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Le nuove frontiere della sperimentazione clinica - Unibioetica.it

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Poco meno di 20 anni fa<br />

la <strong>sperimentazione</strong> <strong>clinica</strong><br />

muoveva i primi passi in<br />

una rete normativa diventata<br />

progressivamente più f<strong>it</strong>ta ma<br />

non per questo sempre capace<br />

di risposte adeguate all’incremento<br />

esponenziale delle sue possibil<strong>it</strong>à di sviluppo<br />

verso amb<strong>it</strong>i di profonda cr<strong>it</strong>ic<strong>it</strong>à etica.<br />

Il tumultuoso progresso delle biotecnologie ha<br />

portato la ricerca <strong>clinica</strong> nell’insondato dominio<br />

<strong>della</strong> biologia molecolare, <strong>della</strong> genetica, <strong>della</strong><br />

v<strong>it</strong>a intrauterina, del divenire <strong>della</strong> morte, e<br />

pone ineludibilmente pressanti richieste di<br />

penetrazione nel mondo <strong>della</strong> pediatria e<br />

neonatologia, degli infermi di mente, degli<br />

incapaci nelle rianimazioni, dei soggetti per<br />

altri versi deboli, forzando antiche preclusioni<br />

e chiedendo <strong>nuove</strong> regole e condizioni di<br />

attuazione.<br />

Nel contempo anche la <strong>sperimentazione</strong> non<br />

farmacologica avanza, sull’onda degli stessi<br />

progressi tecnologici, in una incessante tensione<br />

tra dimensione cogn<strong>it</strong>iva e final<strong>it</strong>à util<strong>it</strong>aristica<br />

che pone in discussione consolidate posizioni di<br />

autonomia e responsabil<strong>it</strong>à dello sperimentatore<br />

a vantaggio di una crescente consapevolezza di<br />

t<strong>it</strong>olar<strong>it</strong>à di valori e di dir<strong>it</strong>ti delle persone su cui<br />

si sperimenta.<br />

Si impongono in tal modo <strong>nuove</strong> riflessioni sul<br />

raggio di tutela dei valori etici di riferimento<br />

<strong>della</strong> <strong>sperimentazione</strong>, avvertendosi in maniera<br />

tangibile in questa nuova stagione di sconosciute<br />

esperienze che la salvaguardia del paziente<br />

è affidata al rispetto dei principi etici prima<br />

ancora che alla legge.<br />

Nasce peraltro l’inquietudine che etica e legal<strong>it</strong>à<br />

non sempre coincidono su spinose questioni<br />

biologiche in cui l’autonomia di coscienza<br />

dello sperimentatore, pur nell’amb<strong>it</strong>o dei valori<br />

cost<strong>it</strong>uzionali riconosciuti, rischia di essere<br />

offuscata da prassi burocratico-normative che ne<br />

ingabbiano le possibil<strong>it</strong>à di azione e non fanno,<br />

alla fine, nemmeno gli interessi dei pazienti,<br />

che, comunque, vanno prior<strong>it</strong>ariamente tutelati.<br />

Potter intuì che la bioetica, ponte verso il futuro,<br />

poteva assumere un ruolo di salvaguardia<br />

del divenire <strong>della</strong> specie umana minacciata<br />

da uno sviluppo biotecnologico sganciato<br />

dalla riflessione etica in un contesto di netta<br />

separazione tra scienze sperimentali e scienze<br />

umane. Questo ponte salvifico <strong>della</strong> bioetica<br />

va oggi vieppiù rafforzato nel collegamento<br />

tra nuovi obiettivi e realizzazione delle scienze<br />

sperimentali <strong>della</strong> v<strong>it</strong>a e <strong>della</strong> salute e valori e<br />

principi morali che devono accompagnarne lo<br />

sviluppo, per impedire aspetti e conseguenze<br />

disumanizzanti di una medicina potentemente<br />

tecnologizzata.<br />

Questi principi devono, però, flessibilizzare la<br />

loro rigid<strong>it</strong>à di principi astrattamente universali<br />

per calarsi nelle s<strong>it</strong>uazioni concrete e adeguarsi<br />

ad esse senza cedere niente <strong>della</strong> necess<strong>it</strong>à di<br />

rispettare sempre in ogni occasione l’umano.<br />

Il 3 0 Congresso del Com<strong>it</strong>ato Etico per le Attiv<strong>it</strong>à<br />

Biomediche “Carlo Romano” vuole, allora, iniziare<br />

un confronto di idee, prospettive, suggerimenti<br />

di prime soluzioni sul tema, ponendo al centro<br />

<strong>della</strong> riflessione, sul finire del primo decennio<br />

del 2000, i rapporti tra le <strong>nuove</strong> <strong>frontiere</strong> che<br />

si aprono alla <strong>sperimentazione</strong> e rinnovate<br />

attenzioni etiche a nuovi soggetti e s<strong>it</strong>uazioni<br />

<strong>della</strong> ricerca.<br />

Auguro, pertanto, un proficuo lavoro a tutti,<br />

nella convinzione che si possa contribuire in<br />

misura consistente proprio al rafforzamento di<br />

quel “ponte” di attenzione etica tra progresso<br />

sperimentale e rispetto <strong>della</strong> persona.<br />

Il Presidente<br />

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