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anche gas-superserra quali il metano, l’ammoniaca, gli ossi<strong>di</strong> <strong>di</strong> azoto, che sono<br />

molto più efficienti.<br />

Un aumento della temperatura <strong>di</strong> –60 a –40 provocherebbe già la liberazione<br />

dell’anidride carbonica dalle calotte e dal suolo; essa aumenterebbe l’effetto serra<br />

che <strong>in</strong>durrebbe l’immissione <strong>in</strong> atmosfera <strong>di</strong> altra CO2 H2O, generando con un effetto<br />

a catena un’atmosfera densa e tiepida (<strong>in</strong> 100 anni? E poter arrivare ad avere<br />

abbondante acqua liquida <strong>in</strong> 600 anni?).<br />

I gas serra verranno prodotti localmente su Marte con processi chimici all’<strong>in</strong>izio e poi,<br />

biologicamente, con l’aiuto <strong>di</strong> microrganismi. Avremo qu<strong>in</strong><strong>di</strong> cent<strong>in</strong>aia e cent<strong>in</strong>aia <strong>di</strong><br />

piccole fabbriche gas-serra, alimentate ad energia solare che genererebbero e<br />

libererebbero i gas nell’atmosfera. L’<strong>in</strong>nalzamento della temperatura, dovuta alla<br />

presenza <strong>di</strong> questi gas, causerà anche il degassamento dell’anidride carbonica<br />

assorbita nella regolite, aumentando ancor più l’effetto serra che, <strong>di</strong> conseguenza,<br />

determ<strong>in</strong>erà un ulteriore degassamento e via <strong>di</strong> seguito.<br />

E’ stato <strong>di</strong>mostrato che un ritmo <strong>di</strong> produzione <strong>di</strong> 1000 tonnellate all’ora <strong>di</strong> gas<br />

farebbero salire la temperatura <strong>di</strong> Marte <strong>di</strong> circa 10K e che il conseguente<br />

degassamento <strong>di</strong> CO2 farebbe salire la temperatura me<strong>di</strong>a marziana da 40K a 50K,<br />

con una risultante pressione superficiale del pianeta superiore ai 200mbar ed anche<br />

acqua liquida nelle parti più calde del Pianeta Rosso.<br />

Una simile operazione sembrerebbe enorme se paragonata agli attuali sforzi<br />

spaziali, ma molto piccola se paragonata al totale sforzo economico umano del<br />

presente. Tale impresa potrebbe com<strong>in</strong>ciare attorno alla metà del XXI secolo, con<br />

una sostanziale quantità <strong>di</strong> degassamento <strong>di</strong> alcune deca<strong>di</strong>. Gli umani non<br />

potrebbero respirare l’atmosfera <strong>di</strong> un simile Marte, ma le piante sì, ed <strong>in</strong> tali<br />

con<strong>di</strong>zioni, tipi <strong>di</strong> vegetazione sempre più complessa creerebbero il suolo, l’ossigeno<br />

ed <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e una robusta esosfera marziana.<br />

La presenza <strong>di</strong> una fondamentale pressione determ<strong>in</strong>ata da un’atmosfera ancora<br />

irrespirabile porterebbe grossi benefici ai colonizzatori poiché, per operare<br />

all’aperto, verrebbe ad essere necessario soltanto un equipaggiamento semplice,<br />

caldo e traspirante e, nello stesso tempo, l’assenza <strong>di</strong> <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> pressione fra<br />

l’<strong>in</strong>terno ed il mondo esterno permetterebbe l’<strong>in</strong>nalzamento <strong>di</strong> strutture gonfiabili a<br />

misura <strong>di</strong> città che potrebbero ospitare gran<strong>di</strong> <strong>in</strong>se<strong>di</strong>amenti.<br />

Ciononostante, Marte non sarà considerato pienamente abitabile f<strong>in</strong>chè la sua aria<br />

non sarà respirabile dall’uomo.<br />

A quando una tale situazione favorevole all’uomo su Marte?<br />

Con una copertura completa del pianeta <strong>di</strong> piante fotos<strong>in</strong>tetiche, ci vorrebbe circa un<br />

millennio per mettere 120 mbar <strong>di</strong> ossigeno nell’atmosfera <strong>di</strong> Marte, quantità<br />

necessaria per consentire la respirazione umana all’aperto. Ma gli umani<br />

tras<strong>formato</strong>ri dell’ambiente marziano, accelerebbero il processo <strong>di</strong> ossigenazione<br />

con <strong>in</strong>iziative tecnologiche artificiali (peraltro ancora da stabilire) basate su opere <strong>di</strong><br />

macro<strong>in</strong>gegneria (con l’impiego <strong>di</strong>retto <strong>di</strong> sistemi a energia su vastissima scala) o su<br />

macch<strong>in</strong>e autoriproducentesi, o sulla nanotecnologia (tecnologia <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni<br />

estremamente ridotte rispetto a quella normale).

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