Tratti essenziali della tipologia veneta dei pascoli di monte e dintorni ...
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LINEE GUIDA PER LA GESTIONE<br />
La presenza <strong>di</strong> animali è senz’altro una prerogativa in<strong>di</strong>spensabile per il mantenimento del<br />
pascolo nelle sue varie funzioni, ma la quantità ed il tipo <strong>di</strong> animali al pascolo, e le modalità<br />
con cui vengono gestiti, possono influire in maniera sia positiva che negativa sulle varie<br />
caratteristiche <strong>della</strong> risorsa. Una corretta gestione richiede che vengano definiti gli obiettivi, le<br />
modalità per raggiungerli e gli strumenti <strong>di</strong> monitoraggio <strong>della</strong> situazione.<br />
OBIETTIVI<br />
In generale, a seconda <strong>della</strong> <strong>di</strong>versa priorità attribuita alle varie funzioni espletate dal pascolo,<br />
si possono prospettare alcune soluzioni in<strong>di</strong>cative (con l’avvertenza che esse sono la<br />
semplificazione <strong>di</strong> un continuum <strong>di</strong> possibili scelte):<br />
◆ ritorno verso le formazioni forestali: può avvenire in aree <strong>di</strong> alleggerimento o <strong>di</strong><br />
abbandono dell’attività pastorale, soprattutto in ambienti alpini <strong>di</strong> alta quota, in cui<br />
vengono <strong>di</strong>smesse le utilizzazioni nelle aree più scomode e <strong>di</strong>fficili; questa evoluzione non<br />
è da scartare a priori e anzi può essere incoraggiata in alcune situazioni;<br />
◆ conservazione delle formazioni <strong>pascoli</strong>ve naturali ad un accettabile livello <strong>di</strong> bio<strong>di</strong>versità<br />
e <strong>di</strong> funzione <strong>di</strong>fensiva, ecologica ed estetica, privilegiando quin<strong>di</strong> le funzioni ecologiche<br />
e sociali a quella pastorale; in questo caso il pascolo <strong>di</strong>venta uno degli strumenti per<br />
conservare la risorsa. Al limite, l’abbandono del pascolamento può rappresentare una<br />
scelta per determinati tipi vegetazionali sui quali la presenza degli animali (domestici)<br />
potrebbe avere un effetto negativo, mo<strong>di</strong>ficandone la composizione verso un<br />
impoverimento <strong>della</strong> bio<strong>di</strong>versità e/o del pregio naturalistico. In questo caso il problema<br />
<strong>della</strong> gestione si limita al vincolo delle aree.<br />
◆ valorizzazione delle risorse foraggere con funzionalità produttiva, ipotizzando modelli<br />
gestionali capaci <strong>di</strong> garantire il reale mantenimento economico e pastorale <strong>della</strong> risorsa. In<br />
questo caso la gestione del pascolo deve essere ottimizzata tenendo conto sia del<br />
mantenimento (miglioramento) <strong>della</strong> produttività foraggiera sia del sostentamento <strong>di</strong><br />
adeguate produzioni da parte degli animali.<br />
MODALITÀ DI GESTIONE<br />
Per una corretta gestione delle risorse erbacee naturali, gli aspetti principali che vengono<br />
considerati sono:<br />
◆ l’opportuno <strong>di</strong>mensionamento del “carico” animale, cioè del numero e <strong>della</strong> categoria <strong>di</strong><br />
soggetti da far pascolare;<br />
◆ le modalità <strong>di</strong> pascolamento da adottare, che devono essere tali da mantenere il desiderato<br />
equilibrio fra il carico previsto e le risorse erbacee;<br />
◆ gli interventi particolari, che possono essere eseguiti sulle risorse foraggere naturali sia con<br />
lo scopo <strong>di</strong> migliorarne la produttività sia con quello <strong>di</strong> mantenerne le caratteristiche.<br />
Gestione “ambientale”<br />
Se l’obiettivo principale non è <strong>di</strong> conservare una risorsa <strong>pascoli</strong>va in con<strong>di</strong>zioni ottimali sotto<br />
l’aspetto del valore pastorale e <strong>di</strong> ricavarne la massima produzione, ma <strong>di</strong> evitare (o rallentare)<br />
la sua scomparsa e/o <strong>di</strong> conservare una certa variabilità del paesaggio, è possibile una gestione