Clicca qui per scaricare il pdf del n° 151 - Cotabo Taxi Bologna
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Periodico di informazione e dibattito <strong>del</strong>la cotabo, cooPerativa tassisti bolognesi. sede sociale in bologna, via stalingrado 65/13<br />
ANNO 36 N° <strong>151</strong> - LUGLIO 2012<br />
nuova edizione<br />
intervista a marco benni sPeciaLe ristoranti<br />
iL direttore generaLe di<br />
cotabo suL biLancio 2011<br />
come si mangia a boLogna?
2<br />
sommario<br />
3<br />
5<br />
14<br />
16<br />
20<br />
22<br />
26<br />
38<br />
40<br />
42<br />
46<br />
50<br />
editoriale<br />
speciale ristoranti<br />
intervista al direttore<br />
articolo carboni<br />
informazioni dalla rete<br />
informazione ai soci<br />
la parola ai soci<br />
racconti notturni<br />
gruppo preghiera<br />
solidarietà<br />
racconto bertagnin<br />
poesie di lanfry<br />
Realizzazione<br />
“Il Socio <strong>Cotabo</strong>” a cura<br />
di CO.TA.BO.<br />
Direttore Responsab<strong>il</strong>e<br />
GABRIELE ORSI<br />
Segretaria di Redazione<br />
KAtIA DI BERnARDO<br />
Redazione<br />
SALVATORE VRENNA,<br />
TIBERIO BASALTI,<br />
ELIO GUBELLINI,<br />
MARCO VECCHIATTINI,<br />
DANIELE BERTAGNIN,<br />
FABRIZIO ZAGNONI.<br />
Direzione, Amministrazione,<br />
Redazione: Via Stalingrado<br />
65/13 - <strong>Bologna</strong><br />
tel. 051 374300<br />
Progetto grafico<br />
VIA STAlIngrAdO, 65/13<br />
40128 BOlOgnA<br />
Tel. 051.375235<br />
Periodico d’informazione<br />
e dibattito <strong>del</strong>la CO.tA.BO<br />
distribuito gratuitamente ai propri<br />
soci. Gli articoli pubblicati su “<strong>il</strong><br />
Socio” impegnano esclusivamente<br />
chi li firma e sono a titolo<br />
gratuito. I soci CO.tA.BO. e non<br />
sono liberi di esprimere <strong>il</strong> loro<br />
pensiero nei limiti stab<strong>il</strong>iti dal<br />
codice penale e dalla legislazione<br />
vigente.<br />
Autorizzazione tribunale di<br />
<strong>Bologna</strong> 4355 <strong>del</strong> 14/06/1974
editoriale<br />
cev Per semPre!<br />
arrivederci maurizio di gabriele orsi<br />
“Il Cev c’è” recitava lo slogan elettorale di Maurizio<br />
Cevenini, <strong>il</strong> politico più votato di <strong>Bologna</strong>, <strong>il</strong> più popolare<br />
d’Italia, <strong>il</strong> recordman di matrimoni civ<strong>il</strong>i celebrati.<br />
Beh, parafrasando questo slogan oggi, con <strong>il</strong> cuore che<br />
sanguina, siamo costretti a dire che <strong>il</strong> Cev non c’è più:<br />
la notte fra l’8 e <strong>il</strong> 9 maggio ha deciso di togliersi la vita<br />
buttandosi dalla torre <strong>del</strong>la regione dove si trovava <strong>il</strong><br />
suo ufficio e la prima cosa che viene da chiedersi, che<br />
ci siamo chiesti è “<strong>per</strong>ché?”. “era depresso” è stata la<br />
risposta più in voga, ma quando qualcuno mi dice che la<br />
vittima di un suicidio era depresso a me viene sempre in<br />
mente Jan Masaryk, leader democratico nella Cecoslovacchia<br />
<strong>del</strong> 1948 che venne trovato ai piedi <strong>del</strong>la finestra<br />
<strong>del</strong> bagno <strong>del</strong>la propria abitazione all’ultimo piano <strong>del</strong><br />
Ministero degli esteri: “si è suicidato, era depresso” fu<br />
anche allora <strong>il</strong> verdetto, anche se poi con ogni probab<strong>il</strong>ità<br />
a scaraventarlo di sotto furono gli sgherri di Berija,<br />
preoccupati <strong>del</strong> suo f<strong>il</strong>o-occidentalismo. Non che dietro<br />
la morte di Maurizio ci veda la mano di qualcuno, questo<br />
mi parrebbe assurdo: sicuramente si è buttato, e sono<br />
sicuro che lo abbia fatto <strong>per</strong>ché era depresso, ma la domanda<br />
che mi pongo a questo punto è <strong>per</strong>ché fosse così<br />
depresso al punto da compiere un gesto così dis<strong>per</strong>ato,<br />
così insensato, così definitivo.<br />
lui, sì, proprio <strong>il</strong> Cev, l’uomo che tutti amavano, che<br />
aveva una battuta o una parola buona <strong>per</strong> tutti, che andava<br />
allo stadio tutte le domeniche su una Smart addobbata<br />
con i colori <strong>del</strong> <strong>Bologna</strong>, che giocava nella squadra<br />
dei consiglieri comunali con l’energia di un professionista,<br />
che non <strong>per</strong>deva mai una comparsata, che sprizzava<br />
gioia di vivere e amore <strong>per</strong> <strong>Bologna</strong> da tutti i pori.<br />
e allora poco a poco la risposta emerge, timida eppure<br />
implacab<strong>il</strong>e: <strong>per</strong> arrivarci occorre tornare con la memoria<br />
a quell’ottobre <strong>del</strong> 2010 quando Maurizio, che si era<br />
candidato alle primarie <strong>per</strong> <strong>il</strong> sindaco di <strong>Bologna</strong>, dopo<br />
un’estate di campagna elettorale lancia in resta si ritirò<br />
<strong>per</strong> un’ischemia. la città era appena uscita dallo scandalo-<strong>del</strong>bono,<br />
l’immagine <strong>del</strong>le Istituzioni era gravemente<br />
compromessa e molti giuravano che solo una candidatura-Cevenini<br />
avrebbe garantito alla coalizione di centrosinistra<br />
una vittoria sicura <strong>per</strong>ché <strong>il</strong> Cev era amato da<br />
tutti, anche dagli elettori di centro-destra, <strong>qui</strong>ndi quel<br />
brusco e improvviso ritiro fu un duro colpo <strong>per</strong> molti<br />
ma, ci scommetto, non <strong>per</strong> tutti. lungi da me dubitare<br />
<strong>del</strong>la genuinità dei referti medici, ma sono convinto che<br />
quell’ischemia fu quantomeno provvidenziale <strong>per</strong> qualcuno:<br />
qualcuno che non voleva <strong>il</strong> Cev candidato sindaco<br />
anche se era una carta vincente, un asso di briscola.<br />
e <strong>per</strong>ché? Forse <strong>per</strong>ché <strong>il</strong> Cev non era manovrab<strong>il</strong>e, forse<br />
<strong>per</strong>ché aveva <strong>il</strong> coraggio di dire verità scomode che<br />
<strong>il</strong> socio cotabo • luglio 2012 3
4<br />
non tutti gli stomaci <strong>del</strong>la sua parte politica erano pronte<br />
a digerire, forse <strong>per</strong>ché era troppo popolare, e <strong>qui</strong>ndi<br />
non condizionab<strong>il</strong>e a un programma preconfezionato da<br />
altri, forse <strong>per</strong>ché non avrebbe preso decisioni avventate,<br />
non si sarebbe imbarcato in crociate ideologiche<br />
contro tutto e tutti, non avrebbe regalato soldi a destra e<br />
a manca. ricordo ancora, prima <strong>del</strong> ritiro, alcuni giudizi<br />
sprezzanti che comparvero su certa stampa locale: “non<br />
basta andare allo stadio tutte le domeniche <strong>per</strong> essere<br />
un buon sindaco” pontificava qualcuno (e se dovessimo<br />
stab<strong>il</strong>ire le qualità di un buon sindaco staremmo qua a<br />
discutere fino all’anno prossimo), “E’ troppo presenzialista”<br />
faceva eco qualcun altro, “Piace troppo alla destra<br />
<strong>per</strong>ché non è abbastanza di sinistra” aggiungeva un terzo<br />
(una balla colossale dato che <strong>il</strong> Cev fu tra coloro che, nel<br />
1989, votò contro la famosa Svolta <strong>del</strong>la Bolognina, <strong>il</strong><br />
passaggio dal Pci al Pds, salvo poi scegliere di restare<br />
nel nuovo partito. Altro che se era di sinistra!). E poi<br />
ci fu l’ischemia, <strong>il</strong> partito che prendeva cautamente le<br />
distanze, <strong>il</strong> ritiro quasi obbligato, i sospiri di sollievo di<br />
qualcuno: da allora qualcosa si era rotto fra Maurizio, <strong>il</strong><br />
politico più votato, e <strong>il</strong> suo partito, che lui <strong>per</strong> estrema<br />
correttezza non aveva mai messo in discussione anche<br />
quando <strong>il</strong> ritorno politico era sempre stato inferiore al<br />
suo contributo elettorale. Una frattura invisib<strong>il</strong>e ma inesorab<strong>il</strong>e,<br />
che negli anni si era allargata fino a diventare,<br />
evidentemente, una voragine nell’anima di Maurizio, la<br />
cui aspirazione politica era non essere senatore o ministro<br />
bensì fare <strong>il</strong> sindaco di <strong>Bologna</strong>, non <strong>per</strong> tornaconto<br />
o <strong>per</strong> vanagloria ma solo <strong>per</strong> amore <strong>del</strong>la città. e da<br />
<strong>qui</strong> la depressione: basta solo analizzare l’ultima uscita<br />
pubblica di Maurizio, a Budrio, <strong>per</strong> rendersene conto.<br />
“Ormai faccio <strong>il</strong> presentatore” fu la sua battuta, e se a<br />
prima udienza poteva sembrare la classica “battuta <strong>del</strong><br />
Cev” chi sapeva leggere tra le righe non poteva non<br />
cogliere la forte piega amara di chi, dopo tanto lavoro<br />
e tanta dedizione, era stato relegato a fare <strong>il</strong> “frontman<br />
dal volto umano” <strong>per</strong> conto terzi, <strong>il</strong> battutista a gettone<br />
come nemmeno un capocomico, oltre che, naturalmente,<br />
<strong>il</strong> portatore papuano di voti ogni qualvolta cadeva un appuntamento<br />
elettorale.<br />
e <strong>qui</strong>ndi, anche se sicuramente non c’è stata mano altrui<br />
a spingere <strong>il</strong> Cev giù nel vuoto, io sono convinto che lui<br />
sia stato una vittima: innanzitutto <strong>del</strong> <strong>per</strong>sonaggio che<br />
gli avevano costruito attorno, <strong>del</strong>l’amico di tutti, <strong>del</strong> dispensatore<br />
(appunto) di battute sempre pronto a sdrammatizzare<br />
anche quando stava vivendo <strong>il</strong> suo dramma<br />
<strong>per</strong>sonale ed esistenziale. Ma anche, e soprattutto, <strong>del</strong>la<br />
editoriale<br />
<strong>il</strong> socio cotabo • luglio 2012<br />
cattiva politica, quella che teme ed emargina i bravi e i<br />
coraggiosi <strong>per</strong>ché è irrimediab<strong>il</strong>mente mediocre, quella<br />
che pred<strong>il</strong>ige le seconde, terze, quarte, decime scelte <strong>per</strong>ché<br />
la prima scelta rischia di mettere in cattiva luce tutti<br />
gli altri, e tutto ciò, ovviamente, a discapito dei cittadini<br />
che dalla politica devono essere amministrati. Maurizio<br />
Cevenini non aveva bisogno <strong>del</strong>la politica: non ne aveva<br />
bisogno <strong>per</strong> campare, <strong>per</strong>ché stava bene di suo ed era un<br />
eccellente manager (a V<strong>il</strong>lalba era entrato come centralinista<br />
ed era praticamente diventato padrone <strong>del</strong>la clinica)<br />
e non ne aveva bisogno <strong>per</strong> la popolarità, <strong>per</strong>ché <strong>il</strong><br />
suo essere popolare era un valore aggiunto <strong>del</strong> suo fare<br />
politica, non <strong>il</strong> contrario. Ma era la politica che aveva<br />
bisogno di lui <strong>per</strong> poter tornare a essere, almeno a <strong>Bologna</strong>,<br />
qualcosa di bello, di ut<strong>il</strong>e a tutti quanti. era <strong>Bologna</strong><br />
ad avere bisogno di lui come sindaco, <strong>per</strong> poter s<strong>per</strong>are<br />
in una nuova era di crescita e di pros<strong>per</strong>ità accompagnati<br />
da quella leggerezza di tocco che solo lui sapeva avere.<br />
Avrebbe dovuto essere <strong>il</strong> sindaco di <strong>Bologna</strong>, di tutti i<br />
bolognesi una volta tanto e come solo giuseppe dozza<br />
aveva saputo essere, e invece sarà <strong>il</strong> più grande rimpianto<br />
di <strong>Bologna</strong> che non potrà mai più avere una sim<strong>il</strong>e<br />
occasione. Ora naturalmente gli dedicheranno sale cons<strong>il</strong>iari,<br />
piazze, vie, targhe, cercheranno di appropriarsi (a<br />
torto o a ragione) <strong>del</strong>la sua eredità politica, ma sarà tutto<br />
inut<strong>il</strong>e, tardivo, peggio la toppa <strong>del</strong> buco come si usava<br />
dire un tempo. e voglio dire di più: tra le motivazioni<br />
<strong>del</strong> tuo gesto dis<strong>per</strong>ato, Maurizio, hanno detto che “ti<br />
sentivi solo”.<br />
ebbene, lascia che ti dica che tu non eri solo, non lo eri<br />
prima <strong>del</strong> ritiro e non lo saresti stato nemmeno dopo,<br />
<strong>per</strong>ché se quel fatidico giorno a V<strong>il</strong>lalba avessi detto<br />
“me ne frego <strong>del</strong>l’ischemia, la mia corsa continua anche<br />
senza simboli alle spalle” ti avremmo seguito tutti a<br />
bandiere spiegate, me compreso, <strong>per</strong>ché tu eri già <strong>il</strong> sindaco<br />
di <strong>Bologna</strong>, <strong>il</strong> sindaco di tutti, lo sarai sempre. Ma<br />
ora posso solo pensare a me, in lacrime, mentre a San<br />
Francesco guardo gonfio di rabbia <strong>il</strong> tuo feretro conscio<br />
che lì dentro, assieme a te, sono state sepolte le s<strong>per</strong>anze<br />
di <strong>Bologna</strong>, e capisco la tua sofferenza convinto che<br />
qualcuno ti avrà <strong>per</strong> sempre sulla coscienza. A questo<br />
qualcuno auguro solo di rendersene conto, di vivere consumato<br />
dal rimorso e di <strong>per</strong>derci <strong>il</strong> sonno fino a che sarà<br />
al mondo. Quanto a te Maurizio, vaya con dios, forse un<br />
giorno ci rincontreremo.<br />
e nessuno ti dimenticherà mai, <strong>per</strong>ché eri <strong>il</strong> sindaco che<br />
<strong>Bologna</strong> meritava di avere e <strong>per</strong>ché in fondo mi sono<br />
sbagliato: <strong>il</strong> Cev c’è, c’è ancora, ci sarà <strong>per</strong> sempre.
editoriale<br />
c’è ancora un buon<br />
ristorante a boLogna?<br />
che diLemma! o forse no… di gabriele orsi<br />
nello scorso numero di questa rivista abbiamo ricevuto<br />
da parte di uno dei soci un intervento dal quale emergeva<br />
<strong>il</strong> dubbio che a <strong>Bologna</strong> non si riuscisse più a trovare un<br />
locale dove mangiare decentemente. Questo dubbio era<br />
alimentato dal fatto che nelle principali guide gastronomiche<br />
edite in Italia e nelle classifiche dei migliori ristoranti<br />
non era annoverato o menzionato in maniera encomiab<strong>il</strong>e<br />
neppure un indirizzo sotto le due Torri. Abbiamo fatto<br />
una piccola verifica e ci siamo accorti, sia pure con sgomento,<br />
che questo è vero: le guide nostrane, quando non<br />
bastonano a sangue la ristorazione bolognese, semplicemente<br />
si limitano a saltarla elegantemente a piedi pari,<br />
ignorandola punto e a capo. Se parlassimo unicamente<br />
<strong>del</strong>la ristorazione tradizionale, quella che fa aggio esclusivamente<br />
su tortellini e tagliatelle, bolliti misti e cotolette<br />
alla petroniana, le ragioni potrebbero fac<strong>il</strong>mente essere<br />
individuate in alcune critiche storiche che provengono (a<br />
torto o a ragione, secondo me a torto ma è un altro paio<br />
di maniche) da più parti, come <strong>il</strong> fatto che nei ristoranti<br />
tradizionali si propongano sempre gli stessi piatti, che la<br />
cucina bolognese old style è pesante e inadatta a tempi<br />
dove la linea ha la sua importanza, che la fattura dei piatti<br />
e <strong>il</strong> servizio spesso sono inadeguati, specie se paragonati<br />
al conto che invece sovente risulta essere non economico.<br />
Ma <strong>qui</strong> rimangono fuori dal giro buono anche fior di<br />
ristoranti che con la tipicità nostrana hanno poco o nulla<br />
a che vedere, dove gli chef, a volte partendo da prodotti<br />
<strong>del</strong> territorio e a volte no, si lanciano in autentiche creazioni<br />
fatte di accostamenti arditi, invenzioni culinarie,<br />
che fanno parte di onorate associazioni come i Jeunes restaurateurs<br />
d’Europe o vantano stelle Michelin (i francesi<br />
hanno parametri diversi di giudizio). E allora a quanto<br />
pare a <strong>Bologna</strong> ormai si mangia, se non proprio da schifo,<br />
quanto meno in maniera mediocre? e senza nemmeno,<br />
come ha detto <strong>il</strong> nostro socio, che sia questione di ritenere<br />
buona cucina le “cagatine” anziché lasagne e cotechino<br />
con purè? non lo credo. la mia impressione, piuttosto,<br />
è che nella gara dei fornelli si sia verificato<br />
un fenomeno sim<strong>il</strong>e a quello avvenuto<br />
nella Formula Uno: ricordate quando<br />
la Ferrari, con Schumacher al<br />
volante, vinceva sempre<br />
e chiudeva un Mondiale già a metà luglio mentre tutte<br />
le altre arrancavano alle sue spalle? Ora le altre si sono,<br />
<strong>per</strong> dirla alla bolognese, “sv<strong>il</strong>uppate”, hanno investito in<br />
ricerca e innovazione, hanno ingaggiato p<strong>il</strong>oti di talento<br />
e adesso ad arrancare è la Ferrari, che pure non mi risulta<br />
sia una vecchia carretta. lo stesso vale <strong>per</strong> <strong>Bologna</strong>: nel<br />
XV secolo, quando nel resto d’europa si mangiavano più<br />
o meno le stesse cose, a <strong>Bologna</strong> si mangiavano già gli<br />
antenati degli odierni tortellini, e all’inizio <strong>del</strong> XX secolo<br />
la tecnica dei cuochi bolognesi era così evoluta che solo<br />
i francesi stavano al passo. Poi gli altri hanno deciso di<br />
svegliarsi, mentre noi (e pure i francesi) forse abbiamo un<br />
po’ dormito sugli allori <strong>del</strong>le glorie passate, e piano piano<br />
ci hanno sorpassati con l’impegno e la dedizione, ma<br />
senza che questo comportasse un calo <strong>del</strong>l’offerta qualitativa<br />
nei nostri ristoranti. Premettendo che professionalmente<br />
mi occupo anche di queste materie, quando vado<br />
fuori a cena (casi più unici che rari visti i tempi cupi) non<br />
torno mai a casa insoddisfatto, nemmeno quando scelgo<br />
un locale mai provato prima anziché <strong>il</strong> solito indirizzo di<br />
fiducia (che comunque non tradisce mai). Forse, come<br />
sempre, occorre solo un po’ più di spirito competitivo, la<br />
voglia di metterci quel qualcosa in più rispetto agli altri:<br />
<strong>per</strong> questo abbiamo interpellato tre patròn di altrettanti<br />
celebri ristoranti cittadini, a cavallo fra tradizione e creatività,<br />
fra territorio e vedute più ampie, e <strong>per</strong> non stare<br />
con le mani in mano abbiamo deciso di dare<br />
un’occhiata anche al comparto enologico<br />
locale. S<strong>per</strong>iamo di avere qualche<br />
elemento in più.<br />
e buon appetito!<br />
<strong>il</strong> socio cotabo • luglio 2012 5
6<br />
editoriale<br />
a boLogna si mangia maLe?<br />
un Luogo comune faLso e voLutamente cattivo<br />
ParLa eros PaLmirani, maitre aL ristorante diana e Presidente dei ristoratori ascom<br />
Se a <strong>Bologna</strong> mangiare è una specie di religione, allora <strong>il</strong><br />
suo tempio indiscusso è <strong>il</strong> diana, lo storico ristorante che<br />
da un centinaio d’anni apre i battenti nel cuore di via Indipendenza<br />
e dove tutto, dal cibo all’ambiente, richiama i<br />
fasti di un’epoca bella e lontana, più civ<strong>il</strong>e e più elegante.<br />
Qui <strong>il</strong> pasto è una sorta di messa pontificale e i camerieri,<br />
dall’immancab<strong>il</strong>e accento bolognese e vestiti nelle loro<br />
impeccab<strong>il</strong>i giacche bianche, ne sono i chierichetti e si<br />
tengono <strong>per</strong>ennemente a discreta ma infallib<strong>il</strong>e distanza<br />
dai tavoli, pronti a intervenire <strong>per</strong> soddisfare ogni necessità<br />
<strong>del</strong> cliente, <strong>il</strong> servizio di una sco<strong>del</strong>la di tortellini in<br />
brodo o dal carrello dei bolliti è uno spettacolo solo a vedersi<br />
mentre all’ingresso, rosea e senza vergogne, un’enorme<br />
morta<strong>del</strong>la campeggia come esplicito biglietto da<br />
visita. Se c’è un luogo dove possiamo capire se a <strong>Bologna</strong><br />
si mangia ancora bene e <strong>per</strong>ché la nostra ristorazione è<br />
snobbata dalle guide, è decisamente questo, <strong>per</strong>ciò abbiamo<br />
fatto due chiacchiere con <strong>il</strong> direttore di sala <strong>del</strong> locale,<br />
eros Palmirani, presidente <strong>del</strong> sindacato ristoratori di<br />
Confcommercio Ascom <strong>Bologna</strong>.<br />
<strong>il</strong> socio cotabo • luglio 2012<br />
di gabriele orsi<br />
Signor Palmirani, entrando in un locale storico come<br />
<strong>il</strong> Diana cosa trova <strong>il</strong> cliente?<br />
«Innanzitutto cortesia, professionalità nel servizio e un<br />
ambiente che complessivamente non è stato più rimaneggiato<br />
dagli anni ’30 o al massimo, <strong>per</strong> quanto riguarda<br />
le sedie, dai ’50. Poi naturalmente c’è <strong>il</strong> nostro menù,<br />
che contrariamente a quanto si potrebbe pensare non è<br />
concentrato solamente sulla cucina tipica bolognese ma è<br />
impostato secondo una regola precisa: una parte, è vero,<br />
contiene tutti i piatti tradizionali che rimangono invariati<br />
tutto l’anno, e questo include la spuma di morta<strong>del</strong>la, la<br />
galantina, l’insalata russa, i tortellini in brodo, le tagliatelle<br />
al ragù, le lasagne al forno, i carrelli dei bolliti e degli<br />
arrosti, <strong>il</strong> dindo diana con tartufo e Parmigiano, <strong>il</strong> fritto<br />
misto alla bolognese e i nostri dolci, a cominciare dal gelato<br />
di crema fatto in casa. Poi, secondo una vecchia tradizione<br />
bolognese, c’è un’alternanza di piatti <strong>del</strong> giorno che<br />
variano anche in base alla stagione. Siamo sempre molto<br />
attenti alle primizie di ogni genere mentre la vicinanza<br />
<strong>del</strong> mare ci consente di rifornirci sempre di ottimo pesce<br />
fresco, che ac<strong>qui</strong>stiamo a Porto garibaldi».<br />
Un locale di tono, dove sembra non manchi nulla. E<br />
allora <strong>per</strong>ché c’è chi dice che a <strong>Bologna</strong> non si mangia<br />
più bene?<br />
«Secondo me è un luogo comune molto propagato ma<br />
che alla fine non risponde a verità. Sono convinto<br />
che chiunque fa cucina faccia la spesa tutte le<br />
mattine e dia sempre <strong>il</strong> meglio di se stesso, anche<br />
<strong>per</strong>ché in tempi non fac<strong>il</strong>i come questi<br />
chi sbaglia poi paga con la chiusura. Sicuramente<br />
c’è qualcuno che non fa bene <strong>il</strong><br />
proprio lavoro, ma sono altrettanto certo<br />
che molti, fuori da <strong>Bologna</strong>, ci vogliano<br />
male e sparlino volutamente di noi».
Le guide gastronomiche italiane <strong>per</strong>ò <strong>Bologna</strong> tendono<br />
a ignorarla…<br />
«lo fanno <strong>del</strong>iberatamente, è l’unica spiegazione possib<strong>il</strong>e.<br />
non avrebbe senso bocciare in blocco tutti i ristoranti<br />
di una città se non fosse <strong>per</strong>ché si è scelto di scavalcarla.<br />
Ma voglio dire che gran parte dei locali premiati dalle guide,<br />
fatti salvi quattro o cinque nomi, durano lo spazio di<br />
un mattino mentre <strong>qui</strong> abbiamo<br />
fior di ristoranti che sono sulla<br />
piazza più o meno ininterrottamente<br />
da almeno mezzo secolo<br />
se non, come nel caso nostro o<br />
<strong>del</strong> donatello, cento e passa anni.<br />
Qualcosa vorrà pur dire».<br />
A volte si ha l’impressione che<br />
siano i bolognesi i primi a stare<br />
lontani dalla loro cucina. E’<br />
vero?<br />
«In parte è vero, ci facciamo <strong>del</strong><br />
male da soli. Il fatto è che i bolognesi sono troppo critici<br />
verso se stessi e verso la cucina tipica. Se mangiano un<br />
tortellino o una tagliatella al ristorante quasi sempre dicono<br />
che è migliore quello fatto dalla mamma o dalla nonna,<br />
<strong>qui</strong>ndi c’è una generazione che quando esce va a mangiare<br />
altri generi di cucina. noto che <strong>il</strong> nostro locale ha dei<br />
re<strong>qui</strong>siti che non incontrano <strong>il</strong> gusto di un certo pubblico,<br />
<strong>per</strong>ò noi facciamo <strong>del</strong> nostro meglio».<br />
Preferiscono soluzioni più<br />
lontane dal classico?<br />
«Forse. Quando la cucina straripa<br />
diventa esagerata e a me<br />
la cucina esagerata non piace.<br />
I veri cuochi sono quelli che<br />
vanno in cucina la mattina a organizzare<br />
<strong>il</strong> menù e che durante<br />
l’ora di pranzo e di cena caricano<br />
di piatti i camerieri che<br />
fanno le ordinazioni espresse<br />
al momento. e’ dal 1959 che<br />
lavoro in questo ambiente, è sempre stato e sempre dovrà<br />
essere così».<br />
Forse non si fa abbastanza <strong>per</strong> promuovere la tradizione…<br />
«Per molto tempo non si è fatto gran che, specie da parte<br />
<strong>del</strong>le istituzioni che bloccano sempre tutto con la burocra-<br />
editoriale<br />
zia, anche solo <strong>per</strong> mettere un dehors fuori, <strong>per</strong>ò recentemente<br />
qualcosa si è mosso. Con l’iniziativa dei Menù<br />
Vera <strong>Bologna</strong>, <strong>per</strong> esempio, 130 ristoranti tra città e provincia<br />
hanno messo in offerta menù fissi a prezzi prestab<strong>il</strong>iti<br />
concentrati sulla tipicità bolognese e senza ignorare <strong>il</strong><br />
vino <strong>del</strong> territorio. Mi sembra un buon inizio <strong>per</strong> fare conoscere<br />
ai visitatori la nostra cucina a prezzi abbordab<strong>il</strong>i,<br />
ma anche un segnale positivo da<br />
tutta la nostra ristorazione».<br />
Quindi a <strong>Bologna</strong> si può ancora<br />
mangiare bene?<br />
«A <strong>Bologna</strong> si mangia ancora<br />
benissimo, e chi dice <strong>il</strong> contrario<br />
dice <strong>il</strong> falso sapendo di dirlo. Se<br />
ogni tanto qualcuno falla, ebbene<br />
succede anche in tutte le altre città<br />
<strong>del</strong> mondo, ed è un campanello<br />
d’allarme da non sottovalutare<br />
mai. Forse si potrebbe ancora<br />
fare meglio, forse altri si sforzano al massimo e cercano<br />
di su<strong>per</strong>arci: ecco magari un appunto da fare sarebbe non<br />
sedersi mai sugli allori, ma <strong>Bologna</strong> resta la numero uno<br />
in Italia».<br />
Ma le guide?<br />
«Alla fine <strong>del</strong>la storia la mia unica guida è <strong>il</strong> cliente che<br />
esce soddisfatto dal locale. e da <strong>qui</strong> i nostri clienti, siano<br />
abituali o capitati <strong>qui</strong> <strong>per</strong> caso, escono sempre molto soddisfatti.<br />
Chi arriva da fuori città <strong>qui</strong> troverà tutto ciò che<br />
si aspetta in un grande ristorante <strong>del</strong> centro di <strong>Bologna</strong>,<br />
mentre chi è <strong>del</strong> posto <strong>qui</strong> potrà riscoprire <strong>il</strong> gusto <strong>del</strong>la<br />
vera cucina tradizionale, <strong>del</strong>la morta<strong>del</strong>la buona, <strong>del</strong> ragù<br />
fatto ancora con le ovarine,<br />
di un servizio d’altri<br />
tempi che ormai si trova<br />
solo in pochi posti».<br />
Quindi viva la tradizione?<br />
«Per parte mia sicuramente<br />
sì, anche se tradizione<br />
secondo me non deve <strong>per</strong><br />
forza significare ripetitività.<br />
l’unico punto fermo<br />
è <strong>Bologna</strong>, che a tavola è<br />
sinonimo di buono».<br />
<strong>il</strong> socio cotabo • luglio 2012 7
8<br />
editoriale<br />
sProvinciaLizziamo boLogna<br />
e Promuoviamo iL sistema-territorio<br />
intervista a marceLLo Leoni, chef-Patron deL ristorante Leoni a Porta euroPa<br />
Marcello leoni ci guarda sornione nella luce soffusa<br />
<strong>del</strong> salotto <strong>del</strong> suo omonimo ristorante, contemplando<br />
gli ambienti, che ancora profumano di nuovo (ha<br />
a<strong>per</strong>to a gennaio 2012) con lo stupore di chi scopre<br />
un’o<strong>per</strong>a d’arte nuova. Pare strano dato che in realtà<br />
<strong>il</strong> lavoro, quanto meno dal punto di vista concettuale,<br />
è o<strong>per</strong>a sua e riflette in toto quello che è <strong>il</strong> suo modo<br />
di essere e di intendere la ristorazione. Ma non saprei<br />
dargli torto <strong>per</strong>ché <strong>il</strong> leoni, ristorante nato ex-novo<br />
sulla Porta europa, novella sede <strong>del</strong> gruppo Unipol, è<br />
davvero un piccolo capolavoro,<br />
con la sala da pranzo<br />
dalle cubature degne di una<br />
cattedrale, innervate in legni<br />
chiari e contrappuntate<br />
da leggiadri tessuti e da finestre<br />
che di giorno inondano<br />
lo spazio di luce, ma<br />
anche con la saletta privé a<br />
vista sulla sterminata cantina,<br />
la sala fumatori (un<br />
lusso raro oggigiorno), la<br />
cucina dove lo chef controlla<br />
<strong>il</strong> tutto da una consolle<br />
degna <strong>del</strong>l’enterprise<br />
<strong>del</strong> capitano Kirk. l’offerta<br />
gastronomica invece è leoni al cento <strong>per</strong> cento come<br />
sempre, mentre nell’attigua Osteria di Porta europa,<br />
dove l’ambiente è moderno, quasi riecheggiante i diners<br />
americani dove si consuma dalla prima colazione<br />
alla cena in tarda ora (e difatti è così) la proposta<br />
culinaria è più informale se pure ancorata al dettame<br />
irrinunciab<strong>il</strong>e <strong>del</strong>la qualità. Membro, assieme al fratello<br />
Gianluca (che ora si occupa <strong>del</strong> Bistro 18 in centro)<br />
dei Jeunes restaurateurs d’europe, Marcello leoni ha<br />
fatto la sua gavetta in scuole d’eccellenza come Il Trigabolo<br />
di Argenta, V<strong>il</strong>la Mozart a Merano, Vissani a<br />
Baschi prima <strong>del</strong>l’esaltante e pluripremiata es<strong>per</strong>ienza<br />
al Sole di Trebbo di reno durata 12 anni e conclusasi<br />
<strong>il</strong> socio cotabo • luglio 2012<br />
di gabriele orsi<br />
nel 2010: dopo una specie di anno sabbatico, durante<br />
<strong>il</strong> quale è comunque apparso in varie occasioni, ritorna<br />
ora con <strong>il</strong> “suo” ristorante, creato a sua immagine e<br />
somiglianza.<br />
Marcello, abbiamo aspettato un po’ ma finalmente<br />
ecco <strong>il</strong> nuovo ristorante. Ce ne parli?<br />
«Innanzitutto mi piace dire che è un ristorante a impatto<br />
ambientale zero, sia nell’eliminazione dei rifiuti<br />
che nell’approvvigionamento <strong>del</strong>le verdure di stagione,<br />
provenienti da un orto<br />
biologico gestito dalla coo<strong>per</strong>ativa<br />
sociale eta Beta<br />
– lavanda, nata dalla collaborazione<br />
con l’artista Joan<br />
Crous. Anche <strong>per</strong> <strong>il</strong> pesce<br />
abbiamo aderito al progetto<br />
“l’amo” che vuole valorizzare<br />
<strong>il</strong> lavoro dei pescatori<br />
puntando anche su prodotti<br />
poco conosciuti. Per quanto<br />
riguarda la lunga attesa<br />
forse è stato un bene allungare<br />
i tempi se questo ha<br />
significato fare le cose <strong>per</strong><br />
bene senza dover cambiare<br />
in corso d’o<strong>per</strong>a. Poter costruire un ristorante da zero,<br />
mettendoci dentro tutta la propria f<strong>il</strong>osofia, poter scegliere<br />
i materiali che si preferiscono, non è cosa che<br />
capita tutti i giorni: a me è capitata questa fortuna e ho<br />
cercato <strong>il</strong> meglio in assoluto come gli arredi artigianali<br />
di Evo Decor. Alla fine credo ne sia valsa la pena».<br />
La cucina <strong>per</strong>ò è ancora rigorosamente Made in Leoni?<br />
«Certamente sì, anche se adesso siamo più concentrati<br />
sui prodotti <strong>del</strong> territorio e ancora di più sulle stagionalità,<br />
senza <strong>per</strong>ò <strong>per</strong> questo porci <strong>del</strong>le limitazioni sulle<br />
eccellenze di provenienza esterna. Credo che questo
sia un bell’incentivo anche <strong>per</strong> <strong>il</strong> territorio, un sano<br />
confronto fra prodotti. Inoltre la nostra doppia formula,<br />
ristorante<br />
ed osteriaenoteca,<br />
ci<br />
consente una<br />
grande flessib<strong>il</strong>ità<br />
nella<br />
proposta che<br />
spazia da<br />
piatti molto<br />
semplici<br />
come salumi<br />
e formaggi<br />
di alto livello<br />
a creazioni<br />
più elaborate».<br />
Ma <strong>per</strong>ché la ristorazione a <strong>Bologna</strong> è ignorata dalle<br />
guide?<br />
«Forse non c’è abbastanza interesse in città a mantenere<br />
o r<strong>il</strong>anciare certe tipologie d’approccio al turista.<br />
Faccio un esempio: se voglio un auto o un taxi chiamo<br />
Saca o <strong>Cotabo</strong> <strong>per</strong>ché cerco un servizio all’altezza di<br />
ciò che pago. lo stesso vale <strong>per</strong> la ristorazione: se entro<br />
in un locale rinomato, pago molto e non esco soddisfatto<br />
non ci torno più.<br />
la mia impressione è che manchi<br />
<strong>il</strong> sistema, la rete capace di<br />
promuovere tutte le eccellenze<br />
<strong>del</strong> territorio, mentre invece <strong>il</strong><br />
singolo albergo continua a consigliare<br />
ai clienti <strong>il</strong> ristorantino<br />
dietro l’angolo solo <strong>per</strong>ché è<br />
vicino. Forse bisognerebbe<br />
fare un piccolo sforzo <strong>per</strong> sprovincializzare<br />
<strong>Bologna</strong>».<br />
A tavola i bolognesi lo fanno<br />
visto che a quanto pare sono<br />
i primi a evitare la loro cucina…<br />
«da un lato faticano a uscire<br />
dalla loro routine quotidiana,<br />
ma dall’altro effettivamente<br />
hanno quasi paura <strong>del</strong>la loro<br />
cucina e cercano o di snaturarla<br />
editoriale<br />
o altre culture gastronomiche come <strong>il</strong> cinese, <strong>il</strong> sushi o<br />
<strong>il</strong> kebab. I bolognesi si vantano poco <strong>del</strong>le cose che la<br />
città può offrire,<br />
e credetemi<br />
può<br />
offrire molto<br />
più di ciò che<br />
si crede».<br />
C’è chi dice<br />
che mangiare<br />
a <strong>Bologna</strong><br />
costi troppo<br />
rispetto a ciò<br />
che si mangia.<br />
Credi al<br />
motto “chi<br />
più spende<br />
meno spende”?<br />
«Io credo che mangiare sia un gesto di fiducia. Quando<br />
arrivi in certi locali, a certi livelli, non puoi più guardare<br />
a quello che spendi ma solo godere <strong>del</strong> piatto che<br />
stai degustando, <strong>del</strong> momento in sé. Anche <strong>per</strong> quanto<br />
riguarda le materie prime, se paragoniamo una carne<br />
da 30 euro al ch<strong>il</strong>o e una da 15 euro al ch<strong>il</strong>o, quando la<br />
porzione è 150 grammi quell’euro e 50 di differenza è<br />
così influente? Io non credo».<br />
Forse certe cose si sentono di<br />
più con la crisi…<br />
«In realtà io lavoro <strong>per</strong>ché mi<br />
piace e mi dà da vivere, <strong>qui</strong>ndi<br />
non penso di avere pretese<br />
economiche eccessive nel<br />
mio segmento. Che i ristoranti<br />
importanti siano costosi è un<br />
luogo comune, in proporzione<br />
erano più cari 20 anni fa <strong>per</strong>ché<br />
c’era meno materia prima<br />
di qualità sul mercato. Anche<br />
la storia <strong>del</strong> vino non fa più testo:<br />
certo, se si sceglie la bottiglia<br />
importante la si paga <strong>il</strong> suo<br />
prezzo, ma <strong>qui</strong> abbiamo tantissime<br />
bottiglie eccellenti di<br />
nomi poco conosciuti a prezzi<br />
competitivi».<br />
<strong>il</strong> socio cotabo • luglio 2012 9
10<br />
editoriale<br />
QueLLo che serve è una vera Presa<br />
di coscienza dei ristoratori boLognesi<br />
ParLa massimiLiano Poggi, chef-Patron deL ristorante iL cambio e titoLare<br />
deL vicoLo coLombina e deLL’antica Locanda deL soLe a trebbo<br />
Massim<strong>il</strong>iano Poggi – ma <strong>per</strong> tutti è Max – è quello che<br />
a <strong>Bologna</strong> potrebbe venire definito uno chef “uno e trino”,<br />
nel senso che la sua arte culinaria si estende a più<br />
di un locale senza che vi sia molta differenza a seconda<br />
se è fisicamente presente oppure no. Un caso più unico<br />
che raro, che si spiega solamente con l’esistenza di uno<br />
“st<strong>il</strong>e Max Poggi”, una vera e propria scuola f<strong>il</strong>osofica<br />
di cucina che, rifuggendo totalmente dalle mode, i<br />
collaboratori <strong>del</strong> nostro chef fanno propria propagando<br />
quello che è un autentico verbo gastronomico. e così<br />
Max – una lunga gavetta<br />
alle spalle alla dura ed eccellente<br />
scuola di Vincenzo<br />
Cammerucci – oltre al suo<br />
ristorante Il Cambio, locale<br />
elegante e di tono dove<br />
è impossib<strong>il</strong>e o quasi capitare<br />
<strong>per</strong> caso e dove le creazioni<br />
immaginifiche <strong>del</strong>lo<br />
chef, fra terra e mare, sono<br />
all’ordine <strong>del</strong> giorno e la<br />
cantina offre preziose sorprese,<br />
ha esteso la propria<br />
benefica ala su due altri locali<br />
<strong>del</strong> territorio: al Vicolo<br />
Colombina, suggestivo ristorante<br />
<strong>del</strong> centro storico<br />
(è esattamente sotto al campan<strong>il</strong>e di San Petronio) la<br />
giovane leonora rinaldi cura un menù legato alla tradizione<br />
bolognese un po’ alleggerito e realizzato con materie<br />
prime sceltissime, mentre all’Antica locanda <strong>del</strong><br />
Sole a Trebbo di reno, immersa nella <strong>qui</strong>ete <strong>del</strong>la bassa<br />
bolognese, l’ab<strong>il</strong>e riccardo Cattalani offre un menù più<br />
informale, di campagna, che nella bella stagione si sublima<br />
nello spettacolo <strong>del</strong> barbecue, un must da queste<br />
parti. Uno chef, Max Poggi, che partendo dalle eccellenze<br />
<strong>del</strong> territorio ama creare piatti nuovi e accostamenti<br />
arditi ma che non disdegna nemmeno i tortellini in brodo:<br />
senza dubbio la <strong>per</strong>sona ideale da interpellare <strong>per</strong><br />
<strong>il</strong> socio cotabo • luglio 2012<br />
capire se a <strong>Bologna</strong> si mangia ancora bene.<br />
di gabriele orsi<br />
Allora Max, <strong>per</strong>ché le guide gastronomiche tendono<br />
a ignorare la ristorazione bolognese?<br />
«Secondo me esiste una concatenazione di cause. Per<br />
cominciare le materie prime non sono più quelle di una<br />
volta: quando faccio i tortellini, <strong>per</strong> esempio, mi accorgo<br />
che i polli da brodo, anche se ruspanti e non allevati in<br />
batteria, sono quello che sono, e lo stesso dicasi <strong>del</strong> prosciutto,<br />
<strong>del</strong> Parmigiano e così via. e siccome vengono<br />
a mancare le materie prime<br />
di qualità anche <strong>il</strong> risultato<br />
nella cucina tradizionale<br />
tende a essere inferiore rispetto<br />
a un tempo. Quando<br />
io faccio i tortellini ci metto<br />
l’anima, uso le materie prime<br />
migliori che <strong>il</strong> mercato<br />
offre, li cuocio nel doppio<br />
brodo: non saranno forse<br />
i migliori in tutta <strong>Bologna</strong><br />
ma certamente sono <strong>il</strong> meglio<br />
che posso fare oggi<br />
secondo i crismi <strong>del</strong>la tradizione.<br />
Poi c’è un discorso<br />
più complesso da fare: se<br />
guardiamo la ristorazione<br />
media <strong>Bologna</strong> non è peggiore di altre città, quello che<br />
invece <strong>qui</strong> manca, che è sempre mancato, è <strong>il</strong> grandissimo<br />
ristorante, una cosa di cui <strong>Bologna</strong> probab<strong>il</strong>mente<br />
non ha mai sentito la mancanza».<br />
Perché?<br />
«Diffic<strong>il</strong>e a dirsi, probab<strong>il</strong>mente c’è stata un’epoca in<br />
cui la ristorazione media era così elevata di livello che<br />
non si cercava nulla di più. A <strong>Bologna</strong> abbiamo avuto<br />
fior di locali stellati <strong>del</strong>l’alta ristorazione che nel breve<br />
volgere di qualche anno hanno chiuso i battenti, spesso<br />
riconvertendosi a più miti consigli o alla cucina casalin-
ga. Forse è <strong>il</strong> caso di chiedersi se a <strong>Bologna</strong> esista una<br />
domanda sufficiente <strong>per</strong> questo genere di ristorazione e<br />
di cucina».<br />
Magari la cerca qualche turista che<br />
arriva da fuori e non si accontenta<br />
di tortellini e tagliatelle…<br />
«Anche questo è un grosso tasto dolente.<br />
Ormai non possiamo più contare<br />
sulle fiere, che spariscono o si trasferiscono<br />
altrove, ma la scomparsa <strong>del</strong> turismo<br />
business non sta lasciando spazio<br />
a un altro genere di turismo, anzi<br />
sta accadendo <strong>il</strong> contrario. non può,<br />
ovviamente, essere colpa solo di alberghi<br />
e ristoranti che magari propongono prezzi alti, <strong>qui</strong><br />
la responsab<strong>il</strong>ità è <strong>del</strong>le Istituzioni, che non investono e<br />
quando lo fanno investono male e nei punti sbagliati».<br />
In che modo le Istituzioni potrebbero fare qualcosa?<br />
«Facendo sistema e responsab<strong>il</strong>izzando i ristoratori a garantire<br />
un’offerta di qualità e magari anche aderente alla<br />
tradizione. Se dalle Istituzioni arriva la disponib<strong>il</strong>ità a<br />
creare quei servizi e quelle condizioni che incoraggiano<br />
e fac<strong>il</strong>itano l’afflusso dei turisti in cambio di un’offerta<br />
di qualità da parte dei ristoranti, i ristoratori sono coinvolti<br />
e motivati a scegliere la materia prima migliore,<br />
anche se costa qualche euro di più. Senza questo genere<br />
di incentivo <strong>il</strong> ristoratore invece tira al risparmio. Bisogna<br />
creare un circuito di ristoratori che dicano “io mi<br />
sento di proporre solo<br />
un menù di qualità” e<br />
motivarli investendo sui<br />
servizi <strong>per</strong> <strong>il</strong> turismo».<br />
Non è che sono i bolognesi<br />
i primi a rifiutare<br />
la loro cucina?<br />
«Qualche tempo fa poteva<br />
essere vero, c’era<br />
gente che malediceva la<br />
cucina bolognese dicendo<br />
che la mangiava tutti i giorni e che quando usciva<br />
voleva qualcosa di diverso. Ma oggi le cose sono cambiate:<br />
non ci sono più molte nonne, e quando ci sono<br />
badano ai nipotini, mentre le mamme lavorano. In poche<br />
parole a casa non c’è quasi più nessuno che tira la<br />
sfoglia <strong>per</strong> fare i tortellini o le lasagne. Poi è necessario<br />
editoriale<br />
che in qualche modo la città risponda <strong>per</strong>ché i prodotti<br />
buoni in circolazione ci sono ancora, bisogna solo avere<br />
la volontà di scegliere <strong>il</strong> meglio».<br />
Non si rischia che, come a volte accade,<br />
in questo circuito “scelto” entrino<br />
soggetti che c’entrano poco<br />
solo <strong>per</strong>ché pagano?<br />
«Proprio <strong>per</strong> questo è necessaria una<br />
selezione rigida e attenta: bisogna<br />
guardarsi in faccia a vicenda e dirsi<br />
che ci sono dei sacrifici da fare <strong>per</strong><br />
spingere un vero turismo enogastronomico.<br />
Se non prendiamo coscienza<br />
di questo, se non ci diamo una mossa,<br />
allora è davvero finita. Io credo che a <strong>Bologna</strong> ci siano<br />
almeno cinquanta ristoratori che abbiano voglia di<br />
lavorare come si deve e di proporre una cucina tipica<br />
come fatto culturale, servono solo sentimento e presa di<br />
coscienza. Ormai è finito <strong>il</strong> tempo dei giochi di potere: <strong>il</strong><br />
turismo gastronomico culturale è la salvezza <strong>per</strong> l’economia<br />
di <strong>Bologna</strong>, o si prende questo treno o si chiude».<br />
Ma se le guide continuano a boicottarci che si fa?<br />
«diciamocelo: se io scrivo su una guida o una rivista,<br />
con tutto <strong>il</strong> rispetto <strong>per</strong> i veronesi, che a Verona si mangia<br />
male non faccio tutto questo scalpore. Se invece scrivo<br />
che a <strong>Bologna</strong> si mangia male allora <strong>il</strong> clamore è enorme,<br />
tutti vengono a chiedermi <strong>il</strong> <strong>per</strong>ché, divento famoso<br />
<strong>per</strong>ché ho osato attaccare una sorta di mostro sacro.<br />
Sparare sulla cucina<br />
e sulla ristorazione<br />
bolognese ormai è<br />
diventato una specie<br />
di sport nazionale.<br />
Se ci chiediamo poi<br />
<strong>per</strong>ché <strong>Bologna</strong> era<br />
la capitale <strong>del</strong> cibo<br />
e ora non lo è più<br />
possiamo risponderci<br />
che è <strong>per</strong>ché <strong>Bologna</strong><br />
si è disinteressata<br />
<strong>del</strong>la sua tradizione e ha iniziato a scimmiottare la cucina<br />
degli altri, che nel frattempo dal canto loro hanno<br />
iniziato a muoversi sulle loro gambe e ci hanno su<strong>per</strong>ati.<br />
Abbiamo <strong>per</strong>so di vista quello che era <strong>il</strong> vero obiettivo,<br />
che può essere anche <strong>il</strong> semplice, classico tortellino: non<br />
è vero che ha una sua dignità, ce l’ha eccome!».<br />
<strong>il</strong> socio cotabo • luglio 2012 11
12<br />
editoriale<br />
finaLmente abbiamo vini di QuaLità,<br />
ora bisogna vaLorizzarLi e PromuoverLi megLio<br />
intervista aL conte francesco cavazza isoLani,<br />
Presidente deL consorzio vini dei coLLi boLognesi<br />
non c’è solo la ristorazione bolognese fra le vittime <strong>il</strong>lustri<br />
<strong>del</strong>l’ost<strong>il</strong>ità di alcune guide gastronomiche: anche <strong>il</strong> comparto<br />
enologico dei Colli Bolognesi, negli anni passati, ha<br />
subito pesanti quanto immeritate (specie se rapportate ai<br />
progressi qualitativi registrati nella produzione) stroncature<br />
da parte <strong>del</strong>la stampa specializzata che si ostinava a relegare<br />
le nostre etichette nella serie C <strong>del</strong> favoloso mondo dei<br />
vini. Celeberrima, nel 2010, fu la polemica tra i produttori<br />
di vino bolognesi e la guida <strong>del</strong><br />
gambero rosso, diatriba accompagnata<br />
da minacce di ricorso alle<br />
vie legali e da scambi di giudizi<br />
non lusinghieri. Oggi <strong>per</strong>ò sembra<br />
che, su questo lato <strong>del</strong> fronte,<br />
le cose stiano avendo una lieve<br />
inversione di tendenza, una risco<strong>per</strong>ta<br />
che – nemmeno a farlo<br />
apposta – prende <strong>il</strong> via proprio dal<br />
gambero rosso. di questo e altro<br />
abbiamo parlato con <strong>il</strong> Conte<br />
Francesco Cavazza Isolani, che<br />
oltre a essere titolare <strong>del</strong>l’azienda<br />
vinicola di famiglia, l’etichetta<br />
Montevecchio Isolani, è anche<br />
presidente <strong>del</strong> Consorzio Vini dei<br />
Colli Bolognesi.<br />
Dottor Cavazza, finalmente<br />
dopo anni di bastonature e ingiuste<br />
stroncature ai vini dei<br />
Colli Bolognesi stanno arrivando<br />
i primi riconoscimenti vero?<br />
«nel corso <strong>del</strong> 2011 effettivamente abbiamo assistito a una<br />
leggera inversione di tendenza nell’atteggiamento <strong>del</strong>le<br />
guide e <strong>del</strong>le associazioni nei riguardi dei vini dei Colli<br />
Bolognesi. Paradossalmente a lanciare la riscossa è stata<br />
proprio la guida <strong>del</strong> gambero rosso che ha assegnato gli<br />
ambiti tre bicchieri al Pignoletto Classico <strong>del</strong>l’azienda Vigneto<br />
San Vito – Orsi, e da lì si è messa in moto, come una<br />
sorta di ciclo virtuoso, una catena di riconoscimenti come<br />
<strong>il</strong> socio cotabo • luglio 2012<br />
di gabriele orsi<br />
quello accordato dall’Ais alla Tenuta Bonzara e molti altri.<br />
Il vero problema, secondo me, è che potremo anche essere<br />
più presenti nelle varie guide, che comunque si muovono<br />
con dinamiche proprie, ma <strong>il</strong> nostro territorio continuerà a<br />
soffrire <strong>per</strong> le piccole dimensioni <strong>del</strong>le nostre aziende, che<br />
anche se si mettono veramente tutte in rete faticano a creare<br />
un’autentica massa critica. Poi c’è un secondo problema,<br />
quello legato alla ristorazione».<br />
In cosa consiste?<br />
«Purtroppo i ristoranti di <strong>Bologna</strong><br />
sono i primi a non spingere i vini<br />
dei Colli Bolognesi, e francamente<br />
non ne riesco a comprendere <strong>il</strong><br />
motivo. Alcuni giorni fa un rappresentante<br />
di vini mi ha detto che<br />
a <strong>Bologna</strong>, <strong>per</strong> via <strong>del</strong>l’Università<br />
e <strong>del</strong>le fiere, siamo sempre stati<br />
a<strong>per</strong>ti ai prodotti <strong>del</strong>le altre zone<br />
finendo <strong>per</strong> trascurare i nostri: io<br />
non sono d’accordo e credo che<br />
se i nostri ristoratori fossero più<br />
lungimiranti capirebbero che a<br />
fronte di un maggiore afflusso di<br />
turisti è necessario promuovere<br />
sempre più i vini locali. Faccio un<br />
altro esempio: oltre che essere un<br />
produttore di vini mi occupo anche<br />
di dimore storiche e nei giorni<br />
scorsi ho avuto ospite a cena<br />
una comitiva dal Belgio. ebbene<br />
questi ospiti si sono dimostrati talmente<br />
entusiasti dei nostri vini da ac<strong>qui</strong>starne intere casse,<br />
e io mi dico che se lo hanno fatto da ospiti a cena non vedo<br />
<strong>per</strong>ché non dovrebbero apprezzare <strong>il</strong> prodotto anche al ristorante».<br />
Nove volte su dieci i ristoratori rispondono che i vini dei<br />
Colli Bolognesi non li chiede nessuno…<br />
«Ma se loro non li propongono, non li spingono, è naturale
che non li chieda nessuno. A meno che uno non sia un vero<br />
es<strong>per</strong>to, tolti quei tre-quattro nomi molto famosi, è diffic<strong>il</strong>e<br />
che conosca tutti i vini locali <strong>del</strong>le varie parti d’Italia, e allora<br />
sta al ristoratore indirizzarlo e introdurlo.<br />
A Verona le carte dei vini dei ristoranti iniziano tutte con la<br />
sezione dedicata all’Amarone, certamente non un vino da<br />
a<strong>per</strong>itivo o da tutto pasto, ma è l’eccellenza locale. Qui da<br />
noi invece molte carte dei vini non hanno nemmeno una<br />
vera sezione riservata ai Colli Bolognesi. Il ristoratore non<br />
deve essere solo un esecutore <strong>del</strong>la volontà <strong>del</strong> cliente, ma<br />
anche una sorta di opinion maker, di promotore <strong>del</strong>le eccellenze<br />
locali».<br />
Non è che rispetto ad altre zone d’Italia, qualitativamente<br />
certo non su<strong>per</strong>iori a noi, siamo partiti un po’ in<br />
ritardo quanto a marketing e comunicazione?<br />
«non c’è alcun dubbio che paghiamo <strong>il</strong> fatto di avere una<br />
storia enologica relativamente recente. nel XVIII e XIX<br />
secolo i nostri vini erano considerati di grandissimo pregio,<br />
poi effettivamente hanno conosciuto, come molti altri, una<br />
fase discendente e solo a partire dalla fine degli anni ’90 si<br />
sono ripresi e hanno ricominciato a seguire la strada <strong>del</strong>la<br />
qualità. A questo va aggiunto che i vini seguono molto le<br />
mode, e <strong>qui</strong>ndi se un anno vanno molto i rossi di gran corpo<br />
quello successivo possono prevalere i bianchi fruttati.<br />
Ma <strong>il</strong> problema vero, ribadisco, sono le dimensioni: in<br />
Sic<strong>il</strong>ia, <strong>per</strong> fare un esempio, ci sono aziende vinicole che<br />
producono tre m<strong>il</strong>ioni di bottiglie l’anno, <strong>il</strong> che sul mercato<br />
significa una forza enorme, mentre <strong>qui</strong> sui Colli Bolognesi<br />
abbiamo solo due o tre produttori che arrivano a quota<br />
100-150m<strong>il</strong>a bottiglie annue, che comunque è una quota<br />
bassa. Ora l’arrivo di Chiarli nel Consorzio ci consentirà di<br />
alzare ulteriormente l’asticella, ma rimaniamo a un livello<br />
non sufficiente».<br />
Chiarli è un grande nome nel campo <strong>del</strong> Lambrusco:<br />
come mai è entrato nel Consorzio dei Colli Bolognesi?<br />
«Ha ac<strong>qui</strong>sito la Tenuta Santa Croce e, contro le previsioni<br />
di molti, ha chiesto di entrare a fare parte <strong>del</strong> nostro Consorzio,<br />
una cosa che <strong>per</strong>sonalmente mi ha rallegrato moltissimo.<br />
Parliamo infatti di un’azienda di notevoli dimensioni,<br />
che con la sua forza può rappresentare anche un eccellente<br />
traino <strong>per</strong> noi piccoli e piccolissimi nella sfida al mercato.<br />
Ormai i nostri vini sono tutti di ottima qualità, necessitano<br />
solo di una spinta in più <strong>per</strong> sfondare».<br />
Torniamo al rapporto fra ristorazione e vini dei Colli:<br />
le Istituzioni non possono fare nulla <strong>per</strong> incentivarlo?<br />
«effettivamente stiamo portando avanti con la Provincia<br />
editoriale<br />
di <strong>Bologna</strong>, nella fattispecie gli assessorati all’Agricoltura<br />
e al Turismo, un progetto <strong>per</strong> coinvolgere i ristoratori <strong>del</strong><br />
territorio e spronarli a creare un’apposita carta dei vini dei<br />
Colli Bolognesi, e credo saremo pronti prima <strong>del</strong>l’inizio<br />
<strong>del</strong>l’estate. Secondo me <strong>per</strong>ò è necessario anche un salto<br />
culturale: se i bolognesi, quando prendono l’a<strong>per</strong>itivo, anziché<br />
scegliere <strong>il</strong> solito Prosecco, magari di mediocre qualità,<br />
scegliessero un buon Pignoletto frizzante o addirittura<br />
spumantizzato credo ci guadagnerebbero.<br />
e lo stesso se abbinassero i tortellini in brodo non col lambrusco<br />
o col Sangiovese ma con un Pignoletto su<strong>per</strong>iore<br />
ben strutturato, un secondo di carne a una Barbera frizzante<br />
o un bel Merlot. e in questo le Istituzioni e gli enti pubblici,<br />
quando organizzano rinfreschi o pranzi ufficiali, dovrebbero<br />
essere i primi a dare l’esempio».<br />
Quindi riassumendo sta partendo la riscossa dei vini dei<br />
Colli Bolognesi?<br />
«diciamo che siamo in una fase dove, dopo avere legato <strong>il</strong><br />
vino al territorio, stiamo cercando una svolta decisiva. Alle<br />
volte mi dico che se facessimo come in romagna avremmo<br />
i magazzini <strong>del</strong>le cantine totalmente vuoti, ma in realtà non<br />
voglio che le nostre aziende svendano <strong>il</strong> loro vino.<br />
Anche <strong>per</strong>ché <strong>per</strong> i produttori enologici possono esistere<br />
diverse prospettive, come proporre, assieme al vino, altri<br />
prodotti agroalimentari tipici o di provenienza interna all’azienda<br />
o selezionati<br />
in rete con<br />
altre aziende,<br />
oppure ancora,<br />
come molti già<br />
fanno, la formula<br />
<strong>del</strong>la ristorazione<br />
in agriturismo.<br />
e <strong>per</strong>ché<br />
no la creazione<br />
di veri pacchetti<br />
all inclusive <strong>per</strong><br />
gastroturisti che<br />
fondano vino,<br />
cibo, cultura e<br />
arte. nel frattempo non stiamo fermi nemmeno sui progetti<br />
interni: abbiamo lanciato la bottiglia unica <strong>del</strong> Pignoletto,<br />
che sta avendo un grande successo come segno distintivo,<br />
e anche i progetti <strong>del</strong> Bianco <strong>Bologna</strong> e <strong>del</strong> rosso <strong>Bologna</strong><br />
stanno incontrando molto.<br />
Se in autunno avremo accesso a finanziamenti europei <strong>per</strong><br />
la promozione allora <strong>il</strong> passo in avanti sarà veramente alla<br />
nostra portata».<br />
<strong>il</strong> socio cotabo • luglio 2012 13
14<br />
biLancio in<br />
Pareggio:<br />
Per cotabo un 2011<br />
sostanziaLmente<br />
in eQuiLibrio<br />
iL direttore generaLe marco benni<br />
ParLa deLLe attività soLidaLi e<br />
cuLturaLi deL 2012<br />
di gabriele orsi<br />
<strong>il</strong> socio cotabo • luglio 2012
Sono diversi gli avvenimenti che in questa prima<br />
metà <strong>del</strong> 2012 hanno coinvolto <strong>Cotabo</strong>: sicuramente<br />
<strong>il</strong> più r<strong>il</strong>evante, dal punto di vista aziendale, è stata<br />
l’assemblea dei soci <strong>per</strong> l’approvazione <strong>del</strong> b<strong>il</strong>ancio<br />
2011, ma non sono certo da meno le numerose iniziative<br />
di solidarietà in cui la coo<strong>per</strong>ativa tassisti bolognesi è stata<br />
a vario titolo coinvolta così come <strong>il</strong> forte ricordo <strong>del</strong>lo<br />
scomparso Maurizio Cevenini, la stretta collaborazione con<br />
<strong>il</strong> mondo <strong>del</strong>lo sport e con quello <strong>del</strong>la cultura. ne abbiamo<br />
parlato con Marco Benni, direttore generale di <strong>Cotabo</strong>.<br />
Partiamo dalle note tristi, <strong>il</strong> saluto a Maurizio Cevenini…<br />
«Tutti noi di <strong>Cotabo</strong> abbiamo ritenuto opportuno salutare in<br />
maniera adeguata un vero amico come Maurizio offrendo<br />
i nostri taxi come manifesti ambulanti oltre ad avere preso<br />
parte, in numerosi casi, alla veg lia funebre o al funerale.<br />
di Maurizio posso solo dire che era un vero fe<strong>del</strong>issimo<br />
<strong>del</strong>le nostre iniziative visto che non era mai mancato, e che<br />
era benvolutto da tutti i tassisti, che rappresentavano uno<br />
spaccato fe<strong>del</strong>e di quello che era <strong>il</strong> suo elettorato. Il ricordo<br />
più bello risale a quando, alla presentazione di un libro, gli<br />
regalammo una targa identica a quelle degli identificativi dei<br />
taxi con la scritta “Il Cev c’è”, e lui si emozionò tantissimo<br />
<strong>per</strong> quel dono al punto che ci chiese se poteva attaccarla alla<br />
fiancata <strong>del</strong>la sua Smart, quella con i colori <strong>del</strong> <strong>Bologna</strong>. E<br />
noi, ridendo, gli dicemmo che si sarebbe preso un mucchio<br />
di contravvenzioni se l’avesse fatto <strong>per</strong>ché la targa lo<br />
avrebbe identificato come taxi. Maurizio era così, sapeva<br />
entusiasmarsi ed emozionarsi anche <strong>per</strong> la cosa più semplice<br />
e innocente».<br />
Anche in memoria di Lucio Dalla siete stati protagonisti<br />
di una bella iniziativa vero?<br />
«Subito dopo la morte improvvisa di lucio ci siamo incontrati<br />
con roberto Morgantini, uno degli animatori <strong>del</strong>la rivista<br />
Piazza grande, un’iniziativa a cui dalla era ovviamente<br />
molto legato. e in collaborazione con <strong>il</strong> ristorante diana,<br />
altro luogo caro a lucio, ci siamo accordati <strong>per</strong> regalare a<br />
tutti i clienti, nostri e <strong>del</strong> ristorante, una copia di Piazza<br />
grande contenente uno speciale dedicato proprio al nostro<br />
cantautore: è stato veramente un grandissimo successo».<br />
Veniamo alle questioni aziendali. Da poco avete fatto<br />
l’assemblea <strong>per</strong> l’approvazione <strong>del</strong> b<strong>il</strong>ancio: come è stato<br />
<strong>il</strong> 2011 di <strong>Cotabo</strong>?<br />
«Per <strong>Cotabo</strong> <strong>il</strong> 2011 si è chiuso con un sostanziale pareggio. Il<br />
b<strong>il</strong>ancio, sottoposto come da tre anni a questa parte a regolare<br />
certificazione da parte di un ente terzo, al di là <strong>del</strong>le cifre<br />
presenta un risultato molto significativo: nonostante continui<br />
a supportare vari ammortamenti e leasing è riuscito, grazie<br />
a una razionalizzazione <strong>del</strong>le spese, a trovare un punto di<br />
e<strong>qui</strong>librio che dovrà essere mantenuto <strong>per</strong> gli anni a venire e,<br />
in assenza di eventi straordinari, rispetta <strong>il</strong> piano che prese <strong>il</strong><br />
via nel 2008 <strong>per</strong> la ristrutturazione <strong>del</strong>la coo<strong>per</strong>ativa. Per parte<br />
nostra stiamo cercando di valorizzare tutte le professionalità<br />
in un quadro razionale, elastico e al tempo stesso efficace. Le<br />
corse, infine, sono leggermente calate alla fine <strong>del</strong> 2011, un<br />
trend confermato purtroppo nella prima parte <strong>del</strong> 2012, ma la<br />
mia impressione è che si tratti di un fatto più psicologico che<br />
economico, legato anche a forti pregiudizi che <strong>per</strong>mangono<br />
intervista<br />
nei riguardi <strong>del</strong>la figura <strong>del</strong> tassista, visto come una sorta<br />
di corporativo, anche <strong>per</strong>ché poi chi non usa <strong>il</strong> taxi ricorre<br />
all’auto privata e non ai mezzi pubblici».<br />
E <strong>per</strong> quanto riguarda la gestione tecnologica come<br />
vanno le cose?<br />
«Siamo ormai giunti a pieno regime con tutti i nuovi strumenti<br />
di prenotazione taxi, la taxi card sta rapidamente attecchendo<br />
mentre <strong>Taxi</strong> Click, <strong>il</strong> nuovo software che ha sostituito go<br />
<strong>Taxi</strong>, consente al cliente, attraverso lo smartphone, di seguire<br />
l’arrivo <strong>del</strong>la macchina chiamata fino alla destinazione con<br />
conferma <strong>del</strong>la prenotazione. Poi c’è Mary, <strong>il</strong> nostro software<br />
risponditore a riconoscimento vocale, che sta dando ottime<br />
prestazioni. Quindi al momento direi che l’aggiornamento<br />
tecnologico è completo, anche se non escludiamo, <strong>per</strong> <strong>il</strong><br />
futuro, di espandere le nostre capacità di risposta anche fuori<br />
dal territorio bolognese».<br />
<strong>Cotabo</strong> è anche sinonimo di solidarietà, di collaborazione<br />
con lo sport, la cultura…<br />
«Per quanto riguarda la solidarietà ci siamo naturalmente<br />
subito attrezzati <strong>per</strong> raccogliere fondi a favore dei<br />
terremotati <strong>del</strong>la bassa modenese e ferrarese, valutando<br />
diverse possib<strong>il</strong>ità come devolvere <strong>il</strong> cinque <strong>per</strong> m<strong>il</strong>le dei<br />
soci attraverso la Fondazione Barberini di Modena. e<br />
ovviamente continuiamo nella nostra collaborazione con<br />
l’Istituto ramazzini, con Moses Onlus, con l’Antoniano e<br />
con numerose altre realtà bolognesi».<br />
E <strong>per</strong> lo sport e la cultura?<br />
«Proseguendo nella nostra f<strong>il</strong>osofia di sostegno alle<br />
eccellenze cittadine, anche quest’anno saremo a fianco <strong>del</strong><br />
<strong>Bologna</strong> F.C., che è uno dei nostri maggiori clienti, non solo<br />
nella promozione <strong>del</strong>la nuova campagna abbonamenti ma<br />
anche con iniziative come “Tutti allo stadio con <strong>Cotabo</strong>”, che<br />
vuole stimolare la gente, specie le famiglie, ad andare allo<br />
stadio in taxi in collegamento a una promozione sui biglietti<br />
<strong>del</strong>le gare interne. Poi, <strong>per</strong> <strong>il</strong> secondo anno consecutivo,<br />
collaboreremo con la Cineteca di <strong>Bologna</strong> <strong>per</strong> <strong>il</strong> cinema<br />
ritrovato, la tradizionale iniziativa in piazza Maggiore, di cui<br />
stavolta saremo sponsor ufficiali. Siamo inoltre già in pista<br />
con la promozione <strong>del</strong> Biograf<strong>il</strong>m Festival, che quest’anno<br />
ha un titolo esemplificativo, “Tutte le volte che <strong>il</strong> mondo è<br />
finito”. Tutto ciò si inserisce in una situazione di crisi dove<br />
noi, voglio sottolineare a nostre spese e tramite l’attività dei<br />
nostri soci, stiamo cercando di fare <strong>del</strong> nostro meglio <strong>per</strong><br />
fi<strong>del</strong>izzare la clientela».<br />
Per concludere, è vero che <strong>Cotabo</strong> cambia sede?<br />
«Ancora non è deciso nulla. Abbiamo ricevuto una proposta<br />
da parte di <strong>Bologna</strong> Fiere che, nel suo progetto di espansione,<br />
ha incluso l’ipotesi di una <strong>del</strong>ocalizzazione <strong>del</strong>la sede di<br />
<strong>Cotabo</strong>. la cosa in effetti ci interessa, specialmente <strong>per</strong>ché<br />
passeremmo da un diritto di su<strong>per</strong>ficie a una vera sede di<br />
nostra proprietà ma anche <strong>per</strong>ché avremmo finalmente<br />
l’opportunità di creare un autentico polo tecnico. Al momento<br />
stiamo cercando di raggiungere un punto di e<strong>qui</strong>librio fra le<br />
nostre possib<strong>il</strong>ità finanziarie e le loro pretese economiche, ne<br />
potremo parlare più approfonditamente quando si giungerà a<br />
una lettera di intenti».<br />
<strong>il</strong> socio cotabo • luglio 2012 15
16<br />
2012<br />
fine deL mondo,<br />
forse no ma . . .<br />
di riccardo carboni<br />
Presidente cotabo<br />
<strong>il</strong> socio cotabo • luglio 2012
gli Antichi Maya profetizzavano che <strong>il</strong> 2012 fosse<br />
un anno di immani sconvolgimenti, <strong>per</strong>ché coincidente<br />
con <strong>il</strong> termine <strong>del</strong>l’età <strong>del</strong>l’oro, l’ultima<br />
<strong>del</strong>le ere previste nel loro calendario. Ma sarà<br />
<strong>per</strong> le profezie dei Maya, o <strong>per</strong> la cabala <strong>del</strong>l’anno bisest<strong>il</strong>e,<br />
d’altronde come si dice “anno bisesto, anno funesto”, oppure<br />
come dicono i benpensanti <strong>per</strong> “una serie di situazioni congiunturali<br />
sfavorevoli” (qualcuno ancora oggi non ha capito<br />
che significa), ricorderemo sicuramente questo <strong>per</strong>iodo principalmente<br />
<strong>per</strong> i problemi e le disgrazie che sono capitate,<br />
fatto salvo forse solo <strong>per</strong> l’europeo di calcio.<br />
Siamo arrivati solo a metà <strong>del</strong> 2012, ma viste le “turbolenze”<br />
<strong>del</strong>l’anno in corso, forse è <strong>il</strong> caso di fare un riep<strong>il</strong>ogo e magari<br />
le prime stime su quello che si è fatto o tentato di fare, s<strong>per</strong>ando<br />
che <strong>il</strong> seguito sia meglio <strong>del</strong> <strong>per</strong>iodo appena passato.<br />
Che si trattasse di un anno diffic<strong>il</strong>e potevamo <strong>per</strong>cepirlo già<br />
dal finire <strong>del</strong>l’anno scorso, quando la crisi economica globale,<br />
che attanagliava <strong>il</strong> mondo, ha iniziato a farsi sentire prepotentemente<br />
anche nel nostro settore, segno che la ripresa<br />
era solo una chimera.<br />
A inizio anno, complici le scelte <strong>del</strong>l’esecutivo <strong>del</strong> governo<br />
(spinte dalle speculazioni finanziarie), la situazione è anche<br />
peggiorata, con aumento <strong>del</strong>la disoccupazione, <strong>del</strong>le imposte<br />
dirette e indirette e una aggressività <strong>del</strong> fisco, costantemente<br />
a “caccia” di denaro, che hanno portato alla <strong>per</strong>dita <strong>del</strong>la s<strong>per</strong>anza<br />
nel futuro, al crollo <strong>del</strong>la credib<strong>il</strong>ità politica ed infine<br />
alla recessione, l’intero paese.<br />
A tutto questo, nella nostra em<strong>il</strong>ia, si deve sommare l’effetto<br />
di una <strong>del</strong>le catastrofi naturali più gravi che abbia mai colpito<br />
l’Italia, una sequenza di scosse di terremoto, partite <strong>il</strong> 29 giugno,<br />
che hanno prodotto numerose vittime e danni <strong>per</strong> oltre<br />
500 m<strong>il</strong>ioni di euro.<br />
la nostra categoria ha vissuto questo <strong>per</strong>iodo affrontando<br />
anche alcuni problemi aggiuntivi, come una nuova e sofferta<br />
discussione ideologica sulle liberalizzazioni, avvenuta a<br />
inizio anno, che ha portato ad una modifica normativa i cui<br />
effetti ancora non sono visib<strong>il</strong>i e non lo dovrebbero essere a<br />
breve, un aggiornamento degli studi di settore, pieno di difetti<br />
concettuali che porterà molti a non adeguarsi, e sul nostro<br />
territorio, anche una riorganizzazione <strong>del</strong>l’offerta di servizio<br />
durante i fine settimana, dovuta ai T-days, che ha lasciato<br />
molti insoddisfatti.<br />
In tutto questo marasma che ha coinvolto tutti, la nostra coo<strong>per</strong>ativa<br />
ha continuato ad o<strong>per</strong>are <strong>per</strong> non essere travolta<br />
dagli eventi, cercando di ridurre l’impatto <strong>del</strong>la crisi.<br />
Abbiamo passato i primi mesi <strong>del</strong>l’anno, durante la stesura<br />
<strong>del</strong>le norme sulle liberalizzazioni, a fare da collante con la<br />
base sociale, fornendo tutte le informazioni recepite dalle<br />
rappresentanze nazionali di categoria e aiutando le rappresentanze<br />
stesse nelle varie scelte, abbiamo anche cercato di<br />
coordinare le manifestazioni locali di dissenso, rispettando<br />
le procedure autorizzative in modo da evitare eventuali<br />
articolo<br />
sanzioni amministrative o procedimenti penali a danni dei<br />
singoli tassisti. Questo tipo di atteggiamento è stato molto<br />
apprezzato dall’opinione pubblica e dalla politica, meno da<br />
una parte dei colleghi, più avvezza a dimostrazioni vistose,<br />
in st<strong>il</strong>e romano.<br />
Terminata questa fase, ci siamo dedicati a concordare con<br />
le Associazioni di categoria a carattere regionale, una proposta<br />
di legge regionale <strong>del</strong> settore taxi e n.c.c., <strong>per</strong> cercare<br />
di normare tutte le novità e fare chiarezza su tutti coloro che<br />
o<strong>per</strong>ano nel trasporto di <strong>per</strong>sone, tutt’ora siamo nella s<strong>per</strong>anza<br />
di aprire la discussione con la regione em<strong>il</strong>ia romagna.<br />
Per non farci mancare nulla, a metà maggio l’ente Fiera di<br />
<strong>Bologna</strong> ha manifestato l’interesse ad ampliare <strong>il</strong> complesso<br />
fieristico nella nostra area, chiedendoci la disponib<strong>il</strong>ità ad<br />
avviare una trattativa. In questo caso la prima proposta non è<br />
stata ritenuta in linea con le aspettative minime, ma potrebbe<br />
essere una grossa opportunità <strong>per</strong> ottenere una nuova sede in<br />
piena proprietà e dare prospettiva alla coo<strong>per</strong>ativa dei prossimi<br />
anni. Vale comunque la pena di ricordare che attualmente<br />
siamo in diritto di su<strong>per</strong>ficie fino al 31/12/2037, <strong>per</strong> altri 25<br />
anni abbiamo sia terreno, che sede, se arriverà una proposta<br />
ritenuta valida la scelta definitiva la faremo tutti insieme in<br />
Assemblea.<br />
In mezzo alle questioni trattate ci mettiamo anche <strong>il</strong> tentativo<br />
di mediazione, sulla scelta <strong>del</strong> Comune di avviare i T-days,<br />
con l’obiettivo minimo, poi raggiunto, di evitare l’eliminazione<br />
<strong>del</strong> posteggio di Piazza re enzo, posteggio storico e<br />
punto di riferimento indiscutib<strong>il</strong>e <strong>per</strong> l’intera cittadinanza<br />
bolognese che ut<strong>il</strong>izza <strong>il</strong> taxi.<br />
Senza tralasciare <strong>il</strong> tempo dedicato alla gestione ordinaria<br />
<strong>del</strong>la struttura: <strong>il</strong> lavoro di implementazione <strong>del</strong> sistema radiotaxi,<br />
con una nuova versione in fase di prova; <strong>il</strong> b<strong>il</strong>ancio<br />
d’esercizio (appena approvato) che in continuità con le scelte<br />
fatte dal 2007 ad oggi non ha previsto nessun aumento<br />
<strong>per</strong> i costi dei servizi; un controllo, tutt’ora in corso, su una<br />
correttezza interpretativa in materia fiscale; oltre alla ricerca<br />
continua di convenzioni e accordi <strong>per</strong> <strong>il</strong> man- tenimento<br />
<strong>del</strong> lavoro dei soci.<br />
Tra tutte le difficoltà che abbiamo<br />
cercato di affrontare non possiamo<br />
evitare di ricordare anche le<br />
tragedie, come <strong>il</strong> dramma <strong>del</strong><br />
terremoto che ha colpito buona<br />
parte <strong>del</strong>la nostra regione,<br />
dove con la responsab<strong>il</strong>ità sociale,<br />
che s<strong>per</strong>o di poter dire ci<br />
contraddistingue, ci ha visti sottoscrittori<br />
di una raccolta fondi,<br />
che ha mostrato la solidarietà dei<br />
tassisti. Un ulteriore aspetto tragico<br />
di quest’anno, che ha lasciato<br />
<strong>il</strong> segno, sono stati i de-<br />
<strong>il</strong> socio cotabo • luglio 2012 17
18<br />
cessi avvenuti in rapida successione di diversi tra: colleghi,<br />
ex colleghi, parenti di colleghi e <strong>per</strong>sonaggi pubblici ai quali<br />
eravamo tutti affezionati, lasciando sconforto in tutti noi, <strong>il</strong><br />
2012 si ricorderà tristemente anche <strong>per</strong> questo.<br />
Se <strong>per</strong> <strong>il</strong> nostro mondo le cose sono state diffic<strong>il</strong>i, <strong>il</strong> resto<br />
degli italiani non se la sono passata meglio, con imprenditori<br />
che si sono suicidati <strong>per</strong> l’impossib<strong>il</strong>ità di pagare le imposte,<br />
con <strong>il</strong> dramma degli esodati, o l’aumento costante <strong>del</strong>le imposte<br />
alle quali paradossalmente è coinciso un costante taglio<br />
dei servizi, anche quelli essenziali, come pare i posti letto<br />
negli ospedali.<br />
Il governo Italiano, che tanto piace all’europa, agli occhi<br />
dei cittadini sembra essere formato da burocrati senza cuore,<br />
che nella gestione <strong>del</strong> denaro pubblico (quello di tutti) priv<strong>il</strong>egiano<br />
la tenuta o stab<strong>il</strong>ità dei mercati finanziari a tutto <strong>il</strong><br />
resto, saremo antichi ma nella nostra scala dei valori la finanza<br />
viene dietro molte altre cose, alle <strong>per</strong>sone di sicuro, ma<br />
evidentemente la sensib<strong>il</strong>ità su questo è diversa da individuo<br />
a individuo, anche se i sondaggi dicono che gli italiani si<br />
stanno stancando. Pagare sempre di più <strong>per</strong> avere sempre di<br />
meno, non può andare avanti <strong>per</strong> molto, e in questo caso, con<br />
l’aumento <strong>del</strong>le accise dei carburanti, <strong>il</strong> settore <strong>del</strong> trasporto<br />
ha pagato più di altri.<br />
e’ inut<strong>il</strong>e nascondere che i primi sei mesi <strong>del</strong>l’anno sono stati<br />
particolarmente stressanti e impegnativi, ma se è vero che ad<br />
affrontare i problemi si diventa più forti, diciamo che usciremo<br />
da quest’anno “fortissimi” e pronti ad affrontare qualunque<br />
problema, <strong>per</strong>ò dobbiamo s<strong>per</strong>are che non si prosegua<br />
con questo ritmo, infatti <strong>per</strong> affrontare i problemi occorre<br />
anche tempo.<br />
Se poi vogliamo provare ad essere postivi, possiamo dire<br />
che da alcune di queste situazioni che possono sembrare dei<br />
problemi potrebbero nascere <strong>del</strong>le opportunità, un esempio:<br />
la cessione <strong>del</strong>l’area all’ente Fiera, se si trovasse un buon<br />
accordo. Oppure si potrebbe dire che in fondo la nuova<br />
normativa nazionale ha cambiato relativamente <strong>il</strong> settore,<br />
introducendo principi positivi sulla libertà nella gestione <strong>del</strong>le<br />
imprese taxi, prima eccessivamente imbrigliati da regole<br />
comunali, se non ci faremo prendere dalla voglia di strafare o<br />
da <strong>per</strong>sonalismi, potrebbero esserci vantaggi <strong>per</strong> tutti, a patto<br />
che riusciamo a definire nuove regole più flessib<strong>il</strong>i..<br />
Prevedere quello che sarà non è possib<strong>il</strong>e, ma di sicuro se<br />
continueremo a stare coesi possiamo ritenere di poter aver la<br />
forza <strong>per</strong> gestire tutti i problemi <strong>del</strong> 2012, sempre che i Maya<br />
non avessero ragione.......<br />
nel frattempo buone vacanze a tutti.<br />
PS: Il sole gioca brutti scherzi.<br />
Alcuni simpatici e anonimi colleghi, attraverso volantini<br />
satirici, cercano di scherzare sulla nostra struttura, e fin <strong>qui</strong><br />
nulla di strano, ma accusare la maggioranza dei soci di essere<br />
articolo<br />
<strong>il</strong> socio cotabo • luglio 2012<br />
incapaci di comprendere e di essere incuranti degli interessi<br />
<strong>del</strong>la coo<strong>per</strong>ativa, <strong>per</strong>ché partecipando alle Assemblee oppure<br />
nelle discussioni ai posteggi, condividono e approvano<br />
le scelte <strong>del</strong> Consiglio, ci pare di cattivo gusto. non siamo e<br />
non ci sentiamo migliori di altri colleghi, ne depositari di verità<br />
assolute, ma di sicuro cerchiamo di curare l’interesse dei<br />
soci e pare che questo fatto venga riconosciuto dalla maggior<br />
parte, infastidendo alcuni, fortunatamente proprio la maldestra<br />
comparazione con <strong>il</strong> 2006 ne è la prova.<br />
Tralasciando <strong>il</strong> fatto che gli stessi che fanno satira sulle scelte<br />
di oggi, nel 2006 erano pronti a qualunque azione pur di<br />
cambiare la nostra struttura, cosa comunque fatta (la coerenza<br />
non è patrimonio di tutti), coloro che nel 2006 c’erano<br />
non possono avere dubbi, <strong>per</strong> gli altri qualche informazione<br />
è dovuta.<br />
nel 2006 <strong>Cotabo</strong> aveva dei margini di li<strong>qui</strong>dità, ma aveva<br />
anche un contratto di affitto <strong>del</strong> terreno scaduto nel 2004, e<br />
<strong>qui</strong>ndi occupava l’area senza titoli, non era nemmeno stato<br />
firmato <strong>il</strong> diritto di su<strong>per</strong>ficie, fatto poi a dicembre 2007, costato<br />
oltre 1 m<strong>il</strong>ione di euro solo quello, e già questo è costato<br />
molto di più <strong>del</strong>le risorse disponib<strong>il</strong>i. Senza considerare che<br />
se la Fiera avesse avanzato pretese in quel <strong>per</strong>iodo, avremmo<br />
dovuto lasciare l’area senza avere nulla in cambio.<br />
da allora, ad oggi, <strong>Cotabo</strong> ha cambiato <strong>il</strong> radio taxi, cambiato<br />
<strong>il</strong> lavaggio, installato un impianto di metano, installato<br />
un impianto fotovoltaico, ristrutturato l’area (fogne, asfalto,<br />
zona 2 agosto, creato un bagno decoroso <strong>per</strong> i tassisti, ecc.<br />
ecc.), oltreché ottenuto, come detto sopra, <strong>il</strong> diritto di su<strong>per</strong>ficie;<br />
tutto questo investendo circa 4 m<strong>il</strong>ioni di euro, ma in<br />
controtendenza con <strong>il</strong> passato, quando si usava aumentare i<br />
costi dei servizi tutti gli anni, nell’arco di questi 5 anni, ogni<br />
socio si è trovato a pagare circa venti euro in meno a mese<br />
<strong>per</strong> avere gli stessi servizi.<br />
da considerare che la li<strong>qui</strong>dità iniziale è stata, in parte, anche<br />
assorbita da contenziosi <strong>del</strong> lavoro, con ex dipendenti, e minusvalenze<br />
<strong>per</strong> beni a fine ut<strong>il</strong>izzo non ammortizzati.<br />
la ristrutturazione di <strong>Cotabo</strong> non ha inciso nelle tasche dei<br />
soci, <strong>per</strong> scelta precisa, si è preferito lavorare sulla riorganizzazione<br />
interna; i dipendenti sono passati da circa una sessantina,<br />
tra tempi determinati, indeterminati o collaboratori,<br />
ai 34 di oggi (senza più interinali), e alcune attività sono state<br />
esternalizzate (pubblicità, officina, revisioni, carrozzeria,<br />
pratiche auto), garantendo comunque i servizi.<br />
I soci tassisti sono passati da 508 <strong>del</strong> 2006 a oltre 540 <strong>del</strong><br />
2011, e <strong>il</strong> prestito sociale, che da questi br<strong>il</strong>lanti tassisti viene<br />
segnalato come un problema (debito verso soci), è cresciuto<br />
enormemente, segno ine<strong>qui</strong>vocab<strong>il</strong>e di fiducia.<br />
Si possono avere idee diverse sulle strategie ma pensare che<br />
non si sia curato l’interesse dei soci pare quantomeno forzato,<br />
a meno che <strong>il</strong> problema non sia <strong>per</strong>sonale, ma in questo<br />
caso l’interesse dei soci e le scelte sullo sv<strong>il</strong>uppo di <strong>Cotabo</strong><br />
probab<strong>il</strong>mente sono solo una scusa.
20<br />
informazioni<br />
daLLa rete<br />
<strong>il</strong> socio cotabo • luglio 2012
lento moscio poco reattivo, probab<strong>il</strong>mente sottomesso<br />
alla burocrazia im<strong>per</strong>ante in una città sconnessa dalle<br />
regole. Una pubblica amministrazione forte con i deboli<br />
e debole con i forti. nel trasporto locale <strong>il</strong> termine<br />
“legalità” è un’ingiuria, guai a parlarne, la cosa migliore<br />
che possono dirti è “amico, stai <strong>per</strong>dendo tempo”. A<br />
roma Capitale chi si alza <strong>per</strong> primo comanda, gli altri<br />
si arrangiano.<br />
Bus Turistici sovvenzionati dalla regione, svolgono<br />
trasporto ordinario di linea che compete gli autobus<br />
<strong>del</strong>l’Atac e fanno soste nelle principali piazze romane.<br />
Pullman, pulmini e furgoni pubblicizzano trasporti low<br />
cost da e <strong>per</strong> aeroporti senza regolari autorizzazioni. Il<br />
trasporto locale non ha nulla da invidiare alla Casbah.<br />
l’esempio più eclatante di una amministrazione assente<br />
sono gli Ncc burini (licenze Ncc non di Roma).<br />
Agli inizi degli anni 2000 gli ncc burini erano poco<br />
meno di 800; la pubblica amministrazione ha tollerato<br />
la loro presenza ignorandone l’esistenza, come i viados<br />
gli ncc infestavano le strade di roma ma nessuno mosse<br />
un dito <strong>per</strong> porre rimedio. I tassisti e alcune associazioni<br />
di categoria denunciarono <strong>il</strong> diffondersi <strong>del</strong> fenomeno di<br />
anomala presenza di licenze non di roma, ma come al<br />
solito gli organi preposti al controllo furono inefficaci e<br />
assenti. gli amministratori incapaci di dare una risposta<br />
concreta al d<strong>il</strong>agare degli ncc di altre città. Pochi anni<br />
dopo si sarebbe manifestato <strong>il</strong> devastante fenomeno di<br />
palese mancato rispetto <strong>del</strong>le regole.<br />
nel 2006 gli ncc burini erano giunti alla modica<br />
cifra di 6000 unità, ma anche nel 2006 la pubblica<br />
amministrazione non seppe o<br />
forse volle porre rimedio. Va<br />
detto che complici di questa<br />
indifferenza furono anche<br />
alcune OO.SS. che troppo prese<br />
ad apparire piuttosto che essere<br />
vere combattenti <strong>del</strong>la legalità,<br />
diedero modo a queste cavallette<br />
di moltiplicarsi indisturbate.<br />
Oggi siamo giunti al punto di<br />
non ritorno, 11.000 unità ncc<br />
informazioni dalla rete<br />
non fate Lo stesso errore dei tassisti romani,<br />
disinfestate Prima Le vostre città!<br />
errare è umano, Perseverare è diaboLico! iL tassista romano è diaboLicamente ingenuo<br />
area taxi roma<br />
non di Roma (Sic<strong>il</strong>ia, Sardegna Calabria) divorano<br />
come le locuste <strong>il</strong> territorio <strong>del</strong>la capitale. I tassisti<br />
hanno <strong>per</strong>sino PAUrA di ribellarsi. Ultimo baluardo<br />
<strong>del</strong>la legalità, i tassisti vivono nel terrore <strong>del</strong>la miseria<br />
e temono le locuste che oscurano la città divorando i<br />
loro già poveri raccolti. La giustizia non è più efficace;<br />
quando una realtà anomala e deregolamentata su<strong>per</strong>a<br />
numericamente la realtà legale, la realtà legale inferiore<br />
di numero inevitab<strong>il</strong>mente soccombe. A volte pare<br />
impossib<strong>il</strong>e eliminare questi predatori, sono in grado di<br />
aggirare ogni ostacolo e rientrare a suon di ricorsi nella<br />
realtà lavorativa.<br />
Il dialogo con la pubblica amministrazione.<br />
Diffic<strong>il</strong>e dialogare con chi non sa di cosa si stia parlando,<br />
gli amministratori comunali e gli assessori sopportano<br />
gli incontri con i rappresentanti di categoria quasi con<br />
fastidio fisico. Trattano i rappresentati sindacali come<br />
dei bambini maleducati, zittiscono e con arroganza<br />
suppongono di avere ragioni da vendere. Oserei dire che<br />
alcuni assessori credono d’essere unti dal signore!<br />
Partoriscono nuove tariffe con pratiche esoteriche,<br />
cercano di su<strong>per</strong>are i problemi <strong>del</strong>la viab<strong>il</strong>ità con studi<br />
quantistici. Inventano soluzioni al trasporto con dubbi<br />
studi evolutivi!<br />
Ma ahimè <strong>il</strong> vuoto a <strong>per</strong>dere siamo sempre noi e anche<br />
in questo caso la colpa è solo la nostra.<br />
Serve innovazione e rivolta, la nostra tradizione va<br />
ripristinata e riportata alle origini. Abbiamo la fortuna<br />
di rappresentare la nuova classe o<strong>per</strong>aia, approfittiamo<br />
di questa nuova condizione lavorativa. A confindustria<br />
è sfuggita l’occasione di<br />
appropriarsi <strong>del</strong> nostro lavoro<br />
e non si ripeterà finché avremo<br />
nella categoria menti lucide e<br />
valide. A Firenze e a M<strong>il</strong>ano<br />
sono allocate le teste migliori,<br />
dal nord Italia può nascere<br />
un nuovo risorgimento <strong>del</strong>la<br />
categoria. Vinceremo su tutta la<br />
linea <strong>per</strong>ché siamo tenaci, uniti e<br />
molto arrabbiati.<br />
<strong>il</strong> socio cotabo • luglio 2012 21
22<br />
informazione<br />
ai soci<br />
<strong>il</strong> socio cotabo • luglio 2012
Il giorno diciotto giugno 2012, <strong>il</strong> nostro collega elio,<br />
ha appeso definitivamente <strong>il</strong> taxi al chiodo. Dopo<br />
oltre trentacinque anni di onorata carriera ha deciso di<br />
ritirasi a fare <strong>il</strong> pensionato. Tra di noi, in pochi credono<br />
che si distaccherà completamente dalla realtà <strong>del</strong>la<br />
nostra categoria e <strong>del</strong>la nostra coo<strong>per</strong>ativa; ed un po’ ci<br />
s<strong>per</strong>iamo. Un grazie a nome <strong>del</strong> CdA <strong>per</strong> tutto <strong>il</strong> lavoro<br />
svolto all’interno <strong>del</strong>la struttura e <strong>per</strong> essa; un grazie a<br />
nome <strong>del</strong>la Commissione giornalino, che si augura di<br />
mantenerlo al suo interno anche da socio sovventore; ed<br />
un grazie <strong>per</strong>sonale <strong>per</strong> gli insegnamenti ricevuti, <strong>per</strong><br />
la disponib<strong>il</strong>ità su ogni argomento e <strong>per</strong> <strong>il</strong> contributo<br />
costante agli eventi importanti <strong>del</strong>la vita di <strong>Cotabo</strong>.<br />
informazione ai soci<br />
eLio va in Pensione di salvatore vrenna - vicepresidente cotabo<br />
Fra questi voglio ricordare quello che maggiormente<br />
mi è rimasto impresso, l’inaugurazione <strong>del</strong>la rotonda<br />
antistante <strong>Cotabo</strong>, intestata ai “<strong>Taxi</strong>sti Vittime Strage<br />
<strong>del</strong> 2 Agosto”. In quella circostanza ho visto un collega<br />
(amico) realizzare un sogno, e la commozione nei suoi<br />
occhi e nelle sue parole, mi hanno fatto capire ancora di<br />
più quanto un tassista possa amare <strong>il</strong> proprio lavoro. Un<br />
grazie anche alla moglie, <strong>per</strong> la sopportazione e <strong>per</strong> la<br />
presenza costante a tutti gli eventi sopra citati.<br />
Ed in fine facciamo un “in bocca al lupo” al nuovo<br />
Padova 05, che ha ereditato una sigla tutta altro che<br />
“fac<strong>il</strong>e”.<br />
<strong>il</strong> socio cotabo • luglio 2012 23
24<br />
informazione ai soci<br />
comParazione tariffe taxi di riccardo carboni - presidente cotabo<br />
l’applicazione <strong>del</strong>le tariffe taxi non risulta omogenea La curva <strong>del</strong> grafico dimostra come sostanzialmente <strong>il</strong><br />
in tutte le città, ci sono tariffe standard a base Km e costo <strong>del</strong> taxi aumenti nei <strong>per</strong>corsi più lunghi, in ogni<br />
temporale, tariffe progressive che aumentano Comparazione <strong>il</strong> costo Tariffe caso <strong>il</strong> servizio <strong>Taxi</strong> medio richiesto è inferiore ai 6 Km nelle<br />
oltre un certo importo oppure tariffe che hanno costi grandi Città (Roma e M<strong>il</strong>ano) e ai 4 Km in tutte quelle<br />
L’applicazione iniziali alti ma che <strong>del</strong>le poi tariffe calano, taxi così non come risulta esistono omogenea costi in tutte di medie le città, dimensioni. ci sono Servizi tariffe di standard 8 km e oltre a base sono Km quasi e<br />
temporale, minimi dei servizi. tariffe progressive che aumentano <strong>il</strong> costo oltre ovunque un certo servizi importo che hanno oppure come tariffe destinazioni che hanno Comuni costi<br />
l’analisi e la comparazione risulta <strong>qui</strong>ndi particolarmente diversi da quelli di partenza, e <strong>qui</strong>ndi molto spesso<br />
iniziali alti ma che poi calano, così come esistono costi minimi dei servizi.<br />
complessa, e impossib<strong>il</strong>e <strong>per</strong> profani.<br />
assoggettati a regimi tariffari diversi che andrebbero<br />
Nel grafico sotto è visib<strong>il</strong>e in maniera attendib<strong>il</strong>e una visti caso <strong>per</strong> caso <strong>per</strong> essere correttamente comparati.<br />
L’analisi e la comparazione risulta <strong>qui</strong>ndi particolarmente complessa, e impossib<strong>il</strong>e <strong>per</strong> profani.<br />
comparazione <strong>del</strong>le tariffe su alcune realtà Italiane. In ogni caso nei servizi con destinazione di circa 2 km, i<br />
Nel grafico sotto è visib<strong>il</strong>e in maniera attendib<strong>il</strong>e una comparazione <strong>del</strong>le tariffe su alcune realtà Italiane.<br />
€ 20,00<br />
€ 18,00<br />
€ 16,00<br />
€ 14,00<br />
€ 12,00<br />
€ 10,00<br />
€ 8,00<br />
€ 6,00<br />
€ 4,00<br />
€ 2,00<br />
€ 0,00<br />
Comparazione Tariffe<br />
Km 2 Km 4 Km 6 Km 8<br />
Cagliari<br />
Firenze<br />
Venezia<br />
M<strong>il</strong>ano<br />
La curva <strong>del</strong> grafico dimostra come sostanzialmente <strong>il</strong> costo <strong>del</strong> taxi aumenti nei <strong>per</strong>corsi più lunghi, in ogni<br />
caso <strong>il</strong> servizio medio richiesto è inferiore ai 6 Km nelle grandi Città (Roma e M<strong>il</strong>ano) e ai 4 Km in tutte<br />
costi si attestano tra euro 5,50 e 6,50, con una differenza molto spesso valutano gli standard <strong>del</strong> servizio offerto, l’<br />
quelle minima di tra medie le varie dimensioni. realtà, così Servizi come di nei 8 km <strong>per</strong>corsi e oltre di sono quasi eco compatib<strong>il</strong>ità ovunque servizi dei veicoli, che hanno la fruib<strong>il</strong>ità come e destinazioni disponib<strong>il</strong>ità<br />
Comuni circa 4 Km diversi dove da i costi quelli si di attestano partenza, principalmente e <strong>qui</strong>ndi molto tra spesso <strong>del</strong>l’offerta, assoggettati ecc. a ecc., regimi <strong>per</strong> tariffari cui mediamente diversi che in una città<br />
andrebbero euro 7,50 e visti 8,50. caso e come <strong>per</strong> caso detto <strong>per</strong> i clienti essere mediamente correttamente dove comparati. agli o<strong>per</strong>atori sono imposti maggiori livelli di<br />
richiedono servizi <strong>per</strong> prestazioni entro i 4 Km.<br />
qualità obbligatori, ovviamente esistono tariffe più<br />
Si deve tenere in considerazione che i Comuni nel elevate.<br />
In ogni caso nei servizi con destinazione di circa 2 km, i costi si attestano tra Euro 5,50 e 6,50, con una<br />
determinare le tariffe, che sono diverse di Città in Città,<br />
differenza minima tra le varie realtà, così come nei <strong>per</strong>corsi di circa 4 Km dove i costi si attestano<br />
principalmente tra Euro 7,50 e 8,50. E come detto i clienti mediamente richiedono servizi <strong>per</strong> prestazioni<br />
entro i 4 Km.<br />
Si deve tenere in considerazione che i Comuni nel determinare le tariffe, che sono diverse di Città in Città,<br />
molto spesso valutano gli standard <strong>del</strong> servizio offerto, l’ eco compatib<strong>il</strong>ità dei veicoli, la fruib<strong>il</strong>ità e<br />
disponib<strong>il</strong>ità <strong>del</strong>l’offerta, ecc. ecc., <strong>per</strong> cui mediamente <strong>il</strong> socio cotabo • in luglio una 2012 città dove agli o<strong>per</strong>atori sono imposti<br />
maggiori livelli di qualità obbligatori, ovviamente esistono tariffe più elevate.<br />
Roma<br />
Bari<br />
<strong>Bologna</strong><br />
Genova<br />
Torino
Fossoli di Carpi è uno dei tanti<br />
paesi colpito dallo sciame sismico<br />
degli ultimi mesi. Come diversi<br />
paesi ha deciso di alzare la<br />
testa e di creare una tendopoli,<br />
autogestita, <strong>per</strong> tutte le famiglie<br />
sfollate. A differenza di altri,<br />
hanno ritenuto corretto non<br />
entrare nei campi organizzati<br />
dalla Protezione Civ<strong>il</strong>e, ed hanno<br />
preferito rimanere vicini alle loro<br />
abitazione, <strong>per</strong> amore e <strong>per</strong> <strong>il</strong><br />
rischio di sciacallaggio. A questo va aggiunto <strong>il</strong> rischio<br />
di essere dimenticati<br />
all’interno dei campi<br />
<strong>del</strong>la P.C. (vedi l’A<strong>qui</strong>la<br />
e non solo) e da ciò<br />
nasce la forza di provare<br />
a reagire, con le proprie<br />
forze e con la solidarietà<br />
<strong>del</strong>le <strong>per</strong>sone.<br />
la vita in tenda non è<br />
fac<strong>il</strong>e, senza comfort,<br />
esposti alle intem<strong>per</strong>ie<br />
ed in questo momento<br />
di maggiore caldo non sono rare febbri da insolazione.<br />
Inoltre la situazione non potrà cambiare in meglio con<br />
l’arrivo <strong>del</strong>la stagione fredda, <strong>per</strong> cui<br />
s<strong>per</strong>iamo che in fretta si trovino soluzioni<br />
migliori. La nostra coo<strong>per</strong>ativa (come<br />
tante <strong>per</strong>sone) ha dato dimostrazione<br />
immediata di solidarietà, aprendo un<br />
fondo destinato alle zone colpite dal<br />
terremoto e con aiuti in loco. nei giorni<br />
scorsi, all’arrivo dei primi caldi, si è reso<br />
necessario <strong>il</strong> recu<strong>per</strong>o di vent<strong>il</strong>atori ed<br />
impianti di raffreddamento mob<strong>il</strong>i. A<br />
questa richiesta i soci hanno contribuito<br />
in maniera eccellente, portando diversi<br />
“pinguini”, vent<strong>il</strong>atori ed altro; beni<br />
ormai destinati al solaio.<br />
informazione ai soci<br />
fossoLi di carPi di salvatore vrenna - vicepresidente cotabo<br />
e chi non era in possesso di tali<br />
oggetti da donare, si è recato ad<br />
ac<strong>qui</strong>starli, <strong>per</strong> non essere da<br />
meno. A tutti i colleghi vanno i<br />
nostri ringraziamenti più sinceri ed<br />
i ringraziamenti giungono anche<br />
dagli abitanti di Fossoli. Per ciò<br />
che riguarda <strong>il</strong> fondo (ricordiamo<br />
che la raccolta prosegue in<br />
segreteria), che ha raggiunto la<br />
cifra di € 1.700,00, ai quali <strong>il</strong><br />
CdA ha deciso di aggiungere <strong>il</strong><br />
rimanente <strong>per</strong> arrivare ad un totale di € 3.000,00, sarà<br />
gestito dalla struttura (e<br />
seguito da me) in base<br />
alle esigenze che saranno<br />
indicate dal gruppo di<br />
gestione <strong>del</strong> campo. Come<br />
riferimento abbiamo un<br />
ragazzo di nome Andrea<br />
al quale facciamo tutti i<br />
nostri complimenti, senza<br />
dimenticare <strong>il</strong> resto <strong>del</strong><br />
gruppo.<br />
Per dare maggiore<br />
trasparenza sull’ut<strong>il</strong>izzo<br />
<strong>del</strong>le somme raccolte, abbiamo deciso di creare un<br />
conto dedicato all’interno <strong>del</strong>la Coo<strong>per</strong>ativa, e ad<br />
ogni richiesta che <strong>per</strong>verrà dal gruppo<br />
di gestione seguirà una nota spesa. gli<br />
ac<strong>qui</strong>sti saranno effettuati <strong>per</strong>sonalmente<br />
da noi o tramite volontari (un grazie<br />
speciale alla Barbara), ed <strong>il</strong> tutto sarà<br />
sempre registrato.<br />
Come da loro e nostra volontà, i soldi<br />
non dovranno girare inut<strong>il</strong>mente in conti<br />
e mani di nessuno, ma andranno spesi<br />
esclusivamente <strong>per</strong> le reali esigenze.<br />
Grazie a tutti e Forza Fossoli!<br />
<strong>il</strong> socio cotabo • luglio 2012 25
26<br />
La ParoLa<br />
ai soci<br />
<strong>il</strong> socio cotabo • luglio 2012
Se ho la possib<strong>il</strong>ità di scrivere queste poche righe su<br />
questo giornalino, e se posso condividere tutti i giorni<br />
con voi la stazione, l’aeroporto o in qualunque posteggio<br />
mi vedete, lo devo a un amico che non c’è più.<br />
da tempo si attendeva che qualcuno pensasse di<br />
installare dei timer nei semafori, come già si vedono in<br />
europa, sul verde o sul rosso, <strong>per</strong> essere più preparati al<br />
cambio di segnale e soprattutto in quelli con photored<br />
onde evitare che non siano trasformati in trappole <strong>per</strong><br />
sanzioni.<br />
da noi a <strong>Bologna</strong> è comparso <strong>il</strong> timer sul giallo pedonale.<br />
grande pensata! Questo <strong>per</strong> consentire ai pensionati<br />
che hanno nelle gambe quel guizzo di 15 secondi,<br />
di attraversare. Come dicevano dei comici “a me mi<br />
pare una grande strunzata!” non era meglio sul verde<br />
affinché i pedoni potessero regolarsi prima di iniziare<br />
l’attraversamento?<br />
la parola ai soci<br />
in ricordo di riccardo baroni (asti 16)<br />
in via rizzoLi c’è un semaforo inteLLigente?<br />
di nicola trivisonno (Padova 3)<br />
Ciao rik, amico di una vita, di tante serate in osteria o in<br />
birreria, di settimane bianche, di scorribande alle Feste<br />
<strong>del</strong>la Birra a Monaco, di avventure in giro <strong>per</strong> <strong>il</strong> mondo,<br />
dalla germania alla Scandinavia, dal Canada agli Stati<br />
Uniti.<br />
da qualche anno, dopo che ero rimasto senza<br />
lavoro, si era anche realizzato <strong>il</strong> sogno di<br />
condividere insieme le giornate di servizio sulla<br />
piazza e la grande famiglia <strong>del</strong>la COTABO.<br />
Adesso ci piace comunque pensare che starai<br />
sicuramente facendo <strong>del</strong>le gite da qualche altra<br />
parte, <strong>per</strong> tanti altri che hanno ancora bisogno<br />
di te.<br />
Ciao Rik, amico di sempre e <strong>per</strong> sempre!<br />
di elio gubellini<br />
<strong>il</strong> socio cotabo • luglio 2012 27
28<br />
Sullo sfondo ho la tua musica ed ora, dopo la buriana<br />
provocata dalla tua inaspettata morte, uno scherzo tiratoci<br />
alla tua maniera, vorrei dirti la mia dopo tutte le cazzate<br />
sentite.<br />
eri gay? non lo so <strong>per</strong>ché tu non me lo hai mai detto e<br />
<strong>qui</strong>ndi non mi è mai interessato. Ora <strong>per</strong>ò so cosa vuol<br />
dire outing (che lo dicono gli altri ) e coming out (che lo<br />
dici tu). Me lo hanno spiegato tutti quei “busoni”, così li<br />
avresti chiamati tu, veri o finti che riempiono la tv. Io non<br />
ti ho mai visto mano nella mano o baciare qualcuno mentre<br />
ne ho visti tanti <strong>per</strong>bene uscire dai cessi <strong>del</strong>la stazione<br />
o sciogliersi in dubbia compagnia sul sed<strong>il</strong>e posteriore <strong>del</strong><br />
mio taxi. ne conosco invece di quelli che sono busoni e<br />
si stimano tanto da trarne vantaggi politici senza ideali,<br />
pur di tenere <strong>il</strong> culo sulla seggiola, <strong>per</strong>ché incapaci di<br />
fare altro.<br />
Fede e beneficenza. Della tua fede se ne sapeva<br />
poco ma la cerimonia funebre e le dichiarazioni<br />
di tuoi amici e colleghi che hai riavvicinato alla<br />
Chiesa lo hanno dimostrato, d’altronde nelle<br />
tue canzoni dio, gesù Bambino, la Madonna<br />
erano spesso menzionati. Della beneficenza<br />
si sapeva <strong>del</strong>la tua vicinanza agli ultimi,<br />
i poveretti di un tempo, con i pranzi da<br />
napoleone, la partecipazione alle iniziative<br />
di beneficenza locali che non<br />
avevano le luci <strong>del</strong> palcoscenico <strong>del</strong>le<br />
TV nazionali diversamente da altri artisti.<br />
Ora si scoprono gesti benefici fatti<br />
in s<strong>il</strong>enzio mettendo in atto l’insegnamento<br />
<strong>del</strong>le fede “la carità va fatta in vita che da morti è<br />
troppo comodo”.<br />
Le tue canzoni non seguono un f<strong>il</strong>o conduttore ma<br />
sono frasi pregne di significato, che fanno pensare,<br />
ben cucite assieme tra l’altro unendo sacro e profano<br />
ad arte. Si potrebbe dire meglio un collage<br />
di fotografie a volte futurib<strong>il</strong>i.<br />
Ho imparato che i nomi nelle tue<br />
canzoni non erano solo dei nomi<br />
ma <strong>del</strong>le <strong>per</strong>sone che tu conoscevi<br />
come Anna, Marco, Bonetti,<br />
Anna Bellanna o Valerio che<br />
molti colleghi conoscono.<br />
non di rado nelle tue canzoni<br />
ci menzioni ed in una in<br />
particolare (Meri Luis) ci<br />
la parola ai soci<br />
caro Lucio ti scrivo così mi sfogo un Po’..... di elio gubellini<br />
<strong>il</strong> socio cotabo • luglio 2012<br />
fotografi dimostrando una mente pura da pregiudizi diversamente<br />
da chi, <strong>per</strong> ignoranza, <strong>per</strong> invidia o altro, che<br />
se vede un posteggio taxi pieno <strong>il</strong> motivo è <strong>per</strong>ché siamo<br />
cari e, se è vuoto, ci vogliono <strong>del</strong>le licenze. nel tuo<br />
girare la città, come ti ho visto tante volte con la moto<br />
Scrambler o la Jaguar o la Bentley oppure su di un biciclone<br />
olandese, quando non a piedi, vestito strano in inverno<br />
con pelliccioni strani, ci vedi sempre nei posteggi<br />
fermi o con clienti che salgono <strong>per</strong> buttarci in mezzo al<br />
traffico. Mi immagino <strong>qui</strong>ndi che tu vedessi sempre, nel<br />
tuo gironzolare, <strong>il</strong> centro come in una foto vista al museo<br />
<strong>del</strong>la storia di <strong>Bologna</strong> dove in una scatto d’epoca di<br />
piazza galvani si vedono, ai piedi <strong>del</strong> monumento, una<br />
f<strong>il</strong>a “ad fiacarésta” ora taxi. Quindi passando <strong>per</strong> piazza<br />
nettuno oltre al monumento <strong>del</strong> giambologna,<br />
la sala Borsa, i taxi fermi sotto Palazzo re<br />
enzo alla Cit. Pertanto non c’era piazza<br />
dove passavi che non vedevi taxi fermi<br />
come facenti parte <strong>del</strong>l’arredo<br />
urbano.<br />
Quando ti si incontrava<br />
non voltavi lo sguardo e<br />
sorridevi se non <strong>per</strong> primo<br />
e salutavi con un bel<br />
“ciao” di quelli di cui hai<br />
fatto una simpatica canzone.<br />
Di tutto ciò come taxista te ne<br />
sono grato.<br />
Ciao Comm. Sputo<br />
Tuo elio
la parola ai soci<br />
MERI LUIS<br />
Il regista aspettava la star al ristorante<br />
sembrava un morto con in mano un bicchiere<br />
<strong>il</strong> ragazzo lavorava in un bar ed aspettava<br />
che <strong>il</strong> padrone se ne andasse, <strong>per</strong> potersi sedere<br />
<strong>il</strong> dentista aspettava <strong>il</strong> sabato<br />
con la moglie e tre figli era già pronto <strong>per</strong> <strong>il</strong> mare<br />
<strong>il</strong> taxista al posteggio aspettava qualcuno da portare<br />
Chi l’ha vista la ragazza con le grandi tette<br />
che tutte le sere alle sette un quarto<br />
aspettava l’autobus guardando in alto<br />
e tutti quanti ad aspettare, a cercare di fermare<br />
questa vita che passa accanto e con le mani ti saluta e fa ”bye bye”<br />
questa vita un po’ umida di pianto con i giorni messi male<br />
vista dall’alto sembra un treno che non finisce mai.<br />
Neppure se è co<strong>per</strong>ta dalla neve<br />
o se sparisce sotto terra e non si vede<br />
si ferma un attimo:<br />
<strong>il</strong> regista <strong>il</strong> ragazzo <strong>il</strong> dentista <strong>il</strong> taxista, la ragazza, la star<br />
scaraventati in mezzo al traffico.<br />
Ma, dio mio, e se si provasse a trattenere <strong>il</strong> respiro<br />
se si cercasse, se si provasse di fermare <strong>il</strong> giro.<br />
Il regista stanco di aspettare, appena ha visto la star<br />
l’ha mandata a cagare<br />
<strong>il</strong> ragazzo ha lasciato lì di lavorare<br />
e, agguantato un treno, è corso fino al mare<br />
<strong>il</strong> dentista si è innamorato di un dente<br />
lo accarezza non vuole fargli male<br />
iIl taxista nella macchina non ha <strong>il</strong> cliente<br />
ma una canna <strong>per</strong> andare a pescare<br />
Meri Luis finalmente ha deciso che l’amore è bello<br />
ha abbassato gli occhi e si è lasciata andare<br />
ha benedetto <strong>il</strong> cielo come fosse un fratello<br />
<strong>per</strong> le sue belle tette e <strong>per</strong> l’amico che le vuole toccare<br />
Adesso, mio dio, dimmi cosa devo fare<br />
se devo farla a pezzi questa mia vita<br />
oppure sedermi e guardarla passare<br />
Però la vita com’è bella<br />
e come è bello poterla cantare.<br />
<strong>il</strong> socio cotabo • luglio 2012 29
30<br />
Piccione o coLomba?<br />
Si era al posteggio quando “tumf” sul tetto <strong>del</strong> taxi (e<br />
<strong>per</strong> fortuna!) un lascito di un piccione. Di <strong>qui</strong> si inizia<br />
a dis<strong>qui</strong>sire.<br />
Piccione o colomba?<br />
Qualcuno afferma che <strong>il</strong> piccione è <strong>il</strong> maschio e la<br />
colomba è la femmina. Ma no, esiste anche <strong>il</strong> colombo!<br />
Ma se la picciona non esiste vuol dire che <strong>il</strong> colombo,<br />
nella fattispecie, gioca <strong>il</strong> ruolo <strong>del</strong> bue e da <strong>qui</strong> si<br />
dis<strong>qui</strong>sisce se è meglio una vita da bue o da vitellone,<br />
come dire, meglio morire giovane o una vita da castrato?<br />
di seguito si comincia a dire sprolo<strong>qui</strong> sui due soggetti<br />
che di seguito sintetizziamo.<br />
Piccione: è viaggiatore e <strong>qui</strong>ndi vede le cose dall’alto<br />
<strong>per</strong>ciò ha una visione più ampia <strong>del</strong>le cose, viaggiando<br />
ha più conoscenze, è furbo <strong>per</strong>ché è impossib<strong>il</strong>e<br />
saLe Posteggi<br />
nel <strong>per</strong>iodo neve é stato collocato <strong>del</strong> sale nei posteggi<br />
taxi. Si sono sentiti vari commenti da parte di colleghi<br />
come “non siamo una discarica”, “hanno tolto la neve<br />
solo <strong>per</strong> metterci <strong>il</strong> sale” ecc..<br />
Io sarei più disponib<strong>il</strong>e a rendere i nostri posteggi come<br />
un punto non solo <strong>per</strong> trovare un taxi ma anche altre<br />
cose <strong>per</strong>ché punto di riferimento conosciuto e di fac<strong>il</strong>e<br />
accesso. da parte <strong>del</strong>la pubblica amministrazione sarebbe<br />
più fac<strong>il</strong>e comunicare in modo rapido e più semplice in<br />
situazioni di emergenza che <strong>il</strong> sale la cittadinanza lo<br />
può re<strong>per</strong>ire nei posteggi taxi e questo vale <strong>per</strong> l’acqua<br />
quando viene a mancare nel quartiere o altre cose come<br />
punto di ritrovo in caso di calamità. nei pressi dei<br />
nostri telefoni la possib<strong>il</strong>ità di telefono pubblico o di<br />
chiamata <strong>per</strong> emergenze e, <strong>per</strong>ché no, anche bacheche<br />
<strong>per</strong> informazioni generali nostre e di pubblico interesse.<br />
Se <strong>il</strong> Comune entrasse in quest’ottica, ma sarà diffic<strong>il</strong>e, i<br />
nostri posteggi potrebbero essere meglio collocati e più<br />
presi in considerazione.<br />
la parola ai soci<br />
<strong>il</strong> socio cotabo • luglio 2012<br />
di elio gubellini<br />
“prendere due piccioni con una fava”, si dice “piccionare<br />
o tacchinare” e <strong>qui</strong>ndi è uno che tromba!<br />
Colomba: si allontana di poco e in bolognese si dice<br />
“al va poc in là”. già con noè non si era allontanata<br />
troppo dalla terra e poi, con quell’ulivo nel becco….<br />
già faceva capire da che parte stava! e’ bella ma piace<br />
poco tant’è che nessuno la vuole. l’hanno dipinta <strong>per</strong><br />
la pace assim<strong>il</strong>andola ai pacifisti, quelli <strong>del</strong>le bandiere<br />
arcobaleno, quelli che la pace sta da una sola parte, quei<br />
radical-chic professori <strong>del</strong> tutto e soprattutto <strong>del</strong> niente.<br />
Un collega, tradendo le proprie origini, dice “da noi se<br />
ciamano cojombi! Qualcosa xe vorrà dire, no?”<br />
Altre amenità si sono dette che <strong>qui</strong> non vengono<br />
riportate se non questa: non sanno nemmeno cagare…<br />
fanno guano!<br />
di elio gubellini
nella famosa o<strong>per</strong>a di gioacchino rossini “Il Barbiere<br />
di Siviglia”, <strong>il</strong> protagonista, Figaro, oltre a cimentarsi in<br />
acconciature e tagli alla moda <strong>per</strong> tutti i gent<strong>il</strong>uomini ed i<br />
ricchi signori <strong>del</strong>la bella città andalusa, si prodiga in cento,<br />
m<strong>il</strong>le altre attività come un vero tuttofare, tanto che questa<br />
sua poliedrica e frenetica attività viene magistralmente<br />
celebrata nella famosa aria “largo al factotum”.<br />
Ora, forse non tutti lo sanno, ma anche noi in coo<strong>per</strong>ativa<br />
abbiamo <strong>il</strong> nostro tuttofare. Il Factotum <strong>del</strong>la CoTaBo.<br />
Scriveremo ora <strong>qui</strong> di costui. giova <strong>per</strong>ò ricordare che noi<br />
taxisti ci esprimiamo abitualmente in termini più semplici<br />
e caserecci e che non abbiamo gran confidenza col latino<br />
.Troverei <strong>per</strong>tanto più appropriato definirlo, dato anche che<br />
siamo in terra d’em<strong>il</strong>ia, “Il Ferrarese <strong>del</strong>la CoTaBo”.<br />
e’ infatti noto a tutti che i nostri cugini estensi hanno la<br />
caratteristica, a lor dire, di sa<strong>per</strong> fare un po’ di tutto, di essere<br />
specialisti in ogni arte e mestiere , di impegnarsi con profitto<br />
in ogni branca <strong>del</strong>lo scib<strong>il</strong>e umano, di essere insomma i veri<br />
factotum <strong>del</strong>la bassa.<br />
Ma cosa fa <strong>il</strong> Nostro Eroe (lo chiameremo così) <strong>per</strong> meritarsi<br />
un sì altisonante titolo ? Beh , <strong>per</strong> intenderci, lui è quello<br />
che, oltre a portare i clienti ad una destinazione richiesta,<br />
come tutti noi facciamo <strong>per</strong> svariate ore al giorno, si occupa<br />
con <strong>per</strong>izia e vigore di un sacco di altre cose.<br />
Adotta posteggi, ripara telefoni alle colonne, segnala dove si<br />
scivola, disserta su regolamenti, inaugura rotonde, bacchetta<br />
l’ufficio traffico, ragiona su piccioni e colombi. Alla<br />
commissione giornalino, dove br<strong>il</strong>la <strong>per</strong> la sua indefessa<br />
presenza, stimola i dibattiti, confuta opinioni e alla luce <strong>del</strong>la<br />
sua grande es<strong>per</strong>ienza esprime dotti pareri sui vari temi. Con<br />
l’aiuto <strong>del</strong>la moglie corregge pure le bozze dei miei articoli<br />
con l’ acume e l’autorevolezza degna di un Accademico<br />
<strong>del</strong>la Crusca.<br />
Con semplicità e naturalezza scova incongruenze nel<br />
radiotaxi, nel distributore <strong>del</strong> metano, nella segnaletica<br />
urbana , nelle regole <strong>del</strong> traffico cittadino che violano<br />
qualche oscuro comma <strong>del</strong> codice <strong>del</strong>la strada che lui<br />
chissà come ricorda. A supporto <strong>del</strong>le sue già <strong>il</strong>luminate<br />
argomentazioni, produce documenti, fotografie, sentenze<br />
ed impronte digitali spesso riesumate dal suo incredib<strong>il</strong>e<br />
archivio, in grado di far impallidire quello di Wik<strong>il</strong>eaks !<br />
Se fossi un membro <strong>del</strong> nostro CdA o <strong>del</strong>l’ufficio traffico e<br />
me lo vedessi comparire con cartellina sotto braccio e ditino<br />
alzato, mi tremerebbero sicuramente i polsi , certo di essere<br />
la parola ai soci<br />
iL ferrarese deLLa cotabo di daniele bertagnin mi14<br />
stato beccato in castagna in chissà quale cosa ! Il nostro<br />
eroe, <strong>per</strong>ò, fa tutto ciò con garbo, gent<strong>il</strong>ezza e col sorriso<br />
sulle labbra. non è armato di spirito polemico o dottorale,<br />
non ha <strong>il</strong> gusto di cogliere in fallo qualcosa o qualcuno, lo<br />
fa <strong>per</strong> migliorare genuinamente le cose, è un vero apostolo<br />
<strong>del</strong>la qualità totale.<br />
d’altronde se così non fosse, non saremmo <strong>qui</strong> a parlare<br />
di un ferrarese o <strong>del</strong> factotum ma più probab<strong>il</strong>mente <strong>del</strong>lo<br />
spaccam…oni <strong>del</strong>la CoTaBo !<br />
Classe 1946, baffo da sparviero e immancab<strong>il</strong>e cappellino in<br />
testa, se lo incontri ai posteggi ha sempre un motto di spirito,<br />
una barzelletta da raccontare, un qualcosa <strong>per</strong> sollevarti lo<br />
spirito dalla monotonia <strong>del</strong> nostro lavoro.<br />
Immagino che fuori dall’ambiento <strong>del</strong> lavoro soccorra i<br />
malati, consoli gli afflitti,incoraggi gli orfani,sostenga le<br />
vedove e aiuti gli oppressi. non mi stupirei vederlo vestito<br />
di bianco mentre si affaccia da quella finestra in piazza San<br />
Pietro <strong>per</strong> benedire la folla sul sagrato ! lui sa che la vita<br />
è breve , l’arte lunga, l’occasione fuggevole, l’es<strong>per</strong>ienza<br />
fallace , <strong>il</strong> giudizio diffic<strong>il</strong>e e <strong>per</strong>tanto lotta quotidianamente<br />
contro tutte queste <strong>per</strong>versità naturali !<br />
Ma allora avete capito di chi parlo ? no? Va bene vi do io<br />
un aiutino. la sua sigla è composta dal nome di una città<br />
famosa <strong>per</strong> <strong>il</strong> suo santo e da un numero pari ai giocatori di<br />
una squadra di basket. Chiaro adesso ?<br />
PS:<br />
Propongo,se siete d’accordo, di regalare al nostro eroe, in<br />
omaggio a sì tanta generosa attività, un adesivo da apporre<br />
sulla sua auto alla stregua dei vari McGuffin Riders che<br />
si vedono in giro. Cosa ci sarà scritto ? Ma naturalmente<br />
questo : A FAg TUT MI’……..C’nA MAn SOlA !<br />
nota <strong>del</strong>l’autore:<br />
Mentre stiamo <strong>per</strong> andare i stampa apprendo che, dopo<br />
una lunghissima ed onorata carriera alla guida <strong>del</strong>l’ auto<br />
bianca, <strong>il</strong> nostro Eroe appenderà <strong>il</strong> tassametro al chiodo.<br />
Gli faccio i migliori auguri da parte mia e <strong>del</strong>la commissione<br />
giornalino, <strong>per</strong> questa nuova fase <strong>del</strong>la sua vita terrena,<br />
s<strong>per</strong>ando che,da socio sovventore, non ci faccia mancare <strong>il</strong><br />
suo contributo “ferrarese” , in modo che anche noi, come<br />
i m<strong>il</strong>itanti di un importante movimento politico, potremo<br />
cantare: “….Gubellini siamo con te…..meno male che Elio<br />
c’è !...”<br />
<strong>il</strong> socio cotabo • luglio 2012 31
guerra tra Poveri di maurizio ge16<br />
da poco più di un anno è stata installata la colonnina al posteggio di Zola Predosa.<br />
Fin da subito sono cominciati fastidiosi atti di vandalismo rivolti all’adesivo<br />
presente sulla stessa che dovrebbe dare al cliente l’indicazione di quali sono i<br />
numeri telefonici da chiamare <strong>per</strong> accedere al servizio nel caso non siano presenti<br />
vetture al posteggio.<br />
guardando la foto credo sia evidente l’intenzione di quelle “menti semplici”.<br />
l’obiettivo naturalmente è quello di ostacolare la concorrenza cancellando <strong>il</strong><br />
relativo numero telefonico <strong>per</strong> la chiamata in centrale.<br />
Peccato che la “pochezza” degli autori di queste “porcate” non arrivi a<br />
comprendere <strong>il</strong> semplice fatto che <strong>il</strong> primo ad esserne danneggiato è <strong>il</strong> cliente<br />
stesso che <strong>del</strong>le nostre faide nulla sa e nulla gli importa.<br />
Prendo spunto da questo piccolo episodio <strong>per</strong> rimarcare <strong>il</strong> fatto che, in un <strong>per</strong>iodo<br />
di crisi come questo, ci si continua a danneggiare ostinatamente in una guerra<br />
tra poveri con azioni che la maggior parte <strong>del</strong>le volte producono l’effetto di<br />
disaffezionare la clientela con relativo danno <strong>per</strong> tutta la categoria.<br />
Certamente non siamo noi l’unica causa dei problemi che ci affliggono, ma<br />
altrettanto certamente alcuni di noi non collaborano nel cercare di migliorare la<br />
situazione !<br />
MUSA srl<br />
propone<br />
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di Pianoro (loc. Zula)<br />
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dalla proprietà, garage<br />
e cantina<br />
la parola ai soci
QuadrangoLare<br />
di caLcio<br />
Mercoledì 13 gugno si è svolto al Campo <strong>del</strong>le Tombe<br />
a lavino di Mezzo <strong>il</strong> torneo di calcio tra i tassisti di<br />
<strong>Bologna</strong>. notevole la partecipazione sia in campo che<br />
fuori, finalmente si è passata una serata spensierata<br />
lontana dai problemi <strong>del</strong> traffico e dalle polemiche che<br />
purtroppo hanno coinvolto la nostra categoria nei mesi<br />
appena trascorsi. da segnalare che al campo si sono<br />
presentati così tanti giocatori, che dalle tre squadre<br />
previste, se ne sono dovute fare ben quattro, tre <strong>del</strong>la<br />
CO.TA.BO. e una <strong>del</strong>la C.A.T.<br />
I team, si sono contesi la vittoria con grande ardore,<br />
nessuno si è risparmiato, non importa chi alla fine ha<br />
vinto, lo hanno fatto tutti presentandosi. Si sono visti<br />
colleghi in pantaloncini corti, che erano anni che non<br />
giocavano; altri hanno dovuto tirar fuori dalla scatola<br />
dei ricordi le scarpette a tredici tacchetti...<br />
Il sudore scendeva dai volti stravolti dei giocatori,<br />
i calzettoni scivolavano sui polpacci crampati di<br />
qualcuno e le pettorine aderivano sin troppo a certe<br />
pance che parevano più cimiteri <strong>per</strong> polli che a<br />
muscolosi addominali !!<br />
Si sono viste giocate di alto livello e scarpazzate da<br />
torneo dei bar, nessuno ha tirato indietro la gamba,<br />
anzi tutt’altro, qualcuno si è pure lamentato di<br />
aver subito qualche “calcetto” maldestro, senza<br />
comunque riportare nessun danno fisico e questo è<br />
stato l’importante <strong>del</strong>la serata.<br />
da segnalare tra i tanti goal segnati, quello di<br />
london Five che ha realizzato una rete che a tanti<br />
ha ricordato <strong>il</strong> Roby Baggio visto al Dallara... (!!!!)<br />
la serata si è conclusa a tavola, peccato che in tanti<br />
si siano def<strong>il</strong>ati al fischio finale, <strong>per</strong>chè lo scopo di<br />
questi ritrovi è proprio quello di stare tutti insieme<br />
al di fuori dei soliti posteggi più o meno soleggiati<br />
! Quando ci si trova davanti ad una pizza viene<br />
molto più semplice parlare <strong>del</strong>le problematiche<br />
che si affrontano giornalmente e che invece creano<br />
spesso dei problemi che paiono insormontab<strong>il</strong>i<br />
quando si è in mezzo ad una strada!
34<br />
“Alcuni anni fa un gruppo di tassisti decise di impegnarsi<br />
in un corso di pug<strong>il</strong>ato <strong>per</strong> combattere lo stress <strong>del</strong> nostro<br />
lavoro, trovarono una palestra ed un istruttore che li<br />
avviasse in questa nuova disciplina. da allora e’ cambiata<br />
la palestra, ora si frequenta la mitica Sempre Avanti di<br />
via Stalingrado, che da un secolo e’ un’istituzione nel<br />
territorio bolognese, ed in un primo tempo i tassisti,<br />
aggregati ai frequentatori abituali, furono allenati dal<br />
collega Mirko (Pm12), e successivamente e tuttora<br />
dall’istruttore gianluca Fa<strong>il</strong>la, buon d<strong>il</strong>ettante di livello<br />
nazionale. Bisogna innanzitutto sfatare lo stereotipo<br />
<strong>del</strong>l’ambiente pug<strong>il</strong>istico, in quanto pur trattandosi di una<br />
attività ad alta intensità fisica, gli unici che ne subiscono<br />
le conseguenze sono i sacchi da allenamento. Ogni tanto<br />
intervista<br />
intervista a simone rotoLo di tiberio basalti ce17<br />
<strong>il</strong> socio cotabo • luglio 2012<br />
abbiamo la fortuna di assistere ad allenamenti fra agonisti<br />
sul ring ma vi posso assicurare che e’ molto più <strong>per</strong>icolosa<br />
una entrata a gamba tesa a calcio o una gomitata a rimbalzo<br />
a basket. ed e’ in questa palestra che abbiamo conosciuto<br />
<strong>il</strong> detentore <strong>del</strong> titolo italiano dei pesi medi professionisti<br />
Simone rotolo, fresco vincitore contro Signani nella<br />
sfida <strong>per</strong> <strong>il</strong> titolo, incontro epico <strong>per</strong> intensità da rivedere<br />
assolutamente su youtube. Purtroppo <strong>il</strong> pug<strong>il</strong>ato, come<br />
<strong>il</strong> tennis o <strong>il</strong> basket, fa parte di quegli sports che negli<br />
ultimi 10/15 anni sono stati penalizzati dallo strapotere<br />
televisivo <strong>del</strong> calcio, non dimentichiamoci che gli incontri<br />
<strong>per</strong> i titoli mondiali negli anni 70/80/90 venivano visti da<br />
m<strong>il</strong>ioni di <strong>per</strong>sone. e nella stessa <strong>Bologna</strong> dante Cane’<br />
quando difendeva <strong>il</strong> titolo italiano riempiva <strong>il</strong> Palazzo<br />
<strong>del</strong>lo Sport. Un Campione come Simone, che onora la<br />
<strong>Bologna</strong> sportiva, avrebbe avuto meritatamente una fama<br />
maggiore di quella che ha. d’altronde la scuola pug<strong>il</strong>istica<br />
italiana e’ sempre stata di alto livello, ricordiamo che fra<br />
i “medi” ci sono stati Benvenuti, Antuofermo, <strong>il</strong> povero<br />
Jacopucci........e a livello olimpionico siamo sempre fra le<br />
nazioni più vincenti. Abbiamo <strong>qui</strong>ndi chiesto a Simone di<br />
concederci questa intervista
Dove e quando sei nato?<br />
«sono nato a <strong>Bologna</strong> <strong>il</strong> 28.12 1976 ».<br />
Quale e’ stata la tua carriera sportiva fra i d<strong>il</strong>ettanti e<br />
i professionisti?<br />
«da d<strong>il</strong>ettante ho disputato 40 incontri, dal ‘94 al ‘97, vinti<br />
35, 1 pari, 4 <strong>per</strong>si.<br />
ho ottenuto l’argento ai novizi B, nel ‘94 (dopo soli 7<br />
incontri dal debutto), l’oro nei d<strong>il</strong>ettanti 3 serie (‘95),<br />
bronzo nei 2 serie (‘95), bronzo di nuovo nei 2 serie (‘96)<br />
e oro negli assoluti 1 serie (‘97). Poi ho m<strong>il</strong>itato 4 mesi<br />
con la nazionale disputando 3 tornei e ottenendo un solo<br />
bronzo. dopo di che son passato professionista.».<br />
Perché molti pug<strong>il</strong>i olimpionici non passano fra i<br />
professionisti?<br />
«non passano professionisti <strong>per</strong>chè guadagnano meglio<br />
da d<strong>il</strong>ettanti, facendo parte <strong>del</strong>la nazionale italiana o di<br />
un corpo m<strong>il</strong>itare (polizia e esercito). Quelli che passano<br />
professionisti o non sanno <strong>del</strong>l’opportunità di far parte di<br />
un corpo statale (come me al tempo), o non gli interessa<br />
farne parte, oppure <strong>per</strong>chè capiscono che <strong>il</strong> vero pug<strong>il</strong>ato<br />
è quello professionistico. Poi ci sono quelli che passano<br />
pro dopo qualche olimpiade <strong>per</strong> provare l’emozione vera<br />
e <strong>per</strong> ottenere risultati importanti.».<br />
Dove ti alleni e chi sono i tuoi maestri?<br />
«Ora mi alleno alla palestra “le Torri” al p<strong>il</strong>astro col<br />
maestro Paolo Pesci, ma son cresciuto alla Sempre Avanti<br />
con romano rubini. Maestro molto preciso e pignolo,<br />
a volte molto pesante, ma un gran maestro. Ora in giro<br />
non ne trovo come lui. Mi spiegava m<strong>il</strong>le cose, tanto che<br />
alla fine le prime le dimenticavi!, <strong>per</strong>ò le spiegava tutte.<br />
Vedo molti pug<strong>il</strong>i di buon livello che non sanno fare certe<br />
azioni\combinazioni che io sapevo fare già dopo un paio<br />
intervista<br />
d’anni di allenamento. Questo grazie a rubini che pur<br />
essendo pesante, mi ha reso quello che sono ora. Poi ho<br />
avuto qualche screzio con lui e ho cambiato palestra.».<br />
A quali pug<strong>il</strong>i <strong>del</strong> passato pensi di assomigliare?<br />
«non so a quale tipo di pug<strong>il</strong>e posso assomigliare. Mi<br />
hanno detto che somiglio a leonard. non so. da piccolo<br />
non lo seguivo <strong>il</strong> pug<strong>il</strong>ato, e sinceramente lo seguo poco<br />
anche adesso. l’unico pug<strong>il</strong>e che ho seguito un po è stato<br />
Marvin “marvelous” Hagler, gran pug<strong>il</strong>e che ha avuto<br />
una vita pug<strong>il</strong>istica diffic<strong>il</strong>e ma grazie alla sua tenacia e<br />
bravura ha fatto quel che ha fatto.».<br />
Dove ti piacerebbe difendere <strong>il</strong> tuo titolo italiano?<br />
«Il mio sogno sarebbe quello di difenderlo in Piazza<br />
Maggiore, facendo un match spettacolare come l’ultimo<br />
con Signani (che visto <strong>il</strong> mio passato mi vengono spesso),<br />
ma sembra diffic<strong>il</strong>e organizzarlo lì. Sarebbe proprio una<br />
gran cosa farlo lì».<br />
E una nuova sfida <strong>per</strong> l’europeo?<br />
«All’europeo ci pensiamo a tempo debito. Ora non sarei<br />
in grado di poterlo fare, ho ancora troppa ruggine da tirar<br />
via. Magari tra qualche match».<br />
Hai dei rimpianti o occasioni <strong>per</strong>se nella tua carriera?<br />
«rimpianti.....Si, di non aver avuto <strong>del</strong>le <strong>per</strong>sone che<br />
gestissero meglio la mia carriera. Son convinto che se<br />
avessi avuto qualcuno dietro che sapesse dirottarmi o<br />
farmi fare al momento giusto la cosa giusta, ora avrei una<br />
vita diversa. Anche in famiglia, sono <strong>il</strong> primo sportivo<br />
che la famiglia rotolo, da generazioni, abbia mai avuto,<br />
<strong>qui</strong>ndi mio padre oltre che seguirmi non ha fatto altro. Ma<br />
va bene così, almeno posso dire che è tutta farina <strong>del</strong> mio<br />
sacco.».
I CONCERTI 2012 | 2013<br />
36<br />
Auditorium Manzoni, ore 20.30<br />
Per informazioni e abbonamenti:<br />
Fondazione Musica Insieme<br />
tel 051 271932<br />
info@musicainsiemebologna.it<br />
www.musicainsiemebologna.it<br />
<strong>il</strong> socio cotabo • luglio 2012<br />
22/10 ORCHESTRA<br />
GIOVANILE ITALIANA<br />
JOHN AXELROD direttore<br />
Copland, Dvorˇák, Tower, Čajkovskij<br />
29/10 EVGENY KISSIN pianoforte<br />
Haydn, Beethoven, Schubert, Liszt<br />
12/11 EDOARDO ZOSI violino<br />
YOKO KIKUCHI pianoforte<br />
Strauss, Brahms, Ravel, De Sarasate<br />
19/11 MANDELRING QUARTET<br />
KATARZYNA MICKA marimba<br />
Men<strong>del</strong>ssohn, Séjourné, Ravel, Rosauro<br />
10/12 THE KING’S SINGERS<br />
Gesualdo, Britten, Poulenc, Men<strong>del</strong>ssohn<br />
14/01 ALEXANDER ROMANOVSKY pianoforte<br />
Bach, Brahms, Skrjabin, Čajkovskij, Rachmaninov<br />
28/01 QUARTETTO PROMETEO<br />
Dvorˇák, Scodanibbio, Schumann<br />
11/02 ORCHESTRA<br />
DELLA TOSCANA<br />
STEFANO BOLLANI pianoforte<br />
MARCO ANGIUS direttore<br />
Ravel, Bollani, Poulenc<br />
25/02 VADIM REPIN violino<br />
ITAMAR GOLAN pianoforte<br />
Bartók, Brahms, Prokof’ev, Ravel<br />
04/03 BORODIN QUARTET<br />
Šostakovič, Beethoven<br />
18/03 BEIJING STRING TRIO<br />
ARNALDO DE FELICE oboe<br />
Mozart, Sani, Yun, Beethoven, Britten<br />
08/04 THE NASH ENSEMBLE OF LONDON<br />
Mozart, Brahms, Dvorˇák<br />
22/04 I TURCHINI<br />
GIOVANNI SOLLIMA violoncello<br />
ANTONIO FLORIO direttore<br />
Leo, Fiorenza, De Majo, Sollima<br />
06/05 EMANUEL AX pianoforte<br />
Beethoven, Chopin<br />
13/05 ORCHESTRA<br />
DA CAMERA ITALIANA<br />
SALVATORE ACCARDO violino<br />
Saint-Saëns, Kreisler, Rossini, Britten
♫<br />
I Concerti di Musica Insieme 2012/2013<br />
XXVI edizione<br />
Auditorium Manzoni di <strong>Bologna</strong><br />
Nuove prospettive, radicate certezze<br />
Ventisei anni e quasi m<strong>il</strong>le concerti, ed ancora <strong>il</strong> cammino di Musica Insieme, seppur già ricco, riserva affascinanti sorprese,<br />
inattese suggestioni e a<strong>per</strong>ture lungo scenari inesplorati. Un <strong>per</strong>corso che si nutre, oggi come ieri, <strong>del</strong>l’apporto dei maggiori<br />
interpreti (da Evgeny Kissin a Vadim Repin, da Emanuel Ax a Giovanni Sollima), dialoga con i capolavori <strong>del</strong> re<strong>per</strong>torio<br />
e con le nuove strade <strong>del</strong>la contemporaneità, si allarga all’ensemble e all’orchestra da camera o si raccoglie nell’intimità <strong>del</strong><br />
duo e <strong>del</strong> solo.<br />
Apriamo e chiudiamo con due orchestre: la prima, <strong>il</strong> 22 ottobre, è quell’Orchestra Giovan<strong>il</strong>e Italiana che riunisce da<br />
trent’anni i migliori fra i nostri talenti, l’ultima, <strong>il</strong> 13 maggio, è l’Orchestra da Camera Italiana guidata con passione<br />
da Salvatore Accardo; una terza (quella <strong>del</strong>la Toscana con Stefano Bollani al pianoforte, guidata da uno specialista <strong>del</strong><br />
Novecento come Marco Angius) completa la parabola l’11 febbraio. Pianoforte, dunque Kissin e Ax (rispettivamente <strong>il</strong><br />
29 ottobre e <strong>il</strong> 6 maggio), e poi <strong>il</strong> “nostro” Alexander Romanovsky (<strong>il</strong> 14 gennaio) che accanto al Quartetto Prometeo<br />
(<strong>il</strong> 28 <strong>del</strong>lo stesso mese) testimonia l’eccellenza <strong>del</strong> camerismo italiano. Quartetto, dunque <strong>il</strong> Borodin (<strong>il</strong> 4 marzo), entrato<br />
ormai nella storia, al quale si affianca - <strong>per</strong> la prima volta a <strong>Bologna</strong> - <strong>il</strong> tedesco Man<strong>del</strong>ring. In quest’ultimo caso (<strong>il</strong><br />
Quartetto sarà di scena <strong>il</strong> 19 novembre) agli archi si affiancherà la marimba, <strong>il</strong> che annuncia altre prospettive inattese:<br />
l’universo vocale dei King’s Singers (<strong>il</strong> 10 dicembre), l’oro musicale di Napoli (e di Sic<strong>il</strong>ia) firmato Sollima e I Turchini<br />
(<strong>il</strong> 22 di apr<strong>il</strong>e), le geometrie variab<strong>il</strong>i <strong>del</strong> Nash Ensemble di Londra o <strong>del</strong> Beijing String Trio con l’oboe di Arnaldo de<br />
Felice (rispettivamente <strong>il</strong> 18 marzo e l’8 apr<strong>il</strong>e). L’attenzione <strong>per</strong> quei talenti che si affacciano ora alla ribalta internazionale<br />
si coniuga poi all’attenzione, altrettanto appassionata, con cui Musica Insieme promuove i talenti italiani, nel concerto di<br />
Edoardo Zosi e Yoko Kikuchi (al Manzoni <strong>il</strong> 12 novembre) eccellenti solisti ed insieme testimoni <strong>del</strong>l’eccellenza di quelle<br />
Accademie, dalla “Stauffer” alla “Chigiana” agli “Incontri col Maestro” di Imola, che tutto <strong>il</strong> mondo c’invidia.<br />
Sempre vivo <strong>il</strong> nostro impegno <strong>per</strong> la divulgazione e la promozione, si rinnova <strong>per</strong> la decima edizione Invito alla Musica<br />
<strong>per</strong> gli abitanti <strong>del</strong>la provincia di <strong>Bologna</strong>, e raggiunge<br />
<strong>il</strong> nono anno anche Musica <strong>per</strong> le Scuole, che porta<br />
a concerto gli studenti degli istituti medi su<strong>per</strong>iori,<br />
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Per tutte le serate di concerto, l’abbonato potrà usufruire<br />
<strong>del</strong> servizio Chiama <strong>Taxi</strong> COTABO. Rivolgendosi alla<br />
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con tempo d’attesa e sigla <strong>del</strong> taxi in arrivo. Potrà così<br />
attendere comodamente <strong>il</strong> proprio taxi senza alcun costo di<br />
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affidate ai nostri più validi musicologi, mirate a<br />
preparare l’ascolto con un’impronta accattivante, ma<br />
senza rinunciare all’approfondimento dei contenuti<br />
storico-musicali.<br />
La vendita degli abbonamenti alla nuova Stagione dei<br />
Concerti di Musica<br />
Insieme riprenderà <strong>il</strong> 3 settembre 2012. Per richiedere<br />
informazioni o sottoscrivere<br />
un nuovo abbonamento, è possib<strong>il</strong>e telefonare alla<br />
Segreteria (051-271932) dal lunedì<br />
al venerdì, con orario 9-13 e 15-18.<br />
Per informazioni:<br />
Fondazione Musica Insieme – Tel. 051 271932<br />
info@musicainsiemebologna.it<br />
www.musicainsiemebologna.it
38<br />
racconti<br />
notturni<br />
granito rosa<br />
di francesco selis (fi01)<br />
<strong>il</strong> socio cotabo • luglio 2012
era una notte buia e s<strong>il</strong>enziosa.<br />
dopo una lunghissima attesa nel posteggio di<br />
piazza Maggiore, <strong>il</strong> Tassista dall’Udito Buono<br />
era diventato finalmente capof<strong>il</strong>a, e dopo altri<br />
dieci minuti aveva ricevuto una chiamata sul go-box:<br />
Strada Maggiore, Corte Isolani.<br />
dito su “4 minuti”, Tariffa ‘A’, freccia a destra, era partito,<br />
cercando di scuotersi di dosso <strong>il</strong> torpore.<br />
Che lo lasciò <strong>del</strong> tutto, improvvisamente, a metà di via<br />
rizzoli, quando sentì chiaramente una voce, profonda<br />
benché sussurrata e appena <strong>per</strong>cettib<strong>il</strong>e, chiamarlo <strong>per</strong><br />
nome.<br />
«Sì, chi sei?» rispose stranito e un po’ incredulo, non<br />
vedendo nessuno intorno.<br />
«Sono <strong>il</strong> rappresentante dei lastroni di granito rosa, ti<br />
chiedo di ascoltarmi solo due minuti.»<br />
dopo un solo attimo di spaesamento, <strong>il</strong> tassista seguì <strong>il</strong><br />
suo istinto: si fermò in doppia f<strong>il</strong>a, spense <strong>il</strong> motore e<br />
rispose: «Sono <strong>qui</strong>, dimmi, ma in fretta che mi aspettano.»<br />
«Sì, amico, solo due minuti. Tu non lo sai, voi non lo<br />
sapete, ma noi vi conosciamo da sempre, tutti voi, fin da<br />
quando <strong>il</strong> vostro posteggio nettuno era davvero in piazza<br />
nettuno, e vi apprezziamo e vi vogliamo bene, <strong>per</strong>ché da<br />
sempre voi ci rispettate. ecco, volevamo farti sa<strong>per</strong>e che ci<br />
dispiace, che siamo tristi, avv<strong>il</strong>iti, amareggiati e arrabbiati<br />
che ci abbiano conciati così, orrendamente sconnessi,<br />
a procurare <strong>per</strong>icolo ai ciclisti e danni e scomodità alle<br />
vostre veloci e fluide vetture.»<br />
«Anche noi siamo arrabbiati, lastrone, non parlarmene,<br />
è un’indecenza.»<br />
«Noi subiamo (lo sai, vero?) un quotidiano supplizio da<br />
parte dei ciclopici carrozzoni <strong>del</strong>l’ATC, che rovinano<br />
giorno dopo giorno la nostra antica e ordinata esistenza, e<br />
quella <strong>del</strong>la Torre Asinelli. Sai che un giorno mi ha detto<br />
che, stanca di sprofondare di un centimetro all’anno <strong>per</strong><br />
la cosiddetta subsidenza, e di vibrare ogni giorno <strong>per</strong> <strong>il</strong><br />
passaggio di quei mostri, a volte ha voglia di farla finita, e<br />
di lasciarsi cadere...»<br />
«Oh mamma mia, che dio ce ne scampi!»<br />
«Quei mostri quotidiani, e poi, come se non bastasse,<br />
lo scorso febbraio quelle nevicate, e <strong>il</strong> ghiaccio e i sali<br />
tedeschi, più corrosivi <strong>del</strong>l’acido muriatico...»<br />
«eh, lastrone mio, come non darti ragione.»<br />
«Vedo che mi capisci, non ne dubitavo, e dunque posso<br />
confidarti una cosa che ti farà sicuramente piacere.»<br />
«dimmi» si incuriosì <strong>il</strong> tassista.<br />
«non ti sei chiesto come <strong>il</strong> Comune abbia potuto fare<br />
marcia indietro così rapidamente, su quell’odioso<br />
progetto di sloggiarvi dal vostro posteggio principale, in<br />
piazza Maggiore, che voi amate come la vostra casa, e che<br />
i cittadini sono abituati a osservare e frequentare come<br />
racconti notturni<br />
una tradizione consolidata.»<br />
«evidentemente le nostre vivaci proteste sono servite.»<br />
«Sì, ma non sarebbero bastate a ottenere così rapidamente<br />
<strong>il</strong> risultato.<br />
devi sa<strong>per</strong>e che, in passato, già si era parlato, fra noi,<br />
di boicottare certi scempi che gridavano vendetta, come<br />
la trasformazione <strong>del</strong>lo storico Bar Centrale in un Mc<br />
donald’s, e poi la chiusura e l’abbandono come un rudere<br />
<strong>del</strong> cinema Arcobaleno, e poi la chiusura <strong>del</strong>la libreria<br />
Cappelli, e ora anche quella di Zanichelli. Ma, benché tutti<br />
dotati di una volontà, come dire, granitica, poi in realtà<br />
non avevamo mai raggiunto l’unanimità <strong>per</strong> combattere<br />
contro quelle ferite, mentre invece la cosa è riuscita <strong>per</strong> la<br />
vostra causa, e senza che ce lo chiedeste.»<br />
«e come avete fatto?»<br />
«Semplice: non posso spiegarti con quale sort<strong>il</strong>egio, ma<br />
tutte le notti siamo apparsi in sogno al giovane Assessore<br />
alla Mob<strong>il</strong>ità, e al Sindaco, e ognuno di noi dava <strong>il</strong> meglio<br />
di sé in evoluzioni circensi, che partivano dal vostro<br />
posteggio e finivano sempre dritte sulla loro testa.»<br />
«Ahi che male...»<br />
«Sembra che abbia funzionato alla <strong>per</strong>fezione, e credo<br />
che possiamo vantare un vostro debito di riconoscenza.»<br />
«Ah, se davvero è così non c’è dubbio!»<br />
«È davvero così!» e <strong>il</strong> tono si fa minaccioso.<br />
«Sì sì, lastrone, non scaldarti, ci credo» si affretta a<br />
rispondere <strong>il</strong> tassista, preoccupato evidentemente <strong>del</strong>la<br />
qualità dei suoi sonni.<br />
«ecco, allora ti chiediamo un piacere <strong>per</strong> noi, che poi è<br />
anche <strong>per</strong> voi e <strong>per</strong> la città.»<br />
«dimmi.»<br />
«dovete diffondere un’idea, parlandone con i vostri<br />
passeggeri, o magari scrivendone sulla vostra bella rivista<br />
<strong>del</strong>la Co.Ta.Bo.»<br />
«Cioè?»<br />
«Che è ora di mandare in pensione quei mostri, che<br />
vogliamo al loro posto <strong>del</strong>le navette, leggere, ag<strong>il</strong>i,<br />
s<strong>il</strong>enziose, ecologiche, pratiche. e, soprattutto, ri-spet-tose.<br />
Mi sono spiegato?»<br />
«Perfettamente.»<br />
«Allora me lo prometti?»<br />
«Certo, e con tutta la mia partecipazione!»<br />
«Bene, ci contavo.»<br />
«Ma ora lasciami, che non posso spiegare ai miei clienti<br />
che mi son fermato a chiacchierare con un parallelepipedo<br />
di granito rosato.»<br />
«Sì, capisco, vai, e buona fortuna.»<br />
«Buona fortuna a te e a tutti voi, miei cari!»<br />
e <strong>il</strong> Tassista dall’Udito Buono ripartì veloce, sobbalzando<br />
sul suolo sconnesso.<br />
<strong>il</strong> socio cotabo • luglio 2012 39
Alla<br />
ricerca <strong>del</strong>labuona<br />
notizia<br />
n.7<br />
40<br />
Lo Spirito Santo ci rigeneri d’amore nelle nostre vacanze<br />
Amici taxisti… la sentite nell’aria… questa brezza… questa<br />
energia che i primi calducci fanno lievitare in noi…<br />
questa voglia di vacanze che si fa strada nei nostri pensieri<br />
tra una corsa e l’altra…<br />
Ma <strong>il</strong> tempo libero è tempo di disimpegno, oppure è tempo<br />
di qualcosa di grande e da vivere alla grande?<br />
Vacanza è tempo libero: libero sta <strong>per</strong> non obbligato da<br />
impegni e responsab<strong>il</strong>ità ma non sta <strong>per</strong> tempo vuoto. Il<br />
tempo libero è <strong>il</strong> tempo che dedico a ciò che mi dà gioia.<br />
e cosa sta a cuore e dà gioia a noi cristiani? Una relazione<br />
d’amore con <strong>il</strong> Signore, con la famiglia, con le <strong>per</strong>sone<br />
care, ma anche con <strong>il</strong> prossimo.<br />
Ma partiamo dal Vangelo <strong>del</strong>la Festa di Pentecoste di<br />
qualche giorno fa :<br />
Molte cose ho ancora da dirvi, ma <strong>per</strong> <strong>il</strong> momento non siete<br />
capaci di portarne <strong>il</strong> peso. Quando verrà lui, lo Spirito<br />
<strong>del</strong>la verità, vi guiderà a tutta la verità, <strong>per</strong>ché non parlerà<br />
da se stesso, ma dirà<br />
tutto ciò che avrà udito<br />
e vi annuncerà le cose<br />
future.<br />
(Gv 16,12-15)<br />
«egli ci guida alla verità<br />
tutta intera». la<br />
verità nel linguaggio<br />
biblico di giovanni sta<br />
ad indicare la rivelazione<br />
di dio all’uomo e<br />
questa si riassume nella<br />
rivelazione <strong>del</strong>l’amore.<br />
È lo Spirito Santo che<br />
ci conduce «alla verità<br />
tutta intera», cioè<br />
a tutta la rivelazione<br />
gruppo preghiera<br />
<strong>il</strong> socio cotabo • luglio 2012<br />
<strong>del</strong> Padre che raggiunge <strong>il</strong> suo sommo nella rivelazione<br />
<strong>del</strong>l’amore. È lo Spirito Santo che ci dà la comprensione<br />
<strong>del</strong>la <strong>per</strong>sona misteriosa <strong>del</strong> Cristo e ci dà <strong>il</strong> senso <strong>del</strong>le<br />
sue parole. È lo Spirito che ci dà la saggezza e la sapienza<br />
<strong>del</strong> Cristo e <strong>il</strong> suo modo di vedere; è lo Spirito che ci fa<br />
essere presenti nel mondo secondo dio. È questa presenza<br />
misteriosa, quest’unione a dio che o<strong>per</strong>a in noi un’unione<br />
che non esclude l’uomo, ma lo coinvolge in un es<strong>per</strong>ienza<br />
d’amore: ecco l’unione mistica. Quando l’unione mistica<br />
raggiunge la nostra coscienza, cambia tutto: quello che<br />
prima era impossib<strong>il</strong>e, diventa possib<strong>il</strong>e <strong>per</strong>ché più ti inoltri<br />
in quest’unione, più entri anche nella potenza stessa di<br />
Dio (Don Oreste Benzi).<br />
la vacanza <strong>per</strong> noi taxisti cristiani diventa così, con l’energia<br />
vitale <strong>del</strong>lo Spirito Santo, tempo <strong>per</strong> <strong>il</strong> Signore, <strong>per</strong><br />
la famiglia, <strong>per</strong> le <strong>per</strong>sone che incontreremo.<br />
Tante volte ci si lamenta <strong>per</strong>ché in questa nostra vita frenetica<br />
non si riesce più a fermarsi <strong>per</strong> pregare e dedicare<br />
momenti al Signore. le<br />
vacanze possono essere<br />
l’occasione <strong>per</strong> ravvivare<br />
l’amicizia con<br />
dio. di solito le nostre<br />
chiese proprio d’estate<br />
sono più vuote <strong>per</strong>ché,<br />
terminati gli incontri,<br />
non si pensa più a gesù<br />
quasi fosse un compito<br />
scolastico. Proprio<br />
ora, in quanto più liberi<br />
dovremmo dare più<br />
spazio a dio <strong>per</strong>ché<br />
riempia <strong>del</strong>la sua presenza<br />
anche i momenti<br />
passati e li <strong>il</strong>lumini.
gruppo preghiera<br />
avviso imPortante:<br />
Amici colleghi, <strong>il</strong> Gruppo di Preghiera S.Paolo, costituito tra<br />
i taxisti COTABO sensib<strong>il</strong>i ai valori <strong>del</strong>lo spirito, riprenderà<br />
a Settembre: ogni primo Martedì <strong>del</strong> mese ci incontreremo<br />
nella Sala riunioni <strong>Cotabo</strong> alle ore 14.40 con l’opportunità<br />
di momenti di riflessione e di preghiera: preghiamo insieme<br />
<strong>il</strong> Rosario, <strong>qui</strong>ndi segue una riflessione-confronto su temi<br />
religiosi.<br />
Vacanza è tempo <strong>per</strong> le <strong>per</strong>sone care: quante volte ci si<br />
intravede appena <strong>per</strong> un fugace pasto e sembra che la<br />
famiglia serva solo <strong>per</strong> rispondere ai problemi di sopravvivenza.<br />
la vacanza può e deve essere tempo <strong>per</strong> la<br />
famiglia: regaliamoci <strong>del</strong> tempo con energie rinnovate e<br />
condividiamo momenti che fanno diventare l’altro importante<br />
<strong>per</strong> me.<br />
Vacanza è tempo <strong>per</strong> l’amicizia: scuola, lavoro ci portano<br />
a non aver tempo di andare trovare <strong>per</strong>sone che hanno<br />
condiviso una stagione di vita con noi e poi la storia ci<br />
ha portato lontane. la vacanza può essere occasione <strong>per</strong><br />
ritrovarsi e rinnovare l’amicizia che non si è interrotta ma<br />
si è solo fermata.<br />
Vacanza è tempo <strong>per</strong> la mente: non solo <strong>il</strong> corpo ha bisogno<br />
di attenzioni ma anche la nostra mente <strong>per</strong> non ridursi<br />
ad essere <strong>per</strong>sone che si lasciano condizionare da chi ha<br />
qualche strumento culturale in più e ci può abbindolare<br />
<strong>per</strong> i suoi scopi. Il tempo libero può essere occasione <strong>del</strong>la<br />
lettura di un buon libro.<br />
Vacanza è tempo di es<strong>per</strong>ienze impegnate: sono a conoscenza<br />
di sette otto taxisti che in questi anni hanno partecipato<br />
a <strong>per</strong>iodi estivi a Sottocastello di Cadore come<br />
volontari con ragazzi diversamente ab<strong>il</strong>i, con o senza<br />
famiglia al seguito, in un ambiente molto bello dove<br />
anche i propri figli si sono divertiti un mondo tornando<br />
entusiasti <strong>del</strong> clima di fraternità e condivisione<br />
respirato… e’ solo una <strong>del</strong>le tante cose belle che<br />
molti di noi fanno nel s<strong>il</strong>enzio (<strong>per</strong>ché <strong>il</strong> bene fa<br />
sempre meno chiasso…). C’è anche qualche<br />
collega che ha preso in affido dei bimbi in difficoltà<br />
nella propria famiglia <strong>per</strong> <strong>per</strong>iodi più o<br />
meno lunghi…<br />
e sicuramente con l’ultimo terremoto le possib<strong>il</strong>ità<br />
di fare <strong>del</strong> bene non mancano nemmeno<br />
vicino a noi… a pochi ch<strong>il</strong>ometri.<br />
non accontentiamoci <strong>del</strong>le proposte che promettono<br />
solo disimpegno ma cogliamo l’occasione di<br />
questo bel tempo estivo <strong>per</strong> fare <strong>il</strong> pieno di es<strong>per</strong>ienze<br />
grandi che fanno bene e danno gioia a tutto noi stessi.<br />
I taxisti <strong>del</strong> gruppo di Preghiera “San Paolo”<br />
gruppo preghiera<br />
L’invito è cordialmente esteso a tutti i colleghi taxisti! Questo<br />
nostro Gruppo, in piena comunione con la Chiesa in <strong>Bologna</strong>,<br />
è assistito dalle Suore Missionarie <strong>del</strong> Lavoro.<br />
Per contatti e informazioni:<br />
Pietro Bianco (LUCCA 4) cell. 347.6964788<br />
41
42<br />
lo scorso anno la partecipazione al ricordo <strong>del</strong>la<br />
strage alla stazione di <strong>Bologna</strong> fu straordinaria: molte<br />
più <strong>per</strong>sone che nel 2010, quando ricorreva <strong>il</strong> 30°<br />
anniversario <strong>del</strong> più tremendo atto terroristico tra quelli<br />
che, dalla nascita <strong>del</strong>la repubblica ad oggi, hanno<br />
sconvolto l’Italia. Il 2 agosto 2011, tra gli altri, c’erano<br />
ottantacinque giovanissimi cittadini: vestiti di bianco,<br />
parteciparono al corteo che ogni anno attraversa <strong>il</strong><br />
centro di <strong>Bologna</strong> e, una volta raggiunta<br />
piazza Medaglie d’Oro, piantarono<br />
nell’aiuola antistante l’ingresso<br />
<strong>del</strong>la stazione le 85 gocce di carta<br />
(vedi foto), una <strong>per</strong> ogni vittima,<br />
che avevano tenuto in mano fino<br />
a quel momento. Poi, poco prima<br />
<strong>del</strong>le 10.25, due di loro iniziarono<br />
a leggere, dal palco <strong>del</strong>le autorità,<br />
una poesia scritta <strong>per</strong> l’occasione<br />
da roberto roversi: “Mai più”**.<br />
Infine, al termine <strong>del</strong> minuto di<br />
s<strong>il</strong>enzio, 85 palloncini bianchi<br />
raggiunsero <strong>il</strong> cielo sopra <strong>Bologna</strong>.<br />
Tutto ciò fu organizzato da singoli<br />
cittadini, riuniti nel Comitato <strong>del</strong>le Memorie,<br />
in collaborazione con l’Associazione tra<br />
i fam<strong>il</strong>iari <strong>del</strong>le vittime <strong>del</strong>la strage alla<br />
stazione di <strong>Bologna</strong>.<br />
Quelle gocce di memoria – ideate e<br />
realizzate dai ragazzi <strong>del</strong> laboratorio<br />
<strong>del</strong>le Meraviglie <strong>del</strong>la scuola media di<br />
Marzabotto – erano apparse <strong>per</strong> la prima<br />
volta pochi mesi prima, <strong>il</strong> 25 apr<strong>il</strong>e,<br />
a Monte Sole: fu Paolo Bolognesi,<br />
presidente dei fam<strong>il</strong>iari <strong>del</strong>le vittime, ad<br />
accettare la nostra proposta di portare<br />
ottantacinque gocce - e, soprattutto,<br />
altrettanti ragazzi - <strong>il</strong> 2 agosto davanti alla<br />
stazione. Perché una goccia? Perché l’acqua<br />
è simbolo di vita, e la memoria <strong>del</strong>le vittime<br />
serve a mantenerne vivo <strong>il</strong> ricordo affinché, <strong>per</strong><br />
l’appunto, non accada “mai più”. Anche se purtroppo<br />
la follia stragista continua a colpire ancora oggi in tutta<br />
europa: si pensi alla strage di Oslo/Utoya <strong>il</strong> 22 luglio<br />
2011.<br />
da questo simbolico “gemellaggio” tra memorie<br />
di azioni criminali e/o atti eversivi <strong>del</strong>l’ordine<br />
solidarietà<br />
monte soLe, PaLermo, boLogna:<br />
se La memoria deLLe stragi è una “goccia” in mano ai ragazzi<br />
<strong>il</strong> socio cotabo • luglio 2012<br />
costituzionale è nato <strong>il</strong> progetto Piantiamolamemoria<br />
(www.piantiamolamemoria.org), che nell’estate 2012<br />
avrà come protagonisti anche alcuni studenti <strong>del</strong>la scuola<br />
media “Falcone” di Palermo. Il prossimo 19 luglio,<br />
in occasione <strong>del</strong> 20° anniversario <strong>del</strong>la strage di via<br />
d’Amelio in cui morirono <strong>il</strong> giudice Paolo Borsellino<br />
e i cinue agenti <strong>del</strong>la scorta (Emanuela Loi, Agostino<br />
Catalano, Vincenzo li Muli, Walter eddie Cosina e<br />
Claudio Traina), una decina di studenti <strong>del</strong>la scuola<br />
media di Marzabotto saranno a Palermo <strong>per</strong> partecipare,<br />
insieme ai loro coetanei, alla commemorazione.<br />
naturalmente portando con se <strong>il</strong> ricordo, insieme<br />
a queste, di tutte le altre vittime di mafia cadute<br />
nel corso degli anni: dai magistrati giovanni e<br />
Francesca Falcone ai tre membri <strong>del</strong>la scorta<br />
morti a Capaci <strong>il</strong> 23 maggio 1992 (Vito Schifani,<br />
Rocco Dic<strong>il</strong>lo e Antonio Montinaro): da Pio<br />
La Torre, ucciso <strong>il</strong> 30 apr<strong>il</strong>e 1982, fino a Carlo<br />
Alberto dalla Chiesa, ammazzato insieme<br />
alla moglie <strong>il</strong> 3 settembre <strong>del</strong>lo stesso anno.<br />
Pochi giorni dopo saranno invece i ragazzi<br />
di Palermo a “salire” a <strong>Bologna</strong>, <strong>per</strong><br />
partecipare alla commemorazione<br />
<strong>del</strong>la strage alla stazione. Questi<br />
due eventi saranno <strong>il</strong> punto<br />
d’arrivo di un comune<br />
<strong>per</strong>corso formativo<br />
iniziato a marzo: dopo<br />
aver seguito lezioni<br />
specifiche sulla<br />
storia <strong>del</strong> terrorismo<br />
e <strong>del</strong>le mafie, i<br />
ragazzi coinvolti<br />
parteci<strong>per</strong>anno a<br />
laboratori artistici in cui saranno<br />
proprio loro a ideare e progettare le due <strong>per</strong>formance<br />
che realizzeranno durante le commemorazioni.<br />
Inoltre <strong>il</strong> 9 maggio Marco e Farhana, i due ragazzi che<br />
l’anno scorso lessero la poesia davanti alla stazione,<br />
saranno ospiti al Quirinale, insieme ai fam<strong>il</strong>iari, in<br />
occasione <strong>del</strong> giorno <strong>del</strong>la Memoria <strong>del</strong>le vittime di<br />
stragi e terrorismo.<br />
Questo <strong>per</strong>corso vede coinvolte varie realtà associative:<br />
dalla rete Libera al Cedost (Centro di documentazione<br />
su stragismo e terrorismo), che si occupano <strong>del</strong>la
44<br />
formazione storica, alle associazioni culturali PocArt<br />
e dry_art che, come nel 2011, anche quest’anno<br />
coordinano i laboratori artistici. Infine, l’associazione<br />
professionale Proteo Fare Sa<strong>per</strong>e ci sta aiutando a<br />
coinvolgere, anche in prospettiva, <strong>il</strong> maggior numero<br />
di studenti ed insegnanti. negli anni a venire s<strong>per</strong>iamo<br />
infatti di poter ampliare <strong>il</strong> numero dei giovani - non solo<br />
italiani – coinvolti in questi progetti.<br />
l’edizione 2012 di Piantiamolamemoria non si sarebbe<br />
potuta realizzare senza <strong>il</strong> sostegno ed <strong>il</strong> contributo<br />
economico ed organizzativo <strong>del</strong>le coo<strong>per</strong>ative bolognesi<br />
associate a legacoop. Tra queste un ringraziamento<br />
particolare va a Coop Adriatica e <strong>Cotabo</strong>: <strong>il</strong> 2 agosto,<br />
subito dopo la commemorazione, alcuni taxi porteranno<br />
i ragazzi di Marzabotto e Palermo, insieme ai fam<strong>il</strong>iari<br />
<strong>del</strong>le vittime, nella sede dei taxisti bolognesi in via<br />
Stalingrado al cui ingresso si trova la carcassa di uno<br />
dei taxi che furono investiti dall’esplosione <strong>del</strong>la bomba.<br />
Questo progetto nasce dalla convinzione che sia<br />
necessario innovare – che, si badi bene, non significa<br />
stravolgere - i linguaggi e le forme con cui le comunità<br />
ricordano gli anniversari più importanti e le ferite più<br />
dolorose. non semplici ricorrenze, ma appuntamenti<br />
che condizionano l’agenda di cittadini sempre più<br />
consapevoli, uniti nel ricordo, nella trasmissione <strong>del</strong>la<br />
conoscenza e, <strong>il</strong> più <strong>del</strong>le volte, costretti a ribadire ogni<br />
anno una corale (oserei dire “popolare”) richiesta di<br />
verità e giustizia. Si tratta di incrociare produttivamente<br />
le residue energie nella scuola e nella cosiddetta società<br />
civ<strong>il</strong>e, mettendo i codici <strong>del</strong>le arti e gli strumenti <strong>del</strong>la<br />
comunicazione al servizio <strong>del</strong>la formazione e di una<br />
seria, effettiva educazione alla cittadinanza attiva.<br />
Siamo consapevoli <strong>del</strong> crescente analfabetismo storico<br />
<strong>del</strong>la società italiana. Ma siamo anche fortemente<br />
convinte e convinti che, in tempi di revisionismo<br />
diffuso, divulgare conoscenza storica e contribuire a<br />
sv<strong>il</strong>uppare memorie critiche, specie laddove (quasi<br />
sempre) le verità giudiziarie siano insufficienti o<br />
incomplete, siano elementi ut<strong>il</strong>i <strong>per</strong> invertire la tendenza<br />
all’oblio. Per impedire che, con <strong>il</strong> passare <strong>del</strong> tempo,<br />
la consapevolezza <strong>del</strong>le ferite più dolorose <strong>del</strong>la nostra<br />
storia recente venga – come qualcuno, ahinoi, vorrebbe<br />
- “sradicata” dalle coscienze dei cittadini, di oggi e di<br />
domani. Siamo ottimisti. la pianta che, tutti insieme,<br />
dobbiamo continuare ad annaffiare ha radici forti. Chi è<br />
stato almeno una volta a Monte Sole lo sa bene: “Hanno<br />
memoria le querce, hanno memoria!”.<br />
solidarietà<br />
<strong>il</strong> socio cotabo • luglio 2012<br />
I treni partivano<br />
i treni arrivavano<br />
“al mare” dicevano i treni<br />
“alla montagna” dicevano i treni.<br />
I treni ridevano<br />
cantavano<br />
erano felici i treni.<br />
(Mai più! Mai più! Mai più!)<br />
Il cielo era con nuvole azzurre<br />
all’improvviso<br />
<strong>il</strong> cielo è diventato nero<br />
<strong>il</strong> cielo è diventato fuoco<br />
<strong>il</strong> treno non è più partito<br />
<strong>il</strong> treno non è più arrivato<br />
<strong>il</strong> treno si è fermato<br />
(è in ginocchio <strong>per</strong> terra).<br />
(Mai più! Mai più! Mai più!)<br />
A un tratto <strong>il</strong> cielo<br />
<strong>il</strong> cielo è diventato di fuoco<br />
i bambini piangevano<br />
le mamme gridavano<br />
stesi <strong>per</strong> terra in s<strong>il</strong>enzio<br />
uomini donne bambine<br />
mentre <strong>il</strong> sangue cadeva dal cielo.<br />
(Mai più! Mai più! Mai più!)<br />
Le nubi non erano più bianche<br />
erano rosse di sangue<br />
erano nere di fumo.<br />
Poi <strong>il</strong> tempo è passato<br />
i morti sono ancora con noi<br />
con noi in partenza col treno<br />
al mare in montagna.<br />
(Mai più! Mai più! Mai più!)<br />
Ascolto<br />
ascolto<br />
ascolto<br />
Quello che vola lassù:<br />
ci porta in vacanza<br />
al mare o in montagna<br />
fra le nuvole bianche<br />
(Mai più! Mai più! Mai più!)<br />
Ascoltate guardate<br />
guardate la grande nave<br />
passare<br />
le onde<br />
le onde calde <strong>del</strong> mare<br />
nuotare<br />
andiamo al mare.<br />
(Mai più! Mai più! Mai più!)<br />
Ascoltate<br />
ascoltate<br />
guardate<br />
<strong>il</strong> treno<br />
che arriva a <strong>Bologna</strong><br />
noi nella stazione aspettare<br />
allegri <strong>per</strong> correre al mare.<br />
(Mai più! Mai più! Mai più!)
2 agosto 1980<br />
2 agosto 2012<br />
“la strategia <strong>del</strong>le stragi, dal dopoguerra ad<br />
oggi, ha impedito all’Italia di divenire una<br />
democrazia compiuta.<br />
e’ nel cuore torbido <strong>del</strong>le<br />
istituzioni che vanno<br />
cercati i mandanti.”<br />
solidarietà<br />
<strong>il</strong> socio cotabo • luglio 2012 45
46<br />
racconto<br />
bertagnin<br />
una nonna hi tech<br />
di daniele bertagnin (mi14)<br />
<strong>il</strong> socio cotabo • luglio 2012
ella avanza traballando nel posteggio <strong>del</strong>l’ospedale<br />
Maggiore e con ampi gesti chiede chi è <strong>il</strong><br />
primo taxi <strong>del</strong>la f<strong>il</strong>a. Scendo allora dall’auto ,<br />
tocca a me, e poiché procede con chiara difficoltà,<br />
la prendo sottobraccio aiutandola ad avvicinarsi<br />
allo sportello. nei giorni precedenti c’è stata un’abbondante<br />
nevicata e <strong>il</strong> fondo <strong>del</strong> posteggio è ghiacciato e<br />
scivoloso.<br />
e’ una signora avanti negli anni, ben vestita con tanto<br />
di pelliccia ed eleganti occhialini dorati che penzolano<br />
appesi al collo. e’ un tipico nostro utente : una <strong>per</strong>sona<br />
anziana che va o viene da un presidio medico.<br />
Chiede di salire davanti e lo fa con lentezza e fatica: lo<br />
scorrere <strong>del</strong>le primavere ha reso difficoltosi i suoi movimenti.<br />
dà con chiarezza la destinazione e si allaccia la<br />
cintura con le sue lente movenze da bradipo senza che io<br />
debba ricordarglielo. l’ età deve essere cospiqua anche<br />
se si dimostra estremamente lucida e reattiva.<br />
“Sa di solito prendo <strong>il</strong> 27 e poi cambio l’autobus in centro<br />
<strong>per</strong> venire qua, ma con questa neve ho così paura di<br />
cadere…” dice la signora. Come molti anziani sente <strong>il</strong><br />
bisogno di giustificarsi <strong>per</strong>ché prende <strong>il</strong> taxi.<br />
non ho mai capito bene <strong>il</strong> motivo <strong>per</strong>ò parecchi lo fanno<br />
. Forse <strong>per</strong>ché molti di loro hanno magre pensioni con<br />
cui sbarcare <strong>il</strong> lunario, <strong>per</strong> cui anche <strong>il</strong> costo di una corsa<br />
può incidere in un ristretto b<strong>il</strong>ancio domestico, ma questo<br />
atteggiamento l’ho notato anche in chi può apparentemente<br />
<strong>per</strong>metterselo. le generazioni precedenti alla<br />
nostra, nella maggioranza, sono cresciute in ristrettezze<br />
che noi non abbiamo conosciuto e ut<strong>il</strong>izzare un mezzo di<br />
trasporto considerato costoso come <strong>il</strong> taxi ha <strong>per</strong> loro un<br />
sapore quasi immorale !<br />
“ e poi sa.. i prossimi sono 90 !” continua la signora”<br />
bisogna che mi accontenti”. Mi complimento vivamente<br />
con lei . dimostra almeno 15 anni di meno anche se<br />
ancora non so quali incredib<strong>il</strong>i sorprese la vecchietta<br />
mi riserverà !<br />
Mentre andiamo si affrontano i tipici argomenti dei passeggeri<br />
nella terza età: la salute, i figli ,i nipoti, i bei<br />
tempi andati e compagnia cantante su cui fa sfoggio di<br />
notevole lucidità ed intelligenza. gli anziani hanno spesso<br />
voglia di parlare, probab<strong>il</strong>mente <strong>per</strong> la solitudine in<br />
cui purtroppo frequentemente vivono. la nonnina parla<br />
con rapidità, sempre a segno e con un linguaggio moderno<br />
nei termini e nei tempi . Se non fosse <strong>per</strong> la lentezza<br />
nei gesti mi sembrerebbe di parlare con una coetanea !<br />
racconto bertagnin<br />
“Prima ci possiamo fermare al mercatino e lei mi aspetta<br />
? Ho promesso alle mie nipoti di fare la marmellata<br />
di arance che loro non sono capaci…allora bisogna ne<br />
prenda qualche k<strong>il</strong>o dal fruttivendolo….poi con questo<br />
ghiaccio mi può accompagnare fin dentro <strong>il</strong> cort<strong>il</strong>e di<br />
casa?... Aspetti che chiamo la Brunella così viene ad<br />
aiutarmi quando arriviamo”<br />
COOMe?? la nonnina chiama una signora ad aiutarla?<br />
Ma, ha <strong>il</strong> telefonino ? A 90 anni ? Però !<br />
rimescola infatti nella borsa da cui immagino compaia<br />
uno di quei cellulari <strong>per</strong> anziani con tasti cubitali e<br />
caratteri formato 36 Bold.. Macchè !! la signora se ne<br />
esce con un fiammeggiante iPhone con tanto di vezzosa<br />
custodia antiurto bianca !<br />
Hai capito la nonnina ! non solo è telefonino munita ma<br />
ha anche <strong>il</strong> mo<strong>del</strong>lo più glamour <strong>del</strong> momento !<br />
Si inforca gli aurei occhiali e sf<strong>il</strong>ati i guanti, comincia a<br />
manovrare con la <strong>del</strong>icata interfaccia tatt<strong>il</strong>e <strong>del</strong>l’ apparecchio:<br />
“Allora …Beatrice…Biagio …Bianchini…uffa<br />
dov’è….ah ecco ..Brunella..”<br />
Chiama allora la sua conoscente e si accorda <strong>per</strong> l’aiuto<br />
di cui necessita. Successivamente parlano di un’ altra<br />
<strong>per</strong>sona da contattare e la nonna dice senza tema di<br />
smentita : “ Si…va beh…non ti preoccupare…l’avverto<br />
io …appena arrivo a casa le mando un messaggino”.<br />
Fischi ! Pure con gli SMS la signora smanetta !<br />
Mentre mette via <strong>il</strong> telefono emerge dalla borsa un sacchettino<br />
di cellophane con <strong>del</strong> materiale elettrico che si<br />
appresta a meglio sistemare.<br />
“ecco <strong>qui</strong> ho la spina che ho comprato…. così nel pomeriggio<br />
sostituisco quella rotta <strong>del</strong>l’’ abat jour…” ArriCO-<br />
OMe?? Cambia la spina elettrica ? da sola ? Ma dai !<br />
Alla mia semisbalordita domanda conferma :<br />
“eh si ..l’ho sempre fatto anche quando c’era mio marito…così<br />
mi passo <strong>il</strong> tempo…. solo che ormai faccio<br />
così una fatica… !..” Per un attimo me la immagino<br />
mentre armeggia con i suoi gesti letargici fra cacciaviti<br />
e f<strong>il</strong>i elettrici.<br />
Proseguiamo senza ulteriori sorprese tecnologiche e facciamo<br />
dialogo su argomenti più consoni alla sua veneranda<br />
età: <strong>il</strong> nipote.<br />
“eh..si laurea in ingegneria fra un mese e allora volevo<br />
fargli un bel regalo….un soggiorno a londra di qualche<br />
giorno…lui ha passione <strong>per</strong> l’Ingh<strong>il</strong>terra…..”<br />
” Ho visto infatti un pacchetto su internet che non costa<br />
molto..” PreegO?? Ho capito bene ? la nonnina<br />
<strong>il</strong> socio cotabo • luglio 2012 47
48<br />
consulta pagine internet ? non ci credo !<br />
”Ma lo fa dall’ Iphone?” chiedo io. “no,..dal computer…<br />
è’ stato mio nipote…che ne è appassionato e<br />
siccome aveva comprato un mo<strong>del</strong>lo nuovo… a me<br />
ha dato <strong>il</strong> vecchio …… poi mi ha anche insegnato ad<br />
adoprarlo….solo diceva che ero una zuccona !!.....Aveva<br />
sempre una furia….Però a me piace cosi tanto.. mi<br />
passo così <strong>il</strong> tempo...”<br />
Sospetto <strong>per</strong> un attimo che la nonnina m<strong>il</strong>lanti un po’<br />
certe conoscenze, ma la sento citare motori di ricerca ed<br />
altri particolari che mi confermano traffichi sul web. Il<br />
suo parlare sciolto e informato, la reattività e la prontezza<br />
nel dialogo, così in contrasto con la lentezza <strong>del</strong> suo<br />
corpo, mi fanno ritenere che la cosa sia possib<strong>il</strong>e. lo<br />
sbalordimento è tale che mi si tappa la bocca. decido di<br />
non sorprendermi più di nulla . dalla nonna hi-tech puoi<br />
aspettarti di tutto . Anche che si connetta con la nASA<br />
dal sed<strong>il</strong>e di un taxi!<br />
La vecchiaia è indubbiamente un fatto fisico ed anagrafico<br />
ma, come dicono molti geriatri, è fortemente<br />
influenzata dalla vitalità intellettuale che uno riesce a<br />
conservare. Seduta al mio fianco c’è una prova vivente<br />
di ciò. Supportata evidentemente da un cervello ancora<br />
in buona salute, la nonnina non pone limiti a quella<br />
curiosità e quello spirito<br />
di ricerca connessi alla<br />
condizione umana e che<br />
fu fra le cause, ci dicono<br />
gli studiosi, <strong>del</strong>la nostra<br />
evoluzione.<br />
Arriviamo al mercato e<br />
recu<strong>per</strong>iamo le arance,<br />
lei risale lentamente e<br />
con voce contrita dice<br />
“eh mi deve scusare…<br />
sono rimasta senza soldi..credevo<br />
di averne<br />
presi di più e invece li<br />
ho finiti dal fruttivendolo…che<br />
stupida …beh<br />
me li faccio dare dalla<br />
Brunella quando arriviamo,<br />
se no la pago con la<br />
carta di credito..” dice<br />
sventolandomi sotto al<br />
naso una fiammeggiante<br />
racconto bertagnin<br />
<strong>il</strong> socio cotabo • luglio 2012<br />
VISA.<br />
VISTO ?! Altro che gli spiccioli tirati fuori uno ad uno<br />
da quei sdruciti borsellini anni 60 dei suoi coetanei!<br />
Sveglia signori ! la nonna paga con moneta elettronica!<br />
Arriviamo infine all’abitazione <strong>del</strong>la terrib<strong>il</strong>e vegliarda.<br />
Apre <strong>il</strong> cancello automatico <strong>del</strong> cort<strong>il</strong>e con un telecomando<br />
a combinazione, di cui ricorda <strong>il</strong> codice senza<br />
colpo ferire, ed entro fermandomi davanti al portone.<br />
Compare la mitica Brunella che fortunatamente non è<br />
un robot androide comandato dalla nonna via iPhone,<br />
ma una donna in carne e ossa. Mi paga in contanti la<br />
corsa ed io le consegno le pesanti borse con gli agrumi.<br />
l’arz<strong>il</strong>la nonnina scende con la consueta lentezza, ringrazia<br />
e se ne va con la sua accompagnatrice.<br />
Mentre manovro <strong>per</strong> uscire vedo che sul tetto <strong>del</strong> condominio<br />
svetta una enorme antenna da radioamatore.<br />
Sicuramente mi sbaglierò ma mi piace pensare che la<br />
vecchietta la sera, calzate le cuffie e accesa la radio ,<br />
impugni <strong>il</strong> microfono e lanci nell’etere <strong>il</strong> suo vibrante<br />
richiamo: “Qui nOnnA HI-TeCH in ascolto …rispondete.<br />
Passo” .<br />
Magari così, solo <strong>per</strong> passarsi <strong>il</strong> tempo.
50<br />
Poesie deL LanfrY<br />
LUI AVEVA<br />
UNA GRAN FRETTA<br />
Una sera venne in auto<br />
un signore poco cauto<br />
e mi disse implorante<br />
di partire saettante<br />
<strong>per</strong>ché aveva una gran fretta<br />
<strong>per</strong> qualcuno che l’aspetta.<br />
Misi in moto molto lesto<br />
<strong>per</strong>ché fare un po’ più presto,<br />
ma <strong>il</strong> semaforo bizzarro<br />
schifoso come un catarro<br />
ci teneva lì fermati<br />
come se fotografati.<br />
Lui mi disse dove andare<br />
e mentre stavo aspettare<br />
di aver libera via<br />
“ne pensai ad una mia”.<br />
Al verde partii a razzo<br />
e mi fermai come un pazzo<br />
subito dall’altra parte<br />
e con la più bella arte<br />
dissi all’uomo stupefatto<br />
ch’ero corso come un ratto.<br />
“Visto come son veloce?”<br />
Dissi con soave voce.<br />
“Siamo arrivati lesti,<br />
ora scendere si appresti.<br />
Ecco <strong>qui</strong> siamo arrivati<br />
e <strong>per</strong> nulla affaticati.<br />
Questo è l’Hotel che ha detto<br />
e fuor dall’auto la metto!”<br />
Il signore in questione<br />
capì la destinazione<br />
ch’era proprio <strong>il</strong> Sofitel.<br />
Et capè al mi ragazel?<br />
Scaricai anche i bagagli<br />
mentre lui volle i ragguagli<br />
<strong>del</strong> costo <strong>del</strong> “lungo viaggio”<br />
e io dissi l’appannaggio<br />
ch’era di uno zero in tutto<br />
che non era un prezzo brutto.<br />
Ma ridendo assai sguaiato<br />
quel signore raffinato<br />
mi mise nella saccoccia<br />
una cifra che non scoccia:<br />
dieci euro <strong>per</strong> la gita<br />
che iniziata era finita...<br />
<strong>il</strong> socio cotabo • luglio 2012<br />
COS’ALTRO?<br />
L’ITALIA, BAGNATA DA TRE<br />
MARI, ASCIUGATA DA TREMONTI,<br />
HA PRESO UN ALTRO MONTI:<br />
LO SCERIFFO SUPER MARIO”!<br />
Giorgio Primo, Maestà,<br />
che comunista era già,<br />
un bel giorno <strong>per</strong> la via<br />
un amico (già da pria)<br />
vide e allora lo fermò<br />
e gli disse: “Senti un po’,<br />
io ti faccio senatore<br />
e poi dopo sto favore<br />
voglio che Primo Ministro,<br />
anche se non sei “sinistro”,<br />
tu diventi immantinente<br />
<strong>per</strong> fregare un po’ di gente.”<br />
Questo, Re Napolitano,<br />
molto sim<strong>il</strong>e a un Sovrano,<br />
ha fatto una cosa strana<br />
che nemmeno là in Avana<br />
dove c’è la dittatura,<br />
proprio quella ch’è più dura,<br />
si poteva immaginare<br />
che potessero tentare.<br />
Quel signore era Monti,<br />
che a differenza dei tonti,
I soldi sa ben gestire<br />
<strong>per</strong> potere ben servire<br />
la “culona”, ch’è tedesca,<br />
che coi francesi fa tresca.<br />
Dei banchieri al Ministero?<br />
Non sembrava neppure vero,<br />
ma la storia è proprio questa<br />
e non c’è da fare festa.<br />
“Prendere” a povera gente<br />
ci vuol proprio un “non capente”,<br />
e poi dar soldi alle Banche<br />
non mi sembra che neanche<br />
<strong>il</strong> peggior dei <strong>del</strong>inquenti<br />
faccia cose sì eloquenti.<br />
In Banca chiedi qualcosa<br />
ma “questa”, sempre altezzosa,<br />
col dito dice giammai<br />
e se tu hai anche dei guai<br />
lasci <strong>per</strong>der tutto quanto<br />
e con un po’ di rimpianto<br />
pensi a quando al tempo andato<br />
tu hai tanto lavorato.<br />
Per parlare dei tassisti,<br />
che son tutti pessimisti,<br />
cominciò <strong>il</strong> “buon” Bersani<br />
che con dei pensieri arcani<br />
come notai e farmacisti,<br />
questi poveracci autisti,<br />
li fece paragonare<br />
in maniera molto <strong>il</strong>are<br />
ai professionisti detti<br />
che son privi dei difetti<br />
che è di costare poco,<br />
trasferendo gente in loco,<br />
dove lor vogliono andare<br />
<strong>per</strong> un prezzo da “cagare”.<br />
Col tassista chiedi sconto<br />
e al notaio dai l’acconto?<br />
Licenza di farmacia<br />
cosa credete che sia:<br />
sono euro a m<strong>il</strong>ioni<br />
e voi fate paragoni?<br />
Se “uno” si compra un lavoro<br />
con un minimo decoro,<br />
con <strong>il</strong> mutuo trentennale<br />
(se non va all’ospedale)<br />
lavora <strong>per</strong> dodici ore<br />
sempre attento e con terrore<br />
che qualcuno deficiente<br />
PRESIDENTE?<br />
non gli causi un incidente.<br />
Monti venne a casa mia<br />
e disse: “Che vuoi che sia?<br />
Vien con te un’altra famiglia<br />
e poi dopo gozzoviglia<br />
le spese le paghi tu<br />
<strong>per</strong>chè sei come Gesù.<br />
Tu <strong>del</strong>la beneficienza<br />
non ne devi fare senza<br />
e le spese tutte quante<br />
paghi sempre ed in contante.”<br />
Con sta storia assai paurosa<br />
hanno avuto unica cosa<br />
che l’autista già impaurito<br />
col cliente indispettito<br />
non guidava molto bene<br />
col cervello pien di pene:<br />
tanti mesi in condizione<br />
di guidar con soggezione.<br />
... poi tutti dentro in vettura<br />
gioivan di sta iattura<br />
che <strong>il</strong> Governo incoerente<br />
ha trattato <strong>il</strong> conducente.<br />
Coi clienti che scherzosi<br />
facevan gli spiritosi<br />
io che sono esuberante<br />
in maniera inelegante<br />
rispondevo a quella gente,<br />
che non sono deficiente,<br />
se loro andavano soli<br />
direttamente al “Rizzoli”<br />
oppure se all’Obitorio,<br />
e puranche in Purgatorio,<br />
io non ci mettevo molto<br />
a portarci qualche stolto.<br />
Il tassista è in condizione<br />
di non avere un padrone<br />
e nemmeno un dipendente<br />
e lo chiami deficiente?<br />
Lo Sceriffo a Nottingam<br />
con gli autisti, anche <strong>del</strong> tram,<br />
<strong>per</strong> dispetto a Robin Hood<br />
su al Nord ed anche al Sud,<br />
ha rubato ai poveretti<br />
sol <strong>per</strong> fare dei dispetti,<br />
e <strong>il</strong> bottino di palanche<br />
le ha donate a ricchi e a Banche...<br />
Siam tornati al Medio Evo?<br />
A sta cosa mai credevo!<br />
<strong>il</strong> socio cotabo • luglio 2012 51
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<strong>il</strong> socio cotabo • luglio 2012