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arigraf rivista n1.pdf - ArigrafCatania

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Anno I<br />

n. 1<br />

giugno<br />

2012<br />

Distribuzione<br />

gratuita1<br />

chi scrive disegna se stesso<br />

1


2<br />

Anno I - numero 1 – giugno 2012<br />

Rivista periodica edita da <strong>ArigrafCatania</strong><br />

Sede autonoma di Arigraf - Associazione di Ricerca Grafologica<br />

Via Cesare Beccaria n.75, Catania - Tel. 3480865711<br />

www.<strong>arigraf</strong>catania.it<br />

e-mail: info@<strong>arigraf</strong>catania.it<br />

Direttore Responsabile<br />

Maria Valentina D’Anna<br />

dannavalentina@libero.it<br />

Comitato di redazione<br />

Giusi Cavaleri<br />

Laura Montanaro<br />

Barbara Taglioni<br />

redazionegraphomania@<strong>arigraf</strong>catania.it<br />

Stampa<br />

La Grafica - S.S. 115 km. 338,400 n. 48<br />

tel. 0932 906552 Modica<br />

1chi scrive dis<br />

I manoscritti inviati non verranno restituiti. La responsabilità degli articoli è degli autori.<br />

Le grafie vengono ridotte o ingrandite in funzione dell’ impaginazione grafica. In corso di registrazione presso il Tribunale di Catania


egna se stesso<br />

Editoriale «In punta di penna»<br />

a cura di Maria Valentina D'Anna<br />

Storie di grafologi<br />

La perizia grafica nel contesto giuridico attuale:<br />

“parente povero” o imprescindibile “Ancilla Iuris”?<br />

di Alfio Costanzo Anno I<br />

n. 0<br />

I test carta e matita febbraio<br />

2012<br />

La persona sotto la pioggia<br />

di Adriana Perris<br />

Un personaggio famoso:<br />

fotografia di Angelo Musco<br />

di Barbara Taglioni<br />

Dalla parte del lettore<br />

Test-mania: divertiamoci<br />

e conosciamoci meglio<br />

Piccolo dizionario grafologico<br />

a cura di Giusi Cavaleri<br />

I libri che lasciano il segno<br />

a cura di Barbara Taglioni<br />

Gli stadi freudiani applicati alla grafologia<br />

di Marcella Rizzone<br />

La polarità in grafologia - bianco e nero<br />

di Jennifer Taiocchi<br />

Non perdiamoci di vista<br />

La pagina degli eventi<br />

4<br />

5<br />

6<br />

8<br />

8<br />

10<br />

12<br />

13<br />

14<br />

17<br />

18<br />

23<br />

27<br />

28<br />

3


4<br />

a cura di Maria Valentina D’Anna<br />

In punta di penna<br />

Dopo l'emozione e la veemente attesa che hanno preceduto l'uscita dello sperimentale numero 0. di Graphomania,<br />

con lo stesso entusiasmo, giungiamo alla seconda uscita.<br />

Chi vi scrive, convinta della validità del progetto divulgativo, contagiata dalla professionale effervescenza delle<br />

promotrici di questa <strong>rivista</strong> e lusingata dalla possibilità di farlo, ha accettato gli oneri e gli onori di coordinare<br />

questa redazione tutta in rosa.<br />

Su proposta dei nostri primi lettori, che ringraziamo per l'apprezzamento dimostrato e per i preziosi e costruttivi<br />

suggerimenti, abbiamo pensato di ampliare la nostra offerta informativa, arricchendola di proposte. Mantenendo<br />

come primario l'intento divulgativo della <strong>rivista</strong>, sono state così inserite in questo numero nuove, interessanti<br />

e uibili rubriche che si dosano ad articoli dai contenuti più tecnici di stampo grafologico.<br />

Il gesto grafico, nelle sue molteplici declinazioni che vanno dalla scrittura al disegno, la grafologia, nei suoi svariati<br />

campi di applicazione, restano i temi cardine di questo progetto editoriale.<br />

A questi temi non possono non accompagnarsi pressanti e necessarie esigenze che ci assumiamo come compiti.<br />

In primis conferire dignità professionale alla grafologia; obiettivo questo ben sintetizzato nella maggior parte<br />

degli articoli presenti in questo numero e soprattutto nell'articolo in cui, come è facile intuire dall' iniziale interrogativo<br />

del titolo, si cerca di “rendere giustizia” alla perizia grafica, imprescindibile “ancilla iuris”, troppo spesso<br />

svilita, anche nei contesti giudiziari in cui se ne fa uso, dalla mancata professionalità di improvvisati grafologi.<br />

In secondo luogo diffondere la conoscenza dello strumento grafologico e l'utilità dello stesso nella vita comune dei<br />

non addetti ai lavori; esempi di ciò sono condensati nell'interessante articolo sulle polarità in grafologia, che propone<br />

un innovativo parallelismo tra temi di tipo orientale e mondo grafologico, e nelle nostre nuove rubriche<br />

come “I test-carta e matita”, “Il piccolo dizionario grafologico”, “Dalla parte del lettore”.<br />

Non ultimo l'intento di spaziare in campi diversi per rendere la grafologia uibile all'interno del panorama<br />

culturale: l'articolo su Angelo Musco, nel rendere omaggio ad un illustre conterraneo, documenta la possibilità<br />

di seguire il percorso umano ed artistico di uno scrittore attraverso la sua scrittura.<br />

Infine, le nostre rubriche ”La pagina degli eventi” e “Non perdiamoci di vista”, che in un intreccio tra passato e<br />

futuro raccontano le crescenti iniziative in questo campo, testimoniano nello stesso tempo la vitalità della<br />

nostra Associazione in pieno dialogo con le altre sedi nazionali e l'apertura a ricerca e collaborazione.<br />

Di questa crescita, che è soprattutto una crescita grafologica, di questo fermento, Graphomania è e vuole continuare<br />

ad essere, la voce narrante.<br />

1<br />

1Editoriale Editoriale


Storie di grafologi5<br />

Storia di Laura M.<br />

Penso di potermi definire una grafomane nel senso<br />

letterale del termine, mi è sempre piaciuto scrivere,<br />

dare corpo ai pensieri e alle sensazioni più intime e profonde,<br />

assaporare il contatto della penna con il foglio di<br />

carta e la sensazione di calore e completezza che mi trasmette.<br />

Forse anche per questo mi costa un po' ammettere che<br />

fino a circa quattro anni fa sconoscevo la grafologia. Le<br />

LA SCRITTURA DI LAURA<br />

In uno spazio ordinato, un movimento elastico e<br />

morbido disegna forme curve, semplici e piuttosto<br />

allargate dal tratto nutrito e poco appoggiato; al<br />

bianco è lasciato ampio spazio soprattutto tra le<br />

righe.<br />

Calma e riflessività preferite al dinamismo,<br />

sentimenti semplici e delicati, caratterizzano Laura,<br />

donna conciliante e fedele. Dall'aspetto un po'<br />

taciturno e malinconico sembra a volte indifferente,<br />

poco espansiva, ma dentro lei convivono sentimenti e<br />

convinzioni profonde e intense.<br />

Laura cerca di evitare i contrasti utilizzando le sue<br />

capacità di mediazione per trovare soluzioni che la<br />

soddisfano nel rispetto dei valori tradizionali. Tra<br />

questi valori, la famiglia, che cura con dedizione e<br />

sacrificio, risulta essere punto di riferimento<br />

importante e allo stesso tempo stimolo e fonte di<br />

energia. Passioni e impulsi difficilmente la<br />

travolgono, su di essi riesce ad avere la meglio<br />

coltivando anzi la prudenza, la regolarità e il metodo;<br />

per questo ama avere tutto sotto controllo<br />

spingendosi a volte fino alla routine e soffrendo la<br />

tensione che ne consegue. Allora proprio per<br />

staccare, per ritrovare le energie, per fronteggiare<br />

una certa paura del futuro per se stessa e per la sua<br />

famiglia, per spirito di conservazione, le capita di<br />

rifugiarsi nel mondo del sogno e della fantasia, giusto<br />

il tempo di ricaricarsi, per ritornare con i piedi per<br />

terra con la giusta serena lucidità.<br />

mie conoscenze si limitavano a<br />

quel po' di psicologia studiata<br />

all'università, studi che peraltro<br />

non sono riuscita a portare<br />

a termine.<br />

Fino a quel momento, quindi,<br />

e r o s t a t a a s s o r b i t a<br />

dall'impegno full-time come<br />

moglie e mamma, poco tempo<br />

per me e per eventuali divagazioni.<br />

Poi nel maggio del 2008<br />

conosco Rosa Maria, preludio<br />

di una nuova e profonda amicizia,<br />

nonché di inaspettati cambiamenti.<br />

Lei sta per concludere<br />

il primo anno del corso di grafologia<br />

tenuto dall'Arigraf a<br />

Catania, me ne parla con entusiasmo,<br />

mi invita ad assistere<br />

all'incontro di apertura del nuovo anno di corso in<br />

autunno.<br />

L'appuntamento è per i primi di ottobre, in programma<br />

c'è una lezione sulla storia della scrittura tenuta dalla<br />

professoressa Elena Manetti.<br />

E' ancora viva in me la sensazione provata quel pomeriggio<br />

quando, ascoltando la relatrice, mi sono sentita<br />

come proiettata in un'altra dimensione, completamente<br />

catturata dall'atmosfera di quell'incontro, dalle parole<br />

e dai suoni, dalle persone. Alla fine avevo addosso<br />

l'adrenalina di chi sa di avere fatto una scoperta eccezionale,<br />

avrei potuto continuare all'infinito. Inutile dire<br />

che sono tornata a tutti gli appuntamenti successivi, ho<br />

conseguito il diploma alla fine del triennio di studi ed ho<br />

superato l'esame che consente l'iscrizione nelle liste<br />

dei grafologi professionisti.<br />

La grafologia mi ha insegnato a guardare oltre le apparenze,<br />

ad osservare con attenzione, a percepire la realtà<br />

in modo differente, più completo.<br />

La strada intrapresa quel giorno si è rivelata ricca di<br />

incontri piacevoli e importanti, piccole e grandi soddisfazioni,<br />

ma anche di paure e di momentanei scoraggiamenti.<br />

Sicuramente mi ha aiutato a crescere come persona<br />

e continua ad essere uno stimolo costante ad<br />

ampliare le mie conoscenze e competenze in questa<br />

disciplina tanto vasta e variegata quante sono le manifestazioni<br />

di ogni essere umano nella sua unicità.<br />

chi scrive disegna se stesso


6<br />

La perizia gra ca nel contesto giuridico a uale:<br />

“parente povero” o imprescindibile<br />

?<br />

Nell'ordinamento giuridico italiano, sia nel procedimento<br />

penale che in quello civile risulta espressamente prevista la<br />

figura di un esperto in grado di fornire un punto di vista, squisitamente<br />

tecnico, in merito allo specifico atto del contendere.<br />

Tale figura deve essere in grado di assicurare una “particolare<br />

competenza nella specifica disciplina” (art. 221 c.p.p.),<br />

fermo restando comunque il ruolo del Giudice che, in qualità<br />

di peritus peritorum, può in ultima analisi anche decidere in<br />

senso contrario alle conclusioni evidenziate nella relazione<br />

tecnica prodotta dal consulente tecnico da lui stesso nominato<br />

(dandone però espressa motivazione in sentenza).<br />

Le varie categorie di “esperti” espressamente previste risultano<br />

essere quelle “in medicina legale, psichiatria, contabilità,<br />

ingegneria e relative specialità, infortunistica del traffico e della<br />

circolazione stradale, balistica, chimica, analisi e comparazione<br />

della grafia". Per quanto attiene la categoria che ci riguarda,<br />

come si può ben notare il legislatore non distingue né richiede<br />

un “grafologo” o piuttosto un “calligrafo”, ma semplicisticamente<br />

richiama la (necessaria) presenza, all'interno di un<br />

procedimento giudiziario che ne ravvisi necessità ed opportunità,<br />

di un tecnico in grado di riuscire a dedurre e quindi<br />

dimostrare – tramite l'“analisi e comparazione della grafia” –<br />

l'autografia o l'apocrifia di un ipotetico testo manoscritto in<br />

verifica; un tecnico che, di fatto, potrà così dare il proprio<br />

valido contributo alla corretta risoluzione del procedimento.<br />

Le norme giuridiche non indicano un percorso di studi obbligato<br />

e ben definito che si concluda col conseguimento del<br />

ruolo di “esperto in comparazione della grafia”, e purtroppo<br />

in Italia – ad oggi – non esiste un esame di Stato abilitativo in<br />

tal senso; ciò ha di fatto consentito, nei decenni trascorsi,<br />

l'iscrizione negli Albi dei vari Tribunali di alcuni “esperti” a<br />

digiuno dei più basilari principi, nozioni e leggi di fisiologia<br />

scritturale; ancor più gravemente, ha consentito (o comunque<br />

tollerato) l'abusivo esercizio della professione a personaggi<br />

che ben poco avevano a che spartire con le scienze grafologiche<br />

in quanto tali, tutti per lo più “grafologi” autodidatti<br />

o – comunque – con conoscenze specifiche certamente<br />

limitate. Figure prive di una certificazione probante la reale<br />

preparazione tecnica conseguita sui testi e il costante<br />

aggiornamento professionale; Tali figure, vere mine vaganti<br />

1<br />

di Alfio Costanzo<br />

Perito e Consulente Tecnico presso il Tribunale di Siracusa<br />

del sistema giuridico, esercitano la libera professione vantando<br />

spesso titoli inesistenti.<br />

A distanza di cinque anni, ricordo ancora la telefonata di un<br />

padre disperato al quale era stato tolto l'affidamento di un<br />

figlio “per una firma falsa valutata da una che ha preso il diploma<br />

per corrispondenza”.<br />

Telefonata che non dimenticherò mai, professionalmente,<br />

per quel profondo sminuimento e discredito - da parte di un<br />

profano - della professionalità di certi periti grafici non tecnicamente<br />

all'altezza del compito loro assegnato, umanamente<br />

in quanto, anche io, come cittadino italiano potrei<br />

incorrere in un impreparato ma “validato” e stimato Perito<br />

Grafico.<br />

E' comunque vero, fortunatamente, che gli elaborati grafoperitali<br />

prodotti da questi veri pericoli si riconoscono abbastanza<br />

agevolmente per una serie di caratteristiche ricorrenti:<br />

ad esempio, scarse cognizioni tecniche perlopiù avulse<br />

dallo specifico contesto che il caso necessita (spesso integrate<br />

dalla ricopiatura di intere pagine di testi peritali prive<br />

di alcuna indicazione bibliografica, facendo passare così il<br />

tutto per proprio lavoro tecnico); linguaggio elitario, piuttosto<br />

che esplicativo nei confronti delle controparti e del Giudice;<br />

preferenza dell'attacco personale al consulente di controparte,<br />

piuttosto che propensione alla disamina delle


disquisizioni tecniche presentate dalla parte avversa.<br />

Tale stortura, vero e proprio “collo di bottiglia” dell'intero<br />

sistema, seppur limitato e circoscritto a pochi “colleghi”, ha<br />

stratificato nei decenni un generalizzato senso di discredito<br />

verso l'intera categoria degli effettivi Grafologi specializzati<br />

in Perizia Grafica; non è raro infatti ritrovare, oltre al malcelato<br />

atteggiamento di supponenza da parte di vari professionisti<br />

o finanche dalla stessa magistratura giudicante/inquirente<br />

, chiare indicazioni tendenti a mettere in serio<br />

dubbio la dignità della scienza grafologica in quanto tale,<br />

adducendo una presunta opinabilità delle risultanze grafologiche<br />

in ambito peritale.<br />

Questa opinabilità non risulta però imputata ad altre scienze<br />

umane, quali ad esempio medicina legale, psichiatria, le<br />

varie attività manuali, psicologia, discipline artistiche, etc.<br />

Attualmente nell'ambito giuridico si sconosce come la perizia<br />

grafica sia in grado di assicurare, un esito corretto in<br />

ben oltre il 95% dei casi, (così come emerso nel convegno<br />

nazionale AGI tenuto nel 2011), percentuale destinata a<br />

migliorare ulteriormente, anche grazie proprio al riconoscimento<br />

ministeriale recentemente conseguito.<br />

A tal proposito non posso fare a meno di citare la prefazione<br />

di un valido testo di grafologia peritale, “Sembra quindi che<br />

anche relativamente all'approccio grafologico ci siano le condizioni<br />

per configurare una professione riconoscibile, cioè che il<br />

criterio dell'utilità sociale sia rispettato appieno. Eppure, come si<br />

sa, il riconoscimento sociale non c'è.”. Era l'anno 2004. Il tanto<br />

auspicato “riconoscimento sociale” si è formalizzato<br />

nell'anno 2010, col riconoscimento ministeriale ottenuto<br />

dalle due associazioni nazionali AGI (Associazione Grafologica<br />

Italiana) ed AGP (Associazione Grafologi Professionisti),<br />

che sono state inserite nel registro nazionale delle associazioni<br />

rappresentative delle professioni non regolamentate.<br />

Le suddette associazioni, oltre ad elencare nei rispettivi<br />

siti i vari grafologi correttamente abilitati all'esercizio della<br />

professione, certificano, curano e controllano il costante<br />

aggiornamento professionale, nei dettami imposti dal Ministero<br />

e dalla normativa vigente. Ecco quindi come anche la<br />

Grafologia, con tutte le varie specializzazioni (tra le quali rica-<br />

de la Perizia Grafica), di recente, ha ufficialmente conquistato<br />

anche in Italia, quel ruolo di utilità e riconoscimento sociale<br />

che le spetta; ruolo conferito non da un asettico documento<br />

ministeriale quanto, piuttosto, da pregressi secoli di<br />

storia, validazioni scientifiche, immane impegno, profuso da<br />

innumerevoli ricercatori-grafologi, ognuno nel proprio specifico<br />

campo d'applicazione ed ognuno nel relativo periodo<br />

storico-culturale, sociale e territoriale.<br />

In Sicilia proprio l'<strong>ArigrafCatania</strong>, (già riconosciuta dall'AGP<br />

e della quale mi pregio far parte), da vari anni opera con impegno,<br />

costanza e soprattutto elevatissima professionalità,<br />

nell'intento di divulgare il reale concetto di Grafologia in<br />

quanto scienza umana; concetto ben diverso da quello in<br />

uso alla vulgata popolare che la relega ad una applicazione<br />

ludica da utilizzare in una serata conviviale tra amici.<br />

In una serata tra amici, si può anche “scommettere” sui tratti<br />

di personalità dei presenti, ma la professionalità preferisco<br />

vederla estrinsecata in casi ben diversi: ad esempio nella<br />

ricostruzione del profilo di personalità di un anonimografo<br />

che, scrivendo in stampatello e con la mano opposta, prepara<br />

ed invia scritti estorsivi con pesanti minacce personali,<br />

creando apprensione in una intera comunità locale; caso<br />

reale tra i molti capitatomi.<br />

Certamente oggi la Perizia Grafica non ha soltanto bisogno<br />

di professionisti preparati, ma anche e soprattutto di seri<br />

professionisti-ricercatori che perseguano ricerca e sperimentazione,<br />

proponendo e validando scientificamente<br />

nuove teorie, nuovi spunti e nuove indagini tecniche, che permettano<br />

di rimanere al passo dell'inarrestabile evolversi<br />

della società civile e dei relativi mezzi tecnici a disposizione.<br />

Negli anni, grazie alla Perizia Grafica ho avuto modo di conoscere<br />

splendide persone che eseguono la mansione di ausiliario/consulente<br />

del Giudice con dedizione, preparazione,<br />

costante aggiornamento, serietà professionale, integrità<br />

morale e – ultimo ma non meno importante – sentito rispetto<br />

umano per i colleghi: professionisti che ritrovo nelle varie<br />

aule dei Tribunali, anche a parte contrapposta, ma con i quali<br />

è sempre un vivo piacere umano e professionale collaborare,<br />

nell'interesse esclusivo della Giustizia.<br />

Il tutto in funzione di una Perizia Grafica sempre più imprescindibile<br />

“ancilla iuris” piuttosto che “parente povero” della<br />

Giustizia, ma anche nell'interesse di una Giustizia oggettiva,<br />

equa, certa; nell'interesse di un padre che rischia di vedersi<br />

strappato un figlio, di un erede che rischia veder svanire un<br />

legittimo patrimonio a vantaggio di un abile falsario di testamenti,<br />

di un esercente che teme ritorsioni da parte di un pericoloso<br />

anonimografo indefinito, di un qualsiasi Italiano che<br />

rischia di veder rovinato l'onore ed il patrimonio per un atto<br />

non suo; ma anche a favore di una Giustizia che, agevolmente<br />

ed in maniera quanto più certa possibile, riesca a smascherare<br />

e colpire il reale autore di un atto abilmente alterato<br />

in parte o magistralmente falsificato in toto.<br />

chi scrive disegna se stesso<br />

7


8<br />

I I test<br />

test<br />

Da<br />

carta e matita<br />

Nell'adulto e ancora più nel bambino, il disegno rappresenta un' espressione della vita emotiva e della personalità connotandosi<br />

così come utile strumento di comprensione degli stati interni e delle dinamiche relazionali che caratterizzano la<br />

vita di ciascuno.<br />

Il disegno e la sua interpretazione sono i fondanti di questi test che, così chiamati poiché necessitano di materiale ridotto,<br />

carta e matita, sono varianti più o meno codificate degli omonimi test usati in campo psicologico. L'utilizzo di questi test in<br />

campo grafologico inasprisce da sempre l'eterna diatriba e i veti posti da parte di psicologi, soprattutto clinici, che non riconoscono<br />

ai grafologi competenza nell'uso degli stessi.<br />

E' necessario precisare che l'interpretazione grafologica del disegno, nell'ambito di tali test, senza voler oltrepassare confini<br />

e competenze, riguarda il disegno stesso nel suo livello grafico e formale, senza mai voler entrare in quel livello di contenuto<br />

che, semmai, i grafologi si “permettono” di interpretare nella sua sintesi fabulatoria (A.R. Guaitoli Sebben che siamo grafologi,<br />

in Il giardino di Adone n.6 Aprile 2005, pp. 5-10) e mai (quando si è grafologi professionali e professionisti), oltre.<br />

Pur essendo ridotti i materiali, grande è il potenziale di questi test che permettono di valutare in maniera immediata la<br />

dimensione proiettiva di ogni soggetto che esegue la performance grafico-pittorica.<br />

Tra i tanti citati nella letteratura psicologica, il test di Crocetti, “Una persona sotto la pioggia” apre la nostra rubrica.<br />

La persona sotto la pioggia<br />

Sebbene sia forse meno conosciuto rispetto ai più noti test proiettivi,<br />

come quello dell'albero di Koch o della famiglia di Corman, il test di Crocetti<br />

(C. Crocetti: Il Bambino sotto la pioggia. Ed Armando Scuola), meglio<br />

identificato come: ”Il bambino sotto la pioggia” è un efficace strumento, che<br />

permette di indagare gli atteggiamenti adattivi e difensivi posseduti dal soggetto<br />

che si sottopone al test, sia esso bambino o adulto. Di tali atteggiamenti,<br />

conosciuti anche come “meccanismi di difesa”, è possibile valutare, attraverso<br />

il test, consistenza, intensità e resistenza.<br />

Nelle linee generali di interpretazione, con cui anche i nostri lettori potranno<br />

cimentarsi, le difese possedute dall'individuo sono simbolicamente rappresentate<br />

nel test, dall'ombrello, dall'impermeabile o da qualsiasi<br />

1<br />

questo numero in poi la redazione di Graphomania<br />

inaugura, tra le altre, una nuova rubrica<br />

in cui saranno presentati, di volta in volta, i più usati test<br />

proiettivi grafici che, in campo grafologico<br />

rafforzano e sostengono l'interpretazione della scrittura.<br />

di Adriana Perris<br />

Grafologa, Rieducatrice della scrittura<br />

Figura 1. Uomo, 36 anni; Difese insufficienti<br />

non reagisce, si lascia bagnare dalla vita.


oggetto a protezione della persona che ,<br />

nell'essenziale consegna del test, viene chiesto<br />

sia disegnata sotto la pioggia; quest'ultimo elemento<br />

appunto, rappresenterà a sua volta le<br />

situazioni stressorie che ogni soggetto può<br />

incontrare nella sua vita e, a seconda della<br />

caratterizzazione grafica che ad essa sarà data (<br />

debole o copiosa, a gocce o fine), sarà possibile<br />

intuire l'intensità e la portata che tali eventi possono<br />

potenzialmente avere sull'individuo.<br />

Lo stesso metodo interpretativo, a seconda<br />

della caratterizzazione grafica, guiderà la valutazione<br />

della tipologia di difese.<br />

Un ombrello dimenticato o non rappresentato,<br />

sarà indicativo della vulnerabilità del soggetto, Figura 2 : Valerio 12 anni; forti difese, si da' un tono come un<br />

grande ma ha ovviamente bisogno di aiuto in caso di difficoltà.<br />

Figura 3: Uomo, 25 anni- Difese non ben riuscite<br />

di difese poco efficaci e insufficienti che, nella<br />

vita reale, si tramutano in rabbia o panico quando<br />

l'ombrello viene poi disegnato rotto.<br />

Un ombrello chiuso, sarà significativo di difese<br />

che il soggetto non usa, pur percependone il possesso;<br />

ancora, un ombrello che nel disegno copre<br />

la persona, sarà spia di atteggiamenti di isolamento<br />

e fuga da parte del soggetto o, di drammatizzazione<br />

della situazione di stress, quando<br />

l'ombrello è rappresentato grande e aperto.<br />

Piccolo e accompagnato a tanta pioggia, sarà rappresentativo<br />

di difese inadeguate con la possi-<br />

bile sussistenza di atteggiamenti depressivi. Diversamente<br />

se la pioggia è debole e l'ombrello chiuso, l'interpretazione<br />

si orienterà positivamente a favore di atteggiamenti che<br />

vedono il soggetto affrontare le situazioni in cui è coinvolto<br />

con disinvoltura, poiché egli sa, inconsciamente, di poter<br />

utilizzare difese efficienti e proporzionali all'aumentare<br />

dell'intensità dello stress.<br />

L'aggiunta di un oggetto, persona, animale o cosa nel disegno,<br />

indicherà il bisogno di un aiuto o un sostegno per reagire<br />

alle situazioni di stress.<br />

Figura 4. Nonostante l'orientamento verso la sinistra del foglio<br />

della figura disegnata, in questo disegno appaiono rappresentati<br />

buoni meccanismi di difesa.<br />

chi scrive disegna se stesso<br />

9


10<br />

Un personaggio famoso<br />

Angelo Musco grande artista siciliano, nato a Catania<br />

nel 1871 da povera gente ha fatto il suo apprendistato<br />

umano per le strade dei quartieri popolari della città<br />

etnea esercitando i più umili mestieri. Il suo amore irrefrenabile<br />

per la recitazione lo porta a provare, lottare,<br />

sperimentare a non mollare mai. Possiamo tranquillamente<br />

affermare, che è stato colui che ha dato il via al<br />

teatro italiano interpretando con un estro veramente<br />

straordinario, aiutato anche da una fisionomia caratteristica<br />

, unita ad una “martellante mobilità”, una moltitudine<br />

di personaggi ( “lu paraninfu “ di L. Capuana –<br />

“San Giovanni decollato” - “L'aria del continente“ –<br />

L'arte di Giufà di Nino Martoglio e non ultimo “ Pensaci<br />

Giacomino “ di L. Pirandello)<br />

Per i lettori e le persone più giovani è più difficile ricordarlo,<br />

anche perché, al contrario di altri suoi colleghi,<br />

viene meno citato, soprattutto fuori dai confini della<br />

Sicilia, mentre in realtà la sua fama si era affermata in<br />

Europa e addirittura oltreoceano.<br />

Per chi lo conosce artisticamente e lo ama invece è più<br />

difficile dimenticarlo: le sue macchiette, le caratterizzazioni<br />

dei suoi personaggi, molto diversi tra loro, sono<br />

un esempio di grande spontaneità e acume artistico.<br />

Mi piace qui condividere con i lettori una parte di Angelo<br />

Musco più privata, più intima, forse meno nota, sia<br />

attraverso fotografie di famiglia che naturalmente analizzando<br />

la sua scrittura .<br />

Prima di commentare la grafia voglio citare una frase<br />

che compare a pag. 45 del libro “CERCA CHE TROVI…”<br />

scritto proprio dall'artista; egli inizia le sue memorie<br />

con un capitolo che dedica alla sua famiglia e che così<br />

inizia :<br />

-Lei mi deve scrivere un libro.<br />

-Come dice scusi ?<br />

-Dico che lei deve trovare il modo e il tempo di scrivere quei<br />

ricordi della sua giovinezza, della sua carriera artistica (..)<br />

-Non posso. Ho una pessima calligrafia.<br />

-Chiamerò ad interpretarla quelli che studiano l'etrusco, e<br />

qualcosa salterà fuori.<br />

di Barbara Taglioni<br />

Grafologa professionista<br />

Fotografia di Angelo Musco<br />

1<br />

A Muscu di Carmelo Privitera<br />

Vessu l'onor do munnu<br />

issasti ntra li megghiu<br />

tuttu l'amur dell'arte tua feconda.<br />

Tenace ancora oggi ai to allori.<br />

Ora si chiù presenti:<br />

riso tu, fotti e invittu<br />

in ogni cori si frementi cu tutta l'opera tua.<br />

Oggi il tuo nome sta scrittu.<br />

Naturalmente non è stato necessario chiamare “quelli<br />

che studiano l'etrusco”, per interpretarla, anche perché<br />

non è vero che la scrittura di Musco è una “pessima calligrafia”…<br />

La grafia di Angelo Musco ci parla di una personalità<br />

vitale, decisa ed entusiasta, di un uomo che viveva nel<br />

desiderio di sviluppare attivamente le proprie potenzialità,<br />

cercando di realizzare progetti e idee, ottimizzando<br />

le azioni (scrittura grande, inclinata, angolosa, legata,<br />

in uno spazio ampiamente occupato)<br />

I parallelismi delle aste, l'inclinazione e la prevalenza<br />

dell'asse verticale della sua scrittura ci dicono che<br />

amava sfidare i propri limiti, mettersi alla prova cercando<br />

autonomia e indipendenza desideroso di aumentare<br />

sempre più la propria fama e il proprio pubblico.<br />

Ambizioso e autocompiaciuto del successo, tendenzial


mente impulsivo, individualista e piuttosto vanitoso (“t”<br />

lanciate – ricci- cappi- sopraelevazioni-segni di narcisismo,<br />

firma ornata e sottolineata) si mostrava ricettivo, simpatico<br />

e disinvolto pur conservando idee proprie, raramente<br />

discutibili. (tratto caldo -forme angolose- intrichi-<br />

asse verticale )<br />

Passionale, audace, ottimista , così impegnato nel portare<br />

avanti i propri progetti con inesauribile entusiasmo,<br />

poteva risultare a volte poco attento all' ascolto e<br />

alle esigenze di chi condivideva con lui la vita e il lavoro<br />

( grande - compatta – prevalenza dei neri- scarso spazio tra<br />

parole).<br />

Dotato di una forte componente realistica e sensoriale<br />

(tipo sensazione di Jung) voleva “toccare con mano” le<br />

cose, amava la vita comoda, le cose belle ed eleganti e il<br />

buon cibo, aspetti della quotidianità a cui si affidava<br />

soprattutto nei rari momenti di scoraggiamento e di sfiducia,<br />

(filiformità).<br />

Tendeva ad essere conciliante e protettivo con chi<br />

dipendeva da lui, voleva comunicare, stare in compagnia,<br />

condividere, conoscere tanta gente importante<br />

ed interessante, adorava il palcoscenico e il riconoscimento<br />

del suo pubblico (tipo sanguigno di Ippocrate e<br />

firma ornata e sottolineata da doppio paraffo).<br />

Angelo Musco con la moglie e i figli Franca e Vittorio<br />

chi scrive disegna se stesso<br />

11


12<br />

Dalla parte del lettore<br />

Cari lettori, all' interno di Graphomania nasce oggi : “ Dalla<br />

parte del lettore”, una rubrica di corrispondenza per dare voce<br />

a chi desidera esprimere le proprie opinioni sulla Grafologia e<br />

quanto intorno ad essa ruota. Inauguriamo questo spazio con<br />

la lettera inviata alla redazione da un nostro lettore:<br />

Gentile Redazione, grazie all' invito dell' <strong>ArigrafCatania</strong>, ho<br />

avuto il piacere di partecipare al recente Seminario su “<br />

Affidabilità e scrittura: la grafologia incontra le aziende”.<br />

L'a r g o m e n t o p r o p o s t o n e l l ' i n c o n t r o , l 'e f fi c a c i a<br />

dell'introduzione del test grafologico tra i test vigenti, somministrati<br />

dalle Aziende in materia di assunzione (CV, test<br />

psicologici, ecc.), ha generato in me numerose riflessioni<br />

accompagnatesi ad altrettanti interrogativi.<br />

Personalmente ho trovato l'argomento di grande interesse,<br />

intrigante ed innovativo, visti i contenuti proposti: intrigante<br />

perché ha stimolato un dibattito nuovo su un aspetto<br />

della formazione e della carriera dei dipendenti e/o futuri<br />

manager di aziende, sia in ambito pubblico che privato;<br />

innovativo perché ha introdotto elementi considerati da<br />

me , profano della grafologia, estranei al profilo lavorativo<br />

dei singoli soggetti.<br />

Ciò che mi ha fatto riflettere e che mi preme mettere in<br />

risalto, sono alcuni aspetti legati all'impatto emotivo che<br />

l'esame grafologico può avere sui candidati al momento di<br />

sottoporsi ( già in una situazione di stress) ad un ulteriore<br />

“verifica “ delle proprie capacità, considerando anche un<br />

certo scetticismo che “aleggia” nei confronti di un metodo<br />

basato solo su poche e banali righe scritte ( estemporaneamente<br />

e non) di proprio pugno, su un banalissimo foglio<br />

bianco A4.<br />

Vi pongo la mia (lecita) domanda: il test grafologico può<br />

essere vincolante e addirittura determinante ai fini di un<br />

eventuale assunzione e/o riqualificazione, e/o promozione<br />

di un probabile candidato ?<br />

Il mio ruolo di sindacalista mi impone di ricordare<br />

l'importanza della tutela della privacy e in maggior misura<br />

della serenità dei candidati che, secondo me, può venire<br />

meno in un ”contesto esaminante” in cui si inserisce il suddetto<br />

test, che ( si dice!) scruta in profondità le dinamiche<br />

della personalità del singolo individuo e lo mette a nudo.<br />

Antonio M. - Catania<br />

Gentile Lettore, rispondiamo alla tua lettera con la speranza di<br />

riuscire a far svanire, almeno in parte, i Suoi dubbi.<br />

Il test grafologico, come ulteriore indagine su un candidato che<br />

si propone per occupare un posto di lavoro, non può e non deve<br />

rappresentare né un vincolo, né determinare un risultato ai fini<br />

di un' eventuale assunzione, poiché la decisione finale spetta<br />

solo ed esclusivamente al datore di lavoro, che, a sua discrezione,<br />

ne trae le personali e decisive conclusioni, dopo aver elaborato<br />

i dati emersi dagli altri test, compreso quello grafologico.<br />

1<br />

La Grafologia professionale rispetta rigorosamente un codice<br />

deontologico, attenendosi con serietà e professionalità alle<br />

precise richieste del committente, finalizzate solo ed esclusivamente<br />

alla ricerca delle attitudini e delle potenzialità del probabile<br />

candidato: “la persona giusta nel posto giusto” .<br />

Il grafologo specializzato in questo ramo, con l'analisi della<br />

scrittura apporta un elemento in più di valutazione, di qualità e<br />

di trasparenza al rapporto dipendente/Azienda, sin dal suo<br />

nascere; un valore aggiunto nell'eventuale scelta all'interno<br />

dell'azienda stessa che getta le basi per un'ottimizzazione e<br />

una valorizzazione delle risorse e soprattutto per il raggiungimento<br />

degli obiettivi finali e dei successi personali ed aziendali.<br />

L'analisi grafologica è in grado di scoprire le motivazioni, le<br />

potenzialità inespresse per mettere nel giusto risalto la figura<br />

dell'impiegato; può evidenziare eventuali limiti professionali e<br />

comportamentali degli aspiranti, ma non può e non deve mai<br />

poter rappresentare un mezzo discriminante.<br />

In Francia la figura del grafologo nell' ambito lavorativo è una<br />

realtà già da molto tempo: si calcola che il 93% delle aziende si<br />

rivolgono sistematicamente ad un consulente grafologo molte<br />

ditte, addirittura assumono un grafologo che ogni cinque anni<br />

“testa” il personale per verificare se è ancora in grado di svolgere<br />

la mansione affidatagli.<br />

In Gran Bretagna la percentuale è ancora bassa, ma la sorpresa<br />

maggiore arriva dall' Israele , Paese in cui ben il 75% del popolo<br />

dei lavoratori già si sottopone a questi test.<br />

In Italia la situazione è ben diversa : al Nord, è una realtà in continuo<br />

sviluppo, soprattutto nelle grandi Multinazionali , al Sud<br />

il percorso è al punto di partenza e si presenta abbastanza impegnativo;<br />

si sta operando per conquistare un ruolo, in<br />

quest'ottica, che non risulti invadente e velleitario in un contesto<br />

lavorativo perennemente in crisi. Si spera che la Grafologia,<br />

intanto, possa finalmente infrangere il “muro di gomma” di<br />

natura culturale, rappresentato dalla diffidenza contro cui,<br />

sovente, la figura del grafologo deve fare i conti.<br />

Come la “sorella” Psicologia, inizialmente accolta con distacco,<br />

ma che oramai è entrata in molte realtà professionali, la Grafologia<br />

intende mettersi al servizio delle aziende per permettere<br />

di concretizzare un rapporto forte e dinamico, basato su uno<br />

scambio di informazioni biunivoco, nell'interesse di entrambe<br />

le parti.<br />

Per rispondere poi al tuo quesito in merito alla sensibilità alla<br />

serenità e al rispetto alla privacy che dovrebbe essere garantito<br />

ad ogni possibile candidato, ci sentiamo di dirti che non è certo<br />

la Grafologia che viola questo diritto: oramai viviamo in un<br />

mondo in cui siamo costantemente monitorati, schedati e<br />

ripresi da mille occhi indiscreti (telecamere) disseminati qua e<br />

là. Siamo vittime inconsapevoli di una tecnologia di gran lunga<br />

più invadente della Grafologia, che è una scienza umanistica e<br />

che si serve di un semplice metodo basato sull'analisi della<br />

scrittura, che non è invasiva e non causa conseguenze. Può la<br />

grafologia mettere più a nudo di così?!


?<br />

Testmania?!<br />

Per questo gioco servono carta e penna<br />

DISEGNA O ELENCA TRE ANIMALI in ordine di preferenza e attribuisci ad ogni animale almeno due o tre aggettivi<br />

sul perché ti piacciono.<br />

E' divertente, aiuta a riflettere su se stessi e si può fare anche in compagnia per rallegrare una serata magari un po'<br />

sottotono o un pomeriggio piovoso.<br />

Chiavi di interpretazione<br />

Divertiamoci e conosciamoci meglio<br />

- Il primo animale è come ti vedi tu<br />

- Il secondo animale è come ti vedono gli altri<br />

- Il terzo animale è come sei davvero<br />

Gli aggettivi utilizzati per ciascun animale caratterizzano meglio le tre situazioni e le qualità o i difetti che ti<br />

attribuisci.<br />

chi scrive disegna se stesso<br />

13


14<br />

Piccolo dizionario grafologico<br />

Grafologa professionista<br />

Corsivo o stampatello?<br />

La scrittura è un segno di riconoscimento personale,<br />

come il timbro vocale o le impronte digitali, elementi<br />

assolutamente unici ed insostituibili, indispensabili<br />

per identificare ogni individuo con le sue differenze e le<br />

sue peculiarità.<br />

La scelta del modello, il corsivo piuttosto che lo stampato,<br />

ha per la grafologia un significato ben preciso,<br />

significato dall'alta valenza psicologica, che ci permette<br />

di entrare in comunicazione col mondo interiore di<br />

un essere umano e con la sua vita sociale.<br />

Il termine corsivo deriva dal latino “currere” ed indi-<br />

ca la scrittura a mano caratterizzata dall'unione delle<br />

lettere e dall'inclinazione degli assi. La scrittura in corsivo,<br />

proprio per la caratteristica del collegamento letterale,<br />

si presta con facilità ad una accelerazione del<br />

gesto grafico ed ad eventuali personalizzazioni rispetto<br />

al modello calligrafico imparato a scuola.<br />

L'uso del corsivo può significare la scelta di una personalità<br />

che si è evoluta raggiungendo un suo equilibrio,<br />

scelta che si riflette nella “personalizzazione” delle<br />

a cura di Giusi Cavaleri<br />

forme, attraverso cioè un “arricchimento” (aggiunta di<br />

elementi grafici) o una “semplificazione” (eliminazione<br />

di segni superflui) del modello appreso, fino ad ottenere<br />

un risultato che rispecchia e soddisfa il senso estetico e<br />

il sentire interiore di chi lo ha prodotto; tale modalità<br />

scrittoria può anche essere interpretata come adesione<br />

ad un modello ritenuto convenzionale, spesso fonte<br />

di sicurezza in chi lo utilizza, come nel caso delle scritture<br />

cosiddette “calligrafiche” che poco si discostano<br />

dal modello imparato a scuola. In questo caso è<br />

come se, aderendo al modello, la persona<br />

ribadisse quanto è importante per lei/lui<br />

comunicare in maniera chiara, semplice e<br />

diretta, inappuntabile anche se non sempre<br />

spontanea.<br />

Nonostante in tempi recenti alcune categorie<br />

di professionisti tendano a considerare<br />

l'utilizzo del corsivo obsoleto e in<br />

declino, esso continua a dimostrarsi<br />

attuale ed efficace per la semplicità di utilizzo,<br />

la sua dinamicità, nonché l'immediatezza<br />

Figura 1 In questa immagine, i legamenti interletterali , alcune forme vicine al modello calligrafico (s, c, l, h), sono esemplificative di una<br />

scrittura in corsivo; sul modello scelto si innestano tuttavia , ricombinazioni nel modo di collegare le lettere, frequenti sopraelevazioni,<br />

semplificazioni, che personalizzano la scrittura.<br />

1


Figura 2 In questa scrittura lettere in script (stampatello minuscolo) alternate a forme personalizzate sono l' esempio di misto script come<br />

modello scelto.<br />

con cui si è portati ad usarlo per annotare, ad esempio,<br />

velocemente degli appunti.<br />

Al contrario, lo STAMPATELLO indica una modalità di<br />

scrittura che imita i caratteri della stampa, in cui quindi<br />

le lettere sono prevalentemente staccate tra loro.<br />

Accanto allo stampatello vero e proprio, in cui le lettere<br />

sono tutte maiuscole, si situano in tempi recenti le<br />

varianti dello script , inteso nel gergo comune come lo<br />

stampatello minuscolo, ed in maggior misura il cosiddetto<br />

misto-script , miscuglio strano e personalizzato di<br />

stampato minuscolo e corsivo. Queste ultime due modalità<br />

sono divenute quasi uno standard tra le nuove generazioni.<br />

L'utilizzo dello script di solito si colloca in prevalenza<br />

alle soglie dell'adolescenza. In questa fase della crescita<br />

i ragazzi hanno già da tempo introiettato, automatizzato<br />

e in parte personalizzato il modello scolastico e<br />

hanno raggiunto la scioltezza del gesto grafico. Ma proprio<br />

in concomitanza con questa acquisita sicurezza ha<br />

inizio per loro un periodo di crisi durante il quale vengono<br />

messi in discussione tutte le certezze, gli stereotipi, i<br />

valori di riferimento ritenuti validi fino a quel momento.<br />

Non è raro allora assistere all'abbandono del corsivo da<br />

parte dei ragazzi, che si rifugiano nello script o nel<br />

misto-script, con una modalità che vede il prevalere<br />

della zona media (parte centrale delle lettere minuscole:<br />

a, c, e, i, m, n, o, r, s, u, v, z): questa tende ad ingrandirsi<br />

e a gonfiarsi fino ad inglobare gli allunghi superiori ed<br />

inferiori delle lettere (b, d, f, g, h, j, k, l, p, q, t, y), quasi ad<br />

esprimere da un lato quel bisogno di chiarezza e di sicu-<br />

rezza di cui sentono la mancanza, il loro bisogno di<br />

attenzione e la concentrazione su se stessi e sulle loro<br />

esigenze; dall'altro il tentativo di controllo sulla loro<br />

emotività, da cui si sentono intimamente travolti, e<br />

sulla affettività vissuta non sempre in maniera serena:<br />

scrivendo così mi costruisco una protezione, mi difendo<br />

dagli attacchi esterni e dissimulo le mie difficoltà interiori.<br />

Questa scelta un tempo veniva interpretata dai grafologi<br />

come espressione di un periodo di crisi di identità,<br />

in cui i giovani si trovavano proiettati loro malgrado,<br />

che sottolineava la ricerca di se stessi come individui, e<br />

che di solito si concludeva con il raggiungimento della<br />

maturità e con il ritorno al corsivo in una forma più personalizzata.<br />

Oggi però assistiamo al perdurare<br />

dello stampatello in tutte le sue<br />

forme anche in età adulta e, questo<br />

fenomeno, sempre più diffuso,<br />

fa sorgere l'interrogativo<br />

se dietro questa “moda” non si<br />

nasconda il tentativo di compiacere<br />

le richieste di una società<br />

in cui tutto si consuma in maniera<br />

veloce, in cui ogni desiderio<br />

è da soddisfare subito, in cui<br />

non vi è posto per l'attesa,<br />

i n s o m m a l ' a t t u a z i o n e<br />

dell'”eterna adolescenza”.<br />

In questo contesto vario e arti-<br />

chi scrive disegna se stesso<br />

15


16<br />

colato si inserisce il dibattito venutosi a sviluppare<br />

negli ultimi anni tra pediatri e grafologi. In base alle tesi<br />

sostenute dall'Associazione Pediatri, il corsivo è da considerarsi<br />

superato ed obsoleto in quanto non corrisponderebbe<br />

più alle esigenze ed alle richieste di una<br />

società in continua e piena evoluzione, visto anche il<br />

grado di sviluppo della tecnologia: computers,<br />

telefoni cellulari, i-phone, i-pad, tablet<br />

di ultima generazione, spopolano come<br />

strumenti di comunicazione in ogni ambito,<br />

dal professionale al personale, purtroppo<br />

prediligendo a volte l'aspetto<br />

quantitativo rispetto a quello qualitativo.<br />

I grafologi dal canto loro sono convinti<br />

assertori dell'insegnamento<br />

del corsivo sin dalle prime classi e<br />

del mantenimento dell'esercizio<br />

manuale, discordano da queste<br />

considerazioni che ritengono<br />

un po' eccessive, e di conseguenza<br />

esortano gli organi-<br />

1<br />

smi preposti alla supervisione delle tematiche sull' insegnamento,<br />

a non privare il singolo individuo della possibilità<br />

di esprimere le proprie attitudini e le proprie<br />

potenzialità attraverso l'elaborazione e lo sviluppo di<br />

una scrittura più personalizzata, operazione che oltretutto<br />

permetterebbe di conservare la scioltezza della<br />

motricità della mano e la conseguente fluidità<br />

del gesto grafico.<br />

Certo non si può affermare se sia meglio scrivere<br />

in corsivo anziché in stampatello. Sono<br />

modalità differenti che sottendono modi<br />

diversi di proiettarsi all'esterno e relazionarsi<br />

con la realtà circostante, di vivere<br />

la propria affettività e di affrontare la<br />

propria emotività.<br />

Come abbiamo detto all'inizio, ogni<br />

scrittura ci parla dell'unicità di chi<br />

l'ha prodotta e del suo bisogno di<br />

comunicare: in un caso o nell'altro<br />

l ' i m p o r t a n t e è r i u s c i r e<br />

nell'intento di esprimersi in<br />

piena libertà e consapevolezza.<br />

Figura 3 Nell'immagine un chiaro esempio di scrittura script testimonia la scelta del modello scritturale di questa ragazza ventenne.


I libri che lasciano il segno<br />

a cura di Barbara Taglioni<br />

“C'erano, una volta, due fogli bianchi”<br />

di ROSALBA ORSENIGO<br />

Mi piace richiamare l'attenzione su questo testo citando come<br />

presentazione la dedica dell'autrice all'inizio del libro “DEDICATO AI<br />

RAGAZZI CHE SOFFRONO; QUELLI NON AMATI, QUELLI CHE<br />

RIMANGONO SOTTO LE MACERIE DEL MONDO DEGLI UOMINI”<br />

L'argomento è naturalmente la Grafologia e mi è piaciuto soprattutto<br />

per la sua impostazione. Rosalba Orsenigo spiega la grafologia in forma<br />

di dialogo, il dialogo tra una nonna e il suo nipotino, che fa tante<br />

domande sull'orientamento scolastico dopo la scuola secondaria di 1°<br />

grado.<br />

E' un volumetto di neppure 100 pagine con una prefazione di Marisa<br />

Aloia –Giordano Editore dal costo di euro 9.50 che vale, secondo me, la<br />

pena avere nella propria libreria.<br />

“Scrivere e narrare di sè”<br />

di ANNA RITA GUAITOLI<br />

ELENA MANETTI - PAOLA URBANI<br />

Dodici storie vere raccontate dal grafologo... e che<br />

grafologo! O meglio che grafologhe!!! Le autrici di<br />

questo libro sono tra le più illustri esponenti della<br />

grafologia moderna che in questo volume raccontano<br />

storie di vita, esperienze vissute in prima persona<br />

durante l’esercizio della loro professione. Troviamo la<br />

storia di Renata, madre preoccupata e donna<br />

insoddisfatta, la «storia maledetta» del «Canaro» della<br />

Magliana, la vicenza di Greta che scopre dal testamento,<br />

che la sua zia Dina, al contrario delle apparenze di donna<br />

vita e piena di amici, si sentisse sola e abbandonata da<br />

tutti. Non manca neppure il caso del serial-killer<br />

Gianfranco Stevanin che Elena Manetti ci racconta con<br />

dovizia di particolari naturalmente anche con l’analisi<br />

grafologica della scrittura.<br />

chi scrive disegna se stesso<br />

17


18<br />

Con questo articolo Graphomania apre una parentesi strettamente<br />

grafologica di approfondimento che speriamo possa incontrare anche<br />

l'interesse e la curiosità di tutti i nostri lettori non grafologi<br />

di Marcella Rizzone<br />

Grafologa professionista<br />

Gli stadi freudiani applicati alla grafologia<br />

La D.ssa Claudie Soulié, esperta grafologa da più<br />

di trenta anni, insegnate presso la SFDG e lo<br />

GGCF da 25 anni, è l'ideatrice del corso tenutosi<br />

a Parigi alcuni anni or sono dal titolo "Théorie<br />

freudienne et applications graphologique". Le<br />

peculiarità del corso, traducibile in Applicazioni<br />

grafologiche nella teoria freudiana, riguardano l'osservazione<br />

da parte del grafologo del gesto grafico<br />

e le sue interpretazioni in chiave psicoanalitica.<br />

I contenuti essenziali del corso sono stati oggetto<br />

di un articolo della Soulié apparso nella <strong>rivista</strong><br />

"La Grafologhie" num. 278-2010, dal quale ho<br />

altresì estratto un preziosissimo compendio psicografologico,<br />

utile oltre che interessante,<br />

poichè offre spunti e riflessioni ragguardevoli su<br />

concetti psicoanalitici particolarmente complessi.<br />

Venendo in aiuto ai profani di psicologia e degli<br />

stadi freudiani, la dott.ssa Soulié dedica una magnifica<br />

presentazione al concetto di "personalità" non perdendosi in prolisse definizioni ma semplicemente scrivendo<br />

che "la personalité s'élabore dans la petite enfance au cours de stades qui sont, en quelque sorte, les piliers de l'organisation<br />

du psychisme et les matrices initiales des comportements ultérieurs, entrai^nant une propension à agir et à réagir dans<br />

un certain sens, selon les thèmes fondatuers du (ou des ) stades auxquels le sujet est resté plus ou moins fixé.". In buona<br />

sostanza, la Soulié ribadisce il pensiero freudiano asserendo che la "personalità" si costruisce fin dall'infanzia,<br />

accompagna nella crescita ciascun individuo, evolvendosi e strutturandosi tramite il passaggio da uno stadio<br />

all'altro.<br />

Dal punto di vista strettamente grafologico, la Soulié precisa che "il convient de bien connai^tre les caratteristiques de<br />

chaque stade avant d'en repérer,..., les "point de fixations" éventuels, qui détermineront chez le sujet certaines attitudes,<br />

c'est-à-dire ses prédispositions latentes, que l'on pourrait identifier dans la trace inscrite" ovvero, viene ribadita la necessaria<br />

professionalità del grafologo nel riconoscere i segni grafici caratterizzanti ogni stadio psicoanalitico, prima di<br />

procedere alla ricerca nel tracciato dei cosiddetti points de fixations o punti di fissaggio. Infatti, dando la giusta<br />

interpretazione a questi ultimi, si è in grado di mettere in risalto nel tracciato, le "predisposizioni latenti" appartenenti<br />

solo ed esclusivamente all'artefice dello scritto.<br />

Il mio primo approccio alla psicoanalisi risale agli anni del liceo, pertanto sono state rivelatrici le pillole di psicologia<br />

che ho trovato nell'articolo sopracitato e qui di seguito riportate.<br />

Dapprima conviene specificare cosa si intende per stadio psicoanalitico:le stade est défini comme une modalité de<br />

relation à l'objet.- ovvero la Soulié sottolinea come sia un modo di porsi in relazione all'oggetto.<br />

Nel rintracciare le peculiarità degli stadi freudiani nelle scritture in esame, la Soulié offre uno schema semplificativo<br />

presentando per ogni stadio i temi prevalenti e le difese principali .<br />

1


1_ -Stade Oral/Stadio Orale<br />

Trois Thèmes Majeurs: Tre temi principali<br />

– avidité ( avoir pour e^tre) - avidità (avere per essere)<br />

– dépendance ( à l'objet, aux autres) - dipendenza ( dall'oggetto, dagli altri)<br />

– évasion vers l'imaginaire (fantasmes) - fuga verso l'immaginario (fantasmi)<br />

Trois Défenses Principales- Tre Difese Principali<br />

– déni (refus de reconnai^tre la réalité) - disconoscimento della realtà<br />

– introjection (incorporation de tout ce - interiorizzare ciò che è fonte di piacere<br />

qui est source de plaisir)<br />

– projection (le sujet expulse et localitse dans - proiettare sugli altri ciò che si disconosce<br />

l'autre ce qu'il méconnait ou refuse en lui) di se stessi<br />

esempio di scrittura Orale:<br />

donna ,25 anni, ingegnere<br />

L'oralità dello scritto è dettato da una zona media grande, iperstrutturata e cilindrica, tesa e legata con riprese, dal<br />

tratto nutrito. Da qui si può partire per un analisi dettagliata in cui ...L'importances des oves traduit ...l'avidité qui<br />

caractérise le stade oral ovvero gli ovali sottolineano una marcata avidità della scrivente. L'iperstruttura della forma<br />

è determinata dal tracciato visibilmente poco strutturato, ciò mostra un sentimento di incertezza poco consapevole<br />

come afferma la Soulié - la forme s'hyperstructure .. car... le tracè n'a pas trouvé sa veritable structure .Tuttavia le<br />

tracé est tendu et s'impose à la page....dunque a questa debolezza emotiva, la scrivente reagisce trasformando l'avidità<br />

in "fame di conoscenza", in determinazione. Les formes proches du modèle...l'identification au groupe la fortifie-<br />

accettando le norme sociali, la scrivente non si è conformata all'ambiente in cui vive, ma esso è diventato il punto di<br />

riferimento del proprio successo professionale. Troviamo così ben espresso il concetto avoir pour e^tre, in cui l'avidità<br />

alimenta l'ambizione senza determinare colpi di testa.<br />

2 Stade Anal/Stadio Anale<br />

Ce stade est constitui par deux étapes: réaction ( rejeter , expulser, détruire) et rétention (garder, controler) L'analità è costituita<br />

da due fasi, reagire ( rigettare, distruggere) e conservare ( trattenere, sorvegliare).<br />

Il est governé par le principe di réalité, où on connait bien la notion de temps et de space,....avec prise en compte des régles,<br />

des interdits et de développement de la pensée, de l'analyse, du raisonnement.<br />

Retto dal principio della realtà, è scandito dalla relazione tempo-spazio e da divieti e regole.<br />

Troi Thémes Majeurs: Tre i temi fondamentali<br />

-ordre (gout pour le classement, l'exactitude) - ordine ( classificazione ed esattezza)<br />

-parcimonie (sens de la valeur des choses qui incite - parsimonia (senso del valore che conduce<br />

à la prudence, à la circonspection) alla prudenza e alla circospezione)<br />

-ente^tement (ténacité, obstination) - testardaggine ( tenacia, ostinazione)<br />

Cinq Défenses Principales: Cinque Difese Principali:<br />

-formation réactionelle - formazione reattiva ( atteggiamento<br />

(attitude de sens opposé à un désir refoulé) opposto ad un desiderio represso)<br />

chi scrive disegna se stesso<br />

19


20<br />

-rationalisation - giustificazione logica e razionale<br />

- isolation ( les représentation sont dépouillées - isolamento (rappresentazione priva<br />

de toute charge affective) di ogni carica affettiva)<br />

- dénégation (l'interprétation de la réalité est transformée) - diniego<br />

- annulation (consiste à considérer un événement comme - annullamento ( considerare un<br />

nul et non avenu) avvenimento mai avvenuto)<br />

esempio di scrittura Anale:<br />

Uomo, 30 anni, celibe, contabile<br />

Petit graphisme, précis, anguleux, poché, scandé par des prolongements réguliérment inclinés, lié avec des arrets, dans un<br />

espace ordonné de façon stricte. Questo scritto mostra le caratteristiche tipiche della scrittura anale, piccola e precisa,<br />

angolosa, ammaccata con prolungamenti inclinati regolarmente, legata con arresti in uno spazio ordinato in<br />

modo rigoroso. La razionalità è evidente proprio dalla dimensione piccola, dal controllo, dalla precisione, dalla<br />

struttura che difende e protegge le parole.<br />

Ecco allora che se la scrittura è/ha :<br />

retenue et précise - trattenuta e precisa -se ne sottolinea la circospezione e l'analisi;<br />

la cadence – la cadenza - se ne mostra la metodicità;<br />

la régularité, l'ordre et la cadence dans un espace cadré –regolarità, ordine e cadenza in uno cornice regolare - esprimono<br />

l'assoggettamento alle regole per un bisogno imperioso di sicurezza;<br />

Il desiderio di una realizzazione anche professionale emerge dalla tensione dello scritto e il raggiungimento degli<br />

obiettivi avverrà mediante un iter ben organizzato, come mostra la omogeneità, la leggibilità e la precisione del testo,<br />

iter per altro seguito con ostinazione – testo cadenzato in cui prevale il legato.<br />

La Soulié così ritrae lo scrivente mediante il rintracciamento e l'applicazione dei generi grafologici allo stadio anale:<br />

Il s'agit d'un homme sérieux, soigneux, méthodique, pointilleux et perfectionniste, irréprochable dans l'exercise de sa profession,<br />

agissant selon les exigences d'une régle sévère, la quelle génère en lui, en contrepartie, tout un climat d'anxiété et<br />

d'aggressivité réactionelle - Lo scrivente è serio, accurato, metodico, pignolo e perfezionista, irreprensibile sul lavoro,capace<br />

di agire nel rispetto delle regole sebbene ciò scateni in lui ansia e aggressività reattiva.<br />

3 Stade Phallique/Stadio Fallico<br />

Lo stadio Fallico è il momento della scoperta dei sensi e della differenza dei sessi, dove il riferimento fallico rappresenta<br />

il potere. In questo stadio, afferma la Soulié, risiede la forte spinta verso l'affermazione di sé alimentata dalla<br />

competizione poichè la que^te phallique pousse le sujet à la conque^te de cette piussance.<br />

Tuttavia, aggiunge ancora, la competitività può essere attiva o latente: si l'attitude est active, elle se manifestera sur le<br />

plan du caractère par l'ambition, le gou^t du prestige, la volonté d'e^tre meilleur, l'ésprit de challenge d'entreprise– se attiva,<br />

si mostrerà in un carattere ambizioso, motivato a raggiungere gli obiettivi, abbracciando i rischi e rafforzandosi<br />

nelle difficoltà. Viceversa, se lo spirito di competizione è più che altro illusorio, le sujet restera dans le registre d'une<br />

que^te d'idéal suivie d'un possible sentiment de déception du fait du décalage ineluctable entre vouloir et pouvoir, re^ve et<br />

1


éalité - l'individuo rimarrà incastrato in una sensazione di delusione poichè sospeso tra volere e potere, realtà e<br />

sogno.<br />

Trois Défenses Principales: Tre Difese Principali:<br />

- identification - identificazione<br />

- intellectualisation (recours à l'abstraction ou - intellettualizzazione (ricorso alla<br />

la formulation discursive) astrazione )<br />

- sublimation - sublimazione<br />

esempio di scrittura Fallica<br />

Homme ,50 ans, directeur commercial<br />

L'écriture est liée à très liée, prolongée et surélevée, inclinée, mouvement propulsif, guirlandes, anguleuses, confusions de<br />

formes et de zones....scrittura da legata a molto legata, sopraelevata e prolungata, dal movimento propulsivo, con<br />

ghirlande, angolosa , con forme e zone confuse.La foga del tracciato rafforza le spinte di conquista rintracciabili grafologicamente:<br />

prolongée, grande, surélevée, occupant largemente l'espace...écriture tendue – prolungata, grande, sopraelevata, in uno<br />

spazio occupato ampiamente con una scrittura tesa- sono gli elementi che sottolineano l'ambizione e la competitività<br />

tipica del fallico.<br />

Questa scrittura fornisce una controprova delle corrispondenze tra segni grafici e le caratteristiche del fallico. E'<br />

importante notare innanzitutto tous les accidents de la zone médiane o le ammaccature nella zone media che confermano<br />

il valore dello scrivente, la volontà di affermare la propria identità.<br />

Le importanti sopraelevazioni, soprattutto nelle "p"che coincidono con i segni di superiorità del fallico – infatti<br />

afferma la Soulié, lo scrivente è pugnace, combatif -; la scrittura si presenta trés liée, appujée, tendue, inclinée, prolongée<br />

et anguleuse ( molto legata, inclinata e tesa, appoggiata e angolosa con prolungamenti) ed esprime così un carattere<br />

combattivo, concreto e tenace. Però, les défauts de structure et les accidents de la zone médiane attestent un sentiment<br />

de soi incertain toujours à restaurer ovvero, i difetti strutturali e le ammaccature della zona media testimoniano<br />

anche un sentimento di se debole e costantemente da ricostruire.<br />

Infine la Soulié affronta la problematica edipica, quale insieme organizzato di desideri ostili o amorevoli che il bambino<br />

prova nei confronti dei genitori. Citando Freud il complesso di Edipo se situe entre l'a^ge de trois et cinq ans, s'està-dire<br />

en phase phallique -tra i tre e i cinque anni in piena fase fallica – e da esso scaturisce il super-io. Ecco che per i<br />

maschi la risoluzione di questa fase sta nella rinuncia alla madre e nell'identificazione con il padre, mentre per le<br />

femmine la risoluzione si trova nella rinuncia al padre identificandosi con la femminilità materna. La Soulié spiega<br />

che la relation aux parents est elaborée sur une base triangulaire, laissant le moi dans un état d'inachèvement, de pseudolatence<br />

dont les effets se feront ressentir tout au long de la vie de l'adulte, la relazione parentale dunque definisce uno<br />

stato di squilibrio poichè il rapporto con entrambi i genitori si innesta su base triangolare ( padre – madre - figlio) e<br />

l'io è segnato da un senso di incompletezza che accompagnerà la persona per tutta la vita.<br />

Esempio di scrittura edipica<br />

chi scrive disegna se stesso<br />

21


22<br />

uomo, 26 anni, celibe ,<br />

Nell'insieme si evincono - un trait fre^le associé à des formes script, prècises mais inégales, posées les unes à co^té des<br />

autres de façon discontinue.... un geste hésitant dans son avancées, oscillant sur place, mal calée dans un espace envahi par<br />

le blanc- un tratto gracile con forme script precise ma ineguali, poste le une accanto alle altre in modo discontinuo;<br />

si coglie anche dell'esitazione nell'avanzare, quasi un indugiare in uno spazio invaso dal bianco.<br />

Nel dettaglio si osservano punte di dépendance du stade orale - dipendenza dallo stadio orale- poichè il grafismo è<br />

poco teso, lo script è strutturato in modo diseguale, con un movimento fluttuante; un besoin de repères du stade anal<br />

mais sans le mai^trise du geste anal – la precisione, la divisione in paragrafi, un ordine personale e preciso non è retto<br />

dalla padronanza del gesto grafico, infatti il fluttuante valorizza le parole poco stabili e la tensione è un pò molle.Le<br />

aspirazioni falliche sono presenti nei prolongements "ba^tonnés" e nella signature grimpante - si notano alcuni segni<br />

che possono tradursi in ambizione (prolongamenti a bastone e la firma ascendente) uniti ad un ideale dell'io esigente,<br />

tuttavia il testo rimane poco teso, c'è molto bianco, la firma stessa, seppure ascendente, è intervallata tra lettere<br />

da spazi bianchi, tanto che la Soulié la definisce trouée, ovvero bucata.<br />

In definitiva les seuls critères vraiment significatif de la problematique oedipienne seraient: l'hypotension et la precarieté<br />

du trait; le manque de structure des formes; le texte mal calé dans l'espace. L'ipotensione e la pecarietà del tratto, la mancanza<br />

strutturale delle forme e una scrittura che indugia quasi nella pagina sono gli elementi che meglio rappresentano<br />

la problematica edipica.<br />

Esisterà sempre una disparità tra ciò che vorremmo essere e ciò che siamo, entre un moi re^vé et un moi réel. Per<br />

tutta la vita, il soggetto si adopererà affinchè questa disparità venga colmata. Ma è una disparità che ha livelli differenti.<br />

Così la metapsicologia offre ai grafologi la possibilità di comprendere il comportamento dell'uomo dopo averne<br />

osservato il gesto grafico, dapprima nel suo insieme e poi nel dettaglio. Successivamente, con il ragionamento<br />

induttivo, il riferimento alla psicomotricità e al simbolsmo archetipico e procedendo per analogia, il grafologo è in<br />

grado di individuare le fissazioni di uno stadio piuttosto che di un altro e le difese palliative e strutturali. Soltanto in<br />

questo modo giungerà alla identificazione dei punti forti e dei punti deboli, concludendo con la personale riflessione.<br />

Per il grafologo è fondamentale non dover forzatamente collocare i modelli psicologici ad uno scritto o limitare il<br />

proprio lavoro ad uno copia ed incolla di uno stampo caratteriologico riduttivo e assimilabile a migliaia di persone.<br />

La scrittura è una perchè la persona è una ed inimitabile, mi permetto di aggiungere è una questione di sfumature.<br />

Alla fine di questo articolo, approfitto per ringraziare la Dott.ssa Soulié per il prezioso appoggio e per l'incoraggiamento<br />

a continuare i miei studi grafologici.<br />

1


LA POLARITà<br />

in GRAFOLOGIA<br />

«Quello che sei parla tanto forte che non riesco a sentire<br />

cosa dici»<br />

(R. W. Emerson)<br />

Che il linguaggio sia uno strumento di comunicazione<br />

è noto. Esso è il riflesso dell'essere umano e come tale,<br />

è organizzato con la stessa struttura. L'uomo, attraverso<br />

il linguaggio, sia esso scritto o orale, descrive e rappresenta<br />

se stesso ed il modo in cui è in inserito nel mondo di<br />

cui fa parte. L'Universo, l'uomo che lo abita e la scrittura<br />

che egli esprime hanno la stessa impalcatura, poiché<br />

rispondono alle stesse leggi universali: la legge della<br />

polarità, la “colonna vertebrale” che sostiene gli equilibri<br />

tra due forze opposte, in rapporto dinamico e complementare.<br />

Jennifer Taiocchi<br />

Socio Arigrafcatania<br />

Medico specializzato in medicine naturali<br />

Bianco e Nero<br />

Se il linguaggio è uno strumento per trasferire<br />

all'esterno pensieri, opinioni ed emozioni, nel campo<br />

della grafologia, il percorso è inverso: lo studio del linguaggio<br />

scritto parte dal prodotto grafico per giungere<br />

all'identità dello scrivente e sondare gli equilibri tra<br />

le polarità che lo sostengono. In ambito grafologico,<br />

infatti, molteplici sono gli aspetti che vengono approfonditi<br />

e diversi poggiano i loro equilibri su un asse<br />

polare.<br />

Una delle polarità base della grafologia è la dialettica<br />

tra Bianco e Nero.<br />

Quando noi comunichiamo, per esempio attraverso<br />

un manoscritto, trattiamo non solo determinate argomentazioni,<br />

ma esprimiamo anche il nostro modo di<br />

essere. Che lo vogliamo o meno, che ne siamo coscienti<br />

o no, lasciamo sul foglio la nostra impronta personale,<br />

che parlerà di diversi aspetti del nostro Io.<br />

Il messaggio scritto è veicolo di un'informazione che<br />

corre sui binari della coscienza, trasmette cioè<br />

un'informazione esplicita che viene decodificata e<br />

compresa dall'interlocutore che abbia appreso lo stesso<br />

codice linguistico. Questo messaggio si dichiara<br />

attraverso l'inchiostro che facciamo scorrere nello spazio<br />

del foglio. Per semplicità si attribuisce allo scritto il<br />

colore Nero indipendentemente dal tipo di colore<br />

d'inchiostro scelto. A seconda della forza che viene<br />

impressa allo strumento scrivente, e degli spazi che<br />

vengono lasciati tra le parole, lettere o righe, il Nero<br />

può imporsi e soffocare il Bianco del foglio oppure<br />

essere isolato, se non addirittura sommerso dall'”alta<br />

marea” del Bianco che emerge e può diventare dominante.<br />

Il movimento della penna che scrive e propone il proprio<br />

messaggio, solo apparentemente s'impone sul<br />

Bianco, ma non è l'unico elemento che anima la scrittura.<br />

Al contrario, lo scritto è il risultato della dinamica<br />

chi scrive disegna se stesso<br />

23


24<br />

interazione delle due componenti che operano nel<br />

gesto della scrittura. Sarà il modo in cui lo scrivente<br />

traccerà i suoi passi sul foglio a lasciare esprimere in<br />

modo più o meno armonioso il dialogo tra Nero e Bianco.<br />

Entrambi trasmettono quindi un proprio messaggio,<br />

e nonostante quanto possiamo credere, non sempre<br />

la conversazione tra questi due aspetti del nostro<br />

essere è così serena ed unisonante.<br />

Con il Nero, il linguaggio scritto, traduciamo volontariamente<br />

il contenuto di pensieri consci in parole, che<br />

vengono espressi in forma simbolica attraverso la<br />

scrittura. In altri termini, l'emittente impulsa un messaggio<br />

volontario affinché il ricevente ne colga consapevolmente<br />

il contenuto e risponda di conseguenza.<br />

Tale contenuto può riguardare qualsiasi argomento,<br />

a b b ra c c i a r e t u t t i i c a m p i d e l l a c o n o s c e n z a ,<br />

dell'interesse e variare opportunamente secondo le<br />

circostanze. Il linguaggio come strumento espressivo<br />

viene appreso nei primi anni di vita, attraverso simboli<br />

scritti, i grafemi (o verbali, i fonemi), codificati e riconosciuti<br />

all'interno di uno stesso gruppo linguisticoculturale.<br />

Distinti gruppi linguistici utilizzeranno codici<br />

e tecniche di apprendimento diverse per un unico<br />

fine: imparare a tradurre i propri pensieri in parole, o<br />

immagini disegnate. A livello neurologico questo processo<br />

viene elaborato principalmente da specifiche<br />

aree di cervello di più recente evoluzione filogenetica,<br />

contenute nella corteccia cerebrale, e che supporta le<br />

funzioni cognitive e neuro-motorie dell'essere umano.<br />

Queste aree sono deputate allo sviluppo di un pensiero<br />

cosciente ed alla sua trasduzione in forma scritta,<br />

1<br />

sfruttando il sistema neuromotorio che controlla i<br />

muscoli che impugnano lo strumento scrittorio.<br />

Il Nero veicola perciò un'informazione volontaria,<br />

quindi sottostà alle regole di apprendimento di un linguaggio<br />

codificato. La capacità di comprendere un messaggio<br />

è insita in tutti coloro che hanno appreso lo stesso<br />

codice linguistico dell'interlocutore. Pensiamo ad<br />

un turista italiano davanti alla imperiale Città Proibita.<br />

Se ha imparato la lingua dell'“Imperatore Giallo” si troverà<br />

più agevolato nella comunicazione rispetto ad un<br />

suo compatriota che, ignorando totalmente questo<br />

codice linguistico, non potrà nemmeno leggere né comprendere<br />

i cartelli che indicano la biglietteria.<br />

Ma nel momento stesso in cui la persona comunica<br />

attraverso espressioni linguistiche codificate e<br />

coscienti, oltre al contenuto che vuole trasmettere<br />

attraverso il Nero, emerge dal Bianco un corteo di<br />

informazioni che trascendono il messaggio stesso, e<br />

traducono inconsciamente la segreta ed intima identità di<br />

colui che lo emette ed il rapporto che ha con il suo intorno.<br />

Questo perché il Bianco rappresenta tutto il “mondo”<br />

del possibile, delle opportunità, le potenzialità. “Dare<br />

carta bianca” equivale a lasciare libertà di scelta a<br />

tutte le decisioni, ed una volta presa la propria posizione<br />

essa si dovrà esprimere “nero su bianco”. E' spiegabile<br />

in questo modo il “blocco dello scrittore”, che si<br />

paralizza davanti al Bianco del foglio, non riuscendo a<br />

far emergere da questo le proprie riflessioni amalgamate<br />

nella nube dei pensieri che non riescono a prendere<br />

forma. Così, il Bianco, apparentemente passivo<br />

ed inerte, traccia gli invisibili percorsi che il Nero dovrà<br />

solcare, rendendo così manifesto, attraverso il movimento<br />

della penna, il messaggio dell'Inconscio. Il Bianco<br />

esprime infatti contenuti inconsci, ed è solo parzialmente<br />

suscettibile alle circostanze.<br />

I significati del Bianco, dell'Inconscio, non sono facilmente<br />

percettibili, né per gli interlocutori e spesso<br />

nemmeno per colui che li comunica. I messaggi che<br />

esso trasmette non hanno una direzione, cioè non<br />

sono rivolti ad un destinatario preciso. Non sono controllati<br />

dalle facoltà cognitive ma vengono elaborati<br />

principalmente da aree cerebrali subcorticali non ancora<br />

completamente definite, che modulano la parte inconscia<br />

della persona, principalmente gli aspetti emotivi, e non<br />

rispondono a regole acquisite o dettami culturali. Da<br />

queste aree i messaggi sono trasmessi e riconosciuti<br />

con modalità altrettanto inconsce. E' esperienza comune<br />

percepire, per esempio, il buonumore della cassiera<br />

al supermercato, senza conoscerla personalmente o


saperne le ragioni. Questi messaggi inconsci non utilizzano<br />

codici predefiniti, ma vengono trasmessi attraverso<br />

meccanismi simbolici inconsci, che coinvolgono<br />

spesso aree cerebrali deputate al ragionamento di<br />

tipo analogico ed irrazionale, localizzate prevalentemente<br />

nell'emisfero destro, che secondo Freud era<br />

anche l'emisfero dell'inconscio.<br />

Il Bianco è il messaggero delle nostre emozioni, dei<br />

nostri punti deboli e delle nostre ambizioni, anche<br />

quelle più recondite e celate. Ciò significa che ciò che<br />

volontariamente scriviamo come espressione dei<br />

nostri pensieri, non necessariamente corrisponde a<br />

ciò che proviamo intimamente. Ecco spiegato, perché i<br />

due messaggi non sempre sono all'unisono. Anzi, spesso<br />

per necessità il messaggio del Bianco viene messo a<br />

tacere dal contenuto del Nero, per evitare di esporre il<br />

lato più intimo e fragile di noi.<br />

E'così che il Nero ed il Bianco sono i due protagonisti<br />

essenziali che muovono la trama della nostra storia; il<br />

Nero si mette in mostra, esprime se stesso coscientemente,<br />

ed il Bianco reclama la propria identità attraverso<br />

una muta ed inconscia presenza. In questa dinamica<br />

si svolge e si tende il filo che unisce le due polarità.<br />

Come un gioco costante il detto ed il non detto, il conscio<br />

e l'inconscio, il Nero ed il Bianco si compenetrano,<br />

si complementano, ed uno contiene il seme dell'altro.<br />

Il rapporto tra questi due elementi polari della scrittura<br />

è di particolare interesse per i grafologi, che attraverso<br />

questo dialettica Bianco-Nero, leggono ed<br />

interpretano l'equilibrata relazione tra la componente<br />

conscia ed inconscia dell'individuo. Infatti, non è il contenuto<br />

delle parole scritte l'oggetto di interesse del<br />

grafologo, ma qualcosa che va oltre l'inchiostro, ed in<br />

questo caso, è proprio il Bianco che riflette quella<br />

parte misteriosa e celata che sta “dietro” le parole e talvolta<br />

anche dentro il tracciato stesso, lasciando una<br />

indelebile e personale impronta digitale.<br />

Come citato ne “Il gesto grafico, il gesto creativo” di<br />

Nicole Boille:<br />

“Scrivere è un'attività simbolica, spaziale e temporale, con<br />

cui il gesto grafico s'inscrive su una superficie, lasciandovi<br />

la sua impronta, il suo ritmo, la sua energia, per modulare<br />

una forma stabilita dal codice linguistico”.<br />

Proprio per questo motivo , se volessimo volontariamente<br />

modificare la nostra scrittura nel tentativo di<br />

celare o camuffare la nostra identità, non ci riusciremmo,<br />

poiché grazie a questo linguaggio inconscio, la<br />

nostra volontà verrebbe tradita dalla nostra vera identità<br />

rivelata dal grafologo.<br />

Nonostante gli studi diversificati che abbracciano vari<br />

aspetti dell'elaborato grafico, pilastro della grafologia<br />

rimane la contrapposizione tra la colata d'inchiostro<br />

che trasmette con il Nero un messaggio “esplicito”, ed il<br />

Bianco che emerge, accompagnato da altre numerose<br />

caratteristiche grafologiche che traducono il messaggio<br />

“implicito”.<br />

Questa antitesi e legame tra due poli opposti deve creare<br />

i presupposti dell'Armonia della scrittura che Crepieux-Jamin<br />

definisce come “fatta delle sue proporzioni<br />

felici, della sua chiarezza, dell'accordo fra tutte le sue parti”.<br />

Un equilibrio della scrittura è certamente il riflesso<br />

di un equilibrio del paesaggio interiore dello scrivente,<br />

sia intellettivo che emozionale.<br />

Questo aspetto antitetico tra opposti che si armoniz-<br />

chi scrive disegna se stesso<br />

25


26<br />

Lo Yang<br />

Rappresenta la sinistra, la luce,<br />

il sole, il giorno, esteriorità ed<br />

esteriorizzazione, dinamicità,<br />

forza e protezione, il principio<br />

maschile, il movimento,<br />

coscienza, il manifesto,<br />

esplicito, conscio ….<br />

Il messaggio "esplicito" che la coscienza<br />

trasmette attraverso la colata<br />

d'inchiostro: IL NERO, il messaggero del<br />

conscio.<br />

zano e complementano sono ancora in fase germogliativa<br />

nella cultura occidentale, ma riflettono la stessa<br />

dialettica che affonda le proprie radici nella storia e<br />

cultura del lontano oriente, a cui la società occidentale<br />

sta rivolgendo un crescente interesse.<br />

Si sta sempre più diffondendo la rappresentazione del<br />

simbolo del Tao, un cerchio (l'Essere globale) composto<br />

dalla reciproca e dinamica interazione ed opposi-<br />

1<br />

Lo Yin<br />

rappresenta la destra, l'ombra,<br />

il buio, la notte, l'interiorità ed<br />

interiorizzazione, staticità,<br />

creazione e nutrimento, il<br />

principio femminile,<br />

riflessione, istinto, il segreto,<br />

interno, implicito, inconscio…<br />

Il messaggio "celato" che l'inconscio<br />

silenziosamente rivela attraverso il "non<br />

scritto": IL BIANCO, il messaggero<br />

dell'inconscio.<br />

zione dei due principali rappresentanti: lo Yin e lo<br />

Yang. E per non allontanarci dall'ambito simbolico<br />

della grafologia, sono proprio rappresentati dai due<br />

colori antitetici: il Bianco e il Nero.<br />

Ma l'analogia non si ferma qui, se si analizza con maggiore<br />

dettaglio questa dialettica, si riscopre che anche<br />

in quest'ottica “olistica” si ritrova la polarità su cui<br />

l'uomo si struttura e vive quotidianamente.


Non perdiamoci di vista …<br />

Nonostante, con l’avvicinarsi del periodo estivo le attività formative delle sedi Arigraf stiano per volgere a termine,<br />

ci preme segnalarvi alcuni incontri organizzati dalle sedi Arigraf nazionali e soprattutto, nello specifico, gli<br />

appuntamenti <strong>ArigrafCatania</strong> che apriranno il prossimo anno formativo.<br />

Nel prossimo numero sarà nostra premura comunicarvi eventuali variazioni e precisazioni circa le date degli<br />

eventi.<br />

ARIGRAFNAZIONALE – Roma<br />

• 21 e 28 Maggio – Interpretazione del disegno infantile<br />

a cura di Anna Rita Guaitoli<br />

ARIGRAFMILANO<br />

• 10 Giugno – La motivazione e le sue espressioni grafologiche<br />

a cura di Daniela Serrati<br />

ARIGRAFCATANIA<br />

• Ottobre 2012 (data da definire) La coppia: aspetti grafologici<br />

a cura di Elena Manetti e Salvatore Caccamo<br />

• Novembre 2012 (data e tematica da definirsi) Convegno Nazionale AGP<br />

Per informazioni e prenotazioni:<br />

<strong>ArigrafCatania</strong>, Associazione Italiana di Ricerca Grafologica<br />

Contatti: www.<strong>arigraf</strong>catania.it e-mail info@<strong>arigraf</strong>catania.it<br />

mobile - 348/0865711 (Dott.ssa D'Anna)<br />

Via Cesare Beccaria 75, 95123 – Catania<br />

chi scrive disegna se stesso<br />

27


28<br />

La Pagina degli Eventi...<br />

I neo periti: Lorenzo Bovi, Valentina Cataldi, Lucia Garofalo, Sara Gullotti, Cristina Lipari, Francesco Lipari, Rino<br />

Mazzone, Giliola Moretti, Laura Nicosia, Michele Nicosia, Giuseppe Rasà, Marcella Rizzone, Gianluca Sasso,<br />

Roberto Tavella, Lucia Todaro.<br />

Figura 1 Insieme al Prof. Dott. Raffaele Caselli, al Presidente dell'<strong>ArigrafCatania</strong> Avv. Salvatore Caccamo e al<br />

Responsabile area peritale Alfio Costanzo, alcuni dei neo-periti <strong>ArigrafCatania</strong> durante la cerimonia di consegna<br />

diplomi.<br />

FEBBRAIO 2012<br />

CORSO DI SPECIALIZZAZIONE IN PERIZIA GRAFICA GIUDIZIARIA:<br />

CONSEGNA DIPLOMI<br />

Domenica 26 Febbraio, presso la sede Arigraf di Catania, con la consegna degli attestati da parte del Responsabile<br />

del Corso Prof. Dott. Raffaele Caselli, é giunto a termine il Corso di specializzazione in Perizia Grafica Giudiziaria.<br />

Quello appena conclusosi è stato il primo corso di specializzazione in Perizia Grafica Giudiziaria tenuto in Sicilia e<br />

basato sul metodo analitico comparativo su base grafologica che annovera già affermati professionisti in tutta<br />

Italia.<br />

Da tutto lo staff dell'<strong>ArigrafCatania</strong>, va ai neo periti, l'augurio per una crescita professionale che faccia tesoro delle<br />

competenze e della preparazione profusa dal Prof.re Caselli, preparazione sostenuta e alimentata dai seminari che<br />

l'Arigraf organizza a livello nazionale e regionale.<br />

Marcella Rizzone<br />

1


MARZO 2012<br />

SEMINARIO GRAFOLOGICO: “AFFIDABILITÀ E SCRITTURA<br />

LA GRAFOLOGIA INCONTRA LE AZIENDE”<br />

Si è svolto con successo a Catania, presso un noto albergo cittadino, il seminario “Affidabilità e Scrittura – La<br />

Grafologia incontra le Aziende”. Organizzato dall'<strong>ArigrafCatania</strong>, questo evento, il primo organizzato in Sicilia per<br />

quanto riguarda il settore della grafologia professionale, ha suscitato un grande interesse nella numerosa e<br />

competente platea di intervenuti.<br />

Chiari, incisivi e molto apprezzati gli interventi delle due relatrici, la dott.ssa Carla Poma e la dott.ssa Loredana<br />

Soldini. Volutamente, il taglio dato al seminario ha avuto un duplice orientamento: verso le aziende, che ci<br />

auguriamo siano sempre maggiori fruitori della nostra consulenza grafologica, e verso il necessario<br />

aggiornamento del grafologo, cui sempre è utile un momento di confronto con i colleghi.<br />

In questa due giorni di grafologia professionale, è stato dedicato alle aziende il pomeriggio del 30 Marzo,in cui la<br />

dott.ssa Carla Poma, Presidente nazionale Arigraf, ha trattato l'argomento “Riserve e resistenze nell'utilizzo della<br />

grafologia in ambito aziendale: affidabilità e scrittura”. Chi non vorrebbe nella sua azienda collaboratori affidabili<br />

sui quali poter contare? Ed ecco che la grafologia può supportare il management nell'individuare questi<br />

collaboratori, ricercando nella scrittura le specie che ci parlano della loro trasparenza comportamentale nei<br />

confronti dell'azienda. L'indomani, 31 Marzo, è stata invece la giornata dedicata agli specialisti, ai grafologi.<br />

Durante la mattinata ancora la dott.ssa Poma ha parlato della differenza tra Leadership e Managership. : questa citazione di Warren Bennis ci ha<br />

accompagnato attraverso l'articolata differenziazione tra le due figure, supportata dalla visione di scritture<br />

diverse tra loro, che fissavano l'attenzione su quanto differenti possano essere le grafie di chi occupa posizioni<br />

apicali. Infine, nel pomeriggio è intervenuta la dott.ssa Loredana Soldini, responsabile dell'Area Professionale<br />

dell'<strong>ArigrafCatania</strong>, presentando la metodologia più corretta per redigere un profilo professionale. Particolare<br />

cura è stata impiegata per illustrare la differenza tra il profilo di personalità e quello professionale, evidenziando<br />

gli elementi del primo che non devono essere presi in considerazione per il secondo.<br />

Marilù Panebianco<br />

Figura 2. Lo staff dell'<strong>ArigrafCatania</strong> insieme alle relatrici dell'evento: Dott.ssa C. Poma, Dott.ssa L. Soldini<br />

chi scrive disegna se stesso<br />

29


30<br />

MAGGIO 2012<br />

LA PERIZIA GRAFICA NELLA PRATICA GIUDIZIARIA<br />

ESPERIENZE A CONFRONTO<br />

Il 19 maggio 2012, presso l'<strong>ArigrafCatania</strong>, ancora una volta, è la perizia grafica ad essere protagonista. Ogni perito<br />

grafico che si rispetti deve essere pronto alle più disparate casistiche giudiziarie che nel nostro ordinamento<br />

possono spaziare dalla lettera anonima alle scritte murali dall'autografo contestato al caso classico del testamento<br />

olografo.<br />

Sentendo le richieste di colleghi di varie scuole di provenienza, l'<strong>ArigrafCatania</strong> ha voluto dare all' incontro un<br />

duplice approccio; uno prettamente pratico con un vero e proprio “training” guidato dall'esperienza e dalla bravura<br />

di Nicole ed Emanuela Boille, svolto in sala mettendo alla prova tutti gli uditori; l'altro teorico - pratico con una<br />

breve panoramica dei metodi peritali e con casi pratici discussi in sala e una conclusiva riflessione “deontologica”<br />

quanto mai indispensabile a fronte dei casi che hanno portato alla ribalta (non proprio egregiamente) la figura del<br />

perito grafologo.<br />

Oltre a Nicole Boille Calendreau, hanno relazionato periti grafici di varie scuole di provenienza (morettiana,<br />

marchesaniana) tutti aderenti alle associazioni di categoria AGI - AGP inserite nell'elenco del Ministero della<br />

Giustizia.<br />

L'intento di offrire agli uditori una giornata formativa basata sulla pratica giudiziaria di ogni giorno credo sia stato<br />

raggiunto; ciò non solo perché sono stati proposti dei casi pratici che hanno visto impegnati i relatori nella loro<br />

esperienza professionale ma anche perché accanto al caso concreto è stata ripercorsa la vicenda processuale e il<br />

metodo grafologico utilizzato. In sintesi “pratica – teoria – procedura”.<br />

Il seminario è stato accreditato dall'AGI con 8 crediti formativi.<br />

Salvatore Caccamo<br />

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Formazione <strong>ArigrafCatania</strong><br />

Prossima attivazione<br />

Anno formativo 2012-2013<br />

CORSI TRIENNALI DI GRAFOLOGIA A CATANIA E PALERMO<br />

Di seguito il programma dei corsi:<br />

1° anno<br />

- Storia della scrittura – Grafologia: storia e fondamenti<br />

- Nascita ed evoluzione del gesto grafico<br />

- Approccio globale della scrittura, l'ambiente grafico, la simbologia dello spazio<br />

- La dimensione, il tratto, la forma, il movimento, la firma<br />

- La continuità, la direzione, la condotta del tracciato<br />

- Principali teorie sulla conduzione e tensione del tratto<br />

2° anno<br />

-Principali teorie psicologiche propedeutiche al programma dell'anno<br />

- Teorie di Freud e corrispondenze grafologiche<br />

- Teorie di Jung e corrispondenze grafologiche<br />

- Grafologia evolutiva: apprendimento della scrittura; I modelli scolastici;<br />

Principali teorie sull'età dello sviluppo; studio dell'evoluzione della scrittura dallo scarabocchio al disegno;<br />

approccio all'analisi della grafia dei bambini e degli adolescenti; approccio al riconoscimento della disgrafia<br />

evolutiva.<br />

3° anno<br />

- Elementi di Psicopatologia e riconoscimento dei principali disturbi nella scrittura.<br />

- Applicazioni della grafologia in campo professionale: l'azienda, l'analisi della posizione di lavoro, attitudini e<br />

motivazioni.<br />

CORSO DI SPECIALIZZAZIONE IN RIEDUCAZIONE DELLA SCRITTURA<br />

L'<strong>ArigrafCatania</strong> per la prima volta in Sicilia, in collaborazione con l'ANGRIS (Associazione Nazionale Grafologi<br />

Rieducatori della Scrittura) organizza e propone il corso in Rieducazione della Scrittura.<br />

La Rieducazione della Scrittura è un trattamento legato alla disgrafia, disturbo specifico dell'apprendimento, che<br />

in assenza di deficit intellettivi e neurologici, si manifesta con la difficoltà nella riproduzione di segni alfabetici e<br />

numerici.<br />

Obiettivo della Rieducazione è quello di ripristinare le funzioni grafiche perdute e ristabilire la funzione<br />

comunicativa della scrittura.<br />

Vista la sempre più esponenziale insorgenza del disturbo, che causa illeggibilità nella scrittura di molti ragazzi in<br />

età scolare, adolescenti e adulti, con lo sviluppo di conseguenti disagi emotivi e il definitivo allontanamento dalla<br />

pratica della scrittura a mano, la figura professionale del rieducatore, diventa attuale e quanto mai necessaria.<br />

Modalità di accesso al corso:<br />

Potranno accedere al corso gli allievi diplomati in grafologia, gli allievi che frequentano il terzo anno del corso di<br />

grafologia e quelli del secondo che abbiano già affrontato gli studi sulla grafologia evolutiva.<br />

Nel prossimo numero di Graphomania il programma completo del corso<br />

chi scrive disegna se stesso<br />

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<strong>ArigrafCatania</strong><br />

ASSOCIAZIONE DI RICERCA GRAFOLOGICA<br />

Catania • Via Cesare Beccaria, 75<br />

www.<strong>arigraf</strong>catania.it

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