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scarica il file pdf Il clonaggio

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I FAGI<br />

I batteriofagi furono descritti per la prima volta intorno alla seconda decade del '900, come placche di lisi<br />

osservab<strong>il</strong>i su popolazioni batteriche cresciute a confluenza su terreni solidi. Ciscuna placca rappresenta una<br />

popolazione clonale. A partire dalla scoperta iniziale sono stati isolati e caratterizzati numerosi batteriofagi,<br />

ciascuno con differenze genetiche e strutturali. Per esempio <strong>il</strong> fago λ capace di integrarsi nel genoma<br />

batterico sfruttando delle integrasi virali, o <strong>il</strong> batteriofago µ, che si integra a caso nel cromosoma batterico<br />

sfruttando l'enzima transposasi. <strong>Il</strong> batteriofago λ, <strong>il</strong> fago di maggior interesse in Biologia molecolare, può<br />

ut<strong>il</strong>izzare due st<strong>il</strong>i di vita all'interno del batterio: <strong>il</strong> ciclo litico e <strong>il</strong> ciclo lisogeno<br />

Nel primo caso <strong>il</strong><br />

batteriofago replica <strong>il</strong><br />

proprio corredo genetico,<br />

si assembla in virione<br />

maturo e lisa la cellula<br />

uccidendola. In altri casi<br />

invece <strong>il</strong> fago é capace di<br />

integrare <strong>il</strong> proprio DNA<br />

nel cromosoma batterico,<br />

mantenendolo in uno stato<br />

profagico inattivo e non<br />

dannoso per l'ospite<br />

batterico .

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