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riadozione parziale - Comune di Perugia

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COMUNE DI PERUGIA<br />

Settore Governo e Sviluppo del Territorio e dell’Economia<br />

U.O. Pianificazione Urbanistica<br />

Variante al PRG<br />

<strong>di</strong> adeguamento ai contenuti paesaggistici<br />

del PTCP, e ai contenuti degli art. 9 e 10 del PUT<br />

RIADOZIONE PARZIALE<br />

Gruppo <strong>di</strong> lavoro:<br />

arch. Valter Gosti (coor<strong>di</strong>natore)<br />

geom. Stefano Borghi<br />

geom. Franco Cappelletti<br />

geom. Clau<strong>di</strong>o Cicioni<br />

geom. Paolo Giovagnoli<br />

dott.ssa Francesca Sacco<br />

Dirigente.<br />

arch. Franco Marini<br />

RELAZIONE<br />

1


Relazione<br />

Con DCC n. 10 del 30/01/2012 è stata adottata la variante al PRG <strong>di</strong> adeguamento ai<br />

contenuti paesaggistici del PTCP e ai contenuti degli artt. 9 e 10 del PUT.<br />

Successivamente con DCC n.64 del 18/6/2012 sono state esaminate e controdedotte le<br />

osservazioni pervenute nei tempi della pubblicazione.<br />

Oltre alla pre<strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> tutta la documentazione per l’invio della variante alla<br />

provincia, trattandosi <strong>di</strong> un documentazione particolarmente articolata e complessa,<br />

l’ufficio ha avviato la redazione <strong>di</strong> una serie <strong>di</strong> documenti grafici esemplificativi per<br />

l’illustrazione della proposta <strong>di</strong> adeguamento del PRG alla provincia.<br />

In questa fase è emersa una incongruenza nella classificazione delle aree boscate,<br />

operata a seguito <strong>di</strong> ricognizione delle stesse dalle <strong>di</strong>verse fonti cartografiche reperite in<br />

sede <strong>di</strong> elaborazione della variante, che appare opportuno correggere anche per non<br />

creare inutili <strong>di</strong>sagi ai citta<strong>di</strong>ni.<br />

La riperimetrazione delle aree boscate presenti nell’intero territorio comunale, che ha<br />

portato ad un incremento delle stesse <strong>di</strong> circa 3.000ha rispetto al PRG vigente, è stata<br />

infatti effettuata sulla base <strong>di</strong> una cartografia dell’uso del suolo redatta dalle UO<br />

Ambiente e Aree ver<strong>di</strong>. Detta carta dell’uso del suolo opera una netta <strong>di</strong>stinzione<br />

funzionale tra boschi e “formazioni ripariali e gran<strong>di</strong> formazioni in filari”.<br />

Nella variante <strong>di</strong> adeguamento del PRG al PTCP <strong>di</strong> recente adottata è stata proposta una<br />

semplificazione delle categorie legate alla componente vegetazionale del territorio<br />

perugino che nel vigente PRG risultano ancora oggi articolate in: Boschi (B), boschi <strong>di</strong><br />

particolare interesse ambientale (Ba); aree <strong>di</strong> riforestazione; corridoi <strong>di</strong> rinaturazione (B,<br />

Ba; Cr) ognuna con una specifica normativa. Una normativa che in parte si è rivelata<br />

priva <strong>di</strong> effetti concreti poiché legata ad in<strong>di</strong>cazioni comportamentali e gestionali non<br />

sempre riconducibli ad atti autorizzativi del comune e quin<strong>di</strong> <strong>di</strong>fficilmente verificabili.<br />

Su tali basi nell’adeguamento al PTCP è stata proposta un’unica perimetrazione <strong>di</strong><br />

bosco normata all’art. 27 del Tuna, che oltre ad aver unificato tutte le categorie sopra<br />

citate, ha incluso nei perimetri delle aree boscate anche le così dette “formazioni<br />

ripariali e gran<strong>di</strong> formazioni in filari”, in<strong>di</strong>viduate in modo specifico nella carta dell’uso<br />

del suolo elaborata dalle UO Ambiente e Aree ver<strong>di</strong>.<br />

Questa opera <strong>di</strong> semplificazione, che rimane opportuna, necessita tuttavia <strong>di</strong> una<br />

<strong>parziale</strong> revisione per quanto concerne il suddetto accorpamento delle “formazioni<br />

ripariali e gran<strong>di</strong> formazioni in filari”nell’unica categoria <strong>di</strong> “bosco” relativa al<br />

censimento delle aree boscate. Il bosco è infatti definito all’art.5 della LR 28/2001 e le<br />

formazioni riparali perimetrate nella carta dell’uso del suolo non ne hanno le<br />

caratteristiche. Appare quin<strong>di</strong> necessario introdurre in cartografia una doverosa<br />

<strong>di</strong>stinzione tra quelle che sono effettivamente aree boscate ai sensi <strong>di</strong> legge e le<br />

formazioni arboree <strong>di</strong> carattere lineare che, pur avendo una importante funzione<br />

ecologica che va salvaguardata, non hanno le caratteristiche <strong>di</strong> bosco.<br />

2


La presente proposta <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>fica della variante <strong>di</strong> adeguamento del PRG al PTCP<br />

riguarda, pertanto, esclusivamente l’articolazione delle componenti arboree del territorio<br />

comunale in “boschi” (normati all’art. 27 del Tuna) e “corridoi <strong>di</strong> naturalità”, che<br />

vengono adesso normati con una specifica <strong>di</strong>sposizione introdotta all’art. 71 del Tuna a<br />

mo<strong>di</strong>fica <strong>di</strong> quello vigente, avente come titolo: corridoi <strong>di</strong> rinaturazione B, Ba, Cr.<br />

In via cautelativa vengono perimetrati come “corridoi <strong>di</strong> naturalità” soltanto le<br />

“formazioni ripariali e gran<strong>di</strong> formazioni in filari” censite nella carta dell’uso del suolo<br />

redatta dalla UO Ambiente che non sono in<strong>di</strong>viduate come “boschi” nel PTCP.<br />

Oltre alle mo<strong>di</strong>fiche della carte del PRG, che interessano esclusivamente la nuova<br />

articolazione delle componenti arboree in boschi e i corridoi <strong>di</strong> naturalità, viene<br />

integrato il Tuna con un nuovo articolo 71 (in sostituzione del vigente) che così recita:<br />

“art. 71 CORRIDOI DI NATURALITA’. Sono formazioni arboree <strong>di</strong> tipo lineare non<br />

aventi caratteristiche <strong>di</strong> bosco, generalmente posizionate lungo fossi e corsi d’acqua<br />

minori. Il PRG ne tutela il valore ecologico e ambientale. Eventuali interventi <strong>di</strong><br />

trasformazione del territorio che interferiscono con i corridoi <strong>di</strong> naturalità devono<br />

prevedere soluzioni progettuali che ne assicurino la funzione <strong>di</strong> rete ecologica e <strong>di</strong><br />

elementi <strong>di</strong> bio<strong>di</strong>versità dell’ecosistema urbano. La congruità <strong>di</strong> tali soluzioni<br />

progettuali da un punto <strong>di</strong> vista ambientale dovrà essere valutata dalla competente<br />

Unità Operativa Ambiente del comune <strong>di</strong> <strong>Perugia</strong>”.<br />

Su tali presupposti il par. 4.3.1. “le aree boscate” della relazione <strong>di</strong> accompagnamento<br />

alla variante al PRG <strong>di</strong> adeguamento ai contenuti paesaggistici del PTCP e ai contenuti<br />

degli artt. 9 e 10 del PUT già adottata con DCC n. 10 del 30/01/2012 viene mo<strong>di</strong>ficato<br />

come segue:<br />

4.3.1 Le aree boscate 1<br />

Uno dei principali obiettivi della variante è la ridefinzione delle aree<br />

boscate presenti nel vigente PRG, attraverso un aggiornamento cartografico<br />

e normativo.<br />

Questione già sollecita in precedenza dalla stessa Regione dell’Umbria<br />

(nota del 06/03/08), che aveva riscontrato imprecisioni ed incongruenze tra<br />

le aree boscate in<strong>di</strong>viduate dal vigente PRG e quelle risultanti dall’ultima<br />

ortofoto-<strong>di</strong>gitale (2005). Tale argomento è stato ripreso anche dalla<br />

Provincia, in sede <strong>di</strong> Conferenza <strong>di</strong> copianificazione, che insisteva<br />

nell’accertare la reale consistenza delle aree boscate e verificare gli<br />

eventuali scostamenti con la cartografia del PTCP.<br />

La redazione della nuova carta dell’uso del suolo ha prodotto<br />

complessivamente 24 elaborati nello stesso formato Carta Tecnica<br />

Regionale in scala 1:10.000 (CTR), correlati <strong>di</strong> relazione tecnica.<br />

1 In Neretto sono riportate le parti aggiunte; sono barrate le parti eliminate.<br />

3


La categoria delle aree boscate in<strong>di</strong>viduate nel PRG comprende anche le<br />

formazioni arboree ripariali.<br />

La relazione allegata al vigente PRG identificava nei boschi:<br />

“…una componente ambientale <strong>di</strong> enorme rilievo, alla pari<br />

dell’acqua, dell’aria e del suolo, ne esalta il ruolo <strong>di</strong> risorsa<br />

polifunzionale, <strong>di</strong> valenza globale, determinante, tra l’altro, ai fini<br />

<strong>di</strong> una migliore qualità dell’ecosistema, dell’evoluzione e della<br />

conservazione dei suoli e della vita dell’uomo e <strong>di</strong> numerose<br />

specie animali.”<br />

L’obiettivo nella fase <strong>di</strong> formazione del nuovo Piano (1999/ 2002), era<br />

quello <strong>di</strong> una puntuale descrizione dell’evoluzione dell’uso del suolo negli<br />

ultimi 50 anni, per consentire un’approfon<strong>di</strong>ta analisi dei processi <strong>di</strong><br />

trasformazione del complesso sistema urbanistico ed ambientale del<br />

territorio perugino.<br />

La stessa relazione riportava la proposta pianificatoria, in tre <strong>di</strong>verse<br />

classificazioni: 1) boschi e boschi <strong>di</strong> interesse ambientale B e Ba; 2) aree<br />

boscate con residenze Br; 3) aree <strong>di</strong> riforestazione R e Re.<br />

Nel primo caso B e Ba le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> stato e le funzioni assegnate<br />

tendevano alla esaltazione del valore ecologico-naturalistico delle coperture<br />

forestali.<br />

Alla seconda categoria Br sono state associate macchie arboree <strong>di</strong> valore<br />

estetico-ricreativo, frammiste a forme inse<strong>di</strong>ative esistenti <strong>di</strong> tipo<br />

residenziale a bassa densità.<br />

Le aree <strong>di</strong> riforestazione R e Re, sono state <strong>di</strong>stinte in ragione della<br />

necessità <strong>di</strong> eseguire interventi <strong>di</strong> rinaturazione, intesi come evoluzione<br />

guidata del bosco verso tipologie strutturali in equilibrio <strong>di</strong>namico con<br />

l’ambiente.<br />

All’interno degli Spazi aperti urbani, le coperture arboree consolidate sono<br />

state classificate come quelle componenti B e Ba, mentre il sistema delle<br />

connessioni ecologiche (corridoi <strong>di</strong> rinaturazione), contrassegnati con<br />

simbologia Cr.<br />

L’aggiornamento delle aree boscate in termini <strong>di</strong>mensionali, è anche<br />

occasione <strong>di</strong> un rior<strong>di</strong>no normativo.<br />

Le aree boscate si collocano prevalentemente nei <strong>di</strong>ntorni del Monte Tezio<br />

e <strong>di</strong> Monte Malbe, e nella parte nord orientale lungo la fascia<br />

preappenninica ai confini del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Gubbio e <strong>di</strong> Valfabbrica, per una<br />

superficie <strong>di</strong> circa 10.705 ettari.<br />

4


Le superfici riferite alla vegetazione ripariale, accompagna ovviamente in<br />

gran parte il Fiume Tevere e i suoi affluenti per una superficie <strong>di</strong> circa 705<br />

ettari.<br />

Le superfici boscate desunte dalla nuova carta dell’uso del suolo<br />

complessivamente si estendono per 11.410 ettari e rappresentano più del<br />

25% dell’intera superficie del territorio comunale (450 Kmq). La copertura<br />

boscata rilevata invece per la formazione del Piano vigente, occupava<br />

complessivamente il 18% del territorio per una superficie <strong>di</strong> 8.336 ettari.<br />

Si registra nello specifico un considerevole incremento delle aree boscate<br />

che dal 1993/94 al 2008 hanno conosciuto una crescita <strong>di</strong> circa 3.074 ettari<br />

a scapito delle aree agricoli. Questo fatto denuncia un impoverimento delle<br />

attività agricole, che si traduce tuttavia in un contributo all’innalzamento<br />

della qualità dell’aria, con un sostanziale abbattimento <strong>di</strong> CO2.<br />

L’attuale gestione del Piano, così come la proposta <strong>di</strong> adeguamento oggetto<br />

<strong>di</strong> variante si deve raffrontare con i seguenti apparati normativi:<br />

1) il Co<strong>di</strong>ce dei Beni culturali e del paesaggio (D.Lgs. 42/2004), che<br />

considera le aree boscate beni paesaggistici, tutelati per legge;<br />

2) il Piano Urbanistico Territoriale (PUT) che definisce le aree boscate,<br />

specificando che i comuni dovranno recepire nel PRG le perimetrazioni<br />

delle aree boscate in<strong>di</strong>viduate e <strong>di</strong>sciplinate dal PTCP, oltre ad<br />

in<strong>di</strong>vidare nelle aree extraurbane una fascia <strong>di</strong> transizione in cui<br />

l’attività e<strong>di</strong>lizia è limitata (art. 15, della LR 27/2000);<br />

3) Il Testo unico regionale per le foreste, che <strong>di</strong>sciplina le coperture<br />

arboree attraverso una precisa definizione normativa (art. 5, LR<br />

28/2001).<br />

L’aggiornamento ha comportato mo<strong>di</strong>fiche ai seguenti elaborati:<br />

“Cartografia Generale” in scala 1:10.000, su alcuni allegati riferiti alla<br />

“Disciplina degli Inse<strong>di</strong>amenti <strong>di</strong> Interesse Storico-ambintale”, sviluppi in<br />

scala 1:5.000 e 1:2.000.<br />

All’aggiornamento sugli elaborati della –Parte strutturale, consegue<br />

l’aggiornamento del PRG –Parte operativa riferita ai tre elaborati che<br />

identificano gli “Inse<strong>di</strong>amenti urbani e periurbani” ed alcuni sviluppi<br />

interni in scala 1:2.000; oltre agli estratti riguardanti i “Centri esterni ed<br />

inse<strong>di</strong>amenti minori” in scala 1.5000.<br />

La nuova carta dell’uso del suolo articola le aree proposte in <strong>di</strong>verse<br />

tipologie. Tuttavia, al fine <strong>di</strong> facilitare la lettura e la gestione del piano,<br />

negli elaborati sopra citati i boschi sono tutti zonizzati come zona “B”.<br />

Resta confermata la destinazione <strong>di</strong> -Residenze in macchie arboree<br />

parzialmente compromesse “Br”.<br />

5


La variante coerentemente con le normative <strong>di</strong> settore elimina le -Aree <strong>di</strong><br />

riforestazione “R” e “Re” (art 29) e i -Corridoi <strong>di</strong> rinaturazione “Cr” (art.<br />

71).<br />

elaborata dalle UO Ambiente e Aree ver<strong>di</strong> opera una <strong>di</strong>stinzione tra<br />

aree boscate e fasce riparali che appare opportuno confermare nella<br />

zonizzazione del PRG, al fine <strong>di</strong> mantenere una <strong>di</strong>stinzione tra quelle<br />

che sono effettivamente aree boscate ai sensi <strong>di</strong> legge e le formazioni<br />

arboree <strong>di</strong> carattere lineare che, pur avendo una importante funzione<br />

ecologica che va salvaguardata, non hanno le caratteristiche <strong>di</strong> bosco.<br />

Su tali presupposti, nel presente adeguamento del PRG al PTCP, per<br />

quanto concerne la componente arboreo-vegetazionale del territorio,<br />

viene prevista una articolazione in “Boschi” e “Corridoi <strong>di</strong> naturalità”.<br />

Si opera, pertanto, una semplificazione rispetto al PRG vigente che per<br />

le stesse componenti contempla una articolazione in: Boschi “B”,<br />

Boschi <strong>di</strong> particolare interesse ambientale “Ba” (art. 27); Aree <strong>di</strong><br />

riforestazione, Corridoi <strong>di</strong> rinaturazione “B”, “Ba” e Cr (art.71); Aree<br />

<strong>di</strong> riforestazione “R” e “Re” (art 29), ognuna con una specifica<br />

normativa. Una normativa che in parte si è rivelata priva <strong>di</strong> effetti<br />

concreti poiché legata ad in<strong>di</strong>cazioni comportamentali e gestionali non<br />

sempre riconducibli ad atti autorizzativi del comune e quin<strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>fficilmente verificabili.<br />

I “Boschi” sono normati all’art. 27, opportunamente mo<strong>di</strong>ficato; i<br />

“Corridoi <strong>di</strong> naturalità” sono normati all’art. 71 che viene<br />

completamente riscritto.<br />

Occorre evidenziare che in via cautelativa sono stati perimetrati come<br />

“corridoi <strong>di</strong> naturalità” soltanto le fasce ripariali censite nella carta<br />

dell’uso del suolo redatta dalla UO Ambiente che non sono in<strong>di</strong>viduate<br />

come “boschi” nel PTCP.<br />

Nei “boschi”, al fine della salvaguar<strong>di</strong>a del patrimonio naturalistico e<br />

paesaggistico e nel rispetto della <strong>di</strong>sciplina delle UdP in cui ricadono si<br />

propone oltre agli interventi <strong>di</strong> recupero del patrimonio e<strong>di</strong>lizio esistente, <strong>di</strong><br />

cui alle lettere a), b), c) e d) comma 1, dell’art.3 della LR 1/2004,<br />

l’ampliamento <strong>di</strong> cui all’art. 35 della LR 11/2005.<br />

La sovrapposizione delle aree boscate in<strong>di</strong>viduate nel PRG adeguato, con<br />

quelle del PTCP hanno generato specifici “scostamenti”. Tali scostamenti<br />

sono imputabili per lo più alla <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> scala, usata nei rispettivi<br />

elaborati (carta forestale PTCP scala 1:100.000, carta uso del suolo<br />

6


1:10.000), oltre all’utilizzo nel frattempo <strong>di</strong> <strong>di</strong>verse metodologie <strong>di</strong><br />

interpretazione (1990 carta forestale, 2008 nuova carta dell’uso del suolo).<br />

Con il risultato che le aree derivate dagli scostamenti denunciano, <strong>di</strong> fatto,<br />

in molti casi un’incerta presenza del bosco.<br />

L’incerta classificazione ha portato ad in<strong>di</strong>viduare tali aree in un nuovo<br />

allegato A4_3 allo scopo che con la proposta <strong>di</strong> adeguamento in oggetto<br />

sia possibile un’agevole rimozione del vincolo stesso, qualora puntuali<br />

accertamenti tecnici rivelino la natura non boscata dell’area, ai sensi della<br />

DGR 1098/05. Un apposita norma inserito nell’art. 27, stabilisce che la<br />

rimozione del vincolo, sarà soggetta a variante <strong>di</strong> correzione <strong>di</strong> errore<br />

materiale ai sensi dell’art. 18, p.to 3 bis, lett. g), della LR 11/2005.<br />

Nel territorio extraurbano si provvede alla riconferma del sistema delle<br />

tutele paesaggistico ambientali locali, attraverso il mantenimento dei<br />

perimetri degli attuali ambiti, in quanto gli stu<strong>di</strong> svolti li hanno ritenuti<br />

ancora vali<strong>di</strong> (AP, APES, APET, RURA, RU e It). Fanno eccezione lievi<br />

mo<strong>di</strong>fiche al perimetro dell’Ambito <strong>di</strong> riserva naturale del Fiume Tevere<br />

“RN” e l’Ambito <strong>di</strong> interesse paesaggistico, ambientale storico “AIPAS”,<br />

mo<strong>di</strong>fica non sostanziale, derivata dalla nuova configurazione che<br />

introduce le formazioni arboree riparali.<br />

In relazione alle Aree agricole <strong>di</strong> elevato valore paesaggistico ed<br />

ambientale “EPA”, corrispondenti a “radure”, si è provveduto per effetto<br />

della variazione delle aree boscate alla mo<strong>di</strong>fica delle stesse. Con la<br />

variante si ritiene opportuno introdurre anche l’applicazione degli art. 34 e<br />

35 della LR 11/2005, allo scopo <strong>di</strong> salvaguardare e valorizzare il<br />

patrimonio e<strong>di</strong>lizio esistente oltre a ripristinare l’in<strong>di</strong>ce delle zone agricole,<br />

da utilizzare al <strong>di</strong> fuori <strong>di</strong> tali ambiti.<br />

Nella –Parte strutturale del PRG rientrano gli allegati 1/A e 1/B, contenenti<br />

la “Disciplina degli inse<strong>di</strong>amenti <strong>di</strong> interesse storico ambientale”. In questi<br />

ambiti la presenza <strong>di</strong> nuove aree boscate, va ad interessare quelle<br />

attualmente classificate genericamente come Zone agricole <strong>di</strong> rispetto “Er”,<br />

ma in alcuni casi riguarda altre zone omogenee (A, B, Spr, Ir, …). Il regime<br />

vincolistico che si propone <strong>di</strong> adottare, in questi casi non annullerà i <strong>di</strong>ritti<br />

e<strong>di</strong>ficatori già attribuiti, i quali saranno esercitati comunque al <strong>di</strong> fuori del<br />

perimetro dei boschi.<br />

La nuova perimetrazione delle aree boscate in ambito urbano può<br />

interferire in maniera limitata con alcune aree e<strong>di</strong>ficabili (B; C; D; F).<br />

Qualora l’interferenza abbia riguardato interi lotti si è proceduto alla<br />

eliminazione della e<strong>di</strong>ficabilità. Nei casi in cui la sovrapposizione è solo<br />

7


<strong>parziale</strong> la zona boscata funziona come una zonizzazione <strong>di</strong> “secondo<br />

livello”, che si sovrappone a quella esistente <strong>di</strong> PRG. In tali casi la parte<br />

della zonizzazione <strong>di</strong> “primo livello”, che si sovrappone alle zone boscate,<br />

continua a “sviluppare” una e<strong>di</strong>ficabilità, che deve comunque essere<br />

utilizzata al <strong>di</strong> fuori del perimetro della zona boscata stessa.<br />

In tal modo si tutela l’area boscata, ma non vengono compromesse le<br />

capacità e<strong>di</strong>ficatorie esistenti. E’ opportuno evidenziare che si tratta <strong>di</strong> casi<br />

poco significativi e <strong>di</strong> aree <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensione molto limitata.<br />

Il PUT al comma 3, dell’art. 15 prescrive che i PRG: “…in<strong>di</strong>viduano, nelle<br />

aree extraurbane, una fascia <strong>di</strong> transizione in cui l’attività e<strong>di</strong>lizia e<br />

limitata agli interventi <strong>di</strong> cui art. 31 della Legge 457/78.”<br />

La con<strong>di</strong>visione che il bosco è una delle principali risorse naturali e<br />

ambientali fa sì che i suoi confini sono <strong>di</strong> grande significato. L’esistenza <strong>di</strong><br />

una fascia <strong>di</strong> transizione, porta alla creazione <strong>di</strong> un corridoio <strong>di</strong>fferenziato<br />

che assicuri il mantenimento dei rapporti biofisici fra le aree boscate, le<br />

aree agricole e gli inse<strong>di</strong>amenti. A tale fine si propone per le aree boscate<br />

ricadenti nel territorio extraurbano una fascia <strong>di</strong> ml 50 in cui l’attività<br />

e<strong>di</strong>lizia è limitata agli interventi sugli e<strong>di</strong>fici esistenti; mentre per le aree<br />

boscate a confine con zone omogenee <strong>di</strong> tipo A, B, C, D, F, la fascia è<br />

in<strong>di</strong>viduata in ml 5.<br />

Per ambiti particolari o situazioni territoriali circoscritte, si sono resi<br />

necessari ulteriori accertamenti tecnici in loco, sviluppati con il supporto<br />

della Comunità Montana “Associazione Comuni Trasimeno me<strong>di</strong>o<br />

Tevere”, ente territoriale competente sulla base della D.G.R. 1098/2005.<br />

Tali accertamenti tecnici hanno riguardato oltre 35 aree <strong>di</strong>stribuite per tutto<br />

il territorio comunale; essi sono stati effettuati sia su richieste <strong>di</strong> citta<strong>di</strong>ni,<br />

che della U.O. Pianificazione urbanistica (allegato 6 – Aree boscate -<br />

Accertamenti tecnici, ai sensi della DGR n. 1098/2005).<br />

8

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