />

FORESTALE DEL<br />

COMUNITA' MONTANA<br />

VALLI DEL TORRE<br />

5b L.R. 35/95 CONSORZIO<br />

PRIVATO "LA<br />

MONT" IN<br />

COMUNE DI<br />

MAGNANO IN<br />

RIVIERA.<br />

INTERVENTI<br />

MANUTENZIONE<br />

COMUNITA' MONTANA 5b L.R. 35/95<br />

STRAORDINARIA<br />

STRADA<br />

FORESTALE NEI<br />

COMUNI DI<br />

L. 6.962.000.000<br />

L. 197.786.600<br />

L. 128.652.480<br />

L. 81.629.244<br />

L. 191.410.650<br />

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Via Pramollo, 16<br />

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VALLI DEL TORRE<br />

COMUNITA' MONTANA 5b L.R. 35/95<br />

VALLI DEL TORRE<br />

125<br />

PSL APRILE 2007<br />

ATTIMIS E<br />

FAEDIS<br />

INTERVENTI<br />

MANUTENZIONE<br />

STRAORDINARIA<br />

STRADA<br />

FORESTALE NEI<br />

COMUNI DI<br />

ATTIMIS E<br />

FAEDIS<br />

L. 191.410.650<br />

TOTALE L.66.947.968.332<br />

2.3.1.3. L’area facente parte del territorio della<br />

Comunità Montana Valli del Natisone<br />

denominazione importo misura titolarità<br />

progetto progetto in Lire<br />

Rinaturalizzazione <strong>di</strong> un area denudata e<br />

degradata in località Cepletischis 246.346.423 5b Comunità Montana Valli del Natisone<br />

Realizzazione <strong>di</strong> un parco urbano in Comune<br />

<strong>di</strong> San Pietro al Natisone 500.000.000 5b Comunità Montana Valli del Natisone<br />

Centro documentazione <strong>di</strong> Clo<strong>di</strong>g - Centro<br />

manifestazioni <strong>di</strong> Topolò 150.000.000 5b Comunità Montana Valli del Natisone<br />

Gastal<strong>di</strong>a d'Antro Ambiente Arte Storia<br />

Economia (sentieri tematici) 165.438.000 5b Comunità Montana Valli del Natisone<br />

Gastal<strong>di</strong>a d'Antro Ambiente Arte Storia<br />

Economia (grotta) 65.520.000 5b Comunità Montana Valli del Natisone<br />

Rinaturalizzazione <strong>di</strong> aree denudate e<br />

degradate sul m.te Matajur 235.711.380 5b Comunità Montana Valli del Natisone<br />

Sentiero tematico <strong>di</strong> fondovalle e aree<br />

circostanti. Sentiero <strong>di</strong> Topolò 130.000.000 5b Comunità Montana Valli del Natisone<br />

Sentieri tematici nei Comuni <strong>di</strong> Pulfero e<br />

Savogna 186.039.000 5b Comunità Montana Valli del Natisone<br />

Realizzazione aree <strong>di</strong> stoccaggio prima<br />

lavorazione legno - Cemur 282.039.306 5b Comunità Montana Valli del Natisone<br />

Politica <strong>di</strong> qualità per la valorizzazione della<br />

produzione lattiero-casearia 431.435.000 5b Caseificio soc. Azzida<br />

Politica <strong>di</strong> qualità per la valorizzazione della<br />

produzione ortofrutticola 144.200.000 5b N.A.P.O.<br />

Politica <strong>di</strong> qualità per la valorizzazione della<br />

produzione della gubana 250.850.000 5b Consorzio marchio gubana<br />

Addestramento e formazione <strong>di</strong> giovani per<br />

operatori turistici 5b Istituto sloveno per la formazione<br />

Teleformazione <strong>di</strong> impren<strong>di</strong>tori turistici già<br />

operanti 5b E.N.A.I.P.<br />

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126<br />

PSL APRILE 2007<br />

Albergo <strong>di</strong>ffuso (circa) 6.000.000.000 5b privati (compart. 1.000.000.000)<br />

Parco urbano <strong>di</strong> San Pietro al Natisone 600.000.000 ob.2 Comunità Montana Valli del Natisone<br />

Recupero <strong>di</strong> borghi rurali 2.000.000.000 ob.2 Comunità Montana Valli del Natisone<br />

<strong>Sviluppo</strong> aree e percorsi con particolari<br />

caratteristiche ambientali e storiche 1.000.000.000 ob.2 Comunità Montana Valli del Natisone<br />

Ampiamento monitoraggio ambientale 2.000.000.000 ob.2 Comunità Montana Valli del Natisone<br />

Completamento del C.R.C.C. con locali <strong>di</strong><br />

ven<strong>di</strong>ta 750.000.000 Interreg III Comunità Montana Valli del Natisone<br />

Adeguamento e messa a norma latteria <strong>di</strong><br />

montagna per prodotto <strong>di</strong> nicchia 400.000.000 PSR Comunità Montana Valli del Natisone<br />

Stu<strong>di</strong> e ricerche, implemantazione informatica<br />

per il Museo etnologico 500.000.000 Interreg III Comunità Montana Valli del Natisone<br />

Recupero etnografico <strong>di</strong> immobili tipici da<br />

immettere nel circuito museale 1.500.000.000 ob.2 Comunità Montana Valli del Natisone<br />

Attrezzature per il tempo libero lungo le aste<br />

fluviali 5.000.000.000 ob.2 Comunità Montana Valli del Natisone<br />

Stu<strong>di</strong>o e progettazione sulle tecniche <strong>di</strong><br />

applicazione del telelavoro 500.000.000 ob.2 Montagna <strong>Leader</strong> e Com. Montana<br />

Formazione strutture telecentro 300.000.000 ob.2 Comunità Montana e privati<br />

Organizzazione periferiche homeworking 100.000.000 ob.2 Comunità Montana e privati<br />

Completamento opere PIP Prepotto 750.000.000 ob.2 Comunità Montana e privati<br />

Opere <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa spondale PIP Prepotto 250.000.000 ob.2 Comunità Montana Valli del Natisone<br />

Urbanizzazione PIP Brischis 150.000.000 ob.2 Comunità Montana Valli del Natisone<br />

Acquisto attrezzature per immobile 1.000.000.000 ob.2 Società <strong>di</strong> privati<br />

Sistemazione e bonifica delle aree escavate 500.000.000 ob.2 Società <strong>di</strong> privati<br />

Recupero area <strong>di</strong>smessa cava <strong>di</strong> Vernasso 5.000.000.000 ob.2 Società pubblico privata<br />

Completamento opere PIP San Pietro al<br />

Natisone 750.000.000 ob.2 e C.C.I.A.A. Comunità Montana Valli del Natisone<br />

Area terminale know how 2.000.000.000 ob.2 Comunità Montana Valli del Natisone<br />

Opere <strong>di</strong> urbanizzazione P.I.P. Cemur 750.000.000 ob.2 Comunità Montana Valli del Natisone<br />

Potenziamento area <strong>di</strong> stoccaggio 350.000.000 ob.2 Comunità Montana Valli del Natisone<br />

Completamento opere <strong>di</strong> urbanizzazione<br />

P.I.P. Dolina 300.000.000 ob.2 Comunità Montana Valli del Natisone<br />

Ristrutturazione ed ampliamento CRCC<br />

Attrezzature per la lavorazione e<br />

1.536.000.000 Interreg III Comunità Montana Valli del Natisone<br />

commercializzazione frutta 677.259.360 Interreg III Comunità Montana Valli del Natisone<br />

Sostituzione impianti e strutture caseificio Valli<br />

Comunità Montana e latterie<br />

del Natisone<br />

Completamento sede teatro San Pietro al<br />

2.000.000.000 Interreg III associate<br />

Natisone<br />

Recupero idrogeologico ed ambientale bacino<br />

750.000.000 Interreg III Comunità Montana Valli del Natisone<br />

Natisone 5.000.000.000 Interreg III Comunità Montana Valli del Natisone<br />

Manifestazioni storiche e culturali 260.000.000 Interreg III Comunità Montana Valli del Natisone<br />

Progetto <strong>di</strong> conoscenza reciproca 150.000.000 Interreg III Comunità Montana Valli del Natisone<br />

Centro servizi comunitari 360.000.000 <strong>Leader</strong> II Comunità Montana Valli del Natisone<br />

Centri sociali telematici 159.800.000 <strong>Leader</strong> II Comunità Montana Valli del Natisone<br />

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PSL APRILE 2007<br />

Parco tematico della memoria 500.000.000 <strong>Leader</strong> II Comunità Montana Valli del Natisone<br />

Servizi minimi per il turismo 799.640.710 <strong>Leader</strong> II Comunità Montana e privati<br />

Animazione turistico culturale 150.000.000 <strong>Leader</strong> II Comunità Montana Valli del Natisone<br />

Valorizzazione dell'ambiente naturale 275.370.906 <strong>Leader</strong> II Comuni e privati<br />

Servizi alle imprese agricole 35.113.150 <strong>Leader</strong> II Privati<br />

Ricettività non professionale 502.488.384 <strong>Leader</strong> II Privati<br />

Miglioramento soprassuolo boschivo 1.000.000.000 PSR Comunità Montana Valli del Natisone<br />

Progetto utilizzo biomassa 1.000.000.000 PSR Comunità Montana Valli del Natisone<br />

Impianti ortofrutticoli 1.000.000.000 PSR Comunità Montana Valli del Natisone<br />

Stu<strong>di</strong>o storico culturale e socio economico<br />

transfrontaliero 300.000.000 Agenda 2000 Università U<strong>di</strong>ne e Lubiana<br />

Manifestazioni sportive e tempo libero Agenda 2000 Comunità locali<br />

Apertura e formazione <strong>di</strong> strade frontaliere 3.000.000.000 Agenda 2000 Comuni e Comunità Montana<br />

Sportello unico per le imprese 180.000.000 e C.C.I.A.A. Comunità Montana Valli del Natisone<br />

Progetto integrato Colovrat/Slovenia –<br />

percorsi I Guerra Mon<strong>di</strong>ale 2.000.000.000 Ob. 2 Enti Pubblici italiani e sloveni<br />

Costruzione immobile aziendale P.I.P. <strong>di</strong><br />

Brischis 1.250.000.000 Art.8 L.R.50/93 Comunità Montana Valli del Natisone<br />

Acquisizione aree e urbanizzazione loc.<br />

Prabonissimo 1.000.000.000 Art.8 L.R.50/93 Comunità Montana Valli del Natisone<br />

Acquisizione e sistemazione capannone P.I.P.<br />

Cemur 750.000.000 Art.8 L.R.50/93 Comunità Montana Valli del Natisone<br />

Prevenzione e <strong>di</strong>fesa del territorio 4.000.000.000 Dir. Reg. Foreste Comunità Montana Valli del Natisone<br />

Interventi a sostegno prodotti <strong>di</strong> qualità<br />

gubana 168.000.000 Art. 2 L.47/88 Comunità Montana Valli del Natisone<br />

Completamento Museo Etnologico 2.000.000.000 Interreg III Comunità Montana Valli del Natisone<br />

Opere <strong>di</strong> urbanizzazione primaria P.I.P.<br />

Dolina 150.000.000 Fon<strong>di</strong> Prov. Com. Montana e Comune Grimacco<br />

Inse<strong>di</strong>amento delle strutture pubbliche e<br />

tecniche per la redazione <strong>di</strong> progetti Fon<strong>di</strong> Comun. Associazione <strong>di</strong> comuni<br />

Manifestazioni tipiche locali 200.000.000 Fon<strong>di</strong> <strong>di</strong>versi Comunità Montana e privati<br />

TOTALE 64.641.251.619<br />

127<br />

2.3.1.4. Conclusioni<br />

E’ soprattutto attraverso l’analisi <strong>di</strong> tali interventi che si possono<br />

in<strong>di</strong>viduare le tendenze ed i programmi in atto sul territorio e che meglio<br />

<strong>di</strong> altre <strong>di</strong>chiarazioni <strong>di</strong> principio possono fornire utili in<strong>di</strong>cazioni in merito<br />

alle strategie attuate dai <strong>di</strong>versi attori dello sviluppo locale.<br />

Un’analisi seppur <strong>di</strong> massima degli interventi qui monitorati<br />

<strong>di</strong>mostrano come gli EE LL dell’area sostanzialmente puntino a garantire e<br />

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128<br />

PSL APRILE 2007<br />

a migliorare i servizi essenziali ai residenti, quali acquedotti, fognature,<br />

scuole, viabilità, impianti sportivi ecc.<br />

Più limitate le attività rivolte ai comparti economici in cui ve<strong>di</strong>amo la<br />

presenza <strong>di</strong> interventi destinati a rilanciare il settore turistico ed a fornire<br />

aree e strutture per gli inse<strong>di</strong>amenti produttivi, sia nel settore primario<br />

che secondario.<br />

Nel complesso appare una attività volta a migliorare lo stato <strong>di</strong> cose<br />

esistente piuttosto che avviare nuove attività e nuove sperimentazioni. Gli<br />

interventi poi appaiono per questi motivi <strong>di</strong>fficilmente riconducibili ad una<br />

strategia, in particolare se ricondotti ad una <strong>di</strong>mensione sovracomunale e<br />

<strong>di</strong> area.<br />

Anche tenendo conto <strong>di</strong> questo e nell’intento <strong>di</strong> assumere un ruolo<br />

complementare rispetto alla situazione descritta, le azioni previste dal PSL<br />

puntano ad una elevata qualità, fondate sul territorio e coerenti con lo<br />

stesso. Esse intendono <strong>di</strong>mostrare la loro capacità nel creare effetti<br />

durevoli nel tempo anche a livello <strong>di</strong> sviluppare sinergie fra le realizzazioni<br />

sul territorio e le attività economiche.<br />

Il carattere innovativo e pilota delle azioni in<strong>di</strong>viduate assume<br />

connotazioni più precise rispetto al passato. I progetti mirano a far<br />

emergere nuovi prodotti e servizi, a sviluppare meto<strong>di</strong> originali che<br />

permettono la combinazione fra risorse umane, naturali e/o finanziarie<br />

locali nonché lo sviluppo <strong>di</strong> energie tra i vari settori economici locali, <strong>di</strong><br />

formulare nuove forme partecipative ed organizzative delle comunità locali<br />

ai processi decisionali.<br />

L’estensione del “<strong>Leader</strong>+” a tutti i territori rurali dà la conseguente<br />

possibilità <strong>di</strong> beneficiare dell’iniziativa anche a quei territori rurali<br />

localizzati fuori delle aree “obiettivi 1 e 2”. Cividale del Friuli è fra questi<br />

ed è logico attendersi una positiva ricaduta su tutte le attività riferite al<br />

“<strong>Leader</strong> +”, in virtù del patrimonio turistico culturale che quella città<br />

propone ai visitatori.<br />

Il riferimento ad assi strutturali ed il ricorso a progetti <strong>di</strong> ridotta portata<br />

esercitano una forte incidenza a livello locale, regionale e particolarmente<br />

sul territorio frontaliero con la Slovenia.<br />

Le Azioni previste denotano altresì forte complementarietà con quanto<br />

previsto negli altri programmi strutturali. Essi infatti, prevedono i dovuti<br />

collegamenti fra quanto si andrà a realizzare con le iniziative e quanto è<br />

già stato previsto negli altri programmi. Primo fra tutti il progetto<br />

Interreg.<br />

La <strong>di</strong>mensione ambientale della politica <strong>di</strong> sviluppo rurale trae maggiore<br />

enfasi, come del resto è auspicato dalle raccomandazioni della<br />

Commissione UE. Il progetto evidenzia la sua efficacia innovatrice<br />

nell’affrontare le problematiche riferite all’ambiente. Nell’area dei tre Gal,<br />

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PSL APRILE 2007<br />

l’ambiente è in buona parte integro, incontaminato da con<strong>di</strong>zionamenti<br />

produttivi o altri. E’ però allo stesso tempo e per buona parte poco<br />

valorizzato. Si può quin<strong>di</strong> innestare lo sviluppo turistico risaltando proprio<br />

questo carattere “selvaggio” dei territori.<br />

Il progetto evidenzia altresì l’orientamento a essere con<strong>di</strong>viso anche da<br />

altri territori rurali; i risultati raggiunti non devono rimanere <strong>di</strong> sola<br />

esclusiva proprietà dei territori interessati.<br />

La riscoperta dei prodotti agroalimentari tipici dei caseifici, come la ricotta<br />

salata e pepata, lo yogurt naturale, i dolci tipici come le gubane e gli<br />

strucchi, l’ulteriore riconoscimento alla qualità dei vini ed ai prodotti<br />

ortofrutticoli autoctoni, potrà portare quel “plus” <strong>di</strong> motivazione al turismo<br />

familiare e per così <strong>di</strong>re “ biologico”.<br />

L’approvazione della legge per la tutela della lingua slovena, che <strong>di</strong> fatto<br />

riconosce un’etnia non potrà che aumentare l’interesse verso questi<br />

territori, e verso quelli che si affacciano alla nostra frontiera.<br />

2.4. In<strong>di</strong>viduazione dei punti <strong>di</strong> forza, debolezza,<br />

opportunità e rischi.<br />

2.4.1. Punti <strong>di</strong> forza area PSL<br />

Presenza <strong>di</strong> ricchezze culturali e linguistiche capaci <strong>di</strong> ra<strong>di</strong>care gli<br />

abitanti sui loro territori;<br />

• Spiccato senso <strong>di</strong> appartenenza e identità, rafforzato dalla<br />

presenza <strong>di</strong> minoranze linguistiche significative e dall’utilizzo delle<br />

lingue slovena e tedesca;<br />

• Ambiente naturale in buona parte integro e con valori naturalistici<br />

che offrono un buon terreno per lo sviluppo <strong>di</strong> <strong>di</strong>versi settori tra i<br />

quali quello turistico, dell’impresa artigiana e delle imprese che<br />

utilizzano le risorse naturali locali in modo innovativo<br />

• Presenza <strong>di</strong> zone protette, parchi e riserve naturali<br />

Tipicità della produzione artigianale e agro-alimentare presente<br />

nella zona del PSL<br />

• Presenza <strong>di</strong> una forte cultura del lavoro e del sacrificio<br />

• Presenza <strong>di</strong> importanti infrastrutture <strong>di</strong> trasporto, con particolare<br />

riferimento alle reti stradali e autostradali<br />

• Ottimo livello <strong>di</strong> rapporti transfrontalieri con i vicini Paesi <strong>di</strong><br />

Austria e Slovenia, sia a livello economico che istituzionale<br />

• Presenza <strong>di</strong> significative realtà industriali aventi rilevanza<br />

internazionale<br />

• Esistenza <strong>di</strong> strutture pubbliche e miste pubbliche/private<br />

de<strong>di</strong>cate alla promozione dello sviluppo locale delle aree<br />

interessate dal PSL<br />

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PSL APRILE 2007<br />

2.4.2. Punti <strong>di</strong> debolezza area PSL<br />

• Mancanza <strong>di</strong> una pianificazione territoriale concertata, in<br />

•<br />

particolare per quanto riguarda il coor<strong>di</strong>namento tra gli Enti<br />

pubblici sulla gestione dei finanziamenti agevolati concessi sul<br />

territorio;<br />

Forte con<strong>di</strong>zionamento negativo sulla struttura demografica a<br />

causa <strong>di</strong> un elevato spopolamento e <strong>di</strong> un’accentuata<br />

•<br />

senilizzazione nell’area interna montana;<br />

Mancanza <strong>di</strong> alcuni servizi alle imprese e alla popolazione e<br />

<strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> accesso agli stessi;<br />

• Debole capacità <strong>di</strong> valorizzare le risorse linguistiche, culturali ed<br />

ambientali in funzione turistica;<br />

• Abbandono delle attività agricole con conseguente degrado<br />

ambientale;<br />

• Elevata vulnerabilità idro-geologica e sismica del territorio;<br />

• Particolare morfologia del territorio, che rende <strong>di</strong>fficoltosi gli<br />

inse<strong>di</strong>amenti produttivi ed abitativi;<br />

• Mancanza <strong>di</strong> attrattività paesaggistiche <strong>di</strong> impatto imme<strong>di</strong>ato che<br />

permettano la fruizione turistica da parte <strong>di</strong> un vasto pubblico;<br />

• Mancanza <strong>di</strong> una cultura dell’accoglienza e <strong>di</strong> una politica <strong>di</strong><br />

promozione del territorio, con effetti negativi sullo sviluppo del<br />

turismo;<br />

• Forte concorrenza delle strutture ricettive delle regioni confinanti,<br />

in particolar modo austriache;<br />

• Struttura industriale nel complesso scarsamente competitiva a<br />

causa delle limitate <strong>di</strong>mensioni aziendali, della bassa propensione<br />

all’innovazione,dei maggiori oneri <strong>di</strong> localizzazione e delle<br />

•<br />

maggiori <strong>di</strong>fficoltà a reperire adeguate risorse umane;<br />

Necessità <strong>di</strong> formazione e addestramento post- <strong>di</strong>ploma e postlaurea;<br />

• Mancanza <strong>di</strong> un mercato <strong>di</strong> riferimento per il territorio che<br />

rappresenti un bacino <strong>di</strong> utenza significativo;<br />

• Crisi del sistema produttivo nel suo complesso, caratterizzata da<br />

una scarsa integrazione fra i <strong>di</strong>versi settori produttivi: agricoltura,<br />

turismo, artigianato e commercio;<br />

• Debole capacità <strong>di</strong> valorizzare e commercializzare le produzioni<br />

tipiche locali;<br />

• Scarsa collaborazione fra impren<strong>di</strong>tori e soggetti pubblici per la<br />

definizione <strong>di</strong> strategie <strong>di</strong> promozione del territorio.<br />

2.4.3. Opportunità<br />

• Potenzialità (attualmente sottoutilizzate) delle risorse ambientali<br />

ed umane in grado, se adeguatamente sfruttate, <strong>di</strong> favorire lo<br />

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PSL APRILE 2007<br />

sviluppo del tessuto economico. Le maggiori possibilità <strong>di</strong><br />

valorizzazione sono in particolare connesse al comparto turistico e<br />

della commercializzazione dei prodotti tipici locali;<br />

• Lo sviluppo e la <strong>di</strong>ffusione delle tecnologie dell’informazione ed in<br />

particolare l’utilizzo <strong>di</strong> strumenti quali il commercio elettronico, il<br />

<strong>di</strong>rect marketing, il telelavoro e la teleformazione costituiscono<br />

un’importante opportunità per ridare centralità alle aree marginali<br />

e sviluppare le attività in esse localizzate;<br />

• Gli ottimi rapporti transfrontalieri intrattenuti con l’Austria e la<br />

Slovenia costituiscono elementi in grado <strong>di</strong> trasformare la<br />

presenza <strong>di</strong> una frontiera da ostacolo ad opportunità per lo<br />

sviluppo del territorio conferendogli maggiore centralità nel<br />

contesto mitteleuropeo;<br />

• L’esistenza <strong>di</strong> una fitta rete <strong>di</strong> rapporti con il mondo<br />

dell’emigrazione rappresenta uno strumento importante per il<br />

recupero <strong>di</strong> risorse impren<strong>di</strong>toriali e <strong>di</strong> reti commerciali da<br />

utilizzare per lo sviluppo della zona;<br />

• L’evoluzione del turismo moderno, ed in particolare la maggiore<br />

propensione verso formule quali il turismo naturalistico,<br />

enogastronomico, sportivo ed in generale <strong>di</strong> nicchia si integra<br />

favorevolmente con le caratteristiche del territorio del PSL;<br />

2.4.4. Rischi<br />

• L’apertura dei confini comporta un innalzamento della concorrenza<br />

delle aree montane austriache e slovene limitrofe, dotate <strong>di</strong> un<br />

maggiore livello <strong>di</strong> competitività e <strong>di</strong> maggiori opportunità <strong>di</strong><br />

agevolazioni finanziarie;<br />

• La globalizzazione, che espone ad una maggiore concorrenza le<br />

produzioni dell’artigianato e dell’industria locali, rende più<br />

•<br />

<strong>di</strong>fficoltosa la commercializzazione <strong>di</strong> prodotti tipici <strong>di</strong> nicchia;<br />

Lo presenza <strong>di</strong> una rete <strong>di</strong> trasporto <strong>di</strong> interesse extra locale, non<br />

accompagnata ad una politica integrata in grado <strong>di</strong> rendere<br />

attraente il territorio montano, può riconfermare l’area, come<br />

attualmente avviene, esclusivamente come zona <strong>di</strong> passaggio;<br />

• La <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> adeguamento della mentalità impren<strong>di</strong>toriale verso<br />

le nuove tecniche <strong>di</strong> commercializzazione dei prodotti e la<br />

necessità <strong>di</strong> elevare il livello qualitativo dell’azienda e dei prodotti<br />

medesimi;<br />

• La mancanza <strong>di</strong> integrazione tra i <strong>di</strong>versi settori della produzione e<br />

tra i soggetti pubblici e privati impegnati nella valorizzazione e<br />

promozione del territorio può comportare un rallentamento nel<br />

processo <strong>di</strong> sviluppo secondo il modello delineato dal PSL.<br />

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132<br />

PSL APRILE 2007<br />

CAPITOLO 3. Strategia pilota <strong>di</strong> sviluppo rurale<br />

(in<strong>di</strong>viduazione, motivazioni, obiettivi e strategie,<br />

<strong>di</strong>mostrazione del suo carattere <strong>di</strong> “strategia pilota” ai<br />

sensi della Comunicazione)..<br />

3.1. Il tema catalizzatore: far uscire i viaggiatori<br />

dall’autostrada<br />

3.1.1. Premessa<br />

L’obiettivo fondamentale <strong>di</strong> ogni programmazione <strong>di</strong> interventi,<br />

riguardante il presente PSL, ma destinato ad informare la generale<br />

pianificazione nell’area, è <strong>di</strong> affrontare e <strong>di</strong> in<strong>di</strong>care soluzioni alla<br />

internazionalizzazione ed alla autoformazione del comprensorio<br />

trinazionale, autoformazione che si è in<strong>di</strong>cata come processo spontaneo e<br />

non reversibile, in cui ognuna delle aree nazionali dovrà tendere ad<br />

assumere ed enfatizzare proprie caratteristiche ed attitu<strong>di</strong>ni specifiche<br />

puntando alla complementarietà come contributo ad un valore unitario da<br />

proporre all’esterno piuttosto che alla concorrenza interna.<br />

In tale contesto il comprensorio della Comunità Montana della Valcanale<br />

Canal del Ferro e vaste aree dell’intera area PSL vengono - come visto - a<br />

trovarsi in una situazione <strong>di</strong> debolezza sia rispetto all’area carinziana che,<br />

per molti versi, all’area slovena.<br />

Tale situazione riguarda tutti i comparti economici anche se in alcuni<br />

settori – agroalimentare, commercio, gastronomia – le possibilità e le<br />

valenze dell’area italiana sono maggiori e presumibilmente ne<br />

costituiscono il potenziale prodotto d’attacco.<br />

Ma strategie che puntino all’ammodernamento <strong>di</strong> tali settori ed al loro<br />

sviluppo nella <strong>di</strong>rezione proposta troverebbero <strong>di</strong>fficile terreno <strong>di</strong> coltura in<br />

una situazione <strong>di</strong> generale <strong>di</strong>fficoltà: sono sempre minori infatti gli<br />

impe<strong>di</strong>menti – anche psicologici – che si frappongono al riposizionamento<br />

<strong>di</strong> attività oltre frontiera, per cui non è possibile escludere a priori che le<br />

attività dotate <strong>di</strong> buone possibilità <strong>di</strong> successo, anche nei settori in cui il<br />

comprensorio potrebbe più facilmente caratterizzarsi, non si trasferiscano<br />

in aree più favorevoli. Le stesse attività <strong>di</strong> ristorazione e del commercio,<br />

che tra<strong>di</strong>zionalmente puntano ad una clientela sia <strong>di</strong> residenti che <strong>di</strong> turisti<br />

delle stazioni della Carinzia e della Slovenia, nulla esclude che domani<br />

puntino ad avvicinarsi alla loro clientela impoverendo ancora <strong>di</strong> più le<br />

risorse locali.<br />

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Per tali motivi è necessario puntare alla creazione <strong>di</strong> un “sistema” - anche<br />

attraverso il rilancio dei servizi alle imprese - nella <strong>di</strong>rezione della<br />

creazione <strong>di</strong> un terreno <strong>di</strong> coltura favorevole all’innovazione ed<br />

all’integrazione reciproca, con servizi da reperirsi o crearsi il più possibile<br />

all’interno dell’area sì da rendere meno vantaggiosa la ricollocazione<br />

all’esterno delle attività presenti nell’area.<br />

Il settore della produzione agroalimentare – e della connessa<br />

ristorazione – costituisce uno dei punti d’attacco dell’economia dell’area e<br />

corrisponde ad un segmento della domanda attuale ed in crescita, per cui<br />

è necessario salvaguardare ed ottimizzare le produzione esistenti, anche<br />

nella <strong>di</strong>rezione della qualità certificata.<br />

Il settore del commercio per essere preservato in una <strong>di</strong>mensione<br />

interessante e per continuare ad avere il ruolo primario nelle attività locali<br />

che ha avuto e che continua tuttora ad avere, deve saper rispondere alle<br />

situazioni nuove che si sono venute a creare.<br />

133<br />

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134<br />

PSL APRILE 2007<br />

3.1.2. Tema catalizzatore: far uscire chi transita in autostrada<br />

Tenendo conto <strong>di</strong> tali aspetti si è in<strong>di</strong>viduato quale obiettivo primario del<br />

presente PSL lo sfruttamento dell’imponente bacino <strong>di</strong> utenza<br />

rappresentato dal passaggio <strong>di</strong> viaggiatori che confluisco a Villach sia<br />

dall’est che dall’ovest europeo e che poi si <strong>di</strong>vidono scendendo lungo la<br />

Slovenia per una piccola parte (valutata intorno al 20%) e lungo il<br />

territorio del PSL per la parte preponderante.<br />

Tale passaggio sostanzialmente ignora l’area oggetto del presente piano<br />

nonostante sia dotata <strong>di</strong> attrattive importanti, all’interno delle quali sono<br />

state in<strong>di</strong>viduate quali potenziali prodotti d’attacco quelle<br />

dell’enogastronomia, dell’agroalimentare, del commercio con particolare<br />

riferimento alle risorse enologiche che possono rappresentare – ed in<br />

parte rappresentano – uno degli interessi comuni dell’intera area.<br />

Presupposto dello sfruttamento del bacino <strong>di</strong> utenza così in<strong>di</strong>viduato è la<br />

possibilità <strong>di</strong> dare all’area visibilità. Se le risorse dell’area non sono<br />

conosciute, e se in particolare non lo sono prima della partenza del<br />

potenziale utente, se – in altre parole – la visita al territorio non è<br />

programmata prima dell’inizio del viaggio, ben <strong>di</strong>fficilmente si riuscirà ad<br />

evitare lo scorrimento attuale, che avviene senza nessun beneficio per<br />

l’economia locale.<br />

Per ottenere questo si pensa <strong>di</strong> capovolgere le considerazioni sinora<br />

consuetamente fatte sul turismo e sulla sua capacità <strong>di</strong> indotto. Il settore<br />

infatti risente <strong>di</strong> una endemica carenza <strong>di</strong> posti letto e quin<strong>di</strong> <strong>di</strong> una<br />

incapacità <strong>di</strong> creare flussi monetari sufficienti a dare sostegno alle attività<br />

tra<strong>di</strong>zionalmente connesse al settore.<br />

Risultati più imme<strong>di</strong>ati sembra possano essere raggiunti rovesciando –<br />

appunto – il problema e puntando sulla capacità attrattiva dei settori<br />

considerati come suscettibili – se adeguatamente finalizzati e promozionali<br />

– <strong>di</strong> dare positive ricadute sul settore del turismo e della ricettività che<br />

risente ampiamente <strong>di</strong> fenomeni <strong>di</strong> stagionalizzazione accentuata<br />

conseguenti alla proposizione <strong>di</strong> forme <strong>di</strong> turismo ancora generiche, legate<br />

più a stereotipi che a reali valenze dell’area e quin<strong>di</strong> poco mirate.<br />

La conoscenza dell’area – conseguentemente a tali considerazioni – può<br />

essere utilmente affidata anche alla ven<strong>di</strong>ta dei prodotti del comprensorio<br />

<strong>di</strong> cui – anche a tali fini – si intende promuovere la ven<strong>di</strong>ta a <strong>di</strong>stanza (ecommerce),<br />

la certificazione <strong>di</strong> qualità e la creazione <strong>di</strong> un “portafoglio<br />

clienti” basato sulla catalogazione <strong>di</strong> tale clientela e su iniziative <strong>di</strong><br />

fidelizzazione della stessa (<strong>di</strong>rect marketing). Tali attività dovranno essere<br />

supportate da un centro servizi che <strong>di</strong>a adeguata assistenza agli operatori<br />

in particolare nelle delicate fasi dello start-up.<br />

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135<br />

PSL APRILE 2007<br />

3.1.3. L’autostrada<br />

Per comprendere quanto possa essere importante favorire la visita al<br />

comprensorio anche solo <strong>di</strong> una piccola percentuale <strong>di</strong> tali viaggiatori basti<br />

pensare che gli stranieri in regione hanno un in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> spesa elevatissimo,<br />

come facilmente si può rilevare dalla tabella seguente:<br />

Fonte ENIT - ISTAT<br />

In<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> spesa giornaliera pro-capite degli stranieri per<br />

regione <strong>di</strong> destinazione<br />

(me<strong>di</strong>a nazionale €. 87,80 pro capite<br />

F.V.Giulia = €. 118,50 gornaliere)<br />

150<br />

100<br />

50<br />

0<br />

Tali in<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> spesa, secondo la ripartizione me<strong>di</strong>a fra comparti economici<br />

calcolata dall’ISTAT a livello nazionale, si ripartiscono sulla maggior parte<br />

delle attività del comprensorio secondo quanto <strong>di</strong> seguito riportato:<br />

Settore % Riparto spesa giornaliera<br />

Agricoltura 1,8 2,133<br />

Prodotti energetici 4,5 5,3325<br />

Prod.Trasf.industriale 20 23,7<br />

Costruzioni 0,1 0,1185<br />

Commercio, alb. E pubb.es. 58,3 69,0855<br />

Trasp. Comunicazione 2,1 2,4885<br />

Cre<strong>di</strong>to, Assicurativi 0,2 0,237<br />

Loc.Faabr. Servizi vari 12,9 15,2865<br />

Altri 0,1 0,1185<br />

Totale 100 118,5<br />

1<br />

Lombar<strong>di</strong>a<br />

Marche<br />

F.V.Giulia<br />

Lazio<br />

Valle d'Aosta<br />

E.Romagna<br />

Liguria<br />

Piemonte<br />

Toscana<br />

Sardegna<br />

Veneto<br />

Campania<br />

Umbria<br />

Abruzzi<br />

T.A.A<strong>di</strong>ge<br />

Sicilia<br />

Puglia<br />

Basilicata<br />

Calabria<br />

Molise<br />

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136<br />

PSL APRILE 2007<br />

Ipotizzando che gli effetti della realizzazione del PSL riuscissero a <strong>di</strong>rottare<br />

nell’area anche una percentuale <strong>di</strong> solo l’1%, i risultati sarebbero i<br />

seguenti:<br />

Settore<br />

Agricoltura<br />

Prod. energetici<br />

Prod.. trasf. Industriale<br />

Costruzioni<br />

Commercio, alb.<br />

e pubb. es.<br />

Trasp. Comunicazioni<br />

Cre<strong>di</strong>to, assicurativi<br />

Loc. fabb. Servizi vari<br />

Altri<br />

Totale<br />

%<br />

1,8<br />

4,5<br />

20,0<br />

0,1<br />

58,3<br />

2,1<br />

0,2<br />

12,9<br />

0,1<br />

99,9<br />

Riparto spesa<br />

giornaliera<br />

(£. 229.500)<br />

4.131<br />

10.328<br />

45.900<br />

230<br />

133.799<br />

4.820<br />

459<br />

29.606<br />

230<br />

229.500<br />

1% <strong>di</strong> uscite in più<br />

dall'autostrada<br />

con un giorno <strong>di</strong> presenza<br />

In Lire In Euro<br />

660.960.000 341.357<br />

1.652.400.000<br />

7.344.000.000<br />

36.720.000<br />

21.407.760.000<br />

771.120.000<br />

734.000.000.<br />

4.736.880.000<br />

36.720.000<br />

36.720.000.000<br />

853.393<br />

3.792.859<br />

18.964<br />

11.056.185<br />

398.250<br />

37.929<br />

2.446.394<br />

18.964<br />

18.964.297<br />

3.1.4. Le politiche <strong>di</strong> qualità<br />

La ven<strong>di</strong>ta a <strong>di</strong>stanza, in particolare on line, acquisisce quin<strong>di</strong>, ai fini del<br />

piano, una doppia valenza:<br />

contribuisce al superamento della carenza <strong>di</strong> domanda locale che<br />

è una delle caratterizzazioni principali dell’area;<br />

<strong>di</strong>venta veicolo promozionale e creazione <strong>di</strong> contatti nuovi per il<br />

comprensorio nella prospettiva <strong>di</strong> far <strong>di</strong>ventare il cliente della<br />

singola attività un cliente dell’intera area.<br />

La certificazione dei prodotti pertanto, principale – forse unica –<br />

forma <strong>di</strong> garanzia negli acquisti a <strong>di</strong>stanza ed on line, <strong>di</strong>viene<br />

in<strong>di</strong>spensabile alla creazione del sistema oltre ad avere una ricaduta<br />

in tema <strong>di</strong> efficienza produttiva in quanto il suo conseguimento<br />

spesso richiede una autentica riconversione/ristrutturazione<br />

produttiva, spesso particolarmente utile in termini <strong>di</strong> efficienza<br />

produttiva e qualitativa.<br />

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137<br />

PSL APRILE 2007<br />

3.1.5. Il <strong>di</strong>rect marketing<br />

Per <strong>di</strong>rect marketing si intendono quelle tecniche volte a mantenere il<br />

contatto con, ed a fidelizzare la propria clientela. Tali tecniche, nelle forme<br />

più evolute, hanno anche la funzione <strong>di</strong> conoscere e comprendere le sue<br />

esigenze e <strong>di</strong> orientare a questa il tipo <strong>di</strong> prodotto che si realizza: come<br />

già detto si passa cioè dall’orientamento al prodotto all’orientamento al<br />

cliente. Laddove si realizzavano proposte e prodotti ritenuti, in base a certi<br />

ragionamenti, adatti e ven<strong>di</strong>bili e li si proponevano al mercato attendendo<br />

una risposta, si passa ad una fase in cui si cerca <strong>di</strong> interrogare il cliente su<br />

quali siano le sue esigenze ed aspettative: da una situazione in cui si<br />

realizzava un prodotto tendenzialmente interessante per il maggior<br />

numero possibile <strong>di</strong> utenti, dunque, ad un prodotto destinato ad essere<br />

attraente per quelle – per ipotesi – poche centinaia <strong>di</strong> clienti che<br />

rappresentano l’utenza sufficiente ad alimentare il proprio sistema<br />

produttivo.<br />

Non più iniziative <strong>di</strong> promozione il più larghe possibile destinate a tutta la<br />

potenziale utenza ma iniziative specifiche e super-mirate a piccoli target<br />

in<strong>di</strong>viduati all’interno della clientela esistente (ve<strong>di</strong> sopra punto 1) e<br />

potenziale (ve<strong>di</strong> sopra punto 2), da riconquistare e fidelizzare attraverso la<br />

ottimizzazione del proprio servizio in funzione del sod<strong>di</strong>sfacimento delle<br />

sue specifiche esigenze (<strong>di</strong>rect marketing).<br />

Non sono queste tecniche nuove (le attività ricettive dell’Austria le<br />

utilizzano da decenni): la novità semmai consiste nel fatto che sono le più<br />

compatibili con i nuovi strumenti telematici, e sono favorite dalla<br />

<strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> strumenti <strong>di</strong> – relativamente – facile utilizzazione e<br />

reperibilità.<br />

Tali tecniche infatti presuppongono una conoscenza precisa <strong>di</strong> ogni singolo<br />

cliente (potenziale ed effettivo) che dovrà essere registrato in maniera<br />

minuziosa non solo con i suoi dati personali ma soprattutto con quelle che<br />

sono le sue caratteristiche qualitative – sue ed eventualmente del proprio<br />

nucleo famigliare – incluse le motivazioni della visita, i suoi desideri e le<br />

sue lamentele ecc.<br />

Il collocamento <strong>di</strong> tali dati su un supporto informatico (data base) con<br />

possibilità <strong>di</strong> registrazione non solo dei dati riguardanti il cliente, ma anche<br />

dello storico dei rapporti intercorsi successivamente alla registrazione del<br />

singolo soggetto (corrispondenza, fax, e-mail, telefono, visite, soggiorni<br />

ecc.) consente una serie <strong>di</strong> iniziative le più <strong>di</strong>verse (promozioni,<br />

comunicazioni, offerte speciali ecc.) con costi-contatto bassissimi ed<br />

aspettative <strong>di</strong> successo elevate, nonché la possibilità <strong>di</strong> una<br />

personalizzazione estrema dell’offerta e dell’aspetto pubbliche relazioni<br />

che vi è connesso (one to one marketing).<br />

Comunemente si ritiene infine che tale attività sia in grado <strong>di</strong> produrre<br />

effetti positivi <strong>di</strong> ricaduta su nuovi clienti, considerando che tale<br />

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PSL APRILE 2007<br />

metodologia ha anche un effetto <strong>di</strong> potenziamento del “passa parola” che<br />

è la forma <strong>di</strong> pubblicità più efficace ed economica, in quanto affidata a<br />

testimoni (<strong>di</strong> fiducia e che agiscono spontaneamente) e non ad una<br />

comunicazione <strong>di</strong>retta dell’operatore turistico, comunicazione che, in<br />

quanto originata dall’interessato, è normalmente elevata a sospetto <strong>di</strong><br />

parzialità.<br />

Le tecniche riguardano le due fondamentali categorie:<br />

il contatto con i clienti potenziali;<br />

i rapporti con i clienti che hanno già frequentato l’esercizio (clienti<br />

effettivi).<br />

3.1.5.1. Ipotesi a): il contatto con clienti<br />

potenziali<br />

Parallelamente a tale in<strong>di</strong>viduazione si dovranno in<strong>di</strong>viduare le occasioni in<br />

cui tale target è <strong>di</strong>rettamente contattabile anche con iniziative molto<br />

semplici (in occasione <strong>di</strong> manifestazioni, fiere ecc.) con proposta <strong>di</strong> invio <strong>di</strong><br />

materiale (depliant) previa compilazione <strong>di</strong> modulo con in<strong>di</strong>rizzo e<br />

liberatoria o con formule anche più complesse ma <strong>di</strong>rette.<br />

3.1.5.2. Ipotesi b): i rapporti con i clienti che<br />

hanno già frequentato l’esercizio (clienti<br />

effettivi)<br />

Un’azione normalmente preliminare riguarda l’in<strong>di</strong>viduazione del target<br />

esistente per l’esercizio. A tal fine sarà utile una indagine (una analisi ed<br />

uno stu<strong>di</strong>o specifico) sulla clientela già esistente. Sulla scorta <strong>di</strong> tale<br />

analisi potrà essere ipotizzato un allargamento del target con<br />

l’in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> ulteriori segmenti <strong>di</strong> mercato sia in senso stretto (nuove<br />

categorie <strong>di</strong> persone) che in senso territoriale (nuove aree <strong>di</strong> interesse).<br />

L’esigenza primaria è sapere chi sono e pertanto sarà necessario il loro<br />

inserimento in un data base particolarmente efficiente (ve<strong>di</strong> punto<br />

precedente) che registri sia lo storico che i dati complessi per ogni singolo<br />

cliente.<br />

3.1.5.3. L’utilizzazione dei dati (in<strong>di</strong>rizzi)<br />

raccolti<br />

I dati raccolti devono costituire un autentico portafoglio clienti – anzi si<br />

potrebbe <strong>di</strong>re che tali iniziative sono volte proprio alla creazione <strong>di</strong> questo<br />

– onde consentire contatti <strong>di</strong>retti in funzione <strong>di</strong> proposte specifiche<br />

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particolarmente mirate oltre che iniziative <strong>di</strong> piccola – ma particolarmente<br />

efficace – azione <strong>di</strong> pubbliche relazioni.11<br />

Tali iniziative sono – almeno apparentemente – semplici, con costi<br />

relativamente bassi, ed alla portata <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni aziendali anche minime.<br />

Possono e vengono – seppur spora<strong>di</strong>camente ed in forma non del tutto<br />

consapevole – condotte anche da piccoli esercizi. Sono infine – come già<br />

detto – le più compatibili con la telematica e le nuove forme <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta che<br />

questa comporta, soprattutto per la facilità ed i bassi costi <strong>di</strong><br />

comunicazione. Comportano però tali tecniche una autentica rivoluzione<br />

(orientamento al cliente e non più al prodotto) <strong>di</strong>fficile da comprendere in<br />

tutti i suoi aspetti e da applicare con criteri rigorosi e <strong>di</strong> efficienzaefficacia.<br />

Tour operator<br />

Gestione<br />

turistica e<br />

commerciale<br />

del territorio<br />

L’evoluzione della commercializzazione del prodotto turistico ha subito così<br />

e continua a subire una forte evoluzione: oggi abbiamo la compresenza <strong>di</strong><br />

una circolazione del prodotto attraverso canali professionali (triangolo alto<br />

11 Sapere ad es. che un segmento del proprio portafoglio clienti è costituito da<br />

gruppi famigliari con bambini può consentire <strong>di</strong> inviare in modo <strong>di</strong>retto proposte<br />

specifiche <strong>di</strong> intrattenimento in perio<strong>di</strong> <strong>di</strong> bassa stagione. Se invece si vuole arrivare<br />

ai propri clienti che hanno frequentato l’area perché interessati al cicloturismo si<br />

può proporre un pacchetto <strong>di</strong> servizi specifici e personalizzati ecc.<br />

139<br />

Prodotti<br />

Agenzie<br />

e decisori<br />

Contatto <strong>di</strong>retto<br />

Azioni <strong>di</strong> promozione<br />

e comunicazione<br />

Prodotti<br />

Cliente<br />

turista<br />

Me<strong>di</strong>a<br />

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a sinistra dello schema), ed una <strong>di</strong>retta dal cliente alla gestione del<br />

prodotto (triangolo basso).<br />

Alla prima ipotesi corrisponde la centralizzazione della gestione e la<br />

formulazione <strong>di</strong> prodotti rigi<strong>di</strong> destinati alla totalità del segmento e del<br />

mercato prescelti (product oriented), la seconda alla <strong>di</strong>strettualizzazione<br />

ed alla ven<strong>di</strong>ta del prodotto territorio (costumer oriented).<br />

3.1.6. Internet<br />

Un sito internet dell’area (portale) è in<strong>di</strong>spensabile sia per consentire una<br />

promozione del territorio in termini complessivi, sia per favorire l’elezione<br />

a sistema degli operatori dell’area, ma ciò e possibile a determinate<br />

con<strong>di</strong>zioni. Un sito non può essere solo un depliant elettronico, ma ha<br />

veramente un senso solo se continuamente aggiornato con proposte,<br />

notizie, informazioni ecc. per farlo <strong>di</strong>ventare un sito “vivo.”<br />

È illusorio pensare che un sito sia una specie <strong>di</strong> vetrina su una strada –<br />

quella telematica – davanti alla quale si fermi ogni tanto il passante ad<br />

osservare i prodotti esposti. I risultati che può dare un’iniziativa del<br />

genere sono sempre molto bassi e tali da rendere economicamente poco<br />

conveniente l’investimento che comporta. Al contrario andranno<br />

in<strong>di</strong>viduati i collegamenti (link) che potranno convogliare sul sito i<br />

visitatori <strong>di</strong> siti attinenti. Ancora, un sito si scopre più facilmente<br />

attraverso una comunicazione <strong>di</strong>versa da quella telematica, quasi sempre<br />

tramite un supporto <strong>di</strong> tipo cartaceo. La cura <strong>di</strong> questo aspetto deve<br />

essere assidua e portare ad una evidenziazione il più chiara possibile<br />

dell’in<strong>di</strong>rizzo del sito in ogni forma <strong>di</strong> comunicazione, oltre a stu<strong>di</strong>are<br />

iniziative <strong>di</strong> comunicazione specifica (spazi pubblicitari appositi,<br />

cartellonistica stradale ecc.). Fondamentale quin<strong>di</strong> il suo collocamento in<br />

altri portali e motori <strong>di</strong> ricerca.<br />

Ma l’utilizzazione più importante del sito sarà quella <strong>di</strong> <strong>di</strong>venire un<br />

segmento della comunicazione strettamente collegata alle iniziative <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>rect marketing. Il rinnovo del sito dovrà essere costante – almeno<br />

stagionale – e dovrà essere accompagnato da una comunicazione <strong>di</strong>retta<br />

che, rivolgendosi all’in<strong>di</strong>rizzario-portafoglio clienti, annunci gli<br />

aggiornamenti.12<br />

12 Per fare un esempio, durante l’estate andrà aggiornato il sito con le proposte<br />

autunnali. Una comunicazione breve, anche via e-mail, dovrà annunciare tali<br />

proposte <strong>di</strong>cendo che si può trovare tutto sul sito internet. Qui dovranno esserci<br />

notizie storico-culturali, gastronomiche ecc. sulle manifestazioni, prezzi dei<br />

soggiorni, menù d’occasione convenzionati, combinazioni speciali ecc.<br />

140<br />

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141<br />

PSL APRILE 2007<br />

3.1.7. e-commerce<br />

L’e-commerce è il naturale completamento del processo: dubbi, resistenze<br />

e paure a “confidare” alla rete il numero della propria carta <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>to sono<br />

destinati ad affievolirsi sempre <strong>di</strong> più. I rischi, ad es. <strong>di</strong> una sua<br />

utilizzazione “normale” sono più o meno uguali. Nella maggior parte<br />

dell’Europa occidentale questa fase è già avanzata ed anche nel nostro<br />

paese le transazioni telematiche sono in crescita esponenziale<br />

3.1.8. La <strong>di</strong>strettualizzazione<br />

Tutto il proce<strong>di</strong>mento della realizzazione e ven<strong>di</strong>ta del prodotto turistico<br />

risponde per lo più a logiche <strong>di</strong> centralizzazione e <strong>di</strong> semplificazione,<br />

nell’intento <strong>di</strong> arrivare alla definizione <strong>di</strong> proposte appetibili al maggior<br />

numero <strong>di</strong> persone possibile. Le destinazioni turistiche così escono con una<br />

quantità <strong>di</strong> prodotti tutto sommato limitata ma con prospettive <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta<br />

– almeno sulla carta – ampie a ricomprendere l’intero mercato turistico in<br />

corso <strong>di</strong> espansione e mon<strong>di</strong>alizzazione.<br />

Al contrario i fenomeni <strong>di</strong> one to one marketing, tipici dell’acquisto a<br />

<strong>di</strong>stanza e dell’acquisto on line, puntano ad una costumer satisfaction che<br />

– nei limiti del possibile – sia quanto mai personalizzata. Le vecchie forme<br />

<strong>di</strong> realizzazione dei prodotti <strong>di</strong>ventano anacronistiche <strong>di</strong> fronte alle nuove<br />

realtà del mercato.<br />

L’unica risposta possibile, e l’unica possibilità <strong>di</strong> mantenere posizioni sul<br />

mercato e possibilmente <strong>di</strong> accrescerle, è rappresentata dalla creazione <strong>di</strong><br />

una rete <strong>di</strong> operatori che, attraverso alleanze <strong>di</strong> volta in volta idonee a<br />

sod<strong>di</strong>sfare specifiche esigenze anche in<strong>di</strong>viduali, realizzino proposte aperte<br />

e “su misura”.<br />

Un piccolo operatore dell’accoglienza potrà allearsi una volta con gli<br />

organizzatori <strong>di</strong> una manifestazione gastronomica, una volta con gli<br />

organizzatori <strong>di</strong> una mostra o con le guide che accompagnano visitatori a<br />

conoscere le attrattive naturalistiche o sportive della zona. Di volta in<br />

volta si realizzerà un prodotto a seconda delle richieste e delle necessità:<br />

non un prodotto per tutti ma per quei pochi che siano in grado <strong>di</strong> garantire<br />

la singola attività.<br />

Tale obiettivo è raggiungibile a patto che nell’area esistano una pluralità <strong>di</strong><br />

operatori, anche piccoli, ma che coprano un ventaglio <strong>di</strong> possibilità il più<br />

possibile coincidente con le attrattive dell’area stessa. L’importante è che<br />

fra tutti gli operatori esistano co<strong>di</strong>ficate forme <strong>di</strong> collaborazione, una<br />

messa in comune <strong>di</strong> informazioni e <strong>di</strong> conoscenza reciproche tali da non<br />

mettere in imbarazzo chi stia tentando <strong>di</strong> sod<strong>di</strong>sfare le esigenze <strong>di</strong> un<br />

determinato cliente. Se non conosco l’attività delle guide, se non conosco<br />

il programma delle manifestazioni, se non conosco l’esistenza <strong>di</strong> servizi e<br />

<strong>di</strong> possibilità; in altri termini, se gli operatori non sono in rete in un<br />

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PSL APRILE 2007<br />

<strong>di</strong>stretto che ottimizzi le proprie valenze e le forme <strong>di</strong> collaborazione<br />

reciproche la maggior parte degli sforzi risulteranno inutili.<br />

Parallelamente a quanto avvenuto nel settore dell’industria, dove si sono<br />

portati all’esterno della fabbrica una molteplicità <strong>di</strong> segmenti produttivi<br />

creando piccole imprese che trovavano forme <strong>di</strong> collaborazione a seconda<br />

dei prodotti da realizzare, nel settore del turismo si arriva a proporre al<br />

proprio cliente ven<strong>di</strong>te a <strong>di</strong>stanza che gli consentano <strong>di</strong> mettere sul<br />

carrello informatico i “pezzi” che più gli interessano per costruirsi un<br />

soggiorno veramente “su misura”.<br />

L’obiettivo strategico, il tema catalizzatore che è “far uscire la gente<br />

dall’autostrada” può trovare nella ristrutturazione <strong>di</strong> aziende che si<br />

mettano in rete, acquisendo immagine e promozione anche attraverso<br />

strumenti telematici (portale), un elemento chiave ed una salto qualitativo<br />

fondamentale. La conoscenza del territorio, delle sue risorse e delle sue<br />

potenzialità può così <strong>di</strong>venire non cosa alla sola portata <strong>di</strong> esperti<br />

conoscitori dell’area, ma alla portata <strong>di</strong> chiunque, attraverso forme <strong>di</strong><br />

comunicazione/promozione che, attraverso la presenza <strong>di</strong> realtà<br />

impren<strong>di</strong>toriali <strong>di</strong> punta nei settori presecelti (accoglienza, agroalimentare,<br />

enogastronomia, commercio) qualifichino e rendano fruibile l’intero<br />

territorio.<br />

La comunicazione volta ad incrementare la conoscenza dell’area verrà<br />

affidata poi ad iniziative promozionali nuove (manifestazioni) de<strong>di</strong>cate ai<br />

prodotti <strong>di</strong> punta dell’area, si affiancherà alle forme <strong>di</strong> comunicazione<br />

esistenti (iniziative promo-pubblicitarie) ma punterà in primis alla<br />

veicolazione della presentazione del comprensorio attraverso forme <strong>di</strong><br />

comunicazione legate alla ven<strong>di</strong>ta dei prodotti dell’area e destinate a<br />

sfruttare le potenzialità evocative delle produzioni <strong>di</strong> maggior prestigio e<br />

qualità.<br />

3.1.9. Tema catalizzatore: misura <strong>di</strong> riferimento<br />

Si è riassunto il “tema catalizzatore” con una frase/slogan: “far uscire la<br />

gente dall’autostrada” ma appare evidente come tale risultato sia<br />

raggiungibile attraverso una attività complessa che sostanzialmente punta<br />

alla visibilità <strong>di</strong> aziende ed operatori integrandone le valenze attraverso la<br />

creazione <strong>di</strong> una serie <strong>di</strong> collegamenti, replicati in internet puntando alla<br />

<strong>di</strong>strettualizzazione dell’area in funzione turistico-produttiva-commerciale.<br />

Si tratta pertanto <strong>di</strong> puntare alla valorizzazione delle risorse dell’area<br />

attraverso la realizzazione <strong>di</strong> una rete <strong>di</strong> operatori. Il PSL pertanto punta a<br />

collocarsi all’interno della misura 1.2 del Complemento <strong>di</strong><br />

programmazione.<br />

Ciò nonostante e restando la quasi totalità dell’attività prevista nel PSL<br />

riferibile ala misura 1.2 del CdP, il forte carattere <strong>di</strong> innovazione delle<br />

iniziative previste dalla presente azione richiede una intensa e <strong>di</strong>ffusa<br />

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attività <strong>di</strong> animazione, informazione ed orientamento, al fine <strong>di</strong> invertire i<br />

fenomeni <strong>di</strong> degrado della popolazione residente favorendo la<br />

progettualità in<strong>di</strong>viduale ed il ra<strong>di</strong>camento nel territorio delle aziende e<br />

delle risorse umane che le stesse inglobano. Il ra<strong>di</strong>camento della<br />

popolazione si ottiene anche attraverso il ra<strong>di</strong>camento delle aziende e la<br />

garanzia <strong>di</strong> posti <strong>di</strong> lavoro qualificati in loco. Le iniziative che vanno in tale<br />

<strong>di</strong>rezione pertanto posseggono una indubbia valenza sociale; nel caso<br />

specifico infine si porta nell’area una cultura informatica e legata alle<br />

nuove tecnologie <strong>di</strong>ffusa fra un numero <strong>di</strong> occupati potenzialmente elevato<br />

contribuendo a dare dello sviluppo tecnologico una immagine non lontana<br />

ma utilizzabile in loco ed anzi utile al mantenimento <strong>di</strong> posti <strong>di</strong> lavoro e <strong>di</strong><br />

risorse, con positive ricadute sulla popolazione ed interessanti<br />

ripercussioni anche sull’orientamento scolastico dei giovani. La possibilità<br />

<strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare valenze sinergiche attraverso la immissione in rete delle<br />

aziende e delle professionalità infatti dà valore aggiunto al mantenimento<br />

della collocazione nell’area delle singole attività produttive.<br />

Per tutti tali motivi le attività previste <strong>di</strong> animazione, informazione ed<br />

orientamento non saranno rivolte esclusivamente ai potenziali <strong>di</strong>retti<br />

beneficiari bensì anche ad amministratori locali, operatori economici, forze<br />

sociali ed alla popolazione nel suo complesso e ciò anche con specifiche<br />

iniziative <strong>di</strong> forum. In tal modo si intende creare, attorno alle azioni<br />

previste dal PSL, un consenso ed un gra<strong>di</strong>mento sociale che ne<br />

costituiscano un utile presupposto ed una facilitazione nell’approccio<br />

realizzativo. Si intende così avvalersi anche della Misura 1.1 - Azione 1.1.1<br />

denominata “Attività <strong>di</strong> informazione ed animazione (forum, me<strong>di</strong>a,<br />

seminari ecc.) sulle problematiche ed opportunità <strong>di</strong> sviluppo territoriale”.<br />

3.1.10. Tema catalizzatore: “carattere <strong>di</strong> strategia pilota”<br />

La “Comunicazione della Commissione agli stati membri” (2000/c 139/05)<br />

con cui vengono dati gli orientamenti per l’attuazione dell’iniziativa<br />

comunitaria <strong>Leader</strong>+, al punto 14.2 lettera c) prescrive che la strategia <strong>di</strong><br />

sviluppo proposta dai GAL nell’ambito dei rispettivi piani debba <strong>di</strong>mostrare<br />

il proprio carattere <strong>di</strong> “strategia pilota”.<br />

In particolare tale documento prescrive ”Il carattere <strong>di</strong> strategia pilota<br />

verrà valutato in base alla strategia <strong>di</strong> sviluppo illustrata nell’ambito <strong>di</strong><br />

ciascun piano <strong>di</strong> sviluppo. Essa dovrà proporre i mezzi che consentano <strong>di</strong><br />

imboccare nuove vie <strong>di</strong> sviluppo sostenibile, il carattere <strong>di</strong> novità è definito<br />

rispetto alle pratiche del passato nel territorio in questione e rispetto a<br />

quelle previste dai programmi generali”.<br />

La comunicazione elenca anche alcuni “criteri in<strong>di</strong>cativi” fra i quali:<br />

nascita <strong>di</strong> nuovi prodotti e servizi che includono le specificità<br />

locali;<br />

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nuovi mo<strong>di</strong> atti a interconnettere le risorse umane, naturali<br />

e/o finanziarie del territorio ai fini <strong>di</strong> un migliore sfruttamento<br />

del suo potenziale endogeno;<br />

interconnessioni tra settori economici tra<strong>di</strong>zionalmente<br />

<strong>di</strong>stinti ecc.<br />

Il carattere <strong>di</strong> “strategia pilota” del PSL trova conforto dalla sua<br />

corrispondenza ai criteri sopra riportati in quanto obiettivo trasversale <strong>di</strong><br />

tutte le azioni contemplate nel piano è quello della realizzazione <strong>di</strong> un<br />

nuovo prodotto turistico, che si affianchi a quello tra<strong>di</strong>zionale delle<br />

vacanze e della neve, per sostanziarsi <strong>di</strong> tutte le risorse dell’area nei<br />

settori della produzione agroalimentare, della ristorazione, del commercio<br />

delle attività produttive locali, delle risorse rappresentate dalle valenze<br />

naturalistiche, paesaggistiche ed ambientali ecc. puntando così alla<br />

valorizzazione <strong>di</strong> tutte le specificità locali.<br />

Tale valorizzazione è condotta attraverso una stretta interconnessione – la<br />

realizzazione della rete e del portale – in grado <strong>di</strong> interconnettere, dal<br />

punto <strong>di</strong> vista dell’utenza, tutti gli operatori e tutte le risorse dell’area,<br />

mettendo in rete attività che sinora hanno avuto uno sviluppo separato.<br />

Si pensi ad esempio alla realtà del commercio ed a quella del turismo che<br />

non hanno mai concordato strategie comuni a <strong>di</strong>spetto del fatto che nella<br />

nostra regione esiste un turismo dello “shopping” a livelli soprattutto<br />

internazionali che si realizza al <strong>di</strong> fuori <strong>di</strong> qualsiasi contesto <strong>di</strong><br />

programmazione e <strong>di</strong> promozione atti a potenziarne le possibilità <strong>di</strong><br />

indotto e <strong>di</strong> allargamento ad altri settori economici (ve<strong>di</strong> accoglienza,<br />

agroalimentare ecc.).<br />

Una forte interconnessione fra settori economici e la loro messa in rete<br />

avrà anche la funzione <strong>di</strong> legare fortemente al territorio le aziende stesse<br />

attraverso il valore aggiunto che la rete creerà per le aziende in loco<br />

rispetto a quelle collocate all’esterno dell’area. Le ricadute <strong>di</strong> questa<br />

azione saranno <strong>di</strong> sviluppare le realtà e le specificità locali piuttosto che<br />

l’importazione <strong>di</strong> modelli esterni <strong>di</strong> dubbia compatibilità e potrà avere una<br />

importante funzione <strong>di</strong> riduzione dell’han<strong>di</strong>cap localizzativo che<br />

caratterizza le attività dell’area vista la loro collocazione in posizione<br />

decentrata rispetto ai mercati <strong>di</strong> riferimento che non possono collocarsi<br />

esclusivamente all’interno della regione.<br />

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