Piano di Sviluppo Locale - Open Leader
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A.T.S. ALPI PREALPI GIULIE<br />
LEADER PLUS<br />
<strong>Piano</strong> <strong>di</strong> <strong>Sviluppo</strong> <strong>Locale</strong><br />
Per l’ATS Alpi e Prealpi Giulie<br />
Il Delegato Sergio Faleschini<br />
Testo completo con mo<strong>di</strong>fiche apportate a seguito delle osservazioni <strong>di</strong> cui<br />
alle note del Servizio Autonomo <strong>Sviluppo</strong> Montagna n° 4178 / 3 15.7 dd. 27<br />
settembre 2002 e n° 5019 / 3.15.7 dd. 18 novembre 2002 ed aggiornato<br />
con le prescrizioni <strong>di</strong> cui alla Deliberazione della GR n° 4240 dd. 6 <strong>di</strong>cembre<br />
2002.<br />
NOVEMBRE 2002<br />
Approvato Giunta Regionale<br />
con deliberazioni n° 4240 dd. 6 <strong>di</strong>cembre 2002,<br />
n° 1388 dd 10 giugno 2005, n°2217 del 22 settembre<br />
2006 e n° 852 del 13 aprile 2007<br />
A.T.S. ALPI PREALPI GIULIE.<br />
Via Pramollo, 16<br />
33016 Pontebba (UD) - ITALIA<br />
Tel. 0428 90148 - Fax 0428 90348<br />
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2<br />
SOMMARIO<br />
PSL APRILE 2007<br />
CAPITOLO 1. Descrizione del GAL............................................. 4<br />
1.1. Denominazione e natura giuri<strong>di</strong>ca (associazione, consorzio,<br />
società, ecc.). ...............................................................................4<br />
1.2. Oggetto sociale (quale risulta dell’atto costitutivo o dallo<br />
statuto). 4<br />
1.3. Sede, in<strong>di</strong>rizzo, referenti...................................................5<br />
1.4. Elenco dei partner, con in<strong>di</strong>cazione della loro sede, descrizione<br />
delle attività da essi svolte, loro esperienze in relazione alla definizione<br />
<strong>di</strong> strategie <strong>di</strong> sviluppo locale <strong>di</strong> tipo integrato e alle misure specifiche<br />
proposte nel PSL. ..........................................................................5<br />
1.5. Modalità <strong>di</strong> gestione delle risorse pubbliche: scelta tra gestione<br />
<strong>di</strong>retta o affidamento ad un capofila amministrativo e finanziario<br />
(in<strong>di</strong>viduato)............................................................................... 14<br />
1.6. Capacità amministrativa (struttura, attrezzature, tipo <strong>di</strong><br />
organizzazione, ecc.) e finanziaria (possibilità <strong>di</strong> accedere alla garanzie<br />
fideiussorie, possibilità <strong>di</strong> autofinanziamento, ecc.). ......................... 15<br />
CAPITOLO 2. Descrizione dell’area d’intervento<br />
(<strong>di</strong>agnosi territoriale).................................................................. 17<br />
2.1. Caratteristiche territoriali ................................................ 17<br />
2.2. Aspetti ritenuti rilevanti nella messa a punto degli obiettivi e<br />
delle strategie............................................................................. 70<br />
2.3. Attività <strong>di</strong> programmazione generali presenti nell’area ...... 109<br />
2.4. In<strong>di</strong>viduazione dei punti <strong>di</strong> forza, debolezza, opportunità e<br />
rischi. 129<br />
CAPITOLO 3. Strategia pilota <strong>di</strong> sviluppo rurale<br />
(in<strong>di</strong>viduazione, motivazioni, obiettivi e strategie,<br />
<strong>di</strong>mostrazione del suo carattere <strong>di</strong> “strategia pilota” ai<br />
sensi della Comunicazione).. ..................................................... 132<br />
3.1. Il tema catalizzatore: far uscire i viaggiatori dall’autostrada132<br />
3.2. Singole misure (o azioni) del PSL. ......................................1<br />
3.3. Calendario. ................................................................. 191<br />
A.T.S. ALPI PREALPI GIULIE.<br />
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3<br />
PSL APRILE 2007<br />
3.4. <strong>Piano</strong> finanziario per misure (o azioni) e per annualità. ... 1988<br />
3.5. Descrizione sintetica degli elementi <strong>di</strong>: complementarità del<br />
PSL rispetto ai documenti <strong>di</strong> programmazione dei fon<strong>di</strong> strutturali per il<br />
periodo 2000-2006, in particolare rispetto al <strong>Piano</strong> <strong>di</strong> sviluppo rurale e ai<br />
DOCUP Obiettivo 2 e Obiettivo 3; complementarità del PSL rispetto agli<br />
interventi cofinanziati dai fon<strong>di</strong> strutturali nel periodo <strong>di</strong><br />
programmazione 1994-1999; complementarità del PSL rispetto ad altre<br />
iniziative <strong>di</strong> sviluppo locale realizzate nel recente passato, in corso <strong>di</strong><br />
realizzazione o programmate. ................................................... 2033<br />
3.6. Proposte per il monitoraggio, il controllo e la valutazione del<br />
PSL. 206<br />
CAPITOLO 4. Progetti <strong>di</strong> cooperazione.................................. 210<br />
4.1. Descrizione delle idee-progetto che si intendono perseguire<br />
con la cooperazione, in coerenza con il PSL (motivazioni, obiettivi,<br />
strategie, sommaria descrizione dei progetti che si ha interesse a<br />
sviluppare). .............................................................................. 210<br />
4.2. Modalità <strong>di</strong> erogazione delle risorse pubbliche .................. 211<br />
4.3. Beneficiari finali........................................................... 211<br />
4.4. Possibilità <strong>di</strong> un coinvolgimento organizzativo e finanziario<br />
degli operatori economici locali nei progetti <strong>di</strong> cooperazione. ........... 211<br />
4.5. Collegamento con interventi attuati, in corso <strong>di</strong> attuazione o<br />
previsti nel quadro <strong>di</strong> programmi <strong>di</strong>versi dal PSL. ........................... 212<br />
CAPITOLO 5. Allegati............................................................ 215<br />
5.1. Atto costitutivo e statuto del GAL. .................................. 215<br />
A.T.S. ALPI PREALPI GIULIE.<br />
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4<br />
PSL APRILE 2007<br />
CAPITOLO 1. Descrizione del GAL.<br />
1.1. Denominazione e natura giuri<strong>di</strong>ca (associazione,<br />
consorzio, società, ecc.).<br />
Le società "OPEN LEADER Soc. cons. a r.l.", “NATISONE GAL Soc. cons. a<br />
r.l.” e "TORRE LEADER Soc. cons. a r.l.", hanno costituito - con atto rep.<br />
n.6923 racc. n.21906 dd. 28 mese <strong>di</strong> giugno 2002, rogato dall’avv.<br />
BRUNO PANELLA, notaio residente a U<strong>di</strong>ne ed iscritto presso il Collegio<br />
Notarile <strong>di</strong> U<strong>di</strong>ne un’associazione temporanea per gli scopi <strong>di</strong> cui al punto<br />
seguente e a tal fine hanno designato come capofila amministrativo e<br />
finanziario, con compiti <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento e <strong>di</strong> garanzia del corretto<br />
funzionamento del parternariato e del buon fine delle azioni previste, la<br />
società "OPEN LEADER S. cons. a r.l.", costituendo in tal modo un “Gruppo<br />
<strong>di</strong> Azione <strong>Locale</strong>” come definito dal punto 12 della Comunicazione della<br />
Commissione Europea 2000/C 139/05 del 14 aprile 2000, pubblicata sulla<br />
Gazzetta Ufficiale delle Comunità Europee C 139 del 18 maggio 2000;<br />
1.2. Oggetto sociale (quale risulta dell’atto costitutivo o<br />
dallo statuto).<br />
Le società <strong>di</strong> cui sopra si sono riunite in associazione temporanea per la<br />
presentazione del presente <strong>Piano</strong> <strong>di</strong> <strong>Sviluppo</strong> <strong>Locale</strong> e ciò in conformità al<br />
decreto del Direttore Sostituto del Servizio per lo sviluppo della montagna<br />
29 marzo 2002, n. 22/S.A.S.M., della Regione Autonoma Friuli Venezia<br />
Giulia, pubblicato nel B.U.R. n. 16 del 17 aprile 2002, contenente il bando<br />
relativo alla selezione e al finanziamento dei Piani <strong>di</strong> <strong>Sviluppo</strong> locale<br />
dell’iniziativa comunitaria <strong>Leader</strong>+ avviata dalla Commissione Europea con<br />
la Comunicazione 2000/C 139/05 del 14 aprile 2000, pubblicata sulla<br />
Gazzetta Ufficiale delle Comunità Europee C 139 del 18 maggio 2000, e<br />
relativo all’attuazione del programma aggiuntivo regionale <strong>di</strong> cui alla<br />
Delibera della Giunta Regionale n. 970 del 28 marzo 2002;<br />
Con tale atto tutte le associate si sono impegnate:<br />
a collaborare alla realizzazione dell'attività previste nel<br />
presente P.S.L.;<br />
a portare a compimento e svolgere i lavori <strong>di</strong> propria<br />
competenza nei tempi che verranno assegnati;<br />
ad effettuare, a propria cura e nel rispetto dei tempi <strong>di</strong><br />
progetto, gli interventi per ovviare alle mancanze, <strong>di</strong>fformità<br />
e <strong>di</strong>fetti che dovessero verificarsi per le parti <strong>di</strong> propria<br />
competenza;<br />
A.T.S. ALPI PREALPI GIULIE.<br />
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5<br />
PSL APRILE 2007<br />
a re<strong>di</strong>gere il ren<strong>di</strong>conto delle spese sostenute in relazione agli<br />
impegni assunti secondo le regole previste dalla normativa <strong>di</strong><br />
riferimento.<br />
Tutte le associate hanno riconosciuto che tale atto comporta la loro<br />
responsabilità solidale nei confronti della Regione Autonoma Friuli Venezia<br />
Giulia – Servizio autonomo per lo sviluppo della montagna.<br />
1.3. Sede, in<strong>di</strong>rizzo, referenti.<br />
La sede dell’ATS viene fissata presso la sede del capofila GAL <strong>Open</strong><br />
<strong>Leader</strong>. Il coor<strong>di</strong>natore del progetto, a norma <strong>di</strong> statuto dell’ATS<br />
medesimo, verrà fissato dal Comitato <strong>di</strong> Direzione. Per quanto attiene alla<br />
redazione del presente progetto, esso è stato realizzato dai tre <strong>di</strong>rettori<br />
delle società è coor<strong>di</strong>nato dal <strong>di</strong>rettore della società capofila.<br />
1.4. Elenco dei partner, con in<strong>di</strong>cazione della loro sede,<br />
descrizione delle attività da essi svolte, loro esperienze in<br />
relazione alla definizione <strong>di</strong> strategie <strong>di</strong> sviluppo locale <strong>di</strong><br />
tipo integrato e alle misure specifiche proposte nel PSL.<br />
I partner dell’A.T.S. Alpi e Prealpi Giulie sono i seguenti:<br />
Denominazione<br />
sociale<br />
<strong>Open</strong> <strong>Leader</strong><br />
Soc. C. a r.l.<br />
Torre <strong>Leader</strong><br />
Soc. C. a r.l.<br />
Natisone GAL<br />
Soc. C. a r.l.<br />
Sede In<strong>di</strong>rizzo tel. e-mail<br />
Pontebba<br />
Tarcento<br />
San<br />
Pietro al<br />
Natisone<br />
Via<br />
Pramollo<br />
N°16<br />
Via<br />
Lungo<br />
Torre<br />
N° 26<br />
Via<br />
Arengo<br />
della<br />
Slavia<br />
N°1<br />
0428<br />
90148 openleader@tin.it<br />
0432<br />
793295<br />
0432<br />
717003<br />
Referenti<br />
Pres/te Dir/re<br />
Sergio<br />
Faleschini<br />
torreleader@libero.it Clau<strong>di</strong>o<br />
Venuti<br />
natisonegal@libero.it Paolo<br />
Marseu<br />
Guglielmo<br />
Favi<br />
Loris<br />
Celetto<br />
Luciano<br />
Laurencig<br />
Si allegano gli statuti dei singoli GAL con in<strong>di</strong>cazione dei soci che li<br />
compongono precisando che tutti i quotisti sono “inse<strong>di</strong>ati a livello locale”<br />
in quanto o aventi sede ed attività in loco o – comunque – referenti e se<strong>di</strong><br />
locali che riferiscono parte dell’attività al territorio del PSL.<br />
I soci dei tre GAL sono i seguenti:<br />
A.T.S. ALPI PREALPI GIULIE.<br />
Via Pramollo, 16<br />
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6<br />
PSL APRILE 2007<br />
A.R.S.V.P.T.P.A. Valli del Torre Cornappo Piazza XXIX settembre 33045 Nimis UD<br />
Agemont spa Zona Ind. Via Linussio, 1 AMARO UD<br />
Ascom U<strong>di</strong>ne Viale Duodo n°5 33100 U<strong>di</strong>ne<br />
Associazione Coop. Friulane Via Caterina Percotto, 5 33100 UDINE<br />
Associazione Invito Via Capoluogo, 67 33049 PULFERO UD<br />
Associazione Piccole E Me<strong>di</strong>e Industrie Di U<strong>di</strong>ne Viale Ungheria n.28 U<strong>di</strong>ne<br />
Associazione Pro Tarcento Via Alfonso Morgante 14 33017 Tarcento<br />
Associazione tra le Pro Loco del Friuli Venezia Giulia Villa Manin <strong>di</strong> Passariano 33030 Codroipo<br />
Associazione Volontaria tra Viticoltori <strong>di</strong> Picolit Sede presso Casa Comunale <strong>di</strong> Povoletto (U<strong>di</strong>ne)<br />
Associazione Volontaria tra Viticoltori <strong>di</strong> Refosco Nostrano o Presso Casa Comunale <strong>di</strong> Fae<strong>di</strong>s 33040 Fae<strong>di</strong>s<br />
<strong>di</strong> Fae<strong>di</strong>s<br />
Azienda Di Promozione Turistica Del Tarvisiano E Di Sella<br />
U<strong>di</strong>ne<br />
Nevea Via Roma n. 10 Tarvisio (UD)<br />
Banca Cre<strong>di</strong>to Coop. Manzano Soc.Coop. A R.L. Via Roma, 7 33044 MANZANO UD<br />
Banca Pop. Cividale Soc.Coop. A R.L. Piazza Duomo, 8 33043 CIVIDALE DEL FRIULI UD<br />
Camera Di Commercio Ind. A.A. U<strong>di</strong>ne Via Morpurgo, 4 33100 UDINE<br />
Caseificio Sociale Valli Nat. Soc.Coop. A R.L. Fra. Azzida, 12 33049 SAN PIETRO AL NATISONE<br />
UD<br />
Cgil Camera Del Lavoro Territoriale Dell'alto Friuli Via Campagnola n.2 Gemona del Friuli (UD)<br />
Cisl Unione Sindacale Territoriale Dell'alto Friuli Via Roma n.32 Germona del Friuli (UD)<br />
Comune Di Arnoldstein (A) Gemeindeplatz 4 Arnoldstein (A)<br />
Comune Di Bovec (SLO) Trggolobarskih zrtev 8 Bovec (SLO)<br />
Comune Di Chiusaforte Via Roma n.35 Chiusaforte (UD)<br />
Comune Di Dogna Via Roma n.20 Dogna (UD)<br />
Comune Di Hermagor Pressegger See (A) Wulfeniaplatz 1 Hermagor (A)<br />
Comune Di Kranjska Gora (SLO) Kolodvorska 1/a, Kranjska Gora (SLO)<br />
Comune Di Malborghetto – Valbruna Piazza Municipio n. 1 Malborghetto (UD)<br />
Comune Di Moggio U<strong>di</strong>nese Piazza Uffici n. 1 Moggio U<strong>di</strong>nese<br />
Comune Di Pontebba Piazza Garibal<strong>di</strong> n. 1 Pontebba (UD)<br />
Comune Di Resia Via Roma Resia (UD)<br />
Comune Di Resiutta Via Nazionale n.8 Resiutta (UD)<br />
Comune Di Tarvisio Via Roma n.3 Tarvisio (UD)<br />
Comunità Montana Valli del Torre Via Frangipane 24 33017 Tarcento (U<strong>di</strong>ne)<br />
Comunita' Montana Valli Natisone Via Arengo della Slavia, 1 33049 SAN PIETRO AL<br />
NATISONE UD<br />
Comunita’ Montana Canal Del Ferro – Valcanale Via Pramollo n. 16 Pontebba (UD)<br />
Conf. Nazionale Art. Picc. Med. Imp. (C.N.A.) via Verona, 28/1 33100 UDINE<br />
Consorzio Servizi Turistici Del Tarvisiano E Di Sella Nevea<br />
Società Consortile A R.L. Via Roma n.9 Tarvisio (UD)<br />
Consorzio Tutela del Ramandolo Piazza XXIX settembre Nimis 33045 Nimis (U<strong>di</strong>ne)<br />
Delegazione Regionale Del Club Alpino Italiano Della<br />
Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia Via B. Odorico da Pordenone n.3 U<strong>di</strong>ne<br />
Ente Parco Naturale Delle Prealpi Giulie Via Roma Resia (UD)<br />
Federazione Provinciale Coltivatori Diretti Di U<strong>di</strong>ne Via Daniele Moro n.18 U<strong>di</strong>ne<br />
Federazione Regionale tra i Consorzi Volontari Agro-<br />
Forestali del Friuli Venezia Giulia Piazza XX Settembre 1870, 2 33100 UDINE<br />
Gruppo Esploratori e Lavoratori Grotte <strong>di</strong> Villanova Villanova delle Grotte N 3 33010 Lusevera UD<br />
Lega Ambiente del Friuli Venezia Giulia Via Valentinis n.84 Monfalcone (GO)<br />
Lipa Soc.Coop. A R.L. Via Alpe Adria, 69 33049 SAN PIETRO AL<br />
NATISONE UD<br />
Nuova Associazione Produttori Oortofrutticoli delle V.d.N. Zona Industriale, 1 33049 SAN PIETRO AL<br />
Soc.Coop. A R.L.<br />
NATISONE UD<br />
Pro Loco del Comune <strong>di</strong> Nimis Via Matteotti 8 Nimis<br />
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7<br />
PSL APRILE 2007<br />
Pro Loco Pontebbana Via Mazzini n.32 Pontebba<br />
Promotur S.P.A. Viale Miramare n.19 Trieste (TS)<br />
Se.For.Coop. Friuli Venezia Giulia Soc. Coop. A R.L. Via Cernazai n.8 U<strong>di</strong>ne<br />
Slovensko Dezelno Gospodarsko Zdruzenje Unione Via Cicerone 8 34133 Trieste<br />
Regionale Economica Slovena<br />
Tarvisio 2006 S.P.A. Via Roma n. 10 Tarvisio (UD)<br />
Uil Camera Sindacale Provinciale U<strong>di</strong>ne Via A. Chinotto n.3 U<strong>di</strong>ne<br />
Unione Artigiani e Piccole Imprese Conf Artigianato Via del Pozzo 8 33100 U<strong>di</strong>ne<br />
Le attività svolte da tali soggetti coprono l’ampio ventaglio delle attività e<br />
degli interessi che coinvolgono il territorio. Della compagine sociale <strong>di</strong><br />
<strong>Open</strong> <strong>Leader</strong> fanno parte anche quattro comuni stranieri (due carinziani e<br />
due sloveni) che a rigore non fanno parte dell’area interessata dal PSL ma<br />
in realtà rappresentano aree che interferiscono in maniera determinante<br />
sul territorio <strong>di</strong> competenza dell’ATS e con i quali è assolutamente<br />
in<strong>di</strong>spensabile coor<strong>di</strong>nare la propria attività se si desidera garantirne un<br />
grado sufficiente <strong>di</strong> incisività. È in altri termini necessario considerare la<br />
necessità della compatibilità delle azioni condotte sul territorio con<br />
politiche che alle volte – ve<strong>di</strong> il comparto del turismo – hanno<br />
caratteristiche e performances <strong>di</strong> gran lunga superiori nelle aree poste al<br />
<strong>di</strong> là del confine. Lo stesso PSL si pone l’obiettivo <strong>di</strong> riequilibrare alcune<br />
situazioni economiche ad evitare che il territorio italiano si trovi in una<br />
situazione <strong>di</strong> sempre maggiore inferiorità rispetto a quelli confinanti.<br />
I partner delle tre società inoltre sono in grado <strong>di</strong> rappresentare la<br />
complessa realtà economica e sociale dell’area, essendovi ampiamente<br />
rappresentati gli EE.PP. ma anche le associazioni <strong>di</strong> categoria, del noprofit,<br />
le associazioni sindacali e del movimento cooperativo che anzi, per<br />
il fatto <strong>di</strong> far parte spesso <strong>di</strong> più <strong>di</strong> una compagine sociale svolgono una<br />
importante funzione <strong>di</strong> collegamento ed integrazione che potrà essere<br />
mentenutaanche – si ritiene - nell’attività <strong>di</strong> realizzazione del PSL.<br />
Tutti i partner, in quanto operanti nell’area hanno avuto - <strong>di</strong>rettamente o<br />
in<strong>di</strong>rettamente - esperienza <strong>di</strong> realizzazione <strong>di</strong> progetti integrati sia<br />
all’interno del programma <strong>Leader</strong> II sia in altri programmi europei. In<br />
particolare il loro coinvolgimento è stato determinante nella stesura del<br />
presente PSL attraverso una stretta serie <strong>di</strong> consultazioni spesso<br />
effettuata anche attraverso incontri <strong>di</strong>retti con il singolo partner.<br />
1.4.1.1. GAL <strong>Open</strong> <strong>Leader</strong><br />
La gestione del <strong>Piano</strong> <strong>di</strong> Azione <strong>Locale</strong> <strong>Leader</strong> II<br />
L’esperienza maturata con la gestione del PAL “<strong>Open</strong> <strong>Leader</strong>”, seppur<br />
non <strong>di</strong> lunga durata, ha consentito <strong>di</strong> realizzare esperienze e <strong>di</strong> ottenere<br />
conoscenze che sono preziose per una serie <strong>di</strong> motivi:<br />
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8<br />
PSL APRILE 2007<br />
pur programmato dalla Comunità Montana Canal del Ferro<br />
Valcanale – che ha approvato il PAL dando poi l’avvio alla<br />
costituzione della società <strong>di</strong> gestione - è stato condotto<br />
attraverso la società “<strong>Open</strong> <strong>Leader</strong>” che ha al suo interno la<br />
complessa rappresentanza dell’articolazione istituzionale,<br />
<br />
economica e sociale dell’area <strong>di</strong> competenza consentendo una<br />
forma <strong>di</strong> concertazione continua a garanzia dell’efficacia delle<br />
azioni realizzate;<br />
sono state precedute da attività <strong>di</strong> animazione locale che hanno<br />
accentuato il patrimonio <strong>di</strong> conoscenze <strong>di</strong>rette dell’area <strong>di</strong><br />
competenza;<br />
hanno consentito un angolo visuale specifico sui problemi<br />
secondo le particolarità e le <strong>di</strong>mensioni locali;<br />
hanno consentito una verifica costante ed “in progress”<br />
dell’efficacia delle azioni realizzate accentuando le funzioni <strong>di</strong><br />
sperimentalismo ed innovazione delle politiche adottate;<br />
hanno rappresentato una “programmazione dal basso” in cui sia<br />
la redazione del piano che la sua realizzazione sono state<br />
affidate alle forze locali ottenendo importanti risultati sia sotto il<br />
profilo dell’efficacia che <strong>di</strong> quello della tempestività - rapi<strong>di</strong>tà<br />
della sua realizzazione.<br />
Il settore che maggiormente si è <strong>di</strong>mostrato sensibile alle<br />
sollecitazioni del PAL, ed in grado <strong>di</strong> dare risposte interessanti anche in<br />
termini <strong>di</strong> occupazione, è quello delle PMI, dove, pur lasciando inevasi la<br />
maggior parte dei piani <strong>di</strong> impresa presentati, si sono verificati – contro un<br />
investimento <strong>di</strong> circa 900 milioni – la realizzazione <strong>di</strong> 56 posti <strong>di</strong> lavoro,<br />
realizzando un rapporto investimento pubblico/posti <strong>di</strong> lavoro creati <strong>di</strong> 1 a<br />
16 milioni circa.<br />
Una realizzazione importante riguarda anche la realizzazione del<br />
punto ven<strong>di</strong>ta connesso alla nuova latteria <strong>di</strong> Ugovizza, ma destinato alla<br />
commercializzazione <strong>di</strong> tutti i prodotti agricoli ed agroalimentari dell’area,<br />
finanziato con fon<strong>di</strong> del PAL ma realizzato attraverso la Comunità Montana<br />
sulla base <strong>di</strong> una convenzione <strong>di</strong> gestione con la Cooperativa Agricoltori<br />
Val Canale. L’operazione, per i tempi particolarmente veloci <strong>di</strong><br />
finanziamento e per la funzione strategica <strong>di</strong> sostegno alle attività agricole<br />
e <strong>di</strong> modernizzazione delle strutture <strong>di</strong> trasformazione e ven<strong>di</strong>ta<br />
rappresenta un buon esempio <strong>di</strong> collaborazione pubblico-privato e <strong>di</strong><br />
capacità <strong>di</strong> autoamministrazione della realtà sociale ed istituzionale locale.<br />
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PSL APRILE 2007<br />
Il PAL è stato realizzato nei tempi prescritti e regolarmente<br />
ren<strong>di</strong>contato.<br />
Il Progetto integrato a valere sul “Fondo montagna”<br />
Il progetto integrato Canal del Ferro - Val Canale, sottotitolato<br />
“Interventi <strong>di</strong> sviluppo per il sostegno delle attività economiche e la<br />
creazione <strong>di</strong> nuova occupazione - art. 4 della L.R. 8 aprile 1997 n° 10” è<br />
finanziato dal “fondo regionale per lo sviluppo della montagna” previsto<br />
dalla norma citata. Adottato dalla Comunità e presentato in associazione<br />
con la Società <strong>Open</strong> <strong>Leader</strong> rappresenta – assieme al PAL <strong>di</strong> cui è ideale<br />
prosecuzione – il mezzo attraverso il quale la Comunità stessa è in grado<br />
<strong>di</strong> intervenire in settori <strong>di</strong> governo dell’economia quali la PMI, il terziario<br />
ecc. in cui tra<strong>di</strong>zionalmente gli strumenti <strong>di</strong> intervento mancavano. Tali<br />
strumenti pertanto si presentano quale fondamentale completamento ad<br />
una strategia complessiva <strong>di</strong> programmazione e <strong>di</strong> intervento dell’Ente.<br />
Il progetto in esame sviluppa in particolare gli interventi che nel PAL<br />
si sono <strong>di</strong>mostrati particolarmente efficaci – PMI, impren<strong>di</strong>tori agricoli ecc.<br />
Prevede infine la possibilità <strong>di</strong> intervento su una filiera che, partendo<br />
dalla utilizzazione del siero residuato dalla lavorazione del latte presso la<br />
latteria <strong>di</strong> Ugovizza, arriva - attraverso il recupero o la nuova costruzione<br />
<strong>di</strong> una porcilaia che utilizzi il siero medesimo, ed attraverso la<br />
ottimizzazione del macello <strong>di</strong> Pontebba - al finanziamento <strong>di</strong> attività <strong>di</strong><br />
trasformazione delle carni in insaccati. Tale filiera è stata definita “bovino<br />
– suino - trasformazione” ed attende la ormai imminente e definitiva<br />
approvazione da parte dell’UE dei ban<strong>di</strong> destinati a darle concreta<br />
attuazione.<br />
1.4.1.2. GAL Torre <strong>Leader</strong><br />
Nel corso dell’anno 2000 l’attività della società Torre <strong>Leader</strong> S.c.a.r.l.<br />
si è sviluppata attraverso la realizzazione delle azioni necessarie<br />
all’avviamento delle procedure <strong>di</strong> attuazione del <strong>Piano</strong> <strong>di</strong> Azione <strong>Locale</strong><br />
approvato con Delibera della Giunta Regionale n°197 del 1 febbraio 2000<br />
Alla luce delle mutate esigenze del territorio si è ritenuto utile e<br />
necessario avviare una procedura <strong>di</strong> concertazione sul territorio finalizzata<br />
a verificare l’attualità degli interventi previsti all’interno del PAL e la loro<br />
rispondenza alle esigenze del contesto socio-economico ed istituzionale sul<br />
quale doveva incidere.<br />
Ferma restando la volontà <strong>di</strong> non mo<strong>di</strong>ficare il <strong>Piano</strong> nei suoi obiettivi<br />
generali e nelle sue strategie <strong>di</strong> attuazione, <strong>di</strong> mantenere invariata la sua<br />
strutturazione e articolazione in Sottomisure, Azioni ed Interventi, si è<br />
proceduto ad avviare un’attività <strong>di</strong> verifica incentrata su due iniziative<br />
9<br />
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10<br />
PSL APRILE 2007<br />
parallele: da un lato la struttura del GAL ha effettuato una verifica sugli<br />
interventi finanziati sul territorio della Comunità Montana delle Valli del<br />
Torre attraverso i Fon<strong>di</strong> Strutturali comunitari nel periodo <strong>di</strong><br />
programmazione 1994-1999 e dall’altro è stata avviata un’azione <strong>di</strong><br />
concertazione con i partner istituzionali e socio-economici presenti sul<br />
territorio medesimo che si è concretizzata nella riunione tenutasi a<br />
Tarcento il giorno 14 novembre 2000 cui sono stati invitati i<br />
rappresentanti dei Comuni interessati dal PAL nonché tutti i soci della<br />
Società Torre <strong>Leader</strong>, rappresentanti le realtà socio-economiche più<br />
significative presenti sul territorio.<br />
Le mo<strong>di</strong>fiche apportate al PAL hanno rispettato i seguenti parametri:<br />
A livello delle quattro Misure del PAL:<br />
non sono state proposte mo<strong>di</strong>fiche relative alla dotazione<br />
finanziaria delle singole Misure (tranne il caso <strong>di</strong> accorpamenti<br />
fra azioni)<br />
non sono stati mo<strong>di</strong>ficati i contenuti generali delle medesime<br />
A livello delle <strong>di</strong>verse Azioni previste:<br />
non sono state mo<strong>di</strong>ficate in merito alla loro dotazione<br />
finanziaria<br />
non sono state mo<strong>di</strong>ficate nel loro contenuto generale, ma sono<br />
state integrate ed eventualmente accorpate fra <strong>di</strong> loro nel<br />
rispetto del principio <strong>di</strong> semplificazione del PAL<br />
A livello <strong>di</strong> interventi:<br />
sono stati mo<strong>di</strong>ficati sia nel loro contenuto che nella loro dotazione<br />
finanziaria (soppressi o aggiunti)<br />
Le azioni e gli interventi che prevedono la precisa e puntuale<br />
in<strong>di</strong>viduazione dei progetti da realizzare contengono l’esatta in<strong>di</strong>cazione<br />
del soggetto attuatore o beneficiario ultimo dell’intervento, la sua<br />
localizzazione e il titolo esatto del progetto.<br />
I progetti che danno luogo ad attività economiche (anche qualora il<br />
beneficiario ultimo sia un Ente pubblico) prevedono la compartecipazione<br />
finanziaria del beneficiario ultimo per una quota percentuale almeno pari<br />
al 5% rispetto al costo totale dell’investimento.<br />
Per quanto concerne l’ammissibilità delle spese all’interno del PAL si fa<br />
riferimento alla nuova <strong>di</strong>sciplina comunitaria che regola la materia così<br />
come sancito dal Regolamento (CE) n°1685/2000 della Commissione del<br />
28 luglio 2000<br />
I principi ispiratori delle mo<strong>di</strong>fiche proposte risiedono nella necessità <strong>di</strong><br />
rendere più facilmente attuabili gli interventi previsti all’interno del PAL.<br />
Uno dei principi fondamentali cui si sono ispirate le mo<strong>di</strong>fiche proposte<br />
risiede, pertanto, nella semplificazione delle azioni e degli interventi<br />
proposti. Si è ritenuto <strong>di</strong> poter meglio ad<strong>di</strong>venire ad una puntuale e<br />
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11<br />
PSL APRILE 2007<br />
corretta attuazione del <strong>Piano</strong> accorpando alcuni interventi nell’intenzione<br />
<strong>di</strong> poter più spe<strong>di</strong>tamente raggiungere gli impegni ed i pagamenti entro i<br />
termini prefissati.<br />
Il GAL ha partecipato durante tutto il corso dell’anno 2000 alle <strong>di</strong>verse<br />
riunioni organizzate sia dal Servizio Autonomo per lo <strong>Sviluppo</strong> della<br />
Montagna che dai Gruppi <strong>di</strong> Azione <strong>Locale</strong> presenti sul territorio regionale<br />
finalizzate a creare un coor<strong>di</strong>namento fra le attività realizzate e da<br />
realizzarsi da parte <strong>di</strong> questi ultimi.<br />
A partire dal mese <strong>di</strong> settembre 2000 si é provveduto a implementare un<br />
sistema <strong>di</strong> monitoraggio finanziario e ren<strong>di</strong>contazione delle spese<br />
sostenute dal GAL attraverso la creazione <strong>di</strong> un sistema <strong>di</strong> controllo sulla<br />
base <strong>di</strong> una contabilità separata riferita al PAL e degli impegni già assunti<br />
dal GAL.<br />
Si sono, infine, organizzate alcune riunioni con gli altri GAL presenti sul<br />
territorio regionale finalizzate alla messa a punto <strong>di</strong> una strategia relativa<br />
alla programmazione <strong>di</strong> LEADER Plus e all’in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> possibili<br />
sinergie finalizzate alla partecipazione dei GAL medesimi nell’attuazione<br />
dei <strong>di</strong>versi programmi finanziati attraverso i Fon<strong>di</strong> Strutturali comunitari<br />
sul territorio <strong>di</strong> propria competenza, tali quali l’Obiettivo 2 2000-2006, il<br />
<strong>Piano</strong> <strong>di</strong> <strong>Sviluppo</strong> Rurale, i Programmi Interreg III Italia-Austria e Italia-<br />
Slovenia.<br />
Successivamente la stesura dei ban<strong>di</strong> e la definizione delle Convenzioni<br />
attraverso cui è stato attuato il PAL sono stati realizzati, nel rispetto del<br />
principio <strong>di</strong> concertazione, una serie <strong>di</strong> incontri con gli Enti e le<br />
Associazioni presenti sul territorio.<br />
E’ stata, inoltre, realizzata un’ampia attività <strong>di</strong> animazione in<br />
collaborazione con tali Enti che ha permesso <strong>di</strong> coinvolgere il maggior<br />
numero possibile <strong>di</strong> soggetti socio-economici nell’attuazione del PAL.<br />
Ad oggi si può affermare che il GAL Torre <strong>Leader</strong> è considerato<br />
interlocutore privilegiato sul territorio <strong>di</strong> un gran numero <strong>di</strong> Enti ed<br />
Associazioni per quanto concerne la programmazione <strong>di</strong> interventi <strong>di</strong><br />
sviluppo locale da realizzarsi nel territorio della Comunità Montana delle<br />
Valli del Torre.<br />
1.4.1.3. Natisone GAL<br />
L’iniziativa è nata per volontà della Comunità Montana delle Valli del<br />
Natisone, che ha presentato il PAL in seguito al bando regionale <strong>Leader</strong> II.<br />
Il PAL, tuttavia, non risultando vincitore, è stato finanziato con fon<strong>di</strong><br />
regionali, ma regolamentato e <strong>di</strong>sciplinato dai regolamenti comunitari.<br />
La programmazione del PAL nasce dal territorio: e su questo sono stati<br />
proposti i Ban<strong>di</strong> approvati dal CdA del Gal e dal Servizio Autonomo<br />
<strong>Sviluppo</strong> Montagna, organo <strong>di</strong> controllo regionale. L’animazione è stata<br />
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PSL APRILE 2007<br />
capillare; i me<strong>di</strong>a hanno svolto efficacemente il loro compito; va tuttavia<br />
riscontrato un senso <strong>di</strong>ffuso <strong>di</strong> apatia verso le novità, in generale.<br />
L’ambiente naturale, il B&B e il turismo, le attività <strong>di</strong> Forum dello <strong>Sviluppo</strong><br />
oltre che l’informatizzazione, sono le Azioni che più hanno motivato la<br />
popolazione. E’ stato però necessario prendere letteralmente per mano il<br />
beneficiario, assisterlo in tutte le fasi ed incoraggiarlo al fine <strong>di</strong> ripianare<br />
tutte le incombenze ed ostacoli.<br />
L’esempio costante ha aperto una breccia nell’apatia cronica: alla<br />
conclusione dell’iniziativa verranno tirate le somme che probabilmente<br />
risalteranno un aumento significativo del potenziale dell’offerta turistica e<br />
culturale, una maggiore attenzione all’ambiente ed alle sue problematiche<br />
e la creazione <strong>di</strong> centri sociali telematici anche nei luoghi più lontani e<br />
<strong>di</strong>sagiati.<br />
Anche per questi motivi il “<strong>Piano</strong> <strong>di</strong> Azione <strong>Locale</strong> del Natisone GAL”<br />
all’azione 1.3 ha previsto la realizzazione <strong>di</strong> iniziative volte a dare un<br />
primo tentativo <strong>di</strong> soluzione alle problematiche locali così riassunte:<br />
“La debolezza del sistema socio-economico delle aree delle Valli del<br />
Natisone poste a ridosso <strong>di</strong> un’area definita da un confine a <strong>di</strong>verso<br />
assetto socio-economico-politico ha predeterminato la mancanza dei<br />
servizi <strong>di</strong> base, un ostacolo all’attività impren<strong>di</strong>toriale e al mantenimento<br />
<strong>di</strong> un presi<strong>di</strong>o umano sul territorio.<br />
L’obiettivo prioritario <strong>di</strong> questa azione è quello <strong>di</strong> attivare una serie <strong>di</strong><br />
servizi integrati finalizzati alla pianificazione e gestione del territorio<br />
favorendo l’accesso delle piccole imprese dell’artigianato allo sviluppo,<br />
attraverso dei servizi reali attivati con le precedenti misure e con<br />
“Sportelli” <strong>di</strong> animazione socio-economica a supporto dell’attività<br />
economica.”<br />
Per raggiungere tali obiettivi si è ritenuto fondamentale:<br />
produrre stu<strong>di</strong> finalizzati alla pianificazione e gestione del<br />
territorio;<br />
coor<strong>di</strong>narsi sulle scelte <strong>di</strong> pianificazione territoriale e<br />
progettuale in funzione del superamento dell’attuale situazione <strong>di</strong><br />
debolezza strutturale dell’economia;<br />
coor<strong>di</strong>narsi con gli enti che hanno competenza sul territorio,<br />
al fine <strong>di</strong> ottimizzare lo scambio informativo inteso come risorsa<br />
<strong>di</strong> sviluppo;<br />
realizzare “sportelli” <strong>di</strong> animazione socio-economica a<br />
supporto delle attività economiche e culturali per lo sviluppo delle<br />
attività economiche;<br />
ricercare tecniche e uso <strong>di</strong> tecnologie avanzate compatibili,<br />
in un contesto <strong>di</strong> accor<strong>di</strong> <strong>di</strong> partenariato.<br />
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PSL APRILE 2007<br />
Successivamente alla approvazione del PAL la Comunità Montana Valli del<br />
Natisone ha pre<strong>di</strong>sposto il “<strong>Piano</strong> pluriennale <strong>di</strong> sviluppo” approvato in<br />
data 27 10 1999 dall’assemblea e dalla Giunta Regionale il 24 02 2000.<br />
In questa visione i seminari ed i forum previsti dall’azione si è ritenuto<br />
dovessero essere il momento finale <strong>di</strong> una intensa e prolungata attività<br />
preparatoria, atta a portare alla realizzazione <strong>di</strong> materiale volto a<br />
coinvolgere gli operatori pubblici e privati sulle problematiche locali e<br />
destinato a sollecitare in<strong>di</strong>cazioni ed ipotesi <strong>di</strong> risoluzione con particolare<br />
riguardo a quelle azioni che, superando i limiti dell’intervento settoriale e<br />
perciò isolato e spora<strong>di</strong>co, trovino nell’integrazione <strong>di</strong> problematiche<br />
<strong>di</strong>verse e <strong>di</strong> iniziative condotte a livello territoriale, forme <strong>di</strong> reciproco<br />
sostegno in grado <strong>di</strong> dare sistematicità all’intervento complessivo.<br />
Tale attività è stata pensata anche come attività preparatoria ad ulteriori<br />
interventi mirati destinati proseguire quest’opera, il <strong>Leader</strong>+ in particolare<br />
che dovrà infine integrarsi con le misure previste dall’Ob.2, dall’Interreg<br />
ecc.<br />
1.4.1.4. Le esperienze maturate dai tre GAL<br />
Nel loro complesso le esperienze maturate dai tre GAL consentono <strong>di</strong><br />
affrontare in maniera integrata e complementare fra <strong>di</strong> loro le varie azioni<br />
previste dal P.S.L. In particolare il GAL <strong>Open</strong> <strong>Leader</strong> – società capofila –<br />
ha maturato esperienze più <strong>di</strong>rette sui programmi europei essendo i PAL<br />
<strong>Leader</strong> II delle altre società finanziate con fon<strong>di</strong> regionali. Le esperienze<br />
più qualificanti condotte dal capofila riguardano le P.M.I. nei confronti<br />
delle quali sono stati investiti fon<strong>di</strong> cospicui consentendo <strong>di</strong> maturare in<br />
merito delle esperienze particolarmente qualificanti. Per la sua posizione<br />
strategica a ridosso del triplice confine, italiano, sloveno e carinziano ha<br />
inoltre potuto avviare una serie importante <strong>di</strong> relazioni internazionali ed in<br />
particolare vanta nella propria compagine sociale i due comuni sloveni <strong>di</strong><br />
Kranjska Gora e Bovec ed austriaci <strong>di</strong> Hermagor ed Arnoldstein.<br />
Importanti esperienze sono state condotte anche dalla società Torre<br />
<strong>Leader</strong> in particolare nel settore dell’agricoltura che – a causa della<br />
necessità <strong>di</strong> richiedere per gli interventi nel settore specifica approvazione<br />
da parte dell’UE – richiedono la capacità <strong>di</strong> impostare procedure<br />
particolarmente complicate e <strong>di</strong> impostare provve<strong>di</strong>menti nel rispetto <strong>di</strong><br />
regolamenti europei rigorosi e complessi. Le esperienze qui maturate<br />
saranno preziose per procedere alla preventiva approvazione della misura<br />
del PSL relativa alle attività agricole.<br />
Natisone GAL infine ha avviato interessanti interventi nel settore del<br />
turismo, con particolare riguardo alle attività <strong>di</strong> B&B che – peraltro – sono<br />
state avviate per prime nell’area delle Valli del Natisone rispetto alle altre<br />
aree della regione. Particolare interesse infine nel settore dell’animazione<br />
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PSL APRILE 2007<br />
per lo sviluppo riveste l’attività <strong>di</strong> forum condotta da tale società, attività<br />
che pure è prevista nel presente PSL.<br />
Nel settore del turismo infine particolarmente qualificanti sono le attività<br />
condotte da tutte le società aderenti alla ATS che, anzi, in tale comune<br />
esperienza hanno maturato i criteri ispiratori del PSL e la volontà <strong>di</strong><br />
procedere all’aggregazione.<br />
1.5. Modalità <strong>di</strong> gestione delle risorse pubbliche: scelta tra<br />
gestione <strong>di</strong>retta o affidamento ad un capofila<br />
amministrativo e finanziario (in<strong>di</strong>viduato).<br />
Le tre società, <strong>Open</strong> <strong>Leader</strong>, Torre <strong>Leader</strong> e Natisone GAL hanno costituito<br />
una associazione temporanea <strong>di</strong> scopo con atto notarile allegato al<br />
presente PSL i cui primi due articoli recitano:<br />
“Art. 1<br />
Le società "OPEN LEADER S. cons. a r.l.", “NATISONE GAL S. Cons. a r.l.”<br />
e "TORRE LEADER Soc. cons. a r.l.", tutte come sopra rappresentate ed in<br />
seguito in<strong>di</strong>cate anche come "associate", costituiscono un’associazione<br />
temporanea … e a tal fine designano come capofila amministrativo e<br />
finanziario, con compiti <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento e <strong>di</strong> garanzia del corretto<br />
funzionamento del parternariato e del buon fine delle azioni previste, la<br />
società "OPEN LEADER S. cons. a r.l.", conferendo alla stessa mandato<br />
speciale ed irrevocabile con rappresentanza esclusiva, anche processuale,<br />
affinché in nome e per conto <strong>di</strong> tutte le associate:<br />
- presenti, nei termini e con le modalità previsti dal bando citato nelle<br />
premesse, alla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia – Servizio<br />
autonomo per lo sviluppo della montagna, il piano <strong>di</strong> sviluppo locale<br />
(P.S.L.);<br />
- chieda l’ammissione al finanziamento del predetto P.S.L.;<br />
- sottoscriva e presenti tutta la documentazione ritenuta necessaria;<br />
- stipuli in nome e per conto delle associate, con ogni più ampio potere,<br />
tutti gli atti contrattuali conseguenziali e/o necessari per la gestione e<br />
l'esecuzione del P.S.L. e per l’ottenimento del relativo finanziamento.<br />
Art. 2<br />
La società "OPEN LEADER S. cons. a r.l." è, quin<strong>di</strong>, autorizzata ad<br />
incassare in una o piú soluzioni il finanziamento del P.S.L., rilasciando<br />
ampie e liberatorie quietanze, con espresso esonero da responsabilità per<br />
l’Ente e/o le persone che eseguiranno i pagamenti.<br />
La società "OPEN LEADER S. cons. a r.l.", inoltre, rimane investita della<br />
rappresentanza esclusiva, irrevocabile, anche processuale, nei confronti<br />
della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia – Servizio autonomo per lo<br />
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PSL APRILE 2007<br />
sviluppo della montagna per tutte le operazioni e gli atti <strong>di</strong> qualsiasi<br />
natura <strong>di</strong>pendenti dall'ammissione al finanziamento del P.S.L. fino<br />
all'estinzione <strong>di</strong> ogni rapporto, senza che alla società mandataria possa<br />
essere opposta in nessun caso la revoca del mandato.”<br />
1.6. Capacità amministrativa (struttura, attrezzature, tipo<br />
<strong>di</strong> organizzazione, ecc.) e finanziaria (possibilità <strong>di</strong><br />
accedere alla garanzie fideiussorie, possibilità <strong>di</strong><br />
autofinanziamento, ecc.).<br />
Le tre società che hanno dato vita all’ATS come sopra precisato,<br />
costituiscono una rete <strong>di</strong> uffici sul territorio in grado <strong>di</strong> dare all’attività<br />
dell’ATS stessa una articolazione ed una efficacia massime costituendo, o<br />
meglio continuando a costituire, il punto <strong>di</strong> riferimento ravvicinato per gli<br />
operatori delle <strong>di</strong>verse realtà.<br />
Le tre società lavoreranno peraltro in rete, secondo una <strong>di</strong>stribuzione delle<br />
competenze concordata e facendo riferimento continuo al capofila<br />
amministrativo e finanziario in<strong>di</strong>viduato, come detto, nella società <strong>Open</strong><br />
<strong>Leader</strong>. Tale società ha completato con successo il PAL <strong>Leader</strong> II e quin<strong>di</strong><br />
ritiene <strong>di</strong> aver consolidato esperienze – e capacità professionali - idonee a<br />
svolgere il compito assegnatole. Le altre società peraltro stanno al pari<br />
completando i rispettivi PAL <strong>Leader</strong> II, sebbene con tempistiche <strong>di</strong>verse<br />
consentite dal tipo <strong>di</strong> finanziamento, regionale anziché europeo.<br />
Le esperienze <strong>di</strong> tutte costituiscono un bagaglio notevole anche per il fatto<br />
che essendo i PAL <strong>di</strong>versi hanno consentito <strong>di</strong> effettuare esperienze<br />
<strong>di</strong>verse che tutte verranno utilizzate, in maniera sinergica e<br />
complementare, per la realizzazione del PSL.<br />
Le attrezzature <strong>di</strong> cui le società si sono ormai dotate e la dotazione <strong>di</strong><br />
personale sono estremamente valide ed idonee a realizzare il presente PSL<br />
con criteri <strong>di</strong> efficienza e massima efficacia.<br />
Anche sotto il profilo finanziario le esperienze condotte saranno preziose<br />
ed infatti tutte le <strong>di</strong>fficoltà relative al reperimento delle garanzie<br />
fideiussorie e dell’autofinanziamento saranno superate con i meto<strong>di</strong>, le<br />
referenze ed i contatti che sono stati sperimentati in passato.<br />
In particolare si punterà ad una utilizzazione minima del personale per<br />
esigenze <strong>di</strong> gestione privilegiando il ricorso a personale tecnico a supporto<br />
delle attività previste dalle singole azioni del PSL.<br />
Verranno garantiti, presso le società che hanno costituito l’ATS, uffici<br />
staccati cui verrà anche affidata la gestione delle azioni.<br />
Si ipotizza la presenza <strong>di</strong> una persona per ufficio che assolverà alle<br />
funzioni sia <strong>di</strong> carattere amministrativo che <strong>di</strong> presi<strong>di</strong>o per fornire al<br />
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PSL APRILE 2007<br />
pubblico informazioni, stampati e testi e per ricevere atti e comunicazioni<br />
in<strong>di</strong>rizzati all’ATS.<br />
Per quanto riguarda il capofila amministrativo e finanziario sarà previsto<br />
un ufficio contabilità/ren<strong>di</strong>contazione ed un ufficio con funzioni <strong>di</strong><br />
coor<strong>di</strong>namento generale dell’attività dell’ATS.<br />
Particolare cura ed attenzione verrà riservata alle attività <strong>di</strong> animazione<br />
che in linea <strong>di</strong> principio verranno affidate agli stessi soggetti che le hanno<br />
svolte in relazione ai vari progetti <strong>Leader</strong> realizzati o in corso <strong>di</strong><br />
realizzazione. L’esperienza acquisita infatti e la conoscenza delle realtà e<br />
degli operatori locali verrà sfruttata nelle attività <strong>di</strong> animazione in cui si<br />
punterà a dare a tale attività la dovuta uniformità – in quanto<br />
l’animazione per ogni azione sarà condotta principalmente dall’ufficio cui la<br />
singola azione sarà stata affidata – ma anche la capacità <strong>di</strong> corrispondere<br />
a meto<strong>di</strong> e prassi già felicemente utilizzati in passato.<br />
Il personale nel suo complesso verrà economizzato e rapportato alle reali<br />
necessità dell’attivita <strong>di</strong> realizzazione del PSL. In via previsionale si ritiene<br />
che la provvista necessaria sarà la seguente tenedo conto che in una fase<br />
successiva a quella <strong>di</strong> primo avvio sarà possibile utilizzare alcune figure<br />
con rapporti <strong>di</strong> lavoro part time.<br />
Ufficio<br />
informazioni<br />
Ufficio<br />
contabilità<br />
Ufficio<br />
coor<strong>di</strong>namento Animazione Totale<br />
Gal<br />
OL<br />
1 1 1 1 3<br />
Gal<br />
TL<br />
1 = = 1 2<br />
GAL<br />
NG<br />
1 = = 1 2<br />
Totali 3 1 1 3 7<br />
Le attrezzature in dotazione alle singole società, soprattutto per quanto<br />
riguarda le attrezzature hardware e software, sono sufficienti a sostenere<br />
le attività previste dal PSL, salvo implementazioni ed aggiornamenti <strong>di</strong><br />
or<strong>di</strong>naria amministrazione.<br />
I tre GAL membri dell’ATS hanno già <strong>di</strong>mostrato in passato <strong>di</strong> possedere<br />
un’adeguata capacità finanziaria nella gestione <strong>di</strong> fon<strong>di</strong> pubblici per un<br />
valore superiore a quello previsto dal presente PSL. In particolare hanno<br />
<strong>di</strong>mostrato <strong>di</strong> poter accedere a rilascio <strong>di</strong> garanzie fidejussorie bancarie<br />
ogniqualvolta se ne è presentata la necessità per importi significativi,<br />
facendo puntualmente fronte agli impegni assunti nei confronti <strong>di</strong> terzi.<br />
Tale situazione emerge anche dagli ultimi bilanci dei tre GAL che vengono<br />
allegati al presente PSL.<br />
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PSL APRILE 2007<br />
CAPITOLO 2. Descrizione dell’area d’intervento (<strong>di</strong>agnosi<br />
territoriale).<br />
2.1. Caratteristiche territoriali<br />
2.1.1. Identificazione geografica<br />
La zona d’intervento del PSL (d’ora in poi area PSL), comprende i<br />
seguenti Comuni della Provincia <strong>di</strong> U<strong>di</strong>ne: Chiusaforte, Dogna,<br />
Malborghetto Valbruna, Moggio U<strong>di</strong>nese, Pontebba, Resia, Resiutta,<br />
Tarvisio, Attimis, Fae<strong>di</strong>s, Lusevera, Magnano in Riviera, Nimis, Povoletto,<br />
Taipana, Tarcento, Cividale del Friuli, Drenchia, Grimacco, Pulfero,<br />
Prepotto, San Leonardo, San Pietro al Natisone, Savogna, Stregna e<br />
Torreano. Tutti i comuni del PSL ricadono nel territorio delle Comunità<br />
Montane Canal del Ferro – Valcanale, Valli del Torre e Valli del Natisone.<br />
L’area PSL, estesa per 1478,31 kmq, é situata nella parte Nord Est<br />
del Friuli confinando con:<br />
• l’Austria a Nord<br />
• la Slovenia ad Est<br />
• il territorio regionale del Friuli a Sud e ad Ovest.<br />
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PSL APRILE 2007<br />
Comunità montane Superficie in Kmq.<br />
Canal del Ferro - Val Canale 875,33<br />
Valli del Torre 313,86<br />
Valli del Natisone e Cividale 289,12<br />
Totale PSL 1.478,31<br />
Totale Regione F.V.G. 7.844,13<br />
R<br />
Rispetto alla precedente delimitazione dell’area <strong>Leader</strong> l’attuale<br />
ricomprende anche il territorio del comune <strong>di</strong> Cividale come evidenziato<br />
dalla cartina riportata <strong>di</strong> seguito.<br />
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19<br />
PSL APRILE 2007<br />
In dettaglio l’area è quella delimitata, nella cartina che segue, dai confini<br />
con Austria e Slovenia e, per quanto riguarda il resto della provincia <strong>di</strong><br />
U<strong>di</strong>ne, dal tratto nero.<br />
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20<br />
PSL APRILE 2007<br />
2.1.1.1. L’area facente parte del territorio della<br />
Comunità Montana Canal del Ferro Val Canale<br />
Per quanto concerne la Val Canale – Canal del Ferro, il territorio PSL é<br />
caratterizzato da zone appartenenti allo stesso ambito geografico, anche<br />
se pedologicamente <strong>di</strong>fferenti:<br />
il Canal del Ferro, che comprende i comuni <strong>di</strong> Moggio U<strong>di</strong>nese, Resiutta,<br />
Resia, Chiusaforte e Dogna, presenta vallate poco ampie, forti pendenze<br />
ed un generale carattere <strong>di</strong> impervietà che ostacola una agevole<br />
utilizzazione agricola del territorio;<br />
la Val Canale, con i restanti tre comuni <strong>di</strong> Tarvisio, Malborghetto-Valbruna<br />
e Pontebba, é un territorio con pendenze più dolci, vaste <strong>di</strong>stese <strong>di</strong> prati e<br />
foreste e centri abitati <strong>di</strong>sposti nel fondovalle.<br />
Il Canal del Ferro, che comprende i comuni <strong>di</strong> Moggio U<strong>di</strong>nese, Resiutta,<br />
Resia, Chiusaforte, Dogna e la parte prevalente <strong>di</strong> quello <strong>di</strong> Pontebba,<br />
presenta una morfologia dai rilievi piuttosto elevati, con vallate strette,<br />
anche fortemente incise e quasi prive <strong>di</strong> fondovalle aperto. La vallata<br />
principale è percorsa dal fiume Fella mentre quelle laterali sono attraversate<br />
in senso orario dal torrente Aupa, dal torrente Pontebbana, dal torrente<br />
Dogna, dal torrente Raccolana e dal torrente Resia che danno anche i nomi<br />
alle relative vallate. Le vette sono lo Jof <strong>di</strong> Montasio (m 2753), ai pie<strong>di</strong> del<br />
quale sul versante meri<strong>di</strong>onale si trova un vasto comprensorio alpestre -<br />
Altipiano del Montasio - che ha dato poi il nome all'omonimo formaggio (il<br />
più importante della nostra regione); altre cime degne <strong>di</strong> nota sono il M.<br />
Canin (m 2587) ed il m. Cimone (m 2379) nelle Alpi Giulie; nel gruppo delle<br />
Alpi Tolmezzine ricor<strong>di</strong>amo lo Zuc <strong>di</strong> Bor (m 2195) e la Creta Grauzaria (m<br />
2065); nelle Alpi Carniche abbiamo la Creta <strong>di</strong> Aip (m 2279) e il M. Cavallo<br />
(m 2339).<br />
La Val Canale comprende parte del Comune <strong>di</strong> Pontebba, il Comune <strong>di</strong><br />
Malborghetto-Valbruna e Tarvisio. E' <strong>di</strong>sposta in senso O-E e ricor<strong>di</strong>amo che<br />
geograficamente appartiene all'Italia solo il tratto fino allo spartiacque <strong>di</strong><br />
Camporosso, mentre la parte rimanente, attraversata dal fiume Slizza,<br />
versa le sue acque nel bacino danubiano, anche se, per opportunità geopolitiche,<br />
è stata assegnata all'Italia dopo il primo conflitto mon<strong>di</strong>ale. Tra i<br />
corsi d'acqua ricor<strong>di</strong>amo inoltre la parte iniziale del fiume Fella, il torrente<br />
Saisera che forma una bellissima conca a monte dell'abitato <strong>di</strong> Valbruna e il<br />
torrente Zolfo a Bagni <strong>di</strong> Lusnizza, noto per la presenza <strong>di</strong> acque sulfuree.<br />
A nord è protetta dalle Alpi Carniche con cime che raggiungono i m 2000<br />
solo con il M. Ojsternik (m 2052), mentre a sud è circondata dalla parte più<br />
alta delle Alpi Giulie cui fa spicco il M. Mangart (m 2677) ed il gruppo delle<br />
Ponze, che segnano il confine con la Repubblica Slovena. La Val Canale,<br />
rispetto al Canal del Ferro, presenta un territorio più aperto, con vaste<br />
<strong>di</strong>stese <strong>di</strong> prati e foreste e centri abitati <strong>di</strong>sposti nel fondovalle. La<br />
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caratteristica alpina è ben rappresentata inoltre anche dai laghi del Pre<strong>di</strong>l e<br />
<strong>di</strong> Fusine, noto - soprattutto l'ultimo - per la bellezza dei luoghi.<br />
Le formazioni geologiche presenti sul territorio sono tra le più antiche della Alpi ed in<br />
particolare "le rocce affioranti dalla Val Uqua (Formazione <strong>di</strong> Uqua del Caradoviciano)<br />
sono siltiti ocracee risalenti a circa 450 milioni <strong>di</strong> anni fa. Ciò <strong>di</strong>mostra che l'area<br />
nella quale ora si estendono le Alpi Carniche era un mare <strong>di</strong> bassa profon<strong>di</strong>tà e<br />
faceva parte <strong>di</strong> un unico continente (il Gondwana) circondato da un unico oceano.<br />
L'antico mare si estendeva attraverso l'attuale Europa Centrale" (tratto da Guida del<br />
Friuli - SAF). Ricche a questo proposito sono anche le presenze <strong>di</strong> fossili, dai<br />
brachiopo<strong>di</strong>, alle trilobiti e ai frammenti <strong>di</strong> cistoi<strong>di</strong>. Ricor<strong>di</strong>amo infine che la dolomia<br />
principale costituisce una delle principali formazioni delle Alpi Giulie, che per richiamo<br />
paesaggistico non hanno nulla da invi<strong>di</strong>are alle più note Dolomiti del Bellunese.<br />
Interessante è poi la presenza in alcune zone (laghi <strong>di</strong> Fusine) <strong>di</strong> gran<strong>di</strong><br />
massi erratici, <strong>di</strong> cui i più importanti sono quelli de<strong>di</strong>cati a Giulio Andrea<br />
Pirona e a Olinto Marinelli (un tempo ai reali asburgici), ubicati nel<br />
cordone morenico che separa i due laghi.<br />
Il territorio è noto fin dai secoli passati anche per la presenza <strong>di</strong> giacimenti<br />
minerari <strong>di</strong> ferro e manganese a Ugovizza (M. Cocco), ma <strong>di</strong> cui non è<br />
stato mai conveniente - da un punto <strong>di</strong> vista economico - lo sfruttamento,<br />
ed il deposito <strong>di</strong> blenda e galena (estrazione del piombo e dello zinco) <strong>di</strong><br />
Cave del Pre<strong>di</strong>l, che dopo un periodo <strong>di</strong> elevato sfruttamento ha chiuso i<br />
battenti nel 1994.<br />
Il clima del territorio è fondamentalmente <strong>di</strong> tipo continentale nella Val<br />
Canale, mentre risente <strong>di</strong> alcune con<strong>di</strong>zioni più favorevoli quello del Canal<br />
del Ferro. L'esposizione però dei versanti influenza notevolmente le<br />
con<strong>di</strong>zioni climatiche, con <strong>di</strong>fferenze anche notevoli fra la parte a<br />
settentrione e quella a meri<strong>di</strong>one.<br />
Il Gentili, per il Friuli, ha identificato <strong>di</strong>eci subregioni climatiche, fra le quali è<br />
compresa quella denominata "Zona seconda, Valli del Fella e della Val Canale".<br />
Questa zona possiede un clima tipicamente montano, che si <strong>di</strong>stingue da quello della<br />
Carnia perché meno umido, più piovoso e meno fresco in estate, ma più freddo in<br />
inverno.<br />
La catena dei Monti Musi, che separa la Val Resia dalle altre vallate friulane, è<br />
notoriamente uno dei luoghi più piovosi d'Italia (si sfiorano i 4000 mm / annui), ma<br />
tutto il comprensorio è ricco <strong>di</strong> precipitazioni atmosferiche, con una certa<br />
<strong>di</strong>minuzione quando si procede dal Canal del Ferro verso la Val Canale. Le<br />
precipitazioni sono abbastanza copiose durante l'anno (con molti picchi che creano<br />
perio<strong>di</strong>ci problemi <strong>di</strong> esondazioni), ma risultano sempre più insufficienti durante<br />
l'inverno. I testi classici riportavano che le precipitazioni nevose erano abbondanti<br />
nella Val Canale (anche <strong>di</strong> 5.000 mm negli anni cinquanta), già a quote basse,<br />
permettendo l'avvio, nel trentennio passato, <strong>di</strong> un buon turismo invernale. Purtroppo<br />
nell'ultimo decennio abbiamo assistito ad una progressiva quanto inesorabile<br />
riduzione delle precipitazioni nevose (nel 1998/99 solo 300 mm) con ripercussioni<br />
negative su tutta l'economia locale. Le spiegazioni delle ridotte precipitazioni nevose<br />
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non sono ancora certe, ma a detta <strong>di</strong> numerosi stu<strong>di</strong> condotti soprattutto in Austria<br />
ed in Svizzera, sembra che ciò sia attribuibile all'effetto serra che provoca un<br />
leggero, ma continuo innalzamento della temperatura sul nostro pianeta e <strong>di</strong><br />
conseguenza anche nelle nostre zone. A conferma <strong>di</strong> ciò possiamo infatti registrare<br />
anche la regressione <strong>di</strong> molti ghiacciai alpini presenti nella zona, che nell'ultimo<br />
ventennio hanno visto una progressiva riduzione.<br />
Per quanto riguarda la temperatura registriamo una <strong>di</strong>minuzione quando dalla vallate<br />
poste più a sud passiamo a quelle <strong>di</strong>slocate a nord. Così da una temperatura me<strong>di</strong>a<br />
annuale <strong>di</strong> circa 10° C riscontrabile a Resia, si passa ai 7° C <strong>di</strong> Tarvisio. La<br />
temperatura me<strong>di</strong>a estiva è <strong>di</strong> 18,7° C a Oseacco, <strong>di</strong> 15,7° C a Tarvisio. Le<br />
temperature invernali più fredde si registrano al valico <strong>di</strong> Fusine con punte <strong>di</strong> -20° e<br />
-25° C, anche se negli ultimi anni il clima è <strong>di</strong>ventato meno rigido. Le basse<br />
temperature, com'è noto, giocano un ruolo negativo per lo sviluppo vegetativo ed<br />
infatti il limite altimetrico della vegetazione nella nostra zona è anche <strong>di</strong> 500 m più<br />
basso rispetto alle Alpi Centrali ed Occidentali.<br />
Il territorio risente poi anche delle incursioni della bora proveniente dalle vicine<br />
regioni danubiane. Degli altri elementi del clima è caratteristica la nebulosità,<br />
specialmente nella conca <strong>di</strong> Tarvisio, e la nebbia proveniente spesso dai laghi della<br />
vicina Carinzia.<br />
A tale <strong>di</strong>versità <strong>di</strong> natura geografica e climatica non corrisponde però una<br />
<strong>di</strong>somogeneità socio economica e culturale e, anche dal punto <strong>di</strong> vista<br />
paesaggistico, vi è un interessante analogia determinata dall'andamento<br />
morfologico a vallate parallele, più o meno ampie, solcate da fiumi e laghi.<br />
La vallata Canal del Ferro-Val Canale, servita dalla Strada Statale<br />
Pontebbana, dall’autostrada U<strong>di</strong>ne-Tarvisio e dalla linea ferroviaria - tutte<br />
arterie <strong>di</strong> rilevanza internazionale - presenta una buona accessibilità. La<br />
localizzazione dei comuni dell’area in prossimità <strong>di</strong> tali reti viarie rende il<br />
territorio PSL fortemente interconnesso con facilità <strong>di</strong> accesso da un<br />
comune ad un altro.<br />
Tali infrastrutture si presentano in parte come elementi <strong>di</strong> <strong>di</strong>sturbo e<br />
alterazione del paesaggio alpino, ma rappresentano un'innegabile<br />
opportunità fruitiva per la commercializzazione e la promozione delle<br />
produzioni locali.<br />
Uno degli aspetti più caratterizzanti del comprensorio infatti, sinora<br />
valutato quasi esclusivamente in termini negativi, è quello della viabilità<br />
che lo attraversa, <strong>di</strong> carattere internazionale e tale da favorire un<br />
attraversamento rapido con scarsi benefici per l’economia locale.<br />
Parallelamente ad una così intensa infrastrutturazione, che<br />
fondamentalmente investe la vallata del fiume Fella, va rilevata una rete<br />
viaria <strong>di</strong> carattere secondario che si insinua negli ambiti vallivi trasversali.<br />
Ricchissima è infine la rete sentieristica forestale che comporta però non<br />
pochi problemi manutentivi data la notevole estensione.<br />
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2.1.1.2. L’area facente parte del territorio della<br />
Comunità Montana Valli del Torre<br />
Per quanto riguarda le Valli del Torre, il limite del territorio montano segue<br />
il tracciato della S.S. 356 Tarcento-Cormons che percorre, in linea <strong>di</strong><br />
massima, il pedemonte creando così una cesura tra area planiziale ed area<br />
acclive. Il servizio infrastrutturale viario viene offerto:<br />
per l’accesso al comprensorio, sia da sud che da nord, dalla S.S. 13<br />
“Pontebbana”, dall’omonima ferrovia e dall’autostrada Alpe-Adria;<br />
per il collegamento dei centri pedemontani (Magnano, Tarcento, Nimis,<br />
Attimis, Fae<strong>di</strong>s, Cividale), dalla S.S. 356;<br />
per il collegamento dei centri urbani interni della montagna, dalla S.S. 656<br />
del valico italo-sloveno <strong>di</strong> Uccea e dalle strade provinciali e comunali che<br />
<strong>di</strong>partono dalla S.S. 356.<br />
II territorio della Comunità Montana che, come detto, resta compreso<br />
nell'arco prealpino giuliano, connotato essenzialmente da un paesaggio <strong>di</strong><br />
transizione e quin<strong>di</strong> da una eterogenicità sia degli ambienti naturali che <strong>di</strong><br />
quelli antropici può essere sud<strong>di</strong>viso in quattro facies poste su piani<br />
latitu<strong>di</strong>nali<br />
Per scendere dunque ad una specificazione fisica della "zona omogenea"<br />
del Tarcentino, questa può essere frazionata in:<br />
zona montana;<br />
zona submontana;<br />
zona collinare;<br />
zona planiziale.<br />
L’orografia è quin<strong>di</strong> determinata da rilievi emergenti dalla pianura, in una<br />
progressione <strong>di</strong> contrafforti che via via si elevano in quota e la cui<br />
orientazione generale è posta su assi con <strong>di</strong>rezione Est-Ovest a<br />
settentrione e ad occidente (spinte orogenetiche alpine) e con <strong>di</strong>rezione<br />
NE-SO verso sud e ad oriente (spinte orogenetiche delle fase <strong>di</strong>namica);<br />
così le incisioni vallive dei torrenti Torre e Cornappo percorrono linee WS,<br />
mentre i torrenti Lagna, Malina e Grivo' solcano i contrafforti con una<br />
<strong>di</strong>rettrice NE-S0.<br />
I complessi montuosi assumono, da nord a sud, linee che via via si fanno meno<br />
marcate, con inclinazioni che progressivamente <strong>di</strong>minuiscono. Questo addolcimento<br />
dell'acclività va messo in relazione al grado <strong>di</strong> ero<strong>di</strong>bilità del litotipo: calcari e<br />
dolomie, calcareniti, marne ed arenarie.La <strong>di</strong>sposizione descritta è, come si <strong>di</strong>rà in<br />
seguito, determinante il clima ed in ultima analisi decide sia sugli inse<strong>di</strong>amenti<br />
antropici e sulle destinazioni produttive del territorio.<br />
La zona montana é l'area più interna e comprende la catena dei Monti<br />
Musi (1.869 m.s.l.m. che rappresenta la quota più elevata del<br />
comprensorio) e l'allineamento Cuel <strong>di</strong> Lanis - Gran Monte, che fanno un po'<br />
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da cornice alla sottostante pianura u<strong>di</strong>nese. Tra queste due complessi si<br />
pongono l'ultimo residuo <strong>di</strong> arco morenico in quota <strong>di</strong> Circo glaciale <strong>di</strong> Plan<br />
<strong>di</strong> Tapou e la valle del Mea, un tempo tributaria del fiume Natisone.<br />
II substrato litologico è costituito da dolomie massicce nella parte basale e me<strong>di</strong>ana<br />
e da rocce calcaree nella parte culminale; al piede del versante vanno a localizzarsi<br />
i detriti, <strong>di</strong>stribuiti in falde e coni ed i depositi alluvionali.<br />
L’orogenesi è caratterizzata da due pieghe-faglie, <strong>di</strong> cui una responsabile del<br />
sollevamento del Monti Musi, l'altra, <strong>di</strong> rilevanza interregionale e sismicamente<br />
attiva, ha determinato il sollevamento del Gran Monte e separa i complessi<br />
carbonatici del piano montano , da quelli terrigeni del piano submontano. II litoide<br />
e' alquanto fratturato e con stratificazione mal definita, la permeabilità per<br />
fessurazione e l'ero<strong>di</strong>bilità sono quanto mal variabili proprio perché nell'area si sono<br />
rilevati numerosi ed attivi piani tettonici.<br />
La morfologia è improntata da strette catene con asse sviluppato in senso<br />
Est-Ovest e da versanti nord e sud assimmetrici. il versante settentrionale è ad<br />
acclività meno accentuata ma più irregolare in quanto sulle formazioni dolomitiche<br />
e calcaree si appoggiano altri complessi litol<strong>di</strong> (calcari selciformi, marne, ecc.) che<br />
posseggono un <strong>di</strong>verso grado <strong>di</strong> ero<strong>di</strong>bilità, il versante meri<strong>di</strong>onale è caratterizzato<br />
da una inclinazione più elevata dovuta alla giacitura degli strati (reggipoggio a sud,<br />
franapoggio a nord). l'inclinazione va comunque degradando verso il basso per il<br />
progressivo Mlupp o degli accumuli detrici (processi morfologici <strong>di</strong> versante), che<br />
vanno a formare estese falde (Cesariis, Monteaperta, Cornappo) e nel fondovalle,<br />
terrazze alluvionali (Tanataviele, Simaz) od ampi coni <strong>di</strong> deiezione (Valle del Mea).<br />
Va infine rilevato che l'esposizione settentrionale, per la maggior<br />
freschezza ed umi<strong>di</strong>tà, ospita estesi e densi popolamenti forestali, mentre<br />
sull'esposizione a mezzogiorno è prevalente la prateria e il bosco<br />
termo-xerofilo. Sempre su quest'ultimo versante sono tuttora in atto<br />
fenomeni erosivi (Pra<strong>di</strong>elis, Pers, Monteaperta, Cornappo, Montemaggiore)<br />
particolarmente vistosi.<br />
La zona submontana si sviluppa a sud della piega-faglia che percorre<br />
la linea Pers-Pra<strong>di</strong>elis-Micottis-Monteaperta-Cornappo-Montemaggiore, a<br />
sud raggiunge la S.S. 356 sino a Nimis e da qui risale sino al pedemonte<br />
della Berna<strong>di</strong>a.<br />
I complessi montuosi principali sono il M.te Stella e Berna<strong>di</strong>a e la<br />
dorsale delle Zuffine la quale si sviluppa da Campo <strong>di</strong> Bonis (Taipana) al<br />
M.te Joannes (Fae<strong>di</strong>s).<br />
I rilievi <strong>di</strong>fficilmente si elevano oltre i 1.000 m s.l.m. (M.te Joannes<br />
1.100) mantenendosi su un'altitu<strong>di</strong>ne me<strong>di</strong>a pari a 500-600 m.<br />
L’orografia risulta assai complessa con un reticolo idrografico superficiale alquanto<br />
articolato.<br />
I litotipi riscontrabili sono sostanzialmente tre:<br />
o il flysch calcarenitico, che occupa gran parte del territorio in esame;<br />
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o i nuclei carbonatici del Mesozoico che nell'or<strong>di</strong>ne da occidente ad oriente<br />
sono quelli del M.te Campeon, del M.te Berna<strong>di</strong>a e del M.te Vogu-Mia;<br />
o il flysch marnoso arenaceo dell'Eocene confinato nelle conche <strong>di</strong> Lusevera,<br />
Taipana e sul M.te Spich.<br />
Evidenti strutture <strong>di</strong> deposito con la conseguente formazione <strong>di</strong> valli sospese<br />
sono riscontrabili nei torrenti Cernavoda e Namlen e nella piana <strong>di</strong> Campo <strong>di</strong><br />
Bonis.<br />
Gli elementi morfologici sono, come si è detto, impostati su assi con <strong>di</strong>rezione<br />
NE-SO in conseguenza <strong>di</strong> spinte orogenetiche che prodottesi su un materiale<br />
plastico quale il flysch, hanno creato un paesaggio caratterizzato da forme<br />
relativamente dolci e con pendenze non eccessivamente accentuate.<br />
Sul flysch e quin<strong>di</strong> su terreni a scheletro fine, con una cospicua frazione limoargillosa,<br />
gli afflussi idrici, peraltro abbondantissimi, hanno, come si è già<br />
detto, <strong>di</strong>segnato un denso reticolo idrografico superficiale per cui i versanti<br />
sono continua-mente intersecate d incisi da vallecole e forre.<br />
L'erosione delle aste drenanti in quest'area è molto attiva, in particolare sulle<br />
testate dei bacini.<br />
Una situazione alquanto <strong>di</strong>versa 'c invece riscontrabile negli elissoi<strong>di</strong><br />
carbonatici in cui l'ambiente è prettamente carsico, visualizzato da tanti<br />
fenomeni profon<strong>di</strong> (Villanova delle Grotte, Abisso dei Giganti).<br />
La zona collinare si colloca a valle della S. S. 356 che collega Nimis con Fae<strong>di</strong>s<br />
e a sud dell'allineamento Campeon-Berna<strong>di</strong>a.<br />
Queste formazioni, <strong>di</strong> origine eocenica, furono in seguito modellate dal<br />
ghiacciaio Tilaventino per cui, tenuto anche conto dell’elevato grado <strong>di</strong><br />
ero<strong>di</strong>bilità del substrato litologico, si assiste oggi ad un paesaggio alquanto<br />
addolcito, soprattutto nelle morene, mentre nel complesso flyschiode la<br />
morfologia mantiene forme più accentuate.<br />
I rilievi, costituiti da flysch marnoso-arertaceo, sono incisi da vallecole poco<br />
acclivi, la cui funzione essenziale è quella <strong>di</strong> raccogliere <strong>di</strong>rettamente le<br />
precipitazioni meteoriche.<br />
Per quest'area vanno ricordati movimenti recenti neo-tettonici, che si<br />
manifestano nelle conche <strong>di</strong> Attimis e Nimis, per citarne alcune.<br />
La zona planiziale è costituita da depositi fluvio-glaciali ed alluvioni recenti.<br />
La parte più settentrionale è occupata prevalentemente dalle alluvioni fini,<br />
dovute al trasporto e successiva deposizione del materiale <strong>di</strong> frane antiche e <strong>di</strong><br />
fenomeni <strong>di</strong> <strong>di</strong>lavamento. La tessitura è sabbiosa con rari limo ed argilla e con<br />
lenti, ciottoli e ghiaia, la frazione ghiaiosa aumenta scendendo verso valle e<br />
nel contempo 1'alluvione <strong>di</strong>viene prevalentemente grossolana.<br />
Depositi lacustri e torbe, dovuta al riempimento <strong>di</strong> conche lacustri sono ubicati<br />
a sud <strong>di</strong> Bueriis e B.go Foranesi.<br />
I depositi glaciali e fluvio-glaciali sono infine localizzati nella fascia Bueriis-<br />
Segnacco e delineano la parte orientale del ghiacciaio Tilaventino.<br />
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2.1.1.3. L’area facente parte del territorio della<br />
Comunità Montana Valli del Natisone<br />
La zona d’intervento comprende i 9 comuni della provincia <strong>di</strong> U<strong>di</strong>ne che<br />
appartengono alla Comunità Montana “Valli del Natisone” già inseriti nella<br />
delimitazione del DOCUP Ob. 5B, nonché dal comune <strong>di</strong> Cividale.<br />
I comuni sono:<br />
San Pietro al Natisone, Drenchia, Grimacco, Pulfero, Prepotto, San<br />
Leonardo, Savogna, Stregna, Torreano e Cividale.<br />
Il territorio delle Valli del Natisone e <strong>di</strong> Cividale, esteso per 289,12 kmq<br />
complessivi, confina con:<br />
il territorio regionale del Friuli a Nord ed ad Est con la Slovenia<br />
ad Ovest ed a Sud con il territorio regionale del Friuli - Venezia Giulia<br />
Il territorio é caratterizzato da aree in parte <strong>di</strong>stribuite al fondovalle ed in<br />
parte in aree montane.<br />
Le Valli del Natisone appartengono al bacino me<strong>di</strong>o del fiume Natisone e<br />
più in generale rappresentano la parte più orientale della regione Friuli<br />
Venezia Giulia; amministrativamente comprendono i territori <strong>di</strong> nove<br />
comuni: Drenchia, Grimacco, Pulfero, Prepotto, San Leonardo, San Pietro,<br />
Savogna, Stregna e Torreano. Il territorio si estende su una superficie <strong>di</strong><br />
circa 289,12. I limiti dell’area toccano la repubblica <strong>di</strong> Slovenia a Nord, la<br />
provincia <strong>di</strong> Gorizia ad Est, il comune <strong>di</strong> Fae<strong>di</strong>s ad Ovest e terminano con<br />
quello <strong>di</strong> Cividale a Sud.<br />
Geograficamente fanno parte delle Prealpi Giulie che si sviluppano nel<br />
territorio regionale tra il basso corso del fiume Fella e il corso dell’Isonzo,<br />
sud<strong>di</strong>videndosi ad Ovest nelle Prealpi del Torre, al centro in quelle del<br />
Natisone e ad Est in quelle dello Judrio.<br />
Il sistema vallivo assume una forma a ventaglio che converge verso Sud,<br />
degradando dolcemente e lentamente verso al pianura, passando così da<br />
forme più propriamente montane a forme <strong>di</strong> dorsali e dossi più modellati,<br />
tipicamente collinari e <strong>di</strong> bassa montagna.<br />
Le valli hanno i fianchi ed i pen<strong>di</strong>i non molto ripi<strong>di</strong>, tranne per alcuni<br />
particolari tratti e sono stati modellati sia dall’azione delle <strong>di</strong>verse<br />
glaciazioni, che dall’erosione e dagli eventi climatici. La particolare qualità<br />
delle rocce, <strong>di</strong> natura flyschoide in quasi tutto il territorio, ha facilitato da<br />
un lato l’azione erosiva e dall’altro, specie nelle aree carsiche, ha creato<br />
delle particolari caratteristiche situazioni ipogee nonché la presenza <strong>di</strong><br />
numerose doline.<br />
I nuclei abitati sono <strong>di</strong>stribuiti in prevalenza su due fasce altimetriche: la<br />
prima compresa tra i 100 metri <strong>di</strong> quota del fondovalle e i 300 m. sui<br />
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versanti; la seconda compresa tra i 500 m delle dorsali e gli 800 m dei<br />
rilievi cacuminali.<br />
Per quanto riguarda la struttura demografica del territorio, dopo il forte<br />
spopolamento che aveva investito l’area a partire dagli anni ’50 a causa<br />
del fenomeno dell’emigrazione, si assiste, a partire dal 1991 ad un<br />
consolidamento e ripresa dell’assetto demografico su soglie limite nelle<br />
aree <strong>di</strong> fondovalle come San Pietro al Natisone, San Leonardo e Torreano,<br />
mentre per le aree più interne e montane è presente ancora la variazione<br />
percentuale della popolazione negativa; in generale il trend è negativo<br />
essendo stata registrata una variazione percentuale <strong>di</strong> –2,34% ed al<br />
contempo si prefigura un nuovo assetto <strong>di</strong>stributivo della popolazione<br />
all’interno del territorio, localizzata prevalentemente negli inse<strong>di</strong>amenti <strong>di</strong><br />
fondovalle.<br />
Il saldo negativo della popolazione ha inciso notevolmente sulla struttura<br />
socioeconomica, scar<strong>di</strong>nando quella economia <strong>di</strong> autoconsumo che aveva<br />
innervato ed organizzato tutto il territorio.<br />
In questo contesto temporale il settore primario (agricoltura) ha subito<br />
una considerevole per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> forze attive subendone tutte le conseguenze<br />
che, ripercuotendosi sul territorio, non solo hanno mo<strong>di</strong>ficato<br />
sostanzialmente la struttura socio-economica, ma hanno anche definito i<br />
nuovi assetti della marginalità e l’abbandono dell’area. Le mo<strong>di</strong>ficazioni<br />
strutturali interne in questo settore, non solo con<strong>di</strong>zionate da un rapporto<br />
meccanicistico tra saldo negativo della forza lavoro ed abbandono del<br />
territorio, ma anche da altri fattori interni, come l’omologazione<br />
dell’economia agricola <strong>di</strong> montagna con quella <strong>di</strong> pianura o da quelli<br />
esterni come il contesto territoriale periferico con<strong>di</strong>zionato dalle strategie<br />
politico-economiche <strong>di</strong> monopolio, hanno portato:<br />
ad una tendenza negativa all’esercizio esclusivo d’impresa (la<br />
componente economica dell’attività agricola è generalmente<br />
integrativa rispetto ad altre attività economiche, per questo è<br />
forte la presenza del part-time in agricoltura);<br />
ad una presenza <strong>di</strong> vaste aree a bosco con basso valore<br />
commerciale senza che sia avvenuto uno sviluppo finalizzato ad<br />
un’azione <strong>di</strong> rinnovo e sistemazione del comparto;<br />
ad una caduta delle coltivazioni monoculturali non più<br />
competitive rispetto a quelle <strong>di</strong> aree più produttive della pianura<br />
e <strong>di</strong> una crisi delle piccole strutture <strong>di</strong> trasformazione del latte.<br />
Si assiste invece ad un’inversione <strong>di</strong> tendenza per quanto riguarda:<br />
la tendenza all’associazionismo per la produzione e la<br />
commercializzazione dei prodotti agricoli tipici e specializzati;<br />
la riconversione <strong>di</strong> colture, passando da coltivazioni fuori<br />
mercato in altre specializzate <strong>di</strong> pregio;<br />
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28<br />
PSL APRILE 2007<br />
il consolidamento <strong>di</strong> una frutticoltura standard;<br />
la valorizzazione del settore lattiero-caseario;<br />
la necessità <strong>di</strong> intervenire a sostegno delle produzioni tipiche<br />
locali con misure riferite alla politica <strong>di</strong> qualità;<br />
il miglioramento qualitativo e quantitativo dei soprassuoli<br />
forestali;<br />
il miglioramento funzionale della rete viaria esistente a servizio<br />
del patrimonio forestale;<br />
il riutilizzo delle parti boscate contermini agli inse<strong>di</strong>amenti in<br />
funzione produttiva agricola, <strong>di</strong> valorizzazione e salubrità<br />
dell’ambiente e <strong>di</strong> sicurezza attorno agli abitati.<br />
Nel settore secondario la realizzazione <strong>di</strong> aree artigiano-industriali, a<br />
partire dalla metà degli anni ’70, nel territorio cividalese, è stata elemento<br />
con<strong>di</strong>zionante per una inversione <strong>di</strong> tendenza nel contesto <strong>di</strong> subalternità<br />
ad altre aree forti; tali mo<strong>di</strong>ficazioni strutturali hanno determinato però<br />
una formazione a fondovalle <strong>di</strong> nuclei legati in forma esclusiva e <strong>di</strong><br />
<strong>di</strong>pendenza al settore secondario e un’assenza <strong>di</strong> un sistema economico<br />
integrativo, in cui il nucleo inse<strong>di</strong>ativo originario non è stato un punto <strong>di</strong><br />
riferimento per un’economia integrata dove il lavoro nel territorio oltre che<br />
essere momento <strong>di</strong> presi<strong>di</strong>o fosse un’integrazione del red<strong>di</strong>to derivante<br />
dall’occupazione secondaria.<br />
Si assiste invece ad un’inversione <strong>di</strong> tendenza per quanto riguarda:<br />
crescita <strong>di</strong>versificata delle iniziative impren<strong>di</strong>toriali locali con una<br />
capacità <strong>di</strong> ra<strong>di</strong>camento sul territorio;<br />
necessità da parte dei comparti produttivi <strong>di</strong> passare dalla fase<br />
della trasformazione da basi artigianali a realtà impren<strong>di</strong>toriali<br />
più complesse, legate non solo alla trasformazione e produzione,<br />
ma anche alla collocazione su mercati <strong>di</strong>versi <strong>di</strong> prodotti <strong>di</strong><br />
qualità;<br />
esigenza <strong>di</strong> un riferimento ad una struttura comune <strong>di</strong> servizio<br />
da parte delle imprese dell’area non solo in funzione <strong>di</strong> sostegno<br />
della ricerca dei mercati, ma anche della valorizzazione e del<br />
controllo della qualità del prodotto;<br />
volontà <strong>di</strong> legare il sistema produttivo alla realtà del territorio,<br />
definito per molti aspetti da realtà peculiari sue proprie, in primo<br />
luogo l’assetto strategico dell’area come potenziale momento <strong>di</strong><br />
interme<strong>di</strong>azione tra sistemi <strong>di</strong>versi quali quello padano-veneto e<br />
quello sloveno dell’alto Isonzo;<br />
necessità <strong>di</strong> dare una risposta qualificata alle nuove generazioni<br />
in termini <strong>di</strong> un lavoro funzionale alle nuove tecnologie<br />
(telematica ed informatica) e coerente con la realtà territoriale<br />
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29<br />
PSL APRILE 2007<br />
con una notevole dominante paesaggistica che male sopporta un<br />
carico <strong>di</strong> iniziative strategiche secondarie forti.<br />
All’interno del settore terziario gli attivi per la maggior parte hanno un<br />
punto <strong>di</strong> riferimento esterno all’area; solo la nuova <strong>di</strong>mensione economica<br />
che sta assumendo il settore della ristorazione sta imponendo una reale<br />
inversione <strong>di</strong> tendenza, quando questa attività si rapporta e si qualifica<br />
attingendo i suoi punti <strong>di</strong> riferimento nella tra<strong>di</strong>zione locale, nella<br />
qualificazione del personale e nella valorizzazione dell’ambiente e del<br />
prodotto tipico. Significativo ed in costante crescita è l’attività del privato<br />
per creare nuovi posti letto attraverso l’albergo <strong>di</strong>ffuso; tale richiesta <strong>di</strong><br />
recupero <strong>di</strong> unità extra alberghiere in immobili con caratteristiche storicoambientali,<br />
coor<strong>di</strong>nata da interventi pubblici per una valorizzazione<br />
dell’ambiente attraverso il recupero del sistema sentieristico o <strong>di</strong> strutture<br />
pubbliche in funzione del turismo, mette in evidenza che risorse fino a<br />
poco tempo fa misconosciute, sono state riscoperte in forma sinergica,<br />
avvalorando così l’opinione che il recupero tipologico dei borghi in funzione<br />
turistica passi attraverso la valorizzazione delle risorse umane <strong>di</strong> questa<br />
realtà territoriale.<br />
2.1.1.4. L’unità dell’area<br />
Il territorio su cui il PSL intende operare ha una natura fortemente unitaria<br />
al <strong>di</strong> là delle <strong>di</strong>visioni amministrative – in particolare la sud<strong>di</strong>visione in<br />
Comunità Montane peraltro ora in fase <strong>di</strong> riesame da parte dell’Ente<br />
Regione. La comune appartenenza all’area montana delle Alpi e Prealpi<br />
Giulie ne in<strong>di</strong>ca le problematiche comuni connesse non solo alla situazione<br />
<strong>di</strong> <strong>di</strong>sagio sul versante dell’occupazione, dei servizi e dei settori economici<br />
che verranno considerati ai punti seguenti, ma anche ad una situazione<br />
geografica e geopolitica comune, poste come sono in prossimità <strong>di</strong> un<br />
confine che, lungi dall’essere “naturale”, è il prodotto <strong>di</strong> <strong>di</strong>visioni <strong>di</strong> or<strong>di</strong>ne<br />
storico politico e <strong>di</strong> una spartizione dell’Europa in blocchi contrapposti,<br />
<strong>di</strong>visioni solo recentemente superate. Tali <strong>di</strong>visioni sono un dato recente –<br />
appartenente alla storia del secondo novecento – ed hanno interrotto una<br />
secolare contiguità-continuità territoriale rendendoli territori chiusi, senza<br />
sbocco, anche, e paradossalmente, nel caso <strong>di</strong> Tarvisio che da tale<br />
situazione ha potuto sviluppare una sua vocazione mercantile comunque<br />
legata all’esistenza del confine ed ora, a causa della sua rimozione, in una<br />
fase <strong>di</strong> crisi strisciante <strong>di</strong> cui si stenta a vedere una risoluzione. La stessa<br />
appartenenza alla catena delle Giulie sottolinea questa frattura territoriale<br />
in quanto il confine politico attraversa l’intero arco montano in senso<br />
longitu<strong>di</strong>nale assegnandola in parti quasi uguali ad Italia e Slovenia.<br />
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30<br />
PSL APRILE 2007<br />
La capacità che quest’ultimo paese sta <strong>di</strong>mostrando e che già nel settore<br />
del turismo ha fortemente superato l’area PSL, <strong>di</strong>verrà particolarmente<br />
preoccupante a seguito del suo ingresso nell’UE ed alla possibilità <strong>di</strong><br />
usufruire <strong>di</strong> incentivi consistenti per lo sviluppo economico, con particolare<br />
riguardo al settore della PMI.<br />
Tutta l’area PSL pertanto ha comuni esigenze <strong>di</strong> rafforzamento delle<br />
aziende presenti sul suo territorio e <strong>di</strong> ra<strong>di</strong>camento delle stesse nell’area.<br />
La creazione <strong>di</strong> un sistema fra tutte le aziende del comprensorio, <strong>di</strong> un<br />
sistema che renda più vantaggiosa per le aziende la permanenza nell’area<br />
piuttosto che la ricollocazione in aree dove è possibile realizzare forti<br />
economie interne (es. riduzione del costo della manodopera) è una<br />
necessità comune e qui più fortemente sentita rispetto ad aree meno<br />
prossime al confine. Anche in tale <strong>di</strong>rezione comunque è <strong>di</strong>fficile ipotizzare<br />
iniziative che riguar<strong>di</strong>no territori troppo piccoli anche in considerazione del<br />
fatto che la densità <strong>di</strong> attività produttive è piuttosto bassa e che il numero<br />
delle aziende, parimenti a quello della popolazione residente, è molto più<br />
basso <strong>di</strong> quello me<strong>di</strong>o regionale, come più avanti verrà precisato.<br />
Laddove poi si consideri che una delle risorse sviluppabili nell’area è quella<br />
turistica appare <strong>di</strong>fficilmente ipotizzabile puntare ad uno sviluppo durevole<br />
in una situazione <strong>di</strong> frammentazione fra le tante piccole realtà in cui pure<br />
il territorio del PSL – ed ogni altro territorio – potrebbe essere<br />
artificialmente sud<strong>di</strong>viso.<br />
Su tale ultima questione – lo sviluppo della risorsa turismo - esiste poi un<br />
largo consenso, che parte dagli amministratori pubblici per arrivare agli<br />
operatori agricoli e dell’agroalimentare, al settore terziario ed anche alle<br />
PMI<br />
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.<br />
2.1.2. Demografia e mercato del lavoro<br />
POPOLAZIONE RESIDENTE AL 31 DICEMBRE 2001<br />
COMUNI<br />
Superficie<br />
territoriale<br />
Kmq<br />
COMPRENSORIO VAL CANALE - CANAL DEL FERRO<br />
%<br />
superficie<br />
comune<br />
/totale<br />
sup.<br />
regione<br />
Densità<br />
Ab/kmq<br />
Popolazione<br />
1981<br />
Popolazione<br />
1991<br />
Popolazione<br />
2001<br />
%<br />
Popolazione<br />
Comune/Pop.<br />
Regionale<br />
Variazione<br />
% della<br />
popolazione<br />
1981-1991<br />
Variazione<br />
% della<br />
popolazione<br />
1991-2001<br />
CHIUSAFORTE 100,09 1,28 8 1.048 962 815 0,07 - 8,21 -0,15<br />
DOGNA 69,18 0,88 4 390 299 259 0,02 - 23,33 -0,13<br />
MALBORGHETTO 119,9 1,53 9 1.069 1.014 1.035 0,08 - 5,14 +0,02<br />
MOGGIO 143,84 1,83 14 2.195 2.092 2.090 0,17 - 4,69 -0,09<br />
PONTEBBA 97,67 1,25 18 2.502 2.206 1.768 0,15 - 11,83 -19,85<br />
RESIA 119,19 1,52 11 1.547 1.318 1.285 0,11 - 14,80 -2,50<br />
RESIUTTA 19,87 0,25 18 445 405 354 0,03 - 8,99 -12,59<br />
TARVISIO 205,59 2,62 25 5.985 5.961 5.074 0,44 - 0,40 -14,88<br />
TOTALE AREA 875,33 11,16 14 15.181 14.257 12.680 1,09 - 6,09 -11,06<br />
TOTALE<br />
REGIONE<br />
Fonte: Istat e Comuni<br />
7.844,13 100 150 1.233.984 1.197.666 1.180.375 - 2,94 -1,44<br />
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POPOLAZIONE RESIDENTE AL 31 DICEMBRE 2001<br />
32<br />
COMUNI<br />
Superficie<br />
territoriale<br />
Kmq<br />
%<br />
superficie<br />
comune<br />
/totale<br />
regione<br />
PSL APRILE 2007<br />
COMPRENSORIO VALLI DEL TORRE<br />
Densità<br />
Ab/kmq<br />
Popolazione<br />
1981<br />
Popolazione<br />
1991<br />
Popolazione<br />
2001<br />
%<br />
Popolazione<br />
Comune/Pop.<br />
Regionale<br />
Variazione<br />
% della<br />
popolazione<br />
1981-1991<br />
Variazione<br />
% della<br />
popolazione<br />
1991-2001<br />
ATTIMIS 33,36 0,43 55 1.853 1.754 1827 0,15 - 5,34 + 4,16<br />
FAEDIS 46,61 0,59 66 3.084 3.013 3069 0,26 - 2,30 + 1,85<br />
LUSEVERA 52,8 0,67 15 949 781 788 0,06 - 17,70 + 0,89<br />
MAGNANO 8,51 0,11 269 2.214 2.239 2287 0,19 + 1,12 + 2,14<br />
NIMIS 33,82 0,43 83 2.953 2.788 2817 0,24 - 5,59 + 1,04<br />
POVOLETTO 38,21 0,49 135 4.878 5.241 5271 0,44 + 7,44 + 0,57<br />
TAIPANA 65,47 0,83 11 936 777 716 0,06 - 16,99 -7,85<br />
TARCENTO 35,08 0,45 249 8.883 8.442 8727 0,74 - 4,96 +3,37<br />
TOTALE AREA 313,86 4,00 81 25.750 25.035 25.502 2,16 - 2,78 +0,34<br />
TOTALE<br />
REGIONE<br />
Fonte: Istat e Comuni<br />
7.844,13 100 150 1.233.984 1.197.666 1.180.375 = - 2,94 -1,44<br />
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POPOLAZIONE RESIDENTE AL 31 DICEMBRE 2001<br />
COMUNI<br />
33<br />
Superficie<br />
territoriale<br />
Kmq<br />
%<br />
superficie<br />
comune<br />
/totale<br />
regione<br />
PSL APRILE 2007<br />
COMPRENSORIO VALLI DEL NATISONE<br />
Densità<br />
Ab/kmq<br />
Popolazione<br />
1981<br />
Popolazione<br />
1991<br />
Popolazione<br />
2001<br />
%<br />
Popolazione<br />
Comune/Pop.<br />
Regionale<br />
Variazione<br />
% della<br />
popolazione<br />
1981-1991<br />
Variazione<br />
% della<br />
popolazione<br />
1991-2001<br />
CIVIDALE 50,57 0,64 225 11.311 11.215 11.355 0,96 - 0,80 +1,24<br />
DRENCHIA 13,28 0,17 15 397 255 197 0,02 - 35,77 -22,74<br />
GRIMACCO 16,33 0,21 30 766 591 488 0,04 - 22,85 -17,42<br />
PULFERO 48,03 0,61 25 1.832 1.398 1.203 0,10 - 23,69 -13,94<br />
PREPOTTO 33,24 0,42 27 1.065 985 899 0,08 - 7,51 -8,73<br />
S. LEONARDO 27,00 0,34 43 1.236 1.128 1.165 0,10 - 8,74 +3,28<br />
S.PIETRO 23,98 0,31 90 2.060 2.173 2.156 0,18 + 5,49 -0,78<br />
SAVOGNA 22,11 0,37 30 1.029 786 657 0,05 - 23,62 -16,41<br />
STREGNA 19,70 0,25 23 731 538 456 0,04 - 26,40 -15,24<br />
TORREANO 34,88 0,44 65 2.267 2.259 2.268 0,19 - 0,35 +0,39<br />
TOTALE AREA 289,12 0,36 72 22.694 21.328 20.844 1,77 - 6,02 -2,26<br />
TOTALE<br />
REGIONE<br />
7.844,13 100 150 1.233.984 1.197.666 1.180.375 - 2,94 -1,44<br />
Fonte:ISTAT e comuni<br />
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Popolazione 2001<br />
Totale PSL 59.026<br />
Totale Regione 1.180.375<br />
% popolazione area PSL<br />
Territorio kmq<br />
Totale PSL 1.478.31<br />
Totale Regione 7.844.13<br />
% territorio area PSL<br />
PSL<br />
REGIONE<br />
PSL<br />
REGIONE<br />
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35<br />
PSL APRILE 2007<br />
VARIAZIONE % POPOLAZIONE ANNI 1991-2001 VAL CANALE<br />
2<br />
0<br />
-2<br />
-4<br />
-6<br />
-8<br />
-10<br />
-12<br />
-14<br />
-16<br />
-18<br />
-20<br />
Ch Do Ma Mo Po Resia Re Ta<br />
Serie1<br />
VARIAZIONE %POPOLAZIONE ANNI 1991-2001 VALLI DEL TORRE<br />
6<br />
4<br />
2<br />
0<br />
-2<br />
-4<br />
-6<br />
-8<br />
At Fa Lu Ma Ni Po Tai Tar<br />
Serie1<br />
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PSL APRILE 2007<br />
VARIAZIONE % POPOLAZIONE ANNI 1991-2001 VALLI DEL NATISONE<br />
5<br />
0<br />
-5<br />
-10<br />
-15<br />
-20<br />
-25<br />
Ci Dr Gr Pu Pr SL SP Sa St To<br />
Serie1<br />
Analizzando i valori relativi alla popolazione residente classificata per fasce<br />
<strong>di</strong> età, si osserva come l’11,5 % della popolazione complessiva del PSL sia<br />
compresa nella fascia da 0 a 14 anni, contro una percentuale del 20,9 %<br />
<strong>di</strong> popolazione più anziana (dai 65 anni in poi). La percentuale dei giovani<br />
sul totale è in ribasso, mentre, al contrario, quella degli anziani è in<br />
aumento. Il 67,6 % della popolazione è in età lavorativa (tra i 15 e i 65<br />
anni).<br />
Aree 0-14 anni 15-39 anni 40-64 anni Oltre 65 anni<br />
1981 1991 1999 1981 1991 1999 1981 1991 1999 1981 1991 1999<br />
Val<br />
Canale-<br />
Canal<br />
del<br />
Ferro<br />
17.9 13.8 12.2 37.7 38.8 33.8 29.3 30 34.4 15.2 17.3 19.6<br />
Valli del<br />
16 12.3 11.4 32.8 33.1 31.7 31.1 33.4 34.8 20 21.2 22.1<br />
Torre<br />
Valli del<br />
Natisone<br />
16.2 12 11 34.1 34.9 33.4 31.8 32.8 34.6 17.9 20.3 21<br />
Me<strong>di</strong>a<br />
16.7 12.7 11.5 34.9 35.6 33 30.7 32.1 34.6 17.7 19.6 20.9<br />
PSL<br />
Andamento della popolazione per fasce <strong>di</strong> età dal 1981 al 1999 (gli in<strong>di</strong>ci sono espressi in<br />
percentuale)<br />
36<br />
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37<br />
PSL APRILE 2007<br />
Quanto sopra esposto mostra chiaramente come il territorio PSL presenti i<br />
sintomi <strong>di</strong> un modello sociale fortemente in crisi caratterizzato da una<br />
incidenza limitata <strong>di</strong> giovani, legata al fenomeno dello spopolamento<br />
rilevato negli ultimi quin<strong>di</strong>ci anni, a cui si associa la scarsa <strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong><br />
risorse umane con un elevato livello <strong>di</strong> istruzione.<br />
Passando ad esaminare i dati relativi alla forza lavoro <strong>di</strong>sponibile, si può<br />
osservare come il tasso <strong>di</strong> <strong>di</strong>soccupazione al 1991 risulti elevato e pari al<br />
9,1 % della popolazione attiva.<br />
Comunità Montane Tasso <strong>di</strong> % Attivi in cerca <strong>di</strong><br />
<strong>di</strong>soccupazione 1991 prima occupazione<br />
Canal del Ferro – Val Canale 9,7 3,1<br />
Valli del Torre 9,3 3,2<br />
Valli del Natisone 8,2 2,9<br />
Totale PSL 9,1 3,1<br />
Fonte: censimento generale dell’industria e dei servizi 1991<br />
Rilevazione circoscrizionale degli iscritti al collocamento<br />
e della popolazione residente in età <strong>di</strong> lavoro per il 1992.<br />
Uffici Me<strong>di</strong>a iscritti Popolazione res. > 15 15
38<br />
PSL APRILE 2007<br />
Rilevazione circoscrizionale degli iscritti al collocamento<br />
e della popolazione residente in età <strong>di</strong> lavoro per il 1994.<br />
Uffici Me<strong>di</strong>a iscritti Popolazione res. > 15 15 15 15
39<br />
PSL APRILE 2007<br />
Rilevazione circoscrizionale degli iscritti al collocamento<br />
e della popolazione residente in età <strong>di</strong> lavoro per il 1998.<br />
Uffici Me<strong>di</strong>a iscritti Popolazione res. > 15 15 15 15
40<br />
PSL APRILE 2007<br />
L’ufficio <strong>di</strong> Pontebba corrisponde alla Comunità Montana Val Canale –<br />
Canal del Ferro e precisamente i Comuni <strong>di</strong> Moggio U<strong>di</strong>nese, Resiutta,<br />
Resia, Tarvisio, Pontebba, Malborghetto Valbruna, Dogna e Chiusaforte;<br />
L’ufficio <strong>di</strong> Tarcento comprende i Comuni <strong>di</strong> Tarcento, Tricesimo, Magnano,<br />
Cassacco, Lusevera, Taipana, Nimis e Attimis e non quello <strong>di</strong> Fae<strong>di</strong>s che è<br />
compreso nell’Ufficio <strong>di</strong> Cividale;<br />
L’ufficio <strong>di</strong> Cividale comprende i Comuni <strong>di</strong> Buttrio, Chiopris, San Giovanni<br />
al Natisone, Manzano, Corno <strong>di</strong> Rosazzo, Fae<strong>di</strong>s, Moimacco, Cividale e i<br />
Comuni delle Valli del Natisone: Stregna, Drenchia, Grimacco, San<br />
Leonardo, Savogna, San Pietro al Natisone, Prepotto, Pulfero e Torreano.<br />
Aree In<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> invecchiamento*<br />
1981 1991 1999<br />
Canal del Ferro – Val Canale 15,2 17,4 19,6<br />
Valli del Torre 20,0 21,2 22,1<br />
Valli del Natisone 17,9 20,4 21,0<br />
Totale PSL 17,7 19,67 20,9<br />
Totale area <strong>Leader</strong>+ 18,5 20,6 21,7<br />
In<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> invecchiamento espresso in percentuale (* rapporto tra coloro che hanno più <strong>di</strong><br />
65 anni e l’intera popolazione); elaborazioni IRES FVG su dati Istat.In<strong>di</strong>ce <strong>di</strong><br />
invecchiamento espresso in percentuale (* rapporto tra coloro che hanno più <strong>di</strong> 65 anni e<br />
l’intera popolazione); elaborazioni IRES FVG su dati Istat.<br />
La struttura della popolazione attiva nel territorio del PSL presenta le caratteristiche<br />
riportate nella seguente tabella:<br />
Area 1981 1991 1999<br />
Canal del Ferro – Val Canale 77,68 77,42 101,83<br />
Valli del Torre 94,88 100,88 109,72<br />
Valli del Natisone 93,16 93,97 103,44<br />
Totale PSL 88,57 90,76 104,99<br />
Totale area <strong>Leader</strong>+ 88,4 92,7 104,2<br />
In<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> struttura della popolazione attiva espresso in termini percentuali, elaborazione<br />
IRES FVG su dati Istat.<br />
Area % incidenza % femmine<br />
C.M. Canal del Ferro – Val Canale 2,0 50,7<br />
C.M. Valli del Torre 1,3 52,8<br />
C.M. Valli del Natisone 2,8 44,3<br />
Totale PSL 2.03 49,27<br />
Totale area <strong>Leader</strong>+ 1,5 49,5<br />
A.T.S. ALPI PREALPI GIULIE.<br />
Via Pramollo, 16<br />
33016 Pontebba (UD) - ITALIA<br />
Tel. 0428 90148 - Fax 0428 90348<br />
e-mail openleader@tin.it
41<br />
PSL APRILE 2007<br />
Incidenza degli immigrati sulla popolazione residente e composizione per sessi al 1998<br />
(dati tratti dall’Annuario statistico dell’immigrazione in FVG-1999; a cura <strong>di</strong> IRES)<br />
Aree Sanità Istruzione (n. <strong>di</strong> aule)<br />
% Posti letto Scuole Primarie Scuole Secondarie<br />
C.M. Canal del Ferro – Val Canale 0,00 3,29 1,07<br />
C.M. Valli del Torre 0,00 3,95 1,01<br />
C.M. Valli del Natisone 2,18 3,27 4,55<br />
Totale PSL 0,73 3,5 2.21<br />
Totale area <strong>Leader</strong>+ 16,07 29,50 18,51<br />
Grado <strong>di</strong> <strong>di</strong>ffusione dei principali servizi ( espressi in percentuale ); elaborazioni su dati regionali degli anni<br />
1996-1997 tratti dal Compen<strong>di</strong>o Statistico 1998 e dall’Atlante delle Comunità Montane.<br />
Densità abitativa della popolazione rispetto alla me<strong>di</strong>a regionale<br />
La superficie dell’area PSL (1478,31 kmq) rappresenta il 18,8% del territorio<br />
regionale e concentra (secondo gli ultimi dati <strong>di</strong>sponibili) 59.461 residenti<br />
complessivi, pari a circa il 5% della popolazione dell’intero Friuli-Venezia Giulia.<br />
La densità abitativa dell’area é molto bassa, a testimonianza del carattere<br />
essenzialmente rurale <strong>di</strong> tutta la zona, con una me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> 40,22 abitanti per kmq contro<br />
i 151 abitanti per kmq rilevati a livello regionale (secondo i dati ISTAT 1999).<br />
Comunità Montane Popolazione 1999 Densità 1999<br />
Canal del Ferro – Val Canale 13.057 14,9<br />
Valli del Torre 25.312 80,6<br />
Valli del Natisone 21.092 73<br />
Totale PSL 59.461 40,22<br />
Totale F.V.G. 1.185.172 151<br />
Fonte: ISTAT 1999<br />
Sup. territoriale kmq Popolazione 2001 Densità ab./kmq<br />
Totale PSL 1.478,31 59.026 39<br />
Totale Regione 7.844,13 1.180.375 150<br />
Fonte: ISTAT 1999<br />
A.T.S. ALPI PREALPI GIULIE.<br />
Via Pramollo, 16<br />
33016 Pontebba (UD) - ITALIA<br />
Tel. 0428 90148 - Fax 0428 90348<br />
e-mail openleader@tin.it
42<br />
150<br />
100<br />
50<br />
0<br />
PSL<br />
PSL APRILE 2007<br />
Densità abitativa<br />
REGIONE<br />
Fonte elaborazione Natisone GAL su dati ISTAT 1999<br />
Tasso <strong>di</strong> spopolamento rispetto alla me<strong>di</strong>a regionale<br />
Dagli ultimi dati relativi alla popolazione residente nella zona <strong>di</strong><br />
intervento appare evidente come nell’area PSL si assista ad uno<br />
fenomeno <strong>di</strong> spopolamento piuttosto consistente, registrando nel<br />
periodo 1985-1999 una <strong>di</strong>minuzione me<strong>di</strong>a del –5,7% contro una<br />
flessione del -2,8% rilevata in tutta la Regione.<br />
Comunità Montane Popolazione<br />
1985<br />
Popolazione<br />
1999<br />
Variazione %<br />
Canal del Ferro – Val<br />
Canale<br />
14.781 13.057 -11,7<br />
Valli del Torre 25.625 25.312 -1,2<br />
Valli del Natisone 22.030 21.092 -4,3<br />
Totale PSL 62.436 59.461 -5,7<br />
Totale F.V.G.<br />
Fonte: ISTAT 1999<br />
1.219.556 1.185.172 -2,8<br />
Popolazione Popolazione Variazione %<br />
1991<br />
2001<br />
popolazione<br />
Totale PSL 60.620 59.026 - 2,63<br />
Totale Regione<br />
Fonte: ISTAT 1999<br />
1.197.666 1.180.375 - 1,44<br />
S1<br />
A.T.S. ALPI PREALPI GIULIE.<br />
Via Pramollo, 16<br />
33016 Pontebba (UD) - ITALIA<br />
Tel. 0428 90148 - Fax 0428 90348<br />
e-mail openleader@tin.it
43<br />
0<br />
-0,5<br />
-1<br />
-1,5<br />
-2<br />
-2,5<br />
-3<br />
PSL<br />
PSL APRILE 2007<br />
% Tasso <strong>di</strong> spopolamento<br />
REGIONE<br />
Grado <strong>di</strong> <strong>di</strong>versificazione delle attività economiche<br />
La popolazione non attiva rappresenta il 56% dei residenti totali,<br />
mentre esaminando i dati relativi della composizione della<br />
popolazione attiva per rami <strong>di</strong> attività, risulta evidente come nel<br />
settore terziario si concentri la quota più elevata <strong>di</strong> attivi, con una<br />
percentuale del 53 %, maggiore <strong>di</strong> 7 punti rispetto alla me<strong>di</strong>a<br />
regionale.<br />
Comunità montane<br />
%<br />
Popol. attiva<br />
in agricoltura<br />
S1<br />
%<br />
Popol. attiva<br />
nell'industria<br />
%<br />
Popol. attiva nei<br />
servizi<br />
Val Canale-Canal del Ferro 4% 27% 69%<br />
Valli del Torre 7% 45% 48%<br />
Valli del Natisone 13% 45% 42%<br />
Totale PSL 8% 39% 53%<br />
Totale Regione 5% 35% 60%<br />
Fonte: ISTAT 1999<br />
A.T.S. ALPI PREALPI GIULIE.<br />
Via Pramollo, 16<br />
33016 Pontebba (UD) - ITALIA<br />
Tel. 0428 90148 - Fax 0428 90348<br />
e-mail openleader@tin.it
44<br />
2.1.2.1. Agricoltura<br />
IMPRESE, UNITA’ LOCALI E ADDETTI DEL SETTORE AGRICOLTURA<br />
4° TRIMESTRE 2001<br />
COMPRENSORIO VAL CANALE-CANAL DEL FERRO<br />
AGRICOLTURA, CACCIA E<br />
SILVICOLTURA<br />
COMUNE Imprese Unità Locali Addetti U.L. Imprese<br />
PESCA, PISCICOLTURA E SERVIZI<br />
CONNESSI<br />
Unità<br />
Locali<br />
Addetti U.L. Imprese<br />
TOTALE<br />
CHIUSAFORTE 5 7 109 0 0 0 5 7 109<br />
DOGNA 4 4 0 0 0 0 4 4 0<br />
MALBORGHETTO 51 51 44 0 0 0 51 51 44<br />
MOGGIO 10 11 9 0 0 0 10 11 9<br />
PONTEBBA 36 36 26 0 0 0 36 36 26<br />
RESIA 10 11 10 0 0 0 10 11 10<br />
RESIUTTA 2 2 1 0 0 0 2 2 1<br />
TARVISIO 44 46 47 0 0 0 44 46 47<br />
TOTALE 162 168 246 0 0 0 162 168 246<br />
Unità<br />
Locali<br />
Addetti<br />
U.L.<br />
A.T.S. ALPI PREALPI GIULIE.<br />
Via Pramollo, 16<br />
33016 Pontebba (UD) - ITALIA<br />
Tel. 0428 90148 - Fax 0428 90348<br />
e-mail openleader@tin.it
COMPRENSORIO VALLI DEL NATISONE<br />
45<br />
PSL APRILE 2007<br />
AGRICOLTURA, CACCIA E<br />
SILVICOLTURA<br />
PESCA, PISCICOLTURA E<br />
SERVIZI CONNESSI<br />
TOTALE<br />
COMUNE Imprese<br />
Unità<br />
Locali<br />
Addetti<br />
U.L.<br />
Imprese<br />
Unità<br />
Locali<br />
Addetti<br />
U.L.<br />
Imprese<br />
Unità<br />
Locali<br />
Addetti.<br />
U.L.<br />
CIVIDALE 277 284 231 0 0 0 277 284 231<br />
DRENCHIA 5 5 0 0 0 0 5 5 0<br />
GRIMACCO 10 10 4 0 0 0 10 10 4<br />
PREPOTTO 110 110 94 0 0 0 110 110 94<br />
PULFERO 56 56 27 0 0 0 56 56 27<br />
S. LEONARDO 58 58 40 0 0 0 58 58 40<br />
S. PIETRO 63 64 78 0 0 0 63 64 78<br />
SAVOGNA 19 19 13 0 0 0 19 19 13<br />
STREGNA 17 17 7 0 0 0 17 17 7<br />
TORREANO 112 112 92 0 0 0 112 112 92<br />
TOTALE 727 735 586 0 0 0 727 735 586<br />
A.T.S. ALPI PREALPI GIULIE.<br />
Via Pramollo, 16<br />
33016 Pontebba (UD) - ITALIA<br />
Tel. 0428 90148 - Fax 0428 90348<br />
e-mail openleader@tin.it
COMPRENSORIO VALLI DEL TORRE<br />
AGRICOLTURA, CACCIA E<br />
SILVICOLTURA<br />
Unità<br />
COMUNE Imprese<br />
Locali<br />
46<br />
PSL APRILE 2007<br />
PESCA, PISCICOLTURA E<br />
SERVIZI CONNESSI<br />
Unità Addetti<br />
Imprese<br />
Locali U.L.<br />
TOTALE<br />
Addetti<br />
U.L.<br />
Imprese<br />
Unità<br />
Locali<br />
ATTIMIS 53 53 66 0 0 0 53 53 66<br />
FAEDIS 155 155 106 1 1 2 156 156 108<br />
LUSEVERA 9 10 8 0 0 0 9 10 8<br />
MAGNANO 30 30 13 0 0 0 30 30 13<br />
NIMIS 130 131 62 2 2 2 132 133 64<br />
POVOLETTO 272 275 165 0 0 0 272 275 165<br />
TAIPANA 12 12 8 0 0 0 12 12 8<br />
TARCENTO 85 87 44 0 0 0 85 87 44<br />
TOTALE 746 753 472 3 3 4 749 756 476<br />
Fonte: Camera <strong>di</strong> Commercio <strong>di</strong> U<strong>di</strong>ne<br />
Addetti<br />
U. L.<br />
A.T.S. ALPI PREALPI GIULIE.<br />
Via Pramollo, 16<br />
33016 Pontebba (UD) - ITALIA<br />
Tel. 0428 90148 - Fax 0428 90348<br />
e-mail openleader@tin.it
• TABELLA TIPOLOGIE IMPRESE AGRICOLTURA 2001<br />
COMUNI<br />
47<br />
CEREALI E ALTRI<br />
SEMINATIVI<br />
Unità<br />
locali<br />
Addetti<br />
PSL APRILE 2007<br />
COMPRENSORIO VAL CANALE - CANAL DEL FERRO<br />
ORTAGGI E<br />
FIORI<br />
Unità<br />
locali<br />
Addetti Unità<br />
locali<br />
VITICOLTURA ALLEVAMENTO<br />
BESTIAME<br />
Addetti<br />
Unità<br />
locali<br />
Addetti<br />
SILVICOLTURA ALTRI<br />
SERVIZI<br />
CONNESSI<br />
Unità<br />
locali<br />
Addetti<br />
Unità<br />
locali<br />
TOTALE<br />
Addetti Unità<br />
locali Addetti<br />
Chiusaforte 0 0 1 1 0 0 0 0 5 108 1 0 7 109<br />
Dogna 0 0 0 0 0 0 2 0 2 0 0 0 4 0<br />
Malborghetto 4 2 2 3 1 0 33 26 11 13 0 0 51 44<br />
Moggio 0 0 1 2 0 0 9 6 1 1 0 0 11 9<br />
Pontebba 1 1 4 2 0 0 25 21 5 2 1 0 36 26<br />
Resia 1 1 0 0 0 0 5 2 5 7 0 0 11 10<br />
Resiutta 0 1 0 0 0 0 2 1 0 0 0 0 2 2<br />
Tarvisio 7 3 1 1 0 0 19 14 17 17 2 12 46 47<br />
TOTALE 13 8 9 9 1 0 95 70 46 148 4 12 168 247<br />
A.T.S. ALPI PREALPI GIULIE.<br />
Via Pramollo, 16<br />
33016 Pontebba (UD) - ITALIA<br />
Tel. 0428 90148 - Fax 0428 90348<br />
e-mail openleader@tin.it
COMPRENSORIO VALLI DEL TORRE<br />
COMUNI<br />
Attimis<br />
Fae<strong>di</strong>s<br />
Lusevera<br />
Magnano<br />
Nimis<br />
Povoletto<br />
Taipana<br />
Tarcento<br />
TOTALE<br />
48<br />
CEREALI E<br />
ALTRI<br />
SEMINATIVI<br />
Unità<br />
Addetti<br />
locali<br />
ORTAGGI E<br />
FIORI<br />
Unità<br />
locali<br />
Addetti<br />
PSL APRILE 2007<br />
VITICOLTURA<br />
Unità<br />
locali<br />
Addetti<br />
ALLEVAMENTO<br />
BESTIAME<br />
Unità<br />
locali<br />
Addetti<br />
SILVICOLTURA<br />
Unità<br />
locali<br />
Addetti<br />
ALTRI SERVIZI<br />
CONNESSI<br />
Unità<br />
locali<br />
Addetti<br />
Unità<br />
locali<br />
TOTALE<br />
33 51 2 4 6 3 4 2 5 5 3 1 53 66<br />
77 49 5 3 49 38 16 9 6 4 2 3 155 106<br />
1 1 2 3 1 0 3 2 1 0 1 0 9 6<br />
23 11 0 0 0 0 4 0 0 0 3 2 30 13<br />
16 7 2 1 92 37 7 6 9 6 3 4 129 61<br />
153 76 10 3 30 26 65 46 3 2 13 11 274 164<br />
2 1 0 0 1 0 5 4 4 3 0 0 12 8<br />
30 16 2 0 21 9 22 12 7 5 5 2 87 44<br />
335 212 23 14 200 43 126 81 35 25 30 23 749 468<br />
A.T.S. ALPI PREALPI GIULIE.<br />
Via Pramollo, 16<br />
33016 Pontebba (UD) - ITALIA<br />
Tel. 0428 90148 - Fax 0428 90348<br />
e-mail openleader@tin.it<br />
Addetti
COMPRENSORIO VALLI DEL NATISONE<br />
49<br />
COMUNI<br />
CEREALI E<br />
ALTRI<br />
SEMINATIVI<br />
Unità<br />
locali<br />
Addetti Unità<br />
locali<br />
ORTAGGI E<br />
FIORI<br />
Addetti Unità<br />
locali<br />
PSL APRILE 2007<br />
VITICOLTUR<br />
A<br />
Addetti<br />
ALLEVAMENT<br />
O BESTIAME<br />
Unità<br />
locali<br />
Addetti<br />
SILVICOLTURA<br />
Unità<br />
locali<br />
Addetti<br />
ALTRI<br />
SERVIZI<br />
CONNESSI<br />
Unità<br />
locali<br />
Addetti<br />
Unità<br />
locali<br />
TOTALE<br />
Cividale del<br />
Friuli<br />
128 86 10 3 73 82 62 48 4 1 6 11 283 231<br />
Drenchia 1 0 0 0 0 0 2 0 2 0 0 0 5 0<br />
Grimacco 2 0 0 0 0 0 6 2 2 2 0 0 10 4<br />
Prepotto 23 17 1 1 73 63 9 10 3 1 1 2 110 94<br />
Pulfero 23 12 1 1 4 5 23 7 5 2 0 0 56 27<br />
San Leonardo 29 15 1 1 1 0 15 14 11 9 0 0 57 39<br />
San Pietro al<br />
Natisone<br />
35 24 1 1 5 4 16 43 7 6 0 0 64 78<br />
Savogna 8 3 1 2 1 1 9 7 0 0 0 0 19 13<br />
Stregna 6 3 2 1 1 0 6 3 2 0 0 0 17 7<br />
Torreano 64 71 0 0 22 11 19 6 5 3 2 1 112 92<br />
TOTALE 319 231 17 10 180 166 167 140 41 24 9 14 733 585<br />
Fonte: Camera <strong>di</strong> Commercio <strong>di</strong> U<strong>di</strong>ne<br />
Addetti<br />
A.T.S. ALPI PREALPI GIULIE.<br />
Via Pramollo, 16<br />
33016 Pontebba (UD) - ITALIA<br />
Tel. 0428 90148 - Fax 0428 90348<br />
e-mail openleader@tin.it
PRINCIPALI CARATTERISTICHE AZIENDALI TERRITORIO PSL<br />
COMUNI<br />
50<br />
PSL APRILE 2007<br />
• 5° CENSIMENTO GENERALE DELL’AGRICOLTURA ISTAT 2000<br />
Seminativi Coltivazioni<br />
legnose<br />
agrarie<br />
N.<br />
Az.<br />
Sup. ha<br />
N.<br />
Az.<br />
Sup.<br />
ha<br />
COMPRENSORIO VAL CANALE - CANAL DEL FERRO<br />
Orti<br />
familiari<br />
N.<br />
A<br />
z.<br />
Sup.<br />
ha<br />
Prati<br />
permanenti e<br />
pascoli<br />
Boschi e<br />
arboricoltura da<br />
legno<br />
Allevamenti<br />
bovini<br />
Allevamenti<br />
ovini e<br />
caprini<br />
Altri<br />
allevamenti<br />
TOTALE<br />
N.Az. Sup. ha N.Az. Sup. ha N.Az. Capi N.Az. Capi N.Az. Capi N.Az. Sup. ha<br />
Chiusaforte 0 0.39 0 0.35 0 0.01 0 773.29 4 925.22 1 1 1 29 0 0 4 1541.97<br />
Dogna 6 1.73 2 0.07 6 0.21 9 145.09 6 2294.66 1 26 4 24 1 2 7 5606.48<br />
Malborghetto 29 6.74 3 1.36 16 0.84 87 856.42 45 360.20 29 314 7 77 10 36 63 1353.04<br />
Moggio 5 1.93 0 0 13 0.58 34 392.91 22 4046.09 0 0 10 75 19 17 22 5290.24<br />
Pontebba 23 5.75 1 0.13 11 5.86 70 2997.80 29 1675.77 23 230 4 80 19 50 50 6284.19<br />
Resia 95 2.56 3 0.18 0 0 103 390.77 85 4166.47 6 21 20 231 11 3 102 7828.07<br />
Resiutta 0 0 0 0 1 0.03 2 14.90 1 432.75 2 7 2 7 3 1 3 1438.64<br />
Tarvisio 29 5.64 8 1.01 28 2.11 67 1348.83 43 15961.52 0 0 19 194 8 101 53 26695.54<br />
TOTALE 187 24.74 17 3.10 75 9.64 372 6.920.01 235 29.862.68 62 599 67 717 71 210 304 56.038.17<br />
A.T.S. ALPI PREALPI GIULIE.<br />
Via Pramollo, 16<br />
33016 Pontebba (UD) - ITALIA<br />
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COMPRENSORIO VALLI DEL TORRE<br />
COMUNI<br />
51<br />
Seminativi<br />
N. Az. Sup. ha N.<br />
Az.<br />
Coltivazioni<br />
legnose<br />
agrarie<br />
Sup. ha N.<br />
Az.<br />
Orti<br />
familiari<br />
Sup.<br />
ha<br />
PSL APRILE 2007<br />
Prati<br />
permanenti e<br />
pascoli<br />
Boschi e<br />
arboricoltura<br />
da legno<br />
Allevamenti<br />
bovini<br />
Allevamenti<br />
ovini e<br />
caprini<br />
Altri<br />
allevamenti<br />
TOTALE<br />
N.Az. Sup. ha N.Az. Sup. ha N.Az. Capi N.Az. Capi N.Az. Capi N.Az. Sup. ha<br />
Attimis 57 128.72 57 32.11 114 4.09 129 178.95 164 433.57 3 62 3 51 13 14 177 810.51<br />
Fae<strong>di</strong>s 140 561.83 156 236.58 66 5.70 121 197.98 198 487.51 18 462 3 77 9 71 227 1550.28<br />
Lusevera 26 3.19 1 0.82 26 0.44 35 125.89 36 959.63 1 3 2 12 11 39 1124.05<br />
Magnano 64 297.29 23 4.16 76 2.59 102 70.34 114 68.57 6 149 0 0 9 10 132 457.74<br />
Nimis 116 226.10 189 254.80 151 7.55 115 112.17 244 1032.60 14 209 3 65 120 578 252 1780.83<br />
Povoletto 224 2008.10 118 203.82 62 8.15 55 190.07 25 308.77 47 1443 5 41 68 2769 224 2830.83<br />
Taipana 7 28.36 5 4.21 4 0.23 11 145.84 10 373.28 3 52 4 284 5 45 9 561.61<br />
Tarcento 86 244.02 175 68.99 251 8.29 256 113.90 218 288.96 15 199 2 11 32 25 285 872.14<br />
TOTALE 720 3.497.61 724 805.49 750 37.04 824 1.135.14 1009 3.952.89 107 2.579 22 541 267 3512 1345 9.987.99<br />
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COMPRENSORIO VALLI DEL NATISONE<br />
COMUNI<br />
Cividale<br />
del Friuli<br />
52<br />
N.<br />
Az.<br />
Seminativi<br />
Sup. ha<br />
Coltivazioni<br />
legnose agrarie<br />
N.<br />
Az.<br />
Sup. ha<br />
Orti familiari<br />
N.<br />
Az.<br />
Sup.<br />
ha<br />
PSL APRILE 2007<br />
Prati permanenti e<br />
pascoli<br />
Boschi e<br />
arboricoltura da<br />
legno<br />
Allevamenti<br />
bovini<br />
Allevamenti<br />
ovini e caprini<br />
Altri<br />
allevamenti<br />
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TOTALE<br />
N.Az. Sup. ha N.Az. Sup. ha N.Az. Capi N.Az. Capi N.Az. Capi N.Az. Sup. ha<br />
278 1602.55 242 792.89 93 14.12 212 396.43 342 792.85 56 1425 13 183 241 422 431 3767.08<br />
Drenchia 30 1.44 3 0.44 31 0.75 31 61.20 31 133.63 3 3 2 3 2 31 223.06<br />
Grimacco 12 1.84 10 0.97 16 0.28 15 98.23 16 71.16 6 45 1 3 9 16 16 190.67<br />
Prepotto 84 206.37 150 383.77 61 8.36 205 732.19 227 927.10 19 243 8 69 68 101 264 2419.58<br />
Pulfero 36 61.75 14 13.56 76 5.59 83 342.92 85 380.17 23 143 6 310 23 41 85 972.78<br />
San<br />
Leonardo<br />
San<br />
Pietro<br />
35 133.93 8 9.67 2 0.16 45 237.69 44 267.78 10 124 3 16 15 19 44 671.78<br />
56 172.47 26 21.28 55 3.75 62 156.17 68 241.77 13 146 0 0 51 81 74 629.23<br />
Savogna 64 9.07 32 9.07 97 1.77 98 126.26 100 549.93 10 62 4 26 20 29 100 916.63<br />
COMUNI Seminativi<br />
Coltivazioni<br />
legnose<br />
agrarie<br />
Orti<br />
familiari<br />
Prati<br />
permanenti e<br />
pascoli<br />
Boschi e<br />
arboricoltura<br />
da legno<br />
Allevamenti<br />
bovini<br />
Allevamenti<br />
ovini e<br />
caprini<br />
Altri<br />
allevamenti<br />
TOTALE
53<br />
N.<br />
Az.<br />
Sup. ha N.<br />
Az.<br />
Sup. ha N.<br />
Az.<br />
Sup.<br />
ha<br />
PSL APRILE 2007<br />
N.Az. Sup. ha N.Az. Sup. ha N.Az. Capi N.Az. Capi N.Az. Capi N.Az. Sup. ha<br />
Stregna 3 3.25 7 3.80 22 1.38 23 78.47 21 153.31 3 19 2 10 7 8 22 244.18<br />
Torreano 116 289.26 110 120.15 56 6.60 91 137.12 128 312.27 7 27 2 5 16 28 152 939.74<br />
TOTALE 714 2481.93 602 1.355.60 509 42.76 865 2366.68 1062 3.829.97 150 2.237 41 625 452 745 1219 10.974.73<br />
Fonte: Comuni<br />
Dall’analisi comparata dei dati sopra riportati appare evidente come nel comprensorio Val Canale Canal del Ferro ci<br />
sia una elevata concentrazione <strong>di</strong> aree a pascolo e, soprattutto, una grande concentrazione <strong>di</strong> aree boschive cui<br />
corrisponde però un limitato numero <strong>di</strong> aziende e <strong>di</strong> addetti.<br />
Nel restante territorio spiccano alcune aree, particolarmente vocate, in cui si concentrano consistenti attività ed un<br />
<strong>di</strong>screto numero <strong>di</strong> addetti. Sono peraltro le aree in cui le culture più qualificate sono quelle dell’allevamento e<br />
della vite, in particolare nei comuni <strong>di</strong> Fae<strong>di</strong>s, Nimis, Povoletto, Torreano, Prepotto e la stessa Cividale. Tale<br />
situazione peraltro conferma in loco la tenuta delle attività agricole in tutta la pedemontana regionale.<br />
A.T.S. ALPI PREALPI GIULIE.<br />
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54<br />
2.1.2.2. Industria<br />
PSL APRILE 2007<br />
IMPRESE, UNITA’ LOCALI E ADDETTI DEL SETTORE INDUSTRIALE - 4° TRIMESTRE 2001<br />
COMPRENSORIO VAL CANALE-CANAL DEL FERRO<br />
COMUNE Imprese<br />
ESTRAZIONE DI<br />
MINERALI<br />
Unità<br />
Loca<br />
li<br />
Addetti<br />
U.L.<br />
ATTIVITÀ<br />
MANIFATTURIER<br />
E<br />
Imprese<br />
Unità<br />
Loca<br />
li<br />
Addetti<br />
U.L.<br />
PROD. E DISTRIB.<br />
ENERGIA EDILIZIA TOTALE<br />
CHIUSAFORTE 1 1 3 3 3 19 1 4 1 16 17 36 21 25 59<br />
DOGNA 0 0 0 2 2 1 1 1 0 4 4 4 7 7 5<br />
MALBORGHETTO 0 0 0 9 12 8 0 2 40 6 6 5 15 20 53<br />
MOGGIO 0 0 0 13 15 463 1 1 0 13 15 32 27 31 495<br />
PONTEBBA 0 0 0 12 16 33 2 4 4 14 15 21 28 35 58<br />
RESIA 0 0 0 7 8 48 0 0 0 33 33 19 40 41 67<br />
RESIUTTA 0 0 0 3 3 9 0 0 0 1 1 1 4 4 10<br />
TARVISIO 0 1 0 35 45 401 3 7 46 36 44 86 74 97 533<br />
TOTALE 1 2 3 84 104 982 8 19 91 123 135 204 216 260 1280<br />
Imprese<br />
Unità<br />
Loca<br />
li<br />
Addetti<br />
U.L.<br />
Imprese<br />
Unità<br />
Loca<br />
li<br />
Addetti<br />
U.L.<br />
Imprese<br />
Unità<br />
Loca<br />
li<br />
A.T.S. ALPI PREALPI GIULIE.<br />
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addetti.<br />
U.L.
COMPRENSORIO VALLI DEL NATISONE<br />
55<br />
PSL APRILE 2007<br />
ESTRAZIONE DI<br />
MINERALI<br />
ATTIVITA’<br />
MANIFATTURIERE<br />
PROD. E DISTRIB.<br />
ENERGIA<br />
EDILIZIA TOTALE<br />
COMUNE Imprese<br />
Unità<br />
Loca<br />
li<br />
Addetti<br />
U.L.<br />
Imprese<br />
Unità<br />
Loca<br />
li<br />
Addetti<br />
U.L.<br />
Imprese<br />
Unità<br />
Loca<br />
li<br />
Addetti<br />
U.L.<br />
Imprese<br />
Unità<br />
Loca<br />
li<br />
Addetti<br />
U.L.<br />
Imprese<br />
Unità<br />
Loca<br />
li<br />
Addetti<br />
U. L.<br />
CIVIDALE 2 3 16 94 116 1245 1 3 22 110 119 261 207 241 1544<br />
DRENCHIA 0 0 0 1 1 1 0 0 0 2 2 4 3 3 5<br />
GRIMACCO 0 0 0 1 1 1 0 0 0 2 2 3 3 3 4<br />
PREPOTTO 0 0 0 13 14 48 0 0 0 6 6 6 19 20 54<br />
PULFERO 0 0 0 10 10 11 0 0 0 26 27 24 36 37 35<br />
S.<br />
LEONARDO<br />
0 0 0 9 11 25 0 0 0 17 17 17 26 28 42<br />
S. PIETRO 0 2 15 34 40 226 0 0 0 32 32 69 66 74 310<br />
SAVOGNA 0 0 0 3 3 0 0 0 0 11 11 4 14 14 4<br />
STREGNA 0 0 0 1 1 2 0 0 0 7 7 9 8 8 11<br />
TORREANO 6 8 67 26 26 169 0 0 0 36 36 59 68 70 295<br />
TOTALE 8 13 98 192 223 1728 1 3 22 249 259 456 450 498 2304<br />
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COMPRENSORIO VALLI DEL TORRE<br />
56<br />
PSL APRILE 2007<br />
ESTRAZIONE<br />
MINERALI<br />
DI ATTIVITA’<br />
MANIFATTURIERE<br />
PROD. E DISTRIB.<br />
EDILIZIA<br />
ENERGIA<br />
TOTALE<br />
COMUNE<br />
Impres<br />
e<br />
Unità<br />
Locali<br />
Addetti<br />
U.L.<br />
Impres<br />
e<br />
Unit<br />
à<br />
Loca<br />
li<br />
Addetti<br />
U.L.<br />
Imprese<br />
Unità<br />
Local<br />
i<br />
Addetti<br />
U.L.<br />
Imprese<br />
Unità<br />
Local<br />
i<br />
Addetti<br />
U.L.<br />
Imprese<br />
Unità<br />
Local<br />
i<br />
Addetti<br />
U. L.<br />
ATTIMIS 0 0 0 22 27 426 0 0 0 18 19 23 40 46 449<br />
FAEDIS 1 1 0 33 36 189 0 0 0 41 43 66 75 80 255<br />
LUSEVERA 0 0 0 4 5 8 1 1 0 10 10 12 15 16 20<br />
MAGNANO 0 0 0 32 36 355 0 0 0 57 62 101 89 98 456<br />
NIMIS 0 0 0 32 35 78 0 2 0 47 49 119 79 86 197<br />
POVOLETTO 1 1 0 64 75 801 0 0 0 71 74 189 136 150 990<br />
TAIPANA 0 0 0 4 4 1 0 0 0 10 11 13 14 15 14<br />
TARCENTO 1 2 6 99 111 826 0 4 111 119 125 224 219 242 1167<br />
TOTALE 3 4 6 290 329 2684 1 7 111 373 393 747 667 733 3548<br />
Fonte: Camera <strong>di</strong> Commercio <strong>di</strong> U<strong>di</strong>ne<br />
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57<br />
PSL APRILE 2007<br />
In base ai dati della Camera <strong>di</strong> Commercio I.A.A. al 4° trimestre 2001 si rileva nell’area PLS una presenza <strong>di</strong> 1.333<br />
imprese. In termini occupazionali il settore industriale rileva una percentuale <strong>di</strong> addetti pari al 39% degli addetti<br />
complessivi più alta <strong>di</strong> tre punti rispetto alla me<strong>di</strong>a regionale.<br />
ESTRAZIONE DI<br />
MINERALI<br />
ATTIVITA’<br />
MANIFATTURIERE<br />
PROD. E DISTRIB.<br />
ENERGIA EDILIZIA TOTALE<br />
Imprese<br />
Unità<br />
Locali U.L.<br />
Imprese<br />
Unità<br />
Locali U.L.<br />
Imprese<br />
Unità<br />
Locali U. L.<br />
Imprese<br />
Addetti Addetti Addetti Addetti Addetti<br />
Unità<br />
Locali U.L.<br />
Imprese<br />
Unità<br />
Locali U.L.<br />
12 19 107 566 656 5394 10 29 224 745 787 1407 1333 1491 7132<br />
Gli addetti in tale settore risultano essere pari a 7.244, <strong>di</strong> cui il 75,63 % occupato nel manifatturiero, settore<br />
fondamentale nel sistema economico <strong>di</strong> quest’area.<br />
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58<br />
2.1.2.3. Terziario<br />
PSL APRILE 2007<br />
IMPRESE, UNITA’ LOCALI E ADDETTI DEL SETTORE TERZIARIO - 4° TRIMESTRE 2001<br />
COMPRENSORIO VAL CANALE-CANAL DEL FERRO<br />
COMUNE<br />
Impre<br />
se<br />
COMMERCIO<br />
Unità<br />
Locali<br />
Addetti Imprese<br />
ALBERGHI E<br />
RISTORANTI<br />
Unità<br />
Local<br />
i<br />
Addetti Imprese<br />
TRASPORTI E<br />
COMUNICAZIONI<br />
Unità<br />
Local<br />
i<br />
Addetti Imprese<br />
INTERM. MONETARIA<br />
E FINANZIARIA<br />
Unità<br />
Loca<br />
li<br />
Addetti Imprese<br />
ATT. IMM., NOLEGGIO,<br />
INFORMATICA, RICERCA<br />
CHIUSAFORTE 10 14 11 13 18 18 2 3 11 1 1 1 2 3 2<br />
DOGNA 1 1 0 2 3 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0<br />
MALBORGHETTO 12 13 23 17 22 46 1 1 2 0 0 0 4 6 8<br />
MOGGIO 26 31 53 15 18 49 5 5 14 3 7 11 4 5 22<br />
PONTEBBA 31 41 49 19 22 44 9 19 75 3 6 9 4 6 5<br />
RESIA 12 12 11 13 15 15 3 3 1 0 0 0 1 1 1<br />
RESIUTTA 13 19 23 7 9 14 0 0 0 0 0 0 1 1 0<br />
TARVISIO 257 317 485 89 105 238 18 36 130 10 16 29 23 31 39<br />
TOTALE 362 448 655 175 212 425 38 67 233 17 30 50 39 53 77<br />
Unità<br />
Locali<br />
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Addetti
COMUNE<br />
59<br />
Impr<br />
ese<br />
ISTRUZIONE<br />
Unità<br />
Locali<br />
Addetti Imprese<br />
SANITÀ E ALTRI<br />
SERVIZI<br />
Unità<br />
Local<br />
i<br />
PSL APRILE 2007<br />
Addetti Imprese<br />
ALTRI SERVIZI<br />
PUBBLICI, SOCIALI E<br />
PERSONALI<br />
Unità<br />
Local<br />
i<br />
Addetti Imprese<br />
IMPRESE NON<br />
CLASSIFICATE<br />
Unità<br />
Local<br />
i<br />
Addetti Imprese<br />
TOTALE<br />
CHIUSAFORTE 0 0 0 0 0 0 1 1 0 0 0 0 29 40 43<br />
DOGNA 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 3 4 1<br />
MALBORGHETTO 0 0 0 0 0 0 2 2 1 0 0 0 36 44 80<br />
MOGGIO 1 2 5 0 0 0 4 4 5 0 0 0 58 72 159<br />
PONTEBBA 0 0 0 0 0 0 5 5 6 0 2 3 71 101 191<br />
RESIA 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 29 31 28<br />
RESIUTTA 0 0 0 0 0 0 1 1 1 0 0 0 22 30 38<br />
TARVISIO 1 2 3 2 2 2 18 21 28 1 6 8 419 536 962<br />
TOTALE 2 4 8 2 2 2 31 34 41 1 8 11 667 858 1502<br />
Unità<br />
Locali<br />
A.T.S. ALPI PREALPI GIULIE.<br />
Via Pramollo, 16<br />
33016 Pontebba (UD) - ITALIA<br />
Tel. 0428 90148 - Fax 0428 90348<br />
e-mail openleader@tin.it<br />
Addetti
COMPRENSORIO VALLI DEL NATISONE<br />
60<br />
COMMERCIO<br />
COMUNE Imprese Unità<br />
Loca<br />
li<br />
ALBERGHI E<br />
RISTORANTI<br />
Addetti Imprese Unità<br />
Loca<br />
li<br />
PSL APRILE 2007<br />
TRASPORTI E<br />
COMUNICAZIONI<br />
Addetti Imprese Unità<br />
Loca<br />
li<br />
INTERM. MONETARIA<br />
E FINANZIARIA<br />
Addetti Imprese Unità<br />
Loca<br />
li<br />
ATT. IMM.,<br />
NOLEGGIO,<br />
INFORMATICA,<br />
RICERCA<br />
Addetti Imprese Unità<br />
Loca<br />
li<br />
Addetti<br />
CIVIDALE 241 287 630 93 113 200 17 24 83 26 37 299 84 103 183<br />
DRENCHIA 0 0 0 2 2 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0<br />
GRIMACCO 2 2 1 4 4 2 1 1 1 1 1 1 0 0 0<br />
PREPOTTO 11 11 12 10 12 14 1 1 0 1 2 1 0 0 0<br />
PULFERO 6 7 6 10 10 18 3 3 1 1 1 1 4 4 4<br />
S.LEONARDO 16 16 21 6 6 6 0 0 0 0 1 2 0 0 0<br />
S.PIETRO 31 36 54 20 20 22 8 8 94 0 3 6 7 10 18<br />
SAVOGNA 2 2 3 3 4 5 1 1 1 0 0 0 2 2 1<br />
STREGNA 4 4 2 4 4 4 1 1 0 0 0 0 2 2 3<br />
TORREANO 16 20 50 18 18 21 3 3 8 2 2 1 2 2 1<br />
TOTALE 329 385 779 170 193 293 35 42 188 31 47 311 101 123 210<br />
A.T.S. ALPI PREALPI GIULIE.<br />
Via Pramollo, 16<br />
33016 Pontebba (UD) - ITALIA<br />
Tel. 0428 90148 - Fax 0428 90348<br />
e-mail openleader@tin.it
COMUNE<br />
61<br />
Imprese<br />
ISTRUZIONE<br />
Unità<br />
Local<br />
i<br />
Addetti Imprese<br />
SANITÀ E ALTRI<br />
SERVIZI<br />
Unità<br />
Local<br />
i<br />
PSL APRILE 2007<br />
Addetti Imprese<br />
ALTRI SERVIZI<br />
PUBBLICI, SOCIALI E<br />
PERSONALI<br />
Unità<br />
Local<br />
i<br />
Addetti Imprese<br />
IMPRESE NON<br />
CLASSIFICATE<br />
Unità<br />
Local<br />
i<br />
Addetti Imprese<br />
TOTALE<br />
CIVIDALE 4 5 102 3 4 19 41 46 90 0 2 9 509 621 1615<br />
DRENCHIA 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 2 2 1<br />
GRIMACCO 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 8 8 5<br />
PREPOTTO 0 0 0 0 0 0 2 2 3 0 0 0 25 28 30<br />
PULFERO 0 0 0 0 0 0 3 3 3 0 2 0 27 30 33<br />
S.LEONARDO 0 0 0 0 0 0 3 4 4 0 0 0 25 27 33<br />
S.PIETRO 0 0 0 0 0 0 6 6 6 0 0 0 72 83 200<br />
SAVOGNA 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 8 9 10<br />
STREGNA 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 11 11 9<br />
TORREANO 0 0 0 0 0 0 4 4 2 0 0 0 45 49 83<br />
TOTALE 4 5 102 3 4 19 59 65 108 0 4 9 732 868 2019<br />
Unità<br />
Local<br />
i<br />
Addetti<br />
A.T.S. ALPI PREALPI GIULIE.<br />
Via Pramollo, 16<br />
33016 Pontebba (UD) - ITALIA<br />
Tel. 0428 90148 - Fax 0428 90348<br />
e-mail openleader@tin.it
COMPRENSORIO DELLE VALLI DEL TORRE<br />
COMUNE<br />
62<br />
Imprese<br />
COMMERCIO<br />
Unità<br />
Local<br />
i<br />
Addetti Imprese<br />
ALBERGHI E<br />
RISTORANTI<br />
Unità<br />
Loca<br />
li<br />
PSL APRILE 2007<br />
Addetti Imprese<br />
TRASPORTI E<br />
COMUNICAZIONI<br />
Unità<br />
Loca<br />
li<br />
Addetti Imprese<br />
INTERM. MONETARIA<br />
E FINANZIARIA<br />
Unità<br />
Loca<br />
li<br />
Addetti Imprese<br />
ATT. IMM., NOLEGGIO,<br />
INFORMATICA,<br />
RICERCA<br />
Unità<br />
Local Addetti<br />
i<br />
ATTIMIS 28 29 50 10 12 27 11 12 19 4 6 6 5 6 2<br />
FAEDIS 30 34 79 21 21 21 4 4 4 1 2 3 7 8 10<br />
LUSEVERA 8 8 5 12 12 12 3 3 3 1 1 1 1 1 0<br />
MAGNANO 37 43 77 12 12 33 7 7 8 2 3 3 9 10 55<br />
NIMIS 47 49 60 24 27 55 5 6 5 1 3 5 10 11 12<br />
POVOLETTO 78 88 172 34 38 56 7 7 4 3 6 15 28 33 54<br />
TAIPANA 5 5 4 7 7 8 1 1 1 0 0 0 0 0 0<br />
TARCENTO 138 162 244 57 60 133 24 28 44 13 21 53 39 49 54<br />
TOTALE 371 418 691 177 189 345 62 68 88 25 42 86 99 118 187<br />
A.T.S. ALPI PREALPI GIULIE.<br />
Via Pramollo, 16<br />
33016 Pontebba (UD) - ITALIA<br />
Tel. 0428 90148 - Fax 0428 90348<br />
e-mail openleader@tin.it
63<br />
COMUNE<br />
Impres<br />
e<br />
ISTRUZIONE<br />
Unità<br />
Locali<br />
Adde<br />
tti<br />
SANITÀ E ALTRI<br />
SERVIZI<br />
Impr<br />
ese<br />
Unità<br />
Local<br />
i<br />
PSL APRILE 2007<br />
Addett<br />
i<br />
ALTRI SERVIZI<br />
PUBBLICI,<br />
SOCIALI E<br />
Impr<br />
ese<br />
PERSONALI<br />
Unità<br />
Local<br />
i<br />
Adde<br />
tti<br />
Impr<br />
ese<br />
IMPRESE NON<br />
CLASSIFICATE<br />
Unità<br />
Local<br />
i<br />
Addett<br />
i<br />
Impr<br />
ese<br />
TOTALE<br />
ATTIMIS 0 0 0 0 0 0 1 1 1 0 0 0 59 66 105<br />
FAEDIS 1 2 4 0 1 5 6 6 6 1 1 0 70 79 132<br />
LUSEVERA 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 1 0 26 26 21<br />
MAGNANO 0 0 0 1 1 2 5 7 13 0 0 0 73 83 191<br />
NIMIS<br />
POVOLETT<br />
0 1 1 0 2 24 9 9 10 1 1 1 97 109 173<br />
O<br />
Unità<br />
Locali<br />
0 0 0 1 1 4 17 19 40 0 1 3 168 193 348<br />
TAIPANA 0 0 0 1 1 48 0 0 0 1 1 0 15 15 61<br />
TARCENTO 1 2 8 2 2 0 24 25 33 1 4 8 299 353 577<br />
TOTALE 2 5 13 5 8 83 62 67 103 5 9 12 807 924 1608<br />
Addetti<br />
A.T.S. ALPI PREALPI GIULIE.<br />
Via Pramollo, 16<br />
33016 Pontebba (UD) - ITALIA<br />
Tel. 0428 90148 - Fax 0428 90348<br />
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Le imprese del settore terziario, pari a 2.217, rappresentano il 14,14%<br />
delle imprese complessivamente presenti nell’area del PSL.<br />
In termini occupazionali il terziario impiega il 39,86% del totale addetti,<br />
inferiore <strong>di</strong> 4 punti percentuali rispetto al settore industriale dello stesso<br />
PSL.<br />
È il commercio l’attività principale del terziario <strong>di</strong> quest’area che concentra<br />
1,854 addetti, circa il 34,23% degli addetti complessivi del settore,<br />
ripartiti in 1.269 unità locali (in me<strong>di</strong>a 1,46 addetti per unità locale).<br />
Le attività <strong>di</strong> interme<strong>di</strong>azione monetaria, finanziaria ed immobiliare sono<br />
pari a 121 unità locali con una <strong>di</strong>mensione me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> 2,55 addetti per unità<br />
locale.<br />
Rilevante è anche il numero <strong>di</strong> occupati nel settore <strong>di</strong> attività immobiliare,<br />
noleggio, informatica e ricerca pari a 409 con una me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> 4,5 addetti per<br />
unità locale.<br />
2.1.2.4. Turismo<br />
Secondo i dati forniti dalla Azienda Regionale Promozione Turistica <strong>di</strong><br />
Cividale del Friuli e dalla Azienda <strong>di</strong> promozione turistica del Tarvisiano e<br />
<strong>di</strong> Sella Nevea, la ricettività turistica conta al 2001 un totale <strong>di</strong> 346<br />
esercizi con 4.599 posti letto complessivi. Gli esercizi alberghieri<br />
registrano 59 unità con 2.443 posti letto totali.<br />
La ricettività extralberghiera registra un totale <strong>di</strong> 287 esercizi,<br />
comprensivo <strong>di</strong> un residence Valtur, ed una <strong>di</strong>sponibilità totale <strong>di</strong> 2.156<br />
posti letto.<br />
Al 2.001 si registra in tutta la zona d’intervento un numero <strong>di</strong> presenze<br />
totali pari a 327.713, <strong>di</strong> cui circa il 77,31% italiani. La permanenza me<strong>di</strong>a<br />
delle presenze turistiche nell’area PAL é <strong>di</strong> 3,4 giorni, contro i 5,3 giorni <strong>di</strong><br />
permanenza me<strong>di</strong>a a livello regionale, evidenziando un turismo con<br />
soggiorno limitato, prevalentemente concentrato nel fine settimana.<br />
Il tasso <strong>di</strong> occupazione me<strong>di</strong>o dell’area é pari al 7,36% (pari a gg. 26,87 <strong>di</strong><br />
massima occupazione) inferiore al valore riscontrato a livello regionale <strong>di</strong><br />
18,81% (pari a gg. 68,28 <strong>di</strong> massima occupazione).<br />
Il settore nel suo complesso rivela pertanto una situazione <strong>di</strong> stagnazione<br />
con una utilizzazione particolarmente bassa delle strutture ricettive ed una<br />
conseguente bassa capacità <strong>di</strong> reinvestimento e <strong>di</strong> modernizzazionesviluppo<br />
delle aziende.<br />
64<br />
A.T.S. ALPI PREALPI GIULIE.<br />
Via Pramollo, 16<br />
33016 Pontebba (UD) - ITALIA<br />
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65<br />
PSL APRILE 2007<br />
RICETTIVITA’ E FLUSSI TURISTICI 1999<br />
AREA NUMERO<br />
VAL<br />
CANALE<br />
VALLI<br />
DEL<br />
NATISON<br />
E<br />
CIVIDALE<br />
DEL<br />
FRIULI<br />
VALLI<br />
DEL<br />
TORRE<br />
TOTALE<br />
PAL<br />
ALBERGHI<br />
POSTI<br />
LETT<br />
O<br />
ESERCIZI<br />
EXTRALBERGHIE<br />
RI<br />
NUMERO<br />
POSTI<br />
LETTO<br />
TOTALE<br />
ESERCIZI<br />
NUMERO<br />
POSTI<br />
LETT<br />
O<br />
36 1.660 30* 999 66 2.659<br />
7 200 8 88 15 288<br />
3 151 6 47 9 198<br />
9 342 9 111 18 453<br />
55 2.353 53 1.245 108 3.598<br />
*1 dei 30 esercizi è il residence Valtour, costituito da 139 appartamenti.<br />
PRESENZE E ARRIVI 1999<br />
PRESENZE ARRIVI<br />
AREA ITALIANI STRANIERI TOTALE ITALIANI STRANIERI TOTALE<br />
VAL CANALE 216.236 59.470 275.706 48.408 17.539 65.947<br />
VALLI DEL<br />
NATISONE<br />
10.070 3.850 13.920 2.245 825 3.070<br />
CIVIDALE<br />
DEL FRIULI<br />
12.060 13.457 25.517 5.600 5.570 11.170<br />
VALLI DEL<br />
TORRE<br />
22.360 11.061 33.421 6.339 4.685 11.024<br />
TOTALE PSL 260.726 87.838 348.564 62.592 28.619 91.211<br />
TOTALE<br />
REGIONE<br />
5.180.582 4.068.331 9.248.913 919.615 726.897 1.646.512<br />
A.T.S. ALPI PREALPI GIULIE.<br />
Via Pramollo, 16<br />
33016 Pontebba (UD) - ITALIA<br />
Tel. 0428 90148 - Fax 0428 90348<br />
e-mail openleader@tin.it
RICETTIVITA’ E FLUSSI TURISTICI 2000<br />
66<br />
ALBERGHI<br />
AREA NUMERO<br />
PSL APRILE 2007<br />
POSTI<br />
LETT<br />
O<br />
ESERCIZI<br />
EXTRALBERGHIER<br />
I<br />
NUMERO<br />
POSTI<br />
LETTO<br />
TOTALE<br />
ESERCIZI<br />
NUMERO POSTI<br />
LETTO<br />
VAL CANALE 37 1.702 45 755 82 2.457<br />
VALLI DEL<br />
NATISONE<br />
CIVIDALE DEL<br />
FRIULI<br />
VALLI DEL<br />
TORRE<br />
7 200 25 162 32 362<br />
3 151 14 83 17 234<br />
9 340 11 129 20 469<br />
TOTALE PSL 56 2.393 95 1.129 151 3.522<br />
TOTALE<br />
REGIONE<br />
709 35.573 6.525 99.315 7.234 134.888<br />
A.T.S. ALPI PREALPI GIULIE.<br />
Via Pramollo, 16<br />
33016 Pontebba (UD) - ITALIA<br />
Tel. 0428 90148 - Fax 0428 90348<br />
e-mail openleader@tin.it
PRESENZE E ARRIVI 2000<br />
67<br />
PRESENZE ARRIVI<br />
AREA ITALIA AUSTRIA GERMANIA ALTRO TOTALE ITALIA AUSTRIA GERMANIA ALTRO TOTALE<br />
VAL<br />
CANALE<br />
198.636 2.396 3.575 47.513 252.120 49.339 1.243 1.126 16.112 67.820<br />
VALLI DEL<br />
NATISONE<br />
CIVIDALE<br />
8.215 869 475 5.039 14.598 1.919 426 180 418 2.943<br />
DEL<br />
FRIULI<br />
11.498 5.932 2.415 6.316 26.161 5.491 3.248 1.197 1.641 11.577<br />
VALLI DEL<br />
TORRE<br />
19.218 3.964 2.591 8.660 34.443 6.774 2.335 960 2.245 12.314<br />
TOTALE<br />
PSL<br />
237.567 13.161 9.056 67.528 327.322 63.523 7.252 3.463 20.416 94.654<br />
TOTALE<br />
REGIONE<br />
5.186.447 1.399.970 1.074.058 1.550.598 9.211.073 962.515 295.725 155.418 306.392 1.720.050<br />
Fonte: ARPT Cividale del Friuli, Tarvisio e Direzione Regionale Commercio e Turismo.<br />
A.T.S. ALPI PREALPI GIULIE.<br />
Via Pramollo, 16<br />
33016 Pontebba (UD) - ITALIA<br />
Tel. 0428 90148 - Fax 0428 90348<br />
e-mail openleader@tin.it
RICETTIVITA’ E FLUSSI TURISTICI 2001<br />
68<br />
ALBERGHI ESERCIZI EXTRALBERGHIERI TOTALE ESERCIZI<br />
AREA NUMERO POSTI LETTO NUMERO POSTI LETTO NUMERO<br />
POSTI<br />
LETTO<br />
VAL CANALE 40 1750 195 1536 235 3286<br />
VALLI DEL<br />
NATISONE<br />
7 200 51 296 58 496<br />
CIVIDALE DEL<br />
FRIULI<br />
3 153 19 111 22 264<br />
VALLI DEL TORRE 9 340 22 213 31 553<br />
TOTALE PSL 59 2443 287 2156 346 4599<br />
A.T.S. ALPI PREALPI GIULIE.<br />
Via Pramollo, 16<br />
33016 Pontebba (UD) - ITALIA<br />
Tel. 0428 90148 - Fax 0428 90348<br />
e-mail openleader@tin.it
PRESENZE E ARRIVI 2001<br />
69<br />
PSL APRILE 2007<br />
PRESENZE ARRIVI<br />
AREA ITALIA AUSTRIA GERMANIA ALTRO TOTALE ITALIA AUSTRIA GERMANIA ALTRO TOTALE<br />
VAL CANALE 206725 2283 2392 33469 245369 52136 1377 1017 13420 67950<br />
VALLI DEL<br />
NATISONE<br />
9426 1159 1310 3140 15035 2267 479 269 407 3422<br />
CIVIDALE DEL<br />
FRIULI<br />
11454 5908 2586 8196 28144 5417 3251 1225 1827 11720<br />
VALLI DEL TORRE 25753 3904 1897 7611 39165 7563 2265 862 2118 12808<br />
TOTALE PSL 253358 13254 8185 52416 327713 67383 7372 3373 17772 95900<br />
Fonte: ARPT Cividale del Friuli e ARPT Tarvisiano
PSL APRILE 2007<br />
2.2. Aspetti ritenuti rilevanti nella messa a punto degli<br />
obiettivi e delle strategie.<br />
2.2.1. L’attraversamento e la grande viabilità dell’area PSL<br />
I passaggi al confine dell’area del Tarvisiano con l’Austria e con la Slovenia<br />
sono stati, per il periodo 1994 – 1997, i seguenti:<br />
Movimento confini Tarvisiano e Pontebba<br />
70<br />
anno 1994 anno 1995 anno 1996 anno 1997<br />
Italiani 6.809.700 3.901.000 6.384.400 6.524.200<br />
Stranieri 14.612.000 16.042.000 16.774.400 15.600.900<br />
Totali 21.421 000 19.943.000 23.158.800 22.125.100<br />
Per gli altri valichi dell’area PSL invece sono:<br />
Movimento confini Uccea e Stupizza<br />
anno 1994 anno 1995 anno 1996 anno 1997<br />
Italiani 1.827.600 1.672.000 1.525.100 804.900<br />
Stranieri 67.800 288.500 269.700 237.500<br />
Totali 1.895.400 1.960.500 1.794.800 1.042.400<br />
Di tale importante flusso <strong>di</strong> passaggi merita particolare attenzione quello<br />
relativo al Tarvisiano, sia in quanto presenta minori caratteristiche <strong>di</strong><br />
traffico locale, sia perché dal valico italo-austriaco si presume faccia il<br />
proprio ingresso nella regione la clientela più ambita e <strong>di</strong> maggior capacità<br />
<strong>di</strong> spesa, proveniente dalle aree più densamente popolate e ricche<br />
d’Europa. Si tratta con ogni probabilità dell’utenza maggiormente attratta<br />
dalle valenze che si intendono valorizzare nell’area e che presuppongono<br />
un’accentuata maturità <strong>di</strong> consumi: commercio, enogastronomia,<br />
agroalimentare ecc. Si noti infine come i dati sopra in<strong>di</strong>cati <strong>di</strong>mostrino che<br />
sono proprio gli stranieri ad incrementare le percentuali <strong>di</strong> transito.<br />
Tali passaggi, pur se considerati <strong>di</strong>sgiuntamente dagli altri dell’area,<br />
rappresentano un’autentica fiumana <strong>di</strong> persone che, dell’intero<br />
comprensorio, hanno forse una visione non molto più articolata <strong>di</strong> quella<br />
che possono offrire il casello e l’autostrada percorsa quasi sempre<br />
frettolosamente per raggiungere il mare; ignorano le gran<strong>di</strong> valenze che la<br />
zona possiede sotto molti profili: dall’ambiente all’ospitalità, dalle strutture<br />
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turistico sportive alla rete commerciale. Per meglio comprendere le<br />
<strong>di</strong>mensioni del problema, si potrebbe pensare alla vasta area “Alpe Adria”,<br />
che va da Monaco <strong>di</strong> Baviera fino ai paesi dell’est, come ad una sorta <strong>di</strong><br />
arcipelago in cui Monaco, Salisburgo, Graz, Vienna, Lubiana sono le isole,<br />
mentre la costa Adriatica con Venezia e Trieste rappresenta l’anello <strong>di</strong><br />
congiunzione con il mare. Ebbene, <strong>di</strong> tutto ciò che c’è tra le isole e la<br />
costa, ossia della realtà interme<strong>di</strong>a, non esiste un’immagine specifica, non<br />
se ne conoscono le valenze; fatto questo da imputare principalmente alle<br />
politiche appiattite condotte finora su forme <strong>di</strong> turismo e <strong>di</strong> offerta<br />
complessiva incapaci <strong>di</strong> affrancarsi da modelli stereotipi e generici <strong>di</strong><br />
turismo mutuati da aree montane forti con problematiche e risorse del<br />
tutto <strong>di</strong>verse.<br />
Per comprendere che cosa significhino 22 milioni <strong>di</strong> passaggi in un anno ai<br />
valichi confinari dell’area tarvisiana si ricor<strong>di</strong> che il numero <strong>di</strong> turisti che<br />
nel corso del 1997 hanno frequentato la Regione - ossia il numero <strong>di</strong><br />
“arrivi” - è stato <strong>di</strong> c/a 1.635.000 unità7.<br />
E’ un vero peccato che un’area così densa <strong>di</strong> bellezze naturali e artistiche<br />
– capace <strong>di</strong> consentire al visitatore <strong>di</strong> ritrovarsi nel giro <strong>di</strong> un’ora o poco<br />
più dalle cime <strong>di</strong> Tarvisio alle vestigia longobarde <strong>di</strong> Cividale – non riesca,<br />
se non in pillole, a catturare questo importante flusso <strong>di</strong> passaggi; anzi, è<br />
ad<strong>di</strong>rittura una contrad<strong>di</strong>zione storica, giacché – come l’analisi seguente è<br />
tesa a <strong>di</strong>mostrare – l’area è sempre stata caratterizzata dal transito e<br />
dalla circolazione <strong>di</strong> persone e idee, da incontri, contatti e scambi che<br />
hanno contribuito a concentrare proprio qui l’essenza delle tre maggiori<br />
civiltà europee: quella latina o romanza, quella germanica e quella slava.<br />
71<br />
Il Canal del Ferro Valcanale: un’economia da sempre<br />
basata sul passaggio<br />
La Civiltà Alpina – multiforme per la sua notevole estensione<br />
eppure riconducibile ad una sostanziale uniformità <strong>di</strong> tratti<br />
contrad<strong>di</strong>stintivi - nei secoli sviluppò una duplice vocazione<br />
economica e quin<strong>di</strong> socio-culturale: quella dell’inse<strong>di</strong>amento<br />
vallivo sostenuto dalle risorse territoriali (risorse <strong>di</strong> valle e<br />
risorse in quota) e quella della comunicazione delle risorse<br />
7 Purtroppo, dopo il 1997, una valutazione della <strong>di</strong>mensione numerica dei passaggi ai<br />
valichi del Tarvisiano non è più possibile in quanto, nel corso dell’anno successivo, gli uffici<br />
del confine italo-austriaco che effettuavano tali conteggi (e controlli) sono stati chiusi. Si<br />
ritiene comunque che, soprattutto conducendo una analisi <strong>di</strong> me<strong>di</strong>o periodo – depurata<br />
pertanto da fattori estemporanei e contingenti – risulti mantenuto il trend <strong>di</strong> aumento costante<br />
che il flusso <strong>di</strong> passaggi ha avuto negli ultimi anni e che ora riceverà un impulso alla ulteriore<br />
crescita dall’istituzione della moneta unica europea.<br />
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medesime con le comunità vicine, attraverso l’istituzione <strong>di</strong><br />
una fitta rete <strong>di</strong> contatti che interessò in passato le regioni<br />
contermini per un raggio d’azione incre<strong>di</strong>bilmente vasto. I<br />
contatti assidui e l’interscambio antropologico che ne<br />
derivarono costituirono un sostrato comune che consente oggi<br />
<strong>di</strong> parlare, appunto, <strong>di</strong> Civiltà, ove con tale accezione si voglia<br />
in<strong>di</strong>care un sistema complesso e integrato <strong>di</strong> elementi<br />
economici, sociali e culturali che per continuità ed estensione<br />
accomunano genti anche etnicamente, socialmente e<br />
culturalmente <strong>di</strong>fferenti fra loro.<br />
La documentazione assai ampia che i ricercatori della<br />
cosiddetta microstoria stanno raccogliendo in questi ultimi<br />
anni ha messo in evidenza in tal senso la straor<strong>di</strong>naria<br />
mobilità delle genti <strong>di</strong> montagna, rivoluzionando ra<strong>di</strong>calmente<br />
gli antichi modelli <strong>di</strong> interpretazione economica che al<br />
contrario vedevano proprio nella comunità <strong>di</strong> villaggio un<br />
ambiente chiuso in se stesso e autarchicamente definito<br />
nell’immobilità del manso. I percorsi trasversali formati dai<br />
sentieri della pastorizia transumante, già battuti dai pastori<br />
seminoma<strong>di</strong> in età preistorica – formidabili collettori e<br />
comunicatori culturali oltre che staffette <strong>di</strong> raccordo economico<br />
- rappresentarono per millenni una continuità <strong>di</strong> interscambi e<br />
transazioni fra i popoli della montagna e le genti del<br />
fondovalle, o meglio dei fondovalle (Piave, Tagliamento, But,<br />
Gail, Fella, Isonzo).<br />
I Romani compresero l’importanza delle vie come fonti e<br />
strumenti privilegiati <strong>di</strong> integrazione tra i popoli. Seguendo le<br />
orme degli Etruschi, che li avevano preceduti <strong>di</strong> qualche secolo<br />
(e nella cui scarsella monete greche <strong>di</strong> Sibari si mescolavano<br />
certo all’oro bianco <strong>di</strong> Halstatt), aprirono i loro empori in<br />
posizione strategica (Gemona, Resiutta, Camporosso, Zollfeld)<br />
trasformando le torri <strong>di</strong> guar<strong>di</strong>a e i castelli <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa territoriale<br />
in dogane : ad una logica imperialistica militare e<br />
d’occupazione fecero imme<strong>di</strong>atamente seguire una<br />
rivitalizzazione economica del territorio, facilitando – anzi<br />
incentivando – le intersezioni etniche e culturali (i confini della<br />
X Regio erano assai ampi). Da Salisburgo ad Aquileia, ovvero<br />
dal Norico a Roma, il passaggio doveva implicitamente<br />
avvenire per gra<strong>di</strong>, per successive tonalità culturali. Tra<br />
Camporosso e Resiutta (le dogane speculari della via ad<br />
Noricum appunto) le lingue si sovrapponevano, le monete si<br />
commutavano; si offriva ricetto e ospitalità, si cambiavano i<br />
cavalli, ci si ristorava prima <strong>di</strong> ripartire. Ci piace pensare che<br />
nel tepore delle tabernae <strong>di</strong> passo il garum mescolasse il suo<br />
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profumo <strong>di</strong> mare all’asprezza montana delle carni selvatiche. Il<br />
taverniere conosceva la tua lingua, ma anche quella strana del<br />
carradore ubriaco abbandonato sulla pancaccia vicina alla tua,<br />
non aduso alla nobiltà del vino <strong>di</strong> Aquileia. A Moggio sono<br />
state ritrovate, in recenti opere <strong>di</strong> scavo archeologico, anfore<br />
d’età romana confezionate in Istria che portavano tra questi<br />
monti e oltre questi monti il sapore dell’olio <strong>di</strong> olive maturate<br />
al sole della Dalmazia, forse <strong>di</strong>retto in villaggi transalpini in cui<br />
nemmeno si conosceva quale forma avesse un oliva. Una terra<br />
<strong>di</strong> tutti e <strong>di</strong> nessuno dunque, attraversata da una strada <strong>di</strong><br />
lunga percorrenza, che svolgeva l’importantissimo ruolo <strong>di</strong><br />
interfaccia economica e culturale tra mon<strong>di</strong> apparentemente<br />
lontani: la montagna è il melting pot dell’antichità. Una<br />
me<strong>di</strong>azione preziosa, questa, che si fonda sulla <strong>di</strong>namicità e la<br />
tolleranza. E’ l’altrove in cui trovi tutto, anche te stesso: la<br />
Ianua Imperii, la porta bifronte che non apre e non chiude, ma<br />
consente <strong>di</strong> entrare e <strong>di</strong> uscire; attraverso <strong>di</strong> lei transitano<br />
mercanti e soldati, dei <strong>di</strong> incerta tra<strong>di</strong>zione ed eteree, un<br />
carosello <strong>di</strong> tipi e figure in cui la <strong>di</strong>versità si fa ricchezza e<br />
imprescin<strong>di</strong>bile presupposto per costruire qualcosa <strong>di</strong> nuovo.<br />
In età me<strong>di</strong>oevale e moderna lo scenario si complica<br />
ulteriormente. La parcellizzazione territoriale che caratterizzò<br />
l’età feudale creò enclavi e isole antropologiche <strong>di</strong> rara<br />
complessità, in una configurazione del territorio a macchia <strong>di</strong><br />
leopardo talmente articolata che le signorie, i vescova<strong>di</strong>, le<br />
abbazie godevano dell’usufrutto <strong>di</strong> boschi, palu<strong>di</strong> e pascoli<br />
<strong>di</strong>sseminati per ampio raggio <strong>di</strong> chilometri e inframmezzati a<br />
terre e posse<strong>di</strong>menti <strong>di</strong> principi e vassalli – religiosi tanto<br />
quanto laici – inse<strong>di</strong>ati chissà dove: per questa ragione i<br />
Bamberga potevano vantare privilegi sulla foresta <strong>di</strong> Tarvisio<br />
come i patriarchi <strong>di</strong> Aquileia su <strong>di</strong>verse pievi della valle della<br />
Drava. Come non ipotizzare – entro un quadro tanto ricco e<br />
variegato - uno scambio <strong>di</strong> idee, uomini, merci e soprattutto<br />
buone potenzialità per in<strong>di</strong>viduare proprio in questa<br />
straor<strong>di</strong>naria macroregione europea (Carinzia, Slovenia e<br />
Friuli) l’orma stessa dell’Europa interetnica cui aspira l’anelito<br />
comunitario? Così se il gastaldo del Patriarca o il vicedomino<br />
dei Bamberga possedeva pascoli e boschi in alta montagna<br />
nonché mansi e braide in villaggi <strong>di</strong> fondovalle, i suoi pecorai<br />
esperti nell’arte <strong>di</strong> confezionare i formaggi, nel periodo freddo,<br />
condotte le greggi dai pascoli in quota ai prati delle pianure,<br />
venivano impiegati nelle sue stalle in villa come casari o<br />
macellai (illuminante è in tal senso l’etimologia del termine<br />
beccaio). Parimenti artigiani del legno, scalpellini, boscaioli,<br />
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cavatori <strong>di</strong> pietra, arrotini ogni inverno abbandonavano le<br />
comunità d’appartenenza, e sui medesimi sentieri<br />
raggiungevano, con il mestiere sulle loro spalle, le popolose<br />
città <strong>di</strong> valle, si chiamassero Klagenfurt, Maribor o U<strong>di</strong>ne poco<br />
importava; in primavera rientravano per riprendere in mano la<br />
conduzione del manso famigliare, gestito nel frattempo dalle<br />
donne. Cramars, carradori, ven<strong>di</strong>tori ambulanti, aggiustarobe,<br />
Winters o Bintars <strong>di</strong> lingua tedesca, friulana o slovena, alla<br />
prima neve calcavano le piste che avrebbero rivisto soltanto<br />
alla fine dell’inverno. Simile la loro visione del mondo, simili i<br />
ritmi della loro vita.<br />
E se nel tragitto arrotondavano i guadagni con illeciti traffici <strong>di</strong><br />
contrabbando, al rientro avrebbero reso felice la moglie con<br />
qualche regalo in più.<br />
La situazione resta inalterata quando Venezia e l’Impero<br />
ere<strong>di</strong>tano e si spartiscono tanta complessità territoriale<br />
nell’intricato sovrapporsi dei loro confini.<br />
Nel 1795, il Luogotenente della Repubblica, Pietro Canal,<br />
ricorda in un suo memoriale come le genti della Val Resia, per<br />
supplire ai <strong>di</strong>fetti della montuosa lor con<strong>di</strong>zione, varcassero<br />
con molta <strong>di</strong>sinvoltura i confini, acquistando merci a Trieste<br />
per rivenderle in Tirolo, Carinzia e Croazia, dove in cambio<br />
acquistavano tabacco che avrebbero rivenduto poi <strong>di</strong><br />
contrabbando una volta tornati a casa.<br />
In quest’ottica <strong>di</strong> rinnovata metodologia storica la regione<br />
montuosa <strong>di</strong>venta piuttosto un grande filtro fra i popoli e non<br />
più una barriera naturale posta a <strong>di</strong>fesa del suolo natio; è più<br />
corretto leggerne la storia come se avesse assolto al ruolo <strong>di</strong><br />
cerniera <strong>di</strong> comunicazione, un ventricolo in cui tratti<br />
contrad<strong>di</strong>stintivi <strong>di</strong> genti <strong>di</strong>verse si sovrapposero nella comune<br />
e similare peculiarità inse<strong>di</strong>ativa ottimizzata per lo<br />
sfruttamento <strong>di</strong> un territorio la cui morfologia è identica su<br />
tutti i versanti. Quando poi tale cerniera permette osmosi e<br />
contatti tra le stirpi che fondano il tessuto etnico-culturale<br />
dell’Europa (Latini, Slavi e Tedeschi) la sua ricchezza <strong>di</strong>venta<br />
particolarmente pregiata: è un laboratorio in cui verificare le<br />
reali possibilità <strong>di</strong> una crescita comune.<br />
Tale ruolo si carica inoltre <strong>di</strong> particolare significato quando i<br />
versanti vengono trasformati dalla logica degli stati nazionali<br />
in altrettanti confini naturali dai quali le esasperazioni etniche<br />
e nazionalistiche spingono a presi<strong>di</strong>are la terra dei padri dal<br />
potenziale nemico che vive al <strong>di</strong> là della barriera, come troppe<br />
volte è accaduto nella storia del secolo breve che si è appena<br />
concluso.<br />
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Ma questa è una aberrazione geo-politica relativamente<br />
recente nonché triste matrice <strong>di</strong> o<strong>di</strong> interetnici tanto feroci<br />
quanto – a ragion veduta – abilmente manipolati da regimi<br />
che forzarono a scopo <strong>di</strong> propaganda interpretazioni<br />
fortemente antistoriche, e che alla continuità e alla ricchezza<br />
della molteplicità preferirono la contrapposizione,<br />
l’omologazione, il regime.<br />
prof. Angelo Floramo – Coor<strong>di</strong>natore progetto <strong>Leader</strong> II<br />
“Laboratorio <strong>di</strong>dattico Canal del Ferro Valcanale”<br />
Valli del Natisone: la strada e il confine.<br />
Sono due le costanti che hanno segnato la storia delle valli del<br />
Natisone: la strada e il confine. La loro presenza ha fatto sì<br />
che lungo i secoli, da strutture materiali fatte dagli uomini su<br />
una configurazione geografica adatta, <strong>di</strong>ventassero astrazioni,<br />
quasi categorie che si sono proposte con prepotenza nelle<br />
vicende storiche fino a con<strong>di</strong>zionare, nel bene e nel male,<br />
l’economia, la società, i rapporti con le aree circostanti, perfino<br />
la cultura e la mentalità delle popolazioni che si sono inse<strong>di</strong>ate<br />
lungo le valli e sui monti <strong>di</strong> questo angolo del Friuli.<br />
Strada e confine sono due realtà e concetti antitetici, ma essi<br />
stessi racchiudono in sé ambiguità e contrad<strong>di</strong>zioni. La strada<br />
significa collegamento, scambio, rapporti umani, commerciali,<br />
culturali; significa anche passaggio <strong>di</strong> truppe, <strong>di</strong> armamenti,<br />
ma anche <strong>di</strong> esploratori, <strong>di</strong> pellegrini, <strong>di</strong> missionari, <strong>di</strong> artisti;<br />
la strada è progresso, apre orizzonti nuovi, ma vi passano<br />
anche invasioni e scorrerie “Il confine, invece, può significare<br />
chiusura, guerra, conquista e <strong>di</strong> conseguenza povertà,<br />
sottosviluppo e abbandono; può essere anche una <strong>di</strong>fesa che<br />
genera sicurezza, un cordone sanitario per respingere<br />
infiltrazioni negative; significa anche conservazione <strong>di</strong><br />
benessere e <strong>di</strong> privilegi, preservazione <strong>di</strong> una cultura, <strong>di</strong> una<br />
lingua”.<br />
Queste due luoghi / concetti possono offrire oggi al visitatore<br />
delle valli del Natisone, ma anche allo storico e al ricercatore,<br />
la chiave <strong>di</strong> lettura per capire e leggere correttamente le<br />
numerose testimonianze del passato <strong>di</strong>sseminate lungo le valli<br />
o i pen<strong>di</strong>i montuosi facilmente accessibili; possono aiutare a<br />
capire la situazione attuale <strong>di</strong> una comunità che può sembrare<br />
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in bilico tra futuro e sopravvivenza almeno in alcuni suoi tratti<br />
caratteristici.<br />
La strada<br />
Le valli del Natisone, in particolare la strada maestra lungo la<br />
valle principale, rappresentano una facile via <strong>di</strong> accesso alla<br />
valle dell’Isonzo, da dove poi si arriva abbastanza<br />
agevolmente verso nord in Carinzia, verso est nella Slovenia<br />
centrale, verso sud nel Collio e nel Goriziano. Queste strade,<br />
che collegavano la pianura friulana e le sponde dell’Adriatico al<br />
bacino del Danubio, furono percorse fin dalla preistoria. Esse<br />
permettevano l’accesso alle miniere <strong>di</strong> metalli dell’Europa<br />
centrale, e probabilmente costituivano una via secondaria<br />
della grande strada dell’ambra dal Baltico all’Adriatico.<br />
Se pren<strong>di</strong>amo come punto <strong>di</strong> partenza Ponte San Quirino, da<br />
dove si <strong>di</strong>ramano tutte le strade che collegano i centri delle<br />
vallate, ve<strong>di</strong>amo che lungo il percorso del Natisone, ad<br />
intervalli quasi regolari, ci sono inse<strong>di</strong>amenti preistorici <strong>di</strong><br />
notevole interesse. Alla stessa confluenza dell’Erbezzo con il<br />
Natisone era situato un castelliere, più avanti c’era il riparo <strong>di</strong><br />
Biarzo, dove sono state rinvenute le più antiche testimonianze<br />
della presenza dell’uomo nella valli (dal paleolitico inferiore<br />
fino all’età del rame), le alture del Barda e del Roba sopra San<br />
Pietro hanno dato alla luce testimonianze a partire dall’età del<br />
ferro, a Cicigolis sono state rinvenuti oggetti dell’età del<br />
bronzo, a qualche centinaio <strong>di</strong> metri da qui c’è la Suostarjeva<br />
jama, oltre confine la Kovaceva jama <strong>di</strong> Robic e l’importante<br />
sito <strong>di</strong> Caporetto, da dove si <strong>di</strong>ramavano le strade lungo<br />
l’Isonzo, sulle cui sponde in <strong>di</strong>rezione sud, a Santa Lucia (Most<br />
na Soci) sono state ritrovate importanti vestigia preistoriche.<br />
Anche le valli laterali non sono meno ricche <strong>di</strong> stazioni<br />
preistoriche. Lungo la valle <strong>di</strong> Savogna c’è la Velika jama, la<br />
grotta Ta pod figuco, nel comune <strong>di</strong> Drenchia la grotta <strong>di</strong><br />
Paciug e quella <strong>di</strong> Obenetto, dove c’erano altri siti preistorici.<br />
La civiltà e la cultura romana hanno lasciato nelle valli<br />
numerosi reperti. Da Cividale, l’antica Forum Iulii, soldati<br />
romani e mercanti si inoltravano lungo la valle del Natisone<br />
per raggiungere le regioni d'Oltralpe e il loro passaggio ha<br />
lasciato altre interessanti testimonianze a Ponte San Quirino,<br />
Azzida (l'antica Algida), a San Pietro, a Lasiz nei pressi della<br />
Chiesa <strong>di</strong> San Donato, a Brischis e poi lungo le valli laterali a<br />
Cernizza, a Costne presso la chiesa <strong>di</strong> San Mattia.<br />
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Da Cividale arrivavano all'imbocco della valle del Natisone due<br />
strade romane, che percorrevano le sponde del Natisone. Nella<br />
località “ad Broxas”, ricordata da Paolo Diacono, le due strade<br />
erano unite da un ponte romano in pietra (i cui resti sono stati<br />
scoperti <strong>di</strong> recente). La strada consolare poi proseguiva lungo<br />
la valle del Natisone e raggiungeva quella dell'Isonzo a<br />
Caporetto. Probabilmente le valli laterali erano percorse dalle<br />
cosiddette vie “vicinali”.<br />
Nella tarda antichità le valli del Natisone <strong>di</strong>vennero la porta<br />
delle invasioni barbariche. La leggenda narra che Attila pose<br />
l'asse<strong>di</strong>o alla grotta <strong>di</strong> Antro, dove si era rifugiata una regina<br />
che con uno stratagemma respinse il terribile re degli unni.<br />
Alcuni suppongono che Alboino nel 568 dall'alto del Matajur<br />
ammirò la pianura friulana e decise <strong>di</strong> inse<strong>di</strong>arvisi.<br />
Nella valle del Natisone nel VII secolo arrivarono gli slavi che<br />
si scontrarono due volte con i longobar<strong>di</strong> <strong>di</strong> Cividale: la prima<br />
battaglia avvenne nella già ricordata Broxas, la seconda su un<br />
monte <strong>di</strong> nome ignoto. Dopo lo scontro <strong>di</strong> Laurana (720 circa)<br />
gli slavi consolidarono la loro presenza nelle valli del Natisone,<br />
<strong>di</strong>ventando in seguito parte integrante della ricchezza<br />
linguistica e culturale del Friuli.<br />
Lungo le antiche strade delle valli camminarono i missionari<br />
che, partendo da Cividale, <strong>di</strong>venuta sede del Patriarcato <strong>di</strong><br />
Aquileia (verso la metà del secolo VIII), evangelizzarono le<br />
nuove genti che si erano stabilite nelle aree circostanti. Lungo<br />
le valli o sulle montagne, in qualche caso dove in precedenza<br />
c'erano delle vedette romane, sorsero le prime chiese. Ed ecco<br />
a partire dalla metà del XV secolo arrivare dalla vicina Carniola<br />
(Slovenia) architetti formatisi alla scuola <strong>di</strong> Praga che <strong>di</strong>ffusero<br />
nella zona lo stile tardo gotico e firmarono le loro opere nella<br />
Grotta <strong>di</strong> Antro, a Brischis (il noto mastro costruttore Andrea<br />
da Skofja Loka), a San Pietro, a Picon”; da quella zona<br />
arrivarono anche pittori che affrescarono le chiese <strong>di</strong><br />
Vernasso, Cravero, <strong>di</strong> san Donato sopra Lasiz. Più tar<strong>di</strong> le<br />
chiese vennero arricchite con gli “altari d'oro” <strong>di</strong> stile barocco<br />
e anche in questo caso gli artisti arrivarono dalla vicina valle<br />
dell'Isonzo e da altre parti della Slovenia. La scuola <strong>di</strong><br />
Caporetto, il cui massimo esponente fu Bartolomeo Ortari<br />
(Jernej Vrtav), <strong>di</strong>ffuse a piene mani le sue opere nelle valli del<br />
Natisone (Cravero, Vernasso, Tiglio, Rodda, Antro, Clenia).<br />
Questi artisti raggiunsero anche la pianura friulana<br />
(Remanzacco, Grions del Torre).<br />
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A partire dalla metà del XVIII circa ci fu un'inversione nella<br />
<strong>di</strong>rezione del movimento artistico: scultori, pittori e architetti<br />
friulani si spinsero nelle valli e oltre dove realizzarono chiese,<br />
campanili, altari, pale d'altare.<br />
In varie epoche le strade delle valli del Natisone vennero<br />
percorse nei due sensi da mercanti. Dalla Carinzia<br />
trasportavano in prevalenza ferro, ma anche ( come<br />
scrivevano i provve<strong>di</strong>tori veneti <strong>di</strong> Cividale ) “panni, frisetti,<br />
tele, lini, cere, cuoi, piombi e biave. Come merce <strong>di</strong> ritorno i<br />
tedeschi caricavano i loro carri <strong>di</strong> vino friulano, e in specie <strong>di</strong><br />
quello prodotto sui colli goriziani”. Dal 1499, in seguito alla<br />
scoperta delle miniere <strong>di</strong> mercurio <strong>di</strong> Idria, lungo la strada del<br />
Pulfero passeranno i carri carichi <strong>di</strong> minerali da cui veniva<br />
estratto l'argento vivo nelle officine aperte in gran fretta nelle<br />
campagne cividalesi<br />
La strada perse parte della sua importanza, quando, all'inizio<br />
del XVI secolo, Cividale perse il territorio <strong>di</strong> Tolmino e <strong>di</strong> Idria<br />
e fu aperta lungo l'Isonzo la via che dal Pre<strong>di</strong>l raggiunse<br />
Gorizia e l'Adriatico.<br />
Lungo i secoli la popolazione locale, pur inserita nel sistema<br />
statale del Patriarcato <strong>di</strong> Aquileia e a partire dal 1420 della<br />
Repubblica <strong>di</strong> Venezia, sviluppò la sua particolare cultura e<br />
lingua slovena, mantenne antiche forme <strong>di</strong> giu<strong>di</strong>zio (le Banche<br />
<strong>di</strong> Antro e <strong>di</strong> Merso) e <strong>di</strong> amministrazione della cosa pubblica<br />
(Vicinie e Arenghi). Quella delle valli del Natisone è una storia<br />
<strong>di</strong> contatti con i popoli vicini, <strong>di</strong> sovrapposizioni <strong>di</strong> apporti<br />
culturali e linguistici che si sono manifestati nella<br />
toponomastica, nelle tra<strong>di</strong>zioni religiose e profane, nei canti,<br />
nella cultura popolare. Il <strong>di</strong>aletto sloveno, nella sua varietà e<br />
ricchezza, era il cemento che legava e caratterizzava la<br />
popolazione locale.<br />
A partire dalla fine del XVIII secolo le strade delle valli del<br />
Natisone vennero percorse più volte dalle truppe napoleoniche<br />
e da quelle austriache; conobbero anche i moti rivoluzionari<br />
del '48 e in particolare le vicende della terza guerra<br />
d'in<strong>di</strong>pendenza (1866) quando le valli del Natisone entrarono a<br />
far parte del Regno d’Italia.<br />
Ma non è finita. Nel maggio del 1915 le strade delle valli<br />
furono testimoni dell’inizio della prima guerra mon<strong>di</strong>ale,<br />
quando le truppe italiane varcarono il confine e in breve tempo<br />
si spinsero fino al Monte Nero; nell'ottobre del 1917<br />
sopportarono la valanga <strong>di</strong> soldati e <strong>di</strong> gente in fuga dopo la<br />
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rotta <strong>di</strong> Caporetto e poi, dopo un anno, videro il ritorno delle<br />
truppe italiane e dei profughi.<br />
La seconda guerra mon<strong>di</strong>ale portò lungo le strade delle valli<br />
truppe tedesche, partigiani sloveni, soldati cosacchi e mongoli,<br />
e nel ‘45 formazioni inglesi e americane. Infine sempre per<br />
queste strade partirono gli emigranti delle valli del Natisone;<br />
in troppi casi si trattò <strong>di</strong> una partenza senza ritorno.<br />
Il confine<br />
La categoria del confine è presente e insistente nella storia<br />
delle valli del Natisone come quella della strada. La stessa<br />
configurazione orografica impone l'idea <strong>di</strong> confine: il Mia, il<br />
Matajur, il Colovrat formano una barriera naturale sulla quale<br />
fu posto il confine tra Italia e Impero austriaco - Jugoslavia -<br />
Slovenia.<br />
Ma l'iniziale linea <strong>di</strong> confine non era questa: essa correva al<br />
limite orientale della pianura friulana e fu fortificata in varie<br />
riprese e in varie epoche. I romani lungo quest'asse<br />
costruirono il famoso Vallum o i Claustra Alpium Iuliarum un<br />
sistema <strong>di</strong> fortificazioni che partiva da Fiume, attraversava il<br />
Carso, raggiungeva Cividale e da qui lungo la pedemontana<br />
terminava nella valle del Gail in Carinzia. Il Vallum si inoltrava<br />
con muraglie e postazioni <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa anche all'imbocco delle valli<br />
del Natisone e Broxas probabilmente costituiva lo snodo<br />
principale <strong>di</strong> questo sistema che si <strong>di</strong>ramava poi sul Roba e sul<br />
Barda da una parte, dall'altra raggiungeva la Grotta <strong>di</strong> Antro e<br />
il sottostante castello <strong>di</strong> Biacis, mentre un altro ramo si<br />
spingeva fino alla valle <strong>di</strong> San Leonardo<br />
Sulle alture delle valli già dai romani vennero costruite<br />
postazioni militari e vedette, le qual,i in collegamento tra <strong>di</strong><br />
loro, costituivano un'efficiente rete “tele – visiva” che con<br />
estrema rapi<strong>di</strong>tà faceva pervenire fin da oltralpe informazioni<br />
a Cividale. Su alcune <strong>di</strong> queste postazioni militari vennero in<br />
seguito costruite le chiese delle valli del Natisone:<br />
Castelmonte, San Canziano <strong>di</strong> Vernassino, San Martino <strong>di</strong><br />
Plataz, San Lorenzo <strong>di</strong> Mersino ed oltre confine Sant'Ilario <strong>di</strong><br />
Robic, Sant'Antonio <strong>di</strong> Caporetto e così via.<br />
La funzione <strong>di</strong>fensiva e <strong>di</strong> confine del Vallum fu utilizzata nella<br />
tarda antichità dai bizantini e in seguito dai longobar<strong>di</strong>. Da<br />
allora il Vallum romano prese il nome <strong>di</strong> Limes longobardo,<br />
che negli anni seguenti segnò, e continua a segnare tuttora, il<br />
confine etnico - linguistico tra friulani e sloveni.<br />
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Le popolazioni delle valli del Natisone, organizzate in una<br />
particolare forma <strong>di</strong> unità amministrativa, riconosciuta prima<br />
dai patriarchi e poi dalla Serenissima, provvidero da soli alla<br />
<strong>di</strong>fesa del loro territorio. Erano cinque i passi che mettevano in<br />
comunicazione la “Schiavonia” con la valle dell'Isonzo e del<br />
Judrio: Pulfero, Luico, Clabuzzaro, Clinaz e San Nicolò. Questi<br />
passi erano controllati da duecento soldati delle valli che<br />
avevano il compito <strong>di</strong> tenerli “in or<strong>di</strong>ne e ben sicuri” nei<br />
confronti delle “genti barbare” e in caso <strong>di</strong> epidemie.<br />
Il primo vero confine “<strong>di</strong> stato” fu tracciato sulle montagne nel<br />
secolo XVI, quando il capitanato <strong>di</strong> Tolmino passò alla Casa<br />
d'Austria. La chiusura della libera circolazione <strong>di</strong> gente e <strong>di</strong><br />
beni provocò non pochi guai alla popolazione locale che tentò<br />
<strong>di</strong> riaprire la strada verso il Pre<strong>di</strong>l e si oppose alla definizione<br />
dei confini anche perché tanti loro terreni erano rimasti al <strong>di</strong> là<br />
della linea <strong>di</strong> demarcazione. Il confine sviluppò il fenomeno del<br />
contrabbando e inutili tentativi <strong>di</strong> repressione che finirono in<br />
fatti <strong>di</strong> sangue.<br />
All'inizio del secolo XIX il confine cominciò a <strong>di</strong>ventare<br />
“mobile”: in epoca napoleonica venne spostato all'Isonzo e in<br />
seguito ritirato più a occidente; in questa occasione le valli del<br />
Natisone persero il paese <strong>di</strong> Luico e le frazioni circostanti che<br />
facevano parte della “Schiavonia”. Lungo l'Ottocento il confine<br />
<strong>di</strong>vise l'Italia dalle Province Illiriche, poi il Lombardo - Veneto<br />
dall'Austria e infine l'Italia dall'Austria. La presenza del confine<br />
<strong>di</strong> uno stato - nazione, come elemento negativo, influì anche<br />
sull’identità della popolazione locale. Dalla seconda metà<br />
dell’Ottocento si ripeterono aperti tentativi <strong>di</strong> assimilazione.<br />
Nella prima guerra mon<strong>di</strong>ale furono tracciate sulle montagne<br />
trincee, scavate caverne, costruite postazioni e aperte strade<br />
militari; furono aperte strade e una linea ferroviaria da<br />
Cividale a Caporetto. Il ruolo <strong>di</strong> confine delle montagne venne<br />
svolto anche in questo tragico caso.<br />
Il fenomeno del confine “mobile” si ripeté anche dopo la prima<br />
guerra mon<strong>di</strong>ale, quando fu spostato oltre l'Isonzo, per<br />
tornare al vecchio tracciato dopo la seconda guerra mon<strong>di</strong>ale,<br />
quando un confine tra stati <strong>di</strong>venne “Cortina <strong>di</strong> ferro” tra due<br />
sistemi politici, economici e sociali. Il Trattato <strong>di</strong> Osimo fece<br />
or<strong>di</strong>ne nella definizione della frontiera.<br />
Ma la storia va avanti. All'alba del terzo millennio la<br />
prospettiva è che questo confine <strong>di</strong>venti una semplice<br />
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<strong>di</strong>visione amministrativa con l'ingresso della Slovenia<br />
nell'Unione Europea.<br />
La grotta <strong>di</strong> San Giovanni d’Antro<br />
Ho voluto trattare a parte questo notevole monumento delle<br />
valli del Natisone, perché rappresenta una sintesi mirabile tra<br />
le categorie / luoghi <strong>di</strong> strada e confine che caratterizzano la<br />
storia delle valli del Natisone. La Grotta <strong>di</strong> San Giovanni<br />
d’Antro è il luogo della memoria per eccellenza e rappresenta<br />
un singolare intreccio tra natura, fede e arte.<br />
Dal terrazzo dell’imboccatura della grotta, posto a metà<br />
altezza della parete rocciosa, si apre un angolo <strong>di</strong> visuale che<br />
domina la strada del Pulfero, è in stretto collegamento con la<br />
chiesa <strong>di</strong> San Giacomo e i ruderi del castello <strong>di</strong> Ahrensberg a<br />
Biacis e spazia da Castelmonte e il monte <strong>di</strong> San Canziano<br />
sopra Mezzana.<br />
La strada che correva lungo la sponda del Natisone ha<br />
condotto in questo luogo uomini <strong>di</strong> ogni epoca, che vi hanno<br />
lasciato tracce della loro presenza.<br />
Anche se non sono giunti fino a noi reperti preistorici, con<br />
tutta probabilità la grotta fu abitata dall’uomo primitivo sia per<br />
la presenza dell’acqua che per la favorevole posizione. Antro,<br />
quin<strong>di</strong>, sarebbe stato una delle “stazioni” preistoriche della<br />
valle del Natisone. Di quei lontani secoli rimangono solo ossa<br />
<strong>di</strong> animali, in particolare dell’orso delle caverne (Ursus<br />
spaeleus).<br />
Nell’Ottocento sono state trovati embrici, ora <strong>di</strong>spersi, che<br />
testimoniano la presenza romana in questo particolare angolo<br />
<strong>di</strong> osservazione in <strong>di</strong>retto contatto visivo con Castelmonte, che<br />
raccoglieva tutte le informazioni provenienti dalle vedette e le<br />
trasmetteva a Cividale. Può darsi che già in epoca romana vi<br />
sia stato costruito un tempio pagano, il quale in seguito fu<br />
trasformato in chiesa cristiana dai bizantini (c'è una scritta<br />
greca) e probabilmente fu officiata da monaci orientali, che<br />
de<strong>di</strong>carono una cappella alla Madonna Candelora. La presenza<br />
longobarda è certa, sia per l’intitolazione della chiesa ai Santi<br />
Giovanni Battista ed Evangelista, sia perché l’ubicazione delle<br />
due chiese (San Giovanni e Santa Maria) richiama quella<br />
dell’area si Santa Maria in valle a Cividale. Purtroppo del<br />
primitivo “tempietto” longobardo <strong>di</strong> Antro rimane solo il<br />
soffitto, l’arco d’ingresso con la ghiera in mattoni e la parete<br />
destra con la finestra a mezzaluna. La chiesa <strong>di</strong> San Giovanni<br />
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fu ristrutturata nel 1477 dal noto mastro costruttore Andrea <strong>di</strong><br />
Skofja Loka. Da Caporetto alla fine del Seicento arrivò<br />
Bartolomeo Ortari, che vi lasciò nell’altare dorato una delle<br />
sue migliori opere. Nella grotta vissero santi eremiti che<br />
richiamarono folle <strong>di</strong> pellegrini e fino a tempi recenti, prima <strong>di</strong><br />
<strong>di</strong>ventare una nota meta turistica, vi salivano fedeli<br />
provenienti dalle valli del Natisone, dal vicino Friuli e dalla<br />
valle dell’Isonzo.<br />
Anche la categoria <strong>di</strong> confine è presente nella grotta <strong>di</strong> Antro.<br />
Senz’altro essa fu utilizzata come luogo <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa da romani e<br />
longobar<strong>di</strong>, in quanto facente parte prima del Vallum e poi del<br />
Limes. Per i fatti d’arme che vi si succedettero nel Me<strong>di</strong>o Evo<br />
prese il nome <strong>di</strong> “Fortezza degli slavi”. Dell’antico castello,<br />
andato <strong>di</strong>strutto probabilmente all’inizio del XVI secolo,<br />
rimangono alcune mura, visibili lungo la scalinata d’accesso.<br />
Anche il castello <strong>di</strong> Ahrensberg fu <strong>di</strong>strutto e <strong>di</strong> esso è visibile<br />
solo una torre e la chiesa castellana, che fu più volte<br />
rimaneggiata.<br />
Spostato il confine sulle montagne che delimitano le valli del<br />
Natisone, la grotta perse gradualmente la sua funzione <strong>di</strong><br />
<strong>di</strong>fesa e accentuò il suo aspetto religioso che tuttora conserva.<br />
© Giorgio Banchig<br />
2.2.2. L’internazionalità’<br />
L’abolizione dei confini fra Italia ed Austria, ed in un prossimo futuro<br />
anche fra entrambi e la Slovenia, conseguente alla creazione dell’Unione<br />
Europea – abolizione che per le ragioni storiche appena esposte è una<br />
sorta <strong>di</strong> “restaurazione” – ha già profondamente mo<strong>di</strong>ficato l’economia<br />
dell’area PSL e mo<strong>di</strong>ficherà ancora molto in futuro il tipo <strong>di</strong> utilizzazione<br />
delle risorse locali, specialmente quelle turistiche e commerciali. Si tratta,<br />
nella maggior parte dei casi, <strong>di</strong> processi irreversibili che dovranno essere<br />
governati a livelli <strong>di</strong>versi, ma potranno essere meglio sostenuti – fino a<br />
<strong>di</strong>ventare sperabilmente possibilità <strong>di</strong> sviluppo – se a livello locale si saprà<br />
attivare in merito il massimo <strong>di</strong> reattività ed iniziativa.<br />
Se da una parte, in quest’area “senza confini”, aumenteranno le possibilità<br />
<strong>di</strong> scambio socio-economico, dall’altra si porranno tuttavia alcuni ostacoli:<br />
in particolare, l’ormai prossimo abbattimento della frontiera fra Italia e<br />
Slovenia e il conseguente ingresso nell’Unione Europea <strong>di</strong> quest’ultima<br />
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rischiano <strong>di</strong> provocare alcuni effetti negativi sull’economia delle aree del<br />
PSL. Potrebbero, ad esempio, verificarsi fenomeni <strong>di</strong> cessazione <strong>di</strong> alcune<br />
attività con conseguente per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> posti <strong>di</strong> lavoro, così come già è<br />
accaduto a seguito dell’ingresso nell’Unione Europea dell’Austria. Inoltre,<br />
l’intervento dei Fon<strong>di</strong> Strutturali comunitari nel territorio sloveno<br />
permetterà <strong>di</strong> innalzare il livello competitivo delle imprese localizzate oltre<br />
confine e rischierà <strong>di</strong> accentuare il fenomeno <strong>di</strong> delocalizzazione delle<br />
imprese italiane frontaliere verso aree che potranno godere <strong>di</strong> regimi<br />
d’aiuto più favorevoli <strong>di</strong> quelli esistenti nel territorio del PSL. A ciò si potrà<br />
ovviare solo innalzando il livello qualitativo delle imprese localizzate lungo<br />
la fascia confinaria, permettendo loro <strong>di</strong> affrontare la vicina concorrenza<br />
puntando su prodotti <strong>di</strong> qualità e <strong>di</strong> nicchia.<br />
Il comprensorio infatti, internazionale da sempre, tenderà ad una sempre<br />
maggiore integrazione in quanto la caduta dei confini <strong>di</strong>mostrerà sempre<br />
<strong>di</strong> più l’inutilità <strong>di</strong> ripetere strutture e servizi in ognuno degli “spicchi”<br />
nazionali in cui il territorio è <strong>di</strong>viso, in quanto, anche a causa della quasi<br />
contiguità <strong>di</strong> aree turistiche e produttive italiane, slovene ed austriache, si<br />
creerà una situazione <strong>di</strong> specializzazione complementare e <strong>di</strong> mobilità<br />
interna.<br />
Le risposte che a questo stato <strong>di</strong> cose sono ormai nell’agenda degli<br />
operatori dell’area e – soprattutto – delle istituzioni che non da oggi<br />
puntano ad affrontare tali problematiche in termini <strong>di</strong> avvio <strong>di</strong><br />
collaborazioni che consentano <strong>di</strong> trasformare le <strong>di</strong>fficoltà in opportunità: è<br />
significativo, ad esempio, il caso della comunità Montana delle Valli del<br />
Natisone che così si esprime in merito.<br />
Dal <strong>Piano</strong> Pluriennale <strong>di</strong> <strong>Sviluppo</strong> della Comunità Montana Canal del Ferro Val Canale<br />
1999/2004<br />
83<br />
La situazione rispetto alle aree limitrofe della Carinzia e della<br />
Slovenia<br />
La situazione demografica<br />
All’interno dell’arco alpino si stanno <strong>di</strong>fferenziando, sempre <strong>di</strong> più nell’ultimo<br />
ventennio, le aree che conoscono una sostanziale tenuta della popolazione,<br />
se non ad<strong>di</strong>rittura una crescita (es. Sud Tirolo) da quelle che sono in<br />
regressione più o meno forte.<br />
L’area considerata si pone decisamente in questa seconda categoria a causa,<br />
fra le altre, della mancanza <strong>di</strong> retroterra urbano che caratterizza l’area e<br />
dello scorrimento veloce costituito dall’autostrada che “regala” sempre meno<br />
risorse ai territori attraversati se non dotati, o se incapaci <strong>di</strong> comunicare<br />
caratteristiche ed attrattive proprie ed originali. Tali fenomeni regressivi, più<br />
accentuati nel Canal del Ferro che nella Val Canale, sono ora accelerati dalla<br />
cessazione delle attività <strong>di</strong> frontiera e dalla chiusura delle caserme.<br />
Diversa la situazione per quanto riguarda i vicini <strong>di</strong>stretti austriaci <strong>di</strong> Villach<br />
ed Hermagor. Quest’ultimo – ad es. – pur essendo fra i più piccoli <strong>di</strong>stretti<br />
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della Carinzia, da solo possiede oltre 20.000 abitanti (superiore <strong>di</strong> circa il<br />
30% rispetto all’intera popolazione residente nel comprensorio).<br />
In tali <strong>di</strong>stretti la situazione demografica è in forte crescita per quanto<br />
riguarda Villach (+4,4% negli anni 91-97) ed in lieve calo (-0,4%) nel<br />
<strong>di</strong>stretto <strong>di</strong> Hermagor.<br />
La situazione <strong>di</strong> svantaggio dell’area italiana (- 2,3% nel periodo 1991-97)<br />
appare evidente anche in considerazione della più bassa densità <strong>di</strong><br />
popolazione dell’area (15,4 residenti per Kmq: la più bassa dell’area<br />
montana della regione).<br />
L’agricoltura<br />
Nelle tre aree considerate la flessione del settore è evidente anche se con<br />
trend <strong>di</strong>versi che vedono le aree morfologicamente meno adatte – quale è<br />
parte del territorio del Canal del Ferro – con più forti incrementi della<br />
percentuale <strong>di</strong> abbandono delle attività.<br />
Nella vicina Carinzia comunque, ove all’agricoltura sono esplicitamente<br />
affidati compiti <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa e protezione del suolo, il processo <strong>di</strong> integrazione fra<br />
attività agricole ed attività <strong>di</strong>verse – in ispecie turistiche – è fortemente<br />
accentuato connotando anzi il modello <strong>di</strong> successo del turismo austriaco,<br />
basato su <strong>di</strong> un alto livello <strong>di</strong> manutenzione del territorio (nella Repubblica<br />
Federale Austriaca il 15-20% delle presenze turistiche complessive avviene<br />
nella ricettività agrituristica).<br />
Tali processi <strong>di</strong> integrazione sono meno avanzati nel territorio sloveno ed in<br />
fase decisamente embrionale nell’area <strong>di</strong> competenza della Comunità.<br />
L’industria<br />
Nel settore le <strong>di</strong>fficoltà sono comuni a tutta l’area internazionale. Flessione<br />
sia <strong>di</strong> attività che <strong>di</strong> occupati riguardano tutte e tre le regioni e per tassi<br />
superiori, in tutti i casi a quelli che riguardano le aree contermini.<br />
Il terziario<br />
Il settore del terziario presenta realtà contrastanti. Se il settore del turismo<br />
sconta con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> netta inferiorità rispetto alla Carinzia (nelle arre<br />
turistiche <strong>di</strong> Villach ed Hermagor i letti sono complessivamente oltre 30.000<br />
e le presenze annue 2.600.000) e nei confronti della stessa Slovenia (4.300<br />
letti e 400.000 presenze), il settore del commercio conosce una delle<br />
maggiori concentrazioni relative della Provincia <strong>di</strong> U<strong>di</strong>ne e da sempre<br />
costituisce motivo <strong>di</strong> attrazione per l’intera area internazionale. Negli ultimi<br />
anni, in particolare a seguito dell’apertura della frontiera austriaca, tale ruolo<br />
si è appannato a scapito <strong>di</strong> aree commerciali più evolute, nella fascia<br />
pedemontana ed in particolare a U<strong>di</strong>ne.<br />
ELEMENTI ESTERNI CONDIZIONANTI LA GESTIONE DEL<br />
TERRITORIO<br />
Le mo<strong>di</strong>ficazioni intervenute a seguito dei cambiamenti<br />
internazionali<br />
Il <strong>di</strong>sfacimento del sistema economico “COMECON” non mise solamente in<br />
crisi l’ area sotto l’influenza dell’Unione Sovietica, ma anche quella della<br />
“Politica dei Paesi non allineati”, che a partire dalla Conferenza <strong>di</strong> Bandung<br />
del 1951 aveva organizzato molti Stati del Terzo Mondo e <strong>di</strong> quello<br />
Socialista, fra cui la stessa Jugoslavia uscita dal COMINFORM nel 1948.<br />
La proclamazione della sovranità della Repubblica <strong>di</strong> Slovenia il 25 giugno<br />
1991, segnò definitivamente, sui nostri confini, il passaggio da un sistema <strong>di</strong><br />
mercati contrapposti e <strong>di</strong>visi a quello della globalizzazione dei mercati<br />
internazionali.<br />
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Cominciò così un confronto debole, che abbisognava, <strong>di</strong> passaggi interme<strong>di</strong><br />
costruttivi per una definitiva futura contestualizzazione dell’area all’ interno<br />
del sistema economico dell’ Unione Europea, questo, dopo che la CEE stessa<br />
il 15 gennaio 1992 aveva riconosciuta la Repubblica della Slovenia come<br />
entità sovrana.<br />
Precedentemente negli anni ‘80 nella CEE, a seguito delle iniziative e<br />
pressioni ai vari livelli politici, si era perseguito con successo la politica della<br />
riduzione e dell’ eliminazione degli ostacoli esistenti lungo le fasce confinarie<br />
della CEE, <strong>di</strong>venendo la stessa una vera forza per la politica trasfrontaliera.<br />
La stessa politica, dopo l’ evoluzione democratica dei Paesi dell’ Europa<br />
centro-orientale, tra cui la Slovenia, ha contribuito a creare nuove<br />
opportunità con l’ obiettivo <strong>di</strong> raggiungere l’ integrazione Europea in un<br />
contesto <strong>di</strong> rapporti transfrontalieri efficaci e stabili.<br />
La cooperazione transfrontaliera lungo i confini, in questo caso della<br />
Slovenia, ha ricevuto notevole impulso dal varo, nel 1994, dell’ iniziativa CBC<br />
(Cross - Border - Cooperation) PHARE, attraverso la quale l’ UE fornisce il<br />
sostegno finanziario integrativo della misura e degli interventi elaborati e<br />
finanziati nell’ ambito <strong>di</strong> INTERREG II e <strong>di</strong> altro progetti transfrontalieri.<br />
Gli accor<strong>di</strong> statali, a seguito <strong>di</strong> questi confronti multilaterali, hanno spianato<br />
spesso la strada per una cooperazione transfrontaliera, basata su accor<strong>di</strong> o<br />
contatti governati in massima parte dal <strong>di</strong>ritto pubblico nel rispetto dell’<br />
autorità dello Stato.<br />
Questo, perchè è con una certa <strong>di</strong>fficoltà che in realtà marginali la politica<br />
<strong>di</strong>rigistica e centralizzata può rimuovere in forma ra<strong>di</strong>cale ostacoli ed<br />
arretratezze secolari acuite specie per quest’ area da chiusura totale <strong>di</strong><br />
rapporti socio - economici positivi; solo con delle partenrship <strong>di</strong> cooperazione<br />
transfrontaliera, il passaggio verso lo sviluppo può avvenire in forma<br />
integrata e positiva.<br />
Iniziative in atto per una possibile collaborazione transfrontaliera<br />
Nell’ ottobre 1995 iniziarono i primi contatti a Caporetto tra la Provincia <strong>di</strong><br />
U<strong>di</strong>ne, la Comunità Montana Valli del Natisone, quella delle Valli del Torre da<br />
una parte ed i Comuni <strong>di</strong> Bovec, Kobarid, Tolmin e la corrispondente<br />
Prefettura dall’ altra. Furono confrontate le varie problematiche inerenti ad<br />
una possibile cooperazione e venne istituito un “tavolo permanente <strong>di</strong><br />
concertazione” che valutasse le iniziative e / o linee progettuali che venivano<br />
assunte sul confine o che venissero relazionate tra loro, considerando l’<br />
integrazione necessaria al fine del superamento dei confini e del<br />
raggiungimento dell’ integrazione <strong>di</strong> tutta l’ area.<br />
Il confronto si mosse con una certa <strong>di</strong>fficoltà, troppi erano gli elementi che<br />
<strong>di</strong>videvano, da una parte l’organizzazione democratica in atto <strong>di</strong> uno Stato,<br />
la Slovenia, che limitava le competenze ai nuovi Comuni per un confronto<br />
proficuo, dall’ altra, in Italia la pre<strong>di</strong>sposizione macchinosa e lenta <strong>di</strong> Piani e<br />
Programmi 5B - LEADER - INTERREG 2 legati ancora ad una visione<br />
unilaterale del territorio italiano, e quin<strong>di</strong> <strong>di</strong>fficilmente integrabili con i<br />
finanziamenti CBC - PHARE.<br />
Le <strong>di</strong>fficoltà alla fine furono un elemento anche positivo per una tenace<br />
volontà <strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>mento che portò ad un’acquisizione definitiva delle<br />
tematiche dell’integrazione come dotazione abituale; questo avvenne grazie<br />
ai vari confronti multilaterali avvenuti nei workshop, voluti dalle<br />
amministrazioni locali e sostenuti in modo preciso e determinato dalle<br />
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organizzazioni Europee per le Direttive e dalla Direzione Regionale per le<br />
<strong>di</strong>rettive Europee.<br />
L’operatività, ormai fa parte <strong>di</strong> un dato acquisito ed è in funzione<br />
preparatoria ed organizzativa per l’applicazione delle misure previste da<br />
AGENDA 2000.<br />
La necessità <strong>di</strong> operare insieme ad un’integrazione contestuale sta<br />
<strong>di</strong>venendo un obiettivo certo.<br />
Lo sviluppo <strong>di</strong> un’intera area, definito dai Comuni transfrontalieri della<br />
Provincia <strong>di</strong> U<strong>di</strong>ne, della Slovenia e della Carinzia meri<strong>di</strong>onale, si confronta e<br />
si organizza su sistemi operativi più consoni.<br />
La previsione <strong>di</strong> una “Euroregio” può <strong>di</strong>venire uno strumento significativo per<br />
il superamento attuale delle <strong>di</strong>visioni e funzionale ad un’integrazione e <strong>di</strong><br />
sviluppo socioeconomico in un contesto <strong>di</strong> protocollo d’intesa fra i vari Stati e<br />
Regioni per la collaborazione e sviluppo dell’area.<br />
La volontà espressa in data 14 maggio 1999, a seguito delle delibere <strong>di</strong><br />
adesione <strong>di</strong> parte <strong>di</strong> Comuni frontalieri dell’area ed in attesa delle delibere <strong>di</strong><br />
quelli rimanenti, presso la sede della Provincia <strong>di</strong> U<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> collaborare<br />
me<strong>di</strong>ante lo strumento dell’Associazione dei Comuni per arrivare alla<br />
definizione <strong>di</strong> una “Euroregio”, risponde alle esigenze sopraespresse.<br />
Il documento sottoriportato stabilisce e definisce le azioni da intraprendere.<br />
“Il giorno 14 maggio 1999 si è svolto a U<strong>di</strong>ne, con gli auspici della Provincia<br />
<strong>di</strong> U<strong>di</strong>ne, un incontro tra Amministratori <strong>di</strong> Enti Locali provenienti dalle aree<br />
della Regione Carinzia, della Repubblica <strong>di</strong> Slovenia e della regione Friuli -<br />
Venezia Giulia, avente per oggetto le prospettive future della collaborazione<br />
transfrontaliera, sopratutto in vista del Programma Comunitario INTERREG<br />
3.<br />
Gli Amministratori degli Enti Locali hanno raggiunto la seguente serie <strong>di</strong><br />
considerazioni,<br />
1 La cooperazione transfrontaliera a livello locale è la premessa per<br />
creare un più stretto collegamento e per sviluppare la massima coesione nel<br />
superamento dei comuni problemi <strong>di</strong> carattere economico, sociale e<br />
culturale.<br />
2 Per questo motivo il rafforzamento dell’ iniziativa Comunitaria INTERREG 3<br />
a partire dall’ anno 2000 al 2006, viene salutato e promosso con particolare<br />
favore, come pure il fatto che le <strong>di</strong>verse forme <strong>di</strong> cooperazione sotto lo<br />
stesso tetto INTERREG 3 devono essere portate avanti ed essere<br />
contemporaneamente realizzate nelle loro specifiche finalità nei tre settori,<br />
(livello locale, nazionale e regionale).<br />
3 I presenti considerano l’ approccio ‘bottom – up’ in tutti i tre settori<br />
sottolineando la necessità <strong>di</strong> una maggiore responsabilità a livello locale. Al<br />
riguardo la volontà politica <strong>di</strong> realizzare adeguate strutture a livello<br />
transnazionale che garantiscano una gestione autoresponsabile dei rispettivi<br />
programmi, appare elemento irrinunciabile.<br />
4 A tal fine vanno ricercate ed attuate forme associative tra Enti Locali sia<br />
nazionali che transfrontalieri, che possano costituire da premessa e da<br />
centralità per lo sviluppo <strong>di</strong> una reale programmazione transfrontaliera nell’<br />
ottica del programma INTERREG 3 e più in generale per la costituzione <strong>di</strong><br />
una “Euroregio”.32<br />
5 Si prospetta l’ opportunità <strong>di</strong> creare un tavolo <strong>di</strong> concertazione <strong>di</strong> carattere<br />
tecnico per in<strong>di</strong>viduare, attraverso stu<strong>di</strong> e programmi, un quadro omogeneo<br />
<strong>di</strong> possibili interventi progettuali.<br />
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Si prende atto dell’ avvio della costituzione <strong>di</strong> due associazioni tra Comuni<br />
come da “documenti allegati” tra cui quello dell’ Associazione dei Comuni <strong>di</strong><br />
confine della parte orientale della provincia <strong>di</strong> U<strong>di</strong>ne.<br />
Dal “PIANO DI SVILUPPO 1999-2000” della Comunità Montana Valli del<br />
Natisone redatto da:<br />
arch. WALTER TOSOLINI – Direttore dei Servizi Tecnici<br />
dott. ALFREDO ZOBOLI - Segretario Generale<br />
2.2.3. Il turismo<br />
2.2.3.1. La complessità del comprensorio<br />
La varietà <strong>di</strong> situazioni e realtà <strong>di</strong>verse – sotto il profilo ambientale,<br />
culturale, della dotazione <strong>di</strong> strutture ecc. – può essere la ricchezza <strong>di</strong> un<br />
comprensorio (turistico) in quanto potenzialmente può portare ad una<br />
altrettanta varietà <strong>di</strong> prodotti turistici capaci <strong>di</strong> aumentare il ventaglio <strong>di</strong><br />
offerte e quin<strong>di</strong> le possibilità complessive <strong>di</strong> penetrazione commerciale.<br />
Nel caso specifico, tale varietà <strong>di</strong> situazioni è determinata anche dal fatto<br />
che, in modo trasversale rispetto agli ambiti delle singole Comunità<br />
Montane in cui l’area PSL è sud<strong>di</strong>visa, vi si possono in<strong>di</strong>viduare due zone:<br />
una “alta” ed una “bassa”.<br />
2.2.3.2. Gli aspetti ambientali e culturali<br />
Notevole la poliedricità del comprensorio così considerato dal punto <strong>di</strong><br />
vista ambientale, specie per quote, esposizioni e una cospicua presenza<br />
ovunque <strong>di</strong> acque, fluviali e lacustri, utilizzabili per varie attività sportive.<br />
Notevoli anche le risorse naturali, fra cui particolare menzione meritano il<br />
“Parco delle Prealpi Giulie”, la “Foresta <strong>di</strong> Tarvisio” e la riserva naturale dei<br />
Laghi <strong>di</strong> Fusine, le aree protette del tarcentino e del cividalese. Buona<br />
pure la dotazione <strong>di</strong> carrarecce e strade <strong>di</strong> montagna potenzialmente<br />
utilizzabili come piste escursionistiche e da mountain-bike.<br />
Le valenze dell’area sono considerevoli anche per quanto riguarda le<br />
risorse culturali e più precisamente gli aspetti culturali “<strong>di</strong>ffusi” tipici del<br />
patrimonio folklorico <strong>di</strong> un popolo: gli usi e costumi, le tra<strong>di</strong>zioni, ivi<br />
comprese quelle gastronomiche ed agroalimentari, la cultura del territorio,<br />
ecc. Anche sotto questo profilo, si può riscontrare nel comprensorio una<br />
sostanziale unità; essa è data dalla forte presenza e caratterizzazione <strong>di</strong><br />
ben ra<strong>di</strong>cate ed ancora vive tra<strong>di</strong>zioni mitteleuropee e multilinguistiche sia<br />
nella parte “alta” sia – assieme a tra<strong>di</strong>zioni più spiccatamente friulane -<br />
nella parte “bassa”.<br />
In tutti i casi però mancano o sono insufficienti quei servizi e quegli<br />
strumenti <strong>di</strong> lettura del territorio – sotto il profilo ambientale, geologico,<br />
botanico ecc. – che si porrebbero come fatto <strong>di</strong> fruibilità e valorizzazione<br />
<strong>di</strong> risorse turistiche generalmente considerate fra le più importanti.<br />
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A rappresentare comunque la ricchezza del territorio, fra i tanti testi<br />
possibili, si è scelto il seguente, che riguarda l’area delle Valli del Torre ma<br />
che può essere elevato a simbolo della ricchezza e complessità dell’intero<br />
comprensorio <strong>di</strong> competenza del PSL.<br />
88<br />
Benvenuti nella “vigna-giar<strong>di</strong>no”<br />
Giuseppe Longo<br />
Benvenuti nella “vigna-giar<strong>di</strong>no” del Ramandolo! Non so esattamente a chi<br />
spetti la paternità del felice appellativo. Posso, invece, <strong>di</strong>re che lo stesso<br />
fotografa fedelmente la realtà <strong>di</strong> quello che è, e resterà, il primo cru del<br />
Friuli - Venezia Giulia. Infatti, l’attribuzione della D.O.C. – la cui evoluzione<br />
naturale è proprio la D.O.C.G., la denominazione <strong>di</strong> origine controllata e<br />
garantita – al prezioso bianco ottenuto dalle uve <strong>di</strong> Verduzzo giallo, in<br />
questa piccola area dei Colli Orientali, ha dato alla vitivinicoltura soprattutto<br />
del comune <strong>di</strong> Nimis (anche se non va <strong>di</strong>menticato che il <strong>di</strong>sciplinare ritaglia<br />
un angolo particolarmente vocato pure a Se<strong>di</strong>lis e a Coia, in quel <strong>di</strong><br />
Tarcento) quella “spinta” che attendeva da anni. Per farla <strong>di</strong>ventare<br />
quell’irrinunciabile volano <strong>di</strong> sviluppo auspicato, anche perché su questi<br />
rilievi, e ancor <strong>di</strong> più sulle pen<strong>di</strong>ci della Berna<strong>di</strong>a, non c’è valida alternativa<br />
alla vite. O un buon vino <strong>di</strong> qualità – e dunque il dolce Ramandolo – o il<br />
bosco, peraltro poco pregiato, con ciò che ne consegue sotto il profilo del<br />
red<strong>di</strong>to e pure riguardo alla necessità <strong>di</strong> tenere i giovani “ancorati” alla<br />
terra, anche in funzione <strong>di</strong> salvaguar<strong>di</strong>a <strong>di</strong> un’area pedemontana pressoché<br />
integra e con un patrimonio naturalistico <strong>di</strong> tutto rispetto.<br />
Oggi i risultati sono sotto gli occhi <strong>di</strong> tutti: i vigneti sono stati per larga<br />
parte ammodernati, e l’esigenza era particolarmente sentita; altri sono stati<br />
creati nuovi <strong>di</strong> zecca, soprattutto nella zona <strong>di</strong> Ramandolo, attraverso un<br />
piano <strong>di</strong> rior<strong>di</strong>no fon<strong>di</strong>ario, bene equilibrato con l’ambiente circostante, che<br />
ha beneficiato anche degli appositi e provvidenziali incentivi comunitari.<br />
Tanto che il risultato ha avuto il plauso dell’Unione europea, la quale ha<br />
voluto vedere “<strong>di</strong> persona” quello che i viticoltori sono stati capaci <strong>di</strong><br />
realizzare, mettendo così a buon frutto i pubblici denari provenienti dal<br />
“forziere” <strong>di</strong> Bruxelles. A Ramandolo, infatti, ora c’è proprio la “vignagiar<strong>di</strong>no”<br />
che, a pieno titolo, figura anche in quello che si chiama Parco della<br />
vite e del vino e che racchiude, dentro un ideale confine, il meglio della<br />
collina friulana votata a Bacco.<br />
Una “vigna-giar<strong>di</strong>no”, dunque, non attrezzata a dare soltanto un prodotto<br />
<strong>di</strong> grande classe – e il Ramandolo è un vino, tutti lo riconoscono, <strong>di</strong> una<br />
finezza tale da lasciar intravedere un’affermazione pari, o comunque simile,<br />
a quella ottenuta dai più famosi vini dolci sul mercato internazionale – ma<br />
anche la possibilità <strong>di</strong> intrecciare con la produzione enologica altre attività <strong>di</strong><br />
contorno e, comunque, collegate al settore viticolo. Come <strong>di</strong>re l’agriturismo<br />
che, nel comune <strong>di</strong> Nimis, ha avuto uno sviluppo fino a pochi anni fa<br />
impossibile da prevedere. Diversi, infatti, sono stati gli impren<strong>di</strong>tori agricoli,<br />
nel capoluogo ma anche nelle frazioni, che hanno <strong>di</strong>mostrato <strong>di</strong> credere in<br />
questa nuova – almeno per noi friulani – branca del settore primario, che<br />
sta dando gran<strong>di</strong> sod<strong>di</strong>sfazioni. Anche perché ci sono degli esercizi che<br />
offrono davvero una proposta <strong>di</strong> qualità, non solo in termini <strong>di</strong> prodotti – e<br />
così, accanto ai vini, gli alimenti che attingono alla genuina tra<strong>di</strong>zione <strong>di</strong><br />
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questa terra – ma anche <strong>di</strong> ospitalità rurale ricavata in case “storiche” o<br />
comunque “tipiche” sapientemente restaurate, o in altre che sono state<br />
ristrutturate tenendo conto <strong>di</strong> quegli elementi, legati al passato della nostra<br />
gente, che incontrano il gusto del visitatore. Anzi, sono proprio queste le<br />
cose che il turista, proveniente dalla città, ricerca in campagna: il bello e<br />
semplice, legato al passato.<br />
Va da sé, infatti, che la produzione del Ramandolo non è orientata soltanto<br />
all’esportazione su un mercato <strong>di</strong> livello – ristoranti ed enoteche <strong>di</strong> qualità in<br />
Italia e all’estero – ma anche a essere consumata nella sua zona <strong>di</strong> origine,<br />
all’interno del cru che la vede nascere e che potrebbe essere coronato<br />
dall’istituzione <strong>di</strong> una “strada del vino” o, meglio, “del Ramandolo” che gui<strong>di</strong><br />
l’ospite in un itinerario in grado <strong>di</strong> offrire il meglio <strong>di</strong> quanto dà questo<br />
vigneto; il quale richiede gran<strong>di</strong> sacrifici – poiché la meccanizzazione sui<br />
pen<strong>di</strong>i più scoscesi è praticamente inesistente, c’è chi ha definito, senza<br />
esagerare, “eroica” questa viticoltura – ma che sa anche regalare<br />
sod<strong>di</strong>sfazioni economiche e pure emozioni impagabili. Ai viticoltori<br />
“innamorati” del prodotto che riescono a ottenere – e ne conosco, anche<br />
giovanissimi, che “coccolano” il loro vino come fosse un bimbo in fasce – e<br />
pure ai consumatori, “incantati” dai profumi e dal bouquet <strong>di</strong> questo che<br />
potrebbe essere il Sauterne italiano.<br />
Ecco perché, dunque, la zona <strong>di</strong> produzione deve essere attrezzata a offrire<br />
ospitalità, e al meglio. Anzi, i nostri agriturismi – e non solo <strong>di</strong> Nimis –<br />
devono puntare sempre più anche all’alloggio perché rilevante, e<br />
promettente, è la richiesta <strong>di</strong> pernottamento, anche se non per lunghi<br />
perio<strong>di</strong>. È richiestissimo, infatti, il fine settimana in quella logica <strong>di</strong> turismo<br />
“mor<strong>di</strong> e fuggi” che va sempre più <strong>di</strong> moda e che si sta affermando un po’<br />
ovunque. Sempre però all’insegna della qualità, un requisito irrinunciabile<br />
per chi vuol “<strong>di</strong>alogare” con il pubblico, con chi ha desiderio <strong>di</strong> vacanza<br />
all’aria aperta, a contatto <strong>di</strong> chi lavora la campagna e produce quel “ben <strong>di</strong><br />
Dio” che anche Nimis sa offrire.<br />
Oggi, infatti, il visitatore ha il desiderio <strong>di</strong> vedere e capire dove, e come,<br />
nascono i prodotti che poi troverà sugli scaffali del negozio o del<br />
supermercato.<br />
Ma chi soggiorna in quest’angolo dei Colli Orientali del Friuli e del Parco della<br />
vite e del vino, <strong>di</strong> che cosa può beneficiare? Innanzitutto, non<br />
<strong>di</strong>mentichiamo che Nimis è felicemente “incastonata” in una regione che<br />
Ippolito Nievo giustamente definì “piccolo compen<strong>di</strong>o dell’Universo”, come<br />
<strong>di</strong>re che in questa terra c’è proprio tutto: “convivono”, nello spazio <strong>di</strong><br />
qualche decina <strong>di</strong> chilometri, il mare, i monti, la pianura, la collina. E questo<br />
ambiente era noto anche al grande scrittore che <strong>di</strong>morava nel castello <strong>di</strong><br />
Colloredo <strong>di</strong> Monte Albano, tanto da prendere quale punto <strong>di</strong> riferimento per<br />
un suo romanzo popolare il borgo rurale <strong>di</strong> Torlano <strong>di</strong> Sopra, dove ambientò<br />
le vicende del “Conte pecoraio”. E il vacanziere che giunge a Nimis non può<br />
fare a meno <strong>di</strong> visitare questo scorcio <strong>di</strong> indubbia bellezza che si apre a<br />
strapiombo sulle “chiare, fresche, dolci” acque del Cornappo, “popolate” <strong>di</strong><br />
trote, cavedani e gamberi. Collega le due sponde del torrente, che nasce dal<br />
Gran Monte, il ponte degli Angeli, un’ar<strong>di</strong>ta struttura tra le più suggestive<br />
del Friuli. E sulla riva sinistra è stato opportunamente ricostruito, dopo i<br />
terremoti del 1976 che l’avevano praticamente <strong>di</strong>strutto, proprio quello che<br />
è conosciuto come “borgo nievano”.<br />
Ma chi soggiorna a Nimis non può fare a meno <strong>di</strong> salire a Ramandolo, la<br />
borgata a mezza costa sulla Berna<strong>di</strong>a – intorno ai 400 metri sul livello del<br />
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mare – che dà appunto il nome al celebre vino. Per la verità, anche se da<br />
decenni la grafia ufficialmente accre<strong>di</strong>tata è questa, sarebbe più corretto<br />
<strong>di</strong>re “Romandolo”, come pronunciano ancora i pochi anziani rimasti e come<br />
era solito scrivere sul Bollettino parrocchiale <strong>di</strong> Nimis l’in<strong>di</strong>menticato<br />
monsignor Beniamino Alessio, pievano per oltre cinquant’anni, dal 1912 al<br />
1962. Anche se va detto che questa “forma” è usata dalla Pieve tuttora. Nei<br />
secoli dominati dallo splendore <strong>di</strong> Aquileia romana, si <strong>di</strong>ce infatti fosse<br />
consuetu<strong>di</strong>ne portare a svernare le truppe <strong>di</strong> Cesare proprio in quest’oasi dal<br />
clima mite, al riparo dai fred<strong>di</strong> venti <strong>di</strong> tramontana, che mette a suo agio<br />
anche il delicatissimo ulivo. Non sappiamo se già all’epoca si coltivasse la<br />
vite, e in particolare il Verduzzo, sui ronchi che <strong>di</strong>gradano dalla ripida<br />
montagna – sarebbe comunque piaciuto il suo “nettare” anche a Livia,<br />
moglie <strong>di</strong> Augusto, grande estimatrice del Pucinum, pare progenitore del<br />
nostro Refosco, al quale attribuiva ad<strong>di</strong>rittura proprietà me<strong>di</strong>camentose;<br />
tuttavia, dev’essersi trattato già allora <strong>di</strong> un ambiente ospitale, dove<br />
ritornare volentieri.<br />
Comunque, al <strong>di</strong> là <strong>di</strong> quale sia l’origine più o meno probabile del toponimo,<br />
possiamo <strong>di</strong>re che Ramandolo ancora oggi val bene una capatina. C’è la<br />
possibilità <strong>di</strong> ammirare, se la giornata è buona, uno stupendo panorama<br />
dapprima sulla “vigna-giar<strong>di</strong>no” e sulla vallata <strong>di</strong> Nimis, e quin<strong>di</strong> sulla<br />
pianura friulana fino a scorgere nitidamente l’isola <strong>di</strong> Grado, la lingua <strong>di</strong><br />
terra su cui sorge Lignano e la laguna dominata dal campanile dei Patriarchi,<br />
ricordato in una celebre villotta <strong>di</strong> Luigi Garzoni, conte <strong>di</strong> Adorgnano e<br />
“cantore” delle tra<strong>di</strong>zioni del Friuli. Se volete, poi, un orizzonte ancora più<br />
ampio, basta riprendere l’auto, fare pochi chilometri lungo la panoramica<br />
che s’inerpica sulla Berna<strong>di</strong>a (ma bellissima e salutare è anche una<br />
camminata!) e arrivare a Chialminis: dal sagrato <strong>di</strong> Sant’Elena si scorgerà<br />
nitidamente anche l’Istria.<br />
Ma ri<strong>di</strong>scen<strong>di</strong>amo a Ramandolo. Oltre a visitare le ospitali aziende della<br />
borgata, ammirando i vigneti che le circondano e sorseggiando nelle linde<br />
cantine quei vini fatti con un amore antico che, però, non <strong>di</strong>sdegna la<br />
tecnica moderna, si può accontentare lo stomaco e lo spirito, soffermandosi<br />
nell’accogliente osteria frazionale – che accanto ai vini D.O.C., ovviamente<br />
primeggia il Ramandolo, propone una “vetrina” delle produzioni tipiche <strong>di</strong><br />
Nimis, tra cui raffinatissime produzioni in cuoio – e visitando poi (ma<br />
sarebbe più corretto fare l’inverso) la storica chiesina <strong>di</strong> San Giovanni<br />
Battista, e<strong>di</strong>ficata agli albori del 1500 e affrescata da Gian Paolo Thanner,<br />
un artista bavarese che in quegli anni <strong>di</strong>pinse tante chiese del Friuli, tra cui,<br />
a Nimis, anche quella della Madonna delle Pianelle. Sotto il pronao è<br />
conservato un masso della Berna<strong>di</strong>a: reca, fatto molto strano e singolare,<br />
un’“impronta” che parrebbe quella <strong>di</strong> un piede umano. La leggenda racconta<br />
che sarebbe quella <strong>di</strong> San Sebastiano, il quale col suo piede avrebbe,<br />
appunto, fermato la grossa pietra impedendo alla stessa <strong>di</strong> rovinare<br />
sull’abitato. E a San Bastian è de<strong>di</strong>cata la prima sagra primaverile della Valle<br />
del Cornappo: un appuntamento caro a tutti, anche se un po’ in declino per<br />
indubbie questioni <strong>di</strong> “braccia”, essendo ormai poche le famiglie che vivono<br />
nella borgata, proprio perché annuncia il ritorno della bella stagione. San<br />
Bastian cu la viole in man recita, infatti, un vecchio adagio del luogo. Mi<br />
piace ricordare quelle scampagnate <strong>di</strong> tanti anni fa, quando raggiungevamo<br />
la chiesetta a pie<strong>di</strong> attraverso il sentiero “scavato” sul costone della<br />
montagna, ormai immerso nelle primule e nelle profumatissime violette. Poi,<br />
una volta arrivati lassù, la sagra si riduceva a ben poco, ma era più che<br />
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sufficiente per regalare allegria: la bancarella dei bagigi e dei fischietti <strong>di</strong><br />
terracotta, generosi boccali <strong>di</strong> vino nuovo, e gli immancabili us e lidric cul<br />
poc, le uova con ra<strong>di</strong>cchio che tanto parlano <strong>di</strong> primavera. Tra le note <strong>di</strong> una<br />
fisarmonica.<br />
E, visto che siamo in tema <strong>di</strong> proposte artistiche, completiamo pure questo<br />
interessante <strong>di</strong>scorso. Ho appena fatto cenno alla Madonna delle Pianelle: il<br />
santuario sorge alle porte <strong>di</strong> Nimis per chi arriva da Tarcento, la Perla del<br />
Friuli che pure “dona” una parte delle sue splen<strong>di</strong>de colline alla produzione<br />
del Ramandolo.<br />
È quasi della stessa epoca della chiesetta <strong>di</strong> Ramandolo, ma ha subito vari<br />
rimaneggiamenti fino ad assumere l’aspetto attuale. Fu affrescato con scene<br />
de<strong>di</strong>cate alla vita della Vergine dall’artista nimense Giacomo Monai, ma i<br />
restauri richiesti dopo il terremoto del 1976 hanno fatto scoprire che queste<br />
opere realizzate poco prima della Seconda guerra mon<strong>di</strong>ale ricoprivano<br />
quelle del citato Thanner, che sono state accuratamente “staccate” e<br />
conservate su pannelli in duomo. La chiesa, amata da migliaia <strong>di</strong> coppie <strong>di</strong><br />
sposi <strong>di</strong> tutto il Friuli, <strong>di</strong>viene il fulcro dei riti mariani <strong>di</strong> settembre, attorno ai<br />
quali si è innestata anche la plurisecolare Sagre des campanelis che propone<br />
le caratteristiche campanelline <strong>di</strong> terracotta allineate sulle bancarelle.<br />
È poi tra<strong>di</strong>zione che all’ombra dei maestosi alberi si tenga proprio a<br />
settembre, al calare dell’estate e alla vigilia della nuova vendemmia, anche<br />
la Festa del vino, nella quale un ruolo <strong>di</strong> primo piano è ovviamente recitato<br />
dal Ramandolo, ma anche altri vini, come il Refosco, richiamano inten<strong>di</strong>tori<br />
e buongustai. Per consuetu<strong>di</strong>ne vengono esposte, quale coronamento della<br />
produzione enologica, anche le grappe dell’ultracentenaria <strong>di</strong>stilleria che<br />
sorge in riva al Cornappo, dove proprio dalle vinacce <strong>di</strong> questi ronchi si<br />
ottengono prodotti inimitabili.<br />
Salendo in paese, per il visitatore è facile raggiungere l’antica chiesa dei<br />
Santi Gervasio e Protasio: domina Nimis dall’alto <strong>di</strong> una piccola altura,<br />
appena oltre il ponte sull’appena citato torrente – è lo stesso che abbiamo<br />
già incontrato a Torlano – con la sua millenaria torre. La matrice della Pieve<br />
<strong>di</strong> Nimis – che un tempo si estendeva fino a Resia e che ora richiama nella<br />
fede le genti da Povoletto a Taipana – è del XII-XIII secolo, ma le sue origini<br />
risalgono a ben sei-sette secoli prima, in quanto nasce sulle fondamenta <strong>di</strong><br />
un tempietto pagano. Preziosi i cicli <strong>di</strong> affreschi antichi, integrati nei primi<br />
decenni del secolo XX dalla mano <strong>di</strong> Tita Gori, il pittore nato nella bella casa<br />
in pietra – che ospita una fra le più rinomate osterie del paese – proprio<br />
<strong>di</strong>rimpettaia alla chiesa.<br />
Al centro della navata riposano le spoglie del car<strong>di</strong>nale Ildebrando Antoniutti<br />
(1898-1974), il più illustre figlio <strong>di</strong> Nimis, <strong>di</strong>plomatico della Santa Sede in<br />
mezzo mondo e, si <strong>di</strong>ce, molto vicino alla Cattedra <strong>di</strong> San Pietro alla morte<br />
<strong>di</strong> Giovanni XXIII. La ieratica figura <strong>di</strong> Antoniutti è riproposta in un busto<br />
bronzeo <strong>di</strong> Rodolfo Zilli, scultore pure originario del paese pedemontano e<br />
che si stabilì a Graz, città capoluogo della Stiria, lavorando nel vicino<br />
castello <strong>di</strong> Lannach. Proprio nel suo ricordo, Nimis e Lannach hanno dato<br />
vita nel 1989 a un gemellaggio ufficiale, che si alimenta con gli ideali <strong>di</strong><br />
fratellanza e collaborazione “cemento” della Nuova Europa.<br />
Gori aveva affrescato anche tutta la chiesa <strong>di</strong> Santo Stefano, in Centa:<br />
purtroppo, chi soggiorna a Nimis non potrà mai vederla perché la ruspa<br />
completò nell’estate del 1976 l’opera <strong>di</strong> quel terremoto che aveva sconvolto<br />
mezzo Friuli alle nove <strong>di</strong> un’in<strong>di</strong>menticabile, cal<strong>di</strong>ssima sera <strong>di</strong> maggio.<br />
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Fortunatamente è stato salvato lo splen<strong>di</strong>do altare barocco del fiammingo<br />
Enrico Meyring ammirabile in duomo – la nuova comparrocchiale che ne ha<br />
pure ere<strong>di</strong>tato il nome – che monsignor Alessio volle e<strong>di</strong>ficare in mezzo al<br />
paese, quale segno <strong>di</strong> speranza nella rinascita post-bellica ma anche per<br />
“<strong>di</strong>segnare” un centro nel paese ricostruito. Il 29 settembre 1944 Nimis,<br />
occupata dai cosacchi del Don chiamati dalle SS, fu infatti rasa al suolo da<br />
un terribile incen<strong>di</strong>o. E la popolazione, mentre era intenta a rifare le case,<br />
trovò il tempo, la volontà e l’ardore <strong>di</strong> correre ogni domenica nel Cornappo a<br />
prelevare le pietre per il “suo” duomo. Ebbene, proprio qui nel 1969, l’altare<br />
– che per maestosità e bellezza non ha opere simili in tutta la regione – fu<br />
innalzato nuovamente dopo essere stato rimosso dalla chiesa <strong>di</strong> Centa, che<br />
era stata <strong>di</strong>chiarata pericolante (e questo ancora prima del sisma, che ha<br />
devastato nuovamente il paese) e nella quale era stato sistemato 130 anni<br />
prima. L’avevano portato con carri trainati da buoi da Porto Nogaro, dove<br />
statue e blocchi <strong>di</strong> marmo <strong>di</strong> Carrara erano arrivati su barconi da Venezia.<br />
L’altare, infatti, era stato commissionato al grande artista – altra pregevole<br />
opera si trova nella splen<strong>di</strong>da cappella del Monte <strong>di</strong> Pietà, in Mercatovecchio,<br />
a U<strong>di</strong>ne – per la chiesa <strong>di</strong> San Silvestro, ma poi era apparso sproporzionato<br />
alle <strong>di</strong>mensioni della stessa (e, in realtà, <strong>di</strong> questo ci si può rendere conto<br />
ancora oggi), tanto che i veneziani decisero <strong>di</strong> metterlo in ven<strong>di</strong>ta. E, così, la<br />
voce giunse fino a Nimis.<br />
Ancora due note per concludere il <strong>di</strong>scorso storico-artistico. Nel primo borgo<br />
<strong>di</strong> Nimis, entrando dalla parte meri<strong>di</strong>onale, s’incontra, appartata, la chiesina<br />
<strong>di</strong> San Mauro, riportata alle sue sobrie linee originarie da un ottimo restauro<br />
post-sismico. È vetusta quanto la pieve dei Santi Gervasio e Protasio.<br />
Lasciato poi il capoluogo, degna <strong>di</strong> nota è la parrocchiale <strong>di</strong> Monteprato,<br />
piccola frazione adagiata sul dorso orientale del monte Plaiul: vi si conserva<br />
l’opera giovanile <strong>di</strong> Tita Gori, il pittore che abbiamo già incontrato nella<br />
piena maturità nei principali luoghi <strong>di</strong> culto nimensi. Per chi ha voglia <strong>di</strong> fare<br />
una bella camminata, facendosela in<strong>di</strong>care, prenda la stra<strong>di</strong>na che scende<br />
verso i boschi: dopo aver attraversato i vigneti più alti <strong>di</strong> tutto il comune <strong>di</strong><br />
Nimis, veramente caratteristici, raggiungerà tramite una strada forestale la<br />
chiesetta <strong>di</strong> San Giorgio, pure questa antichissima, e testimone <strong>di</strong> storiche<br />
contese tra la citata comunità <strong>di</strong> Monteprato e la sottostante frazione <strong>di</strong><br />
Torlano, dove un tempo le “anime” erano poste sotto la tutela <strong>di</strong> un<br />
Vicariato che beneficiava <strong>di</strong> una certa autonomia rispetto alla Pieve <strong>di</strong> Nimis.<br />
La chiesina, ormai ridotta a un rudere sepolto dai rovi, è stata riportata alle<br />
sembianze originarie nell’ambito della campagna <strong>di</strong> scavo condotta negli<br />
anni Ottanta per la ricerca del Castrum Nemas, sul monte Zucon.<br />
Interessantissimi i dati che gli stu<strong>di</strong>osi hanno potuto ricavare e che hanno<br />
fatto meglio inquadrare la storia più remota <strong>di</strong> questo angolo <strong>di</strong> Friuli,<br />
consentendo <strong>di</strong> risalire ad<strong>di</strong>rittura alla tarda Età del bronzo.<br />
Tornando poi a Monteprato, ripresa la macchina si ri<strong>di</strong>scenderà alla volta <strong>di</strong><br />
Vallemontana – simpatica borgata famosa per la sagra <strong>di</strong> San Giuseppe,<br />
come la citata Torlano lo è per quella del Lunedì <strong>di</strong> Pasqua – per poi fare<br />
una puntatina a Cergneu: in questa frazione merita d’essere vista la<br />
chiesetta della Santissima Trinità, restituita alla sua bellezza da un riuscito<br />
restauro, come pure va ammirato nei pressi dei resti <strong>di</strong> Santa Maria<br />
Maddalena – la cui rinascita dalle macerie lasciate dal terremoto del 1976 è<br />
ancora lontana – il ponticello me<strong>di</strong>oevale che, nell’area castellana, è stato<br />
liberato da un’intricata vegetazione, ridandogli piena funzionalità.<br />
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Parlando della chiesetta <strong>di</strong> San Giorgio ho fatto cenno all’esistenza <strong>di</strong> una<br />
strada (detta anche “pista”) forestale. Ebbene, tutti i boschi che circondano<br />
Nimis e le sue frazioni – non <strong>di</strong>mentichiamo che Nemas significava “bosco<br />
sacro”, con richiami probabilmente celtici – sono stati dotati <strong>di</strong> queste<br />
comode vie <strong>di</strong> accesso, che se da un lato facilitano le operazioni dei<br />
boscaioli, e in particolare il trasporto del legname a valle, offrono anche la<br />
possibilità <strong>di</strong> salutari, e per niente faticose, camminate. Anche a cavallo.<br />
Alcune, poi, raggiungono punti panoramici suggestivi. E se avete la<br />
mountain-bike sono la “palestra” ideale per questo tipo <strong>di</strong> sport, nel quale<br />
giocano un fattore importante anche le modeste pendenze.<br />
A proposito <strong>di</strong> camminate, un consiglio: prendete la strada sterrata del rio<br />
Chiaron, salite a Se<strong>di</strong>lis, quin<strong>di</strong> a Useunt – sostando <strong>di</strong>nanzi alla chiesetta<br />
della Madonna della Pace – fino a raggiungere la zona del monumento-faro<br />
della Berna<strong>di</strong>a. Omaggio ai Caduti <strong>di</strong> tutte le guerre – e questi paesi hanno<br />
pagato purtroppo un pesante tributo –, sorge <strong>di</strong>nanzi al forte costruito<br />
durante il primo conflitto mon<strong>di</strong>ale, nel 1915-18. Avrete camminato per<br />
circa due ore, ma da questo punto tutta la pianura friulana sarà sotto i<br />
vostri occhi. E proprio i prati circostanti sono stati eletti a punto d’incontro –<br />
e <strong>di</strong> lancio – da quanti amano il volo a vela con deltaplano o parapen<strong>di</strong>o.<br />
Ma, una volta che siete sulla Berna<strong>di</strong>a, non perdete l’occasione <strong>di</strong> visitare le<br />
suggestive grotte <strong>di</strong> Villanova, “scavate” dalle acque <strong>di</strong> questa montagna.<br />
Poco più in là, il “sistema carsico” lascia ammirare in tutta la sua maestosità<br />
il “portale” dell’abisso <strong>di</strong> Vigant, un orrido scoperto come le grotte un secolo<br />
fa: vi entra l’acqua <strong>di</strong> un ruscello che, dopo un “salto” <strong>di</strong> qualche centinaio <strong>di</strong><br />
metri, esce nel Cornappo. E una volta ri<strong>di</strong>scesi a Nimis? Lo stomaco<br />
sicuramente vi richiamerà, per cui bisognerà in qualche modo accontentarlo.<br />
Ma niente paura. Ho già ricordato l’esistenza <strong>di</strong> un significativo numero <strong>di</strong><br />
agriturismi, nei quali la tra<strong>di</strong>zione non è <strong>di</strong>sgiunta dalla cortesia, consueta<br />
fra la gente <strong>di</strong> questo angolo <strong>di</strong> Friuli. Ma a Nimis, come pure a Torlano,<br />
Ramandolo e Cergneu e, su su, fino a Chialminis, esistono delle trattorie <strong>di</strong><br />
grande fama, rinomate per i loro piatti semplici ma appetitosi, fra i quali le<br />
saporite carni cotte alla griglia dei fogolârs – da accompagnare con robusti<br />
Refoschi – dominano la scena. Per non parlare poi delle osterie private, che<br />
“fioriscono” soprattutto in primavera, già da San Giuseppe, e delle peschiere<br />
<strong>di</strong> San Gervasio, Valle e Cergneu Superiore che offrono squisiti piatti <strong>di</strong> trota<br />
cresciuta nelle cristalline acque che sgorgano dalle montagne. Solo per<br />
citare una pietanza tra<strong>di</strong>zionale, ricordo che alcuni locali sono rinomati per<br />
la cottura del salame o del cotechino (muset) sotto la cenere, un piatto<br />
tipico <strong>di</strong> Nimis: nella Motta, in mezzo a quell’oasi naturalistica che si<br />
attraversa <strong>di</strong>retti a Savorgnano del Torre, è <strong>di</strong>ventato un vero e proprio<br />
simbolo.<br />
Infine, come per coronare il pranzo? Ci sono i rustici uessuz usciti dal forno<br />
<strong>di</strong> San Gervasio seguendo una ricetta me<strong>di</strong>oevale già in uso presso i frati<br />
che abitavano un piccolo convento all’ombra della storica pieve. Ma non<br />
mangiateli così, secchi: accompagnateli invece, meglio ancora se inzuppati,<br />
proprio con il “Ramandolo”. L’intesa è perfetta e il loro sapore vi<br />
accompagnerà per tutto il tempo che rimarrete nella valle <strong>di</strong> Nimis,<br />
lasciandovi il desiderio, quando ritornerete, <strong>di</strong> riprovare questo semplice ma<br />
gra<strong>di</strong>to abbinamento. E per chiudere proprio in bellezza? Una profumata<br />
grappa. Di “Ramandolo”, naturalmente, <strong>di</strong>stillata dalle vinacce <strong>di</strong> quei<br />
grappoli raccolti proprio nella “vigna-giar<strong>di</strong>no”.<br />
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2.2.3.3. La dotazione infrastrutturale<br />
In quanto a dotazione <strong>di</strong> strutture turistico-sportive, anche queste sono<br />
prevalentemente <strong>di</strong>slocate nella zona Tarvisio-Malborghetto-Sella Nevea,<br />
con particolare riguardo alle infrastrutture <strong>di</strong> supporto al turismo invernale<br />
cui si affianca Pontebba con il Palaghiaccio e l’accesso al comprensorio <strong>di</strong><br />
Passo Pramollo-Nassfeld, ormai considerata una della <strong>di</strong>eci stazioni <strong>di</strong><br />
turismo invernale più importanti dell’intera Austria<br />
Quest’ultima rappresenta in loco uno dei più grossi problemi del turismo<br />
invernale, ufficialmente semi ignorato, ma con cui sarebbe in<strong>di</strong>spensabile<br />
fare i conti in quanto pone, ed ancor più porrà in futuro, problemi <strong>di</strong><br />
coor<strong>di</strong>namento <strong>di</strong> attività ed investimenti la cui soluzione è improrogabile<br />
se si vuole tra l’altro evitare l’obsolescenza dell’offerta turistica del<br />
versante italiano.<br />
L’attività <strong>di</strong> programmazione degli EE.LL. in merito segue due <strong>di</strong>rezioni:<br />
- secondo la prima <strong>di</strong>rezione si propongono strutture <strong>di</strong> tipo turistico –<br />
ovvero a queste collegate – che arricchiscano l’offerta turistica<br />
locale, fra cui spiccano il rifacimento dell’impiantistica scioviaria <strong>di</strong><br />
Tarvisio e la realizzazione delle Terme <strong>di</strong> Malborghetto-Bagni <strong>di</strong><br />
Lusnizza;<br />
- in una seconda <strong>di</strong>rezione invece si propongono collegamenti che<br />
inseriscano la zona in un più vasto comprensorio internazionale, in<br />
una prospettiva <strong>di</strong> forte integrazione con le stazioni imme<strong>di</strong>atamente<br />
confinanti: Pontebba - Passo Pramollo, Sella Nevea - Bovec.<br />
Tutte queste attività appaiono fondamentali per il rilancio del<br />
comprensorio e vanno in ogni modo sostenute, sia a livello locale che<br />
regionale. Una menzione a parte merita l’impianto del Campo <strong>di</strong> Golf <strong>di</strong><br />
Tarvisio, struttura importante e qualificante in sé, ma interessante anche<br />
in quanto suscettibile <strong>di</strong> inserire la zona nella grande area golfistica – la<br />
maggiore dell’intero arco alpino – che coinvolge pure Austria e Slovenia.<br />
Meno importanti invece le dotazioni della parte “bassa” del comprensorio.<br />
Qui l’attrattiva turistica è piuttosto in<strong>di</strong>viduabile nelle valenze culturali,<br />
eno-gastronomiche, commerciali ed agroalimentari in grado <strong>di</strong> rispondere<br />
ai gusti e alle esigenze <strong>di</strong> una clientela interessata a soggiorni più brevi,<br />
con motivazioni spesso <strong>di</strong>verse dalla tra<strong>di</strong>zionale vacanza.<br />
2.2.3.4. La stagionalità<br />
Le valenze ed i perio<strong>di</strong> d’utilizzazione sono <strong>di</strong>versi sia riguardo alla<br />
stagionalità – doppia nella zona “alta”, molto più <strong>di</strong>stribuita in quella<br />
“bassa” – sia, come detto, in relazione al tipo <strong>di</strong> fruibilità legata alla<br />
situazione infrastrutturale ed ambientale in senso lato: comprensorio<br />
relativamente ben attrezzato quello ”alto” – adatto ad un tipo <strong>di</strong> turismo<br />
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delle vacanze – meno attrezzato, ma con consistenti valenze in buona<br />
parte ancora da valorizzare, quello “basso”.<br />
2.2.3.5. La posizione geografica<br />
Nel territorio della nostra regione assistiamo a una situazione atipica: ad<br />
un turismo costiero sviluppatissimo, ai massimi livelli esistenti in tutto il<br />
Me<strong>di</strong>terraneo, favorito dalla vicinanza dei ricchi mercati dell’Austria e della<br />
Germania, si contrappone un turismo montano afflitto da sostanziale<br />
stagnazione, caratterizzato da bassi numeri e forte stagionalità,<br />
svantaggiato dal fatto <strong>di</strong> essere costretto – dalla prossimità <strong>di</strong> quella<br />
stessa costa e dalla vicinanza con aree fortemente concorrenziali quali<br />
l'Austria, la Slovenia e perfino il Cadore – in un mercato insufficiente. Fra<br />
le due fasce vi è una zona interme<strong>di</strong>a – cui appartiene una parte<br />
consistente dell’area PSL – che oscilla fra l'in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> un ruolo<br />
autonomo <strong>di</strong> turismo legato a perio<strong>di</strong> <strong>di</strong> permanenza brevi o, ad<strong>di</strong>rittura,<br />
<strong>di</strong> pendolarità, ed un ruolo subalterno a quello del mare ma<br />
tendenzialmente remunerativo.<br />
In altri termini, pur essendo al centro <strong>di</strong> un’Europa che ormai va<br />
dall’Atlantico alla Russia, l’area montana della nostra regione è chiusa da<br />
altre aree montane forti a nord, est ed ovest (che filtrano i flussi<br />
provenienti dall’esterno) e dal mare a sud che ne limita entro <strong>di</strong>mensioni<br />
insufficienti il potenziale mercato interno.<br />
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Anche, e soprattutto, per questo motivo la fascia alpina e prealpina – lungi<br />
dall’essere qui il turismo un fatto quasi "naturale" – non sono certo il<br />
primo approdo dei visitatori che scendono dal nord attirati dal sole e dal<br />
mare. Qui il turismo è con<strong>di</strong>zionato dalla carenza <strong>di</strong> immagine<br />
relativamente ai mercati dell'alta Italia e del Nord Europa (che in ogni<br />
caso hanno numerose ed appaganti mete molto più vicine) nonché dalla<br />
ristrettezza del mercato interno alla regione Friuli-Venezia Giulia. Proprio<br />
quest’ultimo aspetto, anzi, qualifica la nostra zona montana come<br />
appartenente al modello <strong>di</strong> tipo appenninico – una montagna priva <strong>di</strong><br />
pianure cui finalizzare la propria economia – piuttosto che <strong>di</strong> tipo alpino, in<br />
cui al contrario la montagna, almeno a partire dal Settecento, produce per<br />
la pianura e vive <strong>di</strong> tale rapporto socio-economico. La controprova <strong>di</strong> tale<br />
situazione è del resto facilmente in<strong>di</strong>viduabile grazie al seguente dato: la<br />
depressione dello sviluppo economico montano è avvenuta nella nostra<br />
regione già alla fine del Settecento nel settore del legname da opera e<br />
successivamente in quello della produzione lattiero casearia, <strong>di</strong> ottima<br />
qualità, ma priva <strong>di</strong> un mercato in cui essere agevolmente collocata.<br />
Pertanto, al fine <strong>di</strong> non ripetere gli insuccessi che hanno caratterizzato la<br />
storia passata, l'obiettivo principale della strategia turistica è<br />
l’in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> un’attrattiva principe, possibilmente dotata <strong>di</strong> grande<br />
valore ed attrattività, capace <strong>di</strong> far preferire la montagna friulana ad un<br />
pur piccolo segmento <strong>di</strong> mercato, ad una qualche risegmentazione che<br />
tendenzialmente trovi nell’area una tale sod<strong>di</strong>sfazione ai propri desideri ed<br />
alle proprie necessità da giustificare anche tempi <strong>di</strong> trasferimento maggiori<br />
e la contestuale decisione <strong>di</strong> scartare mete per altri versi decisamente più<br />
note ed ambite.<br />
Tali considerazioni valgono in particolare per la zona del Canal del Ferro<br />
Val Canale anch’essa, con qualche <strong>di</strong>stinguo, lontana e relativamente<br />
<strong>di</strong>sagiata per quanto fornita <strong>di</strong> collegamenti ottimali. Per ciò che concerne<br />
invece la restante area, l’elevata percentuale <strong>di</strong> turisti stranieri la qualifica<br />
piuttosto come vicina ai mercati – d’Oltralpe s’intende – e la colloca<br />
dunque in un contesto <strong>di</strong>ametralmente opposto al primo. In altri termini,<br />
mentre la parte “alta” è lontana, o meglio, decentrata rispetto ai propri<br />
mercati, la parte “bassa” si trova in una posizione certamente più<br />
favorevole, come si suol <strong>di</strong>re strategica rispetto a luoghi e momenti <strong>di</strong><br />
attrattiva rappresentati, <strong>di</strong> volta in volta, dalla zona dei vini, del<br />
prosciutto, dal settore commerciale e della piccola industria (del mobile,<br />
ad esempio). Per concludere: Tarvisio è la stazione più lontana per i<br />
potenziali utenti della Padania; Tarcento e Cividale invece sono i centri più<br />
vicini a quel tipo <strong>di</strong> turismo, nuovo ed emergente e cioè per chi, ad es. in<br />
Austria e Baviera, è interessato al “Made in Italy”.<br />
Questa situazione, dunque, è tipica della montagna friulana e spiega,<br />
almeno parzialmente, il mancato sviluppo del turismo montano, che<br />
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invece, con ritmi e <strong>di</strong>namiche ben <strong>di</strong>verse, ha trasformato l’economia <strong>di</strong><br />
gran parte delle Alpi8. Per quanto riguarda la Zona del Tarvisiano, tale<br />
con<strong>di</strong>zione in passato è stata in buona parte temperata da un’economia<br />
commerciale <strong>di</strong> confine e dalla presenza <strong>di</strong> collegamenti viari ottimi, fattori<br />
che oggi possono rilanciare il settore anche partendo da nuove ottiche e<br />
da nuove ipotesi.<br />
Sulla presenza <strong>di</strong> collegamenti viarii notevoli sarebbe necessario riflettere<br />
sugli indubbi vantaggi che comportano ma anche sui possibili svantaggi<br />
che non si riducono esclusivamente alle offese recate all’ambiente. Infatti,<br />
se l’immagine del comprensorio è davvero così importante, quella che<br />
migliaia e migliaia, forse milioni, <strong>di</strong> persone hanno dell’area PSL è ristretta<br />
ad un casello autostradale interme<strong>di</strong>o in <strong>di</strong>rezione dell’Austria, e pertanto<br />
a qualche cosa <strong>di</strong> lontano, se non antitetico, all’idea <strong>di</strong> una “certa”<br />
vacanza. Non saranno mai troppi allora gli sforzi volti a far conoscere il<br />
comprensorio come qualcosa sì <strong>di</strong> estremamente raggiungibile, ma anche<br />
culturalmente e ambientalmente ideale per una visita e per un soggiorno,<br />
puntando specialmente alla valorizzazione delle non poche valenze<br />
agroalimentari, enogastronomiche e commerciali. E’ necessario dunque<br />
volgere gli svantaggi in utilità, ma puntando sui gran<strong>di</strong> numeri, dato che<br />
l’effetto “passa parola” - <strong>di</strong> per sé appena sufficiente a mantenere i livelli<br />
<strong>di</strong> presenze già acquisiti - o i pochi contatti promozionali <strong>di</strong>retti sono, da<br />
soli, insufficienti a intercettare i milioni <strong>di</strong> persone che in<strong>di</strong>viduano il<br />
comprensorio su una carta o grazie a un cartello stradale o ancora lo<br />
sfiorano passandoci con il treno o nei pressi dell’autostrada.<br />
8 Si potrà a questo punto osservare che l’in<strong>di</strong>viduazione nel fattore geografico<br />
della responsabilità <strong>di</strong> ogni male del turismo è una posizione "giustificazionista" e<br />
comunque non più attuale se consideriamo lo sviluppo della comunicazione da una<br />
parte, dei trasporti dall'altra, in un settore poi, quello turistico appunto, in cui la<br />
commercializzazione è arrivata ai massimi livelli <strong>di</strong> utilizzazione <strong>di</strong> sistemi<br />
informatici particolarmente <strong>di</strong>ffusi ed efficienti. Tutto questo infatti ha contribuito a<br />
far sì che le mete turistiche non fossero più solo sulla porta <strong>di</strong> casa ma, anzi, che<br />
sempre più ampie fasce <strong>di</strong> utenti fossero <strong>di</strong>sposte a superare <strong>di</strong>stanze sempre<br />
maggiori per raggiungere luoghi <strong>di</strong> vacanza considerati ideali.<br />
L'osservazione in effetti è valida in quanto fattori come quelli più sopra analizzati<br />
spiegano un ritardo "storico", ma in misura inferiore una realtà come quella attuale<br />
in cui non esiste più una <strong>di</strong>stanza "fisica" dai mercati, bensì soltanto una <strong>di</strong>stanza in<br />
termini <strong>di</strong> mancata considerazione del "fattore mercato", della mancanza <strong>di</strong><br />
immagine, o, peggio, d’ incapacità <strong>di</strong> affrontarne i problemi in termini positivi e <strong>di</strong><br />
concorrenza.<br />
Quello che si vuole comunque <strong>di</strong>re è che il ritardo attuale ha ra<strong>di</strong>ci e motivazioni<br />
storico-geografiche e che può e deve essere superato a partire da una grande<br />
operazione <strong>di</strong> immagine e comunicazione, sfruttando le gran<strong>di</strong> potenzialità che in<br />
merito i me<strong>di</strong>a ed altri strumenti hanno, per inserire il Comprensorio fra le mete<br />
turistiche conosciute, per identificarlo quale luogo ambito <strong>di</strong> vacanze all'insegna <strong>di</strong><br />
valenze possibili e realistiche.<br />
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2.2.4. La valorizzazione delle risorse del commercio,<br />
dell’agroalimentare e della ristorazione obbiettivo strategico<br />
per tutto il comprensorio.<br />
In altri termini, volendo in<strong>di</strong>viduare, all’interno dell’area, gli elementi <strong>di</strong><br />
forza su cui operare per sviluppare un ruolo del comprensorio nel prodotto<br />
turistico internazionale integrato in corso <strong>di</strong> “autoformazione”, sembra un<br />
passaggio obbligato quello <strong>di</strong> rivolgere la propria attenzione al settore del<br />
commercio, dell’agroalimentare e della connessa ristorazione.<br />
Resta inteso che tale impostazione e le conseguenti iniziative non<br />
escludono, anzi presuppongono, che i livelli infrastrutturali e gestionali in<br />
relazione ad impianti scioviari, industria alberghiera, servizi ecc. siano<br />
quanto prima e quanto meglio adeguati a standard il più possibile vicini a<br />
quelli delle zone limitrofe. Piuttosto, il valore aggiunto rappresentato da<br />
commercio e ristorazione è utile a colmare del tutto o in parte il<br />
<strong>di</strong>fferenziale dovuto alle meno favorevoli con<strong>di</strong>zioni del versante italiano,<br />
soprattutto per quanto riguarda il turismo tra<strong>di</strong>zionale ed invernale.<br />
2.2.5. La Piccola e Me<strong>di</strong>a Impresa<br />
Il settore industriale e della PMI nell’ultimo ventennio hanno subito pesanti<br />
processi <strong>di</strong> ristrutturazione con caduta dell’occupazione e<br />
deindustrializzazione <strong>di</strong> intere aree.<br />
Tali processi hanno avuto andamenti particolarmente negativi nell’area<br />
montana in generale e nel comprensorio in particolare.<br />
Reintrodurre nel settore nuove tecnologie, soprattutto sul versante della<br />
commercializzazione, ed avviare processi virtuosi nella <strong>di</strong>rezione <strong>di</strong> una<br />
inversione <strong>di</strong> rotta significa mantenere al sistema economico nel suo<br />
complesso possibilità <strong>di</strong> crescita ed espansione che risulterebbero<br />
particolarmente <strong>di</strong>fficili, se non impossibili, se basate sul solo terziario<br />
(turismo, servizi, commercio ecc.). La <strong>di</strong>versificazione delle attività<br />
economiche è infatti presupposto in<strong>di</strong>spensabile alla tenuta del sistema ed<br />
alla sua duttilità.<br />
2.2.6. L’agricoltura<br />
La necessità <strong>di</strong> orientare le attività produttive dell’area su settori ad alto<br />
valore aggiunto riguarda in particolare il settore dell’agricoltura:<br />
• sia per il fatto <strong>di</strong> dover necessariamente puntare su produzioni<br />
non <strong>di</strong> massa attese le <strong>di</strong>mensioni del settore;<br />
• sia per la necessità <strong>di</strong> dover assorbire costi <strong>di</strong> produzione più alti<br />
a causa delle <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> or<strong>di</strong>ne climatico, orografico, <strong>di</strong> <strong>di</strong>stanza<br />
dai grossi mercati ecc.<br />
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Appare inoltre in<strong>di</strong>spensabile favorire l’appropriazione del maggior numero<br />
<strong>di</strong> segmenti possibili del processo produttivo - favorendo la trasformazione<br />
in azienda - puntando a garantire adeguati sbocchi commerciali alla<br />
produzione con funzione <strong>di</strong> garanzia <strong>di</strong> red<strong>di</strong>to certo ai produttori.<br />
È inoltre necessario:<br />
• favorire l’integrazione fra attività agricole ed attività turistiche;<br />
• portare i prodotti tipici locali sul mercato turistico in funzione <strong>di</strong><br />
completamento dell’offerta turistica favorendo il collocamento dei<br />
prodotti stessi in termini <strong>di</strong> qualità <strong>di</strong>stintiva;<br />
• portare il red<strong>di</strong>to <strong>di</strong>rettamente in azienda attraverso la ven<strong>di</strong>ta<br />
<strong>di</strong>retta e attraverso tutte le forme <strong>di</strong> agriturismo, dalla<br />
ristorazione al pernottamento, alle attività sportive ecc.<br />
Tale integrazione sembra essere uno dei caratteri <strong>di</strong>stintivi dell’agricoltura<br />
austriaca e, tendenzialmente, anche della Slovenia.<br />
Tali politiche poi, lungi dall’essere una mera forma <strong>di</strong> sostegno alle attività<br />
agricole, costituiscono un obiettivo strategico per l’area in quanto<br />
rappresenta uno dei no<strong>di</strong> da sciogliere per ridurre le <strong>di</strong>fferenze negative<br />
fra l’area italiana e quelle vicine. Rimane anzi questo uno degli obiettivi<br />
primari del PSL volto ad evitare che il territorio si trovi ad essere l’area più<br />
debole del contesto internazionale e quin<strong>di</strong> poco in grado <strong>di</strong> cogliere il<br />
valore aggiunto che l’internazionalizzazione può apportare.<br />
Ma se la parte montana dell’area PSL – quella posta più a nord – è<br />
sostanzialmente caratterizzata dai pascoli e dall’allevamento (oltre che<br />
dalla foresta), la parte più bassa è largamente caratterizzata dalla collina<br />
e dalle attività vitivinicole.<br />
La vitivinicoltura è uno degli elementi fondanti e portanti dell’economia<br />
della Regione Friuli Venezia Giulia e ne rappresenta forse il suo miglior<br />
biglietto da visita verso il mercato nazionale ed internazionale.<br />
Sotto il profilo qualitativo e dell’immagine, la produzione enologica<br />
regionale si concentra soprattutto nelle DOC del Collio e dei Colli Orientali<br />
del Friuli, territori geograficamente e geologicamente limitrofi ed<br />
omogenei; le colline delle Valli del Torre ne rappresentano l’estremo<br />
lembo nord-occidentale mentre l’area del cividalese si trova in posizione<br />
più centrale.<br />
2.2.6.1. Il vino è una risorsa d’immagine<br />
Ma c’è un aspetto che forse alle volte sfugge: il vino non è solo una delle<br />
gran<strong>di</strong> ricchezze <strong>di</strong> questo territorio, una grande possibilità economica per<br />
tutti coloro che ci lavorano, è anche una grande risorsa per creare una<br />
immagine importante e comune, un motivo <strong>di</strong> interesse che può <strong>di</strong>venire<br />
strumento chiave per conoscere il territorio, frequentarlo in maniera<br />
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intelligente, aumentare risorse e posti <strong>di</strong> lavoro, incrementare il turismo,<br />
per dare, in altri termini, una accelerazione allo sviluppo dell’intera<br />
economia della zona, sempre più sollecitata da <strong>di</strong>namismi competitivi <strong>di</strong><br />
<strong>di</strong>mensione via via più ampia – ormai, si può ben <strong>di</strong>re, planetaria.<br />
Il <strong>di</strong>scorso del vino – e dell’enogastronomia – sembra interessare e<br />
coinvolgere un gran numero <strong>di</strong> persone. Ormai tutte le riviste più<br />
qualificate hanno inserito una sezione apposita de<strong>di</strong>cata al tema, le riviste<br />
turistiche presentano interi redazionali sugli aspetti enogastronomici delle<br />
zone più vocate, si comincia a parlare <strong>di</strong> enoturismo e <strong>di</strong> strade del vino<br />
ecc.<br />
100<br />
IL VINO NELLA STORIA DELLA VAL CANALE<br />
<strong>di</strong> Raimondo Domenig<br />
La Valcanale - Kanaltal (ted.) ebbe in passato un ruolo <strong>di</strong> transito<br />
obbligato per le merci che dalle terre friulane venivano inoltrate verso<br />
l’Austria e la Germania e viceversa. Tra le tante merci un ruolo primario<br />
lo ebbe poi il vino.<br />
Una muda - dogana specializzata proprio per il transito del vino era<br />
quella <strong>di</strong> Raibl - Cave del Pre<strong>di</strong>l, il che ci conferma come il vino<br />
giungesse in quantità consistente soprattutto dalle colline del Friuli<br />
orientale e da Cormons e S. Floriano in particolare.<br />
Dobbiamo tralasciare per mancanza <strong>di</strong> informazioni più precise ogni<br />
giu<strong>di</strong>zio sulla qualità del vino, che transitava su questa <strong>di</strong>rettrice delle<br />
Alpi, anche se alcuni documenti, del 1700 in particolare, parlano<br />
genericamente <strong>di</strong> «buon vino bianco ». Sappiamo invece moltissimo su<br />
come il vino venisse trasportato.<br />
Per lungo tempo furono infatti i cavalli ad essere, deputati al trasporto,<br />
molto raramente altri animali da soma. Alla groppa dell’animale venivano<br />
infatti fissate con appositi basti due botti piatte in legno, dette Lageln<br />
(lat. = lagena, fiasco). Ogni trasporto <strong>di</strong> vino, Säm, da Saumlast<br />
(trasporto a mezzo animale da soma) pesava due Yhrn (lat. = urna,<br />
veneto = conzo), pari a 80 quarti per complessivi 125,75 litri. Un peso<br />
considerevole, che non tutti i cavalli erano in grado <strong>di</strong> reggere sulle aspre<br />
salite del Passo Pre<strong>di</strong>l. C’erano allora delle botticelle più piccole, Püttrich<br />
o Pitrich, del peso complessivo <strong>di</strong> 1 ½ Yhrn, pari a 94,314 litri; per<br />
animali giovani o più deboli veniva utilizzati anche i Häßl, Hasl con una<br />
sola Yhrn, pari al peso <strong>di</strong> 62,876 litri.<br />
In tempi più recenti, quando la strada lungo la Valcanale venne<br />
rinnovata, in particolare dopo la <strong>di</strong>sastrosa alluvione del 1619, vennero<br />
utilizzati anche i carri per il trasporto <strong>di</strong> botti (1).<br />
I balzelli venivano pagati alla muda veneta, poi alle mude imperali <strong>di</strong><br />
Raibl o <strong>di</strong> Pontafel - qui in Valcanale governava allora il vescovo-principe<br />
<strong>di</strong> Bamberga -, poi venivano conteggiate altre tasse, come rileviamo da<br />
<strong>di</strong>stinte settecentesche, per cui poi il costo finale per il consumatore<br />
doveva essere alquanto oneroso.<br />
Tarvis e altre località della Valcanale, come Malborgeth, riservavano al<br />
vino una particolare attenzione, con importanti cantine sotterranee con<br />
pavimentazione in terra battuta per la conservazione dello stesso durante<br />
i momenti <strong>di</strong> sosta doganale o commerciale. Ad esempio il Palazzo<br />
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veneziano <strong>di</strong> Malborghetto o altri palazzi eretti da commercianti tra il<br />
1500 e il 1600 nei centri maggiori della valle, conservano tuttora queste<br />
cantine fresche, in cui il vino si conserva in maniera ottimale, con<br />
temperature costanti, da mescita e quin<strong>di</strong> non soggetti al variare del<br />
clima, che in questo posto ha escursione molto elevate.<br />
Fiorivano anche qui una serie <strong>di</strong> osterie, che accanto alla birra autoctona<br />
carinziana e alla Schnaps - grappa prodotta in loco o comunque in<br />
ambito regionale, offrivano ai loro clienti il vino dei Colli orientali. La<br />
meticolosa amministrazione austro-ungarica nell’elencare dette osterie,<br />
riportava i nomi dei titolari, le quantità <strong>di</strong> singola bevanda smerciata<br />
ogni anno, la relativa imposizione fiscale, elemento fondamentale su cui<br />
si regge l’attuale organizzazione statale, come quella <strong>di</strong> un tempo.<br />
Così, ad esempio, nel 1724 a Malborghetto tra le sette taverne o osterie,<br />
che mescevano il vino, il maggiore consumo era presso tale Martin<br />
Warthalath (Bartolot - famiglia ancora oggi riscontrabile a Valbruna): 20<br />
botti all’anno. Per Tarvisio non è conservata, purtroppo, una specifica<br />
così dettagliata, ma solo un elenco <strong>di</strong> osterie. Accanto ai locali pubblici<br />
c’era poi il consumo delle aziende private. I Canal von Ehrenberg, titolari<br />
del Palazzo veneziano citato, per i loro consumo, dei propri <strong>di</strong>pendenti<br />
nelle fucine e nei magli della valle, per i boscaioli che lavoravano per loro<br />
nel taglio dei boschi e per produrre il carbone, acquistavano allora 14<br />
botti all’anno.<br />
Il consumo del vino è documentato da una pittura della fine del secolo<br />
scorso sul soffitto <strong>di</strong> una stanza del Palazzo veneziano: un gruppo <strong>di</strong><br />
cinque amici in costume dell’epoca, intenti a brindare attorno ad un<br />
tavolo apparecchiato. Un flut con vino bianco, dal colore paglierino, viene<br />
levato in alto da una parte, un calice <strong>di</strong> rosso viene innalzato dall’altra.<br />
La cronaca arriva perfino ai piccoli consumatori. Con una W (Wein - ted.)<br />
e con la quantità, ¼, ½, 1 sul libro <strong>di</strong> Prima nota, l’azienda segnava il<br />
vino <strong>di</strong>spensato ai propri clienti e che conteggiava poi nel saldo finale. E<br />
a tale proposito ci si imbatte nel nominativo <strong>di</strong> una vecchietta, che<br />
accanto alle generalità, porta una serie rilevante <strong>di</strong> W. Il vino era per lei<br />
probabilmente il toccasana per le tante sofferenze <strong>di</strong> una lunga vita o,<br />
purtroppo, anche un vizio acquisito. Non sappiamo <strong>di</strong> più <strong>di</strong> questa storia<br />
particolare, ma i segni con la penna d’oca su un’antica pergamena ci<br />
<strong>di</strong>cono che il mondo, in fondo, non è cambiato, anche nel rapporto con il<br />
vino.<br />
Note:<br />
Il materiale storico proviene dall’archivio personale dell’autore e dal<br />
Kärntner Landesarchiv <strong>di</strong> Klagenfurt - fondo Bamberg cat. 23<br />
1 botte austriaca (Fass) = l 565,89 per il vino e l 113,378 per la birra, 1<br />
Yhrn= l 62,876.<br />
Trascrizione <strong>di</strong> un conteggio esposto presso l’Antica Trattoria<br />
Schönberg <strong>di</strong> Malborghetto<br />
TRASPORTO DI TRE CARRI DI VINO DA S. FLORIANO A<br />
MALBORGHETTO<br />
13 OTTOBRE 1749<br />
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S. Flor(ean)o a 13: 8bre 749<br />
P: muda vechia, o sia stradale (muda veneta) lire6 sol<strong>di</strong> 9<br />
St: Flor(eanische) Kay(seriche) mauth in allen (muda imperiale)<br />
fiorini 8 kreuzer 20<br />
Per li portadori del vino, et spinazzo lire 4 sol<strong>di</strong> 16<br />
Per la misura del vino lire 1 sol<strong>di</strong> 10<br />
Per caro che sono in tuto lire 4 sol<strong>di</strong> 10<br />
Di piu p la choge <strong>di</strong> sua buna man lire 1 sol<strong>di</strong> 10<br />
***<br />
Sul retro del documento:<br />
conteggio completo del nolo lire 60 sol<strong>di</strong> 19<br />
tocca ad un carro lire 20 sol<strong>di</strong> 6<br />
2.2.7. La carenza <strong>di</strong> domanda<br />
La carenza <strong>di</strong> domanda è una delle più salienti caratteristiche dell’area<br />
all’interno della quale in<strong>di</strong>viduare il comune terreno <strong>di</strong> partenza e le<br />
possibili forme <strong>di</strong> collaborazione. Tale carenza caratterizza l’intera area,<br />
pur con intensità <strong>di</strong>verse, ed è collegata alle caratteristiche storicogeografiche<br />
della montagna friulana e giuliana, alla mancanza <strong>di</strong> un<br />
retroterra urbano e alla conseguente mancanza <strong>di</strong> mercato, in funzione<br />
del quale il sistema produttivo montano possa specializzarsicomplementarizzarsi.<br />
In altri termini il dato interpretativo costituito dal livello endemicamente<br />
basso della domanda – sia sotto il profilo qualitativo che quantitativo –<br />
tipico della totalità dei settori produttivi (turistico, agricolo, produttivo<br />
ed anche – per certi versi – commerciale ecc.) che comprime le attività<br />
produttive e lo sviluppo comune deve ispirare le politiche, condotte a<br />
livello locale, che puntano al suo superamento.<br />
Ad un livello <strong>di</strong> insufficienza <strong>di</strong> domanda locale si contrappone peraltro<br />
la potenzialità rappresentata dall’enorme passaggio che, attraverso una<br />
viabilità <strong>di</strong>versificata – specialmente autostradale– interessa la regione.<br />
2.2.8. La ven<strong>di</strong>ta del territorio<br />
Convogliare almeno in parte questo flusso - rendendolo edotto <strong>di</strong><br />
quanto sta ora ignorando su ciò che può trovare lungo il percorso che<br />
attraversa la regione e la sua area montana - impone la necessità <strong>di</strong><br />
in<strong>di</strong>viduare “prodotti <strong>di</strong> attacco” dotati <strong>di</strong> particolare efficacia attrattiva<br />
ricensendoli sulla base <strong>di</strong> un ottica rinnovata e capaci, attraverso forme<br />
specifiche <strong>di</strong> comunicazione, <strong>di</strong> <strong>di</strong>spiegare la loro efficacia prima della<br />
partenza - piuttosto che lungo un precorso già deciso in precedenza - e<br />
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che costituiscano il punto <strong>di</strong> avvio per una “ven<strong>di</strong>ta del territorio” nella<br />
globalità delle sue valenze ed opportunità.<br />
2.2.9. L’avvicinamento della domanda all’offerta<br />
L’avvicinamento della domanda all’offerta dovrà essere incentrato<br />
sulla in<strong>di</strong>viduazione delle valenze specifiche dell’area seguendo criteri <strong>di</strong><br />
eccellenza, originalità e capacità attrattiva in relazione alle particolari<br />
esigenze dello specifico mercato. All’interno <strong>di</strong> tali valenze un ruolo<br />
primario dovrà assumere il settore agroalimentare (vino, formaggio,<br />
prosciutto ecc.) come fatto fortemente attrattivo costituente il punto <strong>di</strong><br />
partenza dell’offerta complessiva delle opportunità del territorio nonché<br />
il settore del commercio che sempre <strong>di</strong> più si sta rivelando una<br />
autentica e primaria risorsa turistica (in quanto – in certe aree almeno –<br />
costituisce la motivazione spesso primaria della visita o del soggiorno).<br />
Tale impostazione è inoltre utile nel favorire la evasione <strong>di</strong>retta della<br />
domanda da parte delle piccole attività – che, a causa delle limitate<br />
capacità produttive, sono escluse dalle tra<strong>di</strong>zionali forme <strong>di</strong><br />
commercializzazione – consentendo margini <strong>di</strong> utili superiori.<br />
A tale opportunità strategica dovranno essere riservate risorse<br />
specifiche e dovranno essere funzionalizzate le politiche condotte sia a<br />
livello locale che regionale – e quin<strong>di</strong> anche oltre le azioni previste dal<br />
PSL – nella <strong>di</strong>rezione:<br />
dell’adattamento del sistema complessivo (viabilità, informazione<br />
anche telematica, organizzazione aziendale ecc.);<br />
del collegamento fra prodotti <strong>di</strong> attacco e offerta complessiva<br />
dell’area (commercio, turismo, attività artigianali, industriali ecc.);<br />
della crescita della qualità dei prodotti e della loro certificazione;<br />
della ven<strong>di</strong>ta a <strong>di</strong>stanza anche come elemento <strong>di</strong> promozione<br />
generale dell’area (internet,e-commerce ecc.);<br />
del potenziamento-creazione dei servizi complementari collegati;<br />
del collegamento funzionale fra le politiche condotte a livello<br />
locale e fra queste e quelle <strong>di</strong> livello generale;<br />
della formazione (ob.3).<br />
2.2.10. Le politiche <strong>di</strong> “fidelizzazione”<br />
Le azioni complessive del piano riguarderanno l’avvicinamento della<br />
domanda e dell’offerta attraverso la promozione <strong>di</strong> possibilità <strong>di</strong>verse che<br />
vanno - partendo da prodotti particolarmente dotati <strong>di</strong> immagine - dalla<br />
fruizione turistica tra<strong>di</strong>zionale alle opportunità commerciali, a quelle<br />
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tematiche. È però necessario che tali contatti non si trasformino in un<br />
fatto occasionale ma si attuino iniziative <strong>di</strong> fidelizzazione che devono<br />
basarsi sulla “conoscenza” del fruitore e sul mantenimento <strong>di</strong> contatti<br />
continui con il medesimo (e ciò soprattutto con tecniche <strong>di</strong> <strong>di</strong>rect<br />
marketing). A tal fine è necessario assistere – almeno in una fase iniziale -<br />
gli operatori nelle attività <strong>di</strong> registrazione e gestione della clientela<br />
acquisita, realizzando mailing list informatiche e gestioni ottimali delle<br />
stesse.<br />
2.2.11. Il confine Centro Europa-Me<strong>di</strong>terraneo<br />
A nord ed a est dell’area PSL passa un duplice confine:<br />
quello nazionale ed amministrativo, ormai sempre più labile e<br />
persino poco rilevabile da chi, magari in automobile, lo attraversa;<br />
un confine che è ambientale e culturale, un impercettibile solco<br />
che corre tra il mondo me<strong>di</strong>terraneo (quello dell’olio e del vino) e<br />
quello centro-europeo (del burro e della birra).<br />
Anche queste <strong>di</strong>versità, così interessanti e per certi versi complementari,<br />
costituiscono la grande ricchezza della Mitteleuropa e, in particolare,<br />
dell’area trinazionale austro-italo-slovena.<br />
2.2.12. I <strong>di</strong>fferenziali turistici<br />
Se il turismo può essere definito uno spostamento sul territorio (da A a B),<br />
la motivazione <strong>di</strong> tale spostamento è la ricerca <strong>di</strong> qualche cosa che non si<br />
ha normalmente a <strong>di</strong>sposizione (si cerca in B qualcosa che non c’è in A).<br />
Tanto più sono <strong>di</strong>versi luogo <strong>di</strong> partenza e luogo <strong>di</strong> destinazione – tanto<br />
più fra i due esiste un forte <strong>di</strong>fferenziale – tanto maggiore sarà la<br />
propensione ad effettuare questo spostamento.<br />
Tutto ciò avviene in presenza <strong>di</strong> determinate con<strong>di</strong>zioni: la località <strong>di</strong><br />
arrivo dovrà infatti corrispondere a bisogni che chi si sposta sente ed<br />
intende sod<strong>di</strong>sfare. Tali bisogni sono in evoluzione continua ed<br />
accompagnano – spesso precedono – atteggiamenti <strong>di</strong> consumo ed in<br />
senso lato culturali che sono destinati ad investire il mercato e gli stili <strong>di</strong><br />
consumo – e <strong>di</strong> vita – in senso generale.<br />
Gli esperti <strong>di</strong> settore considerano che l’impatto del “largo consumo”, nel<br />
settore del turismo ha per conseguenza una semplificazione del mercato<br />
turistico: non ci sono più le “cluster”, cioè i gruppi <strong>di</strong> consumatori sud<strong>di</strong>visi<br />
secondo la stratificazione sociale o secondo la loro con<strong>di</strong>zione socioeconomica.<br />
Queste sud<strong>di</strong>visioni sono state soppiantate da un’estrema<br />
semplificazione del mercato, che ora si compone <strong>di</strong> tre segmenti:<br />
Il segmento “largo consumo”, che coinvolge il 70-80% del mercato<br />
turistico, fa attenzione ai prezzi ma partendo dalla qualità (meglio si<br />
potrebbe <strong>di</strong>re dal rapporto qualità prezzo), pesa le <strong>di</strong>verse offerte,<br />
frequenta anche il last minute, decidendo il periodo più opportuno per<br />
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avere il meglio al minor prezzo, aspetta gli sconti e le sven<strong>di</strong>te, stu<strong>di</strong>a i<br />
cataloghi e acquista volentieri il “tutto compreso”. Questi turisti non fanno<br />
<strong>di</strong>fferenza fra località e località, sono abitu<strong>di</strong>nari e fanno volentieri le<br />
vacanze a prezzi convenienti.<br />
Gli “aristocratici” della vacanza, che sono il 5-6% del mercato, girano alla<br />
larga dal segmento del largo consumo: non chiedono il prezzo, non<br />
frequentano (in agosto) gli alberghi, ma le barche, le ville in affitto, le<br />
residenze “marginali”. Fanno viaggi in paesi non turistici, possono<br />
scegliere il viaggio più impervio o il cocooning a casa propria, l’importante<br />
è stare lontani dal largo consumo.<br />
Il segmento dei “fai da te” - circa il 20-25% - infine, è quello che lambisce<br />
(ambisce) al largo consumo. Sono coloro che trovano ospitalità, che<br />
cercano le sistemazioni più economiche, che <strong>di</strong>vidono le spese d’affitto<br />
delle case, che scelgono in base al vincolo del costo. È un segmento che<br />
ha un andamento altalenante, probabilmente legato agli andamenti<br />
economici sia personali che generali, ma che mantiene sempre uno<br />
spessore importante.<br />
Alla base della logica che si va affermando del “largo consumo” c’è un’idea<br />
chiave: standar<strong>di</strong>zzare il modo <strong>di</strong> creare, <strong>di</strong>stribuire e promuovere i<br />
prodotti turistici, per poi personalizzare al massimo il rapporto con il<br />
cliente (one-to-one marketing). Alcune tecniche come il <strong>di</strong>rect- marketing<br />
(il <strong>di</strong>rect mailing in particolare), la <strong>di</strong>stribuzione via internet dei prodotti,<br />
tendono a collocare il cliente al centro della ven<strong>di</strong>ta, con una estrema<br />
personalizzazione della comunicazione.<br />
Secondo gli analisti <strong>di</strong> settore, in questa standar<strong>di</strong>zzazione della qualità,<br />
all’interno dell’evoluzione naturale del mass market, si stanno affermando<br />
– in particolare nel mercato turistico nazionale – alcune tendenze che<br />
rappresentano un potenziale superamento del “largo consumo”:<br />
Turismo enogastronomico. L’attività una volta riservata ai gourmet,<br />
oggi è fenomeno <strong>di</strong> massa: si moltiplicano le guide <strong>di</strong> ristoranti, <strong>di</strong> vini, <strong>di</strong><br />
luoghi del mangiar bene, la ricerca ossessiva degli ingre<strong>di</strong>enti più rari, dei<br />
vini più particolari e sofisticati: nelle regioni più lungimiranti questo mix<br />
paesaggio-arte-cibo è ormai strumento fondamentale della promozione<br />
turistica.9<br />
9 Da XVII “Le strade del vino e il prodotto turistico enogastronomico” – <strong>di</strong> Magda<br />
Antonioli Carigliano – Nono rapporto sul turismo italiano 2000 – ENIT ISTAT –<br />
Patrocinio Ministero dell’Industria del Commercio e dell’Agricoltura / Dipartimento<br />
del Turismo<br />
L’enogastronomia segmento in forte crescita nel turismo nazionale<br />
L’importanza strategica del comparto enogastronomico è andata<br />
progressivamente crescendo nel corso degli anni. Da componente fondamentale <strong>di</strong><br />
ogni segmento turistico, in un paese come l’Italia dotato <strong>di</strong> una commistione<br />
significativa <strong>di</strong> elementi territoriali, climatici, artistici, culturali, umani che da<br />
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sempre rappresentano una peculiarità dei suoi turismi, l’enogastronomia ha oggi<br />
assurto il ruolo <strong>di</strong> motivazione principale dello spostamento per certe fasce <strong>di</strong><br />
utenti, collocandosi a tutti gli effetti fra i turismi emergenti.<br />
Per quanto riguarda la durata dei pacchetti, sembra che l’enogastronomia sia<br />
vissuta sempre meno come una forma <strong>di</strong> turismo “mor<strong>di</strong> e fuggi” e stia uscendo<br />
dall’ottica escursionistica per ritagliarsi uno spazio e dei tempi ben definiti, che<br />
possono andare dal week-end all’itinerario <strong>di</strong> una settimana, nei quali la<br />
motivazione enogastronomica si affianca alla scoperta più generale del territorio e<br />
delle risorse culturali, artistiche e naturalistiche in esso presenti. Alcune ricerche<br />
condotte (2) sulle motivazioni della domanda rivolta a questo segmento hanno<br />
evidenziato i tratti caratteristici <strong>di</strong> questi turisti sia nazionali che esteri.<br />
Nel 1999 presso le aziende vitivinicole italiane si sono registrate circa 2,5 milioni<br />
<strong>di</strong> visite. Il sostegno alle ven<strong>di</strong>te <strong>di</strong> vino è altrettanto rilevante: il 18% circa del<br />
fatturato delle cantine aperte al pubblico riguarda le ven<strong>di</strong>te agli enoturisti (tale<br />
valore si riferisce ad imprese <strong>di</strong> piccole e me<strong>di</strong>e <strong>di</strong>mensioni, mentre scende al 12%<br />
per quelle con un fatturato superiore ai 2 miliar<strong>di</strong>) (3).<br />
Il nostro patrimonio enogastronomico, comunque, è <strong>di</strong> primaria importanza a<br />
livello mon<strong>di</strong>ale, solo per fare un esempio conta 500 varietà <strong>di</strong> formaggi, 300 tipi <strong>di</strong><br />
salumi e oltre 2000 etichette <strong>di</strong> vini. Varie regioni annoverano fra le componenti<br />
enogastronomiche le motivazioni principali della scelta a livello geografico dei turisti<br />
che vi si <strong>di</strong>rigono. La stessa immagine del paese nel suo complesso, derivante dagli<br />
articoli riportati sulla stampa internazionale, vanta in queste tematiche posti <strong>di</strong> tutto<br />
rilievo.<br />
Il turismo enogastronomico è una forma <strong>di</strong> turismo culturale: punta alla<br />
conservazione e valorizzazione dei territori agricoli e in particolare vitivinicoli e<br />
propone un nuovo modo <strong>di</strong> vivere la vacanza che viene associata alla visita ad<br />
aziende vinicole con degustazione dei vini tipici e talvolta <strong>di</strong> piatti locali; una vera e<br />
propria esperienza che permette <strong>di</strong> entrare pienamente in comunione con la realtà<br />
del luogo per instaurare un legame <strong>di</strong>alettico con il suo trascorso, per appropriarsi<br />
delle sue tra<strong>di</strong>zioni e del suo patrimonio storico e culturale.<br />
L’enoturismo è dunque una particolare forma <strong>di</strong> prodotto turistico che, pur<br />
essendo composto essenzialmente da servizi, mira a incentivare il consumo stesso<br />
del vino me<strong>di</strong>ante la formazione <strong>di</strong> circoli virtuosi in cui da un alto il viaggio<br />
enoturistico è realizzato per consentire la conoscenza e la <strong>di</strong>retta promozione del<br />
prodotto vitivinicolo e, dall’altro, permette ai consumatori e agli estimatori (ma non<br />
solo) <strong>di</strong> acquisire una <strong>di</strong>retta cognizione della produzione e del territorio,<br />
sperimentandone le particolari atmosfere. La realizzazione <strong>di</strong> questi circuiti, che<br />
associano alla produzione agricola anche fruibilità <strong>di</strong> certi servizi turistici, non è<br />
certo semplice e imme<strong>di</strong>ata, al contrario presuppone una logica impren<strong>di</strong>toriale<br />
innovativa, incentrata su una visione <strong>di</strong> più ampio respiro economico. Un’azienda<br />
vitivinicola che <strong>di</strong>versifica la propria attività entrando a far parte <strong>di</strong> un circuito<br />
organizzato riscontra opportune e fattibili possibilità <strong>di</strong> incremento nei generali<br />
termini <strong>di</strong> valore aggiunto e dello sviluppo solo se alla logica della pura e semplice<br />
red<strong>di</strong>tività dei fon<strong>di</strong> aggiunge un orizzonte impren<strong>di</strong>toriale orientato al mercato dei<br />
servizi turistici mirati alla scoperta delle produzioni agroalimentari <strong>di</strong> qualità, nel cui<br />
ambito è forse imprescin<strong>di</strong>bile il generale rispetto del territorio e del recupero delle<br />
relative risorse ambientali e culturali.<br />
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Wellness. Aumenta la domanda <strong>di</strong> prodotti turistici che rispondano al<br />
bisogno <strong>di</strong> mantenere in forma il corpo. Non è più solo questione <strong>di</strong><br />
fitness, ma <strong>di</strong> wellness: la vacanza è <strong>di</strong>ventata un modo per de<strong>di</strong>care<br />
attenzione alla forma fisica e alla cura del corpo o – più genericamente –<br />
<strong>di</strong> se stessi.<br />
La “nevrosi” delle occasioni. Si sta <strong>di</strong>ffondendo l’abitu<strong>di</strong>ne in molte<br />
località <strong>di</strong> organizzare piccole fiere dell’antiquariato o mercatini settimanali<br />
per arricchire la propria offerta. Nascono le guide del comprar bene, del<br />
comprare in fabbrica (agli spacci aziendali). Le sagre si trasformano in<br />
tanti mercati all’aria aperta con tematizzazioni particolarmente<br />
caratterizzate. Si fa turismo per comprare a prezzo più basso, per<br />
comprare bene, per cogliere le occasioni del mese.<br />
Attività lu<strong>di</strong>co-sportive. Sempre più persone, forse per colpa della vita<br />
troppo “comoda”, in vacanza tentano <strong>di</strong> ribaltare la situazione, scegliendo<br />
<strong>di</strong> fare nel tempo libero attività anche faticose, che partono dallo sport e<br />
vanno oltre: cicloturismo, trekking, mountain bike, canoa,sci e così via. È<br />
una delle modalità più in crescita nel fare turismo.10<br />
Il mass market e le tendenze ad una nuova <strong>di</strong>versificazione<br />
presuppongono comunque un livello qualitativo delle destinazioni<br />
turistiche idoneo alla sod<strong>di</strong>sfazione dei desideri.<br />
Occorre dunque sviluppare una rete che valorizzi il territorio e che allo stesso<br />
tempo sia capace <strong>di</strong> rispondere adeguatamente alla domanda. Nel momento in cui il<br />
vino <strong>di</strong>venta risorsa turistica, infatti, si avrà un “ritorno” positivo, grazie al quale il<br />
turismo stesso porta al prodotto vitivinicolo ricadute positive in termini <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>te e<br />
<strong>di</strong> allargamento del mercato. Il turismo, infatti, è momento <strong>di</strong> comunicazione, <strong>di</strong><br />
conoscenza e anche <strong>di</strong> affermazione sociale e culturale e può rendere il vino non più<br />
solo un alimento o una bevanda, ma anche una risorsa turistica, sempre che si<br />
sappia sviluppare una strategia adeguata, capace <strong>di</strong> promuoverlo, valorizzandolo<br />
economicamente. E’ in quest’ottica che il tipico prodotto enogastronomico<br />
(soprattutto il vino pregiato <strong>di</strong> precisa denominazione) può assumere un ruolo<br />
essenziale, dando la possibilità al turista <strong>di</strong> riscoprire quel legame naturale che lega<br />
un alimento al suo territorio <strong>di</strong> origine ed elevando il vino, soprattutto, a elemento<br />
significativo <strong>di</strong> un comune patrimonio <strong>di</strong> tra<strong>di</strong>zioni da evocare.<br />
(2) M. Antonioli Corigliano Enoturismo, caratteristiche della domanda e<br />
strategie <strong>di</strong> offerta, F. Angeli, Milano, 1996<br />
(3) Dati Movimento Turismo del Vino<br />
10 Tale forma <strong>di</strong> turismo rappresenta anzi il più evidente superamento del<br />
cosiddetto “turismo passivo”, <strong>di</strong> quel turismo cioè basato sulla semplice frequentazione<br />
<strong>di</strong> un luogo <strong>di</strong>verso da quello <strong>di</strong> abituale residenza, e ritenuto interessante in quanto<br />
basato sul go<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> aspetti paesaggistici, climatici, <strong>di</strong> relax ecc. che corrispondono<br />
ad uno spettro <strong>di</strong> bisogni elementari, non evoluti, a fenomeni <strong>di</strong> “ritorno” da parte <strong>di</strong><br />
emigrati ecc. Ė una formula in via <strong>di</strong> esaurimento e tipica delle aree turistiche<br />
marginali in fase <strong>di</strong> involuzione.<br />
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108<br />
PSL APRILE 2007<br />
La ricerca del prezzo più conveniente quin<strong>di</strong> avviene sempre <strong>di</strong> più<br />
all’interno dell’universo delle stazioni in grado <strong>di</strong> offrire un livello <strong>di</strong> servizi<br />
e <strong>di</strong> opportunità me<strong>di</strong>o, se non me<strong>di</strong>o-alto.<br />
Il fenomeno viene da lontano ma è ormai arrivato ad una fase <strong>di</strong><br />
maturazione tale da portare ad una tendenziale esclusione dal mercato<br />
delle destinazioni non evolute.<br />
2.2.13. Le valenze dell’area PSL all’interno del comprensorio<br />
trinazionale austro-italo-sloveno<br />
Se lo standard delle destinazioni turistiche è dato dal rapporto qualità<br />
prezzo e dalla attitu<strong>di</strong>ne a sod<strong>di</strong>sfare desideri ben in<strong>di</strong>viduati, se inoltre è<br />
necessario puntare a <strong>di</strong>fferenziali turistici il più netti possibile, è pertanto<br />
in<strong>di</strong>spensabile, all’interno <strong>di</strong> tali processi, in<strong>di</strong>viduare le valenze <strong>di</strong><br />
ciascuno dei soggetti nazionali, al fine <strong>di</strong> stabilire e enfatizzare obiettivi e<br />
tematiche che l’area Italiana può e deve valorizzare come proprie, non<br />
ripetibili ed originali puntando:<br />
alle specificità esistenti ed alla loro valorizzazione;<br />
alle valenze irripetibili o <strong>di</strong>fficilmente esportabili, capaci <strong>di</strong> essere cioè<br />
elemento fondante della scelta della parte italiana rispetto alle altre.<br />
2.2.14. Le risorse proponibili<br />
Tali valenze sembrano essere quelle:<br />
• della rete commerciale;<br />
• dei prodotti agroalimentari;<br />
• della ristorazione.<br />
Tali settori infatti sono molto sviluppati in tutta l’area PSL. Lo stesso <strong>di</strong>casi<br />
per il settore commerciale sia per Tarvisio che per i due centri <strong>di</strong> Tarcento<br />
e Cividale. Questi ultimi due si possono considerare come partecipi della<br />
grande area commerciale dell’U<strong>di</strong>nese. Sono tali peculiarità <strong>di</strong>fficilmente<br />
ripetibili oltre confine, in quanto legate a tra<strong>di</strong>zioni locali oltre che<br />
all’immagine del prodotto, alle tra<strong>di</strong>zioni alimentari locali e al “Made in<br />
Italy”. Sono infine – ed è questo l’aspetto più importante – l’unico settore<br />
che si avvicina allo standard qualità-prezzo-sod<strong>di</strong>sfazione <strong>di</strong> bisogni della<br />
tendenziale risegmentazione del mercato.<br />
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109<br />
PSL APRILE 2007<br />
2.3. Attività <strong>di</strong> programmazione generali presenti nell’area<br />
2.3.1.1. L’Area facente parte del territorio della<br />
Comunità Montana Canal del Ferro Val Canale<br />
PROGRAMMA DELLE OPERE PUBBLICHE DEI COMUNI DEL COMPRENSORIO<br />
ELENCO DEI PRINCIPALI<br />
INTERVENTI<br />
COMUNE DI MOGGIO UDINESE 1.999 2.000 2.001<br />
Strada per Ovedasso (1° lotto) -<br />
ponte sul torrente Alba<br />
500.000.000 0 0<br />
Realizzazione centro polifunzionale 230.000.000 317.676.144 317.676.144<br />
Realizzazione <strong>di</strong>scarica inerti 0 100.000.000 100.000.000<br />
Manutenzione<br />
fabbricati<br />
straor<strong>di</strong>naria<br />
70.000.000 10.000.000 10.000.000<br />
Manutenzione straor<strong>di</strong>naria scuole 55.833.017 10.000.000 10.000.000<br />
Totale entrate/spese 5.287.627.939 4.720.913.247 4.732.913.247<br />
COMPLETAMENTO DI OPERE<br />
GIÀ APPALTATE<br />
Sistemazione strade 62.000.000<br />
Completamento<br />
metanizzazione<br />
rete <strong>di</strong><br />
280.000.000<br />
Completamento opere sul rio Aar 1.500.000.000<br />
Completamento<br />
Travasans<br />
opere sul Rio<br />
500.000.000<br />
Revisione <strong>di</strong> impianti<br />
illuminazione pubblica<br />
<strong>di</strong><br />
320.000.000<br />
Costruzione <strong>di</strong> tratti <strong>di</strong> fognatura<br />
pubblica<br />
120.000.000<br />
Sistemazione marciapie<strong>di</strong> 60.000.000<br />
Costruzione pista forestale "Sot<br />
Palis Bertulis"<br />
252.000.000<br />
Costruzione pista forestale "Grifon" 382.000.000<br />
ENTRATE / USCITE DI BILANCIO 5.287.627.939 4.720.913.247 4.732.913.247<br />
COMUNE DI RESIA<br />
Acquisto caserma dei carabinieri e<br />
manutenzione straor<strong>di</strong>naria<br />
240.000.000<br />
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110<br />
PSL APRILE 2007<br />
Manutenzione<br />
patrimonio<br />
straor<strong>di</strong>naria del<br />
12.000.000 61.000.000 61.000.000<br />
Miglioramento<br />
(mutuo)<br />
impianti sportivi<br />
340.000.000<br />
Ricostruzione e<strong>di</strong>ficio x sede archivio<br />
storicocomunale (contr reg.le)<br />
1.500.000.000<br />
Adeguamento viabilità Val Resia -<br />
Uccea - Slovenja (Interreg II)<br />
1.770.000.000<br />
Rior<strong>di</strong>no fon<strong>di</strong>ario Oseacco 115.000.000<br />
Acquedotti comunali a Coritis e<br />
Martignilas<br />
185.000.000<br />
Sistemazione<br />
(fon<strong>di</strong> reg.li ?)<br />
strade comunali<br />
700.000.000 600.000.000<br />
Realizzazione centralina idroelettrica<br />
sul torrente Barman (patto territor.)<br />
2.000.000.000 2.000.000.000<br />
ENTRATE / USCITE DI BILANCIO 6.204.681.000 7.776.148.000 6.007.532.000<br />
COMUNE DI RESIUTTA<br />
Costruzione campo <strong>di</strong> calcio 250.000.000<br />
Acquisizione aree zona Stuvet da<br />
destinare ad area produttiva<br />
500.000.000<br />
Interventi per la viabilità (contrib<br />
50.000.000 635.000.000 150.000.000<br />
prov.le)<br />
Interv. con contrib. 5b e <strong>Leader</strong><br />
(realizz. <strong>di</strong> opere <strong>di</strong> servizio della<br />
zona comm.le)<br />
Interventi <strong>di</strong> recupero ambientale<br />
(contr. reg.li)<br />
1.000.000.000 1.800.000.000<br />
220.000.000 1.160.000.000 750.000.000<br />
Spese per biblioteca (contr. prov.le) 69.000.000<br />
Adeguamento impianti elettrici 150.000.000<br />
Costruzione piazzola<br />
(contr. prov.le)<br />
ecologica<br />
55.000.000<br />
Interventi <strong>di</strong> protezione<br />
(sghiaiamento Rio Resartico)<br />
civile<br />
1.600.000.000<br />
Opere urbanizzaz. (contr. reg.le)<br />
(zona artig., zona G2, nuove aree<br />
comm.li, ecc.)<br />
630.000.000 700.000.000 500.000.000<br />
Metanizzazione comunale 3.000.000.000<br />
Costruzione centralina idroelettrica<br />
(contr CM)<br />
350.000.000<br />
ENTRATE / USCITE DI BILANCIO 8.899.027.000 5.588.027.000 2.379.027.000<br />
COMUNE DI CHIUSAFORTE<br />
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Sistemazione strada vicinale<br />
Plagnis- Costamolino (contr. reg.le)<br />
Sistemazione strada per Roveredo<br />
(contr. reg.le)<br />
Sistemazione sede municipale (con<br />
mutuo)<br />
111<br />
PSL APRILE 2007<br />
184.798.000<br />
1.400.000.000<br />
800.000.000<br />
ENTRATE / USCITE DI BILANCIO<br />
Non inserito in bilancio<br />
Realizzazione <strong>di</strong> paramassi e lavori<br />
4.965.174.000 2.106.881.000 2.104.866.000<br />
<strong>di</strong> protezione dalle valanghe a Sella 700.000.000 2.300.000.000<br />
Nevea<br />
Strada forestale per Bosco<br />
Cregnedul (fon<strong>di</strong> 5B)<br />
COMUNE DI DOGNA<br />
Realizz. capannone per attività<br />
produttive (sono in attesa<br />
dell'approvaz del PRGC)<br />
372.240.000<br />
60.000.000<br />
Ristrutturazione e<strong>di</strong>ficio <strong>di</strong> via Roma 250.000.000<br />
Lavori <strong>di</strong> adeguamento alla 626 66.319.809<br />
Lavori <strong>di</strong> manutenzione alle strade 75.319.809<br />
ENTRATE / USCITE DI BILANCIO<br />
COMUNE DI PONTEBBA<br />
1.414.766.165 1.100.689.574 1.123.239.574<br />
Sistemazione<br />
Poccet<br />
strada vicinale <strong>di</strong><br />
348.000.000<br />
7° lotto acquedotto Studena Alta -<br />
350.000.000<br />
Aupa<br />
Acquedotto Studena Bassa 165.000.000<br />
Strade interpoderali Piani Plamalina 180.000.000<br />
Sistemaz. idrogeologica Frattis 400.000.000<br />
Manutenzione<br />
municipale<br />
straor<strong>di</strong>naria sede<br />
247.000.000<br />
Adeguamento casa per anziani<br />
142.358.374<br />
"Elsa Treu"<br />
Completamento opere interne ed<br />
esterne sta<strong>di</strong>o del ghiaccio (contr. 800.000.000<br />
reg.le)<br />
Copertura Cinema Teatro Italia 240.000.000<br />
Arginatura Fiume Fella (Dir. R. Prot.<br />
761.750.000<br />
Civile)<br />
Sghiaiamento " ( " ) 438.210.000<br />
" Rio degli Uccelli 1.200.000.000<br />
" e spondatura fiume<br />
Fella<br />
1.500.000.000<br />
Sistemazione Scuola me<strong>di</strong>a statale<br />
(Seg. Gen. Straord.)<br />
1.500.000.000<br />
Costruzione ponte Lavaz 700.000.000<br />
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112<br />
PSL APRILE 2007<br />
Sistemazione<br />
Bassa<br />
strada Studena<br />
1.500.000.000<br />
Realizzazione pista da fondo in<br />
frazione Aupa<br />
700.000.000<br />
Realizzazione PIP a S. Leopoldo 1.000.000.000<br />
Sistemazione<br />
Pietratagliata<br />
acquedotto a<br />
200.000.000<br />
Sistemazione Rio Bombaso 700.000.000<br />
Pavimentazioni strade comunali 1.000.000.000<br />
Illuminazione pubblica 500.000.000<br />
Costruzione fognatura a Studena<br />
Bassa<br />
1.000.000.000<br />
Costruzione<br />
depurazione<br />
impianto <strong>di</strong><br />
700.000.000<br />
ENTRATE / USCITE DI BILANCIO 19.771.222.000 12.425.840.000 12.484.640.000<br />
COMUNE DI MALBORGHETTO-<br />
VALBRUNA<br />
Metanizzazione a Bagni <strong>di</strong> Lusnizza 750.000.000<br />
Fognature capoluogo 150.000.000<br />
Acquisto automezzi 350.000.000<br />
Interventi alla scuole elementare 90.000.000<br />
Arredo urbano in tutte le frazioni 150.000.000 150.000.000 500.000.000<br />
Completamento civico ex canonica 150.000.000<br />
ENTRATE / USCITE DI BILANCIO 4.122.904.000 3.185.508.000 3.035.508.000<br />
Non inserite nel bilancio, ma in programma, subor<strong>di</strong>natamente alla concessione <strong>di</strong> contributi<br />
straor<strong>di</strong>nari<br />
Sistemazione strade vicinali<br />
Impianto <strong>di</strong> depurazione a Ugovizza<br />
Adeguamento immobili comunali<br />
alla 626/94<br />
Completamento rete acquedottistica e fognaria comunale<br />
Sta<strong>di</strong>o del fondo in Val Saisera<br />
Realizzazione campeggio<br />
internazionale a Ugovizza<br />
COMUNE DI TARVISIO 1.999 2.000 2.001<br />
Adeguamento 626<br />
centrale termica<br />
e revisione<br />
326.000.000 500.000.000 300.000.000<br />
Ristrutturazione e<strong>di</strong>fici comunali e<br />
430.000.000<br />
taverna<br />
Risistemazione via Castello 700.000.000<br />
Ristrutturazione museo minerario 67.000.000<br />
Completamento<br />
sport<br />
Palazzetto dello<br />
1.000.000.000<br />
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113<br />
PSL APRILE 2007<br />
Completamento campo <strong>di</strong> calcio a<br />
Fusine<br />
300.000.000<br />
Costruzione trampolino <strong>di</strong> salto 185.000.000<br />
Realizzazione strade in porfido e<br />
parcheggi<br />
300.000.000 100.000.000<br />
Intervento in<br />
Camporosso<br />
via Casarenza a<br />
320.000.000<br />
Costruzione acquedotto Cave 500.000.000<br />
Costruzione<br />
Camporosso<br />
depuratore<br />
314.400.507<br />
Ampliamento cimiteri 156.000.000 300.000.000<br />
Realscivolo al Mercato 235.000.000<br />
Acquisto automezzi 400.000.000 250.000.000<br />
Sistemazione Piazza Unità 500.000.000<br />
Impianto <strong>di</strong> illuminazione via Alpi<br />
Giulie<br />
180.000.000<br />
Sistemazione<br />
Gorizia<br />
acquedotto via<br />
108.000.000<br />
Realizzazione fognature 1.015.000.000 700.000.000<br />
Ristrutturazione campo sportivo 500.000.000<br />
Potenziamento<br />
Priesnig<br />
acquedotto via<br />
800.000.000<br />
Totale entrate / spese 16.554.000.000 14.131.000.000 14.219.000.000<br />
COMUNITA' MONTANA<br />
Sistemazione idraulico forestale<br />
Comune <strong>di</strong> Dogna<br />
500.000.000<br />
" " 500.000.000<br />
Acquedotti e fognature (L.R. 10/88) 100.000.000<br />
Viabilità forestale (L.R. 10/88) 122.000.000<br />
Conservazione silvo-pastorale ( "<br />
120.000.000<br />
- art. 52)<br />
Funzioni trasferite 136.000.000<br />
Interventi art. 12 L.R. 50/93 74.050.000<br />
Interventi L.R. 8/92 35.000.000<br />
Realizzazione attività produttive (<br />
1.100.000.000<br />
PIP ) a Resia<br />
Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong>versi - art. 16 L.R. 50/93 100.000.000<br />
Completamento ripetitori TV 236.400.000<br />
Interreg II Italia - Slovenia 320.000.000<br />
ENTRATE / USCITE DI BILANCIO 10.595.397.000 7.829.868.000 7.879.560.000<br />
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114<br />
PSL APRILE 2007<br />
2.3.1.2. L’area facente parte del territorio della<br />
Comunità Montana Valli del Torre<br />
Negli ultimi anni nel territorio della Comunità montana delle Valli del<br />
Torre sono stati realizzati e sono in corso <strong>di</strong> realizzazione <strong>di</strong>versi interventi<br />
finanziati attraverso i Fon<strong>di</strong> Strutturali comunitari.<br />
Nella tabella allegata si riporta una sintesi dei principali interventi<br />
finanziati attraverso tali fon<strong>di</strong>.<br />
TORRE LEADER<br />
BENEFICIARIO PROGRAMMA PROGETTO<br />
COMUNE DI ATTIMIS<br />
FONDI<br />
COMUNITARI UE<br />
FONDI<br />
COMUNITARI UE<br />
COMUNE DI FAEDIS 5b<br />
-Recupero ed adattamento ex-latteria da<br />
a<strong>di</strong>bire a Museo<br />
-Prog. <strong>di</strong> promozione turistica del Museo<br />
Archeologico Me<strong>di</strong>oevale<br />
-Sistemazione e manutenzione sentieri<br />
storici comunali<br />
FINANZIAME<br />
NTO<br />
L.447.578.738<br />
L. 110.000.000<br />
L. 80.000.000<br />
COMUNE DI 5b<br />
-Caratterizzazione <strong>di</strong> percorsi integrati su<br />
tematiche naturalistiche<br />
LUSEVERA e geologico- speleologiche L. 163.863.000<br />
COMUNE DI<br />
MAGNANO IN<br />
RIVIERA<br />
COMUNE DI NIMIS 5b<br />
COMUNE DI<br />
POVOLETTO<br />
COMUNE DI<br />
TAIPANA<br />
COMUNE DI<br />
TARCENTO<br />
NESSUNO NESSUNO<br />
-Lavori <strong>di</strong> riqualificazione del Centro<br />
Urbano<br />
NESSUNO NESSUNO<br />
L.<br />
-<br />
L. 500.000.000<br />
5b -Sentieri e siti <strong>di</strong> pregio ambientale L. 409.626.000<br />
-Creazione centro visite con<br />
ristrutturazione ex-latteria <strong>di</strong> Platischis<br />
-Sistemazione idrogeologica della riviera<br />
L. 172.883.880<br />
5b L.R. 35/95 <strong>di</strong> Coia e interventi a <strong>di</strong>fesa delle strade<br />
<strong>di</strong> interesse paesaggistico<br />
L. 279.475.000<br />
5b L.R. 35/95<br />
-Piccoli interventi infrastrutturali<br />
(sentieristica)<br />
L. 269.672.000<br />
5b L.R. 35/95<br />
-Progettazione relativa all'adeguamento e<br />
completamento<br />
infrastrutturale dell'area destinata ad<br />
inse<strong>di</strong>amenti produttivi<br />
L. 1.695.984.102<br />
KONVER -Programma operativo KONVER L. 7.569.600.000<br />
5b L.R. 35/95 -Intervento <strong>di</strong> riqualificazione <strong>di</strong> borghi<br />
L.<br />
-<br />
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COMUNITA'<br />
MONTANA VALLI<br />
DEL TORRE<br />
COMUNITA'<br />
MONTANA VALLI<br />
DEL TORRE<br />
COMUNITA'<br />
MONTANA VALLI<br />
DEL TORRE<br />
COMUNITA'<br />
MONTANA VALLI<br />
DEL TORRE<br />
COMUNITA'<br />
MONTANA VALLI<br />
DEL TORRE<br />
COMUNITA'<br />
MONTANA VALLI<br />
DEL TORRE<br />
COMUNITA'<br />
MONTANA VALLI<br />
DEL TORRE<br />
TORRE LEADER<br />
115<br />
5b L.R. 35/95<br />
5b L.R. 35/95<br />
5b L.R. 35/95<br />
5b L.R. 35/95<br />
5b L.R. 35/95<br />
5b L.R. 35/95<br />
5b L.R. 35/95<br />
5b L.R. 35/95<br />
PSL APRILE 2007<br />
rurali ad alta vocazione<br />
turistica " Borgo <strong>di</strong> Collerumiz" L. 461.400.000<br />
-Recupero, adattamento ed attrezzatura<br />
L. 71.315.999<br />
e<strong>di</strong>fici misura IV<br />
PROGETTO DI MASSIMA PER LA<br />
REALIZZAZIONE DI MATERIALE<br />
L. 25.000.000<br />
INFORMATIVO PER LE AZIENDE<br />
AGRITURISTICHE<br />
"I PERCORSI DELLE VALLI" IL<br />
SISTEMA DI PERCORSI CICLABILI<br />
E PEDONALI, CON AREE DI SOSTA, L. 498.960.000<br />
DI NATURA TURISTICO-TEMATICA<br />
E AGRITURISTICA<br />
REALIZZAZIONE DI UN SISTEMA<br />
INFORMATIVO TERRITORIALE PER<br />
IL MONITORAGGIO AMBIENTALE L. 6.962.000.000<br />
DEL TERRITORIO MONTANO -<br />
SITER MONT -<br />
CONVERSIONI, DIRADAMENTI E<br />
RIPULITURE NEI PATRIMONI<br />
L. 197.786.600<br />
FORESTALI IN COMUNE DI<br />
ATTIMIS.<br />
TAGLIO DI SFOLLO DI BOSCHI<br />
GIOVANI - INTERVENTI PER LA<br />
CONVERSIONE DI BOSCHI CEDUI<br />
L. 128.652.480<br />
IN FUSTAIE - OPERE INERENTI AL<br />
MIGLIORAMENTO GENERICO DEI<br />
BOSCHI IN COMUNE DI FAEDIS.<br />
DIRADAMENTI CONVERSIONI E<br />
RIPULITURE NEL PATRIMONIO<br />
FORESTALE DEL CONSORZIO L. 81.629.244<br />
PRIVATO "LA MONT" IN COMUNE<br />
DI MAGNANO IN RIVIERA.<br />
INTERVENTI MANUTENZIONE<br />
STRAORDINARIA STRADA<br />
FORESTALE NEI COMUNI DI<br />
ATTIMIS E FAEDIS<br />
L. 191.410.650<br />
BENEFICIARIO PROGRAMMA PROGETTO FINANZIAMENTO<br />
COMUNE DI ATTIMIS<br />
FONDI<br />
COMUNITARI UE<br />
FONDI<br />
COMUNITARI UE<br />
-Recupero ed<br />
adattamento exlatteria<br />
da a<strong>di</strong>bire a<br />
Museo<br />
-Prog. <strong>di</strong><br />
promozione turistica<br />
del Museo<br />
Archeologico<br />
Me<strong>di</strong>oevale<br />
L.447.578.738<br />
L. 110.000.000<br />
A.T.S. ALPI PREALPI GIULIE.<br />
Via Pramollo, 16<br />
33016 Pontebba (UD) - ITALIA<br />
Tel. 0428 90148<br />
Fax 0428 90348<br />
openleader@tin.it
COMUNE DI FAEDIS 5b<br />
COMUNE DI 5b<br />
LUSEVERA<br />
116<br />
PSL APRILE 2007<br />
-Sistemazione e<br />
manutenzione<br />
sentieri storici<br />
comunali<br />
-Caratterizzazione <strong>di</strong><br />
percorsi integrati su<br />
tematiche<br />
naturalistiche<br />
e geologicospeleologiche<br />
L. 80.000.000<br />
L. 163.863.000<br />
COMUNE DI MAGNANO IN<br />
RIVIERA<br />
NESSUNO NESSUNO<br />
-Lavori <strong>di</strong><br />
L. -<br />
COMUNE DI NIMIS 5b riqualificazione del<br />
Centro Urbano<br />
L. 500.000.000<br />
COMUNE DI POVOLETTO NESSUNO NESSUNO L. -<br />
COMUNE DI TAIPANA 5b<br />
-Sentieri e siti <strong>di</strong><br />
pregio ambientale<br />
-Creazione centro<br />
L. 409.626.000<br />
visite con<br />
ristrutturazione exlatteria<br />
<strong>di</strong> Platischis<br />
-Sistemazione<br />
idrogeologica della<br />
riviera <strong>di</strong> Coia e<br />
L. 172.883.880<br />
COMUNE DI TARCENTO 5b L.R. 35/95 interventi a <strong>di</strong>fesa<br />
delle strade <strong>di</strong><br />
interesse<br />
paesaggistico<br />
-Piccoli interventi<br />
L. 279.475.000<br />
5b L.R. 35/95 infrastrutturali<br />
(sentieristica)<br />
-Progettazione<br />
L. 269.672.000<br />
5b L.R. 35/95<br />
relativa<br />
all'adeguamento e<br />
completamento<br />
infrastrutturale<br />
dell'area destinata ad<br />
inse<strong>di</strong>amenti<br />
produttivi<br />
L. 1.695.984.102<br />
KONVER<br />
-Programma<br />
operativo KONVER<br />
-Intervento <strong>di</strong><br />
L. 7.569.600.000<br />
5b L.R. 35/95<br />
riqualificazione <strong>di</strong><br />
borghi rurali ad alta<br />
vocazione<br />
turistica " Borgo <strong>di</strong><br />
Collerumiz"<br />
L. 461.400.000<br />
5b L.R. 35/95 -Recupero, L. 71.315.999<br />
A.T.S. ALPI PREALPI GIULIE.<br />
Via Pramollo, 16<br />
33016 Pontebba (UD) - ITALIA<br />
Tel. 0428 90148<br />
Fax 0428 90348<br />
openleader@tin.it
COMUNITA' MONTANA<br />
VALLI DEL TORRE<br />
COMUNITA' MONTANA<br />
VALLI DEL TORRE<br />
COMUNITA' MONTANA<br />
VALLI DEL TORRE<br />
COMUNITA' MONTANA<br />
VALLI DEL TORRE<br />
COMUNITA' MONTANA<br />
VALLI DEL TORRE<br />
COMUNITA' MONTANA<br />
VALLI DEL TORRE<br />
117<br />
PSL APRILE 2007<br />
5b L.R. 35/95<br />
5b L.R. 35/95<br />
5b L.R. 35/95<br />
5b L.R. 35/95<br />
5b L.R. 35/95<br />
5b L.R. 35/95<br />
adattamento ed<br />
attrezzatura e<strong>di</strong>fici<br />
misura IV<br />
PROGETTO DI<br />
MASSIMA PER LA<br />
REALIZZAZIONE<br />
DI MATERIALE<br />
INFORMATIVO<br />
PER LE AZIENDE<br />
AGRITURISTICHE<br />
"I PERCORSI<br />
DELLE VALLI" IL<br />
SISTEMA DI<br />
PERCORSI<br />
CICLABILI E<br />
PEDONALI, CON<br />
AREE DI SOSTA,<br />
DI NATURA<br />
TURISTICO-<br />
TEMATICA E<br />
AGRITURISTICA<br />
REALIZZAZIONE<br />
DI UN SISTEMA<br />
INFORMATIVO<br />
TERRITORIALE<br />
PER IL<br />
MONITORAGGIO<br />
AMBIENTALE<br />
DEL TERRITORIO<br />
MONTANO -<br />
SITER MONT -<br />
CONVERSIONI,<br />
DIRADAMENTI E<br />
RIPULITURE NEI<br />
PATRIMONI<br />
FORESTALI IN<br />
COMUNE DI<br />
ATTIMIS.<br />
TAGLIO DI<br />
SFOLLO DI<br />
BOSCHI GIOVANI<br />
- INTERVENTI<br />
PER LA<br />
CONVERSIONE DI<br />
BOSCHI CEDUI IN<br />
FUSTAIE - OPERE<br />
INERENTI AL<br />
MIGLIORAMENT<br />
O GENERICO DEI<br />
BOSCHI IN<br />
COMUNE DI<br />
FAEDIS.<br />
DIRADAMENTI<br />
CONVERSIONI E<br />
L. 25.000.000<br />
L. 498.960.000<br />
L. 6.962.000.000<br />
L. 197.786.600<br />
L. 128.652.480<br />
L. 81.629.244<br />
A.T.S. ALPI PREALPI GIULIE.<br />
Via Pramollo, 16<br />
33016 Pontebba (UD) - ITALIA<br />
Tel. 0428 90148<br />
Fax 0428 90348<br />
openleader@tin.it
COMUNITA' MONTANA<br />
VALLI DEL TORRE<br />
TORRE LEADER<br />
118<br />
PSL APRILE 2007<br />
5b L.R. 35/95<br />
RIPULITURE NEL<br />
PATRIMONIO<br />
FORESTALE DEL<br />
CONSORZIO<br />
PRIVATO "LA<br />
MONT" IN<br />
COMUNE DI<br />
MAGNANO IN<br />
RIVIERA.<br />
INTERVENTI<br />
MANUTENZIONE<br />
STRAORDINARIA<br />
STRADA<br />
FORESTALE NEI<br />
COMUNI DI<br />
ATTIMIS E<br />
FAEDIS<br />
L. 191.410.650<br />
BENEFICIARIO PROGRAMMA PROGETTO FINANZIAMENTO<br />
COMUNE DI ATTIMIS<br />
FONDI<br />
COMUNITARI UE<br />
FONDI<br />
COMUNITARI UE<br />
COMUNE DI FAEDIS 5b<br />
COMUNE DI 5b<br />
LUSEVERA<br />
-Recupero ed<br />
adattamento exlatteria<br />
da a<strong>di</strong>bire a<br />
Museo<br />
-Prog. <strong>di</strong><br />
promozione turistica<br />
del Museo<br />
Archeologico<br />
Me<strong>di</strong>oevale<br />
-Sistemazione e<br />
manutenzione<br />
sentieri storici<br />
comunali<br />
-Caratterizzazione<br />
<strong>di</strong> percorsi integrati<br />
su tematiche<br />
naturalistiche<br />
e geologicospeleologiche<br />
L. 447.578.727<br />
L. 110.000.000<br />
L. 80.000.000<br />
L. 163.863.000<br />
COMUNE DI MAGNANO IN<br />
RIVIERA<br />
NESSUNO NESSUNO<br />
-Lavori <strong>di</strong><br />
L. -<br />
COMUNE DI NIMIS 5b riqualificazione del<br />
Centro Urbano<br />
L. 500.000.000<br />
COMUNE DI POVOLETTO NESSUNO NESSUNO L. -<br />
COMUNE DI TAIPANA 5b -Sentieri e siti <strong>di</strong> L. 409.626.000<br />
A.T.S. ALPI PREALPI GIULIE.<br />
Via Pramollo, 16<br />
33016 Pontebba (UD) - ITALIA<br />
Tel. 0428 90148<br />
Fax 0428 90348<br />
openleader@tin.it
119<br />
PSL APRILE 2007<br />
COMUNE DI TARCENTO 5b L.R. 35/95<br />
pregio ambientale<br />
-Creazione centro<br />
visite con<br />
ristrutturazione exlatteria<br />
<strong>di</strong> Platischis<br />
-Sistemazione<br />
idrogeologica della<br />
riviera <strong>di</strong> Coia e<br />
interventi a <strong>di</strong>fesa<br />
delle strade <strong>di</strong><br />
interesse<br />
paesaggistico<br />
-Piccoli interventi<br />
5b L.R. 35/95 infrastrutturali<br />
(sentieristica)<br />
-Progettazione<br />
5b L.R. 35/95<br />
relativa<br />
all'adeguamento e<br />
completamento<br />
infrastrutturale<br />
dell'area destinata<br />
ad inse<strong>di</strong>amenti<br />
produttivi<br />
KONVER<br />
-Programma<br />
operativo KONVER<br />
-Intervento <strong>di</strong><br />
5b L.R. 35/95<br />
riqualificazione <strong>di</strong><br />
borghi rurali ad alta<br />
vocazione<br />
turistica " Borgo <strong>di</strong><br />
Collerumiz"<br />
-Recupero,<br />
5b L.R. 35/95<br />
adattamento ed<br />
attrezzatura e<strong>di</strong>fici<br />
misura IV<br />
PROGETTO DI<br />
MASSIMA PER<br />
LA<br />
COMUNITA' MONTANA 5b L.R. 35/95<br />
REALIZZAZIONE<br />
DI MATERIALE<br />
INFORMATIVO<br />
PER LE AZIENDE<br />
AGRITURISTICHE<br />
VALLI DEL TORRE Attimis<br />
PROGETTO DI<br />
MASSIMA PER<br />
LA<br />
COMUNITA' MONTANA 5b L.R. 35/95<br />
REALIZZAZIONE<br />
DI MATERIALE<br />
INFORMATIVO<br />
PER LE AZIENDE<br />
AGRITURISTICHE<br />
VALLI DEL TORRE Fae<strong>di</strong>s<br />
L. 172.883.880<br />
L. 279.475.000<br />
L. 269.672.000<br />
L. 1.695.984.102<br />
L. 7.569.600.000<br />
L. 461.400.000<br />
L. 71.315.999<br />
L. 25.000.000<br />
L. 25.000.000<br />
A.T.S. ALPI PREALPI GIULIE.<br />
Via Pramollo, 16<br />
33016 Pontebba (UD) - ITALIA<br />
Tel. 0428 90148<br />
Fax 0428 90348<br />
openleader@tin.it
120<br />
PSL APRILE 2007<br />
COMUNITA' MONTANA 5b L.R. 35/95<br />
PROGETTO DI<br />
MASSIMA PER<br />
LA<br />
REALIZZAZIONE<br />
DI MATERIALE<br />
INFORMATIVO<br />
PER LE AZIENDE<br />
AGRITURISTICHE<br />
VALLI DEL TORRE Lusevera<br />
PROGETTO DI<br />
MASSIMA PER<br />
LA<br />
COMUNITA' MONTANA 5b L.R. 35/95<br />
REALIZZAZIONE<br />
DI MATERIALE<br />
INFORMATIVO<br />
PER LE AZIENDE<br />
AGRITURISTICHE<br />
VALLI DEL TORRE Magnano in Riviera<br />
PROGETTO DI<br />
MASSIMA PER<br />
LA<br />
COMUNITA' MONTANA 5b L.R. 35/95<br />
REALIZZAZIONE<br />
DI MATERIALE<br />
INFORMATIVO<br />
PER LE AZIENDE<br />
AGRITURISTICHE<br />
VALLI DEL TORRE Nimis<br />
PROGETTO DI<br />
MASSIMA PER<br />
LA<br />
COMUNITA' MONTANA 5b L.R. 35/95<br />
REALIZZAZIONE<br />
DI MATERIALE<br />
INFORMATIVO<br />
PER LE AZIENDE<br />
AGRITURISTICHE<br />
VALLI DEL TORRE Povoletto<br />
PROGETTO DI<br />
MASSIMA PER<br />
LA<br />
COMUNITA' MONTANA 5b L.R. 35/95<br />
REALIZZAZIONE<br />
DI MATERIALE<br />
INFORMATIVO<br />
PER LE AZIENDE<br />
AGRITURISTICHE<br />
VALLI DEL TORRE Taipana<br />
PROGETTO DI<br />
MASSIMA PER<br />
LA<br />
COMUNITA' MONTANA 5b L.R. 35/95<br />
REALIZZAZIONE<br />
DI MATERIALE<br />
INFORMATIVO<br />
PER LE AZIENDE<br />
AGRITURISTICHE<br />
L. 25.000.000<br />
L. 25.000.000<br />
L. 25.000.000<br />
L. 25.000.000<br />
L. 25.000.000<br />
L. 25.000.000<br />
A.T.S. ALPI PREALPI GIULIE.<br />
Via Pramollo, 16<br />
33016 Pontebba (UD) - ITALIA<br />
Tel. 0428 90148<br />
Fax 0428 90348<br />
openleader@tin.it
121<br />
PSL APRILE 2007<br />
VALLI DEL TORRE Tarcento<br />
"I PERCORSI<br />
DELLE VALLI" IL<br />
SISTEMA DI<br />
PERCORSI<br />
CICLABILI E<br />
COMUNITA' MONTANA 5b L.R. 35/95 PEDONALI, CON<br />
AREE DI SOSTA,<br />
DI NATURA<br />
TURISTICO-<br />
TEMATICA E<br />
AGRITURISTICA<br />
VALLI DEL TORRE Attimis<br />
"I PERCORSI<br />
DELLE VALLI" IL<br />
SISTEMA DI<br />
PERCORSI<br />
CICLABILI E<br />
COMUNITA' MONTANA 5b L.R. 35/95 PEDONALI, CON<br />
AREE DI SOSTA,<br />
DI NATURA<br />
TURISTICO-<br />
TEMATICA E<br />
AGRITURISTICA<br />
VALLI DEL TORRE Fae<strong>di</strong>s<br />
"I PERCORSI<br />
DELLE VALLI" IL<br />
SISTEMA DI<br />
PERCORSI<br />
CICLABILI E<br />
COMUNITA' MONTANA 5b L.R. 35/95 PEDONALI, CON<br />
AREE DI SOSTA,<br />
DI NATURA<br />
TURISTICO-<br />
TEMATICA E<br />
AGRITURISTICA<br />
VALLI DEL TORRE Lusevera<br />
"I PERCORSI<br />
DELLE VALLI" IL<br />
SISTEMA DI<br />
PERCORSI<br />
CICLABILI E<br />
COMUNITA' MONTANA 5b L.R. 35/95 PEDONALI, CON<br />
AREE DI SOSTA,<br />
DI NATURA<br />
TURISTICO-<br />
TEMATICA E<br />
AGRITURISTICA<br />
VALLI DEL TORRE Magnano in Riviera<br />
"I PERCORSI<br />
COMUNITA' MONTANA 5b L.R. 35/95<br />
DELLE VALLI" IL<br />
SISTEMA DI<br />
PERCORSI<br />
L. 498.960.000<br />
L. 498.960.000<br />
L. 498.960.000<br />
L. 498.960.000<br />
L. 498.960.000<br />
A.T.S. ALPI PREALPI GIULIE.<br />
Via Pramollo, 16<br />
33016 Pontebba (UD) - ITALIA<br />
Tel. 0428 90148<br />
Fax 0428 90348<br />
openleader@tin.it
122<br />
PSL APRILE 2007<br />
VALLI DEL TORRE<br />
CICLABILI E<br />
PEDONALI, CON<br />
AREE DI SOSTA,<br />
DI NATURA<br />
TURISTICO-<br />
TEMATICA E<br />
AGRITURISTICA<br />
Povoletto<br />
"I PERCORSI<br />
DELLE VALLI" IL<br />
SISTEMA DI<br />
PERCORSI<br />
CICLABILI E<br />
COMUNITA' MONTANA 5b L.R. 35/95 PEDONALI, CON<br />
AREE DI SOSTA,<br />
DI NATURA<br />
TURISTICO-<br />
TEMATICA E<br />
AGRITURISTICA<br />
VALLI DEL TORRE Taipana<br />
"I PERCORSI<br />
DELLE VALLI" IL<br />
SISTEMA DI<br />
PERCORSI<br />
CICLABILI E<br />
COMUNITA' MONTANA 5b L.R. 35/95 PEDONALI, CON<br />
AREE DI SOSTA,<br />
DI NATURA<br />
TURISTICO-<br />
TEMATICA E<br />
AGRITURISTICA<br />
VALLI DEL TORRE Tarcento<br />
"I PERCORSI<br />
DELLE VALLI" IL<br />
SISTEMA DI<br />
PERCORSI<br />
CICLABILI E<br />
COMUNITA' MONTANA 5b L.R. 35/95 PEDONALI, CON<br />
AREE DI SOSTA,<br />
DI NATURA<br />
TURISTICO-<br />
TEMATICA E<br />
AGRITURISTICA<br />
VALLI DEL TORRE Nimis<br />
REALIZZAZIONE<br />
DI UN SISTEMA<br />
INFORMATIVO<br />
TERRITORIALE<br />
COMUNITA' MONTANA 5b L.R. 35/95<br />
PER IL<br />
MONITORAGGIO<br />
AMBIENTALE<br />
DEL TERRITORIO<br />
MONTANO -<br />
SITER MONT -<br />
L. 498.960.000<br />
L. 498.960.000<br />
L. 498.960.000<br />
L. 6.962.000.000<br />
A.T.S. ALPI PREALPI GIULIE.<br />
Via Pramollo, 16<br />
33016 Pontebba (UD) - ITALIA<br />
Tel. 0428 90148<br />
Fax 0428 90348<br />
openleader@tin.it
123<br />
PSL APRILE 2007<br />
VALLI DEL TORRE Fae<strong>di</strong>s<br />
REALIZZAZIONE<br />
DI UN SISTEMA<br />
INFORMATIVO<br />
TERRITORIALE<br />
COMUNITA' MONTANA 5b L.R. 35/95<br />
PER IL<br />
MONITORAGGIO<br />
AMBIENTALE<br />
DEL TERRITORIO<br />
MONTANO -<br />
SITER MONT -<br />
VALLI DEL TORRE Lusevera<br />
REALIZZAZIONE<br />
DI UN SISTEMA<br />
INFORMATIVO<br />
TERRITORIALE<br />
COMUNITA' MONTANA 5b L.R. 35/95<br />
PER IL<br />
MONITORAGGIO<br />
AMBIENTALE<br />
DEL TERRITORIO<br />
MONTANO -<br />
SITER MONT -<br />
VALLI DEL TORRE Magnano in Riviera<br />
REALIZZAZIONE<br />
DI UN SISTEMA<br />
INFORMATIVO<br />
TERRITORIALE<br />
COMUNITA' MONTANA 5b L.R. 35/95<br />
PER IL<br />
MONITORAGGIO<br />
AMBIENTALE<br />
DEL TERRITORIO<br />
MONTANO -<br />
SITER MONT -<br />
VALLI DEL TORRE Nimis<br />
REALIZZAZIONE<br />
DI UN SISTEMA<br />
INFORMATIVO<br />
TERRITORIALE<br />
COMUNITA' MONTANA 5b L.R. 35/95<br />
PER IL<br />
MONITORAGGIO<br />
AMBIENTALE<br />
DEL TERRITORIO<br />
MONTANO -<br />
SITER MONT -<br />
VALLI DEL TORRE Povoletto<br />
REALIZZAZIONE<br />
DI UN SISTEMA<br />
INFORMATIVO<br />
COMUNITA' MONTANA 5b L.R. 35/95<br />
TERRITORIALE<br />
PER IL<br />
MONITORAGGIO<br />
AMBIENTALE<br />
DEL TERRITORIO<br />
L. 6.962.000.000<br />
L. 6.962.000.000<br />
L. 6.962.000.000<br />
L. 6.962.000.000<br />
L. 6.962.000.000<br />
A.T.S. ALPI PREALPI GIULIE.<br />
Via Pramollo, 16<br />
33016 Pontebba (UD) - ITALIA<br />
Tel. 0428 90148<br />
Fax 0428 90348<br />
openleader@tin.it
124<br />
PSL APRILE 2007<br />
VALLI DEL TORRE<br />
MONTANO -<br />
SITER MONT -<br />
Taipana<br />
REALIZZAZIONE<br />
DI UN SISTEMA<br />
INFORMATIVO<br />
TERRITORIALE<br />
COMUNITA' MONTANA 5b L.R. 35/95<br />
PER IL<br />
MONITORAGGIO<br />
AMBIENTALE<br />
DEL TERRITORIO<br />
MONTANO -<br />
SITER MONT -<br />
VALLI DEL TORRE Tarcento<br />
CONVERSIONI,<br />
DIRADAMENTI E<br />
RIPULITURE NEI<br />
COMUNITA' MONTANA 5b L.R. 35/95 PATRIMONI<br />
FORESTALI IN<br />
COMUNE DI<br />
ATTIMIS.<br />
TAGLIO DI<br />
SFOLLO DI<br />
BOSCHI GIOVANI<br />
- INTERVENTI<br />
PER LA<br />
CONVERSIONE<br />
DI BOSCHI CEDUI<br />
VALLI DEL TORRE 5b L.R. 35/95 IN FUSTAIE -<br />
OPERE INERENTI<br />
AL<br />
MIGLIORAMENT<br />
O GENERICO DEI<br />
BOSCHI IN<br />
COMUNE DI<br />
FAEDIS.<br />
DIRADAMENTI<br />
CONVERSIONI E<br />
RIPULITURE NEL<br />
PATRIMONIO<br />
FORESTALE DEL<br />
COMUNITA' MONTANA<br />
VALLI DEL TORRE<br />
5b L.R. 35/95 CONSORZIO<br />
PRIVATO "LA<br />
MONT" IN<br />
COMUNE DI<br />
MAGNANO IN<br />
RIVIERA.<br />
INTERVENTI<br />
MANUTENZIONE<br />
COMUNITA' MONTANA 5b L.R. 35/95<br />
STRAORDINARIA<br />
STRADA<br />
FORESTALE NEI<br />
COMUNI DI<br />
L. 6.962.000.000<br />
L. 197.786.600<br />
L. 128.652.480<br />
L. 81.629.244<br />
L. 191.410.650<br />
A.T.S. ALPI PREALPI GIULIE.<br />
Via Pramollo, 16<br />
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VALLI DEL TORRE<br />
COMUNITA' MONTANA 5b L.R. 35/95<br />
VALLI DEL TORRE<br />
125<br />
PSL APRILE 2007<br />
ATTIMIS E<br />
FAEDIS<br />
INTERVENTI<br />
MANUTENZIONE<br />
STRAORDINARIA<br />
STRADA<br />
FORESTALE NEI<br />
COMUNI DI<br />
ATTIMIS E<br />
FAEDIS<br />
L. 191.410.650<br />
TOTALE L.66.947.968.332<br />
2.3.1.3. L’area facente parte del territorio della<br />
Comunità Montana Valli del Natisone<br />
denominazione importo misura titolarità<br />
progetto progetto in Lire<br />
Rinaturalizzazione <strong>di</strong> un area denudata e<br />
degradata in località Cepletischis 246.346.423 5b Comunità Montana Valli del Natisone<br />
Realizzazione <strong>di</strong> un parco urbano in Comune<br />
<strong>di</strong> San Pietro al Natisone 500.000.000 5b Comunità Montana Valli del Natisone<br />
Centro documentazione <strong>di</strong> Clo<strong>di</strong>g - Centro<br />
manifestazioni <strong>di</strong> Topolò 150.000.000 5b Comunità Montana Valli del Natisone<br />
Gastal<strong>di</strong>a d'Antro Ambiente Arte Storia<br />
Economia (sentieri tematici) 165.438.000 5b Comunità Montana Valli del Natisone<br />
Gastal<strong>di</strong>a d'Antro Ambiente Arte Storia<br />
Economia (grotta) 65.520.000 5b Comunità Montana Valli del Natisone<br />
Rinaturalizzazione <strong>di</strong> aree denudate e<br />
degradate sul m.te Matajur 235.711.380 5b Comunità Montana Valli del Natisone<br />
Sentiero tematico <strong>di</strong> fondovalle e aree<br />
circostanti. Sentiero <strong>di</strong> Topolò 130.000.000 5b Comunità Montana Valli del Natisone<br />
Sentieri tematici nei Comuni <strong>di</strong> Pulfero e<br />
Savogna 186.039.000 5b Comunità Montana Valli del Natisone<br />
Realizzazione aree <strong>di</strong> stoccaggio prima<br />
lavorazione legno - Cemur 282.039.306 5b Comunità Montana Valli del Natisone<br />
Politica <strong>di</strong> qualità per la valorizzazione della<br />
produzione lattiero-casearia 431.435.000 5b Caseificio soc. Azzida<br />
Politica <strong>di</strong> qualità per la valorizzazione della<br />
produzione ortofrutticola 144.200.000 5b N.A.P.O.<br />
Politica <strong>di</strong> qualità per la valorizzazione della<br />
produzione della gubana 250.850.000 5b Consorzio marchio gubana<br />
Addestramento e formazione <strong>di</strong> giovani per<br />
operatori turistici 5b Istituto sloveno per la formazione<br />
Teleformazione <strong>di</strong> impren<strong>di</strong>tori turistici già<br />
operanti 5b E.N.A.I.P.<br />
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PSL APRILE 2007<br />
Albergo <strong>di</strong>ffuso (circa) 6.000.000.000 5b privati (compart. 1.000.000.000)<br />
Parco urbano <strong>di</strong> San Pietro al Natisone 600.000.000 ob.2 Comunità Montana Valli del Natisone<br />
Recupero <strong>di</strong> borghi rurali 2.000.000.000 ob.2 Comunità Montana Valli del Natisone<br />
<strong>Sviluppo</strong> aree e percorsi con particolari<br />
caratteristiche ambientali e storiche 1.000.000.000 ob.2 Comunità Montana Valli del Natisone<br />
Ampiamento monitoraggio ambientale 2.000.000.000 ob.2 Comunità Montana Valli del Natisone<br />
Completamento del C.R.C.C. con locali <strong>di</strong><br />
ven<strong>di</strong>ta 750.000.000 Interreg III Comunità Montana Valli del Natisone<br />
Adeguamento e messa a norma latteria <strong>di</strong><br />
montagna per prodotto <strong>di</strong> nicchia 400.000.000 PSR Comunità Montana Valli del Natisone<br />
Stu<strong>di</strong> e ricerche, implemantazione informatica<br />
per il Museo etnologico 500.000.000 Interreg III Comunità Montana Valli del Natisone<br />
Recupero etnografico <strong>di</strong> immobili tipici da<br />
immettere nel circuito museale 1.500.000.000 ob.2 Comunità Montana Valli del Natisone<br />
Attrezzature per il tempo libero lungo le aste<br />
fluviali 5.000.000.000 ob.2 Comunità Montana Valli del Natisone<br />
Stu<strong>di</strong>o e progettazione sulle tecniche <strong>di</strong><br />
applicazione del telelavoro 500.000.000 ob.2 Montagna <strong>Leader</strong> e Com. Montana<br />
Formazione strutture telecentro 300.000.000 ob.2 Comunità Montana e privati<br />
Organizzazione periferiche homeworking 100.000.000 ob.2 Comunità Montana e privati<br />
Completamento opere PIP Prepotto 750.000.000 ob.2 Comunità Montana e privati<br />
Opere <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa spondale PIP Prepotto 250.000.000 ob.2 Comunità Montana Valli del Natisone<br />
Urbanizzazione PIP Brischis 150.000.000 ob.2 Comunità Montana Valli del Natisone<br />
Acquisto attrezzature per immobile 1.000.000.000 ob.2 Società <strong>di</strong> privati<br />
Sistemazione e bonifica delle aree escavate 500.000.000 ob.2 Società <strong>di</strong> privati<br />
Recupero area <strong>di</strong>smessa cava <strong>di</strong> Vernasso 5.000.000.000 ob.2 Società pubblico privata<br />
Completamento opere PIP San Pietro al<br />
Natisone 750.000.000 ob.2 e C.C.I.A.A. Comunità Montana Valli del Natisone<br />
Area terminale know how 2.000.000.000 ob.2 Comunità Montana Valli del Natisone<br />
Opere <strong>di</strong> urbanizzazione P.I.P. Cemur 750.000.000 ob.2 Comunità Montana Valli del Natisone<br />
Potenziamento area <strong>di</strong> stoccaggio 350.000.000 ob.2 Comunità Montana Valli del Natisone<br />
Completamento opere <strong>di</strong> urbanizzazione<br />
P.I.P. Dolina 300.000.000 ob.2 Comunità Montana Valli del Natisone<br />
Ristrutturazione ed ampliamento CRCC<br />
Attrezzature per la lavorazione e<br />
1.536.000.000 Interreg III Comunità Montana Valli del Natisone<br />
commercializzazione frutta 677.259.360 Interreg III Comunità Montana Valli del Natisone<br />
Sostituzione impianti e strutture caseificio Valli<br />
Comunità Montana e latterie<br />
del Natisone<br />
Completamento sede teatro San Pietro al<br />
2.000.000.000 Interreg III associate<br />
Natisone<br />
Recupero idrogeologico ed ambientale bacino<br />
750.000.000 Interreg III Comunità Montana Valli del Natisone<br />
Natisone 5.000.000.000 Interreg III Comunità Montana Valli del Natisone<br />
Manifestazioni storiche e culturali 260.000.000 Interreg III Comunità Montana Valli del Natisone<br />
Progetto <strong>di</strong> conoscenza reciproca 150.000.000 Interreg III Comunità Montana Valli del Natisone<br />
Centro servizi comunitari 360.000.000 <strong>Leader</strong> II Comunità Montana Valli del Natisone<br />
Centri sociali telematici 159.800.000 <strong>Leader</strong> II Comunità Montana Valli del Natisone<br />
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PSL APRILE 2007<br />
Parco tematico della memoria 500.000.000 <strong>Leader</strong> II Comunità Montana Valli del Natisone<br />
Servizi minimi per il turismo 799.640.710 <strong>Leader</strong> II Comunità Montana e privati<br />
Animazione turistico culturale 150.000.000 <strong>Leader</strong> II Comunità Montana Valli del Natisone<br />
Valorizzazione dell'ambiente naturale 275.370.906 <strong>Leader</strong> II Comuni e privati<br />
Servizi alle imprese agricole 35.113.150 <strong>Leader</strong> II Privati<br />
Ricettività non professionale 502.488.384 <strong>Leader</strong> II Privati<br />
Miglioramento soprassuolo boschivo 1.000.000.000 PSR Comunità Montana Valli del Natisone<br />
Progetto utilizzo biomassa 1.000.000.000 PSR Comunità Montana Valli del Natisone<br />
Impianti ortofrutticoli 1.000.000.000 PSR Comunità Montana Valli del Natisone<br />
Stu<strong>di</strong>o storico culturale e socio economico<br />
transfrontaliero 300.000.000 Agenda 2000 Università U<strong>di</strong>ne e Lubiana<br />
Manifestazioni sportive e tempo libero Agenda 2000 Comunità locali<br />
Apertura e formazione <strong>di</strong> strade frontaliere 3.000.000.000 Agenda 2000 Comuni e Comunità Montana<br />
Sportello unico per le imprese 180.000.000 e C.C.I.A.A. Comunità Montana Valli del Natisone<br />
Progetto integrato Colovrat/Slovenia –<br />
percorsi I Guerra Mon<strong>di</strong>ale 2.000.000.000 Ob. 2 Enti Pubblici italiani e sloveni<br />
Costruzione immobile aziendale P.I.P. <strong>di</strong><br />
Brischis 1.250.000.000 Art.8 L.R.50/93 Comunità Montana Valli del Natisone<br />
Acquisizione aree e urbanizzazione loc.<br />
Prabonissimo 1.000.000.000 Art.8 L.R.50/93 Comunità Montana Valli del Natisone<br />
Acquisizione e sistemazione capannone P.I.P.<br />
Cemur 750.000.000 Art.8 L.R.50/93 Comunità Montana Valli del Natisone<br />
Prevenzione e <strong>di</strong>fesa del territorio 4.000.000.000 Dir. Reg. Foreste Comunità Montana Valli del Natisone<br />
Interventi a sostegno prodotti <strong>di</strong> qualità<br />
gubana 168.000.000 Art. 2 L.47/88 Comunità Montana Valli del Natisone<br />
Completamento Museo Etnologico 2.000.000.000 Interreg III Comunità Montana Valli del Natisone<br />
Opere <strong>di</strong> urbanizzazione primaria P.I.P.<br />
Dolina 150.000.000 Fon<strong>di</strong> Prov. Com. Montana e Comune Grimacco<br />
Inse<strong>di</strong>amento delle strutture pubbliche e<br />
tecniche per la redazione <strong>di</strong> progetti Fon<strong>di</strong> Comun. Associazione <strong>di</strong> comuni<br />
Manifestazioni tipiche locali 200.000.000 Fon<strong>di</strong> <strong>di</strong>versi Comunità Montana e privati<br />
TOTALE 64.641.251.619<br />
127<br />
2.3.1.4. Conclusioni<br />
E’ soprattutto attraverso l’analisi <strong>di</strong> tali interventi che si possono<br />
in<strong>di</strong>viduare le tendenze ed i programmi in atto sul territorio e che meglio<br />
<strong>di</strong> altre <strong>di</strong>chiarazioni <strong>di</strong> principio possono fornire utili in<strong>di</strong>cazioni in merito<br />
alle strategie attuate dai <strong>di</strong>versi attori dello sviluppo locale.<br />
Un’analisi seppur <strong>di</strong> massima degli interventi qui monitorati<br />
<strong>di</strong>mostrano come gli EE LL dell’area sostanzialmente puntino a garantire e<br />
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PSL APRILE 2007<br />
a migliorare i servizi essenziali ai residenti, quali acquedotti, fognature,<br />
scuole, viabilità, impianti sportivi ecc.<br />
Più limitate le attività rivolte ai comparti economici in cui ve<strong>di</strong>amo la<br />
presenza <strong>di</strong> interventi destinati a rilanciare il settore turistico ed a fornire<br />
aree e strutture per gli inse<strong>di</strong>amenti produttivi, sia nel settore primario<br />
che secondario.<br />
Nel complesso appare una attività volta a migliorare lo stato <strong>di</strong> cose<br />
esistente piuttosto che avviare nuove attività e nuove sperimentazioni. Gli<br />
interventi poi appaiono per questi motivi <strong>di</strong>fficilmente riconducibili ad una<br />
strategia, in particolare se ricondotti ad una <strong>di</strong>mensione sovracomunale e<br />
<strong>di</strong> area.<br />
Anche tenendo conto <strong>di</strong> questo e nell’intento <strong>di</strong> assumere un ruolo<br />
complementare rispetto alla situazione descritta, le azioni previste dal PSL<br />
puntano ad una elevata qualità, fondate sul territorio e coerenti con lo<br />
stesso. Esse intendono <strong>di</strong>mostrare la loro capacità nel creare effetti<br />
durevoli nel tempo anche a livello <strong>di</strong> sviluppare sinergie fra le realizzazioni<br />
sul territorio e le attività economiche.<br />
Il carattere innovativo e pilota delle azioni in<strong>di</strong>viduate assume<br />
connotazioni più precise rispetto al passato. I progetti mirano a far<br />
emergere nuovi prodotti e servizi, a sviluppare meto<strong>di</strong> originali che<br />
permettono la combinazione fra risorse umane, naturali e/o finanziarie<br />
locali nonché lo sviluppo <strong>di</strong> energie tra i vari settori economici locali, <strong>di</strong><br />
formulare nuove forme partecipative ed organizzative delle comunità locali<br />
ai processi decisionali.<br />
L’estensione del “<strong>Leader</strong>+” a tutti i territori rurali dà la conseguente<br />
possibilità <strong>di</strong> beneficiare dell’iniziativa anche a quei territori rurali<br />
localizzati fuori delle aree “obiettivi 1 e 2”. Cividale del Friuli è fra questi<br />
ed è logico attendersi una positiva ricaduta su tutte le attività riferite al<br />
“<strong>Leader</strong> +”, in virtù del patrimonio turistico culturale che quella città<br />
propone ai visitatori.<br />
Il riferimento ad assi strutturali ed il ricorso a progetti <strong>di</strong> ridotta portata<br />
esercitano una forte incidenza a livello locale, regionale e particolarmente<br />
sul territorio frontaliero con la Slovenia.<br />
Le Azioni previste denotano altresì forte complementarietà con quanto<br />
previsto negli altri programmi strutturali. Essi infatti, prevedono i dovuti<br />
collegamenti fra quanto si andrà a realizzare con le iniziative e quanto è<br />
già stato previsto negli altri programmi. Primo fra tutti il progetto<br />
Interreg.<br />
La <strong>di</strong>mensione ambientale della politica <strong>di</strong> sviluppo rurale trae maggiore<br />
enfasi, come del resto è auspicato dalle raccomandazioni della<br />
Commissione UE. Il progetto evidenzia la sua efficacia innovatrice<br />
nell’affrontare le problematiche riferite all’ambiente. Nell’area dei tre Gal,<br />
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PSL APRILE 2007<br />
l’ambiente è in buona parte integro, incontaminato da con<strong>di</strong>zionamenti<br />
produttivi o altri. E’ però allo stesso tempo e per buona parte poco<br />
valorizzato. Si può quin<strong>di</strong> innestare lo sviluppo turistico risaltando proprio<br />
questo carattere “selvaggio” dei territori.<br />
Il progetto evidenzia altresì l’orientamento a essere con<strong>di</strong>viso anche da<br />
altri territori rurali; i risultati raggiunti non devono rimanere <strong>di</strong> sola<br />
esclusiva proprietà dei territori interessati.<br />
La riscoperta dei prodotti agroalimentari tipici dei caseifici, come la ricotta<br />
salata e pepata, lo yogurt naturale, i dolci tipici come le gubane e gli<br />
strucchi, l’ulteriore riconoscimento alla qualità dei vini ed ai prodotti<br />
ortofrutticoli autoctoni, potrà portare quel “plus” <strong>di</strong> motivazione al turismo<br />
familiare e per così <strong>di</strong>re “ biologico”.<br />
L’approvazione della legge per la tutela della lingua slovena, che <strong>di</strong> fatto<br />
riconosce un’etnia non potrà che aumentare l’interesse verso questi<br />
territori, e verso quelli che si affacciano alla nostra frontiera.<br />
2.4. In<strong>di</strong>viduazione dei punti <strong>di</strong> forza, debolezza,<br />
opportunità e rischi.<br />
2.4.1. Punti <strong>di</strong> forza area PSL<br />
Presenza <strong>di</strong> ricchezze culturali e linguistiche capaci <strong>di</strong> ra<strong>di</strong>care gli<br />
abitanti sui loro territori;<br />
• Spiccato senso <strong>di</strong> appartenenza e identità, rafforzato dalla<br />
presenza <strong>di</strong> minoranze linguistiche significative e dall’utilizzo delle<br />
lingue slovena e tedesca;<br />
• Ambiente naturale in buona parte integro e con valori naturalistici<br />
che offrono un buon terreno per lo sviluppo <strong>di</strong> <strong>di</strong>versi settori tra i<br />
quali quello turistico, dell’impresa artigiana e delle imprese che<br />
utilizzano le risorse naturali locali in modo innovativo<br />
• Presenza <strong>di</strong> zone protette, parchi e riserve naturali<br />
Tipicità della produzione artigianale e agro-alimentare presente<br />
nella zona del PSL<br />
• Presenza <strong>di</strong> una forte cultura del lavoro e del sacrificio<br />
• Presenza <strong>di</strong> importanti infrastrutture <strong>di</strong> trasporto, con particolare<br />
riferimento alle reti stradali e autostradali<br />
• Ottimo livello <strong>di</strong> rapporti transfrontalieri con i vicini Paesi <strong>di</strong><br />
Austria e Slovenia, sia a livello economico che istituzionale<br />
• Presenza <strong>di</strong> significative realtà industriali aventi rilevanza<br />
internazionale<br />
• Esistenza <strong>di</strong> strutture pubbliche e miste pubbliche/private<br />
de<strong>di</strong>cate alla promozione dello sviluppo locale delle aree<br />
interessate dal PSL<br />
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2.4.2. Punti <strong>di</strong> debolezza area PSL<br />
• Mancanza <strong>di</strong> una pianificazione territoriale concertata, in<br />
•<br />
particolare per quanto riguarda il coor<strong>di</strong>namento tra gli Enti<br />
pubblici sulla gestione dei finanziamenti agevolati concessi sul<br />
territorio;<br />
Forte con<strong>di</strong>zionamento negativo sulla struttura demografica a<br />
causa <strong>di</strong> un elevato spopolamento e <strong>di</strong> un’accentuata<br />
•<br />
senilizzazione nell’area interna montana;<br />
Mancanza <strong>di</strong> alcuni servizi alle imprese e alla popolazione e<br />
<strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> accesso agli stessi;<br />
• Debole capacità <strong>di</strong> valorizzare le risorse linguistiche, culturali ed<br />
ambientali in funzione turistica;<br />
• Abbandono delle attività agricole con conseguente degrado<br />
ambientale;<br />
• Elevata vulnerabilità idro-geologica e sismica del territorio;<br />
• Particolare morfologia del territorio, che rende <strong>di</strong>fficoltosi gli<br />
inse<strong>di</strong>amenti produttivi ed abitativi;<br />
• Mancanza <strong>di</strong> attrattività paesaggistiche <strong>di</strong> impatto imme<strong>di</strong>ato che<br />
permettano la fruizione turistica da parte <strong>di</strong> un vasto pubblico;<br />
• Mancanza <strong>di</strong> una cultura dell’accoglienza e <strong>di</strong> una politica <strong>di</strong><br />
promozione del territorio, con effetti negativi sullo sviluppo del<br />
turismo;<br />
• Forte concorrenza delle strutture ricettive delle regioni confinanti,<br />
in particolar modo austriache;<br />
• Struttura industriale nel complesso scarsamente competitiva a<br />
causa delle limitate <strong>di</strong>mensioni aziendali, della bassa propensione<br />
all’innovazione,dei maggiori oneri <strong>di</strong> localizzazione e delle<br />
•<br />
maggiori <strong>di</strong>fficoltà a reperire adeguate risorse umane;<br />
Necessità <strong>di</strong> formazione e addestramento post- <strong>di</strong>ploma e postlaurea;<br />
• Mancanza <strong>di</strong> un mercato <strong>di</strong> riferimento per il territorio che<br />
rappresenti un bacino <strong>di</strong> utenza significativo;<br />
• Crisi del sistema produttivo nel suo complesso, caratterizzata da<br />
una scarsa integrazione fra i <strong>di</strong>versi settori produttivi: agricoltura,<br />
turismo, artigianato e commercio;<br />
• Debole capacità <strong>di</strong> valorizzare e commercializzare le produzioni<br />
tipiche locali;<br />
• Scarsa collaborazione fra impren<strong>di</strong>tori e soggetti pubblici per la<br />
definizione <strong>di</strong> strategie <strong>di</strong> promozione del territorio.<br />
2.4.3. Opportunità<br />
• Potenzialità (attualmente sottoutilizzate) delle risorse ambientali<br />
ed umane in grado, se adeguatamente sfruttate, <strong>di</strong> favorire lo<br />
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PSL APRILE 2007<br />
sviluppo del tessuto economico. Le maggiori possibilità <strong>di</strong><br />
valorizzazione sono in particolare connesse al comparto turistico e<br />
della commercializzazione dei prodotti tipici locali;<br />
• Lo sviluppo e la <strong>di</strong>ffusione delle tecnologie dell’informazione ed in<br />
particolare l’utilizzo <strong>di</strong> strumenti quali il commercio elettronico, il<br />
<strong>di</strong>rect marketing, il telelavoro e la teleformazione costituiscono<br />
un’importante opportunità per ridare centralità alle aree marginali<br />
e sviluppare le attività in esse localizzate;<br />
• Gli ottimi rapporti transfrontalieri intrattenuti con l’Austria e la<br />
Slovenia costituiscono elementi in grado <strong>di</strong> trasformare la<br />
presenza <strong>di</strong> una frontiera da ostacolo ad opportunità per lo<br />
sviluppo del territorio conferendogli maggiore centralità nel<br />
contesto mitteleuropeo;<br />
• L’esistenza <strong>di</strong> una fitta rete <strong>di</strong> rapporti con il mondo<br />
dell’emigrazione rappresenta uno strumento importante per il<br />
recupero <strong>di</strong> risorse impren<strong>di</strong>toriali e <strong>di</strong> reti commerciali da<br />
utilizzare per lo sviluppo della zona;<br />
• L’evoluzione del turismo moderno, ed in particolare la maggiore<br />
propensione verso formule quali il turismo naturalistico,<br />
enogastronomico, sportivo ed in generale <strong>di</strong> nicchia si integra<br />
favorevolmente con le caratteristiche del territorio del PSL;<br />
2.4.4. Rischi<br />
• L’apertura dei confini comporta un innalzamento della concorrenza<br />
delle aree montane austriache e slovene limitrofe, dotate <strong>di</strong> un<br />
maggiore livello <strong>di</strong> competitività e <strong>di</strong> maggiori opportunità <strong>di</strong><br />
agevolazioni finanziarie;<br />
• La globalizzazione, che espone ad una maggiore concorrenza le<br />
produzioni dell’artigianato e dell’industria locali, rende più<br />
•<br />
<strong>di</strong>fficoltosa la commercializzazione <strong>di</strong> prodotti tipici <strong>di</strong> nicchia;<br />
Lo presenza <strong>di</strong> una rete <strong>di</strong> trasporto <strong>di</strong> interesse extra locale, non<br />
accompagnata ad una politica integrata in grado <strong>di</strong> rendere<br />
attraente il territorio montano, può riconfermare l’area, come<br />
attualmente avviene, esclusivamente come zona <strong>di</strong> passaggio;<br />
• La <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> adeguamento della mentalità impren<strong>di</strong>toriale verso<br />
le nuove tecniche <strong>di</strong> commercializzazione dei prodotti e la<br />
necessità <strong>di</strong> elevare il livello qualitativo dell’azienda e dei prodotti<br />
medesimi;<br />
• La mancanza <strong>di</strong> integrazione tra i <strong>di</strong>versi settori della produzione e<br />
tra i soggetti pubblici e privati impegnati nella valorizzazione e<br />
promozione del territorio può comportare un rallentamento nel<br />
processo <strong>di</strong> sviluppo secondo il modello delineato dal PSL.<br />
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PSL APRILE 2007<br />
CAPITOLO 3. Strategia pilota <strong>di</strong> sviluppo rurale<br />
(in<strong>di</strong>viduazione, motivazioni, obiettivi e strategie,<br />
<strong>di</strong>mostrazione del suo carattere <strong>di</strong> “strategia pilota” ai<br />
sensi della Comunicazione)..<br />
3.1. Il tema catalizzatore: far uscire i viaggiatori<br />
dall’autostrada<br />
3.1.1. Premessa<br />
L’obiettivo fondamentale <strong>di</strong> ogni programmazione <strong>di</strong> interventi,<br />
riguardante il presente PSL, ma destinato ad informare la generale<br />
pianificazione nell’area, è <strong>di</strong> affrontare e <strong>di</strong> in<strong>di</strong>care soluzioni alla<br />
internazionalizzazione ed alla autoformazione del comprensorio<br />
trinazionale, autoformazione che si è in<strong>di</strong>cata come processo spontaneo e<br />
non reversibile, in cui ognuna delle aree nazionali dovrà tendere ad<br />
assumere ed enfatizzare proprie caratteristiche ed attitu<strong>di</strong>ni specifiche<br />
puntando alla complementarietà come contributo ad un valore unitario da<br />
proporre all’esterno piuttosto che alla concorrenza interna.<br />
In tale contesto il comprensorio della Comunità Montana della Valcanale<br />
Canal del Ferro e vaste aree dell’intera area PSL vengono - come visto - a<br />
trovarsi in una situazione <strong>di</strong> debolezza sia rispetto all’area carinziana che,<br />
per molti versi, all’area slovena.<br />
Tale situazione riguarda tutti i comparti economici anche se in alcuni<br />
settori – agroalimentare, commercio, gastronomia – le possibilità e le<br />
valenze dell’area italiana sono maggiori e presumibilmente ne<br />
costituiscono il potenziale prodotto d’attacco.<br />
Ma strategie che puntino all’ammodernamento <strong>di</strong> tali settori ed al loro<br />
sviluppo nella <strong>di</strong>rezione proposta troverebbero <strong>di</strong>fficile terreno <strong>di</strong> coltura in<br />
una situazione <strong>di</strong> generale <strong>di</strong>fficoltà: sono sempre minori infatti gli<br />
impe<strong>di</strong>menti – anche psicologici – che si frappongono al riposizionamento<br />
<strong>di</strong> attività oltre frontiera, per cui non è possibile escludere a priori che le<br />
attività dotate <strong>di</strong> buone possibilità <strong>di</strong> successo, anche nei settori in cui il<br />
comprensorio potrebbe più facilmente caratterizzarsi, non si trasferiscano<br />
in aree più favorevoli. Le stesse attività <strong>di</strong> ristorazione e del commercio,<br />
che tra<strong>di</strong>zionalmente puntano ad una clientela sia <strong>di</strong> residenti che <strong>di</strong> turisti<br />
delle stazioni della Carinzia e della Slovenia, nulla esclude che domani<br />
puntino ad avvicinarsi alla loro clientela impoverendo ancora <strong>di</strong> più le<br />
risorse locali.<br />
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Per tali motivi è necessario puntare alla creazione <strong>di</strong> un “sistema” - anche<br />
attraverso il rilancio dei servizi alle imprese - nella <strong>di</strong>rezione della<br />
creazione <strong>di</strong> un terreno <strong>di</strong> coltura favorevole all’innovazione ed<br />
all’integrazione reciproca, con servizi da reperirsi o crearsi il più possibile<br />
all’interno dell’area sì da rendere meno vantaggiosa la ricollocazione<br />
all’esterno delle attività presenti nell’area.<br />
Il settore della produzione agroalimentare – e della connessa<br />
ristorazione – costituisce uno dei punti d’attacco dell’economia dell’area e<br />
corrisponde ad un segmento della domanda attuale ed in crescita, per cui<br />
è necessario salvaguardare ed ottimizzare le produzione esistenti, anche<br />
nella <strong>di</strong>rezione della qualità certificata.<br />
Il settore del commercio per essere preservato in una <strong>di</strong>mensione<br />
interessante e per continuare ad avere il ruolo primario nelle attività locali<br />
che ha avuto e che continua tuttora ad avere, deve saper rispondere alle<br />
situazioni nuove che si sono venute a creare.<br />
133<br />
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3.1.2. Tema catalizzatore: far uscire chi transita in autostrada<br />
Tenendo conto <strong>di</strong> tali aspetti si è in<strong>di</strong>viduato quale obiettivo primario del<br />
presente PSL lo sfruttamento dell’imponente bacino <strong>di</strong> utenza<br />
rappresentato dal passaggio <strong>di</strong> viaggiatori che confluisco a Villach sia<br />
dall’est che dall’ovest europeo e che poi si <strong>di</strong>vidono scendendo lungo la<br />
Slovenia per una piccola parte (valutata intorno al 20%) e lungo il<br />
territorio del PSL per la parte preponderante.<br />
Tale passaggio sostanzialmente ignora l’area oggetto del presente piano<br />
nonostante sia dotata <strong>di</strong> attrattive importanti, all’interno delle quali sono<br />
state in<strong>di</strong>viduate quali potenziali prodotti d’attacco quelle<br />
dell’enogastronomia, dell’agroalimentare, del commercio con particolare<br />
riferimento alle risorse enologiche che possono rappresentare – ed in<br />
parte rappresentano – uno degli interessi comuni dell’intera area.<br />
Presupposto dello sfruttamento del bacino <strong>di</strong> utenza così in<strong>di</strong>viduato è la<br />
possibilità <strong>di</strong> dare all’area visibilità. Se le risorse dell’area non sono<br />
conosciute, e se in particolare non lo sono prima della partenza del<br />
potenziale utente, se – in altre parole – la visita al territorio non è<br />
programmata prima dell’inizio del viaggio, ben <strong>di</strong>fficilmente si riuscirà ad<br />
evitare lo scorrimento attuale, che avviene senza nessun beneficio per<br />
l’economia locale.<br />
Per ottenere questo si pensa <strong>di</strong> capovolgere le considerazioni sinora<br />
consuetamente fatte sul turismo e sulla sua capacità <strong>di</strong> indotto. Il settore<br />
infatti risente <strong>di</strong> una endemica carenza <strong>di</strong> posti letto e quin<strong>di</strong> <strong>di</strong> una<br />
incapacità <strong>di</strong> creare flussi monetari sufficienti a dare sostegno alle attività<br />
tra<strong>di</strong>zionalmente connesse al settore.<br />
Risultati più imme<strong>di</strong>ati sembra possano essere raggiunti rovesciando –<br />
appunto – il problema e puntando sulla capacità attrattiva dei settori<br />
considerati come suscettibili – se adeguatamente finalizzati e promozionali<br />
– <strong>di</strong> dare positive ricadute sul settore del turismo e della ricettività che<br />
risente ampiamente <strong>di</strong> fenomeni <strong>di</strong> stagionalizzazione accentuata<br />
conseguenti alla proposizione <strong>di</strong> forme <strong>di</strong> turismo ancora generiche, legate<br />
più a stereotipi che a reali valenze dell’area e quin<strong>di</strong> poco mirate.<br />
La conoscenza dell’area – conseguentemente a tali considerazioni – può<br />
essere utilmente affidata anche alla ven<strong>di</strong>ta dei prodotti del comprensorio<br />
<strong>di</strong> cui – anche a tali fini – si intende promuovere la ven<strong>di</strong>ta a <strong>di</strong>stanza (ecommerce),<br />
la certificazione <strong>di</strong> qualità e la creazione <strong>di</strong> un “portafoglio<br />
clienti” basato sulla catalogazione <strong>di</strong> tale clientela e su iniziative <strong>di</strong><br />
fidelizzazione della stessa (<strong>di</strong>rect marketing). Tali attività dovranno essere<br />
supportate da un centro servizi che <strong>di</strong>a adeguata assistenza agli operatori<br />
in particolare nelle delicate fasi dello start-up.<br />
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3.1.3. L’autostrada<br />
Per comprendere quanto possa essere importante favorire la visita al<br />
comprensorio anche solo <strong>di</strong> una piccola percentuale <strong>di</strong> tali viaggiatori basti<br />
pensare che gli stranieri in regione hanno un in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> spesa elevatissimo,<br />
come facilmente si può rilevare dalla tabella seguente:<br />
Fonte ENIT - ISTAT<br />
In<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> spesa giornaliera pro-capite degli stranieri per<br />
regione <strong>di</strong> destinazione<br />
(me<strong>di</strong>a nazionale €. 87,80 pro capite<br />
F.V.Giulia = €. 118,50 gornaliere)<br />
150<br />
100<br />
50<br />
0<br />
Tali in<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> spesa, secondo la ripartizione me<strong>di</strong>a fra comparti economici<br />
calcolata dall’ISTAT a livello nazionale, si ripartiscono sulla maggior parte<br />
delle attività del comprensorio secondo quanto <strong>di</strong> seguito riportato:<br />
Settore % Riparto spesa giornaliera<br />
Agricoltura 1,8 2,133<br />
Prodotti energetici 4,5 5,3325<br />
Prod.Trasf.industriale 20 23,7<br />
Costruzioni 0,1 0,1185<br />
Commercio, alb. E pubb.es. 58,3 69,0855<br />
Trasp. Comunicazione 2,1 2,4885<br />
Cre<strong>di</strong>to, Assicurativi 0,2 0,237<br />
Loc.Faabr. Servizi vari 12,9 15,2865<br />
Altri 0,1 0,1185<br />
Totale 100 118,5<br />
1<br />
Lombar<strong>di</strong>a<br />
Marche<br />
F.V.Giulia<br />
Lazio<br />
Valle d'Aosta<br />
E.Romagna<br />
Liguria<br />
Piemonte<br />
Toscana<br />
Sardegna<br />
Veneto<br />
Campania<br />
Umbria<br />
Abruzzi<br />
T.A.A<strong>di</strong>ge<br />
Sicilia<br />
Puglia<br />
Basilicata<br />
Calabria<br />
Molise<br />
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Ipotizzando che gli effetti della realizzazione del PSL riuscissero a <strong>di</strong>rottare<br />
nell’area anche una percentuale <strong>di</strong> solo l’1%, i risultati sarebbero i<br />
seguenti:<br />
Settore<br />
Agricoltura<br />
Prod. energetici<br />
Prod.. trasf. Industriale<br />
Costruzioni<br />
Commercio, alb.<br />
e pubb. es.<br />
Trasp. Comunicazioni<br />
Cre<strong>di</strong>to, assicurativi<br />
Loc. fabb. Servizi vari<br />
Altri<br />
Totale<br />
%<br />
1,8<br />
4,5<br />
20,0<br />
0,1<br />
58,3<br />
2,1<br />
0,2<br />
12,9<br />
0,1<br />
99,9<br />
Riparto spesa<br />
giornaliera<br />
(£. 229.500)<br />
4.131<br />
10.328<br />
45.900<br />
230<br />
133.799<br />
4.820<br />
459<br />
29.606<br />
230<br />
229.500<br />
1% <strong>di</strong> uscite in più<br />
dall'autostrada<br />
con un giorno <strong>di</strong> presenza<br />
In Lire In Euro<br />
660.960.000 341.357<br />
1.652.400.000<br />
7.344.000.000<br />
36.720.000<br />
21.407.760.000<br />
771.120.000<br />
734.000.000.<br />
4.736.880.000<br />
36.720.000<br />
36.720.000.000<br />
853.393<br />
3.792.859<br />
18.964<br />
11.056.185<br />
398.250<br />
37.929<br />
2.446.394<br />
18.964<br />
18.964.297<br />
3.1.4. Le politiche <strong>di</strong> qualità<br />
La ven<strong>di</strong>ta a <strong>di</strong>stanza, in particolare on line, acquisisce quin<strong>di</strong>, ai fini del<br />
piano, una doppia valenza:<br />
contribuisce al superamento della carenza <strong>di</strong> domanda locale che<br />
è una delle caratterizzazioni principali dell’area;<br />
<strong>di</strong>venta veicolo promozionale e creazione <strong>di</strong> contatti nuovi per il<br />
comprensorio nella prospettiva <strong>di</strong> far <strong>di</strong>ventare il cliente della<br />
singola attività un cliente dell’intera area.<br />
La certificazione dei prodotti pertanto, principale – forse unica –<br />
forma <strong>di</strong> garanzia negli acquisti a <strong>di</strong>stanza ed on line, <strong>di</strong>viene<br />
in<strong>di</strong>spensabile alla creazione del sistema oltre ad avere una ricaduta<br />
in tema <strong>di</strong> efficienza produttiva in quanto il suo conseguimento<br />
spesso richiede una autentica riconversione/ristrutturazione<br />
produttiva, spesso particolarmente utile in termini <strong>di</strong> efficienza<br />
produttiva e qualitativa.<br />
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3.1.5. Il <strong>di</strong>rect marketing<br />
Per <strong>di</strong>rect marketing si intendono quelle tecniche volte a mantenere il<br />
contatto con, ed a fidelizzare la propria clientela. Tali tecniche, nelle forme<br />
più evolute, hanno anche la funzione <strong>di</strong> conoscere e comprendere le sue<br />
esigenze e <strong>di</strong> orientare a questa il tipo <strong>di</strong> prodotto che si realizza: come<br />
già detto si passa cioè dall’orientamento al prodotto all’orientamento al<br />
cliente. Laddove si realizzavano proposte e prodotti ritenuti, in base a certi<br />
ragionamenti, adatti e ven<strong>di</strong>bili e li si proponevano al mercato attendendo<br />
una risposta, si passa ad una fase in cui si cerca <strong>di</strong> interrogare il cliente su<br />
quali siano le sue esigenze ed aspettative: da una situazione in cui si<br />
realizzava un prodotto tendenzialmente interessante per il maggior<br />
numero possibile <strong>di</strong> utenti, dunque, ad un prodotto destinato ad essere<br />
attraente per quelle – per ipotesi – poche centinaia <strong>di</strong> clienti che<br />
rappresentano l’utenza sufficiente ad alimentare il proprio sistema<br />
produttivo.<br />
Non più iniziative <strong>di</strong> promozione il più larghe possibile destinate a tutta la<br />
potenziale utenza ma iniziative specifiche e super-mirate a piccoli target<br />
in<strong>di</strong>viduati all’interno della clientela esistente (ve<strong>di</strong> sopra punto 1) e<br />
potenziale (ve<strong>di</strong> sopra punto 2), da riconquistare e fidelizzare attraverso la<br />
ottimizzazione del proprio servizio in funzione del sod<strong>di</strong>sfacimento delle<br />
sue specifiche esigenze (<strong>di</strong>rect marketing).<br />
Non sono queste tecniche nuove (le attività ricettive dell’Austria le<br />
utilizzano da decenni): la novità semmai consiste nel fatto che sono le più<br />
compatibili con i nuovi strumenti telematici, e sono favorite dalla<br />
<strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> strumenti <strong>di</strong> – relativamente – facile utilizzazione e<br />
reperibilità.<br />
Tali tecniche infatti presuppongono una conoscenza precisa <strong>di</strong> ogni singolo<br />
cliente (potenziale ed effettivo) che dovrà essere registrato in maniera<br />
minuziosa non solo con i suoi dati personali ma soprattutto con quelle che<br />
sono le sue caratteristiche qualitative – sue ed eventualmente del proprio<br />
nucleo famigliare – incluse le motivazioni della visita, i suoi desideri e le<br />
sue lamentele ecc.<br />
Il collocamento <strong>di</strong> tali dati su un supporto informatico (data base) con<br />
possibilità <strong>di</strong> registrazione non solo dei dati riguardanti il cliente, ma anche<br />
dello storico dei rapporti intercorsi successivamente alla registrazione del<br />
singolo soggetto (corrispondenza, fax, e-mail, telefono, visite, soggiorni<br />
ecc.) consente una serie <strong>di</strong> iniziative le più <strong>di</strong>verse (promozioni,<br />
comunicazioni, offerte speciali ecc.) con costi-contatto bassissimi ed<br />
aspettative <strong>di</strong> successo elevate, nonché la possibilità <strong>di</strong> una<br />
personalizzazione estrema dell’offerta e dell’aspetto pubbliche relazioni<br />
che vi è connesso (one to one marketing).<br />
Comunemente si ritiene infine che tale attività sia in grado <strong>di</strong> produrre<br />
effetti positivi <strong>di</strong> ricaduta su nuovi clienti, considerando che tale<br />
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metodologia ha anche un effetto <strong>di</strong> potenziamento del “passa parola” che<br />
è la forma <strong>di</strong> pubblicità più efficace ed economica, in quanto affidata a<br />
testimoni (<strong>di</strong> fiducia e che agiscono spontaneamente) e non ad una<br />
comunicazione <strong>di</strong>retta dell’operatore turistico, comunicazione che, in<br />
quanto originata dall’interessato, è normalmente elevata a sospetto <strong>di</strong><br />
parzialità.<br />
Le tecniche riguardano le due fondamentali categorie:<br />
il contatto con i clienti potenziali;<br />
i rapporti con i clienti che hanno già frequentato l’esercizio (clienti<br />
effettivi).<br />
3.1.5.1. Ipotesi a): il contatto con clienti<br />
potenziali<br />
Parallelamente a tale in<strong>di</strong>viduazione si dovranno in<strong>di</strong>viduare le occasioni in<br />
cui tale target è <strong>di</strong>rettamente contattabile anche con iniziative molto<br />
semplici (in occasione <strong>di</strong> manifestazioni, fiere ecc.) con proposta <strong>di</strong> invio <strong>di</strong><br />
materiale (depliant) previa compilazione <strong>di</strong> modulo con in<strong>di</strong>rizzo e<br />
liberatoria o con formule anche più complesse ma <strong>di</strong>rette.<br />
3.1.5.2. Ipotesi b): i rapporti con i clienti che<br />
hanno già frequentato l’esercizio (clienti<br />
effettivi)<br />
Un’azione normalmente preliminare riguarda l’in<strong>di</strong>viduazione del target<br />
esistente per l’esercizio. A tal fine sarà utile una indagine (una analisi ed<br />
uno stu<strong>di</strong>o specifico) sulla clientela già esistente. Sulla scorta <strong>di</strong> tale<br />
analisi potrà essere ipotizzato un allargamento del target con<br />
l’in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> ulteriori segmenti <strong>di</strong> mercato sia in senso stretto (nuove<br />
categorie <strong>di</strong> persone) che in senso territoriale (nuove aree <strong>di</strong> interesse).<br />
L’esigenza primaria è sapere chi sono e pertanto sarà necessario il loro<br />
inserimento in un data base particolarmente efficiente (ve<strong>di</strong> punto<br />
precedente) che registri sia lo storico che i dati complessi per ogni singolo<br />
cliente.<br />
3.1.5.3. L’utilizzazione dei dati (in<strong>di</strong>rizzi)<br />
raccolti<br />
I dati raccolti devono costituire un autentico portafoglio clienti – anzi si<br />
potrebbe <strong>di</strong>re che tali iniziative sono volte proprio alla creazione <strong>di</strong> questo<br />
– onde consentire contatti <strong>di</strong>retti in funzione <strong>di</strong> proposte specifiche<br />
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particolarmente mirate oltre che iniziative <strong>di</strong> piccola – ma particolarmente<br />
efficace – azione <strong>di</strong> pubbliche relazioni.11<br />
Tali iniziative sono – almeno apparentemente – semplici, con costi<br />
relativamente bassi, ed alla portata <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni aziendali anche minime.<br />
Possono e vengono – seppur spora<strong>di</strong>camente ed in forma non del tutto<br />
consapevole – condotte anche da piccoli esercizi. Sono infine – come già<br />
detto – le più compatibili con la telematica e le nuove forme <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta che<br />
questa comporta, soprattutto per la facilità ed i bassi costi <strong>di</strong><br />
comunicazione. Comportano però tali tecniche una autentica rivoluzione<br />
(orientamento al cliente e non più al prodotto) <strong>di</strong>fficile da comprendere in<br />
tutti i suoi aspetti e da applicare con criteri rigorosi e <strong>di</strong> efficienzaefficacia.<br />
Tour operator<br />
Gestione<br />
turistica e<br />
commerciale<br />
del territorio<br />
L’evoluzione della commercializzazione del prodotto turistico ha subito così<br />
e continua a subire una forte evoluzione: oggi abbiamo la compresenza <strong>di</strong><br />
una circolazione del prodotto attraverso canali professionali (triangolo alto<br />
11 Sapere ad es. che un segmento del proprio portafoglio clienti è costituito da<br />
gruppi famigliari con bambini può consentire <strong>di</strong> inviare in modo <strong>di</strong>retto proposte<br />
specifiche <strong>di</strong> intrattenimento in perio<strong>di</strong> <strong>di</strong> bassa stagione. Se invece si vuole arrivare<br />
ai propri clienti che hanno frequentato l’area perché interessati al cicloturismo si<br />
può proporre un pacchetto <strong>di</strong> servizi specifici e personalizzati ecc.<br />
139<br />
Prodotti<br />
Agenzie<br />
e decisori<br />
Contatto <strong>di</strong>retto<br />
Azioni <strong>di</strong> promozione<br />
e comunicazione<br />
Prodotti<br />
Cliente<br />
turista<br />
Me<strong>di</strong>a<br />
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a sinistra dello schema), ed una <strong>di</strong>retta dal cliente alla gestione del<br />
prodotto (triangolo basso).<br />
Alla prima ipotesi corrisponde la centralizzazione della gestione e la<br />
formulazione <strong>di</strong> prodotti rigi<strong>di</strong> destinati alla totalità del segmento e del<br />
mercato prescelti (product oriented), la seconda alla <strong>di</strong>strettualizzazione<br />
ed alla ven<strong>di</strong>ta del prodotto territorio (costumer oriented).<br />
3.1.6. Internet<br />
Un sito internet dell’area (portale) è in<strong>di</strong>spensabile sia per consentire una<br />
promozione del territorio in termini complessivi, sia per favorire l’elezione<br />
a sistema degli operatori dell’area, ma ciò e possibile a determinate<br />
con<strong>di</strong>zioni. Un sito non può essere solo un depliant elettronico, ma ha<br />
veramente un senso solo se continuamente aggiornato con proposte,<br />
notizie, informazioni ecc. per farlo <strong>di</strong>ventare un sito “vivo.”<br />
È illusorio pensare che un sito sia una specie <strong>di</strong> vetrina su una strada –<br />
quella telematica – davanti alla quale si fermi ogni tanto il passante ad<br />
osservare i prodotti esposti. I risultati che può dare un’iniziativa del<br />
genere sono sempre molto bassi e tali da rendere economicamente poco<br />
conveniente l’investimento che comporta. Al contrario andranno<br />
in<strong>di</strong>viduati i collegamenti (link) che potranno convogliare sul sito i<br />
visitatori <strong>di</strong> siti attinenti. Ancora, un sito si scopre più facilmente<br />
attraverso una comunicazione <strong>di</strong>versa da quella telematica, quasi sempre<br />
tramite un supporto <strong>di</strong> tipo cartaceo. La cura <strong>di</strong> questo aspetto deve<br />
essere assidua e portare ad una evidenziazione il più chiara possibile<br />
dell’in<strong>di</strong>rizzo del sito in ogni forma <strong>di</strong> comunicazione, oltre a stu<strong>di</strong>are<br />
iniziative <strong>di</strong> comunicazione specifica (spazi pubblicitari appositi,<br />
cartellonistica stradale ecc.). Fondamentale quin<strong>di</strong> il suo collocamento in<br />
altri portali e motori <strong>di</strong> ricerca.<br />
Ma l’utilizzazione più importante del sito sarà quella <strong>di</strong> <strong>di</strong>venire un<br />
segmento della comunicazione strettamente collegata alle iniziative <strong>di</strong><br />
<strong>di</strong>rect marketing. Il rinnovo del sito dovrà essere costante – almeno<br />
stagionale – e dovrà essere accompagnato da una comunicazione <strong>di</strong>retta<br />
che, rivolgendosi all’in<strong>di</strong>rizzario-portafoglio clienti, annunci gli<br />
aggiornamenti.12<br />
12 Per fare un esempio, durante l’estate andrà aggiornato il sito con le proposte<br />
autunnali. Una comunicazione breve, anche via e-mail, dovrà annunciare tali<br />
proposte <strong>di</strong>cendo che si può trovare tutto sul sito internet. Qui dovranno esserci<br />
notizie storico-culturali, gastronomiche ecc. sulle manifestazioni, prezzi dei<br />
soggiorni, menù d’occasione convenzionati, combinazioni speciali ecc.<br />
140<br />
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3.1.7. e-commerce<br />
L’e-commerce è il naturale completamento del processo: dubbi, resistenze<br />
e paure a “confidare” alla rete il numero della propria carta <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>to sono<br />
destinati ad affievolirsi sempre <strong>di</strong> più. I rischi, ad es. <strong>di</strong> una sua<br />
utilizzazione “normale” sono più o meno uguali. Nella maggior parte<br />
dell’Europa occidentale questa fase è già avanzata ed anche nel nostro<br />
paese le transazioni telematiche sono in crescita esponenziale<br />
3.1.8. La <strong>di</strong>strettualizzazione<br />
Tutto il proce<strong>di</strong>mento della realizzazione e ven<strong>di</strong>ta del prodotto turistico<br />
risponde per lo più a logiche <strong>di</strong> centralizzazione e <strong>di</strong> semplificazione,<br />
nell’intento <strong>di</strong> arrivare alla definizione <strong>di</strong> proposte appetibili al maggior<br />
numero <strong>di</strong> persone possibile. Le destinazioni turistiche così escono con una<br />
quantità <strong>di</strong> prodotti tutto sommato limitata ma con prospettive <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta<br />
– almeno sulla carta – ampie a ricomprendere l’intero mercato turistico in<br />
corso <strong>di</strong> espansione e mon<strong>di</strong>alizzazione.<br />
Al contrario i fenomeni <strong>di</strong> one to one marketing, tipici dell’acquisto a<br />
<strong>di</strong>stanza e dell’acquisto on line, puntano ad una costumer satisfaction che<br />
– nei limiti del possibile – sia quanto mai personalizzata. Le vecchie forme<br />
<strong>di</strong> realizzazione dei prodotti <strong>di</strong>ventano anacronistiche <strong>di</strong> fronte alle nuove<br />
realtà del mercato.<br />
L’unica risposta possibile, e l’unica possibilità <strong>di</strong> mantenere posizioni sul<br />
mercato e possibilmente <strong>di</strong> accrescerle, è rappresentata dalla creazione <strong>di</strong><br />
una rete <strong>di</strong> operatori che, attraverso alleanze <strong>di</strong> volta in volta idonee a<br />
sod<strong>di</strong>sfare specifiche esigenze anche in<strong>di</strong>viduali, realizzino proposte aperte<br />
e “su misura”.<br />
Un piccolo operatore dell’accoglienza potrà allearsi una volta con gli<br />
organizzatori <strong>di</strong> una manifestazione gastronomica, una volta con gli<br />
organizzatori <strong>di</strong> una mostra o con le guide che accompagnano visitatori a<br />
conoscere le attrattive naturalistiche o sportive della zona. Di volta in<br />
volta si realizzerà un prodotto a seconda delle richieste e delle necessità:<br />
non un prodotto per tutti ma per quei pochi che siano in grado <strong>di</strong> garantire<br />
la singola attività.<br />
Tale obiettivo è raggiungibile a patto che nell’area esistano una pluralità <strong>di</strong><br />
operatori, anche piccoli, ma che coprano un ventaglio <strong>di</strong> possibilità il più<br />
possibile coincidente con le attrattive dell’area stessa. L’importante è che<br />
fra tutti gli operatori esistano co<strong>di</strong>ficate forme <strong>di</strong> collaborazione, una<br />
messa in comune <strong>di</strong> informazioni e <strong>di</strong> conoscenza reciproche tali da non<br />
mettere in imbarazzo chi stia tentando <strong>di</strong> sod<strong>di</strong>sfare le esigenze <strong>di</strong> un<br />
determinato cliente. Se non conosco l’attività delle guide, se non conosco<br />
il programma delle manifestazioni, se non conosco l’esistenza <strong>di</strong> servizi e<br />
<strong>di</strong> possibilità; in altri termini, se gli operatori non sono in rete in un<br />
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<strong>di</strong>stretto che ottimizzi le proprie valenze e le forme <strong>di</strong> collaborazione<br />
reciproche la maggior parte degli sforzi risulteranno inutili.<br />
Parallelamente a quanto avvenuto nel settore dell’industria, dove si sono<br />
portati all’esterno della fabbrica una molteplicità <strong>di</strong> segmenti produttivi<br />
creando piccole imprese che trovavano forme <strong>di</strong> collaborazione a seconda<br />
dei prodotti da realizzare, nel settore del turismo si arriva a proporre al<br />
proprio cliente ven<strong>di</strong>te a <strong>di</strong>stanza che gli consentano <strong>di</strong> mettere sul<br />
carrello informatico i “pezzi” che più gli interessano per costruirsi un<br />
soggiorno veramente “su misura”.<br />
L’obiettivo strategico, il tema catalizzatore che è “far uscire la gente<br />
dall’autostrada” può trovare nella ristrutturazione <strong>di</strong> aziende che si<br />
mettano in rete, acquisendo immagine e promozione anche attraverso<br />
strumenti telematici (portale), un elemento chiave ed una salto qualitativo<br />
fondamentale. La conoscenza del territorio, delle sue risorse e delle sue<br />
potenzialità può così <strong>di</strong>venire non cosa alla sola portata <strong>di</strong> esperti<br />
conoscitori dell’area, ma alla portata <strong>di</strong> chiunque, attraverso forme <strong>di</strong><br />
comunicazione/promozione che, attraverso la presenza <strong>di</strong> realtà<br />
impren<strong>di</strong>toriali <strong>di</strong> punta nei settori presecelti (accoglienza, agroalimentare,<br />
enogastronomia, commercio) qualifichino e rendano fruibile l’intero<br />
territorio.<br />
La comunicazione volta ad incrementare la conoscenza dell’area verrà<br />
affidata poi ad iniziative promozionali nuove (manifestazioni) de<strong>di</strong>cate ai<br />
prodotti <strong>di</strong> punta dell’area, si affiancherà alle forme <strong>di</strong> comunicazione<br />
esistenti (iniziative promo-pubblicitarie) ma punterà in primis alla<br />
veicolazione della presentazione del comprensorio attraverso forme <strong>di</strong><br />
comunicazione legate alla ven<strong>di</strong>ta dei prodotti dell’area e destinate a<br />
sfruttare le potenzialità evocative delle produzioni <strong>di</strong> maggior prestigio e<br />
qualità.<br />
3.1.9. Tema catalizzatore: misura <strong>di</strong> riferimento<br />
Si è riassunto il “tema catalizzatore” con una frase/slogan: “far uscire la<br />
gente dall’autostrada” ma appare evidente come tale risultato sia<br />
raggiungibile attraverso una attività complessa che sostanzialmente punta<br />
alla visibilità <strong>di</strong> aziende ed operatori integrandone le valenze attraverso la<br />
creazione <strong>di</strong> una serie <strong>di</strong> collegamenti, replicati in internet puntando alla<br />
<strong>di</strong>strettualizzazione dell’area in funzione turistico-produttiva-commerciale.<br />
Si tratta pertanto <strong>di</strong> puntare alla valorizzazione delle risorse dell’area<br />
attraverso la realizzazione <strong>di</strong> una rete <strong>di</strong> operatori. Il PSL pertanto punta a<br />
collocarsi all’interno della misura 1.2 del Complemento <strong>di</strong><br />
programmazione.<br />
Ciò nonostante e restando la quasi totalità dell’attività prevista nel PSL<br />
riferibile ala misura 1.2 del CdP, il forte carattere <strong>di</strong> innovazione delle<br />
iniziative previste dalla presente azione richiede una intensa e <strong>di</strong>ffusa<br />
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attività <strong>di</strong> animazione, informazione ed orientamento, al fine <strong>di</strong> invertire i<br />
fenomeni <strong>di</strong> degrado della popolazione residente favorendo la<br />
progettualità in<strong>di</strong>viduale ed il ra<strong>di</strong>camento nel territorio delle aziende e<br />
delle risorse umane che le stesse inglobano. Il ra<strong>di</strong>camento della<br />
popolazione si ottiene anche attraverso il ra<strong>di</strong>camento delle aziende e la<br />
garanzia <strong>di</strong> posti <strong>di</strong> lavoro qualificati in loco. Le iniziative che vanno in tale<br />
<strong>di</strong>rezione pertanto posseggono una indubbia valenza sociale; nel caso<br />
specifico infine si porta nell’area una cultura informatica e legata alle<br />
nuove tecnologie <strong>di</strong>ffusa fra un numero <strong>di</strong> occupati potenzialmente elevato<br />
contribuendo a dare dello sviluppo tecnologico una immagine non lontana<br />
ma utilizzabile in loco ed anzi utile al mantenimento <strong>di</strong> posti <strong>di</strong> lavoro e <strong>di</strong><br />
risorse, con positive ricadute sulla popolazione ed interessanti<br />
ripercussioni anche sull’orientamento scolastico dei giovani. La possibilità<br />
<strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare valenze sinergiche attraverso la immissione in rete delle<br />
aziende e delle professionalità infatti dà valore aggiunto al mantenimento<br />
della collocazione nell’area delle singole attività produttive.<br />
Per tutti tali motivi le attività previste <strong>di</strong> animazione, informazione ed<br />
orientamento non saranno rivolte esclusivamente ai potenziali <strong>di</strong>retti<br />
beneficiari bensì anche ad amministratori locali, operatori economici, forze<br />
sociali ed alla popolazione nel suo complesso e ciò anche con specifiche<br />
iniziative <strong>di</strong> forum. In tal modo si intende creare, attorno alle azioni<br />
previste dal PSL, un consenso ed un gra<strong>di</strong>mento sociale che ne<br />
costituiscano un utile presupposto ed una facilitazione nell’approccio<br />
realizzativo. Si intende così avvalersi anche della Misura 1.1 - Azione 1.1.1<br />
denominata “Attività <strong>di</strong> informazione ed animazione (forum, me<strong>di</strong>a,<br />
seminari ecc.) sulle problematiche ed opportunità <strong>di</strong> sviluppo territoriale”.<br />
3.1.10. Tema catalizzatore: “carattere <strong>di</strong> strategia pilota”<br />
La “Comunicazione della Commissione agli stati membri” (2000/c 139/05)<br />
con cui vengono dati gli orientamenti per l’attuazione dell’iniziativa<br />
comunitaria <strong>Leader</strong>+, al punto 14.2 lettera c) prescrive che la strategia <strong>di</strong><br />
sviluppo proposta dai GAL nell’ambito dei rispettivi piani debba <strong>di</strong>mostrare<br />
il proprio carattere <strong>di</strong> “strategia pilota”.<br />
In particolare tale documento prescrive ”Il carattere <strong>di</strong> strategia pilota<br />
verrà valutato in base alla strategia <strong>di</strong> sviluppo illustrata nell’ambito <strong>di</strong><br />
ciascun piano <strong>di</strong> sviluppo. Essa dovrà proporre i mezzi che consentano <strong>di</strong><br />
imboccare nuove vie <strong>di</strong> sviluppo sostenibile, il carattere <strong>di</strong> novità è definito<br />
rispetto alle pratiche del passato nel territorio in questione e rispetto a<br />
quelle previste dai programmi generali”.<br />
La comunicazione elenca anche alcuni “criteri in<strong>di</strong>cativi” fra i quali:<br />
nascita <strong>di</strong> nuovi prodotti e servizi che includono le specificità<br />
locali;<br />
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nuovi mo<strong>di</strong> atti a interconnettere le risorse umane, naturali<br />
e/o finanziarie del territorio ai fini <strong>di</strong> un migliore sfruttamento<br />
del suo potenziale endogeno;<br />
interconnessioni tra settori economici tra<strong>di</strong>zionalmente<br />
<strong>di</strong>stinti ecc.<br />
Il carattere <strong>di</strong> “strategia pilota” del PSL trova conforto dalla sua<br />
corrispondenza ai criteri sopra riportati in quanto obiettivo trasversale <strong>di</strong><br />
tutte le azioni contemplate nel piano è quello della realizzazione <strong>di</strong> un<br />
nuovo prodotto turistico, che si affianchi a quello tra<strong>di</strong>zionale delle<br />
vacanze e della neve, per sostanziarsi <strong>di</strong> tutte le risorse dell’area nei<br />
settori della produzione agroalimentare, della ristorazione, del commercio<br />
delle attività produttive locali, delle risorse rappresentate dalle valenze<br />
naturalistiche, paesaggistiche ed ambientali ecc. puntando così alla<br />
valorizzazione <strong>di</strong> tutte le specificità locali.<br />
Tale valorizzazione è condotta attraverso una stretta interconnessione – la<br />
realizzazione della rete e del portale – in grado <strong>di</strong> interconnettere, dal<br />
punto <strong>di</strong> vista dell’utenza, tutti gli operatori e tutte le risorse dell’area,<br />
mettendo in rete attività che sinora hanno avuto uno sviluppo separato.<br />
Si pensi ad esempio alla realtà del commercio ed a quella del turismo che<br />
non hanno mai concordato strategie comuni a <strong>di</strong>spetto del fatto che nella<br />
nostra regione esiste un turismo dello “shopping” a livelli soprattutto<br />
internazionali che si realizza al <strong>di</strong> fuori <strong>di</strong> qualsiasi contesto <strong>di</strong><br />
programmazione e <strong>di</strong> promozione atti a potenziarne le possibilità <strong>di</strong><br />
indotto e <strong>di</strong> allargamento ad altri settori economici (ve<strong>di</strong> accoglienza,<br />
agroalimentare ecc.).<br />
Una forte interconnessione fra settori economici e la loro messa in rete<br />
avrà anche la funzione <strong>di</strong> legare fortemente al territorio le aziende stesse<br />
attraverso il valore aggiunto che la rete creerà per le aziende in loco<br />
rispetto a quelle collocate all’esterno dell’area. Le ricadute <strong>di</strong> questa<br />
azione saranno <strong>di</strong> sviluppare le realtà e le specificità locali piuttosto che<br />
l’importazione <strong>di</strong> modelli esterni <strong>di</strong> dubbia compatibilità e potrà avere una<br />
importante funzione <strong>di</strong> riduzione dell’han<strong>di</strong>cap localizzativo che<br />
caratterizza le attività dell’area vista la loro collocazione in posizione<br />
decentrata rispetto ai mercati <strong>di</strong> riferimento che non possono collocarsi<br />
esclusivamente all’interno della regione.<br />
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