SCALETTA INTERVENTO A SILIQUA - Enrico Lobina
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NOTIZIE STORICHE<br />
SILICUA – ACUA E TERRA – VENERDI’ 9 MARZO –<br />
“PESCA NELLE ACQUE INTERNE IN SARDEGNA”<br />
<strong>SCALETTA</strong> <strong>INTERVENTO</strong> A <strong>SILIQUA</strong> - APPUNTAMENTI<br />
Già dal periodo giudicale lo sfruttamento delle acque interne era regolato dalle autorità.<br />
Nei corsi d’acqua la pesca veniva effettuata secondo differenti modalità, generalmente con<br />
l’utilizzo di nasse.<br />
L’euforbia, di cui mi pare parli anche il libro, era conosciuta da secoli.<br />
La pesca nelle acque interne e l’acquacoltura hanno origini antichissime.<br />
Per quanto concerne l’ittiocoltura, è la troticoltura la principale attività”.<br />
“La troticoltura in Sardegna è ancora poco sviluppata. Limiti severi sono posti dalle grandi quantità<br />
di acque richieste”.<br />
La produzione è molto bassa.<br />
OGGI SITUAZIONE AMBIENTALE<br />
- Acqua<br />
Piano tutela delle acque<br />
Problematiche idriche della Sardegna.<br />
Le problematiche idriche che la Sardegna si trova ad affrontare sono comuni a molte regioni del<br />
Mezzogiorno e dei paesi del bacino del Mediterraneo.<br />
I principali problemi ambientali, che poi si ripercuotono sugli aspetti produttivi, sono:<br />
- Regime idrologico<br />
Nel settore dell'idrologia il concetto "regime" definisce, in generale, le variazioni relative e assolute<br />
di un elemento del regime idrico in un determinato periodo. Comprende molte caratteristiche.<br />
La quasi totalità dei corsi d'acqua italiani presenta un regime idrologico pesantemente alterato<br />
(portate ridotte, andamento del regime modificato..) a seguito di derivazioni per uso umano e<br />
realizzate principalmente a fini di: produzione idroelettrica, irrigazione, utilizzo industriale, uso<br />
idropotabile e civile secondo la ripartizione sotto riportata.<br />
- Rischio di desertificazione<br />
- Qualità delle acque<br />
Assistiamo all’eutrofizzazione di numerosi laghi artificiali (eutrofizzazione è sovrabbondanza di<br />
nitrati e fosfati in un ambiente acquatico).
- Salinizzazione<br />
Questo è un aspetto critico inerenti la qualità e quantità delle acque in Sardegna, riconducibile sia<br />
a fattori naturali (diminuzione degli afflussi idrologici) che antropici (numerosi sbarramenti di corsi<br />
d’acqua ed emungimenti incontrollati).<br />
Il PTA si propone obiettivi da qua al 2016<br />
UIO (Unità Idrografiche Omogenee) Flumini Mannu – Cixerri<br />
Il rio Cixerri è uno dei due fumi principali delle Unità idrografica in questione.<br />
In questo UIO ci sono anche 17 tra invasi artificiali e traverse fluviali.<br />
Esistono anche degli acquiferi sotterranei.<br />
Una delle aree sentibili individuate è quello del rio Casteddu e Medau Zirimilis, siti nel comune di<br />
Siliqua.<br />
Le aree sensibili individuate sono quei corpi idrici destinati ad uso potabile e le zone umide inserite<br />
nella convenzione di Ramsar.<br />
Vi sono anche altre aree di salvaguardia, che sono stati inseriti anche nel “Piano di bonifica dei Siti<br />
Inquinati”, di cui uno (Rocca Sa Pibera), è nel comune di Siliqua, o anche quelli definiti “Monumenti<br />
Naturali”, come il “Domo Andesitico di Acquafredda” a Siliqua.<br />
Il piano indica anche una discarica dismessa (Monte Uannera) a Siliqua.<br />
Per quanto riguarda i cariche di origine zootecnica, il carico potenziale maggiore in valore assoluito<br />
tra i comuni aventi una percentuale consistente di superficie appartenente alla UIO si riscontra nei<br />
comuni di Siliqua e altri (Dolianova, Villamassargia, Decimoputzu, Uta).<br />
In ogni caso, per quanto riguarda il monitoraggio e lo stato ambientale dei corpi idrici di superficiali<br />
e i corsi d’acqua, “per quanto riguarda il Cixerri, nell’unica sezione per cui è stato possibile<br />
effettuare la classificazione, lo stato ecologico appare soddisfacente”.<br />
Tutte le criticità servono a individuare obiettivi.<br />
Più in generale, a livello europeo il legislatore comunitario è intervenuto con numerosi regolamenti<br />
e direttive in materia di pesca, e di acque interne. La normativa comunitaria di settore sembra<br />
principalmente finalizzata alla tutela e salvaguardia delle risorsa biologica.<br />
OGGI CHE TIPO DI LICENZE VENGONO DATE
LICENZE DI TIPO A – PESCA PROFESSIONALE<br />
La pesca professionale viene definita dall’art. 2 del D.Lgs. 4/2012 “la pesca professionale è<br />
l’attività economica organizzata svolta in ambienti marini o salmastri o di acqua dolce, diretta alla<br />
ricerca di organismi acquatici viventi, alla cala, alla posa etc. etc.”<br />
LICENZE DI TIPO B – PESCA SPORTIVA<br />
La pesca non professionale è la pesca che sfrutta le risorse acquatiche vive per fini ricreativi,<br />
turistici, sportivi e scientifici. Vi sono decreti del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali che la<br />
definiscono.<br />
Esiste poi anche la pesca scientifica<br />
L’esercizio della pesca nelle acque interne è soggetta al rilascio preventivo di una autorizzazione.<br />
L’iter autorizzatorio delle licenze di tipo B dovrebbe passare dalla regione alle province (LR 4/1006,<br />
art. 22, commi 13-14), ma oggi è ancora in capo alla regione.<br />
Per lo statuto sardo, infatti, la RAS esercita la funzione legislativa primaria in materia di pesca, ai<br />
sensi dell’art. 3, e svolge, in parallelo, le funzioni amministrative (art. 6 dello Statuto). Tra le<br />
funzioni amministrative vi sono anche quelle riguardanti le licenze di pesca.<br />
La RAS non ha adottato una disciplina di legge organica di complessiva regolamentazione del<br />
settore pesca.<br />
OGGI QUANTI SONO I PESCATORI<br />
Dati licenze di pesca acque interne<br />
Licenze di tipo A – attive dal 01.01.2006 al 31.12.2011<br />
In tutta la Sardegna sono 288<br />
In provincia di Cagliari sono 168<br />
A Siliqua sono 0<br />
Licenze di tipo B – attiva dal 01.01.2006 al 31.12.2011<br />
In tutta la Sardegna sono 12.700<br />
In provincia di Cagliari sono 3.106<br />
A Siliqua sono 21<br />
Vi sono poi le concessioni sul demanio regionale della pesca professionale. Sono poche,<br />
complessivamente 12, e riguardano aree lontane da Siliqua. Quella più vicina è quella assegnata<br />
alla cooperativa “Su Castiau”, sulla Foce del Rio Santa Lucia, a Capoterra
Per quanto riguarda, invece, le concessioni sul demanio regionale di tipo sportivo, che sarebbero<br />
quelle che riguardano associazioni che organizzano gare di pesca sportiva, che avvengono quasi<br />
sempre in seguito ad un ripopolamento, vi sono solamente 8 concessioni, tutte in comuni assai<br />
lontani da Siliqua.<br />
L’unico fiume veramente produttivo, infatti, risulta sia il Flumendosa.<br />
Mi dicono anche che nella zona del Cixerri vi siano molte carpe.<br />
UN CASO – IL PIANO ANGUILLA<br />
Le misure di gestione proposte nel Piano Regionale sono state individuate nell’ambito della cornice<br />
generale di riferimento del Piano Nazionale, che si rifa ad un regolamento comunitario, che<br />
prevede di ridurre la mortalità antropogenica onde permettere un’elevata probabilità di passaggio<br />
in mare per almeno il 40% della biomassa di anguilla argentata<br />
Esiste un piano regionale di gestione dell’anguilla, ai fini della tutela dello stock. Il Piano regionale<br />
anguilla è stato approvato con decreto n. 3186 del 29.12.2009. L’ultimo decreto che lo<br />
regolamenta è il n. 264 del 25 febbraio 2011. Il piano ha l’obiettivo di tutelare la risorsa, al fine di<br />
un corretto uso.<br />
La pesca dell’anguilla in Sardegna è un’attività antichissima.<br />
La pesca delle anguille argentine è concentrata principalmente nei mesi da ottobre a febbraio,<br />
mentre nei mesi primaverili ed estivi si catturano quasi esclusivamente anguille gialle.<br />
Il rilevamento Unimar stima, per il 2007, una produzione totale di anguilla nelle lagune sarde pari a<br />
91 t.<br />
Nei fiumi si pesca molto poco, cioè molto meno rispetto alle lagune. A fronte di 1.350 kg pescati<br />
nei fiumi, nelle lagune siamo a circa 86.000 kg<br />
Il Piano Regionale di gestione dell’anguilla prevede una rigorosa attività di monitoraggio<br />
C’è una richiesta di deroga rispetto ai limiti imposti con decreto.<br />
UN PROGETTO INTERESSANTE – LA TROTICOLTURA<br />
Piano di gestione SIC “Foresta di Monte Arcosu”<br />
Servizio relativo al recupero del ceppo autoctono della trota sarda salmo trutta<br />
macrostigma<br />
Importo a base di gara euro 226.000,00 + IVA<br />
Il servizio consiste nella realizzazione delle attività per un Progetto Pilota per il recupero del ceppo<br />
autoctono della trota sarda Salmo (trutta) macrostigma, in conformità alle previsioni del piano di<br />
gestione Area SIC “Foresta di Monte Arcosu”
Il progetto avrà durata triennale e attraverso le attività previste l'Amministrazione si prefigge di:<br />
- conoscere la situazione qualitativa attuale dei corpi idrici superficiali presenti nel SIC;<br />
- conoscere la composizione quali-quantitativa e la distribuzione dei popolamenti ittici con<br />
particolare riferimento alla specie autoctona Salmo (trutta) macrostigma;<br />
- conoscere la composizione quali-quantitativa e la distribuzione di specie acquatiche invasive di<br />
origine alloctona ed individuare strategie mirate alla loro limitazione;<br />
- realizzare uno strumento che consenta la pianificazione razionale di tutte le operazioni riguardanti<br />
la gestione del SIC, capace di indirizzare gli interventi a tutela degli ambienti acquatici, della specie<br />
autoctona Salmo macrostigma e del territorio nel suo complesso, con l’obiettivo prioritario<br />
del miglioramento ambientale attraverso lo sviluppo di azioni organiche e di misure specifiche<br />
dirette e indirette.<br />
In sintesi l’Amministrazione vuole acquisire le conoscenze di base sugli ambienti delle acque<br />
interne e sull’ittiofauna, al fine di poter predisporre precisi programmi di gestione della specie<br />
autoctona e di conservazione dell’habitat.<br />
Le attività da svolgere consistono in:<br />
- Caratterizzazione quali-quantitativa dei corpi idrici, stato dei corsi d’acqua;<br />
- Determinazione dello stato e della consistenza del patrimonio ittico;<br />
- Monitoraggio, studio e valutazioni sulla distribuzione di specie acquatiche invasive di<br />
origine alloctona, con particolare riguardo alla specie Procambarus clarkii;<br />
- Caratterizzazione morfologia e genetica della popolazione di Salmo macrostigma.<br />
Siamo nella fase di aggiudicazione del bando<br />
Le conclusioni saranno le linee guida sulla gestione, le quali, se vi è la volontà, saranno la<br />
precondizione di azioni di sviluppo.<br />
Sempre all’interno del SIC-ZPS si farà un centro di monitoraggio, che si occuperà anche della<br />
trota.