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Int corto e resezioni

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Discinesie<br />

Discinesie dello sfintere esofageo<br />

superiore<br />

Discinesie del corpo dell’esofago :<br />

Acalasia<br />

Discinesie dello sfintere esofageo<br />

inferiore


Acalasia<br />

L’acalasia esofagea è una alterazione motoria caratterizzata<br />

da mancato rilasciamento del LES durante la deglutizione,<br />

assenza od incoordinata attività peristaltica e dilatazione<br />

dell’esofago.<br />

Dal momento che le funzioni del faringe e dello sfintere<br />

superiore sono integre, il bolo alimentare viene introdotto in<br />

esofago normalmente, ma la muscolatura esofagea manca<br />

della capacità di far progredire il contenuto; inoltre, mancando<br />

la coordinazione tra onda peristaltica ed apertura del LES, il<br />

bolo si arresta a livello della giunzione cardiale che rimane<br />

chiusa.<br />

L’ingresso del cibo nello stomaco avviene solo quando la<br />

pressione idrostatica del contenuto esofageo è in grado di<br />

superare l’ostruzione funzionale a livello del LES.


Acalasia


Tumore dell’esofago<br />

Fattori predisponenti


Tumore dell’esofago


Esofago<br />

La terapia dei pazienti con tumore esofageo dipende dallo<br />

stadio della malattia e dalle condizioni generali del paziente;<br />

infatti, alcuni pazienti possono presentare lesioni resecabili,<br />

ma non sono in grado di subire un intervento chirurgico, che<br />

deve essere considerato maggiore, maggiore,<br />

ovvero di notevole<br />

impegno, per la loro età avanzata, o per la concomitanza di<br />

importanti affezioni cardiorespiratorie.<br />

Lo stato nutrizionale del paziente, paziente,<br />

spesso compromesso, deve<br />

essere accuratamente valutato con determinazioni<br />

antropometriche (spessore delle pliche cutanee, plica<br />

tricipitale eccetera), biochimiche, ematologiche ed<br />

immunologiche (albumina, transferrina, emoglobina,<br />

sideremia, skin test, conta linfocitaria eccetera).<br />

Nei pazienti denutriti un periodo di nutrizione enterale o<br />

parenterale di alcune settimane deve precedere l’intervento<br />

chirurgico.


Esofago<br />

Le possibilità di trattamento disponibili sono:<br />

· resezione chirurgica curativa;<br />

· resezione chirurgica palliativa;<br />

· derivazione chirurgica interna (bypass);<br />

· radio e chemioterapia;<br />

· intubazione;<br />

· elettroresezione palliativa con laser;<br />

· trattamenti combinati.


Endoprotesi esofagea


Gastro<strong>resezioni</strong>


Complicanze


Sequele degli interventi<br />

chirurgici sullo stomaco


Sindrome<br />

post-vagotomica<br />

post vagotomica<br />

Sindrome postvagotomica: la denervazione splancnica che<br />

consegue alla vagotomia tronculare induce con una certa frequenza: frequenz<br />

discinesie biliari e disturbi motori e secretori del tenue e del colon.<br />

Tali disturbi possono persistere per un periodo di tempo non<br />

prevedibile fino a configurare una vera e propria sindrome sindrome<br />

postvagotomica caratterizzata da: da<br />

cardiospasmo,<br />

cardiospasmo,<br />

reflusso reflusso gastro--esofageo,<br />

gastro esofageo,<br />

ristagno ristagno biliare biliare da da atonia atonia colecistica colecistica con con formazione formazione di di fango fango biliare, biliare,<br />

reflusso reflusso duodeno--biliare duodeno biliare per per atonia atonia dello dello sfintere sfintere di di Oddi, Oddi,<br />

riduzione riduzione della della secrezione secrezione pancreatica pancreatica esocrina, esocrina,<br />

diarrea. diarrea.


Sindrome postvagotomica<br />

La diarrea è il disturbo più frequente nei pazienti sottoposti a<br />

vagotomia tronculare; 2/3 circa di essi lamentano un aumento di<br />

frequenza dell’evacuazione dell’alvo, ma ciò non si ripercuote<br />

seriamente sulla qualità di vita.<br />

La diarrea può essere episodica, con la comparsa non prevedibile<br />

di poche scariche alvine isolate oppure può presentarsi con<br />

scariche multiple di feci acquose che perdurano per vari giorni; il<br />

10% dei pazienti vagotomizzati e sottoposti a piloroplastica<br />

presenta costantemente un numero elevato di scariche alvine, tale tale<br />

da rendere necessario un trattamento farmacologico.<br />

La causa della diarrea è probabilmente da identificare nella<br />

aumentata velocità di svuotamento dello stomaco dopo<br />

piloroplastica o gastro-digiunostomia gastro digiunostomia e nelle conseguenze della<br />

denervazione intestinale sulla attività secretoria e peristaltica, peristaltica,<br />

dal<br />

momento che la diarrea non compare dopo vagotomia<br />

superselettiva.


Sindromi di tipo dumping<br />

Dumping precoce<br />

Dumping tardiva


Dumping sindrome<br />

La sindrome è caratterizzata dalla comparsa a<br />

breve distanza dal pasto (10-15 (10 15 minuti), soprattutto<br />

in seguito all’ingestione di alimenti liquidi zuccherati<br />

e/o iperosmolari, iperosmolari,<br />

di un insieme vario di sintomi<br />

intestinali e vasomotori sistemici.<br />

I sintomi intestinali sono costituiti da un precoce<br />

senso di ripienezza gastrica, gastrica,<br />

peso epigastrico,<br />

epigastrico,<br />

meteorismo,<br />

meteorismo,<br />

dolori crampiformi addominali e talora<br />

diarrea. diarrea<br />

I sintomi vasomotori, che sono prevalenti nella<br />

sindrome, sono caratterizzati da “senso di<br />

debolezza”, lipotimia, desiderio di assumere la<br />

posizione clinostatica,sudorazione, tachicardia,<br />

flushing.


Terapia antidumping


Dumping tardiva<br />

è caratterizzata da sintomi vasomotori simili a quelli<br />

della sindrome precoce, ma con esordio più tardivo<br />

rispetto all’assunzione del pasto (2-3 (2 3 ore).<br />

È causata dall’ipoglicemia da eccessivo rilascio di<br />

insulina. La regolazione dell’omeostasi insulinica è a<br />

sua volta determinata da un’alterata liberazione<br />

postprandiale di sostanze come l’enteroglucagone e<br />

il GIP che hanno un effetto sensibilizzante sulle<br />

cellule beta.<br />

La sindrome risponde allo stesso schema dietetico<br />

applicato nella dumping precoce.


Diarrea<br />

Può presentarsi in due forme: una più lieve<br />

associata alla sindrome dumping ed una più<br />

seria talvolta legata alla vagotomia. La<br />

prima risponde al trattamento dietetico e<br />

come la dumping tende a risolversi nel<br />

tempo, la seconda ha un carattere<br />

irregolare, non è associata ai pasti, spesso è<br />

ad andamento ciclico, con manifestazione<br />

“esplosiva”.


Perdita di peso<br />

Circa il 30-40% 30 40% dei soggetti resecati gastrici<br />

dimagrisce dopo l’intervento e molti restano al di<br />

sotto del peso ideale anche con il passare degli<br />

anni.<br />

Il 15-20% 15 20% della quota lipidica e proteica degli<br />

alimenti viene perso indigerito con le feci, ma la<br />

causa principale del dimagramento è la ridotta<br />

introduzione di cibo da parte del paziente stesso,<br />

nel tentativo di attenuare i sintomi postprandiali.


Malassorbimento<br />

Una lieve steatorrea e azotorrea con ridotto assorbimento di<br />

vitamine ed alcuni minerali sono reperti frequenti dopo<br />

chirurgia gastrica.<br />

L’alterazione è legata a:<br />

accelerato transito;<br />

incoordinazione fra secrezione bilio-pancreatica bilio pancreatica e transito<br />

alimentare;<br />

ridotta frantumazione e predigestione del bolo solido;<br />

overgrowth batterico;<br />

riduzione del fattore intrinseco gastrico.<br />

L’alterato assorbimento di vitamine, ferro e calcio può essere<br />

causa di anemia, osteoporosi, osteomalacia e neuropatia.


Sindrome del piccolo stomaco<br />

È caratterizzata da precoce senso di ripienezza<br />

postprandiale, talvolta vomito alimentare e biliare,<br />

dolori addominali. Si riteneva che la sindrome fosse<br />

legata alla ridotta capacità di serbatoio; in realtà i<br />

disturbi sono essenzialmente legati all’accelerato<br />

transito e alla distensione delle anse digiunali e<br />

sono quindi inquadrabili nelle sindromi tipo<br />

dumping.<br />

La sindrome migliora nel tempo con adeguato<br />

regime dietetico e non necessita quasi mai di<br />

correzione chirurgica.


SINDROME<br />

DELL’INTESTINO<br />

CORTO


INFARTO<br />

INTESTINALE<br />

MORBO DI<br />

CROHN<br />

ENTERITE<br />

ATTINICA<br />

TRAUMI,<br />

VOLVOLO,<br />

INTUSSUSCEZIONE<br />

Riduzione patologica<br />

o chirurgica della<br />

massa intestinale<br />

SINDROME DA<br />

INTESTINO CORTO<br />

TUMORI<br />

ENTEROCOLITI<br />

NECROTIZZANTI<br />

La sindrome da intestino <strong>corto</strong> è una frequente conseguenza di <strong>resezioni</strong> intestinali<br />

estese; è caratterizzata da maldigestione e malassorbimento di nutrienti. La<br />

comparsa di questa sindrome è stata messa in relazione con alcuni fattori, i quali<br />

singolarmente non sono in grado di rappresentare il determinante assoluto: a)<br />

l’estensione della resezione (solitamente > 50% di intestino tenue); b) la sede (ad<br />

esempio digiuno piuttosto che ileo); c) la presenza o meno della valvola ileo-cecale;<br />

d) il grado di funzionalità epatica, pancreatica, e del residuo tratto digerente; e) la<br />

capacità di adattamento dell’intestino residuo; f) la patologia primaria favorente la<br />

sindrome ed eventuale malattia residua.


INFARTO<br />

INTESTINALE<br />

MORBO DI<br />

CROHN<br />

ENTERITE<br />

ATTINICA<br />

TRAUMI,<br />

VOLVOLO,<br />

INTUSSUSCEZIONE<br />

Riduzione patologica<br />

o chirurgica della<br />

massa intestinale<br />

SINDROME DA<br />

INTESTINO CORTO<br />

Periodo dell’insorgenza<br />

TUMORI<br />

ENTEROCOLITI<br />

NECROTIZZANTI<br />

La SIC causa:<br />

• diarrea<br />

• steatorrea<br />

• calo ponderale<br />

• disidratazione<br />

• acidosi metabolica<br />

• escoriazioni perianali<br />

• sintomi da carenza<br />

elettrolitica (K, Ca, Na) e<br />

vitamine (B12, A,D,E,K)


Periodo<br />

dell’adattamento<br />

SINDROME DA<br />

INTESTINO CORTO<br />

Periodo dell’insorgenza<br />

Digiuno per 10-14 gg<br />

NPT<br />

Liquidi ed elettroliti<br />

H2-bloccanti<br />

Sintomatici<br />

Efficace<br />

Si No<br />

Il periodo dell’insorgenza corrisponde<br />

per lo più al postoperatorio, ed è<br />

caratterizzato da progressivo calo<br />

ponderale, diarrea, steatorrea, turbe<br />

dell’equilibrio eletrolitico e metabolico,<br />

carenze vitaminiche, ipersecrezione<br />

gastrica acida.<br />

La terapia in questa fase prevede il<br />

riequilibrio idroelettrolitico, un apporto<br />

dietetico completo attarverso accesso<br />

venoso centrale (Nutrizione<br />

Parenterale Totale), la<br />

somministrazione di sintomatici per<br />

ridurre la diarrea e di H2-antagonisti<br />

per bloccare l’ipercloridria e la<br />

ìprevenzione di ulcere da stress<br />

Exitus


Periodo<br />

di stabilizzazione<br />

Periodo<br />

dell’adattamento<br />

Divezzamento NPT<br />

NE<br />

H2-bloccanti<br />

Efficace<br />

Si No<br />

Completa Incompleta Fallimento<br />

NPT domiciliare CHIRURGIA<br />

La fase di adattamento,<br />

generalmente compresa fra i 2 ed i<br />

6 mesi, è caratterizzata da<br />

contenimento della sintomatologia<br />

iniziale con possibile ripresa<br />

ponderale. Tale situazione è<br />

dovuta all’iperplasia epiteliale,<br />

all’incremento dei diametri<br />

dell’intestino residuo, che<br />

rappresenta un tentativo di<br />

funzione vicariante con<br />

incremento della superficie<br />

assorbente. Poiché il transito<br />

intestinale degli alimenti stimola<br />

tale processo, la Nutrizione<br />

Enterale (NE, per os, attraverso<br />

sonda naso-enterica o<br />

gastrostomica) deve essere<br />

iniziata il più precocemente<br />

possibile. E’ opportuno in tale fase<br />

sorvegliare la funzione epatica,<br />

renale, coagulativa ed emopoietica<br />

per una pronta correzione di<br />

eventuali deficit


Periodo<br />

di stabilizzazione<br />

Completa Incompleta Fallimento<br />

ENCEFALOPATIA<br />

DA LATTATI<br />

Complicanze<br />

da NE<br />

Diarrea,<br />

dolori addominali<br />

LITIASI<br />

RENALE<br />

La stabilizzazione dei<br />

parametri funzionali a<br />

seguito dell’adattamento<br />

intercorre nel 25% circa dei<br />

casi, nei quali si rende<br />

necessaria unicamente una<br />

supplementazione periodica<br />

per os. Più frequentemente la<br />

persistenza sintomatologica,<br />

attestante turbe della<br />

funzione digestiva e<br />

dell’assorbimento, costringe<br />

il paziente a dipendenza da<br />

supplementazione dietetica<br />

(apporto calorico consigliato<br />

intorno alle 32 Kcal/Kg;<br />

integrazione per os di Ca,<br />

Mg, Zn, vitamine liposolubili;<br />

periodico apporto di vitamina<br />

B 12) o, nella peggiore delle<br />

ipotesi, a NPT.


Pazienti sottoposti a NE<br />

possono andare incontro ad<br />

alterazioni dello status mentale<br />

(confusione, amnesia)<br />

verosimilmente legate al<br />

malassorbimento di carboidrati,<br />

con iperproduzione di D-lattato<br />

ed altri anioni organici a livello<br />

colico; tale sintomatologia può<br />

essere risolta da periodica<br />

interruzione della terapia<br />

enterale, dall’uso di antibiotici<br />

e/o tiamina.<br />

ENCEFALOPATIA<br />

DA LATTATI<br />

Complicanze<br />

da NE<br />

Diarrea,<br />

dolori addominali<br />

LITIASI<br />

RENALE<br />

La diarrea persistente riconosce un’etiopatogenesi multifattoriale, potendo essere sia<br />

osmotica sia secretoria sia da steatorrea. Nei pazienti sottoposti a resezione degli<br />

ultimi 50 cm di ileo, il malassorbimento degli acidi biliari è frequente; in tali casi la<br />

somministarzione di colestiramina può risultare efficace. Negli altri casi la terapia<br />

sintomatica deve essere continuata, ricordando che la steatorrea può essere<br />

secondaria ad un’insufficienza pancreatica (passibile di supplementazione enzimatica).<br />

La crescita batterica a livello dell’intestino residuo (comune dopo asportazione della<br />

valvola ileo-cecale) può contribuire a difettoso assorbimento degli acidi grassi e dei<br />

grassi; ; può quindi risultate utile ricorrere ad antibioticoterapia (tetracicline,<br />

trimetoprim-sulfametossazolo, metronidazolo, ampicillina). L’octreotide viene utilizzato<br />

da alcuni AA per ridurre la diarrea (rallentando il tempo di transito e riducendo le<br />

secrezioni intestinali); non sembra in grado di migliorare la situazione dei soggetti<br />

totalmente dipendenti da NPT


Osservazione<br />

ENCEFALOPATIA<br />

DA LATTATI<br />

Complicanze<br />

da NE<br />

TERAPIA MEDICA<br />

Diarrea,<br />

dolori addominali<br />

Si No<br />

Efficace<br />

LITIASI<br />

RENALE<br />

NPT domiciliare CHIRURGIA


ENCEFALOPATIA<br />

DA LATTATI<br />

Complicanze<br />

da NE<br />

Diarrea,<br />

dolori addominali<br />

LITIASI<br />

RENALE<br />

I pazienti con sindrome da<br />

intestino <strong>corto</strong> hanno un<br />

incrementato rischio di<br />

nefrolitiasi (da osalato di<br />

calcio) e di colelitiasi


La NPT domiciale è presidio<br />

indispensabile per i pazienti che<br />

non ottengono un suffiente stato<br />

nutrizioale dalla alimentazione per<br />

os o enterale via sonda, non<br />

passibilidi intervento chirurgico<br />

per l’età, condizioni generali o<br />

patologie associate. Richiede<br />

costanti controlli medici per<br />

prevenire o trattare le eventuali<br />

complicanze’ ed è ad alto costo<br />

sociale. La NPT può portare ad una<br />

insufficienza epatica di tipo<br />

colestatico, sino alla cirrosi;<br />

inoltre la presenza di un accesso<br />

venoso percutaneo puo essere<br />

causa di infezioni.<br />

NPT domiciliare CHIRURGIA


NPT domiciliare CHIRURGIA<br />

La chirurgia è indicata per i<br />

pazienti che, dopo 6 mesi<br />

dall’intervento resettivo, non<br />

abbiano trovato giovamento alcuno<br />

dalla NPT / NE o che presentino<br />

intolleranza alla prosecuzione della<br />

stessa. Le procedure chirurgiche<br />

proposte sono molteplici e con<br />

risultati controversi, e tendono ora<br />

ad un incremento del tempo di<br />

transito (confezionamento di<br />

valvole intestinali, interposizione di<br />

segmenti anti-peristaltici,<br />

interposizione colica, “loop” di<br />

ricircolo, elettrostimolazione<br />

intestinale), ora ad incrementare la<br />

superficie assorbente<br />

(enteroplastica tubulare, crescita di<br />

neomucosa, trapianto intestinale).


Stomie<br />

La<br />

La stomia intestinale è un’apertura<br />

dell’intestino sulla parete addominale<br />

creata dal chirurgo, che può essere<br />

permanente o temporanea.<br />

Tipi delle stomie: stomie<br />

Tipi<br />

1. Ileostomie<br />

2. Colostomie olostomie


Stomie


Colostomie<br />

Colostomia olostomia terminale:<br />

terminale<br />

conseguenza di una resezione del retto e del canale anale<br />

confezionata con il sigma a livello della fossa iliaca di sinistra sinistra<br />

Indicazioni:cancro<br />

Indicazioni cancro, , proteggere una anastomosi,<br />

anastomosi,<br />

decompressione di un<br />

colon ostruito o perforato<br />

Una colostomia effettuata sul sigma produce da una a tre deiezioni di<br />

feci formate al giorno, con notevole variabilità individuale ed in rapporto<br />

alla dieta<br />

Il paziente può scegliere il metodo a lui più congeniale per gestire gestire<br />

la<br />

colostomia<br />

colostomia:<br />

: può tentare di indurre la defecazione in un determinato<br />

momento della giornata con uno stimolo quale, per esempio, una bevanda bevanda<br />

calda.<br />

Il più delle volte, però, lo svuotamento non è prevedibile e può essere<br />

indispensabile l’applicazione costante di un presidio per la colostomia<br />

col stomia: : le<br />

sacche, ad uno o due pezzi, sono quelle più comunemente usate. In<br />

alternativa, il metodo dell’irrigazione prevede uno svuotamento del colon<br />

ogni 24-48 24 48 ore tramite un clistere contenente 500 cc di acqua applicato ad<br />

un cono posto nella stomia; stomia;<br />

alla fine dell’irrigazione viene collegata una<br />

sacca speciale di scarico; il colon in genere si svuota dopo 10-30 10 30 minuti


Ileostomie<br />

Ileostomie definitive :poliposi poliposi nelle<br />

rettocoliti ulcerose, ulcerose,<br />

proctocoliti da morbo di<br />

Crohn<br />

Una ileostomia scarica in continuazione<br />

piccole piccole quantità quantità di di materiale materiale fecale fecale<br />

semiliquido semiliquido e non richiede irrigazioni.<br />

L’ileostomia temporanea:<br />

temporanea:<br />

<strong>resezioni</strong> di<br />

colon in urgenza o del piccolo intestino per<br />

fatti ischemici


Resezioni del colon<br />

•emicolectomia destra<br />

•emicolectomia<br />

sinistra<br />

•resezione anteriore<br />

•amputazione<br />

addomino-perineale


Resezioni del colon<br />

intervento in tre tempi, tempi,<br />

oggi meno adottato rispetto al<br />

passato:<br />

1) colostomia e drenaggio;<br />

2) resezione-anastomosi;<br />

resezione anastomosi;<br />

3) chiusura della colostomia;<br />

intervento in due tempi: tempi:<br />

1) resezione e doppia colostomia oppure resezione, colostomia<br />

terminale e chiusura del moncone rettale (intervento di<br />

Hartmann), oppure resezione-anastomosi resezione anastomosi e colostomia di<br />

protezione;<br />

2) chiusura della colostomia con eventuale ricanalizzazione;<br />

intervento in tempo unico: unico<br />

1) resezione-anastomosi resezione anastomosi senza colostomia


Resezioni<br />

del colon

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