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Il nuovo avanza. Indice<br />
Avanza, nel senso che procede, in ogni amb<strong>it</strong>o.<br />
La tecnologia, ad esempio: non c’è più nulla che non sia<br />
rinnovabile ed aggiornabile continuamente. Oggi utilizziamo<br />
un certo apparecchio sapendo che al più tardi domani<br />
sarà obsoleto, verrà aggiornato, sarà sost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o dalla<br />
versione 9.3.<br />
Noi che ci occupiamo di servizi finanziari, siamo molto attenti<br />
alle forme di pagamento, anch’esse in continua evoluzione<br />
e trasformazione, soggette a rivoluzioni radicali che a<br />
volte ci spiazzano ma molto più spesso ci affascinano. Anche<br />
perché più divengono sofisticati i mezzi di intrusione<br />
fraudolenta nei dati e nelle modal<strong>it</strong>à di pagamento di noi<br />
c<strong>it</strong>tadini, più la tecnologia ci viene in soccorso, innalzando<br />
barriere, labirinti e fossati attorno alla nostra sicurezza ed,<br />
almeno per un po’, proteggendoci dai ladri di ident<strong>it</strong>à.<br />
La nostra ident<strong>it</strong>à, già messa a dura prova dalle tensioni<br />
della v<strong>it</strong>a, è oggi sempre più spesso oggetto di cupidigia<br />
e bramosia da parte di gente che non solo (o non più)<br />
ci ruba il portafoglio o ci scippa la borsa: ora possiamo<br />
essere derubati del nome, del codice PIN, della password,<br />
dell’ID, e in nostro nome possono venire acquistati beni e<br />
servizi che poi noi dovremo pagare.<br />
Questo scenario preoccupante vede nei servizi antifrode<br />
un antidoto, un rifugio, un porto sicuro. Oggi non è più<br />
pensabile utilizzare sistemi di pagamento elettronici senza<br />
avere almeno un numero verde a cui ricorrere di corsa in<br />
caso di furto, smarrimento o sottrazione della carta o del<br />
bancomat. Ed è altrettanto impensabile, se si è un esercizio<br />
commerciale, non essere dotati di sistemi di controllo<br />
e di buone informazioni commerciali che consentano di<br />
avere in tempo reale i dati necessari per valutare se sia<br />
conveniente o no rilasciare un bene, accettare un pagamento<br />
od un t<strong>it</strong>olo, intraprendere una nuova relazione di<br />
partnership, di forn<strong>it</strong>ura, di collaborazione di ogni tipo.<br />
Il Gruppo <strong>Finax</strong>, che nel controllo e nella prevenzione<br />
delle frodi ha sempre avuto il suo corebusiness, segue la<br />
continua evoluzione del mercato e del settore dotandosi<br />
degli strumenti e delle partnership adeguate, e r<strong>it</strong>iene indispensabile<br />
mantenere informati voi, i nostri lettori, la cui<br />
estrazione è prevalentemente di business, sulle trasformazioni<br />
e sui requis<strong>it</strong>i del sistema pagamenti.<br />
A voi quindi le nostre pagine dedicate alle ultime nov<strong>it</strong>à in<br />
materia di frodi e tutela nei pagamenti elettronici.<br />
La Redazione<br />
<strong>FINAX</strong> <strong>MAGAZINE</strong> (FINMAG)<br />
Anno 5°, N° 6 - Reg.Trib.Roma 304/2003<br />
Direttore Responsabile: R. Grassi<br />
Redazione Pubblic<strong>it</strong>à:<br />
C.so V. Emanuele II, 229 - 00186 Roma<br />
tel. 06 688961339 - fax 06 6868381<br />
e-mail: comunicazione@finax.<strong>it</strong><br />
Lorenzo Paolini Ed<strong>it</strong>ore, W&P sas - lp@lorenzopaolini.<strong>it</strong> tel.: 3381417930<br />
Stampa: Baioni Stampa spa, via Casilina 1115/a - 00131 Roma<br />
per Grafiche Professionali srl. - Via Sequals, 4 - Roma<br />
3<br />
FINMAG_06<br />
pag. 04 L’opinione<br />
pag. 06 Il sogno<br />
pag. 08 Null’altro che un effetto Laffer<br />
pag. 12 Gruppo <strong>FINAX</strong>: una realtà che cresce lavorando<br />
pag. 14 Speciale antifrode<br />
pag. 20 Il Cred<strong>it</strong> Manger, volano della cresc<strong>it</strong>a aziendale<br />
pag. 22 Agevolazioni fiscali per ristrutturazioni immobiliari<br />
pag. 22 I mutui <strong>FINAX</strong><br />
pag. 25 Fermiamoci a riflettere<br />
pag. 26 Notiziario PMI<br />
pag. 28 Il centro Lucio Colletti<br />
pag. 30 I beni culturali e il mercato dell’arte<br />
pag. 34 Palermo è cultura<br />
Una precisazione<br />
“A chi dice la ver<strong>it</strong>à regalate un cavallo... gli servirà per fuggire”, rec<strong>it</strong>a un proverbio<br />
arabo. Ma il sottoscr<strong>it</strong>to, cavaliere da sempre e da sempre molto suscettibile alle mancanze<br />
di rispetto, specie se ingiustificate, preferisce - a cavallo - caricare a sciabola tesa.<br />
L’articolo “A volte r<strong>it</strong>ornano”, pubblicato sul numero precedente, intendeva in buona<br />
fede informare i membri di Circoli, sportivi e non, su dir<strong>it</strong>ti che talora possono essere<br />
arb<strong>it</strong>rariamente lesi da organi statutari. Lo spunto per parlare sul tema ci era<br />
stato offerto dalla recente pubblicazione di una ordinanza del Tribunale di Roma che<br />
vieta di sospendere od espellere qualcuno da un Circolo adducendo motivazioni<br />
non plausibili o non testimoniate. Pochissimi giorni dopo la diffusione del numero,<br />
è pervenuta - indirizzata al Presidente della società proprietaria di questa rivista - una<br />
sgradevole lettera dove ci si diletta ad insultare il sottoscr<strong>it</strong>to con termini come “fals<strong>it</strong>à,<br />
incompletezza e rozzezza” affermando gratu<strong>it</strong>amente che il Tribunale di Roma non si è<br />
mai espresso sulla materia che è all’origine dell’articolo.<br />
Non ci corre alcun obbligo di contestare una lettera farneticante giacché l’ordinanza<br />
in questione è pubblica, porta la data 21 marzo 2006 ed è stata emessa dal Tribunale<br />
Civile di Roma, terza sezione (dr. Ciro Monsurrò, Presidente - dr. Maria Rosaria Covelli,<br />
Giudice - dr. Donatella Formisano, Giudice des.). Piuttosto approf<strong>it</strong>tiamo dell’occasione<br />
offertaci dalla doverosa replica per ampliare il discorso che abbiamo aperto sugli effetti<br />
che l’ordinanza potrà produrre all’interno di Circoli sportivi ed associazioni.<br />
È indubbio che la corsa alle cariche sociali di tali enti sia cosa normale e che una Presidenza<br />
o l’elezione a membro di un Consiglio sia amb<strong>it</strong>issima da manager e professionisti<br />
rampanti: una sorta di riconoscimento “alla carriera”, un’attestazione di status<br />
professionale e di prestigio sociale. Ma nessuno può contestare che il raggiungimento<br />
di tale posizione consenta spesso l’esercizio di “poteri occulti” che talvolta possono agevolare<br />
nella v<strong>it</strong>a lavorativa o nelle relazioni, pubbliche e private. L’intervento della Magistratura<br />
ci è sembrato dunque degno di una segnalazione, utile come sarà a contenere<br />
certi abusi di potere da parte di personaggi adusi ad utilizzare cariche di prestigio per<br />
scred<strong>it</strong>are o distruggere avversari o persone semplicemente scomode.<br />
Torneremo comunque sulla questione facendo nomi e cognomi di persone denunciate<br />
e spesso anche condannate, sia per reati gravi che per azioni infamanti, nei confronti<br />
delle quali il Collegio dei Probiviri del Circolo Aniene, che oggi si sente “offeso” dal<br />
mio articolo, non ha mai preso alcun provvedimento disciplinare, né cautelativo, né<br />
tantomeno defin<strong>it</strong>ivo. (Lorenzo Paolini)<br />
Una rettifica<br />
Riceviamo dal dott. Casti e pubblichiamo: “In mer<strong>it</strong>o all’articolo pubblicato nel<br />
mese di aprile 2006, “ Dentiere addio, una nuova tecnica e l’implantologia si<br />
fa in convenzione gratu<strong>it</strong>a”, si tiene a precisare che il pensiero espresso dal dott.<br />
Casti riguardo ai propri colleghi è stato del tutto travisato in senso negativo.<br />
Il concetto espresso si riferisce alla convinzione che i giovani laureati dovrebbero curare<br />
molto la loro cresc<strong>it</strong>a professionale nel momento iniziale della loro attiv<strong>it</strong>à, non<br />
avendo come “primo movens” l’aspetto economico, ma l’acquisizione di una vasta<br />
e solida conoscenza, con la consapevolezza che i successi economici arriveranno<br />
insieme alla maturazione professionale”.
Nota: Nel caso in cui ad un soggetto siano ascr<strong>it</strong>ti più reati diversi, rientranti in una o più categorie, egli verrà conteggiato più volte,<br />
per ciascuno dei suoi reati. Pertanto, il totale generale risulta assai maggiore del numero di soggetti.<br />
l’opinione 4<br />
L’opinione. di Lucio Macchia<br />
La criminal<strong>it</strong>à è organizzata, la Giustizia no.<br />
Lo scorso mese sul Corriere della Sera<br />
è apparso un fondo del Sottosegretario<br />
alla Giustizia, Luigi Manconi, a commento<br />
dei dati contenuti in uno studio di ricerca<br />
condotto, su indicazione del Ministero<br />
della Giustizia, da tre sociologi dell’Univers<strong>it</strong>à<br />
di Torino. In sintesi nello studio<br />
vengono analizzati gli effetti dei primi 6<br />
mesi di post- indulto sulle sorti dei 17.449<br />
“indultati”: il Sottosegretario Manconi<br />
legge questi dati in maniera molto pos<strong>it</strong>iva.<br />
Il Sottosegretario sostiene che, dati e premessi tutti gli aspetti di<br />
emergenza legati ad un provvedimento così cr<strong>it</strong>ico come un indulto,<br />
si evince dallo studio come sia una convinzione priva di fondamento<br />
quella che rec<strong>it</strong>a che i criminali liberati anz<strong>it</strong>empo dall’indulto siano<br />
tornati tutti, o quasi, di nuovo in carcere nell’arco di pochi mesi. Per<br />
Manconi i numeri parlano chiaro: sono coloro che non usufruiscono<br />
di una misura di clemenza quelli che tendono a re<strong>it</strong>erare il crimine<br />
una volta fuori (68,45% nel 2006). Gli indultati, invece, sempre<br />
secondo Manconi, una volta liberati tornano a delinquere con una<br />
frequenza percentuale molto inferiore (11%) rispetto ai non indultati.<br />
Questo è dovuto, secondo Manconi, a due fattori:<br />
uno, alla norma che prevede che un “beneficiato” dall’indulto che<br />
torni a delinquere nei 5 anni successivi alla sua liberazione, dovrà<br />
scontare la nuova pena più quella condonata;<br />
due: al lavoro delle ist<strong>it</strong>uzioni, delle amministrazioni locali e dell’associazionismo,<br />
che all’apertura delle carceri hanno messo in piedi<br />
un’efficace rete di accoglienza ed inserimento degli indultati che ha<br />
sicuramente contribu<strong>it</strong>o a mantenere basso il tasso di recidiv<strong>it</strong>à fra<br />
i nuovi liberati. Manconi infine spiega che chi sconta tutta la pena,<br />
invece, torna presto a delinquere per l’inefficacia dei programmi rieducativi<br />
proposti dal sistema pen<strong>it</strong>enziario, tanto che 6/7 detenuti<br />
su 10 r<strong>it</strong>ornano al crimine proprio perché non dissuasi né riabil<strong>it</strong>ati<br />
da adeguate azioni formative adottate dalle carceri. Negli ultimi anni,<br />
conclude, più del 60% di coloro che hanno fatto ingresso nelle carceri<br />
<strong>it</strong>aliane aveva già dei precedenti penali.<br />
Secondo la lettura di Manconi, quindi, l’indulto non ha solamente sollevato<br />
le strutture carcerarie dal peso eccessivo del sovraffollamento,<br />
ma ha messo in moto anche una macchina rieducativa e reinser<strong>it</strong>iva<br />
che ha accolto e rimesso sulla retta via la quasi total<strong>it</strong>à degli indultati.<br />
Dal mio punto di vista, invece, questa lettura nasconde delle insidie<br />
che solo un’analisi più approfond<strong>it</strong>a può evidenziare: la maggior parte<br />
dei reati che si commettono in Italia sono per furto (28% nel 2006),<br />
e la maggior parte di quei furti rimane impun<strong>it</strong>o (95%), perché è<br />
sempre molto difficile “acciuffare” un ladro.<br />
Ecco perché lo studio analizzato da Manconi presenta un basso tasso<br />
di recidiv<strong>it</strong>à fra indultati: con l’indulto sono stati scarcerati prevalentemente<br />
ladri, che hanno tranquillamente continuato a delinquere,<br />
ed in questi sei mesi non ne sono stati “ri-arrestati” che una minima<br />
parte. Ecco spiegato perché fra i 17 mila e più indultati pochi sono<br />
tornati in carcere: l’indulto libera coloro che compiono reati “minori”<br />
(i ladri, appunto), che in carcere tornano molto meno spesso rispetto<br />
ad altre tipologie di criminali forse perché sono più furbi, più scaltri,<br />
più agili, chissà, ma non certo perché hanno smesso di delinquere.<br />
Se così fosse, chi ha commesso di nuovo quel 28% di reati contro il<br />
patrimonio nel solo 2006?<br />
Sottosegretario Manconi, grazie per la sua attenta lettura dei dati.<br />
Reati ascr<strong>it</strong>ti ai detenuti presenti negli Ist<strong>it</strong>uti Pen<strong>it</strong>enziari Dati rifer<strong>it</strong>i al 31/12/2006<br />
Italiani Stranieri<br />
Tipologia dei reati Donne Uomini Totale % Donne Uomini Totale % Totale %<br />
ASSOCIAZ. DI STAMPO MAFIOSO (art. 416bis c.p.) 57 4.577 4.634 4,2 3 133 136 0,5 4.770 3,4<br />
LEGGE DROGA 459 13.065 13.524 12,2 420 6.687 7.107 24,0 20.631 14,6<br />
LEGGE ARMI 277 21.776 22.053 19,8 33 1.356 1.389 4,7 23.442 16,6<br />
ORDINE PUBBLICO 39 1.905 1.944 1,7 68 498 566 1,9 2.510 1,8<br />
CONTRO IL PATRIMONIO 686 30.907 31.593 28,4 463 7.387 7.850 26,5 39.443 28,0<br />
PROSTITUZIONE 13 154 167 0,2 86 544 630 2,1 797 0,6<br />
CONTRO LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE 87 3.236 3.323 3,0 19 1.389 1.408 4,8 4.731 3,4<br />
INCOLUMITA’ PUBBLICA 30 1.380 1.410 1,3 4 113 117 0,4 1.527 1,1<br />
FEDE PUBBLICA 145 3.835 3.980 3,6 99 1.282 1.381 4,7 5.361 3,8<br />
MORALITA ‘ PUBBLICA 3 141 144 0,1 48 48 0,2 192 0,1<br />
CONTRO LA FAMIGLIA 33 666 699 0,6 6 110 116 0,4 815 0,6<br />
CONTRO LA PERSONA 490 16.818 17.308 15,6 250 5.947 6.197 20,9 23.505 16,7<br />
CONTRO LA PERSONALITA’ DELLO STATO 110 307 417 0,4 4 53 57 0,2 474 0,3<br />
CONTRO AMM.NE DELLA GIUSTIZIA 94 3.175 3.269 2,9 32 273 305 1,0 3.574 2,5<br />
ECONOMIA PUBBLICA 7 444 451 0,4 6 6 0,0 457 0,3<br />
LIBRO TERZO DELLE CONTRAVVENZIONI 51 3.066 3.117 2,8 12 316 328 1,1 3.445 2,4<br />
LEGGE STRANIERI 3 103 106 0,1 93 1.535 1.628 5,5 1.734 1,2<br />
CONTRO IL SENTIM. RELIGIOSO E LA PIETA’ DEI DEF. 26 1.073 1.099 1,0 3 51 54 0,2 1.153 0,8<br />
ALTRI REATI 21 1.987 2.008 1,8 11 262 273 0,9 2.281 1,6<br />
TOTALE REATI 2.631 108.615 111.246 100,0 1.606 27.990 29.596 100,0 140.842 100,0<br />
Fonte: D.A.P - Ufficio per lo Sviluppo e la Gestione del Sistema Informativo Automatizzato - SEZIONE STATISTICA
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COSTUME<br />
6<br />
Il sogno. di Giuliano Zincone<br />
Sprofondato in un sogno turbolento,<br />
lo Sceicco del Terrore incontra<br />
il Principe della Risata nel paradiso<br />
delle Urì e gli domanda:<br />
“Ma che ci fa lei quassù, principe<br />
della risata?”.<br />
Beh, io sono contiguo, nel senso<br />
che sarei l’Imperatore di Bisanzio<br />
- Costantinopoli - Istanbul, cioè<br />
un’Autor<strong>it</strong>à usurpata dai suoi compari,<br />
e tuttavia pur sempre un genius<br />
loci.<br />
“Ma non mi faccia ridere”.<br />
E perché non dovrei farla ridere,<br />
sceicco del terrore?<br />
“Ma sì, mi faccia ridere, buffonesco<br />
esponente della decadenza occidentale”.<br />
No, guardi, io faccio ridere quando voglio. Mica è come scrivono i<br />
giornali, che uno deve riciclare lo stesso lavoro per l’etern<strong>it</strong>à, tipo:<br />
adesso che sono in cielo, Tognazzi e Sordi faranno sganasciare San<br />
Pietro. Io non faccio sganasciare, è chiaro?<br />
“Si calmi, principe della risata”.<br />
Perdindirindina, mi dica piuttosto lei, sceicco del terrore, come mai<br />
è in paradiso, dopo tutte le schifezze che ha esploduto.<br />
“Esploso, esploso. Beh, l’inferno esiste, ma è vuoto, come scrisse anche<br />
il vostro Urs von Balthasar”.<br />
Urs? Ma mi faccia il piacere! E dica, dica: come si fa con queste Urì?<br />
Mi zompano sempre addosso, sono peggio delle SS che hanno<br />
occupato la Rai.<br />
“SS?”.<br />
Sì, Sciantose Siliconate.<br />
“Ma non erano i part<strong>it</strong>i <strong>it</strong>aliani (Dio li confonda), quelli che avevano<br />
occupato la Rai?”.<br />
Macché part<strong>it</strong>i, lei sbaglia padella, vile ord<strong>it</strong>ore di agguati. I part<strong>it</strong>i<br />
sono capaci soltanto di abboffare i seguaci di cariche & stipendi. Gli<br />
sgom<strong>it</strong>anti pretendono un posto, e se lo danno a qualcun altro strillano:<br />
“Cosa hai trovato in lui di tanto bello che io non ho?” Infatti, la<br />
zuppa non cambia, i TG sono sempre uguali, devono allargare lo spazio<br />
a qualsiasi governo e questo è normale, no? Crede sul serio che i<br />
minuti in più per un part<strong>it</strong>o o per l’altro facciano vincere le elezioni?<br />
Ripeto, insisto, sottolineo e ribadisco: contano sempre e soltanto le<br />
SS. Quelle che le fanno più rabbia, sdentato bigotto. Per fortuna le<br />
Sciantose non lo sanno, altrimenti vorrebbero qualche posto nel<br />
Consiglio d’amministrazione. In Parlamento già ce l’hanno.<br />
“ Mi faccia qualche nome, infimo epigono dei briganti crociati”.<br />
Quisquilie e pinzillacchere. I signori discutono delle cose, non delle<br />
persone. E io, modestamente, signore lo nacqui, tenebroso e turpe<br />
farabutto. Punto, due punti, punto e virgola.<br />
“Ma no, la prego, patetico pagliaccio, abbiamo tutta l’etern<strong>it</strong>à davanti a<br />
noi. Però non potrebbe smetterla di parlare come Totò?”.<br />
Va bene, sanguinario stragista.<br />
Allora. O la gente ha fame, oppure no. La gente che non ha fame<br />
vuole divertirsi, ridere, godersi la v<strong>it</strong>a. Lei che cosa gli prometteva,<br />
sceicco dei miei provoloni? Autobombe nei mercati, paura, ammazzamenti,<br />
suicidi dei cosiddetti kamikaze. Morte per amici e nemici,<br />
insomma. Quando qualcuno sostiene che tra voialtri c’è un ramo<br />
violento, i suoi fedeli s’offendono, bruciano, spaccano e ammazzano,<br />
tanto per dimostrare che non sono violenti. Se quassù si sentisse il<br />
dolore, le mozzicherei un orecchio, barbaro rimasuglio del Medio<br />
Evo.<br />
“Senti chi parla di Medio Evo. Un pazzo che si crede Imperatore di<br />
Bisanzio! I suoi spettacoli hanno inquinato il popolo, hanno distratto le<br />
molt<strong>it</strong>udini dalle sacrosante battaglie. L’unico suo film decente era ‘Uccellacci<br />
& uccellini’. Ma lì indossava il saio di una setta miscredente, ridicolo<br />
clown. Questo non le sarà perdonato”.<br />
Ah, quindi i francescani sarebbero una setta miscredente? Si vergogni!<br />
Si sciacqui la bocca con il petrolio! E si legga il libro di Hans Magnus<br />
Enzensberger, “Il perdente radicale”, dove si parla proprio dei<br />
tipi come lei, gente che sa benissimo d’essere destinata alla sconf<strong>it</strong>ta,<br />
ma organizza omicidi perché, in fondo, vuole rovinare se stessa, e<br />
non sopporta che qualcuno sopravviva a questa rovina. Mi capisce?<br />
“Mica tanto. Adesso lei esagera con la serietà, principe della risata. Siamo<br />
in paradiso, no?”.<br />
Boh, lassotto, in Italia, vedo che ci sono ancora le Brigate Rosse.<br />
Che cosa vogliono? Quale rivoluzione si aspettano, casp<strong>it</strong>erina? Riusciranno<br />
ad ammazzare qualcuno? Ci vuole poco. E poi? E poi? Ma<br />
questi sono fessi minuscoli, bestie da cortile. Lei, invece, era un fesso<br />
planetario, un tirannosauro ubriaco di candelotti. Ma non li legge, i<br />
giornali? Ma non lo vede, da quassù, quanto è cambiato il mondo,<br />
signora mia?<br />
“Non mi chiami signora!”, abbaia lo sceicco del terrore, svegliandosi<br />
dal suo sogno turbolento. Si trascina davanti allo specchio, lascia cadere<br />
il fido kalashnikov e sospira:<br />
“I giornali degli infedeli (kafiruna) pensano soltanto alla Tv e alle stupidaggini.<br />
Io faccio quello che faccio, e loro continuano a stampare paginate<br />
sul pallone, su San Remo (Dio incenerisca la sua memoria), sui<br />
libertinaggi dei saltimbanchi e sui diari delle Siliconate. Ma allora, perché<br />
faccio quello che faccio?”.<br />
Già, perché?
ECONOMIA<br />
8<br />
L’aumento eccezionale delle entrate del 2006 si spiega principalmente<br />
con l’effetto Laffer della riduzione delle imposte del governo Berlusconi.<br />
Null’altro che un effetto Laffer.<br />
La dinamica delle entrate erariali nel 2006<br />
mer<strong>it</strong>a di essere ricordata come un fatto eccezionale.<br />
Infatti esse sono aumentate, fra il<br />
2005 e il 2006, di 37 miliardi dai 393 miliardi<br />
del 2005 ai 429,8 del 2006. In percentuale la<br />
cresc<strong>it</strong>a è del 9,4% a fronte di un aumento<br />
del Pil nominale del 4,1% dovuto per metà<br />
al tasso di inflazione e per metà alla cresc<strong>it</strong>a<br />
reale, trainata dal settore industriale, con<br />
particolare riguardo alla componente estera. Le entrate del bilancio<br />
dello Stato (al netto di quelle erariali afferenti ai bilanci regionali e<br />
locali) sono aumentate di un’analoga percentuale, ossia del 9,3% .<br />
L’elastic<strong>it</strong>à al Pil del gett<strong>it</strong>o del 2006, infatti, risulta essere del 2,21%.<br />
Ammettendo un’elastic<strong>it</strong>à delle imposte al Pil dell’anno corrente<br />
dello 1,2%, che, per le ragioni che vedremo, è già abbastanza elevata,<br />
il gett<strong>it</strong>o sarebbe dovuto aumentare del 4,9%. Il residuo 4,2%, pari a<br />
una elastic<strong>it</strong>à aggiuntiva del 102%, indica che siamo di fronte a fattori<br />
eccezionali. Solo in minima parte essi si possono spiegare in relazione<br />
alle pol<strong>it</strong>iche tributarie del Governo Prodi, che ha cominciato ad<br />
operare a metà anno e, per il 2006, ha legiferato in materia fiscale<br />
solo con il decreto Bersani-Visco. Tale decreto, infatti, è andato in<br />
funzione nella seconda metà dell’anno dando un gett<strong>it</strong>o di circa 2,4<br />
miliardi per il 2006, che corrisponde ad uno di 6 su base annua a<br />
regime. Detraendo questa somma dalle maggiori entrate del 2006,<br />
esse sono 34,5 miliardi e la percentuale di incremento sulle entrate<br />
del 2005 rimane allo 8,8%.<br />
E anche le non molto importanti entrate una tantum della manovra<br />
Tremonti per il 2006 non valgono a spiegare questa dinamica<br />
eccezionale, in quanto esse apportano solo lo 0,2% del maggior<br />
gett<strong>it</strong>o del 2006, rispetto a quello del 2005, in cui erano presenti<br />
altre entrate una tantum, per un importo lim<strong>it</strong>ato.<br />
Tot.tributi erariali Gett<strong>it</strong>o ‘05 Gett<strong>it</strong>o ‘06 % su Gett<strong>it</strong>o ‘06<br />
di Francesco Forte<br />
Al netto di queste entrate una tantum aggiuntive, il maggior gett<strong>it</strong>o del<br />
2006 sul 2005 risulta dello 8,6%. Considerato il tasso di cresc<strong>it</strong>a del Pil<br />
del 4,1%, di cui una metà dovuto a cresc<strong>it</strong>a reale ed una metà a tasso<br />
di inflazione, ammessa un’elastic<strong>it</strong>à di redd<strong>it</strong>o strutturale delle entrate<br />
al Pil dell’1,2%, il gett<strong>it</strong>o sarebbe dovuto crescere del 4,9% su quello<br />
del 2005. La differenza fra 4,9 e 8,6 pari a 3,7 punti percentuali, vale a<br />
dire 14,5 miliardi pari a un punto abbondante di Pil, è tutta dovuta a<br />
un fattore che posso chiamare BL. Ossia l’effetto Laffer della riduzione<br />
fiscale e contributiva attuata dal Governo Berlusconi, riguardante<br />
le aliquote dell’imposta sul redd<strong>it</strong>o delle persone fisiche e i contributi<br />
sociali, con riferimento al lavoro atipico, di cui alla legge Biagi, praticata<br />
negli anni precedenti.<br />
Essa ha fatto emergere l’economia sommersa e reso meno conveniente<br />
l’evasione fiscale e contributiva, facendo liev<strong>it</strong>are gli imponibili<br />
e dando luogo ad un aumento di gett<strong>it</strong>o nelle imposte dirette ed<br />
indirette, spiegabile con la cosiddetta “curva di Laffer”, in base alla<br />
quale l’ent<strong>it</strong>à del gett<strong>it</strong>o al variare delle aliquote raggiunge un massimo<br />
per un dato livello di aliquote e poi tende a scendere quando le<br />
aliquote aumentano oltre tale livello. Non è facile sapere quale sia il<br />
ventaglio di aliquote dell’imposta personale sul redd<strong>it</strong>o che dà il massimo<br />
gett<strong>it</strong>o, e quindi come si possa aumentare il gett<strong>it</strong>o riducendo le<br />
aliquote. Ma nel 2006 in Italia si è raggiunto il massimo gett<strong>it</strong>o con uno<br />
sfasamento temporale rispetto alla riduzione di aliquote.<br />
Il Pil del 2005 aveva registrato la cresc<strong>it</strong>a zero. L’aumento reale del<br />
2% del Pil del 2006 ha comportato un rimbalzo nella dinamica degli<br />
imponibili delle imposte che si basano, per gli accertamenti, sui dati<br />
dell’economia reale dell’anno in corso.<br />
Sulla cresc<strong>it</strong>a delle entrate del 2006 rispetto al 2005, ha giocato la dinamica<br />
del Pil del 2006: l’imposta sulle rend<strong>it</strong>e finanziarie ha registrato un<br />
aumento del 35% risultando, però solo il 2,4% del totale delle entrate<br />
del 2006. Un’altra imposta che si r<strong>it</strong>iene sensibile alla dinamica del Pil è<br />
Aumento Gett<strong>it</strong>o<br />
‘06 su ‘05<br />
% Gett<strong>it</strong>o 06/<br />
Gett<strong>it</strong>o ‘05<br />
Imp.dirette stat. 183,1 206,8 48,11 23,7 13,0<br />
Irpef 135,7 144,5 33,62 8,8 6,5<br />
Ires 33,9 39,6 9,22 5,7 16,8<br />
Tributo rend<strong>it</strong>e finanz. 6,8 9,2 2,14 2,4 35,3<br />
Altre 6,6 13,7 3,18 7,1 107,5<br />
Imp.indirette stat. 177,3 190,5 44,32 13,2 7,4<br />
Registro 4,7 5,1 1,2 0,4 8,5<br />
Iva 106,2 115,3 26,84 10,1 8,6<br />
Bollo 4,7 5,6 1,30 0,9 19,1<br />
Oli minerali 21,2 21,3 4,95 0,1 0,0<br />
Tabacchi e altre indirette<br />
statali<br />
40,5 43,1 10,03 2,6 6,4<br />
Tot. imposte stat. (lordo) 360,3 394,0 90,74 33,7 9,3<br />
Irap 36,0 39,1 7,85 3,1 8,6<br />
Addizionale regionale 6,4 6,2 1,44 -0,2 -0.3<br />
Addizionale comunale 1,5 1,6 0,37 0,1 6,7<br />
Altre 17,7 22,8 5,3 5,1 28,8<br />
Rimborsi 29,4 32.3 7,5 2,9 9,9<br />
Totale tributi erariali 392,7 429,8 100 37,1 9,4<br />
Dinamica delle entrate erariali 2006/2005<br />
quella sull’Ire, aumentata del 16,8%.<br />
In Italia sono molte le piccole imprese,<br />
e, per loro, l’<strong>it</strong>er di adozione<br />
della formula della spa è spesso<br />
difficile. Eppure l’Ire rappresenta il<br />
9,22% delle entrate complessive.<br />
Dunque non è irrilevante nella<br />
formazione del gett<strong>it</strong>o totale. Ma<br />
non spiega perché l’effetto della<br />
dinamica del Pil per questa imposta<br />
sia sfasato nel tempo. L’imposta<br />
ordinaria raccolta sulle società nel<br />
2006 riflette sopratutto i prof<strong>it</strong>ti<br />
maturati nel 2005, data la tecnica<br />
di accertamento vigente, come fra<br />
un attimo si chiarirà.<br />
E nel 2005 il Pil reale ha avuto una<br />
cresc<strong>it</strong>a zero, mentre quello monetario<br />
ha registrato una cresc<strong>it</strong>a<br />
del 2% circa, mentre continuava<br />
il processo di miglioramento dei
ECONOMIA<br />
8<br />
L’aumento eccezionale delle entrate del 2006 si spiega principalmente<br />
con l’effetto Laffer della riduzione delle imposte del governo Berlusconi.<br />
Null’altro che un effetto Laffer.<br />
La dinamica delle entrate erariali nel 2006<br />
mer<strong>it</strong>a di essere ricordata come un fatto eccezionale.<br />
Infatti esse sono aumentate, fra il<br />
2005 e il 2006, di 37 miliardi dai 393 miliardi<br />
del 2005 ai 429,8 del 2006. In percentuale la<br />
cresc<strong>it</strong>a è del 9,4% a fronte di un aumento<br />
del Pil nominale del 4,1% dovuto per metà<br />
al tasso di inflazione e per metà alla cresc<strong>it</strong>a<br />
reale, trainata dal settore industriale, con<br />
particolare riguardo alla componente estera. Le entrate del bilancio<br />
dello Stato (al netto di quelle erariali afferenti ai bilanci regionali e<br />
locali) sono aumentate di un’analoga percentuale, ossia del 9,3% .<br />
L’elastic<strong>it</strong>à al Pil del gett<strong>it</strong>o del 2006, infatti, risulta essere del 2,21%.<br />
Ammettendo un’elastic<strong>it</strong>à delle imposte al Pil dell’anno corrente<br />
dello 1,2%, che, per le ragioni che vedremo, è già abbastanza elevata,<br />
il gett<strong>it</strong>o sarebbe dovuto aumentare del 4,9%. Il residuo 4,2%, pari a<br />
una elastic<strong>it</strong>à aggiuntiva del 102%, indica che siamo di fronte a fattori<br />
eccezionali. Solo in minima parte essi si possono spiegare in relazione<br />
alle pol<strong>it</strong>iche tributarie del Governo Prodi, che ha cominciato ad<br />
operare a metà anno e, per il 2006, ha legiferato in materia fiscale<br />
solo con il decreto Bersani-Visco. Tale decreto, infatti, è andato in<br />
funzione nella seconda metà dell’anno dando un gett<strong>it</strong>o di circa 2,4<br />
miliardi per il 2006, che corrisponde ad uno di 6 su base annua a<br />
regime. Detraendo questa somma dalle maggiori entrate del 2006,<br />
esse sono 34,5 miliardi e la percentuale di incremento sulle entrate<br />
del 2005 rimane allo 8,8%.<br />
E anche le non molto importanti entrate una tantum della manovra<br />
Tremonti per il 2006 non valgono a spiegare questa dinamica<br />
eccezionale, in quanto esse apportano solo lo 0,2% del maggior<br />
gett<strong>it</strong>o del 2006, rispetto a quello del 2005, in cui erano presenti<br />
altre entrate una tantum, per un importo lim<strong>it</strong>ato.<br />
Tot.tributi erariali Gett<strong>it</strong>o ‘05 Gett<strong>it</strong>o ‘06 % su Gett<strong>it</strong>o ‘06<br />
di Francesco Forte<br />
Al netto di queste entrate una tantum aggiuntive, il maggior gett<strong>it</strong>o del<br />
2006 sul 2005 risulta dello 8,6%. Considerato il tasso di cresc<strong>it</strong>a del Pil<br />
del 4,1%, di cui una metà dovuto a cresc<strong>it</strong>a reale ed una metà a tasso<br />
di inflazione, ammessa un’elastic<strong>it</strong>à di redd<strong>it</strong>o strutturale delle entrate<br />
al Pil dell’1,2%, il gett<strong>it</strong>o sarebbe dovuto crescere del 4,9% su quello<br />
del 2005. La differenza fra 4,9 e 8,6 pari a 3,7 punti percentuali, vale a<br />
dire 14,5 miliardi pari a un punto abbondante di Pil, è tutta dovuta a<br />
un fattore che posso chiamare BL. Ossia l’effetto Laffer della riduzione<br />
fiscale e contributiva attuata dal Governo Berlusconi, riguardante<br />
le aliquote dell’imposta sul redd<strong>it</strong>o delle persone fisiche e i contributi<br />
sociali, con riferimento al lavoro atipico, di cui alla legge Biagi, praticata<br />
negli anni precedenti.<br />
Essa ha fatto emergere l’economia sommersa e reso meno conveniente<br />
l’evasione fiscale e contributiva, facendo liev<strong>it</strong>are gli imponibili<br />
e dando luogo ad un aumento di gett<strong>it</strong>o nelle imposte dirette ed<br />
indirette, spiegabile con la cosiddetta “curva di Laffer”, in base alla<br />
quale l’ent<strong>it</strong>à del gett<strong>it</strong>o al variare delle aliquote raggiunge un massimo<br />
per un dato livello di aliquote e poi tende a scendere quando le<br />
aliquote aumentano oltre tale livello. Non è facile sapere quale sia il<br />
ventaglio di aliquote dell’imposta personale sul redd<strong>it</strong>o che dà il massimo<br />
gett<strong>it</strong>o, e quindi come si possa aumentare il gett<strong>it</strong>o riducendo le<br />
aliquote. Ma nel 2006 in Italia si è raggiunto il massimo gett<strong>it</strong>o con uno<br />
sfasamento temporale rispetto alla riduzione di aliquote.<br />
Il Pil del 2005 aveva registrato la cresc<strong>it</strong>a zero. L’aumento reale del<br />
2% del Pil del 2006 ha comportato un rimbalzo nella dinamica degli<br />
imponibili delle imposte che si basano, per gli accertamenti, sui dati<br />
dell’economia reale dell’anno in corso.<br />
Sulla cresc<strong>it</strong>a delle entrate del 2006 rispetto al 2005, ha giocato la dinamica<br />
del Pil del 2006: l’imposta sulle rend<strong>it</strong>e finanziarie ha registrato un<br />
aumento del 35% risultando, però solo il 2,4% del totale delle entrate<br />
del 2006. Un’altra imposta che si r<strong>it</strong>iene sensibile alla dinamica del Pil è<br />
Aumento Gett<strong>it</strong>o<br />
‘06 su ‘05<br />
% Gett<strong>it</strong>o 06/<br />
Gett<strong>it</strong>o ‘05<br />
Imp.dirette stat. 183,1 206,8 48,11 23,7 13,0<br />
Irpef 135,7 144,5 33,62 8,8 6,5<br />
Ires 33,9 39,6 9,22 5,7 16,8<br />
Tributo rend<strong>it</strong>e finanz. 6,8 9,2 2,14 2,4 35,3<br />
Altre 6,6 13,7 3,18 7,1 107,5<br />
Imp.indirette stat. 177,3 190,5 44,32 13,2 7,4<br />
Registro 4,7 5,1 1,2 0,4 8,5<br />
Iva 106,2 115,3 26,84 10,1 8,6<br />
Bollo 4,7 5,6 1,30 0,9 19,1<br />
Oli minerali 21,2 21,3 4,95 0,1 0,0<br />
Tabacchi e altre indirette<br />
statali<br />
40,5 43,1 10,03 2,6 6,4<br />
Tot. imposte stat. (lordo) 360,3 394,0 90,74 33,7 9,3<br />
Irap 36,0 39,1 7,85 3,1 8,6<br />
Addizionale regionale 6,4 6,2 1,44 -0,2 -0.3<br />
Addizionale comunale 1,5 1,6 0,37 0,1 6,7<br />
Altre 17,7 22,8 5,3 5,1 28,8<br />
Rimborsi 29,4 32.3 7,5 2,9 9,9<br />
Totale tributi erariali 392,7 429,8 100 37,1 9,4<br />
Dinamica delle entrate erariali 2006/2005<br />
quella sull’Ire, aumentata del 16,8%.<br />
In Italia sono molte le piccole imprese,<br />
e, per loro, l’<strong>it</strong>er di adozione<br />
della formula della spa è spesso<br />
difficile. Eppure l’Ire rappresenta il<br />
9,22% delle entrate complessive.<br />
Dunque non è irrilevante nella<br />
formazione del gett<strong>it</strong>o totale. Ma<br />
non spiega perché l’effetto della<br />
dinamica del Pil per questa imposta<br />
sia sfasato nel tempo. L’imposta<br />
ordinaria raccolta sulle società nel<br />
2006 riflette sopratutto i prof<strong>it</strong>ti<br />
maturati nel 2005, data la tecnica<br />
di accertamento vigente, come fra<br />
un attimo si chiarirà.<br />
E nel 2005 il Pil reale ha avuto una<br />
cresc<strong>it</strong>a zero, mentre quello monetario<br />
ha registrato una cresc<strong>it</strong>a<br />
del 2% circa, mentre continuava<br />
il processo di miglioramento dei
ECONOMIA<br />
10<br />
bilanci aziendali e, presumibilmente, anche il passaggio al regime delle<br />
società di cap<strong>it</strong>ali di imprese prima tassate con l’imposta personale. La<br />
voce di maggior cresc<strong>it</strong>a, nell’amb<strong>it</strong>o delle imposte dirette, è cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>e<br />
dalle “altre entrate”. Si tratta del 7,1% del totale delle entrate erariali,<br />
con una cresc<strong>it</strong>a del 107%. Queste “altre entrate” si compongono sia<br />
di trattenute riguardanti i proventi delle compagnie di assicurazione e<br />
delle società che riscuotono i tributi che delle imposte straordinarie sulle<br />
plusvalenze.<br />
Si vorrà allora osservare che per poter spiegare la dinamica delle entrate<br />
del 2006, al netto dei fattori fiscali eccezionali, bisognerebbe detrarre<br />
questa una tantum ed altre eventuali dal gett<strong>it</strong>o in esame.<br />
Ma anche nel 2005 vi erano entrate una tantum. Togliendo l’effetto<br />
delle entrare una tantum sia dagli intro<strong>it</strong>i del 2005 che da quelli del 2006,<br />
il totale delle entrate del 2006, secondo le stime del Ministero delle<br />
Finanze, si ridimensiona dello 0,3% ossia circa di 1 miliardo di euro. L’imposta<br />
personale sul redd<strong>it</strong>o è la regina delle imposte. La sua quota sul<br />
gett<strong>it</strong>o fiscale erariale del 2006 è il 33%, su un totale di imposte dirette<br />
erariali pari al 48,11% del totale. È impossibile sostenere che la dinamica<br />
dell’imposta personale sul redd<strong>it</strong>o del 6,5% dipenda, in modo esclusivo,<br />
dalla cresc<strong>it</strong>a del redd<strong>it</strong>o monetario dell’anno.<br />
Infatti solo una parte della tassazione del redd<strong>it</strong>o avviene con le trattenute<br />
alla fonte, che riflettono la dinamica delle entrate dell’anno. E<br />
non consta che i redd<strong>it</strong>i personali siano cresciuti, nel 2006, più del 4,5%.<br />
Un’altra parte dell’Irpef si raccoglie con l’auto-accertamento, che dà luogo<br />
a una contestuale autotassazione. E l’autotassazione si basa nell’imposta<br />
personale sul redd<strong>it</strong>o così come in quella sulle società (in cui la quota<br />
di tributo trattenuta alla fonte sino ad ora è irrilevante), sugli imponibili<br />
dell’anno precedente, sia per la prima rata, e sia per la seconda rata.<br />
Nella prima rata, quella di metà anno, quando si effettua la dichiarazione<br />
annuale dei redd<strong>it</strong>i, che riguarda il redd<strong>it</strong>o o prof<strong>it</strong>to consegu<strong>it</strong>o l’anno<br />
prima, viene pagata la differenza fra quanto versato in acconto nella<br />
dichiarazione della fine dell’anno precedente, che si riferisce al redd<strong>it</strong>o<br />
o prof<strong>it</strong>to dichiarato nell’anno ancora precedente, e quanto effettivamente<br />
realizzato in tale anno precedente, sulla base della dichiarazione<br />
dei redd<strong>it</strong>i, contestualmente presentata. Nella seconda rata, quella di<br />
fine anno, si versa puramente l’acconto per l’obbligo dell’anno successivo<br />
e ci si basa, normalmente, sulla somma di redd<strong>it</strong>i o prof<strong>it</strong>ti di cui<br />
alla dichiarazione annuale dei redd<strong>it</strong>i, presentata nell’anno corrente, che<br />
riguardano quelli consegu<strong>it</strong>i nell’anno precedente.<br />
In altri termini, nella prima rata del 2006 riguardante l’Irpef e l’ Ires (imposta<br />
sulle società), i contribuenti dell’autotassazione hanno versato la<br />
differenza fra quanto pagato nella seconda rata del 2005 come acconto,<br />
sulla base dei redd<strong>it</strong>i o prof<strong>it</strong>ti di cui alla dichiarazione dei redd<strong>it</strong>i 2006,<br />
rifer<strong>it</strong>a ai redd<strong>it</strong>i 2005. Nella seconda rata del 2006 i contribuenti hanno<br />
versato l’acconto per il 2007, sulla base dei redd<strong>it</strong>i realizzati nel 2005, di<br />
cui alla dichiarazione dei redd<strong>it</strong>i presentata nel 2006. Solo per l’Irpef,<br />
trattenuta alla sorgente nel 2006, si può affermare che abbia influ<strong>it</strong>o<br />
in modo diretto sulla cresc<strong>it</strong>a del Pil del 2006, ma, ovviamente, ciò ha<br />
luogo sulla base delle norme vigenti, che, nel caso in esame, sono quelle<br />
del Governo Berlusconi, in quanto le modifiche dell’Irpef e dell’Ires effettuate<br />
dal governo Prodi riguardano il 2007.<br />
Pertanto la cresc<strong>it</strong>a dell’Irpef del 2006, che è stata del 6,5%, quindi notevolmente<br />
superiore alla dinamica del Pil del 2006, del 4,1%, che riguarda<br />
la tassazione per trattenuta e alla dinamica del Pil del 2005 pari al 2%,<br />
che riguarda l’autotassazione, si spiega solo con la pol<strong>it</strong>ica tributaria del<br />
governo degli anni precedenti, il Governo Berlusconi, basata sulla riduzione<br />
delle aliquote. Essa, evidentemente, ha avuto l’effetto di far emergere<br />
materia imponibile, aumentando il gett<strong>it</strong>o più che in proporzione.<br />
Consideriamo ora l’elastic<strong>it</strong>à della cresc<strong>it</strong>a delle entrate nella tassazione<br />
indiretta statale. Essa ha cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o, nel 2006, il 44% del totale dei gett<strong>it</strong>i<br />
erariali ed ha registrato un incremento del 7,4%.<br />
Qui bisogna distinguere le imposte i cui imponibili si basano su dati di<br />
valore monetario da quelle i cui imponibili si basano sulle quant<strong>it</strong>à fisiche.<br />
Per i primi, se si tratta di imposte sui consumi, rileva la dinamica di<br />
cresc<strong>it</strong>a dei consumi, in termini monetari, vale a dire al lordo del tasso di<br />
inflazione che, in Italia, nel 2006 è stato del 5% circa, ossia un punto di più<br />
della cresc<strong>it</strong>a del Pil. Per i secondi ci si dovrà, invece, basare sulla cresc<strong>it</strong>a<br />
reale degli imponibili, che è in parte correlata alla cresc<strong>it</strong>a del Pil.<br />
Per quanto riguarda l’Iva il suo gett<strong>it</strong>o cresce di uno stupefacente 8,6%,<br />
un valore che non si può spiegare meramente con la dinamica del consumo,<br />
che risulta aumentata del 5%. In parte a spiegare questo maggior<br />
intro<strong>it</strong>o, vale la dinamica dell’import in quanto i dati disaggregati mostrano<br />
che la quota di imposta sull’importazione, che è del 12% circa, è<br />
aumentata del 15,9% mentre quella sugli scambi interni si è accresciuta<br />
dello 7,7%.<br />
Ma rimane ancora un eccesso del 2,7% rispetto alla cresc<strong>it</strong>a dei consumi,<br />
che si può spiegare con l’emersione di imponibili, connesso all’emersione<br />
di materia imponibile nelle imposte dirette, che ha generato la<br />
cresc<strong>it</strong>a del loro gett<strong>it</strong>o, che abbiamo spiegato con l’effetto Laffer, derivante<br />
dalle minori aliquote.<br />
Peraltro, anche con riguardo all’IVA sulle importazioni si può portare il<br />
medesimo argomento, in quanto anche in questa fase opera l’evasione<br />
e un maggior fatturato di vend<strong>it</strong>a, dovuto a una minore evasione, comporta<br />
generalmente anche una minor evasione negli acquisti dei beni,<br />
su cui si effettua il ricarico del valore aggiunto. In ogni caso, l’incremento<br />
dell’IVA sugli scambi interni coincide con quello della somma delle due<br />
principali imposte dirette, Irpef ed Ires: che è del 7,7% L’incremento<br />
dell’imposta di registro appare analogo a quello dell’IVA: qui, per altro, si<br />
può trovare una particolare spiegazione nel boom del mercato immobiliare.<br />
Ma questo tributo è solo lo 1,2% del gett<strong>it</strong>o totale e, pertanto,<br />
la sua dinamica, un po’ inferiore a quella media globale, non è rilevante<br />
per la sua determinazione.<br />
L’imposta sugli oli minerali non ha avuto alcun incremento, perché il<br />
consumo tassabile, a causa dell’alto prezzo, non aumenta. Invece troviamo<br />
un aumento del 7,8% dell’Irap, che collima con quello dell’IVA sugli<br />
scambi interni, con cui condivide una parte sostanziale dell’imponibile.<br />
Ma anche la somma dei redd<strong>it</strong>i delle società e delle persone fisiche<br />
coincide, in larga misura, con tale imponibile.<br />
Concludendo, ci sono buone ragioni per r<strong>it</strong>enere che una spiegazione<br />
importante all’incremento di entrate erariali del 2006, quantificabile<br />
in 14,5 miliardi di maggior gett<strong>it</strong>o, pari a circa un punto di<br />
PIL, sia dovuto ad un effetto BL, ossia sia dovuto all’effetto Laffer<br />
della pol<strong>it</strong>ica di riduzione dell’imposta sul redd<strong>it</strong>o e dei contributi<br />
sociali, accompagnata da deregolamentazione parziale del mercato<br />
del lavoro, attuata negli anni precedenti dal Governo Berlusconi.
gruppo finax<br />
All’interno<br />
del Gruppo<br />
<strong>Finax</strong>,<br />
sempre più<br />
chiaramente<br />
si vanno<br />
delineando<br />
i mandati e<br />
gli obiettivi<br />
strategici<br />
fissati<br />
per ogni<br />
comparto.<br />
12<br />
Il Gruppo <strong>Finax</strong>, una realtà che cresce lavorando.<br />
Il GRUPPO <strong>FINAX</strong> (<strong>FINAX</strong>, INFO<strong>FINAX</strong> e <strong>FINAX</strong><br />
RE) la nuova realtà di cui abbiamo già parlato nel numero<br />
scorso, ha iniziato la sua attiv<strong>it</strong>à, muovendosi sullo<br />
scacchiere dei servizi finanziari, immobiliare e dell’antifrode<br />
con sicurezza, competenza e veloc<strong>it</strong>à.<br />
Oggi è una realtà radicata ed in continua cresc<strong>it</strong>a: a breve<br />
avverrà la migrazione dell’intero callcenter e delle<br />
strutture annesse verso la nuova sede, completamente<br />
ristrutturata e disegnata per accogliere più di 120 postazioni<br />
su tre turni differenti.<br />
Con questa nuova sede il callcenter sarà in grado di<br />
gestire più servizi di customer care in contemporanea,<br />
proponendosi come una delle realtà operative più compet<strong>it</strong>ive<br />
del settore.<br />
Contraffazione monetaria<br />
Il callcenter, inizialmente facente parte della gestione<br />
globale <strong>Finax</strong>, è oggi sotto la totale gestione e competenza<br />
di INFO <strong>FINAX</strong>, neo-nata società creata appos<strong>it</strong>amente<br />
per svolgere al meglio il mandato di forn<strong>it</strong>ura di<br />
informazioni commerciali e servizi antifrode online che<br />
sempre più stanno divenendo indispensabili in qualsiasi<br />
esercizio commerciale.<br />
INFO <strong>FINAX</strong> si dedica ed erogare informazioni commerciali<br />
realizzate su misura per le PMI: veloc<strong>it</strong>à, sicurezza,<br />
chiarezza, tecnologia ed affidabil<strong>it</strong>à diventano un<br />
effettivo supporto alle scelte commerciali dell’imprend<strong>it</strong>ore,<br />
anche in tempo reale.<br />
<strong>FINAX</strong> si concentra e stabilizza sui servizi finanziari puri,<br />
sempre più differenziati a seconda del mutare delle<br />
esigenze della nostra società: sconto su fattura, mutui,<br />
finanza agevolata, cessioni del quinto, recupero cred<strong>it</strong>i.<br />
<strong>FINAX</strong> RE, invece, amplia ed estende il suo campo<br />
d’azione alla compravend<strong>it</strong>a di immobili di grande livello<br />
e prestigio commerciale.<br />
La capogruppo <strong>FINAX</strong> si occupa inoltre di mantenere<br />
saldi i legami fra le tre società, vigilare sui loro mandati<br />
ed assicurare ad ognuna delle tre realtà il giusto campo<br />
di azione autonoma che consenta di portare a casa i<br />
migliori risultati operativi.<br />
In questo numero vi proponiamo uno speciale sul<br />
mondo dei pagamenti elettronici e sui prodotti antifrode<br />
creati per tutelarne l’integr<strong>it</strong>à.<br />
Per ogni domanda o approfondimento su questa tema,<br />
è a vostra disposizione l’help desk INFO <strong>FINAX</strong> ai numeri<br />
06*688961386, 06*688961375 o info@infofinax.<strong>it</strong><br />
La Banca d’Italia rende noto il comunicato stampa diffuso dalla Banca Centrale Europea riguardante lo stato<br />
della contraffazione delle banconote in Europa:<br />
il biglietto da 20 Euro continua ad essere il più contraffatto, segu<strong>it</strong>o da quelli da 50 e da 100 Euro.<br />
Nel periodo che va dal luglio al dicembre 2006 questi tre tagli rappresentano assieme oltre il 90% del totale<br />
dei falsi in circolazione.<br />
L’Eurosistema, cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o dalla Banca Centrale Europea (BCE) e dalle Banche Centrali Nazionali (BCN) dei<br />
paesi facenti parte dell’area dell’euro, rinnova ai c<strong>it</strong>tadini l’inv<strong>it</strong>o a mantenere un atteggiamento vigile perché<br />
le banconote false sono facilmente riconoscibili con il semplice metodo del “toccare, guardare, muovere”,<br />
illustrato nel dettaglio nel s<strong>it</strong>o internet della BCE (www.ecb.int). (mb)
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Speciale antifrode<br />
La frode è<br />
un’attiv<strong>it</strong>à<br />
illec<strong>it</strong>a<br />
finalizzata ad<br />
ottenere beni<br />
(ad esempio<br />
telefoni) o<br />
l’usufrutto<br />
di servizi<br />
(ad esempio<br />
traffico) con<br />
l’intenzione<br />
premed<strong>it</strong>ata<br />
di non pagare<br />
le relative<br />
fatture.<br />
* Fabrizio Testoni, (nella foto)<br />
una laurea in ingegneria informatica<br />
e tanta passione per<br />
la tecnologia, si occupa da<br />
circa 15 anni di prevenzione<br />
e gestione del rischio. Nel suo<br />
curriculum spiccano diverse<br />
e significative esperienze in<br />
varie software house, sino alla<br />
scoperta del grande amore<br />
(la gestione del rischio) che lo<br />
porta alla divisione radiomobile<br />
della SIP. In SIP Testoni seguiva<br />
lo sviluppo e la gestione<br />
di sistemi per il mon<strong>it</strong>oraggio<br />
della rete e in particolare delle<br />
frodi. Passato poi in WIND,<br />
si è occupato della gestione<br />
dei processi e dei sistemi Bad<br />
Debt. Attualmente ricopre il<br />
ruolo di Risk Manager nella<br />
direzione Planning & Control<br />
di H3G. Da questo numero Fabrizio<br />
Testoni collaborerà con<br />
il FINMAG e risponderà alle<br />
vostre domande su tutti i temi<br />
legati alle telecomunicazioni e<br />
ai servizi antifrode attraverso la<br />
nuova rubrica “Trucchi, imbrogli<br />
& frodi”.<br />
14<br />
Speciale antifrode: Trucchi, imbrogli & frodi.<br />
Cosa sono le frodi<br />
e come si combattono?<br />
di Fabrizio Testoni*<br />
Ricordo che al mio esordio in questo mondo le frodi nel<br />
settore TLC erano ancora lim<strong>it</strong>ate a pochi soggetti, prevalentemente<br />
tecnici (siamo all’inizio della clonazione dei<br />
telefoni TACS). L’attiv<strong>it</strong>à di prevenzione si dimostrò sub<strong>it</strong>o<br />
molto affascinante e ricca di sfide: occorreva prevedere<br />
perché, quando e in quali possibili modi i sol<strong>it</strong>i ignoti avrebbero<br />
potuto bucare il sistema nel suo complesso, per poi<br />
trovare rapidamente soluzioni efficaci per rendere questo<br />
sistema più sicuro, lim<strong>it</strong>ando il più possibile i danni.<br />
I segnali di un fenomeno assai pericoloso e in rapidissima<br />
evoluzione erano però palpabili. I facili e “impun<strong>it</strong>i” guadagni<br />
derivanti da attiv<strong>it</strong>à illec<strong>it</strong>e erano cospicui e attiravano<br />
sempre più malintenzionati. Difatti da allora le cose sono<br />
cambiate rapidamente. L’ingresso sul mercato TLC di nuovi<br />
concorrenti ha provocato l’abbassamento costante delle<br />
barriere di ingresso. Inoltre l’aumento vertiginoso della diffusione<br />
dei prodotti e della compet<strong>it</strong>iv<strong>it</strong>à delle offerte ha<br />
reso molto difficile la v<strong>it</strong>a a chi aveva il comp<strong>it</strong>o di prevenire<br />
e controllare. I fenomeni fraudolenti si sono quindi trasformati,<br />
passando da un’attiv<strong>it</strong>à di pochi a quella di molti, dal<br />
“rubare” del traffico a scopo personale o di rivend<strong>it</strong>a ad un<br />
vero e proprio business illec<strong>it</strong>o, organizzato e finalizzato alle<br />
attiv<strong>it</strong>à più disparate. Alla frode di ident<strong>it</strong>à, sempre molto<br />
in voga, si sono affiancate molteplici frodi di tipo tecnico.<br />
I piani telefonici prepagati, creati proprio con l’illusione di<br />
essere immuni alle frodi, nascondono mille insidie, a causa<br />
delle quali alcuni operatori hanno sub<strong>it</strong>o pesanti perd<strong>it</strong>e.<br />
Questo ha portato le aziende del settore ad investire sul<br />
piano tecnico, con l’applicazione di sistemi di valutazione<br />
e mon<strong>it</strong>oraggio sempre più evoluti e complessi. Tuttavia,<br />
secondo la mia esperienza, l’investimento più importante<br />
va condotto con coraggio sotto il profilo umano. La creazione<br />
di un team di lavoro competente, coeso e ben organizzato,<br />
è sempre l’elemento determinante nel successo<br />
di pochi nel contrastare l’ingegnos<strong>it</strong>à e il proliferare degli<br />
attacchi di tanti.<br />
In defin<strong>it</strong>iva oggi, per poter garantire un adeguato livello<br />
di protezione, occorre poter contare su risorse dotate di<br />
grandi competenze tecniche e di processo, così come di<br />
un’organizzazione efficiente potendo disporre di sistemi<br />
capaci di evolvere rapidamente.<br />
Perché una rubrica sulle frodi?<br />
Perché ormai con il termine frodi non si indicano più solamente<br />
gli illec<strong>it</strong>i telefonici o cred<strong>it</strong>izi, ma più in generale<br />
l’attiv<strong>it</strong>à di chi utilizza l’inganno per trarre un ingiusto prof<strong>it</strong>to<br />
a danno di terzi. Questa rubrica si propone di aiutare<br />
chiunque abbia la necess<strong>it</strong>à di capire come proteggersi e<br />
per consigliare utenti, c<strong>it</strong>tadini ed aziende a gestire bene<br />
il post qualora cap<strong>it</strong>asse loro di divenire incaute v<strong>it</strong>time di<br />
una frode. Infine “Trucchi, imbrogli & frodi”, più semplicemente,<br />
vuole essere un vostro spazio dedicato allo scambio<br />
di idee e proposte sui temi relativi all’antifrode per aiutarci a<br />
difenderci meglio in questo “mondo di ladri” (ma anche di<br />
santi, poeti e navigatori).<br />
Fabrizio Testoni risponderà alle vostre domande<br />
sul tema antifrode a partire dal prossimo numero,<br />
in distribuzione a giugno. Per far pervenire le vostre<br />
domande è a vostra disposizione l’indirizzo email:<br />
comunicazione@finax.<strong>it</strong> ed il fax 06*68136890.<br />
Prevenire le frodi<br />
nel cred<strong>it</strong>o al consumo<br />
L’Ufficio centrale antifrode dei mezzi di pagamento<br />
(UCAMP) – svolge attiv<strong>it</strong>à di mon<strong>it</strong>oraggio sulla valuta individuata<br />
nel terr<strong>it</strong>orio nazionale e quindi r<strong>it</strong>irata dalla circolazione<br />
dagli intermediari finanziari (banche, uffici postali,<br />
società di custodia e trasporto del denaro, ecc.) ovvero<br />
sequestrata dalle forze di polizia (Carabinieri, Guardia di<br />
Finanza, Polizia di Stato). Attraverso l’analisi strategica delle<br />
informazioni ricevute, l’UCAMP è costantemente in grado<br />
di valutare l’impatto del fenomeno sul sistema economico<br />
e finanziario.<br />
In ordine agli altri mezzi di pagamento fisici, diversi dal contante,<br />
l’UCAMP avvierà lo studio del fenomeno della falsificazione<br />
degli assegni e delle frodi sui bonifici bancari con<br />
l’intento di proporre alle banche eventuali rimedi, analizzando<br />
il costo-efficacia delle eventuali azioni di prevenzione<br />
con tutti gli attori interessati.<br />
In materia di frodi sulle carte di pagamento, l’ufficio sta<br />
realizzando una strategia basata su due assi portanti: un<br />
archivio informatizzato che permetterà, alle società che le<br />
emettono, la consultazione e la condivisione, in tempo reale,<br />
di dati ed informazioni riguardanti esercizi commerciali<br />
sospetti e operazioni con transazioni non andate a buon<br />
fine o a rischio; un “forum” permanente cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o dai massimi<br />
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Speciale antifrode<br />
16<br />
e di analisi. Il sistema di prevenzione è pertanto finalizzato a tutelare<br />
il mondo bancario delle società em<strong>it</strong>tenti e, indirettamente, il c<strong>it</strong>tadino<br />
che ripone la propria fiducia negli strumenti di pagamento<br />
sost<strong>it</strong>utivi del contante.<br />
La prevenzione contribuirà a contenere il fenomeno particolarmente<br />
insidioso delle truffe mediante clonazione delle carte di pagamento.<br />
Per la prevenzione delle frodi sul cred<strong>it</strong>o al consumo, si<br />
sta definendo una strategia basata su un approccio sinergico che<br />
dovrebbe mettere in moto e sviluppare una efficace collaborazione<br />
tra il settore pubblico e quello privato. Trattandosi di un fenomeno<br />
che interessa le truffe perpetrate, a danno di una determinata società<br />
finanziaria, sia dal cliente di un dato vend<strong>it</strong>ore sia dallo stesso<br />
vend<strong>it</strong>ore nei confronti della finanziaria, l’attenzione dell’UCAMP è<br />
per il momento focalizzata sul primo aspetto. In una seconda fase di<br />
intervento si vedrà se e come operare nei confronti delle frodi dei<br />
vend<strong>it</strong>ori verso le finanziarie.<br />
Relativamente alle frodi commesse dalla clientela, l’ufficio si sta orientando<br />
verso un approccio che permetterà alle società finanziarie di<br />
poter riscontrare la veridic<strong>it</strong>à di alcune informazioni in possesso di<br />
amministrazioni ed enti pubblici, in modo che la loro verifica prima<br />
della concessione del finanziamento consenta di depotenziare quella<br />
fattispecie criminale denominata “furto di ident<strong>it</strong>à” (richieste di finanziamento<br />
ottenute utilizzando in modo fraudolento l’ident<strong>it</strong>à di<br />
un altro individuo, a sua insaputa e senza il suo consenso).<br />
Nel settore delle frodi “on line”, perpetrate mediante l’utilizzo della<br />
rete Internet e riconducibili a transazioni fraudolente connesse con<br />
il mondo virtuale, saranno analizzati taluni aspetti del fenomeno, allo<br />
scopo di individuare specifici interventi di prevenzione.<br />
Nel comparto della formazione, relativamente alla falsificazione dell’Euro,<br />
l’UCAMP promuove attiv<strong>it</strong>à formative in amb<strong>it</strong>o nazionale<br />
e comun<strong>it</strong>ario. A livello nazionale organizza seminari e workshop<br />
indirizzati a tutte le categorie coinvolte nel fenomeno della contraffazione<br />
monetaria.<br />
(fdv)<br />
I pagamenti elettronici nella P.A.<br />
Anche la Pubblica Amministrazione<br />
dovrà presto<br />
essere in grado di accettare<br />
i pagamenti elettronici<br />
per le prestazioni e i<br />
servizi forn<strong>it</strong>i ai c<strong>it</strong>tadini<br />
e imprese. I c<strong>it</strong>tadini e le<br />
imprese hanno il dir<strong>it</strong>to di<br />
interloquire con la Pa via<br />
email, ma anche di effettuare<br />
qualsiasi pagamento<br />
verso essa in forma dig<strong>it</strong>ale.<br />
I sistemi di pagamento<br />
elettronici sono una risorsa<br />
per il Paese in quanto determinano un notevole risparmio di<br />
tempo lavorativo: mentre le banche che offrono pagamenti on-line<br />
hanno come obiettivo principale quello di diminuire l’operativ<strong>it</strong>à allo<br />
sportello, per la Pubblica Amministrazione offrire ai c<strong>it</strong>tadini la possibil<strong>it</strong>à<br />
di effettuare pagamenti elettronici significa soprattutto creare<br />
una rilevante opportun<strong>it</strong>à per perseguire una maggior efficienza, una<br />
semplificazione dei rapporti con la collettiv<strong>it</strong>à, una migliore economic<strong>it</strong>à<br />
della gestione ed eliminare gli sprechi. Nel 1° semestre del<br />
2005 sono aumentate le operazioni elettroniche del 25% rispetto al<br />
semestre precedente. Sono stati esegu<strong>it</strong>i in rete circa 16,9 milioni di<br />
ordini per un controvalore di 254 miliardi di euro. (fdv)<br />
Le transazioni elettroniche<br />
Il numero di transazioni elettroniche di pagamento, che attualmente<br />
si attesta su circa 210 miliardi di transazioni all’anno in tutto il mondo,<br />
raddoppierà entro la fine del 2010, con un tasso di cresc<strong>it</strong>a pari a<br />
quattro volte quello previsto per il prodotto interno lordo (PIL).<br />
ATM, carte di cred<strong>it</strong>o e deb<strong>it</strong>o, operazioni di direct deb<strong>it</strong>, pagamenti<br />
elettronici delle fatture, sistemi per il trasferimento di denaro e sistemi<br />
ACH (Automated Clearing House) sono ormai strumenti diffusi<br />
e consolidati, che hanno fatto registrare un tasso annuale di cresc<strong>it</strong>a<br />
pari al 12,9% tra il 2004 e il 2009.<br />
L’Europa Orientale e l’Asia/Pacifico sono le regioni che avranno il<br />
maggior sviluppo nelle transazioni elettroniche di pagamento, con<br />
una cresc<strong>it</strong>a rispettivamente del 21.6% e del 19.2% per il periodo<br />
2004-2009. Tra il 2005 e il 2009, quindi in un lasso di tempo di 5 anni,<br />
il volume delle transazioni di pagamenti elettronici raddoppierà a<br />
livello mondiale.<br />
L’utilizzo degli assegni come strumento di pagamento continuerà invece<br />
a diminuire. Se infatti nel 2004 circa il 20% dei pagamenti noncash<br />
venivano effettuati con assegni, nel 2009 questa percentuale<br />
calerà fino al 10%. (mb)
Speciale antifrode<br />
In mancanza<br />
di indicazioni<br />
in mer<strong>it</strong>o,<br />
gli ist<strong>it</strong>uti<br />
di cred<strong>it</strong>o<br />
saranno tenuti<br />
ad emettere<br />
i libretti con<br />
il divieto<br />
di girata<br />
stampigliato<br />
sopra. Con<br />
questo<br />
decreto gli<br />
assegni non<br />
trasferibili<br />
diventeranno<br />
la norma e<br />
si realizzerà<br />
un forte<br />
incremento<br />
dei pagamenti<br />
elettronici.<br />
18<br />
In arrivo un decreto antiriciclaggio?<br />
Stop agli assegni trasferibili.<br />
Tali assegni saranno disponibili presso le banche solo su<br />
richiesta ed ad un costo maggiorato. Una volta operativo,<br />
il provvedimento messo a punto dal Tesoro e<br />
da Bank<strong>it</strong>alia tende a tracciare percorsi più chiari per<br />
bloccare il riciclaggio e capire meglio i flussi del denaro.<br />
In mancanza di indicazioni in mer<strong>it</strong>o, gli ist<strong>it</strong>uti di cred<strong>it</strong>o<br />
saranno tenuti ad emettere i libretti con il divieto di<br />
girata stampigliato sopra. Con questo decreto gli assegni<br />
non trasferibili diventeranno la norma e si realizzerà un<br />
forte incremento dei pagamenti elettronici. Il Ministero<br />
del Tesoro, sotto la spinta del Com<strong>it</strong>ato antiriciclaggio,<br />
sta preparando un decreto legislativo che dovrebbe<br />
modificare un uso radicato delle aziende di cred<strong>it</strong>o: la<br />
consegna al cliente di assegni trasferibili, che tram<strong>it</strong>e una<br />
serie di “girate” possono passare di mano in mano e<br />
divenire un t<strong>it</strong>olo di pagamento pubblico.<br />
Sino ad oggi chi ha un conto in banca e chiede allo sportello<br />
un libretto nuovo di sol<strong>it</strong>o riceve dal cassiere una<br />
mazzetta di assegni che possono essere girati ad altri<br />
come mezzo di pagamento. Sul t<strong>it</strong>olo non c’è nessuna<br />
dic<strong>it</strong>ura che rec<strong>it</strong>i “non trasferibile”. C’è solo uno spazio<br />
riservato al t<strong>it</strong>olare del conto affinché vi apponga,<br />
una volta firmato l’assegno, la non trasferibil<strong>it</strong>à del t<strong>it</strong>olo.<br />
Chiunque, volendolo o r<strong>it</strong>enendolo necessario, può<br />
chiedere in banca un libretto di assegni con scr<strong>it</strong>to “non<br />
trasferibile”, ma nessuno o quasi lo fa. Il decreto legislativo<br />
ribalterà la consuetudine delle aziende di cred<strong>it</strong>o: la<br />
norma per il cliente sarà ricevere assegni “non trasferibili”<br />
e solo dietro specifica richiesta il t<strong>it</strong>olare del conto<br />
potrà disporre di assegni “girabili”. Addir<strong>it</strong>tura, forse, chi<br />
vorrà assegni “girabili” non solo dovrà chiederli espressamente<br />
alla banca (perché al contrario varrà la regola<br />
del silenzio assenso), ma dovrà pagarli qualcosa.<br />
La categoria dei commercianti è quella che si vedrà più<br />
toccata da questo provvedimento, giacché maneggia<br />
grandi quant<strong>it</strong>à di assegni durante la giornata, a tutti gli<br />
effetti usati come contanti. Del resto già non è possibile<br />
usare un assegno “girabile” per importi che superino i<br />
12.500 euro, come non si possono usare contanti o t<strong>it</strong>oli<br />
al portatore.<br />
L’Abi, l’associazione delle banche <strong>it</strong>aliane, dice di non saperne<br />
nulla del progetto, ma per i banchieri l’assegno è<br />
in realtà uno strumento di pagamento in via di estinzione<br />
(man mano che si fanno strada bonifici e pagamenti<br />
elettronici che saranno il futuro nel mercato unico integrato).<br />
La Banca d’Italia s’è detta d’accordo. (mb)<br />
Le frodi d’ident<strong>it</strong>à<br />
nei pagamenti elettronici.<br />
Recentemente numerosi studi di settore hanno analizzato<br />
il profilo e gli atteggiamenti di chi subisce furti di<br />
ident<strong>it</strong>à (acquisti a cred<strong>it</strong>o con documenti falsi, transazioni<br />
telefoniche e Internet con general<strong>it</strong>à e numeri di<br />
carte di cred<strong>it</strong>o altrui) per cercare di capire quali sono<br />
i compartamenti delle “v<strong>it</strong>time” che consentono ai malintenzionati<br />
di “travestirsi” e frodare a nome altrui. In<br />
una di queste analisi, il campione di 4000 v<strong>it</strong>time di furti<br />
di ident<strong>it</strong>à ha dato i seguenti “tracciati” comportamentali<br />
e stilistici:<br />
- più della metà delle v<strong>it</strong>time ha un’età compresa tra i<br />
30 e i 50 anni, senza particolari differenze fra uomini e<br />
donne;<br />
- le v<strong>it</strong>time non appartengono più solo ai ceti sociali più<br />
esclusivi. Questi sono ancora e di gran lunga i più colp<strong>it</strong>i,<br />
ma è oramai rilevante anche la presenza di coppie e<br />
laureati ambiziosi e con buoni stipendi, e di persone in<br />
aff<strong>it</strong>to o che cambiano spesso dimora;<br />
- il fenomeno si concentra nelle aree ove manca il controllo<br />
spontaneo della comun<strong>it</strong>à: in più dell’80% dei casi il furto<br />
di ident<strong>it</strong>à non è denunciato alla Polizia per vergogna<br />
o imbarazzo, anche perché la v<strong>it</strong>tima spesso conta sul<br />
fatto che le società di servizi finanziari si accollano, nella<br />
maggioranza dei casi, il risarcimento del danno;<br />
- fra i casi denunciati, solo il 7% ha portato a successi<br />
di polizia immediati, mentre ben il 29% non è stato<br />
nemmeno persegu<strong>it</strong>o per carenza di elementi utili alle<br />
indagini;<br />
- gli operatori più colp<strong>it</strong>i per numero di atti fraudolenti<br />
legati all’ident<strong>it</strong>à sono le società di vend<strong>it</strong>e per corrispondenza<br />
(più del 60% dei casi fra l’aprile 2005 e il marzo<br />
2006; mentre gli operatori più colp<strong>it</strong>i in valore sono<br />
i gestori di carte di cred<strong>it</strong>o e carte fedeltà, che hanno<br />
sopportato il 35% delle perd<strong>it</strong>e complessive nel periodo<br />
in esame;<br />
- le transazioni più colp<strong>it</strong>e sono gli acquisti a rate;<br />
- la tecnica più utilizzata per poter realizzare il furto<br />
d’ident<strong>it</strong>à è quella della ricerca degli indirizzi e domicilii<br />
precedenti delle delle v<strong>it</strong>time, al fine di procurarsi elementi<br />
anagrafici e/o bancari certi e di instaurare un’interlocuzione<br />
apparentemente credibile. Anche la tecnica del<br />
reperimento fra i rifiuti di documenti personali, bancari o<br />
d’altro tipo (bollette, modelli fiscali, ecc.) da cui estrarre<br />
dati anagrafici, numeri di carte di cred<strong>it</strong>o, firme e quant’altro<br />
consente di “copiare” il profilo della v<strong>it</strong>tima.<br />
Le v<strong>it</strong>time sono più spesso fra coloro che gettano incautamente<br />
in pattumiera una grande quant<strong>it</strong>à di documenti<br />
- personali, bancari e commerciali - che facil<strong>it</strong>ano<br />
il comp<strong>it</strong>o ai ladri d’ident<strong>it</strong>à. Nel 43% dei sacchi per la<br />
raccolta differenziata della carta sono state trovati documenti<br />
riservati e con firme. (fdv)
cred<strong>it</strong> management<br />
Chi è il Cred<strong>it</strong><br />
Manager?<br />
È il più<br />
commerciale<br />
degli<br />
amministrativi<br />
e il più<br />
amministrativo<br />
dei<br />
commerciali,<br />
e in questo<br />
suo essere<br />
trasversale sta<br />
il segreto che<br />
lo fa divenire<br />
il volano delle<br />
vend<strong>it</strong>e.<br />
20<br />
Il Cred<strong>it</strong> Manager: volano della cresc<strong>it</strong>a aziendale<br />
di Federica Silvestri*<br />
Dici Cred<strong>it</strong> Manager e, se nel<br />
pensiero qualcosa sovviene, è<br />
l’immagine di una figura amministrativa<br />
che, come tale, è insol<strong>it</strong>o<br />
pensare possa dare impulso<br />
alle vend<strong>it</strong>e ed alla cresc<strong>it</strong>a dei<br />
margini aziendali. Soffermandosi<br />
però ad analizzare le attiv<strong>it</strong>à<br />
svolte non si può che riconoscere<br />
l’importanza della figura e<br />
il notevole contributo che può<br />
dare ai turnaround aziendali e<br />
alla cresc<strong>it</strong>a delle PMI.<br />
Ma chi è allora il Cred<strong>it</strong> Manager?<br />
È il più commerciale degli<br />
amministrativi e il più amministrativo<br />
dei commerciali, e in<br />
questo suo essere trasversale sta il segreto che lo fa<br />
divenire il volano delle vend<strong>it</strong>e.<br />
Tra le mille attiv<strong>it</strong>à e competenze che deve sviluppare,<br />
la capac<strong>it</strong>à di prevenire i rischi di insolvenza, contemperando<br />
l’esigenza di cresc<strong>it</strong>a delle vend<strong>it</strong>e, è certamente<br />
quella che richiede maggiori doti di analisi ma anche gestione<br />
del confl<strong>it</strong>to. Se da un lato infatti il “commerciale”<br />
tende a sopravvalutare le capac<strong>it</strong>à della controparte di<br />
acquisire prodotti e servizi, dall’altra un approccio poco<br />
propenso al rischio e la mancata valutazione di tutti gli<br />
interessi in gioco, un<strong>it</strong>a ad una sopravvalutazione degli<br />
aspetti meramente finanziari, può posizionare l’azienda<br />
su lim<strong>it</strong>i di cred<strong>it</strong>o che potrebbero comprometterne<br />
la cresc<strong>it</strong>a. Sta allora nella capac<strong>it</strong>à di dialogare con il<br />
commerciale e con il cliente la possibil<strong>it</strong>à di individuare<br />
la soluzione aziendale idonea a soddisfare sia la cresc<strong>it</strong>a<br />
del fatturato che l’assunzione di un rischio calcolato e<br />
consapevole.<br />
Mi piace sempre sottolineare che l’attiv<strong>it</strong>à di cred<strong>it</strong><br />
management ha un’ importante valenza “sociale”. Indi-<br />
viduare il livello di cred<strong>it</strong>o sostenibile per entrambe le<br />
parti favorisce la cresc<strong>it</strong>a dell’azienda: attraverso il veloce<br />
e remunerativo rientro dall’investimento in cred<strong>it</strong>o<br />
commerciale si rende disponibile denaro fresco per<br />
nuovi investimenti e indirettamente si favorisce il mantenimento/l’aumento<br />
dei posti di lavoro.<br />
D’altra parte individuare fido e modal<strong>it</strong>à di pagamento<br />
sostenibili dal cliente stesso, in funzione delle sue dimensioni,<br />
della realtà socio economica in cui opera e della<br />
sua struttura finanziaria, consente al cliente di acquisire<br />
forn<strong>it</strong>ure, anche rilevanti, senza compromettere la<br />
propria capac<strong>it</strong>à di far fronte agli impegni presi ma anzi<br />
consentendo cresc<strong>it</strong>a e sviluppo.<br />
Si certo, chi scrive è un Cred<strong>it</strong> Manager che crede davvero<br />
molto nel proprio lavoro e nella possibil<strong>it</strong>à di incidere<br />
significativamente nelle scelte aziendali apportando<br />
un contributo di professional<strong>it</strong>à e managerial<strong>it</strong>à.<br />
E tanto credo nell’importanza di questa professione che<br />
divido il poco tempo libero che mi lascia la mia azienda<br />
tra i figli piccoli e la rappresentanza dell’ A.C.M.I., l’Associazione<br />
dei Cred<strong>it</strong> Managers Italia.<br />
A.C.M.I. accoglie oltre 700 aderenti fra Cred<strong>it</strong> Managers,<br />
collaboratori, analisti e collectors oltre che Temporary<br />
Cred<strong>it</strong> Managers, così come consulenti e operatori del<br />
mercato del cred<strong>it</strong>o; attraverso corsi di formazione ist<strong>it</strong>uzionali,<br />
convegni, workshop e riunioni mensili settoriali,<br />
si propone di garantire ai propri aderenti e a tutti colori<br />
che all’associazione si rivolgono, formazione continua e<br />
permanente, riconoscimento e riconoscibil<strong>it</strong>à della funzione<br />
svolta.<br />
*Federica Silvestri (nella foto), è Presidente A.C.M.I. Associazione Cred<strong>it</strong><br />
Manager Italia e Cred<strong>it</strong> Manger in Unisys Italia srl, ed ha una formazione<br />
economico-giuridica e proviene da esperienze di revisione contabile e di<br />
international aud<strong>it</strong>ing.<br />
A.C.M.I ha sede a Milano in Corso Venezia 47/49<br />
tel 02-76000598 www.acmi.<strong>it</strong>
speciale edilizia<br />
Sino al 31<br />
dicembre<br />
2007 i<br />
contribuenti<br />
hanno la<br />
possibil<strong>it</strong>à<br />
di detrarre<br />
dall’imposta<br />
sul redd<strong>it</strong>o<br />
delle persone<br />
fisiche<br />
(Irpef) il 36%<br />
delle spese<br />
sostenute per<br />
ristrutturare<br />
case di<br />
ab<strong>it</strong>azione e<br />
parti comuni<br />
di edifici<br />
residenziali<br />
s<strong>it</strong>uati nel<br />
terr<strong>it</strong>orio<br />
dello Stato.<br />
22<br />
Agevolazioni fiscali per ristrutturazioni civili ed industriali.<br />
di Francesca della Valle<br />
Sino al 31 dicembre 2007 i contribuenti hanno la possibil<strong>it</strong>à<br />
di detrarre dall’imposta sul redd<strong>it</strong>o delle persone<br />
fisiche (Irpef) il 36% delle spese sostenute per la ristrutturazione<br />
di case di ab<strong>it</strong>azione e parti comuni di edifici<br />
residenziali s<strong>it</strong>uati nel terr<strong>it</strong>orio dello Stato. Il beneficio<br />
spetta fino a un tetto massimo di spesa di 48 mila euro<br />
per anno d’imposta e per ogni immobile sul quale vengano<br />
esegu<strong>it</strong>i gli interventi di recupero edilizio, da suddividere<br />
in dieci anni.<br />
Grazie a queste agevolazioni fiscali oggi è più facile ristrutturare<br />
per i t<strong>it</strong>olari di un dir<strong>it</strong>to reale di godimento<br />
(usufrutto, uso, ab<strong>it</strong>azione o superficie); per chi occupa<br />
l’immobile a t<strong>it</strong>olo di locazione o comodato; per i soci<br />
di cooperative divise e indivise; per i soci delle società<br />
semplici; per gli imprend<strong>it</strong>ori individuali, lim<strong>it</strong>atamente<br />
agli immobili che non rientrano fra quelli strumentali o<br />
merce.<br />
I lavori per i quali spetta lo sconto fiscale sono innanz<strong>it</strong>utto<br />
quelli elencati dall’art. 31 della legge 5 agosto 1978,<br />
n. 457, e cioè: interventi di manutenzione ordinaria, manutenzione<br />
straordinaria, restauro e risanamento conservativo,<br />
ristrutturazione edilizia.<br />
Gli adempimenti necessari per usufruire della detrazione<br />
sono: la comunicazione di inizio lavori, la comunicazione<br />
alla ASL, la dichiarazione di esecuzione dei lavori<br />
I Mutui <strong>Finax</strong>, i mutui pronti a tutto.<br />
sottoscr<strong>it</strong>ta da un professionista iscr<strong>it</strong>to negli albi degli<br />
ingegneri, arch<strong>it</strong>etti e geometri o da tecnico abil<strong>it</strong>ato all’esecuzione<br />
dei lavori.<br />
Hanno dir<strong>it</strong>to allo sconto fiscale le seguenti spese: per<br />
la progettazione e le altre prestazioni professionali connesse;<br />
per prestazioni professionali comunque richieste<br />
dal tipo di intervento; le spese per la messa in regola<br />
degli edifici ai sensi della legge 46/90; le spese per l’acquisto<br />
dei materiali; il compenso corrisposto per la relazione<br />
di conform<strong>it</strong>à dei lavori alle leggi vigenti; le spese<br />
per l’effettuazione di perizie e sopralluoghi; l’imposta sul<br />
valore aggiunto; l’imposta di bollo ed i dir<strong>it</strong>ti pagati per<br />
le concessioni, le autorizzazioni e le denunce di inizio<br />
lavori; gli oneri di urbanizzazione.<br />
L’offerta <strong>Finax</strong> di mutui, finanza agevolata e cessione<br />
del quinto rendono più facile ed immediato mettere<br />
in cantiere finalmente quel progetto di ristrutturazione<br />
e ripristino di immobili che da tanto tempo è rimasto<br />
nel cassetto.<br />
L’Help Desk <strong>Finax</strong> è a vostra disposizione per qualsiasi<br />
informazione in mer<strong>it</strong>o all’offerta di prodotti finanziari<br />
destinati alle ristrutturazioni edilizie.<br />
Chiamate sub<strong>it</strong>o l’ 899-7000-98*.<br />
* Lun-Ver. 09.30/18.00. Servizio a tariffazione specifica. Il costo della chiamata al minuto, da tutta<br />
Italia e da rete fissa, è di € 1,5 IVA inclusa (scatto alla risposta € 0,12).<br />
L’offerta per i mutui <strong>Finax</strong> si colloca in un posto d’onore nel panorama delle attiv<strong>it</strong>à finanziarie legate all’acquisto<br />
e/o alla ristrutturazione della casa. I mutui proposti da <strong>Finax</strong> sono particolarmente vantaggiosi ed interessanti<br />
perché costru<strong>it</strong>i basandosi su una grande esperienza sia del settore immobiliare che di quello finanziario, con in<br />
più la forza operativa derivante da un collaudato sodalizio professionale con gli ist<strong>it</strong>uti di cred<strong>it</strong>o di tutta Italia.<br />
La consulenza sui mutui offerta da <strong>Finax</strong> vi aiuta ad individuare l’opzione e la soluzione migliori per risolvere<br />
tutti gli aspetti amministrativi, finanziari, burocratici e logistici che acquistare una casa comporta e genera.<br />
Con <strong>Finax</strong> il cliente non riceve solo una consulenza sul mutuo in sé; riceve assistenza prima, durante e dopo<br />
l’apertura della pratica e lo stanziamento del mutuo. Perché <strong>Finax</strong> è finanza in tutta la sua compless<strong>it</strong>à, per<br />
affrontare ogni necess<strong>it</strong>à con un raggio d’azione a 360°.<br />
La gamma di prodotti offerti da <strong>Finax</strong> è fra le più flessibili, estendibili, intelligenti e veloci del mercato attuale.<br />
Con <strong>Finax</strong> si può accedere ad un mutuo in maniera libera, autonoma, sempre in armonia con le proprie realtà<br />
e con i propri sogni e progetti di v<strong>it</strong>a.<br />
Con un mutuo su misura per ogni tipologia di nucleo sociale, la gamma <strong>Finax</strong> offre mutui a privati, ad aziende,<br />
per ristrutturazioni civili e rurali, con ogni tipo di tasso e di condizione economica.<br />
<strong>Finax</strong> sa che oggi la differenza fra un mutuo e l’altro la fa la flessibil<strong>it</strong>à: non è più tempo di un’unica, statica<br />
offerta, ma è tempo per un mutuo che va costru<strong>it</strong>o, individuato, strutturato sulla realtà e sulle possibil<strong>it</strong>à economiche<br />
di ogni cliente, valutando bene il presente e calcolando bene lo sviluppo futuro.<br />
Ma portando sempre bene chiaro nel cuore l’obiettivo primario: aiutare tutti i clienti a mantenere con sé il<br />
proprio sogno: la casa. (mb)<br />
Mutui <strong>FINAX</strong>: mutui per tutti e per tutto.<br />
Chiamate sub<strong>it</strong>o l’ 899-7000-98*.<br />
* Lun-Ver. 09.30/18.00. Servizio a tariffazione specifica. Il costo della chiamata al minuto, da tutta Italia e da rete fissa, è di € 1,5 IVA inclusa (scatto alla risposta € 0,12).
Fermiamoci a riflettere. di Giuseppe Ricciuti<br />
In una scuola elementare romana, durante i giorni prenatalizi,<br />
il Sindaco Walter Veltroni ha avuto un incontro<br />
molto particolare. In vis<strong>it</strong>a ai locali ed al corpo docente<br />
dell’ist<strong>it</strong>uto, al momento del congedo, si è visto chiamare<br />
per nome da una bambina di soli 7 anni, mia figlia, che<br />
gli ha voluto regalare un suo disegno accompagnato da<br />
parole affettuose e saluti personali, contravvenendo alle<br />
precise istruzioni degli insegnanti che avevano chiesto<br />
ai bambini di rimanere ben composti e fermi mentre il<br />
Sindaco sfilava salutando da lontano con la mano.<br />
Sorpreso ma non stup<strong>it</strong>o, il Sindaco Veltroni ha preso<br />
con piacere il disegno ed ha poi a sua volta fatto recap<strong>it</strong>are<br />
all’alunna in questione una sua missiva, su carta<br />
intestata del Comune di Roma, dove la ringrazia per il<br />
gesto accogliente ed affettuoso e per il piccolo diversivo<br />
di spontane<strong>it</strong>à e leggerezza che grazie a lei ha vissuto, un<br />
momento che lo ha fatto per un attimo tornare bambino<br />
pur all’interno dei paludati cerimoniali ufficiali.<br />
Mia figlia è rimasta molto contenta della lettera di Veltroni.<br />
Io ancora di più, sia come padre che come manager,<br />
e questo piccolo episodio ha generato una riflessione<br />
che avrei voglia di condividere con voi: quando eravamo<br />
noi dei ragazzini la società non prevedeva che la nostra<br />
spontane<strong>it</strong>à e la nostra personal<strong>it</strong>à si manifestassero così<br />
liberamente davanti all’autor<strong>it</strong>à; per lo più, durante le cerimonie<br />
ufficiali ed i momenti solenni, fosse anche solo<br />
la vis<strong>it</strong>a del Preside, tutti noi si doveva stare in fila, composti,<br />
sguardo basso e guai a chi fiatava. Quando noi<br />
oggi quarantenni eravamo dei ragazzini, l’equilibrio nel<br />
rapporto bambino/adulto era completamente differente,<br />
del tutto a sfavore dei più piccoli, considerati incapaci<br />
di intendere e di volere sino quasi alla maggiore età. Al<br />
tempo della nostra infanzia il posto dei bambini era chiaro,<br />
circoscr<strong>it</strong>to da confini e regole ben marcate. Sapevamo<br />
e facevamo poco perché poco, pochissimo, era<br />
lo spazio che ci era concesso di prenderci e percorrere.<br />
Da piccolo io, se interrogato da un adulto, non avrei mai<br />
saputo spiegare con esattezza che lavoro facesse mio<br />
padre. I ragazzini di oggi lo sanno perfettamente (le mie<br />
figlie parlano con me del mio lavoro con una disinvoltura<br />
che mi lasci ancora oggi spesso bas<strong>it</strong>o). I bambini oggi<br />
sanno collocarsi all’interno del proprio tempo, gestendosi<br />
con autonomia fra mille impegni e mille doveri, in una<br />
maniera molto più sviluppata ed evidente di quella che<br />
caratterizzava i nostri anni giovani. Certo, ricevono molti<br />
più stimoli da molte più fonti di quelle che avevamo noi,<br />
ed è come se già da piccoli si muovessero nella v<strong>it</strong>a con<br />
un piglio ed una concezione manageriale. Questi piccoli<br />
futuri leader ricevono oggi una disponibil<strong>it</strong>à ed un’attenzione<br />
da parte degli adulti maggiore della nostra, e questa<br />
attenzione, questo ascolto, questo saperli considerare già<br />
come degli individui, al di là della loro altezza espressa in<br />
centimetri, dipinge di ottimismo il nostro futuro. Saranno<br />
migliori, saranno più attenti, saranno più inser<strong>it</strong>i e rispettosi<br />
del loro tessuto urbano, saranno più realizzati nei loro<br />
desideri più profondi.<br />
Il gesto del Sindaco, semplice ma importante, il suo voler<br />
rispondere personalmente ad una bambina che gli<br />
ha regalato un disegno, è per me lo spartiacque fra ciò<br />
che è stato e ciò che sarà, e mi auspico sia. L’autor<strong>it</strong>à<br />
si sposta dal suo piedistallo irraggiungibile e temibile e<br />
diventa amica del momento, del quotidiano, della v<strong>it</strong>a<br />
che facciamo tutti noi all’altezza della strada.<br />
Se io neanche sapevo come si chiamasse il sindaco della<br />
mia infanzia ed invece mia figlia di 7 anni considera il<br />
Sindaco Veltroni suo amico personale, qualcosa è cambiato.<br />
E certamente in meglio. La responsabil<strong>it</strong>à di disegnare<br />
il futuro è affidata a questi bambini.<br />
Benvenuto domani.<br />
25<br />
FINMAG_06<br />
Cronaca<br />
metropol<strong>it</strong>ana<br />
di un incontro<br />
poco ordinario<br />
fra il Sindaco<br />
di Roma ed<br />
una bambina<br />
di 7 anni.
PMI<br />
26<br />
Notiziario PMI<br />
PMI: il 2006 premia l’edilizia.<br />
In aumento il numero delle imprese (+0,7%)<br />
Un’annata all’insegna del “mattone”. È così che si può<br />
descrivere il bilancio 2006 del comparto artigiano guardando<br />
all’anagrafe delle imprese gest<strong>it</strong>o dalle Camere<br />
di Commercio. Il saldo tra le imprese nate e quelle cessate<br />
nei dodici mesi del 2006 è stato di 10.464 un<strong>it</strong>à<br />
(nel 2005 era stato di oltre 15mila), pari ad una cresc<strong>it</strong>a<br />
annuale dello 0,71% (era stato l’1,04% l’anno precedente)<br />
Senza il contributo del settore delle costruzioni, però,<br />
la differenza tra nuove imprese e imprese cancellate<br />
sarebbe stato di segno pesantemente contrario: la cresc<strong>it</strong>a,<br />
infatti, è concentrata quasi esclusivamente nel settore<br />
edile, cresciuto in dodici mesi del 3,55% (+19.222<br />
imprese).<br />
A determinare il rallentamento del tasso di cresc<strong>it</strong>a<br />
complessivo rispetto all’anno precedente sono state<br />
le cessazioni, cresciute di oltre 4mila un<strong>it</strong>à rispetto all’anno<br />
precedente (110.875 nel 2006 contro le 106.187<br />
del 2005), mentre è rimasto elevato e sostanzialmente<br />
stabile il numero delle iscrizioni (poco più di 121mila).<br />
Sardegna (1,43%) e Lazio (1,26%) le regioni che mettono<br />
a segno la cresc<strong>it</strong>a più consistente in termini relativi,<br />
segu<strong>it</strong>e a pari mer<strong>it</strong>o (1,14%) da Emilia Romagna<br />
e Abruzzo. In valore assoluto, l’aumento maggiore si è<br />
registrato in Lombardia (+1.847 imprese), Emilia Romagna<br />
(+1.684) e Piemonte (+1.284).<br />
La cap<strong>it</strong>ale degli artigiani resta saldamente Reggio Emilia,<br />
dove quasi il 40% delle imprese è artigiano. Seguono<br />
Bergamo, Lecco e Como tutte con oltre il 35% di<br />
imprese a carattere artigiano. La provincia più dinamica<br />
nel 2006 è stata invece Lodi (2,89% la cresc<strong>it</strong>a), segu<strong>it</strong>a<br />
da quelle di Reggio Emilia, Imperia, Sassari e Piacenza,<br />
tutte cresciute di oltre il 2%.<br />
Resta infine alta la voglia di modern<strong>it</strong>à tra chi sceglie<br />
oggi di fare l’artigiano: un terzo del saldo (oltre 4mila<br />
imprese) è infatti cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o da società di cap<strong>it</strong>ali, corrispondenti<br />
ad un tasso di cresc<strong>it</strong>a annuale di questa<br />
tipologia di impresa artigiana pari al 14,8%.<br />
Questi i dati più significativi che emergono dall’indagine<br />
resa nota oggi da Unioncamere sulla base di Movimprese,<br />
la rilevazione periodica sulla natimortal<strong>it</strong>à delle<br />
imprese artigiane condotta da InfoCamere (la società<br />
consortile di informatica delle Camere di Commercio).<br />
Tutti i dati sono disponibili sul s<strong>it</strong>o www.infocamere.<strong>it</strong><br />
Il rallentamento della cresc<strong>it</strong>a della base imprend<strong>it</strong>oriale<br />
artigiana riflette da un lato la lunga fase negativa della<br />
congiuntura che ha interessato l’economia <strong>it</strong>aliana, dall’altro<br />
gli effetti conseguenti in termini di ristrutturazione<br />
nei settori tradizionali del nostro sistema produttivo<br />
(industria manifatturiera, commercio), settori in cui le<br />
imprese artigiane sono largamente presenti. In termini<br />
quant<strong>it</strong>ativi il flusso delle iscrizioni indica che la v<strong>it</strong>al<strong>it</strong>à<br />
del sistema artigiano resta comunque alta: le 123.339<br />
iscrizioni del 2006 sono il terzo migliore risultato degli<br />
ultimi sette anni. A fronte di questo dato pos<strong>it</strong>ivo,<br />
il 2006 ha evidenziato un aumento delle chiusure del<br />
4,4% rispetto al 2005 portando lo stock complessivo al<br />
valore di 1.483.957 imprese.<br />
Il bilancio pos<strong>it</strong>ivo riguarda quasi tutte le regioni, uniche<br />
eccezioni la Campania (-184 imprese) e la Basilicata (-<br />
37). In termini assoluti il saldo migliore lo fa registrare la<br />
Lombardia (+1.847 imprese), segu<strong>it</strong>a dall’Emilia Romagna<br />
(+1.684) e dal Piemonte (+1.284). In termini relativi,<br />
la cresc<strong>it</strong>a più marcata si registra in Sardegna (+1.43%),<br />
nel Lazio (+1.26%) e a pari mer<strong>it</strong>o in Abruzzo ed Emilia<br />
Romagna (1,14%) mentre, a livello di grandi circoscrizioni,<br />
è il Centro Italia (+1%) l’area più dinamica. La<br />
provincia artigiana per eccellenza si conferma Reggio<br />
Emilia, dove ogni dieci imprese quattro sono artigiane,<br />
mentre per trovare una provincia del Sud bisogna<br />
scorrere la classifica fino alla 39ma posizione occupata<br />
da Sassari e, per restare sulla penisola, addir<strong>it</strong>tura fino<br />
alla 61ma dove si colloca Lecce.<br />
Continua a r<strong>it</strong>mi molto elevati la modernizzazione del<br />
mondo delle imprese artigiane che, in numero crescente,<br />
nascono utilizzando la forma di società di cap<strong>it</strong>ali. Il<br />
40,9% dell’intero saldo annuale del 2006 è stato infatti<br />
determinato da queste forme giuridiche (sostanzialmente<br />
si tratta di società a responsabil<strong>it</strong>à lim<strong>it</strong>ata). In<br />
lieve riduzione il r<strong>it</strong>mo di cresc<strong>it</strong>a delle d<strong>it</strong>te individuali<br />
(5.760 imprese in più) che, tuttavia, continuano a cost<strong>it</strong>uire<br />
largamente l’ossatura del comparto (il 78,7% di<br />
tutto lo stock).<br />
Anche nel 2006, il perdurante buon andamento del<br />
mercato immobiliare è stato alla base della tenuta dell’anagrafe<br />
artigiana. Solo il consistente saldo fatto registrare<br />
a fine anno dal settore delle costruzioni (19.222<br />
imprese in più, pari ad una cresc<strong>it</strong>a del 3,55% rispetto<br />
al 2005) ha consent<strong>it</strong>o all’intero comparto artigiano di<br />
chiudere l’anno con il segno pos<strong>it</strong>ivo. Per trovare altri<br />
settori con un bilancio in attivo bisogna andare alle<br />
711 imprese in più dell’agricoltura e alle 460 dei servizi<br />
pubblici, sociali e personali. Il bilancio negativo più con-
sistente in termini assoluti è invece quello dell’industria manifatturiera<br />
(-4.048 un<strong>it</strong>à), segu<strong>it</strong>a da vicino dai trasporti (-3.812) e<br />
commercio (-3.653). (fdv)<br />
Fonti: www.agopress.info; www.infobuild.<strong>it</strong>.<br />
Microsoft lancia una radio per le PMI.<br />
Obiettivo: aggiornamenti su aziende, economia e tecnologia.<br />
Alle numerose attiv<strong>it</strong>à promosse da Microsoft nei confronti delle<br />
PMI <strong>it</strong>aliane si aggiunge una nuova, importante iniziativa: RadioPMI.<br />
Si tratta di un progetto che intende sfruttare un formato finora mai<br />
utilizzato dalla società per questi scopi, quello delle “pillole audio”,<br />
con l’obiettivo di mantenere aggiornati i piccoli e medi imprend<strong>it</strong>ori<br />
su tematiche di loro interesse e di veicolare loro – con una modal<strong>it</strong>à<br />
rapida e immediata – suggerimenti e curios<strong>it</strong>à legati al mondo delle<br />
aziende, dell’economia e della tecnologia. Le puntate di RadioPMI<br />
saranno inviate a tutti gli iscr<strong>it</strong>ti al s<strong>it</strong>o Microsoft per le PMI tram<strong>it</strong>e<br />
la newsletter settimanale, oltre a essere disponibili sul s<strong>it</strong>o stesso, e<br />
potranno essere scaricate e ascoltate quando l’utente preferisce. In<br />
questo modo, si vuole fornire all’imprend<strong>it</strong>ore – che spesso non ha<br />
molto tempo per mantenersi aggiornato sui temi utili per il proprio<br />
lavoro – uno strumento davvero flessibile e veloce, da utilizzare<br />
quando se ne ha la possibil<strong>it</strong>à, per essere sempre informati sulle ultime<br />
nov<strong>it</strong>à di interesse per la propria attiv<strong>it</strong>à.<br />
Le puntate saranno composte, come nei veri notiziari radiofonici,<br />
da una serie di notizie brevi e, in alcuni casi, da approfondimenti su<br />
tematiche di particolare interesse. I temi previsti nelle prime puntate<br />
vanno, ad esempio, da notizie sulle tecnologie più innovative<br />
(WiMAX, VoIP), a suggerimenti su come gestire al meglio alcuni<br />
aspetti aziendali (ottimizzare la comunicazione aziendale tram<strong>it</strong>e<br />
Web, aumentare i livelli di sicurezza e protezione dei documenti<br />
aziendali), fino a tematiche di interesse generale (finanziamenti europei,<br />
s<strong>it</strong>uazione dei mercati asiatici, ecc.). Le aziende potranno inoltre<br />
ricevere informazioni e chiarimenti sulle tecnologie Microsoft più<br />
innovative e sui benefici per le piccole e medie imprese derivanti<br />
dall’adozione di tali tecnologie.<br />
Gli utenti potranno usufruire del Feed RSS (Rich S<strong>it</strong>e Summary) forn<strong>it</strong>o<br />
da Microsoft per essere informati in tempo reale direttamente<br />
dal proprio PC sulla disponibil<strong>it</strong>à delle nuova puntate di RadioPMI.<br />
Inoltre, i partner Microsoft avranno la possibil<strong>it</strong>à di inserire all’interno<br />
del proprio s<strong>it</strong>o un box da cui sarà possibile accedere e ascoltare<br />
i notiziari; è sufficiente collegarsi all’indirizzo pmi.microsoft.com/radiopmi<br />
e seguire le istruzioni riportate. (mb)<br />
Nasce il progetto APRO per<br />
l’apprendistato professionalizzante.<br />
(www.progettoapro-eb<strong>it</strong>roma.org)<br />
È nato un progetto veramente interessante per lo sviluppo delle<br />
PMI e del settore terziario: il Progetto per la promozione del<br />
contratto di Apprendistato Professionalizzante e per la formazione<br />
di tutor aziendali nel settore del terziario di Roma e Provincia<br />
(Det. Reg. Lazio n. 872 del 23 marzo 2006). Il progetto è promosso<br />
dall’Ente Bilaterale del Terziario, EB<strong>it</strong>, cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o dall’Unione<br />
di Roma-Confcommercio e Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltucs<br />
Uil di Roma, nel rispetto della normativa e della contrattualistica<br />
27<br />
FINMAG_06<br />
vigente, e con l’obiettivo di contribuire in modo propos<strong>it</strong>ivo alla<br />
definizione di un modello di intervento per la regolamentazione<br />
del contratto di Apprendistato Professionalizzante nel settore<br />
rappresentato. Il Progetto, realizzato per la Regione Lazio, ha<br />
una durata complessiva di 12 mesi (dicembre 2006/dicembre<br />
2007) ed attraverso azioni di sensibilizzazione si propone di promuovere<br />
la conoscenza e l’adozione del Contratto di Apprendistato<br />
da parte delle aziende di Roma e Provincia. Le Ist<strong>it</strong>uzioni e<br />
molti fra i più importanti nomi dello scenario PMI del Lazio fanno<br />
da partner e sponsor dell’iniziativa. Proprio mentre scriviamo, nel<br />
mese di marzo, si svolgerà un convegno sullo strumento contrattuale<br />
dell’apprendistato, che vedrà la partecipazione, in qual<strong>it</strong>à<br />
di relatori, degli Assessori Regionali promotori del progetto. Il<br />
convegno sarà l’occasione per illustrare alle aziende del commercio<br />
ed agli inoccupati i reciproci vantaggi dell’apprendistato<br />
professionalizzante.<br />
L’offerta formativa per gli apprendisti, illustrata dettagliatamente<br />
sul s<strong>it</strong>o www.eb<strong>it</strong>roma.<strong>it</strong>, si articola su vari punti, fra i quali<br />
spiccano la formazione e qualificazione professionale nel mondo<br />
lavorativo, l’organizzazione di corsi di studio e di lingua straniera<br />
ed <strong>it</strong>aliana, la cost<strong>it</strong>uzione di un organismo par<strong>it</strong>etico per la 626<br />
e l’individuazione di convenzioni per la realizzazione di tirocini<br />
formativi. L EBiT, che non persegue final<strong>it</strong>à di lucro ed ha diversi<br />
comp<strong>it</strong>i demandati dal CCNL, ha lo scopo di assicurare, alle<br />
aziende del settore e ai lavoratori da loro dipendenti, uno strumento<br />
di gestione condivisa delle problematiche e delle opportun<strong>it</strong>à<br />
evidenziate dal Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro,<br />
aprendo le porte all’occupazione qualificata.<br />
(mb)
cultura<br />
Presto<br />
verranno resi<br />
accessibili<br />
al pubblico<br />
la biblioteca<br />
e l’archivio<br />
del filosofo<br />
Lucio Colletti,<br />
diecimila<br />
volumi sulla<br />
storia del<br />
pensiero<br />
economico,<br />
la storia della<br />
filosofia e<br />
la storia del<br />
pensiero<br />
scientifico.<br />
28<br />
Il centro studi Lucio Colletti. di Luciano Albanese<br />
Il Centro Studi Lucio Colletti – ONLUS è stato cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o<br />
il 24 maggio 2002 a Bologna per iniziativa della<br />
Dottoressa Fauzia Gavioli Colletti, che intese così mantenere<br />
viva la memoria del mar<strong>it</strong>o, sicuramente una<br />
delle personal<strong>it</strong>à più vive e più stimolanti del panorama<br />
filosofico <strong>it</strong>aliano del secolo appena trascorso. Ed<br />
alla sua infaticabile iniziativa si devono principalmente le<br />
molteplici attiv<strong>it</strong>à che il Centro è venuto sviluppando<br />
fino ad oggi.<br />
Oltre che a Bologna, infatti, il Centro è attivo anche a<br />
Roma - la sua seconda sede - e, soprattutto nel periodo<br />
estivo, a Bosa, in Sardegna. A Bologna il Centro ha promosso<br />
da alcuni anni, oltre a numerosi cicli di conferenze<br />
sui più scottanti problemi di natura etico-pol<strong>it</strong>ica, la<br />
Scuola del pensiero liberale, organizzata da Enrico Morbelli,<br />
che vede la partecipazione dei maggiori studiosi<br />
del pensiero pol<strong>it</strong>ico contemporaneo, da Panebianco a<br />
Sergio Romano, e la partecipazione di numerosi studenti-<br />
di ogni età e di ogni classe sociale- ai quali, alla fine<br />
dei corsi annuali, viene rilasciato un regolare attestato<br />
di frequenza.<br />
A Roma il Centro ha la sua sede in Via S. Cipriano,<br />
l’ultima ab<strong>it</strong>azione di Colletti (nella foto), che<br />
osp<strong>it</strong>a la biblioteca e l’archivio del filosofo. Sia la<br />
biblioteca che l’archivio, ultimati i procedimenti<br />
di informatizzazione tuttora in corso, verranno<br />
resi accessibili al pubblico. La biblioteca rappresenta<br />
un patrimonio notevole dal punto di vista<br />
culturale, perché in essa sono raccolti i testi che<br />
hanno accompagnato l’evoluzione filosofica di<br />
Colletti fino alla sua scomparsa improvvisa. Si<br />
tratta di circa diecimila volumi, che coprono<br />
essenzialmente tre campi dello scibile, quelli<br />
ai quali Colletti si è particolarmente dedicato<br />
nel corso della sua v<strong>it</strong>a: la storia del pensiero<br />
economico (Colletti insegnò per alcuni anni<br />
Storia delle dottrine economiche all’Univers<strong>it</strong>à<br />
di Roma - La Sapienza), la storia della filosofia (Colletti,<br />
su inv<strong>it</strong>o di Tullio Gregory, ebbe a Roma la cattedra di<br />
Filosofia teoretica II) e la storia del pensiero scientifico.<br />
Ma la biblioteca non racconta solo la storia personale di<br />
Lucio Colletti. Grazie ad essa, infatti, è anche possibile<br />
ricostruire il panorama dell’ed<strong>it</strong>oria <strong>it</strong>aliana nell’ultimo<br />
mezzo secolo, perché è presente praticamente tutto<br />
quello che è stato pubblicato dalle principali case ed<strong>it</strong>rici<br />
in questi tre settori. Cominciando da Laterza e da<br />
Einaudi, per finire a V<strong>it</strong>a e Pensiero o ad ed<strong>it</strong>ori ancora<br />
più recenti, si può dire che nulla di importante sia stato<br />
trascurato. Colletti seguiva infatti costantemente le<br />
nuove proposte ed<strong>it</strong>oriali e non si lim<strong>it</strong>ava a quello che<br />
riceveva in omaggio, ma acquistava periodicamente ciò<br />
di cui aveva bisogno.<br />
Un saggio di questa passione per i libri - non da bibliofilo,<br />
ma da studioso infaticabile - è la mostra <strong>it</strong>inerante<br />
Lucio Colletti. Una mostra sul cammino di un filosofo<br />
contemporaneo (1924-2001) che, part<strong>it</strong>a nel 2003 dalla<br />
Biblioteca Vallicelliana di Roma, si è fermata successivamente<br />
a Bologna, Trieste, Bosa, Bruxelles, Londra, Napoli<br />
e Milano. Anche questa mostra dà conto, non solo<br />
del cammino di Lucio Colletti, ma anche di quello della<br />
cultura <strong>it</strong>aliana nel suo insieme.<br />
Oltre alla biblioteca, la sede di Roma osp<strong>it</strong>a anche l’archivio<br />
di Lucio Colletti. L’archivio, in fase di allestimento,<br />
comprende una serie di documenti importanti sotto un<br />
duplice profilo. Per un verso, esso permette una ricostruzione<br />
puntuale del percorso intellettuale e pol<strong>it</strong>ico<br />
di uno dei filosofi più importanti nel panorama culturale<br />
europeo. Per l’altro, offre motivi di approfondimento<br />
del periodo storico che va dagli anni del fascismo agli<br />
inizi del XXI secolo. Più dettagliatamente, il materiale<br />
disponibile può essere così suddiviso:<br />
- Quaderni giovanili e copia originale della tesi di laurea<br />
pubblicata dall’ed<strong>it</strong>ore Marco nel 1993. I quaderni sono<br />
scr<strong>it</strong>ti di propria mano, e riguardano sia lo schema di<br />
molte lezioni univers<strong>it</strong>arie, con abbondanza di c<strong>it</strong>azioni<br />
dai testi d’esame, sia lo schema preparatoria di volumi<br />
pubblicati e ined<strong>it</strong>i. Particolarmente notevole, nel caso<br />
delle opere ed<strong>it</strong>e, la presenza di parti soppresse in sede<br />
di pubblicazione. Questo è il caso, ad esempio, di alcune<br />
parti del saggio Marxismo e dialettica, pubblicato in<br />
appendice all’intervista del ’74.<br />
- Minute e abbozzi di articoli pubblicati su quotidiani e<br />
periodici. L’attiv<strong>it</strong>à pubblicistica di Colletti è stata una<br />
attiv<strong>it</strong>à parallela a quella univers<strong>it</strong>aria, che praticamente<br />
lo ha accompagnato per tutta la v<strong>it</strong>a. Particolarmente<br />
interessanti risultano le minute e gli abbozzi<br />
relativi alle collaborazioni a società, Il Contemporaneo,<br />
Rinasc<strong>it</strong>a, Mondo Operaio, La Sinistra (da lui fondata)<br />
L’Europeo, L’Espresso Repubblica e il Corriere della<br />
Sera. Tra le cose notevoli dell’ultimo periodo di attiv<strong>it</strong>à<br />
spicca la prefazione ad una raccolta di scr<strong>it</strong>ti e discorsi<br />
di Berlusconi, che, rifiutata dal Cavaliere, fu poi pubblicata<br />
dal Foglio di Ferrara. Inutile sottolineare che negli<br />
interventi di Colletti si riflettono più di cinquant’anni di<br />
v<strong>it</strong>a pol<strong>it</strong>ica e intellettuale <strong>it</strong>aliana.<br />
- Minute e abbozzi di interventi pubblici in varie sedi,<br />
compresi gli anni dell’attiv<strong>it</strong>à parlamentare. Gli interventi<br />
di Colletti in sede parlamentare non sono numerosi,<br />
ma in compenso sono stati sempre particolarmente<br />
significativi e incisivi, in particolare quello sulla<br />
proposta di indire una giornata della memoria per le<br />
v<strong>it</strong>time del genocidio nazista, che si caratterizza per il<br />
coraggio dimostrato di uscire fuori dagli schemi.<br />
- Registrazioni di alcune lezioni univers<strong>it</strong>arie, fra cui, in particolare,<br />
le registrazioni riversate su floppy delle lezioni<br />
sul Cap<strong>it</strong>ale e sulla Dialettica trascendentale di Kant.<br />
- Appunti e schemi di lezioni tenute in altre sedi, compreso<br />
il periodo dell’insegnamento in Svizzera, che non<br />
disperiamo di poter recuperare. Qui abbiamo disponi-
ili, ad esempio, le lezioni di filosofia pol<strong>it</strong>ica tenute<br />
all’Ist<strong>it</strong>uto Gramsci negli anni ’60.<br />
- Corrispondenza privata: in particolare scambio epistolare<br />
con importanti personal<strong>it</strong>à della cultura europea,<br />
ad esempio Althusser, ovvero con esponenti pol<strong>it</strong>ici e<br />
privati c<strong>it</strong>tadini durante l’attiv<strong>it</strong>à parlamentare (corrispondenza<br />
con Craxi ed altri).<br />
- Materiale su supporto magnetico: registrazioni di interventi<br />
e interviste televisive.<br />
- Di enorme interesse, infine, risultano le annotazioni a<br />
margine di una parte cospicua dei volumi della biblioteca,<br />
la cui natura è stata precedentemente illustrata.<br />
Anche le sottolineature di frasi o interi passi, o l’evidenziazione<br />
di intere pagine, forniscono materiale più che<br />
sufficiente per una edizione di marginalia che fornirà<br />
un supporto indispensabile al progetto di una edizione<br />
cr<strong>it</strong>ica delle opere di Colletti.<br />
Come si può vedere si tratta di un materiale cospicuo, in<br />
grado molto spesso di sanare lacune non solo nella ricostruzione<br />
del percorso intellettuale di Lucio Colletti, ma<br />
anche nella conoscenza di un periodo particolarmente<br />
decisivo nella storia europea recente. L’esperienza pol<strong>it</strong>ica<br />
di Colletti è stata infatti particolarmente ricca: mil<strong>it</strong>ante<br />
nel Part<strong>it</strong>o d’Azione e poi nel PCI, Colletti fu poi<br />
uno degli artefici della nuova sinistra e indirettamente<br />
del ’68. Simpatizzante del PSI di Craxi, entrò successivamente<br />
in contatto con Silvio Berlusconi, diventando<br />
deputato di FI per due legislature.<br />
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Non meno ricca la vicenda intellettuale che lo vede<br />
prima crociano, poi marxista e collaboratore di Della<br />
Volpe. In questa veste egli fu il principale artefice della<br />
rinasc<strong>it</strong>a del marxismo teorico nel periodo che va dagli<br />
anni ’50 agli anni ’70. Dal ’74 cr<strong>it</strong>ico del marxismo oltre<br />
che di sé stesso, indicò nuove strade per un liberalismo<br />
senza illusioni.<br />
Attualmente sono in corso di pubblicazione, per le edizioni<br />
di Liberal, le lezioni sul Cap<strong>it</strong>ale di Marx dei primi<br />
anni ’70, e le ultime lezioni del 94-95 sulla Dialettica<br />
trascendentale di Kant. Ma il Centro prevede il reperimento<br />
e la pubblicazione di tutti gli ined<strong>it</strong>i, compresi i<br />
marginalia ai volumi della biblioteca.<br />
Roma è anche centro di manifestazioni, ed ha visto, negli<br />
ultimi due anni, due cicli di conferenze (Letteratura e<br />
filosofia e Cinema e filosofia), patrocinati dal Comune di<br />
Roma e osp<strong>it</strong>ati nella prestigiosa sala Pietro da Cortona<br />
al Campidoglio, con la partecipazione di studiosi di fama<br />
internazionale e con una notevole affluenza di pubblico<br />
giovanile.<br />
L’attiv<strong>it</strong>à estiva del Centro si svolge a Bosa, che osp<strong>it</strong>a<br />
dal 2004 Bos’Art, il Festival internazionale multimediale<br />
di filosofia, letteratura, arte, cinema, musica teatro patrocinato<br />
dal Comune di Bosa e dalla Provincia di Oristano.<br />
Anche Bos’Art si avvale della presenza di artisti e<br />
studiosi di fama internazionale. Il ciclo di conferenze sulla<br />
cosmologia, in particolare, ha visto nel 2006 la presenza<br />
di personal<strong>it</strong>à come Giovanni Reale, Tullio Regge, John<br />
Barrow, Remo Ruffini e Francesco Paresce.<br />
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cultura<br />
Se qualsiasi<br />
oggetto può<br />
diventare<br />
opera d’arte,<br />
chi decide se<br />
un oggetto<br />
è un bene<br />
culturale?<br />
Il ruolo degli<br />
opinion leader<br />
e l’osceno<br />
nell’arte, da<br />
Cicciolina a<br />
Ilona Staller.<br />
30<br />
I Beni Culturali e il mercato dell’Arte. di Michela Mantovani<br />
Nella nostra cultura abbiamo ered<strong>it</strong>ato dalla classic<strong>it</strong>à la valenza<br />
pos<strong>it</strong>iva del nudo.<br />
Per capire cosa sia lec<strong>it</strong>o o no per il nostro senso del pudore,<br />
il contesto conta, perché il periodo in cui è collocato il<br />
“pezzo” artistico ci indica costumi e comportamenti diversi<br />
dagli attuali che la storia poi sterilizza con il tempo. Ma se<br />
qualsiasi oggetto può diventare opera artistica è perché gli<br />
opinion leader decidono se un’opera è un oggetto qualunque<br />
o può assurgere alla dimensione di opera d’arte.<br />
Agli inizi del secolo scorso una personal<strong>it</strong>à di grande rilievo<br />
nel campo culturale, Marcel Duchamp, realizzò un primo<br />
tentativo di trasposizione dall’ordinario al sublime: acquistò<br />
da un rigattiere uno scolabottiglie di ferro ed un orinatoio<br />
in ceramica bianca, firmò i due oggetti e ne ottenne l’esposizione<br />
in una galleria d’arte.<br />
Da allora questi due pezzi fanno parte di una delle più<br />
importanti collezioni d’arte contemporanea, conservate a<br />
Parigi al Centro Pompidou. La cr<strong>it</strong>ica che decise che erano<br />
opere d’arte è la stessa che ha portato noi vis<strong>it</strong>atori<br />
a soffermarci davanti ad un cespo di insalata, posto in un<br />
museo su una struttura di gran<strong>it</strong>o sino a che la sua decomposizione<br />
non determina la trasformazione dei blocchi<br />
che lo detengono. Si tratta della “Struttura che mangia”,<br />
opera di Giovanni Anselmo, uno scultore di “arte povera”<br />
che lavora con elementi naturali. Sempre nei musei sono<br />
esposte fotografie e video di interventi chirurgici dell’artista<br />
francese Orlan, artista performante che fa del suo corpo la<br />
sua continua installazione: recentemente si è fatta inserire<br />
chirurgicamente sottopelle due protuberanze di silicone<br />
alle tempie, per dare v<strong>it</strong>a a continue trasformazioni visive<br />
di sé stessa. Damien Hirst espone mucche vere in teche di<br />
vetro sotto formalina, prevalentemente in musei svedesi.<br />
Tutto può diventare arte. Il nostro comp<strong>it</strong>o è quello di<br />
prendere atto di che cosa gli opinion leader considerano<br />
come tale e da ciò trarre le nostre analisi e il nostro livello<br />
di gradimento.<br />
Molte volte guardando un dipinto, una foto, una scultura<br />
contemporanea ci chiediamo se è vera arte o pornografia.<br />
Negli anni ’80 imperava Ilona Staller, “Cicciolina”, una<br />
pornostar divenuta poi Onorevole nel nostro Parlamento.<br />
Dopo un periodo di eclisse, la Signora Staller è tornata a<br />
far parlare di sé sposandosi con l’artista Jeff Koons, le cui<br />
installazioni artistiche (dettagliate e panoramiche foto di<br />
amplessi con la suddetta Signora Staller) sono esposte in<br />
un intero padiglione dedicato alla Biennale d’Arte di Venezia.<br />
Grazie all’intervento della cr<strong>it</strong>ica, quelle stesse foto con<br />
cui “Cicciolina” lavorava venti anni fa su numerose testate<br />
pornografiche sono oggi considerate Arte.<br />
Gli articoli 528 e 529 del Codice Penale riguardano il reato<br />
di oscen<strong>it</strong>à nell’arte. La prima parte dell’articolo 529 considera<br />
osceni quegli oggetti che secondo il comune sentimento<br />
offendono il pudore. Il capoverso del medesimo<br />
articolo fa un’eccezione alla prima parte, e considera non<br />
oscena l’opera d’arte.<br />
Nel 1949 finì di fronte alla Suprema Corte di Cassazione lo<br />
scr<strong>it</strong>tore Alberto Macchia, che aveva dato alle stampe un<br />
testo che era sembrato osceno e che era stato sequestrato,<br />
è terminato poi con l’assoluzione dell’autore che, avendo<br />
ricevuto sul suo testo giudizi pos<strong>it</strong>ivi da insigni professori<br />
univers<strong>it</strong>ari e cr<strong>it</strong>ici, ha potuto vincere la causa in quanto il<br />
fatto non sussisteva: non esiste il reato di oscen<strong>it</strong>à per le<br />
opere d’arte. Il legislatore ha voluto “distinguere tra oscen<strong>it</strong>à<br />
in re-ipsa ed oscen<strong>it</strong>à con l’intendimento dell’arte. La prima<br />
va considerata come pornografia, soggetta quindi alla legge<br />
penale, la seconda invece, dati gli intendimenti di arte che il<br />
legislatore ha voluto bene o male tutelare, non è soggetta a<br />
sanzione penale1 . Ma qual è il cr<strong>it</strong>erio di accertamento se vi è<br />
o meno intendimento d’arte? Solamente attraverso la lettura<br />
dell’opera considerata oscena, con l’ausilio (dove occorra) di<br />
cr<strong>it</strong>ici d’arte, i quali vanno considerati non come testimoni ma<br />
come per<strong>it</strong>i” 2 . È significativa la parte finale del processo, nella<br />
quale si definisce che “Il libro di Alberto Macchia ha pertanto<br />
intendimento d’arte: successivamente la cr<strong>it</strong>ica potrà dare il<br />
suo giudizio se come opera d’arte è riusc<strong>it</strong>a fino a quel punto.<br />
Ma l’intendimento vi è senza dubbio”. Anche moltissimi altri<br />
artisti furono giudicati dall’autor<strong>it</strong>à giudiziaria, ne è esempio<br />
l’opera “Mafarka il futurista” del futurista Marinetti, giudicata<br />
oscena per il fatto che il protagonista aveva un membro<br />
lungo undici metri, membro che, scambiato per una gomena,<br />
fu avvolto intorno all’albero di una nave. Il clamoroso<br />
processo finì con l’assoluzione3 .<br />
Nonostante siano passati oltre 60 anni il problema della<br />
pornografia nell’arte è ancora attuale: ne è ad esempio il<br />
caso4 del direttore dell’importante École Nationale des<br />
Beaux-Arts, che nel 2000 era Direttore del Museo di Arte<br />
Contemporanea di Bordeaux. In quell’anno autorizzò nel<br />
suo museo un’importante mostra dal t<strong>it</strong>olo “Presunto innocente.<br />
L’arte contemporanea e l’infanzia”, con oltre 200 opere<br />
di 80 artisti internazionali. L’esposizione ebbe un’enorme<br />
affluenza di pubblico, con oltre 30 mila vis<strong>it</strong>atori, tanto<br />
da essere inser<strong>it</strong>a dall’allora Ministro della Cultura5 nella<br />
lista delle mostre di maggior interesse dell’anno. Dopo sei
CULTURA<br />
32<br />
anni dalla chiusura dell’esibizione il curatore ha ricevuto una<br />
denuncia da un’associazione di protezione dell’infanzia6 per<br />
aver esposto 25 opere di 10 artisti differenti, 7 incriminate di<br />
essere pedopornografiche. Il curatore ora rischia una multa di<br />
75 mila euro e tre anni di prigione con l’accusa di “diffusione<br />
di immagini di minore a carattere pedopornografico”. Anche<br />
in Italia le polemiche su arte pseudopedofila non si placano:<br />
nel dicembre 2006 il Consiglio Comunale di Bolzano ha avuto<br />
una bagarre con l’artista Aron Demetz, che aveva installato<br />
nel Duomo di Bolzano uno schermo su cui veniva proiettato<br />
un video in cui un bambino di 4 anni, a torso nudo, mima la<br />
crocifissione di Gesù in una nuvola bianca.<br />
Il Consiglio di Bolzano ha defin<strong>it</strong>o l’opera “New Age, affermando<br />
che essa è poco attinente alle sacre scr<strong>it</strong>ture, al lim<strong>it</strong>e<br />
della pedofilia, e che fa mercimonio della religione”.<br />
Un consulente d’arte del Comune di Milano, Alessandro Riva,<br />
ha invece apprezzato l’opera e l’ha richiesta per il proprio<br />
Comune, definendo i bolzanini come persone provinciali ed<br />
aggiungendo che è fuori luogo scandalizzarsi per un bambino<br />
a torso nudo in Chiesa mentre la TV contrabbanda modelli<br />
di perfezione, dai sei mesi in su, per vendere biscotti o carta<br />
igienica8 .<br />
Comunque le mostre di arte erotica non sono certo una<br />
nov<strong>it</strong>à, una delle ultime è stata proposta dalla prestigiosa Fondazione<br />
Beyeler di Basilea dove notissimi artisti espongono<br />
pensieri, parole ed atti sull’erotismo, creando un precedente<br />
storico all’interno dell’offerta culturale della Fondazione.<br />
1. Tribunale di Roma sez. IX n. 309/50 R.G 20 gennaio 1950, Presidente D’Ottavi, Lener,<br />
Macchiarelli contro Alberto Macchia Processo di. Un giorno tornai tra la gente a cura di<br />
Alberto Macchia, Firenze 1956 p. 164.<br />
2. Così al processo deposero il prof. Bosco, ordinario di letteratura <strong>it</strong>aliana presso<br />
l’univers<strong>it</strong>à di Roma e direttore dell’Enciclopedia Treccani, il cr<strong>it</strong>ico d’arte Talarico e lo<br />
scr<strong>it</strong>tore De Angelis. A propos<strong>it</strong>o della pagina 28 del libro, dove si legge ”Il contadino,<br />
ogni volta che la figlia si allontanava da casa, al r<strong>it</strong>orno le imponeva di lasciarsi vedere<br />
se era ancora vergine. La metteva sul letto a gambe aperte e guardava e frugava. Ed<br />
era un piacere per l’immondo individuo” la cr<strong>it</strong>ica si esprime in questo modo: “Qual è<br />
l’immagine che Macchia ha voluto rappresentare? Immediatamente appare che non si<br />
è voluto soffermare sull’atto materiale che guarda la donna, ma sul padre defin<strong>it</strong>o immondo<br />
[...] Immoral<strong>it</strong>à vi è in quell’atto commesso dal padre. Senza dubbio. E il Macchia<br />
lo ha dipinto magistralmente. Non vi è traccia di erotismo in quelle poche righe, bensì<br />
appare l’espressione di dolore per come la nefandezza arrivi a tal punto. E ancora a<br />
pagina 26-27 del libro in cui si descrive la scena di un adolescente che entra per la prima<br />
volta in un postribolo. “Una donna sporca e rossa lo trasse in un vano angusto e buio<br />
tirando una tenda che serviva da porta. Goffredo aveva sedici anni, gli occhi azzurri ed<br />
assognati, i capelli biondi e morbidi, come quelli di un angelo. Qualche mese dopo moriva<br />
di sifilide.” L’autore non descrive la scena dell’accoppiamento: non è quella che interessa<br />
ma è la delusione, più che delusione è l’amarezza, più che amarezza è tristezza, più che<br />
tristezza è dolore. Questo è lo stato d’animo del Macchia che con intendimento d’arte<br />
ha rappresentato ed ha saputo rappresentare (p.167-168).<br />
3. Cfr. Barzilai. Nel mondo della giustizia - Ricordi di v<strong>it</strong>a forense. In Macchia p.163.<br />
4. Musetti B. Cousseau pedopornografo. Suvvia… in Il Giornale dell’arte n. 262/gennaio<br />
2007 p.2.<br />
5. Jean-Jacques Aillagon.<br />
6. “La Mouette”.<br />
7. Articolo c<strong>it</strong>ato “Tra le opere incriminate il video dell’artista austriaca Elke Krystufek, nel<br />
quale l’artista è filmata dalla madre nell’atto di masturbarsi, e la cui potenziale forza di<br />
impatto era tuttavia indicata in mostra da un’evidente segnaletica”.<br />
8. “Gesù bambino. Choc a Bolzano” in “Arte” n. 401 gennaio 2007 p. 45.
cultura<br />
In Sicilia ed<br />
in Italia il faro<br />
della cultura è<br />
tenuto acceso<br />
e vivo anche<br />
dal lavoro<br />
della Sigma<br />
Edizioni, la<br />
casa ed<strong>it</strong>rice<br />
voluta e<br />
sostenuta<br />
da Pietro<br />
V<strong>it</strong>torietti e<br />
dai suoi figli<br />
Giuseppe e<br />
Maria Elena.<br />
34<br />
Palermo è cultura.<br />
“La cultura è un tesoro e l’abil<strong>it</strong>à non muore mai”.<br />
(Petronio, la Cena di Tramalcione).<br />
C’è una Casa Ed<strong>it</strong>rice a Palermo (www.v<strong>it</strong>torietti.<strong>it</strong>) che<br />
ha saputo creare una linea operativa sottile ed elegante<br />
in bilico fra costume, contemporane<strong>it</strong>à e storia.<br />
Ce ne vogliamo occupare in questo numero del FIN-<br />
MAG sia perché siamo molto vicini alla cultura ed all’aria<br />
di Palermo (molte delle persone che lavorano in <strong>Finax</strong><br />
sono palerm<strong>it</strong>ane) sia perchè r<strong>it</strong>eniamo sia importante<br />
e giusto occuparci di società ed imprese che fanno del<br />
loro operare uno strumento di civiltà, cultura, cresc<strong>it</strong>a<br />
e sviluppo.<br />
Specialmente in zone ancora così vicine al disagio come<br />
molte delle terre siciliane.<br />
Non che a Roma si stia meglio, per certi versi, però è<br />
fatto inconfutabile che la terra di Sicilia e tutto il Meridione<br />
in genere siano ad oggi ancora v<strong>it</strong>time di pregiudizi,<br />
razzismi e troppa criminal<strong>it</strong>à incontrollata.<br />
Che appunto generano l’inciviltà, l’ignoranza, l’ignavia,<br />
l’oscur<strong>it</strong>à. Con la Sigma Maria Elena V<strong>it</strong>torietti si è impegnata<br />
nel tracciare una specifica linea ed<strong>it</strong>oriale che<br />
tenga conto delle più impalpabili ma reali sfumature ed<br />
accezioni della v<strong>it</strong>a palerm<strong>it</strong>ana e siciliana, dipingendone<br />
i colori, le sensazioni, i luoghi, le ancestrali convinzioni, gli<br />
sguardi futuri, gli ottimismi e le disperazioni.<br />
Il catalogo Sigma, suddiviso in macro aree di vibrante<br />
sensibil<strong>it</strong>à, accompagna il lettore in un excursus sulla<br />
realtà siciliana in grado di parlare con modern<strong>it</strong>à il linguaggio<br />
dei secoli. Con dolcezza, quasi fosse un percorso<br />
enogastronomico, il viaggio attraverso la Sicilia e le<br />
sue contraddizioni stridenti, le sue dolcissime violenze, la<br />
sua storia, è disegnato dalla sua stessa gente.<br />
I libri pubblicati da Sigma Edizioni sono libri scr<strong>it</strong>ti da palerm<strong>it</strong>ani<br />
per fissare bene la memoria contemporanea<br />
di una c<strong>it</strong>tà e di una società figlie di tante influenze storiche<br />
ed etniche. E questo si sente: sono libri per tutti.<br />
Pubblicati sotto varie aree tematiche, i volumi spaziano<br />
dalla storia alla tradizione, dal folklore alla gastronomia,<br />
dalla scuola all’univers<strong>it</strong>à ed alla spir<strong>it</strong>ual<strong>it</strong>à. Grande importanza<br />
rivestono le pubblicazioni sulle municipal<strong>it</strong>à<br />
siciliane, le ristampe anastatiche, la narrativa dal sapore<br />
quasi saggistico sospesa fra cronaca e leggenda. Sempre<br />
alla ricerca di quel “quid” che valga un libro e la curios<strong>it</strong>à<br />
di leggerlo, la Sigma Edizioni pesca i suoi autori fra i tanti<br />
“cronisti” locali, attenti osservatori delle cose di casa nostra:<br />
docenti univers<strong>it</strong>ari, professori, sociologi, giornalisti,<br />
storici e gastronomi.<br />
Ne viene fuori così un catalogo assai documentato e<br />
attento agli innumerevoli aspetti della realtà siciliana:<br />
Catalogo storia, tradizione, gastronomia e folklore: i<br />
costumi, la storia, le tradizioni e le gustose ab<strong>it</strong>udini alimentari<br />
dei siciliani, sovrani del cibo da strada. Una collana<br />
che attraverso un affascinante e divertente narrare<br />
di protagonisti del nostro tempo racconta e descrive<br />
cosa e come mangiano i siciliani.<br />
Catalogo spir<strong>it</strong>ual<strong>it</strong>à, poesia e teatro dialettale: i volumi<br />
di Salvatore Li Bassi e le opere poetico-teatrali di numerosi<br />
autori locali, dedicati all’importanza della religione<br />
nella nostra v<strong>it</strong>a.<br />
Catalogo scuola e univers<strong>it</strong>à: dai protagonisti attivi della<br />
scuola superiore e dell’univers<strong>it</strong>à nasce una collana di<br />
volumi dedicati agli studenti, realizzati dagli stessi addetti<br />
ai lavori, docenti univers<strong>it</strong>ari e professori degli ist<strong>it</strong>uti superiori,<br />
destinata ai propri ed agli altrui studenti.<br />
Catalogo municipal<strong>it</strong>à: tra storia, tradizione e leggenda,<br />
i mille volti e le tante realtà delle municipal<strong>it</strong>à siciliane. Si<br />
tratta di una collana di manuali scr<strong>it</strong>ti da attenti osservatori<br />
del sociale, che ha ricevuto grandi apprezzamenti<br />
anche sui banchi di scuola.<br />
Ristampe anastatiche: pagine di incalcolabile valore<br />
storico-letterario riproposte al pubblico attraverso le<br />
ristampe anastatiche degli originali. Opere di grande valore<br />
affettivo come il dizionario siciliano-<strong>it</strong>aliano di Mortillaro,<br />
il dizionario topografico di Amico e le vecchie<br />
“historiae” di Siracusa e Sciacca.