Genetica dei microrganismi 2 - Microbiologia Generale
Genetica dei microrganismi 2 - Microbiologia Generale
Genetica dei microrganismi 2 - Microbiologia Generale
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
<strong>Genetica</strong> <strong>dei</strong> <strong>microrganismi</strong> 2
Utilità <strong>dei</strong> mutanti<br />
• Una mutazione modifica o elimina la funzionalità di un particolare prodotto<br />
genico.<br />
• Si può dedurre la funzione cellulare del prodotto del gene osservando<br />
l’effetto del cambiamento genotipico sul fenotipo della cellula.<br />
• L’uso <strong>dei</strong> mutanti ha consentito di determinare le vie di biosintesi degli<br />
intermedi metabolici, la regolazione e le risposte all’ambiente, la successione<br />
di espressione di geni che controllano il ciclo cellulare etc.<br />
MICROBIOLOGIA GENERALE C. Mazzoni 05/13
Fig. 10.1<br />
MICROBIOLOGIA GENERALE C. Mazzoni 05/13
Isolamento di mutanti<br />
• Screening: mutazione non selezionabile (es.<br />
cambiamento colore della colonia)<br />
• Selezione: mutazione che conferisce al mutante<br />
un vantaggio (es. resistenza ad un farmaco)<br />
MICROBIOLOGIA GENERALE C. Mazzoni 05/13
Isolamento di mutanti: selezione positiva<br />
MICROBIOLOGIA GENERALE C. Mazzoni 05/13
Isolamento di mutanti: selezione negativa<br />
Fig. 10.2<br />
MICROBIOLOGIA GENERALE C. Mazzoni 05/13
Isolamento di mutanti: selezione negativa<br />
MICROBIOLOGIA GENERALE C. Mazzoni 05/13
Test di Ames<br />
Misura il grado di mutagenicità<br />
potenziale di una data sostanza.<br />
Attualmente in questo test sono<br />
stati introdotti due elementi:<br />
1. ceppo batterico che utilizzi<br />
esclusivamente una via per il<br />
riparo del DNA soggetta ad errori<br />
2. l’uso di estratti di enzimi<br />
epatici<br />
Fig. 10.8<br />
MICROBIOLOGIA GENERALE C. Mazzoni 05/13
Isolamento di ceppi mutanti<br />
Espressione fenotipica<br />
Dopo la mutagenesi affinché la cellula mutata esprima il corrispondente fenotipo è<br />
necessario un periodo di crescita. Questo fenomeno è definito ritardo fenotipico. Questo<br />
periodo sarà più breve nel caso di mutazioni dominanti, più lungo nel caso di mutazioni<br />
recessive.<br />
MICROBIOLOGIA GENERALE C. Mazzoni 05/13
L’arricchimento di cellule mutanti<br />
Selezione<br />
positiva<br />
Selezione<br />
negativa<br />
MICROBIOLOGIA GENERALE C. Mazzoni 05/13
L’arricchimento di cellule mutanti per la<br />
selezione negativa<br />
MICROBIOLOGIA GENERALE C. Mazzoni 05/13
Identificazione <strong>dei</strong> cloni mutanti<br />
• Es. 1 - Isolamento di mutanti nel metabolismo: uso del tetrazolio<br />
• Cellule che fermentano abbassano il pH colonie bianche<br />
• Cellule che non fermentano colonie rosse<br />
• Es. 2 - Isolamento di mutanti che accumulano glicogeno:<br />
colorazione delle colonie con iodio.<br />
• Poiché questo trattamento uccide le cellule è necessaria la<br />
presenza di una piastra master: la colorazione viene effettuata<br />
su una replica.<br />
MICROBIOLOGIA GENERALE C. Mazzoni 05/13
NB: I mutanti condizionali consentono l’analisi di geni essenziali in organismi aploidi<br />
MICROBIOLOGIA GENERALE C. Mazzoni 05/13
Selezione e adattamento<br />
• Le colture pure sono veramente costituite da cellule<br />
geneticamente identiche?<br />
• La crescita <strong>dei</strong> <strong>microrganismi</strong> in condizioni di<br />
laboratorio li rende leoni o tartarughe?<br />
MICROBIOLOGIA GENERALE C. Mazzoni 05/13
<strong>Genetica</strong> <strong>dei</strong> <strong>microrganismi</strong><br />
scambi genici e ricombinazione<br />
Capitolo 10 Brock<br />
Capitolo 11 Stanier<br />
Capitolo 13 Prescott
La<br />
ricombinazione<br />
genetica<br />
• La ricombinazione genetica comporta<br />
lo scambio fisico tra elementi genetici<br />
diversi.<br />
• La ricombinazione omologa è molto<br />
importante e complessa (circa 25 geni<br />
in E. coli) che esistono più sistemi<br />
ridondanti.<br />
• Il processo inizia con un taglio, quindi<br />
il filamento viene divaricato da proteine<br />
con attività elicasica. Il complesso<br />
RecBCD contiene sia attività<br />
nucleasica che elicasica. Una proteina<br />
che lega il DNA a singolo filamento si<br />
associa al filamento di DNA (SSB),<br />
seguita dalla proteina RecA<br />
MICROBIOLOGIA GENERALE C. Mazzoni 05/13
La<br />
ricombinazione<br />
genetica<br />
• Questo complesso facilita il<br />
riappaiamento con la sequenza<br />
complementare nel duplex<br />
adiacente mentre avviene lo<br />
scostamento del filamento residente<br />
(invasione del filamento).<br />
• Dopo l’appaiamento può avvenire<br />
lo scambio con la formazioni di<br />
estese regioni eteroduplex, dove<br />
ciascun filamento è originato da<br />
cromosomi differenti.<br />
• Infine si ha la risoluzione<br />
dell’eteroduplex ad opera della<br />
nucleasi e ligasi<br />
MICROBIOLOGIA GENERALE C. Mazzoni 05/13
Ricombinazione<br />
non reciproca:<br />
modello di Fox<br />
• Nella ricombinazione non<br />
reciproca, soltanto una delle due<br />
doppie eliche conserva la sua<br />
lunghezza originaria.<br />
• Un pezzo del DNA donatore viene<br />
inserito, il resto viene degradato<br />
dalle nucleasi.<br />
• Una ricombinazione non reciproca<br />
si verifica durante la<br />
trasformazione batterica.<br />
MICROBIOLOGIA GENERALE C. Mazzoni 05/13
Destino <strong>dei</strong> marcatori genetici<br />
• Nell’eteroduplex si possono<br />
avere degli appaiamenti<br />
difettosi. Il destino di un<br />
eteroduplex può seguire due<br />
vie:<br />
• 1 - la regione eteroduplex<br />
viene duplicata dando luogo a<br />
due omoduplex ovvero, le<br />
sequenze segregano l’una<br />
dall’altra.<br />
• 1 - un filamento<br />
dell’eteroduplex viene<br />
eliminato e rimpiazzato da un<br />
nuovo filamento di DNA<br />
(riparazione dell’appaiamento<br />
difettoso = mismatch repair).<br />
MICROBIOLOGIA GENERALE C. Mazzoni 05/13
<strong>Genetica</strong> batterica<br />
MICROBIOLOGIA GENERALE C. Mazzoni 05/13
MICROBIOLOGIA GENERALE C. Mazzoni 05/13
Trasformazione batterica<br />
MICROBIOLOGIA GENERALE C. Mazzoni 05/13
La trasformazione avviene in natura, ma<br />
non tutti i batteri possono essere<br />
trasformati naturalmente<br />
MICROBIOLOGIA GENERALE C. Mazzoni 05/13
MICROBIOLOGIA GENERALE C. Mazzoni 05/13
Trasformazione naturale in Streptococcus<br />
pneumoniae<br />
Il fattore di competenza viene sintetizzato durante la fase di<br />
crescita esponenziale.<br />
Affinché la trasformazione avvenga, il DNA donatore deve<br />
essere di grandi dimensioni (0,3/8X10 6 Dalton) e a doppia elica.<br />
L’idrolisi di uno <strong>dei</strong> due filamenti di DNA fornisce l’energia<br />
per far penetrare il filamento intatto.<br />
Streptococcus pneumoniae assorbe DNA di qualsiasi origine,<br />
ma solo DNA che trova una regione di omologia con il<br />
cromosoma verrà integrato nell’ospite.<br />
MICROBIOLOGIA GENERALE C. Mazzoni 05/13
Trasformazione naturale<br />
• Nella maggior parte <strong>dei</strong> batteri la competenza è regolata e vi<br />
sono proteine specifiche che hanno il compito di prelevare e<br />
processare il DNA.<br />
• Uno <strong>dei</strong> meccanismi di attivazione della competenza in<br />
Bacillus fa parte di un sistema “quorum-sensing” regolato<br />
da un sistema a due componenti.<br />
• Le cellule producono un peptide che, quando si accumula,<br />
agisce su un sensore (ComP) che trasmette il segnale ad una<br />
proteina regolatrice (ComA) che attiva i geni della<br />
trasformazione.<br />
MICROBIOLOGIA GENERALE C. Mazzoni 05/13
Formazione dell’eteroduplex<br />
MICROBIOLOGIA GENERALE C. Mazzoni 05/13
Fase di eclissi del DNA trasformante<br />
• Se si usa il DNA di un ceppo<br />
trasformato per un’ulteriore<br />
trasformazione, solo dopo un<br />
certo periodo di tempo<br />
questo DNA assume la<br />
capacità trasformante.<br />
Spiegazione: per ottenere la<br />
trasformazione è necessario<br />
utilizzare DNA a doppia<br />
elica. In un primo momento<br />
il DNA si trova all’interno<br />
della cellula in forma di<br />
singolo filamento e quindi<br />
perde la sua capacità di<br />
trasformare un’altra cellula.<br />
MICROBIOLOGIA GENERALE C. Mazzoni 05/13
Trasformazione naturale in Haemophilus<br />
E’ indispensabile la presenza<br />
di una sequenza di DNA di<br />
11 basi<br />
(5’AAGTGCGGTCA3’)<br />
presente 600 volte nel<br />
genoma (una ogni 4000bp).<br />
Per questo motivo si può<br />
ottenere la trasformazione<br />
solo con DNA omologo.<br />
Dopo l’aggiunta del DNA<br />
omologo le vescicole<br />
all’esterno scompaiono e ne<br />
compaiono alcune<br />
all’interno delle cellule.<br />
Queste vescicole vengono<br />
definite trasformasomi<br />
influenzae<br />
MICROBIOLOGIA GENERALE C. Mazzoni 05/13
MICROBIOLOGIA GENERALE C. Mazzoni 05/13
Trasformazione artificiale<br />
• Young cells are incubated with a CALCIUM CHLORIDE SOLUTION for<br />
approximately 30 min on ice. In some cases magnesium is also present.<br />
• The cells are concentrated and suspended as a thick suspension in the calcium<br />
solution. The cells may be mixed with reagents like glycerol and stored at -80oC for<br />
later use or they may be used immediately.<br />
• Cell-free DNA is then mixed with these competent cells on ice for approximately 30<br />
min followed by a brief mild heating (42°C 3’).<br />
• The transformed cells are incubated in a rich medium for approximately 1 to 1.5 hr.<br />
and then plated on medium containing materials that will detect the presence of the<br />
transformed genes.<br />
MICROBIOLOGIA GENERALE C. Mazzoni 05/13
Trasformazione artificiale<br />
• L’elettroporazione è una tecnica che consiste nell’esporre la<br />
cellule a campi elettrici pulsanti, in modo da aprire piccoli pori<br />
nella membrana, attraverso i quali possono entrare molecole di<br />
DNA presenti al di fuori delle cellule.<br />
• Viene usata per procarioti, eucarioti, Archaea e batteri<br />
MICROBIOLOGIA GENERALE C. Mazzoni 05/13
Coniugazione batterica<br />
MICROBIOLOGIA GENERALE C. Mazzoni 05/13
Coniugazione batterica<br />
• Nella coniugazione lo scambio dipende dal contatto fisico tra cellule, avviene anche<br />
in presenza di DNasi ed è polarizzato<br />
MICROBIOLOGIA GENERALE C. Mazzoni 05/13
• Caratteristiche del plasmide F<br />
• rep: geni che ne permettono la replicazione<br />
• inc: geni per l’incompatibilità (IncF1)<br />
• phi: inibizione <strong>dei</strong> fagi<br />
• finP: inibizione della fertilità<br />
Coniugazione batterica<br />
• tra: geni (13) necessari per il trasferimento (occupano<br />
circa 30 kbp). I geni tra del plasmide F sono sempre<br />
derepressi. Tra questi ci sono geni che codificano la<br />
sintesi <strong>dei</strong> pili F (pili sessuali). I pili F si legano alla<br />
proteina OmpA situata sulla membrana esterna delle<br />
cellule F - , dando inizio alla coniugazione<br />
• OriT: punto in cui viene prodotta una rottura (Origine<br />
del Trasferimento); successivamente ha inizio la<br />
replicazione tramite il meccanismo del cerchio rotante.<br />
La molecola di DNA potrebbe passare all’interno del<br />
pilo o in un altro punto di contatto<br />
• All’interno della cellula F - la molecola di DN A viene<br />
replicata e ricircolarizzata<br />
geni Tra<br />
B C F H G S D<br />
K<br />
E<br />
L<br />
A<br />
J<br />
finP<br />
OriT<br />
IS3<br />
Plasmide F<br />
inc<br />
rep<br />
IS3<br />
IS2<br />
MICROBIOLOGIA GENERALE C. Mazzoni 05/13<br />
γδ<br />
phi
Coniugazione batterica<br />
I pili F si<br />
legano alla<br />
proteina<br />
OmpA<br />
In F viene<br />
prodotta una<br />
rottura nel sito<br />
OriT e la<br />
replicazione<br />
avviene con il<br />
meccanismo del<br />
rolling circle<br />
MICROBIOLOGIA GENERALE C. Mazzoni 05/13
Coniugazione batterica<br />
F viene replicato<br />
e<br />
ricircolarizzato<br />
nella cellula<br />
ricevente<br />
Le due cellule<br />
sono ora<br />
entrambe F +<br />
MICROBIOLOGIA GENERALE C. Mazzoni 05/13
Ceppi Hfr (High frequency of<br />
recombination)<br />
• In questi ceppi il plasmide F è integrato nel cromosoma<br />
batterico<br />
• Durante la coniugazione vengono trasferiti anche geni<br />
cromosomici<br />
• I ceppi Hfr si formano a causa di un crossing-over tra regioni<br />
omologhe presenti nel cromosoma batterico e nel plasmide F<br />
(sequenze d’inserzione IS)<br />
• I ceppi riceventi divengono F + solo se rimangono in contatto un<br />
tempo sufficiente per il trasferimento dell’intero cromosoma<br />
(100 min circa).<br />
• La porzione che entra nella cellula ricevente può essere<br />
degradata oppure incorporata nel genoma dell’F - per<br />
ricombinazione.<br />
MICROBIOLOGIA GENERALE C. Mazzoni 05/13
MICROBIOLOGIA GENERALE C. Mazzoni 05/13
MICROBIOLOGIA GENERALE C. Mazzoni 05/13
Esperimento di incrocio interrotto<br />
• Poiché il trasferimento del DNA avviene a velocità costante<br />
(40kbp/min), la coniugazione Hfr può essere usata per<br />
mappare le posizioni <strong>dei</strong> geni batterici<br />
• Per questo motivo sulla mappa genetica di E. coli la posizione<br />
<strong>dei</strong> geni è espressa in minuti.<br />
• Si possono mappare i geni che si trovano nel primo terzo di<br />
cromosoma. Utilizzando diversi ceppi Hfr in cui il plasmide F<br />
è integrato in diversi siti, si possono mappare tutti i geni<br />
MICROBIOLOGIA GENERALE C. Mazzoni 05/13
MICROBIOLOGIA GENERALE C. Mazzoni 05/13
MICROBIOLOGIA GENERALE C. Mazzoni 05/13
Coniugazione F’<br />
• A volte, quando il plasmide F si stacca dal cromosoma<br />
batterico, si possono avere degli errori e alcuni geni<br />
cromosomali vengono trasferiti (excisione imperfetta).<br />
• In un trasferimento il ricevente diventa parzialmente<br />
diploide (merodiploide).<br />
• La coniugazione F’ è importante perché<br />
• 1 - il comportamento del diploide parziale mette in<br />
evidenza se una mutazione è dominante o recessiva<br />
• 2 - è utile nella mappatura: se due geni vengono inseriti in<br />
un fattore F devono essere vicini.<br />
• Questo tipo di trasferimento viene anche chiamato<br />
sexduzione.<br />
MICROBIOLOGIA GENERALE C. Mazzoni 05/13
MICROBIOLOGIA GENERALE C. Mazzoni 05/13
Trasferimento di altri plasmidi mediato<br />
da F<br />
• Il plasmide F è capace di promuovere il trasferimento di<br />
altri plasmidi incapaci di trasferimento autonomo (es.<br />
ColE1) con un meccanismo simile al trasferimento di se<br />
stesso.<br />
• La capacità di un plasmide di essere mobilizzato dipende<br />
dalla presenza di una regione specifica del DNA chiamata<br />
mob.<br />
MICROBIOLOGIA GENERALE C. Mazzoni 05/13
Altri sistemi coniugativi nei batteri Gram -<br />
• Il plasmide F può replicarsi in tutti i batteri enterici. In altri batteri Gram - esistono<br />
comunque plasmidi coniugativi.<br />
• A volte la frequenza di trasferimento è molto bassa e viene aumentata dalla presenza<br />
di una sequenza di inserzione.<br />
• Es R68: ha la capacità di replicarsi in molti batteri (ampio spettro di ospiti); si<br />
trasferisce con alta frequenza e con bassa frequenza mobilizza il cromosoma batterico<br />
o altri plasmidi.<br />
• R68.45 mobilizza il DNA cromosomico di P. aeruginosa con frequenza 10 5 superiore<br />
rispetto a R68.<br />
• La differenza tra i due è la presenza di una sequenza d’inserzione IS21 di 2,1 kb.<br />
• Le sequenze IS21 non sono presenti sul cromosoma quindi la ricombinazione<br />
omologa non è alla base del meccanismo di mobilitazione del cromosoma; si tratta<br />
piuttosto di un meccanismo di trasposizione che genera un’integrazione transitoria di<br />
R68.45 nel cromosoma.<br />
MICROBIOLOGIA GENERALE C. Mazzoni 05/13